biancoscuro r i v i s tA d ’ A r t e 9 772385 170005
Numero 25 - dicembre ‘17 / gennaio ‘18 - Bimestrale d’Arte, Cultura e Informazione
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In questo numero “Teste composte” Arcimboldo e il Manierismo pittorico Maurits Cornelis Escher I suoi mondi impossibili a Pisa La grande onda giapponese L’immortalità magica di Hokusai all’Ara Pacis La MALA a Milano L’altro lato della rinascita dopo la guerra Werner Bischof Immagini inedite dall’Italia Africa Safari alle radici dell’Arte
Bernhard Witsch
BIANCOSCURO Art Contest
il vincitore del BAC ‘17 nella sezione scultura Andrea Bassani the winner of the BAC ‘17 - sculpture section “Lo scultore della tela”
22° FIERA INTERNAZIONALE D’ARTE CONTEMPORANEA | 19°– 21° SECOLO
25 – 28 GENNAIO 2018 Incze Mozes, Lena Roselli Gallery Budapest
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GIO – SAB 11.00 – 1900 DOM 11.00 – 1700
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MARK
KO S T A B I
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BAC winter edition 18 Premi:
16 Premi assegnati dalla Commissione Critica con attestato e Mostra collettiva ad ArtParma 2018 1 Premio assegnato dalla giuria popolare Mostra collettiva ad ArtParma 2018 1° Premio, assegnato dalla Commissione Critica
Copertina della Rivista d’Arte Biancoscuro
pittura scultura fotografia grafica
Tutte le opere saranno pubblicate sulla rivista BIANCOSCURO e sul nostro sito!
Iscriviti subito: artcontest.biancoscuro.it INFO
BIANCOSCURO viale indipendenza 26, Pavia
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biancoscuro r i v i s tA d ’ A r t e Bimestrale d’Arte, Cultura e Informazione
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L’Editoriale di Vincenzo Chetta
Il Rinascimento Giapponese agli Uffizi. Byōbu e fusumae: la natura in 39 pitture
“Teste composte” a Palazzo Barberini. Arcimboldo e il Manierismo Art Innsbruck 2018. Un pittorico del XVI secolo Hot Spot di Arti differenti
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Maurits Cornelis Escher. I suoi mondi impossibili a Palazzo Blu
Lorenzo Piemonti. Opere inedite alla Galleria Cart 70-10 di Monza
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In copertina:
Bernhard Witsch “Der Rostbaron”, il Barone della ruggine. Il servizio a pag. 38
ArtVerona. Cresce il numero Montreux ART Gallery. La dei collezionisti, e degli influencer di grande esposizione sul lago di Ginevra rilievo del settore, che la scelgono La rinascita di Firenze. Quando l’uomo si staccò dal cielo per conquistare la Terra
028
La grande onda giapponese. L’immortalità magica di Hokusai all’Ara Pacis
032
Carlo Bononi a Palazzo dei Diamanti. Grande protagonista della pittura del Seicento
082
La MALA a Milano. L’altro lato della rinascita dopo la guerra
082
092
Chester Arts Fair 2017. La sesta edizione al Racecourse
053
Gianluca Piaccione. Ravenel, Hampel, Christie’s e Sotheby’s: le sue opere in Asta
086
Werner Bischof. Immagini inedite dall’Italia
070
Africa. Safari alle radici dell’Arte [2ª puntata]
Over The Cover: Somsak Chaituch Il vincitore della copertina al BAC ‘17 nella sezione “pittura”
092 a casa
Street Art. Millo torna
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biancoscuro r i v i s tA d ’ A r t e
25 ISSUE december ‘17 / january 2018
Bimestrale di Arte, Cultura e Informazione
066 044
Art Fair. Fiere ed esposizioni internazionali
Oksana Mas al MA*GA. La sua prima personale in un Museo italiano
Rivoluzione alla Fabbrica del Vapore Società e cultura dal 1966 al 1970
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Dario Brevi a Parma. Le sue opere in mostra alla Galleria Centro Steccata
Alessandro Traina. Conclusa la mostra alla Showcases Gallery di Varese
Mustafa Sabbagh. Uno schizofrenico non dimentica. Uno schizofrenico accumula
Cuno Amiet a Mendrisio. Per la prima volta, le sue opere in area italiana
Siria. Immagini dal libro fotografico di Antonella Bucci
La Commedia Umana in Personae. Elliott Erwitt ai Musei di San Domenico di Forlì
Grande successo per CUBO. 17 giovani fotografi mostrano Juàrez
Step Art Fair alla Fabbrica del Vapore. Si rinnova l’appuntamento con Milano Scultura
Oliviero Toscani. Antologica con gli inediti degli anni ‘60
049 051 052 076 078 090 060 091 064
Arte ForlìCesena Contemporanea. La 21ª edizione ha contribuito a mantenere acceso l’amore per l’arte in romagna
ArtePadova 2017. Un successo confermato da 28 anni
061 054 089 050 074 022 037
Eliora Bousquet Flora
EDITORSHIP & GRAPHIC Liberementi viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.liberementi.it
COLLABORATORI Oxana Albot, Nina Baudelaire, Mariarosaria Belgiovine, Elena Cicchetti, Franco Crugnola, Vincenzo Chetta, Etienne de Bricassarde, Flavio Ennante, Mario Gambatesa, Lucia Garnero, Salvatore Mainardi, Daniela Malabaila, Rebecca Maniti, Federica Senigagliesi, Giulia Sollazzo, Ettore Tiretto. FOTOGRAFI Adele Arati, Antonio C., Vincenzo Chetta, Carlos Collado, Carlotta Coppo, Giuliano Koren, Cristiano Galbiati, Giorgio Giliberti, Luca Laversa, Liberementi, Simone Marello, Isabella Rigamonti, Stephenrour Murilo, Cecilia Vignato. PUBLISHER Biancoscuro viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.biancoscuro.it
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Antonella Laganà Tina Lupo Vito Spada
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EDITOR IN CHIEF Vincenzo Chetta
PRINTING Pixartprinting Srl Via 1° Maggio, 8 30020 Quarto d’Altino (VE)
Curry. Samuel Mello e Silvia Trappa
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BI-MONTHLY OF ARTS, CULTURE AND INFORMATION
MANAGING EDITOR Daniela Malabaila
PaviArt Talent. 1ª Mostra d’Arte Contemporanea Accessibile
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BIANCOSCURO Art Magazine
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The publisher is available for persons entitled for any iconographic sources. Manuscripts, photos or other materials even if unpublished are not given back. In addition to the signed articles, texts published on Biancoscuro Art Magazine are taken from the mentioned sources or text available l under the creative commons license. s Reg. Trib. Pavia n.4 del 2014. ISSN 2385-1708 © BIANCOSCURO 2018. Reserved artistic and literary copyright. Reproduction in whole or parts is forbidden save with the written permission of the publisher.
BIANCOSCURO Rivista d’Arte NUMERO 25 dicembre ‘17 / gennaio 2018 BIMESTRALE DI ARTE, CULTURA E INFORMAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE Vincenzo Chetta REDAZIONE & GRAFICA Liberementi viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.liberementi.it CAPOREDATTORE Daniela Malabaila COLLABORATORI Oxana Albot, Nina Baudelaire, Mariarosaria Belgiovine, Elena Cicchetti, Vincenzo Chetta, Franco Crugnola, Etienne de Bricassarde, Flavio Ennante, Mario Gambatesa, Lucia Garnero, Salvatore Mainardi, Rebecca Maniti, Federica Senigagliesi, Giulia Sollazzo, Ettore Tiretto. FOTOGRAFI Adele Arati, Antonio C., Vincenzo Chetta, Carlos Collado, Carlotta Coppo, Giuliano Koren, Cristiano Galbiati, Giorgio Giliberti, Luca Laversa, Liberementi, Simone Marello, Isabella Rigamonti, Stephenrour Murilo, Cecilia Vignato. EDITORE Biancoscuro viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.biancoscuro.it STAMPA Pixartprinting Srl Via 1° Maggio, 8 30020 Quarto d’Altino (VE) SOCIAL NETWORK Facebook.com/BiancoscuroArtMagazine Instagram.com/BiancoscuroMag Twitter.com/BiancoscuroMag Pinterest.com/BiancoscuroMag L’Editore è a disposizione degli aventi diritto per eventuali fonti iconografiche non individuate. Manoscritti, foto o altri materiali inviati alla redazione anche se non utilizzati non verranno restituiti. Oltre agli articoli firmati, i testi pubblicati su Biancoscuro Rivista d’Arte sono tratti dalle fonti citate oppure da testi disponibili l secondo le licenze creative commons. s Reg. Trib. Pavia n.4 del 2014. ISSN 2385-1708 © BIANCOSCURO 2018. Tutti i diritti di produzione in qualsiasi forma, compresa la messa in rete, che non siano espressamente per fini personali o di studio sono riservati. Per qualsiasi utilizzo che non sia individuale è necessaria l’autorizzazione scritta dell’Editore.
Sullo sfondo TETSURO SHIMIZU pa rticola re dell’opera “SPAZIO OBLIQUO T-9” anno 2017
L'edizione del Real Art #3, presenta i lavori di: Alfredo Rapetti Mogol Gianni Cella Renzo Nucara e Carla Volpati Peter Hide 311065 Mattia Consonni Andrea Bassani Tetsuro Shimizu Tobia Ravà Isabella Rigamonti Marcello Diotallevi Claudio Parentela Mario De Leo Nataly Maier appositamente realizzati per questo progetto, pezzi unici o piccole tirature firmate e numerate di pugno dall’artista. Si ringraziano:
REAL ART Portfolio d’Arte in forma di rivista indipendente a cadenza annuale con tiratura limitata a 130 pezzi, di cui 100 destinate alla vendita e l’intero ricavato destinato in beneficenza. REAL ART è presente nelle più importanti fiere d’arte Italiane ed estere nello stand della Rivista d’Arte BIANCOSCURO
June 14-17, 2018 www.artbasel.com/Basel
PRESS RELEASE BASEL | FEBRUARY | 6 | 2014 © Courtesy Art Basel
M
Premier line-up of galleries at
Art Basel today announced d place June 19 to June 22, 201 present works ranging from t most contemporary artists of will present a geographically year Statements, Art Basel's s alongside the Galleries secto placement within the show.
With Statements being located December 7-10, 2017 renowned Basel architects Herz www.artbasel.com/Miami-Beach
for the Magazines sector and th
© Courtesy Art Basel
© Courtesy Art Basel
While galleries from Europe will exhibitors and artists from acros PRESSselection RELEASE strong of exhibitors wi MIAMI BEACH | DECEMBER The participating galleries have| Chile, Colombia, Denmark, Fran Japan, Lebanon, China, Mexico Art Basel in Miami Beach succ Singapore, Slovenia, South Afri extensive programming aroun United Kingdom and the United artbasel.com/basel/galleries. The 2013 edition of Art Basel Sunday, 8, 2013 Galleries,December the main sector of–thd and visitors. With an expande quality of painting, sculpture, dr talks, performances film s works. A strong list of and returning matched by the show's progra Fine Art (New York), while a nu observers the strongest-ev time, havingaspreviously shown i leading (Rio international galleries Carioca de Janeiro), Galer positioning as the leading art Leighton (Berlin), Proyectos Mo sector at Art Basel’s show in March 22-24, 2018 York) and GallerySKE (BangaloM from both new and long-time www.artbasel.com/Hong-Kong
The Feature sector presents ga Art Basel in Miami Beach, whos historical and contemporary wo over the five show days, a seven countries, out of which 15 galler institution groups from across th include aRELEASE presentation by KOW PRESS Americas, Europe, Asia and em some of which never been | JANUARY | 23 HONG KONG have appropriation of minimalism. Ta Participating galleries spoke hig Memory’ series (2012) by Shinr artists, providing a window into
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l’Editoriale di Vincenzo Chetta
M Mai come questa volta, mi viene difficile scegliere di cosa parlare, in quale parte del mondo artistico portarvi, se rimanere sul politicamente corretto (adatto al tema natalizio che ormai dicembre porta con sè), o se rendere noti alcuni problemi di questo luogo fisico e mentale che è l’Arte. Potrei raccontarvi delle nuove partnership di Biancoscuro, del grande successo del MAG di Montreux e degli eventi da noi seguiti, potrei esternare tutto il mio orgoglio nel ricevere i complimenti dalle personalità politiche di grandi città internazionali per il tipo di promozione culturale che portiamo in giro per il mondo. Oppure potrei rendervi nota la “bruttezza della collettività artistica di basso livello”, quella fatta al 99% di tanti famosissimi Signor Nessuno, quei Signori che non accettano alcun suggerimento per uscire dall’anonimato (il fatto che 3 parenti abbiano un vostro quadro in casa, purtroppo, non vi rende Artisti), quelli che sanno di riprodurre malamente copie di copie
e per questo non vogliono mettersi in gioco e mostrare il loro lavoro a chi può giudicarli tecnicamente, e poi, i loro Re: quelli che “non pagano per esporre”. Quelli che pensano che tutto sia dovuto perchè l’Arte deve essere gratis, non sanno che tutti i sistemi “arte” che vedo funzionare sono “A Pagamento”. Anche la più grossa fiera internazionale ha un bel biglietto da pagare, nei musei si paga per entrare ed ammirare l’Arte. Certo, Leonardo non paga per esporre, ma questo è un altro discorso. Li vorrei vedere questi “Re” alle prese con un dipendente comunale che gli espone il tariffario per l’affitto della sala o del palazzo prescelto, con relativi rimborsi delle spese di luce, riscaldamento, pulizie e sicurezza. Li vorrei vedere durante una sessione di shopping al negozio delle Belle Arti, shopping gratuito sicuramente, nel nome dell’Arte. Li vorrei vedere tener testa agli organizzatori di una fiera internazionale con lo scopo di avere enormi distese espositive completamente gratuite
KW Berlin dalla finestra del 3º piano dell’edificio è possibile vedere l’installazione Compound di Richard Frater
senza averne titolo, vorrei carpire tutta la loro sicurezza nell’affermare giorno e notte il loro motto: “Lei non sa chi sono io, io non pago per esporre”. Capiamoci non sto dicendo che l’artista deve essere sfruttato come Pinocchio dal Gatto e la Volpe. L’Artista deve farsi notare, deve saper comunicare, distinguersi e soprattutto deve investire in maniera oculata, perché purtroppo, nella maggior parte dei casi, chi arriva a rifiutare di esporre, è stato completamente fregato da uno dei tantissimi sedicenti organizzatori, quelli che l’Arte non sanno neanche cosa sia. Come sono esistiti, e ancora esistono, validissimi gruppi di, veri, Artisti con finalità comuni, vorrei esistesse un gruppo dei “professionisti del settore”, per rispondere tutti in coro ai Re dei Signor Nessuno: “Io non pago per esporti” (perchè ricordatevi, meglio affacciarsi dalla finestra di una stanza con le pareti vuote, piuttosto che dover vederne una zeppa di sterili manufatti). Buone Feste e buona lettura
Vincenzo Chetta
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gianmaria potenza Dorsoduro 1450, 30123 Venezia - www.gianmariapotenza.it - studio@potenzagianmaria.it
Funghi - Bronzo, fusione a cera persa - Venezia 2017
Gustav Klimt, Ritratto di Adele Bloch-Bauer I, olio su tela, 1907, Neue Galerie, New York.
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RENZO NUCARA & CARLA VOLPATI RENZO NUCARA & CARLA VOLPATI IN PRINCIPIO ERA L’ALBERO IN PRINCIPIO ERA L’ALBERO
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Lorenzo Falcinella Fine Art, Corso Umberto I 52, Mantova 16 16 dicembre dicembre 2017 2017 -- 30 30 gennaio gennaio 2018 2018 testo critico di Gianfranco Ferlisi, catalogo testo critico di Gianfranco Ferlisi, catalogo IL IL RIO RIO edizioni edizioni inaugurazione inaugurazione sabato sabato 16 16 dicembre dicembre ore ore 18 18
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“Teste composte” a Palazzo Barberini Arcimboldo e il Manierismo pittorico del XVI secolo
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al 20 ottobre 2017 all’11 febbraio 2018, Roma ospita, a Palazzo Barberini, la mostra “Arcimboldo. L’al-
tro Rinascimento”, unica nel suo genere, che offre l’opportunità di ammirare alcuni grandi capolavori autografi di Giuseppe Arcimboldi, conosciuto col nome di Arcimboldo. Per la prima vol-
ta a Roma è possibile ammirare una selezione di opere, disegni e dipinti, provenienti da Basilea, Denver, Houston, Monaco di Baviera, Stoccolma, Vienna, Como, Cremona, Firenze, Genova, Milano. Un’occasione eccezionale, anche per la difficoltà di ottenere i prestiti delle sue opere, che spiega la rarità delle esposizioni dedicate a questo Artista. Giuseppe Arcimboldi, nato a Milano nel 1526, discendente da un ramo cadetto di un’aristocratica famiglia milanese, e divenuto noto con il nome di Arcimboldo, si forma nella bottega del padre, divenendo celebre soprattutto per le famose “teste composte” di frutti e fiori. Grazie alle sue “bizzarrie” e alle sue “pitture ridicole”, è stato uno dei protagonisti della cultura manierista internazionale, esponente di una corrente artistica, scientifica, filosofica e umanistica lontana da quella classicheggiante della Roma dell’epoca. Apprezzato dalle corti asburgiche di Vienna e Praga, al servizio di Ferdinando I, Massimiliano II e Rodolfo II, Arcimboldo viene insignito del titolo nobiliare, rarissimo per gli artisti, di “Conte Palatino”. Per i lunghi anni di servizio prestati alla corte imperiale, oltre alla
Giuseppe Arcimboldo - Estate olio su tela, 1572, 92,2 x 71,1 cm. Denver Art Museum, Denver, USA
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un’estesa parte della pittura rinascimentale. L’arte di Arcimboldo muove giocosamente verso la ricerca del significato nascosto delle cose, sia essa rivolta alla omogenia della parte e del tutto, alle corrispondenze tra macrocosmo e microcosmo, oppure al senso enigmatico e nascosto delle cose. Il senso ludico dello sua ricerca, che molto frequentemente anima
A sinistra: Giuseppe Arcimboldo The Sommelier (Waiter) 1574, olio su tela, 87,5x66,6 cm. Osaka City Museum of Modern Art Osaka, Giappone Sotto:
BIANCOSCURO
Giuseppe Arcimboldo - Acqua
1566, olio su legno, 66,5x50,5 cm.
RIVISTA d’ARTE
KHM Gemaldegalerie, Vienna, Austria
fama artistica ed al benessere ecoVersione completa in edizione cartacea o PDF su http://artshop.biancoscuro.it nomico, Arcimboldo beneficia di speciali onorificenze; infine, Per Info: artshop@biancoscuro.com con la promessa di rimanere al servizio dell’imperatore, Giuseppe ottiene il permesso di tornare, nel 1587, nella sua Milano, dove muore nel 1593. Qualche decennio dopo la sua morte, anche la sua fama inizia a declinare. La riscoperta della sua produzione artistica, da parte della critica, avviene nel XX secolo, soprattutto per impulso della pittura surrealista e dell’inquietudine esistenziale che questa pittura d’avanguardia mette in scena e di cui Arcimboldo sembra essere precursore. L’Artista, non a caso, si rende interprete della cultura magico-cabalistica del XVI secolo ed è, per molti versi, esponente di quel manierismo pittorico nel quale confluisce, progressivamente,
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la pittura surrealista, si trasforma, nell’Arcimboldo manierista, in una profonda inquietudine; si tratta della medesima inquietudine trasmessa dal gusto del “mostruoso” che ritroviamo nelle Wunderkammer o nei disegni di esseri in cui le forme animali si confondono, segno delle misteriose magie che talvolta la natura manifesta. La mostra, articolata in sei sezioni, si apre con una sala introduttiva che mostra il celeberrimo Autoritratto cartaceo, dove Arcimboldo si presenta come scienziato, filosofo e inventore, nell’ambiente dei letterati e degli umanisti milanesi, Giovanni Paolo Lomazzo, Paolo Morigia, Gregorio Comanini, promotori e diffusori della sua opera. Si prosegue poi con la sezione A corte tra Vienna e Praga, periodo in cui l’artista diviene il ritrattista della corte asburgica: tra le opere più significative, realizzate durante il periodo viennese, altre personificazioni delle stagioni primavera, estate, autunno, inverno in dialogo con gli elementi acqua, aria, fuoco, terra. Un capitolo a parte è riservato agli Studi naturalistici e Wunderkammer, nella terza sezione, di cui i sovrani asburgici si rendono promotori, alla ricerca di pezzi da collezione per impreziosire le loro Wunderkammern. Si passa poi alle cosiddette Teste reversibili, immagini di nature morte, di raffinata ambiguità visiva, che, ruotate, assumono una conformazione del tutto diversa. La quinta sezione, Il bel composto, mostra veri e propri paradossi iconici e analizza il metodo del composito in vari contesti culturali: busti che, ad un primo sguardo, appaiono del tutto naturali,
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ma che in realtà sono costruiti attraverso il sapiente incastro logico di forme diverse, naturali o artificiali. Conclude l’esposizione la sezione Pitture “ridicole”: in questo ambito, Arcimboldo si pone a maestro di gioco e ironia, proseguendo la tradizione leonardesca e lombarda della caricatura. La mostra, organizzata dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica e da MondoMostre Skira, è a cura di Sylvia Ferino Pagden, una delle maggiori studiose di Arcimboldo e Direttore della Pittura al Kunsthistorisches Museum di Vienna. Lucia Garnero
Sotto: Giuseppe Arcimboldo - Inverno 1563, olio su legno, 66,6x50,5 cm. KHM Gemaldegalerie, Vienna, Austria
Sopra: Giuseppe Arcimboldo - Il Bibliotecario olio su tela, 97x71 cm. Castello di Skokloster, Balsta, Sweden
biancoscuro
ARCIMBOLDO
L’altro Rinascimento 20 ottobre 2017 – 11 febbraio 2018 Palazzo Barberini, Roma INFO T. +39 06 81100257 Da martedì a domenica 10.00-18.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
Palazzo Barberini e una parte del percorso espositivo durante l’inaugurazione della mostra
www.arcimboldoroma.it
Sopra: Giuseppe Arcimboldo - Il cuoco c. 1570, olio su tavola, 53x41 cm. Nationalmuseum, Stoccolma, Sweden
A destra: Sylvia Ferino Pagden, una delle maggiori studiose di Arcimboldo, Direttore della Pittura al Kunsthistorisches Museum di
Particolare di: Senza titolo - tecnica mista - 2017 - 70x80 cm.
Vienna, Austria. Ph. Flaminia Nobili
RITA DEMATTIO
17 www.ritademattio.wix.com/ritademattio
biancoscuro
Maurits Cornelis Escher I suoi mondi impossibili a Palazzo Blu “Vedere due mondi diversi nello stesso identico luogo e nello stesso tempo, ci fa sentire come se fossimo in balìa di un incantesimo. Solo un Artista ci può dare questa illusione e suscitare in noi una sensazione eccezionale, un’esperienza dei sensi del tutto inedita”.
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M.C. Escher
lu, Palazzo d’Arte e cultura a Pisa, ospita sino al 28 gennaio la mostra “Escher”, realizzata da MondoMostre e Fondazione Palazzo Blu, con il contributo della Fondazione Pisa e la collaborazione del Gemeentemuseum Den Haag, Arthemisia e M.C. Escher Foundation. La grande esposizione è sotto la curatela del Prof. Stefano Zuffi, storico dell’arte e grande conoscitore di Escher. La mostra
presenta i capolavori del grande Artista olandese, e grazie all’uso di innovative soluzioni espositive e alla tecnologia, il percorso espositivo si rivela interessante e coinvolgente. La mostra è l’occasione per ripercorrere le tappe della creatività dell’artista, incantati dal fascino delle sue opere, soffermandosi in modo particolare sul risultato delle sue visite in Italia, Paese che ha segnato profondamente lo stile di Escher. Giovanissimo, comincia ad apprezzare
M.C. Escher - Occhio - 1946, mezzatinta, 16 x 25,5 cm. Collezione Gemeentemuseum Den Haag .All M.C. Escher works © the M.C. Escher Company B.V.-Baarn- the Netherlands
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l’arte matematica-razionale grazie al suo Maestro, l’incisore ebreo sefardita Samuel Jessurun (deportato ad Auschwitz), che gli fa conoscere le tradizioni ebraiche e islamiche nell’Arte, confrontandole con i movimenti dell’avanguardia europea. Nel corso degli anni Venti e Trenta intraprende, come detto prima, numerosi viaggi in Italia, in particolare visita diverse città della Toscana. Ecco perchè organizzare una mostra di Escher a Pisa (la cui Università è punto di riferimento internazionale nelle ricerche matematiche e scientifiche), diventa un’occasione unica per studiare ed approfondire l’interazione fra le fonti d’ispirazione della sua creatività. Escher ha esplorato sempre più a fondo gli orizzonti dell’illusione visiva, attraverso composizioni di carattere geometrico o con la creazione di architetture Sotto: M.C. Escher - Mani che disegnano - 1948, litografia, 28,2x33,2 cm. Collezione Gemeentemuseum Den Haag. All M.C. Escher works © the M.C. Escher Company B.V.-Baarn- the Netherlands
In alto: M.C.Escher - Altro Mondo - 1947, xilografia, 31,8x26,1 cm. Collezione Gemeentemuseum Den Haag. All M.C. Escher works © the M.C. Escher Company B.V.-Baarn- the Netherlands
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE
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A
L
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R O D À
La Terra (Dittico) . Contadino tecnica mista su cartoncino,1993, 70x100 cm.
L’Autore Angelo Rodà è stato presente di recente alla Mostra di Barcellona “Viva La Vida” al Centro Cultural Montjuic con 5 opere in video, organizzata dal Museo Miit e dalla galleria Italia Arte. Sempre Angelo Rodà sarà presente a Dicembre per Art UpClose con 12 opere in video alla mostra Spectrum Art Basel – Miami.
La Terra (Dittico) . Seminatrici tecnica mista su cartoncino,1993, 70x100 cm.
angeloroda27@gmail.com
che possiamo definire “impossibili”. Lungo il percorso espositivo troviamo oltre cento opere di Escher, contrapposte a frammenti marmorei con decorazioni in stile cosmatesco, tarsie lignee con la rappresentazione di solidi geometrici, incisioni di Piranesi con architetture fantastiche e prospettive suggestive. Nella prima sezione della mostra ammiriamo le incisioni su linoleum eseguite tra i diciannove e i vent’anni, prima ancora di entrare nella Scuola di Architettura e di Arti Decorative ad Haarlem. L’opera-chiave di questa sezione è la grande xilografia del 1922, nella quale Escher combina ritmicamente otto volti diversi. La sezione “Animali” è dominata da un’opera monumentale: “Metamorfosi II”, del 1939. La lunga striscia combina diversi soggetti attraverso una serie di passaggi inaspettati, con grande virtuosismo tecnico e creativo. Un gusto ironico si ritrova nelle opere successive: una mantide religiosa sembra raccogliersi in preghiera davanti alla tomba di un vescovo, mentre nella “Marcia dei rettili” le lucertole prendono vita direttamente tra gli oggetti dello studio dell’artista. Interessante la terza sezione, dove sono raccolte alcune esemplari incisioni che appartengono a momenti diversi della carriera di Escher. Proprio per la loro sequenza cronologica, permettono di conoscere varie fasi della creatività dell’Artista. Tra le opere in mostra “La Natura morta con specchio”, che mostra il riflesso di uno scorcio di Siena, città amatissima dall’artista, mentre la “Goccia” ripropone il tema della superficie riflettente convessa, che Escher riprende da Van Eyck e da Parmigianino, ma che spinge a nuovi orizzonti espressivi. In “Geometrie e ritmi” si ammira “Stelle”, la celebre litografia del 1948, dove nel cielo notturno fluttuano diversi solidi regolari ispirati alle illustrazioni leonardesche della Divina Proportione
M.C. Escher - Cielo e Acqua II 1938, xilografia, 62,3x40,7 cm. Collezione Gemeentemuseum Den Haag. All M.C. Escher works © the M.C. Escher Company B.V.-Baarn- the Netherlands
di Luca Pacioli. La ricerca di un ipnotico effetto d’infinito è ben rappresentata da una delle incisioni più celebri di Escher: “Sempre più piccolo”, del 1956. Proseguendo troviamo i paesaggi di Escher, affascinato da quelli italiani: coglie gli aspetti dell’inscindibile fusione tra natura e architettura. È molto significativo che nei suoi paesaggi non compaia mai nessuna figura umana. Nella sesta sezione possiamo ammirare alcune immagini-simbolo della sua produzione: una serie di dodici piccole litografie del 1921; il grande occhio che osserva e trasforma la realtà; le mani che disegnano sé stesse, in un’ipnotica celebrazione dell’abilità tecnica, che viene dimostrata anche con la sfida delle regole della prospettiva con le sue architetture fantastiche, modulate anche con le deformazioni della visione curva, come nel caso della celebre “Balconata” del 1945. Non possono mancare le incisioni di soggetti botanici, realizzate lungo un arco di tempo di oltre trent’anni. La sequenza
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ESCHER
13 ottobre 2017 – 28 gennaio 2018 Palazzo Blu, Pisa INFO T. +39 050 2204650 Dal lunedì al venerdì 10.00-19.00 Sabato, domenica e festivi 10.00-20.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.mostraescherpisa.it
M.C. Escher - Belvedere 1958, litografia, 46,2x29,5 cm. Collezione Gemeentemuseum Den Haag
comprende anche uno degli “Emblemata”, la serie di ventiquattro soggetti simbolici realizzati nel 1931, commentati da motti in latino e in olandese. Nell’ultima sezione, “Autoritratti”, presente “Mano che sorregge una sfera specchiante”, una delle ultime opere eseguite
All M.C. Escher works © the M.C. Escher Company B.V.-Baarn- the Netherlands
dall’Artista prima di lasciare l’Italia nel 1935, una delle immagini più celebri di Escher, quasi il simbolo della sua intera attività. Rebecca Maniti
OP_001 tecnica mista su tela, anno 2017, 70x70 cm.
DIEGO RACCONI
www.diegoracconi.com
Tina Lupo
“Dimensione Uno” - 1997
(Particolare nº 4 dell’opera Cosmos Cronos)
“Dimensione Due” - 1997
(Particolare nº 5 dell’opera Cosmos Cronos)
“Il Tempo del Mistero” - 1990 (Particolare nº 12 dell’opera Cosmos Cronos)
“Il Mistero del Tempo” - 1986 (Particolare nº 11 dell’opera Cosmos Cronos)
Tina Lupo
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La rinascita di Firenze Quando l’uomo si staccò dal cielo per conquistare la Terra
Giambologna (Douai 1529 circa-Firenze 1608) Ratto delle Sabine 1579 circa, bronzo, 109x45x40 cm. Napoli, Museo di Capodimonte inv. AM 10524
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l Cinquecento fu uno dei secoli più importanti e significativi per l’Italia e per l’intera Europa, grandi sconvolgimenti politici e religiosi, cambiarono enormemente il panorama storico di quel periodo, ma fu anche il se-
colo per eccellenza degli artisti che iniziarono a capovolgere le sorti dell’arte, con idee tanto innovative quanto folli, tanto da trasformare radicalmente la visione del mondo e quella dell’uomo. La mostra a Palazzo Strozzi “Il Cinquecento a Firenze”, inaugurata il 21 settembre scorso e aperta al pubblico fino al 21 gennaio 2018, vuole proprio sottolineare lo straordinario cambiamento artistico ed evolutivo, con un grande allestimento che mette in dialogo le opere degli artisti del secondo Cinquecento, come Michelangelo, Bronzino, Giorgio Vasari, Pontormo, Rosso Fiorentino, Andrea del Santo, Giambologna e per finire ma non ultimo Santi di Tito. L’esposizione analizza un’epoca eccezionale, all’interno di una delle città più importanti, fautrice di grandi cambiamenti, in cui l’estro artistico si forgia e si espande senza limiti. La mostra, prodotta e organizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi con Arcidiocesi di Firenze, Direzione Centrale per l’Amministrazione del Fondo Edifici di Culto-Ministero dell’Interno, Soprintendenza Archeologica e Belle Arti, comprende oltre settanta opere tra dipinti e sculture, tutte provenienti dai diversi musei come il National Gallery di Londra, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, il Museo di Capodimonte, gli Uffizi e il Bargello. Attraverso un percorso cronologico e tematico, in un dialogo continuo tra opere sacre e profane, avverrà il confronto serrato tra maniera moderna e controriforma, in un scontro avvenuto nella città, culla del Rinascimento, segnata dal
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Pietro Candido (Pieter de Witte; Bruges? 1548 circa-Monaco 1628) L’Umiltà 1582-1585, olio su tavola, 83x118 cm. Walnutport, PA, St. Paul’s United Church of Christ of Indianland, K-1208
Concilio di Trento e dalla figura del me- dai vari addetti ai lavori. Inoltre, per l’occenate, Cosimo I e di suo figlio Francesco casione, è stata condotta una campagna di I de’ Medici, grandi personaggi della Fi- restauri organizzata dai vari musei e istiturenze cinquecentesca. zioni del territorio: diciassette sono stati Una mostra quindi, che riporta alla gli interventi, a cominciare dalla cappella luce un periodo bellissimo della storia Capponi in Santa Felicita, reso possibile completa in edizione cartacea su http://artshop.biancoscuro.it dell’arte, già Versione conosciuto, e approfondito grazie alo PDF contributo di Friends of Flo-
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Per Info: artshop@biancoscuro.com
Michelangelo Buonarroti (Caprese o Chiusi della Verna 1475-Roma 1564) Dio fluviale 1526-1527 circa. Modello in argilla, terra, sabbia, fibre vegetali e animali, caseina, su anima di filo di ferro. Interventi successivi: gesso, rete in ferro, 65x140x70 cm. Firenze, Accademia delle Arti del Disegno (in deposito presso Museo di Casa Buonarroti)
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RITA
ASTOLFI
Il fiore della giovinezza olio su tela, 2012, 50x70 cm. Opera premiata con il Trofeo Art Prize in French Riviera 2017
“La sua creatività si evidenzia attraverso espressioni profonde dedicate al volto. L’artista approfondisce ogni percezione sensoriale, seguendo la perfetta eleganza del gesto, per nutrire la sua anima creativa, con molteplici sensazioni inconsce.”
Sopra: Giambologna (Douai 1529 circa-Firenze 1608) Fata Morgana 1572, marmo, 99x45x68 cm. Collezione privata Courtesy of Patricia Wengraf Ltd. In basso a destra: Santi di Tito (Firenze1563-1603) Resurrezione 1574 circa, tecnica mista su tavola, 456x292 cm. Firenze, Basilica di Santa Croce
IL CINQUECENTO A FIRENZE
“Maniera moderna” e controriforma
Tra Michelangelo, Pontormo e Giambologna 21 settembre 2017 – 21 gennaio 2018 Palazzo Strozzi, Firenze Gabrielle acrilico e resina su tela, 2017, 60x80 cm. Opera premiata con il Trofeo Artista dell’Anno 2017
“Con brevi incisivi tratti, o con poche ma intense campiture cromatiche, l’artista, approfondisce nelle sue opere la tematica che predilige, incentrata sullo studio della figura femminile, fulcro di problematiche, rilievi emozionalie sentimenti di universale valenza espressiva. Pittura essenziale, vitale, nella quale segni e colori hanno ritmi vibranti, che rendono immediatamente percepibili i contenuti.”
rita.astolfi@gmail.com 26
INFO T. +39 055 2645155 Tutti i giorni 10.00-20.00 Giovedì 10.00-23.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.palazzostrozzi.org
rence, che ha interessato l’intero ambiente. Sono presenti ben dieci pale d’altare e una scultura del Michelangelo, tra le opere sottoposte ad un intenso restauro: un’opportunità per questi capolavori che necessitavano da tempo di lunghi e complessi interventi, di poter tornare al loro originario splendore. La mostra, in uno dei luoghi simbolo del rinascimento italiano, diventa un evento unico nel suo genere, perché unico è il suo periodo di appartenenza. Un avventura per il visitatore, che potrà rivivere attraverso le bellezze artistiche, gli enormi cambiamenti avvenuti e che avverranno di lì a poco, grazie alle scoperte realizzate dai grandi uomini, attraverso le evoluzioni e rivoluzioni della nostra storia. Mario Gambatesa
Mauro Capitani
Cinquant’anni di pittura opere tra il 1967 e il 2017
Secondo catalogo generale dell’opera A cura di Giammarco
Puntelli
Caratteristiche editoriali dell’opera:
L’opera è inserita nella collana “Arte Moderna e Contemporanea” di
Formato chiuso 24x33 cm 400 pagine a colori Copertina cartonata con stampa a caldo e sovraccoperta plastificata
ed è presente nelle migliori librerie, nelle principali piattaforme di commercio elettronico oltreché in numerosi bookshop e circuiti museali.
carta patinata lucida da 170 g/m2 Fine rilegatura in brossura filorefe con capitelli
Per informazioni o ordinazioni telefonare allo 055.289506 o scrivere all’indirizzo edizioni-firenze@edifir.it
ISBN 978-88-7970-850-0
Progetto grafico Leonardo Nassini
www.leonardonassini.com
Con un saggio critico del Prof. Antonio Prefazione di Maria Rosaria Gianni
Paolucci
Avrei potuto dipingere i miei “gabbiani” all’infinito, giustificando tutta quella produzione come un viaggio attorno ad un’opera fortunata. Ho scelto di andare oltre per rivivere ogni volta l’emozione della tela bianca e l’imprevisto del dipinto, fino al suo compimento.
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Katsushika Hokusai Il Fuji da Gotenyama presso Shinagawa sul Tōkaidō, dalla serie Trentasei vedute del monte Fuji 1830-1832 circa, silografia policroma - Kawasaki Isago no Sato Museum
La grande onda giapponese L’immortalità magica di Hokusai all’Ara Pacis
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e vi chiedessero qual è per voi, l’opera d’arte divenuta virale in questi ultimi anni, cosa rispondereste? Io direi che “La Grande Onda” è per eccellenza il capolavoro più visto e sicuramente più cliccato da milioni e milioni di persone. L’opera fa parte di un progetto espositivo dedicato al Maestro Hokusai, allestito presso il Museo dell’Ara Pacis di Roma, dal 12 ottobre scorso fino al 14 gennaio 2018. Nato in Giappone nel 1760, vive e lavora nella città di Edo, oggi conosciuta con il nome di Tokyo, nella sua carriera studia ed esplora il mondo della natura, degli spiriti, oltre che l’umanità stessa, attraverso i disegni “manga”, i ritratti di guerrieri e di animali semileggendari. Un tema rappresentativo
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è sicuramente il monte Fuji, il vulcano giapponese che per Hokusai divenne simbolo per eccellenza dell’immortalità, di cui realizzò ben trentasei vedute; un lavoro, che influenzò l’operato degli artisti della Parigi di fine Ottocento. L’esposizione, di circa duecento opere, promossa da Roma Capitale, analizza il lavoro di Hokusai attraverso un confronto emozionante con le opere degli artisti che hanno seguito il suo cammino, tutte provenienti dal Chiba City Museum of Art e da importanti collezioni giapponesi come Uragami Mitsuru Collection e Kawasaki Isago no Sato Museum, oltre che dal Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova. Tra i suoi allievi ci sono Hokuba, Hokkei, Hokumei che segnano la generazione successiva di artisti,
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Sopra: Katsushika Hokusai - Il Monte Fuji al tramonto 1843, dipinto su rotolo. Collezione privata Sotto:Katsushika Hokusai - La [grande] onda presso la costa di Kanagawa,
insieme a Keisai Eisen, un notevole personaggio nel campo della ritrattistica femminile, omaggiato attraverso una delle sue opere più importanti, la bellissima e imponente figura di cortigiana rappresentata nella silografia che Van Gogh dipinse alle spalle di Père Tanguy e che fu utilizzata anche nella copertina del Paris Le Japon Illustré nel 1887. La mostra si compone di cinque sezioni, la prima è dedicata alle vedute del Monte Fuji, le meravigliose Otto vedute di Ōmi, e La Grande Onda, ammirata in due versioni differenti. La seconda sezione lascia spazio ai suoi allievi, concentrandosi sul tema della seduzione e dell’erotismo, attraverso una raccolta di immagini legate al mondo del piacere, una serie di silografie “pericolose” (abunae), che mette in un confronto a dir poco emozionante, Hokusai ed Eisen. La terza invece, raccoglie una serie di opere sulle divinità popolari della fortuna, simboli speciali di augurio e protezione. La quarta sezione è dedicata al mondo della natura e degli animali, per sottolineare il richiamo con la pittura classica e simbolica, soprattutto con la rappresentazione di soggetti quali il drago, la tigre, la carpa, il gallo ecc. La mostra si conclude con una serie di volumi nei quali si insegnano le regole della pittura, attraverso
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dalla serie Trentasei vedute del monte Fuji
RIVISTA d’ARTE
1830-1832 circa, silografia policroma Kawasaki Isago no Sato Museum
Versione completa in edizione cartacea o PDF su http://artshop.biancoscuro.it Per Info: artshop@biancoscuro.com
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HOKUSAI
un operato artistico, che non si è fermato, ma che continua ad esplorare, senza ombra di dubbio, i tratti di una pittura antica, simbolo di una visione più amplia e quindi più contemporanea. A questo punto, la domanda nasce spontanea: cos’è per voi l’immortalità? Mario Gambatesa Keisai Eisen - Totsuka: Masuyama di Matsubaya dalla serie Gioco del Tōkaidō con cortigiane: Cinquantatré coppie a Yoshiwara 1825, silografia policroma, 37,9×25,6 cm. Chiba City Museum of Art
Sulle orme del Maestro Museo dell’Ara Pacis, Roma October 12, 2017 – January 14, 2018 “Hokusai. In the Master’s Footsteps.” is promoted by Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali with the support of Japanese Embassy, organized by MondoMostre Skira and Zètema Progetto Cultura and it is curated by Rossella Menegazzo, and intends to account for the work and legacy of the great Master. Hokusai enjoyed experimenting with different formats and techniques: from paintings in ink and paint on vertical and horizontal scrolls, to colour woodblock prints in all sizes for the wider market up to highly sophisticated surimono used as greeting cards, invitations, calendars for events and literary encounters, tea ceremonies, and theatre invitations. The volumes of manga comprising hundreds of sketches and drawings by the master printed in black ink with the occasional light touch of red ink are a compendium of his eccentricity and inventiveness that were intended to provide young artists and painters with models of every type of subject. His pupils included Hokuba, Hokkei and Hokumei who were at the forefront of the subsequent generation of artists, along with Keisai Eisen (1790-1848), who did not study under Hokusai but was influenced by him and would himself prove influential in the production of prints of beautiful women and landscapes in 1810-1830. The exhibition comprises five sections on the themes that were most in vogue and in demand by the market of the period: Meishō, places you must see; Fashionable beauties; Luck and good wishes; Capturing the essence of nature; Manga and art manuals.
HOKUSAI
Sulle orme del Maestro 12 ottobre 2017– 14 gennaio 2018 Museo dell’Ara Pacis, Roma INFO T. +39 06 0608 Da domenica a venerdì 09.30-19.30 Sabato 09.30-23.30 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
NUMERO 52 ovvero FIAT PAX polimaterico, acrilici, olio su tela, 2017
www.hokusairoma.it
BARBARA LEGNAZZI b_legnazzi@tin.it
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Carlo Bononi a Palazzo dei Diamanti Grande protagonista della pittura del Seicento
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ur se poco conosciu- di talento, che elabora un nuovo to nel panorama arti- concetto pittorico, coniugando, stico, Carlo Bononi è la grande tradizione cromatica di stato uno dei grandi Dosso Dossi, con la Venezia di protagonisti della quel periodo, che interagiva con pittura del Seicento ferrarese, ca- artisti come Veronese, Tintoretto e pace, con grande astuzia e incanto, Palma il Giovane. Proseguendo, si di elaborare un linguaggio pitto- evidenzia la riforma naturalistica rico che pone al centro l’emo- dei Carracci, un eco forte, provezione, creando un connubio tra le niente da Bologna, che Bononi figure dipinte e l’osservatore. accolse e ripropose in opere come Bononi fu uno di quegli artisti la “Madonna col Bambino con i che riuscì a riproporre in pittura, santi Giorgio e Maurelio” e l’elegani drammatici anni di contrasti tissima “Sibilla”. religiosi, di terremoti e di pe- Con il passare degli anni, la sua stilenze, attraverso l’uso sapien- pittura crebbe grazie ad un’inVersione completa in edizione o PDF su http://artshop.biancoscuro.it te dellacartacea luce e l’eccessivo utilizzo tensa sperimentazione pittorica, aggiudicandosi il come si può notare ne “L’AnnunPerdella Info:teatralità, artshop@biancoscuro.com primato, di primo pittore baroc- ciazione di Santa Maria della Neve co della penisola. Inoltre, creò un a Gualtieri” o in “Santa Maria in dialogo tra il sacro ed il quoti- Vado”, quest’ultima, definita uno diano, facendo si che personaggi dei suoi massimi capolavori. come santi e madonne, si incar- Continuando il percorso nelle vanassero in persone reali, riuscen- rie sale del Palazzo dei Diamanti, do attraverso questo espediente arriviamo nel periodo del suo pittorico, ad aggiudicarsi un po- viaggio a Roma, in cui conobsto di prestigio accanto ai nomi be il naturalismo per eccellenza, di Artisti come i Carracci, Tin- quello del Caravaggio: un pertoretto e Caravaggio. corso importantissimo per la La mostra, aperta al pubblico dal sua crescita pittorica, tanto da 14 ottobre scorso, è organizzata riuscire a rafforzare la già presenpresso le sale del magnifico Palaz- te vocazione per la dialettica che zo dei Diamanti di Ferrara, curata si instaura tra l’ombra e la luce. da Giovanni Sassu e da Francesca Riuscì inoltre, a creare un equiliCappelletti, in collaborazione brio tra la sensualità del nudo, e con i Musei di Arte Antica del le esigenze votive di quegli anni, Comune di Ferrara, e si potrà vi- come si può notare nelle opere sitare fino al 7 gennaio 2018. L’e- “L’Angelo Custode” o nel “San Sesposizione è divisa in varie sezioni, bastiano”. Proseguendo verso la nella prima troviamo un Bononi, fine del percorso espositivo, si
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Carlo Bononi - Angelo con catene d’oro, olio su tavola, 164,5x45,5 cm.
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Bologna, Pinacoteca Nazionale, Polo Museale dell’Emilia-Romagna. Su concessione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
Vienna, Kunsthistorisches Museum, Gemäldegalerie
possono ammirare delle opere di piccole dimensioni, oltre a quelle realizzate durante gli anni di piena maturità pittorica ed espressiva, fino ad arrivare all’ultimo capolavoro incompiuto, “San Ludovico”, che rappresenta, il vero e proprio testamento poetico e pittorico del grande maestro, un gioiello di spicco dell’ultimo grande sognatore ferrarese. Mario Gambatesa CARLO BONONI
L’ultimo sognatore dell’Officina ferrarese 14 ottobre 2017 – 07 gennaio 2018 Palazzo dei Diamanti, Ferrara INFO T. +39 0532 244949 diamanti@comune.fe.it Tutti i giorni 9.00-19.00 Apertura straordinaria 31 dicembre fino alle 23.30 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.palazzodiamanti.it
Sotto: Carlo Bononi - Sibilla olio su tela, c. 1610, 125x290 cm. Fondazione Cavallini-Sgarbi
Sopra: Carlo Bononi - Angelo con catene d’oro e collana olio su tavola, 1605, 164,5x45,5 cm. Bologna, Pinacoteca Nazionale, Polo Museale dell’Emilia-Romagna. Su concessione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, invv. 758, 759
www.camminaconme.com www.arcipelagofotografico.com
olio su tela, 1632, 140x180 cm.
photograoher rome buenos aires
Carlo Bononi - San Ludovico scongiura la peste
PATRIZIA DOTTORI
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Il Rinascimento Giapponese agli Uffizi Byōbu e fusumae: la natura in 39 pitture su carta
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n evento espositivo straordinario è Edo, in cui si manifesta una fioritura delle arti che stato inaugurato per coronare il Cen- è possibile definire “Rinascimento Giapponese”. Le tocinquantesimo Anniversario del opere esposte sono 39 pitture di paesaggio e natuTrattato di Amicizia e Commercio ra, nel formato del paravento pieghevole (byōbu) firmato da Italia e Giappone nel e delle porte scorrevoli (fusumae), realizzate intera1886, che ha dato avvio alle relazioni diplomatiche mente su carta. All’origine di tale produzione artistica bilaterali tra i due paesi: l’Aula Magliabechiana degli operava una committenza illuminata, i cui meccaniUffizi a Firenze ospita “Il rinascimento giapponese - smi non erano difformi da quelli di una qualsiasi corte La natura nei dipinti su paravento dal XV al XVII rinascimentale in Europa: in tale contesto socio-culsecolo”, una mostra senza precedenti, prima nel suo turale, i paraventi decoravano residenze, castelli e genere in Europa, sull’arte giapponese contempora- templi, a manifestazione celebrativa del potere del nea al primo Rinascimento e all’inizio del Seicento donatore o del proprietario. Due gli indirizzi estetiitaliano. La mostra, aperta al pubblico dal 3 ottobre ci che appaiono come dominanti in tutto il percorso fino al 7 gennaio, curata da Rossella Menegazzo con la espositivo. Da un lato, la pittura monocroma, comcon la collaborazione di Asaka Hiroshi, Watada Mino- posta da vuoti interrotti da linee veloci ed essenziali, ru, Tsutsui Tadahito, è organizzata dalla Gallerie degli secondo una tecnica artistica legata alla filosofia zen e Uffizi in collaborazione con l’Agenzia per gli Affari alla cultura cinese. Di approccio dissimile, quasi opCulturali del Giappone e con il supporto dell’Amba- posto, la pittura squisitamente giapponese, con fondi sciata del Giappone in Italia. Ne è protagonista as- oro e campiture piatte sui quali sono tracciati delicati soluto il periodo d’oro della produzione artistica elementi naturali. Entrambi gli approcci menzionain edizione cartaceaeo PDF su http://artshop.biancoscuro.it giapponese, aVersione partirecompleta dalle epoche Muromachi ti, tuttavia, portano lo spettatore ad un’esperienza di Momoyama per arrivare fino all’inizio coinvolgimento nell’opera d’arte del tutto simile: le Per Info:dell’epoca artshop@biancoscuro.com
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In alto: Shikibu Terutada - Scimmie che giocano lungo un torrente di montagna - XVI secolo (periodo Muromachi), coppia di paraventi a sei ante, inchiostro e polvere d’oro su carta, 148,5x339 cm.(cad) Designato importante proprietà culturale (Jūyō bunkazai) Kyōto kokuritsu hakubutsukan (Museo Nazionale di Kyoto)
In alto: Tawaraya Sōtatsu - Sentiero d’edera XVII secolo (periodo Edo), coppia di paraventi a sei ante, inchiostro, colore e foglia d’oro su carta, 158x358 cm.(cad) Designato importante proprietà culturale (Jūyō bunkazai) Kyoto, Shōkokuji
In basso: Paesaggio con sole e luna XV secolo (periodo Muromachi), coppia di paraventi a sei ante, inchiostro, colore, foglia d’oro e d’argento su carta, 147x313,5 cm.(cad) Designato importante proprietà culturale (Jūyō bunkazai) Osaka, Amanosan Kongōji
In basso: Kanō Shōei - Uccelli e fiori delle quattro stagioni XVI secolo (periodo Momoyama), coppia di paraventi a sei ante, inchiostro su carta, 156,5x350,4 cm.(cad) Kyōto kokuritsu hakubutsukan (Museo Nazionale di Kyoto)
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gioiose atmosfere dello yamatoe, che ritraggono le meraviglie del creato, e i caratteri zen, riconducibili a principi ispiratori di austerità e povertà, esprimono una concezione della natura letta, interpretata e vissuta come specchio dell’animo umano, riassumibile nell’espressione de “il sentimento per le cose”. Bellezza, varietà e approccio multisensoriale, offerti quali esperienze emotive dall’universo che ci circonda, rappresentano la nota dominante del profondissimo legame che lega il popolo giapponese alla natura: l’immersione nel paesaggio, fino a divenirne parte integrante, caratterizza una delle espressioni artistiche più rappresentative di tutta la cultura giapponese e dell’approccio filosofico morale ed estetico che la connota e le infonde significato. Lucia Garnero IL RINASCIMENTO GIAPPONESE
La natura nei dipinti su paravento dal XV al XVII secolo 03 ottobre 2017– 07 gennaio 2018 Uffizi, Firenze
INFO T. +39 055 290383 Da martedì a domenica 08.15-18.50 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.uffizi.it
In alto: Pini sulla spiaggia - XV secolo (periodo Muromachi) coppia di paraventi a sei ante, inchiostro, colore e polvere d’argento su carta, 159,7x355,8 cm.(cad) Designato importante proprietà culturale (Jūyō bunkazai) Bunkachō (Agenzia per gli Affari culturali del Giappone) In basso: Kanō Einō (1631 – 1697) - uccelli e fiori in primavera ed estate XVII secolo (periodo Edo), coppia di paraventi a sei ante, inchiostro, colore e foglia d’oro su carta, 153x361 cm.(cad) Tokyo, Santori bijutsukan (Museo d’Arte Suntory)
LUCIANO BERTOLI
In alto: Scuola Kanō (copia da originale di Kanō Motonobu del 1550) Uccelli e fiori delle quattro stagioni - XVII secolo (periodo Edo; il dipinto originale è del 1550, periodo Muromachi), coppia di paraventi a sei ante, inchiostro, colore e foglia d’oro su carta, 152,9x349 cm.(cad) Ōsaka shiritsu bijutsukan (Museo Municipale d’Arte di Osaka) In basso: Hasegawa Tōhaku - Scimmie e foresta di bambù Tardo XVI secolo (periodo Momoyama), coppia di paraventi a sei ante, inchiostro su carta, 154x361,8 cm.(cad) Designato importante proprietà culturale (Jūyō bunkazai) Kyoto, Shōkokuji
Unbroken Wholeness - olio e sapone su tavola, 2003, 110x150 cm. Collezione privata
lucianobertoli@gmail.com www.bertoliluciano.com
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Bernhard Witsch
“Der Rostbaron”, il Barone della ruggine di Vincenzo Chetta
Intervista a Bernhard Witsch, il vincitore del BAC ‘17 nella sezione “scultura”. Bernhard Witsch interview, the winner of the BAC ‘17 “sculpture section”. In copertina: Il Sagittario - opera della serie “Segni zodiacali”, dischi di acciaio saldati, anno 2017, h.97 cm. On the magazine cover: The Sagittarius, from the series “Zodiac sign”, welded steel disc, year 2017, h. 97 cm.
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È
lo scultore austriaco Bernhard Witsch il vincitore, nella sezione scultura, del prestigioso premio copertina assegnato al BAC’17 - Biancoscuro Art Contest, dalla Giuria Biancoscuro nell’estate 2017, con conferimento di premio al Monte-Carlo Bay nel Principa-
to di Monaco. La commissione critica ha ritrovato nelle sue opere quella manualità e quel gesto così rari da trovare in sculture come le sue, realizzate con metalli di recupero. I nostri complimenti al “Rostbaron”, come ama definirsi lui, il Barone della ruggine!
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“ ” “ ” Penso che l’arte sia molto importante, le persone che la ritengono poco importante non hanno mai provato a vivere senza.
I think that art is very important, people who believe it is unimportant because they have never tried to live without.
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t’s the Austrian sculptor Bernhard Witsch, the winner, first place in the sculpture section, of the prestigious BAC’17 - Biancoscuro Art Contest. Awarded by the jury in the summer 2017 with ceremony at Monte-Carlo Bay in the Principality of Monaco, the commission
found in its works that manuality and rare gesture to be found in sculptures made of metals. Our compliments to “Rostbaron” as he likes to call him, the Rust Baron! Vincenzo Chetta: Bernhard, Greetings from the editors of BIANCOSCURO, readers are eager to know about you, descri-
Qui sopra: l’artista Bernhard Witsch appoggiato all’opera “Verbrauchte Welt” (mondo esausto - visibile anche nella pagina successiva), opera realizzata saldando rottami metallici, l’altezza è di 200 cm.
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[1] [2]
[3] [4]
[1] Bernhard Witsch con l’artista internazionale Hermann Nitsch considerato uno dei massimi esponenti dell’Azionismo Viennese. /// Bernhard Witsch with international artist Hermann Nitsch considered one of the highest representatives of Viennese actionism. [2] “Verbrauchte Welt” (mondo esausto), metallo saldato, h. 200 cm. /// “Verbrauchte Welt”, welded metal, h. 200 cm. [3] “Where Are my ways”, dischi di acciaio saldati, h.97 cm. /// “Where Are my ways”, welded steel disc, h.97 cm.
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[4] “In sich” (In se stesso) dischi di acciaio saldati, h.114cm. /// “In sich” welded steel disc, h.114cm.
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L’opera vincitrice al BAC’17 - BIANCOSCURO Art Contest “Ballkleid” (Il vestito da ballo) dischi di acciaio saldato, anno 2017, h. 200 cm. The winning artwork at BAC’17 - BIANCOSCURO Art Contest “Ballkleid” welding steel disc, year 2017, h. 160 cm.
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[1] “Spinne” (ragno), rottami metallici saldati, h. 200 cm. /// “Spinne”, welded scrap metal, h. 200 cm. [2] “Where are my roots”, dischi di metallo saldati, h.120 cm. /// “Where are my roots”, welded steel disc, h.130 cm.
[1]
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Vincenzo Chetta: Bernhard, un saluto dalla redazione di BS, i lettori vogliono di sapere di te, descriviti e definisci la tua arte... Bernhard Witsch: Sono nato a Telfs, in Tirolo, nel marzo del 1961 e, con mia grande soddisfazione, mi è stato dato il nome di Bernhard Witsch. Dopo aver lavorato per anni come macchinista, circa dieci anni fa ho deciso di dedicare tutto me stesso e le mie capacità al servizio dell’arte. Quindi la mia passione è diventata la mia vita. Sono un “Metallkunst” (definizione tedesca di scultore del metallo) ed il mio soprannome è Rostbaron (Barone della ruggine). Frequenti mostre, sia locali che internazionali, mi mantengono in attività e, soprattutto, mi mantengono creativo. V.C.: Quali sono i tuoi soggetti preferiti? B.W.: Beh, generalmente faccio qualsiasi cosa mi venga in mente, qualunque cosa sia divertente. Da qualche tempo, il mio obiettivo è diventato l’uomo, il suo sviluppo, il suo essere, il suo agire, le sue sfaccettature, la sua realtà, i suoi sogni. Saldo dadi, bulloni e altre parti metalliche insieme per creare corpi, parzialmente formati, di uomini e donne. Componenti speciali realizzati con materiali diversi sottolineano il messaggio, conferiscono ai torsi un’identità, accentuano il loro carattere. Quando le persone guardano il mio lavoro e meditano, ridono o scuotono la testa, quelle sono le reazioni che amo di più.
La diversità delle caratteristiche dell’uomo e - se guardo il mondo in questo momento, la sua infinita stupidità - significa certamente che non mi mancheranno idee o ispirazione. V.C.: Quali sono le tue mostre in corso? B.W.: Da maggio di quest’anno alcuni dei miei lavori sono a Palazzo Mora presso un evento collaterale della “Biennale of Venezia” e quindi in mostra fino a fine novembre. Mentre le gallerie che mi rappresentano sono: Gallery Sailer (Innsbruck); Gallery Einberger (Hopfgarten); Gallery Artinnovation (Innsbruck) e la Sculpture Garden (Pettnau). V.C.: Quali sono le tue prossime mostre? B.W.: In gennaio 2018 esporrò ad Art Innsbruck in Austria, in febbraio 2018 esporrò presso ART Karlsruhe in Germania. V.C.: Quali sono stati i tuoi più importanti conferimenti? B.W.: Nel 2007 ho vinto il concorso Sud-Bavarese per la sculture, nel dicembre 2015 ho ricevuto la targa al Palm Award (Germania), nel novembre 2016 sono arrivato 2ª al concorso Artavita (California) ed ora ho vinto al BAC’17 Biancoscuro Art Contest, primo premio - sezione scultura, sono entusiasta! V.C.: Siamo molto felici per te! L’ultima domanda, qual’è il tuo motto? B.W.: Il mio motto è: “L’arte è molto importante, le persone che non la ritengono tale, non hanno mai provato a vivere senza.”s l
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be yourself and define your art... Bernhard Witsch: I was born in Telfs on March 30th, 1961 and, to my utmost satisfaction, given the name Bernhard Witsch. After many years working in my chosen profession as a machinist, some ten years ago I decided to devote all my metal working skills and knowledge to the service of art. So my passion became my life. Briefly I’m “Metallkunst” (German definition of sculptor of metal) my nickname is Rostbaron (Rust Baron). Frequent exhibitions, both local and international, keep me on the go and keep me creative. V.C.: What’s your favourite subjects? B.W.: Well, generally I do whatever comes to mind, whatever’s fun, whatever challenges me. For some time now, my focus has been on man, his development, his being, his doing, his facets, his reality, his dreams. I go about my work – sometimes humorous, sometimes serious – but always with a mischievous smile. I weld nuts and bolts and other metal parts together to craft partially formed bodies of men and women. Special components made of different materials underline the intended message, give the torsos an identity, accentuate their character. When people look at my work and ponder, laugh or shake their heads, those are the reactions I love most.
The diversity of man’s characteristics and – if I take a look at the world right now – his infinite stupidity - certainly mean that I won’t be lacking ideas or inspiration in a hurry. V.C.: What are your current exhibitions? B.W.: My Artwork is now in the Palazzo Mora until November, 26. The galleries that exhibit my artwork are: Gallery Sailer (Innsbruck); Gallery Einberger (Hopfgarten); Gallery Artinnovation (Innsbruck) and Sculpture Garden (Pettnau). V.C.: What are your next exhibitions? B.W.: In January 2018 I will exhibit at Art Innsbruck in Austria, in February 2018 I will exhibit at ART Karlsruhe in Germany. V.C.: what were your most important awards? B.W.: In 2007 I was the winner of the Southern Bavarian Sculpture Competition, in December 2015 I was the merit winner at the Palm Art Award (Germany), in November 2016 2nd place Artavita - California and now I’m the winner of BAC’17 Biancoscuro Art Contest, first place - sculpture section, I am enthusiastic! V.C.: We too are very happy for you! And finally what’s your motto? B.W.: My motto is: “Art is important to me and to everyone, sometimes we don’t even know how important art is to us, because we’ve never had to live without it”. s l
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Il Direttore di BIANCOSCURO Vincenzo Chetta con Bernhard Witsch “Rostbaron”, nello studio dell’artista a Telfs (Austria) The editor in chief Vincenzo Chetta with Bernhard Witsch “Rostbaron” at the studio of the artist in Telfs (Austria) INFO wuv@telfs.com www.art-by-wb.com
Intervista Tyrol TV Tyrol TV interview https://youtu.be/1dUCf6ZRM7s
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Oksana Mas - HELIUM 3 2011, ½ di sfera, nero matt con sfere Ø 6 cm, 212x212x106 cm.
Oksana Mas al MA*GA La sua prima personale in un Museo italiano
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piritual cities” presenta oltre 50 opere dell’Artista che ha rappresentato l’Ucraina alla 54ª Biennale d’Arte di Venezia: Oksana Mas. Nata alla fine degli anni ‘60 in Ucraina, vive e lavora in Spagna; dopo l’esperienza italiana nel 2011, Oksana vince l’Independent Critics Prize al 65th Locarno International Film Festival. Tra le istituzioni che hanno ospitato recentemente l’opera dell’artista ricordiamo: ArtFactory, Istanbul; Kasteev State Museum of Art, Kazakhstan; Women and Art Biennale at Sharjah Art Museum; Moscow Museum of Modern Art; nuovamente in Italia nel 2013 a Venezia presso l’Istituto Veneto di Scienze, Arti e Lettere in occasione di Glasstress e Modus R. Russian Formalism Today. Le sue opere sono parte delle collezioni del Moscow Museum of Modern Art, e delle fondazio-
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ni BREUS Foundation, Stella Art Foundation, Capital Group Art Foundation, Ekaterina Foundation, Victor Bondarenko collection, Victor Pinchuk Foundation. Il percorso espositivo ruota attorno all’idea di città come proiezione storica, politica, sociale ed estetica. Fino al 7 gennaio 2018, il Museo MA*GA di Gallarate, in provincia di Varese, ospita questa che è la prima personale in un museo italiano dell’artista ucraina Oksana Mas. L’esposizione, curata da Kristina Krasnyanskaya e Sandrina Bandera, presidente del MA*GA, organizzata in collaborazione con la Heritage Art Foundation, si pone l’obiettivo di valorizzare la ricerca di un autore che ha lavorato attorno a tematiche legate alla storia dell’arte e della cultura italiana. La mostra indaga il tema della città che emerge attraverso una serie di elementi pittorici e installativi. Questi lavori inediti sono
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posti in dialogo con le opere della collezione del museo gallaratese per creare uno spazio dialettico tra culture e approcci linguistici differenti. Ammirando le creazioni dell’artista ucraina, Sandrina Bardera commenta: “Possiamo spingerci ad un paragone tra l’opera di Oksana Mas e la visione estetica di alcuni tra i padri della critica del XX secolo, come Mumford, Lynch, Argan e Olsen, che nei loro scritti intorno alla città, pervengono alla medesima emozione estetica, opposta alla mentalità positivista più diffusa. In polemica con il Movimento Moderno, essi infatti considerano la polis non come una rete stradale capillarmente diffusa, ma come un’opera d’arte che risponde a esigenze metafisiche. In linea con questa tendenza critica l’opera di Oksana Mas appare espressione di valori indubbiamente simili a tale modello metafisico”. Dal canto suo, Kristina Krasnyanskaya dichiara che: “Spiritual Cities è una mostra dedicata alle convergenze tra globalizzazione e individuo, ricerca personale e
società. Oksana Mas interroga il proprio pubblico: “Che cos’è la spiritualità, oggi, in una società moderna? Quali sono le radici spirituali della società contemporanea? In che posizione si trova la religione oggi? C’è spazio per il cambiamento individuale nella società globale? In che modo il progresso scientifico dà forma alle nostre menti e al nostro futuro?” Queste sono solo una serie di domande alle quali l’artista cerca di rispondere”. Il percorso espositivo ha una speciale sezione al Terminal 1 dell’Aeroporto Milano Malpensa. L’iniziativa è frutto della collaborazione tra il MA*GA e SEA, la società di gestione degli aeroporti di Milano, si è scelto di arricchire l’offerta culturale del Terminal 1 posizionando una serie di installazioni di Oksana Mas situate nella stazione ferroviaria davanti all’ingresso dell’hotel Sheraton e presso le ViaMilano Lounge Montale e Respighi. Un’esposizione da non perdere, unica e stimolante, per contenuti ed estetica. s l
BIANCOSCURO
OKSANA MAS Spiritual cities
RIVISTA d’ARTE
08 ottobre 2017 - 07 gennaio 2018 Museo MA*GA, Gallarate
Versione completa in edizione cartacea o PDF su http://artshop.biancoscuro.it INFO Per Info: artshop@biancoscuro.com T. +39 0331 706011 info@museomaga.it
Dal martedì al venerdì 10.00 - 18.30 Sabato e domenica 11.00 - 19.00
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.museomaga.it
Oksana Mas - 1 – 10 2015, tecnica mista, 150x150 cm.
Oksana Mas - SPIRITUAL CITIES 2017, acrilico, tagli laser, 1500x500 cm.
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Rivoluzione alla Fabbrica del Vapore Società e cultura dal 1966 al 1970
Revolution - 1968 by Alan Aldridge/Harry Willock/Iconic Images
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na mostra sulle storie, i protagonisti e gli oggetti di quel breve, densissimo periodo tra il 1966 e il 1970 che cambia per sempre le vite di quella generazione e, a cascata, quelle di tutti noi: “Revolution. Musica e ribelli 1966-1970. Dalla Londra dei Beatles a Woodstock”. Il clima sociale e culturale dell’epoca viene qui rappresentato da oltre 300 fra oggetti di moda, design, film e canzoni, in un percorso esperienziale dove il visitatore viene travolto dall’atmosfera e dalla musica del momento. Un viaggio in un’epoca in cui il
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mondo cambiava al ritmo di parole come pace, libertà e diritti uguali per tutti. Curata da Victoria Broackes e Geoffrey Marsh del Victoria and Albert Museum di Londra insieme a Francesco Tomasi, Clara Tosi Pamphili e Alberto Tonti, la mostra, già approdata a Londra e a Montréal Canada, arriva a Milano dal 2 dicembre al 4 aprile prossimo, prodotta da Avatar negli spazi della Fabbrica del Vapore. Non è una mostra su un periodo storico, una moda, una o più città, uno stile o un genere musicale, ma è invece incentrata su una delle cose più fragili ed allo stesso tempo più resilienti e du-
rature che esistano sulla faccia di questo pianeta: un’idea. L’idea di Rivoluzione. Rivoluzione è l’idea che scoprire le gambe sia il punto di partenza per scoprire le nostre ipocrisie, che il colore della pelle sia meno importante delle parole che offendono la nostra dignità, che la tecnologia ha senso solamente se fa rima con democrazia; che la musica sia un grido e un mezzo per cambiare quello che non va bene perché non fa del bene al nostro vivere collettivo. Revolution è un’idea che nasce quasi contemporaneamente in differenti parti del mondo, che trova i suoi poli generativi a Londra e nella West Coast libertaria e
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pacifista di San Francisco, passando anche attraverso un’Italia liberata e ricostruita che finalmente pensa al futuro. La mostra milanese si sviluppa in diverse sezioni: La Swinging London, Musica e contro-cultura, Power to all people - Voci del dissenso, Costumi e consumi, The summer of love, Woodstook e la cultura dei festival. Una mostra che riporta indietro nel tempo chi quegli anni li ha vissuti e li rimpiange, e chi li ha solo sentiti raccontare e che ora può immergersi in quel clima sociale e culturale dei tardi anni l Sessanta, unico e irripetibile. s
Harlem Peace March (New York City, 1967) Photograph by Builder Levy, 1967 Image © Victoria and Albert Museum
“You say you want a revolution Well, you know We all want to change the world” The Beatles, Revolution, 1968
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Tove Andresen
Sun 1 acrilico su tela, anno 2016, 135x135 cm. 47
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Lorenzo Piemonti Opere inedite alla Galleria Cart 70-10 di Monza “La mostra, veramente ricca di contenuti, affronta alcune tematiche care all’Artista: gli ovali, i cromoplasti, le composizioni geometriche ed i famosi manichini, con varietà di tecniche e di supporti. Il percorso espositivo è stato pensato unitamente alla casa Signora Francesca Noemi Moscardo, moglie di Lorenzo Piemonti, che ha sempre vissuto l’arte del marito quale prima fruitrice e interprete, ciò rende veramente speciale questo evento.” Riccardo Bianchi
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a mostra di Lorenzo Piemonti presso la Galleria Cart 70-10 di Monza, riveste un importante significato in quanto prevalentemente incentrata su un nucleo di opere (realizzate tra il 1970 e il 1980) inedite al grande pubblico. Ciò vuole essere uno stimolo per approfondire la conoscenza di un Artista che, in sessant’anni di attività, ha studiato, prodotto e contribuito all’evoluzione artistica del nostro paese. Maurizio Calvi Eravamo in tre - lamiera e compensato, 1966/67, 72x72cm.
Multiplo d’Angolo olio su tela, 1972, 4 x 24x24 cm su lamiera verniciata, 2 x 72x72 cm.
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Dario Brevi a Parma Le sue opere in mostra alla Galleria Centro Steccata
L Cap. 11 (Amori estive), anno 2016
Tra le righe delle foglie son scritte le storie
e opere dell’inimitabile Dario Brevi sono le assolute protagoniste alla Galleria Centro Steccata di Parma, stimata galleria che ospita la mostra “Tra le righe delle foglie son scritte le storie”, presentata da Simona Tosini Pizzetti. Fino al 27 gennaio 2018 sarà possibile ammirare l’Arte di Brevi lungo un percorso espositivo che dà il giusto spazio ad ogni opera, lasciando al visitatore il tempo ed il modo di apprendere il loro senso profondo. Ettore Tiretto
TRA LE RIGHE DELLE FOGLIE SON SCRITTE LE STORIE 11 novembre 2017- 27 gennaio 2018 Galleria Centro Steccata, Parma INFO www.centrosteccata.com Tutti i giorni 10.30 - 13.00 / 15.30 - 19.30 Domenica e festivi su appuntamento
Alessandro Traina Conclusa la mostra alla Showcases Gallery di Varese
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howcases Gallery ha ospitato la mostra “Alessandro Traina”, curata da Franco Crugnola, e con catalogo curato da Palmira Rigamonti. L’esposizione, promossa da “Franco Crugnola Studio Di Architettura” di Varese, ha presentato una serie di lavori di Alessandro Traina, un artista il cui linguaggio artistico tocca indistintamente sia il segno pittorico che scultoreo, attraverso un’espressione linguistica e simbolica tesa al rinnovamento e alla creazione assoluta. Le sue opere sono forme “mobili” composte di volta in volta, a seconda dell’equilibrio percettivo e del movimento plastico ricercato dall’artista; sono segni nitidi, di peso differente che comprimono ed espandono lo spazio. Sono creazioni di grande leggerezza, che sembrano essere sospese e galleggiare sulla parete in un equilibrio precario, ma infinito, sospese nello spazio e nel tempo. L’artista ha scelto nella sua lunga carriera artistica di utilizzare la geometria e la sua struttu-
ra logica come forma espressiva e di lavorare sullo spessore, sul “diversamente tattile” delle superfici e sulle tramature e sfumature delle sottili garze con cui le riveste. Le sue “forme aperte” (come definite da Luciano Caramel) sono spazi in divenire in cui il punto d’incontro tra le linee di demarcazione sono l’equilibrio tra il principio e la fine. Palmira Rigamonti
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FLORA
TECHNIQUE,
FRAGMENTATIONS - tecnica mista, 100x100 cm.
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INFO www.flora-artiste-peintre.fr
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Mustafa Sabbagh Uno schizofrenico non dimentica. Uno schizofrenico accumula.
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a mostra antologica itinerante di Mustafa Sabbagh, “XI Comandamento: non dimenticare”, prende forma su una riflessione che è insieme confessione dell’uomo, e anelito dell’artista. Dopo l’esposizione a Palermo, la sua seconda meta - su invito dell’Assessorato alla Cultura e con il prezioso supporto della Fondazione Cassa dei Risparmio di Forlì - è il Complesso dei Musei San Domenico con la chiesa di San Giacomo, sino al 14 gennaio prossimo. Memoria come comandamento e schizofrenia come metodo. Storia dell’arte, e storia dell’artista. Accumulatore seriale di urgenze sociali restituite attraverso la sapienza di un gesto, Mustafa Sabbagh vuole celebrare Sotto: Mustafa Sabbagh - Hebe vs. hebe 2017, stampa fine art su dibond, 150x180 cm. Ed. di 5 + 1 pa Courtesy: l’Artista, Musei San Domenico e Fondazione Dino Zoli A destra: Mustafa Sabbagh Onore al nero _ untitled 2016, stampa fine art su dibond, ed. di 5 + 1 pa
Mustafa Sabbagh - rinasci:mentale 2015, installazione multimediale [scultura in gesso + video HD], dimensioni variabili
l’uomo, la sua pelle come urna, la sua dissociazione come urgenza di non-allineamento. XI Comandamento è il Vaso di Pandora, il cui scoperchiamento è catarsi. XI Comandamento è la Sospensione del Tragico, mentre tutto intorno brucia. La mostra ha due percorsi specifici all’interno del complesso museale, il primo percorso espositivo occupa la chiesa di San Giacomo con un’installazione ambientale come metafora di uno stato dell’arte e della cultura che, nella visione dell’artista, si pone come Fenice del contemporaneo. Il secondo progetto è all’interno dei Musei San Domenico, Sabbagh occupa la sala sospesa e la sala antistante quella dell’Ebe con una selezione dal ciclo inedito di
opere fotografiche ritraenti, attraverso i suoi raffinati stilemi, i modelli originali delle sculture del Canova (danneggiati dai bombardamenti). Tali “Ferite” (da cui il titolo del suo nuovo progetto fotografico), portano in luce, attraverso il gesto dell’artista, uno dei leitmotiv dell’opera sabbaghiana: quello della ferita come magnificat dell’unicità, connaturata ad ogni essere umano. L’esposizione vedrà un richiamo, al di fuori dalle mura museali, nelle sale della Fondazione Dino Zoli e all’interno della Galleria Marcolini. Mustafa Sabbagh, pur di non dimenticare, confessa la serialità di un delitto attraverso la sua riconoscibilissima, efferata bell lezza. s
XI COMANDAMENTO: non dimenticare
14 ottobre 2017 – 14 gennaio 2018 Musei di San Domenico, Forlì INFO T. +39 0543 712627 Dal martedì al venerdì 09.30-18.30 Sabato e domenica 10.00-19.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.xicomandamento.com
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Cuno Amiet a Mendrisio Per la prima volta, le sue opere in area italiana
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a rassegna del Museo d’arte di Mendrisio, la prima in area italiana, composta da circa settanta dipinti e una sessantina di opere su carta, ricostruisce il lungo e ricchissimo percorso pittorico di Amiet. Capolavori provenienti dalla Fondazione Amiet di Oschwand (che ha organizzato la mostra) e da svariati tra i maggiori istituti museali della Svizzera. Amiet era senza dubbio, con Hodler, una delle figure di riferimento in ambito confederato, anche per artisti più giovani. All’interno del percorso il ruolo centrale occupato da Amiet nella storia artistica svizzera sarà testimoniato da una decina di puntuali confronti con artisti del panorama contemporaneo europeo, ad esempio Paul Gauguin, Henri Matisse, Giovanni Giacometti, Ferdinand Hodler e Ernst Ludwig Kirchner, così da poter ricreare nelle sale il clima nel quale si è mossa l’intera carriera di Amiet. L’esposizione si avvale della presenza nel Comitato Scientifico di Franz Müller, curatore del catalogo ragionato dell’opera di Cuno Amiet, e di Aurora Scotti, tra i maggiori l esperti di pittura italiana ed europea di fine secolo. s
Sopra: 1901.01 Autoritratto con mela (Selbstbildnis mit Apfel) 1902-1903, olio su tela, 64.5x54 cm. Collezione privata (in deposito al Kunstmuseum Solothurn) © M.+D. Thalmann, Herzogenbuchsee - Ph: SIK-ISEA, Zurigo (Philipp Hitz) A sinistra: 1907.49 La raccolta delle mele (Apfelernte) 1907, olio su tela, 100x100.5 cm. Kunstmuseum Solothurn, Schenkung Frau Monique Barbier-Müller in Erinnerung an ihren Vater Josef Müller, 1977 © M. + D. Thalmann, Herzogenbuchsee - Ph: Kunstmuseum Solothurn
IL PARADISO DI CUNO AMIET
Da Gauguin a Hodler, da Kirchner a Matisse 22 ottobre 2017 – 28 gennaio 2018 Museo d’Arte Mendrisio, Mendrisio INFO museo@mendrisio.ch Dal martedì al venerdì 10.00-12.00 / 14.00-17.00 Sabato, domenica e festivi 10.00 - 18.00
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.mendrisio.ch/museo
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Gianluca Piaccione
Warp Tunnel 2017, 70x90x3 cm. [A0423] 1120-830
Christie’s, Ravenel, James Lisboa, Hampel, e Sotheby’s: le sue opere in Asta
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rande successo per Gianluca Piaccione, presente nelle più importanti Case d’Asta. L’opera “Concatenation” (2010, 120x120 cm) stimata 12.000€ dagli esperti di Christie’s, è stata battuta a Parigi alla cifra di 17.500€: ben oltre la stima! In seguito da Hampel, l’opera “Shield”, di dimensioni 100x100 cm, è stata aggiudicata a 10.000€. Ricordiamo che le opere di Piaccione sono anche da Sotheby’s, dove, al momento di andare in stampa, è in corso l’asta per “Labyrinths”, stimata 7.000£ dai loro periti. A dicembre 2017 invece, da Ravenel a Taiwan, verrà battuta l’opera “Constricitons”, un pregiato 100x100 cm. del 2015: la stima per il pezzo è tra i 13.000$ e i 16.000$. Tutta la Redazione è orgogliosa di Gianluca, che abbiamo avuto l’onore di avere in copertina su BIANCOl SCURO ad aprile 2015. s
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CURRY. Samuel Mello e Silvia Trappa
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Silvia Trappa
CURRY Samuel Mello e Silvia Trappa CUBO Gallery, via La Spezia 90, Parma Dal 25 novembre 2017 al 13 gennaio 2018 Ingresso Libero www.cuboparma.com
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Elvira Salonia Non posso più volare acrilico su tela, anno 2011, 30x30 cm.
Samuel Mello
URRY è il titolo della seconda mostra della CUBO Gallery, visitabile a Parma fino al 13 gennaio 2018. Una doppia personale che presenta il lavoro di due interessanti giovani artisti: Samuel Mello, disegnatore e pittore, e Silvia Trappa, scultrice. CURRY è un progetto site specific, realizzato appositamente per i nuovi spazi della galleria, un dialogo intimo fra scultura e pittura capace di trasmettere il sapore della vita in due differenti momenti: la giovinezza e l’età adulta indagati attraverso le opere dei due giovani artisti. CURRY è l’innamoramento, la spezia è colpevole di una storia di odori, forti ed eccitanti, com’è l’esperienza della conoscenza, piena ed avvolgente. Samuel Mello (Lecce, 1995) ci narra la storia di due ragazzi che si trovano a vivere insieme per pochi giorni e danno vita ad un corteggiamento impulsivo, ad una condivisione del tempo fugace e piacevole che, per la sua velocità e passione, ha un ché di istinto animale. Silvia Trappa (Brescia, 1986) ci racconta come prosegue la storia, come il contesto in cui viviamo ogni giorno, le persone e tutto ciò con cui entriamo in contatto segna il nostro essere, ed il tutto è accentuato quando si crea un legame sentimentale. Un progetto da non perdere! s
INFO elvirasalonia@gmail.com www.elvirasalonia.it
comune di Vicenza
in collaBorazione con Kröller-Müller MuseuM, otterlo, the netherlands
Main sponsoR
Vicenza Basilica Palladiana 7 ottoBre 2017 8 aPrile 2018
Vincent van Gogh il ponte di Langlois a arles, 1888 colonia, Wallraf-Richartz-Museum & Fondation corboud, collezione di dipinti, acquistato nel 1911, inv. n. WRM 1197 © Rheinisches Bildarchiv, rba_d000216
info e prenotazioni 0422.429999 - www.lineadombra.it
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Special - MAG montreux 13th Contemporary Art Fair November 8-12, 2017 - 2M2C - Av. Claude-Nobs 5, 1820 Montreux (Switzerland)
13ª Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea 8-12 novembre 2017 - 2M2C - Av. Claude-Nobs 5, 1820 Montreux (Svizzera)
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Montreux ART Gallery 2017
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Da sinistra il Sindaco di Montreux Laurent Wehrli, il Direttore di BIANCOSCURO Vincenzo Chetta e Jean-François Gailloud Presidente del MAG
Da sinistra il Presidente del MAG Jean-François Gailloud, il Direttore di BIANCOSCURO Vincenzo Chetta e l ‘Assessore alla Cultura di Montreux Jean-Baptiste Piemontesi
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i è conclusa il 12 novembre la 13ª edizione del MAG, 5 intensi giorni dedicati all’arte contemporanea. Presenti numerose gallerie svizzere, tedesche, francesi, austriache. Da sottolineare anche gallerie provenienti da America, Asia e Medio Oriente. BIANCOSCURO, presente con la sua selezione d’Arte contemporanea, ha documentato l’evento con tantissime foto, raccolte sulla nostra pagina Facebook e visibili anche in questa pagina! Ottima la riuscita delle mostre tematiche: la “Street Art” ha animato il MAG con performance uniche, e la fantastica sezione “ART VISIONNAIRE” ha fatto sognare i visitatori. Non è mancato come di consueto il concorso interno fra gli indipendenti per l’assegnazione dei Premi MAG. Il MAG ci saluta con un arrivederci al 2018, la data fissata è dal 7 al 11 novembre sempre a Montreux, sempre al 2M2C. Vincenzo Chetta
uro.it
artmagazine.biancosc
BIANCOSCURO, ha presentato le opere di: Francesco Bellissimo, Frans Bleiji, Giacomo Bonciolini, Giuliano Cardellini, Ivana Castelliti, Gianpiero Castiglioni, Virginia Garcia Costa, Francesca Genghini, Graziela Gilioli, Francesco Jozzi, Gayane Karapetyan, Marta Manduca, Katariina Mansikkaniemi, Ruth Kaiser-Nardo, Carmela Oggianu, Michela Valenti, Markus Willi, Lorenzo Zenucchini. Tra gli Artisti ha esposto Jean-François Réveillard, vincitore dello stand personale nella sezione scultura del BIANCOSCURO ART CONTEST 2017.
Sopra da sinistra: Marie-Hélène Heusgem e Jean-François Gailloud, rispettivamente Direttore e Presidente del MAG con JeanFrançois Réveillard vincitore del BAC’17 e Vincenzo Chetta Direttore di BIANCOSCURO
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Special - MAG montreux 2017 13th Contemporary Art Fair November 8-12, 2017 - 2M2C - Av. Claude-Nobs 5, 1820 Montreux (Switzerland)
13ª Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea 8-12 novembre 2017 - 2M2C - Av. Claude-Nobs 5, 1820 Montreux (Svizzera)
Guarda tutte le foto su www.biancoscuro.it/montreux-art-gallery-tutte-le-foto-delledizione-2017 Oppure inquadra con il tuo smartphone il codice QR qui sotto
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Prix MAG 2017
Montreux Art Gallery - 12 novembre 2017
I Vincitori dell'edizione 2017 sono: [1] Alexandre Berlioz - prix MAG 2017, stand personale per l'edizione 2018 [2] Fernand Gréco prix BIANCOSCURO 2017, pubblicazione di un articolo redazionale completo sul numero 26 di BIANCOSCURO [3] ALMA: prix MainArt 2017, esposizione delle opere selezionate a Spreitenbach (Switzerland) [4] Christelle Boulé: prix Moriarty 2017, pubblicazione di un articolo redazionale
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Anteprima - Art innsbruck 2018 22nd International Contemporary Art Fair January 25- 28, 2018 - Fair hall A - Main entrance East, Claudiastraße 1 - Innsbruck (Austria)
22ª Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea 25- 28 gennaio 2018 - Padiglione A - Ingresso principale est, Claudiastraße 1 - Innsbruck (Austria) la fiera internazionale d’arte contemporanea international fair for contemporary art
Un Hot Spot di Arti differenti
20-23 feb 2014 edizione 18 | 18th edition fiera internazionale d’arte contemporanea 70 gallerie da 10 paesi · 700 artisti international fine art 20/21 century 70 galleries from 10 nations · 700 artists member of ...
padiglione | fair hall d + e · Innsbruck online tickets · www.art-innsbruck.at ART biancoscuro 210 x 297 mm.indd 1
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ome da molti anni, anche la 22ª edizione di ART Innsbruck si terrà nel Padiglione A della Fiera di Innsbruck. Dal 25 al 28 gennaio 2018 offrirà agli appassionati d’arte un’ampia gamma di opere d’arte internazionali selezionate, create tra il XIX e il XX secolo. Dopo il successo di ART Salzburg Contemporary nel giugno 2017, Johanna Penz e il suo team hanno cominciato a lavorare per organizzare ART Innsbruck. Questa fiera è stata il punto di partenza della storia di successo della ART Kunstmesse, iniziata 23 anni fa: “Non ho mai immaginato che si potesse mantenere l’entusiasmo per un progetto di questa dimensione per un periodo così lungo” - ammette Johanna Penz - “Ma la diversità dell’arte contemporanea e, naturalmente, il mercato dell’arte in sé, non danno occasioni o possibilità di routine”. Per lei, ogni mostra è un evento unico. Gli espositori regolari continuano ad evolversi, e ogni anno nuove gallerie si recano a Innsbruck. È ormai risaputo che Innsbruck è un buon terreno per le gallerie internazionali. L’elenco degli artisti presentati si legge come un “Who’s Who” della storia dell’arte, da Nobuyoshi Araki, Francis Bacon a Martin Kippenberger, David La Chapelle, Heinz Mack, Andy Warhol e Victor Vasarely, solo per citarne alcuni. “Fin dall’inizio ci siamo concentrati sull’internazionalità e sulla diversità. Grazie alla nostra posizione favorevole al traffico nel cuore delle Alpi, offriamo un centro praticamente perfetto per gli
espositori provenienti da Germania, Italia e Liechtenstein, che desiderano presentarsi in Austria. I nostri visitatori sono quelli che beneficiano maggiormente di questo fatto, e negli ultimi 22 anni hanno quindi potuto trovare una gamma incomparabile di arte a Innsbruck, non corrispondente alle solite abitudini di visione austriache”, dice Penz. Questo è il motivo per cui l’ART Innsbruck ha una posizione unica e distintiva all’interno della scena nazionale delle fiere d’arte. Circa 80 espositori provenienti da 10 paesi animeranno la 22a edizione di ART Innsbruck dal 25 al 28 gennaio 2018. Per quanto riguarda il programma, la fiera si concentra da sempre sull’arte contemporanea e moderna dal XIX al XXI secolo, edizioni uniche e limitate. ART Innsbruck riesce ad attirare sia gli amanti dell’arte che i collezionisti, e lo fa mettendo in scena Arte, artisti, gallerie e mostre speciali con una cura particolare, senza tralasciare i dettagli, con un tocco di glamour perché la visita ad ART Innsbruck l deve qualcosa di speciale. s Espongono con BIANCOSCURO ad Art Innsbruck ’18 Gianni Chiminazzo Alessandro Cignetti Laura D’Addezio Dana Marco Ferrari Saverio Filioli Uranio Moreno Gasparetto Luigina Massaria
Gramoz Mukja Andrea Musto Pupi Perati Gabriella Pimpinicchio Guikni Rivera Mirko Roncelli Maria Sabetti Josefina Temin Fabio Valente Yulianus Yaps
Sul prossimo numero lo speciale dedicato ad Art Innsbruck 2018
biancoscuro
preview - Art innsbruck 2018 22nd International Contemporary Art Fair January 25- 28, 2018 - Fair hall A - Main entrance East, Claudiastraße 1 - Innsbruck (Austria)
22ª Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea 25- 28 gennaio 2018 - Padiglione A - Ingresso principale est, Claudiastraße 1 - Innsbruck (Austria) la fiera internazionale d’arte contemporanea international fair for contemporary art
A Hot Spot of Art Diversity
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ike many years before, also the 22nd edition of the ART Innsbruck taking place in the main hall A of the Innsbruck Fairgrounds from 25 to 28 January 2018 will offer art lovers a wide international range of selected works of art from the 19th to the 21st centur. After the successful of the ART Salzburg Contemporary in June 2017, the exhibition maker Johanna Penz and her team have already been busy with organizing the ART Innsbruck. This fair was the starting point of the success story of the ART Kunstmesse that has begun 23 years ago,"I have never imagined that one can keep his enthusiasm for a project of this dimension over such a long period of time", admits Johanna Penz. "But the diversity of contemporary art and of course the art market itself do not give habit or routine a chance." For her, each exhibition is a unique event. The regular exhibitors continue to evolve, and every year new galleries from the neighboring countries rush into Innsbruck, tells Penz. It has become a well-known fact that Innsbruck is a good ground for internationally oriented galleries. The list of presented artists reads like a "Who's Who" of art history - from Nobuyoshi Araki, Francis Bacon to Martin Kippenberger, David La Chapelle, Heinz Mack, Andy Warhol and Victor Vasarely, just to name a few. "From the outset, we focused on internationality and diversity. Due to our traffic-favorable position in the heart of the Alps, we offer a virtually perfect forum to
exhibitors from Germany, Italy and Liechtenstein, who would like to present themselves for the first time in Austria. Our visitors are those who benefit the most from this fact, and for the last 22 years they have therefore been able to find an incomparable range of art in Innsbruck, not corresponding to the usual Austrian viewing habits", says Penz. This is the reason why the ART Innsbruck has a unique and distinctive position within the national scene of art fairs. Approximately 80 exhibitors from 10 countries have registered by now for the 22nd ART Innsbruck taking place from 25 to 28 January 2018. As regards the program, the fair as always concentrates on contemporary and modern art from the 19th to the 21st century, unique and limited editions. ART Innsbruck attracts both art lovers and collectors, and does it by performing art, artists, galleries and special exhibitions with special care, without losing sight of details, with a glamorous touch because the visit to ART Innsbruck has something to l do special. s
20-23 feb 2014 edizione 18 | 18th edition fiera internazionale d’arte contemporanea 70 gallerie da 10 paesi · 700 artisti international fine art 20/21 century 70 galleries from 10 nations · 700 artists member of ...
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22nd ART INNSBRUCK More than 80 exhibitors from 10 nations. Painting, scuplture, graphic & photo. 25 to 28 january 2018 Vernissage
wed. 24 january | 17.30 - 22.00 | thu. 25 january | 11.00 - 19.00 fri. 26 january | 11.00 - 19.00 sat. 27 january | 11.00 - 19.00 sun. 28 january | 11.00 - 17.00 Fair hall A - Main entrance East, Claudiastraße 1, 6020 Innsbruck www.art-innsbruck.com
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Step Art Fair alla Fabbrica del Vapore Si rinnova l’appuntamento con Milano Scultura
L Gianni Depaoli Eko500Project Fiat 500 e pelle di salmone
a Fabbrica del Vapore di Milano ha nuovamente accolto al suo interno la prima fiera d’arte interamente dedicata alla scultura e alle installazioni. Milano Scultura si propone come sempre di indagare in maniera esclusiva il linguaggio delle arti plastiche, declinate con tecniche e materiali più tradizionali (marmo, ceramiche e porcellane, fusioni in bronzo e altri metalli), fino alle installazioni multimediali, ai ready-made, alle evoluzioni della public art. In mostra un grande amico di Biancoscuro: Gianni Depaoli, che sarà presente con la sua "Eko500Project", interamente preparata con pezzi originali di Fiat 500 e pelli di salmoni, ricavati da scarto di prodotto edibile. Sotto la cura di Valerio Dehò, la fiera, ideata e organizzata da Ilaria Centola, anche quest’anno ha convinto, dimostrando in pieno la sua validità. Daniela Malabaila
Fornace Falcone Cornicello gigante, ceramica, 2017,
La chica Poblanita, olio su tela, 2017, 40x50 cm.
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UrbanSolid - Immersione mixed media, 2017, 30x30x50 cm.
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Attraverso i colori il sogno si fonde con la realtà.
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biancoscuro
Arte ForlìCesena Contemporanea La 21ª edizione ha contribuito a mantenere acceso l’amore per l’arte in romagna
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opo avere festeggiato nel 2016 i suoi primi vent’anni, la più importante fiera dedicata all’Arte moderna e contemporanea del territorio romagnolo ha mosso il primo passo verso il futuro, cambiando location con il rinnovato quartiere espositivo di Cesena Fiera, venendo pertanto ribattezzata “Arte Forlì-Cesena Contemporanea”. A rendere ancora più accattivante la visione delle opere esposte da galleristi provenienti da tutta Italia, grande successo hanno riscosso gli eventi collaterali presentati: la mostra museale di grande valore artistico “Mario Sironi – Retrospettiva Omaggio”, curata in collaborazione con Edizioni Cinquantasei Bologna.Una mostra ricca di ben 80 opere datate tra il 1900 e il 1960. Grande interesse per “Spazio allo Spazio”, la sezione curata dall’artista argentino Oscar Dominguez. La hall d’accesso ai padiglioni ha accolto 10 artisti con le proprie sculture ed installazioni; per la 14ª edizione di questo evento erano presenti, oltre a Domiguez stesso: Claudio Ballestracci, Pamela Casadio, Ivo
Gensini, Ana Hillar, Kry, Matteo Lucca, Valentino Menghi, Erich Turroni, Stefania Vecchi. Eidos Immagini Contemporanee ha presentato un evento artistico a cura di Raffaella A. Caruso, “Tabulae Pictae”, anch’esso molto apprezzato dai visitatori che hanno avuto l’opportunità di riporre uno sguardo approfondito sull’opera di Bruno Di Bello. La giornata di domenica 29 ottobre ha, infine, visto la 10ª edizione di “Arte per La Nave”, vera e propria asta di opere il cui ricavato è andato a sostenere il Fondo Aiuto allo Studio Don Lino Andrini, permettendo alla scuola privata paritaria forlivese, di finanziare borse di studio legate all’arte per alunni tra i 6 e i 14 anni. In questa edizione sono stati 54 gli artisti che hanno donato un’opera per una finalità così nobile e l’asta è stata contraddistinta anche da un evento speciale: il live painting dell’artista cesenate Gianluca Bosello. Dato il successo, sarà questa la destinazione finale di Contemporanea? Flavio Ennante
Una panoramica di Contemporanea 2017
ArtePadova 2017
Un successo confermato da 28 anni
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a raggiunto i 25.000 visitatori, l'edizione 2017 di ArtePadova, un grande successo in termini di partecipazione che conferma la fiera come un appuntamento consolidato del panorama artistico italiano. È stata un'annata buona anche per la soddisfazione dei galleristi, in linea con le notizie che danno un mercato dell’arte in forte ripresa. Da quest'anno la fiera ha iniziato una collaborazione con Banca Mediolanum, suggellata dalla visita del Presidente Ennio Doris, intervenuto ad omaggiare l'evento nella giornata di sabato. Banca Mediolanum è stata protagonista di un intervento dal titolo "L'arte di investire", in cui si è discusso di collezionismo e di mercato dell'arte. Come sempre, durante Arte Padova si tiene anche la sezione dedicata ai nuovi talenti, il CATS, con il consueto premio, vinto da Antonio
Gandossi con l'opera dal titolo "Puoi leggere, leggere, leggere". Quest'anno il Contemporary Art Talent Show è stato arricchito dalla prima edizione del Premio Mediolanum, vinto da Danilo Corsetti con l'opera dal titolo "3X". Al premiato la visibilità garantita da Banca Mediolanum, che esporrà l'opera negli Spazi dedicati all'Arte della propria sede di Padova. ArtePadova si conferma quindi essere il punto d'unione fra arte e collezionismo, grazie all'offerta artistica unita all'intensa del pubblico di appassionati d'arte nazionali e internazionali. I dati confermano la piena riuscita di questa edizione, che ha puntato sulla qualità e sulla varietà delle occasioni di investimento economico, rendendolo fucina sia di abitudini consolidate che di nuove conoscenze rivolte al prodotto artistico. Ettore Tiretto
Una panoramica di Arte Padova 2017 Rosanna allo stand del Maestro Gianmaria Potenza
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Chester Arts Fair 2017 La sesta edizione al Racecourse
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Ghostflower Kieran Ingram
a sesta edizione di Chester Arts Fair si è svolta dal 17 al 19 novembre 2017 presso il Chester Racecourse. La più grande fiera dedicata agli artisti indipendenti del Regno Unito ha ospitato diversi artisti britannici e internazionali con oltre 2.000 opere d’arte in esposizione, compresi dipinti, sculture, ceramiche e foto. Un programma completo di live talks e performance dal vivo, ha offerto ai visitatori l’opportunità di capire il processo creativo artistico. I punti salienti sono stati la scultura dal vivo di Christine Pike ed il live painting di Cheshire Mark Wigan in esposizione con il Chester Art Center. La “sala espositiva” è stata sponsorizzata dalla Fabulous Chair Company di Tarporley. Una stanza progettata per i visitatori dove immaginare i loro pezzi d’arte scelti in un ambiente che replica l’interno di una casa: questa è stata l’occasione per i collezionisti di esprimere e portare i loro pezzi d’arte preferiti. La coordinatrice della fiera Laura O’Hare dice: “Chester Art Fair consente ai visitatori di accedere ad opere d’arte a prezzo accessibile e opere d’arte originali di alcuni tra i più importanti artisti internazionali”. Attendiamo fiduciosi la nuova edizione, sempre al Race Course di Chester, sempre con le importanti iniziative che la Black Mango, organizzatore della fiera riesce a dare al pubblico inglese, sempre l molto interessato al mondo dell'arte. s
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ixth edition of Chester Arts Fair was happened at Chester Racecourse from 17th – 19th November 2017. The UK’s largest artist art fair hosted several of British and international artists showcasing over 2,000 pieces of art on display to purchase, including paintings, sculpture, ceramics, photography and mixed media artwork. A full programme of live talks and demonstrations by well-recognized artists he offered visitors the opportunity to experience and gain an understanding of the process of creating art as well as the artists’ personal source of inspiration. Highlights have been live sculpting by Christine Pike as well as live painting by Cheshire Artist Mark Wigan (Chester Art Centre). The Fair hosted staff from one of Cheshire’s leading attractions Chester Zoo this year as they hosted a range of free fun arts and crafts activities as they combined conservation and creativity in the dedicated Children’s Area. Art Fair Co-Director Laura O’Hare states, “Chester Art Fair allows visitors access to highly collectible investment art as well as original art by some of today’s leading international artists at a range of affordable prices”. We are looking forward to the new edition, always at the Chester Race Course, always with the important initiatives that Black Mango, (events management company), is able to give to the visitor and collector, always very interested in l the art. s
INFO www.chesterartsfair.co.uk Tel: +44 01244 952020 Email: info@blackmango.co.uk
Paris by Pete Aitchison
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ArtVerona Art Project Fair
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razie ai premi e ai fondi d’acquisto, è salito a 221mila euro il valore delle opere acquisite ad ArtVerona, crescono le vendite delle gallerie e aumenta la qualità dei 23 mila visitatori. È questo il bilancio di chiusura della 13ª edizione di ArtVerona che si è svolta a Veronafiere dal 13 al 16 ottobre, edizione d’esordio del triennio di direzione artistica firmata da Adriana Polveroni. Protagoniste della manifestazione dedicata al mondo dell’arte moderna e contemporanea, 140 gallerie, di cui 35 presenti per la prima volta, 14 nuove realtà indipendenti e 20 nel settore editoria, 480 coppie di collezionisti vip italiani e stranieri ospitati in città, 30 in più rispetto alla scorsa edizione. Sempre maggiore il coinvolgimento del territorio, con una fiera sempre più diffusa grazie agli otto eventi ArtVerona Off presentati in città, in collaborazione con istituzioni museali, Comune di Verona, Soprintendenza, Università ed ESU. In tutto 12 i curatori coinvolti nella gestione delle mostre, sette i membri del Comitato d’indirizzo, che insieme ad esperti del settore sono stati chiamati a giudicare le opere e gli autori vincitori dei nove riconoscimenti firmati ArtVerona. “ArtVerona 2017 ha confermato di essere appuntamento di riferimento per la valorizzazione del mercato dell’arte italiana. Questo grazie a innovatività e qualità delle proposte, frutto di un lavoro di ricerca e sperimentazione in ogni ambito. Al centro del progetto resta sempre la figura del collezionista come confermato anche in questa edizione dall’aumento delle presenze in questo campo, anche tra i più giovani. Stiamo continuando, inoltre, a lavorare per approfondire i punti di contatto tra mondo dell’arte e quello dell’impresa, vera chiave di sviluppo per ArtVerona”, commenta commenta così Romano Artoni,
Cresce il numero dei collezionisti e degli influencer di rilievo del settore che scelgono ArtVerona, confermando l’alto livello della proposta e delle gallerie presenti. consigliere di Veronafiere. Nell'edizione 2017 è salito a nove il numero dei riconoscimenti realizzati da ArtVerona in collaborazione con diverse realtà del mondo dell’arte territoriali e nazionali, per i quali è stato stanziato un plafond complessivo di 221mila euro (31mila in più rispetto all’edizione 2016), grazie ai premi e ai fondi d’acquisto quali Gruppo Privato d’Acquisto, Concorso Icona (la cui opera vincitrice diventa protagonista dell’immagine di ArtVerona 2018), OTTELLA for GAM, Premio Display, Premio Rotary, Premio fotografia under 40 e Premio i8-spazi indipendenti. Alla cifra totale ha contribuito Fondazione Cariverona che ha acquisito per la sua collezione un importante olio su tela di Emilio Scanavino (Nascita di una forma, del 1960, dalla galleria De Primi Fine Art di Lugano). Adriana Polveroni, nuova direttrice artistica della manifestazione, si dichiara molto soddisfatta di questa edizione, inoltre ringrazia il team di ArtVerona e la struttura organizzativa di Veronafiere che ha permesso questa crescita, le istituzioni cittadine che hanno affiancato come mai prima, e soprattutto ringrazia le gallerie che credono in ArtVerona, realizzando stand di grande impatto visivo e portando opere importanti. Quello che più ha apprezzato la direttrice è stato il clima, l'entusiasmo dei galleristi e dei tanti collezionisti presenti, molti dei quali alla loro prima esperienza veronese. Il progetto “Viaggio in Italia” ha trovato un riscontro concreto anche nelle vendite, segno di un mercato in ripresa e di un pubblico attento. Ottima la strada del rilancio che ha imboccato ArtVerona, una strada che intende perseguire: il prossimo appuntamento sarà dal 12 al 15 ottobre 2018. Rebecca Maniti
Sopra l'opera vincitrice del Premio Fotografia under 40: The Cool Couple - Meditation Rocks [1] L'opera vincitrice del Concorso Icona: Flavio Favelli - Extra Profondo Oro, 2017, collage di carte di cioccolatini su pannello, 120x190 cm. Courtesy Studio Sales. [2] L'opera acquisita dalla Fondazione Cariverona: Emilio Scanavino - Nascita di una forma, 1960, olio su tela, 162x130 cm. Courtesy De Primi Fine Art, Lugano.
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PaviArt Talent 1ª Mostra d’Arte Contemporanea Accessibile
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l 1 e 2 dicembre al Palazzo delle Esposizioni di Pavia, location già nota per l’edizione primaverile dell’importante mostra mercato PaviArt, si terrà la prima edizione del PaviArt Talent, con partecipazione riservata a pittori, scultori, fotografi ed associazioni culturali. PAT vuole educare il giovane pubblico all’Arte e all’acquisto di essa, ed il periodo scelto non a caso è quello di dicembre. Sotto Natale tutti sono alla ricerca di un pen-
PAT 2017 2 e 3 dicembre 2017 Palazzo delle esposizioni Viale Europa 1 27100 Pavia Sabato 2 dicembre 2017 dalle ore 10:00 alle ore 20:00 Domenica 3 dicembre 2017 dalle ore 10:00 alle ore 20:00
Più di 100 spazi espositivi. Pittura, scultura, grafiche, fotografie e altri oggetti preziosi.
siero originale per la persona cara: questo è quello che hanno pensato gli organizzatori pavesi, un’occasione da non perdere per gli artisti che vogliono presentare al mercato opere d’arte dal costo accessibile! Con queste premesse, la fiera pavese per l’arte accessibile diventa realtà, offrendo al tempo stesso l’occasione di avere una più ampia visione sulla realtà artistica contemporanea. Rebecca Maniti Espongono con BIANCOSCURO al PAT 2017: Andrea Bassani Peter Hide 311065 Francesco Bellissimo Francesco Jozzi Frans Bleiji Katariina Mansikkaniemi Nadia Buroni Rosy Mantovani Gianpiero Castiglioni Roberta Manzin Alessandra Chiesa Gabriele Marchesi Liliana Cika Lelio Menozzi Verena Daldini Pupi Perati Daniela Fabbri Paolo Remondini Marco Ferrari Isabella Rigamonti Jani Jan J. Mirko Roncelli Giorgio Gost Alexandra von Burg GBrì (Giulia Sollazzo) Wei Yan
Mirko Roncelli Artista bergamasco classe'57, esporrà al PAT Pavia dal 1 al 2 dicembre e ad ArtInnsbruck dal 24 al 20 gennaio 2018
Le tele del Roncelli fanno rivivere tormeni segreti e desideri, generando quella tensione emotiva e spirituale che coltiviamo in noi. Un vero interprete dell’animo umano. Le sue opere sono state esposte a Bruxelles, Budapest, Cannes, Dubaim, Lanzarote, Monte-Carlo, New York, Nizza, Parigi, Stoccolma, Tenerife, Tokio, Washington. Negli ultimi anni è stato premiato a Cannes, Washington, Roma, Verona, Venezia e a Monte-Carlo, nel Principato di Monaco dove ha ricevuto il 1° Premio assoluto al “Biancoscuro Art Contest”. Le sue opere sono presenti alle Fiere di Bergamo, Innsbruck, Genova, Parma, Pavia e Padova; sono inoltre presenti in permanenza alla nuova Mediolanum Art Gallery di Padova. Mirko Roncelli è presente alla Biennale di Venezia ospite nel Padiglione Armenia. Di Mirko Roncelli ne ha parlato anche l l'On.Prof. Vittorio Sgarbi. s
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La musica dentro, 30x30cm. [opera n.270]
Pensiero, 30x30cm. [opera n.266]
Senza un perché, 30x30cm. [opera n.276]
Quanta vita, 30x30cm. [opera n.276]
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PaLaZZo esPosiZioni P.Le euRoPa SEGREtERIA dea seRViZi 0382 483430 DIREttORE ARtIStICO GioVanni Zucca
P.A.t. PAvIA ARt tALENt La partecipazione è riservata a pittori, scultori, fotografi ed associazioni che presentino opere d’arte dal costo accessibile P.A.t. PAvIA ARt tALENt educa il giovane pubblico all’arte e all’acquisto di essa, offrendo al contempo l’occasione di avere una più ampia visione sulla realtà artistica contemporanea
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Art Fair
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RIVISTA d’ARTE Fiere, manifestazioni ed esposizioni internazionali Versione completa in edizione cartacea o PDF su http://artshop.biancoscuro.it MILANO PAVIA Per Info: artshop@biancoscuro.com
Italia
BERGAMO Bergamo Arte Fiera 13-15 gennaio 2018 www.bergamoartefiera.it
MiArt 13-15 aprile 2018 www.miart.it
Grand Art novembre 2018 www.grandart.it StepArtFair novembre 2018 www.stepartfair.com
CREMONA Arte Cremona 9-12 marzo 2018 www.artecremona.it
MONTICHIARI (BS) Expo Arte settembre 2018 www.deaservizi.it
FORLI’-CESENA Vernice ArtFair 16-18 marzo 2018 www.verniceartfair.it
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Affordable Art Fair 26-28 gennaio 2018 www.affordableartfair.com
BOLOGNA Arte Fiera 2-5 febbraio 2018 www.artefiera.it
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PADOVA Arte Padova 9-12 novembre 2018 www.artepadova.com
PAVIA Pavia Art Talent 2-3 dicembre 2017 www.patpavia.it Aprile
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GENOVA Arte Genova 16-19 febbraio 2018 www.artegenova.org
PARMA ArtParma 3-4 e 9-11 marzo 2018 www.artparmafair.it PER INFORMAZIONI: SEGRETERIA ORGANIZZATIVA: +39 049 8800305
Arte Moderna e Contemporanea
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BARCELONA (E) Loop Fair november 15-17, 2018 www.loop-barcelona.com
TORINO Artissima novembre 2018 www.artissima.it Paratissima novembre 2018 www.paratissima.it VENEZIA La Biennale di Venezia maggio-novembre 2019 www.labiennale.org
BASEL (CH) Art Basel june 14-17, 2018 www.artbasel.com
Rhy Art Fair Basel june 14-17, 2018 www.rhy-art.com
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Berlin Art Week september 12-16, 2018 Premier line-up of galleries at Art www.berlinartweek.de
Organizzazione
Via Punta di Ferro, 2 - 47122 Forlì - tel. 0543 798466 - 777420 francesca@romagnafiere.it - cell. 346 5050521
AMSTERDAM (NL) Affordable Art Fair oct. 31-nov. 4, 2018 www.affordableartfair.com
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Arte Forlì-Cesena 16.17.18 marzo 2018 Contemporanea Da 16 anni ottobre 2018 la manifestazione per gli Artisti dove www.fieracontemporanea.it l’Arte è Accessibile a tutti!
Europe
Una selezione delle Gallerie Italiane più prestigiose
VERONA ArtVerona 12-15 ottobre 2018 www.artverona.it VICENZA ArteVicenza 6-9 aprile 2018 www.artevicenza.net
Art Basel today announced detail Art Berlin place June 19 to June 22, 2014. Th september works 13-16, ranging 2018 present from the M most contemporary artists of toda www.artberlinfair.com will present a geographically dive year Statements, Art Basel's secto alongside the Galleries sector, giv placement within the show.
Positions Berlin being located in Ha With Statements renowned Basel2018 architects Herzog & september 13-16, for the Magazines www.positions.de sector and the au
While galleries from Europe will con exhibitors and artists from across the strong selection of exhibitors with sp The participating galleries have exhi
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BRUXELLES (B) Art Brussels april 19-22, 2018 www.artbrussels.com
World BIANCOSCURO MADRID (E) Art Madrid february 21-25, 2018 www.art-madrid.com
CHICAGO (USA) Expo Chicago september 27-30, 2018 www.expochicago.com
NEW DELHI (IND) India Art Fair february 8-11, 2018 www.indiaartfair.in
RIVISTA d’ARTE
Brafa MARBELLA (E) NEW YORK (USA) jan. 27-feb. 4, 2018 Art Marbella Art NewYork www.brafa.be Versione completa august, may 2-6, 2018 in 2018 edizione cartacea o PDF su http://artshop.biancoscuro.it www.marbellafair.com DUBAI (UAE) www.artnyfair.com Per Info: artshop@biancoscuro.com CHESTER (ENG) Art Dubai Chester Arts Fair MONTE-CARLO (MC) march 21-24, 2018 ArtExpo NewYork november, 2018 Art Monte-Carlo www.artdubai.ae april 19-22, 2018 www.chesterartsfair.co.uk april 27-29, 2018 www.artexponewyork.com www.artmontecarlo.ch COLOGNE (D) Art Cologne Art Monaco april 19-22, 2018 april 26-29, 2018 Affordable Art Fair www.artcologne.com www.artemonaco.com march 21-25, 2018 www.affordableartfair.com HONG KONG (CN) GENEVE (CH) MONTREUX (CH) Art Basel Art Genève SHANGHAI (CN) Montreux Art Gallery march 29-31, 2018 february 1-4, 2018 Shanghai Art Fair november 7-11, 2018 www.artbasel.com www.artgeneve.ch november, 2018 www.mag-swiss.com www.sartfair.com Affordable Art Fair KARLSRUHE (D) may 18-20, 2018 Art Karlsruhe www.affordableartfair.com SINGAPORE (SGP) february 22-25, 2018 Affordable Art Fair www.art-karlsruhe.de november, 2018 PARIS (F) MEXICO CITY (MEX) www.affordableartfair.com Fiac Zona MACO INNSBRUCK (A) october 18-21, 2018 february 7-11, 2018 Art Innsbruck TOKYO (J) www.fiac.com www.zonamaco.com january 19-22, 2018 Art Fair Tokyo www.art-innsbruck.at march 8-11, 2018 Art Paris www.artfairtokyo.com april 5-2, 2018 www.artparis.com la fiera internazionale d’arte contemporanea international fair for contemporary art
ISTANBUL (TR) 20-23 feb 2014 CI contemporary istanbul september 20-23, 2018 contemporaryistanbul.com edizione 18 | 18th edition
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LONDON (ENG) Frieze London october, 2018 www.frieze.com London Art Fair january 17-21, 2018 www.londonartfair.co.uk
SALZBURG (A) Art Salzburg october 19-21, 2018 MIAMI BEACH (USA) art-salzburg-contemporary.com Art Basel december 7-10, 2017 VIENNA (A) www.artbasel.com Vienna Contemporary september 27-30, 2018 www.viennacontemporary.at ZURICH (CH) Art International Zurich september 21-23, 2018 www.art-zurich.com
MOSCOW (RUS) Cosmoscow september 2018 www.cosmoscow.com
TORONTO (CDN) Art Toronto october, 2018 www.arttoronto.ca VANCOUVER (CDN) Art! Vancouver april 19-22, 2018 www.artvancouver.net
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Bild: Roman Träxler
ART SALZBURG CONTEMPORARY & ANTIQUES INTERNATIONAL
19 – 21 OTTOBRE 2018 CENTRO FIERA DI SALISBURGO
fiera internazionale d’arte contemporanea, classico moderno & antiquariato | 19° – 21° secolo In contemporanea alla più importante fiera austriaca di auto d‘epoca. www.art-salzburg-contemporary.com
ner Media Part artmagazine.biancoscuro.it
16a edizione
Artisti e Associazioni Culturali in Fiera
16.17.18 marzo 2018 Da 16 anni la manifestazione per gli Artisti dove l’Arte è Accessibile a tutti! www.verniceartfair.it Organizzazione Via Punta di Ferro, 2 - 47122 Forlì - tel. 0543 798466 - 777420 francesca@romagnafiere.it - cell. 346 5050521
e tracce del percorso CreaEvolutivo si possono ritrovare nei resti paleontologici dei crani rinvenuti in tutto il pianeta, ma i primi segni li possiamo trovare proprio in Africa, ed è da qui che è giusto iniziare per parlare di Storia dell’arte. Il 200.000 a.c. segna l’origine del Megalitismo: Sud Africa, 280 km all’interno, ad ovest di Maputo, la capitale del Mozambico, zona di antiche miniere d’oro.Qui si possono trovare le prime forme di Megalitismo di un’antica civiltà, monoliti e cerchi di pietre di dolerite, stimati tra i 200160.000 a.c.: sembrerebbero un calendario astronomico puntato a Orione. Dal 143.000 a.c. al 2000 a.c. troviamo le Prime Incisioni Rupestri: in Tanzania al lago Vittoria, sulla grande isola montuosa di Mfangano, esistono incisioni rupestri di cerchi concentrici; in Kenya (Turkana) e in Etiopia (fiume Omo), lungo la Rift Valley (culla dell’Eva Mitocondriale dell’umanità), dei dipinti rupestri in grotte scavate (ne sono esempio una collina di Kondoa Irangi Rock e la Gola di Olduvai, con la sue prime grandi Madri nell’archeotipo del pensiero arcaico); nell’isola di Zanzibar, arcipelago della Tanzania, abitata almeno dal Paleolitico superiore, come è stato dimostrato dal ritrovamento di strumenti microlitici. Gli antichi amavano insediarsi vicino a mari simili all’antico Oceano Tetide o in presenza di piramidi naturali, poichè vicini a sostanze
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[2ª puntata]
Safari alle radici dell’Arte
Africa
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energetiche naturali. Importante il 70.000 a.c.: attraverso il più antico rituale del Serpente dell’ homo Sapiens (poi esteso a tutto il mondo), la Prof.ssa Sheila Coulson dell’università di Oslo, studiando la cultura San all’interno del deserto di Kalahari (denominate le colline sacre di Tsodilo del Botswana, sito che contiene innumerevoli e antiche pitture rupestri), ha rintracciato in una caverna una roccia a forma di pitone e delle figure geometriche astratte. Secondo la cultura San inerente al Mito della Creazione, il Pitone ha generato l’umanità, e tutto questo porterebbe la nascita del pensiero astratto e del linguaggio indietro nel tempo a questa datazione. Analizzando la cultura primitiva dei popoli africani, ad esempio i San (boscimani), i Pigmei Baka e khoi (definiti i popoli africani viventi più antichi del genere umano, con il loro primitivo linguaggio a schiocchi, “lingua madre” dell’umanità), si può anche trovare la radice della Mitologia mondiale. Per i Masai la terra appartiene esclusivamente al dio Enkai (Enki divinità per i Sumeri): il simbolo del cerchio, o le doppie geometrizzazioni a farfalla come pitture di iniziazione ornamentale sul viso, sono legate a valori culturali ancestrali. Pensiamo ai Surmas della valle dell’Omo in Etiopia, che non sanno cos’è l’arte, ma si dipingono il corpo in modo astratto, così come gli Hadzabe, gli ultimi raccoglitori e cacciatori primitivi della Tanzania. Sono recenti le scoperte di una nuova specie di Homo con dna mitocondriale differente da quello di Neanderthal e H. Sapiens, avvenute tra il 2008 ed il 2017 nelle grotte di Denisova, sui Monti Altaj, in Siberia ed in altre parti del mondo. Queste scoperte gettano ulteriore confusione sulla catena evolutiva umana © photo by Adele Arati
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spostando indietro nel tempo quell’ antenato comune, quell’artista intelligente che si è CreaEvoluto in mille forme diverse, e che ha dato vita intorno ai 400/143.000 a.c. alle “Eve Mitocondriali”, fino ad arrivare alla globalizzazione di oggi.
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L’arte è senza dubbio alla base dello sviluppo di ogni altra attività culturale dell’essere umano, intendendo per tale, ogni suo sviluppo di ricerca di esperienza di vissuto, scientifico, letterale e di credenza teologica. Nonostante si scriva che l’arte nella globalizzazione della contemporainetà è a un passo dalla fine, personalmente non credo a questo, ma che siamo a un passo da un nuovo inizio, per continuare a scrivere la Storia dell’arte. Oggi il contributo dell’artista è di arrivare a portare, attraverso lunghi studi in tutte le possibili discipline, una Teoria del tutto accessibile a tutti, una verità e un punto di vista come somma di tante verità, un punto a cui ancorarsi per costruire in futuro nuovi punti, da qui un’insieme di punti che crea una linea, un Filo conduttivo. Quel filo che, come punto di origine di tutte le cose, mi ha portato in questo meraviglioso viaggio in Africa, di cui parlerò in modo più approfondito nei prossimi articoli. Vi invito a seguirmi attraverso il mio filo conduttore, per costruire nuovi punti in questa scalata inversa che è la vita. Inizieremo con il parlare di arte Parietale, di arte Mobiliare, per poi vedere tutti i successivi passaggi, e i segreti che l’Arte ha preservato alle ingiurie dell’uomo sino ad oggi. In futuro non mancherò di pubblicare i volumi di approfondimento, questi articoli solo solo anteprime. ...la Creazione e l’Evoluzione si incontrano nel segno dell’artè... Adele Arati
© photo by Adele Arati
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[...] continua sul prossimo numero di BIANCOSCURO
Per maggiori informazioni www.premioceleste.it/ adele.arati
“La scimmia “Red Colubus”, tipica dell’isola di Zanzibar della foresta di Jozani, una specie endemica che vive soltanto qui. Una curiosità: un’altra specie con il pelo rosso è l’Orango del Borneo, interessante scoprire che questa caratteristica si ritrovi in animali geograficamente così lontani. “
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Antonella LaganĂ
Altri universi - tecnica mista, anno 2017, 100x100 cm.
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INFO www.laganaantonella.it lagana2.al@gmail.com
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Verso Marbella: il viaggio di Giuseppe Carnevale “Non cercavo un sogno, ma aspettavo che il sogno trovasse me” Il promotore d’arte e gallerista Giuseppe Carnevale
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avventura di Giuseppe Carnevale nel mondo dell’arte, inizia in Puglia, nel Liceo Artistico Statale di Bari, e prosegue nell’Istituito D’arte della stessa città. Mai avrebbe immaginato di ritrovarsi un giorno a Marbella, in Spagna, sulla Costa del Sol. Gli inizi della sua attività come promotore si svolgono in Catalogna a Barcellona e nella città di Lerida, dove intraprende una attività costante di promozione di artisti italiani in Spagna. Allo stesso tempo promuove meritevoli artisti spagnoli in Italia,
collaborando con la cittadina di Trivero per il Concorso d’arte Nazionale Premio Trivero, e a Milano nella Galleria Quadrifoglio, dove presenta la mostra in omaggio ai 400 anni dalla morte del grande maestro “El Greco” con una collezione fotografica ed un cortometraggio del cineasta catalano Joan Serra Oller. Tra le collaborazioni ufficiali di rilievo ricordiamo quelle con: Centro D’arte Contemporaneo Museo delle ceramiche di Picasso di Mijas, Museo Bernardo de Galvez e Associazione culturale Arte Italia Cultura di Napoli. Ha organizzato esposizioni presso il Museo delle ceramiche di Picasso di Mijas, il Museo de Los Galvez, la Galleria Il Giglio a Venezia, lo Spazio Dinamico Arte a Firenze, la Galleria Quadrifoglio a Rho, la Galleria Marta Torres a Ibiza, la Galleria Montsequi a Madrid, la Crisolart Galleries a Barcellona, la Galleria Toro Arte Contemporanea a Caserta, il Casinò di Marbella, Art Malaga 2017, Art Marbella 2017, Palazzo dei Congressi di Marbella. Tra il 2013 e il 2015 gli vengono riconosciuti due premi per la sua attività artististica: la Medaglia Dall’alto verso il basso: un momento del vernissage de “Marbella Art Collection Society“ la Galleria di Massimo Cedrini diretta da Giuseppe Carnevale.
d’Oro ed il premio Cittadino Europeo, conferiti dal Foro Europa di Madrid. Proprio in uno dei suoi eventi al Casinò di Marbella, in occasione della mostra Tributo a Picasso, conosce l’artista Massimo Cedrini, con il quale getta le basi per quella che sarà l’attuale galleria Excellence Art Gallery by Cedrini, grazie alla quale quell’apparente sogno lontano di gestire una galleria d’arte, diventa finalmente una realtà. A Marbella incomincia così una importante collaborazione con Massimo Cedrini che gli affida la direzione artistica di Excellence Art Gallery. Condividono lo stesso sogno: fare della galleria un punto di incontro per dar voce a qualsiasi espressione artistica, ma quel che conta di più, aprire un dialogo confidenziale per far sentire i clienti accolti come in una casa, uno spazio d’arte dove percepire il reale coivolgimento emozionale da parte dei curatori. Ettore Tiretto Excellence Art Gallery Marbella Calle Mendoza,4 tel: +34 603112197 Youtube: Excellence Art Gallery instagram.com/excellenceartgallery
www.excellenceartgallery.com
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Siria Immagini dal libro fotografico di Antonella Bucci
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l libro di Antonella Bucci è una raccolta di fotografie, volutamente non ritoccate, scattate nel dicembre del 2010, a tre mesi dall’inizio della guerra civile che ha sconvolto la Siria. “Siria. Immagini dal tempo” è il racconto di luoghi e momenti di vita quotidiana perduti a causa dell’odio, cieco e implacabile, che ha provocato una catastrofe umanitaria ed un danno non quantificabile al patrimonio artistico/culturale. Il viaggio del 2010 fu, per Antonella Bucci, un ritorno nei luoghi dell’infanzia, (vi ha vissuto negli anni ‘70, al seguito del padre Maurizio, ambasciatore italiano a Damasco), ed il suo legame con questa terra è diventato, da allora, indissolubile. Il libro è stato
presentato a novembre a Roma, con un evento in collaborazione con “Terre des hommes”, organizzazione umanitaria impegnata a difendere i bambini da ogni forma di violenza o abuso e a garantire loro il diritto alla salute, all’educazione e alla vita. Tutti i proventi della vendita del libro andranno a finanziare il progetto “Siria, back to school”, per fornire kit scolastici a 450 bambini di famiglie sfollate a Homs, in gravi condizioni economiche. “Come le immagini di ieri si rispecchiano, tragicamente capovolte, in quelle di oggi” - afferma il Presidente di Terre des hommes Italia, Raffaele Salinari - “così lo stesso sguardo sulla bellezza passata, nutre il nostro riguardo verso la situazione viva e presente della Siria
Sopra: una vista di Apamea
Sopra: un venditore di biglietti ad Hama
Sotto:il mercato di Damasco (suq)
Sotto: un’immagine di Palmyra
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contemporanea. Siamo consapevoli che parte della nostra missione è proprio quella di aiutare a mantenere la possibilità di uno sguardo sulla bellezza della loro terra in un prossimo futuro”. La prefazione del volume è curata da Caterina Cardona, attualmente nel CdA del MAXII di Roma, e al suo interno possiamo vedere le immagini che attraversano Aleppo (ricca di contaminazioni nell’arte, nell’architettura e nella cultura), Serjilla (la più celebre tra le “città morte”), Apamea (riportata alla luce nel 1925 grazie agli scavi dell’archeologo Franz Cumont), Hama (importante centro per la produzione della seta), Krak des Chevaliers (il più bel castello di origine medievale al mondo), Palmyra (una grande oasi alimentata da una fonte sulfurea), Ma’loula (celebre grazie ai suoi abitanti che parlano ancora l’aramaico), Damasco, la capitale del Paese. Nelle scatti della Bucci rivediamo strade intricate, mercati, palazzi, siti archeologici, moschee e palazzi, bambini e giovani donne, coppie e anziani: è la vita quotidiana del 2010, di quei luoghi ora sconvolti dall’ennesima, inutile guerra. Daniela Malabaila
Sopra:Ma’loula vista dall’alto Sotto: Serjilla, insediamento bizantino
Magnifico XX XVII - olio su tela - 2017 - 80x120 cm.
FRANCESCA MORLACCHI
Sopra: l’immagine di copertina del libro “Siria. Immagini dal tempo”
mamianerone@gmail.com Facebook.com/morlacchifrancescalaboartedeco 77
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La Commedia Umana in Personae Elliott Erwitt ai Musei di San Domenico di Forlì
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onclusa, il 16 luglio, la mostra dedicata ai suoi scatti a colori, Kolor, al Palazzo Ducale di Genova, l’esposizione ai Musei di
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San Domenico a Forlì rappresenta un’altra grande retrospettiva che l’Italia dedica all’artista americano considerato il “fotografo della commedia umana”; è stata inaugurata il 23 settembre e
sarà aperta al pubblico fino al 7 gennaio 2018, la mostra che ripercorre la carriera di Elliott Erwitt, con ben 170 scatti della sua produzione in bianco e nero e a colori, che l’artista ha selezionato personalmente traendoli dal suo vastissimo archivio. La mostra, curata da Biba Giacchetti con il progetto di allestimento di Fabrizio Confalonieri, è promossa dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, con Civitas, Romagna Terra del Buon vivere e con il Comune, l’Assessorato e il Servizio Cultura e Musei di Forlì, ed è organizzata da Civita Mostre con la collaborazione di SudEst57. Una particolarità degna di nota: per la prima volta, vengono esposte insieme fotografie in bianco e nero e a colori; mentre gli scatti in bianco e nero sono celeberrimi e considerati icone della fotografia, quelli a colori sono pressoché inediti: accanto ai ritratti di celebrità, compaiono soggetti e scene che ritraggono la quotidianità del vivere comune, attraverso lo sguardo empatico e ironico che connota tutta la sua attività di fotografo ed artista. Con il titolo “Personae” si allude proprio alla sua adesione alla vita concreta degli individui e, nello stesso tempo, a un senso della maschera e del teatro, che
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caratterizza la sua produzione e, in particolare, le foto realizzate con lo pseudonimo di André S. Solidor. A.S.S. (l’acronimo non è casuale) è la maschera che Erwitt dedica al mondo dell’arte contemporanea ed a un certo tipo di fotografia; nella mostra ai Musei di San Domenico di Forlì, con Solidor, si apre la sezione dedicata al colore: questi scatti, irriverenti ed eccentrici, digitali e “photoshoppati” rappresentano l’altra faccia (non contraddittoria, ma complementare) della sua produzione in bianco e nero, decisamente più poetica e artistica, a tratti trasognata. Elliott Erwitt, nato a Parigi nel 1928, da genitori russi emigrati, trascorre i primi anni di vita a Milano, per poi essere nuovamente a Parigi all’età di dieci anni; l’anno successivo, la sua famiglia si trasferisce definitivamente negli Stati Uniti, prima a New York, Versione completa in edizione cartacea o PDF su http://artshop.biancoscuro.it poi a Los Angeles nel 1941.
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A sinistra:
Per Info: artshop@biancoscuro.com Sopra:
USA. Reno, Nevada. 1960. ‘The Misfits’
FRANCE. Provence. 1955.
© Elliott Erwitt/MAGNUM PHOTOS
© Elliott Erwitt/MAGNUM PHOTOS
Sotto: USA. Las Vegas, Nevada. 1957. Showgirls. © Elliott Erwitt/MAGNUM PHOTOS
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Mentre frequenta la Hollywood High School, Elliott lavora in un laboratorio di fotografia; nel 1948, conosce Edward Steichen, Robert Capa e Roy Stryker, che diventano i suoi mentori. Quando Erwitt inizia la sua attività di fotografo, negli anni ‘40, la fotografia è sostanzialmente in bianco e nero; le prime pellicole a colori, appena comparse, sono instabili, hanno costi molto alti, non risultano del tutto fedeli e, soprattutto, non sono gestibili nei laboratori personali dei fotografi. Quando, nel corso degli anni, la tecnica del colore migliora e i giornali lo impongono ai fotografi, questi, per comodità e per linguaggio espressivo, rimangono ancorati al bianco e nero per le foto artistiche. Anche Erwitt si
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allinea a questo tipo di approccio negli ambiti professionale ed artistico personale: dedica il colore solo ai lavori editoriali e pubblicitari, dalla politica al sociale, dall’architettura alla moda. A distanza di decenni, intorno a queste immagini, Erwitt ha compiuto un vero e proprio viaggio, durato mesi, durante il quale l’artista ha posato di esse uno sguardo critico e contemporaneo, da cui è nata una raccolta pubblicata nel volume Kolor; proprio questa raccolta ha contribuito ad animare la mostra di Forlì, ponendosi in stretta relazione, in un rapporto di dialogo-confronto straordinariamente espressivo, con tutta la sua celebre produzione in bianco e nero. Erwitt ha raccontato, con i suoi
Sopra: USA. New York. 1999. © Elliott Erwitt/MAGNUM PHOTOS
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ELLIOTT ERWITT Personae
23 settembre 2017 – 7 gennaio 2018 Musei di San Domenico, Forlì INFO T. +39 199 15 11 21 Da martedì a venerdì 9.30-18.30 Sabato, domenica e festivi 10.00-19.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.mostraerwittforli.it
Sopra: USSR. Moscow. 1959. Nikita KHRUSHCHEV and Richard NIXON. © Elliott Erwitt/MAGNUM PHOTOS
Sotto: USA. California. 1956. © Elliott Erwitt/MAGNUM PHOTOS
scatti e attraverso il suo obiettivo, gli ultimi sessant’anni di storia e di civiltà contemporanea, cogliendone gli aspetti più drammatici ma anche quelli più divertenti, con la straordinaria capacità di conferire forma, segno e significato ad un ambito straordinariamente rappresentativo del patrimonio artistico contemporaneo. Lucia Garnero
A sinistra: SPAIN. Madrid. 1995. Prado Museum.
SILVIA PETITTA
VISUAL ARTIST / DESIGNER / ARTISTAR
perimetro di chiodini, 2017, 28x38x1 cm.
Unicorno, base stencil su legno, anima del disegno a filo e
© Elliott Erwitt/MAGNUM PHOTOS
sp946434@gmail.com
www.geometrie-di-fili-in3cciati.blogspot.com 81
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La MALA a Milano L’altro lato della rinascita dopo la guerra
Francis Turatello, anni ’70, Archivio privato
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uovo appuntamento espositivo a Palazzo Morando, in cui si prosegue con le rassegne dedicate al capoluogo lombardo. Dopo il racconto della Milano prima e dopoguerra, e di
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come si sia rialzata maestosamente, si prosegue col ricordare un altro lato di questa rinascita, un periodo lungo quarant’anni, anche’esso capace di trasformare in modo radicale il volto della città. “Milano e la mala. Storia criminale della città, dalla rapina di via
Osoppo a Vallanzasca”, visitabile sino all’11 febbraio 2018, vanta la cura di Stefano Galli, è promossa da Comune di Milano | Cultura, Direzione Musei Storici, ed è organizzata dall’Associazione Spirale d’Idee con la Polizia di Stato (preziosa anche per la ricerca e la
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“Furono tempi difficili dove, a tutti i costi, doveva essere contrastata l’arroganza di centinaia di malavitosi che volevano imporre con violenza i loro soprusi. Si creò un fronte unito di magistrati e forze dell’ordine che, con professionale e certosino lavoro, riuscirono ad assicurare alla giustizia tutti i malavitosi dell’epoca ristabilendo serenità alla comunità milanese. La Mostra riesce a far rivivere quei difficili momenti e regala agli operatori dell’epoca il giusto merito per quanto fatto. A noi regala invece il monito di continuare nell’ impegno costante verso la comunità.” Marcello Cardona Questore della Provincia di Milano
scelta della documentazione, della selezione delle strumentazioni tecniche e degli arredi di ufficio originali, e per la scelta delle armi in uso a quell’epoca e messe a disposizione dalla Fabbrica d’armi Pietro Beretta S.P.A. Il progetto inoltre si avvale del contributo del Museo del Manifesto Cinematografico Fermo Immagine, con l’esposizione di sei delle 23 locandine originali di film polizieschi degli anni ‘60 e ‘70 girati a Milano, donate alla Questura di Milano ed esposte negli uffici del Commissariato Greco Turro. L’eVersionee completa in edizione cartacea o PDF su http://artshop.biancoscuro.it sposizione analizza ripercorre la nascita e l’affermazione della Per Info: artshop@biancoscuro.com criminalità a Milano, tra la fine degli anni quaranta e la metà degli anni ottanta, attraverso 170 immagini d’epoca, documenti e strumenti del mestiere, come la celebre custodia del mitra del solista Luciano Lutring, i dadi usati nelle bische e le armi utilizzate dalla polizia per combattere il crimine, per documentare l’evoluzione della malavita in città, dai gruppi improvvisati all’affermazione del fenomeno malavitoso. L’ordine del percorso espositivo è, logicamente per una mostra di questo tipo, cronologico, e si parte dalla famosa rapina di via Osoppo del 1958, definita “il colpo del secolo”: l’assalto di sette uomini a un
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Ezio Barbieri in tribunale 1949, Archivi Farabola
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portavalori che si impossessò di un bottino di oltre 614 milioni di lire senza neppure sparare un colpo. Questo crimine rappresentò l’apice della Ligera, (una forma di delinquenza milanese composta da piccoli gruppi di criminali), e segnò la fine di questo tipo di malavita lasciando il campo, nel ventennio 1960-1980, a una nuova forma criminale strutturata in gruppi omogenei, che seguivano principalmente il gioco d’azzardo, la prostituzione ed il traffico di
stupefacenti. Tra i protagonisti di questa stagione nomi del calibro di Francis Turatello, Angelo Epaminonda, Renato Vallanzasca, che evocano nei ricordi dei milanesi atmosfere da Far West. Ecco che il lato della rinascita economica del dopoguerra si scontra con il lato della criminalità organizzata, di notte nelle bische, nei night club, nei circoli privati. L’esposizione documenta tutte queste atmosfere, oltre a riportare in primo piano i quartieri della
Il Questore Vincenzo Agnesina nel suo ufficio, 1948, Archivio Giancolombo
malavita: il Giambellino, l’Isola, la casba di via Conca del Naviglio e il Ticinese. Atmosfere, ma anche fenomeni specifici come i sequestri, le carceri e le sue rivolte, i killer come gli Apaches di Epaminonda che terrorizzarono la città nei primissimi anni ottanta. Un importante approfondimento è logicamente rivolto ai rappresentanti delle forze dell’ordine, della Polizia di Stato con il Commissario Mario Nardone ed il futuro Questore Achille Serra. Oltre al racconto dei crimini, troviamo anche le indagini della Questura di Milano, e possiamo constatare l’evoluzione delle tecniche investigative e dei supporti tecnici che negli anni hanno supportato tutte le Forze dell’Ordine nella lotta alla criminalità e nella ricerca di giustizia. L’esposizione si chiude con la sezione dedicata a Renato Vallanzasca, il bandito della Comasina, ultimo rappresentante di una malavita milanese che dai primi anni ottanta lascerà il passo a nuove e più cruente forme di criminalità. Daniela Malabaila Il Pussy Cat, anni ’70, Centro Apice Università degli Studi Milano
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MILANO E LA MALA
Storia criminale della città, dalla rapina di via Osoppo a Vallanzasca 09 novembre 2017 – 11 febbraio 2018 Palazzo Morando, Milano INFO T. +39 02 884 65735 c.palazzomorando@comune.milano.it Da martedì a domenica 10.00-20.00 Giovedì 10.00-22.30 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.civicheraccoltestoriche.mi.it
Giancarlo De Bellis - Renato Vallanzasca arrestato dopo una rapina 1972, Archivio Fotogramma
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Autumn leaves olio su tela, anno 2017, 50x64 cm.
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Werner Bischof Immagini inedite dall’Italia
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE
Versione completa in edizione cartacea o PDF su http://artshop.biancoscuro.it Per Info: artshop@biancoscuro.com
Traffic control for the Allies in front of the Duomo Milan, Lombardia, Italy, 1946 © Werner Bischof / Magnum Photos
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asa dei Tre Oci di Venezia ospita una grande antologica dedicata a Werner Bischof, uno dei più importanti fotografi del Novecento, tra i fondatori dell’agenzia Magnum. Per la prima volta sarà esposta una selezione di 20 fotografie in bianco e nero, inedite, dedicate all’Italia, suo soggetto privilegiato. In esse si coglie l’originalità dello scatto che rivela l’occhio “neorealista” di Werner Bischof.
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La mostra, curata dal figlio Marco Bischof, organizzata da Fondazione di Venezia e Civita Tre Venezie, in collaborazione con Magnum Photos e con la Werner Bischof Estate, non presenta solo gli scatti dedicati al Bel Paese, troviamo infatti esposte 250 fotografie tratte dai più importanti reportage di Bischof, che consentono di ripercorrere i lunghi viaggi del fotografo svizzero: dall’India al Giappone, dalla Corea all’Indocina, fino ad arrivare a Panama, in Cile ed in
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Perù. Non amando il business legato alle riviste, Bischof ha spesso declinato quel tipo di commessa, tuttavia, accettò di realizzare un reportage per la rivista Life, per il quale si recò in India, e da quel momento ha continuato a lavorare in Giappone, Corea, Hong Kong e Indocina. Le immagini di questi reportage sono state utilizzate poi per le maggiori riviste in tutto il mondo. Il percorso espositivo ci porta dall’Europa, appena uscita devastata dalla seconda guerra mondiale, all’India della povertà e della miseria e degli sviluppi industriali. Vediamo la cultura tradizionale giapponese e il dramma della guerra di Corea, le città statunitensi, di cui coglierà lo sviluppo metropolitano, contrapposte ai villaggi del Perù. In alto: Italy, 1946 © Werner Bischof / Magnum Photos A destra: Breast with grid, Zurich, Switzerland, 1941 © Werner Bischof / Magnum Photos Sotto: Italy, 1946 © Werner Bischof / Magnum Photos
ROSA MARIA PROTOPAPA
Oltre la nebbia tecnica mista su tela, 2017, 40x40 cm. Rosa Maria Protopapa nasce a Gagliano del Capo, in provincia di Lecce, nel 1956. Sin da giovanissima la sua passione è per le arti visive. Incomincia la sua carriera artistica con la scultura, arte in cui si cimentò scolpendo la pietra leccese. Col passare del tempo e con le esperienze accumulate si lascia maggiormente andare, cedendo al fascino eterno dell’arte del dipingere e dello scrivere. Protopapa trova la sua essenza nella pittura ad olio, in quella ad acrilico e nello scrivere le proprie riflessioni e stati d’animo. La passione per l’arte la spinge sempre più alla ricerca costante di se stessa continuando i suoi studi e le sue riflessioni per crescere sempre più. Utilizzando i colori, le linee, i soggetti cerca di creare quel contatto empatico con l’osservatore che “entra nella storia” rappresentata investendola del proprio immaginario.
Modern family acrilico spatolato su tela, 2017, 50x70 cm.
protoroma@gmail.com p r o t o p a p a . w e e87b l y . c o m
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Ammorando le varie immagini, è chiaro quanto Bischof non si limitò a documentare la realtà con il suo obiettivo, quanto si fermò a riflettere di fronte ai soggetti, cercando di raccontare quelle dicotomie tra sviluppo industriale e povertà, tra business e spiritualità, tra modernità e tradizione. Flavio Ennante
Self-portrait of Werner Bischof in his studio Zurich, Switzerland, 1940 © Werner Bischof / Magnum Photos
WERNER BISCHOF
Fotografie 1934-1954 22 settembre 2017 – 25 febbraio 2018 Casa dei Tre Oci, Venezia INFO T. +39 041 2412 332 info@treoci.org Dal Mercoledì al lunedì 10.00-19.00 Chiuso il martedì Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.treoci.org
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WERNER BISCHOF. Fotografie 1934-1954 Casa dei Tre Oci ,Venezia September 22, 2017 – February 25, 2018 From 22 September 2017 to february 2018, Casa dei Tre Oci in Venice will host a largescale anthological show devoted to Werner Bischof (1916-1954), one of the most important photographers of the twentieth century, and one of the founders of the Magnum Agency. The show, curated by his son Marco Bischof, is organised by the Fondazione di Venezia and Civita Tre Venezie with the collaboration of Magnum Photos and the Werner Bischof Estate, media partner Radio Monte Carlo. It will present 250 photos, mostly vintage, including Werner Bischof ’s most important reportages, and will allow us an overview of the long journeys that led this Swiss artist to the most remote corners of the earth, from India to Japan, Korea, Indochina, and then on to Panama, Chile, and Peru. For the first time there will be seen a selection of twenty previously unexhibited black and white photos that have Italy as their subject. In them we can discern the originality of the shots which reveal the “neorealist” eye of Werner Bischof. The exhibition’s itinerary will lead the visitors back to the golden age of photojournalism by following the footsteps of Werner Bischof. It will be an itinerary that, starting from a Europe that had was still devastated by the Second World War, will continue to India where you will be confronted by a country in the grip of poverty and misery, but where there can already be glimpsed the industrial developments that were to make it become one of the new millennium’s leading nations. There follows a ruthless comparison of the elements of Japanese traditional culture. The drama of the Korean war then leads on to an analysis of the American continent. In fact, Bischof’s journey continues to American cities, captures metropolitan developments, also with a series of colour photos, and it closes imaginatively with the villages of Peru and the peaks of the Andes where he was to die. Bischof, considered to be one of the greatest photojournalists, did not restrict himself to recording reality with his lens, but stopped to reflect in front of his subjects in a search to express the dichotomies between industrial development and poverty, business and spirituality, modernity and tradition. There will also be a section devoted to his landscape and still-life photos made in Switzerland between the mid-1930s and 1940s. The show will have an English-language Aperture catalogue.
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Eliora Bousquet INFO www.e-bousquet.com eliora@e-bousquet.com
Il dono di Iris acrilico, anno 2017, 60x80 cm.
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Grande successo per CUBO 17 giovani fotografi mostrano Juàrez
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a mostra “Giving power to young people - 17 sguardi rivelano Juàrez”, è stata la prima tappa in Europa di un progetto internazionale itinerante di grande significato sociale. Juàrez è la quinta città più grande del Messico, salita tristemente ai primi posti delle città più pericolose al mondo, il progetto del visual artist Guim Tió, Marc Ibañez (fotografo di Barcellona) e Marcel Cururella (pedagogo di Barcellona) vuole presentare una visione alternativa della città, attraverso una mediazione artistico pedagogica. Questa iniziativa ha coinvolto 17 giovani provenienti da situazioni problematiche. Attraverso 8 intense settimane di workshop, i partecipanti hanno beneficiato di lezioni teoriche di tecnica fotografica e, attraverso una Ilford in bianco e nero che è stata regalata a ciascuno di loro, hanno potuto osservare l’ambiente e sviluppare un linguaggio estetico personale, con l’obiettivo di offrire loro un’arma potente l contro il degrado: il pensiero creativo. s
Sopra: due immagini dell’inaugurazione della CUBO Gallery
Ph. Fernando Hurtado
Ph. Yessica Izaguirre
Ph. Daniel Morales
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Ph. Edwin Guevara
biancoscuro
Oliviero Toscani
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Antologica con gli inediti degli anni ‘60
CHIMINAZZO
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rande fotografo milanese, tutti lo ricordiamo per le sue famose campagne pubblicitarie, da Fiorucci a Chanel, Valentino, Artemide, Fondazione Umberto Veronese, United Colors of Benetton. La mostra “Immaginare”, visitabile al m.a.x. di Chiasso fino al 21 gennaio del prossimo anno (catalogo Skira), presenta un patrimonio visivo di grande interesse, e si apre con alcune fotografie inedite, eseguite da Toscani durante il suo fondamentale periodo di formazione alla Kunstgewerbeschule di Zurigo. L’esposizione propone una visione immersiva con proiezione di tutte le sue principali e dibattute campagne pubblicitarie e di comunicazione. Una sezione viene dedicata alla rivista internazionale “Colors”, concepita e diretta dallo stesso Toscani dal 1991 fino al 2000, in cui venivano affrontati temi sociali come l’emigrazione, la guerra, l’ecologia, l’Aids, l’anoressia. Toscani pone l’attenzione sull’atto di “immaginare” come momento di scelta consapevole del mestiere di fotografo. Fin dagli esordi si è contraddistinto per creatività e visione, trasgressivo e provocatorio,
Geometrie nel paesaggio in bianco n.7 olio su tela, 2017, 60x60 cm.
Sopra: Oliviero Toscani - Razza Umana 2016, 156x125 cm. Nazioni Unite Human Rights Sotto: Oliviero Toscani Andy Warhol per Polaroid 1975 “L’Uomo Vogue”, Italia, 1975 © Studio Toscani
IL GIOCO DEI COLORI, L'ARMONIA DELLE FORME
ha fatto della diversità un valore contro l’omologazione e per una libera espressione della comunil cazione. s
Geometrie nel paesaggio in rosso olio su tela, 2017, 60x60 cm.
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BIANCOSCURO
biancoscuro
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BIANCOSCURO
biancoscuro “Contrariamente a quanto si va dicendo, non è vero che i graffiti sono la più infima forma d’arte. Certo, può anche capitare di dover strisciare furtivamente in piena notte e dire bugie alla mamma, ma in verità è una delle forme d’arte più oneste che ci siano. Non c’è elitarismo né ostentazione, si espone sui migliori muri che una città abbia da offrire e nessuno è dissuaso dal costo del biglietto.”
Banksy
Millo torna a casa
Lo street artist Millo a torna a Pescara, città in cui ha iniziato a dipingere, per realizzare il più grande murales d’Abruzzo, a cura del Collettivo Pepe e del Comune di Pescara
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ipassa dal via l’artista pugliese Francesco Camillo Giorgino, in arte Millo, realizzando un murale nella città in cui è nato artisticamente e da cui è partito alla volta dei cinque continenti. A Pescara infatti, l’artista ritorna a dipingere dopo vent’anni, e lo fa in grande stile su una superficie di più di 190 mq. Millo torna, e sceglie di lavorare in contrada Fontanelle, per farsì che i riflettori vengano puntati in una zona decentrata della città. Una donna, un trita-carne di ricordi ed una camera per ragazzi al centro dello scenario metropolitano, sterile e alienante dei giorni nostri. Con colori primari, pennellate fugaci, tratti essenziali, l’opera di Millo “Dream” parla di tradizioni, di sogni e di speranze, malgrado il grigiore delle città contemporanee, popolate quasi esclusivamente da palazzoni e automobili.
Gli organizzatori, sono stati alle prese con la realizzazione di uno dei più grandi murales mai realizzati da Millo. L’opera è stata possibile grazie agli sponsor: Sikkens, D’Addazio Noleggi, Cosmocolor, Dima Costruzioni snc., e la direzione artistica è stata affidata al Collettivo Pepe, punto di riferimento in tema di creatività. Rebecca Maniti INFO www.pepecollettivo.it www.millo.biz Guarda il video della su YouTube https://youtu.be/Wslv_Kk_5m0e
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