Private Novembre 2022

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FABIO INNOCENZI

Finint Private Bank: modello integrato a servizio dell’imprenditore

11 NOVEMBRE 2022
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EDITORIAL

Eredità,

serve un piano

Nei prossimi 20 anni, il mondo sperimenterà il più grande trasferimento di ricchezza della storia con 84 trilioni di dollari che dovrebbero essere trasmessi alle generazioni più giovani nei soli Stati Uniti. L’ultimo rapporto Investor Watch di UBS, che ha intervistato 4.500 investitori in 14 mercati con almeno 1 milione di dollari in asset investibili, ha rilevato che circa il 40% degli investitori a livello globale non ha formalizzato un piano di eredità, a causa della complessità della divisione equa della stessa eredità. Il 50% degli investitori intervistati non ha condiviso dove sono detenute le attività, né come intende dividerle o quanto valgono. La gestione di un trasferimento di ricchezza può essere una questione complicata e un problema di natura emozionale. Due terzi degli investitori fatica a stabilire come dividere la propria ricchezza in un modo che considerano equo, in particolare se ciò comporta una divisione degli asset in modo diseguale tra gli eredi. Gli investitori che hanno scelto di favorire alcuni dei loro eredi rispetto ad altri hanno chiaro il motivo, con l’80% che dà di più agli eredi con cui hanno rapporti più stretti. Altri citano come motivazione che ha condotto alla divisione della ricchezza i di erenti bisogni nanziari dei loro eredi e il grado di responsabilità che hanno nel prendersi cura del loro benefattore con l’avanzare dell’età.

Per gli eredi, anche avere conversazioni sulla ricchezza è di cile, ma discutere dei piani di eredità troppo tardi può creare

di coltà. Un terzo, infatti, ammette di avere problemi irrisolti e con itti con altri eredi. Quasi la metà ha a ermato che uno dei maggiori ostacoli all’apertura della comunicazione era la paura di apparire egoista. Tra gli investitori che hanno ricevuto un’eredità, 4 su 10 vorrebbero essere stati più aperti con i propri genitori in anticipo. Per coloro che hanno servito come esecutori testamentari, il 64% ha a ermato che realizzare le ultime volontà dei propri genitori o parenti è stato di cile. Le famiglie che includono gliastri a rontano lotte ancora maggiori per dividere i beni. L’87% delle famiglie miste deve a rontare con di coltà la divisione equa dei beni, rispetto al 62% delle famiglie non miste. È più probabile che gli investitori senza gli lascino una quota maggiore della loro ricchezza a cause di bene cenza (40%), rispetto agli investitori con gli (30%). Gli imprenditori devono a rontare ulteriori complicazioni quando a rontano il trasferimento di ricchezza, soprattutto perché l’azienda è spesso la risorsa più preziosa e di cile da trasferire tanto che 6 imprenditori su 10 incontrano di coltà a dividere i beni in modo equo. Circa la metà (47%) spera di lasciare la propria attività alla famiglia, ma molti non hanno un piano di successione. La maggior parte degli investitori e degli eredi concorda sul fatto che la migliore forma di azione sia una comunicazione continua e mirata e circa la metà di tutti gli investitori intervistati ha espresso interesse a includere un professionista per facilitare le discussioni sul trasferimento di ricchezza.

PRIVATE 3

anno 8 - numero 11 mensile registrato presso il Tribunale di Milano al n°187 dell’11 giugno 2015

Editore

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Opinioni

Luca Coslovich,Roberto Cannataro, Ignazio Castiglioni, Angelo Deiana, Ludovica D’Ostuni, Roberto Falzoni, Marcello Gualtieri, Simon Ibbitson, Maria Grazia Rinaldi, Alessandro Scalici, Alessia Zorloni Hanno collaborato

Massimiliano Carrà, Stefano Fossati, Sara Mortarini, Giacomo Nicolella Maschietti, Francesca Vercesi Graphic design Massimiliano Vecchio vecchio@bfcmedia.com

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CONTENTS

MARKETS

08È l’ora dei premi 10 Banca Finint al servizio dell’imprenditore

Michael Platt sotto la lente

I miliardari del Pianeta

Bonhôte, esclusività da due secoli

yuan in pillole

cambi di poltrone

La dinasty dei De Cecco

INVESTMENTS

Fusione a Stelle e Strisce

Portafoglio con protezione

Alpian al decollo

Manifesti d’epoca all’asta 86Ritrattista degli afroamericani 101 L’ora del venture building 102 Ritorno al settore tech 104 Mirino sugli alternativi

34 Digitalizzazione in banca 36Sostenibilità, conta il cliente 40Liquidity or not 46A new strategy 58Millennials’ top expectations 61 L’inverno dell’economia 82 L’ora delle decisioni 98 Patti chiari per la buonuscita 100 Dal prodotto alla soluzione

OPINIONS LIFESTYLE

63Allenarsi a digiuno 65Camicie senza tempo 68E-coupè extralusso 70 Montagna al mare 76 Tris di colori 84 La dieta del vichingo 90Ritorno in passarella per le star degli anni ‘90 96 Donne al potere 105 It Starts With Inflation

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OPINIONISTS & CONTRIBUTORS

ANGELO DEIANA

Presidente di Confassociazioni e Anpib (Associazione Nazionale Private & Investment Bankers), è considerato uno dei maggiori esperti italiani di economia della conoscenza. pag. 34

LUDOVICA D’OSTUNI

Partner dello Studio Zitiello Associati, assiste soggetti abilitati sulle tematiche correlate alla prestazione dei servizi di investimento e all’attività bancaria. O re consulenza anche in ambito assicurativo a compagnie e intermediari assicurativi. pag. 36

SIMON IBBITSON

Head of private markets fund distribution di Julius Baer a livello di gruppo, con una lunga esperienza nel campo del private equity, del real estate e degli hedge fund. pag. 40

ALESSANDRO SCALICI

Massoterapista, personal trainer, titolare e gestore della palestra “Universo tness”, small club ubicato nel centro di Milano, specializzato nel settore della terapia manuale. pag. 63

MARIA GRAZIA RINALDI

Laureata in Psicologia del benessere e iscritta all’albo degli psicologi. Master in Pnl, ha frequentato corsi e seminari su comunicazione e cace, persuasione e public speaking. Da 10 anni si occupa di selezione dei consulenti nanziari e dei private banker. pag. 82

ROBERTO CANNATARO

Laureato in Scienze della nutrizione umana e con esperienza come personal trainer negli Stati Uniti, è autore di numerose pubblicazioni sui temi del mangiare sano. pag. 84

ALESSIA ZORLONI

Direttore del Master in Art Market Management all’Università Iulm, ha fondato Art Wealth Advisory, specializzata nell’o erta di servizi di art advisory e nella formazione executive. pag. 86

RAY DALIO

Fondatore di Bridgewater Associates, uno dei più grandi hedge fund al mondo, ha iniziato l’attività di investitore all’età di 12 anni. Con un patrimonio stimato da Forbes intorno ai 17 miliardi di dollari, è molto attivo nella lantropia. pag. 105

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È l’ora dei premi

Si alza il sipario sui PRIVATE Banking Awards per il 2022 In palio 30 premi a professionisti e aziende del settore

Il countdown è nito. Dopo un’accurata selezione da parte di una giuria composta dai giornalisti di PRIVATE e da esperti del mercato nazionale e internazionale del pb è il momento di decretare i vincitori.

Settima edizione

Il 18 novembre, con inizio alle ore 18, Palazzo Mezzanotte a Milano, sede della Borsa Italiana, ospita la settima edizione dei PRIVATE Banking Awards, appuntamento di riferimento per tutta la liera degli investimenti alternativi. Non solo banche specializzate, ma anche family o ce, avvocati, scalisti e advisor. Il private banking ha ormai assunto un’articolazione tale da poter essere identi cato

come una vera e propria industria del nostro paese, con un ruolo cruciale all’interno della più grande aggregazione costituita dalla gestione dei risparmi privati.

I dettagli

I PRIVATE Banking Awards sono organizzati da questo mensile nel quadro della piattaforma ForbesLIVE. Nel corso della serata verranno premiati i principali protagonisti del mercato italiano relativo alla gestione dei grandi patrimoni e agli investimenti alternativi, nel corso una cena di gala alla quale prenderanno parte oltre 300 top manager delle principali realtà italiane e internazionali. Nelle scorse settimane la giuria

ha individuato i pro li delle private bank e dei professionisti che maggiormente si sono distinti durante l’anno in corso, senza dubbio uno dei più di cili degli ultimi lustri per i mercati nanziari. L’edizione 2022 prevede 30 riconoscimenti: dai banker alle private bank, dalle società di private equity ai family o ce, dai club deal alle realtà specializzate negli investimenti crossborder, dagli advisor agli avvocati che operano nel settore, dagli specialisti degli investimenti alternativi alle società che maggiormente si sono distinte sul fronte dell’innovazione, sia It, che in termini di business model. È il momento di alzare il sipario e conoscere il nome dei vincitori.

PRIVATE AWARDS PRIVATE 9 1 ALTERNATIVE INVESTMENTS 2 BEST LAWYER 3 BIG ITALIAN PRIVATE BANK 4 BOUTIQUE 5 BUSINESS MODEL INNOVATION 6 CEO 7 CLUB DEAL 8 CONSULTANT 9 CUSTOMER EXPERIENCE INNOVATION 10 ESG CATEGORIE 2022 11 FAMILY OFFICE 12 INDIPENDENT CROSSBORDER ADVISORY 13 INNOVATIVE & SUSTAINABLE STRATEGIES 14 INTERNATIONAL PRIVATE BANK 15 MEDIUM ITALIAN PRIVATE BANK 16 PRIVATE EQUITY 17 SRI 18 TOP INTERNATIONAL PRIVATE BANK 19 TOP ITALIAN PRIVATE BANK 20 TOP MANAGER INTERNATIONAL PRIVATE BANK 21 TOP MANAGER ITALIAN PRIVATE BANK 22 TOP PRIVATE BANK ADVISOR 23 TOP PRIVATE BANK FOR TERRITORY 24 TOP PRIVATE MARKETS 25 TOP SUSTAINABLE BANK 26 VALUE PROPOSITION INNOVATION 27 WEALTH MANAGEMENT INNOVATION 28 WEALTH PROTECTION 29 WEALTHTECH 30 WOMAN OF PRIVATE BANKING
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Servizio all’imprenditore

Finint lancia Finint Private Bank e ra orza l’o erta per la clientela private Innocenzi (ad): “Puntiamo su un modello unico integrato per le Pmi italiane”

“L’integrazione è stata nalizzata. È il momento di accelerare sulla crescita”. Fabio Innocenzi, amministratore delegato del gruppo Banca Finint, sintetizza così lo stato dell’arte di Finint Private Banca, nata della fusione con Banca Consulia, istituto milanese specializzato nei servizi di private banking e wealth management. L’acquisizione ha consentito alla società veneta di ampliare il suo spettro di o erta rispetto alle attività tradizionali, che vanno dall’invstment banking alla nanza strutturata, dal corporate banking all’asset management.

Iniziamo dalla fotogra a di quella che oggi è la struttura di Banca Finint dedicata alla gestione dei patrimoni privati.

A livello di gruppo gestiamo attivi per circa 10 miliardi di euro, dei quali circa 2,9 miliardi nel private banking, 3,5 miliardi nell’asset management e 3,6 nel segmento Npe. Contiamo su circa 193 professionisti tra consulenti nanziari inquadrati con contratto da promotore e private banker dipendenti. In questo numero

rientrano i 36 consulenti di Unica, società di intermediazione mobiliare acquisita da Banca Consulia nel luglio di quest’anno. Oggi abbiamo una piattaforma di consulenza avanzata alla clientela, anche non quali cata, perfettamente integrata con tutti i requisiti normativi, molto user friendly, che accompagna il consulente e il cliente nella visione complessiva del portafoglio e nelle opportunità da seguire.

Come va l’integrazione con la società milanese? Molto bene, secondo i piani ambiziosi che ci eravamo pre ssati. Il modello agile, trasparente e di qualità di consulenza nanziaria evoluta di Finint Private Bank si combina perfettamente la con la storica vocazione nell’investment banking e nell’asset management del Gruppo e si iniziano a registrare le prime sinergia.

Ci può fare un esempio?

È capitato ad esempio che Banca Finint emettesse un minibond originato dal business di Finint PB oppure che siano stati individuati prodotti della Sgr o club deal di

L’acquisizione di Banca Consulia ci ha consentito di ampliare il raggio di attività al di là di quelle tradizionali L’integrazione procede secondo i piani

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INTERVIEW FABIO INNOCENZI

interesse per la clientela di Finint PB. Ora l’obiettivo è accelerare la crescita, contando anche sul riscontro tra gli addetti ai lavori.

A cosa si riferisce? L’acquisizione ha creato grande interesse sul mercato: molti consulenti e private banker ci hanno contatto e abbiamo registrato una decina di nuovi ingressi.

A cosa attribuisce l’interesse? Soprattutto alle peculiarità dell’aggregazione, che mette insieme la forza nel private banking e quella nell’economia reale, o rendo un modello unico per il mercato italiano, capace di servire il cliente imprenditore tanto nei suoi bisogni di protezione e valorizzazione del patrimonio familiare, quanto relativamente alle esigenze delle

imprese. È vero che alcuni grandi gruppi internazionali si pongono la medesima ambizione, ma trascurano il segmento delle piccole e medie imprese, che in Italia non sono solo numericamente dominanti, ma anche la spina dorsale del sistema economico. La Pmi italiana è sempre stata a contatto con il canale del credito più tradizionale ma il debito privato e l’equity privato

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La sede di Banca Finint a Conegliano (Treviso).
Siamo sempre interessati a nuovi inserimenti, non solo tra i senior, ma anche tra giovani brillanti con buon potenziale

È ora di cogliere il potenziale dei trend di domani con il fondo FF - Global Thematic Opportunities

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Capitale a Rischio. Ogni investimento comporta dei rischi e l’investitore può anche non riottenere la somma investita. Prima di prendere qualsiasi decisione di investimento contatta il tuo consulente.

AVVERTENZA: prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto e il documento contenente le informazioni chiave per gli investitori (“KIID”), i quali sono stati debitamente pubblicati, in lingua italiana, presso la Consob e sono disponibili presso i soggetti collocatori, nonché sul sito fidelity-italia.it. Se non altrimenti specificato, i commenti sono quelli di Fidelity. Queste informazioni non devono essere riprodotte o circolarizzate senza autorizzazione preventiva. Fidelity fornisce esclusivamente informazioni sui suoi prodotti e non offre consulenza sugli investimenti basata su circostanze individuali, salvi i casi in cui ciò stato specificamente concordato da una società autorizzata in una comunicazione formale con il cliente. Fidelity International si riferisce al gruppo di società che compone l‘organizzazione globale di gestione di investimenti che fornisce informazioni su prodotti e servizi in determinate giurisdizioni, ad eccezione dell‘America settentrionale.  Questa comunicazione non è diretta e non deve essere diretta a persone residenti negli Stati Uniti o ad altri soggetti residenti in paesi dove i fondi non sono autorizzati alla distribuzione o dove non è richiesta alcuna autorizzazione. Salva espressa indicazione in senso contrario, tutti i prodotti sono forniti da Fidelity International e tutte le opinioni espresse sono di Fidelity International. Fidelity, Fidelity International, il logo di Fidelity International e il simbolo „“F““ sono marchi registrati da FIL Limited. Vi invitiamo ad ottenere informazioni dettagliate prima di prendere decisioni di investimento. Tali decisioni devono basarsi sul Prospetto in vigore e sul documento contenente informazioni chiave per gli investitori (KIID) , disponibili assieme alla relazione annuale e semestrale senza costi presso i nostri distributori, presso il nostro Centro Europeo di Servizi in Lussemburgo , FIL (Luxembourg) S.A. 2a, rue Albert Borschette BP 2174 L-1021 Lussemburgo. Fidelity Funds „“FF““ è una società di investimento a capitale variabile (OICVM) di diritto Lussemburghese multicomparto e con più classi di azioni. Il presente materiale è pubblicato da FIL Luxembourg) S.A., autorizzata e regolamentata dalla CSSF (Commission de Surveillance du Secteur Financier). CL21112103-2205

Comunicazione di marketing

IL TEAM

LUCIANO COLOMBINI

Consigliere esecutivo di Banca Finint con delega ai rapporti con i clienti corporate del Gruppo

MAURO SBROGGIÒ

consentono di allargare gli orizzonti e le opportunità per le Pmi e di agganciarle al patrimonio familiare, creando un circolo virtuoso tra l’economia reale e componente nanziaria. In sintesi: le investment bank nazionali e internazionali hanno sempre avuto un focus sulla grande impresa, il private ha sempre avuto un focus sui patrimoni imprenditoriali, mancava una realtà che rompesse gli schemi mettendo in dialogo la componente azienda con la componente privata del piccolo medio imprenditore.

Nel concreto quali sono le soluzioni che proponete all’imprenditore nella sua dimensione aziendale e nella sua dimensione privata?

Banca Finint opera sulle esigenze della piccola media impresa, a partire dalla gestione del debito, mini bond o basket bond per le Pmi, bond per le mid-cap, no alle operazioni straordinarie o ordinarie di crescita sull’equity o all’approdo in borsa. La piccola media impresa è l’altra faccia della medaglia del piccolo medio imprenditore, con

il quale il gruppo ragiona anche del proprio patrimonio personale. Per il cliente quali cato che si può permettere di investire direttamente in strumenti illiquidi, che collegano ad esempio nanza e impresa, possiamo o rire diversi cazione di portafoglio e di rendimento grazie alle soluzioni di Finint Investments Sgr, che opera prevalentemente sui private markets, o grazie ai club deal, operazioni fatte congiuntamente dalla Banca con gruppi di due tre cinque imprenditori. Per il cliente privato mettiamo a

INTERVIEW 14 PRIVATE
LUIGI BUSSI Head of Corporate & Investment Banking di Banca Finint Amministratore Delegato di Finint Investments SGR ANTONIO MARANGI Amministratore Delegato di Finint Private Bank VERA VERI Head of Investment Banking Origination di Banca Finint FEDERICA SIMONIN Head of Administration di Banca Finint

disposizione la consulenza evoluta che è il punto di forza storico di Finint Private Bank e permette anche di integrare soluzioni di frontiera (ad esempio 100mila euro su strumenti che replicano i private markets).

Ha citato i nuovi ingressi tra i professionisti. Continuerete a reclutare? Se sì, quali pro li vi interessano.

Non abbiamo target numerici. Cerchiamo private banker che considerano la consulenza alla clientela come un pezzo importante della propria attività e sono interessati ad apprendere per crescere sempre di più. Pensiamo ad esempio alle opportunità di diversi cazione del portafoglio o erte dalle asset class alternative, che in molti casi o rono prospettive interessanti nonostante le tante incognite che caratterizzano lo scenario macro. Il private banker che viene a lavorare

con noi è una persona curiosa e competente, interessato a fornire un valore aggiunto al cliente che segue.

Vi rivolgete, quindi, a grandi portafoglisti e con una buona seniority?

Non soltanto. Siamo molto attenti anche ai giovani brillanti e con voglia di fare. Con loro vogliamo sviluppare il wealth management del futuro, prestando grande attenzione alle esigenze anche della clientela più giovane. Al di là delle competenze, sono importanti i valori. Il private banking è un business nel quale il rapporto personale risulta decisivo. Senza ducia del cliente nel professionista non c’è continuità nella relazione.

Finora abbiamo parlato soprattutto di pb. Allarghiamo lo sguardo per delineare cos’è oggi Banca Finint a livello di gruppo. È il punto di arrivo di quasi 40 anni di attività nel settore nanziario. Siamo una realtà che storicamente ha operato al anco di soggetti istituzionali italiani e internazionali nei servizi di cartolarizzazione o al anco delle piccole medie imprese - prevalentemente del nord est - nel corporate e investment banking o nella gestione di asset illiquidi grazie alla nostra Sgr. Oggi la vocazione è di a ancare a queste aree storiche di eccellenza la capacità di diventare il faro, il punto di riferimento per i piccoli e medi imprenditori italiani. Questo perché nel Gruppo Banca Finint possono

trovare competenza ed eccellenza al pari delle grandi investment bank ma l’attenzione e la cura al dettaglio che sono proprie di una realtà sartoriale come la nostra.

Finint è storicamente un gruppo radicato nel Nord-Est. È in quest’area che puntate a crescere? L’acquisizione di Consulia ci consente di crescere anche a NordOvest e l’obiettivo è accrescere la nostra forza in tutto il territorio nazionale. Nel Settentrione c’è una maggiore concentrazione di ricchezza privata, ma ad esempio siamo gestori di un basket bond in Campania e stiamo concorrendo per quello del Lazio. Si tratta di occasioni per entrare in contatto con imprenditori di quei territori, ai quali possiamo proporre anche servizi avanzati di gestione della ricchezza individuale e familiare.

Chiudiamo con qualche domanda su di lei: quali sono le sue passioni e in che modo incidono sul lavoro quotidiano?

Sono un grande appassionato di bici: ogni anno percorro circa 10mila chilometri, a bordo di una bici da corsa. È un hobby molto gettonato tra i professionisti della nanza, tanto che certi eventi sembrano happening della nanza. Penso ad esempio alla maratona delle Dolomiti. Non c’è un collegamento diretto tra questa attività e il mio lavoro: di certo c’è che la fatica sica aiuta la mente a lavorare meglio.

PRIVATE 15 INTERVIEW FABIO INNOCENZI
Accompagniamo le aziende lungo il sentiero di crescita, o rendo soluzioni quali cate, nonché personalizzate in base alle necessità

Michael

Michael Platt Platt

COFONDATORE E AMMINISTRATORE DELEGATO DI BLUECREST CAPITAL MANAGEMENT, HA UN PATRIMONIO DI 11,6 MILIARDI DI DOLLARI SECONDO L’ULTIMA INDAGINE DI BLOOMBERG, CHE LO COLLOCA AL 152ESIMO POSTO TRA GLI UOMINI PIÙ RICCHI AL MONDO.

La sua ricchezza è destinata a crescere sensibilmente nell’anno in corso, dato che BlueCrest – convertitasi nel 2017 da hedge fund in family o ce per avere meno vincoli - si è n qui rivelata tra le più abili tra le società di investimenti alternativi nel cavalcare l’in azione e l’aumento dei tassi d’interesse, scommettendo al ribasso sul settore del reddito sso. Tra gennaio e settembre il valore di portafoglio è raddoppiato.

LEGEND DI LUIGI DELL’OLIO 16 PRIVATE

Le origini

È nato nel 1968 a Preston, nel Lancashire (Inghilterra) da genitori attivi nell’università di Machester, il padre come insegnante, la mamma come dirigente.

Nonna-mentore

Ad avvicinarlo al mondo degli investimenti è stata la nonna paterna, che gli ha affidato in età adolescenziale i primi soldi da investire.

Ingresso al top

Dopo una laurea in Matematica ed Economia alla London School of Economics, è entrato nel mercato del lavoro in JP Morgan, nel 1991.

Carriera brillante

Un anno dopo è stato nominato responsabile del business opzioni e swap della banca d’affari, che ha lasciato nel 2000 per mettersi in proprio.

Cameo

Il socio

Lo statunitense William Reeves è il suo compagno di avventura in BlueCrest Capital sin dalla fondazione della società.

La multa

Nel 2021 la società ha ricevuto una multa da oltre 40 milioni di sterline dall’autorità di regolamentazione finanziaria del Regno Unito per conflitto di interessi.

Collezionista

È tra i più grandi collezionisti d’arte contemporanea al mondo, con opere in buona parte commissionate direttamente agli artisti.

Due anni fa ha interpretato se stesso nella serie tv Showtime Billions, serie televisiva americana sul mondo dell’alta finanza.

LEGEND MICHAEL PLATT PRIVATE 17
I MILIARDARI DEL
MARKETS 18 PRIVATE TOP 10 GLOBALE TOP 10 DONNE TOP 10 IN CINA TOP 10 IN
DEI
DEI
A LIVELLO
VALORI ESPRESSI IN MILIARDI DI DOLLARI USA
PIANETA
INDIA N.1 N.2 N.3 N.4 N.5 N.6 N.7 N.8 N.9 N.10 ELON MUSK 265,6 BERNARD ARNAULT 159,7 GAUTAM ADANI 150,8 JEFF BEZOS 150,2 BILL GATES 106,5 LARRY ELLISON 104 WARREN BUFFET 96,9 MUKESH AMBANI 94,8 LARRY PAGE 90,1 SERGEY BRIN 86,4 FRANÇOISE BETTENCOURT 570,9 JULIA KOCH 57,1 ALICE WALTON 56,5 JACQUELINE MARS 37.8 MACKENZIE SCOTT 37.5 GINA RINEHART 28,4 MIRIAM ADELSON 27,1 SUSANNE KLATTEN 22,5 ABIGAIL JOHNSON 21,5 IRIS FONTBONA 18,1 ZHONG SHANSHAN 64,7 ZHANG YIMING 49,5 MA HUATENG 33 WILLIAM LEL DING 27,6 HE XIANGJIAN 24,3 COLIN ZHENG HUANG 23,9 QIN YINGLIN 23,8 JACK MA 23,1 LI SHUFU 21,5 WANG CHUANFU 21,4 GAUTAM ADANI 150,8 MUKESH AMBANI 94,8 SHIV NADAR 22,5 CYRUS POONAWALLA 22,1 RADHAKISHAN DAMANI 20,4 SAVITRI JINDAL 17,2 KUMAR BIRLA 15,7 SUNIL MITTAL 15 UDAU KOTAK 14,9 DILLO SHANGHVI 14,7 CON L’AVVICINARSI DI FINE ANNO, VISUALCAPITALIST.COM PUBBLICA LA CLASSIFICA
PAPERONI DA MUSK A BETTENCOURT, UNA RASSEGNA
PIÙ RICCHI
INTERNAZIONALE
RANKING MAP PRIVATE 19 TOP 10 IN TECNOLOGIA TOP 10 IN FINANZA TOP 10 IN ENERGIE RINNOVABILI TOP 10 NELLO SPETTACOLO TOP 10 NELLE CRYPTO CALUTE JEFF BEZOS 150,2 BILL GATES 150,2 LARRY ELLISON 104 LARRY PAGE 90,1 SERGEY BRIN 86,4 STEVE BALLIMER 81,6 MICHAEL DELL 50,3 MACKENZIE SCOTT 37,5 MA HUATENG 33 WILLIAM LEL DING 27,6 WARREN BUFFET 96,9 KEN GRIFFIN 31,6 JEFF YASS 30 STEPHEN SCHWARZMAN 29,2 JIM SIMONS 28,1 R, BUDI HARTONO 23,5 GUILLAUME POUSAZ 23 THOMAS PETERFFY 22,2 ABIGALL JOHNSON 21,5 RAY DALIO 19,1 ELON MUSK 265,6 ROBIN ZENG 36,1 WANG CHUANFU 21,4 LU XIANGYANG 17,2 HUANG SHILIN 16,3 JIN BAOFANG 11,3 LI ZHENGUO 10,8 PEL ZHENHUA 10,5 LIU JINCHENG 9,1 LIN JIANHUA 8,4 GEORGE LUCAS 5,4 MARK CUBAN 4,6 STEVEN SPIELBERG 4 OPRAH WINFREY 2,5 KANYE WEST 2 KIM KARDASHIAN 1,8 MICHAEL JORDAN 1,7 RIHANNA 1,4 JAYZ 1,3 TYLER PERRY 1 SAM BANKMANFRIED 17,7 CHANPENG ZHAO 17,4 GARY WANG 4,7 SONG CHUHYUNG 3,3 BRIAN ARMSTRONG 3,1 CHRIS LARSEN 2,9 JED MCCALEB 2,5 CAMERON WINKLEVOSS 2,3 TYLER WINKLEVOSS 2,3 BARRY SILBERT 2

Esclusività da due secoli

Bonhôte è un punto di riferimento per la clientela facoltosa svizzera Fondata nel 1815, ha cambiato volto a più riprese per seguire l’evoluzione del mercato

Per storia e struttura, Bonhôte è il prototipo della banca private svizzera. Nata a Neuchâtel come società che commercializzava metalli, nel tempo è diventata una banca esclusiva con servizi di consulenza personalizzati. E punta sempre più forte sulla sostenibilità.

Ingressi di peso

Di recente ha nominato André Del Piero come nuovo responsabile dei servizi alla clientela di fascia altissima e continua a guardarsi intorno per valutare ulteriori acquisizioni e si distingue, tra i competitor, nella qualità dei servizi e nello standing dei suoi banker. La Banque Bonhôte, autentica banca private svizzera nata a Neuchâtel nel 1815, è arrivata a gestire 7 miliardi di franchi svizzeri, conta su circa 100 professionisti e si rivolge a clientela privata, istituzionale, family o ce e gestori indipendenti. La banca ha come presidente Jean Berthoud, nel cda ci sono poi Frédéric Bonhôte, vice-presidente, Marie-Noëlle Letellier, Jean-Blaise Conne, Christian Katz. Yves de Montmollin è il ceo, Jean-Paul

Jeckelmann è il direttore dello sviluppo immobiliare, settore molto rilevante per la banca. Mentre Julien Stähli è direttore degli investimenti dal 2019.

Alla conquista dei cantoni La boutique elvetica è presente a Neuchâtel, Berna, Bienne, Ginevra, Losanna, Solothurn e Zurigo. Quest’ultima piazza è stata coperta nel 2020 grazie all’acquisizione del family o ce Private Client Partners (PCP) che ha portato in dota 2 miliardi di franchi svizzeri ed era precedentemente di proprietà della banca tedesca M.M. Warburg. È diventata una liale di Banque Bonhôte e ha mantenuto il suo nome. La banca si guarda sempre intorno alla ricerca di nuove gure professionali ma è molto selettiva. Basti sapere che André Del Piero, un Mba in Corporate Finance e una tesi di dottorato su ‘ e investment behaviour of Swiss family o ces’ presso l’Università di Gloucestershire (UK), ha anche il diploma federale di esperto bancario, l’Executive Programme dello Swiss Finance Institute di Zurigo e ha 30 anni di esperienza in primari istituti di credito. Ricordiamo inoltre che il

consiglio di amministrazione ha annoverato tra i suoi membri l’ex deputato radicale Yann Richter e l’ex presidente della Banca nazionale svizzera Jean Zwahlen alla ne degli anni ‘90, nonché l’amministratore delegato della Bnp Paribas svizzera e dell’Union Bancaire Privée, sempre in quegli anni.

I primi step di crescita È una storia che ha più di 200 anni, quella della Banca Bonhôte. Nel 1815, Louis-Auguste Petitmaître crea la prima banca privata di Neuchâtel all’età di 18 anni, quando la città contava solo circa 4.000 abitanti. Quella che possiamo chiamare azienda, si specializza inizialmente nel commercio dei metalli, prima di diventare un vero e proprio istituto bancario negli anni successivi. Nel 1872 gli succede il glio LouisÉdouard, precedentemente eletto deputato all’inizio degli anni ‘60 dell’Ottocento. Nel 1895 si associa con Paul Bonhôte, arrivando a creare la Banca Antenen Bonhôte & Cie, che diventa la Banca Bonhôte & Cie nel 1903 Nel 1936, Claude Bonhôte subentra al padre, mantenendo il

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controllo della gestione della banca no al 1988. Nel 1987 vende l’attività alla holding nanziaria Prigest SA. Nel 1992, Jean Berthoud e un gruppo di soci riacquistano la banca.

Espansione nei Cantoni Jean Berthoud assume la direzione dell’istituto e reintegra nel consiglio

di amministrazione un membro della famiglia Bonhôte. Jean Berthoud proveniva da una famiglia attiva nel settore della gestione patrimoniale in Francia dalla ne del XVIII secolo: il suo parente, Jonas Berthoud, aveva lanciato nel 1785 la Banca Berthoud & Son, che in seguito diventa la banca Neu ize OBC, nazionalizzata dal

1981 al 1988. A partire dal 2004, Bonhôte ha iniziato a espandersi, con l’apertura di diverse liali in Svizzera.

Una prima è stata aperta a Bienne nel 2004, seguita da Ginevra (2009), Berna (2011), Losanna (2016), Soletta e Zurigo (2020). Nel 2014, Yves de Montmollin ha assunto la direzione generale

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Da sinistra: André Del Piero, Yves de Montmollin, Olivier Vollenweider, Jean-Paul Jeckelmann e Julien Staehli. Sotto: la sede a Neuchâtel della banca e il castello della città.

della banca. Presiede il consiglio di amministrazione del gruppo, composto da Jean-Paul Jeckelmann, Olivier Vollenweider, Robin Richard e Julien Stähli.

La gestione patrimoniale

Le attività del gruppo Bonhôte coprono una gamma di servizi nei settori della gestione patrimoniale e del risparmio. Nella gestione patrimoniale, la clientela della banca è composta per l’85% da residenti in Svizzera. Seguono i clienti di fascia altissima, perlopiù europei. E poi la clientela istituzionale, gestori compresi. Come per esempio l’italiana Azimut.

I servizi bancari sono forniti dalla Banca Bonhôte & Cie SA, che include competenze nella gestione patrimoniale attraverso una gamma di fondi d’investimento di tipo Ucits: fondi azionari, fondi obbligazionari, fondi hedge e fondi d’investimento immobiliare.

Il ramo di gestione patrimoniale della Banca Bonhôte è noto soprattutto per aver lanciato nel 2006 il fondo Bonhôte-Property, che in seguito ha rilevato i fondi di Dynamic Real Estate Fund (DREF) facendone uno dei fondi immobiliari più signi cativi della zona di Romandia (o Svizzera francofona). I servizi di consulenza, invece, sono forniti da tre liali specializzate, ognuna delle quali gode di un certo livello di autonomia nelle sue operazioni: Bonhôte Services SA che è la liale specializzata nella consulenza legale e

ANNO DI NASCITA: 1815

MASSE IN GESTIONE: 7 MILIARDI DI FRANCHI SVIZZERI

DIPENDENTI: 100

NUMERO SEDI: 7

LUOGO DI NASCITA: NEUCHÂTEL

nanziaria (svizzera e internazionale) per persone siche e giuridiche; BT Swiss Trustee SA, la liale specializzata nell’amministrazione di trust; Private Client Partners, ovvero una divisione dedicata alle grandi ricchezze con sede a Zurigo.

Un nuovo fondo sulla sostenibilità Lo scorso settembre la banca ha lanciato un fondo azionario globale incentrato sui megatrend. Si tratta del fondo Bonhôte Strategies - Megatrend Equity esg e investe in otto temi. Si tratta di digitalizzazione, clima, automazione, innovazione, mobilità intelligente, consumi dei millennial, invecchiamento della popolazione e intelligenza arti ciale.

La strategia Esg del fondo è approvata dallo specialista in investimenti responsabili Conser, con sede a Ginevra. Ma Bonhôte o riva già una strategia incentrata sull’impatto, lanciata nel 2019 e scommette su questi temi da tempo. “Questo lancio conferma la nostra posizione di leader nel campo della sostenibilità e fa eco alla nostra strategia di investimento sostenibile, avviata più di dieci anni fa e coronata dall’ottenimento della certi cazione B Corp”, ha detto Yves de Montmollin. Julien Stähli, chief investment o cer della banca, a erma: “dopo il successo della

nostra strategia Bonhôte-Impact lanciata nel 2019, questo nuovo fondo ci permette di ampliare la nostra o erta di prodotti sostenibili. I grandi temi di domani sono un’area di investimento ad alto potenziale. Consentono agli investitori di bene ciare dei cambiamenti strutturali a lungo termine dell’economia e della società”. È grande l’attenzione della Banca Bonhôte nei confronti della nautica d’eccellenza. La banca sponsorizza infatti il navigatore svizzero Alan Roura (presente al lancio del fondo) alla conquista dell’Everest dei mari, ovvero il circolo polare artico, con una barca a vela spettacolare, il Dé Azimut. Fa sapere l’istituto: “Velista appassionato e imprenditore, Roura incarna lo spirito della banca. Un’avventura a misura d’uomo, un progetto svizzero, una Formula 1 dei mari con tecnologia sostenibile e totale autonomia energetica per una campagna oceanica di tre anni che porterà alla Vendée Globe del 2024-2025. In acqua, come per gli investimenti, essere preparati e saper anticipare sono fattori chiave per il successo”.

Sono poi tante le sponsorizzazioni della banca nei confronti della cultura, della formazione e del sociale, a cominciare da Médecins sans frontières.

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10 ANNI DI PERFORMANCE

La flessibilità si fa resilienza

Flessibilità, elevata diversificazione del portafoglio e una lunga storia di successo sono i punti di forza di KIS BOND PLUS, la soluzione di Kairos che evolve i tradizionali canoni dell’investimento obbligazionario e sfida il contesto di mercato contemporaneo.

I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.

Questa è una comunicazione di marketing con finalità promozionali. Si prega di consultare il Prospetto e il documento contenente le informazioni chiave per gli investitori (KIID) prima di prendere una decisione finale di investimento, disponibili in lingua italiana sul sito www.kairospartners.com nonché presso la sede legale di Kairos Partners SGR S.p.A. (“Kairos”) e i soggetti collocatori, anche in forma cartacea. Una sintesi dei diritti degli investitori è disponibile in lingua italiana e inglese al link https://www.kairospartners.com/sintesi-dei-diritti-degli-investitori-it-en/. I rendimenti sono rappresentati al netto delle spese a carico del Fondo e al lordo degli oneri fiscali. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. L’investimento riguarda l’acquisizione di azioni del Fondo e non di una determinata attività sottostante che resta di proprietà del Fondo medesimo e implica una componente di rischio, di conseguenza il capitale investito in origine potrebbe non essere recuperato in tutto o in parte. Le oscillazioni dei tassi di cambio possono influenzare il valore dell’investimento e i costi laddove espressi in una valuta diversa da quella di riferimento dell’investitore. Informazioni sulle specificità del Fondo e sugli aspetti generali in tema sostenibilità (ESG) ai sensi del Regolamento (UE) 2019/2088, sono disponibili al link www.kairospartners.com/esg/. In caso di commercializzazione del Fondo in paesi diversi da quello di origine, Kairos ha il diritto di porre fine agli accordi per la commercializzazione in base al processo di ritiro della notifica previsto dalla Direttiva 2009/65/CE. Le informazioni e le opinioni qui riportate non costituiscono un’offerta al pubblico, né una raccomandazione personalizzata, non hanno natura contrattuale, non sono redatte ai sensi di una disposizione legislativa, non sono sufficienti per prendere una decisione di investimento e non sono dirette a persone residenti negli Stati Uniti o ad altri soggetti residenti in Paesi dove il Fondo non è autorizzato alla commercializzazione. Le informazioni e i dati sono ritenuti corretti, completi e accurati. Tuttavia, Kairos non rilascia alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, sull’accuratezza, completezza o correttezza dei dati e delle informazioni e, laddove questi siano stati elaborati o derivino da terzi, non si assume alcuna responsabilità per l’accuratezza, completezza, correttezza o adeguatezza di tali dati e informazioni, sebbene utilizzi fonti che ritiene affidabili. I dati, le informazioni e le opinioni, se non altrimenti indicato, sono da intendersi aggiornati alla data di redazione, e possono essere soggetti a variazione senza preavviso né successiva comunicazione. Eventuali citazioni, riassunti o riproduzioni di informazioni, dati e opinioni qui fornite da Kairos non devono alterarne il significato originario, non possono essere utilizzati per fini commerciali e devono citare la fonte (Kairos Partners SGR S.p.A.) e il sito web www.kairospartners.com. La citazione, riproduzione e comunque l’utilizzo di dati e informazioni di fonti terze deve avvenire, se consentito, nel pieno rispetto dei diritti dei relativi titolari. (*) Dati dal 30/12/2016 al 30/12/2021, Classe P-EUR. (**) Dati dal 30/12/2011 al 30/12/2021, Classe P-EUR. © 2021 Morningstar, Inc. Tutti i diritti riservati. Le informazioni (1) sono di proprietà di Morningstar e/o dei suoi fornitori di contenuti; (2) non possono essere copiate o distribuite; e (3) non si garantisce che siano accurate, complete o tempestive. Né Morningstar né i suoi fornitori di contenuti sono responsabili di eventuali danni o perdite derivanti dall’uso di queste informazioni.

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Rischio più basso Rischio più alto Rendimento potenzialmente più basso Rendimento potenzialmente più alto 123 4 567 Le informazioni complete sui rischi sono disponibili sul Prospetto e sul KIID. (1) al 31.03.2022 +17,84% +61,86% RENDIMENTO CUMULATIVO A 5 ANNI* RENDIMENTO CUMULATIVO A 10 ANNI** KIS BOND PLUS +1,0% 2016 +6,2% 2017 -6,1% 2018 +6,0% 2019 +2,2% 2021 -2,37% 2022 (1) +9,0% 2020 +5,9% 2013 +17,7% 2012 +7,4% 2014 +2,0% 2015
sul premio UCITS Hedge Awards 2022 www.thehedgefundjournal.com, sul premio Re nitiv Lipper www.lipperfundawards.com/Awards/Switzerland/2022/Fund.

Fusione a Stelle e Strisce

Accordo raggiunto tra Bdt&Company e Msd Partners Nasce un gigante nella gestione dei grandi patrimoni familiari

Bdt&Company e Msd Partners hanno raggiunto un accordo di fusione che porterà alla nascita della più grande società di consulenza e investimento al servizio delle famiglie imprenditoriali facoltose.

L’operazione

Bdt è una banca d’a ari fondata nel 2009 da Byron Trott (“L’unico

banchiere del quale ho piena ducia”, secondo Warren Bu ett), già top manager di Goldman Sachs e gura di riferimento anche per alcune grandi imprenditori italiani come John Elkann e Carlo Pesenti, oltre che ovviamente statunitensi, a cominciare da Michael Dell, fondatore di Dell Technologies. Trott ha istituito negli anni una serie

di fondi, nei quali chiama a raccolta il suo network di contatti scegliendo un numero selezionato di aziende nelle quali investire, con una logica di lungo termine. La controllata Bdt Capital Partners gestisce oltre 30 miliardi di dollari. Msd Partners è invece una società di investimento che si occupa di credito, real estate e private markets, con dodici aziende

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all’interno dei suoi due portafogli. Con u ci a New York, Santa Monica e West Palm Beach, gestisce oltre 20 miliardi di dollari.

“La combinazione riunisce due team con una forte leadership, esperienza e track record nelle rispettive strategie di investimento”, rivendicano i promotori dell’aggregazione, “che consentiranno all’azienda di o rire una serie di erenziata di opportunità di investimento su misura per gli investitori che cercano rendimenti compositi a lungo termine e adeguati al rischi”.

I servizi L’o erta si concentra sull’advisory nanziario di alto livello, con focalizzazione sulle famiglie imprenditoriali e sulle necessità del passaggio generazionale, compresa la gestione di questioni complesse come governance e m&a. Al servizio della clientela c’è una piattaforma di investimento di erenziata su capitali privati, credito, immobili e azioni growth.

Sul fronte del credito, la nuova società post-aggregazione fornirà soluzioni di nanziamento in grado di investire in strutture di capitale per un’ampia gamma di attività in tutti i settori di mercato e le aree geogra che. Negli ultimi dieci anni, il team di Msd Credit ha investito oltre 20 miliardi di dollari in investimenti di credito privato e pubblico, strumenti privilegiati e opportunità legate al settore immobiliare. A proposito del real estate, la focalizzazione sarà ancora su

operazioni complesse e di alta qualità, caratterizzate da elevate barriere all’ingresso. Il team di Msd Real Estate ha investito in più di 30 transazioni immobiliari con un valore attuale del portafoglio di circa 10 miliardi di dollari . Quanto alle azioni growth, i ribassi recenti che hanno caratterizzato il settore dopo anni di performance migliori della media vengono considerati nestre di opportunità.

Le dichiarazioni dei promotori “Bdt si è sempre distinta come una banca d’a ari in grado di muoversi in linea con gli interessi della clientela, attraverso una consulenza di alta qualità, capitale a lungo termine, con un’attenta gestione del rischio e una rete globale che non ha pari nel mondo”, rivendica Trott, fondatore, presidente e ceo di Bdt. “Il nostro obiettivo non è mai stato quello di essere la più grande azienda del settore, ma piuttosto di essere la migliore in quello che facciamo”. Gregg Lemkau, ceo di MSD, ha aggiunto: “Msd e Bdt sono aziende complementari. Condividiamo culture e approcci simili all’investimento ed entrambi siamo concentrati sul servire investitori

strategici che cercano di capitalizzare in modo coerente a lungo termine. Stavamo cercando di espandere la capacità di Msd di fornire soluzioni superiori ai nostri partner di investimento; abbiamo trovato una perfetta corrispondenza tra le capacità di Bdt e la base di investitori globali”. Da segnalare anche le a ermazioni di Michael Dell, che si è detto “entusiasta” dell’accordo raggiunto, sottolineando la soddisfazione per i risultati ottenuti a dando da 25 anni a questa parte una fetta importante del proprio patrimonio a Msd. Al termine dell’operazione, Trott e Lemkau ricopriranno il ruolo di co-chief executive o cer, con il primo fungerà anche da presidente dell’azienda combinata e Dell nel ruolo di presidente dell’advisory board. Dan Jester e San Orr ricopriranno il ruolo di presidenti e Brendan Rogers quello di direttore operativo. L’azienda combinata avrà sede a Chicago e New York, con u ci anche a Dallas , Denver, Los Angeles , Palm Beach, San Francisco, Londra e Francoforte. La transazione dovrebbe essere completata all’inizio del 2023. I termini nanziari non sono stati resi noti.

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Byron Trott e la moglie Tina e Gregg Lemkau.

In cerca di garanzie

La discesa delle borse e il rialzo dei tassi di interesse chiamano a rivedere le scelte di portafoglio Come costruire prodotti strutturati con prospettive di rendimento e protezione del capitale

Il 2022 è stato nora caratterizzato da una forte discesa delle borse, oltre il 20%, e da un’impennata dei tassi di interesse che, su un

orizzonte di 2 anni, raggiungono il 4,5% negli USA e il 3% in Europa. Se da un lato questo ha generato so erenze nei portafogli degli

investitori, dall’altro apre delle opportunità di pro tto per il futuro. In particolare, possiamo sfruttare il livello più elevato dei tassi di

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interesse per costruire dei prodotti strutturati a capitale garantito, che o rono un rendimento indicizzato all’andamento di un sottostante, come un paniere di titoli azionari o indici di borsa, fornendo protezione nel caso di un crash dei mercati. La svalutazione delle borse fornisce un ulteriore elemento di vantaggio, in quanto l’indicizzazione dei rendimenti partirà da livelli attrattivi come quelli attuali, ben al di sotto dei massimi toccati nel 2021.

La strategia conservativa

La strategia conservativa consiste nell’investimento in prodotti con capitale garantito al 100% e partecipazione alla performance positiva del sottostante, a partire da un prezzo “strike” di riferimento. Il rendimento indicizzato può corrispondere al rendimento pieno oppure essere “capped”, ovvero limitato a un livello di pro tto massimo. L’utilizzo dei prodotti “capped” corrisponde ad una visione prudente dell’investitore sull’andamento del sottostante; tipicamente presentano un prezzo “strike” più ravvicinato e comportano maggiori probabilità di chiudere l’operazione con un guadagno, seppur limitato.

Ai prezzi attuali, ad esempio, possiamo sottoscrivere un prodotto “capped” a 3 anni sull’indice S&P 500 (valuta dollaro statunitense), con strike 4100 e un tetto massimo a 5500. I prodotti senza tetto al pro tto sono adatti nel caso in cui si abbia una prospettiva più ottimistica

SOTTOSTANTE

S&P 500 VALUTA USD SCADENZA 3 ANNI STRIKE 4100 CAP 5500

PREZZO S&P 500 = 3000 CAPITALE +0%

PREZZO S&P 500 = 4100 CAPITALE+ 0%

PREZZO S&P 500= 4500 CAPITALE +10%

PREZZO S&P 500 = 5200 CAPITALE +27%

PREZZO S&P 500 = 5500 CAPITALE +34%

CAPITALE GARANTITO A SCADENZA 100%

110%

PREZZO META = 75 CAPITALE +0%

PREZZO META= 140 CAPITALE +0%

PREZZO META = 175 CAPITALE+9% PREZZO META = 210 CAPITALE +23% PREZZO META = 300 CAPITALE+51%

CAPITALE GARANTITO A SCADENZA 95%

sul sottostante, con il potenziale di bene ciare appieno di un rialzo.

La strategia aggressiva Per un posizionamento più aggressivo si potrà, invece, investire in prodotti con uno “strike” più distante, e partecipazione alla performance del 100% o superiore, con e etto leva. Si potranno anche sottoscrivere prodotti con protezione parziale del capitale (es. 90%).

Si tratta di strategie che prevedono una maggiore esposizione al rischio, a fronte di un guadagno potenziale più elevato. Ad esempio, possiamo strutturare un prodotto a 2 anni sull’azione Meta (valuta dollaro

statunitense), con strike 140, e capitale garantito al 95%.

La strategia permette di esporsi a rialzi importanti nel titolo, mantenendo il rischio limitato al 5% del capitale in caso di una performance negativa. Sottolineiamo, in ne, che è importante e ettuare una analisi accurata delle banche che emettono i prodotti strutturati, in quanto la restituzione del capitale è soggetta al rischio di credito delle stesse. Nel caso in cui l’investitore abbia un portafogli diversi cato su più prodotti, è bene composto da a livello di emittenti per ridurre l’esposizione alla solvibilità delle controparti.

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RENDIMENTO A SCADENZA SOTTOSTANTE META PLATFORMS INC. VALUTA USD SCADENZA 2 ANNI STRIKE 140 LEVA RENDIMENTO A SCADENZA

Benessere da senior

Il private banking può svolgere un ruolo cruciale per garantire una terza età senza a anni Il consulente deve aiutare il cliente a ragionare e a piani care le aree di bisogno

“Invecchiare è un privilegio e un obiettivo della società. Ma è anche una s da, che avrà un impatto su tutti gli aspetti della società del XXI secolo”. In questo modo l’Organizzazione Mondiale della Sanità pone il benessere degli anziani in cima all’elenco delle priorità per quelle società, come la nostra, che stanno vivendo una rivoluzione demogra ca.

Fenomeno globale L’invecchiamento della popolazione è un fenomeno globale e la percentuale di senior 65+ che vivono soli è in aumento: nel 2000, al mondo c’erano circa 600 milioni di persone con più di sessanta anni; nel 2025 ce ne saranno 1,2 miliardi no ad arrivare a 2 miliardi nel 2050 (l’Onu prevede un totale di 9,1

miliardi di persone a metà di questo secolo).

L’Italia è seconda al mondo per longevità soltanto al Giappone.

In Italia più di 13 milioni di persone appartengono alla fascia di età over 65. Nell’arco di un ventennio, anche per e etto dell’aumento della sopravvivenza, si è registrato un incremento delle persone di 65 anni e più che vivono da sole (dal 25,0 al 28,7 per cento), a fronte di una riduzione di quanti vivono con altri (dal 17,2 al 12,8 per cento).

I servizi di welfare

La spesa per i servizi di assistenza ammonta a più di 14 miliardi, di cui il 51,4% dedicato a colf, 14,6% a babysitter e il 34% ad anziani non autosu cienti. Le famiglie con persone non autosu cienti (34%)

sono 1,7 milioni: con una spesa media per famiglia di 8.627 euro. Il 21% delle famiglie utilizza servizi come:

•le badanti (usate nell’11.5% dei casi); sono il servizio più di uso e comportano una spesa media di 10.348 euro a famiglia;

•gli Ausiliari Socio-Assistenziali; sono la scelta più comune tra le famiglie agiate con una spesa media di 5.756 euro;

•l’assistenza in strutture residenziali con una spesa di 8.904 euro per famiglia utilizzatrice.

Il 73,9% delle famiglie con persone non autosu cienti sostiene per intero le spese di assistenza senza poter contare su alcun contributo economico da parte dello Stato. Le spese per la salute e i servizi sanitari costituiscono il 4,7% della

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PIÙ SENSIBILITÀ SULLA LONGEVITY NELLE FASCE DI ETÀ FINO AI 54 ANNI DOMANDA: IN QUESTO MOMENTO QUALI SONO I TEMI CHE LA PREOCCUPANO MAGGIORMENTE? SALUTE TUTELA FONTI DI REDDITO COSTRUIRE FUTURO SOLIDO TENORE DI VITA DOPO PENSIONE TRASMISSIONE RICCHEZZA SOLITUDINE FINO A 54 ANNI 43% 46% 28% 20% 12% 5% OLTRE 65 ANNI 58% 25% 12% 8% 25% 21% FONTE: AIPB INDAGINE SULLA CLIENTELA PRIVATE 2021

spesa media mensile delle famiglie italiane, il 40% di queste spese sono solo in prodotti farmaceutici. Si tratta di aspetti della vita quotidiana che caratterizzano il “rischio di longevità” associato all’e ettiva durata della vita, che può arrivare a superare signi cativamente le aspettative. Il rischio di longevità può creare squilibri soprattutto dal punto di vista nanziario, a causa di una divergenza tra aspettative, previsioni e realtà.

Una preoccupazione che emerge chiaramente anche dalla survey sulla Clientela Private in Italia: i “risparmi di una vita” e “il patrimonio di famiglia” potrebbero non essere su cienti per a rontare serenamente una terza e quarta età diventata nel frattempo una parte consistente della propria esistenza. Infatti, la preoccupazione delle famiglie private verso la salute e la tutela delle proprie fonti di cresce

di importanza ad ogni edizione dell’indagine annuale realizzata da Aipb a partire dal 2004.

Il rischio di longevità intacca il patrimonio personale che può diventare una risorsa insu ciente.

Ciò fa sorgere la necessità di e ettuare delle adeguate previsioni per il futuro e apre, dunque, la strada ad una consulenza assicurativa e nanziaria sempre più quali cata: proteggere la propria ricchezza è un processo importante quanto l’acquisizione della medesima.

Le minacce al patrimonio derivano da una pluralità di rischi: tasse, in azione, andamenti dei mercati, indebitamenti fuori controllo, errati investimenti e così via.

Un ruolo da protagonista Alla base dell’instabilità patrimoniale si evidenzia spesso una forte “analfabetizzazione nanziaria”.

Ai ni di una corretta e adeguata

piani cazione patrimoniale del soggetto appartenente alla terza età diventa fondamentale disporre di referente duciario che fornisca consigli a lungo termine. Le expertise del consulente devono aiutare il cliente a ragionare e a piani care le aree di bisogno in funzione delle sue priorità. È così che il private banking diventa un attore protagonista del benessere patrimoniale per la “terza età”, una vera ricchezza per il nostro paese: la consulenza patrimoniale fornisce un supporto per prendere decisioni personali nei diversi scenari prospettabili nel contesto della “terza età” in termini di budgeting, indebitamento, protezione, previdenza, investimento, pensioni, rendite e trasmissione della ricchezza.

Direttore Scienti co Aipb

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Alpian al decollo

Entra nel vivo l’operatività della prima digital private bank svizzera Partecipata da Fideuram – ISPB, o re consulenza anche a distanza

Entra nel vivo l’attività bancaria di Alpian, società svizzera incubata da Reyl Intesa Sanpaolo. Nata nel 2019, in primavera ha ottenuto la licenza bancaria dalla Finma (l’autorità federale di vigilanza sui mercati nanziari).

I servizi

Si tratta della prima banca private digitale svizzera, creata per rispondere alle esigenze della clientela mass a uent. È possibile iscriversi da ogni parte del mondo, a patto di avere la residenza elvetica. L’operatività è esclusivamente su mobile e comprende servizi bancari private e di uso quotidiano, scaricabile sia da Apple Store, sia da Google Play. In questo modo, Alpian de nisce un nuovo standard per i servizi bancari e di investimento, vista la combinazione di esperienza bancaria sicura e di ultima generazione con l’assistenza e la competenza dei consulenti nanziari di Alpian. Il mandato discrezionale di gestione

patrimoniale, che è il servizio tipico, prevede una commissione di gestione dello 0,75%, al quale –fanno sapere dalla società – presto si a ancheranno altri innovativi servizi.

L’evoluzione

Originariamente incubata da REYL Intesa Sanpaolo, il gruppo bancario svizzero, la cui quota di maggioranza appartiene a Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking, Alpian ha portato a termine tre round di nanziamento, a cui ha partecipato anche la controllante.

Ai servizi di private banking, si a ancano funzioni in grado di soddisfare i bisogni bancari quotidiani, tra cui servizi di cambio valuta e di trasferimento di denaro, un’esclusiva carta di debito in metallo controllata tramite app e un sistema di chat che consente ai clienti di dialogare con i professionisti della banca (attraverso videochiamata in app), basati in Svizzera, nelle quattro lingue disponibili.

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Luca Bortolan, responsabile di Fideuram Direct e board member di Alpian. OTTOBRE 2019 / CREAZIONE DI ALPIAN APRILE 2022 / FIDEURAMISPB INVESTE NELLA SOCIETÀ 19 MILIONI DI FRANCHI SVIZZERI MAGGIO 2022 / OTTENIMENTO DELLA LICENZA BANCARIA DALLA FINMA OTTOBRE 2022 / APERTURA AL PUBBLICO DI ALPIAN SUL MERCATO SVIZZERO

Un investimento regolare e programmato nel tempo

La presente comunicazione di marketing è pubblicata da MSIM Fund Management (Ireland) Limited. MSIM Fund Management (Ireland) Limited è regolamentata dalla Banca centrale d’Irlanda. MSIM Fund Management (Ireland) Limited è costituita in Irlanda come società privata con numero di registrazione 616661 e ha sede legale presso The Observatory, 7-11 Sir John Rogerson’s Quay, Dublin 2, D02 VC42, Irlanda.

Italia: MSIM FMIL (Sede Secondaria di Milano), Palazzo Serbelloni Corso Venezia, 16 20121 Milano, Italia.

PIANO DI ACCUMULO DEL CAPITALE
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Cambio di prospettiva

La digitalizzazione non è solo un processo che riguarda le infrastrutture Le private bank sono chiamate a ripensare profondamente l’organizzazione

Ormai ne siamo consapevoli.

Le banche native digitali o le challenger banks (le banche ibride) stanno evolvendo verso il miglioramento dell’automazione end-to-end, verso l’ampliamento della gamma di prodotti/servizi e verso un approccio omnicanale. E questo vale anche per le banche private, volenti o nolenti.

Step evolutivi

Quando parliamo di omnicanale rispetto al multicanale, infatti, la particolarità sta nel vero e proprio cambio di prospettiva. Si tratta di un cambiamento che ha visto il passaggio negli anni dalla strategia “single-channel”, tipica del sistema di vendita classico a quella “multichannel” che prevede almeno 2 canali ( sico e online).

Il passaggio successivo è quello del cross-channel, che prevede più canali (ad esempio, con l’acquisto online ed il ritiro presso il punto di vendita sico). Per giungere, in ne, all’omni-channel, che dà la possibilità di utilizzare canali sici e digitali a 360 gradi. Se alla s da posta alle banche tradizionali dai nuovi attori digitali, allora le banche

Anche in una fase di crescente rilevanza per la tecnologia il fattore chiave è il cliente che rappresenta ormai una parte attiva del processo di erogazione del servizio/prodotto e che ne determina il successo

tradizionali si trovano davvero messe con le spalle al muro e costrette a reagire a tali straordinarie pressioni. Per questo, siamo convinti che la reazione sarà certamente diversa tra banca e banca, e ciò dipenderà dalle diverse caratteristiche delle stesse in termini di:

•dimensioni; •capitali disponibili per investimenti in nuove tecnologie; •ruolo rivestito nella società; •prontezza dei manager; •capacità di cogliere le opportunità derivanti dai nuovi trend in atto; •attenzione che la stessa banca ripone nei confronti dell’utenza e della sua soddisfazione.

Il ruolo della piattaforma D’altra parte, anche tra le banche più tradizionali e più piccole si inizia

a parlare di banca/piattaforma, ovvero di quella trasformazione dove bisogna o rire un modello di servizio ai clienti rispetto al quale ha poca importanza da chi proviene l’o erta. Il tratto fondamentale è che sia attrattivo e in linea con le richieste della clientela. Finalmente, dopo l’architettura aperta dei prodotti dei primi anni del XXI secolo, nel sistema bancario arriva l’architettura aperta dei servizi. Per questo è importante comprendere e adattarsi al nuovo battleground digitale e ibrido del sistema bancario. In ogni caso, le esperienze nazionali e internazionali consentono di identi care 2 grandi tipologie di percorsi di digital transformation: •procedere con la creazione di banche digitali parallele alle banche tradizionali;

OPINION 34 PRIVATE

•oppure optare per la digitalizzazione della banca stessa, retail o private che sia.

Nuovi equilibri

Una scelta non semplice perché, anche se il tessuto connettivo sembra essere a oggi il digitale,

il fattore chiave è il cliente che rappresenta ormai una parte attiva del processo di erogazione del servizio/prodotto e che ne determina il successo.

In sintesi, il lavoro della banca si è complicato col passaggio da un’era a un’altra, ma questa è una s da

che è in grado di apportare non solo miglioramenti e una crescita di indiscutibile valore per il sistema bancario, ma anche per l’intera società produttiva in cui si colloca. E questa ri essione vale in maniera ancora più strategica per il segmento del private banking.

OPINION PRIVATE 35

Sostenibilità, conta il cliente

Le preferenze dell’investitore in materia vanno messe nere su bianco L’Esma chiede agli intermediari di far emergere in maniera chiara la volontà

La valutazione di adeguatezza degli investimenti cambia volto. Dal 2 agosto si è arricchita, in relazione agli obiettivi di investimento, con la veri ca delle “preferenze di sostenibilità” della clientela, de nite dall’ art. 2 del Regolamento UE n. 565/2017 come modi cato dal Regolamento UE n. 1253/2021. Dopo la fase di pubblica consultazione, il 23 settembre l’Esma ha reso noto il nal report e la nuova versione delle linee guida che sostituiranno quelle emanate nel 2018.

Sei mesi per adeguarli

Il termine di adeguamento alle nuove disposizioni è ssato in 6 mesi dalla data della pubblicazione delle linee guida nelle lingue u ciali dell’Unione Europea: Esma ha accolto infatti le richieste pervenute nel corso della consultazione di estendere il termine inizialmente individuato in due mesi ma da molti ritenuto troppo breve. Le linee guida contengono indicazioni puntuali sulle modalità di rilevazione e di valutazione delle preferenze di sostenibilità nell’ambito della veri ca di adeguatezza. Agli intermediari è richiesto di

investigare in modo granulare tutti gli ambiti declinati dal Regolamento. L’aspettativa della vigilanza, dunque, sembra essere verso un set di domande piuttosto articolate e puntuali. Emerge chiaramente la necessità di richiedere al cliente innanzitutto se ha o meno preferenze di sostenibilità e, in caso di risposta positiva, di veri care se tali preferenze riguardino una o più delle categorie di prodotti indicate dal testo regolamentare (prodotti ecostenibili, sostenibili in senso più ampio, prodotti che considerano i cosiddetti “Pai”).

La “minimum proportion”

In merito ai prodotti ecosostenibili e sostenibili dovrà essere indagata anche la cosiddetta “minimum proportion”, ossia la misura in cui i prodotti devono investire in strumenti nanziari con caratteristiche di sostenibilita ed ecosostenibilità. Esma ha chiarito che tale misura può essere intesa come “percentuale di investimento minima” e che gli intermediari possono predeterminare percentuali di tipo standardizzato tra cui il cliente potrà scegliere. Alcuni passaggi

sono dedicati alla consulenza con approccio di portafoglio e alla gestione di portafogli e si precisa che al cliente può essere richiesto anche di indicare quale parte/percentuale del portafoglio intende dedicare agli investimenti sostenibili. In questo caso l’intermediario potrà poi veri care l’adeguatezza dei prodotti raccomandati in considerazione del portafoglio nel suo complesso o anche solo di quella parte/percentuale che il cliente ha dichiarato di voler dedicare agli investimenti sostenibili. L’Esma si occupa anche della condotta che gli intermediari devono tenere quando intendono consigliare prodotti che non soddisfano le preferenze di sostenibilità del cliente e chiarisce che ciò è possibile solo una volta che il cliente abbia deciso di adattare le proprie preferenze. L’adattamento può essere e ettuato solo in relazione ad una speci ca consulenza e non incide sul pro lo del cliente. La scelta del cliente di adattare le proprie preferenze deve essere documentata nel report di consulenza o nel caso della gestione di portafogli nel contratto stesso. È peraltro la stessa Esma a ricordare, opportunamente, che i margini di

OPINION 36 PRIVATE

essibilità correlati all’approccio di portafoglio mitigano comunque il rischio che l’adattamento avvenga con frequenze eccessive. Le linee guida, in ne, ribadiscono che il cliente che non ha espresso alcuna preferenza di sostenibilità (o che ancora non ha aggiornato il questionario) può essere considerato “sustainability neutral”, con la conseguenza che l’intermediario può raccomandare prodotti sia con che senza caratteristiche di sostenibilità. Nel nal report Esma fornisce importanti chiarimenti sulle

tempistiche di aggiornamento dei questionari per i clienti già pro lati: sebbene la normativa faccia riferimento alla possibilità di procedere a tale aggiornamento in occasione della scadenza naturale dei questionari, l’autorità europea ha chiaramente evidenziato che si attende dagli intermediari un comportamento proattivo con vere e proprie campagne di aggiornamento dei questionari, con l’obiettivo di aver rilevato le preferenze di sostenibilità della clientela entro 12 mesi dall’entrata in vigore delle

nuove regole. Appare dunque chiaro che nel prossimo futuro gli intermediari saranno chiamati non solo a valutare la compliance degli attuali questionari a quanto indicato, ma anche a programmare e gestire un’intensa attività di aggiornamento dei questionari della clientela esistente. Partner dello studio legale Zitiello Associati

OPINION PRIVATE 37

L’acronimo

Il Digital renmimbi, anche indicato come e-Cny (electronic chinese yuan), è una valuta digitale u ciale, in quanto emessa dalla banca centrale di Pechino.

Primato

La Cina è stata la prima grande economia al mondo a testare una propria valuta digitale, in risposta al successo riscontrato dalle criptovalute.

Dispute

Gli osservatori si sono divisi, tra quanti plaudono al tempismo di Pechino e altri che vedono in questa strategia una forma di controllo dei cittadini.

Transazioni

Nel primo semestre le transazioni con e-Cny sono cresciute del 14% rispetto al semestre precedente, un ritmo che non lascia immaginare una di usione su larga scala.

ECNY

Il ruolo del tech

Il ntech è particolarmente di uso nella seconda economia mondiale, con oltre il 90% che usa app per la gestione dei risparmi e/o dei pagamenti.

A metà strada

L’obiettivo

Le autorità cinesi sottolineano che l’obiettivo è sostituire parzialmente il contante, non i depositi bancari o le piattaforme di pagamento gestite da privati.

Alternativa alle cryptovalute, ma anche al contante, l’e-Cny obbliga l’utente ad attivare un wallet per poter ricevere e spendere questo denaro, tuttavia non è necessaria un’identi cazione forte.

DI LUIGI DELL’OLIO WORD 38 PRIVATE

Siamo un gruppo internazionale specializzato nei servizi di investment banking e wealth protection, che fornisce consulenza alle imprese familiari e ad investitori istituzionali e protegge il patrimonio delle famiglie Ultra HNW.

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Liquidity or not?

PRIVATE 40 PRIVATE
equity investments can be less volatile
other assets ey should be
Private
than
an integral part of a diversi ed portfolio

It might be tempting to assume that all private equity investments are di cult to exit and so best given a wide berth. e reality can often be far from that. Here we explore why and set out the main questions for prospective investors to consider.

Key take-aways

It is among the last things that any investor wants: to be stuck with an asset they no longer wish to own but are simply unable to sell. It is therefore hardly surprising that the commonly held view is that an ‘illiquid’ investment, or one that is not easily tradeable, is a bad thing and should be avoided.

e reality is more nuanced. ere are plenty of bene ts in owning illiquid investments, just as there are pitfalls in holding highly liquid positions. For the best private equity investors, illiquidity is something to embrace, as nurturing an investment away from public markets can reduce volatility and drive up rates of return. At Julius Baer, we think private equity investments have a part to play in a portfolio, as long as they are held alongside other diverse assets, including liquid equity and debt securities.

Here are ve things that prospective investors might want to think about when balancing issues of liquidity and illiquidity in their decision.

I want my entire portfolio to be exposed to public market volatility?

e world’s most liquid investments,

where traders can move in and out of their positions in seconds, include the markets for oil, foreign currencies and equities listed on international stock exchanges. ey are liquid, not only because they are large and fast moving, but also because they are popular among investors keen to make quick pro ts or respond to economic developments and changes in the fortunes of public companies. But that means they can be extremely volatile, uctuating sharply in response to speci c events or changes in wider investor sentiment. Commodities and currencies react to macroeconomic data and equities tend to move in response to shortterm variations in a company’s performance. Dealers might be able to buy and sell quickly, but prices can quickly move against them. Always keep in mind that in during times of market stress, liquidity can evaporate very fast. We believe that private equity can be a valuable tool, but should only be held by sophisticated investors as part of a diversi ed portfolio that contains other styles.

Can I commit to a long-term investment?

Investments in privately owned companies or projects tend to be slower moving and less widely held, so therefore more illiquid. Private equity investing takes a variety of forms, from the provision of funds to start-ups, early-stage or growth companies to sometimes extremely large leveraged buyouts involving acquisitions of public companies.

PRIVATE MARKETS PRIVATE 41

Not only do private equity investors undertake lengthy research, or due diligence, before committing capital, but they also tend to stay invested for relatively long periods, of at least three years and sometimes more than a decade. While it is true that the nature of this investment style means that it is often less easy for buyers and sellers to switch in and out of their positions, there are considerable bene ts. By backing a company at an early stage of its development, investors can often invest on very attractive terms. Holding an investment longer term, especially one that is shielded from the volatility of daily trading, can also lead to better returns. e evidence suggests that private investments outperform public markets over time.

Do I have an exit strategy?

Private equity investments are not static. Because the market has developed considerably since it rst came to prominence more than 30 years ago, there is an established ‘secondary market’, where other investors buy and sell existing private investments.

Let us also not forget that private

equity investors are temporary owners; they will have an exit strategy and aim for the right moment to sell, either to realise pro ts or free up capital to invest elsewhere. In short, just because an investment is privately held does not mean it is necessarily illiquid.

Am I investing in a suitable fund structure?

e way an investment is structured has a big bearing on liquidity. With an ‘open-ended’ vehicle, where new shares or units are issued or redeemed in response to demand, sales by other investors can depress the value of a portfolio, while also triggering forced asset sales by the manager in order to meet redemption requests.

In falling markets, the liquidity of the underlying assets will reduce. is can lead to nancial distress within the portfolio. With a ‘closed-end’ fund, share capital is ‘closed-ended’. Portfolio redemptions occur when an asset within the portfolio is sold by the manager and the capital is returned to investors via a cash distribution. However, if a fund participation is sold to a professional Secondary buyer only the ownership

changes hands. It does not trigger forced selling by the manager.

erefore the portfolio valuation is not disturbed. Most private equity investment rms use the closed-end model and also place restrictions on investors’ ability to leave, further reducing risks.

Do I want to broaden my investment horizon?

e private equity industry o ers investors a wide variety of investment options, from company inceptions to the turning around of mature companies in distress, and every stage of company development in between. Private capital can ow into assets and businesses to which public capital does not have access to. By including private assets in one’s investment strategy, one can expand the investment choice and diversify an investment portfolio.

Conclusion for investors

To be, or not to be, illiquid? It is true that private equity investments tend to be more illiquid than other assets. On the other hand, they can be less volatile than highly liquid assets and tend to outperform them over time. Put simply, illiquidity has its bene ts. Today private assets have never been more accessible.

We recommend our clients to own both public and private assets.

*Head of private markets fund distribution of Julius Baer. Tratto dal sito Internet aziendale

PRIVATE 42 PRIVATE
I want my entire portfolio
5 KEY CONSIDERATIONS BFEFORE
2 Can I commit to a long-term investment? Do I have an exit strategy? Am I investing in a suitable fund structure? Do I want to broaden my investment horizon? 3 4
Julius Baer 2022 Am
1 Do
to be exposed to public market volatility?
INVESTING IN PRIVATE MARKETS
5 Source:

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CERTIFICATI DI INVESTIMENTO SOFTCALLABLE CEDOLE CONDIZIONATE E CON MEMORIA FINO AL 28% PER ANNO

Leonteq è un emittente svizzero di certificati di investimento. La società è stata fondata nel 2007 ed è attiva nei settori finanziario e tecnologico, con sede centrale a Zurigo e 14 uffici nel mondo. Specializzata nella creazione di soluzioni di investimento su diverse asset-class, per investitori sia istituzionali sia retail, Leonteq nel 2021 ha emesso oltre 40’000 prodotti a livello globale. Leonteq ha rating investment grade ed è operativa dal 2016 in Italia, dove la sua offerta si articola in oltre 1’000 certificati quotati su SeDeX, EuroTLX e Hi-Cert.

COME FUNZIONANO I NOSTRI CERTIFICATI SOFTCALLABLE

I Certificati Softcallable offrono una cedola condizionata pagata periodicamente qualora ci sia un rialzo o un moderato ribasso fino al livello barriera della cedola del sottostante con la peggiore performance. Grazie all‘effetto memoria, ad ogni data di pagamento della cedola saranno accreditate anche le eventuali cedole non pagate in precedenza. Ad ogni data di osservazione autocall l’emittente ha il diritto, ma non l’obbligo, di richiamare il prodotto a sua discrezione. Nel caso in cui l’emittente eserciti tale diritto l’investitore riceve 1000 Euro a certificato più le eventuali cedole dovute. Nei Softcallable la discrezionalità dell’emittente è remunerata e si traduce in una cedola p.a. più elevata. Alla scadenza, qualora il prodotto non sia stato rimborsato anticipatamente, se il livello di chiusura del sottostante con la performance peggiore è al di sopra della rispettiva barriera, l’investitore riceverà il 100% del valore nominale; se invece tale livello è pari o al di sotto della barriera, l’investitore riceverà il valore nominale ridotto dell’1% per ogni punto percen tuale di performance negativa del sottostante.

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La presente comunicazione ha finalità pubblicitarie e non costituisce sollecitazione, consulenza, raccomandazione né ricerca in materia di investimenti. Prima di assumere qualsiasi decisione di investimento, leggere attentamente il Prospetto di Base, ogni eventuale supplemento e la relativa Nota di Sintesi nonché le Condizioni Definitive (Final Terms) e il Documento contenente le informazioni chiave (KID) di ciascun prodotto, con particolare attenzione alle sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’investimento, alle sedi di esecuzione ed ai costi e oneri connessi. Per prodotti emessi da Leonteq Securities AG, il Prospetto di Base è stato approvato dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF) in Lussemburgo e notificato alla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB) in Italia. Per i prodotti emessi da EFG International Finance (Guernsey) Ltd, il Prospetto di Base è stato approvato dalla Central Bank of Ireland in Irlanda e notificato alla CONSOB in Italia. L’approvazione dei Prospetti di Base non va intesa come approvazione da parte delle relative autorità degli strumenti finanziari emessi in base agli stessi e/o ammessi alla negoziazione in mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione (MTF). I Prospetti di Base e gli altri documenti relativi agli strumenti finanziari sono disponibili sul sito https://certificati.leonteq.com/our-services/ prospectuses-notices, oppure gratuitamente presso Leonteq Securities AG, Europaallee 39, 8004 Zurigo, Svizzera. Il valore dei prodotti finanziari è soggetto a oscillazioni del mercato, che possono condurre alla perdita, totale o parziale, dei capitali investiti nei prodotti finanziari. I rendimenti riportati non sono indicativi di quelli futuri e sono espressi al lordo di eventuali costi e/o oneri a carico dell’investitore. I prodotti finanziari descritti non sono prodotti semplici e il loro funzionamento può essere di difficile comprensione. Si raccomanda agli investitori di consultare un consulente finanziario competente prima di investire nei prodotti finanziari. Stoxx AG, Nikkei INC, S&P Global Inc, Qontigo Index GmbH, FTSE International Limited, Nasdaq Global Indexes sono licenziatari degli indici. Gli strumenti finanziari collegati agli indici non sono in alcun modo sponsorizzati, garantiti, promossi o venduti dai licenziatari ed i licenziatari non rilascia alcuna dichiarazione, garanzia o assicurazione espressa o implicita in merito a: (a) l’opportunità di investire negli strumenti finanziari; (b) la qualità, l’accuratezza e/o la completezza dell’Indice; e/o (c) i risultati conseguiti o che verranno conseguiti da qualsiasi persona o soggetto tramite l’utilizzo dell’Indice. I licenziatari si riservano il diritto di modificare le modalità di calcolo o di pubblicazione relative all’Indice. I licenziatari non saranno responsabili per eventuali danni subiti o derivanti dall’utilizzo (o dall’impossibilità di utilizzo) dell’Indice. In alcun modo licenziatari promuovono, garantiscono o sono in altro modo coinvolti nell’emissione e nell’offerta dei presenti Prodotti. I licenziatari non rilasciano alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, in merito all’opportunità di investire in titoli o prodotti finanziari in generale, o nei presenti Prodotti in particolare, o rispetto alla capacità di alcuno dei rispettivi indici di riflettere le opportunità di investimento nei mercati finanziari o di raggiungere in altro modo il proprio obiettivo. I licenziatari non assumo alcun obbligo o responsabilità in relazione alla gestione, alla commercializzazione o alla vendita dei presenti Prodotti. I prodotti sono soggetti a limitazioni di vendita per SEE, Hong Kong, Singapore, Stati Uniti, soggetti statunitensi (US persons) e il Regno Unito (l’emissione è soggetta alla legge svizzera). Questa comunicazione è redatta da Leonteq Securities (Europe) GmbH, Milan branch, che è autorizzata da Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht (BaFin) in Germania e soggetta a supervisione limitata da parte di CONSOB in Italia Gli investitori non possono acquistare i prodotti finanziari descritti direttamente da Leonteq Securities (Europe) GmbH o da società a essa affiliate ma soltanto tramite banche o altri fornitori di servizi finanziari.

LEONTEQ SECURITIES (EUROPE) GMBH Sede di Milano Via Verziere, 11 20122 Milano (MI)
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indica
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puramente indicativa in quanto non vi è garanzia che si verifichino le condizioni per l’ottenimento dell’intero importo (e l’importo effettivamente pagato potrebbe essere anche pari a zero). Emittente Leonteq Securities AG / EFG Rating emittente Fitch BBB- (Outlook positivo) / Fitch A (EFG) Denominazione EUR 1’000 Mercato di quotazione EuroTLX MAX CEDOLE P.A.*TITOLI SOTTOSTANTI BARRIERA SCADENZA ISIN 28.00% Enel, Stellantis, UniCredit 60% Europea 17.10.2024 CH1216491386 21.00% Generali, Eni, Intesa Sanpaolo 60% Europea 24.10.2024 CH1207469730 18.00% Generali, Enel, Intesa Sanpaolo 50% Europea 10.10.2025 CH1216489471 18.00% Amazon, Meta Platforms, Nvidia 50% Europea 14.10.2025 CH1216489653 9.00% Euro Stoxx 50®, EURO STOXX Banks Index 60% Europea 21.10.2024 CH1216491501
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l’importo massimo per
della somma delle cedole condizionali (pagabili periodicamente). Tale percentuale è

CAREERS

Canesi rafforza Vontobel

Vontobel Wealth Management, gruppo svizzero quotato alla Borsa di Zurigo e controllato dalla famiglia Vontobel, attivo da quasi 100 anni nel mondo nanziario a livello globale, ha annunciato l’ingresso di Marta Clementina Canesi (nella foto). Entra nella private bank svizzera dopo aver trascorso sette anni nel gruppo Crédit Agricole Indosuez, ricoprendo il ruolo di team leader. In Assume la carica di executive director nella Sim italiana dedicata ai servizi di gestione di patrimoni e investimento per clientela private. In precedenza Canesi è stata 17 anni in Banca Akros.

Zurich, Sarcià alla guida del pb

Carmelo Sarcià (nella foto sotto), nome storico della consulenza nanziaria in Italia, è stato nominato coordinatore nazionale private Advisory di Zurich Italy Bank.

Dopo un’esperienza da regional manager in Bnl Investimenti, Sarcià è stato direttore commerciale di Fineco ( no al 2006) e di Credem ( no al 2009), per poi passare come network manager di Finanza & Futuro e quindi diventare coordinatore nazionale della private advisory di Deutsche Bank FA.

Una nomina, quella di Sarcià, che appare quindi con un chiaro segno di continuità della rete acquisita dal gruppo Deutsche Bank.

La società guidata da Giovanni Giuliani (nella foto sopra) ha inoltre confermato due cariche apicali: Silvio Ruggiu è direttore generale e Alessandro Castellano presidente.

Tempo di nomine in casa Investis È stato rinnovato il consiglio di amministrazione di Banca Investis,

cioè l’ex-Banca Intermobiliare.

Del board fanno parte sette membri: Matteo Zanetti (vicepresidente e amministratore delegato di Zanetti Spa e con cariche in ambito con ndustriale) è stato nominato presidente. Claudio Moro (nella foto), oltre a vedere confermato il ruolo di amministratore delegato, assume anche la carica di direttore generale. A completare il cda sono David Hade (partner di Attestor), Massimo Tosato (chairman di M&G Group) e Sara Zaltron (associate di AC Group). Entrano nel consiglio anche Vittoria Giustiniani (partner di BonelliErede) e Matteo Zingaretti (investment professional di Attestor).

Buffett sceglie Cerni per l’Italia

È Nazareno Cerni (nella foto), il manager individuato per prendere il timone delle attività insurance italiane della Berkshire Hathaway. Una poltrona, quella della società che fa capo a Warren Bu ett, rimasta vuota a ne maggio, dopo che l’ex numero uno delle attività assicurative italiane di BH Italia, Carlo Faina è passato a curare lo sbarco in Italia di Ardonagh, la principale piattaforma di distribuzione assicurativa indipendente del Regno Unito.

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Goldman Sachs Global Environmental Impact Equity Portfolio Base (Acc.) | LU2106859874

Goldman Sachs Global Environmental Impact Equity Portfolio Base (Acc.) | LU2106859874

LA RIVOLUZIONE AMBIENTALE È GIÀ INIZIATA.

LA RIVOLUZIONE AMBIENTALE È GIÀ INIZIATA.

Esistono aziende innovative che stanno creando le tecnologie necessarie per combattere con successo il cambiamento climatico. Si chiama Rivoluzione Ambientale, e rappresenta una concreta opportunità per investire nei settori in grado di creare un impatto positivo sia sul tuo portafoglio che sull’ambiente.

Esistono aziende innovative che stanno creando le tecnologie necessarie per combattere con successo il cambiamento climatico. Si chiama Rivoluzione Ambientale, e rappresenta una concreta opportunità per investire nei settori in grado di creare un impatto positivo sia sul tuo portafogliochesull’ambiente.

Energia pulita

E cienza delle risorse Consumo sostenibile Economia circolare

Sostenibilità idrica

Energia pulita

E cienza dellerisorse Consumo sostenibile

per ridurre la domanda di combustibili fossili per rispettare le limitate risorse del nostro pianeta per ridurre le emissioni per combattere la scarsità di risorse per far fronte alla carenza d’acqua

Economia circolare Sostenibilità idrica per ridurre la domanda di combustibili fossili per rispettare le limitate risorsedelnostropianeta per ridurre le emissioni per combattere la scarsitàdirisorse per far fronte alla carenza d’acqua

Visita il sito gsamfunds.it o contatta il tuo referente in Goldman Sachs Asset Management.

Le performance passate non sono garanzia di risultati futuri, che possono variare. Ad uso esclusivo di investitori professionali. Nell’Unione Europea, il presente materiale è stato approvato da Goldman Sachs Asset Management Funds Services Limited, che è regolamentata dalla Central Bank of Ireland. Gli obiettivi non garantiscono in alcun modo i risultati futuri. Messaggio pubblicitario con finalità promozionali. Prima dell‘adesione leggere il KIID, che il proponente l’investimento deve consegnare prima della sottoscrizione e il prospetto disponibile sul sito Internet https://assetmanagement.gs.com/content/gsam/ita/it/advisors/homepage.html e presso gli intermediari collocatori. Goldman Sachs Global Environmental Impact Equity Portfolio è comparto della SICAV di diritto lussemburghese Goldman Sachs Funds. Il presente documento non rappresenta un‘offerta di acquisto o sottoscrizione di quote. Prima di ogni investimento consigliamo di contattare il vostro consulente finanziario. Riservatezza: Nessuna parte di questo materiale può, senza il previo consenso scritto di Goldman Sachs Asset Management, essere (i) riprodotta, fotocopiata o duplicata, in qualsiasi forma, con qualsiasi mezzo, o (ii) distribuita a qualsiasi persona che non sia un dipendente, un funzionario, un amministratore o un agente autorizzato del destinatario. Goldman Sachs & Co., © 2022 Goldman Sachs. Tutti i diritti riservati. 253743-OTU-1478729

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A new strategy

Family o ces are reviewing asset allocation, reducing exposure to xed income and liquidity

At the same time, they’re increasing investments in private equity, real estate and private debt

PRIVATE 46 PRIVATE

With in ation high, central bank liquidity agging and interest rates rising, family o ces are reviewing their strategic asset allocation. ey’re reducing xed income allocations and sacri cing liquidity for returns, as they increase investments in private equity, real estate and private debt. Topping their list of concerns are high and possibly persistent in ation, alongside unstable global geopolitics – all at a time when the valuations of many nancial assets remain elevated.

Against this backdrop, most believe uncorrelated returns will be harder to nd. As they explore new possibilities, they’re looking for alternative diversi ers including active strategies, alongside illiquid assets and derivatives. Reviewing strategic asset allocation In one of the most uncertain periods for nancial markets in several decades, family o ces are reviewing their strategic asset allocation (SAA). A new era is beginning: the tail winds thatsupported asset prices through the pandemic are fading as central banks raise interest rates and withdraw liquidity against a backdrop of resurgent in ation. In 2021, SAA remained stable, largely unchanged since 2019, although changes are likely in future (see below). Approximately a third (32%) of portfolios was allocated to equities, around a seventh (15%) to xed income and 12% to real estate. Cash was 10% and hedge funds 4%, with 2% in private debt,

REPORT MARKETS PRIVATE 47

and gold and commodities both at 1%. Private equity was an exception – continuing its steady rise from a 16% allocation in 2019 (funds and direct investments) to 21% in 2021.

Yet family o ces evidently anticipate that attaining their goals

will become more challenging, with over three quarters (77%) having an objective of growing overall wealth.

e unknows

When asked about their key concerns, three issues stand out:

rising in ation (according to 25%), global geopolitics (21%) and valuations (20%). Levels of anxiety about each of these factors rise and fall depending on where a family o ce is based. Latin Americans are the most concerned about in ation

PRIVATE 48 PRIVATE STRATEGIC ASSET
1% ART AND ANTIQUES 1% COMMODITIES < 1% INFRASTRUCTURE 24% DEVELOPED MARKETS 8% DEVELOPING MARKETS 8% DEVELOPING MARKETS 4% DEVELOPING MARKETS 32% EQUITIES 15% FIXED INCOME 10% CASH 21% PRIVATE EQUITY 12% REAL ESTATE 4% HEDGE FUNDS 13% DIRECT INVESTMENTS 8% FUNDS / FUNDS OF FUNDS 2% PRIVATE DEBT 43% ALTERNATIVE ASSET CLASSES 57% TRADITIONAL ASSET CLASSES 1% GOLD/PRECIOUS METALS
ALLOCATION 2021

Approximately a third (32%) of portfolios was allocated to equities, around a seventh (15%) to xed income and 12% to real estate Cash was 10% and hedge funds 4%, with 2% in private debt, and gold and commodities both at 1% (50%), while global geopolitics is on the minds of Swiss and Middle Eastern o ces (both at 36%). In the US, high asset valuations (31%) rank a close second to in ation. “We’re worried about the mixed signals on the economy,” notes one US family o ce manager. “ e administration is clearly overspending at the scal level. Are we going into recession? What’s consumer spending signaling? I don’t know. e data is all over the map. So, we’re not making dramatic changes.”

Looking to the future

Some family o ces are exploring incremental shifts in SAA, venturing further into the private markets they’ve been investing in during

“Anche per quanto riguarda i family office italiani si confermano i principali trend osservati a livello globale. Anche nel nostro Paese assistiamo ad un interesse crescente verso le soluzioni di private equity ed in generale di private markets, certamente favorito dal fatto che molti di questi family office fanno riferimento a famiglie imprenditoriali con grande esperienza nella gestione aziendale. Inoltre, le tensioni sui tassi di interesse hanno favorito l’allungamento dell’orizzonte temporale adottato dalle famiglie benestanti italiane nella gestione del proprio portafoglio, incrementando la componente azionaria e ricercando crescente diversificazione negli strumenti, più in linea con la media dei family office Internazionali”. Paolo Federici (nella foto), market head di UBS GWM in Italia

REPORT MARKETS PRIVATE 49
Orizzonte più lungo

INFLATION, GEOPOLITICS AND VALUATION BECOME KEY CONCERNS MAIN WORRIES VARY BY REGION

25%

21% 20%

Δ 2021 +14% Δ 2021 +9% Δ 2021 5% RISE IN INFLATION RATES GLOBAL GEOPOLITICAL CIRCUMSTANCES VALUATIONS ACROSS ASSET CLASSES USLATIN AMERICACHWESTERNMIDDLE EASTASIA PACIFIC EUROPEAND AFRICA

RISE IN INFLATION RATES 35% 50% 4% 30% 16% 10% GLOBAL GEOPOLITICAL CIRCUMSTANCES 8% 17% 36% 13% 36% 20% VALUATIONS ACROSS ASSET CLASSES 31% 13% 18% 13% 2 8% 23%

recent years. Notably, with in ation rising and bond yields close to record lows, they’re continuing to review the role of xed income and cash. Over ve years, 19% plan to further decrease investment into cash and developed market xed income

Some family o ces interviewed have been cutting back on xed income for several years, re ecting a long-term approach. “Fixed income used to be a cash-generating part of our portfolio,” explains a Middle Eastern family o ce manager. “But with yield compression it’s no longer as attractive as it used to be. We stopped allocating and kept existing assets to maturity. It used to account for about 30% of the

portfolio but now is less than 10%.” As family o ces review their options, they’re foregoing liquidity for return.

Some 42% plan to increase direct private equity investments, while 38% intend to raise investments in private equity funds and funds of funds. Real estate is favored by 37%, while 27% are turning to private debt.

Tactical switches

About 10% of family o ces state that they plan to raise allocations. Commodities typically o er a hedge against underlying supply/demand constraints, as well as in ation more broadly.

When adjusting to today’s mercurial

markets, some family o ces overlay their SAA with tactical asset allocation. Approximately four out of ve (79%) family o ces make tactical switches, with just under half (49%) of them doing so for up to 9% of portfolios in a year and most of the rest (45%) switching up to a quarter.

Turning to Asia’s growth economies, fewer family o ces plan to increase their allocations to China over the next ve years than before. More than a third (39%) intend to raise allocations, compared with almost two thirds (61%) in 2021: it appears that the country’s regulatory measures and signs of stress in the real estate sector have blunted last year’s high levels of enthusiasm.

PRIVATE 50 PRIVATE

Mani in pasta

I De Cecco fanno impresa in campo alimentare da più di due secoli L’evoluzione del business tra le diverse generazioni

Dalla scorsa estate, le confezioni della pasta De Cecco riportano una piccola, forse impercettibile ai più, eppure importante variazione: sotto al logo dell’azienda è ora riportato “Mugnai dal 1831” anziché “dal 1886”. Insomma, si rivendicano 55 anni in più di storia aziendale. Questione di lana caprina? Certo, al consumatore nale interessa che il prodotto sia buono e che tenga la cottura – caratteristiche da sempre distintive della pasta De Cecco –ma, si sa, la storia ha sempre il suo peso nella narrazione di prodotto. Per altro la retrodatazione, frutto di una attenta ricerca “storica, giuridica, scienti ca e archivistica” condotta dal colosso abruzzese della pasta, ha fatto luce su particolari no a poco fa inediti sulla saga di una dinastia che, negli ultimi anni, si è distinta non solo per i risultati ma anche per una certa litigiosità fra i rappresentanti dell’attuale generazione.

Da mugnai a industriali Stando alla ricerca, partita dalla documentazione preunitaria (archivio di Stato di Chieti) ed estesa poi ad altri fondi archivistici e

notarili, nel 18mo secolo i De Cecco erano proprietari terrieri e coltivatori in Abruzzo. Dal 1793 è provata l’attività di panettiere di Francesco De Cecco, glio di Filippo, anche se in maniera discontinua no al 1811. In quell’anno, Francesco iniziò a gestire il forno comunale di Fara San Martino, borgo medievale alle pendici della Majella, ma la svolta – quella datata 1831, appunto – arrivò quando il glio Nicola Antonio prese a occuparsi direttamente dell’attività (con privativa o in qualità di garante) in modo continuativo, almeno no al 1870. Furono poi Filippo Giovanni e Alessandro De Cecco a porre le basi per l’espansione: nei primi anni Settanta dell’Ottocento presero in gestione un mulino, che riuscirono ad acquistare nel 1878 nonostante il momento di grande crisi del settore della molitura, a causa della contestata tassa sul macinato introdotta nel 1868 dal governo Menabrea come parte degli sforzi per ridurre il pesante debito pubblico causato dalla Terza guerra d’indipendenza. Tassa poi ridotta (dal 1880) e in ne abolita nel 1884 dopo la caduta della Destra storica e

l’avvento dei governi “trasformisti” di Agostino Depretis.

Visione industriale

Fu allora che Filippo Giovanni De Cecco decise di cavalcare la ripresa del comparto avviando l’attività di pastaio: nel 1886 fondò così il Pasti cio De Cecco, distinguendosi da subito per la visione industriale rispetto ai tanti piccoli pasti ci a conduzione familiare già esistenti in Abruzzo, i cui prodotti erano di usi quasi esclusivamente a livello locale. Anche a causa delle tecniche di produzione che rendevano di coltosa l’essicazione della pasta (tanto più in un clima rigido come quello dell’entroterra abruzzese) e quindi la sua trasportabilità lontano dai luoghi di origine. Proprio per questo, nel 1889, Filippo Giovanni brevettò una cabina per l’essicazione arti ciale, basata su un sistema di ventilazione ad aria calda. Questo consentì al pasti cio, già dall’anno successivo, di iniziare a esportare sui mercati internazionali.

La carta della comunicazione D’altra parte Filippo Giovanni non era soltanto un “mastro pastaio”:

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Nel 1906 Filippo Giovanni fu nominato Cavaliere del Lavoro ed eletto sindaco di Fara San Martino Nel 1914 le esportazioni presero anche la via dell’Argentina

Sopra: il fondatore Filippo Giovanni De Cecco con la moglie Nunzia Alleva. A sinistra Filippo Antonio De Cecco.

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attento alle dinamiche commerciali, aveva colto l’importanza della comunicazione per portare i suoi prodotti a una di usione sempre maggiore. Nel 1888 partecipò all’esposizione dell’Aquila, dove venne premiato con la medaglia di bronzo. E l’anno successivo la partecipazione alle esposizioni si allargò su scala internazionale con Principato di Monaco e Chicago, dove “macaroni” e vermicelli De Cecco conquistarono la medaglia d’oro per la superiore manifattura, il colore e la tenuta in cottura. Seguirono altri ori a San Francisco, Anversa, Amburgo. De Cecco puntò in particolare ad allargare la presenza sui mercati più ricchi d’oltreoceano, dove la crescente emigrazione italiana poteva garantire una cospicua domanda. L’attenzione al marketing fu confermata, agli inizi del Novecento, dalla cura posta nell’immagine e nel confezionamento, con la prima comparsa del gurino della contadina sorridente con le spighe di grano, ancor oggi icona della pasta De Cecco.

Il nuovo secolo

Nel 1906 Filippo Giovanni fu nominato Cavaliere del Lavoro ed eletto sindaco di Fara San Martino. Nel 1914 le esportazioni presero anche la via dell’Argentina, mentre la ragione sociale diventò Società Cavalier Filippo De Cecco & Figli. Ma i venti di crisi erano alle porte: con la Grande guerra crollò la domanda, mentre la di coltà

1831

Anno di fondazione dell’azienda

1924

Primo passaggio di testimone, con il fondatore che lasciò la guida ai 5 figli

519 milioni Il fatturato consolidato del 2021

52,2 milioni

L’Ebitda dello scorso esercizio

di approvvigionamento di grano e l’aumento dei prezzi costrinsero De Cecco a interrompere la produzione per lunghi periodi. Bisognerà attendere il 1920 per assistere alla ripresa, con l’abolizione delle limitazioni alla produzione e commercializzazione di pasta imposte nel periodo bellico. Si riavviarono le esportazioni, in particolare verso gli Stati Uniti. La crescente concorrenza di una Barilla in piena fase di crescita e dei produttori campani non scoraggiò Filippo Giovanni De Cecco dal dare impulso alla costruzione di un secondo stabilimento a Pescara, accanto allo scalo ferroviario di Porta Nuova. Ormai settantenne, nel 1924 il fondatore lasciò cariche direttive e quote societarie ai cinque gli (Saturnino, Giuseppe, Onofrio, Giovanni e Adolfo): nacquero così prima la F.lli De Cecco di Filippo Fara San Martino, poi la Società Anonima Molino De Cecco, in cui l’anziano patriarca conservò un posto nel consiglio di amministrazione e, in qualità di presidente, in uì sulle scelte strategiche n quasi alla sua morte, avvenuta nel 1930. Quando, nel pieno della grande crisi internazionale, l’azienda dovette sospendere la produzione per un anno.

Tra le due guerre Ma già nella seconda metà degli anni Trenta la nuova generazione dei De Cecco – in particolare Onofrio, Adolfo e Giovanni, che si divisero

PRIVATE 54 PRIVATE

CARATTERISTICHE PRINCIPALI

Memory Cash Collect Certificate su panieri di azioni

Premi annui potenziali dal 10%1 al 22,8%, pagati trimestralmente con Effetto Memoria

Scadenza a 3 anni (6/10/2025)

Barriera fino al 50% del valore iniziale dei sottostanti

Sede di negoziazione: SeDeX (MTF), mercato gestito da Borsa Italiana

Rimborso condizionato del capitale a scadenza

ISIN

NLBNPIT1HL67

INTESA SANPAOLO, MEDIOBANCA, POSTE ITALIANE

Da ottobre 2022 ad aprile 2023, per ogni mille euro investiti nei Certificate, Reforest’Action pianterà (o curerà) un albero in una foresta situata in Italia

3,4% (13,6% p.a.) 60%

NLBNPIT1HL75 NEXI, LEONARDO, STMICROELECTRONICS 4,9% (19,6% p.a.) 60%

NLBNPIT1HL83 ASSICURAZIONI GENERALI, AXA, UNIPOLSAI ASSICURAZIONI 2,5% (10% p.a.) 60%

NLBNPIT1HL91 A2A, ENEL, ENI 3,75% (15% p.a.) 60%

NLBNPIT1HLA3 ENI, MONCLER, NEXI 4,45% (17,8% p.a.) 60%

NLBNPIT1HLB1* NRG ENERGY, VEOLIA ENVIRONNEMENT, VESTAS WIND SYSTEMS 4,6% (18,4% p.a.) 60%

NLBNPIT1HLC9* BIOGEN, NOVARTIS, SANOFI 2,6% (10,4% p.a.) 60%

NLBNPIT1HLD7 AIR LIQUIDE, REPSOL, VERBUND 4% (16% p.a.) 60%

NLBNPIT1HLE5* ADIDAS, KERING, NIKE 3,5% (14% p.a.) 60%

NLBNPIT1HLF2* CARREFOUR, L'OREAL, PROCTER & GAMBLE 2,8% (11,20% p.a.) 60%

NLBNPIT1HLG0* ADVANCED MICRO DEVICES, ASML HOLDING, INFINEON TECHNOLOGIES 4,55% (18,20% p.a.) 60%

NLBNPIT1HLH8* ALSTOM, ARCELORMITTAL, CATERPILLAR 4,65% (18,60% p.a.) 60%

NLBNPIT1HLI6* FORD MOTOR, GENERAL MOTORS, PIRELLI 5% (20% p.a.) 60%

NLBNPIT1HLJ4* AIR FRANCE-KLM, DELTA AIR LINES, SAFRAN 4,8% (19,20% p.a.) 60%

NLBNPIT1HLK2* LUMEN TECHNOLOGIES, NVIDIA CORP, UBISOFT ENTERTAINMENT 5,7% (22,80% p.a.)

Per maggiori informazioni

INVESTIMENTO SOSTENIBILE investimenti.bnpparibas.it/esg

Messaggio pubblicitario con finalità promozionali. Prima di adottare una decisione di investimento, al fine di comprenderne appieno potenziali rischi e benefici connessi alla decisione di investire nei Certificate leggere attentamente il Base Prospectus for the issuance of Certificates approvato dall’Autorité des Marchés Financiers (AMF) in data 01/06/2022, come aggiornato da successivi supplementi, la Nota di Sintesi e le Condizioni  Definitive Final Terms) relative ai Certificate e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’Emittente e al Garante, all’investimento, ai relativi costi e al trattamento fiscale, nonché il relativo documento contenente le informazioni chiave (KID), ove disponibile. Tale documentazione è disponibile sul sito web investimenti.bnpparibas.it L’approvazione del Base Prospectus non dovrebbe essere intesa come approvazione dei Certificate. L’investimento nei Certificate comporta il rischio di perdita totale o parziale del capitale inizialmente investito, fermo restando il rischio Emittente e il rischio di assoggettamento del Garante allo strumento del bail-in. Ove i Certificate siano venduti prima della scadenza, l’Investitore potrà incorrere anche in perdite in conto capitale. Nel caso in cui Certificate siano acquistati o venduti nel corso della sua durata, il rendimento potrà variare. Il presente documento costituisce materiale pubblicitario e le informazioni in esso contenute hanno natura generica e scopo meramente promozionale e non sono da intendersi in alcun modo come ricerca, sollecitazione, raccomandazione, offerta al pubblico o consulenza in materia di investimenti. Inoltre, il presente documento non fa parte della documentazione di offerta, né può sostituire la stessa ai fini di una corretta decisione di investimento. Le informazioni e i grafici a contenuto finanziario quivi riportati sono meramente indicativi e hanno scopo esclusivamente esemplificativo e non esaustivo. Informazioni aggiornate sulla quotazione dei Certificate sono disponibili sul sito web investimenti.bnpparibas.it Il Certificate è uno strumento finanziario complesso
Gli importi espressi in percentuale (esempio 10%) ovvero espressi in euro (esempio 100 €) devono intendersi al lordo delle ritenute fiscali previste per legge. *Il Certificate è dotato di opzione Quanto che lo rende immune del cambio tra euro e la valuta del sottostante.
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ARRIVA L'INVESTIMENTO SOSTENIBILE CHE CONTRIBUISCE ALLA RIFORESTAZIONE DEL TERRITORIO ITALIANO IN UN MONDO CHE CAMBIA Senza rinunciare al potenziale di rendimento PER OGNI 1.000 € INVESTITI no aL 5 aprile sulla nuova gamma di Certi cate Memory Cash Collect REFOREST’ACTION pianterà (o curerà) un albero in una foresta situata sul suolo italiano
MESSAGGIO PUBBLICITARIO

l’amministrazione – consolidò la posizione dell’azienda anche in Italia ed Europa, oltre che sui mercati d’oltreoceano. Fino a quando la Seconda guerra mondiale non rischiò di mettere bruscamente ne a più di cinquant’anni di storia. Con i fratelli De Cecco sotto le armi, alcuni prigionieri di guerra, fu una gura femminile a rivelarsi fondamentale per la sopravvivenza: quella di Giselda, nipote di Filippo, che prese in mano le sorti della società e riuscì pure a portare i prodotti De Cecco sulle tavole vaticane. Nel 1943, però, il nuovo stop: lo stabilimento di Pescara venne danneggiato dalle incursioni aeree alleate che miravano all’adiacente ferrovia adriatica, mentre quello di Fara San Martino fu fatto saltare dai tedeschi in ritirata.

Gli screzi fra eredi Con la ricostruzione entrò in scena la terza generazione De Cecco. Nel boom economico la pasta si vendeva a ogni latitudine, tanto che i siti produttivi vennero più volte ampliati sia a Pescara, sia a Fara San Martino.

Gli anni Ottanta videro l’avvio del processo di trasformazione dell’azienda familiare in gruppo manageriale e l’inizio della diversi cazione, con la nascita della Olearia F.lli De Cecco di Filippo per la commercializzazione di olio extravergine di oliva Diversi cazione che proseguirà negli anni attraverso il lancio –

tramite una serie di controllate e divisioni - di sughi e derivati del pomodoro, riso, prodotti biologici e dei sostitutivi del pane “I Grani De Cecco”. E nel 1996 lo stabilimento di Pescara, ormai stretto nel tessuto urbano, venne sostituito da una nuova unità a Caldari di Ortona, a pochi chilometri da Fara. Sempre negli anni Novanta il gruppo si espanse con investimenti all’estero, in particolare in Russia, dove è ancora attivo nonostante le sanzioni e i di cili rapporti con il Paese dopo l’invasione dell’Ucraina.

Più che da Putin, tuttavia, i problemi negli ultimi anni sono arrivati dall’interno della famiglia, oggi

rappresentata nell’azionariato da ben 21 membri. Ad agitare le acque, nel 2019, non furono certo i conti, che anzi confermarono De Cecco terzo produttore mondiale di pasta (alle spalle di Barilla e della spagnola Ebro Foods) e numero uno per crescita dei volumi venduti.

Gli screzi riguardarono piuttosto le scelte strategiche, a partire dalla nomina, l’anno precedente, di Francesco Fattori ad amministratore delegato: ex top manager di Findus, venne silurato solo dieci mesi dopo nel pieno di una complessa vicenda che portò lo stesso Fattori sotto processo, accusato di avere rivelato all’esterno segreti industriali

PRIVATE 56 PRIVATE

dell’azienda, e che si intrecciò con il presunto “colpo di mano” con cui Saturnino e Giuseppe Aristide De Cecco avrebbero cercato di estromettere dalla presidenza il cugino Filippo Antonio.

Gli equilibri attuali Vero o no, sta di fatto che quest’ultimo, che dopo l’uscita di Fattori ha assunto anche la carica di ad, provvide nei mesi successivi a blindare la propria posizione diventando primo azionista del gruppo con il 23,59% delle quote, grazie all’acquisizione di un 8,59% dal fratello Giuseppe Adolfo. Anche se lui parlò di “sempli cazione” della governance: i rami che fanno capo a Saturnino e Giuseppe Aristide controllano rispettivamente il 23,41% e il 12,04%, quello del cugino Giuseppe Alfredo ha il 10,50% mentre Maria De Cecco (sorella di Saturnino) ha il 9,92%, seguono altri otto membri con quote fra il 4 e il 5%.

Di certo il riassetto non è piaciuto a tutti (Saturnino e Giuseppe Aristide uscirono dal cda) e chi conosce a fondo le dinamiche ai piani alti di Fara San Martino assicura che quella in corso è una “pace armata” che si regge su un equilibrio fatto di assegnazioni di deleghe e diplomazia familiare. A farne le spese sembra essere ancora la prevista Ipo del gruppo, deliberata già nel 2007 e poi messa in stand-by, prima per le turbolenze dei mercati e poi proprio per i diversi “umori” fra i soci-parenti.

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Giuseppe Aristide De Cecco

Millennials’ top expectations

is generation are entering a maturing phase as their wm are concerned

Four out of ve investors want more digital tools to interact with their wealth manager

Millennials are entering a transitional – some might say “maturing” –phase, especially insofar as their wealth management and banking relationships are concerned. Born between the early 1980s and the mid-1990s, some millennials are now approaching their forties – an age when their investment and wealth management preferences are becoming rmer. is is especially true for HNWI millennials – likely current and future private banking clients –who comprise a rapidly growing cohort. As highlighted in a survey1 by Banque Neu ize OBC and the consulting rm Asterès, almost every person who becomes a millionaire between 2026 and 2036 will have been born after 1980, and more than 90% of new wealth generated during that decade will have been created by younger generations. How do these groups see their nancial future?

Discover ve strong trends:

1. Sustainability: measuring impact

Sustainability is a key issue for millennials. ey want speci c, innovative investment solutions, designed thematically, that align

with their values and work to tackle the issues that concern them the most. Merely adopting a reliable investment strategy is not enough: millennials want to be able to gauge the real-world impact of their investments and to understand the mechanics that underly them. ey also want to minimise the environmental footprint of their portfolios and avoid greenwashing. For them, sustainable investment does not mean going without, however: millennials want robust nancial performance for the long-term, as well as clear, expert reporting, through digital and interactive tools. According to a recently published survey by RBC Wealth Management, 83% of wealthy millennial investors would be prepared to change their nancial advisor if he or she lacked ESG nancial expertise. is is backed by the World Wealth Report, published by Capgemini in June of this year, which found that 55% of HNWIs worldwide believe that investing in causes with a positive ESG impact is an “essential objective” of wealth management, one which private banks should take into account.

2. Investments: attracted to innovation and private assets

Millennials are generation start-up – they are also the generation of the 2008 nancial crisis. Millennials tend to avoid overly complex or abstract nancial products, preferring more concrete investments whose mechanics and impact they can grasp. Hence they are especially drawn to private assets – like private equity or capital investments –as re ected by the “Capstone Millennials” project launched by Lombard Odier, highlights from which we presented at the beginning of the year. Perhaps paradoxically, millennials are also strongly attracted to novel and innovative investment opportunities. So, for instance, according to the Capgemini report, 91% of HNWIs under 40 years of age have invested in digital assets.

3. Communication: “phygital” is highly valued

How millennials interact with their bank, and the communication methods available to them, are crucial factors – they expect information to be transparent and always accessible. Almost 80% of

OPINION 58 PRIVATE

millennials want more digital tools for interacting with their wealth manager, versus around 30% for the baby-boomer generation, according to the EY Global Wealth Research Report 2022.

Investors are showing an increasing preference for virtual conferencing over face-to-face meetings. More than half of those surveyed by oughtLab said that they would prefer to keep in touch with their wealth management advisor through digital channels –the authors of the study believe this likely re ects a lack of time.

Millennials are not looking for a 100% digital relationship, however. ey appreciate human contact for matters that require careful thought and discussion, but for everyday and administrative matters they prefer email contact or instant messaging. In their eyes, it is the institution that must adapt to their preferred channels and habits, not the other way round. ey expect a high

degree of responsiveness, and want to make contact through less formal channels.

4. Knowledge: understanding their investments Research conducted by Lombard Odier for Capstone Millennials has shown that this generation do not want to merely allocate capital, they want to understand their investments and the factors that di erentiate opportunities.

Millennials have a strong desire to learn, and take nothing as a given. eir age, lack of nancial awareness (which they freely acknowledge), and habits as media consumers mean they expect clear, deeply-researched explanations, preferring bite-sized, digital formats.

5. Network: a banker they can identify with, and who listens to them

ough they expect a high level of experience and professionalism,

millennials have little interest in traditional formality, and are not necessarily impressed by either the “decorum” of private banks or by banker status. Millennials want a banker they can identify with, whether in terms of age, mindset or shared interests. In short, someone who could be part of their personal and professional ecosystem, with whom they expect mutual network development.

According to Natixis, “82% of millennials consider that time spent with an advisor is important for their long-term nancial success.”

ey cite the three most important aspects of the relationship: rst, to help manage volatility; second, to discuss nancial planning with the family; and third, to be able to talk to someone who will listen to their needs.

*Tratto dal sito internet aziendale

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83% of wealthy investors would be prepared to change their nancial advisor if he or she lacked ESG nancial expertise

L’inverno alle porte

I sussidi alle famiglie per le bollette sono indispensabili per a rontare l’emergenza La grande s da è selezionare gli interventi evitando sprechi con misure a pioggia

L’inverno inizia a pungere con i suoi freddi ed imprese e famiglie italiane si trovano alle prese con il problema del costo dell’energia che è diventato di gran lunga il principale problema sociale e produttivo del paese. Che cosa fare davanti una s da così impegnativa?

Raggio d’azione limitato È opinione comune che in queste condizioni lo Stato debba intervenire per calmierare i prezzi di famiglie e imprese. È quello che è successo in Italia negli ultimi 12 mesi impegnando una cifra pari al 3,3% del Pil cioè oltre 60 miliardi. Ha fatto altresì molto discutere il fatto che la Germania abbia varato un piano da 200 miliardi per aiuti ad imprese e famiglie, grosso modo sulla falsariga di quello operato in Italia. Ci sono

state anche reazioni indignate considerando un atto di egoismo quello della Germania, che avrebbe bypassato una risposta comune della Ue. Sul punto bisogna notare che la Germania ha impegnato in questo piano una cifra pari al 5% del Pil in un arco temporale di tre anni; confrontando questa cifra con quella spesa in Italia in percentuale sul Pil e in tempi molto più ridotti non si può che concludere che la spesa italiana è stata decisamente superiore.

Le ricadute strutturali Ma tutto questo serve all’economia? A costo di esprimere un’opinione totalmente controcorrente voglio dire con chiarezza che credo che non possa servire aldilà dell’emergenza di brevissimo termine ( peraltro, ormai già da tempo spirato).

Sussidiare con fondi pubblici la domanda di un bene per de nizione anelastica al prezzo come quello dell’energia, paradossalmente, ma inevitabilmente, non fa altro che creare i presupposti per ulteriore crescita di prezzo nel futuro. I venditori, se si aspettano che gli acquirenti siano sussidiati dagli Stati, continueranno ad alzare il prezzo tanto sarà assorbito dagli Stati. Si raggiunge così l’e etto esattamente opposto a quello che ci si era proposto. In queste condizioni l’unica cosa da fare è scegliere meticolosamente come distribuire i sussidi individuando accuratamente le famiglie in reale stato di necessità e imprese reale rischio di chiusura (ovviamente senza fare altro debito pubblico). Sussidi generalizzati sono insostenibili e controproducenti.

OPINION PRIVATE 61

Clara ha compiuto cento anni. Ecco perché dovresti festeggiare anche tu.

Ci sono forze inarrestabili che ci parlano del mondo che sarà. L’aspettativa di vita aumenterà, la sostenibilità diventerà fondamentale, Internet sarà ovunque. In economia si chiamano megatrend. Per te sono grandi opportunità di investimento. I fondi ANIMA Megatrend* si concentrano sulle aziende che beneficeranno di questi cambiamenti globali per permetterti di investire nell’economia di domani, oggi.

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AVVERTENZE: Questa è una comunicazione di marketing. Si prega di consultare il Prospetto, il Documento contenente le informazioni chiave per gli investitori (KIID/KID), il Regolamento di gestione e il Modulo di sottoscrizione prima di prendere una decisione finale di investimento. Questi documenti, che descrivono anche i diritti degli investitori, possono essere ottenuti in qualsiasi tempo, gratuitamente sul sito web della Società di gestione e presso i Soggetti Incaricati del collocamento. È, inoltre, possibile ottenere copie cartacee di questi documenti presso la Società di gestione del fondo su richiesta. I KIID sono disponibili nella lingua ufficiale locale del paese di distribuzione Il Prospetto è disponibile in italiano. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Il collocamento del prodotto è sottoposto alla valutazione di appropriatezza o adeguatezza prevista dalla normativa vigente. ANIMA Sgr si riserva il diritto di modificare in ogni momento le informazioni riportate. Il valore dell’investimento e il rendimento che ne deriva possono aumentare così come diminuire e, al momento del rimborso, l’investitore potrebbe ricevere un importo inferiore rispetto a quello originariamente investito.

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Allenarsi a digiuno?

Dimagrire con l’attività sica richiede una grande costanza Assumere meno calorie del necessario resta una strada obbligata

Dimagrire è l’obiettivo di tante persone che si avvicinano all’attività sica. Essere in forma è importante, ma senza dimenticare l’importanza di raggiungere questa condizione senza eccessi. La cosa migliore da fare per preservare le articolazioni, e migliorare le performance sportiva è mantenere un bassa percentuale di grasso corporeo. Per farlo dobbiamo prima di ogni cosa adeguare l’introito calorico in modo da rimanere leggermente sotto il necessario giornaliero (200/300 calorie al giorno) e adeguare le percentuali di macronutrienti (proteine, grassi e carboidrati).

Niente ricette magiche

A questo punto non ci resta che allenarci per mantenere attivo il nostro organismo, limitare la perdita di tessuto muscolare e mantenere e cienti i meccanismi di consumo calorico.

Tra le tecniche di dimagrimento più gettonate c’è l’allenamento a digiuno, da praticare prima di fare colazione o dopo diverse ore dall’ultimo pasto. Cerchiamo di capire se funziona davvero. E ettivamente, preso un campione di soggetti e fatti i dovuti esami, si è notato che i valori di acidi grassi liberi nel sangue erano maggiori nei soggetti che si allenavano a digiuno rispetto a quelli che lo facevano dopo un pasto. Ma la quantità di acidi grassi liberi non indica che stiamo consumando più grassi piuttosto che ne abbiamo messi di più a disposizione di un eventuale consumo. In realtà, tra le persone a digiuno si è notato un notevole de cit nell’intensità di allenamento che ha portato un minor consumo calorico. I soggetti che invece mangiano proteine e carboidrati registrano

un consumo maggiore dato dalla migliore performance in palestra e preservano il tessuto muscolare proprio per la capacità anticacatabolica dei carboidrati.

Il giusto mix

Le indicazioni sono di circa 1-2 grammi di carboidrati/kg peso corporeo un paio di ore prima l’allenamento.

In conclusione la cosa più saggia che possiamo fare è mantenerci al di sotto del necessario calorico giornaliero e allenarci mantenendo intensità alte, aumentando quindi la risposta muscolare e il consumo calorico.

Come sempre la dieta da seguire deve essere adeguata al soggetto e la gura di riferimento è il medico o il nutrizionista, così come un trainer professionista può o rire indicazioni utili in merito all’allenamento.

OPINION PRIVATE 63
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CAMICIE SENZA TEMPO

Charvet è una destinazione obbligata per gli amanti del lusso in giro a Parigi Disponibili combinazioni per tutti i gusti nel negozio fondato in epoca napoleonica

Centinaia di capi per ogni colore. Charvet, situata al civico 28 di Place Vendôme, a Parigi, è una delle camicerie più note non solo della Francia, ma di tutta Europa. Qui il lusso è declinato in una miriade di combinazioni. Storia e innovazione si combinano in questo punto vendita nato nel 1838 dall’abilità manifatturiera di Joseph-Christophe Charvet, glio d’arte in quanto suo padre, Jean-Pierre, era stato il “curatore del guardaroba” di Napoleone Bonaparte in persona. Charvet.com

LIFESTYLE COVER PRIVATE 65

INTERNI DA SOGNO

Il design delle linee e degli arredi fa la di erenza nell’hotellerie Una selezione delle destinazioni più attente al gusto nella progettazione

RIVER VIEW RANCH

Cosa c’è di più originale di un ranch resort all-inclusive nel Montana? Questa destinazione o re camere inondate di luce, ai mobili lussuosi e alla calda tavolozza dei colori della terra. Prezzo a partire da 3mila euro all inclusive

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HOTEL GOTHAM

L’hotel londinese presenta interni lussuosi e audaci, super ci rivestite in oro, letti di grandi dimensioni e opere d’arte di grande e etto. Prezzo a partire da 191,00 euro.

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SPLENDIDE ROYAL

Arredato in stile rococò e tardo barocco, il colorato, ricco e abbagliante Hotel Splendide Royal è una celebrazione della decadenza del XIX secolo nel cuore della Roma storica. Prezzo a partire da 490 euro.

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GRANTLEY HALL

Gioiello dello Yorkshire, strutturato come una grande villa con 47 camere e suite straordinariamente progettate in tonalità gioiello. Prezzo a partire da 540 euro

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Opulento, classico e audace con elementi e arredi d’epoca, l’hotel è un accogliente angolo di Roma situato al limite degli splendidi giardini di Villa Borghese. Prezzo a partire da 275 euro

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ECOUPÈ EXTRALUSSO

Rolls-Royce Spectre debutterà sul mercato alla ne del 2023 La carrozzeria è più rigida del 30% rispetto ai modelli tradizionali

Arriverà sul mercato nel quarto trimestre del prossimo anno la Rolls-Royce Spectre, la prima auto completamente elettrica dellla Rolls Royce. Le sezioni in alluminio estruso e l’integrazione della

batteria nella struttura dell’auto, le consentono di essere più rigida del 30% rispetto a qualsiasi modello precedente della casa britannica.

Rolls-roycemotorcars.com

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LIFESTYLE GREEN PRIVATE 69 IL NUOVO MODELLO SARÀ LUNGO 5.453 MM, NON SI CONOSCONO ANCORA I DATI FINALI DI POTENZA, ACCELERAZIONE E AUTONOMIA, NÉ IL PREZZO.

MONTAGNA AL MARE

Lampade a cono anni ‘50, tavolini tondi in radica, divano su misura di Gr Salotti. Sono alcuni degli arredi che caratterizzano l’appartamento realizzato alla Pineta di Arenzano (Genova) da uno scultore altoatesino - del quale non è stata rivelata l’identità - che ha voluto riprodurre in Ligure caratteristiche del suo territorio. Come evidente dalla scelta di tonalità verde alpino, abbondanza di legni di abete, profusione di moquette verde vittoria e arredamento tipico di una stube alpina.

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Ristrutturazione singolare di un appartamento nella Pineta di Arenzano Colori e materiali degli arredi richiamano l’origine del primo proprietario

DI

NON

LO SCENARIO

Una guida inglese dell’Ottocento consigliava ai turisti del tempo di visitare a soli 20 km da Genova la “foresta mediterranea” di Arenzano È il promontorio chiamato Capo Panaggi o Punta San Martino, ad ovest dell’abitato rivierasco di Arenzano, pianeggiante sulla sommità e a acciato verso il mare per ripidi declivi verdi e più dolci campi che guardano su spiagge e scogli, oggi noto con il nome di Pineta di Arenzano.

A metà degli anni ’50, su questo frammento di costa ancora incontaminato, cinque tra i principali architetti italiani sperimentarono liberamente sul tema di un’esclusiva gated community per la vacanza.

L’ARCHITETTO CECILIA FANNI HA SELEZIONATO CON CURA COLORI, MATERIALI, TONALITÀ E FORNITORI CON L’OBIETTIVO CREARE UN AMBIENTE CHE CONSERVASSE LO SPIRITO ORIGINARIO, RENDENDOLO PERÒ PIÙ ATTUALE E FRUIBILE IN UN’ATMOSFERA FAMILIARE E RACCOLTA. SOLO UNA MERA “CASA DELLE VACANZE”, MA UNA SORTA DI ALCOVA DOVE RIFUGIARSI E GODERE DELLA TRANQUILLITÀ, DEL PANORAMA E DEL SILENZIO OFFERTI DALLA PINETA.

FIRMA DI PREGIO

Oggetti per il lavoro, ma anche elementi distintivi Una selezione di penne adatte per le varie occasioni

Qualità e attenzione al design. Un binomio che ritorna a più riprese nei modelli di penne appartenenti alle fasce medio-alta. A seguire una selezione, a

cominciare dalle Lamy, nome di una delle aziende più note nella produzione di penne. Dalle soluzioni più esclusive a quelle per la vita quotidiana.

LAMY DIALOG FOUNTAIN PEN

Combinazione perfetta tra stile e tecnologia, è una penna stilogra ca senza cappuccio con pennino retrattile e clip. Us-shop.lamy.com

Prezzo: 399 dollari

KAWECO AL SPORT FOUNTAIN Modello stilogra co tascabile che si trasforma in una penna di dimensioni standard che sta facilmente in mano. Gouletpens.com

Prezzo: 92 euro

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ESTERBROOK ESTIE SEA GLASS

Il vetro marino caratterizza questo modello che fa dei colori il suo tratto caratteristico, senza rinunciare alla qualità della scrittura. Esterbrookpens.com Prezzo: 195 dollari

NAMIKI YUKARI ROYALE

Vera e propria opera d’arte che vede per protagonista un gatto all’interno di un canneto. Realizzato con inserti d’oro. Nibs.com Prezzo: 3.790 dollari

PILOT MR METROPOLITAN

FOUNTAIN

Progettato con un fusto in ottone e accenti e pennino in acciaio inossidabile, è disponibile in tre niture opache: nero, argento brunito e oro champagne. Pilotpen.it Prezzo: 29,99 dollari

MEISTERSTÜCK SOLITAIRE BLUE HOUR LEGRAND

Da Montblanc un modello esclusivo in lacca blu con niture di platino. Design ricercato, che indica i colori notturni di una metropoli. Montblanc.com Prezzo: 1.590 euro

LIFESTYLE WRITE PRIVATE 73

A PORTATA DI MANO

Growler Werks ha messo a punto una soluzione per trasportare birra e ca è Combinazione destinata a chi non vuole mai rinunciare alle proprie bibite preferite

Arriva sul mercato un pacchetto che include una macchina per il ca è uKeg Nitro Cold Brew (per la mattina), un dispenser di birra gassato (per il tuo pomeriggio e la sera) e una scatola con maniglia per trasportarli entrambi. Così il fabbisogno di bevande è coperto dall’alba al tramonto. Prezzo: 379 dollari. Growlerwerks.com

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L’ESPRESSO. TUTTO CIÒ CHE ERA E TUTTO IL NUOVO CHE VERRÀ. lespresso.it L’ESPRESSO INIZIA UNA NUOVA STORIA. LE GUIDE DE L’ESPRESSO NELLE MIGLIORI LIBRERIE E SU AMAZON.

TRIS DI COLORI

Arriva sul mercato un nuova edizione per il sigaro Toscano Robusto Sono disponibili le versioni cromatiche arancione, blu e rosso

Dopo il successo della versione 2020, torna il sigaro Toscano Robusto, l’inammezzabile per eccellenza. Una trilogia in edizione limitata che riunisce le tre varianti di gusto: sigari Toscano Robusto Arancione, Robusto Blu e Robusto Rosso. I sigari, lavorati a mano dalle sigaraie di Lucca con tecnica bicentenaria, nascono più compatti di un tradizionale Stortignaccolo, con pancia e punte ravvicinate. In ne un’a natura di oltre 12 mesi nelle celle di maturazione garantisce un’esperienza di notevole forza e intensità.

Il sigaro Toscano Robusto Trilogia è una scelta di carattere, adatta ai fumatori più navigati. La trilogia dei sigari Toscano Robusto è formata da un ripieno che non cambia: Kentucky italiano e nordamericano. La di erenza delle varianti risiede nelle fasce di tabacco: Kentucky nordamericano (Arancione), Kentucky della Valtiberina (Rosso) e Kentucky, sempre della Valtiberina, ma fascia fermentata per il Robusto Blu. Prezzo: 36 euro (6 sigari). Manifatturesigarotoscano.it

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Manifesti d’epoca all’asta

Un lone emergente del collezionismo tra nostalgia e qualità artistica Moraglia (Wannanes): “Da Testa a Toscani, ecco gli autori più apprezzati”

E pensare che Mimmo Rotella ci aveva fatto il suo marchio di fabbrica, inventando la celebre tecnica del decollage. Si trattava di elaborare, strappandoli, i più famosi manifesti del cinema anni ’50 e ’60. Proprio oggi quelle testimonianze di un’epoca passata che non c’è più sono diventate un’interessantissima formula d’investimento. Un acquisto nostalgico, che deve soddisfare requisiti di buona conservazione e rarità. Si va dalle pubblicità d’epoca di marchi celebri nella ristorazione a locandine di località di mare o montagna, no al cinema ovviamente. Il manifesto d’epoca è protagonista di un orente mercato che consente ai collezionisti di impegnarsi in un investimento di passione senza spendere troppi quattrini. Il mercato principale si svolge in qualche era di settore, in poche gallerie specializzate o tra privati. Da qualche tempo anche le case d’asta hanno scelto di aprire dipartimenti dedicati al collezionismo di manifesti d’epoca. I prezzi di realizzo hanno iniziato a dettare le linee guida di un mercato di nicchia, che ha probabilmente ampi margini di

crescita. PRIVATE ha voluto sentire il parere privilegiato dell’esperto di dipartimento della casa d’aste Wannenes, Giuseppe Moraglia, per carpire i segreti dell’acquisto.

Il mercato dei manifesti d’epoca fa parte di un settore di nicchia del collezionismo contemporaneo che però sta o rendo molte soddisfazioni ad appassionati e conoisseur. Quando è nato?

L’impiego dei manifesti pubblicitari va dall’ultimo quarto dell’800 no agli anni ’90 del secolo scorso.

Il loro utilizzo per nalità di comunicazione di breve periodo, sebbene per l’occasione venissero prodotti numerosi esemplari, ha portato alla distruzione dei più. Pochi esemplari sono giunti no ai giorni nostri proprio per la loro natura usa-e-getta e questo ha determinato la loro desiderabilità e richiesta da parte degli intenditori. Questo tipo di collezionismo in Italia è iniziato tardi, diversamente dalla Francia o dal mondo anglosassone, ma oggi gli appassionati del mercato si possono dividere in due categorie ben rappresentate.

Da una parte gli estimatori dei ra nati poster stile liberty o dei brand famosi, dall’altra un pubblico ancora più recente e giovane che apprezzo soprattutto pezzi di pop art, di Armando Testa, di Oliviero Toscani e così via.

Conservazione, rarità, autore. Quali gli elementi che rendono un manifesto più prezioso? Da semplici annunci pubblicitari, i manifesti d’epoca vengono oggi paragonati a vere e proprie opere d’arte. Il loro valore dipende fortemente dall’appeal del marchio pubblicitario che l’ha commissionato. Inoltre bisogna considerare il periodo storico in cui si colloca, l’illustratore che lo ha realizzato, la particolarità del disegno e la qualità di conservazione dell’opera che può incidere anche del 20-30% sul prezzo. Preziosi e ricercati sono i pezzi dei triestini Leopoldo Metlicovitz e Marcello Dudovich, dell’apprezzatissimo Leonetto Cappiello, padre del manifesto moderno, di Marcello Nizzoli, di Gino Boccasile, di Franz Lenhart, Emil Cardinaux, Alfons Mucha uno dei rappresentanti più

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Manifesto litografia (tela di lino) di Cappiello Leonetto. Edito Affiches Cappiello, Paris-Torino. Epoca 1921. Misure h 390 x L 280 cm Condizioni A*** Versione Rarissima / Museale Aggiudicato a € 10.100

ART PRINT PRIVATE 79

famosi delle litogra e Art Nouveau, solo per citare alcuni nomi.

Si tratta di un mercato globale o più nazionale? Quali sono le tipologie più richieste, vecchie pubblicità di marchi o località di villeggiatura?

Il settore dei poster vintage interessa un pubblico sostanzialmente globale. Grandi collezionisti e commercianti di questa nicchia sono senza dubbio i francesi, gli americani e i tedeschi che ricercano in particolar modo esemplari del mercato italiano. Sono infatti molto ambiti alcuni importanti marchi che hanno fatto la storia del nostro paese come Campari, San Pellegrino, Carpano Punt e Mes, Modiano, Negroni Drink, Aperol, Crodino. La richiesta è forte anche per i poster turistici, in particolare per quelli ra guranti le più note località sciistiche della Svizzera, della Francia o del bel paese, come anche quelli delle famose zone di villeggiatura costiera, la Costa Azzurra, la Riviera Ligure, la Riviera Amal tana e la mondana Riviera Romagnola.

Se dovesse consigliare a un collezionista in erba che è interessato ad un acquisto, da dove si deve partire? Aste, gallerie, ere? Le aste di settore e le gallerie specializzate possono essere un buon

punto di partenza da cui iniziare a costruire una collezione. Anche il tempo permetterà di ra nare la ricerca e a nare i gusti personali. In aggiunta si raccomanda però di acquistare volumi dedicati a questo colorato mondo così da accrescere la propria conoscenza e competenza.

Prezzi record e standard, quanto si deve mettere in conto per comprare un pezzo pregiato di buon livello?

Parte del fascino di collezionare manifesti originali riguarda la rarità dell’o erta sul mercato e la caccia al tesoro diventa dunque uno degli aspetti più grati canti di questa ricerca che spinge ad investire anche cifre importanti pur di accaparrarsi l’oggetto dei desideri. Guardando il valore del settore abbiamo quotazioni adatte a tutte le tasche, si può comprare un bel manifesto degli anni ’20 per alcune centinaia di euro per arrivare a decine di migliaia di euro per i poster più ricercati e rari. Ci sono infatti pezzi che superano ampiamente le aspettative di stima. Questa tendenza è determinata da una ristretta cerchia di appassionati disposti ad acquistare per importi più considerevoli rispetto all’attesa. Ecco perché l’opera inusuale per attrattiva ed importanza è sempre una scommessa interessante sia per l’esperto che per la casa d’aste.

Dall’alto: manifesto litografia (telato) di Borgoni Mario.

Edito Richter & C., Napoli Epoca 1910 ca.

Misure h 100 x L 68 cm. Condizioni AAggiudicato a € 3.100.

Manifesto litografia (telato) Monogrammato DV

Edito Tipo-Lito Ferrovie dello Stato, Roma Epoca 1931. Misure h 97 x L 67 cm. Condizioni AAggiudicato a € 2.080.

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Giuseppe Moraglia

Esposizione a fattori azionari Value, Momentum e Quality

L’ora delle decisioni

Spesso si procrastina per la paura di compiere passi sbagliati Porsi obiettivi a breve termine aiuta a superare l’immobilismo

Se è vero come molte ricerche sostengono che un quarto delle persone tende a procrastinare le decisioni, siamo dinanzi a un problema da non sottovalutare. Infatti, chi ha la tendenza a procrastinare, rimanda costantemente l’assunzione della responsabilità sulla propria vita.

Le ragioni Questo approccio può dipendere da diversi motivi: la paura del fallimento, il non avere controllo su di sé, una cattiva gestione del tempo e delle proprie emozioni. Più non agiamo, rimandando all’indomani, tanto più entriamo nel circolo vizioso delle emozioni negative. Eppure i vantaggi dell’agire sono immediati: quando portiamo a termine qualcosa, il nostro cervello ci ringrazia, perché può tirare nalmente un sospiro di sollievo. Catalogare quella azione come “fatta”

fa sì che il cervello la dimentichi, in modo da poter aggiungere informazioni nuove, poiché quelle in sospeso sono state nalmente archiviate. Chi procrastina è spaventato spesso soprattutto all’inizio di un’attività, dalla mole di lavoro che immagina lo attenda.

Strategia difensiva Evitare è una strategia per sfuggire dalle emozioni negative, per cui procrastinare non è altro che il risultato di un mancato controllo sulla propria vita. Alcune ricerche ci suggeriscono, per aggirare questo ostacolo, la regola nota come ”solo qualche minuto”, e cace per scon ggere la procrastinazione e incoraggiare le persone ad andare avanti. Quando iniziamo un nuovo compito, il cervello ha fretta di concluderlo. Iniziamo quindi per qualche minuto a fare qualcosa e poi non vorremo smettere più.

È cosi che in tanti hanno portato a termine compiti che tendevano costantemente a rimandare.

Di seguito indico i quattro passaggi necessari per realizzare l’obiettivo: avere un piano; condividerlo con amici e parenti; concentrarsi sui vantaggi; grati carsi davanti ai successi. Una volta de nito il nostro macro-obiettivo, scomponiamolo in quattro micro- obiettivi e, per ognuno, poniamoci le seguenti domande: perché credo di raggiungerlo? che cosa intendo fare per conseguirlo? entro quando penserò di raggiungerlo? quale sarà il mio premio per averlo raggiunto? Con questa teoria dei piccoli passi comunichiamo a noi stessi che stiamo agendo e che ce la possiamo fare.

*Selezionatrice di private banker, psicologa e coach abilitata

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DI MARIA GRAZIA RINALDI*

ORE 18.30/23.30 BORSA ITALIANA PIAZZA AFFARI MILANO Un evento BFC Media organizza la settima edizione dei PRIVATE BANKING AWARDS. Nella sede di Borsa Italiana saranno assegnati prestigiosi premi durante la serata di gala che si terrà il 18 novembre 2022.

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18 NOVEMBRE 2022

La dieta del vichingo

C’è grande curiosità intorno all’alimentazione del calciatore Haaland È importante evitare di fare confronti con gli sportivi professionisti

Ho visto riproporre ultimamente alcuni stralci del programma nutrizionale che segue uno dei calciatori più famosi del momento ovvero Erling Braut Haaland. Alcuni articoli che ne parlano, sottolineano alcuni aspetti come clamorosi, ma in e etti andrebbero solo contestualizzati. Ho a che fare con professionisti che praticano vari sport, non ultimi la pallanuoto e il rugby: paragonando gli introiti calorici di alcuni di questi atleti, le abitudini del calciatore norvegese appaiono quasi come un programma dimagrante.

Prospettive di erenti Si guarda con clamore alla sua assunzione calorica, che si attesta intorno alle 6mila Kcal, tantissimo se paragonato a quello di un uomo medio (considerato del peso di 70 kg, con attività sica poco importante) che dovrebbe essere intorno alle

2000-2500kcal. Ma prima di tutto bisognerebbe ricordare che Erling è un ragazzone di 24 anni, alto 194 e del peso di 88kg, molti dei quali di muscoli. La sua quota di grasso corporeo è intorno all’11%. In più bisogna ricordare che si allena almeno una volta al giorno per 2-3 ore e a volte si sottopone a due sessioni nella stessa giornata. Quindi non c’è da meravigliarsi per quel monte calorico. Mi è capitato di organizzare programmi nutrizionale anche per 7mila-7.500 kcal al giorno.

Il giusto equilibrio

Con questi apporti è impensabile che si possano avere il 50-60% di carboidrati: signi cherebbe dover mangiare 1 kg di pasta o riso al giorno, con conseguenze, anche nel breve, molto negative. Dunque è normale avere un apporto proteico molto più elevato e anche il supporto di alimenti ad alta densità calorica

(ovvero molte calorie per una quantità relativamente contenuta), ovvero i grassi. Come da tradizione norvegese, il calciatore racconta di mangiare anche interiora, come fegato o cuore degli animali, e di ottenere una quota importante dell’apporto proteico da fonti animali, ma questo di per sé non è un problema né per fegato, né per reni, mentre potrebbe esserlo molto di più l’impatto glicemico che avrebbero quelle enormi quantità di carboidrati. Dunque, mi piace ricordare ancora come la dieta debba essere “cucita” su misura, ovviamente non tutti possono avere l’approccio dell’atleta norvegese, anzi. Però bisogna ricordare che, se si parla di atleti di altissimo livello come lui, non valgono le regole di chi pratica attività sica in maniera amatoriale.

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Ritrattista degli afroamericani

Londra ospita la prima mostra europea dedicata alle opere della Sherald Conosciuta soprattutto per i suoi ritratti a olio, è da tempo una star Oltreoceano

Fino al 23 dicembre è possibile visitare e World We Make, la prima mostra in Europa dell’artista statunitense Amy Sherald (Columbus, 1973) ospitata negli spazi espositivi della galleria Hauser & Wirth di Londra. Considerata tra le più importanti ritrattiste in America, in pochi anni Sherald è giunta ad occupare una posizione di leadership nel mercato dell’arte contemporanea, tanto da gurare tra gli artisti della black culture più richiesti e quotati del momento. Conosciuta per i suoi ritratti ad olio, eseguiti su larga scala, con i suoi lavori la pittrice documenta l’esperienza afroamericana contemporanea negli Stati Uniti. Inseriti in composizioni dai colori sgargianti che si stagliano su uno sfondo piatto, i soggetti della Sherald sono selezionati dalla vita reale e restituiti al fruitore con una pelle dai toni grigiastri. Questa scelta rivela l’intenzione di rimuovere l’idea del colore alla base della razza, s dando la percezione razziale e conferendo neutralità. Scardinando i canoni della grande tradizione occidentale del genere del ritratto, l’artista punta a coinvolgere lo

I soggetti sono selezionati dalla vita reale e restituiti al fruitore con una pelle dai toni grigiastri Questa scelta rivela l’intenzione di rimuovere l’idea del colore alla base della razza, in modo da conferire neutralità all’opera

spettatore in un ampio dibattito sui temi dell’identità sociale, della razza e della rappresentazione, situando la black heritage al centro della storia dell’arte americana.

La carriera

L’ascesa di Sherald comincia nel 2016 quando diviene la prima donna e il primo artista afroamericano a vincere il primo premio dell’Outwin Boochever Portrait Competition della National Portrait Gallery di Washington D.C. Per la medesima istituzione, nel 2018 la allora First Lady Michelle Obama le commissiona il suo ritratto u ciale che, assieme a quello di Barack Obama realizzato da Kehinde Wiley, testimoniano un sensibile cambio di rotta nella

storia dell’arte e l’insorgere di una nuova tendenza tanto per la scelta dei due artisti quanto per lo stile di entrambi i dipinti. La presentazione dei ritratti della ex coppia presidenziale ha creato un’ondata di interesse senza precedenti nei confronti di entrambi i ritrattisti, ma in particolare per Amy Sherald, il cui lavoro era relativamente nuovo sul mercato prima di questa commissione. Dopo aver lavorato con le americane Second Street Gallery (Charlottesville), Galerie Myrtis (Baltimora) e Monique Meloche Gallery (Chicago), dal 2018 Amy Sherald è rappresentata in esclusiva mondiale da Hauser & Wirth nel cui spazio di New York ha tenuto nel 2019 la sua prima mostra personale con la galleria, seguita

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Amy Sherald, For Love, and for Country, 2022. Courtesy the artist and Hauser & Wirth. Photo: Joseph Hyde. © Amy Sherald.

quindi nel 2021 da un’altra nella sede ubicata a Los Angeles.

Il mercato

In seguito alla selezione dell’artista da parte di Michelle Obama per la realizzazione del suo ritratto u ciale si è assistito ad un crescente interesse per l’arte di Amy Sherald, i cui lavori in circolazione disponibili alla vendita sono esigui. In galleria le richieste partono da 850.000 dollari per opere di 137,2 x 109,2 cm e

raggiungono i 2.500.000 dollari per i grandi ritratti di oltre 2,5 x 3 metri. In asta il top lot dell’artista è rappresentato dal dipinto e Bathers (2015) proveniente dalla prestigiosa collezione della coppia di lantropi e mecenati americani Pamela e William Royall che lo avevano acquistato nello stesso anno di realizzazione. Con una valutazione di partenza di 150.000 – 200.000 dollari, nel 2020 l’opera è stata battuta dalla casa d’aste Phillips a New York per 3.500.000

ritratto dell’artista.

A sinistra: Amy Sherald, The Bathers, 2015. L’opera stimata 150.000 – 200.000 dollari, è stata aggiudicata nel 2020 per 3.500.000 dollari, superando di oltre venti volte la stima minima.

dollari, superando di oltre venti volte la stima. Lo scambio era stato preceduto da un unico passaggio in asta, che ha segnato l’ingresso dell’artista nel mercato secondario, avvenuto nel 2019 con il dipinto Innocent You, Innocent Me (2016) venduto per 280.000 dollari da Christie’s a New York. In appena tre anni Amy Sherald vanta in tutto 8 lotti passati in asta con un fatturato di 11.080.209 dollari: di questi, quattro hanno superato il milione.

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Sopra: Courtesy the artist and Hauser & Wirth. Photo: Fredrik Nilsen Studio. © Amy Sherald.

SOCIAL CHI È AMELIA GRAYHAMLIN, LA MODELLA DA 1,3 MILIONI DI FOLLOWER

Nata a Los Angeles nel 2001 e glia d’arte, qualcuno l’ha vista crescere in e Real Housewives of Beverly Hills, la serie in cui sua madre, Lisa Rinna, ha uno dei ruoli principali dal 2015. Si tratta di un reality show che segue le vite di alcune delle più ricche mogli della Silicon Valley. La modella americana Amelia Gray Hamlin, che oggi ha 21 anni, è uno dei nuovi volti da seguire nella moda, sulle orme di Gigi e Bella Hadid. Da New York a Milano e in ne a Parigi, Gray ha s lato per alcuni dei marchi più prestigiosi di questa stagione, come Diesel e Vivienne Westwood. Ma Amelia si è fatta notare soprattutto da Balenciaga, dove è apparsa con un viso tra tto di piercing argento. Al momento è sotto contratto con Women 360 Management, una delle agenzie di modelle più blasonate di New York.

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Amelia Gray Hamlin

La seconda generazione della moda è pronta a farsi strada. Le glie delle star degli anni Novanta oggi sono i nomi richiesti delle passerelle d’alta moda. Basti pensare a Lila Moss, glia di Kate, o a Leni Klum, che ha seguito le orme della madre Heidi, mentre Kaia Gerber è a tutti gli e etti l’erede di Cindy Crawford. Lo dicono i follower che sono una cifra davvero importante: 8,5 milioni. Monica Bellucci non fa eccezione: la glia Deva Cassel è una presenza ssa alle s late e conquista una copertina dopo l’altra. A diciotto anni appena compiuti, Deva Cassel è già una diva. Da giovanissima ha iniziato a lavorare come modella, ha s lato per Dolce&Gabbana, tra i primi brand a scoprirla. Adesso Deva Cassel è tornata in copertina per la rivista svizzera Bilan Luxe, dove posa indossando un total look Dior con camicia bianca oversize e corsetto ricamato. Tornando a Kaia Gerber, ha rmato la collezione di Zara: in linea con lo stile metropolitano, minimalista e dal piglio rock della super modella. Nero e bianco i colori predominanti della capsule di trenta pezzi, tra capi e acessori, ispirata agli anni ‘90 e immortalata proprio sulla Gerber dal fotografo Fabien Baron.

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FASHION DEVA CASSEL E KAIA GERBER, LE FIGLIE DELLE STAR ANNI ’90 SONO LE PIÙ RICHIESTE DALLE PASSERELLE Kaia Gerber

NEW STYLE ELLA EMHOF, LA FIGLIA ACQUISITA DI KAMALA HARRIS, È UNA DELLE NUOVE IT GIRL DEGLI ANNI 20

Nel fashion system si fa avanti Ella Emhof che è stata notata subito per il suo carisma e uno stile super cool La glia acquisita di Kamala Harris, nata dal primo matrimonio di Doug Emho con Kerstin Mackin, indossava un cappottino con stampa check e maxi colletto della collezione Autunno Inverno 2020 2021 di Miu Miu. Solo poche settimane dopo ha rmato un contratto con la IMG Models calcando la sua prima passerella con Proenza Shouler. Quest’anno la giovane modella e designer è apparsa ancora più audace, ha s lato per Prabal Gurung e i suoi scatti sono subito diventati virali. Un top verde realizzato con metri di tulle trasparente abbinato a una micro gonna in pelle nera che presentava una coccarda su un lato. A completare il suo look c’erano lunghi guanti di pelle nera, oltre a un intricato bracciale con diamanti oreali scintillanti.

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Ella Emhof

WRISTWATCH

IL PATEK PHILIPPE

CON LE FASI LUNARI SI RIFÀ IL LOOK

Riconoscibile grazie alle tre nestrelle a semicerchio per il giorno della settimana, la data e il mese, il Calendario annuale ref. 5205G, è stato presentato nel 2010. Nel 2022 è riproposto in un colore originale e contemporaneo. La cassa si distingue per la sua lunetta concava, i anchi scavati e le anse traforate. Un’architettura interamente lucidata a mano dagli artigiani della manifattura.

Il quadrante verde oliva ha un motivo soleil e una sfumatura di nero nella parte periferica.

Il calibro automatico è dotato del meccanismo brevettato dal marchio, che richiede un’unica correzione manuale all’anno. Oro bianco. Fondo cassa in cristallo di za ro. Impermeabile no a 30 metri. Il costo? 53.240 euro. Patek.com

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Donne al potere

RANKING

Cresce la presenza di top manager nelle grandi aziende Lync, Sweet e Fraser sul podio stilato dalla rivista Fortune 1. KAREN LYNC POSIZIONE: PRESIDENTE E CEO DI CVS HEALTH SETTORE: SALUTE PAESE: USA 2. JULIE SWEET POSIZIONE: PRESIDENTE E CEO DI ACCENTURE SETTORE: CONSULENZA PAESE: USA 3. JANE FRASER POSIZIONE: CEO DI CITIGROUP SETTORE: FINANZA PAESE: USA 4. MARY BARRA POSIZIONE: PRESIDENTE E CEO DI GENERAL MOTORS SETTORE: AUTOMOTIVE PAESE: USA

La prima classi ca delle donne più potenti nel mondo del business, stilata da Fortune, risale al 1998. Allora, solo due donne erano alla guida delle grandi società presenti nella lista “Fortune 500”, che ogni anno elegge le 500 maggiori imprese statunitensi sulla base del loro fatturato. Per questo, nella lista venivano incluse anche altre imprenditrici considerate “in ascesa”. Ebbene, 25 anni dopo, fortunatamente, la situazione è profondamente cambiata: ora, infatti, le donne che occupano livelli manageriali nelle aziende della

Fortune 500 sono 46. Questo salto di qualità ha in uenzato anche il processo seguito da Fortune per stilare la classi ca: come si legge nell’introduzione alla lista del 2022, adesso per le donne che non sono amministratori delegati né si prevede possano diventarlo a breve, è di cile entrare nella top 50. Un’altra di erenza rispetto al passato – che ri ette la progressiva globalizzazione del mondo del business – è che ora non c’è più distinzione tra aziende Usa e aziende internazionali: esiste solo una lista globale, che quest’anno vede sei nuovi ingressi. Ecco le prime posizioni.

TOP LIFE
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5. JESSICA TAN
POSIZIONE: COCEO DI PING AN SETTORE: ASSICURAZIONI PAESE: CINA 6. CAROL TOMÉ
POSIZIONE: CEO DI UPS SETTORE: TRASPORTI E SPEDIZIONI PAESE: USA
Mary Barra Jane Fraser Julie Sweet PINNK POWER

KIM KARDASHIAN, 1,26 MILIONI ALLA SEC

PER IL SUO POST SULLE CRYPTO

Kim Kardashian ha patteggiato con la Sec e pagherà 1,26 milioni di dollari per un suo post su Instagram in cui promuoveva una criptovaluta senza dichiarare al suo ampio seguito di follower di essere profumatamente pagata per farlo (e soprattutto senza rivelare quanto era pagata). A nire nel mirino della Consob americana è stato un post pubblicato dalla nota in uencer nel 2021, in cui pubblicizzava un token di Ethereum Max. A onor del vero, tra gli hashtag inseriti a corredo del post compariva la sigla #ad, a suggerire che si trattava di un post pubblicitario. Quello che Kardashian ha omesso è l’esatta cifra ricevuta in cambio di questa sponsorizzazione: 250mila dollari. Ebbene, la “punizione” stabilita dall’authority consiste in una multa da 1,26 milioni di dollari e nel divieto di promuovere criptovalute per 3 anni. Niente di che, tutto sommato, per una che può contare su un patrimonio stimato da Forbes in 1,8 miliardi di dollari.

LA VERA ANNA SOROKIN FUORI DAL CARCERE, MA SENZA SOCIAL

Anna Sorokin, la giovane nta ereditiera che è riuscita per anni a fare la bella vita tru ando banche, hotel e ricchi newyorchesi, è uscita dal carcere ed è agli arresti domiciliari, in attesa del provvedimento di espulsione dagli Stati Uniti. La 31enne, in arte Anna Delvey, è diventata famosa grazie alla miniserie realizzata da Net ix sulla sua storia, “Inventing Anna”, che le ha permesso tra l’altro di saldare buona parte dei suoi debiti e di pagare la cauzione da 10mila dollari necessaria per lasciare il carcere. Condannata nel 2019 a 12 anni con l’accusa di frode per 200mila dollari, Sorokin deve rimanere ai domiciliari 24 ore su 24 monitorata elettronicamente dalle autorità per l’immigrazione americane. E non può pubblicare alcun contenuto sui social media, per la delusione di circa un milione di follower che la seguono da sempre. Sorokin e i suoi legali contestano l’espulsione e hanno confermato che lotteranno perché non avvenga.

STORY
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Anna Sorokin
TOP LIFE
SOCIAL Kim Kardashian

Patti chiari

La severance prevede un’indennità forfettaria in caso di dimissioni per situazioni particolari L’accordo può essere siglato all’assunzione, fatti salvi i limiti indicati da Bankitalia

Nel settore nanziario è di usa la prassi di stipulare con i manager accordi che prevedano in loro favore il pagamento di una indennità forfettaria, la cosiddetta severance, in caso di dimissioni al veri carsi di un determinato evento pattiziamente convenuto quale ad esempio un cambio di controllo, oppure in caso di licenziamento senza giusta causa. Il momento migliore per un manager per negoziare la severance è mentre discute i termini di una o erta lavorativa. Anche se può sembrare un paradosso, il manager, proprio quando sta gettando le basi per avviare un nuovo rapporto di lavoro, ha il maggior peso contrattuale per concordare la “buona uscita” per il caso in cui il rapporto terminerà.

I vantaggi

La severance, peraltro, ha un ulteriore vantaggio: il prevedere già ora per allora quali saranno gli e etti economici della risoluzione del rapporto di lavoro consente di gestire in modo più ordinato e razionale tale risoluzione quando e ettivamente si veri cherà, rispetto a quanto normalmente accade in

assenza di preventivi accordi tra le parti. Sotto il pro lo giuridico, la severance si pone in linea con la normativa di settore, posto che gli stessi contratti collettivi per i dirigenti prevedono speci che tutele e indennità in determinati casi di cessazione del rapporto di lavoro. Anche il Codice di Autodisciplina delle società quotate prevede

l’ipotesi di attribuire una indennità per cessazione anticipata. Per le banche e quelle società sottoposte alla vigilanza di Banca d’Italia, la Circolare di Banca d’Italia 17 dicembre 2013 n. 285 – 37° aggiornamento del 24 novembre 2021 prevede speci che regole, che per ragioni di sintesi vengono qui richiamate solo sommariamente.

Rischio nullità

Le disposizioni di Banca d’Italia in tema di severance devono essere osservate a pena di nullità delle pattuizioni individuali ad esse contrarie. Infatti, l’art. 53 del Tub dispone espressamente che è nullo qualunque patto o clausola non conforme alle disposizioni in materia di sistemi di remunerazione e di incentivazione emanate da Banca d’Italia. Pertanto, quando si pattuisce la severance, occorre prestare massima attenzione nel predisporre un accordo che rispetti le previsioni della Circolare di Banca d’Italia n. 285/2013.

*Partner di Tri rò & Partners Avvocati

ASSET 98 PRIVATE
Jacopo Moretti

Dal prodotto alla soluzione

L’industria del private è chiamata a cambiare per continuare a crescere Bain delinea i capisaldi sui quali incentrare l’evoluzione per i prossimi anni

Il private banking, che ha superato la soglia di oltre 1 trilione di euro solo in Italia nel 2021, rappresenta il 30% della ricchezza delle famiglie: un comparto strategico per l’economia e il Paese. L’industria sta a rontando un contesto complesso, dovuto allo scenario macroeconomico, alla pressione competitiva in aumento, e ai trend strutturali di cambiamento dei comportamenti degli investitori.

Le s de Alla luce di queste evoluzioni, le s de che dovrà fronteggiare il settore sono complesse, ma il settore in Italia si è mostrato capace non solo di superare con successo le crisi, ma anche di cogliere le opportunità emergenti, come confermato dalla crescita delle masse private negli anni a tassi ben superiori a quello del Pil (Cagr medio superiore al 6%).

Per indirizzare con successo il cambiamento riteniamo che la proposizione di valore dell’industria

verso la clientela debba evolversi in un approccio che parta dalla piena comprensione dei bisogni del cliente e che garantisca una nuova modalità di interazione, in particolare verso le nuove generazioni di investitori, in termini di comunicazione, modello di ingaggio e strumenti. Infatti, al 2025, la fascia di popolazione giovane - con patrimoni superiori a 1 milione di dollari - sarà composta da 7 milioni di persone solo in Europa.

Nuovo approccio

Gli operatori del settore dovranno passare da una logica di prodotto a una di “soluzione” con un’o erta sempre più distintiva ed integrata nella consulenza, e che consideri sia asset alternativi che digital assets per migliorare la diversi cazione e l’ottimizzazione della funzione di rischio-rendimento.

Proprio gli alternative asset hanno registrato una signi cativa crescita della raccolta in Europa, anche se il

livello di penetrazione sui portafogli private è ancora basso. L’industria può favorirne la di usione se punta su: modelli di analisi strutturati e di selezione delle case prodotto, logiche di pro ling del cliente per incorporate questa nuova asset class, integrazione di questo segmento all’interno dei motori di asset allocation. In ne i digital asset sono tra i prodotti innovativi che andranno ad arricchire l’o erta commerciale del pb nei prossimi anni in maniera dirompente, posizionandosi come trend di lungo termine. Nei prossimi mesi, gli operatori dovranno determinare il proprio appetito per questi segmenti e quale strategia adottare, analizzare il posizionamento rispetto alla concorrenza, individuare l’approccio per costruire la value proposition per i clienti e le capabilities interne.

*Partner - **Senior Manager

Bain & Company

ASSET 100 PRIVATE

L’ora del venture building

Una nuova strada per sostenere la crescita delle startup innovative nel nostro Paese L’esperienza di Cube Labs nelle parole dei due fondatori della società

L’emergente ecosistema dell’innovazione italiano, malgrado i notevoli passi in avanti degli ultimi tempi, deve ancora far convergere in maniera strutturata tutte le direttrici necessarie per guidare la commercializzazione della tecnologia. Esse comprendono il trasferimento tecnologico, il know-how imprenditoriale e gli stakeholders, come gli investitori, che conoscendo le complessità dell’innovazione nel settore delle life sciences, ne possono trainare i processi.

Il modello

Il modello di venture builder (VB) nasce per sopperire alle esigenze e alle lacune dell’ecosistema dell’innovazione italiano, nel settore delle life sciences. I VB sono costituiti da team di esperti che possiedono il know-how per la costituzione di startup, che ne seguono le fasi di sviluppo, individuano le opportunità, partecipano attivamente alla raccolta fondi, costruiscono imprese in maniera sistemica e le gestiscono nelle fasi iniziali.

I VB impiegano il know-how imprenditoriale per implementare le prime fasi di sviluppo delle

imprese, quando esse ne hanno più bisogno. Il processo iterativo di creazione di un’impresa consente uno sviluppo più rapido e le risorse condivise favoriscono economie di scala, trasformando in valore idee e tecnologie.

Cube Labs è progettato e strutturato per colmare le lacune di know-how imprenditoriale e commerciale nelle prime fasi di sviluppo del life Ssience r&s in Italia. Inoltre ha consolidato una rete globale di partners necessari per alimentare il motore dell’innovazione. Attualmente Cube Labs conta 12 società tecnologiche costituite e di controllo, una società di accelerazione, circa 34 brevetti e 10 licenze in esclusiva.

Le di erenze con il venture capital I VB sono impegnati a fondo nella creazione sistemica di startup e nella gestione quotidiana delle loro operazioni. Le società di capitali di rischio, invece, investono in idee commerciali promettenti, ma non sono organizzazioni operative. I VC solitamente preferiscono entrare in minoranza con una presenza nel consiglio di amministrazione. Secondo il white paper del Global

Startup Studio Network (Ggsn), il 72% delle startup VB passano dalla fase seed al round A, rispetto al 42% delle startup tradizionali, con il tempo medio di exit che è circa la metà e l’internal rate of return (IRR) è più del doppio nelle startup VB. Le percentuali di successo più elevate delle startup VB sottolineano l’importanza del talento umano e dell’esperienza nel successo di un’impresa.

*Founder - **Co-founder

ASSET PRIVATE 101
Filippo Surace e Renato Del Grosso

Ritorno al settore tech

Lo scenario in azionistico e la correzione degli ultimi mesi creano opportunità La transizione digitale è un fenomeno strutturale, con un potenziale inespresso

Nell’ambito del sell-o generalizzato che ha colpito l’azionario a partire da metà novembre 2021 - dovuto inizialmente alle preoccupazioni in merito all’aumento dei tassi e dell’in azione - il comparto tecnologico ha subito il ribasso più marcato. In Goldman Sachs Asset Management riteniamo, tuttavia, che si tratti di una correzione largamente indiscriminata e dovuta principalmente a fattori macro: i fondamentali tech restano solidi e determinate aziende del settore risultano ben posizionate per sovraperformare in un contesto in azionistico.

Trend secolare A nostro avviso, infatti, la domanda di tecnologie innovative non è ciclica, bensì fortemente secolare e l’in azione elevata incoraggia le imprese a investire in innovazione in quanto o re loro la possibilità di individuare e risolvere le ine cienze. Stando a una ricerca condotta da Morgan Stanley tra i cio è emerso che è prevista una crescita dei budget di circa il 4,5% nel 2022, rispetto alla media degli ultimi 10 anni pari al 4,1%.

Pensiamo che l’aumento della spesa sia legato principalmente ai miglioramenti in termini di software, con la maggior parte degli investimenti indirizzati verso cloud computing, cybersecurity e digital transformation. Con il passaggio al public cloud, la transizione verso modelli software-as-a-service (SaaS), l’adozione di metodi di pagamento digitali e la costruzione di una resilienza informatica, le aziende del settore tecnologico - in particolare quelle che o rono soluzioni software innovative in settori quali l’automazione robotizzata dei processi e la gestione della customer experience – avranno un ruolo primario nella riduzione dei costi e nel miglioramento dell’e cienza.

Speci cità di settore È opportuno inoltre sottolineare anche che la domanda di prodotti e servizi fortemente innovativi è spesso meno discrezionale, e quindi più anelastica, di quanto non lo sia per i beni e i servizi tradizionali.

Le aziende del comparto tech che o rono soluzioni disruptive presentano un considerevole potere di determinazione dei prezzi, che

permette a queste ultime di trasferire sui clienti un eventuale incremento dei costi di produzione. Questo, ad esempio, si può rilevare anche tra alcune società innovative nel campo dei semiconduttori che, nonostante l’incremento dei cost degli input, sono stati in grado di aumentare i propri margini trasferendo tali aumenti sui clienti nali. La necessità di semiconduttori in tutti i settori è estremamente alta e la domanda continuerà a essere sostenuta dalla crescente digitalizzazione globale. Riteniamo quindi che il mercato abbia sottovalutato i venti favorevoli che un nuovo regime in azionistico potrebbe portare a determinate società tecnologiche, nello speci co quelle focalizzate sull’aiutare altre società a mitigare gli e etti dell’aumento dei costi o che grazie alla qualità della loro innovazione presentano un potere di determinazione dei prezzi.

L’ora della gestione attiva Crediamo che il contesto attuale evidenzi ancor di più l’importanza di una gestione attiva, poiché è probabile che in futuro l’aumento

ASSET 102 PRIVATE

della volatilità e dell’incertezza provochi una maggiore dispersione a livello di singoli titoli. Inoltre, è importante tenere a mente che le società tech non sono tutte uguali: quelle con bilanci e free cash ow solidi, margini elevati e una bassa leva nanziaria tendono a essere ben posizionate per fronteggiare l’aumento dei tassi di interesse e la pressione dei costi. È quindi indispensabile selezionare i giusti titoli del settore tecnologico per poter cogliere i trend rialzisti di alcune tematiche economiche e industriali.

Oltre ad essere selettivi a livello di titoli, riteniamo importante costruire portafogli ben bilanciati. Per questo investiamo a livello globale e attraverso le capitalizzazioni di mercato: ciò ci consente di essere agili man mano che le opportunità relative di rischio/rendimento cambiano.

Performance stellari nel passato La storia suggerisce che investire nell’innovazione tecnologica e nella disruption è una strategia vincente. D’altra parte, negli ultimi 10 anni i titoli disruptive hanno sovraperformato quelli destinati a essere oggetto di disruption del 411% e attualmente stimiamo che il 70% dei 500 titoli dell’S&P potrebbe essere a rischio disruption, aprendo alle imprese innovative potenziali opportunità di generare un valore signi cativo nel lungo periodo. Per concludere, è opportuno che

gli investitori guardino oltre i benchmark ponderati per la capitalizzazione di mercato, che allocano troppo capitale nei leader del passato, sottopesando i vincitori di domani. Riteniamo che i fondamentali del settore tecnologico rimarranno solidi e che la domanda continuerà a crescere grazie alla continua di usione del trend della

digitalizzazione a livello mondiale e cerchiamo di o rire ai nostri clienti un posizionamento nella parte della disruption in cui operano i leader tecnologici del futuro.

*Country head Italy di Goldman Sachs Asset Management

ASSET PRIVATE 103
Loredana La Pace

Mirino sugli alternativi

Lo scenario macro spinge a cercare spazio fuori dalle asset class tradizionali Tatangelo (Kairos): “Dopo i cali, opportunità di rendimento per i gestori attivi”

Nell’attuale contesto di mercato, le soluzioni d’investimento multistrategy sembrano o rire interessanti opportunità di rendimento. PRIVATE ne ha parlato con Moreno Tatangelo, portfolio manager, insieme a Mario Unali, di Kairos Multi-Strategy, il primo fondo di fondi hedge lanciato nel nostro Paese nel 2001.

Cosa distingue una soluzione multi-strategy rispetto ad altre strategie alternative? Un fondo multi- strategy o re la possibilità di investire in diverse strategie all’interno del mondo dei fondi alternativi liquidi, con l’obiettivo di consegnare rendimenti stabili nel tempo, con un livello di rischio contenuto. Si tratta di prodotti che possono rappresentare un motore di performance alternativo utile a migliorare il grado di e cienza dei portafogli bilanciati, in un contesto in cui la correlazione negativa tra azioni e obbligazioni è venuta meno a causa del ritorno dell’in azione.

In questo momento quali sono le aree geogra che che guardate con maggior interesse?

A caratterizzare una gestione

dinamica, come quella che adottiamo in Kairos, è la possibilità di variare l’esposizione geogra ca del portafoglio in modo opportunistico e in base al contesto di mercato in cui ci troviamo ad operare. Attualmente è il mercato americano che, a nostro avviso, continua a o rire opportunità migliori rispetto ad altre aree, soprattutto rispetto all’Europa, che oggi risulta penalizzata dal con itto in Ucraina e dalla crisi energetica che ne è scaturita. Esistono anche opportunità interessanti in alcuni mercati emergenti dove i gestori attivi basati in loco sono in grado di sfruttare le ine cienze presenti in queste aree.

Quali strategie alternative stanno o rendo le migliori opportunità di rendimento nell’attuale contesto di mercato?

In questo momento storico le strategie che stanno registrando le performance migliori sono quelle macro. Inoltre, entriamo in una fase in cui le politiche monetarie delle Banche Centrali, che si troveranno ad operare in fasi diverse del ciclo economico, o riranno opportunità idiosincratiche da cui i gestori

macro potranno trarre pro tto. Basti pensare, ad esempio, che nel pieno del rialzo dei tassi da parte della FED, la Banca Popolare Cinese è attualmente impegnata in un’opera di stimolo monetario nel tentativo di rinvigorire l’economia di Pechino.

Cosa possiamo attenderci dallo scenario macro e dai mercati nanziari per i prossimi mesi? Nel breve termine manteniamo un posizionamento conservativo, ma iniziamo a intravedere delle opportunità che le soluzioni multistrategy sono in grado di sfruttare in modo e cace. Le vendite indiscriminate degli ultimi mesi hanno dato origine a delle anomalie valutative in alcuni segmenti del mercato che permetteranno ai gestori attivi di puntare a generare performance interessanti nel medio termine.

ASSET 104 PRIVATE
Moreno Tatangelo

It Starts With Inflation

Living standards rise because of people inventing ways to get more value

When people lose money, they become cautious, they spend less

In this post a) I will very brie y explain how I believe the economic machine that determines in ation, interest rates, market prices, and economic growth rates works, and b) work with you to apply current circumstances to that machine to come up with our expectations for the future.

How it works

Over the long term, living standards rise because of people inventing ways to get more value out of a day’s work. We call this productivity. e ups and downs around that uptrend are mostly due to money and credit cycles that drive interest rates, other markets, economic growth, and in ation. All things being equal, when money and credit growth are strong, demand and economic growth are strong, unemployment declines, and all that produces higher in ation. When the opposite is true, the opposite happens. Most everyone agrees—most importantly the central bankers who determine the amount of money and credit available in reserve currency countries—that

having the highest rate of economic growth and lowest unemployment rate possible is good as long as it doesn’t produce undesirable in ation. What rate of in ation is undesirable? It’s a rate that creates undesirable e ects on productivity; most people agree and central banks agree that it’s about two percent for reasons that I won’t now digress into. So, most everyone and most central banks want strong growth and low unemployment on the one hand, and the desired in ation rate on the other. With in ation well above what people and central banks want (e.g. today’s CPI report showed a monthly change in the core CPI of 0.6 percent, which equates to an annualized rate of 7.4 percent) and the unemployment rate low (3.7 percent), it’s obvious that in ation is the targeted problem, so it’s obvious that the central banks should tighten monetary policy. Everything will ow from that.

So the process starts It starts with in ation. Since the price of anything is equal to the

amount of money and credit spent on it divided by the quantity of it sold, the change in prices i.e., in ation is equal to the change in the amount of money and credit spent on goods and services divided by the change in the quantities of goods and services sold. is is primarily determined by the amount of money and credit and the level of interest rates that the central bank makes available, though it will also be in uenced by the supplies of goods and services available e.g., supply disruptions.

en it goes to interest rates Central banks determine the amount of money and credit that is available to be spent. ey do that by setting interest rates and buying and selling debt assets with money they print e.g., quantitative easing and quantitative tightening. en it goes to other markets. Interest rates rising relative to in ation causes prices of equities, equity-like markets, and most income-producing assets to go down because of a) the negative e ects

OPINION PRIVATE 105
(Abbiamo lasciato il testo in inglese per cogliere le sfumature del contenuto, n.d.r.)

it has on incomes, b) the need for asset prices to go down to provide competitive returns i.e., “the present value e ect”, and c) the fact that there is less money and credit available to buy those investment assets. Also, because investors know that these things happening will slow growth in earnings, that will also be re ected in the prices of investment assets, which a ects the economy.

en it goes to the economy

When central banks create low interest rates relative to in ation rates and when they make plenty of credit available, they encourage a) borrowing and spending and b) the selling of debt assets e.g., bonds by investors and the buying of in ation-hedge assets, which accelerates economic growth and raises in ation (especially when there is little ability for the quantity of goods and services to be increased). And, of course, the reverse is true i.e., when they make high interest rates relative to in ation and make the supply of money and credit tight, they have the reverse e ect.

Now, let’s look at what that means for in ation, interest rates, the markets, and the economy. By plugging in our estimates of the determinants, we can estimate the outcomes.

As explained, it starts with what the in ation rate will be. Pick your number based on what you can see ahead. Right now, the markets are discounting in ation over the

next 10 years of 2.6 percent in the US. My guesstimate is that it will be around 4.5 percent to 5 percent long term, barring shocks (e.g., worsening economic wars in Europe and Asia, or more droughts and oods) and signi cantly higher with shocks. In the near term, I expect in ation will fall slightly as past shocks resolve for some items (e.g., energy) and then will trend back up towards 4.5 percent to 5 percent over the medium term. I won’t take you through how I arrived at that estimate (which I’m very uncertain about) because that would take too long. What’s your guesstimate? Write it down.

Will mean for market prices e rise in interest rates will have two types of negative e ects on asset prices: 1) the present value discount rate and 2) the decline in incomes produced by assets because of the weaker economy. We have to look at both. What are your estimates for these? I estimate that a rise in rates from where they are to about 4.5 percent will produce about a 20

Passaggio di testimone

percent negative impact on equity prices (on average, though greater for longer duration assets and less for shorter duration ones) based on the present value discount e ect and about a 10 percent negative impact from declining incomes. Now we can estimate what the fall in markets will mean for the economy i.e., the “wealth e ect.” When people lose money, they become cautious, and lenders are more cautious in lending to them, so they spend less. e upshot is that it looks likely to me that the in ation rate will stay signi cantly above what people and the Fed want it to be (while the year-over-year in ation rate will fall), that interest rates will go up, that other markets will go down, and that the economy will be weaker than expected, and that is without consideration given to the worsening trends in internal and external con icts and their e ects.

Tratto dal pro lo LinkedIn

Passo indietro. Ray Dalio (nella foto), fondatore di Bridgewater Associates, ha rinunciato al controllo dell’azienda, ponendo fine a una transizione di potere che si è rivelata più complessa delle previsioni a causa della difficoltà – nel trovare uomini di fiducia. Il 73enne, che fino al mese scorso era uno dei tre co-chief investment officer dell’azienda e faceva parte del comitato di investimento, ha trasferito tutti i suoi diritti di voto al consiglio di amministrazione. Resta nel board e mentore del cio, con Nir Bar Dea e Mark Bertolini nel ruolo di co-chief executive.

OPINION 106 PRIVATE

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