biAncoscuro r i v i s tA d ’ A r t e Numero 41 - agosto/settembre 2020 - Bimestrale d’Arte, Cultura e Informazione
In questo numero
9 772385 170005
ISSN 2385-1708
Il Caravaggio di Roberto Longhi Alla scoperta del genio Gauguin, Matisse e Chagall L’arte francese dai Musei Vaticani La ricerca di una verità interiore Inge Morath al Museo Diocesano Il Maestro turco Ara Güler a Roma Istanbul negli anni ‘50 Passeggiando all’indietro dall’India a Minorca
Isabella Rigamonti
Trasformare una visione della realtà, in una dimensione dell’immaginario
art nenrer diaPP art edeia MM
M A R K KO S T A B I
Twilight Desire, 2017, 60x45cm.
segui mark_kostabi su Instagram
liberementi realtà specializzata in idee creative per la comunicazione nel campo dell’arte
liberementi è a tua disposizione per curare la tua comunicazione! Come? liberementi può occuparsi dalla creatività alla stampa del tuo nuovo catalogo. liberementi può prepararti velocemente tutto il materiale pubblicitario di cui hai bisogno: ad esempio i biglietti da visita, le cartoline oppure i volantini o le brochure. liberementi può realizzarti il tuo nuovo sito web, anche con piattaforma e-commerce! liberementi può fornirti tutto l’esperienza necessaria per l’organizzare ed allestire la tua mostra.
Chiedi subito info o contattaci per un preventivo gratuito
info@liberementi.it
viale dell’indipendenza 26 - 27100 Pavia tel. 0382.1632062 - info@liberementi.it
www.liberementi.it
biancoscuro r i v i s tA d ’ A r t e Bimestrale d’Arte, Cultura e Informazione
009
044
L’Editoriale di Vincenzo Chetta
Egitto: l’origine del mondo. La forma degli dèi
014
088
Il Caravaggio di Roberto Longhi. Alla scoperta del genio
018
La corte di Urbino a inizio XVI sec. Raffaello e l’autore de “Il Cortegiano” a Palazzo Ducale
022
La ricerca di una verità interiore. Gli “occhi” di Inge Morath al Museo Diocesano
090
Il Maestro turco Ara Güler approda a Roma. Istanbul negli anni ‘50 I pionieri del Novecento La fotografia non-oggettiva italiana
024
Lo spirito della bellezza Magnani: una vita per l’arte
Frammenti. Fotografie di Stefano Cigada. Il più romantico gesto d’amore
038
100
104
098
Piergiorgio Branzi Cinquant’anni di fotografie
096
Passeggiando all’indietro: Street Art: OSA Around dall’India a Minorca. Introduzione ai Vietri di Potenza invasa da Operazione Percorsi del mito [18ª puntata] Street Art
088
092
Isabella Rigamonti Trasformare una visione della realtà, in una dimensione dell’immaginario
092
Gauguin, Matisse e Chagall. L’arte francese dai Musei Vaticani
Monumentalmente Fabio Viale. Da “Infinito” a “Le Tre Grazie”:Truly
030
In copertina: (on the cover)
014
100
036
Over the Cover: Francesco De Molfetta Tra me e Mac
038
biancoscuro r i v i s tA d ’ A r t e Bimestrale di Arte, Cultura e Informazione
SPECIALS ART FAIRS
078
084
086
EXHIBITIONS
042
Codici preziosi e pergamene illustrate. Opere recuperate dal Nucleo Carabinieri per la Tutela Patrimonio Culturale
Ulisse L’eroe del lungo viaggio
Andrè Derain Nuova apertura della mostra a Mendrisio
Mazzoleni è “Back to London” Riapre la sede londinese dopo il lock-down
Storie che toccano l’umanità intera L’opera di Banksy a Palazzo dei Diamanti
056 055 060 062 066
EDITOR IN CHIEF Vincenzo Chetta EDITORSHIP & GRAPHIC Liberementi viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.liberementi.it
MARLO Mylonas-Svikovsky I riflessi dello specchio
La ragazza prodigio del 1500 Una delle prime artiste riconosciute
052
BI-MONTHLY OF ARTS, CULTURE AND INFORMATION
Gianni Depaoli Un messaggio di fiducia e di rinascita
051
41 ISSUE August / September 2020
Art Fair Fiere ed esposizioni internazionali
Maria Cristina Carlini A Milano si celebrano “I Talenti delle Donne”
MANAGING EDITOR Daniela Malabaila CONTRIBUTORS Giuseppe Carnevale, Franco Crugnola, Vincenzo Chetta, Flavio Ennante, Mario Gambatesa, Lucia Garnero, Daniela Malabaila, Rebecca Maniti, R.Molino, Ettore Tiretto. PHOTOGRAPHERS Adele Arati, Luigi Caracappa, Vincenzo Chetta, Liberementi, Enrico Mangano, Isabella Rigamonti, Nicola Gnesi, Alberto Ferrero, Giovanni Andrea Rocchi, Michele Sereni. PUBLISHER Biancoscuro viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.biancoscuro.it
Pittori fantastici nella Valle del Po Una mostra a Ferrara di opere legate al territorio
Il Circuito del Contemporaneo Al Castello di Barletta: Inhuman
Alienazione La personale di Davide Ferro alla Showcases Gallery
Bagnanti A Varese la mostra personale di Molinario
I tessuti di Santiago La Collezione di Andreina Rocca Bassetti
La ripartenza di Excellence Art Gallery Monaco Art Fair e Meliá Marbella Banús
Una topografia immaginaria Per dare il giusto valore alla natura
Il MA*GA riapre alla grande La fantasia è un posto dove ci piove dentro
068 069 070 071 073 075 077 084
060
069
BIANCOSCURO Art Magazine
PRINTING Pixartprinting SpA Via 1° Maggio, 8 30020 Quarto d’Altino (VE) Printed on certified paper FSC® C147178 (www.fsc.org) SOCIAL NETWORK Facebook.com/BiancoscuroArtMagazine Instagram.com/BiancoscuroMag Twitter.com/BiancoscuroMag
077
The publisher is available for persons entitled for any iconographic sources. Manuscripts, photos or other materials even if unpublished are not given back. In addition to the signed articles, texts published on Biancoscuro Art Magazine are taken from the mentioned sources or text available l under the creative commons license. s Reg. Trib. Pavia n.4 of 21/1/2014. ISSN 2385-1708 © BIANCOSCURO 2020. Reserved artistic and literary copyright. Reproduction in whole or parts is forbidden save with the written permission of the publisher.
BIANCOSCURO Rivista d’Arte NUMERO 41 agosto / settembre 2020 BIMESTRALE DI ARTE, CULTURA E INFORMAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE Vincenzo Chetta REDAZIONE & GRAFICA Liberementi viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.liberementi.it CAPOREDATTORE Daniela Malabaila COLLABORATORI Giuseppe Carnevale, Vincenzo Chetta, Franco Crugnola, Flavio Ennante, Mario Gambatesa, Lucia Garnero, Daniela Malabaila, Rebecca Maniti, R.Molino, Ettore Tiretto. FOTOGRAFI Adele Arati, Luigi Caracappa, Vincenzo Chetta, Liberementi, Enrico Mangano, Isabella Rigamonti, Alberto Ferrero, Nicola Gnesi, Giovanni Andrea Rocchi, Michele Sereni. EDITORE Biancoscuro viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.biancoscuro.it STAMPA Pixartprinting SpA Via 1° Maggio, 8 30020 Quarto d’Altino (VE) Stampato su carta certificata FSC® C147178 (www.fsc.org) SOCIAL NETWORK Facebook.com/BiancoscuroArtMagazine Instagram.com/BiancoscuroMag Twitter.com/BiancoscuroMag L’Editore è a disposizione degli aventi diritto per eventuali fonti iconografiche non individuate. Manoscritti, foto o altri materiali inviati alla redazione anche se non utilizzati non verranno restituiti. Oltre agli articoli firmati, i testi pubblicati su Biancoscuro Rivista d’Arte sono tratti dalle fonti citate oppure da testi disponibili l secondo le licenze creative commons. s Registrazione al Tribunale di Pavia n.4 del 21/1/2014. ISSN 2385-1708 © BIANCOSCURO 2020. Tutti i diritti di produzione in qualsiasi forma, compresa la messa in rete, che non siano espressamente per fini personali o di studio sono riservati. Per qualsiasi utilizzo che non sia individuale è necessaria l’autorizzazione scritta dell’Editore.
NEW ART p r o m o t i o n
pittura painting scultura sculpture fotografia photography grafica graphic art
NewArt Promotion è il nuovo progetto internazionale di LIBEREMENTI, realizzato in collaborazione con BIANCOSCURO, dedicato alla promozione dell’arte. Il progetto è rivolto sia ad artisti giovani che a professionisti.
Chiedi maggiori informazioni! info@newartpromotion.it - www.newartpromotion.it
Art Shop
by biAncoscuro
Art Shop by BIANCOSCURO
E-commerce di Arte accessibile, Arte Contemporanea, pittura, scultura, editoria, gadget e oggetti d’arte a partire da 99 centesimi! Su Art Shop troverai: Biancoscuro (sia in versione digital che in edizione cartacea), RealArt, oggetti d’arte, arte accessibile
in edizione limitata. Sei un artista? Cosa aspetti, metti in vendita le tue opere con Art Shop! CONTATTACI SUBITO per MAGGIORI INFO: artshop@biancoscuro.com oppure 0382.1902778.
https://artshop.biancoscuro.it Art Shop è un progetto di Biancoscuro & Liberementi
biancoscuro
l’Editoriale di Vincenzo Chetta
P
arola d’ordine: “prudenza”. Le grandi fiere d’arte non si sbilanciano e posticipano le loro edizioni in tempi più sicuri, traslando in “edizioni virtuali”. Gli organizzatori di eventi artistici, travolti in pieno dalla pandemia, sanno che la battaglia è ancora lunga, comprendono che nuovi comportamenti e abitudini stanno entrando in scena e si comportano di conseguenza, con buoni risultati. Ad esempio, la Viewing Rooms di Art Basel ha totalizzato oltre 230.000 visitatori tra collezionisti, galleristi ed appassionati, esponendo circa 4.000 opere, con notevoli successi nelle vendite. Il modello di Art Basel è stato di ispirazione al Miart: a settembre infatti si terrà l’edizione digitale. Sono curioso di vedere come sarà sviluppata la piattaforma, quella di Art Basel nella sua semplicità estetica racchiude un’elevata raffinatezza di programmazione, Miart sarà all’altezza delle aspettative? Osservando tutto questo, quel- lo che salta all’occhio è il cambio di passo; le fiere del futuro daranno meno spazio alla spettacolarizzazione dell’arte e punteranno di più sulla vendita, ci sarà un cambio generazionale (cambiamento finora latente che sta accelerando), e si modificherà dunque il comportamento del collezionista medio, sempre più giovane e tecnologico. Proprio come nell’e-commerce, il mondo dell’arte avrà bisogno di una parte virtuale ben integrata alla parte espositiva reale: il collezionista utilizza sempre più il web ed i social per trovare informazioni e spuntare il miglior prezzo. Sul web i “numeri” sono immediati, l’interessato lascia facilmente il “contatto” e di conseguenza il lavoro successivo è meramente commerciale, si evita così la noiosa visione di chi va in fiera per passatempo o per chiedere se “c’è qualcosa in regalo” (per fortuna le fiere d’arte sono poco afflitte da questo problema, ma talvolta qualche personaggio tipico si palesa), e questo, insieme alla pandemia, sta influenzando pesantemente il mercato. Io faccio parte della nuova generazione, lo si capisce bene dalle mie parole, sono sempre stato “pro digital”, ma ci tengo a ribadire che le fiere fisiche sono fondamentali perché permettono la visione dal vivo dell’oggetto d’arte: quel calore umano che nessuna re a l t à virtuale potrà mai sostituire, ma i cambiamenti sono inevitabili, bisogna sapersi adattare al mutare dei tempi, bisogna diversificare e saper integrare il reale con il virtuale, in una realtà aumentata. Buona lettura.
Vincenzo Chetta
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
Hackatao “Dandy Dee” esposto al Museo Bodini per la mostra Real Art #5, perfetto esempio di arte che si adatta al cambio generazionale
POTENZA GIANMARIA
Sole Mosaico di smalto vetroso e legno inciso e dipinto con acrilici - ø 170 cm
Dorsoduro 1450, 30123 Venezia - studio@potenzagianmaria.it - www.gianmariapotenza.it - Tel + 39 041 5287266
PETER HIDE 311065
“WE SHALL OVERCOME” 2019 tecnica mista, banconote (fac-simile), manette in acciaio su tela bordata e dipinta 53x78x5 cm.
Via San Martino della Battaglia, 11 - 21100 Varese showcases.gallery@gmail.com - https://showcasesgallery.blogspot.it
biancoscuro
Il Caravaggio di Roberto Longhi Alla scoperta del genio di Mario
S
Gambatesa
i è inaugurata il 16 giugno scorso, nelle sale espositive di Palazzo Caffarelli al Campidoglio a Roma, la mostra “Il tempo di Caravaggio. Capolavori della collezione di Roberto Longhi”. La pittura di Michelangelo Merisi, rappresenta infatti la centralità delle ricerche di Roberto
Longhi, una delle personalità più affascinanti della storia dell’arte del XX secolo. Longhi è stato non solo il più importante storico dell’arte italiana, ma anche un grande collezionista. Nella sua dimora fiorentina, la villa Il Tasso, ha raccolto un numero notevole di opere dei maestri di tutte le epoche. Roberto Longhi, si dedicò allo studio
del Caravaggio, all’epoca uno dei pittori “meno conosciuti dell’arte italiana”, già a partire dalla tesi di laurea, discussa con Pietro Toesca, all’Università di Torino nel 1911. Una scelta ardua, che tuttavia dimostra come il giovane Longhi seppe da subito riconoscere la portata rivoluzionaria della pittura del Merisi, così da intenderlo come il primo pittore dell’età moderna. In mostra è esposto uno dei capolavori del Caravaggio acquistato da Roberto Longhi alla fine degli anni Venti: il “Ragazzo morso da un ramarro”. Inoltre, in mostra sono presenti quattro tavolette di Lorenzo Lotto e due dipinti di Battista del Moro e Bartolomeo Passerotti che aprono il percorso espositivo con l’intento di rappresentare ed evidenziare, il clima artistico del manierismo lombardo e veneto in cui si è formato il Caravaggio. A seguire sono esposti oltre quaranta dipinti degli artisti che per tutto il XVII secolo sono stati influenzati dalla sua rivoluzione figurativa. Tra questi possiamo ammirare le opere di Carlo Saraceni, Angelo Caroselli, Guglielmo Caccia, Domenico Fetti; Pier Francesco Mazzucchelli, José de Ribera e molti altri. L’esposizione, allestita fino al 13 settembre Michelangelo Merisi detto il Caravaggio Ragazzo morso da un ramarro 1597 circa olio su tela, 65,8 x 52,3 cm. Firenze, Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi
14
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
“
Il Caravaggio, in luogo dell’ultimo pittore del Rinascimento, sarà piuttosto il primo dell’età moderna: conclusione che ad alcuni potrà sembrare ovvia, ma non sarà sentita a fondo finché non s’intenda il peso delle sue implicazioni mentali e di costume che, proprio perché riguardano un’età sempre aperta e in crescenza, suonano intensamente attuali. Il pubblico cerchi dunque di leggere “naturalmente” un pittore che ha cercato di essere “naturale”, comprensibile; umano più che umanistico; in una parola, popolare.
”
Roberto Longhi 2020, è promossa da Roma Capitale e curata da Maria Cristina Bandera, Direttore Scientifico della Fondazione Longhi. Lo stile diretto del Caravaggio è senza filtri, libero da qualsiasi condizionamento, concentrato esclusivamente sulla pura resa della realtà. Immergersi in una sua tela significa accettare un mondo che comprenda la malattia, gli ambienti squallidi e la morte. Ma l’aspetto veramente rivoluzionario, in rapporto all’epoca in cui esso è stato concepito, è che questi elementi negativi non sono presentati in contrapposizione al bene, ma semplicemente registrati come esistenti. L’arte di Caravaggio è fatta di buio e di luce, di vita e di morte, prende in prestito dei corpi anche in modo provocatorio, sapendo perfet-
tamente di mettere in crisi non solo i valori tradizionali dell’arte, ma anche quelli della morale
e della religione. Il suo Bacco conosce la malattia, la sua Madonna è una prostituta morta nel Teve-
Sopra: Angelo Caroselli Allegoria della vanità 1620 circa olio su tavola, 66x61 cm. Firenze, Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi A destra: Jusepe de Ribera San Tommaso 1612 circa olio su tela, 126x97 cm. Firenze, Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
15
biancoscuro
IL TEMPO DI CARAVAGGIO Capolavori della collezione di Roberto Longhi
16 giugno – 13 settembre 2020 (verifica l’effettiva apertura della mostra sul sito) Musei Capitolini - Palazzo Caffarelli, Roma INFO T. +39 06 0608 Tutti i giorni 9.30 - 19.30 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.museicapitolini.org
re, dal ventre gonfio d’acqua, e i mendicanti del suo tempo erano trasformati in santi, con la loro fisicità schietta e maleodorante, in un modo straordinariamente realistico. Ha lavorato dal vero senza dise-
16
gni preparatori, riproducendo la luce e l’ombra come nessun artista aveva mai fatto prima. Un uomo unico e straordinario, che ha vissuto la sua vita sempre in bilico sulla sottilissima linea l tra il genio e l’assassino. s
Sopra: Maestro dell’Annuncio ai pastori Adorazione dei pastori 1630-1640 circa, olio su tela, 178x230 cm. Firenze, Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi Sotto: Valentin de Boulogne Negazione di Pietro 1615-1617 circa, olio su tela, 171,5x241 cm. Firenze, Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
GIUSEPPE PORTELLA
“Agglomerato sferoidale ciclo delle sfere� 2019, semisfere in resina su tavola, 50x50 cm.
instagram.com/giuseppe.portella facebook.com/giuseppe.portella.96 www.newartpromotion.it/giuseppe-portella
biancoscuro
La corte di Urbino a inizio XVI sec. Raffaello e l’autore de “Il Cortegiano” a Palazzo Ducale di
Lucia Garnero
L
a mostra “Baldassarre Castiglione e Raffaello. Volti e momenti della civiltà di corte”, inaugurata il 18 luglio, aperta il giorno successivo e visitabile fino al 1 novembre 2020, è stata allestita nelle Sale del Castellare di Palazzo Ducale a Urbino, a cura di Vittorio Sgarbi ed Elisabetta Soletti, ad avvio delle celebrazioni dei cinquecento anni dalla morte di Raffaello; è stata promossa dal Comitato Nazionale, dalla Regione Marche e dal Comune di Urbino, con il sostegno della Galleria Nazionale delle Marche. La mostra racconta in modo originale la vicenda di una figura centrale del Rinascimento europeo.
Baldassarre Castiglione, mantovano di origine ma urbinate d’adozione, è noto per l’opera Il Cortegiano, che, stampata a Venezia, tradotta nelle principali lingue dell’epoca, e ri-editata regolarmente fino a tutto il XVIII secolo, rappresenta il modello di comportamento per l’alta società dell’intero continente. Scritto tra il 1513 e il 1524, sotto forma di dialogo articolato in quattro libri e ambientato alla corte urbinate del 1506, descrive tutte le regole cui attenersi e le qualità, fisiche e morali, che devono avere una perfetta signora e un perfetto uomo di corte; un vero e proprio trattato di pedagogia rivolto a chi vive nel mondo ristretto ed elitario delle corti. Castiglione è un intellettuale finissimo, vicino a
BIANCOSCURO 18
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
grandi artisti, a Raffaello prima di tutti, ma anche a scrittori, intellettuali, regnanti e papi, attento politico e abile diplomatico. Attingendo alle sue Lettere, la mostra di Urbino ne ricostruisce l’intera vicenda nel contesto del suo tempo, accanto alle figure emblematiche di Guidobaldo da Montefeltro, duca di Urbino, di Leone X, dei Medici, degli Sforza, dei Gonzaga e di Isabella d’Este, “prima donna del mondo”, dell’imperatore Carlo V e di artisti (Raffaello, Leonardo, Tiziano, Giulio Romano), di intellettuali come Pietro Bembo e studiosi come Luca Pacioli. Le lettere descrivono e spiegano la cultura, i gusti e le preferenze artistiche dello scrittore; soprattutto, tracciano un ritratto mirabile della vita privata, intensamente percorsa da affanni, affetti e dolori della vita quotidiana. Le Lettere sono anche una guida preziosa e indispensabile per leggere dall’interno Il Cortegiano, rappresentano una sorta di affascinante “sinopia dell’opera maggiore” e permette di comprendere la natura complessa e multiforme del testo. La mostra, nel suo insieme, racconta la cultura di un’epoca: arte, oggetti, codici, diplomazia, letteratura, armi e vita a corte. Un periodo che ha segnato la storia dell’Europa del Rinascimento e che ha avuto come protagonisti le grandi famiglie nobili, letterati, diplomatici, artisti, alti prelati e condottieri. Il “Ritratto di Baldassarre Castiglione” dipinto da Raffaello, oggi custodito al Museo del Louvre di Parigi, diviene emblematico per ricostruire l’amicizia e la profonda stima, instaurata e consolidata, tra il pittore urbinate e il nobile committente, ma anche per comprendere la portata rivoluzionaria e innovatrice di tutta l’opera dell’artista. Raffaello Sanzio e Baldassarre Castiglione, i due protagonisti di questo percorso, che accompagnerà i visitatori e gli appassionati fino alla fine di ottobre, rappresentano un binomio indissolubile; ampio spazio è dato alla vita di corte nella città ducale del ‘500, Nella pagina precedente, a sinistra: Raffaello Ritratto di Baldassare Castiglione Parigi, Louvre, copia per Le Mostre Impossibili Nella pagina precedente, a destra: Rossello di Jacopo Franchi Tritico con Madonna, Bambino e Santi Collezione Altomani. Ph. Michele Sereni Sopra: Baldassarre Castiglione e Raffaello - Lettera a Leone X carta 1, Montova, Archivio di Stato A destra: Lettere di Baldassarre Castiglione, frontespizio Pesaro, Biblioteca Oliveriana
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
19
biancoscuro
ma anche al rapporto di amicizia che lega il pittore e il letterato: genio assoluto, l’uno, ed esponente cruciale del Rinascimento italiano, l’altro. Raffaello Sanzio è tra i più celebri del Rinascimento. e tra i più grandi artisti d’ogni tempo; la sua opera segna un tracciato imprescindibile per tutti i pittori successivi ed è di vitale importanza per lo sviluppo del linguaggio artistico dei secoli a venire. Dalla sua opera nasce una scuola che fa arte alla maniera sua e che va sotto il nome di manierismo, destinata a diventare modello per tutte le accademie fino alla prima metà dell’Ottocento. Vittorio Sgarbi parla di Raffaello: “È un genio assoluto, il più grande e il più complesso, ha vissuto appena 37 anni, ma già nel 1504, a 21 anni, aveva raggiunto la perfezione con lo Sposalizio della Vergine di Brera. [...] Raffaello non è solo Rinascimento, è perfezione, è armonia, è l’arte che vince la natura”. A destra: Polidoro da Caravaggio e Maturino da Firenze Rotella di gala con presa di una città Sotto: Tiziano - Ritratto del cardinale Pietro Bembo 1545-1546, olio su tela. Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte
La rassegna, ampia, complessa, imponente e stimolante, è suddivisa in sette sezioni che illustrano con opere e strumenti multimediali l’epoca ritratta, in forma di scrigno d’arte, ma anche di arti applicate: sono presenti gli abiti per feste, tornei e parate, le armi, le antiche edizioni, la musica, le monete, le medaglie e manoscritti dell’epoca, portati da altri musei e collezioni private che trovano la loro naturale collocazione nel Palazzo Ducale dei Montefeltro. Si può ammirare la lettera che Castiglione scrive, con Raffaello, a papa Leone X e che Sgarbi descrive come: “Fondamentale per la nascita della salvaguardia del patrimonio artistico”. “Unire i nomi di Raffaello e di Baldassarre Castiglione”- sottolinea la curatrice Elisabetta Soletti - “significa dare il giusto rilievo al fondamentale contributo del sommo artista e del grande scrittore nella creazione del mito di Urbino e della sua corte nei primi decenni del Cinquecento. A entrambi infatti si deve l’affermazione del primato culturale del Rinascimento italiano in tutta Europa. Il Cortegiano, a lungo, ha rappresentato il modello ideale dei valori della civiltà delle corti, come è documentato dall’eccezionale successo editoriale dell’opera, che fu tradotta in tutte le principali lingue nazionali, spagnolo, portoghese, francese, inglese, tedesco, polacco. Un successo che conobbe una profonda e l duratura fortuna fino al XVIII secolo”. s
BIANCOSCURO
20
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
BALDASSARRE CASTIGLIONE E RAFFAELLO. Volti e momenti della vita di corte Palazzo Ducale, Sale del Castellare, Urbino July 19 - November 1, 2020
T
he city of Urbino celebrates Raphael with a fine art exhibit dedicated to Baldassarre Castiglione, the renowned author of The Book of the Courtier which epitomized the cultural context of the first decades of the XVI Century in Europe. The exhibit allows visitors to discover historical figures, artists, events, and court life of the Renaissance. Paintings, original books, letters, coins, armors, and clothing will be on display. The exhibit also includes a rich multimedia section. Urbino is the place Raphael would never forget, the city of his childhood, of Piero della Francesca, of his loves, of beauty and architecture, the city of the beautiful women who drove him to damnation: Raphael is both beautiful and damned. Celebrating Raphael means considering his life the culmination of a completely fulfilled existence. In just 37 years, he accomplished what no other man could have in even 100. Raphael is not just the Renaissance, he also represents perfection, harmony, and art surpassing nature. The art exhibit reflects the elegant and enlightened world that was Urbino at the time of Raphael; a time when Baldassare Castiglione and other great figures made the city of Urbino the cultural capital of the Renaissance. The combined contributions of Raphael and Baldassarre Castiglione were extremely influential in creating the fame of Urbino and its Court during the first decades of the 1500s. To both of them, we owe the recognition of the Italian Renaissance Culture in Europe. For a long time, The Book of the Courtier represented the values embraced by the European Courts. The book was incredibly successful and was translated into Spanish, Portuguese, French, English, German, and Polish. Its success lasted until the 18th l Century. s
A destra: Pedro Berruguete - Ritratto di Federico da Montefeltro col figlio Guidubaldo, 1475. Urbino, Galleria Nazionale delle Marche Sotto: Jacopo de’ Barbari - Ritratto di fra Luca Pacioli con un allievo 1495 circa. Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte
BALDASSARRE CASTIGLIONE E RAFFAELLO Volti e momenti della vita di corte
19 luglio - 1 novembre 2020 (verifica l’effettiva apertura della mostra sul sito di riferimento) Palazzo Ducale, Sale del Castellare, Urbino INFO T. +39 0722 378205 Luglio e agosto Tutti i giorni 10.00 - 19.00 Settembre, ottobre e novembre Lunedì 10.00 - 14.00 Da martedì a domenica 10.00 - 18.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.vieniaurbino.it
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
21
biancoscuro
Gauguin, Matisse e Chagall L’arte francese dai Musei Vaticani di
Rebecca Maniti
E
Jean Fautrier (Paris 1898 – Châtenay-Malabry 1964) Christ en croix 1929, olio su tela © Governatorato SCV Direzione dei Musei
ccezionalmente prorogata fino al 4 ottobre, la mostra “GAUGUIN MATISSE CHAGALL. La Passione nell’arte francese dai Musei Vaticani” propone una selezione di capolavori provenienti dalla Collezione di Arte Contemporanea dei Musei Vaticani. L’esposizione è curata da Micol Forti, responsabile della Collezione d’Arte Contemporanea dei Musei Vaticani, e da Nadia Righi, direttrice del Museo Diocesano, con il patrocinio della Regione Lombardia, del Comune di Milano, dell’Arcidiocesi di Milano. Si apre così un nuovo capitolo della collaborazione tra le due istituzioni (precedentemente, nel 2018, avevano lavorato insieme per la mostra “Gaetano Previati. La Passione”). Lungo il percorso espositivo possiamo ammirare opere di, fra gli altri, Paul Gauguin, Auguste Rodin, Marc Chagall, Maurice Denis, Henri Matisse, Georges Rouault. Le opere, come già anticipato, sono state scelte fra quelle del nucleo di arte francese presente nella Collezione di Arte Contemporanea dei Musei Vaticani, voluta fin dal 1964 da Papa Paolo VI. Il percorso espositivo si apre con le opere dedicate alla Vergine Maria e a Gesù Bambino; Maurice Denis introduce il momento dell’Annunciazione, mentre Henri Matisse e Léonard Tsuguharu Foujita mostrano l’intimità della relazione tra la Madre ed il Figlio. Nella seconda sala possiamo ammirare le vedute di processioni realizzate da Paul Gauguin e Auguste Chabaud, fino ad arrivare alle rappresentazioni di Cristo
BIANCOSCURO 22
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
sofferente in croce di Georges Rouault e di Henri Matisse. Nella terza sala ecco le opere di Marc Chagall, Bernard Buffet, Jean Fautrier, e ancora di Henri Matisse. Il percorso si chiude con la Resurrezione di Émile Bernard e il grande trittico di George Desvallières che raffigura il “velo della Veronica”. In questo momento delicato, il Museo permette l’ingresso a 40 persone ogni ora, in maniera da non creare assembramenti e poter godere tutti della completa visione di questi emozionanti l capolavori senza tempo. s GAUGUIN MATISSE CHAGALL
La Passione nell’arte francese dai Musei Vaticani 02 giugno - 04 ottobre 2020 (verifica l’effettiva apertura della mostra sul sito di riferimento) Museo Diocesano Carlo Maria Martini, Milano INFO T. +39 02 89 420 019 Museo Diocesano + mostra Da martedì a domenica 10.00 - 18.00 Solo mostra Tutti i giorni 18.00 - 22.00 Chiusura estiva: dal 10 al 22 agosto 2020 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.chiostrisanteustorgio.it
In alto: Henri Matisse (Cateau Cambrésis 1869 – Nizza 1954) La Sainte Vierge 1951, litografia © Governatorato SCV Direzione dei Musei A sinistra: Paul Gauguin (Paris 1848 – Atuana Hiva-Oa 1903) Matteo 5-8 1889 ca., legno di rovere policromo © Governatorato SCV Direzione dei Musei Sotto: Auguste Chabaud (Nîmes 1882 – Graveson 1955) La procession. L’Enterrement sort de l’Eglise 1920 ca., olio su cartone © Governatorato SCV Direzione dei Musei
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
23
biancoscuro
Lo spirito della bellezza Magnani: una vita per l’arte di Mario
Gambatesa
D
al 12 settembre al 13 dicembre 2020, la Fondazione Magnani-Rocca, col titolo “L’ultimo romantico”, propone un ricchissimo omaggio espositivo al suo fondatore, e lo fa nella dimora che Luigi Magnani trasformò in una casa-museo sontuosa e sorprendente, la “Villa dei Capolavori” a Mamiano di Traversetolo, in provincia di Parma. Uomo di cultura tra i grandi della sua epoca, Magnani fu uno dei massimi collezionisti di opere d’arte al mondo, nella sua casa
24
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
“
Non frequento gli antiquari, non vado alle aste, non visito le mostre. Ho, sì, un mio museo immaginario, formato dalle opere più amate e ammirate nel tempo, e da altre che per qualche fatalità hanno preso corpo e sostanza reale presso di me, senza tuttavia che io faccia tra le une e le altre grande differenza. Esse sono, per me, tutte oggetto di uguale amore e degne della più devota contemplazione; abitano la mia mente come la mia casa. Luigi Magnani delle meraviglie realizzò un vero e proprio Pantheon dei grandi artisti di ogni epoca, un tempio che si andò pian piano animando con l’acquisizione di dipinti e arredi, pezzi unici, in un luogo unico e suggestivo in cui si vivevano momenti di vita intellettuale con numerosi personaggi di spicco. In esposizione è presente un dipinto che da solo varrebbe il viaggio alla Villa di Luigi Magnani: si tratta del grande quadro di Francisco Goya “La famiglia dell’infante Don Luis” (17831784), definito dai grandi critici,
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
”
il ritratto di corte più rivoluzionario di tutta la storia della pittura. Eccezionali sono anche le tre Madonne col Bambino di Filippo Lippi, Albrecht Dürer, Domenico Beccafumi, dipinte a cinquant’anni l’una dall’altra; andando avanti troviamo artisti A sinistra: Giorgio Morandi Autoritratto 1925, olio su tela Qui accanto a sinistra: Filippo de Pisis W.Mozart 1941, olio su tela, 100x61 cm. Sotto: Massimo Campigli Violini Concerto 1934, olio su tela, 89x116,5 cm.
In alto: Giovan Battista Moroni Il cavaliere in rosa 1560, olio su tela, 216x123 cm. Sotto: Carlo Carrà Autoritratto 1951, olio su tela
25
biancoscuro
Sopra: Milton Gendel Luigi Magnani e la Principessa Margaret d’Inghilterra nella Villa dei Capolavori, 1984
Sotto: Giorgio de Chirico Orfeo solitario 1973, olio su-tela, 813x622 cm.
Sopra: Antonio Donghi Strumenti musicali 1935, olio-su-tela
come Carpaccio, Rubens, Van Dyck, Tiepolo, Füssli, Gentile da Fabriano, Tiziano e Canova. Il nucleo contemporaneo invece è dominato dalle ben cinquanta opere di Giorgio Morandi, le opere di Filippo de Pisis, Gino Severini, Giorgio de Chirico, Renato Guttuso, Giacomo Manzù e il grande Alberto Burri. Inoltre sono conservate le opere di Paul Cézanne, Claude Monet, Renoir e Matisse. L’esposizione, a cura di Stefano Roffi e Mauro Carrera, presenta dipinti, ritratti, autoritratti e documenti autografi dei celeberrimi artisti, critici, musicisti, letterati, registi, aristocratici e capitani d’industria frequentati da Magnani. Si passa quindi dallo storico dell’arte statunitense Bernard Berenson a Margaret, sorella della regina d’Inghilterra, da Eugenio Montale allo stesso Renato Guttuso. La mostra, intende raccontare ed omaggiare la figura di Luigi Magnani, un uomo che amava il dialogo tra la pittura, la musica e la letteratura, attraverso i suoi interessi e
26
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
L’ULTIMO ROMANTICO
Luigi Magnani il signore della Villa dei Capolavori 12 settembre – 13 dicembre 2020 (verifica l’effettiva apertura della mostra sul sito)
Fondazione Magnani Rocca, Mamiano di Traversetolo INFO T. +39 0521 848327 info@magnanirocca.it Da martedì a venerdì 10.00 - 18.00 Sabato, domenica e festivi 10.00 - 19.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.magnanirocca.it
Renato Guttuso Natura morta con pianoforte 1947, olio su tela, 41x55 cm.
le personalità che frequentò o alle quali si appassionò enormemente. Magnani è stato uno degli
ultimi mecenati e uno dei primi grandi e importanti divulgatori culturali. La sua vita dedita all’amore per le arti, gli ha permesso di creare una dimora silenziosa sui cui posare lo sguardo ed
osservare sublimi frammenti di inestimabile bellezza, di stanza in stanza come se passeggiassimo tra le pagine di un libro di storia l dell’arte. s
CESARE BALDUZZI
Le saline - 1999, olio su tela, 50x60 cm.
info.cesarebalduzzi@gmail.com
CesareBalduzziPittore
CIVICO MUSEO ARCHEOLOGICO
S OT TO I L
CIELO DI NUT EGITTO DIVINO
11 MARZO 20 DICEMBRE 20 20
civico museo archeologic o
ORARI:
Corso Magenta 15 – Milano
DA MARTEDÌ A DOMENICA 9-17.30 / ULTIMO INGRESSO 16.30
www.museoarcheologicomilano.it
INGRESSO: 5€ INTERO / 3€ RIDOTTO / GRATUITO MINORI DI 18 ANNI IL MUSEO ADERISCE AD ABBONAMENTO MUSEI LOMBARDIA
Antonella Pecoraro “NINNI”
Ninni - LA SCALA DEI TURCHI - 2010, tecnica mista e acrilico su tela, 73x60 cm.
“L’opera, d’aspetto informale, presenta i tipici colori del mare siciliano, dell’atmosfera mediterranea e calda, dell’acqua che si infrange nelle onde. Quindi il dipinto assume i contorni di un’opera figurativa, suggerisce, ma non impone, un punto di vista, fornisce un’impressione allo spettatore che attraverso il quadro può immaginare l’atmosfera della scena.” Domenico Iacaruso
Pecoraro Antonella
antonella@artecultura.net
biancoscuro
Isabella Rigamonti Trasformare una visione della realtà, in una dimensione dell’immaginario di Vincenzo Chetta
“A Opera in copertina: “Sinuosità giapponesi” 2016, fotografia in bianco e nero con inserti a collage di fotografia a colori, 39x57 cm.
Sotto: “Women n.12” fotografia in bianco e nero con inserti a collage di fotografia a colori, 30x21 cm.
ndare oltre la fotografia, oltre la sola visione del bianco e nero o del colore, e rendere la loro differenza rarefatta. Concentrarsi sull’importanza dello scatto nella propria visione e rielaborarlo, sia concettualmente che manualmente, attraverso il collage. Ridefinire uno spazio attraverso il segno, sottolinearlo con una sovrapposizione, contrapporre sensibilità differenti ed immaginare una dimensione nuova. Esaltare la positività, la capacità del costruire e del “fare” dell’uomo, integrando modelli urbani ed epoche storiche differenti, mostrando anche situazioni curiose...”: questo è il modo di riflettersi nel mondo che la circonda, il modo di stimolare l’immaginazione dello spettatore e di lasciarlo affascinare, per Isabella Rigamonti. Nei suoi scatti è frequente la
presenza di scenari urbani, riflessi e particolari architettonici, ma sa riconoscere e catturare in maniera brillante, porzioni, dettagli o sguardi. Utilizza con disinvoltura un linguaggio artistico dove la fotografia viene contaminata con il collage, dando così la vita a opere uniche. Tante le collezioni prodotte, ad esempio la serie “Luoghi non luoghi”, dove l’artista parla dell’umanità senza necessariamente rappresentarla: architetture e persone sono protagonisti, e gli equilibri, grazie all’intervento manuale, diventano aree di relazione e di immaginazione. Nella serie “Riflessi”, Isabella usa le trasparenze e le dissolvenze per scoprire le infinite possibilità dell’architettura. L’architettura è “specchio” della società, è luogo di presenza del passato, del presente e del futuro. Le proporzioni, generano nuove linee ed il colore riflesso mostra il suo vero essere. Completamente a sè la serie “Forma Fluida”, specchio di una società fluttuante in cui si perdono i contorni definiti delle persone e dei luoghi. Visualizza vissuto e personaggi, colori accesi e stridenti bianchi e neri, stratificazioni di vissuto, pensieri e ricordi. Realizzata attraverso l’accostamento del bianco e nero e colore nella stessa foto, frutto di una condizione di luce iridescente particolare. Come tutte le sue opere, essendo frutto di una gestualità irripetibile, è sempre un pezzo unico. Una realtà che scorre come fosse su uno schermo di un televisore del passato,
BIANCOSCURO 30
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
richiamato dal tipo di cornice che presenta l’opera. Da menzionare assolutamente la serie “You are sky”, raccolta di scatti in cui architetture e cieli inclusi in superfici specchianti, ci portano a riflettere e ridiscutere il rapporto con tutto ciò che ci circonda. La serie è una naturale evoluzione degli scatti che ci riconducono a ricordi ancestrali nel tentativo di riviverli. “Quando camminerete sulla terra dopo aver volato, guarderete il cielo perché là siete stati e là vorrete tornare”, queste le parole di Leonardo da Vinci che bene esprimono il concetto della serie dell’artista brianzola. Vincenzo Chetta: Il Liceo Artistico, gli studi alla Facoltà di Architettura, come sei arrivata alla fotografia come tuo mezzo d’espressione? Isabella Rigamonti: È stata una passione improvvisa nata mentre già mi esprimevo con la pittura, ed approfondita all’inizio con dei corsi. Mi ha attratto la sua possibilità di sintesi e la potenzialità di linguaggi
che poteva offrire, già all’epoca del rullino... V.C.: La vita di un fotografo è spesso ritmata da viaggi scrupolosamente organizzati, ricordi il tuo primo viaggio con la macchina fotografica? I.R.: La macchina fotografica mi ha sempre accompagnato, ma sicuramente quando ho viaggiato in Cina muovendomi dai centri più importanti alle città meno conosciute,
Sopra: “I colori sospesi” 2016, fotografia in bianco e nero con inserti a collage di fotografia a colori, 57x39 cm.
Sotto: “Women n.1” fotografia in bianco e nero con inserti a collage di fotografia a colori, 30x21 cm.
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
31
biancoscuro
[1]
[1] “You are sky n.23” 2019, fotografia in bianco e nero con parti a collage di fotografia a colori inseriti in passe-partout specchiato 50x50 cm. [2] “You are sky n.32” 2019, fotografia in bianco e nero con parti a collage di fotografia a colori inseriti in passe-partout specchiato 50x50 cm. [3] “You are sky n.17” 2019, fotografia in bianco e nero con parti a collage di fotografia a colori inseriti in passe-partout specchiato 50x50 cm.
32
[2]
[3]
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
ho iniziato a guardare il mondo che mi circondava con il desiderio di restituirlo attraverso un linguaggio artistico personale, e guardando i loro cromatismi accesi, e i loro accostamenti di forme e linee, ho provato ad immaginare un linguaggio artistico in cui coesistessero i colori ma anche l’eleganza del bianco e nero. V.C.: Quale è la parte più interessante del tuo lavoro? I.R.: Quando scatti la fotografia e nella tua mente vedi già il risultato finale. V.C.: L’inflazione di immagini sui social toglie valore alla fotografia, o ne amplia i confini? I.R.: Sicuramente ne amplia i confini, e diventa uno stimolo a ricercare un linguaggio di riconoscibilità ed espressività personale. V.C.: In generale, quanto è cambiato il mondo della fotografia negli ultimi anni? I.R.: È cambiato molto, ed a fianco della fotografia di reportage, di paesaggio e naturalistica, la fotografia d’arte è cresciuta moltissimo, tanto che negli ultimi anni Milano le ha dedicato una fiera. V.C.: Dai primi scatti ad oggi, quanto è cam-
biato il tuo modo di utilizzare la fotografia? I.R.: La tecnica, il mestiere, avere un “occhio allenato” sicuramente aiutano e sono aspetti che si affinano nel tempo, poi c’è una ricerca artistica più sviluppata ed un linguaggio più definito. V.C.: Le tue opere, per quanto essenziali, celano un lavoro di ricerca importante, a partire dallo scatto fino ad arrivare alla composizione delle due visioni cromatiche…
Sopra: “L’edificio riflesso” 2019, fotografia in bianco e nero con inserti a collage di fotografia a colori, 60x40 cm.
Sotto: “Ombre che ci guardano” 2019, fotografia in bianco e nero con inserti a collage di fotografia a colori, 31x21 cm.
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
33
biancoscuro
I.R.: Verissimo, oltre allo scatto c’è un lavoro di rielaborazione prima concettuale e poi manuale per decidere la composizione finale, che rende poi ogni fotografia un’opera unica. V.C.: Tra tutte le tue serie, quale vorresti continuare ad indagare? I.R.: Diciamo che vorrei sempre migliorarle e proseguire la mia ricerca, perseguendo una maggior sintesi. Sicuramente svilupperò le serie “Forma Fluida” e “You are Sky”, dove mi piacerebbe portare l’elemento specchio non solo attorno al cielo, ma anche nel cielo, ma non vi racconto ancora come! V.C.: A quale momento della tua carriera artistica sei più legata? I.R.: Il mio percorso artistico è stato articolato ed è tutt’ora in divenire, e mi ha permesso di conoscere svariate persone che lavorano nel mondo dell’arte, delle gallerie, fiere e Musei e che per me hanno rappresentano un prezioso stimolo ed arricchimento. Grazie
Sopra: “La forma fluida n.5 - Il monopattino” 2019, fotografia in bianco e nero con inserti di fotografia a colori, 40x30 cm. Sotto: “Passeggiata dorata” 2017, fotografia in bianco e nero con inserti a collage di fotografia a colori, 70x70 cm.
BIANCOSCURO 34
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
a questi incontri ho diversi momenti che ricor- do con gioia, mostre personali, esposizioni in fiere che rappresentano per me tasselli di un mosaico a cui sono molto legata. V.C.: Progetti futuri? A quando un catalogo fotografico con le tue prime serie? I.R.: Nei miei progetti c’è un bel viaggio legato alla mia ricerca artistica, sto anche lavorando al mio catalogo che racchiuda il percorso dagli esordi ad oggi. V.C.: Grazie per averci concesso il tuo tempo Isabella, è sempre un piacere parlare di arte e fotografia con te. I.R.: Grazie a voi e a Biancoscuro di avermi ospitato, di avermi dato la possibilità di racl contare il mio mondo artistico. s A destra: “Sospensioni” 2019, fotografia in bianco e nero con inserti a collage di fotografia a colori, 40x60 cm. Sotto: “La forma fluida n.2 - Autoritratto” 2019, fotografia in bianco e nero con inserti di fotografia a colori, 40x30 cm.
Isabella Rigamonti (Besana in Brianza, 1969) Approfondisce gli studi artistici presso il Liceo Artistico Collegio San Giuseppe di Monza e consegue la laurea in Architettura presso il Politecnico di Milano. Il suo esordio artistico è nel campo pittorico figurativo con tecniche tradizionali da cui ben presto si allontana per confluire in una sperimentazione artistica di natura percettiva informale, con tecniche e materiali espressivi inconsueti. In concomitanza del primo periodo espressivo prende forma il suo interesse per la fotografia coltivata attraverso la frequentazione di diversi corsi e ad un approfondimento in un corso annuale all’Accademia Forma di Milano. Fra i suoi soggetti preferiti, ci sono le architetture, i particolari inanimati e le situazioni più variegate della vita quotidiana, fotografati in diverse città. Nei suoi lavori rielaborazioni concettuali e gestuali in cui la fotografia, non ritoccata in Photoshop, viene presentata in bianco e nero con delle sovrapposizioni a collage di parti della stessa fotografia a colori. Le parti della fotografia a colori di cui il rilievo è visibile ( e le contraddistingue, determinando anche la loro unicità) vivono all’interno dell’opera di vita propria, in quanto realizzate attraverso forme inusuali o geometriche, ma tuttavia riescono ad individuare una dimensione differente, dove in virtù del fatto di essere a colori, vanno a modificare il percepito dell’opera stessa. Di conseguenza la percezione ha una natura mutevole e raffinata, ed ogni opera è unica ed emozionante non solo per la materia percepita di natura fotografica, ma mutandone la percezione stessa ci rimanda alla genesi originaria della creazione e dell’atto decisionale dello scatto. L’artista presenta due chiavi di lettura originali, una di natura più formale, data dalla coesistenza della fotografia scattata in bianco e nero con delle forme di colore sovrapposte, ed una di natura più concettuale in cui il momento della creazione dello scatto ed il messaggio che l’artista vuole ironicamente evidenziale emerge. Di conseguenza l’opera perde una connotazione spazio/temporale precisa, e appare sospesa in un divenire dove la percezione della luce rende reale l’illusione e l’illusione estremamente reale. instagram.com/isabellarigamonti facebook.com/isabella.rigamonti.96
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
35
biancoscuro
Francesco De Molfetta Tra me e Mac di Vincenzo Chetta
Q
uando da piccolo gli chiedevano: “Cosa farai da grande?”, De Molfetta rispondeva:“Il giocattolaio: voglio vendere i miei giocattoli”, ed in un certo senso è quello che fà, realizzando opere che parlano di lui, della sua poetica e dei suoi drammi. Resine, colori e plastiche prendono forma e trasmettono contenuti dall’alto valore sociale. “Tra me e Mac”, opera nata nella solitudine del lockdown, è l’emblema di come tutto acquisti molto più senso e più valore in un momento di isolamento e privazione generale. L’opera rappresenta il desiderio di socialità, misto alla sofferenza ed alla frustrazione che nasce dall’impossibilità di farlo, lo fa incarnando la metafora
Francesco De Molfetta, “Tra me e Mac” 2020, tecnica mista su Macintosh Portable del 1989 con resina e mani, 36x40 cm h. 28 cm.
36
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
del concetto stesso di solitudine, di impossibilità e di impotenza. In un “Italia in lockdown”, dove il contatto sociale era impedito, il collegamento con il computer rimaneva l’unico modo per essere vicino ai nostri cari. “Tra me e Mac” rende molto bene il concetto, ma volendo indagare, troviamo anche un altro significato: il lavoro di Demolfetta rivela il pericolo tecnologico sull’animo umano. Tende a isolare, anzichè aggregare, soprattutto se utilizzato in maniera indiscriminata: quando si preferisce il “social network” all’aperitivo, c’è il rischio di essere affetto da dipendenza da tecnologia. Nelle opere di De Molfetta troviamo spesso una sagace e feroce rappresentazione del rapporto tra uomo e dipendenze, come afferma l’artista: “Ciò che è più chiaro nasconde la maggiore oscurità”, di conseguenza a buon intenditore, l poche parole. s
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
37
biancoscuro
Monumentalmente Fabio Viale Da “Infinito” a “Le Tre Grazie”:Truly di
Daniela Malabaila
P
ietrasanta ha scelto a chi dedicare la grande mostra istituzionale dell’estate della città: si tratta dell’artista piemontese Fabio Viale (legato fin da giovane alla Versilia per la selezione e la lavorazione del marmo), che ha accolto l’invito del Sindaco Alberto Stefano Giovannetti e dell’Assessore alla Cultura e al Turismo, Senatore Massimo Mallegni. “Truly” riempie piazza del Duomo, la Chiesa di Sant’Agostino ed il suo Chiostro, i più suggestivi spazi pubblici della città versiliese. Mallegni introduce così l’evento: “Truly sarà il principale evento espositivo dell’Estate 2020 di Pietrasanta, a rivendicare il ruolo della cultura quale motore di civiltà e impulso sociale irrinunciabile. Grazie ad un artista di fama internazionale, la mostra offrirà un’interpretazione imprescindibile della voglia di ripartenza del nostro territorio, nel rispetto delle regole e con attenzione rigorosa alla sicurezza”. La mostra, a cura di Enrico Mattei, è stata realizzata con il sostegno della Galleria Poggiali e sarà visitabile fino al 4 ottobre prossimo. Possiamo ammirare uno spaccato della carriera di Fabio Viale, dai primi lavori come “In-
38
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
finito” (scultura in marmo nero che rappresenta le ruote di un SUV intrecciate) e “La Suprema” (due cassette per la frutta ad effetto legno), all’inedita “Le Tre Grazie”, opera iconica sul forzato isolamento. Quest’ultima la possiamo ammirare all’interno della Chiesa di Sant’Agostino, possiamo notare il marmo bianco leggermente “sporcato”, la sinuosità e la morbidezza del panneggio estremamente dettagliato. Sono tre donne algerine che indossano il tradizionale haik, un’ampia veste bianca lunga fino ai piedi, avvolta intorno al corpo e al viso, a lasciare scoperto un solo occhio. Lo scultore ha voluto porre particolare attenzione sul tema della libertà negata (personale, di culto e meditativa) e al contempo sulla percezione scontata che ne hanno gli occidentali, che solo dopo il lockdown e con le misure di sicurezza ancora in cor-
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
A sinistra e sotto: Installation view Truly by Fabio Viale, Pietrasanta 2020. Courtesy l’artista e Galleria Poggiali. Photo credit © Nicola Gnesi
Sopra: Fabio Viale Door release, 2018, marmo bianco, 198x100x55 cm (effetto polistirolo)
39
biancoscuro
TRULY
so, hanno potuto provare queste sensazioni. La collocazione della scultura nella Chiesa di Sant’Agostino e l’accostamento a “Star Gate” (un varco alto due metri, in marmo arabescato dell’Altissimo), portano con sè anche altri significati spirituali e culturali. Oltre a queste, semplicemente passeggiando, possiamo incontrare i grandi marmi tatuati, ormai già molto conosciuti e riconoscibili. Queste opere monumentali, portano i segni delle più attuali tendenze del tatuaggio, da quelli legati al mondo criminale e A destra e sotto: Installation view Truly by Fabio Viale, Pietrasanta 2020. Courtesy l’artista e Galleria Poggiali. Photo credit © Nicola Gnesi
40
giapponese, ai nuovi orientamenti provenienti dal mondo sudamericano e dei Trapper: “Souvenir David” (una maschera monumentale del David di Michelangelo), un’opera ispirata al Torso Belvedere ed un’opera inedita: un torso ispirato al Torso Gaddi, con la collaborazione del famoso Direttore Creativo Marcelo Burlon. Anche a Marina di Pietrasanta, sul Pontile “la Piazza al mare”, è possibile ammirare un’altra sua opera in marmo bianco. Un evento espositivo da non perdere, per rilanciare il turismo della zona “ai tempi del Coronavirus”, ma soprattutto per riempirsi l’anima di bellezza, qualunque sia l la sua epoca. s
Fabio Viale
27 giugno – 4 ottobre 2020 (verifica l’effettiva apertura della mostra sul sito) Piazza Duomo, Chiesa e chiostro di Sant’Agostino, Pietrasanta INFO T. +39 055 287748 info@galleriapoggiali.com Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.galleriapoggiali.com
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
CLAUDIO CERMARIA
AMANTI - 1992, scultura di marmo di Carrara, 45x25 cm.
e-mail: carlo.cermaria@gmail.com
biancoscuro
Maria Cristina Carlini A Milano si celebrano “I Talenti delle Donne” di
Flavio Ennante
Maria Cristina Carlini - Samurai 2013, legno di recupero, acciaio corten, 350x500x300 cm. Base 300x150 cm. ©Adriana Ferrari
F
ino ai primi giorni di settembre abbiamo la possibilità di visitare una interessante progetto espositivo dedicato a Maria Cristina Carlini negli spazi dell’ex chiesa di San Sisto, lo studio di Francesco Messina, in un dialogo ideale fra maestri della scultura. Maria Cristina Carlini utilizza, oltre al grès ed alla terra, materiali come il ferro,
la lamiera, l’acciaio corten, la resina, il legno di recupero e saltuariamente la carta, dando vita a opere che spaziano dalle grandi alle piccole dimensioni. La sua carriera è costellata da importanti riconoscimenti, ha insegnato all’estero, ha tenuto mostre personali e partecipato a collettive in diverse sedi pubbliche e private, nazionali e internazionali. È stata anche la prima scultrice donna ad esporre nella Città Proibita ed il Comune di Milano l’ha insignita come testimonial dei rapporti con la Cina per l’esposizione di Expo 2010 di Shanghai. In questa mostra dal titolo “Maria Cristina Carlini. Geologie, memoria della terra”, a cura di Chiara Gatti, da un progetto di Raffaella Resch, le opere monumentali della Carlini vivono dunque gli spazi appartenuti a Francesco Messina (1900 - 1995) e che ancora custodiscono le sue cere, i bronzi e le crete. Organizzata dal Comune di Milano, Assessorato alla Cultura - Studio Museo Francesco Messina, voluta dalla direttrice del Museo Messina Maria Fratelli, la mostra è inserita nel palinsesto “I Talenti delle Donne” che dedica l’anno 2020 al mondo delle donne e al loro contributo in tutte le aree della vita collettiva, compresa quella culturale. Maria Fratelli ha commentato così questa nuova esposizione: “Le opere di Maria Cristina Carlini traghettano dentro la navata di San Sisto l’esperienza internazionale dei maestri del Novecento, nel cui novero si inserisce la
BIANCOSCURO 42
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
Rosa Maria
Falciola
sua scultura, e la accostano alle opere di Francesco Messina. Dal confronto scaturisce la forza della scultura quale lingua viva. Per mano di una donna, una grande scultrice milanese che merita questo omaggio, il Museo Messina si fa paesaggio, memoria e terra”. Tra le opere scelte per questo evento espositivo, troviamo “Legni” (una foresta orizzontale, che si profila nel fuoco prospettico dell’abside, sono come portali, attraverso cui si compie la trasfigurazione della materia sempli-
ce in qualcosa di simbolico), oppure ancora “Origine” e “Libro dei morti”, che rappresentano la fase di creazione, il passaggio dall’inerte al vitale. “Fantasmi del lago” (l’immagine qui sotto) è un totem ottenuto con lamiera modellata a sezioni prismatiche verticali, rese opache dal trattamento della superficie, per dare l’impressione di essere evanescenti. Troviamo in mostra anche le opere di due cicli importanti della Carlini, i “Crateri” ed i “Libri bruciati”, mentre in esterno spicca il sontuoso “Samurai” con la sua armatura di legno e acciaio corten, perfezione calligrafica in omaggio alla sintesi assoluta della l cultura d’oriente. s Sopra: Maria Cristina Carlini - Meride 2016, gres, smalto, 10x185x150 cm. © Mimmo Capurso A sinistra: Maria Cristina Carlini - Fantasmi del lago 2002, tecnica mista su lamiera, 280x200 cm. © studio interno
Senza titolo 2019 vetri tagliati e dipinti in tecnica mista su cartone diametro 18 cm.
Senza titolo 2020 matite colorate su cartoncino diam. 32 cm.
MARIA CRISTINA CARLINI
Geologie, memoria della terra 10 luglio - 8 settembre 2020
Studio Museo Francesco Messina, Milano INFO T. +39 02 86453005 c.museomessina@comune.milano.it Agosto Da giovedì a domenica 11.00 - 18.00
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
falciola@rosamaria-falciola.it
www.newartpromotion.it
C H E L I TA
PEGASUS OLTRE GLI OSTACOLI
2020, scultura fatta con fogli di alluminio specchiato di 1mm e martellato incolore di 0,7mm di spessore assemblati con rivetti e bulloni in acciaio inox. 180x150x150 cm. Peso 25 kg.
L E S U E S C U LT U R E M E TA L L I C H E I N M O V I M E N T O
ZUCKERMANN
LIBERTÀ OLTRE GLI SCHEMI
2020, scultura su telaio, fatta con fogli di alluminio specchiato di 1 mm. e martellato incolore di 0,7 mm di spessore assemblati con rivetti e bulloni in acciaio inox. 150x140x32 cm. Peso 4 kg.
BAMBINA CON PALLONCINO OLTRE IL COVID19
2020, scultura fatta con fogli di alluminio specchiato incolore e oro di 1 mm. e colore giallo di 0,3 mm. di spessore assemblati con rivetti e bulloni in acciaio inox. 85x55x26 cm. Peso 3 kg.
Chelita Zuckermann
chelita_zuckermann
riojaschelita@yahoo.com.mx
www.chelita.it
biancoscuro
Egitto: l’origine del mondo La forma degli dèi di
Mario Gamabatesa
A
marzo scorso il Museo Civico Archeologico di Milano ha inaugurato la mostra “Sotto il cielo di Nut. - Egitto Divino”. L’esposizione, composta da 150 opere, consente di entrare nel mondo del divino in Egitto attraverso sculture in bronzo, rilievi votivi, sarcofagi, mummie ed
46
elementi del corredo funerario che accompagnavano il defunto nell’Aldilà. L’aspetto più caratteristico della civiltà egizia fu proprio la molteplicità degli dèi e delle loro forme nell’arte. L’esistenza di tante figure divine, ha suscitato fin dall’antichità ammirazione nei confronti degli abitanti della valle del Nilo. Il percorso espositivo si articola in
quattro sezioni. La prima affronta il tema dell’origine degli dèi e del mondo. In Egitto oltre ad esistere diverse divinità, ne esiste una “creatrice” che, dopo aver generato se stessa emergendo da una preesistente entità primordiale, dà origine all’intero mondo. L’entità primordiale che precede la creazione è il Nun, un caos liquido, informe, indifferenziato
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
e oscuro che tuttavia, permane a circondare il mondo creato, minacciandone costantemente la sopravvivenza. La creazione quindi è concepita come un processo generativo, ogni sera muore per rinascere ogni mattina. Mantenere l’equilibrio tra forze generatrici e distruttrici, fra il cosmo ordinato e il caos minaccioso spetta tanto agli dèi quanto agli uomini, chiamati a cooperare per questo scopo. Compito del Faraone è garantire equità e giustizia sociale e fare da intermediario tra mondo umano e divino. Nella seconda sezione vengono illustrate alcune divinità, forme antropomorfe accanto a forme completamente animali e a forme ibride. Nella terza sezione si illustra la protezione divina, necessaria per superare le diverse insidie quotidiane. Sia gli dèi che gli uomini hanno bisogno di Heka (divinità che ha contribuito alla creazione), i primi nello scontro contro le forze del disordine, i secondi per indirizzare le entità divine ad intervenire a proprio beneficio. Nell’ultima sezione, si evidenzia la richiesta degli uomini di diventare esseri divini. Agli dèi era chiesta la protezione nella vita A sinistra: particolare del sarcofago a cassa di Peftjauauyaset con raffigurazione della dea Nefti, legno stuccato e dipinto XXV-XXVI dinastia (747-525 a.C.) Inv. E 0.9.40148 © Milano, Civico Museo Archeologico A destra in alto: statuetta - reliquiario a forma di gatto, bronzo, Coll. Morando Epoca Tarda - Epoca Tolemaica (664-30 a.C.) E 0.9.40324 © Milano, Civico Museo Archeologico A destra: stele funeraria con scena dell’aldilà, legno stuccato e dipinto XXVI dinastia (664-525 a.C.) Inv. E 0.9.40375 © Milano, Civico Museo Archeologico
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
47
biancoscuro
Stele dedicata da Pashed alla triade: Osiri-Iside-Horus calcare. XIX-XX dinastia (1295-1069 a.C. ca.). Inv. E 0.9.40125 © Milano, Civico Museo Archeologico.
quotidiana, ma erano anche affidate le speranze di essere ammesso alla vita eterna fra gli dèi, un privilegio in cui poteva aspirare non solo il Faraone, ma qualsiasi
defunto. All’interno della mostra si potrà utilizzare l’applicazione 3D interattiva PERVIVAL sviluppata dai gruppi di ricerca del Politecnico di Milano. Il progetto mira a sviluppare un sistema digitale interattivo con la funzione di spiegare una collezione museale complessa in modo semplice e immediato. La mostra, aperta al pubblico fino al 20 dicembre prossimo, ci porta nell’universo spirituale e concettuale di questa civiltà, che ha elaborato in modo originale una propria visione del cosmo, tradotta e applicata nelle forme reputate più consone per esprimere ciò che non è né visibile né rappresentabile: il divino l e ciò che c’è al di là della morte. s SOTTO IL CIELO DI NUT Egitto divino
11 marzo - 20 dicembre 2020 (verifica l’effettiva apertura della mostra sul sito) Civico Museo Archeologico, Milano INFO T. +39 02 8844 5208 c.museoarcheologico@comune.milano.it Da martedì a domenica 09.00 - 17.30 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.museoarcheologicomilano.it
MARK CATTANEO www.markcattaneo.com
SERIE GC - 736 ACRILICO SU TELA, GESSO SU LEGNO OSSIDAZIONI E CORROSIONI SU METALLO, 115 X 145 CM , 2020 48
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
Guglielmo Meltzeid g m e l t z e i d @ g m a i l . c o m
-
m e l t z e i d . c o m
G. Meltzeid - Le cugine - 2016 - acrilico su tela - 100x100 cm.
S tudio e Galleria a Pianezza (To r in o ) e Sa n t a M a r g e r it a L ig u r e (Ge n o va )
biancoscuro
La ragazza prodigio del 1500 Una delle prime artiste riconosciute di
Rebecca Maniti
F
inalmente una mostra monografica dedicata alla pittrice barocca Fede Galizia, artista prodigio, una delle prime donne alle quali fu riconosciuto il diritto di dipingere. Iniziò la sua carriera come miniaturista e creatrice di gioielli e abiti, nella bottega del padre Nunzio, anch’esso artista, impegnato nel mondo del commercio dei ventagli e in quello della cartografia. Fede viene descritta FEDE GALIZIA
Amazzone nella pittura
02 luglio 2021 - 24 ottobre 2021 (verifica l’effettiva apertura della mostra sul sito) Castello del Buonconsiglio, Trento INFO T. +39 04 61233770 info@buonconsiglio.it Tutti i giorni 10.00 - 18.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.buonconsiglio.it
come schiva e riservata, ma tanto era il suo successo che ottenne commissioni di norma affidate solo agli uomini. La mostra “Fede Galizia. Amazzone nella pittura”, a cura di Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa (insegnanti dell’Università statale di Milano), è visitabile al Castello del Buonconsiglio di Trento, terra d’origine della famiglia di Fede. Dopo una lunga assenza, Fede Galizia ha da qualche decennio riconquistato il credito internazionale che l’aveva circondata in vita, e se quasi tutti la ricordano solo per le sue nature morte, il percorso espositivo mostrerà anche i tanti altri soggetti di grande successo, come la rappresentazione di Giuditta che, imperturbabile, esibisce, su un vassoio, la testa decapitata di Oloferne (“Giuditta con la testa di Oloferne” del 1596). I curatori della mostra raccontano:“Fede ottiene un successo straordinario tra i committenti dell’epoca, ma a tutt’oggi non esiste un repertorio completo delle numerose testimonianze letterarie che
celebrano, in versi e in prosa le sue doti, da intrecciare con un completo regesto documentario, che sarà l approntato per l’occasione.” s
Fede Galizia - Noli me tangere Pinacoteca Brera, Milano
Maria Cavaggioni maria.cavaggioni@gmail.com Maria Cavaggioni
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
maria.cavaggioni
Cambiamento - 2020, stucco su tela, 70x70 cm.
biancoscuro
Codici preziosi e pergamene illustrate Opere recuperate dal Nucleo Carabinieri per la Tutela Patrimonio Culturale di
Daniela Malabaila
I
n mostra a Palazzo Pitti (Firenze) fino al 4 ottobre, ben quaranta codici preziosi e pergamene illustrate, ritrovati dopo il furto. “Storie di pagine dipinte. Miniature recuperate dai Carabinieri”, organizzata dalle Gallerie degli Uffizi con la cura di Sonia Chiodo, espone libri antichi e preziosi come il minuscolo “Ufficio dei Morti” appartenuto a Papa Leone X de’ Medici, i grandissimi corali e le pergamene finemente illustrate e decorate dai alcuni dei più grandi maestri del Medioevo e del Rinascimento. L’importanza culturale e la bellezza delle opere esposte non sono le sole attrazioni di questa mostra: la sua spettacolarità infatti sta nella storia dei furti e dei recuperi di cui è protagonista ogni volume, ogni singola pagina, ogni
miniatura ritagliata. Il Generale di Brigata Roberto Riccardi, Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela Patrimonio Culturale:“L’avvio di questa mostra è carico di significati importanti. È una luce che si accende alla fine del tunnel, la bellezza che sopravvive all’orrore e torna a rincuorarci. È la traccia di un impegno per la difesa dell’arte che niente e nessuno potrà fermare. È il segno di un’attenzione, quella della direzione degli Uffizi, verso la quale sento di esprimere, a nome di tutti i Carabinieri per la
Tutela del patrimonio culturale, la più l profonda e affettuosa riconoscenza”. s
Corale A - Primo Maestro dei corali di Montemorcino Graduale Proprio del Tempo dalla prima domenica di Avvento alla quarta domenica di Quaresima. Iniziale A (Ad te levavi) con Re David inginocchiato di fronte a Dio benedicente, 1500-1510 circa, tempera e oro su pergamena. Monastero di Monte Oliveto Maggiore Asciano (Siena)
BARBARA LEGNAZZI
NUMERO 63 ovvero IL BACIO (al tempo del Coronavirus) - 2020, tecnica mista e olio su tela, 80x60x2 cm.
b_legnazzi@tin.it
BIANCOSCURO
barbaralegnazzi.art RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
WIDMER TASSINARI
OBSESSION ET VANITÈ - 2020, tecnica mista, 100x120 cm.
widmer.tassinari@gmail.com
widmer.tassinari.9
www.widmertassinariopere.altervista.org
Luigi Mapelli MAPO
L.Mapelli “Mapo” - Mitologia - olio su tela, 90x70 cm.
L.Mapelli “Mapo” - Nudo di idee - olio su tela, 90x70 cm.
info@artemape.com
-
w w w. a r t e m a p e . c o m
biancoscuro
Andrè Derain Nuova apertura della mostra a Mendrisio di Rebecca Maniti
G
razie alla collaborazione degli Archivi André Derain ed ai prestiti di alcuni prestigiosi musei francesi, il Museo d’arte Mendrisio organizza una retrospettiva di ampio respiro sull’opera di Andrè Derain, una delle grandi figure della rivoluzione artistica dell’inizio del XX secolo, sia pittorica sia scultorea, un’icona dell’arte del Novecento, amico di Picasso, Matisse, Braque, Giacometti. La mostra intende esplorare tutti i principali aspetti della ricerca di Derain e contribuire a rivalorizzare le peculiari qualità della sua complessa e articolata produzione. Lungo il percorso espositivo avremo la possibilità di ammirare 70 dipinti, 30 opere su carta, 20 sculture, 25 progetti per costumi e scene teatrali, illustrazioni di libri e alcune ceramiche, proprio a rappresentare le molteplici forme della sua arte. Nei primissimi anni del Novecento Andrè Derain ha formato, con Henri Matisse e Pablo Picasso, la triade di artisti che ha completamente cambiato a livello mondiale l’arte. È stato l’erede dell’Impressionismo, l’iniziatore della pittura Fauve (il gruppo dei “Selvaggi”) e uno dei padri del Cubismo (Picasso mosse con lui i primi passi verso questa corrente artistica), nonché il precursore del ritorno al Classicismo (complice il moderno classicismo di Braque?). Nonostante i tanti amici, nonostante (e forse anche per) la continua attività, la vicenda personale di Derain non fu molto felice, durante il declino dopo la seconda guerra mondiale (complice il mondo delle gallerie d’arte e del mercato) vide arrivare in soccorso solamente Braque. Nell’ultima fase della sua vita, Derain si isolò sempre di più, non bastò neanche una mostra postuma al Musée National d’Art Moderne di Parigi nel 1954 per riportare l’attenzione della critica sulla sua opera. Venne rivalutato in toto negli anni ‘90, da
allora, fortunatamente, il ritorno d’interesse per quest’affascinante e controversa figura maggiore dell’arte del l Novecento va progressivamente crescendo. s
Sopra: Andè Derain - L’Estaque 1906, olio su tela, 38x55 cm. Musée des beaux-arts, La Chaux-de-Fonds, Collection René et Madeleine Junod, inv. 1303.06 © 2020, ProLitteris, Zurich Tutti i diritti riservati
ELEAZAR SANCHEZ e l e a z a r s a n c h e z . a r t e @ g m a i l . c o m
ANDRÉ DERAIN
Sperimentatore controcorrente 27 settembre 2020 – 31 gennaio 2021
(verifica l’effettiva apertura della mostra sul sito di riferimento) Museo d’Arte, Mendrisio INFO T. +41 058 688 33 50 museo@mendrisio.ch Da martedì a venerdì 10.00/12.00 - 14.00/17.00 Sabato, domenica e festivi 10.00 - 18.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.mendrisio.ch
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
Work n. 8 (serie “Fiat Lux”) 2019, acrilico, foglia d’oro 23kt, foglia di metallo su carta per acquarello artigianale pressata a freddo, 40x50 cm.
“Work n. 8” fa parte della serie “Fiat Lux”; serie che nasce dall’approccio dell’artista verso il suo nuovissimo progetto nel mondo dell’arte astratta. “Fiat Lux” è un inno poetico alla vita, alla rinascita, ad un nuovo inizio. È anche il titolo di questa serie di 24 opere che il giovane Maestro presenta al pubblico per la prima volta. “Work n. 8” è una delle 6 opere realizzate a quattro mani con Anne Novado, artista e gallerista, chiave nella nascita del nuovissimo progetto astratto di Eleazar, risultato dalla ricerca di rappresentazione del corso della vita e dell’umanità come aspetto dell’esistenza che agisce, valuta e si evolve attraverso la crescita. Si tratta di distillazioni a livello microcosmico di ciò che accade negli altri stili dell’artista: l’arte Sacra e surrealista che lo rappresentano già in 23 città tra il vecchio ed il nuovo Continente.
eossj
Eleazar Sanchez
55
eleazarsanchezarte.wixsite.com/mysite
biancoscuro
Ulisse L’eroe del lungo viaggio di
Mario Gambatesa
“
È l’Ulisse eternamente itinerante fra avventure e prodigio, fra seduzione e stupore ad affascinare gli artisti del tardo Ottocento; e sarà il “Novecento senza Itaca” a toccare il cuore degli artisti dello scorso secolo.
”
Antonio Paolucci Presidente del Comitato scientifico
S
i intitola “ULISSE. L’arte e il mito”, l’esposizione organizzata presso i Musei San Domenico di Forlì che esalta la figura mitologica di Ulisse, uno dei personaggi più incredibili che la storia abbia mai avuto. Il grande eroe viene celebrato e ricordato nella letteratura, sia in quella storica, sia in quella attuale, lo ritroviamo narrato nell’Odissea di Omero, nella Divina Commedia di Dante, nel monumentale libro Ulysses di James Joyce, nelle vicende del capitano Acab raccontate nel Moby Dick di Herman Melville, e da molti altri autori del Novecento. La mostra, aperta al pubblico dal 19 maggio scorso, presenta oltre duecento opere d’arte, tutte immagini che raccontano episodi della vita di Ulisse. Ad accogliere i visitatori all’ingresso della mostra, il grande cavallo di Troia che campeggia sul piazzale antistante i Musei, potente icona evocativa e simbolica delle vicende dell’eroe omerico. Troviamo poi opere dell’arte greco-romana,
Giorgio De Chirico Le muse inquietanti 1924, olio su tela Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
BIANCOSCURO 56
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
del primo Medioevo, del Cinquecento, dell’Ottocento ed anche più recenti, del Novecento e dell’arte contemporanea. Sculture, pitture, miniature, mosaici, lavori grafici e arazzi che hanno rappresentato e interpretato costantemente il mito di Ulisse e che raffigurano alcuni personaggi che ha incontrato. Sono tante le storie del suo lungo viaggio di ritorno verso la sua patria, Itaca, dopo la lunga ed estenuante guerra di Troia. Sono numerosi gli episodi raccontati: Polifemo, la Maga Circe, Scilla e le Sirene, le vicende alla corte di Alcinoo e l’incontro con Nausicaa. E finalmente, giunto nella sua terra, incontra il figlio Telemaco e subito dopo avviene il riconoscimento della nutrice Euriclea. Ma tuttavia, deve fare i conti con i Proci, che durante la sua assenza hanno cercato di sottrargli il trono e la moglie Penelope. Infine, l’epilogo consolatorio dell’abbraccio con il padre Laerte. L’eroico Ulisse è diventato nel tempo A destra: Afrodite Callipige I sec. d.C., marmo Napoli, Museo Archeologico Nazionale Sotto: Ulisse I sec. d.C., marmo Sperlonga, Museo Archeologico Nazionale
un personaggio molto popolare tanto da essersi rivelato, in molti casi, parte dell’immaginario dell’uomo anche in tempi moderni. Ancora oggi, anche per molti lettori e lettrici, appare come l’eroe tipico di molte avventure umane. Un personaggio che affronta e vince numerose prove perché rappresenta colui che usa l’intelligenza e riesce a sopportare le sfide che si presentano sul suo cammino. Si tratta di un uomo coraggioso, un sovrano e un capitano, celebrato anche come l’uomo della conoscenza e dell’uso della parola e del dialogo. Le opere, esposte fino al 31 ottobre prossimo, hanno il compito di evidenziare
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
57
Carmen Varlotta
alcuni personaggi del poema e le tante vicende di Ulisse, mettendo in risalto la storia di un uomo che, attraverso le sue molteplici e spesso dolorose esperienze, è arrivato a conoscere, in modo sorprendente, se stesso e i fatti della vita. L’arte figurativa ha espresso e reinterpretato costantemente il mito di Ulisse, l’eroe dal lungo viaggio, avventuroso e pieno di scoperte, che vide molti paesi, conobbe molti uomini, soffrì molti dolori nell’animo e sul mare. Come diceva Ulisse, interpretato dal grande Kirk Douglas nel film di Mario Camerini del 1954: “Se un giorno gli uomini parleranno di me, lo faranno con orgoglio l perché ero uno di loro”. s
Rosa a tre foglie 2020, tratteggio a biro, 18x19 cm. “In un periodo di sconforto dove non si vede via d’uscita, dove vedi tutto nero e la solitudine ti pervade, queste due opere, una raffigurante la Madonna con Gesù Bambino tra le sue braccia e l’ altra una rosa con tre foglie, aventi entrambe qualcosa di spirituale (la rosa è il simbolo di Santa Rita), danno a chi le guarda un tocco di positività e speranza nel futuro, che tutto possa tornare presto alla normalità senza epidemie e meno malattie e che ci sia più amore e meno odio. Realizzate con biro di diversi colori facendo linee una dopo l’altra senza l’uso di gomma e matita. Il risultato finale è che possono sembrare stampate ma in realtà sono opera di una stampante umana.” Carmen Varlotta
A sinistra: John W. Waterhouse Circe invidiosa 1892, olio su tela Adelaide, Art Gallery of South Australia Sotto: Jean Alfred Marioton Ulisse e Nausicaa 1888, olio su tela Parigi, Musée d’Orsay
ULISSE
L’arte e il mito
19 maggio - 31 ottobre 2020 (verifica l’effettiva apertura della mostra sul sito di riferimento) Musei San Domenico, Forlì INFO T. +39 199 15 11 34 mostraforli@civita.it Agosto Da martedì a giovedì, domenica 09.30/13.30 - 17.00/22.30 Venerdì, sabato e festivi 09.30/13.30 - 17.00/23.00 Settembre e ottobre Da martedì a venerdì 09.30 - 19.00 Sabato, domenica e festivi 09.30 - 20.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
Amen 2020, tratteggio a biro, 13x18 cm.
www.mostraulisse.it
Carmen Varlotta carmenvarlotta carmendelcw@hotmail.it
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
Flora Castaldi
FLORA Castaldi FLORA - Maître franco-italien de l’Art Contemporain
FLORA “impressions printaniere” tecnica mista, 200x120 cm.
Galeries - Musées - Collections Paris, New York, Moscou, Genève, Bruxelles, Barcellone, Rome, Osaka, Londres artisteflora@email.com i-cac.fr/artiste/castaldi-flora.html - fr.artprice.com/artiste/flora-castaldi - flora.artistecote.fr
www.newartpromotion.it
biancoscuro
Mazzoleni è “Back to London” Riapre la sede londinese dopo il lock-down di
Ettore Tiretto
S
i è inaugurata a Londra il 25 giugno la nuova mostra collettiva post lock-down da Mazzoleni:“Back to London Un viaggio tra immagine, tempo, parola e spazio”. Un ritorno alle esposizioni fisiche, un ritorno alle mostre e agli eventi nella sede londinese ed anche il rientro di alcune opere esposte nei mesi precedenti la pandemia in Musei e fiere internazionali. Lungo il percorso espositivo studiato dai curatori, abbiamo la possibilità di viaggiare fra le opere di artisti all’apparenza molto distanti fra loro, storici e contemporanei infatti si alternano, ma ammirando le diverse opere possiamo notare come emergano alcune affinità visive, materiche o concettuali. Ad esempio, “Linee forze di mare – Rosa” (ca. 1919) di Giacomo Balla (18711958), dialoga visivamente con i lavori fotografici dell’artista americana Melissa McGill (1969), legati al suo grande progetto di arte pubblica “Red Regatta”, che tra maggio e settembre del 2019 ha animato la laguna veneziana.
60
Sopra: Giacomo Balla (1871 - 1958) Linee Forze di Mare - Rosa Signed (lower left): "FUTUR BALLA"; signed and titled (on the reverse): "LINEE FORZE DI MARE / BALLA" ca. 1919, oil on canvas, 64.5x100 cm. 25 3/8 x 39 3/8 in Courtesy Mazzoleni, London-Torino
Troviamo il tema del “tempo” nelle composizioni verbo-visuali “ricamate” di Alighiero Boetti (1940-1994), che fondono lettere, frasi, colori e l’idea di “tempo”; il tempo è anche protagonista della
Sotto: Andrea Francolino b. 1979 From Milano to London 2016, cement dust and sea water on Hahnemühle paper, 27x35 cm. each 10 5/8 x 13 3/4 in Courtesy Mazzoleni, London-Torino
serie di opere “Calendario”. Accanto ai lavori di Vincenzo Agnetti (1926-1981) e Mel Bochner (1940) sono esposte le opere dei più giovani artisti David Reimondo (1973) e Rebecca Moccia
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
BACK TO LONDON
Un viaggio tra immagine, tempo, parola e spazio 26 giugno - 19 settembre 2020
(verifica l’effettiva apertura della mostra sul sito) Mazzoleni Art Ltd, London INFO +44 20 74958805 london@mazzoleniart.com Da lunedì a venerdì 10.00 - 18.00 Sabato su appuntamento Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.mazzoleniart.com
(1992). Se il primo punta all’elaborazione di un nuovo linguaggio, Moccia propone stratificazioni di tempo, immagini e opere passate: un manifesto al contrario in cui si espone il linguaggio nella sua vulnerabilità. “Mattoni con cemento e ombra” di Giuseppe
Uncini (1929-2008) dialogano visivamente e matericamente con i “percorsi” di Andrea Francolino (1979). Una mostra interessante l sotto molti punti di vista. s
Alighiero Boetti (1940 - 1994) Dare tempo al tempo Signed (on the overlap): "Alighiero e Boetti" c. 1987, embroidery on canvas, 17x19.5 cm. 6 3/4 x 7 5/8 in Courtesy Mazzoleni, London-Torino
FRANCESCO CAMPANELLA
TO LOOK OVER (osservare) - 2017, tecnica mista con acrilico e collage su tela, 100x60x4 cm.
francescocampanella7@gmail.com
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
francesco.campanella.391
biancoscuro
Storie che toccano l’umanità intera L’opera di Banksy a Palazzo dei Diamanti di
Lucia Garnero
P
Girl with Balloon - 2004/2005, serigrafia su carta, 76x56 cm. Collezione privata
62
alazzo dei Diamanti di Ferrara riapre al pubblico in occasione di un evento straordinario, visitabile dal 30 maggio fino al 27 settembre: Un artista chiamato Banksy, a cura di Stefano Antonelli, Gianluca Marziani e Acoris Andipa, con un percorso di oltre 100 opere e l’obiettivo di testimoniare l’intera produzione dell’artista la cui identità resta avvolta nel mistero. La mostra, ideata e prodotta da MetaMorfosi Associazione Culturale in collaborazione con Ferrara Arte, è stata realizzata interamente grazie a opere provenienti da collezioni private. Banksy, infatti, non è stato coinvolto in alcun modo; ma ne è stato informato il suo ufficio. In tal modo, a pochi giorni dalla sua ultima creazione Game Changer (un bambino che a Batman e all’Uomo Ragno preferisce una bambola-infermiera con la mascherina chirurgica), il writer di Bristol approda in Emilia-Romagna. L’esposizione è stata progettata con la volontà di mettere sotto la lente di ingrandimento l’immaginario banksiano, esaminato attraverso numerosi riferimenti, aneddoti, considerazioni e relazioni tra gli elementi. Al centro, i temi cari allo street artist: la guerra e la pace, il controllo sociale e della libertà in senso esteso e i paradossi del nostro tempo. Il
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
Sopra: Love Is In The Air (Flower Thrower) 2003, serigrafia su carta, 50x70 cm. Collezione privata A destra: Self-Portrait 2010, stampa offset su carta, 66x51 cm. Brentwood (UK), Brandler Galleries, BGi/28
percorso espositivo parte dai suoi primissimi dipinti fino alle opere provenienti da Dismaland - la sua mostra in forma di parco divertimenti - come la scultura Mickey Snake, con Topolino inghiottito da un pitone. In mostra anche gli stencil e le serigrafie, considerate da Banksy fondamentali per la diffusione dei suoi messaggi. Tra il 2002 e il 2009 l’artista pubblica 46 edizioni stampate che vende tramite la sua casa editrice Pictures on Walls di Londra, raffiguranti le sue immagine più iconiche: come Girl with Balloon, decretata, nel 2017, l’opera più amata dai britannici, ma anche Love is in the Air, in cui è ritratto un ragazzo che lancia un mazzo di fiori come se fosse una bomba a mano, apparsa nel 2003 in un murale di Gerusalemme, sulla linea di confine che separa israeliani e palestinesi. Presenti anche
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
63
biancoscuro
alcune opere riscoperte, come Lab Rat, uno dei suoi primissimi lavori realizzato nel 2000 su un pannello di compensato di un palco allestito presso il festival di Glastonbury; è stato autenticato dall’artista dopo il suo ritrovamento nel 2014. In mostra anche il CCTV Britannia, spray su acciaio forato del 2009, che trasforma la lancia della figura femminile che personifica la nazione inglese in un supporto per una telecamera a circuito chiuso, messaggio contro il controllo esercitato sugli spazi pubblici. “Per un museo è sempre una sfida restituire ‘l’anima urban’ di Banksy e raccontare ‘il Banksy-pensiero’”, ha spiegato Marziani durante la presentazione. Non per nulla, come hanno scritto i curatori, “Banksy rappresenta la miglior evoluzione della Pop Art originaria, l’unico che ha connesso le radici del pop, la cultura hip hop, il graffitismo anni Ottanta e i nuovi approcci del tempo digitale”. Come descrivono Stefano Antonelli e Gianluca Marziani, “Banksy mette in discussione concetti come l’unicità, l’originalità, l’autorialità e soprattutto la verità dell’opera tratteggiando una nuova visione sulla relazione tra opera e mercato[…]. Banksy usa strumenti e materiali che tutti conosciamo[…]. Lo capiscono tutti in quanto usa la grammatica degli oggetti e la sintassi delle storie condivise. Si alimenta di cronaca e realtà, ribaltando storie che toccano l l’umanità intera”. s In alto a sinistra: Mickey Snake 2015, fibra di vetro, poliestere, resina, acrilici, 72x82x262 cm. Brentwood (UK), Brandler Galleries, BGi/30 A sinistrs: Virgin Mary (Toxic Mary) 2003, serigrafia su carta, 76x56 cm. Collezione privata
64
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
UN ARTISTA CHIAMATO BANKSY 30 maggio – 27 settembre 2020 Palazzo dei Diamanti, Ferrara INFO T. +39 0532 244949 diamanti@comune.fe.it Tutti i giorni 11.00 - 21.00 15 agosto aperto Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.palazzodiamanti.it
UN ARTISTA CHIAMATO BANKSY Palazzo dei Diamanti, Ferrara May 30 – September 27, 2020
B
orn in Bristol around 1974, generically classified as street artist, Banksy is an exemplary case of popularity for a living artist since the days of Andy Warhol. Today, many consider him the greatest global artist of the new Millennium. Banksy represents the best evolution of the original Pop Art. He is able to create a link among the pop roots, the hip hop culture, the Eighties graffiti, and the new attitudes of the digital era. This exhibition at Palazzo dei Diamanti is an impressive event that brings together over 100 original works and objects by the British artist: paintings and many of his stencils, silkscreen prints, installations. For the first time, an exhibition explores Banksy’s images within a semantic framework that brings their origins, references, relations between the elements, and the relevant planes. Organized by Fondazione Ferrara Arte and Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, in collaboration with Associazione Culturale MetaMorfosi, it is curated by Stefano Antonelli, Gianl luca Marziani and Acoris Andipa. s
In alto a destra: CCTV Britannia 2009, spray su acciaio forato, 130x90 cm. Brentwood (UK), Brandler Galleries, BGi/31 A destra: Lab Rat 2000, spray e acrilici su compensato marino e cornice in metallo, 220x240x12 cm. Brentwood (UK), Brandler Galleries, BGi/03
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
65
biancoscuro
Pittori fantastici nella Valle del Po Una mostra a Ferrara di opere legate al territorio di
Flavio Ennante
S A destra: Nicola Samorì Pastorale 2020, olio su onice, 53x30 cm. Sotto: Massimiliano Galliani Un Po d’oro 2018, vernice nera e oro in foglia su tela, 100x300 cm. Nella pagina seguente, in alto: Sergio Padovani La pesca elettrica 2019, olio, bitume e resina su tela, 180x150 cm. The Bank Contemporary Art Collection In basso: Enrico Robusti Affettazione liturgica 2014, olio su tela, 120x100 cm.
olo fino al 26 settembre sarà possibile visitare questa inedita mostra di arte contemporanea legata a quella porzione di territorio padano che va dal Monviso al Delta. “Pittori fantastici nella Valle del Po”, a cura di Camillo Langone e con l’organizzazione di Comune di Ferrara, Servizio Musei d’Arte e Fondazione Ferrara Arte, espone le opere di 42 artisti: 108 (Guido Bisagni), Nicola Biondani, Aurelio Bulzatti, Marcello Carrà, Andrea Chiesi, Marco Cingolani, Cuoghi Corsello, Vanni Cuoghi, Valentina D’Amaro, Gianluca Di Pasquale, Tamara Ferioli, Letizia Fornasieri, Moira Franco, Giovanni Frangi, Annalisa Fulvi, Massimiliano Galliani, Omar Galliani, Daniele Galliano, Gianfranco Goberti, Gabriele Grones, Ester Grossi, Giuliano Guatta, Federico Guida, Adelchi Riccardo Mantovani, Marco Mazzoni, Enrico Minguzzi, Elena Monzo, Luca Moscariello, Barbara Nahmad, Nicola Nannini, Nunzio Paci, Sergio Padovani, Carlo Alberto Rastelli, Enrico Robusti, Nicola Samorì, Marta Sesana, Riccardo Taiana, Wainer Vaccari, Nicola Verlato, Daniele Vezzani, Sergio Zanni, Luca Zarattini.
L’Assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, Marco Gulinelli, commenta: “Pittori fantastici nella valle del Po è una mostra che presenta motivi di richiamo di-
BIANCOSCURO 66
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
PITTORI FANTASTICI nella Valle del Po
03 luglio – 26 settembre 2020
ROSANNA CARLINI
(verifica l’effettiva apertura della mostra sul sito di riferimento) Padiglione d’Arte Contemporanea, Ferrara INFO diamanti@comune.fe.it Da martedì a domenica 10.00/13.00 - 16.00/19.30
versi e di diversa specie: oltre la grafica, oltre la pittura, attraversando la storia del cinema, la letteratura, la fotografia”. L’appuntamento per questo viaggio è al Padiglione d’Arte Contemporanea di Ferrara; qui si ammireranno le storie
raccontate dalle opere esposte, tutte legate al territorio, alcune già esistenti, altre realizzate appositamente per ricreare il nesso umanistico, e dunque umano, fra luoghi e collezionismo. “Una mostra che parla di umanità, di storia di uomini e di uomini nelle cose”, così conclude l’Assessore raccontandoci questo l interessante progetto espositivo. s
Saint Moritz tratto da Tamara de Lempicka 2019, olio su tela, 24x30 cm.
Nata a Roma, da sempre amante dell’arte che ha curato per diletto personale e che ha potuto approfondire grazie alla sua città di nascita ed alle altre di adozione, come Londra e Bruxelles. La sua maturazione pittorica avviene studiando ed approfondendo le tecniche e le personalità di vari pittori famosi, che segue anche attraverso mostre nazionali ed internazionali. Da loro trova l’ispirazione per i quadri che ama ritrarre con variazioni personali. La sua creatività a tema personale avviene realizzando ritratti: nel volto trova la parte emotiva ed intima che in ogni persona è unica, trasferendo d’impulso sulla tela un preciso momento di espressione.
Omaggio a Grace ritratto della Principessa Grace 2007, olio su cartoncino, 30x35 cm.
cr_rosannacarlini
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
rcsinclair68@yahoo.it www.virtualgallery.biancoscuro.it/ rosanna-carlini
biancoscuro
Il Circuito del Contemporaneo Al Castello di Barletta: Inhuman
D
opo la chiusura per l’emergenza sanitaria, ha riaperto il 18 luglio scorso il “Circuito Del Contemporaneo”, progetto con cui la Regione Puglia si pone l’obiettivo di costituire stabilmente una rete d’eccellenza per la produzione e fruizione di arte contemporanea. La mostra “INHUMAN”, al Castello di Barletta, ospita le opere e gli interventi site specific di tre artisti internazionali: Kendell Geers (Johannesburg-Sudafrica,1960. Vive a Bruxelles), Oleg Kulik (Kiev, 1961) e Andres Serrano (New York City, 1950). Distribuita nei sotterranei del maniero, l’esposizione vuole sollecitare la riflessione sull’universalità del degrado umano, della
68
Oleg Kulik_PARACHUTIST, 2019 50 sculture in materiale plastico (h 30 cm circa) e led Site specific
violenza esercitata dal singolo o dal potere ai danni della dignità della persona e delle sue libertà. Saranno
organizzate altre iniziative diffuse, in dialogo con istituzioni di rilel vanza nazionale e internazionale. s
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
Alienazione La personale di Davide Ferro alla Showcases Gallery di
Palmira Rigamonti
S
howcases Gallery è lieta di esporre in questa nuova mostra “ALIENAZIONE” le opere di Davide Ferro, vincitore del BAC 2019 (Biancoscuro Art Contest), artista che da anni conduce una personale ricerca formale ed artistica di contenuto, che lo ha portato a distinguersi e ad esprimersi in modo unico ed estremamente originale. La ricerca sul segno e sul colore è tra i suoi motivi conduttori: linee nere, profili nitidi, definiscono la forma, sono “segni scrittura” all’interno del suo linguaggio, contengono campiture di colori armoniosi, vivaci, che si susseguono in modo ordinato e ritmico. Ferro semplifica la forma, stilizza le figure e utilizza linee essenziali per organizzare in modo accurato la composizione dell’opera. La sua non è una pittura istintiva, i suoi quadri, i suoi personaggi, situazioni e città, rappresentano il suo modo di “riscrivere” il reale, utilizzando un codice simbolico, privo di connotazioni spaziali e temporali. ALIENAZIONE. Davide Ferro 18 luglio – 05 settembre 2020 Showcases Gallery, Varese INFO T. +39 0332 237529 Da lunedì a venerdì 9.00/12.30 - 15.00/18.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
showcasesgallery.blogspot.it
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
Le opere pittoriche di Ferro, luminose, apparentemente gioiose e sempre estremamente ironiche sono la narrazione di una storia, di un significato nascosto e rappresentano qualcosa di più che la manifestazione di una visione del mondo: sorrette da una qualità visiva eccezionale dell’artista, aspra e nitida, sono la raffigurazione della realtà contemporanea BIOGRAFIA. Davide Ferro nasce a Pavia nel 1963, città dove risiede e lavora. Per l’artista la società come un acquario dove si muovono uomini con occhi vuoti. Davide Ferro, con la sua arte ha da sempre voluto esprimere una presa di posizione sul modus vivendi attuale. Non guarda indietro, mai, nemmeno nella tecnica. L’artista del resto all’Accademia di Belle Arti Europea dei Media di Milano aveva presentato un tesi dal titolo “Arte come coinvolgimento sociale“. Dal 1979 ha continuato a divulgare e comunicare con le sue mostre questo personale incoraggiamento al ritrovarsi nella folla. Di persone e di idee, di scambi globali che spesso risultano vuoti. Insomma, dietro ai suoi omini colorati che piacciono tanto ai bimbi, c’è un significato da scoprire. Il linguaggio scelto dall’artista è in apparenza molto semplice, lo stile molto ben definito, personale e riconoscibile. I colori sono accesi, i contorni netti e le forme schematiche. L’artista ritrae personaggi o animali mascherati, privi di testa, vuoti come fantasmi o personaggi tratti da citazioni di opere d’arte, caricature di sé stessi. Martina Corgnati a proposito di Davide Ferro, ha scritto che: “Seguendo questi paradigmi, Davide Ferro, crea delle opere che danno vita a un mondo fumettistico e distorto ma che nella realtà è il nostro mondo; sono le nostre città, le nostre abitudini e convenzioni stereotipate”.
tutt’altro che fredda e vi si coglie la partecipazione intellettuale ed emotiva e la solidarietà dell’uomo. Il tutto è strutturato con sapienza compositiva, con un’accuratezza visiva capace di posizionare la stilizzazione delle sue figure spesso in primo piano, ma sempre con uno sfondo colorato, capace di collocare la storia individuale l in una storia più ampia. s
[1] [2]
[3]
[1] Davide Ferro - Assembramento - 25x35 cm. [2] Davide Ferro con Franco Crugnola [3] Davide Ferro - Castrazione onirica - 70x50 cm.
69
biancoscuro
Bagnanti
A Varese la mostra personale di Molinario di
Flavio Ennante
S
howcases Gallery ha presentato, tra giugno e luglio, la mostra “BAGNANTI” dedicata a Fabrizio Molinario (Novara, 1968), artista che da anni realizza opere pittoriche su tela raffiguranti personaggi, interni domestici, città e situazioni del vissuto. I suoi personaggi si presentano allo spettatore in presa diretta, ravvicinata, privi di ogni connotazione spazio temporale, emergono da un fondo pittorico nero e denso. Infatti Molinario, insofferente dell’estetica tradizionale, lavora sulla sottrazione e sulla negazione; i suoi personaggi sono inquieti e spontanei, le sue figure, rappresentate con un segno incisivo, un tratto spontaneo ma deciso, e la forza simbolica del colore puro, fanno emergere il primitivismo urbano. I “Bagnanti” dipinti da Molinario
sono la rappresentazione della molteplice casualità di mondi interiori, di vissuti e di relazioni psicologiche che ci offre il macrocosmo della spiaggia, sono la trasposizione della nostra emotività, priva di filtri e sovrastrutture culturali, sono la concretizzazione della dissoluzione del sé e sono i rumorosi personaggi, scrigno di umanità, che non si può fare l a meno di contemplare e amare. s
Alcune immagini della mostra personale di Fabrizio Molinario “Bagnanti” A sinistra, l’Artista con Isabella Rigamonti
GIANCARLO DE LUCA (LACHI LEA)
NUDI grigio e giallo n.2
2003, olio su masonite, 32x78 cm.
70
e-mail lachilea12@gmail.com BIANCOSCURO
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
I tessuti di Santiago La Collezione di Andreina Rocca Bassetti di
Antonio Lippi
Ettore Tiretto
L
a mostra “Il mio letto è un giardino – Mi cama es un jardín. I tessuti delle donne del monte quichua (Santiago del Estero, Argentina)”, in scena al MUDEC - Museo delle Culture di Milano, promossa dal Comune di Milano, è curata da Carolina Orsini, conservatore del Museo delle Culture. L’esposizione sarà aperta fino ai primi di novembre di quest’anno ed offre al visitatore, attraverso una selezione di coperte da letto provenienti dalla collezione privata di Andreina Rocca Bassetti (donate al MUDEC
nel 2016), una interessantissima panoramica sulla produzione tessile del Monte Quichua. Arricchisce la proposta culturale della mostra, il film/documentario del regista Federico Ferrario dedicato alla memoria di Berna Paz (1931-2020), ultima grande tessitrice della vecchia generazione delle huarmis sachamanta (donne del monte). Una miriade di temi decorativi ornano i tessuti di Santiago del Estero, in mostra è possibile vederne un piccolo repertorio, che spazia dai disegni geometrici a quelli naturalistici. La loro tradizione ha radici molto antiche, si parla di quando, nel XVI secolo, furono introdotte sul territorio le pecore, sfruttate per la lana. Ad oggi le donne che portano avanti questa tradizione culturale ed artistica sono veramente poche, al punto che l’Associazione Sumampa/Adobe, con l’istituzione di una scuola di tessitura nella zona rurale di Quimili Paso, si è fatta carico di reintrodurre questa antica attività, recuperando la memoria e le tecniche dalle poche persone l che ancora la praticavano. s
“Tomorrow world” 2019, 150x90 cm. acrilico su cartone incollato su EPS, legno, resina epossidica (dipinto al buio, ispirato dall’ album del 1999 “selection sixteen” del musicista britannico Squarepusher) “...Layne, o Tony? Antonio non richiede spiegazioni. La sua mano viaggia alla velocità di un disco. La luce non c’è. Non è dato a sapere cosa pensa un artista. Non è possibile entrare nell’ orbita dei colori spaziali. Il buio lo eccita. La voglia della strada lo guida. Non è dato a sapere come fa un artista a tirare fuori la luce dalle tenebre. La luce dalle tenebre... Solo Antonio può farlo. Solo il signor Antonio Lippi può permettersi di scherzare con il buio...” Endriu
IL MIO LETTO È UN GIARDINO, MI CAMA ES UN JARDÍN
I tessuti delle donne del Monte Quichua 03 luglio - 08 novembre 2020
(verifica l’effettiva apertura della mostra sul sito di riferimento) MUDEC – Museo delle Culture, Milano INFO T. +39 02 54917 Venerdì, sabato e domenica 11.00 - 18.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.mudec.it
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
“Hypnotic” 2019, 115x90 cm. acrilico su cartone incollato su EPS, legno, resina epossidica (dipinto al buio, ispirato dall’omonima compilation di musica elektro prodotta da Virtual audio project)
Antonio Lippi antoniolippi1 a.lippi74@gmail.com
ARTE CAROGGI Gli innamorati
L’amour! 2019, acrilico su tela, 40x80 cm.
Il Bacio. 2019, acrilico su tela, 40x80 cm.
“I due dipinti rappresentano l'amore nascente fra due giovani, simile ad una rosa che sboccia ed emana il suo profumo tutt'intorno. "L'amour!" ritrae i loro corpi teneramente abbracciati, con i volti molto vicini fra loro, quasi volessero baciarsi, circondati da una luce celestiale e da un simbolico cuore, dal quale scaturisce la dolce melodia in cui si sentono immersi. Mentre "Il Bacio" coglie l'istante in cui i due giovani manifestano con un bacio romantico il loro amore, in una esperienza sempre nuova e antica. I loro volti sono illuminati da una luce variopinta con disegni floreali e musicali, che mette in risalto la gioia che essi provano nello stare insieme. Un secondo riflettore mette in evidenza i loro giovani corpi nell'atteggiamento di un delicato e affettuoso abbraccio, mentre i loro piedi sono illuminati da un simbolico piedistallo, che indica il completo isolamento della coppia dall'ambiente circostante.�
W W W.CA R O G G I .C O M
biancoscuro
La ripartenza di Excellence Art Gallery Monaco Art Fair e Meliá Marbella Banús di
Ettore Tiretto
R
ipartenza alla grande per la “Excellence Art Gallery”, due i nuovi progetti: il primo a Monte-carlo per Monaco Art Fair, dal 21 al 23 agosto, il secondo, la collaborazione con il Meliá Marbella Banús a Puerto Banus per l’apertura del nuovo spazio arte nelle sale pubbliche dell’Hotel ed all’interno delle esclusive suite della struttura. La galleria, spagnola ma targata “Italia”, a Marbella, nella Costa del Sol, diretta da Massimo Cedrini e Giuseppe Carnevale, sta percorrendo un percorso fieristico internazionale di alto livello, scegliendo di partecipare alla Fiera Internazionale di Monaco come prima uscita ufficiale del 2020 fuori dai confini spagnoli. La galleria presenterà un nuovo gruppo di artisti tra i quali: Massimo Cedrini, Siren, Massimo Soldi, Vicen Hernaiz, Ulyana
Korol, Javier Jimenez, Christelle Boribon, Tamara Yuri Sweere, Lana Ritter , Tancredi De Aguilar, Marcos Sanchez, Tom Barnabi, Mayfee Hernandez, Ekatherina Savtchenko, Pilar Sagarra. Nelle foto in questa pagina, l’anticipazione del programma espositivo di Excellence Art Gallery per la nuova apertura del secondo spazio espositivo all’interno del Meliá Marbella Banús, con più di 30 opere in esposizione che occupano gli spazi lounge bar e nelle lussuose suites del Resort. Tra i prossimi appuntamenti in programma la galleria spagnola sta valutando la trasferta a Dubai per il World Art Dubai (ottobre 2020) e Miami per il Miami River (dicembre 2020) mentre per quanto riguarda Paris Art Fair, resta confermata la partecipazione della galleria a fine l gennaio 2021. s
[4] [1] Opera dell’artista Tamara Yuri Sweere - Monaco Art Fair [2] “Mandela” di Vicen Hernaiz - Monaco Art Fair [3] Meliá Marbella Banús - Puerto Banus [4] I galleristi Massimo Cedrini e Giuseppe Carnevale nella galleria Excellence Art Gallery all’interno della zona lounge bar del Meliá Marbella Banús
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
[1]
[2]
[3]
INFO Excellence Art Gallery www.excellenceartgallery.com excellenceartgallery
EXCELLENCEARTGALLERY
73
V I T T O R I O VA L E N T E MAESTRO DEL SILICONE
@vittoriovalente4548
Una topografia immaginaria Per dare il giusto valore alla natura di
Gian
Reverberi
Rebecca Maniti
U
n floor drawing realizzato dall’artista Andreco su circa 350 metri quadrati di superficie, sotto alla ciminiera del cortile centrale di Manifattura Tabacchi: è “Arno – Imaginary Topography”, il primo intervento artistico di NAM – Not A Museum, la nuova piattaforma d’arte contemporanea di Manifattura Tabacchi, ispirata alla topografia della città di Firenze e della sua provincia. Nel testo che accompagna il progetto, Caterina Taurelli Salimbeni racconta:“In contrasto con la verticalità, l’ortogonalità e la staticità dell’architettura, Andreco realizza un lavoro in superficie, lungo traiettorie curvi-
linee e in continuo movimento, aggiungendo nuovi significati allo spazio, tra un passato industriale e un presente di rigenerazione.” Andreco utilizza un linguaggio di sintesi, simbolico e concettuale, servendosi di diverse tecniche di rappresentazione: installazioni, performance, video, pittura murale, scultura e progetti d’arte pubblica. L’artista spiega la sua missione artistica: “La famosa gerarchia antropocentrica vede al primo posto l’uomo, poi gli animali, poi le piante ed in fine la materia minerale ed inorganica. Le mie opere vogliono spostare questa gerarchia, mettendo al primo posto le geologie, le rocce inanimate. Le piante, gli animali e gli esseri umani dovrebbero coesistere in una forma mutualistica e simbiotica. L’ambizione delle mie opere è quella di cambiare il punto di vista umano l da antropocentrico ad ecocentrico.” s
CORONA V.2 2020 mattoncini Lego 93x18x25,5 cm.
A sinistra: Arno - Imaginary Topography Ph. Giovanni Andrea Rocchi Sotto: Andreco - Ph. Giovanni Andrea Rocchi
CORONA V.1 2020 stucco ceramico e legno 114x25,5x20 cm.
Gian Reverberi
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
gian.reverberi@tim.it
LUIGI MARANO luigi.marano.art.designer
luigi42195@hotmail.it
“URBS PICTA” (L’ARTE LIBERA) - 80x80 cm.
Media Manager
|
Hakkı Kılıçarslan
biancoscuro
Il MA*GA riapre alla grande La fantasia è un posto dove ci piove dentro di
Rebecca Maniti
H
a riaperto al pubblico anche il MA*GA di Gallarate, e lo ha fatto con una mostra, come sempre, interessante sotto diversi punti di vista. “La fantasia è un posto dove ci piove dentro. Dalle Lezioni Americane di Calvino alla collezione del MA*GA”, a cura di
Alessandro Castiglioni, vicedirettore del museo gallaratese, sarà visitabile fino al 15 novembre in sicurezza. “Le idee di Calvino - ricorda Sandrina Bandera, presidente del MA*GA - esposte all’interno della mostra attraverso le opere del museo selezionate, siano anche il viatico per questa riapertura: abbiamo tutti bisogno di serenità, di sintesi e di molta concretezza, piccoli ma profondi concetti per una nuova riA sinistra: Fausto Melotti La baracca ottone e fili di ferro, 1965 Collezione Museo MA*GA
Loredana BOLDINI w w w . l o r e d a n a b o l d i n i . i t loredana@loredanaboldini.it l_bold28graphic
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
l_bold28
COVID-19 2020, acrilico su tela, 50x60 cm.
nascita...”. Punto di partenza dunque le celebri lezioni di Calvino: Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità, Molteplicità permetteranno di rileggere in modo inedito alcune tra le opere più significative della collezione del museo, sia storiche che contemporanee da Fausto Melotti a Lucio Fontana, da Ugo La Pietra a Marina Ballo Charmet, da Marion Baruch a l Stefano Cagol. s Sotto: Valerio Rocco Orlando Ti son venute nuove idee? luce al neon, 2017 Collezione Museo MA*GA
Art Fair
biancoscuro
Fiere, manifestazioni ed esposizioni internazionali International fairs, exhibitions and exhibitions
Italia
MiArt 9-11 aprile 2021 www.miart.it
BERGAMO Bergamo Arte Fiera 16-18 Gennaio 2021 www.bergamoartefiera.it BOLOGNA Arte Fiera 22-24 gennaio 2021 www.artefiera.it
FORLI’-CESENA Vernice ArtFair marzo 2021 www.verniceartfair.it
Arte Forlì Contemporanea 30 ott. - 1 nov. 2020 www.fieracontemporanea.it GENOVA Arte Genova febbraio 2021 www.artegenova.com
Affordable Art Fair 5-7 febbraio 2021 www.affordableartfair.com Grand Art 13-15 novembre 2020 www.grandart.it
MONTICHIARI (BS) Expo Arte 23-25 ottobre 2020 www.expoartemontichiari.it
Pavia Art Talent 28-29 novembre 2020 www.patpavia.it TORINO Artissima 6-8 novembre 2020 www.artissima.art
Europe
AMSTERDAM (NL) Affordable Art Fair oct. 29-nov. 1, 2020 www.affordableartfair.com BARCELONA (E) Loop Fair november 17-19, 2020 www.loop-barcelona.com
Paratissima 6-8 novembre 2020 www.paratissima.it
BASEL (CH) Art Basel june 17-20, 2021 www.artbasel.com
VENEZIA La Biennale di Venezia 23 apr. - 27 nov. 2022 www.labiennale.org Liste Basel september 14-20, 2020 www.liste.ch
PADOVA Arte Padova 13-16 novembre 2020 www.artepadova.com VERONA ArtVerona 11-13 dicembre 2020 www.artverona.it PARMA ArtParma 3-4 e 9-11 ottobre 2020 www.artparmafair.it
BERLIN (D) Berlin Art Week september 9-13, 2020 www.berlinartweek.de Art Berlin september 10-13, 2020 www.artberlinfair.com
PER INFORMAZIONI: SEGRETERIA ORGANIZZATIVA: +39 049 8800305
MILANO Mia Photo Fair 25-28 marzo 2021 www.miafair.it
78
PAVIA PaviArt 27-28 Marzo 2021 www.paviart.it
VICENZA Arte Vicenza marzo 2021 www.artevicenza.net
Positions Berlin september 10-13, 2020 www.positions.de
biancoscuro
BRUXELLES (B) Art Brussels april 22-25, 2021 www.artbrussels.com
MADRID (E) Art Madrid february, 2021 www.art-madrid.com
Brafa january 24-31, 2021 www.brafa.be
MARBELLA (E) Art Marbella sept. 24-oct. 3, 2020 www.marbellafair.com
CHESTER (ENG) Chester Arts Fair november 13-15, 2020 www.chesterartsfair.co.uk COLOGNE (D) Art Cologne november 19-22, 2020 www.artcologne.com
MONTE-CARLO (MC) Art Monte-Carlo april 29-may 2, 2021 www.artmontecarlo.ch MONTREUX (CH) Montreux Art Gallery november 4-8, 2020 www.mag-swiss.com
GENEVE (CH) Art Genève january 28-31, 2021 www.artgeneve.ch KARLSRUHE (D) Art Karlsruhe february 25-28, 2021 www.art-karlsruhe.de INNSBRUCK (A) Art Innsbruck january 14-17, 2021 www.art-innsbruck.at
PARIS (F) Fiac october 22-25, 2020 www.fiac.com Art Paris april 7-11 2021 www.artparis.com
VIENNA (A) LONDON (ENG) Vienna Contemporary Frieze London september 24-27, 2020 october, 2021 www.viennacontemporary.at www.frieze.com ART SALZBURG CONTEMPORARY & ANTIQUES INTERNATIONAL ZURICH (CH) London Art19 Fair– 21 OTTOBRE Art International 2018 Zurich CENTRO FIERA DI SALISBURGO january 20-24, 2021 october 1-4, 2020 www.londonartfair.co.uk www.art-zurich.com Bild: Roman Träxler
11.00 – 1900 – 1700
DUBAI (UAE) Art Dubai march 17-20, 2021 www.artdubai.ae HONG KONG (CN) Art Basel Hong Kong march 25-27, 2021 www.artbasel.com
Affordable Art Fair december 10-13, 2020 www.affordableartfair.com MEXICO CITY (MEX) Zona MACO february 3-7, 2021 www.zonamaco.com
fiera internazionale d’arte contemporanea, classico moderno & antiquariato | 19° – 21° secolo
NEW DELHI (IND) India Art Fair february 18-21, 2021 www.indiaartfair.in NEW YORK (USA) Art NewYork may, 2021 www.artnyfair.com ArtExpo NewYork april 22-25, 2021 www.artexponewyork.com
Affordable Art Fair september 24-27, 2020 www.affordableartfair.com SHANGHAI (CN) Shanghai Art Fair september 18-20, 2020 www.sartfair.com SINGAPORE (SGP) Affordable Art Fair november 20-22, 2020 www.affordableartfair.com TOKYO (J) Art Fair Tokyo march, 2021 www.artfairtokyo.com
MIAMI BEACH (USA) Art Basel Miami Beach december 3-6, 2020 www.artbasel.com
ISTANBUL (TR) CI contemporary istanbul – 20 GENNAIO december2019 16-20, 2020 O FIERA INNSBRUCK contemporaryistanbul.com
nsbruck.com
CHICAGO (USA) Expo Chicago april 8-21, 2021 www.expochicago.com
SALZBURG (A) Art Salzburg Contemporary september, 2021 art-salzburg-contemporary.com
A INTERNAZIONALE CONTEMPORANEA | 19°– 21° SECOLO
rincipale A
World
MOSCOW (RUS) Cosmoscow september 11-13, 2020 www.cosmoscow.com
TORONTO (CDN) Art Toronto oct. 28 - nov. 8, 2020 www.arttoronto.ca VANCOUVER (CDN) Art! Vancouver september 24-27, 2020 www.artvancouver.net Per visualizzare l’elenco completo aggiornato inquadra con il tuo smartphone il codice QR e collegati al nostro sito ufficiale: w w w.b ian c o s c u ro.it /ar t -fai r s
In contemporanea alla più importante fiera austriaca di auto d‘epoca. www.art-salzburg-contemporary.com
ART_Salzburg_Okt.2018_Inserat_BIANCOSCURO_NEU_210x297.indd 1
79 18.09.18 18:44
osa ci aveva portato a Minorca, allontanandoci per un po’ dalla nostra meta in India e dai conduttori Badavilinga? SuiShé, di fronte alle pitture rupestri delle Grotte di Charama in India, ci fece notare che il segno pittorico di un antico linguaggio madre assomigliava a quello della sofisticata tecnica pittorica della grotta di Chauvet in Francia (che nel maggio 2012, grazie a una datazione al radiocarbonio, è stato stabilito risalire al 36.000 a.C.). Poteva essere plausibile che l’artista di Charama e di Chauvet ci riconducessero ad un essere del paleolitico: il Cro-Magnon, il Sapiens Zero.Zero (così mi piace definirlo dal gruppo sanguineo di appartenenza). Con l’ennesimo volo “crea_r_ evolutivo”, ci eravamo catapultati in Francia e avevamo poi raggiunto la regione dell’Ardèche, la visita di Minorca non era ancora stata contemplata, ma da lì a poco ci saremmo trovati sull’imbarcazione Hydra diretti laggiù. Dopo un cammino tortuoso sulle pendici dell’antico fondale marino, bacino di vulcani estinti che circondavano l’isola (ora è il massiccio centrale nel sud della Francia), giungemmo all’attuale ingresso della grotta Chauvet. Nonostante avessimo conoscenze speciali, non riuscimmo a entrarvi. Tornando sui nostri passi ammirammo il famoso Pont d’Arc, l’arco roccioso scavato dal sottostante fiume Ardèche, che mi riportò alla mente il Ponte di Vejo della Lessinia in Italia. Daniel, la nostra guida, di fronte alla nostra delusione, ci portò in un’altra “salle” più sicura, posta molto più avanti e creata in un’altra cavità calcarea della montagna. In un attimo eravamo circondati da stalattiti e stalagmiti, in una luce gialla e fioca. Ci spiegò che la cavità fu scoperta il 18 dicembre 1994, dallo speleologo, Jean-Marie Chauvet, da cui prende il nome, con due amici accompagnatori, Eliette Brunel e Christian Hillaire. Giunsi ad una prima ipotesi sugli antichi autori del sito: se guardassimo dall’ingresso principale preistorico (da millenni ostruito), la sua visione in-
C
80
“
Minorca - cristallina © Photo by Adele Arati
”
Era il 2 Luglio 2012, l’anno della profezia Maya, dunque nel passeggiare all’indietro nell’ultima tappa in India, con il mio Team di ricerca, avremmo voluto andare nel cuore della Terra del Tamil Nadu a Mahabalipuram, a visitare le sue strepitose architetture e ricercare enigmatiche Tavolette. Ma eventi inaspettati ci condussero a Minorca. Tutto ha una ragione, il senso ha sempre una logica, ed è il risultato di una somma di fattori e stavolta la causa fu l’insistenza del nostro collaboratore ShuiShé. Ormai si era affiliato alle mie ricerche di viaggio. “Le cose in apparenza negative, celano buone motivazioni, l’esistenza ci riserva sempre delle sorprese.” Questo pensavo durante il viaggio verso la Francia, ed è evidente che in questo momento sto Crea_R_Evolvendo una storia artistica fanta, ma con radici scientifiche, in cui la fantasia fonde le basi per nuove realtà. L’importante era, ed è, non perdermi nel labirinto della storia, mentre passeggiavo all’indietro, ma avevo e ho il mio filo fatto di appunti da seguire…
[18ª puntata]
Le terre di mezzo, i percorsi del mito, il cammino piramidale dell’essere
Passeggiando all’indietro: dall’India a Minorca, passando dal sud della Francia
biancoscuro
BIANCOSCURO
RIVISTA d’ARTE
Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it
Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
terpretativa si modificherebbe radicalmente. Un linguaggio preistorico a puntini (idealmente simile al Braille) e mani in positivo e negativo ci accompagnarono nella visita; subito trovammo la Salle Brunel con i pannelli in pigmento rosso sacrale, sulla sommità una croce che sembra fuoriuscire da un caos ancestrale. Poi a sinistra, verso nord, la Salle des Bauges, con la sua farfalla anch’essa ocra, che rimanda semanticamente al megalitismo di Monte Caprione. Suischè non si trattenne più e domandò: “In tutte le caverne preistoriche sono presenti Croci, ma cosa realmente significavano per gli Esseri del Paleolitico?”. Emiri gli rispose: “Gli antichi sapevano, è importante comprendere la storia per capire il presente e arrivare a costruire un futuro”. Si trattenne a commentare ulteriormente, ma io aggiunsi: “In particolare in Italia”. Finito il percorso di destra a nord (quello della vita) ci dirigemmo verso sud a la salle Hillaire (quello dell’altro mondo): vi erano incise lettere, cerchi e spirali abbozzate che ci introdussero al disegno di base della pittura sfumata; era evidente che la tecnica artistica stilistica era già avanzata nel 36.000 a.C. Per il volume utilizzavano il rilievo delle pareti: animali selvaggi sembravano inseguirci per difendere quei luoghi eterni. Ogni raffigurazione avevano una logica precisa per farci giungere alla Galerie des Mègacèros: la sua croce elica ci proiettò alla rituale Salle du fond, quella più a sud-est, che ci attendeva in fondo alla grotta. Qui un’ancestrale Dea Madre Leoncefala, scolpita dalle secrezioni della roccia, era congiunta a un Dio toro. L’unione delle loro zampe creava un ventre universale, mentre dietro, sul fondo, un cavallo di passaggio era guardato a distanza da due leonesse. Nella sala era già presente il simbolo templare triangolare piramidale. Pitture realistiche tridimensionali, vivide e precise eseguite con la mano destra femminile, per quella cultura una parte sacra. Segni femminili in positivo e in negativo ci parlavano nel loro linguaggio madre e si presentavano come una sequenza ripetitiva ad ogni confine preistorico, ci indicavano una cultura artistica ancestrale di fondo, con una profonda conoscenza astronomica. Dunque l’artista era femmina e doveva essere un’attenta osservatrice della natura delle cose e di caccia: forse un’antica antenata delle Amazzoni? La cosa sbalorditiva rimane la loro età, avevano 36.000 anni, poco più recenti della figura antropomorfa in ocra dello Sciamano di Fumane in Lessinia di 44/45.000 ac, eseguito da Neanderthal. Qui però la pittura tridimensionale dimostrava una maturità intellettiva contemporanea, nonostante li separassero solo circa 9000 anni; questo dimostra che quel sapere era appartenuto anche ai Cro-Magnon, i Sapiens Zero.Zero. Francia - Massiccio centrale © Photo by Adele Arati
biancoscuro
BIANCOSCURO
RIVISTA d’ARTE
Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it
Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
81
Daniel, che era di origine Basca, ci raccontò che questi popoli migrarono nelle isole di fronte alla costa, in particolare a Minorca. Li riteneva suoi diretti discendenti, non propriamente per l’aspetto fisico, ma per il simbolo a croce elica, “il Lauburu”, ripreso dal suo paese Hegoalde. Tutto ci riportava alle croci eliche del centro-sud dell’India, a Bhinbetcka, a quella nella Galerie des Mègacèros e alle altre sparse per il mondo. Il collegamento fu immediato, avevo studiato che i primi Sapiens, tra cui i Cro-Magnon, provenivano anche dal Nord dell’Africa, e sapevo che avevano colonizzato il Mediterraneo, le Canarie e le attuali Europa, comprese Turchia e Georgia, sino alla Siberia. Una volta esiliati in India, migrarono fuggendo negli altipiani del Tibet, in America e nel Pacifico. Compresi che erano arrivati anche alle Baleari: seguivano (non adoravano) una Dea Madre e un Dio Toro, erigevano Megaliti (divenuta nel tempo una tecnica definita ciclopica nell’attuale Repubblica Ellenica) e lavoravano la pietra. Questi appunti ci condussero obbligatoriamente a Minorca, per confutare o per dare valore ad un’avvenuta visione parziale, era ormai doverosa una visita sul luogo: ci aspettava un labirinto di cave verso il Sonoro Cuore. Arrivammo a Tolone per imbarcarci verso la nostra nuova destinazione, SuiShé si era preoccupato di organizzare tutto, la precisione premurosa cinese ci aveva convinto e l’avevamo lasciato fare, ma sul molo trovai Hydra ad attenderci, la stessa barca che avevo osservato sul fiume giallo in prossimità di Xi’an, nell’incontrare la mia guida cinese per la prima volta. Questo accese in me un senso di allarme, percepivo che qualcosa mancava. (Cercai immediatamente la mia valigia, custodiva il diario di Paul Gauguin e l’antico libro ottagonale del mio avo, dovevo assicurarmi che fossero al sicuro, li presi e li misi nello zaino. Ormai ne ero certa, ShuiShé la mia guida cinese, il Serpente d’acqua evocato dal suo nome, come la barca Hydra, ormai si erano infiltrati senza etica nelle mie ricerche di viaggio). Avevano ragione i Maya, quello era stato un anno particolare, ma in quel momento non mi riferivo alla tragedia che si sarebbe compiuta otto anni dopo (8 come gli angoli di un ottagono), mentre la robotica avanzava con taglia e cuci di DNA, noi stavamo ricercando la naturalità del nostro vivere. La navigazione da Tolone a Minorca durò circa 12 ore, ripassai le pagine del libro ottagonale del mio avo, in cerca di ulteriori spunti di ricerca. Inavvertitamente, sul fondo di copertina, schiacciai un profilo in rilievo e ne uscii una piccola rotellina anch’essa ottagonale. Sembrava un meccanismo di apertura secondario, mi accorsi che il retro aveva un doppio fondo. Iniziai a girare la strana serratura per capire se il vano avesse avuto un contenuto, ma non riuscii a decriptare la sequenza. Mi Minorca - labirinto © Photo by Adele Arati
biancoscuro
82
BIANCOSCURO
RIVISTA d’ARTE
Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it
Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
sentii osservata: Emiri, la mia guida Kahuna, mi stava guardando. Raggiunsi la mia cabina, rimisi i Diari nella valigia e la chiusi in sicurezza. Cominciai a pensare che non fosse solo un libro di favole. Verso il tramonto giungemmo a Minorca, la seconda isola per dimensioni delle Baleari: si narra che il nome dell’arcipelago conservato dai Fenici, semanticamente indichi “l’uomo che getta i sassi per difendersi”, ma entrando in silenzio nella piccola baia naturale della vecchia capitale non trovammo i Cro-Magnon a lanciarli. Dall’altra parte dell’isola c’è il porto di Mahon, ma noi, per osservare la resaca sigiziale e la sua alta marea, scegliemmo il più difficile da varcare, per questo sbarcammo a Ciudadela. Mentre attendevamo di scendere a terra, di fronte al simbolo serpentiforme a cauduceo di Hydra stampato sulla felpa di uno dei marinai, Emiri spiegò che anche la parola Mahon fu preservata dal Fenicio, essa significa maghen “conchiglia”; inoltre, ai tempi dei pirati, l’isola era un baule senza valori e principi dove nascondere i preziosi. Tutto quello che appariva slegato continuava ad avere una sua intrinseca logica, che scoprii poco dopo. Un’isola, un popolo con una storia travagliata, in cui la propria esistenza e le acque cristalline hanno vissuto recessioni, invasioni, ma che nonostante tutto ha saputo conservare la propria antica entità e una forte etica. Alle prime ore della mattina arrivai in albergo molto stanca, l’equipe di Hydra avrebbe dovuto consegnarci il bagaglio direttamente in hotel, ma la valigia non arrivò alla mia camera, era scomparsa. I Maya avevano ragione sull’inizio di una nuova era, era questione del suono matematico. Da qui nasce il Punto 21: “Sempre si manca di conoscenza (anche se si ha memoria o l’ha si è perduta), ed è impossibile sapere tutto. Dunque per avvicinarci il più possibile a una presunta verità, bisogna continuare a cercare.” In fondo cos’è la verità? Ma prima di tutto ci voleva una ritrovata o mai avuta etica, ossia dei principi e dei valori. Quest’ultimi indispensabili per avere una degna esistenza, senza più recessioni e per non giungere alla fine della vita umana. Adele Arati
BIANCOSCURO
RIVISTA d’ARTE
Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it
Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
Per maggiori informazioni www.adelearati00.com
[...] continua sul prossimo numero di BIANCOSCURO
Ogni riferimento a cose e persone è puraMente casuale, le parti culturali sono Vere, ma intrecciate dai fili della Fantasia Crea_R_ Evolutrice, infine i testi sono liberamente tratti dai miei futuri Romanzi Artistici Fanta ma Scientifici; <Opere d’art’è di Scrittura CreAttiva, aaParole con apPunti, Tavole AlgoRitmiche d’artiStà>. L’art’è è la culla delle Scienze
Grotta misteriosa © Photo by Adele Arati
biancoscuro
83
biancoscuro
Gianni Depaoli Un messaggio di fiducia e di rinascita di Vincenzo Chetta
C
andia Candia Canavese, “Museo Menotrenta”, ex magazzino frigo famoso per custodire lavori realizzati con pelli e inchiostri di cefalopodi; è anche la sede istituzionale e studio dell’artista Gianni Depaoli. Sono già stato qui lo scorso anno per parlare con l’artista del progetto di beneficenza “Insieme per CasaInsieme”, a cui l’artista ha deciso di devolvere l’incasso della vendita all’asta dell’installazione. Un’opera che, ricordiamo, è stata realizzata utilizzando pelle e inchiostro di calamaro con metacrilato, composta da
“Madre natura” 2020, tecnica mista su legno, legno marino, resina pigmentata, ovature, metacrilato, 75x45 cm.
84
49 icone. Recentemente, Depaoli si sta dedicato a nuove tematiche sperimentando nuovi materiali innovativi che approfondiremo in queste pagine. Vincenzo Chetta: Buongiorno Gianni, sei sempre pronto a sensibilizzare sul tema del degrado ambientale e contro la violenza sugli animali, parlaci delle tue ultime tematiche. Gianni Depaoli: Buongiorno Vincenzo, e grazie per l’interessamento. Da quest’anno, in seguito a vicende subite da me ed i miei famigliari, sono tornato a trattare con molta più forza e rabbia i temi che mi sono stati cari fin dagli esordi: i comportamenti scellerati dell’uomo ed il conseguente deterioramento ambientale e sociale mi portano a rappresentare nelle mie opere le conseguenze di questi sull’uomo. V.C.: Sei da sempre innovativo nella ricerca e sperimentazione di materiali, parlami delle schiuse. G.D.: Nella mia incessante ricerca di materiali organici marini che trasmettano dei messaggi forti, ha scoperto nel 2020 “le schiuse di ovature”, affascinanti agglomerati che evocano il senso della Vita, e che ora fanno appunto parte delle nuove opere. V.C.: Molto interessante il tuo progetto “Abissi”... G.D.: Il progetto Abissi scruta il mondo tra conosciuto e sconosciuto, esplora i tortuosi percorsi mentali del genere umano. Il progetto vuole scoprire ed evidenziare ferite ed escrescenze, in particolar modo quelle della pelle lacerata che diventano appunto “abissi e meandri” dove il pensiero si perde e si modifica. Questi abissi svelano i patimenti che ho subito durante il mio percorso di vita, insomma, sono la mia Via Crucis. V.C.: Mi ha colpito particolarmente la tua opera “Vita”, me la puoi raccontare? G.D.: L’opera è realizzata in tecnica mista su fibra, utilizzando pelle, inchiostro di calamaro e schiuse di ovature. Ho completato l’opera con questo testo: “ ‘La vita è un sogno’, così diceva Pedro Calderón de la Barca, il mio è stato un percorso disseminato di belle esperienze, di esperienze negative e di continui avvenimenti che ogni volta mi hanno sorpreso come fosse stata la prima volta. La vita è la nostra Via Crucis, abbiamo un peso da trascinare, che a volte ci fa cadere, ma come recita una frase di Vincent Thomas Lombardi ‘Non importa quante volte cadi, ma quante volte cadi e ti rialzi’ ”. V.C.: Molto toccante, davvero. Invece della tua opera “Madre natura” come la descriveresti ? G.D.: L’opera fa parte di una serie di installazioni e sculture che compongono il nuovo progetto ancora inedito, che sarà presentato in una sede istituzionale. Si compone di due elementi chiave (che si ricollegano in modo palese al mio percorso dagli albori) ovvero le resine ed i pigmenti che simulano gli idrocarburi inquinanti e simboleggiano la morte di Madre Na-
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro tura; e le schiuse di uova, nuovo elemento scoperto e utilizzato dal 2020 che invece, simboleggia la nascita di nuova vita. Un messaggio di fiducia e di sfida allo scellerato comportamento dell’uomo verso l’ ambiente. V.C.: Attualissima la tua “Mascherina calamaro” parlacene... G.D.: Il tema è fin troppo scontato, ma alla chiamata di un artista milanese che mi proponeva di partecipare ad una rassegna artistica con tema “la mascherina d’ autore”, come sempre non ho saputo resistere e nel giro di una settimana l’ho ideata. Sarà esposta a ottobre a Palazzo Marino a Milano. Naturalmente è fatta con pelle di calamaro, ma ha una inedita particolarità: una timbratura da me ideata, con inchiostro di calamaro anch’esso trattato con i miei metodi. Il significato di queste timbrature sarà svelato nella mostra di inaugurazione del progetto. V.C.: Come nasce “Positivo negativo”? G.D.: Sono delle nicchie, da una parte sono celate buona parte degli inquinanti che esistono sulla Terra, corrispondenti alla morte, e dall’altra troviamo il mio messaggio di fiducia e di sfida allo scellerato comportamento dell’uomo verso l’ ambiente, composto da schiuse di ovature che testimoniano la nascita della vita. V.C.: Complimenti, la tua arte innovativa è da ammirare. Grazie ancora per il tuo impegno e la tua col stanza nel portare avanti il tuo messaggio artistico. s Gianni Depaoli (Ivrea 1961), vive e lavora a Candia Canavese. Ha realizzato diverse mostre e installazioni per sensibilizzare sul tema del degrado ambientale e contro la violenza sugli animali. Grazie al sostegno di Musei ed Enti Istituzionali, ha partecipato a diverse iniziative, tra le quali: “Mare Nero” al Museo di Bergamo, “Allarme Ambiente” al Museo di Scienze Genova; progetti itineranti rappresentati da installazioni, “Anime Silenziose” inaugurato all’ Acquario civico di Milano, “Verso il Quinto mondo” a Paratissima Torino, “Oceaniche Alchimie” alla Biennale Italia-Cina Torino, alla 54° Biennale di Venezia, alla “Hopeart Jungle” presso la Reggia della Venaria Reale. La nuova ricerca sviluppata utilizzando inchiostri e pelli di cefalopodi trattati per la conservazione, indagati e manipolati con aghi d’acciaio e bisturi per scoprirne bellezza e trasparenza, abbandonando ma non dimenticando i drammi precedentemente trattati. Questo nuovo studio dona nuova vita allo scarto organico che considera l’anello di congiunzione ed il ricordo indelebile del prodotto che ha nutrito l’Essere Umano. “Dall’edibile che nutre il corpo, all’arte che nutre lo spirito”. È stato invitato alla Galleria d’Arte Moderna di Genova per la personale “Rossomare“; all’Ambasciata Italiana a Montecarlo con l’opera in permanenza “Prede e Predatori”; ai progetti di GemLucArt Montecarlo ed al progetto “EkoVespa Project” in permanenza al Museo Piaggio di Pontedera. Nel 2017 la ricerca della forma, del colore e della trasparenza lo porta ad un nuovo studio. La pittura materica diventa il più forte impulso per la ricerca del colore naturale, che diventerà l’ unico colore utilizzato, regolato dalla manipolazione dei cromatofori esistenti nel prodotto, senza aggiunte di colori artificiali. Viene invitato ad esporre al Mauto con “Eko500Project” in occasione del 60° anno della Fiat 500; al Macist di Biella in occasione 70° anno della Vespa; a Paratissima Milano, Bologna e Torino; alla Biennale di Asolo; alla Biennale di Salerno ed al GemLucArt di Monte-Carlo con l’opera che denuncia la violenza sulle donne “Silence Kills”. Nel 2018 ha realizzato una mostra personale in Svizzera al MAG di Montreux e l’installazione “Oceani 2.0” site-specific al Museo del Parco di Portofino. Nel 2020 viene inserito nell’ Atlante dell’ Arte DeAgostini. Si interessa di arte, filosofie e bellezze naturali e artificiali.
Sopra: “Vita”, 2020, tecnica mista su fibra, pelle e inchiostro di calamaro, schiuse, metacrilato, 35x35 cm. A sinistra: “Mascherina calamaro” 2020, tecnica mista su fibra, pelle e inchiostro di calamaro, metacrilato, 20x10 cm.
Sotto: “Positivo negativo” 2020, tecnica mista su legno, schiuse di ovature, reperti inquinanti, resine, 75x45 cm.
www.giannidepaoli.it Instagram.com/ giannidepaoli Facebook.com/gianni.depaoli.773
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
85
biancoscuro
MARLO Mylonas-Svikovsky I riflessi dello specchio
A
rtista svizzera emergente molto apprezzata, ha esposto in Svizzera, Italia, Stati Uniti, Regno Unito e Spagna. Scoprì la gioia della pittura e della scrittura a 12 anni, in seguito studiò arte all’Università della California a Los Angeles. Le sue opere sono pubblicate su autorevoli riviste e famosi cataloghi d’arte internazionali. A destra possiamo ammirare l’opera “An urge for happiness” (Un bisogno di felicità), molto intuitiva, spontanea, ma anche comune a molte donne. I colori dello sfondo indicano il triste stato mentale in cui affondava l’artista in quel momento. L’opera è nata all’improvviso, l’artista ha gettato la vernice sulla tela come per dire “basta!”. Perfetto esempio di poesia visiva basata su emozioni, la cui essenza trapela su tela, ad esempio, la scelta del colore visibile al centro dell’opera, intende rappresentare l’apice del problema da espellere l con l’appropriato gesto espressivo. s
www.reves-realites.com
H
ighly appreciated emerging Swiss artist, exhibited in Switzerland, Italy, the United States, the United Kingdom and Spain. She discovered the joy of painting and writing when she was 12 years old, later studied art at the University of California in Los Angeles. Her works are published in prestigious magazines and fine international art catalogs. On the right we can admire the work “A need for happiness”, very intuitive, spontaneous, but also common to many women. The colors of the background show the sad state of mind in which the artist sank at that moment. The work was born suddenly, the artist threw the paint on the canvas as if to say “enough!”. Perfect example of visual poetry based on emotions, whose essence is captured on canvas, for example, the choice of color visible in the center of the work, intends to represent the pinnacle of the problem to be expelled l with the appropriate expressive gesture. s
milo94@bluewin.ch
The Coronavirus aiming us - 2020, acrilico su tela, 70x70 cm.
An urge for happiness - 2017, acrilico su tela, 60x80 cm.
Marlo Mylonas-Svikovsky
milo942018
JOSEPH VIRGONE
Le Sage 4279 - 2020, acrilico su pannello, 74x74 cm.
joseph@virgone.com BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
S
E
Gianluca Giuseppe
R
E
G
N
I
"ALMOST WHITE" - mixed media on canvas - 50x60 cm.
s a n t i e p r e s e p e @ g m a i l . c o m
biancoscuro
La ricerca di una verità interiore Gli “occhi” di Inge Morath al Museo Diocesano di
Lucia Garnero
E
sposti dal 19 giugno al 1 novembre 2020, al Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano, gli scatti scelti per la retrospettiva, che intende narrane vita personale ed attività professionale, dedicata alla fotografa austriaca Inge Morath (Graz, 1923 – New York, 2002), la prima donna a essere accolta nell’agenzia Magnum Photos.
Inge Morath - Audrey Hepburn sul set di _Unforgiven Messico, 1959 © Fotohof archiv/Inge Morath/ Magnum Photos
88
Con 150 immagini e documenti originali, l’esposizione, curata da Brigitte Blüml – Kaindl, Kurt Kaindl, e Marco Minuz, prodotta da Suazes, Fotohof e Magnum Photos, col supporto del Forum Austriaco di Cultura, col sostegno di Rinascente, media partner IGP Decaux, ripercorre il cammino umano e professionale di Inge Morath, dagli esordi fino alla collaborazione con prestigiose riviste quali Picture Post, LIFE, Paris Match, Saturday Evening Post e Vogue. L’iniziativa è parte dei palinsesti culturali Aria di Cultura e I talenti delle donne, coordinati dal Comune di Milano. Come ha sottolineato la direttrice del museo, Nadia Righi: “Proponiamo delle mostre di fotografia di alto livello e grande richiamo. Il chiostro si apre alla città con una modalità anche di visita diversa; il museo rimane aperto anche in orario serale”. Alla presentazione dell’esposizione, Filippo Del Corno, assessore alla Cultura del Comune di Milano, ha ribadito: “Inge Morath ha saputo esprimersi e ha saputo imporsi anche grazie alla determinazione con cui ha nutrito il proprio talento, diventato un punto di riferimento irrinunciabile per i linguaggi della fotografia e dei fotoreporter”. Inge Morath entra nella leggendaria agenzia fotografica Magnum Photos, nei primi anni Cinquanta, in un momento in cui la figura del fotoreporter era molto richiesta dal mondo della carta stampata. Sono questi i primi anni dell’Agenzia, in cui iniziano a confluire nuovi fotografi che si aggiungono al nucleo dei fondatori Henri Cartier-Bresson, David Seymour, George Rodger e Robert Capa. I fondatori avevano una comune esperienza professionale, della guerra civile spagnola e della seconda guerra mondiale. In questo clima, Inge Morath inizia la sua attività: l’esperienza diretta del nazionalsocialismo tedesco e del dramma del secondo conflitto mondiale la spingono, nel momento in cui decide di dedicarsi alla fotografia, a ripudiare la dimensione della violenza. Le sue fotografie non rappresentano mai macerie, tragedie, risvolti violenti della nostra società, ma sono fotografie dedicate alla quotidianità, basate su una complicità costruttiva verso il prossimo.
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
INGE MORATH La vita. La fotografia
19 giugno - 1 novembre 2020 (verifica l’effettiva apertura della mostra sul sito di riferimento) Museo Diocesano Carlo Maria Martini, Milano INFO T. +39 02 89420019 info.biglietteria@museodiocesano.it Da martedì a domenica 10.00 - 18.00 Museo Diocesano e mostre Tutti i giorni 18.00 - 22.00 solo mostre Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.mostramorath.it
Inge Morath - Autoscatto, Gerusalemme 1958 © Fotohof archiv/Inge Morath/ Magnum Photos
Tra i suoi soggetti popolari, compaiono i ritratti di importanti personalità del Novecento come Henri Moore, Pablo Picasso, André Malraux, Doris Lessing, Yul Brynner, Marilyn Monroe, Gloria Vanderbilt e Fidel Castro. Che si tratti di persone comuni o personaggi di chiara fama, il suo interesse è sempre rivolto all’essere umano in quanto tale. La fotografia come metodo di indagine della realtà è parte integrante della vita di Inge Morath; per tutta la sua vita mostra una duplice dote per la scrittura e la fotografia, che la rende una figura singolare rispetto ai suoi colleghi. Donna instancabile, si mostra curiosa del mondo e sempre desiderosa di relazionarsi con le persone in modo profondo. Viaggia in continuazione, cercando di comprendere a fondo le tradizioni e conoscere la cultura dei luoghi in cui si reca; studiandone la lingua, arriva, nel tempo, a parlare correntemente sette idiomi. A differenza del suo maestro Henri Cartier-Bresson, il suo “momento fotografico” non è frutto di una caccia, di un inseguimento in disperato affanno, bensì è un momento dove la sua conoscenza si combina con una sua personale sensibilità e tutto diventa epifania. Significativo quanto Inge afferma: “Fotografare è un fenomeno strano. Ti fidi dei tuoi occhi e non puoi fare a l meno di mettere a nudo la tua anima”. s
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
Inge Morath - Un lama a Times Square New York, 1957 © Fotohof archiv/Inge Morath/ Magnum Photos
89
biancoscuro
Il Maestro turco Ara Güler approda a Roma Istanbul negli anni ‘50 di
Flavio Ennante
A
perta poco prima del lockdown, è stata giustamente prorogata a settembre la mostra “Ara Güler” al Museo di Roma in Trastevere. Si ha così la possibilità di vedere la città di Istanbul attraverso i suoi famosi scatti in bianco e nero, oltre ai ritratti dei personaggi famosi. Il progetto espositivo è giunto a Roma dopo essere stato alla Galleria Saatchi a Lon-
90
dra, alla Galleria Polka a Parigi, al Tempio di Tofukuji a Kyoto e alla Alexander Hamilton Custom House a New York. Il Maestro turco (nominato uno dei sette fotografi migliori al mondo dal British Journal of Photography Yearbook e insignito del prestigioso titolo di “Master of Leica” in Germania nel 1962, dopo solo una decina di anni di carriera nella fotografia) ha lasciato in eredità un archivio di oltre
due milioni di fotografie; per questa mostra sono state scelte quelle scattate ad Istanbul, sua città natale, a partire dagli anni ‘50. Ricordiamo che proprio in quel periodo, Ara Güler fu reclutato da Henri Cartier-Bresson per l’Agenzia Magnum (le immagini del suo reportage fotografico “L’arca di Noè” furono distribuite da loro raggiungendo più di 100 pubblicazioni) e divenne corrispondente prima per
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
Time Life nel 1956, e poi per Paris Match e Stern nel 1958. Da non dimenticare il suo reportage fotografico sul Monte Nemrut, facendolo così conoscere al pubblico di tutto il mondo, e quello intitolato “Afrodisia”, fece riscoprire questa antica città, salvandola dall’oblio. La sua carriera fu coronata anche dal conferimento della laurea ad honorem dall’Università Tecnica di Yıldız nel 2004, dall’Università delle Belle Arti “Mimar Sinan” nel 2013, e dall’Università di Boğaziçi nel 2014. Lungo il percorso espositivo si possono ammirare ben 45 viste della sua città in bianco e nero, preziosa testimonianza di un’umanità ormai quasi cancellata dalla memoria, un racconto malinconico e ricco di atmosfera. Successivamente accolgono i visitatori 37 ritratti di personaggi importanti del mondo dell’arte, della letteratura, della scienza e della politica:
da Federico Fellini a Sophia Loren, da Bernardo Bertolucci ad Antonio Tabucchi, da Papa Paolo VI a Winston Churchill. Ha parlato di Ara Güler anche il Presidente della Turchia Recep Tayyip Erdoğan: “Il viaggio artistico di Ara Güler, che mise Istanbul, dove fu nato e cresciuto, al centro della sua vita e della sua arte, racchiude in sé una sintesi della nostra storia recente. Lo ricorderemo sempre con profondo rispetto come una delle più edificanti testimonianze della figura del “vero artista” nel nostro Paese, con il suo linguaggio originale, avvincente e prolifico, libero da l ogni forma di bigottismo.”. s ARA GÜLER
30 gennaio - 20 settembre 2020 (verifica l’effettiva apertura della mostra sul sito) Museo di Roma in Trastevere, Roma INFO T. +39 06 0608 prenotazione ingresso obbligatoria Da martedì a domenica 10.00 - 20.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
A sinistra: Ara Güler - Beyoğlu 1958
www.museodiromaintrastevere.it
Sotto: Ara Güler - Kandilli 1965
Dall’alto verso il basso: Ara Güler - Bernardo Bertolucci Ara Güler - Sophia Loren Ara Güler - Antonio Tabucchi
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
91
biancoscuro
I pionieri del Novecento La fotografia non-oggettiva italiana di Mario
Gambatesa
Giuseppe Cavalli Opera n. 20, anni Cinquanta gelatina bromuro d’argento Collezione Massimo Prelz Oltramonti Londra
L
a GAM di Torino ha inaugurato dal 24 giugno scorso, negli spazi della Wunderkammer, la mostra “Forma/Informe”. L’esposizione, ripercorre la nascita della fotografia non-oggettiva e informale in Italia, attraverso una selezione di 50 stampe in gran parte inedite, di sette grandi fotografi, provenienti
da importanti archivi italiani e da prestigiose collezioni d’arte internazionali. La mostra, curata da Antonella Russo, storica e teorica della fotografia, indaga le sperimentazioni fotografiche italiane dalla metà degli anni trenta alla fine degli anni cinquanta del Novecento. In mostra, troviamo quindi le indagini sul luminismo fotografico di Giuseppe Ca-
BIANCOSCURO 92
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
valli raccontate attraverso le opere “Pallina” (1949) e “Muretto” (1950). La sperimentazione di Luigi Veronesi, pittore, grafico, scenografo e fotografo, nella sua lunga carriera produce immagini di accoppiamenti di positivo-negativo, inversioni tonali, sovraimpressione e immagini solarizzate. Successivamente si arriva al grafismo ottico di Franco Grignani, che riesce a creare un connubio tra fotografia e grafica, formando le dissonanze percettive, le vibrazioni visive, le rotazioni formali e le tensioni visive. Andando avanti troviamo le cosmografie cromatiche di Pasquale De Antonis, che elabora una sua personale e particolare tecnica basata sull’utilizzo di più fonti luminose filtrate da uno schermo cartaceo forato in più punti. Successivamente tro- scatti inediti della serie “Montmartre” del viamo l’incredibile ricerca sul materico di 1954, insieme a “Mykonos” del 1957. ProPiergiorgio Branzi, di cui sono esposti seguendo arriviamo alle “scomposizioni”
In alto: Luigi Veronesi Struttura, 5, 1938 gelatina bromuro d’argento Fototeca Biblioteca Panizzi, dono Liliana De Matteis Piergiorgio Branzi Forio d’Ischia, 1953-2019 stampa getto d’inchiostro Fine Art su carta Hahnemühle Photo Rag® Collezione Piergiorgio Branzi, Roma
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
93
ALBY MILANO
THE FACE ON MARS olio su tela con inserti in gesso 50x70 cm.
“This is the story of one of us… Said the singer Celentano… And this is my story. I ’m Alberto Milano AKA Alby Milano I like sport, walking in the mountains and breathing the fresh alpine air… But my most important passions for me are music and painting. I got my diploma from the Artistic high School and in fact, as you can see recently I have been focusing on oil painting on canvas! Just as a poet chooses the right words for their poem, in my painting I use the brush like a musical instrument and I put my melodies and chords together to give light and shade to my painting.”
FORMA/INFORME
di Paolo Monti uno dei protagonisti più autorevoli della fotografia italiana. Per concludere troviamo la fotografia informale di Nino Migliori, pioniere degli sconfinamenti, autore metamorfico, singolare e inclassificabile. Iniziò il suo lavoro a fine anni quaranta lavorando in una minuscola camera oscura allestita in un angolo della cucina di casa, facendo uso di acidi per lo sviluppo e fissaggio applicati su ritagli di carta. Nel corso della sua vita, ha sperimentato molteplici possibilità espressive, le Ossidazioni, i Pirogrammi (ricavati da registrazioni di piccole bruciature inferte alla pellicola con una punta riscaldata), o ancora gli Idrogrammi che fissano tracce di gocce di acqua o liquidi schiumosi applicati sul lastrino dell’ingranditore; allora l’immagine appare un organismo vivente, una costellazione di cellule sospese come in un liquido amniotico. Aperta al pubblico fino al 27 settembre prossimo, l’esposizione evidenzia in maniera minuziosa, i lavori dei fotografi italiani del dopoguerra, at-
La fase non-oggettiva nella fotografia italiana 1935-1958 24 giugno – 27 settembre 2020
(verifica l’effettiva apertura della mostra sul sito di riferimento) Wunderkammer GAM, Torino INFO T. +39 011 5211788 prenotazioniftm@arteintorino.com Lunedì e venerdì 13.00 - 20.00 Sabato e domenica 10.00 - 19.00 Chiuso martedì mercoledì e giovedi Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.gamtorino.it
traverso una pioneristica sperimentazione, con risvolti interessanti e di grande effetto comunicativo, sovvertendo in modo ben preciso la realtà l che ci circonda. s Franco Grignani Senza titolo [Il teatrino di Daniela], 1949 gelatina bromuro d’argento Collezione Daniela Grignani, Milano
Happy viewing everybody! Alby milano
Alby Alberto Milano Alby MIlano albydance@hotmail.com You tube Alby - Alberto Milano www.pitturiamo.com
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
ROBERTO PINO
Fiore di Maggio - 2019, stucco, smalto e acrilico su tela, 40x50 cm.
Rollercoaster - 2019, stucco, smalto e acrilico su masonite, 40x50 cm.
roby70.art@gmail.com
robys.art
sites.google.com/view/robys-art
ARTE CAROGGI Maschere arcaiche del Carnevale mamoiadino
“A sinistra, il Mamuthone, vestito di pelle di pecora tinta di nero, con il volto coperto da una maschera nera e con il tronco piegato in avanti sotto il peso dei campanacci; e, a destra, l’Issohadore con maschera bianca, corpetto rosso e l’immancabile lazo. Queste maschere fanno la loro prima apparizione il 17 gennaio di ogni anno a Mamoiada (NU), in occasione della Festa di Sant’Antonio abate.” Mamuthone & Issohadore - 2015, acrilico su tela gallery, 80x60 cm.
“I Mamuthones eseguono una danza propiziatoria e piena di mistero intorno al falò, scortati dagli Issohadores che si muovono agilmente, dando movimento alla processione. Il capo Issohadore (a sinistra, in primo piano) impartisce il passo cadenzato a tutti i Mamuthones, disposti su due file parallele, i quali fanno risuonare all’unisono il suono cupo dei pesanti campanacci e sonagli che portano con fatica sulle spalle.” Sagra di Sant’Antonio - 2015, acrilico su tela gallery, 100x70 cm.
W W W.CA R O G G I .C O M
biancoscuro
Fotografie di Stefano Cigada La sua prima mostra in Italia di Ettore Tiretto
A
l Museo di Roma in Trastevere è nuovamente aperta al pubblico la mostra dedicata al lavoro del fotoreporter Stefano Cigada: “Frammenti”. Fino al 20 settembre sarà possibile dunque ammirare i suoi scatti a tema archeologico, notando nelle statue antiche da lui immortalate, segni e significati forse normalmente non colti. Sua caratteristica è proprio quella del soggetto e del tema trattati, che lo porta in queste immagini a mettere in risalto la frattura, il mancante, il danneggiamento, come fossero ferite sulla carne viva. Il risultato è sicuramente di grande effetto, chi ancora non conosce il
lavoro di questo interessantissimo fotografo, ha davvero con questa mostra la possibilità di appassionarsi al suo modo di inquadrare i ritratti e di far palpitare la materia inanimata. Questa è la sua prima mostra in Italia, la curatrice Jill Silverman van Coenegrachts introduce così l’esposizione:“Cigada, come molti altri poeti, scrittori e artisti, ha raggiunto tardi la sua maturità artistica, dopo aver speso una vita intera in altre attività professionali. Eppure, la sua passione per la fotografia ha radici profonde. Questa è la sua prima mostra e offre al pubblico un nucleo coerente di opere il cui soggetto è molto più ampio di quanto inizialmente supposto. Questa nuova serie di ventuno
A sinistra, dall’alto verso il basso: Stefano Cigada - Centrale Montemartini, Roma 16.6.2019; 15.59 stampa fine art su carta d’archivio, 480x330 mm. ©Stefano Cigada Stefano Cigada - Centrale Montemartini, Roma 16.6.2019; 17.11 stampa fine art su carta d’archivio, 480x330 mm. ©Stefano Cigada Stefano Cigada Museo Nazionale Romano, Roma 9.3.2019; 11.07 stampa fine art su carta d’archivio, 480x330 mm. ©Stefano Cigada A destra: Stefano Cigada Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi, Siracusa 1.9.2019; 11.37 stampa fine art su carta d’archivio, 480x330 mm. ©Stefano Cigada
98
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
FRAMMENTI
Fotografie di Stefano Cigada
22 gennaio - 20 settembre 2020 (verifica l’effettiva apertura della mostra sul sito) Museo di Roma in Trastevere, Roma INFO T. +39 06 0608 prenotazione ingresso obbligatoria Da martedì a domenica 10.00 - 20.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.museodiromaintrastevere.it
fotografie in bianco e nero presenta scorci di figure, pezzi di pietra colti con uno sguardo fugace. Ed è proprio quel breve istante, quel battito di ciglia, che noi chiamiamo frammenti.”. Il progetto espositivo racconta la passione di Stefano Cigada per l’archeologia e la sua ricerca artistica fotografica per far “rivivere” le statue antiche, come dichiara lui stesso: “Cercando quello che manca, quello che non si vede, cercando l’infinito nel fram-
mento”. Viaggiando e visitando scova le statue di cui non coglie l’interezza, ma la fragilità, mettendo a fuoco la rottura, le immortala quando vengono colpite da un raggio di sole attraverso una finestra o una porta, le va a trovare in diverse ore del giorno, mese dopo mese, stagione dopo stagione. L’immobilità diviene movimento, la materia fredda del marmo rivive con l’inganno dell’effetto l mimetico. s
Sotto alcune viste della mostra “Frammenti” al Museo di Roma in Trastevere Ph. Alberto Ferrero
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
99
biancoscuro
Piergiorgio Branzi Cinquant’anni di fotografie di Rebecca Maniti
“
Potrà sembrare un’affermazione azzardata ma, a mio giudizio, fotografare è un’operazione compromettente. Compromettente perché quel fondo di bicchiere che conosciamo, e che capta quel lampo di luce che racchiude un frammento di realtà, è rivolto verso l’esterno, ma l’immagine proviene dal nostro intimo più profondo e nascosto: e ci racconta e ci smaschera.
A destra: Mykonos, 1957 © Piergiorgio Branzi Sotto: Cavaliere della Mancia, 1956 © Piergiorgio Branzi
S
arà aperta solo fino al 6 settembre 2020, presso il Castello Visconteo Sforzesco di Novara, la mostra che documenta oltre cinquant’anni di fotografie di Piergiorgio Branzi, uno dei più importanti e riconosciuti interpreti della fotografia. Nato a Firenze nel 1928, intraprende seriamente l’attività di fotografo negli anni cinquanta. Le sue fotografie sono state esposte in numerose mostre dedicate alla
”
Piergiorgio Branzi
fotografia italiana del Novecento (tra queste anche l’importante “ItalianMetamorphosis” al Guggenheim Museum di New York), di cui è considerato uno degli indiscussi maestri. L’esposizione allestita a Novara è titolata “Il giro dell’occhio. Fotografie 1950-2010” ed è organizzata da Contrasto con Fondazione Forma per la Fotografia e Contrasto Galleria, in collaborazione con Fondazione Castello Visconteo-Sforzesco di Novara e
BIANCOSCURO 100
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
Alex Meli
Senza titolo acrilico su tela con applicazione di borchie Firma e numero di archivio sul retro Autentica su foto
con il patrocinio del Comune di Novara. Grazie a questa esposizione abbiamo l’occasione per ripercorrere una stagione importante sia della fotografia che della cultura italiana, in cui le immagini si intrecciano con le riflessioni, i ragionamenti, il modo di vivere. Alessandra Mauro, curatrice del volume Contrasto che accompagna la mostra, racconta così la rassegna: “Il giro dell’occhio in cui ci conduce Piergiorgio Branzi con le sue fotografie, è un turbine d’immagini e memorie, di ricordi, impressioni e scelte meditate. Di osservazioni coerenti in cui lo sguardo è sempre pronto a percorrere il mondo, tracciare e nominare la visione di profili di terre e di pietre. Una serie di vedute e “rivedute” che comunicano la stessa esperienza esistenziale dell’autore, il suo respiro.
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
Quello di un corpo profondamente attento, lieto di continuare a vivere di meraviglia e di osservazione.” Una mostra da l non perdere, indimenticabile. s PIERGIORGIO BRANZI
Il giro dell’occhio. Fotografie 1950-2010
23 giugno – 6 settembre 2020 (verifica l’effettiva apertura della mostra sul sito di riferimento) Castello Visconteo Sforzesco, Novara INFO T. +39 0321.1855421 prenotazioniftm@arteintorino.com Da martedì a domenica 10.00 - 19.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.ilcastellodinovara.it
alexmeli.art Alex Meli
www.newartpromotion.it
S O L D I
W I T S C H
SERNACCHIOLI
C U T R A N O
artshop@biancoscuro.com https://artshop.biancoscuro.it
Art Shop
by biAncoscuro
Viale Indipendenza 26 27100 Pavia
G
O
S
T
C
E
L
L
A
K O T A R
B A S S A N I
artshop@biancoscuro.com https://artshop.biancoscuro.it
Art Shop
by biAncoscuro
Viale Indipendenza 26 27100 Pavia
BIANCOSCURO
biancoscuro
104
BIANCOSCURO RIVISTA dâ&#x20AC;&#x2122;ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
BIANCOSCURO
biancoscuro
T r A t e e r t S T r A t e e Str OSA Around
Vietri di Potenza invasa da Operazione Street Art di
Flavio Ennante
O
SA Around, il festival di arte urbana che porta l’Operazione Street Art e le avanguardie artistiche del settore in giro per il Sud Italia e che, a Vietri di Potenza, ha visto Antonino Perrotta (in arte Attorrep) esibirsi nella realizzazione del primo spettacolare murales per il piccolo borgo lucano. L’opera realizzata da Attorrep è una riflessione del noto street artist calabrese che ritrae una bambina mentre annaffia la sua terra, simbolo del rispetto dell’ambiente, dell’appartenenza alla propria storia ed esempio di purezza e legalità. Un murale monumentale, per dimensioni ed estensione, che si estende su 170 m2 per 17 metri di altezza, regalando una visione anamorfica della realtà: da un determinato punto di vista, stabilito prospetticamente, illude i passanti sulla
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
reale superficie del palazzo, confondendosi e integrandosi con il paesaggio circostante e la con skyline all’orizzonte. Il murale di Attorrep è il primo di quattro interventi urbani previsti tra luglio e maggio 2021 per il progetto “I muri della legalità” ed è stato inaugurato il 19 luglio per la ricorrenza dei 28 anni dalla strage di via D’Amelio, nel quale persero la vita il magistrato italiano Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta. Un percorso che attraverserà date ricorrenti e importanti della storia, affrontando il tema della legalità. Dopo questo primo intervento, ne seguiranno altri tre fino alla data del 23 maggio 2021, altra ricorrenza fondamentale perché rappresenta la giornata nazionale della legalità, data in cui si verificò nel 1992 la strage di Capaci in cui persero la vita Giovanni Falcone, la moglie Francesca Mor-
villo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, a chiusura di un percorso volto a sensibilizzare su principi di legalità e trasparenza, coinvolgendo i cittadini nella vita culturale e sociale della comunità. Esempi nazionali di legalità verranno ad unirsi con le peculiarità di Vietri di Potenza, elementi morfologici, paesaggistici e storici della cittadina. Portando avanti il concetto di muralismo, inteso come percorso di rigenerazione dell’arte pubblica contemporanea e di rivalutazione del territorio, OSA intende aprire un dialogo tra arte e architettura, tra spazio e ambiente, allo scopo di riscoprirne i luoghi, esaltandone la bellezza attraverso l’integrazione della street art nel complesso artistico di l città e borghi del Sud Italia. s
105
Dove trovare BIANCOSCURO Versione digitale in abbonamento o presso: www.biancoscuro.it artshop.biancoscuro.it www.ebsco.com www.issuu.com
BRA40-2020
Versione cartacea in abbonamento o presso: Art Basel Art Basel Miami Beach Art Basel Hong Kong Art Verona Arte Padova Bergamo Arte Fiera Grand Art Milano Arte Genova ART Innsbruck ART Salzburg Art Zurich Montreux Art Art Parma Fair PaviArt Contemporanea Forlì Vernice Art Fair Forlì
A
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR qui sotto per collegarti alla pagina web attivare on-line e risparmiare ulteriormente.
Perché abbonarsi e come farlo Gli abbonati “BIANCOSCURO” condividono una visione intelligente e costruttiva dell’arte moderna e contemporanea e sono attenti al patrimonio culturale. Abbonandoti riceverai a casa la rivista d’arte Biancoscuro, riceverai inoltre la tessera “BIANCOSCURO” che ti permetterà di accedere a sconti e facilitazioni nella realizzazione di materiale pubblicitario sia cartaceo che web. “BIANCOSCURO” è un’associazione culturale nata nel 2013. I suoi progetti di promozione artistica comprendono il concorso BIANCOSCURO Art Contest (artcontest.biancoscuro.it) che mette in palio ogni anno la copertina, mostre personali, collettive e monografie in formato e-Book con possibilità di stampa. “BIANCOSCURO” è distribuita in Italia e all’estero in importanti manifestazioni artistiche e fiere internazionali, inoltre è diffusa tramite EBSCO, leader mondiale per la fornitura di riviste ad Accademie, Università, Musei, librerie e biblioteche. Naturalmente è consultabile anche sul nostro portale ufficiale (www.biancoscuro.it) e sulla nostra pagina Facebook.
Prossimamente Marc Chagall. “Anche la mia Russia mi amerà” Van Gogh. I colori della vita Frida Kahlo. Il caos dentro Monet e gli Impressionisti Special BIANCOSCURO Art Contest 2020 Berlin Art Week Anteprime Montreux Art Art Zurich Arte Padova
biancoscuro r i v i s tA d ’ A r t e o o o o Abbonamento (Italia per 1 anno) 6 numeri........................................ 55€ 60€ Abbonamento (Italia per 2 anni) 12 numeri..................................105€ 120€ Abbonamento (Europa per 1 anno) 6 numeri.............................................120€ Abbonamento (Europa per 2 anni) 12 numeri...........................................240€
Ritaglia questo coupon e invialo a: BIANCOSCURO Viale Indipendenza 26 27100 Pavia oppure per e-mail a: info@biancoscuro.it Con l’abbonamento è prevista anche la tessera associativa BIANCOSCURO
Verserò la cifra con versamento su c/c postale n.1017328376 intestato a Biancoscuro oppure bonifico IBAN IT24M0760111300001017328376 intestato a Biancoscuro. L’abbonamento sarà attivato dopo la ricezione della ricevuta. Cognome___________________________ Nome______________________________ Indirizzo________________________________________________________________ CAP______________ Città____________________________________ Prov._________ Nazione________________ e-Mail___________________________________________ P.IVA o Cod. Fiscale ______________________________________________________
biancoscuro r i v i s tA d ’ A r t e L’editore garantisce la riservatezza dei dati da te comunicati e la possibilità di richiedere gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo a Biancoscuro - Responsabile dei dati - Viale Indipendenza 26, 27100 Pavia. I tuoi dati potranno essere utilizzati per inviarti informazioni artistiche, inviti a mostre e manifestazioni artistiche. Se non desideri ricevere altro materiale spunta il quadratino (L.196/03) o
Art Vancouver International Art Fair September 24-27, 2020 Vancouver Convention Centre, Vancouver, Canada Art Vancouver is the largest international art fair in Western Canada, connecting 100 galleries and artists from Canada and around the world with over 10,000 attendees. Get your tickets at: ARTVANCOUVER.NET
Sponsored by
biAncoscuro over the COVER agosto/settembre
2020 - Bimestrale dâ&#x20AC;&#x2122;Arte, Cultura e Informazione
Francesco De Molfetta Tra me e Mac