“Se vuoi andare veloce, vai solo. Se vuoi arrivare lontano, vai accompagnato”. Proverbio africano.
“L’uomo prudente pensa solo alle sue difficoltà quando ha qualche obiettivo. Quando non ne ha, pensa ad altre cose” Bertrand Russell
oi umani siamo gli unici abitanti del pianeta che ci impegniamo affinché il mondo si incastri nella nostra visione. Come i bambini quando giocano con le figure geometriche, vogliamo mettere il cerchio nel quadrato e viceversa. Il lato positivo: il compromesso, la perseveranza, l’evoluzione. Il negativo: l’ostinazione, il buonismo, la stoltezza. Gli altri animali vivono nel presente e alla giornata, non si lamentano del loro destino quando viene ritorto, perché non sono coscienti che ci sia un'altra possibilità che quella che stanno vivendo. Ci fu dato il sognare ... e creiamo gli incubi, ci fu dato l’intervenire ... e lastrichiamo la strada per l'inferno di buone intenzioni. Gli esseri umani sono demoni capaci sia delle più fantastiche realizzazioni, come delle più orrende creazioni. Nel nostro interno, aggrappati all'egoismo e con la consapevolezza di essere separati dal resto, palpitano tutte le passioni, tendenze e marasmi in grado di farci perdere il Nord, il Sud, l’Est e l’Ovest, tutto in un solo colpo. E no ... non esiste un unico rimedio a tanto male, perché sarebbe molto facile, non è vero? Inoltre, perché farlo facile, quando possiamo farlo difficile? Né il contenimento, la disciplina e l’ascetismo funzionano come garanzia indistruttibile di nulla, né il consegnarci all’edonismo assoluto, né il soccombere ai nostri affetti visibili o invisibili. La nostra tendenza ad agire come pendolo, ora qui, ora là, non è un fatto o una tendenza sopraggiunta, ma un procedere continuo della natura che ci avvolge e alla quale partecipiamo; la forza che muove questa molla è eterna, però cercare di mantenerla centrata, è una scelta personale. Tuttavia, non possiamo evitare di considerare che l’ambiente e i venti che ci colpiscono, possano alla fine superare il nostro controllo, per cui è giusto dire che uno può tentare di fare le cose, ma questo non implica che ci riesca. Non esiste dunque ricetta, anche se implicitamente siate stati chiamati verso “la via di mezzo” poche righe più sopra. Esistono solo consigli discrezionali che per quanto ambivalenti e per tanto che pretendano di abbracciare ... poco stringono; nonostante tutto, non possiamo smettere di proclamarli, perché in questi scivolosi terreni, poco ... può essere molto. Quando vediamo che un albero ha sopportato mille disastri, possiamo imparare da questo "nonno", come lo chiamerebbero gli indiani americani. Fermo, ben radicato, davanti ai venti si piega quel tanto che basta per non trasformare i suoi rami in una vela, ma non oltre il limite che il suo tronco si spacchi. Attitudine, determinazione, flessibilità e accettazione, sembrano segreti di eterno valore per resistere alle tempeste della vita. Chiaro, è facile dirlo, ma difficile è applicarlo. Perché al contrario dell'albero, noi pensiamo, ci disperiamo e nel passare attraverso la tormenta, perdiamo flessibilità;
N
“Io faccio quello che tu non puoi, e tu fai quello che io non posso. Insieme possiamo fare grandi cose”. Madre Teresa de Calcuta.
rimanendo pietrificati dalla paura, dissipiamo la nostra connessione con il suolo, col semplice e con l’elementare; al sentire i nostri rami flagellati dalla tempesta e nella nostra urgenza, corriamo a spegnere il fuoco il più delle volte con il tubo dell’acqua scollegato. Tuttavia, come gruppo, noi umani cresciamo, ci imponiamo, impariamo e perfino evolviamo. Questo strano miscuglio di senso individuale e collettivo dà, nell’insieme, risultati ragionevolmente positivi. Dove non arriva uno, arriva l’altro e quando uno è cieco, se aguzza l’udito, può persino ricevere buoni consigli. Sì, il meglio degli umani è la loro debolezza, perché li rende recettivi invece che arroganti, li spinge alla compassione invece di darsi all'egoismo, li spinge ad andare oltre l'ignoranza e muovere il culo, insegna loro a vedersi nell'altro e, in un momento di sincera necessità, li incita a fidarsi del fratello, non per quello che è, bensì perché riconoscono che ne hanno bisogno. Quest’umiltà che da lì sorge, unita alla gentile gratitudine, è una forza enorme nella vita di tutti quelli che attraversano (e tutti prima o dopo lo facciamo!) fatti drammatici, tragici o semplicemente così opprimenti che destabilizzano completamente. Accettare l’aiuto che in quel momento arriva, è una virtù non solo propria della nostra capacità di sopravvivenza, ma di più, sarà prerogativa della saggezza; perché accettare che non siamo soli, imparare ad avere fiducia, quando i propri rami si piegano sotto la tempesta, è anche sapersi protetti dalle radici intrecciate degli altri alberi che ci circondano e cioè un passo verso la vera compassione che, come nel caso della carità, inizia sempre da se stessi. Possiamo concentrarci sul negativo, ma anche solo sul positivo. Entrambe le soluzioni sono erronee perché ignorano la realtà delle circostanze e delle cose. Niente è bene o male in se, ma può esserlo in funzione di come viviamo in esso; da qui, scegliere di accettare il negativo, che non debba essere ostacolo per percepire il positivo e, così come siamo, unghia e carne di spirito, mente, corpo ed emozioni, ci conviene (anche solo perché è stato provato che ci fa funzionare meglio!) scegliere di infonderci di attitudini positive, aizzare mal che vada la più insignificante traccia di ottimismo, concentrarci sulla carota e spronare in avanti senza trattenerci in lamentele. Chi é più saggio di colui che percepisce la luce del mezzogiorno nel mezzo della notte? Perché, sebbene ogni riflessione sia un esercizio indispensabile per superare le difficoltà, dobbiamo evitarla quando nel suo procedere, si converte in un continuo episodio di gongolamento nella miseria. E quando sappiamo che abbiamo raggiunto tale punto? Semplice, quando l’autocompassione si fa presente in modo tale, che desideriamo solamente gettare la spugna. Una cosa è leccarsi le ferite e un’altra molto diversa è mordersele... L’autocompassione è un’autofagia dello Traduzione: Chiara Bertelli
“L’autocompassione è un’autofagia dello spirito malato, e stanca tanto o di più chi la patisce, quanto chi l’ascolta”.
spirito malato, e stanca tanto o di più chi la patisce, quanto chi la ascolta. Sfogarsi è buono e necessario, fare di questo una ragione d’essere, è seminare sfortuna al posto di grano ... e mangiare sfortuna, è un mal affare. Le tenebre non possono essere combattute perché non hanno entità. La loro natura primordiale è la tendenza al vuoto e questo, come un buco nero, assorbe tutto quello che sta intorno. Nell’affrontare l'oscurità, la prima cosa da fare deve essere sempre accendere una luce e se non abbiamo cerini in mano, avvicinati a chi passa per di là e in quel momento porta una torcia accesa. Una sola torcia non illumina molto, ma quando molte si uniscono, si può fare giorno anche in mezzo alla notte più scura. Solo insieme gli umani, sono migliori... (e peggiori!)
Grandi Maestri
UN DIAMANTE DEL KUNG FU By Sifu Paolo Cangelosi
Un tesoro del kung fu, una perla dello Shaolin del sud. Ancora una volta il GM Paolo Cangelosi ci regala una pietra preziosa del kung fu del sud della Cina. Il “TIT SIN KUNE” la forma del Filo di Ferro, appartenente allo stile Hung Gar. E' la forma più avanzata dello stile, è una delle più difficili da interpretare dell'intero kung fu cinese. E' considerata una forma esoterica con alti contenuti di alchimia corporea. E' stata tramandata fino a pochi anni fa segretamente e solo ad allievi esperti e meritevoli. Noi di Budo International, abbiamo già avuto modo di vedere all'opera il Sifu Paolo Cangelosi nella forma del Filo di Ferro, questo molti anni fa, quando il Sifu girò il suo primo video Hung Gar e fu impr essionante. Il nostr o inter esse all'argomento era notevole ma all'epoca il Sifu Cangelosi non voleva parlarne e scendere nei particolari di questa forma, proprio per la sua segretezza. E' per questo che noi oggi vogliamo precedere questo articolo con qualche domanda al Sifu Cangelosi.
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Sifu Chan e Sifu P. Cangelosi foto tradizionale con riconoscimento all’insegnamento e figlio d’arte. Sifu Chan e Sifu P. Cangelosi
B.I.: Cosa ti ha spinto a scrivere un articolo su questa pietra preziosa del kung fu? S.P.C.: Per tanti anni ho tenuto questa mia conoscenza nel cuore e tra le mura della mia casa. Ho completato lo studio di questa forma nel 1989 ad Hong Kong con il mio Sifu Chan Hon Chung. Ci sono voluti molti anni di pratica per iniziare a comprenderne i significati ed acquistarne il feeling con i meccanismi energetici della forma. Poi ho iniziato una ricerca e uno studio sulle sue componenti tecniche, simboliche, terminologiche, psicologiche e mediche, se nonché quelle meccaniche che riguardano l'apparato motorio del corpo e i suoi principi relativi alla tensione dinamica, che alterna un lavoro interno ed esterno in perfetto equilibrio. Negli anni '80 mi sono recato molte volte a Canton e Fut Shan dove ho incontrato altri maestri di lineage diversi ed ho fatto altre esperienze relative a questa forma. Oggi a differenza di ieri si possono vedere molti maestri rappresentare questa forma, forse troppi.... B.I.: Ma la conoscenza di questa forma non era segreta, si è diffusa rapidamente? S.P.C.: Sembrerebbe di si, è proprio per questo che mi sento in dovere di fare un po' di ordine e chiarezza su questo tesoro del kung fu in rispetto ai vecchi maestri che l'hanno tramandata nel modo corretto. Non si tratta di una semplice forma dove coordinare degli steps con calci e pugni a destra e sinistra, ma è tutt'altra cosa. Nella mia ricerca e in questi ultimi 30 anni ne ho viste di tutti i colori, errori molto gravi che possono compromettere la salute del praticante, oltre che a non trasmettere il vero contenuto della forma. Capisco le differenze che possono esserci da una scuola all'altra che hanno provenienze
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Alcuni allievi della scuola di Sifu Chan con P. Cangelosi a sinistra 1984 Sifu Chan e Sifu P. Cangelosi in riunione con la “Chinese Martial Arts Association”
diverse, e si sa che con il passare del tempo le cose cambiano, ma qui si tratta di una materia troppo importante e sofisticata che solo i grandi maestri devono tramandare a persone fidate e preparate. I cardini , le chiavi e i principi fondamentali del Filo di Ferro sono uguali per tutti i praticanti dello stile Hung Gar, non importa se siano di scuole diverse, la “ Tit Sin Kune” è lei, è stata creata e fondata in un solo modo e con uno scopo ben preciso. Anche io nella mia esperienza di studio con il mio maestro Chan Hon Chung ho assimilato due versioni della forma, ma con piccole differenze; lo scheletro della forma e le cose importanti erano uguali. Mi spiego meglio: il mio Sifu nel 1987 chiuse la sua mitica scuola di Nathan Road che fu aperta nel lontano 1938 e si ritirò in una via lì vicino in un grattacielo, dove continuò ad esercitare il sistema di medicina tradizionale cinese chiamato DID DAA “bone setter” una sorta di manipolazione delle ossa e dei tessuti del corpo nella quale lui ne era uno specialista. Io in quel periodo continuai a recarmi ad Hong Kong ed in Cina andando a trovarlo costantemente e fu proprio lì in quel piccolo studio medico dove il Sifu continuò per due anni l'insegnamento finale dello stile Hung Gar tramandandomi la Tit Sin Kune. Succedeva che a volte cambiava qualche tecnica rispetto a quelle già insegnatemi, io ero molto attento e praticavo costantemente e mi scrivevo tutto, quindi arrivò il gior no in cui gli feci la domanda: “quale tecnica devo allenare visto che ne sto studiando due versioni?” Lui mi rispose che era vecchio e che aveva tramandato solo a pochissimi allievi questa forma in un modo uguale per tutti, ma che ogni tanto gli tornavano alla memoria gli insegnamenti del suo maestro “Lam Sai Wing” e questi facevano la leggera differenza tra quella tramandata agli allievi in passato che la si può considerare la sua versione, una sua interpretazione e codifica, ma la mente ed il corpo, a volte gli ricordavano altre coordinazioni che creavano piccole varianti.
Sifu Chan e Sifu P. Cangelosi nella mitica Tea Room dove consumavano le colazioni tutte le mattine alle ore 06.00 prima degli allenamenti 1985 Sifu P. Cangelosi si allenava nel programma avanzato della forma Sap Ying Kune
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Questo per raccontarvi che è normale avere e vedere differenze da maestro a maestro, però l'essenza non deve cambiare e soprattutto la forma deve essere eseguita correttamente.
LA FORMA: “TIT SIN KUNE” conosciuta al nord “TIE XIAN QUAN”, IRON WIRE o IRON THREAD, il FILO DI FERRO Rivolgo questo articolo soprattutto ai praticanti dello stile Hung Gar, quindi non consumerò spazio e testo per presentare lo stile e la sua storia ma partiremo direttamente da quello che è l'origine della forma Tit Sin kune. La provenienza e la matrice si dice sia di Naam Siu Lam Ji che molti chiamano Faat Gar la famiglia di Buddha, alcuni testi antichi citano la monaca Ng Mui, altri il monaco abate Kwok Yan del templio di Siu Lam Po Tin Ji come fondatori dei primi rudimenti di questa forma, ma è molto difficile stabilire le sue origini storiche. Per questo rimangono tutti d'accordo che la forma nel suo set attuale sia stata creata dal GM Leung Kwan, conosciuto con il suo soprannome Ti Kiu Sam, il leggendario braccio di ferro, colui che sollevò sulle sue braccia nella postura di “tan ji kiu” sei persone camminando per cento passi. Lui fu allievo del monaco Ng Kwok Yan che fu compagno di pratica nel monastero del Siu Lam Ji del Fu Kkien del GM Lok Ah Choy. Qui io aprirei una parentesi, per rendere nota una parte tecnica a pochi conosciuta, rimasta segreta e limitata nel passare del tempo, all'interno del lineage del Maestro Ti Kiu Sam. Esistono dei programmi tecnici che si possono ritrovare in poche scuole del Naam Siu Lam basati su tecniche marziali di C'hi Kung dinamico.
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LAM PONTE Chan Hon Chung a 24 anni
Si dice che Ti Kiu Sam praticasse delle tecniche per rinforzare il suo corpo ancora prima di creare e diffondere la forma Tit Sin Kune. Queste vennero chiamate “i nove draghi del ponte di ferro”. Si trattava di sequenze che potevano essere separate tra di loro in nove combinazioni e nello stesso tempo potevano legarsi ed essere praticate come un unica forma che alcuni allievi del M° Ti Kiu Sam come: i maestri Ma Jic Tim e Si Yu Leung l'hanno tramandata con il nome di “KOWLOON TIT KIU KUNE”. Osservando la loro struttura tecnica ed il contenuto energetico, ci fa pensare che forse è proprio da questo programma che il M° Ti Kiu Sam ha preso l'ispirazione per codificare il Filo di Ferro, basandosi sui principi del HEI GONG e LOI GONG, energia esterna in equilibrio con quella interna. Questo era soltanto per citare una parte di cultura e tradizione marziale del kung fu del sud Cina, del quale se ne sente parlare pochissimo ma risulta molto importante per le origini di alcune pratiche e forme dello Shaolin del Sud. D'altra parte l'Hung Gar praticato al giorno d'oggi e diffuso in tutto il mondo, fa capo alla famiglia Wong e a tutti i suoi successori, però sappiamo che esistono altre fonti tradizionali che parallelamente, in piccolo e in forma più famigliare, si sono divulgate tenendo propri alcuni programmi tecnici. Torniamo alla nostra forma Tit Sin Kune e proseguiamo il suo percorso di evoluzione. Ti Kiu Sam tramanderà la forma ad alcuni dei suoi principali allievi, tra i quali troviamo il maestro Lam Fok Sing. La storia racconta che il maestro Lam Fok Sing era un uomo riservato che non amava esibirsi e combattere ma il suo kung fu era eccellente, portava con se una frusta con punta (catena a tre sezioni) e quando era il caso di esibirsi, lui mostrava la
Il M° Lam nella posizione “la farfalla si posa sul fiore” I maestri Chan Hon Chung e Lam Sai Wing
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sua arma e dopo averla fatta roteare la lanciava conficcandola in una tavola di legno. L'aneddoto racconta che il maestro Lam arrivò a Canton e in una via vicino alla bottega di medicinali chiamata “Po Chi Lum” dove lavoravano gli eroi del kung fu Hung Gar “Wong Kei Yen ed il figlio Wong Fei Hung” lì il maestro Lam diede una piccola esibizione ed in quella occasione gli fu rubata la sua frusta. Per il vociare della gente, uscirono dalla bottega i maestri Wong, e una volta venuti a conoscenza del fatto in breve tempo, vista la loro notorietà, ritrovarono la frusta di Lam,; fu per questo che il maestro Lam per sdebitarsi insegnò loro la forma Tit Sin Kune, che andò ad arricchire i programmi tecnici del lineage di Wong Fei Hung facendone diventare la sua scuola la più famosa e importante dello stile Hung Gar. Successivamente si dice che il maestro Wong tramandò la forma solo a sette dei suoi allievi. Quindi Lam Sai Wing uno dei più importanti allievi del maestro Wong, ereditò la forma il Filo di Ferro. Con il passare degli anni, nel 1911 il maestro Lam Sai Wing dovette trasferirsi ad Hong Kong dove diffuse il suo stile. Si racconta che in età avanzata il maestro Lam Sai Wing portò varie modifiche ai programmi del suo stile per renderlo più pratico e facile all'apprendimento e per dargli una maggiore diffusione. Questo è un motivo perché incontriamo nella forma delle leggere differenze da quelle di altri allievi di Wong Fei Hung come per esempio i maestri Zhu Yu Zhai e Tang Fong, ma chissà se lo stesso Wong Fei Hung tramandò esattamente la forma del maestro Lam Fook Sing e chissà se la forma del maestro Lam era identica a quella del suo fondatore “Ti Kiu Sam”. Non possiamo fermarci a queste domande, dobbiamo leggere e tradurre analizzando al meglio la storia e soprattutto la pratica del Tit Sin Kune, è per questo che si devono snocciolare le regole che la rappresentano e che mettono d'accordo tutti i veri maestri e cultori del filo di ferro. Le regole sono rappresentate dai 12 ponti, posture delle braccia che generano carico e scarico energetico, rinforzano il corpo e preparano l'attacco e la difesa canalizzando il soffio vitale lungo i meridiani del corpo.
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M° Lam Sai Wing “Portare la luna sulla terra”
Le tecniche dei suoni emissioni ed immissioni del respiro con differenti tonalità che trasmettono vibrazioni, contrazioni e decontrazioni agli organi vitali stimolandone la loro funzione e rafforzandoli nella loro struttura e nella loro energia, creando un'alleanza e una connessione tra di loro. Una particolare attenzione fu data al lavoro fisico nella sua tensione dinamica e isotonica che migliora la circolazione sanguigna e tonifica i tessuti muscolari e tendinei. La postura del corpo e le posizioni delle gambe sono dati da piccoli movimenti che correggono e stimolano la colonna vertebrale mantenendo il fluire dell'energia in modo equilibrato, rinforzando le ossa e in particolare gli arti inferiori, dando al corpo vitalità e longevità. Il concetto espresso in cantonese riguardo i termini GONG e YAU tradotti in “duro e morbido”, sono un’alternanza di una situazione energetica e di un lavoro muscolare che incontriamo durante l’esecuzione della forma ed in particolare nelle tecniche dei 12 ponti “SAP YI KIU”. Anche da un punto di vista fisico e biomeccanico i nostri muscoli vengono sottoposti a stress e tensioni, che attraverso una catena cinetica, vengono stimolate le fibre rosse del muscolo, quelle a rilascio lento, che determinano la resistenza e la forza. Nello stesso tempo in un altro lavoro si vanno a concentrare gli stimoli dell’apparato celebrale che vengono inviati attraverso il sistema nervoso alle fibre bianche del muscolo, quelle a rilascio rapido, ottimizzando la velocità di contrazione e decontrazione dei tessuti, sviluppando un’esplosività e scatto d’esecuzione migliore. Un po’ quello che viene chiamato negli stili interni di kung fu FA JING e BAO FA LI vedi (tai chi – pa kua – hsing i – ba ji quan) che tutti utilizzano fin dall’inizio questo tipo di forza ed energia. Nella Tit Sin Kune si dice che tutte le sue componenti tecniche, messe insieme vanno ad elaborare e stimolare la chimica del nostro organismo e la nostra genetica, attraverso un meccanismo energetico di tipo ANAEROBICO –
Per informazioni riguardo i seminari relativi al Filo di Ferro o Iron Wire o Tit Sin Kune, contattare: cangelosipaolo@libero.it fb: School Sifu Paolo Cangelosi Headquarter Kung Fu Genova - ITALY tel. +39 010 8391575 - cell. +39 340 6848475 E’ necessario inviare il curriculum di praticante. I seminari saranno a numero chiuso.
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ALATTACIDO che crea la scissione e la resintesi di alcune molecole presenti nelle fibre muscolari, con l’aiuto di enzimi specifici che diventano attivi sulle fibre con questo tipo di allenamento. Questa alchimia corporea e fisiologica la si potrebbe interpretare nelle formule e componenti molecolari di tipo: ATP (ADENOSINTRIFOSFATO), ADP (ADENOSINDIFOSFATO) e CP (FOSFOCREATINA), dalle quali deriva il risultato della velocità ed esplosività di una tecnica, che negli stili esterni di kung fu viene chiamata SHOCK – POWER o “HEI GONG MO KING LEK”. La respirazione condisce e miscela il tutto intervenendo sulla sfera emotiva dell'individuo, sprigionando espressioni differenti come: ira, gioia, spavento, tristezza e felicità. Il tutto rende questa forma un connubio tra interno ed esterno, mantenendo un gesto marziale, ma con un sottile e completo lavoro di chi kung il potere energetico. Per fare in modo che il lavoro dia i suoi frutti, la forma va praticata con il giusto animo, spirito ed intenzione mentale, un particolare atteggiamento della nostra mente e della nostra volontà che ondeggia tra le tecniche. E' proprio per questa sua peculiarità e per il suo sofisticato e prezioso contenuto che si dice che la forma Tit Sin Kune deve essere eseguita nel modo corretto, in questo caso otterremo salute, benessere e rinforzeremo la “nostra energia vitale c'hi” che potrà essere trasportato in tutte le altre pratiche, forme e tecniche; il nostro corpo sarà più forte e resistente e la nostra vita si allungherà e il nostro spirito si eleverà. Attenzione: se il lavoro verrà preso superficialmente solo a livello di sequenze tecniche e praticato con gravi errori, allora il risultato si ribalterà, gli effetti sul nostro corpo non si vedranno, le nostre tecniche non si riempiranno di c'hi e la salute verrà compromessa creando disordine alle finzioni fisiologiche degli organi vitali ed un indebolimento emotivo e psicologico dell'individuo. Ma ancora un meraviglioso contenuto di questa forma è il “YAMNGOHK LOI” tradotto come la musica interna il “ CHEUNG GO CH’I” il canto interiore; la fusione dei suoni più alcune parole, accompagnano le tecniche della forma come un canto che facendole scivolare nella sequenza ottengono il suono dell’universo. Il canto di TIK KIU SAM potrebbe legare con i suoi suoni ancestrali l’universo e l’essere umano, forse è lì il segreto e forse è lì la sua vera forza. E' per questo che ho deciso di aprire una porta nei confronti di questa pratica e utilizzare la mia conoscenza e gli anni di studio dedicati al kung fu per poter aiutare coloro che vogliono approfondire il livello avanzato del kung fu. E' chiaro che non sarà attraverso le pagine di una rivista che si potrà trasmettere tutto quello che è stato sopracitato ma è mia intenzione, dopo aver creato questa introduzione scritta, organizzare un ritiro aperto soltanto a coloro che amano e desiderano realmente apprendere e condividere questo tipo di pratica. MI STO ORGANIZZANDO PER POTER SVOLGERE DEI SEMINARI APERTI AL MONDO DOVE SVILUPPARE UN LAVORO RELATIVO ALLA PRATICA E ALLA TEORIA CON ALLENAMENTI TRADIZIOANLI CHE CENTRANO IL CUORE DELLA TIT SIN KUNE. IL PRIMO SEMINARIO AVVERRA’ IN ITALIA NEI GIORNI 1,2,3,4 LUGLIO 2017 a GENOVA – (CASELLA) in un luogo immerso nella natura presso una struttura attrezzata per mangiare, dormire, studiare e allenarsi… una vera full immersion…
Il lavoro contenuto in questi DVD mostra la differenza tra il Kyusho e il Dim Mak, per quanto non sono basati sugli stessi obiettivi. Si tratta di una continuazione dei lavori precedenti sul tema "I 6 Mani Ji" e "La Camicia di Ferro" con Budo International. I 6 Mani Ji prevalgono in un'arte chiamata Pangai-Noon o Uechi Ryu, uno dei pochissimi modelli che contengono e si concentrano su queste posizioni specifiche di mano per raggiungere i tessuti più profondi del corpo. Questi DVD mostrano l'uso delle mani, non come mazze, ma piuttosto come pugnali con la potenza di transizione della torsione utilizzata nelle 6 mani Ji, per essere correttamente applicate al Kyusho... e questa è una sfaccettatura assente nelle competenze della maggioranza dei praticanti di Kyusho. Otto KO (compresi i KO per compressione e sanguigni). Questo insieme di due DVD si concentra su una forma apparentemente semplice come Kata Sanchin, attraverso otto fasi di abilità di combattimento. Un sistema marziale completo in un Kata, anche compresi i metodi di "Camicia di Ferro". DVD Vol.2: Obiettivi nelle gambe, Takedowns, Grappling, Tuite e difesa contro coltelli.
Ref.: • DVD/Kyusho-26 Tutti i DVD prodotti da Budo International vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.
ORDINALA A: Budo international.com
Kajukenbo
Eskrima
Kajukenbo
Eskrima
Oggi parleremo un po' di quella connessione tra il Kajukenbo e l'Eskrima, che c'è all'interno della nostra arte, e che alcune persone non capiscono o non sanno dov'è a meno che vi sia un bastone nella mano. Cominceremo dicendo che fu Adriano D. Emperado che introdusse l'Eskrima nel Kajukenbo. Ricordiamo che nelle Hawaii c'è una grande comunità filippina e si dice che questa è stata la prima arte praticata da Emperado, prima di praticare Kenpo con W illiam Chow. Come disse lo stesso Emperado, si era allenato con il padre di SGM Al De la Cruz, in un sistema simile o derivato dal sistema delle Dodici Pari di Cebu, nelle Filippine.
Kajukenbo
o avuto il piacere e l'onore di praticare con SGM Al De la Cruz pochi anni fa. Nelle nostre sessioni d'allenamento, oltre a Kajukenbo Chuan Fa, praticavamo anche dell'Eskrima, che egli conosce tanto bene. Ma dopo aver chiarito come è stata iniziata la connessione, vediamo dove è stata integrata nell'arte. Ogni praticante di Kajukenbo deve conoscere i Tricks o Punch Counters, perché in essi troviamo uno dei principi dell'Eskrima, quali il Gunting, vale a dire, il colpo simultaneo al bicipite che eseguiamo durante la tecnica. Qui è molto chiaro questo concetto / principio, qualcosa di tipico nel corpo a corpo, o Panantukan degli stili filippini.
H
Eskrima
Kajukenbo
Un'altra conessione è il concetto di controllo o check-up, qualcosa di tipico nei sistemi di Kenpo. Ma quello che condividono entrambe le arti non finisce qui:il concetto di Fluire è qualcosa di caratteristico di detti sistemi di Autodifesa, che non sono basati su un colpo unico; la fluidità corporale è molto importante e dobbiamo averla in mente nei nostri allenamenti. In Eskrima è il concetto di spostamento o triangoli, che in Kajukenbo / Kenpo è chiamato il "orologio" o "Ottagono"; sono i possibili spostamenti in un fuso orario o linee di movimento che entrambe le arti condividono. Da questo concetto possiamo lavorare tutte le possibilità e combinazioni di spostamenti, nonché il nostro movimento del corpo e di equilibrio / squilibrio. I Filippini hanno un detto: se gli togli le zanne, un serpente non può mordere e avvelenarti; detto altrimenti, distruggi il membro col quale ti attacca l’agressore e lui non sarà in grado di continuare a lottare; non vi pare di averlo sentito prima? Sono molti i SGM di Kajukenbo che hanno praticato e stanno praticando l'Eskrima dei Dodici Pari di Cebu, ed ogni giorno sono più i maestri che si mostrano interessati in praticare i sistemi filippini
Eskrima
da combattimento, a causa della loro somiglianza ed efficacia. Alcuni di questi maestri sono, ad esempio, Adgung Tony Ramos e SGM Al Dacascos, con il quale ho praticato per un po'. All'interno dell'Eskrima abbiamo uno stile che molti altri Maestri stanno adattando, come è il Balintawak, un sistema che lavora la distanza mezza e breve, e soprattutto la reazione ed il contro. Per questo è anche chiamato "Cuentada", "contro per contro", ed è versatile e rapido nei movimenti. Questo è il motivo per cui ogni giorno questo sistema delle Filippine è praticato di più. Ho avuto la possibilità di praticare entrambi i sistemi di Eskrima in Cebu durante anni con i migliori Maestri delle Filippine. Per quanto riguarda i Dodici Pari, ho lavorato direttamente nel Dojo generale di Cebu con SGM Dionisio Cañete, il mio Maestro fino ad oggi, e anche con altri Grandi Maestri. Sono il primo spagnolo che è stato certificato come Cintura Nera, e uno dei pochi nel Mondo che è stato esaminato dal Governo Filippino nel Corso Avanzato / Professore di Eskrima, avallato dal TESDA. Per quanto riguarda la Balintawak, ho avuto l'opportunità di contare sui migliori Maestri a livello mondiale in Cebu, come I Fratelli Velez, Sergio Arcel, GM Bobby Taboada e il mio Maestro GM Nikelstick, chi mi ha certificato come Guro in Balintawak; per anni ho condiviso, e continuerò a condividere ogni qualvolta possibile. Tutto questo sempre con l'idea di migliorare ogni giorno un po' di più nelle arti del Kajukenbo e l'Eskrima.
E non tutto finisce qui, perché il Kajukenbo e l'Eskrima anche condividono le distanze di attacco e difesa; ricordate che entrambe i sistemi sono stati influenzati da molte culture nel corso della sua storia, e sono stati alimentati da esse e le rispettive arti di combattimento di ognuna di esse. Finalmente voglio sottolineare quello che considero il più importante: non sono uno sport, e la loro ricerca è l'efficacia delle loro tecniche, senza fronzoli o movimenti superflui, perché sono arti progettate per l'autodifesa in strada e non in una concorrenza ai punti.
Allora, che cosa sarebbe quello che unisce più ad entrambe le arti? L'efficacia e la sopravvivenza nelle strade, qualcosa che è sempre di più necessario oggigiorno. In breve: Fluidità, Checking, Gunting, Distanze, Spostamenti, Efficacia... In ultima analisi, la ricerca della Sopravvivenza nonché l'efficacia delle nostre tecniche, che potrebbero salvare la nostra vita ad un momento determinato.
Kung Fu
Tigre (虎) Le tecniche della Tigre, con le mani in posizione di artiglio, sono conosciute perfino dai laici nelle Arti Cinesi. Naturalmente, lo stile della tigre è molto piÚ di una semplice posizione della mano.
Shaolin Hung Gar
虎
Kung Fu
虎
Shaolin Hung Gar ttraverso il modo in cui si esercitano le tecniche della tigre nell'allenamento giornaliero, si evidenzia, per esempio, il rinvigorimento delle ossa ed i muscoli. Le tecniche vigorosi degli artigli imitano l'arte e il carattere dell'animale e costituiscono uno strumento per lacerare e graffiare. Il suo attacco è sempre frontale e diretto. Lo stile della tigre è spesso considerato come il piÚ importante dei cinque stili che imitano gli animali nel nostro sistema. Questa percezione è probabilmente attribuita a un malinteso. Molti apprendisti di Hung Gar, osservando il nome della prima forma principale, "Gung Gee Fook Fu Kuen", vedono la parola (carattere scritto) "Fu",
A
Kung Fu
虎 che significa tigre. La stessa parola si ritrova nel nome della seconda forma principale dello stile Hung, "Fu Hok Seung Kuen Yin". Per quel motivo, molti praticanti di Hung Gar ritengono che la tigre deve essere oggetto di particolare attenzione. Secondo la tradizione, il nome della prima forma principale fa riferimento al più forte degli animali nelle montagne di Ling Nam nella Cina meridionale: la tigre. "Fook Fu Kuen" o in italiano, "il pugno che vince la tigre", significa che il praticante che eserciti intensamente questo forma sarà in grado di vincere l'animale più forte. Nella seconda forma principale si riferisce al nome della tigre, davvero alle tecniche della tigre. Gli aspetti più importanti nelle tecniche della tigre sono la forza dei muscoli, tendini e ossa. In particolare sono rafforzati gli arti e la schiena.
虎
Si colpisce con il palmo della mano. Molte volte, soprattutto in tempi passati, si lacera con gli "artigli". Se dobbiamo credere quello che dicono le leggende, non era cosÏ raro che nel combattimento si strappassero pezzi da carne dell'avversario. Anch'io ho avuto la mia propria esperienza nell'apprendimento delle tecniche della tigre: mi sono entusiasmato molto presto con lo stile della tigre, ma il vero valore delle sue tecniche è venuto dopo. Prima di
tutto, il corpo dovrebbe essere abbastanza forte, le dita e i polpastrelli dovutamente condizionati e le tecniche devono essere eseguite con assoluta pulizia di movimenti in modo da poter utilizzare correttamente la forza del corpo. Sembra che succeda la stessa cosa ai miei alunni. Anche loro si sono stati eccitati rapidamente con le tecniche dello stile della tigre. Molti si sono accorti subito che senza un'adeguato allenamento, l'utilità delle tecniche è limitata.
Minou Risso
mail: budo.cinturanera@gmail.com
En este primer DVD de “Wind Warriors 21”, el Maestro Rui Ribeiro presenta un trabajo que cualquiera puede realizar, en artes marciales tradicionales y en deportes de combate, para mejorar vuestra salud, vuestras tecnicas y vuestra forma de trabajar tanto en entrenamiento como en combate. Evidencia, referencia y control en Artes Marciales, Deportes de Combate y en la Vida, el hombre debe ser salvaje, natural y preparado. No muestres miedo. Conoce tu cuerpo. Establece una relación con tu Espíritu.Tómate el tiempo necesario para comprender los valores de lo que eres. Siente las diferencias de tu constitución, la forma en que tu cerebro actúa. Existen señales externas para avisarte de nuevos errores. Comprender las señales, la relación del cuerpo y el alma, la relación con los demás, con tus sentidos. NATURALEZA / RAZÓN. Logros de la Evolución / Tipo de Sistemas. Todo depende de ti. Haz de tu cuerpo un lugar vacío. En el ejercicio de nada sólo el espíritu puede ser atacado, si pierdes el instinto natural. OSS.
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Testo: Omar Martínez Sesto Foto: © Budo International
Regola d’oro per sopravvivere in una situazione ad alto rischio Autodifesa Sopravvivere ad una situazione ad alto rischio è la questione centrale che ci si pone in autodifesa. Non ha importanza lo stile che si pratica… tutto risulta molto diverso quando giunge l'occasione di difendersi. Prepararsi per questo momento è una delle maggiori
Regola d’oro per sopravvivere in una situazione ad alto rischio
preoccupazioni dei professionisti della sicurezza, perciò abbiamo chiesto ad Omar Martínez, esperto istruttore di Corpi Speciali negli Stati Uniti, di insegnarci alcune chiavi essenziali per affrontare una situazione estrema come quelle che le sue squadre sono abituate ad affrontare quotidianamente. È evidente che questa sia la domanda più difficile che si possa porre ad un esperto, specialmente se non si predispone uno specifico scenario come nel nostro caso. Perciò, e molto correttamente, la sua prima regola è "non esistono regole". La sicurezza completa non esiste, come ci hanno dimostrato tante volte i terroristi, bisogna dunque perfezionare costantemente le metodologie e gli allenamenti per sopravvivere.
"Di fronte ad una S.A.R. (Situazione ad Alto Rischio), la sorpresa, il panico e la perdita di controllo annullano il nostro margine di sopravvivenza, nell'impedire la piena utilizzazione dei nostri mezzi mentali e fisici".
Regola d’oro per sopravvivere in una situazione ad alto rischio l presente materiale è una sintesi di Concetti e di Azioni Tattiche Speciali, destinato al cittadino comune, in qualità di materiale formativo sulle metodologie di risposta di fronte ad aggressioni e minacce di grave pericolo (per uso o minaccia d’impiego di armi bianche, armi da fuoco ed esplosivi). Questa documentazione è stata sviluppata dalle Associazioni Americane di Combattimento Speciale e Risposte Tattiche A.K.O. (American KOKKAR Organization) e F.R.A.T.O. (Florida Red Association Tactical Officers), il
I
cui obiettivo è fornire al settore poliziesco e militare, parametri di valutazione, di programmazione e di risposta operativa di fronte a situazioni ad alto rischio (d'ora in poi S.A.R.). Queste situazioni sono realizzate abitualmente da: a) Individui appartenenti agli strati sociali meno favoriti; b) Persone con problemi emozionali e/o mentali; c) Organizzazioni criminali: attentano contro interessi economici; d) Organizzazioni terroristiche: attentano contro interessi governativi. Ad ognuno di questi gruppi corrispondono modelli di risposta specifici da parte delle Unità Speciali; tuttavia, tutti possiedono un nesso comune: la capacità operativa, la capacità materiale e l'eventuale risoluzione di attentare contro la vita di terzi. Non c'è ricetta magica che garantisca a voi o ai vostri cari, di non vedervi all’improvviso coinvolti in una S.A.R.; se sfortunatamente vi dovesse capitare un caso del genere, speriamo che vi sarete previamente marchiati a fuoco nella vostra mente, i seguenti principi che possono salvarvi la vita.
"Non esistono regole" Risulta fondamentale prendere coscienza del fatto che in una S.A.R., l'obiettivo primario è "SOPRAVVIVERE". Non ci troviamo in una di quelle
Regola d’oro per sopravvivere in una situazione ad alto rischio situazioni dalle quali potete uscire illesi semplicemente consegnando il portafoglio. A questo punto siamo in pericolo letale imminente, per cui risulterà necessario esaminare la propria coscienza, al fine di determinare se saremo in grado di agire fino alle ultime conseguenze per proteggere la propria vita e quella di terzi, se ce ne sono.
"Aspettatevi l'imprevisto" Dovete evitare con tutti i mezzi possibili, di paralizzarvi per la sorpresa dell’attacco, d’entrare in stato di shock o di cadere preda del panico. Queste "risposte primitive" di
fronte ad un'aggressione potenzialmente mortale, sono solite scatenare delle conseguenze fatali. Di fronte ad una S.A.R., la sorpresa, il panico e la perdita di controllo annullano il nostro margine di sopravvivenza, nell'impedire la piena utilizzazione dei nostri mezzi mentali e fisici. La chiave, in questi casi, sta nel preparare la mente a quello che implica e caratterizza una S.A.R.; perciò l'esercizio intenso di visualizzazione ha dimostrato di essere molto utile all'ora di ricreare a livello mentale, la pressione, lo stress psicologico ed i diversi gradi di perdita in dinamica corporale, che di solito offrono i distinti scenari delle S.A.R.. Naturalmente, questo esercizio non supplisce l'esperienza in campo reale e nemmeno la formazione tattica specifica, ma rappresenta un aiuto dal valore incalcolabile per il non-professionista, che permette di lavorare e migliorare sostanzialmente il modello di condotta primitivo di risposta, davanti ad un'aggressione o ad una minaccia dall’elevato grado di gravità. Investigazioni recenti nel campo della Neurofisiologia, hanno corroborato questa impostazione: il cervello non distingue (in termini di risposta fisiologica) un'azione reale da una immaginaria (intensa). A livello organico e psicologico, si producono e scatenano le stesse risposte, ma con un'intensità relativa minore, variabile questa che dipende in maniera proporzionale dall'intensità, dalla durata e dalla frequenza con cui voi sviluppate questo esercizio mentale. Eccovi un semplice esempio per illustrare questo principio: chiedete la collaborazione di qualcuno dei vostri amici per simulare una minaccia con arma da fuoco a distanza
Regola d’oro per sopravvivere in una situazione ad alto rischio corta. Realizzate le vostre tecniche di difesa, di neutralizzazione o di disarmo. Poi prendetevi alcuni secondi per analizzare il vostro stato mentale. Come vi sentite? Come avete percepito la minaccia? Il vostro corpo ha ubbidito ai vostri ordini? Come avete sentito le azioni fisiche in relazione al tempo, all’opportunità, alla velocità, alla potenza, alla fluidità? Bene, adesso ripetete l'esercizio, ma prima di farlo ricreate nella vostra
mente e nel modo più chiaro possibile, il seguente scenario: il vostro amico vi tiene sotto tiro nuovamente, ma questa volta prende come scudo vostra moglie/marito, fidanzata/o o figlia/o. Riuscite a vedere il terrore dipinto nel volto della persona che amate, mentre il criminale non smette di gridare e di puntare in maniera intermittente la sua arma contro di voi e contro la testa del suo ostaggio; un errore in termini di tempo o di distanza e potete immaginare il risultato... agite ora!! Ancora una volta, concluso l'esercizio, realizzate nuovamente un'analisi delle vostre sensazioni e del vostro stato mentale. Questa è un'esperienza rivelatrice.
"Agite, non reagite" Ci riferiamo qui (proseguendo il principio precedente) all'enorme importanza che riveste l'adottare un tipo d’azione intelligente. Non dimenticate mai che la vostra sopravvivenza dipende dall’agire al momento e alla distanza adeguati, e con il grado d’efficacia richiesta per la minaccia o l’aggressione. Non siate precipitosi.
Autodifesa
Regola d’oro per sopravvivere in una situazione ad alto rischio "Analizzate la Situazione" Al fine di garantire la massima sicurezza possibile nelle vostre azioni, dovete fare attenzione alle seguenti variabili:
Variabile numero I: Ambiente/Scenario Dove si sviluppa il conflitto, in un edificio, aeroporto, banca, in un aeroplano, per la strada, ecc…? Dove sono situati i punti d’ingresso? E quelli d’uscita? (Se vi
trovate in un edificio, cercate anche l’uscita di emergenza, è "pulita" o ostruita? – Macchine incrociate che impediscono la fuga, porte di sicurezza bloccate, criminali appostati all’entrata e all’uscita -) Che caratteristiche presenta l'area? È di dimensioni ampie o ridotte? Ha una superficie regolare o irregolare, ecc…?
Variabile numero II: Criminali Quanti sono? Come sono distribuiti? Che armi possiedono (bianche, da fuoco, esplosivi)? C'è un capo identificabile? Sono fuori di sé o altamente instabili (verificare se hanno ferito qualcuno)? Sono freddi e calmi? Siete gli unici ostaggi o ci sono altre vittime intorno a voi?
Variabile numero III: Situazione Personale Siete feriti o no? A che distanza vi trovate dai delinquenti, a una distanza con un margine di sicurezza per agire? (nel caso di arma da fuoco e di esplosivi più vicini siete, meglio è. Non agite se vi trovate a più di tre metri da un delinquente che possiede queste armi). Nel caso di più delinquenti, potrete difendervi dal resto una volta che attaccate il primo? La vostra azione esporrà il resto degli ostaggi o al
Autodifesa
"Nel caso di armi da fuoco e di esplosivi, non agite se vi trovate a più di tre metri da un delinquente in possesso di queste armi!".
Regola d’oro per sopravvivere in una situazione ad alto rischio contrario servirà per distrarre? Ci sono muri vicini che potete utilizzare come rifugio di fronte ad un attacco con arma da fuoco (mai utilizzare come protezione delle tavole, delle poltrone o dei muri divisori, vi feriranno o addirittura uccideranno, senz’ombra di dubbio)? Avete alla vostra portata degli elementi che possano diventare un’arma da lancio o di distrazione (fermacarte, tagliacarte, ecc…)?
"Manipolate le variabili"
Se la vostra posizione risulta estremamente compromessa e non avete margine sicuro per agire, dovrete essere pronti a cambiare in meglio la situazione. In questi casi, la miglior tattica è l'inganno. Se il criminale vi minaccia urtandovi con la sua arma, dovete uscire dalla linea di fuoco prima di agire e potrete farlo simulando un attacco di panico, una totale sottomissione, ecc… Questo tipo di tattiche generano due effetti sulla condotta criminale: 1)Produce una distrazione ed una divisione nello stato di allerta del soggetto. 2)Produce un sentimento istintivo di dominio e di potere, che facilita la manovra d’evasione. Ambedue le reazioni incrementeranno automaticamente le nostre possibilità. Rispetto a quegli eventuali avversari muniti di armi bianche, la tattica da applicare sarà quella menzionata precedentemente, unendo all'inganno corporale, l'angolazione del nostro blocco fisico o corpo in senso laterale rispetto all'oppositore. L'obiettivo perseguito è "chiudere" le zone vitali del nostro corpo, quali il collo (di fronte e laterale) e la parte interna di braccia e gambe. Questi bersagli se vengono raggiunti producono rapidamente l'incoscienza e la morte.
Autodifesa
Regola d’oro per sopravvivere in una situazione ad alto rischio "Attaccate" Una volta sviluppata l'analisi e la manipolazione sulle variabili puntuali che governano la S.A.R., arriva il momento di agire. Dovrete attaccare con velocità e contundenza esclusivamente le seguenti zone del vostro avversario: occhi, parte laterali del collo, trachea, vertebre cervicali, la basi del setto nasale, genitali, ecc… Gli attacchi sulle zone menzionate incidono in maniera fulminante sulla percezione e sulla volontà d’azione del criminale, annullando la sua capacità operativa in maniera immediata. All’interno del sistema KOKKAR di combattimento speciale, raccomandiamo l'uso della mano aperta come arma principale di attacco (impiegando in tali azioni il taglio, il dorso, le dita, la base ed il tallone del palmo della mano), e contemporaneamente si afferra la mano armata dell'aggressore o il suo corpo, con l'obiettivo di impedirgli l'evasione per retrocessione e di creare "uno scudo umano", che ci protegga dalle aggressioni che eseguiranno il resto dei delinquenti. Riassumendo, l'uso della mano aperta ci fornisce una differenza inestimabile di decimi di secondo in anticipo sulle risposte dell'avversario, derivanti dalle nostre azioni (mano aperta = colpo-presa; pugno = colpo-apertura-presa). In S.A.R. con molteplici criminali, non sono affidabili quelle tecniche che compromettono il nostro bilanciamento ed il nostro equilibrio corporale (calci e ginocchiate) e quelle che ci tolgono fluidità e libertà d’azione (lussazioni convenzionali). L'uso di queste manovre può implicare cadute o lapsus di staticità che ci trasformeranno in un bersaglio fermo e facile da raggiungere. Crediamo che la miglior opzione risieda nella manovra di colpo, presa ed utilizzo del corpo del criminale come scudo difensivo e cattura dell'arma posseduta da quest’ultimo.
NON DIMENTICATE!!! Riassumendo, la metodologia esposta è: 1º Non esistono regole: dovrete lottare per la vostra vita e per quella di terzi, se ci sono. 2º Aspettatevi l'imprevisto: dovete preparare la vostra mente allo stress fisico ed emozionale al quale sarete esposti in una S.A.R. 3º Agite, non reagite: ricordate che non avrete una seconda opportunità e che quindi non esiste margine d’errore. 4º Analizzate la situazione: se riuscite a dominarvi e a studiare lo scenario e le esatte variabili che concorrono alla S.A.R., le vostre possibilità di sopravvivenza aumenteranno considerevolmente. 5º Manipolate le variabili: potete, mediante l'uso intelligente della tattica d’inganno, trasformare una situazione difficile in un'opportunità. Potete cambiare la distanza, l’angolo di attacco (linea di taglio e/o sparo), la sovrapposizione difensiva dei corpi dei criminali, ecc… Non sottovalutate il potere di questa tattica, perché lavora sul "comando centrale" del delinquente, ossia la sua mente. 6º Attaccate: in modo decisivo e contundente, su zone vitali libere dalla protezione ossea o muscolare e di ripercussione immediata sui diversi sistemi centrali della vita umana (sistema nervoso, sistema circolatorio). Uso prioritario della mano aperta come arma di attacco, prevenendo la fuga dell'avversario e creando uno scudo di protezione nei confronti del resto della banda. Cattura dell'arma e successiva uscita verso punti e zone di protezione previamente identificati (pareti, muri, ecc…) Ricordate: "Il vostro obiettivo è sopravvivere, mentre accorrono in vostro aiuto Forze Speciali".
Autodifesa
Materialismo ed Idealismo (LA MISSIONE DELLA WORLD HWA RANG DO® ASSOCIATION) HWA RANG DO®: Un’eredità di Lealtà, instancabilmente alla ricerca della Verità, dedita al rafforzamento dell’essere umano ed al servizio dell’intera umanità Lezione di filosofia del GrandMaster Taejoon Lee - “Nella filosofia e nelle scienze c’è una battaglia tra due visoni contrapposte - materialismo ed idealismo. Il materialismo afferma che tutto quello che esiste può essere spiegato attraverso la materia, sia essa visibile che invisibile. Al contrario l’idealismo stabilisce che tutte le cose che esistono sono solo frutto di una coscienza e sono quindi invisibili, eterei. Sappiamo come prima dell’avvento della tecnologia le persone erano devote a Dio, alla spiritualità, alla famiglia ed alla vita. Nella nostra era moderna, l’avanzamento tecnologico ha facilitato alcuni dei nostri lavori, determinato maggior quantità di tempo per il divertimento, al prezzo però di toglierci qualcosa oltre il peso del vivere, quella conoscenza necessaria per vivere veramente liberi ed indipendenti. Una
“Il materialismo afferma che tutto quello che esiste può essere spiegato attraverso la materia, sia essa visibile che invisibile.”
“La conoscenza è divenuta troppa affinchè una sola persona la potesse contenere tutta, quindi è iniziata la compartimentalizzazione, la specializzazione, e questo ha determinato sempre più potere negli organi centrali delle organizzazione come i governi, i capi.”
volta le persone erano costrette a possedere tale conoscenza al fine di sopravvivere nel mondo ed erano anche responsabili di passarle alla generazione successiva e poi a quella dopo. Poi, la conoscenza è divenuta troppa affinchè una sola persona la potesse contenere tutta, quindi è iniziata la compartimentalizzazione, la specializzazione, e questo ha determinato sempre più potere negli organi centrali delle organizzazione come i governi, i capi, ecc. che, a questo punto, non offrivano più solo protezione ai propri sudditi. Il processo poi è andato avanti con la creazione della moneta che, all’inizio, era solo una sorta di nota di credito o debito per definire lo scambio dei reali valori come oggetti, beni e cibo, oggi è qualcosa di più, un bene indipendente, autonomo (infatti la moneta si compra e si vende). In tutto questo mutamento abbiamo perso la comprensione del vero significato delle cose, del loro scopo e delle loro origini. Dal mio punto di vista questa è la maggior causa di sofferenza delle persone e la probabile radice di molte dei loro problemi. Dobbiamo chiederci se la scienza, la conoscenza, l’intelletto ed il materialismo sono veri e se è così dobbiamo anche capire perchè al mondo c’è così tanto caos, fame, malattia, guerra, ecc. Molte persone oggi sono perse riguardo il
significato e lo scopo di quello che fanno limitandosi a desiderare gli aspetti più comuni come successo e denaro. A questo proposito tali persone vogliono il cambiamento, un cambiamento, qualsiasi esso sia rispetto allo stato attuale di insoddisfazione: non si spingono a riflettere sullo scopo di ciò che vogliono, realizzando che il cambiamento può venire solo da loro e non dall’esterno. Naturalmente se il cambiamento deve venire da loro è necessario che decidano quale di tipo di cambiamento far avvenire e per quale fine e questo è pesante per cui si limitano a lamentarsi chiedendo il cambiamento all’esterno.” Circa l’autore: Kuk Sa Nim Taejoon Lee – Hwa Rang Do 8° dan e Presidente della World Hwa Rang Do Association. http://www.hwarangdo.com http://www.hwarangdo.it http://www.hwarangdo.nl http://www.hwarangdo.lu http://taejoonlee.com http://cyberdojang.com
Vi presentiamo il secondo lavoro del gruppo KMRED. Questo video, che porta il nome di "Concetto e Pedagogia", ha lo scopo di farvi scoprire una parte del concetto Krav Maga Research, Evolution and Development (Krav Maga Ricerca, Evoluzione e Sviluppo), nonché la pedagogia che si sviluppa nel seno dal nostro gruppo. I differenti esercizi che scoprirete qui non intendono "rifatevi gli occhi" né dimostrare le nostre attitudini combattive, perché qui la nostra priorità è quella di spiegare come prepariamo i nostri alunni affinché si trasformino in "guerrieri" capaci di "adattarsi" alle differenti evoluzioni di un combattimento in strada."
REF.: • DVD/KMRED-2
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WT Universe
CANOPUS EDITION Wing Tsun Universe (WTU) Il primo libro del WTU è stato pubblicato nel febbraio scorso. Si intitola "Gedankenfragmente / Begegnung mit dem Unbekannten" ("Frammenti di pensiero / incontro con l'ignoto"). Include articoli selezionati tra i WTU che sono pubblicati mensilmente. Questi ruotano intorno alla filosofia, la psicologia, le Arti Marziali, il WTU Wing Tsun e la tradizione. Una seconda e una terza consegna seguiranno nei prossimi anni. La serie di libri del WTU è pubblicata come Canopus Edition. Quest'anno, il leader del Gruppo WTU (LotG) tradurrà il primo opuscolo di Gurdjieff al tedesco, con motivo del 5º anniversario dei Corsi di WTU Thinking Center dell'Università Wing Tsun. In autunno, apparirà la Guida WTU - "Wegmarken des WTU Wing Tsun" ("Pietre miliari del WTU Wing Tsun) -. Questa è la struttura della WTU Wing Tsun, la sua struttura teorica ed i suoi antecedenti. Alla fine dell'anno, si pubblicherà la prima edizione dei Giornali Fiz Lez Lou Equinoxe NO 1. Si tratta di un diario con immagini e altri, dei primi 6 anni del Wing Tsun Universe (WTU). Altre edizioni appariranno ogni 2 anni. Ci sarà anche il "libro dei libri", un libro per il "Sangue Giovane del WTU", un libro di citazioni, nonché un trasferimento del "Tao Te King" del WTU. Tutto questo appare nella Canopus Edition.
WT Universe
Con Budo International pubblicheremo su DVD, i formulari o Movimenti del Wing Chun / Wing Tsun nella versione WTU. Quest'anno saranno anche rilasciate le "Cham Kiu / Quattro onde" e i movimenti e le applicazioni corrispondenti. Nel 2017 è apparsa la "Siu Nim Tau / Nove modi", con le applicazioni e il primo movimento del WTU. Per il 2018, stiamo progettando il "Manichino di Legno / Onde Doppie". SALVE Alfred Johannes Neudorfer (AJN) e Rosa Ferrante Bannera (RFB)
Il lavoro per il WTU Livello X di Si-Mo sulla "Comprensione" Che cosa è la comprensione? La parola suggerisce che abbia qualcosa a che fare con la mente. Ma non si tratta del pensiero intellettuale. Il pensiero intellettuale è registrare e ripetere, analizzare, collegare (associare)… Ma, prima di tutto, lavoriamo nel WTU con i nostri strumenti di WTU Wing Tsun, l'area universitaria e l'area di AMA nei sette qualità che sono latenti in ogni essere umano, ma in genere non sono state sviluppate a pieno potenziale. Queste sette qualità sono: - Attenzione - Elasticità - Equilibrio - Sensibilità - Agilità / Destrezza - Momento opportuno - Intenzione
WT Universe
Se queste sette qualità si sviluppano e si incrociano fino ad un certo punto nei tre centri di movimento (MC), possono liberarsi il centro mentale (TC), ed il centro del sentimento (FC), due abilità superiori negli esseri umani: - Centro Superiore del Pensiero: Giudizio, pensiero chiaro - Yang - Centro Superiore dell'Emozione: Intuito / Conoscenza Costante - Yin Tutte queste qualità, le sette qualità fondamentali e le due qualità superiori - o abilità - non sono in uno stato finito. Ci possono essere momenti di pensiero "più o meno chiaro". A volte ci può essere più e meno "intuizione". Si può entrare in uno stato in cui sia possibile di vedere o percepire qualcosa. Si tratta di qualcosa che non è tangibile, non si può determinare. Perfino si può perdere di nuovo. Se non restiamo sulla linea, se ne abbiamo le coordinate sbagliate, ci dissolviamo, discendiamo nella "strada", possiamo entrare in una strada sbagliata, un vicolo cieco. Può essere che qualcuno abbia una visione o un pensiero chiaro, ma se cammina nella direzione sbagliata si perderà in ogni caso.so.
WT Universe
“Con Budo International pubblicheremo su DVD, i formulari o Movimenti del Wing Chun / Wing Tsun nella versione WTU.”
Le qualità non possono essere acquistate. Si può funzionare da solo. Il pensiero e la comprensione chiari non sono soltanto le conoscenze. La conoscenza è la informazione digerita ed assimilata, oltre ad essere esperienza nonché un requisito indispensabile per la comprensione. Le informazioni possono essere acquistate in libri, in seminari, in "Maestri". Ma questo non conduce ad una profonda penetrazione o a un pensiero chiaro. Questo solo può sorgere nell'uomo stesso. In primo luogo, si ha bisogno di un vero Maestro, così come la volontà inflessibile di lavorare in proprio e rimanere sulla strada. Poi riceve le coordinate del Maestro, esercizi e cibo per i tre centri. Dobbiamo affrontare le sfide che ci minacciano costantemente e ci fanno lavorare sodo. Queste situazioni possono metterci in uno stato di assoluta cautela ed costante attenzione; lontano dagli abitudini, delle convenienze, delle possibilità di "lasciarci andare." Come già accennato, le qualità non sono uno stato concluso. Può approfondirsi ulteriormente, aumentare sempre di più la qualità. Poiché si tratta di un processo. Nell'allenamento, alcuni studenti / ricercatori immaginano che arriva un momento in cui uno si illumina, semplicemente perché hanno letto molti libri o hanno grandi desideri, allora credono che lo sappiano tutto. Chiunque possa pensare con
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“Che cosa è la comprensione? La parola suggerisce che abbia qualcosa a che fare con la mente. Ma non si tratta del pensiero intellettuale. Il pensiero intellettuale è registrare e ripetere, analizzare, collegare (associare)…”
un po' di chiarezza, sa perfettamente che questo non è così e mai lo sarà. La cosa unica che può succedere è che qualcuno, a causa di uno shock, per una situazione straordinaria, o attraverso le droghe, arrivi ad un stato nel quale veda qualcosa per un momento. Ma questa condizione non può essere mantenuta. E la prossima domanda è, che cosa è quello che questa persona possa associare se ha un centro di pensiero sottosviluppato? Allora che cosa ha percepito in quel momento? Che cosa ha interpretato in quel momento? Ci sono perfino Maestri che hanno una visione in un certo momento, ed in quella imagine costruiscono una dottrina intellettuale completa o una rotta di allenamento. Ma questi maestri non hanno condotto mai ad una persona a svilupparsi completamente. Certamente, possono avere un flash e un pensiero chiaro in un'area determinata, ma non un accesso permanente al quel stato. Non si tratta di una situazione che abbiano prodotto intenzionalmente e non la possono riprodurre a volontà.
WT Universe Ognuna di queste qualità, 7 + 2, viene assegnata a un livello WTU come motto. Così le abbiamo assegnato ai primi nove livelli. Dal X al XII livello, abbiamo il motto: - Comprensione - Livello X - Totalità - Livello XI - Integrità - Livello XII Queste non sono abilità o qualità nell'uomo, ma le azioni dell'uomo nel mondo. Pertanto, la comprensione non è solo comprensione o intendimento. È una presenza dell'uomo, di lui nel mondo. È una persona che si allinea ad un alto livello, e sentendo l'intenzione, agisce su di essa. È una misura dello scambio. Sentendo l'intenzione, uno agisce come è necessario. Questo è realmente "fare le cose a volontà." Rosa Ferrante Bannera (RFB) SALVE
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“Il primo libro del WTU è stato pubblicato nel febbraio scorso. Si intitola "Gedankenfragmente / Begegnung mit dem Unbekannten" ("Frammenti di pensiero / incontro con l'ignoto"). Include articoli selezionati tra i WTU che sono pubblicati mensilmente.â€?
In questo DVD, G.M. Larry Tatum (10 ° Dan) sviluppa tecniche del programma Kenpo al più alto livello. In particolare, alcuni delle sue "preferite", come Flashing Mace, Parting Wings, Entwined Lance… Magistralmente eseguite, e sulla base dell'esperienza del movimento, G.M. Tatum incorpora i suoi insegnamenti innovativi in queste tecniche che vi aiuteranno a aggiungere conoscenze e completare la vostra formazione nel sistema Kenpo. Inoltre, esse forniscono l'individuo con la scelta migliore per l'autodifesa, sulla base del pensiero logico e pratico, e lo mettono nel cammino della comprensione dell'arte del Kenpo. Questi sono i sistemi auto-difesa e di combattimento dei tempi moderni in cui viviamo. Essi sono stati progettati in modo che il praticante ottenga tutti i benefici che forniscono la pratica di queste tecniche. Questo DVD ha il sostegno del Maestro Adolfo Luelmo (9 Dan), che prosegue con una serie di tecniche eseguite in modo agevole e forte, per situazioni di aggressività estrema, in cui si possono apprezzare diversi stati dei movimenti, in un modo logico ed efficace. Finalmente, il Maestro Camacho Assisi (8 ° Dan), mostra una tecnica che combina la forza delle braccia e la sua esperienza con le gambe.
REF.: • DVD/LARRY4
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REF.: • DVD/TOYAMA-2
Questo DVD è il risultato promosso per la filiale spagnola della Zen Nihon Toyama-Ryu Iaido Renmei (ZNTIR – Spain Branch), per fare conoscere il contenuto tecnico dello stile Toyama-Ryu come praticato nel Honbu Dojo della ZNTIR, in Machida, Tokyo, senza cambiamenti, né alterazioni. La fedeltà del programma è tale che è il suo presidente e massimo responsabile tecnico, Yoshitoki Hataya Sensei, chi, accompagnato da alcuni membri, esegue tutto il compendio del programma attuale dello stile. È per questo che in lui si può trovare la struttura di base della metodologia che viene applicata, dagli esercizi codificati di riscaldamento e di preparazione e attraverso gli esercizi di taglio; le guardie; i kata della scuola, compresi quelli corrispondenti alla Scuola Militare Toyama, il Gunto Soho e la sua spiegazione; il lavoro in coppia, sia in Kumitachi e Gekken Kumitachi, e la pietra angolare su cui si basa la Toyama-Ryu, vale a dire, Tameshigiri o esercizi i taglio su un bersaglio reale. La Zen Nihon Toyama-Ryu Iai-Do Renmei, ZNTIR, è l'organismo che attualmente, una volta riveduti ed adeguati i concetti e la metodologia di una scuola proveniente da un metodo di combattimento reale, pretende di mantenere viva questa tradizione e le forme originali mediante un sistema che unifica il corpo, la mente e lo spirito di una forma realistica ed efficace. Grazie all'impegno di alcuni laureati della Scuola Militare Toyama (Rikugun Toyama Gakkoo), che hanno continuato in gran segreto mantenendo viva l'arte fino alla rimozioni dei divieti e la devoluzione della sovranità al paese giapponese, oggigiorno possiamo conoscere un stile di scherma incorniciato tra le attuali scuole di Iai-Do. Si tratta di un DVD meticoloso in diverse lingue, che dimostra di essere una fonte preziosa per ricercatori e praticanti della spada giapponese, e per gli artisti marziali in generale, o quelli interessati alla storia del Giappone e la sua ultima guerra mondiale. È una vera fortuna il potere osservare le tecniche che contiene, e, almeno per gli investigatori seri, vale la pena di averla nella sua videoteca. Noi, gli apprendisti dello stile, desideriamo condividere lealmente la conoscenza della nostra scuola di scherma giapponese, nella speranza che contemporaneamente, i valori interni propri di quegli uomini di armi impregnino alle nuove generazioni e permettano scorgere un revulsivo, di una forma tradizionale molto differente all'attuale approccio delle discipline di combattimento di origine giapponese. Tutti i DVD prodotti da Budo International vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.
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Il Pukulan Pencak Silat Serak è un sistema basato sulle armi e le mani vuote contemporaneamente. Incorpora numerose armi di nuova generazione nonché spade, coltelli, kerambits circolari, barre, bastoni di diversa lunghezza ed altre armi più particolari. Perfino nei metodi di allenamento con mani vuote, affrontiamo l'avversario che ci attacca con armi in entrambe le mani ed a vari rivali allo stesso tempo. Questo tipo d'allenamento ci fa più coscienti di tutto ciò che accade durante un alterco e di cosa fare e non fare di fronte ad attacchi da uno o più aggressori armati. In questo secondo DVD, Maha Guru Horacio Rodrigues, erede del lignaggio di Pendekar Pak Víctor Di Thouars, di Pukulan Pencak Silat Serak, abborda la forma particolare in cui si allena e si usa l'armamento, sedendo le basi per progetti futuri più avanzati dello studio e l'applicazione della tecnica. Questo video include i principi del lavoro, angolazioni, Sambuts, Jurus ed esercizi con la spada corta "Pedang", il coltello corto "Pissau", il bastone corto "Tonkat Matjan", Sarong, e le applicazioni di autodifesa a mani vuote.
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Sifu Alfred Johannes Neudorfer e Sifu Rosa Ferrante Bannera, fondatori del Wing Tsun Universe, WTU, un movimento caratterizzato non dall'uso di tecniche, ma della qualità, gli scambi, i principi e concetti di movimento, centrano il loro primo DVD nella Siu Nim Tao (SNT) o "9 vie". La SNT è alla base del Wing Tsun, Wing Chun e WTU. La comprensione di essa è la condizione fondamentale per tutto ciò che viene dopo, perché se si guarda a come le persone eseguono le sequenze di questo movimento, si può dedurre che cosa saranno in grado di fare. Se qualcosa non va nel movimento, tutto ciò che il praticante possa sviluppare dopo sarà sbagliato. I movimenti del WTU (forme) implicano funzioni inerenti, delle quali possono deviare applicazioni. Il significato dei movimenti primari, fa che derivino in altri e che generino applicazioni basate nei principi e le interazioni che aiutano alla loro comprensione. Il WTU incorpora ugualmente un "set" extra che i suoi fondatori hanno considerato necessario, dovuto alle circostanze attuali. Il DVD include il Movimento (la forma) Siu Nim Tao, le sue 9 sequenze e le applicazioni, le sequenze 1 a 3 del primo movimento con un compagno d'allenamento (Chi Sao) e una intervista rivelatrice con i fondatori della WTU.
REF.: • DVD/WTU1
Tutti i DVD prodotti da Budo International vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.
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Psicologia e Combattimento Psicologia e Combattimento IL COBRA E L’ANACONDA Colpitori e Lottatori, atleti dotati di potenti qualità fisiche e di raffinate doti mentali, oggi come nel passato si distinguono, in ogni genere di combattimento tra tutte le tipologie di combattenti, per l’efficacia risolutiva d’ogni loro azione; azione che di volta in volta, come il tassello di un gran puzzle, è inserita in uno specifico e collaudato progetto strategico.
Lottatori e Colpitori separati da incolmabili differenze I Lottatori e i Colpitori, due tipologie d’atleti che se analizzate nelle loro componenti specifiche hanno in comune solo la qualità di essere sempre vincenti in ogni genere di combattimento, per il resto sono diametralmente opposte. Infatti, l’aspetto fisico, le doti psicologiche e la strategia di combattimento dei lottatori e dei colpitori, sono caratterizzate da incolmabili differenze. I lottatori, nell’aspetto fisico sono tarchiati e potenti, mentre i colpitori sono longilinei e scattanti, psicologicamente i primi sono resistenti alle grandi fatiche mentre i secondi nervosi ed irrequieti. Strategicamente, i colpitori in qualsiasi situazione di confronto finalizzano ogni loro azione alla risoluzione efficace e totale del conflitto. In combattimento, l’obiettivo primario di questi atleti è quello di concludere lo scontro nel minor tempo possibile, minimizzando i danni subiti, e conseguendo rapidamente il knock out dell’avversario. L’avversario di un colpitore, spesso non ha il tempo di realizzare quanto sta accadendo, poiché è messo fuori combattimento con un ridotto, ma micidiale, numero d’azioni, possibilmente anche un solo colpo scagliato ferocemente contro l’avversario. Per ottenere tale maestria nell’arte del combattimento, i colpitori, sono allenati con specifiche e collaudate metodologie per sviluppare colpi che generano gran potenza d’impatto (impact power) e vanno a colpire i punti più sensibili ed accessibili del corpo dell’avversario. I lottatori, invece, in combattimento agiscono con dei tempi d’azione più ampi, avvolgendo pian piano l’avversario tra le loro spire, e costringendolo in una condizione di soffocamento fisico e psicologico. Infine, l’ultimo fattore che conclama l’incolmabile differenza tra i lottatori e i colpitori, è l’uso specifico delle distanze di combattimento. Artisti del footwork, i colpitori sono padroni dello spazio che li separa dall’avversario, spazio che gestiscono sempre nel modo a loro più congeniale, imponendo la loro strategia di combattimento e non subendo mai l’azione dell’avversario. I colpitori in combattimento mantengono a distanza l’avversario con azioni minacciose e dissuasive, per poi improvvisamente scattare come frecce, sferrando colpi devastanti che paralizzano gli arti o addirittura se portati al corpo procurano direttamente il ko. I lottatori, invece, sempre alla ricerca del corpo a corpo, in combattimento accorciano inesorabilmente le distanze, impedendo ogni azione dell’avversario che rimane immobilizzato e soffocato dalla presa salda e possente che i lottatori inesorabilmente mantengono fino al cedimento totale della loro preda.
Psicologia e Combattimento
Come due serpenti… Osservando i lottatori e dei colpitori esprimersi nell’arte del combattimento, ed apprezzandone le qualità del movimento e la sapiente strategia d’azione, ho rivalutato le qualità (primordiali) animali che caratterizzano questi atleti, che mi hanno ispirato l’immagine di due serpenti: il cobra e l’anaconda. Il cobra e l’anaconda, due serpenti dall’indiscusso potere devastante, capaci di evocare timore al solo pensiero, come il lottatore ed il colpitore sono diversi nell’aspetto e nelle modalità d’azione, ma entrambi hanno la prerogativa di finalizzare ogni loro azione all’eliminazione definitiva della loro preda.
Il cobra colpitore Chiamavano cobra Thomas Earns, temibile picchiatore degli anni 80/90. L’atleta colpitore, infatti, solitamente è agile nei movimenti e dotato di tecniche efficaci e letali, e nei suoi movimenti esprime la stessa agilità di un cobra. Come un cobra, il colpitore guizza contro la sua preda con azioni velocissime, improvvise e quasi impercettibili. Il colpitore, proprio come il cobra, di fronte alla sua preda alterna fasi di pericolosa immobilità, con azioni improvvise e scattanti, che come bisturi incidono lo spazio che lo separa dall’avversario, infilandosi come una freccia nella sua guardia. La preda presa di sorpresa, ancor prima di essersi resa conto del movimento del cobra, è già vittima della potenza letale del morso ricevuto. Come un cobra che inietta nella sua preda un veleno letale che spegne velocemente ogni capacità vitale, il colpitore infilza il colpo in modo sottile ma acuto, neutralizzando tutto quel che tocca. Ogni colpo di un colpitore è portato "come se ogni colpo fosse l’ultimo", così come il cobra con un solo morso finisce inesorabilmente la sua preda. Per ottenere un colpo esplosivo è necessaria una struttura caratteriale (psicofisica) normolinea, non troppo alta, equilibrata e coordinata, un’intelligenza vivace, ed una spiccata determinazione nell’espressione delle proprie azioni. Questa tipologia d’atleta reinterpretata secondo i criteri psicoanalitici è definita: struttura caratteriale schizo-rigida. L’atleta schizo-rigido, in combattimento sfrutta le sue qualità schizoidi che lo rendono freddo e determinato, impavido nell’azione ed insensibile ad ogni emozione, combinandole con le qualità rigide che gli consentono in combattimento di mantenere il controllo della situazione e di risolverla in modo vittorioso. Come il cobra, il colpitore schizo-rigido tende a concentrare tutta la sua energia verso l’alto, condizione che però potrebbe rivelarsi pericolosa per la perdita di contatto con il suolo e l’inevitabile veloce esaurimento delle energie. Per migliorare le prestazioni di un colpitore, che seppur agevolato dalle sue caratteristiche psicofisiche, può rimanere vittima delle stesse quando lo stress da confronto raggiunge alti livelli, è necessario intervenire sull’atleta in termini psicofisici. L’esercizio del grounding, acquisito dall’analisi bioenergetica, utilizzato in piena integrazione corpo-mente sugli atleti colpitori, può migliorarne il radicamento al terreno e ampliarne la stabilità della potenza energetica. Quante volte abbiamo visto in combattimento, atleti minuti che scattano verso l’avversario, quasi sollevandosi da terra sospinti da i m p a v i da determinazione, e che infilzando colpi micidiali sull’avversario sembrano determinati a risolvere vittoriosamente il confronto. Questi atleti, però, seppur estremamente efficaci, sotto stress rischiano di disperdere in breve tempo tutte le proprie energie, perdendo così tutta la loro efficacia. Per superare questo limite psicofisico che caratterizza gli atleti colpitori, è necessario completare l’allenamento tecnico dell’atleta con l’allenamento psicofisico al grounding, al fine di migliorare e solidificare la loro base d’appoggio ed acquisire una appropriata capacità di gestione delle proprie energie.
“I Lottatori e i Colpitori, due tipologie d’atleti che se analizzate nelle loro componenti specifiche hanno in comune solo la qualitĂ di essere sempre vincenti in ogni genere di combattimento, per il resto sono diametralmente opposte.â€?
Psicologia e Combattimento L’anaconda lottatore Chiamavano anaconda Royce Gracie... Il lottatore, caratterizzato da una struttura caratteriale di tipo masochista, predilige tecniche di sfondamento per raggiungere sempre il confronto "corpo a corpo", durante il quale solo con uno specifico allenamento può riuscire a sostenere, per un tempo prolungato, la pesantezza sia fisica sia mentale di questo tipo di confronto. Il corpo e la mente di quest’atleta hanno caratteristiche, sia anatomicamente sia psicologicamente all’opposto della tipologia d’atleta analizzata precedentemente, infatti, sono necessarie al lottatore, una struttura fisica possente e caratteristiche psicologiche basate sulla costanza, la resistenza e la capacità di immedesimarsi in un trattore, che fortemente e instancabilmente avanza sfondando la guardia dell’avversario. L’avversario si troverà, piuttosto che spiazzato come nel caso del colpitore, schiacciato sia psicologicamente che fisicamente da un inarrestabile avversario che non gli dà tregua ed avanza inesorabilmente. Il lottatore, seppur sostenuto in combattimento dalla forza e dalla tenacia che gli garantisce il suo carattere masochista, in condizioni di stress rischia di rimanere energeticamente impantanato ed incapace di reagire in modo assertivo e definitivo. Questa condizione mentale facilmente si trasforma in uno stato d’ansia aggravato fisicamente da una ridotta attività respiratoria. Per migliorare le prestazioni di un lottatore, sensibile ai sintomi dello stress da confronto, è necessario allenarlo in termini psicofisici per ottenere una migliore risposta assertiva ed un efficace controllo degli stati d’ansia. L’allenamento psicofisico, in questo caso si avvale di strumenti psicofisici che favoriscono il controllo dell’attività respiratoria e del radicamento al suolo. L’apprendimento di un’adeguata gestione del respiro, in questa tipologia d’atleta, è decisivo non solo perché il respiro è fortemente influenzato dalle condizioni emotive (come l’ansia, la paura ed il senso di soffocamento spesso presenti nelle occasioni di lotta), ma anche perché la gestione del respiro coadiuva il radicamento e la forza dell’atleta condizionandone la determinazione di sfondamento nella guardia dell’avversario, così impedendogli l’attuazione di qualunque strategia e deprivandolo di forza sia fisica sia psichica. Il lottatore dunque se allenato nelle sue componenti sia psichiche sia fisiche può conseguire nel combattimento la stessa potenza e pericolosità del movimento lento ed inesorabile di una anaconda, serpente che ti avvolge e lentamente assestando sempre più la sua presa sul corpo della preda la stritola in un abbraccio letale. Colpitori e lottatori, dunque che aspirano a raggiungere le vette mostrate dai Graece o dagli Earst nei loro relativi campi, devono compiere il primo passo acquisendo totale consapevolezza delle loro peculiarità tecniche e fisiche per apprendere ad utilizzarle nella maniera più funzionale.
“Osservando i lottatori e dei colpitori esprimersi nell’arte del combattimento, ed apprezzandone le qualità del movimento e la sapiente strategia d’azione, ho rivalutato le qualità (primordiali) animali che caratterizzano questi atleti, che mi hanno ispirato l’immagine di due serpenti: il cobra e l’anaconda.”
“Il filo di Ferro”
La Forma Segreta
1 - 2 - 3 - 4 LUGLIO 2017 Genova (Casella) – Italia I° Special Seminar Hung Gar Insegnata e analizzata in tutti i suoi segreti dal grand master Paolo Cangelosi La forma dei 6 stati d’animo, delle 5 emozioni, dei 12 ponti, accompagnata dal suono del canto interiore, poema sonoro del grande maestro TIK KIU SAM. Lo stage è aperto a tutti coloro che vogliono approfondire il livello avanzato del kung fu. Lo stage si terrà in un luogo immerso nella natura ed include studio, pratica, vitto e alloggio. Una vera full immersion.
LE ISCRIZIONI SONO APERTE E A NUMERO CHIUSO Per informazioni e dettagli: tel. +39 010 8391575 cell. +39 340 6848475 email: cangelosipaolo@libero.it www.sifupaolocangelosi.com fb: School Sifu Paolo Cangelosi - Headquarter Kung Fu Genova - ITALY
Reportage
Vincent Lyn Cinema e Arti Marziali Un breve ed agile ripasso dei fatti riassume una vita professionale intensa: musicista, modello, stella cinematografica, istruttore di Arti Marziali, campione di Kickboxing… Un'analisi più profonda mette in luce uno spirito inquieto, dove l'ansia di superamento, la volontà, la tenacia, sono l'asse che sostiene la costruzione di un uomo fatto da sé, in una ricerca incosciente ed incessante della sua essenza, un lungo cammino verso l'incontro….
Reportage Oriente ed Occidente: le sue origini Vincent Lyn nasce nel seno di una famiglia peculiare, figlio di un matrimonio interrazziale, da padre di origine cinese e madre britannica, sorge una miscela genetica esplosiva. Oriente ed Occidente si intravedono nei suoi lineamenti, occhi profondi, verdi e a mandorla…che allo stesso tempo caratterizzano la sua vita. Suo padre proviene da una famiglia tradizionale, istruita nell’Arte del Kung-Fu nel corso di sette lunghi secoli, e sua madre, una donna popolare, stella televisiva della BBC, con un enorme talento musicale, sono il seme di un terreno che Lyn non tarda a far fruttare. Da bambino, con una salute fragile, intuì già i suoi primi passi verso il proprio io. Quando aveva undici anni, cominciò le sue lezioni di piano nel Royal College of Music; in breve si avvicinò all'arte drammatica nel Royal College of Dramatic Arts. Fu un allievo prodigioso che ottenne i voti più elevati in ambedue le arti. Un anno più tardi comincia a farsi sentire la sua eredità paterna. Coincidendo con la visita di un familiare che insegna Tai Chi a sua madre ed il ciclone Bruce Lee, inizia le sue lezioni di Judo in una palestra locale. Per la sua flessibilità e l’iniziativa del Sensei passa al Karate Kyoshin-kyu; passano quattro anni e giusto prima del suo esame di cintura nera si trasferiscono negli Stati Uniti. Assieme a loro, Sun-go , parente ed onorevole Maestro di Tai Chi. Dubbi, incertezze, sogni si succedono nella mente di Lyn, il Karate non è fluido, non è sufficiente… gli esercizi mattutini di suo zio non gli dicono niente, niente di tutto quello possiede l'energia, la forza di Bruce Lee…lo specchio nel quale guardarsi. Arriva il tempo dell’università, il risveglio alla maturità. Studia a Boston, dove continua le sue lezioni di Judo, di Karate e riprende gli studi superiori di piano e di composizione nel Conservatorio. La sua ricerca incessante lo porta a Chinatown per imparare Dragon Claw con il Maestro Wan. Investiga altri stili, raccoglie informazioni sulla filosofia, sulla psicologia, sulla fisiologia, sulla biologia… in uno sforzo costante per crescere intellettualmente ed internamente, un'instancabile lotta per trovare se stesso.
Reportage Bruce Lee: cammino verso il successo cinematografico Lyn inizia la sua conquista cinematografica. Nella sua aspirazione di seguire i passi di Bruce Lee viaggia fino in Estremo Oriente, dove scopre le sue radici, i suoi avi asiatici. Gior ni prima di abbandonare quell’ambiente decide di mettersi in contatto con gli studi più prestigiosi del cinema d’azione Shaw Brothers Studio. A questo scopo, deve prepararsi, deve allenarsi con i migliori… ritorna negli Stati uniti con questa chiara intenzione, impara il Kung- Fu, si istruisce lui stesso nei calci basilari del sistema Shaolin, partecipa a seminari – Bill Wallace, William Cheung e “The Dragon” Wilson – dai quali impara allungamenti e calci, Wing Chun e lotta sul ring rispettivamente. Risultato finale: Campione di Kickboxing in quattro occasioni – Campione Americano nell’83 e nell’84 – ottenendo il titolo mondiale nel 1985 e nel 1987. Nel suo impegno per realizzare il sogno cinematografico ritorna in Oriente, Hong Kong; lì lavora come modello pubblicitario, compositore di canzoni pop e quando il denaro comincia a scarseggiare ed il riso a 1, 50 $ si ripete troppo spesso nella sua dieta, conosce Fish Fong, produttore di “Tiger Cage”, film diretto da Yuen Woo-Ping, nella quale finalmente interviene come attore, dando vita all'unico personaggio della sua carriera professionale che non muore nello schermo.
Dopo questo film arriva “Blonde Fury”, “In the Line of Duty V: Middle Man”, “Outlaw Brothers”, “Robotrix”…ed infine “Operation Condor” di Jackie Chan – la maggiore e più cara produzione realizzata ad Hong Kong, in definitiva e secondo le parole dello stesso Lyn, l’Apocalypse Now orientale. Ed inoltre: successo internazionale. Lyn, cosciente del trionfo, enormemente popolare, attore affermato, modello riconosciuto in Asia, compositore di due successi musicali nella lista dei dieci più venduti, e tuttavia assalito da una strana insoddisfazione e dall’idea improbabile di riuscire ad arrivare più in alto, lo spingono a prendere la decisione di abbandonare Hong Kong.
La fine della ricerca: il rincontro con se stesso Nel suo passaggio per Los Angeles interviene in due film come specialista – “Ring of Fire” ed in “Best of the Best 2” – ed ancora l'insoddisfazione lo invade. Ritorna a casa ed assieme alla sua famiglia prende coscienza della sua eredità genetica, delle sue radici: è l'ultimo bastione del Ling Gar, lo stile familiare di Kung-Fu, conosce la tecnica attraverso l'osservazione reiterata ed adattandolo alle sue necessità sviluppa il “Ling Gar Tzai Kune Do”, uno stile per immobilizzare un attacco dalla sua origine. Crea la “The Lyn Academy of Martial Arts” a Stanford, Conneticut, in onore alla sua famiglia. Si introduce nel World Martial Arts Hall of Fame, nel Martial Art Masters, Legends, Pioneers Hall of Fame e nel World Sports Medicine Hall of Fame. Per due anni nella scuola, sotto il motto “dove la mente ed il corpo si uniscono”, i suoi insegnamenti fondono concetti contrapposti (vecchio/nuovo, femminile/maschile), sviluppa un programma di Kickboxing e Difesa Personale fondati sullo stile di Kung-Fu di Shaolin del sud. Di fronte alla risposta favorevole degli allievi si concentra sulle lezioni di Wing Chun, poi di Chi Gung e di Tai Chi, come anche di Chi Na, e fa un passo in più … comprende che sta trasmettendo ai suoi allievi l'essenza del Kung-Fu che fluisce dalle sue vene. Troppa concentrazione in aspetti amministrativi… A questo punto, Lyn decide di interpellare i suoi allievi, di sapere quali siano gli stili più importanti per loro, tenendo in considerazione le differenze tra le forme cinesi ed americane. Sorprendentemente lo stile della sua famiglia colpisce profondamente i suoi allievi, che comprendono il concetto, il Ling Gar
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“Lyn trasmette i suoi insegnamenti ed il suo talento, vede la luce in nuovi progetti – CD di Jazz moderno – nuovi laboratori di salute e di sport, un nuovo libro, un nuovo film… come espressione di pienezza interna, matura, che trascende, invade e rasserena.”
Reportage
conosciuto come “The Wanderers´ Style” – Lo Stile dei Viaggiatori –, dove le forme pratiche non racchiudono misteriose sottigliezze, create per frustrare gli allievi nell’apprendimento dell'Arte. Uno stile facile da capire, facile da applicare, non è solo una questione di immagine. Un prolungamento naturale che lui conosceva ed aveva insegnato, il concetto della “linea centrale principale” sviluppata nel Ling Gar e nel Wing Chun, con l'eccezione che il primo è quattrocento anni più antico del secondo e comprende un sessanta per cento di tecniche di mano aperta ed un quaranta per cento di tecniche di gamba. All’improvviso tutti quei ricordi, gli esercizi con suo zio alle cinque del mattino, gli insegnamenti dei suoi familiari, le tecniche, i concetti, l'essenza…le sue radici, la coscienza del "io", l'assimilazione di se stesso, l'ultimo Maestro di Ling Gar al mondo, una tradizione familiare millenaria sviluppata lungo ventidue generazioni. Finalmente, il ritrovo con una filosofia di vita… E dopo l'interiorizzazione l'Accademia cresce: Tai Chi, Chi Gung, Wing Chun, Kickboxing… e sempre più allievi si dirigono verso le autentiche e speciali lezioni di Ling Gar. Lyn trasmette i suoi insegnamenti ed il suo talento, vede la luce in nuovi progetti – CD di Jazz moderno – nuovi laboratori di salute e di sport, un nuovo libro, un nuovo film… come espressione di pienezza interna, matura, che trascende, invade e rasserena.
In questo nuovo DVD di Vovinam, Patrick Levet ha voluto mostrare gli aspetti dell'uso e manipolazione del Bastone Vietnamita. Anche se poco conosciuto, il bastone lungo vietnamita è, senza dubbio, l'arma più importante tra tutte le armi delle Arti Marziali tradizionali del Vietnam. La scuola Vovinam, nel suo programma ufficiale, propone solo la Forma del Bastone (Tu Tuong Con Phap) e i contrattacchi di bastone contro bastone (Phan The Con), senza spiegare i movimenti intermedi. Ma il Bastone Vietnamita va ben al di là di questi due aspetti, e il Maestro Levet ci offre due DVD dettagliati su tutte le applicazioni dei numerosi movimenti intermedi della Quyen del Bastone. Questo primo volume comprende una serie di esercizi specifici di riscaldamento e bodybuilding col bastone, guardia, principi fondamentali, manipolazione stilistica dell'arma, difesa contro il disarmo, blocchi e schive, spostamenti, nonché le tecniche di combattimento. Un lavoro originale che mostra per la prima volta il Bastone Vietnamita in un modo completo ed esaustivo.
REF.: • DVD/VIET7 Tutti i DVD prodotti da Budo International vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.
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Consonanza e v
Quando la Via del Guerrie
vuoto ro raggiunge la spiritualitĂ !
In questo primo lavoro didattico, Andreas Weitzel, fondatore e capo istruttore dell'Accademia SYSTEMA Weitzel (Augsburg, Germania) e uno dei principali istruttori di SYSTEMA in Europa, spiega le basi più importanti del combattimento. In primo luogo definisce chiaramente il modo naturale di camminare, concentrandosi sul corretto svolgimento di ogni passo, per poi mostrare come utilizzare questo lavoro in applicazioni di combattimento. Una varietà di argomenti diversi sono spiegati in questo DVD, tra cui: Come sbilanciare un attaccante; Come colpire con i pugni e calciare correttamente; Come difendersi da prese, takedown, colpi e calci. Le dichiarazioni di questo video sono semplici ma chiare, in modo da facilitare a tutti la comprensione e l'apprendimento. Durante la sua spiegazione, Andreas include sempre e si concentra sui principi e fondamenti del SYSTEMA, mostrando come i diversi argomenti sono strettamente collegati tra loro. Allo stesso modo è mostrato il lavoro libero contro diversi attacchi a mani vuote e con armi in condizioni realistiche e alla massima velocità di esecuzione. In questo video, Andreas è assistito da Michael Hazenbeller (Rastatt) e Thomas Gössler (Augsburg), due istruttori esperti di Systema.
REF.: • DVD/SYSWEITZEL1
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