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ART FAIRS
rivistA d’Arte biancoscuro
104 Art Fair. Fiere ed esposizioni internazionali 108 Arte Padova. 4 giorni, 150 gallerie e 15.000 opere 111 ARTfair Innsbruck. Ritorno alle origini 113 PAT Pavia. Arte accessibile al Castello di Belgioioso 115 Art Basel Miami Beach. 20º anniversario
115 BAF e IFA nuovamente insieme. A Bergamo dal 13 gennaio
SPECIALS
116 NFT Monky Contamination. “Monky” protagonista 045 Mauro Pavan. L’irrefrenabile bisogno di maturità 046 Patricia Dinu. Tutta l’energia del mondo 049 Flavio Pellegrini. Ignare costrizioni 050 Zhou Han. Spiritualità su tela 051 Nando Conti. Una cura per l’anima 052 Waldraut Hool-Wolf. Vibranti pulsioni cromatiche 053 Svetlana Borisova. Il sentiero dell’anima 059 Gabriele Marchesi. Nostalgia e dignità 066 Alfredo Caldiron. La figurazione taciuta
EXHIBITIONS
055 Meraviglia senza tempo. La pittura su pietra 062 Mario Sironi. Opere uniche dalle Collezioni Private 067 Nero con punti. Terminato il restauro di Burri 068 Carlo Guarienti. Sogno o son desto? 074 Ettore Fico. Un tris di mostre al MEF di Torino 076 Intrecci di sensi. Takegami a Manifiesto Blanco 077 Giorgio Laveri. Palazzo Ducale celebra i suoi 50 anni 078 Come la Leonia di Calvino. Borghi a Fondazione Sabe 080 Gianmaria Potenza. La spiritualità della sua ricerca 083 Federico Guida. Alla Fondazione Stelline, “Arbor” 084 Regen’ART. L’economia circolare della Cracking Art 087 Mattia Consonni. Musica per gli Occhi Experience 088 Gianfranco Meggiato. La grande mostra diffusa a Pisa 090 Arthur Jafa. La sua prima personale in Italia da OGR 091 Luminose in mostra. Alla BillyRay Art di Milano 092 Giorgio Di Palma. Le ceramiche di cui non c’era bisogno 094 Pizzolante. La mostra a FuturDome 097 225 anni di Tricolore. A Varese la celebrazione 098 Victoria Lomasko. In mostra a Brescia 099 Marinella Senatore. Sculture di luce 101 Béance. Un viaggio emozionante 102 Resilienza alla Kunst Meran. Trasformare il dolore in forza
BIANCOSCURO
Art Magazine
54 ISSUE December 2022 / Janaury 2023
BI-MONTHLY OF ARTS, CULTURE AND INFORMATION
EDITOR IN CHIEF Vincenzo Chetta
PUBLISHER Biancoscuro viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.biancoscuro.it
MANAGING EDITOR Daniela Malabaila
CONTRIBUTORS
Giuseppe Carnevale, Franco Crugnola, Vincenzo Chetta, Flavio Ennante, Carla Margone, Mario Gambatesa, Lucia Garnero, Daniela Malabaila, Rebecca Maniti, R.Molino, Elena Seno, Ettore Tiretto.
PHOTOGRAPHERS
Adele Arati, Luigi Caracappa, Vincenzo Chetta, Liberementi, Enrico Mangano, Isabella Rigamonti, Muriel Anssens, Stefano Bucciero, Ela Bialkowska, Cosimo Calabrese, Francesco Conti, Giovanni Daniotti, Filippo Ferrarese, Renato Ghiazza, Massimiliano Lazzi, Thomas Libis, Valeria Loddo, Francesco Margaroli, Alberto Novelli, Riccardo Pinna, Gianmaria Pontiroli, Paolo Ragazzini Andrea Rossetti, Anders Sune Berg, Christian Uchtmann, Jacopo Valentini, Jens Ziehe.
EDITORSHIP & DISTRIBUITION Liberementi viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.liberementi.it
PRINTING 4 Graph s.r.l.
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© BIANCOSCURO 2022/2023 Reserved artistic and literary copyright. Reproduction in whole or parts is forbidden save with the permission of the publisher.
BIANCOSCURO Rivista d’Arte
NUMERO 55 dicembre 2022 / gennaio 2023
BIMESTRALE DI ARTE, CULTURA E INFORMAZIONE
DIRETTORE RESPONSABILE Vincenzo Chetta
EDITORE
Biancoscuro viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.biancoscuro.it
CAPOREDATTORE Daniela Malabaila
COLLABORATORI
Giuseppe Carnevale, Vincenzo Chetta, Franco Crugnola, Flavio Ennante, Carla Margone, Mario Gambatesa, Lucia Garnero, Daniela Malabaila, Rebecca Maniti, R.Molino, Elena Seno, Ettore Tiretto.
FOTOGRAFI
Adele Arati, Luigi Caracappa, Vincenzo Chetta, Liberementi, Enrico Mangano, Isabella Rigamonti, Muriel Anssens, Stefano Bucciero, Ela Bialkowska, Cosimo Calabrese, Francesco Conti, Giovanni Daniotti, Filippo Ferrarese, Renato Ghiazza, Massimiliano Lazzi, Thomas Libis, Valeria Loddo, Francesco Margaroli, Alberto Novelli, Riccardo Pinna, Gianmaria Pontiroli, Paolo Ragazzini, Andrea Rossetti, Anders Sune Berg, Christian Uchtmann, Jacopo Valentini, Jens Ziehe.
REDAZIONE & DISTRIBUZIONE
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l’Editoriale
di Vincenzo ChettaLo scorso ottobre è stata inaugurata Paris+ par Art Basel, una fiera nata in meno di 9 mesi, e noi di BIANCOSCURO eravamo orgogliosamente presenti al battesimo. Tantissime le personalità del mondo dell’arte ed i collezionisti che hanno partecipato alla VIP preview, addirittura il Presidente Emmanuel Macron ed il Ministro francese alla cultura Rima Abdul-Malak, a dimostrare l’importanza dell’evento. Il prossimo dicembre invece saremo a Miami Beach per l’edizione americana di Art Basel che nel 2022 compie 20 anni, ormai una pietra miliare nella scena artistica americana. Sui nostri social sarà possibile rivivere le emozioni dell’edizione parigina di Art Basel, nonché quella americana, tramite la nostra gallery fotografica e video sulle nostre pagine Facebook e Instagram. Tornando in Italia, e più precisamente a Milano, il 18 novembre degli ambientalisti hanno lanciato otto chili di farina su una delle più celebri Art Car della BMW, la M1 dipinta da Andy Warhol nel 1979
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ed esposta a Milano nella mostra “Andy Warhol: la pubblicità della Forma”. Nell’ultimo periodo ci sono state azioni simili in tutto il mondo, il 14 ottobre la zuppa di pomodoro lanciata contro “I girasoli” di Van Gogh alla National Gallery di Londra, il 23 ottobre il purè di patate contro “Il pagliaio” di Monet esposto al Museum Barberini di Berlino e ancora il 4 novembre a Roma, la minestra di verdura scagliata su “Il seminatore” di Van Gogh, senza dimenticare il 15 novembre ed il liquido gettato sul Klimt “Morte e vita”, a Vienna: provocazioni forti con l’obiettivo di porre attenzione sulla lotta al cambiamento climatico. Siamo tutti d’accordo, tra tutti i problemi quello più urgente è quello del cambiamento climatico, ma è davvero questa la maniera giusta per attirare l’attenzione? Il Ministro alla Cultura Gennaro Sangiuliano replica duramente: “Attaccare l’arte è un atto ignobile che va fermamente condannato. La cultura, che è alla base della nostra identità, va difesa e protetta, non certo utilizzata come megafono per altre forme di protesta”. Certo, dobbiamo fare qualcosa, ma questa è
la maniera peggiore. Se si vuole salvare il pianeta si può protestare diversamente, ci sono svariate modalità per esprimere la propria sensibilità verso l’ambiente, tutta questa brutalità ferisce. Tre delle quattro opere “attaccate” erano protette da teca, il dipinto di Monet a Berlino non lo era. Fortunatamente è ricoperto da una superficie smaltata e dai primi esami pare non ci siano danni, mentre la BMW M1 di Warhol era priva di protezioni, non è dunque da escludere che le conseguenze delle loro azioni possano averne compromesso l’integrità. Portare avanti la protesta con questi gesti è sbagliato, queste maniere brutali non si addicono al messaggio finale Cosa resta della loro azione? Che ricordo lasciano di loro gli attivisti dopo queste azioni? Quello che l’opinione pubblica pensa è che gli attivisti del clima siano solo dei pazzi scatenati e questo annulla il loro messaggio. Bisogna agire ora per interrompere il cambiamento climatico, ma l’arte non va “attaccata”, l’arte va amata! Buona lettura, e se ci seguite anche sui social, buona visione.
“CONCETTO SPAZIALE” (2014) Legno di recupero
Rubens e l’Italia
Storia di un artista fiammingo
di Mario GaMbatesaDal 6 ottobre scorso al 22 gennaio 2023, Palazzo Ducale di Genova presenta la grande mostra dedicata a Pietro Paolo Rubens (1577–1640) e al suo
rapporto con la città. Pittore fiammingo del XVII secolo, Rubens possiamo definirlo un maestro dall’esuberante stile barocco che enfatizzava movimenti, colore e sensualità. Sono molto famose le sue pale d’altare controriformisti-
che, i ritratti, i paesaggi, i dipinti mitologici e le allegorie storiche. Oltre a condurre un grande studio ad Anversa, popolare tra la nobiltà e i collezionisti d’arte di tutta Europa, Paul Rubens era uno studioso umanista della classicità, collezionista d’arte e un diplomatico, cavaliere di re Filippo IV di Spagna e Carlo I d’Inghilterra. Viaggiando in Italia, Rubens subì l’influenza dei maestri veneziani, Tiziano, Veronese e Tintoretto, prima di stabilirsi alla corte mantovana di Vincenzo I Gonzaga. Visitò anche Roma e Firenze, dove conobbe i capolavori dell’antichità, quelli rinascimentali di Michelangelo, Raffaello e Leonardo da Vinci, e quelli barocchi di Caravaggio. Viaggiò anche in Spagna, per uno scopo sia artistico (infatti egli dipinse il ritratto del duca di Lerma) che diplomatico per conto di Gonzaga. Tornato in Italia, stette a Mantova, Genova e Roma, dove dipinse le decorazioni per l’abside di Santa Maria in Valicella. La sua permanenza in
A sinistra: P. P. Rubens Violante Maria Spinola Serra 1607 ca., olio su tela, 129,54x101,60 cm. © The Faringdon Collection Trust, Buscot Park, Oxfordshire
A destra: Una immagine dell’allestimento della mostra. Ph. Francesco Margaroli per Electa
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE
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pittore sotto la sua supervisione e con interventi diretti, oltre a due preziose testimonianze di opere perdute e note attraverso esecuzioni successive.
Un insieme mai così consistente a Genova dal Settecento, città che ancora oggi custodisce opere di Rubens tra chiese, musei e collezioni private. A corollario, una straordinaria selezione di 80 opere completa il racconto del contesto culturale e artistico della città ligure nell’epoca del suo maggiore splendore. Durante il suo viaggio in Italia, Rubens ha certamente visto e studiato Tintoretto e Luca Cambiaso; ha incontrato, e in particolare a Genova, Sofonisba Anguissola, Giovanni Battista Paggi e Bernardo Castello; ha collaborato con Jan Wildens e Frans Snyders. Tutti questi artisti sono presenti in mostra. Sono invece quindici le opere di Rubens mai esposte a Genova e dieci per la prima volta in Italia. Per non rovinarvi la
A sinistra e a destra: alcune viste dell’allestimento della mostra. Ph. Francesco Margaroli per Electa
RUBENS A GENOVA
06 ottobre 2022 – 22 gennaio 2023 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Palazzo Ducale, Genova
INFO
T. +39 010 8171600
Lunedì 14.00 - 19.00 Da martedì a giovedì 09.00 - 19.00 Venerdì 09.00 - 21.00 Sabato e festivi 10.00 - 20.00 Domenica 10.00 - 19.00
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.palazzoducale.genova.it
GOYA - GROSZ
The sleep of reason
Palazzo Strozzi, Firenze September 23, 2022 - January 13, 2023 (check the opening on the site)
As part of its cultural programme for 2022, the Municipality of Parma presents the exhibition “GOYA - GROSZ The sleep of reason”, which will be open from September 23rd 2022 to January 13th 2023. An important, two floor-exhibition at Palazzo Pigorini, a dialogue between Francisco Goya’s Caprichos and the drawings and paintings of George Grosz, two of the greatest draughtsmen of all time. Two bodies of work of distinguished, biting social satire, of singeing political commentary, shared moral values and drastic formal innovation. An extraordinary display of both the artists’ ability to unearth profound truths with just a few lines and of their still-relevant, utterly modern poetics. Francisco Goya y Lucientes (1746 - 1828) and George Grosz (1893 – 1953), though separated by 150 years of history, strongly resemble each other in how they scrutinized the reality of their respective times while also bringing about innovation by means of their own art: Goya’s Caprichos, which are widely regarded as a harbinger of modernity, are an ominous convergence of the artist’s contingencies, insights and nightmares. Grosz is clearly a follower of the Spanish master, for, just as Goya, he was considered a caricaturist for a long time. But caricature is the sole means for these artists to describe that “monstrous likeness”, a world turned on its head, inside-out and upside-down, a carnival-like upending of reality where satire and drama walk side by side. Goya and Grosz are artists who are deeply involved in the reality of their times, with political positions that, although not always explicit, were extremely clear and went together with innovative aesthetic practices. The exhibition aims to underline this connection, already declared by Grosz in 1933, the year in which he was forced to move to the United States – where he would have huge success with public and critics alike. The exhibition is made with the contribution of Comune di Parma, Comitato per Parma 2020 and Iren and thanks to technical sponsors Gruppo Spaggiari Parma S.p.A. and Agenzia CFC – Reale Mutua Assicurazioni. s l
George Grosz - So Smells Defeat 1937, olio su tela applicata su cartone, 61x50,5 cm. George Grosz Estate Ph. George Grosz Estate. Courtesy Ralph Jentsch, Berlin
Sotto: Francisco Goya Y Lucientes Los Caprichos 49 - Duendecitos 1799, acquaforte e acquatinta, 21,7x15,2 cm. Collezione privata - Parigi Ph. Elizabeth Krief
Le opere di Goya e Grosz sono accomunate da una satira sociale dirompente, dall’impegno politico e dall’estrema innovazione formale, e rivelano l’estrema attualità della loro poetica: i mostri di ieri, sono i mostri di oggi. s l
GOYA - GROSZ
Il sonno della ragione 23 settembre 2022 – 13 gennaio 2023 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Palazzo Pigorini, Parma INFO T. +39 0521 218967
Da mercoledì a venerdì 10.00/13.00 - 15.00/19.00 Sabato, domenica e festivi 10.00 - 19.00
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.comune.parma.it
Vincent Van Gogh
Il racconto di una storia tormentata
di Vincenzo chettaColpita dall’ennesima vile azione dimostrativa degli attivisti per l’ambiente contro il patrimonio artistico mondiale, la mostra “VAN GOGH. Capolavori dal Kröller-Müller Museum” è tornata completa con il ritorno in esposizione dell’opera “Il Semi-
natore”, imbrattata con una zuppa di verdure a Palazzo Bonaparte. Fortunatamente protetta dal vetro, l’opera fa parte della Collezione di Helene Kröller-Müller (nata nel 1869 a Horst, tra il 1907 e il 1938 mise insieme una raccolta senza eguali in Europa, fondatrice, insieme al marito, del Kröller-Müller Museum di
A destra: Vincent Van Gogh Campo di grano sotto cielo nuvolo ottobre 1889, olio su tela, 63,3x53 cm. © Kröller-Müller Museum Otterlo, The Netherlands
Sotto: Vincent Van Gogh Donne che trasportano sacchi di carbone nella neve novembre 1882, gessetto, pennello a inchiostro e acquerello opaco e trasparente su carta velina, 32,1x50,1 cm.
© Kröller-Müller Museum Otterlo, The Netherlands
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Se voglio capire i limoni di Van Gogh, mi basta immaginare di posizionare lì accanto dei limoni veri, come li vedrei io, e capisco l’infinita differenza. Helene Kröller-Müller
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Verster, Paul Gauguin e Pablo Picasso, raccontano la storia travagliata dell’autore olandese in questa rassegna che lo celebra per i 170 anni dalla sua nascita. L’esposizione inizia col metterci al cospetto di opere come “Portrait of a young woman (The Madrilenian)” di Picasso, “In the café” di August Renoir e “Atiti” di Paul Gauguin, che introducono il racconto della vita di Van Gogh, suddiviso secondo periodo e luoghi, in diverse sezioni: “Helene Kröller-Müller”, “Il periodo olandese”, “Parigi”, “Arles (febbraio 1888 - maggio 1889)” e “Saint-Rémyde-Provence e Auvers-sur-Oise (maggio 1889 - luglio 1890)”.
“VAN GOGH. Capolavori dal Kröller-Müller Museum” rac-
conta la Collezione, racconta l’autore, esprime in un ben progettato percorso, tutta l’inquietudine di Vincent van Gogh s l
Anto nel la Pecoraro NINNI
Ninni - IO A CAPOGALLO - 2010, acrilico su tela, 50x60 cm.
“Le opere di Ninni non sono del tutto astratte o informali: ci sono opere molto più figurative, legate a soggetti chiaramente espressi che hanno il fine di mostrare dei frammenti di ricordi, di suggestioni, di sogni sempre in parte evanescenti. I soggetti risultano infatti immersi in un contesto cromatico di colore che può evocare le sensazioni e le emozioni che tali soggetti suscitano nella pittrice, che cerca col pennello di comunicare allo spettatore: siamo così nuovamente immersi nella trasfigurazione del sogno.”
Domenico IacarusoNel segno delle donne
Tra Boldini, Sironi e Picasso di Mario GaMbatesaIMusei Civici Gian Giacomo Galletti in Palazzo San Francesco a Domodossola, ospitano una nuova grande mostra dal titolo “Nel segno delle donne. Tra Boldini, Sironi e Picasso”, dedicata al ruolo della donna negli anni che chiudono l’Ottocento e aprono il XX secolo, in un percorso che proietta la società e l’arte verso la modernità. L’esposizione è di gran lunga originale, ricca di accostamenti tra dipinti, sculture, fotografie, macchine fotografiche d’epoca e abiti. Si parte quindi con alcuni capolavori del pittore Giovanni Boldini, considerato uno degli interpreti più sensibili e fantasiosi della Belle Époque. Proseguendo per le diverse sale ci si sofferma sulla donna dipinta da Federico Zandomeneghi, Mario Cavaglieri, Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Vittorio Amedeo Corcos, Giacomo Grosso, Cesare Maggi, Carrà, Pellizza da Volpedo, fino ad arrivare ad artisti come Mario Sironi, Amedeo Modigliani e Pablo Picasso. La mostra si avvale di prestigiosi prestiti e della collaborazione dell’Istituto Matteucci. Questa
Italo Nunes Vais Ancora un bacio 1885, olio su tela, 105x65 cm. Novara, Galleria Giannoni
PAOLO CUTRANO
Brancaleone Martini dry 2020, tecnica mista su tela, 150x100 cm. La scimmia nuda balla 2020, tecnica mista su tela, 200x140 cm. Paolo Cutrano paolocutrano@gmail.com paolocutranoLa possibilità di esperire il mondo
L’opera di Olafur Eliasson a Palazzo Strozzi
di lucia GarneroDal 22 settembre fino al 22 gennaio la Fondazione Palazzo Strozzi presenta “Olafur Eliasson Nel tuo tempo”, la più grande mostra mai realizzata in Italia dedicata a uno degli artisti contemporanei più originali e visionari della nostra epoca. La mostra, in concomitanza con la presentazione della nuova installazione site specific dell’artista per il Castello di Rivoli Museo d’Arte contemporanea, è ideata dall’artista e promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e Studio Olafur Eliasson. Curata da Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi, la mostra è il risultato del lavoro dell’artista sugli spazi di Palazzo Strozzi. L’artista lavora su tutti gli ambienti rinascimentali, dal cortile al Piano Nobile, alla Strozzina, creando un percorso coinvolgente tra nuove installazioni e opere storiche che utilizzano il colore, l’acqua e la luce per creare un’interazione con i sensi dello spettatore e lo spazio rinascimentale circostante. Celebre per installazioni immersive, Olafur Eliasson invita a riflettere sull’idea di esperienza condivisa e relazionale della realtà.
Olafur Eliasson How do you live together? 2019, acciaio inox, vernice (nera), lamina a specchio, 476x680x680 / 476x952x7,6 cm.
Installation view Tate Modern, London Ph. Anders Sune Berg © 2019 Olafur Eliasson
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Sopra: Olafur Eliasson - Eye see you 2006, acciaio inox, alluminio, filtro di vetro colorato, luce monofrequenza, ø 120, 230x120x110 cm. Prova d’artista I. Ph. Christian Uchtmann / Studio Olafur Eliasson © 2006 Olafur Eliasson
OLAFUR ELIASSON Nel tuo tempo
Palazzo Strozzi, Firenze September 22, 2022 - January 22, 2023
(Check the opening on the site)
Starting 22 September 2022 the Fondazione Palazzo Strozzi will be hosting Olafur Eliasson: Nel tuo tempo, the largest exhibition in Italy to date exploring the art of Olafur Eliasson, one of the most original and visionary artists of our time. Eliasson’s multifaceted practice places the visitor at the heart of his reflection on the notion of shared experience with reality.
Curated by Arturo Galansino, Director General of the Fondazione Palazzo Strozzi, the exhibition is a creation of the artist’s direct interaction with the spaces of Palazzo Strozzi. The artist has worked on all of the Palazzo’s Renaissance spaces, from the courtyard to the Piano Nobile and the Strozzina undercroft in a path that features new installations and historic works that combine elements as colour, water, and light to create an interaction with our senses and the Renaissance architecture. The exhibition is produced in conjunction with the Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea which will be hosting a site-specific installation by the artist from November 3rd, 2022. s l
Sotto: Olafur Eliasson - Beauty 1993, faretto, acqua, ugelli, legno, tubo flessibile, pompa dimensioni variabili Installation view Long Museum Shanghai, 2016.
Ph. Anders Sune Berg © 1993 Olafur Eliasson
L’universo Warhol
La grande mostra alla Fabbrica del Vapore
di rebecca ManitiSembra che non possa più esserci una grande mostra senza che i giovani attivisti per l’ambiente non cerchino di rovinare per sempre un’opera d’arte. Anche la mostra “Andy Warhol. La pubblicità della forma” non è stata risparmiata da questo deprecabile gesto, questa volta però non è stato un dipinto ad essere preso di mira, ma un’automobile, la BMW M1 Art Car dipinta da Andy Warhol, un’opera che vale più di 10 milioni di dollari, ro-
vinata con sacchi di farina e colla sui finestrini ai quali le attiviste si sono incollate.
Al di là di questo orribile episodio vandalico, l’esposizione è una di quelle da non perdere: più di 300 opere divise in sette aree tematiche e tredici sezioni, praticamente tutta l’attività di Warhol in un unico grande progetto espositivo. Promossa e prodotta da Comune di Milano–Cultura e Navigare, curata da Achille Bonito Oliva con Edoardo Falcioni per Art Motors, la mostra è aperta
[1]
fino al 26 marzo 2023 presso la Fabbrica del Vapore di Milano. “Warhol - afferma Bonito Olivaè il Raffaello della società di massa americana che dà superficie ad ogni profondità dell’immagine rendendola in tal modo immediatamente fruibile, pronta al consumo come ogni prodotto che affolla il nostro vivere quotidiano. In tal modo sviluppa un’inedita classicità nella sua trasformazione estetica. Così la pubblicità della forma crea l’epifania, cioè l’ap-
[1] La quarta Art Car BMW - BMW M1 Gruppo 4Andy Warhol, 1979 Ph. Giovanni Daniotti
[2] Michael Douglas, Yoko Ono, Andy Warhol e Jann Wenner ca. 1980, stampa in gelatina d’argento 20x25,1 cm. Collezione Privata
[3] Andy Warhol - Querelle 1982, serigrafia su carta, Unique, 100x100 cm. Collezione Privata
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Tina Lupo
Opere pubblicate nel catalogo “We Contemporary - the faces of contemporary art”
- www.tinalupo.it -
Tina lupo - MontAgnus - 2012, tela, 40x45 cm.Grazia Varisco Algoritmi
sentimentali
di Vincenzo chetta
“ ”
La percezione è un’esperienza che mette in atto uno scambio di informazioni. Il corpo, attraverso questi meccanismi, avverte, riceve e reagisce agli stimoli. Grazia Varisco
Grazia Varisco 2017 - Triennale Milano
Ph. Thomas Libis
In copertina: Grazia Varisco, “Meridiana 2” (da Meridiana in nove versioni) 1974, legno, collage di cartoncini, porzione di perimetro mobile in ottone, 50x50 cm. Ph. Francesco Conti
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Filo rosso G - 2009, tre elementi in ferro e tondino verniciato, 64x49 cm. cad.
Silenzi - 2006, ferro verniciato bianco, tre elementi, 70x50 cm.
sono tutti aspetti che coesistono nelle sue opere lungo tutto il suo percorso artistico. Raccontando della sua nuova mostra a Fondazione Biscozzi | Rimbaud, mi hanno chiesto se trovo la sua espressione più “rigorosa” o più “libera”, lei come risponderebbe? G.V.: Mi trovo più soddisfatta di cosa tira in ballo i sentimenti. I sentimenti sono una cosa serissima, perché gli organi di senso sono tenuti in allerta dalla percezione, e la “Sensibilità Percettiva”, che è il titolo che il curatore Paolo Bolpagni dà alla mostra, mi sembra molto azzeccato. Ho insegnato Teoria della percezione a Brera per quasi trent’anni, per cui… Per fortuna io non ho mai insegnato la materia come è spiegata sui libri di testo, che la rendono un po’ arida. Mi sarebbe piaciuto che mi avessero chiamata a insegnare in qualità di artista che praticava la percezione in arte in modo attivo, non solo in modo
didattico, e infatti gli studenti mi riconoscono questo, quando mi raggiungono capisco che ho fatto preso su certe cose e ne sono molto fiera.
V.C.: Ha citato la nuova mostra che la vede protagonista negli spazi di Fondazione Biscozzi | Rimbaud, come avete scelto le opere del percorso espositivo?
G.V.: Siccome sono reduce da una mostra a Palazzo Reale a Milano, nella quale c’erano tutte le opere dal 1957 ad oggi, Bolpagni ha fatto un buonissimo lavoro di selezione, dalle prime cose che vorrebbero negare l’informale (del quale eravamo saturi, stavamo ancora pasticciando noi stessi con le conseguenze del periodo informale), ma che comunque si erano poi orientate verso la presenza del “tempo”. L’argomento “tempo” è valido su tutta la mia esperienza anche ad oggi, nel “tempo” ci sono delle cose molto interessanti da esaminare e sulle quali riflettere. Si fa in fretta a dire
Spazio potenziale - 1976, legno, cartoncino nero, chiodi di acciaio, telai in ferro nero e bianco, 39x59 cm.
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del “valore aggiunto”, nascono di getto o sono più ponderati?
G.V.: Finché sono stata nel Gruppo T, erano titoli esattamente tecnici, invece a me il titolo piace come conferma del lavoro e dell’emozione che mi dà il lavoro. Però, per l’opera che io chiamo “la prima” (presente in mostra), titolata “Tema e svolgimento”, ho scelto un titolo un po’ poetico che ricorda le prime prove di quando si comincia a fare il tema alle scuole elementari. Nel periodo cinetico invece tutte queste cose vengono un po’ azzerate, è tutto molto tecnico. Ho ripreso poi con molto entusiasmo a dare i titoli, fino al recente “Filo rosso”, un modo di dire comune che io ho vissuto come esperienza mia alla conclusione del mio lavoro in tempi recenti, anche se non è mai una conclusione vera, perché sto sempre aspettando di fare la cosa che “sto aspettando”.
V.C.: Crede che arriverà una nuova avanguardia, nuove sperimentazioni artistiche, o guardando la svuotata società odierna, si continuerà ad essere sempre alla ricerca del nuovo senza trovarlo?
G.V.: Le rispondo con il racconto di cosa ho vissuto, ad esempio, in Biennale, alla quale sono presente per la terza volta con lo stesso tipo
di lavoro, dal 1964 al 1986, fino al 2022, sempre con un’opera cinetica luminosa. Le lancette dell’orologio hanno forse bloccato il tempo (che invece è attivo nell’opera)? Dato che è una messa a punto del periodo, non mi disturba affatto, però è come se io sono fossi ancora lì a fare gli schemi luminosi. Noi ferme a quel tempo nella nostra sala/sacrestia, e intorno un contesto che mi è sembrato interprete della globalizzazione più irrefrenabile.
V.C.: Il rapporto di un artista o di un creativo con le proprie opere è sempre ricco di sfumature, lei è innamorata di tutte le sue creazioni?
G.V.: Mi chiedono sempre quale sia la mia opera preferita, e io devo rispondere che ormai non me ne piace più nessuna, aspetto che arrivi quella nuova per apprezzarle ed elaborarle insieme. È sempre un’emozione così forte quando senti che ci sei in mezzo e sta per arrivare questa apertura che ti lascia soddisfatta, lo “stato di Grazia”, e chiamandomi Grazia Varisco, ha il suo perché! V.C.: La ringrazio per il tempo che mi ha dedicato, sono sicuro che le sue parole e le sue considerazioni rimarranno nella mente dei nostri Lettori, è stato un onore. G.V.: Grazie, è stato un piacere!
Come anticipato dalla protagonista della Cover di questo numero di BIANCOSCURO, a Lecce, presso la Fondazione Biscozzi | Rimbaud è in corso la mostra “Grazia Varisco. Sensibilità percettive”, aperta al pubblico fino all’8 gennaio 2023. Con la cura del Direttore Scientifico Paolo Bolpagni, accolta con entusiasmo da Dominique Rimbaud, Presidente della Fondazione, questa piccola ma preziosa mostra ospita diciassette opere che raccontano la carriera artistica di Grazia Varisco, dalla fine degli anni ‘50 al 2009. La prima opera che
QUESTA è LA VERSIONE FREE di BIANCOSCURO Rivista d’Arte
Massimo Pelagagge
Immagini stenopeiche
di carla MarGoneassimo Pelagagge ha vinto il premio “Over the Cover” al BIANCOSCURO Art Contest nella sezione fotografia con l’opera “Il faro”. Massimo ha iniziato a fotografare giovanissimo, utilizzando indifferentemente il bianco/nero ed il colore. Già nel 2014 riceve l’onorificenza Artista della Fo-
Mtografia Italiana. Dopo anni di esperienze sente il bisogno di trovare un nuovo mezzo espressivo e lo trova tornando agli albori della fotografia, utilizzando la tecnica della fotografia stenopeica.
La stenoscopia è un procedimento fotografico che sfrutta il principio della camera oscura per la riproduzione di immagini. La fotocamera utilizza un foro stenopeico [dal greco stenós (stretto) e opè (foro)], un piccolo foro capace di proiettare la luce, come un obiettivo, creando un’immagine. Decide quindi di costruirsi da solo una macchina da ripresa stenopeica ed inizia a realizzare fotografie
In alto: “Il portale”, 2019
A sinistra: “Il Faro”, 2020
A destra: “Il Varco”, 2019,
In copertina: “Venezia 14”, 2019
Tutte le foto sono realizzate con set ripresa analogico stenopeico, stampate su carta 100% cotone con inchiostri carbon base
dai tempi lunghi, imparando l’arte di catturare frammenti di tempo in divenire, dove successivamente, in fase di sviluppo, con opportune manipolazioni, accentua volutamente le naturali imperfezioni creando immagini oniriche dove il tempo appare come sospeso.
Massimo Pelagagge ha esposto le sue opere in fiere d’arte ed importanti e gallerie a Milano, Varese, Parma, Venezia, Massa Ma-
Trovi
Daniela Ghione
Mauro Pavan
L’irrefrenabile bisogno di maturità “intelletuale”
di Vincenzo chetta“
” ... L’anima, lo spirito, il corpo e la mente di Mauro Pavan
Ho sempre visto l’artista Mauro Pavan, veronese di nascita, come un artista che vive dando uno specifico, e molto forte, senso al suo vissuto, un artista che vuole lasciare un segno incisivo là dove passa “La diversità lo intriga, la banalità lo opprime”, Mauro crea tenendo bene a mente questi dogmi. Ci sentiamo spesso per aggiornamenti sulla sua arte, e quando vidi questa foto ne rimasi colpito. In questo scatto abbina sagacemente la sua opera su tela ad una sua performance poiché ricordiamolo, Mauro Pavan ha una formazione accademica da scenografo, ed è stato allievo di Luciano Beretta.
L’artista Pavan appare seminudo dinanzi alla sua opera con fare filosofico, alla ricerca di risposte che non avremo mai, in attesa di domande mai poste, immobile sul suo trono, scrutando il dualismo che ci governa ed al tempo stesso additando le stolte masse di ignoranti. Ignoranti d’arte e ignoranti della bellezza che ci circonda.
Un artista sempre in lotta contro gli altri e contro sé stesso, ma sempre sulla via della conoscenza del sé più profondo.
Il quadro sullo sfondo, opera della serie “Concetto Temporale”, fa parte di un progetto che desidera fortemente portare avanti fino allo sfinimento,“fino alla morte!”, per usare le sue parole. Mauro rispetta fortemente le leg-
gi universali, sa che i misteri della vita sono sempre più grandi di noi, sa che le risposte che cerca, non le avrà mai.
Mauro è conscio di vivere all’interno di un suo mondo fatto di concetti, senza allontanarsi dal mondo reale, seppur in realtà non gliene freghi poi molto.
Pavan chiede solo di potersi esprimere, liberamente. Tutto il resto è contorno, tutto il resto passa in secondo piano. Questo chiede “Mauro Pavan”, questo è ciò che chiede un vero Artista “La Luce di Enrichetta” (madre dell’Artista ndr.) gli ha aperto una strada, un nuovo percorso. Ora sta a lui percorrerlo nel migliore dei modi, col massimo dell’impegno, come sempre riesce a fare. s l
Patricia Dinu
Tutta l’energia del mondo
di carla MarGone“
Talento, tecnica, creatività, etica e spiritualità: sono le caratteristiche che si riconoscono nelle opere di Patricia Dinu. Originaria di Bucarest, l’artista internazionale si è trasferita in Italia nel 1999, a Milano, città che l’ha accolta e le ha permesso di continuare nella sua ricerca espressiva. Lavorando e continuando a studiare in diversi ambiti (Lingue e Letterature Moderne all’Uni-
versità di Pavia, Graphic Design, oltre agli studi accademici di Fotografia frequentati sia a Milano all’Istituto di Fotografia che in America all’Accademia di New York), Patricia Dinu è riuscita a trovare la sua espressione ideale, quella che passa attraverso la fotografia, ma che non viene lasciata così come scattata. Sulle sue opere infatti notiamo i suoi interventi a mano, passaggi in cui sembra colorare la vita in scene che rimandano allo sfruttamento e alla
”
desertificazione ambientale. Forti scene in cui sembra che l’artista si sia connessa con un’entità superiore che le ha fatto capire la forza della Natura. Lei ci rimanda dunque queste possibili visioni, in cui l’energia terrena esplode nei colori della sua tavolozza. L’arte è per Patricia Dinu una ragione di vita, è tramite di essa che può esprimere se stessa e confrontarsi con tutto ciò che capita nel mondo esterno. Questo fa di queste opere un racconto sempre
Ho trovato il mio stile, è una ricerca interiore di emozioni dove svelo l’anima del paesaggio abbinando fotografia, grafica e pittura.
Patricia Dinu
SELECTED EXHIBITIONS
2020
19 Jun-31 Jul - Shaped by Light at the Boundaries of the Universe - SECRET ART LTD/ARTSY - (Worldwide)
27 February-1 March - SUPERFINE! ART FAIR (San Francisco,CA-USA)
11 -13 January - BERGAMO ART FAIR represented by Secret Art Ltd 2019
15 -18 November - ARTE PADOVA represented by Apartment Art Gallery London
5 -13 October - ART PARMA FAIR represented by Immagini Spazio Arte Gallery
16 August-24 August - 2nd CHANIA
INTERNATIONAL PHOTO FESTIVAL (Crete-Greece)
2018
27 May-11 August - ANASAZI STATE PARK MUSEUM (Boulder-Utah-USA)
2016
8 October-9 November - Berlin Foto Biennale
15 September-15 October - ART 270 Gallery (SaltLakeCity-Utah-USA)
22 April-8 May - SOMERSET HOUSE (London)
2014
5-14 September - BUCHAREST PHOTO WEEK CONTRASTE (Bucharest-Romania)
July-September - CASTLE CHIOLALORETOVIEW (Pescara-Italy)
July - EXPO ARLES - VISION – La fotografia interprete del tempo (Arles- FRANCE)
May - DUNCAN MILLER GALLERY - YOUR DAILY PHOTOGRAPH (Santa Monica)
April - VILLA POMINI - "Istantaneamente Visioni" - Castellanza (Va-Italy)
March - ROOFTOP GALLERY (Bangkok-Thailand)
February - CMU ART CENTER (Chiang MaiThailand)
January-March - DAYLIGHT MAGAZINE - IPA Best of Show (North Carolina-USA)
... Scopri tutte le esposizioni ed i riconoscimenti di Patricia Dinu sul suo sito
patriciadinu dinupatricia.com
attuale, opere che rimarranno immortali anche sul piano concettuale. Oltre la bellezza profon-
da insita nei suoi lavori, è il messaggio a rendere così potenti le visioni dell’artista. Di questo se ne sono accorti sia gli addetti ai lavori che il pubblico che si avvicina ad ammirare le sue opere durante le numerose occasioni espositive in tutto il mondo. Tanti i riconoscimenti ed i premi vinti, la sua è una carriera artistica in continua ascesa s l
In alto: El Capitan Of The Desert,Rainbow Vibrations series 2021, watercolor painting on Fine Art Print, 81x56 cm.
A destra: Bisti II, Wonderland series 2021, watercolor painting on Fine Art Print, 64x44 cm.
Sotto: Bisti III, Wonderland series 2021, watercolor painting on Fine Art Print, 64x44 cm.
Sopra: Patricia Dinu - Kissed by light - autoritratto
A sinistra: The Wave - 2022, watercolor painting on Fine Art Print, 130x90 cm.
A destra: Spectrum, Rainbow Vibrations series 2021, watercolor and oil painting on Fine Art Print, 81x56 cm.
Flavio Pellegrini
Ignare costrizioni
Calarsi nell’incantesimo di una mente perfetta immaginata come fosse una stanza immensa, illuminata con una luce diffusa che non lascia alcun posto alle ombre. Un ambiente artificiale libero da vincoli, senza riferimenti spaziali che ne alterino la semplicità. In realtà un luogo effimero in cui una moltitudine di costrizioni subliminali trovano dimora.
Una nuova architettura, isolando gli ignari condizionamenti, riequilibra noi stessi e lo spazio circostante.
Flavio Pellegrini interpreta il tema con quindici lavori scultorei in legno per lo sviluppo del progetto che, molto simile al comune vivere, è un susseguirsi sfrenato di indicazioni sommarie o dettagliate. Continui bivi si propongono. Le valutazioni e le decisioni per la via da imboccare maturano nonostante elementi sempre nuovi e in movimento che influenzano inaspettatamente le basi di scelta. Restare nella solita routine o variare la rotta ristabilendo un nuovo ordine, sono gli antipodi necessari per mantenere il sistema in equilibrio. s l
Presentazione delle opere inedite al BAF - Bergamo Arte Fiera - stand 43 dal 13 al 15 gennaio 2023 www.flaviopellegrini.net
Zhou Han Spiritualità su tela
di carla MarGoneNata a Chongqing, in Cina, l’artista Zhou Han si è distinta all’ultima edizione del concorso “Castelbuono Cuore d’Artista”, vincendo il premio BIANCOSCURO, assegnato all’opera ritenuta più profonda ed affascinante dal team di BIANCOSCURO. Specializzata al Dipartimento di Arti Visive, Pittura ad olio, Zhou Han si è laureata all’Accademia di belle arti di Firenze. Così si racconta: “Con il mio carattere impetuoso, tutto ciò che faccio è una passione di tre minuti, tranne la pittura. Quando dipingo è come se fossi da sola con la pittura, fuggo dal mondo reale, non ascolto nè vedo il mondo esterno. Quando realizzo
un quadro, tutto è concentrato e silenzioso. All’inizio mi sono avvicinata alla pittura grazie ai manga, più tardi sono rimasta affascinata dai dipinti ad olio che raccontano lentamente le storie dell’autore e le storie degli altri.” .
Tanti i riconoscimenti raccolti negli ultimi anni, fra cui il Premio al “Second New Artists and New Works Exhibition” di Binzhou, l’ammissione alla “Mostra Alumni” di Firenze, ad “Anábasis” e l’ammissione a “Barocco e Neobarocco” “Per me un ritratto è la prova principale di ciò che è stato,spiega Zhou Han - ha il potenziale per sopravvivere alla persona. L’immagine sopravvive, conserva l’aspetto e gli occhi della persona e ne suggerisce anche il potere e l’o-
nore. Anche le immagini di tristezza o di perdita portano con sé un senso di comprensione e di riflessione. In “Gli occhi” ho cercato di completare uno stato di figurazione astratta, che in realtà è il mio desiderio di una spiritualità al di là del figurativo. Nel processo di realizzazione cercavo di prendere in prestito la minor quantità di strumenti e informazioni, raffinare e riepilogare ripetutamente per formare il quadro attuale. Da questo punto sono ispirata da un pittore cinese, Guanzhong Wu, l’atmosfera che ha creato nelle sue opere è esattamente quella che cerco io.” s l
zhouhannnnnn@gmail.com _999zz
Sotto: alcuni dettagli dell’opera vincitrice al concorso “Castelbuono Cuore d’artista” Zhou Han - Gli occhi 2021, olio su tela, 50x60 cm.
Nando Conti
Una cura per l’anima
di daniela MalabailaQuante volte ci sentiamo sopraffatti dal caos che ci circonda? Quante volte pensiamo a quando sarebbe bello scappare dalla frenesia del lavoro e della città, per andare in un paesino tranquillo, a fare una passeggiata in mezzo alla natura? Nando Conti ci porta esattamente in questa realtà bucolica, dove il “rumore” è quello degli uccellini che giocano inseguendosi fra le fronde in un rigoglioso albero verde lungo una stradina di campagna, oppure è quello della brina che si scioglie al tiepido sole. I profumi sono quelli dei campi in fiore, della neve appena caduta, di una pietanza contadina che cuoce lentamente sulla stufa: queste sono le atmosfere dipinte su tela da Conti. Pittore umbro, le sue radici rappresentano la linfa vitale del suo
percorso creativo. Ha deciso di esporre al mondo la sua arte a partire dal 2016, e si è dimostrato un interprete attento e curioso. Osservando la sua ricca produzione, ci troviamo catapultati nelle scene dipinte, difficile distrarsi, il realismo è tale da indurci nello stato di serenità che avremmo se fossimo realmente in quei luoghi senza tempo. “Ecco che la pittura diviene per me, l’oasi di un’ armonia tanto agognata. Tecnica e natura diventano, nei momenti della mia produzione, i soggetti attivi di un fare che crea un momento di complicità indissolubile, attraverso la rappresentazione di paesaggi umbri della terra che mi ha visto ragazzo”, così si racconta Conti, e non possiamo che essere d’accordo con lui: le sue opere rappresentano oasi di pace in questo mondo frenetico e rumoroso, osservarle è un momento di bellezza che non ha eguali. s l
Sopra:
Nando Conti - Giugno in campagna 2020, acrilico, 60x50 cm.
Sotto: [1] Nando Conti - Tramonto sulla neve 2022, olio, 60x40 cm. [2] Nando Conti - Con le prime luci della sera 2020, acrilico, 50x60 cm.
Waldraut Hool-Wolf
Vibranti pulsioni cromatiche in una danza dinamica
di Vincenzo chettaaldraut afferma: “L’arte è la dipendenza della mia vita”, e non possiamo che comprenderlo in pieno, osservando anche solo alcune delle sue opere d’arte che, a seconda dell’incidenza della luce, cambiano nel movimento e nel colore restituito.
Vibranti pulsioni cromatiche, fluttuanti segnali di strumentali astrazioni in una danza dinamica su traiettorie di vortici compositivi, questa è la sintesi della ricerca artistica della svizzera Waldraut Hool-Wolf, artista dotata di enorme talento creativo. Nell’opera “I close my eyes and then you are very close to me and you touch me stay with me” un’azione
Wdi visione dinamica dell’energia, come un treno di onde attraverso la vita celata del simbolo criptico, quale mistero della vita e della forma. Una frenante implosione contenibile grazie al supporto simbolista dell’anima soggettiva dell’autore stesso.
Nell’opera “I’m on my way to you can you feel me can you see me i’m here”, una esultante rivelazione di una quarta dimensione quale trasfigurazione della coscienza, gravida di inedite sensazioni visionarie del sogno metafisico.
Tutto si muove, tutto corre per volgere rapido tra realtà e inconscio. L’enigma é sempre dentro ognuno di noi!
Waldraut sa quando fermarsi, sa quando l’opera è conclusa, sa quando l’arte è compiuta s l
A destra, in alto: I close my eyes and then you are very close to me and you touch me stay with me 2022, olio e tecnica mista su legno (legno=eco), 60x80 cm.
Depending on the influence of light, the colors change and reflect the artwork
A destra: Skelett Vogel Frau ohne Hirn (Skeletal Bird Woman without brain) 2013, 2kg, h 58 cm.
Depending on the influence of light, the colors reflect on the metal sculpture
A sinistra: I’m on my way to you can you feel me can you see me i’m here 2022, tecnica mista su legno (legno=eco), 60x80 cm.
Depending on the influence of light, the colors change and reflect the artwork
w.hool@sunrise.ch w.hool_artist_wwdesign_art whoolwolf www.wwdesign.ch
Svetlana Borisova
L’“Osservatore”, opera dell’artista siberiana storicizzata Svetlana Borisova, è attualmente in esposizione presso la Mostra di Arte Contemporanea “AQUARS II”, al Museo d’Arte e Scienza di Milano che si trova all’interno del Palazzo Bonacossa, ad un passo dal Castello Sforzesco
La mostra, aperta al pubblico dal 26 novembre fino al 3 dicembre di quest’anno, vanta il Patrocinio del Comune di Milano. L’opera è stata vista e commentata positivamente da importanti critici d’arte, tra questi anche il Prof. Vittorio Sgarbi:“… Alla base del suo discorso, la consapevolezza dell’esistenza dell’Anima che mette in relazione il nostro Io con la materialità della terra e l’idealità del cielo, al cui servizio si pone uno spirituale ‘Osservatore’, asettico registratore dei nostri comportamenti…”.
Citiamo anche una parte del commento che il Prof. Angelo Crespi ha dedicato all’opera che possiamo ammirare qui a destra: “… Ella fa riferimento a quella precisa pratica magica in cui la donna funge da medium tra il naturale e il sovrannaturale, tra l’umano ed il divino che è presente in ogni emanazione del cosmo… Come ne l’ ‘Osservatore’, in cui sempre l’acqua è l’elemento materno dentro il quale avviene la mediazione tra gli opposti: quella che la stessa pittrice russa, natu-
ralizzata italiana, definisce come armonia attraverso l’unione di principi opposti” . Nata nel Nord della Siberia, una terra dagli spazi infiniti e dai contrasti forti, l’artista Svetlana Borisova si trasferisce in Italia in giovane età. È qui che nel 2008 nasce la sua arte, in modo spontaneo Spinta dalla necessità di condividere con il mondo esteriore la sua vita interiore, inizia a disegnare con i gessetti. Dopo un breve periodo passa a dipingere con l’olio su tela: nasce la passione. Svetlana raccoglie tutte le situazioni, le impressioni, le intuizioni e vi dà una forma simbolica mettendo al centro l’anima umana, in armonia con i mondi minerale, vegetale, animale ed universale. L’espressione tramite olio su tela è la più idonea ad esprimere la sua natura passionale e generosa, un vero e proprio torrente impetuoso di vitalità russa. s l
Il sentiero dell’anima di carla MarGone Svetlana Borisova L’Osservatore 2017, olio su tela, 40x100 cm. svetlana@triadeconsulting.it svetlanaborisova2814 artistsvetlanaborisova www.svetlanaborisova.com
Meraviglia senza tempo
La pittura su pietra di ettore tiretto
Galleria Borghese a Roma, ospita la mostra “Meraviglia senza tempo. Pittura su pietra a Roma tra Cinquecento e Seicento”, dal 25 ottobre 2022 al 29 gennaio 2023. A cura di Francesca Cappelletti (Direttrice della Galleria Borghese da novembre 2020) e Patrizia Cavazzini (Research Fellow presso la British School at Rome, Advisor dell’American Academy e membro del comitato scientifico della Galleria Borghese), l’esposizione propone oltre 60 opere provenienti da musei italiani e stranieri e da importanti collezioni private, che raccontano, oltre all’ambizione all’eternità delle opere, del dibattito critico di un’epoca sensibile alla gara tra pittura e scultura, e anche di materiali primordiali, del loro percorso avventuroso fino alle botteghe degli artisti e fino alle collezioni. È a Sebastiano del Piombo si fa risalire l’invenzione della pittura su pietra, in quanto elaborò la tecnica a olio su pietra, conscio di stare resuscitando una pratica antica, a difesa delle opere d’arte che su tele e tavole sarebbero resistite poco tempo.
Il percorso è suddiviso in otto sezioni: “La pietra dipinta e il suo inventore”, “Una devozione eterna come il marmo”, “Fermare la bellezza”, “Antico e allegoria”, “Una notte nera come la pietra”, “Dipingere con la pietra”, “Pietre preziose e colorate” e “La collezione e il colore delle pietre”. “Il percorso ci accompagna alla scoperta di una ricchezza nascosta
MERAVIGLIA SENZA TEMPO
Pittura su pietra a Roma tra Cinquecento e Seicento 25 ottobre 2022 - 29 gennaio 2023 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Galleria Borghese, Roma
INFO
prenotazione obbligatoria T. +39 06 32810 Da martedì a domenica 9.00 - 19.00
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.galleriaborghese.it
all’interno delle collezioni, ci avvicina a una forma di opera d’arte che si poteva toccare per osservarla da vicino, lasciandosi incantare dall’abilità dell’artista e dall’energia creativa della natura stessa. Un’alleanza che la mostra cerca di riportare al centro del nostro sguardo e del nostro pensiero”, afferma Francesca Cappelletti. Interessante ed affascinante, una mostra da non perdere. s l
MADDALENA SANTAGOSTINO
“Respiro arte, mangio arte e sono felice. L’arte è la mia vita.”
“Quest’opera rappresenta la maestosità delle acque cristalline dell’Isola di La Digue. Riflettono uno straordinario riflesso argento che trasmette un’inebriante brivido di leggerezza dell’essere.”
“Inizio a dipingere insieme a mio padre da bambina. Dopo la sua perdita, ho lasciato questa passione ‘chiusa in un cassetto segreto’ dell’anima, per dedicarmi ad un lavoro fatto solo di numeri. Durante la pandemia ho deciso di riaprire quel cassetto e riassaporare quell’energia unica che solo l’arte sa trasmettere.”
Giulio Romano
Il designer del Cinquecento
di Mario GaMbatesaDallo scorso 8 ottobre a Mantova, in particolare nelle grandi sale di Palazzo Te, è possibile ammirare la mostra intitolata “Giulio Romano. La forza delle cose”. L’esposizione, visitabile fino al prossimo gennaio, mette in luce il prodigioso talento da designer dell’artista attraverso i vari oggetti concepiti per contri-
buire alla creazione dello “stile di vita” della corte dei signori della Mantova rinascimentale. Il genio di Giulio Romano, anche nella realizzazione degli oggetti, era ben noto fin dal passato, tanto che Giorgio Vasari citò per ben due volte nelle sue Vite, la spettacolare credenza nella Sala di Amore e Psiche a Palazzo Te. Da questa stessa credenza prende spunto il progetto espositivo, per
celebrare l’energia creativa di Giulio Romano come designer di oggetti di alta rappresentanza, capaci di animare lo spazio della corte. Realizzati in materiali preziosi e decorati da forme che inneggiavano motivi classici, imprese gonzaghesche ed elementi naturali, armi, vasi, brocche, piatti, e perfino saliere e coltelli erano espressione del raffinato gusto della corte mantovana. In que-
Gabriele Marchesi
Nostalgia e dignità
di daniela MalabailaGabriele Marchesi ci ha abituato al suo talento nel trasmettere emozioni e concretezza con le sue opere, e la serie degli “anziani” non è da meno in questo senso. Piccoli capolavori che racchiudono sentimenti im-
portanti, dalla nostalgia per il tempo, o per le persone che furono, alla caparbietà del non lasciarsi abbattere dalle difficoltà che la vita ci pone davanti. L’autore pavese riesce ancora una volta a dare risalto all’intimità del pensiero ritratto. Opere come “Fermezza” e “Pensieri lontani” sono un valido esempio di tutta la serie: il conosciuto gesto con la giusta dose di luce, la profondità dei lineamenti, la perfezione di rughe e barba, così come le ombre che crea l’età. Su tutto questo, è ancora una volta il sentimento reso che ha la meglio nell’osservatore; sentiamo forte la dignità di quegli occhi che ci stanno fissando in “Fermezza”, ci emoziona la malinconia profonda e triste di “Pensieri lontani”. Marchesi prosegue con successo la sua carriera artistica, in continua ascesa, con rinnovati consensi da parte di critica e pubblico. s l
GIORGIA PEZZOLI
mettere a fuoco non solo il modo in cui lo scrittore e regista ha deliberatamente attinto a una certa tradizione figurativa, ma anche le forme in cui alcune immagini riemergono nella sua opera, in forza della loro carica espressiva e della loro valenza arcaica, a dispetto della distanza dei contesti storico-culturali. Il percorso si sviluppa come una sorta di “montaggio” tra dipinti, sculture, fotografie e libri (per un totale di circa 140 pezzi) e spiega il potere di sopravvivenza delle immagini: trasfigurate dall’obiettivo poetico di Pasolini che ne esalta la carica espressiva ed emotiva, e testimoni del mistero sacro e insieme mondano del nostro rapporto con la realtà e con la storia. Il progetto è interamente ricco di spunti per ampliare il dibattito. s l
PAOLO PASOLINITUTTO È SANTO - Il corpo veggente 28 ottobre 2022 - 12 febbraio 2023 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Gallerie Nazionali di Arte Antica, Roma INFO gan-aar.comunicazione@cultura.gov.it
Da martedì a domenica 10.00 - 19.00
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.barberinicorsini.org
olio su tela, 183x147
Monica Zorzi
zorzi_monica
“Diana” 2021, composizione digitale stampata su carta Rosaspina Fabriano, 50x50 cm.
che si dipana nelle sale del Museo, dialogando in un intrecciarsi di epoche e stili diversi, con gli affreschi e i pezzi della collezione permanente di Villa Bassi.
In esposizione troviamo anche due studi preparatori per la famosa decorazione murale “Venezia, l’Italia e gli Studi” che Sironi realizzò per l’Aula Baratto di Ca’ Foscari tra il 1935 e il 1936. A tal proposito, l’Università di Cà
Foscari, in collaborazione con il Museo, propone visite guidate e video-approfondimenti sull’affresco. A corollario della mostra, un ricco carnet di laboratori didattici rivolti agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado che permetteranno ai bambini e ai ragazzi di sperimentare la propria
Battaglia (combattimento grottesco) 1921 ca., carboncino, inchiostro e biacca su cartoncino applicato su tela, 41x66 cm.
manualità e creatività, seguendo percorsi che intrecciano musica, lettura e pittura. Visitando la mostra, approfondendo l’opera di questo grande artista, possiamo comprendere la personalità multiforme di Mario Sironi. s l
MARIO SIRONI
Un racconto dal grande Collezionismo italiano 16 settembre 2022 - 08 gennaio 2023 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Museo Villa Bassi Rathgeb, Abano Terme
INFO T. +39 041 8627167
Lunedì e da giovedì a sabato 14.30 - 19.00 Mercoledì 9.00 - 13.00 Domenica 10.00/13.00 - 14.30/19.00
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.museovillabassiabano.it
L’Avanguardia europea
KANDINSKY AND THE AVANT-GARDES
Point and line to plane Centro Culturale Candiani, Mestre September 30, 2022 - February 21, 2023
This is a collection of prints that the Russian artist created in 1922, when he was teaching at the Bauhaus, then a major centre for innovative art. The techniques are different, each one chosen by Kandinsky for its unique character: lithography combines marks and colours to produce an image that is as close as possible to a painting, woodcuts are characterised by the interaction of foreground and background, while drypoint allows for precision of and study of lines. “Kandinsky and the avant-gardes - comments Gribaudi - confirms our desire to embark on a new phase of collaboration with the Centro Culturale Candiani, building on the important initiatives that the Fondazione has organised with the Centro Culturale Candiani since 2016. It is also a great opportunity to see an important nucleus of Ca’ Pesaro’s collections with new eyes, and I hope that these initiatives, given material form in an activity spread throughout the territory, will bear good fruit for the growth of our communities and for the return of national and international visitors to our country”. s l
Emilio Vedova - Europa 1950 1950, olio su tela, 123x126 cm. Ca’ Pesaro- Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Premio Contessa Volpi di Misurata, Biennale 1950
KANDINSKY E LE AVANGUARDIE
Punto, linea e superficie 30 settembre 2022 - 21 febbraio 2023 Centro Culturale Candiani, Mestre
INFO
prenotazionivenezia@coopculture.it Da martedì a domenica 10.00 - 19.00
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.muvemestre.visitmuve.it
Istituzioni culturali, ai collezionisti, ai mecenati e agli artisti” Il percorso comincia con il più grande interprete dell’astrattismo, Kandinsky, e si chiude con una preziosa selezione di scultura, che completa il percorso con capolavori di Mirko Basaldella, Eduardo Chillida, Luciano Minguzzi e Bruno De Toffoli, a testimoniare la persistenza del dialogo tra astrazione e biomorfismo verso gli anni Cinquanta. s l
PILAR XERCAVINS CASAS
Alegoría del pensamiento humano 2022, tecnica mista, 50x61 cm.
Pilar Xercavins Casas, artista di Sant Cugat del Vallés (Barcellona, Spagna), crea opere astratte in tecnica mista. “Ho provato diverse tecniche, la matita e il carboncino, l’olio, il gessetto colorato e l’incisione, fino a raggiungere i pigmenti naturali e creare il mio stile.” Prima di trovare la sua tecnica personale, ha sperimentando con piante, fiori e foglie, lasciandoli agire sulla tela sotto la pioggia ed il sole: “Ho scoperto così una trama di invecchiamento più simile a quello della natura. Più tardi, durante un viaggio in Marocco, ho scoperto i pigmenti naturali che mi hanno portato a creare la mia tecnica.”
Otoño en San Gimignano 2022, tecnica mista, 80x80 cm.
pilarxercavins@hotmail.com
Pilar Xercavins
Pilar Xercavins www.pilarxercavins.com
Alfredo Caldiron
La figurazione taciuta
di carla MarGoneL’artista Alfredo Caldiron, nato nel 1939 nella provincia di Padova, nel 1954 si trasferisce in Piemonte, e dopo pochi anni inizia formalmente la sua attività artistica mostrando i suoi lavori al pubblico. Gli inizi lo vedono realizzare un figurativo legato al chiarismo lombardo, ma come possiamo vedere in queste 2 opere recenti, “Spec-
chi d’acqua” e “In campo azzurro”, la sua ricerca stilistica si è evoluta, nel tempo ha esplorato e sperimentato, sempre alla ricerca della forma espressiva che meglio cogliesse i suoi messaggi. Passando dunque dall’informale a cui abbina il figurativo, arriva alla sua ultima manifestazione emozionale, in cui il colore è puro e la necessità della sintesi la fa da padrone. Dalle sue prime esposizioni verso la fine degli anni ‘50 ad oggi, Caldiron ha collezionato importanti riconoscimenti, sia dalla critica che dal pubblico, sempre attento alla sua produzione ed alle sue evoluzioni. Possiamo in fretta comprendere il successo dell’artista, osservando i suoi dipinti riusciamo infatti a scorgere immediatamente la scena “figurativa”, evocata anche dal titolo che accompagna l’opera, nonostante non ci vengano dati realmente tutti gli strumenti per “vedere” il racconto che Caldiron ci ha ritratto. Questo gioco di prestigio è tipico dell’artista di talento, oltre che di ricerca. s l
Alfredo
Specchi d’acqua 2022, acrilico, 90x110 cm.
A sinistra: Alfredo Caldiron In campo azzurro 2022, acrilico, 90x100 cm.
caldironalfredo@gmail.com
Alfredo Caldiron
alfredocaldiron.site123.me
QUESTA è LA VERSIONE FREE di BIANCOSCURO Rivista d’Arte
Un’opera non deve essere spiegata. Va osservata, ammirata, vissuta. Coloro che cercano di parlare delle loro opere, che pretendono di spiegarle, non sono artisti, ma raccontano storie.
Carlo Guarienti
CARLO GUARIENTI
La realtà del sogno 29 ottobre 2022 – 22 gennaio 2023 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Castello Estense, Ferrara INFO
T. +39 0532 419180
Da mercoledì a lunedì 10.00 - 18.00
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.castelloestense.it
mune di Ferrara lo celebrano. “Nelle sue opere troviamo quello che la pittura metafisica aveva voluto rappresentare, fin dai propri inizi, con la ricerca di de Chirico: una dimensione essenziale, totalmente purificata, di puro pensiero, che viene a distillare e quindi a distanziare l’emotività. Pittura puramente mentale”, commenta Vittorio Sgarbi. Sono oltre cento le opere che indagano l’ampio e articolato percorso dell’artista, segnato da un costante, quanto coerente, processo di metamorfosi. s l
SILVIA BATTISTI
La follia di sempre: la guerra - 2015, acrilico su tela, 40x40 cm.
battisti.silviag@gmail.com www.silviabattisti.com
“È pittura, non sangue”
DARIO ARGENTO
The Exhibit National Museum of Cinema, Turin April 6, 2022- January 16, 2022 (Check the opening on the site)
The National Museum of Cinema and Solares Fondazione delle Arti present the first major exhibition dedicated to a master of cinema: the director, screenwriter and producer Dario Argento.
Dario Argento - The Exhibit is hosted at the Mole Antonelliana in Turin, home to the National Museum of Cinema, and is curated by Domenico De Gaetano and Marcello Garofalo, as a tribute to the genius and work of the filmmaker, visionary master of the thriller. A chronological journey through his entire production, from the beginnings of The Bird with the Crystal Plumage (1970) to his latest work Dark Glasses (2022), recently presented at the Berlin Film Festival. For the first time, an exhibition puts together a thorough visual discourse on the imagery that the director brought to the screen during his 50-year journey into the disturbing realms of nightmares.
The exhibits come from the collections of the National Museum of Cinema, of the Cineteca Nazionale - Centro Sperimentale di Cinematografia’s photographic archives and and numerous private collectors. s l
Sotto:
bilia argentiani: 44 oggetti di scena, 12 manifesti e locandine originali del Museo Nazionale del Cinema, bozzetti scenografici, creature meccaniche, opere di maison di alta moda che per il regista hanno realizzato costumi e gioielli; inoltre, 60 pannelli che ricostruiscono il percorso biografico e artistico del regista, raccogliendo le sue testimonianze e quelle di personalità note; una per tutte, come ribadisce Marcello Garofalo, critico cinematografico co-curatore della mostra, a descrivere come, nelle sue pellicole, il sogno si renda spazio e l’onirico si insinui nella realtà, le parole che, in “Inferno”, il regista affida alla contessa Elise De Longvalle Adler (Daria Nicolodi): “È pittura, non sangue”. s l
DARIO ARGENTO
The Exhibit
6 aprile 2022 - 16 gennaio 2023 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Museo Nazionale del Cinema, Torino INFO T. +39 011 8138564 info@museocinema.it Da mercoledì a lunedì 9.00 - 19.00
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.museocinema.it
GUGLIELMO MELTZEID
Pia De’ Tolomei 2022, acrilico su tela, 80x80 cm. gmeltzeid@gmail.com - meltzeid.com
Trovi
architettoniche primarie. Sempre dal 22 settembre scorso, una terza mostra è dedicata alle opere pittoriche degli anni Settanta di Ettore Fico. Una mostra personale che fa parte di un ciclo di approfondimento che il Museo dedica periodicamente all’artista piemontese. Il percorso pittorico di Ettore Fico si snoda lungo un periodo di oltre mezzo secolo, sempre in bilico tra astrazione e figurazione, in cui i confini si fanno talvolta labili, talvolta netti, come se un timore, o un pensiero nascosto, volesse celare i reali sentimenti dell’artista al mondo, che egli rispettava, ma che, con una scettica sufficienza, a mala pena tollerava. Sono esposti i lavori in cui Fico abbandona l’astrazione per una pennellata più fluida unita a un nuovo geometrismo lirico dai toni squillanti, espressi in campiture monocromatiche e suddivise per “ritagli” ben delimitati come in un collage post-cubista. Insomma un mix di esposizioni da non perdere, in un luogo propulsore di processi di crescita culturale. s l
A sinistra, in basso: Ettore Fico Natura morta 1971, tempera su carta, 57x78 cm.
A destra, in basso: da “Eclettica” Alessandro Sciaraffa Il suono della Luna
Sotto:
“L’uomo col cappello, detentore del sogno” www.lelepica.it
Sopra: Ettore Fico - Composizione 1971, olio su cartone, 91x46 cm. Ettore Fico - Natura morta 1970, tempera su cartoncino, 53,5x69,5 cm.ROSANNA CARLINI
“La forza del coraggio e dell’amore” 2021, olio su tela, 28x35 cm.
Il 24 settembre 2022, presso l’Hotel Montecarlo Bay nel Principato di Monaco, organizzata da ArtExpò Gallery, si è svolta la premiazione della Biennale Internazionale del premio La Palma d’Oro per le Arti Visive.
Nell’immagine sotto, l’artista Rosanna Carlini riceve il trofeo, la motivazione critica redatta dalla Dott.ssa Rosanna Chetta e l’attestato dell’evento, per l’opera “La forza del coraggio e dell’amore”.
Intrecci di sensi
Takegami a Manifiesto Blanco di ettore tiretto
Nato nel 1970 in Giappone, dopo la laurea presso la Musashino Art University di Tokyo, Kazuto Takegami svolge il lavoro di professore d’arte per alcuni anni, ed è proprio in quel periodo che decide di dedicare la sua vita alla pittura. Giunto in Italia nel 1998 con una borsa di studio presso l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, città dove attualmente vive e lavora, dal 2020 è socio della Permanente di Milano. Nei suoi lavori, di cui qui possiamo vedere due esempi, “Gocce sui rami” e “Dry Flower”, alle pitture ad olio affianca le inconfondibili chine su carta, in un discorso poetico tra l’uomo e gli elementi della natura, possiamo dire anche un riferimento alla tradizione natia Sarà possibile ammirare queste e altre sue opere durante la mostra “Scenari di un giorno”, in corso fino al 18 dicembre 2022 a Manifiesto Blanco, in un percorso espositivo che comprende circa 10 opere inedite allestite a parete. L’affaccio vetrato su via Benedetto Marcello è allestito, per l’occasione, in forma di shoji tradizionale giapponese, decorato da disegni ad inchiostro di china e pigmenti naturali. Lo spazio fluttuante e mutevole, accompagna il visitatore all’interno dei dolci e malinconici scenari di brevi momenti resi eterni dall’arte pittorica di Takegami. s l
Dry Flower inchiostro di china e tempera su tela, 35x50 cm.
Gocce sui rami inchiostro di china e tempera su tela, 40x80 cm.
SCENARI DI UN GIORNO
Kazuto Takegami
18 novembre – 18 dicembre 2022 MANIFIESTO BLANCO, Milano
INFO T. +39 389 5693638
Da martedì a sabato 16.00 - 19.00
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Giorgio Laveri
A Palazzo Ducale si celebrano i suoi 50 anni in arte
di daniela MalabailaUna grande esposizione antologica celebra i 50 anni di attività di Giorgio Laveri: “Laveri Casinò”, aperta al pubblico dal 9 dicembre 2022 fino al 15 gennaio 2023, nella Sala Liguria di Palazzo Ducale a Genova.
A cura di Francesco Civiero della Civiero Art Gallery, il progetto permette di avere una visione completa sul percorso creativo di Laveri, a partire dalla “Cineceramica” fino all’odierno periodo gigantista. É il cinema che ispira la sua produzione, è la pellicola buttata dopo lo sviluppo a venir recuperata e resa opera d’arte, e sono gli oggetti di uso comune (il rossetto, la matita, il temperino, le mollette e tanti altri) a essere resi in ceramica, multicolori e sovradimensionati, da Giorgio Laveri. Il suo materiale d’elezione è tipico di Albisola, cittadina famosa per le sue ceramiche artigianali, ormai punto di riferimento anche per
la ceramica artistica, con la quale si è confrontato senza paure, per esprimere e comunicare le sue esperienze ed i suoi messaggi. Se nelle sue iconiche ciliegie possiamo facilmente scorgere la leggerezza di un bel ricordo, in opere come “Stilò” è racchiuso un riferimento alla guerra ed al dolore che contorce le penne stilografiche. Alla guerra è anche riferito il carro armato, che si sottrae al gigantismo e viene rimpicciolito, colorato e reso un giocattolo, completamente svuotato dalle sue caratteristiche, pronto a portare la pace. Una delle sue ultime serie è dedicata alla Polaroid, la macchina fotografi-
GIORGIO LAVERI
Laveri Casinò 09 dicembre 2022 – 15 gennaio 2023 Palazzo Ducale, Genova INFO T. +39 010 8171600
Tutti i giorni 10.00 - 19.00
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ca istantanea che torna in chiave di opera d’arte, king size ovviamente! Di Giorgio citiamo anche la Colt, il rullino fotografico, il lucchetto, la moka: tutti oggetti spogliati delle loro funzioni e resi immortali nell’arte. Le opere esposte a Palazzo Ducale di Genova, sono raccolte in un nuovo catalogo edito da Vanilla Edizioni, presentato in occasione del vernissage della mostra. s l
comportamenti, delle nostre abitudini, contestando il continuo bisogno di acquistare e consumare che sta rendendo la nostra Terra sempre più simile alla Leonia descritta da Calvino: una città totalmente in preda allo squilibrio consumistico. s l
ENRICA BORGHI
Modulare lo scarto 01 ottobre – 17 dicembre 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Fondazione Sabe per l’arte, Ravenna
INFO
T. +39 353 4279278 Da giovedì a sabato 10.00 - 19.00
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.sabeperlarte.org
CHAN SUK ON
Gianmaria Potenza
La spiritualità della sua ricerca artistica
di daniela MalabailaUltimi giorni per visitare la mostra dedicata al Maestro Gianmaria Potenza al Museo Diocesano di Cremona: “Arte Sacra Arte Spirituale”, inaugurata lo scorso 29 ottobre. L’occasione è di quelle veramente uniche, l’artista, scultore, designer è infatti l’autore dei nuovi arredi sacri della Cattedrale di Cremona, realizzati nell’ambito dell’adeguamento liturgico del presbiterio, svelati lo scorso 6 novembre in occasione della Messa di dedicazione del nuovo altare. “Ho colto con molto entusiasmo l’invito del Vescovo e della Diocesi di presentare i miei lavori nelle bellissime sale del Museo Diocesano - commenta l’artista - anche per me è stato un momento per ripercorrere e ricordare con commozione e orgoglio alcune tappe della mia carriera Spero che questa mostra lasci qualcosa a questo luogo e ai suoi visitatori, soprattutto lo spirito con cui ho disegnato i nuovi arredi sacri della Cattedrale” .
La mostra indaga l’arte del Maestro Potenza con un focus particolare sull’elemento di spiritualità che traspare dalle sue opere, che non riguarda solamente
i soggetti puramente religiosi, ma lo stile della sua ricerca e la sua produzione artistica in generale. Il percorso che si snoda nelle sale del Museo segue un ordine cronologico per esporre i lavori di arte sacra realizzati da Gianmaria Potenza dagli anni Sessanta a oggi Numerose testimonianze dell’Archivio Potenza, tra fotografie, bozzetti e modelli che mostrano la straordinaria ricchezza di materiali, varietà di tecniche e fantasia dei soggetti rappresentati. Alcune sculture in bronzo, poli-combustioni e carte fatte a mano, completano il progetto espositivo, mostrando ancora una volta la sua curiosità e la rinnovata voglia di sperimentare sempre nuovi materiali e tecniche. s l
GIANMARIA POTENZA
Arte Sacra Arte Spirituale 29 ottobre - 11 dicembre 2022 Museo Diocesano, Cremona
INFO T. +39 0372 495082
Da martedì a domenica 10.00 - 13.00 / 14.30 - 18.00
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.gianmariapotenza.it
MASSIMO SAVIO
Prova di Architettura con Luna Piena 2021 legno di pioppo, acrilico, barre filettate in acciaio 60x80x1 cm.
Fuori c’è la luna 2021
legno di pioppo, acrilico, barre filettate in acciaio 60x80x1 cm.
maxavio53 Savio MassimoROVENA BOCCI
“PLACE TO PEACE”
particolare - 2013 - installazione di poesia visuale su immagini di Marino Ficotto - 300x400x36 cm.
“Universe is harmonious, created with all good / place to be, live in peace with love. World is wonderful, luxuriant created / place to be, to live in peace with love and all good. / Place to peace.”
“COVID-19 2021 HI DAD REMEMBER TIBET PAVILION 2017” 2021 - installazione- libro che guarda il cielo (a mio padre Silvano) - 19x23x3 cm.
Federico Guida
Alla Fondazione Stelline, “Arbor”
di FlaVio ennanteTorna la grande pittura contemporanea alla Fondazione Stelline di Milano con la mostra “Federico Guida. Arbor” L’esposizione, a cura di Mimmo di Marzio, occupa gli spazi della Sala del Collezionista e del Quadriportico del Chiostro fino all’8 gennaio 2023. Federico Guida, nato a Milano nel 1969, dipinge e disegna da sempre, passione trasmessagli dal nonno e dal padre. Frequenta l’Accademia di Brera e lavora nello studio del pittore Aldo Mondino. La sua pittura è incentrata sulla figura umana, su persone comuni, lungi dalla ricerca della bellezza estetica. Vanta una solida preparazione tecnica e un linguaggio figurativo ricco di connotazioni personali. Si esprime attraverso la fotografia, i colori a olio, le vernici, l’acrilico, il gesso e la stoffa. Questa mostra presenta la produzio-
ne più recente dell’artista che oltrepassa la tradizione pittorica e si appropria di stili e linguaggi dell’installazione Attraverso le sue opere, Guida indaga la simbologia della croce come “albero genealogico” e fondamento della condizione umana, ricerca il continuo equilibrio tra la verticalità ascendente verso il mistero del divino e l’orizzontalità terrena del quotidiano e della vanitas. s l
Sopra e a sinistra: Federico Guida - CROCE6 (dettaglio) 2019-2021, olio su tela di lino applicata su legno, 238x180x5 cm. ©Studio Vandrasch
FEDERICO GUIDA
Arbor
10 novembre 2022 - 8 gennaio 2023 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Fondazione Stelline, Milano
INFO
mostre@stelline.it
Da martedì a domenica 10.00 - 20.00
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.stelline.it
Leonzio Mangione
“Sole
olio su masonite 50x40 cm.
“Un grande e qualificato artista, nato per parlare al cuore dell’uomo con i suoi dipinti, con la sua arte che è la grande pittura. Egli riesce a cogliere con pochi tratti l’essenza delle forme e delle atmosfere, innestando nella partitura cromatica i palpiti della sua emozionalità. L’arte del Maestro Leonzio Mangione è coerentemente inserita nell’alveo della figurazione impressionista per il gusto dell’immagine e della traduzione immediata delle percezioni, in un sinfonismo cromatico nel quale risaltano varie tonalità.”
Prof. Giovanni Mazzetti
“Albore” 1983
tempera su masonite 60x50 cm.
alto sull’uliveto” 1981- dichiara Paolo Bettinardi, amministratore delegato di Cracking Art
- Cogne Acciai Speciali ed il Forte di Bard hanno messo a disposizione due luoghi in cui far vivere le nostre fiabe contemporanee. Sono sicuro che rigenereranno anche lo spirito di tutti i partecipanti”. Il progetto Regen’Art è stato
strutturato in contemporanea su due sedi che saranno popolate da decine di colorati animali realizzati in plastica riciclata, fino al 19 marzo 2023 nei suggestivi spazi del Forte di Bard e, fino al 27 aprile 2023, all’interno dello stabilimento della Cogne Acciai Speciali. s l
ROSA MARIA FALCIOLA
BROKEN SPACE III 2020, acrilico e penna china, 30x20 cm.
falciola@rosamaria-falciola.it rosamariafalciolaart rosamaria.falciola.35
Mattia Consonni Musica per gli Occhi Experience
di daniela MalabailaDal 15 ottobre al 6 novembre, la Sala Civica Radio di Meda si è animata con la mostra di Mattia Consonni: “Musica per gli Occhi Experience”. Una rassegna, promossa da Amici dell’Arte e con il patrocinio della Provincia di Monza e della Brianza e del Comune di Meda, che ha coinvolto diverse arti. Si sono infatti susseguiti diversi eventi (andati tutti sold out): la performance di Isabella Libra con un estratto di “The piano Colours”; “Il blues incontra il jazz” con Folco Orselli e Pepe Ragonese; fantastiche degustazioni, una con la collaborazione di Olmo Vini di Cogliate, dedicata alla cantina di Sting (che è stato omaggiato dell’opera “Message in a Bottle” creata da Consonni ispirato dalla omonima canzone dei The Police); una degustazione di gin con la distilleria Eugin di Meda, senza dimenticare l’evento con il Birrificio Lob “Umami Sensoriale”. Il secondo sabato sera si è animato con il Dj Set di Nico Carminati, e nei giorni seguenti i visitatori sono rimasti coinvolti anche dalla Fiera del Disco con il Food Truck dell’osteria Oss Büs; dalla performance di danza “Dancing in the Art” della Compagnia Carnematta e, per finire, dal “Concerto in Art Maggiore” dell’En-
semble Jupiter Orchestra, con musiche di Mozart, Schumann e Bach.
Una buona selezione delle opere più rappresentative di Mattia (comprendenti il fantastico Bestiario e tutta una parte della mostra dedicata al progetto “One Man’s Dreams” con i diari di viaggio e la proiezione del video), tutte con la spiegazione del testo del pezzo che le ha ispirate, ha reso possibile la completa comprensione del suo grande lavoro artistico anche a chi si approcciava ad una sua personale per la prima volta.
Fra i suoi tanti impegni, possiamo anticipare che rivedremo Consonni con una grande installazione a Forlì durante Vernice Art Fair, in qualità di artista scelto a rappresentare il ventennale della rassegna. Un altro grande traguardo per Mattia Consonni. s l
Gianfranco Meggiato
La grande mostra diffusa a Pisa
di elena seno
Spesso nelle opere di Gianfranco Meggiato troviamo delle figure geometriche, una sfera o un cubo, che sembrano rappresentare il cuore della composizione, fulcro dal quale si sviluppano reticoli (che si riflettono sulla superficie dello stesso) che rappresentano tutte le esperienze di vita, tutti i percorsi che seguiamo e che impattano la nostra interiorità. L’artista non intende trascrivere immagini preesistenti, ma raffigurare le energie percepite, immateriali, riuscendo poi a trasformarle in materia plastica. Energie, che si muovono attraversando tempo e spazio. La morfologia di quest’ultimo e la
sua interdipendenza con gli altri elementi che lo occupano, sono le componenti centrali della poetica dell’artista. Non è una raffigurazione estetica, ma il prodotto di una elaborazione critica, intellettuale e spirituale, che prende il nome di Filosofia in forma solida. Gianfranco Meggiato è un artista veneziano noto per le sue monumentali sculture e per i suoi allestimenti in luoghi emblematici e complessi, come la Valle dei Templi, il Parco Archeologico di Scolacium in Calabria e Piazza Bologni a Palermo.
Dal 22 ottobre al 4 dicembre è possibile ammirare 14 delle sue opere nelle piazze di Pisa, con una grande mostra diffusa inti-
tolata “Il respiro della forma” e una personale nella Chiesa di Santa Maria della Spina con 11 opere di dimensioni minori. Curata da Riccardo Ferrucci e Alessandro Romanini, l’introscultura, termine coniato dallo stesso Meggiato, porta i visitatori a compiere un cammino introspettivo, indagando la propria psiche e non lasciandosi sviare dall’estetica superficiale della scultura. Installate nel centro storico della città o nella suggestiva chiesa in stile gotico, grazie al patrocinio della Regione Toscana e all’associazione culturale Centro Raccolta Arte, in collaborazione con Casa d’Arte San Lorenzo, gran parte delle opere è interattiva: può essere ruotata dai visitatori generando quella che viene chiamata dallo scultore il respiro delle opere. Queste lasciano trapassare al loro interno la luce e lo spazio e, modificandone l’aspetto, guidano l’osservatore a una propria interpretazione visuale. Tra
Sopra: Gianfranco Meggiato Disco tensione 2017, alluminio verniciato, bronzo Ø 200x35 cm.
A sinistra: Gianfranco Meggiato Lo specchio dell’assoluto 2021, alluminio verniciato, acciaio inox Ø 330x40 cm.
Ph. Massimiliano Lazzi
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE
Ordina la versione cartacea o PDF su Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a
Trovi
Arthur Jafa
La sua prima personale in Italia da OGR Torino
di ettore tirettoFino al 15 gennaio 2023, OGR
Torino presenta “Rhamesjafacoseyjafadrayton”, ovvero la prima personale dedicata all’artista e regista statunitense Arthur Jafa da un’istituzione italiana. Jafa, nato nel 1960 a Tupelo, Mississippi, ha all’attivo mostre illustri e nel 2019 ha ricevuto il Leone d’Oro come miglior artista alla 58. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. Commissionato e prodotto da OGR Torino in collaborazione con Serpentine, curato da Claude Adjil e Judith Waldmann con Hans Ulrich Obrist, il progetto nasce da un’idea di Amira Gad ed è parte del tour della mostra di Jafa “A Series of Utterly Improbable, Yet Extraordinary Renditions”, promosso da Serpentine.
La mostra è concepita dall’artista per gli spazi del Binario 1 come un’unica grande installazione e riunisce alcuni dei lavori più recenti dell’artista, mai
esposti prima in Italia. Una mostra unica e assolutamente da non perdere, per lasciarsi coinvolgere totalmente dall’arte di Arthur Jafa s l
Arthur Jafa - Billboard
Arthur Jafa: LIVE EVIL, LUMA Arles France, April 14 – December 31, 2022
© Arthur Jafa, Courtesy of the artist, LUMA Arles and Gladstone Gallery. Ph. Andrea Rossetti
Luminose in mostra
Alla BillyRay Art di Milano
di ettore tirettoDal 25 novembre, presso la galleria BillyRay Art, a Milano in Largo Isabella d’Aragona, all’interno dello splendido contesto delle Mura Spagnole si terrà la mostra “Light WWW - world, works & word”
La galleria BillyRay Art è nata dalla passione per l’arte contemporanea di Valentino Spelta, ex-attaccante nel Milan degli anni ‘80, che ha mantenuto un forte legame con l’ambiente calcistico e con gli ex-compagni. La passione per l’arte di Valentino è nata e si è sviluppata all’interno dell’attività di famiglia Spelta. La galleria tratta il contemporaneo a 360°, spaziando da artisti storicizzati ad artisti contemporanei e di tendenza, la cui ricerca da parte di Valentino è attenta e costante. Tra questi ultimi spiccano artisti del calibro di Alfredo Rapetti Mogol, Francesco de Molfetta, Giorgio Gost, Andrea Zanatta, Fabiano Speziari e Peter Hide311065: questi sono anche gli artisti che vedremo in mostra. Il vernis-
sage si è tenuto il 25 novembre 2022 e le opere in esposizione hanno tutte un tema comune: “la luminosità” Imperdibili i neon di Alfredo Rapetti Mogol, “I OET E” (neon - 2020).
La mostra sarà visibile fino al 12 dicembre 2022. s l
[1] Fabiano Speziari
[2] Peter Hide311065
[3] Alfredo Rapetti Mogol Sotto: Andrea Zanatta “Hey psycho!” 2019, fotografia in light box, 80x60 cm.
LIGHT WWW
Luminose in mostra 25 novembre - 18 dicembre 2022 BillyrayArt di Valentino Spelta, Milano
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.billyrayart.com
[1] [2]
[3]
Giorgio Di Palma
Le ceramiche di cui non c’era bisogno
di carla MarGone
Dal 27 ottobre, la Meme Gallery di Milano ospita l’installazione “Festa di Compleanno” di Giorgio Di Palma, ideata con il collettivo Pigment di Bari, per la prima volta in uno spazio privato dopo essere stata allestita al Museo Pino Pascali di Polignano e al Museo Gigi Guadagnucci di Massa Carrara.
Giorgio Di Palma, nato a Grottaglie nel 1981, si diverte a trasformare l’inutile in eterno e ad immortale gli attimi, con la ceramica. Gli altorilievi sono istantanee di melanconici momenti osservati attraverso gli occhi di animali fantastici. Le sue opere sono esposte in numerosi musei e collezioni pubbliche e private in Europa, Asia e America. Ha partecipato a diverse residenze d’artista, realizzato video e pubblicato libri che le raccontano. Nel 2013 ha fondato insieme al fotografo Dario Miale il collettivo artistico Sano/ sano che documenta la realtà in chiave
ironica. Le sue ceramiche di cui non c’era bisogno sono riproduzioni di oggetti di uso quotidiano, in dimensioni reali, prive di funzionalità ma cariche di significati estetici e concettuali. Sui due piani della galleria, troveremo panini al latte, popcorn, bibite gassate, stelle filanti, bandierine, regali, scarpe, i palloni arancioni, tutto plasmato nella terracotta. L’installazione è un elogio ai compleanni passati, dall’aura anni Settanta/Ottanta e sarà visitabile fino al 22 dicembre 2022. s l
GIORGIO DI PALMA
Festa di compleanno 27 ottobre - 22 dicembre 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Meme Gallery, Milano
Da martedì a venerdì 15.30 - 19.00
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.memegallery.it
MARIO ZAMMIT - LEWIS
Antonella Serratore
“DAL GIORNO ALLA NOTTE” - 2019, olio su tela, 90x90 cm. (trittico) antonellaserratore@libero.it
Pizzolante
La mostra a FuturDome
di rebecca ManitiUna nuova mostra anima gli spazi di FuturDome a Milano: “Matteo Pizzolante. La linea che ci divide dal domani”
A cura di Atto Belloli Ardessi, propone nuove opere site specific sviluppate in relazione alle peculiarità spaziali e alla storia degli ambienti espositivi di FuturDome. Matteo Pizzolante utilizza immagini digitali e software come strumenti per rappresentare e ri-descrivere lo spazio interrompendo la dinamica della cronologia. Partendo dalla modellazione 3D, Pizzolante crea composizioni uniche in cui unisce memoria e immaginazione. Le sue opere riabili-
Matteo Pizzolante
Amobarbital: Cielo Blu 2022, stampa su cartongesso, profili acciaio 270x360x10 cm. Ph. Atto. Courtesy FuturDome
tano stati d’animo e concetti come lentezza e dilatazione del tempo, in contrasto con la velocità della quotidianità, un cambiamento di intensità che comporta una riduzione del presente.
“Nei lavori di Pizzolante il passato non smette mai di riconfigurarsi e l’immagine diventa pensabile solo in una perenne ri-costruzione della memoria se non dell’ossessione. - spiega il curatore - Nella vita, dove la percezione è calibrata per la sopravvivenza, progettare, costruire una architettura prima della sua comparsa, è come ricordarsi di un luogo in cui non siamo mai stati.” Nel cortile del Palazzo troviamo “Honeycomb of a Moon (Hyperion)”, realizzato con materiale di derivazione aerospaziale già posato in FuturDome come isolante termico, con cui l’artista attiva una correzione ottica del
MATTEO PIZZOLANTE
La linea che ci divide dal domani FuturDome Milano
October 27, 2022 - January 28, 2023
FuturDome is pleased to present “La linea che ci divide dal domani”, a solo show by Matteo Pizzolante, curated by Atto Belloli Ardessi. The project presents a new body of site-specific artworks developed in relation to the spatial peculiarities and the history of FuturDome’s exhibition spaces, as well as to the materials that redefine its building shell, activating a change of temporal intensity that entails a subtraction of the present. The exhibition investigates the instant from which the reconstruction of the narrative of an event originates, determining how a memory switches from its state of inert sensibility to its state of active sensibility. The title of the exhibition is conceived in reference to the imaginary line drawn on the earth’s surface that determines the change of date, at the 180th meridian. The traveler moving from Asia to America must count the same date twice, while the one going in the opposite direction must skip a day. A ripple/ paradox of time, a gap materialized in the 21 hours time zone separating the border between Russia and Alaska, in the middle of the Diomede Islands in the Bering Strait. Two islands visible to the naked eye just over three kilometers apart where it is possible, by crossing them, to retrace an instant of time and reshape our memory into a lucid vision of our own past or vice versa. In Pizzolante’s works, the past never stops reconfiguring itself and the image can appear possible only in a perpetual re-construction carried out by memory, if not by obsession. s l
piano orizzontale dell’edificio ricoperto da una pavimentazione disegnata da Gaudí nel 1904 Il progetto di Pizzolante mira a ricostruire un evento portando lo spettatore in quell’episodio, dandogli le sensazioni di quello che è successo, portandolo in quella
realtà. Visitando la mostra, questa sensazione è forte nell’installazione che ripropone un attentato dinamitardo al Nuovo Caffè Paisiello di Lecce: si insinua nello spettatore una sensazione di spaesamento, attraverso uno slittamento temporale e spaziale. s l
MATTEO PIZZOLANTE
La linea che ci divide dal domani 27 ottobre 2022 - 28 gennaio 2023 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) FuturDome, Milano
INFO T. +39 02 87186745
Da mercoledì a sabato 9.30 - 19.30
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.futurdome.org
Armanda Verdirame
Il verde della speranza, il bianco a rappresentare la fede e il rosso l’amore: le tre virtù teologali. Varese si è tinta di questi tre colori, che in tre bande verticali di eguali dimensioni formano il nostro vessillo. Per celebrare i 225 anni dalla nascita della bandiera nazionale, la città lombarda ospita una manifestazione che coinvolge più di 160 artisti italiani. Simbolo di indipendenza ed emancipazione, il tricolore ci accompagna in un percorso che ha coinvolto una grande quantità di associazioni ed enti, e che occupa piazze, negozi, sale pubbliche e gallerie. 225 opere in una mostra diffusa e sparse in tutta la città che diventa un enorme museo all’aperto. Questa celebrazione è stata promossa dal Circolo degli Artisti, dall’Associazione Culturale Europea di Ispra, dal Gruppo Alpini di Varese e dalla Società Storica della Varesina, con il patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione Lombardia, della
Provincia e dal Comune di Varese e dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto. L’evento ha impegnato scuole, musei, forze armate, e persino la Canottieri Varese e la Canottieri Graviate. Il compleanno del tricolore è diventato così un momento di socialità, dove condividere la nostra storia ma anche progettare insieme un futuro migliore, costituito da nuove idee e dalla forza della collettività. Un mese di iniziative con in programma dibattiti, momenti solenni, cortei e mostre, dove ogni opera è una personale interpretazione della bandiera: quei tre colori che hanno diversi significati e che nel tempo, come per la nostra storia, sono mutati. Tra gli artisti partecipanti citiamo Isabella Rigamonti, Dario Brevi, Davide Ferro, Vittorio Valente, Mattia Consonni, Alfredo Rapetti Mogol, Peter Hide 311065, Francesco de Molfetta, Gianni Depaoli, Andrea Bassani, Renzo Nucara, Gianni Cella e tanti altri. s l
GRAZIANO BASTER
Victoria Lomasko
In mostra a Brescia
di FlaVio ennante
Paesaggio 2022
olio su tavola, 15x20cm.
Considerata dalla critica e dalla stampa anglosassone come la più importante artista sociale grafica russa, Victoria Lomasko è sostanzialmente ancora sconosciuta al pubblico italiano, anche se i suoi libri sono stati da tempo tradotti in inglese, tedesco, francese e spagnolo.
A lei è dedicata la mostra “Victoria Lomasko. The Last Soviet Artist”, presentata dal Comune di Brescia, la Fondazione Brescia Musei ed dal Festival della pace, a cura di Elettra Stamboulis, visitabile fino al prossimo 8 gennaio presso il Museo di Santa Giulia di Brescia. Il progetto espositivo dell’artista dissidente russa intende presentare una sua vasta personale con un percorso ideato specificatamente per gli spazi di Brescia, dove Lomasko trascorrerà un periodo in residenza per la realizzazione di opere site-specific, dedicato a quanto sta vivendo e osservando negli ultimi mesi.
La ricerca artistica di Lomasko permette di ricostruire in modo minuzioso la storia sociale e politica della Russia dal 2011 a oggi: dalle manifestazioni anti-Putin che l’artista ha disegnato dal vivo con un tratto originale e immediatamente riconoscibile, alle rappresentazioni della “profonda Russia”, quella dei dimenticati e marginali, che da sempre costituiscono i suoi soggetti preferiti. Con questo nuovo progetto Fondazione Bre-
scia Musei prosegue il format espositivo dedicato alla narrazione del contemporaneo attraverso l’arte, in un dialogo col quale vengono interpretati i più significativi fenomeni storici attuali. Le precedenti mostre di Zehra Doğan e di Badiucao hanno riscontrato un grande successo di pubblico con oltre 50.000 accessi, confermando il Museo di Santa Giulia come sede di scoperta di grandi artisti internazionali inediti nel nostro Paese. L’arte contemporanea e diritti umani trovano in questa articolata iniziativa un punto di sintesi nella rivelazione di artisti dissidenti e attivisti, per lo più inediti in Occidente s l
In alto: Victoria Lomasko part of series “Garden of Generation” 3 drawings A3, 2020-21, paper, watercolor, black and color ink, the size of each drawing is 296x416 mm.
A sinistra: Victoria Lomasko Moscow: A Generational Battle 12 from the book The Last Soviet, two of them A3 and 12 sketches, 2021
VICTORIA LOMASKO
The Last Soviet Artist
11 novembre 2022 – 8 gennaio 2023
Museo di Santa Giulia, Brescia
INFO T. +39 030 2977833
Paesaggio 2022
olio su tavola, 18x24cm.
Da martedì a domenica 10.00 - 18.00
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Marinella Senatore
Sculture di luce
Un’occasione unica quella che abbiamo grazie alla rassegna “Marinella Senatore. Sculture di luce alla Venaria Reale”: l’opera “Assembly” è ammirabile nella piazza dell’Annunziata di Venaria, fulcro del monumentale centro storico alle porte di Torino, fino all’8 gennaio 2023. Assembly si ispira alle tradizionali strutture architettoniche illuminate che venivano utilizzate nelle celebrazioni pubbliche all’aperto nel sud Italia. Un’evocazione delle feste barocche che, grazie agli apparati effimeri, mutavano l’aspetto delle Residenze Reali e delle città sede delle corti. Nell’Anticamera dei Valletti a piedi della Reggia di Venaria, fino al 5 febbraio, su iniziativa di Guido Curto, direttore del Consorzio e referente scientifico del progetto, grazie alla collaborazione con la galleria Mazzoleni, troviamo sei sculture di luce della Senatore. Tutte le opere di Marinella Senatore presenti a Venaria sono state concepite per garantire consumi energetici sostenibili, realizzate con luce LED e al neon mercury-free, un’innovativa tecnologia che permette di produrre lampade prive di mercurio s l
Marinella Senatore - Dance First Think Later 2021, tubi di vetro con miscela di gas priva di mercurio (greeNeon) montati su struttura in acciaio verniciato, 120x120x15 cm. Ph. Renato Ghiazza
Courtesy l’artista e Mazzoleni London
Marinella Senatore - We Rise by Lifting Others 2022, tubi di vetro con miscela di gas priva di mercurio (greeNeon) montati su struttura in acciaio verniciato. Ph. Renato Ghiazza
Courtesy l’artista e Mazzoleni London
Art Collection by Anastasia Vasilyeva
di rebecca Maniti Marinella Senatore - Assembly 2021, lampadine LED e tecnica mista su struttura in legno e metallo, due elementi, 636x1400x400 cm. cad. Sculture di luce alla Venaria Reale. Ph. Renato GhiazzaLUCA TADDEINI
Béance Un viaggio emozionante di
ettore tiretto
L’Arsenale di Iseo ospita la mostra “Béance. Materia e immagine del desiderio”, curata da Ilaria Bignotti e Camilla Remondina, col patrocinio del Comune d’Iseo. L’esposizione presenta le opere di quattro artisti italiani contemporanei, Alberto Gianfreda (Desio, 1981), Valentina Palazzari (Terni, 1975), Francesca Pasquali (Bologna, 1980) e Laura Renna (San Pietro Vernotico, 1971), la cui ricerca è accomunata dal frequente utilizzo di materiali industriali, tessili e ceramici in un’ottica di recupero e trasformazione della loro storia e della cultura che custodiscono. Gianfreda impiega frammenti ceramici di contenitori e oggetti destinati ad altro uso, per realizzare arazzi materici di spiccata intensità, crea sculture formate da vasi spezzati e poi ri-assemblati su maglie metalliche. Palazzari utilizza cavi elettrici industriali di grandi dimensio-
BÉANCE
Materia e immagine del desiderio 22 ottobre 2022 - 08 gennaio 2023 Fondazione l’Arsenale, Iseo INFO segreteria.arsenaleiseo@gmail.com Giovedì e venerdì 15.00 - 18.00 Sabato e domenica 10.30/12.30 - 15.00/18.00
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.fondazionearsenale.it
ni e affida a tessuti resistenti il compito di tener traccia del mutamento scaturito dall’alchimia dell’acqua e del ferro. Pasquali accoglie i visitatori all’ingresso dell’Arsenale con un’installazione formata da una miriade spazzole togli ragnatele, che diventano varco e accesso alla mostra e, metaforicamente, a quel patrimonio di ricordi che l’opera d’arte attiva nel visitatore. Renna lavora invece con i materiali tessili a comporre grandi arazzi che, con forme evocative, rimandano a una sapienza manuale antica. Le opere dei quattro artisti agiscono sullo spettatore come stimolo per un processo cognitivo profondo, risvegliando nel loro inconscio immagini e parole, forme e possibili metafore di un’unità perduta.s l
Sotto: Valentina Palazzari - 100 cavi, 2020, cavi elettrici per La città ideale. Ex convento di San Francesco, Mirandola. Ph. Jacopo Valentini
l’artista.
Elisabetta BOSISIO
info@elisabettabosisio.it www.elisabettabosisio.it
FRAMMENTO 2021, cenere e frammento arrugginito, trovato e raccolto 30x30 cm.
Resilienza alla Kunst Meran
Città del Messico nel ‘68, l’atleta Tommie Smith, alzò il pugno al cielo, rivendicando l’orgoglio di appartenere alla comunità afroamericana, ancora oggi vittima di prepotenze ed abusi. In mostra anche Regina Josè Galindo proietta sul proprio corpo nudo diapositive che riportano articoli di giornale sugli innumerevoli casi di violenza contro le donne guatemalteche. Una mostra che affronta temi discussi da moltissimo tempo e che non hanno trovato ancora una soluzione. La violenza persiste e nulla sembra cambiare, mietendo ogni anno troppe vittime. Siamo vicini alla comunità iraniana e soprattutto alle sue donne, esempio di come la lotta contro i soprusi non si esaurirà mai finché si troverà il coraggio di combattere. Di seguito il nome di tutti gli arti-
sti che partecipano alla mostra: Cana Bilir-Meier, Monica Bonvicini, Rosalyn D’Mello, Regina José Galindo, Silvia Giambrone, Philipp Gufler, Giulia Iacolutti, Paulo Nazareth, Dan Perjovschi, Adrian Piper, Puppies Puppies, Sven Sachsalber e Giuseppe Stampone. s l
TURNING PAIN INTO POWER
15 ottobre - 29 gennaio 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Kunst Meran Merano Arte, Merano
INFO T. +39 0473 212643
Da martedì a sabato 10.00 - 18.00 Domenica e festivi 11.00 - 18.00
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.kunstmeranoarte.org
Art Fair
Fiere, manifestazioni ed esposizioni internazionali International fairs, exhibitions and exhibitions
Italia Europe
BERGAMO
Bergamo Arte Fiera 13-15 gennaio 2023 www.bergamoartefiera.it
BOLOGNA
Arte Fiera 3-5 febbraio 2023 www.artefiera.it
MiArt 14-16 aprile 2023 www.miart.it
ROMA
Roma Arte in Nuvola novembre 2023 www.romaarteinnuvola.eu
Milano Scultura settembre 2023 www.milanoscultura.com
MONTICHIARI (BS)
Expo Arte 25-26 febbraio 2023 www.expoarteweb.it
PADOVA
FORLI’-CESENA
Vernice ArtFair 17-19 marzo 2023 www.verniceartfair.it
Arte Forlì Contemporanea 25-27 novembre 2022 www.fieracontemporanea.it
GENOVA
Arte Genova 10-13 febbraio 2023 www.artegenova.com
Arte Padova 10-13 novembre 2023 www.artepadova.com
TORINO
Artissima novembre 2023 www.artissima.art
AMSTERDAM (NL)
Affordable Art Fair october, 2023 www.affordableartfair.com
BARCELONA (ES)
Loop Fair november, 2023 www.loop-barcelona.com
BASEL (CH)
Art Basel june 15-18, 2023 www.artbasel.com
Flashback novembre 2023 www.flashback.to.it
Liste Basel june 12-18, 2023 www.liste.ch
PARMA
ArtParma
4-5 e 10-11-12 marzo 2023 www.artparmafair.it
VENEZIA
La Biennale di Venezia aprile-novembre 2024 www.labiennale.org
Rhy Art Salon Basel june 15-18, 2023 www.rhy-art.com
BERLIN (DE)
Berlin Art Week september 13-17, 2023 www.berlinartweek.de
PAVIA
PaviArt 1-2 aprile 2023 www.paviart.it
MILANO
Mia Photo Fair 23-26 marzo 2023 www.miafair.it
PAT novembre 2023 www.patpavia.it
VERONA
ArtVerona ottobre 2023 www.artverona.it
Positions Berlin september 14-17, 2023 www.positions.de
BRUXELLES (BE)
Art Brussels april 20-23, 2023 www.artbrussels.com
Brafa jan.29-feb.22, 2023 www.brafa.be
CHESTER (UK)
Chester Arts Fair november, 2023 www.chesterartsfair.co.uk
COLOGNE (DE)
Art Cologne november 15-19, 2023 www.artcologne.com
GENEVE (CH)
Art Genève january 19-22, 2023 www.artgeneve.ch
KARLSRUHE (DE)
Art Karlsruhe may 4-7, 2023 www.art-karlsruhe.de
LONDON (UK)
Frieze London october, 2023 www.frieze.com
London Art Fair january 18-22, 2023 www.londonartfair.co.uk
MADRID (ES)
Arco Madrid february 22-26, 2023 www.ifema.es/arco-madrid
Art Madrid february 23-27, 2023 www.art-madrid.com
MARBELLA (ES)
Art Marbella november, 2023 www.marbellafair.com
MONTE-CARLO (MC)
Art Monte-Carlo july, 2023 www.artmontecarlo.ch
PARIS (FR)
Paris+ par Art Basel october 19-22, 2023 www.artbasel.com
World
CAPE TOWN (ZA)
Investec Cape Town Art Fair february 17-19, 2023 investeccapetownartfair.co.za
CHICAGO (US) Expo Chicago april 13-16, 2023 www.expochicago.com
DUBAI (AE)
Art Dubai march 3-5, 2023 www.artdubai.ae
HONG KONG (CN)
Art Basel Hong Kong march 23-25, 2023 www.artbasel.com
MIAMI BEACH (US)
Art Basel Miami Beach december 1-3, 2022 www.artbasel.com
INNSBRUCK (AT)
ArtFair Innsbruck november 2-5, 2023 www.artfair-innsbruck.com
Art Paris march 30-april 2, 2023 www.artparis.com
Affordable Art Fair may 18-21, 2023 www.affordableartfair.com
LOS ANGELES (US)
LA Art Show february 15-19, 2023 www.laartshow.com
MELBOURNE (AU)
Affordable Art Fair august 31-sept. 3, 2023 www.affordableartfair.com
MEXICO CITY (MX)
NEW DELHI (IN)
India Art Fair february 9-12, 2023 www.indiaartfair.in
NEW YORK (US)
ArtExpo NewYork march 30-april 2, 2023 www.artexponewyork.com
SHANGHAI (CN)
Shanghai Art Fair november, 2023 www.theshanghaiartfair.com
SINGAPORE (SG)
Affordable Art Fair november, 2023 www.affordableartfair.com
TOKYO (JP)
Art Fair Tokyo march 10-12, 2023 www.artfairtokyo.com
TORONTO (CA)
Art Toronto october 26-29, 2023 www.arttoronto.ca
VANCOUVER (CA)
ISTANBUL (TR)
CI contemporary istanbul september, 2023 contemporaryistanbul.com
LISBOA (PT)
Arco Lisboa may 25-28, 2023 www.ifema.es/arco-lisboa
VIENNA (AT)
Vienna Contemporary september 7-10, 2023 www.viennacontemporary.at
ZURICH (CH)
Art International Zurich october 13-15, 2023 www.art-zurich.com
Zona MACO february 8-12, 2023 www.zonamaco.com
Art! Vancouver may 4-7, 2023 www.artvancouver.net
Per visualizzare l’elenco completo aggiornato inquadra con il tuo smartphone il codice QR e collegati al nostro sito ufficiale: www.biancoscuro.it/art-fairs
Paris+ par Art Basel
Paris+ par Art Basel
Una fiera nata grande!
Una fiera nata grande!
di Vincenzo chetta di Vincenzo chettaL’edizione inaugurale di Paris+ par Art Basel si è chiusa domenica 23 ottobre, dopo una settimana stratosferica dove 156 gallerie, provenienti da 30 paesi, hanno partecipato ad un evento che ha amplificato la posizione internazionale di Parigi come capitale culturale. 40.000 i visitatori nei 5 giorni di apertura ne hanno decretato il successo, anzi, il trionfo, poichè nessuno sarebbe stato in grado di realizzare dal nulla un evento artistico di tale portata in soli 9 mesi. Chapeau! Paris+ par Art Basel ha accolto il Presidente francese Emmanuel Macron, il Ministro francese della Cultura Rima Abdul-Malak e
la First Lady Brigitte Macron. Durante la sua visita, il Presidente Macron si è congratulato con Art Basel per aver reinventato una vera fiera internazionale d’arte a Parigi. “Credo che questa settimana segni una svolta per la comunità artistica francese, in cui gli attori culturali di Parigi si sono riuniti per presentare, sulla scena globale, il meglio di ciò che la città ha da offrire”, ha affermato Clément Delépine, Direttore Paris+ par Art Basel. “L’entusiasmo nelle sale e in tutta la città testimonia il rinnovato slancio che ha reso possibile lo straordinario successo di questa prima edizione” “Questo è un momento davvero storico per Art Basel - ha affermato Marc Spiegler, Global Director, Art Ba-
sel - Nonostante avessimo solo nove mesi per prepararci, questo è stato uno show forte. I collezionisti arrivati da tutto il mondo sono stati premiati con la massima qualità delle opere d’arte negli stand. Non avremmo potuto sperare in un debutto migliore in questa meravigliosa città, la cui scena culturale continua a rafforzarsi”. Le gallerie partecipanti hanno così rimarcato le loro esperienze dell’edizione di debutto: “Mi aspettavo che Paris+ par Art Basel fosse una fiera vivace e dinamica, ma ora, penso che si sarebbe dovuta chiamare Paris+++. Un ottimo lavoro in poco tempo! Nei giorni di fiera ho incontrato persone provenienti da tutto il mondo. Ho incontrato il Presidente Macron e il Ministro della Cultura Abdul-Malak, presenti all’evento per sostenere la fiera e le gallerie, questo è un grande segno. Dimostra che la cultura in Francia è a al centro dell’agenda attuale, e pone la Francia al centro della cultura nel mondo!”
Lorenzo Fiaschi, Co-fondatore e Direttore Galleria Continua “Art Basel è il PLUS per Parigi! La fiera e la sua organizzazione hanno rafforzato l’energia artistica di Parigi. Abbiamo visto molti collezionisti, americani ed asiatici, le ven-
Nella pagina alcune foto del vernissage di Paris+ par Art Basel
dite sono state tante e il pubblico ha potuto scoprire nuovi talenti e maestri moderni. Non potrei sognare di più per Parigi.”
Kamel Mennour, Fondatore Kamel Mennour
“Un grande successo per la prima di Art Basel a Parigi. Abbiamo assistito ad una profusione di clienti internazionali, un pubblico raramente visto a un evento di questo tipo a Parigi. Questa prima edizione probabilmente annuncia il ritorno di Parigi al centro del mercato dell’arte.”
Benoît Sapiro, Fondatore Galerie Le Minotaure Oltre al Grand Palais Éphémère, la fiera ha presentato un programma culturale in collaborazione con le istituzioni parigine, dal Jardin des Tuileries al Place Vendôme passando per il Musée National Eugène-Delacroix e la Chapelle des Petits-Augustins des Beaux-Arts.
“Paris+ par Art Basel”, una fiera nata grande. s l
Arte Padova
4 giorni, 5 padiglioni, 150 gallerie e 15.000 opere di FlaVio ennante
Ha chiuso i battenti con successo, lunedì 14 novembre, la 32ª
Arte Padova, fiera di arte moderna e contemporanea. “Con ArtePadova abbiamo ampiamente superato gli obiettivi prefissati – precisa Nicola Rossi, Direttore della fiera – ed il bilancio molto positivo dimostra che, nonostante il momento difficile, questa vivacità del mercato si è tradotta anche in acquisti di opere importanti e quindi in buoni investimenti per l’arte che rappresenta ancora un settore in cui investire. Un incentivo quindi per l’economia e naturalmente per la cultura”.
Arte Padova ha saputo riunire in 5 padiglioni circa 15.000 opere di artisti di grande prestigio internazionale, dando anche agli autori emergenti la possibilità di confrontarsi e proporsi nella vivace sezione dedicata CATS, dove sono stati assegnati il premio Contemporary Art Talent, vinto da Walter dell’Amico con la scultura “Chi nasce tondo non muore quadrato”, davanti a Alessandra Lanese con il quadro “Paris NY” e Matteo dal Santo con “Railways to infinity”. Il Premio Banca Mediolanum è andato invece a Monica Vaccari, mentre il premio under 30 Show and Tell – pensa crea
mostra è stato vinto dall’installazione “Null–Topia” dell’artista Tao Han.
In 4 giorni Arte Padova ha proposto opere appartenenti a 32 correnti del ‘900 e oltre, selezionate da 150 galleristi, mettendo assieme nomi del calibro dei contemporanei Jeff Koons, l’artista vivente più quotato al mondo o l’arte geniale e camaleontica della giapponese Yayoi Kusama, i più celebri Street artist Bansky, Mr. Brainwash, Obey, ma anche gli italiani Tv Boy e Tony Gallo e Giuliano Grittini maestro della Pop Art; e il gotha dell’arte moderna, tra cui spiccano: Picasso, De Pisis, Guttuso, Sironi, Pomodoro, Balla, De Chirico, Guidi, Morandi, Vedova, Rotella, Festa, Hartung, Capogrossi, Campigli, Warhol, Haring, Duchamp, Ligabue. s l
[1] Da sinistra: Vincenzo Chetta (dir.BIANCOSCURO), Daniela Malabaila (capored. BIANCOSCURO), Francesco De Molfetta e Giorgio Laveri [2] C. Pasini - Spirale Arte, Milano
P. Atchugarry - Galleria Tonelli, Milano
G. Laveri - RossoVermiglioArte, Padova
Galleria Poggiali
P. De Cuarto - Bellenghi Contemporary Art
G. Boldini - Tornabuoni Art
[3]
Claudio Detto
CARAMBOLA 2022, smalto e acrilico su tela, 70x100 cm. claudiodettoart@gmail.com dettoc Detto Arte Moderna
Gabriele DoGlietto
ARTfair Innsbruck 2022
Evento concluso con il ritorno ad un elevato numero di pubblico
di Vincenzo chettaLa 26ª edizione di ARTfair Innsbruck si è conclusa domenica con un nuovo record di visitatori, “Siamo finalmente tornati al numero di visitatori precedenti al periodo covid, e siamo rimasti davvero soddisfatti dall’elevato numero di collezionisti e professionisti del mondo dell’arte. Questo è un chiaro segnale per Innsbruck come città d’arte e capitale dell’arte. Per una fiera d’arte in particolare, sono importanti anche i feedback delle gallerie e degli artisti che espongono. E anche qui, dopo gli ultimi due anni difficili per gli artisti, si sono registrate nuovamente vendite ben note e gli espositori sono molto soddisfatti”, dichiara Johanna Penz, Fondatrice e Direttrice della fiera austriaca. Il vernissage all’Olympiaworld di Innsbruck, è stato una sontuosa festa con migliaia di invitati. Tutti pienamente soddisfatti dalla varietà di opere d’arte e soprattutto dalla numerosa presenza di giovani artisti. “Le vibrazioni positive le ho avvertite nella serata di inaugurazione, le stesse sono poi sono state confermate dall’afflusso di visitatori durante i giorni di fiera. Sono molto contenta del successo della fiera. Ciò dimostra ancora una volta che il Tirolo ama l’arte e che Innsbruck è la capitale dell’arte austriaca”, ha affermato con entusiasmo Johanna Penz. “L’arte vive anche di talk”, conferma la Direttrice Penz, attribuendo grande importanza alla tradizionale tavola rotonda organizzata
da ARTfair Innsbruck che si è svolta sabato 29. “L’arte moderna può migliorare o cambiare il mondo?” è stato il talk organizzato da ARTfair Innsbruck, in collaborazione con il Senat der Wirtschaft Österreich (Senato austriaco per l’economia) ed il MC Tirol. I partecipanti al talk, moderati da Barbara Runggaldier sono stati Hans Harrer (Presidente del Senato economico), Werner Böhler (gallerista Art-Galerie am Hofsteig), Carla Rumler (Direttore culturale ai Mondi di Cristallo Swarovski), Jürgen Norbert Fux (artista), Martin Rehrl (artista) e Johanna Penz (fondatore e direttore di ARTfair Innsbruck), sul palco hanno discusso la necessità di adeguare leggi e fisco per creare un reddito migliore per gli artisti e per facilitare il commercio per clienti e galleristi.
La prossima edizione è fissata dal 2 al 5 novembre 2023, sempre all’Olympiaworld di Innsbruck. s l
In alto a destra Vincenzo Chetta, Direttore di Biancoscuro con Johanna Penz, Direttrice di ARTfair Innsbruck.
Nella pagina i visitatori presenti alla 26ª edizione di ARTfair Innsbruck.
In basso a destra i partecipanti al Talk: da sinistra: Barbara Runggaldier, Carla Rumler, Johanna Penz, Werner Böhler, Martin Rehrl, Hans Harrer
FRANCESCO BIONDO
PAT Pavia
Arte accessibile al Castello di Belgioioso
di Vincenzo chettaConclusa il 27 novembre 2022 la 5ª edizione della mostra mercato d’arte al Castello di Belgioioso - PAT Pavia, l’anima elegante della residenza storica ha ospitato anche quest’anno la mostra collettiva che valorizza l’arte accessibile.
Questa edizione è stata ancora più grande: tra le sale del trecentesco Castello sono stati esposti oltre 500 artisti, tra pittori, scultori e fotografi italiani con opere uniche ed originali. Presente anche l’artista pavese Lele Picà con l’anteprima della
serie New Balloons. “Il tradizionale uomo col cappello dell’artista, lascia andare il suo palloncino - spiega l’artista - comincia forse una nuova evoluzione artistica, e umana: il sogno non rimane più ancorato alla mano e al cuore del suo creatore; ma prende la forza di volare via. È realizzato, è compiuto. Ritorna al mondo come un bene per sé e per gli altri. La materia acquista forza e il palloncino colorato diventa un’opera a sé stante. Nella texture solida ma delicata del legno, o ruvida ma fragile della carta, si incarnano i desideri di ciascuno di noi, attraverso incroci di sfumature di colori, geometrie ed armonie”. BIANCOSCURO ha avuto il piacere di esibire la sua selezione di artisti contemporanei insieme ai vincitori del Premio Art Exhibition al BIANCOSCURO Art Contest 2022. Gli artisti presenti selezionati da BIANCOSCURO Art Magazine erano: Elisabetta Bosisio, Igor Grigoletto, Ester Crocetta, Svetlana Borisova, Alfredo Caldiron, Francesco Biondo, Claudio Detto, Daru, Patricia Dinu, Sandro Frinolli
Puzzilli, Antonella Laganà, Gabriele Marchesi, Mauro Martin, Antonella Serratore. Invece i partecipanti selezionati da BIANCOSCURO Art Contest erano: Francesco Bellissimo, Khrissy, Gianni Depaoli, PierGiò, Paola Esposito, Daniela Ghione, Laura Matteoli, Mauro Pavan, Roberto Pino, Pupi Perati, Natalia Schäfer, Ingrid Steckelberg. Buono l’interesse del pubblico e notevoli gli scambi commerciali che collocano il PAT al Castello di Belgioioso, uno degli eventi artistici più floridi del Nord Italia. s l
ANTONELLA LAGANÀ
IN FIERI 2011, acrilico su tela, 100x100 cm. Opera donata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
antonella.lagana.12 lagana2.al@gmail.com www.antonellalagan.it antonellalagan
Trovi
NFT Monky Contamination
Un nuovo progetto “corale” che vede “Monky” protagonista di chiara canali
Secondo Jason Bailey (AKA Artnome) la miglior definizione di Crypto Arte è “quello che succede quando tutti possono partecipare”.
Il progetto in divenire NFT MONKY CONTAMINATION, ideato da Renzo Nucara, parte da questo assunto di “partecipazione” che è anche uno dei pilastri fondamentali della comunità degli NFT artists: la condivisione e la relazionalità tra i membri, che ne ha permesso la nascita e la diffusione di un movimento artistico globale, in continua espansione, senza limiti geografici o temporali.
Gli artisti e i creativi di tutto il mondo possono essere collegati fra loro istantaneamente, in maniera fluida e ubiqua, reinventando totalmente l’idea di comunità dell’arte ed espandendo i confini della creatività oltre qualsiasi limite di spazio e tempo. Come racconta Renzo Nucara, tutto è nato da un messaggio di
apprezzamento del suo lavoro inviatogli spontaneamente dall’artista Niro Perrone. All’invito, da parte di Nucara, di realizzare un NFT assieme, Perrone ha risposto positivamente, dunque la proposta è stata estesa ad altri autori e si è allargata a un gruppo di circa trenta artisti. Nucara ha inviato ai colleghi una sua opera digitale della serie Time Machine (Infinite Monkey), riconoscibile per la presenza di ingranaggi che girano su se stessi incessantemente, e ha chiesto loro di intervenire a piacimento, con il proprio stile e la propria tecnica, per contaminare il lavoro iniziale. Una volta ricevuto il contributo personale dei singoli autori, Nucara ha unito in un unico file il lavoro originale con quello contaminato, in modo da ottenere una visione simultanea della variazione subita e dell’integrazione dei linguaggi.
Come Time Machine (Infinite Monkey) è un’opera in divenire, che costituisce la cellula iniziale di
un potenziale lavoro infinito costruito in una struttura modulare, così NFT MONKY CONTAMINATION si sviluppa grazie alla collaborazione, alla partecipazione e all’interazione attiva di tutti gli artisti che hanno risposto all’invito e può crescere solo grazie al contributo collettivo della comunità condivisa e allargata della Crypto Art.
Gli artisti che partecipano al progetto sono: Andrea Crespi, Alessandro Brunello, Arianna Bonucci, Badassdog, Federico Bebber, Bruno Cerboni, Black7even,
Desixart, Edaxer, Gio Roman, Insightbart, Luigi Quarta, Matermanto, Niro Perrone, Rebecca Fiaschi, Reinhard Schmid, Sim0ndee, Barbara Tosti, Svccy, Undeadlu,
Valerie Biet, Yes8Richie.
Le opere realizzate verranno esposte su “Spatial.io” ed il montaggio e la vendita saranno presso il marketplace di “Ninfa.io” s l
Sullo
Cave
Tracce d’Acqua alla base delle Civiltà: Etruria, le Vie
Le terre di mezzo, i percorsi del mito, il cammino piramidale dell’essere
[32ª puntata]
”
“ Era il capodanno tra il 31/12/2018 ed il 01/01/2019. Eleda, con i ragazzi dell’Istituto, dialogando di Arte nella Storia, avevano ormai maturato un acerbo ma ben definito stile di ricerca artistico, con cui poter procedere nel futuro. Questo “My Style” trasmesso ai giovani alunni, entusiasmava la guida a continuare sul Filo del racconto...
l tempo era passato in fretta, le ricerche sull’Etruria erano state estremamente interessanti e si agganciavano a tante altre antiche civiltà sparse nel mondo , ma ora a Sovana li aspettava Voltumna , l’essere biforme che racchiudeva in se sia l’essenza femminile che quella maschile, in un intreccio d’amore e di pace.
IEmiri la chiamava “Varima-te-takere” , l’essere con le gambe serpentiformi, unione dell’oscurità “Po” e della luce “Ao” , usciti dalla dimora Avaiki-abzu, il mare primordiale sotterraneo che diede vita al celeste maschile “Rangi” ed al femminile Terra Atuana “Papa”. (“Po” e “Ao”, guidati dal suono matematico dell’acqua prodotto dalle spirali del Mana
Generale e Individuale della dimora Avaiki-abzu, generarono il Bi_uni_ versoFinalmente Varima-te-takere fu libera/o e autolimentata/o da se stessa/o all’infinito, nel suo finalmente essere un essenza finita.)
Dopo anni di studio, per Eleda era ormai evidente che il mito polinesiano di Emiri e di Arivle poteva avere un fondamento storico, scientifico e sociale , considerando le due leonesse di pietra messe di guardia alla Tomba dei rilievi della famiglia dei Matuna a Cerveteri e a quelle di Sovana . I simboli della porta dei BiUniVersi riposti all’interno. Tracce: era ormai su quelle antichissime orme di una rivoluzionaria storia delle origini . Il mito per il team risultava fondamentale, come fu per antichi popoli nel passato remoto, preservare oracolando il linguaggio madre. Il gruppo di ricerca era ormai giunto alle Vie cave di Pitigliano, l’antica Statonia , Emiri ne era a capo e in mano aveva il disegno di S. Ainsley dell’essere Bicaudata, all’epoca detta “della Fontana”, proveniente
da “Cities and Cemeteries of Etruria” , del 1848. Una trentina di strade intagliate, tra Pitigliano, Sovana e Sorano : un lungo trekking che li impegnò nei mesi successivi, nello studio del simbolismo inciso in quei megalitici labirinti. I “Ciclopici percorsi sacri dei Giganti” , così Emiri li definì, testimoniati da rinvenimenti in zona di statuette di personaggi molto alti e con cappelli a punta, similari ai bronzetti sardi e a quelle dei Kalasha Chitral del Pakistan (dalla collezione di Paolo Graziosi, esposti al Museo Etnologico di Firenze) o agli Ostiachi della Siberia occidentale (senza dimenticare il misterioso idolo in legno di Sigir datato all’11.500 a.C. trovato in Russia nel 1890). Tutti erano accumunati da occhi grandi e sguardo profondamente intagliato nella roccia, come i giganti di Mont’e Prama a Cabras, in Sardegna, i Moai polinesiani, le colassali teste Olmeche o il guerriero di Capestrano , della popolazione indigena d’Abruzzo, visibile al Museo Archeologico Nazionale di Chieti. I ragazzi, una volta inoltrati tra gli antichi solchi del Tufo vulcanico , non riuscivano a comprendere come l’antica civiltà di Rinaldone (antenata degli Etruschi) fosse riuscita a scavare quei profondi labirinti . Modelli di scavo che non hanno riscontro in alcuna tipologia mondiale, salvo ricordare le più recenti Petra, in Giordania, o Hegra, in Arabia Saudita. Il 21 marzo 2019, giunsero al Parco Archeologico del Tufo di Sovana , via d’acqua per il fondovalle ed emblema simbolico per le sepolture che qui sono poste. Il geo magnetismo, con la vicinanza della media valle del fiume Fiora, è ancora forte. Secondo i popoli, il fiume custodiva l’energia vitale della Madre Terra: era la scienza dei popoli primitivi italici, legati al suono matematico dell’acqua, esattamente come per le guide Kahuna polinesiane , erano dottrine, non riti, tramandate verbalmente dai Locumoni. Il Parco Archeologico di Sovana si presentò con una raffigurazione staccata (e a terra) dell’essere biforme Voltumna, che li indirizzò verso la tomba oggi chiamata della Sirena . Si trovavano così davanti alla cavità disegnata da S. Ainsley nel 1848. Poco più avanti, una pietra piramidale ricordava esattamente la Piramide di Valchiarone , già visitata in precedenza, riproduzione del Fegato di Piacenza, scultura legata alla disciplina oracolare Etrusca . Erano di fronte a camere sepolcrali dell’antica Etruria, tra cui la celebre Tomba a Tempio Ildebranda , datata dalla ricerca archeologica alla seconda metà del III sec. a.C. Queste cavità furono scavate nella roccia, verso l’infraMondo BiUniVersale, caratterizzate da uno o più corridoi funerali, i Dromos , tunnel spazio temporali, arricchiti di motivi geometrici. Strutture similari a quelle neolitiche pre-nuragiche di Sant’Andrea Priu , in Sardegna, del 3500-2900 a.c., ma molto antecedenti alle Etrusche e appartenente
alla cultura di Ozieri o a quella Maya, dall’altra parte del mondo. Emiri, rivolgendosi ai ragazzi, le nuove generazioni, aggiunse: “Qui le datazioni sono ancora confuse, come le indagini archeologiche sui popoli Giganti Rinaldoniani. Fanno pensare a segreti da nascondere , ma sappiamo bene che solo la cultura ci può e potrà rendere liberi; per vivere la vita finita, ma infinita Crea_R_E_Voluta da Varima-te-takere, l’Origine.” A giugno 2019, dai finestrini del Velimana in viaggio verso Orvieto , scorrevano le dolci colline agrarie della Toscana e l’osservatorio Rinaldoniano dei megaliti di Poggio Rota del 2500/2300 a.C , scoperto nel 2005 dallo scrittore Giovanni Feo. Era evidente che qui visse una popolazione con grandi conoscenze astronomiche, legato al moto del Sole e della Luna e si ripromisero di visitare il sito in futuro. Il richiamo ad un bagno ristoratore nelle antiche sorgenti termali Etrusche, acque già conosciute ai popoli primitivi Italici e in seguito riutilizzate dai Romani, li spinse a dirigersi ai bagni de “Le Caldane”, a Gracciano : antiche acque terapeutiche ricche di calcio, che sgorgano a una temperature di circa 20 gradi tra le mura antiche e creando delle incredibili piscine naturali . Questi specchi d’acqua della preziosa media valle del fiume Fiora, li stava accompagnando lungo l’antico canyon verso il laterale Parco Naturalistico Archeologico della principesca acropoli di Vulci e al Lago del Pellicone che sorge ai suoi piedi. Eve doveva raccogliere campioni di roccia vulcanica dall’anfiteatro, tuttora interessante a livello geologico perché frutto della sovrapposizione, a partire da circa 50.000 anni fa, di ceneri, magma prodotti dal Vulcano Volsino, testimoni dell’attività geologica dei non lontani campi Flegrei . Emiri, di fronte alla maestosa cascata del lago, da sempre cornice per importanti film italiani, tornò ad aggiungere informazioni sui primitivi popoli: “ I proto Villanoviani si unirono ai Rinaldoniani e ad altri indigeni Italici per costituire la Civiltà Etrusca ; quindi la cultura del Rinaldone era una delle progenitrici e lasciò vari siti megalitici (ricordo la piramide di Bomarzo, le mura ciclopiche e l’incisione della triplice cinta (dhatu) di Alatri) in dote al primo costituirsi di un’unità italica, anche se suddivisa in libere federazioni.”. Villanoviani e Rinaldoniani avevano la stessa cultura Gilanica (al greco gyné con aggiunto il termine liberare –lyein/lyo), come la definiva Marija Gimbutas, ossia erano società fondate sul rispetto della donna e sulle pari opportunità . Entrambe condividevano il culto delle acque ed erano collaborative e pacifiche. In seguito, la sociologa e saggista Riane Eisler, al concetto di Gilania ha contrapposto quello di Androcrazia (dal greco uomo/anér, andròs con accostato il termine governo –Kratòs), per identificare il cambio sociale avvenuto in seguito. Eleda, che aveva una profonda conoscenza sulle origini del mito e sull’uguaglianza in base alle singole esigenze dei ruoli femminili e maschili
nella Storia, fece un’appunto sull’argomentazione: “ La massima attività oracolare nella preistoria era femminile , poichè il maschile per la sua forza fisica era più addetto all’approvvigionamento, ma in sostanza i ruoli si aiutavano reciprocamente. La civiltà Etrusca fu l’ultima a permettere la parola alle donne prima dell’avvento del patriarcato . La donna Etrusca era libera con una dignità ed un’autonomia similare a quella dell’uomo, infatti i figli ereditavano entrambi i cognomi dei genitori, come testimonia la Tomba dei Partuni a Tarquinia. Dunque le raffigurazioni di Voltumna erano sia femminili che maschili, solo nel tempo altre culture gli assegnarono connotati iconografici femminili negativi ed il Parco delle Meraviglie di Bomarzo ne narra la Storia... ” Il fatto che nel 450 a.C., l’antico storico greco Erodoto, affermasse che gli Etruschi erano un popolo emigrato dalla Lidia nel X sec. a.C., regione attuale della Turchia, aveva comunque una sua ragione testimoniata dal ritorno di Tangir in patria, in varie fasi storiche nel tempo, e nel suo pacifico lungo migrare per trasmettere la conoscienza. 25e apPunto: “La Crea_R_EvoluZione dell’artè, era dunque una nuova sorte di Revoluzione Pacifica, archivio di una memoria Perduta e Cuore del Mito”. Il team si stanziò in questo territorio fino alla prima settimana di gennaio 2020. Orvieto ormai li attendeva con le sue cavità, i misteri e con in testa le domande suggerite da Eleda qualche mese prima a Cerveteri, riguardanti il perché del continuo mutamento della pratica della sepoltura di questa civiltà e dove portassero le porte dell’aldilà, rappresentanti gli ingressi della Bi_Uni_Versalità infinita...
Adele Arati artiStà [...] continua sul prossimo numero di BIANCOSCURO
Ogni riferimento a cose e persone è puramente casuale, le parti culturali sono vere e il reale si unisce all’intreccio del Filo virtuale della Fantasia Crea_R_ Evolutrice. Una Linea aKa, presente in ogni mia opera, dove tutto ebbe un 00_R_Inizio, in questa saga artistica Fanta-ma-Scientifica, per il bene comune Finito-ma-Infinito, in memoria del Popolo_00.
Testi liberamente tratti dai miei futuri Romanzi Artistici Fanta-ma-Scientifici. <Opere d’art’è di Scrittura CreAttiva, aaParole con apPunti, Tavole AlgoRitmiche d’artiStà>
Per maggiori informazioni www.adelearati00.com www.appunti00.com
Non solo l’immaginario, ma molto di più
Il MAST di Bologna “ritrae” la fotografia
di lucia GarneroStraordinario evento espositivo, esito di un esemplare lavoro di ricerca, “Image Capital”, al MAST di Bologna dal 22 settembre all’8 gennaio 2023, è un ambizioso progetto che narra ed esamina la fotografia come forma d’arte e come strumento di creazione, elaborazione, archi-
viazione, protezione e scambio di informazioni visive. Il ricco e complesso allestimento, realizzato a cura di Francesco Zanot, rappresenta il risultato di quattro anni di lavoro e di intensa collaborazione tra il fotografo Armin Linke e la storica della fotografia Estelle Blaschke, ricercatrice dell’Università di Basilea. Hanno
svolto un ruolo determinante, in termini di contributi narrativi ed espositivi, il Museum Folkwang di Essen, il Centre Pompidou di Parigi e la Deutsche Börse Photography Foundation di Francoforte/Eschborn. Il percorso è interamente focalizzato sulla fotografia come protagonista: lo spettatore è portato a
SANDRO FRINOLLI PUZZILLI
Immagini Magnum
La cronaca, la storia ed il costume del nostro Paese
di Mario GaMbatesaIl Palazzo Vescovile di Portogruaro presenta, dall’8 ottobre 2022 al 5 febbraio 2023, la mostra “L’Italia di Magnum. Da Robert Capa a Paolo Pellegrin”, una straordinaria carrellata di oltre cento immagini che raccontano la cronaca, la storia e il costume del nostro paese negli ultimi 70 anni. Un progetto che porta, per
la prima volta in città, i grandi fotografi dell’agenzia fotografica Magnum Photos, fondata a New York nel 1947, un’iniziativa di respiro internazionale che intende promuovere e valorizzare la Città di Portogruaro e l’intero territorio della Venezia Orientale. La mostra, curata da Walter Guadagnini con Arianna Visani, gode del patrocinio della Regione
del Veneto, è organizzata dal Distretto Turistico Venezia Orientale con SUAZES, la collaborazione di Magnum Photos e Camera. Gli autori sono chiamati a raccontare eventi grandi e piccoli, personaggi e luoghi dall’Italia dal dopoguerra ad oggi, in un affascinante intreccio di fotografie celeberrime e di altre meno note, di luoghi conosciuti in tutto
Trovi
le della politica italiana. Una decina di fotografie di Ferdinando Scianna aprono gli anni ‘80: sono le immagini di un Berlusconi in versione imprenditore di successo, appena prima della discesa in politica. Gli scatti di Thomas Dworzak ci riportano alle drammatiche giornate del G8 di Genova. Peter Marlow invece ci fa
rivivere la tragica vicenda della guerra nella ex Jugoslavia, narrata dagli occhi dei soldati americani su una portaerei al largo delle coste italiane. Infine troviamo Paolo Pellegrin che chiude il decennio, con le immagini della folla assiepata in Piazza San Pietro nella veglia per la morte di Papa Giovanni Paolo II e con quelle di
un’altra folla, quella dei migranti su un barcone, tragico segnale dell’attualità. Una mostra che vuole ripercorrere gran parte delle nostre vicende storiche, raccontate attraverso l’occhio attento e vigile di chi quella storia l’ha vissuta s l
Purgatorio pittoscultura, spray e bruciature, poliestere 125x59x4 cm.
Nick Parrino
1943. La Sicilia Liberata di elena seno
Di Nick Parrino non si sa molto. È certo che lavorasse per l’Office of War Information utilizzando tutti i mezzi di comunicazione a disposizione del tempo, per favorire la conoscenza dello svolgersi delle operazioni belliche, delle politiche di guerra e delle attività del governo americano. Potè così fotografare vari fronti di guerra tra cui il Nord Africa, il Medio Oriente e l’Italia, continuando poi a lavorare come fotografo anche nel dopoguerra. Morì nel 1979 a Cleveland, nell’ Ohio, lasciandoci i suoi scatti come testimonianza di un periodo denso di emozioni, tra vincitori e vinti, tra tragedia e speranza. La mostra, intitolata “1943. Volti e luoghi della Sicilia liberata”, presenta al Phil Stern Pavilion a Le Ciminiere di Catania, documenta lo storico sbarco in Sicilia degli Alleati
Lo stesso Phil Stern, nato nel 1919 nel quartiere del Bronx, aveva documentato con le sue foto la Sicilia del ‘43, diventando poi famoso per i suoi ritratti dei divi di Hollywood. A cura di Ezio Costanzo e in collaborazione con la Library of Congress, Prints and Photographs Division di Washington e la Fondazione OELLE, l’esposizione vanta 80 immagini del fotografo italo-americano, che immortalò alcuni momenti di quotidianità della gente di Sicilia dopo l’armistizio del 3 settembre. Nelle foto la comunità siciliana sembra sollevata dall’arrivo degli Alleati, forse anche troppo spensierata, felice di poter riprendere in mano la propria vita, ricostruendo la propria esistenza in una Sicilia che vedrà poi una ripresa economica e sociale sia nelle grandi città che nei piccoli paesi. Non dobbiamo dimenticare però che si tratta di foto di propaganda che dovevano confermare
la riuscita dell’Operazione Husky, in un periodo in cui l’Italia non era ancora unita e il Sud pativa una estrema povertà, alimentata dal decorso della guerra. Per il fascismo era l’inizio della fine, ma la popolazione doveva affrontare ancora stragi e violenze Una regione, quella siciliana, che ha vissuto entrambi i lati della medaglia, ma che nonostante le gravissime condizioni si impegnò a ripartire, trovando nella solidarietà e nella vitalità dei suoi abitanti la forza per ricominciare. Scatti in bianco e nero ci riportano i volti provati, ma sorridenti, dei bambini che si concedono momenti di gioco, i manifesti dell’esercito affissi su edifici dall’architettura arabo-normanna e ancora i contadini sull’Etna, gli operai che lavorano nella ricostruzione delle strade e gli stessi soldati che prestano loro aiuto. Una fotografia documentaristica che ci guida alla comprensione di ciò che eravamo e di ciò che non vorremmo mai più rivivere, nonostante questi tempi paiano presagire il contrario. s l
1943. VOLTI E LUOGHI DELLA SICILIA LIBERATA
Fotografie di Nick Parrino dal 09 luglio 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Phil Stern Pavilion - Le Ciminiere, Catania INFO T. +39 095 2282011 Da martedì a domenica 9.00 - 16.45 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.fondazioneoelle.com
LUCA MUSK ART
“Luna di fiele” 2022, matita e tecnica mista su carta, 50x35 cm.
Opera da collezione esposta alla Casa del Cinema di Roma il 12 settembre nella personale di Luca Musk: “Il cinema in uno sguardo”
Luca Musk Art - studio grafico organizza eventi culturali di promozione cinematografica attraverso le arti visive. Lo studio ha recentemente organizzato la mostra personale di Luca Musk, “Il Cinema in uno Sguardo”, curata dal critico cinematografico Plinio Perilli ed esposta presso le prestigiose sale Amidei – Zavattini presso la CASA del Cinema di Roma, in Villla Borghese.
Per info e prenotazioni contattare il numero 0039 3807583596.
Oliviero Toscani
La rivoluzione fotografica
di elena senoOliviero Toscani compie quest’anno 80 anni. Fotografo, politico, attivista e scomodo personaggio per alcuni, ha saputo, attraverso i suoi scatti, contestare numerose ingiustizie e sensibilizzare il pubblico su diversi temi, non di rado facendo infuriare personalità più conservatrici. Conosciuto per aver rivoluzionato la fotografia attraverso i suoi dissacranti scatti, dopo le mostre
a Palazzo Reale a Milano e Palazzo Albergati a Bologna, l’artista completa il ciclo di esposizione presentando “TOSCANI CHEZ MAZZOLENI” alla Galleria Mazzoleni di Torino. Palazzo Panizza accoglie su più piani una vasta collezione di scatti curata dal fotografo stesso: al piano terra troviamo oltre 100 immagini frutto del suo percorso artistico, dalla scuola di fotografia a Zurigo ai provocatori scatti per Benetton, per arrivare alla moda e alla ritrat-
tistica di famosi artisti internazionali. Al piano nobile prosegue il percorso espositivo con una serie di foto che consacrano la fama dell’artista tra cui “Prete e suora”, “Chi mi ama mi segua” della Jesus Jeans e “Tre Cuori White/Black/ Yellow”, tutte stampate per la prima volta sul cemento con una innovativa tecnica che imprime le immagini su lastre cementizie di
Street ArT Street ArT Street ArT
Street Art in Italia
La prima guida dell’arte urbana in Italia. Oltre 500 opere in 58 destinazioni per ispirare un nuovo turismo artistico on the road
Nata dalla penna, dallo sguardo e soprattutto dall’esperienza diretta di Anna Fornaciari e Anastasia Fontanesi - coppia nel lavoro e nella vita e sempre accompagnate dal loro cane - Street art in Italia. Viaggio fra luoghi e persone, propone 58 idee per viaggi on the road, una vera e propria guida dedicata a una selezione di 58 destinazioni che hanno trasformato la geografia e lo skyline delle città e dei borghi del nostro paese. “Street art in Italia. Viaggio fra luoghi e persone” nasce da ore e ore di ricerca e scouting, da centinaia di incontri con artisti, direttori artistici, project manager: un viaggio durato 6 anni che Anna
Fornaciari e Anastasia Fontanesi dal 2016 raccontano su Travel on Art, tra i primi blog italiani a occuparsi di turismo culturale contemporaneo.
Questo libro non è una mappatura, ma una selezione in continua evoluzione di progetti che hanno una rilevanza artistica, sociale, ma soprattutto un potenziale turistico che prende le persone per mano e le accompagna alla scoperta di itinerari meno battuti. Dalle metropoli ai borghi, dalle periferie ai centri storici, questa atipica guida di viaggio conduce i curiosi alla scoperta di numerose destinazioni turistiche che custodiscono autentici capolavori, aperti a tutti (anche agli amici a 4 zampe) senza un biglietto da pagare o orari di chiusura.
Un viaggio tra periferie rurali e urbane, accompagnato da foto, aneddoti e consigli pratici per scoprire progetti di arte pubblica al di là dei soliti itinerari. Da Parco Dora a Torino ai Quartieri Spagnoli di Napoli, passando per borghi che ospitano “più opere d’arte che abitanti” come Camo, in Piemonte, e
alcuni
raccontati in questo itinerario che percorre l’Italia in tutta la sua complessità, la guida comprende anche 7 contributi di professionisti del settore culturale contemporaneo, per offrire un racconto a più voci della realtà dell’arte urbana in Italia.
“In questi 6 anni di ricerca sul campo ci siamo lasciate guidare dalla curiosità” spiegano Anna Fornaciari e Anastasia Fontanesi, autrici di Street Art in Italia e già fondatrici di Travel on Art, “che ci ha permesso di scoprire quartieri, borghi e intere aree quasi del tutto sconosciute ai circuiti turistici, altre invece decisamente più conosciute, ma che abbiamo imparato ad osservare con uno sguardo diverso. Con Street Art in Italia vogliamo raccontare il turismo culturale contemporaneo, evitando il mordi e fuggi, invitando ad approfondire i progetti non solo dal punto di vista artistico, ma anche culturale e sociale. Quando si parla di arte negli spazi pubblici infatti, non si può commettere l’errore di scindere l’atto artistico, dal territorio e dalle persone che lo abitano. Per questo, oltre a suggerire
e condividere idee di viaggio, per noi è importante che questo libro racconti le persone, oltre ai muri”.
“È questo il senso dell’arte urbana: un’arte effimera che serve per tracciare legami invisibili, ma al tempo stesso indelebili, con le persone”. Parola di Anna Fornaciari e Anastasia Fontanesi s l
Piccolo glossario dell’Arte Urbana: Graffiti writing: consiste principalmente in scritte, realizzate spesso con bombolette spray o marker, del nome del writer o della crew (anche i tag ne fanno parte).
Street art: può essere realizzata con bombolette, vernici, pennelli e rulli, è nata come fenomeno illegale come il graffiti writing e ha un aspetto più figurativo Neo muralismo: riguarda la produzione di grandi opere sui muri ed è solitamente realizzato su commissione.
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