digital artist _
GBrĂŹ
In copertina: Colosseum fotografia e manipolazione digitale, stampa su tela anno 2015, 50x40 cm. Ambientazione: Roma Progetto grafico Liberementi www.liberementi.it Editore Biancoscuro www.biancoscuro.it
digital artist _
GBrĂŹ
Città Parareali
Elementi fantastici o anacronistici contestualizzati nella realtà quotidiana. È questo ciò in cui consiste la serie delle Città Parareali, opere di digital art, che attraversano i confini del mondo così come lo conosciamo, per portarci in una dimensione parallela, tra sogno e realtà, tra meraviglia e inquietudine. Le opere sono il risultato di fotografia, fotomanipolazione e illustrazione digitale, stampate su tela.
Giulia Sollazzo
Una domenica pomeriggio sul ponte del Ticino
fotografia e fotomanipolazione digitale, stampa su tela, anno 2016. Ambientazione: Pavia
Carne Project
fotomanipolazione digitale, anno 2016. Progetto ideato dal collettivo artistico “Massoneria Creativa�
Il treno che aspettavo
fotomanipolazione digitale, anno 2016. Progetto ideato dal collettivo artistico “Massoneria Creativa�
A destra:
Gargoyles
fotografia e fotomanipolazione digitale, anno 2016. Ambientazione: Parigi
A sinistra:
Un pomeriggio alle terme
autoscatto e fotomanipolazione digitale, stampa su tela, anno 2016, 50x70 cm. Ambientazione: Salsomaggiore
Ne “Il Guardiano”, si scorge, nel fossato del castello Visconteo a Pavia, la presenza inquietante di un coccodrillo: qui trasportato o giunto per fiume da terre esotiche. Il gusto per la messa in scena con attitudine sperimentale, ci fa apparire, quello che potrebbe essere un semplice montaggio, un soggetto per riflettere sulla vita contemporanea e sulla nostra società allo sfacelo. Così succede pure con alcune immagini di ambientazione cinematografica, dove attorno a caseggiati in rovina volano e combattono tra loro animali preistorici. Anche qui si prospetta una civiltà decaduta, in cui una natura caotica e bestiale sta riprendendosi gli spazi che l’uomo nel tempo le aveva strappato. Altrove, su scatti sovrapposti, troviamo istantanee più oniriche, da fantascienza: mondi di fate e di giochi, divagazioni tra memoria e fantasia, straripanti di surrealismo; ponti rinascimentali con sirene o cattedrali gotiche con antropomorfi pipistrelli svolazzanti che ci portano in atmosfere decadenti di sogni o di incubi, le quali possono essere viste come la realizzazione di una virtualità filmica o espressionista di una babele multietnica e postmoderna. Giuseppe Possa
Il Guardiano
fotografia e fotomanipolazione digitale, stampa su tela, anno 2014, 70x50 cm. Ambientazione: Castello Visconteo, Pavia
Venezia Sommersa
fotografia e fotomanipolazione digitale, anno 2016, stampa su tela, 70x50 cm. Ambientazione: Venezia
Orizzonti a Venezia
fotografia e fotomanipolazione digitale, anno 2016. Ambientazione: Venezia
Shark Pisa
fotografia e fotomanipolazione digitale, anno 2016, stampa su tela. Ambientazione: Pisa
fotografia e fotomanipolazione digitale, stampa su tela, anno 2015/2016, 70x50 cm. Ambientazione: Londra
London Ships
L’arte digitale è per lei un modo di esprimersi e di raccontare i mondi che immagina e che, forse, rappresentano fughe da una realtà che non permette di sognare.
Giuseppe Possa
Idroscalo
fotografia e fotomanipolazione digitale, stampa su tela, anno 2014/2016, 40x30 cm. Ambientazione: Pavia
In Galleria II
fotografia e fotomanipolazione digitale, stampa su tela, anno 2016, 50x70 cm. Ambientazione: Napoli
In Galleria
fotografia e fotomanipolazione digitale, stampa su tela, anno 2016, 50x70 cm. Ambientazione: Milano
Mondo Sommerso
autoscatto e fotomanipolazione digitale, anno 2017, stampa su tela, 70x40 cm. Ambientazione: Pompei
London Eye
fotografia e fotomanipolazione digitale, anno 2015/2016, stampa su tela, 40x30 cm. Ambientazione: Londra
Questo gioco di incastri e sovrapposizioni suscita nei fruitori un forte impatto emotivo e stati d’animo diversi, di fronte al dato reale, stravolto e reinventato in una nuova opera.
Giuseppe Possa
Kongomato
fotomanipolazione digitale, anno 2016.
Il castellano
fotografia e fotomanipolazione digitale, stampa su tela, anno 2017. Ambientazione: Castello di Mirabello, Pavia Opera realizzata in occasione della riapertura al pubblico del Castello di Mirabello, grazie alle Giorrnate di Primavera del FAI
Penombra - serie “In to the wood� fotografia e fotomanipolazione digitale
GBrì - Ph. Stefano Zanardi
Visual Designer di professione, Giulia Sollazzo, in arte GBrì, s’interessa a diversi aspetti dell’arte, in particolare quella digitale, con cui le piace cogliere istantanee che, con studiati ritocchi, finiscono per trasformarsi in soggetti onirici, misteriosi o metafisici, esprimendo così al meglio i suoi sogni immaginari, quasi per sfuggire da una realtà contemporanea troppo frenetica e ormai, sotto diversi aspetti, disumana. Dopo il liceo artistico, l’artista pavese si è qualificata con il massimo dei voti alla scuola civica di grafica e comunicazione di Milano Arte & Messaggio. Con questa brillante formazione alle spalle, confermata anche da esperienze lavorative e da una passione cinematografica, le sue composizioni foto-digitali colpiscono per la potenza e la profondità d’ispirazione, oltre che per un personale senso dell’equilibrio estetico nella disposizione dei processi di “montaggio”. Questo gioco di incastri e sovrapposizioni suscita nei fruitori un forte impatto emotivo e stati d’animo diversi, di fronte al dato reale, stravolto e reinventato in una nuova opera. Infatti Giulia, attraverso contaminazioni di un mondo reso da lei liberamente fantastico, è mossa da originari impulsi espressivi, che conferiscono alla realtà una dimensione insolita, con presenze magiche surreali che catturano l’inconscio e producono immagini inconsuete e stimolanti, quasi fossero germinate da impulsi visionari ed enigmatici, tra incanto e apprensione. Si prospetta una civiltà decaduta, in cui una natura caotica e bestiale sta riprendendosi gli spazi che l’uomo nel tempo le aveva strappato. Altrove, su scatti sovrapposti, troviamo istantanee più oniriche, da fantascienza: mondi di fate e di giochi, divagazioni tra memoria e fantasia, straripanti di
I N F O :
g i u l i a s o l l a z z o . i t
surrealismo; ponti rinascimentali con sirene o cattedrali gotiche con antropomorfi pipistrelli svolazzanti che ci portano in atmosfere decadenti di sogni o di incubi, le quali possono essere viste come la realizzazione di una virtualità filmica o espressionista di una babele multietnica e postmoderna. Queste figure mitologiche o preistoriche paiono sospese in una dimensione fluida e in situazioni impossibili, in cui non sappiamo distinguere la loro collocazione temporale, ma solo quella architettonica e quelle delle declinazioni individuali dell’immaginazione. L’artista afferma: “Il mio progetto ”Città Parareali” mostra luoghi del nostro quotidiano, proiettati in un mondo parallelo, surreale. A metà tra la meraviglia e l’inquietudine, le opere, ci portano in una realtà lontana, dove ciò che conosciamo non è come lo ricordiamo”. L’arte digitale è per lei un modo di esprimersi e di raccontare i mondi che immagina e che, forse, rappresentano fughe da una realtà che non permette di sognare. Giuseppe Possa
TajMilan
fotografia e fotomanipolazione digitale anno 2017, 50x50 cm. Ambientazione: Milano
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