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Grandi impianti e PPA per la crescita sostenibile

Ministero dello Sviluppo economico e GSE hanno da poco avviato il processo di elaborazione di una normativa italiana per la diffusione dei PPA, i contratti a lungo termine per la vendita di energia da fonti rinnovabili, utili per favorire gli investimenti e la realizzazione di grandi impianti

L’effettivo raggiungimento degli obiettivi fissati dal Green Deal, a cominciare dalla riduzione dei gas a effetto serra al 50-55% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030, è notoriamente uno degli elementi fondamentali della strategia di rilancio elaborata in Europa per superare l’emergenza sanitaria. In Italia gli obiettivi di decarbonizzazione indicati dal Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec) – che per le fonti rinnovabili prevede la quota del 50% dei consumi interni lordi di energia elettrica – esprimono particolare favore per la diffusione di contratti a lungo termine di vendita di energia da fonti rinnovabili (Renewable Power Purchase Agreement, PPA), il cui contributo dovrà essere pari a 0,5 TWh di energia elettrica aggiuntiva all’anno.

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Una diffusione ancora lenta

La diffusione dei PPA in Italia, tuttavia, è più lenta rispetto a quella che si riscontra in altri paesi europei (Gran Bretagna, Spagna e paesi scandinavi), principalmente a causa della mancanza di requisiti di durata e stabilità dei contratti e della relativa “bancabilità” dei progetti degli impianti a essi collegati, delle necessità di definire le regole dei mercati di dispacciamento e di sviluppare le infrastrutture di rete. Secondo i dati disponibili, infatti, a oggi si registrano contratti PPA per una capacità complessiva di soltanto 600 MW.

Verso una normativa italiana per lo sviluppo dei PPA

In questo quadro, nel mese di agosto il Ministero dello Sviluppo economico e il Gestore dei Servizi Energetici (Gse) hanno avviato il processo di elaborazione di una normativa italiana in materia di PPA, con il contributo tecnico fornito dalla Direzione generale per il supporto alle riforme strutturali (Dg Reform) della Commissione europea. Il superamento delle barriere finanziarie, legislative e regolatorie che al momento limitano la diffusione dei PPA nel mercato elettrico italiano consentirebbe agli investitori-produttori di pianificare nuovi investimenti facendo affidamento su orizzonti temporali adeguati e stabili e ai consumatori di ridurre l’esposizione al rischio di variazioni nei prezzi dell’energia elettrica.

Le proposte del PPA Committee

Molto degne di nota sono le recenti proposte del PPA Committee (network di primarie imprese nazionali e internazionali del settore) per il rilancio delle fonti energetiche rinnovabili nel quadro degli obiettivi di decarbonizzazione italiani ed europei e, in particolare, per stimolare la diffusione dei PPA a lungo termine. Si tratta di proposte, sia “di mercato” sia di natura regolatoria, sicuramente condivisibili e finalizzate alla diffusione dei PPA e all’incremento della raccolta di capitale per lo sviluppo di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, proposte che per una migliore comprensione del tema vale la pena di descrivere brevemente.

Dal credito fiscale alle aste pluriennali

In sintesi, ciò che si propone a regolatori e policy makers è: (a) l’introduzione, per un periodo di tempo limitato, di un meccanismo di credito fiscale corrispondente a una determinata percentuale del costo di investimento dell’impianto e corrispondente diritto di cedere il credito a terzi; (b) l’introduzione di benefici fiscali per i consumatori finali che sottoscrivono PPA in proporzione alla quota di consumo elettrico a essi collegata, di un meccanismo di detrazione fiscale per valori espressi in €/MWh sottostante a un PPA, di incremento della domanda della Pubblica Amministrazione; (c) l’introduzione di incentivi fiscali sui prodotti finanziari collegati allo sviluppo delle fonti rinnovabili (e.g. green bond); (d) la stabilizzazione del quadro regolatorio, di competenza dell’ARERA, per facilitare la bancabilità dei PPA; (e) l’organizzazione di aste CCC (copertura contro il rischio di volatilità del corrispettivo di assegnazione della capacità di trasporto) pluriennali per mitigare il rischio volatilità dei prezzi dell’energia elettrica e la revisione delle modalità di rilascio delle garanzie di origine (GO), prevedendo la possibilità di emettere GO direttamente a favore dell’off taker.

Favorire la costruzione di grandi impianti

Nei prossimi mesi sarà possibile verificare i risultati di queste e di altre pregevoli iniziative finalizzate alla realizzazione di condizioni che effettivamente favoriscano la costruzione di grandi impianti e la stipula di PPA idonei a soddisfare le legittime aspettative di investitori, produttori, clienti finali e istituti finanziatori. La continua crescita degli investimenti e delle iniziative di sviluppo di progetti di grandi impianti fotovoltaici ed eolici, del resto, è di per sé la dimostrazione che anche in Italia il mercato dei PPA è destinato a rafforzarsi e a condizionare il futuro del mercato elettrico.

Avv. Guglielmo Fabbricatore Responsabile Dipartimento Energy DWF Italy

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