Biancoscuro Art Magazine #18

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biancoscuro r i v i s tA d ’ A r t e Numero 18 - ottobre-novembre 2016 - Bimestrale d’Arte, Cultura e Informazione

In questo numero

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Il Giappone che ha conquistato l’Occidente Le xilografie policrome a Palazzo Reale Biancoscuro Art Contest 2016 La premiazione finale a Monte-Carlo 9ªBerlin Biennale e Berlin ArtWeek 2016 Nuova linfa all’Arte, dove l’intangibile diventa reale Giovanni Gastel a Milano I suoi primi 40 anni Montreux ART Gallery 2016 La nuova edizione è finalmente pronta Il Colorado della Provenza Le cave di ocra nascoste tra le colline francesi

Mark Kostabi

Intervista alla superstar della PopArt ed i suoi consigli per essere artista oggi


i ann 20 6 201 – 7 o 199 sari r e iv ann

fiera internazionale d’arte contemporanea & antiquariato dal XIX fino al XXI secolo

1–4 dicembre 2016

ner Media Part artmagazine.biancoscuro.it

21° edizione

centro fiera · padiglione principale A NUOVO! 2 dicembre lunga notte dell’arte gio 11 – 20 · ven 11 – 23 · sab 11 – 21 · dom 11 – 19 biglietti online

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biancoscuro r i v i s tA d ’ A r t e Bimestrale d’Arte, Cultura e Informazione

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L’opinione Alla Koons o alla Leroy Merlin?

L’Editoriale di Vincenzo Chetta

Biancoscuro Art Contest L’Arte, popolare: Italia Pop A Parma, le opere “Made in Italy” del 2016. I vincitori e la premiazione finale a Monte-Carlo Dopoguerra

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In copertina:

Mark Kostabi. Intervista alla ART Monaco 2016 Il Giappone che ha superstar della PopArt ed i suoi conquistato l’Occidente. Le xilografie Intervista esclusiva al patron Rodriguez consigli per essere artista oggi. Il servizio a pag.24 policrome a Palazzo Reale

ART Innsbruck 2016 Orlando Furioso: 500 anni. Seconda edizione nello stesso anno per Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori... festeggiare 20 anni di Arte ArtParma Fair con un Sandro Chia al CIAC di Foligno. In mostra le più recenti opere grande evento collaterale dei Fu*turisti del Maestro fiorentino Il Colorado della Provenza 9ªBerlin Biennale e Berlin Le cave di ocra nascoste tra le colline ArtWeek 2016. Nuova linfa all’Arte, dove l’intangibile diventa reale Giovanni Gastel a Milano I suoi primi 40 anni Montreux ART Gallery 2016. La nuova edizione è finalmente Utopia. Lo spirito del pronta tempo nell’opera di Renè Burri

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Emergence Festival. Il Festival Internazionale di Interventi Urbani 044

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Garry Winogrand al MAN La bellezza delle donne 110

Over The Cover Pepel, la vincitrice del Biancoscuro Art Contest nella sezione scultura. Il servizio a pag.34

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biancoscuro r i v i s tA d ’ A r t e Bimestrale di Arte, Cultura e Informazione

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Art Fair. Fiere ed esposizioni internazionali

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Kvision Cult. Inghilterra, 1962 i Beatles

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XX Forlì Arte Contemporanea. La grande Arte torna a Forlì

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Cinque espressioni dell’Inismo. Il movimento internazionale d’avanguardia presente a ArteForlì Contemporanea ed a Rimini Arte

18 ISSUE october / novembrer 2016

Risultati d’Asta. In collaborazione con Meeting Art, casa d’aste dal 1979 Art Verona. Art Project Fair ArtePadova 2016. Trepidante attesa per la ventisettesima edizione

EDITORSHIP & GRAPHIC Liberementi viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.liberementi.it

Art Marbella 2016. La 2ª edizione è stata un successo

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L’Angelo e il Guerriero di Luigi Basile. Una sua opera monumentale al Castello di Santa Severina

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L’Arte controversa di dare colore al passato. La colorizzazione delle foto nel 21º secolo.

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L’Arte di Excellence Art Gallery a Ibiza. Protagonista la Marta Torres Gallery

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La Galerie Mirador si rinnova. Nominato il nuovo curatore a Wiener Neustadt

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Roberto Re. Un’esperienza pittorica sensoriale

Fortunato Frontoni. Opere inconfondibili per gesti e cromie intuitive

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Irena Orlov. Il contemporaneo tratto dal passato

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Antonio Franchi. La freschezza vitale delle cromie

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Tina Lupo

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La ricerca della bellezza attraverso uno stile simbolico, pulito e preciso: Aldo Righetti Letizia Zombory. L’anima dei luoghi impressa sulla tela Marcello Sassoli. Un viaggio nella pittura Daniela Corsini. La percezione si sostituisce al filtro pseudo-realistico dell’obiettivo Paolo Rigoni Luciano Caggianello Flora / Rosario Aufiero Alessandro Trani / Fabio Cicuto Gianluca De Grossi / Ivan Iliev 062

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BI-MONTHLY OF ARTS, CULTURE AND INFORMATION EDITOR IN CHIEF Vincenzo Chetta

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BIANCOSCURO Art Magazine

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COLLABORATORI Oxana Albot, Nina Baudelaire, Luca Caricato, Elena Cicchetti, Vincenzo Chetta, Etienne de Bricassarde, Flavio Ennante, Mario Gambatesa, Lucia Garnero, Danilo Giusino, Salvatore Mainardi, Daniela Malabaila, Rebecca Maniti, Federica Senigagliesi, Giulia Sollazzo. FOTOGRAFI Antonio C., Vincenzo Chetta, Carlos Collado, Carlotta Coppo, Cristiano Galbiati, Giorgio Giliberti, Luca Laversa, Liberementi, Simone Marello, Stephenrour Murilo, Pix Rase, Cecilia Vignato. PUBLISHER Biancoscuro viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.biancoscuro.it PRINTING Pixartprinting Srl Via 1° Maggio, 8 30020 Quarto d’Altino (VE) SOCIAL NETWORK Facebook.com/BiancoscuroArtMagazine Pinterest.com/BiancoscuroMag Twitter.com/BiancoscuroMag The publisher is available for persons entitled for any iconographic sources. Manuscripts, photos or other materials even if unpublished are not given back. In addition to the signed articles, texts published on Biancoscuro Art Magazine are taken from the mentioned sources or text available l under the creative commons license. s Reg. Trib. Pavia n.4 del 2014. ISSN 2385-1708 © biancoscuro 2016. Reserved artistic and literary copyright. Reproduction in whole or parts is forbidden save with the written permission of the publisher.

BIANCOSCURO Rivista d’Arte NUMERO 18 ottobre / novembre 2016 BIMESTRALE DI ARTE, CULTURA E INFORMAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE Vincenzo Chetta REDAZIONE & GRAFICA Liberementi viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.liberementi.it COLLABORATORI Oxana Albot, Nina Baudelaire, Luca Caricato, Elena Cicchetti, Vincenzo Chetta, Etienne de Bricassarde, Flavio Ennante, Mario Gambatesa, Lucia Garnero, Danilo Giusino, Salvatore Mainardi, Daniela Malabaila, Rebecca Maniti, Federica Senigagliesi, Giulia Sollazzo. FOTOGRAFI Antonio C., Vincenzo Chetta, Carlos Collado, Carlotta Coppo, Cristiano Galbiati, Giorgio Giliberti, Luca Laversa, Liberementi, Simone Marello, Stephenrour Murilo, Pix Rase, Cecilia Vignato. EDITORE Biancoscuro viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.biancoscuro.it STAMPA Pixartprinting Srl Via 1° Maggio, 8 30020 Quarto d’Altino (VE) SOCIAL NETWORK Facebook.com/BiancoscuroArtMagazine Pinterest.com/BiancoscuroMag Twitter.com/BiancoscuroMag L’Editore è a disposizione degli aventi diritto per eventuali fonti iconografiche non individuate. Manoscritti, foto o altri materiali inviati alla redazione anche se non utilizzati non verranno restituiti. Oltre agli articoli firmati, i testi pubblicati su Biancoscuro Rivista d’Arte sono tratti dalle fonti citate oppure da testi disponibili l secondo le licenze creative commons. s Reg. Trib. Pavia n.4 del 2014. ISSN 2385-1708 © biancoscuro 2016. Tutti i diritti di produzione in qualsiasi forma, compresa la messa in rete, che non siano espressamente per fini personali o di studio sono riservati. Per qualsiasi utilizzo che non sia individuale è necessaria l’autorizzazione scritta dell’Editore.


biancoscuro A RT exhibition Contemporary selected Artists

dal 9 al 13 November 2016

i ann 20 16 –20 7 9 o 19 sari ver i n an

fiera internazionale d’arte contemporanea & antiquariato dal XIX fino al XXI secolo

1–4 dicembre 2016 21° edizione

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fiera internazionale d’arte contemporanea & antiquariato dal XIX fino al XXI secolo

centro fiera · padiglione principale A

1–4 dicembre 2016

BIANCOSCURO, Media-Partner di Montreux Art Gallery e ART Innsbruck, www.art-innsbruck.com sarà presente con il suo spazio espositivo. NUOVO! 2 dicembre lunga notte dell’arte gio 11 – 20 · ven 11 – 23 · sab 11 – 21 · dom 11 – 19 biglietti online

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NUOVO! 2 dicembre lunga notte dell’arte gio 11 – 20 · ven 11 – 23 · sab 11 – 21 · dom 11 – 19

Per maggiori informazioni o ricevere il bando di partecipazione contattaci subito, invia 5 foto di tue opere recenti a: expo@biancoscuro.com scrivendo nell’oggetto il nome della fiera. biglietti online

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June 15-18, 2017 www.artbasel.com/Basel

PRESS RELEASE BASEL | FEBRUARY | 6 | 2014 © Courtesy Art Basel

Premier line-up of galleries at

Art Basel today announced d place June 19 to June 22, 201 present works ranging from t most contemporary artists of will present a geographically year Statements, Art Basel's s alongside the Galleries secto placement within the show.

With Statements being located December 1-4, 2016 renowned Basel architects Herz www.artbasel.com/Miami-Beach

for the Magazines sector and th

© Courtesy Art Basel

© Courtesy Art Basel

While galleries from Europe will exhibitors and artists from acros PRESSselection RELEASE strong of exhibitors wi MIAMI BEACH | DECEMBER The participating galleries have| Chile, Colombia, Denmark, Fran Japan, Lebanon, China, Mexico Art Basel in Miami Beach succ Singapore, Slovenia, South Afri extensive programming aroun United Kingdom and the United artbasel.com/basel/galleries. The 2013 edition of Art Basel Sunday, 8, 2013 Galleries,December the main sector of–thd and visitors. With an expande quality of painting, sculpture, dr talks, performances film s works. A strong list of and returning matched by the show's progra Fine Art (New York), while a nu observers the strongest-ev time, havingaspreviously shown i leading (Rio international galleries Carioca de Janeiro), Galer positioning as the leading art Leighton (Berlin), Proyectos Mo sector at Art Basel’s show in March 23-25, 2017 York) and GallerySKE (BangaloM from both new and long-time www.artbasel.com/Hong-Kong

The Feature sector presents ga Art Basel in Miami Beach, whos historical and contemporary wo over the five show days, a seven countries, out of which 15 galler institution groups from across th include aRELEASE presentation by KOW PRESS Americas, Europe, Asia and em some of which never been | JANUARY | 23 HONG KONG have appropriation of minimalism. Ta Participating galleries spoke hig Memory’ series (2012) by Shinr artists, providing a window into


biancoscuro

l’Editoriale di Vincenzo Chetta

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Sono già stato ospite di Berlino molte volte, ma ogni volta è come se fosse la prima, ed ogni volta riprendere l’aereo per tornare in Italia è un grande dispiacere. Il fermento che si vive lì è unico, una Berlin Art Week all’anno non basta, bisognerebbe essere completamente liberi dagli impegni lavorativi che ti portano lì, per poter vivere ogni giorno i nuovi eventi che spuntano qua e là, anche in luoghi in cui mai ci si sognerebbe di entrare: l’Arte senza fronzoli e senza forzature accademiche, anche quando chi espone sono pro-

prio le maggiori accademie d’Arte della città. Quest’anno la Berlin Art Week si è sovrapposta ad un altro grande evento per la società artistica: la 9ª Berlin Biennale for Contemporary Art, in chiusura proprio alla fine della settimana dell’Arte. Sicuramente di dimensioni inferiori a quella che la ispira, la “nostra” Venezia, ma di una freschezza e di un intuito indescrivibili, opere e installazioni anche monumentali e altamente tecnologiche che hanno fatto capire ancora di più quale deve essere il prossimo passo per una vera identità ar-

tistica del nostro tempo. Ho avuto la possibilità di visitare l’anteprima del nuovo Humboldt Forum, ricostruzione del Berliner Schloss abbattuto nel 1950. Il progetto è di Franco Stella, architetto italiano di Vicenza, e al suo interno ospiterà il Museo Etnologico, il Museo di Arte Asiatica, la Biblioteca Centrale e Regionale di Berlino e la Humboldt Universität. Dovrebbe essere inaugurato nel 2019, nel frattempo lavorano e raccolgono fondi, il costo totale si aggira sui 600 milioni di euro, per la maggior parte stanziati

dal Governo. 105 milioni sono invece i fondi che andranno raccolti tramite donazioni e al momento ne hanno raccolti circa 63: avete letto bene, 63 milioni di euro donati da chiunque abbia voluto contribuire. Possibile solo lì purtroppo, a Roma ci si indigna per i 2€ richiesti per fare una foto con la mano nella Bocca della Verità, (anche utili per la manutenzione del monumento), a Berlino ci si reca spontaneamente a fare una donazione per la ricostruzione di un Palazzo pubblico.

Vincenzo Chetta

Il Berliner Schloss (Humboldt Forum) attualmente in fase di ricostruzione, sorgerà sull'Isola dei Musei berlinesi. Sullo sfondo a destra il Duomo di Berlino

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Real Art

Il numero 2 di Real Art sarà presentato venerdì 25 novembre 2016, ore 17.00, presso il MA*GA - GALLARATE --------------- PORTFOLIO D’ARTE IN FORMA DI RIVISTA INDIPENDENTE A CADENZA ANNUALE La mostra degli Artisti sarà visitabile dal 10 dicembre 2016 al 8 gennaio 2017 presso il MUSEO FLORIANO BODINI - GEMONIO

Rssegn

Real Art # 1- 2015 • MUSEO CIVICO FLORIANO BODINI Vi Mrsl, 11 - Gemonio (VA)

Presentzione Real Art Sbto 28-11-15 ore 10.30 Esposizione degli rtisti invitti dl 28-11 l 08-12 2015

Artisti selezionati per Real Art #2 Flycat Moya Vittore Frattini Ralph Hall Enrico Manera Max Marra Silvio Monti

Peter Hide 311065 Isabella Rigamonti Antonio Pedretti Alessandro Traina Fabio De Vivo Antonio Bandirali Antonio Pizzolante

• VILLA VILLA RECALCATI Sl Ambrosoli

Pizz Libertà, 1 - Vrese

Presentzione Real Art Domenic 06-12-15 ore 10.00 • MAGA Fondzione Fondzione Glleri d'Arte Modern e Contemporne 'Silvio Znell Vi De Mgri, 1 - Gllrte

Portfolio d’Arte in forma di rivista indipendente a cadenza annuale. Presentzione Real Art Tiratura limitata in 130 pezzi, l’intero ricavato è destinato in beneficenza. Domenic 13-12-15 ore

15.30

• MEETING ART

Real Art contiene “originali opere d’arte” realizzate appositamente per questo progetto Corso Add, da 11 –importanti Vercelli Artisti contemporanei. Tutte le opere si connotano come pezzi unici o piccole tirature firmate e numerate di pugno dall’Artista. Tutti gli artisti chiamati devolvono il Trovi Real Art proprio lavoro a titolo gratuito per iniziative benefiche sul territorio. dl 15-11-2015 l 30-01-2016

FRANCO CRUGNOLA STUDIO DI ARCHITETTURA

Si ringraziano: • FRANCO CRUGNOLA STUDIO DI ARCHITETTURA

Vi Sn Mrtino dell Bttgli, 11 - Vrese

Trovi Real Art dl 15-11-2015 l 28-02-2016


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ISCRIVITI SUBITO, scade il 12 giugno! 19 giugno

Richiedi maggiori informazioni su: artcontest.biancoscuro.it Request more information on: artcontest.biancoscuro.it INFO viale indipendenza 26, Pavia tel. +39.0382.1902778 artcontest@biancoscuro.com

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L’Arte, popolare: Italia PoP A Parma, le opere “Made in Italy” del Dopoguerra

Noi italiani siamo stati "popular" perché siamo riusciti a consumare l'Arte stessa con le citazioni e le estrapolazioni, come quelle fatte da me sui frammenti michelangioleschi del “Giudizio Universale”. Jasper Johns, Oldenburg e Wahrol potevano invece bene esprimere l'arte con la bandiera americana, con i barattoli di zuppa e con i pennelli in bronzo. Quegli oggetti più che altri rappresentavano la cultura americana ed era logico e giusto, per loro, enfatizzarli. Ma io dovevo fare i conti con Leonardo e Michelangelo, non mi potevo mica inventare niente.

” Tano Festa

L

a Pop Art italiana si impone, con la sua vivacità dal sottile ed ironico significato, in una grande mostra presso la Fondazione Magnani Rocca di Parma. Dal 10 settembre fino all’11 dicembre 2016, circa settanta opere provenienti da collezioni pubbliche e private, offrono un’analisi innovativa del contesto storico culturale, che ha dato vita ad una visione tutta italiana, del pano-

A sinistra: Mimmo Rotella, Come la Gioconda 1962, collage su tela Sotto: Claudio Cintoli, Mezza bocca per GD 1965, olio su tela

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rama artistico internazionale degli anni Cinquanta/Settanta. L’ouverture della mostra è a carico di “Piazza Italia” di De Chirico e “Sacco” di Burri, due straordinari capolavori simbolo della curiosità e riflessione degli artisti italiani sul nuovo modo di fare Arte diffusosi dagli Stati Uniti all’Europa. Seguono opere di Schifano, Tano Festa, Bertini, Rotella ed altri artisti definiti come i precursori del linguaggio Pop nazionale, in cui si avverte la tensione evolutiva della generazione degli anni Cinquanta, decisa a voltare pagina, a distaccarsi dagli orrori delle due guerre. Questo boom, non solo economico, che parte da New York ed inonda il mondo, spazza via il lutto del passato, portando una ventata di freschezza anche per l’Arte e l’Artista: non più un rifugio in cui cercare conforto o salvezza, né un sacco che trascina le colpe della

storia, ma un invito a volgersi verso le gioie ed il benessere della nuova società dei consumi. Il percorso espositivo continua, narrando la nascita di immagini dall’impatto comunicativo allegro, immediato e facilmente comprensibile a chiunque: l’arte del popolo, indirizzata ad un pubblico non più elitario e tradizionalmente interessato all’arte, ma vasto ed indifferenziato, approda nella penisola italiana con le opere di Bertini, Rotella, Mauri e resa definitivamente Made in Italy da Schifano, Mambor, Baruchello, Bignardi, Lombardo, Cintoli e Piero Manzoni. Opere come “Futurismo rivisitato” di Schifano, “Uomo Politico” di Lombardo, “Invito al consumismo” di Fomez, rappresentano nel percorso espositivo l’età dell’oro della Pop Art italiana e della nuova connessione con la società di massa: l’artista non è più un bohémien volontariamente ai margini,

Questi artisti sono stati importanti perché ciascuno di loro ha rappresentato la risposta italiana alla crisi dell’Arte Informale, interpretando in chiave originale ed autonoma le influenze d’oltreoceano. Ognuno ha rappresentato a pieno i fermenti culturali dell’Italia della “dolce vita”, del boom economico, di quel momento così cruciale nell’evoluzione della società e del costume italiano degli anni Sessanta. Non hanno accolto passivamente la moda americana, ma l’hanno interpretata attingendo al ricchissimo patrimonio culturale nazionale, molte volte inventando nuove tecniche realizzative, come ad esempio il decollage di Rotella, o creando nuove icone.

Renato Pennisi, Direttore e Senior specialist di Christie’s Italia

Mario Schifano Futurismo rivisitato, 1965, smalto e spray su tela e perspex

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Sergio Lombardo Uomo Politico,1962-63 smalto su tela, 150x200 cm.

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ma una figura attiva, che desidera l’audience, che adotta strategia di immagine e stile per stare al passo con i mutamenti della vita sociale, in competizione con la velocità ed efficacia comunicativa dei neonati mass-media. La mostra si conclude rappresentando il nuovo mutamento del linguaggio Pop italiano, confrontando opere di Schifano, Angeli e Bertini con la nuova schiera di artisti della figurazione critica, nata dal 1966 in poi: l’artista è impegnato politicamente e schierato radicalmente nella denuncia, insieme alle manifestazioni giovanili, delle discriminazioni sociali, della società dei consumi e dell’imperialismo dei governi occidentali. Particolarità del percorso espositivo, è l’alternanza delle opere pittoriche e scultoree a pezzi di design d’epoca, di editoria e diSopra: Emilio Tadini scografia che permettono al visitatore di L’uomo dell’organizzazione. Week-end al parco immergersi nel clima culturale del tem1968, acrilici su tela po e di assaporare attraverso i capolavori e l’arredo classico della Fondazione, Sotto: Gianni Ruffi il forte contrasto tra il prima e il dopo. Intervallo Il Pop italiano avvolge il visitatore con 1965, legno, ferro, vinilici, foto di Aurelio Amendola i suoi colori e le sue mutevoli, variegate caratteristiche, sussurrandogli a fine mo- concetti nati proprio nel suo grembo, stra con tono sottilmente ironico, ma sono delle Zuppe Campbell con troppa paradossale, che al giorno d’oggi forse, audience. la business art e l’artista commerciale, Mario Gambatesa


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ITALIA POP

L’arte negli anni del boom Fondazione Magnani Rocca - Parma September 10 - December 11 2016 From September 10 to December 11 2016, Magnani Rocca Foundation, seats in Parma, hosts an important Italian Pop Art exhibition, composed of around seventy works, received on loan from important public institutes and prestigious private collections. The exhibition intends to present an articulated and innovative reading of the events that ushered in the beginning and the spread of an “Italian way” of Pop Art, perfectly in harmony with the analogous experiences grown abroad, but at the same time linguistically autonomous from American and European models of those same years. To underline the specificity of the Italian type, the exhibition starts with two exemplar works, part of the Foundation’s collection: a Giorgio de Chirico’s “Piazza d’Italia” and an Alberto Burri’s “Sacco”, two prime, historical sources of the Italian approach to contemporaneity, figuration and object. In fact, at first, critics have indicated a “neo-metaphysic” season, concerning works made by Mario Schifano or Tano Festa. Schifano himself will honour explicitly Giacomo Balla and Futurism movement in two pictorial series, central for his artistic development. The exhibition then moves forward with painters evaluated as precursors of Pop language, a series of authors who, after the Second World War, have developed the theme of a new figurative landscape, in a country that was trying to overcome war’s pains and facing towards new, unknown life styles, able to suggest, indeed, also new images. Gianni Bertini, Enrico Baj, Mimmo Rotella, Fabio Mauri, the first to catch the new cultural climate, as well as the new social mood, that was going to mature during the ‘50s. These artists’ works find their place, in terms of style and period, close to American neo-dada ones, as Jasper Johns e Robert Rauschenberg’s, or coeval French “Nouveau Rèalisme” exponents’ works. At the end of the ‘50s, also authors as Schifano, Renato Mambor, Gianfranco Baruchello, reflect on the themes of painting’s screen and objectivity, building the bases to develop the real and true Italian Pop Art golden season, from 1960 to 1966. A period of an extraordinary artistic fervour, that

involves the whole peninsula, finding its nerve centres in Milan and Rome, not excluding other spreading places, extremely significant, as Turin, Tuscany, cities where mostly Pop tendencies flowed. In this section there will be exposed masterpieces made by Mimmo Rotella and Enrico Baj, by Roman authors, convened in “Scuola di Piazza del Popolo” label, Schifano, Festa, Mambor, Mauri, then Franco Angeli, Umberto Bignardi, Mario Ceroli, Giosetta Fioroni, Sergio Lombardo, Cesare Tacchi, Claudio Cintol; pieces made by artists who work in Milan, as Valerio Adami, Lucio Del Pezzo, Piero Manzoni, Emilio Tadini, Antonio Fomez, from Turin Piero Gilardi, Aldo Mondino, Michelangelo Pistoletto and from Tuscany Roberto Barni, Adolfo Natalini, Gianni Ruffi, Roberto Malquori. An analysis ending with the presentation of another crucial phenomenon in Italian Pop language evolution, that uses mass culture’s images and elements, to create an extremely politicized art, starting from 1966 until the first years of the 70’s. An art reflecting the new social mood, widespread all over the world at the end of the decade: in this section will be placed works created by artists already exposed in the previous galleries, like Schifano, Angeli, Bertini, but especially exponents of ”critic figuration”, like Giangiacomo Spadari, Paolo Baratella, Fernando De Filippi, Sergio Sarri, Umberto Mariani, Bruno di Bello or Franco Sarnari. These artists nowadays show themselves as an additional, original italian contribution to “popism” diffusion in an international range. The particular that transforms this exhibition into an authentic unicum, unrepeatable in the expositional - not just national – panorama, is the possibility to admire a series of sculptures inside Villa dei Capolavori’s extraordinary galleries, Luigi Magnani’s historical habitation, father of Magnani Rocca Foundation. Gino Marotta’s animals in methacrylate, Pino Pascali’ sculptures, Mario Ceroli’s woods and Gianni Ruffi’s “Prima televisione a colori” (“First Colour Television”) dialogue with furniture and paintings inside the Foundation, activating a magnificent comparison between classic world and popular culture, proper of the Seventies. Also a splendid and extremely rare Domenico Gnoli’s paint, great artist dead very young, coming from an important private collection, converses with an-

tique masterpieces of the Foundation. Painting and sculptures are accompanied by some significant design objects of those years, besides editorial and discographical pieces, that allowed visitors to concentrate on the cultural spirit of this period - crucial point in rejuvenation of italian culture, on a international take – and a direct comparison between new mass culture, analysed in those years by important intellectuals as Pier Paolo Pasolini and Umberto Eco. The exhibition is curated by Stefano Roffi and Walter Guadagnini – author of important surveys of the argument, as “Pop Art UK 1956-1972”, “Pop Art Italia 1958-1968”, both set in Galleria Civica in Modena, “Pop Art 1956-1968” at Scuderie del Quirinale in Rome, as well as numerous exhibitions dedicate to protagonists of the movement. The catalogue edit by Silvana Editoriale, includes essays written by the curators and other academics, and the reproductions of all the art works exposed.

Antonio Fomez, Invito al consumo, 1964/1965

ITALIA POP L’Arte negli anni del boom 10 settembre - 11 dicembre 2016 Fondazione Magnani Rocca, Parma INFO T. +39 0521. 848327 info@magnanirocca.it

da martedì a venerdì 10.00-18.00 sabato, domenica e festivi 10.00-19.00

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biancoscuro

Il Giappone che ha conquistato l’Occidente Le xilografie policrome di Hokusai, Hiroshige e Utamaro a Palazzo Reale

I

n occasione della celebrazione del 150° anniversario dalla stipula del primo Trattato di Amicizia e Commercio, firmato il 25 agosto 1866 tra Italia e Giappone, che ha dato inizio ai rapporti diplomatici tra i due Paesi, sono state programmate in Italia, lungo tutto l’arco dell’anno 2016, grandi mostre d’arte, performance teatrali di burattini (bunraku) e della grande tradizione del Nō, concerti e spettacoli di danza moderni e tradizionali, rassegne cinematografiche, eventi d’architettura e design, fumetto, letteratura e sport a rappresentare il mondo artistico, culturale e tecnologico del Giappone in Italia. Il 2016 rappresenta, dunque, non solo un’importante ricorrenza diplomatica, ma è anche l’occasione per approfondire o addirittura scoprire nuovi aspetti degli scambi culturali, economici,

Katsushika Hokusai - Abe no Nakamaro dalla serie “Specchio dei poeti giapponesi e cinesi”, 1833-1834 Xilografia policroma, 52,1x22,6 cm. Honolulu Museum of Art

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politici e sociali avvenuti tra l’Italia e il Giappone. Il calendario prevede un programma fitto di eventi e celebrazioni che coinvolgono diverse città e istituzioni giapponesi e italiane, tra le quali l’Ambasciata del Giappone in Italia, il Consolato Generale del Giappone a Milano, l’Istituto Giapponese di Cultura a Roma, MondoMostre Skira, l’Università degli Studi di Milano, le Scuderie del Quirinale, il Palazzo Reale di Milano, l’Ara Pacis di Roma e il MAXXI. In tale contesto, Palazzo Reale a Milano ospita, dal 22 settembre 2016 al 29 gennaio 2017, la mostra sui tre grandi artisti dell’ukiyoe, Hokusai, Hiroshige e Utamaro: con 200 opere e libri illustrati della collezione del Honolulu Museum of Art, l’evento è organizzato dal Comune di Milano insieme a MondoMostre Skira e il percorso espositivo è a cura dalla professoressa Rossella Menegazzo, docente di Storia dell’Arte dell’Asia Orientale dell’Università degli Studi di Milano. L’allestimento prevede la successione di aree tematiche, dai paesaggi, luoghi celebri e rappresentazioni della tradizione letteraria di Hokusai e Hiroshige, al


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Katsushika Hokusai - La grande onda presso la costa di Kanagawa dalla serie “Trentasei vedute del monte Fuji”, 1830-1832 circa, xilografia policroma, 25,9x38,5 cm. Honolulu Museum of Art

tema della bellezza femminile di Utamaro, per terminare con i celebri volumi dei Manga di Hokusai. La mostra offre al visitatore, da un lato, caratteristiche tecniche, abilità e specificità dei singoli artisti; dall’altro illustra molto chiaramente le peculiarità del mercato dell’immagine dell’epoca, che richiedeva di trattare soggetti precisi, luoghi e volti ben noti al pubblico, temi e personaggi alla moda, con stampe sempre diverse, verticali, orizzontali, in forma di ventaglio oppure di libro, per soddisfare un mercato dell’editoria sempre più ampio ed esigente. Con tali obiettivi, il percorso propone una selezio-

ne di xilografie dalle serie più significative dei tre artisti, da cui emerge come siano stati trattati, in modo ricorrente, gli stessi soggetti e come gli editori siano stati obbligati a inventare espedienti per continuare a venderli nel tempo; inoltre, come ognuno di questi artisti si sia distinto con una serie tematica specifica fino a renderla, quasi, una sorta di proprio marchio di fabbrica, al punto tale da stimolare molti altri artisti a cimentarsi nel medesimo soggetto. In scorci di ponti, cascate, quartieri di Edo, di Kyoto e delle province più lontane, con l’eleganza dei kimono e la sensualità delle donne più bel-

le dell’epoca, emerge il quadro di una società che ha animato i luoghi e le località frequentati dai tre maestri e dai loro contemporanei; l’insieme espositivo evidenzia, soprattutto, una crescente confidenza dei maestri dell’ukiyoe con le modalità di rappresentazione della realtà provenienti da Occidente; segna, inoltre, da un punto di vista sociale e politico, la creazione di una nuova e più omogenea identità culturale nazionale. D’altra parte, queste immagini, in particolare le vedute del Giappone di Hiroshige, i 15 volumi di Manga di Hokusai, i volti delle beltà di Utamaro, sono divenute il punto di rife-

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Utagawa Hiroshige Kawasaki. Il traghetto di Rokugô dalla serie “Cinquantatrè stazioni di posta del Tôkaidô” 1848-1849 circa Xilografia policroma, 25x37,2 cm. Honolulu Museum of Art

rimento estetico per tutti gli artisti successivi: i fotografi giapponesi e occidentali, affermatisi in Giappone nella seconda metà dell’Ottocento, hanno ampiamente tratto ispirazione dai colori, dalle inquadrature e dai soggetti dell’ukiyoe; inoltre, quell’immagine del Giappone oltreoceano ha avuto lo straordinario merito di conquistare e sconvolgere il mondo artistico europeo, in particolare nella Parigi di fine Ottocento, trasformando e rivoluzionando la modalità pittorica degli impressionisti. Monet, Van Gogh, Degas, Toulouse-Lautrec hanno scoperto, con le xilografie giapponesi, la freschezza e semplicità che hanno poi saputo trasferire nelle loro opere. Il medesimo fascino continua a perpetuarsi ancora oggi nella nostra attrazione per questa cultura e l’apprezzamento di tutta quella produzione grafica contemporanea che da quest’arte fluttuante è scaturita, dai manga agli anime, dal tatuaggio fino ai gadget più commerciali. Lucia Garnero

Kitagawa Utamaro - La ragazza precoce dalla serie “Varietà di fiori secondo il loro linguaggio”, 1802, xilografia policroma, 39,4x26 cm. Honolulu Museum of Art

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HOKUSAI, HIROSHIGE, UTAMARO Luoghi e volti del Giappone che ha conquistato l’Occidente 22 settembre 2016 – 29 gennaio 2017 Palazzo Reale, Milano INFO T. +39 02 92800375 www.hokusaimilano.it Martedì, mercoledì 9,30-19,30 giovedì 9,30-22,30 venerdì, sabato e domenica 9,30-19,30 Chiuso il lunedì Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.hokusaimilano.it

A sinistra: Kitagawa Utamaro Koharu and Jihei dalla serie “Modelli alla moda nello stile di Utamaro”, 1798-1799 Xilografia policroma, 35,5x23,8 cm. Honolulu Museum of Art

Sotto: Utagawa Hiroshige Narumi. Negozi che vendono i celebri tessuti shibori dalla serie “Cinquantatrè stazioni di posta del Tôkaidô”, 1848-1849 circa Xilografia policroma Honolulu Museum of Art

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Orlando Furioso: 500 anni. Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori...

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a città di Ferrara, celebra i cinquecento anni de “Orlando Furioso” con la mostra inaugurata lo scorso 24 settembre, presso Palazzo dei Diamanti. Il percorso espositivo encomia questo straordinario poema cavalleresco, dispiegando la mente del padre, Ludovico Ariosto, massimo autore del Cinquecento italiano nonché cantore della potente famiglia ferrarese degli Este. Diviso in sezioni tematiche, il percorso espositivo scopre la gestazione dell’opera: i meandri della mente ariostesca, fatti di personaggi, storie e luoghi fantastici, che diventeranno i fili armonicamente intrecciati in un unico corpus letterario, si alternano alle fonti di ispirazione prese dal contesto sociale ferrarese ed italiano. Il visitatore si troverà immerso in un entrelacement rispecchiante quello dell’autore, approfondendo la nascita dell’epica battaglia tra musulmani e cristiani, l’amore non corrisposto per Angelica che, fin dalle prime ottave, tesse il seme della follia in Orlando paladino della cristianità, l’encomiastica unione tra Ruggiero e Bradamante, dal quale nascerà la dinastia degli Este. Incipit della mostra è il tema della battaglia ariostesca, ispirata sia dall’antica tradizione cavalleresca, rappresentata tra i tanti capolavori dall’OliSopra: Giorgione Ritratto di guerriero con scudiero detto “Il Gattamelata” c. 1505-10, olio su tela, 90x73 cm. Firenze, Galleria degli Uffizi A sinistra: Paolo Uccello San Giorgio e il drago c. 1458-60, olio su tavola, 52x90 cm. Parigi, Musée Jacquemart-André

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fante in avorio dell’XI secolo, il presunto corno di battaglia del paladino, sia dalla raffigurazione in chiave contemporanea, dell’arte bellica di “Scene di battaglia” di Leonardo da Vinci. La battaglia ludica ed il torneo si dispiegano in oggetti come la rara armatura da giostra dei primi del Cinquecento e la sella da parata di Ercole I. Il percorso espositivo continua con la descrizione dei destinatari del poema: gli Este. Il superbo “Minerva che scaccia i vizi dal giardino delle virtù” di Andrea Mantegna, è il capolavoro che maggiormente rappresenta questa sezione. L’effigie di “San Giorgio”, il Gattamelata di Giorgione, insieme ad altri capolavori, narrano al visitatore le fonti d’ispirazione disparate dell’Ariosto, per creare un cavaliere moderno ma portatore dell’antico codice cavalleresco. A narrare l’elemento fantastico, l’epoca in cui è storicizzato il poema, l’VII ed il fascino per il mondo arabo, sono rari manoscritti di storie di santi, eroi pagani o personaggi favolosi: spicca tra i tanti, la tavola di “San Giorgio e il drago” di

Olifante detto “Corno d’Orlando”

Paolo Uccello. Tra le opere rappresentanti il desiderio e la follia, sentimenti che muovono tutti i personaggi, vi sono un elmo antico, la “Venere” di Botticelli, l’ “Ercole furens” di Seneca e “Lucrezio impazzito a causa di un filtro d’amore” del Sangallo. A terminare questo viaggio tra i perché, le ispirazioni e le influenze

fine XI sec. Avorio, 52x13 cm. Tolosa, Musée Paul-Dupuy

Il Furioso è un libro unico nel suo genere e può essere letto senza far riferimento a nessun altro libro precedente o seguente; è un universo a sé in cui si può viaggiare in un lungo e in largo, entrare, uscire, perdercisi.

Italo Calvino

Piero di Cosimo Andromeda liberata da Perseo 1510 Firenze, Galleria degli Uffizi. Su concessione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.

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avute dall’autore durante la stesura della sua storia, sono documenti sulla fortuna immediata che avvolse il poema e le sue successive pubblicazioni dovute ai rimaneggiamenti dell’Ariosto influenzato dalle trasformazioni sociali della sua epoca. Fino all’8 gennaio 2017, la mostra attira in un universo tanto incantato quanto manovrato da sentimenti umani reali, impossessatisi cinquecento anni fa dell’Ariosto e oggi del visitatore. “Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, le cortesie, l’audaci imprese io canto”: questo l’incipit dell’autore per il suo poema, questo l’explicit canticchiato da ciascun visitatore, alla fine della mostra. Mario Gambatesa English info

ORLANDO FURIOSO. 500 ANNI

Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi 24 settembre 2016 - 8 gennaio 2017 Palazzo dei Diamanti, Ferrara INFO T. +39 0532.244949 diamanti@comune.fe.it

da martedì a venerdì 10.00-18.00 sabato, domenica e festivi 10.00-19.00

Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.palazzodiamanti.it

ORLANDO FURIOSO 500 years What did Ariosto see when he closed his eyes Palazzo dei Diamanti - Ferrara September 24 2016- January 8 2017 What did Ludovico Ariosto see when he closed his eyes? What images did he have in mind as he was composing the defining epic of the Italian Renaissance? Which artworks acted as muses to his imagination? These are the questions that the exhibit organized by the Ferrara Art Foundation, in commemoration of the five hundred year anniversary of the first edition of Orlando Furioso, aims to explore. Composed in Ferrara and printed in the city in 1516, the poem is one of the ultimate masterpieces of Western literature and it immediately captured the hearts of Italian and European readers alike. More than a documentary reconstruction, the exposition will be a true retrospective: an extraordinary history in images that will lead the visitor on an exciting journey through Ariosto’s universe, between battles and tournaments, knights and romances, passions and enchantments. The masterpieces of the greatest artists of the time—from Mantegna to Leonardo, from Raphael to Michelangelo to Titian—in addition to ancient and Renaissance sculptures, engravings, tapestries, weapons, books, and artefacts of extraordinary beauty and value, will bring back to life Orlando Furioso’s fantastic world of knights and warriors, at the same time offering an evocative portrait of Ferrara at the time of the work’s conception, with the dreams, wishes, and fantasies of the courtly society of the Italian Renaissance that Ariosto immortalized so magisterially. Exhibition curated by Guido Beltramini e Alfonso Tura, organized by Fondazione Ferrara Arte and MiBACT Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo

Sopra: Tiziano - Il baccanale degli Andrii c. 1523-26, olio su tela, 175x193 cm. Madrid, Museo Nacional del Prado A sinistra: Andrea Mantegna - Minerva caccia i Vizi dal Giardino delle Virtù 1497-1502, tempera su tela, 160x192 cm. Parigi, Musée du Louvre

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Sandro Chia al CIAC di Foligno In mostra le più recenti opere del Maestro fiorentino

U Lit Only By An Idea (Ritratto Alighiero) 2001, olio su tela, 200x130 cm. Courtesy Galleria Mazzoli, Modena

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na delle carriere più brillanti dell’Arte contemporanea italiana, celebrata al CIAC di Foligno: è quella di Sandro Chia, uno tra i più noti artisti della Transavanguardia italiana. La Transavanguardia teorizzava un ritorno alla manualità, alla gioia ed ai colori della pittura dopo alcuni anni di dominazione dell’Arte concettuale. Il movimento, teorizzato dal critico Achille Bonito Oliva, vide come protagonisti

insieme a Chia: Enzo Cucchi, Francesco Clemente, Nicola De Maria e Mimmo Paladino, ai quali poi si aggiunsero Mimmo Germanà, Ernesto Tatafiore e Nino Longobardi. Nel 1979 la mostra curata da Bonito Oliva, “Opere fatte ad Arte”, poneva le basi del movimento che poi venne consacrato alla Biennale di Venezia del 1980. Proprio il Critico scrive su Sandro Chia: “Opera su un ventaglio di stili, sempre sostenuto da una perizia tecnica e da un’idea dell’arte che cerca dentro di sé i motivi della propria esistenza. Tali motivi consistono nel piacere di una pittura finalmente sottratta alla tirannia della novità e, anzi, affidata alla capacità di utilizzare diverse “maniere” per arrivare all’immagine. I punti di riferimento sono innumerevoli, senza esclusione alcuna, da Chagall a Picasso, da Cèzanne a De Chirico, da Carrà futurista a Carrà metafisico e novecentista...”. L’esposizione “Sandro Chia. Opere recenti” è curata da Italo Tomassoni, che così commenta l’artista: “Per una visione che concepisca la pittura contemporanea come un complesso di eventi che spezza la continuità della storia, Sandro Chia rappresenta una entità eretica, l’occasione offerta alla pittura per un richiamo organico all’idea del rappresentare, che contraddice la frammentarietà e la schizofrenia sperimentale del post moderno...”. In mostra circa 50 opere, la maggior parte inedite e molte realizzate appositamente per gli spazi del CIAC, altre datate tra il 1998 ed il 2003 prestate dalla Galleria Mazzoli di Modena, altre ancora su carta, eseguite tra il 2012 ed il 2014, con schizzi di figure umane su sfondi colorati. Annunciata per la vernice di inaugurazione, la curatrice del Guggenheim Museum di New York, Emily Braun, che il 15 ottobre sarà impegnata in una lezione proprio dal titolo “Sandro Chia e la Transavanguardia”, nell’ambito delle ma-


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SANDRO CHIA. Opere recenti

14 ottobre 2016 – 29 gennaio 2017 CIAC Centro Italiano Arte Contemporanea, Foligno INFO T. +39 0742. 481222 info@centroitalianoartecontemporanea.it Venerdì 15.30-18.30 Sabato, domenica e festivi 10.00-13.00/15.30-18.30

Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.centroitalianoartecontemporanea.com

nifestazioni di “Più Arte per tutti”. La mostra, che sarà aperta al pubblico sino al 29 gennaio 2017, è sicuramente un buon modo per studiare il percorso artistico di Chia, un vero Artista italiano di fama mondiale (sue opere si possono trovare in esposizione permanente al MOMA di New York, oltre che nei principali musei d’Arte si tutta l’America, in Giappone, a Londra a La Tate Gallery , in tutta Europa oltre che in Italia), che racconta così la sua Arte: “In fondo dipingere significa questo, significa pedinare a distanza un soggetto, braccare un’immagine, seguirne le tracce, scoprire le tracce, cancellare le tracce. Significa dimenticare se stessi nel paesaggio del quadro appena abbozzato, diventare lo specchio dell’immagine e quasi per caso, inavvertitamente, entrare nel quadro. Pochi passi dentro il quadro e Attesa - 2013-2014, olio su tela, 60x50cm.

Sopra: Ritratto Enzo 2001, olio su tela, 150x120 cm. Courtesy Galleria Mazzoli, Modena

il quadro diventa il teatro dell’auto seduzione, pochi passi dentro il quadro e il quadro si trasforma in autoritratto. Ancora un passo o due e si esce dal quadro lasciandovi l’immagine, l’ombra, il corpo astrale”. Rebecca Maniti Riposo - 2013-2014, olio su tela, 60x50cm.

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Mark Kostabi

Intervista alla superstar della PopArt ed i suoi consigli per essere artista oggi

In copertina: "Stream of consciousness" 2016, 60x50 cm.

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ark Kostabi, uno degli artisti più controversi e di successo degli ultimi anni, svela ai lettori di BIANCOSCURO i suoi “comandamenti” utili per arrivare al successo. Kostabi, diventato celebre all’inizio degli anni ‘80, lavora ancora oggi nel suo studio newyorchese. Queste sono le sue 6 “Regole d’Oro”: 1. Fai grande arte; 2. Abita a New York; 3. Partecipa a eventi mondani; 4. Sii sempre professionale; 5. Abbi una tua storia; 6. Trova dei bravi artisti che lavorino al posto tuo. Abbiamo intervistato Mark che ci ha dato la sua visione sul mondo dell’Arte.

Vincenzo Chetta: Mark, potresti spiegare meglio queste tue regole e consigliare all’artista emergente come muoversi, come cominciare e cosa è meglio evitare? Mark Kostabi: Il miglior modo per fare della grande arte è fare esattamente ciò che amate. E quindi “armarvi” con studi in materia e conoscenza del “campo di battaglia”. Imparate tutte le tecniche e strategie che possano aiutare la vostra specifica visione artistica. New York è ancora senza dubbio il posto migliore in cui vivere per un artista. New York è ancora di gran lunga la capitale dell’arte mondiale. Ciò potrebbe cambiare nel corso degli anni, con la crescente

Non avrebbe senso criticare l’arte di Kostabi perché commerciale: l’arte di Kostabi vuole essere volutamente commerciale e la semplicità strutturale del suo stile è una funzione finalizzata a esprimere al meglio questa vocazione.

Prof. Vittorio Sgarbi

influenza di Internet e dei social media, ma questo non accadrà nel giro di pochi minuti. Quindi un artista dovrebbe trasferirsi immediatamente a New York, a meno che non voglia combattere una dura battaglia in salita. Mentre siete a New York, andate a più inaugurazioni possibili, specialmente il giovedì e il sabato a Chelsea, quando la loro concentrazione è molto alta. Fate amicizia con altri artisti che siano approssimativamente vostri coetanei e scambiate con loro visite negli studi. Il 99% degli artisti di successo ha una “vita sociale artistica” molto The mystic chords of memory, 2016, 100x130cm.

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As time goes by, 2016, 60x45cm.

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attiva. Una volta entrati nella “vita sociale artistica”, sarà facile capire le regole del gioco. Abbiate una storia: non siate noiosi (a meno che quello non sia la vostra visione). Van Gogh si è tagliato un orecchio. Caravaggio ha ammazzato qualcuno. Dalì aveva baffi stravaganti. Andy Warhol andava a tutti i party. Non dovete ricorrere ad una vita all’insegna del crimine o dell’autodistruzione, ma i giornalisti vogliono qualcosa di eccitante su cui scrivere, e non solo su come riusciate a bilanciare meravigliosamente quel fucsia con quel turchese. Trovate persone che lavorino per voi, non necessariamente assistenti di studio. Ad esempio, se riuscite a fare in modo che i vostri amici condividano in modo entusiasta il vostro lavoro sui social media, quello è avere gente che lavori per voi.

compagnino la mia felicità spirituale. Avere denaro è certamente una necessità, ma la vera ricchezza è la conoscenza. Ogni volta che imparo una parola nuova in italiano, o in estone, o qualcosa di nuovo della Storia dell’Arte, immediatamente mi sento più ricco. V.C.: Mark con la tua esperienza puoi dirci se nel futuro avrà più successo l’Artista imprenditore di se stesso, o l’Artista suddito delle Gallerie? M.K.: Un artista che sappia gestire i propri affari avrà sempre maggior successo finanziario e spirituale con maggiore tranquillità psicologica rispetto ad un artista che sia schiavo delle gallerie.

V.C.: Ora andiamo nel personale parlando di Mark Kostabi superstar della Pop V.C.: Che cos’è secondo te il successo per Art, com’è nato l’Artista Mark Kostabi e un Artista visivo? quando hai raggiunto la tua grande arte? M.K.: Il successo è la felicità, e per quel- M.K.: Sono nato da immigranti estoni a la non hai bisogno di denaro o di fama. Los Angeles, in California, il 27 novembre Però mi piace che il denaro e la fama ac- 1960. come artista sono nato sei anni dopo, all’età di 6 anni. Ho cominciato a disegnare ed ho ricevuto enormi incoraggiamenti per i miei disegni. All’età di 21 anni ho cominciato a dipingere e a suonare il pianoforte. Ho sviluppato il mio stile come artista visivo quando ancora ero uno studente d’arte alla Cal State Fullerton ed ho cominciato ad esporre i miei lavori professionalmente a quel tempo, alla Molly Barnes Gallery a Beverly Hills, California. I miei primi collezionisti sono stati famosi produttori e registi televisivi e cinematografici, come Billy Wilder, Norman Lear, Aaron Spelling, Ray Stark e Douglas Cramer. V.C.: Spesso, chi si trova ancora imbrigliato nelle fila dell’emerito sconosciuto, si lamenta di grandi problemi economici, nessuno vuole più fare gavetta… Mark i tuoi esordi come li hai vissuti? M.K.: Lamentarsi è il primo errore. E forse il più grande. È molto facile dare la colpa agli altri della propria personale mancanza di successo o di felicità. Ma questo peggiorerà solo le cose. E si morirà fisicamente, presto e

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infelicemente, anche se si è già morti spiritualmente. Io sono felice ogni giorno. Anche quando le cose vanno male. Si tratta di un’esperienza di apprendimento. Attitudine in ogni cosa. È possibile cambiare ciò che è dentro di voi. Quindi uscite e incontrate persone ai vernissage, siate modesti e piacevoli, ma cercate sempre di visitare nuovi studi e altre opportunità, e diventerete ricchi! V.C.: Mark sto per chiederti una cosa di cui molti sicuramente avranno invidia: l’incontro con Andy Warhol e Basquiat. Cosa hai preso da questo incontro e cosa è cambiato nella tua vita? M.K.: Incontrare Warhol è stato davvero entusiasmante, dato che nutrivo una grande stima per lui, fin da quando ero uno studente. Basquiat aveva la mia stessa età ed era vicino a tanti artisti che già conoscevo personalmente, così, anche se è stato emozionante incontrarlo, e trovo il suo lavoro affascinante, è stato più normale. Non ero affascinato come quando ho incontrato Warhol. Lì è stato come incontrare Picasso o Dalì! Sono stato ispirato dall’incontro con entrambi gli artisti e le foto di me con loro hanno sicuramente contribuito a vendere alcuni dei miei quadri. V.C.: Mark cosa ti ha portato alla consapevolezza della necessità di una factory Kostabi? M.K.: Ross Bleckner e Gary Stephan, entrambi artisti di successo che all’epoca stavano esponendo alla Mary Boone, mi hanno incoraggiato a cominciare ad assumere assistenti di studio. Era una cosa normale da fare per degli artisti di successo. La differenza con me è stata che ho assunto un mucchio di assistenti ed ho parlato apertamente dell’essere collettivi, cosa che i miei colleghi degli anni ‘80 non stavano facendo, sebbene Giotto, Rubens, Rembrandt e Andy Warhol abbiano eliminato quel tabù prima di me. Alcuni anni dopo ho ricevuto un sacco di articoli per aver parlato apertamente del sistema dello studio, e Jeff Koons, Damien Hirst e Takashi Murakami hanno ottenuto un sacco di copertura mediatica simile.

V.C.: La Kostabi World è più vicina alla factory di Warhol o al laboratorio del Maestro, brulicante di giovani, talentuosi, apprendisti? M.K.: È più vicino agli studi rinascimentali perché i miei quadri sono alta intensità di lavoro e richiedono una grandi competenze in materia di pittura classica . Pochissime persone sono qualificate per lavorare alla Kostabi World. Warhol, (ovviamente un genio artistico), avrebbe potuto assumere quasi chiunque per passare la spatola sulle serigrafie, quando negli anni ‘60 creava i suoi capolavori del valore ora di svariati milioni di dollari.

Partial exposure, 2016, 50x50cm.

V.C.: La tua vita è segnata da grandi incontri artistici, Mark chi ti ha stupito di più nell’incontro “dal vivo”? M.K.: Senza dubbio, Ornette Coleman, il grande sassofonista e fondatore di Free Jazz. Lo conoscevo abbastanza bene. Ogni frase che pronunciava era un profondo aforisma poetico. Spesso ripeteva la stessa perla (di saggezza), come “L’idea è tutto quello che c’è”, ma lui chiaramente improvvisava ad

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The Drawback “La creazione continua a creare. Solo l’Io muore. Ogni dipinto è un universo di immortalità” Mark Kostabi

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Biografia di Mark Kostabi alto livello nelle sue conversazioni quotidiane, per non parlare della sue dichiarazioni sublimi in materia musicale! V.C.: I dipinti, la musica, lo show televisivo: hai raggiunto tutti i tuoi obiettivi o senti ancora mancarti qualcosa, qual’è il tuo prossimo grande obiettivo? M.K.: Il mio sogno è quello di avere più mostre nei musei e prestigiosi concerti. E questo sogno si sta avverando. Per esempio, sono molto eccitato per la mia prossima mostra al Museo Michetti di Francavilla, a cura di Luca Beatrice e organizzata da Gino Natoni. L’apertura è in programma per il 22 dicembre e in apertura vi sarà un concerto per orchestra, in collaborazione con Tony Esposito e Angelo Valori, con i suoi colleghi presso il Conservatorio di Musica di Pescara. Ho un profondo amore per l’Abruzzo, dove ho molti amici e collezionisti d’arte come Gino Natoni, Domenico Di Ottavio, Gianni Guidobaldi, Fabio Fantozzi, Daniele Zunica, Francesca Verrigni e Umberto Palestini. Ho avuto più di 30 mostre personali in Abruzzo e oltre 20 concerti, quindi è giusto che io abbia una grande mostra museale, con oltre 100 dipinti, a Francavilla.

Mark Kostabi nasce da una famiglia di immigrati estoni in California. Studia disegno e pittura alla California State University. Nel 1982, si trasferisce a New York e dal 1984 diventa un’importante figura di riferimento all’interno del movimento artistico dell’East Village. Dal 1987 viene riconosciuto come artista internazionale. Nel 1988 fonda “Kostabi World”: il suo studio, galleria, ufficio a New York. Questa struttura produce grazie ai molti assistenti circa 1000 quadri all’anno, di cui solo una piccola parte porta la firma del maestro. Dal 1996 divide la sua vita tra New York e Roma dove diventa un modello per molti artisti italiani. Kostabi ha realizzato la copertina degli album Use Your Illusion - Guns N’Roses e ¡Adios Amigos! - The Ramones e ha disegnato: orologi Swatch, tazze per caffè espresso Rosenthal, vasi Alessi e la maglia rosa del Giro d’Italia. Ha collaborato artisticamente con Enzo Cucchi, Arman, Howard Finster, Tadanori Yokoo, Enrico Baj e Paul Kostabi. Le opere di Kostabi sono presenti in molti musei tra i quali ricordiamo: il Museum of Modern Art - New York, il Metropolitan Museum of Art - New York, il Guggenheim Museum of Art

- New York, il Brooklyn Museum of Art - New York, la Corcoran Gallery of Art - Los Angeles, la National Gallery - Washington D.C., lo Yale University Art Gallery - Connecticut, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna - Roma e l’Art Museum of Estonia - Tallinn. Segui Mark Kostabi su internet: www.mkostabi.com www.facebook.com/kostabi www.instagram.com/mark_kostabi/

Mark Kostabi davanti ad una sua opera in mostra permanente a Kumu Museum di Tallinn (Estonia)

V.C.: Ultima domanda, alle tue 6 regole ti sentiresti di aggiungerne una 7ª speciale per gli artisti lettori di BIANCOSCURO? M.K.: Sì, in effetti posso aggiungerne altre due: numero 7, Credete in voi stessi e infine la Numero 8, non dimenticate i vostri amici. Grazie Mark e grazie anche da tutti i lettori di BIANCOSCURO Vincenzo Chetta

Sopra, a sinistra la copertina realizzata da Kostabi per l’abum dei Guns N’ Roses “Use Your Illusion” (36 milioni di copie vendute) e a destra la copertina realizzata per l’album dei Ramones “¡Adios Amigos!“ (250.000 copie vendute)

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Echoes of the future, 2016, 60x50cm.

La mia pittura celebra le forme umane in generale. Riescono ad essere molto comunicative perchĂŠ contengono un linguaggio universale. Non dipingo americani, cinesi, africani, ma solo esseri umani, emozioni e colori.

Mark Kostabi

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M English

ark Kostabi, one of the most controversial and successful artists of the last years, reveals to the readers of BIANCOSCURO Magazine his“commandments”, useful to achieve success. Kostabi, who became famous at the beginning of the 80’s, still works in his studio in New York; these are his “6 Golden Rules”: 1. make great art; 2. live in New York; 3. take part in society events;. 4. always be professional; 5. have your own story; 6. find good artists who work in your place. Vincenzo Chetta: Mark, could you explain these rules and advice emerging artists how to move, how to begin and what to avoid? Mark Kostabi: The easiest way to make great art is to do absolutely exactly what you love. And then to arm that with dedicated study and knowledge of the arena. Pull out all the stops to learn techniques and strategies that can help your specific artistic vision. Living in New York is still without question the best place for an artist. New York is still by far the capital of the art world. This could change over the years with the growing influence of the Internet and social media but it won’t happen in a matter of minutes. More like many years, so an artist should immediately move to New York unless she or he wants to fight a hard uphill battle. While you’re in New York, go to as many openings in Chelsea as possible, especially on Thursdays and Saturdays when there is the highest concentration of them. Make friends with other artists that are approximately your same age and trade studio visits with them. 99% of all successful artists are part of the art scene socially. Once you enter the scene socially it will be easy to see how the game is played. Have a story: Don’t be boring (unless that’s your angle.) Van Gogh cut off his ear. Caravaggio killed someone. Dali had an extravagant mustache. Andy

Warhol went to all the parties. You don’t have to resort to a life of crime or self-destruction but journalists want something exciting to write about – not just how beautifully you balanced that fuchsia with that turquoise. Find people to work for you. Not necessarily studio assistants. For example, if you can get your friends to enthusiastically share your work on social media – that’s getting people to work for you.

Psychic convergence 2016 30x25cm.

V.C.: In your opinion, what is “success” for a Visual artist? M.K.: Success is happiness. You don’t need money or fame for that. But I like money and fame to accompany my spiritual happiness. Having money is certainly a necessity but true wealth is knowledge. Every time I learn a new word in Italian, or Estonian, or a new art historical fact, I feel instantly richer. V.C.: Mark, according to your experience, can you tell us if, in the future, the

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most successful artists will be those ones who are “entrepreneurs of themselves”, or those ones who are “subjects” of the galleries? M.K.: An artist who can manage his or her own business will always have more financial and spiritual success and psychological tranquility than an artist who is a slave to the gallery.
 V.C.: Now let’s get into personal matters: let’s talk about Mark Kostabi, a Pop Art superstar. When were you born as an artist? When did you achieve your great art? M.K.: I was born to Estonian immigrants in Los Angeles , California, on November 27, 1960. As an artist I was born 6 years later... at age six. I began to draw and received tremendous encouragement for my drawings. At age 12 I started painting and playing piano. I developed my signature style as a visual artist while still an art student at Cal State Fullerton and began showing my works professionally at that time at the Molly Barnes Gallery in Beverly Hills, California. My first collectors were many top television and movie producers and directors, like Billy Wilder, Norman Lear, Aaron Spelling, Ray Stark and Douglas Cramer.

V.C.: Mark, I ‘m going to ask you something of which many will be certainly envious: the meeting with Andy Warhol and Basquiat . What have you learned from this meeting and what has changed in your life? M.K.: Meeting Warhol was truly exciting since I had built up a great esteem for him while a student. Basquiat was my same age and close to so many artists who I already personally knew so, even though it was exciting to meet him, and I find his work fascinating, it was more normal. I was not starstruck like meeting Warhol. That was like meeting Picasso or Dali’! I was inspired by meeting both artists and the photos of me with them have surely helped sell some of my paintings.

V.C.: Mark , what has made you aware of the need for Kostabi factory? M.K.: Ross Bleckner and Gary Stephan, both successful artists who were showing at Mary Boone at the time, encouraged me to start hiring studio assistants. It was a normal thing for successful artists to do. The difference with me is that I hired a lot of assistants and spoke openly about publicly, which my 80s colleagues were not doing, even though Giotto, Rubens, Rembrandt and Andy Warhol eliminated V.C.: It often happens that those ones that taboo before me. Some years after I who are still unknown complain of se- got a lot of press for openly talking about rious economic problems..no one wants the studio system, Jeff Koons, Damien to start from the bottom..Mark, how did Hirst and Takashi Murakami got a lot of you live your beginning? similar media coverage. M.K.: Complaining is the first mistake. And perhaps the biggest one. It’s very easy V.C.: Is the Kostabi World closer to Warand seductive to blame your own person- hol’s factory, or the Master’s Workshop, al lack of success or happiness on others. teeming with young and talented pupils? But that will only make things worse. And M.K.: It’s closer to Renaissance studios you will die physically, soon and miser- because my paintings are labor intenable, even though you are already dead sive and require vast amounts of classispiritually. I am happy every day. Even cal painting skills. Very few people are when things go wrong. It’s a learning ex- qualified to work at Kostabi World. Warperience. Attitude in everything. You can hol, while obviously an artistic genius, change that within yourself. Then go out could have hired almost anyone to pull and meet people at openings, be modest the squeegee on the silkscreens when he and nice but follow up on studio visits and was creating his now multi-million dolother opportunities, and get rich! lar masterpieces in the 1960s.

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biancoscuro English info

Mark Kostabi Biography V.C.: Your life is marked by great artistic encounters : Mark , who has surprised you the most? M.K.: Without a doubt, Ornette Coleman the great saxophonist and founder of Free Jazz. I knew him quite well. Every other sentence he spoke was a profound poetic aphorism. Often he would repeat the same nugget, like “The idea is all there is” but he was clearly improvising at a high level in his daily conversations not to mention his sublime musical statements! V.C.: The paintings, the music, the TV show: did you achieve all your goals, or do you still feel the lack of something? What’s your next big purpose? M.K.: My dream is to have more museum shows and prestigious concerts. And that dream is coming true. For example I’m very excited about my upcoming show at the Museo Michetti in Francavilla, curated by Luca Beatrice and organized by Gino Natoni. It’s scheduled to open December 22 and I will have an orchestral concert at the opening, collaborating with Tony Esposito and Angelo Valori with his colleagues at the Music Conservatory in Pescara. I have a profound love of Abruzzo where I have many friends and art collectors like Gino Natoni, Domenico Di Ottavio, Gianni Guidobaldi, Fabio Fantozzi, Daniele Zunica, Francesca Verrigni and Umberto Palestini. I have had over 30 solo shows in Abruzzo and over 20 concerts, so it’s fitting that I will have a major museum show of over 100 paintings in Francavilla.

Mark Kostabi was born in Los Angeles, to Estonian immigrants. He was raised in Whittier, California and studied drawing and painting at California State University. In 1982 he moved to New York and by 1984 he became a prominent figure of the East Village art scene. By 1987 his works were widely exhibited in New York galleries and throughout the United States, in Japan, Germany and Australia. In 1988, inspiring extensive international press coverage, he founded Kostabi World, his large New York studio known for openly employing numerous painting assistants and idea people. Kostabi has designed album covers for Guns N’ Roses (Use Your Illusion) and The Ramones (¡Adios Amigos!) and numerous products including a Swatch watch, Alessi vases, Rosenthal espresso cups and a Giro d’Italia pink jersey.. Kostabi is also known for his many collaborations with other artists including Enzo Cucchi, Arman, Howard Finster, Tadanori Yokoo, Enrico Baj and Paul Kostabi. Kostabi’s work is in the permanent collections of the Museum of Modern Art, the Metropolitan Museum of Art, the Guggenheim Museum, the Brook-

lyn Museum, the National Gallery in Washington D.C., the Museum of Contemporary Art, Los Angeles the Corcoran Gallery of Art, the Yale University Art Gallery, the National Gallery of Modern Art in Rome and the Art Museum of Estonia in Tallinn Follow Mark Kostabi on internet: www.mkostabi.com www.facebook.com/kostabi www.instagram.com/mark_kostabi/

Mark Kostabi with his painting in the permanent collection of the Kumu Museum in Tallinn - Estonia

A matter of time, 2016, 100x80cm.

V.C.: Last question: would you add a special 7th rule for BIANCOSCURO Magazine readers ? M.K.: Yes, in fact I can add two more: Number 7: Believe in yourself and number 8: Don’t forget your friends Thanks Mark, and also thanks to all the readers of BIANCOSCURO Magazine. Vincenzo Chetta

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Pepel Vincitrice del premio Assoluto della terza edizione del Biancoscuro Art Contest, nella sezione scultura Ispirata dal suo inconscio, crea illustrazioni e sculture liberando nell’Arte tutte le sue emozioni che, lasciate fluire sulla punta delle dita, danno vita e forma ai suoi personaggi.

G Il giocattolo rotto (Ciò che tu hai gettato, ha dato a me la gioia) coppia di illustrazioni china su carta 2014, 21x30 cm. cad.

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razie al BIANCOSCURO ART CONTEST abbiamo potuto conoscere ed ammirare le opere di Pepel, giovane artista veneta che ha realmente fatto dell’Arte la sua vita e si sta affacciando verso l’immenso mondo della società dell’Arte. Artista a tutto tondo, Pepel è sia una eccellente illustratrice (da annoverare fra i riconoscimenti ricevuti la Menzione d’Onore al Premio

“Contea di Ceneda e Tarzo”, grazie alla sua “Il giocattolo rotto”, opera che realizzò nel 2014 in occasione della sua prima mostra personale.) che una preziosa creatrice di opere scultoree, plasmate con materiali derivanti dal riciclo di stoffe, carta, camere d’aria e altro ancora. Nelle sue opere è subito palpabile l’energia emozionale che le ha create, non sono prodotti di un semplice progetto, sono parti dell’anima dell’Artista, e vivono


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Le “Mummie Nere” o “Rubber Dolls” (bambole di gomma) sono rappresentazioni plastiche delle caratteristiche mentali dell’essere umano. Non pretendono di essere riproduzioni di corpi umani, ma solo figure antropomorfe. Per questo molto spesso non hanno sesso e non rispettano le proporzioni di un corpo umano. Andromeda è stata realizzata nell’agosto del 2015 con materiali di riciclo (scheletro in rete metallica, struttura fisica in carta di giornale, pelle in camera d’aria di trattore, bende e capelli in camera d’aria di bicicletta) e tiene fra le mani una sfera di luce a rappresentare la consapevolezza acquisita ed il ritrovamento di sé.

Pepel

Andromeda camera d’aria di trattore su carta e ferro 2015, 60×80 cm.

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vibranti proprio per questo motivo. Pepel ci racconta la favola della sua “Andromeda”, scultura a grandezza naturale che ha piacevolmente colpito la Giuria internazionale del BIANCOSCURO ART CONTEST 2016: “Andromeda non è umana, non ha sesso, non ha una Vita. È una creatura aliena. È una creatura alienata. Vive la vita che ci si aspetta che Andromeda viva. Un giorno Andromeda prende il coraggio a due mani. Si aliena dall’alienazione della vita aliena: dalla vita non Vita che ci si aspetta che Andromeda viva. Per alienarsi dall’alienazione della vita aliena, Andromeda si rifugia fra le stelle di una nebulosa. Vivere fra le stelle è comunque alienante, ma Andromeda ne è felice, perché alienarsi dall’alienazione della vita aliena le permette di coltivare la propria solitudine e godere della propria diversità. Eppure, alienata fra le stelle della propria nebulosa, Andromeda scopre di aver scoperto l’universo.” Una Artista con la “A” maiuscola, che sconvolge e coinvolge con tutte le sue creazioni. Rebecca Maniti Lucia e il Mazzariol matita su carta, 2015, 15x21 cm. (Illustrazione realizzata per il libro “El Mazzariol” – edizioni Amazon 2015)

Acrobata mummia in camera d’aria di bicicletta, fil di ferro e carta (100% riciclo) 2014, 5x14 cm.

Il cuore nelle mani (Fiducia) tecnica mista su lamiera riciclata 2014, 25x25 cm.

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Pepel (al secolo Laura Finotto) è un’artista veneta autodidatta. Nata nel 1981, sviluppa ben presto la propria personalità artistica nella forma del disegno e dell’illustrazione. Di carattere molto chiuso, inizia ad esprimere se stessa ed i propri sentimenti attraverso i personaggi da lei creati, ognuno dei quali rappresenta l’avatar delle diverse sfaccettature della sua complessa personalità. Predilige l’uso di matita, carboncino e china riconoscendosi maggiormente nel bianco e nero, piuttosto che nel colore. Nel 2010, dall’esigenza di trovare sempre nuovi supporti e materiali su cui disegnare e dal desiderio di dare nuova vita e nuova dignità ad oggetti e materiali che la società considera con troppa facilità “cestinabili”, amplia la propria creatività dedicandosi al riciclo, il rinnovo, il riutilizzo di materiali alternativi. Considera l’arte del riciclo come una metafora della vita e dell’amore, paragonando gli oggetti agli esseri umani, spesso ritenuti ormai inutili da qualcuno, ma perfet-

tamente in grado di illuminare l’esistenza di altri. Nel 2012, lascia l’attività di famiglia per dedicarsi esclusivamente al combinare arte e riciclo, dando vita a creazioni che fin da subito hanno attratto un pubblico eterogeneo ed internazionale, utilizzando materiali quali camera d’aria di trattore e bicicletta, plexiglass, carta e cartone, legno e ferro. Pepel, inoltre, collabora dal 2012 alla realizzazione di eventi artistici e musicali italiani ed internazionali. Nel 2014 inizia a cimentarsi nella creazione di quelle che verranno definite “Mummie Nere” o “Rubber Dolls”: piccole sculture ed installazioni di forma antropomorfa realizzate con ferro e carta (o stoffa) e generalmente ricoperte da fasce di camera d’aria di bicicletta. Queste creazioni, unitamente ai personaggi dei disegni, sono ciò che rende le opere di Pepel riconoscibili e riconducibili all’artista stessa. Ancora una volta Pepel traspone le proprie sensazioni ed i propri stati d’animo su opere d’arte, enfatizzandoli nella posizione del corpo delle “Mummie”. Anche la scelta delle fasciature è totalmente autobiografica e nasce da una lunga condizione fisica che per anni si è ripercossa sulla vita ed il lavoro dell’artista. Le nuove creazioni riscuotono successo principalmente all’estero (Olanda, Germania, Francia, Argentina), dove tutte le opere sono state vendute. In occasione di una mostra collettiva in Veneto, nel 2015, realizza “Andromeda”: una “mummia” a grandezza naturale che viene presentata con fra le mani una sfera di luce a simboleggiare il proprio ritrovamento e che riceve un “Premio Copertina” al concorso Biancoscuro Art Contest 2016. Si esprime anche per l’arte letteraria, ed è nel 2015 che avviene la pubblicazione del primo libro illustrato dell’artista: “El Mazzariol”, edito da Amazon e contenente disegni a matita ispirati ad un folletto dell’antico folklore veneto, friulano ed istriano, accompagnati da filastrocche da lei scritte appositamente. Nello stesso anno introduce gradualmente i colori nelle proprie illustrazioni in seguito al nuovo amore per l’aerografia. In tutte le proprie opere, Pepel segue il concept del passaggio dal buio alla luce, dalla tristezza alla serenità, dall’inutilità alla fonda mentalità, in un personale inno all’amata Vita a dispetto delle sue ostilità.

INFO info.pepel@gmail.com www.pepelart.blogspot.com

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L’Angelo e il Guerriero di Luigi Basile Una sua opera monumentale al Castello di Santa Severina

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l Castello di Santa Severina (Crotone) ospita un nuovo monumento: “L’Angelo e il Guerriero” dell’artista Luigi Basile. L’opera è stata inaugurata durante la manifestazione “Arte nel Castello”, durante la quale è stato possibile ammirare le opere del gruppi Sfrat Art e Camera 237. Presenti il Sindaco Salvatore Giordano, l’Assessore alla Cultura Bruno Cortese ed il Maestro Antonio Cersosimo. Grande ospite dell’evento Mark Kostabi, intervenuto esprimendo il suo parere artistico sull’opera monumentale di Basile:“Interessante è che l’angelo abbia solo un’ala, mentre al guerriero deve ancora crescere, così possono volare…” In chiusura il concerto che ha visto lo stesso Kostabi al pianoforte, oltre che protagonista di un live painting. Al termine della performance Luigi Basile ha donato una sua opera a Mark l Kostabi. s

L’Angelo e il Guerriero bronzo, 2016, 142x63x36 cm.

Luigi Basile ed il Sindaco Salvatore Giordano

Luigi Basile, nato a Crotone nel 1981, vive e lavora a Milano. Fin da giovanissimo mostra una spiccata passione per l’arte e si iscrive all’Istituto Statale d’Arte nella Sezione Oreficeria e Arte dei Metalli, maturando nel tempo una notevole passione per l’antichissima tecnica dello “sbalzo su rame“. Crea con questo metallo, già nel periodo delle scuole superiori, opere uniche nel loro genere, sperimentando nuove tecniche di sbalzo e nuove formule per ottenere straordinarie ossidazioni. Arriva anche a ideare una preparazione speciale del rame sbalzato, atta a farvi aderire la pittura ad olio, suscitando un notevole interesse di pubblico per i particolari effetti creati dal binomio rame-olio. Alla scuola del Maestro Antonio Cersosimo ha l’opportunità di apprendere ed impossessarsi delle tecniche della scultura. Negli anni del suo percorso artistico ha ricevuto vari premi in concorsi artistici: Biennale del Louvre Parigi, Biennale di Taormina, Oscar dell’Arte 2008 sezioni giovani, Concorso Internazionale della Scultura Torretta di Crucoli, 2° Classificato Concorso Varvello 1888, Expò Milano 2015. Le opere di Luigi Basile sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private, in Italia e all’estero.

INFO Luigi Basile dona una sua opera a Mark Kosta-

Foto di gruppo con artisti crotonesi, Luigi Basi-

bi alla fine dell’evento

le, Mark Kostabi e Greesi Desiree Langovits.

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staffbasilearte@gmail.com www.basilearte.com


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L’Arte di Excellence Art Gallery a Ibiza Protagonista la Marta Torres Gallery

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xcellence Art Gallery e Arte&Evento hanno presentato l’interessante collettiva internazionale “Ibiza Art Expo”, tenutasi nell’esotica isola spagnola, e precisamente alla Marta Torres Gallery, con la collaborazione di Crisolart Gallery di Barcellona. L’evento ha visto protagonisti ben 24 artisti, per un totale 30 opere provenienti da tutto il mondo: Spagna, Italia, Stati Uniti, Svizzera, Colombia, Venezuela, Francia. Degna di nota “Double Face” di Massimo Cedrini, un volto che gioca sugli effetti ottici del profilo e sulle prospettive frontali del volto. In mostra anche l’artista newyorkese Neil Kermann che stupisce con una tela resa come un’unica parete di cristallo opaca. Tra le opere non mancano le immagini di Picasso interpretate in chiave Pop dalla svizzera Gabriela Ehrling, le opere dell’artista spagnola Jessica Darch (che propone un originale plexiglas dipinto con linee minimaliste) e quelle dell’artista inglese Jennifer Carey che presenta opere materiche ad olio. In queste settimane è iniziata la preparazione della nuova collezione di Massimo Cedrini, incentrata su concetti umanistici, che verrà presentata a Barcellona alla Crisolart Gallery, in una mostra organizzata da Giuseppe Carnevale. L’inaugurazione è prevista per il 17 novembre e sarà visitabile sino al 6 dicembre. Flavio Ennante

Double Face - Massimo Cedrini

Omaggio a Picasso - Gabriela Ehrilng

Sotto, da sinistra: Massimo Cedrini, la Gallerista Marta Torres, il titolare della Crisolart Gallery Alexander Yaya ed il curatore di Ibiza Art Expo Giuseppe Carnevale.

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CONTEMPORARY ART FAIR


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La Galerie Mirador si rinnova Nominato il nuovo curatore a Wiener Neustadt

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al 1° settembre 2016 la Galleria Mirador di Wiener Neustadt (Wienerstrasse 64 Vienna) ha un nuovo curatore: Salvatore Mainardi. Già gerente e fondatore della mainArt, nonché Direttore Artistico della “Gemeinde Galerie” di Spreitenbach a Zurigo, Mainardi è stato nominato dalla proprietaria della Galleria, la Dottoressa Inge Mair, e si occuperà della direzione e dell’organizzazione del programma espositivo dello spazio viennese. Il primo appuntamento della Galerie Mirador sotto la guida di Mainardi sarà al MAG 2016, a Montreux dal 9 al 13 novembre, presentando le opere di: Andrea Dürr (D), Grazia «Elpé» Pedna (CH), Ingelore Kreienborg (D), Salvatore Mainardi (CH), Inge Mair (A), Uli Olpp (D), Davide Scalia (I). L’inaugurazione ufficiale del programma espositivo della Galerie sarà il 21 novembre, alla presenza del Sindaco e della stampa, con una mostra delle opere di Hannelore Klimitsch (A), Robert Krutisch (A), Franz Lerch (A), Salvatore Mainardi (CH), Inge Mair (A) e Karl Scherleitner (A). Per il futuro, il nuovo curatore della Mirador è deciso a delineare una serie di esposizioni che possano offrire sempre più impulsi e motivazioni sia agli Artisti che al pubblico, sempre ben accolto dagli eleganti vernissage che contraddistinguono l’organizzazione di Salvatore Mainardi. Vincenzo Chetta

F English

rom Sep 1st 2016 on, the Art Gallery «Mirador» in Wiener Neustadt near Wien (A) has a new artistic curator, namely the artist Salvatore Mainardi. Mainardi is currently the curator and founder of mainArt, moreover he is the artistic director of the «Gemainde Galerie» in Spreitenbach near Zurich. Mainardi has been appointed by the gallery’s owner, Mrs. Dr. Inge Mair, and he will take care of the direction and the organization of the exposition programme of the exhibition space provided to him. According to Mainardi’s program, the Gallery «Mirador» is taking part with a large stand to the MAG in Montreux (Nov 9th-13th, 2016), where the following artists will be introduced: Andrea Dürr (D), Grazia «Elpé» Pedna (CH), Ingelore Kreienborg (D), Salvatore Mainardi (CH), Inge Mair (A), Uli Olpp (D), Davide Scalia (I). The official inauguration of the exhibition programme of the gallery is taking place on Nov 21st, 2016. The exhibition will take place in the presence of the town mayor and the local press. The works of the following artists will be presented Hannelore Klimitsch (A), Robert Krutisch (A), Franz Lerch (A), Salvatore Mainardi (CH), Inge Mair (A), Karl Scherleitner (A). Concerning the future, Mainardi is going to outline a series of exhibitions that might offer more and more motivation and drive to the artists and to the public who are willing to visit the elegant vernissage that Salvatore Mainard organize. Vincenzo Chetta

Una vista esterna della Galerie Mirador. A destra la sala principale della Galerie durante l’allestimento di una mostra.

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BIaNCOSCURO art contest I vincitori e la premiazione finale al Monte-Carlo Bay

S il prestigioso Monte-Carlo Bay, nel Principato di Monaco

Inquadra il QR per vedere su Facebook tutte le foto!

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i è tenuta sabato 24 settembre la Cerimonia di Premiazione del BIANCOSCURO ART CONTEST 2016, presso il prestigioso Monte-Carlo Bay, nel Principato di Monaco. BIANCOSCURO ha avuto l’onore di premiare gli Artisti del BAC 16, ai quali ha assegnato i tanto ambiti premi. Ad essere premiati nella prestigiosa cornice del Principato di Monaco i vincitori del premio assoluto “COPERTINA” ed i vincitori del premio “Mostra personale”, decretati dalla Giuria Critica. Durante la Cerimonia, presieduta da Vincenzo Chetta (Direttore BIANCOSCURO), Daniela Malabaila (Caporedattore BIANCOSCURO) e Mariarosaria Belgiovine (gallerista e critico d’arte), si sono trovate le parole giuste per ogni opera premiata. A veder riconosciuto il loro talento anche i meritevoli Artisti che si sono distinti ricevendo la Targa di Merito e la Medaglia di Menzione

speciale. I membri della Giuria Critica non presenti alla Cerimonia, hanno fatto portare il loro messaggio di augurio ed i loro complimenti dai presenti, soddisfatti delle scelte prese e delle valutazioni. BIANCOSCURO vuole ringraziare tutti gli Artisti partecipanti al BAC: è grazie a loro se ogni anno il Contest cresce sempre di più. Ma vuole ringraziare anche chi, non venendo selezionato nella prima fase del concorso, o non vincendo il premio più ambito, ha ringraziato la Giuria per l’attento lavoro svolto. Il Direttore Vincenzo Chetta ha tenuto particolarmente a ringraziare tutto lo staff che lavora dietro le quinte per far sì che l’organizzazione di tutto il concorso sia perfetta, dall’iscrizione alla premiazione. Arrivederci al 2017, quando si apriranno le iscrizioni per la quarta edizione de BIANCOSCURO ART CONTEST. Flavio Ennante


BIaNCOSCURO art contest I 4 vincitori del premio assoluto COPERTINA PITTURA

SCULTURA

Paolo Cutrano

Laura Finotto

“Motoretta”

PITTURA

Massimo Soldi “Strano sole in città”

“Andromeda”

GRAFICA

FOTOGRAFIA

Rita Vitaloni

Manss Aval

“Il colore degli sfrattati” La magica rotazione omega”

I 4 vincitori del premio Mostra Personale SCULTURA

GRAFICA

Renzo Sbolci “Il grande rosa”

Andy Nanz

I vincitori della “Targa di Merito” Cat. PITTURA: Mattia Consonni - Musica per gli Occhi Cat. SCULTURA: Franco Paletta Cat. FOTOGRAFIA: Fabio Batocchi Cat. GRAFICA: Umberto Salmeri I vincitori della “Medaglia di menzione speciale” Beppe Borella, Francesco Colonna, Gianni Depaoli, Amedeo Fernandes, Mauro Gazzara, Anna Paglia, Federica Pecoraro, Gene Pompa, Vito Spada, Gian Luca Zuccarello.

“Work no. 62”

“Conjugates”

FOTOGRAFIA

Federico Odello

“Tre piani di storia dei mezzi di trasporto si allinearono e si sovrapposero all’improvviso”

I vincitori della “Mostra Collettiva” presso la rinomata Art Parma Filippo Annibale, Ann-Pia Azizuddin, Simona Benedetti, Marino Calesini, Anna Copponi, Antonio Franchi, Johannes Genemans, Mélanie Gilliand, Stanka Golob, Jani Jan J., Gayane Karapetyan, Henda Khelifi, Aivars Kisnics, Nero Levrini, Filippo Lo Iacono, Isabelle Malo, Mauro Marchi, Pupi Perati, Mirko Roncelli, Elena Santucci, Maurizio Satta, Giulia Sollazzo, Janez Štros, Josefina Temin.

Un ringraziamento a tutti i partecipanti, che rimarranno pubblicati sul sito artcontest.biancoscuro.it sino alla prossima edizione del concorso: arrivederci a gennaio 2017!

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9ªBerlin Biennale for Contemporary Art e Berlin ArtWeek 2016 Nuova linfa all’Arte, dove l’intangibile diventa reale

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Una settimana vibrante quella vissuta da Berlino tra il 13 ed il 18 settembre 2016. La città, già perennemente in movimento, si è colorata ancora di più grazie alla Berlin Art Week ed alla fase finale della 9ªBerlin Biennale for Contemporary Art (iniziata il 4 giugno e conclusasi proprio il 18 settembre). La quinta edizione della Berlin Art Week ha decisamente convinto con mostre forti, provocazioni politiche e una straordinaria varietà di argomenti. Una città metropolitana come questa non è mai “vuota e calma”, ma lo spettacolo di chiusura degli eventi artistici e delle due fiere d’arte (abc Berlin e Position) è stato chiaro sintomo di quanto l’Arte sia viva: migliaia di visitatori hanno invaso le sale della metropolitana e della stazione di

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abc Berlin // Kenny Sharf / Galerie Hans Mayer

abc Berlin // Andrew Gilbert Shaka / Galerie Sperling

abc Berlin Daniel Knorr Galerie nächst St. Stephan

Berlin Biennale - KW Berlin // Cécile B. Evans

BAW ‘16 // Position Berlin

Berlin Biennale // Akademie der Kunst

BAW ‘16 // Position Berlin

Berlin Biennale // KW Institute

Berlin Biennale // Akademie der Kunst


biancoscuro

abc Berlin Jarosław Kozłowski / Profile Gallery

BAW ‘16 // Position Berlin

BAW ‘16 // me Collectors room Berlin

abc Berlin // Raphaela Vogel / BQ Berlin

Berlin Biennale Blue-Star sightseeing boat

Berlin Biennale // Blue-Star sightseeing boat

abc Berlin Eva Grubinger Galerie Nahering Mayer

BAW ‘16 // NBK - Neuer Berliner BAW ‘16 // me Collectors room Berlin

BAW ‘16 // Position Berlin

Position Berlin // Maksa XO Gallery

Kunstverein / Space refugee

abc Berlin Markus Selg / Galerie Baudach

Berlino, un’ennesima performance in cui chi ammira diventa parte dell’opera. I numeri parlano chiaro: 100.000 visitatori si sono registrati quest’anno alla Berlin Art Week, più di 120 gli eventi dichiarati. L’Art Week di Berlino è un evento unico per artisti e per le gallerie, e contribuisce sicuramente a rafforzare lo status della città di “grande centro per l’Arte internazionale”. Tanti gli eventi in calendario, disseminati in tutta l’area metropolitana, densamente visitati ad ogni ora di ogni giorno. Sia in un museo o una galleria, sia nel cortile di una casa, la Berlin Art Week ha invitato ad esplorare questioni e tendenze, per esaminare e discutere. Sicuramente una manifestazione così curata e funzionante sotto tutti i punti di vista si è potuta svolgere anche grazie al sostegno dei Dipartimenti del Senato per l’Economia, Tecnologia e Ricerca, del Senato per la Cancelleria e gli Affari Culturali e della Kulturprojekte Berlin. La Berlin Biennale è rivolta al post-contemporaneo, il futuro è ormai così prevedibile da percepirlo

In queste pagine alcune immagini della Berlin Art Week 2016 e della 9ªBerlin Biennale for Contemporary Art. Tutte le foto sono © Liberementi

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BAW ‘16 NBK -Neuer Berliner Kunstverein Space refugee

Berlin Biennale Akademie der Kunst

Berlin Biennale // KW Institute

Berlin Biennale - KW Berlin // Shawn Maximo

BAW ‘16 // me Collectors room

Berlin Biennale // Akademie der Kunst

Berlin Biennale // Akademie der Kunst

Berlin Biennale // KW Institute In queste pagine alcune immagini dalla Berlin Art Week 2016. BAW ‘16 // me Collectors room Berlin

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Tutte le foto sono © Liberementi


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Berlin Biennale // Boat Rage

Berlin Biennale - KW Berlin // Josh Kline abc Berlin Erwin Wurm / König Galerie

Berlin Biennale // KW Institute

SAVE THE DATE: Berlin Art Week 2017 dal 12 al 17 settembre. www.berlinartweek.de

abc Berlin Erwin Wurm / König Galerie

come passato, il presente è ancora più incomprensibile, ma gli artisti ed i collaboratori che la Biennale di Berlino ha mobilitato sono stati galvanizzati da questa incertezza. Quest’anno la risonanza dell’evento si è esteso attraverso Berlin Art Week e grazie al sostegno del Senato di Berlino per gli Affari Culturali. Da citare alcuni luoghi dell’evento, come il KW Institute for Contemporary Art, da sempre scena di grandi intuizioni, che ha stupito con l’installazione “allagata” di Cécilie B.Evans; o ancora l’Akademie der Künste che per la Biennale ha esposto nel grande palazzo in Pariser Platz, accogliendo i visitatori con i grandi display dalla scene apocalittiche di LIT, e come dimenticare il BlueStar, battello turistico diventato installazione navigante di Korakrit Arunanondchai e Alex Gvojic. Berlino si è sicuramente proposta ancora più creativa del solito, in queste giornate si è potuto toccare con mano tutta la sua forza artistica, passionale e vera. Daniela Malabaila

Guarda il nostro photoreportage completo. Inquandra il QR con il tuo smartphone http://biancoscuro.it/site/berlin-art-week-16

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Montreux ART Gallery 2016 La nuova edizione è finalmente pronta

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ontreux è in trepidante attesa: dal 9 al 13 novembre 2016 si terrà la 12ª edizione di MAG - Montreux Art Gallery, rinomata fiera d’arte contemporanea, ospitata al 2M2C, sulle rive del lago di Ginevra. MAG presenterà una ricca selezione di gallerie ed artisti indipendenti provenienti da Europa, Asia e Medio Oriente. Non mancheranno le mostre tematiche ed il consueto concorso interno fra gli espositori per l’assegnazione dei Premi MAG. Sicuramente una nuova edizione di successo per Jean-François Gailloud e l Marie-Hélène Heusgem. s

Media

Partne

r uro.it

artmagazine.biancosc

BIANCOSCURO, Media Partner dell’evento, sarà presente tra le gallerie con la sua Contemporary Selected Artist, esponendo le opere di: Antonio Mazzetti, Vincenzo Bartoli, Isabel Carafi, Franco Crocco, Paolo Cutrano, Daniela Da Riva, Giacomo Frigo, Giuliana Fusari, Nicoletta Gatti, Gjergji Meta, Anna Paglia, Franco Paletta, Pupi Perati, Renzo Sbolci, Melanie Gilliand. Tra gli Artisti esporrà singolarmente Andy Nanz, vincitore nella sezione grafica del BIANCOSCURO ART CONTEST 2016. A sinistra, Sabine Fahrlaender, vincitrice del premio messo a disposizione da BIANCOSCURO, riceve i complimenti della giuria MAG 2015. Un momento della performance di Salvatore Mainardi

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Nicoletta Gatti

presentata da BIANCOSCURO a Montreux Art Gallery 2016

Info: www.nicolettagatti.it

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iglia d’Arte, eredita dal padre Umberto la passione per la pittura e per l’arte in generale. Diplomata a Milano all’Accademia delle Arti Applicate dell’Arch. Skoff, frequenta poi un corso di pittura alla scuola d’arte Ar.vi.ma di Pavia ed inizia a studiare il comportamento del colore, ad osservare e cogliere nuovi input per poter sviluppare il suo percorso. Frequenta il corso di Cromatologia all’Accademia di Brera di Milano dove presenta le sue prime opere. La ricerca dell’equilibrio cromatico diventa l’elemento fondamentale e, facendo un percorso inverso, il disegno è dettato dai colori che creano la vera struttura del dipinto. s l

MP3 olio su tela, anno 2016, 90x70 cm.

Mélanie Gilliand

presentata da BIANCOSCURO a Montreux Art Gallery 2016

Info: www.melaniegilliand.ch

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ppassionata di tutte le Arti, dopo gli studi accademici in musica, ha sentito il bisogno di esprimersi più liberamente. Ha potuto contare su una buona guida per la sua ricerca pittorica, provando prima gli acrilici e poi fermandosi all’uso dei pigmenti puri. La sovrapposizione di più strati di colori naturali le permette di trasmettere i suoi sentimenti, i suoi pensieri. Dipinge traendo ispirazione da testi, suoni, note, stati d’animo che cerca di riproporre nei suoi quadri (spesso) astratti. I suoi quadri riflettono la sua ambivalenza. Essi sono un mix tra rigore e stravaganza, la simmetria e la leggerezza di una corrente d’aria. s l

En somme, aimer ce que nous sommes acrilico e pigmenti, anno 2015, 80x80 cm.

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Anna Paglia

presentata da BIANCOSCURO a Montreux Art Gallery 2016

Info: www.annapaglia.it

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ell’aprile del 2010, insieme a Franco Canova e Marcel Cadoni, fonda ufficialmente il “Movimento Surrazionale” al quale aderiscono artisti di ogni disciplina che iniziano a lavorare per un progetto comune, ispirato dalla filosofia Surrazionale con riferimenti al Filosofo Francese Gaston Bachelard (1884–1962). Le sue opere spaziano dal figurativo (nature morte, paesaggi, volti e figure) all’informale (grandi tele materiche dense di simbologie e poesie graffite) e Sculturine Surrazionali (assemblaggio di materiali di recupero). s l

M81 - Galassia surrazionale tecnica mista su tela con led, anno 2016, 60x60 cm.

Giuliana Maddalena Fusari presentata da BIANCOSCURO a Montreux Art Gallery 2016

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Info: www.facebook.com

eronese, è pittrice, scultrice e poetessa. Ha studiato alle Accademie delle Belle Arti di Verona e Bologna. Laureata con 110 e lode al D.A.M.S. in Discipline delle Arti all’Ateneo di Bologna, nel 2000 è stata insignita del titolo di Professore Accademico. La pittrice ha esposto le sue opere in varie mostre in Italia e nel mondo, ottenendo numerosi premi e riconoscimenti. Nella sua pittura viene espressa la Verità Impudica, con i suoi esaltanti profumi, la Verità Impietosa, con i suoi ricchi risvolti, la Verità Sconcertante, con le sue vertiginose prospettive, la Verità Sferica, con la pienezza delle sue risposte... la Verità spalanca delle porte insospettabili. s l

L’Origine du monde - Hommage a Courbet acrilici su raso rosso, cuciture in lana mohair anno 2012, 56x42 cm.

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Isabel Carafì

presentata da BIANCOSCURO a Montreux Art Gallery 2016

Info:www.isabelcarafi.it

N

ata a Buenos Aires, vive e lavora in Italia dal 1980. Diplomata sia alla Accademia di Belli Arti di Buenos Aires che a quella di Carrara. Si è laureata alla Accademia Nazionale di Belle Arti Prilidiano Pueyrredon di Buenos Aires come Professoressa di Pittura, successivamente svolge l’attività di docente alla San Pablo Apostol di Buenos Aires. Si trasferisce in Italia e svolge l’attività di docente privato. Inizia contemporaneamente l’attività come docente artistico nel campo della disabilità, ottenendo grandi soddisfazioni anche a livello emotivo. s l

The Metropolis Angel grafite e acrilico su tela, anno 2015, 60x75 cm.

Antonio Mazzetti

presentato da BIANCOSCURO a Montreux Art Gallery 2016

“L

Info:www.antoniomazzetti.it

avoro nella tradizione italiana del neoclassicismo, mescolando, nelle mie tematiche, un richiamo alla grandezza delle civiltà passate e una contemporaneità di cui trovo la simbologia nelle grandiose architetture delle metropoli internazionali; qui, la verticalità dei grattacieli raggiunge l’immensità del cielo in un dialogo che ricorda la forza creatrice dell’uomo e la sua smisuratezza. Ed è proprio questa forza che metto in scena in un’evocazione di architetture e sculture archetipo che costituiscono un repertorio moderno dal carattere atemporale. La particolare dimensione del mio lavoro deriva dalla sovrapposizione di elementi fotografici e pittorici.” s l

BE TOLERANT - BE FREE getto d’inchiostro, acquerelli e foglia oro su cartoncino Halhnemuhle, anno 2012, 180x110 cm.

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biancoscuro

Giacomo Frigo

Info:artcontest.biancoscuro.it

presentato da BIANCOSCURO a Montreux Art Gallery 2016

N

ato in Francia da genitori italiani. Fin da ragazzo si è dilettato disegnando e dipingendo con diversi materiali, realizzando ampi scenari con soggetti vari. Con la tempera e quindi con l’acrilico, ha affrontato un percorso di ricerca attraverso l’astrattismo geometrico, tendente ad esprimere concetti sintetici significativi riferiti alle problematiche esistenziali della società che, nella maggior parte delle opere, senza perdere di vista il richiamo ricorrente all’uomo come protagonista significativo ed essenziale, spaziando in composizioni individualmente interpretabili nella loro rappresentazione, in parte facilmente identificabile ed in parte lasciate all’immaginazione. s l

La creatrice dell’umanità acrilico su tela, anno 2015,50x60 cm.

Daniela Da Riva

presentata da BIANCOSCURO a Montreux Art Gallery 2016

I

Info:www.danieladariva.it

nizia la sua carriera come cartellonista pubblicitaria (allieva del pittore Federico Seneca, lavora da studente nel suo studio, quindi progetta ed allestisce campagne pubblicitarie) e come scenografa (al Teatro del Convegno con Pierluigi Pizzi e Luca Sabatelli),ricevendo favorevoli consensi critici sui principali quotidiani milanesi. Si diploma alla Scuola Superiore degli Artefici dell’Accademia di Brera ed espone al Salonprimo presso il Museo della Permanente a Milano. Ha conseguito numerosi riconoscimenti in Italia ed all’estero ed attualmente è assistente del Maestro Gianpiero Maggi nel corso di pittura a olio dell’UNI3 e frequenta la Libera Scuola del Nudo all’Accademia di Brera di Milano con la guida del Maestro Massimo Zuppelli. s l

La tennista olio su cartone telato, anno 2003, 30x24 cm.

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18-19-20 novembre 2016 a

22 edizione

la moda che vive due volte

vintage & fashion remake collezionismo & design modernariato & military clothing

ORARIO DI APERTURA: venerdĂŹ, sabato e domenica dalle 10 alle 19 in contemporanea con:

www.fieravintage.it Direzione Tecnica: Simone Velleca - cell. 393.9352043 - info@fieravinatge.it


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ART Monaco 2016 Intervista esclusiva al patron Johnessco Rodriguez

Vincenzo Chetta, Direttore di BIANCOSCURO intervista Johnessco Rodriguez, Patron di ART Monaco

S

W English

iamo giunti ad una nuova edizione di Art Monaco, nuovo periodo, dal 27 al 30 ottobre, ma medesima location, Espace Fontvieille, spazio creato e progettato su iniziativa del Principe Ranieri III di Monaco. Johnessco Rodriguez è il Presidente della Opus Eventi, organizzatore della rinomata manifestazione artistica Art Monaco. In procinto di inaugurare la 7ª edizione del grande evento monegasco, Rodriguez ci ha raccontato la sua visione da imprenditore nell’Arte.

e have come to a new edition of Art Monaco, the new period, 27 to 30 October, but it location, Espace Fontvieille, space created and designed on the initiative of Prince Rainier III of Monaco. Johnessco Rodriguez is the President of Opus Events, organizer of the renowned Art Monaco artistic manifestation. About to usher in the 7th edition of the great Monegasque event, Rodriguez told us his vision in Art entrepreneur.

Vincenzo Chetta: “Torna anche quest’anno Art Monaco, ci sono novità?” Johnessco Rodriguez: “Caro Vincenzo, ci sono sempre novità con Art Monaco! Quest’anno stiamo mantenendo lo stesso format, uno spettacolo incentrato sull’Arte e, nello stesso tempo, la nostra esclusiva clientela. Come è usuale, indipendentemente dal fatto che Art Monaco è una piccola esposizone in termini di dimensioni, avremo una presenza interna-

Vincenzo Chetta: “Art Monaco 2016, there’s a news?” Johnessco Rodriguez: “Dear Vincenzo, there are always news with Art Monaco! This year we are keeping the same format doing the show more artistic and yet keeping our guest exclusivity intact. As it is usual regardless the fact that Art Monaco is a relative small show in size, we’ll have an international presence at both exhibitors and collectors.

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zionale di espositori e collezionisti. Art Monaco sta realizzando il suo scopo: offrire una piattaforma che genera opportunità di business per artisti, gallerie, collezionisti e tutte le persone coinvolte nel settore. Siamo felici di continuare ad avere il Principato di Monaco come punto di incontro tra creatività per 5 giorni, e per la prossima edizione del 2017 in realtà ci stiamo espandendo per rendere lo spettacolo ancora più grande e migliore.”

Art Monaco is accomplishing its purpose to serve a platform that generates business opportunities for artists, galleries, collectors and all people involved in the industry. We are happy to keep the Principality of Monaco as the meeting point of creativity during 5 days and for the next edition in 2017 we are actually expanding and making the show bigger and better.

V.C.: “Come mai hai scelto di cambiare periodo per l’evento?” J.R.: “Come già sapete, Art Monaco è un evento ancora molto giovane, celebriamo solo la 7a edizione. Quindi stiamo ancora cercando il periodo migliore che soddisfi le esigenze ed il calendario di tutti. Non si tratta solo di Monaco, si deve ricordare che abbiamo persone da tutto il mondo e alcuni dei nostri contatti principali hanno sempre l’agenda piena. Non solo, dobbiamo anche guardare il calendario mondiale degli eventi per provare e selezionare le date disponibili. Quando si tratta dei nostri espositori, come organizzatori dobbiamo essere sempre consapevoli delle loro spese aggiuntive, per esempio, quando facevamo la mostra nel mese di aprile, iniziava il bel tempo e a Monaco iniziava la bella stagione: la città era piena, voli ed hotel avevano tariffe molto alte. Nello stesso tempo, dobbiamo pensare a ciò che l’evento può portare al Principato e se siamo in grado di trovare una data in bassa stagione possiamo effettivamente aiutare entrambe le parti, per esempio i nostri espositori hanno tariffe migliori per il loro soggiorno e il Principato gode di un turismo più qualificato. Per ora temo si dovranno ancora provare altri due periodi prima di poter stabilire definitivamente la nostra data.”

V.C.: “Why did you change the period for the event?” J.R.: “As you already know, Art Monaco still a very young event, we are celebrating only or 7th edition. Therefore we still looking for the best period that will suit the needs and schedule of everybody. Is not about just Monaco, you shall remember that we have people worldswide and some of our main contacts are always with heavy schedules. Not only that, We need to look at the calendar in the world of events and try to select the best dates available. When it comes to our exhibitors, as show organizers we need to be always aware about their additional expenses for example , when we were doing the show in April, we had the beginning of the main season where Monaco was FULL and flights and hotels rates are high. At the same time, we need to think about what the event can offer to the Principality and if we are able to find a date in a low season we actually help both sides; for instance our exhibitors will same money in their accommodations and flights and the Principality will get more qualified tourism. For now I am afraid we’ll still look around for other two dates before we can establish in stone the dates.”

V.C.: “Tu giri tutto il mondo, il mercato dell’arte nel 2016 è vivo e sano?” J.R.: “Sto viaggiando tantissimo per motivi diversi, esplorando altri eventi, comprare arte, dato che anche io sono un collezionista e, naturalmente, quando l’occasione si presenta, ho a che fare con pezzi importanti che devono essere spostati da privato a privato. Negli ultimi due anni, più o meno, a tutti gli eventi avrete sentito la stessa cosa da parte degli espositori, ovvero che purtroppo non si vende: “Lo show è stato di basso tenore, poca promozione, tante persone, ma nessuna vendita…” etc. La verità è che è così, siamo passati tutti attraverso momenti diffici-

V.C.: “You are always around the world, the art market in 2016 is alive and healthy?” J.R.: “I’m traveling all the time for different reasons, exploring other shows, buying art as I am also a collector and of course when the occasion presents I deal important pieces that need to be moved Private to Private. The last two years in pretty much all shows you heard the same thing from exhibitors that unfortunately do not secure a sale. ‘’The show was low, not a lot of promotion, too much people but not sales’’etc… The truth is yes!, we all went through difficult times, with the side stories we hear of events that endanger peace in certain places of the world , of course affected

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li, con le brutte vicende che mettono in pericolo la pace in certi luoghi del mondo, ovviamente questo ha colpito alcune aree geografiche in cui i collezionisti hanno dovuto concentrare i loro pensieri su argomenti che hanno richiesto più attenzione. Tuttavia, ci sono anche le persone che vogliono investire di più nell’arte e meno in altri canali che hanno troppi alti e bassi. Così posso dire che il settore arte è sano e forte, è una questione di sapere come navigare attraverso le onde.” V.C.: “Hai visto nuove tendenze artistiche nell’ultimo anno?” J.R.: “Oh ragazzi, artisti emergenti che sono desiderosi di creare e lasciare il loro segno nel mondo. Ho visto tante nuove tendenze specialmente in coloro che lavorano con multimediale, nuovi concetti divertenti e stimolanti. Quando si è un “pioniere” si arriva a sperimentare sia il “wow” che l’ “ouch”, ma, come tutto nella vita, è con perseveranza e credo che il loro concetto brillerà e porterà un nuovo movimento artistico.” V.C.: “Un tuo pensiero sulla società dell’Arte…” J.R.: “Personalmente credo che ci sia un grande divario tra l’idea che l’arte sia per tutti (il che, è vero), e la comprensione del settore dell’arte, che invece appartiene a pochi. Tutte le persone che possiamo considerare parte della società artistica hanno più di una semplice conoscenza del mercato. Hanno gusto, visione, passione e sanno esattamente come funzionano i parametri. La società artistica ha anche la responsabilità di condividere e promuovere l’industria, per educare in ogni occasione che si presenta sulle nostre strade. Esserne parte può anche darci gioia e unisce tante persone con in comune la passione per la bellezza di tutte le forme di espressione.” V.C.: “Ti ringrazio per questa bella chiacchierata Johnessco.” J.R.: “Grazie mille a te, Vincenzo e a Biancoscuro!” Vincenzo Chetta

BIANCOSCURO ART EXHIBITION presenta ad Art Monaco 2016 le opere di:

Flora, Alessandro Trani, Fabio Cicuto, Rosario Aufiero

some geographical areas where collectors or the hole industry for that matter had to concentrate their thoughts in some topics that required more attention. Nevertheless, there also the people who wants to invest more in art and less in channels with more up-s and downs so I will say the art industry is healthy and strong, is a matter of knowing how to navigate through the waves.” V.C.: “Have you seen the new artistic trends in the last year? ” J.R.: “Oh boy, emerging artists are eager to create and leave their mark in the world. I’ve seen so many trends especially in those working with multimedia. New concepts are always amusing and challenging. When you are a pioneer you get to experience both the WOW and OUCH factors! But like everything else in life, perseverance and BELIEVE, is what will make your concept to shine and eventually lead a new movement.” V.C.: “One of your thoughts on the Art Society...” J.R.: “Personally I believe there is a big gap between the idea that Art is for everyone (which is true) but the understanding of the art industry belongs to a few. All people that we can consider part of the art society has more than just knowledge about the market. It has taste, vision, passion and knows exactly how the parameters work. Art Society, also has a responsibility to share and promote the industry, to educate at every opportunity that presents in our paths. Being part of the Art Society also give us joy and bring us together as human beings connected for the beauty of all form of expressions. ” V.C.: “I thank you for this nice talk Johnessco.” J.R.: “Thank you very much, Vincenzo and Biancoscuro!”

ART MONACO 2016

27 - 30 ottobre 2016 Espace Fontvieille, 5 avenue des Ligures, Monaco giovedì 27 ottobre - 17.00-19.00 Anteprima Black-tie Patron 19.00-22.00 Vernissage VIP Black-tie venerdì 28 ottobre - 13.00-17.00 Apertura al pubblico 17.00-21.00 Serata privata VIP Black-tie sabato 29 ottobre - 12.00-20.00 Apertura al pubblico domenica 30 ottobre - 12.00-19.00 Apertura al pubblico

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Flora

presentata da BIANCOSCURO a ArtMonaco2016

Info: www.flora-artiste-peintre.fr

C

réatrice de la technique en relief, globalisée par le terme générique de Cosmogéologie©, Flora théorise son travail de peintre et l’affirme dans une méthode. En résonance avec ses tableaux, Flora compose ses textes, poésies, légendes, citations et les livre dans une pensée poético philosophique. Les recherches picturales de Flora prennent pour ancrage des réflexions sur le monde, ses origines, son évolution. Habitée d’une puissance chromatique étonnante, l’oeuvre de Flora se lit à la manière des "contes poétiques". Posée sur la toile par touches boursouflées, la matière forme l’œuvre. Le résultat, unique, évoque la question du Temps. Qui a pour théorie l’Unité et ses Multiples: "Ce yout et ces Riens que l’univers engendre et contient". s l

MyFlowers tecnica mista su tela, anno 2011, 100x81 cm.

Rosario Aufiero

presentato da BIANCOSCURO a ArtMonaco2016

Info: rosarioaufiero.weebly.com

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ato a Napoli, Rosario Aufiero vive ormai a Roma da molti anni. La passione per il disegno è innata in lui, col passare del tempo la pittura gli dà modo di esternare eozioni e stati d'animo attraverso la ricerca di colori e sfumature.Taricco così lo racconta: "Rosario Aufiero scoordina gli equilibri plastici attraverso la potenza del colore e le matrici pre coscienziali vengono via via assorbite dalle direttrici spazio-temporali. Possiamo parlare di simbolismo, ma in senso subcosciente, atto cioè alla resistenza individuale che catalizza la realtà di partenza a vettore analitico delle proprie paure, frustrazioni, angosce. Le resistenze vengono gradualmente superate lo spirito finalmente tende a dilatarsi nello spazio." s l

Uomo infinito olio su tela, anno 2016, 70x90x2 cm.

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biancoscuro

Alessandro Trani

presentato da BIANCOSCURO a ArtMonaco 2016

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Info: www.alessandrotrani.it

opo PaviArt, Art Innsbruck e MAG–Montreux Art Gallery, Alessandro Trani sbarca con Biancoscuro anche a Monte-Carlo per Art Monaco 2016. Propone un “Paradiso primordiale” in celeste e acquamarina, in omaggio ai colori della Costa Azzurra, che già in passato ha accolto le sue opere sia a Nizza che a Cannes. Trani, oltre alle prossime consuete partecipazioni al Roma Art Festival e alla Mostra Storica dei Cento Pittori a Via Margutta, a novembre sarà con le sue opere a Stoccarda per ItaliArts, con il patrocinio e l’organizzazione dell’Istituto Italiano di Cultura, nei prestigiosi saloni espositivi del Municipio della città tedesca. s l

Paradiso primordiale 11 (dittico) tecnica mista, 50x60cm.

Fabio Cicuto

presentato da BIANCOSCURO a ArtMonaco2016

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Info: www.fabiocicuto.altervista.org

abio Cicuto propone ad Art Monaco 2016 un’opera della serie “Black Flower”, ancora nell’ambito della sperimentazione sulle “macchie” e sulla memoria della materia, l’essenza della forma e la poetica legata alla realtà metropolitana con l’uso del catrame. È sempre evidente il suo rimando storico all’essenzialismo astratto, tra liricità e materialismo. Il catrame coesiste e si fonde con i segni e con i simboli rappresentati dalla Rosa e dal Cuore, come risulta evidente nelle sue oramai note tele della serie “Big Heart”, esposte a fianco di opere di Mario Schifano, Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Shepard Fairey e tanti altri grandi maestri del Novecento e dell’Arte Contemporanea. s l

Big Heart nr.2 olio e catrame su tela,100x100 cm.

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XX Forlì Arte Contemporanea La grande Arte torna a Forlì

ner Media Part

artmagazine.biancoscuro.it

I

l Quartiere Fieristico di Forlì ospiterà a novembre 2016 la XX edizione di Forlì Arte Contemporanea. Un traguardo molto importante per l’organizzazione di Romagna Fiere, che da ben 20 anni fa brillare l’Arte contemporanea a Forlì. Un’ampia panoramica di Gallerie d’arte espone a Contemporanea, importante vetrina sia per le firme di prestigio sia per le emergenti, la mostra mercato presenterà uno spaccato sul mondo delle arti figurative, un appuntamento imperdibile per gli addetti ai lavori, un momento di crescita per gli appassionati ed una grande occasione di acquisto. Si prevede come negli anni precedenti un afflusso di pubblico notevole, anche grazie agli eventi collaterali che da sempre contraddistinguono questa collaudata formula vincente. Contemporanea ospiterà INISMO A Contemporanea 2016 nuovo appuntamento con l’Inismo, movimento internazionale nato a Parigi nel 1980, il cui nome viene dall’acronimo “INI”, dalle iniziali di “Internazionale Novatrice e Infinitesimale”. La terza componente, l’Infinitesimale, è senz’altro la più caratterizzante e ha più valenze. Una delle principali è quella atomica: come in fisica è avvenuta la scissione dell’atomo, nell’Inismo è avvenuta la scissione della parola e del segno. Da segnalare i lavori di Gabriel-Aldo Bertozzi, fondatore dell’Inismo, Gabriella Giansante e François Proïa. A sinistra lo stand che Romagna Fiere ha dedicato al Movimento Internazionale d’Avanguardia durante la scorsa edizione di Contemporanea.

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l’asta benefica “Arte per la Nave”, grazie alla generosità degli artisti che hanno donato le loro opere a favore dei bambini. Forlì Arte Contemporanea è sempre un grande successo e così lo sarà anche in questa nuova importante edizione: opere e gallerie di alta qualità, un pubblico molto numeroso, eccellente ed attento, tutto fa sempre vedere la rinascita del mercato dell’Arte contemporanea. Rebecca Maniti FORLI’ ARTE CONTEMPORANEA 4 - 7 novembre 20167 Forlì Fiere, Forlì venerdì 17.00-19.30 sabato, domenica 10.00-19.30 lunedì 10.00-13.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.fieracontemporanea.it

Sopra: Davanti alle opere di Luciano Mazzolenis, l’Artista e Vittorio Sgarbi. In alto a sinistra: Francesca Caldari e Gilberto Tedaldi. Sotto un momento della scorsa edizione con Vittorio Sgarbi in visita alla anteprima della mostra dedicata al grande Luciano Caldari, accompagnato da Francesca Caldari.


21-22-23 ottobre 2016 a

21 edizione

la moda che vive due volte vintage & fashion remake collezionismo & design modernariato & military clothing ORARIO DI APERTURA: venerdì dalle 14 alle 20 sabato e domenica dalle 10 alle 20

Più di 100 espositori

Più di 5.000 mq mostra-mercato

Più di 15.000 visitatori

VALENTINO: STILE ITALIANO

Una mostra ricca di fascino, un percorso stilistico dagli anni 70 agli anni 90 che racconta la storia di uno stile unico.

Scopri il programma completo su:

www.fieravintage.it Direzione Tecnica: Simone Velleca - cell. 393.9352043 - info@fieravinatge.it


biancoscuro

Cinque espressioni dell’Inismo Il movimento internazionale d’avanguardia presente a ArteForlì Contemporanea ed a Rimini Arte I prossimi eventi fieristici di Forlì e Rimini vedranno protagoniste le cinque espressioni della poetica dell’Inismo, movimento nato nel 1980 successivo al Futurismo, al Dadaismo ed al Surrealismo, ormai storicizzabile.

L

’Inismo, già presente con successo a Forlì come evento collaterale della precedente “Vernice Art Fair”, torna in novembre a Forlì e in dicembre a Rimini. Si tratta di un “a m’arcord”? Probabilmente sì! Non è un caso che tra le opere di Gabriel-Aldo Bertozzi figuri un “Omaggio alla Romagna”. Sappiamo, d’altronde, che il fondatore del movimento, passò una felice infanzia a Forlimpopoli, dove apprese da suo zio, Mario Bertozzi, i primi rudimenti del fare artistico. Nell’adolescenza e maturità,

trasferitosi in Toscana, lavorò col futurista Primo Conti e con il “pittore visivo” Antonio Bueno, poi a Parigi con Philippe Soupault, fondatore del Surrealismo (con André Breton). Le grandi avanguardie del nostro Novecento (Futurismo, Dadaismo e Surrealismo) sono ormai storicizzate. Si può dire altrettanto dell’Inismo, che ha passato la soglia del secondo millennio? Essendo ancora del tutto attivo e pieno di sorprese, occorre essere cauti, ma a giudicare dalla ricca bibliografia che lo riguarda, possiamo dire senza indugio, storicizzabile. Ne sono

conferma quasi cinquanta titoli di volumi e ricchi cataloghi, tra cui: “L’Inisme. Être à l’avant-garde aujourd’hui” di François Proïa e “L’avanguardia inista” di Antonio Gasbarrini, “Inismo 19802005” di autori vari, oltre a migliaia di articoli. Le Cinque espressioni della stessa poetica (questo il nome per individuare lo stand ad entrambe le fiere di Forlì e Rimini) sono di Gabriel-Aldo Bertozzi, Gabriella Giansante, François Proïa, E. Nessuno (alias Georges Murillon) e Federico Raimondo. Rodolfo Bertozzi Wok nell’eternità di Gabriel-Aldo Bertozzi

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La bellezza nuova dalle opere iniste

L

e avanguardie storiche avevano mirato al superamento dei settori operativi, quali pittura, poesia, musica, architettura. Con l’Inismo (da Internazionale Novatrice Infinitesimale o INI), movimento d’avanguardia fondato a Parigi nel 1980 da Gabriel-Aldo Bertozzi, tale obiettivo è stato definitivamente raggiunto. In un’ottica di rara ampiezza, il palinsesto delle “skritture iniste” annovera caratteri alfabetici e ideografici, simboli, grafie, sonorità, oggetti. I segni di culture antiche o esotiche si affiancano con meditata libertà a quelli di pura invenzione. Ne è sca-

turita una poetica, nuova e unitaria, che si espande sistematicamente. Una bellezza nuova, paradigma della vita stessa nel suo scorrere, si manifesta nelle infinite risonanze creative iniste. Nata dalla poesia di un sentire emancipato, con l’INI la parola ed i segni tornano sotto forma di un’orchestrazione inedita di sentimenti e idee, all’arte del fare in un’espressione originale che cresce, si moltiplica e si rimodella continuamente, dilatando la sua orma inconfondibile in una visione multipla e globale: l’inia. Angelus Novus A destra: L’œil régulateur di E. Nessuno

Il bacio di Gabriella Giansante

Omaggio alla Romagna di Gabriel-Aldo Bertozzi

A sinistra: Rossa natura viva di Gabriella Giansante

A destra:La main di François Proïa

Sopra: Thioti di E. Nessuno A destra: INIzi con fulmINI di Federico Raimondo

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Inismo: l’altro lato di un universo

I

l 3 Gennaio del 1980, al Café de Flore di Parigi, non fu fondato soltanto un movimento d’avanguardia artistica: s’inaugurò una nuova scienza della comunicazione, una rivoluzione (rivoluzionata) che fin dalla fase “pionieristica” si dimostrò di portata eguale se non maggiore allo strutturalismo o alla semantica generale. Quando l’INIsmo scardina le barriere sensoriali che caratterizzano una singola espressione dell’animo umano, ecco che esso si pone in un piano che è già trans-mentale: le categorie ontologiche cessano di esistere e le arti figurative, plastiche, letterarie si fondono in un unico, occulto, complessivo segno: L’INIA. Ora immaginate che questa sublime sintesi sia applicata a ogni attività umana, ed ecco che vediamo sorgere dall’Athanor il primo prodotto vivente della Nuova Era trans-umanistica. Gabriel-Aldo Bertozzi lo aveva già teorizzato in opere letterarie e teatrali come “Retour à Zanzibar” e “La Signora Proteo”: un’eliminazione dell’ormai obsoleta limitazione nominale e funzionale che potrebbe mutare drasticamente il corso di attività umane quali l’architettura, la musica, l’economia, la politica, l’arte. Un solo segno per definire il Tutto: l’Internazionale Novatrice Infinitesimale è Alchimia contemporanea, trasmuta l’Uomo nell’esatta proporzione in cui trasmuta e sublima se stessa. Questo grande e segreto spetta-

I.N.I.

Internazionale Novatrice Infinitesimale Movimento internazionale d’avanguardia

“Cinque espressioni della stessa poetica artistica”

(pittura, scultura, libri d’artista e libri oggetto)

sotto la direzione artistica di Rodolfo Bertozzi:

ArteForlì Contemporanea Fiera di Forlì, 4-7 novembre 2016 RimineArte Fiera di Rimini, 8-11 dicembre 2016 Espongono: Gabriel-Aldo Bertozzi, Gabriella Giansante, E. Nessuno (Georges Murillon), François Proïa, Federico Raimondo.

www.inisme.com

colo è solo apparentemente eclettico: in realtà è il risultato di un’opera che solve e coagula la percezione stessa dell’Artista, dell’Uomo e della Vita, la prospettiva magico-sciamanica che abbatte la piatta tridimensionalità del sistema in cui opera, curvando lo spazio-tempo cognitivo verso una dimensione “altra”, terribile e splendente. L’INIA è il passaporto d’ingresso al mondo del sogno, in cui le facoltà mentali risultano illimitate; gli INIsti, infatti, riportano dal mondo onirico della non-consequenzialità particelle tratte da quelle Terre Incognite, dai Domini che si trovano tra gli spazi comunemente percorsi dagli uomini e dagli artisti in particolare. I poeti, i folli, hanno calcato quelle vie: le loro testimonianze multisensoriali, pandimensionali e altamente sincretiche sono qui, davanti a voi, con le loro sfumature cromatiche che diventano suoni, con i loro suoni che divengono lettere di un nuovo alfabeto magico. L’INI è l’unica avanguardia a essere sopravissuta ai mutamenti culturali e all’appiattimento generalizzato della dimensione creativa penetrando, ancora viva e attiva, nel XXI secolo. Questo perché la sua creazione è INInterrotta, perché la sua rivoluzione è “rivoluzionata”, in un continuo flusso dinamico che ha mutato completamente, e continua senza tregua a modificare, le nostre percezioni. Le espressioni artistiche comprendono uno spettro sensoriale assai vasto, includendo pittura, scultura e ciò per cui gli INIsti sono forse più noti: il libro (o la poesia) “oggetto”, dove il loro segno diviene singolarità insieme estetica e funzionale, unico e irripetibile parto d’una poiesi che ha superato ogni limitazione settoriale. Nell’epoca attuale, l’INIsmo sopperisce letteralmente al nostro bisogno di visione e alla mancanza dei mezzi atti a manifestarla, evocarla e farne esperienza. Pone innanzi a noi le chiavi che aprono i cancelli del sogno e della magia, senza tuttavia risultare tanto immodesto da trascurare le importanti tappe avanguardistiche che l’hanno preceduto. La “visione” in questione non è cominciata dalle Illuminazioni di un adolescente di Charleville, né finirà con Gabriel-Aldo Bertozzi e l’INI: ciò che possiamo affermare con assoluta sicurezza è che fino a quando la luce continuerà a penetrare in questo prisma, la sete artistica dell’Uomo non sarà mai estinta. Fabio Todeschini A destra: INIncantesimo di Federico Raimondo

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In sottofondo: Le Voyant di François Proïa

Wok seduto di Gabriel-Aldo Bertozzi

Signes di François Proïa

Autoritratto di Gabriella Giansante


biancoscuro Con il patrocinio del

green core

Una selezione delle Gallerie Italiane piĂš prestigiose

8 - 11 DICEMBRE 2016

www.riminiarte.it

Segreteria Organizzativa: francesca@romagnafiere.it - cell. 346 5050521 giulia@fierenef.com - tel. 049.8800305

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biancoscuro

Artparma Fair con un grande evento collaterale dei Fu*turisti

T

orna anche questo autunno Artparma fair, fiera dedicata all’arte moderna e contemporanea, nelle date del 1, 2, 7, 8 e 9 ottobre 2016, presso il famoso quartiere fieristico parmense, in concomitanza con Mercanteinfiera e Mercanteinauto. Le ottime vendite dell’edizione primaverile hanno fatto riconoscere l’importanza di una piazza come Parma, che a buon titolo può collocarsi tra le fiere più importanti d’Italia. Un collezionismo colto e sofisticato, che viene dall’imprenditoria e dall’industria, percorre il padiglione cercando le opere di autori importanti come Damien Hirst, Christo, Mario Schifano, Mimmo Rotella, Piero Gilardi, Michelangelo Pistoletto, Arnulf Rainer, Alighiero Boetti, solo per citare alcuni. Interessante e colto l’evento collaterale curato da BIANCOSCURO, confermato per la quarta volta consecutiva media partner ufficiale, che presenta la “ALFABETIZZAZIONE NORMO*FU*TURISTA”, performance di Lele Picà, Giammatteo Rona e Alessandro D’aquila, consistente nella realizzazione di un normografo gigante: in un mondo in cui la normalità è ormai dispotica, il Fu*turismo torna all’abc. BIANCOSCURO è presente come di

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ner Media Part artmagazine.biancoscuro.it

BIANCOSCURO, Media Partner dell’evento, è presente all’evento anche con la sua selezione di Artisti Contemporanei Internazionali: Josefina Temin, Janez Štros, Giulia Sollazzo, Maurizio Satta, Elena Santucci, Mirko Roncelli, Pupi Perati, Mauro Marchi, Isabelle Malo, Filippo Lo Iacono, Nero Levrini, Aivars Kisnics, Henda Khelifi, Gayane Karapetyan, Jani Jan J, Stanka Golob, Mélanie Gilliand, Johannes Genemans, Antonio Franchi, Anna Copponi, Marino Calesini, Simona Benedetti, Ann-Pia Azizuddin, Filippo Annibale. (Vincitori del Premio Collettiva BAC 2016). Inoltre espone le opere di: Peter Hide-311065, Isabella Rigamonti, Gianluca Piaccione, Giorgio Gost, Ralph Hall.


biancoscuro

consueto anche con il suo stand editoriale e con la sua selezione di talentuosi artisti contemporanei, fra i quali i ventiquattro vincitori del premio “Mostra Collettiva” del BIANCOSCURO ART CONTEST 2016. Sotto la Direzione di Gilberto Tedaldi e Nicola Rossi, e grazie alla preziosa Francesca Caldari, Artparma Fair si impone nel mondo delle Fiere d’Arte anche con questa quinta edizione, l’augurio è che rimanga una Mostra Mercato d’Arte Moderna e Contemporanea di validi Artisti, e che non si cambi la sua natura. Rebecca Maniti

ALFABETIZZAZIONE NORMO*FU*TURISTA

“Viviamo in un mondo dove la realizzazione delle utopie ha generato il "mostro" che ha ucciso la "normalità", ormai priva di qualsiasi significato. Siamo all'ipertrofia sociale politica e giuridica, che ha rovesciato il mondo. E nel mondo capovolto la frontiera più involutiva è divenuta quella di ingigantire qualsiasi cosa a dismisura fino a rimanerci sotto. Anche la parola è stata "ingigantita" dal cattivo gusto di chi "urla" senza dire nulla. Per questo in un mondo dove tutti si sentono di dover scrivere per "urlare senza dire", i FU*TURISTI tornano all'abc, alla cura di ciò che si dice e a come si dice. La forma del resto è ciò che rende tale la sostanza. Il culto della parola diviene così culto del silenzio, di chi ancora sa ascoltare per imparare. E il normografo diviene simbolo per antonomasia di chi vuole imparare attraverso una "guida". Sono i piccoli gesti a rendere grandi i progetti. Sono le lettere a costruire le parole che danno forma alle idee. Le lettere dell'alfabeto si fanno così forma d'arte: l'arte di costruire la vita.” Lele Picà (arch. Manuele Spelta) Avvocato fu*turista Giammatteo Rona Alessandro D'aquila

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ArtePadova 2016 Trepidante attesa per la ventisettesima edizione

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mostri sacri dell’arte moderna e contemporanea, le nuove stelle nel firmamento artistico, gli emergenti che devono ancora affermarsi: tre universi diversi in un'unica grande cornice. La mostra mercato padovana si prepara quest’anno a festeggiare l’edizione numero 27, in programma dall’11 al 14 novembre nei padiglioni rinnovati della Fiera di Padova. I grandi collezionisti a caccia di un investimento sicuro potranno trovare nomi di artisti universali che hanno segnato la storia recente dell’arte come Giacomo Balla o Carlo Carrà, Lucio Fontana e Agostino Bonalumi, o ancora Mario Schifano, Carla Accardi e Paul Jenkins per poi arrivare al “fenomeno” Boetti, che suscita sempre forte interesse perché affianca ai grandi arazzi di enorme valore opere di piccole dimensioni con quotazioni più accessibili. La kermesse padovana è un appuntamento imperdibile anche per chi vuole intercettare le nuove tendenze del mercato, scommettendo su artisti che non hanno ancora quotazioni stellari.

[1]

[2]

[3]

La mostra mercato più longeva nel panorama nazionale non è solo vetrina di artisti che si sono già affermati o che stanno affermando il loro talento: in molti casi la sezione CATS, Contemporary Art Talent Show, dedicata ai talenti emergenti, ha dato spazio e voci ad artisti che fino al giorno prima erano quasi del tutto sconosciuti e che proprio a Padova, grazie all’incontro con i galleristi, hanno trovato l’occasione per spiccare il volo. “Non si tratta di situazioni fortuite, ma dei frutti di una “scommessa” che coltiviamo da tempo e che continueremo a coltivare, consapevoli che i palcoscenici per i giovani artisti nel nostro Paese sono davvero pochi”, spiega il direttore artistico Nicola Rossi, al timone della kermesse sin dalla prima edizione. Una “scommessa” cui ArtePadova terrà fede anche quest’anno, con la proposta di un’edizione capace di cogliere, e talvolta anticipare, i fermenti e le nuove istanze che l arrivano dal mercato. s [7]

[1] Il Maestro Athos Faccincani e Vincenzo Chet[4]

ta, Direttore di BIANCOSCURO rivista d’Arte. [2] Il Direttore Artistico Nicola Rossi [3] Marilin allo stand di GlobArt Gallery [4] Il Maestro Gianmaria Potenza [5] Visitatori allo stand del Maestro Gianmaria Potenza [6] Una vista aerea dell’esposizione [7] Opere di Moya alla Galleria Centro Steccata [5]

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Art Verona Art Project Fair In the silence of your bones Robert Montgomery (2013), è l’opera vincitrice del Concorso ICONA 2015

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ell’ottica di una “fiera salotto”, occasione di incontri e opportunità, la 12ª edizione di ArtVerona | Art Project Fair mira ad una sempre più affinata proposta di espositori, artisti, progettualità in fiera e in città. Dal 14 al 17 ottobre si terrà, nei padiglioni 11 e 12 di Veronafiere, la 12ª edizione della fiera d’arte moderna e contemporanea che punta ad essere meta privilegiata di espositori e collezionisti che trovano nell’attenzione alla cura ed alla qualità delle proposte, nella propensione al talent scouting e al supporto di giovani leve, un valore distintivo. Si è rinnovato anche per il 2016 il Fondo Acquisizioni Domus del valore di 100.000 euro, sostenuto per il terzo anno consecutivo da Fondazione Domus per l’arte moderna e contemporanea; ad affiancarlo ci sarà, per il secondo anno, il Fondo Acquisizioni Privato per l’arte contemporanea, che vede impegnato un pool di collezionisti e imprenditori in un piano quinquennale, teso a soste-

nere il sistema dell’arte emergente con un investimento di partenza di 50.000 euro, implementabile grazie al coinvolgimento di nuovi collezionisti. Da tenere d’occhio un nuovo riconoscimento, il “Premio Rotary Club Asolo per l’arte contemporanea e i giovani artisti”, che vedrà acquisire in fiera un’opera di un artista emergente per un valore di 3.000 euro, con impegno pluriennale. Anche quest’anno vedremo Level 0, il format grazie al quale i direttori di diverse istituzioni d’arte moderna e contemporanea italiane dovranno individuare un artista di cui si faranno promotori attraverso la programmazione nelle loro sedi nell’anno a venire; Focus XX, il percorso espositivo dedicato ai Maestri del dopoguerra italiano; Raw Zone, area aperta a 12 gallerie che si presentano con progetti curatoriali inediti e Tangram, nuova piattaforma che trae spunto dal famoso rompicapo basato sulla scomposizione e ricomposizione di forme geometriche per realizzare figure che rimandano alla realtà; Artes, progetto di ricerca che quest’anno affida a Valentina Lacinio un focus sul medium fotografico, con una installazione corale dei 50 giovani artisti partecipanti; i7, a cura di Cristiano Seganfreddo, sarà dedicato alle realtà no profit indipendenti impegnate nel nostro Paese in attività di ricerca del contemporaneo. Anche per quest’anno si confermano: Icona, il concor-

L’opera di Vittorio Valente presentata dalla Galleria Centro Steccata di Parma

so che individua l’opera più rappresentativa dell’edizione 2016, tanto da diventare l’immagine di campagna della manifestazione per l’edizione successiva, oltre ad entrare in deposito al Museo; Display, grazie al quale verranno premiati due espositori per il miglior allestimento, con un bonus di 2.000 euro sulla partecipazione alla prossima edizione della fiera. ArtVerona mira a supportare la crescita di nuovi interlocutori per una fidelizzazione graduale e condivisa, in cui la fiera si presenta quale interlocutore attivo, nuova, fresca, internazionale, quasi “non italiana”, è sicuramente un l evento da non perdere. s

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PAOLO

RIGONI

Le opere di Paolo Rigoni saranno presenti a Arte Padova Pad. 1 - stand 251

w w w. p a o l o r i g o n i . c o m

rigoni.art@gmail.com


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ner Media Part

ART Innsbruck 2016

artmagazine.biancoscuro.it

Seconda edizione nello stesso anno per festeggiare i 20 anni di Arte nel Tirolo con Johanna Penz

G

rande attesa per la XXI edizione di ART Innsbruck, la seconda del 2016. 90 gallerie provenienti da 10 paesi diversi, una grande mostra d'arte contemporanea, dipinti, opere su carta, stampe originali, sculture, installazioni, libri d'artista, fotografie, nuovi media e tutto ciò che l’Arte può offrire. ART Innsbruck è un'ottima opportunità internazionale, sia per gli Artisti e le Gallerie, sia per i collezionisti ed i professionisti del settore. Sotto la sempre attenta organizzazione di Johanna Penz, questa nuova edizione della fiera austriaca per eccellenza verrà inaugurata il 30 novembre con un’anteprima su invito. Sarà possibile visitare la fiera dal 1 al 4 dicembre; da segnalare l’orario esteso sino alle 23 il venerdì sera, per passare una serata al centro dell’Arte. BIANCOSCURO ART EXHIBITION sarà presente con la sua selezione di Artisti l internazionali. s

BIANCOSCURO ART EXHIBITION presenta ad ART Innsbruck 2016 le opere di: Ennio Bastiani, Rolando Benvenuti, Luciano Caggianello, Paolo Cutrano, Giacomo Frigo, Giuliana Maddalena Fusari, Antonio Mazzetti, Marisa Ierardi, Anna Paglia, Franco Paletta, Catalin Emil Pascar, Gabriella Pimpinicchio, Daniela Rebuzzi, Jessica Weymann. ART INNSBRUCK 2016

30 novembre - 4 dicembre 2016 Messe Innsbruck, Claudiastrasse 1, Innsbruck mercoledì 30 novembre, 17.30 – 22.00 (VIP) giovedì 1 dicembre, 11.00 – 20.00 venerdì 2 dicembre, 11.00 – 23.00 sabato 3 dicembre, 11.00 – 21.00 domenica 4 dicembre, 11.00 – 19.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.art-innsbruck.at

Da sinistra Salvatore Mainardi, Marie-Hélène Heusghem, Vincenzo Chetta e Gailloud jean-françois

Salvatore Mainardi e Ralph Brancaccio

Jim ter Kuile

Qui sopra alcune immagini della XX edizione di ART Innsbruck.

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Luciano Caggianello presentato da BIANCOSCURO a ArtInnsbruck 2016

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uciano Caggianello nasce nel 1959 nella provincia Senese. I suoi studi si orientano nell’ambito di un apprendimento più tecnico (Diploma in Fisica Applicata, Facoltà di Architettura, Scuola di Design) e vengono successivamente bilanciati attraverso una “formazione artistica da laboratorio”, ovvero l’inizio di una frequentazione, sistematica e/o sporadica, verso studi di pittura (Lella Burzio, Giacomo Soffiantino, Romano Campagnoli, corsi di nudo Accademia di Belle Arti…) nonché la partecipazione a corsi, stage e atelier di grafica, illustrazione e comunicazione, formature artistiche, restauro, tecniche di fusione del metallo, dove, attraverso un’attuazione empirica quasi quotidiana, conquista familiarità e dimestichezza con i materiali, le modalità di lavorazione, l’esecuzione, l’affinamento di tutte le tecniche pittoriche. I suoi esordi professionali, all’inizio degli anni ’80, lo collocano nell’ambito pubblicitario, in qualità di grafico e illustratore, e lo conducono a intraprendere

anche un viatico personale di ricerca artistica e un proprio percorso espositivo. Lo accompagna un libro, “ Intermediario Immateriale” del 2003, sulle cui pagine l’artista sviluppa l’idea di combinazioni fra parole e intesse un ricorso intellettuale alla poesia come mezzo di riflessione e approfondimento delle sue ricerche interiori. Nel 2014, pubblica il libro “Parole altrove” attraverso le cui pagine prosegue ed evolve questa sua ricerca letteraria e filosofica. L’approdo, attraverso mostre e rassegne, oltre i confini nazionali s’inserisce in un percorso che ha condotto Caggianello a esporre anche presso gallerie e istituzioni straniere, oltre ogni caratterialità ambientale. Egli prende inoltre parte anche a diverse collettive che ritraggono e vogliono diffondere la situazione e il valore dell’arte nazionale. Anche in Italia espone le sue opere in molti luoghi, anche se la sua principale focalizzazione non è certamente quella di ottenere consensi narcisistici tantomeno allestire mostre per infoltire l’elenco del suo curriculum (Ante lucrum nomen) s l

Gradiente d'ombra Gradient of shadow installazione/scultura in carta anno 2016, 50x50 cm.

INFO www.gigarte.com/ lucianocaggianello/home

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Ennio Bastiani

Info: www.bastianicreazioni.it

presentato da BIANCOSCURO a ArtInnsbruck 2016

A

rtista autodidatta in qualsiasi espressione artistica, crede fermamente che la forza espressiva delle opere create si manifesti e si concretizzi soltanto da uno spirito artistico libero da condizionamenti esterni. La pittura, ultimamente usando colori acrilici, è indirizzata soprattutto verso nudi femminili e temi paesaggistici. I primi cercano di rappresentare e dimostrare le sensazioni che la modella, con i movimenti del corpo, vorrebbe trasmettere, senza seguire un disegno classico vincolante. I temi paesaggistici rispecchiano il suo personale ed innato amore per la montagna, per la natura, fatta di sensazioni e di colori, di piccoli rumori e di visioni quasi idilliache racchiuse in un mondo segreto ancora in parte celato, che cerca di far trasparire dalla tela. s l

La Cortigiana acrilico su tavola in legno, anno 2016, 49x60 cm.

Giuliana Maddalena Fusari presentata da BIANCOSCURO a ArtInnsbruck 2016

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Info: www.facebook.com

eronese, è pittrice, scultrice e poetessa. Ha studiato alle Accademie delle Belle Arti di Verona e Bologna. Laureata con 110 e lode al D.A.M.S. in Discipline delle Arti all’Ateneo di Bologna, nel 2000 è stata insignita del titolo di Professore Accademico. La pittrice ha esposto le sue opere in varie mostre in Italia e nel mondo, ottenendo numerosi premi e riconoscimenti. Nella sua pittura viene espressa la Verità Impudica, con i suoi esaltanti profumi, la Verità Impietosa, con i suoi ricchi risvolti, la Verità Sconcertante, con le sue vertiginose prospettive, la Verità Sferica, con la pienezza delle sue risposte... la Verità spalanca delle porte insospettabili. s l

L’Origine du monde - Hommage a Courbet acrilici su raso rosso, cuciture in lana mohair anno 2012, 56x42 cm.

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Giacomo Frigo

presentato da BIANCOSCURO a ArtInnsbruck 2016

Info:artcontest.biancoscuro.it

N

ato in Francia da genitori italiani. Fin da ragazzo si è dilettato disegnando e dipingendo con diversi materiali, realizzando ampi scenari con soggetti vari. Con la tempera e quindi con l’acrilico, ha affrontato un percorso di ricerca attraverso l’astrattismo geometrico, tendente ad esprimere concetti sintetici significativi riferiti alle problematiche esistenziali della società che, nella maggior parte delle opere, senza perdere di vista il richiamo ricorrente all’uomo come protagonista significativo ed essenziale, spaziando in composizioni individualmente interpretabili nella loro rappresentazione, in parte facilmente identificabile ed in parte lasciate all’immaginazione. s l

La maschera, i sensi e l’intelletto acrilico su tela, anno 2013,50x60 cm.

Antonio Mazzetti

presentato da BIANCOSCURO a ArtInnsbruck 2016

“L

Info:www.antoniomazzetti.it

avoro nella tradizione italiana del neoclassicismo, mescolando, nelle mie tematiche, un richiamo alla grandezza delle civiltà passate e una contemporaneità di cui trovo la simbologia nelle grandiose architetture delle metropoli internazionali; qui, la verticalità dei grattacieli raggiunge l’immensità del cielo in un dialogo che ricorda la forza creatrice dell’uomo e la sua smisuratezza. Ed è proprio questa forza che metto in scena in un’evocazione di architetture e sculture archetipo che costituiscono un repertorio moderno dal carattere atemporale. La particolare dimensione del mio lavoro deriva dalla sovrapposizione di elementi fotografici e pittorici.” s l

BE TOLERANT - BE FREE getto d’inchiostro, acquerelli e foglia oro su cartoncino Halhnemuhle, anno 2012, 180x110 cm.

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Rolando Benvenuti presentato da BIANCOSCURO a ArtInnsbruck 2016

Info: www.rolandobenvenuti.it

R

olando Benvenuti ha iniziato la sua attività artistica nel 1982, con la qualifica di scenografo per alcuni teatri fiorentini. Nel 1984 inizia a collaborare con alcune associazioni e gallerie di Firenze per l’organizzazione di mostre personali e collettive, ottenendo premi e segnalazioni su tutto il territorio. Il periodo scenografico dell’artista ha lasciato un segno profondo nella sua pittura che comprende ed incorpora anche stoffa, cartapesta, oro ed altri materiali, sempre inseriti e cesellati a rendere l’atmosfera surreale del palcoscenico. s l

Paesaggio tecnica mista, anno 2015, 40x50 cm.

Anna Paglia

presentata da BIANCOSCURO a ArtInnsbruck 2016

N

Info: www.annapaglia.it

ell’aprile del 2010, insieme a Franco Canova e Marcel Cadoni, fonda ufficialmente il “Movimento Surrazionale” al quale aderiscono artisti di ogni disciplina che iniziano a lavorare per un progetto comune, ispirato dalla filosofia Surrazionale con riferimenti al Filosofo Francese Gaston Bachelard (1884–1962). Le sue opere spaziano dal figurativo (nature morte, paesaggi, volti e figure) all’informale (grandi tele materiche dense di simbologie e poesie graffite) e Sculturine Surrazionali (assemblaggio di materiali di recupero).s l

NGC 2100 - Nebulosa surrazionale tecnica mista su tela con led, anno 2016, 60x60 cm.

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Art Marbella 2016 La 2ª edizione è stata un successo

S

icuramente siamo stati di fronte ad una grande macchina organizzativa, presieduta da Alejandro Zaia e Sebastian Valdez (provenienti da expo come Pinta London). Un assoluto Modern&Contemporary Art Show con 47 Gallerie provenienti da tutto il mondo (Brasile, Stati Uniti, Italia, Portogallo, Spagna, Francia, Taiwan, Argentina, Svizzera, Marocco), alle quali si sono aggiunti otto “Special Project”, eventi collaterali alla fiera. In esposizione una sola Galleria italiana, “Toro Arte”, unica a rappresentare l’italia proponendo Artisti come Schifano, Marco Lodola, Celiberti, Tano Festa, Athos Faccincani. Tra le altre annoveriamo la Galleria Rodrigo Juarraz de Burgos, in esposizione con una vasta proposta che punta sui giovani; Gema Llamazares di Gijon con opere di chiaro spirito concettuale

come quelle di Soledad Cordoba e di Mateo Charris. Poi ancora la Gallery Steiner che punta sull’informale astratto e sul figurativo concettuale. Art Marbella 2016 ha mostrato la sua versione migliore dimostrando un’altissima professionalità anche sotto il profilo delle sinergie: l’organizzazione di eventi esterni e paralleli alla fiera ha coinvolto le istituzioni locali cittadine che hanno potuto mostrare il proprio potenziale culturale con le visite al “Museo Cortijos Miraflores”e al “Museo Del Grabado” con le sue 1350 opere grafiche dei più prestigiosi Artisti contemporanei spagnoli. Un chiaro messaggio moderno di integrazione cittadina e fiere d’arte internazionali che guardano al futuro per avvicinare i visitatori verso un settore che sta ritornando ai suoi livelli di sempre: questo è il progetto di Art Marbella. Flavio Ennante

In alto a destra Giuseppe Carnevale e Massimo Cedrini con il Sindaco di Marbella e Alejandro Zaia, organizzatore di Art Marbella. Nelle altre foto alcuni momenti di Art Marbella

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Art Fair

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Fiere, manifestazioni ed esposizioni internazionali

Italia

BERGAMO Bergamo Arte Fiera 26-28 novembre 2016 www.bergamoartefiera.it BOLOGNA Arte Fiera 27 - 30 gennaio 2017 artefiera.bolognafiere.it

MILANO MiArt 31 marzo - 2 aprile 2017 www.miart.it

PIACENZA ArtePiacenza gennaio 2017 www.artepiacenza.it

Affordable Art Fair 10-12 Febbraio 2017 www.affordableartfair.com

RIMINI RiminiArte 8-11 dicembre 2016 www.riminiarte.it

PADOVA Arte Padova 11-14 novembre 2016 www.artepadova.com

Una selezione delle

TORINO Gallerie Italiane più prestigiose Artissima 8 -novembre 11 DICEMBRE 4-6 2016 2016 www.artissima.it

PARMA ArtParma 1-2 e 7-8-9 ottobre 2016 www.artparmafair.it PER INFORMAZIONI: SEGRETERIA ORGANIZZATIVA: +39 049 8800305

Arte Moderna e Contemporanea

BASEL (CH) ART Basel june 15 - 18, 2017 www.artbasel.com

VENEZIA www.riminiarte.it La Biennale di Venezia 13 maggio 26 novembre 2017 www.labiennale.org Segreteria Organizzativa:

francesca@romagnafiere.it - cell. 346 5050521 giulia@fierenef.com - tel. 049.8800305

BERLIN (D) Art Berlin Contemporary september 13-17, 2017 artberlincontemporary.com VERONA ArtVerona 14-17 ottobre 2016 www.artverona.it

1.2 e 7.8.9 ottobre 2016 Una selezione delle PAVIA Gallerie Italiane più prestigiose PaviArt 8-9 aprile 2017 www.artparmafair.it www.paviart.it In concomitanza con:

Segreteria organizzativa:

francesca@romagnafiere.it - cell. 346 5050521 giulia@fierenef.com - tel. 049.8800305

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BARCELONA (E) Loop Fair may 25-27, 2017 www.loop-barcelona.com

Rhy Art Fair Basel june 15 - 18, 2017 www.rhy-art.com

5a edizione

GENOVA Arte Genova 10-13 febbraio 2017 www.artegenova.org

Con il patrocinio del

StepArtFair 7-9 ottobre 2016 www.stepartfair.com

FORLI’ Vernice ArtFair 17-19 marzo 2017 www.verniceartfair.it

Arte Forlì Contemporanea 4-7 novembre 2016 www.fieracontemporanea.it

AMSTERDAM (NL) Affordable Art Fair october 26-30, 2016 www.affordableartfair.com

green core

MONTICHIARI (BS) Expo Arte 23-25 settembre 2016 www.deaservizi.it CREMONA ArteCremona marzo 2017 www.artecremona.it

Europe

BRUXELLES (B) Art Brussels april 21-23, 2017 www.artbrussels.com


biancoscuro

15

Brafa january 21-29, 2017 www.brafa.be

july, 2017 www.marbellafair.com

CHESTER (ENG) Chester Arts Fair november 18-20, 2016 www.chesterartsfair.co.uk

Art Monaco october 27-30, 2016 www.artemonaco.com

Salon d’Art Contemporain par excellence | Côte d’Azur MONTE-CARLO (MC)

COLOGNE (D) Art Cologne april 26-29, 2017 www.artcologne.com KARLSRUHE (D) Art Karlsruhe february 16-19, 2017 www.art-karlsruhe.de

pus-Eventi

2015

edizione 18 | 18th edition

fiera internazionale d’arte contemporanea 70 gallerie da 10 paesi · 700 artisti international fine art 20/21 century 70 galleries from 10 nations · 700 artists member of ...

padiglione | fair hall d + e · Innsbruck online tickets · www.art-innsbruck.at ART biancoscuro 210 x 297 mm.indd 1

30.01.14 14:45

LONDON (ENG) Frieze London october 5-8, 2016 www.friezelondon.com London Art Fair january 18-22, 2017 www.londonartfair.co.uk MADRID (E) Art Madrid february 22-26, 2017 www.art-madrid.com

DUBAI (UAE) Art Dubai march 15-18, 2017 www.artdubai.ae

Art Paris march 30-april 2, 2017 www.artparis.com

Affordable Art Fair sept. 28 - oct. 2, 2017 www.affordableartfair.com

Shanghai Art Fair

november 3-6, 2016

www.sartfair.com

Affordable Art Fair may 19-21, 2017 www.affordableartfair.com

SINGAPORE (SGP) Affordable Art Fair november 18-20, 2016 www.affordableartfair.com TOKYO (J) Art Fair Tokyo may 16-19, 2017 artfairtokyo.com

MIAMI BEACH (USA) ART Basel december 1-4, 2016 www.artbasel.com

Art Shopping Carrousel du Louvre october 22-23, 2016 www.salon-artshopping.com VIENNA (A) Vienna Fair october 6–9, 2016 www.viennafair.at

NEW YORK (USA) ArtExpo NewYork april 21-24, 2017 www.artexponewyork.com

SHANGHAI (CN)

HONG KONG (CN) ART Basel march 23-25, 2017 www.artbasel.com

PARIS (F) Fiac october| 20-23, 2016 Salon d’Art Contemporain par excellence Côte d’Azur www.fiac.com

la fiera internazionale d’arte contemporanea international fair for contemporary art

CHICAGO (USA) Expo Chicago september, 2017 www.expochicago.com

MONTREUX (CH) Montreux Art Gallery november 9-13, 2016 www.mag-swiss.com

INNSBRUCK (A) Art Innsbruck december 1-4, 2016 www.art-innsbruck.at

ISTANBUL (TR) 20-23 feb 2014istanbul CI contemporary november 3-6, 2016 contemporaryistanbul.com

World

TORONTO (CDN) Art Toronto october 28-31, 2016 www.arttoronto.ca MEXICO CITY (MEX) Zona MACO february 8-12, 2017 www.zonamaco.com

ZURICH (CH) Art International Zurich september 30, october 2, 2016 www.art-zurich.com

SEOUL (ROK) Affordable Art Fair september, 2017 www.affordableartfair.com VANCOUVER (CDN) Art! Vancouver may 25-28, 2017 www.artvancouver.net

NEW DELHI (IND) february 2-5, 2017 www.indiaartfair.in

MARBELLA (E) Art Marbella 17 – 19 OCT 2014

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Kvision Cult Inghilterra, 1962, i Beatles

Musicisti talentuosi o band largamente sopravvalutata? Per quanto si possa discutere la British Invasion comincia con loro.

B

eatles o Rolling Stones? La questione ha diviso per anni cultori e appassionati di tutto il pianeta e se i fans li difendono a spada tratta, molti altri invece si riferiscono ai “Fab Four”, come alla band più sopravvalutata della storia. I Beatles, spartiacque tra il vecchio e il nuovo mondo, segnano di fatto un “passaggio d’epoca”. Con loro comincia l’era delle grandi esibizioni live, dei concerti “on the roads”, delle vendite in vinile da record, del business delle case discografiche e se vogliamo, delle future “boy band”. Ma cosa avevano di così speciale i “quattro ragazzi di Liverpool?” Siamo in Inghilterra nei primi anni sessanta, il clima è austero, rigido e gli inglesi sono ancora lontani dal luccichio della Swinging London. I Beatles sono quattro ragazzi sui vent’anni che arrivano alla fama passando direttamente “dai banchi di scuola, al palcoscenico”. Nessuno di loro ha mai lavorato

considerata e che da quel momento in poi diventerà il fulcro principale dell’economia mondiale. Perché i Beatles non venderanno solo musica. Con loro nascerà anche “l’industria del gadget”: magliette, borse, poster, spillette (n.d.r. i Fab Four riusciranno persino a vendere bottiglie di vetro vuote riportanti la scritta “fiato di Beatles”). Per la prima volta nella storia, la musica diventa un “materiale di consumo” in cui a far da padrone è il business prima della genialità. I Beatles erano un “prodotto” che funzionava e le case discografiche l’avevano capito. Infatti i Fab Four sono ancora oggi, la band più famosa nella storia della musica e che più ha venduto in assoluto nel mercato discografico. La Regina gli elargirà persino il titolo di “baronetti” proprio per ringraziarli dell’ “enorme contributo economico reso alla Nazione”. Dalla gavetta che parte da Liverpool e procede ad Amburgo prima ancora che il fenomeno della Beatlesmania prendesse piede, i ragazzi cominciano ad

vivace, dicono quello che pensano e si lasciano avvicinare dalla gente. Prima di loro i divi erano creature dell’Olimpo, personalità costruite ad arte capaci di pronunciare le parole “giuste” precedentemente concordate con i propri managers. Con loro questo meccanismo si spezza. Sono quattro allegri ragazzi che fanno musica, si divertono e nient’altro ma questo non vuol dire che non fossero ambiziosi. Al contrario, erano molto determinati ad “arrivare”, volevano la fama, volevano il successo e sapevano come fare per ottenerlo. Il loro lavoro era suonare e i Beatles come da perfetta “working-class” suonano tantissimo. Una persona fuori dal circuito magari può non avere idea di quanto una tournè possa essere sfiancante fisicamente e psicologicamente. Perché non è “solo” suonare. Ci sono gli innumerevoli spostamenti, le interminabili ore di viaggio, le camere d’albergo, i sound check, l’alimentazione (spesso sbagliata), le notti in bianco, le donne, l’alcool e derivati, litigi, crisi di panico, recensioni giorna-

Le loro esibizioni erano pervase da un senso di follia collettiva. Le ragazze erano colte letteralmente dal delirio. Nella frenesia più totale il clima era caratterizzato da grida, svenimenti, pianti e qualsiasi altra cosa vi suggerisca l’idea d’isteria. Anche il genere maschile ne subirà l’influenza e i ragazzi cominceranno a vestirsi e a pettinarsi come loro. ne conseguito un’istruzione universitaria pertanto, sono estranei al mondo reale della vita adulta. Vengono direttamente dal “pianeta adolescenti”, non hanno filtri, sono irriverenti e sfacciatamente spontanei. E l’Inghilterra “ben abbottonata” lo nota. Lo nota perché non lo ha mai visto prima e soprattutto lo notano i teenagers, fetta di popolazione che prima di allora non era mai stata

essere conosciuti per l’aurea scanzonata che assumevano i loro concerti in questi Club europei. Tra di loro c’è sintonia e possiedono anche un forte senso dell’umorismo. Infatti sul palco parlano tra loro, fanno battute, si prendono in giro, scroccano sigarette, flirtano con le ragazze. E avrebbero continuato a farlo anche quando sarebbero diventati famosi in tutto il mondo. Posseggono una natura

listiche, la sensazione di essere diventati un jube-box (che prima o poi colpisce tutti i gruppi). Su questi luoghi comuni i Beatles ci vanno via leggeri diventando la band che conterà il maggior numero di concerti eseguiti dal vivo durante gli anni sessanta. Le loro esibizioni erano pervase da un senso di follia collettiva. Le ragazze erano colte letteralmente dal delirio. Nella

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frenesia più totale il clima era caratterizzato da grida, svenimenti, pianti e da qualsiasi altra cosa vi suggerisca l’idea d’isteria. Parallelamente anche il genere maschile ne subirà l’influenza e i ragazzi cominceranno a vestirsi e a pettinarsi come loro. Per accaparrarsi i biglietti dei concerti, sold-out in poche ore, i giovani dormivano sui marciapiedi davanti ai punti vendita. Prima di loro nemmeno Elvis, che è stato per molti versi pari ai Fab Four in termini “di crisi collettive” e che come loro, divide tutt’ora l’opinione pubblica,

progetti individuali differenti e la band infatti si sarebbe sciolta poco dopo. Tra i quattro, Paul McCartney era musicalmente il più preparato. Anche Lennon se la cavava, ma avendo iniziato a suonare la chitarra utilizzando solo quattro corde (sua madre gli aveva insegnato l’arte attraverso un banjo), dimostrava d’avere grossi limiti: non sapeva fare il barrè ne accordare a orecchio (cosa che invece sapeva fare bene Paul). Negli anni John si specializzerà moltissimo e comunque, sulle band che hanno iniziato a suonare senza saper suonare potremmo

“Sii fedele a te stesso”. Penso che questa frase si adattasse bene ai Beatles. Eravamo sempre molto fedeli a noi stessi, e penso che la nostra brutale onestà fosse importante. Continuare per la nostra strada, e dire davvero quello che pensavamo, in un certo senso ha dato ad altre persone nel mondo l’idea che anche loro potessero essere sinceri e cavarsela, ed è stata davvero una buona cosa. Paul McCartney chi lo ama lo considera un “genio” mentre altri lo accusano d’aver creato quello che molti definiscono essere mero “Rock ‘n’ Roll commerciale”, aveva mai ottenuto tanto. Lo stesso George Harrison non riusciva a capacitarsi di tutto quel clamore: “siamo un gruppo normale con un paio di Hit di successo”, diceva. In realtà i Beatles “avevano liberato gli animi degli inglesi da secoli di riservatezza”. I Fab Four erano musicisti e compositori, ma tecnicamente non erano certo dei “mostri”. Se consideriamo il decennio che li riguarda ci sono manciate di musicisti e band di gran lunga più talentuose. Ma i Beatles avevano saputo creare un rapporto particolare con il pubblico. I loro pezzi di un rock molto pop (Beat) sono orecchiabili, briosi e nel tempo, con la maturità, hanno dato ampio spazio anche alla sperimentazione. A partire dal 1962 sino al 1970 si contano tredici album realizzati in studio. A detta della critica i migliori sono Stg. Peppers del 1967 e Abbey Road del 1969. Al tempo di Abbey Road, “la sana competizione che aveva caratterizzato il legame Lennon-McCartney producendo alti picchi di creatività”, si era trasformata in un dissidio insanabile. Ciascuno dei quattro aveva sviluppato per proprio conto dei

scrivere un’enciclopedia. E non è il loro caso. I Beatles tutto sommato, sapevano suonare. Poi, sul fatto che Ringo Starr sia o meno un batterista mediocre, in molti ci fanno i simposi. Non brillava di certo, tuttavia, bisogna riconoscere che la difficoltà maggiore di Ringo era dovuta al suo “essere mancino” e al fatto che suonava, da autodidatta, su una batteria per “destro”: “Ringo Starr è un mancino corretto, suona la batteria da destro, ma, mentre normalmente un batterista destro inizia i suoi fill di batteria con la mano destra e procede con le rullate da sinistra a destra (dal tom più acuto a quello grave), Ringo inizia i suoi fill con la mano sinistra e spesso i fill procedono da destra verso sinistra, cioè dal tom più grave a quello più acuto. Questa particolarità ha reso molto caratteristiche le sue rullate.” (Alberto Villa, The Beatles4Ever). L’intuizione musicale l’aveva (le difficoltà pure), ma detto questo, non credo che si possa definire Ringo “Il Re dei Batteristi” a prescindere... Comunque sia, alla fine del 1963 “I Want to hold your hand” è in vetta alle classifiche americane e l’album che la contiene non è neanche ancora stato distribuito nel Nuovo Continente. Il 9 febbraio 1964 sbarcando per la prima volta negli Stati Uniti, i Beatles sono in-

vitati al famosissimo “Ed Sullivan Show”. Quella sera settantatré milioni di spettatori americani sono appiccicati alla televisione e inaspettatamente (e non è leggenda) gli episodi di criminalità nella città di New York scendono ai minimi storici, perché tutti, ma proprio tutti, volevano i quattro di Liverpool. La British Invasion era appena cominciata. Nina Baudelaire Non perdere il prossimo numero di BIANCOSCURO, si parlerà della British Invasion utile per completare quest’articolo

Ascolta su YouTube “Hey Jude” 1968 The Beatles (Official Video) Bibliografia: “Quanti erano i Beatles mancini?” Alberto Villa “Beatlesmania e British Invasion” Davide Esposito “Abbey Road” Alessandro Sessa “Beatles” Piero Scaruffi “Beatles fifty fabulous years” documentary Su AMAZON potrai trovare Abbey Road su CD o VINILE http://goo.gl/i0hRQ5 Inquadra il QR per andare alla pagina web

Di Kvision Cult ne esiste solo uno. Questo: www.kvisioncult.com

Guida alle Arti - Stilata originariamente nel 1923 dal poeta italiano Ricciotto Canudo, fu ampliata con le ultime due voci (Ottava e Nona Arte) dal critico francese Claude Beylie nel 1964: Prima Arte: Architettura, Seconda Arte: Pittura, Terza Arte: Scultura, Quarta Arte: Musica, Quinta Arte: Poesia, Sesta Arte: Danza, Settima Arte: Cinematografia, Ottava Arte: Radio-Televisione, Nona Arte: Fumetto e Decima Arte: La Fotografia.

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uesta graziosa zona provenzale è famosa per le sue cave d’ocra, ribattezzate pre sto Colorado provenzale. L’erosione del tempo e degli agenti atmosferici e lo sfruttamento da parte dell’uomo, hanno fatto si che si creassero delle formazioni rocciose assolutamente atipiche per la zona. Colonne e piramidi spiccano nel cielo con i meravigliosi colori che oscillano dal giallo pallido fino al rosso acceso,

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Le cave di ocra nascoste tra le colline francesi

Il Colorado della Provenza

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passando per tutte le gradazioni di arancione, il tutto incorniciato dal blu terso del cielo e dal verde brillante delle colline provenzali. I meravigliosi colori ocra del Luberon erano conosciuti fin dall’antichità dai romani, ma vennero estratti in maniera consistente solo a partire dal ‘700. Passando per Roussilon, un villaggio incastonato fra le rocce, si può percorrere il Sentiero delle Ocre, oltre a visitare il Conservatoire des Ocres et Pigments Appliquès ed imparare le proprietà cromatiche del pigmento. A Gargas è possibile invece visitare l’ultima cava d’Europa ancora attiva, accessibile sono con una guida. A Rustrel possiamo avventurarci su tre diversi percorsi lungo i sentieri del Colorado, arrivando sino alla sommità delle montagne di ocra. I colori saturi che si incontrano al Colorado Provenzale stupiscono per la mutevolezza assolutamente sorprendente, dal bianco candido al rosso acceso, uno spettacolo unico in tutta Europa. s PHOTO BY LIBEREMENTI

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www.provenzafrancia.it/luberon/ rustrel-e-il-colorado-provenzale

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Roberto Re Un’esperienza pittorica sensoriale Red soul tecnica mista, 2015 n.2 tele 50x50 cm, n.2 tele 30x30 cm. Opera su commissione

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l gesto viene prima di tutto. L’agire precede l’atto simbolico affidato alla pittura ed alla scrittura, perché è un bisogno fisico. Segnare è un gesto spontaneo, che coinvolge il corpo prima ancora della mente. Sovrapporre, elevare, definire, rimuovere sono tutte azioni successive. Il segno veicola i sentimenti dell’anima, il linguaggio interiore assume forma sulla tela, in perfetta assonanza con la materia che si decide di utilizzare. Davanti alle tele di Roberto Re appare chiaro come l’arte sia sempre una triangolazione spontanea e inevitabile tra l’opera, chi l’ha agita artisticamente e chi la osserva. Ogni opera d’arte davanti a cui decidiamo di soffermarci, in questo preciso momento storico, altro non fa che parlarci di noi, di ciò che siamo, che abbiamo deciso di diventare o di non essere più. A prescindere dal gusto estetico, artisti come Roberto Re hanno la capacità di far riflettere sulla potenza evocativa dell’ar-

te, e su quanto questa ci riconduca inconsciamente a noi stessi. L’opera finita non è per l’artista un oggetto destinato semplicemente a essere esposto, ma l’inizio di una possibilità dialogica che vuole regalare interrogativi, possibilità di ricerca, occasioni di conoscenza. Il tema centrale dell’operato dell’artista sembra essere la riflessione sull’evoluzione continua dell’animo e sulle sue molteplici sfaccettature. Si ha l’impressione che Re abbia lasciato sedimentare in sé le parole di Goethe, che voglia mostrarci che ciò che è all’interno si trova anche all’esterno, e che sappia che il riconoscersi parte vivente di un tutto vivente porti, operando, alla definizione della propria individualità, permettendo di armonizzarla con il creato. Se, come sostenuto dal grande intellettuale tedesco, “i più grandi risultati li hanno raggiunti coloro che non si stancano di indagare e di elaborare tutti gli aspetti e le modificazioni di una unica esperienza, di un unico esperimento,


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È una rivelazione che si sviluppa dall’interno all’esterno [...]. È una sintesi di mondo e spirito che ci dà la certezza gioiosa dell’eterna armonia dell’esistenza. J.W. Goethe 1

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tenendo conto di ogni possibilità”, l’esperienza artistica di Re sembra insistere su questa strada per dimostrare quanto ciò che appare quotidiano e scontato in realtà non lo sia affatto. Ritmi intensi e sovrapposizioni regalano alle sue composizioni un’energia primitiva, creando spazi che sono affacci su un animo sostenuto dalla necessità artistica; strati pittorico materici si avvicendano sulla tela, narrando la storia di un uomo che si confronta con se stesso e con il dilagare delle proprie emozioni, da incanalare attraverso la sperimentazione tecnica. La tela smette di essere tela per diventare persona, capace di mutare periodicamente per evolversi verso una definizione più chiara di se stessa: tra linee sinuose i cambiamenti trovano spazio in orizzonti incerti, bivi di colore attendono che l’occhio trovi la sua strada, tracce marcate attendono di essere interpretate. Attraverso il proprio fare artistico, , espri-

1 - Graffi di vita tecnica mista su tela, 2015 50x50 cm. 2 - Flat tecnica mista su tela, 2015 50x50 cm. 3 - Terrance 2 tecnica mista su tela, 2016 50x50 cm. 4 - Terrance 1 tecnica mista su tela, 2016 50x50 cm.

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5 - Soffio tecnica mista su tela, 2016

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50x100 cm. 6 - Rugiada tecnica mista su legno, 2016 80x60 cm. 7 - Pezzi di vita quotidiana tecnica mista su tela, 2016 100x80 cm. Le nostre vite sono solo piccoli pezzi di un puzzle, che piano piano ricostruiamo, per avere un futuro migliore.

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mendosi attraverso forme e segni, Re rivela al pubblico quanto l’arte possa rivelarsi espressione della ricchezza dell’animo umano. L’artista sembra aver assorbito la lezione imposta dal secolo scorso, nel quale i linguaggi visivi si sono svincolati da schemi formali prestabiliti, regalando a chi opera nuove possibilità di espressione, e a chi guarda esperienze estetiche profondamente diverse rispetto al passato. L’opportunità di indagare suggestioni donate dalla materia non avrebbe potuto lasciare indifferente l’artista, pittore dalla personalità vivace caratterizzata da un’attenta sensibilità: l’approccio contemporaneo permette a Re di indagare nuovi orizzonti espressivi concentrandosi sulla realizzazione di opere che appaiono come vere e proprie proiezioni della sua interiorità. Una viva immaginazione spinge l’artista a confrontarsi con tecniche differenti, lasciando intatta ed evidente la tensione espressiva. Decostruzioni e stratificazioni materiche e tonali guidano la ricerca tra gli elementi compositivi che, indagati a fondo, suggeriscono a chi osserva nuove occasioni di rapporto con se stessi e con il mondo. Senza esitazione alcuna, Roberto Re si confronta con diversi linguaggi artistici: la sua esperienza è un dialogo personale e riflessivo con la materia e con se stesso, prima ancora di diventare relazione con l’altro. Le componenti estetiche del suo processo artistico offrono i mezzi per non fermarsi a osservare la vita con superficialità: l’artista ci invita a entrare in risonanza con la realtà, osservandone i dettagli, fino a quando l’opera non ci sembri del tutto nuova rispetto al primo sguardo. Che avvenga nelle sale di una galleria, nella nostra casa o nel suo atelier, il confronto con le tele di Roberto Re si rivela un’esperienza sensoriale ed emozionale intensa, intrecciata saldamente con le radici della nostra essenza più vera. Francesca Boliolo Sullo sfondo e a destra: Macerie olio su tela, 2016, 50x120 cm. Opera ispirata dal terremoto del 29/07/1971 che ha colpito il paese di nascita dell’Artista Roberto Re

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ESPOSIZIONI RECENTI

2013 - mostra personale “Transvert”, Galleria Jelmoni, Piacenza; - mostra collettiva“Arte contemporanea 4”, Galleria Emmediarte; - mostra collettiva “Arte e fantasia o realta del mondo”, Galleria Pedrotti, Edolo; - mostra collettiva “Colours vs black& white”, Galleria Weartgallery, Saronno; - mostra collettiva “I linguaggi del futuro”, Galleria Weartgallery, Saronno; - mostra collettiva “Art carousel christmas ride”, Galleria Emmediarte; - mostra collettiva”L’arte in una bottiglia”, Galleria Weartgallery, Saronno. 2014 - mostra collettiva ”Biennale della liguria”, Fond. Oddi, Albenga; - mostra collettiva”L’astrazione incontra la neo oggettività fluttuante”, Spazio Arte, Cremona; - mostra collettiva ”1° Biennale della creatività”, Verona; - “Family and friend”, Museo MIIT, Torino - mostra collettiva “Percorsi d’arte”,Museo l’Agostiniana, Roma; - mostra collettiva, Galleria Farini, Bologna; - mostra collettiva, Galleria Emmediarte, Cuneo; - mostra collettiva, Expo/Royal arts prize, Londra; - mostra collettiva “Art Shop Carrousel du Louvre”, Parigi; - mostra collettiva “Arte e pensieri”, Galleria Il Poggio, Mantova; - mostra collettiva, Galleria la Spadarina, Piacenza; - mostra collettiva “Inscape”, Galleria S. Falzone, Milano; - mostra collettiva “Architetture urbane”, Galleria S. Falzone, Milano; - mostra collettiva “Arte a palazzo” alla Galleria Farini Palazzo Fantuzzi, Bologna; - mostra collettiva “Sentieri di pensieri”, Istituto di cultura , Vienna; - fiera ArtePadova, Galleria Farini, Padova. 2015 - mostra collettiva “Arte a palazzo”, Galleria Farini, Bologna; - mostra collettiva “Il senso della vita”, Galleria S. Falzone, Milano; - mostra collettiva “Berlino in arte”, Galleria August35, Berlino; - mostra collettiva “Londra in arte”, Birla art Gallery, Londra; - esposizione in permanenza, Galleria Rossocinabro, Roma; - mostra collettiva “Peace”, Museo MIIT, Torino; - mostra collettiva “Geometrie dell’universo”, Galleria S.Falzone, Milano; - mostra collettiva “Mantova in arte”, Galleria Il Poggio, Mantova; - mostra collettiva “Barcellona in arte”, Galleria BCM, Barcellona; - mostra collettiva “La realtà e la materia”, Museo Scalvini, Desio; - mostra collettiva “L’ebrezza del contemporaneo”, Galleria Farini, Bologna; - esposizione in permanenza (3mesi), Galleria Flyer, Roma; - mostra collettiva “Le stagioni dell’arte”, Galleria Wikiarte, Bologna; - mostra collettiva “Vanità fragilità eterna”, Galleria Free arts, San Marino; - mostra collettiva “Mantova in arte”, Galleria Il Poggio , Mantova; - fiera “Immagina”, Reggio Emilia; - mostra collettiva “BMM”, Museo MIIT, Torino. 2016 - mostra collettiva “Innsbruck in arte”, Innsbruck; - mostra collettiva “Expo wikiarte” , Galleria Wikiarte, Bologna; - mostra collettiva “Premio internazionale Ligures”, Fortezza Firmafede, Sarzana; - fiera “Expo New York”, New York; - mostra minipersonale, Galleria La Spadarina, Piacenza; - mostra personale, Galleria Wikiarte, Bologna; - mostra collettiva Sensazioni artistuche IV”, Galleria Wikiarte, Bologna.

Roberto Re è nato nel 1967 a Casaltone, piccolo paese della bassa parmense. Il suo carattere artistico è emerso, fin dall’età infantile, esprimendo la sua vena artistica su ogni supporto a portata di pennello, dai bidoni del latte ai muri di casa. La perdita del padre in tenera età ha segnato di amarezza e rancore la sua vita di adolescente: la pittura la poesia ed il calcio sono state le sue valvole di sfogo. Diplomato, ha lavorato come progettista tecnico di schemi elettrici. La passione per la pittura lo ha accompagnato fin dalla gioventù in misura tutt’altro che marginale, prepotente come un bisogno fisiologico, è da sempre parte integrante della sua personalità. Definisce i suoi dipinti “intensi momenti di vita”, frutto di un’esplosione interna di sentimenti, esterna sensazioni che imprime sulle tele, trasformandole in opere d’arte “astratto tecnico” ed estremo; per l’artista la pittura, i colori e le pennellate devono esprimere i sentimenti e non riprodurre una realtà materiale e statica. Concretizza nelle sue tele perfetti equilibri e stimolanti incastri di forme diverse, scopriamo il suo intimo essere attraverso vibranti e intensi passaggi cromatici.

INFO re.roberto@fastwebnet.it

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Quiete, olio su tela, 2015, 50x30 cm.

Fortunato Frontoni Opere inconfondibili per gesti e cromie intuitive

T Lo scorrere... della vita olio su tela, 2016, 35x50 cm.

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rovo sia molto difficile classificare realmente le creazioni di Fortunato Frontoni, artista di Montappone, autodidatta e dunque non imbrigliato nelle regole accademiche. Da giovanissimo sente la passione per l’Arte ed inizia con i primi spatolati, ma presto smette, lasciando che questa passione prosegua il suo cammino maturando con lui, che ottiene lauree e specializzazioni, sino all’abilitazione all’insegnamento in Materie Letterarie. Il sacro fuoco dell’Arte è lì che attende di poter uscire allo scoperto, non è più contenibile! Ed ecco che negli anni ‘90 torna alla pittura, questa volta con il pennello, perfezionando la sua tecnica con il Maestro Ubaldo Bartolini.


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Alpeggio, olio su tela, 2011, 40x60 cm.

Torrenti di primavera, olio su tela, 2015, 50x35 cm.

Nascono immagini dei suoi luoghi, punti di vista a volte molto isolati, a volte pieni della vitalità di giovani fanciulle. Non che i paesaggi calmi della montagna non siano vitali, anzi, le forti cromie di cieli tersi e prati incontaminati rendono perfettamente tutta la forza della natura. Distaccato è il punto da cui guardiamo, ma è sconvolgente il sentirci allo stesso tempo completamente immersi nella scena ammirata. Sentiamo distintamente il silenzio di quei luoghi, è un silenzio “buono”, è quello della riflessione, della calma, della serenità, condito però da una forza gestuale che quasi fa ribaltare tutte le sensazioni fin’ora descritte. Nelle opere di Frontoni troviamo sempre almeno una persona a riempire la scena, che questa stia pescando come in “Quiete”, o che stia lavorando nei campi come in “Mietitori”, o riposando ammirando una bellissima e potente cascata come in “Vallesinella”, sembra quasi che l’Artista non voglia essere lasciato

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solo nel vivere questi luoghi, sente la necessità di far sentire tutta la potenza della natura anche attraverso le sensazioni dei personaggi dipinti da lui stesso. I miei occhi si posano sui “Mietitori” e subito sento sulla pelle il tepore di quel sole che inonda la scena rappresentata dall’abile Frontoni, sento la stanchezza dei contadini che vedono ancora troppo lontano il casolare. Osservando l’opera “I fungaroli”, io stesso sono stato catapultato lì, su quel sentiero in mezzo al bosco, a chiudere la fila dei cercatori di funghi, e ho distintamente sentito l’odore del sottobosco e la sua umidità. Fortunato Frontoni riesce con i suoi dipinti a catturare non solo l’attenzione dell’ammiratore, ma a far risuonare tutti i suoi sensi, per un coinvolgimento emotivo assolutamente completo. Vincenzo Chetta Vallesinella olio su tela, 2016, 40x60 cm. Mietitori olio su tela, 2014, 60x40 cm.

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Opera finalista al BIANCOSCURO ART CONTEST 2016


biancoscuro ESPOSIZIONI RECENTI 2008 - luglio, mostra personale “Paesaggi Paesani”, Montappone; - 29 agosto - 11 settembre, mostra collettiva “Tinta Forte”, Galleria Logos, Forte Sangallo, Nettuno; - 16 - 30 settembre, mostra collettiva “A Mente Fresca”, Galleria Logos, Roma; - 18 dicembre, mostra collettiva Premio “Artisti in Vetrina”, Associazione Galleria Centro Storico, Signa. 2012 - 10 - 24 giugno, mostra personale, Associazione Galleria d’Arte Centro Storico, Hotel Domus Florentiae, Firenze; 2013 - 12 - 23 aprile, mostra collettiva “Arte in movimento”, Signa; - 15 giugno - 31 luglio, “VI Mostra Nazionale di Arte Contemporanea e Collezionismo Storico”, Sala Rappresentanza dell’ 11 ° BTG Carabinieri Puglia, Bari; - luglio, mostra personale“Il Trionfo della Luce”, Centro Storico di Montappone. 2014 - 22 marzo - 10 aprile, “Rassegna d’Arte Vita Nuova”, Galleria Centro Storico, Firenze; - 16 - 23 maggio, Rassegna Artistica Internazionale “Luoghi di solitudine”, Roma Expò Metropolis, Art Gallery la Vaccarella; - 14 maggio - 14 giugno, mostra collettiva “Assisinarte”; - 26 - 28 giugno, esposizione artistica, Sala Mostre Grand Hotel President, Lecce; - 27 settembre - 10 ottobre, mostra collettiva “Vetrina d’Arte a Firenze”, Firenze. 2015 - 20 dicembre 2014 - 5 gennaio 2015, mostra “Linea-Forma-Colore”, Galleria Centro Storico di Firenze, Firenze; - 22 - 25 luglio, mostra collettiva, Palazzo della Provincia di Bayreuth, Germania; - 8 dicembre, mostra personale “Paesaggi marchigiani”, Chiostro S. Agostino, Montegiorgio; - 5 - 6 marzo, mostra personale “Immagini di Marca”, Teatro dell’Aquila, Fermo; - 29 - 31 luglio, mostra personale “Tripudio di colori”, Montappone. RICONOSCIMENTI RECENTI 2011 -1 ottobre, Premio “Oscar della Cultura”, Firenze, opera “Aquiloni”. - selezionato per catalogo dell’Arte Moderna “Gli Artisti Italiani dal Primo Novecento ad Oggi”, n. 47, Ed. G. Mondadori; -18 Dicembre, Premio “Artisti in Vetrina”, Signa, opera “Il Paese del Cappello”. 2012 - 15 dicembre, Premio Internazionale d’Arte “Nettuno”, Teatro G. Paisiello, Lecce.

Fungaroli - olio su tela, 2014, 35x50 cm.

INFO fortunato.frontoni@gmail.com

2013 - 6 aprile, Premio “Il Pittore dell’anno”, Firenze, opera “Settembre”; - 14 dicembre, Premio Internazionale d’Arte “Apollo”, Teatro G.Paisiello, Lecce. 2014 - 22 marzo, Premio alla Carriera, Firenze; - 28 giugno, Premio Internazionale d’Arte e Cultura “Salvo d’Acquisto, l’eroe Carabiniere”, Grand Hotel Tiziano; - 21 settembre, Premio “Oscar della Cultura”, Firenze, l’opera “Torrenti di primavera”. 2015 - 6 gennaio, Premio “Liberty”, l’opera “Libertà”; - 27 giugno, Premio Internazionale “Rubens”, Lecce. - 17 dicembre, Premio Internazionale D’Arte “Il David di Bernini”, Teatro Paisiello, Lecce. 2016 - agosto, finalista, Concorso Internazionale “Biancoscuro Art Contest”, l’opera “Vallesinella”

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L’opinione di Etienne de Bricassarde

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Alla Koons o alla Leroy Merlin? Gli artisti si possono suddividere tra quelli alla “Koons” e quelli alla “Leroy Merlin”: nella prima gli Artisti con la A maiuscola, nella seconda gli Hobbisti con la H. A questo riguardo abbiamo assistito a una grande confusione negli ultimi 5 anni. Cercherò, in base alle mie esperienze, di fare chiarezza, soprattutto per dare un netto distinguo tra due mondi lontani, diversi, spesso mescolati insieme per creare un inutile misto frutta. Tutto ciò ovviamente a discapito di un’Arte fatta con estrema, ottima, fattura. Io insisto per differenziare queste due categorie così come vanno differenziate le gallerie con la G e le Vanity Gallery, cancro dell’Arte Contemporanea. Tutto questo ha prodotto falsi miti, estreme ed ennesime fotocopie del passato, a mio avviso da vietare dato che gli stili del passato sono rimasti là, impressi con il senso di quel periodo. Mi chiedo che senso abbia oggi riproporsi con uno stile del passato e che senso abbiano gallerie che propongono e illudono di un possibile successo sia l’hobbista che lo pseudo collezionista. Solo chi possiede cambiamenti di tecnica ha la caratteristica dell’ossessione e quindi dell’essere un Artista a tempo pieno. Fare, essere e vivere l’Arte a tempo pieno è una forma di credo totale, come l’essere sacerdoti a servizio degli Dei. L’Hobbista che si ritiene un artista è solo un folle, un esaltato che non produce nulla di nuovo e che, probabilmente, fa arte solo per occupare un posto sulle ultime piccionaie del Grande Teatro. Sviluppare un concetto privo di elementi per la sua creazione non significa essere un Artista, per diventare grandi bisogna osservare con grande umiltà i grandi della Storia dell’Arte. Questa a mio avviso è l’unica chiave di volta per poter percorrere un tragitto sicuro verso una consacrazione mondiale. Un Artista deve possedere una personalità tale da essere ricordato o quanto meno associato ad un determinato filone concettuale, deve varcare i confini per non cadere nell’errore di Pascoli, troppo ancorato a una stretta provincialità, dando così lustro alla personalità potente di D’Annunzio, meno umile e sensibile, ma proiettato verso un’internazionalità che lo ha reso molto più famoso. L’Artista deve creare per sè un’immagine nuova, un logo di se stesso, una forma stilistica contemporanea diretta dalle regole del marketing: non sono le proprie convinzioni a fare di voi un Artista, ma il riconoscimento da parte di Critici d’Arte e di Gallerie serie e importanti. Essere presenti solamente in una galleria online o, peggio, solo sul grande social network Facebook, fa di voi dei madonnari della domenica, hobbisti da Leroy Merlin! Fare l’Artista è una professione a tutti gli effetti, chi si cimenta in questo lavoro deve conoscere l’Arte, deve aver visto le Fiere più importanti al mondo, deve avere una cultura a 360°, sia sulla Storia dell’Arte che sulle forme d’Arte contemporanee. Vi pongo un esempio d’Arte: si definisce Arte Concettuale qualunque espressione artistica in cui i concetti e le

idee espresse siano più importanti del risultato estetico e percettivo dell’opera stessa. La definizione di Arte Concettuale nel contesto dell’Arte Contemporanea si deve a Joseph Kosuth che lo utilizzò verso la metà degli anni Sessanta per definire il suo obiettivo di un’arte fondata sul pensiero e non più su un ormai frainteso ed equivoco piacere estetico. Nel 1965 Kosuth realizzò l’opera “Una e tre sedie” che comprendeva una vera sedia, una sua riproduzione fotografica ed un pannello su cui era stampata la definizione da dizionario della parola “sedia”. L’Artista si proponeva di richiamare lo spettatore a meditare sulla relazione tra immagine e parola, in termini logici e semiotici. Comunque già nel 1960, probabilmente all’insaputa uno dell’altro, il catalano Joan Brossa aveva concepito il poema-oggetto: “Cerilla” (fiammifero) che riuniva la parola “cerilla”, il disegno di un fiammifero e il fiammifero vero e proprio. E adesso vi pongo la definizione della parola “hobby”: termine polisemico inglese che indica un’attività praticata nel tempo libero per piacere, interesse e divertimento. “Hobby” si è affermato con l’avvento della società industriale, che distingueva il tempo lavorativo da quello disponibile per altre attività. Decidete ora in quale carrello essere, se Koons o Leroy Merlin (consapevoli però che sarete meteore inesplose).

Etienne de Bricassarde

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biancoscuro

La ricerca della bellezza

INFO www.aldorighetti.com

attraverso uno stile simbolico, pulito e preciso: Aldo Righetti

Universo Liquido tecnica mista su legno 2016, 180x60 cm.

“L

a gioia della pittura, il piacere del dipingere: in questo mi riconosco, l'arte è allegria e voglia di vivere. Mi guardo intorno e tutto è pretesto per un quadro, sono travolto da un entusiasmo creativo che alimenta le mie opere ed in qualche modo le permea e si trasmette a chi le guarda”. Queste le parole con cui l'artista spezzino Aldo Righetti si presenta, in maniera chiara, e attraverso le quali permette ai fruitori di riconoscere i motivi che lo hanno spinto a trovar la via dell'arte. L'entusiasmo con cui egli si pone dinanzi al mondo e, conseguentemente, mediante cui giunge a creare, è il tratto fondamentale del suo lavoro. Non ci si aspetti qualcosa di tendenzialmente espressionista, quanto, al contrario, un risultato permeato da tendenze ed istanze grafiche e simboliste [...], una nuova oggettività, un mondo lineare, semplice, simbolico. Tutto ciò coadiuvato dall'uso

The Big Bubble 2016, 60x43,5x3,5 cm.

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quasi assoluto del bianco,come si trattasse di una sorta di bassorilievi che giocano in dichiarato ruolo con la materia, la quale, da pittura pare volersi trasformare in scultura e viceversa. Lo stesso Righetti asserisce ancora quanto segue: “Sono alla ricerca della bellezza, il materiale con cui plasmo le opere mi permette di creare un mio mondo, attraverso uno stile simbolico pulito, preciso, lineare, quasi a stabilire un nuovo ordine di vita semplice e contemplativa. Lascio trasparire l'idea assoluta di bianco come simulacro di energie e densità, un delicato supporto: pittura consacrata alla scultura in cui le figure sono impegnate a tessere un cosmo di quotidianità e pace. Cerco l'esperienza e la poesia delle cose, ma non sono interessato al giudizio e nemmeno alla ragione, è la vita che mi attrae. In arte come nella vita, spesso ha più senso emozionarsi che capire.” Azzurra Immediato


biancoscuro

Irena Orlov

INFO

Il contemporaneo tratto dal passato

www.irenaorlov.com

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nnovativa Artista contemporanea, Irena Orlov è architetto, designer, illustratrice, fotografa. Nota per la creazione di opere accattivanti, piene di energia, è straordinariamente versatile: Irena non potrebbe mai immaginare la sua vita senza Arte. Il suo percorso nelle Belle Arti l'ha portata ad un’espressione unica del sentimento e del colore. La combinazione di un antico stile con un disegno molto pulito e nitido, crea uno stile artistico individuale molto pregiato. Le sue immagini spontaneamente iniziano a dare espressione alla sua creatività personale ed alla comprensione. Ogni pezzo è un disegno unico. Irena spesso preferisce pensare a se stessa come un artigiano che costruisce o interpreta le immagini ed i messaggi della sua mente conscia e subconscia. Irena ha vissuto in Ucraina, Russia, Israele, Canada, e ora vive e lavora l a Los Angeles. s

Sopra: The Marriage tecnica mista acrilico digitale, 2015, 80”x44”. English

Innovative, contemporary fine artist, architect, designer, illustrator, photographer is known for creating captivating works which are full of energy. Extraordinary versatile in her mediums, Irena could never imagine life without art. She is an artist whose path in the fine arts has led her to a unique expression of mood and color. The combination of antique and a very clean, crisp modern design sense creates a highly prized, individual art style. Her images begin spontaneously and give expression to personal creativity and insight. Each piece is unique in design. Irena often prefers to think of herself as a craftsman, constructing, or interpreting imagery and messages from her conscious and subconscious mind. Irena has lived in Ukraine, Russia, Israel, Canada, and now lives and l works in Los Angeles. s A sinistra: Abstract Poetry in Black and White #156 tecnica mista acrilico digitale, 2015, 80”x44”.

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Viale Indipendenza 26 27100 Pavia


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Antonio Franchi La freschezza vitale delle cromie

A

English

ntonio Franchi, nato a Siena, comincia a disegnare e a dipingere nell’adolescenza, ispirandosi a temi figurativi. Negli anni ‘80/’90 frequenta il Maestro Roberto Corsini, pittore figurativo, nella cornice suggestiva di Lipari e successivamente incontra Antonio Tropeano, esperto di Arte moderna e contemporanea, pittore e scultore, con il quale inizia a dedicarsi allo studio del colore. A Londra inizia lo studio della pittura informale e nel 2001 è a New York dove gli si rivelano i “grandi americani”. Nel 2006 incontra il pittore fiorentino Alvaro Baragli e in quel periodo nasce la “sintesi aerea”, Espressionismo astratto fondato su vibrazioni cromatiche, indotto dall’utilizzo di Google Maps e Google Earth. L’espressione si manifesta attraverso accese luminosità coloristiche e campiture sorrette da un’idea di definizione geometrica. In ogni dipinto la presenza del soggetto (il luogo) è soltanto percepita, proponendo ad ognuno, attraverso il titolo dell’opera, la propria lettura e l’immedesimazione nelle proprie esperienze e nelle proprie memorie. Ha svolto studi classici, si è laureato in Giurisprudenza e ha seguito un corso di pittura avanzata alla Nuova Accademia di Belle Arti (NABA) di Milano. Vive l e lavora a Milano e a Firenze. s

INFO antoniofranchi7.wixsite.com/1968 antoniofranchi7@gmail.com

Antonio Franchi born in Siena, he starts to design and paint being adolescent, drawing inspiration from figurative themes. He is close to the Master Roberto Corsini, figurative painter, in the Lipari’s suggestive frame, in the 80/90’s. In the 90’s, meets Antonio Tropeano, expert in modern and contemporary art, informal painter and sculptor, with whom he starts to study the colours. In London begins to study the informal painting art and in 2001 he is in New York where becomes familiar with american artists. In 2006 meets the florentine painter Alvaro Baragli and at that time rises the “aerial syntesis”, abstract Expressionism based on color vibrations, induced by the use of Google Maps and Google Earth. The expression is showed through lit luminosity and coloristic backgrounds supported by an idea of the geometry. In each painting the presence of the subject (the site) is only perceived, proposing to everyone, through the work’s title, his reading and empathy in their own experiences and memories. He made classical studies, graduated in Law and took a course in advanced painting at Nuova Accademia di Belle Arti (NABA) in Milan. He lives and works in Milan and Florence.

Analizzando i dipinti di Antonio Franchi si evince la determinata e caparbia proiezione verso l’acquisizione di un’espressione propria, autonoma e indipendente dai tecnicismi dogmatici, per orientare il suo stile in soluzioni sperimentali nuove, integrando i mezzi tradizionali disponibili con fonti innovative e ampliando il campo d’azione, per permettere alla creatività e all’estro di manifestarsi su più livelli, con risultati di eccellente qualità. Franchi gioca abilmente sulla freschezza vitale delle cromie, sui passaggi virtuali tra astrazione e realtà indotti dall’immaginario fantastico in uno scenario, che cattura l’occhio dello spettatore con immediato impatto emotivo. Le opere sono accomunate e contraddistinte da un pathos originato da suggestioni di ordine psichico. In esse egli trasmette la sua verità, il senso più intimo dei suoi stati d’animo momentanei o duraturi nel tempo. Elena Gollini

Central Wien acrilico su tela, 2015, 60x60 cm.

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biancoscuro

Letizia Zombory

INFO

L’anima dei luoghi impressa sulla tela

L

etizia Zombory, olandese, ora vive e lavora in Italia. Nei suoi quadri è sempre alla ricerca dell'anima interna di un tema, un lato che non può essere visto, un'anima, che può essere bella o brutta, un’immagine reale o surreale. Sempre alla ricerca nei sentimenti delle persone, paesaggi e oggetti inanimati. Nella sua serie su Venezia, vuole mostrare l'altra faccia di questa splendida città, un volto che non è stato dipinto nel corso dei secoli. Ha voluto mostrare il profondo amore per una città meravigliosa. Nuova serie a cui sta lavorando è quella su un’altra meravigliosa città italiana: Roma. Racconta la storia della capitale del vecchio mondo con i suoi palazzi, i grandi imperatori e la gente comune. Ha partecipato a differente mostre negli ultimi anni, a Firenze, Londra, Innsbruck, Miami, Genova, Roma, Monte-Carlo. Le sue opere e la sua attività sono pubblical te in riviste nazionali ed internazionali ed annuari. s

www.letiziazombory.com

Interessata all’Italia ed alla storia del Paese, ma sopratutto ricercatrice delle emozioni nascoste, dipinge le cose invisibili. È affascinata da diverse città, come Venezia e Roma, ma mette sempre al centro gli uomini. Il mondo di Zombory è colorato, come se fosse visto attraverso la vetrata di una chiesa gotica; il suo mondo poetico si nutre di una fantasia che si richiama all’ingenuità infantile ed alla fiaba, il colore rimanda ai Fauves. La semplicità delle forme la collega al Primitivismo, il tema del sogno surrealista a scene e fantasie popolari, le sue figure metafisiche trasfigurano la cronaca del presente secondo la simultaneità di un sogno. Giampaolo Trotta

Sopra: La Piazza San Marco di neve, olio su tela, 80x100 cm. A sinistra: Viaggio nel tempo, olio su tela, 100x150 cm. English

Letizia Zombory is a Dutch citizen (born in Hungary ) she has lived in the Netherlands, for the biggest part of her but for the last 7 year she is living and working in Italy. She is an autodidact and she started painting only in 2004. In my paintings I am always searching for the inner soul of a theme. A face, that cannot be seen. A soul, which can be beautiful or ugly. The image can be either a reality or surreal. The image has to belong to the theme and the hidden must be expressed, by any means necessary. I am always looking for the feelings of people, landscapes and inanimate objects. In my Venice series, I want to show the other face of this wonderful town, a face that has not been painted during the centuries. I am a little ironic and playful, but so is the town also, always different and incomprehensible. Everything revolves around the gondolas that have grown to a half human being. I also wanted to show my deep love and humility for a wonderful town. My Rome series tell the story about the Majestic capital of the old,the lost World with her glamorous palaces,great emperors and the common people. This tale is about the Eternal City that is nowadays just as colorful pulsating, majestic and eterl nal as it ever was. s

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biancoscuro

Marcello Sassoli Un viaggio nella pittura

N

on è facile, anzi, diciamolo subito, è impossibile ricondurre la pittura di Marcello Sassoli ad una “cifra stilistica” ben definita, semplicemente perché è proprio lui a rifiutarla: la sua pittura, infatti, è un viaggio, iniziato molti anni fa sulla spinta di un sentimento duplice: l’ispirazione e l’aspirazione verso l’arte suggeritagli dalla mamma, pittrice e ritrattista di rara intuizione e sensibilità, ed insieme il desiderio di scoperta di un’altra strada, la propria, che non seguisse però un “itinerario” classico, ma che s’inventasse giorno per giorno, attraverso sensazioni ed esperienze diverse e molteplici, appunto, da interpretare e tradurre con colori e pennelli, per condividerle con gli altri. Non la valigetta dei colori, quindi, ma i colori come valigia, nella quale mettere e tirar fuori un bagaglio sempre diverso, a volte leggero, a volte meno, ma sempre presupposto indispensabile a quel viaggio

Ponte vecchio, matita, 2002

che ancora oggi continua, dentro e fuori da se stesso, verso una destinazione ideale e reale insieme, e che ha il suo punto di arrivo negli occhi di chi guarda i suoi dipinti e vi scopre qualcosa in cui identificarsi, anche soltanto per un attimo, che sia una visione onirica della realtà o una realtà distillata attraverso il filtro delle sensazioni suggerite dall’eterno ticchettio del tempo che passa e che fortunatamente, a volte,

riusciamo a far coincidere con i battiti del cuore. È in quest’attimo di condivisione, appunto, che l’opera può dirsi compiuta ed il cerchio, idealmente, si chiude, ma per riaprirsi ancora, subito dopo, per offrirsi a nuove e diverse interpretazioni, in quel continuo divenire che è in fondo ciò che ci accomuna: la storia di ciascuno e di tutti, la nostra stessa vita. Amelia Nicolini Marcello Sassoli, nato a Roma negli anni ‘40, ha ereditato la passione da sua madre, pittrice allieva del grande Corcos di Livorno. Ha esposto in Gallerie e spazi pubblici dal 2004 ad oggi. Fra le ultime esposizioni ricordiamo quelle al Museo Diocesano di Gaeta e alla Libreria Portoghese di Bruxelles. Le sue opere sono state esposte da: “Bulex. Azione artistica” (Bruxelles); “L’imaginAir” (Bruxelles); “SeniorArtitude” (Bruxelles); “Quantum Leap Gallery” (Roma); “La Spadarina” (Piacenza); “Prima Biennale d’Arte di Lecce”.

Santa Maria Novella, matita, 2003

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15a edizione

Artisti e Associazioni Culturali in Fiera

17.18.19 marzo 2017 L’arte al di fuori dalle righe!

www.verniceartfair.it Organizzazione www.romagnafiere.it - tel. 0543 798466 - 777420 francesca@romagnafiere.it - cell. 346 5050521


biancoscuro

Daniela Corsini La percezione si sostituisce al filtro pseudo-realistico dell’obiettivo

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aniela Corsini è la fondatrice, e figura più influente, del Filtrismo®, movimento di fotografia pittorica sviluppato a Firenze alla fine del ‘900. Il suo stile è personale e innovativo. Si basa sulla sua personalità e sulla sua sintesi artistica degli studi psicologici precedenti in tema di percezione. La sua opera mostra il rapporto tra ciò che può essere considerato come oggettivo e le evocazioni derivanti da questa oggettività, in un’operazione tanto complessa quanto lineare. Ella inizia scattando foto di ciò che suscita in lei delle sensazioni, che poi reinventa attraverso l’utilizzo di strumenti digitali, fino ad ottenere la sua personale visione del soggetto fotografato. La sua percezione si sostituisce così al filtro pseudo-realistico dell’obiettivo. Il risultato può essere ironico o triste, allegro o inquietante, ma sempre intenso e dinamico, anche se racconta di immense staticità. Le componenti colte dall’obiettivo sono tutte confermate nella loro presenza, ma rielaborate in modo da evidenziare i rapporti e le estraneità che le caratterizzano dal punto di vista dell’artista. Per la mostra “Archeovisioni”, l’artista ha scelto dodici reperti del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, i più importanti secondo la sua percezione. Daniela ci narra di esse con il suo stile estremamente personale, come se si trattasse di un leitmotiv che ci accompagna da una sala all’altra del museo. Si tratta di visioni legate tanto al suo approccio personale

INFO www.danielacorsini.it daniela@danielacorsini.it

Di sogni e d’amore, fotografia filtrista, 2015, 37x45 cm.

al mondo, e a ciò che lo compone, che a degli elementi di conoscenza e sentimenti che sono comuni a tutti. In questo modo, il contatto con la produzione artistica della fotografa filtrista risveglia le emozioni derivanti dai nostri vissuti. Ci troviamo così coinvolti in un’opera con la quale possiamo interagire,

ed alla quale partecipiamo anziché subirla, fino a farne parte noi stessi, in un’esperienza da vivere immagine dopo immagine, fino a che il nostro pensiero e la nostra ragione si lancino nei più vasti spazi delle emozioni, alla scoperta di noi stessi attraverso il mondo di Daniela Corsini. Paolo Boschi

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7ª puntata

biancoscuro

In collaborazione con:

Un articolo di approfondimento su uno degli argomenti in campo fotografico/artistico che più fanno discutere...

L’arte controversa di dare colore al passato

Date un’occhiata al colore che è stato aggiunto una novità, esiste da oltre 175 anni, ma anche nel suo pealla foto sopra riportata. Cosa vedete? È il passato ri- riodo di massimo splendore, ha sempre diviso la critica e il portato in vita o il lavoro blasfemo di un revisionista storico? Avete la sensazione di essere più intimamente connessi con gli echi del bel tempo andato o avete l’impressione che il colore distolga l’attenzione dalla “storia” che la foto sta cercando di raccontare? L’arte perduta della colorizzazione delle foto sta vivendo una vera e propria rinascita e, se per un verso, alcuni sono entusiasti dell’opportunità di rivivere e rivisitare la storia in una veste del tutto nuova, altri sono riluttanti a vedere frammenti di storia “ricoperti di colore”. La pratica della colorizzazione delle foto non è

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pubblico in convinti sostenitori e accesi detrattori. Già verso la fine del 1800 quando i clienti “facevano a gomitate” per acquistare immagini a colori, alcuni fotografi denunciavano come la colorizzazione depredasse la foto della sua vera identità, un medium presumibilmente privo di talento che mancava di creatività e comprometteva il lavoro dell’artista originale. Per capire a fondo le controversie, le motivazioni e la storia sottostante la pratica della colorizzazione delle foto, è necessario rivisitarne il passato e fare qualche passo indietro nel tempo.


... artisti e storici, o ladri e bugiardi?

Inquadra il QR per andare alla pagina web

www.pixartprinting.it/content/controversial-art-colourising-past/

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uesto sentimento è echeggiato anche da Madsen, che si dice frustrato dalla distorta percezione che si ha dei coloristi, secondo cui essi si limitano a “riempire casualmente gli spazi vuoti” per capriccio. Mads Madsen: “Una comune convinzione errata su questa pratica è che ogni artista che si accinge a sperimentarla, la considera semplicemente come un libro da colorare per adulti. Quelli che la scelgono per mestiere non la considerano da questa prospettiva, ma la guardano con la massima considerazione. Io (e gli altri come me) sono disposto a dedicare ore alla ricerca per trovare un singolo elemento in un’immagine nel caso in cui non abbia la certezza assoluta che rispecchi la massima accuratezza storica. L’obiettivo è garantire la massima precisione possibile [...] e, in qualità di storico emergente, so che alterare intenzionalmente la storia è un peccato quasi mortale.” Wayne Degan di metacolor.org riassume

la questione in modo semplice: Wayne Degan: “Il mo lavoro non è mai una versione “migliore”, ma un tributo alle foto che mi piacciono”. Appare strano, per certi versi, che da sempre siamo stati educati a preservare le vecchie immagini in bianco e nero nei loro formati originali, soprattutto se si considera che, dall’avvento della fotografia, abbiamo alle spalle una lunga storia di tentativi di dare colore alle immagini. Mads Madsen: “Se torniamo indietro alle radici della fotografia e al processo che sto emulando oggi, notiamo che in passato questa pratica era molto apprezzata e, per un certo periodo, è stata vista come qualcosa da “possedere assolutamente” sia nelle classi più abbienti che nei ceti medi e negli strati più bassi della popolazione. Possedere un ambrotipo o un dagherrotipo colorato a mano era visto come uno status symbol, mentre il ferrotipo con accenti d’oro per i gioielli e sfumature rosate per le guance era l’oggetto più diffuso nella maggior parte delle case.” Jordan J Lloyd: “Considerata la tecnolo-

gia disponibile all’epoca, molti fotografi semplicemente non avevano scelta e la pellicola a colori è diventata ampiamente disponibile solo nel 1950, quando la tecnologia per macchine fotografiche in bianco e nero era all’apice.” Esistono indubbiamente dei casi in cui il colore rovinerebbe l’intento originale del lavoro. Alcuni, come Ansel Adams, famosi per le loro immagini in bianco e nero, avrebbero accettato a malincuore di vedere le loro accurate composizioni essenzialmente violate dai tentativi di aggiungere colore. Analogamente, Harold Baquet (un fotografo attuale) elimina deliberatamente il colore nelle sue immagini. Harold Baquet: “Per le fotografie vale il principio “less is more” ovvero “meno è meglio”. Talvolta, il colore distrae dal soggetto fondamentale. La luce, le linee e la forma, a volte, sono sufficienti e consentono di esplorare le qualità scultoree di quella terza dimensione, la dimensione illusionistica della profondità”. ...continua sul prossimo numero

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Si ringraziano per i contenuti e le immagini Pixart, Jordan J Lloyd, Wayne Degan, Mads Madsen.

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Risultati d’Asta

In collaborazione con Meeting Art, casa d’aste dal 1979

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a prima Casa d’Aste italiana, la Meeting Art, la più seguita dai maggiori collezionisti ed estimatori d’Arte, pubblica anche su BIANCOSCURO Art Magazine alcuni dei risultati conseguiti. Meeting Art è una realtà professionale che lavora da più di Lotto n. Asta n.

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Stima €

Aggiudicazione

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

BERNARD AUBERTIN Fontenay aux Roses 1934 - Reutlingen 31/08/2015 Tableau clous, 1969, chiodi e acrilici su tavola cm. 30x30, firma, anno e timbro della Galleria Centro (BS) al retro

7.000 8.000

3.000

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812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA B

UMBERTO MARIANI Milano 16/11/1936 Senza titolo: 7 L, 1989, acrilico su tela applicata su tavola + lastra di ferro argentata cm 180x130x7, firma, titolo e anno al retro

10.000 12.000

5.000

128

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

GINO SABATINI ODOARDI Pescara 1968 Senza titolo, 2005, termoformatura in polistirene cm 60x45x12, esemplare unico, firma e timbri dell’artista al retro

1.000 2.000

3.300

245

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA A

GIUSEPPE AMADIO Todi 19/05/1944 EBZOA “Trascende il cielo”, 2010, acrilico su tela estroflessa cm 100x100x8, firma e titolo al retro

6.000 7.000

3.000

251

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

MARIO SCHIFANO Homs (Libia) 1934 - Roma 26/01/1998 Senza titolo, 1995, smalti su tela cm 42x55, firma dell’artista e al retro

4.000 5.000

2.800

274

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

HUGO DEMARCO Buenos Aires 1932 - Parigi 1995 Couleur, 1982, acrilico su tela cm 60x60, firma, titolo, anno, località (Paris) ed etichette al retro

9.000 10.000

5.500

279

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

PAOLO RADI Roma 28/03/1966 Varco verso, 2011, perspex, PVC e acrilico cm 125x70, titolo, firma e numero d’archivio al retro

6.000 7.000

3.000

282

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

GIUSEPPE MARANIELLO Napoli 1945 Senza titolo, scultura in metallo, tela, pigmenti e colore con fili e pendente in bronzo cm. 176x199x6, opera non firmata

36.000 40.000

20.000

283

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

MIMMO ROTELLA Catanzaro 07/10/1918 - Milano 08/01/2006 Senza titolo, 1949, inchiostri su carta cm 29,7x21, firma e anno in basso a destra

4.000 5.000

2.000

285

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

FORTUNATO DEPERO Fondo (TN) 30/03/1892 - Rovereto (TN) 29/09/1960 Bordura Arazzo Caproni, 1937, tarsia di stoffe colorate su tela Olona cm 16x48, opera non firmata, attestazione di avvenuta archiviazione a cura di Maurizio Scudiero

8.000 9.000

4.000

289

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E L CONTEMPORANEA

ROBERTO CODA ZABETTA Biella 22/01/1975 Nuvola sacra, 2011, smalto su tela cm 50x200x6; firma e anno al retro

16.000 18.000

16.000

291

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

MARCO TIRELLI Roma 17/11/1956 Senza titolo, 1986 , olio su tavola cm 42,5x54, firma, anno al retro

6.000 7.000

3.000

305

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

ENNIO FINZI Venezia 1931 Costruttura-nero-bianco, 1974, olio su tela cm 70x70, firma, titolo e anno al retro, dichiarazione d’autenticità dell’artista su foto

4.000 5.000

3.600

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812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

HORACIO GARCIA ROSSI Buenos Aires (Argentina) 1929 - Parigi 05/09/2012 Couleur electrique lumiere khaos programme, 2007, acrilici su tela cm 100x100, firma, titolo, anno e località “Paris” al retro

10.000 12.000

5.000

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812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

EMILIO SCANAVINO Genova 28/02/1922 - Milano 29/11/1986 Senza titolo, anni ‘70, acrilici su carta argentata cm 50x70, firma in basso a destra

6.000 7.000

3.600

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812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E I CONTEMPORANEA

CONRAD MARCA-RELLI Boston (Usa) 05/06/1913 - Parma 29/08/2000 F 16, 1972, tecnica mista e collage di tele su tela cm 59x64, firma e anno in basso a destra al retro

27.000 30.000

15.000

312

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA H

HANS HARTUNG Lipsia 1904 - Antibes 1989 T1965 - E45, 1965, olio su tela cm 46x65, firma e anno in basso a destra, titolo ed etichetta della collezione Vetter al retro

36.000 40.000

20.000

B

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Descrizione

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A

C

trentacinque anni a servizio dell’Arte. La pubblicazione delle assegnazioni permette di comprendere meglio l’andamento reale del mercato, un indice chiaro che non permette fraintendimenti. Di seguito troverete la nostra selezione di aggiudicazioni delle aste del pel riodo settembre 2016. s

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biancoscuro

Lotto n. Asta n.

Stima €

Aggiudicazione

313

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

ACHILLE PERILLI Roma 28/01/1927 Lo sguardo nel vuoto, 1971, tecnica mista su tela cm 50x40, firma ed anno sulla sinistra, titolo, firma, anno al retro

8.000 9.000

4.800

316

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

PIERO DORAZIO Roma 28/06/1927 - Todi 17/05/2005 Malahel, 2002, olio su tela cm 35x50, firma, titolo, anno e timbro Studio Dorazio al retro

9.000 10.000

5.000

326

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

NOBUYOSHI ARAKI Tokyo 25/05/1940 Pola eros, 2007, cinque polaroid cm 10,8x8,8 cadauna, entro unica cornice cm 35x97, firme al retro

2.000 3.000

3.100

346

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA G

VANESSA BEECROFT Genova 25/04/1969 VB 53, 2004, fotografia da performance cm 76,2x101,6; edizione 2/3

14.000 16.000

8.000

379

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E F CONTEMPORANEA

FRANZ BORGHESE Roma 21/01/1941 - Roma 17/12/2005 Passeggiata borghese, olio su tela cm 40x50, firma in basso a destra e al retro

4.000 5.000

3.200

380

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

BENGT LINDSTROM Stoccolma 1925 - Njurunda 30/01/2008 L’oiseau, (1950), olio su tela cm 81x54, firma in basso a destra

10.000 15.000

5.000

384

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E E CONTEMPORANEA

RENATO MAMBOR Roma 04/12/1936 - Roma 06/12/2014 Voliera, 1990, olio su tela applicata su tavola cm 80x100, titolo, firma e anno al retro

9.000 10.000

6.500

385

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

RICCARDO GUSMAROLI Verona 15/11/1963 Vortice, 2009, barche di carta su tela cm 70x100, firma e anno al retro

6.000 7.000

3.900

386

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

TURI SIMETI Alcamo 05/08/1929 8 ovali neri, 1963, tecnica mista su carta cm 70x100, firma ed anno in alto e in basso a sinistra

4.000 5.000

3.800

391

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

SARA CAMPESAN Mestre (VE) 27/12/1924 Mobil quadrato, 1969, assemblaggio di perspex + legno dipinto ad acrilico cm 70x70x8, firma, titolo, anno, timbro dell’artista al retro

4.000 5.000

3.200

394

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA D

ENRICO BAJ Milano 31/10/1924 - Vergiate 16/06/2003 Demoiselle avec son petit chapeau sur les yeux, 1959, tecnica mista, collage e applicazioni su tela cm 50x60, firma in basso a destra

14.000 16.000

29.000

395

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

EMILIO CAVALLINI San Miniato 1945 Frattale red, 12 cunei 3D, 1970-2010, assemblaggio di tessuti e plastiche su tavola circolare diametro cm 100x20, firma, titolo e anno al retro

4.000 5.000

7.000

396

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA O

ENNIO CHIGGIO Napoli 1938 Interferenza lineare 8, 1966, doppia lastra di plexiglass aerografato con cornice in legno cm 49x49x13, firma su etichetta con dati dell’opera al retro

27.000 30.000

15.000

397

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

JORRIT TORNQUIST Graz (Austria) 1938 Colibrì mod. C03 20, 2013, tecnica mista su tela cm 20x20 con cornice invasa cm 28x28, da disporre in diagonale, firma, anno ed etichetta al retro

3.000 4.000

2.100

399

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

UMBERTO MARIANI Milano 16/11/1936 Alfabeto afono:Y, 1976, acrilico su tela cm 95x130, firma, titolo, anno

4.000 5.000

3.800

403

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

DALILA CROTTI Sidney 1983 Not is Lucio - The beginning of God, 2006 sovrapposizioni di pelle operata cm 160x100, firma, titolo, anno e nr. d’archivio al retro

5.000 6.000

4.500

404

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

ROSS BLECKNER Geboren (U.S.A.) 1949 Senza titolo, 2001, tecnica mista su cartoncino cm 78x56, firma, anno ed etichetta Lehmann Maupin (New York) al retro

7.000 8.000

4.200

409

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

GIANFRANCO MEGGIATO Venezia 1963 Doppia sfera, 2004, fusione in bronzo a cera persa cm 27x28,5x28,5; esemplare 1/9, firma

10.000 12.000

6.500

410

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA P

ARNALDO POMODORO Morciano di Romagna 23/06/1926 Torre a spirale, studio II, 1985, scultura in bronzo dorato cm 40x8 (cm 43x14,5x14,5 compresa la base), esemplare 4/9, firma e tiratura alla base

45.000 50.000

25.000

412

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA M

EMILIO ISGRO’ Barcellona Pozzo Di Gotto (ME) 06/10/1937 Carta lombarda, 2000, tecnica mista su carta cm 40x45, firma e anno in basso a destra, titolo, tecnica e n° CL61 al retro

6.000 7.000

7.500

414

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E C CONTEMPORANEA

ARMAN Nizza 1928 - New York 22/10/2005 Tapisserie, 1989, pennelli su tappeto applicato su tavola cm 221x183, firma in basso a destra

21.000 24.000

20.000

417

812 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA N

CESARE BERLINGERI Cittanova (RC) 06/03/1948 Sul bianco piegato, 2005, tecnica mista su tela piegata in romboidale cm 252,5x246x14 (lato cm 183x172); firma, titolo e anno al retro

9.000 10.000

7.000

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Descrizione

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109


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EXCELLENCE GALLERY ART by

Massimo Cedrini & Giuseppe Carnevale

Excellence Art Gallery è a disposizione di ART CURATOR, ART DEALER, ART PROMOTER, CULTURAL EVENT. EXCELLENCE ART GALLERY Calle Mendoza, 4 29601 Marbella - Spain Tel. +34 951 507 845 www.excellenceartgallery.com/ Facebook.com/excellenceartgallery Giuseppe Carnevale giuseppecarnevalearte@gmail.com

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Still life with a melon anno 2014 olio su compensato 66x52 cm.


biancoscuro

Giovanni Gastel a Milano I suoi primi 40 anni

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Donna, Milano, 1984

112

n’ampia antologia su Giovanni Gastel, curata da Germano Celant, sarà visitabile sino al 13 novembre a Palazzo del-

la Ragione Fotografia, a Milano. Dagli esordi negli anni settanta ad oggi, per seguire tutto il percorso del fotografo con immagini di moda, informazione e sperimentazione visiva. Nato a Milano,


biancoscuro

Moda, Milano, 1996 (Arianna)

113


biancoscuro

con origini nella famiglia Visconti, cresce in un ambito aristocratico connesso all’espansione della città, e con l’evoluzione della società inizia la sua prima formazione culturale in teatro, influenzato dallo zio, Luchino Visconti. Si avvicina così

anche alla poesia ed agli inizi del 1970 pubblica la sua prima raccolta di liriche. L’anno successivo, complici viaggi che lo portano sino in Africa e sulle coste sud del Mediterraneo, scatta la passione per la fotografia ed inizia a capirne il valore profes-

Stern, Parigi, 1995 (Mickey)

114


biancoscuro

sionale. Comincia così la produzione di still life per la casa d’aste Christie’s ed elabora l’identità visiva di diverse aziende italiane. Gastel ha collaborato con più di 50 testate italiane e internazionali, e pubblicato circa 130 copertine, ha prodotto più di 500 tra campagne e cataloghi per diverse maisons di moda e grandi firme di beauty, gioiello e design; ha scattato più di 300 ritratti in bianco e nero e a colori. Attualmente è Presidente dell’Associazione Fotografi Italiani Professionisti e membro permanente del Museo Polaroid di Chicago, un grande fra i grandi. L’esposizione aspira a raccontare totalmente Gastel, il suo lavoro, la sua vita e quella dei suoi famigliari, incorporando alle immagini anche oggetti e documenti che permettono di entrare sia nel privato dell’uomo che nelle sperimentazioni della sua fotografia. Il lavoro di informazione, comunicazione e ricerca, che Gastel ha sviluppato attraverso le riviste, le mostre e la sua personale indagine, è esibito in un inedito display labirintico (ideato dallo studio Lissoni Associati), dove si mette in evidenza il carattere della sua narratività, la modalità personale dell’uso della luce ed il confronto con tutte le

persone incontrate, il suo muoversi nel mondo imprenditoriale e dei media contemporanei, sempre coltivando la sua passione poetica. Rebecca Maniti

Sopra: Vogue Italia, Milano 1983 In basso a sinistra: Untitled, Roma, 2008

GIOVANNI GASTEL The 40 Years Exhibition 23 settembre - 13 novembre 2016 Palazzo della Ragione Fotografia, Milano INFO

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biancoscuro

Utopia alla Casa dei Tre Oci Lo spirito del tempo nell’opera di René Burri

Los Angeles, California, USA, 1984 © René Burri / Magnum Photos

Ministry of Health, planned by architect Oscar Niemeyer. Rio de Janeiro, Brazil, 1960 © René Burri / Magnum Photos

116

V

enezia ospita, alla Casa dei Tre Oci, dal 26 agosto all’8 gennaio, l’opera di un grande Maestro della storia della fotografia del XX secolo: le sale a pianterreno e piano nobile dello spazio veneziano si aprono alla rassegna “René Burri. Utopia”, curata da Michael Koetzle. René Burri nasce a Zurigo nel 1933 e, in virtù delle passioni giovanili per il cinema e la fotografia, frequenta la Züricher Kunstgewerbeschule, dove ha l’opportunità di studiare composizione, pittura e disegno con nomi di alto livello, quali Johannes Itten e Hans Finsler. Nel 1950, all’età di 17 anni, inizia a lavorare come regista e a realizzare i suoi primi documentari; contemporaneamente inizia ad usare la sua prima macchina fotografica, una Leica. Poco più che

ventenne, il suo amico Werner Bischof lo mette in contatto con l’agenzia Magnum Photos, dove presenta il suo reportage sulla realtà dei bambini sordomuti: il reportage viene pubblicato sulla prestigiosa rivista Life e su altre importanti riviste europee. Entrato a far parte della scuderia di Magnum Photos, di cui diventerà Presidente nel 1982, inizia la sua intensa attività come fotografo di reportage, dall’Italia alla Cecoslovacchia, dalla Turchia all’Egitto, registrando eventi determinanti per la storia, quali la caduta del muro di Berlino e le proteste di piazza Tienanmen a Pechino nel 1989. Muore nel 2014, a Zurigo, dopo aver lasciato tutto il suo archivio fotografico al Museo dell’Eliseo di Losanna. Nello spazio sull’isola della Giudecca, per la prima volta, 100 immagini del grande artista svizzero, dedica-


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RENÉ BURRI, UTOPIA

26 agosto 2016 – 8 gennaio 2017 Casa dei Tre Oci, Venezia INFO T. +39 0412 412332 info@treoci.org tutti i giorni 10,00-19,00 Chiuso il martedì

Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.treoci.org Sao Paulo, Brazil, 1960 © René Burri / Magnum Photos

te all’architettura, vengono riunite in un unico evento espositivo, entro un percorso retrospettivo sapientemente calibrato, capace di rendere straordinariamente dialettico l’alternarsi dei ritratti di architetti celebri ai templi austeri dell’architettura postmoderna: ne traspare, quale indiscussa protagonista, la storia, entro la

English info

RENÉ BURRI. UTOPIA

Casa dei Tre Oci, Venezia August 26, 2016 - January 8, 2017 From 26 August 2016 until 8 January 2017, the rooms of the Venetian building on the Giudecca island will be hosting the exhibitions “René Burri. Utopia”, curated by Michael Koetzle, and “Ferdinando Scianna. Il Ghetto di Venezia 500 anni dopo”, curated by Denis Curti. Members of the prestigious Magnum photographic agency, Burri (who became its president in 1982) and Scianna both belong, despite their diversity, to that category of artists who, through the means of photography, express highly personal visions, whether translated into Burri’s passion for recording large political and social changes or into Scianna’s attempt to pinpoint “instants of sense and form” within the chaotic flow of existence.

quale città, paesaggi e umanità appaiono descritti da un’invincibile attitudine alla vita ed alla trasformazione. René Burri, nel ritrarre monumenti, scene di vita quotidiana, fabbriche, feste e catastrofi, ha catturato molto di più di semplici immagini: ha catturato un’anima. Ha viaggiato in molti punti caldi del mondo, ma le sue immagini non sono violente; mostrano la vita, in cui dolori e tormenti, trionfi e piaceri sono sublimati nel concetto della “condizione umana”. In “Rio de Janeiro, Ministero della Salute (Brasile,1960)”, così come in “San Paolo (Brasile,1960)”, nulla è lasciato al caso, tutto risulta straordinariamente riflessivo; ma

non ne deriva nulla di ricercato o artificioso: nelle sue foto c’è sempre tutto un racconto. L’evento espositivo della Casa dei Tre Oci non si conclude, inoltre, con la rassegna dedicata a Burri: lo spazio veneziano, in concomitanza con la mostra dedicata all’artista svizzero, ospita, al secondo piano, “Ferdinando Scianna. Il Ghetto di Venezia 500 anni dopo”, curata da Denis Curti: la ricognizione fotografica è frutto del lavoro fotografico realizzato su incarico di Fondazione di Venezia e realizzato appositamente per i Tre Oci in occasione del Cinquecentenario della fondazione del Ghetto ebraico a Venezia. Lucia Garnero Tiananmen Square, Beijing, China 1989 © René Burri / Magnum Photos

117


biancoscuro

4.5.6.7 novembre 2016 20a edizione

Arte Moderna e Contemporanea

www.fieracontemporanea.it Organizzazione www.romagnafiere.it - tel. 0543 798466 - 777420 francesca@romagnafiere.it - cell. 346 5050521

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biancoscuro

Garry Winogrand al MAN La bellezza delle donne

I

l profumo unico e straordinario della femminilità americana degli anni Sessanta inonda il museo della Provincia di Nuoro, in occasione della mostra dedicata a Garry

Women are beautiful ® Garry Winogrand

Women are beautiful ® Garry Winogrand

120

Winogrand, maestro della Street Photography Statunitense. Dal 15 luglio al 9 ottobre 2016, il percorso espositivo offrirà la possibilità di immergersi nelle 85 fotografie che compongono il celebre volume “Women are beautiful”, il testamento della visione originale dell’artista, diventato un cult subito dopo la sua pubblicazione, nel 1975. Le donne di Winogrand sono le protagoniste di quel fenomeno sociale, dall’eco profonda ed ancora presente nella società odierna occidentale: l’artista celebra la loro vittoria e la nuova bellezza, con un modo tutto suo di fare arte, allontanandosi dalla tradizione fotografica del tempo, che esige un certo equilibrio formale dell’immagine, troppo statico per i suoi intenti, altrettanto inadeguato ad esprimere il dinamismo della libertà femminile appena conquistata. A Garry Winogrand interessa il momento, immortalare attraverso uno scatto il dettaglio altrimenti perso, senza essere né percepito né assaporato nella sua naturale bellezza. “Quando fotografo vedo la vita”: a simboleggiare, tra le tan-


biancoscuro

GARRY WINOGRAND

te, questa sua affermazione, è la foto di una donna dal sorriso prorompente che con un cono gelato in mano, ammira una vetrina con un busto di manichino esposto. Il maestro del momento si lancia dunque nella caotica, disorganizzata, ma dinamica, esperienza quotidiana della realtà stessa, rubando prontamente attimi al tempo. Le donne spensierate o pensierose, divertite o annoiate, che vivono la quotidianità della loro vita, non modelle ingaggiate che assumono le pose da lui volute: queste le donne amate da Winogrand e catturate dal suo obiettivo mentre compiono gesti semplici, che hanno significato e vivono nello scatto, perché connesse con i luoghi in cui accadono. La città diventa lo studio personale del fotografo, per espletare la sua visione d’arte che lo definirà il principe della strada, o meglio il cantore delle trasformazioni radicali in atto nella società in cui vive. La mostra rediviva gli anni Sessanta statunitensi attraverso l’obiettivo di un’Artista, pioniere della “ricerca sul campo”: Winogrand vive la realtà multiforme che lo circonda e i frammenti che la compongono. In “Women are beautiful” esplora i nuovi atteggiamenti delle donne nell’esprimere la propria sessualità, anche attraverso i nuovi vestiti, le nuove acconciature, il nuovo modo di sorridere o i semplici gesti che trasformati in ritratti, compongono l’analisi più approfondita di quell’epoca e la bellezza angelicata delle donne pioniere di un nuovo status. Il piacere per la vita, superiore al suo interesse per l’arte, è il movente che lega indissolubilmente questo grande fotografo alla nuova epoca del benessere americano, alla più intima e semplice bellezza delle sue donne, libere di manifestarsi, ribelli ed anticonformiste, sicure di sé e niente affatto intimorite dai moralisti e i falsi pre-

Women are beautiful ® Garry Winogrand

Women (are beautiful)

15 luglio - 9 ottobre 2016 MAN Museum, Nuoro INFO

T. +39.0784. 252110 Da martedì a domenica 10.00-13.00 / 15.00-19.00 Chiuso lunedì

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Women are beautiful ® Garry Winogrand

dicatori del pudore. La magia stregante delle donne libere dalle catene dei ruoli del passato, raggiunge il visitatore sotto forma di un profumo eterno, seducente, provocante ed innovativo, emesso dall’obiettivo del Winogrand. Mario Gambatesa

Women are beautiful ® Garry Winogrand

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Street arT Street arT biancoscuro

“Contrariamente a quanto si va dicendo, non è vero che i graffiti sono la più infima forma d’arte. Certo, può anche capitare di dover strisciare furtivamente in piena notte e dire bugie alla mamma, ma in verità è una delle forme d’arte più oneste che ci siano. Non c’è elitarismo né ostentazione, si espone sui migliori muri che una città abbia da offrire e nessuno è dissuaso dal costo del biglietto.” Banksy

Emergence Festival

Il Festival Internazionale di Interventi Urbani

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ette gli artisti internazionali impegnati a Giardini Naxos (Me) per “Emergence Festival - Il Festival Internazionale di Interventi Urbani” dal 12 settembre fino al 10 ottobre. Gue (Italia), Blaqk (Grecia), Moneyless (Italia), Momo (USA), Salvo Ligama (Italia), Nespoon (Polonia) e Massimo Paganini (Italia) sono gli artisti che daranno vita alla quinta edizione del Festival Internazionale di Interventi Urbani, curato da Giuseppe Stagnitta. Il Festival ha tra gli obiettivi principali quello di far diventare la cittadina di Giardini Naxos un Museo all’aperto capace di sorprendere ed emozionare chi si ferma nelle sue piazze e percorre le sue

Info www.emergencefestival.it vie. Al puro valore artistico si aggiungono gli effetti riqualificanti delle aree urbane coinvolte e le nuove opportunità occupazionali, agevolate dalla scelta di programmare la manifestazione in un periodo che estende la stagione turistica. Emergence Festival è patrocinato dal Comune di Giardini Naxos ed inserito dalla Regione Siciliana tra i Grandi Eventi. Partner di Google, il progetto è inserito all’interno della piattaforma dell’Istituto di Cultura di Google, che offre grazie alla tecnologia in Street View la possibilità di visitare Musei e Opere Urbane a distanza attraverso computer, tablet e cellulari. Rebecca Maniti

Alice Pasquini Emergence Festival 2013

Vlady Art Emergence Festival 2014 Emergence Festival 2013

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biancoscuro

Bacco by SR X Emergence Festival

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