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EDITION #30 Autumn 2020 italian/english
Creative people
rova cerca & tio ispiraz ne
Carnet de Voyage : mosca
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Cover Philosophy_of_ herbarium
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#30 Autumn issue 2020 déjà vu
Direttore responsabile / Founder & Editor in Chief Dana Frigerio
Aleam Handmade
Redattori/Contributors Alessandra Arlenghi Dana Frigerio Pavel Kuznetsov Matteo Ragni Francesca Sacco Irina Shavrina Nicoletta Subitoni Tina | The Paper Voyager Alberto Trabucchi
Philosophy_of_ herbarium
Art direction & layout Dana Frigerio metropolitana
Traduzioni/Translation Cristiana Chiarugi
piazza rossa
Copertina/Cover Philosophy_of_herbarium
anelli concentrici
font: thanks to Billy Argel, Kimberly Geswein, Yomyfred production 2005, Brownfox
the paper voyager
Melnikov Iconic House
moleskine le sette sorelle
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Ph. Dana Frigerio, Alessandra Arlenghi Francesca Sacco, Irina Shavrina, Tina | The Paper Voyager. Alcune foto o immagini presenti attualmente nella rivista sono situate su internet e costituite da materiale largamente diffuso e ritenuto di pubblico dominio. Su tali foto ed immagini il sito non detiene, quindi, alcun diritto d’autore e non è intenzione dell’autore del sito di appropriarsi indebitamente di immagini di proprietà altrui, pertanto, se detenete il copyright di qualsiasi foto, immagine o oggetto
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Blossom zine è una Testata giornalistica Autorizzazione n°103 del 3 aprile 2013 Tribunale di Milano.
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il tuo rivenditore stihl ti dA di più ƒ PROMOZIONE AUTUNNO 2020 Validità 26/09/2020 - 31/12/2020 Scopri i Rivenditori aderenti all’iniziativa sul sito:
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I ricordi sono complessi, sono da elaborare mutano nel tempo
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Cosa rimane davvero di un viaggio? What does actually remain of a journey?
I ricordi sono complessi, sono da elaborare.
esatto, ma lo scritto è decisamente più intimo e astratto.
I ricordi mutano nel tempo, non rimangono identici nella memoria.
Memories are complex, they need to be Gli artisti delle avanguardie utilizzavano processed. Memories change over time, they quasi sempre i taccuini do not remain identical per dipingere, scrivere, in our mind. prendere annotazioni, tra i più importanti si possono ricordare Ernest During the trip to Moscow I kept a travel Hemingway, Pablo notebook, in retrospect Picasso, Oscar Wilde, Delacroix, inventore del it’s been the best way to remember all the Carnet de Voyage. experiences, I obviously Ho sfogliato con grande took many photographs and recorded videos that ammirazione i carnet di
Durante il viaggio a Mosca ho tenuto un taccuino di viaggio, ripensandoci è stato il modo migliore per ricordare tutte le esperienze vissute, certo ho scattato molte fotografie e registrato dei video che ben riproducono il momento
well reproduce exact moments, but I found the writing definitely more intimate and abstract. The artists of the avantgarde, almost always, utilized notebooks to paint, write, take notes, among the most important we can remember Ernest Hemingway, Pablo Picasso, Oscar Wilde and Delacroix, inventor of the Carnet de Voyage. I leafed through Le
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Le Corbusier ricchi di appunti, disegni, schizzi e note per cercare di comprenderne la fantasia creativa. Il quaderno dove vengono annotati gli appunti diventa retrospettivamente un gioco di equilibrio tra informazioni ed emozioni. Le “cose” annotate si uniscono alle emozioni del momento ed ai ricordi e creano un viaggio straordinario dell’esperienza. Il diario di viaggio, se
si rilegge dopo tanto tempo, è sempre una nuova scoperta, perché il tempo trascorso ci permette di ritrovarci cose nuove, inespresse quando le abbiamo scritte, ma che si rivelano solo dopo molto tempo dopo. Per arricchire e corredare il taccuino ho raccolto i biglietti dei treni, aerei, metropolitana, museo, biglietti da visita dei ristoranti e cartoline varie, li considero pezzi importanti dell’esperienza vissuta.
Corbusier’s ‘carnets’ with great admiration, full of notes, drawings, sketches and remarks, with the intent to understand his creative imagination. A notebook, loaded with hand written notes, retrospectively becomes a game of balance between information and emotions. The “things” noted are combined with the emotions of the moment and with the memories and create an extraordinary journey of experience.
The travel diary, when reread after a long time, becomes a new discovery, because the time passed allows us to find new things, unexpressed when we wrote them, and revealed only afterwards. To enrich and complement the notebook, I collected tickets for trains, airplanes, subways and museums, business cards for restaurants and various postcards, I consider them important pieces of the experience.
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La memoria “spontanea” di Proust, chiamata anche sensoriale è affascinante e disorientante e scorre in maniera non lineare; se veniamo solleticati da un senso (assaggiare un cibo, odorare un fiore, toccare un oggetto) questo ci fa affiorare immediatamente alla memoria intensi ricordi che pensavamo persi; un involontario viaggio nel mare della nostra memoria. La memoria volontaria e la memoria spontanea di Proust si intrecciano guardando le fotografie
e facendo riaffiorare ricordi attraverso i sensi. Questo nuovo numero Autumn di Blossomzine è stato studiato e impostato su questo tema, gli articoli sono disposti per creare sospensioni, non seguono uno schema lineare, le immagini della città, degli edifici, dei paesaggi sono abbinate alle immagini del ricordo con un andirivieni emozionale ed irrazionale che crea un continuo passaggio tra persone e cose.
Proust’s “spontaneous” memory, also called sensorial, is fascinating and disorienting and flows in a non-linear way; if we are tickled by a sense (tasting a food, smelling a flower or touching an object) this immediately brings to mind intense memories that we thought were lost; an involuntary journey into the sea of our memory. Proust’s voluntary memory and spontaneous memory intertwine by looking at the photographs
and making memories resurface through the senses. This new Autumn issue of Blossomzine has been studied and set on this theme, the articles are arranged to create suspensions, they do not follow a linear pattern, the images of the city, the buildings, the landscapes are combined with the images of my remembrance with an emotional and irrational come and go that creates a continuous passage between people and things.
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la Piazza Rossa Il nome in russo è Krásnaya plóshchaď anticamente l’aggettivo krasnyj significava bello, quindi la traduzione è piazza rossa, o anche piazza bella. La Piazza Rossa di Mosca è grande, immensa, è una piazza dalle dimensioni dilatate, occupa 74.831 mq ed è leggermente arcuata, quindi risalendo la piazza dalla fermata del metro di Ochotnyj Rjad vi compariranno piano piano sullo sfondo le cupole della Cattedrale di San Basilio che fu commissionata da Ivan il Terribile a metà del
1500 per commemorare la vittoria dei russi sui tartari, ha subito molti cambiamenti durante gli anni, solo un secolo dopo la sua costruzione le cupole vennero dipinte e rivestite d’oro.
The Russian name is Krásnaya plóshchaď in ancient times the adjective krasnyj meant beautiful, therefore the translation may be red square, or even beautiful square.
La sensazione d’insieme è che le nove cupole a bulbo siano zucchero colorato.
The Red Square in Moscow is very large, immense, it is a square with dilated dimensions, it occupies 74,831 square meters and is slightly arched, so going up the square from the Ochotny Rjad metro stop will gradually appear in the background the domes of St. Basil’s Cathedral which was commissioned by Ivan
Ogni cappella è dedicata ad un santo, mentre il corpo centrale è la Chiesa dell’Intercessione della Madre di Dio, un grande pilastro sormontato da un tetto a padiglione che possiede una cupola interamente
the Terrible in the mid 1500s to commemorate the victory of the Russians over the Tartars, it has undergone many changes over the years, only a century after its construction the domes were painted and coated with gold. The overall sensation is that the nine bulb domes are colored sugar. Each chapel is dedicated to a saint, while the central body is the Church of the Intercession of the Mother of God, a large pillar surmounted by a pavilion roof that has a
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d’oro. Le otto cappelle laterali sono tutte coronate da cipolle policrome disposte simmetricamente intorno a quella centrale, i colori delle cupole sono vitali, il blu mariano è associato al divino e alla madre; il verde che è il colore della malachite è il simbolo della terra e dello Spirito Santo. Si ipotizza che siano state costruite con
questa strana forma a cipolla per riprodurre la cupola della Grande Moschea di Kazan, l’antica capitale islamica sul Volga, che venne distrutta e conquistata da Ivan il Terribile nel 1552. Sulla piazza Rossa si affacciano diversi edifici, la Cattedrale di San Basilio, il Museo storico statale, i magazzini GUM, la ricostruita Cattedrale di Kazan, il
dome entirely made of gold.
It is hypothesized that they were built with this strange onion shape The eight side chapels in order to reproduce are all crowned with the dome of the Great polychrome ‘onions’ Mosque of Kazan, the arranged symmetrically ancient Islamic capital around the central one, on the Volga, which was the colors of the domes destroyed and conquered are vital, the Marian blue by Ivan the Terrible in is associated with the 1552. divine and the mother; the green, color given On the Red Square there by the malachite, is the are several buildings, St. symbol of the earth and Basil’s Cathedral, the the Holy Spirit. State Historical Museum, the GUM warehouses,
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Mausoleo di Lenin e il Cremlino. La parola cremlino si riferisce all’antica cittadella fortificata e protetta da muraglie difensive e da numerose torri, il Cremlino di Mosca resta il più importante, è circondato da alte mura in mattoni rossi e da venti torri differenti; alcune sono dotate di campane d’allarme altre hanno cancelli; quelle che avevano sulla sommità le aquile zariste fra il 1935 e il 1937 vennero sostituite con la stella di rubino a cinque punte. La torre Spasskaja,
vicino alla Cattedrale di San Basilio, fu costruita nel 1491 dall’architetto Pietro Antonio Solari, è forse la più interessante dell’intero complesso oltre che la più conosciuta per l’orologio. Il Museo statale di storia è uno splendido edificio del 1875 in mattoni rossi, con torri e cornici decorate. Lo stile è quello del revivalismo russo, l’equivalente orientale del movimento neogotico. La piazza Rossa è anche fiancheggiata dall’immensa facciata
the reconstructed Kazan Cathedral, the Lenin Mausoleum and the Kremlin. The word Kremlin refers to the ancient fortified citadel protected by defensive walls and numerous towers, the Moscow Kremlin remains the most important, it is surrounded by high red brick walls and twenty different towers; some have alarm bells others have gates; those that had the tsarist eagles on top were replaced with a five-pointed ruby star between 1935 and ‘37.
The Spasskaja tower, near the Cathedral of San Basilio, was built in 1491 by the architect Pietro Antonio Solari, it is perhaps the most interesting one of the entire complex as well as the most known because of its clock. The State History Museum is a splendid 1875 red brick building with decorated towers and cornices. The style is that of Russian revivalism, the eastern equivalent of the neo-Gothic movement. The Red Square is also flanked by the immense
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dei magazzini GUM, abbreviazione di magazzino universale di stato; costruiti a fine Ottocento sono tre piani con corridoi e gallerie, balconi e ponti, coperti da un meraviglioso tetto
in vetro e metallo come era in uso all’epoca; si pensi alla Galleria Vittorio Emanuele II di Milano o ai numerosi Passages parigini.
facade of the GUM warehouses, short for ‘universal state warehouse’; built in the late nineteenth century they develop on three floors with corridors and galleries, balconies
and bridges, covered by a wonderful glass and metal roof as it was in use at the time; think about the ‘Galleria Vittorio Emanuele II’ in Milan or the numerous ‘Passages’ in Paris.
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Napoli - Francesca Sacco
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Milano - Francesca Sacco
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le opere déjà vu di Francesca Sacco Ci puoi raccontare come hai iniziato e perché hai scelto proprio la tecnica dei collage? Ho iniziato con la fotografia, da sempre grande passione insieme al cinema. Vivendo poi a pieno il passaggio culturale tra digitale ed analogico ho iniziato a scomporre la fotografia non solo come oggetto ma anche come insieme. Ho iniziato a “spezzettare” immagini cercando però di dare ad ogni “pezzetto” una storia. Ecco perché il collage. Il collage mi ha dato la possibilità di aggiungere storia alla storia, prima
separando e poi unendo. Il fatto di aver scelto come soggetto principale le città è una colpa da attribuire a Genova, la mia città natale, che per sua natura ha una struttura irregolare e scomposta che mi ha ispirata al racconto in verticale e all’assenza di prospettiva. Il collage mi ha dato modo di mettere insieme l’impossibile sfidando ogni sorta di regola. Ti definisci déjà-vuer, cosa significa? Déjà-Vuer è una parola che forse non esiste ma volevo dare a un profilo a chi come me ha spesso
Would you tell us how to the story, separating you got started and why first and matching did you choose the collage afterwards. technique? The fact of having I started with chosen cities as the photography, which main subject is due to has always been a great Genoa, my hometown, passion of mine along which by its nature with cinema. Then, has an irregular and having fully experienced decomposed structure the cultural transition that inspired me to the between digital and vertical narrative layout analogical, I began to and the absence of break photography perspective. The collage apart, not only as an gave me the opportunity object but also as a to put together the whole. impossible, challenging all sorts of rules. I started to “break into pieces” images trying to You define yourself give each “fragment” a déjà-vuer, what do you story. Hence the collage. mean by that? Collage gave me the possibility to add story Déjà-Vuer is a word that
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Genova - Francesca Sacco
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esclamato “ho un déjà vu”. Il déjà vu è quanto di più intrigante ci possa essere quando si parla di memoria e di vite passate ma anche e soprattutto di sogni. Spesso mi è capitato di vivere una situazione e sentire di averla già vissuta, forse sognata. Nelle mie opere ho pensato di poter portare anche questo, mi piace l’idea di esortare al ricordo lo spettatore provocandolo con simboli, numeri, frasi, dettagli apparentemente casuali che stimolano la memoria.
Qual è la prima cosa che attira la tua attenzione quando sei in viaggio in una città? Il senso più curioso che ho è l’olfatto quindi ti parlerei di odori, ti so dire di cosa profuma una città piuttosto che un’altra mentre dal punto di vista strettamente visivo mi piace quasi da subito dare una collocazione storica a quel che sto vedendo. Mi piace ad esempio far caso alle insegne dei negozi, agli interni dei bar, all’architettura in generale. Mi piace fantasticare sul fatto che un luogo possa
perhaps doesn’t exist but I wanted to give a profile to someone like me who has often exclaimed “I have a déjà vu”. The déjà vu is the most intriguing thing there can be when it comes to memory and past lives but also and mainly to dreams. I have often experienced a situation feeling that I had already lived it, maybe dreamed of it. In my works I thought I could bring this as well, I like the idea of urging the viewers to remember by provoking them with symbols, numbers, phrases, apparently random details that
stimulate their memory. What is the first thing that catches your attention when you visit a city? The most curious sense I have is that of smell, so I’d talk to you about odors, I could tell you what a city, rather than another one, smells like, while from a strictly visual point of view I like almost immediately to give a historical collocation to what I am seeing. For example, I like to pay attention to shop signs, bar interiors, architecture in general. I like to fantasize about
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Celestial Bodies
White Sands
Berlino - Francesca Sacco
essere rimasto fermo nel tempo. Inoltre, mi piace osservare gli infissi, porte e finestre usurate dal tempo, serrature e maniglie dove sono passate mani su mani. Tutto ciò che porta con sé una storia mi attrae e più questa storia ha consumato il soggetto in questione, che sia un dettaglio o una città intera, più mi piace. Come riesci a raccontare un viaggio, reale o immaginario attraverso il tuo stile particolare?
Cerco di portare il più possibile dentro al quadro. Se sono realmente stata in quel posto allora inizio a portare i “miei luoghi” che possono essere le case dove ho alloggiato o i quartieri dove ho lasciato qualche ricordo personale e da lì allargo la visuale cercando di aggiungere dettagli “pop” che possano creare un linguaggio comune e stimolare il ricordo condiviso a chi guarda.
the fact that a place may have stood still in time. Also, I like to look at the time-worn window frames, doors and windows, locks and handles where hands over hands have passed by.
I ritagli sono un grande alleato del racconto perché ogni pezzetto
How do you manage to tell about a journey, real or imaginary, through
Everything that holds a story within attracts me and the more this story has consumed the subject in question, be it a detail or an entire city, the more I like it.
your particular style? I try to bring as much as possible of it onto the picture. If I have really been in that place then I start to bring “my places” which can be the houses where I stayed or the neighborhoods linked to some personal memories and from there I widen the view trying to add “pop” details that can create a common language and stimulate a shared memory in the viewer. The clippings are a great ally of my tale precisely
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Valerie’s Jungle Retreat
Serenade to Saturn
Cuba - Francesca Sacco
porta con sé una storia e oltre al mio racconto personale c’è anche quello di chi ha visitato quel posto, quindi mi permetto di dire che in fondo non si tratta solo di me ma anche di chi guarda. Hai mai pensato di creare un taccuino di viaggio, come Ernest Hemingway o gli altri grandi artisti? È una bellissima idea! Mi piacerebbe avere un piccolo diario dove aggiungere “pezzetti” di viaggio. Non ho un vero e
proprio taccuino ma mi capita di raccogliere cose dai viaggi, ad esempio trovo spesso carte da gioco per terra e le tengo tutte sperando di creare un mazzo intero di “trovatelle”, mi è capitato di inserire qualche carta in qualche città così come altre cose come lettere, piccoli appunti, francobolli, aggiungo sempre qualcosa di materico al collage.
because each piece brings with it a narrative and in addition to my personal story there is also that of those who have visited that place, therefore, I humbly say, that basically it is not just about me but about the beholder as well. Have you ever thought about creating a travel notebook, like Ernest Hemingway or the other great artists? This is a great idea! I’d like it to have a small diary for collecting travel “bits”. I don’t
have a real notebook but I happen to keep things from my travels, for example I often find playing cards on the ground and I conserve them all hoping to create a whole deck of “lost and found” sooner or later, I happened to insert some cards in some ‘city works’ as well as other things like letters, small notes, stamps, I always add some material piece to the collage.
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La metropolitana di Mosca La metropolitana di Mosca sembra un museo sotterraneo, comprende all’incirca 200 stazioni, di cui 44 sono considerate patrimonio culturale e alcune di queste meritano sicuramente una visita. Il metodo di costruzione che utilizzarono fu simile a quello londinese, ovvero scavarono un grande e profondo tunnel sotterraneo. Inizialmente la linea delle ferrovie sotterranee avrebbe dovuto essere
simile alla metropolitana parigina, con stazioni poco profonde costituite da un grande vano coperto da una volta, ma cosĂŹ non avvenne, infatti la stazione piĂš profonda si trova a 84 metri sottoterra e durante la Seconda Guerra Mondiale, alcune stazioni della metro vennero trasformate in rifugio antiaereo. Le prime stazioni furono inaugurate nel 1935, architettonicamente e
The Moscow Metro looks like an underground museum, it includes around 200 stations, 44 of which are considered cultural heritage, some of them are definitely worth a visit. The construction method was similar to the one used in London: they dug a large, deep underground tunnel. Initially the underground railway line should have been
similar to the Parisian metro, with shallow stations consisting of a large vaulted compartment, but this did not happen, in fact the deepest station is located 84 meters underground and during the Second World War, some metro stations were transformed into anti air-raid shelters. The first stations were inaugurated in 1935, architecturally and stylistically they had to
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stilisticamente dovevano sembrare un sontuoso palazzo perché dovevano rappresentare il prestigio e l’autorità del nuovo potere costituito. Per la ricchezza dei materiali usati ogni stazione è un’opera d’arte, strutture monumentali con grandiosi lampadari dove l’illuminazione gioca sempre un ruolo fondamentale. Viste le decorazioni ridondanti anche le porte di accesso furono costruite con questo stile, sono mastodontiche e pesantissime, spesso in rovere con intarsi e decorazioni, hanno cerniere a molla così da rimanere chiuse per non far passare né il vento né il gran freddo invernale e per non
aprirsi inavvertitamente con l’aria provocata dal passaggio dei treni. Quali stazioni visitare? Linea 3. Stazione Arbatskaya La stazione ha una banchina lunga 250 metri lineari perché potesse servire come rifugio antiatomico. Il tunnel principale è caratterizzato da un pavimento in granito grigio e da un alto soffitto a volte decorato con ornamenti a motivi floreali. Le due file di massicci pilastri che formano la volta sono in marmo rosso nella parte inferiore del pilastro, e sono decorati nella parte superiore con bellissimi rilievi floreali. Le pareti lungo i binari
look like a sumptuous palace because they had to represent the prestige and authority of the new established power. Due to the richness of the materials used, each station is a work of art, monumental structures with grand chandeliers where lighting always plays a fundamental role. Given the redundant decorations, the access doors were also built with this style, they are mammoth and very heavy, often in oak with inlays and decorations, they have spring hinges to prevent the wind or the great winter cold from passing through, or from inadvertently open with the air caused by passing trains.
Which stations to visit? Line 3. Arbatskaya station The station has a 250 linear meters long platform so that it could serve as a nuclear shelter. The main tunnel features a gray granite floor and a high vaulted ceiling decorated with floral pattern ornaments. The two rows of massive pillars that form the vault are in red marble in the lower part of the pillar, and are decorated with beautiful floral reliefs in the upper part. The walls along the tracks are covered with small square tiles polished in white and in
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sono ricoperte da piccole e quadrate piastrelle smaltate di bianco e nella fascia inferiore di nero e la decorazione è completata da mazzi di fiori in ceramica. La stazione ha un’illuminazione particolare, la luce è soffusa ed è diffusa con enormi lampadari in bronzo in stile tradizionale russo. Linea 3. Ploschad Revolyucii (Piazza della Rivoluzione) Le volte della sala centrale sono sostenute da grandi pilastri che formano 18 arcate che portano alle piattaforme dei treni, i colori sono ricercati: i piloni hanno nella parte bassa del marmo nero armeno “davalu” che ha delle
striature dorate ed è egregiamente abbinato con il marmo rosso delle arcate, inoltre il bianco delle volte e il grigio del pavimento a scacchi rendono raffinata la stazione. Ai lati delle nicchie delle arcate in marmo rosso c’è una coppia di sculture in bronzo, in totale sono 76 sculture realizzate in un laboratorio di San Pietroburgo. Queste sculture vogliono essere rappresentative della storia del popolo russo, e degli anni in cui furono realizzate e rappresentano agricoltori, contadini, operai, soldati, scrittori e scolari. Da molte persone sono considerate anche di buon auspicio e quindi
the lower band in black, and the decoration is complemented by ceramic flower bouquets. The station has a particular illumination, the light is soft and ‘furnished’ with huge bronze chandeliers in a traditional Russian style. Line 3. Ploschad Revolyucii (Revolution Square) The vaults of the central hall are supported by large pillars that form 18 arches that lead to the train platforms, the colors are refined: the base of the pillars is in the Armenian black marble “davalu” which has golden streaks and matches perfectly with the red marble of the arches, moreover the
white of the vaults and the gray of the checkered floor give the station a very tasteful look. Beside the niches of the red marble arches there’s a pair of bronze sculptures, in total there are 76 sculptures made in a laboratory in Saint Petersburg. These sculptures want to be representative of the history of the Russian people and of the years in which they were made, and feature farmers, peasants, workers, soldiers, writers and schoolchildren. By many people they are also considered to be a good omen and therefore tradition has it that you should rub your hand
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la tradizione vuole che si debba sfregare la mano su alcune parti della scultura, come ad esempio sul gallo e sul naso del cane. Linea 3. Kurskaya La stazione prende il nome dal terminal ferroviario di Kursk che si trova nelle vicinanze, è caratterizzata da un sofisticato gioco di sfumature grigie dovuto al rivestimento delle pareti con il marmo degli Urali. Due file di pilastri sorreggono l’arco centrale che ha un
elaborato soffitto a cassoni con parti a forma di diamante e un bassorilievo centrale a rosetta. Ogni pilastro possiede un sistema di ventilazione, questo esternamente ha forma circolare ed è chiuso da una grata in bronzo decorata con una lampada applique da parete. L’illuminazione di tutta la stazione è creata con lampadari in sospensione di cristallo con cornici di bronzo. Un fatto storico curioso: durante la guerra fu utilizzata come filiale
on some parts of the sculpture, such as the rooster and the dog’s nose. Line 3. Kurskaya The station takes its name from the nearby Kursk railway terminal, and is characterized by a sophisticated play of gray shades due to the Ural marble wall covering. Two rows of pillars support the central arch which has an elaborate caisson ceiling with diamond-shaped parts and a central rosette-
shaped bas-relief. Each pillar has a ventilation system, this externally has a circular shape and is closed by a bronze grate decorated with a wall lamp. The lighting of the entire station is created with suspended crystal chandeliers with bronze frames. A curious historical fact: during the war this station was used as a branch of the State Public Historical Library. Line 5. Komsomolskay
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della Biblioteca storica pubblica statale. Linea 5. Komsomolskaya La stazione ha una maestosa sala centrale lunga 190 e larga 10 metri con un imponente soffitto in stile classico ottocentesco sorretto da pilastri ottagonali con capitelli in marmo chiaro. Il soffitto è spettacolare, di colore giallo chiaro ed è ornato con stucchi a motivi floreali bianchi decorati con pannelli in mosaico realizzati con smalto e pietre preziose dove sono rappresentati famosi guerrieri e comandanti russi. La sala ha eleganti e giganteschi lampadari sospesi in bronzo, inoltre
in fondo alla sala vi è un busto di Lenin. Linea 5. Station Prospekt Mira Il tema architettonico e artistico della stazione è dedicato allo sviluppo dell’agricoltura del paese, infatti i pilastri dell’atrio della sala sono rivestiti con marmi chiari e ornati da bassorilievi in ceramica dove sono raffigurate anche le foglie della vite. Linea 5. Kievskaya Riccamente decorata la sala ha arcate con sfarzosi ornamenti in stucco e una serie di mosaici raffiguranti la vita in Ucraina, notevoli sono anche i lampadari in bronzo.
The station has a majestic central hall, 190 meters long and 10 meters wide, with an imposing ceiling in a classic nineteenthcentury style supported by octagonal pillars with light marble capitals. The ceiling is spectacular, light yellow in color and adorned with white floral stuccoes decorated with mosaic panels made with polish and precious stones depicting famous Russian warriors and commanders. The hall has elegant and gigantic suspended bronze chandeliers, and a bust of Lenin at its back.
Line 5. Station Prospekt Mira The architectural and artistic theme of the station is dedicated to the development of agriculture in the country, in fact the pillars of the lobby of the hall are covered with light marble and decorated with ceramic bas-reliefs also depicting vine leaves. Line 5. Kievskaya Richly decorated, the hall has arcades with sumptuous stucco ornaments and a series of mosaics portraying life in Ukraine, notable are the bronze chandeliers.
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Il quaderno dove vengono annotati gli appunti diventa retrospettivamente un gioco di equilibrio tra informazioni ed emozioni
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Aleam Handmade Ci racconti come hai scelto di aprire un laboratorio artigianale e creare borse? Ho lavorato per tanti anni nel mondo del turismo e poi in quello degli eventi; sicuramente due ambienti molto dinamici ma anche molto frenetici. Nonostante ciò, mi piaceva moltissimo il mio lavoro, purtroppo
però vendendo servizi non riuscivo ad accettare di dover essere responsabile di eventuali errori altrui. Mi sono sempre messa in gioco e non ho mai avuto paura di prendermi le mie responsabilità, ma mi pesava davvero dovermi assumere anche quelle degli altri. Una delle mie più grandi
Can you tell us how you chose to open an artisan workshop and create bags? I worked for many years in the world of tourism and then in that of events organization; certainly two very dynamic but also very frenetic environments. Despite this, I liked my job very much, but unfortunately selling
services I could not accept to have to be responsible for eventual mistakes of others. I have always put myself on the line and I’ve never been afraid to take my own responsibilities, but I really couldn’t stand having to take on those of others as well. One of my greatest passions has always been accessories because I believe they are that
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passioni da sempre sono gli accessori perché credo che siano quell’indispensabile tocco in più che occorre per rendere unico un outfit, così ho pensato che fosse giunto il momento di realizzare uno dei miei sogni nel cassetto: creare un brand artigianale di accessori e in un certo senso ritornare quella bambina che ammirava ogni giorno la sua nonna mentre cuciva abiti bellissimi. Cosa significa la parola artigianato per te? L’artigianato per me è la creatività allo stato
puro, dalla ideazione alla realizzazione del progetto.
indispensable extra touch that is needed to make an outfit unique, so I thought it was time Giuggiola Maxi, to realize one of my Giuggiole, Praline e dreams in the drawer: to Meringa Bag, i nomi create an artisan brand scelti sono indovinati, così of accessories and in a come la scelta delle stoffe certain sense returning e gli abbinamenti, come to that little girl who, nascono le tue idee? every day, admired her grandmother while Nella zona di Piacenza sewing beautiful dresses. dove sono nata e dove vivo le Giuggiole What does the word sono quelle caramelle craftsmanship mean to gommose tipo gli orsetti you? di cui sono letteralmente pazza, perciò quando For me, craftsmanship ho ideato la Giuggiola is pure creativity, from Bag, che è stato il primo the conception to the modello della collezione, realization of a project. ero talmente felice che è subito arrivata ‘Giuggiola Maxi’,
‘Giuggiole’, ‘Praline’ and ‘Meringa Bag’, the names chosen are right, as well as the choice of fabrics and combinations, how do your ideas arise? In the Piacenza area where I was born and where I live, the Giuggiole are those gummy bear-like candies that I am literally crazy about, so when I conceived the Giuggiola Bag, which was the first model of the collection, I was so happy that the connection was immediate, therefore I decided to continue in the wake of “sweetness” and to create the fabric pastry shop!
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l’associazione, di conseguenza ho deciso di proseguire sulla scia “della dolcezza” e creare la pasticceria di stoffe!
un tessuto diventa inevitabile per avere sempre con me un pezzettino di quella cultura.
The fabrics come from your travel experiences, what exactly are you looking for when you are in another city/country?
How do you let yourself be influenced by the memory of the trip when you decide to create a new bag?
I tessuti arrivano dalle tue esperienze di viaggio, cosa cerchi di preciso quando sei in un’altra città /paese?
Come ti lasci influenzare dal ricordo del viaggio quando decidi di creare una nuova borsa?
One of my other great passions is traveling; I have been lucky enough to travel the world since I was a child and I believe that nothing can contaminate the soul like travels do.
I love to travel, but I adore to come back home, to my workshop, to my sewing machine and I can’t wait to create new bags, to mix the fabrics I bought and to search for the same emotions I felt while filling my eyes with beauty and breathing in the scents of the places I visited.
Una delle altre mie grandi passioni è viaggiare; ho avuto la fortuna di girare il mondo fin da piccola e credo che niente possa contaminare l’anima come il viaggio. Di un paese o di una città amo ricercare le tradizioni più antiche, dalla cucina al folklore, perciò portarmi a casa
Amo viaggiare, ma adoro tornare a casa, al mio laboratorio, alla mia macchina da cucire e non vedo l’ora di creare nuove borse, di mescolare le stoffe che ho comprato e ricercare quelle stesse emozioni che ho provato respirando i profumi dei luoghi visitati e riempiendo gli occhi di bellezza.
I love to search for the most ancient traditions of a country or a city, from cooking to folklore, so taking home a fabric becomes inevitable in order to always have a piece of that culture with me.
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{
Text and Photos Alberto Trabucchi
}
le Sette Sorelle e i grattacieli Il tema dell’edificio alto in architettura è antico quanto la storia delle città stesse. Durante il loro sviluppo tutte le civiltà ad un certo punto della loro evoluzione si sono trovate ad affrontare questo tema che è intrinsecamente connesso con i sistemi di governo (qualsiasi essi siano) che hanno rappresentato quelle civiltà. Che siano gli egiziani con le piramidi, i
romani con anfiteatri o palazzi, i papi con le loro cattedrali, oppure, in epoca più recente, la Torre Eiffel, l’Empire State Building o il Burj Khalifa; tutti questi esempi sono accomunati dal profondo valore simbolico che l’architettura in generale e l’edificio alto in particolare da sempre portano con sé, con la loro particolare capacità di esprimere in maniera efficace un sistema di potere, un ideale, una visione.
The ‘tall building theme’ in architecture is as old as the history of the cities itself. During their development all civilizations, at some point in their evolution, found themselves facing this theme which is intrinsically connected with the systems of government (whatever they were) that represented those civilizations. Whether it was the Egyptians with the
pyramids, the Romans with amphitheaters or palaces, the popes with their cathedrals, or, in more recent times, the Eiffel Tower, the Empire State Building or the Burj Khalifa, all these examples share the profound symbolic value that the architecture in general and the tall buildings in particular have always carried with them, with their particular ability to effectively express a system of power, an ideal, a vision.
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La Russia, uscita dalla Rivoluzione d’Ottobre, superati gli anni iniziali dove il consolidamento del nuovo sistema di potere Sovietico era tutt’altro che scontato, si trovò a fronteggiare una serie infinita di problemi tecnici, economici, sociali e di varia altra natura. Un tema strettamente legato a quelli sopra elencati è collegato all’immagine che i Soviet volevano dare di sé; ed all’inizio del ‘900, come era
successo già nei secoli precedenti, l’architettura era uno strumento fondamentale non solo di propaganda politica ma anche fortemente simbolico che poteva perfettamente veicolare i valori, gli ideali, la concezione del mondo del nuovo potere. Dopo la rivoluzione, e la morte di Lenin, in pochi anni tutte le novità e le teorie delle avanguardie che erano state una fenomenale fucina di idee, anche se avulse dal contesto
Russia, emerging from the October Revolution, come through the initial years when the consolidation of the new Soviet system of power was anything but obvious, found itself overcoming an infinite series of technical, economical, social and various other nature problems.
the beginning of the twentieth century, as had already happened in previous centuries, the architecture was a fundamental tool not only for political propaganda but also for its high symbolism that could perfectly convey the values, ideals and concept of the world of the new power.
A theme closely connected to those listed above is related to the image that the Soviets wanted to give of themselves; and at
After the revolution, and the death of Lenin, in a few years all the innovations and theories of the avant-garde that had been a phenomenal
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sociale costituito principalmente da una popolazione analfabeta, furono archiviate. Lo stile di vita a cui aspirava la popolazione era influenzato dal modello borghese da poco cancellato e non dalle teorie degli architetti dell’avanguardia. Il consolidamento del potere con Stalin portò alla creazione di un unico stile ufficiale sia per l’architettura che per l’urbanistica. Sia l’una che l’altra ripresero
a piene mani lo stile dell’architettura e della città borghese europea del ‘700 e ‘800; la Parigi del Barone Haussmann per la forma della città, un neoclassico monumentale ( K.F. Schinkel ad esempio ) e stilizzato per l’architettura. All’interno di questo contesto, anche in questo caso, il tema dell’edificio alto era uno di quelli che meglio si prestava a rappresentare il potere, lo sviluppo, la tecnica o in altre parole
forge of ideas, even if detached from the social context consisting mainly of an illiterate population, were archived. The lifestyle to which the population aspired was influenced by the recently canceled bourgeois model and not by the theories of avant-garde architects. The consolidation of the power with Stalin led to the creation of a single official style for both architecture and town planning. Both one and the other
resumed the style of architecture and of the European bourgeois city of the 1700s and 1800s; the Paris of Baron Haussmann for the shape of the city, a monumental neoclassical (K.F. Schinkel for example) and stylized for the architecture. Within that context, also in this case, the theme of the tall building was one of those that best could represent the power, development, technique or in other words the progress and the aspect
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il progresso e l’aspetto che l’URSS voleva dare di sé. Sette edifici che esprimono in maniera esemplare questa storia sono: l’Università statale di Mosca, l’Hotel Ucraina, la sede del Ministero degli affari esteri, l’edificio residenziale in Kotel’ničeskaja naberežnaja, l’edificio residenziale in piazza Kudrinskaja, l’Hotel Hilton Moscow Leningradskaya e la torre del Ministero dell’industria pesante. Questi edifici, costruiti nel periodo che va
dal 1947 al 1957 originariamente dovevano essere 8 (per celebrare gli otto secoli della capitale 11471947) ma poi ne furono costruiti 7; e dovevano formare i nuovi punti di riferimento visivi della ritrovata capitale Mosca che aveva sostituito San Pietroburgo troppo legata all’eredità degli Zar. Noti anche come le “Sette sorelle” sono un gruppo di grattacieli eccezionalmente rappresentativi del nuovo “classicismo socialista”. Negli anni ‘50 erano tra gli edifici più alti in Europa ed in particolare l’edificio
that the USSR wanted to give of itself. Seven buildings that express this story in an exemplary way are: the Moscow State University, the Hotel Ukraine, the headquarters of the Ministry of Foreign Affairs, the residential building in Kotel’ničeskaja naberezhnaya, the residential building in Kudrinskaya Square, the ‘Hilton Moscow Leningradskaya Hotel and the Tower of the Ministry of Heavy Industry. These buildings, built
in the period from 1947 to 1957 originally had to be 8 (to celebrate the eight centuries of the capital 1147-1947) but then only 7 were built; and they had to form the new visual reference points of the new-found capital Moscow, which had replaced St. Petersburg, too tied to the legacy of the Tsars. Also known as the “Seven Sisters”, they are a group of exceptionally representative skyscrapers of the new “socialist classicism”. In the 1950s they were among the tallest buildings in Europe and in particular the Moscow
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dell’Università statale di Mosca fu l’edificio europeo più alto per molti anni. La dissoluzione dell’Unione sovietica a seguito degli eventi del 1989 e del 1991 e la “rinascita” della Russia portò un’altra volta ancora al centro della scena urbanistica il tema dell’edificio alto e del valore simbolico per la rappresentazione del potere che questo porta con sé. Dopo i primi anni di caos legati al crollo dell’URSS il nuovo potere costituito ritrova nella Forma Urbis uno
strumento per celebrarsi. Il Moscow International Business Center o MIBC o MoskvaCity è un quartiere d’affari composto da vari grattacieli ed attualmente ancora in espansione. Ubicato in una vecchia area urbana vicino alla Moscova, un’ex cava di pietra, scelta per la disponibilità di aree non ancora edificate, oltre ad essere il nuovo distretto finanziario di Mosca rappresenta, ancora una volta con i suoi 15 grattacieli, la volontà di autorappresentazione della nuova Russia.
State University building was the tallest European building for many years. The dissolution of the Soviet Union following the events of 1989 and 1991 and the “rebirth” of Russia, once again brought to the center of the urban scene the theme of the tall building and the symbolic value for the representation of the power that it carries with it. After the first years of chaos associated with the collapse of the USSR, the new established power finds in the Forma Urbis an instrument to celebrate itself.
The Moscow International Business Center or MIBC or Moskva-City is a business district composed of various skyscrapers and is currently still expanding. Located in an old urban area near the Moskva River, a former stone quarry, chosen for the availability of not yet edified areas, as well as being the new financial district of Moscow represents, once again with its 15 skyscrapers, the will of self-representation of the new Russia.
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La memoria volontaria e la memoria spontanea di Proust si intrecciano guardando le fotografie e facendo riaffiorare ricordi attraverso i sensi
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sfoglia la mia moleskina
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{
Text and Photos Irina Shavrina magnifiqueirene@gmail.com
}
https://www.instagram.com/philosophy_of_herbarium/ https://www.etsy.com/shop/herbariumartboutique/
philosophy of herbarium Immagino che tu sia sempre stata una persona creativa, ma quando hai capito che i fiori erano la tua arte? Se due anni fa qualcuno mi avesse detto che avrei raccolto ed essiccato piante per creare erbari, l’avrei preso per pazzo. Per molti anni il mio campo è stato la Storia dell’arte. Sono appassionata di architettura e adoro la città come ambiente di vita. Per quanto riguarda le piante non hanno mai occupato un posto significativo nella mia vita, ovviamente come per tanti ho sempre ammirato alberi e fiori profumati, ma terminava
qui. Diversi anni fa ho lasciato l’insegnamento e ho iniziato a dedicare del tempo al nostro laboratorio, la fucina di famiglia. Ho sia disegnato che fotografato i vari manufatti. Una volta dovevo fotografare il ciondolo a forma di foglia che mio marito aveva forgiato, avevo bisogno di alcuni oggetti per scattare una bella foto. Ho radunato materiali vegetali che avevo a casa e sebbene le foto fossero abbastanza belle, non ero completamente soddisfatta del risultato. Fu in quella occasione
I guess you’re always been a creative girl, but when did you understand that flowers were your art? Two years ago, if someone told me that I could collect, dry plants and make herbarium compositions, I would call him a crazy person.
that’s it. Several years ago, I left teaching and I started to dedicate time to our laboratory, a family forge. I drew and photographed various artifacts.
For many years, my field of activity was Art history. I am passionate about architecture and I adore city.
Once after my husband forged a leaf-shaped pendant, I needed some items to take a photo. I put together some plant materials that I had at home and the photos seems to be good, but not enough.
I enjoy living in a city, and about plants… they had never occupied any significant place in my life, of course, I admire the flowering trees and the fragrant flowers, but
It was on that occasion that I decided to dry branches, herbs and leaves for the following pictures. I went out of the town and I picked lots of
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che decisi di essiccare rami, erbe e foglie per le foto successive. Andai fuori città e raccolsi molte foglie e fiori e li feci essiccare sotto una pressa fatta con un pesante libro della mia biblioteca. Fu divertente, ma anche in quell’occasione pensai che lo stessi facendo solo per creare lo sfondo delle fotografie dei nostri prodotti artigianali. Solo successivamente quando vidi questi fili d’erba, foglie e fiori essiccati realizzati, riconobbi un gran
tesoro in essi… pezzi d’arte incondizionati e indipendenti dalle fotografie. Avevo molto materiale e finalmente mi decisi a creare composizioni per un mio personale erbario. Creai un account Instagram e iniziai a scrivere note e info sulle piante che avevo essiccato. Con entusiasmo e stupore ho scoperto un mondo incredibile e interessante nelle piante, non avevo idea che ci fosse una così ampia varietà di piante sulla terra. Fui molto coinvolta
different leaves and herbs, I dried them under a quick press, a heavy book of my library. It was fun, but it seems to me that I was doing it only to create the backdrop for our products pictures. Only later when I saw these dried grasses, leaves and flowers I realized and recognized the treasure in them, like an unconditional piece of art. I dried a lot of material and finally I decided to create compositions for my personal herbarium.
I created an Instagram account and I started writing notes and info about the plants that I had dried. With astonishment and enthusiasm, I found amazing and interesting the world of plants. I had no idea that there was such a wide variety of plants on earth. Being involved in collecting plants and creating compositions for the herbarium, Instagram people became interested in what I was doing and ... I had my first client. Many followers
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nel raccontare dalla raccolta delle piante alla creazione di composizioni per l’erbario, che in breve tempo tante persone furono incuriosite a quello che facevo e... ho avuto i miei primi clienti. Molti followers mi dicono che il mio lavoro li ispira, e io a mia volta, sono ispirata dal mondo, incredibilmente ricco di piante. In che modo il paesaggio e la natura siberiana influiscono sulla tua creatività? Vivo nella città siberiana di Omsk. Quasi tutte le piante del mio erbario sono locali, siberiane. La Siberia è incredibilmente
immensa ed è molto diversificata tra taiga, foresta e steppa, un enorme varietà di materiale per il mio lavoro. Inoltre, il clima è vantaggioso, nonostante gli inverni rigidi e gelidi, c’è sempre sole e l’aria è secca, che è la cosa più importante per me come erborista, le piante si seccano in modo eccellente e mantengono il loro colore. Hai progetti futuri? Ho tantissimi nuovi progetti, voglio organizzare una mostra e scrivere un libro; ho tante storie affascinanti da raccontare sulle piante e sulle mie composizioni.
tell me that my work inspires them, and me, I am inspired by the incredibly rich world of plants. How do the landscape and the Siberian nature effect on your creativity? I live in the Siberian city of Omsk. Almost all the plants in my herbarium are local, Siberian. Siberia is unbelievably huge and highly diversified taiga, forest and steppe, a huge variety of material for my job. Besides here the climate is advantageous, despite the hard and freezing winters, there is always
sun and dry air, this is the most important thing for me, as an herbalist, the plants dry out excellently and also retain their color. Do you have future plans, for example, exhibitions or courses for beginners? I have many new projects; I would like to organize an exhibition and write a book; I have so many fascinating stories to tell about plants and herbarium compositions.
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Le “cose” annotate si uniscono alle emozioni del momento ed ai ricordi e creano un viaggio straordinario dell’esperienza
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mia sfoglia la moleskina
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{
Text Tina | The Paper Voyager
}
https://www.instagram.com/thepapervoyager/
the paper voyager “Trova la tua avventura”, è una citazione che hai condiviso sul tuo profilo Instagram, come è nata la tua passione per i tuoi numerosi sketchbook? Fin da adolescente ho scritto decine di diari e ho cercato di annotare gli avvenimenti e tutte le emozioni della mia vita. A parte questo, ero una giovane interessata e introversa. Preferisco una comunicazione con la parola scritta e creazioni di carta o fotografie piuttosto che parlare ad alta voce. Ho scoperto che per
me scrivere, creare e fotografare mi dà il tempo di pensare a quello che voglio veramente dire. Inoltre, volevo documentare la mia vita e i miei viaggi, quindi ho iniziato con i diari di viaggio che di solito riempio di ricordi delle vacanze, immagini, oggetti effimeri di viaggio, biglietti, fiori secchi. Alcuni dei miei diari sono i miei migliori amici perché sanno così tanto di me. Sono belli, mi piace la
“Find your adventure”, is a quote you shared on your Instagram profile, how did your passion for your numerous sketchbooks come about? Since I was a teenager, I kept handfuls of journals and attempted to write down the happenings of my young life and all the emotions.
for me personally, writing, creating and photographing allows me the time to think of what I actually want to say.
I also wanted to document my life and my travels, so I started with Travel Journals I usually fill with vacation memories, pictures, travel ephemera, tickets, Besides that, I used to dried flowers, etc. I be a very observing always say that some of and introverted my journals are my best person. I tend to prefer friends because they communicating with the know so much about me written word and paper and traveled a lot with creations or photographs me. versus speaking aloud. I soon found out that They are beautiful
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tua idea di incollare i ricordi nelle pagine e anche i colori dominanti dei moodboard, in che modo il paesaggio e la natura della Renania Settentrionale-Westfalia ha influenzano la tua creatività? Il paesaggio e la natura della Renania Settentrionale-Westfalia ha la sua bellezza, ma vivo in una grande città, un’aree industriale per l’estrazione del carbone e questo non influisce sulla mia creatività. Immagino che sia per questo che amo stare
all’aria aperta nella natura, soprattutto nella foresta. Mi piace essere circondata da verde lussureggiante, boschi, piante, alberi, animali e nient’altro. Il verde è crescita e la crescita è la vita. Forse è per questo che il colore verde è uno dei miei preferiti. La vita è come un foglio bianco, ma nel tuo mondo vedo colori legati alla terra, foreste, boschi, cosa ti affascina di più di questi colori?
diaries, I like your idea of pasting your memories into pages and also the dominant colors of moodboards. How does the landscape and nature of your North Rhine-Westphalia affect your creativity? The landscape and nature of North RhineWestphalia has its beauty but since I live in a large city with coal mining and industrial history it doesn´t really affect my creativity. I guess that´s why I love to be outdoors in
nature, especially in the forests. I enjoy being surrounded by lush greens, wood and animal noises and nothing but trees and plants. Green is growth. Growth is life. Maybe that´s the reason why the color green is one of my favorites. Life is like a blank sheet, but in your world, I see colors related to the earth, forests, woods, what fascinates you most about these colors? I think earthy colors are just my thing and
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Penso che i colori della terra siano la mia passione e che si adattino meglio anche alla mia personalità. In primavera mi piace vedere come la natura si risveglia dopo una lunga ibernazione invernale, con i suoi toni rigogliosi verde chiaro. L’autunno invece è la mia stagione preferita amo davvero tutti i colori che questo periodo ha da offrire. Ho sempre amato i toni legno, caldi, accoglienti e con un tocco di vintage. In realtà ho
sempre preferito i colori sottotono invece dei colori chiassosi e ho sempre ammirato i prodotti artigianali in metallo, legno e pelle. Queste combinazioni di colori mi rappresentano, e sono questi toni che cerco di abbinare nei miei diari e nelle mie creazioni. Sono diari legati a viaggi di vita reale, dove i tuoi ricordi sono impressi sulla carta o sono diari di un viaggio intimo? In realtà entrambi. Documento viaggi, vacanze o eventi speciali
which also fit best my personality. Since Fall is my favorite season, I do really love all the colors that this season has to offer. Same with Spring and all the lush, green tones. I love to see how nature awakes in Spring after a long hibernation in the Winters. Besides that, I always loved warm, cozy and wooden style/themes with a touch of vintage/ antique. I always preferred muted colors instead of loud colors. Besides that, I always admired handcrafted products
out of metal, wood or leather. All this in combination is just me. And this is what I try to combine and add to my diaries and creations. Are they diaries linked to real-life journeys, where your memories are imprinted on paper or are they diaries of an intimate journey? Both actually. When it comes to travels, vacation or special events in my life, I am going to document it in my journals. But I don´t have daily, typical writing practice.
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della mia vita, ma non ho la tipica pratica di scrittura quotidiana, preferisco ascoltare l’intuizione e prendere la penna ogni volta che ne sento il bisogno. In generale, scrivere o creare un bullet journal mi aiuta a comunicare in modo più efficace e aperto. Mi aiuta a risolvere i miei pensieri e sentimenti, ho notato che imparo molto su di me e su come mi sento quando passo il tempo a scrivere. Scrivere e creare è una
forma di auto-terapia e sì, sicuramente è anche un viaggio intimo. Domanda curiosa, quanti diari hai scritto, li hai contati e archiviati per data e avvenimento? Tengo tutti i miei diari ultimati in scatole ma senza un ordine preciso, anche se di solito l’ultimo è sopra. A volte mi chiedo come posso averlo già finito! Prima o poi li dovrò contare.
I prefer to just listen to my intuition and grab the pen whenever I feel the need to write something down. In general, writing or creating a journal spread helps me communicate more effectively and openly. I help me to sort out my thoughts and feelings. I noticed that I always learn more about me or how I feel about something until after I spend time writing about it. Writing and creating is my healer and yes, definitely also an
intimate journey. Curious question, how many journals have you written, have you counted them and archive them by date or by experience? I do keep all my finished journals and filled inserts in boxes but sorted in no particular order. Usually the last one is on top. Unfortunately, I don´t know how may I already filled which actually means it must be quite a few already. I should definitely count them sooner or later.
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Text and Photos Matteo Ragni
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Text and Photos Dana Frigerio
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Gli anelli concentrici di Mosca Partiamo dal centro della città: la Piazza Rossa e il Cremlino che su questa si affaccia. Nel medioevo questa era la cittadella fortificata la cui tipologia ritroviamo spesso nelle città europee dello stesso periodo storico. Realizzata con alte mura difensive in pietra e mattoni di colore bianco, il suo nome Belyj gorod vuol proprio dire “città bianca”. Ben presto la città si sviluppò
urbanisticamente seguendo la crescita demografica e dopo la metà del 1500 venne costruito un nuovo muro merlato chiamato Kitaj-gorod, la “città cinese”, oggi in gran parte ricostruito, dove le mura proteggevano il quartiere della vita commerciale nella zona adiacente al Cremlino. Alla fine del 1600 venne costruito Zemljanoj Gorod, “città di terra” la cinta muraria più esterna alla città di
We start from the center of the city: the Red Square and the Kremlin, which overlooks it. In the Middle Ages this was the fortified citadel whose typology we often find in European cities of the same historical period. Built with high defensive walls in stone and white bricks, its name Belyj gorod does really mean “white city”. Soon the city’s urban plan was developed
following the demographic growth and after the mid-1500s a new crenellated fortification, called Kitaj-gorod (Chinese city) was built, now largely rebuilt, its walls protected the commercial life district in the area adjacent to the Kremlin. At the end of the 1600s, Zemlyanoj Gorod “earth town” was built, the outer wall of the city of Moscow; and finally, in 1742, the Kamer-
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Mosca; e per finire nel 1742 venne creata la cinta detta KamerKollezhskij val, un vallo di terra che circonda la città dotato di ingressi doganali. Come da prassi comune a tante altre grandi città europee tra la fine del 1700 e il 1800 le mura delle città vennero abbattute per fare posto alla moda dei boulevard. Vennero così demolite le cinta murarie di Belyj Gorod sostituite
da Bulvarnoe koltsò (l’Anello dei boulevard); e quelle di Zemljanoj Gorod Sadovoe koltsò divennero l’Anello dei giardini (oggi la principale circonvallazione di Mosca). Queste opere di trasformazione crearono così due anelli di circonvallazione alberati che trasformarono lo schema della città da chiuso e fortificato ad aperto. Oltre a queste
Kollezhskij val was created, a wall of earth surrounding the city with customs entrances. As was common practice in many other large European cities between the late 1700s and 1800s the city walls were demolished to make way for the fashionable boulevards. The walls of Belyj Gorod were thus demolished and replaced by Bulvarnoe koltsò (the boulevards’ Ring); and
those of Zemlyanoj Gorod Sadovoe koltsò became the Garden Ring (today the main ring road of Moscow). These transformation works thus created two tree-lined ring roads that transformed the layout of the city from closed and fortified to open. In addition to these urban transformations, the renewed possibility of construction of masonry buildings (possible during part
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trasformazioni urbanistiche la rinnovata possibilità di costruzione di edifici in muratura (possibile durante parte del ‘700 solo a San Pietroburgo) e il rinnovamento degli edifici della zona centrale fecero sì che il piano generale del 1775 portò il maggior contributo alla Forma Urbis della nuova Mosca. Il progetto tendeva a enfatizzare e valorizzare i luoghi del potere politico ed amministrativo più
importanti realizzando nuovi edifici di dimensioni decisamente maggiori rispetto al passato. Cosa resta e possiamo vedere oggi di tutto questo? Quartieri residenziali, parchi e zone monumentali, alternate e collegate tra loro da viali di ampie dimensioni la cui origine tipologica va ricercata nei Boulevard parigini del barone Haussmann.
of the 1700s only in St. Petersburg) and the renovation of the buildings in the central area meant that the general plan of 1775 brought the greatest contribution to the ‘Forma Urbis’ of the new Moscow. The project aimed to emphasize and enhance the most important places of political and administrative power by creating new buildings of much larger dimensions than in the past.
What does remain and can be seen today of all of this? Residential districts, parks and monumental areas, alternating and connected to each other by large avenues whose typological origin is to be found in the Parisian boulevards of Baron Haussmann.
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Photos by Pavel Kuznetsov
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Text Pavel Kuznetsov
}
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Photos Pavel Kuznetsov and Dana Frigerio
http://muar.ru/dom-melnikova-posetitelyam https://www.instagram.com/melnikov_museum/?hl=it
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Konstantin Melnikov Iconic House È una delle case private più iconiche di Mosca, puoi parlarci di questo particolare edificio? Questo fabbricato si può sicuramente definire una meta di pellegrinaggio architettonico. Un edificio progettato dall’architetto Konstantin Melnikov a Mosca per sé e la sua famiglia (1927-1929) che è sicuramente un’icona dell’avanguardia architettonica russa. È stato originariamente costruito come
una casa cilindrica sperimentale per testare le idee di Melnikov sulla costruzione di alloggi massa. L’originale ed elegante disposizione spaziale, le ingegnose tecniche di ingegneria hanno reso questo capolavoro famoso in tutto il mondo. Secondo Melnikov, l’essenza della sua casa sta nella sua “equivalenza ed uniformità di peso, luce, aria e calore”. Essendo una forma architettonica unica sembra ancora moderno
Is it one of the most iconic private houses in Moscow can you tell us about this particular building? One may surely call this house a destination for architecture pilgrimage. A building designed by architect Konstantin Melnikov in Moscow for himself and his family (1927–1929), is definitely an icon of the Russian architectural avantgarde. It was originally built as an experimental cylindrical house to test Konstantin Melnikov’s
very own concept for the mass construction of housing. The original layout, elegant spatial arrangement and ingenious engineering techniques have made this masterpiece world famous. According to Melnikov, the essence of his house lies in its ‘equivalence and equability of weight, light, air and heatʼ. Being of a unique architectural form, it still looks modern while retaining
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pur mantenendo l’autentica atmosfera commemorativa del secolo scorso, riflettendo così la tragica vita di questo architetto solista in una società collettivista. L’avanguardia russa (sovietica?) Ha preceduto anche quella europea; quale eredità ha lasciato nell’era post-sovietica? Esiste un numero enorme di edifici d’avanguardia in Russia: alloggi, edifici industriali e pubblici. Le persone iniziano a riconoscere il valore e la bellezza
di questa architettura e l’abitazione costruttivista diventa sempre più popolare nel mercato immobiliare. Ci sono esempi positivi di questa tendenza come l’edificio Narkomfin ed altri ne arriveranno.
the authentic memorial atmosphere of the last century, thus reflecting the tragic life of this solo architect in a collectivist society.
Com’è stato il passaggio da casa privata a museo pubblico?
The Russian (Soviet?) Avant-garde also preceded the European one; what legacy have they left in the postSoviet era?
Il Museo statale Melnikov è stato fondato nel 2014 come filiale del Museo statale di architettura di Schusev. Il passaggio non è stato facile in quanto la casa non era ben
There is enormous number of avant-garde buldings around Russia: housing, industrial and public. People here only begin to recognise value and beauty of this architecture. And
constructivist dwelling became more and more popular on real estate market. We have some positive examples like Narkomfin building, and more to come in the nearest future. How was the transition from private house to a public museum? State Melnikovs Museum was established in 2014 as a branch of Schusev State Museum of Architecture. The transition was not easy as the house was not well maintained and not cared about last years
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tenuta ed era poco curata negli ultimi anni prima della creazione del museo. Ci è voluto molto tempo per ripristinare il contenuto commemorativo all’interno e il giardino storico intorno ad esso. Ora stiamo facendo visite guidate in casa tutti i giorni, cinque giorni alla settimana; e come da indicazioni dei restauratori e degli ingegneri prese prima dell’ultimazione del restauro sono ammessi solo piccoli gruppi (fino a 5 persone) guida compresa. Stiamo anche organizzando tour in
autobus per visitare tutti gli edifici esistenti di Melnikov a Mosca. Siamo orgogliosi che una delle sue pronipoti Natalia Melnikova sia la nostra guida. Manteniamo buoni rapporti con la maggior parte della terza generazione di Melnikov che ancora lo ricorda, Vladimir (figlio della figlia dell’architetto Ludmila) ed Elena (figlia di suo figlio Viktor), consultano il nostro Museo per ritrovare la memoria della Casa. Non è un segreto che ci sia un profondo
before creation of the museum. It took us few a long time to restore memorial content inside and historical garden around it. Now we are doing guided tours in the House daily, five days a week since. Before completion of conservation according to recommendations of conservators and engineers only small groups (up to 5 persons) with guides are allowed. We are also doing bus tours to visit all existing buildings by Konstatin Melnikov in Moscow.
We are proud that one of his great granddaughters Natalia Melnikova is our guide. We keep good relations with most of the Melnikov third generation who still remember him, Vladimir (a son of architect’s daugter Ludmila) and Elena (a daughter of his son Viktor), they consult our Museum on the memorial side of the House. It is not a secret that there is a deep conflict inside the Melnikov family since the 1980s and we are trying to keep peace with all of the family members and
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conflitto all’interno della famiglia Melnikov sin dagli anni ‘80 e stiamo cercando di mantenere buoni rapporti con tutti i membri della famiglia e di seguire l’ultima volontà di suo figlio Viktor sulla creazione di un museo statale del padre e figlio nella casa. Come risultato di questo periodo di transizione abbiamo pubblicato un libro “The Melnikov House - Icon of the Avant-Garde, Family Home, Architecture Museum” con il nostro partner tedesco, Dom Publishers. Questo libro, da me scritto, fornisce un resoconto dettagliato della creazione e della
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sua storia durante il XX secolo, della transizione da abitazione residenziale a museo e racconta le condizioni attuali della casa. Il volume contiene molti materiali d’archivio e fotografie recenti. Descrive le sfide e le scelte del passaggio da casa a museo. Molti oggetti commemorativi della casa sono legati alla vita professionale e familiare dell’architetto e pubblicati per la prima volta. Cosa significa concretamente essere il Direttore del Museo Melnikov e come promuove la cultura legata al Museo?
to follow the last will of his son Viktor about establishing a state museum of father and son in the House. As a result of this transition period we published a book ‘The Melnikov House — Icon of the Avant-Garde, Family Home, Architecture Museum’ with our German partner, Dom Publishers. This book, authored by me, gives a detailed account of its creation and history right through the 20th century, the transitional state from residential dwelling to museum and the house’s current condition.
The volume contains rich archival materials as well as recent photographs. It describes the challenges and choices of museumification. Many memorial objects from the house are linked to the professional and family life of the architect and published for the first time. What does it mean to be the Director of the Melnikov Museum in practical terms and how do you promote the culture linked to the Museum? So many types of activities in addtion
P H . LUIGI F IEN I
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THE
O R IGIN
IMMERGITI DA OT TO B R E
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Significa fare tanti tipi di attività oltre alle visite guidate sopra menzionate! Il mio ruolo è coordinare e supervisionare. Ricerca e conservazione del contenuto commemorativo nella casa. Abbiamo appena terminato l’inventario preliminare di tutti i 27.000 cimeli. Gli archivisti del museo lavorano con disegni, dipinti, mobili, tessuti, tappeti, lampade elettriche, ecc. e dietro ogni oggetto c’è una storia da raccontare. Ricerca negli archivi documentari. Digitalizzazione, pubblicazione,
interpretazione. Numerosi ritrovamenti effettuati negli ultimi anni da quando la Casa è diventata museo pubblico rivelano le idee architettoniche, ingegneristiche e filosofiche dell’autore che stanno dietro al suo ambizioso piano di costruire un manifesto architettonico nella Russia sovietica degli anni ‘20. Stiamo finendo di “decodificare” i diari scritti a mano di Melnikov per quasi vent’anni della sua vita (1926-1945) e abbiamo in programma di pubblicarli con commenti di ricerca adeguati e riferimenti al contesto storico, persone
to the guided tours mentioned above! My role is to coordinate and supervise all of them: Research and conservation of memorial content in the House. We have just finished preliminary inventory of all 27K+ memorial objects. Professional museum conservators work with drawings, paintings, furniture, textile, carpets, electrical lamps etc etc. And behind each object there is a story to tell. Research of the documentary archives: digitalisation, publication,
interpretation. Numerous findings had been made last few years when the House became a public museum, we present them. They uncover architectural, engineering and philosophical ideas of the author lying behind his ambitious plan to build an architectural manifesto in Soviet Russia of 1920s. We are finishing to ‘decode’ hand-written Melnikov’s diaries for almost twenty years of his life (1926-1945) and plan to publish them with proper research comments and references to historical context, mentioned persons, places and
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citate, luoghi ed eventi. Nel 2017-2018 abbiamo fatto anche uno spettacolo teatrale! Intitolato ‘Melnikov. Documentary Opera ‘e basata su diari e lettere di Melnikov. L’anno scorso è stato selezionato per la “Maschera d’oro”, il più prestigioso premio teatrale nazionale. Conservazione della casa. Si tratta di un grande progetto internazionale con il coinvolgimento di esperti finlandesi,
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russi e olandesi, sotto la supervisione del Comitato consultivo internazionale presieduto dal professor Jean-Louis Cohen (Francia). Abbiamo appena terminato una approfondita verifica pre-conservazione supportato e sovvenzionato da Getty Keeping It Modern. Se siete curiosi, il nostro rapporto dettagliato nella libreria Getty: http://www.getty.edu/ foundation/initiatives/ current/keeping_it_
events. In 2017-2018 we did even a theatrical performance! Titled ‘Melnikov. Documentary Opera’ and based on Melnikov diaries and letters. Last year it was short-listed for ‘Golden Mask’, the most prestigious national theatrical award. Conservation of the House. This is a large international project with Finnish, Russian and Dutch experts
involved, under supervision of the International Advisory Committee chaired by professor Jean-Louis Cohen (France). We just finished an in-depth pre-conservation survey supported by the Getty grant initiative Keeping It Modern. If you are curious you may read our detailed report in the Getty on-line library: http://www.getty.edu/ foundation/initiatives/ current/keeping_it_ modern/report_library/ melnikov_house.html
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modern/report_library/ melnikov_house.html La conclusione fondamentale degli esperti è che l’edificio è strutturalmente in discrete condizioni e non necessita di interventi d’emergenza. La maggior parte delle misure conservative saranno puntuali e non di ristrutturazione totale ad eccezione dei lavori sulla facciata. La nostra priorità nel restauro è preservare l’autenticità del design e dei materiali piuttosto che sostituirli e creare la “nuovissima” Melnikov House. Rispettiamo il tempo e i ricordi perché sono onesti e raccontano le storie di questa Casa e del suo creatore, Konstatin Melnikov. Giardino della casa di Melnikov - museo a cielo aperto. Restauro del giardino basato su ricerche archivistiche scientifiche comprendenti sentieri, orto, aiuole e un capanno nel cortile che ora funge da chiosco del Museo. Il giardino è aperto 365 giorni all’anno come spazio museale con una sua atmosfera speciale, attività pubbliche (conferenze, corsi di perfezionamento, schizzi, ecc.) e un modellino della casa di Melnikov. Ultimo ma non meno
importante siamo molto attivi sui social media. Probabilmente il migliore è il nostro Instagram @melnikov_ museum. https:// www.instagram.com/ melnikov_museum/ Si possono anche trovare migliaia di immagini su Instagram con l’hashtag #melnikovhouse. Durante il lockdown abbiamo realizzato quattro Insta Live dalla Melnikov House con tour dettagliati - in russo - in tutti gli spazi che sono salvati nella sezione IGTV. L’ultima domanda è solo per soddisfare la mia curiosità. In quale edificio costruttivista abita? Vivo in una casacomune del periodo costruttivista (192931) creata dalla stessa squadra di architetti che un anno prima progettò il famoso edificio Narkomfin, un predecessore dell’Unite d’Habitation di Le Corbusier. Questa dimora è molto diversa dalla Melnikov House; un’unità di soli 34 mq su tre livelli, più verticale che orizzontale, che rende questo spazio magico, una vera “macchina per abitare”. Lì sono felice e ogni giorno sento la forza dell’Architettura.
The key conclusion of experts is that the House structurally is in a satisfactory condition and no need for emergency measures. Most of conservation measures will be local (fragmentary) rather than total except facade works. Our prority in restoration is to preserve authenicity of design and materials rather than to replace them and make ‘brand new’ Melnikov House. We respect time and memories because they are honest and they tell the stories about this House and its creator, Konstatin Melnikov.
Instagram @melnikov_ museum. One may also find thousands of pictures in Instagram by hashtag #melnikovhouse. During lockdown we made four Insta Live from the Melnikov House with a detailed tours – in Russian - around all the spaces. You still can see them on our Instagram in the IGTV section. The last question is just for my curiosity in which constructivist building do you live?
I live in the housecommune of constructivist period (1929-31) created by the same team of archiects who a year Melnikov House earlier designed famous garden - museum under Narkomfin building, a open sky. Restoration predecessor of Unite of garden based on d’Habitation by Le scientific archival Corbusier.This dwelling research including paths, is very much different vegetable garden, flower from the Melnikov beds and a shed in the House, a unit just 34 sq backyard which serves m on three levels which as a Museum kiosk now. makes this magical space more vertical rather The garden is open 365 than horisontal. days a year as a public museum space with Real ‘machine for living’. very special ambience, I am happy there and public activities I feel the power of (lectures, master-classes, Architecture every day. sketching etc.) and Melnikov House model. And last but not least, we are very active in social media. Probably the best one is our
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