Biancoscuro Art Magazine #24

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biancoscuro r i v i s tA d ’ A r t e 9 772385 170005

Numero 24 - ottobre-novembre 2017 - Bimestrale d’Arte, Cultura e Informazione

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Dario Brevi

La sua Arte è filtro creativo della realtà

In questo numero Dentro Caravaggio Nuove scoperte sul Maestro della luce Utagawa Kuniyoshi a Milano Le sue silografie per la prima volta in Italia Berlin ArtWeek 2017 Tante novità ed un ritorno alla tradizione BIANCOSCURO Art Contest Tutti i vincitori Storia della fotografia “rubata” A CAMERA arrivano i Paparazzi! Africa Safari alle radici dell’Arte

Andrea Bassani

“Lo scultore della tela”


22° FIERA INTERNAZIONALE D’ARTE CONTEMPORANEA | 19°– 21° SECOLO

25 – 28 GENNAIO 2018 Incze Mozes, Lena Roselli Gallery Budapest

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biancoscuro r i v i s tA d ’ A r t e Bimestrale d’Arte, Cultura e Informazione

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L’Editoriale di Vincenzo Chetta

Biancoscuro Art Contest 2017. Tutti i vincitori

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Berlin ArtWeek 2017 Sono arrivati i Longobardi La storia del popolo che ha cambiato la Tante novità ed un ritorno alla tradizione Storia

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Il genio Picasso. Alle Scuderie del Quirinale. Il centenario del gran tour dell’Artista in Italia

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In copertina:

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Montreux ART Gallery. La grande esposizione sul lago di Ginevra

Dario Brevi. La sua Arte è filtro creativo della realtà.

Il servizio a pag. 40

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ArtParma Fair Dentro Caravaggio. Nuove L’esposizione dedicata al Biancoscuro Art Contest 2017 scoperte sul Maestro della luce

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Utagawa Kuniyoshi a Milano. Le sue silografie per la prima volta in Italia

Storia della fotografia “rubata”. A CAMERA arrivano i Paparazzi!

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La memoria storica delle Amenofi II e l’Età dell’Oro. L’Antico Egitto al Museo delle Culture fotografie. Un progetto per raccontare la tragedia del terremoto di Milano Africa. Safari alle radici “A dir le mie virtù basta un sorriso”. La Pubblicità ospite alla Villa dell’Arte [1ª puntata] dei Capolavori Street Art - Mrfijodor FOTO/INDUSTRIA 2017 In giro per la Sardegna immergendosi nella cultura autoctona Al via la terza edizione della Biennale Bolognese

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Over The Cover: Intervista a Sandro Masala: vincitore del BAC ‘17 nella sezione “grafica” Il servizio a pag.48

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biancoscuro r i v i s tA d ’ A r t e

24 ISSUE october / november 2017

Bimestrale di Arte, Cultura e Informazione

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Art Fair. Fiere ed esposizioni internazionali

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La nuova identità cubana. Inaugurazione della Palazzina dei Bagni Misteriosi

Torna In Florence. Protagonista assoluto: Urs Fischer

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Risultati d’Asta. In collaborazione con Meeting Art Athos Faccincani

EDITORSHIP & GRAPHIC Liberementi viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.liberementi.it

Arte ribelle Gli Artisti che hanno fatto il ‘68 Peter Hide 311065 / Giordano Redaelli Un successo la mostra a Monza

MANAGING EDITOR Daniela Malabaila

Davide Balula. Alla Gagosian Gallery di Roma Ricerche verbo-visive. Galleria d’Arte Democratica Mytho-Maniac. Mustafa Sabbagh a Palazzo Porcia 5ª Biennale di Montreux. Sul lago di Ginevra le sculture più belle Mona Youssef Gallery al MAG 2017 Arte ForlìCesena Contemporanea 2017. Cambio di location per la storica Contemporanea Contemporary Art Fair Zurich Arte Padova 2017- 10-13 novembre a Padova Fiere Flora. Autre langage de la peinture Luigi Mapelli (MAPO). Nuovi mondi onirici Gisella Battistini. La forza della fragilità Roberto Cardone. Intense sfumature marine Massimo Cedrini. Un viaggio alla riscoperta di se stesso Claudio Sivini. I riflessi dello specchio

COLLABORATORI Oxana Albot, Nina Baudelaire, Mariarosaria Belgiovine, Elena Cicchetti, Franco Crugnola, Vincenzo Chetta, Etienne de Bricassarde, Flavio Ennante, Mario Gambatesa, Lucia Garnero, Salvatore Mainardi, Daniela Malabaila, Rebecca Maniti, Federica Senigagliesi, Giulia Sollazzo, Ettore Tiretto. FOTOGRAFI Adele Arati, Antonio C., Vincenzo Chetta, Carlos Collado, Carlotta Coppo, Giuliano Koren, Cristiano Galbiati, Giorgio Giliberti, Luca Laversa, Liberementi, Simone Marello, Isabella Rigamonti, Stephenrour Murilo, Cecilia Vignato. PUBLISHER Biancoscuro viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.biancoscuro.it PRINTING Pixartprinting Srl Via 1° Maggio, 8 30020 Quarto d’Altino (VE)

Tina Martino. La mitologia della metafisica Roberto Lucato Ida De Vincenzo

SOCIAL NETWORK Facebook.com/BiancoscuroArtMagazine Instagram.com/BiancoscuroMag Twitter.com/BiancoscuroMag Pinterest.com/BiancoscuroMag

Santo Lavorato Tina Lupo Vito Spada

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BI-MONTHLY OF ARTS, CULTURE AND INFORMATION EDITOR IN CHIEF Vincenzo Chetta

L’opinione. Di Etienne de Bricassarde

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BIANCOSCURO Art Magazine

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The publisher is available for persons entitled for any iconographic sources. Manuscripts, photos or other materials even if unpublished are not given back. In addition to the signed articles, texts published on Biancoscuro Art Magazine are taken from the mentioned sources or text available l under the creative commons license. s Reg. Trib. Pavia n.4 del 2014. ISSN 2385-1708 © biancoscuro 2017. Reserved artistic and literary copyright. Reproduction in whole or parts is forbidden save with the written permission of the publisher.

BIANCOSCURO Rivista d’Arte NUMERO 24 ottobre / novembre 2017 BIMESTRALE DI ARTE, CULTURA E INFORMAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE Vincenzo Chetta REDAZIONE & GRAFICA Liberementi viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.liberementi.it CAPOREDATTORE Daniela Malabaila COLLABORATORI Oxana Albot, Nina Baudelaire, Mariarosaria Belgiovine, Elena Cicchetti, Vincenzo Chetta, Franco Crugnola, Etienne de Bricassarde, Flavio Ennante, Mario Gambatesa, Lucia Garnero, Salvatore Mainardi, Rebecca Maniti, Federica Senigagliesi, Giulia Sollazzo, Ettore Tiretto. FOTOGRAFI Adele Arati, Antonio C., Vincenzo Chetta, Carlos Collado, Carlotta Coppo, Giuliano Koren, Cristiano Galbiati, Giorgio Giliberti, Luca Laversa, Liberementi, Simone Marello, Isabella Rigamonti, Stephenrour Murilo, Cecilia Vignato. EDITORE Biancoscuro viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.biancoscuro.it STAMPA Pixartprinting Srl Via 1° Maggio, 8 30020 Quarto d’Altino (VE) SOCIAL NETWORK Facebook.com/BiancoscuroArtMagazine Instagram.com/BiancoscuroMag Twitter.com/BiancoscuroMag Pinterest.com/BiancoscuroMag L’Editore è a disposizione degli aventi diritto per eventuali fonti iconografiche non individuate. Manoscritti, foto o altri materiali inviati alla redazione anche se non utilizzati non verranno restituiti. Oltre agli articoli firmati, i testi pubblicati su Biancoscuro Rivista d’Arte sono tratti dalle fonti citate oppure da testi disponibili l secondo le licenze creative commons. s Reg. Trib. Pavia n.4 del 2014. ISSN 2385-1708 © biancoscuro 2017. Tutti i diritti di produzione in qualsiasi forma, compresa la messa in rete, che non siano espressamente per fini personali o di studio sono riservati. Per qualsiasi utilizzo che non sia individuale è necessaria l’autorizzazione scritta dell’Editore.


Sullo sfondo TETSURO SHIMIZU pa rticola re dell’opera “SPAZIO OBLIQUO T-9” anno 2017

REAL ART Portfolio d’Arte in forma di rivista indipendente a cadenza annuale con tiratura limitata a 130 pezzi, di cui 100 destinate alla vendita e l’intero ricavato destinato in beneficenza. REAL ART è presente nelle più importanti fiere d’arte Italiane ed estere nello stand della Rivista d’Arte BIANCOSCURO

L'edizione del Real Art #3, presenta i lavori di: Alfredo Rapetti Mogol Gianni Cella Renzo Nucara e Carla Volpati Peter Hide 311065 Mattia Consonni Andrea Bassani Tetsuro Shimizu Tobia Ravà Isabella Rigamonti Marcello Diotallevi Claudio Parentela Mario De Leo Nataly Maier

Rssegn

Real Art # 1- 2015 • MUSEO CIVICO FLORIANO BODINI Vi Mrsl, 11 - Gemonio (VA)

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June 14-17, 2018 www.artbasel.com/Basel

PRESS RELEASE BASEL | FEBRUARY | 6 | 2014 © Courtesy Art Basel

Premier line-up of galleries at

Art Basel today announced d place June 19 to June 22, 201 present works ranging from t most contemporary artists of will present a geographically year Statements, Art Basel's s alongside the Galleries secto placement within the show.

With Statements being located December 7-10, 2017 renowned Basel architects Herz www.artbasel.com/Miami-Beach

for the Magazines sector and th

© Courtesy Art Basel

© Courtesy Art Basel

While galleries from Europe will exhibitors and artists from acros PRESSselection RELEASE strong of exhibitors wi MIAMI BEACH | DECEMBER The participating galleries have| Chile, Colombia, Denmark, Fran Japan, Lebanon, China, Mexico Art Basel in Miami Beach succ Singapore, Slovenia, South Afri extensive programming aroun United Kingdom and the United artbasel.com/basel/galleries. The 2013 edition of Art Basel Sunday, 8, 2013 Galleries,December the main sector of–thd and visitors. With an expande quality of painting, sculpture, dr talks, performances film s works. A strong list of and returning matched by the show's progra Fine Art (New York), while a nu observers the strongest-ev time, havingaspreviously shown i leading (Rio international galleries Carioca de Janeiro), Galer positioning as the leading art Leighton (Berlin), Proyectos Mo sector at Art Basel’s show in March 22-24, 2018 York) and GallerySKE (BangaloM from both new and long-time www.artbasel.com/Hong-Kong

The Feature sector presents ga Art Basel in Miami Beach, whos historical and contemporary wo over the five show days, a seven countries, out of which 15 galler institution groups from across th include aRELEASE presentation by KOW PRESS Americas, Europe, Asia and em some of which never been | JANUARY | 23 HONG KONG have appropriation of minimalism. Ta Participating galleries spoke hig Memory’ series (2012) by Shinr artists, providing a window into


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l’Editoriale di Vincenzo Chetta Il mondo dell’arte è come Berlino: piena di alti e bassi e di contrapposizioni architettoniche e culturali; o, più semplicemente, simile ai suoi repentini cambi climatici, tipici dei paesi nordici. Questo fa sì che i suoi abitanti siano sempre pronti a tutto, ma in fondo basta un semplice parka con cappuccio. Ecco, questo è quello che ci vuole per andare sempre avanti, soluzioni semplici, ma efficaci, che permettano di continuare per la propria strada in ogni condizione. Non bisogna arenarsi nel “ho sempre fatto così”, soprattutto nel mondo dell’Arte! Trovo assurde certe lamentele alla “si stava meglio quando si stava peggio”, sono anacronistiche, spaventano e demoralizzano, e soprattutto non rispecchiano la realtà dei fatti. Naturalmente, i fatti bisogna saperli guardare con occhi attuali. Esempio ne è la condizione fieristica berlinese: dal 1996 Berlino ha ospitato la fiera d’arte Art Forum, inglobata nel 2008 dalla ABC, una fiera diversa dal solito, che ha entusiasmato con la sua arte contemporanea per anni. L’anno scorso il declino, non di visitatori, ma di gallerie partecipanti, perchè il nuovo mood non paga, le installazioni grandiose non sono vendibili. Ecco che ABC chiude, e arriva Art Berlin, si torna all’esposizione tradizionale, si torna a vendere Arte. Così anche il gallerista deve saper cogliere l’andamento del mercato (quello reale), ma non deve smettere di tenere gli occhi aperti sul nuovo (senza che “il nuovo” creda di poter fare il bello e il brutto tempo), e deve saper utilizzare anche le nuove tecnologie per rendere al meglio. L’artista, che non può pensare di vivere nell’incondizionata protezione del Beato Angelico, deve saper fare ricerca e innovare, anche le note del pentagramma sono solo sette, eppure... E il collezionista, ma quello vero intendo, quello che conosce l’Arte, che non punta al mero affare, ma che gioisce di fronte alle vere opere, ogni tanto deve seguire l’istinto, non controllare l’ascesa delle quotazioni, ma deve fidarsi dei suoi occhi e del suo cuore. Perchè l’Arte deve tornare ad avere questo potere. Buona lettura

Vincenzo Chetta

Hamburger Banhof Berlin Art Week

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PADOVA 2017 28ª MOSTRA MERCATO D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

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Sono arrivati i Longobardi La storia del popolo che ha cambiato la Storia

Corredo con guarnizioni di cintura in ferro ageminato, bicchieri in petra e un coltellino inizio del VII secolo, materiali vari. Aosta, MAR-Museo Archeologico Regionale

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a città di Pavia ospita, nel meraviglioso Castello Visconteo, la mostra “Longobardi -Un popolo che cambia la storia”, una delle più magnificenti esposizioni di questi ultimi anni. Una mostra, che non solo echeggia in tutta Italia ripercorrendo la propria storia, ma vuole riproporre fortemente la tenacia con la quale, questo popolo di origini ancora sconosciute, è riuscito a istituire un ponte tra il Nord e il Sud, e quindi un legame intenso all’interno della

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nostra penisola. Le poche testimonianze rinvenute dai nostri storici stabiliscono un punto di arrivo fondamentale per le indagini archeologiche, in particolare, di questi ultimi quindici anni. Il progetto espositivo, curato da Gian Pietro Brogiolo e Federico Marazzi con Ermanno Arslan, Carlo Bertelli, Caterina Giostra, Saverio Lomartire e Fabio Pagano, e con la direzione scientifica di Susanna Zatti, Paolo Giulierini e Yuri Piotrovsky, ha una logica divulgativa più amplia, infatti l’intera mostra sarà itineran-


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te. Dopo Pavia, coinvolgerà le sale del prestigioso Museo Archeologico di Napoli dal 15 dicembre 2017 al 25 marzo 2018, successivamente si sposterà al Museo Ermitage di San Pietroburgo, da aprile a fine giugno del prossimo anno. Sono oltre 300 le opere in esposizione, quasi tutte inedite, che garantiscono una nuova visione sulla civiltà longobarda, in particolare, su Pavia, capitale del Regno Longobardo. L’enorme progetto espositivo ha richiesto il coinvolgimento di oltre 100 tra enti e musei, oltre 50 sono gli studiosi che hanno realizzato il catalogo della mostra (edito da Skira), 32 i siti longobardi rappresentati in mostra, 58 i corredi funerari esposti integralmente, 17 i video originali e le installazioni multimediali (touch screen, ologrammi, ricostruzioni 3D), che supportano l’esposizione dei vari reperti, 4 le cripte longobarde pavesi (appartenenti a soggetti diversi e aperte per la prima volta al pubblico), e infine, sono centinaia i materiali raccolti e vagliati dall’Università Suor Orsola Benincasa, dai depositi del Museo Archeologico di Napoli. Tra i materiali in esposizione è possibile ammirare il “Codice delle Omelie”, eseguito nel monastero di San Vincenzo di Volturno, in cui fu perfezionata la scrittura longobarda. Inoltre si può ammirare, il “Pluteo con croci” da Castelseprio, Versione completa in edizione cartacea o PDF su http://artshop.biancoscuro.it prestato dal Museo di Gallarate, il “Pluteo con leoni

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Cofanetto Reliquiario in osso fine VI- inizi VII sec. 12,5x16x12 cm. Susa ( Torino) Museo Diocesano d’Arte Sacra – Sezione di Novalesa parrocchia di Santo Stefano

Spada con impugnatura aurea Prov. Nocera Umbra Roma, Museo delle Civiltà -Museo dell’Alto Medioevo

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DONNE LONGOBARDE A PAVIA Itinerando con regine e badesse Evento collaterale alla mostra Longobardi. Un popolo che che cambia la storia Cinque itinerari gratuiti declinati al femminile e dedicati ai Longobardi. Attraverso un ciclo di cinque appuntamenti, “Donne Longobarde a Pavia. Itinerando con regine e badesse”, conduce i visitatori alla scoperta, o alla riscoperta, di suggestivi luoghi della città di Pavia, cripte, antichi monasteri, chiese, strade… legati alla memoria di donne longobarde, regine notissime come Teodolinda o più oscure figure come Cuniperga, a volte protagoniste di intere pagine nell’Historia Langobardorum di Paolo Diacono, altre ricordate solo da una veloce menzione che basta tuttavia ad accendere l’immaginazione e a provare a ricostruirne la fisionomia partendo sempre dai luoghi fisici e della memoria. Gli appuntamenti: - 23 SETTEMBRE 2017 Ritrovo in piazza del Carmine, Pavia - ore 10,30 GUNDEPERGA E LA CHIESA DI SAN GIOVANNI DOMNARUM “Gundeperga, figlia di Agilulfo e Teodolinda, fece costruire a Pavia una basilica in onore del beato Giovanni Battista, decorandola mirabilmente d’oro, d’argento, di tendaggi e arricchendola senza misura di ogni cosa necessaria.” (P.Diacono, Historia Langobardorum, IV, 47)

BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE

- 7 OTTOBRE 2017 Ritrovo in via Scopoli, angolo via Volta, Pavia - ore 10,30 EPIFANIA E IL COMPLESSO DI SANTA MARIA Versione completa in edizione cartacea o PDF suDELLE http://artshop.biancoscuro.it CACCE “Epiphania, vergine santa, nobile per nascita, ma ancor più Per Info: artshop@biancoscuro.com nobile per santità...” (J.Gualla, Historiae suae patriae…, V, 24) Miscellanea Medica IX secolo (856-883) 237x168 mm; ff. 129 Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana

e pavoni” della Cattedrale di Modena, ed il “Pluteo con agnello” proveniente dai Musei Civici di Pavia. Manifestazioni di una cultura animalistica germanica del primo periodo, che si sviluppa fino ad arrivare alle figure più formali e a temi iconografici provenienti dal mondo romano e da quello bizantino. Questa esposizione, a differenza di molte altre, indirizza il visitatore verso un vero e proprio viaggio nella storia di un popolo che ha rivoluzionato tutta la penisola italiana, lasciando in eredità grandissime contaminazioni culturali, con un ruolo identitario in un panorama più vasto. Mario Gambatesa

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- 21 OTTOBRE 2017 Ritrovo in Piazza del Duomo, Pavia - ore 10,30 CUNIPERGA, SANT’AGATA AL MONTE E GLI ALTRI ANTICHI MONASTERI “Cunigperga matris dei ancilla...” (Lapide tombale di Cuniperga da Sant’Agata al Monte) - 5 NOVEMBRE 2017 Ritrovo in Piazza Botta, Pavia - ore 15,30 ANSA E IL MONASTERO REGIO DI SAN FELICE “Ogni piena d’amor, ogni lume d’intelletto, ogni spendore di opere, tutti risiedevano insieme a te, Splendida Regina.” (P. Diacono, Epitaffio della Regina Ansa) 18 NOVEMBRE 2017 Ritrovo alla chiesa di San Michele, Pavia - ore 10,30 TEODOLINDA E LA BASILICA DI SAN MICHELE MAGGIORE “Teodolinda, regina dei Longobardi… Voi continuate ad amare ciò che giova alla concordia e, dove si presenti occasione di ben meritare, sforzatevi di ognor più rendere le opere vostre grate agli occhi di Dio onnipotente.” (P.Diacono, Historia Langobardorum, IV, 9)


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PAVIA LONGOBARDA Storia e tradizione di una città regia (fine V - inizio XI secolo) Pavia deve la sua fama al singolare destino di residenza regia in età altomedievale, prima sotto il regno degli Ostrogoti (493-553), già con Teodorico il Grande, poi dei sovrani longobardi e dei re italici (572-1024), dei cui regni fu anche Capitale. Nonostante i grandi cambiamenti territoriali da allora intercorsi, appaiono ancora chiare le motivazioni che fecero della città di Pavia il centro nevralgico dell’Europa altomedievale. Essa costituiva, infatti, un crocevia di importanti e antiche vie di comunicazione, in quanto era ottimamente collegata via terra con Milano, Piacenza, Torino, Aosta e la Gallia Transalpina e, per via d’acqua, con Ravenna e il mare Adriatico, grazie all’ubicazione di Pavia sul Ticino a pochi chilometri dalla confluenza nel Po. La sua posizione geografica vantaggiosa - oltre che naturalmente protetta - determinò la scelta di Teodorico di farvi costruire un vasto palazzo reale, rimasto poi in uso anche coi Longobardi e dopo la loro sconfitta, ad opera di Carlo Magno nel 774, fino alla sua distruzione nel 1024, quando la città andava già organizzandosi come libero comune. Nella sezione longobarda dei Musei Civici di Pavia possiamo ammirare i due finissimi plutei di Santa Maria Teodote, le oreficerie e le epigrafi funerarie di illustri personaggi pavesi (sovrani, nobili e badesse). Importantissime le Cripte, in particolare la cripta di Sant'Eusebio, l’ex monastero di San Felice e la chiesa di San Giovanni Domnarum. Nell’itineraio ideale non possono mancare la Basilica romanica di San Michele Maggiore (fondata originariamente come cappella palatina longobardam luogo solenne di incoronazione regale per i sovrani italici), e la Basilica romanica di San Pietro in Ciel d'Oro, che custodisce le spoglie di Sant'Agostino, traslate a Pavia dal re longobardo Liutprando; lo stesso sovrano trovò sepoltura all'interno della Basilica. Sopra: Lucerna bicline da sospensione (fine VI – metà VII secolo) bronzo. Roma, Museo Nazionale Romano CRYPTA BALBI

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Un popolo che cambia la Storia 01 settembre – 03 dicembre 2017 Castello Visconteo, Pavia INFO T. +39 0382.1990037 Lunedì 10.00-13.00 solo per visite organizzate Dal martedì alla domenica 10.00-18.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito

www.mostralongobardi.it

Sopra: Fibula a S. argento dorato, almandine pietre , 600 circa Cividale del Friuli, Museo Archeologico Nazionale, dalla Necropoli Cella

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Il genio Picasso alle Scuderie del Quirinale Il centenario del gran tour dell’Artista in Italia

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a mostra “Picasso. Tra Cubismo e Classicismo 1915-1925”, inaugurata il 21 settembre dal capo di Stato Sergio Mattarella e aperta al pubblico fino al 21 gennaio, con un centinaio di capolavori,

esposti e scelti dal curatore Olivier Berggruen in collaborazione con Anunciata von Liechtenstein, conclude il ciclo di eventi e manifestazioni dedicate a celebrare il centenario del viaggio del Maestro spagnolo nel nostro paese. Picasso, nato a Malaga nel 1881,

dopo gli studi alla Real Accademia di San Fernando a Madrid e l’assidua frequentazione dell’arte antica al museo del Prado, si stabilisce a Parigi, dove inizia un’intensa attività artistica; dopo il periodo blu e il periodo rosa, scopre e si innamora dell’arte primitiva africana.

Un’esposizione a cui si lavora dal 2015, una delle più importanti mostre mai dedicate in Italia a Picasso

Pablo Picasso, Sipario per il balletto “Parade”, 1917 Tempera su tela,1050 x 1640 cm, Musée National d’Art Moderne, Centre Georges Pompidou, Parigi, © Succession Picasso, by SIAE 2017

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BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE

Versione completa in edizione cartacea o PDF su http://artshop.biancoscuro.it Per Info: artshop@biancoscuro.com

Pablo Picasso, Arlequin (Léonide Massine) [Arlecchino (Léonide Massine)], 1917 Olio su tela,117 x 89,5 cm Barcellona, Museu Picasso, Given by the Barcelona City Council, 1963 Photo: Archivi Alinari, Firenze © Succession Picasso, by SIAE 2017

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ROSA MARIA PROTOPAPA

IMAGINE encausto su tela, 2017, 50x70 cm. Rosa Maria Protopapa nasce a Gagliano del Capo, in provincia di Lecce, nel 1956. Sin da giovanissima la sua passione è per le arti visive. Incomincia la sua carriera artistica con la scultura, arte in cui si cimentò scolpendo la pietra leccese. Col passare del tempo e con le esperienze accumulate si lascia maggiormente andare, cedendo al fascino eterno dell’arte del dipingere e dello scrivere. Protopapa trova la sua essenza nella pittura ad olio, in quella ad acrilico e nello scrivere le proprie riflessioni e stati d’animo. La passione per l’arte la spinge sempre più alla ricerca costante di se stessa continuando i suoi studi e le sue riflessioni per crescere sempre più. Utilizzando i colori, le linee, i soggetti cerca di creare quel contatto empatico con l’osservatore che “entra nella storia” rappresentata investendola del proprio immaginario.

MOONDANCE olio su tela, 2016, 60x80 cm.

protoroma@gmail.com protopapa.weebly.com

Questo rappresenta la spinta decisiva che gli consente di arrivare alla totale scomposizione e rielaborazione della forma del cubismo. È il febbraio del 1917 e ovunque, in Europa, la Grande Guerra semina morte e rovina, quando Pablo Picasso, con alle spalle una carriera artistica ormai affermata, arriva in Italia per la prima volta, rimanendo assolutamente affascinato tanto dalle rovine a Roma e dall’arte popolare a Napoli, quanto dai reperti Etruschi, dai personaggi della Commedia dell’Arte e dagli affreschi erotici di Pompei. Nell’estenuante ricerca di un’arte, al contempo moderna e primitiva, il contatto con il patrimonio artistico e culturale italiano si rivela straordinariamente proficuo nel determinare scelte e indirizzi artistici intrapresi dall’artista a seguire. Tra le opere esposte, in particolare, a Palazzo Barberini, nel grandioso salone affrescato da Pietro da Cortona è esposto, giunto a Roma per la prima volta, il sipario dipinto per Parade, una immensa tela lunga 17 metri e alta 11. È proprio il lavoro svolto per il balletto Parade l’occasione della venuta in Italia di Picasso. Sono presenti, inoltre, il Ritratto di Olga in poltrona (1918), Arlecchino (Léonide Massine) (1917), Due donne che corrono sulla spiaggia (La corsa) (1922), Il flauto di Pan (1923), Saltimbanco seduto con braccia conserte (1923), Arlecchino con Specchio (1923). L’occasione che porta Picasso in Italia, e il bagaglio esperienziale che l’artista si crea, rappresentano il focus della mostra alle Scuderie del Quirinale; non a caso, Mario De Simoni, Presidente e Amministratore Delegato di Ales spa, coproduttrice dell’esposizione con MondoMostre Skira e con partecipazione delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, sottolinea: “È un’esposizione a cui si lavora dal 2015 e che si presenta come una delle più importanti mostre mai dedicate in Italia a Picasso”. Lucia Garnero

PICASSO

Tra Cubismo e Classicismo 1915-1925 22 settembre 2017 – 21 gennao 2018 Scuderie del Quirinale, Roma INFO T. +39 06 81100256 info@scuderiequirinale.it Da domenica a giovedì 10.00-20.00 Venerdì e sabato 10.00-22.30 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito

www.scuderiequirinale.it

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PICASSO Tra Cubismo e Classicismo 1915-1925 Scuderie del Quirinale, Rome 22 September 2017 - 21 January 2018 One hundred years after the trip that left its mark on his art as well as his private life (it was in Rome, while working on the costumes and scenery for Diaghilev’s Ballets Russes, that he met Russian ballet dancer Olga Khokhlova, who later became his wife), the Scuderie del Quirinale celebrates the event with a major exhibition that will be inaugurated on 21 September by President of Italy Sergio Mattarella. The exhibition marks the conclusion of the events begun this spring in honour of the Spanish artist’s grand tour of the country. The exhibition, entitled “Picasso. Tra cubismo e classicismo 1915-1925”, which will open to the public on 22 September, brings together one hundred masterpieces displayed and selected by curator Olivier Berggruen in collaboration with Anunciata von Liechtenstein. “We have been working on this exhibition since 2015 and it will be one of the most important exhibitions on Picasso ever mounted in Italy,” says Mario De Simoni, Chairman and Managing Director of Ales spa, co-producer of the show with MondoMostre Skira and with the participation of the Gallerie Nazionali di Arte Antica.



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Dentro Caravaggio Nuove scoperte sul Maestro della luce

L

a città di Milano rende omaggio ad uno dei più importanti artisti italiani, Michelangelo Merisi, con una grande mostra intitolata “Dentro Caravaggio”, inaugurata il 29 settembre scorso, giorno in cui l’artista nacque nel capoluogo lombardo. L’esposizione, promossa dal Comune di Milano–Cultura, Palazzo Reale e MondoMostre Skira, in collaborazione con il MIBACT e con il Gruppo Bracco, partner dell’esposizione per le nuove indagini diagnostiche, è curata da Rossella Vodret. La mostra prevede, una ventina di opere mai riunite prima, che potranno essere ammirate fino al 28 gennaio del prossimo anno. Questo grande evento, di risonanza nazionale, vuole presentare al pubblico le

opere più importanti di Caravaggio, tutte provenienti dai maggiori musei italiani ed esteri, come Palazzo Corsini, i Musei Capitolini, Palazzo Barberini, solo per citarne alcuni. L’intento è quello di voler mostrare tutto il lavoro esecutivo dell’Artista, attraverso i suoi dipinti, ma anche grazie a delle indagini diagnostiche svolte sulle sue opere, vere e proprie radiografiche che hanno permesso agli studiosi, di poter scoprire ed individuare, ciò che è nascosto sotto la superficie pittorica. La tecnica esecutiva di Caravaggio, è stata per molti anni oggetto di studio per il MIBACT che, in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Romano e con l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, sono riusciti a far emergere

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Versione completa in edizione cartacea o PDF su http://artshop.biancoscuro.it Per Info: artshop@biancoscuro.com

Michelangelo Merisi da Caravaggio - Riposo durante la fuga in Egitto 1596-1597, olio su tela, 135,5x166,5 cm. Roma, Galleria Doria Pamphilj © 2017 Amministrazione Doria Pamphilj s.r.l.

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alcuni dettagli importantissimi, come ad esempio, l’utilizzo del disegno preparatorio all’interno delle sue opere, che fino a quel momento si pensava non fosse mai stato utilizzato, o ad esempio, la serie di immagini nascoste al di sotto dei vari strati pittorici di cui non si conosceva l’esistenza. Inoltre, si potranno visionare alcuni dei documenti, provenienti dall’Archivio di Stato di Roma e di Siena, relativi alla vicenda umana e artistica di Caravaggio. Non è la prima volta che Palazzo Reale omaggia il Maestro milanese, la grandezza artistica e mistica di Caravaggio, fu messa in luce già in precedenza grazie agli studi di Roberto Longhi che, nel 1951, gli dedicò una mostra epocale riportando alla luce, tutto il suo operato pittorico. Un’aura di mistero ha sempre circondato la figura di questo artista, così coinvolgente, brillante, ma spesso intrappolato dall’idea della morte, che prematuramente vinse sulla sua vita, sempre all’inseguimento di una realtà vera, celata con maestria all’interno delle sue opere, mostrandosi, come una trama sempre più fitta per i nostri detective dell’arte. Mario Gambatesa DENTRO CARAVAGGIO

Michelangelo Merisi da Caravaggio - Fanciullo morso da un ramarro 1596-1597, olio su tela, 65,8x52,3 cm. Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi di Firenze Michelangelo Merisi da Caravaggio - San Francesco in estasi 1597, olio su tela, 94x130 cm. Wadsworth Atheneum Museum of Art, Hartford, CT. The Ella Gallup Sumner and Mary Catlin Sumner Collection Fund. Foto di Allen Phillips\Wadsworth Atheneum

29 settembre 2017– 28 gennaio 2018 Palazzo Reale, Milano INFO T. +39 02 92800375 Lunedì 14.30-22.30 Martedì, mercoledì e domenica 9.30-20.00 Giovedì, venerdì e sabato 9.30-22.30 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito

eruption (APOCALYPSE NOW set)

www.caravaggiomilano.it

JANPOL PORTALIS janpolportalis@wanadoo.fr www.jportalis.fr


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Utagawa Kuniyoshi - Teppozū Serie: Luoghi famosi di Edo (Tōto meisho), silografia policroma (nishikie), circa 1832-1833, 265x390 mm.

Utagawa Kuniyoshi a Milano Le sue silografie per la prima volta in Italia

A

ttori kabuki, samurai e briganti, donne bellissime, ma anche gatti, carpe e animali mitici: questi sono i protagonisti delle silografie policrome (nishikie) create da Utagawa Kuniyoshi, Maestro giapponese vissuto ad inizio Ottocento. Figlio di un tintore di seta, collaborava all’attività del padre come disegnatore di tessuti, e secondo alcuni studiosi questa esperienza lo ha fortemente influenzato nell’uso di una ricca gamma di colori. Già all’età di 12 anni aveva raggiunto una grande abilità nel disegno, attirando l’attenzione del famoso maestro di stampe ukiyo-e, Utagawa Toyokuni, che lo volle nella sua bottega. Il suo apprendistato durò fino al

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1814, anno in cui gli fu assegnato lo pseudonimo di “Kuniyoshi” e iniziò a lavorare come artista indipendente. Diventato insegnante in una delle più importanti scuole di stampa xilografica giapponese, la Scuola Utagawa, ha lasciato molti allievi, che hanno mantenuta viva la tradizione della Scuola. Negli ultimi anni sono state dedicate diverse mostre ai suoi mondi bizzarri e alle sue scene della mitologia giapponese, finalmente anche in Italia abbiamo l’opportunità di poter ammirare dal vivo queste grandiose opere d’arte. La mostra “Kunyioshi. Il visionario del mondo fluttuante”, prodotta da MondoMostre Skira e curata da Rossella Menegazzo, è in scena dal 4 ottobre al Museo della Permanente


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di Milano e presenta la produzione di Kuniyoshi nella sua interezza, evidenziando la strabiliante capacità tecnica di questo maestro visionario attraverso una selezione di 165 silografie policrome, tutte provenienti dal Giappone, e dalla Masao Takashima Collection. Lo scorso anno si era reso omaggio a Hokusai, Hiroshige e Utamaro, ora era doveroso dedicare a Kunyioshi una mostra tutta sua, per il suo carattere estremamente particolare e per l’originalità delle opere e dei temi rispetto agli altri tre Maestri giapponesi. Il percorso si divide in 5 sezioni tematiche: “Beltà”; “Paesaggi”; “Eroi e guerrieri” (con una speciale sotto sezione, “Eroi Suikoden”, dedicata ai 108 eroi del romanzo Suikoden che ha dato la fama a Kunyioshi. Il romanzo, best seller in Cina e Giappone, è stato pubblicato anche in Italia con il titolo “I briganti”. Le tavole dell’artista rappresentano uomini violenti, armati, coperti di tatuaggi che oggi ispirano manga e anime); “Animali e parodie” e “Gatti”. Questa ultima sezione è dedicata alla passione più grande di Kuniyoshi, uno dei temi che rendono la sua personalità ancora più misteriosa ed eccentrica. Si dice pitturasse tenendo un gatto Sopra: Utagawa Kuniyoshi - L’universo femminile - Teppozu dentro il kimono e, avendo sempre alcuni gatti in Serie: Luoghi famosi di Edo (Tōto meisho) casa, ordinasse ai suoi nuovi apprendisti di disegnar1852, 378x256 mm. completa in edizione cartacea li. L’abilità e Versione la curiosità portano Kuniyoshi versoo PDF su http://artshop.biancoscuro.it importanti novità in campo tecnico: attingendo a Per Info: artshop@biancoscuro.com Sotto: Utagawa Kuniyoshi - Proverbi illustrati con i gatti piene mani dalla pittura occidentale, arriva a imita(Tatoe zukushi no uchi), 1852, silografia policroma (nishikie) re la resa dell’incisione con una lastra di rame, an352x244; 352x246; 353x245 mm ciascuno.

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ziché dalla comune matrice in legno, distinguendosi così dai maestri del paesaggio Hiroshige e Hokusai. Una mostra da non perdere, per la sua unicità e per il bellissimo racconto di Kuniyoshi, figura poliedrica e intrigante. Daniela Malabaila Utagawa Kuniyoshi Composizione di pesci rossi che cantano“bonbon” (Kingyo zukushi bonbon), silografia policroma (nishikie) circa 1842, 232x173 mm.

KUNIYOSHI Il visionario del mondo fluttuante Museo della Permanente, Milano October 04, 2017 – January 28, 2018

The exhibition “Kunyioshi. The visionary of the fluctuating world”, produced by MondoMostre Skira and curated by Rossella Menegazzo, which opens on 4 October at the Museum of the Permanent of Milan, will present the production of Kuniyoshi in its entirety, highlighting the amazing technical capacity and inventive of this visionary master through a selection of 165 polychrome silographs, all from Japan. After last year’s show that he paid homage to Hokusai, Hiroshige and Utamaro, and which has been remarkably successful in public and criticism, it was desirable to dedicate to Kunyioshi an entire exhibition for its extremely special and personal character and to the originality of works and themes compared to the other three Masters of the floating Japanese world. The exhibition wants to present the production of Kuniyoshi in its entirety, highlighting the amazing technical capacity and inventive capability of this visionary master through a selection of 165 polychrome silographs all from Japan. The course is divided into thematic sections: Mushae (images of warriors and heroes), Fantasies and imaginary creatures, Women’s belts, Landscape, Games and shadows. Two insights are also devoted to the great passions of Kuniyoshi: the Suikoden heroes and cats, constant presence in all his work for which he is even more appreciated and considered the genius of the ukiyoe.

KUNIYOSHI

Il visionario del mondo fluttuante 04 ottobre 2017– 28 gennaio 2018 Museo della Permanente, Milano INFO T. +39 02 99901905 Tutti i giorni 09.30-19.30 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito

www.kuniyoshimilano.it

Agape, olio su tela, 2017, 80x100 cm.

GUIKNIART

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Il Messico attraverso gli occhi di Guillermina Rivera Hernandez

guikni@hotmail.com

www.guikniart.com



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Amenofi II e l’Età dell’Oro L’Antico Egitto al Museo delle Culture di Milano

È

stata inaugurata il 13 settembre, e sarà visitabile fino al 7 gennaio, la mostra “Egitto. La straordinaria scoperta del Faraone Amenofi II”; un evento assolutamente unico, che racconta la vita del faraone, figlio del grande Tutmosi III, che regnò durante la XVIII dinastia, protagonista di un’epoca storica, ricca al punto tale da essere definita “Età dell’Oro”. Per il progetto e l’allestimento, è stata determinante la feconda collaborazione con l’Università degli Studi di Milano: i curatori, Patrizia Piacentini, titolare della cattedra di Egittologia, e Christian Orsenigo, ricercatore in Egittologia, hanno ideato l’intero percorso espositivo avvalendosi del prezioso coordinamento scientifico dell’egittologa Massimiliana Pozzi Battaglia. La soluzione formulata presenta, come di consuetudine per il Mudec, un taglio assolutamente innovativo per il fruitore grazie al supporto multimediale e scenografico; in tale contesto, all’esperienza emozionale viene accostato il rigore scientifico del meticoloso studio accademico da cui la mostra nasce. Articolata Stele sulla quale sono raffigurati Thutmosi III e suo figlio Amenofi II © Stichting Rijksmuseum van Oudheden, Leida [Nr archiv.: 3]

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Sopra: Pagina dal giornale di scavo di Victor Loret della tomba di Amenofi

Statua di Amenofi II assiso in trono, dal Tempio di Karnak

II, 1898 © Università degli Studi di Milano

©The Egyptian Museum, Il Cairo

Biblioteca e Archivi di Egittologia [Nr archiv.: 215]

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in quattro sezioni - I giorni del Faraone, La vita dell’alta società, Dalla morte alla vita e Una scoperVersione completa in edizione cartacea o PDF su http://artshop.biancoscuro.it ta straordinaria: la tomba di Amenofi II – viene offerta al visitatore Per Info: artshop@biancoscuro.com l’occasione di rivivere le calde e antiche atmosfere nilotiche dei paesaggi egiziani del II millennio a.C., scene di vita quotidiana dell’alta società egizia, le tecniche di mummificazione fino al racconto della scoperta della tomba di Amenofi II, con i documenti degli Archivi di Egittologia della Statale di Milano, esposti al pubblico per la prima volta in occasione di questa mostra. La prima sezione narra il momento di gloria di Amenofi II, che nel 1427 a.C. successe al più noto Thutmose III, uno dei sovrani di maggior spicco della storia dell’Egitto. Amenofi II regnò per circa 26 anni e morì intorno all’età di 44 anni; il suo regno fu molto più breve di quello del padre. La sua tomba, come molte altre, si trova

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nella Valle dei re in Egitto e fu di Vienna al Museo Archeologico scoperta dall’archeologo france- Nazionale di Firenze, Museo del se Victor Loret nel marzo 1898: Castello Sforzesco e da famose all’apertura conteneva ancora la collezioni private. mummia del sovrano nel sarco- Nella terza sezione, un’esperienfago originale. L’egittologo portò za immersiva accompagna il alla luce non solo la sua mummia, pubblico, attraverso un focus su ma anche quelle di alcuni celebri credenze religiose e mummifiQuadruplice tubetto da khol. sovrani del Nuovo regno; è par- cazione, fino alla camera fune© Stichting Rijksmuseum van Oudheden, tendo da questi ritrovamenti che raria per ammirare i tesori che Leida [Nr archiv. F 1995-5.3] nasce questa mostra perché i do- accompagnavano il faraone nel cumenti relativi alla scoperta del- viaggio verso l’Aldilà; questa sela tomba di Amenofi II nella Valle zione fornisce numerosi spunti dei re erano sconosciuti fino a di riflessione sulla lunga durata e circa 15 anni fa. complessità della civiltà egizia. La seconda sezione rappresenta Infine si raggiunge la quarta seziol’antica civiltà del Nilo all’epo- ne, il cuore della mostra: un’especa del II millennio a.C, con la rienza unica permette di entrare descrizione della vita quotidia- nella sala a pilastri della tomba na delle classi sociali più vicine di Amenofi II, ricreata in scala alla corte di Amenofi II. Statue, 1:1, e vivere la sensazionale scostele, armi, oggetti della vita quo- perta archeologica di questa setidiana, corredi funerari e mum- poltura nella Valle dei Re tramite mie che raccontano la storia del i documenti originali di Victor sovrano e della sua epoca; reperti Loret, oggi proprietà dell’UniverQuadruplice tubetto da khol. provenienti dai più importanti sità Statale di Milano. La tomba Versione completa in edizione cartacea o PDF su http://artshop.biancoscuro.it Visione con coperchio aperto musei egizi del mondo: dal Mudi Amenofi II, KV 35 della Valle © Stichting Rijksmuseum van Oudheden, seo Egizio del Cairo al Rijksmu- Perdei Re artshop@biancoscuro.com nella Tebe occidentale, è Info: Leida [Nr archiv. F 1995-5.3] seum van Oudheden di Leida, forse la più celebre tomba faradal Kunsthistorisches Museum onica tebana dopo la Tomba di

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Quadruplice tubetto da khol. Visione con pennino applicatore di khol inse-

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Specchio.

rito © Stichting Rijksmuseum van Oudheden,

© Stichting Rijksmuseum van Oudheden, Leida [Nr archiv. F 1956 3.1]

Leida [Nr archiv. F 1995-5.3]


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EGITTO

La straordinaria scoperta del Faraone Amenofi II 13 settembre 2017 – 7 gennao 2018 MUDEC, Milano INFO T. +39 02 54917 Lunedì 14.30-19.30 Da martedì a domenica 9.30-19.30 Giovedì e sabato 9.30-22.30 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito

www.mudec.it

Victor Loret copia le iscrizioni dalle bende della mummia di Amenofi III, 1898 © Università degli Studi di Milano, Biblioteca e Archivi di Egittologia [Nr archiv.: 221]

Riflessione, olio su tela, anno 2014, 50x70 cm.

Tutankhamon scoperta nel 1922 da Howard Carter. Nell’esposizione curata dal Mudec, con l’intento di mettere in luce una civiltà misteriosa e affascinante, l’antico Egitto incontra la modernità attraverso un linguaggio moderno ed attraente. L’evento espositivo, promosso dal Comune di Milano e da 24 ORE Cultura del Gruppo 24 ORE, che ne è anche il produttore, frutto di un’eccellente collaborazione internazionale, corredata da ricostruzioni multimediali convincenti e illustrata da un catalogo agile e denso al tempo stesso, nel racconto esemplare della cultura millenaria dell’Antico Egitto, è semplicemente da non perdere. Lucia Garnero

Pettine © Stichting Rijksmuseum van Oudheden, Leida [Nr archiv. NAH 147b]

RITA ASTOLFI rita.astolfi@gmail.com


Tina Lupo

“Bin - il Distruttore” - 1994 (Particolare nº 2 dell’opera Cosmos Cronos)

www.kultrunmuseum.it


Tina Lupo

“L’Invitto” - 1998

(Particolare nº 3 dell’opera Cosmos Cronos)

www.kultrunmuseum.it


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“A dir le mie virtù basta un sorriso” La Pubblicità ospite alla Villa dei Capolavori

L

a suntuosa dimora di Luigi Magnani, la Villa dei Capolavori a Mamiano di Traversetolo, sede della Fondazione Magnani-Rocca, ospita, fino al 10 dicembre 2017, la mostra “PUBBLICITÁ! La nascita della comunicazione moderna 1890-1957”. L’evento espositivo, inaugurato il 9 settembre e realizzato a cura di Dario Cimorelli e Stefano Roffi, attraverso duecento opere, dall’ultimo decennio del XIX secolo, fino all’imporsi dei messaggi trasmessi con radio e televisione, racconta la nascita e il diffondersi della pubblicità in Italia, dalle prime forme di comunicazione semplici e dirette all’introduzione dell’illustrazione quale strumento spiazzante per novità e per fantasia, fino al moltiplicarsi e differenziarsi degli schemi di persuasione attraverso un gran numero di media tra loro diversificati. Il predominio indiscusso di manifesti e

Sopra: due Bidoni di biscotti Saiwa A destra: Plinio Codognato Spumanti Cinzano, 1930. Galleria L’IMAGE, Alassio (SV)

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locandine, di targhe di latta e packaging delle confezioni dei prodotti sembra terminare, inesorabilmente, con l’avvento di strumenti di più immediata e facile fruizione: la pubblicità radiofonica e il Carosello, che fa la sua comparsa sugli schermi televisivi italiani il 3 febbraio 1957, si impongono, progressivamente, come strumenti di comunicazione prediletta per i messaggi di informazione, comunicazione e persuasione. L’imporsi di strategie diverse, tuttavia, non offusca, anzi, avvalora, progressivamente, il valore storico, artistico e culturale del messaggio pubblicitario ai suoi albori, in termini di strumento comunicativo, da un lato, ed espressione artistica, dall’altro, al punto tale da determinare ricadute non solo su strategie di persuasione adottate a seguire, ma su vasta parte di tutta la produzione artistica di là da venire. La Grande Guerra, il Futurismo, l’evoluzione femminile, la nascita dei gior-


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nali e il commercio in crescita degli Anni 20- 30, con la nascita del tempo libero e l’imporsi dell’automobile come oggetto del desiderio ampliano progressivamente la portata del messaggio pubblicitario; in tale ambito, le quattro sezioni della mostra esplorano stili, segni, derivanti dai movimenti artistici di Liberty, Déco, Cubismo, Bauhaus, Astrattismo, che, avvalendosi dell’interpretazione rinnovata dello spazio figurato e l’uso di inediti strumenti di rappresentazione artistica, si affermano come strumenti di straordinario impatto persuasivo ed emotivo. La prima sezione racconta come i primi illustratori siano stati soprattutto artisti e i loro bozzetti e manifesti siano stati realizzati seguendo l’idea dell’illustrazione

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A destra: Leonetto Cappiello Fernet-Branca, Il re degli amari, 1909

Versione completa in edizione cartacea o PDF su http://artshop.biancoscuro.it Per Info: artshop@biancoscuro.com

Sotto: Erberto Carboni Barilla, La pasta del buon appetito,1952

come elemento di comunicazione; la seconda sezione è dedicata al rapporto tra illustrazione e messaggio pubblicitario, attraverso marchi celebri quali Barilla, Campari, Cinzano, Motta, Pirelli e grandi maestri, tra i quali, Cappiello, Dudovich, Mauzan, Codognato, Carboni, Nizzoli, Testa; la terza sezione riguarda tutti gli strumenti di promozione pubblicitaria che si sono sviluppati accanto al più conosciuto

manifesto, come locandine, depliant, fino all’illustrazione della confezione; la quarta e ultima sezione è dedicata ai nuovi strumenti di comunicazione che si affacciano dal 1920 in poi, la radio prima e la televisione poi, fino al giorno in cui nasce Carosello. La mostra, fra gli altri contributi, si avvale della collaborazione col prestito di un importante numero di bozzetti originali di Carboni, Nizzoli, Testa, Sepo del Cen-

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tro Studi e Archivio della Comunicazione (CSAC) dell’Università di Parma, e di manifesti d’epoca del Museo nazionale Collezione Salce di Treviso, della Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli” del Comune di Milano, della Collezione Alessandro Bellenda – Galleria L’IMAGE di Alassio. “Volete la salute? Bevete il Ferro China Bisleri”: è il 22 giugno 1890 e sulla Tribuna Illustrata appare il primo e più antico slogan italiano a cui ne sono seguiti tanti negli anni successivi, fino al celebre “A dir le mie virtù basta un sorriso” per il dentifricio Kaliklor (1919), esito felice di un concorso aperto a tutti divenuto una pietra miliare della storia della comunicazione pubblicitaria. Lucia Garnero PUBBLICITÁ!

La nascita della comunicazione moderna 1890-1957 09 settembre – 10 dicembre 2017 Fondazione Magnani Rocca, Mamiano di Traversetolo, Parma INFO T. +39 0521 848327 info@magnanirocca.it Dal martedì al venerdì 10.00-18.00 Sabato, domenica e festivi 10.00-19.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito

www.magnanirocca.it

Sopra: Mario Puppo, bozzetto per Capri l’isola del sole, 1954.

FRANCESCA GHIDINI Povertà e ricchezza olio su tela anno 2015 30x45 cm


Athos Faccincani

L’autunno e i cachi, olio su tela, 100x100 cm.

- Samuel, tu vedi e senti cose che non tutti riescono a percepire, anche se tutti ne hanno le capacità. Tu sei rimasto in contatto con l’amore di tuo padre, tu hai visto la grandezza del creato negli occhi di un piccolo cane, tu hai condiviso l’amore per la vita con una donna, e hai provato l’emozione di avere un figlio. Tu hai conosciuto profondamente il bene, e altrettanto profondamente il male e mi fai questa domanda? Cosa ti aspetti che ti risponda, io? Penso che dovresti preoccupartene un po’ meno; se esistesse, cosa credi che sarebbe importante per lui? Che ti rivolgessi al lui chiamandolo “Dio” o “Signore”? Che tipo di rispetto credi che voglia da te? La riverenza? Il rispetto delle regole? Ama Samuel, ama ciò che fai, ama ciò che sei, ama chi non ami, ama l’amore, e ama te stesso; e non preoccuparti del resto. Ora vai, prima che venga sera, mi piacerebbe sapere che dalla cima di questo monte del dolore tu riesci a vederne la bellezza. - Grazie Virgo, per tutto quello che in questi anni hai fatto per me. - Ho solo sorriso. - Appunto, grazie. (tratto da “Virgo Fidelis”, Athos Faccincani – Elsa Dilauro, Ed. Mursia)

AGHILARTES S.r.l.s. Sede legale Via O. Caccia 17/a Verona Sede: Strada Zerbi 20 Monzambano (MN) C.F. e P.I. 04401840238 Mail: info@aghilartes.com Tel: +39 334 6658612


Anna Izzo

Frida resina, 260 cm.

scultrice, pittrice e designer www.annaizzoartdesign.com


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FAVOLOSI BENIAMINI 25 novembre - 23 dicembre 2017

GALLERIA MELESI Sabina Melesi Via Mascari, 54 I 23900 Lecco LC tel/fax +39 0341 360348 Tel +39 348 4538002 info@galleriamelesi.com www.galleriamelesi.com


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Dario Brevi

La sua Arte è filtro creativo della realtà

Intervista a Dario Brevi: l’eterno dualismo applicato all’arte contemporanea Sullo sfondo: Dario Brevi nel suo studio. In copertina: Specchio specchio delle mie brame... quanti like ho stamane? anno 2017, 65x85 cm.

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isultato di un grande lavoro su contrapposizioni, temi sociali, positività, ironia: quella di Brevi è un’Arte sempre attuale, nei temi e nei concetti, così come nei materiali e nelle tecniche. Ho avuto l’onore di poter approfondire la

sua conoscenza con questa intervista. Vincenzo Chetta: Buongiorno Dario, sono molto contento di aver avuto l’opportunità di conoscerti e ora di poterti far conoscere meglio dai lettori di Biancoscuro, sono sicuro che sarà una chiacchierata molto interessante!


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Alla fine degli anni ‘80 aderisce al movimento del “Nuovo Futurismo” che, superando con una salto deciso il concettualismo e il minimalismo che avevano dominato il decennio precedente, teorizzava invece la realizzazione di opere d’arte voluminose, consistenti, ben visibili e colorate.

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Dario Brevi: Grazie Vincenzo, lo spero... V.C.: Figlio degli anni Cinquanta, la tua attività artistica prende forma negli anni d’oro per l’arte e l’espressione creativa, quando ti ha raggiunto la consapevolezza del tuo forte valore artistico? D.B.: A dire il vero questa consapevolezza

non l’ho mai avuta. Ho sempre creduto ai piccoli passi, un giorno dopo l’altro, sperando di aggiungere sempre qualcosa di valido. Negli occhi e nella mente ho il lavoro degli artisti legati alla pop art, sia quella europea che quella americana, e quello che ho imparato al Liceo di Brera, tra tradizione e gran-

[1] Macchina per poetare, acrilici su MDF, carta e macchina da scrivere, anno 2016 [2] Caffe forte, acrilici su MDF, 2014, 65x82 cm. [3] Ma non amo il vento, anno 2017

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La vita fragile acrilici su MDF anno 2015 75x178 cm.

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di slanci sperimentali verso le avanguardie artistiche. V.C.: La ricerca, le prove, magari anche qualche sbaglio tecnico: quanto devi ringraziare la gavetta degli anni settanta per quello che sei oggi? D.B.: Tutto il lavoro è frutto di ricerca, sperimentazione, curiosità, si impara da tutto e tutto fa parte di un bagaglio, allora come adesso. Tutto quello che ho fatto è sempre stato il prodotto di pensiero e manualità, a volte meglio risolto altre meno, d’altra parte come si dice “è dagli errori che si impara”. L’importante è lavorare sempre con sincerità, senza rinunciare nemmeno alla paura di sbagliare e approdare ad un linguaggio proprio. Certo gli anni passano, e quello che hai messo da parte ad un certo punto ritorna, così oggi il mio lavoro è la somma di tutto ciò che ho fatto precedentemente. V.C.: Mi capita spesso di parlare con giovani artisti e aspiranti addetti ai lavori, purtroppo i discorsi vertono sempre sul lato “economico” dell’arte, non a livello generale, ma solo a livello personale. Non parlano di progetti, di innovazione, di messaggio, ma solo di soldi. Cosa ne pensi? D.B.: Credo sia sbagliato. Ho una visione forse romantica dell’arte e penso che non sia tu a scegliere questo “lavoro”, ma sia lui a scegliere te. Ecco perché molti artisti hanno

continuato a lavorare tutta la vita tra mille difficoltà e in assenza di riconoscimenti. Prima di tutto ciò che conta è chiedersi se il proprio lavoro ha un senso per sé e per gli altri, e, perché lo sia, bisogna vivere il proprio tempo pienamente e socialmente. Solo così si è filtro creativo della realtà. È un lavoro difficile e bellissimo, è un’avventura continua tra intuizioni e conoscenza. Naturalmente l’aspetto economico ha importanza, ma non può essere il primo obbiettivo, non hai certezza di quello che succederà. Gli inizi sono sempre difficili, gallerie private e istituzioni pubbliche dovrebbero sostenere gli artisti ritenuti più interessanti. V.C.: Negli anni Ottanta aderisci al Movimento del Nuovo Futurismo, raccontacene le origini, quanto è stata importante per te, la forza del gruppo? D.B.: L’incontro con il gallerista Luciano Inga-Pin, della Galleria Diagramma di Milano, è sicuramente stato uno dei più importanti per la mia vita d’artista. Da lui sono passati molti dei giovani artisti che hanno poi avuto grandi riconoscimenti. Agli inizi degli anni ‘80 in piena Transavanguardia, Luciano ha raccolto attorno alla sua galleria giovani artisti che superavano il concetto

Suoni e fulmini acrilici su MDF anno 2012 85x120 cm.


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ario Brevi D e r e p o e re le su reboard b fi Per realizza y t i s n e d ediumta a utilizza il m eriale che ben si pres no. mat abile del leg st (MDF), un iù p o lt o ato, m enta essere sagom questo materiale div ani lizzare Nelle sue m le, tanto da potervi rea . eabi po e colore i t i n g quasi mall o i d assorilievi sculture e b di ritorno alla pittura, primitiva, selvaggia, e che invece guardavano al mondo della moda, del design, della musica, della tecnologia. Con lavori realizzati utilizzando materiali industriali e colori splendenti allo smalto, si rendeva visibile un’arte più viva, giocosa, ironica. Un lavoro vicino a quello dei graffittisti americani, Haring, Rammelzee e altri. Il gruppo trovò la sua formulazione teorica grazie all’apporto di Renato Barilli che ci presentò, come naturale prosecuzione del lavoro dei futuristi storici Balla e Depero, in varie mostre in Italia e all’estero. Tra le ultime mostre di gruppo voglio ricordare quella al MART Casa d’Arte Futurista Depero di Rovereto, con le nostre opere in un interessante e stimolante dialogo con quelle di Depero; e la mostra tenutasi allo Spazio Oberdan di Milano, dove sono state esposte opere di Balla, Depero e interessanti oggetti postmoderni degli anni ‘80, progettati dagli architetti Mendini e Sottsass jr. Naturalmente il lavoro di gruppo ha avuto una forza proprio perché costituito da giovani artisti che, pur nella singolarità delle proprie proposte, manifestava la stessa visione dell’arte, cosa che oggi con la frammentazione così forte credo sia impossibile da riproporre. V.C.: In ogni tua opera si concretizzano messaggi, e/o concetti, giochi di parole che vanno oltre i titoli, modellandosi tra pieni e vuoti, importantissimi nella tua Arte… D.B.: Si credo che l’unità sia la risultanza delle diversità. Il mio lavoro è sempre

La natura delle cose (dedicato ai bambini siriani scomparsi in mare) acrilici su MDF anno 2016 200x130 cm.

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Controcorrente acrilici su MDF anno 2015 150x120 cm.

Vortice di farfalle acrilici su MDF anno 2012 120x120 cm.

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giocato sul doppio, così come è la realtà che ci circonda; il giorno, la notte, la gioia, il dolore, i pieni e i vuoti, ecc. nella ricerca di un equilibrio che permette di trovare un senso alle cose. Mi interessa molto trasmettere positività e voglia di vivere, cercando di porre attenzione all’aspetto empatico tra le persone, la natura e le cose che ci circondano. Così anche nei titoli si ritrovano modi di dire, proverbi, motti che fanno parte della tradizione culturale e popolare e che ripropongo in modo ironico. Ironia che utilizzo anche come spunto di riflessione di eventi negativi presenti nel nostro vissuto. Il mondo è diventato sempre più piccolo e così non possiamo non partecipare a quello che succede, anche se dall’altra parte del pianeta. Naturalmente l’arte non può dare soluzioni, ma diffondere bellezza e conoscenza. Penso renda le persone più sensibili e quindi più attente alle problematiche sociali. V.C.: Parlaci adesso di traguardi, la soddisfazione artistica più grande, avuta fin’ora, qual’è stata? D.B.: La prima mostra risale all’inizio del 1972, allora avevo 16 anni e quindi, essendo passati molti anni, fortunatamente le soddisfazioni legate all’arte sono state tante. Non saprei dirti quale è stata la più importante, dalla prima mostra personale a Basilea a quella da Luciano Inga-Pin, dalla conoscenza di grandi storici dell’arte che hanno

poi scritto del mio lavoro ai vari musicisti che hanno suonato alle mie inaugurazioni, dai collezionisti che hanno creduto nel mio lavoro ai galleristi che ancora oggi propongono il mio lavoro, senza dimenticare le mostre all’estero tra le quali ultimamente quella al parlamento Europeo a Bruxelles. Comunque, come dico sempre, ringrazio l’arte che mi ha permesso di conoscere moltissime persone con le quali poi è nata un’amicizia e una stima reciproca. V.C.: Una ventina di anni fa c’era nei negozi una confezione regalo di una nota marca di whisky che riproduceva all’esterno una tua opera… Raccontaci com’è andata. D.B.: Era il 1995, allora spesso i miei lavori erano presentati da Andrea Murnik e fu lui a proporre ad alcuni artisti di realizzare dei bozzetti per il packaging in latta del whisky Ballantine’s in edizione speciale natalizia e limitata. Fu scelto il mio progetto; in quel caso la difficoltà fu di mediare il linguaggio artistico con quello del prodotto, cioè utilizzare il proprio linguaggio pensando ad un oggetto che finisse nelle mani di milioni di persone e non come succede per l’opera artistica pensata per il singolo. Così pensai di utilizzare il collage, immagini tratte da riviste mischiate ad etichette e dipinte con i colori brillanti e che ricordassero quello del whisky .La cosa andò molto bene, fu realizzata in 1.500.000 copie e le vendettero tutte in poco tempo.


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V.C.: Progetti per il futuro che possiamo anticipare? D.B.: Ho diverse mostre collettive in varie parti d’Italia e due mostre personali; la prima a partire dal 21 ottobre alla Galleria Centro Steccata di Parma che da anni segue il mio lavoro, e l’altra dal 23 marzo 2018 allo Spazio Onofri 57 di San Marino. Tra le collettive ricordo “Montezuma, Fontana, Mirko. La scultura in mosaico dalle origini ad oggi” dal 6 ottobre al 7 gennaio 2018 al MAR Museo d’Arte di Ravenna, dove esporrò un grande lavoro realizzato con la collaborazione della Novamosaici dei f.lli Toniutti di Bollate. Invece dal 28 ottobre la mostra “La Vespa nella storia e nell’arte” al MACIST Museum di Biella V.C.: Appuntamenti molto interessanti, complimenti! Come di consueto in queste occasioni, ti chiedo un consiglio per i giovani artisti che stanno intraprendendo la carriera artistica... D.B.: I consigli che posso dare sono di lavorare molto, visitare musei e gallerie, leggere, e soprattutto essere curiosi, conoscere e vivere intensamente il proprio tempo. V.C.: Ti ringrazio per la pazienza Dario, è stata molto interessante questa chiacchierata, spero sia stato lo stesso per te... D.B.: Certamente e grazie per il tuo interessamento. A presto! Vincenzo Chetta BREVI. Le prossime MOSTRE PERSONALI 21 ottobre / 25 gennaio 2018 Tra le righe delle foglie son scritte le storie Galleria Centro Steccata - Parma 21 marzo 2018 / 22 aprile 2018 Alberi ed altre storie Spazio Onofri 57 – San Marino

Dario Brevi (Limbiate, 28 giugno 1955) si diploma al Liceo Artistico di Brera e successivamente si laurea in Architettura al Politecnico di Milano. La sua ricerca artistica comincia negli anni Ottanta, e mentre lui elabora il suo linguaggio neopopular, la città di Milano si trasforma nella capitale della moda, della tivù commerciale e del divertimento notturno. Brevi registra tutto ciò nelle sue opere e traduce quelle immagini di vita vissuta in immagini d’arte. Le sue opere riproducono la voglia d’evasione tipica di quegli anni, il banalizzarsi dell’iconografia, il trionfo di un mondo fatto di simboli e mode, e non più d’idee. Nella sua personale “Viaggio in Italia” alla Galleria Diagramma/Luciano Inga-Pin del 1985 a Milano espone navi, aerei e arcobaleni, le cui sagome riprendono le silhouette tipiche e standardizzate della segnaletica che sembrano puntare o perdersi verso orizzonti invisibili e lontani, come in un desiderio collettivizzato dettato dalla pubblicità. Con il suo sguardo ironico, gli oggetti noiosi, usuali o spiacevoli della quotidianità (tazzine di caffè, cabine per la doccia, fabbriche fumose…) esplodono in mille gradazioni e sfumature, acquistando dimensione epica e significante, come si conviene nella tradizione pop e in un consumismo visto quale unica fonte di godimento. Sempre grazie alla galleria Diagramma/Luciano Inga-Pin prende parte al movimento artistico “Nuovo Futurismo”, teorizzato dal critico bolognese Renato Barilli. Nel 1992 presenta una personale alla galleria Centro Steccata dove espone una grande opera “Shanghai”, di 700 cm. per 300 cm. È del 1995 la realizzazione del nuovo packaging per Ballantine’s. Perfetto esempio di integrazione tra il mondo dell’arte e quello della comunicazione. La confezione regalo, prodotta in metallo, viene realizzata in 1.500.000 esemplari. Per l’occasione vengono realizzate delle serigrafie ed un volume che presenta il progetto. Nel 2005 si avvale della collaborazione dell’azienda Novamosaici di Bollate per la realizzazione in mosaico di alcuni oggetti di uso comune tra cui “Splash”, mosaico in ceramiche colorate su una Fiat 500. L’opera viene presentata in anteprima a Bologna e successivamente al Miart. Nel 2006 per il World Museum Swatch crea “Una persona di polso” multiplo realizzato in

MDF e dipinto a mano. Il lavoro di Brevi ben si coniuga con lo spirito Swatch. Nel 2009 presenta a Step 09 - Milano l’installazione “Ad hoc”, una lunga scia di frammenti colorati, disposti in caotico ordine a creare un percorso di luce e colore. È del 2010 la realizzazione della sua prima grande scultura in acciaio corten. L’opera “Farfalle” di 200 cm. per 400 cm. circa viene installata in Piazza della Repubblica a Limbiate . Da novembre del 2011 a febbraio del 2012 i “Nuovi Futuristi” espongono i propri lavori al Mart di Rovereto. Nell’estate del 2012 viene allestita, sempre a cura di Renato Barilli, la mostra “Nuovo Futurismo” allo Spazio Oberdan di Milano. La Galleria Centro Steccata di Parma, da sempre attenta al suo lavoro, segue con continuità la sua attività esponendo le sue opere presso la propria sede e nelle più importanti fiere dedicate all’arte a Bologna, Milano, Torino, Verona, Padova, Parma, Pavia, Genova, Basilea, Parigi, Londra, Innsbruck. Ad oggi le opere di Brevi si trovano in collezioni private, spazi pubblici e musei, sia in Italia che all’estero.

L’Artista Dario Brevi Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito internet dell’artista.

BREVI. Le prossime MOSTRE COLLETTIVE 29 settembre / 12 ottobre love a cura di Saverio Simi de Burgis Atelier 3+10 - Mestre 7 ottobre / 7 gennaio 2018 Montezuma, Fontana, Mirko. La scultura in mosaico dalle origini ad oggi MAR Museo d’Arte della città di Ravenna 14 / 15 ottobre 2017 AMACI Giornata del Contemporaneo Palazzo Maglione - Pozzuoli 28 ottobre / 24 dicembre 2017 La vespa nella storia e nell’arte MACIST Museum - Biella

Farfavespa acrilici su MDF anno 2017 150x80 cm.

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CESENA FIERA

ner Media Part artmagazine.biancoscuro.it

21a edizione

Dal 27 al 30 ottobre 2017 Arte Moderna e Contemporanea

MARIO SIRONI

Retrospettiva Omaggio a cura di Edizioni Cinquantasei Bologna

In esposizione 50 opere selezionate datate dal 1900 al 1960 Inaugurazione sabato 16 settembre ore 17.30 Galleria Comunale d’Arte Palazzo del Ridotto - Cesena La mostra sarà successivamente visitabile in fiera

www.fieracontemporanea.it www.romagnafiere.it

Organizzazione Via Punta di Ferro, 2 - 47122 Forlì - tel. 0543 798466 francesca@romagnafiere.it - cell. 346 5050521


Mauro Capitani

Cinquant’anni di pittura opere tra il 1967 e il 2017

Secondo catalogo generale dell’opera A cura di Giammarco

Puntelli

Caratteristiche editoriali dell’opera: Formato chiuso 24x33 cm 400 pagine a colori Copertina cartonata con stampa a caldo e sovraccoperta plastificata carta patinata lucida da 170 g/m2 Fine rilegatura in brossura filorefe con capitelli

L’opera è inserita nella collana “Arte Moderna e Contemporanea” di

ISBN 978-88-7970-850-0

Progetto grafico Leonardo Nassini

www.leonardonassini.com

Con un saggio critico del Prof. Antonio Paolucci Prefazione di Maria Rosaria Gianni

“MAURO CAPITANI” Dipinti Con il patrocinio di

18 Ottobre – 12 Novembre 2017 Palazzo Medici Riccardi - Sale Fabiani Via C. Cavour 1 - Firenze Inaugurazione Mostra e presentazione del volume Mercoledì 18 Ottobre ore 17 a cura di Antonio Paolucci e Giammarco Puntelli


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Sandro Masala

Vincitore nella sezione “Grafica” al BAC ‘17

Intervista a Sandro Masala, Architetto e Artista della computer-grafica, vincitore con l’opera “Cattedrale” del BAC ‘17, pubblicata sull’over the cover di questo numero Sopra: Simmetrie grafica digitale composita 122x58 cm.

Sotto: Cattedrale grafica digitale composita 87x130 cm.

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L

a “Cattedrale” che ha profondamente impressionato la commissione critica è quelle di Sandro Masala. La sua opera porta alla mente le torri cuspidate della cattedrale gotica di Colonia, in Germania, “Hohe Domkirche St. Peter und Maria”. Ma facciamo qualche domanda all’Artista per saperne di più... Daniela Malabaila: Buongiorno Sandro, sono doverosi i complimenti per il traguardo raggiunto al Bac ‘17, grazie al quale abbiamo la possibilità di fare questa intervista. In questi mesi di selezioni, hai mai pensato che saresti potuto essere uno dei vincitori del premio più ambito? Sandro Masala: Buongiorno Daniela, ti ringrazio per i complimenti e ringrazio Biancoscuro per questa opportunità. Per rispondere alla tua domanda credo di dover partire dalla decisione di partecipare al BAC ‘17, che nasce dal voler far valutare da una giuria qualificata le mie creazioni. Non ti nascondo che ritrovarmi tra i 100 selezionati per la fase successiva sia stata per me una forte emozione ed un riconoscimento della ricerca intrapresa nel corso di questi

anni. Come ben sai la selezione successiva comporta la spedizione dell'opera e qui ho avuto grossi problemi di stampa, nel senso che la foto inviata aveva delle luci diverse dalla stampa inviata, quindi pensavo proprio di aver raggiunto il massimo entrando tra i 100 selezionati. Puoi solo immaginare cosa possa aver provato nel ritrovarmi tra i vincitori, e tra questi ultimi tra quelli che hanno vinto il premio più ambito, a tal proposito non posso fare a meno di ringraziare la giuria qualificata che ha compreso che le differenze tra foto e opera inviata, erano dovute solo a problemi di stampa. D.M.: Raccontaci i tuoi inizi, a partire dalle decisioni sul percorso di studi, quanto è stato importante scegliere la propria strada? S.M.: Sin dalla scuole medie devo dire di essere sempre stato portato per il disegno, ed il passo successivo è stato quello di iscrivermi all'Istituto Statale d'Arte sezione architettura e arredamento della mia città, dove ho conseguito la maturità d'arte applicata. La scelta di iscrivermi alla Facoltà di Architettura in un certo senso era segnata, cosi ho scelto di iscrivermi in quella di Firenze, senza dubbio la scelta fatta mi ha portato ad assumere un bagaglio di esperienze sia


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lavorative che umane notevole, seppur con le difficoltà di chi si muove in un contesto non facile. Ma proprio per far fronte alle difficoltà di una professione che sempre più ti ingabbia e non ti permette di esprimerti con la libertà che vorresti, ho cercato e trovato nella “Digital art” quel senso di libertà assoluta, dove ciò che crei, non è soggetto a compromessi, cambiamenti di idee, ma è parte della tua essenza che viene fuori in tutta libertà, e non importa se piaccia o meno, ma so che quella creazione nasce da un’emozione interiore. Daniela Malabaila: Scegli razionalmente gli argomenti delle tue opere, o lasci prevalere l'istinto? S.M.: Sia l'uno che l'altra, ci sono opere che nascono dall’intravedere in un'immagine qualcosa che la stessa nasconde, e quindi la reinterpreto sulla base dell'emozione che ha attratto la mia attenzione; altre volte le opere fanno parte di un vero proprio studio mirato, come quelle che ho mostrato sul web e delle quali fa parte anche Cattedrale. D.M.: Come sei arrivato alla decisione di mostrare le tue opere artistiche? S.M.: Fondamentalmente per capire se il percorso di ricerca intrapreso fosse quello giusto, mostrare le proprie creazioni, sottoporle ad un giudizio critico. Devo ammettere che nel corso di questi anni le critiche ricevute hanno fatto sì che arrivassi a dialogare con te oggi. D.M.: Quanto influisce la carriera come architetto nel tuo percorso artistico? S.M.: Sicuramente qualche influenza l'ha avuta, difficile quantificarla, ma nelle mie creazioni il lato compositivo è molto importante, così come quello creativo, variabili che come architetto ho sempre cercato di far valere all'interno di un’idea progettuale. Anni di studio e professione credo che non possano non influenzare il mio percorso. D.M.: L'arte digitale trova ancora molti ostacoli per farsi riconoscere in quanto tale, spesso viene "snobbata", eppure è figlia del nostro tempo... Cosa rispondi a chi asserisce che la sola Arte è quella dell'olio su tela e del marmo? S.M.: Vero, l'arte digitale trova molti osta-

Sopra: Astratto, grafica digitale composita, 80x80 cm.

Sopra: Anime musicali, grafica digitale composita, 84x116 cm.

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Sopra: Confronti generazionali grafica digitale composita 60x60 cm.

coli a farsi riconoscere in quanto tale. Nelle mie prime partecipazioni a mostre collettive, non ti nascondo di aver riscontrato una certa diffidenza anche da parte di chi organizzava la manifestazione, indipendentemente dalla valenza dell'opera presentata. Da parte mia, affronto ogni mia ricerca, come un’investigazione artistica, ricerche in continuo mutamento, anche grazie alle possibilità offerte dal mezzo digitale. Investigare l'arte attraverso questo mezzo, è uno stimolo al quale non riesco a rinun-

Sando Masala (Nuoro, 1960), da sempre sospinto verso la passione per la creatività e l’arte, inizia il suo percorso artistico iscrivendosi all’Istituto Statale d’Arte Applicata di Nuoro, conseguendo successivamente la maturità. Durante il periodo di studi partecipa a diverse mostre collettive a Nuoro. Si iscrive alla Facoltà di Architettura di Firenze nel 1980, e consegue la laurea nel 1991, nel periodo di studi continua la ricerca creativa, che ha sempre coltivato anche durante lo svolgimento della professione. Da oltre cinque anni si dedica alla realizzazione di opere attraverso la computer-grafica, sperimentando nuove forme espressive d’arte, con una assidua ricerca sul figurativo, nuove speri-

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ciare, nonostante ci siano diverse diffidenze per questa nuova espressione artistica. Per rispondere alla tua domanda, ci sono lavori realizzati ad olio su tela che sono ben lontane dall'essere opere d'arte, così come certe sculture, e ci sono altresì opere realizzate con materiali e tecniche diverse da quelli canonici che sono veri e propri capolavori. Ma alla fine ciò che conta è l'emozione che trasmette, se quell'emozione traspare da una tela dipinta, da una stampa o da una scultura, o da qualsiasi altra cosa, credo che il supporto passi in secondo piano, l'importante è che trasmetta qualcosa, che si esprima con il linguaggio del nostro tempo, che sia innovativa per tecnica e soggetto, che liberi la mente dell'osservatore lasciandosi involgere nell'opera. D.M.: Gli argomenti sull'attualità dell'Arte sono parecchi, ma vertono quasi tutti sulla mancanza di una vera corrente artistica, sulla mancanza di sostanza nelle installazioni contemporanee, sulla fragilità di performance fini a se stesse, o al solo aumento dei follower... Tu cosa pensi dell'attuale scena artistica? S.M.: Il panorama artistico attuale ha diverse componenti che cercano di introdurre sia delle vere e proprie novità espressive, sia delle nuove tecniche ancor più discutibili per essere comprese e accettate dal vasto pubblico, ne è un esempio proprio la "Digital Art". Quest'ultima ad esempio, è ben lontana oggi dall'avere una corrente artistica di riferimento e come tutte le forme d'arte è ovviamente è fortemente influenzata dal

mentazioni sul paesaggio urbano, sull’astratto e sull’informale. Negli ultimi anni ha partecipato a mostre collettive a Cagliari presso il “Salotto dell’Arte”, ma la maggiore visibilità delle sue opere l’ha ottenuta grazie alla pagina Facebook “Arti Grafiche di Sandro Masala”. A giugno 2017 si iscrive al Biancoscuro Art Contest e decide di presentare alla Giuria Critica due opere di computer grafica. La prima, “Etnico”, raffigura una donna, viene rappresentata nella sua universalità, che va oltre le etnie, fondendo un simbolismo tribale nella figura femminile. La seconda opera, “Cattedrale“, fa parte di una recente ricerca espressiva sul paesaggio urbano, ed è tratta dalla esposizione

“Black and White”. Ed è proprio questa seconda opera, “Cattedrale“, a permettergli di vincere il Premio Copertina sulla rivista BIANCOSCURO. Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti alla pagina Facebook dell’artista Facebook.com/Artstudiodigitalcreations

Sandro Masala


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contesto filosofico, scientifico e sociale di un momento storico ben preciso. Viviamo in un momento di forte criticità sociale che si ripercuote senz'altro anche nella produzione artistica, o meglio, nella creazione di nuovi linguaggi, e ci fa assistere anche al decadimento del pensiero e della sua traduzione nella forma artistica. L'artista risente fortemente di queste criticità, quindi troppo spesso si adagia su espressioni già collaudate. Io credo invece che si debba usare un linguaggio ancor più forte che nel passato, proprio per opporsi a concezioni così fortemente radicate. D.M.: Torniamo alla tua Arte, i tuoi prossimi passi quali saranno? Dove il pubblico potrà ammirare le tue opere? S.M.: Alla luce del traguardo raggiunto, senza dubbio continuerò la mia ricerca creativa, aver vinto il Biancoscuro Art Contest 2017, mi ha dato una nuova carica e nuovi stimoli. Per il futuro ho intenzione di propormi, oltre che nella mia splendida Sardegna, anche oltremare, ho avuto modo di essere contattato da una galleria di Firenze, vedremo cosa potrà nascere. D.M.: Ti ringrazio per la chiacchierata Sandro, ancora complimenti per il tuo successo! S.M.: Grazie a te Daniela, ed un ringraziamento anche a tutta la Redazione. Daniela Malabaila

Sopra: L’abito, grafica digitale composita, 80x106 cm. Sotto: Identità perdute, grafica digitale composita, 66x80 cm.

La sacerdotessa, grafica digitale composita, 83x125 cm.

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Arte ribelle Gli Artisti che hanno fatto il ‘68 “Re Nudo”), che in quegli anni hanno cercato di costruire un vero e proprio linguaggio espressivo sia innovativo che accettato dalle grandi masse. Dall’11 ottobre, a Milano presso la Galleria Gruppo Credito Valtellinese, approderà in una grande a retrospettiva sui protagonisti sul fronte dell’arte di quel momento storico e sociale. Un’ottantina di opere, documenti illustrati, oltre alle testimonianze fotografiche, centrate sul costume dell’epoca. In mostra le opere di Vincenzo Agnetti, Franco Angeli, Fernando De Filippi, Nanni Balestrini, Age, Paolo Baratella, Gianfranco Baruchello, Fabio Mauri, Mario Ceroli, Emilio Isgrò, Mario Schifano, Ugo La Pietra, Umberto Mariani, Franco Vaccari, Gianni Pettena, Gianni Emilio Simonetti, Giangiacomo Spadari, Franco Mazzucchelli. A questi artisti si affiancano coloro che in quel periodo hanno operato nel campo dell’illustrazione, del muralismo e nelle diverse altre forme di comunicazione visiva, a comporre un affresco ragionato di uno dei momenti più magmaticamente creativi della cultura italiana del l Novecento. s Red Provence - acrilico su tela, 2016, 135x135 cm.

Valeriano Trubbiani - Rana schizzatrice - tempera su carta, 30x40 cm. Ph.Fabrizio Stipari

U

na grande mostra si propone di indagare un decennio “simbolo”, attraverso tutte le espressioni artistiche che, in Italia, si sono chiaramente ispirate alla protesta politica e alla speranza rivoluzionaria. Il progetto “Arte ribelle” è ideato da Marco Meneguzzo, che ha inteso analizzare il tentativo di costruire quel linguaggio artistico “politico” e “popolare” insieme. La mostra mette a confronto linguaggi cosiddetti “alti” (pittura da un lato e arte “concettuale” e comportamentale dall’altro) e “bassi” (l’illustrazione di riviste e di fanzine, come

Titina Maselli - Greta Garbo - 1969, acrilico su tela, 100x130 cm. Ph. Fabrizio Stipari Sotto: Sergio Sarri - Senza titolo (celeste con figura di donna e cyclette) olio su tela, 150x150cm. Ph.Fabrizio Stipari

ARTE RIBELLE

1968-1978 Artisti e gruppi dal Sessantotto 12 ottobre – 09 dicembre 2017 Galleria Credito Valtellinese, Milano INFO galleriearte@creval.it Da martedì a venerdì 13.30-19.30 Sabato 15.00-19.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito

www.creval.it

TOVE ANDRESEN www.tove-a.dk


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Peter Hide 311065 / Giordano Redaelli Un successo la mostra a Monza

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i è tenuta lo scorso settembre, presso Villa Contemporanea a Monza, la mostra che ha saputo confrontare il lavoro di due interessantissimi artisti, Peter Hide 311065 e Giordano Redaelli. Due artisti diversi per formazione, con linguaggi e sensibilità differenti, ma che convergono nell’utilizzo dei simboli del consumismo. Entrambi sono infatti “accumulatori”

di beni di consumo: Redaelli utilizza il packaging, le icone commerciali; Hide le banconote ed il loro potere evocativo. Peter Hide 311065 e Giordano Redaelli testimoniano il tempo attuale; in maniera sapiente ed ironica, hanno saputo cogliere i simboli della società dei consumi nella quale viviamo, lasciando ai posteri uno spaccato iconico dei nostri usi l e consumi. s

A sinistra: Peter Hide 311065 SKULL + FLOWER (skulls and flowers series), tecnica mista e banconote su tela A destra: Giordano Redaelli Lo squalo da 12 dollari Mayonnaise Kraft 5” anno 2010, collage e smalto su tavola, 123x78 cm.

La nuova identità cubana Inaugurazione della Palazzina dei Bagni Misteriosi

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energia vitale della scena artistica cubana contemporanea inaugura l’attività espositiva della Palazzina dei Bagni Misteriosi del Teatro Franco Parenti a Milano. Da venerdì 13 ottobre, la mostra ¿soy Cuba? racconterà al pubblico la nuova identità cubana e cosa significhi oggi essere protagonisti di un profondo cambiamento culturale. La mostra nasce da un’idea di Marina Nissim, in collaborazione con Galleria Continua e Associazione Pier Lombardo, ed è curata da Laura Salas Redondo. ¿soy Cuba? è una riflessione corale sull’attuale momento storico cubano e sull’impegno di una intera generazione che mantiene salde le proprie radici, ma al tempo stesso vuole rompere l’isolamento e dialogare con la comunità artistica globale. Otto gli artisti scelti a rappresentare que-

sta nuova rivoluzione, la cui ricerca prende forma attraverso soggetti, materiali, linguaggi e stili differenti: Alejandro Campins, Elizabet Cerviño, Susana Pilar Delahante, Leandro Feal, Osvaldo González, Luis Enrique López, Reynier Leyva Novo, José Yaque. ¿soy Cuba? racconta i movimenti artistici contemporanei di una terra da sempre fel conda di produzioni innovative. s

¿SOY CUBA? 13 ottobre - 19 novembre 2017 Palazzina dei Bagni Misteriosi del Teatro Franco Parenti, Milano INFO www.teatrofrancoparenti.it Tutti i giorni 16.00 - 21.00

Reynier Leyva Novo - El beso de Cristal

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Gustav Klimt, Ritratto di Adele Bloch-Bauer I, olio su tela, 1907, Neue Galerie, New York.

26.07.17 07.01.18


RENZO NUCARA

CRACKINGARTIST

Butterfly effect (farfalla di Nucara) Legno, carta, smalto, resine, oggetti 50x50 cm. 2012

www.renzonucara.com info@renzonucara.com

Il 29 dicembre 1979, il fisico Edward Lorenz presentò alla Conferenza annuale della “American Association for the Advancement of Science”, una relazione in cui ipotizzava come il battito delle ali di una farfalla in Brasile, a seguito di una catena di eventi, potesse provocare una tromba d’aria nel Texas. L’insolita quanto suggestiva relazione, diede il nome al cosiddetto butterfly effect, effetto farfalla.


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Torna In Florence Protagonista assoluto: Urs Fischer

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due anni di distanza torna In Florence, grande evento di arte contemporanea ideato da Fabrizio Moretti e Sergio Risaliti, promosso dal Comune di Firenze. Il protagonista assoluto è lo svizzero Urs Fischer, grande artista del panorama mondiale. Il progetto, a cura di Francesco Bonami, consiste, nella presentazione di un’opera monumentale, e quest’anno, in Piazza della Signoria, troviamo Big Clay, una scultura di grandi dimensioni (circa 12 metri) in metallo, le cui forme hanno contemporaneamente qualcosa di primordiale e di infantile, di totemico e di architettonico. La grande scultura Big Clay appare nel punto centrale di Piazza della Signoria in dialogo con la Torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio A completare il progetto, l’artista colloca due figure umane trasformate in candele “Fabrizio” e “Francesco”, che si consumeranno lentamente durante la mostra, quali simboli della finitezza umana e della durevolezza dell’arte. Rebecca Maniti IN FLORENCE Urs Fischer

22 settembre 2017 – 21 gennaio 2018 Piazza della Signoria, Firenze INFO info@muse.comune.fi.it Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito

musefirenze.it/urs-fischer-in-florence

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Sopra: Urs Fischer - Untitled 2011. Wax, pigments, wicks, steel Giambologna: 630x147x147 cm. Rudi: 197x 69x49 cm. Chair: 116x72x78 cm. Installation dimensions variable Photo by Stefan Altenburger Sotto, due viste differenti di: Urs Fischer - Untitled (Big Clay #3) 2008-2011. Cast aluminum, chrome steel skeleton, chrome steel bolts Approximately 1024.9x760x650 cm. Photo by James Ewing


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Davide Balula Alla Gagosian Gallery di Roma

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urreale, spiritoso e impegnato: il lavoro di Balula esamina l’interrelazione tra filosofia, fenomenologia e fisica. Per la Gagosian di Roma, l’artista ha creato un percorso esperienzale direttamente collegato all’architettura dello spazio. All’ingresso, i visitatori sono invitati ad attraversare un metal detector, al fine di rivelare il metallo ed il materiale non-corporeo che portiamo con noi ogni giorno (chiavi, monete, cellulare, ecc..) e che consideriamo abitualmente come un’estensione di noi stessi, fungendo quindi da portale che separa lo spazio idealizzato della galleria dal mondo esterno. Nella prima sala il visitatore è invitato a prendere in mano una sfera di acciaio. Il suo contenitore, scolpito da artigiani locali in pietra calcarea, rievoca la morbidezza e le curve della pelle e la resa anatomica dei Maestri scultori italiani. La sfera e il suo supporto esplorano l’equilibrio gravitazionale tra il corpo e la Terra, invitando a riflettere sul peso, la massa e la densità. Il percorso espositivo prosegue con il video “Air Between Fingers” (2014) girato con un iPhone. L’opera ritrae il pollice e il dito medio dell’artista che si sfiorano lasciando un millimetro di spazio tra i polpastrelli, toccandosi occasionalmente come se la mente perdesse il controllo su uno spazio così ridotto, in un’affascinante rappresentazione di forza di gravità, attrito e magnetismo che agiscono sul corpo e al suo interno. La sala ovale ospita una nuova serie dei noti Burnt Paintings di Balula, realizzati appositamente per la parete principale. Queste opere presentano due elementi binari: uno contiene il residuo di carbone che resta dal legno bruciato, e l’altro l’impronta su tela lasciata dallo stesso carbone. In gruppi di due, tre o quattro elementi per opera, questi “dipinti” vivono in una stretta relazione di positivo e negativo, come nella fotografia o nel processo di stampa. I Burnt Paintings esaminano la ciclica, quasi alchemica, trasformazione di energia in natura, fenomeno fondamentale nel lavoro di Balula. Vincenzo Chetta

In alto: Davide Balula, Irons Levels, 2017 © Davide Balula. Courtesy Gagosian. Sotto:Davide Balula, 2014 © 2014 Davide Balula (autoritratto). Courtesy Gagosian

IRON LEVELS

21 settembre - 18 novembre 2017 Gagosian Gallery, Roma INFO T. +39 06 42086498 roma@gagosian.com

Dal martedì al sabato 10.30 - 19.00

Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.gagosian.com 57


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Ricerche verbo-visive Alla Galleria d’Arte Democratica

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a Galleria Res Publica ha inaugurato il nuovo spazio espositivo in Via dei Mille con la collettiva “Parole dipinte, immagini scritte”, 18 artisti a confronto su ricerche ancora molto attuali. In mostra importanti opere di: Vincenzo Accame, Nanni Balestrini, Ugo Carrega, Luciano Caruso, Giuseppe Chiari, Giovanni Fontana, Riccardo Guarneri, Emilio Isgrò, Arrigo Lora Totino, Roberto Malquori, Lucia Marcucci, Stelio Maria Martini, Eugenio Miccini, Magdalo Mussio, Luciano Ori, Michele Perfetti, Lamberto Pignotti e Sarenco. Questi artisti si appropriano delle tecniche, delle espressioni verbali e delle immagini dei nuovi media, uti-

lizzandoli con intenti antisistema e sviluppando una sorta di sinestesia culturale in cui arte, poesia e linguaggio massmediale (cinema e pubblicità in primis) dialogano. La mostra è accompagnata dai testi critici di Filippo Mollea Ceirano e l Stefano Perrini. s A destra: Roberto Malquori - Rapporto soggetto-critica, collage ed inchiostro su carta, 34.8x24.8 cm. Sotto: Giuseppe Chiari - Art is easy 1978, collage e tecnica mista, 35x50 cm.

PAROLE DIPINTE, IMMAGINI SCRITTE Ricerche verbo-visive dagli anni ‘60 ad oggi 21 settembre - 21 ottobre 2017 Res Publica, Torino

INFO www.respublicagalleriadartedemocratica.it Dal martedì al sabato 10.30-12.30 Dal mercoledì al sabato 15.30 - 19.00

Mytho-Maniac Mustafa Sabbagh a Palazzo Porcia

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uovendosi tra le cyber-vestigia di un microcosmo sempre al confine tra il distopico e l’utopico, Mustafa Sabbagh affida infine all’osservatore, libero di attribuire alla sua arte un senso innescato ma mai fatto deflagrare, il potere supremo della dissolvenza,

compendiata in mytho-maniac in una installazione a muro dei libri d’arte dedicati alla mostra: un lucido fade-out di una sua immagine che lentamente, dallo spettro cromatico, tornerà al nero assoluto, come dichiarazione simbolica “Che ogni mutilazione dell’uomo non può che essere provvisoria, e che non si serve in nul-

la l’uomo, se non lo si serve tutto intero”. Come rileva Carlo Sala nel testo critico a suggello della sua curatela: “Le figure de-mitizzate che popolano le installazioni di Sabbagh escono dai canoni delle narrazioni fondative e vogliono essere lo strumento per problematizzare e comprendere alcuni mutamenti che toccano l'uomo e la società del presente”. Ecco il senso ultimo della parabola del Mito nell’arte di Mustafa Sabbagh. Le sue icone, come Narciso, invitano allo sguardo; attraverso esse Mustafa Sabbagh, l come Prometeo, ci dona il Fuoco. s MYTHO-MANIAC Mustafa Sabbagh

30 settembre - 12 novembre 2017 Crearte Studio, Palazzo Porcia, Oderzo INFO info@crearte-studio.it Giovedì e venerdì 16.00-19.30 Sabato 16.00 - 21.30 Domenica 09.30 - 12.30 / 16.00 - 21.30 Anthro-pop-gonia [arianna 2.0 + leda 2.0], frames da video, 2015. Installazione audio/video, 7 dittici video su 7 monitor DT-V 9’’, HD, color, loop ed. di 3 + 2 PA. Courtesy: l’artista

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BIaNCOSCURO art contest Tutti i vincitori del BIANCOSCURO ART CONTEST 2017

M Inquadra il QR per vedere su Facebook tutte le foto!

ai come per questa edizione è stata così ardua la votazione delle opere in concorso al BIANCOSCURO ART CONTEST 2017. Tanto talento e tanta buona tecnica, spesso a far passare le ultime selezioni, per solo qualche punto, è stata la votazione sulla creatività (per esecuzione, tecnica, soggetto, concetto). Coraggiosa la scelta di BIANCOSCURO di visionare le opere dal vivo, sicuramente un grande impegno di tempo e spazio, tutto ripagato dalla gioia nel vedere concretamente le opere, e non solo attraverso lo schermo di un computer. Anche quest’anno la redazione ha tenuto uno stretto riserbo sui risultati fino all’ultimo, annunciando tutti i vincitori dei primi della Giuria Critica il 31 agosto, così come da regolamento, ma snocciolando i singoli premi un po’ alla volta. La cerimonia di premiazione fi-

nale, quella per il Premio Copertina e il Premio Mostra Personale, avrà luogo il 14 ottobre alle 15,30 a Monte-Carlo, presso le sale del prestigioso Monte-Carlo Bay. A veder riconosciuto il loro talento in questa splendida cornice, anche i meritevoli Artisti ai quali è stata assegnata la Targa di Merito e la Medaglia di Menzione speciale. Doverosi i complimenti a tutto lo staff che lavora dietro le quinte per far sì che l’organizzazione di tutto il concorso sia perfetta, dall’iscrizione alla premiazione. Il Direttore aggiunge: “Da ringraziare anche chi, non venendo selezionato nella prima fase del concorso, o non vincendo uno dei premi in palio, ha ringraziato comunque la Giuria, complimentandosi per l’attento lavoro svolto. Questo ci rende molto orgogliosi”. BIANCOSCURO vuole ringraziare tutti gli Artisti partecipanti al BAC: è anche grazie a loro se ogni anno il Contest cresce sempre di più. Flavio Ennante

biancoscuro ART CONTEST

pittura, scultura, grafica, fotografia.

Il conferimento dei premi “Copertina”, dei premi “Mostra Personale”, delle Targhe e delle Medaglie di merito, si svolgerà il 14 ottobre 2017 a MonteCarlo, Principato di Monaco presso l’esclusivo Monte-Carlo Bay.

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BIaNCOSCURO art contest I 4 vincitori del premio assoluto COPERTINA PITTURA

SCULTURA

GRAFICA

FOTOGRAFIA

Somsak Chaituch

Bernhard Witsch

Sandro Masala

Graziela Gilioli

“Pink1”

PITTURA

Rainer Schoch “Montgolfier”

“Ballkleid”

“Cattedrale”

I 4 vincitori del premio Mostra Personale SCULTURA

Jean-François Réveillard “Particles of colors”

I vincitori della “Mostra Collettiva” Art Monaco 2018 Nero Levrini, Massimo Soldi, Giulia Sollazzo, Antonio Franchi, Gaya, Yulianus Yaps, Gianpiero Castiglioni, Renzo Sbolci, Josefina Temin, Mirko Roncelli, Elena Santucci, Federico Odello, Josip Markovich, Jani Jan J..

I vincitori della “Targa di Merito” Cat. PITTURA: Frans Bleiji Cat. SCULTURA: Gianni Depaoli Cat. FOTOGRAFIA: Federico Odello Cat. GRAFICA: Missi Queen I vincitori della “Targa di menzione speciale” Angelo Rodà, per l’animazione digitale Vito Spada, per l’attenta astrazione geometrica Anna Paglia, per la tecnica innovativa

“The Balloon”

GRAFICA

FOTOGRAFIA

Rita Vitaloni

Elena Santucci

“Il colore degli sfrattati”

“Giostra dei colori”

“RoseIllusion”

I vincitori della “Mostra Collettiva” Art Parma 2017 - edizione autunnale Davide Beretta, Beppe Borella, Jose Soler, Rosy Mantovani, Ada Nori, Manuel Ondei, Arianna Angelini, Roberto Parmagnani, John Wieser, Mariella Muller, Niccolò Ratto, Mirko Roncelli, Frans Bleiji, Graziela Gilioli, Wei Yan.

I vincitori della “Medaglia di menzione speciale” Rosario Aufiero, Daniel Jordan, Mattia Consonni, Francesco Bellissimo, Flora, Ruth Kaeser Nardo, Piera Bachiocco, Michela Valenti, Guikni Rivera, Marco Medde, Pupi Perati, Paolo Cutrano, Francesca Genghini.

Un ringraziamento a tutti i partecipanti, che rimarranno pubblicati sul sito artcontest.biancoscuro.it sino alla prossima edizione del concorso: arrivederci a gennaio 2018!

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Berlin ArtWeek 2017 Tante novità ed un gradito ritorno alla tradizione

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Cinque giorni interamente dediti all’arte, quelli vissuti da Berlino tra il 13 ed il 17 settembre 2017. La città, già profondamente abbracciata dalla creatività in ogni sua forma, amplia la già vasta scelta tra appuntamenti fissi e nuovi eventi. La manifestazione è stata un grande successo come sempre, anche grazie al sostegno della città, che per il sesto anno consecutivo ha deciso di promuovere con 280.000€ la Berlin Art Week, e al Senato per la Cultura, che ha contribuito con un premio per venti spazi indipendenti a cui sono andati 30.000€ ciascuno (il Senato inoltre ha finanziato con 250.000 € la retrospettiva dedicata ad Harun Farocki al Neuer Berliner Kunstverein, che sarà visibile sino al 28 gennaio). Più di 100.000 i visitatori che hanno partecipato alle esposizioni e

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BAW ‘17 // me Collectors room Berlin

BAW ‘17 // Art Berlin

BAW ‘17 // Hamburger Bhf M-

BAW ‘17 // Art Berlin

BAW ‘17 // Positions Berlin BAW ‘17 // KW BAW ‘17 // Art Berlin

BAW ‘17 // Hamburger Bahnhof Museum

BAW ‘17 // Akademie der Kunst


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BAW ‘17 // Positions Berlin

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BAW ‘17 // Hamburger Bahnhof Museum

BAW ‘17 // me Collectors room Berlin

BAW ‘17 // Art Berlin

alle performance in istituti artistici, gallerie private, spazi creati ad hoc. Quest’anno grandi novità sul lato fieristico, sparisce l’ABC Berlin e nasce Art Berlin, nuova fiera d’arte moderna e contemporanea, organizzata dalla stessa società di Art Cologne, la Kölnmesse. Oltre 30mila visitatori, galleristi soddisfatti sia per afflusso che per vendite, un ritorno ad un mood tradizionale che ha fatto centro, accontentando tutti. Certamente è mancanto il lato “spettacolarista”, le grandi installazioni, gli open space... Insomma, più sostanza e molta meno “sorpresa”, più “arte da comprare” e meno da “foto su Instagram”. L’altra fiera di Berlino, il Positions Berlin, è risultata molto ricca, migliore la qualità delle opere esposte e del tipo di esposizione ed allestimento, interessanti le opere della sezione Positions Selection, un grande passo avanti rispetto allo scorso anno, un’atmosfera molto più rilassata, ma piena, allo stesso tempo. Un po’ sottotono l’esposizione del KW Institute for Contemporary Art, da sempre scena di grandi intuizioni, quest’anno non ha mostrato sorprese, un’installazione senso-

In queste pagine alcune immagini della Berlin Art Week 2017 Tutte le foto sono © liberementi

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BAW ‘17 // me Collectors room Berlin

BAW ‘17 // Positions Berlin

BAW ‘17 // Hamburger Bahnhof Museum

BAW ‘17 // Art Berlin

BAW ‘17 // Positions Berlin

BAW ‘17 // Positions Berlin

BAW ‘17 // me Collectors room Berlin

BAW ‘17 // Hamburger Bahnhof Museum In queste pagine alcune immagini dalla Berlin Art Week 2016. BAW ‘17 // Art Berlin

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Tutte le foto sono © Liberementi


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BAW ‘17 // Art Berlin

BAW ‘17 // Art Berlin

BAW ‘17 // me Collectors room Berlin

BAW ‘17 // Hamburger Bhf Museum

BAW ‘17 // me Collectors room

BAW ‘17 // me Collectors room

SAVE THE DATE: Berlin Art Week 2018 dal 12 al 16 settembre. www.berlinartweek.de

BAW ‘17 // Art Berlin

Guarda il nostro photoreportage completo. Inquadra il QR con il tuo smartphone http://biancoscuro.it/site/berlin-art-week-17

riale, ma nulla di nuovo... Molto ben studiato l’allestimento del me Collectors room Berlin, che ha mostrato l’Arte contemporanea degli Emirati Arabi, con opere della Collezione ADMAF. I visitatori sono stati invitati ad esplorare il paese dalle singole viste degli artisti partecipanti, stili e concetti differenti, ma tutti in qualche modo collegati. A sorpresa, quest’anno è stato l’Hamburger Bahnhof Museum ad avere quel qualcosa in più sugli altri, qualcosa che, nonostante si rimanesse molto sul concettuale, ha riempito davvero l’animo dei visitatori. Il “Festival of future nows” ha portato una nuova energia all’interno della ex stazione ferroviaria. Un mix sperimentale e ispiratore, artisti emergenti e famosi sotto lo stesso tetto, accomunati dal motto: “La sfida è nel tempo, il momento è sempre, ora”. Il prossimo anno sarà di nuovo Berlin Art Week, alla fine della Biennale di Berlino, che speriamo riporti la voglia di ricerca, non solo negli artisti, ma soprattutto nei curatori e negli organizzatori. Daniela Malabaila

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5ª Biennale di Montreux Sul lago di Ginevra, le sculture più belle

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rande successo per la quinta edizione della Biennale di Montreux, dedicata esclusivamente alla scultura. Sulle rive del lago di Ginevra, dal Centro Congressi sino alla piazza del mercato, sono esposte tutte le opere partecipanti, più un paio “fuori concorso”, ma egualmente accattivanti. Le opere selezionate hanno dovuto soddisfare diversi criteri, sia artistici che tecnici, per essere ammesse e poter concorrere ad un grande premio finale: l’acquisizione dell’opera da parte del Comune di Montreux, rimanendo in esposizione permanentemente sul lungo lago. Rebecca Maniti Hanno partecipato alla 5ª Biennale di Montreux: DelaPerouze, Caroline Brisset, Laurence Louisfert, Alexia Weill, Michal, Fortunée Szpiro, Fernand Greco, Muxiang Kang, Dominique Andreae, Uli Olpp, Gérard Cazé, Joachim Röderer, Isabelle Ardevol, Monique Vogel, Mireille Belle, Annie Berthet, Sylvie Lobato, Veronique Choppinet, Jean Claude Schwarz, Emmanuel Brauer, Sarah, Morgan, Emeric Jacob, Nicolas Bamert, Nathalie Masset, Werner Bitzigeio, Ciotola, Magaret Michel, Michel Laurent, Paolo Albertelli.

Biennale Montreux 2017 Avenue des Alpes 33 Montreux - Svizzera www.biennale.ch

Fernand Greco (Francia) "Coregonus Fera ou Demain j'a(R)ête"

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Mona Youssef Gallery al MAG 2017 La Galleria Canadese per la prima volta a Montreux English info

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a Galleria di Mona Youssef (MYG) è stata creata dall'omonima artista, premiata con successo a livello internazionale. Mona Youssef è gallerista, curatrice e giurata di importanti concorsi d'arte. Seleziona, promuove e rappresenta centinaia di artisti in diverse mostre e fiere internazionali. Mona Youssef è inoltre membro del Comitato Internazionale di selezione per la XI Biennale di Firenze 2017. Come gallerista, la Youssef ha una collezione unica di artisti provenienti da tutto il mondo, con una ricca varietà di opere create da artisti contemporanei eccellenti. La selezione riflette una vasta gamma di opere d'arte con diverse tecniche, stili e generi. La partecipazione come giurato a diversi eventi d'arte ha arricchito la sua rosa di artisti. Mona crede fermamente che l'arte sia il linguaggio universale per unire la diversità delle culture, quindi lavora per offrire l'opportunità agli artisti di scambiarsi pensieri e intuizioni contribuendo a migliorare la loro comunicazione e, di conseguenza, arricchire la loro Arte. s l

M

ona Youssef Gallery (MYG) is a gallerist developed from being an international Award-winning Fine Artist with global following. MYG has been a Gallerist, Curator and Jurist for numerous years selecting, promoting and representing hundreds of Artists in various International exhibitions and Art fairs. She is also a member of the Committee for the XI edition for the Florence Biennale 2017. As a gallerist, Mrs. Youssef has a unique collection of artists from around the world with rich diversity of artwork created by painters, digital artists, as well photographers and sculptors. The selection reflects a wide range of artwork with different mediums, techniques, subjects and styles between Contemporary, abstract, impressionism, realism, expressionism and modern art to complete each other. Having juried various art exhibitions has enriched the selection and her experience. Believing that art is international language to unite and bring together diversity of cultures, MYG opens the opportunities for Artists to exchange thoughts and insight each other with inspirational and fresh input for better communication. s l

Mona Youssef

Mona Youssef Gallery represents to Montreux Art Gallery (MAG): Abigail Lockett-UK, Andreas Denstorf-Germany, André Sovaga-France, Astrid Baenziger-Switzerland, Barbara WalderLiechtenstein, Edwin Biesheuvel-Netherlands, Geoffrey Greslin-France, Heidi Fosli-Norway, Isabelle Malo-Canada, Jacob SurlandDenmark, Kim Youdan-UK, Mireille Meurs-Belgium, Mona Youssef-Canada. Mona Youssef Gallery (MYG) Mona Youssef 1610 Bath Rd. Ontario Canada info@monayoussefgallery.com www.monayoussefgallery.com

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Montreux ART Gallery 2017 La grande esposizione sul lago di Ginevra

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n anno ricco d’Arte per Montreux, che dopo la appassionante Biennale è ora in trepidante attesa per l’apertura della nuova edizione del MAG. Dall’ 8 al 12 novembre 2017 si terrà la 13ª edizione di MAG - Montreux Art Gallery, rinomata fiera d’arte contemporanea, ospitata al 2M2C, sulle rive del lago di Ginevra. MAG presenterà una ricca selezione di gallerie ed artisti indipendenti provenienti da Europa, America, Asia e Medio Oriente. Non mancheranno le mostre tematiche ed il consueto concorso interno fra gli espositori per l’assegnazione dei Premi MAG. Sicuramente una nuova edizione di successo per Jean-François Gailloud e Marie-Hélène Heusgem. Daniela Malabaila

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Media

Partne

r uro.it

artmagazine.biancosc

BIANCOSCURO sarà presente tra le gallerie con la sua Contemporary Selected Artist, esponendo le opere di: Francesco Bellissimo, Frans Bleiji, Giacomo Bonciolini, Giuliano Cardellini, Ivana Castelliti, Gianpiero Castiglioni, Virginia Garcia Costa, Francesca Genghini, Graziela Gilioli, Francesco Jozzi, Gayane Karapetyan, Marta Manduca, Katariina Mansikkaniemi, Ruth Nardo, Carmela Oggianu, Michela Valenti, Markus Willi, Lorenzo Zenucchini. Tra gli Artisti esporrà singolarmente Jean-François Réveillard, vincitore nella sezione scultura del BIANCOSCURO ART CONTEST 2017. In alto: Vincenzo Chetta con Marie-Hélène Heusgem e Jean-François Gailloud, rispettivamente Direttore e Presidente del MAG.


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Frans Bleiji

presentato da BIANCOSCURO a Montreux Art Gallery 2017

INFO www.fransbleiji.nl

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n un momento storico in cui “tutto è arte” e “tutti possono fare arte”, è con rinnovata gioia che osservo le opere di Frans Bleiji, artista olandese dotato di un talento straordinario. Bleiji non si nasconde dietro installazioni megalitiche, performance di dubbio gusto create ad hoc per suscitare scalpore, dipinti “informalmente astratti”. Bleniji incarna tutto il talento classico che troppo spesso, in questo turbinio di “non correnti contemporanee”, dimentichiamo esista. Nato a Leyden, nell’Olanda meridionale, l’artista è rapito dalla tradizione pittorica del Rinascimento olandese (fortemente influenzato dalla cultura italiana), e ben presto inizia a dirigere le sue attenzione alla tecnica del trompe-l’oeil, genere pittorico che ha ricevuto questa definizione nel periodo Barocco, ma del quale abbiamo illustri esempi precedenti, come ad esempio il “Coro di Santa Maria” del Bramante, visibile a Milano a San Satiro, datato verso la fine del 1400. Pittore accademico (ha infatti compiuto i suoi studi presso la Royal Academy of Art de L’Aia), sente la necessità di staccarsi proprio da quel contesto, e continua così i suoi studi, le sue ricerche, le sue sperimentazioni, in completa autonomia, fino ad arrivare alla perfezione dell’inganno pittorico. L’illusione è quella di essere di fronte alla realtà vera e concreta, di poter allungare la mano e toccare gli oggetti dipinti in maniera ineccepibilmente tridimensionale. Osservando i dipinti dell’illustre artista olandese, possiamo notare quanto siano curati i minimi particolari: cerchiamo un dettaglio, ammiriamolo, e capiremo ben presto che Frans Bleiji è riuscito a dipingere il dettaglio del dettaglio. Da un video o dalla carta stampata, l’intuito ci suggerisce siano fotografie, belle fotografie tra l’altro, con la luce giusta. Dal vivo l’inganno è ancora più sconcertante: in

quella credenza c’è una teiera rossa, ma esiste davvero la teiera? E il mestolo di latta? Esiste davvero la credenza? Ma soprattutto, è reale il muro al quale è assicurata? Ombre e luci, colori e profondità, ingannano l’occhio umano. Nulla è reale, è tutto frutto della maestria di Frans Bleniji. Vincenzo Chetta

Sopra: Granny’s olio su tela, anno 2014, 80x60 cm. Sotto: Noddy olio su tela, anno 2017, 80x60 cm.

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Michela Valenti

INFO www.michelavalenti.com

presentata da BIANCOSCURO a Montreux Art Gallery 2017

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ata in Svizzera, si diploma in disegno tecnico industriale, e, all’età di 33 anni, in seguito ad un incidente rimane per diversi mesi privata della vista. Il periodo trascorso nell’oscurità le permette di far luce nel suo io più profondo e di ritrovare le sue verità fondamentali. Inizia così nel 2005 il suo percorso artistico, partecipando a mostre nazionali ed estere. Le sue opere figurano in raccolte pubbliche e private, pubblicate in cataloghi e riviste d’arte. In merito al suo operato si sono espressi valenti critici, tra cui il Prof. Vittorio Sgarbi. Dipingere è, per Michela, come riuscire a catturare momenti di vita, esperienze, pensieri, gioie e dolori, certezze e dubbi. s l

Storie infinite acrilico su tavola, anno 2016, 95x92 cm.

Giuliano Cardellini

presentato da BIANCOSCURO a Montreux Art Gallery 2017

INFO www.giulianocardellini.com

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iuliano Cardellini vive e lavora a Morciano di Romagna. Sin da piccolo scrive poesie, disegna e crea aforismi. Da ragazzo incontra la fotografia senza mai più smettere di fotografare. L’incontro con le opere del conterraneo Raffaello Sanzio lo iniziano alla pittura, come la vicinanza ad Arnaldo Pomodoro e ad Umberto Boccioni originari di Morciano. Ha pubblicato due libri di poesia, oltre 35 video sulla sua variegata attività artistica e vinti numerosi premi letterari. Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’Estero. Crea tutt’oggi opere di diversi materiali e diversa tipologia come: pittura a tecnica mista, pitto-scultura, scultura in ferro e acciaio e installazioni. s l

Culla di un roseo universo smalto su metallo anno 2017, 80x80 cm.

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Francesco Jozzi

presentato da BIANCOSCURO a Montreux Art Gallery 2017

INFO www.francescojozzi.it

Così surreale, così vero

È sempre difficile raccontare un’Artista come Jozzi, esperto, mai banale, così reale da risultare quasi crudo, a volte, così surreale da far percepire intuizioni oniriche. Dalla sua biografia, scopriamo che la vera faccia della vita gli è rivelata troppo presto, crescere velocemente porta l’animo sensibile a cercare una via d’uscita, e Jozzi l’ha trovata nell’espressione artistica. Non stiamo parlando di timidi paesaggi pastello o colti ritratti, stiamo parlando di realtà, quella vera. Tutto ciò che rappresenta l’Artista è semplicemente riportato così come è, senza abbellimenti di sorta, senza nascondere sotto al tappeto la polvere, tutto è come viene percepito e visto dai suoi occhi, tutto viene trasferito su tela così come la sua ispirazione suggerisce. La sensazione che Jozzi trasmette è proprio quella dell’istinto schietto e sincero, che siano le scene della giovinezza o che siano i racconti dell’attualità. Accattivanti i supporti e le materie che usa per comporre le sue opere, in particolare, l’uso dei poster pubblicitari stradali ha reso iconica la sua Arte già a partire dagli anni ‘80. L’Artista ha colto l’istinto di utilizzo di uno strumento così PoP, per svuotarlo dai suoi significati e riproporre quella che è la visione reale, comprensiva delle atmosfere che fanno da sfondo, ugualmente importanti come i personaggi in primo piano, indispensabili a creare la vera dimensione vissuta. Nella produzione di Jozzi troviamo opere riconducibili all’espressionismo e altre vicine al surrealismo, e così hanno detto anche altri colleghi prima di me. Siamo però sicuri che si tratti sempre, davvero, di surrealismo? Io trovo una struggente voglia di libertà di espressione, in un mondo sempre uguale a se stesso, nel quale non si possono “dire” tante cose, l’Arte di Jozzi è quella che si fa capire da chi ha intesa per farlo, e passa estetica-

I viaggiatori, collage e olio su tela, anno 2016, 100x100 cm.

mente piacevole agli occhi di chi non deve sapere. Guerrieri silenziosi i suoi lavori, che siano frutto di collage, stratificazioni di colore o gesti istintivi, riescono a raccontare ciò che dalla società viene taciuto. Daniela Malabaila È il 1971 quando Jozzi muove i primi passi da artista, ma sono la morte dei suoi genitori e la solitudine che lo spingono ad esprimere quell’impulso primordiale, che a fine anni ‘70 si manifestò con i primi dipinti su poster, iconici nella sua enorme produzione. La freschezza della produzione di Jozzi colpisce fortemente diversi collezionisti che nel 1983 promuovono la sua prima personale nella città lombarda, nella quale viene esposta un’opera di sei metri che impressionò la critica del tempo: Silenzio oggi si uccide. L’arte di Jozzi comincia così ad essere apprezzata dai più importanti soggetti del mercato dell’arte contemporanea di quegli anni. Fogazzi gli dedica l’intera sezione “Giovani artisti” dell’Artexpo di Brescia, all’interno della quale venivano esposte le opere dei più grandi del ‘900. È il momento più alto della produzione dell’artista, i manifesti di enormi dimensioni colpiscono la critica e Jozzi entra in contatto con diversi illuminati del tempo.

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Francesco Bellissimo Caroggi presentato da BIANCOSCURO a Montreux Art Gallery 2017

presentata da BIANCOSCURO a Montreux Art Gallery 2017

INFO www.caroggi.com

Pascelupo, metamorfosi di un villaggio acrilico su tela, anno 2016, 50x50 cm.

Il vecchio pianoforte acrilico su tela Gallery, anno 2017, 100x100 cm.

INFO www.francescobellissimo.com

Lorenzo Zenucchini

INFO www.zenuart.com

presentato da BIANCOSCURO a Montreux Art Gallery 2017

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ato a Arona, in provincia di Novara, nel 1995, Zenucchini si avvicina al mondo dell’arte con il semplice uso della matita, iniziando a disegnare fumetti, con uno stile ispirato a ciò che aveva visto di Leonardo Da Vinci. Nel 2013 inizia a frequentare la High School Artisticam disegna ritratti di personaggi famosi e, nonostante la giovane età, partecipa a numerose mostre in Italia e all’estero. Sarà all’esposizione alla Fiera Internazionale di Innsbruck che esporrà la sua prima tela, sintomo di fusione tra la creatività del suo Artista preferito, Andy Warhol, e la linearità di Leonardo Da Vinci. L’attenzione del pubblico e della critica è molto alta e corposa. s l

Infinity

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Arte ForlìCesena Contemporanea 2017 Cambio di location per la storica Contemporanea tn a Par i d e M

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ncoscuro.it

e.bia artmagazin

Alcune immagini della scorsa edizione a Forlì

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a grande arte sbarca nel rinnovato e dinamico polo fieristico polifunzionale di Cesena. Dopo avere festeggiato nel 2016 i suoi primi vent’anni, la manifestazione più prestigiosa e longeva organizzata da Romagna Fiere prosegue nel suo percorso di crescita qualitativa e dal 27 al 30 ottobre 2017 si svolgerà presso Cesena Fiera diventando così “Arte Forlì-Cesena Contemporanea”. Per la sua 21ª edizione, la mostra-mercato dedicata all’arte Moderna e Contemporanea approda in un contesto moderno, facilmente accessibile, capace di accogliere visitatori, galleristi ed artisti con servizi puntuali e all’altezza di ogni necessità. Nei suoi 17.000 metri quadrati di spazi espositivi, recentemente rinnovati, Cesena Fiera garantisce non solo una cornice pregiata, ma anche una possibilità di ulteriore consolidamento dell’offerta al pubblico e dei servizi rivolti alle più importanti Gallerie d’Arte di tutta Italia, molte delle quali ormai fedeli partner di Romagna Fiere. Una Fiera funzionale, in grado di accogliere eventi di eccellenza, capace di attirare sia gli appassionati d’arte sia i collezionisti

e gli esperti del settore. È a questi e agli artisti che “Arte Forlì-Cesena Contemporanea” rivolge la propria attenzione offrendo un'importante vetrina sia per le firme di prestigio, per autori ormai storicizzati e di assoluta e crescente rilevanza nel mercato dell’arte nazionale e internazionale, sia per gli artisti emergenti. Una delle novità dell’edizione 2017 è “C.A.T.S. - Contemporary Art Talent Show”, uno spazio per artisti indipendenti e collettivi che presentino opere d’arte dal costo inferiore ai 5.000 euro. Un progetto che vuole educare un pubblico giovane all’arte e all’acquisto, offrendo al contempo uno sguardo più ampio sulla realtà artistica contemporanea, sulle nuove tendenze e sui “laboratori creativi”. Grazie a queste opportunità “Arte Forlì-Cesena Contemporanea” si conferma nel tempo come un grande evento culturale che presenta modi nuovi di fare arte, soluzioni innovative, installazioni inconsuete. Tutte compresenti con l’arte intesa in senso tradizionale valorizzata attraverso eventi ed esposizioni collaterali di assoluto valore e spessore artistico che abbinano a modi nuovi di fare arte, soluzioni innovative, installazioni inconsuete, focus sui grandi Maestri l dell’Arte del Novecento. s ARTE CONTEMPORANEA FORLI'CESENA CESENA FIERA Quartiere fieristico - via Dismano, 3845 27-30 ottobre 2017 ORARIO DI APERTURA: venerdì dalle 17.00 alle 19.30 sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.30 lunedì dalle 10.00 alle 13.00

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Contemporary Art Fair Zurich Il grande successo della 19ª edizione

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uova location per questo e per i prossimi due anni, ma uguale, ineguagliabile, successo per il grande evento artistico di Zurigo: Contemporary Art Fair Zurich 2017. Aumentato sensibilmente il numero di gallerie presenti alla 19ª edizione della kermesse, il PULS 5 è stato animato da migliaia di visitatori. Opere provenienti da ben 20 diversi paesi, omogeneo il collegamento tra l’Artist Positions e l’Art Galleries, un’esposizione in continua crescita, che, anche grazie al cambio di location, abbiamo trovato addirittura ravvivata e accattivante. Contemporary Art International Zurich continua ad essere un sinonimo di qualità artistica, punto d'incontro tra arte e collezionisti importanti. Flavio Ennante

ner Media Part

artmagazine.biancoscuro.it A destra, dall'alto verso il basso: un'opera di Jessica Weymann Armando Garlun - Take me to the moon acrilico su tela, anno 2017, 150x150 cm. Courtesy of Armando Garlun - Mexico / Switzerland Jean-FranÁois RÈveillard aka JfR - Particles of colors RGB - Videoart series, anno 2017 Courtesy of Jean-FranÁois RÈveillard

Mr. SoulSax davanti alle opere di Alexandra Von Burg

Arte Padova 2017

Dal 10 al 13 novembre a Padova Fiere

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el 2014 Arte Padova ha festeggiato il suo primo quarto di secolo. Un traguardo importantissimo che da solo basta a decretare il successo della Mostra Mercato che lo scorso anno ha visto quasi 26.000 visitatori accorrere in fiera. Un dato incoraggiante, che fa ben sperare per il futuro di una manifestazione “storica”, ma capace di rinnovarsi ogni anno. Cinque giorni all’insegna della cultura e dell’investimento nell’arte attesi ogni anno da un numero considerevole di operatori, visitatori e collezionisti provenienti da ogni angolo di Italia ed Europa. 160 espositori, selezionati tra le

più importanti e rinomate gallerie d’arte nazionali, e tra i migliori artisti italiani e stranieri, offriranno a tutti gli appassionati una antologia di opere come sempre di altissimo livello. Alla 28ª edizione di Arte Padova, i visitatori avranno l’opportunità, all’interno dei padiglioni 7 e 8, di percorrere molteplici itinerari visivi spaziando tra le più importanti correnti artistiche: partendo da Futurismo, Astrattismo e Metafisica, passando poi a Pop Art, Informale e Arte concettuale, essi potranno addentrarsi sino alle ultime tendenze dell’arte attuale. Ettore Tiretto Alcune immagini della scorsa edizione di Arte Padova

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L’ARTE MATERICA DI VITO SPADA vspada57@libero.it / www.vitospada.it

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biancoscuro

ArtParma Fair L'esposizione dedicata al Biancoscuro Art Contest 2017

S

i rinnova anche questo autunno l'appuntamento con ArtParma fair, fiera dedicata all’arte moderna e contemporanea. Migliaia di appassionati e ottime vendite nell’edizione primaverile, e così è anche per l'edizione autunnale, come sempre qualitativamente formidabile.

Un collezionismo colto e sofisticato, che potrà ammirare anche le opere vincitrici del premio Collettiva del BIANCOSCURO ART CONTEST 2017. Artisti che, grazie al loro talento e alla selezione della Giuria, hanno la grande opportunità di esporre accanto ai grandi nomi dell'Arte l moderna e contemporanea. s

BIANCOSCURO, Media Partner dell’evento, presenta gli artisti internazionali Vincitori del Premio Collettiva BAC 2017: Davide Beretta, Beppe Borella, Jose Soler, Rosy Mantovani, Ada Nori, Manuel Ondei, Arianna Angelini, Roberto Parmagnani, John Wieser, Mariella Muller, Niccolò Ratto, Mirko Roncelli, Frans Bleiji, Graziela Gilioli, Wei Yan. Espone le opere di: Peter Hide-311065, Giorgio Gost, Isabella Rigamonti, Andrea Bassani.

ner Media Part artmagazine.biancoscuro.it

FRANS BLEIJI “Damage by a ball”

WEI YAN “Infinity”

GRAZIELA GILIOLI “The balloon” BEPPE BORELLA

DAVIDE BERETTA

“I am social”

“Brivido”

ADA NORI “Piani diversi” ROBERTO PARMAGNANI “Senza titolo”

ROSY MANTOVANI “Ritratto”

NICCOLÒ RATTO “Insurgent” JOSE SOLER “Medusa, scarlatto”

MANUEL ONDEI “Colpo di fulmine in un pomeriggio al mare”

ARIANNA ANGELINI “Stagioni”

MIRKO RONCELLI “Senza cielo 1”

JOHN WIESSER “Angel”

MARIELLA MULLER “Tela d’Arte”

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Art Fair

biancoscuro

Fiere, manifestazioni ed esposizioni internazionali

Italia

MILANO MiArt 13-15 aprile 2018 www.miart.it

BERGAMO Bergamo Arte Fiera 13-15 gennaio 2018 www.bergamoartefiera.it

Affordable Art Fair 26-28 gennaio 2018 www.affordableartfair.com Grand Art 9-12 novembre 2017 www.grandart.it StepArtFair 17-19 novembre 2017 www.stepartfair.com

CREMONA Arte Cremona marzo 2018 www.artecremona.it

MONTICHIARI (BS) Expo Arte settembre 2018 www.deaservizi.it

FORLI’-CESENA Vernice ArtFair 16-18 marzo 2018 www.verniceartfair.it

16a edizione

PADOVA Arte Padova 10-13 novembre 2017 www.artepadova.com

Artisti e Associazioni Culturali in Fiera

Arte Forlì-Cesena 16.17.18 marzo 2018 Contemporanea Da 16 anni 27-30 ottobre 2017 la manifestazione per gli Artisti dove www.fieracontemporanea.it l’Arte è Accessibile a tutti! www.verniceartfair.it

AMSTERDAM (NL) Affordable Art Fair november 2-5, 2017 www.affordableartfair.com

CON IL PATROCINIO DI

MOSTRA-MERCATO D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

BOLOGNA Arte Fiera 2-5 febbraio 2018 www.artefiera.it

GENOVA Arte Genova 16-19 febbraio 2018 www.artegenova.org

Europe

PAVIA PaviArt 7-8 aprile 2018 www.paviart.it

Pavia Art Talent PAVIA 2-3 dicembre 2017 www.patpavia.it Aprile

8|9

2017

www.paviart.it

PALAZZO ESPOSIZIONI P.LE EUROPA ORARI SABATO 10/20 DOMENICA 10/20 INFOLINE DEA SERVIZI CURA CARPIGNANO (PV) TEL. 0382 483430 DIRETTORE ARTISTICO GIOVANNI ZUCCA

PIACENZA ArtePiacenza gennaio 2018 www.artepiacenza.it TORINO Artissima 2-5 novembre 2017 www.artissima.it

VENEZIA La Biennale di Venezia 13 maggio 26 novembre 2017 www.labiennale.org

PARMA ArtParma 30 set. e 1-6-7-8 ott. 2017 www.artparmafair.it PER INFORMAZIONI: SEGRETERIA ORGANIZZATIVA: +39 049 8800305

Arte Moderna e Contemporanea

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BASEL (CH) Art Basel june 14-17, 2018 www.artbasel.com

Rhy Art Fair Basel june 14-17, 2018 www.rhy-art.com

Paratissima 1-5 novembre 2017 www.paratissima.it

Organizzazione

Via Punta di Ferro, 2 - 47122 Forlì - tel. 0543 798466 - 777420 francesca@romagnafiere.it - cell. 346 5050521

BARCELONA (E) Loop Fair may 2018 www.loop-barcelona.com

VERONA ArtVerona 13-16 ottobre 2017 www.artverona.it

PRESS RELEASE BERLIN| (D) BASEL FEBRUARY | 6 | 2014

Berlin Art Week september 12-16, 2018 Premier line-up of galleries at Art www.berlinartweek.de

Art Basel today announced detail Art Berlin place June 19 to June 22, 2014. Th september works 13-16, ranging 2018 present from the M most contemporary artists of toda www.artberlinfair.com will present a geographically dive year Statements, Art Basel's secto alongside the Galleries sector, giv placement within the show.

Positions Berlin being located in Ha With Statements renowned Basel2018 architects Herzog & september 13-16, for the Magazines www.positions.de sector and the au

While galleries from Europe will con exhibitors and artists from across the strong selection of exhibitors with sp The participating galleries have exhi

BIANCOSCURO Una selezione delle Gallerie Italiane più prestigiose

RIVISTA d’ARTE


biancoscuro

BRUXELLES (B) Art Brussels april 19-22, 2018 www.artbrussels.com

MADRID (E) Art Madrid february 21-25, 2018 www.art-madrid.com

Brafa jan. 27-feb. 4, 2018 www.brafa.be

MARBELLA (E) Art Marbella july 28-august 2, 2017 www.marbellafair.com

CHESTER (ENG) Chester Arts Fair november 17-19, 2017 www.chesterartsfair.co.uk COLOGNE (D) Art Cologne april 19-22, 2018 www.artcologne.com GENEVE (CH) Art Genève february 1-4, 2018 www.artgeneve.ch KARLSRUHE (D) Art Karlsruhe february 22-25, 2018 www.art-karlsruhe.de INNSBRUCK (A) Art Innsbruck january 19-22, 2018 www.art-innsbruck.at

la fiera internazionale d’arte contemporanea international fair for contemporary art

ISTANBUL (TR) 20-23 feb 2014 CI contemporary istanbul november 13-17, 2017 contemporaryistanbul.com edizione 18 | 18th edition

fiera internazionale d’arte contemporanea 70 gallerie da 10 paesi · 700 artisti international fine art 20/21 century 70 galleries from 10 nations · 700 artists member of ...

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30.01.14 14:45

LONDON (ENG) Frieze London october 5-8, 2017 www.frieze.com London Art Fair january 17-21, 2018 www.londonartfair.co.uk

MONTE-CARLO (MC) Art Monte-Carlo april 28-29, 2018 www.artmontecarlo.ch

World CHICAGO (USA) Expo Chicago september 2018 www.expochicago.com DUBAI (UAE) Art Dubai march 21-24, 2018 www.artdubai.ae

Art Monaco april 26-29, 2018 www.artemonaco.com MONTREUX (CH) Montreux Art Gallery november 8-12, 2017 www.mag-swiss.com

PARIS (F) Fiac october 19-22, 2017 www.fiac.com

HONG KONG (CN) Art Basel march 22-24, 2018 www.artbasel.com Affordable Art Fair may 2018 www.affordableartfair.com MEXICO CITY (MEX) Zona MACO february 7-11, 2018 www.zonamaco.com

Art Paris april 5-2, 2018 www.artparis.com SALZBURG (A) Art Salzburg MIAMI BEACH (USA) october 19-21, 2018 art-salzburg-contemporary.com Art Basel december 7-10, 2017 www.artbasel.com VIENNA (A) Vienna Contemporary september 21-24, 2017 www.viennacontemporary.at ZURICH (CH) Art International Zurich september 2018 www.art-zurich.com

MOSCOW (RUS) Cosmoscow september 2018 www.cosmoscow.com

NEW DELHI (IND) India Art Fair february 8-11, 2018 www.indiaartfair.in NEW YORK (USA) Art NewYork may 2-6, 2018 www.artnyfair.com ArtExpo NewYork april 19-22, 2018 www.artexponewyork.com

Affordable Art Fair september 13-17, 2017 www.affordableartfair.com SHANGHAI (CN)

Shanghai Art Fair november 2-5, 2017

www.sartfair.com SINGAPORE (SGP) Affordable Art Fair november 17-19, 2017 www.affordableartfair.com TOKYO (J) Art Fair Tokyo march 8-11, 2018 www.artfairtokyo.com

TORONTO (CDN) Art Toronto october 27-30, 2017 www.arttoronto.ca VANCOUVER (CDN) Art! Vancouver april 19-22, 2018 www.artvancouver.net

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V

’i siete mai chiesti perché e come è nata l’Arte, e qual’è la verità sulla sua funzione all’interno della Società? Molte possono essere le risposte, come molte sono le verità della realtà in cui viviamo, ognuna con un punto di vista diverso, come la stessa arte che ci insegna a guardare il mondo. Ma c’è un punto di vista che accomuna tutte le visuali ed è l’origine delle cose. Domandarsi il perché è di primaria importanza, come il creare costantemente un valore aggiunto alla vita. Da questi punti fondamentali iniziamo a rivedere la Storia dell’arte, non vi chiedo di dimenticare tutto ciò che finora vi è stato insegnato, anzi vi chiedo di metterlo a fuoco e collocarlo con ciò che inizierò a raccontarvi in futuro. L’istruzione ha il compito di insegnare la capacità di costruire un pensiero critico, e non solo uno studio mnemonico per acquisire pezzi di carta, ma per sviluppare sinapsi per collegare ed elaborare dati; infine per tradurli in informazioni di vita. Ma l’istruzione da dove e perché è nata? Essa è stata resa possibile dall’acquisizione dell’uso del linguaggio e dalla cultura tramandata da generazioni in generazioni, ossia dalla somma di conoscenze e dall’ingegno dell’essere umano; tale progresso è nato dunque con la capacità di comunicare. Ma come è nata la comunicazione? La risposta dobbiamo andarla a ricercare alla radice, ossia alla nascita dell’essere umano, nell’ArcheoStoria, non dimentichiamo però che la verità assoluta nell’universo conosciuto non esiste, essa appartiene ad un altro luogo, da esso noi fuggiamo senza saperlo dall’inizio dello “Spazio_ Tempo”. Perché la comunicazione è la stessa arte, se l’arte fallisce in questo non è più arte. Sui libri d’arte di norma si parla della sua nascita partendo dalla Preistoria, ossia 4,4 milioni di anni fa, e citandone la fine con la nascita della scrittura, databile intorno al IV - III millennio a.c.; oppure si fa risalire la sua origine al Mesolitico,

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[1ª puntata]

Safari alle radici dell’Arte

Africa

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ossia nel suo sotto periodo, il paleolitico superiore (40.000-10.000a.c), che vede una progressiva specializzazione della litotecnica (...addirittura qualcuno ammette di non saperlo). Ma noi dobbiamo fare molti passi indietro è arrivare all’ArcheoStoria (23 a 1.9 milioni di anni fa), citando in particolare il miocene (7,2 – 5 Ma a.c.), il tempo necessario per il cammino dello sviluppo umano per giungere all’intelligenza, per poi ricercarla nella PreiStoria (1,9 ma a 40.000 a.c.), per aprirsi nella ProtoStoria (40.000 a 1200 a.c.) ed arrivare infine alla nostra attuale Storia, dal 1200 a.c. a oggi. Periodi storici indagati dalle discipline scientifiche in modo approfondito e specializzato, studi che restano per addetti, ma oggi dobbiamo unire le specializzazioni in un pensiero critico ma lungimirante, è solo con l’unione di più nozioni che riusciremo ad avere un passo “Crea_ Evolutivo” e una visione per un futuro migliore. Questo compito è stato come sempre una proprietà tipica all’arte, attività libera da dogmi e da istituzioni accademiche, e questa è una delle principali verità sulla sua importante funzione all’interno della società, materia che sarebbe da inserire a livello istituzionale, obbligatoriamente, dalle scuole primarie all’università, in ogni ambito di sbocco di studio specializzato. Dobbiamo partire dall’Africa per trovare le radici dell’arte e tuffarci nell’archeoStoria e nel suo ambiente. I mari erano più alti di 30 metri rispetto agli attuali, e vi era un clima temperato simile al nostro, i ghiacci ai poli erano poco estesi. La zolla africana irrompendo contro quella europea, produsse la crisi del Messiniano, lo stretto di Gibilterra si chiuse e il mediterraneo divenne accessibile via Terra come il Medio Oriente. In quel periodo comparve verso il sud-est dell’Africa la superfamiglia. Il Professore di Genetica Giuseppe Sermonti nel suo libro “Dimenticare Darwin” del 2006, edito da il Cerchio, scrisse: “Da quando la linea umana si era distaccata da quella dello scimpanzè, gli ominidi PHOTO BY ADELE ARATI

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avevano registrato 13 “refusi” nel DNA mitocondriale, contro 34 dello scimpanzè. Questo stava a significare che, da un punto di vista chimico, l’uomo era molto meno variato rispetto al comune antenato […]. In termini canonici questo voleva dire che l’uomo era molto meno evoluto degli scimmioni africani, e che quindi il comune antenato era piuttosto uomo che scimmia”. Viene da pensare, come da ultime scoperte, che nel tempo si siano spente diverse sequenze di dna, oppure che l’uomo sia alla base della catena evolutiva rispetto alle altre specie, e non il contrario. Per queste argomentazioni ci vorrebbero libri interi, in sintesi possiamo arriviare al punto d’Origine: cos’era l’antenato comune e perché ha assunto quella forma? In questo quadro storico, compare in Kenia nella zona Tugen Hills l’Orrorin Tugenensis, un’australopiteco strutturalmente molto moderno per la sua età, che si pensa sia l’origine della specie umana, a noi interessa quel primo gesto dell’essere, che aveva avuto la volontà di volere essere qualcosa di diverso in natura. L’essere umano terrestre doveva avere prima le mani libere per sviluppare quella capacità di arrivare a interrogarsi sul suo posto nell’universo. Il primo gesto fu l’atto artistico di “CreaEvolvere”, di trasformare e di trasformarsi, il bipedismo modificò la conformazione della sua testa, i crani allungati orizzontalmente iniziarono a espandersi in altezza per ottenere quella struttura encefalitica tale da poter contenere un cervello in grado di elaborare. Importante fu anche la conformazione a “L” della struttura “testa/collo”, per formare la laringe e poter emettere parole: ci volle dai 3,5 ai 143.000 anni a.c.

PHOTO BY ADELE ARATI

biancoscuro


Per maggiori informazioni www.premioceleste.it/adele.arati

per arrivare a sviluppare il cervello in dimensioni corrette con le sue aree corticali sinaptiche, in particolar modo l’area “5”, quella di Broca. Si, perché per potere realizzare pitture rupestri e incisioni su pietra, che fossero descrittive di scene avvenute, sviluppandole in pittogrammi (disegni di oggetti o soggetti), ideogrammi (segni significativi di idee e azioni), e in seguito fonogrammi (segni che non rappresentano solo il significato delle parole ma anche il loro suono), fino a giungere alla scrittura con una grammatica e una sintassi primordiale, ci voleva l’intelligenza, ma soprattutto una capacità tattile e vocale per tramandare da generazione a generazione. Il segno significante si fonda sulla parola, sul verbo, sul linguaggio. Il ricercatore P.E. Cleator nel suo libro “Linguaggi Perduti” del 1964, della Garzanti, scrisse: “L’estrinsecarsi attivo del linguaggio rappresentato dalla parola […], sulla parola si fonda la scrittura […], l’arte della scrittura presuppone il possesso dei mezzi materiali per scrivere […] per fissare il ricordo di avvenimenti, l’importante era primariamente avere le mani libere”. Dal primo gesto dell’essere, che ancora non era un Sapiens Sapiens, ma neppure un Antropomorfo, nascono pittogrammi, ideogrammi, fonogrammi e una Proto_Scrittura sull’antica pietra, ciò che lo anima è quella volontà di diventare qualcosa di diverso in natura, non sa ancora che stà inventando l’arte, ma è l’arte stessa che lo inventa e lo crea_ evolverà. L’Origine si esprime con la sua prima disciplina: l’arte. Le ricercatrici Genevieve von Petzinger e April Nowell, dell’Università di Victoria (British Columbia, Canada), hanno identificato 32 simboli di una presunta protoscrittura, ipotesi condivisa anche dai linguisti, ed è grazie allo studio di genetisti, come Luigi Luca Cavalli Sforza, che ne hanno mappato i percorsi, troviamo che tutto si riconduce alla culla dell’umanità: l’AFRICA. Adele Arati [...] continua sul prossimo numero di BIANCOSCURO PHOTO BY ADELE ARATI

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Bild: Roman Träxler

ART SALZBURG CONTEMPORARY & ANTIQUES INTERNATIONAL

19 – 21 OTTOBRE 2018 CENTRO FIERA DI SALISBURGO

fiera internazionale d’arte contemporanea, classico moderno & antiquariato | 19° – 21° secolo In contemporanea alla più importante fiera austriaca di auto d‘epoca. www.art-salzburg-contemporary.com


biancoscuro

Luigi Mapelli [MAPO]

MAPO - Il collezionista di acquiloni tecnica mista (foto digitale, 3D anaglifo, olio su tela), 80x80 cm.

Nelle sue opere, nuovi mondi onirici, suggeriti dall’inconscio

S

ono immagini fortemente poetiche, a volte ermetiche, come la poesia di Ungaretti, quando dice: “M'illumino d'immenso”, per farci capire quanto sia grande la sua sete di conoscenza. Il fervore poetico di Mapo va contro l'ordine costituito e il pensiero dominante della maggior parte degli ipocriti: il fervore poetico di Mapo va contro coloro che pensano senza riflettere, che si rispecchiano solo nella pseudo verità di quello che vedono. Mapo sa bene che l'opera dipinta non è separabile dal pensiero, che esiste un sapere che non

MAPO - Sillogismo divertente, olio su tela, 80x60 cm.

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si trova solo nel gesto del pittore, ma che oltrepassa il piano tecnico dell'opera per avverarsi su un piano propriamente estetico. Il sapere del pittore non è solo la capacità di fare, è anche quella di saper pensare, di dare agli altri la possibilità di pensare e riflettere. Per Mapo è la scoperta dell'inconscio, suggeritagli da Freud, del quale l'artista sembra aver assorbito l'interpretazione dei sogni per la creazione di “nuovi mondi onirici”, di contenuti psichici inconsci, che giacciono nascosti dietro la facciata del banale quotidiano. Con i cambiamenti ottenuti attraverso l'attento controllo del fortuito, Mapo ha offerto a se stesso e a noi osservatori l'opportunità di sperimentare, attraverso le sue opere enigmatiche, sempre nuovi stupori. In definitiva le opere di Mapo sono lo specchio dell'evoluzione del pensiero di questo nostro periodo storico. Eraldo Di Vita

Sotto: MAPO - Battiti d’ali

Da anni impegnato nel campo della grafica, ho frequentato i corsi dell’Accademia di Belle arti di Brera (Scuola degli artefici di Brera) e, successivamente, la Scuola di Grafica Pubblicitaria, svolgendo contestualmente l’attività di ritoccatore, cromista, fotografo. Coniu­ gando la passione per la fotografia con quella per la pittura percorro un sentiero difficile, ma riesco nell’intento: utilizzo l’arte in modo interdisciplinare. Nei quadri, le forme reali riprese dall’obiettivo della macchina fotografica, attraverso l’uso sapiente della tempera e della pittura ad olio, acquistano una dimensione onirica. Lo studio accurato del taglio fotografico, la tecnica da amanuense e l’impiego di ampi spazi vuoti: cieli, terre innevate, pareti (veri protagonisti di buona parte delle opere), mi permettono di raggiungere un equilibrio armonico di forme e colori. La mia pittura è un compendio delle discipline praticate in passato. Luigi Mapelli (MAPO)

INFO www.artemape.com info@artemape.com

tecnica mista (foto digitale, 3D anaglifo, olio su tela), 70x90 cm. A destra: MAPO - Mutazioni, olio su tela, 60x80 cm.

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biancoscuro

Gisella Battistini La forza della fragilità “...l’intero ventaglio di soggetti e forme scelti riveste una sorta di campionario di metafore sulla vita, nella continua opposizione tra forza e debolezza, in cui, al vigore delle rocce si contrappone la fragilità di una foglia, di un fiore, di una piuma, alla potenza del mare fa da contraltare la delicatezza di una conchiglia...”

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isella Battistini, nata nella Repubblica di San Marino, artista autodidatta, coltiva da sempre la passione per la pittura, che è parte integrante della sua vita. A dodici anni vince il primo premio ad un concorso di pittura extemporanea, a cui seguiranno altri due primi premi l’anno successivo. Alcuni anni dopo inizia a frequentare il “Laboratorio d’Arte” a San Marino. Da quel momento ha inizio una lunga serie di mostre collettive e personali. Nel 1992 inaugura la sua prima personale, alla quale ne seguiranno, negli anni successivi, altre nove. L’ul-

tima, in ordine di tempo, nel 2014, intitolata “La vie en Roses”, dedicata all’universo femminile. In questi ultimi anni ha partecipato a mostre collettive e fiere di settore nella Repubblica di San Marino e in diverse città italiane (Padova, Verona, Cremona, Pavia, Bologna, Forlì, Roma, Napoli, Palermo), ed europee (Parigi, Londra, Barcellona, Innsbruck, Bruxelles, Koping), oltre a mostre in videoproiezione a Milano, Firenze, Parigi, Washington, New York e Hollywood. L’opera “Non spegnere la mia luce” è stata esposta alla Biennale di Venezia 2017, nell’ambito di un evento collaterale, presso il Padiglione della Re-

Non spegnere la mia luce - olio su tela - 50x80cm

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pubblica di San Marino. “Pittura dell’eterno e dell’effimero”, così l’artista sammarinese definisce la sua pittura. Una fusione tra la forza dell’eternità donata all’arte e la fragilità dei soggetti e dei pensieri. In verità, l’intero ventaglio di soggetti e forme scelti riveste una sorta di campionario di metafore sulla vita, nella continua opposizione tra forza e debolezza, in cui, al vigore delle rocce si contrappone la fragilità di una foglia, di un fiore, di una piuma, alla potenza del mare fa da contraltare la delicatezza di una conchiglia. Una ricerca stilistica, la sua, che trova ragion d’essere nella sperimentazione continua, in cui stili e tecniche si mescolano, si arricchiscono e rispondono a sempre nuove spinte ispiratrici. Predilige l’olio e l’acquerello, ma anche i colori acrilici, che usa su tele, carta, muri, pietre e legno. Da sempre prosegue la sua sperimentazione con tutte le tecniche artistiche: grafite, carboncino, sanguigna, punta d’argento, pastelli, collage con qualsiasi tipo di carta e materiale. Mescola frequentemente vari tipi di medium, sempre alla ricerca di nuovi risultati estetici. Si dedica anche a trompe l’oeil, mosaico, pittura su stoffa e su vetro e crea oggetti di artigianato con diversi materiali: carta, cartapesta, legno, filo di ferro e rame. Nella sua biografia c’è un fatto curioso: Paul Mc-

A testa in giù - olio su tela - 50x100 cm

Cartney fece pubblicare sul magazine del Fan Club, un’opera della Battistini, donatagli a Londra nel 1987, qualcosa che non accade a tutti e che l ha segnato la strada per i suoi seguenti successi. s

Vita appesa a un filo - olio su tela - 60x80

INFO facebook.com/Gisella Battistini gisellabattistini@alice.sm 89



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L’opinione di Etienne de Bricassarde

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Titolo Il bello di essere Sasso Pubblicazione 2017 Pagine 563 Formato 16x22 Rilegatura Brossura ISBN 9788864644271 Autore Maria Laura Pappalardo Professoressa di Geografia e di Geografia dell’Ambiente e del Paesaggio presso l’Università degli Studi di Verona, ha compiuto molteplici studi e ricerche in diversi campi della geografia, interessandosi in particolare ai problemi socio-culturali e regionali.

L’Arte concettuale che verrà... Nell’opera “Il bello di essere Sasso” la prof.ssa Maria Laura Pappalardo introduce l’arte concettuale cercando di darne una visione più articolata, dimostrando quanto possa, e debba, essere intesa secondo una concezione complessa e multidisciplinare. Se la moda, la percezione e l’interpretazione della realtà cambiano col passare del tempo, giacché l’Uomo è un animale in continua evoluzione, l’arte concettuale pur soggetta anch’essa a diverse riflessioni epistemologiche, si adatta ai cambiamenti e, con la loro analisi, amplia il suo campo di indagine. Attraverso lo studio di molteplici problematiche, affrontate sia a scala locale che a scala planetaria, l’Autrice introduce artisti quali Ralph Hall che con le sue opere denuncia i crimini che l’Uomo commette nei confronti della Terra e degli animali. Adottando come punto di vista quello di un sasso, l’Autrice fornisce una visione integrale, globale, scientifica e oggettiva della realtà odierna che vede l’Uomo, il Paesaggio e l’artista protagonisti. Nel 1965 Joseph Kosuth realizzò l’opera “Una e tre sedie” che comprendeva una vera sedia, una sua riproduzione fotografica ed un pannello su cui era stampata la definizione della parola sedia. Con tale azione l’Artista voleva far riflettere l’osservatore sulla relazione esistente tra immagine e parola, in termini logici e semiotici. Prima di Kosuth, Marcel Duchamp, con la sua celebre opera “Fontana”, del 1917, aveva già gettato le basi per il futuro sviluppo dell’arte concettuale. Chissà però se Duchamp prima e Kosuth poi, si saranno mai fermati a pensare all’enorme influenza che la loro creatività avrebbe prodotto nel mondo dell’arte contemporanea? L’escalation dell’arte concettuale infatti sembra divenuta inarrestabile: è oramai cosa consona recarsi ad una mostra in galleria, ad una fiera o ad una biennale d’arte e trovarci un enorme quantitativo di opere costituite da oggetti assemblati a caso e installazioni ermetiche ed alquanto pretestuose. L’escalation del concettuale non ha però perso per strada la spinta provocatoria e rivoluzionaria degli inizi oltre che una certa dose di filosofia dettata da una ricerca maniacale. Oggi l’arte concettuale é di dominio pubblico. Il vero problema è che esistono ancora opere dall’aspetto artigianale: Damien Hirst non ha certo tassidermizzato

e dissezionato uno squalo con le sue mani, e Jeff Koons, per creare la sua statuetta di Michael Jackson (come è noto), si è affidato ad un maestro italiano della porcellana. Quello che conta oggi non è l’abilità tecnica, ma una certa abilità nel giocare con le idee!! Questo significa forse che l’arte sarà in futuro sempre più concettuale e sempre meno artigianale, questo poiché l’umanità è attratta non tanto dalla maestria nell’uso della tecnica artistica e dall’estetica che ne consegue, ma dal personaggio, dal suo nome e dall’idea vincente. A ben pochi interessa il modo, il metodo, il suo processo. L’arte concettuale odierna deve far sognare una corte di nuovi ricchi e di collezionisti emergenti molto diversi dalle precedenti generazioni: meno colti ma più difficili, meno amanti dell’opera su commissione ma più diretti a un immediato feedback con l’opera. Un’élite spalleggiata, foraggiata ed amata da una ristretta ma potente “intellighenzia” che ha tutti gli interessi nel far salire le quotazioni di mercato di determinati artisti.

Etienne de Bricassarde

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Roberto Cardone Intense sfumature marine

www.robertocardone.com

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oberto Cardone, nato a Udine nel 1938, vive e lavora a Pagnacco, in provincia di Udine. Tra i suoi soggetti preferiti troviamo marine e pescatori, ritratti in opere custodite in collezioni pubbliche e private. Presente sul Catalogo d’Arte Moderna CAM con segnalazione critica del comitato scientifico, sulla sua Arte hanno scritto diversi critici ed esperti d’arte, tra i quali ricordiamo Bondi, Damiani, Di Martino, Di Bello, Mauro, Mazzagardi, Meneghel, Rampini, Santese, Colocci, Minio, Lubrano, Rizzetto, Sutto, l Zannier, Salieri, Sgarbi. s

Attracco

olio su tela, anno 2009, 120x80 cm.

Una tavolozza ricca di accesi cromatismi e nitide architetture compositive definisce le vedute marine di Roberto Cardone, senza mai cadere nel manierismo paesaggistico. Pescatori avvolti da atmosfere rarefatte raccontano il rapporto tra l’uomo e il mare, un rapporto costruito su ritmi lenti, attese, e avvolto da una velata malinconia. Il colore, steso con un tratto leggero ed arioso, definisce il rapporto tra gli spazi ed i volumi. L’azzurro domina ed avvolge la composizione, scaldato talvolta da tonalità dense e vibranti, ma sempre sobrie ed inserite nel dialogo solenne che si instaura tra l’uomo e la natura. I lavori di Cardone invitano alla contemplazione, al distacco dalla frenesia del quotidiano per recuperare la poesia racchiusa nei gesti eseguiti con meticolosa partecipazione, a lasciare che lo sguardo si spinga verso orizzonti inesplorati alla riscoperta dei profumi e della musica del mare. Squero 2016 olio su tela, anno 2016, 120x60 cm.

92

Paolo Levi


biancoscuro

Massimo Cedrini Un viaggio alla riscoperta di se stesso

C

osa può aver portato l’artista italiano Massimo Cedrini sulle coste di Marbella? È qui che comincia una avventura, aprendo una sua galleria (Excellence Art Gallery), accompagnato dal Direttore Artistico Giuseppe Carnevale. L’idea è quella di diffondere il principio di fare Arte per unire e condividere, a tutti i livelli, senza relegare lo status di “esperti” ai falsamente intenditori che creano incertezza in un pubblico che non si sente preparato a comprendere pienamente stili e concetti.L’arte vista prima di tutto come un piacere da condividere e di cui gioire insieme. Massimo Cedrini, nel suo viaggio di ricerca interiore, si inbatte in ciò che ha in realtà sempre creduto: il mondo animale, dal quale ha origine, secondo lui, la

nostra esistenza terrena. Nasce così questa intima e sincera collezione “Amor Est Vitae Essentia”. La collezione è composta da 25 opere, nate da un’intima esigenza di denuncia verso il maltrattamento degli animali. Queste opere mostrano chiari riferimenti alle tematiche trascendentali delle filosofie orientali, nelle quali l’artista trova la chiave di interpretazione della nostra esistenza. Ogni opera nasce con un proprio riferimento simbolico, dato dalle frasi inserite nel quadro, invito ad una riflessione. La collezione sarà presentata a Lugano, New York, Berlino, Londra e Miami, in prestigiose mostre e fiere internazionali coordinate da Giuseppe Carnevale, un progetto decennale per creare una stretta rete di collezionisti.

Ettore Tiretto

Il pittore nelle sue tele delinea un messaggio sincero verso la natura, che è multiforme e perfetta nelle sue forme viventi,e gli animali sono dei microcosmi assolutamente compiuti e realizzati a cui nulla può essere aggiunto. La sua particolare attenzione verso la natura e le sue creature fa sì che egli approdi a un linguaggio espressivo personale che ci rende partecipi della condizione di pericolo in cui vivono i meravigliosi esemplari che campeggiano maestosi sulle sue tele. Osservando con cura le opere di Massimo Cedrini emerge una qualità a mio avviso rara: le sue opere non sono mai artificiose e, soprattutto, non intaccano mai la realtà. I suoi animali sono veri, immuni dall’intervento della mano dell’artista che li fa, e li rende, buoni o cattivi, che ne altera, accentuandole o smussandole, le forme per compiacere l’osservatore. La sua è un’osservazione meticolosa e minuziosa che tuttavia riesce a non scivolare nell’iperrealismo. Nelle sue opere nulla è lasciato al caso: il puntuale disegno preparatorio, i passaggi di luci e ombre, il calibrato gioco di contrappunti cromatici, sono la tangibile conferma che MassimoCedrini è un artista che conosce profondamente il mestiere difficile dell’arte della tavolozza. Nella sua produzione espressiva forma, sostanza e significato sono unite indissolubilmente: la bella pittura è funzionale a un’ideale di purezza, e viceversa, in un calibrato equilibrio di professionalità e istinto. Gli animali di Massimo Cedrini non s’impongono al nostro sguardo; chiedono però il giusto rispetto della loro presenza sul nostro pianeta.

Serena Carlino

Dall’alto verso il basso, opere di Massimo Cedrini: - Lei come la natura - Rational Dualism - Amor Est Vitae Essentia In basso, Massimo Cedrini con il Sindaco di Malaga e Giuseppe Carnevale durante la presentazione della collezione. Ph. Pix Rase

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Roberto Lucato

lucatoroberto@hotmail.it www.robertolucato.it

Come l’albero, simbolo di vita, sprofonda le radici nella terra per vivere gli eventi della sua esistenza, così l’uomo ha diversi strumenti tra cui il “Perché”. Porsi domande. Il nuovo ciclo dei “Perché” è la naturale evoluzione al precedente ciclo “Uomini Pensanti”. Associando metaforicamente l’albero all’immagine del punto di domanda, voglio spingere l’osservatore ad una ricerca interiore dell’essenza delle cose, degli avvenimenti che ci accadono e alle conseguenze delle nostre azioni. Conoscenza, Consapevolezza= Serenità.

Composizione n. 3 - ciclo dei “Perchè” - tempera su cellulosa pressata, anno 2017 21,5x28,5 cm.


biancoscuro

Claudio Sivini I riflessi dello specchio

L

a passione per l’Arte si nota sin dalla giovane età, negli anni ‘60 si diploma all’Istituto Statale d’Arte per l’Arredamento e la Decorazione della Nave e degli Interni “Enrico Nordio” di Trieste, e, ancora studente, colleziona importanti collaborazioni con gli Architetti Boico, Cervi, Frandoli e Nordio. Dal 1964 ha partecipato a più di 350 mostre in Italia e all’estero, collettive e personali, conseguendo premi e riconoscimenti. Dal 2000 fa parte del gruppo “Arte Struktura” di Milano, partecipa con successo a svariati concorsi per opere decorative di strutture pubbliche e private. L’esclusiva e personale tecnica dell’Artista, affinata in oltre 40 anni di approfondite sperimentazioni, ha come base imprescindibile lo specchio. La superficie speculare e vitrea offre all’osservatore attento un mondo in continuo divenire e una “personalizzazione” dell’opera che muta con il cambiare del fruitore che, immancabilmente, vi viene rispecchiato. Chi guarda il quadro può mettere “a fuoco” la propria immagine e l’ambiente riflesso oppure annullare l’effetto specchio, concentrando la propria attenzione esclusivamente sulla parte strutturale dell’opera. Oltre allo specchio, varie stratificazioni di vetro e altri materiali opportunamente impiegati e distanziati tra loro, creano, per l’osservatore in movimento, un lieve effetto cinetico, caratteristica questa di tutta la “Op Art”. Le cornici, progettate e personalmente costruite, sono parte integrante dell’opera e risulta-

Sopra: Aggressione urbana, tecnica mista, anno 2013, 35x40 cm. Sotto a sinistra: Dopo la pioggia... Ritorna il sereno laser su alluminio, anno 2015, 70x72x4 cm. I quadri non sono fotograficamente riproducibili come appaiono nel momento in cui li si vede, pertanto nelle foto pubblicate le superfici a specchio sono state trattate con il colore/non colore nero, annullando così ogni immagine riflessa.

no indispensabili per l’assemblaggio di tutti i materiali che formano il quadro. La continua ricerca nel campo dell’Optical Art è sfociata anche in un personale genere di scultura a struttura variabile. Su basi marmoree e metalliche opportunamente predisposte vengono assemblate lastre di cristallo colorato, sabbiato, o di metallo che, una volta posizionate, possono essere manipolate dal fruitore. Chiunque può, pertanto, in maniera guidata e controllata, intervenire sull’opera, modificandola a suo piacimento. Recentemente l’uso dell’alluminio e del taglio-laser hanno aperto all’Artista nuovi orizzonti. La luce, sia artificiale che solare, filtra attraverso l’elaborato creando delle ombre che, in definitiva, risultano parte integrante dell’opera. INFO www.artesivini.com c.sivini@virgilio.it

95


biancoscuro

Tina Martino La mitologia della metafisica “Ogni sua opera è una immersione mnemonica nella metafisica, con qualsiasi intuizione del paesaggio e della figura. La composizione assume toni irreali, dai colori ornati da fantastiche sfumature; Tina Martino segue il concetto intimo della sua creatività, concentrando le molteplici soluzioni con la sua dinamica gestuale. Una ricerca emozionale, che continua con impegno da anni, sostenuta da successi ed affermazioni, premi e conferimenti, che hanno contribuito a sottolineare la sua indiscussa professionalità, riconosciuta dalla critica internazionale.” Mariarosaria Belgiovine

T

ina Martino, pittrice nata ad Andria, ha condotto studi classici e insegnato per lunghi anni come docente di educazione artistica. La sua pittura richiama la realtà figurale della Metafisica, con un personale contributo cromatico che ne evidenzia la sua originalità. È presente sulla scena artistica, esponendo le sue opere, ottenendo premi e consensi dalla critica l specializzata. s

Ida De Vincenzo

artista plástica idadevincenzo@gmail.com

www.idadevincenzo.com

Yo ciudadana del mundo tecnica mista e olio su tela, 100x100 cm.

Los traidos tecnica mista e olio su tela, 100x100 cm. 96


biancoscuro

L’artista Flora in posa davanti ad una sua opera

UN

FLORA

TECHNIQUE,

UN

L ANGAGE,

UN

ST YLE...

Flora Castaldi, Maître franco-italien de l'Art Contemporain, créatrice du Langage Styl-Cosmogéologique"© FLORA, peintre français, née en Italie, vit et travaille en région Toulousaine, Haute Garonne, France. Présente sur le marché de l'art depuis 1983, Flora expose en Europe, Etats Unis d'Amérique, Japon, Emirats Arabes Unis, Canada, Russie... INFO www.flora-artiste-peintre.fr

FLORA ad ArteParma con l’artista nizzardo Patrick Moya. Sullo sfondo l’opera “L’antique présence” (dittico) tecnica mista su tela, 162x100 cm.

97


biancoscuro

Risultati d’Asta

In collaborazione con Meeting Art, casa d’aste dal 1979 A

L

a prima Casa d’Aste italiana, la Meeting Art, la più seguita dai maggiori collezionisti ed estimatori d’Arte, pubblica anche su BIANCOSCURO Art Magazine alcuni dei risultati conseguiti. Meeting Art è una realtà professionale che lavora da più di Lotto n. Asta n.

B

c

D

E

Descrizione

Stima € Aggiudicazione

296

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA G

ACHILLE PERILLI Roma 28/01/1927 Gli incantevoli aromi, 1970, tecnica mista su tela 40x50 cm, firma e anno in basso a sinistra, firma, titolo e anno al retro.

8.000 9.000

4.800

398

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA P

VANESSA BEECROFT Genova 25/04/1969 VB 29 Performance, 1997, vibracolor print 100,8x134,8 cm, performance del 1997, dichiarazione d’autenticità dell’artista su certificato allegato.

14.000 16.000

8.000

142

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

ANGELO BRESCIANINI Palazzolo sull’Oglio 1948 - 2016 Senza titolo, 6 spari di fucile calibro 12 su lastra in acciaio inox montata su telaio in legno 100x100x6 cm, firma, archivio, dichiarazione d’autenticità.

4.000 5.000

3.600

193

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA O

ARMAN Nizza 1928 - New York 22/10/2005 Senza titolo, 2003, violino scomposto e tracce di colore su tela, 81x60,5x10,5 cm, firma sul bordo inferiore, dichiarazione allegata.

10.000 12.000

7.000

367

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

ARMODIO (VILMORE SCHENARDI) Piacenza 04/10/1938 Esteta innamorato, 1973, tempera su tavola 70x100 cm, firma in alto al centro, firma, titolo, tecnica, timbro e firma per autenticità su foto.

6.000 7.000

6.000

94

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA A

ARNULF RAINER Baden 08/12/1929 Ein Gerahmtes Lacheln, 1972, fotografia dipinta 47,5x60 cm, firma e titolo in basso a destra.

27.000 30.000

15.000

51

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

BENGT LINDSTROM Stoccolma 1925 - Njurunda 30/01/2008 Paysage, olio su tela 100x81 cm, firma in basso a sinistra, dichiarazione d’autenticità dell’artista su foto.

14.000 16.000

8.500

396

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

CONCETTO POZZATI Vò Vecchio (PD) 01/12/1935 - Bologna 01/08/2017 Families, 2001, smalto e acrilico su tela 175x200x3 cm, firma al retro, dichiarazione d’autenticità dell’artista su foto.

9.000 10.000

5.000

151

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

CONRAD MARCA-RELLI Boston (Usa) 05/06/1913 - Parma 29/08/2000 Senza titolo, 1972, tecnica mista e collage su tela 33,5x38,5 cm, firma e anno in basso a sinistra.

14.000 16.000

9.500

174

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA c

EMILIO SCANAVINO Genova 28/02/1922 - Milano 29/11/1986 Morfologia, 1970olio su tavola 24x18 cm, firma in basso a destra.

8.000 9.000

4.000

171

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA M

EMILIO VEDOVA Venezia 09/08/1919 - Venezia 25/10/2006 Emerging IX, 1991, tecnica mista su laminato 36x51 cm, firma e anno in basso a destra, titolo, firma, dichiarazione d’autenticità dell’artista su foto.

14.000 16.000

8.000

145

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

ENRICO BAJ Milano 31/10/1924 - Vergiate 16/06/2003 Senza titolo, (1948-1950), tecnica mista su cartoncino applicato su tela 67,3x48 cm, firma in basso a destra.

8.000 9.000

4.000

324

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

FRANCO ANGELI Roma 14/05/1935 - Roma 12/11/1988 Paesaggio partigiano (1972-74), tecnica mista su tela 60x100 cm, firma in basso a destra, titolo e firma al retro.

6.000 7.000

3.600

263

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA Q

GIORGIO GRIFFA Torino 29/03/1936 Campo verde, 1984, acrilico su tela 67x122 cm, firma e anno al retro, opera registrata presso l’archivio Giorgio Griffa come da dichiarazione su foto.

14.000 16.000

9.500

298

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

GIULIO TURCATO Mantova 16/03/1912 - Roma 22/01/1995 Alleluja, 1970, olio e tecnica mista su tela 120x130 cm, firma in basso a destra, opera registrata presso l’Archivio Giulio Turcato.

20.000 24.000

12.000

168

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

HORACIO GARCIA ROSSI Buenos Aires1929 - Parigi 05/09/2012 Couleur lumière, 1984, acrilico su tela 140x140 cm, firma, titolo, anno e località (Paris) al retro, entro teca in plexiglass.

12.000 14.000

7.000

F

98

trentacinque anni a servizio dell’Arte. La pubblicazione delle assegnazioni permette di comprendere meglio l’andamento reale del mercato, un indice chiaro che non permette fraintendimenti. Di seguito troverete la nostra selezione di aggiudicazioni delle aste dal 9 l al 24 settembre 2017 s

G

H


biancoscuro

Lotto n. Asta n.

Descrizione

Stima € Aggiudicazione

250

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA S

HUGO DEMARCO Buenos Aires 1932 - Parigi 1995 Reflexion couleur, 1972, lamine su tavola diagonale, plexiglass e plexiglass colorato 100x100x8 cm, etichetta e firma dell’artista al retro.

8.000 9.000

13.200

222

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

JANNIS KOUNELLIS Pireo (Grecia) 23/03/1936 - Roma 16/02/2017 Senza titolo, 2000, catrame su carta 42x33 cm, firma in basso a destra, dichiarazione d’autenticità dell’artista e anno su foto.

8.000 9.000

4.400

149

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

JORRIT TORNQUIST Graz (Austria) 1938 Opus 17, 1964, olio su tela 55x55 cm, titolo, firma, anno al retro.

14.000 16.000

8.000

96

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

JULIO LE PARC Mendoza (Argentina) 23/09/1928 Modulation 983, 1987, acrilici su tela 55x46 cm, firma, titolo, anno e tecnica al retro.

14.000 16.000

8.000

391

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

LUCIANO VENTRONE Roma 1942 Il filo di Arianna, olio su tela 150x100 cm, firma in basso a sinistra, titolo e firma al retro.

18.000 20.000

10.000

280

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA H

LUCIO DEL PEZZO Napoli 1933 Suggestione, 2000, collage, colore acrilico, oro in foglia su legno 120x180 cm, firma in basso a destra, titolo, firma, al retro.

16.000 18.000

8.000

90

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA F

TONI COSTA Padova 1935 - Padova 25/04/2013 Linea, 1966, PVC bianco su tavola 46x85 cm, firma, titolo, anno e timbri dell’artista al retro.

27.000 30.000

15.000

98

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA N

MARCELLO MORANDINI Mantova 15/05/1940 Progetto 145 B-1971-2000, 2000, legno laccato 100x100x3 cm; esemplare 1/3, firma, titolo, anno ed etichetta dell’artista al retro.

21.000 24.000

12.000

290

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA D

MARCELLO MORANDINI Mantova 15/05/1940 Progetto 386, 1995, legno laccato 100x100x3 cm, esemplare unico, firma, titolo, anno ed etichetta dell’artista al retro, dichiarazione d’autenticità su foto.

18.000 20.000

13.000

93

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

MARIO SCHIFANO Homs (Libia) 1934 - Roma 26/01/1998 Senza titolo, 1990/97, acrilico su tela preparata al computer 100x140 cm, firma al retro, dichiarazione d’autenticità dell’artista su foto.

8.000 9.000

4.000

386

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

MARIO SIRONI Sassari 12/05/1885 - Milano 05/08/1961 Montagne, (1948), tempera e olio su cartone applicato su tela 29,5x39,5 cm, firma in basso a destra.

9.000 10.000

5.500

99

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA R

PABLO ATCHUGARRY Montevideo (Uruguay) 23/08/1954 Senza titolo, 1998, scultura in marmo bianco di Carrara 81x27x18 cm, firma in basso sul fronte.

50.000 56.000

30.000

262

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

PAUL JENKINS Kansas City 12/07/1923 - New York 09/06/2012 Phenomena leaning, 1961, acquerello su carta 77x56,5 cm, firma in alto a destra, titolo, firma e anno al retro.

10.000 12.000

6.000

83

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

PENCK A. R. Dresda 05/10/1939 - Zurigo 02/05/2017 Without title, 1994, tecnica mista su carta fatta a mano 70x90 cm, firma in basso a destra, certicato d’origine a cura della Galerie Winter allegato.

21.000 24.000

12.000

400

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA E

VELASCO BELLANO (LC) 25/08/1960 M2, 2008, olio su tela 222x200x2,5 cm, firma, titolo e anno al retro, dichiarazione d’autenticità allegato.

36.000 40.000

24.000

378

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA B

RABARAMA Roma 1969 Genetica-mente, 2009, scultura in bronzo lucido 41x56x31 cm, esemplare p.a. 4/20, firma e tiratura su un piede, titolo in basso sul fianco.

6.000 7.000

3.600

182

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA I

REMO BIANCO Milano 03/06/1922 - Milano 23/02/1988 Tableau dorè, 1967, collage e tecnica mista su tela 120x100 cm, opera non firmata, dichiarazione d’autenticità della sorella Lyda Bianchi su foto.

14.000 16.000

11.000

192

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

ROBERTO CRIPPA Milano 07/05/1921 - Bresso (MI) 19/03/1972 Senza titolo, 1965, tecnica mista e collage su tavola 73x60 cm, firma e timbro Galleria Pagani al retro.

8.000 9.000

6.400

399

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

VALERIO ADAMI Bologna 17/03/1935 Studio per “cavalcavia”, acrilico su tela 148x65 cm, firma e titolo al retro, dichiarazione d’autenticità su foto.

27.000 30.000

18.000

63

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

SAM FRANCIS San Mateo 25/06/1923 - Santa Monica 04/11/1994 Untitle, (1984), acrilico su carta 22x21 cm, firma a cachet e timbro The Sam Francis Estate al retro.

12.000 14.000

7.000

352

830 OPERE DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA L

TINO STEFANONI Lecco (CO) 06/07/1937 Senza titolo ZA54, 2017, acrilico su tela 32x46 cm, firma, titolo, anno e timbri dell’artista al retro.

6.000 7.000

3.600

I

L

M

S

R

Q

P

O

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99


Santo Lavorato santolavorato@gmail.com www.santolavorato.it

1214-25 Ecce Homo Elaborazione visiva digitale e stampa su tela anno 2014, 80x120 cm.


ner Media Part artmagazine.biancoscuro.it

16a edizione

Artisti e Associazioni Culturali in Fiera

16.17.18 marzo 2018 Da 16 anni la manifestazione per gli Artisti dove l’Arte è Accessibile a tutti! www.verniceartfair.it Organizzazione Via Punta di Ferro, 2 - 47122 Forlì - tel. 0543 798466 - 777420 francesca@romagnafiere.it - cell. 346 5050521


biancoscuro

Storia della fotografia “rubata” A CAMERA arrivano i Paparazzi!

T

rovate strano che venga dedicata una mostra alla fotografia rubata? Scelta originale per raccontare il mutare della società mostrando immagini che hanno fatto la storia di tanti divi e tanti fotografi, “Arrivano i Paparazzi! – Fotografi e divi dalla Dolce Vita a oggi” è visitabile a CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, sino al 7 gennaio 2018. Il Presidente di CAMERA, Emanuele Chieli, racconta il progetto: “Roma, l’Italia e il mondo, da La Dolce Vita a oggi, una mostra che intende documentare, con un taglio originale e con molte immagini mai esposte in precedenza, la lunga, vitale stagione dei “Paparazzi”, e indagare la storia e il ruolo della fotografia “rubata”, capace di influenzare il costume, le mode e talvolta di determinare il destino stesso di colui o coloro che di quelle immagini sono i protagonisti”.
L’esposizione, curata da Walter Guadagnini e Francesco Zano mostra così anche scatti che i protagonisti non avrebbero mai voluto sbandierare ai quattro venti. Concentriamoci sul percorso visivo e sulla pratica degli scatti rubati, attraverso cui è possibile ricostruire momenti storici e fenomeni di costume, in una continua riflessione sui ruoli e sulle funzioni della fotografia.
L’esposizione inizia raccontando la “stagione dei Paparazzi”, fenomeno esploso a Roma nella seconda metà degli anni Cinquanta e legato In alto: Alison Jackson - Marilyn undressing in front of JFK © Alison Jackson A sinistra: Ellen von Unwerth, Kate Moss and David Bowie 2003 © Ellen von Unwerth

102


biancoscuro

PAOLA ROMAGNOLI

Sopra: Alison Jackson - Marilyn and JFK Through Shutters © Alison Jackson Sotto: Jacqueline Kennedy Onassis and Ron Galella on Madison Avenue, New York. October 7, 1971. ©Ron Galella

soprattutto al mondo del cinema. È questo il cuore dell’esposizione, in cui sono raccolte numerose immagini dei grandi protagonisti dell’epoca. Qui, attraverso un’ampia selezione di stampe in gran parte d’epoca, si ricostruisce il clima visivo e culturale nel quale queste immagini sono nate e hanno circolato, con particolare attenzione nei confronti delle riviste, allora veicolo di informazione primario. Sfilano sotto gli occhi del pubblico i protagonisti della Dolce Vita, da Anita Ekberg ad Ava Gardner, da Antonioni a Fellini, da Walter Chiari a Richard Burton e Liz Taylor.
Proseguendo la visita compaiono sulla scena al-

tri personaggi, le situazioni si fanno più scabrose, lo sguardo dei Paparazzi diventa più voyeuristico. Ecco Jackie Kennedy (poi Onassis) immortalata prima mentre passeggia tranquillamente, poi, nel decennio successivo diventa preda di una serie di servizi che la mostrano senza veli, creando così un caso internazionale. Successivamente un ruolo analogo tocca a Lady Diana: anche la sua storia è strettamente legata a quella dei “ladri di immagini”, che seguono ogni momento della sua vita. Ad un certo punto cambiano i protagonisti, non sono più tanto gli attori a catalizzare l’attenzione dei fotografi, ma le figure del potere, politico e non solo.
Il mondo della moda, spesso bersaglio delle “paparazzate”, si è appropriato di questo linguaggio con le immagini della grande fotografa Ellen von Unwerth, che unisce l’ironia della citazione alla esplicitazione di uno sguardo al femminile, trasformando la vittima in protagonista.
La mostra si conclude con un ampio progetto di Armin Linke, tra i protagonisti della fotografia contemporanea. Un lavoro, quello di Linke, che riflette anche sui temi dell’archivio e del senso di una professione e di un atteggiamento così controverso e affascinante. Rebecca Maniti ARRIVANO I PAPARAZZI!

Fotografi e divi dalla Dolce Vita a oggi 13 settembre 2017 – 07 gennaio 2018 CAMERA, Torino INFO T. +39 011.0881150 camera@camera.to Lunedì, mercoledì, venerdì sabato e domenica 11.00-19.00 Giovedì 11.00-21.00 Chiuso il martedì Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito

IN ARTE

PAPAYA

L’abbeveratoio olio su tela spatolata, 2014, 80x100 cm.

Ognuno porta dentro di sè il proprio paradiso, può essere o perduto o ritrovato. Paola Romagnoli confessa che lei in Messico non c’è mai stata fisicamente, ma a livello di sogno, a livello di gioco con se stessa vi vive tutti i giorni. [...] Certo, ci sono autodidatti che sarebbe meglio che smettessero di dipingere perché dal loro tubetto esce colore sporco, e ci sono dei pittori professionisti che dal loro tubetto esce colore sporco, ma abbiamo dei professionisti come la Romagnoli che creano dei bianchi, dei rossi, dei neri assolutamente perfetti e se li sa gestire nella tonalità, nei passaggi e poi su tutto l’equilibrio dei volumi, l’equilibrio delle forme, la messa a punto dell’impaginato del quadro in una specie di finzione prospettica perché, essendo una pittrice di fiabe popolari legate anche ad una tradizione di leggenda popolare, la Romagnoli preferisce i primi piani, preferisce dare a queste sue forme una leggera e sottile caricatura, perché quando ci si affeziona ad un mondo, questo mondo lo si allontana e lo si avvicina da noi con un sorriso, e questo fa la Romagnoli assai bene. Paolo Levi

www.camera.to

Solo per te olio su tela spatolata, 2010, 80x100 cm.

romagnoli.p@alice.it

pedroepapaya.it


biancoscuro

FOTO/INDUSTRIA 2017 Al via la terza edizione della Biennale Bolognese

BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE

Versione completa in edizione cartacea o PDF su http://artshop.biancoscuro.it Per Info: artshop@biancoscuro.com

Mimmo Jodice - Napoli, 1973 © Mimmo Jodice Archivio

S

arà inaugurata il 12 ottobre a Bologna, la terza edizione della Biennale FOTO/ INDUSTRIA, promossa e allestita in 14 siti, il primo, presso la Fondazione MAST (Manifattura di arti, sperimentazione e tecnologia) gli altri, collocati nel centro storico della città. Il festival, diretto da François Hébel, proporrà quattordici mostre che seguiranno un filo conduttore ben preciso, “il mondo in costante trasformazione”, e che potranno essere visitate fino al 19 novembre prossimo. Il lavoro in tutte le sue forme, questo è il pensiero espositivo, con un preciso riferimento agli argomenti dell’identità e dell’illusione in fotografia. Per il tema dell’identità, si analizza il lavoro di tre grandi fotografi che occupano un rilievo internazionale: il russo Alex-

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sandr Rodčenko con una selezione originale di opere, provenienti dal Museo di Arte Multimediale di Mosca, ed il ceco Josef Koudelka con una particolare mostra di paesaggi industriali, fotografati nell’arco di trent’anni. Per il tema dell’illusione invece, verrà proposto un corpus di fotografie, che partono dai primi anni del Novecento, con degli scatti di un fotografo anonimo su di una città americana, costruita con lo scopo di sfruttare le miniere di carbone, per poi arrivare al ciclo American Power di Mitch Epstein, che documenta la produzione di energia riproponendo lo stesso paesaggio americano un secolo dopo. Possiamo citare inoltre, i francesi Mathieu Bernard-Reymond, che ripropone in composizioni astratte, le fotografie dei siti di produzione energetica, e Vincent Fournier, che crea un reportage


biancoscuro

di eccellente rilievo, sull’addestramento degli astronauti e sui robot umanoidi. Continuando, arriviamo al catalano Joan Fontcuberta con le sconvolgenti prove sul cosmonauta sovietico che avrebbe dovuto essere il primo uomo sulla luna. Seguono inoltre, lo svedese Mårten Lange, il giapponese Yukichi Watabe e l’inglese John Meyers. Infine, troviamo, gli italiani Michele Borzoni, con immagini di sconfinati spazi di lavoro nelle società di servizi di oggi, Mimmo Jodice con le inedite immagini dei bambini al lavoro nelle vie di Napoli, testimoni del suo impegno civile negli anni Settanta, e Carlo Valsecchi, autore di un importante reportage sul più grande stabilimento italiano costruito negli ultimi vent’anni. Il MAST, proporrà in particolare, le opere di Thomas Ruff, che racconta attraverso i suoi scatti, le macchine, gli utensili da lavoro e i prototipi di grande qualità tecnica. Questo terzo evento, sarà il replicarsi di un grande successo internazionale che segue la scia delle precedenti edizioni. Foto/Industria, offre allo spettatore, un iniziativa di grande qualità e di forte impatto tematico, affrontato con semplicità da chi sa guardare con gli occhi, mettendo a fuoco, in fermo immagine, una realtà unica, simbolo generale e cimelio importante della nostra storia. Mario Gambatesa In alto a destra: Mitch Epstein - Amos Coal Power Plant, Raymond, West Virginia, from “American Power,” 2004 C-print.

BIENNALE FOTO/INDUSTRIA 2017 Etica ed estetica al lavoro

Biennale Fotografia: 12 ottobre – 19 novembre 2017 Fondazione MAST, Bologna: 12 ottobre 2017 – 07 gennaio 2018

Courtesy the artist and The Walther Collection A destra: Michele Borzoni - Open competitive examination for recruit-

Orari MAST: dal martedì alla domenica 10.00-19.00

ment of 40 historians at the Ministry of Heritage and Cultural activities. 1550 people applied for the exam which took place in the new Fiera di Roma. © Michele Borzoni/TerraProject

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www.fotoindustria.it

Josef Koudelka - France, 1987 © Josef Koudelka / Magnum Photos

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biancoscuro

La memoria storica delle fotografie

dell’hotspot di Samos. Fondazione Fotografia Modena presenta il 21 ottobre l’esito di una nuova missione fotografica, questa volta incentrata su un altro tema: l’esperienza del terremoto in Italia e le sue conseguenze sulla comunità. Fino al 4 febbraio 2018 gli spazi dell’ex Manifattura Tabacchi di Modena ospitano “Sequenza sismica”, a cura di Filippo Maggia, con la collaborazione di Teresa Serra. La mostra comprende le opere di sette fotografi internazionali, che

Olivier Richon - Amatrice, 2017 © l’artista

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2017 © l’artista

F

in dove è lecito spingersi a fotografare il dolore di un’esperienza terribile come quella del terremoto? Questo è uno dei tanti interrogativi che hanno accompagnato gli artisti del progetto “Sequenza sismica”, nato dopo l’esperienza di Lying in Between. Hellas 2012, dedicata all’emergenza umanitaria dei profughi in Grecia e tuttora in corso grazie all’attivazione di attività con i migranti residenti all’interno

Hallgerður Hallgrímsdóttir dalla serie “Nel Mezzo”

Un progetto per raccontare la tragedia del terremoto


biancoscuro

BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE

Versione completa in edizione cartacea o PDF su http://artshop.biancoscuro.it Per Info: artshop@biancoscuro.com

Alicia Dobrucka - Piedilama, 2017 © l’artista

hanno cercato di raccontare i terremoti che hanno colpito l’Italia tra il 2012 e il 2016: una serie di eventi distinti, che, attraverso le loro immagini, si trovano così ad

essere accomunati in una dimensione unica e corale. Sarà possibile cercare di capire quei momenti grazie ai pungenti bianchi e neri di Olivier Richon e ai paesaggi si-

lenziosi di Hallgerður Hallgrímsdóttir, alle inquadrature crude di Naoki Ishikawa, e al caos ragionato dei collage di Tomoko Kikuchi, con i luoghi sordi e laconici di Ele-

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biancoscuro

DOMENICO

PAOLO

Il gioco tecnica mista su tela, 2016, 80x60 cm.

SEQUENZA SISMICA onora Quadri, con le insinuanti fotografie di Valentina Sommariva e gli attenti giochi di forme che dominano le composizioni di Alicja Dobrucka: oltre 70 fotografie, specchio di una condizione di precarietà e fragilità in cui tutta l’umanità può riconoscersi. Importante il confronto tra le immagini recenti e una selezione di fotografie storiche dei primi terremoti fotografati in Italia, a cura di Chiara Dall’Olio. A completare il progetto, un video documentario ideato e realizzato da Daniele Ferrero e Roberto Rabitti, girato negli stessi luoghi visitati dai fotografi. La fotografia per indagare la società, la fotografia per non dimenticare. Flavio Ennante

A destra: Luca Comerio Erdbebenkatastrophe, Messina 1908

Senza titolo

riproduzione dalla serie di stereoscopie ed. NPG Steglitz

tecnica mista su tela, 2016, 60x50 cm. Sotto: Robert MacPherson Street View in Norcia, after the Earthquake, from casa Cipriani, 1860-61, albumina, 31x37 cm. Courtesy Biblioteca Luigi Poletti, Modena

Senza titolo tecnica mista su tela, 2016, 60x50 cm.

Natura morta tecnica mista su tela, 2016, 80x60 cm.

www.enciclopediadarte.eu 108

21 ottobre 2017 – 04 febbraio 2018 MATA - Ex Manifattura Tabacchi, Modena INFO T. +39 059 6139623 mostre@fondazionefotografia.org Mercoledì, giovedì e venerdì 15.00-19.00 Sabato e domenica 11.00-19.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito

www.fondazionefotografia.org


biancoscuro

La chiaroudienza di Dionisio, olio su tela, anno 2016, 100x80 cm.

Tomoko Kikuchi - dalla serie “Endless”, 2017 © l’artista

PINO MARKOVICH

www.pinomarkovich.com 109


Street ArT Street ArT

BIANCOSCURO

biancoscuro

MrFijodor

Tre settimane in giro per l’entroterra sardo immergendosi nella cultura autoctona portando il suo contributo alla scena creativa dell’isola

Sotto: un wall di Mrfijodor realizzato in occasione del “Non solo Murales di San Gavino Monreale Paese di Artisti”

M

rFijodor è appena tornato a Torino dalla Sardegna, regione in cui l’artista ha avuto modo di realizzare gli interventi artistici fotografati e riprodotti in queste pagine.

A Macomer ha portato il suo contributo per il “Resilienza Festival 2017” e a San Gavino ha agito all’interno del progetto “Non solo Murales di San Gavino”. Tre settimane in giro per l’entroterra sardo immergendosi nella cultura autoctona e portando la sua Arte sulla scena

“Contrariamente a quanto si va dicendo, non è vero che i graffiti sono la più infima forma d’arte. Certo, può anche capitare di dover strisciare furtivamente in piena notte e dire bugie alla mamma, ma in verità è una delle forme d’arte più oneste che ci siano. Non c’è elitarismo né ostentazione, si espone sui migliori muri che una città abbia da offrire e nessuno è dissuaso dal costo del biglietto.”

Banksy 110


BIANCOSCURO

biancoscuro

creativa dell’isola, lasciando il suo segno di riconoscibilità su diversi edifici. Durante il Resilienza Festival 2017 ha lavorato ad un ’opera importante su una facciata cieca della Piazza Nuova di Macomer. Questi lavori confermano il cambio di direzione estetica dell’artista, negli ultimi mesi infatti, ha intrapreso una nuova ricerca grafica ed espressiva, un nuovo percorso sia su piccole dimensioni che per i grandi lavori urbani. Una scomposizione delle immagini che mischia storie, sensazioni e cromie in una sola visione onirica; il tutto mantenendo il segno e l’ironia che ne contraddistingue il carattere. L’idea deriva dall’esigenza dell’autore di continuare a esternare le personali riflessioni sulla vita quotidiana, prendendo spunto dalla varietà di esperienze caratterizzanti la vita di ognuno. Rebecca Maniti

Sopra: Mrfijodor - Macomer 2017 Resilienza Festival 2017 A sinistra: l’Artista durante la realizzazione.

Sotto: un altro wall di Mrfijodor a Macomer 2017 durante il Resilienza Festival 2017

INFO www.mrfijodor.it Facebook.com/MrFijodor

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Sandro Masala

Vincitore del BAC ‘17 nella sezione “grafica”

‘17 - Bimestrale d’Arte, Cultura e Informazione


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