biancoscuro r i v i s tA d ’ A r t e Numero 23 - agosto-settembre 2017 - Bimestrale d’Arte, Cultura e Informazione
In questo numero
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Gustav Klimt al MUDEC L’allestimento espositivo a celebrare il Gesamtkunstwerk Toulouse-Lautrec e la Belle Èpoque Il pittore maledetto in mostra a Verona Art Basel 2017, Unlimited e DesignMiami Unica e inimitabile BIANCOSCURO Art Contest Tutti i partecipanti e gli artisti selezionati Steve McCurry. Leggere Al Brescia Photo Festival Il “Sacro Bosco” di Bomarzo Per inganno o per Arte?
Gianni Depaoli Dall’edibile che nutre il corpo, Andrea Bassani
all’Arte che nutredella lo spirito “Lo scultore tela”
ner Media Part artmagazine.biancoscuro.it
MARK
KO S T A B I
w w w . m k o s t a b i . c o m
BIaNCOSCURO art contest 48 Premi:
4 Copertine sulla rivista d’arte Biancoscuro 4 Mostre personali (Montreux - Marbella - Varese - Pavia) 4 Targhe di merito 24 Mostre collettive (Monte-Carlo - Parma) 12 e-Book personali condivisibili sui social network La Cerimonia di Premiazione sarà celebrata a Monte-Carlo
pittura scultura fotografia grafica
artcontest.biancoscuro.it INFO viale indipendenza 26, Pavia tel. +39.0382.1902778 artcontest@biancoscuro.com
biancoscuro r i v i s tA d ’ A r t e Bimestrale d’Arte, Cultura e Informazione
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Biancoscuro Art Contest 2017. Tutti i partecipanti e gli artisti selezionati
L’Editoriale di Vincenzo Chetta
In copertina:
L’opera di Gustav Klimt al Art Basel 2017, Unlimited MUDEC. L’allestimento espositivo a e DesignMiami. Unica e inimitabile celebrare il Gesamtkunstwerk
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Agnetti. L’Arte concettuale a Palazzo Reale
Gianni Depaoli. Dall’edibile che nutre il corpo, all’Arte che nutre lo spirito. Intervista a Gianni Depaoli: vincitore dell’edizione invernale del BIANCOSCURO Art Contest Il servizio a pag. 42
Trofeo Leone dei Dogi Premio Biennale per le Arti Visive a Venezia
Toulouse-Lautrec e la Belle Brescia Photo Festival Èpoque. Il pittore maledetto in mostra Grandi mostre fino al 3 settembre al Museo dell’Opera di Verona
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La storia della bellezza vista con gli occhi di Botero. L’Arte in forma al Complesso del Vittoriano Aria e Terra a Palazzo Pretorio. Bruno Munari tra eccellenza del pensare e arte del fare Escher approda a Catania L’armonizzazione tra ordine e caos Joan Mirò... “Entre sueño y color”. L’arte onirica in mostra a Bologna
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Steve McCurry. Leggere Nel circuito del Brescia Photo Festival, per raccontare l’universalità del leggere Guido Harari - Wall of Sound 10. Quando la fotografia diventa leggenda Il “Sacro Bosco” di Bomarzo. Per inganno o per Arte? Street Art - Impronte Festival di arte urbana che rende omaggio a Salvatore Ferragamo
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Over The Cover: Gian Pietro Arzuffi. La vita è un enorme puzzle, ed i puzzle sono la sua vita. Il servizio a pag.48
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biancoscuro r i v i s tA d ’ A r t e
23 ISSUE august / september 2017
Bimestrale di Arte, Cultura e Informazione
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Federico Odello in mostra a Varese. La mostra vinta al BIANCOSCURO Art Contest 2016
Contemporary Art Fair Zurich. Cambio di location per la 19ª edizione ART Salzburg. La prima convincente edizione
Helidon Xhixha: in ordine sparso
Isabella Rigamonti a Villa Borromeo. Una grande personale con i suoi “Riflessi#1”
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COLLABORATORI Oxana Albot, Nina Baudelaire, Mariarosaria Belgiovine, Elena Cicchetti, Franco Crugnola, Vincenzo Chetta, Etienne de Bricassarde, Flavio Ennante, Mario Gambatesa, Lucia Garnero, Danilo Giusino, Salvatore Mainardi, Daniela Malabaila, Rebecca Maniti, Federica Senigagliesi, Giulia Sollazzo, Ettore Tiretto.
Trofeo Artista dell’anno. Cesenatico
MANAGING EDITOR Daniela Malabaila
Art Fair Malaga. Excellence Art Gallery e Arte&Evento tra gli espositori
La pittura è essenziale. Cèzanne e Morandi a confronto
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EDITORSHIP & GRAPHIC Liberementi viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.liberementi.it
Rhy Art Fair Basel 2017
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EDITOR IN CHIEF Vincenzo Chetta
Biennale di Montreux
I parallelismi della decadenza. Pecci scioglie le catene, e mostra le sue opere alla solitudine
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BI-MONTHLY OF ARTS, CULTURE AND INFORMATION
Art Fair. Fiere ed esposizioni internazionali
Le immagini di Kuert. A Venezia gli scatti in mostra Tina Lupo Sami Gjuka. Metaphysical ideas in the classical Art style Flora. Autre langage de la peinture Vito Spada Yulianus Yaps. Abstract paintings Manss Aval. Una genesi elettrizzante nel vortice della composizione Luigi Mapelli (MAPO). Arte interdisciplinare Caroggi. Colore e spontaneità in un’unica pennellata Alièn Rodà. Vita in cartone Carloluigi Colombo. Surrealmente esoterico
PRINTING Pixartprinting Srl Via 1° Maggio, 8 30020 Quarto d’Altino (VE) SOCIAL NETWORK Facebook.com/BiancoscuroArtMagazine Pinterest.com/BiancoscuroMag Twitter.com/BiancoscuroMag
Romeo Manzoni. L’arte per interpretare ciò che ci circonda Margaretha Gubernale. Sensazioni mistiche Lillo Magro. Ricordi nostalgici su carta Gabriella Pimpinicchio Nunzia Pappalardo 102
FOTOGRAFI Adele Arati, Antonio C., Vincenzo Chetta, Carlos Collado, Carlotta Coppo, Giuliano Koren, Cristiano Galbiati, Giorgio Giliberti, Luca Laversa, Liberementi, Simone Marello, Isabella Rigamonti, Stephenrour Murilo, Cecilia Vignato. PUBLISHER Biancoscuro viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.biancoscuro.it
Frans Bleiji. I codici della pittura
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BIANCOSCURO Art Magazine
099 090
The publisher is available for persons entitled for any iconographic sources. Manuscripts, photos or other materials even if unpublished are not given back. In addition to the signed articles, texts published on Biancoscuro Art Magazine are taken from the mentioned sources or text available l under the creative commons license. s Reg. Trib. Pavia n.4 del 2014. ISSN 2385-1708 © biancoscuro 2017. Reserved artistic and literary copyright. Reproduction in whole or parts is forbidden save with the written permission of the publisher.
BIANCOSCURO Rivista d’Arte NUMERO 23 agosto / settembre 2017 BIMESTRALE DI ARTE, CULTURA E INFORMAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE Vincenzo Chetta REDAZIONE & GRAFICA Liberementi viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.liberementi.it CAPOREDATTORE Daniela Malabaila COLLABORATORI Oxana Albot, Nina Baudelaire, Mariarosaria Belgiovine, Elena Cicchetti, Vincenzo Chetta, Franco Crugnola, Etienne de Bricassarde, Flavio Ennante, Mario Gambatesa, Lucia Garnero, Danilo Giusino, Salvatore Mainardi, Rebecca Maniti, Federica Senigagliesi, Giulia Sollazzo, Ettore Tiretto. FOTOGRAFI Adele Arati, Antonio C., Vincenzo Chetta, Carlos Collado, Carlotta Coppo, Giuliano Koren, Cristiano Galbiati, Giorgio Giliberti, Luca Laversa, Liberementi, Simone Marello, Isabella Rigamonti, Stephenrour Murilo, Cecilia Vignato. EDITORE Biancoscuro viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.biancoscuro.it STAMPA Pixartprinting Srl Via 1° Maggio, 8 30020 Quarto d’Altino (VE) SOCIAL NETWORK Facebook.com/BiancoscuroArtMagazine Pinterest.com/BiancoscuroMag Twitter.com/BiancoscuroMag L’Editore è a disposizione degli aventi diritto per eventuali fonti iconografiche non individuate. Manoscritti, foto o altri materiali inviati alla redazione anche se non utilizzati non verranno restituiti. Oltre agli articoli firmati, i testi pubblicati su Biancoscuro Rivista d’Arte sono tratti dalle fonti citate oppure da testi disponibili l secondo le licenze creative commons. s Reg. Trib. Pavia n.4 del 2014. ISSN 2385-1708 © biancoscuro 2017. Tutti i diritti di produzione in qualsiasi forma, compresa la messa in rete, che non siano espressamente per fini personali o di studio sono riservati. Per qualsiasi utilizzo che non sia individuale è necessaria l’autorizzazione scritta dell’Editore.
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June 14-17, 2018 www.artbasel.com/Basel
PRESS RELEASE BASEL | FEBRUARY | 6 | 2014 © Courtesy Art Basel
Premier line-up of galleries at
Art Basel today announced d place June 19 to June 22, 201 present works ranging from t most contemporary artists of will present a geographically year Statements, Art Basel's s alongside the Galleries secto placement within the show.
With Statements being located December 7-10, 2017 renowned Basel architects Herz www.artbasel.com/Miami-Beach
for the Magazines sector and th
© Courtesy Art Basel
© Courtesy Art Basel
While galleries from Europe will exhibitors and artists from acros PRESSselection RELEASE strong of exhibitors wi MIAMI BEACH | DECEMBER The participating galleries have| Chile, Colombia, Denmark, Fran Japan, Lebanon, China, Mexico Art Basel in Miami Beach succ Singapore, Slovenia, South Afri extensive programming aroun United Kingdom and the United artbasel.com/basel/galleries. The 2013 edition of Art Basel Sunday, 8, 2013 Galleries,December the main sector of–thd and visitors. With an expande quality of painting, sculpture, dr talks, performances film s works. A strong list of and returning matched by the show's progra Fine Art (New York), while a nu observers the strongest-ev time, havingaspreviously shown i leading (Rio international galleries Carioca de Janeiro), Galer positioning as the leading art Leighton (Berlin), Proyectos Mo sector at Art Basel’s show in March 22-24, 2018 York) and GallerySKE (BangaloM from both new and long-time www.artbasel.com/Hong-Kong
The Feature sector presents ga Art Basel in Miami Beach, whos historical and contemporary wo over the five show days, a seven countries, out of which 15 galler institution groups from across th include aRELEASE presentation by KOW PRESS Americas, Europe, Asia and em some of which never been | JANUARY | 23 HONG KONG have appropriation of minimalism. Ta Participating galleries spoke hig Memory’ series (2012) by Shinr artists, providing a window into
biancoscuro
C l’Editoriale di Vincenzo Chetta
Come ogni anno, dopo ArtBasel (con la stupefacente “Unlimited”) ed il Rhy Art Fair Basel (evento artistico giunto alla quarta edizione) che ci vede impegnati come media partner, completiamo questo numero di Biancoscuro che si trova a metà tra chi sta partendo per le agognate vacanze, e chi sta rientrando. Possiamo dire che aleggia un’atmosfera rilassata, siamo tutti abbastanza sorridenti e propositivi per la nuova stagione artistica che andrà ad iniziare a settembre. Eppure. Eppure, anche se mi sforzo di “pensare positivo”, mi saltano agli occhi discorsi improbabili, critiche sterili, accuse velate (ma non troppo). Come sapete tutti, l’estate di Biancoscuro è pressoché dedicata al BIANCOSCURO ART CONTEST, quest’anno giunto alla 4ª edizione. Moltissime le opere in gara, tra le quali
solo 100 vengono selezionate per proseguire in una valutazione concreta dell’opera, senza le scuse dei filtri fotografici o dei monitor non calibrati; tra queste 36 vinceranno un premio assegnato dalla Giuria Critica. Sinceramente, un po’ me lo aspettavo, ma dentro di me non volevo cadere così nel cinismo, volevo credere nella correttezza del genere umano, e invece… Siamo alle solite, gente che si indigna perché non è stata selezionata la sua opera, o perché non è stata scelta quella di un loro amico/parente/affine, altri attaccano e offendono le opere di loro colleghi semplicemente perché nell’edizione precedente non hanno passato le selezioni, accusando quindi il concorso di non essere all’altezza. Questo è un piccolissimo spaccato di quello che capita ogni giorno nella quotidianità di tutti noi, non credete? È
molto triste che ci siano persone che non concepiscono la meritocrazia, persone che credono di passare un concorso e vincere premi così importanti solo perché conoscono un membro della Giuria, persone così poco intelligenti da fare anche le proprie rimostranze, scoprendo così tutte le carte, persone così vigliacche da nascondersi dietro un “fake” su Facebook, o scrivendo email da indirizzi creati ad hoc. Non me ne vogliano i gentili lettori di BIANCOSCURO se mi rivolgo per qualche secondo solo a chi di voi è artista: “Vi svelo un piccolo segreto, per vincere il BIANCOSCURO ART CONTEST non bisogna avere conoscenze tra i membri della commissione, è sufficiente avere talento”. Buona lettura
Vincenzo Chetta
Claudia Comte “Now I Won” Art Basel - piazzale della fiera
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PADOVA 2017 28ª MOSTRA MERCATO D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
10 - 13 NOVEMBRE FIERA DI PADOVA
Con il Patrocinio di:
GIANMARIA POTENZA Provincia di Padova
INGRESSI *Via Niccolò Tommaseo, PAD. 7 *Park Nord - Via Rismondo cancello «L», PAD. 8
Cavallo Bianco con Puledro Nero Marmo bianco di Carrara e nero di Marquinia 2013 Cavallo h 90x199x65 cm. Puledro h 32x61x20 cm.
Comune di Padova
www.gianmariapotenza.it
biancoscuro
L’opera di Gustav Klimt al MUDEC L’allestimento espositivo a celebrare il Gesamtkunstwerk
È
stato inaugurato il 26 luglio, e sarà aperto fino al 7 gennaio 2018, l’evento espositivo “Klimt Experience”, rappresentazione multimediale totalmente immersiva dedicata al padre fondatore della secessione viennese. Non solo la vita, le figure e i paesaggi di Gustav Klimt, ma anche la pittura, l’architettura, le arti applicate, il design e la moda della Vienna secessionista di fine ‘800/inizio ‘900, ne sono gli indiscussi protagonisti. La mostra del MUDEC – Museo delle Culture di Milano - si delinea, innanzitutto, come un’esperienza sensoriale, che offre agli amanti dell’arte un’esperienza a tutto tondo, in cui le luci vibranti e le preziosità cromatiche
prendono vita attraverso le installazioni multimediali e permettono ai visitatori di immergersi nella fantasia dell’artista e sentirsi letteralmente catapultati dentro i suoi capolavori. Lo spettatore ha modo di sentirsi, in tutto e per tutto, parte del “Bacio” e, mentre la guida ne spiega le peculiarità, può ascoltare i segreti de “L’Albero della Vita”, ammirare i lapislazzuli dorati e, contemporaneamente, sentirsi immerso nelle note della “Nona”, comprendendo, grazie al percorso guidato, come Klimt le traduca visivamente nel meraviglioso “Fregio di Beethoven”, dipinto per il Palazzo della Secessione Viennese. Tutta la vicenda artistica di Gustav Klimt, non a caso, coincide, quasi per intero, con la storia
della Secessione viennese e con la nascita ed il dilagare, in Austria e in Europa, dell’Art Nouveau; la Secessione Viennese, in questo contesto, vede coinvolti architetti, artisti e pittori che operano, per lo più, a Vienna, crogiolo di spinte innovatrici, entro un contesto culturale straordinariamente ricco e senza uguali nel panorama dell’Europa contemporanea. Gustav Klimt nasce in un sobborgo della capitale austriaca, Baumgarten, e a Vienna frequenta la Kunstgewerbeschule. Giovanissimo, insieme al fratello ed un amico, da vita alla prima società artistica, procurandosi commissioni per decorare edifici pubblici. Ne ricava una certa notorietà e ulteriori commissioni, quale l’importante incarico di decora-
Alcuni dei numerosissimi bozzetti erotici disegnati da Klimt nell’arco della sua esistenza, a testimonianza del profondo interesse che l’artista dimostrava nei confronti dell’universo femminile.
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biancoscuro
re l’aula magna dell’Università. Nel 1897 è tra i fondatori e primo presidente della Secessione; partecipa sempre attivamente alle attività del gruppo, da cui si separa, in polemica, nel 1906 per fondare una nuova formazione, la Kunstschau. In tale contesto, l’opera di Klimt si pone in un filone di eclettismo storicistico, tipico di una certa cultura del secolo scorso, in cui gli elementi della tradizione vengono rivisitati e riutilizzati. La sua personalità comincia ad acquisire peculiarità di indiscutibile valore intorno al 1890, quando la sua pittura partecipa sempre più attivamente al clima simbolista europeo. Ma la svolta che porta Klimt al suo inconfondibile stile avviene dieci anni dopo, con il quadro “Giuditta (I)” del 1901. Da questo momento, il suo stile si fa decisamente bidimensionale, con l’accentuazione del linearismo
e delle campiture vivacemente decorate. In tal senso, due viaggi a Ravenna nel 1903, stimolano ulteriormente l’artista: l’oro, già presente in opere precedenti, acquista maggiore valenza espressiva, divenendo progressivamente la trama coloristica principale dei suoi quadri. Il periodo aureo di Klimt si conclude nel 1909 con il quadro “Giuditta (II)”. Segue un periodo di crisi esistenziale ed artistica, il cui esito confluisce in una nuova fase stilistica, determinata, in larga misura, anche dalle influenze della pittura espressionista che da alcuni anni si manifesta in area tedesca: scomparsi ori ed eleganti linee liberty, nei suoi quadri diviene protagonista il colore acceso e vivace. Le sue sperimentazioni artistiche vengono interrotte nel 1918, quando, all’età di 55 anni, muore in seguito ad un ictus cerebrale. A questo proposito, l’evento
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE
Sopra: G. Klimt - Giuditta I, olio su tela, 1901,
Versione completa in edizione cartacea o PDF su http://artshop.biancoscuro.it Per Info: artshop@biancoscuro.com
Oesterreichische Galerie im Belvedere, Vienna.
Le proiezioni interagiscono con l’ambiente che le ospita, ridisegnandolo e valorizzandolo. I motivi tratti dai dipinti più celebri del grande artista rivestono lo spazio e avvolgono lo spettatore. Particolare e texture ispirate a G. Klimt, L’albero della vita, dal Fregio per Palazzo Stoclet a Bruxelles.
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biancoscuro
G. Klimt - Ritratto di Emilie Flöge, olio su tela, 1902, Historisches Museum der Stadt Wien, Vienna.
espositivo, prodotto da 24 ORE Cultura, ospitato al MUDEC e curato da Crossmedia Group, con la consulenza scientifica di Sergio Risaliti, anticipa le celebrazioni previste a Milano per il centenario della morte dell’artista. La mostra si propone, interamente, come un autentico excursus multisensoriale, che racconta l’opera del Maestro e, attraverso immagini, suoni, musiche ed evocazioni, tutto l’universo artistico, culturale e sociale in cui ha vissuto ed operato Klimt. L’obiettivo dell’allestimento espositivo multimediale è, in tal senso, assolutamente coerente con gli obiettivi totalizzanti del mito del Gesamtkunstwerk: proporre un nuovo modello di fruizione dell’opera d’arte, attraverso le potenzialità sempre più estese delle nuove tecnologie, permette di entusiasmare, affascinare, emozionare e meravigliare il visitatore in modo straordinario. In un’unica experience-room, il visitatore può vivere un’esperienza immersiva che coinvole tutto lo spazio disponibile senza soluzione di continuità; dalle pa-
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reti al soffitto, fino al pavimento, le immagini delle opere diventano un unico flusso di sogno, di forme fluide e smaterializzate nei motivi evocativi dell’arte di Klimt, dagli esordi fino agli ultimi dipinti. Il sistema Matrix X-Dimension, infatti, progettato in esclusiva per
questa video installazione, si avvale di un imponente apparato di proiettori laser, in grado di trasmettere sulle superfici dell’installazione oltre 40 milioni di pixel, garantendo una definizione maggiore del Full Hd. Accanto alle opere di Klimt è pos-
G. Klimt - Il bacio, olio su tela, 1907-1908, Oesterreichische Galerie im Belvedere, Vienna.
biancoscuro
Nello schermo centrale una fotografia di Gustav Klimt che bene rappresenta il carattere eccentrico dell’artista. Sugli schermi laterali foto di gruppo dei secessionisti viennesi.
sibile ammirare anche le fotografie d’epoca sulla vita dell’artista e le ricostruzioni tridimensionali della Vienna dei primi del ‘900, con i suoi luoghi simbolo, i costumi, la moda di una capitale europea in assoluto fermento. Inoltre, la musica di Strauss,
Mozart, Wagner, Lehár, Beethoven, Bach, Orff e Webern, accompagnano il visitatore con una coinvolgente colonna sonora. La mostra Klimt Experience a Milano è una vera e propria festa dei sensi, dove tra musica, colori, parole, immagini, suoni e
simboli, è possibile ripercorrere, in modo nuovo e insolito, la superba carriera artistica di Gustav Klimt, un Artista che ha elaborato uno stile moderno e unico, che emoziona e affascina ancora oggi. Lucia Garnero
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE
Versione completa in edizione cartacea o PDF su http://artshop.biancoscuro.it Per Info: artshop@biancoscuro.com Nello schermo centrale: G. Klimt - La vergine, olio su tela, 1912, Národní Galerie, Praga. Negli schermi laterali: G. Klimt - La ballerina, olio su tela, 1916-1918 e
KLIMT EXPERIENCE
26 luglio 2017 – 7 gennaio 2018 MUDEC, Milano
G. Klimt, Ritratto di Eugenia Primavesi, olio su tela, 1917-1918, Municipal Museum of Art, Toyota.
INFO T. +39 O2 54917 helpdesk@ticket24ore.it Lunedì 14.30-19.30 Dal martedì alla domenica 09.30-19.30 Giovedì e sabato 09.30-22.30 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.mudec.it
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biancoscuro
Agnetti L’Arte concettuale a Palazzo Reale “Immagini e parole fanno parte di un unico pensiero. A volte la pausa, la punteggiatura, è realizzata dalle immagini, a volte invece è la scrittura stessa” Vincenzo Agnetti
V
incenzo Agnetti: classe 1926, diploma all’Accademia di Brera, studi alla Scuola del Piccolo Teatro, pochi amici, ma buoni (fra i quali Castellani e Manzoni), poeta e sperimentatore nel campo della pittura informale: questi sono gli inizi di Agnetti, uno dei maggiori esponenti dell’arte concettuale degli anni Settanta. Pubblica diversi testi, i suoi “scritti proposizionali”, si trasferisce in Sud America e alla fine degli anni ‘60 ritorna in Italia, sia per continuare la ricerca nel campo della critica dell’arte (scrive soprattutto per Castellani e Melotti, ma non disdegna i brevi saggi teorici), sia per iniziare una sua produzione artistica che svilupperà con grande intensità. Nel 1973 apre uno studio a in edizione cartacea New York: laVersione sua vita completa si divide così tra Milano e lao PDF su http://artshop.biancoscuro.it Grande Mela, continui viaggi che saranno grande Per Info:diartshop@biancoscuro.com ispirazione per la sua attività. Agnetti scompare improvvisamente a soli 54 anni nel 1981, lasciando
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE
A destra: Vincenzo Agnetti - Autoritratto 1971, 120x80 cm. Courtesy Archivio Vincenzo Agnetti In basso: Vincenzo Agnetti - Autotelefonata (yes) 1972, 40x126 cm. Courtesy Collezione Emilio e Luisa Marinoni
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Vincenzo Agnetti - Ritratto di uomo. 1971, 75x100 cm. Courtesy Archivio Vincenzo Agnetti
un’opera incompiuta (Il Lucernario) e alcuni versi, scritti a New York, che terminavano così: “Prima della breve sera / torneremo alle armi / Saremo in Terra, in Sole, in Aria. / Poi col suonatore di fiori. Forse.” A Milano, Palazzo Reale, fino al 24 settembre è possibile visitare gratuitamente la rassegna antologica a lui dedicata: “AGNETTI. A cent’anni da adesso”. Promossa e prodotta da Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e Archivio Vincenzo Agnetti, curata da Marco Meneguzzo insieme all’Archivio Vincenzo Agnetti, la mostra ci invita a riscoprire l’universo artistico di Vincenzo Agnetti cogliendone l’originalità, il rigore critico, la poetica e la straordinaria contemporaneità. Le opere esposte restituiscono un’immagine chiara del percorso dell’artista: la sua tensione poetica e visionaria, lo spiccato interesse per l’analisi dell’arte, il ruolo di “investigatore” linguistico e di sovvertitore dei meccanismi del potere, inclusi quelli della parola, non solo parlata e scritta, ma anche quand'essa venga tradotta in immagini. Infatti nelle opere
di Agnetti la parola costruisce immagini, non si limita ai rapporti semiologici come spesso accadeva nell'arte concettuale di quegli anni. Utilizzando il paradosso visivo e concettuale, crea cortocircuiti interpretativi pronti per essere elaborati e rivisitati dall’osservatore, affidando proprio a lui lo sviluppo e il senso di quanto ha scritto e immaginato l'Artista. L’esposizione è volta alla riscoperta della complessa creatività di Agnetti, seguendo il filo logico del discorso artistico che impone salti tra periodi temporali diversi, a discapito dell'ordine cronologico. In mostra si possono ammirare le opere più importanti dell'Artista tra le quali i “feltri” rappresentanti ritratti e paesaggi. Da ricordare quello più importante, il suo autoritratto:“Quando mi vidi non c’ero”, in feltro grigio inciso a fuoco e colorato. Lungo il percorso espositivo troviamo anche i famosissimi “Assiomi”: lastre di bachelite nera incise con colore a nitro bianco, contrappunto analitico della sua produzione. Il progetto espositivo è talmente curato da mostrare addirittura “Il
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Libro dimenticato a Memoria”, l’opera che maggiormente sintetizza la sua ricerca sulla memoria e la dimenticanza. Come dimenticare allora “La Macchina Drogata”, una Divisumma 14 della Olivetti con le lettere al posto dei numeri: ad ogni consonante corrisponde una vocale, così che tutte le parole ottenute casualmente dalle operazioni, anche se prive di senso logico, risultano intonate. Una semplice calcolatrice che diventa produttrice di opere d’arte; a rafforzamento di questo troviamo accanto alla Macchina Drogata una parte della sua produzione: Semiosi, Comete, Dissolvenze e la bellissima istallazione dell’Apocalisse. Agnetti ha sempre spaziato fra le arti, a Palazzo Reale possiamo ammirare una stanza dedicata all’Amleto Politico, il monologo recitato dalla straordinaria voce di Agnetti, un’operazione che possiamo definire di teatro statico. Vincenzo Agnetti non disdegnava
neanche la fotografia come mezzo espressivo, da citare “l’Autotelefonata”, “Tutta la Storia dell’Arte in questi tre lavori”, “l’Età media di A”. Sull’uso della fotografia sono esposte anche opere molto particolari: le Photo-graffie, carte fotografiche esposte alla luce e graffiate a raffigurare i paesaggi della mente che occupano un posto particolare. A rappresentazione ulteriore della complessità dell'opera dell'Artista concettuale, non poteva mancare una stanza dedicata all’istallazione “4 titoli surplace”: i titoli di quattro opere scultoree vengono rappresentati da altrettante fotografie scattate durante una sua performance. Difficilmente troveremo noiosa o scontata una sua opera, tutte riescono a comunicare con l'osservatore, tutte trovano in noi un luogo in cui annidarsi per continuare a stimolare la nostra intelligenza. Daniela Malabaila
Vincenzo Agnetti - XIV-XX secolo, 1970 (4 tele di 80x75 cm ciascuna). Courtesy collezione privata
Vincenzo Agnetti - Assioma, “Dato un oggetto qualsiasi esso sarà comun-
Vincenzo Agnetti - Assioma, “L’arte è la deposizione del pensiero e il pensiero
que il punto di partenza e di arrivo di un numero infinito di discorsi”,
è la dilatazione dell’arte”, 1971, 80x80cm. Courtesy Archivio Vincenzo Agnetti
1970, 70x70cm. Courtesy Archivio Vincenzo Agnetti
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English info
AGNETTI A cent’anni da adesso
Palazzo Reale, Milan July 4 – September 24, 2017
to create interpretative short circuits ready to be processed and revisited by the observer, entrusting the development and meaning of what he had written and imagined to the spectator’s mind. To him, it was always important that the visitor continue to see the exhibition in his mind’s eye, even after leaving the gallery. Meneguzzo asserts, “With this event we will discover one of the greatest conceptual artists. His conceptualism differs from both the British and American versions, but also from the European one. Vincenzo Agnetti’s has metaphysical and literary implications, full of our culture – I would say the Mediterranean culture, except today this adjective seems limiting.” Agnetti’s artistic career was short – he died in 1981 at the age of just 54 – but was so intense and tumultuous that it is difficult to fully keep track of it. That’s why it is probably still little known and thus worth rediscovering in its multifaceted complexity: the AGNETTI. A cent’anni da adesso exhibition moves in this direction. The exhibition examines Agnetti’s mental path, not always in chronological order but based on the logical thread of his artistic discourse, calling for associations and leaps between different periods to lead the visitor into the recesses of the creative process.
The anthological exhibition curated by Marco Meneguzzo with the Archivio Vincenzo Agnetti narrates the creative experiences of one of the leading representatives of conceptual art of the 1970s. From 4 July to 24 September 2017, Milan’s Palazzo Reale will host an anthological exhibition devoted to Vincenzo Agnetti (1926–1981), the Italian conceptual artist who transformed words into iconic images and images into poetry. The exhibition entitled AGNETTI. A cent’anni da adesso (A Hundred Years from Now), promoted and produced by Comune di Milano-Cultura, the Palazzo Reale and the Archivio Vincenzo Agnetti, is curated by Marco Meneguzzo with the Archivio Vincenzo Agnetti. Through critical and “sentimental” analysis it invites us to rediscover the artistic universe of Vincenzo Agnetti, grasping its originality, critical rigour, poetics and extraordinary contemporaneity. It features more than a hundred works executed between 1967 and 1981, and together they offer a clear image of the artist’s path: his poetic and visionary tension, his imAGNETTI mense interest in the analysis of creative processes and in A cent’anni da adesso art as a statute, and his role as a linguistic investigator and 4 luglio – 24 settembre 2017 disrupter of the mechanisms of power, including those of the written and spoken word, translated into clear and Palazzo Reale, Milano evocative images. Because, for Agnetti, everything is lanLunedì 14.30-19.30 guage: “Images and words form part of a single thought. At Dal martedì alla domenica 9.30-19.30 times the pause, punctuation, is achieved through images, Giovedì e sabato 9.30-22.30 while at others through writing itself.” In all his works, the word is thus not limitedcompleta to semiological relationships, as o PDF su http://artshop.biancoscuro.it Versione in edizione cartacea Inquadra con il tuo smartphone il codice was often the case in the conceptual art of those years, and Per Info: artshop@biancoscuro.com QR per collegarti al sito instead he created images, suggested investigations, built www.palazzorealemilano.it narratives. Agnetti used the visual and conceptual paradox
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Vincenzo Agnetti - Assioma, “La luce era la più lenta perchè anche il vuoto
Vincenzo Agnetti - Assioma, “The word stripped of ambiguity of language be-
riusciva a frenarla”, 1971, 80x80 cm. Courtesy Archivio Vincenzo Agnetti
comes a universal tool”, 1971, 70x70 cm. Courtesy Archivio Vincenzo Agnetti
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biancoscuro
Toulouse-Lautrec e la Belle Èpoque Il pittore maledetto di Montmartre in mostra al Museo dell’Opera di Verona
I
mmaginate di essere catapultati nei primi anni del 1900, in Francia, nella Belle Époque, un’epoca non solo di grandi invenzioni, come ad esempio la macchina da scrivere o il Cinematografo dei fratelli Lumière, ma soprattutto dei Cabaret parigini e dei loro licenziosi spettacoli di can can e di operetta, luoghi simbolo del periodo d’oro, in cui si respirava il benessere crescente, misto
alle bollicine di champagne sorseggiate dai vari frequentatori, pittori e artisti. Immaginate di trovarvi a girare fra i tavoli e ad un tratto di incontrare uno dei personaggi più particolari, Toulouse-Lautrec, mentre intrattiene una conversazione con la famosissima ballerina Louise Weber, non sarebbe straordinario? Straordinaria è anche la vita di questo grande pittore e litografo, di nobili origini, dalla
Henri de Toulouse-Lautrec - La Troupe de Mademoiselle Églantine 1896, Color Lithography, 61,7x80,4 cm © Herakleidon Museum, Athens Greece
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piccola statura ma dal grande spirito bohémien. Fu lui uno dei più grandi protagonisti di quell’epoca, la sua formazione artistica presso la bottega del maestro Léon Bonnat e quella del pittore sordomuto René Princeteau, sarà fondamentale per raggiungere il successo artistico. La grande retrospettiva curata da Stefano Zuffi, allestita presso gli spazi più prestigiosi del Museo dell’Opera (AMO) di Verona, sarà aperta al pubblico fino al 3 settembre 2017. In mostra, è possibile ammirare le opere grafiche più importanti di Toulouse-Lautrec, illustrazioni come in “La Revue blanche” del 1895, poster, litografie come “Jane Avril” del 1893, stampe, disegni a matita e a penna, copertine e locandine di teatro come “La passeggera della cabina 54” del 1895 e “Aristide Bruant nel suo cabaret” del 1893. L’esposizione, divisa in varie sezioni, illustra l’evoluzione tecnica-artistica, dagli esordi al periodo parigino, dalle influenze post-impressioniste al japonisme. Inoltre, sarà presente una sezione dedicata alle fotografie di quell’epoca, realizzate dallo stesso Toulouse-Lautrec, scatti che immortalano il mondo in cui ha vissuto e che tanto rappresentò nelle sue opere. L’arte di Henri, oltre ad essere di grande fattura tecnica, descrive con grande entusiasmo, lo spirito
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Henri de Toulouse-Lautrec - Aristide Bruant, dans son Cabaret
RIVISTA d’ARTE
(Before Letters), 1893, Color Lithography, 127,3x95 cm. © Herakleidon Museum, Athens Greece
Versione completa in edizione cartacea o PDF su http://artshop.biancoscuro.it Per Info: artshop@biancoscuro.com
Henri de Toulouse-Lautrec - Cavaliers 1879, Pencil Drawing, 15x24,1 cm © Herakleidon Museum, Athens Greece
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stesso di quel periodo. Nelle sue innumerevoli opere compaiono la Parigi di fine ‘800, con la sua varia umanità, i rappresentanti della borghesia cittadina, donne allegre, ballerine, cantanti, palchi e spettacoli teatrali per i quali spesso Toulouse-Lautrec realizzò locandine e manifesti, diventando uno dei più richiesti illustratori del suo tempo. La sua vita, a differenza della sua arte, fu breve e tormentata perché affetto da una malattia genetica delle ossa. Dedito al bere e assiduo frequentatore delle case chiuse di Montmartre, morì a soli trentasei anni, alcolizzato e malato di sifilide, entrando così a far parte di una cerchia di artisti e scrittori come Van Gogh, Gauguin, Rimbaud e Baudelaire che vissero in una condizione tra genialità e follia, impressi, in uno dei maggiori immaginari romantici, vertice insuperabile per eccell enza, quello di artista maledetto. Mario Gambatesa
TOULOUSE-LAUTREC La Belle Èpoque AMO - Palazzo Forti, Verona April 01 – September 3, 2017 Paris, end of the 19th century; la vie bohémienne, the artists of Montmartre, the Moulin Rouge, the brothels, the theatres and the prostitutes. This was the life Henri de Toulouse-Lautrec (1864–1901) led and depicted, becoming its most famous exponent. Toulouse-Lautrec was only 4 feet 8 inches tall – he had a form of dwarfism – and died at the age of 36 from the ravages of syphilis and alcoholism, but he became famous, above all, for his advertising posters and portraits of personalities of the day. His images of the dancers at the Moulin Rouge, Aristide Bruant and the scantily-clad prostitutes in the maisons closes, where he had his atelier, are fixed in the collective imagination. From 1 April a major exhibition at AMO-Palazzo Forti celebrates Toulouse-Lautrec’s artistic trajectory with 170 works from the Herakleidon Museum in Athens. Posters, lithographs, drawings, illustrations, watercolours, as well as videos, and photographs and furnishings of the period take the visitor back in time by reconstructing life in bohemian Paris. The most famous works on display include coloured lithographs like Jane Avril, 1893, advertising posters like The Passenger in Cabin 54,1895, and Aristide Bruant in his Cabaret,1893, pencil and pen and ink drawings, promotional graphics and magazine illustrations as in La Revue Blanche,1895, that have become the emblem of an era inextricably connected with the images of Count Henri de Toulouse-Lautrec. The exhibition is curated by Stefano Zuffi, is under the patronage of the Verona City Council and produced and organized by Gruppo Arthemisia. AGSM, the main sponsor, has contributed significantly to staging the exhibition. Generali Italia, Arthemisia’s partner for Valore Cultura, is offering the audioguide free to all visitors. The exhibition has as its technical sponsor Trenitalia, its media partner RMC - Radio Monte Carlo and L’Arena, hospitality partner Due Torri Hotel Verona and champagne partner Maison Perrier Jouët. The exhibition is recommended by Sky Arte HD. The catalogue is published by Skira.
Qui sopra, da sinistra verso destra: il curatore della mostra Stefano Zuffi, Francesco Girondini (Direttore di Amo Arena Museo Opera), Iole Siena di Arthemisia ed il Sindaco di Verona Flavio Tosi. A sinistra: Henri de Toulouse-Lautrec - Le Jockey 1899, Color Lithography, 51,1x35,5 cm © Herakleidon Museum, Athens Greece
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TOULOUSE-LAUTREC La Belle Èpoque
01 aprile – 3 settembre 2017 AMO - Palazzo Forti, Verona INFO T. +39 045 853771 Lunedì 14.30-19.30 Dal martedì alla domenica 9.30-19.30 Apertura straordinaria martedì 15 agosto 9.30 - 19.30
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.mostratoulouselautrec.it
Alcune viste del percorso espositivo
MARCO FERRARI www.marcoferrariartist.com
Yellow Bag, cartapesta, 2014, 25x16x9 cm.
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La storia della bellezza vista con gli occhi di Botero L’Arte in forma al Complesso del Vittoriano “Credo che l'arte debba dare all'uomo momenti di felicità, un rifugio di esistenza straordinaria, parallela a quella quotidiana. Invece gli artisti oggi preferiscono lo shock e credono che basti provocare scandalo. La povertà dell'arte contemporanea è terribile, ma nessuno ha il coraggio di dire che il re è nudo.” Fernando Botero
L’
Sopra: Fernando Botero - Contorsionista
A destra: Fernando Botero - Le sorelle
olio su tela, anno 2008, 135x100 cm.
olio su tela, anno 1969-2005, 173x204 cm.
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uomo, nella sua intera vita, ha sempre cercato la perfezione in ogni contesto, nel campo artistico, ad esempio, la ricerca della bellezza ha avuto continuamente, un’influenza di tipo classica. La storia dell’arte è piena di opere che riconducono ad un canone di bellezza definito, basti pensare alla Venere di Botticelli o alla Maja desnuda di Francisco Goya. Ma se a parlare di bellezza estetica, fosse Fernando Botero? Ebbene si, stravolgerebbe ogni pensiero. Per chi non lo conosce, Botero, di origini colombiane, con i suoi 85 anni, è uno dei massimi pittori più rappresentativi e geniali, dell’età contemporanea. La sua pittura, basata sulla rappresentazione di figure umane dalle forme di gran lunga esagerate, si fonda sull’uso delle così chiamate forme dilatate o figure grasse, che sottolineano e distinguono l’arte di Botero da quella di ogni altro artista. Non solo la critica lo differenzia e lo incanala in una sfera artistica ben precisa, ma anche il pubblico osserva la sua arte con un occhio indagatore, chiedendosi il perché di
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tale rappresentazione. Botero, negli anni, iniziò a dilatare non solo più gli uomini e le donne, ma anche gli animali e gli oggetti, definendo e ricercando una profonda sensualità nell’immagine, attraverso un notevole equilibrio tecnico, e riuscendo così a creare un connubio perfetto fra la tradizione-culturale della sua terra e la conoscenza di altri linguaggi dell’arte che andavano al di là di quella latino-americana. La mostra, aperta al pubblico dal 5 maggio scorso, è allestita negli splendidi spazi del Vittoriano a Roma, precisamente nell’ala Bra-
sini, ed è visitabile fino al 27 agosto 2017. L’esposizione di stampo monografico, raccoglie un excursus di opere dell’artista e del suo lavoro degli ultimi trent’anni, il tutto, suddiviso in varie sezioni tematiche. Possiamo ammirare gli Antichi maestri in cui Botero reinterpreta le opere dei più grandi Artisti come Tiziano, Velázquez, Rubens e Vermeer, o il periodo in cui affronta temi come la Corrida, la religione, la politica, il nudo, i ritratti, la natura morta e per finire, ma non ultima, la violenza in Colombia. L’arte di Fernando Botero, come quella di
Fernando Botero -Pagliaccio olio su tela, anno 2008, 145x100 cm.
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Versione completa in edizione cartacea o PDF su http://artshop.biancoscuro.it Per Info: artshop@biancoscuro.com
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BOTERO ogni grande Artista che si ricordi, pone le basi su di una ricerca espressa attraverso il racconto e la rappresentazione, non solo più dell’immagine reale, ma soprattutto di una visione interiore delle cose, che lo porterà a scontrarsi inevitabilmente con la vita. L’opera diventa archetipo, l’archetipo diventa esistenza. Quindi, cosa si nasconde dietro il suo stile inconfondibile? L’eleganza di un linguaggio volto
a identificare la bellezza delle cose, attraverso un’altra prospettiva, forse decentrata, forse o quasi sicuramente, portata al limite della deformazione, ma di certo la più reale che si possa manifestare, attraverso la storia di una bellezza che pur intensa, dona una percezione espressiva, equilibrando e uniformando il canone estetico, di forma in-forma. Mario Gambatesa
A destra: Fernando Botero - Il nunzio
olio su tela, anno 2001, 113x165 cm.
olio su tela, anno 2004, 203x160 cm.
Lipica XX XVII - olio su tavola, anno 2017, 70x50 cm.
Sopra: Fernando Botero - Picnic
05 maggio – 27 agosto 2017 Complesso del Vittoriano, Roma INFO T. +39 06 87 15 111 Dal lunedì al giovedì 09.30-19.30 Venerdì e sabato 09.30-22.00 Domenica 9.30-20.30 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.ilvittoriano.com
FRANCESCA MORLACCHI
mamianerone@gmail.com 28
Facebook.com/morlacchifrancescalaboartedeco
www.sami-gjuka.dk
Shy Hedge oil on canvas, 2015 80x60 cm.
Nude in Darkness, oil on canvas, 2015 60x80 cm.
“I work with my own metaphysical ideas painted in the classical art style” Sami Gjuka
FLORA AUTRE
LANGAGE
DE
LA
PEINTURE
w w w . f l o r a - a r t i s t e - p e i n t r e . f r
UN
“Dans la sensorialité expressive de mon Être, Peinture et Poésie sont liés, de cette union naît l'oeuvre, que je confie au visuel et à l'écoute du spectateur...” Flora 2006
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Aria e Terra a Palazzo Pretorio Bruno Munari tra eccellenza del pensare e arte del fare
C
ittadella ospita, 1939, lavora per Mondadori ed dal 9 aprile al 5 è art-director della rivista Tempo; novembre 2017, stimolato dalla nascita del figlio la mostra “Bru- Alberto, a partire dal 1945, semno Munari: aria | pre per Mondadori, inizia la forterra”, realizzata a cura di Gui- tunata serie di libri per bambini. do Bartorelli, promossa dalla Nel 1948, è tra i fondatori del Fondazione Palazzo Pretorio MAC, Movimento Arte ConOnlus, in collaborazione con il creta, insieme a Gillo Dorfles, Dipartimento dei Beni Cultu- Gianni Monnet e Atanasio Solrali dell’Università degli Studi dati. di Padova e con l’Associazione Seguono le pubblicazioni dei Libri illeggibili e le prime Proiezioni diBruno Munari. L’evento, senza precedenti in ter- rette; a partire dal 1952, si dedica Versione completa in edizione o PDF su http://artshop.biancoscuro.it mini dicartacea soluzione espositiva e scel- al design industriale, realizzando narrative, è destinato ad appor- Gatto Meo e la Scimmietta Zizì PerteInfo: artshop@biancoscuro.com tare un contributo significativo in gommapiuma (produzione Piall’acquisizione storico-critica relli) – che gli vale il Compasso dell’eredità munariana, indivi- d’Oro del 1954 -, il Portacenere duandovi soluzioni apripista che, cubico (Danese, 1957), le lampain larga misura, hanno promosso, de di maglia Falkland (Danese, e animano tuttora, la formula- 1964) e l’oggetto a pura funzione zione e la ridefinizione contem- estetica Ora X (Danese, 1963 su prototipo del 1945). poranea del concetto di Arte. Bruno Munari nasce a Milano Nel 1962 organizza la mostra itinel 1907 e trascorre infanzia e nerante Arte programmata, profanciullezza a Badia Polesine, in mossa da Olivetti; nei primi anni provincia di Roma, nei pressi Sessanta disegna la veste grafica dell’Adige, dove i genitori gesti- delle collane editoriali Einaudi scono un albergo. Con la maggio- e, contemporaneamente, colre età si stabilisce a Milano, dove labora alla realizzazione di film aderisce al Futurismo ed espone sperimentali; negli anni Settanta progetta la struttura Abitacolo, in importanti mostre collettive. Nel 1930 si associa con Riccardo rimette mano alla pittura ad olio Castagnetti nello studio grafi- realizzando le Curve di Peano e, co “R+M”; sono gli anni in cui in ragione delle conoscenze aclavora per riviste, libri e pubbli- quisite in ambito grafico, viene Bruno-Munari, Lampada Falkland, 1964 cità. In particolare, a partire dal chiamato a disegnare il simbolo
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Bruno Munari, ph Gigliola Chiste,
[1] Bruno Munari - Proiezioni dirette, anni Cinquanta, kit come vetrini vuoti e mate-
courtesy Corraini Arte Contemporanea
riali vari, ph Aldo Ballo, courtesy Fondazione Jacqueline Vodoz e Bruno Danese
[3] Bruno Munari - Disegno progettuale per
[2] Bruno Munari - Disegni progettuali delle
lampada Falkland, 1964,
Curve di Peano, 1974-1975,
ph Roberto Marossi, courtesy Fondazione
ph Roberto Marossi, courtesy Fondazione
Jacqueline Vodoz e Bruno Danese
grafico della regione Lombardia. Gli anni a seguire sono interamente dedicati a progetti per l’infanzia e alle sperimentazioni con i materiali più vari. Muore a Milano nel 1998. La mostra di Palazzo Pretorio mette in scena l’arte di Munari ritraendola come un insieme articolato di pittura, scultura, editoria e design, fino alla formulazione di laboratori per bambini, a cui va riconosciuto il mirabile superamento dell’opera d’arte chiusa a favore della fluente processualità del fare. L’eccezionalità dell’opera di Bruno Munari non si esaurisce, semplicemente, nell’analisi di quanto ha prodotto, nel campo dell’arte, della grafica-editorìa e del disegno industriale; ma può essere compresa solo se interpretata alla luce della sua produzione teorica, di straordinaria ed ineguagliabile lucidità. Munari ha saputo riflettere sull’avvento della società di massa, arrivando a conclusioni di portata straordinaria, tanto più se lette alla luce del corso degli eventi a seguire; in “Artista e designer” (1971) non sembra avere dubbi: l’utilizzo di metodologie oggettive e trasmissibili, quali quelle offerte dall’industrial design, ha come obiettivo ultimo di mettere chiunque nella condizione di avvalersi, in prima persona,
dei processi creativi e di comprenderli. La mostra a Palazzo Pretorio diviene, a ragion veduta, un’occasione unica per apprendere attraverso il fare, in modo assolutamente coerente con le intenzioni dichiarate dello stesso artista: Munari ha sempre, quasi ossessivamente, voluto che la propria opera fosse di stimolo al fare altrui e ha sempre creduto che i musei dovessero provvedere a mettere in scena le tecniche d’arte per consentire al visitatore di testare nel concreto i procedimenti da cui scaturiscono le opere esposte. Munari sperimenta, con straordinario anticipo, l’opera come processo, relazione, interattività e sinergia con il fruitore, che diverrà tematica dominate di tendenze artistiche successive. Nell’intenzione di rendere omaggio alle priorità dell’autore, a Palazzo Pretorio, accanto alle stanze contemplative, si alternano stanze del fare, che non sono da intendersi quali appendice dell’opera del maestro; nella misura in cui le attività che prevedono sono state pensate e formulate dallo stesso Munari, sono parte integrante dell’opera d’arte. Quanto viene individuato come maggiormente caratterizzante l’opera del Maestro è la polarità Aria e Terra: l’Aria è il polo costituito di leggerezza fisica e mentale, di
Jacqueline Vodoz e Bruno Danese [1]
[2]
[3]
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assoluta disponibilità all’evoluzione spaziale e concettuale, coniugato in una dimensione dal carattere aereo e smaterializzato; nel polo Terra, la leggerezza si traduce in fare, e questo permette di divulgare i risultati ben oltre l’ambito dell’arte, fino a riversarli nelle pratiche della quotidianeità. Mentre nelle cinque stanze del primo polo sono esposte le Macchine inutili (anni trenta e quaranta), Proiezioni dirette (anni cinquanta), Concavo-Convesso (1947-1949) e le Curve di Peano (1974-1975), le quattro stanze del secondo polo sono attrezzate a esemplificazione di attività artistiche tra loro diverse e uniformate da un unico denominatore
comune, ovvero la dimensione della scoperta che stimola gioia. È questo l’aspetto più rappresentativo di Bruno Munari: non intraprendere una viaggio con l’obiettivo di giungere a destinazione, ma di esplorare il percorso. In tal senso, soltanto la ricerca può portare a evoluzione, progresso e maturazione in ambito artistico. Munari afferma: “La ricerca parte da un fatto tecnico, parte dalle possibilità del mezzo […], indipendentemente dal contenuto dell’informazione e senza tener conto di alcuna estetica passata e futura” (B. Munari, Design e Comunicazione visiva, Editori Laterza). Lucia Garnero
BRUNO MUNARI ARIA | TERRA 9 aprile – 5 novembre 2017 Palazzo Pretorio, Cittadella (Pd) INFO T. +39 049 9413449 info@fondazionepretorio.it Da martedì a venerdì 9,00-12,30 / 15,00-19,00 Sabato e domenica 10,00-12,30 / 16,00-19,30 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.fondazionepretorio.it
Sopra, dall’alto verso il basso: Bruno-Munari - Progetto per Macchina inutile 1946, courtesy Corraini Arte Contemporanea Bruno Munari - Concavo-convesso rete metallica Courtesy Corraini Arte Contemporanea Bruno Munari - Curva-di-Peano P4 26, 1975,
A sinistra: alcune viste del percorso espositivo
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Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo
Blue Moods Expo di Alessandro Cinardo
AccorsiArte Gallery Castello, Calle dei Forni 2265, Venezia dal 03 al 13 settembre 2017 Vernissage 03 settembre ore 18.00
alessandro.cinardo@gmail.com
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Escher approda a Catania L’armonizzazione tra ordine e caos
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er la prima volta in Sicilia è possibile ammirare le opere del genio di Maurits Cornelis Escher. Fino al 17 settembre, presso il Palazzo della Cultura di Catania, sono infatti esposte oltre 140 opere dell’Artista olandese, dalle famosissime “Mano con sfera riflettente” del 1935 alla “Casa di scale” del 1936, senza traslasciare le xilografie dedicate proprio alla Sicilia, con opere come “Cathedral of Cefalù” e “Catania”, “Chiostro di Monreale, Sicilia” e “Colata di lava del 1928 dal monte Etna”. Escher visitò infatti Catania varie volte, tra il 1928 ed il maggio del 1936, e queste opere furono prodotte durante i vari soggiorni in Sicilia. Proprio nel Sud Italia l’arti-
sta maturò buona parte di quelle idee e suggestioni che caratterizzano la sua produzione, oltre agli studi sulle forme che lo hanno reso celebre. Sono numerose le opere grafiche di Escher che ritraggono città e paesi noti, ma ciò che fortemente lo appassionava era la ricerca di luoghi solitari e sperduti, scorci e suggestioni che si trasformavano in incisioni. Non solo archittetture nei suoi disegni, ma anche la rappresentazione dell’imprevedibilità della natura, in questo caso con soggetto l’Etna ritratto da diverse angolature e visuali dai paesi che lo circondano. Un sapiente senso della prospettiva e una sicura abilità compositiva, iniziarono qui la ricerca e la riflessione sui rapporti tra l’ordine e il caos e sulla possibilità
In alto: Maurits Cornelis Escher - Pozzanghera 1952, xilografia, 32x31,9 cm. Collezione privata, Italia. All M.C. Escher works © 2016 The M.C. Escher Company. All rights reserved www.mcescher.com
Maurits Cornelis Escher - Cathedral of Cefalù 1932, xilografia, 22,7x28,3 cm. Fondazione M.C. Escher. All M.C. Escher works © 2016 The M.C. Escher Company. All rights reserved www.mcescher.com
Sopra: Maurits Cornelis Escher - Catania 1936, xilografia di testa, 24x32,1 cm. Fondazione M.C. Escher. All M.C. Escher works © 2016 The M.C. Escher Company. All rights reserved www.mcescher.com A sinistra: Maurits Cornelis Escher Casa di scale - Relatività 1953, litografia, 27,7x29,2 cm. Collezione privata, Italia. All M.C. Escher works © 2016 The M.C. Escher Company. All rights reserved www.mcescher.com
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ESCHER
19 marzo – 17 settembre 2017 Palazzo della Cultura, Catania
Otage con cappello tecnica mista su carta, 2017, 40x35 cm.
INFO T. +39 095 883791 Dal lunedì al venerdì 10.00-20.00 Sabato 10.00-24.00 Domenica 10.00-20.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.mostraescher.it
Otages 2017. Tra conscio e incoscio, cultura e libertà. A sinistra: una vista del percorso espositivo durante la visita di Iole Siena (Arthemisia) con l’Assessore Orazio Licandro, il Sindaco Vincenzo Bianco e Federico Giudiceandrea, uno dei due curatori della mostra. Ph Vincenzo Leonardi per Arthemisia Sotto: Maurits Cornelis Escher - Stelle novembre 1930, xilografia, 32x26 cm. Collezione privata, Italia All M.C. Escher works © 2016 The M.C. Escher Company. All rights reserved www.mcescher.com
L’artista caltabellottese Accursio Truncali, con le sue ultime opere, sembra riportarci completamente dentro quella che, dalla fine del secondo conflitto mondiale, venne denominata Art Brut, cioè a dire arte grezza, libera, non adulterata dalla cultura e, perciò, spontanea. Dubuffet ha cercato a lungo questo tipo di elaborazioni, perfino negli ospedali psichiatrici e nelle opere medianiche, riuscendo a mettere insieme una collezione unica al mondo, collezionando opere che erano eseguite da persone che non avevano alcun interesse ad esporre o vendere i propri lavori, da individui che si erano rifugiati nell’arte “per proteggersi dalla vita.” Accursio sembra una di queste persone, uno di questi artisti particolari e sensibili, istintivi, onirici direi, capaci di estraniarsi dal mondo e dalla cultura che hanno assimilata. A mio modesto parere egli, che sforna opere con cadenza a dir poco impressionante, può essere annoverato di diritto fra i più genuini rappresentanti dell’Art Brut, un sognatore alla ricerca di quel qualcosa che può annidarsi solo nei meandri della nostra psiche, nelle parti più recondite, inesplorate e incomprese, dove domina l’inconscio. Otages è un titolo appropriato che ben si addice alla filosofia di questo genere di arte, perché possiamo dire che tutti siamo ostaggi: della famiglia, dell’istruzione, del luogo di nascita, della religione, dell’economia, dello spazio e del tempo, categorie che violano, chi più chi meno, le tre “S” che contraddistinguono l’Art Brut e che sono: segreto, silenzio e solitudine. I soggetti trattati dal nostro artista nei suoi collages/pitture/assemblages sono per lo più figure parzialmente antropomorfe, a volte evanescenti, deformi; che, sembra, stentino ad affermarsi, che possono esprimere paura, dolore, sofferenza; altri possono essere maschere e mostri della nostra realtà è duplicità, poiché sappiamo che in ogni persona alberga il bene e il male, così come il caldo si contrappone al freddo, il giorno alla notte, la gioia al dolore, la veglia al sonno, la vita alla morte. Leonardo Cusumano
cursiotruncali@libero.it
Otage. Cagliostro, oggi. tecnica mista su cartone, 2017, 79x103 cm.
di un’armonizzazione dei due opposti. Di grande apertura mentale l’organizzazione dell’accessibilità alla mostra, con orari estesi, iniziative speciali con scontistiche personalizzate e l’importante audioguida concessa gratuitamente a tutti i visitatori. Diverse le metodologie di fruizione come esperimenti scientifici o supporti didattici che accompagnano i visitatori di ogni età aiutandoli a comprendere la dimensione artistica di Escher, artista poliedrico e geniale. Rebecca Maniti
ACCURSIO TRUNCALI
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Joan Mirò... “Entre sueño y color” L’arte onirica in mostra a Bologna
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na grande mostra a Palazzo Albergati di Bologna, quella intitolata “Miró! Sogno e colore”. Aperta al pubblico fino al 17 settembre prossimo, l’esposizione vuole evidenziare la vita e le opere di uno dei più grandi artisti catalani. Nato a Barcellona nel 1893, Miró, già in giovane età, instaura un rapporto intenso con il disegno e la pittura. Nel 1912 entra alla Scuola d’Arte di Barcellona, dove verrà influenzato dal Fauvismo, più tardi invece, si recherà a Parigi, città fulcro dell’arte in quel periodo. Attratto dalla numerosa comunità di artisti che si riuniva nel quartiere di Montparnasse, Miró conobbe fin da subito Pablo Picasso, Tristan Tzara e i vari poeti e scrittori surrealisti. Nel 1926 collaborò con Max Ernest per la scenografia di “Romeo e Giulietta” e realizzò il celebre “Nudo”. Joan Miró fu uno dei più radicali teorici del surrealismo, trasgressivo e anticonformista. Al suo animo contemplativo, che gli fece vincere il premio per la grafica alla Biennale di Venezia nel 1954 e nel 1958 il Premio Internazionale Guggenheim, affiancò una poetica legata molto al mondo onirico, creando così un linguaggio unico e personale. L’esposizione, patrocinata dal Comune di Bo-
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Sopra: Joan Miró - Untitled, 1978, oil on canvas, 92x73 cm. © Successió Miró by SIAE 2017 - Archive Fundació Pilar i Joan Miró a Mallorca © Joan Ramón Bonet & David Bonet A destra: Joan Miró - Untitled, 1968-72, oil, acrylic, charcoal and chalk on canvas, 130,6x195,5 cm. © Successió Miró by SIAE 2017 - Archive Fundació Pilar i Joan Miró a Mallorca © Joan Ramón Bonet & David Bonet Sotto: alcune immagini dell’allestimento. Ph Camera7 - Davide Lolli
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da lui affrontati sono le donne, i paesaggi e gli uccelli, accanto a paesaggi monocromi e ai lavori degli ultimi anni realizzati con le dita. Il pensiero onirico di Joan Miró, la sua interiorità, il suo forte legame con i luoghi di appartenenza e la sua continua ricerca di novità, diventano per noi le chiavi per comprendere dei capolavori, capaci di far viaggiare oltre i confini del reale, fino ad addentrarsi nel suo mondo...“Entre sueño y color”. Mario Gambatesa
Preludio n.116, olio su tela sabbiata, 2017, 50x50 cm.
logna, prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia, in collaborazione con la Fondazione Pilar (da cui provengono le opere in mostra), è diretta da Francisco Copado Carralero, e vede come curatore scientifico Pilar Baos Rodríguez. Sono esposte oltre 130 opere, inoltre è possibile ammirare in esclusiva la riproduzione scenografica del suo laboratorio (l’originale è conservato presso la Fondazione Pilar, a Maiorca). Il percorso cronologico presenta la produzione dei suoi ultimi trent’anni, i temi
MIRÒ! Sogno e colore
11 aprile – 17 settembre 2017 Palazzo Albergati, Bologna INFO T. +39 051 03 01 41 info@arthemisia.it Tutti i giorni 10.00-20.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.palazzoalbergati.com
ANTONIO ISACCO antonio-isacco@alice.it web.tiscali.it/antonioisacco39
CESENA FIERA 21a edizione
Dal 27 al 30 ottobre 2017 Arte Moderna e Contemporanea
MARIO SIRONI
Retrospettiva Omaggio a cura di Edizioni Cinquantasei Bologna
In esposizione 50 opere selezionate datate dal 1900 al 1960 Inaugurazione sabato 16 settembre ore 17.30 Galleria Comunale d’Arte Palazzo del Ridotto - Cesena La mostra sarà successivamente visitabile in fiera
www.fieracontemporanea.it www.romagnafiere.it
Organizzazione Via Punta di Ferro, 2 - 47122 Forlì - tel. 0543 798466 francesca@romagnafiere.it - cell. 346 5050521
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Gianni Depaoli
Dall’edibile che nutre il corpo, all’Arte che nutre lo spirito
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Dettaglio frontale del progetto “Eko500”
Dettaglio laterale del progetto “Eko500”
Dettaglio frontale del progetto “Eko500”
L’artista al lavoro sul progetto “Eko500”
incitore dell’edizione invernale del BAC (Biancoscuro Art Contest), Gianni Depaoli, discendente di quarta generazione da operatori del settore ittico, lavora materiali organici con rispetto, modellandoli sulla tela come un’opera pittorica usando bisturi chirurgici e aghi di acciaio, il risultato è frutto di maniacali manipolazioni dei cromatofori che si plasmano e pigmentano in modo del tutto casuale sul supporto. Le opere che realizza sono testimonianze che l’artista stesso ama definire “fossili contemporanei”, resti organici, ricoperti da materiali del nostro tempo, organismi un tempo viventi che hanno nutrito l’uomo, e che ora come arte possono nutrire lo spirito. Vincenzo Chetta: Buongiorno Gianni, rinnovo con piacere i complimenti per questo importante traguardo: la vittoria del BIANCOSCURO Art Contest Winter Edition! Gianni Depaoli: Grazie alla giuria per aver scelto la mia opera, è un lavoro che mi è particolarmente caro perché ricorda tre periodi della mia vita: la frequentazione delle fabbriche Fiat, la Fiat 500 come mezzo di trasporto democratico, l’inizio dell’utilizzo della pelle di pesce per la mia espressione artistica. V.C.: Successivamente alla selezione della Redazione, ha svolto un grande lavoro l’esposizione al pubblico delle opere ad ArtParma, abbiamo potuto vedere concretamente l’interesse del pubblico e dei galleristi verso il tuo lavoro, erano tutti palesemente attratti da Eko500 project! G.D.: Sì, è stato un lavoro realizzato con passione e con sforzi notevoli, soprattutto nel reperimento della pelle di salmone Norvegese con la quale è rivestita l’installazione, sono stati impiegati infatti 650 kg di salmone che hanno reso 260 pelli del peso di 52 kg. L’ interesse del pubblico è sollecitato sicuramente dalla singolarità del materiale utilizzato e dalla particolare suggestione che suscita l’installazione nel suo insieme, la motivazione della realizzazione raccontata dalla didascalia che l’accompagna sicuramente ne aumenta la curiosità. V.C.: Raccontaci, com’è nata in te l’Arte e come hai scoperto il modo giusto per esprimerla? G.D.: L’amore per l’arte è sempre stato molto vivo in me, già da piccolo mio padre mi insegna-
va a disegnare e comporre poesie, ma non ho mai esercitato attivamente e pubblicamente questa mia passione. In compenso ho sperimentato ogni genere di materiale, legno, ferro, cenere, ruggine, acrilico, olio, resine e per ultimo l’organico. Nel settembre del 2007 la voglia di condividere le mie ricerche mi ha portato a contattare alcuni Istituti pubblici, e grazie a un direttore coraggioso come Marco Valle del Museo E. Caffi, che dopo aver visto un mio progetto ancora allo stato embrionale, decise di dedicarmi un’intera mostra: “Mare Nero”. Quel numero esiguo di opere - appena sette - hanno rappresentato la mia prima uscita pubblica, e mi ha dato modo di capire che il linguaggio utilizzato era quello giusto. Da quell’esordio piuttosto fortunato, partì un tam tam che coinvolse molti altri Musei. Da allora, le mie “Constatazioni”(non le chiamo denunce, in quanto situazioni da sempre sotto gli occhi di tutti) sono state esposte in molti Musei e luoghi istituzionali. Sono riuscite a incuriosire e infine ad approdare al primo museo d’Arte che mi ha accolto, nella Galleria d’Arte Moderna di Genova, diretta da Maria Flora Giubilei con la quale è nata un’idea sicuramente bizzarra: quella di “inquinare” il museo abbinando opere dissacranti, quali le mie, ai capolavori del Museo. Un azzardo che porterà alla realizzazione di un intero catalogo sommato a una proroga di altri tre mesi e a una pagina su “Da Genova per Genova”, un libro di Andrea Ranieri, Assessore alla Cultura del capoluogo ligure. Una grande soddisfazione... V.C.: Complimenti Gianni! Eco-sostenibilità e biodiversità: sono due temi molto attuali, e sono anche i fondamentali delle tue opere. È nato prima l’interesse per la cura dell’ambien-
Particolare del nuovo progetto 2017, Fossili Contemporanei tecnica mista con pelle e inchiostro di calamaro
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Gli elementi naturali come pelle di pesce, cefalopodi, inchiostri, lische sono i miei strumenti per comunicare: elementi organici che ci ricordano il vissuto e ci trasmettono sensazioni di nuova vita.
“Eko500 project” tecnica mista, parti di Fiat 500, 650 kg di Salmo Salar, valigette in legno di pallets, finitura resina, anno 2013, 1121x2970 cm.
te, o prima il pensiero artistico? G.D.: Il pensiero artistico come medium per divulgare il mio interesse verso la salvaguardia dell’ambiente, è nato successivamente. L’utilizzo del pesce per la mia espressione, è dovuto proprio alla celebrazione di un essere che da sempre nutre i popoli, che conosco da quando sono nato e che ho imparato a rispettare grazie agli insegnamenti dei miei genitori e dei pescatori di tutto il mondo che ho conosciuto e frequentato. Mi hanno insegnato che il mare e i suoi abitanti vanno rispettati, bandendo in ogni modo l’inquinamento e la pesca indiscriminata. Quello che oggi viaggia sulla bocca di tutti, con paroloni come eco-sostenibilità e biodiversità, persone consapevoli le hanno sempre conosciute e praticate con nomi meno altisonanti di “rispetto del mare e fermi biologici”. Una lezione che ho imparato e che ho trasmesso alla gente, sia che fossero potenziali clienti istituzionali, sia nelle scuole. È necessario dare al mare il tempo di ripopolarsi in maniera razionale e pretendere il prodotto solo dei mesi prolifici, evitando con estrema attenzio-
ne le specie in via d’estinzione e di dubbia o difficoltosa reperibilità. La cosa importante credo sia non abusarne ma, soprattutto, evitare sacrifici inutili. Uno dei primi esempi antispreco è proprio il risparmio! Nell’atto di moltiplicare i pani e i pesci, Gesù non disse ai pescatori di svuotare il mare e di buttare quel che sarebbe avanzato. Prese i due soli pesci disponibili e li moltiplicò in base alle necessità. Lasciando da parte le utopie, dobbiamo convenire che lo spreco operato oggi per avere prodotti in eccessivo esubero o fuori stagione porta soltanto all’impoverimento delle scorte. V.C.: Questa risposta fa emergere il tuo lato profondo che si rispecchia anche nelle tue opere. Parliamo ora di tecnica, non voglio svelare i tuoi segreti, ma vorrei provare a far entrare il lettore nel tuo mondo, almeno un po’. Come riconosci i materiali adatti, i trattamenti utili? Parliamo di materiale organico, la curiosità è molta! G.D.: Il progetto che prese in nome di Teuthoidea nel 2014 oggi è una realtà, fu una sfida innovativa dove l’utilizzo delle pelli di calamari
Dettagli del progetto Eko500
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Ballerina tecnica mista su fibra, pelle e inchiostro di calamaro, finitura resina anno 2017, 35x35 cm.
Tavolo Oceanico pelle di pesce su fibra, tornello acciaio, finitura resina anno 2014, 60x60x50 cm.
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e seppie e del loro inchiostro dava vita alla mia “pittura materica”, gli attrezzi utilizzati sono essenzialmente bisturi chirurgici e aghi di acciaio. Un lavoro che enfatizza la spettacolarità della natura, così perfetta nel creare tessuti tanto meravigliosi. La cosa più importante è sicuramente la lavorazione. È importantissima, perché molte pelli, come quella dei cefalopodi, sono difficilissime da utilizzare poiché delicatissime e quasi impercettibili al tatto. Inoltre non tutti i pesci della stessa specie vanno bene, spesso dipende dalla provenienza: ogni mare ha specie similari, ma soltanto alcune hanno componenti organoletticamente perfette. Ho impiegato cinque anni per ottenere un risultato quasi perfetto. Un processo che serve a conservare il prodotto e le sfumature del derma. I conservanti tradizionali per esposizione sono essenzialmente la formalina, l’alcool, l’ acetone: liquidi in grado di conservare il prodotto, ma allo stesso tempo di renderlo inadatto alla lavorazione. Il mio trattamento prevede un tempo di 40 giorni con l’utilizzo di agenti testati nel tempo in grado di mantenerne le condizioni, la temperature e l’umidità fino al momento della lavorazione. V.C.: Una tecnica molto complessa che solo con un lavoro meticoloso e paziente ha potuto dare questo livello di perfezione. Parliamo adesso del progetto Organic Trash Art ed in particolare, Eko500 project, come è nato? G.D.: La Eko500Project, è la naturale continuazione della EkoVespa Project, rappresentano il viaggio immaginario dei leggendari marchi italiani nel mondo. La pelle di pesce che le riveste, identifica la multietnicità dei leggendari marchi. L’opera fa parte del complesso progetto Organic Trash Art, che valorizza e nobilita lo scarto del pesce che ci ha nutrito e tratta i temi dell’ ecosostenibilità e biodiversità. Il progetto Organic Trash Art nasce dalla volontà di celebrare un prodotto che da sempre nutre i popoli, lo scarto utilizzato diventa quindi il medium per esprimere questo concetto. Gli elementi naturali come pelle di pesce, cefalopodi e loro inchiostri, lische, e materiali di lavorazione di questo nobile prodotto sono i miei strumenti per comunicare: un insieme di elementi organici che ci ricordano il vissuto e ci trasmettono sensazioni di nuova vita. Discendente di quarta generazione da operatori del settore ittico internazionale, e collaboratore di musei di Scienze Naturali, concepisco la pelle come “abito”, testimonianza di identità personale e di appartenenza e la celebro con rispetto modellandola sulla tela come un’opera pittorica. V.C.: Prima della mitica 500, hai realizzato un’opera di Organic Trash Art anche con la Vespa, attualmente in collezione permanente al Museo Piaggio di Pontedera (PI). Deve essere stata una grande emozione vedere così compreso il proprio gesto artistico, come è nata questa collaborazione? G.D.: La EkoVespaProject fu presentato per la prima volta al Grimaldi Forum in occasione di
biancoscuro ArtMonaco alla presenza dell’ Ambasciatore Italiano a Monaco nel 2012 che mi invitò a presentare il progetto in Ambasciata, dove ora è presente in permanenza una mia opera “Prede e Predatori”. In seguito a quell’esperienza fui inserito nel libro “L’Ambasciata Italiana nel Principato di Monaco”, in quella occasione ebbi la fortuna di essere intervistato da Maurizio Di Maggio di Radio Monte-Carlo, che mi dedicò un video nel quale ebbi la possibilità di raccontare il progetto. Nello stesso anno fu richiesta ad Arte Accessibile Milano e conquistò la copertina del catalogo ufficiale della manifestazione e a quel punto la divulgazione divenne capillare tanto che alcune personalità della Fondazione Piaggio di Pontedera ne richiesero la presenza nel loro Museo, fu un’immensa soddisfazione vedere una mia creazione in una realtà così importante. V.C.: Il lavoro dell’Artista è un lavoro molto duro, a volte soprattutto psicologicamente. Nella tua carriera sei stato supportato e incitato, o hai dovuto fare i conti con i soliti “bastoni fra le ruote”? G.D.: Fare l’Artista per me non è un lavoro, ma la possibilità di esprimere dei concetti che a parole non riuscirei, molte volte è la “confusione creativa” che alberga giornalmente in me a creare l’ idea da sviluppare, a volte lo sono invece le intuizioni che nascono dalla lucidità temporanea. Ho svolto dall’ età di 19 anni un lavoro commerciale dove tutto era subordinato all’ aspetto, alla forma, alla sobrietà, indossare continuamente delle maschere a volte insopportabili. Ora invece posso esprimermi come voglio, posso abbandonare sul supporto che sto trattando tutte le mie emozioni e sentimenti, che siano essi graditi dal pubblico oppure no. Sono consapevole che il mercato dell’ arte è il medesimo di quello che ho abbandonato, ma almeno posso esprimermi liberamente sapendo che nella mia nicchia c’è qualcuno che condivide il mio pensiero e il mio gesto. Nel mio percorso iniziale di denuncia sono stato supportato e condiviso da varie associazioni che apprezzavano i miei sforzi: Greenpeace, Lega Ambiente, Acquario di Milano, Musei scienze Bergamo, Genova, Torino; e successivamente da Fondazioni Istituzionali come Galleria d’Arte Moderna di Genova Nervi, Fondazione Capellaro Ivrea, Fondazione Piaggio e l’Ambasciata di Monaco. Ho avuto ed ho tuttora molte incomprensioni e “non risposte”, ma fa parte del gioco, in fondo tutta la vita è un “le faremo sapere” probabilmente chi lo dice ne ha subiti molti e non si ricorda più di quanto fanno male. Mancano il tempo e la volontà di ascoltare. V.C.: Chiedo spesso agli Artisti di dare qualche consiglio ai più giovani, a chi sente crescere la passione artistica e vuole farne un lavoro, tu, dalla tua esperienza, cosa consiglieresti?
Albero della Vita tecnica mista su fibra, con pelle e inchiostro di calamaro, finitura resina, anno 2017, 45x35 cm.
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[1] Progetto Rosso “Abissi”, tecnica mista su fibra, con pelle e inchiostro di calamaro, finitura resina, 35x35 cm. [2] Les jardin des caresses, tecnica mista su tela, con pelle e inchiostro di calamaro, finitura resina, anno 2014, 70x70 cm.
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Trono di Nettuno tecnica mista con pelle e inchiostro di calamaro, finitura resina.
Gianni Depaoli (Ivrea, 1961), vive e lavora a Candia Canavese. Ha organizzato mostre e creato installazioni che testimoniassero il degrado ambientale e la violenza sugli animali attraverso mostre itineranti sostenute da musei, enti ed istituzioni. La nuova ricerca sviluppata con l’ uso di resti di inchiostri e pelli di cefalopodi lo porta ad indagare la materia per trovare la bellezza, abbandonando ma non dimenticando i drammi precedentemente trattati. Ciò dona vita alla nuova serie di mostre da “Rossomare” alla Galleria d’Arte Moderna di Genova Nervi, all’istallazione all’Ambasciata Italiana a Monte-Carlo dell’opera in permanenza “Prede e Predatori”. Nel 2017 la ricerca della forma, del colore e della trasparenza lo porta ad un nuovo studio, la pittura materica diventa ancora più raffinata
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G.D.: Dico di non scoraggiarsi mai. Ascoltare molto, frequentare per quanto è possibile il mondo dell’ arte, non lasciarsi scoraggiare, avere una motivazione valida e difficilmente smontabile, lasciarsi scorrere addosso le critiche e saper cogliere la parte sana di esse. Credere in se stesso e nel proprio progetto: sono le stesse raccomandazioni che servono per la vita quotidiana. Naturalmente bisogna essere anche razionalmente convinti che non si può vivere di sola arte almeno per i primi tempi. Leggendomi, chi mi conosce potrà pensare che non sono io quello che sta esprimendo questi concetti, perché introverso e molte volte negativo, in realtà sto utilizzando questo mezzo per parlare alla mia coscienza come fosse il giovane artista che sto incoraggiando. Tutti noi abbiamo bisogno di avere qualcuno che ci da forza, ma la forza deve nascere principalmente da noi stessi. V.C.: Una bella carriera, ma una giovane età, hai sicuramente ancora molto da esprimere attraverso le tue opere, hai già qualche progetto futuro in corso d’opera di cui puoi darci qualche anteprima? G.D.: Per ciò che riguarda l’età direi che sono già in ritardo, tanti giovani talenti nascono e si sviluppano a 20 anni. Io, come ti dicevo, ho iniziato tardi e non ho studi importanti in questo campo, anche se sto continuamente aggiornando il mio bagaglio. Ho molti progetti in cantiere e sto preparando con qualche Fondazione una serie di performance “solidali” molto interessanti dove “la persona” è l’attore principale. Progetti in cantiere ne ho veramente molti il primo sto sviluppando è “Rosso Calamaro”, un’idea che indaga i meandri contorti della mente umana esplorandone le lacerazioni e gli abissi nei quali il pensiero precipita, espressione di una bellezza interiore che affiora e trasmette una forte emozione. V.C.: Io, e tutta la Redazione di Biancoscuro, ti ringraziamo per la pazienza e la bella chiacchierata, sappiamo che non è sempre facile aprirsi attraverso le parole. G.D.: Grazie a Voi per aver valutato positivamente il mio lavoro ed aver ascoltato le mie motivazioni, è stato un piacere! Vincenzo Chetta e ricca di vita, con i progetti Rosso Calamaro e Acqua. Si interessa di arte, filosofie e bellezze naturali e artificiali. Tra le mostre recenti segnaliamo: nel 2017 ArtParma Fair e PaviArt a cura di BIANCOSCURO, SpoletoArte a cura di Vittorio Sgarbi, Arte Contemporanea in Villa a cura di Fondazione Mazzoleni. Nel 2016 Biennale di Asolo, Biennale di Salerno, GemLucArt Monte-Carlo. Nel 2015 Biennale Italia-Cina a Torino e Milano Expo a cura di Vittorio Tonon. Tra le importanti mostre personali vanno ricordate: EkoVespa al Museo Giovanni Alberto Agnelli Fondazione Piaggio - Pontedera, Prede e Predatori, all’ Ambasciata Italiana nel Principato di Monaco, Rossomare presso la Galleria d’Arte Moderna di Genova, Uomini e Pesci, all’Acquario Civico di Milano, Mare Nero, al
Parco Acquatico Oltremare di Riccione, Allarme Ambiente presso il Museo A come Ambiente di Torino, La Programma 101, installazioni CentoOlivetti presso Fondazione Natale Capellaro di Ivrea, Mare Nero presso il Museo Civico Enrico Caffi di Bergamo, Allarme Ambiente presso il Museo Giacomo Doria di Genova.
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito internet dell’artista www.giannidepaoli.it
Gianni Depaoli
Gustav Klimt, Ritratto di Adele Bloch-Bauer I, olio su tela, 1907, Neue Galerie, New York.
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Gian Pietro Arzuffi
La vita è un enorme puzzle, ed i puzzle sono la sua vita
EGO acrilico su tela anno 2010 80x100 cm.
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mmediatamente riconoscibili le opere di Gian Pietro Arzuffi, nato nel ‘79 in provincia di Milano, dove tuttora risiede. Ho avuto l’occasione di poter parlare con l’Artista, anche per conoscere meglio la sua filosofia artistica. Vincenzo Chetta: Buongiorno Gian Pietro, sono molto contento di quest’incontro e dell’opportu-
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nità di fare quattro chiacchiere con te, ti ringrazio fin d’ora per il tempo che vorrai dedicarci. Gian Pietro Arzuffi: Buongiorno e grazie anche a BIANCOSCURO per quest’intervista! V.C.: Gian Pietro, parlaci della tua Arte, come nasce questa tua passione? G.P.A.: Parto subito dicendoti che la mia passione penso sia nata con me. Da sempre, o almeno da quando ho ricordi, ho pensato, fatto e vissuto l’arte.
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A sinistra: 20x20= 24/50 acrilico su tela, 20x20 cm. 20x20= 25/50 acrilico su tela, 20x20 cm.
A sinistra: 20x20= 26/50 acrilico su tela, 20x20 cm. 20x20= 27/50 acrilico su tela, 20x20 cm.
Il mondo dell’arte mi ha sempre incuriosito, appassionato e spinto a volerlo vivere, dapprima come fruitore, o meglio come osservatore, e poi come protagonista. Un protagonista che però non doveva aggiungersi alla massa, ma un protagonista con un’idea precisa, un segno identificativo, qualcosa di unico che mi contraddistinguesse dagli altri, un artista che con il proprio marchio ed il proprio segno riuscisse a trasmettere il proprio messaggio. Da qui la scelta del
lemento caratteristico della mia arte. Il tassello del puzzle è la stilizzazione dell’uomo stesso e dell’uomo nel mondo e nella quotidianità. Tutti noi siamo dei tasselli che compongono l’enorme puzzle del mondo e della vita. Alcuni tasselli si incastrano con precisione altri non si incastreranno mai tra loro e resteranno divisi, lontani per sempre. Questa è un po’ l’esemplificazione
a La vita è un enorme puzzle di cui ogni uomo fa parte. Il singolo pezzetto risult che essere il miglior simbolo per descrivere le situazioni e le emozioni della vita di noi vengono rappresentate in modo essenziale su una tela lasciando un segno in ciascuno fatto che nel tempo la osserverà. I pezzi di puzzle racchiudono il significato della vita tà. di situazioni ed emozioni che incastrandosi perfettamente compongono la quotidiani puzzle come elemento cardine della mia arte. V.C.: Vorrei soffermarmi sulla tecnica, cosa vuoi esprimere attraverso l’utilizzo dei puzzle, segno che ti contraddistingue, e con l’opposizione sfondo-figura tipica della psicologia della Gestalt? G.P.A.: Il puzzle è il mio marchio il mio segno, l’e-
della mia arte. Partendo da questo concetto si possono trarre e realizzare un’infinità di opere con concetti estremamente semplici e chiari per tutti coloro che osservano una mia opera. V.C.: Parlare di sé non è facile, e neanche autodefinirsi, ma, secondo te, chi è l’Artista Arzuffi?
Sullo sfondo: Labirinti del cuore VIII acrilico su tela anno 2011 100x150 cm.
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In alto a sinistra: Spiderman acrilico su tela, anno 2016, 50x60 cm. In alto da destra: Bat Pop II acrilico su tela, anno 2016, 70x50 cm. Superfluo acrilico su tela, anno 2017, 70x50 cm. Astroboy II acrilico su tela, anno 2016, 70x50 cm.
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G.P.A.: Hai detto bene, parlare di sè e autodefinirsi non è semplice, ma ti rispondo facilmente, dicendoti come mi definiscono gli altri: Arzuffi “L’artista del puzzle” V.C.: Arzuffi, in questi anni hai avuto una guida, un Maestro che ti ha aiutato a capire quali emozioni seguire, o hai sempre ascoltato l’istinto? G.P.A.: Da sempre nella vita e soprattutto nell’arte mi faccio consigliare e guidare dal mio istinto che spesso mi dà l’ispirazione o l’idea giusta da seguire per intraprendere nuove strade, o per ripercorrere strade già percorse, magari con un ottica diversa e con risultati inaspettati. V.C.: Quali sono le circostanze che ti hanno reso le idee migliori? G.P.A.: Le idee migliori che portano all’esecuzione delle opere migliori mi vengono dalla quotidianità e mi prendono nei momenti piu disparati. Mi capita di pensare a opere nuove o a concetti nuovi da esprimere per giorni e giorni, poi appena distolgo l’attenzione da un pensiero o da un concetto l’idea arriva da sola, altre volte parto con un’idea di un’opera e mentre realizzo la stessa mi vengono nuove idee per nuove opere, e quindi
me le appunto e non vedo l’ora di realizzarle. Curiosamente mi è capitato di essere a letto, la sera o la notte, ed alzarmi per iniziare il disegno di un’opera che mi si è materializzata in mente. V.C.: Vorrei che ci parlassi delle tue recenti mostre e descrivessi quella che ti è stata più a cuore, o che in qualche modo, ti ha lasciato un segno. G.P.A.: Le ultime due mostre che ho fatto sono state molto interessanti, in collaborazione con 2 gallerie che io definisco vecchio stile, ovvero persone che credono ancora nell’arte e nel lavoro che fanno e che quando decidono di collaborare con un artista lo fanno perchè credono in primis nel lavoro dell’artista stesso. La penultima mostra è stata sul Lago di Como con la galleria Athena, una mostra che rivisitava completamente il mio percorso artistico con un’esposizione di opere dalle prime, molto concettuali, fino ad arrivare alle ultime evoluzioni del mio percorso artistico. L’ultima mostra si è svolta a Varese presso la Showcases Gallery, insieme all’amico artista Peter Hide-311065 e la fotografa Isabella Rigamonti, dove abbiamo esposto una rassegna di opere in un
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unico formato: 20x20 cm. L’intento era di dare l’opportunità di poter avere un pezzo d’arte a tutte le persone che per svariati motivi non possono avere opere di grandi dimensioni. Che dire, in entrambe le mostre, oltre al riscontro molto positivo di pubblico, c’è stato un riscontro altrettanto positivo di critica , sia verso le opere che per il percorso espositivo. V.C.: So che hai anche avuto l’onore di esporre insieme al grande, indimenticabile, Maestro Piemonti, dev’essere stata un’esperienza meravigliosa! G.P.A.: Si, due anni fa ho avuto il privilegio di esporre insieme al maestro Piemonti in una mostra dal titolo “L’anima dell’Artista”, dove l’opera presentata dall’artista era frutto di un istallazione costituita da una fotoritratto dell’artista, un pannello collage con degli scatti tratti durante l’esecuzione dell’opera e l’opera stessa dal quale erano stati ricavati gli scatti. Il maestro Piemonti oltre ad essere un Artista con la A maiuscola e dal quale si puo solo imparare, è Gian Pietro Arzuffi (Garbagnate Milanese, 1979). Sin dai primi anni di scuola la passione per il disegno lo accompagna nella vita di tutti i giorni e, frequentando l’Istituto tecnico per geometri, l’arte in tutte le sue forme lo accompagna sempre, diventando un elemento essenziale della sua vita. Approfondisce le proprie tecniche e le proprie idee nel corso degli anni, cercando di ricavare dalle proprie opere l’elemento essenziale che vuole trasmettere all’osservatore. La caratteristica che lo distingue è l’utilizzo di pezzi di “puzzle” per la rappresentazione delle opere cercando di far cogliere all’osservatore il significato dell’opera dai primissimi istanti di osservazione.
diventato un mentore per me, con semplicità e disponibilità mi ha consigliato per il proseguo del mio percorso artistico. V.C.: Ma secondo te, è possibile fare successo rimanendo fedeli ai propri principi? G.P.A.: Bella domanda, e la mia risposta è:assolutamente sì! In primis bisogna capire cosa si intende per successo. Se, per quanto mi riguarda, il successo vuol dire essere riconosciuti come artista, ma soprattutto veder riconosciute le proprie opere associandole al nome in quanto inconfondibili, ti riconfermo il mio sì. Quando una persona vede una mia opera immediatamente associa il pezzo a me riconoscendomi l’unicità che mi contraddistingue dagli altri, questa è la piu grande forma di successo. V.C.: I nostri lettori sono sempre molto curiosi, e dopo aver cercato di capire l’anima dell’Artista, vogliono anche approfondire con la visione dal vivo delle opere: quali sono i tuoi prossimi impegni artistici? G.P.A.: Ho in programma una mostra a Cassino nel mese di settembre, e sto valutando un paio di proposte per delle mostre qui al nord, vicino a Milano entro la fine dell’anno. V.C.: Siamo giunti (quasi) alla fine, cosa vorresti che io ti chiedessi in questa intervista? E che risposta daresti? G.P.A.: Una domanda a cui mi piacerebbe rispondere è: “Cosa spinge un artista, e cosa prova un artista, nel cedere le proprie opere?” Personalmente non esiste soddisfazione piu grande del sapere che quando una mia opera viene venduta finisce in una casa ed entra a far parte di essa e delle persone che la vivono. Ogni giorno la mia opera verrà osservata e regalerà sensazioni ed emozioni per i proprietari dell’opera. Questo per me è una soddisfazione incredibile. V.C.: Gian Pietro un grosso augurio per i tuoi progetti artistici da parte mia e di tutta la Redazione, è stato un vero piacere conoscerti! G.P.A.: Grazie mille Vincenzo, anche per me è stato un piacere, a presto!
A sinistra: Estasi acrilico su tela, 40x60 cm. Sullo sfondo: Labirinti del cuore VIII acrilico su tela anno 2011 100x150 cm.
Vincenzo Chetta
Per l’esecuzione delle opere l’artista utilizza varie tecniche che vanno dall’acrilico su tela o tavola, oppure acrilico e collage su tela, applicazioni e collage su tela, oppure intagli a mano per l’esecuzione dei pezzi 3D. Nelle opere su supporti diversi dalla tela vengo abbinati acrilici e smalti in funzione del supporto di lavoro da eseguire. L’incontro ed il confronto con il grande Maestro Lorenzo Piemonti, compagno di mostra inaugurata presso la Weart Gallery “L’anima dell’artista” Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito internet dell’artista www.arzuffiart.it
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Isabella Rigamonti a Villa Borromeo Una grande personale con i suoi “Riflessi#1”
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Il doppio, acrilico su tela, anno 2015, 30x30 cm.
sabella Rigamonti, artista che da tempo utilizza un linguaggio artistico originale in cui la fotografia è contaminata con il collage, rivolge la sua attenzione al fragile e repentino cambiamento delle cose, e ci fa vivere immagini e contesti che si staccano dalla realtà, e divengono sempre nuovi. I suoi “luoghi non luoghi” abitati da architetture e personaggi, dove gli equilibri fra gli spazi sono mutevoli, diventano grazie all’intervento artistico, aree di relazione, di immaginazione sorprendente, e di rinnovata visione. In questa mostra dedicata ai “RIFLESSI”, alle
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trasparenze e alle dissolvenze del vetro, tenutasi con successo a Villa Borromeo (Viggiù), l’artista indaga le infinite possibilità che l’architettura ha di essere specchio storico di sé stessa, e la sua capacità di essere luogo di presenza mutevole del passato, generatrice di contesti urbani sempre nuovi. Ne consegue che la rappresentazione dei volumi; all’interno della struttura della composizione genera nuove linee di forze frutto della variazione del baricentro della visione e il mutevole percepito del colore, il suo essere in alcuni punti protagonista, mol stra l’anima dell’immagine. s
FRANCO MELONI posta@francomeloni.com www.francomeloni.com
biancoscuro
Federico Odello in mostra a Varese La mostra vinta al BIANCOSCURO Art Contest 2016
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rande successo di critica e di pubblico per la mostra personale dedicata alle opere fotografiche di Federico Odello, giovane artista che si dedica alla street-photography. Conclusa il 28 luglio scorso, ha vantato visitatori eccellenti nel campo della fotografia e della grafica, che hanno indagato a lungo ogni singola opera esposta. Odello esplora il tema della fotografia di strada come forma di documentario sociale. Amante del reportage fotografico in bianco e nero, ha iniziato a prendere seriamente la passione per la fotografia solo nel 2010, ispirato dalle opere di Atge, Cartier-Bresson e Doisneau. Federico non impone la sua visione delle città, semplicemente cammina per le strade, ascoltando l’eco della vita e lasciandosi trasportare di via in via, catturando attimi precisi, ma casuali. La location è perfetta per le sue opere, in una cittadina ancora a misura d’uomo, ricca di cortiletti interni che celano curiosità architettoniche. Showcases Gallery si trova proprio in uno di questi cortiletti, e nasce come completamento dello studio multidisciplinare “Franco Crugnola Studio di Architettura”, riunendo intorno a sè un dinamico team di collezionisti
ed appassionati d’arte. Un insieme di spazi espositivi fluidi e come luogo teso ad esplorare e a comprendere le ricerche e le sperimentazioni artistiche delle ultime generazioni. Offre la possibilità, all’interno di uno spazio inconsueto, di esporre giovani artisti emergenti del panorama contemporaneo. Flavio Ennante
http://showcasesgallery.blogspot.it
In basso a destra: Isabella Rigamonti, Federico Odello e il DIrettore della Galleria, Franco Crugnola. Nelle altre immagini alcune viste del percorso espositivo.
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biancoscuro
Helidon Xhixha: in ordine sparso L’esposizione monumentale a Firenze fino al 29 ottobre
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a mostra “Helidon Xhixha In Ordine Sparso” è curata dal Direttore delle Gallerie degli Uffzi Eike Schmidt, insieme al critico d’arte Diego Giolitti. In uno straordinario percorso attraverso quindici fra sculture e installazioni monumentali, distribuite tra il Giardino di Boboli e la città di Firenze, Helidon Xhixha esplora l’idea di caos e ordine. Le sue opere rendono omaggio al modo in cui questi concetti sono stati affrontati nei secoli, in filosofia e nelle arti, ma anche nel mondo naturale. Con le loro forme e superfici specchianti, queste opere si fondono all’ambiente circostante, e proseguendo una sofisticata indagine intellettuale ed estetica che affonda le sue radici già nel XVI e XVII secolo, offrono nuove interpretazioni sul tema dell’intreccio tra arte e natura così caro in quei secoli agli artisti dei Medici, che lo descrissero con sorprendenti fontane e grotte meravigliose. Le opere sono in mostra sino al 29 ottobre a Palazzo Pitti, Giardino l di Boboli, Gallerie degli Uffizi e in Piazza San Firenze. s
Ordine e Caos - acciaio lucidato a specchio, anno 2017, 400x180x180 cm. Anfiteatro, Giardino di Boboli, Firenze
Equilibrio - acciaio lucidato a specchio, anno 2017 242x120x95 cm. Piazzale della Meridiana, Giardino di Boboli, Firenze
L’ambito Premio artistico a Cesenatico
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appa fissa per i vacanzieri amanti dell’arte contemporanea, è quella di Cesenatico, dove al Miramare Hotel**** sono esposte le opere di talentuosi artisti internazionali. Ma non è solo la mostra ad attirare gli amanti dell’Arte in questa location: il 24 giugno scorso infatti sono stati insigniti di un grande riconoscimento artistico alcuni validi artisti della scena contemporanea.Un altro grande evento organizzato da ArtExpò Gallery che ha selezionato e consegnato il Trofeo Artista dell’Anno 2017, giunto alla sua 5ª edizione. I componenti della commissione, presieduta da Mariarosaria Belgiovine, hanno confermato durante la cerimonia l’ammissione al Trofeo dei singoli Artisti, leggendo e consegnando la motivazione critica. Una bella giornata d’arte, che prosegue con la mostra ancora visitabile in agosto. Ettore Tiretto Gli artisti selezionati e premiati con il trofeo Artista dell’Anno 2017: Rita Astolfi, Luigi Basile, Rolando Benvenuti, Daniela Capuano, Margherita Casadei, Massimo Cattaneo, Pasquale Caraviello, Giovanna Cherchi, Cotyne, Tonino Dal Re, Loretta Della Bartola, Anneli Di Francis, Glenda Dollo, Daniela Fabbri, Frans Frengen De Donder, Giacomo Frigo, Francesca Ghidini, Stefano Guadagnoli, Guikni Rivera, Jani Jan J., Hayat Saidi, Marco Raffaele, Alessandro Masera, Mario Masoli, Michela Musone, Andrea Musto, Antonio Pamato, Antonella Pecoraro, Giuliana Pellacani, Patrick Pioppi, Stefania Ponticelli, Elena Pop, Delfina Porcu, Luca Puglia, Maria Marta Racca, Giacomo Rossi, Caterina Saracino, Josè Soler Navarro, Daniela Spachtholz, Contesina Spatariu, Gabriela Trimoska, Michela Valenti, Alexandra Van Der Leeuw, Gabrio Vicentini, Rita Vitaloni “Progetto Il Colore Degli Sfrattati”, Amelia Moretti, Domenico Savoldelli.
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MIA SURIANI
I 5 sensi, il puzzle della vita - olio su tela, 2009, 70x100 cm.
Trofeo Artista dell’anno
www.miasuriani.com
biancoscuro
I parallelismi della decadenza Pecci scioglie le catene, e mostra le sue opere alla solitudine
I Momento n°23 - Installazione di due elementi: Pala d’altare, tecnica mista, 140x120x35 cm. Inginocchiatoio, tecnica mista, 2017, 80x45x40 cm.
Momento n°24, 2017 © Simone Malatesta
Momento n°25.1, tecnica mista, 2017, 120x180x50 cm. Collezione privata © Federico Pronesti
I nove – installazione di nove elementi, 2016 @ Raffaele Pecci
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l mondo dell’arte è molto particolare, più di quanto si possa immaginare. Raffaele Pecci, artista che oggi potremo definire con il consueto “emergente”, ha in programma una mostra personale a Roma, dal suo racconto capiamo che non è una semplice esposizione in Galleria, perchè ne cura lui stesso la preparazione per circa sei mesi. A pochi giorni dall’inaugurazione qualcosa si rompe e Pecci annulla tutto, non sappiamo con quali conseguenze tra lui e l’organizzatore (non siamo qui a fare gossip...), ma comprendiamo la rabbia e la tristezza che si impadroniscono dell’artista “emergente”, che ne fa tesoro e concretizza l’idea di realizzare la mostra all’interno di una struttura “decadente ed abbandonata” (come la scena dell’arte per i neo-artisti). Pecci racconta:“È stato il bisogno di vedere esposte le mie opere a spingermi a cercare un luogo diverso dalla normale concezione di spazio espositivo, un luogo senza alcun tipo di vincolo “mentale”. Per un mese mi sono recato all’ex Orfanotrofio della Marcigliana in completa solitudine, perché per riempire con se stessi uno spazio c’è bisogno di viverlo e sentirlo, ed in quel periodo quella è stata la realtà di cui non potevo fare a meno”. Libero di interagire con tutte le zone accessibili del fabbricato, senza vincoli, senza firme su un contratto, con la consapevolezza che in quel luogo sarebbero potuti arrivare solo gli street-artist che già erano passati prima di lui: “A volte è stato inquietante essere completamente soli, ma la consapevolezza che non avrei dovuto “scontrarmi” con nessuno, mi ha spinto a proseguire serenamente, aiutandomi poi a superare le difficoltà di questo percorso che aveva un unico obbiettivo: bloccare il decadimento inserendo una nuova linea temporale. Ognuna delle mie opere rappresenta quel lasso di tempo all'interno del quale nasce, si sviluppa ed infine termina il processo creativo.” Pecci ha progettato scrupolosamente l’esposizione: “Seguendo la numerazione di ogni singola opera allestita era possibile osservare lo sviluppo e l’evoluzione della mia ricerca, delineando così una linea temporale che avrebbe condotto (se ci fossero stati) gli spettatori sino alla conclusione del vernissage e quindi al Momento N°253.1, rappresentante la somma di ogni singolo Momento presente alla mostra.” Un ultimo gesto che fa comprendere meglio l’uomo, Pecci ha deciso di donare il Momento n.25.1 all’ex Orfanotrofio della Marcigliana, che in silenzio l’ha accolto e l’ha visto andar via. Ettore Tiretto
biancoscuro
La pittura è essenziale Cèzanne e Morandi a confronto
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al Museo Puškin di Mosca è arrivata un’opera di Paul Cézanne appartenente al famoso ciclo dei Bagnanti: “Baigneurs”. Il prestigioso prestito diventa occasione per un riallestimento al piano superiore della Villa dei Capolavori, realizzando un confronto possibile solo alla Fondazione Magnani-Rocca. In tre sale sono accostate le opere di due fra i più importanti e rivoluzionari artisti contemporanei: Paul Cézanne e Giorgio Morandi. Entrambi scelti da Luigi Magnani, l’artefice della Fondazione Magnani-Rocca, come fondamentali presenze per la sua collezione d’arte privata, sono a lui legati da un fil rouge costituito da
una speciale affinità elettiva fatta di condivisa riservatezza, semplicità, rigore, sensibilità e comunanza di pensieri. La mostra è visitabile sino al l 10 settembre presso la Fondazione. s In alto a destra: Paul Cézanne - Baigneurs 1890-1894, olio su tela © The State Pushkin Museum of Fine Arts, Mosca A destra: Paul Cézanne - Tasse et plat de cerises, circa 1890 Sotto: Giorgio Morandi - Natura morta con frutta 1927, olio su tela
CÈZANNE/MORANDI La pittura è essenziale
22 aprile - 10 settembre 2017 Fond. Magnani Rocca, Maniano di Traversetolo INFO www.magnanirocca.it Dal martedì al venerdì 10.00 - 18.00 Sabato e domenica 10.00 - 19.00
YULIANUS YAPS “The rain had just stopped, sky was overcast a while ago and it began to bright. In the sky I see a wind blowing wildly accompanied by dust flying, then I made the inspiration for this abstract painting”.
DD 54 - mixed media on satin, 2012, 60x50cm.
yulianusyaps@yahoo.co.id www.yaps-gallery.com
DD 79 - mixed media on satin, 2013, 50x60cm.
BIaNCOSCURO art contest 1 Contest, 2 Giurie, 4 Sezioni: 48 Premi Tutte le opere sul sito: artcontest.biancoscuro.it Gli Artisti in gara
In queste pagine sono pubblicate le opere di tutti gli artisti iscritti al BIANCOSCURO Art Contest 2017, concorso Internazionale d’arte, gli artisti iscritti oltre che dall’Italia, provengono da: Stati Uniti, Finlandia, Canada, Messico, Germania, Francia, Svizzera, Slovenia, Austria, Spagna, Norvegia, Svezia, Olanda, Lituania, Paesi Bassi, Corsica, Cina, Indonesia.
La Giuria BIANCOSCURO
è composta da redazione, consiglio e comitato critico. I componenti sono: Vincenzo Chetta, Direttore Biancoscuro Rivista d’Arte; Daniela Malabaila, Caporedattore Biancoscuro Rivista d’Arte; Jean François Gailloud, Presidente Montreux Art Gallery; Marie Hélène Heusghem, Direttore Montreux Art Gallery; Mariarosaria Belgiovine, Critico d’Arte e curatrice di eventi; Alfredo Pasolino, Storico dell’Arte e Critico d’Arte; Danilo Giusino, Docente in Arti Visive e Discipline Pittoriche; Johnessco Rodriguez, Presidente Art Monaco - Monte-Carlo;
Anastasiya Severgina, Direttore di Art Monaco - Monte-Carlo; Salvatore Mainardi, Gallerista MainArt - Zurigo; Elena Cicchetti, Presidente Art in The World; Mona Youssef, Gallerista Mona Youssef Gallery - Canada; Ernesto Galizia, Direttore Artistico Accademia Belli di Roma; Gian Paolo Curti, appassionato d’Arte e collezionista; Mario Gambatesa, redattore Biancoscuro Rivista d’Arte; Lucia Garnero, redattrice Biancoscuro Rivista d’Arte.
La Giuria POPOLARE
Biancoscuro Art Contest SEZIONEPITTURA
è composta dagli abituali navigatori del WEB, farne parte per votare è semplice! Basta navigare nel sito artcontest. biancoscuro.it e cliccare i tasti LIKE – TWEET – G+ che si trovano sia sopra che sotto l’opera. Il punteggio è dato dalla somma del numero di like, tweet o Google+ che ogni opera riceve, la somma di questi decreterà i 12 vincitori del premio eBook personale. Il termine per le votazioni social è il 13 ottobre 2017.
ELOISE AMADEI “Stealth”
ROSARIO AUFIERO “âmes-égarées”
PIERA BACHIOCCO “Sottobosco”
MIRANDA BARABASCHI “Stropicciato”
EUGENIO BARILLA’ “L’ultimo contatto”
EUGENIO BARILLA’ “Luce”
FRANCESCO BELLISSIMO “Pascelupo, metamorfosi di un villaggio”
ROBERTA BISSOLI “Golden age”
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FRANS BLEIJI “Cabinet with toys”
FRANS BLEIJI “Timeless”
FRANS BLEIJI “Damage by a ball”
IVANA BOMBEN “Gli opposti”
IVANA BOMBEN “Il volo”
ELIORA BOUSQUET “Il derviscio rotante”
VINCENZO C.INGRASCÌ “3”
ROBERTO CAMPOLO “Fermo”
ALBINO CARAMAZZA “Librarsi”
ALBINO CARAMAZZA “Chet Baker”
CAROGGI “Il vecchio violino”
CAROGGI “Suonatore di Mridanga”
CAROGGI “La violinista”
SOMSAK CHIAITUCH “White”
SOMSAK CHIAITUCH “Blue”
SOMSAK CHIAITUCH “Pink”
SOMSAK CHIAITUCH “Purple”
SOMSAK CHIAITUCH “Red”
SOMSAK CHIAITUCH “Golden”
FRANCO COLA “Trasparenze”
FRANCO COLA “Riflessi”
FRANCO COLA “Calda emozione”
FRANCO COLA “Aurea innocenza”
CARLOLUIGI COLOMBO “Portrait of table on beach of Juan les pins”
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Biancoscuro Art Contest SEZIONEPITTURA
BIaNCOSCURO art contest
BIaNCOSCURO art contest MATTIA CONSONNI “Cluster one”
MATTIA CONSONNI “Love is Blindness”
ANNA COPPONI “Introspezione”
NICOLE COUDRAY “Féminin”
NICOLE COUDRAY “Evasion”
NICOLE COUDRAY “Contemplation”
NICOLE COUDRAY “Abondance”
MARCO CÙTTICA “Fragore”
LUCIA D’ALEO “Azzurro”
GIUSTINO DE SANTIS “Lavagna-Bosoni”
GABRIELLA DI NATALE “Felicità”
GLENDA DOLLO “Dittico”
DORÈ “Arma Tuentur pacem remastered 1”
SINIKKA ELFVING “Primavera”
SINIKKA ELFVING “Ombre della notte. Creato”
FLORA “Lunessance”
ANTONIO FRANCHI “Scotland”
ENZO GATTI “Dama bianca”
GAYA “Whispers”
GAYA “Play of minds”
FRANCESCA GHIDINI “La forza delle donne”
KLAUS GRAPE “Tremendously beautiful why did we touch”
SAIDI HAYAT “X”
Biancoscuro Art Contest SEZIONEPITTURA
MATTIA CONSONNI “Amico fragile”
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JANI JAN J. “Ramse´s dog”
DAN JORDAN “Pegasus”
RUTH KAESER NARDO “Sette giorni di sole”
RUTH KAESER NARDO “Non solo pioggia”
RUTH KAESER NARDO “La medusa”
LU KEDER “Rosa riflessa”
LU KEDER “L’illusione del tempo”
GIUSEPPE LA ROSA “Donna dei ghiacciai”
PASQUALE LEONETTI “Autoritratto introspettivo”
LIVIO LOVISONE “Le forze in gioco”
LILLO MAGRO “Le colline di gesso”
LILLO MAGRO “Il mio carrubo”
MALO “Life”
MALO “Corps fusion”
ROSY MANTOVANI “Ritratto”
ROSY MANTOVANI “Fiori di strada”
ROSY MANTOVANI “Fiori”
ROSY MANTOVANI “Attimi”
PIERRE-PAUL MARCHINI “Nuance”
ARNALDO MARINI “Oppida posse mori (le città possono morire)”
ARNALDO MARINI “Il villaggio sospeso nella luce”
ARNALDO MARINI “Hora prima”
FRANCESCO MARINO “Skyscrapers”
FRANCESCO MARINO “Raimbow”
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Biancoscuro Art Contest SEZIONEPITTURA
BIaNCOSCURO art contest
BIaNCOSCURO art contest A MASERA “Iron”
A MASERA “Skyline”
A MASERA “Acqua”
A MASERA “Fuoco”
A MASERA “Earthquake #2”
A MASERA “Earthquake #1”
MAURO MASIN “Bedroom”
ANDREA MIRABELLA “Il tricolore”
MONOMAX “Il mio Jurassic Park”
SUSANNA MONTESCURO “Cristo”
AMELIA MORETTI “Armonia”
AMELIA MORETTI “Menton”
AMELIA MORETTI “Trionfo di ranuncoli”
AMELIA MORETTI “Le orchidee”
AMELIA MORETTI “Tulipani viola”
ADA NORI “Piani diversi”
MANUEL ONDEI “Colpo di fulmine in un pomeriggio al mare”
ORIA “Vibrazioni di un sorriso”
ORIA “Vibrazioni di un sogno”
ORIA “Vibrazioni cromatiche”
ORIA “Vibrazioni nostalgiche”
ANTONIETTA ORSI “Segreti”
ANNA PAGLIA “Nebulosa in verde”
Biancoscuro Art Contest SEZIONEPITTURA
PIINO MARKOVICH “Soffice, chiaro”
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ANNA PAGLIA “Nebulosa blu”
PAPAYA “Accanto al fuoco”
NUNZIA PAPPALARDO “Guardare il futuro”
ALESSANDRA PASOLINI “Dalie”
VINCENZO PAZZI “Battista”
VINCENZO PAZZI “Federico”
VINCENZO PAZZI “La grande bellezza”
VINCENZO PAZZI “Echi d’amore”
ANTONELLA “NINNI” PECORARO “Stalattiti di St.Michael’s cave”
ANTONELLA “NINNI” PECORARO “Inverno”
ANTONELLA “NINNI” PECORARO “Autunno”
CLAUDIA PERRUSO “Sweet spring”
RUDIK PETROSYAN “Venice in my dream”
RUDIK PETROSYAN “Light attraction”
PATRICK PIOPPI “Sfida a Manhattan”
ANTONIO PORRO “Percorso murgiano”
DANNIE PRAED “Basket Player and his Fiancè”
DANNIE PRAED “Chief”
DANNIE PRAED “Gotcha!”
LORELLA PUBBLICI “Misteri nascosti”
LORELLA PUBBLICI “Verso la libertà”
FERNANDA RAINERI “Fiaba”
SERGIO REPETTI “Danzatrice di flamenco”
PAOLO REMONDINI “Senza titolo”
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Biancoscuro Art Contest SEZIONEPITTURA
BIaNCOSCURO art contest
BIaNCOSCURO art contest GABRIELE ROFI “Esco fuori”
MIRKO RONCELLI “Scene vissute”
MIRKO RONCELLI “Quanta vita”
CATERINA SARACINO “Smog”
CATERINA SARACINO “Immacolata concezione”
CATERINA SARACINO “Lacerazione”
DOMENICO SAVOLDELLI “Evoluzione del tempo 2”
DOMENICO SAVOLDELLI “Evoluzione del tempo 1”
DOMENICO SAVOLDELLI “Condottieri”
DOMENICO SAVOLDELLI “Ciabattino”
ANTONELLA SCAGLIONE “Narciso”
ANTONELLA SCAGLIONE “Flutti”
ANTONELLA SCAGLIONE “Merletti”
RAINER SCHOCH “Montgolfier”
RAINER SCHOCH “Geburt der Venus”
RAINER SCHOCH “Lebenslinie”
VITO SPADA “Forme in libertà 2”
VITO SPADA “Forme in libertà 1”
ILANA TEMAN “Levitation”
ALESSANDRA TUROLLI “Radici dell’Essere - 1”
ALESSANDRA TUROLLI “Radici dell’Essere - 3”
ALESSANDRA TUROLLI “Radici dell’Essere - 4”
ALESSANDRA TUROLLI “Radici dell’Essere - 11”
Biancoscuro Art Contest SEZIONEPITTURA
GUIKNI RIVERA “Las tres caras de ixchel”
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MICHELA VALENTI “Spensierato”
MICHELA VALENTI “Scappatoia”
MICHELA VALENTI “L’insonnia”
CLAUDIA VENTURA “Cristal Python”
ROSANNA VITTI “Dissonanza”
ROSANNA VITTI “Vanità”
ODILE WEIDIG “La cavalcata”
WEI YAN “Intrigued Glance”
WEI YAN “Infinity”
YULIANUS YAPS “Faces of evil”
GIAN LUCA ZUCCARELLO “Promenade autunnale”
liberementi, agenzia di comunicazione, è in grado di offrire servizi di gestione eventi, direct marketing, progetti editoriali, web, fotografia, video produzioni, advertising e studio immagini aziendali. liberementi, PARTNER UFFICIALE BIANCOSCURO ART MAGAZINE info@liberementi.it - www.liberementi.it
DAVIDE BERETTA “Brivido”
MARIA TERESA BERTINA “La vigne”
PIERANGELO BERTOLO “Affettati misti”
BEPPE BORELLA “I am social”
SILVIA CAITI “Il sorgere dell’uomo”
GIANPIERO CASTIGLIONI “Spicchi di luna”
GIANPIERO CASTIGLIONI “Armonia nella forma”
GIANPIERO CASTIGLIONI “Cometa”
LIU CHENG HUA “Peace 5”
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Biancoscuro Art Contest SEZIONESCULTURA
IVANA URSO “Pieghe, linee, parole”
Biancoscuro Art Contest SEZIONEPITTURA
BIaNCOSCURO art contest
Biancoscuro Art Contest SEZIONESCULTURA
BIaNCOSCURO art contest GAIA CLERICI “Materica bianca”
GAIA CLERICI “Materica rosso”
PAOLO CUTRANO“Silver Woman”
PAOLO CUTRANO“Red Woman”
PAOLO CUTRANO“Gold Woman”
PAOLO CUTRANO“Black Woman”
GIANNI DEPAOLI “Valentina”
GIANNI DEPAOLI “Fossili contemporanei”
GIANNI DEPAOLI “Progetto rosso”
GIANNI DESERRI “Deseparasecido”
ANNELI DI FRANCIS “Stress and worry”
PAOLO FIGAR “Supernatural furniture”
FRANCIGEN “La nave dei folli”
FRANCIGEN “Geometrie in movimento”
ANTONIO LEONE “Maniamore”
DOMENICO MAGNIFICA “Vita n.4”
STEFANO MATTEO “Oltre la prova”
SERGEJ OSIMANI “Cavaliere errante”
PUPI PERATI “La foresta rossa”
JEAN-FRANCOIS REVEILLARD “Particles of colors”
GABRIELE ROOTSART CALÒ“Outside the time”
RENZO SBOLCI “Utopia della pace”
ANGELO SCARDINO “Identità”
SHAKEEL “Genti arrubia”
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SHAKEEL “Doccia di luce”
SHAKEEL “Motoricicletta”
SHAKEEL “Piccoli sommelier”
MARCELLO SILVESTRE “Flagellazione”
JOSE SOLER “Medusa, scarlatto”
JOSEFINA TEMIN “Anturio y Piedra”
JOSEFINA TEMIN “El pez”
BERNHARD WITSCH “Ballkleid”
Art Shop
by biAncoscuro
ELENA BELLOTTI “Un occhio nel marmo”
ELENA BELLOTTI “Graffi di luce”
GRAZIELA GILIOLI “The balloon”
ROBERTA MANZIN “A volte doppi.Nessuno”
MARIELLA MULLER “Tela d’Arte”
FEDERICO ODELLO “Theatre trial on the street”
FEDERICO ODELLO “You’ve got mail”
FEDERICO ODELLO “Run girl down there. Run to the aid of all people. Of humanity”
FEDERICO ODELLO “Prague’s sailor”
NICCOLÒ RATTO “Insurgent”
MIRKO RONCELLI “Senza cielo 1”
MIRKO RONCELLI “Senza cielo 2”
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Biancoscuro Art Contest SEZIONEFOTOGRAFIA
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito dove poter acquistare alcune delle opere partecipanti al concorso! http://artshop.biancoscuro.it
Biancoscuro Art Contest SEZIONESCULTURA
BIaNCOSCURO art contest
BIaNCOSCURO art contest SEZIONE FOTOGRAFIA
Art Shop
by biAncoscuro
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito dove poter acquistare alcune delle opere partecipanti al concorso! http://artshop.biancoscuro.it PAOLO SCHIFANO “Rome”
ARIANNA ANGELINI “Stagioni”
GBRì “Surriscaldamento globale”
GBRì “Gargoyles”
NERO LEVRINI “Red mouse”
NERO LEVRINI “Profondo rosso”
NERO LEVRINI “Mela rossa”
DONATO LOTITO “The moon to the mirror”
SANDRO MASALA “Etnico”
SANDRO MASALA “Cattedrale”
MIRELLA MERINO “L’essenza dell’arte”
ROBERTO PARMAGNANI “Senza titolo”
MISSI QUEEN “Legion”
EZIO RANALDI “Autocoscienza-valori negati”
EZIO RANALDI “Bambole e rifiuti”
ANGELO RODÀ “Identity”
ANGELO RODÀ “Animare”
RITA VITALONI - PROGETTO “IL COLORE DEGLI SFRATTATI” “Mondi universali”
RITA VITALONI - PROGETTO “IL COLORE DEGLI SFRATTATI” “Giostra dei colori”
JOHN WIESSER “Angel”
Biancoscuro Art Contest SEZIONEGRAFICA
ELENA SANTUCCI “RoseIllusion”
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BIaNCOSCURO art contest Gli Artisti Selezionati per il secondo step del concorso Tra tutte le opere in concorso, 100 sono state selezionate per la seconda fase del BIANCOSCURO Art Contest 2017. Al momento di andare in stampa sono in corso le accurate valutazioni della Giuria Critica che, esaminando concretamente le opere, voterà per assegnare i premi in palio. Il 31 agosto 2017 verranno resi pubblici i risultati sui siti internet www.biancoscuro.it e www.artcontest.biancoscuro.it, oltre che sulle pagine social di BIANCOSCURO e BIANCOSCURO ART CONTEST. Le 100 opere finaliste sono di:
Arianna Angelini, Rosario Aufiero, Miranda Barabaschi, Francesco Bellissimo, Elena Bellotti, Davide Beretta, Maria Teresa Bertina, Frans Bleiji, Ivana Bomben, Beppe Borella, Eliora Bousquet, Albino Caramazza, Caroggi, Gianpiero Castiglioni, Somsak Chaituch, Liu Cheng Hua, Gaia Clerici, Franco Cola, Carloluigi Colombo, Mattia Consonni, Anna Copponi, Nicole Coudray, Paolo Cutrano, Gianni Depaoli, Gianni Deserri, Anneli Di Francis, Gabriella Di Natale, Dorè, Sinikka Elfving, Paolo Figar, Flora, Antonio Franchi, Francigen, Graziela Gilioli, Klaus Grape, Jani Jan J., Dan Jordan, Ruth Kaeser Nardo, Gaya, Nero Levrini, Missi Queen, Livio Lovisone, Lillo Magro, Malo, Rosy Mantovani, Roberta Manzin, Arnaldo Marini, Francesco Marino, Pino Markovich, Sandro Masala, A Masera, Mauro Masin, Shakeel, Andrea Mirabella, Susanna Montescuro, Amelia Moretti, Mariella Muller, Ada Nori, Federico Odello, Manuel Ondei, Anna Paglia, Nunzia Pappalardo, Ro-
berto Parmagnani, Vincenzo Pazzi, Antonella “Ninni” Pecoraro, Pupi Perati, Rudik Petrosyan, Niccolò Ratto, Paolo Remondini, Jean-Francois Reveillard, Angelo Rodà, Gabriele Rofi, Mirko Roncelli, Gabriele Rootsart Calò, Elena Santucci, Caterina Saracino, Domenico Savoldelli, Renzo Sbolci, Antonella Scaglione, Angelo Scardino, Paolo Schifano, Rainer Schoch, Marcello Silvestre, MonoMax, Jose Soler, Giulia Sollazzo, Vito Spada, Oria, Josefina Temin, Alessandra Turolli, Ivana Urso, Michela Valenti, Claudia Ventura, Rita Vitaloni “Progetto Il colore degli sfrattati”, Odile Weidig, John Wieser, Bernhard Witsch, Wei Yan, Yulianus Yaps, Gian Luca Zuccarello.
Un ringraziamento a tutti i partecipanti, che rimarranno pubblicati sul sito internet artcontest.biancoscuro.it sino alla prossima edizione del concorso, a gennaio 2018.
biancoscuro ART CONTEST
pittura, scultura, grafica, fotografia.
In palio 48 premi tra cui: la Copertina sulla Rivista d’Arte Biancoscuro, 4 mostre personali, 24 mostre collettive ad Art Monaco ed a Art Parma, 12 ebook personali condivisibili sui social (con possibilità di stampa) e l’esclusiva partecipazione al MAG 2017 di Montreux! Il conferimento dei premi “copertina” e dei premi “mostra personale”, si svolgerà il 14 ottobre 2017 a Monte-Carlo, Principato di Monaco presso l’esclusivo Monte-Carlo Bay.
Tutti i partecipanti sono invitati ad assistere alla premiazione.
Arrivederci al 2018 per il nuovo bando e la riapertura delle iscrizioni!
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biancoscuro
Art Basel 2017, Unlimited e DesignMiami. Unica e inimitabile
Il piazzale di Art Basel con l'installazione Claudia Comte - Now I win
"Unlimited" entusiamante come sempre, "DesignMiami" stiloso e ricercato, ArtBasel rimane anche nel 2017 la regina incontrastata
L
a 48a edizione di Art Basel a Basilea si è chiusa domenica 18 giugno 2017, con buonissime notizie da parte di tutte le Gallerie partecipanti alla rassegna. Segnalate vendite eccezionali, anche a 6 zeri, qualcuna a 7, con una stima di vendite nel solo primo giorno di oltre a 60 milioni di dollari, il valore totale delle opere esposte circa 3 miliardi di euro secondo un noto gruppo assicurativo. Tutto questo grazie alla capacità dell'organizzazione di Art Basel di convocare per lo show Gallerie fornitissime e seri collezionisti di tutto il mondo. Nonostante la contemporaneità con l'italianissima Biennale di Venezia, ha infatti contato collezionisti provenienti da oltre 100 paesi diversi, con una forte partecipazione dell'America e dell'Asia, per circa 95.000 visitatori complessivi, e si è nuovamente dimostrata come punto di incontro fondamentale per il mondo dell'arte internazionale. Diamo ancora qualche cifra: 291 le Gallerie, provenienti da 35 paesi, oltre 4000 artisti presentati, oltre 300 mu-
70
Sopra alcune viste di ArtBasel
biancoscuro
Chris Burden, “Ode to Santos Dumont” 2015 7075 parti di aeroplano in alluminio, copia a mano in scala del motore del 1903, pallone aerostatico in poliuretano 243,8 x 1219,2 x 243,8 cm, raggio di viaggio 487,6 cm di altezza x 1828,8 cm di circonferenza Gagosian Gallery - New York Enrico Castellani, “Spazio ambiente” 1970 Lévy Gorvy - New York, Magazzino Roma
Enrico Castellani, “Spazio ambiente” 1970 Lévy Gorvy - New York, Magazzino Roma
Subodh Gupta, "Cooking the world" 2017 utensili in alluminio trovati, filo da pesca, acciaio, dimensioni site-specific Galleria Continua - San Gimignano
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biancoscuro
Gagosian - New York
Otto Piene, "Blue star linz" 1980 tessuto blu, ventilatore elettrico, dimensioni variabili Sprüth Magers - Berlin
Galleria Continua - San Gimignano
Galleria Franco Noero - Torino
Galleria Franco Noero - Torino
John Baldessari, “Ear Sofa: Nose Sconces with Flowers (In Stage Setting)” 2009-2017 installazione, media diversi, dimensioni variabili Marian Goodman Gallery - New York, Sprüth Magers - Berlin
Sue Williamson,“Messages from the Atlantic Passage” 2017 installazione, media diversi Goodman Gallery - Johannesburg
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biancoscuro
Song Dong, "Through the Wall" 2016 Pace - New York
Slavs and Tatars, "Mystical Protest" 2011 Kraupa-Tuskany Zeidler - Berlin
Valentin Carron, "Speed and Aluminum and Trembling" 2017 David Kordansky Gallery - Los Angeles / Cabinet - London
sei rappresentati (ad esempio il Centre Pompidou, il Guggenheim di Bilbao, il Metropolitan Museum of Art e tanti altri). Questi i numeri che confermano ArtBasel la regina incontrastata delle fiere d’arte anche nel 2017. Tra le gallerie italiane presenti, a farla da padrone abbiamo trovato: Alfonso Artiaco di Napoli e Franco Noero di Torino, lodevole il lavoro di Galleria Continua di San Gimignano e, alla prima presenza ad ArtBasel, la Galleria Mazzoleni di Torino, con un progetto interamente dedicato a Piero Manzoni. Il 19° Premio Baloise Art è stato assegnato a Martha Atienza (Silverlens, Manila) e a Sam Pulitzer, presentati dalla Real Fine Arts di New York. Il premio di 30.000 F ciascuno è stato assegnato ai due artisti da una giuria di esperti internazionali. Le opere dei vincitori del premio sono state acquisite da The Baloise Group e donate al MUDAM (Lussemburgo) e alla Nationalgalerie di Berlino. Questa edizione ha dimostrato che il mercato dell'Arte è vivo e vegeto, ma logicamente brilla sull'alta qualità, sui pezzi museali e sulle opere degli artisti viventi con quotazioni stellari. Vincenzo Chetta
Sies + Höke Gallery Dusseldorf
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biancoscuro
Rhy ART Fair Basel L’Arte contemporanea sulle sponde del Reno
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR qui sotto per visualizzare il catalogo degli espositori del Rhy Art Fair Basel www.rhy-art.com
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R
hy ART fair Basel è un giovane fiera d'arte contemporanea internazionale, aperta durante la grande settimana dell'Arte a Basilea, in concomitanza con la più blasonata Art Basel. Quattro giorni per presentare le opere di artisti emergenti, alcuni già noti sulle scene internazionali : dipinti, sculture, arte fotografica, arte digitale, video-arte. Per i collezionisti e gli appassionati d'arte la Rhy ART fair Basel è il posto perfetto per scoprire nuovi talenti non ancora inflazionati dalle regole del mercato, un luogo in cui non si viene “disturbati” dai famosi nomi dell'arte moderna e ci si può dunque concentrare realmente sulla creatività e l'innovazione. Gremita l'inaugurazione di questa nuova edizione, resa ancora più appassionante dal sassofono di Benny Horatschek, alias “Mr. Soulsax”. Qui è proprio l'Artista a confrontarsi col pubblico, senza le intermediazioni dei galleristi, uno scambio di ruoli utile a comprendere maggiormente le ragioni del mondo delle esposizioni. Rhy ART fair Basel è in continua crescita, tanti i sintomi di buona salute per questo evento che, ormai alla terza edizio-
ne, dimostra di aver fatto presa sul pubblico interessato. L'appuntamento per la quarta edizione è già confermato: dal 14 al 17 giugno 2018 con vernissage il 13 giugno, sempre sotto la cura della BBIFA - Swiss Art Fairs & Exhibitions, organizzazione che a settembre sarà impegnata a Zurigo con la 19ª edizione di Art International Zurich, una garanzia di qualità. Daniela Malabaila
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[1] Vincenzo Chetta con l’Artista Jessica Weymann [2] opere di One Truth Studio [3] e [4] Videoinstallazione di JeanFrancois Reveillard [5] Mr. Soulsax [6] Installazione a cura di Recycle Art Shop [7] Opere di Armando Garlun
ner Media Part 74
artmagazine.biancoscuro.it
biancoscuro
Contemporary Art Fair Zurich Cambio di location per la 19ª edizione
I
l Contemporary Art Fair Zurich è un importante appuntamento per l’Arte a Zurigo, quest'anno un'importante novità: la location si sposta per poter accogliere più gallerie e, dal 22 al 24 settembre 2017, la 19ª edizione della kermesse si terrà al PULS 5 in Giessereistrasse 18, a Zurigo. La vernice è fissata per il 21 settembre alle ore 18; le opere provenienti da ben 20 diversi paesi, saranno accompagnate dalle note del sax di “Mr. Soulsax”. Omogeneo il collegamento tra l’Artist Positions e l’Art Galleries, un’esposizione in continua crescita da 19 anni. Art International Zurich riuscirà a confermare ancora una volta una i numeri di pubblico delle passate edizioni, dove nel 2016 si sono contati più di 20.000 visitatori? Noi ce lo auguriamo Vincenzo Chetta
ART Salzburg
S
artmagazine.biancoscuro.it Inquadra con il tuo smartphone il codice QR qui a destra per visualizzare il catalogo degli espositori di Art Zurich www.art-zurich.com
er Media Partn
La prima convincente edizione i è svolta dal 22 al 25 giugno 2017 la fiera austriaca ART Salzburg, rassegna che ha convinto i suoi visitatori con una selezione di opere di alto livello. “Ha superato le mie aspettative”, ha dichiarato Johanna Penz, fondatore e Direttore di ART Salzburg, che è stata lieta di inaugurare la sua nuova fiera al Salone di Salisburgo. Nonostante la temperature poco favorevole, innumerevoli ospiti hanno accolto il suo invito e sono stati assolutamente entusiasti dell'evento. “È un ottimo risultato avere una fiera internazionale a Salisburgo”, ha dichiarato il dottor Brigitta Pallauf, presidente del Parlamento, lodando la nuova fiera.
ner Media Part
artmagazine.biancoscuro.it
Più di 40 gallerie hanno presentato i loro artisti durante i quattro giorni della fiera, tra cui opere di celebri contemporanei come Gottfried Helnwein, Jakob Gasteiger, James Francis Gill e Armin Göhringer, nonché artisti emergenti di spicco come Roman Träxler, Christopher Corso, Anke Eilergerhard e Joseph. Ad ART Salzburg l'arte è stata ben rappresentata. “Stiamo già in attesa della prossima ART qui a Salisburgo”, commenta Penz, “dal momento che c'è ancora molto potenziale su cui far leva”. La prossima edizione è fissata dal 21 al 24 giugno 2018, e siamo già curiosi di vedere la sua evoluzione. Salvatore Mainardi
[1] Eva von Schilgen e Johanna Penz [2] Galleria Kanalid'arte - Brescia [3] Johanna Penz, Hans Harrer e Sarah Wedl-Wilson
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biancoscuro
Art Fair Malaga
Excellence Art Gallery e Arte&Evento tra gli espositori
U
n grande polo museale internazionale domina la scena Europea: Malaga ha aperto le porte alla cultura artistica, aprendo il Thyssen Museo, il Pompidou, il Museo Russo ed il Museo Picasso. Non poteva mancare una fiera internazionale d’arte contemporanea, ed ecco dunque sorgere Art Fair Malaga, tenutasi nell’ imponente Palazzo dei Congressi, dal
Photo: Pixrase Photography
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30 giugno al 2 luglio. 7.000 metri quadrati di esposizione, 500 artisti presentati e 40 gallerie provenienti da tutto il mondo. Tra queste anche Excellence Art Gallery by Massimo Cedrini con una proposta espositiva di 11 artisti sotto la cura del direttore artistico Giuseppe Carnevale che ancora una volta punta su diferenti stili e tematiche artistiche. Il doppio stand espositivo di Massimo Cedrini e Giuseppe Carnevale ha presentato ben 36 opere. Tra queste è doveroso segnalare l’inedita collezione di Massimo Cedrini, “Amor Est Vitae Essentia”, presentata appunto per la prima volta nella fiera di Malaga. La collezione è composta da 25 opere a tecnica mista, nella quale ritroviamo la parte più in[1] Una vista della collezione “Amor Est Vitae Essentia” [2] Carnevale e Cedrini presentano la scultura di Jordi Florensa [3] Il Direttore di Art Fair Malaga, Martin Gallego, con il Sindaco di Malaga nello stand di Excellence Art Gallery , con Giuseppe Carnevale e Massimo Cedrini [4] Giuseppe Carnevale e Massimo Cedrini con Biancoscuro #22
tima dell’artista che denuncia i maltrattamenti nel mondo animale, lanciando allo stesso tempo una provocazione. In alcune opere ritroviamo anche spunti di riflessione rivolti al mondo trascendentale: “Amor Est Vitae Essentia”, opera di apertura della collezione in cui possiamo ammirare gli occhi del falco rappresentati a ricordare quelli di Gautama Buddha. Evidenziamo anche la partecipazione dell’artista svizzero Bien Tran di Lugano, nipote del famoso artista polacco Edmondo Dobrzansky (1914 - 1997), che a Malaga ha presentato l’opera “Palombaro”. In esposizione anche il documentarista e fotografo spagnolo Gonzalo Botet, che vanta una pubblicazione sul National Geographic, Arturas Jonikas, Jordi Florenza, KITOU, Gabriela Ehrling, Josè Cardusu, Raul Frances, Asuncion Muñoz, Ekatherina Savtchenko. L’intera collezione di Cedrini sarà nuovamente in esposizione a settembre, a Lugano. Flavio Ennante
Barbara Legnazzi
NUMERO 1 della serie I SIGNORI DEL TEMPO tecnica mista e acrilico su legno, anno 2017, 105x30x30 cm. NUMERO 2 della serie I SIGNORI DEL TEMPO tecnica mista e acrilico su legno, anno 2017, 154x37x37 cm.
b_legnazzi@tin.it
Art Fair
biancoscuro
Fiere, manifestazioni ed esposizioni internazionali BIANCOSCURO
Italia
RIVISTA d’ARTE
Europe
MILANO PAVIA MiArt PaviArt Versione completa edizione su http://artshop.biancoscuro.it 13-15inaprile 2018cartacea o PDF 7-8 aprile 2018 5 MOSTRA-MERCATO D’ARTE MODERNA Per Info: artshop@biancoscuro.com BERGAMO www.miart.it www.paviart.it AMSTERDAM (NL) E CONTEMPORANEA Bergamo Arte Fiera Affordable Art Fair gennaio 2018 november 2-5, 2017 www.bergamoartefiera.it www.affordableartfair.com Affordable Art Fair Pavia Art Talent PAVIA BOLOGNA 26-28 gennaio 2018 2-3 dicembre 2017 BARCELONA (E) Arte Fiera www.affordableartfair.com www.patpavia.it Loop Fair Aprile 2-5 febbraio 2018 may 2018 2017 www.paviart.it www.artefiera.it Grand Art PIACENZA www.loop-barcelona.com 9-12 novembre 2017 ArtePiacenza www.grandart.it gennaio 2018 BASEL (CH) www.artepiacenza.it ART Basel StepArtFair june 14-17, 2018 17-19 novembre 2017 RIMINI www.artbasel.com www.stepartfair.com RiminiArte CREMONA 9-11 settembre 2017 Arte Cremona MONTICHIARI (BS) www.riminiarte.it marzo 2018 Expo Arte www.artecremona.it 23-24 settembre 2017 TORINO www.deaservizi.it Artissima Rhy Art Fair Basel FORLI’ 2-5 novembre 2017 june 14-17, 2018 Vernice ArtFair PADOVA www.artissima.it www.rhy-art.com 16-18 marzo 2018 Arte Padova www.verniceartfair.it 10-13 novembre 2017 VENEZIA PRESS RELEASE BASEL | FEBRUARY | 6 | 2014 www.artepadova.com La Biennale di Venezia 13 maggio 26 novembre 2017 www.labiennale.org Premier line-up of galleries at Art Arte Forlì-Cesena BERLIN (D) Contemporanea Art Berlin BaselContemporary today announced detail place June 19 to2017 June 22, 2014. Th 27-30 ottobre 2017 PARMA september 13-17, present works ranging www.fieracontemporanea.it ArtParma artberlincontemporary.comfrom the M most contemporary artists of toda 30 set. e 1-6-7-8 ott. 2017 will present a geographically dive GENOVA www.artparmafair.it year Statements, Art Basel's secto Arte Genova alongside the Galleries sector, giv 16-19 febbraio 2018 placement within the show. www.artegenova.org VERONA BRUXELLES (B) With Statements being located in Ha ArtVerona Art Brussels renowned 13-16 ottobre 2017 april 19-22,Basel 2018 architects Herzog & Arte Moderna e Contemporanea for the Magazines sector and the au www.artverona.it www.artbrussels.com CON IL PATROCINIO DI
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Una selezione delle Gallerie Italiane più prestigiose
While galleries from Europe will con exhibitors and artists from across the strong selection of exhibitors with sp The participating galleries have exhi Chile, Colombia, Denmark, France,
biancoscuro
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE World Versione completa in edizione cartacea o PDF su http://artshop.biancoscuro.it
Brafa jan. 27-feb. 4, 2018 www.brafa.be
NEW YORK (USA) ArtExpo NewYork april 19-22, 2018 www.artexponewyork.com
COLOGNE (D) Art Cologne april 19-22, 2018 www.artcologne.com
MARBELLA (E) Art Marbella july 28-august 2, 2017 Per Info: artshop@biancoscuro.com www.marbellafair.com CHICAGO (USA) Expo Chicago MONTE-CARLO (MC) september 13-17, 2017 Art Monte-Carlo www.expochicago.com april 28-29, 2018 www.artmontecarlo.ch DUBAI (UAE) Art Dubai Art Monaco march 21-24, 2018 september 21-24 , 2017 www.artdubai.ae www.artemonaco.com
GENEVE (CH) Art Genève february 1-4, 2018 www.artgeneve.ch
MONTREUX (CH) Montreux Art Gallery november 8-12, 2017 www.mag-swiss.com
november 2-5, 2017
CHESTER (ENG) Chester Arts Fair november 17-19, 2017 www.chesterartsfair.co.uk
KARLSRUHE (D) Art Karlsruhe february 22-25, 2018 www.art-karlsruhe.de INNSBRUCK (A) Art Innsbruck january 19-22, 2018 www.art-innsbruck.at
la fiera internazionale d’arte contemporanea international fair for contemporary art
ISTANBUL (TR) 20-23 feb 2014 CI contemporary istanbul november 13-17, 2017 contemporaryistanbul.com edizione 18 | 18th edition
fiera internazionale d’arte contemporanea 70 gallerie da 10 paesi · 700 artisti international fine art 20/21 century 70 galleries from 10 nations · 700 artists member of ...
padiglione | fair hall d + e · Innsbruck online tickets · www.art-innsbruck.at
ART biancoscuro 210 x 297 mm.indd 1
Art Paris april 5-2, 2018 www.artparis.com
Affordable Art Fair may 2018 www.affordableartfair.com
London Art Fair january 17-21, 2018 www.londonartfair.co.uk
MEXICO CITY (MEX) Zona MACO february 2018 www.zonamaco.com
ZURICH (CH) Art International Zurich september 22-24, 2017 www.art-zurich.com
MADRID (E) Art Madrid february 21-25, 2018 www.art-madrid.com
SINGAPORE (SGP) Affordable Art Fair november 17-19, 2017 www.affordableartfair.com TOKYO (J) Art Fair Tokyo march 8-11, 2018 www.artfairtokyo.com
TORONTO (CDN) Art Toronto october 27-30, 2017 www.arttoronto.ca
30.01.14 14:45
LONDON (ENG) Frieze London october 5-8, 2017 www.frieze.com
Shanghai Art Fair
MIAMI BEACH (USA) ART Basel december 7-10, 2017 www.artbasel.com
SALZBURG (A) Art Salzburg june 21-24, 2018 art-salzburg-contemporary.com VIENNA (A) Vienna Contemporary september 21-24, 2017 www.viennacontemporary.at
SHANGHAI (CN)
www.sartfair.com HONG KONG (CN) ART Basel march 22-24, 2018 www.artbasel.com
PARIS (F) Fiac october 19-22, 2017 www.fiac.com
Affordable Art Fair september 13-17, 2017 www.affordableartfair.com
SEOUL (ROK) Affordable Art Fair september 14-17, 2017 www.affordableartfair.com VANCOUVER (CDN) Art! Vancouver april 19-22, 2018 www.artvancouver.net
NEW DELHI (IND) february 8-11, 2018 www.indiaartfair.in 17 – 19 OCT 2014 79
biancoscuro
Sara H. “Et si ma bille était la lune” vincitrice dell’edizione 2015 della Biennale di Montreux con l’acquisizione dell’opera da parte del comune di Montreux
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nche per la quinta edizione, la Biennale di Montreux, ospiterà esclusivamente sculture; sculture che, sulle rive del lago di Ginevra, partendo dal Centro Congressi di Montreux arriveranno sino alla piazza del mercato, laddove è posta la statua in memoria del grande Freddy Mercury. La Biennale di Montreux ha fatto la sua prima edizione 10 anni fa e da allora ha saputo catalizzare l’attenzione del pubblico, attirando al tempo stesso artisti da tutto il mondo. Il 2017 è il primo anniversario della manifestazione, una quinta edizione che proporrà un’esposizione ed una selezione di artisti di qualità. Lo spazio del lungo lago di Montreux è sempre un luogo eccezionale, tanto per gli artisti che per i visitatori. La crescente visibilità della Biennale di Montreux permette di proporre un programma che offre al pubblico un incontro artistico particolare. La posizione privilegiata della Biennale di Montreux permette agli artisti di presentare le loro opere in un contesto magico, in un perfetto connubbio fra lago e monti. Le opere selezionate hanno dovuto soddisfare diversi criteri sia artistici che tecnici. Esposte sul lungo lago per 3 mesi dovranno sopportare sole, pioggia e vento. Astratte o figurative, le opere saranno esposte lungo circa 1 km di zona pedonale sulla riva del lago. Il lungo lago di Montreux è un luogo di forte richiamo per le passeggiate di turisti, appassionati d’arte e collezionisti, e questo è un grande vantaggio per una presentazione artistica eccezionale. La Biennale di Montreux premierà due artisti, i due premi saranno decretati sia dal pubblico che dalla commissione critica e gli artisti riceveranno l’onorificenza ufficiale durante la fiera d’arte contemporanea MAG - Montreux Art Gallery dall’8 al 12 novembre 2017. L’opera scelta dal pubblico rimarrà esposta fino al 2019, mentre la giuria
biancoscuro Per la sua 5 ° edizione, la Biennale Montreux presenterà: DelaPerouze - www.delaperouze.ch Caroline Brisset - www.carolinebrisset.com Laurence Louisfert - www.louisfert.ouvaton.org Alexia Weill - www.alexiaweill.com Michal - www.sculpteur- michal.net Fortunée Szpiro - www.fortunaszpiro.com Fernand Greco - fernandgreco.weebly.com Muxiang Kang - www.kmxart.com Dominique Andreae - www.art-metal.ch Uli Olpp - www.uliolpp.de Gérard Cazé - www.gerardcaze.com
Joachim Röderer - www.jroederer.de Isabelle Ardevol - www.sculpteur.eu Monique Vogel - www.moniquevogel-ducroux.com Mireille Belle - www.mireille-belle.org Annie Berthet - www.annie-berthet-peintre.odexpo.com Sylvie Lobato - www.sylvie-lobato.com Veronique Choppinet - www.veroniquechoppinet.be Jean Claude Schwarz - www.jeanclaudeschwarz.ch Emmanuel Brauer - www.manu-sculptures-metalliques.com Sarah - www.sarah. ch Morgan - www.morgansculpteur.blogspot.fr
decreterà l’opera che verrà acquisita dal comune Montreux, rimanendo in esposizione permanentemente sul lungo lago, ed è da ricordare che durante il periodo della Biennale, Montreux ha circa 2 milioni di visitatori. Abbiamo avuto il piacere di fare 2 domande alla direzione della Biennale di Montreux, Jean François Gailloud e Marie Hélène Heusghem permettendoci di scoprire al meglio questa rassegna.
Comune di Montreux e Montreux Riviera che sostengono attivamente la Biennale di Montreux. La Biennale sarà visitabile fino novembre 2017 e durante tutta la Biennale, i visitatori saranno invitati a votare per un’opera attraverso le schede messe a disposizione sul lungo lago. L’opera con il maggior numero di voti rimarrà esposta fino alla Biennale di Montreux 2019. L’altro premio, quello assegnato dalla commissione critica, verrà consegnato durante il nostro Salone di Arte Contemporanea, la Montreux Art Gallery, il premio consiste nell’acquisizione da parte del Comune di Montreux dell’opera, quindi l’opera vincitrice rimarrà esposta permanentemente sul lungo lago. Biancoscuro, che da tempo supporta l’evento, sarà presente anche nel 2017 per documentare l’evento, e per raccontarvelo sul prossimo numero della rivista con le foto di tutte le sculture partecipanti. Vincenzo Chetta
[D]Jean François Gailloud, la Biennale di Montreux è un catalizzatore per artisti? Si, per questa quinta edizione, abbiamo ricevuto numerose candidature nazionali ed internazionali e l’interesse degli artisti è in forte aumento di anno in anno. È altrettanto vero che il luogo dell’esposizione è unico: la passeggiata sul lungo lago di Montreux è uno spazio magnifico percorso da più di 2 milioni di visitatori durante l’estate. L’esposizione sulla riva del lago apporta un contesto magico. Il sole, il lago, i riflessi le variazioni di ombre in funzione della luce ed il crepuscolo, donano diversi effetti per ogni momento della giornata. [D] Marie Hélène Heusghem, chi sono gli artisti presenti quest’anno? È molto difficile, descrivere tutti gli artisti, bisogna venire a Montreux per rendersi effettivamente conto della loro bellezza, la varietà artistica è assicurata da 30 opere in esposizione. Numerosi i paesi rappresentati: Svizzera, Francia, Italia, Germania, Belgio e Stati Uniti. [D] Jean François Gailloud quali saranno le date e le cose importanti da sapere prima di visitare la Biennale? Le cose importanti da sapere sono innanzitutto le date. Il 24 agosto alle 18.00 ci sarà del vernissage ufficiale della Biennale alla presenza del Sindaco di Montreux Laurent Werhli ed altre autorità del Comune Svizzero. Questa sarà inoltre la nostra occasione per ringraziare il
Biennale Montreux 2017 Avenue des Alpes 33 Montreux - Svizzera www.biennale.ch
Emeric Jacob - www.emericjacob.com Nicolas Bamert - www.originalartiste.com Nathalie Masset - www.nathaliemassetcaudron.com Werner Bitzigeio - www.bitzigeio.com ciotola - www.gamelle.ch Magaret Michel - www.margaret-michel.com Michel Laurent - www.michelaurent.fr Paolo Albertelli - www.studiocec.it
Marie Hélène Heusghem
Jean François Gailloud
Il Lago di Ginevra a Montreux. Alexandre Berlioz “Dream bass” vincitrice del premio popolare nell’edizione 2015 della Biennale di Montreux
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Leone dei Dogi a Venezia biancoscuro 2017 Premio Biennale per le Arti Visive
Biennale per le Arti Visive - Venezia 2017
Trofeo Leone dei Dogi
S
i è inaugurata sabato 21 luglio, nella sala Mozart dell’Hotel Amadeus, con la cura di ArtExpò Gallery, la prima rassegna espositiva abbinata al Trofeo Biennale Leone dei Dogi, giunto alla terza edizione. Le opere esposte hanno ottenuto il consenso della critica ed il riconoscimento artistico, con l’assegnazione del Trofeo Leone dei Dogi. Gli artisti hanno presentato le loro opere, sottoponendole al giudizio della commissione critica, tutte le opere selezionate sono state riprodotte nella video proiezione di sabato 22 luglio, ed hanno accompagnato la consegna del Trofeo. Durante la cerimonia si è data lettura alle critiche dedicate agli artisti, redatte a cura di Mariarosaria Belgiovine (Direttrice di ArtExpò Gallery), Elena Cicchetti e Oxana Albot. Oltre alle autrici delle critiche, erano presenti: Vincenzo Chetta e Daniela Malabaila (Direttore e Caporedattore di Biancoscuro Art Magazine); Gian Paolo Curti, Francesco Chetta, Giorgio Bolla. La Cerimonia di premiazione ha ospitato inoltre al-
dal 21 al 27 luglio 2017 Rio Terà Lista di Spagna, 227 Cannaregio - Venezia
cune personalità politiche: il Comune di Merlara, in provincia di Padova, ha inviato il suo Sindaco, la Dott.ssa Claudia Corradin, mentre dal Comune di Fiume Veneto, in provincia di Pordenone, è intervenuto l’Assessore alla Cultura, la Dott.ssa Eleonora Crestan. La presenza delle due esponenti ha reso notevolmente interessante la Cerimonia, si sono complimentate per l’organizzazione ed il valore delle opere selezionate da Mariarosaria Belgiovine, scelte tra le tante proposte da artisti di tutto il mondo. Dopo la Cerimonia, artisti e rappresentanti della commissione critica si sono riuniti al ristorante Sivoli, presso l’Hotel Principe di Venezia, per la cena ufficiale che ha concluso la giornata di premiazione e di incontro artistico. La direzione di ArtExpò Gallery ringrazia per la collaborazione multimediale Antonio, e la gentile Rosanna per l’assistenza alla premiazione. Si ringraziano per l’ospitalità tutto lo staff e la direzione dell’Hotel Amadeus di Venezia. Le opere che seguono sono le vincitrici del Trofeo. Mariarosaria Belgiovine
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE
Versione completa in edizione cartacea o PDF su http://artshop.biancoscuro.it Per Info: artshop@biancoscuro.com
Rita Astolfi - Atena
Elvira Barcellona - Venezia
Marco Baruzzo Vita attiva e vita contemplativa
Adriano Bernini - America now
Loredana Boldini - Tra le braccia
Luisa Borin - La via dell’infinito
Eliora Bousquet - Adagio
Sergio Buiatti - Gelosia
Premio Biennale per le Arti Visive
Margherita Casadei Aspettando il nuovo anno
Leone dei Dogi a Venezia 2017
Emil Catali Pascar - Senza titolo
Tonino Dal Re - La smolecolazione
Ornella De Rosa - E l’oblio mi è dolce
T rofeo Leone dei Dogi _venezia_2017_ 82
Leone dei Dogi a Venezia biancoscuro 2017 Premio Biennale per le Arti Visive
dal 21 al 27 luglio 2017 Rio Terà Lista di Spagna, 227 Cannaregio - Venezia
Biennale per le Arti Visive - Venezia 2017
Trofeo Leone dei Dogi
Loretta Della Bartola - Volto
Gabriella Di Natale - Felicità
Dorka Dobus - Goddess Aiditi
Gyorgy Dobus - The misterious
Glenda Dollo - Malinconia
Sinikka Elfing - Strada a senso unico
Nadia Fabbrolati - Senza titolo
Gianfranco Facco - L’uomo del futuro
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE
Maria Farisè - Girasole
Elena Fontanesi - Baby chicco coffee
Giacomo Frigo - Solitudine
Francesca Ghidini - Donna, fiore di vita
Teodora Groza - Lo sguardo
Stefano Guadagnoli - Senza titolo
Jani Jan J - Sky dancer
Astrid Jacobs - Keep your balance
Roberto Leccese - Tra luce e tenebre
Angela Leopatri - Resilienza
Rosie De Bouard Composition sur fond jaune
Elio Lucente - Omaggio a Venezia
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Premio Biennale per le Arti Visive
Leone dei Dogi a Venezia 2017
Loredana Marinelli - Iris
A Masera - Earthquake #2
Mario Masoli - Canale veneziano
Lorenzo Meneghel - Senza titolo
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Leone dei Dogi a Venezia biancoscuro 2017 Premio Biennale per le Arti Visive
Biennale per le Arti Visive - Venezia 2017
Trofeo Leone dei Dogi
dal 21 al 27 luglio 2017 Rio Terà Lista di Spagna, 227 Cannaregio - Venezia
Andrea Mirabella - Senza titolo
Manuelita Mori - Geroglifici
Leyla Munteanu - Fragments of time
Andrea Musto - Stupore
Susanne Nagy - Visionaries
Rosae Novichenko - Golden gipsy
Roberto Parrini - Violenza Taurina
Alessandra Pasolini - Peonia
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE
Giuseppe Pasqualetto - Monsignor Fusaro
Francesco Passero - Riflessione
Paolo Pellegrino - La relatività del tempo
Roberta Pelone - My fair lady
Rudik Petrosyan - Light attraction
Valeria Piccari - Marinando
Patrick Pioppi - Mi guardo
Raul Pitis - Anima mascherata
Elena Pop - Ascolto nel colore
Delfina Porcu - Senza titolo
MIrella Proietti - Tramonto romano
Lorella Pubblici - Autunno
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Premio Biennale per le Arti Visive
Leone dei Dogi a Venezia 2017
Luca Puglia - 34,0
Marta H Reyes - Energia de vida 2
Guikni RIvera - Eterna luz
Mirko Roncelli - Forse...
T rofeo Leone dei Dogi _venezia_2017_ 84
Leone dei Dogi a Venezia biancoscuro 2017 Premio Biennale per le Arti Visive
dal 21 al 27 luglio 2017 Rio Terà Lista di Spagna, 227 Cannaregio - Venezia
Biennale per le Arti Visive - Venezia 2017
Trofeo Leone dei Dogi
Elena Roselli - Due
Thomas Russo - Medusa stanca
Caterina Saracino Il lato oscuro del Giappone
Domenico Savoldelli Evoluzione del tempo 2
Jose Soler Navarro - Rosa
Contesina Spatariu - Lady in red
Mihaela Stoian - Cigni sul lago
Ferdinando Stufano - L’ira di Poseidone
Daniela Tagliapietra - Cielo, mare, terra
Michela Valenti - Pensieri
Alexandra Van der Leeuw - Androgyn
Rita Vitaloni - Sapersi incontrare
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE
Versione completa in edizione cartacea o PDF su http://artshop.biancoscuro.it Il pubblico presente in sala a Venezia Per Info: artshop@biancoscuro.com
Finestra sul mondo, tecnica mista su tavola, anno 2014, 70x113 cm.
Giusy Farina - Isola di luce studio 2
GIANPIERO CASTIGLIONI gianpiero.castiglioni@email.it gcastiglioni.altervista.org
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è un borgo vicino a Viterbo chiamato Bomarzo, alle falde del monte Cimino, caratterizzato dal cinquecentesco Palazzo Orsini, opera del Vignola, che conserva l’omonimo Parco. Questo complesso chiamato dal suo ideatore (il principe Pier Francesco Orsini, detto Vicino Orsini) “Villa delle Meraviglie”, è un percorso iniziatico artistico. Questo “Sacro Bosco” nasce intorno al 1552, la realizzazione delle opere scultoree recentemente è attribuita anche allo scultore e architetto fiorentino Simone Moschino, precedentemente all’architetto e antiquario Pirro Ligorio (allievo di Michelangelo), mentre altri, in particolare per il Tempio, citano il nome di Jacopo Barozzi detto “il Vignola”. La tesi però più interessante era quella dell’intellettuale Enrico Guidoni che ne attribuisce la paternità a Michelangelo. La matrice alchemica rinascimentale è molto forte all’interno del percorso, questa tendenza sfociò nella radice fantastica del manierismo e nella Teosofia, dando vita alle contemporanee arti e scienze di oggi. A differenza di cosa si afferma generalmente, non è una finzione scenica, anche se l’inganno di interpretazione è molto forte, ci vuole molta conoscenza della mitologia e del passato per giungere ad una interpretazione plausibile; in molti hanno tentato di spiegarne il percorso simbolico, ma esso mantiene il suo ramificato mistero e l’intenzione originaria del Principe resta oscura all’inconsapevole. Le scritture simboliche che accompagnano la visita,
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“Tu ch’entri qua con mente parte a parte et dimmi poi se tante meraviglie sien fatte per inganno o pur per arte” ...
Per inganno o per Arte?
Il “Sacro Bosco” di Bomarzo
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giocano sui doppi sensi delle parole, le stesse sculture confondono il visitatore: la scultura della dea madre con le gambe serpentiformi ne è il simbolo più assoluto. Il Manierismo vive un’epoca di stravaganze e licenziosità tipiche dell’arte libera da imposizioni accademiche, politiche e religiose, più vicina all’arte fiamminga e tedesca di quel periodo, ben accettata a Venezia, città con un’apertura mentale legata alle grandi esplorazioni marittime del nuovo mondo. Periodo culturale al margine dell’arte classica d’imposizione di quel periodo, denigrato e poco valutato, in realtà è la prima apertura verso l’arte del 900 e dell’attuale contemporaneità. L’Arcimboldi con le sue Opere a doppio senso è un esempio di Capriccio Manieristico, poco apprezzato, come fu per il giardino di Bomarzo. Alla morte del principe, avvenuta nel 1585, il parco fu abbandonato, finché negli anni 30 del ‘900 artisti e intellettuali scoprirono il sacro bosco e ne restarono influenzati. Nel ‘38 Salvatore Dalì, artista Surrealista del 900, è uno dei primi visitatori, ma sarà soltanto nella seconda metà del novecento che Giancarlo e Tina Severi Bettini, oggi sepolti nel tempietto interno al parco (forse sepolcro anche di Giulia Farnese, moglie del principe Orsini), decisero di restaurarlo. Dopo il restauro, alcune grandi statue e sculture in peperino, non furono più collocate nella loro posizione originaria, logicamente questo spostamento penalizza l’intenzione del suo inventore, anche se per logica di “Spirale” di conoscenza è possibile intuirne la giusta sequenza. Tornando a Michelangelo, l’intuizione di E.Guidoni credo sia tangibile, anche se lui cita una paternità alla realizzazione legata ad una “tavola”, mentre personalmente ne sottolineo un’altra: esiste un dipinto che si crede di Michelangelo, che appartiene oggi al Texano Kimbell Art Museum di Fort Worth: “Il tormento di Sant’Antonio”. Questa Tavola è un olio e tempera su legno di 47x33 cm, attribuita a Michelangelo, riemerso sul mercato in un’asta di Sotheby’s a Londra. Nel catalogo dell’asta era stato classificato come “Bottega di Domenico Ghirlandaio” (in cui il giovane Michelangelo aveva fatto PHOTO BY ADELE ARATI
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l’apprendistato), Il dipinto raffigura il santo a mezz’aria portato da demoni dal corpo di pesce, e uno di questi demoni e molto simile alla statua del drago che lotta nel parco di Bomarzo. Se fosse così, il quadro del Kimbell Museum diventerebbe il primo dipinto di Michelangelo (datato tra 1487 e 1488), e ne confermerebbe un’evidente influenza nella realizzazione del parco. Ma ancora più interessante è la costruzione ottagonale e spiraliforme della sua geometria in cui si intravede l’influenza dell’incisore Martin Schongauer e della spirale di Archimede (200 a.c.) la cui distanza tra una spira e l’altra rimane costante, tipico in natura nelle tele di ragno, nella forma di alcune galassie e nella costruzione del Parco. Ma è proprio qui, che le scienze potranno trovare una risposta a una teoria del “tutto”. Merita un piccolo cenno la “Piramide di Bomarzo”: alcuni studiosi fanno risalire quest’opera al periodo etrusco, ma l’arte di scolpire grandi pietre era propria delle civiltà preistoriche. Nell’area Mediterranea e limitrofe si sono succeduti nel tempo etnie derivanti da un’antica civiltà, popoli dalla straordinaria statura che ricavavano le abitazioni, i sepolcri e templi dalla nuda roccia, ideatori di grandi mura poligonali, grandi navigatori e praticanti del culto della “Dea madre”. Dea Madre: questo accomuna tutte le grande civiltà dell’area Mediterranea ed Europea. Quella Dea Serpentiforme che a Bomarzo è Protagonista del Parco, che ha dato vita a tutta la Mitologia mondiale. Nel Giardino la Dea Madre è visibile nelle grandi statue in tutta la sua immensa simbologia, partendo dal Serpente cosmico che mordendosi la coda diventa un drago in perenne lotta per la ritrovata verità delle Origini; o una gigantesca testa, ventre cavernicolo, tipico di antiche strutture preistoriche di cui abbiamo un mirabile esempio alla necropoli di Montessu in Sardegna. Le grandi Dee serpentiformi, esistono dai tempi preistorici (hanno più di 55.000 anni), hanno funzione spirituale e sono generatrici del ciclo della vita, della fenomenologia del parto e dell’equilibrio duale, della compensazione del “tutto”. C’è PHOTO BY ADELE ARATI
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anche da dire che il simbolo del “tutto” era la Spirale: quel serpente che avvolgendosi diventava un fiore a più petali, quello che muta la sua pelle come un bruco e diventa “farfalla”, mettendo le ali spicca il volo “nuotando”. Fiore e pesce serpente sono emblemi che ritroviamo nello stemma della famiglia Orsini. Simbologia buona e positiva. Dovremmo fare un tuffo nel passato dell’arte, passando anche dalle scienze accademiche, per comprendere questo meraviglioso “Parco Sacro delle Meraviglie”. In sintesi è un grande disegno ideologico sopravvissuto alla controriforma e al razionalismo, compito che solo l’arte poteva trasportare oggi a noi, e una volta codificato restituirà un antico sapere seppellito, che solo la Storia dell’arte ha potuto conservare e restituire a questa perduta umanità di oggi. Ne consiglio una visita in autunno, la mancanza della rigogliosa vegetazione estiva permette una perfetta visione delle Opere. Resta comunque bellissimo in ogni stagione, non fatevi ingannare dall’attuale collocazione come Parco Tematico, resta un gioiello di storia della cultura artistica: non chiamatelo più “Parco dei Mostri”. Vi invito ad approfondire le tematiche citate in questo articolo, inoltre un ultimo invito a seguirmi in futuro, attraverso la Storia dell’arte, della scienza, riscriveremo la Storia delle Origini sino ai giorni nostri. Cercami su google scrivendo “adele arati”. Adele Arati
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Frans Bleiji I codici della pittura
Granny’s - olio su tela, anno 2014, 80x60 cm.
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pesso, si ha l’occasione di ascoltare o di leggere che l’elemento determinante per dare vita all’opera d’arte, sia non solo la bravura tecnica o l’ingegno, ma sopratutto l’ispirazione. Ma per far si che il tutto si possa comprendere lo si deve vedere visivamente, ammirando delle vere e proprie opere d’arte, in
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particolare, la pittura di Frans Bleiji. Rievocatore e ricercatore, Bleiji, artista olandese, con il suo carattere determinato e con la sua voglia di andare controcorrente, riesce come pochi ad avere le idee chiare su ciò che ha sempre voluto, o ciò che non ha voluto, come concludere gli studi alla Royal Academy of Art. Infatti, quando le lezioni di pittura
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Black and blue- olio su tela, anno 2015, 50x70 cm.
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hanno iniziato a prendere una piega più astratta, che lo avrebbe portato fuori strada rispetto alle sue idee, con grande spirito di intraprendenza, iniziò a studiare come autodidatta. La sua pittura, denominata “da cavalletto”, riprende dei canoni artistici ben precisi, e si incanala in un discorso fatto di significati simbolici, ma non solo, anche di puri e visibili riferimenti ad un noto artista, suo connazionale, Piet Mondrian, da cui trae sfacciatamente, non solo la sua impronta pittorica, ripristinandola all’interno delle sue opere per omaggiarla, ma anche la sua idea di pittura, cioè quella di raggiungere un grado armonico alto, attraverso i rapporti che si instaurano tra linee, colori e superfici. Quest’idea, forte e ambiziosa, viene espressa e riassunta, in opere come “Noddy”, del 2017, “Granny’s” e “Free fall”
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del 2014, ma soprattutto in “Black and blue” del 2015, portando così alla luce i codici di una pittura da studio, vista e realizzata attraverso un realismo sempre nuovo e di certo più efficace. Come ogni pittore, anche Bleiji, ininterrottamente, vuole sconfinare e superare la bidimensionalità della tela, cercando di cogliere ed afferrare la terza dimensione. A questo punto il quadro, un trompe-l’oeil, non è più soltanto un’opera da ammirare fine a se stessa, ma diventa una porta temporale tattile, con una propria consistenza, in cui viene abolita la necessità di un interlocutore. L’opera comunica da sè, in un dialogo espresso attraverso le forme e i colori, in una rappresentazione che genera l’illusione del reale, e che inevitabilmente, inganna l’occhio che osserva, portandolo su di una nuova ed effica-
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ce lettura dell’opera. Questo grado di intuizione, prende delle sembianze alchemiche e magiche che lui stesso ricerca attraverso la testimonianza dell’arte, e amplia così l’aura di mistero che circonda la sua stessa professione, quella dell’artista. Ed è proprio il codice della pittura di Frans Bleiji, un diario singolare, evidente in “Black and blue”, in cui troviamo oggetti dalla medesima forma che riconducono ai temi della natura morta di Giorgio Morandi, attraversati da un accenno di verbo visivo, all’interno di uno spazio bianco immobile, marcato da una lieve ombra sulla parete. La bellezza della pittura di Bleiji, raffinata e tecnicamente definita da maestro, porta con sè un’idea che, stimolata dalla fantasia, genera un connubio forte con l’esperienza, svelando dei codici antichi, ma allo stesso tempo contemporanei, che riconducono al valore stesso della pittura, quella vera. Mario Gambatesa
A destra: Noddy olio su tela, anno 2017, 80x60 cm. Sotto: Free fall olio su tela,anno 2014, 60x60 cm.
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rans Bleiji, born 6-11-1950 in Leiden. He made his first steps in art in 1984 at the Volksuniversity in Vlaardingen, his teacher noticed the progress he made in a short time and gave him the advice to start a education at the Academy. So he did in 1986 at the Royal Academy of Art in The Hague. In the second year he finished it because the lessons became to abstract and such won’t fit at his way of working, so he was going his own way and became a self-thaught artist. A note about his work (trompe-l’oeil). Have objects been stuck on or pinned to the canvas. It certainly seems like it; you bend over and involuntary want to feel with your fingers whether the push pin has or has not actually been inserted into the canvas. It hasn’t. One of many notables reactions to Frans Bleiji’s work, referring to the use of trompe-l’oeil. While using the techniques of chiaroscuro and especially trompe-l’oeil, Frans succeeds in breathtakingly capturing the essence of the subject and the underlyig thoughts. But he is not a artist who likes to tie himself down to one particular way of working although his approach should always contain a aspect of realism. Whatever course he chooses to pursue, realism will always be part of the new route. For example, his recent work is a fusion of “work after Mondriaan” and realism in a series of work he would like to call “hand in hand”. And no matter what he produces, the same things always seems to come together in his work because of the fact- and this is certainly worth mentioning here- that Frans is always searching for the third dimension on the flat surface, which why he was given the nickname “the shadow artist” in a newspaper article. Frans is a selfthaught artist who, after studying at the Royal Academy of Art for more than a year, decided to teach himself everything he needed to know as he felt that the route followed at the academy was not his. Work in private possession in; Netherland, Belgium, France, England, America, Ireland, Curacao and Switzerland. “With the French term trompe l’oeil (trick to the eye) is a pain-
ting indicated that was created with the intention of a moment the vieuwer into believing that he faced a truly object state instead of a two dimensional representation there of. A trompe l’oeil don’t want any corpses of whatever no display, but brought back to two dimensies a literal piece of everyday reality. A trompe l’oeil should therefore to be three dimensional. The light, and the shade of reality, not larger, not smaller, scale one on one. That is what I aim as an artist, achieving, the third dimension on the flat surface. And in vieuw of the many, variable responses to the work, I think I can say that with certainty there, for that matter, have passed. If youre in a newspaper article the “nickname” the shadow sorcerer gives with it then it should work so most certainty capture the imagination. So I can truly say that the objective, to put the vieuwer on the wrong leg, with verve is succesfull.”
INFO info@fransbleiji.nl www.fransbleiji.nl
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Manss Aval Una genesi elettrizzante nel vortice della composizione
Q Subliminal olio su tela, 40x40 cm.
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uante impressioni può ricevere e registrare contemporaneamente, nella propria coscienza, il connubio tra Arte e Filosofia del perché, filtrando la visualizzazione meta-onirica del sogno subconscio? Una forma esplosiva cinetica, nel suo intrecciarsi convulso di geometrie astratte di forme-colore. Manss ha compreso la vita stessa, afferrata nelle forme che la vita cerca nel sua infinita successione. Tutta l’arte dell’Artista di San Diego (USA) è la natura intrinseca del suo pensiero in cammino. Manss si “brucia” tutto, quale tintorettesca elettricità irriquieta, avrebbe incantato gli echi di altre musiche da lui amate, e fatte subito sue, ri-amalgamate. come se ad ogni sua tela, pur personalissima, egli chiedesse ogni volta, di accendere la miccia del suo
immaginario. Ci sono fantastiche immagini nel suo percorso, in monitorate sequenze sinuose di espressionismo astratto. Sequenze rapidissime, frequenze armoniche in corsa, percepibili solo dall’immaginario suo soggettivo. Vibranti pulsioni cromatiche fluttuanti segnali di strumentali astrazioni in una danza dinamica su traiettorie di vortici compositivi realistici. Altro non sono se non il prologo di una crescita embrionale, un moltiplicarsi di sonorità coloriste. Un microcosmo di linee in azione per un treno d’onde sfocianti nell’atavico perpetuare del movimento vibrazionale che, nella loro surreale visionarietà, si allagano e si dilatano nella risoluzione di forme astratte filmate sulla pellicola dell’anima, vitalizzando sensazioni sensoriali. Passioni poetiche del ritmo vitale in affioramento di emulsioni inconsce del desiderio, in forme-pensiero psicoemotive, cui il critico, per indotto emotivo, riflette come un diapason in accordo corale davanti a ogni tela eruttante vibrazioni infinitesimali del segnale ondulatorio in oscillazione, liberato dalla vibrazione-colore. Un’azione di visione dinamica dell’energia, come un treno d’onde, attraverso la vita celata del simbolo criptico, quale mistero della vita e della forma. Una frenante implosione contenibile, grazie al supporto simbolista dell’anima soggettiva dell’autore. Un’inesausta energia transfert si diparte all’infuocata polimera gioia di questa appagante traduzione del linguaggio, riportata per ogni tela, in aspetti differenti, caleidoscopica, lapillica esplosione di contenute morfologie coloriste, nella mobilissima astrazione di sfavillante, contenuta dissoluzione analitica del ritmo, promosso a puntillismo e divisionismo cézanniano, in accordo alla genesi compositiva. Di queste mai rassegnate ritagliate partiture, sedotte a liricità sequenziale della gamma tonale dei colori, si muove un microcosmo che ci pare ogni
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volta osservato, appena affiorato in luce nativa. Sembra perfino che l’avventuroso Manss abbia il dubbioso fare del ricercatore sperimentatore (come si sarebbe espresso un Carlo Giulio Argan, critico, o un Debuffet, o un Parmeggiani Tancredi) e, all’evidenza pure noi concordiamo di essere catturati da un rabdomante radiologo: squilli annuncianti l’ingresso alla realtà interiore soggettiva, con liberazione ritmiche e metamorfiche espressive di astrazione simbolista galoppante di un Proteo delle forme primitive embrionali, quasi spettrali composizioni, svuotate per lasciare posto a reattivi indicatori delle forme colore che abitano in lui. Una esultante rivelazione di una quarta dimensione, quale trasfigurazione della coscienza sensibile ricettiva, gravida di inedite sensazioni visionarie del sogno metafisico, rapinoso affastellato di simboli cangianti ad ogni stato d’animo di Manss Aval. Un viaggio labirintico nel flessuoso viaggio del colore, fulmineo contatto di altri mille stimoli cangianti che vengono dalla sua curiosità musicale. Trasognato di vitalità che non gli dà tregua alle risultanze esperientistiche, Manss si propone in opere che lo fanno accostare nei vari momenti del suo processo risonatore di un intimismo luminiscente che fa pensare a un Debuffet dematerializzato in rivoli di colore e di rinnovamento in progress. Tutta Arte e fantasia? Tutta l’arte del suo mondo intrinseco di irriquieta elettricità riconducibile al dualismo oggettivante l’attrazione delle influenze. È grazie a questi transfert reattivi che l’artista ha potuto proiettare il se stesso “essere umano”, nel proprio microcosmo, al centro d’impulso quale ricettore di un ermetismo fisico, secondo la proposta di un’ottica fisica alla Leibnitiz, esercitando la sua influenza nel caso dell’incredibile incontro visionario: l’orbita del discepolo dipende dalla forza interiore del maestro. Forza reattiva, liberatoria. Tutto si muove, tutto corre per un tutto volgere rapido tra realtà e inconscio. L’enigma é sempre dentro di noi! Alfredo Pasolino
Divisible olio su tela, 40x40 cm. Origin of order olio su tela, 40x40 cm.
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Luigi Mapelli (MAPO) Arte interdisciplinare INFO www.artemape.com info@artemape.com
Sotto:Fior di Prepotenza olio su tela, 60x80 cm. Nella pagina seguente, in basso: Miseria e Nobiltà olio su tela, 60x80 cm.
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apo è pittore di pensieri e di improbabili accadimenti, un poeta dell’attesa, che disegna il silenzio inventando orizzonti metafisici. Le sue visioni
provengono dalla cultura del Novecento, e non solo dai maestri del Surrealismo, ma anche dalla pittura dell’assenza, come quella di Giorgio De Chirico; i suoi scenari di figure e oggetti così ben delineati, enunciano l’affermazione che la vita non è altro che un sogno intermittente, illusione, forse menzogna e comunque mistero non decodificabile. Interrogandosi, egli agisce con una manipolazione di figure e oggetti immobilizzati in un contesto di elementi concettualmente spiazzanti. La sua tavolozza è solare e fluida, amando le stesse tonalità di De Chirico, o di Scipione, mentre la sua espressività ha la dote non scontata di una notevole pulizia formale. Il silenzio che avvolge queste preziose composizioni potrebbe anche apparire come l’intenzione rappresentativa di una razionalità che preordina gli accostamenti figurali secondo gli schemi e i percorsi dei suoi predecessori del Surrealismo; ma la luminosità e la fantasmagoria delle sue stesure e le prospettive profonde rivelano l’irruzione di un fantasticare ancora più complesso e problematico, che si nutre anche di emozioni, di impressioni soggettive e, probabilmente, della materia dei suoi stessi sogni. Mentre definisce i confini tra una probabile verità e l’enigma esistenziale, egli lascia intravvedere lo scandaglio della sua coscienza, e forse anche la traccia di eventi connessi alla sua esperienza di vita. Ognuna di queste apparizioni può quindi definirsi un atomo di memoria, che si è fissato in una pittura intelligente e in un impaginato allusivo denso di simboli e di avvertimenti etici. Paolo Levi
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La mia pittura è un compendio delle discipline praticate in passato.
Trasgressione olio su tela, 60x80 cm.
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Luigi Mapelli (MAPO)
La Cattiveria olio su tela, 60x80 cm.
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Caroggi Colore e spontaneità in un’unica pennellata
L’arte come strumento L’arte come strumento crescere nella ricerca perpercrescere nella ricerca dell’Assoluto dell’Assoluto
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Donna con foulard (autoritratto) acrilico su tela, anno 2017, 40x60 cm.
rtista di immenso sentire, concepisce l’Arte con acuta solenne ispirazione, intesa come cultura spirituale e umana. Nella sua Arte esprime un intrinseco desiderio: far conoscere la sua amata Isola e, l’essenza spirituale dei credenti nel Divi no Amore; sentimenti che cambiano gli animi umani. I suoi colori esprimono chiaramente una realtà profondamente sentita, le sue tele rappresentano una semantica realistica. La frequenza dei richiami for-
mali, nei suoi ritratti oltre che nei paesaggi, come nelle nature morte, confermano la ricerca di un naturalismo che convince per i colori, e le forme che raccontano la purezza dell’anima artistica che vive in lei. Colore e spontaneità si riscontrano in ogni sua pennellata: la natura esprime ogni bellezza, i volti ricchi di sentimenti genuini, il Cosmo che permette di conoscere verità altrimenti occulte, lasciano negli occhi e nel cuore gioie dismesse eppure tanto amate. Rina Farigu Mancosu
L’autostoppista - acrilico su tela, anno 2017,60x80 cm.
La ballerina - acrilico su tela, anno 2017,60x80 cm.
INFO caroggi@hotmail.it www.caroggi.com
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La pianista - acrilico su tela, 2016, 80x60 cm.
“L’arte è la dellospirito” spirito” “L’arte è lafiligrana filigrana dello
Cestino di frutta mista - acrilico su tela, 2015, 50x50 cm.
Marina Piccola – Poetto di Cagliari - tecnica mista, anno 2015, 50x40 cm.
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Alièn Rodà Vita in cartone
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L’adesivo è adesione alla vita, si confonde ma brilla sul cartone, letto di uomini e simboli esiliati ma vivi come coscienze e principio di dimenticanze e ricordi ancestrali, sconfitte e vittorie ideali, che si imprimono in ciò che siamo e ciò che non vogliamo.
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lièn Rodà, al secolo Angelo Rodà, è poeta, narratore, pittore e disegnatore. Nato a Dielsdorf, in Svizzera, a metà degli anni ‘70, attualmente vive e crea in Italia, a Bova Marina. Membro Honoris Causa del C.D.A.P. (Centro Divulgazione Arte e Poesia), tra i vari riconoscimenti ottenuti possiamo annoverare il Premio Speciale S. Dome-
Angelo Rodà
nichino, il Premio Hemingway e la Menzione d’Onore Premio Poetico Musicale di Basilea. La sua creatività ben si esprime con la poesia, tante sono infatti le pubblicazioni in tal senso, ma una nota particolare è dovuta all’arte visiva. Nel 2013 quattro delle sue opere pittoriche sono state presentate all’interno della trasmissione televisiva “Lab Orler”, riscuotendo un buon succesl so di pubblico. s
Dall’alto verso il basso: Metamorfosi scotch su cartone, anno 2017, 100x100 cm. Vita in Cartone scotch su cartone, anno 2017, 100x100 cm. Fragile... Solitudine angeloroda27@gmail.com
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scotch su cartone, anno 2017, 100x100 cm.
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Carloluigi Colombo Surrealmente esoterico
carlo.luigicolombo@yahoo.it http://colombograndchiren.wixsite.com/colomboartist
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arloluigi Colombo nasce a Faenza nel 1981, pittore, scultore e ceramista, inizia la sua attività artistica nel 1999 totalmente da autodidatta, infatti non ha mai frequentato alcuna scuola o accademia d’arte. Dopo un primo periodo di formazione (1999 – 2002), segue il periodo denominato “onirico” (2002 – 2011) che sarà niente altro che il preludio all’attuale periodo
“Esorinista” (dal 2012 ad oggi). Il termine Esorinismo è stato coniato dallo stesso artista nell’anno 2013, indicando il suo personale surrealismo di natura esoterica, o per meglio dire ermetica, dove tramite originali geroglifici, vuole pervenire alla contemplazione e comprensione della verità nascosta nella realtà universale sensibile e intelligibile. Ha esposto in numerose mostre, spesso con accoglienza calorosa per l’oril ginalità e la bellezza dell’opere. s Sopra: Donna famosa spiata dai paparazzi sulla spiaggia di Long Beach tecnica mista su tela, anno 2017, 50x70 cm. A sinistra: Ritratto di un tavolo – le avventure di… tecnica mista su tela, anno 2017, 80x90 cm. Sotto: Orgoglio, gola, lussuria tecnica mista su tela, anno 2017, 80x90 cm.
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Romeo Manzoni L’arte per interpretare ciò che ci circonda
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iglio di Enrico Manzoni, noto artista del bianco e nero degli anni ‘40/‘50, Romeo Manzoni nasce a Sorengo alla fine degli anni ‘30. Trascorre l’infanzia ad Arogno, suo paese di origine e frequenta le scuole dell’obbligo in questo ridents villaggio del Mendrisiotto. Da adolescente si trasferisce con la famiglia a Lugano dove entra alla Scuola dei pittori e lavora in seguito per un biennio presso lo studio di architettura Orfeo Amadò. Dal 1958 al 1962 studia all’Accademia di Belle Arti di Brera
romeo.manzoni@bluewin.ch
con Achille Funi, Gianfilippo Usellini e Guido Ballo. Viene in seguito nominato presso le Scuole maggiori del Luganese quale docente di disegno, insegna successivamente Educazione Artistica nei Ginnasi cantonali ed Educazione Visiva nelle Scuole medie del Sottoceneri. Da giovane frequenta gli studi dei pittori Filippo Boldini, Costante Borsari, Carlo Coffi e Aldo Patocchi traendone preziosi insegnamenti. Padre di due figli, grande appassionato della natura, dal 1971 l abita con la famiglia a Magliaso. s
“Vorrei essere libero come un moscone, come un uomo appena nato che ha di fronte solo la natura e vola nello spazio infinito, e si posa su una vecchia panchina per bere la rugiada del mattino, una panchina che è un surrogato di consolazione e memoria di attese angosciose.” Romeo Manzoni
Olimpo - Europa fotopittura su vetro acrilico, anno 2017, 40x40 cm.
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Diamante blu fotopittura su vetro acrilico, anno 2017, 40x40 cm.
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Margaretha Gubernale Sensazioni mistiche
INFO www.margarethagubernale.org
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he most of mystic pictures of Margaretha Gubernale are painted in oil on canvas. The source of her inspirations are the nature and philosophy and anthroposophy.She works nearly 30 years as an international artist. She was born in l Switzerland and lives in Switzerland and Italy. s
Sopra: Yin e Yang - olio su tela, anno 2017, 100x100 cm. Qui sotto: Building Material - olio su tela, anno 2017, 60x60 cm.
1983 Castel of Elector, Mainz, Germany 1984 Kunstkabinett Baden-Baden, Deutschland 1985 Center Rodino, Napoli, Italien 1986 Chuck Levitan Gallery, New York, USA 1988 Biennale Quebec, Kanada 1992 Galerie du Relais, Horgen CH; Galerie du Relais, Horgen, Switzerland 1993 Montserrat Gallery, New York, Broadway/Soho, USA 2008 Olympic Fine Arts 2008, Beijing, China 2009 Akzenta Graz, Austria 2010 OFA Museum Sarajevo and City Hall of Banja Luka, Bosnia-Herzegowina, Croatia; Museum Kiev, International Exhibition UKRAINIAN ART WEEK, Russia 2011 St.Petersburg's ArtWeek, Russia; Moscow ArtWeek, Russia; AGORA Gallery, New York, USA 2012 UK-flags with OFAA under Unesco, Beireut, Libanon; Broadway Gallery, New York, USA; Museo Civico, Palermo, Italy; Suisse Arte, Basel, Switzerland; Forum Zugerland, Switzerland 2013 Affordable ARTE FIERA, Milan, Italy; Galleria LO SPAZIO MUSEALE Sabrina Falzone Italy; Museo Civico, Palermo, Italy 2014 1°Biennale, Verona, Italy; GZgaleriazero, Berlin, Germany; Artexpo, Pier 94, New York; GZgaleriazero, Basel, Switzerland; Tour Eiffel, Salle Gustave Eiffel,Grande Exposition Internationale, Paris France 2015 Biennale Palermo Expo, Loggiata San Bartolomeo e Palazzo Sant Elia, Palermo, Italy; HanseArt Lübeck, Musik- und Kongresshalle, Lübeck, Germany; Bienal de Arte Barcelona, MEAM, Spain; Piazza del Popolo, Sale del Bramante, Roma, Italy; Pro Biennale Venezia, in concomitanze con la 56. Biennale di Venezia, Venice, Italy; GZgaleriazero Basel, Switzerland; Milano Art Gallery, with Amanda Lear, Venice, Italy; Maestri d’Arte, Galleria del Centro d’Arte San Vidal, Venice, Italy; Biennale Milano, patronato Expo, Spazio Tadini, Milan, Italy; Biennale Milano, Milano Art Gallery, Milan, Italy; Passagi di Luce, Palazzo Zenobio, Venice, Italy; Contemporary Paradise, Villa Castelnuovo, Palermo, Italy; Artista per l’Unicef, Politeama, Palermo Italy; Dundas Street Gallery, Edinburgh, Scottland; Exhibition Michelangelo International Prize, Jubilee, Palazzo Cardinal Cesi, Roma, Italy; Exhibition Premio Internazionale, città di Noto patrimonio dell’UNESCO, Noto, Italy; International Art Exhibition, Miami meets Biennale Milano, Hotel Victor, Miami USA 2016 Pro Biennale con Prof. Vittorio Sgarbi, Venice, Italy; Triennale Verona, Verona, Italy; Spoleto Arte a cura del Prof. Vittorio Sgarbi, Palazzo Leti Sansi, Spoleto, Italy; Esposizione Cristiano De André, Palazzo Leti Sansi, Spoleto Arte, Milan Italy; London Calling, The Crypt Gallery, London, United Kingdom; Milano Art Gallery, Mostra Personale, Bassano del Grappa, Italy; MILAN ART GALLERY, first price competition MARGHERITA HACK, single exposition, Milan Italy; Video Esposition, Gran Prix Louvre, Paris, France; Venezia in Art, Casanova Award, Venice, Italy; Palaexpo, Verona, Shakespeare Award, Verona, Italy 2017 Artbox Projects, Miami, Videoscreen, Miami USA; International Award Galileo Galilei, EA, Italy; Ausstellung Art Group Zug, Musikhaus Unterägeri, Switzerland; Biennale d’Arte Peschiera del Garda, Italy; Artbox Projects Basel 1.0, Euro-Airport Basel, Switzerland; Videoshow Energia Creativa-Tra Astrazone e Figurazione, Palazzo Albrizzi, Venice, Italy; International Art Fair of Malaga, Spain Other expositions in Chine,Europa, Russia, USA
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Fire of God - olio su tela, anno 2016, 100x80 cm.
L
e immagini mistiche di Margaretha Gubernale, dipinte ad olio su tela, sono il frutto di un’ispirazione tratta da natura, filosofia e antroposofia. Nata in Svizzera, oggi si divide tra la Svizzera e l’Italia, lavora quasi 30 anni come artista l internazionale. s
English info
EXPOSITIONS
biancoscuro
Lillo Magro Ricordi nostalgici su carta
A
Il mio carrubo - pastello su carta, anno 2015, 50x40 cm.
mante delle forme e del colore, Lillo Magro frequenta l’Istituto d’Arte e già nel 1981 tiene la sua prima personale, nel 1982 consegue la maturità d’arte applicata, e subito dopo si trasferisce a Firenze per frequentare l’Accademia. Diverse sono le mostre in Toscana dove rimane per molti anni, ma la sua terra lo richiama; torna dunque in Sicilia.Espone in diverse collettive e personali tra la Sicilia e la Calabria riscuotendo consensi di pubblico e critica. Per molti anni studia il vetro, materia che lo affascina, cercando di farlo sempre più suo, ne espone le prime opere a Paola e intuisce che la nuova materia ha qualcosa in più per esprimersi. Continua dunque lo studio del vetro, approfondendolo sempre di più, ed espone a Palermo, in una collettiva a Taormina, a Roma ed altro ancora. Oggi vive in Germania, ed in questo periodo è affascinato dai pastelli. Dedica molto tempo per captare la natura vivendo di ricordi della sua terra, cercando costantemente quella leggera linea che divide il cielo dall´orizzonte, i contrasti di luce ed ombre, dove l´ombra
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Le colline di gesso - pastello su carta, anno 2017, 70x50 cm.
INFO calogero_arte@tiscali.it www.lillomagro.de
diventa luce della luce, cercando di vedere quelli che altri non vedono, cogliendo particolari minuziosi, recuperando la poesia delle cose e vedendo e rivedendo, nei ricordi, la bellezza della luce rarefatta. I colori diventano distese di azzurri e gialli tagliati da colpi di ombre che riescono a fare vibrare l’anima. Ha scritto della sua l Arte anche il critico Vittorio Sgarbi. s
biancoscuro a nd ne CO O se iZi ed
expoarte
moderna contemporanea
Montichiari expoartemontichiari.it
23/24.09.2017 VenerdĂŹ 22 settembre 2017 0re 18.00 Vernissage sabato 23 settembre 2017 0re 10.00 - 20.00 domenica 24 settembre 2017 0re 10.00 - 20.00 Via Brescia 129 | 25018 Montichiari (Bs) Segreteria Organizzativa: Dea Servizi Tel. 0382 483430 - Cell. 320 0190275 - deaservizifiere@gmail.com www.deaservizi.it
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biancoscuro ner Media Part artmagazine.biancoscuro.it
16a edizione
Artisti e Associazioni Culturali in Fiera
16.17.18 marzo 2018 Da 16 anni la manifestazione per gli Artisti dove l’Arte è Accessibile a tutti! www.verniceartfair.it Organizzazione Via Punta di Ferro, 2 - 47122 Forlì - tel. 0543 798466 - 777420 francesca@romagnafiere.it - cell. 346 5050521
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Gabriella Pimpinicchio
Composizione macchine e figure olio su tela, 50x70 cm.
Gabriella Pimpinicchio, stilista e pittrice, crea a Milano dal 1985 gabri.pi@libero.it
biancoscuro
Brescia Photo Festival 2017 Grandi mostre fotografiche fino al 3 settembre
A
marzo si è tenuta l’unaugurazione del Brescia Photo Festival, una nuova edizione con l’ambizione di porsi come evento annuale di livello internazionale dedicato alla fotografia, che ci ha portato grandi eventi fotografici aperti sino a settembre. Il Festival è promosso e organizzato da Fondazione Brescia Musei e dal MaCof-Centro della fotografia italian, con il sostegno di Comune di Brescia, Mo.Ca e della Fondazione ASM, con il patrocinio della Camera di Commercio e del Consolato Generale USA a Milano (per le mostre
Magnum e McCurry) e la collaborazione di Silvana Editoriale e LABA. Massimo Minini, presidente di Fondazione Brescia Musei, lo racconta così:“Si tratta di un progetto inclusivo, che vuole coinvolgere tutte le realtà cittadine. Mostre, workshop con i grandi fotografi, incontri e dibattiti si sono svolti nella prima quindicina di marzo, mentre le esposizioni maggiori si protrarranno fino alla fine dell’estate”. Gli eventi si svolgono in due sedi principali: il Museo di Santa Giulia ed il Mo.Ca, dove saranno radunate le principali esposizioni. “People” è il tema di questa prima edizione, permetterà un focus sulla
rappresentazione della comunità umana in ogni sua forma e in un momento di particolare complessità come quello che stiamo vivendo. Dato il tema, un grande spazio è dedicato al fotogiornalismo, ai reportage. Ma a connotare l’edizione 2017 è anche la concomitanza con un anniversario di rilievo nella storia della fotografia: i 70 anni della agenzia internazionale di fotogiornalismo Magnum Photo, che vede al suo interno alcuni tra i più grandi fotografi del mondo. Tre le mostre celebrative (“Magnum First”, “Magnum-La première fois” e “Brescia Photos”, reportage sul territorio bresciano
Alex Webb - Gouyave, Grenada, 1979 © Alex Webb/Magnum Photos
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biancoscuro
realizzati da Gruyaert, Majoli e Steele-Perkins) oltre che incontri, proiezioni ed eventi. Al Ma.Cof (Centro Italiano di Fotografia), sotto la cura di Gianni Berengo Gardin, è aperta la mostra “I cinesi nel 1959”, l’antologia mai realizzata sul lavoro di Caio Mario Garrubba, un maestro del fotogiornalismo italiano ed internazionale. Inoltre è presente una grande esposizione su Uliano Lucas, sicuramente uno dei testimoni più attenti degli ultimi 50 anni della storia della fotografia. Brescia è sempre più città d’arte e cultura grazie ad importanti investimenti per la valorizzazione del suo patrimonio museale, con un Festival Fotografico d’eccellenza si apre anche alla contemporaneità, allargando ulteriormente l’orizzonte degli estimatori di Brescia.
Sopra: Alex Webb - Premiere fois - Erich Lessing: German Border Patrol at maneuvers, Coburg Germany, 1953 copy © Erich Lessing / Magnum Photos
BIANCOSCURO
Flavio Ennante
RIVISTA d’ARTE
BRESCIA PHOTO FESTIVAL People
Versione completa in edizione cartacea o PDF su http://artshop.biancoscuro.it 07 marzo – 03 settembre 2017 Per Info: artshop@biancoscuro.com Museo di Santa Giulia, Brescia Mo.Ca, Brescia
INFO T. +39 030 2400640 bresciaphotofestival@bresciamusei.com Museo di Santa Giulia Da martedì a domenica 10.00-19.00 Giovedì estensione 10.00-19.00 Mo.Ca Da martedì a domenica 11.00-19.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
bresciaphotofestival.it
A destra: Al bar “Il posto delle fragole” nell’ex ospedale psichiatrico, Collina di San Giovanni Trieste, 1988 @Uliano Lucas
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biancoscuro
Steve McCurry. Leggere Nel circuito del Brescia Photo Festival, per raccontare l’universalità del leggere
D [1] Sana’a, Yemen, 1997 © 2012-2017 Steve McCurry [2] Smerderevo, Serbia, 1989 © 2012-2017 Steve McCurry [3] Kuwait City, Kuwait, 1991 © 2012-2017 Steve McCurry [4] Chiang Mai, Tailandia, 2012 © 2012-2017 Steve McCurry [5] Afghanistan, 2002 © 2012-2017 Steve McCurry [6] Yangoon, Birmania, 1995 © 2012-2017 Steve McCurry
urante la prima edizione di Brescia Photo Festival si è aperta la prima mondiale di “Leggere”, inedita produzione made in Brescia, del mitico Steve McCurry. Luigi Di Corato, Presidente della Fondazione Brescia Musei, non nasconde la soddisfazione per essere riuscito a portare a Brescia il grande fotografo statunitense con una mostra in prima assoluta al Santa Giulia, un evento che sicuramente poi girerà il mondo. La mostra è collegata alla fortunata serie di immagini che McCurry ha riunito in un magnifico volume, best seller del settore a livello mondiale. Ma quelle pubblicate nel volume saranno solo alcune delle foto che popoleranno la più ampia mostra che McCurry propone a Brescia sul tema della lettura, curata da Biba Giacchetti e, per i contributi letterari, da Roberto Cotroneo. “Steve McCurry. Leggere” è un’imperdibile produzione di Fondazione Brescia Musei e Civita Mostre, realizzata in collaborazione con SudEst57 e con un progetto
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di allestimento dello scenografo Peter Bottazzi. L’inedita selezione di fotografie proposta nella grande mostra bresciana vuole costituire anche un omaggio di McCurry al grande fotografo ungherese André Kertész.Sono circa 70 le fotografie che ritraggono persone da tutto il mondo assorbite nell’atto intimo e universale del leggere. Le persone sono catturate dall’obiettivo di McCurry che svela il potere insito in questa azione, la sua capacità di trasportare le persone in mondi immaginati, nei ricordi, nel presente, nel passato e nel futuro e nella mente dell’uomo. Dai luoghi di preghiera in Turchia, alle strade dei mercati in Italia, dai rumori dell’India ai silenzi dell’ Asia orientale, dall’Afghanistan all’Italia, dall’Africa agli Stati Uniti: immagini vibranti e colorate documentano i momenti di quiete durante i quali le persone si immergono nei libri, nei
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biancoscuro
giornali, nelle riviste. Giovani o anziani, ricchi o poveri, religiosi o laici: per chiunque e dovunque c’è un momento per la lettura. Una sezione conclusiva presenta i libri pubblicati in questi anni con le foto di Steve McCurry, anche quelli che sono oggi introvabili, accanto alle foto originali che scelte dal fotografo per le copertine e che sono spesso le icone che lo hanno reso l celebre in tutto il mondo. s STEVE MC CURRY Leggere
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07 marzo – 03 settembre 2017 Museo di Santa Giulia, Brescia INFO T. +39 030 2400640 santagiulia@bresciamusei.com Da martedì a domenica 10.30-19.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE
bresciaphotofestival.it
Versione completa in edizione cartacea o PDF su http://artshop.biancoscuro.it Per Info: artshop@biancoscuro.com
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Nunzia Pappalardo info@nunziapappalardo.it www.nunziapappalardo.it
Prima di volare, acrilico su tela, anno 2017, 25x70 cm.
biancoscuro
Le immagini di Kuert A Venezia gli scatti in mostra
“G
ood Morning Darkness” è un’opera creata appositamente per l’appuntamento veneziano e si compone di 30 fotografie digitali in bianco e nero che vivono lungo la sottile linea dialettica che lega il buio alla luce. È proprio il buio l’elemento in cui le fotografie di Beat Kuert prendono vita e si presentano nel loro stato originale. L’allestimento, costruito da una tripla striscia di fotografie che si specchiano in due immagini di grandi dimensioni a colori, aiuta il visitatore a immergersi in questa atmosfera cinematografica. Da non perdere, a Palazzo Bembo, Venezia, sino al 26 novembre 2017. Rebecca Maniti
BERT KUERT Good morning darkness 13 maggio – 26 novembre 2017 Palazzo Bembo, Venezia INFO T. +41 91 646 01 41 Dal mercoledì al lunedì 10.00-18.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.beatkuert.com
S.M. Auxiliatrice, olio su tela, 2017, 60x60 cm.
Beat Kuer - installazione - 3 together © Beat Kuert
GUIKNIART
Il Messico attraverso gli occhi di Guillermina Rivera Hernandez
guikni@hotmail.com
www.guikniart.com
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biancoscuro
Guido Harari: Wall of Sound 10 Quando la fotografia diventa leggenda
Patti Smith - Villa Arconati, 1989. In occasione del suo ritorno sulle scene con l'album "Gone Again" dopo la perdita del marito Fred e di alcuni amici, la Smith arrivò in Italia allietata dalla compagnia della sua piccola tribù viaggiante, che includeva i suoi figli, la sua band storica, Michael Stipe dei R.E.M. e l'ex-Television Tom Verlaine.
Q
uando cresci con due grandi passioni nel cuore, quella per la musica e quella per la fotografia, e riesci a trasformare il tutto in uno straordinario lavoro e per giunta a diventare una leggenda mondiale, allora sei Guido Harari. Tra i ritrattisti più fa-
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mosi della storia della musica, capace di raccontare e imprimere su pellicola il meglio del meglio della musica internazionale e non solo, Harari è uno dei pochissimi nomi che può riflettere tale importanza. Per questo, la Fondazione Bottari Lattes di Monforte d’Alba, gli dedica una mostra fotografica intitolata
“Wall of Sound 10” che sarà visitabile fino a sabato 2 settembre prossimo. Un’ampia panoramica del lavoro di un artista che, in oltre quarant’anni di attività, ha immortalato e collaborato con artisti musicisti del calibro di Fabrizio De André (di cui è stato uno dei fotografi personali) Lou Reed, Giorgio Gaber, Bob Dylan
biancoscuro
e molti altri. L’esposizione nel cuore delle Langhe, sarà l’occasione per ammirare i ritratti di Laurie Anderson, David Bowie, Jeff Buckley, Kate Bush, Clash, Leonard Cohen, Brian Eno, Giorgio Gaber, Peter Gabriel, John
Lee Hooker, Iggy Pop, B.B. King, Bob Marley, Joni Mitchell, Ennio Morricone, Jimmy Page, Pink Floyd, Queen, Lou Reed, R.E.M., Jimmy Scott, Bruce Springsteen e per finire i Rolling Stones e Patti Smith. Una mostra, che ha tutte
le intenzioni di abbattere il muro del suono, svelando così, l’intrinseco mondo che ha fatto storia e che ha intriso le diverse generazioni, di sogni, di musica e di leggenda. Mario Gambatesa WALL OF SOUND 10 18 giugno – 02 settembre 2017 F. Bottari Lattes, Monforte d’Alba INFO T. +39 0173 78.92.82 segreteria@fondazionebottarilattes.it Dal lunedì al venerdì 10.00-12.00/14.30-17.00 Sabato e domenica 15.30-18.30 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.fondazionebottarilattes.it
Lou Reed e Laurie Anderson
Sopra: Leonard Cohen - Milano, 1989. Un ritratto che rivela la grande autoironia e complicità di Cohen.
Poppy, olio su tavola, anno 2016, 45x57 cm.
La posa forse cita, suo malgrado, un autoritratto di Egon Schiele.
AUDRYS DERINGAS audrysder@gmail.com 115
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PaLaZZo esPosiZioni P.Le euRoPa SEGREtERIA dea seRViZi 0382 483430 DIREttORE ARtIStICO GioVanni Zucca
P.A.t. PAvIA ARt tALENt La partecipazione è riservata a pittori, scultori, fotografi ed associazioni che presentino opere d’arte dal costo accessibile P.A.t. PAvIA ARt tALENt educa il giovane pubblico all’arte e all’acquisto di essa, offrendo al contempo l’occasione di avere una più ampia visione sulla realtà artistica contemporanea
UN MAGICO vIAGGIO tRA PIttURA SCULtURA E FOtOGRAFIA
Street ArT Street ArT biancoscuro
Impronte
È il Festival di arte urbana ideato dal Collettivo Boca per rendere omaggio a Salvatore Ferragamo, nato a Bonito nel 1898, la cui creatività è fonte di ispirazione per gli irpini.
È
ripartito “Impronte” con un nuovo intervento a cura di Alex Senna. L’artista brasiliano ha portato a Bonito i suoi personaggi in grado di risvegliare emozioni e suscitare riflessioni. Alex Senna ha uno stile a metà tra fumetto, graffiti anni ‘90 e illustrazione. A Bonito ha realizzato una panchina con un uomo anziano che osserva un uccellino, elemento simbolico del suo lavoro. Impronte 2017 è ancora una volta a cura del Collettivo Boca, che dal 2011 ha ospitato numerosi artisti: Nemo’s, Collettivo Fx, Diego Miedo, Davide Arp, Bosoletti, Carlos Atoche e Poki. 5 artisti a confronto con l’arte di Salva-
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tore Ferragamo nel 2017, Millo, Gola Hundun, Tellas, Giulio Vesprini e Milu Correch, e quest’anno a dare un nuovo impulso c’era, appunto, anche Alex Senna. Politica, relazioni, società e sentimenti sono i temi che si possono trovare nelle opere dell’artista che parla al passante attraverso immagini semplici, ma dalla grande potenza espressiva. Generoso nella pittura e nei rapporti umani, Alex Senna ha sposato lo spirito genuino e rilassato del Sud Italia lasciando un’opera che ne testimonia la piena penetrazione. Su una panchina, come quelle che si trovano in tutti i quartieri del nostro Paese, un uomo osserva un uccellino. Dalla
biancoscuro “Contrariamente a quanto si va dicendo, non è vero che i graffiti sono la più infima forma d’arte. Certo, può anche capitare di dover strisciare furtivamente in piena notte e dire bugie alla mamma, ma in verità è una delle forme d’arte più oneste che ci siano. Non c’è elitarismo né ostentazione, si espone sui migliori muri che una città abbia da offrire e nessuno è dissuaso dal costo del biglietto.”
Banksy
Titolo Untitled Street Artist Alex Senna Facebook.com/senna.alex
Foto David Ardito Facebook.com/arditodavid Location Bonito (AV)
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lettura facile e universale, l’opera restituisce nuova vita alla parete di una delle palazzine del centro e ci ricorda come la vita semplice sia uno dei valori da continuare ad apprezzare. Lo scopo del Festival è di promuovere la conoscenza dell’eclettica personalità del “calzolaio dei sogni” attraverso il confronto di due differenti forme di espressione artistica, utilizzando lo spazio urbano come medium della sua riqualificazione e rinnovata fruizione. Vincenzo Chetta
Collettivo Boca Il Collettivo Boca è un gruppo eterogeneo fatto di persone accomunate dall’amore per l’arte e dalla proattiva attenzione al territorio. Fotografi, esperti del web, comunicatori seriali e appassionati di Street Art. Hanno riunito le loro idee e la loro energia per costruire progetti di valorizzazione territoriale e coinvolgimento sociale. Aperti allo scambio culturale, alla collaborazione e si stanno muovendo per ampliare i loro orizzonti coinvolgendo le realtà attive sul territorio e accogliendo altri contributi costruttivi.
www.collettivoboca.it Facebook.com/collettivoboca
Titolo Untitled Street Artist Alex Senna Facebook.com/senna.alex
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Foto Antonio Sena Facebook.com/epicur0 Location Bonito (AV)
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Prossimamente Dentro Caravaggio Picasso. Tra Cubismo e Classicismo Kuniyoshi. Il visionario del mondo fluttuante Longobardi. Un popolo che cambia la storia Foto/Industria Special Berlin Art Week Art Parma Anteprime Montreux Art Gallery
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‘17 - Bimestrale d’Arte, Cultura e Informazione
Gian Pietro Arzuffi
La vita è un enorme puzzle, ed i puzzle sono la sua vita