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L’ANALISI MMT Analisi macroeconomica e monetaria del conflitto

ANALISI MACROECONOMICA E MONETARIA DEL CONFLITTO

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Non entreremo nel merito dell’attacco subìto dal popolo ucraino da parte della Russia. Ai civili va tutto il nostro sostegno e lasciamo agli esperti di geopolitica l’analisi delle vicende drammatiche in corso. Il nostro commento prende in esame alcune variabili macroeconomiche e monetarie la cui lettura risulta (purtroppo) più evidente in tempi di guerra che di pace. La drammatica essenzialità a cui si riduce il dialogo tra fronti opposti svela il reale meccanismo di funzionamento della macroeconomia. Import/export: chi è più ricco? La Modern Money Theory spiega come la ricchezza di un paese risieda anche nell’importazione di beni reali a fronte di beni finanziari, ovvero in cambio di moneta. Al contrario un paese che vende i propri beni reali in cambio di moneta è uno paese che si impoverisce. La narrazione mainstream spinge invece per una massimizzazione delle esportazioni per aumentare il profitto delle grandi aziende, ma non necessariamente un vantaggio per la collettività. La Russia negli ultimi anni ha venduto all’estero le sue risorse naturali - gas e petrolio - in cambio di asset finanziari per crearsi una riserva monetaria, soprattutto in dollari. Ebbene oggi questi dollari, che sono semplici bit nel computer della FED americana, non possono essere utilizzati perché bloccati. Oggi per la Russia

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quei dollari non valgono nulla, pur essendosi privata di beni reali per ottenerli. Solo in una condizione estrema, come quella di un conflitto, emerge la stupidità delle politiche orientate alle esportazioni.

Che cos’è che rafforza una valuta? È la sua richiesta La sanzione relativa al blocco dei conti in dollari della Russia presso la FED ha significato per quel paese non poter più acquistare rubli per favorire l’apprezzamento del rublo a fronte dell’indebolimento sui mercati monetari. Il rublo si è dunque svalutato in maniera vertiginosa. La decisione di Putin di far pagare ai paesi “ostili” gas e petrolio russi in rubli, va nella direzione di rafforzare

«La situazione finanziaria attuale russa ci dimostra nei fatti quanto affermano da anni gli esponenti della MMT»

la valuta nazionale accrescendone la domanda.

Risorse reali/beni finanziari Prendiamo in esame ora il contributo della Russia al PIL mondiale: seppure da un punto di vista finanziario la Russia abbia un contributo pari “solo” al 2%, in termini di risorse reali vale l’11% del petrolio, il 17% del gas naturale, il 19% della produzione mineraria e l’11% della produzione di grano. Visto dal punto di vista dei beni reali il contributo della Russia al “benessere” reale globale è sicuramente importante, dato che perdere il godimento di quei beni è di fatto un danno economico per i paesi che se ne riforniscono.

Deficit: se è possibile per la difesa è sempre possibile Quando si parla di spese militari la parola deficit non è mai un tabù. Sparisce il tema delle “coperture” che invece è sempre l’ostacolo di fronte all’esigenza di una maggiore spesa pubblica per scuola e sanità. La tenuta dei conti pubblici non è più un baluardo. Di fronte all’urgenza di difenderci da una minaccia, alcuni tabù si rivelano per ciò che sono sempre stati: una narrazione.

Stefano Sanna, Rete MMT

Macroeconomia al servizio della collettività.

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