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Noi e voi

N. 43 - ANNO LXVII - 30 OTTOBRE 2022

DIRETTORE RESPONSABILE: LIRIO ABBATE

CAPOREDATTORI CENTRALI: Leopoldo Fabiani (responsabile), Enrico Bellavia (vicario) UFFICIO CENTRALE: Beatrice Dondi (vicecaporedattrice), Sabina Minardi (vicecaporedattrice), Anna Dichiarante REDAZIONE: Federica Bianchi, Paolo Biondani (inviato), Angiola Codacci-Pisanelli (caposervizio), Emanuele Coen (vicecaposervizio), Antonio Fraschilla, Vittorio Malagutti (inviato), Antonia Matarrese, Mauro Munafò (caposervizio web), Gloria Riva, Carlo Tecce (inviato), Gianfrancesco Turano (inviato), Susanna Turco ART DIRECTOR: Stefano Cipolla (caporedattore) UFFICIO GRAFICO: Martina Cozzi (caposervizio), Alessio Melandri, Emiliano Rapiti (collaboratore) PHOTOEDITOR: Tiziana Faraoni (vicecaporedattrice) RICERCA FOTOGRAFICA: Giorgia Coccia, Mauro Pelella, Elena Turrini SEGRETERIA DI REDAZIONE: Valeria Esposito (coordinamento), Sante Calvaresi, Rosangela D’Onofrio CONTROLLO DI QUALITÀ: Fausto Raso OPINIONI: Altan, Mauro Biani, Massimo Cacciari, Lucio Caracciolo, Franco Corleone, Donatella Di Cesare, Roberto Esposito, Luciano Floridi, Bernard Guetta, Sandro Magister, Marco Dambrosio Makkox, Bruno Manfellotto, Ignazio Marino, Ezio Mauro, Michela Murgia, Denise Pardo, Massimo Riva, Pier Aldo Rovatti, Giorgio Ruffolo, Michele Serra, Raffaele Simone, Bernardo Valli, Gianni Vattimo, Sofia Ventura, Luigi Vicinanza, Luigi Zoja COLLABORATORI: Simone Alliva, Erika Antonelli, Viola Ardone, Silvia Barbagallo, Giuliano Battiston, Marta Bellingreri, Marco Belpoliti, Caterina Bonvicini, Ivan Canu, Gino Castaldo, Giuseppe Catozzella, Manuela Cavalieri, Rita Cirio, Stefano Del Re, Alberto Dentice, Francesca De Sanctis, Cesare de Seta, Roberto Di Caro, Paolo Di Paolo, Fabio Ferzetti, Alberto Flores d’Arcais, Marcello Fois, Antonio Funiciello, Giuseppe Genna, Wlodek Goldkorn, Marco Grieco, Luciana Grosso, Helena Janeczek, Stefano Liberti, Claudio Lindner, Francesca Mannocchi, Gaia Manzini, Piero Melati, Luca Molinari, Donatella Mulvoni, Matteo Nucci, Eugenio Occorsio, Marco Pacini, Massimiliano Panarari, Gianni Perrelli, Simone Pieranni, Paola Pilati, Sabrina Pisu, Laura Pugno, Marisa Ranieri Panetta, Mario Ricciardi, Gigi Riva, Stefania Rossini, Evelina Santangelo, Elvira Seminara, Caterina Serra, Chiara Sgreccia, Francesca Sironi, Leo Sisti, Elena Testi, Chiara Valentini, Chiara Valerio, Stefano Vastano PROGETTO GRAFICO: Stefano Cipolla e Daniele Zendroni

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RISPONDE STEFANIA ROSSINI

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MELONI AL GOVERNO, DI CHI È LA COLPA

Cara Rossini, devo confessarle che Giorgia Meloni mi è piaciuta. Mio malgrado, ho trovato incisivo il suo discorso programmatico e coinvolgente il tono con cui lo ha pronunciato. Sempre mio malgrado ho preso per buone le rassicurazioni sulla sua distanza dal fascismo, che ha relegato a un periodo storico, a suo dire distante e condannabile. Quel “mio malgrado” riguarda noi, cioè me, lei, le persone di sinistra che, ci scommetto, ora si chiedono: come è potuto accadere? E che cosa abbiamo fatto, o non fatto, perché ciò accadesse? Isabella Foschini

Mi meraviglia la meraviglia di chi sta criticando un governo di destra pura. Cosa rappresentasse questa destra era chiaro anche prima delle elezioni. Davvero qualcuno si aspettava un governo espressione di una destra moderata e liberale? È proprio il caso di dire: avete voluto la bicicletta meloniana? E adesso pedalate! Maurizio C.

Emblematico, o forse conferma di una sconfortante situazione, che il “tetto di cristallo” venga infranto dalla destra, con la sinistra che mai e poi mai in passato ha osato candidare una delle sue donne a tale carica. Cosa fatta capo ha, ora il lungo deserto che l’attende la farà riflettere su tante cose, compresa questa, se ne sarà capace. Fabrizio Antilici

La premier Meloni, dietro quella faccia severa nasconde una grande fifa (paura), sa di dover governare con l’Armata Brancaleone. Si è già resa conto che stare all’opposizione è molto più rilassante perché nessuno le farebbe rilevare la pochezza dei suoi fratelli d’avventura. Salvatore Monaco

E la “Resistenza” dov’era quando il Pd faceva strame della scuola, dei diritti del lavoro, quando affossava l’aumento del salario minimo? Questo tipo di resistenza è figlia di un’ipocrisia di fondo che tace quando le stesse cose, se non peggio, le attua la propria parte politica o affini. Alessandro Rizzi

Accendete un cero a Letta, a Calenda, a Renzi, a Fratoianni e soprattutto a Conte (prima ha fatto saltare il tavolo e poi lo ha distrutto definitivamente) se Meloni ha potuto afferrare il campanellino dalle mani di Draghi. Nadia Rota

Il primo governo di destra della storia repubblicana spinge i nostri lettori a cercarne le cause e i responsabili. E a individuarle nei partiti del centrosinistra e nelle persone che li hanno guidati. C’è del vero e si spera che questo induca l’attuale opposizione a ritrovare il senso di sé e ad affrontare il compito che l’aspetta nei prossimi anni. Anche perché nel fiume di parole spese per autoincensare la propria vittoria, una cosa è certa: Giorgia Meloni, più che governare l’Italia, vuole cambiarla. Come lo farà, e se lo farà, dipenderà anche da tutti noi.

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