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Quanto tira il cavallo
di Marco Trentini CONTRARIAN HORSE
Il Festival di Cheltenham in Inghilterra è un traino straordinario per l’economia. Seimila dipendenti al lavoro, 20 mila bottiglie di champagne, 300 mila pinte di birra, 45 tonnellate di salmone affumicato, un giro di scommesse da 500 milioni. Un evento con una ricaduta sul territorio da 800 milioni di sterline
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Quattro giorni di corse, quest’anno da martedì 15 a venerdì 18 marzo che hanno un peso determinante nell’economia di una città, anzi di una intera contea. Il Festival di Cheltenham è prima di tutto un grande spettacolo sportivo, ma anche un grande business per il territorio, perché come tutti gli appuntamenti di spicco dello sport mondiale, anche l’ippica è un volano importante per le economie dei luoghi che ospitano gli eventi. E Cheltenham per l’ippica è indubbiamente l’esempio più clamoroso di questa possibilità. Per capire la dimensione del Festival sul territorio
Rachael Blackmore e Honeysuckle hanno vinto il Champion Hurdle. E la jockette ha trionfato anche nella Gold Cup. del Glouchestershire si può partire dal semplice dato dell’incremento di popolazione. Cheltenham è una cittadina con 110mila abitanti, che nei quattro giorni del meeting incrementa quasi del 50% i presenti. Sono infatti circa 60mila le persone (quasi 70mila il martedì e il venerdì) che mediamente affollano le tribune, una distesa umana carica di entusiasmo e di passione che è per la maggior parte composta da “turisti”, ovvero da gente che arriva da ogni parte del Regno Unito e dall’Irlanda per le quattro giornate del meeting. Tutta questa gente deve ovviamente mangiare, bere e alloggiare per la notte e questo, secondo le stime della contea, genera un movimento
di denaro che è valutabile intorno ai 100 milioni di sterline. Ovviamente i prezzi vanno alle stelle come quelli a Ferragosto nelle località balneari, ma qui ci sono occasioni per tutti i gusti. Perché Cheltenham non è Royal Ascot, il meeting ippico dell’upper class, ma una vera e propria festa di popolo che ha un evento corrispondente solo nel Grand National che va in scena a Liverpool. Una festa che però muove l’economia intera di un territorio. Secondo diversi commentatori nel 2020 l’importanza del Festival di Cheltenham aveva spinto il Governo inglese addirittura a posticipare l’inizio del lockdown, iniziato poi ad evento concluso, e non senza polemiche, visto che i 45mila spettatori presenti comunque sulle tribune a metà marzo si erano rivelati una bomba per la diffusione della pandemia fra Gran Bretagna e Irlanda. Nel 2021 l’evento si era svolto a porte chiuse e per l’economia di Cheltenham era stato un vero e proprio dramma, ma quest’anno tutto è tornato quasi alla normalità e lo “stadio” si è tornato a riempire, con grande gioia di tutti. Già, perché il Festival di Cheltenham produce circa 6mila posti di lavoro per i quattro giorni di corse. E la propensione ai party dei presenti contribuisce a generare un fatturato importante per i produttori di birra, tanto che ogni anno si moltiplicano le leggende (neanche troppo false) sulla quantità consumata, tanto per fare un esempio per la sola Guiness si parla di 300mila pinte, che si sommano alle 20mila bottiglie di champagne. Il tutto per accompagnare il consumo 45 tonnellate di salmone affumicato e le varie tonnellate di pane e di carne. Ma il Festival non è solo un business legato all’accoglienza sul territorio. Perché per arrivare a Chel-
Oltre 70mila persone sulle tribune il martedì e il venerdì. Tifo da stadio per gli eroi del meeting. tenham gli irlandesi utilizzano un vero e proprio ponte aereo organizzato ad hoc da Ryanair, la compagnia di voli low cost il cui chairman, Micheal O’Leary è uno dei più importanti proprietari di cavalli da ostacoli e spesso anche sponsor di corse. E poi ci sono le scommesse, con un giro d’affari da brividi, che i vari bookmaker stimano intorno ai 500 milioni di sterline. Numeri credibili, anzi forse persino sottovalutati, visto che nel primo giorno di Festival sembra essere stata accettata una scommessa da 250mila sterline sul cavallo Constitution Hill alla prima corsa del meeting. Constitution ha vinto, era a 3/1 e il profit per il giocatore sarebbe stato di 750mila sterline. Una cifra da capogiro, di fronte alla quale i bookmaker non hanno fatto una piega, perché sanno bene alla fine della quattro giorni, con 500 milioni di scommesse che sono girati, le loro casse saranno quasi certamente un po’ più piene. E se così non fosse il rientro sarebbe comunque assicurato nei prossimi mesi… Come è facile da capire un meeting come quello di Cheltenham fra hospitality e scommesse alla fine vale una cifra d’affari di 700/800 milioni di sterline, che per quattro giorni di evento rappresentano un fatturato colossale. E gli inglesi, maestri nella creazione e nella gestione di spettacoli sportivi, sanno benissimo come valorizzare e far crescere un Festival, cambiando anche la vita di una cittadina di provincia della quale probabilmente pochi sapevano l’esistenza. Un luogo che per un pugno di giorni si trasforma in una delle mete più ambite per inglesi e irlandesi. F