GIOVANNI SCHIAFFINO
Innovazione di prodotto e di servizio: così migliorano l’offerta e la qualità della relazione
Investiamo con cura nell’healthcare del futuro
Un approccio focalizzato sulla salute delle aziende.
AB International Health Care Portfolio
In un contesto di mercato incerto, il settore sanitario può offrire interessanti opportunità agli investitori grazie alla sua resilienza. I mutamenti demografici e l’incremento della domanda a livello globale, infatti, lo hanno reso meno vulnerabile alle condizioni macroeconomiche.
Grazie all’innovazione, a valutazioni favorevoli e a una redditività via via maggiore, inoltre, il comparto presenta anche un buon potenziale di crescita.
Per scovare opportunità occorre un approccio focalizzato. Piuttosto che inseguire le ultime novità in ambito scientifico, il team di AB International Health Care Portfolio punta a scoprire società con un potenziale di rendimento interessante tramite un’approfondita ricerca sulla loro solidità. Seguiamo un approccio concentrato, investendo nelle aziende destinate a nostro avviso a prosperare sia oggi che in futuro.
Per saperne di più
Questa è una comunicazione di marketing. Riservato esclusivamente agli investitori professionali. Il valore di un investimento può diminuire o aumentare e un investitore può anche non riottenere l’intera somma investita. Capitale a rischio. Le presenti informazioni sono fornite da AllianceBernstein (Luxembourg) S.à r.l. Société à responsabilité limitée, R.C.S. Lussemburgo B 34 305, 2-4, rue Eugène Ruppert, L-2453 Lussemburgo. Autorizzata in Lussemburgo e regolamentata dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF). Il portafoglio è un comparto di AB SICAV I, società di investimento a capitale variabile (société d’investissement à capital variable) di diritto lussemburghese.
La vendita dei Comparti di AB può essere limitata o soggetta a conseguenze fiscali avverse in alcune giurisdizioni. La presente promozione finanziaria è destinata esclusivamente a persone nelle giurisdizioni in cui i fondi e le relative classi di azioni sono registrati o che possono comunque legittimamente riceverla. Prima di investire, gli investitori devono esaminare il Prospetto completo del Comparto, insieme insieme al KIID o KID del Comparto e il bilancio più recente. Le copie di tali documenti, ivi inclusa l’ultima relazione annuale e, se emessa successivamente, l’ultima relazione semestrale, possono essere ottenute gratuitamente da AllianceBernstein (Luxembourg) S.à r.l. visitando il sito www.alliancebernstein.com o www.eifs.lu/alliancebernstein, o in formato cartaceo contattando il distributore locale nelle giurisdizioni in cui la distribuzione dei fondi è autorizzata. ICMA2024309
EDITORIAL
Piani care l’eredità
Nel corso dei prossimi vent’anni in Italia ben 1.176 miliardi di euro saranno trasferiti tramite eredità, una cifra senza precedenti che pone una s da non solo ai risparmiatori, chiamati a gestire in modo consapevole ed e ciente questo passaggio, ma anche alla consulenza nanziaria e soprattutto ai private banker, che devono saper soddisfare le esigenze di una clientela in continua evoluzione, anche per via dei mutamenti sociali e culturali in atto. Assisteremo infatti a una signi cativa ridistribuzione della ricchezza: mai così pochi erediteranno così tanto. Dall’ultima indagine di Moneyfarm emerge che ben il 73% degli italiani (80% tra gli over 55) vorrebbe libertà di scelta e essibilità in materia di successione patrimoniale: poter decidere a chi e con quali quote lasciare il proprio patrimonio, senza seguire necessariamente l’asse ereditario previsto dalla legge. Se sulle proprie volontà ed esigenze c’è una consapevolezza di usa, è pur vero che circa la metà degli intervistati non conosce i costi e gli oneri scali della successione, con punte del 60% tra gli under 35, un dato spiegabile anche col fatto che solo il 26% di questi ultimi ha già ricevuto un’eredità, contro il 56% degli over 55.
Nel complesso, 4 italiani su 10 hanno vissuto l’esperienza di ereditare un patrimonio immobiliare e/o nanziario ma solo al 10% di loro è stata facilitata dal de cuius la liquidazione delle imposte.
La percentuale di chi ha già fatto testamento si conferma bassa (7%), ma il 44% del campione intervistato si dichiara intenzionato a redigerne uno e solo il 15% si dice disinteressato perché felice di seguire l’asse ereditario legittimo. Purtroppo, poco più della metà degli intervistati (53%) non sa che strumenti nanziari come le polizze assicurative di investimento, proprio come un testamento, consentono di assegnare una parte del proprio patrimonio a chi si desidera, anche al di fuori dell’asse ereditario, e il 37% dichiara esplicito interesse per questa possibilità.
Le famiglie italiane stanno quindi già transitando da un modello più tradizionale e tutelato dall’impostazione “legittima” a uno più uido e necessitano di soluzioni semplici e essibili anche in materia successoria, nonché di maggiore informazione e chiarezza sulle soluzioni che l’industria del risparmio mette già a loro disposizione.
anno 10 - numero 06 mensile registrato presso il Tribunale di Milano al n°187 dell’11 giugno 2015
Editore BFC MEDIA Spa
Via Melchiorre Gioia, 55 - 20124 Milano Tel. (+39) 02.30.32.11.1 - Fax (+39) 02.30.32.11.80 info@bfcmedia.com
Amministratore delegato Nicola Formichella formichella@bfcmedia.com
Presidente Maurizio Milan milan@bfcmedia.com
Direttore editoriale Alessandro Rossi rossi@bfcmedia.com
Direttore responsabile Andrea Giacobino giacobino@bfcmedia.com
Redazione di Milano Luigi dell’Olio dellolio@bfcmedia.com
Opinioni
Roberto Cannataro, Angelo Deiana, Roberto Falzoni, Marcello Gualtieri, Antonio Longo, Maria Grazia Rinaldi Alessandro Taglietti, Alessia Zorloni Hanno collaborato
Stefano Fossati, Sara Mortarini, Giacomo Nicolella Maschietti, Francesca Vercesi Graphic design Massimiliano Vecchio vecchio@bfcmedia.com
Pubblicità Michele Gamba gamba@@bfcmedia.com
Mob. (+39) 393.95.010.95
Gestione abbonamenti
Direct Channel SpA - via Mondadori, 1 T20090 Segrate (Milano) Tel. 02 49572012 – abbonamenti.bfc@pressdi.it Il costo di ciascun arretrato è di 10,00 euro Servizio Arretrati a cura di Press-di Distribuzione Stampa e Multimedia S.r.l. – 200090 Segrate (MI). Per le Edicole richieste tramite sito: https://servizioarretrati.mondadori.it Per Privati collezionisti richieste tramite email: collez@mondadori.it oppure tel.: 045.888.44.00 nei seguenti orari: lunedì-giovedì 9.00-12.15/13.45-17.00 venerdì 9.00-12.15/13.45-16.00 costo chiamata in base al proprio operatore, oppure fax a numero: 045.888.43.78 Stampa TEP Arti Grafiche Srl Strada di Cortemaggiore, 50 - 29100 - Piacenza (PC) Tel. 0523.504918 - Fax. 0523.516045
Distributore esclusivo per l’Italia Press-di Distribuzione stampa e multimedia srl via Bianca di Savoia, 12 - 20122 Milano
Foto by Laila Pozzo
08Banca Investis: Innovare per crescere
14 I paesi europei per reddito pro-capite
16 UniCredit, mirino sugli Uhnwi
40Banca Generali apre a Lugano
50Safra Sarasin punta sui paperoni
80Upi in pillole
100 CFO SIM amplia le attività
24 Professioni della data driven economy
28 Dialogo tra investitori e imprese
34 Trust, riforma in attivo
38Il punto sulla Retail Investment Strategy
79 Come misurare il Pil
104 Land of the raising shares
22 Simons, il re degli investitori
32 La sfida della longevità
44Denaro ed empowerment
48L’ora dei macrotrader
52 L’impatto dei liquidity event
86Gioielli all’asta
90Deal flow di qualità
58La storia della famiglia Marinella
65The master lighter
66Perla del Tirreno
69Yacht a noleggio
72 Tra lusso e sport
78 Mostra delle auto storiche
92 Chastain ambassador di Damiani
98 I manager che si sono riscattati
82 L’arte di fare domande
102 Virtù delle fragole
OPINIONISTS & CONTRIBUTORS
ANTONELLA MASSARI
Laureata all’Università Bocconi, a lungo nell’organico di UniCredit con ruoli di responsabilità crescente, dal 2017 è segretario generale e membro del consiglio di amministrazione di Aipb. pag. 28
ROBERTO FALZONI
Nome storico della nanza svizzera specializzata nella gestione dei grandi patrimoni, è fondatore e proprietario di Denarius Conseils & Gestion SA, multifamily o ce basato a Ginevra. pag. 48
Avvocato presso Loconte&Partners, fornisce consulenza in family business law e wealth management a private client, a livello nazionale e internazionale, con predilezione per gli asset artistici e digitali. pag. 34
ALESSANDRO TAGLIETTI
Portfolio manager presso Denarius Conseils & Gestion, specializzato nella gestione nanziaria dei grandi patrimoni e esperto di data science e intelligenza arti ciale. pag. 48
Laureato in giurisprudenza all’Università Cattolica, è relatore a convegni di interesse nazionale su temi concernenti il diritto del mercato nanziario e i servizi bancari. Avvocato, è equity partner dello studio Zitiello Associati.” pag. 38
MARCELLO GUALTIERI
Socio fondatore e componente del consiglio direttivo dell’associazione Duchini-Studio del pensiero economico, è docente di economia politica all’Università di Torino. pag. 79
ALESSIA ZORLONI
Direttore del Master in Art & Luxury Business all’Università Iulm, ha fondato Art Wealth Advisory, specializzata nell’o erta di servizi di servizi di art advisory e nella formazione executive. pag. 44
MARIA GRAZIA RINALDI
Laureata in psicologia del benessere e iscritta all’albo degli psicologi. Master in Pnl, ha frequentato corsi e seminari su comunicazione e cace, persuasione e public speaking. Da 10 anni si occupa di selezione dei consulenti nanziari e dei private banker. pag. 82
Innovare per crescere
Banca Investis punta a ra orzarsi con nuovi prodotti e potenziamento dell’organico Schia no (head of pb): “L’AI migliora l’o erta e la qualità della relazione”
Un’o erta di prodotti innovativi, la crescita dell’organico e il ricorso all’intelligenza arti ciale per migliorare la qualità dell’o erta e della relazione. Sono i pilastri sui quali punta Banca Investis per farsi strada nel settore del private banking come sottolinea Giovanni Schia no, head of private banking della società.
Iniziamo dall’analisi della domanda di consulenza. Quali sono oggi le principali preoccupazioni della clientela private?
Su tutti, la protezione del patrimonio, la piani cazione scale e successoria, la gestione del rischio e della volatilità e la redditività degli investimenti.
A queste preoccupazioni si aggiungono quelle legate al contesto geopolitico globale, che in questo periodo storico risultano essere dominanti.
Quali sono i numeri della banca e quali i target di crescita? Il gruppo può contare oggi su 4,5 miliardi di euro di masse gestite, un team di circa 80 banker, per la
maggior parte dipendenti, e una presenza in 8 diverse città.
Con il nostro piano industriale 2024-2026 ci siamo poi posti obiettivi reddituali e patrimoniali che comprendono ricavi superiori a 90 milioni di euro, un cost/income ratio inferiore all’85%, un utile netto superiore a 12 milioni di euro, asset under management per oltre 9 miliardi di euro e un cet1 ratio pari a circa il 17%. Abbiamo l’obiettivo di andare in breakeven sulla parte di business ordinario nel corso di quest’anno (ma ci sarà ancora perdita per via degli investimenti) ed entro il 2025 di raggiungere il risultato di pareggio su tutto, inclusi gli investimenti.
Il piano industriale: obiettivi e risultati raggiunti.
Con il piano industriale 2024-2026 presentato a ne 2023 ci siamo posti l’obiettivo di creare una realtà di riferimento nel settore, in grado di accompagnare imprenditori e professionisti in ogni fase del proprio percorso. Lavoreremo nei prossimi 3 anni per innalzare ulteriormente il posizionamento del gruppo attraverso un nuovo
Con il piano industriale 2024-2026 presentato a ne 2023 ci siamo posti l’obiettivo di creare una realtà di riferimento nel settore, in grado di accompagnare imprenditori e professionisti in ogni fase del proprio percorso
modello di servizio rivolto al cliente, che si basa su elevate competenze, tecnologia e accesso a prodotti esclusivi. Il triennio 2024-2026 ci vedrà impegnati per lavorare su 3 pilastri chiave: un’o erta di prodotti innovativa e distintiva sul mercato, la continua crescita dell’organico tramite un processo di recruiting di talenti per tutte le aree strategiche del business e lo sviluppo di una piattaforma digitale innovativa rivolta ai clienti in consulenza supportata dall’intelligenza arti ciale. Ci siamo impegnati a raggiungere questi obiettivi mettendo a disposizione
dei nostri clienti l’accesso a opportunità di investimento “di elite”, non accessibili al mercato, selezionando prodotti liquidi di nicchia e distintivi anche in ambito Esg, non presenti nelle o erte degli altri player del mercato e ampliando la nostra o erta con tipologie di prodotti legate a speci che competenze sviluppate in house.
Su quali loni puntate in particolare per centrare gli obiettivi?
Puntiamo su una cooperazione strategica tra le diverse divisioni, dal private banking all’asset
management no agli alternative assets. Inoltre, grazie al nostro impegno per attrarre nuovi talenti, stiamo arricchendo i nostri team di professionisti in grado di a ancare i nostri clienti con servizi di alta qualità e una consulenza nanziaria personalizzata, permettendoci di consolidare il percorso di crescita del gruppo.
Su cosa puntate per emergere in un mercato già a ollato dal lato dell’o erta?
Banca Investis ha alle spalle una lunga tradizione che ci ha permesso di eccellere nei servizi di
consulenza e nell’execution di ordini sui portafogli titoli, sia azionari che obbligazionari. Di recente abbiamo lanciato le nuove linee di gestione patrimoniale Opera, con cui abbiamo dato una risposta a quei clienti che, nell’ambito di un mandato di gestione, vogliono diversi care l’investimento in architettura aperta andando ad investire anche con gestori terzi. Con Opera i nostri clienti hanno a disposizione una piattaforma innovativa che permette loro di gestire il proprio patrimonio in modo semplice ed e cace, con concreti vantaggi. Si tratta infatti di una piattaforma caratterizzata da un alto grado di personalizzazione e essibile, così da permettere di modi care in modo e ciente, dinamico e tempestivo l’asset allocation. Inoltre, con Opera i nostri clienti possono avere i propri investimenti raccolti in un unico mandato che sia e cace sia scalmente che per l’esperienza di investimento.
E per i patrimoni familiari?
Contiamo molto sulla nuova divisione family o ce, attraverso la quale o riamo un servizio di governance del patrimonio di famiglia ad alto valore aggiunto con un focus particolare alla clientela hnwi. Con la nostra divisione family o ce a anchiamo le grandi famiglie e i grandi patrimoni o rendo un servizio di monitoraggio sul patrimonio complessivo presso altri istituti.
Qui e a pagina 13, l’allestimento della sede del gruppo Banca Investis curato dalla designer Elena Salmistraro in occasione di The Sign Week
Intendiamo proseguire nel nostro percorso per o rire prodotti e servizi innovativi ed esclusivi, per questo lanceremo il prossimo luglio il nuovo servizio di consulenza evoluta “Universo”, con cui o riremo anche consulenza su derivati e alternativi, e da settembre sarà resa disponibile
a clienti e prospect anche un’app basata sull’intelligenza arti ciale.
Siete attivi nella ricerca di nuovi professionisti? Se sì, può tracciare l’identikit?
Continueremo a impegnarci per acquisire i migliori talenti sul
mercato: cerchiamo professionisti di grande esperienza con portafogli già consolidati, così come giovani professionisti che vogliano sviluppare competenze e capacità nel segmento imprenditori. Il recente lancio della nuova divisione family o ce è un chiaro esempio della nostra volontà di essere al anco degli imprenditori, anche grazie alle competenze di Investis Advisory, sulle scelte strategiche di crescita o nel passaggio generazionale in azienda, un tema che rappresenterà una grande s da ed opportunità per le aziende italiane.
Può essere un limite la caratterizzazione da boutique in una stagione contraddistinta da grandi investimenti in It?
Da sempre siamo una realtà che fa dell’innovazione il suo elemento di di erenziazione. In questi mesi ci siamo impegnati per o rire ai nostri clienti un uncommon journey, un viaggio negli investimenti che vuole essere non comune e che portiamo avanti mettendo a disposizione servizi e prodotti esclusivi, un’o erta personalizzata e un’esperienza a tutto tondo.
Quali prospettive vedere per l’intelligenza arti ciale?
A mio avviso può rappresentare non solo un’opportunità di investimento, ma anche uno strumento per ra orzare la relazione tra cliente e banca. Con il lancio della nostra nuova app basata sull’intelligenza
arti ciale, ci pre ggiamo l’obiettivo di rendere ancora più uida e diretta la nostra relazione con la clientela. La nuova app ci permetterà di mettere a disposizione uno strumento che fungerà da junior banker per il cliente e da super assistente per i nostri banker, che continueranno ad a ancare i clienti nella predisposizione, discussione e condivisione delle proposte di investimento.
Di recente avete lanciato una divisione dedicata ai family o ce. In cosa consiste? Con la divisione family o ce, guidata da Davide Longo, ci concentriamo sui grandi patrimoni con un focus particolare sulla clientela hnwi, per supportarli con un servizio d’eccellenza studiato sulle loro singole necessità e ponendoci al loro anco per allocare, piani care e tutelare il loro patrimonio, potenziandone il valore nel tempo. Il family o ce rappresenta per noi un’area di business strategica, in un Paese come l’Italia dove sempre più famiglie scelgono questa soluzione per il loro patrimonio, e nel tempo ci permetterà di posizionarci come operatore di riferimento nel settore.
Ha parlato di integrazione tra le diverse divisioni della banca, compreso l’asset management. A cosa si riferisce?
A Symphonia sgr, alla quale sono demandate le attività in questo campo. Si tratta di un’eccellenza
che si è dimostrata pioniera nell’interpretare e anticipare le necessità di una clientela esigente e dinamica. Di recente Symphonia sgr ha confermato questo approccio attraverso il lancio di Opera, un’innovativa proposta nel campo dei servizi di gestione patrimoniale che si compone di 4 linee obbligazionarie, 3 linee azionarie e 1 multi-asset che hanno l’obiettivo di soddisfare con precisione e ra natezza le necessità di ciascun cliente, adattandosi ai cambiamenti del contesto nanziario globale. La piattaforma Opera è caratterizzata da una logica di altissima personalizzazione dell’o erta ed è in grado di o rire nuovi stili di gestione, nuovi strumenti nanziari e nuove modalità per la diversi cazione dell’asset allocation, utilizzando diversi strumenti nanziari e diverse strategie (sia attiva che passiva), col supporto di partner di eccellenza per sfruttare competenze e speci cità.
Recentemente avete riorganizzato l’area del Private Banking e annunciato gli ingressi di Anna Di Michele e Gianluca Scquizzato. Quali le ragioni?
Abbiamo lavorato a una nuova organizzazione dell’area del private banking, operativa dal 1° giugno, che ci permetterà di migliorare il presidio territoriale. Con la nuova organizzazione abbiamo creato sei regions: Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Toscana/Emilia Romagna e Lazio, guidata ciascuna
da un regional head con il compito di coordinare le liali e migliorare il presidio sul territorio. A guidare la Lombardia è Anna Di Michele, new entry nel gruppo. Inoltre, abbiamo istituito un team imprenditori con l’obiettivo di sviluppare ulteriormente la relazione con la clientela imprenditoriale, guidato da Gianluca Scquizzato, che ha fatto il suo ingresso nel gruppo di recente.
Queste novità rappresentano un tassello importante per la crescita del nostro gruppo e strumenti per o rire soluzioni ancor più personalizzate e di alto livello.
Chiudiamo con qualche domanda personale. Qual è il suo stile di leadership?
Faccio in modo che il mio sia uno stile moderno basato su
4,5 MILIARDI LE MASSE GESTITE IN MILIARDI DI EURO
80 I BANKER CHE COMPONGONO IL TEAM
90
L’OBIETTIVO DI FATTURATO AL 2026, IN MILIONI DI EURO
ducia, senso di team, essibilità, concretezza, velocità ed adattabilità. Sono convinto che questo sia un approccio in grado di valorizzare e far crescere velocemente talenti, capaci di o rire ai nostri clienti un’esperienza di servizio distintiva e di distinguersi con i clienti e sul mercato.
Ha degli hobby e come incidono sul lavoro?
Mi appassionano i viaggi e, per lo sport, il cross t: trovo che possano essere, da angolazioni diverse, un modo per a rontare le s de lavorative di tutti i giorni.
RICCHI AL NORD
DOPO IL LUSSEMBURGO, LA NORVEGIA È AL VERTICE
TRA I PAESI EUROPEI PER IL PIL PROCAPITE
L’ITALIA È NELLA PARTE MEDIOBASSA DELLA CLASSIFICA, STACCATA DA FRANCIA E GERMANIA
Focus sugli Uhnwi
Il gruppo UniCredit ha costituito un team dedicato alla clientela più facoltosa Del Sorbo (head): “Con i club deal gli imprenditori diversi cano il business”
DI VITO ANDREOLA
Non solo le asset class tradizionali, ma anche la partecipazione al capitale delle imprese non quotate. Il segmento Ultra high net worth business di UniCredit segue la clientela più facoltosa con un bouquet di o erte che mette al centro l’economia reale, come racconta in questa intervista il responsabile Gennaro Del Sorbo.
All’interno della divisione Wealth & large corporate di gruppo avete creato un team dedicato agli Ultra high net worth. Quali sono le ragioni?
UniCredit è da sempre a supporto del tessuto produttivo italiano. Una mission che porta avanti con successo grazie alla forza del suo network e alle sinergie tra i diversi segmenti che lo animano. Quello Ultra high net worth è recente: è nato nel 2021, con il mio ingresso nel gruppo, con l’obiettivo di comprendere e soddisfare le esigenze delle prime 1000 famiglie imprenditoriali italiane per ricchezza. Inizialmente era composto da un selezionatissimo numero di senior banker, considerati tra i più capaci, in azienda e direi anche nel
mercato, impegnati nella gestione dei cosiddetti top client. A loro si è aggiunto un nucleo di nuovi banker provenienti da importanti realtà internazionali, da banche di investimento italiane, oltre che dalla divisione del corporate investment banking di UniCredit. Da subito, infatti, abbiamo voluto connotare il team con tratti molto distintivi con l’obiettivo non banale di costruire un'o erta di valore sul segmento di clientela per de nizione più presidiato e competitivo del mercato.
Su quali basi avete costruito l’o erta?
Quanto realizzato è stato possibile attraverso un’integrazione di competenze: a quelle di wealth management abbiamo aggiunto expertise in ambito corporate e investment banking, all’interno dello stesso team, sullo stesso piano, nelle postazioni della medesima scrivania, creando quella cross fertilization tanto ambita che si è trasformata in uno straordinario volano di opportunità che non ha molti paragoni sul mercato. Così, in meno di tre anni abbiamo
decuplicato le masse amministrate e gestite, da poco più di un miliardo di euro a circa 10, tutti di crescita organica, con un percorso speculare sulle revenue, riuscendo a ritagliare per UniCredit un ruolo privilegiato in alcuni dei più rilevanti liquidity event italiani, strutturando alcune delle operazioni più importanti in club deal e, parallelamente, originando sia operazioni di m&a che di capital market.
Come è strutturato oggi il team?
È composto da circa 40 professionisti, inclusi banker key client advisor con un pro lo di wealth management e un nucleo di banker strategic advisor con un pro lo corporate investment banking; e da un gruppo di junior banker e assistant, con un’età media di 39 anni, creando i presupposti per percorsi di crescita interna per nulla scontati nelle divisioni Uhnw. Siamo orgogliosi dei nostri “junior”, capaci di gestire in autonomia molteplici closing, spesso unitamente a Cordusio Fiduciaria, in modo impeccabile e con una velocità di execution che ha impressionato primari nancial sponsor che oggi
considerano la nostra piattaforma una vera “one stop shop”.
A suo avviso, quali sono gli elementi che vi di erenziano maggiormente da altri operatori presenti sul mercato?
La nostra attività copre a 360 gradi la gestione dei patrimoni nanziari dei nostri clienti, siano essi detenuti da persone siche o da holding di partecipazione.
Nello speci co: attivi liquidi, grazie alla piattaforma di advisory o in delega di UniCredit, con un’o erta di polizze assicurative aperta che porta ai clienti le migliori proposte di mercato; e attivi semi-liquidi (siamo stati i primi ad avviare il collocamento in Italia del fondo di private credit di Blackstone). Ancora, l’utilizzo opportunistico della componente strutturata, quando abbiamo evidenti vantaggi competitivi in termini di tipologia di soluzione e/o di pricing nale;
o la partecipazione dei nostri clienti professionali a operazioni di quotazione. Ad esempio, nel 2023 siamo stati determinanti per il successo dell’Ipo del Gruppo Ferretti, oltre che nel club deal quotato sul gruppo Sbe Varvit. In tema club deal, riteniamo di aver maturato una expertise unica nella selezione delle opportunità e nel coinvolgimento dei nostri clienti. A tutto questo, grazie al ruolo dei nostri strategic banker e del team di wealth advisory, a anchiamo la capacità di supportare i nostri clienti fornendo soluzioni di lending dedicato, sia sulle persone siche che sulle holding, con strutture sartoriali simili a quelle o erte dall’investment banking. Sono proprio le operazioni più complesse e dimensionalmente rilevanti quelle su cui facciamo realmente la di erenza: l'esperienza ormai maturata, unica in termini di vastità e varietà di casistiche, ci consente di garantire essibilità e
velocità di execution, fondamentali in queste fasi.
Ci può fare qualche esempio in proposito?
Cercando di anticipare le esigenze per facilitare la nalizzazione di quello che rappresenta il momento più importante nella vita di un patrimonio familiare, talvolta forniamo, oltre ai classici lombard loan, bridge nancing in tutte le forme e magnitudo: dal nanziamento degli a rancamenti agli holdco nancing. L’approccio distintivo del team si manifesta anche nella capacità di fare sinergie di prodotto con le altre divisioni di UniCredit quali group client solution, in particolare equity capital market, alternative capital market e m&a, la divisione equity & credit sales & trading per la componente derivativa, il wealth & large corporate e le 7 Region con cui quotidianamente ci confrontiamo
Costruiamo relazioni che durano.
Da oltre 50 anni, ci impegniamo a creare e a rendere più forti le relazioni con i nostri Clienti. Lo facciamo attraverso una consulenza finanziaria che svolgiamo con professionalità, riservatezza e continua innovazione. Da sempre, infatti, mettiamo a disposizione di ogni Cliente le nostre migliori competenze.
I nostri Partner di eccellenza
PRIVATE
al ne il valorizzare il prezioso bagaglio di conoscenza relazionale e territoriale del gruppo.
A questo proposito in Italia, gli investimenti diretti in aziende private risultano in forte crescita, sebbene rappresentino ancora una parte marginale del patrimonio rispetto ad altri Paesi come gli Usa. Qual è il vostro ruolo in questo mercato?
Il mercato italiano sta profondamente cambiando, guidato da un ricambio generazionale negli esponenti imprenditoriali che sta determinando una maggiore apertura all’ingresso nel capitale delle aziende di operatori specializzati in private equity e club deal. Siamo ancora lontani dalle metriche dei mercati anglosassoni, ma questo non è necessariamente un male. Gli imprenditori italiani, anche quando aprono il capitale, rimangono spesso legati alla loro storia imprenditoriale. Prendiamo il caso di Gruppo Florence, su cui abbiamo a più riprese portato ad investire alcuni dei nostri principali clienti: è una piattaforma di consolidamento nella liera del terzismo di lusso che vede ancora tutti gli imprenditori pienamente coinvolti nella gestione operativa. Oppure il caso recentissimo di Gruppo Desa (Chanteclair), dove Stefano Marsaglia di Azzurra Capital ci ha consentito di far investire i nostri clienti nell’ambito di un’operazione di minoranza in un gruppo caratterizzato da
In meno di tre anni abbiamo decuplicato le masse amministrate e gestite arrivando a circa 10 miliardi, tutti di crescita organica, ritagliandoci
un ruolo privilegiato in alcuni dei più rilevanti liquidity event italiani
un chiaro e solido modello di business con grandi prospettive di crescita a anco delle tre famiglie che lo controllano. Questo approccio spiega anche perché l’investimento diretto da parte di famiglie imprenditoriali è spesso molto gradito dall’imprenditore che decide di aprire il suo capitale: sa che si sta parlando la sua stessa lingua. Attraverso questo modello strutturato e multidisciplinare, che va dall’origination no al placement, il nostro team UniCredit Uhnw chiuderà un primo semestre 2024 avendo promosso con successo operazioni dirette di co-investimento per circa 200 milioni di euro.
Cosa cercano i vostri clienti quando investono in club deal e quali sono i vostri driver nella selezione delle opportunità?
I nostri clienti cercano opportunità distintive che abbiano speci che caratteristiche: business solidi e comprensibili, società generatrici di cassa, ingressi a valutazioni attraenti e promotori di assoluto standing con cui UniCredit condivide aspetti valoriali e loso a di investimento. Nel nostro caso aggiungerei anche il tema dimensionale: i clienti,
che a volte partecipano anche a operazioni di venture capital o club deal di dimensioni contenute con altre controparti, ormai sanno che quando è UniCredit Uhnw a chiamare è per proporre operazioni che hanno anche una dimensione e una rilevanza nazionale. Questo è il frutto di un meticoloso lavoro di selezione che il nostro team di strategic banker fa, insieme ai colleghi di alternative capital market, grazie ai rapporti di collaborazione ormai consolidati con alcuni dei più importanti promotori italiani.
Un esempio?
Prendiamo il caso recente dell’operazione promossa da Roberta Benaglia di Style Capital sul Gruppo Autry: brand in fortissima crescita, promotore con un track record indiscutibile e un piano di sviluppo pienamente convincente. In meno di tre settimane abbiamo strutturato e concluso il coinvestimento ricevendo adesioni doppie rispetto alla quota riservata ai nostri clienti a testimonianza, ancora una volta, della essibilità e velocità della nostra piattaforma e, conseguentemente, della nostra unicità.
Nasce Mediobanca Premier.
La preparazione dei nostri consulenti per la gestione del risparmio delle famiglie italiane.
Jim
Simons era un genio della matematica: già a 30 anni presiedeva il dipartimento di matematica della Stony Brook University, dopo aver insegnato a Harvard e al Mit. Nel 1978, all’età di 40 anni, lasciò la carriera per cimentarsi con i mercati nanziari. In un’analisi pubblicata cinque anni fa, il Financial Times lo ha de nito “il miliardario più intelligente del mondo”.
La società da lui fondata a East Setauket, New York, conta circa 300 dipendenti, di cui 90 dottorati di ricerca in matematica, sica, informatica o campi correlati.
“COME JIM SIMONS HA RIVOLUZIONATO IL SETTORE DEGLI INVESTIMENTI”.
COSÌ HA TITOLATO L’ECONOMIST
ALLA MORTE (AVVENUTA IL 10 MAGGIO SCORSO) DEL FONDATORE DI RENAISSANCE TECHNOLOGIES, SOCIETÀ CHE TRA
GLI ALTRI HA PROMOSSO IL MEDALLION FUND, HEDGE FUND BASATO SULL’ANALISI
QUANTITATIVA, IN GRADO DI GENERARE TRA IL 1998 E IL 2018 RENDIMENTI ANNUI DEL 66% (PRIMA DELLE COMMISSIONI), MEGLIO DI QUELLI DI WARREN BUFFETT E GEORGE SOROS.
Il successo
Secondo un’analisi del Wall Street Journal, la base del suo successo è l’analisi quantitativa e cioè l’aver rimosso le emozioni dal processo di investimento, sostituendoli con la costruzione di algoritmi predittivi, governati da macchine.
Le masse gestite
Renaissance ora gestisce un patrimonio di circa 50 miliardi di dollari. La crescita è stata inarrestabile negli anni, nonostante le commissioni elevate: 4% fisso annuo, più dal 36 al 44% dell’extraperformance rispetto ai mercati di riferimento.
Il patrimonio
Nella classifica di Forbes relativa al 2023, risultava la 51esima persona più ricca del mondo, con un patrimonio stimato in 31,4 miliardi di dollari. Per la prima volta è stato inserito in graduatoria nel 2004, quando “si era fermato” a 2,5 miliardi di dollari.
Impronta Dem
Di simpatie democratiche e già attivista contro la guerra in Vietnam, Simons ha donato 26 milioni alla prima campagna per le presidenziali di Joe Biden, risultando uno dei suoi maggiori sostenitori dal punto di vista finanziario.
La matematica
“Se conosci abbastanza matematica per insegnarla al liceo, probabilmente ne sai a sufficienza per lavorare a Google o Goldman Sachs o Renaissance Technologies”, ha evidenziato in un’intervista focalizzata sul suo impegno per la diffusione della disciplina.
Record di donazioni
Ritiratosi dalla sua azienda nel 2010, negli ultimi anni si è dedicato alla filantropia insieme alla moglie Marilyn Simons, attraverso la fondazione “Math for America”. La coppia ha donato più di 6 miliardi di dollari, risultando così tra i più grandi filantropi della storia.
Nuove figure manageriali
L’ingresso nella data driven economy richiede investimenti non limiti a software e hardware
Le professioni emergenti e le modalità di integrazione negli organici già esistenti
Storicamente gli operatori del sistema bancario e nanziario hanno sempre gestito grandi quantità di dati e hanno spesso utilizzato l’analisi dei dati per migliorare i propri meccanismi di o erta o di funzionamento.
Per questo è facilmente intuibile che parlare di dati in ambito bancario porti velocemente il discorso nel
mondo dei big data, visto che i dati bancari ne ri ettono le tre caratteristiche principali: volume, velocità e varietà.
La grande ricchezza
Se i primi due elementi sono quelli, storicamente, più presidiati (soprattutto il primo, quello dei volumi), la grande ricchezza nascosta
dei dati bancari sta nella loro varietà e, in particolare, in quella parte di dati destrutturati che sono di più di cile accesso per gli ecosistemi dell’economia delle piattaforme delle big tech.
Per questo il ruolo delle banche nella data driven economy è caratterizzato da elementi di profonda complessità come i seguenti.
• Logiche di potere - Le diverse unità aziendali delle banche hanno costruito sui dati molto del loro know-how. Il dato e l’informazione in esso contenuti sono elementi di “potere” delle singole unit organizzative e questo in uenza la loro disponibilità alla condivisione.
• Qualità dei dati - La qualità dei dati bancari è spesso inferiore alle attese. Il tema dei better data rispetto ai big data di cui parliamo da tempo è una delle attività emergenti e si porta appresso scelte organizzative e di personale centrali.
• Accelerazione costante dell’ecosistema digitaleL’orizzonte è, comunque, chiaro:
l’accelerazione dello sviluppo tecnologico sembra essere molto più veloce della capacità di implementazione del sistema da parte delle banche, soprattutto con riferimento a quelle più piccole.
• Gap di competenze e dispersione organizzativa - Ma l’inserimento degli specialisti in analisi dei dati nel sistema bancario sta avendo diverse di coltà, sia in termini di reperimento di queste gure professionali, sia in termini di integrazione nei processi aziendali.
• Costruzione di basi dati integrate - Oggi per il sistema bancario e nanziario la s da
è quella di aprire lo sguardo verso l’esterno accedendo a dati comportamentali e di consumo. La possibilità di integrare questi dati con i propri e attribuire un senso complessivo che sia maggiore della semplice somma delle parti è la grande s da posta alle banche da Big Tech, Fintech e Super App.
• Analisi dei dati e intelligenza arti ciale generativa - Avere un maggiore e più consapevole accesso ai dati ha come prima conseguenza la possibilità di analizzarli con l’Ia generativa e, su queste basi, de nire strategie e piani di azione in pressoché ogni ambito dell’organizzazione.
Il ruolo delle banche
L’evoluzione che stiamo analizzando ha in sé le potenzialità per portare ad un aumento dell’importanza del ruolo delle banche nella data driven economy.
Ne dobbiamo essere consapevoli: la s da principale oggi è rappresentata dal processo di reskilling complessivo che pone nuove questioni giuridiche e sociali e determina il prepotente avvento in termini manageriali di gure quali social media manager, data protection o cer, chief security o cer, data analyst, data scientist e innovation manager. Ecco perché il percorso evolutivo è tracciato, questa è la s da che tutte le organizzazioni dovranno a rontare per restare competitive sul mercato, banche comprese.
Dialogo necessario
Investitori e imprese possono collaborare per sviluppare il mercato europeo dei capitali
I risparmi delle famiglie possono trovare opportunità di rendimento alternative
DI ANTONELLA MASSARI*
Finanza e imprese sono due mondi che potrebbero dialogare di più e meglio.
Gli abbondanti risparmi delle famiglie europee dovrebbero costituire un vantaggio per lo sviluppo di mercati dei capitali europei attrattivi per le imprese. Invece, la ricchezza nanziaria delle famiglie rimane un potenziale non sfruttato che dipende da una base di investitori molto debole e da una struttura frammentata dei mercati dei capitali. Per allinearsi alle grandi economie, la profondità dei mercati azionari europei dovrebbe espandersi del 60%. Il ritardo europeo si estende anche alle obbligazioni e ai mercati privati. Di conseguenza, le imprese europee devono a rontare costi del capitale più elevati e potrebbero decidere di rivolgersi agli Stati Uniti per la raccolta di fondi.
Proposte di riforma
A livello più generale, il tema è stato trattato anche nel rapporto Much more than a market presentato dall’ex Presidente del Consiglio italiano, Enrico Letta, al Consiglio Ue. Letta ha rilevato che l’Unione
“non dispone di uno strumento e cace per incanalare il risparmio retail nell’economia reale” e che le Pmi europee “faticano di più o pagano un prezzo più alto per trovare investimenti in capitale e debito, soprattutto rispetto alle loro controparti statunitensi”.
“Export” di risorse
La ricchezza delle famiglie resta infatti allocata in modo ine ciente rispetto al nanziamento dell’economia europea. L’Europa esporta una quota signi cativa dei suoi risparmi attraverso l’acquisto di prodotti esteri a reddito sso e importa i nanziamenti azionari necessari per lo sviluppo a lungo termine delle sue imprese.
L’allocazione dei risparmi in prodotti liquidi e a basso rischio priva i risparmiatori europei dei rendimenti che gli investitori statunitensi a lungo termine possono invece ottenere sui mercati nanziari. Ne sono convinti gli operatori di private banking associati di Aipb: il 70% ritiene che gli investimenti diretti o indiretti in economia reale delle famiglie italiane dovrebbero aumentare in futuro.
Partiamo dai numeri. Il private banking gestisce circa 1.100 miliardi di euro di ricchezza, la metà degli investimenti nanziari totali che vengono e ettuati in Italia.
Il 60% della clientela italiana si dice disposta a impiegare una parte del proprio patrimonio per un periodo di tempo prolungato, in cambio di una maggiore redditività.
In questo contesto, l’economia reale potrebbe assumere un ruolo importante nelle scelte di allocazione degli attivi. Invece, sul totale dei fondi di investimento, i private market nel 2022 rappresentavano appena lo 0,82% (ma in crescita del 26% sull’anno precedente) per un totale di poco meno di 8 miliardi. Si tratta in prevalenza di fondi di private equity (30%), multi-asset (20%) e immobiliari (14%). Oltre la metà degli operatori private vorrebbe invece vedere crescere entro i prossimi 5 anni il loro peso nei portafogli dei clienti no al 3%, uno su tre si spingerebbe al 5%.
Driver di crescita
Contribuire ulteriormente a canalizzare investimenti verso l’economia reale rappresenta un
Il private banking gestisce circa 1.100 miliardi di euro di ricchezza, la metà degli investimenti nanziari totali che vengono e ettuati in Italia Il 60% della clientela italiana si dice disposta a impiegare una parte del proprio patrimonio per un periodo di tempo prolungato, in cambio di una maggiore redditività
4
importante driver di crescita per il settore private. Per “convogliare un maggior numero di nanziamenti a lungo termine verso le imprese e in progetti infrastrutturali, in particolare quelli che contribuiscono all’obiettivo di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”4, uno degli strumenti citati nel rapporto Letta è quello degli European long-term investment fund (Eltif). Introdotti nel 2015 e riformati recentemente, consentono ai risparmiatori privati e agli investitori non professionali di investire direttamente in economia reale.
Gli Eltif 2.0, secondo un’indagine Aipb, rappresentano lo strumento principale per dare un impulso alla di usione dei mercati privati nei portafogli private. A oggi, però, non hanno ancora riscosso il successo sperato. In Italia vengono commercializzati circa la metà (49) degli Eltif autorizzati; di questi il private banking ne distribuisce 24, per un equivalente di 1,25 miliardi in termini di asset gestiti.
Il ruolo della regolamentazione
Due elementi, uno di merito e uno di metodo, possono aiutarne lo sviluppo: regolamentazione e dialogo. Partiamo dal primo: occorre intervenire sul piano regolatorio per ra orzare il circolo virtuoso tra mercati privati e pubblici (gli investitori nei secondi cercano tipicamente un’uscita mediante i primi) e promuovere gli investimenti
transfrontalieri in economia reale dedicati a investitori istituzionali e individuali quali cati (clienti professionali su richiesta, secondo la direttiva Mi d), distinguendoli dagli investitori al dettaglio sulla base di criteri europei armonizzati.
Il dialogo, invece, potrebbe aiutare a stimolare la domanda di investimenti da parte delle imprese. La di denza verso i mercati nanziari coincide, spesso, con il timore dei fondatori di perdere il controllo sulla società.
Questione di consapevolezza
In realtà, gli ambiti di essibilità introdotti progressivamente dal diritto societario europeo (per esempio l’esercizio del voto plurimo o maggiorato degli azionisti di controllo) permettono di realizzare un e cace equilibrio tra interessi
delle imprese e degli investitori. Si tratta quindi di conoscere gli strumenti disponibili e i loro ambiti di utilizzo. Qui il private banking può svolgere un ruolo rilevante. Basti pensare che oltre il 20% della clientela è rappresentata da imprenditori. La ducia guadagnata dai private banker e consolidata nel tempo sulla base di scelte nanziarie di investimento ben diversi cate può rappresentare, infatti, una solida base per ampliare il grado di conoscenza degli strumenti di nanziamento e di governo societario a disposizione degli imprenditori, strumenti utili per assicurarsi nanziamenti di natura resiliente e anticiclica sui mercati dei capitali.
Segretario generale di Aipb
Il cambiamento climatico ha importanti conseguenze anche sugli investimenti finanziari*. Con Anima Net Zero Azionario Internazionale puoi investire già da oggi sulle società che hanno adottato piani di riduzione e azzeramento delle emissioni nette di gas serra**.
Gestore Fondi Categoria Italia BIG 2024 Miglior Gestore (1° classificato), Fondi Italiani Big
AVVERTENZE: Questa è una comunicazione di marketing. Si prega di consultare il Prospetto, il Documento contenente le informazioni chiave (KID), il Regolamento di gestione e il Modulo di sottoscrizione prima di prendere una decisione finale di investimento. Questi documenti, che descrivono anche i diritti degli investitori, possono essere ottenuti in qualsiasi tempo, gratuitamente sul sito web della Società di gestione e presso i Soggetti Incaricati del collocamento. È, inoltre, possibile ottenere copie cartacee di questi documenti presso la Società di gestione del fondo su richiesta. I KID sono disponibili nella lingua ufficiale locale del paese di distribuzione. Il Prospetto è disponibile in italiano. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Il collocamento del prodotto è sottoposto alla valutazione di appropriatezza o adeguatezza prevista dalla normativa vigente. ANIMA Sgr si riserva il diritto di modificare in ogni momento le informazioni riportate. Il valore dell’investimento e il rendimento che ne deriva possono aumentare così come diminuire e, al momento del rimborso, l’investitore potrebbe ricevere un importo inferiore rispetto a quello originariamente investito. Nel caso di stacco cedola, l’importo da distribuire potrà anche essere superiore al risultato conseguito dal fondo, rappresentando in tal caso rimborso di capitale.
* Fonte: ESMA - Fund portfolio networks:
Sf ida longevità
L’allungamento della vita media fa emergere nuovi bisogni in campo patrimoniale
Ragaini (Aipb): “La piani cazione è la chiave di volta per un futuro sereno”
L’incremento dell’aspettativa di vita è indubbiamente un fatto positivo, ma pone nuove s de sia ai singoli, sia a chi si occupa di gestire i patrimoni, dato che si tratta di assicurare una terza età dignitosa a fronte di risorse pubbliche sempre più limitate. Il tema è al centro di un report realizzato da Aipb e Kpmg.
Doppia prospettiva
“La longevità è al tempo stesso una opportunità e una s da: per vivere bene un periodo di tempo più lungo diventa necessario iniziare a pensare ai bisogni che si avranno in età avanzata sin dalla giovane età”, è l’analisi di Andrea Ragaini, presidente di Aipb. “Si tratta di una rivoluzione culturale con forti implicazioni nanziarie, poiché inserisce la demogra a tra i fattori rilevanti nelle scelte di investimento; ma è anche una opportunità straordinaria per il private banking, che già oggi gestisce 5 generazioni di clienti e che può indirizzare nel tempo con gradualità e dolcezza i loro progetti promuovendo scelte razionali alla luce di bisogni speci ci nelle diverse fasi della vita”.
Attualmente l’81% dei clienti private pensa al futuro, anche guardando avanti nei decenni, ma solo il 20% ha scelto soluzioni di natura nanziaria tenendo conto dei bisogni di lungo periodo. “Le competenze sviluppate dall’industria del private banking possono aiutare la clientela a prendere decisioni e caci ed e cienti rispetto ai temi sollevati da un’esistenza più longeva”, aggiunge Ragaini.
La piani cazione patrimoniale di lungo periodo e il supporto alla soddisfazione dei bisogni e dei propri obiettivi diventano allora prioritari e il valore della consulenza professionale è destinato a emergere con sempre maggiore forza.
Nuovo scenario
Una delle conseguenze è la cosiddetta longevity economy, cioè l’opportunità di soddisfare le esigenze di clienti multigenerazionali, con impatti su tutti i settori. In Italia, si stima che la popolazione over 50 contribuirà nel 2040 per il 50% del Pil (quasi 1,5 miliardi di euro) e per il 75% dei consumi (oltre 1,3 miliardi),
Ragaini
con una crescita particolarmente rilevante nei settori cultura e tempo libero, casa, salute e trasporti. Le aziende di tutti i settori devono evolvere la propria mission per catturare questa grande opportunità.
COLPO GROSSO PER INDOSUEZ
L’m&a a livello internazionale non conosce pause. Indosuez Wealth Management, controllata di Crédit Agricole, ha nalizzato l’acquisizione della banca belga Degroof Petercam, diventandone azionista di maggioranza al anco di CLdN Cobelfret, suo azionista storico. L’operazione, che ha ottenuto le necessarie autorizzazioni da parte delle autorità bancarie e di quella garante della concorrenza, ra orza la presenza del gruppo francese in Belgio e consente di generare importanti sinergie con le sue diverse linee aziendali.
Con circa 200 miliardi di euro di
patrimonio gestito, un margine d’intermediazione dell’ordine di 1,6 miliardi di euro1 e 4.500
collaboratori, il nuovo gruppo è uno dei principali gruppi europei nella gestione dei grandi patrimoni.
BANCA PATRIMONI SELLA CRESCE CON GALILEO
Banca Patrimoni Sella ha raggiunto un accordo per l’acquisizione (fusione per incorporazione) di Banca Galileo, istituto di credito che o re alla clientela private e corporate servizi bancari tradizionali e consulenza specialistica. L’operazione, approvata dai consigli di amministrazione delle due banche, consente all’istituto della famiglia Sella di accelerare nel percorso di crescita, all’interno di un mercato che premia la scala per la capacità di generare economie e di liberare risorse da destinare agli investimenti.
Attiva da 20 anni, Banca Galileo ha una presenza territoriale distribuita su quattro sedi – Milano, Bergamo, Mantova e Borgomanero (Novara) –e un u cio a Pistoia. La raccolta globale ammonta a circa un miliardo di euro, mentre gli impieghi verso la clientela sono pari a circa 130 milioni di euro. Il closing dell’operazione è previsto all’inizio del 2025, a seguito dell’autorizzazione da parte di Banca d’Italia e dell’approvazione della fusione da parte delle assemblee delle due società.
Trust, riforma in arrivo
Successioni e donazioni: il Governo interviene sulla disciplina
In attesa del via libera parlamentare, si delineano alcune novità di rilievo
DI CARMELINA SESSA*
Nell’ambito del progetto di riforma scale, lo scorso 9 aprile il Consiglio dei Ministri ha approvato, in fase preliminare, il dodicesimo schema di decreto legislativo recante disposizioni per la razionalizzazione dei tributi indiretti diversi dall’imposta sul valore aggiunto entro cui è inclusa l’imposta sulle successioni e donazioni, così come richiesto dall’art. 10 della legge n. 111/2023.
Pallino nelle mani dell’esecutivo
La suddetta legge ha conferito al Governo la delega per attuare la revisione del sistema scale nazionale, seguendo precisi principi e criteri direttivi orientati alla razionalizzazione e sempli cazione. È di notevole importanza comprendere la portata e le implicazioni del presente schema di decreto, nonostante, allo stato attuale, sia ancora sottoposto al vaglio delle Commissioni parlamentari. In questa sede, ci so ermeremo a esaminare le disposizioni, inter alia, previste in relazione al trust in materia di imposta sulle successioni e donazioni.
In primo luogo, la bozza di decreto è intervenuta a de nire normativamente la rilevanza dell’istituto giuridico del trust ai ni dell’applicazione di tale imposta, poiché la disciplina era, nora, rimessa alla prassi e alla giurisprudenza.
Invero, è stata proposta la modi ca dell’art. 1 del d.lgs. n. 346/1990, noto come Testo unico delle disposizioni concernenti l’imposta sulle successioni e donazioni (nel prosieguo, Tus), con l’espressa indicazione che “anche i trasferimenti derivanti dal trust, e da altri vincoli di destinazione, sono soggetti all’applicazione dell’imposta sulle successioni e donazioni”.
Ride nizione scale
Inoltre, nella rivisitata formulazione dell’art. 2, comma 2-bis, del Tus è stato speci cato che per i trust l’imposta sulle successioni e donazioni è dovuta in relazione ai beni e diritti trasferiti ai bene ciari, a condizione che il disponente sia residente in Italia al momento della separazione patrimoniale; viceversa, se il disponente è non residente, l’imposta è dovuta solo sui beni e
diritti esistenti in Italia trasferiti al bene ciario
Con riguardo all’individuazione del momento impositivo ai ni dell’applicazione dell’imposta sulle successioni e donazioni, è stato confermato che esso coincide con il trasferimento nale dei beni e diritti ai bene ciari (art. 4-bis, comma 1, del Tus).
Orientamento della giurisprudenza
Questa conferma si fonda sull’orientamento consolidato della giurisprudenza di legittimità, come emerso, ex ultimis, nell’ordinanza n. 16688/2021 e accolto dall’Agenzia delle Entrate con la circolare n. 34/2022, secondo cui la dotazione di beni e diritti in trust costituisce un atto scalmente neutro. Fermo restando quanto sopra, la bozza in commento ha, altresì, introdotto all’art. 4-bis, comma 3, del Tus la possibilità per il disponente del trust, o per il trustee in caso di trust testamentario, di optare per l’imposizione anticipata, versando volontariamente il tributo de quo al momento dell’apporto dei beni e diritti in trust o al momento dell’apertura della successione.
Con un futuro provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate
saranno stabilite le modalità di applicazione della norma e de niti gli adempimenti
Tuttavia, va precisato che lo schema di decreto non ha fornito una de nizione di trust testamentario. In assenza di ulteriori speci cazioni, per trust testamentario comunemente si intende una particolare tipologia di trust in cui il negozio istitutivo e la dotazione di beni e diritti in trust
sono contenuti in una disposizione testamentaria.
La base imponibile
Come chiarito nel testo della bozza, la base imponibile nonché le franchigie e le aliquote applicabili sono determinate in base al valore
complessivo dei beni e dei diritti al momento dell’apporto, e al rapporto intercorrente tra disponente e bene ciario al momento dell’apporto o dell’apertura della successione.
Optare per la tassazione in entrata, anziché per quella in uscita
(ossia, applicata al momento di trasferimento dei beni e diritti a favore dei bene ciari), può essere conveniente sia per il disponente o trustee nel trust testamentario, sia per l’Erario.
D’altronde, la tassazione anticipata consente ai primi di assolvere l’imposizione dovuta sulla base di una normativa conosciuta, bene ciando delle (eventuali) vantaggiose franchigie e delle aliquote molto basse attualmente vigenti (soprattutto in confronto ad altri Paesi europei); mentre al secondo essa consente di incassare subito le imposte dovute, senza dover aspettare il trasferimento dei beni e diritti ai bene ciari da parte del trustee (che potrebbe anche non avvenire).
È bene speci care che l’opzione in questione è estesa anche ai trust già istituiti per garantire una parità di trattamento.
Versamento anticipato
Nondimeno, sarà da valutare con maggiore attenzione l’opportunità di versare l’imposta in via anticipata nei trust, anche già istituiti, con bene ciari non individuati al momento dell’apporto o dell’apertura della successione, poiché, in tali fattispecie, l’imposta si calcola applicando l’aliquota più elevata (a oggi pari all’8%), senza l’applicazione delle franchigie legislativamente previste.
Va notato che il versamento anticipato dell’imposta preclude la possibilità di rimborso dell’imposta assolta dal disponente o dal trustee,
anche qualora non si veri casse mai il trasferimento dei beni e diritti in trust dal trustee a favore dei bene ciari. Pertanto, ne deriva che l’imposta corrisposta volontariamente in entrata risulterebbe versata in modo de nitivo all’Erario.
Speci che in arrivo
In ogni caso, con un futuro provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate saranno stabilite le modalità di applicazione della norma e de niti gli adempimenti a carico del trustee o del bene ciario. Lo schema di decreto legislativo ha, poi, designato il trustee tra i soggetti obbligati alla presentazione della dichiarazione di successione entro il termine di dodici mesi decorrenti dalla data, successiva a quella di apertura della successione, in cui lo stesso ha avuto notizia legale della sua nomina. Si potrà, allora, ragionare sulle
variazioni del dies a quo da cui far decorrere il suddetto termine, ad esempio, a seconda che la nomina a trustee sia contenuta nelle disposizioni testamentarie o sia demandata a un atto separato da perfezionare in un secondo momento.
La liquidazione dell’imposta di successione, ai sensi di quanto stabilito nella bozza, è dovuta entro novanta giorni dalla presentazione della dichiarazione di successione, tramite un sistema di autoliquidazione.
Attesa per l’iter parlamentare In conclusione, lo schema di decreto ha esteso l’obbligo di registrazione, già previsto per gli atti di donazione formati all’estero a favore di bene ciari residenti in Italia, anche agli atti di costituzione e dotazione dei trust formati all’estero a favore della medesima categoria di soggetti. Alla luce di quanto sopra esposto, sarà necessario attendere il completamento dell’iter parlamentare prima di considerare confermata l’introduzione di queste nuove disposizioni. Tali proposte, se confemate, senz’altro annunciano signi cative modi che al regime scale del trust in materia di imposta sulle successioni e donazioni, meritevoli di opportune ri essioni.
*Avvocato di Loconte&Partners –Studio Legale e Tributario
INVESTI NEL REDDITO FISSO
Promozione finanziaria. Riservato esclusivamente a investitori professionali. I giudizi e le opinioni espresse nel presente documento appartengono al gestore, salvo laddove diversamente specificato e non costituiscono un consiglio di investimento. BNY Mellon è il marchio aziendale di The Bank of New York Mellon Corporation e delle sue filiali. Documento emesso in Italia da BNY Mellon Fund Management (Luxembourg) S.A. (BNY MFML), una società per azioni (société anonyme) costituita e operante ai sensi del diritto del Lussemburgo con numero di registrazione B28166 e avente
Una questione in sospeso
È trascorso un anno dalla presentazione al mercato della Retail Investment Strategy
Le divergenze sugli aspetti cruciali della proposta allungano le tempistiche di approvazione
Un anno fa, il 24 maggio 2023, la Commissione aveva proposto l’adozione di una direttiva destinata a mutare radicalmente il mondo dei mercati nanziari: se approvata, avrebbe infatti modi cato in modo sostanziale la Mi d 2, la Idd, le direttive sui fondi comuni di investimento e la Solvency 2. L’obiettivo di fondo della proposta, nel quadro della Retail Investment Strategy, era ra orzare la tutela degli investitori al dettaglio, evitando di erenze di trattamento derivanti dalla diversa tipologia di prodotto in considerazione.
Inoltre, la Commissione si proponeva di migliorare il rapporto tra i costi applicati da produttori e distributori e i bene ci assicurati dagli investimenti, che a suo giudizio non era ottimale.
Due temi di discussione Tra le tante proposte, due avevano innescato un intenso dibattito: la modi ca della disciplina degli incentivi e l’introduzione del concetto del value for money. Sotto il primo pro lo, la Commissione non aveva ceduto alle pressioni di alcuni suoi
esponenti che volevano estendere all’Unione la soluzione del divieto di rebates commissionali già sperimentata in Inghilterra e Olanda. Tuttavia, aveva comunque proposto regole più stringenti rispetto al passato, di erenziate a seconda dei servizi di investimento prestati: divieto assoluto di inducements nella gestione di portafogli, nella consulenza indipendente e nei servizi esecutivi, salvo il collocamento di prodotti diversi dai Priips; possibilità di percepire gli incentivi nei servizi esecutivi solo in caso di
abbinamento con la consulenza non indipendente, arricchita però di contenuti. In particolare, la consulenza avrebbe a tal ne dovuto seguire il criterio del “best interest”, prevedendo la valutazione di una gamma adeguata di strumenti nanziari, la raccomandazione degli strumenti nanziari più e cienti in termini di costi e, in ogni caso, anche di uno o più prodotti privi di caratteristiche non funzionali al conseguimento degli obiettivi di investimento del cliente.
Verso commissioni più basse Sotto il secondo pro lo, coerentemente con l’obiettivo di ridurre i costi dei prodotti e dei servizi prestati agli investitori retail, la Commissione aveva proposto di inasprire i meccanismi di product goverance a carico di produttori e distributori, introducendo un rigoroso processo di controllo dei prezzi per i Priips.
La novità più eclatante era però l’elaborazione, a cura dell’Esma e dell’Eiopa, di benchmark di costo e rendimento, che i produttori avrebbero dovuto rispettare nella strutturazione dei prodotti nanziari. In caso di scostamento dai parametri di riferimento, i manufacturer avrebbero dovuto dimostrare all’Autorità di vigilanza la giusti cazione e la proporzionalità dei costi rispetto alle caratteristiche dei prodotti: in difetto di una simile prova, non si sarebbe potuto approvare il prodotto e immetterlo sul mercato.
Non tutti hanno apprezzato il tentativo della Commissione.
Disciplina penalizzante
La disciplina degli incentivi è parsa ad alcuni troppo arzigogolata e penalizzante per l’industria, mentre il tentativo di introdurre una sorta di calmiere sui prezzi dei prodotti nanziari ha destato grande sorpresa. Il 2 aprile scorso, l’Econ (Committee on Economic and Monetary A airs) ha reso un parere al Parlamento, apportando alla proposta della Commissione alcune modi che nel tentativo di mitigare gli aspetti più problematici. Quanto alla disciplina degli incentivi, l’Econ ha mantenuto il divieto di percezione dei rebates commissionali dalle società prodotto per la gestione patrimoniale e per la consulenza indipendente, proponendo però una soluzione più sfumata per i servizi esecutivi. Non troviamo infatti più un espresso divieto o un obbligo di associare a tali servizi la consulenza; tuttavia, rimane il criterio del best interest, soddisfatto con certezza solo se viene abbinata la consulenza, con caratteristiche lievemente meno ambiziose rispetto alla proposta della Commissione (in particolare, la selezione tra i prodotti adeguati si basa non più solo sul costo, ma anche sulla sua e cienza per il cliente nale).
Quanto al value for money, l’Econ ha sostituito l’obbligo dei produttori e dei distributori di
parametrare i costi dei prodotti con i benchmark di Esma ed Eiopa con un più morbido onere di condurre un’analisi comparativa con i prodotti dei competitor.
Strumenti per la vigilanza I benchmark diventano invece tools a disposizione delle autorità di vigilanza, da utilizzare nelle loro attività di controllo dei mercati. Ci si attendeva che il Parlamento, riunito in seduta plenaria il 23 aprile scorso, approvasse in prima lettura il testo emendato dall’Econ, inviandolo al Consiglio. Invece, l’assemblea ha preferito avviare negoziati interistituzionali con la Commissione e con il Consiglio, in modo da arrivare a un testo condiviso da sottoporre al voto (la procedura cosiddetta di “trilogo”). Stando così le cose, i tempi di approvazione della direttiva rischiano di non essere brevi. Il nuovo Parlamento uscito dalle elezioni potrebbe avere orientamenti diversi e sollecitare ulteriori modi che alla proposta della Commissione. Il testo dovrebbe poi essere approvato dal Consiglio. È di cile pensare che la direttiva possa vedere la luce prima dell’anno prossimo, e questa pare oggi una previsione persino ottimistica. *Equity partner dello studio legale Zitiello Associati
Il Leone in Ticino
È stata inaugurata a Lugano la sede di BG Suisse Private Bank
Mossa (ceo): “Puntiamo a conquistare clienti locali e italiani”
DI LUIGI DELL’OLIO
Parte dal Ticino il processo di internazionalizzazione di Banca Generali, che punta a replicare il modello a ermatosi in questi anni in Italia. La società del Leone ha inaugurato a inizio maggio la sede a Lugano di BG Suisse Private Bank, la nuova banca private specializzata nei servizi di piani cazione e protezione patrimoniale.
Consulenza a 360 gradi per il wm Dopo 15 anni senza novità agli sportelli dagli istituti italiani sulla piazza ticinese, la società guidata da Gian Maria Mossa ha portato in Svizzera il concept del modello tricolore: l’o erta di consulenza nanziaria professionale alle famiglie tramite private banker esclusivi forti di un’ampia o erta di soluzioni di investimenti e gestioni patrimoniali personalizzate, abbinate a una piattaforma di servizi bancari all’avanguardia e servizi di wealth management. Quanto all’ubicazione, la scelta è ricaduta sulla centrale Piazza della Riforma, al civico 3. La stessa sede ospita anche la sede di BG Valeur, boutique specializzata nella gestione
Forte dell’esperienza maturata in 30 cicli di mercato,* PGIM crede nel proprio approccio attivo e nella rigorosa gestione del rischio per aiutare i clienti a perseguire rendimenti di lungo termine.
Esplora il tuo domani su PGIM.com
d’investimenti - ex Fiduciaria Valeur - rilevata nel 2019 dalla stessa Banca Generali.
I target di medio periodo
Quanto agli obiettivi, da una parte c’è quello di servire la clientela del Ticino con banker locali, o rendo i propri servizi di advisory, piani cazione e protezione patrimoniale; dall’altra di o rire nuove opportunità alla clientela italiana che da tempo ha scelto di mantenere parte delle proprie posizioni diversi cate sulla piazza elvetica. “La Svizzera potrà fornire un contributo importante per proseguire nel percorso di rapida crescita che ha caratterizzato gli ultimi anni”, sottolinea Mossa.
“Il nostro obiettivo è raggiungere quota 100 miliardi di masse in gestione”. Il numero uno della società sottolinea, poi, che la crescita per linee esterne non si ferma.
“Continuiamo a guardarci intorno: potremmo fare altre acquisizioni all’estero”.
Possibili nuove acquisizioni
“Questa inaugurazione rappresenta una tappa signi cativa per la crescita di Banca Generali”, ha sottolineato durante la presentazione alla stampa Mossa. “Crediamo che il nostro modello di innovazione e qualità nel servizio a disposizione dei clienti con la gura di un banker vicino possa rispondere ai bisogni delle famiglie in termini di piani cazione e valorizzazione del risparmio anche qua in Ticino e in Svizzera.
La sostenibilità è la stella polare della crescita
“Negli anni abbiamo ottenuto e confermato i giudizi più elevati dalle agenzie specializzate in ambito Esg; inoltre nell’ultimo biennio abbiamo sviluppato i progetto sociale Time
To Change per sensibilizzare alle s de dell’agenda Onu 2030, che si è tradotto in una mostra che ora approda anche a Lugano, davanti alla sede, nella via principale del
centro città dove resterà visibile al pubblico no al 17 maggio”, ricorda Mossa. I 17 obiettivi Sdg’s delle Nazioni Unite sono stati ritratti dal fotografo Stefano Guindani costruendo una narrativa che mostri non solo le urgenze e i ritardi nei confronti del clima, ma anche l’impegno e il contributo dell’azione umana grazie all’innovazione nel cercare di tracciare un nuovo percorso.
TRIMESTRALE IN CRESCITA
Il primo trimestre di Banca Generali è andato in archivio con i principali indicatori in crescita, a cominciare dall’utile netto consolidato, che ha messo a segno un balzo nell’ordine del 47% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno, toccando quota 122 milioni di euro. Il risultato beneficia della forte crescita delle masse gestite e amministrate per conto della clientela che hanno raggiunto il nuovo massimo assoluto di 96,8 miliardi di euro, in aumento del 13% rispetto al primo trimestre del 2023. Sul risultato ha influito positivamente anche la ripresa dei mercati finanziari, in particolare quelli azionari che hanno spinto l’utile variabile a 40 milioni (a fronte dei 6,1 milioni realizzati nel primo trimestre 2023), in scia alla performance netta generata dagli investimenti nel periodo.
Il margine di intermediazione è salito a 256,6 milioni contro i 193,2 milioni del primo trimestre 2023. Il risultato ha beneficiato del forte contributo del margine finanziario (83,9 milioni, +12,0%) e delle commissioni nette ricorrenti (118,3 milioni, +4,5%).
CASH COLLECT
Premi mensili potenziali con Effetto Memoria no all’1,801% (21,60% p.a.)
Barriera Premio e livello Airbag a scadenza no al 50%
CARATTERISTICHE PRINCIPALI:
Emittente: BNP Paribas Issuance B.V.
Garante: BNP Paribas (S&P’s A+ / Moody’s Aa3 / Fitch AA-)
Premi mensili potenziali con Effetto Memoria compresi tra lo 0,65% (7,80% p.a.) e l'1,80% (21,60% p.a.) dell'Importo Nozionale
Barriera Premio e livello Airbag a scadenza no al 50% del valore iniziale dei sottostanti
Possibilità di Scadenza Anticipata a partire dal 6° mese
Scadenza a 4 anni (22/05/2028)
Rimborso condizionato dell'Importo Nozionale a scadenza
Sede di negoziazione: SeDeX (MTF), mercato gestito da Borsa Italiana
EFFETTO AIRBAG
L'effetto Airbag permette di contenere gli effetti negativi di eventuali ribassi dei sottostanti oltre il Livello Airbag e di limitare, in tale scenario, le perdite rispetto a un investimento in un classico certi cate Cash Collect su azioni. Nel dettaglio, nel caso in cui, a scadenza, la quotazione del peggiore dei sottostanti sia inferiore al Livello Airbag si attiva l’effetto Airbag e l’investitore riceve un importo commisurato al valore del sottostante a scadenza moltiplicato per il Fattore Airbag. Il fattore Airbag è pari a 1,6667 quando il Livello Airbag è pari al 60% del valore iniziale dei sottostanti. Ad esempio, ipotizzando un Fattore Airbag pari a 1,6667 e un valore del peggiore dei sottostanti pari al 40%, il rimborso a scadenza del Certi cate sarà pari a 66,67 € ovvero 40 moltiplicato per 1,6667.
NLBNPIT23528 Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco BPM
NLBNPIT23536 Fineco, Mediobanca, Banca Monte dei Paschi di Siena
NLBNPIT23544Intesa Sanpaolo, Banco BPM, Banca Monte dei Paschi di Siena, Fineco1,20%
NLBNPIT23551 BPER, Telecom, Diasorin, Tenaris
Eni, Tenaris, Leonardo, STMicroelectronics
Moncler, Brunello
per legge.
€ I Certi cate con un sottostante denominato in una valuta diversa dall’Euro sono dotati di opzione Quanto che li rende immune dall’oscillazione del cambio tra l’Euro e la valuta di denominazione del sottostante, neutralizzando il relativo rischio di cambio.
Il Certi cate è uno strumento nanziario complesso.
Per maggiori informazioni
92 40 43 Numero Verde SCOPRILI TUTTI SU investimenti.bnpparibas.it
Messaggio pubblicitario con nalità promozionali Prima di adottare una decisione di investimento, al ne di comprenderne appieno i potenziali rischi e bene ci connessi alla decisione di investire nei Certi cate, leggere attentamente il Base Prospectus for the issuance of Certi cates approvato dall’Autorité des Marchés Financiers (AMF) in data 31/05/2023, come aggiornato da successivi supplementi, le Condizioni De nitive (Final Terms) relative ai Certi cate e la Nota di Sintesi e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’Emittente e al Garante, all’investimento, ai relativi costi e al trattamento scale, nonché il relativo documento contenente le informazioni chiave (KID), ove disponibile. Tale documentazione è disponibile sul sito web investimenti.bnpparibas.it. L’approvazione del Base Prospectus non dovrebbe essere intesa come approvazione dei Certi cate. Il presente documento costituisce materiale pubblicitario e le informazioni in esso contenute hanno natura generica e scopo meramente promozionale e non sono da intendersi in alcun modo come ricerca, sollecitazione, raccomandazione, offerta al pubblico o consulenza in materia di investimenti. Inoltre, il presente documento non fa parte della documentazione di offerta, né può sostituire la stessa ai ni di una corretta decisione di investimento. L’investimento nei Certi cate comporta, tra gli altri, il rischio di perdita totale o parziale dell’Importo Nozionale, nonché il rischio Emittente e il rischio di assoggettamento del Garante agli strumenti di gestione delle crisi bancarie (bail-in). Ove i Certi cate siano venduti prima della scadenza, l’Investitore potrà incorrere anche in perdite in conto capitale. Nel caso in cui i Certi cate siano acquistati o venduti nel corso della loro durata, il rendimento potrà variare. Le informazioni e i gra ci a contenuto nanziario quivi riportati sono meramente indicativi e hanno scopo esclusivamente esempli cativo e non esaustivo. Informazioni aggiornate sulla quotazione dei Certi cate sono disponibili sul sito web investimenti.bnpparibas.it.
Il The Broad di Los Angeles ospiterà, a partire dal 25 maggio 2024, la prima grande mostra itinerante dell’artista contemporanea Mickalene Thomas, intitolata Mickalene Thomas: All About Love Attraverso il suo lavoro, l’artista esplora
tematiche legate all’empowerment femminile, per far sì che la cultura in cui viviamo diventi sempre più inclusiva nei confronti delle donne. Se gli strumenti attraverso i quali l’emancipazione delle donne si realizza sono l’educazione e la cultura, queste
mostre, così come le iniziative educative volte a promuovere l’educazione finanziaria, hanno l’intento di innestarsi nel processo di sensibilizzazione sociale, per combattere la disparità di genere, obiettivo di sviluppo sostenibile numero 5 dell’Agenda 2030.
Denaro ed empowerment
Arte, azioni, bond e non solo. Il gender gap riguarda anche l’ambito degli investimenti Il ruolo dell’educazione nanziaria per raggiungere l’indipendenza economica
La capacità di risparmio degli italiani è notoriamente un elemento di solidità che concorre alla stabilità del nostro Paese. Non sempre, però, si associa all’attitudine alla piani cazione in ottica di investimento per il futuro. Secondo l’Ocse, quando si tratta di competenze nanziarie, solo un 30% della popolazione possiede un’adeguata alfabetizzazione nanziaria e in questo l’Italia si colloca al 25° posto su 26 Paesi esaminati. Se la scarsa competenza in materia di investimenti è riscontrabile in generale, lo è in particolar modo nelle donne. Secondo gli ultimi studi della Banca d’Italia, l’universo femminile dispone di minori conoscenze nanziarie rispetto agli uomini e, in base l’indagine Pisa 2018 dell’Ocse, l’Italia è tra i Paesi Ocse in cui il gender gap nell’alfabetizzazione nanziaria comincia già a 15 anni.
La cultura
Il divario nell’educazione nanziaria, che riguardi azioni, obbligazioni, arte o altre asset class, fa parte di una questione culturale che riguarda i privilegi accordati a uomini e donne nella società. Le donne non potevano aprire un conto corrente in Germania
Va promossa tra le nuove generazioni una narrazione in cui si spiega alle ragazze che le competenze in tema di risparmio sono alla base del processo di valorizzazione
no al 1958, in Francia no al 1965 e in Spagna no al 1975. E ancora oggi il 37% delle donne italiane non ha un conto corrente nominativo. Secondo l’Ocse, il 22% delle donne è in una condizione di dipendenza economica e i dati della ricerca condotta da Ipsos in collaborazione con UniCredit “L’approccio degli italiani alla nanza: educazione e alfabetizzazione tra donne e uomini”, ci dicono che solo una donna su quattro sarebbe in grado di fare scelte nanziarie in autonomia, soprattutto tra le più giovani. Le donne poi guadagnano quasi il 13% in meno degli uomini, hanno pensioni inferiori ma soprattutto vivono più a lungo. Per via del divario retributivo e del cosiddetto longevity risk, le donne hanno l’80% di probabilità in più di andare in pensione in condizioni di povertà. Il rapporto tra donne e denaro è ancora culturalmente
problematico: parlarne è considerato volgare e poco educato. Un tabù che l’economista Azzurra Rinaldi, direttrice della School of Gender Economics all’Università Sapienza di Roma a ronta nel suo libro “Le signore non parlano di soldi” (Fabbri editori). “Va promossa tra le nuove generazioni una narrazione in cui si spiega alle ragazze che le competenze nanziarie sono alla base del processo di empowerment” - sostiene l’economista - e che sono fondamentali per compiere scelte più autonome e informate soprattutto alla luce di una serie di s de.
Rischio longevità
In una società di persone che vivono e sono attive sempre più a lungo bisogna iniziare a pensare quanto prima alla protezione della salute e della situazione previdenziale attraverso i propri risparmi. Con il calo delle nascite e della spesa
sanitaria da parte dello Stato sarà il contributo dei nostri investimenti a nanziare la nostra pensione e le cure mediche private. Il rischio è che a dandosi alla sola previdenza pubblica non si riesca a mantenere un adeguato tenore di vita al termine del percorso lavorativo, soprattutto per le categorie meno protette come gli autonomi, le partite iva, le donne o i creativi
Asimmetrie informative
Il mercato nanziario o re una vasta gamma di prodotti e servizi per investire o indebitarsi senza che a ciò corrisponda una reale
capacità da parte del risparmiatore di valutare quello che sta acquistando. In nanza c’è infatti una grande asimmetria informativa tra chi o re servizi e prodotti nanziari e chi li domanda con la spiacevole conseguenza che il venditore può o rire buoni o cattivi investimenti allo stesso prezzo, senza che ciò venga percepito ex ante dal compratore.
Attraverso le competenze nanziarie è possibile piani care n da giovani scelte nanziarie e previdenziali per garantire una vecchiaia nanziariamente sicura e scegliere i prodotti più in linea con i propri
obiettivi evitando così di acquistare prodotti rischiosi, costosi o ine cienti. L’educazione nanziaria serve a fare scelte consapevoli e a valutare tra le diverse opportunità che sono disponibili.
Un piano d’azione
Sulla base di queste evidenze, emergono l’opportunità e la s da di avvicinare la nanza alle giovani generazioni e al mondo delle donne. Entrambi avvertono il bisogno di formazione su contenuti speci ci: non solo la scelta di prodotti di risparmio e investimento, ma anche di criteri per valutare la qualità dei prodotti e la solidità del proponente. Per questo motivo l’Università IULM ha progettato un percorso formativo per ra orzare le competenze nanziarie, indirizzato a tutti coloro che quotidianamente hanno a che fare con scelte economiche. L’Executive course in Gestione dei patrimoni intende sensibilizzare le giovani generazioni e in particolare le donne sull’importanza di una partecipazione consapevole e informata alle decisioni nanziarie, fornendo competenze, metodi e strumenti per gestire risparmi e investimenti. L’obiettivo del corso è quello di fornire ai partecipanti le conoscenze di base sul funzionamento dei mercati nanziari per investire in maniera consapevole. Il corso, della durata di 30 ore in modalità on line sincrona, inizierà il 15 ottobre 2024 e prevede una visita alla Borsa Italiana.
L’ora dei macro trader
Potenziale per rendimenti a doppia cifra selezionando i migliori manager
Le opportunità scaturiscono dalle divergenze tra le grandi economie
DI ROBERTO FALZONI E ALESSANDRO TAGLIETTI
I macro trader sono gestori che operano prendendo posizioni al rialzo e al ribasso su tutti i mercati globali, investendo non solo su azioni e obbligazioni, ma anche su valute e materie prime. Le strategie si focalizzano sul cavalcare i trend economici e sull’anticipazione di aggiustamenti nelle valorizzazioni degli attivi, mediante una combinazione di modelli quantitativi e analisi macroeconomica, basata sull’esperienza e l’intuizione del trader. I gestori operano tipicamente mediante posizioni a leva che, essendo implementate con derivati, come le opzioni, permettono di moltiplicare i guadagni a fronte di rischi calcolati.
I principali esponenti del settore Grandi maestri del macro trading sono Stan Druckenmiller, Ray Dalio, Alan Howard, Paul Tudor Jones e George Soros, celebre per la sua posizione contro la sterlina nel 1992 che, nel cosiddetto Mercoledì Nero, caricando le sue posizioni al ribasso, forzò la Banca d’Inghilterra a lasciar uttuare liberamente la sterlina contro il marco tedesco, con una forte svalutazione della moneta
che gli portò un pro tto di oltre 1 miliardo. Nell’attuale scenario di mercato, vediamo una crescente incertezza, con percorsi divergenti tra le di erenti economie globali in termini di crescita e politica monetaria: si tratta di una realtà di cile per i portafogli tradizionali, ma ricca di opportunità per i macro trader, che potranno e ettuare più operazioni e quindi generare pro tti a doppia cifra proprio quando sale la volatilità e si creano dislocazioni nei mercati.
Un mondo di opportunità
Un importante vantaggio dei macro trader risiede proprio nella
possibilità di poter operare su tutti i mercati globali al rialzo e al ribasso. Sulle obbligazioni pesa l’incertezza in merito a tempistiche e entità dei tagli dei tassi di Fed e Bce, sulle azioni, soprattutto americane, i rendimenti attesi sono a rischio a fronte delle valutazioni decisamente elevate: la possibilità di guardare a tutte le regioni del globo e di operare sulle materie prime e le valute o re uno spettro più ampio di mercati da scandagliare per potenziali opportunità. Pensiamo ad esempio al rame (+27% nel 2024), con prezzi alle stelle per e etto di una produzione limitata e della domanda legata alla
Grandi maestri del settore sono Stan Druckenmiller, Ray Dalio, Alan Howard, Paul Tudor Jones e George Soros, celebre per la sua posizione contro la sterlina nel cosiddetto Mercoledì Nero del 1992
Un ulteriore caso è dato dal cambio tra dollaro e yen giapponese (+ 11% nel 2024), che ha continuato a svalutarsi per e etto del marcato di erenziale nei tassi e della politica della Banca del Giappone, che rimane fortemente accomodante.
Posizioni direzionali
I gestori potranno operare sia mediante posizioni direzionali su mercati individuali, sia con strategie di valore relativo, puntando sul di erenziale di performance tra due o più mercati, ad esempio giocando il settore bancario contro quello tecnologico, oppure lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi
Come investire
Ci aspettiamo che i migliori macro trader possano generare rendimenti a doppia cifra: la selezione dei gestori è cruciale, in quanto la essibilità permessa in termini di mercati e approcci genera forti dispersioni a livello di performance. Nella nostra lunga esperienza nel settore, abbiamo individuato dei manager capaci, che seguiamo da tempo e di cui comprendiamo il processo di investimento.
12/29/202312/29/20242/29/20243/31/20244/30/2024
transizione energetica, oppure ai metalli preziosi, che dopo anni di sottoperformance sono entrati in un forte trend rialzista, in seguito
all’accaparramento di oro (+14% nel 2024) da parte degli investitori asiatici, per ridurre la dipendenza dal dollaro.
Ci si potrà posizionare sui macro trader sia investendo direttamente nei programmi di trading sia, per una maggiore diversi cazione, tramite prodotti strutturati che tracciano panieri di 5-10 strategie. A fronte della liquidità degli attivi trattati, i gestori macro sono spesso disponibili mediante fondi Ucits e certi cati accessibili anche ai retail.
Mirino sui paperoni
Una nuova divisione di private advisor per J Safra Sarasin
A capo del team c’è Joudrey, proveniente da Bank of America
LUIGI DELL’OLIO
La private bank svizzera J Safra Sarasin punta a crescere nel segmento dei clienti ultra-ricchi, quelli con patrimoni liquidi non inferiori ai 30 milioni di euro.
Squadra di banker
La società ha dato vita a una divisione specializzata nella consulenza personalizzata, guidata da Edward Joudrey, ex amministratore delegato di Bank of America a Londra, con una lunga esperienza nel corporate nance e in particolare su fusioni e acquisizioni, secondo il suo pro lo LinkedIn. Tra gli altri nomi del nuovo team, secondo quanto riportato dal Financial Times, gurano Yegor Bryukhanov, anche lui precedentemente presso Bank of America, e Lorenzo Sforza, ex Goldman Sachs, che assume la carica di executive director, head of Southern Europe and Cee. La nuova divisione punterà in particolare sull’advisory relativa agli investimenti nei private market, sia lato equity, che debito.
Il pro lo
J Safra Sarasin fa parte di un gruppo globale da 25 miliardi di
dollari creato dal defunto patriarca libanese-brasiliano Joseph Safra, conosciuto come il banchiere più ricco del mondo quando morì nel 2020. La private bank elvetica, con sede a Basilea, è uno dei principali riferimenti della famiglia proprietaria al di fuori del Sud America ed è specializzata nella fornitura di servizi di gestione patrimoniale. Alla ne
dello scorso anno il suo patrimonio in gestione ammontava a più di 204 miliardi di franchi (corrispondenti a circa 220 miliardi di euro).
La banca sta ora cercando di espandersi ampliando il suo raggio d’azione alla consulenza in settori come fusioni, acquisizioni e aumenti di capitale azionario, con l’obiettivo di o rire ai clienti – compresi imprenditori e family o ce – più servizi e accrescere così l’appeal verso i clienti facoltosi a fronte di un mercato sempre più competitivo dal lato dell’o erta.
J Safra Sarasin ha dichiarato che nel 2023 il suo utile netto è aumentato di quasi il 7% raggiungendo i 470 milioni di franchi, rispetto ai 440 milioni dell'anno precedente.
Quasi due secoli di storia
Le origini del gruppo nanziario J. Safra risalgono a circa 180 anni fa, nella città siriana di Aleppo, dove l’omonima famiglia nanziava il commercio e scambiava valute di
diversi Paesi dell’Asia, dell’Europa e dell’Africa. A metà del XIX secolo venne così fondata la Safra Frères et Cie, una banca con il nome della dinastia. L’istituto guadagnò fama e prestigio in tutto il Medio Oriente, costruendosi una solida reputazione come nanziatore altamente selettivo. La forte espansione spinse la famiglia ad aprire liali a Istanbul, Alessandria e Beirut.
Nella prima metà del XX secolo il focus si spostò in Libano a causa dei cambiamenti politici seguiti alla Prima guerra mondiale, dove il patriarca Jacob Safra fondò a Beirut la Jacob Safra Bank.
Nel Secondo dopoguerra la famiglia si trasferì in Brasile, a San Paolo, attirata da uno Stato e una metropoli in rapida crescita, con un governo stabile. Nel 1972, dopo l’acquisizione di alcuni istituti bancari e nanziari, venne coniata la denominazione di Banco Safra. Partendo dalle fondamenta gettate dal padre Jacob, Joseph e Moise Safra continuarono lo sviluppo della società portandola a essere un importante istituto di credito commerciale, banca d’investimento e custode dei segreti nanziari di personaggi facoltosi.
Nel 2006 Josef assunse il controllo totalitario del gruppo J. Safra, dopo aver rilevato la quota del fratello. A lui principalmente spetta il merito di aver scritto la storia del gruppo nel mondo.
Oggi la famiglia Safra controlla un impero costituito da banche, proprietà e aziende agricole.
15 nuovi miliardi
Pictet Wm e Politecnico di Milano hanno calcolato l’impatto dei liquidity event
Le risorse liberate da queste sono state apportate in primis dal private equity
Il private equity è l’interlocutore principale per le famiglie imprenditoriali italiane che decidono di cedere l’attività. Pictet Wealth Management e la School of Management del Politecnico di Milano hanno aggiornato la ricerca Liquidity event nelle aziende di famiglia italiane. Analisi degli ultimi 10 anni (2013-2022), realizzata per la prima volta nel 2023. Questa volta la ricerca ha indagato, oltre che l’andamento degli eventi di liquidità originati dalla cessione di aziende familiari, anche il ruolo centrale che i fondi di Private Equity hanno ricoperto al anco degli imprenditori in queste operazioni.
Mid market e pe resilienti Nel 2023 sono stati individuati 274 liquidity event (contro i 365 del 2022), da cui si può stimare
un controvalore complessivo delle operazioni (disclosed e undisclosed) pari a 15 miliardi di euro. In generale, in Italia l’andamento di queste tipologie di operazioni si è dimostrato dinamico soprattutto nel mid market, da cui deriva il calo in valore registrato per e etto del venire meno dei megadeal. In questo scenario, il ruolo dei fondi di private equity al anco degli imprenditori può fare la di erenza: solo nel 2023, infatti, i fondi di private equity sono stati gli investitori principali nel 37% dei deal di importo noto, per un controvalore investito pari 3,24 miliardi di euro (pari al 63,6% dei volumi), in crescita rispetto al 2022. Il maggior protagonismo dei fondi di private equity in queste operazioni mette in evidenza la loro resilienza e il loro ruolo sempre più centrale in qualità di partner ideali per accompagnare la crescita delle aziende familiari italiane. “Abbiamo voluto aggiornare con i dati del 2023 la ricerca realizzata in collaborazione con il Politecnico di Milano per stimolare l’attenzione sui liquidity event in Italia e mettere in luce il ruolo sempre più centrale che i fondi di private equity svolgono in questo ambito”, spiega Alessandra Losito, equity partner, country head di Pictet Wealth Management in Italia
“In un periodo complesso per il mercato dell’m&a, quale è stato lo scorso anno, a fronte dell’incremento dei tassi di interesse e relativi costi di ri nanziamento per le imprese, in uno scenario
economico incerto, sono stati liberati ulteriori importanti risorse a sostegno dell’economia reale. Tale processo è stato reso possibile anche grazie al crescente ruolo dei fondi di private equity nelle operazioni di liquidity event, incrementando sia la loro partecipazione che i loro investimenti a supporto della crescita di tante aziende.
Noi di Pictet Wealth Management continueremo ad accompagnare le famiglie e gli imprenditori in una gestione strategica dei ussi di ricchezza generati dai liquidity event, supportandoli nell’allocazione ottimale di tali risorse. Il nostro obiettivo è aiutare a proteggere, sviluppare e trasmettere il patrimonio tra le generazioni e creare, al contempo, un circolo virtuoso dove i ussi risultanti da questi deal vengano poi reimmessi nel mercato sotto forma di investimenti in nuove idee e progetti, generando un impatto positivo sia nell’economia reale che nei mercati nanziari.
Le principali evidenze
Nel 2023 sono stati individuati 274 liquidity event che hanno coinvolto aziende familiari italiane, che si aggiungono ai 2.365 del periodo 2013-2022, per un totale di 2.639 deal.
A seguito dell’incremento del costo del capitale e delle incertezze in merito alla tenuta della crescita economica, si è registrato un arretramento rispetto al 2022, non
tanto per numero di deal (274 nel 2023 contro 365 del 2022), ma soprattutto per controvalore liberato, in quanto nel 2023 sono mancate in particolare le acquisizioni di importo signi cativo (mega-cessioni). Osservando i valori delle operazioni note del 2023, il valore medio dei deal è infatti stato pari a 80,89 milioni, sensibilmente inferiore rispetto al passato (pari a 134,3 milioni di euro), mentre il valore mediano è stato di 30 milioni, sostanzialmente in linea con quello del periodo 2013-2022, pari a 33,7 milioni di euro. Ciò a dimostrazione delle tenuta delle operazioni di valore più basso con traget piccole e medie imprese familiari italiane. Il controvalore totale dichiarato nel 2023 è di 5,1 miliardi, stimando quindi un controvalore complessivo di operazioni (disclosed e undisclosed), pari a 15 miliardi
nel solo ultimo anno e di circa 315 miliardi nel periodo 2013-2023.
Lombardia al primo posto per deal Focalizzando l’attenzione sui 63 liquidity event con controvalore noto del 2023, si tratta di società non quotate, la cui maggioranza ha tra i 20 e 50 anni di vita. La Lombardia si riconferma al primo posto, con 20 operazioni (31,7% del totale), seguita da Veneto ed Emilia Romagna, rispettivamente con 11 e 7 operazioni. In generale il 41% delle operazione sono localizzate nel Nord-Ovest, mentre cresce il numero di operazioni anche nel Nord-Est con il 25% dei deal totali. Si mantiene una spiccata concentrazione nell’ambito manifatturiero (codice ateco C) che assorbe ben il 57,1% del campione nel 2023 (36 casi). Nel 75% dei casi si tratta di aziende controllate
DALLE NOSTRE RADICI, NASCE VALORE PER IL VOSTRO FUTURO.
L’OGGETTO DELL’INDAGINE
Un ‘liquidity event’ viene definito come la cessione da parte della famiglia controllante (o che possiede una quota di rilevanza), di una quota del capitale azionario dell’azienda stessa ad un soggetto terzo, non riconducibile al nucleo familiare. Questa cessione può avvenire attraverso due modalità principali: -una trattativa privata (‘trade sale’) con un investitore finanziario o industriale; - l’offerta di titoli al mercato, attraverso una Opv (offerta pubblica di vendita) finalizzata alla quotazione dell’impresa stessa. Per ‘family business’ si intende un’azienda che è controllata, attraverso la maggioranza dei diritti di voto e una significativa presenza nel nucleo manageriale, da una famiglia (composta anche da un unico imprenditore fondatore).
Sono escluse le operazioni di compravendita su quote di un’azienda familiare dove il cedente non è la famiglia di riferimento. Inoltre sono esclusi i casi in cui non è stato possibile ricostruire la struttura proprietaria prima del deal, in cui non è stato possibile risalire all’ultimate owner dell’azienda controllante prima del deal o in cui non erano presenti informazioni sul venditore.
I liquidity event sono stati individuati e analizzati attraverso la consultazione incrociata di 4 database: (i) Zephyr (ii) Orbis e Aida di BvD, (iii) Mergermarket e (iv) Dealogic. Nella seconda parte della ricerca si è focalizzata l’attenzione solo sui deal per i quali è stato reso pubblico il controvalore. Per fissare una soglia di rilevanza, sono considerati solo ‘liquidity event’ caratterizzati da un controvalore superiore a 10 milioni di euro. È stato poi richiesto un focus specifico sul ruolo dei fondi di private equity, per i quali viene proposto un approfondimento.
In un anno complesso per l’m&a come il 2023, a fronte dell’incremento dei tassi di interesse e dei costi di ri nanziamento sono stati liberate
risorse
importanti a sostegno dell’economia reale
da una famiglia, nell’11% da più famiglie e nel 14% da un unico imprenditore. Per le operazioni note, la cessione riguarda in media una quota pari all’80,5% dell’azienda, mentre nel 59% dei casi l’acquisizione è totalitaria, in crescita rispetto al 41% del 2022.
Dominano i private equity
Nel 2023 i fondi di private equity sono stati gli investitori principali in 23 liquidity event con valore noto, pari al 37% del campione, e in 12 di questi il lead investor è stato un fondo italiano. Si riscontra pertanto una certa resilienza dei fondi di private equity, rispetto al ciclo negativo del mercato M&A, la cui partecipazione - sia in termini numerici che per valore investito - è superiore al 2022, con una crescita per l’importo medio del ticket dei fondi esteri. Il controvalore investito
CORPORATE (ITALIA)
CORPORATE (ESTERO)
BANCHE (ITALIA)
FONDI PE (ITALIA)
FONDI PE (ESTERO)
HOLDING FINANZIARIE (ITALIA)
HOLDING FINANZIARIE (ESTERO)
ENTI PUBBLICI (ITALIA)
PUBBLICO (OPV)
ALTRI SOGGETTI/N.D.
20132022 2023
nel 2023 è pari a 3,24 miliardi, corrispondente al 63,6% dei volumi annui noti. Più in generale, considerando anche le operazioni di importo undisclosed, nel 2023 i fondi di private equity sono stati protagonisti in 74 deal, pari al 27% del totale, di cui 49 guidati da investitori italiani e 25 da investitori esteri. Possiamo quindi a ermare che i fondi di private equity, sia italiani sia esteri, siano investitori ‘regolari’ nel mercato dei liquidity event e fungano sempre più da
interlocutori cruciali per le aziende di famiglia in Italia.
Focus su crescita futura Fra le aziende familiari ‘investite’ nel passato, nell’ultimo anno sono state registrate 41 exit da parte di fondi di private equity – di cui 30 riguardano investitori italiani e 11 esteri – riportando un tempo medio di permanenza di 6 anni.
È interessante analizzare la performance operativa delle imprese familiari in cui hanno investito i
fondi di private equity fra il 2019 e il 2021. I dati mostrano due evidenze interessanti: i fondi italiani sembrano prediligere imprese familiari con tassi di crescita passata e EBITDA margin maggiori e, in generale, è possibile notare una accelerazione della crescita dopo il liquidity event (tenendo conto della situazione eccezionale del Covid nel 2020). Nel complesso, vi è una chiara tendenza da parte dei fondi a preferire strategie di crescita futura del business rispetto ad un recupero di e cienza sui costi.
Nodi a tutta classe
La famiglia Marinella ha saputo costruire e consolidare la leadership della qualità nelle cravatte
Da piccola bottega artigiana a brand globale: i “segreti” di una crescita realizzata per gradi
DI FRANCESCA VERCESI
Un’attività che da oltre un secolo è sinonimo di artigianato italiano d’eccellenza nel mondo, un’impresa familiare alla quarta generazione, una bella storia napoletana.
E. Marinella, azienda sartoriale a conduzione familiare fondata nel 1914 da Eugenio Marinella a Riviera di Chiaia, Napoli, specializzata nella realizzazione di cravatte e articoli di abbigliamento di lusso, ha compiuto 110 anni (15 giugno) e da qualche mese ha aperto il suo primo monomarca in Piemonte, a Torino, all’interno della Galleria San Federico. Per l’azienda è il quinto punto vendita monomarca in Italia, dopo quello nel capoluogo campano (il primo), i due di Milano e quello di Roma. La presenza è anche (e molto) all’estero, in città come New York, Londra e Tokyo e pure in una serie di grandi magazzini tra Europa, Estremo Oriente e Nord America.
Passaggio di testimone
Un’attività storica, divenuta famosa per le cravatte, alle quali si sono a ancati i foulard in seta, borse, portachiavi, portafogli, costumi. Questo l’assortimento dei negozi a marchio E. Marinella, senza dubbio
tra le più celebri botteghe sartoriali di lusso al mondo.
E, in coincidenza con i festeggiamenti per i 110 anni, è arrivata la svolta generazionale. Maurizio Marinella, azionista di maggioranza della “E. Marinella srl di Luigi, Maurizio e Alessandro Marinella” con il 97%, ha ceduto la nuda proprietà della quota al glio Alessandro, che possiede la piena proprietà del 3% del capitale. “È un normale trasferimento di quote a favore di mio glio che già collabora da otto anni, non cambia nulla”, ha spiegato, spiega Maurizio Marinella, 69 anni il 31 dicembre prossimo, che resta in prima linea nella gestione. “Le parti convengono che il diritto di voto in assemblea spetti all’usufruttuario Maurizio Marinella”, si legge nell’atto u ciale, a ulteriore conferma che il patron attuale, nipote del fondatore Eugenio, conserva le leve del comando. Il valore della donazione di nuda proprietà ammonta a 1.600.500 e la donazione in oggetto non è la prima che intercorre tra le parti. Infatti il 26 luglio 2023 il padre ha donato al glio tre immobili, il 3% di valore nominale (90 mila euro) di “E. Marinella srl di Luigi,
Maurizio e Alessandro”. Inoltre il 20 novembre 2023 Maurizio ha donato ad Alessandro il 3% società Maumari della quale il 22 aprile di quest’anno ha ceduto il 97% per un valore di 57.350 euro e nella stessa data ha girato la nuda proprietà di Emme Immobiliare.
La società ha chiuso il 2022 con quasi 16 milioni di ricavi, un ebitda di 1,5 milioni, ha fatto crescere le vendite nel 2023 e punta ad aumentarle del 10% anche nel 2024.
Le origini
“Il 26 giugno del 1914 c’è stata l’apertura del nostro primo negozio a Napoli. Poi sono arrivati quelli di Milano e Roma, all’estero abbiamo boutique nelle città più importanti. Siamo artigiani e seguiamo la tradizione sartoriale partenopea. E abbiamo deciso di avere una presenza anche nei più frequentati department store del mondo. Puntiamo comunque a una distribuzione mirata in linea con la nostra capacità produttiva made in Naples”, ha raccontato l’amministratore unico. Sebbene le cravatte rappresentino il 65% dei ricavi, E. Marinella
ha ampliato la propria o erta commerciale aggiungendo maglieria, pelletteria, accessori, calzature e profumi.
Alta sartoria
Eugenio Marinella inaugura una bottega di 20 metri quadrati in Piazza della Vittoria, nel quartiere di Chiaia, dove si iniziano a realizzare prodotti sartoriali su misura (in particolar modo camicie e cravatte) con sete stampate a mano in Inghilterra. La clientela originaria era prevalentemente composta da cavalieri e amazzoni della locale aristocrazia, complice la vicinanza della Villa Comunale e del percorso equestre ivi presente. Nel corso degli anni, la clientela si è estesa esponenzialmente, no a comprendere personalità di spicco della nobiltà e del jet set internazionale. Tra gli acquirenti più illustri, gurano il Principe
Umberto II di Savoia e lo zio
Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta; gli imprenditori Gianni Agnelli, Aristotele Onassis, Silvio Berlusconi e Luca Cordero di Montezemolo; gli artisti Marcello Mastroianni, Vittorio De Sica, Totò, Elton John e Barry White; i reali Alberto di Monaco, Juan Carlos I e Carlo del Galles; i capi di Stato esteri John F. Kennedy, Bill Clinton, George W. Bush, François Mitterrand, Jacques Chirac, Nicolas Sarkozy, Emmanuel Macron, Boris El’cin (Eltsin) e Hosni Mubarak, oltre ai capi di Governo Winston Churchill ed Helmut Kohl, le alte cariche delle forze armate e la totalità dei Presidenti della Repubblica Italiana (da Enrico De Nicola a Sergio Mattarella).
Il timoniere attuale Maurizio si laurea in Economia e Commercio all’Università degli Studi di Napoli Federico II con una tesi in
Tecnica industriale e commerciale dal titolo “Il sistema Moda”. Nel 1983 inizia l’attività nell’impresa di famiglia fondata dal nonno Eugenio (1914) e proseguita dal padre Luigi. Sotto la sua guida, oltre alla sede partenopea di Riviera di Chiaia, si susseguiranno le aperture del primo showroom a Milano nel 2002, seguito da un secondo monomarca nel 2014, due a Tokyo (nel 2007 e nel 2015) e Roma nel 2017. Il 28 gennaio 2022 riapre dopo due anni di chiusura causa Brexit e Covid-19 lo storico negozio in Burlington Arcade, a Londra. È presente all’estero anche in alcuni department Store, come Bergodorf Goodman a New York, Le Bon Marché Rive Gauche del Printempes a Parigi, Le Bon Génie a Ginevra e Sant’Eulalia a Barcellona. Maurizio, 67 anni, è stato anche presidente del Settore Moda dell’Unione Industriali Napoli. Il 2 giugno 2011 l’allora Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano lo insignisce dell’onori cenza di Cavaliere dell’Ordine al merito del lavoro per “il suo impegno costante nel lavoro, la sua dedizione e passione per l’azienda, l’amore per la qualità, il preservare i valori della tradizione”. Il 25 gennaio 2012 riceve il “Premio Leonardo Qualità Italia” istituito dal Comitato Leonardo - Italian Quality Committee presso il Palazzo del Quirinale dallo stesso Napolitano in riconoscimento della “qualità e dell’eccellenza espresse dal suo lavoro e dalla sua azienda che può essere considerata altamente rappresentativa
del Made in Italy e che condivide la responsabilità di sostenere la posizione e l’immagine dell’Italia nel mondo”. Nel mese di ottobre 2021 la rivista Forbes lo ha inserito nella lista dei 100 Top manager di successo a livello nazionale. A luglio 2023 ha avuto la nomina come presidente Onorario di Federitaly.
L’apertura di Torino
“L’idea di aprire un punto vendita a Torino è arrivata cinque anni fa ma la pandemia ha rallentato i nostri piani. È stato l’incredibile entusiasmo dei nostri clienti a invogliarci a riprendere in mano il progetto. Ho un legame speciale con questa città perché a vent’anni consegnavo personalmente i tessuti all’avvocato Agnelli, al quinto piano di corso Marconi 10.
Era un estimatore delle nostre cravatte mélange”, ha ricordato il manager. Dalla sartoria napoletana sono passati grandi personaggi torinesi, clienti a ascinati dall’eleganza e dalla postura. Tutti sognavano d’essere l’Avvocato: “Ricordo ancora la prima volta. L’u cio grandissimo, le mie borse piene di sto a e di tessuto. Per me era un vero onore, un’emozione. Agnelli mi disse: sediamoci, e parlami di Napoli. Io sono andato avanti per un buon quarto d’ora. Lui era molto legato alla città: aveva una barca lì, scendeva appena possibile”, ha raccontato ancora. In particolare, la richiesta di Agnelli era di cravatte di lana, che inseriva rigorosamente con la pala grande dietro, segnando
A fianco: un dettaglio della cucitura a mano sulla cravatta della celebre etichetta Marinella
generazioni e scrivendo un pezzo di storia. A rendere celebri le cravatte di Marinella è stato anche Silvio Berlusconi che, a sua volta, le ha regalate a capi di Stato, politici, amici. “Lui è stato un gran testimonial. È il cliente che ci ha commissionato più cravatte in assoluto. Con lui abbiamo avuto una consacrazione ovunque nel mondo”, ha tenuto a sottolineare Marinella.
E ha continuato: “In generale, però, abbiamo fatto e facciamo cravatte per sovrani, membri dell’aristocrazia, personaggi del cinema e dello spettacolo, sportivi. Poco tempo fa ne abbiamo spedita una al Re di Spagna”.
Lo stesso Carlo d’Inghilterra ne ha scelta una per la cerimonia d’incoronazione, così come il Sultano del Brunei ne ha voluta una personalizzata. “Mio glio Alessandro, invece, non nasconde il sogno di regalare una cravatta a Roger Federer, che stima molto. Ma magari sarebbe bello regalarne una anche al Papa. Perché no?”.
Le curiosità
“Siamo alla quarta generazione e realizziamo ancora a mano le nostre cravatte. Ogni giorno apriamo lo
storico negozio in Riviera di Chiaia alle 6:30 o rendo le sfogliatelle ai clienti. Siamo riconosciuti in tutto il mondo e orgogliosi di tenere alta la bandiera del Made in Italy”, ha raccontato. E ha concluso, citando Fabrizio De Andrè: “questa di Marinella è la storia vera…”. E la storia non può che dargli ragione. Nel 2017, quattro cravatte del marchio napoletano sono state esposte al MoMA di New York nell’ambito dell’esposizione Items: Is Fashion Modern?, dedicata ai prodotti iconici che hanno segnato il mondo della moda tra ventesimo e ventunesimo secolo. La vicenda storia di E. Marinella è anche diventata un docu- lm dal titolo “Una Vetrina che Guarda il Mare”. Il primo ciak è partito nel settembre del 2020 per la regia di Massimiliano Gallo e la première si è tenuta il 9 febbraio 2022 presso il Teatro delle Palme di Napoli. Autore Francesco Pinto e il cast composto da Shalana Santana, Nunzio Schiano, Gennaro Di Biase, Peppe Barra, Peppino di Capri e Nello Mascia. In ne, alcune cravatte della maison Marinella sono state utilizzate dall’attore Daniel Craig nel ventesimo lm della saga 007 di James Bond, Skyfall, uscito nelle
16 MILIONI I RICAVI 2022
1,5 MILIONI L’EBITDA 2022
5 I MONOMARCA IN ITALIA
sale del Regno Unito il 31 ottobre 2012. E ha concluso: “Il Covid per noi è stata un’opportunità perché sono entrati in azienda 15 giovani che hanno avviato una piattaforma di e-commerce, funzionale anche ad organizzare eventi. Portano idee che ci hanno permesso di fabbricare cravatte in tema di sostenibilità, nate dalle bucce d’arancia: c’è una Marinella più giovane che si sta a ancando alla Marinella tradizionale”.
BRAND FOR COMMUNITY
MAGAZINE / EXPERIENCES / EVENTS / WEB / NEWSLETTER / SOCIAL
BFC MEDIA, PRESENTA L’EDIZIONE ITALIANA DI ROBB REPORT, IL BRAND EDITORIALE PIÙ FAMOSO AL MONDO PER IL LUSSO E IL LIFESTYLE. UN PROGETTO MULTIMEDIALE CHE COMPRENDE IL MAGAZINE, IL SITO ROBBREPORT.IT ED ESCLUSIVE EXPERIENCES. UN’OPPORTUNITÀ PER PROMUOVERE IL MEGLIO DELLA CREATIVITÀ DEL MADE IN ITALY IN TUTTO IL MONDO.
THE MASTER LIGHTER
Franck Muller e ST Dupont hanno lavorato insieme per un accendino esclusivo
All’interno del dispositivo è incorporato un orologio dal design ra nato
ACCOMUNATI DALLA PASSIONE PER L’ARTE E L’INNOVAZIONE, FRANCK MULLER E ST DUPONT HANNO UNITO LE FORZE PER METTERE A PUNTO UNA SOLUZIONE CHE INCORPORA UN CRONOGRAFO SCHELETRATO CON UNA RISERVA DI CARICA DI TRE GIORNI.
Decorato con lancette centrali che indicano le ore e i minuti, nella parte centrale il dispositivo presenta un quadrante laccato secondo la classe che da sempre caratterizza il produttore di cronogra di alta qualità. La serie Master Lighter è disponibile in quattro design unici, ciascuno limitato a 88 pezzi. La collezione comprende: una variante bianca con quadrante argentato, un modello blu nella tonalità caratteristica di Franck Muller, una moderna versione nera con numeri luminosi e l’accendino Color Dream, che presenta numeri colorati e un movimento scheletrato in alluminio sul retro. Franckmuller.com
Prezzo: 58.800 franchi svizzeri
PERLA DEL TIRRENO
Villa Cimbrone dopo la ristrutturazione invernale, ha riaperto i battenti
La struttura si proietta su un panorama ammirato da intellettuali e vip
Nello scenario incantato della Costiera
Amal tana, in località Ravello, ha sede Villa Cimbrone, iconico albergo della famiglia
Vuilleumier caratterizzato dal fascino di dimora storica, circondata da un magni co giardino che si estende per circa sei ettari e da panorama Gore Vidal de nì il più bello del mondo.
Tra gli aspetti caratteristici, la possibilità di cenare tutte le sere al ristorante Il Flauto di Pan, una stella Michelin aperto anche al pubblico non residente in hotel, che porta la rma dello chef Lorenzo Montoro. Hotelvillacimbrone.com/it Prezzo: su richiesta
LA STRUTTURA SCRIGNO DELL’HOTELLERIE ITALIANA
DI ALTA QUALITÀ DOVE SI VIAGGIA NEL TEMPO, TRA VIALI E PERGOLE IN FIORE, SALONI E CAMERE DALLE VOLTE AFFRESCATE.
LA STAGIONE 2024 HA APERTO A VALLE
DI UN RADICALE RINNOVAMENTO DELLE 19 CAMERE E SUITE CHE COMPONGONO L’HOTEL, CHE NEL TEMPO HA AVUTO OSPITI ILLUSTRI COME VIRGINIA WOOLF E GRETA GARBO.
YACHT A NOLEGGIO
Il Sanlorenzo Para Bellum, con arredi ispirati a Citterio, solca il Mediterraneo Imbarcazione disponibile per chi punta a un’esperienza da sogno in mare
È DOTATO
DI UN IMPONENTE
BEACH CLUB
DI 113 METRI QUADRATI CON FACILE ACCESSO IN ACQUA
Il nuovo esploratore di 47 metri Para Bellum è disponibile per il noleggio in estate nel Mar Mediterraneo e durante la stagione invernale nel Mar Rosso, Maldive, Seychelles e ailandia. L’imbarcazione presenta interni accoglienti e contemporanei ispirati al famoso architetto Antonio Citterio e può ospitare comodamente no a 11 ospiti in cinque eleganti cabine. Sanlorenzoyacht.com/it Prezzo: nd
RICORRENZA TONDA
Il Park Hyatt di Milano celebra l’apertura dei battenti avvenuta nel 2004
A caratterizzare l’hotel 5 stelle lusso sono le atmosfere eleganti e l’ubicazione esclusiva
Icona dello stile, ubicato nella centralissima Galleria Vittorio Emanuele II, a due passi dal Duomo, il Park Hyatt Milano compie 20 anni. L’hotel cinque stelle lusso è dotato di 108 camere, di cui 26 suite, che consentono agli ospiti di
immergersi in un’atmosfera unica e senza tempo, entrando in contatto con ambienti so sticati e ricercati che non rinunciano al massimo del comfort. Hyatt.com
Prezzo: da 1.260 euro
STILE
ELEGANZA OSPITALITÀ
Da poco all’interno della struttura è stata inaugurata la nuova urban spa concepita come un’oasi di puro relax dedicata alla cura del corpo e della mente, abbinata all’hair salon, che o re un’ampia gamma di servizi per la cura dei capelli attraverso trattamenti personalizzati in un ambiente unico e so sticato.
Data la ricorrenza, l’executive chef Guido Paternollo (in foto) del ristorante interno Pellico 3 propone un menu ispirato alla tradizione culinaria del capoluogo meneghino. Un viaggio nella memoria e nei sapori più autentici della tavola milanese e lombarda, reinterpretati con maestria e creatività.
TRA LUSSO E SPORT
Maserati lancia sul mercato la GranCabrio, cabriolet da 4 posti Il modello si distingue per l’eleganza delle linee e la cura dei particolari
È DISPONIBILE
IN UNA SOLA VERSIONE, “TROFEO”, A BENZINA, CON 550 CV DI POTENZA.
LA SCHEDA TECNICA
INDICA UNA VELOCITÀ
MASSIMA DICHIARATA
DI 316 KM/H E UNO
0100 KM/H COPERTO IN 3,6 SECONDI.
“Un invito a vivere la vita al massimo”. Così Maserati presenta sul proprio sito Internet la GranCabrio, cabriolet di lusso da 4 posti, versione decappottabile della coupé GranTurismo. Il tetto si apre elettricamente premendo a un comando “touch” nel display dell’infotainment. L’apertura può avvenire anche in marcia, a patto di restare sotto i
50 km/h. Di serie è disponibile il “neck warmer”, sistema di bocchette che invia aria calda nella zona del collo di guidatore e passeggero con tre livelli di intensità, permettendo di viaggiare “en plein air” anche durante le giornate fredde. È invece opzionale il frangivento ripiegabile dietro i sedili anteriori.
Maserati.com
Prezzo: da 235mila euro
IN UN SECONDO MOMENTO ARRIVERÀ ANCHE LA VERSIONE ELETTRICA FOLGORE, ACCREDITATA DI 761
MUSICA A MONTECARLO
Da luglio si rinnova l’appuntamento tradizionale con il Summer Festival
In calendario ci sono, tra gli altri, i concerti dei Duran Duran e di Lenny Kravitz
Concerti e performance artistiche distribuiti tra due location d’eccezione come la Salle des Étoiles, con il suo tetto a cielo aperto, e l’Opéra Garnier. Dal 6 luglio al 16 agosto si rinnova l’appuntamento con il Monte-Carlo Summer-Festival. Una successione di eventi, che vanno dalle leggendarie Stars 80 (a sostegno di Fight Aids Monaco), a Trevor Noah, Sam Smith e la pianista Diana Krall. Jamiroquai sarà ospite d’onore al Gala della Croce Rossa monegasca, mentre i Duran Duran faranno il loro grande ritorno insieme a Myriam Farès. In ne spazio agli italiani Il Volo e a Lenny Kravitz. Montecarlosbm.com
FORBES BRAND FOR COMMUNITY
EVENTS / NEWSLETTER / WEB/ SOCIAL / PODCAST / TV
FORBES IL PIÙ GRANDE E PRESTIGIOSO SISTEMA DI COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE PER CONOSCERE LE STORIE, I PROGETTI E LE VISIONI DELLE DONNE E DEGLI UOMINI DI SUCCESSO CHE STANNO CAMBIANDO IL MONDO.
UTILI PER L’ESTATE
Una selezione di valigie di classe dotate di ogni comfort per la bella stagione I colori scelti richiamano no in fondo l’essenza nostalgica dei viaggi
Rimowa cattura l’essenza nostalgica dei viaggi estivi con la collezione Essential in Mint e Papaya, una tavolozza di colori pastello caratterizzata da un eclettico verde menta e da un vibrante arancione papaya. Prezzi da 750 no a 1.190 euro, in base alle dimensioni e alle caratteristiche dei trolley. Rimowa.com
RECRAFTED È IL BRAND CHE DÀ NUOVA VITA ALLE VALIGIE IN ALLUMINIO RIMOWA USATE. UN MODELLO CIRCOLARE, INCENTRATO SUL RIUTILIZZO, LA RIPARAZIONE E IL RICICLAGGIO DELLE VALIGIE.
Auto storiche
Quattro musei della Penisola ospitano una collezione di scatti realizzati da Rodolfo Mailander
L’esperienza del fotoreporter ripercorre decenni di storia della manifattura italiana
Si intitola 1000 Miglia by Mailander, la mostra promossa dalla Fondazione Macaluso per l’Auto Storica presieduta da Monica Mailander Macaluso
Gli scatti ripercorrono l’esperienza di Rodolfo Mailander, fotoreporter e poi responsabile delle relazioni internazionali per Fiat. A 100 anni dalla sua nascita, l’esposizione racconta il trait d’union tra cultura, società e mondo automobilistico, o rendo ai visitatori uno spaccato di un Paese unito dalla passione per le corse.
Viaggio a tappe
La mostra propone un viaggio a tappe in pieno stile 1000 Miglia, coinvolgendo quattro dei principali poli museali dell’auto in ItaliaMuseo Mille Miglia di Brescia, Museo Nicolis di Villafranca di Verona, Museo Fratelli Cozzi di Legnano e Museo Nazionale dell’Automobile di Torino – e la Fondazione Gino Macaluso per l’Auto Storica in un unico progetto. Primo frutto di questo sodalizio inedito, l’esposizione o rirà in ciascun museo una selezione di immagini che Rodolfo “Rudy” Mailander ha
realizzato con la sua Leica alla “corsa più bella al mondo”. Scatti di assoluto pregio, eccezionalmente concessi dal prestigioso Revs Institute in Florida, per dar vita ad uno spaccato storico e culturale di cui la 1000 Miglia è al contempo protagonista e contesto. “Questa mostra rappresenta un’iniziativa di grande pregio e valore culturale”, dichiara Vincenzo Leanza, direttore di Aci Storico. “È davvero meritevole questa sinergia tra quattro grandi musei e la Fondazione Macaluso, che supera i con ni geogra ci mettendo a terra un progetto comune di promozione e valorizzazione della storia dell’automobile. Una proposta, realizzata da cinque
donne dell’automobile, in piena sintonia con i valori che ACI e ACI Storico intendono portare avanti”.
La Fondazione
Valorizzare l’automobile come strumento in grado di coniugare innovazione tecnologica e cultura umanistica, tradizione artigianale e bellezza del design d’avanguardia, in uenzando in maniera profonda i costumi e la società del XX Secolo. Con questo obiettivo è nata nel 2018 la Fondazione Gino Macaluso, omaggio a Torino, sua città natale. L’ente sviluppa un programma culturale capace di far dialogare il design automobilistico con le arti moderne e contemporanee.
Quale Pil
La ricchezza prodotta in Italia nel medio periodo so re il confronto internazionale Lo scenario è migliore a livello pro-capite, ma non c’è da esserne troppo felici
Per meglio interpretare la reale situazione di una economia è più corretto esaminare il Pil pro capite oppure il Pil in valore assoluto? Se i due dati si muovono simmetricamente la questione non si pone, ma se i due dati si muovono in direzioni di erenti come leggerli?
Sembrerebbe una questione di lana caprina e ne a se stessa, ma invece è tutt’altro.
Meglio dei partner europei
In base al rapporto Ocse Growth and economic well-being il dato del Pil pro capite dell’Italia nel decennio 2014-2023 è risultato notevolmente migliore del dato di Francia e Germania (+1,1% rispetto al +0,7%). Questo stride in maniera apparentemente inconciliabile con i dati in valore assoluto del Pil, che negli ultimi vent’anni è cresciuto in maniera notevolmente inferiore rispetto la media della Ue,
totalizzando una sottoperformance complessiva di circa il 30%
Quale dei due dati è dunque da privilegiare nella lettura sintetica dello stato dell’economia nazionale?
Certamente l’analisi del Pil procapite consente di sterilizzare gli e etti delle dinamiche demogra che e quindi rende possibile il confronto tra economie di dimensioni diverse, che altrimenti sarebbe impossibile: come confrontare altrimenti il Pil della Cina con quello del Lussemburgo? Tuttavia, quando il confronto avviene invece su periodi diversi della stessa economia ci si pone legittimamente l’interrogativo se si può considerare positivamente l’aumento del Pil pro-capite causato non dall’aumento del Pil in valore assoluto, ma dalla diminuzione della popolazione. Esattamente il caso italiano. Banalmente, ma non tanto, in soldoni, l’aumento del Pil pro-capite vuol dire che ogni singolo
abitante dell’Italia ha prodotto una ricchezza maggiore (o, più correttamente, un maggiore valore aggiunto) o dispone di una ricchezza maggiore. E questo è un dato innegabilmente positivo.
Parametri da considerare Tuttavia, se si tiene in considerazione che il minor numero di abitanti è dovuto a un calo demogra co che sembra inarrestabile e, considerando che - al di là di ogni altra considerazione - da un punto di vista squisitamente economico, la crescita della popolazione è il più grande stimolo alla crescita economica che esiste, il dato presentato dall’Ocse non può certamente essere considerato positivamente. Per questi motivi non sembra possibile né compiacersi più di tanto nel dato sul Pil pro-capite, né considerarlo totalmente insigni cante.
IL SIGNIFICATO
L’ACRONIMO STA PER UNIFIED PAYMENTS INTERFACE E INDICA UN SISTEMA DI PAGAMENTO IN TEMPO REALE SVILUPPATO IN INDIA PER FACILITARE LE TRANSAZIONI INTERBANCARIE, ANCHE TRA UTENTI PRIVATI.
LA SPINTA DELLA PANDEMIA
Nel corso del 2021, complice la pandemia, l’India ha abbandonato le banconote di grande taglio e limitato la circolazione delle altre, spingendo i propri cittadini verso la digitalizzazione dei servizi di pagamento.
CONCORRENZA ALLO SWIFT
COLLABORAZIONE PUBBLICOPRIVATO
L’iniziativa è seguita con grande attenzione in tutto il mondo per il successo della collaborazione tra le banche private promotrici del sistema e il governo che ha limitato l’utilizzo del contante
Il successo riscontrato nora ha portato molti analisti a ipotizzare che Upi arriverà a sostituire lo Swift, sistema internazionale che agisce come intermediario nanziario esecutore delle transazioni nanziarie.
LE CARATTERISTICHE
Usa un indirizzo di pagamento virtuale (un Id univoco fornito dalla banca), il numero di conto del sistema nanziario indiano e un numero di telefono, oltre a un numero di identi cazione per la conferma del singolo pagamento.
AVANCE RUSSA
Dopo che Usa e Ue hanno tagliato fuori da Swift le principali banche russe, Mosca ha chiesto all’india di collegare Upi con il suo sistema di pagamenti Mir per un uso senza soluzione di continuità delle carte emesse dalle banche indiane e russe.
L’arte di fare domande
La capacità di ascolto è cruciale per fare la di erenza nel private banking È fondamentale avere un approccio aperto al confronto con il risparmiatore
DI MARIA GRAZIA RINALDI
Il successo di una trattativa dipende notevolmente dalle capacità di ascolto del private banker. Un recente studio ha messo in luce una tendenza preoccupante: durante le negoziazioni, molti professionisti si concentrano eccessivamente sul promuovere il loro prodotto/servizio, trascurando cosi il potere delle domande.
No al focus sui prodotti
Questo approccio concentrato sui prodotti sminuisce il potenziale di ogni interazione, limitando così le possibilità di successo. Attraverso le giuste domande riusciamo a conoscere e a comprendere i valori, le convinzioni e le percezioni dei clienti: in cosa credono, cosa amano, in cosa sperano, quali sono le loro leve decisionali. Questo non solo fa sentire il cliente speciale, ma crea un legame basato sulla ducia e sulla comprensione autentica.
Comunicare e cacemente non signi ca solo trasmettere informazioni, ma richiede un ascolto attento e l’abilità quindi di saper porre domande. Troppo spesso, il desiderio di dominare la conversazione può alienare il cliente, il quale può sentirsi giudicato, sfruttato, piuttosto che compreso. Incontrare il cliente e connettersi è un’opportunità per arricchirsi, non un campo di battaglia dove esibire la propria superiorità. L’arte di fare domande sta diventando una competenza sempre più rara. Da bambini, la nostra incessante curiosità ci spingeva a chiedere costantemente: “Perché?”, mentre da adulti tendiamo a dimenticare l’importanza di essere curiosi. Edgar H. Schein, psicologo e professore presso la Mit Sloan School of Management, autore di L’arte di fare domande: Quando ascoltare è meglio che parlare, sottolinea l’importanza di questo atteggiamento
per costruire relazioni positive e durature. Secondo Schein, non esiste una “domanda giusta”; piuttosto, è un insieme di comportamenti e atteggiamenti che variano in base alla situazione e all’interlocutore. Le domande aperte, che invitano a risposte più articolate rispetto a un semplice sì o no, sono uno strumento potente per mostrare sincero interesse e utili per approfondire la comprensione di un argomento.
Per una comprensione reciproca Questo approccio dimostra non solo umiltà, ma apre la strada a una maggiore comprensione reciproca e a relazioni professionali più profonde e soddisfacenti.
Questa loso a può trasformare non solo le relazioni di lavoro, ma anche il modo in cui interagiamo nel nostro quotidiano. Ricordiamo che il vero ascolto è quello fatto per conoscere e non per rispondere.
INVESTIRE IN MODO SOSTENIBILE CON CHIAREZZA
Investire in fondi sostenibili significa anche comprendere esattamente in cosa si sta investendo.
Ecco perché in iShares ci stiamo impegnando al massimo per fornirti i dati ESG e sul clima di cui hai bisogno, con l’obiettivo di farti comprendere cosa includono i nostri ETF.
INVESTIRE IN MODO SOSTENIBILE CON CHIAREZZA
ETF sostenibili. iShares. Aspettati di più.
Investire in fondi sostenibili significa anche comprendere esattamente in cosa si sta investendo.
ETFsostenibili. iShares. Aspettati di più.
Capitale a rischio. Il valore degli investimenti e il reddito da essi derivante sono soggetti a oscillazioni al rialzo oal ribasso e non sono garantiti. L’investitore potrebbe non recuperare l’importo inizialmente investito.
Capitale a rischio. Il valore degli investimenti e il reddito da essi derivante sono soggetti a oscillazioni al rialzo o al ribasso e non sono garantiti. L’investitore potrebbe non recuperare l’importo inizialmente investito.
Ecco perché in iShares ci stiamo impegnando al massimo per fornirti i dati ESG e sul clima di cui hai bisogno, con l’obiettivo di farti comprendere cosa includono i nostri ETF.
Messaggio Promozionale: Prima dell’adesione leggere il Prospetto e il PRIIPs KID disponibili su http://www.ishares.com/it, che contengono una sintesi dei diritti degli investitori. Informativa di Legge. Pubblicato da BlackRock (Netherlands) B.V. BlackRock (Netherlands) B.V. è autorizzata e disciplinata dall’Autorità per i mercati finanziari olandese. Sede legale: Amstelplein 1, 1096 HA, Amsterdam - Tel.: 020 – 549 5200 - Tel.: 31-20-549-5200. Iscrizione al Registro delle Imprese n. 17068311. A tutela dell’utente le telefonate potranno essere registrate. Per informazioni sui diritti degli investitori e su come presentare reclami, visitare https://www.blackrock.com/corporate/compliance/investor-right disponibile in italiano. © 2023 BlackRock, Inc. Tutti i diritti riservati. 3046038
Virtù delle fragole
La frutta tipica della bella stagione è un piacere per il palato e per l’organismo
Calorie contenute e gusto unico sono i punti di forza, ma occhio ai pesticidi
Con l’arrivo della primavera si vede sempre più frutta di stagione e ricompaiono molti colori sui banchi dei mercati. Uno in particolare caratteristico di questo periodo è rappresentato dalle fragole.
Lo studio internazionale
Ricordo uno studio che, insieme ad altri esperti di nutrizione, ho pubblicato qualche anno fa sulla prestigiosa rivista scienti ca Antioxidant (10.3390/ antiox10020328) dal titolo Polyphenols in the Mediterranean Diet: From Dietary Sources to microRNA Modulation dove sottolineavamo con il mio gruppo di studio dell’Università della Calabria come la carta vincente della dieta mediterranea sia l’utilizzo di vegetali tipici della macchia mediterranea ricchi di vitamine,
minerali ma soprattutto polifenoli, sostanze chimiche che danno il colore ai vegetali e hanno azione antiossidante e antiin ammatoria, quindi estremamente salutari.
Le fragole in particolare fanno parte della nostra cultura culinaria sin dall’antica Roma, anche se abbiamo iniziato a coltivarle intorno al XVIII in Francia e Inghilterra. Dal punto di vista botanico in e etti assaporiamo un’irregolarità il frutto. Vero e proprio sono i semini presenti sulla fragola stessa; ne esistono molte varietà, accomunate da un buon quantitativo di vitamina c e soprattutto di antociani, polifenoli che danno alle fragole il colore rosso. Hanno un apporto calorico limitato circa 32Kcal per 100 grammi (pari a meno di un cucchiaino di zucchero), sono ricche di acqua, quindi da considerare
come un ottimo snack fra i pasti ma anche nella classica versione con limone e magari dolci cante al posto dello zucchero a ne pasto.
La minaccia degli infestanti
L’unico “difetto” è che, crescendo a contatto con il terreno, sono più soggette a infestanti e quindi è frequente l’uso di pesticidi, dunque meglio un prodotto biologico ed in ogni caso lavarle in acqua magari corrente in quanto quasi tutti gli additivi sono idrosolubili e vanno via con l’acqua, inutili altre aggiunte da questo punto di vista.
Quindi anche 200-250 grammi di fragole possono essere da considerare come spuntino fresco e salutare.
www.nutrics.it
Brillanti investimenti
È sempre di cile stimare a priori il valore dei gioielli all’asta
Scarlata (Wannenes): “Competenze ed esperienza sono fondamentali”
DI GIACOMO NICOLELLA MASCHIETTI
Tra gli appassionati e gli addetti ai lavori c’è molta attesa per le prossime aste Wannenes dedicate al mondo dei gioielli preziosi che si terranno a luglio 2024. Le ottime performance della scorsa stagione fanno ovviamente ben sperare i collezionisti che hanno deciso di esitare i propri beni, mentre per chi vuole acquistare una pietra o un gioiello rmato il momento sembra molto interessante proprio perché i prezzi non sono alle stelle, anche a causa della congiuntura economica internazionale. PRIVATE ha deciso di incontrare la responsabile (assieme a Benedetta Romanini) del Dipartimento gioielli rari e preziosi di Wannenes: Teresa Scarlata. Per analizzare a fondo il segmento e capire quali opportunità sono in arrivo. L’appuntamento resta a Monte Carlo, ma ovviamente anche on line, l’8 e 9 luglio presso la casa d’aste Wannenes.
Quali criteri e processi vengono utilizzati per valutare e autenticare i gioielli rari e pregiati che entrano in asta presso la vostra casa d’aste? Per poter valutare e riconoscere la rarità e preziosità dei gioielli bisogna senza dubbio avere esperienza
e conoscenza della materia; la si acquisisce con tanto studio sia sui libri sia seguendo tutte le vendite per capire e paragonare oggetti che hanno una stessa lavorazione ed epoca. Mi è capitato tante volte di riuscire a collocare l’appartenenza a un orafo particolare delle grandi maison tramite lo stile della lavorazione o attraverso un punzone particolare. Discorso diverso è per le gemme, che siano diamanti, smeraldi, za ri, perle, etc. Già a prima vista bisogna capire se la pietra che mi trovo davanti ha delle potenzialità che possono essere confermate in base agli esiti dei certi cati gemmologici che si richiedono ai laboratori più conosciuti al mondo. Ogni pietra ha della caratteristiche gemmologiche diverse che possono suggerirne la provenienza e, di conseguenza, riuscire ad attribuirne un corretto valore.
Può citare alcuni dei gioielli più straordinari e memorabili che avete avuto l’opportunità di presentare in asta, e quali i risultati più sorprendenti? Abbiamo avuto la fortuna di poter esitare dei gioielli molto
importanti che hanno segnato delle aggiudicazioni di gran rilievo negli ultimi anni. Partiamo da una bellissima collana con due li di perle naturali che da una stima iniziale di 100-120mila è stata aggiudicata a 1,054 milioni. Questo è dovuto alla qualità e grandezza delle perle: le sfere erano molto omogenee come colore, lustro e regolarità. Oramai con l’inquinamento del mare, le perle naturali di questo tipo sono sempre più rare. Un altro lotto che ci ha resi particolarmente orgogliosi è rappresentato da uno stupendo paio di orecchini pendenti con due za ri del Kashmir del peso rispettivo di 18.00 e 19.00 carati aventi una stima iniziale di 1-1,5 milioni di euro arrivati a 2,96 milioni. Anche qui il motivo si adduce alla rarità degli za ri provenienti dalle miniere del Kashmir che sono oramai esaurite. In più si deve aggiungere l’intensità e uniformità del colore, la buona trasparenza ed il fatto che fosse una pariglia. Tutti questi elementi hanno permesso di raggiungere un’aggiudicazione così alta che, al momento, rappresenta ancora il top
lot di tutte le case d’asta di gioielli tenutesi a Monte Carlo. In questo caso possiamo ricollegarci alla domanda precedente. I proprietari degli orecchini sapevano di possedere un “bel paio” di orecchini ma non avevano idea del loro e ettivo valore. Io avevo già capito il loro potenziale per il tipo di colore che avevano queste pietre. Tale potenzialità è stata infatti confermata dai risultati dei due laboratori più famosi al mondo specializzati nelle pietre di colore. Inutile dire la bella sorpresa che hanno avuto
i proprietari! Stesso discorso lo possiamo applicare a un altro paio di orecchini con za ri del Kashmir del peso rispettivo di 10.00 e 9.00 carati sempre venduti presso la nostra sede monegasca. Si partiva con una stima di 400-600mila per arrivare a un’aggiudicazione di 1,714 milioni. Appena visti avevo iniziato a sognare! Per non parlare dell’anello con smeraldo colombiano del peso di 9.50 carati che partiva con una stima di 50-60mila euro per raggiungere a cifra nale di 533.400 euro.
Anche questa cifra ha una spiegazione: gli smeraldi così intensi ed omogenei di colore, con una trasparenza incredibile come quello venduto, sono estremamente rari, in più aveva un’oliatura minore. Come dicevo, anche qui subentra la conoscenza che si ha della materia, il riconoscere e capire al volo cosa abbiamo davanti agli occhi. Non da meno un diamante taglio cuscino modi cato di 23.00 carati che partiva da 300-400mila arrivando alla vetta di 660.400. La bellezza di questa pietra, oltre alla caratura, era il taglio particolare ed inusuale; era una vecchia pietra del XIX secolo.
Come sta performando, a livello internazionale, il segmento dei preziosi? È un buon momento per esitare una pietra? In questo periodo storico i diamanti sono le pietre che hanno risentito di una leggera so erenza, principalmente la causa è stata la pesante immissione nel mercato
di pietre realizzate in laboratorio, i così detti “lab grown diamonds”. Sono pietre ricreate dall’uomo in laboratorio. I valori tra quelli di laboratorio e i naturali sono molto di erenti. A parte uno smarrimento iniziale, adesso la situazione si sta allineando. Come casa d’aste non accettiamo pietre realizzate in laboratorio. Se vogliamo considerare i diamanti come investimento a lungo termine, quelli naturali sono sempre presi in considerazione. Le pietre di colore, invece, stanno avendo delle performance molto alte, premiando sempre la qualità delle gemme esitate. In ogni caso è un buon momento per acquistare come beni d’investimento e, di conseguenza, vendere.
In che modo le tendenze del mercato in uenzano le vostre decisioni di presentare determinati gioielli in asta e quali sono le strategie per massimizzare il loro valore?
Cerchiamo sempre di o rire un’ampia scelta di gioielli, i gusti sono davvero molto soggettivi. Per dare un esempio più preciso, posso dire che le perle coltivate adesso non hanno delle grosse quotazioni in quanto il mercato è davvero saturo e, di conseguenza, le stime ri ettono questa situazione. È sempre una questione di domanda e o erta. Gli oggetti rmati, d’epoca e di qualità sono sempre richiesti, è quello che predilige il mercato. I gioielli di fattura minore si vendono sempre ma con cifre più
modeste. Direi che la strategia per massimizzare il valore dei preziosi in asta sia sempre la cura e dedizione che o riamo, anche fornire delle certi cazioni gemmologiche e test che garantiscano la qualità proposta. Dietro a tutto ciò c’è poi il lavoro di promozione e marketing, che deve fungere da “booster” per l’asta. Un grande aiuto ai giorni nostri è supportato dai social media e internet che aiutano a divulgare le informazioni in tutto il mondo in maniera capillare; abbiamo acquirenti dai punti più disparati del globo. Anche in questo caso subentra la nostra professionalità nel fornire ai potenziali acquirenti tutte le informazioni dettagliate e lo stato di conservazione dei gioielli, unendo anche immagini o video dei lotti indossati. Riusciamo così a vendere i beni in asta anche a clienti che non hanno avuto la possibilità di vederli di persona. È un grosso atto di ducia che ripongono in noi e che riusciamo a soddisfare.
Spilla in oro e diamanti, Buccellati. Aggiudicata da Wannenes a 10.900 euro
Quali sono i principali fattori che determinano il successo di un’asta di gioielli rari e pregiati: la rarità, la qualità artigianale, la provenienza storica?
Tutti questi elementi contribuiscono sicuramente al successo di un’asta: riuscire a trovare e selezionare dei gioielli di qualità che abbiano una storia da raccontare. Oltre a tutte queste qualità includerei anche la rma delle più rinomate maisons. Nella prossima asta a Monte Carlo nei giorni 8 e 9 luglio avremo, dei
gioielli di Repossi e Babetto ai quali dedicheremo degli spazi mirati in catalogo inserendo anche le note biogra che. Meritevoli di menzione anche delle pietre importanti come un diamante taglio smeraldo del peso di 10.85 carati, colore D, purezza Vvs1 che rappresenta la quasi perfezione di una pietra come colore e purezza; uno smeraldo colombiano di circa 8.00 carati dal colore verde intenso e purezza cristallina. Sarà anche incluso uno za ro birmano non scaldato di 6.80 carati dalla tonalità molto brillante, altre a gioielli rmati di Cartier, Buccellati, Bulgari, Repossi, Sabbadini, Faraone e così via.
Deal flow di qualità
La scelta delle startup nelle quali investire richiede un approccio strutturato
Dall’individuazione all’analisi delle opportunità, i processi fanno la di erenza
Nel panorama degli investimenti in private asset, le startup tecnologiche rappresentano un’opportunità a ascinante ma complessa da approcciare per operatori non specializzati. Selezionare le migliori opportunità richiede un approccio metodico e relazioni solide con gli operatori di settore, elementi essenziali per costruire un deal ow di qualità.
Quali parametri Il primo passo consiste nell’individuazione delle opportunità. Accedere ai migliori deal richiede di trovarsi “al posto giusto nel momento giusto”. Questo non è frutto del caso, ma di relazioni solide con investitori specializzati, che guidano l’investimento e de niscono le condizioni delle operazioni. Tuttavia, non sempre è su ciente. Non è detto infatti che la società si trovi in una fase di raccolta. Mantenere relazioni anche con il management aiuterà a essere ben posizionati quando si aprirà una nuova opportunità.
Una volta individuata l’opportunità, si passa alla fase di due diligence.
Gli aspetti valutati sono molteplici e variano in base alla società, alla industry, allo stadio di sviluppo e all’operazione proposta. Mercato di riferimento, competenze ed esperienze del team e la scalabilità del business model sono alcuni degli elementi cruciali. Anche la valutazione delle e ettive possibilità di exit per gli investitori rientra in questa fase delicata. Attenzione: valutare una startup con gli stessi parametri delle società mature può essere un errore. Tale approccio
potrebbe far preferire società con maggior equilibrio economiconanziario di breve periodo, senza però un business model in grado di scalare e garantire all’investitore il ritorno sperato in caso di exit. Il rischio elevato di investire in questa asset class deve infatti essere bilanciato da un ritorno potenziale importante.
Negoziazione delle condizioni
Quindi si passa alla negoziazione delle condizioni dell’investimento.
In questa fase si de niscono la valutazione della società, i diritti per gli investitori, la governance e così via. Un’operazione su una società di qualità, ma con condizioni mal negoziate può vani care il rendimento per l’investitore in caso di evento di liquidità.
In sintesi, costruire e gestire un deal ow di qualità è fondamentale per avere successo negli investimenti in startup e questo richiede competenze speci che e una rete di relazioni solide.
*Managing director di ClubDeal Digital
SCOPRI DI PIÙ
certificati.leonteq.com infoitaly@leonteq.com
CERTIFICATO
DI INVESTIMENTO CREDIT
LINKED CEDOLE CONDIZIONATE FINO AL 7% PER ANNO
Leonteq è una società svizzera attiva nei settori finanziario e tecnologico, specializzata nell’emissione di certificati di investimento. Fondata nel 2007 e quotata sulla Borsa di Zurigo dal 2012, è diventata uno dei protagonisti del mercato dei certificati di investimento grazie all’esperienza sviluppata negli anni ed alla piattaforma proprietaria di cui si avvale. Dall’inizio della sua attività in Italia, Leonteq ha emesso oltre 3000 prodotti di investimento sui mercati EuroTLX e SeDeX. A conferma della sua solidità, la società ha ottenuto il rating investment grade (BBB con outlook stabile) dall’agenzia Fitch Ratings.
Come funzionano i nostri certificati Credit Linked
• I Credit Linked Certificate (CLC) sono strumenti finanziari che consentono ai loro investitori di assumere un’esposizione al rischio creditizio di una o più entità di riferimento.
• I CLC prevedono cedole di importo fisso o variabile pagate periodicamente e il rimboso del capitale a scadenza, condizionatamente al verificarsi o meno di un Evento di Credito sull’Entità di Riferimento (o una delle Entità di Riferimento).
• In particolare, qualora quest’ultimo si materializzi durante la vita del prodotto, i flussi cedolari, compreso il rimborso del capitale, potrebbero essere ridotti in relazione al Tasso di Recupero (effettivo o fissato anticipatamente nelle condizioni contrattuali) per le Entità di Riferimento. In caso di evento di credito, dunque, l’investitore è esposto alla perdita parziale o totale del capitale investito.
PUBBLICITÀ La presente comunicazione ha finalità pubblicitarie e non costituisce sollecitazione, consulenza, raccomandazione né ricerca in materia di investimenti. Prima di assumere qualsiasi decisione di investimento, leggere attentamente il Prospetto di Base, ogni eventuale supplemento e la relativa Nota di Sintesi nonché le Condizioni Definitive (Final Terms) e il Documento contenente le informazioni chiave (KID) di ciascun prodotto, con particolare attenzione alle sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’investimento, alle sedi di esecuzione ed ai costi e oneri connessi. Per i prodotti emessi da Leonteq Securities AG, il Prospetto di Base è stato approvato dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF) in Lussemburgo e notificato alla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB) in Italia. Per i prodotti emessi da EFG International Finance (Guernsey) Ltd, il Prospetto di Base è stato approvato dalla Central Bank of Ireland in Irlanda e notificato alla CONSOB in Italia. L’approvazione dei Prospetti di Base non va intesa come approvazione da parte delle relative autorità degli strumenti finanziari emessi in base agli stessi e/o ammessi alla negoziazione in mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione (MTF). I Prospetti di Base e gli altri documenti relativi agli strumenti finanziari sono disponibili sul sito https://certificati.leonteq.com/our-services/prospectusesnotices, oppure gratuitamente presso Leonteq Securities AG, Europaallee 39, 8004 Zurigo, Svizzera. Il valore dei prodotti finanziari è
capitali investiti nei prodotti finanziari. I rendimenti riportati non sono indicativi di quelli futuri e sono espressi al lordo di eventuali costi e/o oneri a carico dell’investitore. I prodotti finanziari descritti non sono prodotti semplici e il loro funzionamento può essere di difficile comprensione. Si raccomanda agli investitori di consultare un consulente finanziario competente prima di investire nei prodotti finanziari. Gli strumenti finanziari collegati agli indici non sono in alcun modo sponsorizzati, garantiti, promossi o venduti dai licenziatari ed i licenziatari non rilascia alcuna dichiarazione, garanzia o assicurazione espressa o implicita in merito a: (a) l’opportunità di investire negli strumenti finanziari; (b) la qualità, l’accuratezza e/o la completezza dell’Indice; e/o (c) i risultati conseguiti o che verranno conseguiti da qualsiasi persona o soggetto tramite l’utilizzo dell’Indice. I licenziatari si riservano il diritto di modificare le modalità di calcolo o di pubblicazione relative all’Indice. I licenziatari non saranno responsabili per eventuali danni subiti o derivanti dall’utilizzo (o dall’impossibilità di utilizzo) dell’Indice.
TESTIMONIAL
JESSICA CHASTAIN
È LA NUOVA GLOBAL BRAND
AMBASSADOR DI DAMIANI
Il gioielliere Damiani ha scelto Jessica Chastain, vincitrice di un Oscar e un Golden Globe, come nuova global brand ambassador. L’attrice e star hollywoodiana sarà protagonista della prossima campagna che sarà lanciata questa estate. Inoltre la Chastain è stata la madrina della serata per la celebrazione del 100° anniversario della maison tenutasi a Milano lo scorso 14 marzo.
Ma il primo contatto tra l’attrice e la realtà di Valenza è avvenuto a Murano alla fornace di Venini, brand di proprietà del gruppo Damiani. “Sono molto lieta di essere la global ambassador per la maison Damiani e di poter rappresentare i valori di questa bellissima realtà nel mondo”, ha commentato Jessica Chastain. “Cento anni di storia, di passione, di artigianalità, di creatività sono un’eredità importante da preservare. È un onore per me essere parte di una famiglia che difende e tramanda il Made in Italy e il fatto a mano nel mondo”. La Chastain ha iniziato la sua carriera cinematogra ca nel 2008, diventando rapidamente una delle attrici più talentuose e apprezzate della sua generazione. Premio Oscar come migliore attrice protagonista per il suo ruolo ne Gli occhi di Tammy Faye, è un’artista versatile e una donna consapevole, con una personalità so sticata ed elegante. Tra i premi ricevuti anche il Golden Globe come migliore attrice per la sua partecipazione in Zero Dark irty. Damianigroup.com
CELEBRATION
UN VOLO NELLA STORIA,
ECCO LA CAPSULE COLLECTION
MUSAM DEL BRAND
AERONAUTICA MILITARE
Un omaggio alla storia e all’eccellenza dell’aviazione militare italiana. Così, per festeggiare il centenario, è nato il progetto “-Musam- ” condotto in collaborazione con uno dei più importanti musei del volo al mondo, il Museo storico dell’Aeronautica militare (Musam) situato nella sede storica dell’antico idroscalo di Vigna di Valle (Roma). Sono state prodotte cinque t-shirt in edizione speciale, ognuna delle quali rappresenta un velivolo che ha segnato la storia del volo militare in Italia. Ogni t-shirt è venduta in un’originale box illustrata ed è accompagnata da un certi cato di autenticità, da esclusive stampe, curate nei minimi dettagli, che narrano le epiche imprese di questi straordinari velivoli che hanno fatto la storia e da una litogra a dell’aereo.
Tra i velivoli celebrati, il Cant Z.506S progettato dall’ing. Filippo Zappata e denominato Airone. Un idrovolante che ha svolto un ruolo cruciale durante la Seconda Guerra Mondiale operando in compiti di ricognizione e trasporto marittimo.
E ancora, il C.202 “Folgore”, che nella II guerra mondiale è stato impiegato per operazioni di combattimento, missioni di attacco al suolo e di ricognizione. Solo due esemplari di questo velivolo sono sopravvissuti e uno è conservato presso il Museo storico dell’Aeronautica militare. Aeronauticamilitareo cialstore.it
COLLABORATION
Marathon Watch e il marchio Jeep hanno lanciato la nuova collezione “Jeep x Marathon”: quattro orologi che onorano la ricca storia di ciascun marchio e il servizio prestato alle forze alleate a partire dal 1941. I segnatempo di questa collaborazione ri ettono le loro comuni radici e il loro design funzionale.
La serie trae ispirazione da due veicoli iconici, la Willys MB - la prima automobile utilizzata dagli Stati Uniti nella Seconda guerra mondiale - e la moderna Jeep Wrangler Rubicon.
A legare ulteriormente i due marchi è la speci ca militare “General Purpose”. Nel 1941, l’azienda americana Willys-Overland si aggiudicò un contratto con l’esercito degli Stati Uniti per la fornitura di veicoli da ricognizione a quattro ruote motrici da utilizzare nel teatro europeo. Alcuni sostengono che i soldati abbreviarono la designazione General Purpose in Gp, da cui
derivò la parola facilmente pronunciabile Jeep. Nel frattempo, Marathon Watch Company iniziò u cialmente a produrre strumenti di cronometraggio per la fanteria delle forze alleate. L’attuale collezione di orologi da campo di Marathon continua a seguire la corretta designazione governativa di Gp.
Su ciascuno dei fondelli in acciaio inossidabile è presente un’incisione del motto lifestyle del marchio Jeep, “Go anywhere, do anything”, oltre a tutte le informazioni tecniche richieste. Ogni orologio è inoltre decorato con le parole “Since 1941” per onorare la storia militare condivisa tra i due marchi e presenta un numero di serie univoco, nonché un logo personalizzato Jeep x Marathon. Tutti e quattro gli orologi collaborativi sono dotati di confezione in latta in edizione limitata. Marathonwatch.com
CUPRA E MARSET PRESENTANO
LA NUOVA LAMPADA PORTATILE
MARSET X CUPRA DIPPING LIGHT
Cupra, marchio del Gruppo Volkswagen, e l’azienda di lighting design Marset uniscono le forze in una nuova collaborazione. Entrambi i marchi condividono il fatto di avere la propria sede a Barcellona e di avere nel loro dna la passione per il design. Così, dopo il lancio della lampada Marset x Cupra Chispa nel 2021, hanno creato la Marset x Cupra Dipping Light, un’edizione speciale dell’iconica lampada di Marset, personalizzata con i colori e i materiali che contraddistinguono Cupra. Marset x Cupra Dipping Light è una lampada alimentata a batteria che evoca emozioni grazie alla sua ipnotica sfumatura di colore. Marset ha creato il suo famoso pezzo a partire dalla performance artistica del designer Jordi Canudas, immergendo a mano il paralume di vetro più volte nella vernice liquida. I vari strati di vernice disegnano cerchi concentrici e intrappolano la luce attenuandone l’intensità. Caratterizzata da colori ispirati allo spirito ribelle di Cupra, la lampada poggia su una base distintiva in nitura rame metallizzato, materiale che fa parte del linguaggio di design del marchio automobilistico. La lampada consente di selezionare tre livelli di illuminazione tramite un interruttore ed è dotata di una batteria ricaricabile che dura no a cinque ore alla massima intensità e no a venti ore alla minima intensità. Cuprao cial.it
Kairos International Sicav
ACTIVESG
Benvenutinelcircolovirtuosotrasostenibilitàevalore
KIS ActivESG è la proposta di Kairos dedicata agli investimenti sostenibili che, puntando su società rispettose dell’ambiente, attive nel sociale e guidate da solidi principi di governance, ha l’obiettivo di ridurre l’esposizione alle emissioni di carbonio.
È stata una delle prime soluzioni ESG in Italia ad adottare una strategia di gestione long-short. La consolidata expertise in metodologie di gestione alternative, unitamente alla capacità di selezione dei titoli, basata su di un rigoroso processo di analisi fondamentale e su di un modello proprietario di analisi ESG, consente a Kairos di proporsi sul mercato con un’offerta distintiva.
KIS ActivESG intende generare un impatto positivo sul mondo, continuando a valorizzare il patrimonio dei clienti.
Grazie a KIS ActivESG, Kairos è stata premiata nella categoria Alternative Investments ai Private Banking Awards 2023*
Questa è una comunicazione di marketing con finalità promozionali. Si prega di consultare il Prospetto e il documento contenente le informazioni chiave (KID) prima di prendere una decisione finale di investimento, disponibili in lingua italiana sul sito www.kairospartners.com nonché presso la sede legale di Kairos Partners SGR S.p.A. (“Kairos”) e i soggetti collocatori, anche in forma cartacea. Una sintesi dei diritti degli investitori è disponibile in lingua italiana e inglese al link https://www.kairospartners.com/sintesi-dei-diritti-degli-investitori-it-en/. I rendimenti sono rappresentati al netto delle spese a carico del Fondo e al lordo degli oneri fiscali. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. L’investimento riguarda l’acquisizione di azioni del Fondo e non di una determinata attività sottostante che resta di proprietà del Fondo medesimo e implica una componente di rischio, di conseguenza il capitale investito in origine potrebbe non essere recuperato in tutto o in parte. Le oscillazioni dei tassi di cambio possono influenzare il valore dell’investimento e i costi laddove espressi in una valuta diversa da quella di riferimento dell’investitore. Informazioni sulle specificità del Fondo e sugli aspetti generali in tema di sostenibilità (ESG) ai sensi del Regolamento (UE) 2019/2088, sono disponibili al link www.kairospartners.com/esg/. In caso di commercializzazione del Fondo in paesi diversi da quello di origine, Kairos ha il diritto di porre fine agli accordi per la commercializzazione in base al processo di ritiro della notifica previsto dalla Direttiva 2009/65/CE.
Le informazioni e le opinioni qui riportate non costituiscono un’offerta al pubblico, né una raccomandazione personalizzata, non hanno natura contrattuale, non sono redatte ai sensi di una disposizione legislativa, non sono sufficienti per prendere una decisione di investimento e non sono dirette a persone residenti negli Stati Uniti o ad altri soggetti residenti in Paesi dove il Fondo non è autorizzato alla commercializzazione.
© 2023 Morningstar, Inc. Tutti i diritti riservati. Le informazioni (1) sono di proprietà di Morningstar e/o dei suoi fornitori di contenuti; (2) non possono essere copiate o distribuite; e (3) non si garantisce che siano accurate, complete o tempestive. Né Morningstar né i suoi fornitori di contenuti sono responsabili di eventuali danni o perdite derivanti dall’uso di queste informazioni. Il Morningstar Sustainability Rating è riferito alla classe P-EUR, dati al 31 ottobre
Il riscatto
Prima licenziati, quindi famosi in tutto il mondo per le loro intuizioni
I manager e gli imprenditori che si sono rilanciati dopo cocenti scon tte
DI SARA MORTARINI
Anna Wintour
RANKING
MILIARDARI
Perdere il lavoro è un’esperienza che può lasciare il segno: non solo per la perdita di reddito, ma anche per la spiacevole sensazione di vedersi “ri utati” o giudicati non all’altezza. Eppure, proprio questa esperienza dolorosa potrebbe rivelarsi, per qualcuno, esattamente quello che serviva per intraprendere la strada del proprio successo. Che magari è totalmente diversa da quella percorsa no a quel momento. La storia di alcuni personaggi famosi testimonia quanto un “incidente di percorso” a livello professionale non sia a atto la ne del mondo. Anzi. Qualche esempio? Madonna fu lasciata a casa da Dunkin Donuts, per cui lavorava come cameriera, dopo aver schizzato per sbaglio della gelatina addosso a un cliente. Oprah Winfrey venne licenziata a 23 anni dal suo primo lavoro come presentatrice tv a Baltimora. Ecco di seguito alcune altre celebrity, oltre alle due citate, che persero il lavoro prima di arrivare al successo
STEVE JOBS
RUOLO: COFONDATORE ED EX CEO DI APPLE
1985: FU LICENZIATO (E SUCCESSIVAMENTE RIASSUNTO) DA APPLE, AZIENDA CHE AVEVA COFONDATO
WALT DISNEY
RUOLO: FONDATORE DI WALT DISNEY
1919: FU LICENZIATO DAL DIRETTORE DEL QUOTIDIANO KANSAS CITY STAR PERCHÉ “AVEVA POCHE IDEE E SCARSA IMMAGINAZIONE”.
J.K. ROWLING
RUOLO: AUTRICE DI “HARRY POTTER”
PRIMI ANNI ’90: FU LICENZIATA DAL RUOLO DI SEGRETARIA PER AMNESTY INTERNATIONAL PERCHÉ “TROPPO DISTRATTA”
ANNA WINTOUR
RUOLO: DIRETTRICE DI VOGUE
1975: FU LICENZIATA DA HARPER’S BAZAAR DOPO UN SERVIZIO DI MODELLE CON I DREADLOCK
Margot Robbie Emma Stone
SPONSOR
SONY PAGA 50 MILIONI DI DOLLARI
PER IL FILM DI MARGOT ROBBIE
Sarà distribuito da Sony il prossimo lm dell’attrice e produttrice Margot Robbie, intitolato A big bold beautiful journey; per aggiudicarselo allo European Foreign Market di Berlino, il colosso giapponese avrebbe sborsato 50 milioni di dollari, scrive il sito Deadline. Accanto a Margot Robbie, già protagonista di Barbie, nel lm dovrebbe recitare l’attore irlandese Colin Farrell, mentre alla regia ci sarà il sudcoreano Kogonada. Ma la trama è ancora totalmente top secret: il lm narra “la storia di due che non si conoscono e dell’incredibile viaggio che li fa incontrare”, si legge nella brevissima sintesi di usa dalla produzione.
ASSETS
QUANTO
È RICCA OGGI
EMMA STONE?
Fresca del suo secondo Oscar per il ruolo da protagonista in Poor ings! (il primo lo aveva vinto nel 2016 con La La Land), Emma Stone è decisamente sulla cresta dell’onda. Ma a quanto ammontano oggi le sue ricchezze? Secondo Popsugar, l’attrice vanta un patrimonio netto di circa 28 milioni di dollari, ma Celebrity Net Worth stima che il suo patrimonio complessivo si avvicini più ai 40 milioni di dollari. Forbes l’ha incoronata nel 2017 come attrice più pagata di Hollywood, con un guadagno al lordo delle tasse di 26 milioni di dollari nei 12 mesi precedenti, che in quel caso derivavano principalmente dagli incassi di La La Land. Ma da allora, Stone non è più comparsa nella prestigiosa classi ca degli attori più pagati.
Approccio innovativo
CFO SIM amplia l’orizzonte di attività al di là dei con ni del multifamilty o ce Forza (responsabile pb): “Spazi di crescita per un’o erta olistica e indipendente”
DI LUIGI DELL’OLIO
“A noi interessa il cliente, prima ancora che il patrimonio. A prima vista può apparire uno slogan, ma a ben vedere questo è l’approccio migliore per realizzare un reale allineamento di interessi e dar vita a una relazione destinata a durare nel tempo”. Alessandro Forza, head of private banking di CFO SIM, sintetizza così l’approccio seguito dalla storica società fondata da Andrea Caraceni, che ha da poco deciso di sviluppare il business in questo settore. E lo ha fatto puntando proprio sul manager con un’esperienza trentennale nello sviluppo del business nanziario e assicurativo, avendo lavorato per Banca Generali, Pramerica e Scm Sim.
Nei fatti CFO SIM è sempre stato un multifamily o ce. Come nasce l’idea di lanciare una nuova divisione dedicata all’advisory dei patrimoni private? Riteniamo vi siano le condizioni di mercato per mettere a frutto l’esperienza e le competenze maturate in questi anni che ci hanno caratterizzato per l’indipendenza e la capacità di adattarsi alle esigenze speci che di ogni persona. Crediamo che oggi, la centralità del cliente sia
più raccontata che fattuale e che il pb tradizionale parta dal concetto di prodotto e nisca con gli obiettivi ed i desiderati di chi usufruisce del servizio. Noi, al contrario, riteniamo che l’approccio corretto debba essere l’opposto, ovvero mettere al centro le esigenze e i sogni dei nostri interlocutori, per poi costruire attorno ad essi le soluzioni più adeguate. È questo il modo in cui operiamo da 25 anni, con la ferma convinzione che solo partendo dall’ascolto attento e dalla comprensione profonda delle necessità individuali si possa o rire un servizio realmente su misura e di valore. La nuova divisione rappresenta un’evoluzione naturale di questo approccio, consentendo a CFO SIM di dedicare risorse e professionalità speci che all’advisory dei patrimoni privati. Grazie all’assenza di con itti di interesse e alla possibilità di operare in totale autonomia rispetto a prodotti o strategie prede nite, il team di esperti della nuova divisione è in grado di analizzare in profondità la situazione patrimoniale di ogni cliente, individuando le soluzioni più adeguate e personalizzate per la protezione, la crescita, il passaggio
generazionale e multigenerazionale dei patrimoni. Nel nostro modello di servizio investiamo continuamente nella formazione e nell’aggiornamento delle competenze del team di wealth manager. In un contesto in continua evoluzione come quello della piani cazione patrimoniale, è fondamentale poter contare su professionisti sempre al passo con le ultime novità normative, scali e nanziarie. Il multifamily
o ce, grazie alla sua struttura essibile e dinamica, è in grado di garantire al proprio sta un percorso di crescita professionale continuo, che si traduce in un servizio sempre all’avanguardia per i propri clienti. Mentre nei pb tradizionali, i clienti hanno solitamente un banker dedicato, con una conoscenza generalista, i wealth manager di CFO SIM lavorano come un hub centrale avvalendosi di un team di professionisti altamente specializzati in diverse aree, come la piani cazione scale, la piani cazione patrimoniale, assicurativa e successoria. Questa concentrazione di competenze permette di o rire soluzioni integrate e su misura per le esigenze complesse dei clienti Hnwi.
Non temete un mercato già abbastanza a ollato?
No, non temiamo la concorrenza in un mercato già a ollato, poiché riteniamo di distinguerci grazie a caratteristiche uniche. La nostra forza risiede nell’indipendenza: non abbiamo prodotti proprietari o di terzi da collocare, il che ci permette di creare soluzioni personalizzate basate sulle esigenze speci che di ogni singolo cliente, sia esso un privato o un’azienda. Inoltre, o riamo un servizio completo e integrato che spazia dalla protezione e valorizzazione dei patrimoni all’o erta assicurativa e di corporate banking. Questo include una vasta gamma di servizi, dalla nanza agevolata al broker di credito, dall’m&a all’eventuale
Riteniamo vi siano le condizioni per mettere a frutto l’esperienza e le competenze maturate in questi anni per allargare lo spettro del business
percorso di ipo. Riteniamo che solo attraverso questo approccio olistico si possa realmente mettere il cliente al centro, andando oltre le semplici enunciazioni di principio. In ne, il nostro approccio si caratterizza per il ri uto del doppio rebate. Ciò signi ca che, se un cliente necessita di un investimento di nicchia coperto solo da un fondo speci co di terzi, non solo lo acquistiamo, ma retrocediamo al cliente stesso la percentuale di collocamento o erta dalla fabbrica prodotto. Questa trasparenza e attenzione verso il cliente ci distingue ulteriormente nel mercato.
Per crescere puntate sui reclutamenti? Se sì, quali pro li professionali ricercate?
Per sostenere la nostra crescita, puntiamo sia sullo sviluppo interno che su quello esterno, attraverso il reclutamento di nuovi professionisti. In particolare, siamo alla ricerca di private banker dipendenti che desiderano fare un salto di qualità nella loro carriera, senza dover subire pressioni legate a budget prede niti. Abbiamo osservato che, solitamente, chi decide di cambiare lavoro lo fa per due ragioni principali, non necessariamente concomitanti: la prima è la possibilità di crescita professionale, mentre la seconda è rappresentata dall’aspetto economico. Tuttavia, a causa di limiti legati alla loro dimensione, le strutture tradizionali spesso non sono in grado di o rire una personalizzazione adeguata del servizio, generando delusione sia tra i banker che tra i loro
clienti di alto pro lo.
Inoltre, le banche tendono ad avere un orizzonte temporale inevitabilmente di breve termine. Noi, al contrario, ci poniamo obiettivi di lungo periodo, che spesso coincidono con quelli dei nostri clienti. Un esempio concreto è rappresentato dalla piani cazione nalizzata al passaggio multigenerazionale, che richiede una visione di ampio respiro e una stretta collaborazione tra il professionista e il cliente.
Su quali piazze operate?
Non abbiamo limitazioni geogra che relativamente al territorio italiano. La nostra sede centrale è a Milano, ma abbiamo anche un u cio a Pordenone, che segue il Triveneto insieme a un altro dei wealth manager presenti a Cles, nella Val di Non, il distretto delle mele. Ra orzeremo le aree nelle quali siamo già presenti e contiamo di aprire nuovi u ci al Nord e al Centro, no a Roma.
Ha fatto cenno alla parte assicurativa. Gli italiani storicamente hanno coperture limitate se si escludono le
componenti obbligatorie come la Rc Auto. Come vi muovete su questo fronte?
Grazie alla storica presenza di molti imprenditori e delle loro aziende tra i nostri clienti, abbiamo sviluppato, attraverso il broker interno di CFO SIM, un servizio di risk assessment dedicato al corporate. Questo servizio ci consente di analizzare in modo approfondito tutti i rischi e le coperture assicurative già in essere, al ne di individuare eventuali sovrapposizioni o aree di rischio non adeguatamente considerate. Oltre all’ambito corporate, la nostra o erta assicurativa si estende anche al ramo vita e al private insurance. Riteniamo infatti che una piani cazione nanziaria completa debba necessariamente includere una componente di protezione, sia per quanto riguarda la tutela del patrimonio, sia in relazione alla previdenza e alla longevità. In un contesto di crescente aspettativa di vita, la piani cazione previdenziale assume un ruolo sempre più cruciale. Per questo motivo, ci impegniamo a sensibilizzare i nostri clienti sull’importanza di costruire un piano
previdenziale solido e personalizzato, che tenga conto delle loro speci che esigenze e obiettivi di lungo termine. Il nostro obiettivo è quello di accompagnare i clienti in un percorso di consapevolezza e responsabilità verso il proprio futuro, mettendo a loro disposizione gli strumenti più adeguati per a rontare con serenità le s de legate all’invecchiamento della popolazione e all’evoluzione del contesto socio-economico.
CFO SIM punta, dunque a crescere, ma mantenendo sempre il suo pro lo di boutique. Non vedete il rischio di una ridotta competitività, considerato che le dimensioni oggi sono fondamentali per investire in tecnologia?
CFO SIM punta a crescere mantenendo il suo pro lo di boutique nanziaria, consapevole che le dimensioni non sempre rappresentano un fattore determinante per la competitività. Riteniamo che, attraverso un approccio personalizzato, sia possibile o rire un servizio di elevata qualità, in grado di soddisfare le esigenze speci che dei clienti Hnwi. Investiamo comunque in tecnologia, lavorando con piattaforme dedicate allo stato dell’arte per fornire un servizio back e front o ce di alto livello. Siamo tuttavia consapevoli che il cliente Hnwi non rinuncerà mai alla relazione diretta con un professionista quali cato, che resta fondamentale per sviluppare e consolidare nel tempo un rapporto di ducia. Per questo
motivo, crediamo fortemente nello sviluppo di una relazione ibrida, che combini l’e cienza delle soluzioni tecnologiche con il valore aggiunto di una consulenza personalizzata, in grado di a ancare il cliente in ogni fase della sua vita. Il nostro modello di servizio è progettato per o rire un’esperienza di gestione patrimoniale senza pari, che mette al centro il cliente e le sue necessità uniche. Questo approccio consente ai nostri clienti di concentrarsi sulle loro passioni, sui loro obiettivi e sui loro desideri, con la tranquillità di sapere che il
La ricorrenza
loro patrimonio è gestito in modo professionale e attento. Nel nostro multifamily o ce, il cliente è sempre al centro di ogni nostra attività. Ci impegniamo a costruire relazioni durature basate sulla ducia, la trasparenza e la comprensione approfondita delle esigenze speci che di ogni individuo, della sua famiglia e della sua impresa. Questo approccio ci permette di sviluppare soluzioni personalizzate che si adattano perfettamente agli obiettivi nanziari e allo stile di vita dei nostri clienti, garantendo un servizio su misura e di alta qualità.
Nel corso del 2025, CFO SIM festeggerà i 25 anni di vita. Un traguardo importante in un mondo in continua evoluzione come la gestione dei patrimoni. A fondare e guidare la società è Andrea Caraceni (in foto), che racconta così l’approccio societario: “Il mercato diventa sempre più complesso, ma le esigenze di fondo restano le stesse: proteggere i patrimoni e, se possibile, valorizzarli nel tempo. È questo il ruolo che spetta alla pianificazione patrimoniale”. Tradizionalmente, l’attenzione era posta principalmente sulla gestione degli investimenti, con l’obiettivo di far crescere il patrimonio dei clienti attraverso strategie di investimento mirate. “Oggi il private banking è chiamato ad adottare un approccio olistico, che va oltre la semplice allocazione del capitale”, sottolinea Caraceni. ”È in questo contesto che i multifamily office come la nostra società hanno iniziato a guadagnare terreno. Si distinguono per la loro capacità di offrire una gamma completa di servizi completamente personalizzati, che spaziano dalla pianificazione fiscale a quella successoria, ai servizi per le Pmi, passando per la gestione dei beni di lusso e la filantropia. L’obiettivo”, conclude, “è di affiancare i clienti in ogni aspetto della loro vita finanziaria, fornendo un supporto a 360 gradi che va ben oltre la semplice gestione del portafoglio. La nostra missione è di soddisfare tutte le esigenze finanziarie delle famiglie, dei professionisti, degli imprenditori appartenenti al segmento definito private, offrendo una gamma completa di servizi su misura”.
Land of the Rising Shares
During 2008 many deemed such a chain of events to be unprecedented in recent times Yet, those who had experienced them, saw them as nothing but a re-run of Japan ‘89
BY JOHN BELL (Abbiamo lasciato il testo in inglese per cogliere le sfumature del contenuto, n.d.r.)
It made the news, back in February, that the Nikkei 225 had reached and surpassed the previous record of 38915. at might look, instead, like a relatively meaningless event when, for example, the S&P 500 often reaches and surpasses previous highs. Yet, in Japan’s case, is not. at high of 38915 dated back to December 29th, 1989. If that feels like ancient times, it’s because they are: the Soviet Union was a thing, Batman with Jack Nicholson and Michael Keaton and Kim Basinger was the highest grossing movie of the year and, on that day, the S&P 500 stood at 353. In between now and then, Japan’s “lost decade” followed by a couple and counting of “so-so decades”. Japan’s lost decade began after a colossal bust shattered the economic and nancial foundations of the country, a real estate and stock bubble only matched, in recent memory, by the US in the 2000s.
e Land of Rising Everything
In the years leading up to the aforementioned real estate bubble, Japan had become a global powerhouse, on a seemingly
unstoppable upward trajectory (so much so that that period has a speci c denomination in Japanese – “kodo keizai seicho”, the self-explanatory “high economic growth”). e nancial system was a fundamental cog of the motor driving Japan forward. Although it was not entirely state-directed, the nancial system had been heavily regulated and it had served a very speci c function: it had had to support reindustrialization after the War by ensuring investments and, hence, growth (which would have been export-led, as it turns out). Large business conglomerates were nanced by large banks, while small businesses were nanced by small banks and a variety of comparatively tiny institutions. Foreign banks had little or no access to the system. Foreign debt was, essentially, non-existent. Capital ows were extremely restricted, which allowed for a strict control of the BOJ on the Yen. e BOJ, although it had to manage the Yen, it was, in reality, mostly busy with ensuring the ow between banks and the various businesses which were a national priority. And, until 1973,
the system, for all its aws, it had achieved and surpassed its goals.
Attempts at Liberalistion
Nevertheless, a couple of developments started to push Japan in a di erent direction: the collapse of Bretton Woods’ arrangements and lower growth rates. Simply put, being part of a global exible exchange rate system required di erent instruments and arrangements. Japanese nancial institutions started to pressure for widespread liberalization. And liberalization was. Without delving into excessive details, that would take up the entire piece and then some, it’s possible to highlight a few changes. Interest rates were deregulated by expanding the repo market, selling government bonds at auctions and setting up a secondary market, introducing commercial papers and various deposits. Capital markets were, hence, expanded to incorporate a variety of instruments, derivatives included. Capital ows restrictions were either reduced or eliminated altogether and banks took advantage of this by issuing debts outside of domestic
borders. Financial institutions were revolutionized, becoming more exible in both raising funds and distributing them – in particular, and crucially, banks and credit cooperatives expanded into real estate and consumer lending.
Unsuccessful Attempts
Liberalisation was, however, incomplete as the regulatory framework was not updated in light of these changes: insiders in companies updated banks on an ad-hoc basis and on ad-hoc issues and banks, in turn, updated the Ministry of Finance but never did the Ministry push for further disclosure. e arrangement could work when the nancial system was isolated from the world nancial system and the areas of business banks could be involved in was greatly curtailed but lack of true oversight and transparency became much more dangerous in light of the recent developments.
Liberalisation, indeed, kicked o the upward spiral. e landing of foreign institutions in Japan drove up real estate demand in the Tokyo Area. Contemporaneously, the yen started to appreciate vis-à-vis the dollar following the Plaza (1985) and Louvre (1987) Accords, which aimed at correcting trade imbalances between G5 countries – the gap between Germany and the US was vastly reduced but the German Mark appreciated substantially vis-àvis the Dollar while Japan not only did not reduce or close the gap but
Accords, which aimed at correcting trade imbalances between G5 countries – the gap between Germany and the US was vastly reduced but the German Mark appreciated substantially vis-à-vis the Dollar while Japan not only did not reduce or close the gap but also saw the Yen massively appreciate against the Dollar
at was obviously, deeply problematic for an export-oriented economy like that of Japan
also saw the Yen massively appreciate against the Dollar. at was obviously, deeply problematic for an export-oriented economy like that of Japan. e BOJ, then, started an aggressive policy to ensure Yen stability and, if possible, Yen depreciation, purchasing dollardenominated assets and increasing the supply of Yen. In the meantime, bank lending had become part of a perverse cycle. Capital gains on equities that banks held as assets were considered “shadow reserves”. In turn, that increased “nominal capital”, which made it possible to increase lending. In turn, loans, oftentimes, were backed by real estate and, of course, increasing real estate prices created additional lending opportunities. In turn, increased lending supported companies’ investments which, in turn, increased equity prices and so the circle closed. In other words,
in ation pushed bank lending upwards, which, in turn, obtained more in ation. However, in 1989, the BOJ started to raise concerns about the trajectory of equity and real estate prices and decided to go ahead with a series of rate hikes. As it is often the case, when rates go higher, assets’ prices tend to go down. In Japan’s case, rst peaked equity prices and, when they started to go down, throughout 1990, the perverse cycle was slowed down. And the whole economy came down with it.
Luckier this Time?
e BOJ, back in March, has raised the policy rate for the rst time in 17 years, after 8 years of negative interest rates, a massive QE programme, yield-curve control and with 250% debt-to-GDP ratio. Time will tell if the enthusiasm shall prove to be short-lived.
Flessibilità. Convizioni. Potenziale di rendimento.
PIMCO GIS Income Fund: oltre 10 anni di comprovata esperienza nella generazione di rendimenti.
Capitale a rischio. La performance dipende dalla tempistica dell’investimento e può comportare rendimenti negativi. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.
Comunicazione di marketing dedicata agli investitori professionali. Questo non è un documento contrattualmente vincolante e la sua emissione non è vincolata da alcuna legge o regolamento dell’Unione Europea o del Regno Unito. Questa comunicazione di marketing non include dettagli sufficienti per consentire al destinatario di prendere una decisione di investimento informata. Il contenuto non costituisce una raccomandazione, né un’offerta di acquisto o vendita di Fondi PIMCO Global Investment Series (GIS). Questo documento si basa su informazioni ottenute da fonti considerate affidabili, ma non comporta responsabilità per PIMCO. Tutti gli investimenti finanziari comportano rischi inclusa la possilibità di perdita di capitale. PIMCO Europe GmbH (società n. 192083) e la filiale italiana di PIMCO Europe GmbH (società n. 10005170963, Via Turati 25/27 (angolo via Cavalieri n. 4), 20121 Milano, Italia)) sono autorizzate e regolamentate dall’Autorità di vigilanza finanziaria federale tedesca (BaFin). La filiale italiana è inoltre soggetta alla supervisione della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB). I prodotti e i servizi offerti da PIMCO Europe GmbH sono sono destinati unicamente a clienti professionali e non agli investitori individuali che non devono fare affidamento a questa comunicazione. Gli investitori individuali devono contattare il loro consulente in caso di richieste sugli investimenti e richieste di assistenza finanziaria, legale e fiscale. Il valore degli investimenti e la redditività possono variare e l’ammontare inizialmente investito potrebbe non essere recuperato. Prima della sottoscrizione leggere il Prospetto e il KID disponibili su www.fundinfo.com o presso i Collocatori. PIMCO GIS Income Fund, comparto di PIMCO GIS Funds: Global Investors Series plc è domiciliato in Irlanda. PIMCO è un marchio di Allianz Asset Management of America LLC negli Stati Uniti e in tutto il mondo. ©2024, PIMCO. Tutti i diritti riservati.