SOMMARIO
[Luna park]
Da Sofronia alle montagne russe Giostre, attrazioni e illusioni raccontate, tra moti rotatori e oscillanti, nei libri per ragazzi di Adolfina De Marco
L’
incanto del mondo fieristico entra di diritto nell’ Atlante dei luoghi letterari1 con l’opera di Calvino Le città invisibili2 per la città di Sofronia3 composta di una parte fissa in pietra e di un’altra provvisoria. In questa parte c’è un luna park con un ottovolante, la giostra con la raggiera di catene, la ruota delle gabbie girevoli, eccetera. Ogni anno arriva il giorno in cui i muri di pietra vengono calati per lasciare agli abitanti il tempo di trasformare la loro quotidianità. Così Calvino, in sintesi, presenta il carattere epifanico di questo luogo avvolto in atmosfere dal sapore fantastico. Nonostante questo mondo abbia trovato un posto nelle stanze della lettera-
tolineata la forza evocativa di questo oggetto che scandisce il ritmo del tempo tra luci, suoni, colori e odori disponendo le persone benevolmente al ricordo. Nel romanzo Mary Poppins ritorna7 la giostra dei cavalli è una delle tante metafore esistenziali che l’autrice inserisce nelle pagine. Sarà proprio il carousel a portare Mary Poppins lontano dai fratelli Banks, con un giro vertiginoso verso le stelle perché la giostra, tra le categorie di giochi rientra in quelli di “vertigine”, secondo lo studioso Caillois,8 proprio per l’effetto di volo che suscita il suo movimento. Una giostra di cavalli – ma anche con jeep rosse – arriva dalla penna di Gianni Rodari9 che la fa capitare “a Cesenatico, in riva al mare”. Una
cavalli; è la storia di una bambina giostraia, una storia di inclusione, di grande attualità. L’autore ha voluto che diventasse un’installazione monumentale esposta in occasione di varie Mostre,11 per essere vissuta dai bambini. Giostre dei cavalli e delle catenelle, ottovolanti, montagne russe, labirinti, tunnel dell’amore o della paura, ma anche autoscontri, tagadà, tiri a segno e pesche miracolose: il luna park è un microcosmo di attrazioni meccaniche, di emozioni estreme nel quale coraggio e paura si confondono, e di occasioni straordinarie lontane da ogni immaginazione, eppure possibili. La giostra più antica, l’altalena, che compariva nelle feste pubbliche e private in Turchia, emigrò in Russia e diede origine alla ruota panoramica, che nel corso dei secoli divenne parte delle Esposizioni universali nelle capitali d’Europa. Una delle ruote panoramiche più ricercate dai lettori è protagonista del romanzo Il mistero del London Eye.12 Salim è il cugino di Manchester ospite per qualche giorno a casa di Ted e di Kat, a Londra. Amante degli edifici alti, prima di partire per l’America realizza il desiderio di salire sulla ruota panoramica, “l’occhio di Londra” dalla quale, però, non scende. Soltanto Ted, il cui cervello “funziona” in modo diverso dagli altri, riesce a comprendere come si
Il luna park è un microcosmo di attrazioni meccaniche, di emozioni estreme nel quale coraggio e paura si confondono, e di occasioni straordinarie lontane da ogni immaginazione, eppure possibili tura e sia uno dei tanti Faraway places,4 esso rimane lontano dalla ribalta. Scrivono gli autori del volume Giro Girotondo5 che tra gli studi sulle forme dello spettacolo manca all’appello “una storia della fiera e del luna park”, ovvero di una parte di umanità che spinta dall’esigenza di sopravvivere vendeva le proprie conoscenze, reali o fittizie, nelle fiere allestite nelle grandi piazze dove confluivano commercio, cultura e divertimento. In queste piazze del Vecchio Continente vennero presentate le prime giostre che hanno mutato al mutare del progresso tanto da diventare parte dello skyline delle metropoli. Ma è la giostra dei cavalli l’icona di questo luogo immaginario d’antan, non a caso scelta per la cover del catalogo Giostre. Storie, immagini, giochi,6 nel quale viene sot64
giostra traballante manovrata da un ometto magro e scuro, che faceva andare un giro al suono di un gracchiante Cha-Cha-Cha, anche quella sera che un vecchio signore mise il nipote sulla jeep e salì anch’egli su un cavallo. Quando la giostra iniziò a girare il vecchio signore iniziò a vedere dall’alto prima il grattacielo di Cesenatico, poi l’Italia e New York ma anche i Pellerossa e fece, nel tempo di una sola canzone, il giro del mondo. Un viaggio del quale non diede spiegazioni a nessuno perché certe emozioni rimangono e non possono essere condivise, perché una giostra può cancellare in un momento quella distanza, ridondante di spiegazioni, tra età adulta e infanzia. La giostra di Nina10 ha i pettirossi per spiccare il volo, al posto dei
sono svolti i fatti, in quanto vede le cose da un altro punto di vista, come chi sale sulla ruota panoramica. Sempre dalle terre fredde degli Zar arriva una delle attrazioni più caratteristiche, ovvero le montagne russe, che in origine erano alti scivoli costruiti per riti propiziatori durante le feste agrarie. Nel tempo, queste costruzioni di legno furono sostituite con altri materiali, che permisero non solo maggiore velocità ma anche di introdurre curve pericolose e “giri della morte”. Per far capire il funzionamento delle montagne russe, la casa editrice triestina Editoriale Scienza propone Scienza al Luna Park,13 un volume che racconta le fasi di progettazione di un lavoro di ingegneria con il modellino della giostra da montare. Tra i giganti d’acciaio, le luci e la musica vivono fa-