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TECNOESSE IMPIANTI SRL

Stretta tra le province di Bergamo e di Brescia, poli produttivi di rilevanza europea, la Tecnoesse Impianti Srl di Capriolo (Bs) è una chiara cartina di tornasole delle sfide che riguardano più settori della manifattura e non solo: spinta dell’edilizia, forte aumento del costo dell’energia, ritardi nelle forniture di materiali e carenza ormai cronica di manodopera specializzata. È questo il contesto in cui tutte le mattine, molto presto, cominciano la propria giornata di lavoro Sergio e Nicola Sbardellati, di 55 e 29 anni, due generazioni di piccoli imprenditori che portano avanti un’azienda nata già nell’88, che oggi conta 18 dipendenti e di cui sono soci al 50%. Si occupano di installazione di impianti termoidraulici ed elettrici su edifici a destinazione sia residenziale che industriale: dagli impianti di riscaldamento-raffreddamento a pompe di calore, sistemi che sfruttano l’energia geotermica, pannelli solari, e tutto ciò che oggi lega l’impiantistica al risparmio energetico, all’abbattimento delle emissioni inquinanti, alla sostenibilità ambientale. I numeri mostrano meglio di altro il momento di vero boom che sta attraversando Tecnoesse: +20 per cento di fatturato ogni anno (tra il 2015 e il 2016 è addirittura raddoppiato), un trend confermato nel periodo pandemico, anche in quel 2020 che causò lo stop forzato di un mese durante il lockdown. «Non possiamo negarlo - spiega Sergio Sbardellati, impegnato soprattutto in un ruolo amministrativo e di coordinamento in azienda -, il nostro è un settore che, trainato dalla spinta dell’edilizia a cui è naturalmente collegato, cresce da anni. Anche se all’orizzonte non mancano motivi di preoccupazione anche di tipo, per così dire, più generale». Primo tra tutti, la mancanza di operai specializzati. «Abbiamo un bisogno estremo di idraulici e di elettricisti - afferma in modo deciso - Non riusciamo a trovarli, anche se saremmo pronti ad assumerli domani mattina: giovani per

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Da sinistra Sergio Sbardellati con Nicola

cui non è necessaria esperienza o diplomi, parliamo anche di giovanissimi che hanno appena superato l’obbligo scolastico, che non intendono proseguire gli studi ma che hanno voglia di imparare sul campo mestieri sempre più ricercati dal mercato. Se continuiamo così non ci sarà il ricambio generazionale per queste professioni, nonostante che di lavoro ce ne sia moltissimo. Offriamo per cominciare un contratto di apprendistato ma le possibilità di crescita, anche per quanto riguarda il salario, sono molto buone. Certo - tiene a precisare -, chiediamo come requisito fondamentale la voglia di impegnarsi, perché il lavoro non è dei più leggeri: si parte al mattino alle 6, anche prima a volte a seconda di dove si trovano i cantieri, per tornare a casa nel tardo pomeriggio, e spesso si lavora anche al sabato. Tutto pagato secondo la normativa, compresi gli straordinari, ma certo la mole di lavoro è grande». Tecnoesse installa impianti soprattutto su immobili privati nuovi, per il 60% residenziali e per il restante 40% industriali. «Seguiamo l’intero processo che va dalla progettazione alla posa - spiega Nicola Sbardellati, che si occupa degli aspetti più operativi e tecnici dell’attività - Lavoriamo con imprese di costruzioni, privati, architetti e progettisti, spaziando dai grandi progetti con centinaia di unità immobiliari alle realtà più piccole. Soprattutto in Lombardia (nell’80% dei casi),

ma abbiamo avuto cantieri anche nel Centro e Sud Italia. Ogni nostro lavoro parte da una fase di ascolto e di valutazione per individuare le caratteristiche dell’edificio su cui andiamo ad intervenire, le criticità e le soluzioni migliori. Realizziamo il progetto vero e proprio, poi passiamo alla posa e al collaudo. Offriamo infine ai committenti la tutela delle garanzie e, quando ne hanno la necessità, l’assistenza post-vendita e la manutenzione ordinaria e

Gli uffici di Capriolo

«Il nostro è un settore che, trainato dalla spinta dell’edilizia a cui è naturalmente collegato, cresce da anni»

straordinaria. Proponiamo innanzitutto tutte le tipologie di impiantistica termoidraulica - continua -: geotermia, pompe di calore, fotovoltaico, pannelli solari, cogenerazione (biogas) e ogni tipo di pannello radiante, fra cui quelli a soffitto, a pavimento o a muro. Ma installiamo anche impianti elettrici: per i nostri clienti è importante avere un interlocutore unico per questi due servizi, che sono molto legati tra di loro: abbiamo scelto di lavorare su entrambi i fronti per fare in modo che queste due fasi fondamentali dell’impiantistica “dialoghino” tra loro e tempi, costi e

risultati vengano ottimizzati. Lavoriamo sia nell’ambito degli impianti tradizionali sia con le energie alternative e rinnovabili, valutando sempre con grande attenzione la soluzione da adottare sulla base delle specifiche esigenze, delle normative di settore, del rendimento ottenibile e del risparmio potenziale, del tipo di manutenzione che un impianto implica negli anni successivi alla posa». «Va detto - è il commento di Sergio Sbardellati - che nonostante l’enfasi riservata agli impianti basati su energie alternative le criticità non mancano: non assistiamo a grandi novità sul mercato, gli impianti che installiamo sono tutto sommato basati sulla stessa tecnologia di vent’anni fa. Una tecnologia che, purtroppo, allo stato attuale non è 110% sul recupero dell’esistente, che ci lascia perplessi. La quota di rimborso da parte dello stato è eccessiva: sta dando una forte spinta alle ristrutturazioni ma aumenta in modo anomalo e troppo brusco la domanda, e tra l’altro peggiora la già difficile situazione circa il bisogno di manodopera. In ogni caso, quando il bonus terminerà ci aspettiamo una decisa riduzione della domanda, che si tradurrà in meno lavoro e commesse, e una forte crescita dei prezzi». A caratterizzare questo periodo, infine, due macro-trend: «Non siamo direttamente toccati dalla fortissima crescita del prezzo dell’energia degli ultimi mesi - commenta Sergio Sbardellati - perché di solito a pagarla è l’impresa edile che gestisce i cantieri. Ma diversi fornitori stanno rallentando o riorganizzando la produzione dei componenti dei nostri impianti per risparmiare energia nel processo produttivo, e questo ha chiaramente un impatto sulla nostra attività». «Quello della scarsità dei materiali e dei lunghissimi tempi di consegna - spiega Nicola Sbardellati - è invece un problema grave a cui dobbiamo fare fronte ogni giorno, è così dalla fine del 2020. Ormai ordiniamo del materiale, in qualunque parte del mondo, con sei mesi di anticipo: ad essere interessate da questo fenomeno sono le catene di fornitura di una vasta gamma di materiali, dalla plastica al ferro, fino ad un prodotto finito come l’intera pompa di calore. Il che ha comportato anche un’importante crescita dei prezzi: il costo delle tubazioni di ferro, per esempio, è triplicato. Per il momento - conclude - riusciamo a rispettare i tempi di consegna al cliente, speriamo di poterlo fare anche nei prossimi mesi».

sostenibile economicamente senza incentivi pubblici. La vera rivoluzione sarebbe la caldaia ad idrogeno, ma siamo solo in una fase iniziale dello sviluppo di questa tecnologia, che effettivamente porterebbe ad un grande risparmio energetico. Invece si sono fatti molti passi avanti su un tipo di intervento in cui eravamo davvero in forte ritardo, ovvero l’isolamento degli edifici, per evitare di disperdere il calore accumulato: era un passaggio fondamentale, che finalmente abbiamo fatto anche nel nostro paese e che sta dando buoni risultati. Qui si aprirebbe il capitolo del bonus

Nella foto a sinistra Nicola Sbardellati Sopra il magazzino Tecnoesse Impianti

Lift Trucks

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