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L’INTERVISTA Diavoli Rossi

DIAVOLI

ROSSI

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Economia Magazine, ha varcato i cancelli, quasi sempre off limits, per assistere in esclusiva ad un’esercitazione aeronautica di routine del 6° Stormo presso l’Aeroporto Militare “Luigi Olivari” di Ghedi, comandato dal Colonnello Giacomo Lacaita, con cui abbiamo avuto il piacere di parlare riguardo ai progetti in atto della base operativa.

Ci racconti della sua carriera e della sua passione per il volo. La passione per il volo è sempre stata parte di me. Spinto dal desiderio di intraprendere la carriera militare, in particolare in ambito aeronautico, nel 1993 sono entrato in Accademia ed è iniziata così la mia avventura, con la formazione standard di tutti gli ufficiali naviganti. Sono stato assegnato a questo reparto nel 1998, dopo la formazione accademica della scuola di volo, poi ho continuato a far carriera in varie basi e infine ho avuto la fortuna e l’onore di ritornare qui il 13 luglio come Comandante.

Quali sono le attività principali che svolgete presso l’aeroporto militare di Ghedi? Presso questo aeroporto nella quotidianità ci addestriamo, il nostro lavoro infatti si basa su un continuo addestramento, di base, acquisito in altri reparti, a quelli più specifici, in questo caso riguardo ai Tornado. Qui abbiamo un gruppo di conversione operativa, cioè personale di volo che si occupa di formare ed abilitare i naviganti alle competenze specialistiche per l’impiego sul Tornado. Il nostro obiettivo è essere sempre pronti per fornire il nostro contributo alla Nazione nel momento

NOME: Col. Giacomo Lacaita INCARICO: Comandante del 6° Stormo “Diavoli Rossi” di stanza nell’aerobase militare di Ghedi

in cui dovesse essere necessario. Forniamo inoltre supporto alle altre Istituzioni: abbiamo dato il nostro contributo durante l’emergenza Covid-19 e svolgiamo periodicamente parecchie attività di ricognizione, ne sono esempi le missioni svolte per documentare il terremoto ad Amatrice nel 2016 oppure l’eruzione dello Stromboli nel 2019.

Secondo Lei, com’è percepita l’Aeronautica militare dai cittadini? Qual è il rapporto che ha il vostro aeroporto con la città di Ghedi?

Un pilota del 6° Stormo pronto alla partenza per un’esercitazione aeronautica di routine

Credo che la realtà aeronautica sia fortemente radicata a livello locale, siamo una grande realtà produttiva nel tessuto sociale. Ghedi è uno degli aeroporti più antichi d’Italia che nacque proprio dalla passione per i motori di questa terra (ricordo che il primo Gran Premio d’Italia è stato svolto proprio a Brescia), infatti siamo molto apprezzati e benvoluti dalla città che ci ospita, oltre che dall’intero ambito bresciano; questo affetto è davvero un grande privilegio per noi. Secondo Lei, quali sono i requisiti fondamentali per diventare un pilota militare? E le qualità per condurre al meglio lo Stormo? Per diventare un pilota militare ci vogliono sicuramente tanto impegno e dedizione, come in tutte le professioni ad alta specializzazione, aggiungerei anche passione, responsabilità e disponibilità, infatti ricerchiamo nel personale

che reclutiamo proprio queste caratteristiche che poi cerchiamo di sviluppare il più possibile durante la formazione. Per poter comandare al meglio lo stormo bisogna avere le stesse qualità di tutti gli atri naviganti (citate prima), ovviamente con un senso di responsabilità maggiore. Per me essere Comandante è un po’ come essere genitore, infatti da Comandante e da genitore è necessario innanzitutto avere un comportamento esemplare. Bisogna avere molta competenza ed un continuo aggiornamento, ma soprattutto un grandissimo equilibrio perché le decisioni prese, spesso in situazioni di forte stress, incidono sulle capacità e sul lavoro di tutto lo Stormo.

Per la base di Ghedi è iniziato un periodo di profonda trasformazione, purtroppo questi due anni non sono andati come tutti ci aspettavamo, il Covid ha condizionato le vostre attività? Come sono cambiate rispetto a prima? Io ho assunto il comando nella fase in cui purtroppo ci eravamo già abituati

TIPOLOGIA: Velivolo Tornado, bireattore, biposto, con ala a geometria variabile. APERTURA ALARE: Min./max 8,6/13,91 m LUNGHEZZA: 16,70 m ALTEZZA: 5,95 m

Curiosità Motto: Ghignando sulla preda mi scaglio Araldica: Diavolo Rosso ghignante con le mani adunche

a questa pandemia ma ho vissuto l’inizio del Covid, sebbene altrove e con un altro incarico, in Aeronautica. Posso affermare che la nostra attività non si è mai fermata, anzi, abbiamo provato a dare il nostro contributo per quanto potessimo fare. La fase iniziale, ovviamente, ci ha rallentato perché abbiamo dovuto adeguare le attività con le nuove normative sanitarie; ad ora siamo riusciti a trovare un nostro equilibrio e ad incamminarci verso una nuova normalità.

Come procedono i lavori di ristrutturazione per l’aeroporto militare di Ghedi che ad oggi ospita i caccia Tornado e a breve conterrà anche i Caccia F-35 dell’Aeronautica Militare? Stiamo svolgendo dei lavori molto importanti che richiedono del tempo, stiamo pian piano rinnovando tutto l’aeroporto perché, con la decisione di ospitare qui gli F-35, la nostra base operativa diventerà la seconda in tutta Italia ad accogliere questi velivoli e per questo motivo l’Aeronautica ha deciso di investire importanti risorse su questo aeroporto.

Quali sono le novità di questi nuovissimi velivoli militari, rispetto ai Tornado? Gli F-35 hanno un livello tecnologico avanzatissimo rispetto al Tornado (velivolo nato 40 anni fa, ma continuamente aggiornato) e dà sicuramente una marcia in più in termini di capacità, precisione e di sicurezza. Prevediamo che entrambi i modelli di velivolo convivranno per alcuni anni poiché il cambio macchina avverrà gradualmente, nonostante parte dei nostri piloti ha già iniziato ad addestrarsi sui nuovi aerei.

Che aspettative avete a seguito di questo progetto? Ne avete altri per il futuro? Ad ora non abbiamo altri progetti in particolare, direi che quello che abbiamo in corso è già abbastanza onnicomprensivo e ci dà una prospettiva futura molto ambiziosa, oltre che una grande soddisfazione. Ilaria De Luca

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