N26 Autumn Blossom zine 2019

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Copenaghen: un viaggio nelle fiabe di andersen

EDITION #26 Autumn 2019 italian/english

Creative people

rova cerca & tio ispiraz ne

Get Inspired

{

Cover Dana Frigerio


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la verde milonga

#26 Autumn issue 2019 Direttore responsabile / Founder & Editor in Chief Dana Frigerio

le axel tower

Redattori/Contributors

Ph. Dana Frigerio, Cristina Colli, Flavio Catalano, Clarissa Cozzi, Danny Bernardino.

segui le briciole

I giardini di tivoli

Flavio Catalano Cristina Colli Clarissa Cozzi Dana Frigerio Matteo Ragni Irene Ratti Alberto Trabucchi Ufficio stampa Rosenborg Castle Ufficio del turismo Visit Denmark

i quartieri di copenaghen

Art direction & layout Dana Frigerio e Martina Brumana Traduzioni/Translation Cristiana Chiarugi

i paesaggi della mente

Copertina/Cover Dana Frigerio font: thanks to Billy Argel, Kimberly Geswein, Yomyfred production 2005, Brownfox un viaggio nel tempo

www.blossomzine.eu colli e-course

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direttore@blossomzine.eu

Blossom zine è una Testata giornalistica Autorizzazione n°103 del 3 aprile 2013 Tribunale di Milano.


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GUARDA i video di COPENHAGEN

VIDEO PARTE 1 VIDEO PARTE 2 VIDEO PARTE 3 VIDEO PARTE 4


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Photos Dana Frigerio

{ Texts

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www.blossomzine.eu/blog

ufficio del turismo visitdenmark.it

}

blog@blossomzine.eu

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I quartieri di Copenaghen Centro città Il meglio di Copenhagen in un nodo piacevole e armonioso di strade e vicoli. Goditi i palazzi reali, il Tivoli e i negozi di livello mondiale, così come le principali attrazioni come il coloratissimo canale Nyhavn.

signore del piacere, pub e birrerie. Il famoso scrittore di fiabe danesi, Hans Christian Andersen, viveva nel n. 20. Qui scrisse le fiabe “The Tinderbox”, “Little Claus and Big Claus” e “The Princess and the Pea”. Ha anche vissuto vent’anni nel n. 67 e due anni nel n. 18.

Originariamente, Nyhavn era un porto commerciale occupato dove attraccavano navi da tutto il mondo. L’area era piena di marinai,

I luoghi più famosi di Copenaghen sono tutti accessibili a piedi o in bicicletta nel centro storico della città. Se l’idea di visitare una

City Centre Let’s start with the basics, shall we? The city centre contains Copenhagen’s unmissable bits in one beautiful and manageable knot of streets and alleys. Enjoy royal palaces, Tivoli and world-class shopping, as well as top sights such as colorful Nyhavn and The Little Mermaid. Copenhagen’s most-famous sights are all within walking or cycling distance in the historical city centre.

Originally, Nyhavn was a busy commercial port where ships from all over the world would dock. The area was packed with sailors, ladies of pleasure, pubs and alehouses. The famous Danish fairytale writer, Hans Christian Andersen, used to live in no. 20. This is where he wrote the fairy-tales ‘The Tinderbox’, ‘Little Claus and Big Claus’, and ‘The Princess and the Pea’. He also lived twenty years in no. 67 and two years in no. 18.


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capitale sulle due ruote ti spaventa, Copenaghen ti farà cambiare idea. La città è costruita per i ciclisti e nel centro ci sono più bici che auto. Un terzo delle persone di Copenaghen fa il pendolare in bicicletta perciò non è insolito vedere signori in completo e signore in gonna e tacchi pedalare velocemente per le strade. Copenaghen è attraversata da 350 km di piste ciclabili separate dalla carreggiata, quindi è davvero sicuro girare sulle due ruote. Vesterbro Il quartiere più stravagante di Copenhagen oggi è diventato il posto più alla moda e trendy della capitale. Perditi nei negozietti eclettici, nei ristoranti e nei bar alternativi di Vesterbro. Vecchio quartiere a luci rosse, Vesterbro vanta un proprio meat-packing district, con molti bar e ristoranti alla moda. Nørrebro Il cuore multiculturale di Copenhagen è pieno di cose da fare, giorno e

notte. Passeggia verso la tomba di Hans Christian Andersen nel tranquillo cimitero di Assistens. Alcune delle strade più belle di Copenaghen si trovano a Nørrebro, passeggiando lungo i laghi dalla stazione di Nørreport. Østerbro Østerbro è una zona rilassata e alla moda, costellata da spazi verdi e grandi magazzini. Saluta la Sirenetta sulla sua roccia vicino al mare! Quartiere in cui si trova il più grande parco di Copenaghen, Fælledparken, e lo stadio nazionale, Østerbro emoziona ancora e offre un’atmosfera confortevole. Amager Esplora le spiagge e i porti di questa gemma e oasi verde meno conosciuta della città. C’è tutto, dal nuoto all’aperto all’opera! Fai un giro alla scoperta dell’architettura di Ørestad; è uno dei quartieri più nuovi di Copenaghen ed è sede di molti edifici di design, come Mountain Dwellings, Building Number 8 e il Bella Sky.

The most famous places in Copenhagen are all accessible on foot or by bicycle in the historic city center. Rent a bike and cycle around our bike-friendly capital Talking of bikes, Copenhagen’s City Bike project (Bycyklen) is a network of brilliant ‘intelligent’ electric bikes all over the city, available 24/7, 365 days a year. Each bike has a touchscreen tablet which can be used for navigation, payment and tourist info. Vesterbro Copenhagen’s edgiest quarter is now the hippest place to be in Copenhagen. Sample Vesterbro’s ecclectic shops, diverse restaurants and funky bars. Formerly the Red Light District, up-andcoming Vesterbro boast its own Meatpacking District, with gritty bars and fine dining side-byside. Nørrebro Copenhagen’s multicultural heart is packed with things to do, day and night. Walk to Hans Christian Andersen’s grave in tranquil

Assistens Cemetery. Some of Copenhagen’s coolest streets are to be found in Nørrebro, a short walk past the Lakes from Nørreport station. Østerbro Østerbro is a laid-back and trendy area, dotted with green spaces and great shopping. Say hello to The Little Mermaid on her rock in the sea nearby. Home to Copenhagen’s largest park, Fælledparken, and the national stadium, Østerbro still manages to ooze a cosy, neighborhood feel. Amager Head across the harbour to Amager and explore the beaches and harbors of this lesser-known gem and a green oasis in the city. Everything from outdoor swimming to opera! Take your own architectural tour of Ørestad; one of Copenhagen’s newest areas and a hub of inspirational buildings, such as the Mountain Dwellings, Number 8 building and Bella Sky. Or head to Refshaleøen and try the scrumptious food at Reffen Street


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GUARDA i video di COPENHAGEN VIDEO PARTE 1


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“Non importa che sia nato in un recinto d’anatre: l’importante è essere uscito da un uovo di cigno.” da Il brutto anatroccolo

VIDEO PARTE 2

Hans Christian Andersen


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Frederiksberg Frederiksberg è un posto tranquillo e chic vicino al centro città. Prendi un caffè prima di passeggiare nel grande parco reale, Frederiksberg Have. Dalla stazione centrale

di Copenaghen è facile raggiungere a piedi Frederiksberg lungo Gammel Kongevej; una fantastica via dello shopping con edifici antichi e caffè e ristoranti alla moda.

Food and ski down an artificial ski slope on top of a waste energy plant at CopenHill. Frederiksberg Classic Frederiksberg is a pocket of calm and chic close to the city

center. Take a coffee to go and stroll in the grand royal park, Frederiksberg Gardens. From Copenhagen Central Station, it’s easy to walk into Frederiksberg along Gammel Kongevej; a fantastic shopping street


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Hygge Porta un buon libro ed entra in uno dei numerosi caffè di Copenaghen, dove puoi mangiare e bere. Andare in un bar è un ottimo modo per rilassarsi, incontrare gente del posto e godersi l’atmosfera e una tazza di caffè. E nei mesi più freddi in cui la temperatura cala, è qui che troverai un “hygge”. Hygge è un nome danese e norvegese che indica il sentimento di felicità quotidiana.

with grand old buildings and trendy cafés and restaurants. Hygge Bring a good book and check out the many cafes around in Copenhagen, where you can both eat and drink. Going to a cafe is a great way to hang-out, relax and meet locals so go enjoy the atmosphere and a cup of coffee. And in the colder months when the tempereature drops, this is where you will find “hygge” and warm. Hygge is a Danish and Norwegian name that indicates the feeling of everyday happiness.


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{ {

Text Irene Ratti

}

www.instagram.com/laverdemilonga.ireneratti

Photo Danny Bernardino

laverdemilonga.flowerslab@gmail.com

}

la verde milonga Ci racconti nel dettaglio il tuo laboratorio di fiori a Sarzana? Sono una nota accumulatrice di oggetti da mercatino, lavoro sempre trasportata da istinto ed emozione, nella mia testa avevo dei punti specifici che volevo fossero le colonne portanti del mio spazio. Prima di tutto volevo che fosse accogliente, come una abitazione. Desideravo anche che la

prima sensazione fosse quella di un giardino magico, circondato da un bosco… il mio habitat preferito. Il colore delle pareti volevo che fosse verde, verde bosco, ma al momento della scelta mi sono resa conto che nella mia stessa via c’era il negozio di un’artigiana tutto verde, precisamente “verde tavolo da biliardo”, allora ho pensato di virare il tono su un verde muschio scuro, ma

Can you tell us in detail about your flower atelier in Sarzana?

like a magical garden, surrounded by a forest... my favorite habitat.

I’m a well-known flea market objects accumulator, I work always carried by my instinct and emotion, in my head I had specific features that I wanted to be the cornerstones of my space.

I wanted the color of the walls to be green, forest green, but at the time of the choice I realized that in the same street there already was the shop of an artisan all green itself, precisely “billiard table green”, so I thought to turn the tone on a moss dark green, but there’s too little light in here and it would have been too dreary. The green was

First of all I wanted it to be welcoming, like a home. I also wanted that at first sensation it felt


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c’è poca luce e sarebbe stato troppo tetro. Comunque il verde era fondamentale... Verde Milonga! Il verde petrolio mi ha sempre attirato e devo dire che è stata la scelta perfetta. Ho cercato delle poltrone vintage color rosa cipria per mesi, le aveva mia nonna in salotto e le ho sempre sognate per il mio spazio. Una volta trovate e posizionate con il color petrolio di sfondo erano

meravigliose. Il contrasto è stimolante e si sposano bene anche con i sassi e i mattoni a vista delle pareti. I mobili che ho inserito sono quasi tutti recuperati tra la cantina del nonno e i mercatini dell’usato. Lo stile degli arredi è stato scelto in base allo spazio. Sono un’appassionata di mobilio, amo lo stile nordico, ma dovetti scartarlo, prima di tutto perchè già visto per un “negozio di fiori”; inoltre a Sarzana la Via Fiasella

fundamental nevertheless… La Verde Milonga!

looked wonderful. The contrast is stimulating and matches well with the exposed The peacock green color stones and bricks of the has always attracted me walls. and I must say that it Almost all the furniture was the perfect choice. I put in was collected I then looked for powder from my grandfather’s pink rose vintage cellar and flea markets. armchairs for months, The style of the my grandmother had furnishings was chosen some in her living based on the space. I room and I always am passionate about dreamed of having some furniture, I love the for my space. Once Nordic style, but I had found and placed in to discard it, first of all the background of the because here there’s peacock green color they already a “flower


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è la via degli Antiquari e dei restauratori e volevo che fosse tutto in armonia con la strada. Al momento il mio laboratorio è la mia più grande soddisfazione, volevo colpisse e incuriosisse, spero di esserci riuscita. Volevo fosse “casa”, un luogo dedicato alle donne, dove possano sentirsi a loro agio, condividere, raccontare, fermarsi anche solo per due chiacchiere. Il laboratorio La Verde

Milonga è così composto: sono due vani comunicanti, divisi solo da un grande passaggio, nel primo c’è la zona lavoro, al centro ho un tavolo restaurato dell’800 per lavorare tutte insieme durante i Workshop. In bella mostra su un vecchio scrittoio tengo i vasi con i fiori freschi della settimana, invece una nicchia nel muro l’ho riservata ai fiori secchi e uno scaffale da parete minimale sfoggia terrarium, giradischi e vinili.

shop” in that style; furthermore in Sarzana Via Fiasella is the street of the Antiquarians and Restorers and I wanted everything to be in harmony with the street. At the moment my lab is my greatest satisfaction, I wanted it to dazzle and intrigue, I hope I succeeded. I wanted it to be like a “home”, a place dedicated to women, where they can feel at ease, share, talk and stop even if only for a chat. La Verde Milonga atelier

is composed by two communicating rooms, divided only by a large passage, the first one hosts the work area, with a restored table of the 1800s in the middle to work all together during the Workshops. On display on an old desk I keep the vases with the fresh flowers of the week, while I have reserved a niche in the wall for the dried flowers and a minimal wall shelf splurges some terrarium, a record player and my vinyls.


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L’altra stanza invece è il salottino per ricevere gli sposi e i clienti. Vi è poi un mobile da bar anni ‘30 della bisnonna dove tengo in esposizione artigianato esclusivamente prodotto da donne legate da un unico filo conduttore:

“la natura”. Tutto lo spazio è invaso dalle piante da interni che danno la sensazione di essere quasi in una serra vestita a salotto, alle pareti stampe botaniche, cornici dorate e dipinti di fiori vintage.

The other space is the living room to receive the spouses and customers. There’s a bar cabinet of the 30s, which belonged to my greatgrandmother, where I display handicrafts produced exclusively

by women linked by a single thread: “nature”. All the space is invaded by indoor plants that give the feeling of being almost in a greenhouse dressed as a living room, botanical prints on the walls, gilded frames and vintage flower paintings.


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VIDEO PARTE 3 GUARDA i video di COPENHAGEN

“La vita di per sé è la favola più fantastica.” Hans Christian Andersen


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VIDEO PAR T

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{

Text Arch. Alberto Trabucchi

{

Photos Dana Frigerio

}

}

alberto.trabucchi@gmail.com

www.blossomzine.eu/blog

blog@blossomzine.eu

Architettura danese La moderna architettura danese degli ultimi 20 anni è forse una delle migliori espressioni della attuale qualità architettonica a scala urbana. Abbandonata oramai da anni l’idea della possibilità di

trasformazione della forma fisica della città a livello della grande scala urbana, le migliori esperienze architettoniche si sono concentrate sulla “riqualificazione” di piccoli pezzi di citta, spesso attraverso la sostituzione di un

The modern Danish architecture of the last 20 years is perhaps one of the best expressions of the current architectural quality on an urban scale. Abandoned for years the idea of the possibility of transforming the

physical shape of the city at the level of the large urban scale, the best architectural experiences have focused on the “requalification” of small areas of the city, often through the replacement of a neighborhood or a building block after


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quartiere o di un isolato dopo l’altro, seguendo le dinamiche della trasformazione socioeconomica della città. Tra gli ultimi e migliori esempi di quanto sopra descritto potremmo citare la Axel Towers; dove si cristallizzano appunto in maniera evidente le tematiche sopra espresse. Se da una parte la disposizione planimetrica del nuovo edificio nell’isolato è stata influenzata dai frontali giardini di Tivoli e dai retrostanti isolati edificati con la creazione

di altezze differenziate, dal basso (verso Tivoli) verso l’alto, dall’altra parte, la forma dell’edificio si riallaccia solo lontanamente al contesto urbano, alla sua materia ed al suo linguaggio, per strutturarsi invece maggiormente come se fosse un manufatto di industrial design; in questo caso la scelta del materiale dominante e le modalità del suo utilizzo sono utilizzate per evidenziarne l’iconicità. Su questa linea si pone un altro eccellente esempio di architettura che è rappresentato

another, following the dynamics of the socio-economic transformation of the city. Among the last and best examples of what described above, we could mention the Axel Towers; where the themes expressed above are crystallized in an evident manner. If on one hand the planimetric layout of the new building in the block was influenced by the frontal Tivoli gardens and by the rearward blocks built with the creation of

different heights, from the bottom (towards Tivoli) upwards, on the other side, the shape of the building is only remotely reconnected to the urban context, to its material and its language, to structure itself more as if it were an industrial design artifact; in this case the choice of the dominant material and the modalities of its use are displayed to highlight its iconicity. On the same line there is another excellent example of architecture represented by the building called Black


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dall’edificio denominato Black Diamond, ovvero la Royal Danish Library.

Anche qui l’uso del materiale serve a sottolinearne la composizione “astratta”.

Qui forse la dicotomia tra “pezzo di design”, la cui sapiente scelta dei materiali serve a sottolinearne simbolicamente l’idea e la distribuzione planimetrica influenzata principalmente dal water-front e successivamente sia dalla città di pietra che sta alle sue spalle che dall’arteria stradale, appare ancora più marcata ed evidente, oltre che risolta in maniera eccellente.

Variazione sul tema di quanto detto sopra è il Krøyers Plads, un progetto di edilizia residenziale di cinque piani sempre sul waterfront di Copenaghen, dove questa volta invece la caratterizzazione materica, fatta attraverso il recupero dei mattoni rosso scuro tipici della città ottocentesca, si inserisce come elemento linguistico forte di richiamo alla tradizione.

Diamond, or Royal Danish Library. Here perhaps the dichotomy between “piece of design”, whose wise choice of materials serves to symbolically underline the idea and the planimetric distribution influenced mainly by the water-front and then both by the stone city behind it and by the road, appears even more pronounced and evident, as well as being resolved in an excellent manner. Here too the use of the material serves to underline the “abstract” composition.

Variation on the theme mentioned above is Krøyers Plads, a fivestorey residential project on the Copenhagen water-front, where this time the material characterization, made through the recovery of dark red bricks typical of the nineteenthcentury city, is inserted as a strongly traditional linguistic element.


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Hans Christian Andersen “C’era una volta un principe, che voleva sposare una principessa; ma aveva ad essere proprio una principessa vera. Fece dunque il giro del mondo per trovarla: — né di principesse c’era penuria: ma non poteva mai sincerarsi se fossero vere principesse; sempre qualche cosa in esse gli pareva sospetto. E così se ne tornò a casa, afflittissimo per non aver trovato quello che desiderava.”

La principessina sul pisello


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VIDEO PARTE 1 VIDEO PARTE 2


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{

Text and Photos Falvio Catalano

}

www.instagram.com/mystic_light_photo/

www.mysticlight.it/

photo@pigaecatalano.it

I paesaggi della mente Osservando i tuoi paesaggi della mente della serie “I Quadri” mi sono immaginata il Grand Tour, il grande viaggio che i ricchi giovani aristocratici europei facevano in Italia durante il XVII secolo. Cosa ti ha spinto a immortalare questi paesaggi rurali? Ho sempre amato le fotografie di paesaggio, mi piace guardare le foto bellissime dei

grandi paesaggi fatte da abilissimi fotografi; fotografie scattate in posti meravigliosi e lontani. Io non ho viaggiato molto e le volte che l’ho fatto sono andato per il viaggio e non per le fotografie. Così ho lanciato una sfida a me stesso fare “i paesaggio” di casa. Un paesaggio normale che abbiamo sempre sott’occhio e quindi in qualche modo difficile da valorizzare.

Looking at your landscapes of the mind from the “I Quadri” series, I imagined the Grand Tour, the great journey made in Italy by the rich young European aristocrats during the 17th century. What prompted you to capture these rural landscapes? I have always loved landscape photography, I like to look at the beautiful photos of great landscapes made by very

skilled photographers; photographs taken in wonderful and distant places. I didn’t travel much and when I did it I was more interested in the trip itself and less in taking pictures. So I challenged myself to “make the landscape” at home. A normal landscape that we always have in sight and is, therefore, in some way difficult to


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Come decidi di fare questi quadri hai una mappa dei luoghi o ti smarrisci nella campagna piemontese? Raccontaci della tua immaginazione, quando sei sul luogo hai già in mente il quadro finito?

fare fotografie per puro diletto proprio come un comune dilettante che si diverte a fare fotografie. Salire in macchina e perdermi nella campagna piemontese percorrendo tutte le stradine secondarie che incontravo.

Non ho mai fatto una ricerca dei luoghi, ma ho sempre unito l’utile, portare in campagna il cane e il dilettevole

Fermata in un posto interrante, un bel giro col cane fare due fotografie per poi risalire in macchina ed andare

Looking at your landscapes of the mind from appreciate. the “I Quadri” series, IHow imagined Grand do youthe decide to Tour, the great journey make these paintings, made Italya by theofrich do youinhave map young European aristothe places or do you let crats during the 17th yourself get lost in the century. What prompted Piedmontese countryside? you to capture these Tell us about your rural landscapes? imagination, when

you are on site, do you Ialready have always loved have the finished landscape photography, picture in mind? I like to look at the beautiful photos I have never doneofagreat landscapes made but by very search of places, I skilled photographers; photographs taken in wonderful and distant places. I didn’t travel much and when I did it I was more interested in the trip itself and less in

taking pictures. So I challenged myself to have always combined “make the landscape” the useful, to bring myat home. normal landscadog outAfor a walk in pe that we always have the countryside, and in and is, thesight pleasure of therefore, taking in some way difficult photographs for pure to appreciate. amusement just like an ordinary amateur who How you decide to enjoysdotaking pictures. make To getthese in thepaintings, car and get do you have a map of lost in the Piedmontese the places or do you territory along all thelet yourself getroads lost in the secondary I met. Piedmontese countryside? Tell us about Make a stop in anyour imagination, whentake you interesting place, are on site, do you already have the finished picture in mind? I have never done a search of places, but I have always combined the useful, to bring my


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in cerca di un altro posto interessante. Non ho mai visualizzato prima le fotografie per dirla alla Ansel Adams, ho sempre scattato così senza idee precise. Bei paesaggi ma tanto, troppo normali, mancava sempre qualcosa che li rendesse interessanti e che potessero essere messi

in confronto con quelli straordinari che ho sempre ammirato. E così una mattina mi sono svegliato con l’idea di elaborarli come le fotografie di Mystic Light della serie i Quadri. Così Con l’inserimento di textures diverse li ho portati ad assomigliare a

a nice walk with my dog, take two pictures and then get back on the road and look for another intriguing place. I have never visualized the photographs beforehand, to put it to Ansel Adams, I have always shot just like that, without a precise idea. Beautiful landscapes but much, too normal, something that

made them interesting was always missing as well as something that could create a comparison with the extraordinary ones that I have always admired. And so one morning I woke up with the idea of processing them like the photos of Mystic Light in the Quadri series. That way with the


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dei quadri veri e propri con tanto di craqueles. Ispirato dalla pittura dei paesaggi romantici dell’800 da Fattori a Pissarro, Constable, Manet, Turner e tutti i grandi paesaggisti. Le foto scattate le studio a lungo, le guardo e le riguardo‌ poi decido se elaborarle ed infine passo delle ore al computer preso dalla postproduzione. Il Piemonte è tanto grande e fino ad ora ho esplorato solo il

inclusion of different textures I brought them to look like real paintings with lots of craqueles. Inspired by the painting of the romantic landscapes of the 19th century from Fattori to Pissarro, Constable, Manet, Turner and all the great landscape artists. I study a lot my photos, I look at them over and over... then I decide whether to elaborate them and finally I spend hours at the computer completely absorbed by the post-


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Pinerolese e poco del Cuneese quindi mi resta moltissimo da scoprire. Che progetti hai per il futuro? Se può interessare sulla pagina FB di Flavio Catalano fotografo ci sono le avventure del mio fido assistente Blue, il mio cane che ora non c’è più, e che mi ha sempre accompagnato nelle mie peregrinazioni fotografiche.

production. Piedmont is so big and so far I have only explored the Pinerolo area and just a little of the Cuneo area, so there’s still a lot to discover. What are your plans for the future? For anybody interested in Flavio Catalano’s FB page, there are the adventures of my faithful assistant Blue, my dog who is no longer here, and who has always accompanied me on my photographic journeys.


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VIDEO PARTE 3 VIDEO PARTE 4


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“Faceva un freddo tremendo; nevicava, e saliva la buia notte; era anche l’ultima sera dell’anno, la vigilia di Capodanno. In quell’oscurità e con quel freddo, una bambina povera camminava per la strada, col capo scoperto e i piedi nudi; a dire il vero, aveva le pantofole quando era uscita di casa; ma a che servivano!” La piccola fiammiferaia

Hans Christian Andersen


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Il cavalier

servente


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principe

il

{

Text and Photos Clarissa Cozzi

}

www.seguilebriciole.com/blog/

www.instagram.com/segui_le_briciole/

hello@seguilebriciole.com

Segui le briciole La tua caption su Instagram dice “Cerco scuse per raccontare storie” una frase molto bella e noi vorremmo sapere... Come coltivi la tua fantasia? Come coltivo la mia fantasia? Come si coltiva la fantasia? Per me è un processo che, da sempre,

ha più a che fare con il percepire che non con il vedere. È come se una parte di me fosse costantemente sintonizzata su una frequenza sommersa che attraversa ogni cosa. Quando mi ci immergo tutto acquisisce un significato diverso e, grazie all’unione di

Your caption on Instagram says “I’m looking for excuses to tell stories” a very beautiful sentence and we would like to know: how do you cultivate your imagination? How do I cultivate my imagination? How is fantasy cultivated? For

me it is a process that has always had more to do with perceiving than seeing itself. It is as if a part of me was constantly tuned to a submerged frequency that runs through everything around ms. When I dive in, everything acquires a different meaning and,


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Il

linguaggio

dei

immagini e parole, diventa un simbolo per raccontare ciò che provo. È così da sempre, e col senno di poi credo che tutto il mio percorso di studi con un diploma di liceo artistico, una laurea in pittura e un master in illustrazione editoriale e professionale con una carriera come illustratrice e graphic designer arricchita da due anni di esperienza come titolare di uno

studio d’arte non è stato altro che il costante tentativo di affinare gli strumenti per amplificare questa capacità. “Cerco scuse per raccontare storie” è, in estrema sintesi, quello che mi propongo di fare ogni giorno attraverso il mio lavoro di artista e professionista: portare alla luce le connessioni invisibili che attraversano il mondo.

thanks to the union of images and words, it becomes a symbol to tell what I feel. It has always been this way, and with the benefit of hindsight I believe that all my studies, with an artistic high school diploma, a degree in painting and a master’s degree in editorial and professional illustration, plus a career as an illustrator and graphic

fiori

designer enriched by two years of experience as the owner of an art studio, were nothing but the constant attempt to refine the tools to amplify this capacity. “Cerco scuse per raccontare storie” (I’m looking for excuses to tell stories) is, in a nutshell, what I commit to do every day through my work as an artist and a professional: bringing to light the invisible


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le corse nei campi Chi sono i tuoi maestri? Ci sono diverse persone che hanno lasciato un segno indelebile: le opere di Gauguin, Klimt e Schiele, le illustrazioni di Lorenzo Mattotti e Tony Wolf, le storie di Jorge Amado, di Gabriel Garcia Marquez, di Isabel Allende e di Khaled Housseini e, recentemente, i disegni di Ulla Thynell e Madalina Andronic.

Mi sono innamorata di ciascuno di loro in momenti e per ragioni diverse ma, se devo pensare a un denominatore comune, direi che è la capacità di rendere palpabili le vibrazioni più oniriche dell’animo umano. Durante le tue passeggiate nei boschi e nei paesaggi rurali come intuisci che quel luogo specifico diventerà

connections that cross the world. Who are your teachers? There are several artists who have left an indelible mark on me: the works of Gauguin, Klimt and Schiele, the illustrations by Lorenzo Mattotti and Tony Wolf, the stories of Jorge Amado, Gabriel Garcia Marquez, Isabel Allende and Khaled

Housseini and, recently, the drawings by Ulla Thynell and Madalina Andronic. I fell in love with each one of them at different times and for different reasons but, if I have to think of a common denominator, I would say that it is their ability to make the most dreamlike vibrations of the human soul palpable. During your walks in


Ph. Ewa Żylińska

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una delle tue bellissime illustrazioni?

di comunicare un certo messaggio.

A dire il vero, raramente “vedo” qualcosa al primo colpo. Quando cammino scatto foto immortalando le cose che lì per lì mi colpiscono e la mia attenzione è strettamente pilotata dal mio stato d’animo in quel momento, mentre le “storie” arrivano a posteriori, secondo un processo che non so spiegare ma in cui si mescolano libertà espressiva ed esigenza

Quale pensi sarà l’evoluzione del tuo profilo instagram?

the woods and rural landscapes, how do you know that that specific place will become one of your beautiful illustrations?

Onestamente non mi pongo obiettivi. Ho aperto il mio profilo in un momento particolare, inseguendo l’esigenza di costruirmi uno spazio espressivo che piano piano si è evoluto nel modo in cui lo vedete oggi. In realtà non mi è mai piaciuto stabilire le cose a priori: quello che mostro su IG è solo una

To be honest, I rarely “see” anything at first sight. When I walk I take pictures immortalizing the things that strike me and my attention is strictly driven by my mood at that moment, while the “stories” come afterwards, according to a process that I can’t explain but that matches expressive freedom

with the need to communicate a certain message. What do you think will be the evolution of your instagram profile? I honestly don’t set goals for myself. I opened my profile at a particular time, chasing the need to build an expressive space that slowly evolved the way you see it today. In reality I never liked to set things up beforehand: what I show on IG is only a small

la

tela


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la bambina e la

volpe

piccola parte di come disegno, anzi, addirittura prima di avere Instagram non avevo mai disegnato così (il fatto di usare le foto come base è stato un escamotage nato dall’esigenza di impiegare il minor tempo possibile a creare contenuti visivi da pubblicare!) però mi sto accorgendo sempre più che lo stile di rappresentazione per me è importante fino a un certo punto. C’è un seme sommerso che, a prescindere da quanto io sperimenti

cambiando forma o canale di comunicazione, non muore mai. Questo è ciò che realmente mi definisce come artista e come professionista e la sua costante fioritura è ciò che fissa anche i miei obiettivi. Hai mai pensato di scrivere una fiaba? Non l’ho solo pensato! Ho appuntato nel mio taccuino diverse idee di racconti che vorrei trasformare in libri illustrati, mentre l’anno scorso ho “pubblicato”

part of my drawings, in fact, even before opening an Instagram account I had never designed that way (the fact of using the photos as a base was an escamotage born from the need to spend as little time as possible to create visual content to be published!) but I am increasingly realizing that the style of representation for me is important up to a certain point. There is a submerged seed that, regardless of how much I experiment, changing

form or channel of communication, never dies. This is what really defines me as an artist and as a professional and its constant flowering is what sets my goals as well. Have you ever thought of writing a fairy tale? Not only I thought about it, I have written in my notebook several story ideas that I would like to turn into illustrated books, while last year I “published” a digital storytelling project


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online un progetto di narrazione digitale: Storie dalla Collina. Si tratta di un sitoblog a cui ho dato le sembianze di un

luogo che esiste -ma che nel tempo è stato totalmente trasformato dal mio immaginario- e in cui sto raccogliendo una serie di racconti

online: ‘Storie dalla Collina’ (Stories from the Hill). This is a blog site to which I have given the appearance of a place

that exists - but which over time has been totally transformed by my imagination - and in which I am collecting a series of stories about

le

cose

importanti


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riguardanti i temi che mi sono più a cuore: la ricerca del proprio posto nel mondo, la fatica del cammino, il rapporto uomo-natura. Il progetto si trova al link www.

storiedallacollina. seguilebriciole.com e, anche se attualmente è in pausa, non vedo l’ora di riprenderlo in mano per concluderlo!

the themes that I most care about: the search for one’s place in the world, the fatigue of the journey, the relationship between man and nature. The project is at the link

Sempre di domenica

www.storiedallacollina. seguilebriciole.com and, even if it is currently in standby, I can’t wait to take it back in hand to finish it!


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{

Text and Photos Matteo Ragni

}

www.matteoragni.eu

matteo@matteoragni.eu

Portobello market

AGAPANTHUS

I fiori più belli ballano nel giardino della piccola Ida e ballano per tutta la notte e per i giorni a venire. Ballano per festeggiare l’estate fino all’autunno. Ballano le corelle bicolori degli Agapanthus Fireworks, ballano per la piccola Ida e per tutti noi. The most beautiful flowers dance in little Ida’s garden and dance all night and for days to come. They dance to celebrate summer until autumn. The bicoloured, hanging, trumpet-shaped flowers of Agapanthus Fireworks dance, they dance for little Ida and for all of us.

GAZANIA Marciano i fiori di Gazania come soldatini di ritorno dalla guerra. Una guerra vinta contro il caldo dell’estate che li rende forti e sani anche sotto il grande caldo. The flowers of Gazania march, just like soldiers returning from the war. A war won against the heat of summer that makes them strong and healthy even in those hot temperatures.

ALOE SAFARI SUNRISE CLEOME SPINDANCE Come ali di cigno, come occhi di fate i fiori di Cleome accompagnano l’estate. Appoggia le tue labbra sui petali, inala il profumo delle Cleome e lasciati cullare dal loro canto. Un canto dolce e duraturo, capace di rinfrescarti per tutta l’autunno. Like swan wings, like fairy eyes, the flowers of Cleome accompany the summer. Place your lips on their petals, inhale the scent of the Cleomes and let yourself be lulled by their singing. A sweet and lasting song, able to refresh you throughout the autumn.

Povero Andersen che non aveva delle Aloe a cui ispirarsi per dare un finale gioioso alle sue fiabe! Un finale di festa con tutte le dame e i cavalieri splendenti nei loro abiti, con le luci che scintillano e la gioia negli occhi. La stessa gioia che si prova a vedere un campo di Aloe Sunrise in fiore. Poor Andersen who had no Aloe to inspire him to give a happy ending to his fairy tales! A party finale with all the ladies and knights shining in their clothes, with sparkling lights and joy in their eyes. The same joy you feel when you see a field of Aloe Sunrise in bloom.

OSTEOSPERMUM ASTRA PINK SPOON LEUCOSPERMUM SUCCESSION Nel regno una sola testa è quella che conta. Una corona per una testa. Solo la corona vale nel regno e tutto il regno lo sa. Tutti conoscono il significato della corona, il potere. Solo la testa più potente può portare quella corona. La Protea è la regina del Sudafrica venuta per regnare sulla fantasia della Danimarca. In every kingdom only one is the head that counts. One crown for one head. Only the crown counts in the kingdom and the whole kingdom knows that. Everyone knows the meaning of the crown: power. Only the most powerful head can carry a crown. Protea is the queen of South Africa who came to reign over the fantasy of Denmark.

Erano sei graziose fanciulle, ma la più giovane era la più bella di tutte, dalla pelle chiara e delicata come un petalo di margherita, gli occhi viola come un lago profondo; ma come tutte le altre non aveva piedi, il corpo terminava con una coda di pesce, con una curva di petalo come quelli a cucchiaio degli Astra Spoon. They were six pretty girls, and the youngest one was the most beautiful of all, with light and delicate skin like a daisy petal, with eyes purple like a deep lake; but like all of the others she had no feet, her body ended with a fish tail, with a curved petal like the spoon-shaped ones of the Astra Spoon.


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GUARDA i video VIDEO PARTE 1


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L’uccello meccanico fu posto su un cuscino di seta vicino al letto dell’imperatore; tutti i regali che aveva ricevuto, oro e pietre preziose, gli furono messi intorno, e gli fu dato il titolo di “Cantore imperiale da comodino”; nel protocollo fu messo al primo posto a sinistra, perché l’imperatore considerava quel lato più nobile, essendo il lato del cuore. Hans Christian Andersen, L’usignolo

VIDEO PARTE 2


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Photo: Visit Denmark

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{

Photos Dana Frigerio

}

{

Text Museum Director Mr. Thomas C. Thulstrup

www.blossomzine.eu/blog

blog@blossomzine.eu

}

Castello di Rosenborg un viaggio nel tempo. Costruito agli inizi del ‘600 il castello fiabesco di Rosenborg (Castle of the rose) con i suoi mattoni di arenaria rossa, i tetti in rame, le torri e le guglie rappresenta una tappa obbligata in città.

dal 17 ° alla metà del 19 ° secolo.

Si possono ammirare le stanze private del re Cristiano IV con soffitti affrescati e sontuosi arredi, ritratti reali sulle pareti e oggetti Cosa possiamo ammirare di pregiata fattura nel durante la nostra visita? seminterrato. Da non perdere sono Il castello ospita le sedie del trono nella un’impressionante Sala Grande sorvegliate collezione di oggetti reali da tre leoni d’argento

Built in the early 1600s, the fairytale castle of Rosenborg (castle of the rose) with its red sandstone bricks, copper roofs, towers and spiers represent a must see in the city. What can we admire during our visit? The castle houses an impressive collection of royal belongings from

the 17th to the mid-19th century. You can admire the private rooms of former kings with frescoed ceilings and lavish furnishings, royal portraits on the wall and world class objects d’art in the basement. Don’t miss the throne chairs in the Great Hall guarded by three life-size silver lions, the Flemish tapestries


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a grandezza naturale, gli arazzi fiamminghi sulle pareti raffiguranti battaglie navali tra Danimarca e Svezia e la sala Flora Danica, una delle più belle collezioni di vetro veneziano, dove illustrazioni da enciclopedia botanica vengono riprodotte le specie botaniche del regno danese. Degno di nota è il tesoro custodito nel seminterrato. Nelle spesse pareti di vetro delle teche, le corone reali splendono di diamanti e gemme preziose, da ammirare anche il globo crucigero e lo scettro. Come un viaggio nel passato dei monarchi

potrete godervi i gioielli della corona, che tra l’altro sono ancora indossati dalla regina HM, Margherita II, nelle occasioni ufficiali. Oggi il parco è aperto al pubblico, originariamente era il giardino privato del re Christian IV in stile rinascimentale, secondo lo schema del giardino all’italiana e nei secoli successivi fu ridisegnato secondo lo stile inglese. In primavera vi è la spettacolare fioritura di un grandissimo tappeto di crocus, come è nata questa idea? Lo spettacolare tappeto di crochi al centro del Kings Garden è un vero punto di riferimento primaverile di Copenaghen; quando

on the walls depicting naval battles between Denmark and Sweden and the Flora Danicaroom, one of the most beautiful collections of Venetian glass, where illustrations like botanical encyclopedia reproduce the botanical species of the Danish kingdom. End your visit in the treasury in the basement. Behind the thick walls the crowns sparkle, and you can get close to the rest of the regalia including the orb and the scepter. Here, you can also enjoy the crown jewels which are still worn by HM the Danish Queen on official occasions.

Today the park is open to the public, originally it was the private garden of King Christian IV in Renaissance style, according to the Italian garden scheme and in the following centuries it was redesigned according to the English style. In spring there is the spectacular flowering of a huge crocus carpet, how did this idea come about? The spectacular crocus carpet in the center of the Kings Garden is a true Spring landmark of Copenhagen; when it flowers, Spring has officially arrived! There are thousands of crocuses planted in front of the castle, this space was studied in


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Enormi sfere di marmo del 17 °secolo, probabilmente destinate ad una chiesa mai finita per Cristiano IV, adornano il tappeto di crochi sui lati lunghi dell’area rettangolare.

I colori della maestosa fioritura vanno dal bianco al lilla, Crocus vernus “Remembrance” “Victor Hugo” e “Pickwick”, sono disposti con un preciso disegno geometrico rinascimentale, il modello ripetuto di blocchi è di un metro quadrato, ed è uno spettacolo per gli occhi.

Dopo aver visitato il Castello di Rosenborg, si può continuare l’esperienza nel quartiere dei musei di Copenaghen chiamato Parkmuseerne.

Quali eventi promuovete oltre alla classica visita guidata?

I sei musei sono tutti situati in prossimità o vicino a tre bellissimi

the 1960s and designed by landscape architects Ingwer Ingwersen and Erna Sonne Friis. The colors range of the majestic bloom it is from white to lilac, Crocus vernus “Remembrance” “Victor Hugo” and “Pickwick”, are arranged with a precise Renaissance geometric design, the repeated pattern of blocks is one square meter, and it’s a show for the eyes. Huge marble spheres from the 17th century, probably destined for a church never finished for Cristiano IV, adorn the crocuses carpet on the long sides of the

rectangular area. Which events do you promote besides the classic guided tour? When you have visited Rosenborg Castle, you can continue your experience in the green museum district of Copenhagen called Parkmuseerne. The six museums are all located in or near three beautiful parks in the center of the city. The other museums are the National Gallery, the Workers’ Museum, the Hirschsprung Collection, the David Collection and the National History Museum, the

Ph. The Merchant of Venice

fiorisce, la primavera da noi è ufficialmente arrivata! Sono migliaia i crochi piantati nella parte prospiciente al castello, lo spazio è stato studiato degli anni ‘60 e progettato dagli architetti paesaggisti Ingwer Ingwersen ed Erna Sonne Friis.


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parchi nel centro della città.

dei concerti nella Winter Room.

latter including the Botanical Gardens.

Gli altri musei sono la Galleria Nazionale, il Museo dei Lavoratori, la Collezione Hirschsprung, la Collezione David e il Museo di Storia Nazionale, quest’ultimo comprende i Giardini Botanici.

La Winter Room nel 1615 era dotata di canali audio nel pavimento in modo che la Royal Chapel potesse riprodurre musica ma “nascosta” nel seminterrato.

If you are visiting the castle in late August, you can book a ticket for a concert in the Winter Room, the musicians will play classical music which will flow through hidden sound channels from the basement.

Se si visita il castello a fine agosto, si possono prenotare i biglietti per

Questi canali audio sono rimasti sconosciuti per diversi secoli e sono stati riscoperti solo durante il restauro nel 2005.

Winter Room was supplied in 1615 with audio channels down the floor, so that the

Royal Chapel could play “hidden” music from the basement. These audio channels had remained unknown for several centuries and were only rediscovered during the renovation in 2005.


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orticolario 4/6 ottobre vi aspettiamo ci riconoscerete

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{

Texts anche Photos Dana Frigerio

}

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Intervista a Tom Knudsen il capo giardiniere

Tivoli Gardens Giardini Tivoli intervista a Tom Knudsen il capo giardiniere. I giardini di Tivoli sono un rinomato parco divertimenti che è sito nel centro della città di Copenaghen, aperto nel lontano 1843 originariamente chiamato “Tivoli & Vauxhall”; Tivoli come le Jardin de Tivoli di Parigi e come i giardini di Tivoli-Roma, e “Vauxhall” si riferiva ai Vauxhall Gardens di Londra.

Sin dalla sua apertura fu un grande successo, erano moltissime le attrazioni, dai giardini in stile esotico ai concerti, agli incantatori di serpenti, ai ballerini ed acrobati e già a fine 800 era presente un ristorante e un bazar in stile moresco, il Nimb, ora anche hotel di lusso. Nel 1843 era già operante l’ottovolante e le montagne russe furono costruite nel 1914. Durante le serate il

The Tivoli Gardens are a renowned amusement park located in the center of the city of Copenhagen. Opened way back in 1843 it was originally called “Tivoli & Vauxhall”; Tivoli like the Jardin de Tivoli in Paris and the gardens of Tivoli in Rome, and “Vauxhall” referred to the Vauxhall Gardens in London. Since its opening it has always had a great success, there are many attractions, from exotic-style gardens

to concerts, to snake charmers, to dancers and acrobats and already at the end of the 19th century there was a restaurant and a Moorish-style bazaar, the Nimb, that has become meantime a luxury hotel as well. In 1843 the first roller coaster was already operating and the other ones were then built in 1914. During the evenings the park was open and illuminated, as still is today, impossible not


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Japanese Pagoda 1900


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parco era aperto ed illuminato, come del resto oggi, impossibile non rimanere affascinati dalle mille luci esterne, ma pure i fuochi d’artificio nelle serate estive lo rendevano un posto magico. Tra gli ospiti sbalorditi da questo elegante giardino esotico ottocentesco ci fu anche Hans Christian Andersen, che dopo averlo visitato ne rimase talmente affascinato che ebbe l’idea di scrivere la favola “L’usignolo” ambientata alla corte dell’imperatore cinese. Sempre in tema esotico

l’edificio più antico è il Pantomime Theatre detto anche “The Peacock Theatre” risale al 1874, fu creato in stile cinese con colori vivaci rossi e blu, ha una particolarità: il sipario è a foggia di pavone con la coda egregiamente dipinta e meccanica. Urbanisticamente parlando il parco non si è espanso molto dall’800 ad oggi, è più o meno rimasto confinato in 80.000 mq; ma l’idea ingegnosa fin dall’inizio fu quella di dividerlo per stanze, creando così una serie di zone suggestive e di spazi attraenti da scoprire man mano che

to be fascinated by the thousand of external lights, but also by the fireworks that in the evenings summer make it a magical place. Among the guests astonished by this elegant nineteenthcentury exotic garden there was also Hans Christian Andersen, who, after having visited it, was inspired to write his fairy tale “The Nightingale” set at the court of the Chinese emperor. Still on an exotic theme, the oldest building is the Pantomime Theater, also known as “The Peacock Theater”, which

dates back to 1874, was created in Chinese style with bright red and blue colors, and has a peculiarity: its curtain has the shape of a peacock with a beautifully painted mechanical tail. On an urbanistic point of view, the park has not expanded much since the 1800s, it is more or less confined to 80,000 square meters; but the ingenious idea from the very beginning was to divide it into rooms, thus creating a series of suggestive areas and attractive spaces to be discovered following the main tree-lined avenue and reaching


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ci si addentra dal viale principale alberato fino ad arrivare alle aree fiorite, al lago e alle varie attrazioni. Oggigiorno la carta vincente che lo rende speciale e molto visitato, si parla di 4 milioni di persone è il secondo parco divertimenti più famoso al mondo, è che le piante e i fiori vengono sostituiti per creare scenografie particolari in ogni stagione. Tom ci racconta che è

un impegno enorme che occupa 16 giardinieri tutto l’anno.

the flowered areas, the lake and the various attractions.

Ad esempio, nella zona dedicata alle essenze mediterranee ci sono palme, yucca, ulivi, agave, oleandri e agrumi che non potendo sopravvivere ai duri inverni danesi, la temperatura scende anche a -10°, vengo quindi spostati ogni anno a fine stagione in serre speciali per poi essere rimessi a dimora l’anno successivo.

Nowadays the winning card that makes it special and very much visited, we are talking about 4 million people, it’s considered the second most famous amusement park in the world, is that plants and flowers get to be replaced to create special sceneries in every single season. Tom tells us that that is a huge commitment that

employs 16 gardeners throughout the year. For example, in the area dedicated to the mediterranean essences there are palms, yucca, olive trees, agave, oleanders and citrus fruits that couldn’t survive the harsh Danish winters, when the temperature may also drop to -10 °, and are therefore moved to special greenhouses every year at the end of the season for then being restored the following year.


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Il lago Tivoli è una delle zone più panoramiche dei giardini e nelle zone adiacenti alla grande Pagoda e alle barche flottanti, vengono coltivate in masse piante dal sapore esotico come camelie, rododendri, aceri, salici piangenti e bambù. L’immaginario esotico che arrivava dai lontani paesi dell’Estremo Oriente fece costruire nel 1900 la Pagoda giapponese, fu posta vicino al lago e già all’epoca era corredata di luci che si riflettevano nell’acqua, per creare durante le serate quell’effetto pittoresco ed iconico tipico anche oggi dei giardini Tivoli. Forse non tutti sanno ma il noto designer danese Poul Henningsen (PH), padre dell’iconica lampada “ Artichoke “ della ditta Louis Poulsen, è stato l’architetto capo di Tivoli negli anni ’40, ancora oggi si possono ammirare i suoi lavori di progettista nel Parterre Garden, dove fontane, panchine bianche e muri in mattoni creano un giardino quasi privato e riservato. Tom ci spiega che i colori delle piante

scelte per l’estate sono rilassanti, quindi porpora, viola e giallo abbinati a numerose sfumature di verde. Per la primavera invece c’è un cambio di registro e ci stupiscono per i colori sgargianti con la magistrale fioritura delle bulbose; in totale ne vengono messe a dimora 100.000 in tutto il parco. Poul Henningsen creò nel 1949 la bellissima “Tivoli” Lamp, realizzata solo per i giardini di Tivoli, non è mai stata messa in produzione per il pubblico, inoltre, progettò nel 1946 il Glass Hall Theatre la sala da concerto in vetro che è stata più volte rimodernata dal 1843. Inizialmente era a forma di rettangolo in vetro e legno, successivamente la forma cambiò in ottagono e anche lo stile cambiò, di ispirazione moresca con una cupola e archi a tutto sesto nella facciata. Tom ribadisce un concetto per lui fondamentale, cercare di ispirare in ogni stagione i visitatori con le piante, quindi non solo belle per ornare il parco tematico, ma altresì di suggestione e di ispirazione per

Lake Tivoli is one of the most panoramic areas of the gardens and in the areas adjacent to the large Pagoda and floating boats, plants with exotic flavor such as camellias, rhododendrons, maples, weeping willows and bamboo are cultivated. The exotic imagery that came from the far-distant countries of the Far East had the Japanese Pagoda built in 1900, it was placed near the lake and at the time it was already equipped with lights that were reflecting in the water, to create, during the evenings. that picturesque and iconic effect, that even today is typical of the Tivoli gardens. Perhaps not everyone knows that the famous Danish designer Poul Henningsen (PH), father of the iconic “Artichoke” lamp by the Louis Poulsen company, was the chief architect of Tivoli in the 1940s. Even today you can admire his works of designer in the Parterre Garden, where fountains, white benches and brick walls create an almost private and reserved garden. Tom explains that

the colors of the plants chosen for the summer are soothing, purpura, purple and yellow combined with numerous shades of green. In spring there’s a change of register and visitors are amazed by bright colors with the masterful flowering of bulbous plants; in total 100,000 are planted throughout the park. Poul Henningsen created in 1949 the beautiful “Tivoli” Lamp, explicitly made for the Tivoli gardens, but never put into production for the public, moreover, he designed in 1946 the Glass Hall Theater, the concert hall in glass that was renovated various times since 1843. Initially it was shaped like a rectangle in glass and wood, then the shape changed to an octagon and also its style got changed to a Moorish inspiration with a dome and round arches in the façade. Tom reiterates a concept fundamental for him: in every season he tries to inspire visitors with plants, not only beautiful for adorning the theme park, but also as a source of suggestion and inspiration to learn


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Pantomime Theatre 1874


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imparare ed avvicinarsi al mondo del verde. In estate vengono proposte diverse aiuole e tinozze con mix di ortaggi e fioriture; nel parco vi è anche un piccolo orto urbano dove si tengono workshop e dove vengono insegnate ai bambini le regole base per imparare a coltivare una volta a casa. Tra i vari ristoranti proposti del parco, ce ne sono di varie tipologie dal galeone dei pirati a quello in stile arabo, ha catturato la mia attenzione la magnifica serra Gemyse in stile nordico, è un ristorante con giardino urbano e serra in vetro e ferro annessa. La particolarità del ristorante è il fatto di essere biologico, le verdure sono coltivate in una fattoria a km zero perché stanno concentrando tutti i loro sforzi sulla ristorazione sostenibile. All’esterno dell’edificio vi è un muro vegetale fatto di erbe aromatiche e nella zona barbecue con i salottini esterni ci sono grandi fioriere coltivate con bellissime piante da orto, pomodori, basilico,

and approach the world of greenery. In summer, different flower beds and tubs with a mix of vegetables and flowers are displayed; in the park there is also a small urban garden where workshops are held and where children are taught the basic rules for learning to cultivate once at home. Among the many restaurants present in the park, various are the types, from the pirate galleon to the Arabstyle place, what caught my attention was the magnificent Gemyse greenhouse in Nordic style, it’s a restaurant with an urban garden and glass and iron greenhouse. The peculiarity of the restaurant is the fact of being organic, all vegetables are grown in a zero km farm. All efforts are concentrated on a sustainable catering Outside the building there is a vegetal wall made of aromatic herbs and in the barbecue area with external lounges there are large planters cultivated with beautiful vegetable plants, tomatoes, basil, cosmee,


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cosmee, finocchi, tageti e calendula. Tom mi fa invidia, perché dopo avermi mostrato tutte le piante del parco, mi mostra anche quella più vecchia, un Amelanchier centenario sopravvissuto ad un inverno troppo gelido che lo ha spezzato a metà, mi racconta che non disegna o si annota le modifiche che ogni anno decide per l’assetto delle aiuole e delle fioriture. Dopo quindici anni di professione ha una memoria storica eccezionale che gli consente di avere in mente perfettamente tutte le possibili varianti. Il parco con i suoi giardini mi ha

letteralmente colpito, perché è sì un parco divertimenti, ma non nel senso che intendiamo noi, la volontà del Tivoli Gardens è sempre stata quella di stupire e di suggestionare con l’idea di esotico gli spettatori per portarli in mondi lontani e bizzarri e oggi come 176 anni fa ci riesce benissimo. Oggi quell’idea di esotismo convive con le piante mediterranee, che per la Danimarca possono essere considerate un lusso, gli edifici in stile moresco, le serre in vetro e ferro in stile nordico, le sculture degli artisti presenti nel parco e le attrazioni giocose che attirano grandi e piccini.

fennel and marigold. I envy Tom, because after showing me all the plants in the park, he also shows me the oldest one, a centenary Amelanchier that survived a winter that was too cold and split it in half. He tells me that he doesn’t need to draw or write down the changes that every year he decides for the arrangement of flower beds and flowerings, after fifteen years of profession he has an exceptional historical memory that allows him to have perfectly in mind all the possible variants. The park with its gardens has struck me,

Poul Henningsen “Tivoli” Lamp

literally, because it is an amusement park indeed, but not in the most common sense of the word, the will of Tivoli Gardens has always been to amaze and to impress the spectators with the idea of the exotic, to bring them in distant and bizarre worlds and today, just like 176 years ago, it still succeeds in doing so. That idea of exoticism coexists today with Mediterranean plants, which for Denmark can be considered a luxury, with Moorishstyle buildings, Nordicstyle glass and iron greenhouses, besides sculptures of artists in the park and playful attractions that attract both adults and children.


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