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IN ESCLUSIVA Matteo Bassetti Ritorno alla normalità: Green Pass o trasparenza?

MATTEO BASSETTI

Affascinato dallo straordinario lavoro di divulgazione medico-scientifica e dalla massima esperienza in infettivologia, lo staff di Economia Magazine si è recato nel capoluogo ligure per un’intervista esclusiva al Professor Matteo Bassetti, direttore del reparto di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova e professore ordinario di Malattie infettive all’Università degli Studi di Genova.

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Professor Bassetti, è sempre stato per noi un punto di riferimento importante fin da inizio pandemia. Ultimamente però ha espresso un malumore riguardo al

NOME: Matteo Bassetti INCARICO: Direttore del reparto di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova e professore ordinario di Malattie infettive all’Università degli Studi di Genova

tanto discusso Certificato Verde, può spiegarci meglio il suo punto di vista? Io sono stato un fautore del Green Pass come strumento per invogliare la gente a vaccinarsi, la sua introduzione nel luglio 2021 ha raggiunto il suo obiettivo aumentando del 30% le somministrazioni, ora viene solamente sfruttato come sorta di obbligo indiretto. Inoltre, tenete presente che la variante Omicron ha contagiato altre 7-8 milioni di persone, quindi, entro il 31 marzo (quando finirà lo stato di emergenza), avremo circa il 95% di persone protette da una forma grave di Sars-Cov2, indi per cui il Certificato Verde non avrebbe più una finalità specifica ma diventerebbe solamente penalizzante. Lo manterrei comunque per alcune attività al chiuso ad alto rischio come le discoteche, per le visite nelle RSA o per i viaggi all’estero, ma non per andare a bere un caffè o

entrare nei negozi. Il Green Pass purtroppo ha portato ad una discriminazione sociale che ora non serve più, io da medico l’ho sostenuto finchè aveva un

Matteo Bassetti nel suo ufficio durante l’intervista, sopra un’immagine dell’ospedale da campo allestito alla Fiera di Bergamo

«Io sono stato un fautore del Green Pass come strumento per invogliare la gente a vaccinarsi»

suo fine, che non era di certo quello di rendere più sicuri i luoghi pubblici, bensì quello di invogliare le persone al vaccino, strumento fondamentale nella lotta contro il Covid-19.

Si è dimostrato piuttosto critico anche riguardo l’attuale tasso di mortalità del Covid-19. Io lavoro tutti i giorni con i pazienti, proprio per questo motivo sono scettico riguardo i dati sulla mortalità, questa quarta ondata è diversa da tutte le altre perché, grazie ai vaccini, la gente si ammala in maniera estremamente lieve. Credo che andrebbe fatta una distinzione tra i ricoveri per il Covid e i ricoveri con il Covid perché, da infettivologo, posso assicurare che se qualcuno è asintomatico alla malattia non può morire per quella determinata patologia e questo non è affatto negazionismo. Vi faccio un esempio: se qualcuno arriva in ospedale per altre ragioni e il tampone di screening risulta positivo, verrà classificato automaticamente come malato Covid, nonostante il paziente sia completamente asintomatico alla malattia, e, se disgraziatamente questa persona dovesse mancare per cause totalmente diverse, verrebbe appunto classificata come morto per Sars-Cov2. In primo luogo, questa classificazione ci fa fare brutta figura con tutti gli altri Stati perché sembra che noi medici italiani non siamo in grado di curare la malattia, inoltre rovina i dati sull’eccellente copertura vaccinale contro le forme gravi della patologia. Credo che la trasparenza a riguardo avrebbe invogliato le persone a vaccinarsi ancor più del Green Pass.

hanno iniziato ad aver dubbi riguardo al vaccino visti i numerosissimi contagi nonostante il ciclo completo. Cosa ci può dire riguardo alla loro efficacia? Si fa sempre più vicina l’ipotesi di una quarta dose. La terza dose consolida ulteriormente le difese immunitarie acquisite dalle due precedenti somministrazioni, dando una grandissima sono veramente esigui e contano soprattutto persone prive di anticorpi, i numeri sono la prova della loro straordinaria efficacia. Per la quarta dose invece dovremo attendere i dati scientifici, ad ora sembra che si farà solamente un richiamo probabilmente con cadenza annuale e con copertura dalle varianti.

Sono stati divulgati proprio

protezione: non ho ancora visto in questi mesi di quarta ondata un caso di triplo vaccinato con una forma grave, ad esclusione di rari casi oncologici immunodepressi. Come detto in precedenza, i morti di Covid, da quando sono arrivati i vaccini,

ieri i dati Aifa riguardo i vaccini somministrati nell’arco dell’interno 2021, cosa ne pensa della sicurezza di questi farmaci? Io credo che 22 decessi correlabili ai vaccini su milioni di dosi somministrate sia in linea con le aspettative che avevamo e ne dimostrano l’elevata sicurezza: si parla di 1 caso grave ogni 5 milioni di abitanti che, come tutti i farmaci o cure omeopatiche, anch’essi possono causare. Mi dispiace molto per le persone morte a causa del vaccino ma bisogna guardare il rapporto rischiobeneficio e comparare questi 22 decessi ai 150.000 che il Covid ha causato. Coloro che non si sono ancora vaccinati dovrebbero uscire dall’ottica complottistica perché questi farmaci ci stanno veramente salvando la vita, riducendo i morti da 5 al giorno a 2 al mese (almeno questi sono i dati che riguardano il mio reparto di 50 posti letto).

Ha affermato che Omicron sia meno grave e che stia rendendo il virus endemico,

«I non immunizzati che cercano apposta di prendersi il Covid per avere il Green Pass possono rischiare parecchio»

crede che questa variante potrà finalmente mettere fine alla pandemia? Non è propriamente vero che Omicron è meno grave, è sicuramente meno patogenetica, purtroppo però i non vaccinati, anche se giovani e in perfetta salute, possono morire con questa variante. Invece, per chi ha gli anticorpi, Omicron è solamente un raffreddore. I non immunizzati che cercano apposta di prendersi il Covid per avere il Green Pass possono rischiare parecchio. La sua elevata contagiosità in qualche modo ci sta dando una sorta di immunità di gregge, derivante sia dai vaccini (circa 90%) sia dalle guarigioni (circa 5-6%), che ci sta poco a poco portando fuori dalla pandemia, offrendoci una protezione ottimale.

Da medico crede che la situazione pandemica in Italia sia stata gestita in modo adeguato? Ha espresso proprio nei giorni scorsi la sua curiosità per il mondo della politica. Sicuramente sarebbe stato meglio mettere un obbligo vaccinale tra settembre e ottobre, come ha fortemente consigliato la comunità medico scientifica. Purtroppo, su questo la politica è stata debole, si è disunita quando avrebbe dovuto portare avanti un fronte comune riguardo alla tematica essenziale dei vaccini. Sono infatti molto d’accordo sull’obbligatorietà per gli over 50, soprattutto alla luce di quello che abbiamo vissuto nel marzo 2020 e che avete passato voi a Bergamo, vorrei sottolineare che la prima ondata ha portato ad un eccesso di mortalità di oltre 110.000 persone. Per quanto riguarda la mia curiosità riguardo una carriera politica, se in futuro verrà dato più spazio ai tecnici, cosa che finora è mancata molto, mi piacerebbe dare il mio contributo e condividere la mia esperienza. Amo il mio lavoro da medico e non lo scambierei mai con quello del parlamentare. Ilaria De Luca

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