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Tracce d’Acqua alla base delle Civiltà: Etruria di Centro

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Elliott Erwitt

Elliott Erwitt

Le terre di mezzo, i percorsi del mito, il cammino piramidale dell’essere

[30ª puntata]

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“Il 10 luglio 2017, dopo 50 giorni di studi presso la Fondazione a Parma, era giunto il momento per i

personaggi di questo lungo racconto, di involarsi per un nuovo viaggio e approfondire il cuore della

”cultura Etrusca. L’undici luglio 2017 iniziarono i “Traveloguess” e si ricreò il Team di Ricerca: tutto era pronto per ripartire.

Grano in Etruria di Centro © Photo by Adele Arati

Risaliti sul Velimana valicarono l’ Appennino Tosco-Emiliano , arrivando a planare sopra le fertili dune toscane e i territori dei mitici Rasna . Il giallo, il verde, l’azzurro, i colori di quella centrale e fertile terra, si spec chiavano nello sguardo di Eleda . Eve, essendo una ricercatrice biomedi ca, era incantata dalla turca Mariac seduta di fronte a lei, aveva gli occhi “L’evidenza mi indica che è un’ibrida, ma è risaputo dalla ricerca che ormai tutti lo siamo, sotto le apparenti sembianze morfologiche, a parte alcuni isolati popoli tribali...”

di colore diverso, uno azzurro e l’altro di un nero profondo. Pensava: . La giovane Mariac, deposta la bevanda calda sul sedile del Velimana , con aria rilassata iniziò un discorso, spezzando il legame ipnotico che si era creato tra le due: “Odiernamente in Turchia, come in India, quasi mai le divisioni linguistiche hanno un’equivalenza a quel le etniche. In un lontano passato invece questo era una realtà, naturalmente a parte le ec cezioni delle prime contaminazioni...” . Si era creato un’imbarazzante nuovo silenzio,

una strana area, in cui migliaia di lumache ricopri -

rotto solo dall’atterraggio in vano le piante presenti , Emiri spiegò che la zona aveva un particolare geomagneti smo e si trovava al di sotto dell’Ara Etrusca della Regina . Eleda, senza nulla dire, si era già incamminata lungo quell’ancestrale sentiero, mentre Mariac Kayak, giunta di fronte al luogo dedicato a Voltunma , introdusse la civiltà Etrusca (Villanoviana): “I Rasna, Rasena – Annesad (così gli Etruschi chiamavano se stessi) volendo intendere una maturità a livello di assetto politico, pienezza giuridica e istituzione di Stato. Alla fine degli anni ‘70, l’archeologo Massimo Pallottino, affermò che

il termine Rasena

BIANCOSCURO R I V I S TA d ’ A R T E Ordina la versione cartacea o PDF su Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it https://artshop.biancoscuro.itequivaleva al latino “Populos”, semplicemente una “ragione di identità” , poi confermata successivamente dal tedesco linguista etruscologo Helmut Rix.”Attorno al X secolo a.C. inventarono il concetto di un nuovo modo di abitare, che superava la modalità dei piccoli villaggi sparsi di tradizione prestorica e protostorica, indicarono la strada verso il concetto di città . Tra il IX e il I secolo a.C., essi era no il “Popolo” più esteso territorialmente di una Proto-Italia preromana, primo esperimento di un’unità nazionale, con una propria lingua e un’unica cultura . Questi luoghi furono messi in luce con un primo studio a Pisa tra il 1616 e il 1619 d.C. dallo storico scozzese Thomas Dempster , nel periodo in cui era sotto rifugio del granduca Cosimo II di Toscana, il quale gli commissionò una ricerca sulle antiche popolazione del territorio, per legittimare il potere Mediceo e la superiorità della civiltà Etrusca rispetto a quella Romana . Nel 1620 Thomas consegnò sette libri in latino sull’Etruria Reale,ma vennero pubblicati solo dopo 100 anni, a Firenze, da un conte britannico, Thomas Coke. Egli li ritrovò nel 1719, acquistandoli dall’allora

Ara della Regina, Etruria di Centro © Photo by Adele Arati

BIANCOSCURO R I V I S TA d ’ A R T E Ordina la versione cartacea o PDF su Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it https://artshop.biancoscuro.itproprietario Antonio Maria Salvini, dando così inizio all’ufficiale ricerca storica Etrusca . Nel 1724 ebbe luce anche un’edizione fiorentina a cura di Filippo Buonar roti, che gli aggiunse note critiche di correzione e la corredò di 93 tavole illustrati ve, poi, nel 1785, Monsignore Mario Guarnacci scrisse il volume “Origini italiche o siano Memorie istorico-Etrusche sopra l’antichissimo regno d’Italia” , edito da Paolo Giunchi, confermando le origini indigene italiche . Eve, di fronte all’ Ara di Voltunma (sui colli di Tarquinia) , comprendendone l’im portanza storica legata anche alla genomica, introdusse un particolare discorso (do - potutto, già nel 1552 d.C,. il principe Pier Francesco Orsini aveva già anticipato molti contenuti con il suo percorso iniziatico artistico, ideando a Bomarzo il “Sacro Bosco” ) . I primi genomi antichi furono presentati tra il 2010 ed il 2014 e, nel 2015, fu com pletato il campionamento del Genoma Wide , di Neanderthal , dei Denisoviani e di un individuo di 4.000 anni fa della Groenlandia. In questo 2017, Svante Paabo e colleghi, presso l’istituto Max Planck per l’antropologia evoluzionistica di Lipsia (dove il Prof. David Reich collaborò dal 2007 al 2013, con Nadin Rohland, Matthias Meyer e Qiaomei Fu) studiarono il Dna degli arcaici. Con i dati che avevano in mano potevano ricostruire le trasformazioni delle popolazioni nei dettagli, rivo luzionando la comprensione del passato ; in particolare, nel 2015 scoprirono che

5.000 anni fa la popolazione Nord Europea era stata ampiamente sostituita da una migrazione di massa dalle steppe Est Europee

, che portò un’altra cultura e la lingua indoeuropea. Eleda, sempre più convinta della validità reale della leggen da di Tangir , cominciava a comprendere perché il primitivo “Popolo” proto Italico guidato da Lei , era sfuggito più volte e 26.000 anni fa era tornato con una sua parte. Nonostante tutto, alla fine furono assorbiti nella mescolanza nel Genoma Wide, anche se tutt’oggi sopravvivono al suo interno.

L’Ara di fronte a Lei ed il suo sotto -

suolo sembravano avere la potenza di volerlo fare riemergere : migliaia di luma che con il guscio a conchiglia la circondavano, come un esercito pacifico difensivo.Tutto sembrava collidere con le ricerche pubblicate in “ Le scienze di aprile 2013 ”,

gli Etruschi si erano sviluppati come Popolo a sé stante

che confermavano che fra quelli che abitavano da secoli l’Italia centrale e di cui, in genere, le genti tosca ne odierne non sono i loro diretti discendenti, anche se tutt’oggi sequenze di DNA Etrusco circolano nella località di Murlo, nel Casentino e nell’area di Volterra , “PLos ONE” da un team guidato da Guido Barbujani dell’U come fu illustrato su niversità di Ferrara e David Caramelli dell’Università di Firenze.

l’Etruria Padana non è stata

Come abbiamo ipotizzato nell’articolo precedente, solo l’ultimo baluardo di una cultura paritaria (in seguito assorbita dal patriar - , come attestarono i reperti raccolti dopo la metà cato), ma fu anche il suo inizio dell’800 dall’archeologo parmense Luigi Pigorini. La storia delle sue origini si perde nel Paleolitico per giungere all’età del ferro, ed è seppellita sotto a migliaia di ettari di argille, stratificata dalle tribù aborigene italiche della preistoria (per comprendere questo sotto strato, più avanti dovremo tornare di nuovo indietro e andare all’apice delle sue radici).Eleda non più così disorientata sull’origine etrusca, sedendosi su un masso mega - “Ma cosa ha portato i Proto Villanoviani a litico dell’Ara della Regina, domandò: 93 spostarsi più al centro dell’ancestrale territorio Italico, lasciando le terre Padane?”

Sito termale, Etruria di Centro © Photo by Adele Arati

94 Eve rispose: “Oggi sappiamo che l’agricoltura si era sviluppata (non nata) più di 12.000 anni fa nel Medio Oriente, da popolazioni parecchio differenziate di comuni antenati, che si rimescolarono tra loro più volte lungo le direzioni di propagazione della cultura agricola. Qui nasce l’equivoco delle prime supposizione Anatoliche dell’origine etrusca da parte degli storici dell’antica Grecia.”Purtroppo solo alla fine del 2013, Eske Willerslev e colleghi pubblicarono i dati del Genoma Wide dei fantasmi dell’umanità , quella popolazione agricola che ritrovia -

l’agricoltura nacque più di 30.000 anni fa in Italia, si conferma l’origine Italica Indigena dell’agricoltura e la presunta leggenda di Tangir

mo solo frammentata nell’attuale DNA. Sapendo che “Arriviamo all’apPunto di cui abbiamo già parlato. che chiedevi, a differenza delle terre nere Ucraine, come il territorio Anatolico di 12.000 anni fa, il suolo del granaio padano richiede l’utilizzo di particolari trattamenti e cambi di culture, per ottenerne una costante fertilità . A questo problema anda - rono incontro i popoli antichi stanziali, che poi si ricongiunsero con quelli di ritorno dall’ emigrazione avvenuta millenni fa, inducendoli a cambiare zone di coltivazione.”Si può definire, grazie alla comparazione di oggetti archeologici e le ultime ri -

i terramaricoli fondarono la cultura Proto Vil

cerche sul DNA antico, che

lanoviana e, per motivi alimentari, alla fine dell’età del Bronzo valicarono l’Appennino Tosco Emiliano, raggiungendo nei luoghi di centro Italia altre famigliari tribù indigene, erigendo così le fondamenta della cultura Etru -

. Quel mondo chiamato “Villanoviano” e dal valore poi dominante nell’Italia centrale, mantenne anche valori prettamente Terramaricoli Padani.

sca Il costituire

, che avevano lo scopo di appropriarsi di nuovi territori per accaparrarsi nuove risorse minerarie di cui il territorio è ancora ricco. Eleda, risalita sul

l’Etruria significava anche reagire a nuove ondate migratorie patriarcali

Velimana , fissando l’immagine delle acque geotermali di quei luo ghi, incominciava a comprendere: “ Agricoltura intensiva, che diede vita alle strutture

come avvenne anche nella più recente cugina

sociali organizzate umane, proprio civiltà Maya (dall’altra parte del mondo) in cui, attraverso offerte votive nei Chenote e comunicando con l’infra-mondo, rinascevano a nuova vita e portavano le piogge ai campi coltivati. Qui troviamo la stessa antichissima radice, inventarono la Vasca Votiva delle BIANCOSCURO R I V I S TA d ’ A R T E Ordina la versione cartacea o PDF su Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it https://artshop.biancoscuro.itTerramare di Noceto , prima di prendere la decisione di emigrare più al centro-sud...”Telepaticamente, Mariac si connesse al pensiero di Eleda: “I primi Etruschi impara rono a conoscere le proprietà minerali dei terreni vulcanici termali e come trattarli; do potutto la tradizione proto agricola dei popoli primitivi Italici risale a 30.000 ac, a Ba cinello, in Toscana …” Conoscenza portata nel lontano spazio-tempo nelle terre Euro Asiatiche e giunta anche in Anatolia. Nelle campagne circostanti il sito di Gobekli Tepe , ad un certo punto della Storia, u na mutazione genetica permise la trasformazione del grano selvatico nella varietà di grano che conosciamo oggi, come avvenne in Italia . Tale trasformazione rese i chicchi più digeribili a causa di una minore quantità di glutine e una migliore robustezza che difficilmente poteva essere strappato via dal vento, e questo causò la mutazione A dei gruppi sanguinei 0 . Tutto ciò ha permesso agli archeologi di ipotizzare che la civiltà di Gobelki Tepe, 12.000 anni fa, fu tra le prime ad utilizzare l’agricoltura per espandere l’aggre gazione umana a scopi sociali e per l’interazione con altri territori, come lo fu nella

Etruria di Centro © Photo by Adele Arati

BIANCOSCURO R I V I S TA d ’ A R T E Ordina la versione cartacea o PDF su Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it https://artshop.biancoscuro.itpenisola Italica in tempi più ancestrali. Le civiltà del remoto passato, nonostante la loro distanza temporale e territoriale, erano unite da una parte di genoma fanta - sma, una cultura stanziale agricola, delle statuine femminili e delle architetture con simbologie taurine . Esse condividevano la civiltà del suono matematico delle acque: antichi saperi andati dimenticati o cancellati dalla Storia recente. Tangir, 26.000 anni fa, tornando nella patria madre mediterranea, aveva seminato la civiltà agricola ed i suoi popoli si erano estesi ovunque, fondando e unendosi anche alla civiltà Sumera . Ora lasciamo il Neolitico, il Mesolitico e parliamo di ProtoStoria, l’Età dei Metalli che va dal 3.500 a.C. al 750 a.C. Nel periodo finale del Bronzo (1200 a.C.) e per tutto il periodo del Ferro (900 – 750 a.C.), troviamo la civiltà Etrusca . Nel frattempo i lontani cugini Maya (750 a.C.) continuavano la tradizione della Pie - tra: è risaputo a livello storico che il periodo di transizione fra l’Età della Pietra e quella dei Metalli, apparve in momenti e tempi diversi, ed anche questo aveva una sua ragione migratoria. Queste informazioni sono importanti per comprendere la

Solcati i confini tra le regioni padane con

cultura etrusca e visitarla da vicino. quelle toscane ci aspettavano i Centri Etruschi e le loro meraviglie archeologi che, ancora non del tutto esplorate.

“Quindi se le visioniamo con un metodo scientifico, ossia de -

25 apPunto c):

terminato dalla compArazione e dalla ConfutAzione, ci apparirà la logica della CREAvoluZione dell’artè di vita.”

Dal 23 settembre 2017 i giovani ragazzi dell’Istituto Sperimentale, raggiunsero

Eleda iniziò l’insegnamento attraverso l’esplorazione

il Team di ricerca e per dell’antica Etruria . L’obiettivo era CreaREvolvere nuove generazioni pensanti. Mariac aveva ragione nell’affermare che oggi quasi mai le divisioni linguistiche

hanno un’equivalenza a quelle etniche, ma in un lontano passato invece que -

sto era una realtà e le contemporanee ricerche scientifiche sciolgono il dubbio dell’origine Anatolica Etrusca dibattuta dai Greci.Alla fine tutti i nostri attori avevano una parte di ragione, ci aspettava il mondo culturale Etrusco . Adele Arati artiStà

[...] continua sul prossimo numero di BIANCOSCURO

Ogni riferimento a cose e persone è puramente casuale, le parti culturali sono vere e il reale si unisce all’intreccio del Filo virtuale della Fantasia Crea_R_ Evolutrice. Una Linea aKa, presente in ogni mia opera, dove tutto ebbe un 00_R_Inizio, in questa saga artistica Fanta-ma-Scientifica, per il bene comune Finito-ma-Infinito, in memoria del Popolo_00. Testi liberamente tratti dai miei futuri Romanzi Artistici Fanta-ma-Scientifici. <Opere d’art’è di Scrittura CreAttiva, aaParole con apPunti, Tavole AlgoRitmiche d’artiStà>

Per maggiori informazioni www.adelearati00.com www.appunti00.com

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