Biancoscuro Art Magazine #16

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biancoscuro r i v i s tA d ’ A r t e 9 772385 170005

Numero 16 - giugno-luglio 2016 - Bimestrale d’Arte, Cultura e Informazione

In questo numero Umberto Boccioni: genio e memoria A Palazzo Reale la grande celebrazione Christo The floating piers: project for Lake Iseo Da Kandinsky a Pollock L’Arte ricca del secolo breve Vulcani Origine, evoluzione, storie e segreti delle montagne di fuoco Inimitabile: Helmut Newton L’innovatore della fotografia di moda del XX secolo

Gianmaria Potenza

Il binomio uomo/natura narrato dall’Arte del Maestro veneziano


VANCOUVER INTERNATIONAL ART FAIR

MAY 26 - 29, 2016

VANCOUVER CONVENTION CENTRE

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16 Salon d’Art Contemporain par excellence | Côte d ’Azur

Salvador Dalí Space Elephant Bronze - 24/50 1981

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27-30 october 2016

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i ann 20 6 201 – 7 o 199 sari r e iv ann

fiera internazionale d’arte contemporanea & antiquariato dal XIX fino al XXI secolo

1–4 dicembre 2016 21° edizione

centro fiera · padiglione principale A NUOVO! 2 dicembre lunga notte dell’arte gio 11 – 20 · ven 11 – 23 · sab 11 – 21 · dom 11 – 19 biglietti online

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biancoscuro r i v i s tA d ’ A r t e Bimestrale d’Arte, Cultura e Informazione

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L’Editoriale di Vincenzo Chetta

L’Opinione Frappè contemporaneo

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MiArt 2016. Trionfo di Da Kandinsky a Pollock: l’Arte ricca del secolo breve. Il tesoro dei visitatori per la 21ª edizione artistica Guggenheim in mostra a Palazzo Strozzi meneghina

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Umberto Boccioni: genio e memoria. A Palazzo Reale la grande celebrazione

PaviArt 2016. Sempre un grande successo

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Kvision Cult Fuga da Alcatraz

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Vulcani. Origine, evoluzione, storie e segreti delle montagne di fuoco

A Torino è di scena la pittura francese. E per emozionarsi ancora di più c’è ARTUNE Le migrazioni di Liu Xiaodong. Rappresentazione, interpretazione e cronaca

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Inimitabile: Helmut Newton. L’innovatore della fotografia The Floating Piers: project di moda del XX secolo for Lake Iseo. Passeggiare sulle acque grazie alla nuova opera di Christo Il lavoro in Emilia Romagna. Alla Fondazione MAST un grande progetto fotografico Vittorio Valente. Mostra personale presso GlobArt Gallery

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10 anni di MainArt. Festa con Mostra collettiva al Dorfmuseum

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In copertina:

Gianmaria Potenza, Il binomio uomo/natura narrato dall’Arte del Maestro veneziano. Il servizio a pag.28

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Street Art. A El Borne la “Sgaleria” di Barcellona

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Alessandra Turolli. La sua tentazione non è l’Astrattismo, ma il Simbolismo. Il servizio a pag.54

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biancoscuro r i v i s tA d ’ A r t e Bimestrale di Arte, Cultura e Informazione

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16 ISSUE june / july 2016

Art Fair. Fiere ed esposizioni internazionali

BI-MONTHLY OF ARTS, CULTURE AND INFORMATION

L’Arte controversa di dare colore al passato. La colorizzazione delle foto nel 21º secolo.

EDITOR IN CHIEF Vincenzo Chetta

1° Grand Prix des Arts Visuels. Biennale d’Arte curata da ArtExpò Gallery

EDITORSHIP & GRAPHIC Liberementi viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.liberementi.it

038

Excellence Art Gallery. Nel centro storico di Marbella un spazio espositivo moderno

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Alessandro Trani / Fabio Cicuto

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Verena Daldini. Dialoghi e viaggi interiori per raccontarsi

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Pupi Perati. Il viaggio infinito all’interno del vetro

072

Jessica Weymann. “Vivere per imparare, ed imparare per vivere.”

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Ennio Bastiani. Il mondo femminile dipinto

082 084 087 088 091 092

Claudia Perruso / Tove Andresen

Claudia Perruso. Il suo è Astrattismo carico di forte emozione

Gabriella Pimpinicchio Tina Lupo

Franco Paletta. La fusione di tradizione ed innovazione

Patrizia Simonetti / Salvatore Alessi

PUBLISHER Biancoscuro viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.biancoscuro.it

Stefano Rosa. Intenso, leggero, deciso e lieve Tatyana Palchuk. La pittura vive la propria vita privata, niente nasce dal vuoto. Jani Jan J. Il poetico dialogo tra forme e colori Elena Cicchetti. La genialità istintiva del suo segno Claudio Guadagna. Un’intensa ricerca interiore Claudio Sivini. I riflessi dello specchio

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Gaya Karapetyan. Dipingere è pura libertà di espressione Flora. Un autre langage de la peinture

Raul Pitis. La fotografia artistica come espressione dell’anima 078

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COLLABORATORI Oxana Albot, Nina Baudelaire, Luca Caricato, Elena Cicchetti, Vincenzo Chetta, Etienne de Bricassarde, Flavio Ennante, Mario Gambatesa, Lucia Garnero, Danilo Giusino, Salvatore Mainardi, Daniela Malabaila, Rebecca Maniti, Federica Senigagliesi, Giulia Sollazzo, Giancarlo Spina. FOTOGRAFI Antonio C., Simone Marello, Vincenzo Chetta, Cristiano Galbiati, Giorgio Giliberti, Liberementi, Aras C., Giampiero Nitto, Cecilia Vignato.

Marija Visic-Guina. La libertà creativa dell’Artista croata

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BIANCOSCURO Art Magazine

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PRINTING Pixartprinting Srl Via 1° Maggio, 8 30020 Quarto d’Altino (VE) SOCIAL NETWORK Facebook.com/BiancoscuroArtMagazine Pinterest.com/BiancoscuroMag Twitter.com/BiancoscuroMag The publisher is available for persons entitled for any iconographic sources. Manuscripts, photos or other materials even if unpublished are not given back. In addition to the signed articles, texts published on Biancoscuro Art Magazine are taken from the mentioned sources or text available l under the creative commons license. s Reg. Trib. Pavia n.4 del 2014. ISSN 2385-1708 © biancoscuro 2016. Reserved artistic and literary copyright. Reproduction in whole or parts is forbidden save with the written permission of the publisher.

BIANCOSCURO Rivista d’Arte NUMERO 16 giugno / luglio 2016 BIMESTRALE DI ARTE, CULTURA E INFORMAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE Vincenzo Chetta REDAZIONE & GRAFICA Liberementi viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.liberementi.it COLLABORATORI Oxana Albot, Nina Baudelaire, Luca Caricato, Elena Cicchetti, Vincenzo Chetta, Etienne de Bricassarde, Flavio Ennante, Mario Gambatesa, Lucia Garnero, Danilo Giusino, Salvatore Mainardi, Daniela Malabaila, Rebecca Maniti, Federica Senigagliesi, Giulia Sollazzo, Giancarlo Spina. FOTOGRAFI Antonio C., Simone Marello, Vincenzo Chetta, Cristiano Galbiati, Giorgio Giliberti, Liberementi, Aras C., Giampiero Nitto, Cecilia Vignato. EDITORE Biancoscuro viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.biancoscuro.it STAMPA Pixartprinting Srl Via 1° Maggio, 8 30020 Quarto d’Altino (VE) SOCIAL NETWORK Facebook.com/BiancoscuroArtMagazine Pinterest.com/BiancoscuroMag Twitter.com/BiancoscuroMag L’Editore è a disposizione degli aventi diritto per eventuali fonti iconografiche non individuate. Manoscritti, foto o altri materiali inviati alla redazione anche se non utilizzati non verranno restituiti. Oltre agli articoli firmati, i testi pubblicati su Biancoscuro Rivista d’Arte sono tratti dalle fonti citate oppure da testi disponibili l secondo le licenze creative commons. s Reg. Trib. Pavia n.4 del 2014. ISSN 2385-1708 © biancoscuro 2016. Tutti i diritti di produzione in qualsiasi forma, compresa la messa in rete, che non siano espressamente per fini personali o di studio sono riservati. Per qualsiasi utilizzo che non sia individuale è necessaria l’autorizzazione scritta dell’Editore.


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June 16-19, 2016 www.artbasel.com/Basel

PRESS RELEASE BASEL | FEBRUARY | 6 | 2014 © Courtesy Art Basel

Premier line-up of galleries at

Art Basel today announced d place June 19 to June 22, 201 present works ranging from t most contemporary artists of will present a geographically year Statements, Art Basel's s alongside the Galleries secto placement within the show.

With Statements being located December 1-4, 2016 renowned Basel architects Herz www.artbasel.com/Miami-Beach

for the Magazines sector and th

© Courtesy Art Basel

© Courtesy Art Basel

While galleries from Europe will exhibitors and artists from acros PRESSselection RELEASE strong of exhibitors wi MIAMI BEACH | DECEMBER The participating galleries have| Chile, Colombia, Denmark, Fran Japan, Lebanon, China, Mexico Art Basel in Miami Beach succ Singapore, Slovenia, South Afri extensive programming aroun United Kingdom and the United artbasel.com/basel/galleries. The 2013 edition of Art Basel Sunday, 8, 2013 Galleries,December the main sector of–thd and visitors. With an expande quality of painting, sculpture, dr talks, performances film s works. A strong list of and returning matched by the show's progra Fine Art (New York), while a nu observers the strongest-ev time, havingaspreviously shown i leading (Rio international galleries Carioca de Janeiro), Galer positioning as the leading art Leighton (Berlin), Proyectos Mo sector at Art Basel’s show in March 23-25, 2017 York) and GallerySKE (BangaloM from both new and long-time www.artbasel.com/Hong-Kong

The Feature sector presents ga Art Basel in Miami Beach, whos historical and contemporary wo over the five show days, a seven countries, out of which 15 galler institution groups from across th include aRELEASE presentation by KOW PRESS Americas, Europe, Asia and em some of which never been | JANUARY | 23 HONG KONG have appropriation of minimalism. Ta Participating galleries spoke hig Memory’ series (2012) by Shinr artists, providing a window into


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l’Editoriale di Vincenzo Chetta

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Con l’estate alle porte, cerchiamo di toglierci di dosso la paura terroristica che ormai dilaga, e cerchiamo di rifocalizzare la mente sui prossimi impegni artistici che ci vedranno nuovamente in giro per l’Europa. Primo grande appuntamento della stagione estiva è il Loop Fair di Barcellona, in Spagna, prima fiera in assoluto (dal 2003) ad essere dedicata esclusivamente alla scoperta, alla promozione ed all’acquisizione di opere di Video Arte contemporanea. Dopo la Catalunya sarà la volta di uno scenario completamente diverso, ma non per questo meno esplosivo: Art Basel a Basilea. Da sempre punto di riferimento per l’Arte, andremo alla scoperta di quello che le lobby dell’Arte vogliono farci vedere, sperando di trovare nel contemporaneo anche qualcosa di innovativo, frutto di ricerca e passione, insomma, qualcosa di veramente artistico che smuova un po’ le menti di tutti gli addetti ai lavori, non solo provocazione (ormai quasi annoia), ma Arte Contemporanea nuova e fresca. E adesso voglio togliermi qualche sassolino dalla scarpa. Sono normalmente troppo impegnato

con il mio di lavoro, per andare a criticare quello degli altri, però dopo una serie di segnalazioni su situazioni strane, ho trovato modo di indagare, seppur in maniera molto semplice. Trovo ingiusto che ci si possa fregiare di certi titoli e di millantare collaborazioni famose a destra e a manca, senza venire mai scoperti. Purtroppo questo mio pensiero è a raggio molto ampio: pittori alle prime armi che si definiscono “Maestro”, liceali che si spacciano per scrittori d’Arte, mercanti che improvvisamente sono a capo di musei (sconosciuti, ma con sigle accattivanti) e dirigono riviste fantasma, critici che piovono da tutte le parti… Una volta erano solo gli “addetti ai lavori” a dover fare molta ricerca per capire se la persona che gli si proponeva era davvero un’Artista o meno, oggi dobbiamo fare attenzione tutti. Facile che domani il mio gommista inauguri, e commenti criticamente una mostra d’Arte in qualche “famoso” palazzo cittadino. Buona lettura e occhi aperti.

Vincenzo Chetta

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dal 9 al 13 November 2016

i ann 20 016 7–2 o 199 sari iver ann

fiera internazionale d’arte contemporanea & antiquariato dal XIX fino al XXI secolo

1–4 dicembre 2016 21° edizione

i ann 20 6 –201 1997 sario iver ann

fiera internazionale d’arte contemporanea & antiquariato dal XIX fino al XXI secolo

centro fiera · padiglione principale A

1–4 dicembre 2016

BIANCOSCURO, Media-Partner di Montreux Art Gallery e ART Innsbruck, www.art-innsbruck.com sarà presente con il suo spazio espositivo. NUOVO! 2 dicembre lunga notte dell’arte gio 11 – 20 · ven 11 – 23 · sab 11 – 21 · dom 11 – 19 biglietti online

21° edizione

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NUOVO! 2 dicembre lunga notte dell’arte gio 11 – 20 · ven 11 – 23 · sab 11 – 21 · dom 11 – 19

Per maggiori informazioni o ricevere il bando di partecipazione contattaci subito, invia 5 foto di tue opere recenti a: expo@biancoscuro.com scrivendo nell’oggetto il nome della fiera. biglietti online

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Da Kandinsky a Pollock: l’Arte ricca del secolo breve Il tesoro dei Guggenheim in mostra a Palazzo Strozzi

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A destra: Solomon R. Guggenheim al Plaza Hotel, New York, 1937 circa Courtesy of the Solomon R.Guggenheim Foundation, New York

irenze ospita la mostra “Da Kandinsky a Pollock. La grande Arte dei Guggenhein”: numerosi capolavori dell’Arte europea ed americana del XX secolo sono esposti nelle sale del magnifico Palazzo Strozzi, provenienti dai musei di New York e di Venezia, rispettivamente fondati da Solomon Guggenheim e dalla nipote, Peggy, i maggiori collezionisti, mecenati e promotori dell’Arte novecentesca. Dipinti, sculture, fotografie ed incisioni di Maestri italiani ed internazionali, si esibiscono per la prima volta le une accanto alle altre, narrando, in un racconto unificato dal ritmo serrato, ma rispettoso dei canoni cronologici, l’evo-

Roy Lichtenstein (New York 1923-1997) Preparativi (Preparedness) 1968, olio e acrilico Magna su tre tele, 304,8x548,6 cm. New York, Solomon R. Guggenheim Museum, 69.1885. Foto di Kristopher McKay © Estate of Roy Lichtenstein New York, by SIAE 2016

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luzione storica, sociale e culturale del cosiddetto “secolo breve”. Non a caso è la bella città gigliata ad ospitarli: ancora una volta, dopo la mostra del 1949 realizzata da Peggy Guggenheim, la bella Fiorenza, unisce i due continenti prosciugando l’oceano, per mostrarne similitudini e diversità e proporre un’idea di cultura unificata, dalle mani dell’Arte. Le due collezioni Guggenheim, celebrano le Avanguardie di inizio secolo, come radici dell’Arte del secondo dopoguerra: il nuovo dialogo artistico, poliedrico e ricco di capolavori, si intreccia inevitabilmente con gli altrettanti eterogenei vissuti storici, forgianti il dinamico contesto sociale a partire dagli anni Venti ai Sessanta del Novecento. A bordo di una strepitosa macchina del tempo, lo straordinario percorso espositivo, allestito in nove sale del Palazzo fiorentino, accoglie Maestri d’Arte europei come Alberto Burri con “Bianco B.” del 1965, Pablo Picasso con “Busto di un uomo in maglia a righe” del 1939, Emilio Vedova con “Immagine del tempo” del 1951, Max Ernst con l’opera “Il Bacio” del 1927, Marcel Duchamp con “Scatola in una valigia” del 1941, Francis Bacon con “Studio per Scimpanzè” In alto: Vasily Kandinsky (Mosca 1866-Neuilly-sur-Seine 1944) In basso: Marcel Duchamp (Blainville 1887-Neuilly-sur-Sei-

Verso l’alto (Empor) ottobre 1929, olio su cartone, 70x49 cm.

ne 1968) Scatola in una valigia (Boîte en-valise)

Venezia, Collezione Peggy Guggenheim, 76.2553. Foto di David Heald

1941, valigia di pelle contenente copie in miniatura, riproduzioni a colori ed una fotografia delle opere dell’Artista con aggiunte a matita, acquerello e inchiostro, 40,7x37,2 x 10,1 cm. Venezia, Collezione Peggy Guggenheim, 76.2553. Foto di Sergio Martucci © Succession Marcel Duchamp, by SIAE 2016

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Cy Twombly (Lexington, Virginia 1928-Roma 2011) Senza titolo 1967, pittura a olio per abitazioni e pastello a cera su tela, 127x170,2 cm. Fondazione Solomon R. Guggenheim, Collezione Hannelore B. e Rudolph B. Schulhof, lascito Hannelore B. Schulhof, 2012, 2012.97. Foto di David Heald © 2016 Cy Twombly Foundation

Alberto Burri (Città di Castello 1915-Nizza 1995) Bianco B, 1965 plastica, acrilico, vinavil, combustione su cellotex, 151,1x151,1 cm. Venezia, Fondazione Solomon R. Guggenheim, Collezione Hannelore B. e Rudolph B. Schulhof, lascito Hannelore B. Schulhof, 2012, 2012.29. Foto di David Heald © Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, Città di Castello, by SIAE 2016

del 1957; affiancandoli in una straordinaria stretta di mano universale agli artisti americani della Neoavanguardia, fautori dell’Action Painting e della Pop Art, come: Jackson Pollock con “Foresta incantata” del 1947, Mark Rothko con “No. 18” del 1963, Alexander Calder con “Gong rossi gialli e blu” del 1951, Roy Lichtenstein con “Preparativi” del 1968. La mostra, aperta ai visitatori fino al 24 luglio prossimo, curata da Luca Massimo Barbero, con la collaborazione della Fondazione Palazzo Strozzi e la Fondazione Solomon R. Guggenheim di New York, proietta il visitatore nelle vite degli artisti, di Peggy e Solomon Guggenheim, della baronessa Hilla Rebay (la prima direttrice del Guggenheim di New York) fino a giungere alla conoscenza del rapporto intimo tra questi protagonisti che hanno autografato il tessuto artistico del Novecento: più chiavi di lettura che permettono di sviscerare tutti gli aspetti, da quelli più conosciuti a quelli meno eclatanti, di un secolo che, seppur breve, presenta significative ed incisive sfaccettature. Mario Gambatesa

Tancredi Parmeggiani (Feltre 1927-Roma 1964) Composizione 1955, olio e tempera su tela, 129,5x181cm. Venezia, Collezione Peggy Guggenheim, 76.2553. Foto di David Heald

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DA KANDINSKY A POLLOCK La grande Arte dei Guggenheim 19 marzo - 24 luglio 2016 Palazzo Strozzi, Firenze INFO

T. +39.055 2645155 Dal lunedì alla domenica 10.00-20.00 giovedì 11.00-23.00 Apertura 9.00 solo su prenotazione

Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.palazzostrozzi.org

Jackson Pollock (Cody 1912- East Hampton 1956)

Irene Guggenheim, Vasily Kandinsky, Hilla Rebay e Solomon R.

Foresta incantata (Enchanted Forest), 1947, olio su tela, 221,3x114,6 cm.

Guggenheim al Bauhaus di Dessau, 7 luglio 1930

Venezia, Collezione Peggy Guggenheim, 76.2553 PG 151.

Courtesy of the Solomon R.Guggenheim Foundation, New York

Foto di David Heald © Pollock-Krasner Foundation / Artists Rights Society, ARS, New York, by SIAE 2016 Peggy Guggenheim e Max Ernst nella galleria surrealista di Art of This Century, New York, 1942 ca. Da sinistra: Max Ernst, Il bacio (1927, Collezione Peggy Guggenheim), e Coppia Zoomorfica (1933, Collezione Peggy Guggenheim) Courtesy Fondazione Solomon R. Guggenheim Scrive Peggy sull’allestimento del museo-galleria Art of This Century nel 1942: «Avevo posto un’unica condizione: le pitture dovevano essere senza cornici. Per il resto Kiesler ebbe carta bianca […] Le pareti della Galleria Surrealista erano ricurve, in legno di caucciù, distanti circa trenta centimetri dalle pareti, erano montati su mazze da baseball che potevano essere inclinate come si voleva. Ciascuno aveva la sua lampada e le luci si accendevano e si spegnevano ogni tre secondi sgomentando i visitatori: prima illuminavano una metà della galleria e poi l’altra. La gente si lamentava, dicendo che quando si guardava un quadro da un lato della sala, non si poteva improvvisamente interrompersi per correre dall’altra estremità. Alla fine Putzel mi consigliò di lasciar perdere questo sistema di illuminazione e le luci vennero tenute accese contemporaneamente».

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Umberto Boccioni : genio e memoria A Palazzo Reale la grande celebrazione “A cento anni dalla scomparsa dell’artefice del futurismo nell’Arte, Milano è ancora la città che sale e riconosce in Boccioni un testimone efficace di se stessa. La mostra di Palazzo Reale ha l’ambizione di andare oltre su Boccioni, e dire di più. Offriamo al pubblico il meglio delle collezioni cittadine, le maggiori al mondo sul futurismo, su Boccioni, sui suoi maestri.”

Il Sindaco di Milano - Giuliano Pisapia

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ento anni fa, per una accidentale caduta da cavallo, moriva Umberto Boccioni, massimo esponente della corrente futurista in Italia. In occasione di questa ricorrenza, la città di Milano, dove l’Artista si stabilì nel 1907, gli rende omaggio con la retrospettiva allestita a Palazzo Reale “Umberto Boccioni- Genio e memoria” (fino al 10 luglio), promossa dal Comune nell’ambito della rassegna “Ritorni al futuro”. La mostra è il frut-

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to di una revisione critica dei 60 disegni autografi conservati nel Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco, e dello studio di una serie di documenti legati all’Artista, conservati presso la Biblioteca Civica di Verona. Questo materiale prezioso ha permesso ai curatori Francesca Rossi e Agostino Contò, supportati da un comitato scientifico di qualità, di ampliare le conoscenze sul percorso artistico, le influenze, le tecniche che hanno contribuito a formare lo stile pittorico di Boccioni. È proprio il


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Umberto Boccioni, Romanzo di una cucitrice, 1908 olio su tela, 150x170 cm. Parma, Collezioni Barilla di Arte Moderna

corpus di disegni il nucleo centrale attorno al quale si distribuiscono le altre opere, per un totale di oltre 280, provenienti dalle collezioni civiche milanesi e da prestigiose istituzioni museali del mondo (tra cui il Metropolitan di New York, il Musée Picasso ed il Musée Rodin di Parigi, la GNAM di Roma). Oltre a dipinti, incisioni, sculture, sue e degli artisti a lui vicini, è presente anche l’“Atlante”, un album di ritagli di riproduzioni artistiche di opere dal XV secolo alla contemporaneità, che Boccioni stesso aveva raccolto e classificato intorno ai 25 anni. La mostra è divisa in due grandi sezioni tematiche: “La formazione” e “Boccioni futurista: pratica e teoria”. Il focus è sul periodo milanese dell’Artista, dal 1906 al 1916, costellato da incontri importanA sinistra: Umberto Boccioni, Carica di lanceri, 1915 tempera, vernice, collage su carta intelata, 334×503 mm. Milano, Museo del Novecento, Collezione Jucker

Umberto Boccioni, Antigrazioso, 1912-1913 olio su tela, 80x80 cm. Torino, Fondazione F.C. per l’Arte

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Umberto Boccioni, Forze di una strada, 1911, olio su tela, 99,5x 80,5 cm Osaka City Museum of Modern Art

ti (Segantini, Previati, Fornara, la pittura simbolista e l’Espressionismo tedesco) e da quello decisivo con Filippo Tommaso Marinetti, con il quale firmerà, insieme a Russolo e Carrà, il famoso Manifesto dei pittori futuristi. Dopo Roma, Parigi, Venezia e Monaco, a Milano Boccioni può mettere in pratica la lezione del maestro Giacomo Balla: pittura dal vero e uso della tecnica divisionista. Il suo interesse si concentra principalmente sulla scomposizione dei volumi e dei colori, alla ricerca del movimento sulla tela, evidente in opere quali “Forza di una strada” (1911), “Dinamismo di un corpo umano” (1913) o “Carica di lanceri”

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(1915). La città industriale moderna, e quindi Milano con la sua periferia, è il soggetto favorito dei suoi dipinti, perché gli permette di rendere al meglio il concetto di velocità, spazio, spostamento. Non manca la dimensione interiore, che ugualmente affascinava il Boccioni futurista, interessato alla psicologia e quindi attento osservatore dell’umano (“Ritratto di bimbo”, “Antigrazioso”). Il progetto è stato realizzato ed organizzato da Castello Sforzesco, Museo del Novecento, Palazzo Reale ed Electa, che ne ha editato il voluminoso catalogo. L’esposizione di Palazzo Reale è senza dubbio un appuntamento immancabi-


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UMBERTO BOCCIONI (1882 - 1916) Genio e memoria 23 marzo - 10 luglio 2016 Palazzo Reale, Milano INFO T. +39 02 92800821 Lunedì 14.30 - 19.30 Martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 - 19.30 giovedì e sabato 9.30 - 22.30

Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.palazzorealemilano.it

le, considerando la quantità e la qualità delle opere presenti (molte delle quali mai mostrate prima in Italia) ed il lavoro accuratissimo di studio e ricerca che ne è l’origine. Federica Senigagliesi

Umberto Boccioni, Ritratto di bimbo, 1908-1909 olio su tela, 110,3×65,2 cm Collezione privata

Umberto Boccioni, Dinamismo di un corpo umano, 1913 olio su tela, 100x100 cm Milano, Museo del Novecento

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5a edizione

Arte Moderna e Contemporanea

1.2 e 7.8.9 ottobre 2016 Una selezione delle Gallerie Italiane pi첫 prestigiose

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A Torino è di scena la pittura francese E per emozionarsi ancora di più c’è ARTUNE

La musica e l’Arte figurativa hanno sempre viaggiato su due binari paralleli, ma separati. Quello che mi ha sempre affascinato è la possibilità di interazione fra le due Arti.

Claudio Coccoluto

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alazzo Madama è sicuramente la cornice perfetta per l’esposizione di più di settanta capolavori francesi provenienti dalla collezione del prestigioso Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo, selezionati dai curatori Clelia Arnaldi di Balme, Natalia Demina ed Enrica Pagella, con l’organizzazione di Fondazione Torino Musei. Settantacinque dipinti creati tra il 1600 ed il 1800, che ripercorrono tre secoli di pittura, con le influenze, le correnti e le libertà espresse per mano di grandi Artisti francesi dell’epoca. La mostra intreccia il racconto dell’evoluzione del gusto artistico in Russia con l’amore dei pittori per l’Italia, tanti sono dunque i punti di vista da cui guardare e commentare questa collezione, tanti gli spunti e le emozioni che possono suscitare nell’osservatore. Il percorso espositivo è suddiviso in 12 sezioni e si apre con l’opera “Madonna con bambino” di Simon Vouet, uno dei maggiori esponenti del caravaggismo che contribuì all’introduzione del Barocco italiano in Francia. Proseguendo si incontrano le opere di Nicolas Poussin (importante riferimento per i classicisti, fu Primo Pittore del Re e Direttore generale degli abbellimenti dei Palazzi Reali per volontà di Luigi XIII e Richelieu dal 1640 al 1642, poi fuggì da un ambiente a lui non congeniale per

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Nicolas Poussin - Deposizione dalla croce, 1627 – 1628 circa olio su tela, 119,5x99 cm. San Pietroburgo, Museo Statale Ermitage

tornare a Roma, città in cui visse stabilmente), Claude Lorrain (paesaggista, anche lui francese trapiantato a Roma), Philippe de Champaigne: tutti artisti con

chiara impostazione classica. Nel cammino attraverso il tempo artistico, si prosegue con le opere di Watteau (geniale pittore del primo settecento con cui si può


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far iniziare la pittura rococò, le sue opere riprendono il tonalismo veneto con influenze olandesi e spagnole), Boucher (artista molto terreno e schietto, la sua attività ha riflesso perfettamente la società committente...)e Fragonard (virtuoso della pittura, per certi versi può essere considerato un precursore del realismo impressionista per la sua ricerca cromatica), fino ad incontrare il maggior esponente del Neoclassicismo: Jean-Auguste-Dominique Ingres. Il cammino prosegue attraverso i secoli sino a giungere all’affermazione dell’Impressionismo di Auguste Renoir, Alfred Sisley, Claude Monet, Camille Pissarro, sino all’apertura verso le avanguardie e dunque sino a Cèzanne, nato impressionista, ma poi distaccatosi per seguire la sua creatività, e Matisse, rappresentante più noto del Fauvismo. Questo interessante percorso all’interno della pittura francese della collezione russa, è reso ancora più accattivante dal progetto ARTUNE, prima audioguida emozionale al mondo, creata da Frankie Hi-Nrg Mc e Materie Prime Circolari: i visitatori possono ascoltare i commenti ed i brani scelti da dieci artisti come lo stesso Frankie, Cristicchi, Giuliano Sangiorgi, Elisa, Neri Marcorè, a creare un itinerario multisensoriale.

Sopra: Jean-Baptiste Greuze - Il bambino viziato, 1760 – 1765 circa olio su tela, 66,5x5 cm. San Pietroburgo, Museo Statale Ermitage

Louis-Leopold Boilly - La sala da biliardo, 1807 olio su tela, 81x56 cm. San Pietroburgo, Museo Statale Ermitage Per il progetto ARTUN: Andrea Mirò ha scelto “The Songs That We Sing” di Charlotte Gainsbourg Claudio Coccoluto ha scelto “Sessomattto (Claudio Coccoluto Mix)” di Armando Trovajoli

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A destra: Jean-Léon Gérome Mercato degli schiavi nell’antica Roma 1884 circa, olio su tela, 74x92 cm. San Pietroburgo Museo Statale Ermitage Per il progetto ARTUN: Frankie Hi-Nrg Mc ha scelto “It’s A Man’s, Man’s, Man’s World” di James Brown Sotto: Louis Le Nain - Visita alla nonna, 1640-1645, olio su tela, 73x58 cm. San Pietroburgo Museo Statale Ermitage

Grazie a Spotify si compie la magia, e si raggiunge lo scopo: “L’obiettivo è aiutare il pubblico a superare il timore reverenziale per l’Arte, il senso d’inadeguatezza che certa scuola ci lascia addosso - dichiara Frankie Hi-Nrg Mc – ARTUNE è uno spunto, un pretesto per avvicinare tutti alla bellezza.”. La mostra, visitabile sino al 4 luglio, è sicuramente una buona occasione per vivere l’Arte in modo diverso dal solito, accompagnati da musiche a volte così insolite per un luogo ed una occasione come questa. Un modo diverso, con l’obiettivo di aprire la mente a chi guarda all’Arte figurativa a senso unico, per spaziare nelle arti ed immergersi nell’atmosfera che ogni singola opera crea intorno a sé. Daniela Malabaila

INFO www.artune.it

DA POUSSIN AGLI IMPRESSIONISTI Tre secoli di pittura francese dall’Ermitage 11 marzo - 4 luglio 2016 Palazzo Madama, Torino INFO

T. +39.011. 4433501

lunedì e da mercoledì a venerdì 10.00-18.00 sabato 11.00-19.00 domenica 10.00-19.00 Chiuso il martedì

Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.palazzomadamatorino.it

Camille Pissarro - Boulevard Montmartre a Parigi 1897, olio su tela, 74x92,8 cm. San Pietroburgo, Museo Statale Ermitage Per il progetto ARTUN: Simone Cristicchi ha scelto “Pittori della domenica” di Paolo Conte Giuliano Sangiorgi ha scelto “La Vie En Rose” di Edith Piaf

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Per il progetto ARTUN: Simone Cristicchi ha scelto “Delicate” di Damien Rice Andrea Mirò ha scelto “A place called home” di PJ Harvey Dario Vergassola ha scelto “Physique et sens issue” di Jane Birkin Elisa ha scelto “Mysteries” di Beth Gibbons Andy Fluon ha scelto “Lady grinning soul” di David Bowie Giuliano Sangiorgi ha scelto “You are so beautiful” di Joe Cocker Paola Turci ha scelto “Sonata N.12F major, KV 332” di Mozart Frankie Hi-Nrg Mc ha scelto “Little organ fugue, BWV 578” di Swingle Singers Neri Marcorè ha scelto “Un guanto” di Francesco De Gregori Claudio Coccluto ha scelto “Nannou” di Aphex Twin

Marie-Louise-Élisabeth Vigée-Lebrun- Ritratto della granduchessa Elizaveta Alekseevna 1798, olio su tela, 80x65,5 cm. San Pietroburgo, Museo Statale Ermitage

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Le migrazioni di Liu Xiaodong Rappresentazione, interpretazione e cronaca

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irenze ospita, a Palazzo Strozzi negli spazi della Strozzina fino al 19 giugno, una mostra dedicata ad un importante Artista cinese contemporaneo: Liu Xiaodong. Dipinti, disegni e fotografie, realizzate dall’Artista in seguito ad un periodo di residenza in Toscana tra l’autunno 2015 e la primavera 2016, ritraggono le città di Firenze, Prato e la campagna senese, luoghi osservati e vissuti attraverso il contatto diretto con gli abitanti e le locali comunità cinesi. Liu Xiaodong,

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nato nella provincia cinese di Lianoning nel 1963, cresce e si forma a Pechino. Consegue la Laurea in Pittura presso l’Accademia Centrale delle Belle Arti nel 1995; inizia la sua attività nella capitale, dove vive e lavora tutt’ora. Acquisisce fama già a partire dalla fine degli anni ’90, divenendo uno dei più acuti interpreti dello stile neo-realista cinese: si concentra in modo sensibile e straordinariamente convincente sui profondi chiasmi sociali della vita contemporanea, sviluppando uno stile pittorico puntuale

ed estremamente ponderato, in bilico tra l’interpretazione della storia e la cronaca del mondo contemporaneo. Le sue esposizioni personali includono: Painting as Shooting, Fondazione Cini, Venezia (2015) e Art In Motion, Museum of Contemporary Art, Shanghai (2006). Ha anche preso parte a mostre collettive quali: Host and Guest, Tel Aviv Museum, Liu Xiaodong, Refugees 4, 2015 olio su tela, 220x300 cm Courtesy the artist and Massimo De Carlo Milano/London


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Liu Xiaodong, Chinatown, 2015 olio su tela, 200x180 cm, Courtesy the artist and Massimo De Carlo Milano/London

Tel Aviv (2013) e The Three Gorges Dam and Contemporary Chinese Art, Museum of Chicago Art Institute, Chicago (2009). Liu Xiaodong ha inoltre partecipato alla Biennale di Venezia, nel 1997 e nel 2013. Ognuna delle sue opere prende forma da una semplice idea annotata, in cui egli descrive gli eventi di cui è testimone, le foto che scatta o le persone che incontra, e successivamente le trasforma in personaggi reali nelle sue opere; i dipinti dell’Artista somigliano ad un set cinematografico, nel quale egli è il regista che collabora con gli attori per recitare, narrare o ricreare una situazione, riformulandone impressioni ed effetti. I quadri di Xiaodong riproducono immagini di vita vissuta, quasi sempre scene all’aperto, abitate da uomini e donne che popolano

campagne o città in cui il pittore sceglie di trascorrere un certo periodo di tempo; in tal modo, momenti apparentemente banali ed eventi quotidiani diventano indiscussi protagonisti delle sue tele che, in tal modo, si rendono interpreti di mondi segnati da tensioni o conflitti, sociali e umani. Attraverso la semplicità di un assetto apparentemente legato ai gesti del vivere quotidiano, le tele di Liu Xiaodong assurgono a un valore epico, che deriva dalla scelta di cogliere, attraverso una forma di realismo sintetico, temi cruciali della vita contemporanea. Nella rassegna a Palazzo Strozzi, un ruolo di rilievo viene assunto dal particolare interesse dell’Artista per la comunità cinese di Prato, accanto a quelle di altri luoghi intorno a Firenze, come San Donnino e Osmannoro; Liu Xiaodong si confronta con il paesaggio classico toscano, con le colline del Chianti fiorentino e senese, realizzando pitture di paesaggio che rappresentano e interpretano

i luoghi sognati “da cartolina” e le “genti” che li abitano. La mostra a Palazzo Strozzi diventa, in larga misura, occasione per la riflessione sulla migrazione dei popoli; l’interpretazione dell’Artista cinese dell’Italia popolata da “migranti” offre, ritratto nelle tele, il raffronto-confronto che i nuovi popoli, giunti da lontano, stabiliscono con nuovi territori e ambienti, fisici e culturali, e quali equilibri vengono messi in discussione per poi essere riformulati. L’esposizione si pone, inevitabilmente, in stretto legame con eventi recenti di crisi ai confini dell’Europa, cui l’artista ha assistito molto da vicino. Lucia Garnero

LIU XIAODONG: MIGRAZIONI 22 aprile – 19 giugno 2016 PALAZZO STROZZI Piazza Strozzi - Firenze INFO www.palazzostrozzi.org www.strozzina.org tel. 055 2645155 tutti i giorni 12,00 - 20,00 giovedì 12,00 - 23,00 lunedì chiuso Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.strozzina.org

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Gianmaria Potenza Il genio di Venissa

Il binomio uomo/natura narrato dall’Arte del Maestro veneziano

“L Sopra: Il Maestro Gianmaria Potenza ad ArtePadova 2015 con i suoi “gufi”

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a natura per me è la più grande ispirazione. Fin da bambino ho sempre guardato quello che poteva essere “la natura” nel senso animale e vegetale, questo poi lo porto nelle mie composizioni.”. Così esprime il proprio diktat, il poliedrico e polimaterico Artista, Gianmaria Potenza, in un piacevole e raffinato richiamo al riappropriarsi di

quella consapevolezza del “sé natura”, essenzialità dell’uomo. Nato nel 1936 a Venezia, Potenza è destinato ad essere Artista, non solo per ereditarietà, ma per il suo genio artistico che, a soli dieci anni, lo porta a frequentare l’Istituto d’Arte veneziano, dove diventa il prediletto del Preside, l’architetto Giorgio Wenter Marini. Il suo talento e la sua capacità di andare oltre le forme, impri-


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mono nelle sue opere il suo mondo interiore dall’armonica bellezza, umana e naturale, esaudendo il viscerale desiderio di sfondare la dimensione spazio temporale, con forme nuove. Le sue composizioni traducono il linguaggio del Dna umano, tanto antico quanto dimenticato: si risveglia l’arte musiva che segue una nuova composizione ed un ritmo audace, questo grazie alle sfaccettature cromatiche ed alla scelta del Potenza di utilizzare tessere di smalto vetroso, collocate in composizioni fitte e lineari, come si può notare nell’opera “Sole N.1”, o in “La nascita del sole”. Composizioni geometriche diventano linguaggio del ciclo naturale della vita e tracce di un’antica scrittura in cui la pelle umana era la natura: come nell’opera “Il Sole bianco” del 1997 o “Resinografia N. 3 Portina” o nelle sculture in marmo raffiguranti gufi o cavalli bianchi con puledri neri. Pittura e scultura, arcaici codici di un’armonia da riscoprire, van-

Concetto spaziale. Legno a più spessori, acrilici. n.1, anno 2014, Ø 15,5 cm. n.2, anno 2014, h 7,5 cm. n.3, anno 2014, h 36 cm. n.4, anno 2014, h 122 cm. n.5, anno 2014, h 220 cm.

Sotto: Ninfea Armonica, alluminio e acciaio Ø 780 cm. Per la 42ª Biennale Internazionale d’Arte di Venezia (1986 - Tema Arte e Scienza)

Le “Biennali” di Potenza Gianmaria Potenza ha esposto per la prima volta alla Biennale d’Arte di Venezia giovanissimo, già a 18 anni, come migliore allievo dell’Istituto d’Arte di Venezia nel 1954, e a 20 anni all’edizione seguente. Successivamente le sue opere sono state presenti anche nel 1958, 1960, 1966, 1968, 1986, 1995, 2009 e 2013. Tornando indietro nel tempo per cercare di assaporare un po’ di atmosfere passate, arriviamo al 25 giugno del 1986, giorno dell’inaugurazione della 42ª Biennale: cosa vedono i visitatori nel canale? È un grande fiore di 7 metri di diametro che galleggia di fronte ai Giardini. L’opera è partita da Marghera, dove è stata costruita, ed ha percorso tutto il Canale della Giudecca, sorprendendo migliaia di turisti presenti. La Ninfea è una scultura fatta di colore, movimento, ma anche di musica: all’interno della campana centrale vi sono infatti dei bastoni che, grazie al movimento ondoso, producono una serie di suoni. Chiaro che il riferimento sia alla mostra allestita a Palazzo Grassi “Futurismo e Futurismi”, oltre al tema della Biennale “Arte e Scienza”. Ispirata alle “Bisone” (imbarcazioni scenografiche che accompagnavano avvenimenti storici al tempo della Serenissima), la “Ninfea Armonica” viene definita dalla critica una vera e propria “opera totale”, capace di coniugare pittura, scultura, scenografia e suono.

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Cavallo di Troia, acciaio Corten, anno 2014, h 125x100x199 cm.

Sessant’anni di amore per l’Arte Suggestive energie che si concentrano nei volumi materici, e danno vita a intense presenze ancestrali, come in un racconto mnemonico, ritmato da morfologie immaginarie, mescolate alle sembianze di personaggi evocati dalla sua fantasia. Figure ricche di espressione simbolica sottolineano una scrittura primordiale, con la quale incide ogni forma, modellata e riflessa secondo il suo estro creativo. Gianmaria Potenza, è un Artista unico nel suo genere, capace di dare forma ai sogni, ma-

terializzando le evocazioni simboliche, con testimonianze ricche di eleganza. I suoi bronzi rivelano l’abilità nel proporre nuove emozioni, e nuovi effetti luce nell’identità della stessa materia. La ricercata consapevolezza di tradurre un linguaggio percettivo, con mutevoli forme creative, è sostenuta dalle forme schematizzate dove trovano la loro collocazione, in special modo la serie dei gufi. Osservazioni delicate che esorcizzano il significato ancestrale e vengono rivalutate dalle mutevoli cromie, ricche di intarsi luminosi, assunte dalla sua gestualità come portatori di benessere. Ogni opera ha il duplice compito di rivelare l’identità, e di fornire attimi di riflessione e di ricchezza delle forme. Non si può restare indifferenti davanti alle sculture del Maestro Potenza, ma si è avvolti da mille sussurri magnetici che concentrano l’armonia della creatività, suggerita con visibile apprezzamento, da ogni sua esternazione incisa e suggellata, dalla maestosità delle forme. Il Maestro Potenza porta con sè i doni dell’eleganza e della delicatezza, mentre si scontrano e vincono contro la dura materia, resa perfettamente docile e obbediente alla sua richiesta di ogni singola forma, con risultati decisamente carichi di umanità creativa. Mariarosaria Belgiovine

Qui sopra i “Gufi Giano” per la 55ª Biennale Internazionale d’Arte di Venezia (2013) Bronzo, fusione a cera persa, h 37, 77, 133 cm.

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no oltre la materia, il tempo e lo spazio, come nella raffigurazione primitiva (che trascende in pura immaginazione fantascientifica) del Leone di San Marco, scultura omaggio al simbolo della città lagunare. Il linguaggio arcaico si ritrova anche nelle molteplici opere da lui realizzate per la Sede Vaticana, tra cui i paramenti sacri e gli arredi in bronzo commissionati dallo stesso Papa Paolo VI. Il genio dell’Artista, non pone freni a quel desiderio di abbattere le superfici: lo si nota nelle sculture a tutto tondo, nella realizzazione di edifici ibridi di nuova simbiosi tra scultura e architettura, oppure nei Totem, realizzati in acciaio corten dipinto in smalto lucido rosso, opere di un acuto e ricercato linguaggio, filtrato e rielaborato attraverso un’eleganza cromatica colta. Il legame profondo con la natura si nota anche nella scelta dei materiali della sua bella terra: Gianmaria Potenza è


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Gufi n.19- Bronzo, fusione a cera persa, ossidazione- h cm 9

Il gufo illumina la tua strada. Saggezza, intuizione, veggenza ed intelligenza sono le qualità che il gufo trasferisce a chi lo riceve in dono. Il gufo è un augurio di buona salute, protegge la casa dall’invidia e dalla negatività.

Cavallo bianco 199x65 cm h.90 cm. Puledro nero 61x20 cm h.32 cm.

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Fontana n.3, bronzo, fusione a cera persa, anno 2001, h. 450 cm.

Modello aeroporto San Pietroburgo (scala 1:10) Bronzo, fusione a cera persa, ossidazioni varie- h 60x60x50 cm - 2013

Io non lavoro con la “testa”, ma lavoro con il “cuore”, quando disegno le prime bozze queste vengono da dentro, dal mio essere. Quando realizzo un'opera e vedo persone che l’apprezzano, la capiscono e sentono quello che io ho dato, so di aver raggiunto il mio scopo: ho creato un'opera d'Arte.

Gianmaria Potenza

Fontana n.9, bronzo, fusione a cera persa, anno 2001, Ø 400 cm.

INFO Gianmaria Potenza Studio Dorsoduro 1450 30100 Venezia Facebook.com/Potenza.Studio studio@potenzagianmaria.it www.gianmariapotenza.com

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infatti fondatore della Murrina, azienda di fama internazionale, che forgia e modernizza l’antica e nobile arte veneziana della lavorazione del vetro. In occasione dei suoi ottant’anni, proprio la sua bella città gli dedica la mostra: “L’oro di Venissa: la scultura omaggia l’architettura”, presso la Tenuta Venissa, dal 12 giugno al 30 ottobre 2016, inoltre, è lo stesso Artista a rivelarci qualche nuova sul prosieguo delle celebrazioni:“Sempre per i festeggiamenti, sono programmate altre mostre a Milano, a Roma e a New York. Le celebrazioni continueranno anche in Italia, infatti dopo “L’oro di Venissa” il comune organizzerà un’altra grande esibizione nel 2017, sempre nella mia amata Venezia, in una sede molto prestigiosa.” L’uomo è natura e la natura è uomo: questo risvegliato ed essenziale assioma antico, dalle tinte aristoteliche, lascia la bella laguna per diffondersi nel mondo grazie all’Arte di Gianmaria Potenza. Mario Gambatesa A destra Totem, acciaio dipinto in smalto lucido rosso Segnali, anno 2015, h 1000, 800, 500 cm.

I Totem di Potenza Il primo ottobre 2015 alla Fondazione “Opera Immacolata Concezione” di Padova sono state installate tre sculture del Maestro Gianmaria Potenza: I “Totem”, alti rispettivamente 10, 8 e 5 metri. Queste tre sculture rappresentano un archetipo, un’immagine che porta in sè qualcosa di tribale e di ancestrale, un punto di convergenza di energie senza tempo. Esse stanno lì, vicine come una famiglia, silenziose e maestose nella purezza ultraterrena del loro colore rosso e delle loro forme. I totem, dunque, sono delle sculture cariche di spiritualità, il colore rosso enfatizza questa loro forza, trasformandola in un input estetico per chi vive quotidianamente il Centro. Il rosso entra apertamente in contrasto con la natura, conferendo alle sculture un punto privilegiato all’interno del parco. I totem coniugano quindi in maniera sapiente ed efficace l’eternità del concetto di famiglia e la verticalità senza confini di forze generatrici.

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Il Lago d’Iseo con la città di Sulzano in primo piano, l’isola di Monte Isola a destra e l’isola di San Paolo sulla sinistra_Foto: Wolfgang Volz

The Floating Piers: project for Lake Iseo Passeggiare sulle acque grazie alla nuova opera di Christo

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er 16 giorni, dal 18 giugno al 3 luglio 2016, 70.000 metri quadri di tessuto giallo cangiante, sostenuti da un sistema modulare di pontili galleggianti formato da 200.000 cubi in polietilene ad alta densità, comporranno una installazione che si svilupperà a pelo d’acqua seguendo il movimento delle onde. I visitatori potranno percorrere la sua intera lunghezza, da Sulzano a Monte Isola e poi fino all’isola di San Paolo. “The Floating Piers” creerà sulle acque del Lago di Iseo un percorso pedonale di 3 km composto da pontili larghi 16 metri e alti 50 cm dai bordi degradanti, il tessuto si svilupperà poi per un ulteriore chilometro e mezzo, lungo la strada pedonale tra Sulzano e Peschiera Maraglio. The Floating Piers sarà il primo progetto su larga scala dai tempi di The Gates, realizzato da Christo e Jeanne-Claude nel 2005. Christo e Jeanne-Claude hanno realizzato in Italia molti progetti nella loro carriera creativa: Wrapped Fountain eWrapped Medieval Tower a Spoleto nel 1968, Wrapped Monuments a Milano nel 1970, e The Wall, Wrapped Roman Wall a Roma nel 1974. Christo e Jeanne-Claude hanno creato insieme alcune delle opere visivamente più spettacolari del XX 34

e del XXI secolo. Dai primi oggetti impacchettati ai progetti monumentali all’aperto (Valley Curtainin in Colorado, The Pont Neuf Wrapped a Parigi, The Umbrellas in Giappone ed in California, Wrapped Reichstag a Berlino e The Gates al Central Park di New York) gli Artisti hanno superato i limiti tradizionali della pittura, della scultura e dell’architettura. Insieme hanno cambiato il concetto stesso di “arte pubblica” creando opere temporanee dalla durata volutamente effimera. Jeanne-Claude è scomparsa nel novembre del 2009, ma Christo continua a lavorare alle sue opere Over The River e The Mastaba. L’idea originaria da cui è scaturito The Floating Piers, nacque nella mente di entrambi gli artisti nel 1970. Nel 2014, Christo decise che il Lago d’Iseo offriva l’ambientazione più suggestiva per il progetto. Scopo primario dell’Artista è da sempre quello di creare opere d’arte spettacolari, gioiose e totalmente gratuite per i visitatori e per i luoghi che le ospitano, dato che non ha mai accettato nessun tipo di finanziamento o sponsorizzazione per le proprie opere d’arte temporanee e pubbliche. Un’opportunità unica da non perdere quella di essere parte dell’opera passeggiando sul Lago d’Iseo. s l


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English info

The Floating Piers, Project for Lake Iseo, Italy

From June 18 to July 3, 2016, Christo will reimagine Italy’s Lake Iseo. 70,000 square meters of shimmering yellow fabric, carried by a modular floating dock system of 200,000 high-density polyethylene cubes, will undulate with the movement of the waves as The Floating Piers rise just above the surface of the water. Visitors will experience this work of art by walking on it from Sulzano to Monte Isola and to the island of San Paolo, which it encircles. The mountains surrounding the lake will offer a bird’s-eye view of The Floating Piers, exposing unnoticed angles and altering perspectives. A 3-kilometer-long walkway will be created as The Floating Piers extend across the water of Lake Iseo. The piers will be 16 meters wide and approximately 50 centimeters high with sloping sides. The fabric will continue along 1.5 kilometers of pedestrian streets in Sulzano and Peschiera Maraglio. The Floating Piers will be Christo’s first large scale project since Christo and Jeanne-Claude realized The Gates in 2005. As with all of Christo and Jeanne-Claude’s projects, The Floating Piers will be funded entirely through the sale of Christo’s original works of art. After the 16-day exhibition, all components will be removed and industrially recycled. Christo and Jeanne-Claude have a long history of creating projects in Italy, after over 40 years Christo is excited to be working in Italy again.

Sopra: Christo durante il test a Montecolino, i moli ondeggiano con il movimento delle onde, Lago d’Iseo, ottobre 2015_Foto: Wolfgang Volz A sinistra, da sinistra a destra: il regista Antonio Ferrera, Christo, Vladimir Yavachev ed il direttore di costruzione Rossen Jeliaskov sul Lago d’Iseo, settembre 2014_Foto: Wolfgang Volz

Da sinistra a destra: il Direttore dell’Assemblea Frank Seltenheim, l’Operations Manager Vladimir Yavachev, Christo e l’Ingegnere capo Vince Davenport discutono le fasi finali per un test a grandezza naturale a Montecolino, Lago d’Iseo, ottobre2015_Foto: Wolfgang Volz

Christo nel suo studio a lavorare su un disegno preparatorio per “The Floating Piers”, New York, novembre 2015_Foto: Wolfgang Volz A destra alcuni disegni e collage realizzati con fotografie cut-out di Wolfgang Volz, mappe disegnate a mano e campioni di tessuto_Foto: André Grossmann ©2016 Christo

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Vittorio Valente

Mostra personale presso GlobArt Gallery

I Vittorio Valente presso GlobArt Gallery 11 giugno - 7 luglio 2016 Via Galeazzo 38 Acqui Terme (AL) www.globartgallery.it

Sopra una foto del 1993 insieme ai fondatori della Cracking Art. Griglia, silicone colorato e vetrini sul legno, 1985

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naugura sabato 11 giugno 2016, presso la GlobArt Gallery di Acqui Terme, la mostra dedicata al genovese Vittorio Valente, Artista di origini astigiane che utilizza silicone (colorato), per realizzare le sue opere: l’Arte di Vittorio Valente si potrebbe definire come “Arte del non visibile a occhio nudo”. Possiamo datare l’inizio del suo percorso verso il 1985, con la realizzazione delle prime opere “Griglia”, vetrini di laboratorio che intrappolano catene di DNA e di RNA in silicone colorato. È proprio dal rapporto tra scienza, percezione del corpo e arte che nascono i suoi lavori. Nei primi anni ‘90 l’esperienza con il gruppo “Arte come evocazione”, guidato da Claudio Costa, per poi diventare lui stesso uno dei fondatori di Cracking Art nel 1993, un movimento che cerca di superare le contraddizioni tra artificiale e naturale. Insieme a lui Omar Ronda, Renzo Nucara, Marco Veronese, Alex Angi, Carlo Rizzetti. La sua firma stilistica è il modulo a goccia, goccia come cellula, unita l’una alle altre in una griglia ordinata a creare una superficie: superficie come Derma, radice etimologica greca di “pelle”, diventata chiave della sua Arte. Il suo percorso artistico è in continua evoluzione, i suoi elementi vengono modificati, abbandonati o rielaborati, come nel caso della serie “Griglia”, nome già conosciuto all’inizio della sua carriera, a collegare momenti artistici

che all’apparenza sembrano così diversi, in realtà uniti dal pensiero mai mutato dell’Artista, che mostra a tutti noi quello che lui poteva scoprire attraverso il microscopio, in una continua comunicazione all’uomo, di ciò che è l’uomo. La mostra organizzata presso presso GlobArt Gallery di Acqui Terme è curata da Adolfo Carozzi, architetto, ricercatore e studioso dell’Informale Italiano (suoi i sette volumi «Le Carte dell’Informale»), affiancato dal figlio Eugenio, ingegnere e amante dell’Arte. Vincenzo Chetta

Adolfo Carozzi, Vittorio Valente ed Eugenio Carozzi

Griglia, silicone colorato su tela, 2016


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10 anni di MainArt

Festa con Mostra collettiva al Dorfmuseum

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abato 28 maggio alle ore 17, presso il prestigioso Dorfmuseum di Lengnau (paese a 20 km da Zurigo), Salvatore Mainardi ha tenuto il discorso inaugurale della mostra collettiva organizzata per festeggiare i 10 anni della MainArt. Durante il Vernissage ha piacevolmente intrattenuto gli ospiti con le sue note musicali il pianista, Miklos Lenner. La serata di festeggiamenti è proseguita con l’atteso barbecue con specialità tipiche del Nord della Svizzera. Tantissimi i visitatori accorsi per ammirare le opere degli artisti selezionati per l’importante mostra che onora la MainArt. L’evento è stato curato da Mainardi che celebra dieci anni successi sotto la sua organizzazione artistica. In esposizione si potranno vedere le opere di: Aeberhard Walter E. (Svizzera), Berther Ruth (Svizzera), Brinkmann R. Fancher (Germania), Büchler Claude (Svizzera), Denzler Peter-Felix (Svizzera), Dorsch Werner (Germania), Gillardon Silvia (Svizzera), Heitmar Nadia (Svizzera), Klimitsch Hannelore (Austria), Laué Ruth E. (Svizzera), Lüchinger Antoinette (Svizzera), Lutter Renate (Austria), Mainardi Salvatore (Svizzera), Mair Inge (Austria), Oettli Gunnar Kay (Svizzera), Schwarz Jean-Claude (Svizzera), Stolz Walter (Svizzera), Vogel-Ducroux Monique (Francia). Un grande evento ancora una volta targato MaiArt.s l

10 anni di MainArt dal 28 maggio al 05 giugno 2016 Chratzstrasse 2 - CH - 5426 Lengnau mercoledì - venerdì: 17.00 - 19.30 sabato: 11.30 - 18.00 domenica: 10.00 - 17.00 + 41 079 7571006 info@mainart.ch www.mainart.ch 37


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Nel centro storico di Marbella un nuovo spazio espositivo moderno

Excellence Art Gallery

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Giuseppe Carnevale con Juan Carlos Clares e la sua scultura “Depreador”

Mare d'inverno, opera di Massimo Cedrini

Giuseppe Carnevale con Massimo Cedrini in una intervista televisiva

Alcuni visitatori il giorno dell’inaugurazione

l via la prima collettiva internazionale nella città andalusa di Marbella presso la “Excellence Art Gallery by Massimo Cedrini”, organizzata dall’Art director Giuseppe Carnevale di Arte&Evento. “Marbella International Art Exhibition”, con il suo titolo suggestivo, fa riferimento all’esposizione collettiva che riunisce 8 paesi: Italia, Spagna, Russia, Germania, Inghilterra, Austria, Portogallo e Uruguay. Gli artisti selezionati per questa esposizione sono: Llya Ibryaev, Olga Shakleyna, Dana Nowak, Massimo Cedrini, Sandra Winkelmann, Robert Martì Ripoll, Juan Carlos Clares, Sandra Jane Heath, Carla Marisa Conceicao, Israel Narvaez Romero, Horacio Herrera e Joan Mane Fort. La mostra è composta da 25 opere, selezionate per l’utilizzo di tecniche di notevole originalità, come l'opera dell’Artista sivigliano Israel Narvaez realizzata con filo e chiodi: la su è “String Art”, tecnica artigianale che utilizza un filo di seta continuo che “disegna” riproducendo il chiaroscuro del soggetto. Tra le opere di singolare interesse, la scultura di un altro Artista spagnolo: Juan Carlos Clares con “Depredador”, una scultura che denuncia la pedofilia attraverso una serie di simbolismi rappresentanti il modo oscuro e subdolo con il quale il soggetto (un uomo con occhiali da sole) si avvicina alle sue vittime, con le sue macchinazioni mentali degenerate ed evidenziate dallo scultore attraverso segnali evidenti. Tra le opere di denuncia ritroviamo lo stesso Massimo Cedrini con “Mare d'inverno”, opera realizzata con olio e sabbia marina, con cui l'Arti-

sta manda un messaggio all'intera umanità sul maltrattatamento delle nostre spiagge selvaggiamente offese, applicando una serie di materiali spazzatura che l'uomo lascia in giro inquinando in materia scriteriata. L'Artista tedesca Sandra Winkelmann invece crea le sue sculture in poliestere per rappresentare un inno alla positività ed alla libertà come l'opera “Leave and that leave”. Il moderno spazio espositivo è riuscito a far puntare i riflettori su esposizioni artisticamente interessanti, molto seguite anche dai maggiori media che hanno dedicato esaustive presentazioni sui canali televisivi e reti radiofoniche, stimolando l'interesse dello spettatore e creando intorno all'evento un’informazione mediatica di forte impatto. Sono già in cantiere le prossime mostre che BIANCOSCURO seguirà da vicino: quella di Ibiza nel mese di agosto alla “Galleria Marta Torres” e quella di fine novembre a Barcellona presso la “Crisolart Gallery”, esposizioni che vedranno l'organizzazione congiunta di Arte&Evento di Giuseppe Carnevale ed Excellence Art Gallery by Massimo Cedrini. Flavio Ennante

Leave and that leave di Sandra Winkelmann

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1° Grand Prix des Arts Visuels 2016 Biennale d’Arte curata da ArtExpò Gallery

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annes, 23 aprile 2016, 1º Grand Prix des Arts Visuels: la cerimonia di premiazione degli Artisti internazionali, selezionati dalla commissione critica di ArtExpò Gallery, si è svolta al Cannes Palace Hotel sotto gli occhi del pubblico presente e di migliaia di spettatori che hanno seguito on-line l'evento grazie alla diretta streaming. Le opere sono state selezionate tenendo conto della validità delle stesse e del percorso del singolo Artista. Gli Artisti che sono stati ammessi, durante la cerimonia, hanno potuto vedere le opere premiate proiettate sul maxi schermo della sala, accompagnate dalla lettura della motivazione critica, testi redatti dai critici Mariarosaria Belgiovine, Elena Cicchetti e Jean Charles Spina. Gli Artisti selezionati hanno ricevuto il Trofeo ed il Diploma di onoreficenza, le opere premiate sono state incluse nel catalogo del Premio Biennale Grand Prix des Arts Visuels. Inoltre a Tomàs Verdugo, di Madrid, è stata assegnata una targa di merito dall'Art promoter svizzero Massimo Basile. Anche la casa editrice Effeci Edizioni, nella persona del direttore Francesco Chetta, ha deciso di as-

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segnare ad un Artista l’inserimento nel prossimo Catalogo in uscita a novembre. La prossima edizione del Premio si terrà ad aprile 2018,

Gli Artisti: Agron Rushiti, Raimondo Andreolo “Arpa”, Luigi Arico’, Ann-Pia Azizuddin, Rosaria Barbarinaldi, Elvira Barcellona, Tamara Baricco, Ennio Bastiani, Catia Beatrice, Giuliana Bellini, Maurizio Bellucci, Valentina Bertaccini, Harizaj Besnik, Marcantonio Bibbiani, Luisa Borin, Mirella Cancro, Cristina Candiracci, Marisa Caprara, Capt Stjepko Mamic, Gaspare Caramello, Pino Carcelli, Silvia Carta, Margherita Casadei, Antonio Casali, Ivana Castelliti, Roberto Castellucci, Emil Pascar Catalin, Massimo Cattaneo, Giovanna Cherchi, Serenella Chiarpellini, Liliana Cika, Mattia Consonni, Simone Conti, Emanuela Corbellini, Antonio Corbo, Gianluca Cosenza, Luigino Cuccui “Schivo Solitario”, Vincenza D’aloisio, Leandra D’andrea, Jole De Sandi, Clara De Santis, Liana Degan, Salvatore Di Giorgio, Marzia Fanecco, Giusi Farina, Maria Farisè, Frans Frengen De Donder, Giacomo Frigo, Franca Galleni, Lena Gentile, Guikni Rivera, Isola Mora Nori Lester, Giuseppe Labate, Vilma Landro, Fleur Rosalia Marie Le Gros, Nero Levri-

sempre nella splendida location del Cannes Palace Hotel, a due passi dalla famosa “croisette”. Mariarosaria Belgiovine ni, Veronica Liverani, Annamaria Lo Bello, Angela Loprete, Giovanna Magugliani, Marta Manduca, Liliana Mantione Lanaro, Romeo Manzoni, Tina Martino, Alessandro Masera, Mauro Masetti, Gennaro Mastroianni, Gjergji Meta, Maria Migheli, Rita Milani, Roberto Miraglia, Vanessa Modafferi, Carmen Mongiardino, Manuelita Mori, Milvia Mucchiut, Rosae Novichenko, Brigitte Ostwald, Simona Pace, Eugenio Palma, Antonio Pamato, Elena Papernaya, Roberto Parrini, Alessandra Pasolini, Roberta Pelone, Marco Perna, Valeria Piccari, Fabio Pigani, Ivan Pili, Raul Pitis, Delfina Porcu, Marco Raffaele, Andrea Recchia Rizzardi, Marta Reyes, Caterina Rinaudo, Mirko Roncelli, Elena Roselli, Gianfranco Rossodivita, Salvatore Russo, Saidi Hayat, Donatella Saladino, Samoa Cocco, Donatella Saponi, Leonilde De Sbarbati, Gianni Serra, Roberto Servi, Federica Claudia Soldani, Contesina Spatariu, Frederic Steinlaender, Loredana Tedesco, Josefina Temin, Susanna Travani, Catherine Trevisan, Gabriela Trimoska, Tomas Verdugo, Rita Vitaloni, Isabell Von Piotrowsk, Edyta Wachowicz, Giacomo Rossi, Tove Andresen.


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Con il patrocinio del

green core

Una selezione delle Gallerie Italiane pi첫 prestigiose

8 - 11 DICEMBRE 2016

www.riminiarte.it

Segreteria Organizzativa: francesca@romagnafiere.it - cell. 346 5050521 giulia@fierenef.com - tel. 049.8800305


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MiArt 2016 Trionfo di visitatori per la 21ª edizione artistica meneghina

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elle quattro giornate di apertura, Miart ha superato i 45.000 visitatori. Significativa la crescita dei collezionisti, con presenze sempre più numerose dall’estero. Importante anche l’aumento della presenza di giornalisti, con un incremento significativo di inviati. 154 le Gallerie provenienti da tutto il mondo, cinque le sezioni: “Decades”, a cura di Alberto Salvadori che ha proposto un percorso lungo il XX secolo; “Established”, 99 espositori suddivisi nelle sottosezioni Master, per le Gallerie che propongono artisti storicizzati, e Contemporary, dedicata alle Gallerie specializzate nel contemporaneo; “Emergent”, a cura di Nikola

Dietrich, dedicata alla ricerca delle giovani generazioni; “THENnow”, a cura di Jarrett Gregory e Pavel Pyś, 8 coppie di Gallerie nelle quali sono stati messi in dialogo un artista storico e uno appartenente a una generazione più recente; e infine “Object”, a cura di Domitilla Dardi, dedicata a una selezione di 14 gallerie attive nella promozione di oggetti di design contemporaneo concepiti in edizione limitata e fruiti come opere d’arte. Per tutta la settimana della fiera un’energia frizzante e positiva ha portato decine di migliaia di persone ad affollare eventi, inaugurazioni e aperture speciali, che hanno riportato in evidenza il DNA di Milano come capitale della creatività contemporanea. Vincenzo Chetta Alcune immagini della fiera d’Arte Miart 2016. In basso a sinistra l’immagine della Garcìa Galerìa, vincitrice del premio Emergent.

Assegnato a García Galería di Madrid, il premio per la sezione “Emergent” riservato alla galleria ritenuta più meritevole per l’attività di promozione di giovani artisti. La Giuria (composta da Luis Silva, Co-direttore della Kunsthalle di Lisbona, Polly Staple, Direttore della Chisenhale Gallery di Londra, Mirjam Varadinis, curatore alla Kunsthaus di Zurigo) ha motivato così la scelta all’una-

nimità:“García Galería ha presentato una proposta articolata, esponendo il lavoro del danese Rasmus Nilausen e dello spagnolo Karlos Gil con un allestimento capace di creare un dialogo profondo e interessante tra gli artisti, completari sia per l’approccio formale, che per quello linguistico, quanto e per la materialità del loro lavoro.” Complimenti a Garcìa Galerìa!

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PaviArt 2016 Sempre un grande successo

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nche l’edizione 2016 della rinomata rassegna artistica PaviArt è stata un grande successo. Migliaia di visitatori (addirittura aumentata l’affluenza nonostante l’orario ridotto con chiusura nella prima serata) hanno potuto ammirare e lasciarsi conquistare dalle opere esposte. Una grande selezione di opere moderne presentate dalle Gallerie più esclusive, e la freschezza della selezione contemporanea di Biancoscuro Art Exhibition, che come ogni anno propone a PaviArt l’Arte d’oggi, in un grande spazio dedicato. Più di 110 mq per far scoprire ed ammirare i talenti selezionati, dai tanti collezionisti importanti che visitano la fiera, uno dei punti di orgoglio di questa fiera d’Arte. Eventi nell’evento, la Cascata di Vinili di Mattia Consonni, la zona riservata all’Arte di Peter Hide-311065 e Isabella Rigamonti, oltre alla presenza del grande Gost. Per la prima volta BIANCOSCURO ha presentato le opere di Artin Chahinian, immancabili le ceramiche di denuncia di Ralph Hall. Il crescendo di qualità in ogni campo dell’organizzazione e della Direzione Artistica, rende questa rassegna una delle imperdibili nel mondo artistico italiano. Flavio Ennante

Alcune immagini della quarta edizione di PaviArt. [3] Qui a destra il Direttore Artistico G. Zucca con il Vicesindaco di Pavia A.B. Gregorini e l’Assessore alla Cultura G. Galazzo.

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BIANCOSCURO ART EXHIBITION
CONTEMPORARY SELECTED ARTIST Rosario Aufiero (I) Giuliana Bellini (I) si (I) Mauro Martin (I) Lelio Menozzi (I) Giovanni Bevilacqua (I) Daniele Bianco Lorenzo Monegato (I) Chiara Poli (I) Pupi (I) Diego Boiocchi (I) Nadia Buroni (I) Fa- Perati (I) Gabriella Pimpinicchio (I) Mirko bio Cicuto (I) Sara Canziani (I) Margherita Roncelli (I) George Pali (USA) Marco PaCasadei (I) Artin Chahinian (AM) Antonio ghera (I) Claudia Perruso (I) Renzo Sbolci Cogliano (I) Mattia Consonni (I) Paolo Cu- (I) Giulia Sollazzo (I) Renato Tagliabue trano (I) Verena Daldini (CH) Emanuele (I) Alessandro Trani (I) Roberto Verga (I) Degano (I) Jacqueline Domin (F) Luigina Richard Feeling (I) Gianluca Piaccione Fieni (I) Veronica Francione (I) Stanka Go- (I) Giorgio Gost (I) Isabella Rigamonti (I) lob (SLO) Sami Gjuka (DK) Marisa Ierardi Alexandra von Burg (CH) Ralph Hall (F) (I) Eugenio Marchesi (I) Gabriele Marche- Peter Hide 311065 (I) < Guarda su Facebook la fotogallery completa, digita l’indirizzo < https://goo.gl/Wp02L7 oppure inquadra il < codice QR con il tuo smartphone! Guarda su Issuu il catalogo ufficiale di BIANCOSCURO Art > Exhibition digita l’indirizzo https://goo.gl/po1Tn6 oppure > inquadra il codice QR con il tuo smartphone!> Alcune immagini della quarta edizione di PaviArt. [1] In alto Mattia Consonni - Musica per gli Occhi davanti alla sua installazione realizzata con vinili. [2] da sinistra il Sindaco di Zinasco Massimo Nascimbene, il console del Perù Ricardo Morote e consorte, il Direttore di BIANCOSCURO Vincenzo Chetta, Italo Mazzei ed il Sindaco di Pavia Massimo Depaoli. Tutte le foto sono © Liberementi

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Alcune immagini della quarta edizione di PaviArt. [4] Gianni Zucca parla con Marco Lodola, [5] Peter Hide311065 e Isabella Rigamonti, [6] Mattia Consonni e Italo Mazzei, [7] Giulia Sollazzo [8] Donato Fenino, Vincenzo Chetta e Giovanni Zucca, [9] Nadia Buroni e Vincenzo Chetta [10] Vincenzo Chetta, Leonardo Manera e Giorgio Gost, [11] Gianni Cella e Vittorio Valente, [12] Gabriella Pimpinicchio, [13] Vincenzo Chetta e Marisa Ierardi. Tutte le foto sono Š Liberementi

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MAG – Montreux Art Gallery Contemporary Art Fair from 9th till 13th November 2016 2m2c Grand-Rue 95 - Montreux

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Alessandro Trani presentato da BIANCOSCURO a PaviArt 2016

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lessandro Trani vive ed opera a Roma. Si forma nell’ambito di varie associazioni romane, divenendo socio di Art Studio Tre nel 2009 e dei Cento Pittori Via Margutta nel 2014. Dal 2008 espone stabilmente in Italia e all’estero, figura infatti in numerose manifestazioni di rilevanza nazionale ed internazionale, partecipando dal 2013 al 2016 ai progetti artistico-editoriali ideati e curati da Giammarco Puntelli (“Spoleto International Art Fair”, “Imagine 2014”, “Rotta a NordEst”, “Biennale d’Arte nel Veneto”, “Le scelte di Puntelli” e “Il Labirinto dell’Ipnotista”) e da Giulia Sillato (“Il Metaformismo” al Chiostro del Bramante a Roma, “L’arte e il Tempo” a Milano per Expo in Città e a Verona per Expo Verona). Compare, con selezione critica, nel Catalogo dell’Arte Moderna Mondadori. Dal 2006 presenta le opere ad olio dalla serie “I mari di Trani” e dal 2015 le opere a tecnica mista della serie “Alfa & Omega” ed i “Paradisi Primordiali”, a cavallo tra figurativo moderno (marine ed altri paesaggi) e astrazione (dalle marine verso l’espressionismo astratto). s

Alfa oro e rosa (dittico) tecnica mista, anno 2015, 80x100cm. Info: www.alessandrotrani.it

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Fabio Cicuto

presentato da BIANCOSCURO a PaviArt 2016

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abio Cicuto inizia il suo percorso artistico in ambito musicale, nei primi anni Ottanta a Londra, con la produzione di alcuni album. Successivamente si rivolge al mondo della pittura, in cui riscontra la possibilità di esprimersi più liberamente. Predilige la sperimentazione sulle “macchie” e sulla memoria della materia, l’essenza della forma e la poetica legata alla realtà metropolitana con l’uso del catrame. È evidente il suo rimando storico all’essenzialismo astratto, e numerosi sono gli interessi critici di chiara fama attorno a lui (tra tutti Giammarco Puntelli e Giulia Sillato), tanto da meritarsi la selezione nel Catalogo dell’Arte Moderna Mondadori e la pubblicazione delle sue opere su importanti cataloghi e saggi, tra cui “L’Arte e il Tempo” ad Expo Milano, “Il Metaformismo” al Chiostro del Bramante a Roma, “Imagine 2014” a Biella, Firenze e Assisi e “Il Labirinto dell’Ipnotista” a Palazzo Gallio di Gravedona (lago di Como), con i maggiori artisti italiani contemporanei (Nunziante, Armodio, Boghi, Chia, Talani, Calabria e tanti altri.). s l

Tre casualità olio e catrame su tela, anno 2013, 120x100cm Info: www.fabiocicuto.altervista.org

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Claudia Perruso Il suo è Astrattismo carico di forte emozione

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Artista Claudia Perruso ha dedicato parte del suo tempo alla pittura ed alla poesia, dando così espressione alle proprie emozioni (espressionismo astratto). In un mondo appiattito da fallaci gossip, in una società “liquida”, con caparbia autenticità dipinge e scrive, esterna, attraverso le sue opere, i propri sentimenti ed i propri stati d’animo, di gioia, di dolore, di smarrimento, di amore, comunicando agli altri, con tonalità e colori forti, la vitalità di emozioni primordiali. Le sue opere sono ologrammi di questi “stati d’animo”, e, attraverso i colori che lei definisce “i colori della vita”, esprimono quanto di più profondo può celare l’animo umano. Ama accostare alle sue opere dei versi che, raccontano il proprio vissuto, attribuendo così all’opera maggiore forza espressiva. Ha partecipato con le sue opere alla rassegna “Luci d’Artista” di Salerno, nel 2014; altra mostra personale nello stesso anno a Campagna, “Agosto campagnese”. Nel 2015 si è potuta ammirare la sua Arte all’ArtExpo Barcellona Art Fair. s l

Desiderio dell’Anima

“L’energia vitale deve fluire e arrivare agli altri, come un flusso energetico, creando vibrazioni emotive, lasciando un piacevole e duraturo ricordo, così l’arte può rappresentare un veicolo di forti emozioni.”

Claudia Perruso

INFO claudiaperruso@libero.it

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Conpiacimento dell’anima n°38, acrilico su tela

acrilico su tela


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Verena Daldini Dialoghi e viaggi interiori per raccontarsi

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ata e cresciuta a Mettmenstetten, nel Canton Zurigo in Svizzera, Verena Daldini ha lavorato nel settore bancario per diversi anni, trasferendosi in Ticino dopo il matrimonio. Si è sempre interessata alla pittura iniziando a dipingere su ceramica e porcellana, e passando in un secondo tempo all’acquarello. La sua curiosità, volta soprattutto alla ricerca di stimoli nuovi, l’ha portata poi alla tecnica mista su cartone, legno e tela. Ha seguito diversi corsi, fra cui quello con Dina Moretti, in Ticino e oltre il Gottardo. s l

Sopra: Riflessi nel’anima, tecnica mista su tela, anno 2014, 60x60 cm. Sotto: White silence, tecnica mista su tela, sabbia da isola greca vulcanica Nisyros , sabbia di letto fiume Moesa, diversi tipi di carte e acrilico, anno 2014, 120x80 cm.

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Pupi Perati Il viaggio infinito all’interno del vetro

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uò accadere di mettersi in cammino, per ritrovare se stessi. Questo è il motivo ispiratore del “Viaggio nella Stella” e dei “Racconti di viaggio”, opere in tecnica mista di Pupi Perati, che conducono nel mondo affascinante degli archetipi e dell'inconscio collettivo. Lastre di vetro da fusione, trasparenti come la verità, diventano pagine di libri rilegati “a fuoco” e raccontano, a chi desidera penetrarne il segreto, storie narrate con ossidi, smalti, sabbia cristallina, minerali e metalli preziosi. La Stella Solare è stata esposta nello stand di BIANCOSCURO a PaviArt 2016. Essa è simbolo del sogno di un mondo in cui la vita e la natura tornino ad essere rispettate come cose sacre. Entrare nell'opera realizzata da Pupi Perati con l'obiettivo della macchina fotografica porta a scoprire immagini di sorprendente varietà e ricchezza ed invita a compiere un viaggio nel mistero che ci circonda. s l

In alto l’opera in vetro da fusione con inclusione di oro, ossidi, mica, sabbia cristallina ed altri alchemici ingredienti. A sinistra e sotto le immagini fotografiche tratte dall’opera.

INFO www.frammentidiparadiso.it

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Il “Viaggio nella Stella” è un'idea di Pupi Perati.

Queste fotografie sono tratte dalle opere di Pupi Perati, e sono realizzate da Roberto Omodeo Zorini e della Sezione Fotografica del Centro Culturale “Giorgio La Pira” onlus di Pavia

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Gabriella

Pimpinicchio L’

Arte di Gabriella Pimpinicchio riesce a far aprire gli occhi su di un mondo onirico e favoloso, l’Artista infatti, pur rimanendo ancorata ad uno stile figurativo realistico, con pennellate morbide e calde, sottilmente studiate per dare una volumetria ben indagata. Un marchio distintivo che amalgama alla perfezione una notevole cultura ed una spiccata dose di originalità e femminilità. Un connubio tra moda, design e arte in cui sono percepiti gli influssi delle più grandi scuole: dal Futurismo alla Bauhaus, dal Classicismo metafisico di De Chirico all’Impressionismo ottocentesco. Un’Artista innovativa e fresca che la Milano contemporanea deve tenere presente. Elisa Manzoni

Gabriella Pimpinicchio è stilista, disegnatrice e pittrice, risiede ed opera a Milano dal 1985. Vanta le collaborazioni con le Case “Mila Schon”, “Joe Colombo”, “Susanna Parodi”, “Gady Garello Spose” ed altre. Contemporaneamente si è dedicata, e continua a dedicarsi con molto successo, alla pittura. Le sue opere, esposte in molte collettive e personali, fanno parte di prestigiose collezioni private. Metropoli, olio su tela

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Real Art

È in preparazione il numero 2 di Real Art che sarà presentato venerdì 25 novembre 2016, ore 17.00, presso il MA*GA - GALLARATE --------------- PORTFOLIO D’ARTE IN FORMA DI RIVISTA INDIPENDENTE A CADENZA ANNUALE La mostra degli Artisti sarà visitabile dal 10 dicembre 2016 al 8 gennaio 2017 presso il MUSEO FLORIANO BODINI - GEMONIO

Rssegn

Real Art # 1- 2015 • MUSEO CIVICO FLORIANO BODINI Vi Mrsl, 11 - Gemonio (VA)

Presentzione Real Art Sbto 28-11-15 ore 10.30 Esposizione degli rtisti invitti dl 28-11 l 08-12 2015

Alcuni degli artisti selezionati per Real Art #2 Antonio Bandirali Flycat Vittore Frattini Ralph Hall Enrico Manera Max Marra Silvio Monti Antonio Pedretti Peter Hide 311065 Isabella Rigamonti

• VILLA VILLA RECALCATI Sl Ambrosoli

Pizz Libertà, 1 - Vrese

Presentzione Real Art Domenic 06-12-15 ore 10.00 • MAGA Fondzione Fondzione Glleri d'Arte Modern e Contemporne 'Silvio Znell Vi De Mgri, 1 - Gllrte

Portfolio d’Arte in forma di rivista indipendente a cadenza annuale. Presentzione Real Art Tiratura limitata in 130 pezzi, l’intero ricavato è destinato in beneficenza. Domenic 13-12-15 ore

15.30

• MEETING ART

Real Art contiene “originali opere d’arte” realizzate appositamente per questo progetto Corso Add, da 11 –importanti Vercelli Artisti contemporanei. Tutte le opere si connotano come pezzi unici o piccole tirature firmate e numerate di pugno dall’Artista. Tutti gli artisti chiamati devolvono il Trovi Real Art proprio lavoro a titolo gratuito per iniziative benefiche sul territorio. dl 15-11-2015 l 30-01-2016

FRANCO CRUGNOLA STUDIO DI ARCHITETTURA

Si ringraziano: • FRANCO CRUGNOLA STUDIO DI ARCHITETTURA

Vi Sn Mrtino dell Bttgli, 11 - Vrese

Trovi Real Art dl 15-11-2015 l 28-02-2016


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Alessandra Turolli La sua tentazione non è l’Astrattismo, ma il Simbolismo

Sopra: l’Artista Alessandra Turolli all’opera nel suo atelier

Ferita tecnica mista su tela anno 2014, 50x60 cm.

...Un’Arte pittorica che trova nei contrasti apparenti la propria chiave di lettura comunicativa. Materia e colore, luci e ombre, sogni e pensieri infuocati, libere interpretazioni e silenziose sonorità melodiche. Il forte carisma spirituale che guida la mano e la mente della Turolli, fa si che le sue creazioni, prima ancora di essere viste, vengano recepite dal fruitore che viene avvolto e permeato dalla loro energia vitale.

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Arch. Alberto Artioli Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Milano

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roveniente da una famiglia di artisti: Arnaldo Agazzi, Ermenegildo Agazzi e Tilde Poli, Alessandra Turolli ancora giovanissima, dopo aver vinto il 1º premio ad un concorso di pittura, viene segnalata all’Accademia Carrara di Bergamo, istituto che frequenta per due anni sotto la guida di Trento Longaretti. Nonostante un’eccellente profitto, decide di abbandonare l’Accademia, poiché non si sente in sintonia con il metodo di studio. La sua ricerca pittorica, per un lungo periodo, subisce un’interruzione, impegni e maternità occupano interamente il suo tempo e lei decide di attendere di potersi dedicare pienamente alle sue opere. La passione, insieme al bisogno di fare Arte, risplende, e ricomincia così a dipingere ed esporre nel 2003, in spazi pubblici e privati, in mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero. Tanti i consensi critici, anche autorevoli, ad esempio, quello dell’On. Prof. Vittorio Sgarbi il quale dice di lei:“...pittura materica, raf-

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biancoscuro Geometria dell’ignoto, tecnica mista su tela, anno 2016, 100x100 cm.

finata e tendenzialmente monocroma, che trova forma e forma gentile nell’informale. [...] La sua tentazione non è l’astrattismo, ma il simbolismo, con riferimenti e significati esoterici, che integrano le suggestioni di Burri”. Il suo linguaggio espressivo si muove, nel contesto figurativo, confluendo poi nell’informale, ambito in cui si sente più libera di agire di esprimersi. Alessandra Turolli percorre una sorta di cammino iniziatico, teso a cogliere ciò che risiede nel profondo dell’anima. A tal proposito dice: “L’Arte è vita, senza Arte manca la parte più profondamente spirituale, che l’essere umano possiede. Per Arte intendo un campo di applicazione molto ampio: pittura, scultura, musica, scrittura…

“La pittrice Alessandra Turolli rappresenta una pittura materica raffinata e tendenzialmente monocroma, che trova forma, e forma gentile, nell’Informale. Composizioni rese plastiche dal fermento dei materiali che ribollono sotto un velo uniforme di colore. La sua tentazione non è l’Astrattismo, ma il Simbolismo, con riferimenti e significati esoterici, che integrano le suggestioni di Alberto Burri.”

Logica oscura, tecnica mista su tavola, anno 2016, 50x38 cm.

On. Prof. Vittorio Sgarbi - giugno 2014

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Penso che sia basilare e primario seguire le proprie tendenze ed inclinazioni, ma soprattutto sentire quell’istinto che viene da dentro l’anima ed il cuore. Ho scelto di dedicarmi alle vibrazioni cromatiche, realizzando opere ispirate da una nuova ricerca interiore, trasferita sui quadri, che reputo estremamente determinante e stimolante per la mia crescita artistica e per la mia evoluzione personale ed esistenziale”. Alessandra Turolli vive e lavora tra Bergamo e Maralunga di Lerici, in provincia di La Spezia. Oggi le sue opere sono accolte con successo ed entrano in collezioni private e pubbliche, come ad esempio quella del CAMEC “Centro d’Arte Moderna e Contemporanea di La Spezia”. Vincenzo Chetta

Meditazione, tecnica mista su tela, anno 2015, 100x100 cm.

Stella nera, tecnica mista su tela, anno 2015, 100x100 cm.

Sento di allinearmi con il pensiero espresso da Balthus nelle sue memorie: «Il pittore non è nulla nell’avventura della pittura, è solo una mano, uno strumento che comunica e conduce, procede talvolta alla cieca, agendo come un trasmettitore del sogno, di ciò che è ancora ignorato, illeggibile e segreto.»

Alessandra Turolli

Pentagono, tecnica mista su tela, anno 2016, 100x100 cm.

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Quarto elemento tecnica mista, anno 2015, 100x100 cm.

INFO www.alessandraturolli.it info@alessandraturolli.it Inquadra il codice QR con il tuo smartphone per collegarti al sito dell’artista Alessandra Turolli

Esposizioni

2003 – Ex Chiesa della Maddalena, Bergamo 2009 - “Universo interiore”, Centro Culturale S. Bartolomeo, Bergamo 2009 – Sala Manzù, Bergamo 2009 – New Artemisia Gallery, Bergamo 2009 – “Emozioni”, Concorso Internazionale di Pittura, New Artemisia Gallery, Bergamo 2010 – Galleria Brandi Arte, La Spezia 2010 – Arte Forte, Forte dei Marmi 2012 – ”Endless”, Castello San Giorgio, La Spezia 2013 – ”Endless”, Palazzo Ducale, Massa 2013 - “Pantarei”, Milano Art Gallery, Milano 2013 – 24° Mostra Mercato d’Arte Moderna e Contemporanea “Arte Padova”, Padova

2014 – “1° Biennale d’Arte del Principato di Monaco”, Monte-Carlo 2014 – “Spoleto Arte” a cura di Vittorio Sgarbi, Palazzo Leti Sansi, Spoleto 2014 – “Vibrazioni dei colori”, Green House, Parco della Versiliana, Marina di Pietrasanta 2014 – Finalista 19° Concorso Nazionale d’Arte Contemporanea “SaturARTE 2014”, Palazzo Stella, Genova 2014 – “Spoleto incontra Venezia” a cura di Vittorio Sgarbi, Palazzo Falier, Venezia 2014 – “Correnti artistiche a confronto”, Galleria d’Arte Anacapri, Anacapri 2015 - “Pro Biennale”, Milano Art Gallery, Venezia 2015 – “Oltre”, Green House, Parco della Versiliana, Marina di Pietrasanta 2015 – “Biennale Milano” a cura di Vittorio Sgarbi, Milano

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Art Fair

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Fiere, manifestazioni ed esposizioni internazionali

Italia

BERGAMO Bergamo Arte Fiera 26-28 novembre 2016 www.bergamoartefiera.it BOLOGNA Arte Fiera 27 - 30 gennaio 2017 artefiera.bolognafiere.it

MILANO MiArt 31 marzo - 2 aprile 2017 www.miart.it

PIACENZA ArtePiacenza gennaio 2017 www.artepiacenza.it

Affordable Art Fair marzo 2017 www.affordableartfair.com

RIMINI RiminiArte 8-11 dicembre 2016 www.riminiarte.it

StepArtFair 7-9 ottobre 2016 www.stepartfair.com

PADOVA Arte Padova 11-14 novembre 2016 www.artepadova.com

Una selezione delle

PARMA ArtParma 1-2 e 7-8-9 ottobre 2016 www.artparmafair.it PER INFORMAZIONI: SEGRETERIA ORGANIZZATIVA: +39 049 8800305

Arte Moderna e Contemporanea

BASEL (CH) ART Basel june 16 - 19, 2016 www.artbasel.com

VENEZIA www.riminiarte.it La Biennale di Venezia maggio-novembre 2017 www.labiennale.org Segreteria Organizzativa:

francesca@romagnafiere.it - cell. 346 5050521 giulia@fierenef.com - tel. 049.8800305

BERLIN (D) Art Berlin Contemporary september 15-18, 2016 artberlincontemporary.com VERONA ArtVerona 14-17 ottobre 2016 www.artverona.it

1.2 e 7.8.9 ottobre 2016 Una selezione delle PAVIA Gallerie Italiane più prestigiose PaviArt aprile 2017 www.artparmafair.it www.paviart.it In concomitanza con:

Segreteria organizzativa:

francesca@romagnafiere.it - cell. 346 5050521 giulia@fierenef.com - tel. 049.8800305

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BARCELONA (E) Loop Fair june 2 - 4, 2016 www.loop-barcelona.com

Rhy Art Fair Basel june 17-19, 2016 www.rhy-art.com

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GENOVA Arte Genova febbraio 2017 www.artegenova.org

Con il patrocinio del

TORINO Gallerie Italiane più prestigiose Artissima 8 -novembre 11 DICEMBRE 4-6 2016 2016 www.artissima.it

FORLI’ Vernice ArtFair 17-19 marzo 2017 www.verniceartfair.it

Arte Forlì Contemporanea 4-7 novembre 2016 www.fieracontemporanea.it

AMSTERDAM (NL) Affordable Art Fair october 26-30, 2016 www.affordableartfair.com

green core

MONTICHIARI (BS) Expo Arte 23-25 settembre 2016 www.deaservizi.it CREMONA ArteCremona marzo 2017 www.artecremona.it

Europe

BRUXELLES (B) Art Brussels april, 2017 www.artbrussels.com


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Salon | Côte d’Azur MONTE-CARLO (MC) Brafad’Art Contemporain par excellence Art Monaco october 27-30, 2016 www.artemonaco.com

january 21-29, 2017 www.brafa.be

CHESTER (ENG) Chester Arts Fair november 18-20, 2016 www.chesterartsfair.co.uk

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COLOGNE (D) Art Cologne april, 2017 www.artcologne.com

MONTREUX (CH) Montreux Art Gallery november 9-13, 2016 www.mag-swiss.com

pus-Eventi

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World CHICAGO (USA) Expo Chicago september 22-25, 2016 www.expochicago.com DUBAI (UAE) Art Dubai march 15-18, 2017 www.artdubai.ae

SHANGHAI (CN)

november 3-6, 2016

www.sartfair.com

INNSBRUCK (A) PARIS (F) Art Innsbruck Fiac | Côte d’Azur december 2016 Salon d’Art1-4, Contemporain par excellence october 20-23, 2016 www.art-innsbruck.at www.fiac.com Art Paris march, 2017 www.artparis.com

la fiera internazionale d’arte contemporanea international fair for contemporary art

ISTANBUL (TR) 20-23 feb 2014 CI contemporary istanbul november 3-6, 2016 contemporaryistanbul.com edizione 18 | 18th edition

fiera internazionale d’arte contemporanea 70 gallerie da 10 paesi · 700 artisti international fine art 20/21 century 70 galleries from 10 nations · 700 artists member of ...

padiglione | fair hall d + e · Innsbruck online tickets · www.art-innsbruck.at

LONDON (ENG) Frieze London october 5-8, 2016 www.friezelondon.com London Art Fair january 18-22, 2017 www.londonartfair.co.uk

Affordable Art Fair september 28-october 2, 2017 www.affordableartfair.com

Shanghai Art Fair

KARLSRUHE (D) Art Karlsruhe february 16-19, 2017 www.art-karlsruhe.de

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NEW YORK (USA) ArtExpo NewYork april 2017 www.artexponewyork.com

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Art Shopping Carrousel du Louvre may 28-29 october 22-23, 2016 www.salon-artshopping.com VIENNA (A) Vienna Fair october 6–9, 2016 www.viennafair.at

HONG KONG (CN) ART Basel march 23-25, 2017 www.artbasel.com

SINGAPORE (SGP) Affordable Art Fair november 18-20, 2016 www.affordableartfair.com

Affordable Art Fair may 2017 www.affordableartfair.com

TOKYO (J) Art Fair Tokyo may 12-14, 2016 artfairtokyo.com

MIAMI BEACH (USA) ART Basel december 1-4, 2016 www.artbasel.com TORONTO (CDN) Art Toronto october 28-31, 2016 www.arttoronto.ca MEXICO CITY (MEX) Zona MACO february 8-12, 2017 www.zonamaco.com

ZURICH (CH) Art International Zurich september 30, october 2, 2016 www.art-zurich.com

MADRID (E) Art Madrid february 22-26, 2017 www.art-madrid.com

SEOUL (ROK) Affordable Art Fair september 9-11, 2016 www.affordableartfair.com VANCOUVER (CDN) Art! Vancouver may 25-28, 2017 www.artvancouver.net

NEW DELHI (IND) february 2-5, 2017 www.indiaartfair.in

17 – 19 OCT 2014 59


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Kvision Cult Fuga da Alcatraz

Un uomo solo che guarda il muro è un uomo solo. Ma due uomini che guardano il muro è il principio di un’evasione.

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el 1962 Alcatraz è ancora una prigione di massima sicurezza situata su un’isola al centro della San Francisco Bay. Considerando l’architettura, la collocazione, le forti, fredde correnti marine che l’attraversano e le condizioni climatiche tipiche di quella zona, è detta “inespugnabile”. Ad Alcatraz vengono inviati tutti quei personaggi che normali carceri federali non riescono a contenere. In una normale prigione dello stato esiste una guardia carceraria ogni sette detenuti. Ad Alcatraz il rapporto è di una ogni tre, la conta degli uomini viene fatta ogni ora del giorno e della notte e ciascun prigioniero vive in isolamento in una minuscola cella individuale. Nel “Braccio D” vengono scontate le eventuali punizioni. I detenuti sono lasciati al buio e al freddo per tutto il tempo della permanenza che può essere da una settimana ad un anno. La cella non contiene nessun tipo di punto d’appoggio. Dal 1934, anno in cui la prigione diviene carcere di massima sicurezza, al 1963, anno che ne determina la definitiva chiusura, quattordici sono i tentatiti d’evasione. Nessuno dei quali andato a buon fine. Almeno così sembra. Una storia vera Allen Clayton West arriva ad Alcatraz nel 1957 “esperto di furti d’auto e d’indole brutale”, ha già tentato la fuga da altre prigioni federali. La parete della cella che lo ospita è di cemento ed è spessa 20 cm. Dietro di essa “s’apre un corridoio contenente i tubi d’alimentazione che salendo in verticale, conducono alla parte alta dell’edificio, quindi al tetto”. West lo sa bene poiché è stato designato, nei suoi turni di lavoro, proprio alla pulizia di quell’area. A causa dell’irrequietezza che lo contraddistingue, Allen viene presto inviato al Braccio D. E pare che sia in quell’occasione che concepisce l’idea della fuga. Idea che divenne reale e concreta anni dopo, a seguito dell’incontro con alcune vecchie conoscenze di galera.

Frank Lee Morris non è una persona comune, rimasto orfano a 11 anni inizia presto il calvario degli affidamenti presso diverse case famiglia. Contemporaneamente avvia subito la sua carriera criminale, a 13 anni comincia con le rapine. E anche con le galere. Morris possiede un quoziente intellettivo pari a 133, misto a una personalità borderline. Arriva ad Alcatraz il 20 gennaio 1960. Frank è un tipo calmo e ha occhi selvatici che lasciano intendere un intelletto affilato. Non è uno di quelli che s’arrende alla vita e non è uno di quelli che la passa in prigione: infatti Morris non è solo un navigato criminale, ma è anche un esperto evasore. Anzi, pare proprio che in questo senso abbia delle innate inclinazioni. Il 21 ottobre 1960 e il 10 gennaio 1961, John e Clarance Anglin arrivano, rispettivamente, ad Alcatraz. Provengono da una famiglia di contadini della Georgia, sono rapinatori e vantano diversi tentativi di fuga da numerose prigioni dello Stato. Non hanno concluso le classi elementari e la loro famiglia è di quelle tipicamente del Sud: molto povere. Non sanno fare le moltiplicazioni, ma sono dotati di un istinto di sopravvivenza ben sviluppato, i fratelli Anglin sono considerati dei “dritti”. I ragazzi hanno una media di trent’anni e sono vecchie conoscenze dei tempi del penitenziario di Atlanta, da cui, insieme, hanno già tentato l’evasione. Nel 1961 la squadra è di nuovo al completo e comincia ad organizzare il piano che avrebbe richiesto sei mesi di preparazione totale: West l’informa del corridoio che si snoda dietro le loro celle e da cui si può accedere attraverso il condotto d’areazione posto nel loro locale personale. Vediamo step by step, quali furono tutte le procedure che la squadra adottò per realizzare la più incredibile evasione della storia. Considerando che non possiedono nessun tipo d’attrezzo e utensile, trasformano i cucchiai della mensa in scalpelli con cui cominciano a scalfire il

cemento attorno all’aereatore della cella. “La costruzione ha più di trent’anni ed è stata eseguita dai prigionieri stessi. Non è precisa. Oltretutto, l’umidità tipica della baia di San Francisco ha reso il cemento parecchio friabile”. I fratelli Anglin hanno celle confinanti così come Morris e West. A turno ogni sera, mentre uno scava, l’altro gli guarda le spalle. Quando la fessura comincia a diventare sufficientemente larga da potercisi infilare, i quattro costruiscono delle finte grate che collocate su compensato servono a coprire il foro. Frank e i fratelli Anglin fanno di quel corridoio posto dietro le loro celle, il “quartier generale” della loro opera. Regolandosi di ora in ora per non mancare gli appelli, utilizzano il condotto come laboratorio e cominciano a realizzare delle teste finte impiegando l’uso della carta pesta a cui verranno applicati in seguito, con la complicità del “detenuto/barbiere”, capelli veri. “Il laboratorio è collocato a nove metri d’altezza rispetto al posto di osservazione delle guardie. Per rendere quel luogo invisibile alla vista degli agenti”, West, che nei suoi turni di lavoro sta proprio imbiancano quell’area, adopera la scusa del presunto deposito di polvere nell’istituto e ottiene così il permesso d’appendere delle coperte alle sbarre. I tre possono pertanto lavorare indisturbati. Potrebbero essere scoperti in qualsiasi momento, ma ogni sera e per sei settimane si allontanano senza un fiato dalle loro celle. Ultimate le teste fittizie, i fratelli Anglin cominciano la costruzione della zattera che li avrebbe aiutati nella traversata. Per realizzarla utilizzano degli impermeabili di gomma. In pochi mesi, con la complicità degli altri ospiti del penitenziario, ne mettono da parte cinquanta. Gli impermeabili vengono cuciti, fermati con colla idrosolubile e cemento: la zattera raggiunge la dimensione di 4,20 m per 1,80 m. Infine, con gli impermeabili rimasti vengono costruiti dei galleggianti di 38 cm e dei salvagenti. Pare che

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A destra Alcatraz: un’isola a 2,4 km dalla terraferma situata nella baia di San Francisco (California - Stati Uniti)


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avessero imparato questo metodo leggendo la rivista “Popular Mechanics”. Per ottenere attrezzi o aiuti di vario genere, i quattro si rivolgono spesso agli altri detenuti. L’idea della fuga ha reso gli uomini della prigione un fronte compatto:“Tutti quelli che lo sapevano, tifavano per loro” (Darwin Cool, ex detenuto di Alcatraz ai tempi della fuga). West, a differenza dei tre, non esce mai dalla sua cella, non prendendo mai parte ai lavori che avvengono nel “laboratorio”. Pare infatti che abbia fatto un buco troppo largo e che sia difficilmente nascondibile, per cui gli Anglin sono costretti a rimpicciolirlo spargendo del cemento ai margini. Il risultato è che il buco, da troppo grande, diventa troppo piccolo e West non riesce più a infilarcisi: dei quattro, è l’unico che non riuscirà ad evadere da Alcatraz. Sembra che Allen abbia aspettato solo l’ultima notte per rimuovere il cemento messo dagli Anglin attorno alla presa d’aria. E che per questo ritardo, vano sia risultato il tentativo di fuga. Ma perché aspettare quella notte stessa? West, durante gli interrogatori dell’FBI, non lo chiarirà mai. Dirà anche di essere riuscito effettivamente a rimuovere il cemento e di aver raggiunto il tetto molto più tardi, quando i tre erano ormai ben lontani. Fuga da Alcatraz La data fissata per la fuga è l’11 giugno 1962. Quella sera, i quattro complici si presentano all’ultimo appello delle 21.30. Dopodiché “le luci verranno spente e gli agenti conteranno di ora in ora, solo le teste addormentate”. Se gli agenti non si accorgeranno dell’escamotage delle teste fittizie, l’allarme non scatterà fino al mattino. Così facendo, dovrebbero ottenere circa nove ore di vantaggio. A luci spente, i tre escono dalla fessura creata nella cella e cominciano l’arrampicata verso il tetto. West, abbiamo detto, non li seguirà.

Settimane prima gli Anglin avevano segato le viti che assicurano il coperchio della bocchetta di ventilazione che conduce fino in cima, per cui la salita non riporta particolari intoppi. Arrivati sul tetto si dirigono dalla parte opposta rispetto alla torretta di guardia e attraverso le tubazioni si calano giù per circa tredici metri. Arrivati a terra oltrepassano due barriere di circa quattro metri. Sono fuori A piedi raggiungono il litorale poco distante e cominciano a gonfiare la zattera e i giubbotti. Devono affrontare una traversata di tre km. La serata è stranamente mite e nitida e dalla costa si scorge il contorno di Angel Island. L’insolita condizione climatica favorevole è stata sottolineata dalle cronache dell’epoca e ha senz’altro avuto un enorme peso per la riuscita del piano. La scelta di Angel Island non è stata casuale, ma abilmente calcolata in quanto sarebbe stato più auspicabile una fuga verso la costa di San Francisco: è un trucco per eludere l’eventuale caccia all’uomo. Così, Frank Morris, John Anglin e Clarence Anglin scompaiono nella notte. Non furono mai più ritrovati. Allen Clayton West passerà il resto della sua vita in prigione. Cinque giorni dopo la fuga l’FBI di San Francisco riceve una cartolina: “Ah-Ah, we made it! Frank, John and Clarence”. (Ce l’abbiamo fatta). Calligrafia e impronte digitali non appartengono a nessuno dei tre. Ad Angel Island vengono rinvenuti i resti della zattera e alcuni oggetti personali di Clarence Anglin. L’FBI rilascia una dichiarazione con cui appura che gli evasi sono di certo morti durante l’attraversata, ma la baia, che in genere restituisce i cadaveri dei poveri sventurati dopo circa una settimana, non restituirà mai quelli di Frank, John e Clarence.

Il caso viene definitivamente archiviato diciassette anni più tardi, dopo un’estenuante caccia all’uomo che coinvolge tutti i principali organi locali e federali d’America. I ragazzi sono dichiarati ufficialmente morti. “Qualunque sia stato il loro destino, i tre detenuti hanno compiuto un’impresa tentata da molti senza successo” (cronaca del telegiornale dell’epoca). La storia di questi tre uomini è affidata per sempre all’oceano unico vero testimone della loro riuscita o disfatta. Quello su cui tutti concordano, FBI compresa, è la straordinaria ingegnosità utilizzata per compiere quella che, nella storia delle prigioni americane, rimane l’evasione più famosa e geniale mai compiuta. A meno di un anno delle celebre fuga, nel marzo del 1963, la prigione di massima sicurezza altrimenti detta, “La Fortezza”, viene, definitivamente, chiusa. Nina Baudelaire Ascolta su YouTube “Chris Isaak” Baby Did a Bad Bad Thing Forever Blue, 1995 Bibliografia: FBI History website, Alcatraz History, Frank Morris: Born in D.C. - Escaped From Alcatraz - Tom Cochran, “Alcatraz Prison in American History” - Marilyn Tower Oliver - Berkley Heights, “Alcatraz: Original FBI Files - Interesting FBI Paperwork Involving Cases” Richard Patricia, “The riddle of the rock - the inside story of the only men to ever escape Alcatraz” by Deirdre O’Brien - Annette Witheridge. Su AMAZON potrai trovare il DVD diretto da Don Siegel nel 1979 “Fuga da Acatraz” http://goo.gl/gPW8MY

Inquadra il QR per andare alla pagina web

Di Kvision Cult ne esiste solo uno. Questo: www.kvisioncult.com Guida alle Arti Stilata originariamente nel 1923 dal poeta italiano Ricciotto Canudo, fu ampliata con le ultime due voci (Ottava e Nona Arte) dal critico francese Claude Beylie nel 1964: Prima Arte: Architettura Seconda Arte: Pittura Terza Arte: Scultura Quarta Arte: Musica Quinta Arte: Poesia Sesta Arte: Danza Settima Arte: Cinematografia Ottava Arte: Radio-Televisione Nona Arte: Fumetto Decima Arte: La Fotografia

Kvision Cult

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U

na interessantissima mostra per conoscere i vulcani e per capire il nostro pianeta con l’impiego di tecnologie innovative. Fino all’ 11 settembre 2016 il Museo di Storia Naturale di Milano ospita l’esposizione VULCANI, a cura del vulcanologo Marco Carlo Stoppato. L’iniziativa fa parte del programma di “Ritorni al futuro”, il palinsesto culturale pensato per la primavera 2016 dal Comune di Milano. Tra le manifestazioni della natura, i vulcani sono probabilmente l’espressione più stupefacente e spettacolare e ha affascinato esploratori, studiosi e scienziati di ogni epoca. La mostra guida il visitatore in un percorso alla scoperta delle montagne di fuoco raccontandone l’origine, l’evoluzione ed i segreti. Si tratta della più ricca e completa esposizione dedicata ai vulcani grazie all’impiego di tecnologie innovative. Il percorso della mostra porta alla scoperta ed alla comprensione dei segreti del nostro pianeta, della sua struttura interna e dei processi geodinamici che portano alla nascita dei vulcani. Si può comprendere il movimento dei continenti e come la loro attuale posizione sia il risultato di un processo geologico lungo centinaia di milioni di anni, e come i vulcani siano distribuiti sulla Terra in maniera non casuale. Dalla struttura del pianeta Terra, l’esposizione illustra la struttura interna dei

62 Vulcano Stromboli, eruzione esplosiva di tipo stromboliano

ITALIA - Sicilia

Origine, evoluzione, storie e segreti delle Montagne di fuoco

Vulcani

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vulcani in una sorta di radiografia che rivelerà le differenti forme dipendenti dai luoghi, dalla composizione chimica delle lave e dai processi geologici. Grazie alle immagini fornite dalla NASA, i vulcani della Terra sono messi a confronto con i vulcani presenti nell’intero Sistema Solare, alcuni dei quali ancora attivi. Immagini spettacolari, filmati, ricostruzioni computerizzate, ologrammi, mapping, realtà aumentata, diorami in grandezza naturale, insieme a una straordinaria collezione di campioni di rocce, minerali e meteoriti, sono gli strumenti attraverso i quali vengono illustrati i diversi tipi di eruzione ed i prodotti che si originano durante l’attività effusiva o esplosiva. I vulcani attualmente in attività sono quasi 500 nel mondo e milioni sono le persone che vivono alle pendici di queste particolari montagne. A questi vulcani è dedicata una sezione della mostra che, attraverso proiezioni video, documenta alcuni vulcani particolarmente attivi, fra i quali l’Etna. Alla mostra è collegato il laboratorio didattico esperienziale MagmaLab – a cura di ADM – che insegna a riconoscere le principali categorie di rocce presenti sul nostro pianeta, con un approfondimento su quelle laviche, manipolando materiali originali e applicando metodologie scientifiche e osservazioni mirate. s GIAPPONE Area geotermica di Beppu sangue), lago acido di origine idrotermale

Sull’isola di Kyushu si trova il Jigoku di Chi No Ike (lago di

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64 attività esplosiva di tipo “stromboliano

Vulcano Villarica, 2860 m s.l.m., leggera

CILE

Io quando guardo una montagna aspetto sempre che si converta in vulcano. Italo Svevo

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www.comune.milano.it/ museostorianaturale

Chiuso il lunedì

Da martedì a domenica 9.00 – 17.30

INFO www.comune.milano.it/museostorianaturale T. +39 02 88463337

16 marzo – 11 settembre 2016 Museo di Storia Naturale, Milano

VULCANI Origine, evoluzione, storie e segreti delle montagne di fuoco

ISLANDA Campo geotermico di Krafla. di origine vulcanica

Pozze di fango ribollente causate dalla risalita di gas e vapori

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EA G

EXCELLENCE GALLERY ART by

Massimo Cedrini & Giuseppe Carnevale

EXCELLENCE ART GALLERY

Calle Mendoza, 4 Marbella +34.603112197 Facebook.com/excellenceartgallery Giuseppe Carnevale giuseppecarnevalearte@gmail.com

Massimo Cedrini info@massimocedrini.com



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L’Opinione di Étienne de Bricassarde

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Frappè contemporaneo Non accetto nella maniera più categorica che si massifichi tutto a mescolanza di stili ed epoche, mescolando l’Arte moderna con l’Arte contemporanea e relative specializzazioni e continuità del passato. Vanno penalizzati i galleristi che mescolano epoche e stili, così come il proporre artisti che perpetuano copiando stili assodati del passato, e quindi riproposti ad un mercato di molti ingombranti ignorantelli di corte che nemmeno sanno o hanno studiato la Storia dell’Arte e le sue epoche. Quindi un frullare il già frullato. Arriviamo così oggi a diseducazione e improvvisazione, oltre che ad una grande poca volontà di ricerca, perché più “rischiosa”. Non si può pensare di vendere Arte rimanendo seduti impettiti dietro ad un “Mac”, sempre se c’è, ovviamente. Il “Mac” non è uno smoking da indossare per mostrarsi finti snob. Inoltre, a mio parere, le fiere, come strutturate oggi, andrebbero riviste su base di persone preparate in materia. Le esposizioni dovrebbero dividere per sempre le epoche, svincolando l’Arte contemporanea fatta di ricerca, e non di copiatura di un claustrofobico passato fatto di opere invendute che oggi ci ripropongono. Credo, a questo punto, che andrebbero gettate tutte quelle opere

invendute che non sono assolutamente contemporanee, nonostante ci sia chi vuole farle passare per l’Arte odierna. Il collezionista d’oggi è un trentacinquenne disilluso, che conosce le regole dell’Arte contemporanea e del suo perpetuo meccanismo orientato al puro marketing, decodificato a suo tempo da un pubblicitario, un certo Warhol, pioniere e precursore di ciò che oggi è la regola, fedele a quel suo concetto primordiale del “chi sa vendersi meglio”. Non vedremmo più quarantenni chiedere di Fontana. Credo che si sia fatto un enorme frullato privo di solidità, una crisi mentale, più che di denaro a mio avviso, ma oggi non più accettabile. Il moderno non sarà mai contemporaneo, quindi esporre un patchwork di stili che disorientano il cliente finale (per l’uno e per l’altro settore), va evitato. Si impari a diversificare le epoche, le età, creando saloni esclusivi per emergenti veri: solo così si potrà scremare un groviglio di vecchie e subdole regole del passato. Bruciate i de Chirico innalzate la gioventù, quella che detterà il futuro dell’oggi, già legge di pensiero e regola di professione.

Étienne de Bricassarde

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Franco Paletta La fusione di tradizione ed innovazione

È

a Cetraro, “città della Magna Grecia, già conosciuta con il nome di Scidros, sulla sbalza petrosa circondata da colli dolcissimi degradanti verso il mare”, che nasce Franco Paletta, Artista a tutto tondo, pittore e scultore, attualmente docente al’Accademia di Belle Arti a Roma, una delle più importanti ed antiche Accademie del nostro panorama formativo in campo artistico. Precedentemente è stato docente presso l’Istituto d’Arte di Cetraro, al Liceo Artistico di Cosenza e presso l’Accademia di Belle Arti di Catania. La carriera di Franco Paletta, l’Artista, inizia alla fine degli anni Sessanta, quando, ancora studente del Liceo Artistico di Reggio Calabria, partecipa alla “Mostra d’Arte sacra - Città di Polistena”. La sua formazione è continuata all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, alla quale si è diplomato in “Scultura” con [1]

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il massimo dei voti, per poi proseguire con la laurea al D.A.M.S. (Dipartimento Arte, Musica e Spettacolo) di Cosenza, in “Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea”. Giovanissimo ha rivelato un particolare talento, che gli ha permesso di inserirsi a pieno titolo nella nuova generazione intellettuale che ha animato l’ambiente culturale nazionale. I primi anni settanta sono stati quelli in cui si è dedicato all’arte figurativa, sia in pittura che in scultura; subito dopo qualcosa si rompe ed una “sensazione di vuoto” nella sua vita lo guida verso una nuova fase di ricerca astratta, inizialmente solo a livello intuitivo, trasformatasi in seguito in una vera e propria ricerca. È del 1973 la sperimentazione in pittura delle “sensazioni del vuoto” con “Fessure o Vuoti profondi”. Nel 1980 abbandona definitivamente la pittura figurativa, poichè si convince che l’arte svolge un ruolo sociale non [2]

nel raccontare, ma nel far riflettere sui danni che l’uomo ha prodotto nel corso del XX Secolo. Su questo concetto realizza il “Nuovo Realismo” dedicato al riciclo degli oggetti abbandonati e buttati via dalla società dei consumi, li mette su tela per una nuova vita ed una nuova estetica. Dal multimateriale del 1985, seleziona poi un solo materiale, lo piega su se stesso per una nuova plasticità a tre dimensioni, creando così le sculture da parete, intitolate “Sovrapposizioni”. La terza dimensione è preponderante nella sua pittura, realizza nel 1994 “Oggetti contemporanei o Vuoti nascosti”, scatole metalliche in bianco e nero, dedicate al vuoto interno dell’automobile. È nel 1986 che Franco Paletta abbandona anche la scultura figurativa per dedicarsi alla scultura immateriale, tecnica che individua nella filosofia del vuoto la sua dialettica. Nel 2007 realizza “Corpi sottovuoto”, forme pla[3]


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stiche a tre dimensioni: in queste opere affida all’Arte la conservazione della memoria perduta nelle nuove generazioni. Nel 2011, pensando all’inquinamento del vuoto (satelliti artificiali e gas serra quali esempi maggiori), realizza “Corpi cosmici vuoti”: galassie, meteoriti, comete ed altri corpi celesti in tre dimensioni, con la speranza di suscitare delle riflessioni e di affidare all’Arte la bellezza del creato. Pensando al narcisismo dell’uomo contemporaneo, due anni dopo realizza “Corpi vuoti tatuati”. Il “vuoto” per lui ha la stessa funzione che ha avuto la natura per l’artista figurativo: indispensabile per la creazione, assume carattere spirituale, culturale, riflessivo e metaforico. Paletta è anche cultore delle filosofie orientali: yoga, zen e teosofia. È proprio con la filosofia del vuoto, comune all’Occidente e all’Oriente, che sottopone ad indagine il suo lavoro. È l’Artista stesso a definire le sue opere come “Astrazioni immateriali”, che teorizza e applica anche nella didattica del suo insegnamento accademico. L’immateriali[4]

tà di questi stati di coscienza, in quanto prodotti da stimoli sia esterni che interni, viene concretizzata piegando ed attorcigliando tondini, nastri e profilati di metallo nelle sculture “Corpi vuoti”. Nella sua poetica creativa si fondono tradizione e innovazione, Maestro di pittura e scultura nel senso più tipico dei termini, è però un innovatore travolgente, per aver adeguato il linguaggio artistico all’era dell’elettronica e dell’immateriale, grazie alle sue opere “Corpi vuoti luminosi e bianchi”. Il tema della spiritualità è trattato in questa serie di opere con delle forme sospese su di un piedistallo bianco; in esse la mancanza della materia esalta l’articolazione e l’eleganza delle linee che si slanciano verso il cielo aperto come un inno alla spiritualità. Troviamo anche il tema dell’amore, trattato ne “Nodi d’amore” e nell’opera “Fede nuziali”, così come il dolore è rappresentato ne “Chiodi, Filo spinato conficcato nella materia”. Franco Paletta si autodefinisce “pittore e scultore del vuoto” per aver utilizzato molte varianti di questo concetto filosofico.

Dal 1973 espone le sue opere in collezioni pubbliche e private, sia nazionali che estere, e molti sono i musei nei quali è possibile ammirare le sue creazioni artistiche, ad esempio alla Soprintendenza dei Beni Artistici e Storici della Calabria - Galleria Nazionale, al Museo MIIT di Torino e a Milano al Museo “Scalvini-Desio” e alla Fondazione AEM-Museo dell’Energia. Inoltre alcune delle sue opere figurative sono esposte in diversi luoghi di culto nazionali, tra tutte citiamo “Libro aperto”, opera del 2001, dedicata all’economista Ezio Tarantelli, ucciso dalle Brigate Rosse, inaugurata dall’allora Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi. Innumerevoli le grandi firme che hanno parlato dell’Arte di Franco Paletta, così come i premi artistici assegnatogli. Con la sua esperienza quarantennale, è sicuramente una figura di spicco nella ricerca artistica del Novecento, secolo di cui ha saputo interpretare umori, temi e tendenze, attraverso un linguaggio formale, essenziale ed incisivo. Vincenzo Chetta

[5] INFO www.francopaletta.com info@francopaletta.com

1 - Corpo vuoto luminoso, acciaio verniciato bianco, 2014, 165x52x40cm. 2 - Corpo vuoto luminoso, acciaio verniciato bianco perla, 2014, 128x50x30cm. 3 - Corpo vuoto luminoso, acciaio verniciato bianco, 2014, 124x50x50cm. 4 - Corpo vuoto luminoso, acciaio verniciato bianco perla, 2014, 138x70x50cm. 5 - Corpo vuoto luminoso, acciaio verniciato bianco perla, 2014, - 178x40x40cm.

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Jessica Weymann “Vivere per imparare, ed imparare per vivere.”

The Lovers acrilico su tela, 100x140 cm.

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ata in Guatemala alla fine degli anni ‘60, vive e lavora in un tranquillo paesino vicino a Friburgo, in Svizzera. Con la sua passione per la vita e la sua sete di conoscenza, si imbarca in una

importante ricerca creativa con il fine di disegnare e condividere le bellezze nascoste dell’esistenza. Vede il suo mestiere come un percorso di crescita personale, oltre che un contributo al mondo per la celebrazione dell’amore e della luce. Cresciuta in un ambiente tropicale, circondata da paesaggi naturali incontaminati e incantati dalla misteriosa eredità degli antichi Maya, si è risvegliato in lei il desiderio di incorporare le magiche impressioni della sua terra attraverso l’espressione artistica. Ha iniziato il suo percorso di artista studiando Interior Design, quando si rese conto che l'Arte non può essere compresa nella sua totalità seguendo una sola forma di espressione, ha aperto il suo cuore a molte altre forme d'Arte, come la progettazione di moda, musica e alta cucina. Dopo aver assaporato i diversi gusti dell'universo multiforme delle arti, si rende conto che l’affiatamento migliore è quello che ha con pennello e tela. Osservando i suoi quadri si possono notare le influenze di varie forme d'arte e sentire il profumo speziato di un piatto esotico, sentire il bisogno di indossare un vestito colorato o ballare della musica folk. Intanto Jessica trasferisce in Svizzera, e si sente a casa tra le verdi pianure del cantone di Friburgo e le limpide acque del lago di Ginevra. È a tutti gli effetti “un’ambasciatrice artistica” che unisce le essenze del Centro America e quelle dell’Europa. La pittura, passione della sua vita, è diventata una fonte vitale di energia da condividere con la sua famiglia e con gli amici sparsi in tutto il mondo. Jessica Weymann invita gli osservatori della sua Arte in un'avventura per scoprire da una nuova prospettiva l’utilizzo del colore l sulla tela. s


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English info

Jessica Weymann lives and works in Switzerland. Weymann’s school slogan was “Live to learn, and learn to live,” a resolution she adopted as her life’s motto. Through her devotion to life and learning, she has taken up a creative quest to discover and share the hidden beauties of existence. She sees her craft as a path to personal growth and a contribution to the world’s celebration of love and light. Growing up in a tropical environment, shaped by pristine natural landscapes and enchanted by the mysterious heritage of the ancient Maya, awakened the desire in her to incorporate the magical impressions of her homeland into an artistic expression. She began her journey as an artist by studying interior design. When Weymann realized that art cannot be grasped in its totality by following only a single expression, she opened her heart to many other art forms, such as fashion design, music and haute cuisine. Having savored the different tastes of the multifaceted universe of the arts, she found herself resonating the most with brush and canvas. Standing in front of her paintings one may notice the influences of various art forms and smell the spicy fragrance of an exotic dish, feel the urge to wear a colored dress or dance to folklore music. Meanwhile Jessica Weymann has moved to Switzerland and found her home between the fertile meadows of Fribourg and the crystal clear waters of Lake Geneva. She has taken the role of an artistic ambassador by combining the elements of Central America and Europe. Painting has become her life’s passion and a vital source of energy that she is very glad to share with her loving family members and friends all over the universe. Jessica Weymann invites you on an adventure to discover and experience a new perspective of color on canvas. “Be my guest, if only for a moment. Let me share my world with you and let me know your voice. Learn through my life and let me learn through yours. Let us learn to live together.”

INFO www.jessicaweymann.com jessicaweymann@gmail.com

The Man in Purple Suit acrilico su tela, 100x140 cm.

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Ennio Bastiani Il mondo femminile dipinto

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iamo sicuramente davanti a opere molto complesse, che racchiudono molto di più di quello che mostrano apertamente. Queste opere di Ennio Bastiani sono rappresentative di quanto a volte ci sia la necessità del “non formato”: se l’Artista avesse seguito una carriera accademica, dubito sarebbe arrivato a creare opere di tale particolare intensità. L’intensità di cui narro è così complessa da spiazzare. Colori, linee, forme: tanti tasselli sovrapposti che concorrono a rendere unica l’immagine finale, immagine che è sì un risultato, ma non sempre quello originario del progetto iniziale. Da evidenziare l’evoluzione del suo percorso artistico nell’ambito della pittura: da immagini chiare e definite (seppur già con accenni velati) a figure scomposte e opere nella loro totalità quasi astratte. Le giovini curiose del periodo dell’adolescenza, le femminili passioni carnali, labbra bramanti, seni e sguardi intensi e schietti, ora lasciano il posto ad una pittura molto più consapevole, un tratto esperto, che non ha più bisogno di cimentarsi nel figurativo incontaminato. Nelle ultime opere del 2016 vediamo ancora il mondo del femminile concretizzarsi sulle tele e sui pannelli utilizzati dal Bastiani, ma non è più così erotico, si riscopre molta introspezione, un lavoro molto profondo ed intenso. Certo non mancano sguardi, labbra socchiuse, seni femminili, ma la loro valenza ora è ben diversa. Questa è solo parte della grande creatività e manualità artistica di Ennio Bastiani, che sicuramente sente molto viva la crescita personale per quanto riguarda la scelta dei materiali ed il loro trattamento, ma davvero di forte rilievo è questo suo evolversi non snaturizzante. Il tratto riconoscibile e certo è rimasto fedele, finalmente il sentimento dell’Artista inizia a farsi strada attraverso i suoi pennelli. La pittura odierna narra un viaggio nella psiche femminile: “Dolci ricordi” fatti del paese natio, un accenno di mare e la moda del passato, fuochi che riecheggiano alla mente della donna nostalgica ma battagliera. In “Caos” un groviglio di pensieri, la donna quasi ad essere un “sole” anziché una “luna”, ma è in “Innocenti evasioni” e “Woman in love” che possiamo comprendere il nuovo modo

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Dolci ricordi, acrilico su tavola, anno 2016, 60x83 cm.

di rappresentare l’eros che utilizza Bastiani, la sensazione dell’estasi che riesce ad essere nello stesso momento celata e sincera. Vincenzo Chetta

Caos, acrilico su tela, anno 2016, 55x45 cm.


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Woman in love, acrilico su tavola anno 2016, 80x60 cm.

Le Esposizioni recenti . Mostra “Concorso Novara Art Prize 2014” (1° sezione scultura).

. Mostra “Internazionale Arte 2015”, 05/12 giugno 2015, Museo

. Mostra “Ricognizione” 2014, AAB, Brescia.

Miit, Torino.

. Mostra “Action.Dall’astrattismo all’informale”, 23 ottobre/03 no-

. Mostra “Ricognizione” 2015, AAB, Brescia.

vembre 2014, Galleria Merlino, Firenze.

. Mostra “Sei opere per sei artisti”, 4/25 luglio 2015, Galleria

. Mostra “Donnartista”, 06/26 novembre 2014, Galleria Artxpertise.

All’angolo, Mendrisio, Svizzera.

. Mostra “Atmosphere”, 13/27 dicembre 2014, Galleria AccorsiArte.

. Mostra “Opus”, 03/11 ottobre 2015, Galleria La Riseria, Novara.

. Rassegna Internazionale d’Arte Contemporanea ”Art meetings”,

. Mostra “Pluralunique 3”, 14/28 novembre 2015, Galleria Nextgallery.

27 gennaio/10 febbraio 2015, Domus Romana, Roma.

. Mostra “Premio Mantov’art Star 2015”, 5/23 dicembre 2015,

. Mostra “Racconti surreali in Villa”, 31 gennaio/19 febbraio 2015,

Galleria Artearte, Mantova.

Club La Meridiana, Casinalbo.

. Mostra “BIANCOSCURO Art Contest Parma Edition”, Asti.

. Mostra “Attestazione Corpo Contemporaneo”, 07/24 marzo

. Mostra “Woman Donna”, 08/17 marzo 2016, Museo Miit, Torino.

2015, Plaumann Art Gallery, Milano.

. Fiera “Vernice Art Fair”, 18/20 marzo 2016, Art Expò Gallery, Forlì.

. Mostra “Libera Mente 2015”, 18/28 aprile 2015, Galleria Art Studio.

. Mostra “Concorso Novara Art Prize 2016”, 23 aprile/8 maggio 2016.

INFO www.bastianicreazioni.it enbarte@gmail.com

Innocenti evasioni, acrilico su tavola anno 2016, 83x40 cm.

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PATRIZIA

INFO www.patriziasimonetti.com simluna2009@gmail.com Tel. 327.1621914

SIMONETTI

Paesaggi interiori, olio su tela, 120x60 cm.

Salvatore Alessi

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INFO arcalessi@alice.it

alvatore Alessi analizza le forme geometriche ricercandone, attraverso le singole sfaccettature, la perfezione. Il modello del quadrato, in particolare, viene interpretato in gradazioni e passaggi, ognuna con la propria essenza. Nell’Artista, si incontrano gli intensi colori dell’Espressionismo ed il silenzio del non-Figurativo. Simboli ancestrali e inconsci percorrono la superficie delle sue tele. Cromie ora più tenui, ora più vigorose, si incontrano come all’interno di una scala musicale. Su uno sfondo che mantiene la stessa valenza simbolica, il quadrato si esprime attraverso la sua forma regolare: dal suo interno nascono però infinite sfaccettature e interpretazioni. La sagoma quadrangolare perde così la propria fisionomia “statica” e razionale, per rendersi partecipe di un movimento vorticoso, in crescita l ed imprevedibile. s

Report, anno 2014, tecnica mista su tela, 100x100 cm.

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CONTEMPORARY ART FAIR

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Stefano Rosa Intenso, leggero, deciso e lieve

“...cerco l’armonia per non disperdere l’energia...” Stefano Rosa

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na vita dedicata alla passione per l’Arte, Stefano Rosa è Maestro e Perito d’Arte. Sotto la guida di G. Pende, S. Fornarola, C. Corrina e M. Stortini consegue l’abilitazione all’insegnamento di Educazione Artistica e Storia dell’Arte. L’Arte non può però rimanere nei soli recinti scolastici, e dalla sua creatività nascono dipinti, sculture ed oggetti di ready made, che portano molti riconoscimenti, dai primi concorsi negli anni ‘70, ancora da allievo dell’Istituto d’Arte di Faenza, a quelli recenti che lo consacrano. Da annoverare la grande personale tenuta nel gennaio del 2007 nella Galleria Margutta Design, a Roma. Nel 2016 viene eletto Presidente dell’ “Associazione Ex Allievi Istituto Statale d’Arte Umberto Preziotti”. Le sue opere sono in collezioni private in Italia e all’estero, amate in Germania, Francia, Inghilterra, Croazia, Svezia, Grecia, India, Cina, Stati Uniti, Giappone, l Taiwan, Russia. s

Sopra: Cuore lampada in tecnica mista, anno 2010, 40x65x25 cm. A sinistra: Oltre polimaterico su tela, anno 2012, 60x90 cm.

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Esposizioni recenti . Maggio 2007, Umbria, “diSegni diVini”.

. Maggio 2011, Assisi, “Great Exhibitions 150 Arti-

. Natale 2007, Londra, “Covent Garden”.

. Settembre 2011, “Mail Art”, Civitanova Marche.

. Luglio 2007, Toscana, “Il Sacro nel Contemporaneo”. . Marzo 2008, Fattoria Dezi, mostra personale “Segno, Colore, Materia”.

. Ottobre 2009, Fermo, “Spazio Ambiente”. . Febbraio 2010, “Arte 18”, Hotel Astoria.

. Maggio 2010, Ascoli Piceno, “La Carità al servizio della Bellezza”.

. Natale 2010, Fermo, mostra biennale “Il Bianco”. . Maggio 2011, Ripe San Ginesio, “Omaggio degli INFO

Artisti alla bandiera della Repubblica Italiana”.

sti Fratelli in Italia”.

. Settembre 2012, “Sagra dell’Arte”, Pedaso (FM)

. Natale 2012, “Officina Fermana: arti e mestieri nel Segno di Umberto Preziotti”.

. “Premio G.B. Salvi”, 2013, Sassoferrato . “Premio G.B. Salvi”, 2014, Sassoferrato

. Natale 2014, “Il ritratto ideale, lo sguardo interio-

re”, MACS, Museo d’Arte Contemporanea Smerillo. . Agosto 2015, Porta EXPO MARCHE, mostra multimediale “ANGELI”.

www.artmajeur.com/stefanorosa artestefanorosa@libero.it

Sopra: Sentinella tecnica mista, anno 2009, 40x55x25 cm. A destra: Fratellanza polimaterico su tela, anno 2010, 60x80 cm.

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Tatyana Palchuk La pittura vive la propria vita privata, niente nasce dal vuoto.

G Still Life with Coral anno 2014, 60x70 cm.

Still Life with Pomegranates olio su tela, anno 2014, 70x78 cm.

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ià in tenera età, alla scuola materna, le maestre avevano previsto per Tatjana Palchuk il destino di Artista. Da ragazza Tatjana si iscrive alla Rozentals Art School da sola, senza neanche informare o chiederne un parere alla famiglia. I suoi insegnanti sono indiscutibili stelle dell’Arte: Imants Vecozols, Pēteris Postažs, Boriss Berzins, Edgars Iltners e l’accademico Eduards Kalniņš. Tatjana è orgogliosa di aver avuto l’onore e la non comune fiducia per conoscere e crescere artisticamente con il loro sostegno, l’esperienza e know-how dato da questi grandi dell’Arte sono stati per lei preziosi. Non dipinge seconda la moda o il mercato del momento, non accetta compromessi, la pittura è infatti il suo modo di pensare, la sua filosofia. Oggi è anche docente di Pittura, Disegno e Composizione, ed insegna ai suoi allievi per prepararli al meglio, il resto verrà, come dice lei: “Ogni genio è giudicato dal l tempo, dagli spettatori e dagli esperti.” . s


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“La prima impressione: siete intrappolati in un mondo di sogni. Le figure umane e gli oggetti nei dipinti sembrano galleggiare nello spazio, momentaneamente fermo. Potrebbero essere mele nella neve, una magica caccia invernale a cavallo con i cani, o la strana partita a scacchi con le castagne. Ma guardando piĂš da vicino, si notano le sottili pennellate, le linee a matita a volte traslucide, la composizione equilibrata e ben congegnata. Ma la sensazione di essere in una favola non va via. L'armonia e l'amore, ormai rare sensazioni, sono fondamentali nei suoi dipinti.â€? Felix Vinogradow, Berlino, 2014.

INFO www.tpalchuk.eu

Still Life With Wagtails

Still Life with Redstars

anno 2011, 45X40 cm.

olio su tela, anno 2013, 65x80 cm.

Still Life with Lizard olio su tela, anno 2013, 50x30 cm.

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CLAUDIA P E R R U S O

immagini & parole

“Il suo astrattismo ci permette di specchiare in ogni opera i ricordi, le sensazioni e le emozioni penetrando il quotidiano... Così i suoi giochi di colore entrano a far parte del nostro vissuto.”

Info claudiaperruso@libero.it

Sullo sfondo: particolare di Il piacere dell’anima anno 2015, acrilico su tela, 40x80 cm.

Tove Andresen INFO www.tove-a.dk

Grew up on Funen, art and folk high school teacher in Jutland, art therapist, artist on Zealand from 2005. All in Denmark have a long autodidact artistic experience behind me, with exhibitions, decorations, artwork, writings. Debuting as an artist in 1980, countless study trips to all the countries of Europe, especially to Italy and France. Exhibited in most european countries, the Netherlands, France, Italy, Spain, Portugal, Norway and Sweden.

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Adventure, acrylic on canvas, 135x135 cm.


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Jani Jan J. Il poetico dialogo tra forme e colori

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ani Jan J., nato a Salisburgo, oggi vive e lavora a Vienna. Autodidatta per tutto quel che concerne l’espressione artistica che lui rende concreta in scultura, pittura, arte terapeutica e regia, Jani Jan J. è continuamente impegnato con i colori, le forme e la fusione di materiali diversi. Diversamente dalla maggior parte degli artisti, Jani cerca il dialogo con il pubblico, anche attraverso il suo lavoro artistico, che quasi “usa” proprio per comunicare con il mondo esterno. Nella sua caratteristica tecnica l’utilizzo di diversi materiali (carta, ferro, pietre, vetro) e la lavorazione delle forme. Durante la sua carriera artistica Jani Jan J. ha effettuato numerosi viaggi in Europa, Africa e Sud-Est asiatico. Le emozioni provocate dagli incontri e dall’analisi delle persone e delle loro diverse culture, hanno creato dei processi associativi riscontrabili nelle sue opere. Con le opere pittoriche in due e tre dimensioni Jani Jan J. ha raggiunto il suo limite: interessante l’utilizzo di impianti che ruotano attorno al proprio asse, per seguire il percorso nella multidimensionalità. Jani Jan J. è stato organizzatore e coordinatore della manifestazione “Arte & Cultura a Staatz” dal l 2011 al 2014. s Sopra: Deep blue dream, acciaio verniciato, tecnica mista su tela e legno, anno 2013, 70x170 cm.

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“In his search for new approaches it is not only the use of new materials (paper, iron, stones, glass, etc.) which flows into his work, but meeting new people and encountering their different cultures is just as essential to inspiration and the content of his works. Itis said that painting is applaying paint to a surface with a brush, spatula or the like. In his work Jani Jan J. breaks this convention and oversteps boundaries again and again: whether it be exceeding the limit of the picture – frame or overcoming the surface by integrating into the picture (three - or moredimensional) techniques (as in time-bubble). Some of these techniques have been developed by the artist himself. It is the joy of experimenting with colour and structures which makes pictures (objects/works) like “a deep blue dream” possible. With his language of form and colour Jani Jan J. endeavours to integrate contrasting elements, go to the limits and overstep them. This means the further development techniques and forms of expression with innovative result´s.” Dr. Gabriele Stöger INFO jani@janijanj.com www.janijanj.com

A destra: Bright in time, tecnica mista su legno e tela, anno 2013, 70cmx170cm.

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Pino Carcelli Creations Dal truciolo grezzo al gioiello puro From a rough fragment to a pure jewel

Nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma... Nothing is created and nothing is destroyed... 20 anni per credere in un sogno. Pianeta Donna - La spirale della Vita 20 year to believe in a dream. Planet Woman - The spiral of Life

INFO Facebook.com/PinoCarcelli carcellipino@gmail.com +39.347.4300530


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Elena Cicchetti La genialità istintiva del suo segno

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uggestioni cromatiche, ed energie segniche motivate da un’unica concretezza astratta. Elena Cicchetti, nell’opera “Mondo sommerso”, riesce a dare vita alle enigmatiche deduzioni di una pittura che individua la genialità istintiva senza dover sfumare intenzioni e sentimenti. L’Artista segue un naturale flusso monocromatico, sfumando ogni percezione figurativa nel dialogo degli umori visivi. La sua scelta tonale ricade sui contrasti del blu, e proprio questa riferisce aspetti di turbinii tempestosi. Le profondità sono evocate dalla stesura accattivante e bilanciata, dalla vibrante spatolata, con adeguamento delle luci e delle ombre, fino all’illusoria prospettiva dei fondali marini. Da essi, emergono sospetti di vita nelle cavità marine, bilanciate da istinti ed emozioni. Ed ecco rivelarsi figure antropomorfe, celate dallo stesso ambiente in un’alterna di capacità tecniche e percettive. Irregolari contorni dimostrano la fluidità del movimento, con originali rivelazioni

determinate dall’eclettismo versatile dell’Artista. Ella sceglie di non soffermarsi su nessun particolare, ma si lascia influenzare da istinti caratteriali con emozioni e sensazioni visive. Una visione del blu, del mondo sommerso, silenzioso anche nell’intensità del movimento, spezzato dalla violenza di un rosso che percepisce tutte le energie espressive, per sintetizzare la riflessiva passione. Gocce che trasmettono significati simbolici, di un animo prigioniero delle profondità, che si ribella e sovrasta la composizione con determinata passione, una rinascita che prende vita proprio dalle profondità del suo mondo, silenzioso e sommerso. Mariarosaria Belgiovine

INFO elenacicchetti.altervista.org elena.cicchetti@gmail.com

Mondo sommerso

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Claudio Guadagna

INFO claudioguadagna.altervista.org

Un’intensa ricerca interiore

guadagnac@alice.it

Sogno dimenticato, tecnica mista su tela, anno 2016, 50x50 cm.

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ome solo ad un autodidatta può creare, già le prime opere di Guadagna rivelano una capacità autentica ed un grande talento. Da sempre affascinato dalle opere degli impressionisti e delle trans-avanguardie, profondamente legato ai colori accesi della sua terra, da cui trae la principale ispirazione, ha recentemente incentrato il suo operato verso l’analisi sociale ed umana, maturata da lungo tempo, attraverso anni di riflessione. Una ricerca che lo conduce a ritrarre la figura umana usando un’estetica particolare che esprime mediante l’ausilio di tecniche molto personali. Le cromie e le forme, deformate e spigolose, sono lasciate volutamente all’intuizione per lasciar fondere l’emozione suscitata dal colore con l’animo, arrivando a svelare i fantasmi interiori per determinarli infine in materia sulla tela. Dal 2016 le sue opere si possono trovare in permanenza presso“Spazio Arte1mmagini” di Cremona, in precedenza ha partecipato ad innumerevoli

mostre in Italia ed all’estero e le sue opere si trovano l in prestigiose collezioni pubbliche e private. s

“Il pennello ed il colore sono la sua arma, con cui denuda l’individuo attraverso, anche, la fisiognomia, con la quale rivela, ironico e dissacratore, opere intrise di umana compassione e misericordia, emblematici confronti di un mondo lacerato dai vizi e dall’inquietudine.” Alfredo Pasolino

Annegato nella memoria tecnica mista su tela, anno 2016, 100x60 cm.

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1916

Umberto Boccioni Autoritratto 1909 (particolare) Milano, Civico Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco foto Federico Manusardi grafica Francesco Armitti / Solimena

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Claudio Sivini I riflessi dello specchio

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a passione per l’Arte si nota sin dalla giovane età, negli anni ‘60 si diploma all’Istituto Statale d’Arte per l’Arredamento e la Decorazione della Nave e degli Interni “Enrico Nordio” di Trieste, e, ancora studente, colleziona importanti collaborazioni con gli Architetti Boico, Cervi, Frandoli e Nordio. Dal 1964 ha partecipato a più di 350 mostre in Italia e all’estero, collettive e personali, conseguendo premi e riconoscimenti. Dal 2000 fa parte del gruppo “Arte Struktura” di Milano, partecipa con successo a svariati concorsi per opere decorative di strutture pubbliche e private. L’esclusiva e personale tecnica dell’Artista, affinata in oltre 40 anni di approfondite sperimentazioni, ha come base imprescindibile lo specchio. La superficie speculare e vitrea offre all’osservatore attento un mondo in continuo divenire e una “personalizzazione” dell’opera che muta con il cambiare del fruitore che, immancabilmente, vi viene rispecchiato. Chi guarda il quadro può mettere “a fuoco” la propria immagine e l’ambiente riflesso oppure annullare l’effetto specchio, concentrando la propria attenzione esclusivamente sulla parte strutturale dell’opera. Oltre allo specchio, varie stratificazioni di vetro e altri materiali opportunamente impiegati e distanziati tra loro, creano, per l’osservatore in movimento, un lieve effetto cinetico, caratteristica questa di tutta la “Op Art”. Le cornici, progettate e personalmente costruite, sono parte integrante dell’opera e risulta-

Sopra: Deviazione luminosa, tecnica mista, anno 2011, 35x40 cm. Sotto a sinistra: Onda su onda, tecnica mista, anno 2010, 35x31x16 cm. I quadri non sono fotograficamente riproducibili come appaiono nel momento in cui li si vede, pertanto nelle foto pubblicate le superfici a specchio sono state trattate con il colore/non colore nero, annullando così ogni immagine riflessa.

no indispensabili per l’assemblaggio di tutti i materiali che formano il quadro. La continua ricerca nel campo dell’Optical Art è sfociata anche in un personale genere di scultura a struttura variabile. Su basi marmoree e metalliche opportunamente predisposte vengono assemblate lastre di cristallo colorato, sabbiato, o di metallo che, una volta posizionate, possono essere manipolate dal fruitore. Chiunque può, pertanto, in maniera guidata e controllata, intervenire sull’opera, modificandola a suo piacimento. Recentemente l’uso dell’alluminio e del taglio-laser hanno aperto all’Artista nuovi orizzonti. La luce, sia artificiale che solare, filtra attraverso l’elaborato creando delle ombre che, in definitiva, l risultano parte integrante dell’opera. s INFO www.artesivini.com c.sivini@virgilio.it

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Marija Visic-Guina La libertà creativa dell’Artista croata

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eramista, pittrice e insegnante, vive e lavora a Zara, in Croazia. Alle sue spalle più di sessantanni di onorata carriera nel mondo dell’Arte: 220 mostre collettive, 57 esposizioni personali, più di cento pubblicazioni. Membro attivo di numerose associazioni professionali in tutta Europa, molti i riconoscimenti ricevuti e la sua sto-

INFO marija.visic-guina@zd.t-com.hr Apparizione pittura su seta, anno 2014, 100x75 cm.

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ria artistica è pubblicata sulla “Bibliographical Encyclopedia of leading men and women Croatia”, su “Worlds Who’s Who in lnternational Art” e su “2000 Outstanding Artists and Designers ot the XXth century”. La sua produzione comprende dipinti, sculture, gioielli, oggetti di design: in ogni sua creazione possiamo osservare la sua grande l passione per l’Arte in ogni sua forma. s


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Gaya Karapetyan Dipingere è pura libertà di espressione

“L

a mia Arte può definirsi come l'astrazione di un’amalgama di varie correnti dell'Arte Contemporanea, infatti l'approccio estetico varia dall'Impressionismo all'Espressionismo astratto, sino al Surrealismo. I riferimenti culturali ed i messaggi sociali del mio lavoro vogliono dimostrare la bellezza e la potenza della natura, in un contesto che comprende l'armonia e l'interazione umana con la natura. Con la forza del colore, cerco di catturare la bellezza dei paesaggi, le rifrazioni di luce, misteriose fluttuazioni d'acqua, fiori e forme in movimento. La musica è una potente fonte di ispirazione che stimola le mie profonde emozioni, gioca sulle corde della fantasia e culmina in una raffinata creatività.” Gaya

English info

“To define the underlying aesthetic concept of my artwork, it is an abstraction which represents an amalgamation of various streams in the contemporary art. Depending on the substance of the selected theme, the aesthetic approach varies from Impressionism to abstract Expressionism and further to Surrealism. The overarching cultural concerns and social message of my work focus on demonstrating beauty and power of nature and with a context that includes the harmony within nature as well as in the human interaction with the nature. With the power of colour, I try to capture the beauty of landscapes, light refractions, mysterious fluctuations of water, texture of flowers, and deviational patterns of a moving form. Music is that powerful source of inspiration which induces my profound emotions, plays on the strings of imagination and culminates in a refined creativity of artwork.” Gaya

An Amber Intrigue acrlico su tela, anno 2014, 61x61 cm.

INFO GayaArtStudio@rogers.com www.gayaartstudio.com

Birch Nirvana, acrlico su tela, anno 2016, 76x51 cm.

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peter hide

311065

a r t s h o p @ b i a n c o s c u r o . c o m

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Viale Indipendenza 26 27100 Pavia


biancoscuro biancoscuro

UN

FLORA AUTRE

L ANGAGE

DE

L A

PEINTURE

F L’Artista Flora (qui sopra con l’On.Vittorio Sgarbi) parteciperà alla mostra “Spoleto Arte”, esposizione che si terrà dal 25 giugno presso Palazzo Leti Sansi, sotto la cura di Vittorio Sgarbi.

lora Castaldi nella sua pittura gioca con i colori, con le forme, le metafore e le simbologie. L’operato artistico è frutto di un’ispirazione eclettica e versatile, straripante di energia vitale e di un’elaborazione sapiente e ricercata, che si esplica con un linguaggio incisivo e raffinato, che attinge alla visionarietà cosmica e universale. La cifra stilistica della Castaldi è ben riconoscibile e identificabile e la sua interpretazione appare originale, personalizzata e mai scontata. Per lei, l’evoluzione della ricerca sperimentale procede in modo fortemente evocativo, attraverso la massima valorizzazione intrinseca della materia, che viene distillata in composizioni vibranti e fantasiose, dove non viene mai lasciato nulla alla casuale ed istintiva improvvisazione. Si riscontrano suggestioni espressionistiche, sia nella scelta iconografica, sempre attenta e accurata, sia nel trattamento sintomatico delle forme e dei colori, percepiti dall’autrice come espressione del proprio mondo soggettivo, che ella crea liberamente, tramite la commistione e la contaminazione armoniosa di linguaggio. Le opere, ricche di citazioni, richiami e riferimenti di tipo storico-artistico, testimoniano l’amore sincero e appassionato per la cultura dell’Arte e la proiezione autentica verso gli aspetti esistenziali del vissuto. Elena Gollini

Tout en Un acrilico su tela, 100x100cm.

INFO www.flora-artiste-peintre.fr

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5ª puntata

biancoscuro

In collaborazione con:

Un articolo di approfondimento su uno degli argomenti in campo fotografico/artistico che più fanno discutere...

L’arte controversa di dare colore al passato

Date un’occhiata al colore che è stato aggiunto una novità, esiste da oltre 175 anni, ma anche nel suo pealla foto sopra riportata. Cosa vedete? È il passato ri- riodo di massimo splendore, ha sempre diviso la critica e il portato in vita o il lavoro blasfemo di un revisionista storico? Avete la sensazione di essere più intimamente connessi con gli echi del bel tempo andato o avete l’impressione che il colore distolga l’attenzione dalla “storia” che la foto sta cercando di raccontare? L’arte perduta della colorizzazione delle foto sta vivendo una vera e propria rinascita e, se per un verso, alcuni sono entusiasti dell’opportunità di rivivere e rivisitare la storia in una veste del tutto nuova, altri sono riluttanti a vedere frammenti di storia “ricoperti di colore”. La pratica della colorizzazione delle foto non è

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pubblico in convinti sostenitori e accesi detrattori. Già verso la fine del 1800 quando i clienti “facevano a gomitate” per acquistare immagini a colori, alcuni fotografi denunciavano come la colorizzazione depredasse la foto della sua vera identità, un medium presumibilmente privo di talento che mancava di creatività e comprometteva il lavoro dell’artista originale. Per capire a fondo le controversie, le motivazioni e la storia sottostante la pratica della colorizzazione delle foto, è necessario rivisitarne il passato e fare qualche passo indietro nel tempo.


...la colorizzazione delle foto nel 21° secolo.

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ttenere un risultato “convincente” è un’impresa impegnativa che richiede ricerche approfondite e una meticolosa attenzione ai dettagli. Jordan J Lloyd: “Una volta che ti sei procurato gli strumenti necessari, buona parte del tuo tempo dovrà essere dedicata alla preparazione. L’obiettivo è ottenere un restauro di foto in bianco e nero di buona qualità e su questo argomento sono stati scritti interi libri. Il punto, quindi, è chiederti se sei disposto ad acquisire la preparazione necessaria. Secondo me, l’aspetto di maggiore rilievo è la qualità della ricerca, non lo “stile”. Sono in grado di riconoscere il lavoro di altri prolifici coloristi, ma questi sanno bene come combinare le loro ricerche. Inoltre, è importante provare a capire il motivo per cui il fotografo originale ha fatto questo scatto. Qual è la narrativa sottostante? Qual è l’aspetto importante? La risposta a queste domande consentirà di ottenere una buona foto da colorizzare; tuttavia, non bisogna mai perdere di vista un punto fondamentale: lo scopo è migliorare, non sostituire l’originale”. Whaine Degan: “La precisione e l’attenzione ai dettagli sono i due aspetti che mi hanno consentito di avere una marcia in più rispetto ai miei colleghi. La colorizzazione di una foto può essere un processo estremamente tedioso quando

Inquadra il QR per andare alla pagina web

www.pixartprinting.it/content/controversial-art-colourising-past/

nella foto è presente una grande quantità di dettagli. Inoltre, per garantire la massima accuratezza storica, prima di iniziare a lavorare su una foto, mi imbarco in lunghe e dettagliate ricerche”. Ad alimentare la frustrazione dei coloristi e l’ira dei loro critici è il fatto che, anche dopo tanta ricerca e documentazione, non è possibile garantire un’accuratezza completa, parte del motivo per cui questa pratica è oggetto di tante controversie e polemiche. Jordan J Lloyd: “Nella colorizzazione, l’accuratezza è un ideale, non l’obiettivo finale. A meno che non si possa tornare indietro nel tempo come Bill e Ted e fare uno scatto, personalmente, ritengo che non esista alcun modo per ottenere un’assoluta accuratezza storica. Al contrario, trovare riferimenti a colori accurati dal punto di vista storico conferisce credibilità all’immagine su cui si sta lavorando. Il reperimento di riferimenti a colori e un’estesa ricerca costituiscono la parte del processo più dispendiosa in termini di tempo e di energie. La parte più “divertente” della colorizzazione è la ricerca forense che sei costretto a fare se vuoi ottenere risultati ottimali, oltre a una certa predisposizione per la deduzione holmesiana. Il più delle volte si formulano ipotesi plausibili, ma tali ipotesi sono basate su un laborioso lavoro di ricerca nel contesto visivo e storico della fotografia. Per raggiungere questo

obiettivo, supero me stesso quando mi è permesso e finisco per fare cose tipo: inviare e-mail a esperti storici e distributori di “independent soda”; realizzare modelli 3D; utilizzare immagini satellitari per determinare le condizioni climatiche generali; setacciare centinaia di note di inventario scritte a mano e confrontarle con un artefatto restaurato, prima di applicare un effetto anticato all’artefatto nella foto, per poi procedere con il restauro. Se le persone pensano che questo modo di fare sia pretenzioso o eccessivo, non hanno centrato il punto della questione: Winston Churchill non è mai stato fotografato con indosso una giacca di colore rosso porpora brillante”. Madsen concorda: l’accuratezza deve sempre essere l’obiettivo finale ma, talvolta, non è possibile sapere con certezza se la scena è stata “ricatturata” in modo identico allo scatto originale. Mad Madsen: “Non posso dire di essere in grado di assicurare il 100% di accuratezza storica perché non ero lì. Ho immagini in cui sono sicuro al 90% che tutto vada benissimo, ma ho sempre qualche ripensamento dopo che ho portato a termine un lavoro. Ce la metto tutta per essere il più accurato possibile e mi scoraggio quando non sono in grado di trovare un riferimento specifico; quindi, talvolta, abbandono per un po’ il progetto, fino a quando non riesco a trovare il pezzo mancante del puzzle”. ...continua sul prossimo numero

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Si ringraziano per i contenuti e le immagini Pixart, Jordan J Lloyd, Wayne Degan, Mads Madsen.

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Inimitabile: Helmut Newton L’innovatore della fotografia di moda del XX secolo

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rchitettura neogotica veneziana ed una collezione di immagini fotografiche tra le più innovative ed ispiranti del XX secolo, il risultato è “Helmut Newton. Fotografie. White Women / Sleepless Nights / Big Nudes”. La location

storica (casa/studio di, e disegnata da, Mario De Maria agli inizi del 1900) è oggi Casa dei Tre Oci, casa della fotografia dopo un attento e lungo restauro che ha preservato l’importanza dell’edificio dandogli nuova vita. La mostra in corso fino al 7 agosto 2016, è frutto di un progetto del 2011

nato per volontà di June Newton (vedova dell’indimenticabile fotografo), curata da Matthias Harder e Denis Curti, è stata organizzata da Civita Tre Venezie in collaborazione con la Helmut Newton Foundation. Più di 200 le opere esposte, provenienti dalle sue tre celebri pubblicazioni che danno

Sie kommen - from the series Big Nudes - Paris 1981 © Helmut Newton Estate

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il titolo alla mostra; un’esposizione che celebra il genio fotografico di Newton, colui che ha saputo rivoluzionare più di ogni altro la fotografia di moda miscelando ironia, seduzione e voyeurismo. Esemplare la famosa “Self-portrait with Wife and models”, sullo sfondo il fotografo, accanto, ma su un piano diverso, la moglie che osserva l’oggetto dello scatto, e poi lei, la modella: questa più di tutte racchiude il genio di Helmut Newton e fa comprendere il reale ruolo del nudo nella scena. In White Women (1976) ha introdotto per la prima volta il nudo nel-

French Vogue from the series White Women Melbourne 1973 © Helmut Newton Estate

Self-Portrait with Wife and Models from the series Big Nudes Vogue Studio, Paris 1981 © Helmut Newton Estate

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English info

la fotografia di moda, riconducendo la memoria alla Maja desnuda ed alla Maja vestita di Francisco Goya. In Sleepless Nights (1978) troviamo scene quasi da reportage, realizzate per magazine come Vogue. Con Big Nudes (1981) Newton entra nelle gallerie e nei musei di tutto il mondo, ufficialmente un’Artista dell’immagine fotografica. Vincenzo Chetta HELMUT NEWTON - FOTOGRAFIE White Women / Sleepless Nights / Big Nudes

7 aprile - 7 agosto 2016 Casa dei Tre Oci, Venezia INFO

T. +39.041 24 12 332 info@treoci.org lunedì e da mercoledì a domenica 10.00-19.00 Chiuso il martedì

Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.treoci.org

HELMUT NEWTON - Fotografie White Women / Sleepless Nights / Big Nudes

Casa dei Tre Oci - Isola della Giudecca, Venezia 7 April - 7 August 2016 With this exhibition, a project by the Fondazione di Venezia in partnership with Civita Tre Venezie, Casa dei Tre Oci confirms its position in the field of art and, above all, of photographic culture with its rooms exclusively devoted to photography. From 7 April to 7 August 2016, the exhibition Helmut Newton. Fotografie. White Women / Sleepless Nights / Big Nudes will present, for the first time in Venice, over 200 images by Helmut Newton, one of the most important and famous photographers of the twentieth century. The show, curated by Matthias Harder and Denis Curti, and organized by Civita Tre Venezie in collaboration with the Helmut Newton Foundation, is the outcome of a project inspired in 2011 by June Newton, the widow of the great photographer. The exhibition collects together images from White Women, Sleepless Nights, and Big Nudes, the first three books by Newton published at the end of the 1970s, books that are today considered legendary and which were the only ones to be edited by Newton himself. When selecting the photos, Newton interspersed a sequence, one next to another, of shots that had been commissioned with those he had made for himself, thus constructing a narrative which was a search for style, for the discovery of elegant gestures underpinned by the existence of a further reality, of something that it is up to the viewer to interpret.

Bergstrom over Paris - from the series Sleepless Nights, 1976 © Helmut Newton Estate

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Winnie off the coast of Cannes, 1975 - from the series White Women - Š Helmut Newton Estate

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Il lavoro in Emilia Romagna Alla Fondazione MAST un grande progetto fotografico

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n perfetto accordo con lo spirito e gli intenti che la muovono, la fondazione MAST di Bologna ospita, fino al prossimo 11 settembre, la mostra “Ceramica, latte, macchine e logistica. Fotografie dell’Emilia Romagna al lavoro”. Curata da Urs Stahel (ex-direttore del Fotomuseum di Winterthur) che ha riunito per l’occasione oltre duecento immagini e sedici fotografi di fama internazionale, l’esposizione offre ai visitatori un racconto a voci contrapposte, che si dipana attraverso i luoghi simbolo della produzione in Emilia Romagna, i paesaggi idilliaci del delta del Po, fino ad arrivare ai cantieri della TAV Torino-Lione. Il filo rosso che unisce tutte queste storie è la volontà di documentare l’evoluzione economica,

urbana e sociale avvenuta in Emilia-Romagna dal dopoguerra ad oggi e che, in scala minore, rispecchia i mutamenti avvenuti nel nostro Paese nel corso di questi decenni. Il progresso tecnologico, la digitalizzazione della produzione, la conversione delle attività artigianali in industriali hanno inevitabilmente modificato anche il paesaggio, ridefinendo i confini tra città e periferia e la collettività che vi abita, imponendo nuovi schemi identitari e di aggregazione. La prima tappa del percorso è affidata al ritratto di un operaio bolognese realizzato da Enrico Pasquali, prosegue poi con gli scatti di Gabriele Basilico agli attrezzi prodotti nello stabilimento delle Officine Minganti, ora in fase di smantellamento. Stessa sorte toccata al caseificio reg-

Guido Guidi, Rimini Nord, ottobre 1991 Collezione Linea di Confine, Rubiera © Guido Guidi

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Sopra: Gabriele Basilico, British American Tobacco, Bologna, 2008 Collezione MAST © Gabriele Basilico

Sotto: William Guerrieri, Senza titolo, dalla serie Il Villaggio, 2009 Collezione MAST © William Guerrieri

giano di San Faustino e ad un altro insediamento artigianale, immortalati da William Guerrieri nelle due installazioni “Diary” e “Il villaggio”. La fotografa Paola De Pietri ci introduce nel mondo alchemico della lavorazione della ceramica, antica arte ed eco di un passato lontano e, ormai, quasi perduto. La serie “In principio” di Marco Zanta raffigura il delta del Po quale spazio della lentezza, in contrasto con l’alta velocità della linea ferroviaria TAV, raccontata dalle opere di Tim Davis, John Gossage, Walter Niedermayr e Bas Princen. Olivo Barbieri ci porta invece dentro i centri commerciali col suo progetto dedicato a Cavriago e alle code davanti le casse, testimoniando così quanto la metamorfosi sia anche antropologica, nonché di massa. Le piccole stampe a colori di Guido Guidi, disseminate lungo tutto il percorso, fanno da contrappunto a questo racconto

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A destra: Guido Guidi, La fabbrica, dalla serie Gardenia, Reggio Emilia 1996. Collezione Linea di Confine, Rubiera Š Guido Guidi

Sotto: William Guerrieri Magazzino moderno, dalla serie The Dairy, 2015 Š William Guerrieri

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corale. Quale “side event”, il piano zero del MAST ospita la proiezione continua del documentario “Le radici dei sogni-L’Emilia Romagna tra cinema e paesaggio” di Francesca Zerbetto e Dario Zanasi, un viaggio nei paesaggi che hanno ispirato le fantasie di alcuni tra i più importanti registi del cinema mondiale, tra tutti Michelangelo Antonioni col suo “Deserto Rosso” (1962), di cui sono presenti in mostra alcune foto di scena. Questa importante mostra riprende il tema della XI edizione di Fotografia Europea “La Via Emilia. Strade, viaggi, confini” (fino al 10 luglio a Reggio Emilia) di cui MAST è partner, ed è realizzata col contributo dell’Associazione Linea di Confine, che da oltre venticinque anni si occupa dello sviluppo dell’Emilia-Romagna per mezzo dell’indagine fotografica. Federica Senigagliesi

Enrico Pasquali, Ritratto d’operaio, AMGA, Bologna, 1955 Collezione MAST © Enrico Pasquali /Cineteca di Bologna Sotto: Fotografia di scena tratta dal film Il deserto rosso di Michelangelo Antonioni attribuita a Sergio Strizzi / Enrico Appetito, 1964 © Ferrara, Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, Michelangelo Antonioni Archive

CERAMICA, LATTE, MACCHINE E LOGISTICA Fotografie dell’Emilia-Romagna al lavoro 4 maggio - 11 settembre 2016 MAST, Bologna INFO T. +39 051 647 4345 Da martedì a domenica 10.00 - 19.00 Chiuso il lunedì

Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.mast.org

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Raul Pitis La fotografia artistica come espressione dell’anima

INFO www.lafotoartistica.com raulpitis@alice.it

L’

Artista Pitis si avvicina alla fotografia da giovanissimo, all’età di 13 anni. Molte le pubblicazioni su quotidiani e riviste (Chi, Gente, Grand Hotel, Amici a quattro zampe) e cataloghi d’Arte. Nel 1999 abbandona la fotografia classica (pur continuando ad insegnare e praticarla) e passa alla ricerca di una nuova forma artistica che lui stesso definisce “fotografia artistica”: una fusione tra fotografia, grafica e pittura. Questa sua tecnica lo porterà a ricevere molti riconoscimenti l ed encomi in tutta Europa. s

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Non è fotografia, non è grafica, non è pittura: è la fotografia artistica.

“Queste opere fanno parte della serie “La Fenice” e rappresentano la rinascita dell’anima, laddove la modella si presta ad interpretare il ruolo non facile della Fenice, magistralmente dipinta sul suo corpo dalle mani sapienti ed abili della body painter Veronica Bassetto. Veronica fin dal mio primo accenno ha compreso la mia “trasposizione moderna del mito della fenice”: essere come tutti noi vorremmo diventare cioè eterni. Nulla è eterno se non la memoria, e quindi lasciare un nostro pensiero, un nostro ricorso, una nostra immagine reale o di fantasia che duri al più possibile dopo la nostra dipartita, è come rinascere dal fuoco della passione che noi tutti abbiamo. La realizzazione di questa serie di opere non sarebbe stato possibile senza la collaborazione attiva e determinate di Veronica Bassetto (body painter) e Giulia Giovatto (modella) che si sono prodigate in un tour de force di ben otto ore.” Raul Pitis


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15a edizione

Artisti e Associazioni Culturali in Fiera

17.18.19 marzo 2017 L’arte al di fuori dalle righe!

www.verniceartfair.it Organizzazione www.romagnafiere.it - tel. 0543 798466 - 777420 francesca@romagnafiere.it - cell. 346 5050521


t s u j is y it iv t a e r C " connecting thingJsob�s Steve

viale dell’indipendenza 26 - 27100 Pavia tel. 0382.1902778 fax 0382.1632062 info@liberementi.it www.liberementi.it


Street arT Street arT biancoscuro

“Contrariamente a quanto si va dicendo, non è vero che i graffiti sono la più infima forma d’arte. Certo, può anche capitare di dover strisciare furtivamente in piena notte e dire bugie alla mamma, ma in verità è una delle forme d’arte più oneste che ci siano. Non c’è elitarismo né ostentazione, si espone sui migliori muri che una città abbia da offrire e nessuno è dissuaso dal costo del biglietto.” Banksy

“Q

uesto è Street Art”: nove street artist internazionali si sono riuniti per dare un grande messaggio e posizionare la nuova arte in Musei e Gallerie di tutto il mondo: Sonic (New York), Aspir (Messico), Bre (Barcellona), Chan (Barcellona), Juan Chacon (Parigi), Gilbert Mazou (Parigi), Popay (Parigi), Kongo (Parigi), Cren (Berlino). L’Arte che ha avuto inizio per le strade, oggi esposta in galleria, fenomeno che sta prendendo sempre più piede, tra ammirazione e contestazioni che arrivano da entrambe le parti. Questa volta è però gallerista e artista sono fusi in un’unica figura: Bre. La mostra offre una grande opportunità per ammirare i colpi con lo spray, la calligrafia, i caratteri, respirare l’essenza stessa dei graffiti, e contemplare alcune opere di vere leggende. Gli Artisti hanno iniziato in tempi diversi, ma hanno tutti la stessa missione: portare i graffiti dove si possono vedere, ammirati e rispettati. La Street Art non passa mai inosservata agli occhi di un bambino: il dono gratuito di un artista di graffiti dipinto su un muro nelle nostre strade oggi è un grande contributo alla cultura mondiale. Il progetto espositivo di“This is Street Art”, viaggia per il mondo, rappresentando 5 generazioni di Street Artist, oltre che l’essenza stessa dell’arte urbana. La sede principale della mostra è nel magnifico spazio che offre “OZZ Barcellona Coworking”, dove si trova anche la SGALERIA (di cui Bre è il Direttore Artistico), a Borne, quartiere di Barcellona famoso anche per le visite guidate alla scoperta dell’Arte urbana. Rebecca Maniti Info www.sgaleria.com

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Aspir - collettivo JHF © 2016 Aspyr Jhf Hermosillo, Sonora, Messico. Laureato in Ingegneria civile, è Street Artist da quando aveva 16 anni. I suoi graffiti sono una combinazione di astratto moderno e di realismo, si possono trovare in diverse città d’America e d’Europa.

“Il significato dei sogni in cui compare un occhio è la necessità di trovare la verità, di avere una forte attrazione per l’ignoto. L’arte per me è un modo per riflettere un pensiero, un’illusione, un inganno.” Dan Jordan - Eye

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CHAN Street Artist di Barcellona dal 1992, la sua arte di strada ha viaggiato in quasi tutta l’Europa; è uno dei membri del MAC Parigi e del BAD di New York, due dei più famosi gruppi di graffiti, che comprendono alcune delle leggende dell’Arte urbana corrente .

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BRE Street Artist di Barcellona, la sua carriera inizia nei primi anni ‘90. Membro del MAC Parigi e del BAD di New York insieme a leggendo della Street Art, la sua Arte è in tutto il mondo (Mosca, Hong Kong, Londra, Berlino...). Inoltre è stato presente al Museo Cac Picasso Malaga MIjas.

Bre

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4.5.6.7 novembre 2016 20a edizione

Arte Moderna e Contemporanea

www.fieracontemporanea.it Organizzazione www.romagnafiere.it - tel. 0543 798466 - 777420 francesca@romagnafiere.it - cell. 346 5050521

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biAncoscuro Perché abbonarsi e come farlo Gli abbonati “BIANCOSCURO” condividono una visione intelligente e costruttiva dell’arte moderna e contemporanea e sono attenti al patrimonio culturale. Abbonandoti riceverai a casa la rivista d’arte Biancoscuro, riceverai inoltre la tessera “BIANCOSCURO” che ti permetterà di accedere a sconti e facilitazioni nella realizzazione di materiale pubblicitario sia cartaceo che web. “BIANCOSCURO” è un’associazione culturale nata nel 2013. I suoi progetti di promozione artistica comprendono il concorso BIANCOSCURO ART CONTEST (artcontest.biancoscuro.it) che mette in palio ogni anno la copertina, mostre personali, collettive e monografie in formato e-Book con possibilità di stampa. “BIANCOSCURO” è distribuita in Italia e all’estero in importanti manifestazioni artistiche e fiere internazionali, inoltre è diffusa su internet al sito artmagazine.biancoscuro.it.

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Prossimamente Escher William Kleine. Il fattore umano Alfons Mucha. Maestro della Belle Epoque Ai Weiwei a Palazzo Strozzi L’arte per l’arte. Da Previati a Mentessi, da Boldini a De Pisis Farhan Siki. Trace Special ArtBasel LoopArt Fair Biancoscuro Art Contest

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LA MostrA foto di Ercole Colombo

17 febbraio - 24 luglio 2016 Autodromo Nazionale Monza - Museo della Velocità ORARI: dal mercoledì al venerdì 10.00 -13.00/14.00 -18.00 Sabato, domenica e festivi 10.00 -19.00 | lunedì e martedì chiuso

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