biancoscuro r i v i s tA d ’ A r t e Numero 9 - aprile-maggio 2015 - Bimestrale d’Arte, Cultura e Informazione
In questo numero La Biennale di Venezia
56ª edizione curata da Okwui Enwezor
Risultati d’Asta
In collaborazione con Meeting Art
Le Giornate di Primavera del FAI
Tantissimi appuntamenti per luoghi speciali.
“C’est un classique!” Boldini arriva a Forlì Lo spettacolo della modernità
Viaggio nella rappresentazione del cibo Il Cibo nell’Arte dal ‘600 a Warhol
Il silenzio della realtà. La realtà del silenzio
Conclusa la mostra di Antonio Lòpez Garcìa
A occhi spalancati.
L’Impressionismo russo è a Venezia
La New Pop nipponica a Pavia.
Takashi Murakami al Castello Visconteo
Gianluca Piaccione
9 772385 170005
il risvolto dell’Arte: “Cuts & Folds”
ports
art www.artports.com
biancoscuro r i v i s tA d ’ A r t e Bimestrale d’Arte, Cultura e Informazione
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L’Editoriale di Vincenzo Chetta
La Biennale di Venezia 56ª edizione per l’Internazionale d’Arte curata da Okwui Enwezor
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“C’est un classique!” Boldini arriva a Forlì. Lo spettacolo della modernità
ART Innsbruck. Grande successo per la 19ª edizione
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Viaggio nella rappresentazione del cibo. Il Cibo nell’Arte dal ‘600 a Warhol
In copertina:
il risvolto dell’Arte Gianluca Piaccione con l’opera “The first magazine” il servizio a pag. 38
Risultati d’Asta. In collaborazione con Meeting Art
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Mirko Roncelli e Brigitte Il silenzio della realtà. La Schindler. I vincitori del Biancoscuro realtà del silenzio. Conclusa la mostra Art Contest 2014 in mostra a Lugano di Antonio Lòpez Garcìa L’Artista danese Sami Cento anni dalla Grande Gjuka, la sua foresta di simboli Guerra. Al MAR di Ravenna la mostra metafisici unica al mondo che celebra l’Italia
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026
A occhi spalancati. L’Impressionismo russo è a Venezia
Alessandro Trani a Milano. “L’Arte e il Tempo” evento ufficiale di EXPO in città
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056
Forte di Belvedere invasa da Human. Antony Gormley espugna la fortezza cinquecentesca
La poesia dei colori. Esclusiva mostra personale per Deise
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Le Giornate di Primavera del FAI. Tantissimi appuntamenti per visitare luoghi speciali.
La New Pop nipponica a Pavia. Takashi Murakami al Castello Visconteo 026
082
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Over the cover:
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Carlton, dalla frammentazione nuove forme di realtà, a pag. 44
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biancoscuro r i v i s tA d ’ A r t e
9 ISSUE april / may 2015
Bimestrale di Arte, Cultura e Informazione
078 115
Art Fair. Fiere ed esposizioni internazionali
BI-MONTHLY OF ARTS, CULTURE AND INFORMATION
Meeting Art. Casa d’Aste dal 1979, intervista a Pablo Carrara, Amministratore Delegato
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La guerra messa a fuoco dalla fotografia, a Padova “Questa è Guerra!”
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L’Italia in 600 fotografie. La più grande mostra fotografica dedicata al Bel Paese
074 075
Art Parma Fair 2015. Due week-end di pura Arte
PaviArt 2015. Al via la terza grandiosa edizione
051 090
Il Museo CAC Mjas. Esposizione d’Arte Internazionale
086 092
Francesco Greco. Il New Collage americano
088 098 094 105 120 106 107 102 104 096 108 100 110 109 080
Tina Lupo. Forti e profonde riflessioni pittoriche
EDITORSHIP & GRAPHIC Liberementi viale Indipendenza, 26 27100 - Pavia www.liberementi.it
Arte Cremona 2015. Una spumeggiante edizione
CONTRIBUTORS Oxana Albot, Mariarosaria Belgiovine, Aras C., Luca Caricato, Alessandro Carnevale, Elena Cicchetti, Vincenzo Chetta, Danilo Giusino, Maurizio Gnali, Salvatore Mainardi, Daniela Malabaila, Rebecca Maniti, Tiziano Marcheselli, Agatha Monti, Giancarlo Spina, Claudio Raccagni, Federica Senigagliesi.
Padiglione Tibet. Spiritualità ed Arte come cibo per la mente e per l’anima
Colore shock e geometrie suadenti. Lorenzo Monegato.
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Alessandra Boschetti. Un’Artista senza paura del proprio “essere”
PHOTOGRAPHERS Alberto Borgonovo, Antonio C., Vincenzo Chetta, Enzocanon, Maca Foto, Sara Fuoco, Georgios Giannopoulos, Liberementi, Mattia Pintonello, Ambrogio Trezzi.
Josefina Temin. La scultrice messicana crea la Natura Tove Andresen. La sua arte è forte armonia Flora. Un technique, un langage
PUBLISHER Biancoscuro viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.biancoscuro.it
Massimo Pandolfi. Love L’impulso moderato di Fedele Barletta Delfina Porcu. Intense emozioni su tela
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Dalla tradizione all’action painting. Mario Cianciotti Fabio Cicala. Le sue mille sfaccettature artistiche Elena Sirtori. Opere ricche di profondi significati
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Fabrizio Solinas. L’alba di una nascente ricerca Daniel Dossi. Talentuoso figlio d’Arte Filosofo del colore. Antonio Pilato Pura formalità astratta. Giacomo Rossi “Angolo Narrativo” Il racconto di... 108
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EDITOR IN CHIEF Vincenzo Chetta PUBLISHING MANAGER Mariarosaria Belgiovine
Vernice Art Fair 2015. Una conferma di qualità ad ogni nuova edizione
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The publisher is available for persons entitled for any iconographic sources. Manuscripts, photos or other materials even if unpublished are not given back. In addition to the signed articles, texts published on Biancoscuro Art Magazine are taken from the mentioned sources or text available l under the creative commons license. s Reg. Trib. Pavia n.4 del 2014. ISSN 2385-1708 © biancoscuro 2014. Reserved artistic and literary copyright. Reproduction in whole or parts is forbidden save with the written permission of the publisher. The publisher would like to thank “liberementi” and “ArtExpo Promotion” for courtesy and availability.
BIANCOSCURO Rivista d’Arte NUMERO 9 aprile / maggio 2015 BIMESTRALE DI ARTE, CULTURA E INFORMAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE Vincenzo Chetta DIRETTORE EDITORIALE Mariarosaria Belgiovine REDAZIONE & GRAFICA Liberementi viale Indipendenza, 26 27100 - Pavia www.liberementi.it COLLABORATORI Oxana Albot, Mariarosaria Belgiovine, Aras C., Luca Caricato, Alessandro Carnevale, Elena Cicchetti, Vincenzo Chetta, Danilo Giusino, Maurizio Gnali, Salvatore Mainardi, Daniela Malabaila, Rebecca Maniti, Tiziano Marcheselli, Agatha Monti, Giancarlo Spina, Claudio Raccagni, Federica Senigagliesi. FOTOGRAFI Alberto Borgonovo, Antonio C., Vincenzo Chetta, Enzocanon, Maca Foto, Sara Fuoco, Georgios Giannopoulos, Liberementi, Mattia Pintonello, Ambrogio Trezzi. EDITORE Biancoscuro viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.biancoscuro.it STAMPA Pixartprinting Srl Via 1° Maggio, 8 30020 Quarto d’Altino (VE) SOCIAL NETWORK facebook.com/BiancoscuroArtMagazine pinterest.com/BiancoscuroMag twitter.com/BiancoscuroMag L’Editore è a disposizione degli aventi diritto per eventuali fonti iconografiche non individuate. Manoscritti, foto o altri materiali inviati alla redazione anche se non utilizzati non verranno restituiti. Oltre agli articoli firmati, i testi pubblicati su Biancoscuro Rivista d’Arte sono tratti dalle fonti citate oppure da testi disponibili l secondo le licenze creative commons. s Reg. Trib. Pavia n.4 del 2014. ISSN 2385-1708 © biancoscuro 2014. Tutti i diritti di produzione in qualsiasi forma, compresa la messa in rete, che non siano espressamente per fini personali o di studio sono riservati. Per qualsiasi utilizzo che non sia individuale è necessaria l’autorizzazione scritta dell’Associazione Culturale Biancoscuro. L’editore ringrazia “liberementi” e “ArtExpò Promotion” per la disponibilità e le opportunità offerte.
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3a edizione
3.4 ottobre 9.10.11 ottobre 2015 Arte Moderna e Contemporanea
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l’Editoriale di Vincenzo Chetta
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ento ? Argom epr e s lo r o Winner uello che tratterò, ter q e t n po scottan nte da no roppo a t r o p im ì pure cos finta di nulla. T me e co far sempr rtisti mi parlano di ioni A az spesso gli attati da organizz i arr d t e o vengan rupoli, ch in cui c s a z n e s artistiche no solo il modo ondo n m tistico ha posizionarsi nel lunga i o d t n o a cercan porta qu a, il loro im n o N . r e a carrie dell’Art e sia la tu tere aria fritta t n a t r o p e im met ne della po è pro unico sco assare per l’occasio ormai p he facendola così tanti i furbi c no più da o fi vita. Son i Artisti non si d lutamente li troppi va , e rimangono vo l mondo a o di nessun senza più mostrare organiz“ , a e r t s b nell’om ndida Arte. Que li Artisti, g le la loro sp ono tutti, non solo la promod r zazioni” le hi lavora da anni pe de confun c a r e g h c a ma an eando un facile da comr c , a ic t is t non zione ar ondo già ttere esposizioni m n u in e e sion e a prom ultanti poi essere r lt O . e r e prend onnti, ris i altisona oti, fuori da ogni c lim o n n o c b luoghi rem iusi al pub mostre in ievo, scantinati ch razione, illuu il testo di r el giorno dell’inaug otazioni da u n q n o o d n co se n i afferma o ad un grado di t is t r A li avdono g estri, e li portan perdano d ea e h M c i ì s d r n gra a fa di cr ne tale, d vendita e esasperazio uone occasioni di stati attaccati b o vero delle a. Noi stessi siam rità, noi non ci ic t v is te e scita art urare tan combattere per far s n e c le o o. da chi vu continueremo a e un temp m o c , o o n m a e s r ferme ll’Arte mondo de il e r a n r o t
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t t e h C o z n e c n Vi
A destra: Vincente o Perdente? tecnica mista su tela, 70x100 cm. dell’artista Francesco Greco
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Cento anni dalla Grande Guerra Al MAR di Ravenna, la mostra che celebra l’Italia
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naugurata lo scorso 22 febbraio, la mostra ravennate “Bel Paese - L’Italia dal Risorgimento alla Grande Guerra, dai Macchiaioli ai Futuristi” è una lunga carrellata tra Ottocento e Novecento, in quel cruciale momento storico di passaggio che definì l’Italia degli anni a venire. Con 128 opere, per lo più dipinti ad olio, ma anche tempere, collage e una bellissima cera di Medardo Rosso, provenienti da collezioni private e pinacoteche civiche, viene raccontata la nascita del paese Italia, sancita da quell’esperienza folgorante e necessaria che fu il Risorgimento e pro-
fondamente segnata dal dramma del primo conflitto mondiale. Un racconto che si snoda per sezioni tematiche in cui troviamo gli elementi arcaici del mondo contadino (“Interno di stalla” di Segantini, “Le lavandaie” di Mosè Bianchi), una visione tardo-romantica e trasfigurata della donna e dell’amore (“Ritratto muliebre” di Beltrame, “La mia rossa” di Ettore Tito, “Fanciulle al bagno” di Rakosy), i rituali della vita quotidiana nella loro semplicità, accanto alle imprese gloriose dei garibaldini e dei soldati al fronte e all’incitamento all’azione delle prime avanguardie in rotta col passato (“Guerra, Guerra!” di
Filippo Palizzi, Fanciulla sulla roccia a Sorrento, 1871, olio su tela, 54,8x79,5 cm. Fondazione Internazionale Balzan
Ippolito Caffi, Fine della festa dei moccoletti al Corso all’altezza di S.
Plinio Nomellini, La fiera di Pietrasanta, 1913, olio su tela, 139x104 cm.
Marcello, gouache su carta, 235x295 mm. Collezione privata
Genova, Galleria d’Arte Moderna
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Depero). Numerosi e suggestivi i “l’ha fatta” e a chi l’ha saputa paesaggi bucolici ed urbani, con eternamente e magistralmeni luoghi più conosciuti del Bel te imprimere sulla tela: Caffi, Paese per antonomasia: Roma, Lega, Costa, Induno, Previati, Napoli, Venezia, Firenze tra tutte, Carrà, Boccioni sono solo alcuni ma anche la pianura bresciana, lo degli artisti che si potranno amscoglio di Quarto, il tramonto sul mirare fino al prossimo 14 giuPo. gno a Ravenna. La mostra, resa Ne emerge un’Italia dalla dop- possibile grazie al sostegno della pia identità, piena di innesti Fondazione Cassa di Risparmio culturali e di contraddizioni so- e al contributo della Camera di ciali, rurale ma allo stesso tem- Commercio di Ravenna, è curata po avviata verso la modernità da Claudio Spadoni, direttore del e l’industrializzazione che ne Museo d’arte della città ed è alcambieranno inesorabilmente il lestita nei locali del museo stesso. volto nei decenni del dopoguer- Un buon pretesto per visitare anra. Un racconto fatto anche at- che la preziosa collezione permatraverso gli occhi di quegli artisti nente che raccoglie opere dal XIV stranieri che giunsero nel nostro al XX secolo, nonché il Centro di Ippolito Caffi, Fine della festa dei moccoletti paese sulle orme del Grand Tour, Documentazione sul Mosaico. per ammirarne le bellezze naturali Federica Senigagliesi al Corso all’altezza di S. Marcello, gouache su carta, 235x295 mm. Collezione privata ed archeologiche. Spartiacque del destino identitario fu certamente la Prima GuerBIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE INFO ORARI ra Mondiale, che con la sua Versione completa su http://artshop.biancoscuro.it www.mar.ra.it/ita/Mostra/Il-Bel-Paese martedì – giovedì 9.00 – 18.00 barbarie spazzò via gli ultimi per informazioni: biancoscuro@liberementi.it “Bel Paese - L’Italia dal Risorgimento alla sabato - domenica 9.00 - 19.00 residui della sensibilità ottocenGrande Guerra, dai Macchiaioli ai Futuristi” venerdì 9.00 - 21.00 tesca, lasciando il campo aperto Dal 22 febbraio 2015 al 14 giugno 2015 (chiuso il lunedì ) alle sperimentazioni pittoriche e di respiro più europeo delle Avanguardie. Simbolico, il “Velo di vedova, paesaggio” di Giacomo Balla, realizzato nel 1916 e dichiaratamente riferito al primo conflitto bellico, dove è forte l’impatto emotivo creato dai pesanti colori grigi e metallici. È quasi un album di famiglia, una famiglia grande una nazione, la mostra ravennate, che cade proprio nell’anno del centenario della Grande Guerra e in occasione della nomina della città a capitale della cultura italiana 2015. Le opere diventano, in questa ottica, testimonianza viva e memoria collettiva di un cammino politico, sociale ed artistico che giunge fino a noi. Un omaggio, quindi, a chi l’Italia Ippolito Caffi, La girandola a Castel Sant’Angelo, olio su tela, 49,5x60 cm. Collezione privata
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“C’est un classique!” Boldini arriva a Forlì Lo spettacolo della modernità
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ino al 14 giugno prossimo, presso il Complesso Monumentale San Domenico, saranno in mostra circa 200 opere per raccontare la lunga e multiforme carriera dell’artista ferrarese, che Francesco De Pisis defini “il classico di un genere di pittura”.
Giovanni Soldini (Ferrara 1842 - Parigi 1931) Il caricaturista Sem, 1901 olio su tela, 46 x 54 cm. Collezione privata
Nato a Ferrara nel 1842 e morto a Parigi nel 1931, Boldini fù l’incantatore di Parigi stessa. Tra le opere selezionate per l’occasione dai curatori Francesca Dini e Fernando Mazzocca, sono presenti infatti molte opere che riportano l’artista al periodo dei ritratti mondani parigini, principalmente femminili. L’eleganza e la sensualità dell’affascinante e cangiante società della Ville Lumière. Sono circa 200 le opere esposte, tra dipinti, acquarelli, disegni, incisioni. Una mostra stupenda, luminosa, che potremmo intitotare: “Un italiano nella Parigi della Belle Époque.” I suoi primi interlocutori, come Telemaco Signorini e Diego Martelli, lo amarono, ma senza smettere mai di discutere il suo stile; al contrario nei circoli intellettuali francesi, quelli di Proust e dei fratelli Goncourt, di Degas e di Montesquiou, l’artista ferrarese seppe affermarsi come uno dei maggiori interpreti della vita metropolitana. Una lunghissima carriera artistica e per questo caGiovanni Soldini (Ferrara 1842 - Parigi 1931) Miss Bel/, 1903 olio su tela, 205 x 101 cm. Genova. Raccolte Frugone
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Giovanni Boldini: 1842-1931 Ottavo di tredici figli, il padre era pittore di matrice purista, allievo di Tommaso Minardi e restauratore. È a lui che si deve la vocazione per la pittura di Giovanni. La sua prima opera nota è “Il cortile della casa paterna”, un olio datato 1855. Nel 1862 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze, frequenta il noto ritrovo di artisti fiorentini, il Caffè Michelangelo, dove conosce Fattori, Borrani, Signorini, il critico d’arte e mecenate del nascente movimento dei Macchiaioli Diego Martelli. Diviene amico inseparabile dei pittori Michele Gordigiani e Cristiano Banti del quale è ospite nelle ville di Montorsoli e di Montemurlo. Già manifesta il proprio interesse, che non abbandonerà mai, per i salotti eleganti dell’aristocrazia e dell’alta borghesia: spesso ospite degli inglesi Falconer, decora con tempera le pareti di una saletta della loro villa pistoiese “La Falconiera”: la villa sarà acquistata nel 1938 dalla vedova del pittore e custodisce tuttora un centinaio di sue opere e di suoi cimeli. Gli affreschi che riproducono soggetti a carattere agreste ambientati in paesaggi toscani, dopo lo stacco avvenuto tra il 1974 e il 1975, sono ora esposti presso i musei dell’Antico Palazzo dei Vescovi a Pistoia. A Parigi visita l’Esposizione Universale e conosce Edgar Degas, Alfred Sisley e Édouard Manet. Si stabilisce a Londra nel 1870, invitato da William Cornwallis - West, che gli mette a disposizione uno studio nel centro della città, frequentato dall’alta società. Nell’ottobre del 1871 si stabilisce poi a Parigi aprendo uno studio nell’Avenue Frochol e poi a Place Pigalle dove vive con la modella Berthe. Lavora per il più importante mercante d’arte parigino, Goupil, per il quale operano già pittori di grande successo come Mariano Fortuny ed Ernest Meissonier, oltre agli italiani Giuseppe Palizzi e Giuseppe De Nittis. Pochi anni dopo, nel 1874, espone con successo al Salon di Paris l’opera “Le Lavandaie”. Termina la relazione con Berthe e inizia quella con la contessa Gabrielle de Rasty della quale espone un ritratto al Salon l’anno successivo. Da sottolineare come, dopo essersi trasferito definitivamente a Parigi, Boldini conobbe un successo crescente e la sua fama giunse anche in patria. Giuseppe Verdi si fece ritrarre dal pittore nel 1886, che anzi realizzò due diversi ritratti del compositore. L’anno dopo, Boldini ricevette da Verdi lo spartito dell’Otello in segno di stima, dopo aver assistito alla prima alla Scala di Milano. Viene nominato commissario della sezione italiana all’Esposizione Universale di Paris, esponendovi tre suoi ritratti, tra i quali il noto “Ritratto di Emiliana Concha de Ossa”, nipote dell’ambasciatore cileno presso il Vaticano Luis Subercaseaux. Nella primavera del 1900 è ospite a Palermo della famiglia Florio, per eseguire il ritratto di donna Franca, il cui esito non soddisfa il marito Ignazio a causa dell’ampia scollatura e delle gambe scoperte poco sotto il ginocchio. Modificato, il ritratto, dopo il dissesto finanziario dei Florio, fu acquistato nel 1928 dal barone Rothschild per l’enorme somma di un milione di lire. Nello stesso anno è di nuovo presente all’Esposizione di Parigi con il ritratto di “Whistler” del Brooklyn Museum di New York e quello dell’”Infanta Eulalia di Spagna” ora conservato presso il Museo Boldini di Ferrara. Con l’inizio della guerra, nel 1914 si trasferi-
Giovanni Soldini (Ferrara 1842 - Parigi 1931)
sce a Nizza, l’anno successivo viene insignito dal governo francese della
Madame Charles Max, 1896
Legione d’Onore. Muore a Parigi l’11 gennaio 1931.
olio su tela, 205 x 100 cm Parigi. Musée d’Orsay, dono di Madame Charles Max, 1904
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“Si direbbe quasi che l’artista trovi la nota desiderata senza nemmeno cercarla, ed è questa la prova migliore della straordinaria grazia della sua tecnica.” M. boucheny de grandval, 1911 ratterizzata da periodi diversi che rispecchiano il genio creativo dell’artista e la sua spinta alla sperimentazione. È proprio questo elemento che viene valorizzato dalla mostra, la quale esalta i dipinti, ma anche la produzione grafica, tra disegni, acquerelli ed incisioni. Colori lucenti, appassionati, sono queste le caratteristiche che colpiscono il pubblico, a partire dai paesaggi, che l’artista dipinge in modo semplice, rappresentando proprio la sempli-
Giovanni Soldini (Ferrara 1832 - Parigi 1931) L’avvocato Comotto, 1865 olio su tela, 115 x 95 cm collezione privata
cità di quel momento. La spensieratezza della gente che passeggia accanto ai campi verdi e profumati del tempo. La perfezione nella sua sbavatura, ecco cosa scalda l’animo del pubblico. Si passa poi ai ritratti femminili, che rappresentano l’eleganza del vestire e della civiltà stessa, la signorilità. Passiamo quindi dalla rappresentazione dell’uomo elegante, il signore, ai ritrovi al bar della città delle “dame” e dei loro vestiti moderni. Le prime sezioni della mostra, nelle sale al piano terra, saranno dedicate all’immagine dell’artista rievocata attraverso autoritratti e ritratti, alla biografia per immagini, all’atelier e alla grafica. Le sezioni successive, al primo piano, ripercorrono, attraverso i ritratti di amici e collezionisti, la grande stagione macchiaiola. Si segue la carriera
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Versione completa su http://artshop.biancoscuro.it per informazioni: biancoscuro@liberementi.it
Giovanni Soldini (Ferrara 1842 - Parigi 1931) Scena di festa al Moulin Rouge. 1889 olio su tela. 97.2 x 104,8 cm Parigi, Musée d’Orsay
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artistica di Boldini in Italia fino al definitivo trasferimento a Parigi, quest’ultimo perido sarà caratterizzato dalla produzione degli splendidi paesaggi e di dipinti di piccolo formato con scene di genere, periodo legato al rapporto privilegiato con il celebre e potente mercante Goupil. Successivamente opere con scene di vita moderna, esterni ed interni, dove Boldini si afferma come uno dei maggiori interpreti della metropoli francese. Infine la sezione dedicata alla grande ritrattistica che lo vede diventare uno dei protagonisti mondiali del ritratto mondano. Tante le serate speciali (come quella dell’8 marzo dedicata alle donne ed alle muse dell’artista) e le iniziative come i laboratori didattici. Per chi non ha la possibilità di visitare l’esposizione di persona, è possibile seguire lo Speciale dedicato che Sky Arte HD trasmette in prima serata con repliche sino a giugno. Non perdetevi l’occasione di conoscere Boldini attraverso questa inedita mostra racconto. Claudio Raccagni Giovanni Soldini (Ferrara 1842 - Parigi 1931) La dama di Biarritz. 1912
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE olio su tela, 130,2 x 97,2 cm Versione completa su http://artshop.biancoscuro.it collezione privata per informazioni: biancoscuro@liberementi.it BOLDINI Lo spettacolo della modernità 1 febbraio 2015 - 14 giugno 2015 Musei San Domenico, Forlì INFO T. 199.15.11.34 T. 0543.36217 - Riservato gruppi e scuole mostraboldini@civita.it
Dal lunedi al venerdi 9.00-18.00 Sabato 9.00-12.00, chiuso nei festivi.
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.mostraboldini.com
Giovanni Boldini (Ferrara 1842 - Parigi 1931) Sulla panchina al Bois, 1872 olio su tavola. 46 x 34 cm collezione privata
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Giacomo Ceruti “Tavolo con pesche, formaggio e pani” olio su tela, 83 x 119 cm. Collezione privata
Viaggio nella rappresentazione del cibo Il Cibo nell’Arte, dal Seicento a Warhol
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el mangiare e del cucinare abbonda- mangiavano i nostri avi e come farcivano le loro pieno ormai i palinsesti televisivi, con tanze? Nell’imminente debutto di Expo 2015, dedicanali tematici e programmi dedi- cato interamente al tema dell’alimentazione (“Nucati, e gli scaffali delle librerie, con trire il pianeta, Energia per la vita”), tra il ricco pubblicazioni e manuali dalle mille calendario di eventi collaterali è da segnalare la moe una ricetta. Non c’è che dire: il cibo fa tendenza, stra antologica “Il cibo nell’arte. Capolavori dei negli ultimi temgrandi maestri pi più che mai, dal Seicento “Sono le cose più semplici a darmi delle idee. tanto da assura Warhol” in Un piatto in cui un contadino mangia la sua gere i maggiori corso a Brescia chef internaziofino al prossimo minestra, l’amo molto più dei piatti ridicolmente nali a vere icone 14 giugno, propreziosi dei ricchi.” dello star system. mossa dall’AssoJoan Mirò Ma qual è stato, ciazione Amici nel corso delle di Palazzo Marepoche, il ruolo del cibo e della tradizione enoga- tinengo, sede dell’allestimento, col patrocinio della stronomica all’interno della storia dell’arte? Cosa Provincia di Brescia, Regione Lombardia e di Expo
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2015, curata da Davide Dotti, giovanissimo critico e storico dell’arte. Un percorso tematico (dieci le sezioni, che spaziano dai cinque sensi alle tavole imbandite) che illustra lo stretto connubio tra arte, cibo e territorio, imprescindibili simboli del made in Italy all’estero e caratteri fondanti della nostra identità. Curioso è scoprire, sala dopo sala, come gli artisti figurativi abbiano scelto di interpretare il tema: ne vengono fuori le differenti cucine regionali, per cui troveremo pesci e crostacei nelle tele dei maestri napoletani, formaggi e salumi in quelle degli emiliani e dei toscani, selvaggina nei pittori lombar-
di, frutta e verdura nei dipinti dei romani. Oltre 100 opere, di cui 25 inedite, di autori italiani e stranieri, per un gustoso banchetto all’insegna delle declinazioni artistiche più interessanti degli ultimi quattrocento anni. Il pubblico potrà ammirare alcune delle famose scene di genere di Vincenzo Campi coi suoi i “Mangiatori” dalle facce deformi e grottesche, le “Dispense con cibarie” di Jacopo Chimenti, lo straripante tavolo da cucina del fiammingo Maarten De Vos, le michette di pane imbevute di caolino di Piero Manzoni, sconfinando nella fotografia con David La Chapelle e la sua “Late summer”. Un’intera se-
“Un’idea, un concetto, un’idea, finché resta un’idea è soltanto un’astrazione. Se potessi mangiare un’idea, avrei fatto la mia rivoluzione.
Giorgio Gaber
Luciano Ventrone Ciotola di ceramica con ciliegie olio su tela, 50 x 50 cm. Collezione privata
Piero Manzoni Achrome olio su tela, 43 x 43 cm. Collezione privata
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zione è dedicata alla Pop Art di Andy Warhol, con ben tre versioni della “Campbell’s Soup”, una rarissima “Coca Cola” del 1967 e il grande acrilico “The Last Supper”, rifacimento a tinte fucsia del Cenacolo vinciano. A chiudere idealmente il percorso, la scultura realizzata per l’occasione da Paola Nizzoli, una “Piramide alimentare” in cera modellata a mano, secondo le tecniche usate nel Cinque-Seicento. “Il Cibo nell’Arte” contempla anche un approccio scientifico al tema, grazie alla fortunata collaborazione con i Dipartimenti di Scienze Alimentari di alcune università italiane, che ha permesso di ricavare informazioni preziose riguardanti i gusti e le pietanze in voga sulle tavole dei secoli scorsi. Il viaggio nei sapori BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE e negli odori potrà essere esperito Versione completa su http://artshop.biancoscuro.it dal pubblico più giovane grazie ai per informazioni: biancoscuro@liberementi.it laboratori didattici multisensoriali, pensati per gli studenti delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie. È stato inoltre istituito un concorso a premi che prevede la realizzazione in classe, da parte degli studenti, di un lavoro artistico, con l’obiettivo di avvicinare i ragazzi al mondo dell’arte in modo originale e innovativo. C’è insomma molto da assaporare in questa mostra dal ricco menu, che lascerà sicuramente gli spettatori con la pancia piena. Federica Senigagliesi
Andy Warhol Velvet Underground serigrafia su carta, pezzo unico, 63 x 31 cm. Collezione privata
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IL CIBO NELL’ ARTE Capolavori dei grandi maestri dal Seicento a Warhol 24 gennaio 2015 - 14 giugno 2015 Palazzo Martinengo Cesaresco, Brescia INFO T. +39 339.8384933 info@amicimartinengo.it mostre@amicimartinengo.it Dal mercoledì al venerdi 9.00 - 18.00 Sabato e domenica 10.00 - 20.00 Chiuso lunedì e martedì
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.mostraciboarte.it
Andy Warhol The Last Supper
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Versione completa su http://artshop.biancoscuro.it Collezione Credito Valtellinese per informazioni: biancoscuro@liberementi.it acrilico su tela, 100 x 100 cm.
Emilio Longoni, Tavolo con angurie olio su tela, 62x120 cm Collezione privata
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C&G
di Cicognini Tiziana & C. snc
Forniture cornici e repliche d’arte ingrosso e dettaglio
Serafina Pulvirenti Vittoriana Mascheroni
Mario Attili
Giancarlo Maini
Vittorio Grisani
Ornella Righi
La ditta dal 1967 si occupa di repliche d’arte, alle quali, in seguito, ha affiancato la produzione di cornici confezionate per soddisfare la richiesta di clienti quali gallerie d’arte, collezionisti, alberghi, agriturismi ed altre grandi comunità. Una bella cornice è un valore aggiunto per qualsiasi quadro. In ognuna delle nostre cornici c’è il frutto della passione per il nostro lavoro ed una costante ricerca di modelli e finiture tanto da essere diventati punto di riferimento per molti pittori, circoli e scuole d’arte.
Visita la galleria online di artisti contemporanei sul sito www.cicogninitiziana.it
Walter Cipriano
Dario Vitale
Lorenzo Bovo Bruna Bonelli
Gianni Pontiroli
Sergio Brocchetta
C&G di Cicognini Tiziana & C. snc - Via Umberto Giordano, 3 - 29015 Castel San Giovanni (PC)
Tel. e Fax +39.0523.849214 - Cell. 348.8562508 - 348.8562509 - www.cicogninitiziana.it - cicogninitiziana@interfree.it
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“”
Il silenzio della realtà. La realtà del silenzio Conclusa la mostra di Antonio López García
Se io fossi stato un artista italiano non avrei potuto fare assolutamente nulla, perché sulle mie spalle avrebbero pesato migliaia di artisti, migliaia di pittori, di scultori, di incisori, di miniatori, di orafi, di artisti del vetro: una quantità sterminata.Ognuno grandissimo, tanto grande da annichilire l’ultimo arrivato. Ma perché io dipingo? Forse perché sono spagnolo e alle mie spalle ne ho soltanto sei: Picasso, Goya, El Greco, Murillo, Zurbarán, Velázquez. Uno di questi, forse il più grande pittore di tutti i tempi, è Velázquez. Posso tentare di essere il settimo. Antonio Lòpez Garcìa
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Emilio e Angelines
1965-1972 olio su tavola, 107x98,5 cm. Collezione privata
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onsiderato unanimemente il maggior pittore figurativo vivente al mondo, quarantadue anni dalla prima e unica sua mostra personale in Italia (Torino, Galleria Galatea, 1972), Antonio López García ha accettato l’invito del curatore Marco Goldin di tenere la sua seconda personale italiana. La mostra è stata inaugurata il 24 dicembre scorso, e si conclusa l’ 8 marzo 2015 presso Palazzo Chiericati. L’esposizione è stata promossa da Linea d’Ombra e dal Comune di Vicenza, con l’apporto fondamentale di Segafredo Zanetti in qualità di main sponsor. Molto concentrata sulla scultura, che ha occupato una parte importante dei pensieri di Antonio López negli ultimi due decenni, nella mostra hanno trovato spazio anche alcuni grandi disegni preparatori per le sculture stesse, oltre ad alcune vaste tele dedicate in modo particolare alle famosissime vedute della città di Madrid, appartenenti sia a collezioni private che a istituzioni pubbliche.
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A sinistra Gran Vía 1974-1981 olio su tavola 93,5x90,5 cm. Collezione privata Il frigorifero nuovo 1991-1994, olio su tela, 240x190 cm. Collezione privata
La rassegna vicentina non ha occupato soltanto le cinque sale al piano terreno di Palazzo Chiericati, con lavori molto ben scanditi e distribuiti negli spazi, ma grazie al prestito straordinario dello stesso López García, iniziava già all’esterno, con due sculture monumentali in bronzo, “Carmen dormida” e “Carmen despierta”, che sono state collocate in una piazza del centro storico. Di ognuna di queste sculture esistono tre esemplari, il primo al Museum of Fine Arts di Boston, il secondo nello spazio antistante la grande stazione ferroviaria madrilena di Atocha e il terzo rimasto nelle mani dell’artista, il quale, in via del tutto eccezionale, ha deciso di concederlo a Vicenza, per questa circostanza particolare a lui cara. Un evento quasi unico della manifestazione è che Vicenza ha avuto l’onore di presentare l’ultimo, grande quadro cui
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Antonio López García Nasce nel comune di Tomelloso presso Ciudad Real nel 1936, subito pri-
porta aperta. Nelle sue opere tridimensionali sono presenti affinità con
ma dello scoppio della guerra civile spagnola, da una famiglia di agricol-
il Rinascimento toscano (Testa di Carmencita, del 1965-68, ricorda ope-
tori. La sua precoce abilità nel disegno fu riconosciuta dallo zio Antonio
re in bronzo quattrocentesche di Desiderio da Settignano) e anche la
López Torres, un locale pittore di paesaggi, che gli diede le prime lezioni.
pittura riprende tratti di opere del passato. Intorno al 1960 inizia a di-
Tra il 1950 e il 1955 studia alla “Scuola d’arte” di Madrid, vincendo nume-
pingere vedute panoramiche di Madrid. L’artista continua a lavorare su
rosi premi. Presso la scuola conosce la pittrice Maria Moreno, che sposa
alcuni dipinti per più di vent’anni e alcuni vengono lasciati incompiuti.
nel 1961 e stringe amicizia con Francisco Lopez Hernandez, Amalia Avia e
Le opere venivano realizzate in varie tecniche tradizionali, dal disegno
Isabel Quintanilla, con i quali costituì un gruppo realista a Madrid. La città
a matita, alla pittura ad olio su tela, intaglio in legno e rilievi in argilla.
era in quel periodo isolata dal panorama internazionale dell’arte e della
Le sue opere sono lavorate con pignoleria e trasmettono una malinconia
cultura e López inizia a conoscere l’arte contemporanea in primo luogo dai
che sorprende applicata a scene tanto quotidiane. Il paesaggio è il genere
libri della biblioteca scolastica. Nel 1955 con una borsa di studio viaggia
costante nelle diverse tappe della sua carriera e quasi sempre è il pae-
in Italia con l’amico Francisco, studiando la pittura italiana a partire dal
saggio urbano. La prima mostra personale fu tenuta nel 1961 a Madrid:
Rinascimento e parallelamente rivaluta la pittura presente nel Museo del
a questa seguirono esposizioni presso la “Staempfli Gallery” di New York
Prado, e in particolare l’opera di Diego Velázquez.
nel 1965 e nel 1968. Essendo un artista poco prolifico ha tenuto poche
Tra il 1957 e il 1964 le sue opere assumono elementi del Surrealismo:
esposizioni personali.
figure e oggetti appariono fluttuare nello spazio e i quadri sembrano
Nel 1986 tiene la mostra personale maggiormente rappresentativa pres-
popolati di immagini distaccate dal loro contesto. Mostrò un crescente
so la Marlborough Gallery di New York. Sue opere sono presenti in diversi
interesse per la raffigurazione di oggetti indipendentemente dal loro
musei degli Stati Uniti. La sua popolarità cresce costantemente nel corso
contenuto narrativo. Un esempio è l’opera “L’apparizione”, del 1963, la
degli anni sessanta e settanta. Nel 1985 ottiene il premio Principe d’Astu-
quale rappresenta un bambino sospeso a mezz’aria che guarda da una
ria delle arti e nel 2006 il premio Velázquez delle arti plastiche.
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López García stava lavorando, ultimato proprio sima “Madrid desde Capítan Haya” (1986/1997) del Versione completa su http://artshop.biancoscuro.it per la mostra di Palazzo Chiericati. Una tela qua- Museo Reina Sofía della capitale spagnola. Insieme per informazioni: biancoscuro@liberementi.it drata di oltre due metri di lato e intitolata “Noctur- a queste grandi pitture più recenti, in altre due sale no, Poniente 3”. Nella parte destra del palazzo, è stata è stata esposta una breve carrellata di quadri del priospitata una selezione dell’opera pittorica, raccolta mo López García, quello che nato dal rapporto attorno ad alcune vaste tele che hanno fatto tutta con lo zio pittore, Antonio López Torres. la grandezza di López García pittore e dedicate alle Claudio Raccagni visioni dall’alto di Madrid, tra le quali la famosisIl silenzio della realtà. La realtà del silenzio Palazzo Chiericati, Vicenza Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per acquistare il catalogo shop.lineadombra.it
Gran Vía, 1 agosto, ore 7:30, anno2009 - 2014 olio su tela, 130x130 cm. Collezione privata
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money
n o i t u l o v re peter hide &
isabella rigamonti BORDER LINE tecnica mista, banconote e filo spinato su tavola, 2012, 63x53,5 cm.
Peter Hide 311065 & Isabella Rigamonti Finter Bank ZĂźrich / Lugano CH dal 30 aprile al 29 maggio 2015
artmagazine.biancoscuro.it ner Media Part
Vernissage GiovedĂŹ 7 maggio 2015 ore 17:30 25
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A occhi spalancati L’Impressionismo russo è a Venezia
È
proprio il caso di dire che si tratta di un evento più unico che raro. La mostra “A occhi spalancati”, in corso a Palazzo Franchetti a Venezia, è infatti la sola anteprima estera di quello che sarà il nucleo principale del futuro Museo dell’Impressionismo russo di Mosca. Di prossima inaugurazione, il nuovo spazio espositivo moscovita nasce dalla volontà dell’imprenditore e mecenate Boris Mints, che dopo una poderosa campagna acquisti sul mercato occidentale, ha riportato in patria le opere dei maggiori esponenti della corrente sovietica, diretta discendente del movimento francese, formando una collezione di eccezionale valore artistico. L’anteprima veneziana, curata da Yulia Petrova (direttrice del MIR) e da Silvia Burini e Giuseppe Barbieri (entrambi responsabili del Centro Studi sulle Arti della Russia dell’Università Ca’ Foscari), offre perciò la possibilità di ammirare qui in Italia, fino al 12 aprile, 50 pregevoli opere che poi faranno ritorno a Mosca, a costituire l’esposizione permanente del nuovissimo museo. L’Impressionismo giunge nella lontana Madre Russia con un ritardo di qualche decennio rispetto all’originario movimento francese, capostipite dell’arte moderna e delle avanguardie di fine Ottocento - inizio Novecento. Nikolaj Bogdanov-Bel’skij Estate 1911, 165x117 cm.
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Molti furono gli artisti russi che raggiunsero Parigi in quegli anni fertili e decisivi, e che tornarono in patria con un bagaglio rinnovato e profondamente modificato dal punto di vista dell’esecuzione pittorica. La grande lezione dei maestri impressionisti fu, infatti, sulla distribuzione del colore e l’uso delle pennellate: tanti tocchi di colore puro, mescolati direttamente sulla tela o ravvici-
nati tra loro, così come l’occhio umano realmente li percepisce. Lo spazio dipinto si carica in questo modo di un’armonia di luci, ombre e “suoni” mai avvenuti prima. Lo vediamo bene nelle macchie autunnali di “Al parco” (1880) di Konstantin Korovin, pioniere dell’Impressionismo russo, nell’“Estate” (1911) che entra dalla finestra spalancata di Bel’skij, inondando il salottino
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polo attrattivo della sperimentazione artistica, con la fondazione, nel 1870, della Società dei Pittori Ambulanti, che organizzò più di 50 rassegne ed ebbe un ruolo fondamentale nel contesto russo. L’anteprima veneziana diviene così un’opportunità imperdibile per approfondire questa specifica tendenza dell’arte russa del XIX-XX secolo, forse ancora poco esplorata nell’ambito europeo-occidentale. A Palazzo Franchetti saranno inoltre sperimentate alcune delle nuove tecnologie multimediali pensate per il museo di Mosca, nell’ottica di un sempre maggior coinvolgimento interattivo e dinamico col pubblico. Federica Senigagliesi
Sopra: Jurij Pimenov Cartelloni sotto la pioggia 1973, 86,7x80,7 cm.
Sotto: Petr Končalovskij
A OCCHI SPALANCATI. I capolavori dal Museo
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE dell’Impressionismo russo di Mosca. Pista di pattinaggio “Dinamo” Versione completa su http://artshop.biancoscuro.it 1948, 62,5x89,5 cm. per informazioni: biancoscuro@liberementi.it 13 febbraio 2015 - 12 aprile 2015
borghese, nel notturno a tinte indaco e blu della “Pista di pattinaggio Dinamo” di Koncalowskij (1948). Il movimento russo fu piuttosto articolato negli stili e cronologicamente diluito, specie se si considera la breve durata dell’esperienza francese (circa vent’anni): non a caso, l’immagine scelta per promuovere la mostra, “Manifesti sotto la pioggia” di Jurij Pimenov, è del 1973, prova del fatto che anche dopo l’era staliniana, e dell’imponente, quasi soffocante, Realismo Socialista, la ricerca pittorica sovietica continua a soffermarsi sulla lezione impressionista. Un punto di comune inizio però c’è, ed è l’anno 1863, quando a Parigi, nel Salon des refusés, Edouard Manet espone “Le dejeuner sur l’herbe”, definito immorale dalla critica e dal pub-
blico. Nello stesso momento, a migliaia di chilometri di distanza, un gruppo di pittori si ribella all’autorità dell’Accademia delle Arti di San Pietroburgo; di lì a breve, Mosca diventa il nuovo
Venezia - Palazzo Franchetti Campo Santo Stefano, San Marco 2847 Dal martedì alla domenica 10.00 -18.00 Chiuso il lunedì Ingresso libero
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La NeoPop nipponica a Pavia Takashi Murakami e il suo caratteristico stile Superflat
Takashi Murakami
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AND THEN Rainbow (2006)
l Castello Visconteo di Pavia ha aperto le porte all’Arte Contemporanea giapponese, mettendo in mostra le opere nipponiche provenienti da diverse collezioni private internazionali. Tra gli 8 artisti selezionati per questa nuova esposizione troviamo Takashi Murakami, considerato
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l’Andy Warhol giapponese nonostante lui rivendichi la propria autonomia culturale, dichiarando che i suoi riferimenti estetici sono essenzialmente legati alla cultura pop giapponese e al fenomeno Otaku, è stato definito dal TIME il più influente rappresentante della cultura giapponese contemporanea. Nato a Tokyo in una famiglia modesta, negli anni
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“L’ Arte serve a consolare e a chetare le nostre paure.” Takashi Murakami ‘80 ha intrapreso gli studi di pittura giapponese tradizionale presso il dipartimento di Belle Arti dell’Università di Tokyo, seppur più attratto dai manga e dalle anime. Era appassionato dalla cultura Otaku, che a suo avviso rappresentava il Giappone in cui stava vivendo, mentre l’arte Nihon-ga che studiava non rispecchiava più il nuovo Giappone. Nel 1989 la sua prima personale a Tokyo, e nel 1994 il trasferimento a New York grazie ad una borsa di studio del MoMA. Affascinato dalla Factory di Warhol e dalla filosofia di produzione delle case cinematografiche, fonda proprio a New York la Hiropon Factory (ora Kaikai Kiki Company) ad un paio d’anni dal suo arrivo nella grande mela, con l’obiettivo di promuovere e sostenere gli artisti giapponesi
emergenti. Molte le esposizioni, ma quella che più ha fatto parlare di sé è quella dedicata al Superflat, manifesto programmatico ed estetico di Murakami che diventa un nuovo movimento artistico giapponese. Il Superflat è caratterizzato dall’integrazione di una grande varietà di elementi della subcultura e della cultura giapponese come gli anime degli anni settanta, i dipinti del XVII secolo giapponese, dal Kabuki e dallo joruri di epoca Edo, fusi e appiattiti in immagini dalle superfici levigate e dai colori brillanti. Gli artisti contemporanei giapponesi esposti a “Japan Now!” fino al 12 aprile, presentano un mondo personale, pieno di visioni eccentriche, quasi poetiche, e si interrogano sulla frontiera tra visione e
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Versione completa su http://artshop.biancoscuro.it per informazioni: biancoscuro@liberementi.it
Takashi Murakami TanTanBo (2006)
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percezione, creando un mondo onirico e delicato. Aya Takano crea maliziose figure femminili, il mondo immaginato da Chiho Aoshima è un universo di colori acidi generati al computer, gli esili adolescenti di Mr. sono ispirati ai manga, mentre l’estetica sviluppata da Chinatsu Ban è chiaramente legata al mondo dell’infanzia. E poi l’arte di Mahomi Kunikata, connessa alla cultura Otaku e legata al fenomeno del cosplay, e le atmosfere inquietanti della giovanissima Akane Koide che ritrae le emozionii dell’adolescenza. La mostra è allestita all’interno del Castello Visconteo di Pavia, nella Sala del Rivellino. Tuttavia, l’idea di Japan now! è quella di una città in festa. Per tutta la durata della mostra, si svolgeranno numerosi eventi: conferenze su arte e tradizione giapponese, workshop di artigianato, attività per bambini e proiezioni cinematografiche. Gli eventi coinvolgeranno gli spazi fondamentali della cultura a Pavia, come l’Università, per fare della mostra un appuntamento culturale imperdibile per la città. La maggior parte delle attività sono gratuite, sempli-
cemente mostrando il biglietto di ingresso. Il percorso espositivo, che conta oltre 50 opere di questi celebri artisti contemporanei giapponesi, è stato curato da Antonella Montinaro per GACMA, in collaborazione e con il patrocino del Comune di Pavia settore Cultura, della Regione Lombardia e dell’Università di Pavia. Japan Now! non è solo mostra al Castello Visconteo, ma è anche una città in festa, che fiorisce insieme ai ciliegi. Tante le iniziative culturali legate all’arte e alla tradizione giapponese, workshop di artigianato e di disegno manga, proiezioni cinematografiche, concerti come quello dei “The Backlash”, conferenze non solo di arte contemporanea tradizionale, ma anche sulla storia del tatuaggio orientale, sulla fotografia, sulla ceramica Raku e sulla poesia Haiku. Una mostra nuova, che racconta una cultura artistica ancora poco conosciuta in Italia, l’arte contemporanea giapponese non più considerata di “nicchia” o per i soli appassionati di anime, una ventata di novità per il panorama artistico nipponico che grazie a questa esposizione possiamo comprendere e ammirare. Rebecca Maniti
JAPAN NOW! Una mostra collettiva di Arte Contemporanea giapponese 28 febbraio 2015 - 12 aprile 2015 Castello Visconteo, Pavia Takashi Murakami If only I could do this, If only I could do that (2002)
INFO info@mostrajapannow.com prenotazioni@mostrajapannow.com Dal martedì alla domenica 10.00 - 18.00 Lunedì dell’Angelo aperto Chiuso lunedì Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.mostrajapannow.com
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Forte di Belvedere invasa da Human Antony Gormley espugna la fortezza cinquecentesca
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partire dal 26 aprile 2015, a Firenze, nel Forte di Belvedere, avrà luogo l’esposizione più grande mai realizzata in uno spazio storico all’aperto dall’artista Sir Antony Mark David Gormley. Il progetto espositivo è realizzato sotto la direzione artistica di Sergio Risaliti e a cura di Arabella Natalini. Più di cento figure
umane in scala 1:1, all’interno delle stanze della palazzina, dei bastioni, sulle scalinate e sulle terrazze, occuperanno tutti i lati del Belvedere. L’installazione “Critical Mass” rimanda, nella sfera dei rapporti sociali, ad una trasformazione che deve raggiungere un determinato “livello” affinchè il suo impatto sulla realtà scateni delle modifiche. I corpi decontestualizzati e sradicati
dalla normalità appaiono travolti da un atto di violenza, come quello perpetrato attraverso l’olocausto durante la Seconda Guerra Mondiale. Infatti, originariamente Gormley aveva ideato l’opera per esporla nel punto terminale di una ferrovia di tram a Vienna. Gli estremi sono toccati dall’artista attraverso una riproposizione dello spazio-tempo in una sorta di vuoto quantico, dove
“A me non interessa l’arte intesa come comunicazione fra gli esseri umani, a me interessa riposizionare l’essere umano di fronte al mondo e scoprire la comunicazione tra l’io, il tempo remoto e lo spazio profondo” Antonio Lòpez Garcìa
BARE III, 2012 Ghisa, 76x43x59 cm. © Antony Gormley © the Artist Photograph by Stephen White, London
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CRITICAL MASS II, 1995 ghisa, 60 elementi a grandezza naturale, varie dimensioni © Antony Gormley © the Artist Installazione Kunsthaus Bregenz, 2009. Photograph by Markus Tretter
la figura umana, di fronte all’infinito, è in perenne tensione, un eterno potenziale più che in una netta definizione. Le coordinate dell’essere umano nel cosmo sono al di là di qualsiasi tentativo di categorizzazione. Infatti dice l’artista:“In questo momento sto riflettendo su che cosa significa essere un essere umano. Sto cercando di dare un’immagine vicina al mio stato mentale. Voglio comunicare la relazione che esiste tra lo spazio fuori dal corpo e quello interiore al corpo. L’unica cosa per comprendere ciò è chiudere gli occhi e vi ritroverete in un mondo che è infinito.” Il punto di partenza è nel corpo visto non come oggetto, ma come esperienza. Il corpo non è una semplice rappresentazione di bellezza, è il mezzo attraverso il qua-
le l’artista ci spinge a ragionare. Ragionare attraverso l’esperienza dell’osservare l’opera per darne un significato. Per cui Gormley ci offre uno spazio concettualmente vuoto da riempire. Il dialogo con lo spazio ci stimola a riconsiderare lo spazio stesso in una nuova ottica. In che cosa consiste il linguaggio universale di questo artista? Consiste nella molteplicità dei modi attraverso i quali egli disegna nello spazio le emozioni umane e le esperienze che ci consentono di toccare il mondo esterno con il nostro ‘io’. E mentre Sir Gormley ci fa scoprire il nostro “io”, attraverso la materia, il volume, la massa, la gravità, egli stesso scopre il “sè”, perché per lui l’arte, nonostante non possa essere sradicata da un contesto storico, è senza
parametri fissi e ci si immerge per andare alla ricerca della novità. Infatti usare lo spazio per far “sentire” le emozioni non è una concezione banale. Vivere in un
Antony Gormley ritratto da Lars Gundersen
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SPACE STATION, 2007 Acciaio, 600x950x650 cm. 23 Kg © Antony Gormley © the Artist Installazione Galleria Continua, Le Moulin, France, 2011 – 2012 Photograph by Oak Taylor Smith Courtesy Galleria Continua San Gimignano
mondo tridimensionale ci argina ad essere inseriti in uno spazio soggetto alla metamorfosi. Qui, al contrario, abbiamo una rivoluzione: l’artista è riuscito ad estrarre dallo spazio tridimensionale quello che per noi sembrerebbe impossibile: l’immobilità, l’essere “statico”, il silenzio come sinonimo di riflessione. Una volta varcata la soglia dello spazio espositivo, si entra in un nuovo mondo: infinito, atemporale, dove lo spazio riesce a svincolarsi dai condizionamenti del tempo. Questo è il motivo per cui attraverso la materia Sir Gormley riesce a condurci verso le emozioni, attraverso la densità all’inconsistenza, a suggerirci il buio attraverso la luce. Guardando con gli occhi di Antony Gormley si può vedere l’invisibile. Nei “Blockworks” l’anatomia diventa architettura, la prospettiva è usata per distruggere la prospettiva creando cosi
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Versione completa su http://artshop.biancoscuro.it per informazioni: biancoscuro@liberementi.it
HATCH, 2007 19.1x19.1 mm tubi di alluminio a sezione quadrata, compensato e plexiglass , 322.5x605.7x605.7 cm. © Antony Gormley © the Artist Installazione Galleria Continua, Le Moulin, France, 2011 – 2012 Photograph by Oak Taylor Smith - Courtesy Galleria Continua San Gimignano
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Antony Gormley HUMAN 26 aprile 2015 - 27 settembre 2015 Palazzo Vecchio. Piazza della Signoria, Firenze
un campo geometrico dove il visitatore è guidato a rapportarsi diversamente al concetto della vita. Attraverso l’astratto è possibile ritrovarsi già al di là di INFO qualsiasi prospettiva e comprendere che la vita nelle T. +39.055.2768224 info@muse.comune.fi.it sue forme più astratte può essere molto più vicina alla verità. Vivere la scultura diventa un ponte verso ORARI Martedì - Domenica 10.00 – 20.00. una nuova spiritualità dove mente e cuore si fonUltimo ingresso 19.00 (chiuso lunedì) dono per dare vita ad un qualcosa di estremamente delicato nonostante i “Blockworks” sembrino tutt’alIngresso gratuito tro che delle sculture dai tratti fluttuanti. La solidità Inquadra con il tuo smartphone delle forme e la loro densità comunicano proprio il il codice QR contrario. per collegarti al sito Per Gormley, il luogo dove l’essere umano e il cowww.gormleyfirenze.it smo coincidono è quella frazione in cui le forme geometriche universali comunicano l’amore, la sofferenza, il dubbio, l’incertezza suggerendoci che l’uomo ed il cosmo non sono per niente due entità distinte bensì interagiscono profondamente. Quando l’immaginazione piega la realtà per dare nascita a quelle figure umane ricontestualizzate dentro ad un nucleo geometrico, cosmo e uomo coincidono. Ogni scultura è un tentativo, ma soltanto un tentativo per trovare una risposta. Infatti sappiamo, BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE e l’artista lo conferma, che:“La conoscenza deriva Versione completa su http://artshop.biancoscuro.it dall’essere coscienti dell’essere”. per informazioni: biancoscuro@liberementi.it Così l’artista ci riporta alla coscienza del fatto che non esiste una definizione della vita, e che l’oggetto della mente può essere qualsiasi tipo di rappresentazione. La scultura statica coinvolge profondamente proprio perché c’è un’energia universale che fa vibrare tutto. “L’architettura è un contenitore di vita”, dice l’artista in un’intervista. Vita, corpo e architettura, che cosa hanno in comune? L’ambiente astratto in cui viviamo, articolato verticalmente ed orizzontalmente, è una scelta che ha fatto l’essere umano, il quale non vive in un mondo organico bensì in un mondo perfettamente squadrato. Al contrario l’arte permette di comprendere quello che l’umanità ha rimosso: il contatto con l’universo. Oxana Albot
VESSEL Istallazione 2012 © Antony Gormley © the Artist Photograph by Ela Bialkowska, OKNO STUDIO Courtesy Galleria Continua San Gimignano, Italy
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La Biennale di Venezia
56ª Edizione per l’Internazionale d’Arte curata da Okwui Enwezor
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prirà al pubblico da sabato 9 maggio a domenica 22 novembre 2015, ai Giardini della Biennale e all’Arsenale, la 56ª Esposizione Internazionale d’Arte dal titolo “All the World’s Futures”, diretta da Okwui Enwezor e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta. La vernice avrà luogo nei giorni 6, 7 e 8 maggio, la cerimonia di premiazione e di inaugurazione si svolgerà sabato 9 maggio 2015. La Mostra sarà affiancata da 89 partecipazioni nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia. Il Padiglione Italia in Arsenale, organizzato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la PaBAAC - Direzione Generale per il paesaggio, le Belle Arti, l’architettura e l’arte contemporanee - sarà curato quest’anno da Vincenzo Trione. Monica Bonvicini, Latent Combustion, 2015. 340 x 87 cm (approx.). Courtesy the Artist; Galerie Peter Kilchmann; Galerie Johann König
Adrian Piper, Everything Will Be Taken Away 21, 2010. 4 vintage blackboards in lacquered wood frames, dimensions variable. Courtesy the Artist
La Mostra Internazionale La Mostra “All the World’s Futures” formerà un unico percorso espositivo che si articolerà dal Padiglione Centrale (Giardini) all’Arsenale, includendo 136 artisti dei quali 89 presenti per la prima volta, provenienti da 53 Paesi del mondo. «La Biennale che compie 120 anni procede, e anno dopo anno continua a costruire anche la propria storia, che è fatta di molti ricordi, ma in particolare di un lungo susseguirsi di diversi punti di osservazione del fenomeno della creazione artistica nel contemporaneo.» Così Paolo Baratta introduce l’edizione di quest’anno, ricordando che: «Bice Curiger ci portò il tema della percezione e Massimiliano Gioni fu interessato
al fenomeno della creazione artistica dall’interno, alle forze interiori che spingono l’artista a creare. Oggi il mondo ci appare attraversato da gravi fratture e lacerazioni, da forti asimmetrie e da incertezze sulle prospettive. Nonostante i colossali progressi nelle conoscenze e nelle tecnologie, viviamo una sorta di “age of anxiety". E la Biennale torna a osservare il rapporto tra l'arte e lo sviluppo della realtà umana, sociale, politica, nell'incalzare delle forze e dei fenomeni esterni. Si vuole quindi indagare in che modo le tensioni del mondo esterno sollecitano le sensibilità, le energie vitali ed espressive degli artisti, i loro desideri, i moti dell’animo (il loro inner song). La Biennale ha chiamato Okwui Enwezor - spiega Baratta - anche per la sua particolare sensibilità a questi aspetti. Curiger, Gioni, Enwezor: quasi una trilogia – sintetizza il Presidente - tre capitoli di una ricerca della Biennale di Venezia sui riferimenti utili per formulare giudizi estetici sull’arte contemporanea, questione ‘critica’ dopo la fine delle avanguardie e dell’arte ‘“non arte”. Okwui non pretende di dare giudizi o esprimere una predizione, ma vuole convocare le arti e gli artisti da tutte le parti del mondo e da diverse discipline: un Parlamento delle Forme. Una mostra globale dove noi possiamo interrogare, o quanto meno ascoltare gli artisti provenienti da 53 paesi, e molti da varie aree geografiche che ci ostiniamo a chiamare periferiche. Questo ci aiuterà anche ad aggiornarci sulla geografia e sui percorsi degli artisti di oggi, materia questa che sarà oggetto di un progetto speciale: quello relativo ai curricula degli artisti operanti nel mondo. Un Parlamento dunque per una Biennale di varia e intensa vitalità.» Okwui Enwezor spiega il suo progetto “All the World’s Futures” così: «Nel 1974 la Biennale di Venezia, a seguito di un’importante riforma dell’istituzione e di una revisione dello Statuto e delle proprie direttive, lanciò un progetto ambizioso senza precedenti, un piano quadriennale di eventi e attività. Una parte dei programmi del 1974 fu dedicata al Cile; la Biennale si espose quindi attivamente con un gesto di solidarietà verso quel paese nel periodo immediatamente seguente il violento colpo di stato con cui, nel 1973, il governo di Salvador Allende era stato rovesciato dal generale Augusto Pinochet. Gli eventi della Biennale Arte del 1974, che coinvolsero artisti di ambiti diversi (arti visive, cinema, musica, teatro, danza, performance) furono dislocati in tutta la città di Venezia. Questo capitolo significativo che ha modificato la storia della Biennale è oggi quasi dimenticato. Quel programma di eventi dedicato al Cile e contro il fascismo incide la nostra recente memoria come una tra le più esplicite prese di posizione con cui un’esposizione della statura della Biennale d’Arte abbia
Biennale di Venezia - Padiglione Centrale, Giardini - Photo: Giorgio Zucchiatti, Courtesy: la Biennale di Venezia
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non solo reagito, ma abbia anche coraggiosamente nezia sono realizzate anche grazie al sostegno della tentato di condividere il proprio palcoscenico stori- Camera di Commercio di Venezia e di Giotto co con il contesto politico e sociale contemporaneo. È (storico marchio di FILA), Colore Ufficiale dell’atsuperfluo osservare che, nell’inquietudine dell’attuale tività “educational” della 56ª Esposizione Interscenario internazionale, gli eventi della Biennale del nazionale d’Arte. 1974 sono stati una fonte d’ispirazione per la mostra Infine è previsto anche per la 56ª edizione, il prodi quest’anno. [...] Il cardine di “All the World’s Fu- getto “Biennale Sessions” che la Biennale dedica tures” rimane un corpus assai ampio di nuove opere alle istituzioni operanti nel campo delle Arti, Unicommissionate specificamente agli artisti per la 56ª versità e Accademie di Belle Arti. Biennale Arte, una selezione senza precedenti di pro- L'obiettivo è quello di offrire visite organizzate, per getti qui esposti per la prima volta, l’Esposizione de- gruppi di almeno 50 tra studenti e docenti, con la dicherà particolare attenzione anche a una rassegna possibilità di organizzare seminari in luoghi di modi prospettive storiche realizzate da artisti viventi e stra gratuitamente, con vitto a prezzo di favore e assinon. Queste rassegne, organizzate in forma di piccole stenza all'organizzazione del viaggio e soggiorno. antologie, spaziano da una serie di neon testuali (re- Il progetto “Biennale Sessions” ha già ottenuto alizzata da Bruce Nauman tra il 1972 e l’inizio de- concrete manifestazioni di interesse da oltre 50 gli anni ’80) a un atlante della filmografia di Harun università provenienti da 21 paesi. Farocki che comprende complessivamente 87 film. “Biennale Sessions” e “Biennale Educational” La Biennale d’Arte presenterà inoltre le opere di sono l’esempio da seguire per un mondo dell’Arte alcune figure magistrali, tra le quali ricordiamo il aperto ai giovani e ai giovanissimi. fotografo Walker Evans, con un set completo tratto Vincenzo Chetta dall’edizione originale di “Let Us Now Praise Famous Men”, il cineasta Sergej Ejzenstejn, l’artista INFO multimediale Chris Marker, l’installation artist la Biennale di Venezia (Arsenale e Giardini) Isa Genzken, lo scultore-compositore Terry Adkins, dal 9 maggio al 22 novembre 2015 l’autore-regista Alexander Kluge, l’installation artist Hans Haacke, l’artista concettuale Teresa Burga, il performance artist Fabio Mauri, lo scultore Melvin Orario: 10.00 - 18.00 Edwards, la pittrice Marlene Dumas, l’artista-attiOrario: 10.00 – 20.00 per le esposizioni presso vista Inji Efflatoun, il land artist Robert Smithson, BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE l’Arsenale il venerdì e sabato fino al 26 settembre la pittrice Emily Kngwereye, il regista Ousmane SemVersione completa su http://artshop.biancoscuro.it bène, lo scultore Ricardo Brey, l’artista concettuale Chiuso il lunedì, escluso lunedì 11 maggio, per informazioni: biancoscuro@liberementi.it Adrian Piper, e altri pittori come Tetsuya Ishida e lunedì 1 giugno e lunedì 16 novembre 2015 Georg Baselitz. Questa raccolta di pratiche artistiche provenienti da Africa, Asia, Australia, Europa, Nord Prenotazioni e visite guidate, gruppi, scuole e Sudamerica costituisce la ricerca di nuove connessioni nell’impegno con cui gli artisti indagano la condal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 17.30 dizione umana, o esplorano idee specifiche e aree di T. +39 041 5218 828 F. +39 041 5218 732 produzione all’interno della loro opera.» promozione@labiennale.org - www.labiennale.org
Chris Ofili, Frogs in the Shade, 2014. Oil on linen, 310 x 200 x 4 cm. © Chris Ofili. Courtesy the Artist; David Zwirner, New York / London. Photo Maris Hutchinson
Barthélémy Toguo, The New World Climax, 2000–2014. Installation with wooden stamps, tables, ink prints on paper. Courtesy Stevenson, Cape Town and Johannesburg; Bandjoun Station Cameroun. Photo Mario Todeschini
Robert Smithson, Dead Tree, 1969, reconstructed 2015. Tree, mirrors, dimensions variable
Alla “Biennale” nel corso degli ultimi anni è stata data una crescente importanza all’attività formativa, sviluppando un forte impegno nelle attività “educational”, negli ultimi due anni sono stati complessivamente 87.902 i soggetti coinvolti di cui 58.588 i giovani partecipanti alle attività educational, tale attività è prevista anche per il 2015 ed è rivolta a singoli e gruppi di studenti delle scuole di ogni ordine e grado, delle università e delle accademie d’arte, professionisti, aziende, esperti, appassionati e famiglie. Le iniziative mirano a coinvolgere attivamente i partecipanti suddividendosi in percorsi guidati, visite di approfondimento e itinerari tematici. Le iniziative “educational” della Biennale di VeOkwui Enwezor, Curatore della 56ª Esposizione Internazionale d’Arte All The World’s Futures Paolo Baratta, Presidente della Biennale di Venezia - Photo Giorgio Zucchiatti, Courtesy la Biennale di Venezia
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Gianluca Piaccione Cuts & Folds, il risvolto dell’Arte
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Non scava nella tela, la incide dal suo interno come se ogni taglio fosse la porta di una nuova idea sempre più complessa.
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eterminato, originale, dalle mille sfacettature che coniugano il rigore e la creatività. Gianluca Piaccione, artista tarantino, si sta guadagnando di diritto un posto di rilievo nel mondo dell’arte. Le sue opere sono presenti in molte collezioni private, sia in Italia che all’estero. Il suo modo di fare arte è stato spesso paragonato a quello di grandi artisti come Fontana, ma come lui stesso afferma durante l’intervista che ci ha concesso, i tagli che hanno preceduto i suoi, potrebbero essere più un “gran finale” che un inizio. Vincenzo Chetta: “Quando hai iniziato a sentire in te la passione per l’arte?” Gianluca Piaccione: “Non credo ci sia
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stato un momento in particolare, è tutto frutto di un percorso che è iniziato prima dai miei studi tecnici e, successivamente, dalla passione di collezionare opere di altri artisti moderni, passione che mi ha portato a stretto contatto con gallerie e case d’asta alle quali ho poi proposto anche i miei lavori.” V.C.: “Sei stato incoraggiato a proseguire questa strada?” G.P.: “Purtroppo no, il mondo dell’arte è molto chiuso e gira intorno solo a pochi eletti. Per le mie opere ho incontrato spesso pareri non favorevoli e tante sono state le porte chiuse, ma io non ho mai avuto dubbi e non ho mai mollato perchè credo fortemente nel lavoro che faccio e spesso, non lo nascondo, quelli che mi hanno sminuito si sono ricreduti. Purtroppo essendo la mia un’arte tridimensionale, non è congeniale alla fotografia, che molte volte fa perdere tutti quei particolari che invece l’occhio umano può cogliere.” V.C.: “Hai iniziato da autodidatta o hai frequentato corsi d’arte?” G.P.: “Ho iniziato esclusivamente da autodidatta, ma in realtà la mia vera scuola d’arte è stato l’ Istituto Tecnico dove ho imparato ad usare le squadre accoppiate, strumenti che ancora oggi utilizzo sia per disegnare che per tagliare. Solo con la geometria potevo arrivare ad ottenere effetti cinetici e prospettici che mi avvicinassero all’astrattismo geometrico, all’arte programmata ed al rigorismo.” A destra: Evidence 138-138, 50x50x2 cm. A sinistra: Play Victoria 210-165, 50x70x3 cm.
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Halley 2963-2235, 140x140x4 cm.
V.C.: “Hai una musa? L’ispirazione per te cos’è?” G.P.: “Effettivamente ho una musa ispiratrice molto spigolosa, ma non in senso geometrico... Diceva Picasso “Il genio crea copiando”, spesso tutto nasce osservando un oggetto, una struttura o delle forme complesse che mentalmente vengono acquisite e ricondotte al mio pensiero analitico che traduce tutto in imma-
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gini geometriche da trasferire sulla tela.” V.C.: “Ogni artista sceglie se veicolare un messaggio preciso con le sue opere o se lasciare che sia solo la creatività a raccontarsi, tu cosa scegli?” G.P.: “È difficile veicolare un pensiero rappresentando strutture geometriche, anche se la geometria è presente in tutto ciò che osserviamo; sicuramente lascio che la
mia creatività racconti una storia che è già negli occhi di chi la osserva.” V.C.: “Gianluca, tu crei per il mercato o per esprimere le tue emozioni?” G.P.: “Creo per me stesso, anche se mi piace la sfida di opere commissionate che non devono però incatenare il mio pensiero e la mia creatività. Anche aver fuso
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figurativo e geometria creando tre immagini distinte in una sola opera è stato un confronto con me stesso e la mia doppia personalità.”
The Black Eye 768-576, 60x80x3 cm.
Heart of Steel 1040-780, 120x120x4 cm.
V.C.: “Seppur con uguale tecnica, le tue opere sono tutte uniche, come riesci ad evitare di sembrare ripetitivo al grande pubblico, spesso non esperto?” G.P.: “La forza del mio lavoro sta proprio nella tecnica, il fatto di poter sembrare ripetitivo non mi preoccupa, in quanto la fama di numerosi artisti si basa sulla ripetitività. L’ essere riconoscibile per un artista è alla base del suo successo, vedi l’estroflessioni di Castellani o Bonalumi, il taglio di Fontana, gli ovali di Simeti. Utilizzo materiali diversi dalla tela che costruisco e ciò mi porta al confronto e al superamento di ostacoli. Sicuramente con la sperimentazione e l’analisi continua di nuove forme c’è comunque un’evoluzione, così evito di essere ripetitivo e soprattutto di non annoiarmi.” V.C.: “Cosa consiglieresti al giovanissimo che sente la passione per l’arte, ma spaventato dal periodo storico che stiamo attraversando, pensa di rinunciare ad intraprendere la strada artistica?” G.P.: “Di andare dritto per la sua strada, sperimentare, sperimentare e ancora sperimentare, non lasciarsi influenzare dalle critiche negative, ma utilizzarle per migliorarsi e non lasciarsi abbindolare dalle critiche positive che durano un alito di fiato. Se credi in ciò che fai, stai facendo il lavoro più bello del mondo.” V.C.: “Come definiresti il percorso della tua carriera artistica?”
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V.C.: “Come ti vedi fra 20 anni? Come potrà evolvere la tua creatività?” G.P.: “Spero di essere a Miami, città che si apre sempre più alla modernità e al bello. Riguardo all’evoluzione, penso di trasformarmi grazie all’utilizzo ed alla sperimentazione di nuovi materiali, con progettazioni scultoree magari, senza però perdere di vista il taglio e la piega “cuts and folds”, termine con cui mi hanno identificato e definito le gallerie estere dove ho esposto.” Superfice 26-78, 96x64x0,5 cm. Una delle prime opere creata utilizzando la tecnica del kirigami.
G.P.: “Molto tortuoso e tutto in salita, ma con una meta ben definita nel mirino, questo è ciò che rende il tutto molto interessante.” V.C.: “Quali sono gli artisti che ti hanno maggiormente ispirato o che più ammiri?” G.P.: “Sicuramente Vasarely è stato una grossa fonte d’ispirazione così come l’optical art in genere. Molti pensano, sbagliando, che l’idea del mio lavoro nasca da Fontana, anche se in realtà la sua poteva essere la sintesi finale del mio lavoro: un unico taglio. Dagli esordi sapevo già di voler rappresentare volumi e prospettive senza disegnarli, di qui nascono i miei primi lavori, chiamati “estrapolazioni”, utilizzando la tecnica del kirigami sulle tele e soprattutto nella creazione di sculture.” V.C.: “Quali sono i prossimi appuntamenti nei quali potremo ammirare le tue opere dal vivo?” G.P.: “È appena terminata un’esposizione ad Art Innsbruck a feb-
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braio, mentre ad aprile dal 25 al 28 le mie opere saranno in esposizione presso la fiera Art Bruxelles con Unique Gallery di Torino, e nel periodo estivo presso la galleria Il Novecento a Porto Cervo in Sardegna con data da definire. A dicembre le mie opere saranno in esposizione presso la Galleria Baccaro a Pagani (Salerno).”
V.C.: “Un augurio per il mondo dell’arte...” G.P.: “Premiare sempre chi con grandi sacrifici e valore persegue il suo obiettivo e sostiene le proprie idee, perchè le mode e le tendenze con il tempo si sgonfiano perdendo di valore e consistenza.” Gianluce Piaccione conclude così l’intervista, con poche parole che riepilogano il suo essere concreto e vero, in tutto quello che crea. Vincenzo Chetta
Suggestion 640-480, 70x90x3 cm.
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Lontano da occhi indiscreti, in una delle province più a sud d’Italia, Taranto, città tormentata negli ultimi anni, esiste ancora un’oasi felice, un luogo dove il tempo si è fermato e dove l’arte fatta di tagli, luce e geometrie perfette, diventa un faro nel buio. Lo studio di Gianluca Piaccione, artista eclettico, è un open space ampio e luminoso, un rifugio dove il Maestro con assoluta libertà crea la sua idea di perfezione coniugando la ricerca maniacale di quelle forme che interdicono il vedere umano al rigore di tagli, piegature, spigoli. Un’idea di arte fatta di forza, che parte dalla modernità del novecentista Fontana, che per protesta graffia la tela fino a lacerarla, creando un taglio che è stato uno dei gesti più creativi di tutto lo scorso secolo caratterizzato in fondo da un’assoluta semplicità. Piaccione è un erede legittimo del Maestro Fontana, ha metabolizzato la sua lezione e tutte quelle che a lui si sono susseguite, ma c’è una netta differenza: Gianluca non scava nella tela, la incide dal suo interno come se ogni taglio fosse la porta di una nuova idea sempre più complessa, la nascita di un’emozione generata da un agire consapevole che assume di volta in volta un volto, un colore, un grido, un dire diverso. Francesco Cairone
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In alto: Forever Marilyn 340-595 100x100x4 cm. Sopra: Royal Paestum 1024-768 100x100x4 cm.
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Abito rosso da ballo della vita Alluminio/Resina, 2013, 41x61x10 / 50x70 cm.
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Carlo Toni in arte Carlton vive e lavora a Bologna Presentato da BIANCOSCURO a PaviArt dal 24 a 26 aprile 2015 Stand 13C REFERENZE info@biancoscuro.it
Custode all’opificio delle menzogne Alluminio, 2012, 42x47x9 (47x52) cm.
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L’Artista danese Sami Gjuka La sua foresta di simboli metafisici, unica al mondo
L’Artista Sami Gjuka nel suo atelier
Stress oil on canvas, 110x80 cm.
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ami Gjuka è nato nel 1953 in Kosovo. Ha studiato pittura presso l’Accademia delle Belle Arti di Sarajevo, e successivamente con i suoi spostamenti ha proseguito gli studi alle Accademie delle Belle Arti di Bruxelles e di Amsterdam. Attualmente vive e lavora in Danimarca, i suoi spostamenti e l’incontro di usi e costumi diversi, culture diverse, hanno arricchito la sua arte, fino a consolidarne i tratti e la tecnica. Sulla tela vediamo dipinte le sue idee quasi metafisiche, ispirate anche all’arte classica. Tra le sue esposizioni annoveriamo, già dal 1971, diverse mostre a Peje. Sono davvero tanti gli eventi artistici a cui ha partecipato in città tipo: Dubrovnik, Zagabria, Istanbul, Chianciano, Bologna, Firenze, New York, Londra e Pechino. L’ultima mostra è stata in Portogallo nel 2014, al Diogo De Museum Seusa.
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ami Gjuka was born in 1953 in Kosovo. He studied painting at the Academy of Fine Arts in Sarajevo, and later with his movements he continued his studies at the Academies of Fine Arts in Brussels and Amsterdam. He currently lives and works in Denmark, his movements and the meeting of customs and traditions, different cultures, have enriched his art, to consolidate the strokes and technique. Painted on the canvas we see his ideas almost metaphysical, also inspired by classical art. Among his exhibitions we mention, since 1971, several exhibitions in Peje. Are so many artistic events in which he participated in cities like Dubrovnik, Zagreb, Istanbul, Chianciano, Bologna, Florence, New York, London and Beijing. The last exhibition was in Portugal in 2014, the Museum Diogo De Seusa.
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Forest soft pastel on paper, 64x50 cm.
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“I’m afraid of the forest as I’m afraid of the cathedral [...]” Charles Baudelaire
Nude in Darkness
Woman with Mobilephone
oil on canvas, 85x65 cm.
oil on canvas, 80x60 cm.
"I'm afraid of the forest as I'm afraid of the cathedral" is the first line of Baudelaire's poem that I quote here for the sense of fear which penetrates Sami Gjuka's paintings. It seems as fear, uncertainty and presentiment are the only feelings in his paintings; sometimes transformed into an ominous feeling of emptiness and depression, into areas full of anxiety where time cannot be specified. Objects become symbols; in their recognition, in their clearness they resist their logical function, their customary arrangement. Milan Beslic The Birth of Venus oil on canvas, 150x110 cm.
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"Ho paura del bosco, come ho paura della cattedrale" è la prima linea di una poesia di Baudelaire che cito qui per il senso di paura che penetra dai dipinti di Sami Gjuka. Sembra che la paura, l'incertezza e il presentimento siano gli unici sentimenti nei suoi quadri; a volte trasformato in una sensa-
zione inquietante di vuoto e di depressione, in aree piene di ansia in cui non è possibile specificare il tempo. Gli oggetti diventano simboli; nel loro riconoscimento, nella loro chiarezza resistono alla loro funzione logica, la loro disposizione abituale. Milan Beslic
Forest Cathedral olio su tela, 160x120 cm.
“Ho paura nella foresta come nella cattedrale [...]” Charles Baudelaire
Dream oil on canvas, 150x110 cm.
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Padiglione Tibet
Spiritualità ed Arte come cibo per la mente e per l’anima.
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ppuntamento artistico, parallelo alla 56ª Biennale di Venezia e quest'anno in concomitanza anche con EXPO Milano 2015, che avrà luogo dal 6 maggio 2015 (apertura della Biennale per giornalisti ed operatori artistici) con inaugurazione per il pubblico il 9 maggio 2015, e che proseguirà fino al 2 agosto 2015 presso la magnifica e suggestiva Chiesa di Santa Marta, che si è già dimostrata location ideale per tale progetto, sia sul piano pratico che su quello artistico - culturale, infatti dalla Chiesa di Santa Marta inizia il famoso chilometro dell'arte, così viene definita la zona delle Zattere che termina con la famosa Fondazione Pinault e che accoglie all'interno del suo percorso il Museo Vedova e molte altre importanti realtà artistiche veneziane, facendone una tappa centrale per tutti i visitatori della Biennale. Tibet: una nazione che evoca da sempre un sentimento religioso, mistico, di pace, una vitale “centralina” spirituale per tutti gli esseri umani. Padiglione Tibet, un’idea che nella propria semplicità racchiude una forte carica emozionale, è un sogno che ha lasciato il segno, ponendosi l’obiettivo di far incontrare la sensibilità della cultura contemporanea occidentale con quella tibetana. Dopo le mostre a Venezia presso Cà Zanardi, a Torino nella Sala Nervi del Palazzo delle Esposizioni, coordinata in collaborazione con Dossier Tibet, ISCOS e con il patrocinio del Consiglio Regionale del Piemonte, al Museo Diotti di Casalmaggiore (CR), alla Biblioteca Laudense di Lodi in collaborazione con il Comune di Lodi, la Provincia di Lodi e NaturArte, al Teatro Dal Verme di Milano, e dopo i servizi giornalistici di RAI, è stato costituito un Comitato per promuovere e coordinare tali attività arti-
stiche. Le numerose esperienze degli anni scorsi hanno visto coinvolti importanti artisti contemporanei, che si sono espressi attraverso le khata, le tipiche sciarpe bianche che i monaci offrono in segno di solidarietà e amicizia o si sono misurati con l'arte della composizione dei mandala dei monaci tibetani e le ruote della preghiera che accompagnano nella preghiera i buddisti tibetani. Una sezione di video-arte e performances hanno integrato e declinato con altri linguaggi i temi della spiritualità buddista-tibetana. Un grande evento in cui si evidenzia il connubio tra Arte Sacra Tibetana ed Arte Contemporanea Occidentale e che recentemente è stato invitato come progetto speciale alla “Biennale del Fin del Mundo” in Argentina. Per creare un ponte sensibile che induca i visitatori ad una maggiore conoscenza di questo paese, il cui spirito è incarnato dalla figura centrale del Dalai Lama, punto di luce dell’intero Popolo Tibetano, e come atto di affettuoso e sentito omaggio all’opera di questo altissimo testimone del nostro tempo (insignito nel 1989 del Premio Nobel per la Pace), Padiglione Tibet ed altre due realtà che da anni operano in Italia per far conoscere la figura del Dalai Lama e i principali aspetti della cultura e della società tibetane hanno deciso di dedicare proprio al Dalai Lama il prossimo anno tibetano (2142, “Anno della Pecora di Legno”, iniziato il 19 febbraio 2015 e che terminerà l’8 febbraio 2016), impegnandosi a organizzare in questo arco di tempo il maggior numero possibile di eventi riguardanti sia il Tibet sia la figura del Dalai Lama. Tale iniziativa è stata approvata e riconosciuta dalla segreteria del Dalai Lama, che ha inviato una lettera di riconoscimento. Ruggero Maggi PADIGLIONE TIBET 2015 SANTA MARTA SPAZIOPORTO – VENEZIA 6 maggio – 2 agosto 2015 6 - 8 maggio 2015 - Apertura alla stampa e addetti ai lavori 9 maggio 2015 - Inaugurazione al pubblico 20 giugno 2015 - Art Night Venezia e performance 6 luglio 2015 - Compleanno del Dalai Lama e performance 2 agosto 2015 - Finissage
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Il Museo CAC Mijas
Esposizione d’Arte Internazionale
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l centro d’Arte Contemporanea di Malaga, il Museo Cac Mijas, ha ospitato dal 20 febbraio al 19 marzo una importante collettiva d’arte internazionale, curata da Giuseppe Carnevale di Arte&Evento. La mostra ha visto la partecipazione di artisti provenienti dall’Italia, dagli Stati Uniti, dalla Spagna, dall’Egitto, dalla Bulgaria, dal Marocco. Tra gli artisti italiani che hanno esposto al Cac Mijas si sono distinti Enzo Archetti e Stefano Berardino, entrambe alla prima esperienza in Spagna. Hanno partecipato a questo evento di rilievo anche Anita Peghini-Räber, Gamal Meleka, Teresa Camì, Nùria Benet, Emilia Georgieva, Bre Macrew, Salah Eddine Laouina, Hugo Aguirre Gutierrez (Vgo), Juan Carlos de Clares, Antoni Sierra Uceda, Luz H. Arkal, Aj Dungan. Una mostra di grande rilievo, in un museo che deteniene la seconda collezione
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più importante di ceramiche di Pablo Picasso, oltre a opere fantastiche create da Salvador Dalì e Joan Mirò. Grazie all’organizzazione di Giuseppe Carnevale e di Arte&Evento (curatore e promotore di mostre d’Arte italiana fuori confine), grandi artisti di tutto il mondo hanno avuto la possibilità di esporre fianco a fianco con Maestri dell’Arte, in un museo che esce dagli schemi e fa conoscere i periodi che meno si conoscono dei già sopracitati Picasso, Dalì, Mirò, e poi Belgrano, Braque, Foujita, Opisso, Carbonero, Degrain, Verdugo Landi, de la Vega. Inizia così, con l’Esposizione d’Arte Internazionale al Museo Cac Mijas, una interessante collaborazione col Museo e con Giuseppe Carnevale e la sua organizzazione artistica, Biancoscuro attraversa un nuovo confine e amplia sempre di l più la sua rete distributiva. s
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BIaNCOSCURO art contest Mirko Roncelli e Brigitte Schindler
I 2 vincitori dell’edizione 2014 premiati con le mostre personali alla Finter Bank di Lugano
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ra il 20 settembre quando all’Hotel de Paris di Monte-Carlo, venivano premiati due emozionatissimi artisti, Mirko Roncelli e Brigitte Schindler, entrambe vincitori di uno dei premi più ambiti del BIANCOSCURO ART CONTEST 2014: una mostra personale a Lugano. Mirko Roncelli, artista bergamasco, vinse nella categoria pittura con le sue quattro opere in stile informale quasi a parimerito, mentre Brigitte Schindler, fotografa tedesca, vinse nella categoria dedicata alla fotografia, con l’opera “Avvolto nella luce”, immagine scattata in Toscana. Le loro mostre personali si sono svolte dal 6 marzo al 3 aprile, presso la Finter Bank Zürich di Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per vedere le foto della Personale
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Lugano. Nelle eleganti vetrine si sono potute ammirare le opere di Roncelli, mentre alle fotografie della Schindler è andato l’onore di adornare le pareti interne della banca che ospitano quotidianamente i clienti dell’istituto. Siamo felici del successo riscontrato da questi due artisti così diversi, ma entrambe validi, originali e talentuosi. Fieri che la nostra Giuria abbia capito e premiato la loro arte, e che il pubblico abbia risposto così bene alla loro esposizione. Ringraziamo la Finter Bank di Lugano per averci ospitato, e Maxtin per aver coordinato l’organizzazione. Presto nuove mostre a l Lugano, come sempre di grande qualità. s
Sono aperte le iscrizioni per la nuova edizione del BIANCOSCURO Art Contest
Cosa aspetti? Vai sul sito artcontest.biancoscuro.it e iscriviti subito! La Cerimonia di Premiazione sarà celebrata a Monte-Carlo, in palio: ★ 4 Copertine su Biancoscuro
★ 4 Mostre personali ★ 20 Mostre collettive ★ 12 e-Book personali
17TH CONTEMPORARY ART FAIR 16 – 18 OCTOBER 2015 VERNISSAGE: 15 OCTOBER Kongresshaus zurich, switzerland
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www.art-zurich.com/it | twitter.com/artFairzurich | youtube.com/artzurich
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Alessandro Trani a Milano “L’Arte e il Tempo”, evento ufficiale di EXPO in Città
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’Artista romano Alessandro Trani sarà presente alla rassegna “L’Arte e il Tempo” ad Expo in Città, all’interno di EXPO 2015, piattaforma culturale che il Comune e la Camera di Commercio di Milano hanno voluto affiancare al Padiglione Italia destinato all’alimentazione. “L’Arte e il Tempo” è l’official event di Expo in Città, ideato da Giulia Sillato e diretto da Giulia Sillato e Giammarco Puntelli. Accoglierà, tra le altre, le opere “Alfa” e “Omega” del talentuoso Trani dal 10 al 30 giugno 2015, presso il Palazzo dei Giureconsulti, in via dei Mercanti, angolo Piazza Duomo a Milano. Alfa, olio su tela, 70x100 cm.
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Il titolo dell’evento rende bene il senso dello scorrere del tempo sull’arte e sulle cose che la raccontano : quadri, sculture, installazioni. L’esposizione pone a confronto artisti dell’età contemporanea con i grandi maestri del Novecento, presenti in forma di icone. Gli allestimenti, originali e studiati nei minimi particolari, consistono in una sequenza di gigantografie in bianco-nero di Picasso piuttosto che di Kandinskij, Boccioni, Dalì, Magritte, Burri, Fontana, e molti altri, fissate su apposite pannellature. Accanto ad essi troveranno posto, secondo il tipo di linguaggio, artisti viventi che hanno accolto la loro lezione, pur rielabo-
Omega, olio su tela, 70x100 cm.
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Alessandro Trani, nato artisticamente nella Galleria romana dell’amico pittore Gene Pompa, ama dipingere nature incontaminate. Il suo elemento prediletto è il mare, occasione di viaggio e di riflessione. Nascono così paesaggi immaginari senza luogo e senza tempo, punti di vista verso l’orizzonte, sospesi tra cielo e terra.
randola alla luce della contemporaneità. Artisti di chiara fama e artisti proiettati verso una fama futura rapportano il proprio linguaggio alle icone dei maestri del passato e con la loro arte si misurano per verificare l’attualità, soprattutto nell’Arte Contemporanea Italiana, di quelle che sono state le correnti e i movimenti, le realtà individuali di un secolo ricco di fermenti innovativi e di scambi artistici intensi tra il nostro paese e i paesi dell’Europa e degli Stati Uniti. Solo qualche esempio in ordine alfabetico: Alinari, Borghi, Capitani, Faccincani, Kanevsky, Xhomo, Menozzi, Monteforte, Possenti, Scatizzi, Talani, Toffoletti.... E Alessandro Trani sarà posto a confronto con Turner, celeberrimo Maestro della Luce, che per poetica ed estetica “anticipò” l’Impressionismo e non solo. Ma prima di questa importante esposizione milanese, potremmo ammirare le opere di Alessandro Trani nella sua prossima mostra personale, nell’ambito della “Biennale d’Arte nel Veneto”. Ideata e curata da Giammarco Puntelli, avrà luogo dal 18 aprile al 31 maggio 2015 nella splendida Villa Badoer di Rovigo, inserita nel 1996 insieme alle altre “ville palladiane” tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. In tale occasione Trani esporrà 10 opere del l nuovo ciclo dei “Paradisi primordiali”. s
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Paradiso Primordiale 1, olio su tela
Paradiso Primordiale 2, olio su tela
Paradiso Primordiale 3, olio su tela
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La poesia dei colori Esclusiva mostra personale per Deise
“A arte é minha liberdade, é onde meu espírito dialoga com a minha alma e, juntos, escrevem poesias com as cores.” Deise Luci Soares Figuccia
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l Convento Del Carmine di Marsala si veste di nuovi colori, quelli della talentuosa artista Deise Luci Soares Figuccia. Dal 10 al 19 aprile 2015 sarà possibile visitare la mostra personale di Deise presso la Sala Giovanni Cavarretta del famoso convento, una mostra in cui saranno presenta-
te diverse serie dei suoi dipinti. Poggiamo lo sguardo in particolare su “Sguardo dell’anima”, le ormai famosissime opere raffiguranti gli occhi dell’introspezione, che esprimono tante diverse emozioni, quelle di Deise che sapientemente sa mettere su tela, ma anche quelle dell’attento ammiratore, che ritrova la sua anima nei
Serie “Sguardo dell’anima” anno 2015, 80x80 cm.
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vortici variopinti e nelle gabbie incatenanti. In esposizione anche le opere della serie “Armonia nella tempesta”, nuovi dipinti materici, che la stessa artista ci spiega essere stati realizzati utilizzando uno scarto del momento di pausa per eccellenza: la pausa caffè. Sono infatti impresse sulla tela delle cialde di
carta, svuotate del loro contenuto di caffè in polvere. Deise Luci non smette mai di stupire il suo folto pubblico internazionale, l’artista brasiliana dona la sua anima e la riporta su tela, la sua creatività e le sue emozioni saranno tutte qui, insieme in una l splendida “Poesia dei colori”. s
“L’arte è la mia libertà, è dove il mio spirito dialoga con la mia anima e, insieme, scrivono poesie con i colori” Deise Luci Soares Figuccia
Serie “Armonia nella tempesta”
Serie “Armonia nella tempesta”
anno 2015, 60x60 cm.
anno 2015, 60x60 cm.
Mostra Personale di DEISE LUCI SOARES FIGUCCIA La poesia dei colori 10 aprile 2015 - 19 aprile 2015 Sala Giovanni Cavarretta Convento Del Carmine, Marsala
Serie “Sguardo dell’anima” anno 2015, 80x80 cm.
INFO T. 0923.713822 - Pinacoteca Marsala Tutti i giorni mattina 10.00 - 13.00 pomeriggio 18.00 - 20.00
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti alla pagina Facebook Facebook.com/convento.marsala
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Special - art innsbruck 2015 19th International Contemporary Art Fair February 20- 23, 2015 - Fair hall A - Main entrance East, Claudiastraße 1 - Innsbruck (Austria)
19ª Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea 20 - 23 febbraio 2015 - Padiglione A - Ingresso principale est, Claudiastraße 1 - Innsbruck (Austria)
English
ART Innsbruck: hit show!
info
External view of ART Innsbruck, contemporary Art Fair
B
oth the move to the larger hall and the spectacular Francis Bacon show and Personale exhibition of Vladimir Valentsov had an enormous effect: the 19th ART Innsbruck finished with record new visitor numbers on Monday of this week. 18,000 ART visitors (1000 more than last year) flocked to Innsbruck’s art fair. This confirms yet again what State Councillor for Culture Dr. Beate Palfrader said ART Innsbruck 70 Exhibitors: gallery, art dealers and publisher from 10 nations Works of over 700 artists INFORMATION ART Kunstmesse GmbH Tel. +43(0)512 567101 Fax +43(0)512 567233 info@art-innsbruck.at www.art-innsbruck.at
during her address on the opening evening: ART Innsbruck has long established itself as a fixed institution on Tyrol’s cultural scene. For the founder and director of ART, Johanna Penz, the relaunch of the trade fair has been a great success. There was positive feedback from both the visitors and exhibitors who were almost euphoric, according to Penz. The sales figures were also very impressive. “Most exhibitors sold extremely well; and in the newly installed antiquities area too”. Penz hopes to further develop the new trade fair idea for the ART anniversary year next tear. “The layout and concept of the new hall first need to become established in the minds of the public”. And the course for the third decade of ART Innsbruck needs to be set. The date for the 20th
ART Innsbruck has yet to be set, Penz adds. Next year, there will be some overlap with other trade fair dates and they are yet to be decided. Every year in spring, international visual arts and antiques from the 19th, 20th and 21st
centuries are presented at ART Innsbruck. 70 exhibitors including gallery owners and art dealers from 10 nations will be exhibiting paintings, original graphics, sculptures, photography, new l media, antique furniture. s
Ferdinand Demetz courtesy of Galerie Art Felicia, Mauren - Liechtenstein 19th Internationale ART Innsbruck - February 20-23, 2015
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Special - art innsbruck 2015 19th International Contemporary Art Fair February 20- 23, 2015 - Fair hall A - Main entrance East, Claudiastraße 1 - Innsbruck (Austria)
19ª Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea 20 - 23 febbraio 2015 - Padiglione A - Ingresso principale est, Claudiastraße 1 - Innsbruck (Austria)
ART Innsbruck: grande successo!
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l trasferimento nel nuovo più grande padiglione, la spettacolare mostra in onore di Francis Bacon e l’importante mostra collaterale al neoimpressionista russo Vladimir Valentsov, hanno ottenuto l’effetto desiderato: la 19° Art Innsbruck è stata un successo: 18.000 visitatori. (1000 in più dell’anno precedente). Il successo ottenuto conferma ancora una volta quanto già sottolineato dall’assessore alla cultura Dott. Beate Palfrader con il suo discorso tenuto in occasione della serata inaugurale: ART Innsbruck è già da tempo diventata una sorta di istituzione fissa nella vita culturale tirolese. Per la fondatrice e direttrice della ART Innsbruck Johanna Penz il rilancio della fiera si è rivelato in ogni caso un successo completo. La risonanza del pubblico e il feedback degli espositori, sono stati del tutto entusiasti, per non dire euforici, afferma la signora Penz. Anche per quanto riguarda il numero di vendite concluse, possiamo affermare che il bilancio è molto positivo.
“L’andamento delle vendite è stato eccellente per la maggior parte degli espositori, con grande soddisfazione riscontriamo ottimi risultati anche nel settore dell’antiquariato, per la prima volta presente in fiera”. Per il prossimo anno, è intenzione di Johanna Penz perfezionare ulteriormente la nuova idea di fiera. Adesso bisogna preparare il terreno per il terzo decennale di ART Innsbruck. Considerando che nel mese di febbraio sono state inserite diverse fiere d’arte, per Johanna Penz è stato necessario inviare ancora una volta un segnale chiaro anticipando quindi la data: l’appuntamento è fissato: 28-31 gennaio 2016. La maggior parte degli 80 espositori è fedele ad ART Innsbruck già da diversi anni. “Si tratta di partnership cresciute nel tempo. Inoltre, i nostri espositori apprezzano l’assistenza individuale e il fatto che soddisfiamo ogni desiderio ed esigenza dei nostri partner.” L’entusiasmo e la risonanza nei confronti della 19ª ART Innsbruck hanno dato vigo-
Una scultura in legno di noce di Hans Rabanser, sullo sfondo da sinistra verso destra, un’opera di Alessandro Trani e un’opera di Mirko Roncelli
re direttrice della fiera “un’enorme spinta per portare avanti futuri progetti” ART Innsbruck è diventata una sorta di istituzione fissa nella vita culturale tirolese. afferma Dott. Beate Palfrader, assessore alla cultura. Per quanto riguarda il numero di vendite concluse, l’organizzazione afferma che il bilancio è molto positivo. L’andamento delle vendite è stato eccellente per la maggior parte degli espositori. Ciò che ha funzionato in modo eccezionale, sono le spettacolari mostre speciali di ART Innsbruck, che rimarranno componente fisso di ART Innsbruck: Francis Bacon a cura di Milionart (Innsbruck - Austria) e Vladimir Valentsov sponsorizzata dalla catena di negozi di elettronica M.Video (Mosca - Russia). Per l’importante anniversario di ART, dal 28 al 31 gennaio ci si darà da fare, promette Johanna Penz: “Come sempre” l aggiunge sorridendo. s
Sei un Gallerista e sei interessato a partecipare? scrivi a info@biancoscuro.it oppure inquadra il codice QR, saremo lieti di collaborare con te o presentarti alla direzione.
Sei un artista e sei interessato ad essere presentato ad ART Innsbruck tramite la nostra selezione artistica? scrivi a: info@biancoscuro.it oppure inquadra il codice QR saremo a tua disposizione. Si raccomanda di scrivere nell’oggetto: “ART Innsbruck 2016” ART Innsbruck 70 Espositori: gallerie, editori e istituzioni artistiche provenienti da 10 nazioni. Opere di oltre 700 artisti. INFO www.art-innsbruck.at
da sinistra: Vincenzo Chetta direttore della rivista Biancoscuro con la direttrice di Art Innsbruck Johanna Penz, il C.E.O. della catena russa M.Video Tynkovan Alexander ed il neoimpressionista russo Vladimir Valentsov
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Special - art innsbruck 2015 19th International Contemporary Art Fair February 20- 23, 2015 - Fair hall A - Main entrance East, Claudiastraße 1 - Innsbruck (Austria)
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[A] [B]
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Alcuni momenti dell’inaugurazione di ART Innsbruck 2015. [A] Johanna Penz e la superlativa mostra dedicata a Francis Bacon realizzata in collaborazione con Milionart - Innsbruck. [B] Vladimir Valentsov con il figlio Alexander ed una collezionista [C] Vincenzo Chetta con lo scultore Germano Cilento
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Special - art innsbruck 2015 19th International Contemporary Art Fair February 20- 23, 2015 - Fair hall A - Main entrance East, Claudiastraße 1 - Innsbruck (Austria)
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[D] Daniela Malabaila con Vladimir Valentsov e l’opera della copertina Biancoscuro n.7 [E] Salvatore Mainardi, Günter Blumauer e Vincenzo Chetta [F] Tanja Martina Federl, Anton Baecker, Erasmo Amato e Monika Stein [G] Hans Rabanser con una collezionista [G] Salvatore Mainardi, Daniela Malabaila, Pina Mainardi e Vincenzo Chetta [I] Opere di Gabor A. Nagy e sopra un ingrandimento - courtesy of Galerie Art Felicia, Mauren - Liechtenstein
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Stella Maris Garro
Chinese Art at ART Innsbruck
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fter living in Argentina, California, Venezia and married in Paris, I had the big chance to follow my husband in his working experience in Shanghai, nearly two years which gave me a great living experience and the contact with a culture and art completely new for me: a great experience. I had worked in fashion design in Milano (Italy), studied Sumi-e painting and the Chinese painting school in Shanghai allowed me to experience the traditional form of Chinese art. I have been surprised by the effects I could create and impressed by the impact simple traditional tools and inks could create on a piece of paper even if, looking to old masters works, you see how long is the road in front of you ! I think this is the treasure of Chinese traditional art and good teachers and translators can show you how to have satisfaction and pleasure, even knowing you have to work for long years to, hopefully, one day, reach your ambitions.
Vortices inchiostro cinese su carta di riso anno 2015, 64x66 cm.
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The personal experiences with the other students and warm learning environment completed a wonderful experience. I had the chance to expose my works in Shanghai at the exposition "Elegance of Ink and Charm of Spring" from 25 May to 2 June 2013 at Liu Haisu Art Museum, to make a personal exposition in Spoleto "A Global Painter in a Global Era" for the 2014 Festival of the Two Words at Palazzo Arroni-Sanzi-Pecchioli, to present my works at the exposition "Spoleto incontra Venezia", organized with Prof.Vittorio Sgarbi at Palazzo Falier on Canal Grande of Venezia from 27 September to 25 October 2014 and from 24 December 2014 to 6 January 2015, some works of mine have been exposed at the Central Gallery of Artists in Bolsciaya Morscaiya street 38, San Petersburg, 20-23 February 2015 participation to Exposition 19th Art Innsbruck. S.M.G.
Way out inchiostro cinese su carta di riso anno 2014, 42x33 cm.
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Special - art innsbruck 2015 19th International Contemporary Art Fair February 20- 23, 2015 - Fair hall A - Main entrance East, Claudiastraße 1 - Innsbruck (Austria)
19ª Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea 20 - 23 febbraio 2015 - Padiglione A - Ingresso principale est, Claudiastraße 1 - Innsbruck (Austria)
Lorenzo Grande
il pittore dei cavalli ad Art Innsbruck 2015
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oto pittore iperrealista parmense classe ‘53, fin da piccolo mostra predisposizione per il disegno e si appassiona al Caravaggio, per un certo periodo a Dalì, alle nature morte del ’600 e agli artisti maggiori dell’800, specializzandosi soprattutto nei cavalli. Partecipa alla prima mostra collettiva in Veneto, presentando un cavallo bianco, e vince il terzo premio. Nel 1981 viene inserito dalla rivista Capital in un elenco di 500 pittori segnalati come i futuri Guttuso. Sempre nel 1981 tiene la prima personale. Lorenzo Grande è un pittore sicuramente atipico, un po’ solitario, oggi forse si direbbe «fuori dai giri». Ama moltissimo gli animali, così,
Cavallo pezzato olio su tela anno 2013, 60x80 cm.
Stallone, olio su tela , anno 2013, 60x80 cm.
la sua pittura si sviluppa considerando questi soggetti. Nel filone degli Sciltian e dei Proferio Grossi, le nature morte appaiono accurate e ben composte, sempre alla ricerca del ritmo dell’assemblaggio. Ineccepibili dal lato tecnico, riescono a offrire anche una felice armonia nella composizione, così che il «trompe l’oeil» non è solo fine a se stesso. Addirittura potremmo parlare di stretta parentela con le composizioni fiamminghe, data la perfezione degli oggetti (della frutta, in particolare) e anche dell’atmosfera ‘antica’ creata dal colore drammatico degli sfondi. Il cavallo, poi, è sicuramente vivo e risente del rapporto affettuoso e di stima che l’artista nutre per questo nobile animale: sono cavalli scalpitanti quelli che escono dalle tele di Lorenzo, dagli occhi intelligenti e dalle froge vibranti, inseriti sempre in paesaggi accuratissimi. Tiziano Marcheselli
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Arte Cremona 2015 Una nuova spumeggiante edizione celebra l’Arte
Speciale Arte Cremona - 14/15/16 Marzo 2015
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erso le 18 del 13 marzo, l’entrata del Quartiere Fieristico di Cremona si presentava gremita di personalità ed estimatori d’arte. Un cordone rosso a contenere i tanti invitati all’inaugurazione dell’edizione 2015 di Arte Cremona, mostra mercato d’arte moderna e contemporanea. Ad attendere i visitatori una cena a buffet estremamente curata e di classe, un perfetto preludio che da subito fa comprendere il livello di questa esposizione fieristica. Dopo una sesta edizione che ha riscosso grande soddisfazione da parte degli espositori, nonché il plauso del pubblico che ha potuto ammirare e acquistare opere di qualità, la settima edizione ha confermato un’organizzazione attenta ed una ottima qualità delle Gallerie e delle opere presenti. Arte Cremona è come sempre un appuntamento importante per la città di Cremona e l’area emiliano-lombarda, essendo l’occasione
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di ammirare ed acquistare opere d’arte di assoluto valore, proposte da alcune delle Gallerie più importanti del paese. Un evento per la città che vanta una lunghissima tradizione artistica e culturale. Arte Cremona è dedicata a tutte le forme di espressione artistica dal Novecento ad oggi, ed è diventata un appuntamento fisso e molto atteso per i cittadini di Cremona e zone limitrofe, nonché un polo d’attrazione per i collezionisti milanesi. Anche ArtExpò Gallery ha creduto in questa esposizione e ha esposto le opere di validi artisti italiani ed esteri, dal Messico alla Danimarca, passando per le Isole Marianne. Arte Cremona ancora una volta ha saputo dare il giusto risalto all’Arte, con tanti eventi collaterali originali e di qualità, ed un’importante installazione esterna, a cura del Maestro Gianfranco Paulli, dal titolo “Inno alla vita”, che ha accolto tutti i visitatori l con il suo messaggio di serenità e pace. s
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Speciale Arte Cremona - 14/15/16 Marzo 2015
A destra: Inno alla vita di Gianfranco Paulli Fusione in bronzo a cera persa con patinatura alla romana (patina classica di tonalità verdebruna) h. totale 200 cm, base in bronzo 105x63 cm. L’opera in bronzo, eseguita dal Maestro Gianfranco Paulli, dal titolo “Inno alla vita”, raffigura idealmente l’umanità che si affida, come un bimbo alla madre, ad una Maternità superiore, di ordine spirituale oltre che materiale. Questo concetto determina la scelta di un linguaggio e di uno stile che si ancorano nella tradizione classica pur rinnovandosi negli accenti e nei rimandi alla contemporaneità.
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Giusy Brescianini
Artista di formazione autodidatta, Giusy Brescianini vanta al suo attivo numerose partecipazioni a concorsi e rassegne artistiche di rilievo. Intensa la sua attività espositiva, molti i ricoscimenti ed i premi vinti grazie al suo tratto figurativo denso di innumerevoli emozioni.
Francesco Chetta
Presa di posizione olio e china su tela 30x50 cm.
Balance decomposed inchiostro china su tela 50x50 cm.
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“Una pittura meritevole di attenzione che si distacca dalle proposte del panorama artistico contemporaneo: un silente messaggio interiore dà vita a sensazioni interiori e a forti emozioni”
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Giovanna Cherchi
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“Ogni sua immagine offre la visione della figura, riprodotta con le diverse espressioni, e con le indagini gestuali di una cromaticità significativa. Il percorso creativo ci indica la sua necessità di soffermarsi sulle espressioni dei volti, con messaggi di solitudine ancestrale, sempre legato ad un racconto di istintiva poesia visiva.” Mariarosaria Belgiovine
Barlume di speranza tecnica mista, acrilico con pasta a spatola 90x125 cm.
“Giovanna Cherchi è celebre per la sua produzione di tele che riprendono un’umanità femminile, fatta di emotività, sensibilità, sensualità e di tutto ciò che concerne il mondo della donna. Se si osservano con attenzione i colori caldi adoperati per le sue opere, sembra entrare nell’essenza vitalistica dell’essere donna, ma soprattutto nel viverne la consapevolezza del grande dono. Grazie alla nostra artista anche la sensibilità dell’uomo riesce ad immergersi nell’operato creando così un’essere unico, o per meglio dire completo.” Federica Pasini
Combattuta tra sogno e realtà tecnica mista, acrilico con pasta a spatola 120x100 cm.
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Daniela Capuano
Artista per passione sin da bambina, tante le esperienze con mostre personali e in collettiva nel territorio campano, dal 2013 ha costituito un’associazione artistica. Fiò è il nome con cui firma le sue opere.
argilla patinata rame anno 2010, 28x20 cm.
Flora Castaldi
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“Avevo bisogno di trasmettere la costruzione poetica dei miei pensieri, un vettore che somigliasse a me. Ecco perché ho sviluppato la mia tecnica. Mi permette di esprimere la vita e scrivo come i racconti poetici, le storie che mi racconto. Composto da infinite particelle, il mio lavoro sta vivendo insieme i suoi strati, l’erosione, e dà fondi colorati strutturati, questi fondi, io li lavoro con il movimento e la luce per creare ‘effetti’ che daranno al lavoro, la sua atmosfera e la sua identità.” Flora
A tire d’ailes acrilico su tela 80x80 cm.
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Apriamoci al mondo
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Maria Farisè
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“Un’espressione artistica che elabora il significato di figurativo, orchestrando segni e gesti, con l’istinto della sua emozione. Attenta osservatrice della realtà, sa esternare i suoi sentimenti con percezione e suggestivo filtro di una delicata naturalità visiva.” Mariarosaria Belgiovine
Cascatella nel bosco olio su tela 30X40 cm.
Serena Martelli Ferita gesso, acrilici e garza medica gessata anno 2015, 90x60 cm.
C’era una volta (storia triste) gesso, acrilici e foglia d’oro anno 2015, 60x120 cm.
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Antonella Pecoraro
Grotta 61x46 cm.
Agron Rushiti
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“Una appassionata ricerca, con diversità di materiali, dal coinvolgimento evocativo e figurativo, con l’assorbimento degli effetti visivi. Una sequenza di ancestrali visioni, formulate con estro interpretativo, attraversando analisi introspettive di ricerca, dove ogni spirito di espressione si avvicenda nei suoi moduli espressivi.” Mariarosaria Belgiovine
Il Violoncellista cemento e piombo con ossido nero anno 1998, 38x27 cm.
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Fin dalla giovane età si innamora della pittura grazie agli insegnamenti ricevuti dalla zia materna, insegnate di educazione artistica. Inizia la sua carriera come decoratrice di ceramiche artistiche per poi dedicarsi esclusivamente ai dipinti su tela. Ha partecipato a molte esposizioni artistiche e molti sono i riconoscimenti ricevuti per la sua Arte.
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Letizia Spinella
Cinema muto
Il nudo dell’anima
tecnica mista su tela
olio su tela
anno 2014, 30x30 cm.
anno 2012, 35x50 cm.
Antonio Scaramella
Nudo di fanciulla, Pirografia eseguita con pirografo e fiamma, su multistrato di pioppo, anno 2014, 45 x 62 cm.
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Tim Taylor
Fresco Form 2 pigmenti, gesso e polistirene
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Liana Degan
Piccolo Buddha
80x80 cm.
80x80 cm.
Fiorenza Orseoli
Gatto Burlesque, a carnevale ogni gatto vale tela cotone, acrilici, sabbia egiziana, perline, nastrino, gessetti, cappette filigrana, anno 2015, 50x70 cm.
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Tove Andresen
Flower acrylic on canvas, anno 2014 135x135 cm.
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The Mission
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ArtParma Fair 2015 Due week-end di pura Arte
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arma è tornata ad essere il centro dell’Arte con la seconda edizione di ArtParma Fair, manifestazione dedicata all’arte moderna e contemporanea, svoltasi in due trance, dal 28 febbraio al 1 marzo e dal 6 all’8 marzo 2015 presso il quartiere fieristico parmense. L’evento ha riscosso molto successo, tanti i visitatori interessati, che hanno ammirato a lungo le epere esposte dalle importanti gallerie d’arte presenti. Uno spaccato sul mondo delle arti figurative, un appuntamento imperdibile per gli addetti ai lavori, un momento di crescita per gli appassionati e una grande occasione di acquisto. Oltre ai grandi nomi dell’arte contemporanea, si è potuto conoscere meglio i giovani artisti che stanno creando il panorama artistico odierno, talentuosi ed originali, che ben si accostavano alle opere dei più famosi e riconosciuti. Degni di nota i due eventi collaterali a cura della Galleria
[1] Giorgio Gost, Leonardo Manera e Vincenzo Chetta, in posa davanti alle opere di Gost [2] Federico Pizzarotti (Sindaco di Parma), Gior-
Centro Steccata, che ha presentato “Ligabue, 50 anni tra mito e follia” e “Il cibo nell’arte”. La prima intende offrire una diversa chiave di lettura del mondo artistico e umano di Antonio Ligabue che concepisce l’arte come un importante strumento per fissare passioni travolgenti e inquietudini della mente, donando vita a opere che esalano il profumo della vita vera, cruda e reale rendendole, così, tremendamente contemporanee. Il percorso espositivo de “Il cibo nell’Arte” ha presentato artisti diversi per forma espressiva e opere realizzate in momenti cronologici distanti, ma tutte legate dal tema del cibo, esposizione assolutamente attuale con l’avvento della prossima Esposizione Universale che si terrà a Milano, con tema portante il cibo. ArtParma vi aspetta per la sua terza edizione in autunno, sempre con grandi opel re di grandi artisti. s
[2]
[3]
[4]
(Ass. Attività Produttive e Commercio) [3] Installazione di Paolo Buzzi [4] Un corridoio gremito di visitatori
gio Gost, Vincenzo Chetta, Gilberto Tedaldi
[5] Visitatori davanti allo spazio di Biancoscuro
(Direttore Romagna Fiere), Casa Cristiano
[6] L’esposizione dedicata a Ligabue
[5]
[1]
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[6]
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Vernice Art Fair 2015 Una conferma di qualità ad ogni nuova edizione
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terminata il 22 marzo la tredicesima edizione di Vernice Art Fair, manifestazione ideata e creata appositamente per la crescita e la valorizzazione degli artisti. Di anno in anno sempre più attenta alla scoperta di nuove forme espressive, ha offerto la possibilità agli artisti già affermati di consolidare i propri successi e a quelli emergenti di affacciarsi sulle scene dell’arte nazionale, con l’opportunità di stabilire contatti e scambi culturali con critici d’arte, collezionisti, galleristi, alla ricerca di nuovi talenti su cui investire. Oltre alle ammirabili opere esposte, si è potuto ammirare l’arte di Giovanni Manzo, che ha esposto la sua Napoli attraverso le sue tele. Magistrale l’installazione di Ignazio Fresu, che ha stupito con “Nulla perdura se non il mutamento”, titolo che
si riferisce ad uno dei Frammenti di Eraclito. Una struttura sospesa ed instabile, composta da una massa ferrosa arruginita di finti tubi Innocenti. Decimo anno per l’esposizione curata da Oscar Dominguez, che come sempre ha offerto spunti interessanti, ricerche di grande stimolo, il tutto senza alcuna finalità commerciale. Originale la mostra nella mostra, quella di Isabella Guidi che con “Se Matisse avesse posato per me”, mette in scena la riflessione dell’artista sulla figura, studiata in accademia e poi oggetto di una lunga rielaborazione personale. Vernice Art Fair è stata un grande successo come ogni edizione, opere ammirevoli, artisti seri e capaci, organizzazione impeccabile, tanti i visitatori e tra loro, molti i collezionisti venuti a scovare i nuovi grandi volti del futuro panorama artistico l contemporaneo e moderno. s
[5]
[6]
[7]
[1] Un’opera di “Quattroxquattro NOVE” [2] Vista di Vernice Art Fair [3] Opere in mostra a Vernice Art Fair
[8]
[4] Visitatori a Vernice Art Fair [1]
[5] Particolare dell’installazione “Nulla perdura se non il mutamento” di Ignazio Fresu [6] L’esposizione di Giovanni Manzo [7] Vincenzo Chetta e Donato Larotonda [8] Un momento dell’esposizione [9] Mariarosaria Belgiovine con alcuni visitatori
[2]
[3]
[10] Un momento dell’esposizione
[4]
[9]
[10]
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PaviArt 2015 Al via la terza grandiosa edizione
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iuscirà l’Arte a Pavia, a battere il record della scorsa edizione? Lo scorso anno PaviArt ha superato i novemila visitatori in soli 2 giorni di apertura, una cifra che ha sbalordito tutti. Il 24 aprile si inaugurerà la terza edizione di questa ammirabile fiera d’Arte Moderna e Contemporanea.
Sopra: Francesco Chetta con l’ospite Giorgio Laveri, Maestro della ceramica
Grande appuntamento per la città di Pavia, città d’arte e di cultura, sede di una delle più antiche università italiane. Le origini antiche ed un passato di grande importanza hanno lasciato a Pavia un patrimonio artistico notevole, dal Castello Visconteo al San Pietro in Ciel d’Oro, e poi la Pinacoteca Malaspina, il Duomo, il famoso Ponte Coperto sul Ticino. Una città d’Arte come Pavia, non poteva che ospitare una rassegna artistica così importante, il connubio tra l’arte antica e quella moderna e contemporanea per avere la più ampia panoramica sul nostro patrimonio artistico e culturale. PaviArt 2015 unirà al Palazzo delle Esposizioni le Gallerie d’Arte più importanti, sia sulla scena nazionale che internazionale, che esporranno una grande selezione delle opere dei Maestri dell’Arte. Biancoscuro avrà l’onore di presentare il grande artista Carlton (n.d.r. a pag. 44), creatore di opere scultoree dai forti significati, opere frutto di una sensibilità, di una pazienza, di un rigore infiniti. Inoltre saranno presentati artisti italiani, danesi, messicani e statunitensi nel grande spazio dedicato alla selezione Biancoscuro, più di 80mq in cui i visitatori potranno confrontarsi con stili e tecniche differenti, ma tutti coesi dal talento delle mani degli artisti. PaviArt 2015, vernice ufficiale il 24 aprile alle 19. Apertura al pubblico il 25 aprile dalle 10 alle 23, ed il 26 aprile dalle 10 alle 21. Una due giorni d’Arte che ci farà sicuramente emozionare. Rebecca Maniti
A sinistra un momento di presentazione allo stand BIANCOSCURO a PaviArt 2014, con il direttore artistico di PaviArt Giovanni Zucca ed il Direttore di Biancoscuro Vincenzo Chetta.
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viale dell’indipendenza 26 - 27100 Pavia tel. 0382.1902778 fax 0382.1632062 info@liberementi.it www.liberementi.it
Art Fair
biancoscuro
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE
Fiere, manifestazioni esposizioni internazionali Versione completa ed su http://artshop.biancoscuro.it
Italia
BERGAMO Bergamo Arte Fiera 28-30 novembre 2015 www.bergamoartefiera.it
per informazioni: biancoscuro@liberementi.it
MILANO MiArt 10-12 aprile 2015 www.miart.it
Affordable Art Fair data da comunicare www.affordableartfair.com StepArtFair 27-29 novembre 2015 www.stepartfair.com
BOLOGNA Arte Fiera 29 gennaio - 1 febbraio 2015 artefiera.bolognafiere.it CREMONA ArteCremona data da comunicare www.artecremona.it FORLI’ Vernice ArtFair 18-20 marzo 2016 www.verniceartfair.it
Arte Forlì Contemporanea 6 -9 novembre 2016 www.fieracontemporanea.it
GENOVA Arte Genova data da comunicare www.artegenova.org
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PIACENZA ArtePiacenza 16-18 gennaio 2016 www.artepiacenza.it
REGGIO EMILIA Immagina Arte 25-27 settembre 2015 www.immaginafiera.it
NAPOLI Napoli Arte Fiera 23-25 maggio 2015 www.arteinfiera.it LONGARONE (BL) Arte in fiera Dolomiti 3-5 ottobre 2015 www.arteinfiera.it
Europe
AMSTERDAM (NL) Affordable Art Fair october30 - november1,2015 www.affordableartfair.com BARCELONA (E) Loop Fair june 4-6, 2015 www.loop-barcelona.com BASEL (CH) ART Basel june 18-21, 2015 www.artbasel.com
TORINO Artissima 6-8 novembre 2015 www.artissima.it
PADOVA Arte Padova 13-16 novembre 2016 www.artepadova.com
Rhy Art Fair Basel june 17-21, 2015 www.rhy-art.com
PARMA ArtParma 3-4 e 9-11ottobre 2016 www.artparmafair.it
PAVIA PaviArt 25-26 aprile 2015 www.deaservizi.it
VENEZIA La Biennale di Venezia 9 maggio - 22 novembre 2015 www.labiennale.org
BERLIN (D) Art Berlin Contemporary september 17-20, 2015 artberlincontemporary.com
VERONA ArtVerona 16-19 ottobre 2015 www.artverona.it
BRUXELLES (B) Art Brussels april 25-27, 2015 www.artbrussels.com
biancoscuro
COLOGNE (D) Art Cologne april 16-19, 2015 www.artcologne.com
MADRID (E) Art Madrid 2016 dates will be announced soon
www.art-madrid.com
KARLSRUHE (D) Art Karlsruhe february 18-21, 2016 www.art-karlsruhe.de
CHICAGO (USA) Expo Chicago september 17-20, 2015 www.expochicago.com DUBAI (UAE) Art Dubai
MONTE-CARLO (MC) Art Monaco july 9-12, 2015 www.artemonaco.com
IBIZA (E) Art Ibiza july 16-19, 2015 www.art-ibiza.com
World
2016 dates will be announced soon
www.artdubai.ae
NEW DELHI (IND) january 28 - 31, 2016 www.indiaartfair.in
NEW YORK (USA) ArtExpo NewYork april 23-26, 2015 www.artexponewyork.com Affordable Art Fair september 10-13, 2015 www.affordableartfair.com
MONTREUX (CH) Montreux Art Gallery november 4-8, 2015 www.mag-swiss.com
HONG KONG (CN) ART Basel march 24-26, 2016 PARIS (F) BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Versione completa su http://artshop.biancoscuro.it www.artbasel.com Fiac per informazioni: october 22-25, 2015 biancoscuro@liberementi.it Affordable Art Fair www.fiac.com may 22-24, 2015 www.affordableartfair.com Art Paris 2016 dates will be announced soon
SHANGHAI (CN)
Shanghai Art Fair
november 12-15, 2015
www.sartfair.com
SINGAPORE (SGP) Affordable Art Fair april 17-19, 2015 www.affordableartfair.com
www.artparis.com
la fiera internazionale d’arte contemporanea international fair for contemporary art
INNSBRUCK (A) 20-23 feb 2014 Art Innsbruck edizione 18 | 18 edition www.art-innsbruck.at fiera internazionale d’arte contemporanea 70 gallerie da 10 paesi · 700 artisti january 28-31, 2015 international fine art 20/21 century th
70 galleries from 10 nations · 700 artists member of ...
padiglione | fair hall d + e · Innsbruck online tickets · www.art-innsbruck.at
ISTANBUL (TR) CI contemporary istanbul november 12-15, 2015 contemporaryistanbul.com
ART biancoscuro 210 x 297 mm.indd 1
LONDON (ENG) Frieze London october 14–17, 2015 www.friezelondon.com London Art Fair january 20-24, 2016 www.londonartfair.co.uk
Art Shopping Carrousel du Louvre june 13-14, 2015 october 24-25, 2015 www.salon-artshopping.com VIENNA (A) Vienna Fair october 8–11, 2015 www.viennafair.at
MIAMI BEACH (USA) ART Basel december 3-6, 2015 www.artbasel.com
2016 dates will be announced soon
artfairtokyo.com TORONTO (CDN) Art Toronto october 23-26, 2015 www.arttoronto.ca
30.01.14 14:45
ZURICH 17 – 19 (CH) OCT 2014 Art International Zurich october 16-18, 2015 www.art-zurich.com
TOKYO (J) Art Fair Tokyo
Affordable Art Fair Love Art Toronto april 17-19, 2015 www.affordableartfair.com MEXICO CITY (MEX) Zona MACO february 3-7, 2016 www.zonamaco.com
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Angolo narrativo, il racconto di... Erika Corvo Nata a Milano nel 1958, ha imparato a leggere molto prima delle elementari, per noia, sui libri del fratello maggiore. Scrivere è sempre stata la sua passione, i suoi primi racconti inizia a scriverli dalle scuole medie, già con molto autocritica. Vive gli anni ‘70 da vera hyppie per sfuggire al controllo genitoriale, cresce così una donna dalle mille risorse che scrive, compone, suona, costruisce mobili, conosce ed utilizza saggiamente l’erboristeria. Appassionata di musica, scrive e suona canzoni. Da giovanissima partecipò ad un concorso musicale e conobbe i fratelli La Bionda, che le regalarono una chitarra che ancora oggi suona. Nel 1977 incide il suo primo disco da cantautrice impegnata. La vita non le riserverà i ricoscimenti dovuti ai suoi talenti, la scrittura diventa la sua evasione, un costruirsi il suo mondo immaginario. Erika ha già scritto nove romanzi, molti dei quali ancora inediti.
Una nuova avventura di Brian Black, un racconto godibilissimo anche per chi non ha letto gli episodi precedenti. Un’avventura di Reality Fiction, in cui si sfruttano ambientazioni fantascientifiche per affrontare argomenti molto, molto terrestri: amore, amicizia, lealtà sono gli ingredienti principali sapientemente dosati con avventure, battaglie, capovolgimenti di situazioni e colpi di scena a non finire. Adrenalina allo stato puro dalla prima all’ultima pagina, crudo e tenero, dolce e violento, capace di emozionare fino all’ultima riga. DIAMOND, I PUNTI FONDAMENTALI: - una bella dose d’azione e di suspense; - personaggi carismatici e intelligenti che duellano anche col cervello, non soltanto con la spada; - una bella storia d’amore; - una protagonista che non fa sempre la damigella in pericolo e un protagonista che non fa troppo il bastardo; - dialoghi serrati, non banali, spiritosi, coraggiosi nell’affrontare temi di rilevanza sociale, politica ed etica; - un maledetto realismo: tutto quello che succede dev’essere fattibile. Dev’essere possibile. Dev’essere vero; - niente scappatoie banali da situazioni complicate ; - pochi flashback (il minimo indispensabile); - grandissima attenzione per i dettagli; - personaggi sempre rimessi in discussione e punti di vista differenti: colui che per alcuni è un criminale, per la fazione opposta può essere un eroe. Ognuno la vede a modo suo.
Ai lettori Biancoscuro, rivista d’arte, ti dà la possibilità di pubblicare un racconto in questa rubrica “Angolo narrativo, il
racconto di...”. Vai sul sito www.biancoscuro.it, oppure inquadra con il tuo smartphone il codice QR, invia un tuo racconto, verrà esaminato e successivamente pubblicato!
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Diamond Il mio miglior nemico
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a florida città di Beris, capitale del pianeta Moh, costellazione Drago, era ridotta ad un cumulo di rovine fumanti, e le ultime sacche di resistenza dell’esercito federale venivano ad una ad una ridotte al silenzio a suon di bombe. «Non risparmiate nessuna divisa, Diavoli del Cielo!» Si divertiva un sacco, Montespierre, ad incitare le sue truppe allo sterminio. «Cinquecento Corone a chi per primo metterà a tacere quella batteria!» Tarchiato, massiccio, la lunga treccia da guerriero che gli scendeva fino a mezza schiena: il classico tipo del pirata venuto su nei bassifondi della galassia. Niente di speciale. Il limpido cielo di Moh era oscurato dal fumo denso ed acre delle esplosioni che si susseguivano lungo l’intera linea difensiva federale, ormai allo sfascio. Le vie erano ingombre di macerie, rottami e navette in fiamme che le truppe di entrambe le fazioni scavalcavano correndo, inseguendosi a vicenda tra le case sventrate dalle cannonate e i cadaveri sparsi al suolo. Le perdite tra le fila di Montespierre erano pesanti, questa volta, ma il risultato non cambiava di molto: quando noialtri della pirateria spaziale, la cosiddetta Fratellanza dello Spazio Profondo, si attaccava un pianeta, la guardia spaziale della Federazione Interplanetaria resisteva un po’, poi finiva per prenderle. Incitati dal loro sanguinario comandante, parecchi uomini cercarono una posizione migliore per puntare i bazooka sul cannoncino nemico che impediva loro il passaggio verso un deposito di uranio. «Fuoco!» Tre colpi di bazooka in rapida successione: il cannoncino tacque per sempre dopo un’esplosione sorda, celato alla vista da una nuvola di fumo. «Avanti, Diavoli del Cielo!» gridò Montespierre. «Il deposito è nostro!» Tra esclamazioni di gioia e urla selvagge, una quarantina di pirati si slanciò oltre gli improvvisati ripari travolgendo e massacrando gli uomini in divisa verde-oro. In un’altra zona della città di Beris, il palazzo governativo cadde nelle mani della Fratellanza dopo due sole ore di assedio. Tre squadre di pirati spaziali lo invasero uccidendo senza pietà guardie, uscieri, e chiunque tentasse di opporsi al loro passaggio, radunando invece in un gruppo parlamentari e ministri dalle pompose acconciature ed abiti sontuosi. «Qui Darrel, squadra quattro», comunicò uno dei caposquadra nel microfono agganciato alla radiocuffia. «Obiettivo raggiunto: stiamo iniziando ora a radunare i prigionieri». «Magnifico, squadra quattro», rispose dagli auricolari la voce del coordinatore d’assalto da bordo della nave corsara rimasta in attesa, in orbita. «Ci frutteranno un ottimo riscatto. Richiamatemi non appena avrete terminato di riunirli: vi mando giù le navette necessarie a portarli a bordo». «Ricevuto, Do Lubre: ti richiamo entro mezz’ora». Trascinato a viva forza da un pirata, un alto dignitario passò accanto al caposquadra Darrel, protestando vivacemente. «Non potete farci questo! Non potete! Noi non siamo militari: siamo civili pacifici, e…» «TU saresti un uomo pacifico?» lo apostrofò bruscamente il caposquadra agguantandolo per il bavero. «Dici sul serio?» «Certo, Devaj! Sono il ministro Marcus De Foil, e voialtri ladroni non…» Non fece in tempo a terminare la frase. Darrel gli sparò a bruciapelo e, mentre il ministro lo fissava ad occhi sbarrati, agonizzante, gli sibilò in viso: «Ne uccide più la vostra burocrazia dei nostri mitra, carogna! Il numero di schiavi trovati in questo letamaio non lascia molti dubbi in proposito!» Darrel lasciò la presa e l’altro stramazzò al suolo. «Ma… capo!» protestò il pirata che l’aveva trascinato fin lì. «Ho fatto un accidente di fatica a tirarlo fuori da dov’era nascosto». «Beh, vai a cercarne un altro! Ce ne sarà ancora qualcuno, là dentro, no? Non li avrete mica già finiti tutti». «Wah! Al diavolo». Il pirata sfogò il suo disappunto con un calcio all’ormai defunto ministro e tronò ad addentrarsi tra i corridoi del palazzo, tornando a passare di lì a poco con un nuovo ministro tenuto ben stretto per la collottola.
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR. La versione KINDLE è disponibile su AMAZON http://www.amazon.it/Diamond-il-mio-miglior-nemico-ebook/dp/B00K6GZ8HI/
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e Giornate FAI di Primavera sono un appuntamento che da anni dimostra la voglia di partecipazione e l’orgoglio di appartenere a una collettività che ama i luoghi in cui vive. Il giorno perfetto per abbracciare l’Italia con gli occhi e con il cuore, in un’atmosfera speciale nella quale ci si sente tutti uniti, persino in coda come di solito non accade, per visitare luoghi spesso inaccessibili nei quali riconosciamo la nostra identità e che rappresentano una ricchezza comune e fieramente condivisa. Sono quasi 8 milioni gli italiani che ogni anno si danno appuntamento per vivere l’esperienza di tante storie diverse che raccontano la nostra storia: un’occasione per sentirsi parte di questa grande comunità che ama il proprio Paese e difende le proprie ricchezze. Chiese, ville, borghi, palazzi, aree archeologiche, castelli, giardini, studi televisivi, testimonianze di archeologia industriale, persino caserme, archivi musicali e scuole militari: 780 luoghi in 340 località sono stati aperti al pubblico, con visite a contributo © Photo by Georgios Giannopoulos
Cattedrale e Sassi di Matera
Tantissimi appuntamenti per visitare luoghi speciali ed aiutare il nostro ambiente
Le Giornate di Primavera del FAI
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libero. Quest’anno le Giornate di Primavera chiudono la settimana di raccolta fondi dedicata dalla Rai ai beni culturali. Dal 16 al 22 marzo infatti la Rai ha raccontato i luoghi e le storie che testimoniano la varietà, la bellezza e l’unicità del nostro patrimonio: una maratona televisiva a sostegno del FAI, per conoscere e amare l’Italia. Tra le aperture speciali riservate agli iscritti FAI, si è potuto visitare a Milano l’Archivio Storico Ricordi, che risale al 1808, una delle più importanti raccolte musicali private del mondo, a Venezia la Sala di San Domenico presso l’Ospedale civile dei SS Giovanni e Paolo, progettata da Baldassarre Longhena nel XVII secolo, a Trieste il Faro della Vittoria, alto 65 metri e progettato per commemorare i marinai caduti durante la Prima Guerra Mondiale oltre che per guidare la navigazione notturna, a Cremona, visita ai matronei della Cattedrale di Santa Maria Assunta. È impossibile raccontare tutte le storie dei 780 siti visitabili nelle 20 regioni italiane e anche quest’anno il catalogo delle aperture è stato molto vario e ha offerto luoghi di importanza storico-artistica così come luoghi testimoni della nostra civiltà e della nostra vita quotidiana. Tra i tanti, a Matera è stata aperta la Cattedrale, chiusa al pubblico da 15 anni per i lavori di restauro: significativa testimonianza architettonica dello stile romanico, da sempre un punto di Sassuolo (MO), Palazzo Ducale
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riferimento per tutta la comunità. A Milano è stata eccezionalmente aperta al pubblico la Caserma Centrale dei Vigili del Fuoco, inaugurata nel 1956 e voluta per dotare la città della struttura più moderna e funzionale d’Europa. A Cornaredo l’Attrezzeria Rancati, che dal 1864 a oggi ha prodotto i più vari oggetti per il cinema, la televisione, la pubblicità, la moda e il teatro: un incredibile viaggio tra spade, corone, armature, gioielli visti anche recentemente nelle grandi produzioni come “Il gladiatore” o “I pirati dei Caraibi”. A Santo Stefano di Magra, visita all’Ex Ceramica Vaccari, edificata tra la fine dell’ ‘800 e gli anni ’40 del ‘900 e diventata la più grande fabbrica di ceramica d’Europa, fucina dell’arte futurista, nonché villaggio industriale, antecedente al villaggio Olivetti, che ospitava centinaia di persone con chiesa, asilo, spaccio, case per gli operai, stazione. Straordinaria apertura di nuovi ambienti mai visti al Palazzo Ducale di Sassuolo, gioiello della cultura barocca dell’Italia settentrionale, splendidamente arredato e decorato dal pittore della corte estense Jean Boulanger, che ospita anche un importante nucleo di oltre 50 opere di arte contemporanea della Collezione Panza. Difendere e amare il nostro patrimonio artistico e ambientale non riguarda solo noi italiani. Per questo con il progetto “Arte. Un ponte tra culture”, si sono effettuate
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Roma, Foro italico.Palazzo H, Salone d’onore, Palestra Storica
I fondi raccolti durante le Giornate FAI di Primavera sono impiegati per gli scopi statutari della Fondazione e in particolare per la manutenzione dei Beni FAI aperti al pubblico. Sostieni la Fondazione FAI anche tu! http://sostienici.fondoambiente.it
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www.giornatefai.it
visite guidate in lingua, ideate per dar modo ai cittadini di origine straniera di servirsi della cultura come ulteriore strumento di integrazione sociale. Sabato 21 e domenica 22 marzo molti Beni della Fondazione, tra cui Villa Necchi Campiglio a Milano, l’Abbazia di Cerrate, Parco Villa Gregoriana a Tivoli, Villa e Collezione Panza a Varese, hanno festeggiato le Giornate FAI di Primavera proponendo al pubblico interessanti eventi speciali, come aperitivi, musica, e degustazioni. Queste giornate, oltre a essere un momento di incontro prezioso ed emozionante tra il FAI e la gente, sono anche un’importante occasione di condivisione degli obiettivi e della missione della Fondazione. Tutti possono dare il loro sostegno attraverso l’iscrizione annuale: 116 Delegazioni, 66 Gruppi FAI, 60 Gruppi FAI Giovani, 7.000 volontari, che ogni anno rendono possibile questa importante manifestazione. Castello di Calatubo © Photo by Enzocanon
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Francesco Greco il New Collage metropolitano
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l giovane artista calabrese, inizia i suoi studi artistici fin dalla tenera età, scoprendo e mostrando grande passione per tutto quello che esprime rilevanza artistica ed emozionale. Concentra la sua sensibilità ed attenzione verso la natura morta, la tecnica paesaggistica e figurativa e, con il passare degli anni, si perfeziona sempre di più raffigurando dipinti ad olio su tela con svariati temi. Ma è con la visita al Museum of Modern Art di New York ed al Brooklyn Museum che si lascia travolgere da tutta la forza dell’Arte e trova nuovi spunti creativi nella Pop Art americana e nella Street Art, apprezzando artisti come Andy Warhol, Jean Michel Basquiat e Keith Haring, da loro attinge ispirazione e compone una ricerca verso una nuova tecnica, un metodo molto meticoloso, base del suo New-Collage. Riscopre artisti come Rotella, Dalì e Mirò ed utilizza nelle sue opere poster, stampe antiche, quotidiani anche dei primi
del ‘900, pezzi unici che raggruppa e cataloga in grande quantità creando una notevole e pregevole raccolta. Attraverso questa forma d’arte esercita una forte critica sociale inserendo nelle sue accattivanti opere, morali e critiche assoluramente attuali, caratterizzando le tele con apprezzabile ironia e saggezza, opere del tutto uniche e facilmente distinguibili nell’universo artistico internazionale. Al culmine di un suo profondo momento creativo, realizza in pochi mesi di intensissimo lavoro ben 42 opere legate tra di loro da un sottile filo artistico-esistenziale che induce l’artista a svelarsi in tutte le sue più profonde introspezioni. È un artista eclettico che stupisce e affascina una platea sempre più vasta, che riconosce nelle sue geniali e originali performances uno stile unico frutto di una preparazione accurata, ma soprattutto di una sensibile lettura della quotidiana ed ordinaria follia metropolitana.
ARTista
Nobiltà d'animo
tecnica mista su tela, 50x70 cm.
tecnica mista su tela, 100x150 cm.
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BIANCOSCURO Versione completa CON CONTAT
biancoscuro
“Strappare manifesti dai muri è la sola compensazione, l'unico modo di protestare contro una società che ha perduto il gusto del cambiamento e delle trasformazioni favolose.”
Mimmo Rotella
“L’artista è sicuramente la continuazione di un pensiero ed un modo artistico concretizzato nel mondo dell’arte. Sicuramente l’influenza artistica di Mimmo Rotella è stata più forte di altri esponendti della PopArt o del graffitismo americano. Francesco Greco, anno 1980, riesce cosi a dare luce ad espressioni artistiche simili a lavori di Mirò, ma rendendole molto più accese ispirandosi proprio all’energia e all’inquietudine positiva di Rotella. L’artista con le sue opere accende lo spazio circostante avvicinando lo spettatore all’opera stessa, che cattura così l’attenzione del pubblico, trasmettendo anche il suo segnale nascosto. Sì, perchè Francesco Greco non ha solo imparato dagli artisti del passato, ma è autonomo nel proseguire una sua strada e le sue opere servono a dare segnali critici sulla società: la critica umana, forte, debole, ironica o cattiva, espressa attraverso l’arte. Quadri che emettono “suoni” ed immagini che si fanno ricordare. Rari sono gli uomini
che vivono loro stessi la propria arte: scrittori, pittori, sceneggiatori, ecc. Uomini che piangono mentre scrivono, raccontano di sè istintivamente durante la realizzazione di una tela. Uomini che si svegliano di notte spinti dall’obbligo interiore di iniziare o completare un’opera. Rari artisti di cui Francesco Greco fa parte. Ricordiamo che l’artista nel mese di ottobre 2013 e per sei mesi di fila, a volte dipingendo anche di notte, realizza la sua attuale più grande opera artistica del genere, creando ben 42 opere che rappresentano l’istinto e l’essere stesso dell’artista:... un essere ricercato dall’arte e lo spogliarsi per lei, per completare un passo dovuto. Opere che incontreranno sempre la critica del pubblico e che l’artista dovrà sempre evolvere per crescere assieme all’arte e aprire una comunicazione più grande con il pubblico stesso, che non solo dovrà osservare un’opera di Greco, ma incominciare ad entrare nel suo pensiero.” Claudio Raccagni
Chanel POP parfum
Brilla una luce che cattura l'anno 1980
tecnica mista su tela, 50x70 cm.
tecnica mista su tela, 100x120 cm.
RIVISTA d’ARTE TTI su http://artshop.biancoscuro.it
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Tina Lupo Forti e profonde riflessioni pittoriche “Un progetto artistico che conta più di 56 opere, un percorso che l’Artista stessa definisce come “Riflessioni pittoriche sui vizi e sulle virtù”. Tina Lupo trova riferimenti letterari nel filosofo Aristotele, che qualifica i vizi capitali come “abiti del male”. I vizi che cuciono sul soggetto che le compie una sorta di “abito”. E ancora accenna a Tommaso d’Aquino, frate domenicano,e a Freud e Kant, filosofi che cercarono anche di dare una risposta scientifica alle “brutte abitudini” umane, propendendo a definirle come malattie dello spirito. Rato trovare un progetto artistico di ricerca carnale e spirituale, che sfoci in opere dalla così grande forza espressiva, in cui possiamo ritrovare superbia, avarizia, lussuria, ira, gola, invidia, accidia, le loro tentazioni, i loro veicoli. Le virtù, “gli abiti del bene”, ci salveranno?” Il colore e la luce sono mezzi per distaccare sulla tela ogni corposità dell’opera, accordata alle mutevoli strutture. Tina Lupo crea condizioni di intense visioni irreali, liberate da una singolare vena espressiva, tratteggiata dalle innumerevoli percezioni segniche. Un linguaggio descrittivo che assume significative versioni di evidenti introspezioni evocative, con messaggi di dialoghi riscoperti dall’inconL’Angelo nero acrilici e tecnica mista su tela anno 2010
Costruzione dell’opera acrilici e tecnica mista su tela anno 2009, 42x42 cm.
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n linguaggio pittorico dove si riflettono le sensazioni dei suoi eloquenti messaggi creativi. La scelta del soggetto viene diluita dai mutevoli apparati gestuali, con la tavolozza arricchita dalle cellule del suo efficace ed essenziale cromatismo. Gli schemi pittorici seguono una sua logica descrittiva, formulata da geometrie elaborate come diretti veicoli di surreale comunicativa.
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scio. Un percorso di scrupolosa ricerca, con accurate priorità dei suoi rapporti emozionali. La precisa lettura della sua realtà, le permette di comunicarci ogni sua scelta espressiva, determinando per ciascun soggetto una rielaborazione della verità. La sua pittura è dominata dall’armonia del segno, raccontata con suggestiva ambientazione onirica. Sono opere di ottima tecnica, con ritmica comunicativa ed essenzialità del linguaggio. Intense formule cromatiche ci permettono di indagare nel suo inconscio, schematizzato da intime percezioni. Il simbolismo condiziona la ricerca pittorica, valutando gli innesti della sua geometria tentacolare, con prorompenti segnali di comunicativa. L’artista Tina Lupo rafforza segno e colore, con notevoli capacità di denunce attuali, e indagini nell’animo umano, assorto nei suoi inquietanti e frenetici “modus vivendi”. Si concentra su ogni percezione tendenziale, condizionando la sua pittura con le inquietudini del mondo intorno a noi. Accenni di logica formalità scrutano ampiamente nella sua anima creativa, ritrovando il perfetto Corruzione Il Burattinaio, acrilici e tecnica mista su tela
acrilici e tecnica mista su tela
anno 2011, 52x58 cm.
anno 2011, 50x64 cm.
Tina Lupo ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna con il Maestro Umberto Matroianni. Dal 1970 al 2006 ha insegnato scultura a Padova, Modena e Bologna. Si occupa di scultura, pittura ed oreficeria ricercando, approfondendo e creando una rilettura contemporanea del mistero iconografico delle grandi e antiche civiltà mediterranee. Molto apprezzata dai critici d’arte, ha riscosso consensi e ricevuto riconoscimenti sia in ambito nazionale che in ambito internazionale. L’ultima esposizione del 2014 è stata a Firenze presso il Palazzo Medici.Riccardi.
equilibrio fra istintività e capacità logica, in grado di rivalutare ogni sua proposta creativa. Nelle sue riflessioni la realtà evapora e lascia posto a mondi interiori con l’espressione degli spazi contemplativi descritti con eleganza formale. È un’arte che spicca per creatività e simbologia metafisica, filtra i percorsi coerenti con brevi, ma intensi, messaggi elaborati dalla sua elegante personalità artistica. Mariarosaria Belgiovine
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Colore shock e geometrie suadenti
Lorenzo Monegato
Girl with ruby olio su tela, 60x80 cm.
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Lorenzo Monegato
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elle opere di Lorenzo Monegato si respira il suo mondo riflesso nell’attualità, in cui l’evidenza formale, nei ritratti di donne soprattutto, ne esalta la misura dei ruoli, dove l’essere e le cose convivono in un reciproco rispetto. [...] Lorenzo Monegato, compone con poche figure. I suoi quadri traggono origine da un’educazione del gusto estremamente misurata e attenta a selezionare gli oggetti. È il logico approdo di chi, come il nostro autore, si è educato nel disegno e nella ripresa dei motivi classici, con una tendenza alla pittura intesa come quale costruzione di scene e di ambienti riecheggianti temi classico- ‐formali. In
quest’ottica, però, l’artista inserisce un costante senso della misura che implica la riduzione del numero di immagini a pochi essenziali fattori, per elaborare una continuità di idee che deve essere percepita come un tema, costante al variare delle singole raffigurazioni. [...] Quella di Lorenzo Monegato è una pittura di rigore, dove le molte rappresentazioni dei soggetti hanno sempre uno scambio. Osservando le sue opere, il fruitore viene catapultato in un mondo o in un universo artistico fatto di colore. [...] Quelle figure, quegli oggetti ingigantiti, quelle strutture plasticamente affrontate su un piano ravvicinato secondo una precisa scansione geometrica, trattengono una loro intrinseca esplosività, e allo stesso tempo, alludono ad architetture classiche, a voci antiche che l’artista sembra possedere e padroneggiare con sapienza progettuale. L’artista governa con tanta sicurezza le occasioni strutturali ed i motivi composistivi tanto da collocare lo stile pittorico come di un manierista moderno, che riesce a mescolare sulla tela stilemi di tutte le discipline: architettura, scultura, pittura, ma senza sottrarsi al confronto con i tempi moderni, annusati con olfatto finissimo, lungo le scie di un secondo cubo‐futuriscmo (con qualche rimando a De Pero), che va inoltre a incontrarsi con la contemporaneità, in originali ammiccamenti alla Pop Art. I colori di Lorenzo Monegato, così aggressivi, lividi e alternativi, non sono
i colori dei classici e della tradizione italiana. Queste opere si distinguono per le complesse composizioni a figure multiple, molte con tratti severi in bianco e nero, mentre altre sono decisamente forti con una generosa tavolozza di cromie calde e fredde contrastanti. Il pittore continua la sua esplorazione dei temi dell’alienazione, della solitudine, del corto circuito informatico, della tecnologia rampante, dell’aggressione industriale, dell’ambizione artistica, dei trucchi commerciali, dell’ipocrisia, della vuota idolatria, della produzione meccanica dell’arte, della pressione per una produzione fine a se stessa, e della compartimentalizzazione dell’animo umano. [...] Le tele dell’artista ripropongono delle suggestioni legate al mondo contemporaneo, offrendo al fruitore paesaggi metropolitani con riferimenti all’alta moda, dove eleganti signore sfilano per le strade come delle Status Symbol. Ma accanto all’apoteosi della modernità si denota la contraddittorietà di un parallelo processo di evoluzione del manierismo pontormiamo che volge al recupero di atteggiamenti formali neo barocchi. In un procedimento graduale ma irreversibile, orientato verso l’assottigliamento dei volumi, e un’accuratezza inusitata dei dettagli estetici, recupera attraverso la linea serpentinata il linguaggio manieristico degli sguardi incrociati e la costruzione di una sequenza narrativa. Manuela Vannozzi
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Fatal Girl olio su tela, 70x100 cm.
Classe 1974, è nato e vive nella provincia di Pavia. Autodidatta, non ha frequentato scuole di pittura ed accademie d'arte per realizzare e trasmettere liberamente la sua pittura in maniera personale e seguendo le sue idee pittoriche. Ha cominciato a manifestare il talento del disegno dall'età di 6 anni, mentre la passione per la pittura é cominciata verso i 12 anni, con i primi acrilici su cartoncino. Con il trascorrere degli anni si è formato da solista dal punto vista storico artistico, appassionandosi alle correnti pittoriche dei primi del '900. Tamara de Lempicka è l'artista che lo ispira. Dal 2013 ha cambiato supporto di lavorazione: tempera a olio su tela, ed ha debutatto nel circuito dell'arte internazionale con la Biennale di Chianciano Terme 2013. La sua pittura trae origine da una ricercata selezione del soggetto e delle figure per lo sfondo, usando una tavolozza di cromie calde e fredde contrastanti. Appartiene al Manierismo moderno, con richiami cubo-futurista. Chi osserva le sue opere, si sente catapultato in un mondo fatto di colore, la vera essenza delle sua arte, per questo trova ammiccamenti alla Pop Art americana. Vuole distinguersi dalla massa artistica, proponendo un modello elegante, raffinato, ma allo stesso tempo colpire con colori vivi e puliti, per creare un lavoro attraente e piacevole da guardare. Miss Pearls olio su tela, 55x46 cm.
The Models olio su tela, 70x100 cm.
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Alessandra Boschetti Un’artista senza paura del proprio “Essere”
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lessandra Boschetti: anno 1969, basta questo a sintetizzare l’emozione che l’artista può dare al suo pubblico attraverso le proprie opere. Nata negli anni migliori della libertà espressiva e della semplicità del vivere, l’artista bresciana inizia a soli 14 anni a dipingere e questo è sicuramente un altro segno di pittura matura, perchè l’adolescenza è la base primaria di tutta la vita e concentra emozioni e istintività che influiranno sul cammino futuro, mai saranno forti come allora. In “Autoritratto” troviamo colori opachi. Sentiamo qualcosa di oscuro nelle sue opere, un messaggio da trasmettere. Una forma di contatto artistico che vuole arrivare al pubblico. Un pensiero continuo. Lo spettatore risente il mistero dell’opera. L’artista è consapevole della sua incompletezza e la dipinge con maestria. Semplicità che trasmette voglia di affetto, ma soprattutto riporta alla ricerca del suo completamento esistenziale. L’opera rispecchia il suo autore, pronto ad imparare
Il Dott.R. tecnica mista su tela anno 2014, 100x120 cm.
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Autoritratto tecnica mista su tela 30x30 cm.
cose nuove e migliorarsi. Gli occhi sono la parte che osserva, trasmette emozioni, dà espressione a tutto il corpo ed in quest’opera danno tutto il senso di sè: ...il mistero, la voglia di farsi comprendere, ma anche di completarsi, di crescere. È questa la forza del dipinto: il voler fondersi con lo spettatore. Un’altra opera sentita è “Negativo”, dove non serve il colore ad accendere l’opera, ma l’emozione leggera di un sentimento. L’opera è scura, un negativo quasi fotografico, eppure il calore che emana è grande, ricorda l’abbraccio puro di due persone. Il nervosismo della propria vita, l’instabilità delle proprie decisioni, la debolezza delle emozioni nell’affrontare lo scuotimento continuo della vita, ma l’opera calma tutto attraverso il suo sole: il senso della vita, la parte più solida di noi, che ci permette di riprendere la strada o di cambiare rotta, sempre con più tranquillità.
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in “Il Dott.R.”, un uomo sano, con un buon lavoro, tutta una vita di successi davanti a sè, che si vede inchiodato da una realtà così concreta da non poterla ignorare. L’infermità che annienta la dignità dell’uomo e lo svuota in un urlo liberatorio. Alessandra B. con le sue opere si rivela un’artista sensibile, riservata, con una necessità e voglia di farsi conoscere, ma non per essere vista, ma per far conoscere la sua essenzialità, che in un modo o nell’altro è necessaria anche al pubblico, per crescere. Claudio Raccagni Negativo tecnica mista su tela 40x40 cm.
Alessandra B. riesce cosi a rendere calda l’opera. Anche il mare riesce a trasmettere, non solo la frescura delle sue onde, ma anche il loro calore.“Sogno notturno” è un lavoro complesso, che lascia affiorare una personalità che si porta dentro molte domande. Lo spettatore che viene fermato da quest’opera è una persona sensibile, senza paura di descriversi come alternativa alla normale figura di gente di città. Quest’opera creata dall’Artista così di getto, in una notte insonne, con tanti colori, quasi giocando a dipingeree un mondo fantastico, racchiude le nostre inquietudini, il nostro affanno, il nostro animo turbato che cerca un aiuto nelle “parole” interne al nostro corpo. Paura, panico, insicurezza, istinto o semplicemente sentirsi angeli e colloquiare spesso con il nostro “io” interiore e con le “presenze” che ci aiutano a capire il mondo. Quanto dolore, quanta angoscia
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Sogno notturno tecnica mista su tela 100x120 cm.
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Tove Andresen La sua Arte è forte cromia, segno e armonia sinfonica
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n lungo cammino nell’arte quello dell’Artista Tove Andresen, che debuttò ufficialmente nel 1980. Mostre, pubblicazioni, viaggi di studio innumerevoli ed in tutti i Paesi europei, con una particolare propensione ai paesaggi italiani e francesi. Nelle sue opere troviamo una grande armonia tra il segno ed il colore, tra le sue emozioni di artista e le nostre sensazioni da ammiratori. Una sinfonia melodica che ci riporta subito agli artisti tedeschi
del periodo romantico, nelle sue opere troviamo subito l’accostamento tra i suoi motivi naturalistici e la musica. Colori forti e tenui, una grande luce che traspare anche nei dipinti più densi, tante le sfumature cromatiche che legano ogni segno creando una melodia udibile solo all’osservatore attento. Tutto è assolutamente naturale, nessun artificio, nessun inganno, è tutto così come la talentuosa Tove vede e sente, tutto così come viene da lei percepito. Riesce a trasmettere pace e serenità, l le sue opere riempiono di luce i nostri occhi. s
Flower
Celebration
acrilico su tela, anno 2014, 135x135 cm.
acrilico su tela, anno 2015, 110x110 cm.
Cresciuta a Funen, insegnante d’Arte al liceo di Jutland, è anche terapeuta ed artista, in Zelanda dal 2005. Ha una lunga esperienza artistica autodidatta alle spalle, ha partecipato a molte mostre esponendo le sue opere d'arte ed i suoi testi, con cui ha debuttato nel 1980. Innumerevoli i viaggi di studio a tutti i paesi europei, in particolare in Italia e in Francia, ha esposto nei Paesi Bassi, in Francia, in Italia, e ancora in Spagna, Portogallo, Norvegia e Svezia. Grew up on Funen, art and folk high school teacher in Jutland, art therapist, artist on Zealand from 2005. All in Denmark. Have a long autodidact artistic experience behind me, with exhibitions, decorations, artwork, writings, etc. Debuting as an artist in 1980. Countless study trips to all the countries of Europe, especially to Italy and France. Exhibited in most European countries, the Netherlands, France, Italy, Spain, Portugal, Norway and Sweden.
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Note acrilico su tela, anno 2015, 104x104 cm.
... “Tove Andresen è un’artista ricca di talento e di immaginazione riflessiva, orchestrata dagli impulsi creativi della sua ricerca, attenta nel disporre ogni sua rivelazione tonale nella interpretazione stilizzata delle sue realtà. La fusione del colore con gli sfondi, si evidenzia grazie al vivace contrasto cromatico, ottimo nel gestire spazi e riflessioni creative. Il segno stilizzato propone una nuova figurazione, legata simbolicamente alle sue concentrazioni visive, dai caratteri ricchi di palpabili sonorità. Una natura floreale, coltivata con suggestive formule di astrazione, completate dalla percezione intuitiva. Ogni suo dipinto afferra l’inconscio e scandisce la percezione comunicativa, con rapidi volumi di profondità oculari. Un chiaro messaggio di intuizione espressionista, dai toni ben orchestrati dal suo coerente senso interpretativo. L’artista ci coinvolge nella sua espressione, offrendo molteplici visioni di una realtà dalla suggestive sfaccettature. Il colore si lascia guidare dalla sua fluidità, per offrirci armonie tonali, evidenziando ogni volontà espressiva dell’artista. Tove Andresen rivaluta ogni suggerimento della sua creatività, e coinvolge i soggetti nella sintesi più assoluta, con l’informale astrazione di ogni suo desiderio onirico, con le vaporose e fantastiche emulsioni dettate dalla suggestiva percezione creativa, fulcro di ogni sua opera.” Mariarosaria Belgiovine Blossom acrilico su tela, anno 2015, 104x110 cm.
Blossom, acrilico su tela, anno 2014, 135x135 cm.
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Elena Sirtori Opere giocose ricche di profondi significati
“Tutto parte daun’emozione, un’emozione, “Tutto partedadaun uncolore colore ee da poiché il miomodo mododi di creare creare eedipingere è è poiché il mio dipingere istintivo e veloce…solo solo dopo dopo comprendo a a istintivo e veloce… comprendo fondo cosahohocreato.” creato.” fondo cheche cosa Elena Sirtori
E
lena Sirtori è cresciuta in un mondo ricco di spunti per la sua continua ricerca ed il suo desiderio di conoscenza e sperimentazione. Tra i colori, i filati, i tessuti dell’attività di famiglia in cui lavora da anni come Art Director, la sua vena creativa si è sempre più arricchita. Da qualche anno ha creato inoltre il marchio “12, Roses
Il Cuore del mondo tecnica mista su tela anno 2010, 80x120 cm.
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Elena Sirtori
and Bubbles”. I tanti ruoli che interpreta ogni giorno in qualità di donna, danno sempre nuova linfa vitale alla sua originalità, è un’artista allo stato puro, estrema e passionale, riflessiva e dolce. La sua ecletticità è palpabile in quello che lei crea, porta l’osservatore in un luogo magico, punto di incontro tra mondi fiabeschi e circensi. Culture lontane si mescolano al vivere quotidiano, movimenti di passione ed impetuosa sensualità convivono con la dolcezza e l’amore. Tutto viene filtrato da Elena che è un’osservatrice attenta ai mutamenti quotidiani del mondo nel quale vive intensamente, sperimenta e con il quale si confronta. Una sottile nota di umorismo stempera i toni più cupi che a volte affiorano; ama angeli e madonne e abbinamenti cromatici molto armoniosi o inconsueti a seconda dello stato d’animo e le scenografie di grande impatto visivo: per lei è importante coinvolgere, emozionare ed emozionarsi. I cristalli, gli olii essenziali, i cavalli, la bellezza e l’armonia della natura viene rimescolata dalla sua creatività con risultati davvero
L’Albero di Natale tecnica mista su tela anno 2009, 80x120 cm.
sorprendenti. Elena dipinge con i pennelli, con le mani, con gli oggetti, sperimenta ogni volta una tecnica diversa. Magicamente l’effetto che le sue tele producono sull’osservatore restituisce in pieno l’inondazione di emozioni che l’artista vi ha riversato durante la creazione Le sue opere sono state esposte e vengono richieste nei più bei luoghi del mondo, tra cui: Monte-Carlo, Praga, New York, Lonl dra, con alti riconoscimenti. s
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“Le contaminazioni del mondo intaccano profondamente il fare Arte di questa artista che non ha mai voluto seguire canoni imposti e regole troppo strette. Il sapere cromatico nasce e cresce di pari passo con il creare stilistico di stoffe belle, ma ricche di rigore tecnico. Viaggiando si conosce e si capisce, al ritorno esistono ricordi che vengono rielaborati in maniera personale e quesiti scottanti ai quali provare a dare una risposta. Dipinti giocosi che in realtà, come il cuore del mondo, contengono immensi significati. I due embrioni all'interno del cuore sembrano evocare la fecondita' di una Terra che deve dare da mangiare, da vivere a tutta l'umanità. I cereali, applicati, sono fondamentali per significare questo rapporto così profondo del "nutrimento". Ed il cibo si ritrova, metaforicamente, nell'albero della cuccagna, un gioco antico, italiano, dove all'albero venivano appesi sacchi contenenti cibi locali: ma l'albero era unto di grasso ed era scivoloso, quindi comportava una sfida,
una sorta di cammino da fare, per raggiungere questi trofei. L'aria però è di festa, di coesione. Così l'albero della menta, nuovamente, ricorda il procreare, un surreale cappello che contiene vita e colori miscelati all'acqua di questa erba "comune”, appunto la menta, che però viene usata un po' ovunque, nelle nostre cucine e nei luoghi di tutto il mondo. Creare, cucinare, mettere insieme i colori acrilici a quelli naturali, frutto di un sapere antico, conosciuto nel tempo. L'albero è rosa, decisamente femminile, i colori diluiti con acqua di rose, la stessa che usavano anche le nostre nonne. Tutto ritorna e noi, faticosamente, mettiamo insieme i ricordi con la velocità del nostro vivere e convivere, in uno spazio, la cucina del mondo, che ritorna sempre a far parlare di sè, perchè il cibo è così importante, fondamentale. Simbolismi apparentemente semplici, da decodificare per comprendere e lasciarsi avvolgere.”
“Sono nataper perlelegrandi grandi sfide “Sono nata sfide ee guardo sempreavanti. avanti.Non Non guardo sempre ho dilavorare lavoraremolto, molto, ho paura paura di ma tempie emetodi. metodi. ma scelgo scelgo ioiotempi profondo senso IlIl profondo sensodella dellalealtà lealtà del continuo mimi ee del continuomovimento movimento appartengono profondamente.” appartengono profondamente.” Elena Sirtori
Elena Sirtori
L’Albero della cuccagna tecnica mista su tela anno 2009, 80x120 cm. L’Albero della menta tecnica mista su tela anno 2008, 100x120 cm.
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Josefina Temin La scultrice messicana crea la Natura
Vertical y Horizontal - Serie di 2 carta e legno di Eucalipto anno 2014, 16x31x22 cm / 28x26x15 cm.
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elle opere scultoree di ispirazione concettuale create da Josefina Temin è evidente un forte amore per la natura. Tangibile la leggerezza di movimento che trasmette ogni opera, anche se visto da diverse prospettive. Non solo l'artista rappresenta spesso il tema relativo alla natura, ma riesce a scolpire anche l'amore che vuole suscitare attraverso il suo lavoro: trasporta ossigeno e vita. La sua è un’arte ricca di fantasia, poesia e sogno. Una tecnica studiata e fatta sua per perfezionare i tagli con i quali plasma carta, acciaio, legno e corteccia di cocco. Con i suoi materiali prediletti riproduce le forme della natura, fiori, foglie e insetti che trasmettono tutta l’emozione che Josefina ha nel ricrearli ad arte. Le sue sculture sono figlie di uno studio approfondito, ma non razionale, dettato semplicemente dalla sua creatività e dalle sensazioni
che sente l’artista osservando il mondo intorno a lei, creando nuovi significati, ridando valore a tutto quello che il progresso lentamente cancella dai nostri ricordi. Giochi di luce creati dagli intagli e che sprigionano un volo di emozioni. Josefina Temin, un’artista che ha trovato nella sua l scultura la vera essenza dell'umanità: la natura. s
Libelulas - Serie di 2 carta e legno, anno 2014, 18x23x18 cm / 16x24,5x21 cm.
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Popurri - Serie di 6 carta e legno anno 2014, 17x15x12 cm each one.
“Descubrir el papel ha sido un de los grandes hallazgos y experiencias de mi vida. Es un material que me da la posibilidad de expresarme con libertad sin dejar de sorprenderme, se volvió mi segunda piel. Es un material que se trabaja en silencio, en la intimidad, noble, femenino y dúctil, cálido al tacto. Por otro lado, el acero me permite trabajar en piezas de gran formato, es viril, también noble y dúctil. Se trabaja en espacios grandes, ruidosos, con herramientas pesadas y de sonidos fuertes. Trabajando con estos dos materiales papel y acero, he logrado una complitud en el manejo del espacio, de la luz, de lo femenino y lo masculino.” Josefina Temin
“Scoprire la carta è stata la più grande ed importante esperienza della mia vita. Si tratta di un materiale che mi permette di esprimermi liberamente senza smettere di stupirmi, la carta è diventata la mia seconda pelle. É nobile, femminile e morbido, caldo al tatto. D'altra parte, l’acciaio mi permette di lavorare grandi pezzi, è un materiale virile, nobile e duttile. È rumoroso, pesante e forte. Lavorare con questi due materiali, la carta e l'acciaio, mi ha fatto raggiungere una completezza nella gestione dello spazio, della luce, con contrasti tra il femminile ed il maschile.” Josefina Temin
Encaje carta e corteccia anno 2015, 16x19x65 cm.
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Daniel Dossi Talentuoso figlio d’Arte, con una sua precisa strada
Aircraft Movement
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F
iglio d’arte (n.d.r. la madre è Pamela Rota), Daniel Dossi inizia il suo percorso artistico partecipando a numerose mostre collettive nella sua città natia, proponendo poi il suo operato anche all’estero,
nella città di Rovigno in Croazia. Riscuote fin da subito un enorme successo, e nonostante la sua giovanissima età viene considerato tra gli astri nascenti dell’Arte Moderna. Si ispira principalmente a paesaggi di fanta-
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INFO pamrota@hotmail.it
sia, luoghi dell’anima dove il colore regna sovrano, insieme alla giocosità degli oggetti che inserisce nelle sue opere. Per rendere concrete le sue idee utilizza acrilici con tecniche miste unite a materia di ricerca. Già presente
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in varie pubblicazioni, soprattutto all’estero, Dossi ama dipingere immerso nella natura, e creare sculture con metalli di recupero, dai quali farsi ispirare e così creare in totale l spontaneità di stile. s
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Cianciotti Mario Dalle forme della tradizione all’action painting
Creature marine acrilico su tela anno 2015, 110x50 cm.
Pioggia di primavera acrilico su tela anno 2015, 50x40 cm.
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ella splendida terra pugliese è nato Mario Cianciotti. Vive il dopoguerra come lo può vivere un bambino, passando il tempo girovagando per strada con i suoi amici, e quando il maestro della scuola elementare si propone per finanziare il suo avanzamento negli studi, Mario rifiu-
ta per seguire la sua innata propensione alla libertà. L’Arte in quegli anni, in una città di provincia, non è vista come un “lavoro” vero, forse neanche come hobby, e così Cianciotti impara il mestiere di meccanico e poi di programmatore di macchinari industriali per maglifici. Grandi soddisfazioni in quel periodo, tanto lavoro e lui così bravo da surclassare anche gli impiegati di grado maggiore al suo. Ma i tempi d’oro finiscono, la globalizzazione dà a tutti del filo da torcere, le grandi industrie con le loro tecnologie prima, e l’importazione selvaggia dopo, danno inizio alla “crisi”. Ma Mario non si dà per vinto, e così, quasi per caso, decide di dare finalmente libero sfogo alla sua passione mai sopita: l’Arte. Autodidatta, riprende gli studi, apprende nuove tecniche, e riesce a creare una sua tecnica personale. Il primo Cianciotti dipinge realisticamente scenari di campagna, antiche masserie e campi fioriti, spiagge e nature morte, poi crescendo sempre di più si evolve, e
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“L’inconscio un “L’inconscio èè un elemento elemento molto molto importante dell’arte importante dell’arte moderna penso moderna e penso che che lele pulsioni pulsioni dell’inconscio dell’inconscio abbiano grande grande abbiano significato per significato per chi chi guarda un un quadro.” guarda quadro.”
Jackson Jackson Pollock Pollock
Fascio di fiori acrilico su tela
stufo di “copiare” scene che già i suoi occhi possono ammirare dal vero e di cui si possono scattare infinite fotografie, si sposta verso il dripping. Questa tecnica la possiamo trovare nella forma più tipica alla fine degli anni ‘40 con Jackson Pollock; il colore viene schizzato, lasciato gocciolare sulla tela con le mani, dal barattolo o con l’uso di pennelli e bastoni. Il suo espressionismo astratto è originale e carico di patos, esplosioni di colore che catalizzano l’occhio dell’ammiratore e non si lasciano dimenticare. L’Artista ci trasporta in un fuoco d’artificio totale, lampi di luce colorata nel cielo buio, gioia infinita. La sua creatività è molto apprezzata in tutte le esposizioni a cui partecipa, facendo conoscere ancora di più la sua storia artistica l in tutta Italia. s
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anno 2015, 110x110 cm.
Esplosione di colori acrilico su tela anno 2015, 60x60 cm.
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Fabio Cicala Le sue mille sfaccettature artistiche
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aureato con il massimo dei voti in Scenografia, presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, Fabio Cicala è attivo come scenografo e artista di scena per il teatro ed il cinema. Talentuoso resin designer e decoratore d’interni, è anche attore. Al centro della sua ricerca come scenografo, incominciata nel 2004 presso il TIN (Teatro Instabile Napoli), troviamo l’utilizzo di materiale povero e riciclato, visionariamente trasformato in raffinati elementi scenici. Le scenografie che crea Cicala si rifanno spesso ai capolavori dell’arte, diventando veri e propri tableaux vivant. Ha collaborato con diversi registi e coreografi come Michele Del Grosso, Pier Luigi Ferrandini, Filippo Silvestris, Emily E. Bibb, Sergio Javier, Iida Shigemi, Klaus Kruse, sia in Italia che all’estero. Ad esempio, per “Caravaggio mette in scena Caravaggio” Maschera della Medusa realizzata per (regia di M. Del Grosso) ha realizzato la “Caravaggio mette in scena Caravaggio” “Maschera della Medusa”. Interessante la (regia di Del Grosso) sua ricerca sulle tecniche pittoriche e
Fabio Cicala sul set di “The Beginner”(regia di Ferrandini)
sull’uso delle ombre, i suoi chiari-scuro sono messaggi di grande importanza. La sua tecnica è ispirata dai maestri classici che dedicavano tempo e passione al proprio lavoro. Inizialmente ha usato le ombre per descrivere l’ambiente che lo circondava, passando poi per l’esplorazione della classicità, lo studio della figura umana. La sua opera “Rape” ben esprime emozioni sconvolgenti e di rabbia. L’opera è stata anche selezionata nel 2012 dall’Associazione Giovani Artisti Italiani, l per il loro one day show. s
Rape penna Pilot su carta anno 2012, 29x21 cm.
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FLORA UN
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TECHNIQUE,
UN
L ANGAGE
Flora dans son Œuvre Au Pays d’Alice acrilico su tela 100x81 cm.
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L’impulso moderato di
Fedele Barletta
P Metropoli insonne olio su tela, anno 2014, 80x100 cm.
Memorie mista su tela, anno 2004, 70x100 cm.
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ennellate corpose e dinamiche tracciano alti palazzi, imponenti grattacieli, lasciando intravedere profili chiassosi, creati tra luce e buio. È il colore a diventare materia nei quadri di Barletta, disegnando sensazioni a tratti soffocanti, vicine a quell’espressionismo astratto che inghiottisce le sue tele. L’artista di origine calabrese, rende proprio, attraverso uno stile originale, il tempo storico in cui l’arte non è più osservata da una prospettiva “passiva” che guarda l’opera come il prodotto finito, ma quando la gestualità e l’atto creativo del dipingere divengono l’opera stessa, il vero motore, la pittura d’azione di Rosenberg, generando nuove emozioni per chi crea, ma anche per chi quelle emozioni le subisce. A guardare le tele di Fedele Barletta, si potrebbe percepire quell’istante in cui dipingere significherebbe liberarsi, un momento catartico, come cadere in un sonno profondo ma irreale, dettato da uno stato inconscio, da una condizione confusa. È un gesto automatico a guidare quel cromatismo denso e materico; esili pennellate scivolano graffiate sulla tela, generando sagome di metropoli insonni, che renderebbero perfetto lo scenario di un film noir, sguardi sul mondo, irrazionali, come lo
stato che le accompagna. Ma è all’interno di quella stessa confusione che inconsciamente appare distinto un profilo familiare, caro, un albero o una casa, a trasmettere come una sensazione di solitudine nel disordine, una sottile e ravvisabile presenza in quel caos di colore. L’origine. È come sentirsi improvvisamente un granello in un mondo irrequieto e impetuoso. Tornando per un istante alla realtà, l’artista si lascia trascinare dalle emozioni più semplici e ingenue, lasciando da parte quell’automatismo vorticoso dettato da uno stato di “trance pittorica”, che guida l’atto sacro della creazione, moderandolo sapientemente. Fedele Barletta parte da uno stile decisamente figurativo passando ad una ricerca nuova di sé nella sperimentazione di sculture realizzate con materiali da riciclo, per poi approdare all’espressione di un cromatismo astratto ma confusamente percepibile. Cristiana Elena Iannelli
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Delfina Porcu Intense emozioni incise sulla tela
Messaggi, olio su tela, anno 2013, 60x70 cm.
“Delfina Porcu è una artista autodidatta, sente il bisogno di esprimere la sua impulisiva gestualità pittorica, attraverso un linguaggio pittorico di natura espressionista. Sa catturare tutte le emozioni che incidono la sua anima per restituirle sulla tela, tramate dal suo inconscio ben consapevole del cromatismo e delle formalità intensive. Un’artista che continua a donarci meravigliosi sentimenti di purezza creativa, figlia di un sofferto e tormentato rapporto con il suo mondo.“
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Mariarosaria Belgiovine
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Fabrizio Solinas L’alba di una nascente ricerca
Pursuit of loneliness digital painting, anno 2014-2015, 130x50 cm.
“Appunti creativi che lasciano riscoprire i valori del suo incon-
scio, rapido ed istintivo nella deformazione della realtà. Una suggestiva testimonianza della ritmica sequenza che scava nei suoi volumi ancestrali per catturare una simbolica metafisica e tradurla in vibrazione emotiva. L'Artista accoglie il suggestivo racconto delle forme idealizzate con assoluta spazialità, dominando ogni volumetria. Ed ecco apparire volti evanescenti, sguardi indagatori, paesaggi frantumati dalla sua energia, emozionanti visioni di un panorama avvolto dalla gestualità che rende influenzabili segni e simboli della realtà. Un sogno inconscio percorre le inquadrature e modifica con rapide immersioni digitali, ogni modulo palpabile, rivalutando la sua descrizione con ampi spazi di energia cromatica. L'evocazione impulsiva pone l'accento sulle fasi riflessive, rafforzate da intuizioni creative, e ci segnala continue ricerche di individualità represse, magnetismi oscuri che si fronteggiano e sintetizzano la sua formulazione visiva. L'Artista Fabrizio Solinas costruisce ogni giorno profonde riflessioni evocative, filtrando ogni movimento oculare, fino a distruggere le caratteristiche iniziali ed appropriarsi di nuove energie descrittive. Egli attinge dalle sue innate risorse creative, geometriche architetture coinvolte dai tracciati di intuizione, nel percorso della sua trasformazione artistica. Il mondo delle ombre si svela a
lui, tramite le sue tecniche creative di notevole effetto stilistico, molto personale nel suo genere. A volte osservare le opere di un'artista, è come accettare una sfida, trovare il confine fra realtà e fantasia, per dialogare con la sua dimensione onirica. La tecnica utilizzata gli permette di indagare in spazi e metamorfosi del colore nel prediligere sfondi oscuri, e resi intuibili dal messaggio delle forme. I suoi spazi sono intesi come mondi abitati da creature ancestrali, fortemente emozionanti assemblate dal perfetto sincronismo. Volti e sguardi emergono dal suo infinito, con esplosioni cromatiche espresse, come bisogno di libertà interiore. Una pulsione che elabora le sue fasi mentali, con il delicato compito di tracciare la riscoperta del suo inconscio, comune denominatore tra i veri artisti istintivi. Fabrizio Solinas attraversa il suo circuito creativo, ed invia messaggi subliminali al mondo esteriore, formule di identità imprigionate, che cercano lo spiraglio di vita seguendo ogni singola esperienza cromatica. Egli continua il suo percorso, sperimentando con estrema naturalezza ogni energia creativa, con assoluta chimica e sintassi del segno. La sua evoluzione è in corso; ciò che vediamo ora non è altro che l'alba di una nascente ricerca, con tutti i contesti istintivi di un'arte che sprigiona i profondi sentimenti dell'essere artista. Mariarosaria Belgiovine
”
Time is pain digital painting, anno 2013-2014, 130x65 cm.
108
BIANCOSCURO Versione completa CON CONTAT
biancoscuro
La pura informalità astratta di
Giacomo Rossi
A
tmosfere cromatiche e visioni da BigBang: l’astrazione pittorica di Giacomo Rossi si concentra in un linguaggio gestuale tipico dell’arte contemporanea grazie a suo istinto creativo, influenzato dai grandi maestri del ‘900. Una pittura, quella di Giacomo Rossi, esternata con ritmica stesura pulita e tonalmente dosata, ampie campiture tonali si susseguono nel tornado creativo dell’artista, placando così la sua sfrenata emozione pittorica. Ci concede la visione della totale consapevolezza della libertà creativa d’artista, sino allo sfaldamento esplosivo astratto/informale. Una linea espres-
RIVISTA d’ARTE TTI su http://artshop.biancoscuro.it
siva, racchiusa gelosamente nel suo intimo diario immaginario: un libro autobiografico di storie di navigati pensieri, dalla poliedrica dualità formale con trasparenza visiva di assoluta chiarezza contenutistica, che denota valore iconografico, cultura ed essenziale estetica compositiva. Maurizio Gnali L’Artista Giacomo Rossi davanti alle sue opere esposte ad Arte Cremona 2015
Diplomato all’Istituto Tecnico Industriale di Modena inizia a lavorare nell’azienda metalmeccanica del padre, luogo in cui Giacomo scopre la sua vera attitudine : l’Arte. Trascura un po’ il lavoro costruendo e inventando, fin quando non dà libero sfogo alla sua creatività utilizzando le vernici trovate in azienda. Una ricerca assidua lo porta a sperimentare tecniche a 360 gradi, allora come adesso, la sua mente è sempre piena di nuovi ed originali spunti artistici.
Lacerazioni tecnica mista,120x80 cm.
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biancoscuro
Antonio Pilato Filosofo del colore
Fuga tra gli squali acrilico e vernici su tela, 2012, 100x80 cm.
A
ntonio Pilato, artista della provincia di Agrigento, non resta indifferente davanti alle problematiche esistenziali ed angoscianti degli oppressi, di pirandelliana memoria ed evocati dallo scrittore Sciascia, che conosce personalmente e di cui sente il respiro sofferente dei personaggi delle zolfare e dei “carusi”, durante i brevi incontri estivi a Racalmuto. Frequenta l’Accademia di Palermo, ma mal sopportando l’impostazione didattica, che non tarda a definire pedante e carceraria, si iscrive alla Facoltà di Pedagogia e Filosofia, dove si laurea con la tesi dal titolo “I problemi di estetica in Croce”. Trasferitosi a Milano alla fine degli anni ‘70, alterna l’insegnamento della filosofia e della pedagogia con la frequenza saltuaria del Libero Corso di Composizione a Brera, luogo in cui stringe rapporti di amicizia di lunga durata con G. Migneco, suo conterraneo e con L. Veronesi, coi quali matura il meglio del processo di sintesi linguistica e formale, consona alla sua originale personalità. Partecipa a numerose mostre con artisti già noti nel mondo dell’arte e in spazi altamente qualificati. Molto interessante, sia per le opere stesse che per il messaggio sociale che vogliono trasmettere, la sua mostra itinerante dal titolo“Immagine e realtà e la forza della speranza” , che vuole essere
110
un atto di denuncia, con risvolto etico educativo, contro ogni forma di prepotenza, di violenza psicologica e di sfruttamento economico dell’uomo sull’uomo, che muove in quest’ultimo il bisogno “disperato” di “fuggire” dall’incatenamento cieco e crudele, ricorrendo a mezzi anche di fortuna, come all’esodo clandestino. Nel passato hanno parlato e scritto di lui molti critici, filosofi e giornalisti, tutti usando parole di elogio nei confronti dell’arte di Antonio Pilato. s l
“A prima vista le immagini, che hanno una evocazione etica, sembrano ripetersi, in verità variano negli spazi e nei colori luminosi e rappresentano idee simboliche ispirate alla realtà : la violenza cieca dell'uomo più forte sull'uomo più debole, che spinge quest'ultimo disperatamente alla fuga. Nascono dalla voce interiore e acquistano un carattere di assoluta libertà introspettiva.”
Antonio Pilato
Mediterraneo: confine di speranze e sofferenze, acrilico e vernici su tela, anno 2015, 100x80cm.
BIANCOSCURO Versione completa CON CONTAT
19a edizione
6.7.8.9 novembre 2015 Arte Moderna e Contemporanea
RIVISTA d’ARTE TTI su http://artshop.biancoscuro.it
www.fieracontemporanea.it Organizzazione www.romagnafiere.it - tel. 0543 798466 - 777420 francesca@romagnafiere.it - cell. 346 5050521
14a edizione
18.19.20 marzo 2016 www.verniceartfair.it Organizzazione
www.romagnafiere.it - tel. 0543 798466 - 777420 francesca@romagnafiere.it - cell. 346 5050521
biancoscuro
Risultati d’Asta
In collaborazione con Meeting Art, casa d’aste dal 1979
L
a prima Casa d’Aste italiana, la Meeting Art, la più seguita dai maggiori collezionisti ed estimatori d’Arte, pubblica anche su BIANCOSCURO Art Magazine alcuni dei risultati conseguiti. Meeting Art è una realtà professionale che lavora da più di Lotto n. Asta n.
A
trentacinque anni a servizio dell’Arte. La pubblicazione delle assegnazioni permette di comprendere meglio l’andamento reale del mercato, un indice chiaro che non permette fraintendimenti. Di seguito troverete la nostra selezione di aggiudicazioni delle aste del pel riodo febbraio-marzo. s
Descrizione
€ 8.500
L
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
GIUSEPPE AMADIO Todi 19/05/1944 DINTO acrilici su tela estroflessa cm. 120x120x4, firma, titolo ed etichetta della Galleria DZ Nuovo Segno al retro, dichiarazione d’autenticità dell’artista su foto, opera priva di cornice.
4.000 5.000
€ 9.100
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
ARMAN Nizza 1928 - New York 22/10/2005 Senza titolo, 1999, astuccio di violino e violino rotto montati su tela riportata su tavola con pittura acrilica cm. 101x81x17, opera non firmata, dichiarazione d'autenticità dell'artista.
18.000 20.000
€ 10.000
ANTONIO NUNZIANTE Napoli 1956 790 - OPERE Le stanze della musica, 2010, olio su tela cm. 150x150, firma e anno in DELL'ARTE MODERNA E basso aRIVISTA destra, firma, titolo,d’ARTE anno ed etichetta della pubblicazione sul 9° BIANCOSCURO CONTEMPORANEA volume del catalogo generale al retro.
25.000 30.000
€ 10.000
18.000 20.000
€ 10.000
349
I 151
Versione completa su http://artshop.biancoscuro.it MIMMO ROTELLA Catanzaro 07/10/1918 - Milano 08/01/2006 D 790 - OPERE per informazioni: biancoscuro@liberementi.it Pink Marilyn, 1999 226 DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
decollage su tela cm. 89x62, firma in basso a destra, titolo e anno al retro, dichiarazione d'autenticità dell'artista su foto, entro teca in plexiglass.
394
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
CESAR Marsiglia 1921 - 1998 Senza titolo, 1974 tecnica mista, combustione e collage su cartoncino e plexiglass cm. 104x69,5; firma e anno in basso a destra, dedica ad personam e firma in basso al centro, entro teca in plexiglass.
18.000 20.000
€ 10.000
495
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
RENATO MAMBOR Roma 04/12/1936 - Roma 06/12/2014 Sulla soglia, 2006, olio su tela cm. 100x100, firma, titolo, anno e dedica ad personam al retro, dichiarazione d'autenticità dell'artista su foto.
10.000 12.000
€ 10.000
523
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
GIORGIO MORANDI Bologna 20/07/1890 - Bologna 18/06/1964 Natura morta di vasi su un tavolo, 1931, acquaforte su carta cm. 35x51, (lastra cm. 24,9x33,6); firma e anno in lastra in basso al centro, tiratura in due esemplari non numerati e una prova di stampa.
18.000 20.000
€ 10.000
201
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
ENNIO MORLOTTI Lecco 21/09/1910 - Milano 15/12/1992 Paesaggio, olio su tela cm. 41x57, firma in basso a destra, timbri della Galleria d'Arte Cocorocchia (MI) e della Galleria d'Arte Pace (MI) al retro, dichiarazione d'autenticità dell'artista datata 1978 su foto.
14.000 16.000
€ 10.500
67
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
PIERO DORAZIO Roma 28/06/1927 - Todi 17/05/2005 La luce, 1989, olio su tela cm. 40x60, firma, titolo, anno e timbro dello Studio Piero Dorazio con n° 5360 al retro, conferma d'autenticità dell'artista su cartolina allegata a documentazione fotografica dell'opera.
10.000 12.000
€ 11.000
236
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
RENATO MAMBOR Roma 04/12/1936 - Roma 06/12/2014 Renato pensieroso, 2006, acrilici su tela cm. 100x140, firma, titolo e anno al retro, opera registrata presso l'Archivio Generale dell'Opera di Renato Mambor come da dichiarazione su foto.
18.000 20.000
€ 11.000
434
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
BERNARD AUBERTIN Fontenay aux Roses 1934 Tableau clous, 1968, acrilico e chiodi su tavola cm. 50x50, firma e anno al retro, dichiarazione d'autenticità dell'artista su foto.
12.000 15.000
€ 11.000
39
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
HUGO DEMARCO Buenos Aires 1932 - Parigi 1995 Couleur, 1970, acrilici su tela cm. 120x120x2,5; firma, titolo, anno e località (Paris) al retro.
21.000 24.000
€ 12.000
6
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
ALBERTO BIASI Padova 02/06/1937 M...come monte rosso, 2003, tecnica mista e assemblaggio di legni e PVC cm. 100x105x4,5; firma, titolo, anno e timbro con n° di archivio AS 102 al retro, dichiarazione d'autenticità e archivio dell'artista su foto, opera priva di cornice.
14.000 16.000
€ 12.000
92
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
BERNARD AUBERTIN Fontenay aux Roses 1934 Tableau clous, 1971, acrilico e chiodi su tavola cm. 50x50, firma e anno al retro, dichiarazione d'autenticità e archivio dell'artista su foto.
12.000 15.000
€ 12.000
C
112
15.000 18.000
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
M
D
Aggiudicazione
H 579
88
B
Stima €
TINO STEFANONI Lecco (Co) 06/07/1937 Senza titolo, 1994, tecnica mista su tela cm. 50x200, firma, anno e timbri dell'artista al retro, dichiarazione d'autenticità e archivio n° D54 dell'artista su foto.
E
F
G
biancoscuro
Lotto n. Asta n.
Stima €
Aggiudicazione
224
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
VANESSA BEECROFT Genova 25/04/1969 VB48 Performance, 2001,s tampa fotografica Fuji Crystal Archive Print sotto plexiglass cm. 140x132, edizione 2/3.
21.000 24.000
€ 12.000
390
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
ALBERTO BIASI Padova 02/06/1937 Occhi per occhi, 1999, rilievo ottico cinetico cm. 100x100, firma, titolo, anno ed etichetta della Fidesarte al retro, opera registrata presso l'archivio generale Alberto Biasi e dichiarazione d'autenticità dell'artista su foto.
18.000 20.000
€ 14.000
418
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
CHIN HSIAO Shanghai (Cina) 30/01/1935 Auguri Ungheria, (1990), acrilici su tela cm. 75x90, firma, titolo, anno (in cinese) e tecnica al retro, dichiarazione d'autenticità dell'artista su foto.
14.000 15.000
€ 14.000
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
ROBERTO CRIPPA Milano 07/05/1921 - Bresso (Mi) 19/03/1972 Spirale, 1952, olio su tela cm. 70x100, firma, anno ed etichetta dell'esposizione MiArt 2006 al retro, dichiarazione d'autenticità su foto.
27.000 30.000
€ 15.000
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
ALBERTO BIASI Padova 02/06/1937 Fantasia-2, 2000, tecnica mista e pvc su tavola cm. 100x100, firma, titolo e anno al retro, dichiarazione d'autenticità dell'artista e archivio su foto.
18.000 20.000
€ 15.000
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
GIUSEPPE CAPOGROSSI Roma 07/03/1900 - Roma 09/10/1972 Senza titolo, (1962), tempera su cartoncino cm. 22x20,5; firma in alto a destra, timbro della Galleria d'Arte di Ada Zunino (MI) al retro, dichiarazione d'autenticità
18.000 20.000
€ 16.000
403
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
PIERO DORAZIO Roma 28/06/1927 - Todi 17/05/2005 Contra, 1984, olio su tela cm. 65x35, firma, titolo, anno, timbro dell'artista con n° 1511, timbri ed etichetta dello Studio Campaiola (Roma) al retro,
14.000 16.000
€ 16.000
560
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
SALVO Leonforte (En) 22/05/1947 Il villaggio, olio su tela cm. 63x86, firma e titolo al retro, dichiarazione d'autenticità dell'artista su foto.
16.000 18.000
€ 16.500
63
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
NICOLA DE MARIA Foglianise (Bn) 06/12/1954 Testa silenziosa felice, 1990, olio su tela cm. 40x30, sigle dell'artista, anno ed etichette della Galerie Lelong (Paris)
32.000 36.000
€ 18.000
211
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
WIFREDO LAM Sagua La Grande 1902 - Parigi 1982 Senza titolo, 1976, olio su tela cm. 25x35, firma e anno in basso a destra e al retro, dichiarazione d'autenticità dell'artista su foto.
21.000 24.000
€ 18.000
76
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
FABIO MAURI Roma 01/04/1926 - Roma 19/05/2009 18.000 Versione http://artshop.biancoscuro.it Bombardamento di Bolognacompleta (bombardierung vonsu Bologna), 1971 € 20.000 20.000 collage su cartoncino cm. 70x100, firma e anno in basso a destra.
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
LUCA PIGNATELLI Milano 22/06/1962 Il Rex nella notte di San Lorenzo, 2005, olio su telone di copertura di vagone ferroviario cm. 130x220, titolo firma, anno e località Milano al retro, dichiarazione d'autenticità dell'artista su foto, opera priva di cornice.
27.000 30.000
€ 22.000
54
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
TURI SIMETI Alcamo 05/08/1929 Due ovali neri, 1992, acrilico su tela sagomata cm. 50x70, firma al retro, opera registrata presso l'Archivio Generale Turi Simeti a cura di Artantide (VR) come da dichiarazione su certificato allegato.
20.000 24.000
€ 23.000
98
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
ACHILLE PERILLI Roma 28/01/1927 Il testimone perverso, 1960, tecnica mista su tela cm. 60x73, firma e anno in basso a destra, titolo, firma, anno ed etichetta della Galleria Marlborough (Roma) al retro, dichiarazione d'autenticità e archivio dell'artista su foto.
36.000 40.000
€ 25.000
420
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
TURI SIMETI Alcamo 05/08/1929 3 ovali rossi, 2008, acrilico su tela sagomata cm. 80x80x6; firma e anno al retro, dichiarazione d'autenticità dell'artista su foto.
22.000 28.000
€ 25.000
62
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
ALBERTO BIASI Padova 02/06/1937 Dinamica Romboidale, 1968, rilievi in PVC e inchiostro su tavola cm. 76x23x4, firma, titolo, anno, timbro con archivio e timbro Alberto Biasi Gruppo Enne al retro, dichiarazione d'autenticità su foto.
36.000 40.000
€ 26.000
240
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
FELICE CASORATI Novara 04/12/1883 - Torino 04/03/1963 Nudo dormiente, 1954, olio su carta intelata cm. 85x110, firma in basso a sinistra, dichiarazione d'autenticità a cura di Francesco Gallo su foto.
54.000 60.000
€ 30.000
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
EMILIO SCANAVINO Genova 28/02/1922 - Milano 29/11/1986 Nascosto, 1981, olio su tela tamburata cm. 112x146, firma in basso a destra, firma, titolo, dichiarazione d'autenticità dell'artista su foto.
45.000 50.000
€ 31.000
438
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
GERARD SCHNEIDER Saint Croix 1896 - Parigi 1986 Peinture I4E, 1960, olio su tela cm. 92x73, firma e anno in basso a destra.
27.000 30.000
€ 35.000
551
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
MIMMO PALADINO Paduli (Bn) 18/12/1948 Il saluto, 2005, olio su tela cm. 80x60 con cornice invasa cm. 107x87, firma, titolo e anno al retro, dichiarazione di autenticità dell'artista su foto.
55.000 60.000
€ 35.000
99
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
CARLA ACCARDI Trapani 09/10/1924 - Roma 23/02/2014 Rosso lilla, 1961, caseina su tela cm. 50x70, firma e anno in basso a sinistra, firma, anno, titolo "lillarosso", tecnica, al retro, dichiarazione d'autenticità dell'artista.
72.000 80.000
€ 52.000
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
EMILIO ISGRO’ Barcellona Pozzo Di Gotto (Me) 06/10/1937 Natura Loci, 1971, tecnica mista su libro cm. 66x95 applicato su pannello in legno cm. 81x112, dichiarazione d'autenticità dell'artista su foto.
100.000 120.000
€ 60.000
G 50
90 B 34
239 F
N 402
C 17
Descrizione
O
N
M
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE
per informazioni: biancoscuro@liberementi.it
L
I
H
113
biancoscuro
Lotto n. Asta n.
Descrizione
Stima €
Aggiudicazione
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
ALBERTO BIASI Padova 02/06/1937 Dinamica circolare, 1961-1968, rilievo in pvc su tavola circolare diametro cm. 61, firma, titolo, anni e timbro dell'artista al retro, dichiarazione d'autenticità dell'artista su foto.
105.000 120.000
€ 65.000
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
GEORGES MATHIEU Boulogne sur Mer 1921 - Boulogne-Bilancourt 12/06/2012 Senza titolo, 1957, olio su tela cm. 99x181, firma e anno in basso a destra,
140.000 160.000
€ 90.000
790 - OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
MARIO NIGRO Pistoia 28/06/1917 - Livorno 11/08/1992 Dallo "Spazio totale" (progressioni ritmiche simultanee opposte), 19551964, tempera su tela cm. 120x120, firma, titolo, anni, etichetta della IX Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma, 1955-1956 e timbro della Dogana di Ponte Chiasso al retro, dichiarazione d'autenticità dell'artista su foto.
180.000 200.000
€ 120.000
2215 - MOSTRA 13 OPERE DI "NORA NESS" SENZA RISERVA
NORA NESS Blach Face One_0042, 2006 lambda print cm. 90x60, esemplare 1/5, firma, titolo, anno, tiratura ed etichetta della Galleria Pier Giuseppe Carini & Luciano Donatini. senza riserva
N.P.
€ 350
2220 - MOSTRA 35 OPERE DI "BERNARD AUBERTIN
BERNARD AUBERTIN Tableau clous, 1970, acrilico e chiodi su tavola cm. 40x40, firma e anno al retro, dichiarazione d'autenticità dell'artista su foto. senza riserva
N.P.
€ 7.500
2222 - MOSTRA 20 OPERE DI "TOMMASO BET"
TOMMASO BET Golden boy homework, 2012 olio e vernici industriali su tela cm. 105x94x2,5; titolo, firma e anno al retro, opera priva di cornice.
N.P.
€ 2.600
26
2226 - 35 OPERE DI "MARCO LODOLA" SENZA RISERVA
MARCO LODOLA Dorno (PV) 4/4/1955 Figure, Smalti su tela 70x60 cm. Dichiarazione d’autenticità dell’artista su foto. Senza riserva
N.P.
€ 900
14
2228 - MOSTRA 30 POLAROID SENZA RISERVA
MAURIZIO GALIMBERTI Milano 1956 Christo ready made affezione n. 207, 2011 composizione di cartolina firmata Christo e di polaroid firmata Galimberti, 15,5x18 cm. titolo, firma, anno e timbri dell’artista al retro,
N.P.
€ 550
2228 - MOSTRA 30 POLAROID SENZA RISERVA CON BANDITORE VIRTUALE
NOBUYOSHI ARAKY Tokyo 25/05/1940 Woman, polaroid a colori 10,8x8,9 cm, edizione unica, firma in basso, certificato di garanzia della Norton Gallery (Tokyo) allegato
N.P.
€ 450
24
2228 - MOSTRA 30 POLAROID SENZA RISERVA CON BANDITORE VIRTUALE
NOBUYOSHI ARAKY Tokyo 25/05/1940 Woman, polaroid a colori 10,8x8,9 cm, edizione unica, firma in basso, certificato di garanzia della Norton Gallery (Tokyo) allegato
N.P.
€ 550
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2229 OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
CRACKING ART Chiocciola, multiplo in plastica fucsia cm. 55x30x40, esemplare 123/200, numero esemplare, logo e firma del gruppo sotto la base, dichiarazione d’autenticità a firma Nucara e Kicco su foto.
1.000 2.000
€ 250
R 90
2229 OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
PINO PINELLI Catania 01/10/1938 Senza titolo, 2012, pittura su carta cm. 17x11, firma, anno, tecnica e località (Milano) al retro, dichiarazione d'autenticità dell'artista su 2 foto.
1.000 2.000
€ 600
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789 DIPINTI DEL XIX E DEL XX SECOLO
HERMANN CORRODI Frascati 23/07/1844 - Roma 30/01/1905 Il Vesuvio dal golfo di Napoli, olio su tela cm. 52x68, firma in basso a destra.
12.000 14.000
€ 6.000
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789 DIPINTI DEL XIX E DEL XX SECOLO
GIUSEPPE SACHERI Genova 08/12/1863 - Pianfei (Cn) 1950 Scogliera al tramonto, olio su cartone cm. 57x71, firma in basso a destra.
4.000 5.000
€ 7.600
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789 DIPINTI DEL XIX E DEL XX SECOLO
PASQUALE MATTEI Formia (Lt) 29/01/1850 - Napoli 17/01/1879 Figure al porto, olio su carta cm. 12x17,5; firma in basso a sinistra.
7.000 8.000
€ 7.600
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789 DIPINTI DEL XIX E DEL XX SECOLO
POMPEO MARIANI Monza (Mi) 09/09/1857 - Bordighera (Im) 25/01/1927 Porto di Genova, 1885, olio su tavola cm. 21,5x27, firma e anno in basso a sinistra, titolo e firma al retro.
10.000 12.000
€ 8.500
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789 DIPINTI DEL XIX E DEL XX SECOLO
GIUSEPPE PALIZZI Lanciano (CH) 19/03/1812 - Passy (Francia) 14/01/1888 Passeggiata tra le rovine romane, olio su tela rintelata cm. 55x46,5, opera non firmata, già asta Sotheby's; New York 17/10/1991, illustrato al n. 14.
18.000 22.000
€ 9.500
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789 DIPINTI DEL XIX E DEL XX SECOLO
CESARE MAGGI Roma 13/01/1881 - Torino 11/05/1961 Valle di Susa, 1922, olio su tavola cm. 50x70, firma in basso a destra, firma, titolo e anno al retro.
18.000 20.000
€ 10.000
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789 DIPINTI DEL XIX E DEL XX SECOLO
SEBASTIANO DE ALBERTIS Milano 14/01/1828 - 29/11/1897 La grande battaglia, olio su tela rintelata cm. 70x126, firma in basso a sinistra, dichiarazione d'autenticità di Aurelio Minghetti su foto.
25.000 30.000
€ 12.000
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789 DIPINTI DEL XIX E DEL XX SECOLO
VINCENZO IROLLI Napoli 30/09/1860 - 27/11/1942 Dolcezza di mamma, olio su tela cm. 47x60, firma in basso a destra.
9.000 10.000
€ 13.000
250
789 DIPINTI DEL XIX E DEL XX SECOLO
CESARE MAGGI Roma 13/01/1881 - Torino 11/05/1961 Sua Maestà il Cervino e il lago blu, olio su tela cm. 140x100, firma in alto a destra, etichetta e timbri della Galleria Perazone (Biella) al retro.
32.000 36.000
€ 25.000
426 E 81 P
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Listini di aggiudicazione asta autorizzati da Meeting Art Casa d’Aste dal 1979 © Meeting Art è un marchio registrato. AGGIUDICAZIONI AL NETTO DEI DIRITTI D’ASTA DEL 23 %
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biancoscuro
Meeting Art, Casa d’Aste dal 1979
Arti figurative e orologeria, ma anche antiquariato, tappeti orientali, arte antica e dell’800.
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omincia in questo numero la collaborazione tra BIANCOSCURO e Meeting Art Casa d’Aste, leader nel settore, operante in Italia dal 1979. Per conoscere meglio la realtà del mercato italiano dell’Arte contemporanea battuto all’asta, abbiamo intervistato Pablo Carrara, amministratore delegato di Meeting Art SpA., che gentilmente ha risposto alle nostre domande.
Vincenzo Chetta: “Buongiorno Pablo, vorremmo conoscerla meglio, quando ha deciso di affiancare il Presidente Mario Carrara nella gestione di Meeting Art?” Pablo Carrara: “In Meeting Art sono praticamente nato, ma ho iniziato a lavorare in maniera stabile nel 1995.” V.C.: “Praticamente un “figlio d’Arte”... ma la passione artistica è sempre stata dentro di lei?” P.C.: “Decisamente, e grazie a Meeting Art e alle tante opere presenti presso la nostra Casa d’Aste la passione è inevitabilmente aumentata.” V.C.: “Meeting Art è cresciuta molto dal giorno della sua fondazione...” P.C.: “Meeting Art è cresciuta tantissimo. È fino a diventare la prima Casa d’Aste in Italia e sono molto orgoglioso nell’affermare ciò.” V.C.: “Meeting Art promuove l’Arte, ma quali sono i canali che utilizza?”
P.C.: “Meeting Art è la Casa d’Aste con il maggior numero di mezzi di comunicazione: internet, televisione sul digitale terrestre, televisione su Sky e catalogo cartaceo.” V.C.: “Il periodo storico che stiamo vivendo ha davvero messo in ginocchio il mondo dell’Arte?” P.C.: “Parlando per esperienza personale assolutamente no. Anche nei momenti di crisi il mercato dell’Arte è stato, e sa, essere molto vivo.” V.C.: “Come vede il futuro per il mercato dell’Arte e per la sua Casa d’Aste?” P.C.: “Il mercato dell’Arte è in continua espansione e noi cerchiamo come abbiamo sempre fatto di stare al passo con i tempi.”
MEETING ART S.p.A.
V.C.: “Un augurio per gli artisti e per gli addetti ai lavori.” P.C.: “Per gli artisti l’augurio è quello di continuare la loro ricerca, mentre per gli addetti ai lavori è quello che il mondo dell’Arte continui a creare interesse.
info@meetingart.it
Ringraziamo Pablo Carrara per averci concesso questa breve intervista, sicuri che la gentile e professionale collaborazione di Meeting Art darà ai nostri lettori una buona chiave di lettura sul valore dell’Arte moderna e contemporanea, rendendoli sempre più estimatori consapevoli. Vincenzo Chetta
Corso Adda, 7-11 13100 Vercelli T. 0161.2291 F. 0161.229327 www.meetingart.it
Sotto: Lo staff Meeting Art con Philippe Daverio e Omar Ronda a Vercelli in occasione del 35° anniversario della famosa casa d’aste italiana (foto © www.meetingart.it)
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biancoscuro
A Padova “Questa è Guerra!” La guerra messa a fuoco dalla fotografia
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rima dell’avvento della televisione erano le macchine fotografiche a raccontare sinteticamente la trincea, i bombardamenti, la desolazione e la tragicità delle guerre. Grandi fotografi come Capa, Cartier-Bresson, Griffith, hanno catturato immagini ed emozioni che fino al 31 maggio possiamo vedere e vivere visitando la mostra “Questa è Guerra! 100 anni di conflitti messi a fuoco dalla fotografia”, allestita al Palazzo del Monte di Pietà a Padova. Sotto la cura di Walter Guadagnini e per iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, sono più di 300 le immagini esposte, scelte tra le più emblematiche dei diversi conflitti che per un secolo hanno portato distruzione e lacrime: la Prima Guerra
Gabriele Basilico, Beirut 1991
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Mondiale, la Guerra Civile Spagnola, la Seconda Guerra Mondiale, il Vietnam, l’ex-Jugoslavia, l’Afghanistan e l’Iraq, ma anche l’attacco alle Torri Gemelle e la recente Ucraina. Guerre diverse per periodo storico, tecnologie, luoghi, motivazioni e non-motivazioni, raccontate in modo diverso dai diversi reporter che nel corso degli anni hanno avuto il coraggio di mostrare a tutto il mondo i tanti aspetti di un conflitto armato. É una mostra forte, determinata, appassionante, che documenta non solo il tragico dell’istante ripreso dalla macchina fotografica, ma anche i diversi modi con i quali la fotografia ha raccontato i grandi conflitti del passato e racconta quelli che oggi, nonostante tutto, ancora opprimono il nostro pianeta. Il percorso espositivo si rivolge non solo
biancoscuro
ad appassionati di fotografia, ma anche a chi si sente più vicino allo studio della storia e del costume, la possibilità di avere di fronte le immagini di quei momenti, coglierne le tristi emozioni, ma anche le differenze tecnologiche tra i diversi conflitti, è per tutti da cogliere. La mostra si svolge cronologicamente, le immagini accompagnate dai giornali del tempo e dai documentari a rendere ancora più densa questa prima grande esposizione di questo genere in Italia. Sulla Prima Guerra Mondiale si pone l’accento sulle novità sperimentate per la prima volta in questo conflitto: foto aeree panoramiche, carri armati, nuovi strumenti di combattimento. Ma anche le prime macchine fotografiche Kodak che arrivano direttamente in mano ai soldati stessi. Stesso trend anche per la Guerra Civile Spagnola, che vede ancora più ricca la quantità di immagini scattate dai miliziani di entrambe le fazioni. É proprio di un reportage su questa guerra la celebre fotografia di Robert Capa “Il miliziano caduto”, che viene BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE presentata in mostra insieme all’immagine scattata Versione completa su http://artshop.biancoscuro.it da Gerda Taro (n.d.r. compagna Capa, la prima per di informazioni: biancoscuro@liberementi.it giornalista di guerra a cadere durante l’espletamento della sua professione, a soli 26 anni) a una donna durante l’addestramento militare. Importante carat-
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Ernst Haas, Vienna 1946-48 Museum der Moderne di Salisburgo
La fotografia per me non sta guardando, si sente. Se non riesci a sentire ciò che si sta guardando, allora non si è mai intenzione di ottenere gli altri a sentire qualcosa quando si guardano le immagini.
Donald McCullin
teristica del percorso espositivo è proprio questa di avvicinare e mettere a confronto i grandi fotoreporter con gli appassionati o, più semplicemente, con chi ha avuto la possibilità di scattare una fotografia in quei frangenti. La Seconda Guerra Mondiale è raccontata attraverso le conseguenze del conflitto, città viste prima e dopo i bombardamenti, le immagini struggenti dei soldati che ritornano in una Vienna distrutta, i campi pro-
Gruppo fotoelettrici in esplorazione notturna, Museo Terza armata
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biancoscuro
fughi. Tra queste spiccano le immagini di Sandro Aurisicchio, nome riportato forse storpiato, partigiano della Resistenza italiana, i cui scatti sono stati affidati a Robert Capa e così passati alla storia. Quella del Vietnam viene definita come l’ultima guerra fotografica, raccontata da Don Mc Cullin, Eve Arnold e Philips Jones Griffiths: prospettive diverse che esprimono anche il carattere simbolico di questo conflitto. Dopo il Vietnam sarà la televisione a narrare la trincea e i campi profughi, la distruzione e la morte. In mostra troviamo dunque immagini struggenti dedicate più alla riflessione che al reportage, ricostruzioni storiche e progetti BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE multimediali a raccontare i più Versione completa su http://artshop.biancoscuro.it recenti conflitti, dove finzione e per informazioni: biancoscuro@liberementi.it realtà diventano una cosa sola. Rebecca Maniti Mishka Henner- Navy Expeditionary Guard
QUESTA È GUERRA! 100 anni di conflitti messi a fuoco dalla fotografia 28 febbraio 2015 - 31 maggio 2015 Palazzo del Monte di Pietà, Padova INFO T. +39 0425.460093 mostre@fondazionecariparo.it Giorni feriali 9.00 - 19.00 Sabato e giorni festivi 9.00 - 20.00 Chiuso i lunedì non festivi Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.questaeguerra.it
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Battalion, Camp Delta, Guantanamo Bay, Cuba, 2010_©Mishka Henner, 2014, Courtesy Bruce Silverstein Gallery, New York
VIETNAM. Quang Ngai. This was a village a few miles from My Lai. It was a routine operation troops were on a typical “ search and destroy” mission. After finding and killing men in hiding, the women
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L’Italia in seicento fotografie La più grande mostra fotografica dedicata al Bel Paese
Federico Patellani, Matera, 1953 Federico Patellani Nasce a Monza nel 1911. Laureato in giurisprudenza, nel 1935 partecipa alla campagna in Africa Orientale: in questo periodo comincia a fotografare in modo professionale. Nel 1939 inizia a collaborare con “Il Tempo” per cui crea i “fototesti”: ampi servizi fotografici con lunghe didascalie dello stesso autore. Racconta la guerra sul fronte russo e in seguito realizza, tra l’altro, una serie sulla Milano bombardata nell’agosto 1943. Dopo la guerra collabora con il “Corriere Lombardo” per tornare poi a “Il Tempo”. Nel 1952 diventa freelance. Continua a testimoniare la realtà italiana, lavora per il cinema e dal 1956 si dedica ai grandi reportage di viaggio. Muore a Milano nel 1977.
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n omaggio così alla nostra beneamata Italia non si era mai visto. Una mostra separata in due momenti distinti, il 21 marzo si è aperta la sezione con in esposizione le fotografie di celebri fotografi italiani, e sarà possibile visitarla sino al 21 giugno. Dal 1 luglio partirà la seconda parte dedicata ai fotografi di ogni parte del mondo.
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Il filo conduttore è uno solo: l’Italia. La rassegna fa parte di Expo in città, palinsesto di iniziative culturali per il semestre dell’Esposizione Universale, è promossa e prodotta dal Comune di Milano - Cultura, Palazzo della Ragione, Civita, Contrasto e Gamm Giunti; la cura è affidata a Giovanna Calvenzi che si avvale del progetto scenografico di Peter Bottazzi, che sapientemente fa risaltare sia le opere esposte che il nuovo spa-
zio espositivo in Piazza dei Mercanti a Milano, a due passi dal Duomo, una zona densa di atmosfera storica. Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura, descrive così Italia inside out: “Raccoglie idealmente il testimonial delle due precedenti esposizioni dedicate ai due grandi maestri della fotografia, Salgado e Bonatti, e racconta il nostro Paese proponendo gli scatti di grandi fotografi che hanno colto gli aspetti principali dell’Italia e dei
biancoscuro
suoi abitanti.” ITALIA INSIDE OUT La più grande mostra di fotografia mai dedicata all’Italia Dagli anni ‘50 ad oggi, la trasformazione dell’Italia è dal 21 marzo 2015 al 21giugno 2015 qui, in queste immagini che l’occhio attento dei foPalazzo della Ragione Fotografia - Milano tografi più decisivi dello scorso secolo ha saputo cogliere, non solo con tecnica, ma anche con poesia, per INFO rendere sempre più forte la nostra memoria storica. T. 02 433-535-35 Un viaggio tra paesaggi, città, stereotipi, modi di vivewww.palazzodellaragionefotografia.it re, speranze, sogni, drammi... tutto quello che ha reso e rende l’Italia ed i suoi abitanti così come sono oggi. ORARIO: L’illusione del viaggio è ben ricreata da Bottazzi: un tutti i giorni dalle 9.30 alle 20.30 lungo convoglio, ogni carrozza dedicata ad un autore, giovedì e sabato dalle 9.30 alle 22.30 così da cogliere tutta l’ispirazione del singolo, l’evolulunedì chiuso zione del linguaggio fotografico, l’amore per il nostro Paese, per poi rendere al visitatore un bilancio finale interiore con tutte le esperienze di ben 40 fotografi, tra cui Gianni Berengo Gardin, Massimo Vitali, Lisetta Carmi, Mimmo Jodice, Letizia Battaglia, Silvia Camporesi. Un’esposizione unica al mondo, da non perdere sia per i suoi contenuti e la possibilità di meravigliare i nostri occhi, sia per rendere anche noi omaggio alla nostra Italia. BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Rebecca Maniti Versione completa su http://artshop.biancoscuro.it per informazioni: biancoscuro@liberementi.it
Vincenzo Castella, Milano, 2013 Vincenzo Castella Nasce a Napoli nel 1952 e comincia a fotografare nel 1975. Uno dei suoi primi lavori è una serie d’immagini a colori d’interni domestici, realizzate alla fine degli anni Settanta: Geografia privata. Nel 1976 realizza con Lucio Maniscalchi un film dal titolo Hammie Nixon’s People sui colori e i suoni della società afroamericana. Dal 1980 espone i propri lavori fotografici in Europa e negli Stati Uniti. I suoi lavori sono conservati nei maggiori archivi e in collezioni pubbliche e private. Espone alla Biennale di Venezia e alla Triennale di Milano. Dal 1994 lavora al progetto Buildings, ritratti urbani scattati da posizioni molto elevate, ma mai aeree.
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Massimo Pandolfi “Sogno di far emozionare le persone così, guardando la mia realtà dentro una fotografia.”
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Massimo Pandolfi
BIANCOSCURO Versione completa CON CONTAT
biancoscuro
“La passione per la fotografia nasce con Massimo e prima di Massimo, è una questione di famiglia, padre e nonno a contagiarlo con l’amore per le
pellicole, le camere oscure, gli acidi. Quello che crea proviene dall’istinto che negli anni lo ha portato a imparare da solo, chiedendo, provando, sba-
gliando, crescendo. Innamorato della luce e della poesia che nasce dal suo rimbalzare su soggetti sempre diversi, non si costringe mai dentro a schemi
rigidi e teorici. Spesso si allontana dalle regole cercando di non ritrarre la realtà esterna, ma la realtà dentro di sè.”
RIVISTA d’ARTE TTI su http://artshop.biancoscuro.it
Love 19 agosto 2014, Torino
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biancoscuro Perché abbonarsi e come farlo Gli abbonati “BIANCOSCURO” condividono una visione intelligente e costruttiva dell’arte moderna e contemporanea e sono attenti al patrimonio culturale. Abbonandoti riceverai a casa la rivista d’arte Biancoscuro, riceverai inoltre la tessera “BIANCOSCURO” che ti permetterà di accedere a sconti e facilitazioni nella realizzazione di materiale pubblicitario sia cartaceo che web. “BIANCOSCURO” è un’associazione culturale nata nel 2013. I suoi progetti di promozione artistica comprendono il concorso BIANCOSCURO ART CONTEST (artcontest.biancoscuro.it) che mette in palio ogni anno la copertina, mostre personali, collettive e monografie in formato e-Book con possibilità di stampa. “BIANCOSCURO” è distribuita in Italia e all’estero in importanti manifestazioni artistiche e fiere internazionali, inoltre è diffusa su internet al sito artmagazine.biancoscuro.it.
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