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Noi e voi

N. 49 - ANNO LXVII -

DIRETTORE RESPONSABILE: LIRIO ABBATE

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RISPONDE STEFANIA ROSSINI

stefania.rossini@espressoedit.it

MATRIMONI GAY PATRIMONIO DELLA SINISTRA

Cara Rossini, leggo con interesse la sua rubrica e ho voluto condividere queste mie riflessioni pensando che, seppur modeste, magari possono servire a fare chiarezza sullo stato del Partito democratico. Ho sempre votato Pd, ultimamente no. Non sono andata a votare perché non sono d'accordo sui continui proclami del Pd a favore dei matrimoni gay e soprattutto sono contraria alle adozioni gay. Non mi rispecchio più in un partito che rappresenta per lo più ricchi sfaccendati e capricciosi che hanno unico pensiero la loro sessualità. La preoccupazione principale di quelli che vogliono rappresentare è chiedersi se sono veramente maschi o femmine, alcuni addirittura cercano di provare ad essere diversi e arrivano a costosi interventi chirurgici e a cambiarsi anche il nome datogli dai genitori alla nascita. È logico e indiscutibile che si deve rispettare e trattar bene ogni persona, sia gay sia immigrato o carcerato o zingaro ma un conto è rispettarli e trattarli bene altro è assecondare i loro capricci. Sono sacrosanti i diritti all’uguaglianza sociale dei figli degli immigrati formatisi culturalmente nelle scuole italiane ed anche il diritto all'accoglienza dei nuovi immigrati ed ancora prima la loro protezione dai trafficanti di esseri umani che lucrano sulle loro sofferenze. Giustissimi anche i diritti dei carcerati ad un trattamento umano per cui possano redimersi, ma il matrimonio gay e l’adozione sono due grossi errori. In questo caso i veri diritti dei più deboli da rispettare sono quelli dei bambini che hanno il diritto di poter crescere con la loro mamma naturale e il loro papà. Occorre aiutare i genitori naturali a crescere i loro figli e non obbligare i bimbi a stare con due papà senza la loro mamma o con due mamme senza il papà. Peccato che le idee sbagliate sbandierate da alcuni dirigenti del Pd abbiano influito molto sul raggiungimento dell’ultimo risultato elettorale. Enrica Barbiroglio

Ormai il Pd è il ricettacolo dei malumori di ogni tipo. Quello della signora Barbiroglio è poi particolare perché lo accusa di aver dato spazio a battaglie civili che in tutto il mondo sono patrimonio della sinistra. Discutibile potrebbe essere semmai l’egemonia che il partito ha dato a questi temi, lasciando più oscurate, quasi fossero ormai garantite, le grandi questioni sociali, dal diritto a un lavoro alla lotta alla povertà. Parte dell’ex popolo di sinistra ha così guardato altrove o ha deciso di non votare. Forse è possibile che qualche elettore si sia indispettito anche per l'attenzione del Pd alle questioni di orientamento sessuale. Ma va anche detto alla nostra lettrice che il suo sdegno nei confronti delle famiglie non tradizionali arriva con un paio di decenni di ritardo, visto che le coppie omosessuali hanno conquistato da tempo il diritto ad unirsi civilmente. Non così per l'adozione che, con la destra al governo, dovrà aspettare tempi migliori.

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