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CLAUDIO DETTI

Global Hausbank: Deutsche Bank segue tutti i bisogni patrimoniali dell’imprenditore

EDITORIAL

Le 10 s de dei family o ce

I family o ce sono diventati signi cativamente più professionali nella loro governance, gestione e infrastruttura nel corso degli ultimi cinque anni, ma devono essere preparati ad a rontare le ulteriori s de che li attendono, come dimostra una nuova ricerca globale di Ocorian condotta su oltre 300 professionisti del family o ce, responsabili collettivamente di circa 155 miliardi di dollari di asset in gestione. I family o ce sono diventati più professionali in diversi modi: circa la metà (53%) ha sviluppato un piano di successione più solido e il 48% ha ra orzato lo statuto o la carta di famiglia, o ne ha introdotto uno per la prima volta. Quasi la metà (46%) si è assicurata il supporto di soggetti terzi più professionali e il 45% ha ra orzato il team di gestione del family o ce. Circa il 41% a erma di aver sviluppato un portafoglio di investimenti più diversi cato e gestito in modo professionale, mentre il 40% ha ra orzato le infrastrutture legali, scali e di compliance. Circa un terzo (34%) a erma di aver sviluppato un programma di lantropia più coeso e solido e l’11% dichiara di avere una migliore supervisione di tutti gli asset di proprietà del family o ce. Ma, nonostante questa maggiore professionalità, i family o ce devono ancora a rontare s de signi cative.

Sono 10 le s de più importanti: 1) avere la giusta governance (secondo l’86% degli intervistati); 2) assicurarsi che il portafoglio di investimenti sia gestito correttamente e allineato al pro lo di rischio/rendimento (59%); 3) disporre di un solido piano di successione (44%); 4) aggiornare la tecnologia (40%); 5) mantenere la riservatezza e la privacy (39%); 6) preparare la prossima generazione al trasferimento del patrimonio (36%); 7) gestire i problemi di conformità normativa (34%); 8) preservare il valore delle attività (28%); 9) gestire le transizioni di leadership (27%) e 10) garantire la corretta gestione del portafoglio di investimenti (22%). Poiché i requisiti normativi globali che i family o ce devono a rontare cambiano costantemente e aumentano di complessità, oltre un terzo (34%) dei professionisti dei family o ce intervistati a erma che la gestione delle questioni di conformità normativa è una delle maggiori s de che devono a rontare. La risposta non è univoca per quanto riguarda il livello di consulenza che ritengono di avere per far fronte a queste richieste normative, con meno di uno su cinque (18%) che a erma di essere in una posizione molto forte per farlo. Circa due terzi (65%) a ermano di essere in una posizione abbastanza forte, mentre il 14% dichiara che la propria capacità di far fronte a queste esigenze è media.

ANDREA GIACOBINO

anno 10 - numero 10 mensile registrato presso il Tribunale di Milano al n°187 dell’11 giugno 2015

Editore BFC MEDIA Spa

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Opinioni

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Foto by Laila Pozzo

08Verso i PB Awards

10 Deutsche Bank, assistenza a 360° per gli imprenditori

18 Andreessen tra affari e politica

20 Banca Generali cresce con Intermonte

42 Arte a palazzo

54 Ring in pillole

102 La chiave è nel team

104 Leadership e innovazione

MARKETS OPINIONS LIFESTYLE

22 L’impatto del mobile

26 Raddoppia l’imposta per i neo-residenti

30Draghi tra realismo e visione

32 Sanzioni, più dialogo

40Sguardo all’orizzonte

50It’s a Kind of (Silicon) Magic

56Not a second chance

98 To build your legacy

28 Dove vivono i ricchi

34 Wealth on the move

46È il momento del private tech

62 Investire nelle valute

80Dubai punta sui paperoni

86Aste italiane

65Drink veneziani

66Antichità a Londra

70 Alpinisti si diventa

72 Scarpe in vetta

74 Arriva il Gladiatore 2

78 Rombo di eternità

82 Scarlett e l’IA

84 Belli e sani

94 Benessere e qualità del sonno

OPINIONISTS & CONTRIBUTORS

ANGELO DEIANA

Presidente di Confassociazioni e Anpib (Associazione nazionale private & investment bankers), è considerato uno dei maggiori esperti italiani di economia della conoscenza. pag. 22

MARIA GRAZIA RINALDI

Laureata in psicologia del benessere e iscritta all’albo degli psicologi. Master in Pnl, ha frequentato corsi e seminari su comunicazione e cace, persuasione e public speaking. Da 10 anni si occupa di selezione dei consulenti nanziari e dei private banker. pag. 40

JAMES “JAMIE” DIMON

Presidente e chief executive o cer di Jp Morgan Chase. Spesso inserito nelle classi che relative agli uomini più in uenti del mondo, è stato membro del consiglio d’amministrazione della Federal Reserve di New York. pag. 24

ALESSIA ZORLONI

Direttore del master in Art & Luxury Business all’Università Iulm, ha fondato Art wealth advisory, specializzata nell’o erta di servizi di art advisory e nella formazione executive. pag. 42

Avvocato e associate dello studio legale Loconte&Partners. È specializzata nella piani cazione patrimoniale e successoria e nella consulenza legale e scale ai private clients. pag. 26

ROBERTO FALZONI

Nome storico della nanza svizzera specializzata nella gestione dei grandi patrimoni, è fondatore e proprietario di Denarius conseils & Gestion SA, multifamily o ce basato a Ginevra. pag. 62

PAOLO SOBRINI

Senior Counsel dello Studio Zitiello Associati, avvocato, presta assistenza di carattere stragiudiziale e nelle controversie giudiziali a banche, Sim, Sobrini Sgr, intermediari nanziari sulle principali tematiche di carattere regolamentare. pag. 32

ALESSANDRO TAGLIETTI

Portfolio manager presso Denarius Conseils & Gestion, specializzato nella gestione nanziaria dei grandi patrimoni e esperto di data science e intelligenza arti ciale. pag. 62

BEATRICE MOLTENI

Costruiamo relazioni che durano.

Da oltre 50 anni, ci impegniamo a creare e a rendere più forti le relazioni con i nostri Clienti. Lo facciamo attraverso una consulenza finanziaria che svolgiamo con professionalità, riservatezza e continua innovazione. Da sempre, infatti, mettiamo a disposizione di ogni Cliente le nostre migliori competenze.

I nostri Partner di eccellenza

Novità per i PBA

Tre nuove categorie nell’edizione dei PRIVATE Banking Awards 2024 Il 14 novembre verranno assegnati i premi ai protagonisti del pb italiano

Best Place to Work Bank, Industry Testimonial e Top Private Servizi Wealth per Pmi.

Sono le tre nuove categorie previste dai PRIVATE Banking Awards 2024, premi assegnati da questa rivista ai protagonisti dei private markets in Italia. La nona edizione si svolgerà il 14 novembre prossimo a Milano, presso Palazzo Mezzanotte, a partire dalle 18.30.

Scenari che cambiano

In un mercato in continua evoluzione, la gura di testimonial del settore sta a indicare l’ancoraggio alla tradizione di una professione che, pur a fronte del crescente ricorso alla tecnologia, resta incentrato soprattutto sulla relazione personale. Mentre la scelta di prevedere un premio per i servizi di gestione dei patrimoni che coinvolgono le piccole e medie imprese nasce dalle crescenti interrelazioni tra patrimonio personale del cliente imprenditore e i bisogni dell’impresa che guida, dalle questioni di corporate nance all’eventuale gestione di liquidità in caso di cessione dell’asset.

È in questo scenario che il private banking italiano continua a crescere, sia sottraendo quote di mercato alle strutture tradizionali, sia grazie all’e etto mercato, che negli ultimi anni ha assunto un peso decisivo.

L’evento

Nel tempo sono cresciuti non solo i patrimoni in gestione, ma anche il numero di aziende che se ne occupano e i professionisti che gravitano intorno al settore

All’appuntamento in programma presso la sede di Borsa Italiana prenderanno parte non solo i rappresentanti delle private bank e le divisioni pb dei gruppi bancari, ma anche quelli dei family o ce, gli avvocati, i scalisti e gli altri advisor. L’obiettivo della rivista PRIVATE, sin dalla sua nascita, è di seguire e raccontare tutta la liera del private banking, settore con caratteristiche peculiari rispetto alle altre realtà che si occupano di gestione e valorizzazione dei patrimoni familiari.

Un appuntamento tradizionale

Nel corso degli anni, i PRIVATE Banking Awards si sono a ermati

come l’appuntamento di riferimento per il settore, con premi alle aziende e ai professionisti che maggiormente si sono distinti sul mercato. Durante la serata verranno premiati i principali protagonisti del mercato italiano relativo alla gestione dei grandi patrimoni e agli investimenti alternativi, nel corso una cena di gala alla quale prenderanno parte oltre 300 top manager delle principali realtà italiane e internazionali.

In queste settimane, una giuria di esperti è chiamata a individuare i pro li che maggiormente si sono distinti durante l’anno in corso.

L’edizione 2024 prevede complessivamente l’assegnazione di 33 riconoscimenti ai protagonisti del mercato italiano: dai banker alle private bank, dalle società di private equity ai family o ce, dai club deal alle realtà specializzate negli investimenti crossborder, dagli advisor agli avvocati che operano nel settore, dagli specialisti degli investimenti alternativi alle società che maggiormente si sono distinte sul fronte dell’innovazione, sia It, che in termini di business model.

La global hausbank

Deutsche Bank punta su un’o erta che segue l’imprenditore per tutti i bisogni patrimoniali

Detti (co-responsabile pb): “Garantiamo presenza globale e soluzioni personalizzate”

Un approccio a tutto tondo, che consente all’imprenditore di confrontarsi con i bankers in merito a tutte le esigenze connesse al proprio patrimonio personale e aziendale, basato sulla ricerca delle più appropriate soluzioni, nella consapevolezza che ogni situazione è diversa dalle altre per esigenze, aspettative e obiettivi da raggiungere. È il pro lo composito che caratterizza Deutsche Bank nella più ampia accezione del servizio di wealth management, come racconta Claudio Detti, co-head della private bank italy e head della bank for entrepreneurs di Deutsche Bank, la struttura che riunisce le attività di wealth management (clienti con ricchezza sopra i 2,5mil) e di business banking, ovvero il coverage corporate delle mid-cap, e quelle del private banking (clienti con ricchezza da 500k a 2,5mil) e dei commercial clients, ovvero le aziende small cap.

Deutsche Bank si distingue nel panorama dell’o erta di private banking in Italia per la scelta di dar vita a una struttura unica

per l’impresa e la gestione dei patrimoni. Come nasce questa idea? Dalla convinzione che occorra avere un’unica direzione, un unico conto economico e un solo responsabile per soddisfare tutte le esigenze dell’imprenditore, sia quelle relative all’azienda che guida, sia in merito ai bisogni e alle aspettative legate al patrimonio personale. Un approccio di questo tipo consente di fornire risposte globali e non per compartimenti stagni.

Non si rischia, così, di entrare in un ginepraio di situazioni, rallentando il processo decisionale?

Tutt’altro. Non siamo una struttura che si limita a eseguire, ma basiamo il nostro lavoro su una piani cazione molto strutturata, che è un processo frutto di analisi iniziale e poi di un confronto continuo; perché non cambiano nel tempo solo le caratteristiche del patrimonio, ma anche i bisogni dei clienti e le loro aspettative. Fondiamo quindi la nostra attività proprio sulla ricerca di assetti sempre nuovi con il cliente. Questa struttura è particolarmente apprezzata dai nostri interlocutori

Non ci limitiamo a eseguire le operazioni; puntiamo piuttosto sulla piani cazione, con un processo articolato, frutto di un’analisi iniziale, seguita da un confronto continuo

DI

23 MILIARDI GLI ASSET UNDER MANAGEMENT IN EURO

60

I MERCATI NAZIONALI IN CUI È PRESENTE LA SOCIETÀ

10

LE SEDI BANK FOR ENTREPRENEURS SUL TERRITORIO NAZIONALE

140

I BANKER TRA WEALTH MANAGEMENT E PRIVATE BANKING

110

I PROFESSIONISTI TRA BUSINESS BANKING E COMMERCIAL CLIENTS

perché hanno grande facilità nel condividere tematiche aziendali e personali con gure stabili: il corporate banker e il wealth manager. Coerentemente con quanto detto, abbiamo l’ambizione e l’assetto per soddisfare non solo esigenze aziendali ordinarie, ma di fornire soluzioni anche “trasformazionali” con la struttura di One Bank Solutions, che unisce i team di nanza strutturata e di corporate nance e che non si limita a originare operazioni di M&A ma le esegue anche. Questo,

può ben comprendere, eleva in modo strategico il nostro livello di interlocuzione con l’imprenditore. Su questo però vorrei essere molto chiaro. Il nostro investment bank ha con noi una collaborazione continua, su tutti i mestieri dal capital markets al corporate nance.

Quali le ragioni di questa scelta? Poniamo il caso che l’imprenditore sia interessato a un’operazione di m&a. Deutsche Bank non si limita a originare il mandato, ma

ha le competenze e l’esperienza per strutturare da zero l’operazione e condurla no in porto. Abbiamo 14 professionisti di elevato standing specializzati proprio in questo campo, o riamo soluzioni di corporate nance e tutto ciò che serve per arrivare a completamento di un’operazione straordinaria. Questo costituisce un unicum rispetto ai competitor, che si avvalgono di consulenti e professionisti esterni nell’esecuzione dell’operazione.

PERCHÉ SEI UNICO

Meriti una banca che non ti farà mai sentire un numero. Dove il tuo spirito imprenditoriale verrà supportato da un team di professionisti di uno dei gruppi bancari più solidi in Europa1. E dove i tuoi clienti vivranno una vera esperienza di benessere patrimoniale e di vita.

Perché sei unico.

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A quale fascia di mercato vi rivolgete per questi servizi?

Per noi il segmento corporate va da 50 milioni no a un miliardo di fatturato, quello small cap va invece dai 10 ai 50 milioni. Queste fasce comprendono il 90% delle imprese italiane, che tendenzialmente

non sono coperte dalle divisioni investment bank delle banche internazionali, più orientate a servire esclusivamente le grandi aziende. Più in generale, abbiamo l’ambizione di essere una “Global Hausbank”, un concetto della lingua tedesca che solo in maniera

riduttiva potremmo tradurre come “Casa dell’imprenditore”. Piuttosto è corretto dire che siamo una realtà intenzionata ad assicurare che l’imprenditore si senta ascoltato perché da noi può trovare tutto quello che gli occorre. Deutsche Bank ha un obiettivo chiaro:

Deutsche Bank, uffici di Milano Turati

accompagnare i clienti verso un successo duraturo, non solo nella sfera nanziaria, ma relativamente all’intero patrimonio, in Italia e a livello internazionale. Abbiamo un network globale che è il nostro ore all’occhiello.

Se un cliente ci chiede aiuto per

fare un’operazione in qualsiasi angolo del mondo, noi sappiamo di poterlo seguire in maniera adeguata, garantendogli stabilità e sicurezza nanziaria. Tutto questo porta con sé una serie di valori ai quali la banca tiene molto e che fanno perno sulla collaborazione interna e con il cliente.

Considerato il vostro osservatorio privilegiato, come valutate lo stato di salute delle imprese italiane? Impossibile generalizzare. È uno scenario a macchia di leopardo, che inevitabilmente risente della congiuntura debole e del momento negativo che sta attraversando la Germania, il primo partner commerciale del nostro Paese nelle esportazioni.

Detto questo, l’imprenditore è per de nizione battagliero, positivo, orientato alla crescita. Lo abbiamo visto tante volte in passato, con l’economia in grado di continuare a crescere nonostante le tante incognite e i fenomeni dirompenti degli ultimi anni, dallo scoppio della pandemia, all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, no al peggioramento della situazione in Medio Oriente.

Focalizzandoci esclusivamente sull’o erta di servizi legati agli investimenti, l’industria sembra vivere una fase di stanca, con poca innovazione. È d’accordo?

In realtà la tecnologia non ha mai corso come oggi, o rendo nuove prospettive e la possibilità di

servizi sempre più accurati per la clientela. L’intelligenza arti ciale ci sta portando in una nuova era. Il punto non è “quali servizi in più” ma come li declineremo sui clienti. Detto questo, è inevitabile che l’o erta di prodotti e servizi, almeno sulla carta, sia simile tra i vari operatori. La di erenza la fanno la ricerca proprietaria, le competenze e l’esperienza acquisita nello svolgere certe attività. Forti di una struttura di CIO e soluzioni molto solida, la nostra o erta poggia su due pilastri fondamentali: mandati discrezionali e advisory.

Ci sono servizi che in questa fase sono più gettonati di altri?

Sul fronte del wealth management registriamo da una parte un grande interesse per le gestioni patrimoniali, quindi con delega dal cliente per la gestione dei risparmi, alla quale a anchiamo l’advisory senza delega, ma con il coinvolgimento del cliente. Vi è poi una forte crescita della consulenza avanzata (dai 5 milioni in su), con specialisti che lavorano su singoli nomi sia sull’azionario che sull’obbligazionario. Dal punto di vista degli investimenti, in questa fase siamo molto concentrati sull’ottimizzazione dei portafogli, consapevoli che i mercati hanno corso molto.

Nella relazione con il cliente, quindi, ci concentriamo molto nel confrontarci con frequenza sui suoi obiettivi e la sua propensione al rischio.

INTERVIEW

Che ruolo riveste all’interno della vostra clientela la fascia sopra i 50 milioni di patrimonio?

Da sempre siamo molto focalizzati sul segmento Ultra High per fornire soluzioni sempre più personalizzate. DB è una banca in grado di esprimersi al meglio laddove vi è complessità, dove è necessario mettere in campo competenze profonde, declinando tutti i migliori contenuti che abbiamo a livello globale attraverso le strutture dedicate alle soluzioni di investimento.

Un’espressione ampiamente utilizzata in questi casi è “Il cliente al centro”

È vero ma noi, oltre a dichiararlo, lo mettiamo in pratica. Siamo rispettosi di tutti gli stakeholder che ci circondano con un forte senso di responsabilità. “With deep dedication” è il nostro credo, che dà il senso dell’impegno che vogliamo dedicare ai nostri clienti per accompagnarli nella crescita di valore.

Dunque una realtà con un’identità forte. Non ritiene che questo possa essere un ostacolo all’ingresso di nuovi banker?

Non penso, ma è indubbio che, per entrare nella nostra struttura, occorra condividere i valori e la vocazione internazionale della banca. Occorre avere uno spirito imprenditoriale, essere disposti a migliorarsi continuamente e a lavorare insieme ad altri professionisti e ad altre strutture.

Il nostro gruppo è una macchina

molto articolata e proprio per questa ragione può o rire grandi spazi di crescita e di valorizzazione ai professionisti che lavorano nei nostri team

Indubbiamente siamo una macchina complessa, che proprio per questa ragione può o rire grandi spazi di crescita ai professionisti.

Chiudiamo con qualche domanda personale: come de nirebbe il suo stile di leadership?

Non è mai bello dare de nizioni di sé stessi. Cerco di avere un approccio molto umile al lavoro perché ogni giorno ci sono nuove

opportunità per imparare. Sono a disposizione dei miei colleghi per qualsiasi problema. Credo che una leadership non sia inclusiva se non si parte dall’esempio.

Ha qualche hobby?

Sinceramente il tempo libero dal lavoro è molto poco e cerco di dedicarlo a mia moglie e alle nostre due glie. Ci piace viaggiare insieme; amo il mare e l’aria aperta.

Deutsche Bank, uffici di Milano Turati

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LA PARTECIPAZIONE A UN NUOVO ROUND DI FINANZIAMENTO

DI XAI, CREATURA DI ELON MUSK, CON LA QUALE L’IMPRENDITORE

DI TESLA PUNTA A UN RUOLO DA PROTAGONISTA NEL MERCATO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE.

“Trovate il tecnologo più intelligente dell’azienda e fatelo diventare amministratore delegato”, è una delle frasi più note di Andreessen, il quale spesso usa X (l’ex-Twitter) per esternare le sue posizioni. Non a caso, ha oltre un milione e mezzo di follower. Nella campagna per le presidenziali americane ha espresso pubblicamente il proprio sostegno a Donald Trump. Tra le ragioni di questa scelta, le sue preoccupazioni per la regolamentazione delle criptovalute e dell’intelligenza arti ciale, che rischierebbe di costituire un freno per l’innovazione.

Le origini

Nato nel 1971 a Cedar Falls (Iowa) e cresciuto a New Lisbon (Wisconsin), Andreessen si è laureato in Informatica all’Università dell’Illinois e ha mosso i primi passi professionali come stagista presso l’Ibm.

Passione browser

Sin dai tempi dell’università, ha dedicato molto del suo tempo per creare di creare un browser semplice da utilizzare nella grafica integrata. Il risultato è stato la nascita di Mosaic, il primo browser diffuso su larga scala.

Netscape

Il tecnologo iniziò a distribuire gratuitamente la sua invenzione, tramite Internet e nel 1995 arrivò la quotazione in Borsa con il nome di Netscape. Nel 1999 l’azienda fu acquisita da Aol (per 4 miliardi di dollari), che nominò Andreessen chief technology officer.

Vita privata

Andreessen è sposato con Laura Arrillaga, chairman del Silicon Valley Social Venture Fund e scrittrice, nonché figlia di John Arrillaga, il più grande immobiliarista della Silicon Valley, nonché tra i maggiori finanziatori della Stanford University.

La citazione

“Quando Mark Zuckerberg mi ha chiesto perché fossi diventato venture anziché fare un’altra startup, gli ho risposto che non mi andava di rifare l’asilo”, ha detto in un’intervista. Un’altra sua frase spesso citata è: “Le idee che davvero diventano grandi sono quelle che sembrano paradossali a prima vista”.

Imprenditore

Uscito poco dopo da Aol, fondò LoudCloud, società che sarebbe stata ceduta a Hewlett-Packard alla cifra di 1,6 miliardi di dollari. Denaro reinvestito per il lancio di Andreessen Horowitz, fondo di venture capitalist che nel tempo ha avuto in portafoglio realtà come Airbnb, Facebook e Roblox.

Shopping nell’advisory

Banca Generali si ra orza nell’investment banking con Intermonte

L’m&a in ambito nanziario si spinge oltre i con ni delle banche commerciali

L’esito non appare in discussione, dato che è già stato raggiunto un accordo con gli azionisti che controllano il 52% dell’azienda target. Banca Generali ha deciso di lanciare un’opa su Intermonte investment bank indipendente quotata su Euronext Growth Milan.

Le caratteristiche dell’Opa L’operazione, che potrà costare no a 98,19 milioni di euro, mira al delisting della società. La banca del Leone pagherà 3,04 euro per ciascuna azione (portata in adesione all’o erta), un prezzo che incorpora un premio del 21,9% rispetto al prezzo u ciale del titolo Intermonte alla vigilia dell’annuncio. Prima di uscire allo scoperto, la società guidata da Gian Maria Mossa aveva già raggiunto un accordo con gli azionisti storici Alessandro Valeri, Guglielmo Paolo Manetti, Fabio Pigorini, Eugenio Anglani, Andrea Lago, Andrea Bottaro, Guido Pardini, Pier Andrea Randone, Dario Grillo, Alessandro Lorenzon, Walter Azzurro, Gian Luca Bolengo anche in nome e per conto di Per Aspera Srl, Emiliano Brioschi, Maurizio Pinelli, Luca Cerutti, Renzo

Tortini, Alberto Villa, Gianluca Giuliano Parenti e Stefano Alberti. Al contempo, sono stati siglati accordi, condizionati al buon esito dell’o erta, con il ceo di Intermonte, Guglielmo Manetti, e con il ceo della divisione Investment Banking, Fabio Pigorini, in merito alla continuità manageriale e all’integrazione della società in Banca Generali.

La ratio dell’operazione Mossa punta a valorizzare la complementarietà dei due modelli di business, con la prima che nel tempo ha sviluppato un’eccellente attività di ricerca nel mercato italiano delle piccole e medie imprese e la seconda specializzata nella gestione dei grandi patrimoni.

La stragrande maggioranza dei clienti del private banking svolge attività imprenditoriale per cui l’acquisizione dell’investment bank consentirà a Banca Generali a ra orzare l’o erta per servire aziende anche di dimensioni importanti. In Italia ci sono tante aziende con un fatturato sopra i 10 milioni di euro che si trovano dinanzi a snodi decisivi, come il passaggio generazionale o possibili acquisizioni, e si rivolgono a consulenti per a ancarli. In molti casi a capo di queste aziende ci sono imprenditori già seguiti da Banca Generali per i patrimoni personali: da qui la possibilità di ampliare il raggio dei servizi o erti. Senza trascurare la possibilità di intercettare nuovi clienti.

DI L.D.O.
Cavatorta, Paolo Pascarelli, Roberto
Gian Maria Mossa
Guglielmo Paolo Manetti

L’impatto del mobile

Per il wealth management, le novità non riguardano solo le modalità di fruizione dell’o erta Operatori chiamati a un ripensamento profondo nel modo di approcciare il mercato

Siamo ormai consapevoli che la rivoluzione delle transazioni digitali deriva dal fatto che lo smartphone, sia in modalità “remote” (operazioni a distanza), sia in modalità “proximity” (transazioni per acquisti) è destinato a modi care il nostro sistema di correlazione con il sistema bancario e nanziario.

L’avanzata dei player globali

In questo ambito, anche il sistema del private banking e del wealth management è e sarà sempre più impattato dall’arrivo di player globali, siano essi giganti del digitale, esponenti di nuove tecnologie nanziarie, o challenger banks che sposteranno gli equilibri di lungo periodo in un mondo sempre più senza contanti, interconnesso, e fatto di transazioni in tempo reale, portafogli virtuali, asset allocation digitali.

Un’evoluzione veramente radicale perché il mondo delle transazioni è sempre stato al centro del sistema bancario, del suo funzionamento e del rapporto tra banca e cliente. Nonché, no ad oggi, la seconda fonte di ricavi del sistema stesso. Questo signi ca che un

Nonostante la famosa profezia negativa di Bill Gates, pur avendo ancora bisogno del sistema bancario, sarà meno necessario avere banche come spazio sico, ma solo come servizio da esse erogato

cambiamento in questo segmento equivale a un cambiamento ancora più signi cativo dell’intero sistema bancario.

S da continua

Una s da continua questa per le banche che spesso devono ancora migliorare le soluzioni esistenti e progettarne di nuove, sempre all’insegna della velocità, della semplicità e della sicurezza. Quindi, anche se è vero che, nonostante la famosa profezia negativa di Bill Gates, tutti noi abbiamo ancora bisogno del sistema bancario, è altrettanto vero che in futuro sarà sempre meno necessario avere banche come spazio sico, ma solo come servizio da esse erogato.

E questo già si sta dimostrando un problema per le banche più tradizionali o di dimensioni minori, legate a modelli di business che hanno cost/income elevati e una ridotta capacità di o rire al cliente una fruizione intuitiva e veloce dei servizi e degli strumenti.

D’altra parte, il “sempre in linea” (always on-line) ha ormai modi cato strutturalmente il comportamento dell’utilizzatore e, inevitabilmente, il suo rapporto con le banche. Moltissimi Millennial utilizzano già strumenti Fintech o di intelligenza arti ciale per ottenere una consulenza nanziaria e, in particolare nel Far East, un sistema di wealthtech evoluto. Tendenze che stanno comunque

aumentando non solo nella Generazione Z, ma anche tra i baby boomer.

Lo scenario in Italia

Anche in Italia, l’utilizzo di sistemi di pagamento innovativi durante la pandemia hanno avuto un’accelerazione (anche se in ritardo) rispetto non solo a Paesi come Cina e gli Stati Uniti, ma con riferimento ai Paesi del Nord

Europa che già facevano ampio ricorso alle transazioni “mobile” già prima del Covid. In ogni caso, continuiamo ad essere convinti (e gli ultimi dati di Bankitalia e di EBA lo confermano) che il sistema bancario sembra destinato a integrarsi con il sistema Fintech in una logica di vantaggio reciproco e scambio in cui il cuore della value proposition delle banche (in particolare di quelle private) dovrà continuare ad essere

“service oriented”. Grazie alle logiche di integrazione, il Fintech potrà crescere rapidamente in dimensioni e bene ciare della ducia in termini di reputazione delle banche. Tutto questo con un orizzonte sempre più vicino: quello in cui gli smartphone più di usi saranno integrati con motori di intelligenza arti ciale generativa che daranno un’ulteriore brutale accelerazione verso un vero e proprio wealthtech.

Challenghing times

Usa is

facing

many complex domestic and global issues

Unity requires ve speci c actions for the future of economy

In these challenging times the need for strong leadership in America has never been more critical. Our nation stands at a pivotal moment, facing complex domestic and global issues that demand a leader who unites us and strengthens the role our country plays for the safety of the world. We have faced tough moments in the past, where leaders such as Presidents Lincoln, Truman, and Eisenhower guided us forward with common sense and pragmatism. Our best leaders strengthen the bonds that unite us. ey address broader national interests without pandering to extremes.

ere are lessons from these leaders that our current candidates should embrace. Unity requires speci c actions — actions I hope our next president will adopt.

1. Acknowledge Our Problems: We deserve a leader who explains our problems, encourages input from all sides, and shares plans and solutions.

2. Develop Policies that Re ect our Critical Place on the Globe: Policies should create equal opportunity, grow the economy, address national debt, maintain a strong military, control borders, strengthen social safety nets, and renew national pride

while maintaining a smart, nononsense foreign policy.

3. Implement Smarter Policies: We need policies that provide protection, progress, and prosperity to all.

4. Build the Best Team: e president’s Cabinet and administration should re ect the entire nation, with expertise across the political spectrum.

5. Earn the Support of All Voters: Recognize that voters are di erent and have good reasons to think di erently. Do not attack, instead engage.

Like many of your families, my grandparents were immigrants who did not nish high school. ey were drawn to the promise of this nation, which was then, and still is, the beacon of freedom for the world.

I believe our nation is at a critical point in its 248-year history. We need to elect a president dedicated to the ideals that de ne and unite us, and who is committed to restoring our indispensable role in the world.

*Ceo of Kp Morgan Chase tratto dal pro lo LinkedIn

lasciato il testo in inglese per cogliere le sfumature del contenuto, n.d.r.)
Jamie Dimond

Raddoppia l’imposta

Il decreto “Omnibus” rende più salato il regime scale per i neo-residenti Una mossa a sorpresa da parte del legislatore, che ha spiazzato tutti

Nel corso del mese di agosto, il legislatore ha emanato il decreto “Omnibus” (D.L. n. 113/2024) tramite il quale ha introdotto una rilevante (e inaspettata) novità al regime scale “dei neo-residenti” di cui all’art. 24-bis TUIR: raddoppio dell’importo della “ at tax” annuale, ossia da 100.000 euro a 200.000 euro.

Premettiamo che la notizia ha sorpreso un po’ tutti gli operatori (private bankers, avvocati, commercialisti etc.) e ha sollevato non pochi malumori nel settore, alla luce del fatto che tale modi ca è arrivata in un periodo dell’anno in cui, solitamente, sono in corso discussioni e valutazioni con i soggetti che intendono trasferirsi nel nostro paese e che, possibilmente, possono farlo optando per uno dei regimi scali di favore.

Di conseguenza, una volta presa contezza della modi ca normativa, si sono rese necessarie immediate comunicazioni e rassicurazioni a favore dei soggetti interessati.

Il regime speciale

Prima di commentare l’e ettivo impatto della novità in commento, si

ritiene utile rammentare che il regime “dei neo-residenti” è un regime scale speciale destinato alle persone siche che trasferiscono la residenza scale nel territorio dello Stato italiano a condizione che non siano state ivi residenti per un tempo almeno pari a nove periodi d’imposta nel corso dei dieci precedenti l’inizio del periodo di validità dell’opzione.

Tali soggetti possono, infatti, optare per l’assoggettamento all’imposta sostitutiva (la cosiddetta “ at tax”) dei redditi prodotti all’estero, mentre i redditi prodotti in Italia sono assoggettati al regime di tassazione ordinario, a seconda della categoria reddituale di appartenenza.

Si tratta, dunque, di un’imposta sostitutiva Irpef calcolata in via forfetaria, a prescindere dall’importo dei redditi di fonte estera percepiti (si pensi, ad esempio, ai redditi derivanti da locazione di beni immobili situati all’estero).

Inoltre, il regime dei neo-residenti cessa di produrre e etti decorsi quindici anni dal primo periodo d’imposta di validità dell’opzione (salvo revoca) e, al ne di soddisfare le esigenze non strettamente legate alla singola persona sica, prevede

anche la possibilità di estendere l’opzione ad uno o più familiari del contribuente principale, a determinate condizioni.

È, dunque, necessario che anch’essi abbiano trasferito la residenza scale in Italia e non siano stati residenti scalmente in Italia per un periodo almeno pari a nove periodi d’imposta nel corso dei dieci precedenti l’inizio del periodo di validità dell’opzione (ai ni del calcolo a ritroso del periodo dei dieci anni precedenti, rileva, come momento iniziale, l’anno di estensione dell’opzione per il singolo familiare e non quello in cui è stata esercitata per la prima volta l’opzione da parte del contribuente principale). Infatti, i familiari possono trasferirsi anche in periodi di imposta successivi rispetto a quello in cui il contribuente principale ha esercitato l’opzione, ma la validità del regime cessa allo scadere dei quindici anni decorrenti dal primo periodo di validità dell’opzione esercitata dal contribuente principale.

In caso di estensione al familiare (es. coniuge del contribuente principale), questi è tenuto a versare un’imposta sostitutiva annuale pari a euro 25.000. Inoltre, coloro

DI BEATRICE MOLTENI*

che optano per il regime in parola possono decidere di non avvalersi dell’applicazione dell’imposta sostitutiva con riferimento ai redditi prodotti in uno o più Stati esteri (cd. “cherry picking”) che verranno, di conseguenza, assoggettati al regime di tassazione ordinario.

Ma non solo, poiché vi è anche un’altra rilevante esenzione scale che rende il regime comunque attrattivo per gli HNWI che decidono di trasferirsi in Italia. L’imposta italiana sulle successioni e donazioni è dovuta dai bene ciari limitatamente ai beni e diritti situati nel territorio dello Stato italiano (es. attivi nanziari detenuti presso una banca italiana dal “neo-residente” in Italia). In ne, le plusvalenze da cessione di partecipazioni quali cate (di cui all’art. 67, co. 1, lett. c) TUIR) non fruiscono del regime nei primi cinque periodi d’imposta a partire da quello di validità dell’opzione (trattasi di norma con nalità anti-elusiva).

Pertanto, se è vero che da una parte l’eventuale plusvalenza realizzata dal “neo-residente” dopo due anni dal trasferimento in Italia sarà ivi tassabile secondo il regime di tassazione ordinario (aliquota del 26%), dall’altra l’eventuale plusvalenza realizzata dal bene ciario, ad esempio, trascorsi otto anni dal suo trasferimento, godrà dell’esenzione dall’imposta italiana sui capital gains.

E etti della modi ca normativa Come anticipato, la misura della “ at tax” era ssata a euro 100.000 per ciascun periodo d’imposta in cui è valida la predetta opzione, ma, con la modi ca in parola, è stata raddoppiata e ammonta, per coloro che trasferiscono la residenza a partire dal periodo di imposta 2025, a euro 200.000. Immutate, invece, tutte le altre condizioni e i bene ci previsti dell’art. 24-bis TUIR. Nonostante la sorpresa nell’apprendere della

modi ca introdotta dal legislatore, è bene ammettere che ciò non disincentiverà le persone a trasferirsi in Italia in virtù del maggior onere economico. La modi ca, però, contribuirà a incrementare la percezione che gli stranieri hanno del “sistema Italia”, in quanto a instabilità normativa e politica. All’interno di questo scenario, possono però essere tranquillizzati tutti coloro che già bene ciano del regime in parola, poiché a questi non si applica la modi ca.

Uno sguardo al futuro

Non ci resta che monitorare gli sviluppi e gli impatti che tale modi ca avrà sulle scelte di coloro che stanno valutando di trasferirsi in Italia bene ciando del regime in parola, con l’auspicio che non si debba assistere, nel breve-medio periodo, ad altre modi che (in peius) ai regimi scali attrattivi per le persone siche che trasferiscono la residenza in Italia (cfr. anche regime degli “impatriati” ex D.Lgs. n. 209/2023 e regime dei “pensionati” ex art. 24-ter TUIR). Anzi, l’auspicio è che il Parlamento, durante l’iter legislativo che dovrà ancora a rontare il D.L. n. 113/2024 prima della sua conversione in legge, accolga le proposte volte a introdurre nuove misure per incentivare ulteriormente l’arrivo di capitali e investimenti da parte di soggetti stranieri verso l’Italia.

*Senior associate studio legale Loconte&Partners

MARKETS

DOVE SONO I RICCHI

L’AREA CON LA MAGGIORE QUOTA DI PAPERONI È IL NORD AMERICA EUROPA AL SECONDO POSTO, MA HA UNA QUOTA IMPORTANTE DI BENESTANTI

VALORI ESPRESSI IN DOLLARI AMERICANI
AFRICA
ASIAPACIFICO
CINA
INDIA
EUROPASUD AMERICAUSA

SUD AMERICA AFRICA ASIAPACIFICO

EUROPA INDIA USA

100.000 A 1.000.000 DI DOLLARI

OLTRE 1.000.000 DI DOLLARI

CINA
FONTE: UBS GLOBAL WEALTH DATABOOK 2023

Realismo e visione

Il Rapporto di Draghi sul mercato dei capitali è un punto di riferimento per l’Ue

L’ex-premier italiano auspica una vera e propria integrazione a livello nanziario

Qualunque cosa si pensi del “Rapporto sulla competitività Ue” di Mario Draghi, è certo che costituirà un punto di riferimento della nuova legislatura europea. Quali sono i punti salienti per quello che riguarda il mercato nanziario?

Il punto fondamentale è sicuramente costituito dall’indicazione dell’obiettivo di una maggiore integrazione dei mercati dei capitali e la Capital Markets Union è uno dei passaggi principali per contrastare il declino economico della Ue.

Superare la frammentazione

L’ine cienza dell’attuale frammentazione del mercato europeo dei capitali è certi cata da uno studio di Assonime in base al quale nel periodo 2020-2023, il rapporto tra Pil e capitali raccolti dalle società quotate (tramite Ipo o aumenti di capitale) nella Ue è stato meno di un terzo rispetto quello negli Stati Uniti e nel Regno Unito.

Tra le problematiche segnalate dal Rapporto Draghi, credo che la più signi cativa e di sicuro interesse per il lettore di Private sia la mancanza di strumenti di investimento a lungo termine, in particolare la limitata dimensione dei “Fondi pensione” in Europa. Gli Stati membri, secondo il Rapporto dovrebbero incentivare i lavoratori ad accedere al secondo pilastro pensionistico. Anche le agevolazioni scali sui versamenti nei fondi pensione e una maggiore consapevolezza da parte dei lavoratori sul livello della loro futura pensione, possono svolgere un ruolo importante sul punto. Il Rapporto segnala poi altre problematiche rilevanti. In primo luogo, la mancanza di un “Supervisore unico” e di un “Testo Unico Europeo” che causa diverse interpretazioni delle norme e delle practies di supervisione. La diversità (se non divergenza) delle varie legislazioni nazionali in materia di tassazione e procedure fallimentari sono fonti di

incertezze giuridiche per gli investitori. Il rapporto suggerisce di sincronizzare il più possibile tra gli Stati membri la tassazione sugli utili rivenienti da investimenti di capitale e le procedure fallimentari.

Evoluzione per l’Esma

Per quanto riguarda la Supervisione, il Rapporto suggerisce di trasformare l’Esma in supervisore unico cui attribuire l’esclusiva della vigilanza sui mercati regolamentati con piattaforme in più Stati membri e sui grandi emittenti multinazionali. Resterebbe nazionale la vigilanza sugli emittenti solo locali.

In ne, bisognerebbe centralizzare le infrastrutture di post trading per sempli care le procedure e ridurre i costi. Decisamente un programma impegnativo, ma adesso nalmente ci si è dotati di una road map che aumenta il grado di realismo dell’obiettivo di giungere rapidamente alla CMU.

DI MARCELLO GUALTIERI
Mario Draghi

Sanzioni, più dialogo

Introdotto un nuovo strumento che delinea le procedure di competenza della Consob Contemplata la possibilità di de nire il procedimento tramite accordi negoziali

La Legge Capitali (5 marzo 2024 n. 21) ha introdotto una serie di interessanti novità, volte a favorire la raccolta di capitali sul mercato attraverso la rimozione di vincoli normativi e operativi. È quindi nell’ottica di una maggiore e cienza e di un miglior funzionamento del mercato che vanno lette anche le novità apportate al sistema sanzionatorio di competenza dell’Autorità di vigilanza. In particolare, il legislatore italiano ha introdotto uno strumento innovativo di de nizione delle procedure sanzionatorie promosse dalla Consob, attraverso l’inserimento di un nuovo titolo con un solo articolo ad hoc (il 196 – ter appunto) all’interno del testo unico sulla nanza (Tuf).

Tale disposizione contempla la possibilità (auspicata, per la verità, dagli addetti ai lavori da oltre un decennio) di de nire il procedimento sanzionatorio tramite accordi negoziali, evitando così l’irrogazione della sanzione.

De nizione rapida della controversia

Lo scopo perseguito dal Governo, analogo a quello di altri istituti contenuti nel Tuf, è di natura sostanzialmente de attiva, consentendo al soggetto destinatario di contestazioni di de nire velocemente la propria posizione attraverso modalità più dialoganti e meno penalizzanti e riducendo così i procedimenti sanzionatori pendenti; il tutto con il vantaggio aggiuntivo

di risolvere l’infrazione contestata attraverso la rimozione degli e etti negativi della condotta contestata. Se lo strumento è nuovo in ambito nanziario, non costituisce una novità assoluta rispetto al panorama normativo, dal momento che, come anche precisato nella Relazione illustrativa del Governo, la misura di self-cleaning in commento replica, con gli opportuni adattamenti, l’analoga disciplina prevista dalla normativa antitrust. Venendo al funzionamento dello strumento, la novella legislativa prevede che, entro il termine di trenta giorni dalla ricezione della lettera di contestazione, il soggetto interessato possa presentare all’Autorità di vigilanza degli

DI PAOLO SOBRINI*

Nonostante l’intervento dell’autorità

sia senz’altro apprezzabile e opportuno per le questioni evidenziate, a una prima lettura non mancano alcune problematiche di carattere interpretativo e applicativo

caso, dal momento che dette soluzioni “transattive” si traducono sostanzialmente nella proposta di misure di carattere organizzativo e strutturale che appaiono più confacenti aduna società che a un individuo.

L’ora delle regole procedurali

“impegni” volti a eliminare le lesioni degli interessi degli investitori e del mercato.

Ente di controllo

A quel punto, la Consob è chiamata a valutarne l’ammissibilità e l’idoneità e, in caso di esito positivo, può adottare il provvedimento che rende i predetti impegni obbligatori e pubblicare il contenuto di quest’ultimi.

Detta decisione de nisce il procedimento senza accertare la decisione. In buona sostanza, il settlement rimuove la violazione contestata senza che quest’ultima si concluda con l’applicazione di sanzioni.

Da notare che la Consob, tuttavia, può riaprire d’u cio il procedimento sanzionatorio qualora: o si modi chi in modo determinante la situazione di fatto rispetto a un elemento su cui si fonda la decisione, o i soggetti interessati contravvengono agli impegni assunti, o la decisione si fonda su informazioni trasmesse dalle parti che sono incomplete, inesatte o fuorvianti.

In caso di mancato rispetto degli impegni i limiti edittali massimi della sanzione amministrativa pecuniaria prevista dalla normativa di riferimento sono aumentati del 10 per cento.

Mancato coordinamento

Nonostante l’intervento sia senz’altro apprezzabile e opportuno, a una prima lettura non mancano alcune problematiche interpretative e applicative.

Innanzitutto, al di là del termine di presentazione eccessivamente ridotto, sembra mancare un raccordo con gli ulteriori termini procedurali previsti dalla normativa (sempre, peraltro, di trenta giorni) per la presentazione di deduzioni o per chiedere un’audizione. Non è chiaro, in altre parole, come si coordina la possibilità di presentare gli impegni con quella di formulare deduzioni difensive.

Inoltre, se destinatario di una lettera di contestazione può essere sia una persona giuridica che una persona sica, l’applicazione della disciplina sugli impegni suscita più di una perplessità in quest’ultimo

In ne non appare chiara la seconda parte della previsione secondo cui la Consob può rendere gli impegni obbligatori e “pubblicare gli impegni medesimi”. Difatti, se lo strumento in commento presenta l’indubbio vantaggio (tra l’altro) di evitare una sanzione e, soprattutto, l’eventuale pubblicità di quest’ultima, con i conseguenti bene ci sotto il pro lo reputazionale, la pubblicazione degli impegni assunti, ove fosse obbligatoria e automatica, rischierebbe di vani care detto bene cio e rendere l’istituto meno appetibile agli occhi dei soggetti vigilati. E ciò nella misura in cui l’assunzione di un impegno potrebbe essere letta dal mercato come riconoscimento di colpa e sussistenza di un’infrazione.

A Consob, che dovrà intervenire con proprio provvedimento, spetta ora il compito di disciplinare le regole procedurali di dettaglio relative alla presentazione e alla valutazione degli impegni. L’auspicio è che sia anche l’occasione per dipanare ogni dubbio.

Senior associate di Advant Nctm

Wealth on the move

Geopolitical tensions are driving HNWIs to relocate to more favourable jurisdictions “ e European Lifestyle Report” analyses the changes taking place

BY KNIGHT FRANK (Abbiamo lasciato il testo in inglese per cogliere le sfumature del contenuto, n.d.r.)

With 2024 the biggest election year in history, policy and tax changes are coming thick and fast, impacting property markets, crossborder investment and wealth ows. Newly- elected governments are trying to balance increased spending on a ordable housing and infrastructure with the challenge of reducing de cits and still attracting foreign investment. Geopolitical tensions and policy changes are driving HNWIs to relocate to more favourable jurisdictions. e swift withdrawal of CHF 1.5 billion from Credit Suisse in late 2022 by wealthy account holders highlighted how quickly a uent individuals can react to perceived nancial risks. Changes in market conditions, tax incentives, visa options, and lifestyle improvements can also drive relocation decisions among the wealthy. e pandemic, new hybrid working models and a rise in early or semi-retirement among those in their fties have contributed to this trend of increased mobility. Henley & Partners predict that a record 128,000 millionaires will relocate globally this year, surpassing the previous record of 120,000 set in 2023. However, an in ux of wealthy foreigners has also triggered a policy response in some countries leading to a modi cation of nancial incentives o ered to expatriates.

e analysis

“European Lifestyle Monitor” evaluates 20 premier European destinations – 10 cities and 10 resorts

– across ve key metrics: Economy, Human Capital, Quality of Life, Environment, and Infrastructure & Mobility. Drawing on extensive data from sources such as Oxford Economics and the European Commission, this analysis integrates data-backed insights with proprietary datasets, o ering a comprehensive comparison for high-net-worth individuals considering relocation.

e ranking

Cities: London stands out in Economy and Human Capital, while Vienna leads in Quality of Life. Stockholm excels in Environment, and Berlin is a top choice for Infrastructure & Mobility. Cities like Paris, Dublin, and Madrid also shine in various categories, each o ering unique strengths. Resorts: Lake Geneva and Monaco are top performers, with Lake Geneva excelling in Economy and Quality of Life, and Monaco in Human Capital. e South of France and Bordeaux also rank highly, particularly in Economy and Environment. ese rankings underscore the diverse strengths of Europe’s leading cities and resorts, making them attractive options for discerning individuals seeking to relocate.

Security and taxation

Security and taxation are more critical for HNWIs than visa concerns when relocating. With rising geopolitical volatility and privacy challenges in the digital age, this focus is unsurprising. Security and privacy are the top

Lake of Ginevra
Photo courtesy of Knight Frank

priorities, followed by employment and tax bene ts. Gender di erences were minimal, but generational variations were noted. Tax is particularly important for Generation X, Boomers II, and Post-War generations, especially those nearing retirement. Millennials and Gen Z prioritise employment and education more highly. Factors like climate, leisure, and visas rank lower overall.

e property situation

Wealth taxes are less concerning for high-net-worth individuals (HNWIs) than portrayed, perhaps because only a few European countries impose them. Spain, Norway and Switzerland have a net wealth tax whilst France, Italy and Belgium have a wealth tax on selected assets only. Property taxes are a bigger concern for HNWIs, though Europe’s costs for purchase, ownership, and sale are relatively favourable. ere are gender and generational di erences in tax concerns: women prioritise inheritance tax, while men focus on income tax. Boomers are less worried about inheritance tax compared to Gen Z.

Passports & visas

According to Knight Frank’s Wealth Report 2024, 19% of ultra-highnetworth individuals are planning to apply for a second passport or obtain new citizenship in 2024. According to our European Relocation Survey, digital nomad Digital Nomad visas are the most popular route (36%) although usually temporary visas in countries like

Reason: I could imagine myself living in Lake Como due to its similarities to Portugal’s lifestyle. The serene, laid-back atmosphere, breathtaking scenery, and authentic living, along with a food culture comparable to Portuguese cuisine, are very appealing. Charming lakeside eateries are perfect for socialising with friends and family. At this stage, I prioritise relaxation and enjoying the area’s beauty, with easy access to international travel. Proximity to Milan offers cultural opportunities, and Italy’s tax incentives for expatriates provide financial benefits.

Chosen Lake of Como

Portugal can be a route to residency. Data from the UK O ce of National Statistics underlines the surge in multiple passports. In 2021, a total of 1.26 million usual residents of England and Wales held multiple passports, up from 612,000 in 2011.

Location type

e 83% of HNWIs prefer a city location as their permanent base, highlighting the appeal of urban areas for their economic opportunities, cultural amenities, and infrastructure. Meanwhile, 17% of respondents favour resorts or rural locations, indicating an ongoing interest in the peace, natural beauty, and slower pace of life that these environments o er, a trend we saw strengthen during the pandemic.

Target markets

the most desirable European cities and resorts for HNWIs considering relocation. Paris tops the list of cities, followed by Berlin, Barcelona, Vienna, and Madrid, each o ering unique cultural, economic, and lifestyle bene ts that appeal to a uent movers. Among resorts, Verbier in Switzerland is the leading choice, known for its luxury alpine living. Monaco, with its glamorous Mediterranean lifestyle, is also highly favoured, along with the picturesque South of France, the ski haven of Chamonix, and Marbella, renowned for its sunny climate and high-end amenities. Each location o ers a distinctive appeal for potential residents.

Il focus sull’Italia

Il documento fornisce un’analisi approfondita sulla domanda di alloggi di lusso tra gli espatriati facoltosi in Europa: tendenze immobiliari, stile di vita, cambiamenti fiscali e politici. Milano è al quarto posto tra le città europee scelte degli alto spendenti, grazie al suo “capitale umano”. Con i suoi 398 voli diretti, la capitale della moda e della finanza risulta particolarmente attrattiva, come dimostra l’incremento dei prezzi degli immobili prime, che in un anno sono passati da 15.200 a 16.800 euro al metro quadro fino al terzo trimestre 2024, con un incremento del 2%. Si prevede che in Italia gli ultra high net worth individuals aumenteranno del 18,7% nel 2024. Solo nel 2023, nella Penisola ne erano presenti 15.952

Si stima, in generale, che tutte le principali economie europee registreranno una crescita dei prezzi. In Italia la crescita sarà dell’1,7% entro il 2025 e dell’8,2% entro il 2028. L’Europa primeggia inoltre per il numero di proprietari di

case di diverse nazionalità: l’Italia in questa classifica si colloca al terzo posto, dopo Francia e Spagna. La Toscana è terza in classifica nel sondaggio European Lifestyle Monitor per quanto riguarda la qualità della vita e quarta per il benessere ambientale. In Toscana, i prezzi degli immobili prime sono passati in 12 mesi da € 9.800 a 10.800 al metro quadro fino al terzo trimestre 2024, con un incremento del 5,4%. Kate EverettAllen, responsabile del dipartimento di ricerca di Knight Frank per gli immobili residenziali, afferma: “La convergenza di elezioni globali, cambiamenti politici, tensioni geopolitiche e aumento dei deficit pubblici - intensificati dalla pandemia - sta spingendo gli individui con un patrimonio elevato a rivalutare il luogo in cui possono raggiungere lo stile di vita ideale e salvaguardare il proprio patrimonio. L’Europa spicca nelle loro valutazioni, offrendo mercati immobiliari trasparenti, istruzione di alto livello, accessibilità, assistenza sanitaria eccellente e un alto livello di sicurezza e stabilità”.

Sguardo all’orizzonte

Molti di noi spesso restano ingabbiati nei ricordi di quello che è stato La grande s da da cogliere è riuscire a vivere pienamente il tempo presente

“Il passato è un luogo di riferimento, non una residenza”. Questa citazione ci ricorda che, per quanto importante sia ciò che abbiamo vissuto, il nostro vero potere risiede nel presente. Eppure, molti di noi restano legati al passato, incapaci di lasciarlo andare.

Il passato cambia forma Alcuni sostengono che il passato si ripeta, come un’eco costante nella propria vita. Numerosi studi dimostrano che i ricordi non sono immagini statiche, ma si modi cano nel tempo, in uenzate dalla nostra percezione e dal signi cato che attribuiamo loro. In altre parole, non sono gli eventi in sé a de nirci, ma il modo in cui li abbiamo vissuti, compresi e interiorizzati. Immaginate, ad esempio, una prestazione scolastica. Uno studente che riceve una critica su un compito potrebbe vivere l’esperienza come un fallimento, ricordando quell’evento come una conferma della propria

inadeguatezza. Un altro studente, che ha ricevuto la stessa critica, potrebbe invece interpretarla come uno stimolo per migliorare e un’opportunità di crescita.

Lo stesso evento può quindi essere vissuto e ricordato in modi radicalmente diversi, con e etti che si ripercuotono nel modo in cui a rontiamo le s de future. Molte persone si ritrovano a vivere con ansia, tristezza o senso di inadeguatezza la propria vita personale o professionale a causa di interpretazioni distorte o disfunzionali di eventi del passato. Di fronte a questo, la tentazione di fuggire dal proprio passato è forte, ma scappare non è mai la soluzione. Gli eventi non possiamo cambiarli, ma possiamo cambiare il modo in cui li vediamo. Chiediamoci: “cosa posso fare ancora per modi care quella situazione che ancora mi addolora o mi stressa?”. Se la risposta è: “Nulla”,

allora è arrivato il tempo di lasciare andare, di elaborare le emozioni che quell’evento ha suscitato e trarne gli insegnamenti preziosi che quella esperienza ci ha donato.

Il successo nella consulenza

Il consulente di successo non è schiavo del passato, ma ne fa un alleato. Non si tratta di scavare ossessivamente alla ricerca dei “perché”, rischiando di perdersi in una spirale senza ne. Il passato non si può cambiare, ma possiamo cambiare il modo in cui lo vediamo. E, soprattutto, possiamo usare questa nuova prospettiva per vivere meglio il presente e costruire un futuro più luminoso. Ogni giorno ci o re l’opportunità di trasformare i nostri pensieri sul passato e liberarcene. Dopotutto, i pensieri sono malleabili, si possono modi care. Come ci ricorda una saggezza antica: “Non permettere che il tuo passato invada il presente e distrugga il tuo futuro.”

Investiamo con cura nell’healthcare del futuro

Un approccio focalizzato sulla salute delle aziende.

AB International Health Care Portfolio

In un contesto di mercato incerto, il settore sanitario può offrire interessanti opportunità agli investitori grazie alla sua resilienza. I mutamenti demografici e l’incremento della domanda a livello globale, infatti, lo hanno reso meno vulnerabile alle condizioni macroeconomiche.

Grazie all’innovazione, a valutazioni favorevoli e a una redditività via via maggiore, inoltre, il comparto presenta anche un buon potenziale di crescita.

Per scovare opportunità occorre un approccio focalizzato. Piuttosto che inseguire le ultime novità in ambito scientifico, il team di AB International Health Care Portfolio punta a scoprire società con un potenziale di rendimento interessante tramite un’approfondita ricerca sulla loro solidità. Seguiamo un approccio concentrato, investendo nelle aziende destinate a nostro avviso a prosperare sia oggi che in futuro.

Per saperne di più

Questa è una comunicazione di marketing. Riservato esclusivamente agli investitori professionali. Il valore di un investimento può diminuire o aumentare e un investitore può anche non riottenere l’intera somma investita. Capitale a rischio. Le presenti informazioni sono fornite da AllianceBernstein (Luxembourg) S.à r.l. Société à responsabilité limitée, R.C.S. Lussemburgo B 34 305, 2-4, rue Eugène Ruppert, L-2453 Lussemburgo. Autorizzata in Lussemburgo e regolamentata dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF). Il portafoglio è un comparto di AB SICAV I, società di investimento a capitale variabile (société d’investissement à capital variable) di diritto lussemburghese.

La vendita dei Comparti di AB può essere limitata o soggetta a conseguenze fiscali avverse in alcune giurisdizioni. La presente promozione finanziaria è destinata esclusivamente a persone nelle giurisdizioni in cui i fondi e le relative classi di azioni sono registrati o che possono comunque legittimamente riceverla. Prima di investire, gli investitori devono esaminare il Prospetto completo del Comparto, insieme insieme al KIID o KID del Comparto e il bilancio più recente. Le copie di tali documenti, ivi inclusa l’ultima relazione annuale e, se emessa successivamente, l’ultima relazione semestrale, possono essere ottenute gratuitamente da AllianceBernstein (Luxembourg) S.à r.l. visitando il sito www.alliancebernstein.com o www.eifs.lu/alliancebernstein, o in formato cartaceo contattando il distributore locale nelle giurisdizioni in cui la distribuzione dei fondi è autorizzata. ICMA2024309

Palazzo Luce
Gamper Bar Foto di Lea Anouchinsky

Dormire a Palazzo

Tra arte e design, Enselmi ha creato in Salento una struttura unica e a ascinante

Gli esempi in giro per il mondo, dalla Frick Collection al Peggy Guggenheim

Trasformare la propria abitazione in una splendida galleria di opere d’arte non è nuovo ai collezionisti. Fin dagli inizi del Novecento, facoltosi mecenati hanno aperto le porte delle loro abitazioni ai visitatori; basti pensare alla Frick Collection di New York, museo dal 1935, ma per anni dimora del magnate dell’acciaio Hanry Clay Frick, oppure al Peggy Guggenheim Museum di Venezia, un tempo casa privata della stessa Peggy e ora uno dei principali musei d’arte contemporanea italiani. Questa prassi è continuata per tutto il secolo scorso no ad arrivare ai nostri giorni, dove è sempre più comune imbattersi in moderne case-museo, dove arte, architettura e design si intrecciano, creando spazi espositivi inediti.

Nel cuore di Lecce

A acciato sulla cavea del Teatro Romano, nel cuore antico della città, Palazzo Luce è nato dal desiderio di Anna Maria Enselmi di creare il luogo perfetto per la sua collezione di design e di arte contemporanea. Concepito come un’opera d’arte totale, ha preso forma dalla passione di una collezionista che è riuscita

DI ALESSIA ZORLONI
Palazzo Luce suite Fanciullino Foto di Enrico Costantini

a coinvolgere con entusiasmo e sensibilità designer, artisti, architetti e galleristi, come compagni di viaggio, in un progetto culturale corale. Nato come residenza dei Conti di Lecce nel XIV secolo, Palazzo Luce ha trovato nuova vita nella visione della collezionista–dove la contemporaneità dialoga con il cuore antico di Lecce – aprendosi a un’inedita esperienza di ospitalità. Ogni spazio è abitato da opere d’arte e di design, interventi site-speci c,

pensati da artisti e creativi nella dimensione luminosa di una dimora che si apre, per essere non visitata, ma vissuta.

Eredità artistica

I volumi monumentali dell’edi cio storico e le forme creative più attuali dialogano a Palazzo Luce con una rara armonia e un’inedita cura per i dettagli: gli arredi di Gio Ponti, il salone con le silhouettes di William Kentridge, le opere di omas

Palazzo Luce

stanza della Musica

Foto di Lea Anouchinsky

Ru , il bar disegnato appositamente per il palazzo da Martino Gamper, i dipinti e le ceramiche di Antonio Marras, le foto di Ugo Mulas e Mimmo Jodice, il tappeto disegnato da Joseph Kosuth per la Stanza della Musica, l’a resco dipinto da David Tremlett nella volta della suite dedicata a Maria d’Enghien - Contessa di Lecce - l’immagine ipnotica di Marina Abramović, i vasi di Bruno Gambone, il neon freddo di Joseph Kosuth nella spettacolare terrazza. Palazzo Luce è un gioiello nel Salento, un luogo unico al mondo, con cui Anna Maria Enselmi lascia la sua eredità. “Ho voluto de nire questo progetto il mio testamento” ha a ermato la collezionista. “Palazzo Luce è il segno più puro che posso lasciare di me. C’è la mia folle visione, la mia passione per l’estetica, per l’arte, per il design, e questo io lo considero un testamento”.

INVESTI NEL REDDITO FISSO

Promozione finanziaria. Riservato esclusivamente a investitori professionali. I giudizi e le opinioni espresse nel presente documento appartengono al gestore, salvo laddove diversamente specificato e non costituiscono un consiglio di investimento. BNY Mellon è il marchio aziendale di The Bank of New York Mellon Corporation e delle sue filiali. Documento emesso in Italia da BNY Mellon Fund Management (Luxembourg) S.A. (BNY MFML), una società per azioni (société anonyme) costituita e operante ai sensi del diritto del Lussemburgo con numero di registrazione B28166 e avente

Private tech

Tra gli investitori istituzionali cresce l’interesse verso aziende fortemente innovative La normalizzazione dei tassi apre le porte a un’accelerazione delle operazioni

Abbiamo da poco oltrepassato la prima metà del 2024 ed è questo il momento opportuno per fare il punto su ciò che sta accadendo nel mercato del private equity. Analizzando i dati più recenti su operazioni e fundraising, si trovano potenziali segni di una ripresa

graduale in alcune aree e una notevole resilienza in altre.

In Italia, il mercato tecnologicoancora poco esplorato - presenta ampi margini di crescita ed una opportunità di investimento. I settori su cui puntare vanno dalla cybersecurity all’intelligenza

arti ciale, dal software al cloud e alla robotica e automazione.

La resilienza del pe Il mercato degli investimenti in private equity continua a preservare un certo dinamismo. Nel 2023 l’aumento dei tassi d’interesse e

DI IGNAZIO CASTIGLIONI*

un clima macroeconomico incerto ne hanno rallentato il passo, ma già quest’anno la normalizzazione dell’in azione e la prospettiva di tassi più bassi stanno alimentando un maggiore ottimismo nel settore, con il mercato del private equity in uno stato di cauta ripresa. La prevista ripresa delle operazioni non si è ancora pienamente materializzata. A livello globale, le operazioni di private equity nel primo semestre 2024 hanno raggiunto in valore i 621 miliardi di dollari, in riduzione dell’8,5% rispetto allo stesso periodo del 2023, mentre in numerosità hanno registrato un calo più signi cativo, con circa 7.000 operazioni e ettuate nel primo semestre, in calo del 18,3% rispetto al 2023.

Tuttavia, queste cifre nascondono un miglioramento signi cativo nel secondo trimestre dopo un inizio dell’anno lento che fa prevedere un incremento continuo anche nel corso del resto dell’anno. Il secondo trimestre ha visto, infatti, operazioni più grandi contribuire a sostenere il valore globale del settore del private equity, che è aumentato del 7,9% trimestre su trimestre. Questo aumento di valore è stato ancora più pronunciato in Europa, dove le nuove operazioni hanno totalizzato 107 miliardi di euro nel secondo trimestre del 2024, con un aumento del 27,3% rispetto al trimestre precedente. Per l‘intero anno, come stima Bain & Co. nel suo “Global Private Equity Report 2024”, il valore delle sole operazioni

Per l‘intero anno, come stima Bain & Co. nel suo “Global Private Equity Report 2024”, il valore delle sole operazioni di buyout
è destinato a raggiungere i 521 mld di dollari, in crescita del 18% rispetto al 2023

di buyout è destinato a raggiungere i 521 miliardi di dollari, in crescita del 18% rispetto al 2023, trainato anche da una maggiore dimensione media delle operazioni.

Cresce la ducia tra gli operatori Sul mercato italiano, secondo il “Deloitte PE Con dence Index” costruito sulle aspettative degli operatori, la ducia nel secondo semestre del 2024 continua a crescere e ha ormai raggiunto il valore più alto dal 2022 (112 punti). Inoltre, da quanto emerge dal Private Equity Survey di Deloitte con Ai , il 90% degli operatori prevede un miglioramento o una stabilizzazione del panorama economico italiano. Un clima che già adesso si delinea nei numeri del primo semestre 2024, che vede i deal e ettuati a quota 217 attestandosi a livelli più che soddisfacenti e in linea con il contesto post-Covid.

Pesa il confronto con il post-Covid L’attività è comunque ancora contenuta rispetto ai livelli vertiginosi degli ultimi due anni, ma il periodo 2021-2022 rappresenta un benchmark piuttosto

ingiusto. Questo biennio ha visto livelli di attività senza precedenti, alimentati da tassi di interesse ai minimi storici e massicce misure di stimolo post-Covid. Se confrontati con le medie più “normali” del periodo 2017-2020, i valori attuali delle operazioni sono sorprendentemente simili. In poche parole, le cose sono tornate alla normalità da una prospettiva di valore, anche se il volume continua a diminuire. Una spiegazione per questa divergenza valore/volume si può ricondurre al costo del capitale ancora elevato per i fondi di private equity che devono comprare e che si trovano a dover a rontare, rendendo in questo periodo i venditori più inclini a proporre in vendita solo le aziende con le performance migliori con valutazioni premium, allungando la durata dell’hoding period delle altre società in portafoglio. La conseguenza è un minor numero di operazioni, ma con dimensioni più grandi in valore.

Un orizzonte poco esplorato Sebbene l’Italia non sia abitualmente considerato un Paese produttore di tecnologia, il grande cantiere della

sua digitalizzazione nasconde molte opportunità per chi è interessato al mega-trend del tech. Come indicato da “Mordor Intelligence”, l’Italia sta vedendo un incremento degli investimenti da parte di grandi player globali come Microsoft, che ha annunciato la disponibilità della sua prima regione cloud in Italia, e Hewlett Packard Enterprise, che sta modernizzando la sua piattaforma Fastcloud per migliorare l’agilità e la visibilità dei costi.

La spinta del legislatore Soprattutto nel contesto post-Covid gli investimenti in tecnologia sono cresciuti considerevolmente in Italia. Secondo il “Digital Economy and Society Index” (DESI) del 2023, che misura la performance digitale dei paesi dell’UE basandosi su vari indicatori, l’Italia ha mostrato progressi signi cativi nella digitalizzazione, pur necessitando di ulteriori progressi per allinearsi completamente alla media dei paesi europei. Un processo che è estremamente supportato da Bruxelles - anche attraverso i fondi del Next Generation Eu - e, proprio per questo, tutto il settore è destinato a crescere in modo importante: mentre il Pil italiano crescerà dall’1,0% (recente stima dell’Ue) all’1,2% da qui al 2026, il mercato digitale aumenterà le sue dimensioni mediamente del 4,6% anno su anno, almeno quattro volte e mezzo il Pil. Un’ascesa favorita anche dal piano normativo che vede

strumenti nuovi come gli Eltif 2.0 e la novità degli evergreen, fondi di private equity perpetui diversamente dei fondi con la classica scadenza a 10 anni.

Le stime di Intermonte, basate sulle performance attese delle aziende tecnologiche italiane quotate, evidenziano una forte crescita del business negli ultimi anni, con i ricavi del 2023 in aumento mediamente del 15,5% anno su anno. Un chiaro indicatore di una forte domanda di tecnologia sul mercato, che coinvolge con grande probabilità anche l’universo delle imprese non quotate e su cui verte l’attenzione del private equity. Nel 2025, la crescita continuerà con un’ulteriore adozione delle tecnologie emergenti. Il mercato tecnologico italiano è previsto crescere a un tasso annuo composto (Cagr) del 9,8%.

Obiettivo 2026

Guardando al 2026, l’Italia mira a diventare un leader nella trasformazione digitale, sfruttando appieno il potenziale dell’Intelligenza Arti ciale e delle altre tecnologie avanzate. La strategia Italia Digitale 2026 prevede di migliorare ulteriormente le competenze digitali della popolazione attraverso programmi di formazione estesi, che coinvolgono scuole, università e programmi di re-skilling per i lavoratori. Il mercato delle telecomunicazioni vedrà una signi cativa espansione dei servizi 5G, con la di usione dei

ripetitori per fornire connettività a banda larga, e lo sviluppo ulteriore della bra, con progetti in corso per coprire oltre dieci milioni di abitazioni (Mordor Intelligence).

I settori più promettenti

Un’Italia più digitalizzata vede opportunità nell’ambito del cloud computing, della condivisione di milioni di dati e del cosiddetto internet of things, che permette agli oggetti di comunicare tra loro. Con l’espansione delle regioni cloud e l’aumento della domanda di servizi scalabili, le soluzioni cloud continueranno a essere un settore chiave. Più dati saranno stoccati su cloud e con l’espansione delle infrastrutture digitali, la sicurezza informatica diventerà sempre più cruciale per proteggere i dati e le operazioni aziendali e sarà sempre più necessario investire in cybersecurity. In particolare, sicurezza informatica e i big dataovvero le tecnologie per processare una grande quantità di daticresceranno intorno al 14% annuo nei prossimi tre anni.

Un ambito attiguo e con prospettive di crescita ancor più interessante è quello dell’intelligenza arti ciale (IA). Sebbene negli Stati Uniti vi sia nel mondo nanziario un consenso generale sul fatto che l’IA possa essere per valori in una fase di pre-bolla, sia nei mercati pubblici che privati, la prossima fase che sta emergendo vedrà un uso molto ampio e più specializzato dell’IA in processi industriali complessi,

con grandi bene ci trasversali in tutti i settori (ad esempio Sano la utilizza nel processo di scoperta dei farmaci). In Italia, secondo AnitecAssinform, nel periodo 2023-2026 l’IA registrerà, da sola, un tasso di crescita annuo del 28,2%, il più alto dell’intero settore tecnologico. La strategia nazionale sull’AI, che include l’implementazione di soluzioni AI per migliorare l’e cienza della pubblica amministrazione e promuovere l’innovazione nelle imprese, sarà un forte driver di crescita.

Da non dimenticare il segmento del software (previsto crescere del 5,8% annuo nel triennio 20232026) con il mondo del software-asa-service (SaaS) che lo scorso anno ha raggiunto un giro d’a ari di 1,5 miliardi di euro (+19%), secondo le stime del Politecnico di Milano. Secondo Anie, inoltre, automazione e robotica confermano i trend di espansione (+15% nel 2023), sotto l’egida del continuo sviluppo dell’Industria 4.0 (e della nascente 5.0) e dell’esigenza di aumentare l’e cienza nella produzione e di avviare nuovi percorsi di business.

Pmi, un tesoro da scoprire Il tessuto imprenditoriale italiano è costellato di piccole e medie imprese, per lo più a gestione familiare con un grande bisogno di capitali per potersi sviluppare al meglio. Lo abbiamo testato nella nostra attività come Hat sgr, investendo in realtà come Wiit, azienda di cloud computing che

Ignazio Castiglioni

fatturava solo 9 milioni di euro quando siamo entrati nel capitale e oggi vale mezzo miliardo a Piazza A ari. Discorso simile per Gpi, divenuto il più grande gestore italiano di cartelle cliniche digitali, che oggi fattura 430 milioni di euro, complici 14 acquisizioni negli ultimi anni. Oggi siamo impegnati con il quinto fondo di private equity, Hat Technology Fund 5, rivolto al mega-trend della tecnologia con 200 milioni di euro pronti per essere

investiti nelle aziende italiane. In particolare, puntiamo su società che operano in settori strategici ad alto potenziale di crescita nel mercato Tmt (technology, media & entertainment, telecommunications), con particolare attenzione all’intelligenza arti ciale, al software e all’automation & robotics.

*Co-fondatore e ceo di Hat Sgr

It’s a Kind of (Silicon) Magic

Conductivity of an element is a crucial criterion in favour or against its mass adoption e role that Silicon plays in the functioning of modern chips can not be stressed enough

As mentioned at the end of the previous column, in order to sketch out the basic physics of chips, it’s necessary to talk, more extensively, about a crucial aspect of any physical element: its conductivity. Broadly speaking, elements are divided in three categories: conductors, semiconductors and insulators. As the naming suggests, conductors are the elements through which electric current “ ows” easily (the already mentioned metals, like aluminum, which have low “resistance”) while insulators are those through which electric current “ ows” with di culty (or it does not at all, like plastics, which have high “resistance”).

More interesting is the middle category, the one of the worldfamous “semiconductors” (a term oftentimes used interchangeably for “chips”, which is not technically accurate as I shall conclude later) –and the reason why these elements are interesting and world-famous lies precisely in the fact that the “ ow” of electric current through them is not xed but it is, instead, possible to regulate it in a way as to allow for “ ow” or “not ow”. ere

is a whole host of semiconductor elements but, for the most part, it’s important to just know that the rst one to be used at scale, back in the days, was the Germanium (Ge32). Germanium as well as other semiconductor elements are still used but only in highly speci c designs and for highly speci c purposes. e ever-present star is, instead, Silicon (Si14). Although there were other factors at play that determined the mass usage of Silicon, none was more important than sheer abundancy. Silicon is the second most abundant element of the Earth’s crust, second only to oxygen, and the third most available of the Earth’s mantle. Vast supply, by de nition, implies low prices which, especially the beginning, did not hurt. e magic of Silicon becomes evident when looking at any chip. It goes without saying that 2024-chips are extraordinarily complex devices but, at the most basic of all basic levels, it could be said, with a certain degree of approximation, that they are an immense collection of transistors that, together, create circuits through which electric current is manipulated so as to

perform useful tasks. Transistors, alone, are an immense topic that could be worth an entire book but, again, for the purposes of this series a few ideas are su cient. Transistors are minuscule devices that are made up of three terminals: gate, source and drain. As the naming suggests, the gate is the General that decides when the electric current can “ ow” from the source to the drain (or viceversa). e space that separates source from drain is conventionally referred to as “channel”. Everything (that is, the magic) revolves around the di erence in potential between gate and channel – when there is voltage (or potential di erence) between the two an electric eld comes to life, e ectively turning the transistor “on” by increasing the conductivity of the channel. Voltage at the gate, in turns, can be determined in a number of ways, depending on the design of the transistor. For example, the gate could be connected to another transistor (in this case, the state of the rst transistor would determine the second transistor’s gate voltage) but it could also be part of a circuit

A detail of the silicon mineral
It’s the complex interaction of billions of transistors being turned on and o simultaneously that creates the paths for electric current to walk on and, along the way, do something useful

with a battery and a switch. At any rate, what matters is that once the voltage at the gate exceeds a certain threshold, the whole chain is set in motion: the di erence in potential between the gate and the channel generates, as mentioned, an electric eld that turns on the transistor and allows for electrons to “ ow” in the channel (which is, ultimately, determined by the voltage at the gate).

us, it is this precise control of “ ow”, which is made possible by silicon’s conductivity, that is the basis of a chip. It’s the complex interaction of billions of transistors being turned on and o simultaneously that creates the paths for electric current to walk on and, along the way, do something useful. us, all chips are made of semiconductor elements (Silicon, Germanium) + other elements but

not all semiconductor elements are necessarily chips. Many crucial details have been skipped over, in this column, in order to maintain the focus on the role that the semiconductivity of an element (Silicon, in this case) plays – they must, necessarily, be dealt with in the next column, that shall nish with chips’ basics before moving on to how chips are, actually, designed from scratch.

Silicon ingot

RING

SCENOGRAFIA

È LO STORICO MERCATO ALLE GRIDA DEL LONDON METAL

EXCHANGE, DOVE L’ATTIVITÀ DI TRADING AVVIENE IN INTERVALLI

DI CINQUE MINUTI NOTI COME RING, ALL’INTERNO

DI UN CERCHIO DI SEI METRI DI DIAMETRO.

A caratterizzare questo mercato è la presenza di due grandi tabelloni che mostrano i prezzi correnti, attirando gli sguardi di tutti gli operatori. Ogni partecipante ha un posto sso all’interno del ring ed è a ancato da un assistente che comunica con i clienti.

CHIUSURA SVENTATA

SVOLGIMENTO DELLA SEDUTA

L’attività di negoziazione si svolge in periodi di cinque minuti de niti, noti come “anelli”, durante i quali i trader e gli agenti di borsa e ettuano negoziazioni alle grida, in una fossa di negoziazione.

A marzo 2020, subito dopo lo scoppio della pandemia, è stato chiuso e sostituito da un sistema elettronico, ma 15 mesi dopo si è deciso per la riapertura superando le resistenze di quanti ritenevano questo sistema ormai superato nell’era digitale.

I PRECEDENTI

L’istituzione nanziaria, che è in vita dagli inizi del diciannovesimo secolo, già in passato era sembrata a un passo dalla chiusura con la conversione all’elettronica. Il cavallo di battaglia dei tradizionalisti è da sempre il rischio di ampli cazione delle oscillazioni ad opera dei computer

L’USCITA DI SOCGEN

Société Générale si è ritirata dallo storico mercato delle contrattazioni ad agosto, sollevando dubbi sulla sostenibilità a lungo termine del più grande mercato a cielo aperto d’Europa. Attualmente restano sette grandi operatori, oltre ai trader singoli.

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Leonteq è una società svizzera attiva nei settori finanziario e tecnologico, specializzata nell’emissione di certifi cati di investimento. Fondata nel 2007 e quotata sulla Borsa di Zurigo dal 2012, è diventata uno dei protagonisti del mercato dei certifi cati di investimento grazie all’esperienza sviluppata negli anni ed alla piattaforma proprietaria di cui si avvale. Dall’inizio della sua attività in Italia, Leonteq ha emesso oltre 3000 prodotti di investimento sui mercati EuroTLX e SeDeX. A conferma della sua solidità, la società ha ottenuto il rating investment grade (BBB con outlook stabile) dall’agenzia Fitch Ratings. Come funzionano i nostri certifi cati Softcallable

• I Certifi cati Softcallable sono prodotti che offrono una cedola condizionata pagata periodicamente qualora ci sia un rialzo o un moderato ribasso fino al livello barriera della cedola del sottostante. Grazie all’effetto memoria, ad ogni data di pagamento della cedola saranno accreditate anche le eventuali cedole non pagate in precedenza.

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PUBBLICITÀ La presente comunicazione ha finalità pubblicitarie e non costituisce sollecitazione, consulenza, raccomandazione né ricerca in materia di investimenti. Prima di assumere qualsiasi decisione di investimento, leggere attentamente il Prospetto di Base, ogni eventuale supplemento e la relativa Nota di Sintesi nonché le Condizioni Definitive (Final Terms) e il Documento contenente le informazioni chiave (KID) di ciascun prodotto, con particolare attenzione alle sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’investimento, alle sedi di esecuzione ed ai costi e oneri connessi. Per i prodotti emessi da Leonteq Securities AG, il Prospetto di Base è stato approvato dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF) in Lussemburgo e notificato alla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB) in Italia. Per prodotti emessi da EFG International Finance (Guernsey) Ltd, il Prospetto di Base è stato approvato dalla Central Bank of Ireland in Irlanda e notificato alla CONSOB in Italia. L’approvazione dei Prospetti di Base non va intesa come approvazione da parte delle relative autorità degli strumenti finanziari emessi in base agli stessi e/o ammessi alla negoziazione in mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione (MTF). I Prospetti di Base e gli altri documenti relativi agli strumenti finanziari sono disponibili sul sito https://certificati.leonteq.com/our-services/prospectusesnotices, oppure gratuitamente presso Leonteq Securities AG, Europaallee 39, 8004 Zurigo, Svizzera. Il valore dei prodotti finanziari è soggetto a oscillazioni del mercato, che possono condurre alla perdita, totale o parziale, dei capitali investiti nei prodotti finanziari. I rendimenti riportati non sono indicativi di quelli futuri e sono espressi al lordo di eventuali costi e/o oneri a carico dell’investitore. I prodotti finanziari descritti non sono prodotti semplici e il loro funzionamento può essere di difficile comprensione. Si raccomanda agli investitori di consultare un consulente finanziario competente prima di investire nei prodotti finanziari. Gli strumenti finanziari collegati agli indici non sono in alcun modo sponsorizzati, garantiti, promossi o venduti dai licenziatari ed i licenziatari non rilascia alcuna dichiarazione, garanzia o assicurazione espressa o implicita in merito a: (a) l’opportunità di investire negli strumenti finanziari; (b) la qualità, l’accuratezza e/o la completezza dell’Indice; e/o (c) i risultati conseguiti o che verranno conseguiti da qualsiasi persona o soggetto tramite l’utilizzo dell’Indice. I licenziatari si riservano il diritto

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Not a second chance

For business leaders, it is important to make a good rst impression Sophisticated investors are more likely to a ord a company more time

e old adage that you never get a second chance to make a rst impression applies precisely to an equity story. Investors will review your company’s equity story and make one of two decisions: yes, this company deserves our capital, or no, it doesn’t. Some company leaders—particularly in cases of IPOs or divestitures, when investors are scrutinizing a business for the rst time—believe that maybe could be a third outcome. But maybe results in sloppy messaging: if we just include language about a trendy noncore business line or sprinkle in the right buzzwords, the thinking goes, maybe we can attract investors’ attention or validate a higher stock price.

It won’t happen

While it may take several months, a company’s market value will eventually re ect the value that the analyst and broader investor community place on it. Moreover, even the strongest companies experience periods of short-term volatility. How patient will your investors be? Large, sophisticated investors—particularly intrinsic investors, the investor segment with

the greatest e ect on markets— are the most inclined to maintain their positions through short-term volatility compared with other investors. Yet these investors will avoid companies whose equity story lacks clarity; a fuzzy equity story signals that the company itself lacks focus. Indeed, for senior company leaders, the need to distill a complicated business or portfolio of businesses into a clear narrative is a forcing mechanism to prioritize what matters. Intrinsic investors look for management teams that can explain how they realize their strategy. Of course, even if an equity story is awless, investors can still decide against investing; a company may, for example, be in an industry that the investor is underweighting or avoiding.

reee reasons

Fortunately, three of the most important reasons why intrinsic investors review an equity story and choose not to invest result from missteps that are entirely in a company’s control: believing there is a “model” equity story that a communications team can simply

take care of, muddling the messages with nonessential information, and failing to place an equity story in broader context. By avoiding these mistakes, senior leaders can put their company in the best position to attract investors that support leadership teams through periods of volatility and enable the company to achieve its long-term goals.

Know your audience

ere’s no question that delivering a compelling equity story will require the support of your investment communications team. Yet sometimes, companies make the mistake of allowing an equity story to be communications driven. For example, your team may want to make images or photographs a prominent part of your presentation or seek to liven up a road show with imaginative mementos. We’ve yet to meet any intrinsic investors, however, who don’t go rst to the nancials, or make an investment because of the deal toys. Relying on “the sizzle, not the steak” of an equity story suggests that you’re seeking to distract rather than enlighten. Indeed, intrinsic investors view an unattractive equity

le sfumature del contenuto, n.d.r.)

story as the greatest risk to an Ipo. Your target audience is not communications professionals; it is the sophisticated investors who review scores of other equity stories. While these investors want to see common elements—core value drivers, key trends, and unique capabilities—they don’t want a cookie-cutter approach, or to read a model story. Instead, they want to hear your story. e best way to communicate it is to imagine that you are addressing your seniormanagement team, a seasoned board member, or an experienced analyst. Make clear what the company intends to achieve in the long term, how it is going to meet its objectives, and why it is uniquely positioned to succeed. Provide a clear, fact-based description so investors can make an informed, evidence-driven choice. Because intrinsic investors are so experienced, they’re skeptical of canned presentations and short-term market fads. Instead, they want to hear you articulate the company’s plan for long-term value creation and the tangible steps it has taken so far.

e evalutation metrics

at’s why intrinsic investors are keen to understand your description of KPIs; they know that these metrics will di er from those of other companies, even among industry peers. In our experience, investors pay as much attention to the metrics you choose to prioritize as they do to the KPI numbers themselves. As a rule of thumb, companies should strike a balance between industry-

wide essentials (such as margin, ROIC, and growth), industryspeci c indicators (such as sales per square foot and same-store sales, in the case of retailers, or average payload or cost per ton, for mining companies), and company-speci c KPIs (such as total cardholders or renewal rates for Costco, or paid net additions and average revenue per membership, in the case of Net ix).

Remember, analysts and investors build their nancial models to derive a target valuation. To do so, they need clear links between a company’s earnings statement, balance sheet, and statement of cash ows. If your equity story includes metrics that don’t ultimately link to your nancial performance, they shouldn’t be included. Moreover, your company should be able to quantify the impact of each metric in a rigorous way. Even something as simple as subscriber growth comes with associated costs; show how more subscribers can lead to more cash (it may not be a simple multiple or a linear trajectory). Or consider forecasts from geographic expansion: one company identi ed expanding its presence in China as a key growth driver. Yet because it hadn’t budgeted su ciently for associated costs, such as hiring a local sales force, its actions ultimately undermined con dence in its management and strategy.

Talk about what matters If you can’t anticipate and address basic pushback, your equity story will fail.

Note: figures may not sum to 100%, because of rounding Source: McKnsey survey of global instituitional investors

How does your company create value? What are its capabilities? Which trends a ect it most? And what are the two or three most important factors to maximize and sustain cash ows? If investors can’t readily answer these questions, they’re almost certain to lter your company out of consideration. It’s impossible to have an e ective equity story unless you clearly spell out your company’s positioning, capabilities, and distinctive sources of value creation. Start with the basics. Investors won’t be able to “follow the plot” when an equity story jumps straight to a niche analysis and fails to explain the contours of the company’s industry, where the company is situated in

the value chain, or other essential details that management may assume everyone knows (but actually doesn’t). Remember, however, that intrinsic investors do have some perspective already, particularly at the industry level. Know your audience: an e ective equity story should be neither simplistic nor esoteric. Give your perspective of the market and segment in which the company competes and why it makes for an attractive investment.

Connected to your strategy

Every moment your equity story spends on businesses or initiatives that aren’t clearly connected to your strategy is a wasted moment—and a reason for investors to move on to

other opportunities. For example, avoid talking about noncore businesses or small corporate venture capital divisions; there’s a time and a place to manage these e ectively, but they won’t drive a meaningful percentage of your cash ow in the next two to ve years. And despite what you may hear about investors seeking the right keywords, don’t lard up your story with terms or concepts that might be trendy. Buzzwords are a warning sign that senior leadership is distracted or spouting platitudes. Commonly abstract and overused terms such as “disruption,” “holistic,” and “exponential” can indicate a lack of strategic rigor.

Demonstrate what your choice

A compelling equity story, moreover, shows as it tells. It is a tool for management to connect with current and future shareholders who comb through past performance to track the company’s record against its strategic aspirations, targets, and plans. It’s also essential to demonstrate what your choice of wording means. Consider, for example, another commonly used term: ecosystem. Ecosystems can be critical for value creation, as we’ve highlighted for years. But value is derived from careful strategic thinking and concrete action—not from merely including the word “ecosystem” in the hope that it’s on an investor’s checklist. One company’s value creation strategy, for example, is deeply linked to its ability to continue to innovate. Its

INSTRICT INVESTORS IDENTIFY AN UNATTRACTIVE EQUITY STORY AS THE GREATEST RISK TO AN IPO

Factors that investors view as a risk to an IPO, % of respondents (n=26)

Note: figures may not sum to 100%, because of rounding

Source: McKnsey survey of global instituitional investors

equity story—which prominently features ecosystems—resonates because it describes its ecosystem in clear terms and goes into detail about the technology partnerships it has formed with universities, smaller technology companies, and customers within that ecosystem, demonstrating that the company truly is at the center of a fast-evolving market. e level of detail, in turn, provides investors with con dence that the company will remain well positioned as key technologies within the ecosystem rapidly develop.

Conviction and the transparency

In some situations, a company may have a compelling strategy but lack a multiyear track record to back it up.

is can be the case, for example, for large corporations that are shifting into new businesses, or companies that have been spun o and suddenly receive much more scrutiny than they had when they were part of a bigger enterprise. One chemical company that faced this challenge made a determined and successful e ort to build a clear track record well before it crafted the legal and marketing materials for its intended IPO. Working backward from a potential listing date, it looked at its management plan and de ned KPIs at a much more granular level than just the business unit level; senior leaders monitored those KPIs at least monthly to address performance shortfalls as they arose. Investors

appreciate both the conviction and the transparency.

Get out of the weeds

As important as it is for company leaders to present an equity story that coherently explains companyspeci c details, they also have to pull themselves and their audience away from “just” a nancial model and place the equity story in context: What are the broader industry trends? Where is this company situated in its growth trajectory? For companies conducting an IPO, an equity story requires more attention to introducing the company to investors. For companies that are already public, freestanding enterprises, telling an equity story will be iterative, particularly when it comes to key strategic shifts and acquisitions and divestitures (such as why the company has acquired or divested and how integration is progressing). Because competitive dynamics and company performance are always changing, the key points of detail and focus will continue to evolve.

Even well-recognized companies with long track records may nd that investors don’t grasp their objectives as rmly as the executive team might expect. For example, one industrial company was certain it had developed a compelling growth strategy and had already begun to signi cantly shift its portfolio of businesses. e executives deeply understood the company’s markets, positioning, competitive advantages,

and progress toward reaching clearly de ned aspirations. Yet the market didn’t understand the company’s strategy. As a result, the company’s shares traded down; investors’ valuation was in line with the company’s traditional, lower-growth sector, rather than with the highgrowth markets where the company was increasingly and successfully competing. at mismatch is the sign of a poor equity story. While the company had committed not only to identifying signi cant opportunities but also to allocating signi cant resources to follow through, it failed to go the nal mile and explain its strategy to investors in a clear way—and to demonstrate that it was delivering on its growth strategy. To address the disconnect and bring the stock price in line with the company’s intrinsic value, the company reset its equity story, using clear KPIs, describing previous portfolio shifts and its track record for building businesses, and detailing its competitive advantages. Critically, the CEO and CFO made sure to present the story in their own words and ensure that analysts and investors understood the company’s short- and long-term priorities. Sometimes, of course, a company may be in resilience mode, recovering from poor performance. Don’t sugarcoat: intrinsic investors will see through attempts to turn bad news into happy talk. Instead, be clear about what went wrong and identify the speci c actions you are

taking to address it, supporting your strategy with metrics and reasonable benchmarks. For example, one consumer goods company misread competitive dynamics and made several acquisitions that wound up destroying value. But it forthrightly identi ed its mistakes, explained why its thinking was awed, and described the signi cant measures it was taking to reset its strategy—in particular, to sell an acquired business and reinvest in a speci c core business. Investors welcomed the rigor, and the stock price improved.

Conclusions

Every business is unique, and no company’s equity story will resonate with all investors. Moreover, almost all companies will at some point face periods of volatility. When they do, it’s far better to have long-termminded investors in their corner. To attract these sophisticated investors, company leaders need a clear equity story, which they should be able to present in their own words. Patient capital seeks out great strategies— built on comprehensive analyses, demonstrated by meaningful actions, and communicated with clarity.

Hannes Herrmann Associate partner in McKinsey’s Vienna o ce, Jamie Koenig Partner in the New York o ce of McKinsey Anna Mattsson Partner in the Zurich o ce of McKinsey

Reazione a catena

Con il ribasso dei tassi, la Federal Reserve dà il via al processo di svalutazione del dollaro Opportunità di performance soprattutto su cambi, paesi emergenti e materie prime

Con un taglio dei tassi di interesse di 50 punti base, la Federal Reserve Americana ha dato inizio al ciclo di distensione della politica monetaria, citando un quadro ottimistico sul fronte dell’in azione e i rischi latenti nell’economia, in cui crescita e creazione di lavoro stanno decelerando.

Lo scenario apre le porte all’indebolimento del dollaro; in primo luogo, la riduzione del di erenziale di tasso tra Stati Uniti e altri paesi, sia nei depositi a breve termine che nelle obbligazioni a lungo termine, attenua l’attrattiva dell’e etto “carry”, ovvero il pro tto che deriva dal prendere a

prestito in valute a tasso ridotto, come yen giapponese e franco svizzero, per reinvestire in dollari e incassare la di erenza; in secondo luogo, i fondamentali supportano una svalutazione del dollaro, in quanto rimane sopravvalutato in termini di potere d’acquisto (il cosiddetto “Purchasing Power Parity”) rispetto a di erenti monete, in particolare, yen giapponese, euro, dollaro australiano e sterlina.

Biglietto verde in calo

L’indebolimento del dollaro avrà impatti particolarmente rilevanti sui mercati, aprendo la porta ad opportunità di investimento non correlate con i principali indici di borsa e alle obbligazioni, interessanti sia in termini di rendimento che di contributo alla diversi cazione del portafogli.

Dinamiche valutarie

La prima area di ri essione è legata alle valute. In primo luogo è opportuno analizzare attentamente il rischio di cambio euro-dollaro all’interno dei portafogli, legato agli investimenti in titoli quotati sulle borse statunitensi: per

mitigare l’esposizione, un team specializzato nel mercato dei cambi, come il nostro di Denarius, potrà attivare strategie dinamiche di “overlay”, e ettuando coperture tramite derivati come future, swap e opzioni, senza che sia necessario alterare la composizione degli investimenti.

In secondo luogo, il mercato del Forex può fornire un’ulteriore leva per generare performance, mediante l’implementazione di strategie di trading opportunistico; pensiamo soprattutto a monete come euro, sterlina e dollaro australiano, che sono sia fondamentalmente sottovalutate rispetto al dollaro, sia non comportano un costo elevato di mantenimento della posizione legato al di erenziale di tasso.

I mercati in via di sviluppo

La svalutazione del dollaro avrà anche un impatto importante sui mercati emergenti: tipicamente,

quando esso si indebolisce, le economie dei paesi in via di sviluppo traggono forti bene ci, in quanto sarà per loro più vantaggioso approvvigionarsi di beni e servizi sui mercati globali; come elemento ulteriore, vi sarà una riduzione del costo legato agli interessi sul debito nanziato da investitori internazionali, che tipicamente è denominato in dollari, garantendo ai governi una maggiore capacità di politica scale.

Questo stimolo alla crescita favorirà sia i mercati azionari che le valute dei paesi in questione, o rendo opportunità di investimento interessanti, soprattutto in Asia, dove vi è una forte interconnessione con il commercio globale.

La spinta alla crescita favorirà anche le materie prime, che potranno e ettuare movimenti al rialzo molto importanti. Pensiamo all’oro, uno dei temi ricorrenti delle nostre analisi, che ha già sperimentato un

forte rialzo e, essendo direttamente correlato al valore del dollaro, rimane un investimento molto interessante. Per opportunità a maggiore potenziale, possiamo guardare all’argento, che tipicamente segue l’oro e al momento si trova in forte ritardo, oppure al petrolio e ai metalli industriali. Gli investitori si potranno anche posizionare investendo nei titoli di società minerarie e energetiche.

Le prospettive per gli investitori Per gestire rischi e opportunità nel mercato dei cambi è fondamentale a darsi a professionisti specializzati nel settore, trattandosi di una asset class particolarmente tecnica e complessa. I mandati possono andare dal trading speculativo alle strategie di hedging tramite derivati, per giungere in ne alla selezione di opportunità ad alto potenziale nei mercati emergenti e nelle materie prime.

*Purchasing Power Parity, stima OECD Fonti: Bloomberg, Trading Economics, Tradingvie

Dollaro americanoSopravvalutazione dollaro*Differenziale tasso
Differenziale tasso a corto termine obbligazioni 10 anni vs
DOLLARO: SOPRAVVALUTATO E DIFFERENZIALE TASSI IN RIDUZIONE

BRAND FOR COMMUNITY

MAGAZINE / EXPERIENCES / EVENTS / WEB / NEWSLETTER / SOCIAL

BFC MEDIA, PRESENTA L’EDIZIONE ITALIANA DI ROBB REPORT, IL BRAND EDITORIALE PIÙ FAMOSO AL MONDO PER IL LUSSO E IL LIFESTYLE. UN PROGETTO MULTIMEDIALE CHE COMPRENDE IL MAGAZINE, IL SITO ROBBREPORT.IT ED ESCLUSIVE EXPERIENCES. UN’OPPORTUNITÀ PER PROMUOVERE IL MEGLIO DELLA CREATIVITÀ DEL MADE IN ITALY IN TUTTO IL MONDO.

DRINK VENEZIANI

Salvadori lancia un nuovo marchio che richiama la Laguna

Erbe e spezie sono state selezionate con cura per trasmettere esclusività

Si chiama Oltremarina la nuova iniziativa di Marco Salvadori, barman tra i più noti a livello internazionale, con esperienze in alcuni tra gli hotel più esclusivi del globo. Bricola e Murrina sono i primi due prodotti lanciati sul mercato, pensati strizzando l’occhio alle tradizioni veneziane alla Laguna. “Erbe e spezie sono state scelte appositamente per arrivare ad avere questa peculiarità non solo a livello alcolico ma per versatilità e trasversalità”, racconta.

ANTICHITÀ A LONDRA

Oggetti tradizionali d’arte e tessuti saranno in mostra a Lapada È attesa la partecipazione di oltre cento gallerie e numerosi artigiani

22_-_27 OTTOBRE

Arte, antichità e collezioni. A ne ottobre Londra ospita Lapada Berkley Square Fair, evento dalla grande tradizione che consentirà ai visitatori di ammirare antichi oggetti tradizionali all'arte, prodotti unici di design, gioielli, tessuti e arti decorative. Attesa la partecipazione di oltre cento gallerie, oltre a numerosi artigiani lapadalondon.com

GLI ASSOCIATI

Fondata nel 1974, Lapada è cresciuta di anno in anno e attualmente conta 550 membri, che in autunno espongono nella suggestiva cornice di Mayfair. Eppure la selezione all’ingresso è severa e basata su tre criteri: esperienza, qualità dei prodotti e conoscenza del proprio settore. Oltre uno su dieci arriva dall’estero, in rappresentanza di 16 paesi.

LA GARANZIA

Quando si acquista da un membro di Lapada, si ottiene una certi cazione che indica il nome del venditore, i suoi recapiti, una breve descrizione dell’articolo ed eventuali restauri o modi che importanti apportati rispetto alla fabbricazione originale, oltre ovviamente al prezzo pagato.

DESTINAZIONE ASIA

Ha aperto a Hong Kong il primo agship continentale di Franck Muller

Spazio all’alta orologeria in un concentrato di ra natezza e soluzioni di design

LA SUA NUOVA FLAGSHIP

BOUTIQUE A HONG KONG, SCEGLIENDO COME UBICAZIONE QUEEN'S ROAD CENTRAL, RINOMATO QUARTIERE DELLO SHOPPING DI HONG KONG.

Il negozio o re un’esperienza di shopping immersiva, a partire da un accattivante schermo curvo che accoglie i visitatori. La facciata è caratterizzata da vetrate a tutta altezza e si apre su un interno caratterizzato da linee so sticate, nel quale la modernità incontra il lusso senza tempo, il tutto accentuato da una ra nata tavolozza di colori.

Tradizione, eleganza e delicata artigianalità sono le caratteristiche del Cintrée Curvex Edelweiss. La maison svizzera è tornata sul mercato con un’altra collezione esclusiva, realizzata meticolosamente nella manifattura della casa produttrice svizzera. Il risultato è un omaggio alla tradizione elvetica nel settore, con un’attenzione estrema ai particolari.

FORBES BRAND FOR COMMUNITY

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VIAGGIO

ALPINISTI SI DIVENTA

Un corso esclusivo per chi vuole apprendere le tecniche di arrampicata

Un team di maestri specializzati accompagna i neo ti nell’apprendimento

CORSO

ØESPERIENZA

Scoprire l’Himalaya grazie a un corso di preparazione personalizzato, adatto anche a quanti non hanno esperienza. È quanto propone Elite Exped, con un percorso che insegna le tecniche necessarie come l’arrampicata su ghiaccio, l’attraversamento delle scale e le abilità con le corde. Il tutto supervisionato da guide esperte d’élite selezionate. Dopo di che non resterà che mettersi alla prova in montagna. Eliteexped.com - Prezzo: n.d.

LA FORZA DELLA TRANSIZIONE ESG

SALONE.SRI

18-19 novembre 2024

Milano, Palazzo Mezzanotte Borsa Italiana

Official Sponsors

partecipano:

ANIMA SGR

BANCA GENERALI PRIVATE

BNP PARIBAS ASSET MANAGEMENT

CLARITY AI

DEEPKI

DPAM

ETICA SGR

EURIZON

FIDEURAM ASSET MANAGEMENT IRELAND

FIDEURAM ASSET MANAGEMENT SGR

GRUPPO BANCA FININT

GRUPPO CASSA CENTRALE

IMPACT SGR

INTESA SANPAOLO VITA

KAIROS PARTNERS SGR

MC ADVISORY CSR

NORDEA ASSET MANAGEMENT

PICTET ASSET MANAGEMENT

S&P GLOBAL RATINGS

SCHRODERS

SWISSCANTO

UBS ASSET MANAGEMENT

SCARPE IN VETTA

Una selezione di calzature di qualità per le scalate professionali Nimsdaistore.com ha scelto 14 modelli che combinano sicurezza e funzionalità

Per gli audaci e i coraggiosi, Nimsdaistore.com ha selezionato una serie di calzature per chi ama la montagna. Prodotti che uniscono tecnologia all'avanguardia e materiali ecosostenibili per tenere il piede al caldo, al sicuro, garantendo un ruolo da fedele compagno di viaggio verso la vetta. Come la Ribelle Run XT, dotata di una protezione completa in Tpu e di una tomaia in mesh traspirante, assicura che i piedi rimangano protetti e comodi anche sui sentieri più impegnativi. nimsdaistore.com

MENS

RIBELLE RUN

GRAYTONIC

197,91 EURO

WOMENS

RIBELLE RUN XT

GRAYAQUA

197,91 EURO

Una vera e propria celebrità del settore, a disposizione per lezioni individuali nimsdai.com

NIRMAL PURJA MAGAR

IL GLADIATORE 2

A metà novembre arriva nelle sale italiane il sequel a 24 anni di distanza Scott ha scelto Mescal e Pascal come protagonisti della pellicola

Ridley Scott ha girato il sequel de Il Gladiatore, puntando su Paul Mescal. La star di Normal People raccoglie il testimone da Russell Crowe. Si avvicina (14 novembre) l’arrivo sul grande schermo del Gladiatore 2, il sequel ambientato nell’antica Roma.

A 24 anni di distanza dal lm di successo, Scott torna ad appassionare il pubblico puntando su Mescal, a ancato dall’antagonista Pedro Pascal (Game of rones, e Last of Us). Le riprese hanno avuto come teatro principale campagne del Sussex, la regione più storica dell’Inghilterra meridionale, compresa tra il Surrey, il Kent, l’Hampshire e la Manica.

GIOCHI HITECH

Una selezione di dispositivi elettronici pensati per i più piccoli

Dal robot alle cu e, oggetti per il benessere e il divertimento

CON L’ARRIVO DELL’AUTUNNO È IL MOMENTO DI PENSARE A NUOVI ACQUISTI, UTILI PER I PIÙ PICCOLI, MA NON SOLO. ECCO UNA SELEZIONE

DI DISPOSTIVI HITECH, MA FACILI DA UTILIZZARE.

LEGO R2D2

VTECH KIDIZOOM

DUO FX CAMERA

Una fotocamera leggera e robusta e autonoma per aspiranti fotogra . All’apparenza è poco più di un giocattolo, ma in realtà con funzionalità come ash, fotocamere anteriore e posteriore, zoom e panorama.

Vtech.co.uk

Prezzo: 64,99 sterline

Leale, devoto e realistico, il robot R2-D2 vanta decine di tentativi di imitazione. Quest'anno segna il 25 esimo anniversario della prima collaborazione tra Lego e Lucas lm e questo giocattolo R2-D2 da 1.050 pezzi è uno dei lanci commemorativi.

Lego.com

Prezzo: 89,90 sterline

LOOG PIANO

Loog è nota per le sue chitarre dal design classico, pensate per mani piccole. Sul mercato lancia un’alternativa accattivante ai pianoforti di plastica con altoparlanti incorporati, tasti sensibili alla velocità e una cassa in legno ricoperta di tessuto rosso.

Loogguitars.com

Prezzo: 249 sterline

KIBU HEADPHONES

Kibu è una cu a per bambini stampata in 3D da ri uti post-consumo. Disponibili in colori tenui, ha un limite di volume sicuro di 85 dB e incoraggia i giovani a essere consumatori premurosi.

Kibu.family

Prezzo: 49 sterline

ROMBO DI ETERNITÀ

Bugatti riscrive il lusso sportivo con il lancio della Tourbillon

Si tratta del primo modello ibrido realizzato dalla casa automobilistica

Nel 2004, Bugatti ha rivoluzionato il concetto di lusso automobilistico con l’arrivo della Veyron, auto sportiva iper da 1.001 CV. Adesso, a distanza di 20 anni si prepara a un nuovo salto in avanti con la Bugatti Tourbillon (il nome deriva dal mondo dell’orologeria di lusso), primo modello ibrido della casa automobilistica. Via l’architettura W16 durata oltre tre lustri, è il momento del motore V16. newsroom.bugatti.com

L’ABITACOLO RINUNCIA

COMPLETAMENTE

AL DIGITALE PER SPOSARE

TRE SEMPLICI QUADRANTI

ANALOGICI, ANCORATI

AL PIANTONE, DOVE

VISUALIZZARE TUTTO

CIÒ CHE È NECESSARIO

ALLA GUIDA

Mirino sui paperoni

Il Dubai International Financial Centre arriva a raggiungere le 40 società di wm

Allfunds, Aster Capital e Bluecrest tra le piattaforme d’investimento presenti

Un report del London Stock Exchange indica il Medio Oriente tra le aree a più elevato tasso di crescita nel panorama globale del wealth e dell’asset management, con gli asset in gestione che nel solo 2023 sono cresciuti nell’ordine del 9%.

Baricentro delle attività

Il medesimo report segnala il ruolo sempre più centrale ricoperto dal Dubai International Financial Centre (Difc), che sta bene ciando dei crescenti a ussi di capitale nell’area, con una presenza sempre più massiccia di milionari, miliardari e family o ce. Dubai, sottolineano gli analisti, è un luogo sicuro e favorevole alle imprese, e consente l’accesso a

oltre 40 enti sovrani regionali, tra cui l’Investment Corporation of Dubai e il Dubai Investment Fund. I clienti possono inoltre attingere a pool di capitali privati per un valore di 3,5 trilioni di dollari, in quanto Dubai è la piazza principale per i capitali privati, essendo la città con la più alta concentrazione di ricchezza della regione.

Il Dubai International Financial Centre, il principale centro nanziario nella regione del Medio Oriente, dell’Africa e dell’Asia meridionale (Measa), ha raggiunto quota 400 operatori presenti. “La community delle società di wealth e asset management del Difc continua a crescere rapidamente, con

performance superiori a quelle del mercato”, fa sapere Salmaan Ja ery, chief business development o cer di Difc. Il quale ricorda che alla ne del 2023, il centro ospitava 350 società del settore.

Il ruolo del Difc “L’ecosistema degli hedge fund del Centro è in continua espansione: sono 60 gli hedge fund pure-play che attualmente operano da noi”, aggiunge. Tra gli operatori gurano Allfunds, Aster Capital Management, Bluecrest, Eisler Capital Ltd, JNE Partners, Polen Capital Management, Principal Investor Managemen Limited, TCW Investments, Tudor Capital e Westbeck. Grazie a una crescita esponenziale e a una pipeline unica, che comprende spinout di hedge fund, piattaforme di fondi e boutique di asset management, il Difc inaugurerà un centro unico nel suo genere a partire dal primo trimestre del 2025, fanno sapere dalla struttura. Segnalando che si tratterà di un ambiente “per quelle aziende e quei talenti che intendono scalare e avere accesso ad una gamma essibile di soluzioni lavorative e che apprezzano un networking peer-to-peer”.

MAGNET CASH COLLECT

Aumenta la possibilità di Scadenza Anticipata con l'Effetto Magnet

Caratteristiche

principali:

Emittente: BNP Paribas Issuance B.V.

Garante: BNP Paribas (S&P’s A+ / Moody’s Aa3 / Fitch AA-)

Possibilità di Scadenza Anticipata con Effetto Magnet a partire dal 6° mese

Potenziali premi mensili con Effetto Memoria tra lo 0,80% (9,60% p.a.) e l'1,35% (16,20% p.a.) dell'Importo Nozionale

EFFETTO MAGNET

Sede di Negoziazione: SeDeX (MTF), mercato gestito da Borsa Italiana. Il Certi cate è ammesso alla negoziazione alla Data di Emissione.

Scadenza a tre anni (16/09/2027)

Rimborso condizionato dell'Importo Nozionale a scadenza

Il livello Magnet è calcolato come segue: alla prima Data di Valutazione di Scadenza Anticipata (6° mese), il Livello Magnet è pari al 100% del Valore Iniziale del relativo Sottostante. Per ogni Data di Valutazione di Scadenza Anticipata successiva, se il Certi cate non è scaduto anticipatamente, il Livello Magnet è pari al maggiore tra l’85% ( oor) e il Valore del Sottostate con la performance peggiore osservata nella Data di Valutazione di Scadenza anticipata del mese precedente.

Il Certi cate è uno strumento nanziario complesso.

NLBNPIT27X30 Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco BPM

NLBNPIT27TW0 Fineco, BPER, BMPS

NLBNPIT27TX8 Mediobanca, Unicredit, BPER, BMPS

NLBNPIT27TY6 ENI, Leonardo, STMicroelectronics, Enel

NLBNPIT27TZ3Stellantis, Assicurazioni Generali, Banco BPM, STMicroelectronics55%

NLBNPIT27U09 Diasorin, Stellantis, Tenaris, Pirelli

NLBNPIT27X48 Axa, Elevance Health, Ageas, Centene

NLBNPIT27X55 Repsol, BP, Marathon Petroleum, Equinor

NLBNPIT27X89 Nvidia, Microsoft, Tesla, Uipath

NLBNPIT27XC4 Constellation Energy, Vestas, Canadian Solar

(esempio 0,80 €) devono intendersi al lordo delle ritenute scali previste per legge.

(11,04%

(15,36%

€ I Certi cate con un sottostante denominato in una valuta diversa dall’Euro sono dotati di opzione Quanto che li rende immune dall’oscillazione del cambio tra l’Euro e la valuta di denominazione del sottostante, neutralizzando il relativo rischio di cambio.

Per maggiori informazioni investimenti.bnpparibas.it 800 92 40 43

Messaggio pubblicitario con nalità promozionali Prima di adottare una decisione di investimento, al ne di comprenderne appieno i potenziali rischi e bene ci connessi alla decisione di investire nei Certi cate, leggere attentamente il Base Prospectus for the issuance of Certi cates approvato dall’Autorité des Marchés Financiers (AMF) in data 30/05/2024, come aggiornato da successivi supplementi, le Condizioni De nitive (Final Terms) relative ai Certi cate e la Nota di Sintesi e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’Emittente e al Garante, all’investimento, ai relativi costi e al trattamento scale, nonché il relativo documento contenente le informazioni chiave (KID), ove disponibile. Tale documentazione è disponibile sul sito web investimenti.bnpparibas.it. L’approvazione del Base Prospectus non dovrebbe essere intesa come approvazione dei Certi cate. Il presente documento costituisce materiale pubblicitario e le informazioni in esso contenute hanno natura generica e scopo meramente promozionale e non sono da intendersi in alcun modo come ricerca, sollecitazione, raccomandazione, offerta al pubblico o consulenza. in materia di investimenti. Inoltre, il presente documento non fa parte della documentazione di offerta, né può sostituire la stessa ai ni di una corretta decisione di investimento. L’investimento nei Certi cate comporta, tra gli altri, il rischio di perdita totale o parziale dell’Importo Nozionale, nonché il rischio Emittente e il rischio di assoggettamento del Garante agli strumenti di gestione delle crisi bancarie (bail-in). Ove i Certi cate siano venduti prima della scadenza, l’Investitore potrà incorrere anche in perdite in conto capitale. Nel caso in cui i Certi cate siano acquistati o venduti nel corso della loro durata, il rendimento potrà variare. Le informazioni e i gra ci a contenuto nanziario quivi riportati sono meramente indicativi e hanno scopo esclusivamente esempli cativo e non esaustivo. Informazioni aggiornate sulla quotazione dei Certi cate sono disponibili sul sito web investimenti.bnpparibas.it.

Scarlett e l’IA

La Johansson è stata inclusa dal Time tra le persone più in uenti L’attrice ha polemizzato con OpenAi per l’utilizzo della sua voce

RANKING

NUOVA FRONTIERA

Elon Musk è uno dei grandi assenti nella seconda lista annuale delle 100 persone più in uenti nel mondo dell’intelligenza arti ciale stilata da Time. In compenso compare a sorpresa – addirittura tra i 18 volti scelti per la copertina – il nome di Scarlett Johansson, che di professione fa l’attrice. Una mossa che ha suscitato diverse perplessità tra gli esperti del settore e un’accesa polemica sui social: del resto Musk è la forza trainante della tecnologia di guida autonoma di Tesla, l’amministratore delegato di SpaceX e il proprietario di X, e ha avuto un ruolo chiave nella fondazione OpenAI, il produttore di ChatGPT. Insomma, la sua assenza è decisamente vistosa. Quanto a Scarlett Johansson, l’attrice di Black Widow si è ritrovata al centro del dibattito sull’IA quando OpenAI l’ha contattata chiedendole di utilizzare la sua voce per il nuovo chatbot. Ma, quando lei ha ri utato, la società ha utilizzato una voce talmente simile alla sua che la stessa famiglia di Johansson non era in grado di distinguerla – salvo poi rimuoverla dopo le rimostranze della stessa attrice. Per assemblare la lista, il magazine ha sollecitato nomination e raccomandazioni da leader del settore e dozzine di fonti esperte. Il risultato è un elenco di 100 leader, shaper, innovatori e pensatori che stanno costruendo il nostro futuro di intelligenza arti ciale. Nell’edizione 2024 compaiono 91 new entries rispetto al 2023, sintomo della velocità con cui il settore si trasforma, ha sottolineato Time, evidenziando come la lista spazi anche a livello di età, dalla 15enne Francesca Mani, attivista contro il deepfake, al 77enne Andrew Yao, noto informatico cinese. Ecco di seguito un piccolo estratto dei nomi che compaiono nell’elenco 2024.

SCARLETT JOHANSSON ATTRICE

JENSEN HUANG

CEO DI NVIDIA

SAM ALTMAN

CEO DI OPENAI

SATYA NADELLA

CEO DI MICROSOFT

MARK ZUCKERBERG

CEO DI META

DARIO AMODEI

CEO DI ANTHROPIC

MARQUES BROWNLEE YOUTUBER

LAWRENCE LEK ARTISTA

DI SARA MORTARINI

TAX

SHAKIRA ACCUSA IL FISCO IBERICO

DOPO IL PATTEGGIAMENTO

Era il novembre del 2023 quando Shakira ha patteggiato una multa di oltre 7 milioni di euro per chiudere una vertenza con il Fisco spagnolo, ammettendo di aver evaso 14,5 milioni di euro nelle dichiarazioni dei redditi tra il 2012 e il 2014 ed evitando così il carcere. Ora, a distanza di quasi un anno, la cantante colombiana racconta la sua versione in una lunga intervista a “El Mundo”: spiega di aver deciso di patteggiare solo per proteggere i gli da uno scandalo, ma assicura di aver sempre pagato quanto dovuto e accusa l’agenzia tributaria di “prepotenza di Stato”. “Il processo del Fisco, il divorzio mediatico (da Gerard Piquè, ndr) erano uno spettacolo troppo allettante per perderselo”, dice Shakira. “Ma la cosa più frustrante fu veri care che un’istituzione dello Stato sembrava più interessata a bruciarmi pubblicamente sul rogo che ad ascoltare le mie ragioni”.

MILIONARIA SÌ,

MA ANCHE PIENA DI DEBITI

È mai possibile che una superstar come Mariah Carey, con un patrimonio stimato di circa 350 milioni di dollari, si trovi sommersa di debiti? Secondo un recente articolo del Daily Mail, sì. E la colpa è da attribuire allo stile di vita estremamente costoso della cantante, che vivrebbe costantemente al di sopra delle sue (enormi) possibilità. Stando al Daily Mail, Carey avrebbe chiesto diversi mutui per nanziare il suo super attico di New York, su cui dovrebbe ancora pagare ben 18,6 milioni di dollari. Sempre secondo l’articolo, la star di All I Want for Christmas is You sarebbe abituata a spendere senza misura: “45.000 dollari al mese in trattamenti termali per cani, 100.000 dollari al mese in ori esotici e 10.000 dollari a volta per capelli e trucco”. Proprio questo suo approccio al denaro, arriva a dire il Daily Mail, sarebbe stato alla base della sua separazione dal marito James Packer, nel 2016.

WALLET

Belli e sani

Fare sport regolarmente aiuta anche ad avere un bell’aspetto sico
Le attività aerobiche per bruciare calorie in modo consistente

Spesso il motore che spinge una persona a intraprendere un percorso di attività sica non è il miglioramento della salute o della qualità della vita, ma la ricerca di canoni estetici. Essere più magri porta a uno stato di salute generalmente migliore. Il sovrappeso e l’obesità sono direttamente collegate a malattie metaboliche, diabete, malattie cardiache e vascolari.

Come abbiamo spesso rimarcato, un’alimentazione “consapevole e controllata” è fondamentale, ma l’associazione di attività sica è la chiave per raggiungere e mantenere oltre che uno stato di salute migliore, anche una condizione estetica oggi particolarmente ricercata. Cerchiamo quindi di capire quali sono le attività migliori per bruciare calorie e migliorare salute e shape.

Il quesito ricorrente

“Qual’è l’attività che consuma di più?”, questa è la domanda che quotidianamente mi viene rivolta e alla quale cercheremo di dare risposta. Chiaramente la forbice è abbastanza ampia per ogni tipo di attività: peso, intensità e tecnica sono variabili importanti in grado di in uire in

maniera signi cativa sul consumo calorico, cercheremo quindi di fare una media. Spicca su tutti lo sci di fondo, attività che viene e ettuata al freddo e che risulta indubbiamente intensa. Se sei un neo ta poi, la tua tecnica risulterà probabilmente più dispendiosa rispetto a quella di uno sciatore con esperienza. Oltre 1.000 Kcal/ora è il consumo calorico stimato per questo sport.

Corsa e ciclismo sono abbastanza simili sotto il pro lo del consumo calorico seppur diversi sotto quello tecnico. La corsa è un’attività apparentemente semplice, poco costosa e che non richiede particolari attrezzature. Attenzione però alle calzature! Il ciclismo ovviamente comporta una maggior spesa per l’attrezzatura, ma ha il vantaggio di non impattare sulle articolazioni e sulla schiena. Si stima un consumo calorico di circa 850 kcal/ora. Per chi ha voglia di mettersi in giuoco, il salto con la corda è un’attività particolarmente intensa che spinge a consumare un sacco di calorie, ma che richiede coordinazione e concentrazione. 600/800 kcal per ogni ora di attività.

Il nuoto è un’attività che risulta essere molto vantaggiosa per coloro i quali so rono di problematiche articolari. Il lavoro in “scarico di peso” permette anche a chi non riesce a lavorare sotto carico, di poter svolgere attività sica. Il consumo stimato si aggira intorno le 500/700 kcal.

Dal nuoto al canottaggio

Un consumo simile possiamo ritrovarlo svolgendo canottaggio, anche nella sua variante indoor del vogatore, 500/650 kcal. Ovviamente se pur simile nel consumi risulta essere più impegnativo a livello articolare, soprattutto per la schiena, massima attenzione quindi alla tecnica. Praticare attività sportiva di tipo aerobico ci permetterà di consumare molte calorie migliorando estetica, salute e umore, fattori interconnessi l’uno all’altro. Ricordiamoci però che anche l’attività sica va intrapresa con giudizio, a anchiamoci quindi, almeno per un instradamento, ad un maestro e eseguiamo un controllo medico prima di cominciare. universo tness.it

Jorge Eielson (Lima 1924 - Milano 2006), Quipus 37-V-1, 1966-72. Acrilico e tela su tavola, cm 70 x 70. Aggiudicato a 47.600 euro

Aste italiane

Il primo semestre del 2024 è stato negativo per i big internazionali del settore

Un bilancio degli appuntamenti italiani tra arte moderna e contemporanea

In un contesto internazionale turbolento il mercato domestico italiano è solido. Mentre un colosso come Sotheby’s nel primo semestre dell’anno ha registrato un crollo degli utili dell’88% (derivanti dalle audizioni nel confronto tra il primo semestre del 2024 e del 2023) anche Christie’s ha segnato un calo del 25%. Per contro, il fatturato dei 22 operatori italiani nella prima metà del 2024 è stato inferiore di soli 16.000 euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ben 176,4 milioni di euro per 406 incanti complessivi.

Tiene la fascia alta

Il mercato ha registrato un andamento complessivamente tiepido, caratterizzato da un calo generalizzato dei volumi di scambio, ma con alcuni segnali di tenuta e persino crescita nelle fasce alte e nei segmenti più selezionati. Le incertezze economiche globali, le oscillazioni dei mercati nanziari e le persistenti tensioni geopolitiche hanno avuto un impatto contenitivo sugli investimenti in arte, con gli acquirenti sempre più attenti alla qualità delle opere e alla solidità dei loro investimenti.

Le aste di livello medio hanno visto una diminuzione delle transazioni, segno di una domanda in contrazione, mentre il segmento delle opere di alto valore – rmate dai grandi maestri del passato e da artisti contemporanei a ermati – ha continuato a performare in modo positivo, benché non con l’entusiasmo esplosivo degli anni passati. Gli acquirenti sembrano prediligere la certezza e la durabilità: opere iconiche e storicamente rilevanti, oltre a quelle di artisti dal riconosciuto valore museale, sono rimaste al centro dell’attenzione, confermando una crescente polarizzazione del mercato. Abbiamo chiesto a due esperti della casa d’aste Wannenes le impressioni a caldo sui mesi passati e una previsione a stretto giro per capire come investire al meglio senza scottarsi. Si tratta di Guido Vitali, responsabile del dipartimento Arte moderna e contemporanea, e di Pier Matteo Carnaroli, esperto del medesimo dipartimento.

Come prevedete che si evolverà il mercato dell’arte moderna e contemporanea nel 2024,

soprattutto per quanto riguarda le aste in Italia?

GV: Il primo semestre del 2024 ha segnato ottimi risultati per le aste italiane di arte moderna e contemporanea, con una crescita rispetto agli anni precedenti.

Questo è stato possibile grazie al crescente numero di aste e alla maggiore qualità della selezione della proposta.

Siamo convinti che il 2024 confermerà le alte aspettative createsi suscitando un interesse e una partecipazione sempre più viva da parte dei collezionisti che si avvicinano al mercato dell’arte.

Quali sono i fattori principali che in uenzeranno la domanda di opere d’arte contemporanea nelle aste italiane e internazionali?

PMC: Le nuove soluzioni digitali stanno permettendo di ampliare il numero di collezionisti e di soddisfare la richiesta di opere di tutti i segmenti di mercato e da ogni parte del mondo.

A vivacizzare il mercato saranno i giovani. Bisognerà porre attenzione alle nuove richieste di questo cambio generazionale.

PRIVATE

Ci sono artisti o movimenti speci ci che ritiene possano guadagnare particolare attenzione o valore nel corso del prossimo anno?

GV: A parte i soliti nomi: Lucio Fontana, Alberto Burri, Giorgio Morandi, riteniamo che gli artisti Pop romani possano risultare un ottimo investimento.

In particolare il mercato di Mario Schifano è in netta crescita e siamo sicuri procederà su questo trend anche nel secondo semestre del 2024. I risultati delle vendite di Alighiero Boetti confermano quanto il mercato dell’artista sia orido e dinamico. Le ottime aggiudicazioni lo continuano a porre al centro dell’attenzione nazionale ed internazionale.

In che modo la digitalizzazione e l’uso di piattaforme online stanno cambiando il modo in cui Wannenes gestisce le aste e come ciò potrebbe impattare il mercato nel 2024?

PMC: Il covid ha avuto un impatto fortissimo sul mercato dell’arte “online” accelerando notevolmente un processo già in essere ormai da diversi anni.

La digitalizzazione ha imposto nuovi modelli di sviluppo e fornito nuove opportunità di vendita avvicinando un numero sempre crescente di nuovi potenziali acquirenti e/o venditori da ogni parte del mondo; “neo ti” che in molti casi ignoravano totalmente le dinamiche delle aste.

Lo sviluppo costante di questa nuova realtà e l’impegno da parte della società e del dipartimento nello speci co, nonostante le criticità internazionali, dovute alle guerre in medio oriente ed in Ucraina, ci consente di essere moderatamente ottimisti per quello che saranno le aste di arte moderna e csontemporanea del secondo semestre 2024.

Quali consigli dareste a collezionisti e investitori che desiderano entrare o espandere la propria presenza nel mercato dell’arte moderna e contemporanea il prossimo anno?

GV: Gli investitori o nuovi

collezionisti che desiderano entrare nell’articolato mondo dell’arte il prossimo anno (anche se queste regole basilari valgono sempre) devono necessariamente informarsi, documentarsi, frequentare ere come gallerie e seguire possibilmente i risultati delle vendite all’asta italiane ed internazionali.

Si richiede una “forma mentis” aperta nell’interpretazione delle informazioni, tanta curiosità, scegliere ciò che piace dandosi del proprio gusto.

Fissato un “budget” iniziale, capire se orientarsi sull’acquisizione di artisti storicizzati oppure emergenti. Gli storicizzati ci permettono di avere più informazioni a disposizione ed

Kurt Seligmann (Basilea 1900 - New York 1962), Game of Chance No.2, 1949 Olio su tela, cm 109,2 x 104,2. Aggiudicato a 575.100 euro

avere quindi un quadro più chiaro su come orientarsi. Nonostante i valori più elevati si potrebbe pensare inizialmente ad acquisizioni di piccoli formati e supporti diversi dalla tela. Per quanto riguarda invece i giovani artisti, meno conosciuti e quindi con minori informazioni a disposizione, la scelta dovrà essere dettata dal proprio senso estetico e quindi dalle emozioni

che il manufatto trasmette. Ci si può confrontare direttamente con l’arte ce dell’opera per avere la risposta, e arrivare (non sempre) a capire la fonte ispiratrice.

Ci raccontate dove sono state trovate e come sono riuscite a fare realizzi così importanti le opere di Kurt Seligmann che avete esitato recentemente?

PMC: Questi a ascinanti dipinti, dell’artista svizzero-americano

Kurt Seligmann, esitati il 4 luglio a Milano, sono provenienti tutti da un’unica collezione (in totale quattro: 2 olii su tela, una tavola ed una tecnica mista su vetro) e realizzati tra gli inizi degli anni ‘30 e la ne dei ‘40.

Sono appartenuti ad un grande collezionista che nel corso della sua vita aveva fatto acquisizioni in tutto il mondo.

Seligmann è ricordato per queste sue rappresentazioni oniriche con cavalieri in macabri rituali e gure con maschere fantastiche, ispirate al carnevale che si teneva nella sua città natale Basilea.

La caratteristica nei sui dipinti è l’inserimento inoltre di gure “biomor che” con elementi spesso inquietanti, e cioè di gure che guardano a forme presenti in natura, veri organismi viventi.

Riteniamo che il successo della collezione sia dovuto principalmente a due fattori:

Il primo, l’esiguo numero di opere dell’artista che ogni anno vengono esitate in asta.

Il secondo, legato alla provenienza e ai precedenti passaggi, tutti e quattro i dipinti infatti provenivano dall’importante vendita fatta da Christie’s New York nel 1993 intitolata “Dada and Surrealist paintings and sculpture from the collection of Kurt and Arlette Seligmann” e cioè direttamente dalla collezione privata dell’artista e di sua moglie.

Mario Schifano (Homs 1934 - Roma 1998), Senza titolo, 1979-81. Smalto su carta applicata su tela e plexiglass, cm 100 x 70. Aggiudicato a 62.600 euro

Comment évolue le pb

Les attentes des nouvelles générations sont-elles di érentes Millennials sont exigeants envers les messages des grandes marques

Les attentes des nouvelles générations sont-elles vraiment si di érentes de celles de leurs aînés quand il s’agit de leurs nances ? Sur le fond, pas nécessairement. Mais sur la forme, assurément. Près de 80% des millennials veulent par exemple utiliser davantage d’outils digitaux dans la gestion de leur patrimoine à l’avenir, contre seulement un tiers des baby-boomers, d’après les recherches d’Ernst & Young1. Le re et de grandes tendances comme celle-ci, mais aussi de nombreuses subtilités, ressortent des analyses menées par une quinzaine de groupes d’étudiants de l’ESCP Paris et de l’IAE de Nice en 2021, avec lesquels nous avons interagit dans le cadre du projet « Capstone Millennials » lancé par Lombard Odier.

L’objectif n’était pas de réaliser un sondage ou de lister des tendances, mais plutôt d’élaborer avec eux des solutions concrètes à mettre en œuvre dans nos services, notre manière de les présenter, et dans nos interactions avec ces nouveaux clients. De cette expérience passionnante qui nous a permis de plonger au cœur des préoccupations

et des aspirations nancières des millennials, nous avons construit un document présentant les principales conclusions. Vous pouvez télécharger le rapport complet en cliquant en haut à droite de la page, ou poursuivre votre lecture pour en avoir un aperçu.

En raison de leur âge, les millennials ont un biais optimiste et ne se rendent pas compte qu’il est essentiel de commencer l’optimisation de leur patrimoine avant 40 ans Découvrez cinq tendances clés et attentes des millennials ci-dessous:

1. IMPLICATION : je veux décider de mes investissements et challenger les analyses nancières Les millennials veulent être acteurs de la gestion de leur patrimoine, la majorité d’entre eux souhaitant s’impliquer activement dans les décisions.

Ils s’informent par eux-mêmes et n’hésitent pas à « challenger » leur banquière ou banquier sur ses analyses et propositions. Ils veulent aussi avoir un certain degré d’autonomie, avec un accès à leurs avoirs en tout temps, par des canaux digitaux principalement.

2. COMMUNICATION : ma banque doit s’adapter à mon rythme

La manière d’interagir avec la banque et les modes de communication sont des éléments cruciaux relevés par les millennials, qui attendent une forte transparence des informations et leur accessibilité en tout temps. Pour autant, ils n’imaginent pas des relations 100 % digitales. Ils apprécient le contact humain pour les sujets qui demandent une ré exion et un échange, mais préfèrent une communication par email ou messagerie instantanée pour les sujets du quotidien et les aspects administratifs. A leurs yeux, c’est l’institution qui doit s’adapter à leurs canaux et habitudes, et non l’inverse. Ils attendent une réactivité importante, mais aussi des échanges dans des cadres moins formels.

3. CONNAISSANCES : je souhaite comprendre dans quoi j’investis Une forte volonté d’apprendre ressort dans toutes les recherches. Ils ne veulent pas uniquement investir dans des opportunités, ils veulent comprendre en quoi il s’agit d’opportunités. Leur âge, leur

manque de connaissances nancières – qu’ils relèvent eux-mêmes – et leurs habitudes de consommation médiatique, font qu’ils attendent des explications claires et pédagogiques, avec une large préférence pour les formats courts et digitaux.

4. RESEAU : je préfère un banquier qui me ressemble Même s’ils attendent de l’expérience et un professionnalisme de haut niveau, les millennials veulent se détacher des aspects trop formels et ne se sentent pas impressionnés par le « décorum » des banques privées ou le statut de banquier. Autre élément important: ils veulent un banquier ou une banquière qui leur ressemble, que ce soit en termes d’âge, d’état d’esprit ou de centres d’intérêts. En bref, quelqu’un qui ferait partie intégrante de leur écosystème personnel et professionnel, avec lequel ils attendent un développement mutuel de leur réseau.

5. DURABILITE : la mesure de l’impact des investissements est clé La durabilité est un sujet majeur relevé dans tous les entretiens réalisés au cours de ce projet. Ceci va bien au-delà de la prise de conscience. Les millennials veulent des solutions d’investissement concrètes, innovantes et conçues de manière thématique, a n d’agir sur les enjeux qui les concernent le plus et aligner leurs investissements avec leurs valeurs. Investir via une stratégie durable ne leur su t pas: ils

veulent pouvoir en mesurer les e ets concrets et l’impact, comprendre les mécanismes et leur empreinte et éviter le « greenwashing ». En n, l’investissement durable n’est pas un renoncement selon eux: ils veulent des performances nancières mais aussi durables, ainsi qu’un reporting clair et pédagogique sur la durabilité, via des outils digitaux et interactifs. Des exemples concrets d’outils imaginés ou particulièrement appréciés des nouvelles générations ont été cités dans plusieurs analyses. En cohérence avec leurs attentes, il s’agit exclusivement de plateformes digitales. Vous trouverez ces exemples dans le document à télécharger. Dans cette époque passionnante que nous vivons, mêlant disruptions en tout genre, accélération de la digitalisation, conscience de la durabilité ou encore évolution des mœurs et des modèles familiaux, nos clients nous apprennent beaucoup, eux aussi. Ils nous inspirent et nous challengent chaque jour. Leurs besoins se transforment en permanence, mais leurs attentes premières restent similaires : ils souhaitent protéger et faire fructi er leur patrimoine.

A nous de trouver le juste équilibre entre héritage et innovation.

Le Capstone Millennials Lancé à l’initiative des équipes d’Europe francophone de Lombard Odier, le Capstone Millennials s’inscrit dans la lignée des di érents projets de Lombard Odier destinés à mieux connaitre et à anticiper les besoins de ses futurs clients.

Les groupes d’étudiants en Master Wealth Management de L’ESCP Paris et de l’IAE Nice qui ont travaillé sur ce projet ont appuyé leurs travaux sur des données de marché, des études quantitatives et qualitatives, ainsi qu’une trentaine d’entretiens individuels avec des millennials aux pro ls variés (entrepreneurs, in uenceurs, héritiers, etc.). Le projet s’inscrit donc résolument dans une démarche plus qualitative, basée sur des échanges personnalisés, plutôt que quantitative ou exhaustive.

* Edouard de Saint Pierre Local managing director Benoît Dubault Responsable stratégie et business development

TESTIMONIAL

MUSA DI JIMMY CHOO

Winona Ryder, icona degli anni ’90 e star di serie di successo come Stranger ings , è la testimonial della nuova stagione autunnoinverno 2024 di Jimmy Choo. Il suo fascino senza tempo, la sua folgorante carriera e la sua immagine di donna indipendente e audace la rendono una musa perfetta per il brand. La campagna gioca su questa dualità dell’attrice, unendo la sua aura misteriosa e la sua bellezza naturale al glamour so sticato di Jimmy Choo. Setting minimale, focus sugli accessori luce ashata, e si torna negli anni ’90. Scegliendo Winona Ryder, attrice che ha sempre saputo reinventarsi, Jimmy Choo invia un segnale forte alle sue clienti più a ezionate e alla nuova generazione. Questa partnership celebra non solo la bellezza senza tempo dell’attrice, ma anche la forza e la resistenza delle donne, tema caro al brand. jimmychoo.com

Angelina

STAR

TOM FORD BEAUTY

HA SCELTO ANGELINA JOLIE

PER RACCONTARE

I SUOI ROSSETTI

Protagonista indiscussa dell’ultima edizione del Festival del Cinema di Venezia dove ha interpretato il lm biogra co su Maria Callas diretto da Pablo Larraín Angelina Jolie, icona indiscussa del cinema e della bellezza del ventunesimo secolo, è stata scelta da TOM FORD Beauty come volto per i nuovi rossetti “TOM FORD Runway Lip”. La campagna, scattata da Mert Alas e Marcus Piggott, è un omaggio cinematogra co alla bellezza femminile e al suo potere. Dopotutto, la Jolie si è a ermata non solo per il suo talento nella settima arte e per la perfezione dei suoi lineamenti, ma anche per la sua personalità. Attivista da più di 20 anni per i diritti umani, l’attrice con dedizione e tenacia ha espresso il suo impegno umanitario, volto al supporto dei paesi meno fortunati. Inoltre, come imprenditrice, ha recentemente fondato “Atelier Jolie”, un hub per artisti, che incoraggia le persone a partecipare alla creazione della propria moda, con un’attenzione alla sostenibilità.

La TOM FORD Beauty è entrata per la prima volta nella categoria lipstick con il debutto della “Private Blend Lip Color Collection” nel 2010. Il nuovo “TOM FORD Runway Lip Color”, è da considerarsi come una vera e propria evoluzione di lusso. La formula è realizzata con un complesso idratante che nutre in profondità le labbra e presenta un colore ricco, pigmentato e resistente. La capsule di rossetti presenterà 18 tonalità, 10 già esistenti e 8 new entry. tomfordbeauty.com

HOME

BENESSERE E QUALITÀ CON IL PIUMINO ICEBERG

DI CINELLI PIUME E PIUMINI

Nella scelta della biancheria da letto, i piumini sono ormai una delle soluzioni più apprezzate e versatili per garantire comfort e calore durante il riposo notturno. Un piumino di qualità può trasformare il modo in cui si dorme, scegliendo il modello ideale in base alle diverse stagioni e alle singole esigenze personali. La combinazione di piume naturali e rivestimenti in tessuti pregiati permette di mantenere una temperatura corporea ideale, favorendo un sonno profondo e rigenerante. Ed ecco che la ricerca continua di materiali d’eccellenza e l’applicazione di tecniche di produzione avanzate hanno permesso a Cinelli Piume e Piumini di produrre negli anni piumini sempre più performanti in termini di comfort e di qualità certi cata. Nella collezione rmata Cinelli Piume e Piumini, il prodotto top di gamma è il piumino Iceberg. Ha un’imbottitura al 100% di piuma vergine d’Oca Bianca Siberiana,

un rivestimento al 100% in cotone nissimo Nano Batista, quattro gradienti termici. La trasparenza e la tracciabilità della produzione dell’azienda è attestata dalle certi cazioni DOWNPASS, che garantisce e promuove la corretta tutela degli animali e l’approvvigionamento responsabile di piume e piumini, e RDS (Responsible Down Standard) che certi ca la provenienza della materia prima per quanto concerne rispetto e tutela degli animali, allevati in salute nel loro ambiente naturale. Cinelli Piume e Piumini inoltre è associata a EDFA (European Down and Feather Association) che raggruppa i principali produttori di articoli in piuma europei e recentemente è entrata a far parte di IDFB (International Down and Feather Bureau) che rappresenta i più importanti produttori mondiali di piuma. cinellipiumini.it

TIME

OROLOGI BREITLING

140 ANNIVERSARIO, LE EDIZIONI LIMITATE E L’INNOVATIVO CALIBRO B19

Breitling celebra il suo 140 anniversario con tre esclusive edizioni limitate dei suoi iconici orologi Premier, Navitimer e Chronomat. Questi orologi iconici sono ora dotati del nuovo Calibro B19, un movimento che include un calendario perpetuo e una riserva di carica di ben 96 ore, garantendo precisione per quasi un secolo senza la necessità di regolazioni signi cative. Fondata nel 1884 da Léon Breitling, la maison ha attraversato oltre un secolo di successi pionieristici, a ermandosi come uno dei marchi di riferimento nel mondo dell’orologeria. Questo anniversario è l’occasione perfetta per celebrare le sue numerose innovazioni, tra cui il primo cronografo da polso con pulsante indipendente lanciato nel 1915 dal glio Gaston Breitling. Nel 1934, Willy Breitling, nipote del fondatore, introdusse un secondo pulsante indipendente, delineando il design del cronografo moderno ancora utilizzato oggi. Uno dei momenti chiave nella storia del marchio è stato il 1969, quando Breitling ha contribuito a sviluppare il primo calibro cronogra co automatico del mercato. Questo spirito innovativo ha continuato a guidare Breitling no al 2009, con il lancio del Calibro 01, il primo movimento di manifattura della maison, che rimane oggi un punto di riferimento nel settore. Il rotore in oro massiccio del movimento è impreziosito da un’incisione dell’indirizzo della storica manifattura Montbrillant di Breitling, al numero 3 di Rue de Montbrillant a La Chaux-de-Fonds, in Svizzera. Ogni edizione limitata è prodotta in soli 140 esemplari, e ogni modello è corredato da un cofanetto di lusso in legno rivestito in pelle scamosciata, pensato per conservare no a tre orologi. Il cofanetto include anche un cassetto per riporre accessori e una custodia da viaggio rimovibile. breitling.com

To build your legacy

It’s an architect’s work to build something that transcends the needs of the present It takes foresight to provide enduring stability for descendants

Building a legacy is a multifaceted endeavour that implies looking beyond your own years on this planet. It takes foresight and dedication to provide enduring stability and shape a prosperous future for your descendants. Before training your sights on the next generation, however, one of the rst places to start when building crossgenerational wealth is to consider how much you’ll need to maintain your own needs in this generation. “It’s not uncommon for people to underestimate the means required to maintain their current lifestyle long into the future,” advises Zurich-based Financial Planner omas Bopp. “Some believe they need to maintain the bulk of their wealth well into their retirement to feel nancially secure, even though they can’t take it with them. Although this is a very human and understandable way of thinking, it’s important to be realistic about how much wealth is needed to allow you to live a comfortable life.”

Even if each family has its own way of managing its nances and planning for the future, omas advises strongly against leaving

your partner out of the loop. “It’s generally best to communicate openly, honestly and regularly so that everyone is on the same page and feels secure about the future,” he says.

“ is is particularly important when couples are not married or in a legally recognised partnership. Make sure you understand marriage and family law in your country of residence and what it might mean for your future.”

Instil the right values

Picking up on this theme, Bruna Casanova, a Relationship Manager in Brazil, said the days when strict gender roles decided which partner would plan for a family’s future are gone. Bruna’s tips for women to build a strong nancial legacy for themselves and future generations of their families put the emphasis on education, con dence and awareness. “Knowledge is power,” she said. “It’s important for women to stay informed of structural changes that a ect the investment landscape. A strong grasp on economic and technological advancements can help you make

informed decisions about wealth planning.”

As a mother of young twins, a boy and a girl, Bruna’s thoughts about legacy extended beyond purely nancial aspects. She’s helping the next generation grow into selfassured and responsible adults by raising a strong and independent daughter who’s prepared to meet the challenges that lie ahead, and a con dent and considerate son who can nd his place without reverting to gender stereotypes when it comes to money and more. “As equals in both professional and private matters, women must strive to build a world where they’re no longer held back by self-doubt in their own abilities.”

Talk openly about

Educating children to navigate the terrain that lies ahead in life is also top of mind for Nada Al Yazdi, a Senior Client Partner in Dubai. Nada has rst-hand experience of the e ect that outside events such as macroeconomic disruptions can have on a family’s nances. She believes that leaving a sound legacy to our children depends on our

sfumature del contenuto, n.d.r.)

ability to have honest and open conversations within the family to prepare them for the ups and downs to come.

“ e next generation know that the wealth created by their parents can disappear if it’s not invested wisely,” says Nada. “Many of my clients’ children are already experiencing anxiety about money.” Her three pieces of advice to reduce this anxiety revolve around providing a sense of control: set life goals, make a budget, and plan your wealth transfer in good time. “Stress related to money can a ect every aspect of one’s life,” said Nada. “Loss of sleep, headaches, digestive issues, high blood pressure. It’s crucial to e ectively manage your economic

life and nances to minimise this money-induced anxiety.”

Take emotions out e anxieties surrounding investment decisions are just as familiar to Jia Hao Sng, Head of Mandate Advisory in Singapore. Jia Hao knows that investors’ ability to take a long-term view and build a lasting legacy is easier when they’re not experiencing the short-term rollercoaster of emotions that come with managing their own allocations and positions. “Investors often act impulsively when it’s their own money on the line,” says Jia Hao. “During downturns in the market, they tend to sell o investments too early. en, without a rational

approach to reinvesting, they fail to capitalise on the opportunistic strategies that emerge when things pick up again.”

Jia Hao and his colleagues in discretionary portfolio management help clients’ optimise their returns by allowing them to step back from day-to-day oversight of their allocations and positions. “It’s almost impossible for ultra-highnet worth clients to manage their wealth e ciently on their own. We have more than 150 portfolio managers and more than 100 research analysts covering di erent investment styles and asset classes, as well as sophisticated systems and infrastructure to manage all these investments in a holistic manner.

OPINION is increases the client’s chances of good performance over the long term.”

Diversify your portfolio

roughout the Wealth Architects series, we’ve also consulted experts in speci c asset classes for insights into which asset classes o er the potential for cross-generational growth. Private-market investments, where investors invest in instruments such as non-listed companies in high-growth sectors, are enticing for families looking to build a legacy of wealth because they aim to generate high returns over the longer term. “Be open-minded to new ideas,” advises Dr Giuseppe de Filippo, Head of Private Capital Markets, “hidden opportunities in private markets can’t be found if you don’t search thoroughly.”

At the same time, he stresses the importance of selectivity. “Private markets are by nature opaque. Analyse an investment from all angles – don’t invest without doing your homework just because you fear missing out.”

A new era

e world of digital assets was similarly opaque to most investors until a few years ago. Now, given the role it will play in the lives of the next generation, many wealth givers are embracing it as part of their broader portfolio. Aline Renda, Business Innovation Specialist, sounds a note of caution for those planning to bequeath crypto assets.

Despite the emergence of these intangible assets, bricks and mortar continue to appeal to wealth givers – not only because of real estate’s record as the best performing asset-class over the long term, but also its appeal as a tangible

“Digital assets worth millions are lost every year due to a lack of succession planning. No one lives forever, so it’s vital that you think about who currently has access to your crypto wallet and how can you ensure that the right people can access these funds in the event of your death.”

Despite the emergence of these intangible assets, bricks and mortar continue to appeal to wealth givers – not only because of real estate’s record as the best performing asset-class over the long term, but also its appeal as a tangible, robust legacy for heirs. In her ‘home truths’ for investors, Residential Broker Peggy Robillard cited the important of understanding local market dynamics: “Always rely on the insights of a local specialist,” she said. “And don’t be too xed in your ideas – the right property investment depends on the location.”

Maintain your legacy roughout the series, we’ve spoken to Wealth Architects from every corner of the Julius Baer world – from Zurich to Brazil and Dubai to Singapore – re ecting the

global expertise we provide when supporting internationally located wealth givers and receivers. What advice do our architects have for families seeking to leave a secure legacy when their assets and family members are spread across the world?

“No one advisor can honestly say that they have all the answers,” says Marco Sella-Rolando, Head of Wealth Planning International. “Whilst our skill is in taking a high-level, 30,000 feet helicopter view, the key is to select, harmonise and manage a professional service team around the family that can synthesise the various moving parts.” Marco also adds context to our notions of leaving a permanent legacy. “‘Lasting outcomes’ is perhaps a misnomer in a world that turns with constant change in the legal, regulatory and tax environments,” says Marco. “Nothing is forever, but prudent and early focus on how planning might react to changes in life events will help ensure that forever doesn’t need to be such a long, or nite, term.” In legacy planning, it seems, as in other aspects of wealth management, regular review is key.

La chiave è nel team

Il pb di Cherry Bank punta su una squadra di professionisti molto articolata

Caramaschi (responsabile): “Il banker emerge con la forza del gruppo”

“Una gura tonda, trasversale che, comprendendo le esigenze del cliente, è capace di coinvolgere e coordinare le conoscenze necessarie per costruire un’o erta completa”. Così Luca Caramaschi, responsabile Wealth Management e Private Banking di Cherry Bank, fotografa il wealth di oggi. E lo fa alla luce della sua lunga competenza nel settore, no all’esperienza attuale presso Cherry Bank, l’istituto guidato da Giovanni Bossi, specializzato nei segmenti retail, corporate e wealth management, nonché attivo nell’acquisto dei crediti deteriorati, nelle special situation e nei crediti scali. Una realtà che o re ai privati un ampio ventaglio di servizi bancari, sia sici sia digitali, con un’attenzione anche verso la gestione dei patrimoni per individuare soluzioni di risparmio e investimento su misura per ogni cliente.

Cambiamenti necessari Il ruolo del private banker, ricorda il professionista, si è trasformato nel tempo sia in risposta ai cambiamenti del mercato, sia alla luce dell’evoluzione delle richieste

della clientela. Con quest’ultima che sempre più spesso si aspetta un servizio personalizzato, costruito su misura. “La diversità del mercato e delle opportunità che questo o re comporta la necessità di avere una formazione e un know-how più ampio”, racconta.

Nuovo raggio d’azione

La gura del private banker oggi spazia tra diverse strategie e aree di interesse: dal private equity al private debt, dal real estate all’infrastructure, dagli hedge fund al venture capital, senza dimenticare l’impact investing, la diversi cazione geogra ca, le fondazioni, il trust, il passaggio generazionale e l’art advisory. I punti fermi della business unit Private Banking & Wealth Management di Cherry Bank sono chiari: “Saper presentare e o rire diverse soluzioni di investimento che spaziano tra diversi ambiti rappresenta una delle skill più importanti per un private banker contemporaneo, un relationship manager. Il suo ruolo si basa sull’ascolto, ma non può dimenticarsi dell’impatto che la tecnologia ha e avrà sempre di più

nel presente e nel futuro”, spiega Caramaschi. “L’adozione del digitale ha rivoluzionato il modo in cui cliente e il private interagiscono: per una consulenza e supporto vincente è necessario che il private sappia governare la tecnologia utilizzandola come abilitatore del supporto al cliente. Intelligenza arti ciale e innovazione sono ampli catori della relazione che diventa sempre più solida e personalizzata”.

Verso un ruolo da partner “Il relationship manager diventa quindi un partner che, conoscendo la storia del cliente, le sue attitudini e le sue inclinazioni, fa da guida sulle possibili soluzioni necessarie a raggiungere gli obiettivi pre ssati”, racconta Caramaschi. La sostenibilità è diventata sempre più una componente rilevante nella scelta delle opportunità di investimento. “L’ampliamento dell’o erta sulla base della personalizzazione volta a soddisfare le diverse esigenze, fa sì che il private banker non sia più una gura che lavora in solitaria ma sia parte di un team coeso e collaborativo”. Il team di private banking è

L’ampliamento dell’o erta sulla base della personalizzazione volta a soddisfare le diverse esigenze fa sì che il private banker non sia più una gura che lavora in solitaria
ma sia parte di un gruppo coeso e collaborativo

composto da diverse professionalità, ciascuna con un ruolo speci co che contribuisce alla gestione completa e personalizzata dei clienti.

La struttura aziendale

Il private banker è il gestore principale della relazione con il cliente, focalizzato a comprenderne le esigenze personali e patrimoniali e a fare da interfaccia tra soluzioni interne ed esterne all’istituto. Il client manager si occupa della gestione operativa, dalle pratiche burocratiche alla documentazione, assicurando che tutte le attività

siano svolte in modo e ciente e senza intoppi. Il gestore corporate si focalizza sulle esigenze aziendali dei clienti, fornendo consulenza su questioni legate al business, come il credito e i nanziamenti. È una gura di riferimento essenziale per gli imprenditori e tutti i clienti con interessi commerciali. Completa la squadra l’investment advisor, responsabile della gestione degli investimenti, che fornisce consulenza specializzata su opportunità di investimento, mercati nanziari, gestione del rischio e strategie personalizzate per

la crescita del patrimonio.

“Grazie a questa suddivisione di competenze, Cherry Bank o re una consulenza integrata su misura, consentendo un alto livello di e cienza ed e cacia.

Ogni risorsa del team contribuisce con la propria esperienza, garantendo che le esigenze dei clienti siano soddisfatte in ogni ambito, dalle operazioni quotidiane alla strategia di investimento, no alla gestione aziendale”, sottolinea. “Questo modello garantisce le migliori risposte possibili alle singole esigenze dei clienti”.

Il team di Cherry Bank

Leadership e innovazione

I tratti caratteristici del modello di servizio di Credem Euromobiliare Private Banking

Zulian (responsabile pb): “Oggi emerge chi è capace di adattarsi ai cambiamenti”

Il modello di servizio e i tratti distintivi di Credem Euromobiliare Private Banking. Ne abbiamo parlato con il responsabile del pb Paolo Zulian.

Quali sono a suo avviso le principali trasformazioni che stanno in uenzando il private banking e più in generale il mondo del wealth management?

Il nostro settore sta vivendo un periodo di grande trasformazione, un cambiamento che si sviluppa su diversi fronti e che ci chiede di ripensare il nostro approccio alla consulenza. Uno dei principali fattori alla base di questa evoluzione è certamente l’invecchiamento della popolazione, combinato con l’aumento costante dell’aspettativa di vita, soprattutto nel nostro Paese. Questi due driver, già presenti, plasmeranno in modo determinante il private banking e il wealth management nel prossimo futuro. Di fronte a questo cambio di paradigma, il banker non potrà più limitare la propria attività alla semplice gestione nanziaria degli investimenti, come eravamo abituati a fare no a poco tempo fa, ma dovrà far evolvere il proprio ruolo includendo nuove competenze, prima fra tutte la capacità

Paolo Zulian

di garantire continuità dei patrimoni familiari attraverso la gestione del delicato passaggio generazionale. Questo processo è cruciale, poiché le nuove generazioni avranno bisogni, valori e aspettative diverse rispetto alle precedenti, e il nostro compito è assicurarci che la transizione sia uida e in linea con le loro esigenze. Tuttavia, non è solo la demogra a a spingere verso il cambiamento: anche l’evoluzione tecnologica sta ridisegnando radicalmente il modo in cui lavoriamo. L’intelligenza arti ciale, in particolare, e la crescente digitalizzazione ci stanno o rendo strumenti senza precedenti per migliorare l’e cienza e la personalizzazione dei nostri servizi.

Con l’avanzare delle tecnologie come l’intelligenza arti ciale, pensa che la relazione umana nel private banking sia “minacciata”?

Assolutamente no. La relazione umana non è minacciata, anzi, viene valorizzata ancora di più. Nessuna tecnologia potrà mai sostituire il rapporto personale tra banker e cliente. L’intelligenza arti ciale e le nuove tecnologie ci permettono di sempli care molti aspetti tecnici del nostro lavoro, eliminando alcune delle attività più operative e lasciandoci più tempo per concentrarci su ciò che è veramente importante: ascoltare, capire e rispondere ai bisogni unici dei nostri clienti. In questo senso, la tecnologia ci rende più e cienti, ma è sempre l’aspetto umano a fare la di erenza. La tecnologia, infatti, ci permette di fornire un servizio più preciso e

Il nostro concetto di “reshape” si basa su un continuo processo che non si limita a seguire i cambiamenti, ma li anticipa e li guida, integrando innovazione e competenze

personalizzato, ma la base su cui si costruisce una consulenza di valore rimane la ducia, e questa può essere sviluppata solo attraverso una relazione diretta e profonda. La capacità di interpretare le esigenze del cliente, di comprendere le sue aspettative e di instaurare una relazione duratura è ciò che rende il nostro lavoro unico. La tecnologia è uno strumento che ci rende più reattivi e informati, ma non potrà mai sostituire la comprensione e l’empatia che nascono da una relazione umana di qualità. Quindi, piuttosto che minacciarla, la tecnologia ra orza la relazione umana, lasciando più spazio per dedicarsi a ciò che conta davvero: costruire e mantenere la ducia a lungo termine.

Alla luce di questo scenario, come stanno evolvendo i modelli relazionali e di leadership nel settore?

Il nostro settore sta diventando sempre più complesso e, per questo, richiede una leadership capace di a rontare le nuove s de con essibilità e visione strategica. Nel private banking, stiamo lavorando per creare team “polivalenti”, nei quali competenze diverse si combinano per o rire soluzioni complete e mirate. Questo non signi ca soltanto avere una conoscenza approfondita della nanza,

ma anche saper costruire relazioni solide, sia tra i membri del team sia con i clienti. La cultura dell’ascolto e della collaborazione sta diventando un pilastro fondamentale del nostro modello operativo. La leadership di oggi deve essere aperta all’innovazione, capace di riconoscere le opportunità che emergono in un contesto in continua evoluzione. Il futuro del private banking dipenderà dalla nostra capacità di evolverci continuamente. Questo implica non solo l’adozione di nuove tecnologie, ma anche un impegno costante nella formazione e nello sviluppo delle competenze dei nostri professionisti. Dobbiamo essere pronti a rispondere ai cambiamenti demogra ci, all’ingresso di nuove generazioni di investitori, e alle aspettative in continua evoluzione dei nostri clienti. In tutto questo, resta fondamentale mantenere al centro la relazione umana. Il nostro concetto di “reshape” si basa proprio su questo: un continuo processo di adattamento e trasformazione che non si limita a seguire i cambiamenti, ma li anticipa e li guida, integrando innovazione e competenze. È un percorso di miglioramento continuo, che ci permette di ride nire costantemente il nostro approccio per rimanere al passo con un mercato che si evolve rapidamente.

Flessibilità. Convizioni. Potenziale di rendimento.

PIMCO GIS Income Fund: oltre 10 anni di comprovata esperienza nella generazione di rendimenti.

Capitale a rischio. La performance dipende dalla tempistica dell’investimento e può comportare rendimenti negativi. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.

Comunicazione di marketing dedicata agli investitori professionali. Questo non è un documento contrattualmente vincolante e la sua emissione non è vincolata da alcuna legge o regolamento dell’Unione Europea o del Regno Unito. Questa comunicazione di marketing non include dettagli sufficienti per consentire al destinatario di prendere una decisione di investimento informata. Il contenuto non costituisce una raccomandazione, né un’offerta di acquisto o vendita di Fondi PIMCO Global Investment Series (GIS). Questo documento si basa su informazioni ottenute da fonti considerate affidabili, ma non comporta responsabilità per PIMCO. Tutti gli investimenti finanziari comportano rischi inclusa la possilibità di perdita di capitale. PIMCO Europe GmbH (società n. 192083) e la filiale italiana di PIMCO Europe GmbH (società n. 10005170963, Via Turati 25/27 (angolo via Cavalieri n. 4), 20121 Milano, Italia)) sono autorizzate e regolamentate dall’Autorità di vigilanza finanziaria federale tedesca (BaFin). La filiale italiana è inoltre soggetta alla supervisione della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB). I prodotti e i servizi offerti da PIMCO Europe GmbH sono sono destinati unicamente a clienti professionali e non agli investitori individuali che non devono fare affidamento a questa comunicazione. Gli investitori individuali devono contattare il loro consulente in caso di richieste sugli investimenti e richieste di assistenza finanziaria, legale e fiscale. Il valore degli investimenti e la redditività possono variare e l’ammontare inizialmente investito potrebbe non essere recuperato. Prima della sottoscrizione leggere il Prospetto e il KID disponibili su www.fundinfo.com o presso i Collocatori. PIMCO GIS Income Fund, comparto di PIMCO GIS Funds: Global Investors Series plc è domiciliato in Irlanda. PIMCO è un marchio di Allianz Asset Management of America LLC negli Stati Uniti e in tutto il mondo. ©2024, PIMCO. Tutti i diritti riservati.

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