Zurigo

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la Repubblica MERCOLEDÌ 29 SETTEMBRE 2010

VIAGGI UN GIORNO UNA CITTÀ

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Da Joyce a Remarque, da Einstein a Lenin, da Mann a Picasso (in questi giorni celebrato con una grande mostra): scrittori, poeti, filosofi e artisti l’avevano eletta a propria dimora Oggi, dopo aver vinto per sette volte il premio di “città più vivibile al mondo”, quel suo ordine protestante continua a brillare per eccentricità. Ecco le tappe di un tour sorprendente

Zurigo Il volto trasgressivo della Svizzera

8.00 COLAZIONE

9.00 MERCATO

10.00 ARTIGIANI

11.00 DUOMO

12.00 TRENDY

13.00 PRANZO

Un caffè o una cioccolata al Cafè Wuhre, in Wuhre 11, sul fiume Limmat

Sempre lungo il fiume Limmat, nella Gemuse Platz, al mercato delle verdure

Nel quartiere Schipfe, vetrine degli artigiani zurighesi sotto i portici

Visita alla cattedrale Grossmunster, simbolo della città

Il quartiere più trendy: Zurich West pieno di teatri, locali e gallerie d’arte

Al ristorante Gnusserei, Gierrereistrasse al numero18: una ex fabbrica

ROBERTO CARAMELLI

Il rivoluzionario russo andava all’Odeon Café, il locale conserva gli stessi arredi Più di cinquanta i musei dedicati all’arte moderna: fiore all’occhiello il Zurich West

ZURIGO nche se lontana dalla frontiera, a Zurigo c’è un confine. La demarcazione è tra la città efficiente e ingessata di banche, assicurazioni, corporazioni e la città irrequieta e anticonvenzionale dove hanno vissuto artisti, rivoluzionari, scienziati e psicanalisti discepoli di Carl Jung che qui insegnò e morì. La Zurigo “perfetta” comincia all’aeroporto, dove tutto funziona, come ovunque in Svizzera: è uno dei più trafficati d’Europa, eppure il viavai caotico dei grandi scali non si vede. Orientarsi è facile, grazie ai cartelli in Helvetica, carattere tipografico che solo un popolo sobrio come quello svizzero poteva inventare. Taxi o treno? Non c’è spazio per le incertezze dell’arrivo: le pubblicità informano ovunque che la ZurichCard è il metodo più economico e veloce per raggiungere il centro; si acquista all’Ente del

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Turismo dell’aeroporto e mette d’accordo, con un solo biglietto, servizi pubblici e cultura. Con trentotto franchi (21 euro), per settantadue ore, si entra nei musei, si viaggia su tram, traghetti e autobus. E sui treni per la stazione centrale, che partono ogni dieci minuti. Orario sempre rispettato: la puntualità svizzera è nata a Zurigo. Non solo perché l’orologio del campanile romanico della chiesa di St. Peter è visibile da ogni parte della città e ha il quadrante più grande del continente, ma anche perché la precisione è iniziata con il Protestantesimo: la chiesa riformata svizzera, razionalista e umanista, venne fondata proprio qui, all’inizio del Cinquecento, da Huldrych Zwingli, al quale la città ha dedicato un monumento sul Limmat Quai, strada lungo il fiume Limmat che divide in due l’abitato partendo dal Zurichsee. Lago dove, d’estate, si nuota nell’acqua limpidissima. Guerriero e teologo, Zwingli, accolse i protestanti perseguitati

dal cattolicesimo, iniziando la tradizione di tolleranza e ospitalità di questa città dove, nella prima metà del Novecento, arrivarono intellettuali, pacifisti e rivoluzionari di tutta Europa. Compreso Lenin che, dal 1916 al 1917, visse nella tranquilla Spiegel Gasse al numero 14 come ricorda una targa. Il fondatore dell’Urss, racconta Solgenitzin nel libro Lenin a Zurigo, sedeva nella Zentralbibliothek di Zahringerplatz per leggere gratis i giornali, mangiava tortellini alla mensa della Società Cooperativa Italiana di Strassburgerstrasse e frequentava l’Odeon Cafe sulla Bellevue Platz. Il locale esiste ancora, con gli stessi arredi, gli stessi quadri e lampadari, ma ha dovuto cedere a una farmacia parte della sala per gli alti costi d’affitto. Nel primo Novecento era il ritrovo di intellettuali: qui venivano James Joyce, Erich Maria Remarque, Albert Einstein, Thomas Mann, e qui venne anche Benito Mussolini, dopo aver tenuto un comizio per gli emigrati

LE IMMAGINI A centro pagina, il fiume Limmat che divide in due la città. Sopra: una strada del centro A destra: la statua di Waldmann, borgomastro di Zurigo nel 1483 e il campanile di St Peter


la Repubblica

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MERCOLEDÌ 29 SETTEMBRE 2010

Quelle due anime si parlano da sempre MARTIN SUTER o scritto cinque romanzi (in Italia tre pubblicati da Feltrinelli) che raccontano di sentimenti, di rapporti umani e di lavoro, ai giorni nostri. Vivo e lavoro da molti anni tra Ibiza e Guatemala, ma quasi tutte le mie storie si svolgono a Zurigo, dove sono nato. Nel romanzo che ho appena ultimato (uscirà per Sellerio in italiano) racconto la storia di una famiglia zurighese. Non cito mai il nome della mia città nei libri. Perché? Perché vorrei che il lettore che è stato a Zurigo la riconoscesse dai luoghi che descrivo, dalle sensazioni che trasmetto. Non dire il nome della città, ma raccontarne i luoghi, stimola la fantasia del lettore. Zurigo è la città delle grandi banche, della finanza

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LO SCRITTORE Martin Suter ritratto da Massimo Jatosti

PER SAPERNE DI PIÙ www.zurigoturismo.com www. kunsthaus.ch

internazionale, delle assicurazioni ma, insieme, è il luogo dove è nato il Dadaismo, dove hanno vissuto scrittori come James Joyce (che è sepolto proprio a Zurigo nel cimitero Fluntern ndr), scienziati come Albert Einstein. Come possono convivere le due anime? Può sembrare contraddittorio, invece, secondo me, si spiega con la grande accoglienza della città verso gli stranieri, specialmente all’epoca della Grande guerra e negli anni difficili del secondo conflitto mondiale. Qui gli stranieri si sentivano a casa. Ma anche la presenza di grandi disponibilità economiche ha favorito l’arte, questo non va dimenticato. I miei luoghi zurighesi preferiti? La grandissima serra dedicata alla Foresta Pluviale Masoala dello zoo. È un luogo straordinario, dove sembra di vivere in un’altra realtà, certe volte l’umidità crea una specie di pioggia naturale, è fantastico. Poi adoro andare nell’antico ristorante Kronenhalle, dove mangiavano attori, pittori e scultori. Ci veniva Friedrich Durrenmatt, Pablo Picasso e anche James Joyce. Appena si entra nella sala, sulla destra, c’è ancora il suo tavolo preferito. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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DA NON PERDERE FRAÜMUNSTER È una chiesa molto importante per la città: fu fondata nell’853 per un convento femminile È decorata con vetrate di Chagall e Augusto Giacometti

ZURICH WEST Fino agli anni Sessanta è stata la zona produttiva della città Con i suoi edifici di archeologia industriale ristrutturati è ora un quartiere alla moda Qui si trovano i teatri più all’avanguardia le gallerie d’arte e i locali

SCHIPFE Nella vecchia Zurigo, lungo il fiume Limmat, è l’area che da secoli ospita le migliori botteghe artigianali Da visitare durante le feste di Natale

TONHALLE ZURICH Teatro costruito nel 1895, è il tempio della musica classica di Zurigo Qui è nata, alla fine dell’Ottocento, la prima orchestra sinfonica svizzera È in Claridenstrasse www.tonhalle.ch

SCHWEIZERICHES LANDESMUSEUM È un museo che racconta la storia economica, politica e sociale della Svizzera Museumstrasse 2 www.landes museum.ch

ZURICH HAUPTBAHNHOF

14.00 SHOPPING

15.00 MUSEO

17.00 A SPASSO

20.00 CENA

Il Freitag Shop Zurich vende abiti e accessori ricavati da scarti industriali

Al Kunsthaus Zurich: tra i più importanti musei di arte contemporanea

Due passi lungo Bahnhofstrasse tra boutique di lusso e grandi magazzini

Nel ristorante dell’Hotel Witter che si trova in un ex convento

socialisti il Primo maggio 1913. Ma Zurigo, sette volte eletta la città più vivibile al mondo, smentisce i luoghi comuni sulla Svizzera: nonostante l’aspetto severo e ordinato, sorprende e disorienta. Lo fa attraverso le sculture: il visitatore, alla stazione centrale, viene accolto da un gigantesco Angelo di Niki de Saint Phalle appeso al soffitto e da un cubo luminoso che fa giocare grandi e bambini. Lo fa attraverso opere d’arte dissacranti: nella chiesa di Fraümunster la luce penetra dalle coloratissime vetrate di Chagall. E lo fa attraverso i musei. Ce ne sono più di cinquanta in città: dal modernissimo e provocatorio spazio per esposizioni Puls5 nel quartiere Zurich West (che un tempo era l’area industriale e ora è un quartiere di locali, teatri e gallerie), alla prestigiosa Zurich Kunsthaus, che ha appena compiuto cento anni e che, fino al 30 gennaio 2011, ospiterà una grande mostra dedicata a Picasso. Il percorso espositivo raccoglie settanta

opere, le stesse che l’artista scelse per una delle sue prime retrospettive, allestita proprio qui, nel 1932. Il pittore spagnolo visse e lavorò a Zurigo per qualche tempo e lasciò alcuni suoi disegni, ancora esposti alle pareti, nel ristorante Kronenhalle di Rämi-

Ma il Dadaismo non poteva che nascere al Cabaret Voltaire sulla Spiegelgasse Strasse, rifugio di scrittori e pittori. E non poteva che nascere qui il Dadaismo, il movimento più anticonvenzionale del Novecento. Vide la luce nel Cabaret Voltaire sulla Spiegelgasse, dove si riunivano artisti di tutta Europa, tra questi Arp, Tzara, e Ball che il 14 luglio del 1916 declamò il Manifesto Dada dal palcoscenico del piccolo caffè-teatro. Il locale funziona ancora: fu salva-

to dalla chiusura da un referendum. In Svizzera si vota su tutto e l’opinione dei cittadini conta sul serio, i residenti possono bloccare la costruzione di un edificio se sembra troppo alto. Rigore che fa scherzare i zurighesi sull’altezza dei due campanili della cattedrale di Grossmunster: imponenti come sono, oggi sarebbero stati bocciati. La chiesa romanica è il simbolo della città, per la sua imponenza e per la leggenda che la circonda. La sua costruzione, si dice, fu voluta da Carlo Magno nel punto dove erano sepolti i due martiri cristiani ora patroni di Zurigo, Felix e Regula, che furono giustiziati dai Romani (che chiamavano Zurigo Turicum) nel 268 dopo Cristo. Se questa è leggenda, di certo a Grossmunster prese il via la riforma protestante di Zwingli: evento che più di ogni altro ha reso questa città efficiente, precisa, ma anche irrequieta, colta e anticonvenzionale. © RIPRODUZIONE RISERVATA

La stazione centrale che fu costruita a fine Ottocento È una delle più grandi della Svizzera L’ampia hall centrale, a Natale, ospita il grande mercato della città, con addobbi natalizi,cibi e regali

KRONENHALLE

I LUOGHI 1 HAUPTBAHNHOF La monumentale stazione centrale: nella hall ottocentesca ospita mostre 2 BAHNHOFSTRASSE Elegante e raffinata, è il cuore commerciale della città, parte dalla stazione centrale 3 ST. PETER KIRCHE Una delle chiese più amate: da ogni angolo della città è visibile l’orologio del campanile 4 GROSSMUNSTER È il simbolo di Zurigo: secondo la leggenda fu voluta da Carlo Magno 5 KUNSTHAUS ZURICH Uno dei più importanti musei europei d’arte contemporanea: ha oltre quattromila opere

È uno dei ristoranti più antichi; si trova in Rami-strasse Qui venivano a mangiare nella prima metà del Novecento intellettuali e artisti Gli avventori, non essendo ancora famosi, pagavano con i loro disegni www.kronenhalle. com

CABARET VOLTAIRE In questo locale di Spiegelgasse nacque nel 1916 il Dadaismo Ora ospita mostre e spettacoli che rievocano quei giorni vivaci www.cabaret voltaire.ch


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