N29 Summer Blossom zine 2020

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EDITION #29 Summer 2020 italian/english

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Cover Dana Frigerio

Creative people

rova cerca & tio ispiraz ne

Get Inspired un viaggio sui pianeti e sulle stelle


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#29 Summer issue 2020 Direttore responsabile / Founder & Editor in Chief Dana Frigerio

EXOBIOTANICA come nasce UNA copertina

Ph. Dana Frigerio, Cosimo Fiore, Saverio Chiappalone, Joshua Tree National Park, Fugi Naim, Karen Lynch, Planetario di Torino, Moscow Museum of Cosmonautics.

Redattori/Contributors

leaf and petal design

cactusmania

Fugi Naim Joshua Tree National Park

Saverio Chiappalone Cosimo Fiore Fugi Naim Karen Lynch Neil Frakes / Joshua Tree National Park Azuma Makoto Annarita Manera Moscow Museum of Cosmonautics Veronica Pergola Planetario di Torino Plantipp Dana Frigerio Matteo Ragni Art direction & layout Dana Frigerio Traduzioni/Translation Cristiana Chiarugi

Moscow Museum of Cosmonautics

movea design

infini.to planetario torino

Copertina/Cover Dana Frigerio font: thanks to Billy Argel, Kimberly Geswein, Yomyfred production 2005, Brownfox

www.blossomzine.eu DOWNLOAD ISSUE ON DEMAND mangave

Alcune foto o immagini presenti attualmente nella rivista sono situate su internet e costituite da materiale largamente diffuso e ritenuto di pubblico dominio. Su tali foto ed immagini il sito non detiene, quindi, alcun diritto d’autore e non è intenzione dell’autore del sito di appropriarsi indebitamente di immagini di proprietà altrui, pertanto, se detenete il copyright di qualsiasi foto, immagine o oggetto

presente, oggi ed in futuro, su questa rivista, o per qualsiasi problema riguardante il Diritto d’Autore, inviate subito una e-mail all’indirizzo info@blossomzine.eu indicando i vs. dati e le immagini in oggetto così che si possa risolvere rapidamente il problema (ad esempio, con l’inserimento, gratuito e permanente, del nome dell’autore), oppure rimuovere definitivamente la foto (o altro).

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direttore@blossomzine.eu

Blossom zine è una Testata giornalistica Autorizzazione n°103 del 3 aprile 2013 Tribunale di Milano.


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ideo v i A GUARD ing of ak del m

VIDEO PARTE 1 VIDEO PARTE 2 foto 1 Lithops


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foto 2

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foto 3

Text and Photos Dana Frigerio

}

www.blossomzine.eu/blog

blog@blossomzine.eu

Come nasce una copertina Il non viaggio Il tema del viaggio di questo numero di Blossomzine doveva essere Gerusalemme e tutti gli articoli compresa la copertina dovevano ruotare intorno a questo tema, ma il viaggio, causa lockdown e Covid -19 in questo 2020 non c’è stato, quindi dovevo trovare un nuovo tema da abbinare alla cover. La copertina è in

collaborazione con Cactusmania, un vivaio di Ventimiglia specializzato in piante grasse e succulente dove da molti anni vengono coltivate oltre alle più tradizionali cactacee anche delle piante particolari e bizzarre. L’idea del tema Il tema di questo numero è… spaziale, vi porteremo sui pianeti e vi faremo scoprire noti paesaggi desertici

The missed trip The theme of the journey in this issue of Blossomzine was supposed to be Jerusalem and all the articles including the cover had to revolve around this theme, but the journey, due to the lockdown and Covid -19 in this 2020, couldn’t happen, so I had to find a new theme to match the cover. I realized it in

collaboration with Cactusmania, a nursery in Ventimiglia specialized in succulents, where for many years particular and bizarre plants are being cultivated in addition to the more traditional cactaceae. The idea of the theme The theme of this issue is... spatial, we will take you to the planets and let you discover well-known Californian


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GUARDA i video del backstage

VIDEO PARTE 1 VIDEO PARTE 2 foto 4 davanti Frailea Castanea - dietro Tephrocactus geometricus


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californiani dove negli anni Cinquanta venivano ambientati i film americani di sci-fi e B movie. Il brief della copertina è nato così: abbinare delle strane cactacee alla mia idea di pianeti del profondo cielo. Nel primo video vedrete che sono andata in vivaio da Cactusmania e con Annarita Manera abbiamo scelto le piante più curiose e singolari per colori, forme, foglie e sagome. Partendo dai Notocactus

Leninghausii (foto 7) più tradizionali abbiamo poi scelto le forme bizzarre e verrucose delle Adromischus marianiae herrei (foto 9/10) e i globosi Astrophytum myriostigma dalla forma di stella dal colori azzurro pallido e grigio. ( foto 10). I pianeti e gli astrofisici Nel secondo video ho avuto il piacere di intervistare l’astrofisica Giulia Ferriani di Infini.to il Museo Planetario di Torino,

foto 5 Adenium obesums - Trichodiadema bulbosum

desert landscapes where the American sci-fi and B movies were set in the 1950s. The brief on the cover was created with this intent: to combine some weird cacti with my idea of planets in the deep sky. In the first video you will see that I went to the Cactusmania nursery and with Annarita Manera I chose the plants most curious and singular for colors, forms, leaves and shapes.

foto 6

Starting from the more traditional Notocactus Leninghausii, (photo 7) we then chose the bizarre and warty forms of the Adromischus marianiae herrei (photo 9/10) and the globose Astrophytum myriostigma with a star shape in pale blue and gray colors (photo 10). Planets and astrophysicists In the second video I had the pleasure of interviewing the infini.to astrophysicist Giulia Ferriani at the Planetary Museum


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VIDEO PARTE 1 VIDEO PARTE 2

foto 7 Notocactus Leninghausii


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foto 8 davanti Mammillaria bocasana cv Fred / dietro Tephrocactus molinensis


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per farmi spiegare e raccontare del pianeta rosso per eccellenza Marte e di come stanno studiando e cercando dati attraverso sonde spaziali, lander e rover. Mi ha anche suggerito gli ingredienti per creare il terreno marziano rosso della copertina. La creazione singolare dei set delle fotografie che vedete è stata decisamente un viaggio astratto, adatto a questo periodo, dove il dover spaziare e volteggiare con la mente su altri pianeti mi ha portato una suggestione particolare che vorrei trasmettervi. La cover La copertina è ambientata su Marte, con la terra rossa, una pietra mastodontica e una sfera di ferro arrugginito sullo sfondo come fosse un altro pianeta da scoprire e in primo piano delle piante succulente folli. Particolarissime le piante fotografate si chiamano Lithops ( foto 1), sono delle succulente che sembrano dei sassi viventi, infatti, il nome Lithops deriva dal greco lithos (pietra) e opsis (aspetto), la particolarità sta nel fatto che la pianta è costituita da due foglie

accoppiate, divise da un taglio centrale, da dove poi nascono le nuove foglie e dei fiori bellissimi. I personaggi anni Cinquanta In questi set speciali ho intenzionalmente inserito anche delle figure e dei microscopici personaggi, per raccontarvi delle piccole storie, storie disparate ambientate come nei film americani di serie B in ecosistemi lunari, marziani… extraterrestri, ma con una luce particolare da teatro di posa dei film Hollywoodiani. Dai paparazzi in cerca delle bagnanti “disinvolte” ai poliziotti e ranger in cerca del grande occhio nascosto nel terreno. Dai vigili del fuoco con le divise antincendio alla classica famiglia in villeggiatura, dalle figure dei bagnanti del XIX secolo fino ad arrivare agli astronauti ed alle sonde spaziali. Le piante strane delle fotografie Le piante più strane che io abbia mai fotografato sono Mammillaria bocasana cv Fred una varietà

of Turin, to make me explain and tell about the planet red for excellence: Mars, and how they are studying and looking for data through space probes, landers and rovers. She also suggested the ingredients for creating the red Martian soil in the cover. The singular creation of the sets of the photographs you see was definitely an abstract journey, in tune with this period, where having to wander and twirl with my mind on other planets gave rise to a particular suggestion that I wanted to convey to you. The cover The cover is set on Mars, with red soil, a mammoth stone and a rusty iron sphere in the background as if it were another planet to be discovered and some foolish succulent plants in the foreground. The plants photographed are called Lithops (photo 1), succulents that look like living stones, in fact, the name Lithops derives from the Greek lithos (stone) and opsis (appearance), the peculiarity lies in the fact that the plant consists of two coupled

leaves, divided by a central cut, from where the new beautiful leaves and flowers are born. The characters of the fifties In these special sets I have also intentionally included figures and microscopic characters, to tell you about some small stories, disparate stories set like in some American B series movies in lunar, Martian... extraterrestrial ecosystems, but with a particular light as that of a theatre setting of some Hollywood films. From paparazzi in search of “relaxed” female swimmers to policemen and rangers in search of the big eye hidden in the ground. From firefighters in their work uniforms to the classic family on holiday, from the figures of bathers of the nineteenth century up to the astronauts and the space probes. The weird plants of the photographs The strangest plants that I have ever photographed are: Mammillaria bocasana cv Fred, a rather monstrous variety (photo 8), Tephrocactus geometricus


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piuttosto mostruosa (foto 8) Tephrocactus geometricus (foto 2/3/4) che con i suoi fusti globulari e i suoi colori pastello acquamarina mi ricorda il pianeta Urano, il Tephrocactus molinensis (foto 8) che con i suoi fusti ovoidi e tubercoli prominenti mi ha rammentato la Luna, e per finire la

VIDEO PARTE 1 VIDEO PARTE 2

foto 9 Adromischus marianiae herrei

bella e strana Frailea Castanea (foto 2/3/4) che assomiglia a una creatura marina.

(photo 2/3/4) which with its globular stem and its pastel aquamarine colors reminds me of the planet Uranus, Che emozione pensare Tephrocactus molinensis che dagli anni Cinquanta (photo 8) which with ad oggi la corsa allo its ovoid stem and spazio ci appassiona prominent tubercles sempre, si susseguono reminded me of the voli, tentativi ed errori Moon, and to finish the che non finiranno mai di beautiful and strange stupirci. Frailea Castanea who

Adenium obesum Adromischus marianiae herrei Astrophytum myriostigma Frailea Castanea Lithops

looks like a marine creature (photo 2/3/4). What a thrill to think that from the 1950s to today the space race keeps on fascinating us, with a succession of flights, attempts and errors that will never cease to amaze us.

Mammillaria bocasana cv Fred Notocactus Leninghausii Tephrocactus geometricus Tephrocactus molinensis Trichodiadema bulbosum


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foto 10 Astrophytum myriostigma


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Text and Photos Planetario di Torino

Infini.to

Infini.to nasce sulla collina di Pino Torinese il 27 Settembre 2007 come centro di divulgazione dedicato all’Astronomia e allo Spazio. È un moderno museo della scienza che ospita numerose installazioni interattive e un planetario digitale

www.planetarioditorino.it/infinito www.facebook.com/planetarioditorino

Planetaro di Torino

Torino ha la sua città delle stelle chiamata Pino Torinese che ospita un Parco Astronomico al cui interno si trovano l’Osservatorio Astrofisico di Torino e Infini.to – Planetario di Torino, Museo dell’Astronomia e dello Spazio. Ci potete raccontare qualcosa del vostro museo, quando è stato istituito e come è stato realizzato architettonicamente?

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di ultima generazione. Al suo interno lavora un gruppo di persone composto da esperti in comunicazione della scienza, appassionati e studiosi di Astronomia e Spazio, che realizzano le attività quotidiane e portano avanti progetti nazionali e internazionali. La struttura che racchiude il Museo è molto particolare e richiama un oggetto celeste realmente esistente: un sistema binario costituito da una stella gigante rossa e un buco nero. La sfera che racchiude la sala del Planetario rappresenta la stella, mentre il cono di cristallo, che dall’ingresso scende fino

Turin has its own city of the stars, it’s called Pino Torinese, it houses an Astronomical Park where the Turin Astrophysical Observatory and Infini. to (Planetarium of Turin, Museum of Astronomy and Space) are located. Can you tell us something about your museum, when was it established and how was it built architecturally? Infini.to was founded on the hill of Pino Torinese on September 27, 2007 as a divulging center dedicated to Astronomy and Space. It is a modern science museum which hosts numerous interactive installations and a latest generation digital planetarium. Inside the center works a group of people

composed of experts in science communication, enthusiasts and scholars of Astronomy and Space, who realize daily activities and carry out national and international projects. The structure that contains the Museum is very particular and recalls a truly existing celestial object: a binary system consisting of a giant red star and a black hole. The sphere that encloses the Planetarium room represents the star, while the crystal cone, which from the entrance goes down to the -3 floor, reproduces the astrophysical jet of a black hole located on the top floor of the Museum. The helical ramps represent the gas which,


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al piano -3, riproduce il getto astrofisico di un buco nero posto all’ultimo piano del Museo. Le rampe elicoidali rappresentano il gas che, dalla stella gigante spiraleggiando, viene risucchiato dal buco nero. Una volta varcata la soglia del Museo, avvolti dai suoni dello Spazio e muovendosi in una struttura unica e affascinante, i visitatori possono sperimentare in prima persona la scienza e “giocare” con essa. La regola principale del Museo è: vietato NON toccare! Parte integrante della struttura è la Terrazza sul cielo, uno spazio esterno con una vista stupenda

che all’imbrunire si trasforma in una terrazza osservativa e, grazie alla guida dello Staff e con l’utilizzo di telescopi, è possibile ammirare dal vivo le meraviglie del nostro cielo. In quale modo riuscite a farci viaggiare nello spazio? Di quali moderne tecnologie dispone il simulatore del cielo stellato? Cuore pulsante di Infini.to è il Planetario, un vero e proprio simulatore del cielo: ciò che si vede non è reale ma ricostruito. Un luogo magico che, grazie alla proiezione della volta celeste e degli oggetti che la popolano su uno schermo semisferico, crea un

by spiraling from the giant star, is sucked into the black hole. Once you have crossed the threshold of the Museum, surrounded by the sounds of Space and moving in a unique and fascinating structure, visitors can experience science first hand and “play” with it. The main rule of the museum is: DO TOUCH, please! An integral part of the structure is the Terrace on the sky, an outdoor space with a wonderful view that turns into an observation terrace at dusk and, thanks to the guidance of the Staff and the use of telescopes, allows to admire live the wonders of our sky.

How do you manage to make us travel in space? What modern technologies does the starry sky simulator have? The beating heart of Infini.to is the Planetarium, a real sky simulator: what you see is not real but rebuilt. A magical place that, thanks to the projection on a hemispherical screen of the celestial vault and the objects that populate it, creates an immersive and engaging effect. The Planetarium inside the Infini.to Museum uses digital computer graphics, Digistar6, produced by Evans & Sutherland, an American company among the


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effetto immersivo e coinvolgente. Il Planetario che si trova all’interno del Museo di Infini.to utilizza una grafica digitale computerizzata, Digistar6, prodotto dalla ditta americana Evans & Sutherland, tra i più avanzati al mondo. Grazie a questa tecnologia e con l’impiego del Digital Universe, una base dati del cielo costruita sulle osservazioni dei maggiori telescopi dalla Terra e dallo Spazio, è possibile sorvolare Sole e pianeti, osservando da vicino spettacolari dettagli tridimensionali, seguire satelliti e sonde spaziali, avvicinarsi ad ammassi stellari e galassie lontane, andare virtualmente a “spasso” per il cosmo e viaggiare

nel tempo fino all’inizio del Big Bang. Molti degli spettacoli proposti vengono prodotti completamente dallo Staff di Infini. to, dallo storybording alle realizzazioni 3D in computer grafica, dalla scelta delle musiche alla creazione del video finale che viene successivamente narrato dal vivo con il pubblico in sala. Questo rende anche lo spettacolo un momento interattivo e coinvolgente. Il planetario diventa inoltre, in alcuni momenti dell’anno, un vero e proprio palco stellato accompagnando performance musicali live o spettacoli di teatro e scienza. Qual è la vostra strategia

most advanced ones in the world. Thanks to this technology and with the use of the Digital Universe, a data base of the sky built on the observations of the major telescopes from Earth and Space, it is possible to fly over the Sun and planets, observing spectacular three-dimensional details up close, to follow satellites and space probes, to approach star clusters and distant galaxies, to virtually go for a walk around the cosmos and to travel through time unto the beginning of the Big Bang. Many of the shows proposed are produced entirely by the Infini.to

staff, from storybording to 3D computer graphics, from the choice of music to the creation of the final video which is then narrated live with the audience in the room. This makes also the show an interactive and engaging moment. The planetarium also becomes, at certain times of the year, a real starry stage accompanying live musical performances or theater and science shows. What is your communication strategy both inside the museum and on social channels; how did it change, if it did, in this particular period of Covid-19?


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di comunicazione sia all’interno del museo che sui canali social; come è cambiata, e se è cambiata, in questo periodo particolare di Covid-19? Infini.to nasce per raccontare la Scienza e l’Astronomia al pubblico e il suo obiettivo è farlo per tutti, grandi e piccini, neofiti ed esperti. Anche la sua comunicazione, soprattutto quella che passa attraverso i canali social del Museo, va in questa direzione. La pagina Facebook è nata non solo per segnalare la struttura e gli eventi organizzati, ma per raccontare la scienza e chiacchierare con il pubblico anche in maniera digitale. Tutto questo è stato potenziato in un periodo in cui siamo stati tutti costretti nelle nostre abitazioni. La nostra voglia di raccontare le meraviglie del cielo non si è mai fermata e il nostro gruppo di lavoro ha messo in piedi un canale digitale nuovo che arriva fino nelle case del nostro pubblico… e non solo. Abbiamo creato video e attività per i più piccoli, raccontato il cielo attraverso software che tutti noi possiamo

utilizzare sui nostri computer per esplorare il cielo o con un planetario digitale portatile, tirato fuori telescopi e binocoli osservando il cielo dai nostri terrazzi con dirette live o ancora inseguito comete nel loro passaggio ravvicinato alla Terra.

Infini.to was born to narrate science and astronomy to the public and its goal is to do it for everyone, young and old, neophytes and experts. Also our communication, especially that which passes through the museum’s social channels, goes in this direction.

Si tratta di un canale nuovo per noi, ma che continuerà a vivere anche quando finalmente le porte del Our Facebook page Museo potranno riaprire. was created not only to advertise the In un momento di structure and the events difficoltà come questo che organized, but also to stiamo vivendo qual è la digitally talk about lezione che l’epoca della science and chat with corsa allo spazio ci può our public. dare? All of this was enhanced L’esplorazione dello in a time when we Spazio permette di were all forced into our sviluppare e testare homes. Our desire to innumerevoli tecnologie talk about the wonders e materiali. Molte delle of the sky has never cose che siamo riusciti given in and our team a fare in questo periodo has set up a new digital di isolamento forzato channel that reaches the e di smartworking homes of our audience... spesso improvvisato, and beyond. sono sicuramente in gran parte supportati We created videos and dalla tecnologia che activities for the little arriva proprio da quella ones, unfolded the sky corsa spaziale. Inoltre, through a software abbiamo sperimentato in that we all can use molte situazioni che cosa on our computers or voglia dire veramente with a portable digital la parola collaborazione planetarium, pulled sperando che la parte out our own telescopes positiva di tutto quello and binoculars to che sta succedendo non observe the sky from vada dispersa. our terraces with live

broadcasts or even chased comets in their close passage to Earth. It is a new channel for us, but it will continue to live even when the doors of the Museum will finally reopen. In a moment of difficulty like the one we are experiencing, what is the lesson that the era of the space race can teach us? The exploration of space allows the development and testing of countless technologies and materials. Many of the things we managed to do in this period of forced isolation and often improvised smartworking are certainly largely supported by the technology that comes from that space race. Furthermore, we have experienced in many situations what the word collaboration really means, and we hope that the positive side of everything that is going on nowadays will not be lost.


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Yeehah


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Text and Photos Karen Lynch

}

www.instagram.com/leafandpetaldesign/ www.leafandpetaldesign.com

leafandpetaldesign@gmail.com

leaf and petal design I tuoi collage sono eccezionali. Sono ambientati in mondi surreali, ma nello stesso tempo hanno un gusto retrò anni ‘50 e ’60. Ci puoi raccontare come è nata questa idea? Ci sono diversi fattori. Prima di tutto sono un’artista materica, colleziono centinaia di riviste, libri, cataloghi e cartoline vintage. Analizzando bene il materiale degli anni

‘50 e ‘60, notai che la corsa allo spazio e le immagini di fantascienza erano molto popolari. Mi ricordo che in un vecchio numero di National Geographic trovai una scena retò di una spiaggia e nelle pagine seguenti le prime immagini di razzi e di astronauti. Mi è venuto naturale giustapporre queste immagini mentre le ritagliavo. In secondo luogo, sono

Your collages are unique and are set in surreal worlds, and at the same time they have a retro 50s and 60s taste. Can you tell us how this idea was born? It is really a culmination of several factors. Firstly I’m a material driven artist who has collected hundreds of vintage magazines, books, catalogues and postcards. Looking through this source

material from the 1950s and 1960s, the space race and science fiction imagery was really popular. In a vintage magazine such as an old National Geographic, you might find a retro beach scene and then on the next pages, early pictures of rockets and astronauts. It’s easy to juxtapose those sorts of images when they are cut out in front of you. Secondly, I’ve been influenced by a


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Natureworld


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stata influenzata da un movimento retrofuturistico-surreale di collage emerso nel 2012, lo trovai affascinante e da lĂŹ ho sviluppato il mio stile. Collezioni riviste e giornali, quante volte li hai sfogliati? Avrei una curiositĂ , come riesci a ricordarti dove sono le immagini che hai visto, hai un metodo di archiviazione particolare che ci vuoi raccontare? Ho una biblioteca dove tengo la maggior parte dei libri e riviste; sfoglio costantemente il materiale e spesso contrassegno le pagine con dei post-it colorati.

Moon Bathing

Raggruppo per tema i libri: montagne, architettura, fiori e paesi. Invece per le riviste le tengo raccolte di in ordine di data, ho anche un indice per alcuni titoli, archivio le singole pagine in cassetti, in modo da poter raggruppare gli stessi temi come deserto, paesaggio, spazio, fiori, gemme, animali, ecc. Sei riuscita a fare della tua arte un lavoro, hai al tuo attivo molte collaborazioni internazionali; quando hai incominciato ad usare il web e come ti sei approcciata al mondo della vendita online delle tue opere? ( trovate le

movement toward retrofuturistic and surrealistic collage which emerged around 2012 that I found fascinating and I developed my own style from there. You collect magazines and newspapers, how many times have you browsed them? I have a curiosity: how can you remember where the images you have seen are, do you have a particular storage method that you can tell us? I have a library room where I store most of my books and magazines, and constantly browse the material, sometimes flagging pages with

Highland Dusk

coloured post it notes. On my shelves, I have books grouped by theme such as mountains, architecture, flowers or by country. I keep magazine collections in date order and have an index for some titles. I also tear out pages when I see them and file them in drawers, so I can group the same elements together such as desert, landscape, space, flowers, gems, animals, etc. You have a lot of international collaborations with brands, musicians, so you work with your art. we can find your art works printed on


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Celestial Bodies

opere di Karen stampate su quadri, cuscini, tazze, cover di cellulari, magliette, puzzle, e molto altro ancora ). Ho iniziato a vendere i miei disegni online alla fine del 2015 su richiesta dei miei numerosi followers. Questo fatto mi ha dato sicurezza, ho capito di avere un possibile mercato e ho iniziato a venderli anche in altre circostanze. Vivo in Australia e la maggior parte dei miei clienti vive nel resto del mondo, ho quindi deciso di vendere appoggiandomi

White Sands

a negozi online e on demand, questo perché è piuttosto costoso spedire dall’Australia. Raramente faccio edizioni limitate di un’opera, ho scelto di rendere la mia arte accessibile e alla portata di tutti quindi l’online era l’ideale. E non ultimo preferisco creare opere d’arte piuttosto che occuparmi personalmente della vendita, della stampa e della spedizione. Come coltivi la tua fantasia, la domanda è

paintings, cushions, cups, cell phone covers, t-shirt, puzzles, and much more, when did you start using the web and how is your online sale approach? I started selling my designs on-line in late 2015 after I was asked by followers on Instagram if they could buy prints of my work. By then I was confident enough to know I had a market to start selling them. As I live in Australia and the majority of my customers are overseas, I had to decide to sell through online stores,

print on demand sites (usually based overseas) as it is too expensive to ship items from Australia. I prefer to do the artwork rather than the sales, printing and shipping myself. I rarely do limited editions and prefer to make my art accessible and affordable for everyone. How do you grow your imagination, the question is rhetoric but I would like to know if you have a method to share with us, do you have books, films


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Valerie’s Jungle Retreat

retorica ma vorrei sapere se hai un metodo da condividere con noi, hai libri, film o luoghi dove poter immergere la tua creatività? Il più delle volte mi lascio ispirare dal materiale che trovo nei libri e nelle riviste. Di solito è la visione di un’immagine che fa scattare un’idea che poi si trasforma in un collage. Può essere la linea di un edificio, una strada, una persona o una tavolozza di colori. Sai vivo vicino al mare, lo trovo molto

Serenade to Saturn

stimolante … dalla spiaggia ho i tramonti più belli che si possono immaginare e se ho bisogno di un impulso creativo visito gallerie, giardini botanici e librerie, così come sono fortemente influenzata dall’amore per il cinema, in particolare i film noir e l’espressionismo tedesco. Spesso sono ispirata dalle cose semplici, come una vetrina di un negozio o una pubblicità. La creatività e l’ispirazione arrivano in molti modi!

or places where you can dip your creativity? Most of the time I’m inspired by the material I find in vintage books and magazines. It’s usually one image that sparks an idea that transforms into a collage. It may be the line of a building, a road, a person or a colour palette. I live by the beach which has the most amazing sunsets so it can be very inspirational. If I feel like I need a creative boost I try to visit galleries, botanic

gardens, or bookshops. I’m heavily influenced by a love of film, especially retro Film noir and German Expressionism. I could also be inspired by something as simple as a colourful display in a shop window or vintage advertising. Creativity and inspiration comes in many ways!


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STAY AT HOME COLLAGE KIT redbubble store leaf and petal design

Paradise Found


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my arthause society6 store leaf and petal design

Desert Leisure


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Text and Photos Fugi Naim

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www.instagram.com/fuginaim

www.etsy.com/shop/fuginaim/

Fugi naim, delizie anni 50 Amore a prima vista e tanta tenerezza, le tue creazioni hanno un gusto retrò anni ’50 che mi hanno affascinato! I graziosi volti delle tue bambole in porcellana sono qualcosa di incantevole, raccontano storie di bambine che hanno una forte identità personale. Ci puoi raccontare quando nasce questa passione per le bambole? Ho sempre amato le decorazioni speciali in particolare le bambole e

le figurine. Da bambina trascorrevo molto tempo a casa di mia nonna, dove c’erano vetrinette e scrigni pieni di piccoli addobbi e bambole da tutto il mondo. Trascorrevo ore a guardarle dalla vetrina, perché non mi era permesso toccarle. Tutto mi sembrava magico e maestoso. Da mia nonna ho ereditato il grande amore per l’artigianato e l’apprezzamento per le opere fatte a mano.

Love at first sight and a lot of tenderness, your creations have a retro 50s taste that fascinated me! The pretty faces of your porcelain dolls are something enchanting, they tell stories of little girls who have a strong personal identity. Can you tell us when this passion for dolls was born? I have always loved special ornaments, especially dolls and figurines. As a little girl, I would spend

a lot of time at my grandmother’s house, where there were showcases and chests full of little ornaments and various dolls from around the world. I would spend long hours with my glass-faced face looking at them. Of course, I was not allowed to touch them. Everything seemed magical and majestic to me. From my grandmother, I inherited the great love of the craft arts and


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Fin da piccola ho sempre creato personaggi, scolpendoli e dipingendoli con materiali diversi. Negli ultimi anni ho iniziato a lavorare la ceramica, con questa tecnica è tutto collegato. Mi ha permesso di esprimermi al meglio. Ho visto questo video https://youtu.be/ issRVIXzuJw dove si vede tutto il metodo di realizzazione, quanta passione e quanto tempo per realizzarle.

Cosa ti piace di più di tutto il processo: l’idea, il soggetto, la pazienza nel crearle? Lo adoro davvero, non rinuncio a nessuna delle fasi di lavoro di questo lungo processo. Questo è il motivo che mi fa continuare a creare ogni giorno e sempre di più senza mai annoiarmi. Al contrario, sento di non avere abbastanza tempo per tutte le cose e le idee che vorrei fare. Amo la fase di ricerca, navigare sul web per ore e andare ai mercati

appreciation for these works. From an early age I sculpt and paint with different materials and create characters. In recent years I have come to work on ceramic material, where I feel that everything is connected and I can bring myself to the best expression. I saw this video https:// youtu.be/issRVIXzuJw where we can see the whole method of realization, how much passion and how long

to make them. What do you like most about the whole process: the idea, the subject, the patience in creating them? I really love and would not give up any of the work steps in this long process. For this reason, I also think this is what makes me continue to create more and more without it boring me. On the contrary, I constantly feel that I do not have enough time for all the things and ideas I would like to have.


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per cercare ispirazione; sono entusiasta delle fasi della creazione: dal gettare le basi di questa tecnica meravigliosa e di quella successiva di lavoro con il materiale vero e proprio. Sai cosa mi piace della scultura? il gioco con il materiale e l’abilità manuale nel creare. Una volta che il personaggio è pronto per essere dipinto mi sento in una fase quasi solenne e sono molto entusiasta di dargli vita. Il processo è lungo e stancante, ma il

risultato finale è così soddisfacente che il circuito non si ferma mai.

I love the search phase - browse the internet for hours or go to the markets and look for the next thing I will create. Perfettamente modellate, I am excited about hanno pose gentili, i creating and getting the vestiti ricchi di dettagli, basics to work on this un delicato e retò ciuffo wonderful technique. dei capelli sulla fronte e I really like the work gli occhi espressivi che phase with the material, riproducono fedelmente le once I have the espressioni delle bambine. foundation. Love the Quali sono i tuoi modelli sculpture and the game preferiti? with the material and ability, to create. And Quando avevo 14 anni when the character is ricevetti in regalo un ready to be painted, I libro dagli Stati Uniti con feel solemn and excited i disegni dei personaggi to give her life. The

process is long and tiring often, but the end result is so satisfying that the circuit never stops. Perfectly modeled, they have gentle poses, clothes full of details, a delicate and reticulated tuft of hair on the forehead and expressive eyes that faithfully reproduce the expressions of the girls. What are your favorite models in the doll history? At about age 14, I received a book from


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come nascono le CERAMIC DOLLS - FUGI NAIM STUDIO

della meravigliosa illustratrice Grace Drayton. Fu una delle cose più belle che avessi mai visto, non riuscivo a smettere di guardare questi personaggi meravigliosi, e da allora sono ancora con me. Con il suo talento e il suo umorismo raro Grace ha creato un intero mondo di dolcezza infinita fatto di bambini paciocconi e paffuti. Oltre a Grace ho scoperto anche Rose O’Neill, un’altra artista meravigliosa, posso dire

che le loro illustrazioni hanno creato la base e l’ispirazione per me, così come per molti altri artisti nel corso degli anni. Quanto sono importanti i social per il tuo negozio online di Etsy? Inoltre, cosa pensi di Instagram e Pinterest, quale preferisci? Senza i social media penso che sarei stata una persona frustrata e infelice che non avrei potuto realizzare il mio sogno, cioè creare ciò

the United States with character drawings by the wonderful painter Grace Drayton . It was one of the beautiful things I saw. I could not stop looking at these characters and they have been with me ever since. With her talent and rare humor, Grace has created a whole world of endless sweetness, in the form of plump kids with lots of life. Grace and Rose O’Neill, also a wonderful artist, have been breakthroughs and

illustrations that have created the foundation and inspiration for many creators over the years. How important are social media for your Etsy online store? And what do you think of Instagram and Pinterest, which one do you prefer? Without social media, I think I would have been a frustrated and unhappy person who couldn’t make his dream come true, to create what she loves. Before the age of


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che amo. Prima dell’era di Internet ero circondata da persone che mi supportavano, ma che in realtà non capivano davvero quello che volevo fare.

numerosi incontri e le prime vendite in varie località. E così ho creato una comunità di persone e clienti che mi seguono e… li adoro davvero.

Negli ultimi due anni sono tornata a lavorare Nel 2009 ho iniziato a da casa e l’uso dei social scrivere un blog dove network è estremamente condividevo tutti i miei importante per creare pensieri, iniziai a parlare comunicazione e del mio lavoro, più produttività unito al per me stessa, per fare lavoro in studio. ordine nella mia mente. Non sono una brillante Più tardi, sempre più donna di marketing, persone si sono unite e preferirei passare la hanno iniziato a seguire maggior parte del i miei post. Le persone lo mio tempo nel lavoro hanno scelto perché era artistico, ma amo la mia interessante. Il supporto pagina Instagram, che iniziale ha portato a mostra la mia vita reale

the internet, I was surrounded by people who cared for me but didn’t really understand or connect with what I was doing. In 2009 I started writing a blog where I revealed all my thoughts. I wrote about my work, initially more for myself, to make order in the mess I have in mind. Later, more and more people joined and began to follow my posts. People who chose it because it interested them. The support led to many meetings and sales in various locations. And so I

created a community of people and clients who accompany me and I really love them. For the past two years, I have returned to work from home and the use of social networks is extremely important for creating communication and fertility alongside the studio work. I am not a brilliant marketing woman and would rather spend most of my time in the work itself. I love my Instagram page, which serves as a real-life log for everything I create and choose to share. I


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PH Mayette

e ciò che creo e scelgo di condividere. Traggo grande ispirazione e usufruisco della meravigliosa piattaforma di Pinterest, le utilizzo entrambe per indirizzare traffico al mio negozio Etsy. Hai dei progetti per il futuro? Ad esempio, mostre e corsi per principianti? Nel mio studio, creo piccole cose carine, mi piacciono molto la semplicità e le cose popolari, i volti infantili e i colori allegri. Altresì allo stesso tempo creo delle serie di ceramiche

più complesse e artistiche con le quali spero di estendere la mia arte a luoghi come mostre e collezioni. Sono lieta ed entusiasta di far parte della Biennale delle Arti qui in Israele, doveva essere lo scorso marzo, ma è stata rimandata a causa della situazione sanitaria globale. Sarà sicuramente un’esperienza meravigliosa far parte di una mostra così grande e riconosciuta in uno dei musei più prestigiosi in Israele. Spero che questa manifestazione ed esperienza unica mi darà nuovi spunti e direzioni.

draw great inspiration and enjoy the wonderful Pinterest platform, and use both to drive traffic to my Etsy store for people around the world. Do you have any plans for the future? For example, exhibitions and courses for beginners? In my studio, I create cute little things. I really like the naivety and the kitschy, the childish faces and the cheerful colors. At the same time, I also create more complex and artistic series with which I hope to develop

into more places, such as exhibitions and collections. I am delighted and excited to be part of the Arts Biennale here in Israel which was due to be reduced last March and rejected due to the global health situation. It will certainly be a wonderful experience to be part of a large and distinguished exhibit in one of the most prestigious museums in Israel. I hope this exposure and experience will give you more new directions.


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Yucca brevifolia


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Intervista a Neil Frakes Responsabile della divisione della scienza e gestione delle risorse Parco nazionale di Joshua Tree

{

Photos and Text Joshua Tree National Park

}

Joshua Tree National Park A proposito di paesaggio quali tipi di piante troviamo, a partire dalla più famosa Yucca brevifolia, che ha dato il nome al parco? Il Joshua Tree National Park ha circa 750 specie di piante vascolari, l’elevata diversità è dovuta al fatto che il parco si trova nella zona di transizione tra il deserto del Mojave e quello del Colorado. Il deserto del Colorado è la parte più occidentale del più grande deserto

di Sonora, le piante che crescono nel parco hanno strategie molto diverse per sopravvivere in questo clima arido. Il Joshua Tree ha molte specie di piante che permangono per periodi davvero lunghi, alcune specie possono addirittura sopravvivere per migliaia di anni, come l’arbusto di creosoto (Larrea tridentata), il blackbrush (Coleogyne ramosissima) e il ginepro della California (Juniperus

Speaking about landscape which types of plants do we find, starting from the most famous Yucca brevifolia, which gave the park its name? Joshua Tree National Park has approximately 750 species of vascular plants. The high diversity is due to the park being found in the transition zone between the Mojave and Colorado Deserts. The Colorado Desert is the western part of the larger Sonoran Desert.

Plants that grow in the park have very different strategies or adaptations to survive in the arid desert climate. Long-lived perennials: Joshua Tree NP has many species of plants that can live for very long periods of time. Some species can persist for over thousands of years, such as creosote bush (Larrea tridentata) blackbrush (Coleogyne ramosissima) and California juniper (Juniperus californica).


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Nolina parryi

Flowering Cholla cactus Cylindropuntia bigelovii


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californica). Queste specie crescono molto lentamente, anche se producono molti semi, la formazione di nuove piante tende ad essere rara e solo in particolari condizioni, diciamo che è più facile che queste piante si riproducano in modo asessuato sviluppandosi dalle radici. La Yucca brevifolia è una pianta perenne di lunga durata, generalmente si pensa che possa vivere fino a 300 anni o più, tuttavia, è difficile dare un’età, non avendo gli anelli di crescita come la maggior parte degli alberi, questo perché sono monocotiledoni e il loro tessuto vascolare si trova in tutto il fusto. L’unico insetto impollinatore della Yucca in fiore è una falena, in realtà sono due le specie di falene che impollinano le yucche, uno per la yucca occidentale e l’altro per quella orientale Yucca brevifolia jaegeriana. Guarda il video Molti botanici ora considerano gli alberi di Yucca brevifolia e Yucca brevifolia jaegeriana come due specie distinte o almeno due varietà, comunque, solo la Yucca brevifolia cresce nel nostro parco.

L’infiorescenza a pannocchia è composta da piccoli fiori con petali carnosi, i frutti sono grandi, noi diciamo a forma di palla da football americano e contengono moltissimi piccoli semi neri. Stranamente non fioriscono ogni anno, generalmente iniziano a fiorire a febbraio e continuano fino a maggio. Quest’anno ne ho contate almeno 5 in meno, tuttavia, l’anno scorso, quasi tutti gli alberi in età riproduttiva fiorirono e produssero frutti. Purtroppo, non sappiamo quanto spesso accadano questi anni di piena fioritura o cosa li inneschi, anche se non mancano diverse ipotesi.

These species tend to be very slow growing. While they often produce lots of seed, the establishment of seedlings tends to be very infrequent and only when conditions are just right. Rather, many of these species reproduce asexually by sprouting from the roots.

with fleshy petals. Their fruits are large, american football shaped and contain rows of little black seeds. Joshua trees don’t flower every year, but generally start blooming in February, and continue flowering into May. This year, I have seen less than 5 flowering Joshua trees.

Joshua trees (Yucca brevifolia) are a long-lived perennial. We generally think they can live for up to 300 years or longer. However, it is difficult to age them because they do not have growth rings like most trees. This is because they are monocots and their vascular tissue is found throughout the stem.

However, last year, nearly every Joshua tree of reproductive age flowered and produced fruit. We do not know how often these big bloom years happen or what triggers, them, although there are several hypotheses.

Joshua trees have a unique relationship with Gli alberi di Yucca the Yucca moth. Only sono vulnerabili ai two species of moth cambiamenti climatici e pollinate Joshua trees gli studi hanno previsto (one for the Western che la loro estensione Joshua tree, and the all’interno del parco sarà other for the Eastern notevolmente ridotta; Joshua tree). Read more anche perché sono anche about that relationship vulnerabili agli incendi. here: Storicamente gli incendi sono rari nel deserto del Mojave, ma a causa delle invasive infestanti annuali non native, gli incendi sono diventati più diffusi, si brucia più frequentemente, con dimensioni maggiori e

Joshua trees are considered vulnerable to climate change, and studies have predicted that the range of the Joshua tree within the park will be greatly reduced. Joshua trees are also vulnerable to wildfire.

Historically, fires were infrequent in the Mojave Desert, but because of infestations of non-native invasive Many botanists now annual grasses, fires consider Joshua trees to have become more be two distinct species, common, burning more or at least varieties. Only frequently, larger in size, the Western Joshua tree and burn at a higher grows within Joshua severity. Therefore, the Tree National Park. park has started taking Joshua trees develop actions to protect the large flower panicles stands of Joshua trees


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con una difficoltà più elevata per rimuovere le erbe invasive. Pertanto, da tempo abbiamo iniziato ad agire diversamente per proteggere al meglio gli alberi di Yucca. Sfortunatamente le piante annuali invasive hanno preso il sopravvento in molte parti del parco, sono preoccupato per le fioriture dei fiori selvatici primaverili, poiché queste specie possono competere molto bene con le piante native. Forse alcune di queste specie di graminacee le conosci, sono lo Schismus spp. il Bromus tectorum e le specie di senape invasiva come la senape Sahariana (Brassica tournefortii) e le specie del genere Sisymbrium.

foglie più lunghe e i margini fogliari fibrosi e sfilacciati e si riconosce perché di solito non ramifica tanto quanto la Yucca brevifolia. All’interno del parco possiedono un’estensione molto più ampia rispetto all’altra perché tollerano meglio il caldo e il secco. Inoltre, degno di nota è il cespuglio di creosoto (Larrea tridentata) perché è sia la pianta perenne di lunga durata più comune che cresce all’interno del Joshua Tree National Park, sia perché dopo la pioggia emana un odore sorprendente che riempie tutta l’aria del deserto.

Alcuni scienziati pensano che queste piante siano da considerarsi i più antichi organismi Uno dei principali viventi, ti lascio alcune obiettivi di lavoro del info sull’affascinante mio team è il controllo colonia di cloni King di queste specie invasive, Clone Creosote, non è anche se alcune di esse all’interno del parco, ma sono così diffuse che non nelle vicinanze. è possibile controllarle in tutti i 3.200 km² di Parlando di piante parco. annuali circa la metà della flora del parco Altre piante che è costituita da specie si possono vedere che vivono solo una nel parco sono: la stagione, esistono piante Yucca schidigera, annuali sia primaverili che assomiglia alla che estive. brevifolia, ma ha le

from fire that are most likely to be resilient to climate change by removing the invasive grasses. Unfortunately non-native invasive annual plants, especially grasses and mustards, have taken over in many parts of the park, and I am concerned that our spring wildflower blooms are being impacted by them, as these species can out-compete the natives. Perhaps some of these species are native to where you are, such as Mediterranean grass (Schismus spp), cheatgrass (Bromus tectorum). Invasive mustard species include Saharan mustard (Brassica tournefortii) and species in the genus Sisymbrium. A major focus of my team’s work is to control these species, but some of them are so widespread now that it is not possible to control them across the entire park. Other plants that you can found in our park are Mojave yuccas (Yucca schidigera), look similar to Joshua trees, but they have longer leaves, and the edges of the leaves have peeling

fibers. They usually don’t branch as much as Joshua trees. They have a much broader range within the park than Joshua trees do, and can tolerate hotter and drier conditions. Creosote bush (Larrea tridentata) is the most common long-lived perennial plant growing within Joshua Tree National Park. They produce an amazing odor after it rains that fills the desert air. Some scientists think they are the oldest living organisms. The King Clone creosote is not within the park, but is nearby. Annual plants: About half of the flora of the park consists of species that only live for one growing season. We have both spring and summer annual plants. The spring annuals grow following winter rains. In wet years, we can get a super bloom, and the desert floor is covered with wildflowers of various colors. Most common are desert dandelion (Malocothrix glabrata), pincushion (Chaenactis spp), sand verbena (Abronia villosa) and poppies


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Le primaverili nascono dopo le piogge invernali. Capita che negli anni umidi ci sia anche una super fioritura, il deserto è ricoperto di fiori di campo di vari colori, i più comuni sono il dente di leone del deserto (Malocothrix glabrata), il puntaspilli del deserto (Chaenactis spp), la verbena della sabbia (Abronia villosa) e i papaveri (Eschscholzia spp).

il monsone estivo costituito da intensi ma brevi temporali, in cui può piovere diversi cm., si possono avvistare estesi tappeti gialli di Pectis papposa appena poche settimane dopo le piogge.

Esistono anche specie annuali che nascono dopo le piogge estive, ad esempio dopo

In queste sorgenti nascono delle piante che derivano dalle abbondanti acque tra

Fouquieria splendens

Il nostro parco ha una manciata di sorgenti dove l’acqua giunge in superficie e qui si sviluppa la vegetazione riparia.

(Eschscholzia spp). We also have annual plant species that depend on summer rains. In some years, the park will get a summer monsoon consisting of intense but short thunderstorms where it can rain several cm. The areas that receive these rains will display growth of annual plant flowers a few weeks after. The most common is chinchweed (Pectis papposa) which can form a yellow carpet on the desert floor.

Riparian vegetation: Joshua Tree National Park has a handful of springs where water gets close to the surface. At these springs, we have vegetation that is dependent on abundant water, including honey mesquite (Prosopis glandulosa) Cottonwood trees (Populus fremontii) willows (Salix spp.) and of course the desert fan palm (Washingtonia filifera). At some of this riparian areas, stands of desert fan palm can form a


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cui il Prosopis glandulosa, i pioppi (Populus fremontii), i salici (Salix spp.) e la palma Washingtonia filifera. In alcune di queste aree ripariali le palme formano un’oasi, ce ne sono almeno cinque. Il Joshua Tree è l’unico parco nazionale degli Stati Uniti che ha oasi di palme del deserto presenti in natura. Le palme e la Yucca essendo monocotiledoni sono resistenti al fuoco, il quale favorisce la crescita di piantine che necessitano di acqua di superficie per

Phacelia campanularia

crescere, infatti molte oasi palm oasis. Joshua Tree si sviluppano lungo le National Park is the linee di faglia. only National Park in the United States that Altre informazioni sulle has naturally occurring oasi qui: https://www. desert fan palm oases. nps.gov/jotr/learn/nature/ There are at least five oases.htm sono luoghi palm oases in the park. molto speciali, è un piacere passare del tempo Most palm oases show in queste zone, ascoltando evidence of fire, which i canti degli uccelli e altri can remove the dense animali selvatici. thatch of dead leaves that otherwise hug the trunk of a desert fan palm. Palms, like Joshua trees and Yuccas, are monocots and are resilient to fire. Fire promotes growth of

palm seedlings, which need surface water to grow. Many palm oases occur along fault lines where ground water gets pushed close to the surface. There is good information on palm oases here: https://www. nps.gov/jotr/learn/ nature/oases.htm They are very special places, and it is a treat to spend time in one, listening to the sounds of birds and other wildlife that depend on them for survival.


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EXOBIOTANICA


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Azuma Makoto


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{

Text and Photos Azuma Makoto

}

www.azumamakoto.com

info@azumamakoto.com

www.instagram.com/azumamakoto/

Azuma Makoto Sei riuscito a sfidare i luoghi comuni, le tue sculture botaniche ci fanno ammirare fiori e posti impensabili, sei immerso in una continua ricerca botanica. Ho letto che da giovane volevi diventare una rock star! in realtà lo sei diventato, come ci si sente? Vero! All’inizio della mia carriera ero un musicista, il mio primo passo nel mondo dell’arte floreale è stato quando ho scoperto la bellezza della connessione tra musica e piante. Sono entrambe effimere e uniche. Riesci sempre a realizzare tutto quello che immagini? Cerco sempre di ottenere e raggiungere il mio scopo. Come è nato il progetto Exobiotanica -Botanical space flight? perché ha dell’incredibile. Dalla tua prima idea quanto tempo è passato prima di realizzare il primo lancio nella stratosfera dal

deserto del Nevada? Un anno fa, appena prima del progetto Exobiotanica, sono stato in Amazzonia e ho creato diverse opere d’arte floreali con piante piene di vitalità, sono andato nella fitta foresta dove ho potuto concretamente sentire il gemito della madre terra. Questa è stata un’esperienza per me strabiliante poiché ho veramente “sentito” il richiamo della terra nelle mie composizioni. Per questo strabiliante progetto EXOBIOTANICA una delle maggiori fonti di ispirazione è stata la mera curiosità, mi sono chiesto: “Cosa succederebbe se mettessi dei fiori nel globo terrestre, cioè proprio nel cielo?” In realtà questo progetto è basato su un concetto diametralmente opposto a quello che ho realizzato in Brasile, ma ne sono molto felice, perché sono stato in grado di creare una bella opportunità in

You were able to challenge stereotypes, your botanical sculptures let us admire flowers and unthinkable places, you are making a continuous botanical research. I read that when you were young you would like to be a rock star! indeed you actually become it, how do you feel? Yes, I was a musician to begin with. My first step into the world of flower art was where I discovered the beauty in the underlying connection between music and plants. They are both ephemeral and unique. Can you always achieve everything you imagine? I always try to achieve. How was the Exobiotanica -Botanical space flight project born? Because it seems incredible.How long it takes from your first idea till the launch into the stratosphere from the Nevada desert?

I went to Amazon, Brazil a year ago before Exobiotanica project, and created art pieces with plants that were full of aliveness in dense forest where I could hear groan from the earth. This was a mindblowing experience since I really felt that I was arranging the plants onto the earth. For this EXOBIOTANICA project, one of my inspiration sources was curiosity – I asked myself, “what would it happen when I arrange flowers on the globe, from up in the sky?” as a concept that is completely opposite of what I did in Brazil. I’m very glad to be able to create such opportunity at that time, and that was the begging of “In Bloom” project. The concept of ‘In Bloom’ project is installing flowers to the place where normally flowers cannot survive,


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quel preciso momento e questo è stato l’inizio del progetto “In Bloom”. Il concetto base del progetto “In Bloom” è l’istallazione di grandi bouquet di fiori in luoghi estranei, in cui normalmente i fiori non potrebbero sopravvivere, è questa la mia ricerca, una nuova espressione creativa florale. Il bouquet che avete lanciato è straordinario, era notevolmente grande, aveva un diametro di un metro e mezzo e pesava 6 kg., che difficoltà hai avuto? su che base hai fatto la scelta e la selezione di quei particolari fiori? Ho associato vari tipi di fiori che normalmente

non vivono insieme nella natura, girasole, orchidea, giglio, foglie di calathea, gerbera e heliconia per citarne alcuni, ho abbinato i fiori del sud con quelli del nord, fiori del deserto e quelli di montagna, perché questo era il bouquet della Terra. Sono curiosa, ad una temperatura di -43,9 ℃ com’è stato vedere come hanno reagito e come si sono comportati i fiori nella stratosfera?

and I’m always search for the new way of expression by them.

I fiori si sono congelati, ma gradualmente, mantenendo i loro colori in maniera sorprendentemente brillante.

I mixed various kind of flowers which normally don’t live together in the nature, like flowers from south to north, desert flowers to mountain one, like sunflower, orchid, lily, calathea leaves, gerbera and heliconia,

C’è un luogo particolare nel mondo dove vorresti

The bouquet that you launched was extraordinary, it was remarkably large, had a diameter of one and a half meters and 6 kg. weight. What difficulties did you find? On what idea did you make the choice and the selection of those particular flowers?

this was the “bouquet of the Earth”. For curiosity: on stratosphere at a temperature of -43.9 ℃ what was the reaction of flowers and how they behave in this particular condiction? Flowers freezed gradually keeping its colors surprisingly. Is there a particular place in the world where you would like to create a Botanical Sculpture? There are so many places which I’d like to create a botanical sculpture. I use local flowers and plants for the sculpture, so every location has own vegetation and


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realizzare una Botanical Sculpture? Ci sono così tanti posti dove mi piacerebbe creare una mia “Botanical Sculpture”. Quasi sempre uso fiori e piante locali per la grande scultura, quindi, ogni luogo potenzialmente ha la sua vegetazione e il suo carattere. In ogni viaggio e occasione incontro nuove piante e nuovi meravigliosi fiori, finché avrò la possibilità di interagire con loro, la mia passione non svanirà mai. Con il tuo collettivo sperimentale, AMKK Studio, hai presentato le tue opere in musei, gallerie d’arte e spazi pubblici, puoi svelarci il

tuo prossimo progetto? Ho molti progetti interessanti. Mi piacerebbe continuare a creare “ Botanical Sculpture “ in tutto il mondo, appena terminerà questa folle situazione di Covid-19. Negli anni ho creato opere d’arte particolari per diverse pubblicità e con alcuni importanti marchi, il progetto “ flower shop KIBOU “, un negozio di fiori mobile aprirà a Tokyo questa estate. Come ti ho già accennato, voglio continuare a inseguire la bellezza e le molteplici possibilità che offrono i fiori attraverso la mia personalissima espressione d’arte.

character of flowers. Every time, I meet different new plants/ flowers. As long as I am interacting with them my passion will never fade away. With your experimental collective, AMKK Studio, you presented your works in museums, art galleries and public spaces, what is your next project? I have lots of exciting projects. I’d love to keep continue to create “Botanical Sculpture” in all over the world, after finish this crazy situation. I created special artwork for the advertisement

of some brands, and “flower shop KIBOU” project which is movable flower shop will open somewhere in Tokyo in coming summer. As I mentioned, I want to keep continue to pursue the beauty and possibility of flowers through various ways of my expressions.


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Intervista a Daria Chudnaya, Head of PR and marketing of Moscow Museum of Cosmonautics

{

Text and Photos Музей Космонавтики

}

www.kosmo-museum.ru

The Museum of Cosmonautics Moscow Ci potete raccontare qualcosa del vostro museo, quando è stato istituito e quali sono stati i momenti più importanti della vostra storia? Il Museo di cosmonautica di Mosca è uno dei punti più importanti dell’intera Russia! Detiene il titolo del più grande museo scientifico e tecnico del paese. La storia del museo è iniziata nel 1964, quando fu eretto un monumento “I conquistatori dello

spazio” per celebrare le conquiste del popolo sovietico nell’esplorazione dello spazio. L’idea di creare un museo alla base del monumento fu dell’ingegnere capo progettista dell’Unione Sovietica Sergei Pavlovich Korolev. Korolev era la mente dietro allo Sputnik, alla Laika e gli sforzi per mandare i primi uomini nello spazio. Il museo è stato aperto nell’aprile del 1981 per

Can you tell us something about the Moscow Museum of Cosmonautics, when it was established, and what were the most important moments in your history? The Moscow Museum of Cosmonautics is one of the most important points on the map in Russia! It holds the title of the country’s largest scientific and technical museum. The history of the museum began in 1964, when

a monument “the Conquerors of Space” was erected to celebrate the achievements of the Soviet people in space exploration. The idea to create a museum at the base of the monument belongs to the chief designer of the Soviet Union Sergei Pavlovich Korolev. Korolev was the mastermind behind Sputnik, Laika and the efforts of putting the first humans in space. The museum


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commemorare il 20 °anniversario del primo volo umano spaziale della storia da parte del nostro Yuri Gagarin. Le presenze annuali del museo nel 2019 sono state di oltre 753.000 persone, al museo teniamo seminari e incontri settimanali con cosmonauti e astronauti, lezioni per bambini in età scolare, concerti, spettacoli, film e conferenze. Durante i Mondiali di calcio che si sono svolti in Russia nel 2018, è stato uno delle principali attrazioni per i turisti stranieri tra i musei di Mosca. Siamo stati visitati da oltre 17,5 mila persone da tutto il mondo! Paesi come

Perù, Brasile, Italia, Spagna, Cina, America e molti altri! Ogni giorno sembrava di essere in una babilonia affollata. Così tante persone che fotografavano, si divertivano, è stato un grande momento per noi del museo e un grande momento per condividere la storia della nostra conquista allo spazio. La casa-museo del capo progettista Sergei Korolev è il nostro museo gemello, è situata a circa 5 minuti a piedi dal museo principale. Korolev fu il progettista anche del primo satellite creato dall’uomo, per i cani Belka e Strelka e successivamente

opened in April 1981 to commemorate the 20th anniversary of the first ever human spaceflight in history by our very own Yuri Gagarin. The museum’s annual attendance in 2019 was more than 753,000 people. At our museum we hold weekly seminars and meetings with cosmonauts and astronauts, lessons for school children, lectures, concerts, performances, movies and book talks. During the 2018 World Cup that took place in Russia, our museum was one of the main attractions for foreign tourists among Moscow museums.

We were visited by more than 17.5 thousand people from all over the world! Countries such as Peru, Brazil, Italy, Spain, China, America and many more! Everyday it felt like being in a crowded carnival. So many people taking pictures, having fun, it was a great time for us in the museum and a great time for us to share the history of space. The house-museum of the chief designer Sergei Korolev is our sister museum. Located about a 5 minute walk from the main museum. Again, he was the mind behind the first man made satellite,


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del lancio della prima persona nello spazio, Yuri Gagarin. Questo museo è un posto speciale; l’abitazione è rimasta pressoché identica insieme al Cosmonaut Training Center, dove abbiamo anche rinnovato una tradizione di lunga data da parte dei cosmonauti, quella di visitare la casa di Sergei Korolev prima del lancio. Prima di partire per la base di lancio di Baikonur, circa 2-3 settimane prima del loro effettivo volo nello spazio, gli equipaggi principali e di riserva vengono qui nella casamuseo per rendere onore al fondatore del nostro

programma spaziale. Si omaggia il ferro di cavallo, che è appeso su uno degli alberi in giardino, si beve il tè e ci si siede sul gradino del “pensiero”. Quel gradino è un posto molto speciale! A Sergei Korolev piaceva usarlo per sedersi e pensare ai voli futuri. Oltre alla grande varietà di oggetti e modellini spaziali in mostra all’interno del vostro spazio museale di quali moderne tecnologie interattive disponete? Il museo ha oltre 99.000 manufatti spaziali. Quasi tutto quello che è tornato dallo spazio si trova esposto nel nostro

Belka and Strelka (canine cosmonauts) and the launch of the first person in space, cosmonaut Yuri Gagarin. This is a special place. The house remains just as it was during the life of the chief designer. Together with the Cosmonaut Training Center, we renewed a longstanding tradition of the cosmonauts visiting the house of the chief designer Sergei Korolev before launch. Before leaving for Baikonur, which is about 2-3 weeks before their actual flight into space, the main and backup crews come to the housemuseum to pay tribute

to the founder of our space program. They come to see the horseshoe, which the chief designer hung on one of the trees for good luck, visit the house, drink tea and sit on the “thought” step. That step is a very special place! Sergei Korolev liked to use it to sit on and think about future flights. In addition to the great variety of objects and space models displayed in your space museum, which modern interactive technologies do you have? The museum has more than 99,000 space artifacts. Almost everything that can


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museo. Nel museo si possono vedere i famosi cani Belka e Strelka, degli autentici moduli di discesa della navicella spaziale Soyuz, un modello di progettazione del primo satellite terrestre artificiale, il controller originale per Lunokhod e un modello a grandezza naturale del modulo base della Stazione spaziale Mir. Passeggiando nel nostro museo non solo si ha un’idea della storia dei voli spaziali, ma anche di come vivono i cosmonauti nello spazio. Camminare attraverso il modulo base della stazione

spaziale Mir mostra le vere condizioni di lavoro dei cosmonauti. Questa è la parte preferita per la maggior parte dei turisti e dei bambini. Dal momento che l’esplorazione dello spazio è un’area in movimento, non ci occupiamo solo di storia, ma allarghiamo i nostri sforzi per educare e dialogare sul presente e sul futuro dell’esplorazione spaziale.

return from space finds its way into our museum. At the museum you can see the famous Belka and Strelka dogs, authentic descent modules of the Soyuz spacecraft, a real design model of the First artificial Earth satellite, the original controller for the Lunokhod and a full-size model of the base module of the Mir space station.

Walking through our museum you not only Molto presto i nostri get a sense of the visitatori potranno history of spaceflight, visualizzare la stampante but also an idea of how 3D Bioprinting cosmonauts live in Solutions, che l’anno space. scorso ha condotto i

Walking through the Mir space station base module gives you a good sense of the working conditions for cosmonauts. This is a favorite exhibit for most tourists and children. Since space exploration is one of the most dynamic areas, we are not only about history, we expand our efforts to discuss and educate about the present and future of space exploration. Soon our visitors will be able to view the 3D Bioprinting Solutions 3D printer, which last


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primi esperimenti su tessuti biologici ed organici in orbita a gravità zero sulla ISS, la Stazione Spaziale Internazionale. Qual è la vostra strategia di comunicazione, sia all’interno del museo che sui canali social che avete e come, e se è cambiata in questo periodo particolare di Covid-19? A causa del problema Covid-19 dal 17 marzo, come gli altri musei in Russia, siamo passati ad avere esclusivamente una presenza virtuale, abbiamo lavorato sulle piattaforme social per spostare i nostri

contenuti dal vivo del museo al web, ma poi con la pandemia l’intera operazione si è spostata totalmente online.

year conducted the first experiments on the printing organs and tissues in zero gravity on the ISS.

Quasi da subito abbiamo avviato un progetto speciale chiamato #НеВыходиИзКосмоса (Non uscire dallo spazio) per tutti coloro che non possono vivere senza spazio neanche per un giorno, proprio come noi.

What is your communication strategy, both at the museum and on social networks? Has it changed in this particular period of Covid-19?

Sul sito del Museo della Cosmonautica e sui nostri social network come VK, Facebook e Instagram ci sono lezioni online, incontri, escursioni, interviste

On March 17, like other museums in Russia, we switched to a strictly virtual presence due to Covid-19. We used to work on social platforms to aid in our live content at the museum, but

with the pandemic the whole operation went completely online. Almost immediately, we started a special online project #НеВыходиИзКосмоса (Do not leave from space) — for those who cannot live without space for a day, just like we do. There are online lessons, meetings, excursions, interviews with cosmonauts, space quizzes that you can watch and participate in right now from home on the Museum of Cosmonautics website and on our social networks such as VK, Facebook and


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con cosmonauti, quiz spaziali che puoi vedere ed a cui puoi partecipare in questo momento particolare dovendo rimanere a casa.

Facciamo finta che il mondo intero sia lo spazio e che le nostre case siano come veicoli spaziali che viaggiano attraverso il cosmo.

L’obiettivo del museo è quello di ispirare i nostri visitatori e rendere più interessante e utile il tempo che trascorrono nell’autoisolamento. Dall’inizio di questa nuova presenza puramente online, il Museo della cosmonautica di Mosca ha totalizzato circa 8 milioni di visualizzazioni sui suoi vari social network e siti web.

Possiamo imparare molto dai cosmonauti e dagli astronauti. Vivono una parte di vita in isolamento ma rimangono connessi con il mondo intero.

In un momento di difficoltà come questo che stiamo vivendo qual è la lezione che l’epoca della corsa allo spazio ci può dare?

Questo è ciò che dobbiamo fare ora, per tutti. Un altro insegnamento dagli astronauti è: trovare una routine, provare ad iniziare qualcosa di nuovo, imparare qualcosa, attenersi ad un programma. Come dicono i cosmonauti la cura migliore per la depressione è iniziare a fare qualcosa.

Instagram. The goal of the museum is to inspire our visitors and make the time they spend in self-isolation more interesting and useful. Since the start of this new purely online presence, the Moscow Museum of Cosmonautics has gathered about 8 million views on its various social networks and website. In a moment of difficulty like the one we are experiencing, what is a lesson that the space race era can teach us? The whole world is in outer space, our homes are like spacecrafts traveling through the cosmos.

We can learn a lot from cosmonauts and astronauts. They live life in isolation yet remain connected in our world. That is what we must do now for everyone. And another lesson is to find a routine, try to start something new, learn something, keep a schedule. As cosmonauts say, the best cure for depression is to start doing something.


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Rose

IL TUO VIVAIO ONLINE

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{ {

Text Veronica Pergola Photos Cosimo Fiore

} }

www.movea.it

www.instagram.com/movea.design/ movea.info@gmail.com

Movea design Ci puoi raccontare come nasce la tua passione per le piante grasse? La mia passione per le piante grasse è nata nel 2012, quando mi sono trasferita per amore nel Salento. Sono stata letteralmente folgorata da queste enormi piante sparse ovunque e dalle loro bellissime forme, a volte curiose e particolari. Da li a poco, insieme al mio compagno Cosimo, abbiamo preso spunto da questi cactus per creare un complemento d’arredo originale, per la casa, per l’ufficio o per un negozio. Inizialmente

è nato tutto come hobby, poi con il passare del tempo è diventato un vero e proprio lavoro. Hai mai visitato un vero deserto?

Can you tell us how was your passion for succulents conceived? My passion for succulents was born in 2012, when I moved to Salento for love.

Ho avuto la fortuna di visitare il Sahara in Tunisia, un viaggio che ho affrontato molti anni fa, in sella ad una moto Enduro come passeggera.

I was literally struck by these huge plants scattered everywhere and their beautiful shapes, curious and particular sometimes.

Un’esperienza tosta e faticosa da tanti punti di vista ma senza dubbio emozionante e indimenticabile. Ricordo che per arrivare da una città all’altra

Shortly thereafter, together with my partner Cosimo, we took inspiration from these cacti to create original pieces of furniture for the home, the office or

for a shop. Initially it all started as a hobby, then over time it became a real job. Have you ever visited a real desert? I was lucky enough to visit the Sahara in Tunisia, a journey that I faced many years ago, riding an Enduro motorbike as a passenger. A tough and tiring experience from many points of view but undoubtedly an exciting and unforgettable one. I remember that to get


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percorrevamo diversi chilometri di strade asfaltate, circondate dal deserto dove improvvisamente spuntava dal nulla qualche dromedario. E come non dimenticare quelle oasi che si intravedevano all’orizzonte in mezzo alla sabbia, vi assicuro che non era un miraggio… che spettacolo! Come ti è venuta in mente l’idea di realizzare in stoffa diverse tipologie di piante, spaziando dai cactus alle pale dei fichi d’India fino all’aloe? Siamo partiti da un concetto molto chiaro, per avere

un prodotto unico e originale ti devi saper distinguere sul mercato. Volevamo realizzare delle piante artificiali fatte completamente a mano, morbide al tatto e piacevoli da vedere ma che al tempo stesso avessero un effetto realistico, quindi, l’idea di crearle in tessuto ci sembrava perfetta. I modelli Movea sono sempre ispirati dalla natura e le tipologie scelte sono molteplici per offrire ai nostri clienti un vasto assortimento, non solo di forme, colori e dimensioni, ma anche di stili diversi per ogni esigenza, inoltre si possono anche

from one city to another we traveled several kilometers of asphalted roads, surrounded by the desert where all of a sudden some dromedary appeared out of nowhere. And how can I forget those oases that could be seen on the horizon in the middle of a sandy dune, I assure you it was not a mirage... what a spectacular view! How did you come up with the idea of making different types of plants in fabric, ranging from cacti to prickly pear blades, to aloe? We started from a very clear concept, to have

a unique and original product you must know how to distinguish yourself on the market. We wanted to make artificial plants made entirely by hand, soft to the touch and pleasant to the sight but having, at the same time, a realistic effect, therefore, the idea of creating them in fabric seemed perfect. Movea models are always inspired by nature and the types chosen are multiple to offer our customers a wide assortment, not only of shapes, colors and sizes, but also of different styles for every need, they can also be customized and this for


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personalizzare e questo per noi è un valore aggiunto. Ci sono materiali che preferisci usare e quali sono le differenze tecniche di costruzione della pianta? I materiali che prediligiamo sono i velluti perché danno quel tocco di eleganza e raffinatezza e i tessuti da arredamento, che donano alle nostre creazioni quell’effetto di consistenza e corposità. Cosa pensi dei social, come li usi a livello di

marketing e business? I social ormai sono diventati uno strumento importante per il marketing. Applicazioni come facebook ed Instagram sono fondamentali per far conoscere il proprio brand e per comunicare in modo semplice e veloce. In particolar modo quest’ultima, permette di dare molto risalto alle immagini dei nostri prodotti con risultati ottimi e più soddisfacenti rispetto a facebook.

us is an added value. Are there any materials you prefer to use and what are the technical differences in building the plant? We fancy the velvets because they give that touch of elegance and refinement and we like the furnishing fabrics, which give our creations that effect of consistency and fullness. What do you think about social media, how do you use them at a marketing and business level?

Social media have now become an important tool for marketing. Applications such as Facebook and Instagram are essential to promote your brand and to communicate quickly and easily. In particular, the latter allows us to show up the images of our products with excellent and more satisfying results than Facebook. What plans do you have for the future, new collections of plants?


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Che progetti hai per il futuro, nuove collezioni di piante? Per il futuro sicuramente ci saranno nuove collezioni, grazie alla continua ricerca di materiali indispensabili

per dare sfogo alla fantasia! Colgo l’occasione per invitare i lettori a seguirci sui social per scoprire le novità che avremo in riserbo.

For the future there will surely be new collections, thanks to the continuous search for indispensable materials to give vent to our imagination! I take this opportunity to invite readers to

follow us on the social media to find out what’s new.


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{

Text and Photos Matteo Ragni

}

www.matteoragni.eu

matteo@matteoragni.eu

SCARICA E STAMPA I TAG

Portobello market

ASTROPHYTUM MYRIOSTIGMA CULTIVAR ONZUKA

CARYOPTERIS STERLING SILVER

PEROVSKIA-SILVERY BLUE ®

Grigio come un cervello pieno di idee e forte come una roccia.

Resiste al sole, al caldo e all’asciutto, brilla di blu in estate!

Salvia russa che fiorisce di blu in estate, sa di buono, di resina e di caldo!

Gray as a brain full of ideas and strong as a rock.

Resists to the sun, warm and dry, shining blue in the summer!

Russian Sage blooming blue in summer, tastes good and smells hot resin!

CENTAUREA MERCURY

STACHYS BYZANTINA

OPUNTIA MICRODASYS ALBATA

Vellutate foglie d’argento per una pianta quasi desertica.

La pianta delle coccole, per i giardini di tutti, per i vasi dei bambini e dei nonni.

Design, forma e colore moderni, piantatela bene in testa e tenetela d’occhio.

The pampering plant is for everyone’s gardens and for pots of children and grandparents.

Modern design, shape and color, fix it on your head and keep an eye on it.

Velvety silver leaves for an almost desert plant.


NEW

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I CONSIGLI IN VIDEO

le schede di blossomzine da scaricare

1 2 3 4 1 2 3 4

LE REGOLE BASI

ORTO DECORATIVO

ORTO MEDIEVALE

1

COSA COMPOSTARE

i video di blossomzine per imparare a progettare I MIEI VIDEO DI GARDEN DESIGN

1 2 3 4 5 IMPARA A PROGETTARE

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{

Text Annarita Manera

}

{

Photos Saverio Chiappalone

www.cactusmania.it

www.boutique.cactusmania.it

}

Cactusmania: la storia della mia famiglia. Io sono Annarita Manera e grazie al lavoro e alla passione di mia mamma Neris e di mio papà Bruno tanti anni fa è nata Cactusmania. La nostra è la storia di una famiglia che da sempre vive con le piante, la mia mamma e il mio papà prima coltivavano asparago ornamentale e poi hanno deciso di coltivare succulente e cactacee. Il nome Cactusmania

nasce senza troppo pensarci negli anni ’80. Come tutte queste manie l’azienda è partita con pochi bancali con le semine di Mammillaria e pian piano si sono aggiunte delle collezioni. Io di certo mi sono punta da piccola perché la passione per le piante grasse ce l’ho da sempre. La mia vita e la mia passione per le piante mi hanno portata a vivere in Costa Azzurra

My name is Annarita Manerae, thanks to the work and passion of my mom Neris and my dad Bruno many years ago Cactusmania was born. Ours is the story of a family that has always been living with plants, my mom and dad first cultivated ornamental asparagus and then decided to grow succulents and cacti. The name Cactusmania was born quite

spontaneously in the 80s. Like all these other manias, the company started with a few pallets with the seedings of Mammillaria, and little by little other collections were added. I certainly got stung as a child since I’ve always had a passion for succulents. My life and my passion for plants led me to live on the French Riviera as a florist when I was very young, then I went


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facebook

da giovanissima come fiorista per poi tornare a casa per lavorare nell’azienda di famiglia. Ho sempre avuto una grande passione per le piante e i fiori così come per le forme e per i colori. Cercando di trasmettere questa passione all’azienda sono nati numerosi progetti che ci hanno portato a piantare giardini di piante grasse in Costa Azzurra,

vendere piante in Corea, cercare ispirazione in America Latina. Da sempre lavoro con le piante e da tempo gestisco il lavoro di Cactusmania, un lavoro fatto di grandi soddisfazioni che condivido con la mia famiglia e con il personale che lavora con me. La nostra è una squadra fatta da persone molto diverse e questa

back home to work in the family business. I have always had a great passion for plants and flowers as well as for shapes and colors. Trying to realize this passion in the company, numerous projects were born, they led us to plant succulent gardens on the French Riviera, sell plants in Korea and seek inspiration in Latin America. I have always worked

instagram

with plants and for some time now I have been managing the business of Cactusmania, a job of great satisfaction which I share with my family and with the staff who works with me. Our team is composed by very different people and this diversity, combined with the great passion for succulents, makes real cactus addicts out of us! Two books came out


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diversità, sposata con la grande passione per le piante grasse, ci rende dei veri maniaci dei cactus! Dalla storia di questo vivaio sono nati due libri: Pelledispine è un “Romanzo – Manuale” è cioè la storia della mia passione per le piante. Un bellissimo fotoracconto nato dall’amicizia con Saverio Chiappalone e Matteo

Ragni. Il secondo libro nato sempre dagli occhi di Saverio Chiappalone è “A walk around my garden” un libro itinerario dei Giardini Hanbury che da sempre appassionano la nostra famiglia e che con questo libro abbiamo voluto sostenere. Il vivaio è casa per me, per le mie piante e per i collaboratori che con

from the history of this nursery: ‘Pelle di spine’ is a “Manual Romance”, it’s the story of my passion for plants., a beautiful photo-story born from the friendship with Saverio Chiappalone and Matteo Ragni. The second book always born from the eyes of Saverio Chiappalone titled “A walk around my garden” is an itinerary book of the

Hanbury Gardens that have always fascinated our family and that, with this book, we wanted to support. The nursery is home for me, as well as for my plants and for our team which, with along my parents and my son Lorenzo, make this company very much alive and welcoming. We are in Ventimiglia, a city on the Ligurian


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i miei genitori e mio figlio Lorenzo rendono questa azienda viva e accogliente.

confine che non è mai esistito per noi avendo sempre avuto amici in tutti e due i paesi.

Siamo a Ventimiglia città della costa ligure, una terra che ci appartiene e ci influenza molto, infatti la nostra azienda si dispone su più livelli tanti quanti i balzi che salgono dal fiume Roia verso la cima del monte.

Tanti sono anche gli amici del Principato di Monaco così come gli appassionati italiani che negli anni ci hanno dedicato tempo venendoci a trovare e dando la possibilità alle nostre piante di essere vendute nei migliori negozi e garden center italiani, francesi, belgi e

Ventimiglia è al confine tra Italia e Francia, un

coast, a land we belong to and that influences us a lot, as a matter of fact our cultivations are arranged on many levels, as many as the terraces that rise from the Roia river to the top of the mountain. Ventimiglia is on the border between Italy and France, a boundary that never existed for us having always had friends in both countries. There

are also many friends of the Principality of Monaco as well as some Italian enthusiasts who, over the years, have dedicated us their time paying visits and giving the opportunity to our plants to be sold in the best Italian, French, Belgian and German shops and garden centers. We are known for the ‘Crestazioni’, the numerous families


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tedeschi. Siamo conosciuti per le Crestazioni, le numerose famiglie di caudiciformi e per tutti gli esemplari considerati insoliti per varietà e per dimensione. Siamo un’azienda di coltivazione, di sperimentazione e di commercializzazione di piante grasse e l’apertura verso

l’estero ci ha spinto a rinforzare la nostra vendita online così come la partecipazione ad importanti eventi all’estero. In futuro Cactusmania sarà sempre più integrata con i principali mercati europei in un percorso di crescita.

of caudiciforms and for all the specimens considered unusual in variety and size.

us to strengthen our online sales as well as our participation in important events abroad.

We are specialized in cultivation, experimentation and marketing of succulents and the opening across the border has stimulated

In the future Cactusmania will be increasingly integrated with the main European markets in a path of growth.

boutique online


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CactuSchool

c r e a il tuo

CESTO DI ECHEVERIA

e segui tutti i passaggi della

#CACTUSCHOOL


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{

Text Matteo Ragni

{

Photos Plantipp

}

}

www.matteoragni.eu/mad-about-mangave

matteo@matteoragni.eu

www.plantipp.eu/it/

Mangave® il fenomeno del momento! Una pianta perfetta per i tempi moderni e per i giardini del futuro grazie alla colorazione delle foglie unica e sempre diversa, grazie alle forme scultoree e alla facilità di coltivazione. E’ una pianta grassa che non teme il freddo, una perenne che non teme l’asciutto: questo è il sogno che sta alla base delle Mangave®! Sono in grado di gestire senza problemi sia il sole che l’asciutto, i colori spettacolari saranno

più evidenti se le piante saranno esposte al pieno sole, hanno bisogno di un contenitore capiente perché hanno delle radici forti. Se si bagnano regolarmente e se sono tenute al caldo crescono molto velocemente. Se invece vengono lasciate in zone aride ti stupiranno per la loro grande capacità di resistere all’asciutto per molto tempo. L’origine del nome: le

A perfect plant for modern times and for the gardens of the future, thanks to the unique and always different coloring of the leaves, the sculptural forms and the ease of cultivation. It is a succulent that does not fear the cold, a perennial that does not fear the dryness: this is the dream behind the Mangave®! They are able to withstand both the sun and the dryness

without problems, the spectacular colors will be more evident when the plants are exposed to full sun, make sure to provide a large container ‘cause they have strong roots. When watered regularly and kept warm they grow very quickly. If, on the other hand, they are left in arid areas, they‘ll astonish for their great ability to endure the dryness for a long time.


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Mangave® combinano il meglio delle Manfreda con quello delle Agave, due generi che appartengono entrambi alla famiglia delle Asparagaceae.

veloce e la colorazione fogliare incantevole delle Manfreda e il portamento raffinato e resistente dell’Agave. Un felice incidente!

The origin of the name: the Mangave® combine the best of Manfreda with that of Agave, two genres that both belong to the Asparagaceae family.

Hans managed to catch the fast growth and the enchanting leaf color of Manfreda and the refined and resistant poise of Agave. A happy accident!

Da circa 10 anni Hans Hansen lavora ai Walters Gardens come direttore dello sviluppo di nuove varietà. Questa opportunità ha permesso ad Hans di espandere la sua passione per le Mangave®, riunendo una bella collezione di specie di Manfreda e un certo numero di Agave. Hans è riuscito a prendere la crescita

La prima Mangave® è nata per caso grazie all’impollinazione incrociata involontaria in una coltivazione di Manfreda. Questa prima pianta è stata trasmessa tra amici e appassionati arrivando piano piano anche in Italia alla fine degli anni Novanta dello scorso secolo. Da quella

For about 10 years Hans Hansen has been working at Walters Gardens as director of new varieties development. This opportunity allowed Hans to expand his passion for the Mangave®, bringing together a beautiful collection of the Manfreda species and a number of Agave.

The first Mangave® was born by chance thanks to an involuntary cross-pollination in a Manfreda cultivation. This first plant was transferred among friends and enthusiasts, slowly arriving in Italy at the end of the nineties of the last century. From that first intuition Hans


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prima intuizione Hans Hansen ha dato vita alle serie successive che man mano sono state vendute negli Stati Uniti e nel resto del mondo. La collezione Mad about Mangave® è promossa dall’ambasciatore Michal Perry – Mr Plantgeek che sottolinea nel suo blog l’importanza di questa collezione soprattutto perché “possono tollerare meno acqua e adattarsi allo stile di vita delle persone indaffarate con lavori a tempo pieno, viaggi e impegni sociali “. Pensiamo alle piante grasse come piante

resistenti a tutto, ma in realtà, molte piante grasse, sono sensibili ai ristagni e agli eccessi d’acqua.

Hansen gave birth to the succeeding series which were then sold in the United States and in the rest of the world.

Troppa acqua e le radici marciscono, troppo poca e le piante non crescono. Coltivando le Mangave® non avrai di questi problemi!

The “Mad about Mangave®” collection is promoted by Ambassador Michal Perry - Mr Plantgeek who underlines in his blog the importance of this collection mainly because “they can tolerate less water and adapt to the lifestyle of people busy with fulltime jobs, travels and social commitments“.

Questa succulenta di grandi dimensioni è molto più resistente agli eccessi d’acqua di molte altre piante grasse. Se le vuoi fare resistere in giardino in inverno nel nord Italia assicurati che la pianta sia ben asciutta e che il terreno

We think of succulents as plants resistant to everything, but in

reality, many succulents are sensitive to stagnation and excess of water. Too much water and their roots rot, too little and plants just don’t grow. By growing Mangave® you won’t have these problems! This large succulent is much more resistant to excess of water than many other succulents. If you want to make them resist throughout winters in gardens in northern Italy, make sure that the plant is kept dry and that the soil has no stagnation! If the plants are grown on walls or in rocky


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ORTICOLARIO.IT


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non abbia dei ristagni! Se le piante sono coltivate su muri o in giardini rocciosi sono piante resistenti fino a -5 gradi per qualche notte! Hans e il suo team hanno lavorato incrociando non solo le Mangave® ottenute con la prima generazione, ma anche con Agave e Manfreda sempre diverse in un

vero programma di ibridazione. Lavorare con gli antenati delle prime Mangave® ha aiutato Hans a sviluppare piante con caratteristiche sempre più forti e uniche per creare sempre nuove varietà di Mangave® più interessanti e eccentriche.

gardens they may resist up to -5 degrees for a few nights! Hans and his team worked by interbreeding the Mangave® obtained not only with the first generation, but also with Agave and Manfreda always different in a true hybridization program. Working with the ancestors of the first

Mangave® has helped Hans develop plants with ever stronger and unique characteristics to create always new varieties of Mangave® that are more interesting and eccentric.


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Un mondo di idee per il giardino, la casa, gli animali. Viridea Cusago (MI) - Viridea Rho (MI) - Viridea Rodano (MI) - Viridea Arese (MI)- Viridea Montebello della Battaglia (PV) Viridea San Martino Siccomario (PV) - Viridea Settimo Torinese (TO) - Viridea Collegno (TO) - Viridea Torri di Quartesolo (VI)


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