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L’ornamentale che si innalza a potenza. Klimt a Roma a
L’ornamentale che si innalza a potenza
Klimt a Roma a 110 anni dall’Esposizione Internazionale
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di lucia Garnero
Gustav Klimt, uno degli artisti più conosciuti e amati, anche dal grande pubblico, è il protagonista della mostra, inaugurata il 26 ottobre al Museo di Roma-Palazzo Braschi, dal titolo “Klimt. La Secessione e l’Italia”. In tutto 55 opere autografe del maestro austriaco (di cui 16 dipinti, 37 disegni e due litografie) affiancate da altri 150 lavori, sia di artisti della sua cerchia, sia di pittori e scultori italiani, tra cui Galileo Chini, Vittorio Zecchin, Arturo Noci, Camillo Innocenti, Felice Casorati, Giovanni Prini, che subiscono l’influenza del nuovo linguaggio artistico che il grande pittore austriaco contribuisce a inventare. In un ispirato e suggestivo confronto artistico, sono esposti anche dipinti e sculture di altri artisti del periodo della Secessione viennese, come Josef Hoffmann, Koloman Moser, Carl Moll, Johann Victor Krämer, Josef Maria Auchentaller, Wilhelm List e Franz von Matsch.
Grazie alla collaborazione tra Google Arts & Culture Lab TeamQUESTA è LA VERSIONE FREE di , nuova piattaforma dedicata BIANCOSCURO Rivista d’Arte all’approfondimento delle arti, e Trovi la versione completa,il Belvedere di Vienna, tornano CARTACEA o DIGITALE in vita i Quadri delle Facoltà
in abbonamento e “La Medicina”, “La Giurispru-
nelle migliori fiere d’Arte. denza” e “La Filosofia”, tre celebri dipinti allegorici realizzati da Klimt tra il 1899 e il 1907 per il Puoi abbonarti o richiedere una copia online: >>> artshop.biancoscuro.it
Pagina a lato: Gustav Klimt La Sposa 1917-18, olio su tela, 165x191 cm. Klimt Foundation, Vienna © Klimt Foundation, Vienna
A destra: Gustav Klimt Manifesto per la I Mostra della Secessione (26.03.1898-20.06.1898), dopo la censura,1898 litografia a colori su carta, 63,8x46,1 cm. Klimt Foundation, Vienna © Klimt Foundation, Vienna A sinistra: Gustav Klimt - Hygieia, particolare del quadro della facoltà La Medicina, collotipia a colori dal portfolio Gustav Klimt. Eine Nachlese, a cura di Max Eisler, stampato e pubblicato dalla Tipografia di Stato, Wien 1931, 1900-1907, litografia su carta, 48,1x45,5 cm. Klimt Foundation, Vienna © Klimt Foundation, Vienna
Tra i prestatori, oltre ad alcune collezioni pubbliche e private, anche la Neue Galerie Graz, il Museo Belvedere e la Klimt Foundation di Vienna, tra i maggiori custodi dell’opera klimtiana. Tra dipinti, disegni, manifesti d’epoca e sculture, risaltano opere iconiche come “Giuditta I” (1901), “Signora in bianco” (1917-18), “Amiche I” (Le Sorelle) (1907) e “Amalie Zuckerkandl”(1917-18), e prestiti eccezionali, come “La sposa” (1917-18, concesso dalla Klimt Foundation per la prima volta) ed il meraviglioso “Ritratto di Signora” (1916-17), recuperato nel 2019, dopo essere stato trafugato dalla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza nel 1997.
A destra: Cartolina di Gustav Klimt a Emilie Flöge Verona, 08.12.1903 13,7x9 cm. Collezione privata Leopold
Sotto: Gustav Klimt Amiche I (Le Sorelle) 1907, olio su tela, 125x42 cm. Klimt Foundation, Vienna © Klimt Foundation, Vienna
Moriz Nähr - foto di gruppo con gli artisti della cosiddetta “Mostra di Beethoven” nella sala centrale del Palazzo della Secessione a Vienna. Nella fila davanti, da sinistra a destra: Kolo Moser, Maximilian Lenz, Ernst Stöhr, Emil Orlik, Carl Moll. Nella fila dietro da sinistra a destra: Anton Nowak, Gustav Klimt - Adolf Böhm, 1902, gelatina d’argento, 13,9x19,8 cm. Klimt Foundation, Vienna © Klimt Foundation, Vienna
<<< soffitto dell’Aula Magna dell’Università di Vienna, rifiutati perché ritenuti scandalosi. Andate perse nel 1945, le opere sopravvivono solo in alcune immagini fotografiche in bianco e nero. Un processo digitale, realizzato attraverso il Machine Learning (un sottoinsieme dell’Intelligenza Artificiale), ha permesso di ottenere una straordinaria ricostruzione digitale a colori dei pannelli. La mostra è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina, co-prodotta da Arthemisia, in collaborazione con il Belvedere Museum e in cooperazione con Klimt Foundation, a cura di Franz Smola, curatore del Belvedere, Maria Vittoria Marini Clarelli, Sovrintendente Capitolina ai Beni Culturali e Sandra Tretter, Vicedirettore della Klimt Foundation di Vienna. s l
KLIMT. THE SECESSION AND ITALY Palazzo Braschi, Roma October 27, 2021 – March 27, 2022 (check the opening on the site)
Gustav Klimt returns to Italy, 110 years after he took part in the 1911 International Art Exhibition.This exhibition marks the return to Italy of some of his masterpieces from the Belvedere Museum in Vienna, the Klimt Foundation and public and private collections such as the Neue Galerie Graz. The exhibition traces Klimt’s life and artistic production, underlining his role as co-founder of the Viennese artistic and cultural revolution and exploring the relationship between Klimt and Italy, the destination of his travels and the site of some of his exhibition successes. It includes iconic works such as the famous Judith I, Lady in White, Friends I (The Sisters) and Amalie Zuckerkandl, as well as exceptional loans such as The Bride from the Klimt Foundation and Portrait of a Lady, stolen from the Galleria Ricci Oddi in Piacenza in 1997 and fortunately recovered in 2019. The paintings and sculptures of the Belvedere Museum, signed by other artists, such as Josef Hoffmann, Koloman Moser, Carl Moll, Johann Victor Krämer, Josef Maria Auchentaller frame these great works by the Austrian master and contribute to the story of the Viennese Secession period. , Wilhelm List, Franz von Matsch and many others. Autographed postcards document the travels to Italy of Klimt, who visited Trieste, Venice, Florence, Pisa, Ravenna - where he became passionate about Byzantine mosaics - Rome and Lake Garda, which inspired some of his landscapes. These trips were important for the evolution of his creative research and increased his influence on Italian artists. For this reason, at the Museum of Rome in Palazzo Braschi, Klimt’s works will be compared with those of Italian artists such as Galileo Chini, Giovanni Prini, Enrico Lionne, Camillo Innocenti, Arturo Noci, Ercole Drei, Vittorio Zecchin and Felice Casorati who will give life with different sensitivities and declinations to the exhibitions of Ca ‘Pesaro and the Roman Secession. s l
KLIMT
La secessione e l’Italia
27 ottobre 2021 - 27 marzo 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Palazzo Braschi, Roma
INFO T. +39 060608
Da lunedì a venerdì 10.00 - 20.00 Sabato e domenica 10.00 - 22.00
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.museodiroma.it