Biancoscuro Art Magazine #4

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biancoscuro r i v i s tA d ’ A r t e Numero 4 - 2014 - Arte, Cultura e Informazione - Biancoscuro Editore

In questo numero Gustav Klimt

Al centro nevralgico dello Jugendstil

Henri Matisse

La forza della linea, l’emozione del colore

Piero Manzoni

Milano ricorda il giovane Artista

Gianni Berengo Gardin Storie di un fotografo

Fuorisalone 2014

Design, Arte e Cultura nelle vie di Milano

Giorgio Gost

L’artista che vuole fermare il tempo


la fiera internazionale d’arte contemporanea international fair for contemporary art

20-23 feb 2015 19ª edizione | 19th edition fiera internazionale d’arte contemporanea 70 gallerie da 10 paesi · 700 artisti international fine art 20/21 century 70 galleries from 10 nations · 700 artists member of ...

padiglione | fair hall d + e · Innsbruck online tickets · www.art-innsbruck.at


biancoscuro r i v i s tA d ’ A r t e Arte, Cultura e Informazione

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L’Editoriale di Vincenzo Chetta Henri Matisse La forza della linea, l’emozione del colore Gustav Klimt Al centro dello Judendstil Piero Manzoni Milano ricorda il giovane Artista Maxtin & Mercedes-Benz Arte e Car Design ART Monaco 2014 Photo reportage della fiera Angolo Poetico Le poesie di... Patrimonio dell’Umanità Sintra, palazzi reali, foreste e resti archeologici Art Fair Fiere, manifestazioni ed esposizioni internazionali

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Storie di un fotografo Gianni Berengo Gardin Mirko Roncelli Precisione e arte Missi Queen Il racconto dell’emozione Speciale: PaviArt 2014 La seconda edizione Il grande nudo nell’Arte Il mondo nasce nudo da lui nasce l’arte Patrick Moya, l’eclettico L’ennesima opera è una Porsche! Daniela Patrascanu I vortici dell’emozione Walter Ricci Alla ricerca del sentimento Angolo Narrativo Il racconto di...

in copertina:

“Farfalle su tela” serie STOP THE TIME! di Giorgio Gost.

“Stop The Time!” di Giorgio Gost, inizia nell’anno 2011 con il devastante terremoto del Giappone ed è un modo per salvare le cose che ci stanno intorno e che usiamo ogni giorno, per i prossimi millenni. È inoltre un’occasione per ricordare alle persone di cominciare dall’arte un percorso che possa “rallentare” un po’ l’arte, i mercati borsistici con la finanza in generale, e tutte le azioni intorno a noi... il servizio a pag. 22

Arte&Artisti Annunci gratuiti

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biancoscuro r i v i s tA d ’ A r t e Arte, Cultura e Informazione

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Artour-o il Must, Arte e Design come alfabeto Ignazio Fresu, protagonista con “Quel che resta”

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Marzo 2014: MiArt

Il design dal dopoguerra ad oggi Fuori Salone 2014 Design, Arte e Cultura nelle vie di Milano

Cologne Paper Art Ex fabbrica di gomme si converte all’Arte

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Trofeo La Vela d’Oro 2014 a Cesenatico

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Nel mondo di Alice, Arte e Sugar Art a Torino

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Maryna Sakalouskaya Linee sensuali e tratti leggeri

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Valentina Vendrame La tecnica più importante è la passione

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Francesco Donandei e le sue evoluzioni

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Maristella Angeli / Silvia Bindi

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MonoMax / Kev Stifler

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Le visioni delle bellezze femminili di Roberta Barbieri

EDITOR IN CHIEF Vincenzo Chetta

EDITORSHIP & GRAPHIC Liberementi viale Indipendenza, 26 27100 - Pavia www.liberementi.it

Step Art Fair 2014: la 5ª edizione

Biennale Gondola dell’Arte a Venezia Il prestigioso premio firmato ArtExpò

ARTS, CULTURE AND INFORMATION

PUBLISHING MANAGER Mariarosaria Belgiovine

Mille sfumature di colori. Vernice Art Fair

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BIANCOSCURO Art Magazine

PUBLISHER Biancoscuro viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.biancoscuro.it CONTRIBUTORS Oxana Albot, Mariarosaria Belgiovine, Aras C., Flora Castaldi, Vincenzo Chetta, Maria Francesca Consiglio, Daniela Malabaila, Salvatore Mainardi, Rebecca Maniti, Valentina Musella, Sara Paradisi, Federica Pasini, Claudio Raccagni.

Un linguaggio, una tecnica, uno stile: Flora Rita Vitaloni Arte libera e pura con un grande messaggio

PHOTOGRAPHERS Aldo Ardetti, Nuno Bragança da Cunha, Antonio C., Vincenzo Chetta, Sara Fuoco, Andrea Di Giacinto, Liberementi, Maca Foto, Lino Monopoli, Martin Putz, Voodoo Lady.

Carla Battaglia / Nurelhoda Stefania Ferrari Easy Pop / Mario Sepe

PRINTING Pixartprinting Srl Via 1° Maggio, 8 30020 Quarto d’Altino (VE)

Ananas / Nuria Serrano

The publisher is available for persons entitled for any iconographic sources. In addition to the signed articles, texts published on Biancoscuro Art Magazine are taken from the mentioned sources or

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text available under the creative commons l license. s

Manuscripts, photos or other materials even if unpublished are not given back. © biancoscuro 2014. Reserved artistic and literary copyright. Reproduction in whole or parts is forbidden save with the written permission of the publisher. The publisher would like to thank “liberementi” and “ArtExpo Promotion” for courtesy and availability.

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BIANCOSCURO Rivista d’Arte NUMERO 4 ARTE, CULTURA E INFORMAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE Vincenzo Chetta DIRETTORE EDITORIALE Mariarosaria Belgiovine REDAZIONE & GRAFICA Liberementi viale Indipendenza, 26 27100 - Pavia www.liberementi.it EDITORE Biancoscuro viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.biancoscuro.it COLLABORATORI Oxana Albot, Mariarosaria Belgiovine, Aras C., Flora Castaldi, Vincenzo Chetta, Maria Francesca Consiglio, Daniela Malabaila, Salvatore Mainardi, Rebecca Maniti, Valentina Musella, Sara Paradisi, Federica Pasini, Claudio Raccagni. FOTOGRAFI Aldo Ardetti, Nuno Bragança da Cunha, Antonio C., Vincenzo Chetta, Sara Fuoco, Andrea Di Giacinto, Liberementi, Maca Foto, Lino Monopoli, Martin Putz, Voodoo Lady. STAMPA Pixartprinting Srl Via 1° Maggio, 8 30020 Quarto d’Altino (VE) L’Editore è a disposizione degli aventi diritto per eventuali fonti iconografiche non individuate. Oltre agli articoli firmati, i testi pubblicati su Biancoscuro Rivista d’Arte sono tratti dalle fonti citate oppure da testi disponibili l secondo le licenze creative commons. s Manoscritti, foto o altri materiali inviati alla redazione anche se non utilizzati non verranno restituiti. © biancoscuro 2014. Tutti i diritti di produzione in qualsiasi forma, compresa la messa in rete, che non siano espressamente per fini personali o di studio sono riservati. Per qualsiasi utilizzo che non sia individuale è necessaria l’autorizzazione scritta dell’Associazione Culturale Biancoscuro. L’editore ringrazia “liberementi” e “ArtExpò Promotion” per la disponibilità e le opportunità offerte.


16 th contemporary art Fair 17 – 19 october 2014 Vernissage: 16 october Kongresshaus zurich, switzerland

IONE INFOR MA ZIONE / PA RTECIPAZ info@art-zu rich.com tion ww w. art-zu rich.com /applica

www.art-zurich.com/it | twitter.com/artFairzurich | youtube.com/artzurich


LU XU RY C A R R E N TA L

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Via Balestra, 39 6900 Lugano - SWITZERLAND Tel. +41 335 333 533 info@kingrent.com www.kingrent.com


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l’Editoriale di Vincenzo Chetta

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alento, passione e riconoscimenti troppo spesso non vanno di pari passo fra loro, con grande delusione da parte di chi si meriterebbe davvero il successo e si vede scavalcare dalle banalità. In ogni campo della vita, ogni giorno, possono accadere situazioni del genere, ma negli ambiti artistici capita più spesso di quanto si possa immaginare. Troppo volte discorrendo con gli artisti la conversazione volge su quanto poco originale e talentuoso sia questo o quel vincitore di un ambito premio o, più semplicemente, come mai quel famoso critico d’arte ne parla tanto, e ci si interroga in maniera tecnica su quali caratteristiche possano suscitare un interesse così forte. Che sia per il carisma, per il fascino o per altro? Le illazioni si sprecano, e spesso mi trovo a non saper cosa pensare quando si intavolano determinati discorsi: che siano vittime o carnefici? Continuiamo a seguire la nostra linea e a sostenere solo gente seria e meritevole, per tutti gli altri il tempo è un buon risolutore, dunque chi di voi si sente messo in un angolo nonostante le concrete doti artistiche, chi si vede sorpassare da chi ha venduto l’anima, chi deluso pensa addirittura di non seguire più i propri sogni, non si perda d’animo: l’impostore presto o tardi verrà smascherato! Voi che siete artisti autentici e genuini, che lavorate sodo da anni per affinare la vostra tecnica, che appassionati dipingete o scolpite anche in piena notte in preda all’ispirazione, non smettete mai di andare avanti, tutti i nodi verranno al pettine!

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June 19–22, 2014 www.artbasel.com/en/Basel

PRESS RELEASE BASEL | FEBRUARY | 6 | 2014

Premier line-up of galleries at

Art Basel today announced d place June 19 to June 22, 201 present works ranging from t most contemporary artists of will present a geographically year Statements, Art Basel's s alongside the Galleries secto placement within the show.

With Statements being located December 4–7, 2014 renowned Basel architects Herz www.artbasel.com/en/Miami-Beach

for the Magazines sector and th

While galleries from Europe will exhibitors and artists from acros PRESSselection RELEASE strong of exhibitors wi MIAMI BEACH | DECEMBER The participating galleries have| Chile, Colombia, Denmark, Fran Japan, Lebanon, China, Mexico Art Basel in Miami Beach succ Singapore, Slovenia, South Afri extensive programming aroun United Kingdom and the United artbasel.com/basel/galleries. The 2013 edition of Art Basel Sunday, 8, 2013 Galleries,December the main sector of–thd and visitors. With an expande quality of painting, sculpture, dr talks, performances film s works. A strong list of and returning matched by the show's progra Fine Art (New York), while a nu observers the strongest-ev time, havingaspreviously shown i leading (Rio international galleries Carioca de Janeiro), Galer positioning as the leading art Leighton (Berlin), Proyectos Mo sector at Art Basel’s show in March 15–17, 2015 York) and GallerySKE (BangaloM from both new and long-time www.artbasel.com/en/Hong-Kong

The Feature sector presents ga Art Basel in Miami Beach, whos historical and contemporary wo over the five show days, a seven countries, out of which 15 galler institution groups from across th include aRELEASE presentation by KOW PRESS Americas, Europe, Asia and em some of which never been | JANUARY | 23 HONG KONG have appropriation of minimalism. Ta Participating galleries spoke hig Memory’ series (2012) by Shinr artists, providing a window into


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C ATA LO G H I s to r i c o i c o n o g r a f i c o c u lt u r a l e MONOGRAFIE LIBRI d’ARTE a c a r at t e r e c r i t i c oa cura did diat t i c o francesco chetta

Edizione aggiornata Settembre 2011

EDIzIONI pER L’ARTE

Via Vittorio Emanuele, 32 26841 Casalpusterlengo (LO) Arte e Collezionismo 2011 PAg. 3 340.5820407 - francesco.chetta@yahoo.it www.artecollezionismo.it - P.IVA 06494940965

a cura di

francesco chetta

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Al centro nevralgico dello Jugendstil L’Arte di Gustav Klimt torna a Milano

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l mito di Gustav Klimt può essere considerato un racconto sacro che dà la risposta agli interrogativi degli uomini e proietta la coscienza collettiva verso una spiegazione di come l’arte moderna internazionale, attraverso la Secessione Viennese, assurse ad una completa dissoluzione dai modelli accademici. La più ricca fonte di questa rivoluzio-

ne è la rivoluzione interiore di un uomo geniale, di estro infinitamente creativo, di grandi capacità tecniche ed artistiche e senza schemi prestabiliti, attento al reale per sottrarne l’irreale e per comunicarlo misticamente. Nel suo stile, che partiva da un eclettismo storicistico, subentrò una metamorfosi, dovuta al clima simbolista del periodo, dirigendosi verso una retorica spaziale bidi-

mensionale, con l’accentuazione del linearismo e delle campiture vivacemente decorate, mantenendo sempre una straordinaria capacità di esecuzione e di precisa definizione del disegno. L’opera d’arte totale vibra nella policromia sonora di una magica sinfonia, un campo che il ventesimo secolo, in futuro, così spesso cercherà di definire. Un viaggio mitologico curato da Alfred Weidin-

Lettera di Gustav Klimt a Emilie Flšge, 1895, inchiostro di china nero su carta, 3 fogli di carta da lettera (piegati) 17,6x22,6 cm. e 17,6x11,2 cm. Busta 9,2x12 cm, timbro postale Praga 18.11.95, Vienna 19.11.95 Collezione privata © Alfred Weidinger

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Gustav Klimt, Ritratto femminile,1898 circa, olio su tela, 38x34 cm. Vienna, Belvedere Š Belvedere, Vienna

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ger, affermato studioso di Klimt e vice-direttore del Museo Belvedere di Vienna che ha collaborato per la realizzazione di questa mostra, in collaborazione con Eva di Stefano, anch’essa studiosa klimtiana, al Palazzo Reale di Milano dal 12 marzo fino al 13 luglio, grazie a Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale, 24 ORE Cultura e Arthemisia Group. La mostra si propone di scoprire i rapporti personali dell’artista con famigliari e amici, esplorando l’inizio della sua carriera a Vienna e la curiosità verso le sue altre passioni artistiche come il teatro e la musica. Opere come “Il girasole“, “Salomè“, “Adamo ed Eva“ ed “Acqua in Movimento“ traducono uno spirito fantasioso capace di evocare un decorativi-

La verità viene resa in maniera artistica e l’arte diventa quasi una religione, un mito soffuso che porta con sé un vago senso di religiosità. Tradurre ciò che si sente e si sperimenta nell’intimo della sensibilità umana si realizza sinfonicamente: nella Nona sinfonia di Beethoven constatiamo come ciò che vive intimamente nell’anima si riversi all’esterno e divenga in ultimo parola, riunendo così ciò che è diviso solo nell’arte, ma che nell’uomo è un tutto unico. Erotismo, paesaggi, ritratti di familiari : tutto in maniera caleidoscopica rinasce attraverso un mito al Palazzo Reale. Klimt ribadisce non solo la rottura dei confini con il passato, ma anche le varie possibilità espressive. Oxana Albot

“Un prezioso lavoro di ricerca delle radici di Klimt, che ci permette di cogliere le questioni fondamentali della sua arte e che offre l’occasione di conoscere la multiformità del suo talento e dei suoi interventi artistici” Domenico Pirai smo assoluto, che rivela una padronanza del linguaggio, un nuovo modo di approcciare la realtà e che esplica in termini di creazione una sonorità a mille colori e forme. Nella storia della sua evoluzione, il mito di Klimt possiede una certa mistica, un certo enigma che solo un artista può accostare, artista per cui colore, luce e suono sono lo spirito del mondo.

Gustav Klimt, Salom, 1909 olio su tela, 178x46 cm. Venezia, Ca’ Pesaro Galleria Internazionale d’Arte Moderna ©2014 Foto Scala, Firenze

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KLIMT Alle origini di un mito Palazzo Reale, Milano 12 marzo – 13 luglio 2014 Orari: LUN 14.30 – 19.30 MAR, MER, VEN, DOM 9.30 – 19.30 GIO, SAB 9.30 – 22.30 Per prenotazioni e informazioni: +39 02 54917 www.klimtmilano.it


artroom21 è uno spazio espositivo disponibile per mostre collettive, mostre personali oppure affitto temporaneo a gallerie che vogliono avere la possibilità di presentarsi nel capoluogo del Tirolo. artroom21 è un progetto in collaborazione con ART Innsbruck. Approfitta dell’enorme potenziale di artroom21 grazie alla collaborazione con l’importante fiera internazionale offre numerosi contatti con gallerie, artisti, appassionati d’arte e collezionisti. La superficie espositiva è di 45m² con 14,5 metri di spazio per appendere le opere tramite sistema di aggancio boesner. Contattaci subito!

art room 21 - Gutenbergstraße 3, 6020 Innsbruck (A) tel. +43.512.567101 e-mail: artroom21@art-innsbruck.at web: www.artroom21.at Per richiesta informazioni e contatti in italiano: biancoscuro tel 0382.1902778 e-mail: info@biancoscuro.it

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La forza della linea, l’emozione del colore Henri Matisse in mostra a Palazzo dei Diamanti

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l tema della figura è la chiave per l’occasione interpretativa dell’importantissima mostra su Henri Matisse curata da Isabelle Monod-Fontaine, già direttrice del centro Pompidou, nonché studiosa del grande maestro, presso il Palazzo dei Diamanti di Ferrara in Corso Ercole I d’Este.

“Quel che più mi interessa non è né la natura morta, né il paesaggio, ma la figura. La figura mi permette ben più degli altri temi di esprimere il sentimento, diciamo religioso, che ho della vita” Henri Matisse, 1908 La Fondazione Ferrara Arte intende, con successo, mettere in risalto le doti di alchimista del colore, ma anche il talento grafico e scultoreo di Henri Matisse. Nelle ampie sale di Palazzo dei Diamanti il fruitore verrà coinvolto nel clima della Parigi del primo ‘900, dove ammalianti figure seducono in una continua evoluzione di mistici colori che ritraggono personaggi pulsanti, attorniati da arabeschi decorativi, peculiari al genio matissiano. All’ingresso delle ampie sale troviamo il magnetico “Autoritratto” (1900), che rivela la comprensione dell’arte tribale africana, la sua purezza e semplificazione dei tratti. Il percorso continua con l’esaltazione coloristica che evidenzia la comprensione, ed evoluzione dai grandi quattro Maestri evoluzionisti della fine del XIX secolo, Cezanné, Seurat, van Gogh e Paul Signac. La mostra ci metterà anche di fronte alle opere ispirate

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dalla sua adorata modella, in cui Matisse cerca di metterne a nudo l’essenza. Una svolta radicale che colpirà il visitatore sarà la visione delle opere del dopoguerra che riflettono l’incantesimo della Costa Azzurra e la riscoperta delle voluttuose opere di in gres di Renoir. A chiudere l’esposizione troviamo i magnifici disegni realizzati per l’incarico ottenuto dalla Barnes Foundation negli Stati Uniti, le illustrazioni del libro del poeta francese Mallarmé, le evoluzioni dei suoi Acrobati ed, infine, il libro di Jazz. Una mostra inebriante e totalmente frizzante, dove il visitatore verrà indirizzato all’estasi visionariamente coloristica alla quale Henri Matisse era intenzionato a portare i suoi estimatori. Matisse, come i suoi predecessori, attinse dall’arte tribale in modo profondo e strutturale; cercò di contestare le convenzioni europee che sentiva come repressive e immaginò il mondo esotico dove “stile” ed “io” potevano essere rimodellati. Il suo primitivismo era un insieme di fantasie sul ritorno all’origine e sulla liberazione degli istinti, come se “più lontano dall’Europa” equivalesse a “più indietro nella civiltà”, condividendo l’ideologia razzista dell’evoluzione culturale che all’epoca era ancora diffusa. Così nelle opere pittoriche di Matisse e nei suoi scritti il primitivo diventa il puro e l’europeo il corrotto. La sua principale tela primitiviA destra Henri Matisse Il cappello giallo, 1929 Olio su tela, 64x45 cm. New York, Pierre and Tana Matisse Foundation Collection © foto Christopher Burke, NY © Succession H. Matisse, by SIAE 2013


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sta, “Nudo blu: ricordo di Biskra” (1907), e il suo corrispettivo scultoreo, “Nudo sdraiato I” (1907), sono una revisione radicale del nudo accademico. L’uscita della pubblicazione “Da Eugène Delacroix al Neoimpressionismo” di Signac, fu per Matisse un elemen-

pennellata divisionista, mantenendo però, l’uso del colore puro e l’organizzazione della superficie pittorica attraverso i contrasti dei complementari. Poco dopo il Salon fauve, Matisse, si imbatte in un assioma: “Un centimetro quadrato di blu non è altrettanto

“What interests me most is neither still life nor landscape but the human figure. It is through it that I best succeed in expressing the nearly religious feeling that I have towards life” Henri Matisse to cardine per la sua evoluzione pittorica: l’idea che l’occhio umano può compiere qualcosa come l’inverso della scomposizione prismatica della luce lo attrasse a tal punto da catapultarlo nello stile Divisionista. Matisse capì che l’unico modo per affermare questa autonomia degli elementi di base della pittura era prima di tutto quello di isolarli e ricombinarli, poi, in una nuova sintesi. Arrivò il Fauvismo e per Matisse fu solo l’inizio, portò a termine la sintesi delle quattro vie Post-Impressioniste che lo avevano incantato e preparò il terreno per il suo sistema, la cui prima manifestazione pittorica pienamente matura fu l’opera “La gioia di vivere”. Nel 1905 esplose lo scandalo fauve e il nostro artista spedì “La gioia di vivere” al Salon d’Automne; Laurence Gowing notò: “Il Fauvismo, tra le rivoluzioni del XX secolo fu quella meglio preparata”, ed anche quella più breve, infatti continuò solo una stagione e Matisse ne fu leader (tra il 1905 e il 1906); perse a poco a poco la

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blu di un metro quadrato di blu”. Attraverso quest’equazione “qualità=quantità” ogni singolo colore può essere modulato da un puro cambio di proporzioni, ogni divisione di superficie è in sé un procedimento coloristico. Rifiutato dal Salon d’Automne del 1910, giocò la carta del “tutto o niente”, piuttosto che adattare il suo stile alla critica contemporanea, portò all’estremo le sue caratteristiche coloristiche; da quel momento perseverò in colore e grandezza: l’impatto cromatico delle sue opere non ebbero uguali fino alle grandi tele di Mark Rothko e di Barnett Newmann. Federica Pasini

English info

The Palazzo dei Diamanti is a venue belonging to the city of Ferrara where exhibitions of international importance are held, thereby contributing to the city’s reputation as a centre of art and culture. These exhibitions are organized jointly by Fondazione Ferrara Arte, Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara and the Settore Attività Culturali of the Comune di Ferrara. MatissÈs creative genius changed the course of Twentieth century art; his distinctive ideas left their mark on all artistic genres. Of all subjects, the one that attracted him the most was the figure, especially the female, which he tirelessly represented in all media throughout his entire career. This theme, so central to his work, has inspired the exhibition at the Palazzo dei Diamanti in Ferrara dedicated to this modern art giant. Over one hundred paintings, sculptures and works on paper will describe the creative journey through which Matisse explored ways of representing his emotional response to his models. His works resonate with the joy he had in creating them, as is evident from the radiant MATISSE, LA FIGURA

pure colours and the lively dancing figures of his early works. This enthusiasm still shines through the works of his last phase, where the objects and settings seem to reverberate with an energy that emanates from the figures. But above all, MatissÈs imagination is nourished by the presence of the model in his studio. At times he captures the mystery of the face, which comes alive in irresistibly charming portraits, at others, his fascination is directed to the reflections of light on the figure and the exotic furnishings that surround it, creating images that are a hymn to beauty and art. Like Picasso, Matisse is inspired by the oldest of artistic themes, that of the figure, and he subverts traditional representation: with simple coloured shapes he composed symphonies of almost abstract forms that expand into an infinite space. These creations embody the essence of MatissÈs art, where a few deft lines are able to touch the deepest chords of the human soul and instil a feeling of perfect harmony. For this, Matisse was tremendously influential over the artists of his time and for generations to come. Opening hours

Ferrara, Palazzo dei Diamanti

Daily: 9:00 AM - 7:00 PM

February 22 – June 15, 2014

Information and Bookings

Exhibition curated by Isabelle

tel. +39.0532.244949

Monod-Fontaine, organized by

diamanti@comune.fe.it

Fondazione Ferrara Arte

www.palazzodiamanti.it


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Ninfa nella foresta, vegetazione, 1935-42/43 Olio su tela, 245,5x195,5 cm. Parigi, Musée d’Orsay. Dono di Madame Jean Matisse, 1978. In deposito al Musée Matisse, Nizza. © foto Ville de Nice – Service photographique © Succession H. Matisse, by SIAE 2013

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“Piero Manzoni 1933 - 1963” Milano ricorda il giovane Artista

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ilano, da sempre capitale dell’eccesso e dell’arte globale, dedica al complesso Artista la mostra più importante dalla sua scomparsa, avvenuta nel febbraio 1963 proprio a Milano, quando non era ancora trentenne. Piero Manzoni nasce infatti a Soncino nel luglio 1933 da una famiglia di larghe vedute, fre-

quentatrice degli ambienti artistici milanesi e dell’artista Lucio Fontana, fondatore dello “spazialismo”. Questo permette all’artista di crescere già con un’immagine artistica del mondo, sottolineata poi da una sua personale veduta, anche esasperata, o comunque non comune. Nel 1958 Manzoni esporrà alla Galleria Pater di Bergamo proprio con Fontana e da quest’ultimo assorbirà forse il trasmettere

Ho sempre considerato la pittura una questione di impegno morale più che un fatto plastico, ma ora che in nome dell’avanguardia tutti si sono messi a fare quadri bianchi la cosa sta diventando altamente immorale e dovrò essere ancora più rigido per evitare la confusione e gli equivoci Piero Manzoni

l’arte non attraverso l’immagine fittizia creata dal colore, ma attraverso la materia pura, modificandola, circoscrivendola, nascondendola, come nelle sue più famose e discusse opere: “Fiato d’artista”, “Merda d’artista”, “Linee”. Piero Manzoni: incomprensibile, odiato, discusso... comunque ricercato. La mostra ripercorre infatti la carriera dell’artista con ben oltre 130 dipinti, dalle prime opere fino alla concezione delle “tavole di accertamento” e gli “Achromes”: tele o altre superfici ricoperte di gesso grezzo, caolino, su quadrati di tessuto, feltro, fibra di cotone, peluche o altri materiali. Non solo opere però, ma anche documenti, manifesti, fotografie ed un raro film con documenti inediti dell’artista, prodotto durante alcune sue performance memorabili, quali le uova firmate e date da mangiare al pubblico o le persone firmate come opere d’arte. La firma su soggetti umani è infatti un’altra forma di trasgressione dell’artista, che affianca alle stesse le “sculture viventi”, cioè l’artista pone al suolo una struttura in legno che simula il classico piedistallo da statua, con tanto di targhetta in ottone recante la dicitura: “Piero Manzoni, Scultura vivente” e ogni persona che

Dal ’60 vendo le impronte dei miei pollici, destro e sinistro. Piero Manzoni Piero Manzoni durante le riprese del cortometraggio “Uova” presso lo studio del filmgiornale S.E.D.I., Milano 1960 Fotografie di Giuseppe Bellone (filmato di Gianpaolo Macentelli)

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Corpo d’aria n. 06, 1959-1960 scatola in legno, contenente palloncino in gomma, tubo per gonfiare e piedistallo, 12,4x42,7x4,8 cm. Milano, Fondazione Piero Manzoni in collaborazione con Gagosian Gallery

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si posizioni sul piedistallo, sarà considerata “scultura vivente” fin quando resterà sullo stesso. Manzoni litiga col pubblico, perché parte delle sue opere sono schiaffi morali che devono essere compresi, capiti, discussi, comunque analizzati per capire l’artista stesso o l’arte contemporanea intera. Promossa e prodotta dal Comune di Milano - Cultura, Palazzo Reale e Skira editore, la mostra è curata da Flaminio Gualdoni e Rosalia Pasqualino di Marineo in collaborazione con la Fondazione Piero Manzoni ed è realizzata nell’ambito del progetto “Primavera di Milano”. Claudio Raccagni

Merda d’Artista n. 53, (1961) scatoletta di latta, carta stampata h 4,8 cm; d 6 cm. Milano, Courtesy Fondazione Piero Manzoni

www.mostramanzonimilano.it English info

Piero Manzoni 1933-1963 Just over fifty years have passed since Piero Manzoni’s untimely death and his oeuvre is becoming increasingly recognized as one of the pivotal avant-garde experiments of the 20th century. This exhibition, mounted in association with the Fondazione Piero Manzoni, reconstructs his short yet intense life through seminal works that document all the stages of his career. Manzoni experienced the Milan of the artistic and, more in general, cultural avant-gardes during the extraordinary 1950s, and he was the first truly international bridge between Düsseldorf, Rotterdam, Copenhagen and Brussels. The Manzoni of the Achrome (Achromes), the Linee (Lines), the Socle du monde (Base of the World) and Merda d’artista (Artist’s Shit), who profoundly changed the very idea of avant-garde art is one of the city’s great cultural assets. Milan pays this tribute to him with all due respect.

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The Artist “My first ‘achromes’ date from 1957: canvas soaked in kaolin and glue; from 1959 onwards the raster of the ‘achromes’ consisted in machine sewing. In 1960 I executed some in cotton wool, expanded polystyrene, I experimented with phosphorescent materials and others soaked in cobalt chloride which change colour according to the weather. In 1961 I continued making others in straw and plastic, and a series of white pictures with cotton wool balls and then hairy ones like clouds in natural or artificial fibres. I also executed a sculpture in rabbit fur. In 1959 I made a series of 45 ‘bodies of air’ (air sculptures), maximum diameter 80 cm (height with base 120 cm); if the buyer wishes, in addition to the rubber balloon and the base (in their special box), he may also purchase my breath, to keep it in the balloon. I have sold my right and left thumb prints since 1960.

In 1959 I thought of exhibiting living people (I wanted to preserve dead people in blocks of transparent plastic): in 1961 I began to sign people with the purpose of exhibiting them. I give these artworks a certificate of authenticity. In January 1961 I made my first ‘magic basÈ: whoever or whatever stands on it becomes a work of art and remains so for as long as they stay there. I made a second one in Copenhagen. A third large iron base in a park in Herning (Denmark, 1962) holds up the earth: it is the ‘base of the world’. In the month of May 1961 I produced 90 cans of ‘artist’s shit’ (30 g each), no artificial preservatives (made in Italy). In an earlier project I wanted to produce phials of ‘artist’s blood’. From 1958 to 1960 I made a series of ‘tables of assessment’, 8 of which have been published as lithographs and placed in folders (maps, alphabets, fingerprints...). Piero Manzoni”


LA LOCANDA di

JOLE

Viale Innocenzo XI - 75/B - COMO Tel. 031.4492938

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biancoscuro

Giorgio Gost: Stop The Time! L’artista che vuole fermare il tempo

G

iorgio Gost, stimato ed affermato artista parmense, inizia la sua carriera dedicandosi alla pittura metafisica e studiando le caratteristiche concrete e filosofiche del colore. Ma questo non bastava a Giorgio per sentirsi soddisfatto, e pur continuando la sua ricerca artistica iniziale, affronta nuove esperienze attraverso opere con soggetti geometrici. Dal 2008 un nuovo studio che prende il nome di “Percorsi alla ricerca del colore”, in cui si ripropone utilizzando colori non solo abbinati, ma anche miscelati fra loro. Poco dopo la sua incessante indagine creativa lo porta

ad un nuovo filone: “Percorsi nella Old Economy”. Di questa sua nuova collezione possiamo ammirare le tele sapientemente dipinte, impreziosite dall’applicazione di documenti d’epoca originali, “salvati” dal venir distrutti e dimenticati da chi ormai non volge più lo sguardo al passato ed al duro lavoro manuale ed imprenditoriale che ha creato l’economia italiana. Bolle d’accompagnamento e documenti fiscali vetrificati, la carta resa trasparente per lasciar affiorare il colore della tela sottostante, ma con ancora netti i segni, i numeri e le parole usate nel redarle. Nel 2011 imprime nel mondo dell’arte forti segni: fonda e dif-

AFTER: la nuova serie ispirata agli artisti che hanno lasciato la loro impronta nella storia dell’arte contemporanea. La collezione “After” è stata presentata in anteprima nello spazio espositivo Biancoscuro di Pavia. “After Manzoni” rappresenta il famoso “Uovo” con la “sua” impronta sul guscio bianco, e “After Warhol”, la classica e famosissima zuppa in scatola Campbell’s. Ad arrichire questa curiosissima nuova collezione si aggiungeranno a breve altri nuovi pezzi.

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Sopra: Biancoscuro Rivista d'Arte salvata dallo scorrere del tempo e resa copertina “da collezione” grazie alla resina di Giorgio Gost


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fonde con l’amico ed esperto d’arte Alessandro Celli il “Manifesto dell’Art Economy”, partecipa alla 54°Biennale di Venezia e dopo il terribile terremoto in Giappone crea “Stop The time!”. É proprio con le parole di Alessandro Celli che possiamo raccontare al meglio questa nuova filosofia creativa del talentuoso Gost: “Stop The Time! inizia nell’anno 2011 con il devastante terremoto del Giappone ed è un modo per salvare le cose che ci stanno intorno e che usiamo ogni giorno, per i prossimi millenni (confezionate e piene di liquidi o solidi come li beviamo o li mangiamo). È inoltre un’occasione per ricordare alle persone di cominciare dall’arte un percorso che possa “rallentare” un po’ l’arte, i mercati borsistici con la finanza in generale, e tutte le azioni intorno a noi, con il fine di dare al nostro cervello più tempo per pensare ed evitare errori causati dalla fretta e dal poco tempo per prendere decisioni. Di solito non diamo importanza alle cose semplici di uso quotidiano che l’artista salva su tela con la sua tecnica, ma queste potrebbero rivelarsi fondamentali per noi in possibili momenti futuri, quali per esempio il verificarsi di forti eventi naturali. Durante le

Farfalle su tela, tecnica mista, 30x40 cm.

carne in scatola e bottigliette d’acqua salvate con uno scudo di resina, per poterne eventual-

Giorgio Gost guarda avanti, molto avanti con la sua arte espressiva e concettuale insieme, ha saputo trasmettere un’energia narrando un intenso percorso di cambiamento contemporaneo. Alessandro Celli continue scosse del 2012 in Emilia, Giorgio Gost posiziona nei lati più sicuri dei luoghi in cui vive

mente usufruire in caso di necessità, battendo semplicemente a terra l’angolo della resina per staccarlo

dalla tela. Era un esperimento filosofico, ma anche pratico, il suo. Giorgio Gost ha superato una visione semplicistica di questi adattamenti che possono essere ritenuti biologici ed istintivi, per avventurarsi un una concettualità che va oltre l’istinto.” E via allora al denaro “del vecchio conio” reso sulla tela in tutta la sua importanza, quel denaro concreto che oggi troppo spesso non tocchiamo e non vediamo neanche, troppo abituati alla semplicità d’uso delle transazioni “virtuali”che con un codice o pochi clic ci permette di pagare senza renderci davvero conto di quanto

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Sopra: n.1850 Pluri-Bolle! Percorso nella Old Economy, tecnica mista su tela, 80x105 cm.

“Ho da tempo sostenuto con forza che Gost è un innovatore o semplicemente un attento lettore della nostra contemporaneità. Sempre sarcastico e critico. In questo nuovo ciclo l’Artista ci sottopone ad un’altra riflessione, quella della carta stampata. Riflessione non più su un fatto compiuto e su beni di consumo che hanno ceduto il passo a tecnologie più avanzate, bensì alla possibilità che ciò possa accadere. Da un catalogo di casa d’asta ad una rivista, fino ad un libro, potrebbero essere tutti sostituiti e la conservazione di Giorgio Gost è finalizzata a tale riflessione, con l’auspicio di rileggerli nell’anno seimila, ma temo che la datazione si potrebbe anche anticipare. E cosa rimane oggi dell’arte contemporanea se un Artista non trasmette messaggi volti ad aprire riflessioni? L'essenza della sua arte rimane l'idea ed il concetto che precede l'opera. Giorgio Gost continua, a distanza di anni, a sorprendermi.” Ale Artebrixia Catalogo su tela tecnica mista, 2014, 30x40 cm.

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A destra: n.1818, Farfalle su tela, tecnica mista, 50x60 cm.

INFO www.giorgiogost.com

Sotto: n.1966, Tavola imbandita su tela, tecnica mista, 2014, 30x40 cm.

spendiamo. Ma non solo denaro, anche pasta fresca, secca o ripiena, biscotti, the e caffè, uova, acqua, bibite e champagne, sino ad arrivare a quotidiani, libri, cataloghi e riviste d’arte (ndr. anche il primo numero della rivista d’arte Biancoscuro è stato reso “da collezione” nonchè salvata dallo scorrere grazie alla resina di Gost). Ultima, ma sicuramente non ultima, la nuova serie ispirata agli artisti che hanno lasciato la loro impronta nella storia dell’arte contemporanea: la collezione “After”, presentata in anteprima nello spazio espositivo Biancoscuro di Pavia, durante la mostra collettiva a cui ha partecipato il talentuoso artista. Sono ora ammirabili “After Manzoni” rappresentante il famoso “Uovo” con la sua impronta sul guscio bianco, e “After Warhol”, la classica e famosissima zuppa in scatola Campbell’s. Ma tante altre opere arriveranno ad arrichire questa curiosissima nuova collezione di uno fra i maggiori artisti non solo pieno di talento naturale, ma anche studioso ed originale. Vincenzo Chetta

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ARTOUR-O il MUST Arte e Design come alfabeto per comunicare

Progetto Punto Como sr._artistaKUKY Progetto Art Art Impruneta_artista KPK -

Progetto Punto Como sr.

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ecimo anno a Firenze per ARTOUR-O il MUST, ricco di presenze molto significative e, per la prima volta, con due sedi: Villa La Vedetta e Villa Privata Fani, aperta per la prima volta al pubblico in occasione di queste giornate dedicate alla comunicazione e alla divulgazione dell’arte. Il progetto stimola e consolida i legami tra Istituzioni, Università, Fondazioni, Musei e Imprese in un nuovo modello di gestione sostenibile e adeguato ai tempi. L’evento si conferma come piattaforma dedicata agli attuali committenti che scelgono

KUKY

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il lessico dell’arte e del design per comunicare. Le sezioni Interior, nel Parco, Kids, a Tavola, in Città e i Focus dedicati agli approfondimenti, si sono svolte nelle due sedi, ed in particolare a Villa Privata Fani gli allestimenti hanno reso possibile la realizzazione della residenza ideale di chi sceglie di vivere con l’arte. La sezione “in città” ci ha mostrato un percorso scandito da opere d’arte passante per i luoghi più affascinanti di Firenze. E qui era presente anche il grande Ignazio Fresu con più di un’opera. A fianco “Quel che resta”, come sempre un’installazione densa di messaggi. Aras C.


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“La morale soffoca l’anima e mutila l’uomo delle sue energie vitali.” Ignazio Fresu

ARTOUR-O in Città, Palazzo Antinori Ignazio Fresu ”Quel che resta”

Ignazio Fresu protagonista con “Quel che resta” I libri rappresentano la testimonianza di eventi, azioni, fatti e gesti svolti nel tempo e consegnati successivamente al genere umano, raccolti come atti di vita. I libri non sono presentati nella loro perfezione estetica o nella loro bellezza patinata, ma come una sorta di reperto archeologico, rivestito di fragilità, ma anche di incredibile forza.[...] Il lavoro di Ignazio Fresu è basato sul contrasto tra realtà ed apparenza, sull’inganno generato dallo sguardo frettoloso. Ogni cosa rivela essere esattamente l’opposto di ciò che appare e nessuno sembra accorgersene. [...] Come un flash, o un

fotogramma in bianco e nero, le installazioni di Fresu congelano un istante e fanno convergere il nostro pensiero e la nostra attenzione verso qualcosa di diverso, ci portano a contatto con aspetti dell’interiorità che spesso ignoriamo, portano alla luce verità di cui spesso perdiamo il ricordo. Quella di Fresu è continua ricerca e approfondimento del senso della vita, un cammino dentro il pensiero dell’uomo, nelle sue sensazioni, nel suo far parte della realtà. Sara Paradisi

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Il design dal dopoguerra ad oggi Cento pezzi che hanno fatto storia dal 1945

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n occasione della Primavera milanese, fra le tante iniziative del periodo più intenso per il design, non si può non menzionare l’esposizione “100 % original design”, in scena a Palazzo Reale per pochi giorni purtroppo, dal 7 al 27 aprile. La mostra è stata promossa dal Comune

Attraverso questa mostra vogliamo, in primo luogo, tutelare quel grande patrimonio nazionale e milanese fatto di creatività, competenza e lavoro che contraddistingue tutta la produzione Made in Italy, dall’artigiano alla grande impresa.

Filippo Del Corno e Cristina Tajani di Milano, da Palazzo Reale e prodotta da Elle Decor Italia. I curatori della mostra, Luisa Bocchietto (presidente ADI), Beatrice Galilee (curatrice del Metropolitan Museum di New York) e Alexander von Vegensack (Presidente CIRECA, co-fondatore e direttore del Vitra Design Mu-

seum), hanno saputo scegliere fra i tanti, troppi, oggetti-icona del tempo moderno, quelli davvero più significativi, che hanno lasciato il segno nella ricerca nell’ambito del design. Il percorso espositivo si è snodato attraverso 9 sale dell’appartamento del Principe, al primo piano di Palazzo Reale e abbiamo potuto ammirare complementi delle più famose case di design, come Alessi, Artemide, Kartell, Moroso, Zanotta, solo per citarne alcune. Tutto è stato studiato affinchè il visitatore capisse il reale valore di un oggetto o di un complemento d’arredo. Non è stata una normale mostra in cui sedie e docce vengono presentate come opere d’arte, l’esposizione mirava infatti a coinvolgere i visitatori con percorsi, racconti e giochi. Perché tutto questo? L’iniziativa parte da un progetto in difesa e contro la contraffazione dell’industrial design italiano, “Be Original”. Il termine “icona” spesso denigra il valore reale dell’oggetto, creato grazie a elaborazioni, impegno, investimenti, originalità e creatività, talenti, tutti spesso insultati da copie e falsi che non hanno la “storia” dell’oggetto originale, che non raccontano l’innovazione che c’è dietro a quel particolare progetto né l’impegno di tante donne e uomini che hanno saputo creare questo patrimonio entrato non solo nelle nostre case, ma anche nei libri di storia del design e nei musei di tutto il mondo. Aras C.

Le Farfalle di Giorgio Gost al Fuori Salone Il negozio Cose che Parlano, Milano via San Maurilio 2, ha esposto in vetrina le farfalle di Giorgio Gost (www.giorgiogost.com), creando molta curiosità e capanelli di visitatori. L’esposizione fa parte del progetto “5Vie Art + Design” dell’associazione MISIAD, dove è stato ideato un percorso di vetrine allestite con prodotti di design e oggetti d’arte per creare un nuovo district di Milano per il salone del mobile e non solo. Vetrina del negozio Cose che Parlano, in Via San Maurilio, 2 a Milano

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Fuori Salone 2014 Creatività, innovazione e la giusta “follia”

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gni anno sempre di più, da evento “satellite” a vero e proprio Sole. Il Fuori Salone 2014 si aggiorna, si muove, si amplia, sempre più zone vengono “investite” dai progetti artistici e di design che smuovono come non mai la città lombarda. Impossibile citare tutte le esposizioni, tutti gli eventi, tutti gli spazi coinvolti, ma assolutamente da non dimenticare “Fuorilingua”, progetto de “Il Ponte degli Artisti”. Negozi, gallerie, locali, tutti uniti per spettacolarizzare Milano e per rendere unico l’evento all’interno dell’evento. Rebecca Maniti

Fuorilingua 2014 Il “fuorilingua 2014” è iniziativa del Ponte degli Artisti, che dall'8 al 13 aprile ha riunito i suoi artisti all'interno dello Spazio Seicentro di Via Savona 99 a Milano, creando un polo culturale inserito tra le tappe del Fuorisalone, dove sono state esposte 50 personali reinterpretazione della famosa lingua dei Rolling Stones. 50 diverse idee, visioni, mondi artistici che coloreranno le pareti dell'edificio e la piazza antistante. Ogni giorno performance artistiche e installazioni a sorpresa hanno reso unico lo Spazio Seicentro. Ecco i nomi dei 10 partecipanti: Joe Russo, Lino Monopoli, Andrea Cocchiara, Francesco Scapolatempore, FabioRama, Carlo Cecaro & Johnny Frog. Germana Gatti, Andrea Di Carpegna Varini, Omar Canzi, Afran, Roberto Sironi, Raffaella Pallone, Calogero Palacino. Andrea di Carpegna Varini, Carlo Cecaro, Andrea Cocciara e Savino Arbola, alcuni degli esponenti de “il Ponte degli Artisti”. Foto Lino Monopoli

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Maxtin e Mercedes-Benz a Lugano Un nuovo grande evento che unisce Arte e Car Design

L Sullo sfondo una panoramica dello showroom Mercedes - Benz di Lugano (CH)

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a Mercedes-Benz di Lugano è stata la location ideale per la mostra personale di Maxtin, inaugurata lo scorso 4 aprile con un evento davvero elegante e raffinato, assolutamente in linea con lo stile unico della famosa casa automobilistica che da sempre fa della cura dei particolari e della precisione tecnica i suoi punti di forza. Manu D dei Karma Krew (gruppo ticinese) ha presentato la serata in collaborazione con Barbara Vincentelli, la can-

tante Jasmin ha invece allietato i presenti con la sua splendida voce, tanti gli interventi da parte, tra gli altri, del Direttore e Responsabile Vendite Mercedes-Benz Andrea Gianotti, che ha fatto sì che questo fantastico evento avesse luogo nel suo lussuoso showroom, e di Roberta Macchia, critica d’arte e curatrice, che ha sapientemente descritto l’arte di Maxtin. Tantissime presenze, oltre 500 le persone intervenute ad assistere e creare al tempo stesso il grande successo dell’evento Mercedes-Benz con esposizione perso-


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Andrea Gianotti premia l’artista Maxtin

La cantante Jasmin

nale dell’artista svizzero di origini italiane che in questa sede ha potuto presentare e lasciar ammirare le sue opere a tutte le personalità invitate al vernissage e a tutti i visitatori dei giorni successivi. C’erano tutti i presupposti per una riuscita perfetta, e così è stato: gentile accoglienza all’ingresso, ospiti d’eccellenza, allestimento floreale e musicale impeccabile, media partner sia svizzeri che italiani, ed uno sfarfallio continuo di camerieri a soddisfare ogni voglia degli intervenuti, il tutto senza dimenticare il luogo stesso che

da sinistra: Barbara Vincentelli, Andrea Gianotti, Manuel Bianchi, Massimo Basile e Tommasini Fabrizio

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ha ospitato l’evento: le automobili Mercedes-Benz come opere d’arte, oltre che di scienza e tecnica, protagoniste sia all’interno che all’esterno dello showroom. Assolutamente bellissime esteticamente quanto potenti e sicure, hanno dato bella mostra di sé le punte di diamante della casa automobilistica: la supercar SLS AMG, la sportiva coupè 4 porte CLS AMG e la classe S AMG ovvero la classica ammiraglia che non passa mai di moda. Hanno contribuito a rendere completa la serata il Casinò di Campione d’Italia, con cui gli invitati hanno potuto testare la propria fortuna al gioco, la rivista Excellence, Juliana che ha potuto esporre i gioielli nati dalle mani di mastri orafi, Harley-Davidson Ticino che ha messo in mostra le sue moto custom, il Centro Benessere Portofino, e altri sponsor quali King Rent, Dahra, Gabbani, Banca del Sempione, Bang & Olufsen, Zurich e Merbag Retail. Assolutamente indimenticabili le prelibatezze di Bacilieri, dall’aperitivo (più un apericena forse!) alla meravigliosa torta da 50 kg raffigurante in centro la classica

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“Siamo entrati nell’era Mercedes” (Paul Meyan, 1901)

Alla Settimana di Corse di Nizza, a fine marzo del 1901, le Mercedes dimostrano tutte le loro doti. Con quattro primi posti e cinque secondi posti, le auto di Cannstatt rappresentano una classe a sé, e questo sia nella prova su lunghe distanze, che nella corsa in salita e nella gara su miglio. Paul Meyan, conia la memorabile frase: “Siamo entrati nell’era Mercedes.” I successi ottenuti alle corse assicurano volumi di vendita travolgenti, tanto che la produzione risulta già esaurita fino al 1904.

stella a tre punte Mercedes-Benz e le carte da gioco di Maxtin, il tutto accompagnato dai pregiati vini di Delea. Sotto ogni punto di vista “Stars on Art” si è rivelato l’evento scintillante e tecnicamente perfetto che ci aspettavamo, il connubio tra tecnologia e arte ha reso un risultato strabiliante, esaltando ogni particolare di entrambe le meravigliose realtà. Vincenzo Chetta

www.youtube.com/watch?v=SAasVCy3mJg

Avvicina lo smartphone per vedere il video della serata!

“STARS ON ART” Mercedes-Benz and Maxtin

Mostra Personale di Maxtin presso Mercedes-Benz – Lugano Pazzallo (CH)

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Speciale: PaviArt 2014

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Una seconda edizione spumeggiante!

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uante sono le fiere d’arte organizzate ogni anno anche solo a livello nazionale? Tantissime, ma non sono tutte uguali, ognuna ha la sua anima, il suo pubblico, i suoi pregi ed i suoi difetti. Difetti difficili da trovare a PaviArt, in questa che è stata solo la seconda edizione si è potuto constatare che non è la “storicità” dell’evento a farne un grande evento, ma la sua organizzazione, la passione con la quale si pensa e si concretizza la macchina fiera. Biancoscuro è stata presente a Pa-

viArt 2014 da sabato 12 a domenica 13 aprile presso il Palazzo delle Esposizioni con due stand in due diverse aree della mostra mercato. Da un lato l’artista sloveno Josef Kotar, talentuoso e molto quotato anche negli Stati Uniti oltre che in tanti altri Paesi. Dall’altro, nella sezione emergenti, gli artisti meritevoli provenienti da ogni parte del mondo: Amalia Borin (I), Inihccor (I), Giorgio Gost (I), Lorenzo Grande (I), Tiziana Marra (I), Eugenio Marchesi (I), Gabriele Marchesi (I), Alessandro Trani(I) e da New York (USA) George Pali, da Nizza (F) l’artista Flora Castaldi, da Lugano (CH) Maxtin, da Cracovia (PL) Karo-

lina Jakubowska e da Naucalpan (MEX) Josefina Temin. Sabato mattina l’inaugurazione con il Sindaco di Pavia Alessandro Cattaneo, domenica pomeriggio un momento di presentazione e di ringraziamento allo stand Biancoscuro, in cui dopo un breve discorso dell’editore di Arte Collezionismo Francesco Chetta, si è brindato fra i luccichii della WineArt di Maxtin. Tantissime le presenze che hanno superato le 7mila in soli due giorni di apertura, una grande soddisfazione per gli organizzatori e anche per chi ha esposto e presentato l’Arte Contemporanea a Pavia. Daniela Malabaila

Sopra: Francesco Chetta con l’ospite Giorgio Laveri, Maestro della ceramica

Un momento di presentazione degli artisti in mostra nello stand BIANCOSCURO a PaviArt tenuto da Francesco

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Chetta, con il direttore artistico di PaviArt Giovanni Zucca e il direttore di Biancoscuro Vincenzo Chetta.


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Eugenio Marchesi

Speciale PaviArt 12 e 13 Aprile 2014

Sezioni - cipolla Stampa fine Art su carta Hahnem端hle + Forex 3mm + alluminio, 75x50cm.

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biancoscuro Speciale PaviArt 12 e 13 Aprile 2014

Alessandro Trani

Stagioni (Polittico) olio su tela, 30x30x4 cm.

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biancoscuro Speciale PaviArt 12 e 13 Aprile 2014

Mare d’Oriente olio su tela, 50x100x4 cm.

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biancoscuro

Amalia Borin

Speciale PaviArt 12 e 13 Aprile 2014

Rapporti senza infinito Terracotta dipinta, 37x54x55 cm.

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biancoscuro

Amalia Borin

Speciale PaviArt 12 e 13 Aprile 2014

Raccontarsi Terracotta dipinta, 41x41x31 cm.

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biancoscuro Speciale PaviArt 12 e 13 Aprile 2014

Gabriele Marchesi

Grazia seducente grafite e foglia oro, 2013, 80x80 cm.

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biancoscuro

Lorenzo Grande

Speciale PaviArt 12 e 13 Aprile 2014

Caccia alla volpe olio su tela, 2013, 80x80 cm.

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biancoscuro Speciale PaviArt 12 e 13 Aprile 2014

Tiziana Marra

Malinconico assolo tecnica mista, 2012, 70x100 cm.

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biancoscuro

Flora Castaldi

Speciale PaviArt 12 e 13 Aprile 2014

Fleurs OcĂŠans Tecnica mista, 100x100 cm.

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biancoscuro

Inihccor

Speciale PaviArt 12 e 13 Aprile 2014

Archetipi olio su tela, 2004, 80x80cm.

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biancoscuro

Josefina Temin

Speciale PaviArt 12 e 13 Aprile 2014

El coco serie 4 Paper coconut wood, 22x24x20 cm.

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biancoscuro

Josef Kotar

Speciale PaviArt 12 e 13 Aprile 2014

Fashion Day Gray 2009, 100x76 cm.

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biancoscuro Speciale PaviArt 12 e 13 Aprile 2014

Fashion Day III 2012, 80x130cm.

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Marzo 2014: MiArt Arte Moderna e Contemporanea a Milano

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olo un livello internazionale può far ripercorrere a grandi passi e fotografare con la mente un confronto tra passato e presente che dà origine ad un futuro dove arte e vita sono la stessa cosa. L’eclettico diventa surreale e il reale si presta a qualsiasi trasformazione. Forme, oggetti e persone diventano un organico oceano virtuale aperto a qualsiasi interpretazione. L’arte concettuale che supera se

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stessa: noi ne siamo i testimoni. Un omaggio alla originalità e alla universalità dell’atto creativo in se, nasce là, dove tra 148 gallerie, 62 sono internazionali. Gli artisti emergenti comunicano ad eco globale per dare voce anche all’espandersi dell’aspetto commerciale di un’arte che supera ogni limite di immaginazione e di localizazzione. Collochiamoci nell’arte per collocare essa dentro di noi! Oxana Albot

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18a edizione

7.8.9.10 novembre 2014 Arte Moderna e Contemporanea

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Mille sfumature di colori

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Vernice Art Fair a Forlì

L’On. Prof. Vittorio Sgarbi premia Donato Larotonda

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rogetti realizzati e sogni, teorie e concretezza alla 12ª edizione di Vernice Art Fair, tenutasi dal 21 al 23 marzo 2014. Tanti gli artisti presenti, pittori e scultori, ma anche tanti fotografi e naturalmente Associazioni ed Editori. Indimenticabile l’installazione “Cenere” di Ignazio Fresu, un vero e proprio percorso negli oggetti che magistralmente sistema l’artista, nessuno ha resistito a non fermarsi ad ammirare l’opera di Fresu, sempre presente nelle grandi manifestazioni e sempre con un nuovo carico di messaggi da farci capire. Tra gli eventi collaterali “Protagonisti“, a cura di Rodolfo Bertozzi e Francesca Caldari, sei artisti diversi per tecniche, materiali, pensiero, ma egualmente talentuosi. Tutti insieme dimostrano che l’arte è viva e presente in qualunque forma si manifesti. Abbiamo rivisto con piacere “All you need is paint“, mostra collettiva itine-

durante la cerimonia del concorso Coinè per l’Arte

rante dedicata ai Beatles, e siamo stati piacevolmente sorpresi dalla creatività dei bambini che hanno partecipato al concorso d’arte per le scuole primarie e secondaria. Domenica pomeriggio il padiglione dedicato a Vernice è stato letteralmente preso d’assalto, tra la folla appassionati, artisti, collezionisti, tanti i visitatori che oltre ad ammirare le bellissime opere esposte hanno avuto modo di ascoltare le parole di Giorgio Grasso nella conferenza “Il Potere dell’Arte”. Dopo di lui è stata la volta dell’On. Vittorio Sgarbi che ha presentato il suo nuovo libro ed ha ammirato anche lui la creatività ed il talento degli artisti esposti a Vernice concedendosi una veloce passeggiata fra gli stand: una conferma ancora maggiore di quanto alto sia il livello di questa manifestazione. Ma la domenica ha visto anche la premiazione del concorso Coinè per l’Arte, legato a Vernice Art Fair 2014. Tra gli artisti selezionati Alessandro Casetti, con l’opera L’On. Prof. Vittorio Sgarbi con Spatariu

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Contesina e Mariarosaria Belgiovine

“Il ribelle”, realizzata con fuoco e cera su assi di legno, Giorgio Gost con l’opera “N.1493 percorso nella old economy”, tecnica mista su tela, Svitlana Itsenko (vincitrice del premio della stampa) con “Natura al risveglio”, olio su tela del 2012, Eugenio Marchesi, artista fotografo che con la sua “Propagazione”, stampa fotografica giclèe, ha riscosso molto interesse. Il concorso ha visto sul podio, al 2 posto exaequo, Skim con “Penso che un sogno così”, tecnica mista su tela, e gli artisti Mirco Mainetti e Gabriele Catozzi, che insieme hanno realizzato “Works“, una tela incorniciata e corredata di “finestra”. Il primo premio, meritatissimo, a Donato Larotonda, che con il suo “Dedicato ai sognatori”, tecnica mista su tela, che ha attirato gli sguardi di tutti i visitatori, in tanti si sono soffermati quell’istante in più. In occasione di Vernice, lo stand Liberementi for Biancoscuro ha avuto un grande spazio a disposizione, dando ancora più risalto alla rivista d’Arte Biancoscuro e agli artisti in essa presentati. Vernice Art Fair 2014 si conclude con un bilancio molto positivo, contenti gli artisti espositori e gli organizzatori, a cui vanno i nostri complimenti per la qualità dell’arte presentata e per l’organizzazione tutta. Mariarosaria Belgiovine


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Step Art Fair 2014:

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la 5ª edizione è una conferma!

S

i è tenuta a Milano Step Art Fair, giunta alla sua 5ª edizione, presso il quartiere della arti milanese, nella cornice meravigliosa e di pregio come quella de La Fabbrica del Vapore. Una sfida su vari fronti, tante le iniziative artistiche in quel periodo, ma il tema dell’evento (ecosostenibilità e natura), la location e la perfetta organizzazione di Ilaria Centola e Paolo Brazzoli coordinati dal Direttore Artistico Valerio Dehò, hanno reso questa 3 giorni d’arte un’ottima vetrina per gallerie e artisti. Assolutamente incentrati sul tema gli artisti della sezione “Open Space, dall’en plein air al ready made”: Fausto Segoni con le sue “Migrazioni Evo – Lombardia”e l’interessantissima installazione “Deriva dei Continenti”, Martino Brixio, l’artista del Metaformismo, Danilo Susi e Albano Paolinelli che, seppur con tecniche diverse, confluiscono entrambe nel gruppo artistico Realismo Astratto, Marilina Fortuna e le sue opere realizzate con rifiuti ed oggetti; questi ed altri artisti hanno focalizzato il loro lavoro sul tema della natura dando nuove ed originali interpretazioni. Fortunatissima la collaborazione tra la Scuola di Scultura dell’Accademia di Brera ed il Dipartimento di Bioscenze dell’Università degli Studi di Milano, che ha portato ad esporre nella sezione “Step Brera” le opere di Beatrice Facchini, Marco Fiorenza, Adriano Lombardo, Giorgio Mariotti-Nesurini, Wilmer Mazzoleni, Luisa Turuani e Beatrice Vecchio: il linguaggio

plastico a raccontare il connubio tra arte e scienza. Una trentina le gallerie partecipanti ad esporre validi artisti, tutte hanno contribuito alla buona riuscita di questa fiera di qualità. Fra gli artisti presentanti ricordiamo Luciano Bonetti della Arena Art Gallery e le interessanti opere di collage, Giacomo Cossio anche lui con opere di collage che già avevamo avuto modo di conoscere, Robert Gligorov presente anche con il nuovo progetto editoriale dedicato alla sua Arte, Silvia Manazza con un’installazione composta da materassi a cui ha dato nuove forme. Oltre ai sopracitati, tanti altri artisti hanno contribuito a far in modo che il pubblico si sentisse “rapito” dal percorso espositivo, dai colori,

dalle forme, dalla tecniche e dai materiali che celano in loro i messaggi che i singoli artisti hanno voluto rendere eterni. Meritano una menzione particolare i giovani di Milano Civica Scuola di Musica, che hanno reso ancora più magica l’atmosfera all’interno della “cattedrale”: pianoforte, saxofono, flauto, chitarra e voce, singolarmente, in duo o in orchestra, o con la voce di talentuose soprano, mezzosoprano e baritono. Sicuramente rispetto a tante altre fiere di settore, questa è della dimensioni più contenute, ma l’organizzazione, dal Direttore Artistico alle ragazze della reception, ha reso questa 3 giorni d’arte davvero coinvolgente e di qualità. Rebecca Maniti

Alcuni momenti di Step Art Fair, qui sopra Fausto Segoni e la sua “Deriva dei Continenti”. In alto a destra Luciano Bonetti e le sue opere di collage

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biancoscuro

Cologne Paper Art Ex fabbrica di gomme si converte all’arte

C

ologne Paper Art è stata fondata per offrire a gallerie ed artisti l’opportunità di promuovere le loro arti realizzate esclusivamente su supporto cartaceo. Dopo molte ricerche di mercato gli organizzatori di Cologne Paper Art sentono di aver colmato il vuoto che c’era nel mercato dell’arte, sensazione confermata anche dall’interesse dimostrato da collezionisti e acquirenti. Per giovani artisti questa fiera offre un modo per mettersi in mostra con una bassa spesa. La concomitanza di Cologne Paper Art con ART Cologne è intenzionale, le due fiere non sono destinate ad entrare in competizione, avendo un differente target espositivo, Cologne

Lo stabile che ospita la Cologne Paper Art, l’ex fabbrica di gomme (Vulkan Halle)

Paper Art vuole colmare quel tassello mancante a Colonia. In questo modo, il Cologne Paper Art sostiene e incoraggia le arti grafiche in generale e vuole far fare un passo avanti alla reputazione già alta della città di Colonia. La sede espositiva è in “Vulkan Halle” ex fabbrica di gomme recentemente ristrutturata. La sua architettura ad effetto loft crea un un’atmosfera speciale. Il prossimo appuntamento al Cologne Paper Art è per il 2015 e su queste pagine ne verrà dato il giusto risalto.

restaurata ed adibita a spazio espositivo Una vista interna della fiera

Salvatore Mainardi

da sinistra Kleine Dieter patron del Cologne Paper Art, Salvatore Mainardi gallerista Svizzero e corrispondente Biancoscuro, David Gang Gallerista di Colonia e organizzatore del Cologne Paper Art

Les Couleurs de l'Émotion Hotel de Paris HHHHH

ArtExpò 20 septembre 2014 Ar

Galler y G MOSTRE E MANIFESTAZIONI ARTISTICHE

Monte-Carlo Principauté de Monaco 52

biancoscuro www.biancoscuro.it

MOSTRE

ArtExpò Ar Galler y G www.artexpo-gallery.it

MOSTRE E MANIFESTAZIONI ARTISTICHE

MOSTRE


19-20-21 settembre 2014 16a edizione

la moda che vive due volte ORARIO DI APERTURA: venerdì dalle 14 alle 20 sabato e domenica dalle 10 alle 20

Tra gli eventi collaterali

Vintage Flowers

OFFICINE LI VOLSI -TV Vincitore 4° Premio Stile di un’Epoca

www.fieravintage.it via Punta di Ferro, 2 Forlì - tel. 0543.798466 Simone Velleca - cell. 393.9352043 - info@fieravintage.it


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ART Monaco 2014

Inquadra il QR per vedere tutte le foto!

Photo reportage della fiera d’Arte del Principato

D

al 24 al 27 aprile 2014 presso il Grimaldi Forum di Monte-Carlo si è svolta Art Monaco 2014, rassegna dedicata all’arte moderna e contemporanea. Il Vernissagge si è tenuto alla presenza della Principessa Marie Gabrielle di Savoia, della Baronessa Danièle Courcelle von Prohaska, del Barone e della Baronessa Renald de Meester de Betzenbroeck e di altre celebrità sociali. Più di 70 gallerie internazionali (Germania, Armenia, Austria, Colombia, Cina, Polonia, Regno Unito, Svezia, Francia, Principato di Monaco, Russia, Repubblica Ceca, Belgio, Canada, Croazia, Spagna, Paesi Bassi, Libano, Estonia, Italia, Ucraina, Brasile, Stati Uniti, Israele, Svizzera) con oltre 4000 opere esposte a rendere onore alla grande Arte. Sotto la direzione di Johnessco Rodriguez (Opus Eventi) questa nuova edizione di Art Monaco ha organizzato anteprime black-tie e aste private dove poter acquistare opere d’arte in un ambiente esclusivo. Inoltre Opus Eventi in collaborazione con GEO ha ospitato una cena di gala sabato 26 aprile presso l’Hotel de Paris, dove una parte dei proventi sono stati donati all’Associazione “Les amis du Liban à Monaco” e all’Associazione d’arte e cultura “AMACS”. Biancoscuro Art Magazine, in occasione di questo salone artistico internazionale, è stata presente ad ART Monaco 2014 in qualità di media partner, unica rivista italiana ad aver avuto questa grandissima possibilità. Rebecca Maniti

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Liu Cheng Hua

Catherina Zavodnik

Christine Allan

Lucas Van Eeghen

Otar Imerlishvili

Heidi Fosli

Renata Cebular

Aziralili

Works of Anastasiya Dardelin Susie McKay Krieser


biancoscuro

Maciek Frej

Marijan Zajec Koze

Pépé Grégoire Sultana Raza

Uwe Arendt

Davood Roostaei courtesy of Pashmin Art Jacob Surland

Gallery

Nathalie Tereshchuk

Marco Santi

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biancoscuro

Stephen Rautenbach

Michelle Ditrich

Anthony Alberti

Ivonne Torres

Alasdair Urquhart

Marina Vernicos

Ante Potocnjak

Work of Rose Marie Bellemur Chaim Biran

G端ltekin Bilge

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Mona Youssef


biancoscuro

Evi Savvaidi

Mikko Tyllinen

Bosmat Niron

Monika Stahl

Tal Sher Anneli Di Francis

Anga Sterrenberg

Brigitte Schindler

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Art Fair

biancoscuro

Fiere, manifestazioni ed esposizioni internazionali

Italia

BERGAMO Bergamo Arte Fiera 9-12 gennaio 2015 www.bergamoartefiera.it

MILANO MiArt 27-29 marzo 2015 www.miart.it

Europe

REGGIO EMILIA Immagina Arte ottobre 2014 www.immaginafiera.it

BARCELONA (E) Loop Fair june 5-7, 2014 www.loop-barcelona.com

Affordable Art Fair febbraio/marzo 2015 www.affordableartfair.com BOLOGNA Arte Fiera 23-26 gennaio 2015 artefiera.bolognafiere.it

StepArtFair marzo 2015 www.stepartfair.com

CREMONA ArteCremona marzo 2015 www.artecremona.it

LONGARONE (BL) Arte in fiera Dolomiti 26-29 settembre 2014 www.arteinfiera.it

TORINO Artissima 7-9 novembre 2014 www.artissima.it

FORLI’ Vernice ArtFair 20-22 marzo 2015 www.verniceartfair.it

Contemporanea 7-10 novembre 2014 www.fieracontemporanea.it

PADOVA Arte Padova 14-17 novembre 2014 www.artepadova.com

VENEZIA La Biennale di Venezia 9 maggio - 22 novembre 2015 www.labiennale.org

PAVIA PaviArt aprile 2015 www.deaservizi.it GENOVA Arte Genova febbraio 2015 www.artegenova.org

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PIACENZA ArtePiacenza 6-8 dicembre 2014 www.artepiacenza.it

AMSTERDAM (NL) Affordable Art Fair october 30 - november 2, 2014 www.affordableartfair.com

BASEL (CH) ART Basel june 19-22, 2014 www.artbasel.com

BERLIN (D) Art Berlin Contemporary september 18-21, 2014 artberlincontemporary.com BRUXELLES (B) Art Brussels april 24-26, 2015 www.artbrussels.com COLOGNE (D) Cologne Paper Art april, 2015 www.cologne-paper-art.de

VERONA ArtVerona 9-13 ottobre 2014 www.artverona.it

Art Cologne april 16-19, 2015 www.artcologne.com


biancoscuro

World

MOSCOW (RUS) Art Moscow september 17-21, 2014 www.art-moscow.ru

KARLSRUHE (D) Art Karlsruhe march 5-8, 2015 www.art-karlsruhe.de

la fiera internazionale d’arte contemporanea international fair for contemporary art

INNSBRUCK (A) 20-23 feb 2014 Art Innsbruck www.art-innsbruck.at february 20-23, 2015 edizione 18 | 18th edition

fiera internazionale d’arte contemporanea 70 gallerie da 10 paesi · 700 artisti international fine art 20/21 century 70 galleries from 10 nations · 700 artists member of ...

padiglione | fair hall d + e · Innsbruck online tickets · www.art-innsbruck.at

ART biancoscuro 210 x 297 mm.indd 1

Moscow Contemporary november 28 - december 1, 2014 moscowcontemporary.com

PARIS (F) Fiac october 23-26,2014 www.fiac.com

30.01.14 14:45

ISTANBUL (TR) CI contemporary istanbul november 13-16, 2014 contemporaryistanbul.com LONDON (ENG) Frieze London october 16–19, 2014 www.friezelondon.com London Art Fair january 21-25, 2015 www.londonartfair.co.uk Affordable Art Fair october 23-26, 2014 june 12–15, 2014 www.affordableartfair.com MADRID (E) Art Madrid october 15-19, 2014 www.art-madrid.com MONTE-CARLO (MC) Art Monaco april 23-26, 2015 www.artemonaco.com

Art Paris march, 2015 www.artparis.com

BARRANQUILLA (CO) BarranquillARTE september 11-14, 2014 www.barranquillarte.com CHICAGO (USA) Expo Chicago september 18-21, 2014 www.expochicago.com

DUBAI (UAE) Art Dubai march, 2015 www.artdubai.ae

NEW DELHI (IND) january 29 - february 1, 2015 www.indiaartfair.in

NEW YORK (USA) ArtExpo NewYork april 16-19, 2015 www.artexponewyork.com Affordable Art Fair september 25-29, 2014 www.affordableartfair.com

Communiqué de pre SHANGHAI (CN)

Shanghai Art Fair

november 13-16, 2014 La 39e édition de la FIAC s’est déroulée du 18 au 21 HONG KONG (CN) www.sartfair.com au Grand Palais et Hors les murs ART Basel 182 galeries, 25 pays représentés, march 15–17, 2015 SINGAPORE (SGP) www.artbasel.com Affordable Art Fair 116 galeries étrangères et 66 galeries français

may 23-25, 2014 Art Shopping Affordable Art Fair La FIAC 2012 affiche une vitalité sanswww.affordableartfair.com précédent Carrousel du Louvre 2015 dates will be announced soon october 25-26, 2014 www.affordableartfair.com Le public au rendez-vous : à la fermeture dimanche 21 octobre, la FIAC www.salon-artshopping.com

entrées en 5 jours soit une hausse de 3,7% par rapport à l’édition précéd

ROTTERDAM (NL) Art Rotterdaml’an passé, collectionneurs et TOKYO (J) Comme professionnels, français february 5-8, 2015 Art Fair Tokyo particulièrement nombreux à la journée d’inauguration de la FIAC : 1 www.artrotterdam.com MIAMI BEACH (USA) 2015 dates will be announced soon comptabilisées lors de la journée d’inauguration au Grand Palais le m ART Basel artfairtokyo.com STOCKHOLM (S) december 4–7, 2014 La FIAC se félicitewww.artbasel.com d’avoir accueilli de TORONTO nombreux collectionneurs Affordable Art Fair (CDN) october 2-5, 2014 Art Toronto venus du monde entier : Allemagne, Argentine, Australie, Autri www.affordableartfair.com october 24-27, 2014 arabes unis Bulgarie, Canada, Chine, Corée du Sud, Danemark, Emirats www.tiafair.com Grèce, Inde, Irlande, Israël, Italie, Japon, Liban, Luxembourg, Mar VIENNA (A) Norvège, Russie, Suède, S Vienna Fair Pays-Bas, Portugal, Pologne, Royaume-Uni, Affordable Art Fair Ukraine… october 2-5, 2014 Love Art Toronto www.viennafair.at may, 2015 La FIAC est devenue un rendez-vous www.affordableartfair.com incontournable pour de n ZURICH (CH) MEXICO CITY (MEX) collectionneurs étrangers comme par exemple le MoMa Trustees Art International Zurich Zona MACO Trustees New York, le Tate Patrons de Londres, la Pompidou Foun october 17-19,de 2014 february 4-8, 2015 l’Hermitage de Moscou, ou encore pour des associations d’amis des m www.art-zurich.com www.zonamaco.com

celles du LACMA de Los Angeles, du Guggenheim de New York et de B de Miami, l’Art Collection Fund de Luxembourg, les Amis du MNAM Society Belgium de Bruxelles, le Groeningemuseum de Bruges, le Para 59 Sotheby’s Institute, Sotheby’s Preferred, FOCA de Los Angeles, The


biancoscuro

Angolo poetico, le poesie di... Flora Castaldi Peintre poète compose ses textes, poésies, légendes, citations... et les livre dans une pensée poéticophilosophique. Est Membre, Sociétaire, Membre d’Honneur de nombreuses Sociétés Académiques, Artistiques et Littéraires. Médaillée Arts Sciences Lettres, sa Poésie est éditée dans des Anthologies, Revues Spécialisées et fait l’objet de nombreux Récitals de Poésie

Légende Aux confins des mémoires éphémères Dans un jaillissement spectral de vagues célestes L’espace nébuleux embrase les contours perlés Des mystères en construction

Flora

“Nébulosité” acrilico su tela creazione tecnica originale by Flora ©adagp 100x73 cm.

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Maria Francesca Consiglio “Credo che la scrittura sia il mezzo migliore per fissare emozioni e pensieri. Ognuno di noi ha la sua storia da raccontare...” Nata il 22 gennaio 1987 a Scalea (CS). Ama il sud, ai suoi occhi impareggiabile per paesaggi e tradizioni, e continua a sentirsi fatalmente legata alla sua terra natia anche se lontana da casa da diversi anni. Considera la musica l’unico mezzo in grado d’esprimere l’essenza primordiale di se stessa mentre la scrittura un veicolo atto ad esorcizzare emozioni che diversamente rimarrebbero arenate nell’anima.

Violenza Voluta Si, sei come il drogato piegato in due dall’astinenza, ma le botte no, non colmano quella carenza “Questa è l’ultima volta che accade te lo giuro!” ma poi con la faccia ti ritrovi sullo stesso muro. Si, sei come le donne che hai sempre criticato ignara del plagio di un sentimento così malato. La notte, tremante, guardi la sagoma del tuo carnefice ma non capisci che di quell’inferno sei anche tu artefice? Si, sei come Penelope che tesse e disfa la stessa tela ma dietro quel masochismo cosa in realtà si cela? Una carezza mancata, una sicurezza perduta questo è il significato di una violenza voluta.

Maria Francesca Consiglio

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Angolo narrativo, il racconto di... Valentina Musella

Valentina Musella, ha 21 anni, è una studentessa universitaria con uno slancio istintivo per la scrittura e la lettura. Innamoratissima della sua Napoli, dalla quale non si allontanerebbe per nessuna ragione al mondo, sogna di essere apprezzata da critica e pubblico.

{

Alzò lo sguardo su Hervé Joncour. I suoi occhi la fissavano, e lei capì che erano occhi bellissimi. Riabbassò lo sguardo sul foglio.

}

Tratto da “Seta”, di Alessandro Baricco

Occhi

A

urora ama due cose: gli occhi e i colori. Gli occhi perché esprimono i pensieri di una persona. I colori perché tutti gli occhi ne hanno uno. Quando Aurora aveva due anni, aveva finito per mostrare un’insolita passione. Fissava gli occhi di tutte le persone che le capitavano davanti. Era il 1994. Aurora aveva due anni. Fissava. Gli occhi. Più precisamente, Aurora fissava gli occhi di tutte le persone quando aveva tra i due e i quattro anni. Dopo, iniziò a fissare solo gli occhi di colore scuro, nero. Nero. Come la pece. Aurora cercava di non farsi scoprire, perché già sapeva inconsciamente che la sua era un’insolita passione. Aurora aveva quattro anni. Non giocava mai. Fissava gli occhi neri. Come la pece. Era figlia unica. Per evitare che qualcuno si accorgesse del suo segreto, Aurora si spingeva di nascosto sin nei sentieri più stretti del paese, con la speranza di trovare due occhi neri da fissare per ore. Raggiungere le stradine più tortuose era l’aspetto più avventuroso della sua passione, il che le aveva permesso di sviluppare sin da piccola la capacità di non perdersi mai. Anzi: bastava che vedesse uno spiraglio nero davanti a sé per ritrovare l’orientamento. Era come una calamita. "Cosa sono gli occhi neri per te?" le chiedevano, e lei rispondeva: "Gli occhi neri sono stanchi, ma hanno tanto amore". In realtà, quest’affermazione derivava dalla favola che Cecilia, sua madre, le inventò quando a soli due anni le chiese: "Mamma, sono stanca di ascoltare sempre le solite storie, raccontamene una dove ci sono gli occhi" "Tesoro, gli occhi ci sono sempre: tutti i protagonisti di cui ti ho parlato li hanno. "Parlami degli occhi, non dei potagonisti" "Ahahahahah, va bene, però si dice “protagonisti” e non “potagonisti”. La favola si chiamava Occhi e parlava della principessa Rosanna che si era persa in un bosco, e sapeva come ritornare a casa ma non riusciva a muoversi. C’era un lupo, che era lì come volesse controllarla e aveva due occhi neri come la notte. Infine, i suoi genitori vennero a cercarla e la trovarono. Rosanna raccontò loro ciò che le era accaduto e sua madre le chiese: "Cosa avevano di speciale quegli occhi, figliola?

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biancoscuro "Gli occhi neri sono stanchi, ma sono pieni d’amore". Aurora ha continuato ad apprezzare la storia di Rosanna non solo a causa degli occhi neri, ma anche perché la protagonista dimostrava di essere una ragazza passiva. Proprio come lei, si riteneva una spettatrice degli eventi, e non faceva quasi nulla per far sì che qualcosa cambiasse. Si accontentava di quel che aveva: la sua famiglia era molto ricca, dunque studiava a casa da autodidatta, si dedicava alla lettura di romanzi e, infine, non da meno, fissava gli occhi. Neri. Come la pece. Come la notte. Se gliel’avessero chiesto, Aurora avrebbe risposto che la sua vita sarebbe continuata sempre così. Aveva raggiunto il massimo del suo equilibrio quando si era fidanzata col vicino di casa, Jean. Egli era di origini francesi e aveva gli occhi azzurri. Aurora aveva provato a fissarli, ma non le piacevano per nulla. Non glielo disse ma era come se tutti già sapessero che prima o poi Aurora e Jean si sarebbero piaciuti, baciati, avrebbero fatto l’amore: tutto ciò che fa di due persone una coppia. Un paio di mesi dopo al fidanzamento, alla ragazza venne in mente che i suoi studi autodidattici erano conclusi, perché la famiglia non disponeva del materiale per farle realizzare il suo più grande sogno: frequentare l’Accademia delle Belle arti. S’informò, era molto difficile entrarvi e le sembrava di dover rinunciare al proprio sogno. "Sarà destino che non potrò frequentare l’Accademia di Arte... Hanno tutte dei problemi". "Quasi tutte le accademie" rispose Azzurra, accendendosi una sigaretta " Quasi " ripetè dando la prima boccata. Azzurra era la donna che diciannove anni prima era arrivata al paese dove viveva Aurora. Veniva dal Giappone, ma aveva un nome italiano perché aveva un genitore nipponico, l’altro europeo. La sua ricca famiglia era andata in miseria e aveva soltanto i soldi per potersi permettere un viaggio in Italia, terra di sua madre, e della quale le aveva sempre parlato: una nazione d’arte, d’amore, di segreti. Non aveva figli né legami sentimentali, dunque ignorò tutti coloro che la intimavano a rimanere nel paese del Sol Levante, e partì. Decisa. Non si pentì della sua scelta. Azzurra era una donna corpulenta, simpatica, conosceva abbastanza l’italiano, lingua che aveva sempre amato, e così riuscì subito a trovare un lavoro che le garbò non poco: essere la cameriera personale della piccola Aurora. Tra le due nacque immediatamente un forte affetto, soprattutto quando la donna intravide nella prediletta una predisposizione al colore, al nero. Si dedicavano allo studio della storia dell’arte e del disegno, leggendo tutti i libri sull’argomento che avevano a casa, altrimenti li andavano ad acquistare. Azzurra era libera soltanto il martedì, giorno in cui si dirigeva in tutte le Accademie artistiche della città per garantire l’accesso ad Aurora in almeno una di esse. Azzurra entrò nell’Accademia delle Belle Arti, vi era rimasta per garantire il posto alla sua piccina, e decise di piombare con forza nell’ufficio del rettore. Gli aveva appoggiato i disegni che Aurora faceva. Erano belli, bellissimi, neri. Azzurra aveva chiesto al rettore: "Sapete cosa sono questi?" "Disegni" "No. È il nero degli occhi delle persone che li hanno così." Il rettore la mandò via, ma la donna non si arrese e il martedì successivo ripassò. Gli pose nuovamente i disegni sulla scrivania, questa volta con maggiore determinazione. "Sapete cosa sono questi?" "Disegni" "No, no. Sono la prova che siete totalmente ignorante" Infine, la donna riprese i disegni, li infilò in una cartellina e fece per andarsene. Il rettore la fermò, spazientito: "Che diamine dovrei fare?" "Accettare alla vostra università la ragazzina che disegna ciò che vi ho fatto vedere" Intanto accorse molta gente fuori allo studio del rettore e, curiosi, vollero vedere i disegni oggetti della discordia. A ciascuno, Azzurra aveva svelato i segreti di quei piccoli lavori e questo la compiaceva molto più che aiutare Aurora a realizzare la propria aspirazione. Le piaceva dare, insegnare. Raccontare, svelare segreti. Era una donna fatta così. "Quasi tutte le Accademie " disse sottovoce Azzurra "Quasi " ripeté, iniziando a fumare una sigaretta. Era sera tardi: i genitori di Aurora, Alberto e Cecilia, erano già andati a dormire, e le due amiche rimasero in cucina a parlare. Aurora lasciava che quella donna la consigliasse. Rimasero in silenzio per qualche minuto, quando la nipponica aprì bocca, quasi fosse un nulla: "Cara, se vuoi realizzare il tuo sogno, devi arrivare laggiù". Ancora silenzio. Ancora insonnia. Azzurra finì di fumare la sigaretta, la lasciò per metà accessa sul portacenere che aveva davanti, appoggiato sul tavolo. "E dove si troverebbe quest’Accademia?" La cameriera volse lo sguardo verso il punto più lontano che i propri occhi potessero raggiungere, guardando fuori alla finestra che aveva davanti. "Sempre dritto, laggiù, in fondo alla città. A quei tempi, l’Accademia delle Belle arti dove sarebbe andata Aurora era nel punto più lontano della città e per molti secoli visse completamente isolata, in preda alle più svariate superstizioni. L’Accademia nacque nel Medioevo e, a detta di molti, fu un’università, ma anche un luogo di rifugio per streghe, eretici e artisti che arrivavano lì per dipingere e conservare le loro opere proibite. A causa di queste dicerie, il luogo fu sempre meno frequentato per essere chiuso, ed essere riaperto soltanto nel 1910. Da lì in poi, le cose andarono piuttosto bene: studenti dotati accorsero nuovamente copiosi. Era il 15 ottobre 2011. Aurora iniziò gli studi universitari.

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biancoscuro "E dove sarebbe questa Accademia?" "Sempre dritto, laggiù, ai piedi della nostra città." Jean accompagnò la fidanzata alla fermata dell’autobus, la strinse come dovesse partire per un lungo viaggio, e la ragazza cercò di tranquillizzarlo: "Amore, non devi temere nulla". Era alto, aveva i capelli corti, neri, e gli occhi terribilmente azzurri. Aveva una voce melodiosa che era un piacere stare ore ad ascoltarlo narrare o cantare. Aurora partì con venti euro e i nomi di due persone che le aveva procurato la sua cameriera, nel caso in cui si perdesse. Salì sull’autobus, sedette al posto più vicino al conducente, dietro di lui, timbrò il biglietto, lo pose in tasca, e fissò il paesaggio alla sua sinistra per tutto il tragitto, che durò un’ora. Scese al capolinea, camminò dritto, sempre dritto, laggiù. Arrivata in fondo ad un vicoletto oscuro, una donna dai capelli lunghi, lisci, neri, che poteva essere orientale, bendata con una fascia di seta nera, la condusse fino all’aula dove avrebbe svolto la prima lezione. Fecero spostare la tenda semitrasparente e Aurora entrò. La Maestra era seduta a gambe incrociate in fondo alla stanza e aveva due occhioni neri, che Aurora non smise di fissare per minuti. Indossava una tunica e aveva uno chignon, era evidentemente una donna orientale. Azzurra l’aveva fatta iscrivere ad un corso privilegiato, infatti, era l’unica ragazza a stare in quell’ampia aula. Aurora aspettò un cenno della donna e le si sedette di fronte a gambe incrociate. Si accorse che al suo fianco vi era un ragazzo che poteva avere al massimo un paio di anni più di lei. Indossava un kimono blu, era immobile, gli occhi fissi sul foglio di pergamena che aveva davanti e in mano una preziosissima penna stilografica. Non vedeva l’ora che alzasse gli occhi per esaminarne il colore. La Maestra iniziò a parlare in una lingua che Aurora non era in grado di comprendere, quando la donna le sussurrò, incerta, in italiano: "Parlami di te". Lo disse con dolcezza, sorridendo. Aurora iniziò a parlare di lei, dei suoi genitori, di Jean... e della sua passione per gli occhi neri. Neri come la notte. Neri da fissare. Parlò liberamente, come si fa con un’amica con la quale confidarsi, aggiunse dettagli anche banali sulla sua vita, non curandosi se l’interlocutore potesse intenderla. La Maestra le fissava le labbra per cercare di comprendere quanto più possibile della lingua italiana, che conosceva abbastanza ma non tantissimo. Attorno era tutto immobile, in sottofondo vi era una silenziosa musica orientale, sensuale, e in quell’atmosfera di sospensione accadde un nulla di sconvolgente. Improvvisamente, immobilmente, quel giovane aprì gli occhi. Aurora continuò a parlare, ma fu istintivo abbassare lo sguardo su di lui e vide che i suoi occhi erano neri, come mai li aveva visti così belli, dal taglio orientale ma si vedeva che il giovane era europeo. Aveva notato che da quel momento in poi quegli occhi furono fissi su di lei. Aurora riprovò a parlare senza che nulla la perturbasse, quando le fu offerta una tazza di té da un servo che comparve e scomparve nel nulla, senza darle il tempo di ringraziarlo. Solo dopo aver finito di sorseggiare la bevanda, posò la tazza a terra e ricominciò a parlare. Aurora non potè comunque fare a meno di accorgersi che quegli occhi la fissavano con una prepotenza immane, e lei avrebbe voluto smettere di conversare e ricambiare. L’atmosfera era pesantemente sospesa e il giovane spinse la mano fuori dal kimono. Aurora notò quel movimento e lo vide prendere la tazza di té da cui aveva bevuto. Cercò il punto in cui lei pose le labbra e il giovane fece altrettanto . Riposizionò la tazza, rimise la mano nel vestito, riprese in mano la penna stilografica, pose gli occhi sul foglio di pergamena. Aurora continuò a parlare, ma ad un certo punto non ebbe più nulla da dire. La Maestra disse piano, quasi sussurrando, col suo sorriso gentile e sereno: "La prossima volta inizieremo le lezioni, ma puoi venire a trovarmi quando vuoi e non solo per lo studio. Aurora abbassò lo sguardo, imbarazzata, e la Maestra rise: "Ahahahah, non hai ancora i libri, giusto? Non preoccuparti: te li procurerò io, faccio così con tutti i miei allievi". Avrebbe voluto domandare il perché di quelle lezioni singole, ma si limitò a ringraziare con un sorriso. Si salutarono, Aurora stava per andarsene, quando la trattenne la voce della donna: "Conclusi gli studi, avrai quel che hai sempre cercato". Aurora la osservò, seria in volto, nera. La Maestra ribadì: "Hai la mia parola". Prima di andarsene, si girò un attimo e vide gli occhi di lui perfettamente fissi su di lei. Non aveva mai visto occhi così neri, così belli; sembravano fatti di seta. I disegni che Aurora stava rappresentando per la Maestra erano sempre più pregni del fascino nero che vi inseriva. Dopo la prima lezione all’università, la giovane produsse molto più che in vent’anni di vita, per qualità e quantità. Sempre più persone avevano imparato ad apprezzare il suo stile particolare. Alcune di essere proposero di vendere le opere e lei accettò. Ne ricavò una cospicua somma e disegnò sempre più. Il 20 ottobre compì vent’anni e l’incantesimo muto della vita iniziava a scorrerle inesorabilmente davanti, senza che lei quasi se ne accorgesse. "Amore, non devi temere assolutamente nulla" disse Aurora salutando Jean alla fermata dell’autobus. Era il 22 ottobre. Si sedette al posto più vicino al conducente, timbrò il biglietto e fissò per tutto il tempo il paesaggio che le scorreva davanti, come la vita, alla sinistra. Il tragitto durò un’ora e scese al capolinea; camminò dritto, sempre dritto, laggiù, per circa venti minuti e arrivò. La donna orientale con la benda di seta nera la condusse in aula. Fecero scorrere la tenda semitrasparente e si trovò in fondo alla stanza. In piedi, la Maestra vestita con un kimono scuro e, al suo fianco, il giovane europeo che portava il solito kimono blu. "La mia giovane allieva" sussurrò sorridendo la Maestra prima di iniziare la lezione. L’insegnante e il giovane si accomodarono vicini ed Aurora davanti a loro, tutti e tre con le gambe incrociate. Lo vide: i loro occhi s’incontrarono, giusto un attimo. Erano

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biancoscuro neri, maledettamente neri, come la pece, come la notte, come la bellezza. Quando Aurora finì la lezione, notò al proprio fianco una sciarpa maschile, di seta blu: la prese, se la lasciò passare con tutta la calma di questo mondo sul corpo. Era come fare l’amore con il nulla. Quel giorno, Aurora decise di rimanere nella stanza che gli studenti dell’Accademia dovevano avere. Era davvero un piacere restarci, vi avrebbe vissuto per tutta la vita. La stanza aveva un letto singolo con lenzuola pulitissime e una piccola finestra che affacciava sul panorama della città; in primo piano un albero che sembrava una palma tropicale. In sottofondo, si sentiva la solita musica orientale e si assopì in quella dolce meraviglia. La sera successiva Aurora decise di ritornare a casa. Preparò i bagagli e un bagno caldo. Si spogliò e si immerse nella vasca: si rilassò immaginando due occhi neri, bellissimi; sentendo vagamente la musica orientale, sensuale che risuonava tra le mura dell’Accademia, lenta, silenziosa, ma che arrivava fino ai suoi pensieri... Ad un certo punto, capì che il nero non era più soltanto nell’immaginazione, ma le avevano messo sugli occhi una benda di seta nera e due mani giovani, lisce le accarezzavano il corpo. Sembravano corrispondere alle mani setate di un giovane europeo dagli occhi orientali... Sentì due labbra che le sfiorarono il collo per un secondo, subito dopo le mani, la seta, la benda, il nero erano scomparsi. Aurora non riusciva più a concludere un lavoro; era come se ci mancasse qualcosa. Era nero, ma non troppo. Nel dubbio, decise di dirigersi al più presto dalla Maestra, affinchè potesse darle qualche dritta che l’avrebbe aiutata anche in futuro a non fermarsi al minimo intoppo. Prese l’autobus, ma prima Jean la fermò e le chiese: "È proprio necessario andarci?" "Se ci vado, è perché è necessario" Aurora salì di corsa sull’autobus, senza dare tempo al fidanzato di baciarla. Si sedette al posto più vicino al conducente, timbrò il biglietto, e osservò per tutto il tempo il paesaggio che le riservava il finestrino alla sua sinistra. Il viaggio durò un’ora, Aurora scese al capolinea e camminò per venti minuti a piedi, fino a laggiù, sempre dritto. La ragazza orientale dalla benda di seta nera la condusse all’aula dove svolgeva le lezioni, ma non trovò nessuno. Decise di uscire fuori e vide davanti a sé il ragazzo europeo. Abbassò lo sguardo su lei. Aveva gli occhi dal taglio orientale, ma posati sul viso di un europeo. Aurora cominciò a prendere in mano il disegno che voleva mostrare alla Maestra. Il disegno cadde, il ragazzo si girò e strinse forte la mano di Aurora, quando arrivò la Maestra. "Benvenuta, cara”. La donna vide il disegno caduto per terra ed intuì si trattasse della causa per la quale l’allieva era venuta. Solo in quel momento Aurora staccò le mani da quelle dell’amato. "Maestra, mi manca l’ispirazione per concludere. "L’ispirazione tornerà. D’altronde, è sempre difficile resistere alla tentazione di tornare. Ma se vuoi, possiamo parlarne con calma davanti ad una tazza di té, entra. Aurora non rispose, ma la seguì, non sentì più la presenza del giovane, si girò e lo ritrovò dietro di se. Fissò gli occhi nero pece che tanto adorava, e provò a sussurrargli: "Prego". La Maestra si intromise: "Non conosce l’italiano. Entriamo." Quella sera Aurora si trattenne all’Accademia perché vi sarebbe stata una festa, dove era buon costume partecipare. Si celebrava un altro anno di vita dell’università nell’aula dove Aurora svolgeva le lezioni. Le sembrava strano vedere quella stanza così vuota, così isolata dal mondo, ora piena di persone, e con una musica così differente da quella sensuale che era abituata a sentire. Aurora non conosceva quasi nessuno, perciò si sedette in un angolo ad osservare la festa: vedeva persone che bevevano, chi si accingeva ai tavoli per fare un bis, e Lui. Era di fronte a lei, affianco alla Maestra. Lei cercava i suoi occhi e li trovava; lui ricambiava. Continuarono con questo rito segreto per tutta la serata, quando Aurora si sentì stanca e decise di ritirarsi. Aurora non accese la luce, conosceva quella stanza meglio delle proprie tasche. Non voleva destare l’attenzione di qualcuno che avrebbe notato la sua assenza alla festa, e quella sera non era in vena di incuriosire nessuno. Si spogliò totalmente, e indossò soltanto una vestaglia. Nera. Di seta. Aveva dimenticato di chiudere la porta, infatti, vide entrare Lui. Riconobbe quegli occhi anche nel buio. Indossava un kimono. Nero. Le si avvicinò, la baciò. In quella notte senza luci, Aurora e il giovane dagli occhi orientali si amarono per ore. Conobbero tutte le parti dei loro corpi, con le mani, con la bocca e con i rispettivi corpi. Non riuscivano a vedersi, ma si percepivano. Si amarono su un angolo di mondo nero, che sorreggeva il loro amore, i loro sospiri, illuminati soltanto dai suoi occhi neri. Come la pece. Come la notte. La mattina dopo, Aurora prese le sue cose e uscì per ritornare a casa. Com’era diversa l’Accademia dalla sera prima: tutto era ritornato silenzioso, sembrava un luogo isolato dal mondo, illuminato prepotentemente solo dai raggi solari. Voleva salutare la Maestra, si girò un’altra volta con la speranza di ricevere un segnale. Nulla. Ritornata a casa, Aurora non uscì dalla sua stanza per giorni interi. Azzurra si limitava a porle del cibo e dell’acqua su un vassoio fuori alla porta, la ragazza lo prendeva quando si faceva tardi e nessuno poteva vederla. Rimaneva per tutto il tempo a leggere libri di arte in cui si parlasse di opere dipinte con tonalità scure, soprattutto se i soggetti fossero persone dagli occhi nero pece. Non voleva vedere nessuno, neanche Jean. Aurora seppe che in città si stavano tenendo degli scioperi studenteschi alle università e che, a volte, gli scioperanti facevano in modo che neanche i propri colleghi potessero frequentare le lezioni. Le proteste si tenevano in particolar modo il lunedì, giorno delle lezioni più importanti e alle quali Aurora non andava da molto, dunque era necessario parteciparvi. Tuttavia, erano avvenute delle sparatorie, erano stati gli stessi rettori a consigliare agli studenti che volevano frequentare di sospendere momentaneamente le lezioni, che poi avrebbero recuperato. Azzurra le chiese: "Aurora, non si sa quando la situazione tornerà ad essere regolare?

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biancoscuro "Non m’importa delle irregolarità, io domani andrò, ho necessità di recuperare". Ma aveva il bisogno ancor più impellente di rivedere quegli occhi neri. Le mancavano. Azzurra stava per aprire bocca per persuadere la giovane a cambiare idea per il suo bene, quando intervenne Jean. Un ragazzo caratterialmente mite, che fino a quel momento ritenne opportuno lasciare la propria donna libera di decidere, ma non sopportò oltre quell’eccessiva ed ambigua spavalderia. Si alzò ed esclamò quasi con veemenza nei confronti di Aurora: "È proprio necessario che tu ci vada?" "Ho detto di sì. Non c’è altra scelta". Azzurra e Jean erano fuori la porta della casa di Aurora e la salutarono, come dovesse dirigersi per una guerra. Azzurra la abbracciò e le disse sottovoce, all’orecchio: "Tesoro, prima o poi dovrai dirmi perché sei così desiderosa di andare a seguire queste lezioni. Tu sei già molto brava, mannaggia: maledetta questa storia del nero che ti ha sempre ossessionata..." Poi Aurora salutò Jean, che la baciò dolcemente sulle labbra e le disse quasi piangendo, portandosi la mano di lei sul volto come un talismano: "Amore, dimmi che ritornerai..." "Ritornerò, fidati" rispose in maniera dolce, ma non del tutto sinceramente. Lo baciò di nuovo e se ne andò. Camminò dritto verso la fermata dell’autobus e lo prese, dopo aver aspettato dieci minuti. Si sedette al posto più vicino al conducente, timbrò il biglietto, e guardò alla sua sinistra il paesaggio che scorreva inesorabilmente, passivamente, come la vita, aldilà del finestrino. Arrivò dopo un’ora, scese al capolinea dell’autobus e dovette camminare per venti minuti, sempre dritto, laggiù. Nel tratto di strada compreso tra il capolinea del pullman e l’Accademia tutto sembrava normale, e chi non si fosse informato non avrebbe mai intuito che di lì a pochi minuti di strada si tenevano violenti scioperi di protesta. Ma Aurora vi arrivò senza alcun timore. Era tutto distrutto. Davanti a sé, soltanto il nulla, la distruzione, la fine del mondo: il nero, era tutto nero. I volti delle poche persone che vedeva, gli spari, le ceneri... Si guardava intorno con la vana speranza di incrociare i suoi occhi con due dal taglio orientale. Girava attorno a se stessa, ma era giocare a girotondo col vuoto. Aurora restò sveglia senza bere, mangiare, lavarsi per due giorni, in attesa in mezzo a quelle macerie e a quelle assurde guerriglie. Infine il sonno ebbe la meglio. Il mattino successivo, la Maestra la svegliò con un tocco sul braccio. Aurora subito la riconobbe con la speranza di trovare al suo fianco Lui. Per cercare di accontentare il proprio animo, osservò gli occhi della Maestra ma non era ciò che voleva. Sì, in mezzo a quella baraonda aveva capito una cosa: quello che aveva sempre cercato non era il nero, non era diventare un’artista, un’insegnante di arte, gli occhi neri, ma quelli di Lui. Ma non c’era. La Maestra la salutò sorridendo ed esclamò: "Vieni, ti faccio vedere una cosa che potrebbe interessarti. Te lo dissi che non andrai via da questa Accademia prima di avere ciò che vuoi." Aurora si alzò e seguì l’insegnante tra macerie, morti, feriti, spari, e arrivò ad una sorta di caverna che si trovava al posto del luogo dove si svolgevano le lezioni. Vi entrò, e non si accorse neppure più delle rivolte che scoppiavano intorno a lei, né del fatto che la Maestra era scomparsa nel nulla. Davanti a sé, una portantina che brillava dei colori dell’arcobaleno. Lui sopra la portantina. Morto, ma con gli occhi aperti. Quella caverna era freddissima, piena di topi, puzzava. Uno spazio che richiamava immediatamente la morte. Ad Aurora venne un’idea che fu confermata da un foglietto di pergamena che trovò sul petto nudo del giovane senza vita. “Amata allieva della Maestra, per te ho imparato a parlare l’italiano; ho ben compreso quando avevi ammesso di adorare il nero, ed in particolare gli occhi di quel colore. Amavi troppo i miei occhi per poterne fare a meno, quindi ti chiedo, in punto di morte, di guardarli un’ultima volta e poi chiudimeli tu, unico amore della mia vita”. Aurora guardò quegli occhi, li chiuse, e baciò le sue palpebre. Poi, si stese e si strinse affianco a lui e morì. Finalmente felice. Avrebbe vissuto per sempre con occhi neri.

Amatissima Aurora. Ormai sono cinque anni che sei scomparsa. Quella mattina lo sapevo che non saresti più tornata; non era da te rassicurarmi con tanta sicurezza. Lo facesti soltanto per toglierti quel che io, in fondo, sono sempre stato per te: un peso. Nonostante ti ami ancora e non sia ancora riuscito a stare con un’altra donna, non pensarmi stupido. Credi che le voci non circolino o che non sappia che tu hai sempre amato osservare gli occhi neri? Non sai cosa avrei dato per essere lui. Avrei potuto mettermi lenti a contatto nere, farmi un trapianto di occhi, e non sarebbe valso a nulla: tu lo amavi, non hai mai cercato occhi neri, ma lui. Sappi che non potrò mai perdonarti per il dolore che mi hai dato, per aver scelto lui e la morte a me, però vorrei anche dirti che qui sulla terra ci sarà sempre un cuore innamorato a pregare per la felicità della tua anima. Con amore Jean

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ROMAGNA ANTIQUARIATO

Mostra Mercato di Alto Antiquariato

affresco di Melozzo da ForlĂŹ

dal 16 al 19 ottobre 2014

www.romagnantiquariato.com via Punta di Ferro, 2 ForlĂŹ - tel. 0543.798466 Simone Velleca - cell. 393.9352043 - info@romagnantiquariato.com

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Biennale Gondola dell’Arte a Venezia Il prestigioso premio firmato ArtExpò Gallery

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esi di ricerche, di studio, di selezioni e consultazioni hanno reso in modo straordinario i loro frutti, e lo si è potuto ben notare ammirando le opere degli artisti premiati a Venezia lo scorso 26 aprile, data in cui la Sala Congressi Mozart del prestigioso Amadeus Hotel ha ospitato l’ultima fase di un grande lavoro: la cerimonia di premiazione della Biennale Gondola dell’Arte di Venezia, organizzata da ArtExpò Gallery. La Commissione del Consiglio Critico era presente nelle persone di Giampaolo Curti (estimatore d’arte), Sergio Mazzoni (collezionista d’arte), Maurizio Gnali (gallerista di Brescia), Francesco Chetta (editore Arte Collezionismo), Elena Cicchetti (Presidente Ass Art in The World Viterbo) e naturalmente Mariarosaria Belgiovine (Direttore ArtExpò Gallery e critico d’arte). Non poteva mancare l’affascinante Marta Passos, modella brasiliana, che ha rivestito il ruolo di assistente per tutta la durata della manifestazione. Molti gli ospiti presenti a questo grande evento per il mondo dell’Arte, e chi non ha potuto recarsi a Venezia ha avuto la possibilità di poter seguire l’intera cerimonia grazie al collegamento in diretta streaming che ha mostrato (e non solo ai diretti interessati!) tutte le opere selezionate e premiate rese visibili con una video proiezione ad hoc. Ogni artista presente ha ricevuto direttamente dalle mani della Commissione Critica la targa Biennale Gondola dell’Arte corredata da diploma e un’appassionata motivazione critica all’opera premiata, naturalmente senza mancare le foto di rito al momento della premiazione. Chi non ha potuto partecipare attivamente riceverà comunque premio, diploma e critica direttamente a casa. Il dispiacere di non poter complimentarsi dal vivo con tutti gli artisti è stato colmato dagli elogi arrivati sia durante la diretta che successivamente da parte di chi ha seguito la cerimonia in differita. Molti apprezzamenti sono giunti anche da parte dei sindaci dei comuni di residenza degli artisti premiati, che, ricevendo la parte di ArtExpò Gallery la

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comunicazione della manifestazione, si sono congratulati anche direttamente con l’artista concittadino. Le soddisfazioni che eventi come questo possono dare sono molte, sia per gli artisti emergenti che trovano riscontri positivi sul loro talento e sulla loro originalità artistica, sia per chi come Mariarosaria Belgiovine ricerca, studia ed organizza per far crescere ogni giorno di più grandi artisti. Vincenzo Chetta

Contesina Spatariu

Farisè Maria

Elenco Artisti premiati Mariagrazia Algisi , Gionatan Alpini, Mimmo Ancora, Letizia Barbi, Lorena Belloni, Yara Buyda, Efisio Cambarau, Pino Carcelli, Mirko Castellan, Massimo Cattaneo, Maurizio Cecchini, Giovanna Cherchi, Elena Cifiello, Cocco Samoa, Patrizia Croce, Luigino Cuccui, Angela Del Vecchio, Lisy de Santi, Giusy Farina, Maria Farisè, Ery Franzoso, Diana Giusto, Lorenzo Grande, Valeria Gubbati, Paolo La Bruna, Marcello La Neve, Giovanna Leocata, Leonzio Mangione, Mario Masoli, Francesca Ore, Fiorenza Orseoli, Pilar Segura, Delfina Porcu, Andrea Recchia Rizzardi, Mirko Roncelli, Giacomo Rossi, Donatella Saladino, Lucillo Santesso, Frank Sisca, Andrea Soraperra, Contesina Spatariu, Josefina Temin, Rossana Tiberio, Valentina Vendrame, Lucia Ida Viganò, Rita Vitaloni, Vullnet Hoxha.

Patrizia Croce

Vendrame Valentina

Franzoso Ery

Soraperra Andrea

Hoxha Vullnet

Buyda Yara


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Trofeo La Vela d’oro 2014 a Cesenatico

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l 28 giugno 2014 a Cesenatico, presso la Sala Congressi dell’Hotel Miramare, si terrà la manifestazione “Trofeo La Vela d’Oro” 2014, conferimento per meriti artistici organizzato da ArtExpò Gallery. Gli Artisti ammessi potranno esporre due opere per tutto il periodo estivo a Cesenatico, città che ospita fra l’altro, il suggestivo Museo Galleggiante della Marineria, con le storiche Battane e le loro particolarissime vele dai colori gialli e rossi. I partecipanti riceveranno, senza ulteriori selezioni il “La Vela d’Oro 2014”, attestato di partecipazione e motivazione critica. Gli artisti espositori parteciperanno all’assegnazione

di una mostra personale all’Hotel Boemia Riccione; una mostra personale all’Hotel New Bristol di Cesenatico, una mostra personale presso lo spazio espositivo Biancoscuro a Pavia, una mostra Collettiva all’Hotel Boemia di Riccione, una mostra Collettiva all’hotel New Bristol di Cesenatico, una mostra collettiva presso lo spazio espositivo Biancoscuro di Pavia, la pubblicazione di 1 pagina sulla rivista sulla rivista d’arte Biancoscuro, la pubblicazione di 1 pagina sul catalogo Contemporary Art Today. Una splendida cornice per una splendida occasione espositiva. Aras C.

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Nel mondo di Alice Arte pittorica e Sugar Art si incontrano a Torino

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ell’esposizione intitolata “Nel mondo di Alice” vengono messe in evidenza tematiche che ci portano oltre l'aspetto pratico di tutti giorni. Le forme d’arte sono tutte manifestazioni per espansione della coscienza, nel XXI secolo l’espressione artistica prende forme che vanno al di là della pura materia, l’Artista è sempre impegnato a scrivere oppure a costruire qualcosa, perché è l’unica persona ad essere consapevole del presente. La mostra è curata da Nikolinka Nikolova, che ha saputo dimostrare le sue qualità di curatrice in diverse occasioni, come con la mostra “Sogni Fantasie Misteri” dell' Associazione D.I.V.A. a maggio 2013, o la collettiva “Tra il corpo e la mente” che ha suscitato grandissimo interesse nel mese di settembre 2013 sempre al Mausoleo della Bela Rosin. La scelta dei Sugar Artist è curata da Mary Cocciolo, che ha già organizzato molti eventi in questo settore, come “Mister Tulipano” al castello di Pralormo e in occasione di “ManualMente” al Lingotto di Torino, in questa occasione con l'aiuto di Nuni Cocciolo. La Sugar Art come vera e propria forma artistica caratterizzata dall'utilizzo dello zucchero come medium espressivo, da cui deriva un'intrinseca connotazione effimera, che trova la sua ragion d'essere nell'unicità gestuale del suo creatore. La Mostra sarà presentata dal Dott. Giorgio Gregorio Grasso, storico e critico d'arte già coordinatore della 54ª Biennale di Venezia curata dal On. Prof. Vittorio Sgarbi. Oggi, i tempi sono maturi per mettere a confronto queste due realtà, che hanno saputo guardare agli eventi locali ed internazionali per poter formulare sempre meglio il loro linguaggio. Artisti italiani e internazionali esporranno le loro creazioni nel Mausoleo della Bela Rosin, strada Castello di Mirafiori, 148 a Torino. Un sito architettonico, importante di rilevanza storica. L'inaugurazione della mostra è fissata per il 15 giugno 2014 e rimarrà aperta fino al 06 luglio 2014. L’organizzione è a cura di Tina Durando, presidente dell'Associazione D.I.V.A. (Donne Italiane Volontarie Associate). Sul prossimo numero di BIANCOSCURO uno speciale sugli artisti partecipanti a questa rassegna. N.N. 70

Il Dott. Giorgio Gregorio Grasso con le organizzatrici Mary e Nuni Cocciolo


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Il mausoleo della Bela Rosin è un edificio neoclassico di Torino situato nel quartiere popolare di Mirafiori Sud. È di fatto una copia esatta del Pantheon di Roma, fatto costruire come tomba di famiglia dai figli di Rosa Vercellana, soprannominata Bela Rosin (Bella Rosina) Mausoleo della “Bela Rosìn” - Torino. Fotografia di Andrea Ferrero Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Mausoleo_della_Bela_Rosin

Elenco Artisti partecipanti alla Mostra Vittoria Salati Fiorenza Orseoli Susy Cagliero Loredana Zucca Dina Montesu Tony Favre Martino Bissacco Maurizio Rivetti Santina Barbera Nadia Buroni Luigi Drago Monica Steliana Cirtita Lorella Massarotto Xu Hong Anna Maria Calvi Ekaterina Antchougova Maria Pia Calato Fransos Cris Vera Silvia Finetti Damiana Cifferi Anneke Van Der Zwaag Pier Giorgio Viotto Michele Rivellino Franco Giletta Maryna Sakalouskaya Cristina Cancellara Barbara Griva Mellà

Marilena Bordin Giovanni Bressana Patrizia da Re Gruppo “Alparte” Lino Bassi Filippo Faruggia Marisa Ierardi Marilisa Serra Giorgio Piccaia Attilio Lauricella Egidio Albanese Enrico Nicodemo Nikolinka Nikolova Claus Larsen Laura Saporiti Julia Koci Jane Huoson Monica Arrighi Erica Acquafresca Joelle Schniedermeier Agata Maria Chiara Scuto Giuseppina Vivona Giuseppe Sorace Anna Maria Gallitano Tiziana Colombari Sonia de Angelis Francesca Rossi Mara Roxana Liche

Il Dott. Giorgio Gregorio Grasso con la curatrice Nikolinka Nikolova

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plendida città portoghese, sorge ai piedi della Serra che porta lo stesso nome, talmente ricca ed emozionante la sua natura da aver spinto l’UNESCO nel 1995 a creare una categoria specifica per rendere la vegetazione del Parco Naturale Sintra-Cascais patrimonio dell’Umanità. Conta circa trentamila abitanti ed è a pochi chilometri dalla più famosa Lisbona. Sintra non manca di essere ammirata sin dai tempi antichi per la sua bellezza, la sua felice posizione geografica fa sì che il riparo dalle correnti del nord e la vicinanza dell’Oceano abbiano creato un ambiente praticamente tropicale con grande prosperare di flora esotica. É una città nobile circondata di storia, conta insediamenti sin dall’età preistorica, tantissimi i castelli fiabeschi ed i palazzi reali, i resti archeologici e le foreste, insomma, tutto in Sintra è ricco di fascino ed ammalia tutti i visitatori, al punto di renderla una vera e propria attrazione per scienziati, storici, poeti, scrittori e pittori che giungono da tutto il mondo. Aras C.

Palazzo Nazionale di Sintra © MartinPutz

dell’Umanità: Sintra.

Paesaggio culturale come Patrimonio Mondiale

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Questa è la frase incisa sulla lapide del monumento in pietra che celebra la particolarità di Cabo da Roca: è infatti il punto più occidentale del continente europeo. Luogo di grande affluenza turistica, il Capo è facilmente raggiungibile con la linea ferroviaria di Sintra. Nelle vicinanze si trova un faro risalente al diciottesimo secolo e abitato fino al 1970. Cabo da Roca fa parte del Parco Naturale di Sintra-Cascais, dove si trova una grande varietà di specie animali: cormorani, falchi pellegrini, rapaci notturni, gabbiani, pipistrelli, volpi, vipere e lucertole.

“Aqui... Onde a terra se acaba e o mar começa...” Luís Vaz de Camões

Cabo da Roca © Nuno Bragança da Cunha

“Lieve rugiada ha bagnato ogni fiore e in cielo sono spuntate le stelle e c’è sull’onda un azzurro più profondo e nei cieli quella tenebra chiara, dolcemente oscura e oscuramente pura, che segue al declino del giorno mentre sotto la luna il crepuscolo si perde.” Lord Byron

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Nel 1983 Teresa Fidalgo morì a Sintra in un incidente stradale. Leggenda vuole che tre giovani perdutosi nelle campagne portoghesi in una notte di pioggia, incontraroro una autostoppista, le diedero un passaggio e la invitarono a raccontare qualcosa di sé... La ragazza indicò loro un punto ben preciso lungo la strada e gli raccontò la sua triste sorte. Per i compagni di viaggio neanche il tempo di comprendere appieno le sue parole e subito lo schianto. Due degli occupanti dell’auto morirono sul colpo, della ragazza che aveva chiesto un passaggio neanche l’ombra, svanì nel nulla con l’arrivo dei soccorritori. L’unico sopravvisuto non volle mai ricordare l’accaduto.

Leggenda metroplitana

Panorama con il Castelo dos Mouros © Aldo Ardetti

Richard Strauss

“È la cosa più bella mai vista! È questo il vero giardino di Klingsor, e lassù il castello del sacro Graal”

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“Del genio e del pazzo, ne abbiamo tutti un po’”

“De gènio e de louco, todos temos um pouco”

Il detto

Quinta de regaleira - Sintra - Portugal © Voodoo Lady

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Patrick Moya, l’ecclettico l’ennesima opera è una Porsche!

M More info

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etti Jean Jacques Bally, pilota e collezionista d’arte francese, con la sua Porsche GT2 993, aggiungi che il 29 giugno 2014 si correrà nel Colorado (USA) la famosissima Pikes Peak e che Bally contatta Moya chiedendo di rendere unico il tuo gioiello a 4 ruote, et-voilà: il gioco è fatto! Moya con la sua cura maniacale prepara la Porsche per imprimervi le lettere del suo nome! L’auto, come anche la nostra rivista già presente nelle edicole di Second Life sull’isola di Moya, sarà presto catapultata nella realtà vistuale e guidata da Moya Janus in persona. Vincenzo Chetta



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Daniela Patrascanu I vortici dell’emozione pittorica

opere di Daniela “LePatrascanu non

L’Occhio atavico, acrilico su tela, 2013, 50x50 cm.

possono che abbracciarci e raccontarci di lei.

È

un percorso lento, quasi forzatamente rallentato dalla normale mentalità della società moderna, quello che Daniela Patrascanu rappresenta nei suoi dipinti. Un percorso che l’artista in parte soffre, perché mentalmente più avanti della quotidianità. La sua lotta la si nota nelle forme circolari, ondulate (opere come l’occhio atavico ed il serpente spaziale), che fanno intuire forze esterne con la volontà di legarci a loro, ma i colori delle opere di Patrascanu, ci spingono a vedere anche una propria libertà. Una lotta appunto a restare indipendenti. Un segno inequivocabile dell’artista è il suo “occhio” artistico, quell’eterna forma circolare pre-

A destra: Il Prof. Francesco De Maria ed il Sindaco di Lugano Marco Borradori durante la Mostra personale di Daniela Patrascanu a Lugano (11-17 marzo 2014)

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Il serpente spaziale, acrilico su tela, 2013, 50x50 cm.

sente nelle sue opere. Un occhio vigile e aperto sul mondo intero e sulla propria vita. Opere che sottolineano la sua determinazione ad essere libera e che gli stessi colori soffusamente chiari esprimono con una dolce sensazione, come una carezza di mamma al proprio bambino. Ecco che l’artista si fa conoscere anche come dolce persona, con una personalità allegra e positiva. Patrascanu è capace anche di trasmettere veri e propri profumi naturali attraverso i suoi paesaggi meravigliosi. Colori accesi e soffu-


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si, come una tranquilla alba di primavera. Bellissime le grafiche: lavori come “Pensiero nascosto”, “La vita è teatro”, “Malinconia”, opere complicate, ma che trasmettono messaggi semplici ed in modo tranquillo, naturale. Un bianco-nero meraviglioso, mai spento. Splendide le opere: “I miei portali” e “La danza dei portali”, lavori che legano il pubblico all’opera stessa, perché l’emozione è immediata e la forma, il colore, la luce trasmessa è perfetta. Emozioni: così devono essere i grandi artisti... trasmettere emozioni, far vivere l’opera e prendere per mano le sensazioni del pubblico. La capacità di usare il colore e legarlo ad immagini semplici e comunicative trasforma un’opera in una nostra amica e così si fa ricordare. Le opere di Daniela Patrascanu non possono che abbracciarci e raccontarci di lei. Claudio Raccagni

La danza dei portali, acrilico su tela, 2014, 80x60 cm.

INFO www.danielapatrascanu.ch

I miei portali, acrilico su tela, 2013, 80x60 cm.

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Mirko Roncelli Precisione e arte in un sol uomo

INFO www.mirkoroncelli.it

In alto a destra: Perché no, 30x30 cm. Sotto: Senza un perché, 40x40 cm.

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irko Roncelli È nato e vive a Bergamo, dove è titolare dello Studio di Architettura che porta il suo nome. Ha conseguito il diploma di Laurea in Stylist Engineer presso l’Università dell’Automobile di Modena e la Laurea in Architettura al Politecnico di Milano. È stato docente di materie tecniche ed artistiche in scuole pubbliche e private. Apprezzato consulente in diverse amministrazioni comunali, per cui ha realizzato numerose opere pubbliche, nella sua professione di Architetto opera fin dal 1985 in vari campi, dall’edilizia privata all’urbanistica, dall’architettura paesaggistica fino all’arredamento ed al design. In campo artistico realizza opere di pittura informale con tecnica mista, spesso materica, con una continua evoluzione nell’utilizzo dei materiali (olio, acrilico, paste

da modellista, colle viniliche, ecc...) e degli strumenti, spesso creati appositamente. Le tele del Roncelli ci fanno rivivere quel segreto tormento, quei desideri e quella tensione emotiva e spirituale che coltiviamo in noi. Lo spettatore non può restare indifferente alle sue opere in quanto la carica spirituale da cui sono mosse è talmente forte e coinvolgente, che inevitabilmente ne viene colpito restando affascinato e quasi incredulo di fronte a ciò che i suoi occhi vedono e a ciò che il proprio cuore gli suggerisce. Un vero interprete dell’animo umano, questo artista così ben apprezzato dalla critica e da un pubblico attento di operatori dell’arte che ne ha decretato il successo in campo internazionale. Molte delle sue opere sono esposte in collezioni sia private che di Enti pubblici, in Italia e all’Estero, oltre ad essere pubblicate sui maggiori cataloghi di arte. Mirko ha partecipato a numerosi concorsi, mostre personali e collettive nazionali ed estere (Bruxelles, Budapest, Cannes, DUBAI, Montecarlo, New York, Noumea Nuova Caledonia, Playa de las Americas, Parigi, Stoccolma, Tenerife, Tokio, solo per citarne alcune delle città estere in cui ha lasciato il segno), ottenendo ottimi successi di critica e di pubblico. Di lui il critico d’Arte Mariarosaria Belgiovine ha scritto: “...Ci descrive il suo recondito mondo, i suoi ricordi, le sue emozioni con vibrante gestualità, delineando con accese campiture geometriche, la dinamica strutturale dell’opera. La sua “verve creati-


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La linea spezzata, 90x90 cm.

va” gli permette di dialogare intimamente con l’osservatore delle sue superlative composizioni pittoresche, descrivendone emozioni e stati d’animo interiori.” Daniela Malabaila

Essenziali atmosfere tonali, vibrano con il suggerimento delle frasi informali. Una serie di opere dove il colore dà forma ai suoi gesti evocativi, dal suggestivo effetto nei contrasti cromatici. Jean Charles Spina, Critico d’Arte 81


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The ghost of Deborah Myers acquarello 30,5x45,5 cm.

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Missi Queen Il racconto dell’emozione

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ata a Roma, dove vive e lavora. Prende parte a numerose manifestazioni internazionali e nazionali: “Scintille d’Arte” a Portovenere, a Cesenatico il premio “La Vela d’Oro”, Vernice Art Fair a Forlì, Expò Cinque Terre, la “Palma d’oro per l’Arte” a Mandelieu la Napoule, premio “Ai confini del mondo”, “Gran Galà dell’Arte” a Portovenere, e molti altri. Recensita da critici d’arte, con pubblicazioni su cataloghi e riviste, Missi Queen (ndr Francesca il suo vero nome) è anima poetica, con le espressioni intense della lucidità mentale, una fantasia senza età che non ha limiti e confini, per una comunicazione che ha il sapore del racconto romantico. Missi Queen si concentra nelle dimensioni oniriche dei suoi disegni, ordinati dalla sua logica creativa, segni e simboli di un romantico umore evocativo, a tratti una fumettistica in grado di liberare le sue sognanti visioni. Artista capace di catturare i sogni, di immergere i pensieri della luce di un mattino che filtra dai rami degli alberi, illuminando la figura solitaria, ma non sconfitta. Una solitudine che è riflessione, concentrazione, riordino di idee, per dare una svolta e ricominciare a credere nei sogni. Magnifica la sua semplice gestualità, senza voler invadere canoni e tendenze, Missi Queen riesce a dare testimonianza della sua perfezione espressiva, sincera e personale. “La sua ricerca armonizza con la realtà che la circonda, evocando immagini ed emozioni con equilibrato accordo cromatico. Le sue realtà si fanno corpo di atmosfere silenti, con le dimensioni evocative sottolineate dalla sua suggestiva gestualità.” Mariarosaria Belgiovine

Sopra: The Dare carboncino 24x33 cm.

A destra: www.missiqueen.com

The followers acquerello, 24x32 cm.

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Walter Ricci, non cerca la forma: cerca il sentimento

N Sotto: Modulo 4 n°1 acrilico e smalto su tela, 2013 120x80 cm.

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on solo il talento dell’artista, ma anche l’intuizione che solo un lavoro svolto con passione può far scaturire in immagini e colori così forti e pieni di significato. Walter Ricci inizia il suo percorso artistico dipingendo con olio e acrilico su tela scene dal sapore impressionista, riuscendo a cogliere la luce dei momenti diversi della giornata, o catturando la scena di un rapace in picchiata, raccontando scene di paesaggi incontrati lungo i suoi viaggi. Nel 2013 Walter cambia, una scossa interiore che porta a cambiare totalmente il suo modo di esprimersi e di esternare i suoi sentimenti. Abbandona i colori ad olio e le immagini reali, e si abbandona a quella strada che

Sopra: Modulo 4 n°6 acrilico e smalto su tela, 2013 50x70 cm.

il suo cuore gli indica: smalto e acrilico, colati, gettati, sfumati o netti. Ogni sua opera è un sentimento, o un groviglio di sensazioni, nessuna è sterile, tutte sono avvolte dal talento con cui Walter, ispirato e appassionato, dà “forma” e colore alla tela o alla tavola. Daniela Malabaila

INFO walter-ricci-dipinti.webnode.it


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Modulo 4 n°10, 2014, acrilico e smalto su tela, 160x100 cm.

La passione artistica viene da lontano: nature morte, fiori, paesaggi, esperienze di viaggi. Le pitture a olio su tela sono l’elemento espressivo principale, tutto molto riservato e privato. Qualcosa succede nel 2013, un cambio radicale di indirizzo espressivo. Lavorare con molta passione e piacere, affidarsi al colore acrilico e allo smalto gettato e colato su tele o tavole; la dimensione consistente è un elemento importante, vedere scaturire accostamenti cromatici, trovare sensazioni nel rapporto grafico, affidarsi al risultato che scaturisce dal segno e dal colore, sentirsi appagati e sentire il bisogno di condividere tutto ciò, sentire il piacere di trasmettere un’emozione che ciascuno di noi vede e “sente”. Colpire e imprimersi nella propria immaginazione: questo è il lavoro di Walter Ricci che ha trovato nell’espressione non formale un elemento espressivo che non ricerca la forma, ma cerca la pura emozione.

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Flora Castaldi Un linguaggio, una tecnica, uno stile: FLORA

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lora trasmette il suo senso di fantasia esprimendo i suoi pensieri attraverso un mondo allegorico. Esso rivela i suoi pensieri e la sua poetica, che tramuta le sue mostre quasi in

un libro di fiabe. Utilizza la materia come il creatore di vita per un mondo armonioso, rimanda a espressioni sconvolgimenti, marchi storici o mitologici come i collegamenti tra l’uomo e l’uni-

Composition en Green Majeur, 81x100cm.

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verso. La sua pittura allegorica è sia realistica che astratta. Flora evoca la questione del tempo e la teoria dell’unità ed i suoi multipli: tutte “quelle sciocchezze” che l’universo contiene nel suo intimo .


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Rita Vitaloni Arte libera e pura con un grande messaggio

Fantacolour (progetto IL COLORE DEGLI SFRATTATI), Digital Graphic Arts, tecnica mista su tela, 50X50 cm.

“L'arte di Rita Vitaloni sembra essere attraversata dalla luce, e attraverso gli occhi dello spettatore si evince la grandezza del suo animo artistico che, rielaborato e ricomposto, crea immagini e forme uniche. Ella nella sua mente cerca di registrare il suo pensiero che nel contempo diviene azione, liberando il tutto sulla tela. La sua arte libera e pura sembra una sorta di connubbio fra alchimia e magia.� Prof. Giovanni Cardone 87


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Sakalouskaya

Maryna Sakalouskaya, la creatività sgorga

copiosa con linee sensuali e tratti leggeri

Metamorfosi, olio su tela,

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Maryna

70x50 cm.

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ittura come insostituibile mezzo di espressione e di indagine introspettiva: questo, in sintesi, il principio artistico essenziale di Maryna Sakalouskaya. La creatività sgorga copiosa dalle sue tele, svelandoci elementi che, rielaborati attraverso una visione lirica e fantastica, ci portano in territori ideali, dove il pensiero può liberamente vagare e trovare nuovi stimoli. Punti nodali dei lavori pittorici dell’artista bielorussa spesso sono la figura umana e la natura con la sua carica vitale, che ella trasfigura sperimentando nuove vie, dove i rapporti di colore, di spazio, di ritmo, cioè gli elementi strutturali che appartengono all’immagine, ci fanno incontrare un nuovo modo di vedere il mondo, di capirlo e viverlo. Da tutto ciò nasce un diverso approccio con la realtà che ci circonda, in cui

la pittura diviene metafora di problematiche, sensazioni, emozioni e sentimenti, in una visione poetica di grande bellezza. Le linee morbide, sinuose, presenti spesso nei dipinti e anche in certi particolari materici, suggeriscono un’idea di movimento, un dinamismo ricco di un’intrinseca sensualità. Il colore scorre fluido, ora pacato, ora più vitale, sempre fattore di originali rapporti cromatici. Il dipinto diviene così mezzo di un’espressività che è frutto di un elaborato percorso ideativo che giunge ad una sintesi di felice creatività. Vito Cracas

www.marynasakalouskaya.com


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Valentina Vendrame La tecnica più importante è la passione

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ata a Conegliano Veneto nel 1986, Valentina prende a cuore la materia artistica e si appassiona al disegno e alla pittura negli anni delle scuole medie. Nell’estate 2013 partecipa ad un concorso d’arte per beneficenza, “Ricord’Arte”, nei pressi di Treviso, in seguito, apre la sua pagina facebook “In arte Vale” dove comincia a rendere pubbliche le sue opere. Entra poi in contatto con la Galleria Farini di Bologna grazie ad un concorso on-line e conosce l’artista e curatore della galleria Roberto Dudine. Nel mese di aprile 2014 espone in Galleria Farini con il dipinto “Red Sky”. Nello stesso mese a Venezia riceve il premio biennale “Gondola dell’Arte 2014” sempre per la stessa opera che ha molto colpito la commissione critica.

{

Sopra: Dark lady, tecnica mista su tela, 2014, 60x50cm. sullo sfondo:

}

Suggestiva energia del colore, per le sue evocazioni espressive del paesaggio, visualizzato dal suo filtro intonato alla tavolozza. Le constatazioni della natura sono visibili, ed affermate dalla pennellata che coniuga luci ed ombre in chiaroscuro, convocando gli ampi respiri del mondo che la circonda, confermati dalla sua creatività.

Mariarosaria Belgiovine

Red Sky, acrilico su tela, 2014, 40x70 cm.

Sotto: Mistico, acrilico su tela, 2013, 30x40 cm

“Nello spazio è presente la vita. Valentina si pone il compito di svelare il significato semi-nascosto di ciò che intende mettere in evidenzia allo sguardo curioso del pubblico. Si parte sempre da un concetto di forma, da una figura. Sono questi a suggerire a Valentina il resto… diviene così un vero e proprio dialogo.”

Laura Rossi

Critico d’Arte Galleria Farini

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Francesco Donadei e le sue evoluzioni artistiche

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rancesco Donadei è nato a Roma nel 1975, dove vive e lavora. L’artista, cresciuto in un clima eccentrico e vivace, sin da piccolo si appassiona all’arte e alla musica, infatti il suo esordio nella pittura è condizionato dall’ambiente familiare in cui cresce. Sono fondamentali per il suo sviluppo creativo due figure: il padre, professore di Discipline pittoriche del primo liceo artistico di Roma, e il nonno materno, restauratore di opere prestigiose. Dopo la maturità, conseguita al collegio Nazareno di Roma, nel 1995 si iscrive a Giurisprudenza ma, a un passo dalla laurea, cambia strada: studia computer grafica all’Istituto Europeo di Design e intraprende la carriera creativa nel mondo della pubblicità. Per alcuni anni lavora nel campo dell’editoria, e nel settore della comunicazione per varie agenzie pubblicitarie di Roma e Milano, prima come Art Director e poi come Creative Director. Di recente, la sua vita è arrivata a un secondo punto di svolta: ha deciso d’interrompere la sua attività professionale per dedicarsi esclusivamente all’arte. “Ogni essere vivente e oggetto è caratterizzato da un’aurea spirituale che ne determina la forza e l’unicità; per me tutto è energia” Francesco Donadei was born in Rome in 1975 where he lives and works. The artist has grown in an eccentric and sprightly milieu. Since his childhood his passions are art and music and for those reasons his painting debut has been influenced by the familiar environment. Two people are fundamental for his creative developpement: His father, art teacher in the first Artistic high school in Rome and his motherly grandfather that was a restorer of glamorour works. After the general certificate of education, that he got at the Collegio Nazareno in Rome, he begins in 1995 to study law, but very close to the degree, he takes another way: he begins to study computer graphic at the European Institute of Design and he begins his career in advertising field. During some years he works in the edi-

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torial and advertising field. Precisely he works for different advertising agencies in Rome and Milan. He works in this field first as Art Director and after as a Creative Director. Recently his life reached another turning point. He decided to stop his professional activity and decided to dedicate his life and work exclusively to Art. “Every living being and object is marked by a spiritual Aurea that determinate its force and uniqueness; all is energy for me.” INFO: www.francescodonadei.com

Sopra: Primo violino, acrilico e tecnica mista con applicazione foglie d’oro su tela, 30x40 cm. Sotto: Sedia Elisa - “Red”, scultura in legno, 150x70x50 cm.


BIaNCOSCURO art contest pittura scultura fotografia grafica painting sculpture photograph graphics

Richiedi maggiori informazioni su: artcontest.biancoscuro.it Request more information on: artcontest.biancoscuro.it INFO viale indipendenza 26, Pavia tel. +39.0382.1902778 info@biancoscuro.it

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Maristella Angeli

L’abbraccio d’amore Tecnica mista su tela

2013, 120x100 cm.

Silvia Bindi

Home#1 Tecnica mista

grafica e collage

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Carla Battaglia

Danzando al chiar di luna Tecnica mista su tela

2014, 60x70 cm.

Nurelhoda Stefania Ferrari

Haven Grafica digitale

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Easy Pop

EasyBoetti Acrilico su tela

30x30cm.

Provocazione, tributo, riflessione

sull’arte e la sua evoluzione

Mario Sepe

Tormento Acrilico su tela 70x100cm.

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Ananas

Correnti marine Base lignea pirografata colorata

con tecnica mista e impreziosita

con vetro di Murano e pietra dura.

Nuria Serrano

Luz de mis Ojos tecnica mista olio e fotografia digitale 2014, 46x79 cm.

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MonoMax

Il mio Santiago Acrilico, Cartone / Cartoncino

2013, 24x33cm.

Kev Stifler

Natura secca Fotografia 2009

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14 - 17 NOVEMBRE 2014

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Storie di un fotografo A Palazzo Ducale gli scatti di Berengo Gardin

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a compagnia è spesso presente nelle opere di Gardin, quasi a voler sottolineare la necessità dell’amore o della vicinanza stessa nella società. Un elemento essenziale, da offrire anche attraverso l’arte. L’artista ci presenta opere dove la coppia è quasi sempre presente: innamorati che si coccolano, amici che si parlano, bambini che giocano assieme, ma anche

“Oggi i colori della fotografia sono coloracci. Il bianco e nero sono, ad ogni modo, due bei colori … per non dire del grigio, che è un colore bellissimo.”

Gianni Berengo Gardin

semplici segmenti di oggetti o persone stesse, come due mani aggrappate ad un cornicione o una coppia di edifici circon-

dati dal silenzio della città. Ogni sua opera ci lascia anche un segno strano di solitudine o di malinconia, spesso esaltato anche dal suo biancoscuro eterno, un graffio che non si può scordare... la bellezza della sua arte è anche questo. Lo spettatore non può non vivere le opere di Gardin, perché per uno strano motivo le sue opere fanno parte di noi. Le loro vibrazioni sono troppo forti per essere solo opere di un artista, ma un legame con la nostra mente c’è e si sente. L’artista si fa “sentire” subito e non occorre ricordare che durante la sua carriera ha collaborato anche con testate nazionali ed internazionali quali: Domus, Epoca, Le Figaro, L’Espresso, Time, Stern, o che ha al suo attivo più di 200 libri fotografici. È doveroso ricordarlo però, perché dimostra coma sia sempre l’esperienza a fare un grande artista, ma che l’esperienza A destra: G. Berengo Gardin, Venezia, Piazza San Marco, 1959 © 2014 Gianni Berengo Gardin/Contrasto

Sopra: G. Berengo Gardin, Yugoslavia ,1979 © 2014 Gianni Berengo Gardin/Contrasto

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Sopra: G. Berengo Gardin, Normandia, 1933 © 2014 Gianni Berengo Gardin/Contrasto

abbracciata all’intuito personale caratterizza un grande maestro. La fotografia di Gardin non può che essere inimitabile, perché nessun’altra persona può avvicinarsi al suo pensare l’arte. Genova dedica ora una mostra all’artista con opere fotografiche che spaziano tra il 1969 ed il 2002 e che raccontano la città stessa. “Gianni Berengo Gardin - Storie di un fotografo”: è questo il titolo della mostra che si è aperta presso il Palazzo Ducale il 14 febbraio e che sarà visibile fino all’ 8 giugno 2014. Ripercorreremo cosi le emozioni dell’artista e della città stessa a cui l’artista è sempre stato legato... e

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ci ritroveremo un’altra volta immersi nelle sue emozioni. La mostra è promossa da Genova Palazzo Ducale Fondazione per la cultura con la collaborazione di Tre Oci, Civita Tre Venezie e Fondazione Forma ed è organizzata da Civita Cultura. Claudio Raccagni

Per informazioni: www.mostraberengogardin.it

Sotto: G. Berengo Gardin, Venezia, 1958 © 2014 Gianni Berengo Gardin/Contrasto


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GR Art Gallery Inc. 191 Hillside Avenue, New York 10703 USA tel. +1.914.434.1906 fax +1.718.708.4767 www.grartgallery.com Per richiesta informazioni e contatti in italiano: biancoscuro tel 0382.1902778 e-mail: info@biancoscuro.it

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Il grande nudo nell’Arte Il mondo nasce nudo e da lui nasce l’arte, che ce lo rappresenta.

S Qui sotto: “Watching Godiva” di Iolanda Di Bonaventura

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inonimo di energia erotica o sensuale, il nudo nell’arte lo possiamo dividere in “nudo artistico” o “nudo erotico”, in base alla tecnica usata e al messaggio dell’opera stessa, che può portare un segnale di sensualità od erotismo, ma è anche capacità dell’artista riuscire ad abbinare entrambi i fattori. È sempre l’energia per eccellenza che scalda ogni tipo di arte: il nudo è l’essenza della materia, la purezza delle emozioni. Dal nudo parte l’arte stessa. Il mondo nasce nudo e da lui nasce l’arte,

che ce lo rappresenta. Non ci abbracceremo al passato, che ci ha cresciuto con le sue opere di nudo artistico, ma prenderemo a nostra rappresentanza l’arte contemporanea, la quale è parte viva della nostra società e racconta il nudo estetico in maniera nuova, anche più potente. Grandi artisti contemporanei ci lasciano ancora fermi ad ammirare e “gustare” le loro opere, tenendoci eroticamente legati a loro con una forza meravigliosa. Ricordiamo il grande giovane artista Gianluca Mantovani; il giapponese Hideki Kubo;


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A sinistra: “Come un battito d’ali” di Anna d’Elia

Come un battito d’ali È un viaggio sul corpo, residenza di noi stessi. Non il corpo come oggetto simbolico e neanche come pura forma, ma il corpo come materia sensibile, il corpo che è cielo, neve, pietra, mare, sentieri, mondo. Il corpo come memoria poetica e materia come memoria del vissuto. L’obiettivo si avventura all’interno dei rivoli delle mappe interiori disegnate sulla pelle, costruisce un percorso di profonda intimità tra il soggetto e la fotografa e rende poesia il racconto sensuale e malinconico, fatto di luce che disegna e stravolge la dolcezza delle forme, richiamandone l’essenza. “È la nostra immaginazione che si sforza di rivestire le cose, ma le cose sono divinamente nude”. Anna d’Elia

le artiste Iolanda Di Bonaventura e Sabrina Casiroli. Il nudo per eccellenza è il nudo femminile, quel mondo che condensa un’infinità di energia e che, pur essendo rappresentato in modo statico nelle opere, riesce invece a trasmettere al pubblico un suo reale movimento emozionale. Un’opera “in movimento” è senz’altro “Watching Godiva”, di Iolanda Di Bonaventura: un vero e proprio lavoro complesso. Opera ispirata al leggendario personaggio di Lady Godiva, nella quale spicca l’erotismo pieno del nudo femminile, accompagnato dalla suo fedele compagno: il silenzio doveroso, l’immobilità, il fermo rispetto del-

le movenze femminili. Tutto deve tacere, tranne il caldo portato da questa figura. Opera complessa, dicevamo, perché non si tratta di sola fotografia, ma anche di un lavoro “informatico” interessante, completato dal

di muoversi in base alla presenza o meno del pubblico d’innanzi a sé. Lady Godiva sarà “vivente”, comportandosi in maniera diversa in base al suo pubblico. L’opera non è solo sensualità piena, ma è un esaltare anche il pubblico

Ecco che il nudo artistico ed il suo movimento diventano una parte essenziale della nostra arte. programmatore Max Leggieri e la fotografa Iolanda Di Bonaventura, L’immagine infatti è in grado

nel volersi immedesimare nel soggetto, accarezzarsi e coprirsi di caldi baci, strette erotiche, o semplice-

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Qui sopra: “Intimidad 5” di Sabrina Casiroli A destra: “Paula” di Roberta Barbieri (modella Paula Kersey)

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mente di baci amorosi, perché la bellezza di un’opera d’arte non è il solo farsi vedere, l’essere bella, ma il farsi sentire e “Lady Godiva” è un portavoce del nudo artistico dell’arte contemporanea; la sua irreale-realtà è un abbraccio in più a tutti noi. Un altro modo di muoversi può essere anche l’uso del fermo-immagine, che sottolinea un movimento nascosto che inevitabilmente c’è, come nell’opera di un’altra artista contemporanea: Sabrina Casiroli, con l’opera della serie “Claudia”, nella quale l’erotismo presentato sta proprio nel movimento statico dell’opera. Staticità data dalla figura di per sè: femminile, desiderata; calda, ma tutte queste emozioni sono portate avanti dal movimento mentale che lo spettatore si fa guardandola e che è procurata dall’opera stessa: lo spettatore vede lentamente scoprirsi il seno. Un vedo non vedo esistente-inesistente, che raggruppa tutta la ca-

pacità dell’artista di aver creato un ottimo lavoro, anche attraverso un buon uso del bianco e nero. Erotismo, movimento, forte calore anche in assenza di colore... giochi di parole che legano la grande arte erotica del nostro tempo e che vengono rappresentate perfettamente dalle opere appena descritte: la fissità dell’opera ed il suo invisibile, ma potente, movimento. Claudio Raccagni

Roberta Barbieri con la sua sensibilità riesce a creare atmosfere e suggestioni della bellezza femminile, regalandoci ritratti colmi di sensualità e mistero, donando al suo operato un sapore pittorico. Roberta possiede il dono di regalarci visioni di bellezza, grazie al suo talento artistico nato dal sentimento della sua sensibilità e dalla modella Paula, sua musa ispiratrice. Tratto da un testo critico del Prof. Spallanzani Claudio


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Le visioni delle bellezze femminili di Roberta Barbieri

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l 22 marzo 2014 a Casalgrande, in provincia di Reggio Emilia, è stata inaugurata la prima mostra personale della fotografa sassolese Roberta Barbieri. L’evento si è svolto presso lo spazio espositivo “Galleria incontro” a Casalgrande (RE). Numerosi visitatori hanno partecipato all’evento tra cui vari artisti e fotografi locali. Una grande passione per la fotografia accompagna Roberta Barbieri da sempre regalandoci scatti di pura bellezza femminile avvolta da luce morbida e calda. Un ringraziamento particolare va

Nelle foto a sinistra dal basso: l’artista Roberta Barbieri in posa davanti alle sue opere esposte, sopra alcuni momenti

a Luciano Bedeschi, presidente del gruppo fotografico Il Torrione di Casalgrande, che con la sua infinita disponibilità e gentilezza, che ha reso possibile questo evento. L’artista ringrazia inoltre suo padre ed il suo fidanzato che oltre ad incoraggiarla e a credere in lei, l’hanno aiutata materialmente nell’allestimento della mostra. L’appassionata fotografa si è congratulata con la Rivista d’Arte Biancoscuro che ha saputo dare grande visibilità e risonanza all’evento, suo grande sogno nel cassetto. Rebecca Maniti

A destra: Ritratto femminile, stampa fotografica su tela 60x40cm (Modella: Paula Kersey)

dell’inaugurazione e della “Galleria Incontro”.

INFO: www.robertabarbieri.it

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Conosco Roberta Barbieri da quando era una mia studentessa all’Istituto d’Arte G.Chierici di Reggio Emilia, una ragazza solare, con grandi doti artistiche. La fotografia domina la sua vita, si dedica ad essa in modo spontaneo con grande passione ed entusiasmo. La sensibilità è la base del suo universo artistico, creando atmosfere e suggestioni attraverso un immagine. I suoi scatti sono composizioni eleganti di sentimenti e passione, predilige fotografare la bellezza femminile, regalandoci ritratti colmi di sensualità e mistero, donando al suo operato un sapore pittorico. Roberta possiede il dono di regalarci visioni di bellezza, grazie al suo talento artistico nato dal sentimento della sua sensibilità. Prof. Spallanzani Claudio


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Arte&Artisti

Annunci gratuiti per vendere o comprare, per ricerca contatti o proporre il proprio sito, mostra o manifestazione Da: Fulvio Bernardini Fulber <gary.spike@libero.it> Il Rivisitismo di Fulber in Vaticano. Il 29 gennaio 2014 il dipinto ad olio “Criminal Heart” sul tema del femminicidio è stato benedetto in Vaticano dal Papa. (nella foto sotto il Pontefice osserva un’opera)

Da: Associazione Laborart <laborart-eventi@libero.it> Gianpiero Bonfantini espone i suoi “Arabeski”, opere di grande effetto realizzate su polistirolo inciso a caldo e dipinti ad olio. www.premioceleste.it/labor.art (nella foto sotto la locandina)

Da: Effeci Edizioni d’Arte <redazioneartivisive@gmail.com> Oggetto: Young Writers in The World 2014 1° edizione Premio letterario per giovani scrittori, indetto da Effeci Edizioni d’Arte, riservato a opere inedite. Partecipazione gratuita, senza tassa di lettura. INVIA le tue opere a: redazioneartivisive@gmail.com. Scadenza per l’invio dei manoscritti 30 giugno 2014. Maggiori informazioni sul sito stampailtuolibro.weebly.com/concorso.html. Da: Mary Sperti <marysperti@tiscali.it> Selezione Artisti: sezione pittura, scultura, fotografia per due giorni di arte. 12 e 13 luglio 2014, Falconara Marittima, Ancona.

Da: Campailla Sergio <sergiocampaillax@gmail.com> Eseguo soggetti fotografici, disegni, dipinti su vari temi concettuali, astratti, paesaggi e ritratti. Realizzo temi: concettuali, astratti, paesaggistici, ritratti, caricature.

Da: Centra Luigi <luigicentra@libero.it> Cerco un mercante per vendere alcune opere nel mio studio, su tela, su carta e su legno, grazie!

Da: Viviana Barutti <ilmondodiviviana@alice.it> Accompagnata dalla musica, sprigiono le mie emozioni interiori liberandole sulle tele. www.ilmondodiviviana.it

Da: Andrea Mono <andrea.cioni55@alice.it> Present to you my latest work, the radical manifesto of silence. I point where the new road to face the world of art.

Da: Laura Iosifescu <laura_iosifescu@yahoo.com> The new generation of great painters. Three dimensional paintings vibrate with organic energy. The effect of the colours, the haptic quality of the organic mater. www.laura-iosifescu-art.com (nella foto sotto particolare dell’opera Shifting Continent V)

Ai lettori

Biancoscuro, rivista d’arte, ti da la possibilità di pubblicare gratuitamente un annuncio d’arte in questa rubrica “Arte&Artisti”. Vai sul sito www.biancoscuro.it, oppure inquadra con il tuo smartphone il codice QR qui sopra, inserisci il tuo annuncio gratuito di massimo 160 caratteri (esclusi contatti), verrà esaminato e successivamente pubblicato!

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Da: Marcello La Neve <m.laneve66@libero.it> Invito i lettori di BIANCOSCURO a conoscere la mia arte visitando il sito web: www. gigarte.com/marcellolaneve (nella foto sotto Il sacrificio di un artista)

Da: Ljiljana Kostic <ljiljana.kostic.vilma@gmail.com> I’m doing pictures with pirography technic. Beside that I’m also using a lot of other technics in my art work. w w w. s l i k a r i . r s / s l i k a r / ljiljanakostic

Da: Maurizio Travani <emmetiphotography@ gmail.com> In Giugno, Artitaly&Artworld organizzato da Cento Produzioni presso la Halle 50 dei Domagk Ateliers di Monaco. Sul mio sito la selezione delle opere in mostra. www.mauriziotravani.com Da: Diego Racconi <diego.racconi@alice.it> L’accostamento cromatico risulta da chiave di lettura del mondo interiore. http://diegorac.jimdo.com


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CATALOGHI d’ARTE

Da: Yajaira M. Pirela <yajaira_pirela@hotmail.com> Pittrice professionista in mostra permanente presso lo studio galleria YR Studio Arte di Roma in via guicciardini,1 dove potete vedere e comprare le sue opere. www.yajaira-pirela.com Da: Marcella Curcio <iotipresento@gmail.com> Marcella Curcio invita gli appassionati d’arte a scoprire l’arte contemporanea valdostana nella saletta di “iotipresento” a Verres in via duca d’aosta 31b (nella foto sotto la curatrice Marcella Curcio con l’artista Alessandra Peloso)

Da: Michele Rech Artist <mick.mail@alice.it> Mostra personale presso Palazzo Zacco, Prato della Valle, Padova. Aperto dal 29 giugno al 13 luglio ingresso libero, tema “l’universo pluriversi”. www.arteitaliana.org/rech-m Da: Leonardo Vecchiarino <info@vecchiarinoleonardo.it> Leonardo fa incontrare l’arte pittorica e pubblicitaria in opere che narrano la quotidianità dei tempi moderni visti con gli occhi di chi li vive. (nella foto sotto la sua opera Rosso rosso)

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a Casa editrice EFFECI EDIZIONI oltre alle sue note pubblicazioni specializzate, offre un servizio adeguato ed opportuno all'immagine promozionale dell'artista e del gallerista. Siamo specializzati per soddisfare le esigenze personali. I nostri progetti e prodotti editoriali, godono della migliore qualità e la nostra carriera è la migliore garanzia della nostra eccellenza. Le pubblicazioni realizzate saranno visibili anche on-line ed in eBook. Servizi redazionali a cura di comprovati critici d'arte, recensioni accurate a 360° del tuo operato, per una QUALIFICATA IMMAGINE PROFESSIONALE.

ARTE Padova, intervista Sky TV a Athos Faccincani e Andrea Diprè

L’editore con il Maestro Antonio Nunziante

Arte Genova con l’artista Gianmaria Potenza

Con Lallo e Pepe dei DIK DIK e Mariarosaria Belgiovine

Redazione: Via Vittorio Emanuele, 32 - 26841 Casalpusterlengo (LO) www.artecollezionismo.com - 3405820407 - francesco.chetta@yahoo.it 109


biancoscuro

biancoscuro Perché associarsi e come farlo

I soci “BIANCOSCURO” condividono una visione intelligente e costruttiva dell’arte moderna e contemporanea, sono attenti al patrimonio culturale e godono dei vantaggi qui sotto. Con la tessera associativa “BIANCOSCURO 2014” riceverai a casa la rivista d’arte Biancoscuro, consigli su visite guidate a musei e mostre temporanee, offre sconti e facilitazioni nella realizzazione di materiale pubblicitario sia cartaceo che web. BIANCOSCURO è un’associazione culturale nata nel 2013 elastica, agile, ma anche riflessiva e giudiziosa, paziente e precisa. Il suo progetto di diffusione culturale è l’omonima Rivista d’Arte diffusa gratuitamente su internet al sito www.biancoscuro.it e distribuita in Italia e all’estero in importanti manifestazioni artistiche e fiere internazionali.

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Prossimamente Vincent Van Gogh Frida Kahlo e Diego Rivera Pontormo e Rosso Fiorentino Asti nel ‘600 AISTHESIS All’origine delle sensazioni Special Nick van Woert Christopher Makos Art Basel MIA Fair Nel mondo di Alice

biancoscuro r i v i s tA d ’ A r t e o o o o Abbonamento associativo (Italia per 1 anno) 6 numeri............................................... 39€ Abbonamento associativo (Italia per 2 anni) 12 numeri............................................. 75€

Abbonamento associativo (Estero per 1 anno) 6 numeri.............................................110€ Abbonamento associativo (Estero per 2 anni) 12 numeri...........................................219€

Verserò la cifra con versamento su c/c postale n.1017328376 intestato a Biancoscuro oppure bonifico IBAN IT24M0760111300001017328376 intestato a Biancoscuro. L’abbonamento sarà attivato dopo la ricezione della ricevuta. Cognome___________________________ Nome______________________________ Indirizzo________________________________________________________________ CAP______________ Città____________________________________ Prov._________ Nazione________________ e-Mail___________________________________________ P.IVA o Cod. Fiscale ______________________________________________________

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Pablo Picasso

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