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L’Editoriale
di Vincenzo Chetta
Clima rovente quello di questi mesi, non solo a causa dei mille “problemi” che sta affrontando l’umanità oggi (dalla crisi sanitaria a quella climatica, da quella economica a quella sociale, senza dimenticare guerre e politiche traballanti), anche nell’ambiente culturale c’è fermento. La ripartenza degli eventi d’arte in primavera ha smosso una situazione che stagnava da troppi mesi dando nuova linfa alle istituzioni private ed ai musei che hanno potuto riprendere la loro programmazione, mettendo in scena mostre e rassegne lasciate in standby ed aprendo le porte al grande pubblico; facendo ripartire l’economia delle fiere d’arte e di tutto l’indotto, con un conseguente periodo “d’oro” nel quale i collezionisti hanno potuto finalmente tornare a farsi consigliare l’artista sul quale puntare. Ne è stato un valido esempio l’ultima edizione di
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Art Basel, che è stata letteralmente presa d’as-
salto nonostante il caldo. Un giugno così rovente a Basilea non lo si vedeva da anni, non solo dal punto di vista meteorologico, ma anche sul termometro del mercato. Nelle prime giornate delle VIP Preview, giornate dedicate solo ai grandi collezionisti ed agli addetti ai lavori, l’opera “Spider” del 1996, un “ragno” da più di 3 metri di Louise Bourgeois, è stato venduto a 40 milioni di dollari. Molte le altre le vendite stellari, tra cui un’opera di Félix González-Torres a 12,5 milioni di dollari oppure un Marlene Dumas per 8,5 milioni di dollari. Di queste cifre infuocate, ne parlo meglio BIANCOSCURO R I V I S TA d ’ A R T E
all’interno della rivisita nell’articolo dedicato. Inutile ripetere che visitare Art Basel è sempre un’emozione, anche se purtroppo mi sento di dare solo un “9” alla mia sezione da sempre preferita, Unlimited, anziché il classico 10 e lode. A mio parere personale è mancato un po’ l’effetto “WOW” all’ingresso del padiglione (se penso ad Unlimited 2021 mi torna in mente il profumo della casa di pane di Urs Fischer) in ogni caso lo stupore è stato poi recuperato al centro padiglione con l’installazione site-specific di Pistoletto “Porte Uffizi” proposto dalla galleria Continua e LGDR. Una struttura architettonica suddivisa in più spazi con, all’interno di ognuno, le opere di Pistoletto a creare un dialogo con i classici temi sociali: un invito a riflettere sul proprio coinvolgimento con questi sistemi nella vita di tutti i giorni. Molte altre le installazioni o le opere monumentali affascinanti, come l’opera di Liu Wei proposta da White Cube o l’installazione di Leonardo Drew nata da una collaborazione tra le gallerie Goodman, Lelong e Anthony Meier. In ogni caso il livello qualitativo ed espositivo è sempre molto alto e ancora oggi è possibile rivivere le emozioni di
Unlimited e Art Basel tramite la nostra gallery
fotografica e video sulle nostre pagine Facebook e Instagram (facebook.com/biancoscuroArtMagazine e instagram.com/biancoscuromag)
Buona lettura, e se ci seguite anche sui social,
buona visione! Vincenzo Chetta
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