Rosamaria Cavadini
IL COLORE DELL’OMBRA
- DEDICATO AGLI AMICI NATALE 2015
In pochi lo sanno qualcuno ricorda, l’antica leggenda che parla di un Re di un regno segreto nei pressi di un lago, di un segno prezioso che incise la roccia. Fu persa ogni traccia e il luogo non c’è.
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Leggeva seduta tra gli alberi giù alla radura, solo una silhouette disegnata per noi dal sole alto alla sua sinistra. Lontana, ma così nitida! Vedevo anche il suo sorriso
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La spaccatura nella pietra era netta, e tanto nera da far pensare che lì, nel suo interno profondo, nessun raggio di sole, mai avesse osato toccarla.
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Tenderò a te come il mare alla luna allungando il mio stelo fino a raggiungerti.
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Sotto i raggi del sole la pietra indossò il suo pizzo leggero e immobile aspettò che lui si nutrisse di vento.
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Poggiarono le lance presso la roccia in luogo sicuro. Eppure ... si mosse il sole e le moltiplicò.
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Dalla parete in ombra si sporgeva aprendo le braccia a un paesaggio lontano nel gesto elegante e vano della nostalgia.
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Vide una piccola spiga tra l’erba vicino al sentiero la colse e gliela offrì. Lei si chinò sul fuoco e, veloce, la passò tra le fiamme. Poi la batté sulla pietra e la pietra era per Lui. Disse: così è per sempre!
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La grande foglia secca e annerita perse ogni forma sotto le dita. Solo un bambino con il suo gioco riuscì davvero a ridarle la vita.
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La magica lanterna s’accese all’improvviso c’era un geco curioso una talpa imbronciata c’era un drago goloso che brucava nell’erba e un airone stregato che guardava lontano. E non c’era la luna.
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Sui libri non si trova chi lo cerca non sa chi racconta non ha chi non dice è vicino chi ha sentito verrà, io non l’ho mai toccato ma conosco il suo nome
fioredifumo
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Se percorrete il sentiero del lago se non vedete qualcosa di strano, notate le foglie dei piccoli rami quando nel sole disegnano l’ombra. Forse è una foglia piegata dal vento forse un folletto che gioca con voi.
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Finché, netta e precisa, comparve una sottile fenditura a dividere il verde dei licheni, pietra e velluto la forza la bellezza.
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Un movimento d’ali mi costrinse a guardare cercando il colore. Ma quando vide lo stelo su cui posarsi era già forma pura.
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Scelse una pietra: la sua tavolozza. E fu la terra ad offrire i colori ed i licheni la loro matita. Poi chiese al prato il sapore dell’erba. Infine al sole il colore dell’ombra.
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Terra di sassi fiore dalla luna dono da luce luce e sottrazione serico, lieve puro nei contorni denso nei neri fluido nel colore.
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C’era una penna di velluto nero, nel calamaio il cielo della notte e la sua mano disegnava un sogno sogno di un Re ... fanciullo nel suo regno. - Le foglie e i rami di una pianta antica un lupo la civetta, anche il leone forse un pavone e un acrobata vero la ballerina ed il grillo parlante Si innamorò di questo mondo strano, uscì dal sogno e senza esitazione aprì la porta della fantasia.
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Visto a distanza non aveva età. Dipingeva con piccoli gesti veloci una grande pietra liscia sulla riva del lago. Usava colori che non lasciano traccia e attendeva la pioggia cui spettava l’ultimo tocco: davanti al suo sorriso ... tutto, tutto ritornava come prima.
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L’OMBRA NASCE SOLO DALLA LUCE
Quasi un libro Quasi una favola Quasi un gioco
DICEMBRE 2015 38