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Da Sofronia alle montagne russe. Adolfna De Marco

Da Sofronia alle montagne russe

Giostre, attrazioni e illusioni raccontate, tra moti rotatori e oscillanti, nei libri per ragazzi di Adolfina De Marco

L’incanto del mondo feristico entra di diritto nell’ Atlante dei luoghi letterari1 con l’opera di Calvino Le città invisibili2 per la città di Sofronia3 composta di una parte fssa in pietra e di un’altra provvisoria. In questa parte c’è un luna park con un ottovolante, la giostra con la raggiera di catene, la ruota delle gabbie girevoli, eccetera. Ogni anno arriva il giorno in cui i muri di pietra vengono calati per lasciare agli abitanti il tempo di trasformare la loro quotidianità. Così Calvino, in sintesi, presenta il carattere epifanico di questo luogo avvolto in atmosfere dal sapore fantastico. Nonostante questo mondo abbia trovato un posto nelle stanze della letteratolineata la forza evocativa di questo oggetto che scandisce il ritmo del tempo tra luci, suoni, colori e odori disponendo le persone benevolmente al ricordo. Nel romanzo Mary Poppins ritorna7 la giostra dei cavalli è una delle tante metafore esistenziali che l’autrice inserisce nelle pagine. Sarà proprio il carousel a portare Mary Poppins lontano dai fratelli Banks, con un giro vertiginoso verso le stelle perché la giostra, tra le categorie di giochi rientra in quelli di “vertigine”, secondo lo studioso Caillois,8 proprio per l’efetto di volo che suscita il suo movimento. Una giostra di cavalli – ma anche con jeep rosse – arriva dalla penna di Gianni Rodari9 che la fa capitare “a Cesenatico, in riva al mare”. Una

giostra traballante manovrata da un ometto magro e scuro, che faceva andare un giro al suono di un gracchiante Cha-Cha-Cha, anche quella sera che un vecchio signore mise il nipote sulla jeep e salì anch’egli su un cavallo. Quando la giostra iniziò a girare il vecchio signore iniziò a vedere dall’alto prima il grattacielo di Cesenatico, poi l’Italia e New York ma anche i Pellerossa e fece, nel tempo di una sola canzone, il giro del mondo. Un viaggio del quale non diede spiegazioni a nessuno perché certe emozioni rimangono e non possono essere condivise, perché una giostra può cancellare in un momento quella distanza, ridondante di spiegazioni, tra età adulta e infanzia. La giostra di Nina10 ha i pettirossi per spiccare il volo, al posto dei cavalli; è la storia di una bambina giostraia, una storia di inclusione, di grande attualità. L’autore ha voluto che diventasse un’installazione monumentale esposta in occasione di varie Mostre,11 per essere vissuta dai bambini. Giostre dei cavalli e delle catenelle, ottovolanti, montagne russe, labirinti, tunnel dell’amore o della paura, ma anche autoscontri, tagadà, tiri a segno e pesche miracolose: il luna park è un microcosmo di attrazioni meccaniche, di emozioni estreme nel quale coraggio e paura si confondono, e di occasioni straordinarie lontane da ogni immaginazione, eppure possibili. La giostra più antica, l’altalena, che compariva nelle feste pubbliche e private in Turchia, emigrò in Russia e diede origine alla ruota panoramica, che nel corso dei secoli divenne parte delle Esposizioni universali nelle capitali d’Europa. Una delle ruote panoramiche più ricercate dai lettori è protagonista del romanzo Il mistero del London Eye.12 Salim è il cugino di Manchester ospite per qualche giorno a casa di Ted e di Kat, a Londra. Amante degli edifci alti, prima di partire per l’America realizza il desiderio di salire sulla ruota panoramica, “l’occhio di Londra” dalla quale, però, non scende. Soltanto Ted, il cui cervello “funziona” in modo diverso dagli altri, riesce a comprendere come si

sono svolti i fatti, in quanto vede le cose da un altro punto di vista, come chi sale sulla ruota panoramica. Sempre dalle terre fredde degli Zar arriva una delle attrazioni più caratteristiche, ovvero le montagne russe, che in origine erano alti scivoli costruiti per riti propiziatori durante le feste agrarie. Nel tempo, queste costruzioni di legno furono sostituite con altri materiali, che permisero non solo maggiore velocità ma anche di introdurre curve pericolose e “giri della morte”. Per far capire il funzionamento delle montagne russe, la casa editrice triestina Editoriale Scienza propone Scienza al Luna Park, 13 un volume che racconta le fasi di progettazione di un lavoro di ingegneria con il modellino della giostra da montare. Tra i giganti d’acciaio, le luci e la musica vivono fa-

Il luna park è un microcosmo di attrazioni meccaniche, di emozioni estreme nel quale coraggio e paura si confondono, e di occasioni straordinarie lontane da ogni immaginazione, eppure possibili

tura e sia uno dei tanti Faraway places, 4 esso rimane lontano dalla ribalta. Scrivono gli autori del volume Giro Girotondo5 che tra gli studi sulle forme dello spettacolo manca all’appello “una storia della fera e del luna park”, ovvero di una parte di umanità che spinta dall’esigenza di sopravvivere vendeva le proprie conoscenze, reali o fttizie, nelle fere allestite nelle grandi piazze dove confuivano commercio, cultura e divertimento. In queste piazze del Vecchio Continente vennero presentate le prime giostre che hanno mutato al mutare del progresso tanto da diventare parte dello skyline delle metropoli. Ma è la giostra dei cavalli l’icona di questo luogo immaginario d’antan, non a caso scelta per la cover del catalogo Giostre. Storie, immagini, giochi,6 nel quale viene sot-

miglie che da generazioni conducono una vita on the road, lontana da abitudini stanziali, spesso guardate con sospetto. Il romanzo Una casa sulle ruote14 è la storia di Anna e Paolo, fgli di giostrai, che vivono una parte dell’anno nella loro casa sulle ruote e l’altra parte nella necessità di sopravvivere ma anche di senso comunitario: il luna park è un luogo nel quale tutti devono collaborare per guadagnare, perciò bisogna saper suonare uno strumento o ballare ma anche conoscere le varie attrazioni. Tra gli scritti contemporanei si distingue il

romanzo Luna park18 di Livia Rocchi per la complessità dell’argomento presentato. Il romanzo è il diario di Stella, un’adolescente, che attende assieme a Benny, compagno di classe e compagno di giochi, l’inaugurazione del luna park progettato dal padre che lei chiama “Gran Capo”. Un progetto ambizioso che ha un prezzo molto alto per lei, perché ogni giostra rivive con drammaticità tra le mura domestiche assumendo, di volta in volta, le forme del contesto casalingo: un’interpretazione tutta personale da parte della protagonista, la quale mette sotto i rifettori il contrasto tra ciò che può suscitare una giostra per il pubblico e ciò che diventa nel suo mondo. “È un luna park segreto”, scrive Stella, che compare di notte sotto forma di paure, come le montagne russe o il tunnel degli orrori dove si sentono solo le urla, quelle della madre quando viene picchiata dal padre, il Gran Capo. A conclusione di questo breve “giro di giostra” tra le attrazioni letterarie, ciò che rimane è la mescolanza di elementi nei quali ogni persona riconosce uno speciale stato d’animo: il moto rotatorio e quello oscillante sembrano ricomporre il tempo tra se stessi e il mondo. In una città del Polesine, tra le stanze

Una delle sale del Museo storico della giostra di Bergantino

loro fssa dimora; per loro signifca spostarsi da un paese all’altro, da una scuola all’altra incontrando molte persone e molti coetanei che non sempre li accolgono e li considerano possibili amici. Nel romanzo vengono spiegate anche le diverse origini delle famiglie di giostrai, cioè quelli già descritti e quelli nomadi di origini asiatiche chiamati “zingari”, di cui il sommo Hugo racconta nel suo celebre romanzo Notre-Dame de Paris.15 Ma gipsy, zingaro in inglese, è anche il nome del carrozzone accampato nel giardino di Roald Dahl, che ha ispirato il romanzo Danny il campione del mondo, 16 la storia di un bambino che vive in un carrozzone con il padre, il quale conduce una vita non sempre regolare. Il romanzo autobiografico Katitzi17 è la storia di una bambina rom e della sua famiglia che gestiva un luna park in Svezia, nel periodo che precedette la seconda guerra mondiale. Katitzi ha otto anni e vive in un orfanotrofo; non sa leggere e scrivere, non sa nuotare e andare in bicicletta ma è una bambina intelligente e curiosa, allegra e dominata da uno spirito libero. Quando il padre la va a prendere per riportarla in famiglia per la bambina inizia una nuova vita fatta di azioni quotidiane segnate dalla di un Museo,19 viene conservata la memoria d’antan per coloro che vogliono rivivere l’attesa, l’incanto – e la vertigine – di un luogo che si trasforma, come gli abitanti di Sofronia.

1. L. Miller. Atlante dei luoghi letterari, Milano, Rizzoli, 2018. 2. I. Calvino. Le città invisibili, Torino, Einaudi, 1972. 3. Ivi., p. 69. 4. T. Zaghini; C. Ferri; E. Arcellaschi (curatori). I luoghi dell’Altrove. Percorso storico-antropologico attraverso giochi e spettacoli della fera e del luna park, Bergantino, Museo Storico della Giostra e dello Spettacolo Popolare, 2001. 5. C. Ferri; T. Zaghini. Giro Girotondo: storia delle antiche giostre e delle moderne macchine da divertimento, Rovigo, Minelliana, 2009. 6. R. Valtorta. Giostre. Storie, immagini, giochi, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2019. 7. P. L. Travers. Mary Poppins ritorna, Milano, Rizzoli, 2015. 8. R. Caillois. I giochi e gli uomini. La maschera e la vertigine, Milano, Bompiani, 2000. 9. G. Rodari. “La giostra di Cesenatico”, in Favole al telefono, Torino, Einaudi, 2018. 10. V. Berruti; C. Zocchi; D. Cestaro; L. Einaudi. La giostra di Nina, Roma, Gallucci, 2020. 11. Prima di essere un libro pop up progettato dal paper engineer Dario Cestaro, l’opera è stata un corto di animazione prodotto da Sky Arte e un’installazione del diametro di sette metri al Museo Maxxi di Roma sulla quale i bambini hanno potuto cambiare di volta in volta lo scenario. 12. S. Dowd. Il mistero del London Eye, Crema, Uovonero, 2011. 13. C. Oxlade, La scienza al Luna Park, Trieste, Editoriale Scienza, 2015. 14. C. Ferri. Una casa sulle ruote, Corazzano, Titivillus, 2006. 15. V. Hugo. Notre-Dame de Paris, Milano, Rizzoli, 2007. 16. R. Dahl. Danny il campione del mondo, Milano, Salani, 2016. 17. K. Taikon. Katitzi, Milano, Iperborea, 2018. 18. L. Rocchi. Luna park, Monselice, Camelozampa, 2016. 19. Museo Storico della Giostra e dello Spettacolo Popolare di Bergantino (Ro) <www. museodellagiostra.it>.

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