Rivista Arti Marziali Cintura Nera 310 Aprile 2 parte

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In questo primo lavoro didattico, Andreas Weitzel, fondatore e capo istruttore dell'Accademia SYSTEMA Weitzel (Augsburg, Germania) e uno dei principali istruttori di SYSTEMA in Europa, spiega le basi più importanti del combattimento. In primo luogo definisce chiaramente il modo naturale di camminare, concentrandosi sul corretto svolgimento di ogni passo, per poi mostrare come utilizzare questo lavoro in applicazioni di combattimento. Una varietà di argomenti diversi sono spiegati in questo DVD, tra cui: Come sbilanciare un attaccante; Come colpire con i pugni e calciare correttamente; Come difendersi da prese, takedown, colpi e calci. Le dichiarazioni di questo video sono semplici ma chiare, in modo da facilitare a tutti la comprensione e l'apprendimento. Durante la sua spiegazione, Andreas include sempre e si concentra sui principi e fondamenti del SYSTEMA, mostrando come i diversi argomenti sono strettamente collegati tra loro. Allo stesso modo è mostrato il lavoro libero contro diversi attacchi a mani vuote e con armi in condizioni realistiche e alla massima velocità di esecuzione. In questo video, Andreas è assistito da Michael Hazenbeller (Rastatt) e Thomas Gössler (Augsburg), due istruttori esperti di Systema.

REF.: • DVD/SYSWEITZEL1

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"L’ignoranza afferma o nega con fermezza; la scienza dubita". (Voltaire)

utto è adattamento. Tutto si adegua, si aggiusta, si acclimata. La vita è un continuo processo di auto correzione sulla base di questa premessa. Coscientemente e soprattutto incoscientemente, i nostri corpi, le nostre menti, i nostri gruppi e le nostre società, seguono il comando Universale dell’adattarsi. Il cambiamento è l’unica cosa in sé permanente e ciò che non si adatta a causa della sua rigidità, si rompe e finisce. I tempi che viviamo sono tempi sommersi dai cambiamenti. Cambiamenti che accelerano in cambiamenti. Il tempo si comprime ed i cicli fanno la loro parte. Ciò che in passato probabilmente avrebbe richiesto migliaia di anni, oggi l’arriviamo a vedere in cicli di giorni, ore o minuti. L’accelerazione è un’altra costante dei nostri tempi ed è arrivata per rimanere. L’accelerazione è analoga al calore. Al comprimersi dello spazio tempo, le molecole girano più rapidamente e si sfiorano più spesso; da tale frizione deriva sempre un aumento di temperatura. Il chiacchierato riscaldamento globale è frutto di processi assai superiori nel rango rispetto a quelli attribuibili agli scarichi delle auto, è un segno dei tempi. Noi ne siamo parte, però non siamo assolutamente così importanti come ci piacerebbe pensare, ma pensarlo ci piace non è vero? Sì, la storia del “peccato terminale” è la versione moderna di quello “originale”; la nuova religione dell’ecologia, con i suoi pater “verdi”, dalle lunghe barbe, con gli occhi segnati, con lo stesso scintillio fanatico di chi sente di dover salvare il mondo. Le colpe, ancora una volta, continuano ad essere lo strumento per il controllo dei parrocchiani. Ogni spirale è dominata dal suo centro. Lo sanno bene i bravi artisti marziali (e che dire degli aikidoka!). Il centro del nostro sistema è il Sole, non l’industria dell’auto, certo le piacerebbe ma non è così! Il sole comanda… noi obbediamo. La comparazione dei vettori tra l’aumento delle macchie solari e il disgelo dei poli offre un “match” perfetto. La storia dell’aumento della CO2 e del disgelo dei poli, hanno tanto in comune quanto un uovo e una castagna. Ma ormai tutto questo non c’è più chi lo riesca a fermare; i “buoni” sono arrivati con il loro messaggio di salvezza eterna… e ce le faranno ingoiare una dopo l’altra. Il punto è che dobbiamo avere le idee chiare: Quando il mondo intero si mette d’accordo su qualcosa, è obbligo di

T

tutti gli uomini dubitare immediatamente. La verità non è mai unilaterale, è sferica. Ogni croce nasconde una testa, grande e visibile quanto la croce. Ma tor nando al dunque, ciò che è indiscutibile è che ci sono accelerazione e riscaldamento, il punto qui sarà come adattarsi ad essi. Il mio amico José María Sánchez Barrio mi insegnò la termoregolazione; una risposta efficace ed in sintonia armonica con tali fenomeni. Non mi dilungherò su questo argomento, dato che l’ho già fatto precedentemente in altri miei libri. Funziona e molto bene, e con il tempo ci si abitua all’acqua fredda, anche se a dirlo sembra una bugia. Termoregolare il corpo ci offre una buona base per cambiare attitudini; significa iniziare la casa dai muri di cemento e “temprare” nel frattempo l’emozione e la mente, quando l’accelerazione è il pane quotidiano. L’ecologia vera comincia da se stessi e per il riscaldamento dell’ecosistema basta guardare a come funziona l’ecosistema interno di ognuno di noi (ovviamente, bisognerebbe vedere come funziona quello del povero Al Gore, che non sembra smettere di ingrassare e di diventare rosso). Tutto è prodotto del mezzo, perciò tutti siamo esposti a questo processo di accelerazione e riscaldamento. La biosfera intera deve adattarsi a queste condizioni, ma… per lo meno i vescovi, i cardinali e gli altri guru della nuova religione dovrebbero predicare con l’esempio. Ma oggi le cose si vendono con il loro bel pacchetto, ossia esattamente come ogni palloncino quando si sgonfia, emette l’energia verso l’esterno, così le forme prendono il posto dei contenuti, e l’esempio ha smesso di essere un valore nell’atto di predicare. No, non sono pochi quelli che predicano l’astinenza mentre dirigono il bordello. L’aumento della pressione è un’altra costante di questa climatologia energetica. Prendiamo come esempio i suoi effetti nel corpo umano. Le strutture tendono ad espandersi con il calore e nel farlo comprimono i tessuti adiacenti e tirano le masse del sistema muscolo scheletrico. Il tessuto congiuntivo agisce come elemento derivatore delle tensioni, ma quest’ultime finiscono per manifestarsi, a volte in zone riflesse, molto lontane dal punto originario delle stesse. Detto in un altro modo, l’accelerazione culmina nella “in fiama” (in fiamme), l’infiammazione; la struttura si espande, esercita pressione e raggiunto un determinato limite si manifesta il dolore. Il dolore, questo fastidioso invitato ad ogni


tavola, è il risultato dell’aumento della pressione, e quest’ultima diviene ogni giorno più evidente e non solo sotto il punto di vista fisico. La pressione si percepisce nell’economia, nell’assenza di tempo, nella precarietà delle relazioni con gli altri, in tutto. La pressione ci opprime, ci isola in uno sforzo di sopravvivenza, di risparmio, ma la solitudine quando non è cercata, può generare da sola un’enorme entropia interiore. Viviamo in società sempre più autistiche, collegati virtualmente con la realtà (si osservi il paradosso “virtuale = realtà”), ripiegati su noi stessi, mentre la vita passa, invece di passare noi attraverso di essa. Di tutta questa faccenda del riscaldamento, partendo dal presupposto che con me la storia della colpa non attacca, la cosa che mi preoccupa sono le conseguenze immediate che produce in questo momento. Credo che una conseguenza immediata della prospettiva sbagliata che è stata data al tema, sia il fatto che l’attenzione viene posta fuori, invece che dentro. Non smette di essere paradossale questa visione, se risulta che “noi” siamo i colpevoli di un problema che avviene “fuori da noi”, in qualche modo lo viviamo come una cosa che non va “con noi”. Non è un qualcosa in prima persona, sulla propria pelle, bensì un problema di gruppo che aggiusteranno i politici.

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Grandi Maestri Quasi 30 anni fa questa rivista ha visto la luce e non per caso ho scelto di inserire nella sua prima copertina l'immagine di quel grande Karateka che è ed è stato sempre, il Maestro Hirokazu Kanazawa. Ma oltre al fatto che egli fosse già una leggenda in quel momento tra i karateka di tutto il mondo, la mia ammirazione per Kanazawa Sensei aveva componenti molto particolari, e oggi, dopo tanti anni, vengo incantato a condividerlo con voi attraverso questo mezzo Anni dopo di quella prima copertina, quando la rivista ed è stata pubblicato in diverse lingue, ho avuto l'opportunità di intervistare lui personalmente e registrare un video nei nostri studi, insieme ad un servizio fotografico, e alcune di quelle foto, come un omaggio alla nostra storia, illustrano questo articolo. Ciononostante, quella sessione di foto non fu nostra primo incontro, come ho ricordato al Maestro durante la cena che seguì alla registrazione. Consapevole che egli non ricorderebbe la prima volta che ci avevamo visti, gli dissi: "Sensei, lo so che Lei non lo ricorda, ma noi ci abbiamo trovato nel passato e da allora io ho "Giri" con Lei" - Kanazawa Sensei si sorprese dalle mie parole e ha cambiato radicalmente di posizione: - In che modo? - Mi ha chiesto interessato. Io ero un giovane karateka cintura azzurra che, con l'audacia della gioventù, si ha presentato nel suo corso di Madrid, un corso esclusivo per Cinture nere. Mi son messo nella porta ed ho sperato in Shizentai a che Lei apparisse.


Testo: Kyoshi JesĂşs A.FernĂĄndez Rappresentante SKIF per la Spagna Web: www.skifespana.com Email: jesusfernandez.skifspain@gmail.com Foto: Borja de la Lama, Araki, & Budo International archives Collaborazione: Richard Berger


Karate

“La maggiore felicità della vita viene da farti utile alla gente. Il maggiore tesoro della vita è la salute. La migliore forma di essere più forte è conoscere le tue proprie debolezze.”


Grandi Maestri Lei arrivò circondato di una nuvola di alti gradi e passando al mio fianco domandò segnalandomi: - Che passa? L'organizzatore spiegò che io avevo pagato il corso, ma non essendo Cintura Nera, non potevo entrare. Lei mi guar dò un momento, sorrise e disse: "Fallo entrare...!" E da quel momento io ho un grande Giri con Lei. La ringrazio molto! In questo seminario io ero come una mosca nel latte, 200 cinture nere ... e un giovane cintura blu ... eternamente soddisfatto dal gesto, la deferenza, la sensibilità e l'attenzione di questo grande Maestro, questo distinto cavaliere che oggi ho il piacere di portare ancora una volta alla nostra copertina. E lo faccio doppiamente contento, perché questo stesso articolo che state leggendo adesso sarà quello che illustrerà la prima copertina della nostra molto prossima edizione in lingua giapponese, in cui stiamo alacremente lavorando e che uscirà nei prossimi mesi. Chi meglio per chiudere questo circolo virtuoso in questo rapporto, in questa storia? Kanazawa parla di molte cose interessanti in questa intervista e curiosamente alcune sono esattamente le stesse che scrissi un paio di mesi fa e che si pubblicarono in forma di editoriale il mese scorso; riflessioni sulla vecchiaia, sui cicli della vita. Tutto mi fa capire che nella distanza esiste ancora una strana sincronia col mio rispettato e caro Maestro e quello mi piace. Kanazawa è stato un idolo, un modello per molti della mia generazione. È stato il Toshiro Mifune del Karate! Un modello di compostezza, personalità, cavalleria e consegna. Egli ha conosciuto la genesi del Karatè di Funakoshi ed ha partecipato attivamente al parto di quello che oggi è chiamato il Karatè moder no. Tuttavia, ha sempre mantrnuto una mentalità aperta ed inquisitiva nel suo lavoro e questo



Grandi Maestri gli ha portato a strade allora molto poco correnti, come la pratica del Tai Chi. Si è preoccupato di indagare negli aspetti più formali e profondi del Karate, agendo come portabandiera di lusso per tutto il mondo durante varie decadi. Oggi, a 85 anni, è un venerabile Maestro, e la sua faccia, quando sorride, dimostra ancora una volta il bambino che abita dentro. Cosa si può chiedere di più? E come si suol dire in Spagna...“Del viejo... ¡el consejo!” (dal vecchio... il consiglio!). Così, in combutta con quel gran Karateka che è Jesús Fernandez, Kyoshi, portabandiera e paladino del Maestro in Spagna ed Europa, abbiamo forgiato questa intervista, che più di un tributo è un inno all'amicizia, all'immensa stima e al rispetto per tutta una vita, piena, graziosa, grande e gentile, compiendo il suo gran destino con il Karatè ed i suoi propositi in questa vita. Jesús suggerì molto perspicace che niente migliore che unire la intervista alla presentazione di suo figlio al gran pubblico, perché la saga continua... Per ciò, grazie Jesús, e soprattutto, grazie Sensei per tanti anni come riferimento impeccabile. Lei è e sarà sempre...Il Nostro Numero 1! Alfredo Tucci


Karate INTERVISTA SOKE H. KANAZAWA Soke H. Kanazawa: Prima di tutto, grazie mille per questa intervista. Io sono apparso 30 anni fa sulla pagina principale di Cintura Nera ed è un grande onore essere ancora una volta intervistato dalla rivista e inserito sulla copertina. Grazie! Kyoshi Jesús Fernández per Budo International: 1. La mia prima domanda è su di Lei. Come si sente? Immagino che smettere di viaggiare tanto intorno al mondo deve risultare qualcosa di strano per Lei. 2. Pensando circa la malattia o il sentimento di essere abbattuto. Come possiamo utilizzare il Karate per affrontare i problemi a testa alta? 3. Con tutta sa tua esperienza, potrebbe spiegarci come il "Karate Do" cambia con l'età? Come muta il "Shin-Gi-Tai" durante il ciclo della vita (invecchiamento)? Soke H. Kanazawa: Credo di poter rispondere alle sue tre primi domande con una sola risposta, quindi le risponderò contemporaneamente. La stessa cosa succede con le sue domande quarta, quinta e sesta, cosicché le risponderò anche insieme. Quando ero giovane, ho creduto che la mia vita sarebbe probabilmente giunta al termine tra i 120 ei 125 anni d'età. Ma nel corso degli ultimi 60 anni, ho viaggiato molte volte attraverso i continenti e a causa degli effetti delle differenze di tempo, insieme ai miei viaggi per dettare corsi e seminari in vari paesi e regioni di tutto il mondo, ho accorciato di 30 anni la mia stima iniziale e ora credo che la mia vita finirà, all'età di 90. Tuttavia, quando avevo 79 anni, sono caduto in un burrone mentre stavo sciando in Italia e mi sono ferito l'anca; e dopo questo ho avuto un problema di cuore (che ha richiesto un intervento chirurgico per sostituire le tre valvole) ed finalmente sono stato diagnosticato la malattia di Parkinson. Come si può vedere chiaramente, ho molto a riflettere su quanto male ho gestito la mia salute, ma come il presidente della NPO SKIF, e, come Soke

“Karate-do è "forza" che termina in velocità, ed il Tai Chi che io ho praticato è "soavitá", "gentilezza", attraverso i movimenti lenti. Ma è una gentilezza che può essere trasformata in forza in qualsiasi momento.”



Grandi Maestri (Leader) e Saiko-Shihan (Istruttore Supremo) di Shotokan Karate-do international, ho partecipato a eventi importanti. Ho tre lemmi che esprimono la mia filosofia di vita: La maggiore felicità della vita viene da farti utile alla gente. Il maggiore tesoro della vita è la salute. La migliore forma di essere più forte è conoscere le tue proprie debolezze. Separando il tempo che ho vissuto in accordo con questa filosofia di vita in periodi di 30 anni, ho vissuto la mia vita nel modo seguente in base alla formula naturale di "Shin (Mente) - Gi (Tecnica) - Tai (Corpo)" e "Ten no Toki (La fortuna del tempismo) - Chi non ri (Il vantaggio geografico) - Hito no wa (L'armonia tra le persone)."

Primi 30 anni di vita: "L'armonia tra le persone = Corpo = Auto-formazione fondamentale della vita." Medio 30 anni di vita: "Il vantaggio geografico = Tecnica = Etichetta corretta." Più tardi di 30 anni di vita: "La fortuna del tempismo = Mente = Armonia con la natura." Kyoshi Jesús Fernández per Budo International: 1. Ci può spiegare che cosa è Kihon per Lei in questo momento della sua vita? 2. La stessa domanda, ma con Kata 3. E ancora lo stesso con Kumite. Che cosa è Kumite per Lei adesso?



Grandi Maestri Soke H. Kanazawa: La mia risposta alle vostre prime tre domande si applica anche alle vostre domande su Kihon, Kata e Kumite. Kihon: "L'armonia tra persone = Corpo = Autoformazione fondamentale della vita" Kata: "Il vantaggio geografico = Tecnica = Corretta etichetta" Kumite: "La fortuna del tempismo = Mente = Armonia con la natura" Vi prego di capire, però, che nel corso di ogni periodo di 30 anni, ci sono casi singoli in cui alcuni di questi possono interscambiare con gli altri all'interno del flusso globale. Kyoshi Jesús Fernández per Budo International: 4. Per favore, ci parli della respirazione nel Karate e nella vita. 5. Come possiamo collegare respirazione e Ki? Soke H. Kanazawa: La respirazione è l'armonia tra il corpo e la mente, e attraverso l'allenamento ho imparato 32 diversi modelli di respirazione, come indicato nella pagina separata. Attraverso l'adeguato coordinamento della respirazione e il Ki, varie funzioni del corpo ricevono la stimolazione a seconda delle necessità, che innesca una

sorta di reazione e cambiamenti. Prendiamo, per esempio, la tecnica di "La morte entro un determinato numero di anni." (Usando la rottura delle tavole [tameshi-wari] a titolo di esempio, questo si riferisce alla capacità di rompere una tavola specifica che è inserita tra le altre tavole senza rompere nessuna delle schede che sono davanti o dietro la scheda di destinazione.). Ho imparato come eseguire questa tecnica. 1. Inspirazione lunga (長 吸) a. Inspirazione lunga-espirazione lunga b. Inspirazione lunga-espirazione breve c. Inspirazione lunga-espirazione divisa breve d. Inspirazione lunga-espirazione divisa lunga 2. Espirazione lunga (長 吐) a. Espirazione lunga-inalazione lunga b. Espirazione lunga-inalazione breve c. Espirazione lunga-inalazione divisa breve d. Espirazione lunga-inalazione divisa lunga 3. Inalazione breve (短 吸) a. Inalazione breve-espirazione lunga



Grandi Maestri


Karate b. Inalazione breve espirazione breve c. Inalazione breve-espirazione divisa breve d. Inalazione breve- espirazione divisa lunga 4. Espirazione breve (短 吐) a. Espirazione breve-inalazione lunga b. Espirazione breve-inalazione breve c. Espirazione breve-inalazione divisa breve d. Espirazione breve-inalazione divisa lunga 5. Inalazione divisa breve (短 分 吸) a. Inalazione divisa breve-espirazione lunga b. Inalazione divisa breve-espirazione breve c. Inalazione divisa breve-espirazione divisa breve d. Inalazione divisa breve-espirazione divisa lunga 6. Espirazione divisa breve (短 分 吐) a. Espirazione divisa breve-inalazione lunga b. Espirazione divisa breve-inalazione breve c. Espirazione divisa breve-inalazione divisa breve d. Espirazione divisa breve-inalazione divisa lunga 7. Inalazione divisa lunga (長 分 吸) a. Inalazione divisa lunga-espirazione lunga b. Inalazione divisa lunga-espirazione breve c. Inalazione divisa lunga-espirazione divisa breve d. Inalazione divisa lunga-espirazione divisa lunga 8. Espirazione divisa lunga (長 分 吐) a. Espirazione divisa lunga-inalazione lunga b. Espirazione divisa lunga-inalazione breve c. Espirazione divisa lunga-inalazione divisa breve d. Espirazione divisa lunga-inalazione divisa lunga

“Attraverso la pratica ripetuta di Kihon, Kata e Kumite nel buio, sono stato in grado di capire i movimenti di non solo il mio corpo, ma anche la mia mente. Questo mi ha permesso di raggiungere Kime in varie situazioni e ha reso possibile per me vedere le mie tecniche.”


Kyoshi Jesús Fernández per Budo International: 6. Lei è esperto nel pugno doppio Kime. Come l'ha imparato e come lo porta a termine? Soke H. Kanazawa: Questo risale ai miei giorni da studente nell'Università Takushoku. Ho vissuto nel dormitorio vicino al club di Karate-do dell'Università, e come parte della mia auto-formazione io praticavo o g n i s e r a f i n o a d a l t e o re d e l l a n o t t e . L a somministrazione di energia elettrica in Giappone in quel tempo richiedeva che tutte le luci si

spegnessero alle 23:00 ore. E dato che accendere una luce dopo quell'ora non è stato consentito, ho dovuto allenarmi nell'oscurità. Attraverso la pratica ripetuta di Kihon, Kata e Kumite nel buio, sono stato in grado di capire i movimenti di non solo il mio corpo, ma anche la mia mente. Questo mi ha permesso di raggiungere Kime in varie situazioni e ha reso possibile per me vedere le mie tecniche. Credo che questa sia stata l'origine dei movimenti pratici che ho acquisito in seguito.


Grandi Maestri


Karate “Dove ci sono sonni c'è speranza. Dove c'è speranza appaiono obiettivi. Dove ci sono obiettiv si stabiliscono piani. I piani che sono portati a termine creano risultati. I risultati creano l’emozione che offre nuovi sonni.”


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Kyoshi Jesús Fernández per Budo International: 7. Lei ha praticato Tai Chi e Kobudo da molti anni e sempre ci ha spiegato che lo faceva per migliorare il suo Karate. Il Kobudo ha radici simili al quelle del Karate e possiamo immaginare il complemento tra entrambi; ma le Arti Marziali cinesi e giapponesi sono diversi, così, potrebbe spiegarci con maggiori dettagli, in che consiste il vincolo tra Tai Chi e Karate? Soke H. Kanazawa: Karate-do è "forza" che termina in velocità, ed il Tai Chi che io ho praticato è "soavitá", "gentilezza", attraverso i movimenti lenti. Ma è una gentilezza che può essere trasformata in forza in qualsiasi momento. Oltre al Yakusoku Kumite (combattimento prestabilito), che comprende i movimenti fondamentali one-to-one di pugni e blocchi che incorporano questi elementi completi, io includo anche il Yakusoku Kumite Number System o Sistema di Numerazione di Yakusoku Kumite, insieme a metodi di allenamento che assumono più attaccanti, come Shiho Kumite (letteralmente, Kumite in quattro direzioni) e Happo Kumite (letteralmente, Kumite in otto direzioni). Per quanto riguarda le Arti Marziali cinesi, anche se ho acquisito un certo grado di abilità in Bo (bastone), Nunchaku e Sai (bastone appuntito di metallo), perché non ho riflettuto sufficiente per la materia, non mi sento che io sia in grado di fare alcun argomento di confronto. Tuttavia, anche se ci sono state indagini sulle origini del karate-do dalla Grecia, Myanmar, India, Cina e Okinawa, all'interno delle Arti Marziali cinesi, non sento che io abbia conoscenze sufficienti per trarre conclusioni su quale di queste arti, tra cui il Tai Chi che ho imparato, potrebbe aver contribuito all'origine del Karate-do. Kyoshi Jesús Fernández per Budo International: 8. Per un futuro vicino, se potesse chiedere un desiderio, come gli piacerebbe vedere il Karate nel mondo e il ruolo di SKIF in ciò?


Hirokazu Kanazawa e il suo amico Fujita, Takushoku University, nel 1952.

Hirokazu Kanazawa e suo fratello Katsumoto, nel 1938.

Hirokazu Kanazawa, nei suoi giorni all'UniversitĂ .


Okazaki, Nakayama, Kanazawa e Kobayashi salutano un generale dello SAC.

In basso: Nakayama, dietro di lui Sensei Kanazawa e una serie di grandi karateka di quella generazione.


Soke H. Kanazawa: Come istruttore di Karate-do, fin dall'inizio il mio desiderio è stato quello di diffondere il Karate-do in tutto il mondo allo scopo di aiutare i giovani a raggiungere la perfezione del carattere. In tutta la mia vita, questo desiderio non è mai cambiato. Per quanto riguarda il Karatè sportivo, non mi piacerebbe che l'obiettivo principale della competizione fosse decidere un vincitore ed un perdente. Invece, mi piacerebbe che fosse visto come una competizione sportiva nella quale si dà un uso pratico ai movimenti del Karate-do. Il mio desiderio è che, in questo modo, possiamo fare uso del Karate-do come un mezzo per coltivare le persone che contribuiranno alla realizzazione della pace mondiale. E spero che tutti gli istruttori che mi succedano continuino a lavorare per fare realtà questo desiderio. Kyoshi Jesús Fer nández per Budo International : 9. Suppongo che Lei sarà stufo che tutto il mondo gli domandi sempre su aspetti del Karatè che, ovviamente, interessano a tutti noi, ma io sono particolarmente interessato in conoscere il suo punto di vista circa l'armonia e la felicità nella vita giornaliera. In generale ci concentriamo nel modo di diventare grandi esperti con i nostri pugni e calci, ma a volte dimentichiamo il punto più importante: il nostro esempio ai nostri figli e allievi al di

fuori del Dojo. Per favore, ci commenti qualcosa al riguardo. Soke H. Kanazawa: Dato che questa domanda si sovrappone con la domanda n. 14, la risponderò insieme a quest'ultima Kyoshi Jesús Fer nández per Budo International: 10. Per la rivista "Cintura Nera" di Budo International, Lei è stato stato sempre un artista marziale speciale. Ora, dopo quasi trent'anni, apparirà di nuovo nella copertina della prima rivista di Budo Inter national pubblicata in lingua giapponese. Vorrebbe dire qualcosa ai lettori? Soke H. Kanazawa: Quando sono apparso sulla prima pagina della rivista Cintura Nera 30 anni fa, avevo 61 anni e avevo appena entrato nella fase matura finale della mia vita di Karate-do, che ho discusso in precedenza. Da allora, non so se sono stato in grado di soddisfare i molti anni di appoggio e compiere le aspettative dei lettori attraverso le notizie nella sua rivista, ma continuerò a sforzarmi per promuovere il Karatè-do sulla base delle formule della mia filosofia di vita: "Ten (cielo) - Chi (Terra) - Jin (persone)" e "Shin-Gi-Tai". Kyoshi Jesús Fer nández per Budo International:


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Grandi Maestri 10. Per la rivista "Cintura Nera" di Budo International, Lei è stato stato sempre un artista marziale speciale. Ora, dopo quasi trent'anni, apparirà di nuovo nella copertina della prima rivista di Budo International pubblicata in lingua giapponese. Vorrebbe dire qualcosa ai lettori? Soke H. Kanazawa: Quando sono apparso sulla prima pagina della rivista Cintura Nera 30 anni fa, avevo 61 anni e avevo appena entrato nella fase matura finale della mia vita di Karate-do, che ho discusso in precedenza. Da allora, non so se sono stato in grado di soddisfare i molti anni di appoggio e compiere le aspettative dei lettori attraverso le notizie nella sua rivista, ma continuerò a sforzarmi per promuovere il Karatè-do sulla base delle formule della mia filosofia di vita: "Ten (cielo) - Chi (Terra) - Jin (persone)" e "Shin-Gi-Tai". Per questo motivo, vi sarei profondamente grato se deste ai miei successori - Kancho, ShusekiShihan (capo istruttore) ed a tutti gli istruttori dello Sho-honbu (Sede centrale della SKIF) - lo stesso appoggio che mi avete dato ed aveste la stessa gentilezza che avete avuto con me. Kyoshi Jesús Fernández per Budo International: 11. L'ultimo. Sensei, Lei è un esempio per molti di noi. Se fosse chiesto di inviare un messaggio al mondo in questi tempi turbolenti, che cosa gli piacerebbe dire? Soke H. Kanazawa: Quello che vorrei dire ai giovani che guardano al Karate-do come mezzo per migliorare la forza fisica e comprendere Rei (saluto) e Setsu (principi) del Budo, è che Shotokan Karatè-do Internazionale è in grado di fornire il tipo di Karate-do che offre sonni a donne e uomini giovani, a ragazze e ragazzi.

“Quello che vorrei dire ai giovani che guardano al Karate-do come mezzo per migliorare la forza fisica e comprendere Rei (saluto) e Setsu (principi) del Budo, è che Shotokan Karatè-do Internazionale è in grado di fornire il tipo di Karate-do che offre sonni a donne e uomini giovani, a ragazze e ragazzi.”


Karate Dove ci sono sonni c'è speranza. Dove c'è speranza appaiono obiettivi. Dove ci sono obiettiv si stabiliscono piani. I piani che sono portati a termine creano risultati. I risultati creano l’emozione che offre nuovi sonni. Attraverso il circolo virtuoso di "Speranza - Obiettivi - Piani - Esecuzione - Risultati Emozione - Nuovi sogni," cerchiamo di migliorare ulteriormente noi stessi, che ci guida al cammino verso la perfezione del carattere. Affinché tutti i membri dello Shotokan Karate-do International sperimentino questo ciclo, ogni tre mesi, portiamo a termine un sistema di promozione a partire dal 9 kyu affinché ognuno possa valutare il suo proprio progresso e accorgersi dei suoi risultati. Questi sono gli obiettivi che noi, la Shotokan Karate-do International Federation, perseguiamo. Umilmente chiediamo il vostro continuo sostegno. Infine, spero che tu possa riposare e passare più tempo armonizzando con la Madre Natura come mi hai detto l'ultima volta che stetti in Spagna. Te lo meriti. Molte grazie, Jesús. Con tutto il mio rispetto e auguri OSS.


Hirokazu Kanazawa nelle semifinali dello Secondo Torneo Nazionale del Giappone in1958.

Hirokazu Kanazawa e Takayuki Mikami nel 1958.

Hirokazu Kanazawa, Hiroshi Kinjo, Yamaguchi Gogen e Masatoshi Nakayama, tra gli altri.


Hirokazu Kanazawa 2008


“A mio avviso, Budo (Arti Marziali) è acquisire il potere di controllare la propria mente ed il corpo mediante lo sviluppo di se stessi attraverso l'allenamento. Ritengo che così facendo anche ci consente di rispettare il nostro avversario. Vorrei incoraggiare ognuno a fare uso del Karate come mezzo di costruzione dell carattere a beneficio della società.”


Karate INTERVISTA KANCHO NOBUAKI KANAZAWA Kyoshi Jesús Fer nández per Budo International: 1. La mia prima domanda è su di Lei. Essere il figlio di una leggenda, non è facile. Tutti gli occhi sono sistemati in Lei. Come si fa a gestire la situazione? Kancho Nobuaki Kanazawa: È una grande responsabilità. Ma essere il centro dell'attenzione non è qualcosa che abbia cominciato recentemente. Mi trovai con ciò dal momento in cui cominciai ad allenarmi sul serio nel Karatè come studente universitario. Ma decisi che mi preparerei per accettare tutto quello che potesse trovare nel mio cammino. In realtà, credo che fosse questa situazione quella che mi ha spinto a fare le cose della migliore forma possibile. Kyoshi Jesús Fer nández per Budo International: 2. Prima di chiederla circa il Karate, che cosa puo dirci del Soke come padre? Kancho Nobuaki Kanazawa: Soprattutto, egli è molto gentile. Malgrado frequentemente viaggiasse all'estero per dare classi, faceva molte cose per noi senza mai lasciarci vedere che egli poteva essere stanco. Dopo che mia madre è scomparsa, si ha svegliato presto ogni mattina per fare il pranzo per i miei fratelli e per me affinché potessimo portarcelo a scuola. È un uomo di poche parole, ma attraverso le sue azioni egli ci ha insegnato come vivere le nostre vite. Kyoshi Jesús Fer nández per Budo International: 3. E che cosa mi dice del Soke come il suo professore? Più pressione che altre persone o la stessa? Nobuaki Kanazawa Kancho: Durante la scuola preparatoria e la, secondaria, mi son centrato solo nella pallacanestro. Io non allenavo Karate affatto. A quel tempo mio padre non mi disse mai niente di perché io non praticavo Karate. Quando sono entrato in Karate ed ho iniziato a competere attivamente, benché non abbia ricevuto mai nessuna istruzione diretta di lui, mi disse che se andava a farlo (allenarmi in Karate), doveva tentare di essere il migliore.



Karate Kyoshi Jesús Fernández per Budo International: 4. Stesse domande chieste a suo padre. Puo spiegarci cosa è Kihon per Lei? Kancho Nobuaki Kanazawa: In poche parole, per me Kihon è l'armonia con te stesso. Questo significa concentrarsi su uno stesso mentre si sviluppano le tecniche; imparare ad utilizzare correttamente il corpo e, per la pratica ripetuta, costruire una mente ed un corpo forte. E credo che questo sia vantaggioso per i Kata e per il Kumite.

Kyoshi Jesús Fernández per Budo International: 5. La stessa domanda, ma con Kata Kancho Nobuaki Kanazawa: Utilizzando le tecniche imparate e sviluppate attraverso il Kihon, i Kata devono essere eseguiti con grazia e bellezza, nonché potenza e precisione, pur mantenendo la consapevolezza degli scambi offensivi e difensivi contro un avversario. Il Kata coinvolge più di una semplice forma; è importante essere consapevoli di un combattimento reale che è relazionato col Kumite.


“Per me Kihon è l'armonia con te stesso. Questo significa concentrarsi su uno stesso mentre si sviluppano le tecniche; imparare ad utilizzare correttamente il corpo e, per la pratica ripetuta, costruire una mente ed un corpo forte.â€?


Karate Kyoshi Jesús Fer nández per Budo International: 6. E la stessa domanda con Kumite. Che cosa è Kumite per Lei in questo momento? Kancho Nobuaki Kanzawa: In Kumite, l'attenzione non deve mettersi solo in abbattere (sconfiggere) l'opponente. Solo quando cerchi di comprendere il tuo rivale e riesci ad armonizzare con lui puoi realizzare tecniche che ti permetteranno sconfiggerlo (una maniera di trovare la verità). Attraverso l'allenamento continuato, questo offre anche benefici nello sviluppo di relazioni umane positive. Kyoshi Jesús Fernández per Budo International: 7. C'è qualche allenamento speciale che Lei faccia per sé stesso? Kancho Nobuaki Kanazawa: Per quanto riguarda il karate, mi alleno cinque volte a settimana, tutto, dal Kihon alle applicazioni. Faccio anche esercizi rudimentali con l'obiettivo di migliorare la mia forza muscolare e fisica. Quando viaggio, se ho tempo, corro e facio esercizio in una palestra. Porto anche sempre una camera d'aria di una bici con me (per l'allenamento della resistenza). Kyoshi Jesús Fer nández per Budo International: 8. È interessato in altre Arti Marziali, come suo padre ha fatto con il Kobudo, il Tai Chi e così via? Kancho Nobuaki Kanazawa: Sì, sono interessato in altre Arti Marziali. Attualmente sto praticando Tai Chi Ch'uan e Bo (bastone), ma mi


“Utilizzando le tecniche imparate e sviluppate attraverso il Kihon, i Kata devono essere eseguiti con grazia e bellezza, nonchĂŠ potenza e precisione, pur mantenendo la consapevolezza degli scambi offensivi e difensivi contro un avversario.â€?


Karate piacerebbe espandere verso altre forme di Budo (Arti Marziali) nel futuro. Kyoshi Jesús Fernández per Budo International: 9. Qual è la sua tecnica preferita e perché? Kancho Nobuaki Kanazawa: La mia tecnica preferita è la combinazione di un kizami-zuki (jab) seguito da un gyaku-zuki (pugno inverso). Quando ho iniziato seriamente la formazione di Karate nell'Università, ho visto i membri di alto rango (della squadra di Karate) utilizzare questa tecnica. Ho pensato che sembrava bella da vedersi e ho voluto usare la stessa tecnica per vincere i miei

combattimenti. Inoltre, dato che sono abbastanza alto tra i giapponesi, ho pensato che questo mi permetterebbe trarre vantaggio dalla mia altezza. Kyoshi Jesús Fernández per Budo International: 11. Per un futuro prossimo, come vede la SKIF nel mondo? Kancho Nobuaki Kanazawa: Io vorrei sviluppare ulteriormente il marchio Hirokazu Kanazawa Karate, e raggiungere un consenso con gli istruttori di tutto il mondo per la creazione di rapporti di tipo familiare con loro. Nel mondo del karate, ci sono molti stili e organizzazioni


Karate

diversi, ma vorrei consolidare ulteriormente lo stile SKIF di Karate che il Soke ha creato. Allo stesso tempo, ritengo che sia necessario osservare e adattarsi alle tendenze dei tempi. Kyoshi Jesús Fer nández per Budo International: 12. Vorrebbe dire qualcosa ai lettori della rivista "Cintura Nera"? Kancho Nobuaki Kanazawa: A mio avviso, Budo (Arti Marziali) è acquisire il potere di controllare la propria mente ed il corpo mediante lo sviluppo di se stessi attraverso l'allenamento. Ritengo che così facendo anche ci consente di rispettare il nostro avversario. Vorrei incoraggiare ognuno a fare uso del Karate come mezzo di costruzione dell carattere a beneficio della società.







Vi presentiamo il secondo lavoro del gruppo KMRED. Questo video, che porta il nome di "Concetto e Pedagogia", ha lo scopo di farvi scoprire una parte del concetto Krav Maga Research, Evolution and Development (Krav Maga Ricerca, Evoluzione e Sviluppo), nonché la pedagogia che si sviluppa nel seno dal nostro gruppo. I differenti esercizi che scoprirete qui non intendono "rifatevi gli occhi" né dimostrare le nostre attitudini combattive, perché qui la nostra priorità è quella di spiegare come prepariamo i nostri alunni affinché si trasformino in "guerrieri" capaci di "adattarsi" alle differenti evoluzioni di un combattimento in strada."

REF.: • DVD/KMRED-2

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Haragei Genshin! - Qual è il segreto della serenità? - domanda il discepolo al maestro di Haragei. - Genshin! - risponde il maestro senza esitazione.

Per molti, questa espressione è più come un modo trovato per portare l'allievo ad uno stato di riflessione e ricerca di qualcosa. Tuttavia, per i più studiosi, Genshin, che ha come traduzione "origine" dei sentimenti, rappresenta l'autoosservazione in ricerca di risposte attraverso la manifestazione dei propri sentimenti. Osservarli; sentirli; il suo inizio; i suoi motivi; la sua intensità... Le osservazioni di Freud dei suoi pazienti, hanno rivelato una serie infinita di conflitti e risvegli psichici. Ogni istinto era opposto da un altro; i divieti sociali bloccavano gli istinti biologici e i modi di affrontare le situazioni erano spesso in collisione. Lui ha cercato di risolvere


“Per i più studiosi, Genshin, che ha come traduzione "origine" dei sentimenti, rappresenta l'auto-osservazione.”


questo caos apparente, proponendo tre elementi strutturali della psiche: l'id, l'io e il Super-IO. Tuttavia, i maestri orientali, hanno esercitato per secoli il semplice atto dell'auto-osservazione; sentire ciò che esiste davvero. Per quanto riguarda la pratica esterna di Haragei, essa comporta fattori etici e morali di contenimento (nessuna azione) - che cercano di attenuare le forme più sottili di tendenze - attraverso divieti (i nostri rabbie, paure, desideri, attaccamenti ed invidie), è la chiave per la creazione di uno stato di "nonpossessività", le cui linee strutturali cercando di risparmiare l'energia delle attività di difesa che richiedono e difesa e conserva dei nostri mezzi. In altre parole, i concetti studiati nella pratica del Genshin cercano, senza frontiere interne, un'osservazione vera e costruttiva (azioni concrete) in cerca di rafforzare e purificare il corpo fisico (con il suo ego) e dare una direzione giusta per l'osservatore, risparmiando le energie consumate, in altre direzioni - considerando che l'universo umano è segnato dal desiderio di conquista e di dominio illimitato: un costante tentativo di evitare il dolore della perdita! Come esseri umani, pretendiamo di avere la sensazione di possesso e controllo assoluto. Tuttavia, il dolore di nascita, la vecchiaia, la malattia e la morte sono inevitabili. E non essere in grado di controllare tutto questo ci lascia arrabbiati e frustrati. Osservare la fonte

“Ogni essere in mancanza di controllo crede stare nella cosa certa, avere ragione!”


Tradizione Zen “Come esseri umani, pretendiamo di avere la sensazione di possesso e controllo assoluto. Tuttavia, il dolore di nascita, la vecchiaia, la malattia e la morte sono inevitabili. E non essere in grado di controllare tutto questo ci lascia arrabbiati e frustrati. Osservare la fonte di questa rabbia, questa frustrazione, tutti i sentimenti, in tutti i tempi e momenti... Questo è Genshin!â€?


di questa rabbia, questa frustrazione, tutti i sentimenti, in tutti i tempi e momenti... Questo è Genshin! Perfino ancora più, credo anche che attraverso le nostre sensazioni, sperimentiamo forti correnti che avvolgono ed abbracciano ai meno preparati. Possiamo vedere come un esempio di questo le continue ondate di violenza che si verificano quasi sempre nella stessa frequenza: morti per sequestro, per gelosia, figli che ammazzano i suoi genitori, ecc. Non arrivano mai sole... L'ho pensato il lettore? C'è sempre più di un caso che avviene nello stesso modo, con lo stesso modello trovato in molti altri. Studiosi come Jung potrebbero classificare questo come l'inconscio collettivo; onde di pensiero, ecc. In un modo o nell'altro, sembra che siamo sempre mossi da onde direzionali, che ci portano a questo o quel punto. Per per i Maestri Haragei e molti altri studiosi delle linee che collegano gli esseri umani a correnti vibrazionali, il corpo - in quanto corpo fisico e, in alcuni casi, chiamato energia condensata di onde lunghe e bassa frequenza -, segue quindi lo spirito che, influenzato da queste correnti, avanza nella direzione di maggiore intensità; cioè, si avvicina morendo e rinascendo allo stesso tempo, iniziando e

“I miei maestri hanno insegnato che siamo prigionieri nella eterna circolarità dei nostri momenti, dei nostri istanti. Senza auto-osservazione, l'essere matura attraverso la vita stessa, che è implacabile nei suoi insegnamenti.”



finendo, dall'estremo opposto, di onde corte ed alta frequenza, e trasforma la sua vibrazione in quella di questo ultimo tipo; o, in altre parole, trascende involontariamente le sensazioni materiali: è spiritualizzata. Il momento stesso di esaurimento mentale ci rimette ad una spiegazione più scientifica: "L'esaurimento nasce in due occasioni: prima quando la situazione alla quale l'individuo dovrà adattarsi (stimolo ester no o inter no), sia indesiderabile o spiacevole e persista per molto tempo. In tal caso, vi è un esaurimento per fallimento adattativo dovuto agli sforzi (emozionali) per superare una situazione indesiderabile persistente, sia considerata indesiderabile da un punto di vista soggettivo od oggettivo. Ciò significa che lo stimolo per lo stress sarebbe una minaccia sia per la persona che reagisce a lui, sia per terzi, se tali fossero sottoposti allo stesso stimolo. In secondo luogo, quando la persona non ha una stabilità emotiva abbastanza adeguata di adattarsi agli stimoli non tanto traumatici, obiettivamente parlando." (Ballone GJ -. Stress - Fisiologia - in PsiqWeb, Internet, disponibile in www.psiqweb.med.br., rivisto nel 2005). I maestri haragei spiegano anche che la "corrente di vibrazioni" che stabilisce gli avvenimenti, si unisce, in casi estremi di avvenimenti reali, alla molteplicità delle esperienze sensoriali, fino a convergere nella sintesi di ragione, fatto che spiega che ogni essere in mancanza di controllo creda stare nella cosa certa: avere ragione! Il corpo fisico, allora, amministra le forze per l'espansione delle idee e stabilisce, in un ritorno di mandato, le azioni ad essere realizzate. In altre parole, l'essere agisce quasi senza consapevolezza delle sue azioni. Con tutto, contemporaneamente, una parallela corrente di discesa, dello spirito verso l'organismo, investe in


Tradizione Zen


questo ultimo, con tipi di energie sempre di più elaborate; cioè, di onde sempre più corte e di frequenza sempre più alta,di tale modo che così, lentamente, si alza il potenziale di tutta la personalità, di uno ad un altro dei suoi estremi, perfino nella sua parte fisica. Quello è il punto in cui le cose accadono! I miei maestri hanno insegnato che siamo prigionieri nella eterna circolarità dei nostri momenti, dei nostri istanti. Senza auto-osservazione, l'essere matura attraverso la vita stessa, che è implacabile nei suoi insegnamenti. La sua natura vera si manifesta per sé stessa. È per questo che la teoria del Haragei, in diverse delle sue spiegazioni, afferma che persone differenti hanno differenti forme di raggiungere la realizzazione, ma tutte possiedono la capacità di comprendere la vera funzione ed il vero significato della sua propria natura. È lì che impariamo attraverso il vuoto intenzionale: quando cerchiamo e non raggiungiamo. Crediamo il vuoto che ci cattura; ci porta alla riflessione circa il se stesso. In realtà, a livello profondo, la gran illuminazione della quale tanto parlano i maestri, contiene l'illusione, contiene l'illusione e non è legata a qualcosa di grande o piccolo. La grande illuminazione è la sua propria "Grande Illuminazione". Non vi è alcuna differenza tra loro. La Grande Illuminazione non è certo la funzione di noi stessi e gli altri. Lo riempie tutto, è il centro dell'esistenza, sia nella forma di illuminazione come nella forma di illusione. L'illusione può cercare solo la Gran Illuminazione e noi non possiamo trovare mai la Gran Illuminazione al di fuori dell'illusione. Questo è curioso, non è certo? Se lo vediamo per il panorama marziale, la migliore maniera di difendersi da un attacco è non stare lì. Ciò significa che senza dubbio le verità che traduciamo verso il nostro esterno, torneranno a benefici o ci porteranno conseguenze negative. Stare o no, è appena una questione di posizionamento interno. Tutto incomincia nel nostro universo interno; pensieri, idee, atteggiamenti, posizionamenti, etica... Tutta ciò è parte di un arsenale di attrezzi che possiamo utilizzare ogni giorno.


“Da un punto di vista marziale, la migliore maniera di difendersi da un attacco è non stare lì.”


Soprattutto nella prospettiva di osservazione del Haragei, essere forte non significa gettare fuoco dalle mani, ma avere una forza interiore in grado di creare un ambiente positivo, lontano da conflitti e trappole. È comune nelle persone che incominciano nelle pratiche di un'Arte Marziale, avere l'istinto di desiderare acquisire la consapevolezza di un essere superiore che appartenga a piani biologici più elevati, diventando quindi invincibile nella sua immaginazione. Di fronte alla dura realtà dei fatti, subito diventa percettibile l'immenso cratere esistente tra la verità esterna della vita, appuntita, ferrea, matta..., e la realtà proiettata per i nostri sonni. È in questo aspetto che il Haragei è irriducibile nel posizionamento che per vincere e dominare, è indispensabile la forza interna e che per creare benefici, indubbiamente, questa forza deve essere ben diretta. Tutti i grandi uomini che ho conosciuto, persone che mi hanno fatto ripensare i miei concetti, hanno una notevole forza interiore. Sono coordinati nei suoi atti, coscienti nelle sue idee, educati, etici... Ecco la forza che diventa eterna, inesauribile, perché è capace di guarire una situazione in mancanza di controllo. Evita gli eccessi e cammina in pace. "Ho imparato che un uomo ha solo il diritto di guardare dall'alto in basso ad un altro per aiutarlo ad alzarsi." (Gabriel Garcia Marquez)


Tradizione Zen



REF.: • KMISS-1

In esclusiva per Budo International il DVD del Maestro Marco Morabito sulla difesa personale con la presentazione in anteprima del Krav Maga Israeli Survial System. Con questa opera verranno illustrate le tecniche e il metodo alla base di questo sistema in modo chiaro e trasparente. Nessun segreto quindi, ma una colossale opera che vi porterà nel vivo della difesa personale israeliana. Le tecniche sono illustrate in modo da essere facilmente comprensibili da tutti. Un’occasione davvero unica per avvicinarsi alla difesa personale o per approfondire le proprie conoscenze sul tema. L’autore di quest’opera è uno dei maggiori esponenti a livello mondiale di difesa personale e conta al suo attivo diverse esperienze in campo militare e società di sicurezza; pluripremiato in diverse nazioni, ospitato per corsi e seminari in tutto il mondo è diventato un portavoce internazionale di vari sistemi di combattimento corpo a corpo e difesa personale poco conosciuti ma estremamente efficaci. Studiando dal Giappone agli Stai Uniti, passando per Polonia, Spagna, Capo Verde, Germania, Israele, Francia e Russia. Una continua ricerca nelle zone più remote del mondo, come la Siberia e il deserto del Texas, senza mai fermarsi in una ricerca instancabile di acquisire nuove conoscenze senza mai smettere di porsi domande. Il Krav Maga Israeli Survial System non è una disciplina, un complesso di rigide regole ma un metodo, un processo in continua e perenne evoluzione. Questo lo rende adattabile ad ogni situazione e circostanza, permeabile a qualsiasi cambiamento, quindi in grado di fare tesoro dei propri errori cogliendo la propria esperienza come opportunità per migliorare.

Tutti i DVD prodotti da Budo International vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.

ORDINALA A:

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Autodifesa

"Anti-suolo"


Perciò stai abbattendo il tuo avversario. Ti alleni per imparare a farlo e sei abbastanza bravo a farlo, l'hai fatto tante volte. Le tue mani si muovono per intuizione. Dopo tutte quelle ore sul tatami della palestra, sembra che lavorino da sole, così come le tue gambe. Ormai hai il controllo sul tuo uomo, non ci sono dubbi. Ma quando ti stringi attorno a lui come un Boa costrittore, senti un dolore profondo nel tuo corpo. Quel tizio ti ha appena morso! Arbitro! In realtà ti ha pugnalato con un coltello che nascondeva bene. Questo non è un combattimento pulito, non è vero? No, non lo è.


Autodifesa

"Anti-suolo"


Krav Maga uesto è un combattimento da strada e non c'è nessun tatami tra tu ed il duro terreno e, di certo, non c’è nessun arbitro. Ora, devi solo sperare che qualcuno chiami un medico e che il tuo uomo ed i suoi amici si siano stancati di te e vogliano lasciarti a penare con la tua ferita da pugnale. Perciò mentre rimani lì, teso, raffreddandoti, ti domandi: “Che cosa ho sbagliato?” Ebbene, eri confuso ed il tuo allenamento ha assunto il controllo. Ti alleni per vincere competizioni sportive e questa invece era una lotta per la sopravvivenza. Regole differenti o, più precisamente, nessuna regola. È il

Q

momento di farti una serie di domande e di cercare delle risposte… Attualmente un gran numero di persone in tutto il mondo si allena nella fine arte della lotta corpo a corpo. Molti si allenano duramente ed alcuni addirittura partecipano a competizioni. Ma competono all’interno di una cornice; seguono le regole che fanno sì che risalti la tecnica, la raffinatezza e l'abilità. La vittoria è di somma importanza, ma se fosse necessario, potresti abbandonare e vivere con la sconfitta: al giorno d’oggi chi perde non viene messo a morte, la realtà è che non si fa da migliaia di anni. Allora te ne vai a casa contento o triste, ma in ogni caso ci puoi

“Non vuoi lottare contro questo tizio o questi tizi, perciò, rapidamente, metti da parte l'ego e scappa. Non ti preoccupare per il testosterone, risparmialo per la camera da letto.”


Autodifesa andare a casa. Perfino nei combattimenti “senza regole” ci sono delle proibizioni. Non puoi usare un coltello da cucina all'interno della gabbia. Quindi si finisce per avvinghiarsi l’un l'altro, per farsi un po' di male, per competere, forse per vincere o forse per perdere, ma, incidenti a parte, non ritorneremo a casa avvolti da una borsa per cadaveri. Se, d'altra parte, improvvisamente ti trovi in mezzo ad una lotta per la sopravvivenza, l’esito finale è completamente incerto e devi attenerti solamente ad una regola: devi sopravvivere. La persona contro la quale lotti, vuole ferirti brutalmente o addirittura ucciderti, sicuramente non vi farete la doccia assieme dopo negli spogliatoi. Con ogni probabilità, almeno uno di voi ne uscirà seriamente ferito, perché questo è il quid della questione, questo è l'obiettivo: inabilitare l'avversario. Né punti, né trofei o ammiratori che ci acclamino, semplicemente l'abilità di sopravvivere e di vedere il domani. Ovviamente non tutti i combattimenti da strada finiscono con delle vittime, ma questo o il prossimo possono finire così. Quando i rischi sono così alti, il risultato non può essere prevedibile. Non tutti saranno il “vincitore”. Non è partecipare quello che conta, bensì sopravvivere alla situazione. Perciò, perché hai perso? Per strada, il suolo è un luogo molto pericoloso dove stare. Per sopravvivere con efficacia per la strada, se possibile in ogni momento, dovresti sapere come scappare, arrivando alla lotta col tuo aggressore solo se assolutamente necessario. Se il conflitto è inevitabile ed una risposta diventa imprescindibile, allora deve essere incredibilmente rapida, efficiente e devastante. Non sei lì per impressionare qualcuno, semplicemente non dovresti essere lì, questo è il punto. Dovresti scappare da quella situazione. Per ragioni ovvie, questo è difficile da mettere in pratica al suolo. Molto bene, sai che cosa stai facendo lì, ma benché possa sembrarti un territorio familiare, è estremamente diverso dal solito. Forse il tuo aggressore non ha un coltello; forse ti ha semplicemente morso o ti ha fatto una ferita profonda nell'occhio. Può essere che tu sia talmente bravo che il tuo aggressore non sia riuscito a fare nessuna di queste cose ed ora stia silenziosamente diventando viola. Ma ti sembra possibile che gli amici del tuo avversario gettino la spugna per lui? Lo alzeranno da terra e poi verranno da te a domandarti dove ti alleni? Assolutamente no! Ti prenderanno a calci la testa come se fosse un pallone da calcio; inizieranno a colpirtela con uno sgabello da bar o con dei bastoni; o brandiranno una bottiglia rotta, un coltello o una mazza a portata di mano, per riequilibrare il combattimento a beneficio del loro amico. Non si tratta di finzione, questa è la realtà e migliaia di versioni di questa storia hanno rovinato o hanno messo fine alla vita di persone innocenti in tutto il mondo. Sì, è un'idea

“Perfino nei combattimenti “senza regole” ci sono delle proibizioni. Non puoi usare un coltello da cucina all'interno della gabbia. Quindi si finisce per avvinghiarsi l’un l'altro, per farsi un po' di male, per competere, forse per vincere o forse per perdere, ma, incidenti a parte, non ritorneremo a casa avvolti da una borsa per cadaveri.”


Krav Maga

“Per strada, il suolo è un luogo molto pericoloso dove stare. Per sopravvivere con efficacia per la strada, se possibile in ogni momento, dovresti sapere come scappare, arrivando alla lotta col tuo aggressore solo se assolutamente necessario.â€?


“Questo è un combattimento da strada e non c'è nessun tatami tra tu ed il duro terreno e, di certo, non c’è nessun arbitro.”


Autodifesa



spiacevole, è qualcosa che non dovremmo mai provare nella vita; è vero, ma è successo e continuerà a succedere sempre e le regole continuano ad essere le stesse: non ci sono regole.

Tra il tatami ed un luogo difficile Quindi, che cosa può fare un lottatore nel corpo a corpo? Ebbene, sicuramente deve continuare a lottare. Perfino per la strada, possedere questa destrezza risulta enormemente vantaggioso. Ma impara a

pensare in maniera diversa e rispetta il terreno: per andare da A a B, un'automobile è un ottimo mezzo. Michael Schumaker sa come guidarne una, non è vero? Credi forse che il percorso che fa dalla pista fino a casa sua, somigli a quello che fa nel circuito? Deve guidare in maniera differente e rispettare il terreno. Se si prende la libertà, in virtù della sua incredibile destrezza, di inforcare una curva a destra ad oltre 160 Km/h, può uccidere un pedone. La sua abilità è indubbiamente utile, ma deve rispettare il terreno ed agire di conseguenza.


Autodifesa Anche tu devi essere capace di andare su tutti i terreni! Perché queste cose possono succedere in qualunque momento, in qualunque luogo. È probabile che tu ti stia facendo gli affari tuoi, magari stai sognando ad occhi aperti e sei rilassato, magari sei distratto o ammalato, o addirittura potresti essere ubriaco! Magari stai salendo o scendendo dalla tua auto o dal tuo letto (se invece ti trovi nel letto di un'altra persona, allora probabilmente te lo meriti). Può essere totalmente buio, o ci può essere poca luce, o che la superficie sotto i tuoi piedi sia incredibilmente scivolosa. Chi lo può sapere, potresti essere in ascensore o in un altro spazio ristretto. Non sarai pronto né mentalmente né fisicamente per questo scontro, per cui il modo con cui ti sei allenato fino a quel momento, può essere (o no) tutto quello di cui disponi. L'addestramento basato sulla realtà si sta espandendo su scala mondiale ed indovina chi lo frequenta e lo guida? Gli Artisti Marziali! Ed alcuni estremamente qualificati! Sono quel tipo di persone il cui lungo e difficile viaggio le ha lasciate con un sentimento di inquietudine per quanto concerne la loro sicurezza. Quello che sicuramente scoprono una volta che si allenano per la strada, è che tutta la loro abilità e il loro coraggio sono incredibilmente utili e, in parte, utilizzabili sul nuovo obiettivo di sopravvivenza. Imparano la differenza tra il tatami ed il luogo difficile: qui non ci sono più i guanti, né i pugni proibiti, né la campana, solo un confuso divincolamento per sopravvivere, nessuna categoria di peso né stop tecnici. E ricorda che non c'è nessun tempo limite, dura quanto deve durare e di certo non c’è la possibilità di interrompere il combattimento dando un colpo al suolo, con la circostanza assai probabile di venirne fuori seriamente ferito o addirittura morto. A differenza di una competizione, il tuo avversario per strada sarà

"Anti-suolo"


Krav Maga “A differenza di una competizione, il tuo avversario per strada sarĂ probabilmente un emerito sconosciuto, forse alimentato da molto piĂš che semplici bibite proteiche - le droghe e l'alcool possono rendere le persone molto forti, indifferenti al dolore ed assai imprevedibili.â€?



Autodifesa “Se devi cadere a terra, allora che sia così. Puoi addirittura decidere di abbattere tu il tuo avversario. Ma non passare un secondo di tempo più del necessario in questa posizione vulnerabile. Il tuo avversario ha un’arma bianca? È da solo? Vuoi essere morso o ferito? Quindi se devi finire al suolo, pesta duro, alzati ed allontanati.”


probabilmente un emerito sconosciuto, forse alimentato da molto più che semplici bibite proteiche - le droghe e l'alcool possono rendere le persone molto forti, indifferenti al dolore ed assai imprevedibili. È complicato, si tratta di cose spiacevoli alla vista e sempre sporche.

Tatami + Realtà = Commando Krav Maga Moni Aizik è il fondatore di Commando Krav Maga ed ex membro dell'Unità Commando di Elite dei Corpi Speciali Israeliani. Con più di 30 anni di esperienza nel combattimento, Moni cominciò il suo addestramento nelle Arti Marziali all'età di 8 anni, vincendo 7 titoli nazionali di Jiujitsu e di Judo da giovane. Quando all'età di 18 anni si arruolò nell'esercito, Moni divenne responsabile dell'anti-terrorismo e dell'intelligenza militare dietro le linee nemiche e combatté nella Guerra di Yom Kippur. Dopo il suo servizio militare, Moni continuò ad insegnare combattimento corpo a corpo ai Commando dei Corpi Speciali Israeliani, alle Forze di Sicurezza Pubblica ed ai settori civili della popolazione. Moni si reca assiduamente in Giappone per studiare la magia tecnica dei campioni mondiali di Judo e Sambo, Isao Okano e Katsuhiko Kashiwazaki. Nel frattempo, il suo club in Israele, il Maccabi Tel


Autodifesa “Moni Aizik è il fondatore di Commando Krav Maga ed ex membro dell'Unità Commando di Elite dei Corpi Speciali Israeliani.”


Aviv, è accreditato come Centro di Allenamento Nazionale, con centinaia di allievi che praticano il Jiujitsu Commando Krav Maga ed il Judo! Tra i migliori allievi israeliani di Moni abbiamo Yael Arad, il primo medaglista olimpico e mondiale della nazione. Trasferendosi nel Nord America negli anni ottanta, Moni fu il primo a presentare il Krav Maga ai Canadesi, cominciò così ad insegnare nel J.C.C a Toronto. Due anni dopo continua ad esibire le sue abilità nell'istruzione d’élite, fondando una delle scuole più prospere del Canada, la

prima ad insegnare i sistemi di combattimento israeliani e il Jiujitsu in questo paese. Il centro di Moni diventò la casa di un'altra generazione di allievi di Commando Krav Maga basato sulla realtà e di lottatori di Jiujitsu! Gli allievi di Moni dominavano letteralmente ogni competizione provinciale o nazionale. Tra gli altri abbiamo: campioni e lottatori di combattimento “senza regole” di fama mondiale, includendo il Campione dell’“Ultimate Fighting” Carlos Newton, la stella giapponese di Soto, Joel Gerson e molti altri.


Autodifesa Molti anni dedicati all'insegnamento nei più alti livelli militari, in comunità civili e sportive, hanno modellato una base di conoscenze senza eguali, a partire dalla quale ha sviluppato il Commando Krav Maga. Studiando in profondità la biomeccanica, il tempo di reazione e la relazione forza/velocità, migliaia di tecniche sono state modificate e distillate in un sistema pratico che è facile da imparare e da ricordare sotto stress. Il CKM combina gli elementi più utili insegnati ai militari più duri del mondo, i Corpi Speciali Israeliani, con le condizioni dell'ottagono “senza regole” (come l'UFC), con le Arti Marziali di livello olimpico e con l'allenamento mentale. L'obiettivo del CKM è insegnare a chiunque a sopravvivere e ad uscire vittoriosi per la strada e nella vita. Questi movimenti, assieme ad una serie di principi fondamentali, ad alcune prove rigorose e ad una nuova valutazione, fanno del CKM una scelta sempre più popolare sia nel settore civile che negli eserciti d’élite e nelle agenzie di sicurezza pubblica di tutto il mondo. Questi principi sono un aspetto essenziale della sopravvivenza, che è sia una questione di psicologia che di fisiologia. L’impostazione mentale corretta della difesa personale non può essere esagerata. Per strada senti e reagisci in maniera diversa e devi allenarti di conseguenza. Nel CKM, l’allievo eserciterà questi principi e i relativi movimenti ed


Autodifesa imparerà che cosa utilizzare per la strada e che cosa lasciare sul tatami della palestra. In primo luogo, gettare la spugna!

Il pericolo sta sotto Se devi cadere a terra, allora che sia così. Puoi addirittura decidere di abbattere tu il tuo avversario. Ma non passare un secondo di tempo più del necessario in questa posizione vulnerabile. Il tuo avversario ha un’arma bianca? È da solo? Vuoi essere morso o ferito? Quindi se devi finire al suolo, pesta duro, alzati ed allontanati. Usando i punti vulnerabili e di pressione, l’allievo di CKM cercherà di liberarsi in ogni momento, studiando il modo corretto di rialzarsi, di mantenere l'equilibro, la guardia e di accelerare la sua ritirata. La chiamano la regola dei 5 secondi e se non ti rialzi in piedi in quei 5 secondi, sarai nei guai. Il diavolo può sussurrarti di rimanere a terra e di bloccare l'aggressore con una leva articolare, non ascoltarlo, ricorda, alzati, alzati ed allontanati. Nel CKM rimanere in piedi è visto come la miglior cosa da fare, ma non è sempre possibile, cosicché si cerca una comprensione equivalente della lotta corpo a corpo e del suolo. Il sistema favorisce anche i grandi movimenti motori esagerati quando si è sotto pressione, perciò un forte pestone sulla testa prima di scappare ridurrà le probabilità di essere inseguito Toglitelo di dosso, alzati, sferragli un calcio e svignatela. Dimentica la raffinatezza, dimentica le sequenze complicate che ti abbandoneranno quando più ne avrai bisogno. Pensa: qual’è il minimo movimento possibile che posso fare per inabilitare questa persona? Questi non sono gli scacchi, afferra la tavola e rompigliela sulla schiena e poi corri!

Gli attrezzi del mestiere Ma di che mestiere si tratta? Un pugno potrebbe romperti la mano, un calcio a giro non sembra essere di grande aiuto, sfoderare la tua spada di alluminio sarebbe un’assurdità, a meno che il tutto non sia coreografato da John Woo in persona. La sopravvivenza è un mestiere diverso e saper che cosa non fare è di grande importanza. Gli artisti marziali sperimentati che cercano di ampliare le loro conoscenze per un utilizzo al di fuori della palestra, devono imparare ad attenuare il loro

istinto, il quale attraverso un arduo lavoro, può essere più abituato all'arte che al marziale. Nel Commando Krav Maga, l’allievo si allenerà per tutte le eventualità ed imparerà a rendere possibili una gamma predeterminata di risposte sotto stress massimo, come in una lotta per la sopravvivenza. L'economia è la chiave di tutto, eliminando tutti i movimenti inutili e favorendo una reazione rapida ed efficace.

L'arte di non andare in guerra Sarebbe piuttosto strano se dopo il saluto iniziale, scappassi via scalzo lasciando alle tue spalle il tatami ed uscendo dalla palestra di corsa imboccando la via sottostante, non è vero? O se dicessi al tuo avversario che non vuoi lottare? Perché il confronto finale suscita una sensazione molto diversa per la strada. Non vuoi lottare contro questo tizio o questi tizi, perciò, rapidamente, metti da parte l'ego e scappa. Non ti preoccupare per il testosterone, risparmialo per la camera da letto. Vattene a casa e pensa a quanto fortunato è stato quel tizio (o quei tizi)! Ah, se solo lo sapessero! Scegli di non lottare, scegli di vivere. La distanza tra te e l'attaccante è una parte essenziale del CKM. La tua meta è ampliare quella distanza e mantenerla così, se possibile. A meno che non abbia un'arma da fuoco, non può ferirti a distanza, non è vero? (Disarmare un avversario è, senza dubbio, l'ultima alternativa e deve essere fatto il più vicino possibile all'aggressore, ma costituisce pur sempre un'eccezione). Ricorda che la maggior parte degli scontri da strada cominciano in maniera molto diversa dallo “sparring” da competizione. Non esiste un preriscaldamento. Ci si deve aspettare colpi in anticipo e la maggior parte degli attacchi sarà preceduta da comunicazione verbale, da inganni e poi dal pugno a sorpresa. Ricorda l'obiettivo del tuo aggressore, guardalo dal suo punto di vista. Perché non farlo in quel modo? Pretendi che in primo luogo ti dia la mano? O fare un po’ di stretching rapido? Bene, forse non puoi scappare e forse non puoi mantenere la distanza. Se succede, adotta il piano B. Ora è necessaria una decisione rapida. Non vogliamo andare al grappling, colpire ed avvinghiarci con questo personaggio. Vogliamo salutarlo il più presto possibile


“Non vogliamo andare al grappling, colpire ed avvinghiarci con questo personaggio. Vogliamo salutarlo il piĂš presto possibile e definitivamente.â€?


Autodifesa e definitivamente. Perciò (ritorniamo alla camera da letto): DENTRO, COLPO E FUORI! No! Dentro, tu colpisci, lui colpisce, tu colpisci un'altra volta, gli amici ti colpiscono, tu colpisci, colpisci, colpisci per dare una lezione, ecc., ecc. È chiaro? Non vuoi mantenere una conversazione, non vuoi negoziare, vuoi andartene da qualsiasi altra parte. Aggira l'ostacolo e procedi. E ricorda che non sei il personaggio cinematografico “Giudice Dread”; non sei lì per stabilire la punizione, lascialo fare alla legge. È una vera e propria sfortuna che tu sia lì, ora fai quello che devi fare, nel minor tempo possibile, e scappa. L'economia è fondamentale.

Mente sotto Stress Devi allenare la tua mente stressata realisticamente. Devi riconoscere le differenze fondamentali che biologicamente si manifesteranno quando lotterai per la tua vita. Le prove sotto stress sono estremamente importanti nel Commando Krav Maga, non sono un surplus. In ogni lezione vedrai gli allievi affrontare svariati assalitori, dentro, fuori, al freddo, al caldo, nell'oscurità e confusi ancor di più da una musica assordante o da ostacoli vari. Saranno stremati a causa dell'esercizio cardiovascolare, poi disorientati a causa dei giri, poi soffocati, o colpiti, o scalciati continuamente fino quasi a non essere più in grado di rimanere in piedi. Questo simula da vicino la realtà. Non serve a niente un addestramento gradevole e comodo in palestra, con materassini comodi e soffici, non credete? Devi affrontare tutte le eventualità ed aspettarti l’inatteso. Se dopo la prima lezione, non ti alzi sufficientemente rapido, allora aspettati un colpo repentino. Pronto arriverai a comprendere il ragionamento che soggiace a questi metodi. Meglio essere colpito con un cuscinetto da allenamento che con lo sgabello di un bar… non è vero?

Una vista da terra Uno sperimentato lottatore e istruttore, recentemente diplomato istruttore di livello 2 di CKM, Anthony “Little Tony” Pacenski Jr, si è unito alla crescente categoria di artisti marziali che cercano di completare la loro attuale conoscenza, con l'allenamento basato sulla realtà. Tony ha una cintura nera di Brasilian Jiu-Jitsu, ha studiato sotto la guida di Rodrigo Medeiros, ma anche con Relson, Royce, Rorian ed Hélio Gracie e ha avuto molti successi nel suo campo. Insomma sa lottare! Perché allora ha deciso di ampliare la sua ricerca e perché ha scelto il Commando Krav Maga? Tony ha spiegato che nonostante l'evoluzione sorprendente nella maggior parte dei componenti del BJJ (l'allenamento con Kimono, la proposta di lotta No-Gi MMA ecc.) negli ultimi dieci anni, in 7 palestre su 10 non si tratta l'area del


Krav Maga sistema relativa alla difesa personale. Nonostante l'enfasi data allo sparring in questa disciplina, Tony sente che non ci sono esercizi reali di difesa personale o prove di movimenti. Queste prove sono uno dei molti aspetti, assieme alla difesa con armi, che lo hanno spinto alla pratica del CKM. Anche la differenza menzionata precedentemente nella psicologia del confronto, assieme alla conoscenza dell'etica e della legge, sono stati decisive. Tony dirigeva una scuola molto famosa e lo entusiasmava adattare un sistema basato sulla realtà, per offrirlo ai suoi numerosi allievi. Chiaramente ha trovato quello che cercava ed ora è arrivato ad impegnarsi in entrambi i campi. Con l'esperienza di Moni nella lotta, come atleta e come allenatore, è facile rendersi conto del perché il suo sistema attragga persone del mondo della lotta, benché lui le incoraggi a mettere in discussione il loro modo di pensare. Lui stesso è arrivato a questi principi attraverso un immenso e duro lavoro basato sul mettersi in discussione e su un’intera vita di studio. I lottatori liberi pensatori come Tony, evidentemente si sentono in buone mani quando abbandonano la loro comodità per avviare una ricerca di crescita personale.

Tempo di far fronte alla realtà Il Commando Krav Maga è diventato popolare tra molti altri istruttori di Arti Marziali di varie scuole di tutto il mondo, che desiderano aumentare le proprie abilità e fornire ai propri allievi un sistema di combattimento basato sulla realtà, che sia accessibile ed affidabile. Nella semplicità risiede la “genialità”, è lo slogan di Moni, ma questo segno di umiltà nasconde il lavoro che bisogna fare e il modo di pensare che deve essere maturato per distillare qualcosa fino alla sua essenza più profonda. Oggi, affinato in maniera adeguata, questo è un sistema conveniente ed accessibile per istruttori e relativi allievi, per settori militari e civili, per esperti e principianti. Questo si deve semplicemente al fatto che funziona. È basato su principi fondamentali e su pratiche che se impari ed hai un po' di fortuna, ti manterrai in salvo per la strada. Perciò potrebbe essere giunto il momento di elevare quello che sai ad un altro livello. Di porti alcune domande che potrebbero portarti a sentirti vulnerabile. È il momento di un po' di onestà. Fallo ora e trionfa sia sul tatami della palestra che sull'asfalto, o potresti finire a farti lo sgambetto da solo e questo è un gesto davvero pessimo sia dentro che fuori la palestra. Per poter trovare informazioni sul Corso Intensivo di Istruttori di CKM, i campi di allenamento e i seminari pubblici disponibili nella tua zona, o se vuoi organizzare un seminario nella tua città, facci visita su www.commandokravmaga.com Troverai anche molti video e commenti di partecipanti ai seminari realizzati ed una gran quantità di informazioni sul Commando Krav Maga, sulla sua filosofia e sulla sua applicazione.


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“Il Commando Krav Maga è diventato popolare tra molti altri istruttori di Arti Marziali di varie scuole di tutto il mondo, che desiderano aumentare le proprie abilità e fornire ai propri allievi un sistema di combattimento basato sulla realtà, che sia accessibile ed affidabile.”








Keysi EVERYBODY IS A GENIUS...

"But if you judge a fish by its ability to climb a tree, it will live its whole life believing that it s stupid" Albert Einstein

"Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido." Albert Einstein

Budo International: Si parla di emozioni? Justo Dieguez: Non c'è differenza tra un uomo coraggioso e un codardo, la differenza sono le loro azioni, la loro capacità di affrontare la vita. La paura paralizza il codardo fino al punto in cui la sua mente si stacca dal suo corpo e non è più in grado di reagire davanti ad una situazione; il coraggioso, nonostante la paura, va avanti, normalmente non sono persone che si vantino del suo valore gridando ai quattro venti quello che sono capaci di fare, tutti noi conosciamo qualcuno nel nostro ambiente che si vanta del suo valore; purtroppo sono spesso i più codardi, quelli che pensano che mai accadrà a loro quello che succede purtroppo a così tante persone, cioè, che vengano davvero aggredite, e se vedono venire il temporale, spariscono. B.I.: La paura sta in ognuno di noi? J.D.: La paura esiste in tutti gli esseri umani, ti immagini che fossimo in grado di sapere che cosa accadrà, che potessimo predire il futuro? Sarebbe terribile, tanta sicurezza diventerebbe panico ed

“L'essere umano sta perdendo il suo istinto generazione dopo generazione, veniamo educati sistematicamente ad agire in modo socializzato fin dalla nascita.”


Keysi insicurezza!! La vita è un'avventura in sé proprio per questa ragione, perché è piena di insicurezza e questa è la bellezza del vivere, decidere ogni momento in conformità con i nostri valori; non sappiamo mai ciò che sta per accadere ed è solo nel momento in cui si verificano le cose che la risposta deve venire. B.I.: Questa risposta è intuitiva? J.D.: L'essere umano sta perdendo il suo istinto generazione dopo generazione, veniamo educati sistematicamente ad agire in modo socializzato fin dalla nascita; oggigiorno, se domandi ad un bambino dove nascono i polli, quasi sicuro ti risponderà che nel frigorifero; siamo educati a fare affidamento su un salario e il supermercato, la nostra vita è molto confortevole, non abbiamo oramai bisogno di pensare: semmai, a che ora aprono e chiudono il supermercato, ed anche cosí ci saranno giorni che non avremo pane, malgrado ci siano negozi aperti le 24 ore; siamo condizionati per i piani di altri e cerchiamo la sicurezza e la comodità fittizia, viviamo in un mondo di fantasia, hanno disegnato per noi un modello di comportamento come pecore, e abbiamo bisogno di essere guidati al recinto. B.I.: C'è molto "venditore di fumo" J.D.: Alcune persone che si avvicinano fino a Keysi vengono cercando sicurezza, allora dico loro che se hanno 20 minuti io lo posso spiegare; non

“...oggigiorno, se domandi ad un bambino dove nascono i polli, quasi sicuro ti risponderà che nel frigorífero.”



Keysi credo che queste persone abbiano interesse alcuno in essere ingannati o vogliano che li sia imposta una disciplina, ma questo è il modo in cui siamo stati educati, cioè, a cercare e dipendere sempre da qualcuno e che ci dicano come vivere la nostra vita; credo sinceramente che ci siano sufficienti guru disposti a fare, basta entrare in internet per trovare centi di questi parassiti disposti a venderti tutto il fumo che voglia comprare: maestri che volano, maestri che abbattono 20 persone senza toccarli... Qui la cosa triste non è l'inutilità del presunto "maestro", ma tutte quelle persone assurde che seguono l'esempio, maestri di inganno, gente dello stile di "io sono ricco, e tu non lo sei perché sei uno stupido." Essi sono in agguato, pronti ad obbligare tutti a seguire le sue discipline, e godendo il potere di imporre le proprie idee agli altri; questi inutili sporcano il nome e l'eredità di tanti veri Maestri che hanno dedicato nel passato il loro corpo e l'anima alla trasmissione del Budo Marziale, nonché i Maestri attuali che vivono le sue Arti appassionatamente, e che ci hanno trasmesso la sua arte e la sua passione, e non sto parlando di un'Arte Marziale in particolare, ma dell'insieme di tutte esse; ringrazio tutte perché hanno fatto possibile che oggigiorno esista il Keysi. B.I.: Che cosa pretendi con Keysi? J.D.: Io non sono qui per imporre o dirti come vivere la tua vita, se sei alla ricerca di sicurezza devi trovarla

“Il Keysi è basato sulla scoperta di valori personali e sull'essere umano e scoprire quei valori aiuta a liberarsi dalle barriere che abbiamo costruito intorno al nostro io.”




Keysi

dentro di te e mai sarà sicurezza, ma credibilità alla tua persona. Il Keysi è basato sulla scoperta di valori personali e sull'essere umano e scoprire quei valori aiuta a liberarsi dalle barriere che abbiamo costruito intorno al nostro io. Tutto quello che voglio è quello di condividere con voi le cose che ho scoperto e che mi hanno insegnato a trovare meglio la mia strada; ovviamente, non mi credo più intelligente di nessuno di voi. Credetemi quando vi dico che chiunque, a prescindere dal sesso, dalla razza o dal colore può arrivare a realizzare i suoi sogni, e ve lo spiegherò della forma che io l'imparai nelle miniere di carbone per sette lunghi anni. Se riuscite a farlo, otterrete tutto quello che possa essere immaginato, e non sarà per arte di magia; si chiama lavorare duramente senza non arrendersi mai; solo in questo modo potrete fare realtà i vostri sonni.

“La vita è un'avventura in sé proprio per questa ragione, perché è piena di insicurezza.”












Allenamento

Allenamento con i pesi Nei diversi sistemi d'allenamento delle Arti Marziali e spot da combattimento, esistono dall'antichità una serie di modi ed apparecchi casalinghi o naturali per il rafforzamento ed effettività delle nostre tecniche e manovre che ci daranno un grande sostegno per il lavoro abituale che si realizza da solo o in coppia. In Okinawa, Giappone o Cina abbiamo potuto verificare come quegli antichi guerrieri utilizzavano utensili casalinghi, altri estratti di macchinari, o elementi creati secondo la sua propria immaginazione o necessità quando la nostra attuale tecnologia non era arrivata ancora. Ricorsero anche agli elementi naturali come alberi, rocce, pietre, noci, sabbia, ecc L'Allenamento con Pesi consiste in caricare in mani, piedi, vita o perfino collo, dipendendo dal fine o dello sport che si pratichi, un peso extra, di abitualmente tra 500 e1.000 grammi al principio, o tra 1.500 e 2.000 grammi. Questo si ottiene usando alcune polsiere e cavigliere speciali zavorrate con piombo, ferro, sabbia o qualche altro materiale pesante. Bisogna prestare particolare attenzione e cominciare come in tutto l'ordine di cose e situazioni, di minori a maggiore, a poco a poco e nella misura in cui si veda che non si sente altro impatto negativo su una o più parti del corpo. L'obiettivo principale è quello di aumentare la potenza e la velocità dei vostri pugni e calci, la forza del collo o l'equilibrio del corpo, dal momento che nel eseguire i movimenti col peso supplementare, i muscoli devono realizzare un sforzo addizionale. Anche se non è il suo scopo primario, serve anche a migliorare l'agilità (se usate zavorra nei piedi), poiché qualsiasi spostamento o schiva sono fatti con un freno aggiuntivo. Senza i pesi, il corpo è più leggero, e la forza addizionale acquisita dai muscoli risulta in movimenti più rapidi. Dopo un buon allenamento con i pesi, ti sentirai come galleggiando nel vento. Questo tipo di allenamento non è l'adeguato per guadagnare forza o aumentare la massa muscolare, e pertanto non sostituisce l'allenamento della forza con i pesi e le macchine. Ma è una buona alternativa se si vuole aumentare la potenza dei nostri colpi senza perdere velocità o aumento di peso. Suggerisco anche di non abbandonare le sessioni alternative di stiramenti e flessibilità, dato che senza esse potremmo accorciare il rendimento dei nostri muscoli e legamenti. Gli interessati nell'aspetto estetico del corpo, devono sapere che questo allenamento migliora la definizione muscolare senza aumentare volume.

Come si deve praticare. Precauzioni La seguente lista mostra alcuni suggerimenti generali: come si effettua questo allenamento, che cose devono farsi per evitare lesioni, tecniche ad allenare, e più cose.


Collocamento dei pesi. In questo caso ho usato 2 chili su ogni gamba, ma bisogna stare molto attenti e leggere accuratamente le mie spiegazioni anteriori per evitare di soffrire lesioni, strappi muscolari e altri problemi.



Allenamento • Cerca di non iniziare il tuo allenamento direttamente senza prima preparare il corpo. Almeno si deve fare un buon riscaldamento generale, ma è molto meglio ancora mettersi le zavorre dopo aver stato allenandosi per un certo tempo senza esse ed i muscoli si sono mossi quanto basta. • D'altra parte, l'uso dei pesi nei polsi e le caviglie non deve lasciarsi per il fine della nostra sessione di allenamento, poiché quando siamo stanchi torna ad aumentare il rischio di lesioni. Anche, i muscoli stanchi hanno incominciato ad accumulare tossine, quindi il profitto che si ottiene è minore. Inoltre, sovraccaricare di peso un muscolo stanco aumenta anche il rischio di strappi muscolari. • Le sessioni d'allenamento con questo tipo di pesi devono essere brevi, come massimo da 15 a 30 minuti, dopo i quali bisogna togliersi polsiere e cavigliere fino al prossimo giorno. Se non ti sei allenato mai con pesi di polso e caviglie, le prime volte non è conveniente superare i 10 minuti di pratica. • Bambini e adolescenti ancora in crescita non dovrebbero usare i pesi. Vi è il rischio di malformazioni nel loro sviluppo. In altre parole, questa pratica è riservata per adulti. • Le tecniche a sviluppare sono esattamente le stesse che si praticano senza zavorra: pugni, difese (blocchi), calci, spostamenti, combinazioni, ecc. Ma attenzione: tutte le tecniche devono essere eseguite a "camera lenta", soprattutto i calci. I movimenti rapidi sono una garanzia quasi certa che si verifichino strappi muscolari. E non dimenticar di allenare le tecniche sempre accompagnate dalla sua respirazione corrispondente. • Prima di passare ad allenarci con i pesi, dobbiamo avere una corretta padronanza della tecnica che vogliamo praticare. Con i pesi fissi agli arti, dobbiamo eseguirla nel modo più tecnico e perfetto possibile. Altrimenti, si prendono vizi e si fanno movimenti scorretti per aiutare ad alzare il peso che alla fine rovinano la nostra tecnica. Cerca di realizzare sequenze per entrambi i lati, osservando la forma in cui le fai per il tuo "lato forte" e come lo fai per il tuo "lato debole". Lato forte è quello che determina se si è destro o mancino. Se sei destro il tuo lato forte è il destro, e se sei mancino, il lato forte sarà il sinistro. Cerca di equilibrare entrambi. Normalmente dovrai aumentare le ripetizioni eseguite col tuo lato debole fino a quando stia all'altezza del tuo lato forte... eppure non trascurarti, perché il lato forte tende sempre a predominare. • Il peso utilizzato dovrebbe aumentare gradualmente. Se non hai praticato mai


Allenamento

con pesi, è migliore cominciare con 500 grammi al massimo in ogni polso o gamba, anche se sembri non rappresentare nessuna difficoltà di più. Ricorda che non stai alzando pesi. In questo tipo di allenamento, i muscoli e legamenti staranno sentendo la sottomissione di un sforzo maggiore. • Se nello stile di combattimento che pratichi ci sono Forme (Kata, Pumse o Kuen), è interessante praticarli con pesi di polso e caviglie (al rallentatore, anche se le Forme hanno movimenti rapidi). Con ciò si unisce la pratica delle tecniche contenute nel Kata, con l'aumento di potenza per eseguire dette tecniche. • Alla fine della sessione d'allenamento e togliere i pesi, non fare movimenti rapidi, o eseguire pugni o calci bruscamente, per quanto leggeri possiamo sentirci. Ma non dobbiamo rimanere fermi. Conviene fare qualche tipo di esercizio soave affinché il corpo si abitui di nuovo al suo proprio peso. • Se si hanno praticato calci con pesi di caviglia, è conveniente fare un po' di allenamento di elasticità, molto soave e senza forzare, alla fine della classe. Ovviamente, devono passare circa 10 o 15 minuti: non si deve fare immediatamente dopo. • Lavorare con sovraccarico nei muscoli aumenta il rischio d'indolenzimento o rigidità muscolare (DOMS). Tienilo in conto se nei giorni dopo devi stare in buone condizioni fisiche. • Nei programmi d'allenamento di solito arriva un momento in cui ci blocchiamo e il nostro sviluppo si ferma. Quando questo accade, dobbiamo attingere soluzioni alter native che ci permettano di migliorare i risultati. Utilizzare pesi in molti esercizi per aumentare il carico può essere una buona scelta. • Uno dei modi per evolvere nell'allenamento è quello di variare la routine affinché il muscolo non si abitui a una stessa mossa, dal momento che una parte del successo risiede nella sorpresa. Ma il modo più utilizzato è quello di aumentare l'intensità dei carichi. Spesso le macchine stesse della palestra non ci permettono di aumentare il peso, quindi dobbiamo ricorrere ad altre opzioni, come l'uso di

una zavorra, che soprattutto nei programmi d'allenamento dei muscoli pettorali e dorsali può essere molto utile. • La zavorra in questo tipo di allenamenti è una sorta di corda che normalmente si aggancia attorno alla vita ed alla quale si aggiunge una zavorra in modo da aumentare il carico che già di per sé suppone il nostro corpo. Si tratta di una delle migliori maniere di continuare ad avanzare nello sviluppo muscolare una volta che abbiamo raggiunto il massimo in alcuni esercizi, perché l'ecceso di carico suppone un aumento di intensità nell'esercizio. • Nei nostri allenamenti routinarii normalmente utilizziamo come zavorra il nostro proprio compagno, il quale sale alla nostra schiena e cominciamo a correre girando; poi scambiamo. Allo stesso modo ci mettiamo in guardia con il nostro compagno alla schiena e cominciamo ad eseguire pugni, calci e combinazioni. Possiamo anche eseguire movimenti di Kata, tecniche di autodifesa o di combattimento. In un primo momento sarà difficile, ma con la pratica ci abitueremo a poco a poco e continueremo a guadagnare progressivamente più forza, resistenza e velocità. • La zavorra in questo tipo di allenamenti è una sorta di corda che normalmente si aggancia attorno alla vita ed alla quale si aggiunge una zavorra in modo da aumentare il carico che già di per sé suppone il nostro corpo. Si tratta di una delle migliori maniere di continuare ad avanzare nello sviluppo muscolare una volta che abbiamo raggiunto il massimo in alcuni esercizi, perché l'ecceso di carico suppone un aumento di intensità nell'esercizio. • Nei nostri allenamenti routinarii normalmente utilizziamo come zavorra il nostro proprio compagno, il quale sale alla nostra schiena e cominciamo a correre girando; poi scambiamo. Allo stesso modo ci mettiamo in guardia con il nostro compagno alla schiena e cominciamo ad eseguire pugni, calci e combinazioni. Possiamo anche eseguire movimenti di Kata, tecniche di autodifesa o di

combattimento. In un primo momento sarà difficile, ma con la pratica continueremo ad abituarci a poco a poco e guadagnando forza, resistenza e velocità. • Utilizzare una zaborra è molto semplice, ma non si può applicare a qualsiasi programma. Nell'allenamento per i muscoli pettorali e dorsali è molto utile utilizzare un manubri o un disco di ghisa, per esempio. La spinta che esercita questo peso morto verso il suolo è quello che ci serve da resistenza nel momento di allenare ed ottenere una maggiore intensità degli esercizi. • Usare la zavorra per le Flessione e le Trazioni alla sbarra risulterà molto effettivo. Per entrambe gli esercizi, la zavorra è una soluzione nel momento di incrementare l'intensità degli allenamenti, poiché trattandosi di muscoli grandi man mano che acquisiamo una certa forza in questa parte del corpo normalmente realizziamo le ripetizioni con una maggiore comodità senza appena notare niente nei muscoli coinvolti. • Tutti questi esercizi sono necessari per un buon sviluppo della parte allenata, ed è per questo che non dobbiamo confinare essi dei nostri programmi d'allenamento nonostante dominarli alla perfezione, giacché la zavorra sarà una delle migliori soluzioni per potere continuare ad avanzare ed ottenere muscoli di qualità, allenati nella sua totalità con gli esercizi adeguati. • L'Allenamento con i pesi, oltre ai benefici che apporta, ci darà nuove motivazioni, rompendo le routine abituali degli stili tradizionali di praticare le tecniche all'aria o di fronte ad uno specchio.Benché in passato fossero eseguiti duri allenamenti fisici con o senza apparati creativi, attualmente molti degli stili di Arti Marziali tradizionali sono diventati versioni sportive di "non contatto" o di "contatto controllato", nei quali è proibito e sanzionato il contatto che sorpassi i limiti permessi. Le regole sportive vanno in direzione opposta agli stili reali di difesa personale dove "tutto è valido." Cioè, le Arti Marziali sportive non hanno niente a che fare con le Arti Marziali di guerra.



Allenamento

Sequenze d'allenamento con pesi nelle caviglie Foto 2: Iniziare il riscaldamento a poco a poco. Questo significa sempre eseguire una serie di esercizi di base e un minimo di un preriscaldamento prima di iniziare ad allungare i muscoli e legamenti. Di seguito appoggiare il piede sulla spalliera svedese, ad un'altezza prudente e pressare col tallone verso il basso durante almeno 20 a 30 secondi, dopo rilassare e realizzare flessioni di tronco secondo la foto. Riposare un minuto o due e... Foto 3: Alzare il piede un gradino più nella spalliera e così via. Ricordate che il dolore avvisa. Bisogna allora avere precauzione e pazienza. Questi allenamenti ben portati sono molto gratificanti. I muscoli, come i legamenti, sono flessibili e continuano a cedere allungandosi gradualmente, e quello ci incoraggia a continuare. Ma cercate di non soffrire lesioni come lacerazioni o rotture di fibre, perché alcune possono tardare anni a rimettersi. L'ultima foto (8), mostra un preriscaldamento laterale con l'aiuto di un albero. Come nei calci e nelle combinazioni di calci, cercare di eseguire sequenze di 12, 16, 18 o più ripetizioni...... per lo meno 3 o 4 serie per ogni tipo di calcio: frontale, laterale, circolare, in gancio e combinazioni. È molto ameno, divertente ed incoraggiante non appena si comincia a sentire i progressi.



Allenamento

Pesi per indurimento laterale Foto 1-5: Sollevamento laterale con i pesi. Foto 6: Sollevamenti liberi con i pesi. Foto 7: Allungamento in coppia. Foto 8: Allungamento senza pesi sulla spalliera svedese.



Minou Risso

mail: budo.cinturanera@gmail.com




In questo DVD, G.M. Larry Tatum (10 ° Dan) sviluppa tecniche del programma Kenpo al più alto livello. In particolare, alcuni delle sue "preferite", come Flashing Mace, Parting Wings, Entwined Lance… Magistralmente eseguite, e sulla base dell'esperienza del movimento, G.M. Tatum incorpora i suoi insegnamenti innovativi in queste tecniche che vi aiuteranno a aggiungere conoscenze e completare la vostra formazione nel sistema Kenpo. Inoltre, esse forniscono l'individuo con la scelta migliore per l'autodifesa, sulla base del pensiero logico e pratico, e lo mettono nel cammino della comprensione dell'arte del Kenpo. Questi sono i sistemi auto-difesa e di combattimento dei tempi moderni in cui viviamo. Essi sono stati progettati in modo che il praticante ottenga tutti i benefici che forniscono la pratica di queste tecniche. Questo DVD ha il sostegno del Maestro Adolfo Luelmo (9 Dan), che prosegue con una serie di tecniche eseguite in modo agevole e forte, per situazioni di aggressività estrema, in cui si possono apprezzare diversi stati dei movimenti, in un modo logico ed efficace. Finalmente, il Maestro Camacho Assisi (8 ° Dan), mostra una tecnica che combina la forza delle braccia e la sua esperienza con le gambe.

REF.: • DVD/LARRY4

Tutti i DVD prodotti da Budo International vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.

ORDINALA A:

Budo international.com


GLI ALTI E BASSI DI CALCI Con Grandmaster John Pellegrini

Per il pubblico in generale, uno degli aspetti più visivamente eccitanti delle Arti Marziali è la capacità degli praticanti di eseguire senza sforzo calci incredibilmente alti, a volte accompagnati da salti che sfidano la gravità, o rotazioni quasi acrobatiche. Il fascino del pubblico per i calci spettacolari è stato iniziato nel 1970 con il rilascio di un'ondata di film di Arti Marziali con emozionanti (e impossibili) scene di lotta, in cui i buoni e i cattivi combattevano tra di loro con fantastiche tecniche di gambe. E, anche se i film di Arti Marziali hanno avuto i loro alti e bassi in termini di qualità e di successo nel corso degli ultimi 40 anni, il timore e l'ammirazione del pubblico per i calci di fantasia non sono stati diminuiti, come dimostrato dalla popolarità degli spettacoli MMA e anche molti giochi di video che presentano combattimenti di Arti Marziali.


Combat Hapkido



Combat Hapkido Ma, come la maggior parte di noi sa, la realtà dei calci è molto diversa dalla percezione generalmente tenuta dagli artisti nonmarziali. Calciare ha fatto parte di quasi tutti i sistemi di combattimento per migliaia di anni, anche se sempre piÚ prevalente e importante nelle arti asiatiche rispetto ai metodi di combattimento occidentali. E, nel corso degli anni, le arti che sono fortemente coinvolte nello sport e la competizione, hanno fatto evolvere le tecniche di calcio ad un alto grado di raffinatezza scientifica. In generale, siamo in grado di separare le arti a seconda di come impiegano e affrontano i calci in 3 gruppi principali: SENZA CALCI. Questi metodi di combattimento non impiegano calci o addirittura vietano il loro uso durante la competizione. Alcuni esempi sono: Boxe, Judo e alcuni stili di JuJutsu. CALCI LIMITATI. Queste arti insegnano calci come una delle armi disponibili in combattimento, ma preferiscono calci a linea bassa. Wing-Chun, JKD, Combat Hapkido, Kuntao Silat, Sistema Russo, Krav Maga e alcuni stili di Karate sono buoni esempi. ENFASI IN CALCI. Queste arti insegnano calci come una tecnica di combattimento primaria, favorendo calci alti, e con un alcune anche specializzate in calci in salto e calci a filatura. Buoni esempi sono: TaeKwonDo, Kuk Sool Won, Tangsudo, Savate, Capoeira, Kickboxing e alcuni stili di Kung Fu.


Grandi Maestri

“Quindi, a prescindere dal posto dove ti trovi nel tuo viaggio di Arti Marziali, se preferisci calci alti o bassi, o se scegli lo sport, la tradizione o l'autodifesa, semplicemente... continua a praticare i tuoi calci!�


Combat Hapkido Naturalmente, questi raggruppamenti sono ampie generalizzazioni, con molte eccezioni e sfumature in base allo stile, la storia e lo sviluppo. Spesso, anche all'interno della stessa arte, ci sono stili che differiscono notevolmente nella loro filosofia sui calci e le sue applicazioni. E questo può apparire confuso o intimidatorio per i non iniziati che cercano di decidere quale arte o stile è meglio per loro. Ma la grande varietà e le differenze di offerte, realmente presentano grandi opportunità e sono vantaggiose a chi cerca un percorso nelle arti di combattimento. Quindi, al fine di rendere la scelta giusta, le persone interessate ad apprendere devono prima chiedersi onestamente quello che vogliono imparare e perché. Sono essatamente interessati in che cosa?... .che vogliono raggiungere?... .che cosa stanno davvero cercando? È competizione sportiva? Difesa personale? Abilità atletiche? Arricchimento spirituale? Esperienza culturale? Un'attività sana e rilassante? L'individuo deve anche prendere in considerazione la sua età, nonché la condizione fisica e il tipo di corpo in una valutazione realistica. Una volta che tutte queste domande di base hanno avuto risposta, la gamma delle possibili scelte sarà ridotta considerevolmente. Naturalmente, questi raggruppamenti sono ampie generalizzazioni, con molte eccezioni e sfumature in base allo stile, la storia e lo sviluppo. Spesso, anche all'interno della stessa arte, ci sono stili che differiscono notevolmente nella loro filosofia sui calci e le sue applicazioni. E questo può apparire confuso o intimidatorio per i non iniziati che cercano di decidere quale arte o stile è meglio per loro. Ma la grande varietà e le differenze di offerte, realmente presentano grandi opportunità e sono vantaggiose a chi cerca un percorso nelle arti di combattimento. Quindi, al fine di rendere la scelta giusta, le persone interessate ad apprendere devono prima chiedersi onestamente quello che vogliono imparare e perché. Sono esattamente interessate in che cosa?... che vogliono raggiungere?... che cosa stanno davvero cercando? È competizione sportiva? Difesa personale? Abilità atletiche?

Arricchimento spirituale? Esperienza culturale? Un'attività sana e rilassante? L'individuo deve anche prendere in considerazione la sua età, nonché la condizione fisica e il tipo di corpo in una valutazione realistica. Una volta che tutte queste domande di base abbiano avuto risposta, la gamma delle possibili scelte sarà ridotta considerevolmente. Non si tratta dell'importanza di calcire. Non si tratta nemmeno di preferire calci alti o di linea bassa. Entrambi i punti di vista hanno il suo valore, entrambi gli approcci hanno i suoi meriti. Sicuramente nessuno vorrà contraddirmi se affermo che i calci (alti o bassi) sono armi estremamente efficaci e utili nell'arsenale degli artiste marziali. Credo che non sia una questione di che è "meglio", calci alti o calci bassi, un sacco di calci o qualche calcio. È circa l'individuo e quale l'obiettivo è. Quando stavo attraversando il processo di strutturazione di quello che poi è diventato il mio stile, Combat Hapkido, mi trovai di fronte alla decisione importante di quali calci dovremmo includere nel nostro programma, quali dovrebbero essere modificati e quali esclusi. La mia selezione è stata basata su due criteri semplici: è questo calcio davvero efficace nella autodifesa in strada? E, data la quantità d'allenamento richiesta, può la maggioranza degli studenti di tutte le età e forme fisiche eseguirlo? Come risultato di questo, perché, con Combat Hapkido, la mia priorità, il mio obiettivo principale è ed è sempre stato quello di insegnare le migliori tecniche di difesa personale, tutti i calci contenuti nel nostro sistema sono i calci di linea bassa, applicati alla parte inferiore del corpo. Tuttavia, durante i miei 30 anni nel Taekwondo, mi sono divertito imparando e insegnando calci davvero eleganti, splendidi, appariscenti, e, benché alla mia età non possa farlo oramai, mi piace ancora guardare gli studenti realizzare questo tipo di tecniche. Io sapevo perfino allora che quelli grandi calci non erano pratici nella maggioranza degli scenari di combattimento reale, ma molti dei miei alunni erano bambini ed adulti giovani, e partecipavamo a competizioni sportive... .e così ci divertivamo tentando di portare all'estremo le nostre abilità di calciare. Era un altro posto ed un altro tempo e, come si suol dire, nella vita vi è un tempo per ogni cosa. Quindi, a prescindere dal posto dove ti trovi nel tuo viaggio di Arti Marziali, se preferisci calci alti o bassi, o se scegli lo sport, la tradizione o l'autodifesa, semplicemente... continua a praticare i tuoi calci!












Wing Tsun Circa tre anni fa, durante un'amichevole chiacchierata con alcuni compagni praticanti di Wing Chun, stavamo discutendo sugli stili Classici e Moderni. Cioè, circa le bontà, vantaggi, forze e debolezze di quelli rami del Wing Chun Kuen che hanno cercato di "evolvere" un stile tradizionale di Arti Marziali per renderlo utile nei tempi attuali, o al contrario, quelli che decisero anni fa di mantenere lo stile del modo più vicino possibile al metodo d'allenamento usato dal Gran Maestro Yip Man nei suoi anni di insegnamento in Hong Kong. Personalmente ho sempre difeso l'opzione "evoluzionista" perché considero che un stile di pugilato cinese come è il Wing Chun Kuen deve rimanere fondamentalmente quello: un stile di lotta. Inoltre, la scuola dove mi formai durante gran parte della mia vita promosse sempre il sistema come un efficiente attrezzo di autodifesa con un approccio eminentemente pratico. In definitiva, non esistevano dubbi per me: Il Nuovo è Superiore al Vecchio! Tuttavia, riconosco che le innumerevoli conversazioni che ho avuto con diversi maestri di stili classici mi hanno fatto riflettere su alcuni punti che oggi ritengo davvero importanti e che per lungo tempo per

Il Vecchio e il Nuovo



Wing Tsun


me non erano altro che "cose irrilevanti." In breve, tutto il mio studio e lo sguardo profondo allo stile a cui ho deciso di dedicare parte della mia vita mi ha fatto chiedermi una serie di domande che penso che ogni praticante di Arti Marziali dovrebbe porsi ripetutamente senza paura: Sto facendo la cosa giusta? È davvero questo l'unica Via? Perché i miei "colleghi" hanno un altro punto di vista, a volte perfino opposto al mio? La verità è che ho avuto la fortuna di essere discepolo di un GRAN MAESTRO come Dai Sifu Victor Gutiérrez, di chi ho imparato quasi tutto quello che so. E devo sottolineare qualcosa di veramente speciale in lui: uno spirito profondamente analitico e critico, con tutto quello che facciamo. Ha sempre inquietudine per il miglioramento di quello che facciano i suoi allievi e soprattutto ha un profondo Amore per l'allenamento. In tutti gli anni che pratico Arti Marziali non ho conosciuto mai nessuno che allenasse tanto e di forma tanto entusiasta come Dai Sifu Víctor Gutiérrez. E ci ha inculcato sempre quello spirito. In questo viaggio, ho avuto l'opportunità di incontrare altri grandi uomini del Wing Tsun "europeo", come Dai Sifu Emin Boztepe, Dai Sifu Saly Avci, e altri grandi maestri del lignaggio di Grandmaster Leung Ting in Europa, nella grande EWTO, sempre gestito con grande fermezza dal mio Sikung Keith Ronald Kernspecht.



“In innumerabili occasioni ho sentito molti apprendisti affermare senza nessuna rossore espressioni come ‘E chi se ne frega per i concetti o la filosofia cinese? Quello che importa è poter battere all'altro’.”

“Nei miei viaggi alla Cina ho avuto l'immensa fortuna di potere intervistare e visitare ad alcuni dei principali maestri di Ving Tsun dell'attualità.”

Devo ammettere che sempre mi sentii (ed in realtà mi sento) molto orgoglioso di tutto quello che imparai lì e dei grandi insegnamenti ed esperienze che vissi nel mio periodo nella EWTO, ma ugualmente riconosco che ho pensato sempre che il Wing Chun dovrebbe approfondire nelle radici della tradizione cinese. Per favore, mi capite quando dico questo. Non mi riferisco a vestirsi con abiti cinesi e lasciarsi crescere una lunga treccia o iniziare a mangiare i prodotti della cucina tradizionale cinese (naturalmente, questa è un'opzione che ha a che fare con i gusti personali di ogni persona). Mi riferisco insomma a non dimenticare da dove veniamo, cosa siamo e dove vogliamo andare. In questo viaggio, ho avuto l'opportunità di incontrare altri grandi uomini del Wing Tsun "europeo", come Dai Sifu Emin Boztepe, Dai Sifu Saly Avci, e altri grandi maestri del lignaggio di Grandmaster Leung Ting in Europa, nella grande EWTO, sempre gestito con grande fermezza dal mio Sikung Keith Ronald Kernspecht. Devo ammettere che sempre mi sentii (ed in realtà mi sento) molto orgoglioso di tutto quello che imparai lì e dei grandi insegnamenti ed esperienze che vissi nel mio periodo nella EWTO, ma ugualmente riconosco che ho pensato sempre che il Wing Chun dovrebbe approfondire nelle radici della tradizione cinese. Per favore, mi capite quando dico questo. Non mi riferisco a vestirsi con abiti cinesi e lasciarsi crescere una lunga treccia o iniziare a mangiare i prodotti della cucina tradizionale cinese (naturalmente, questa è un'opzione che ha a che fare con i gusti personali di ogni persona). Mi riferisco insomma a non dimenticare da dove veniamo, cosa siamo e dove vogliamo andare. In innumerabili occasioni ho sentito molti apprendisti affermare senza nessuna rossore espressioni come "E chi se ne frega per i concetti o la filosofia cinese? Quello che importa è poter battere all'altro!" In fondo (molto in fondo!) hanno la sua parte di ragione. Ma seguito a questo io lancio loro un'affermazione a modo di semplice riflessione: Wing Chun Kuen è un stile di Pugilato Cinese. Questo può suonare ovvio, ma chissà se guardiamo con una certa


Wing Tsun profondità non lo sia tanto così. Praticare uno stile di Arti Marziali Cinesi coinvolge prestare attenzione su una serie di elementi e valori intrinseci tali come come la sua origine, la sua filosofia, la sua idiosincrasia, le sue motivazioni, ecc. Se non ti piace tutto questo... perché non scegli un'altra opzione? Cioè, il Wing Tsun, come qualsiasi altro stile di combattimento, ha i suoi vantaggi e punti di forza, ma non è lo "stile definitivo di lotta", come hanno cercato di farci credere in tante occasioni. Wing Chun Kuen è un eccellente stile di combattimento, con una serie di caratteristiche che lo rendono molto efficiente. Ma ci sono ALTRI STILI!! La domanda è... perché alcuni a chi non piace niente di quello che circonda il Wing Chun e le Arti Marziali cinesi continuano a praticare questo stile? Pensateci... I meriti di questo argomento che oggi vi lancio in questo articolo si basa proprio su questo. A mio parere non c'è dibattito alcuno tra quelli che difendono un o un'altra posizione: Entrambe hanno parte di ragione! Ma saranno d'accordo con me che dobbiamo approfondire lo stile per ottenere tutti i benefici di esso. Riconosco che, per una gran parte della mia vita, solamente mi ha importato se era o non era efficace in situazioni di combattimento o difesa personale. Infatti, oggi io continuo la mia ricerca per l'efficacia e l'applicazione delle tecniche e principi al combattimento reale ed attuale. Per mezzo del mio progetto "LAB da TAOWS Academy",

insieme ad un gruppo di praticanti di alto livello, cerco di portare il sistema ai limiti; allenare analizzando ogni cosa del nostro stile, ogni piccolo dettaglio della forma e la sua applicazione; utilizzare lo stile sotto pressione e comprovare che cose funzionano e quali no. E perfino perché non funzionano quelle cose che non sono utili (o in una prima istanza ci sembrano inservibili). Posso affermare senza tema di smentita la GRANDE INFLUENZA che gli stili tradizionali e il mio contatto con alcuni imaestri di Hong Kong hanno avuto sul modo di allenarsi a mia scuola. È sorprendente come ho trovato alcune "risposte" aa questioni relazionate con l'efficacia del sistema guardando INDIETRO. Può essere raro trovare soluzioni o risposte a una evoluzione guardando verso il "vecchio" o "tradizionale" in un mondo dove tutto sembra una fuga in avanti... MA È COSÌ!! Per evolvere non c'è bisogno di spostarsi sempre in avanti. A volte, un'opzione può essere quella di andare all'origine per verificare se le strutture ed i principi di uno stile di combattimento sono corretti ed efficienti nei nostri giorni. Questo che vi conto, è stato materializzato in una frase dal mio grande amico Alfredo Tucci, che utilizziamo per lanciare il nostro messaggio ai nostri seguaci e studenti: "L'Evoluzione di ogni ARTE si trova nell'ESSENZA della sua TRADIZIONE."


“…il Wing Tsun, come qualsiasi altro stile di combattimento, ha i suoi vantaggi e punti di forza, ma non è lo ‘stile definitivo di lotta’.”



Devo riconoscere la gran influenza che a mio avviso hanno avuto i maestri di Ving Tsun Classico. Ăˆ questo un punto realmente importante che nell'articolo di questo mese vorrei condividere con tutti i nostri lettori e seguaci invitando tutti ad una riflessione sull'argomento. Nei miei viaggi alla Cina ho avuto l'immensa fortuna di potere intervistare e visitare ad alcuni dei principali maestri di Ving Tsun dell'attualitĂ . Come potranno comprovare quelli che ci seguono in questa "Colonna del Wing Chun" di Budo International, negli ultimi mesi abbiamo pubblicato alcuni interviste molto interessanti a figure del Ving Tsun in Hong Kong. Il prossimo Luglio torno in Cina per continuare il mio lavoro... Ritengo fondamentale recuperare la connessione con l'origine. Con quelli che hanno bevuto direttamente di diversi lignaggi di Ving Tsun, ma molto specialmente hanno avuto contatto diretto col Gran


Wing Tsun Maestro Yip Man o coi suoi discepoli più importanti. Continueremo visitando a molti di loro e realizzando queste interviste perché perché considero di estrema rilevanza stabilire il giusto equilibrio tra "il vecchio e il nuovo". Quando mi chiedono il perché della mia ossesione per recuperare quello link e potere mostrare queste idee alla comunità di fan di Wing Chun in Europa, la mia risposta è semplice: Credo che il Wing Tsun sia molto meglio quando contiene TUTTO quello che È in se stesso. Non voglio generare polemica con questa affermazione, ma semplicemente lanciare una sfida a quelli che vogliano praticare KUNGFU: Cerchiamo di fare quello che in Cina si denomina "Vita KungFu". Come normalmente commento nei miei corsi o seminari, capisco che questa forma di concepire le Arti Marziali non è per tutto il mondo. Nell'epoca in cui le mode sono imposte e generano tendenze che fanno sembrare il nostro stile (nonché altri stili tradizionali) come qualcosa "fuori moda" o "inservibile", io propongo un sistema che è situato nel punto mezzo tra "il vecchio e il nuovo". Un sistema dove il rispetto per gli anziani, per quelli che ci trasmisero i semi della conoscenza; per il lascito culturale di un paese che oggigiorno è un patrimonio dell'umanità; per l'"etichetta" che permette che i praticanti siano rispettosi con gli altri, gentili e cortesi con tutti intorno a loro, sempre pronti al sacrificio personale per aiutare gli altri, e preoccupati perché questo "lascito"

“Credo che il Wing Tsun sia molto meglio quando contiene TUTTO quello che È in se stesso.”


con quasi 500 anni di antichità possa essere trasmesso alla generazione successiva nelle migliori condizioni possibili. Persone NORMALI che cercano ogni gior no di trovare mediante il KUNG FU la migliore versione di se stessi. Questo è il mio progetto, ed il mio desiderio è condividerlo con quelli che si allenano o studiano nelle mie accademie... Ed ovviamente.... che pratichino un sistema "efficiente" di autodifesa (come non può essere altrimenti). Spero che questa riflessione possa servire ad alcuni per comprendere l'importanza del concetto del TUTTO in Wing Chun, e così siamo capaci di trasformare PROGRESSIVAMENTE quello che facciamo mediante piccoli gesti, per ottenere che questo "sistema" di combattimento/difesa personale possa offrire a chi lo praticano molte cose che migliorino le loro vite. Voglio ringraziare a tutti i nostri lettori e seguaci per il gran appoggio ed inseguimento che ci hanno dato in questa serie di Interviste a Maestri di Hong Kong. Il prossimo Luglio visiteremo nuevamente la Cina e saremo lieti che ci accompagni qualunque simpatizzante che voglia condividere la strada con noi. Sicuro che la variazione di "punto di vista" cambierà la sua vita e la sua forma di comprendere il Kung Fu. Se alcuno dei nostri amici ha interesse in accompagnarci, può dirigere il suo sollecito alla nostra posta di informazione generale info@taows-academy.com TAOWS Academy Director "OGNI EVOLUZIONE È L'ESSENZA DELLA SUA TRADIZIONE"

“Il prossimo Luglio visiteremo nuevamente la Cina e saremo lieti che ci accompagni qualunque simpatizzante che voglia condividere la strada con noi. Sicuro che la variazione di "punto di vista" cambierà la sua vita e la sua forma di comprendere il Kung Fu.”


Como hemos documentado en los últimos 6 años, el Kyusho se traduce como “Punto Vital" y es el estudio de la condición humana y de su fragilidad. Aunque es similar en apariencia a la antigua Acupuntura y a los métodos de masaje sobre puntos de presión, el método Kyusho también puede tratar los problemas inmediatos y hacer desaparecer las dolencias comunes del cuerpo. En segundos podemos empezar a aliviar las molestias asociadas al dolor de cabeza, de espalda, los tirones musculares e internos, el hipo, el asma, las náuseas, la congestión nasal y otras muchas enfermedades comunes, tanto por causas naturales como provocadas. Estos efectos se consiguen rápidamente y de manera eficaz, sin necesidad de recurrir a pastillas o medicamentos que puedan tardar 20 minutos o más en hacer efecto y que pueden provocar graves efectos secundarios en otros órganos o funciones corporales. Las ramificaciones son muy amplias y creemos que merece la pena seguir investigando y logrando beneficios para la sociedad. Este tipo de enfoque holístico ha resultado eficaz durante muchos miles de años en diferentes culturas de todo el mundo y ahora hemos querido hacerlo posible para ti. Una vez que aprendas estos métodos simples de Kyusho Primeros Auxilios, tu también podrás ayudar a tu familia y amigos con muchas de estas dolencias comunes que todos sufrimos. Esto te servirá para tener un breve resumen histórico de cómo se desarrollaron estos métodos y otras posibilidades de salud que se necesitan en el día a día. Sin embargo y como cabría esperar, aquí no está el programa completo, pues los conceptos más profundos y complejos sólo pueden alcanzarse con las manos, aplicándolos y practicando bajo la atenta mirada de un instructor. La práctica regular de estos métodos no sólo aumentará tus habilidades para aplicar las fórmulas aprendidas, sino que te enseñará la aplicación intuitiva de muchas otras técnicas de salud. No deberían considerarse fórmulas aisladas, sino caminos para corregir ciertos problemas en el cuerpo humano, basados en los conceptos presentados. En los siguientes capítulos de Kyusho Primeros Auxilios veremos primero el origen inmediato o la necesidad de curar muchos problemas diarios. ¡Qué disfrutes del viaje!

Come abbiamo documentato negli ultimi 6 anni, il Kyusho si traduce come “Punto Vitale” ed è lo studio della condizione umana e della sua fragilità. Benché sia simile in apparenza all'antica Agopuntura e ai metodi di massaggio sui punti di pressione, il metodo Kyusho può t rat tare anche i problemi immediat i e far spar i re le problematiche comuni del corpo. In pochi secondi possiamo alleviare i disturbi associati al mal di testa, di schiena, gli stiramenti muscolari e interni, il singhiozzo, l'asma, la nausea, la congestione nasale e molte altre malattie comuni, sia per cause naturali che provocate. Questi effetti si ottengono rapidamente e in maniera efficace, senza la necessità di ricorrere a pastiglie o medicine che possono richiedere 20 minuti o più prima di fare effetto e che possono provocare gravi effetti indesiderati in altri organi o funzioni corporali. Le ramificazioni sono molto ampie e crediamo che valga la pena continuare a investigare ottenendo benefici diretti per la società. Questo tipo di impostazione olistica è risultata efficace per molte migliaia di anni in differenti culture di tutto il mondo ed ora abbiamo voluto fare il possibile per te. Quando impari questi metodi semplici di Kyusho Primo Soccorso, anche tu potrai aiutare la tua famiglia e i tuoi amici con molte di queste patologie comuni cui tutti sono affetti. Questo ti servirà per avere un breve riassunto storico di come si svilupparono questi metodi e altre possibilità di cura che sono necessarie nel quotidiano. Tuttavia, ovviamente, qui non c'è il programma completo, perché i concetti più profondi e complessi si riescono a capire solo con le mani, applicandoli e praticando sotto l'attento sguardo di un istruttore. La pratica regolare di questi metodi non aumenterà solo le tue abilità nell'applicare le formule imparate, ma ti insegnerà l'applicazione intuitiva di molte altre tecniche di salute. Non si dovrebbero considerare formule isolate, bensì vie per correggere determinati problemi del corpo umano, basate sui concetti presentati. Nei seguenti articoli sul Kyusho Primo Soccorso vedremo in primo luogo l 'or igine immediata o la necessi tà di curare mol t i problemi quot idiani . Godetevi questo viaggio!


Comme nous l'avons vu ces six dernières années, le Kyusho se traduit par « point vital » et est l'étude de la condition humaine et de sa fragilité. Bien que similaire en apparence à l'ancienne acupuncture et aux méthodes de massage sur les points de pression, la méthode Kyusho peut également traiter les problèmes immédiats et faire disparaître les douleurs physiques communes. En quelques secondes, nous pouvons commencer à soulager les troubles associés aux maux de tête, de dos, les crampes musculaires et internes, le hoquet, l'asthme, les nausées, la congestion nasale et de nombreux autres troubles communs, surgissant aussi bien pour des raisons naturelles que provoquées. Ces effets sont obtenus rapidement et efficacement, sans avoir besoin de faire appel à des médicaments qui peuvent prendre vingt minutes ou plus à faire de l'effet et peuvent provoquer de graves effets secondaires sur d'autres organes ou fonctions corporelles. Les ramifications sont très vastes et nous croyons que ça vaut la peine de continuer la recherche afin d'obtenir des bénéfices pour la société. Ce type de point de vue holistique a été efficace pendant de nombreux milliers d'années dans différentes cultures du monde entier et nous avons maintenant voulu le rendre possible pour vous. Une fois que vous aurez appris ces méthodes simples de Kyusho de Premiers Secours, vous pourrez également aider votre famille et vos amis et soulager beaucoup de ces maux communs dont nous souffrons tous.Cela vous permettra d'avoir un bref résumé historique de la manière dont ces méthodes se développèrent et d'autres possibilités de santé dont nous avons besoin au jour le jour.Cependant, comme on pouvait s'y attendre, le programme ici n'est pas complet car les concepts les plus profonds et complexes ne peuvent être atteint qu'avec les mains, en les appliquant et en pratiquant sous le regard attentif d'un instructeur. La pratique régulière de ces méthodes augmentera votre habileté à appliquer les formules apprises, mais encore vous enseignera à appliquer intuitivement beaucoup d'autres techniques de santé. Elles ne devraient pas être considérées comme des formules isolées, mais comme des voies pour corriger, certains problèmes affectant le corps humain, en se basant sur les concepts présentés. Dans les prochains chapitres de Kyusho Premiers Secours, nous verrons d'abord l'origine immédiate de la nécessité de guérir de nombreux problèmes quotidiens. Prenez plaisir à ce voyage !

As we have documented over the past 6 years, Kyusho translates as "Vital Point" and is a study of the human condition and it's frailties. Although similar in appearance to the ancient acupuncture and pressure point massage methods, the Kyusho method can also deal with immediacy for certain trauma as well as easily rid the body of common ailments. Within seconds we canm begin to relax and ease the pain associated with headaches, backaches, muscle and internal cramps, hiccups, asthma, nausea, sinus congestion and so many more common maladies both of natural causes as well as trauma inflicted. This is all performed quickly and efficiently without expensive pills or drugs that can take 20 minutes or more to work or have serious side effects on other organs or body functions. The ramifications are enormous and we believe to be of such worth for continued research and societal benefit. This type of holistic approach has been effective for many thousands of years in cultures throughout the world and we have added even more possibility and purpose to it for you. Once you learn these simple methods of Kyusho First Aide, you too can help your family and friends with many of these common ailments we each suffer through. Let this serve as an historical record of how these methods developed and the other health possibilities they hold for day-to-day living. However it is not the full curriculum, as one would expect, the depth and intricacies can only be conveyed with hands on application and practice under the watchful eye of an instructor. The consistent practice of these methods will not only increase your abilities to relieve the practiced formulas, but also instruct you in the intuitive application of many other health issues. They should not be considered standalone formulas, but rather ways to correct certain problems within the human body based on the foundation presented.

Wie wir in den letzten 6 Jahren dokumentiert haben, übersetzt sich Kyusho als „Vitalpunkt“, es ist das Studium der menschlichen Beschaffenheit und ihre Zerbrechlichkeit. Auch wenn es dem Anschein nach der alten Akupunktur und den Massagemethoden auf Druckpunkte ähnelt, so kann die Kyusho-Methode doch auch sofort Probleme behandeln und die normalen Leiden des Körpers verschwinden lassen. Innerhalb von Sekunden können wir anfangen, die Beschwerden im Zusammenhang mit Kopfweh, Schmerzen der Schulter, Muskel- und innere Zerrungen, Schluckauf, Asthma, Übelkeiten, Verstopfung der Nase und vielen anderen normalen Krankheiten lindern, egal ob sie natürlicher Ursache haben oder hervorgerufen sind. Diese Effekte werden schnell und effizient erreicht, ohne auf Pillen oder Medikamente zurückgreifen zu müssen, die 20 Minuten oder länger brauchen, um Wirkung zu zeigen, und die starke Nebenwirkungen in anderen Organen oder Körperfunktionen haben können. Die Verzweigungen sind sehr breit gefächert und wir glauben, dass es der Mühe wert ist, weiter zu forschen und so Nutzen für die Gemeinschaft zu erzielen. Dieser Typ der holistischen Zielsetzung war über viele tausend Jahre hinweg und in verschiedenen Kulturen auf der ganzen Welt wirkungsvoll, aber jetzt wollen wir es zugänglich machen. Wenn Du einmal diese einfachen Kyusho-Methoden der ersten Hilfe gelernt hast, kannst auch Du Deiner Familie und Deinen Freunden bei vielen der gewöhnlichen Leiden helfen, unter denen wir alle leiden. Es wird Dir dabei helfen, eine kurze historische Übersicht darüber zu erlangen, wie diese Methoden und andere Möglichkeiten der Gesundheit, die man Tag für Tag braucht, entstanden sind. Aber wie erwartet liegt darin nicht das komplette Programm, denn die tiefsten und komplexesten Konzepte können nur über die Hände erzielt werden, indem man sie unter dem aufmerksamen Bl ick eines Ausbi lders anwendet und übt . Das regelmäßige Ausüben dieser Methoden wird nicht nur Deine Fähigkeiten wachsenlassen, die gelernten Formeln anzuwenden, es wird Dir darüber hinaus auch die intuitive Anwendung vieler anderer Techniken der Gesundheit lehren. Sie sollten nicht als allein stehende Formeln betrachtet werden, sondern als Wege, um gewisse Probleme im menschlichen Körper zu korrigieren, auf der Basis der vorgestellten Konzepte. In den folgenden Kapiteln von „Kyusho - Erste Hilfe“ werden wir zuerst den unmittelbaren Ursprung der Notwendigkeit sehen, viele tägliche Probleme zu heilen. Genießt die Reise!




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"Forse uno dei migliori spettacoli teatrali per quanto riguarda gli argomenti marziali." Magnifica rappresentazione nel Teatro La Rambleta, di Valencia, Spagna, dello spettacolo teatrale "I Shizen. Il popolo di Tengu", una grande iniziativa dell'Ambasciata del Giappone in Spagna, uno spettacolo audiovisivo proprio inquadrato nell'anno duale Spagna-Giappone, che celebrano anche la creazione di relazioni tra i due paesi. Lo spettacolo, creato per l'occasione, è stato anche parte della celebrazione pubblica della Kaze no Ryu, della cerimonia di laurea dei 6 nuovi Shidoshi, o Joho, come sono conosciuti nella lingua Shizengo. Un documentario su questa rappresentazione, viene prodotto con il suo making off, back stage, interviste, ecc, che includerà gran parte dello spettacolo, al fine di garantire che tutti coloro che sono interessati alla cultura Shizen in tutto il mondo, che non hanno assistito allo spettacolo, possano accedere ad esso e condividere, imparare e godere! "Il popolo di Tengu" è stato progettato come una presentazione pubblica della tradizione Shizen, in cui si ha storicamente e culturalmente inquadrato, ed evidenziando i suoi due aspetti più interessanti: da un lato la sua tradizione marziale, Bugei, e dall'altro la sua cultura spirituale: l'E-Bunto .


Nuovo

"La magia, il fascino, ha il gusto dello genuino. La forza di una cultura e di un popolo messa in scena nei suoi costumi." Sei Nuovi Shidoshi hanno celebrato la loro laurea secondo la tradizione Shizen, con tutte le sue cerimonie, antichi rituali e danze intorno al fuoco, la freccia cerimoniale, e la grande compagnia dei loro cari; con generositĂ e abbondanza, loro hanno celebrato e onorato tutti i mondi visibili e invisibili, nel "vecchio stile" del potente popolo di Tengu in una notte magica e indimenticabile... Chi ha detto che non esistono piĂš delle cose reali? La Festa di Promozione dei nuovi Joho (Shidoshi) del lignaggio Kawa, nella scuola Ogawa Ryu Kaze no Ha, diretta da Shidoshi Jordan Augusto Oliveira.


Arti Coreane “La tradizione ci restituisce così le sue conoscenze attraverso la pratica di tecniche marziali, nelle quali il neofita si vede spinto ad affrontare i propri limiti psico-emozionali. Da quel punto di partenza in poi è tutto meditazione.”


“Il Sun Mu Do è un’Arte esigente, che richiede un alto livello di coinvolgimento, ma che è in grado di apportare agli allievi ciò che molti stavano cercando in altri stili marziali Coreani che hanno preso una deriva più sportiva”.

Con la visita presso i nostri studi da parte dell'abate del Monastero Jeon Un Seol, ci siamo trovati nuovamente di fronte ad un avvenimento che dimostra l'incontro tra l’Oriente e l’Occidente nella cornice della nostra pubblicazione, cosa che abbiamo sempre favorito con impegno in queste pagine. Non sono pochi gli allievi di Arti Marziali Coreane che sentono il richiamo degli aspetti Marziali ed interni nella loro pratica, ma che non hanno trovato risposta alle loro inquietudini in altri stili la cui evoluzione ha acquisito, forse, una deriva più prettamente sportiva. Tuttavia, nella tradizione

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Arti Coreane

“Come Arte Marziale interna, il Sun Mu Do possiede la forza di una proiezione che nei prossimi anni in Occidente sarà lenta ma sicura”


“La tradizione ci restituisce così le sue conoscenze attraverso la pratica di tecniche marziali, nelle quali il neofita si vede spinto ad affrontare i propri limiti psico-emozionali. Da quel punto di partenza in poi è tutto meditazione”.

Coreana ve ne sono per tutti i gusti e a prova di ciò abbiamo il piacere di poter portare nelle nostre pagine, sicuramente una primizia in molti dei paesi dove si pubblica Budo International, uno dei baluardi della vera tradizione Marziale Orientale, sfortunatamente quasi abbandonato nelle ultime decadi a causa della cultura e dell’imposizione delle forme di vita occidentali in tutto il pianeta. Il Sun Mu Do è un’Arte Marziale con le maiuscole, uno stile completo dove la formazione del corpo accompagna il tempio dello spirito per lo sviluppo dell'autoconoscenza.


“Abbiamo ancora molto da imparare sulla Corea! Le tradizioni Marziali Coreane non finiscono di sorprenderci.�


Abbiamo ancora molto da imparare sulla Corea! Le tradizioni Marziali Coreane non finiscono di sorprenderci. L'ultima visita oggi nelle nostre pagine, apre così una nuova tappa nella sua storia. No, non è stata chiusa agli occidentali. Al contrario, non sono stati pochi gli allievi che hanno avuto l'opportunità di passare un po’ di tempo nel Tempio, uno dei più antichi del paese. Il punto è che la diffusione dei suoi insegnamenti in video ed in Occidente, continua ad essere un'appetibile ed interessante novità. In un contesto storico ben definito e nella cornice della tradizione Marziale coreana, la fusione dei principi del più squisito Zen riunisce nel Sun Mu Do le più intense e raffinate formule di allenamento. Qui non vi sono contenuti sportivi, troverete solo quegli ingredienti di impegno ed intensità che compongono ed accompagnano la ricerca interiore degli allievi.


Arti Coreane


La tradizione ci restituisce così le sue conoscenze attraverso la pratica di tecniche marziali, nelle quali il neofita si vede spinto ad affrontare i propri limiti psico-emozionali. Da quel punto di partenza in poi è tutto meditazione. Il Sun Mu Do è dunque un’Arte Marziale Zen, che trova le proprie radici nella tradizione Buddista. L'armonizzazione di corpo, emozione e mente, la purificazione e l’eliminazione di tutto ciò che leviga e riempie i nostri sensi, per raggiungere così la liberazione dello spirito e dell’immortale che abita in noi, uno stato di consapevolezza superiore conosciuto come Nirvana. Un suo Gran Maestro, abate del monastero, Gran Maestro Jeong Un Seol ci ha onorato della sua visita e noi di Budo International ne abbiamo approfittato per imparare qualcosa da lui. Il Maestro è dotto in un tipo di Buddismo Coreano conosciuto come “Gumgan Gyu Nggwan”, che basa il proprio lavoro sulla pratica delle Arti Marziali. Questo tipo di lavoro ha fatto sì che si creasse un legame con il noto

“Il Sun Mu Do è dunque un’Arte Marziale Zen, che trova le proprie radici nella tradizione Buddista. L'armonizzazione di corpo, emozione e mente, la purificazione e l’eliminazione di tutto ciò che leviga e riempie i nostri sensi, per raggiungere così la liberazione dello spirito e dell’immortale che abita in noi, uno stato di consapevolezza superiore conosciuto come Nirvana”.



Arti Coreane monastero Cinese di Shaolin, entrambi condividono questo obiettivo che lo rende tanto interessante per i lettori di questa rivista. Il Maestro Jeong è una persona con una formazione intellettuale immensa, ha impartito lezioni nelle più prestigiose Università della Corea quali: la Dongguk University, la Seoul Nacional University, la Korean Nacional University of Arts e per 8 anni nel Colledge of Medicine Pochon. Ma ciò che lo rende differente dagli altri conoscendolo, è il suo alto differenziale energetico, ossia l'intensità della sua personalità. Il Gran Maestro dirige inoltre un'associazione che riunisce nel suo seno 8 stili di profonda tradizione Marziale Coreana, scuole tradizionali che sono poco conosciute all'estero e ha promesso di contattare in futuro Budo International per cominciare un lavoro di divulgazione delle stessa in tutto il mondo, attraverso la pubblicazione di reportage e video formativi. In realtà, egli stesso è stato il protagonista nei nostri studi del primo di questi, per presentare i principali aspetti che compongono il suo insegnamento. In questo lavoro è stato assistito da uno dei suoi allievi Coreani e da un gruppo di allievi francesi che da anni segue i suoi

“Il Maestro è dotto in un tipo di Buddismo Coreano conosciuto come “Gumgan Gyu Nggwan”, che basa il proprio lavoro sulla pratica delle Arti Marziali.”


Arti Coreane

insegnamenti. Uno di questi, un giovane ragazzo pellerossa che appare nelle fotografie, da tre anni vive nel Tempio e si sta formando in ciò che, senza dubbio, è un lungo cammino che va oltre la semplice abilità fisica. Quando giungerà il momento, persone come lui saranno in grado di diffondere le basi di una tradizione Marziale il cui componente essenziale trascende l'apprendimento di semplici tecniche di combattimento, una conoscenza che richiede anni di esperienza per non essere snaturalizzata o sminuita. Dei collaboratori del Maestro, si è messa in luce una delle esperte che insegnano nel Tempio, una donna con una personalità squisita ed una serena bellezza, insegnante di danza coreana e di tecniche interiori, alcune delle quali vengono dimostrate in questo primo video. Il Sun Mu Do approfondisce alcuni aspetti poco usuali in altri stili marziali, come la pratica dello Yoga. È uno Yoga molto dinamico che chiamano Zen Yoga. Generalmente sequenze di movimenti opposti e complementari si combinano in maniera armoniosa. Alcune di esse sono state comprese nel video e secondo il mio pensiero consentono di realizzare una delle forme più complete di riscaldamento Marziale che abbia mai visto fino ad oggi. Il Sun Mu Do, in quanto Arte marziale, possiede naturalmente delle tecniche di combattimento. Questo aspetto dell'allenamento riflette una direzione interiore. Le tecniche curano molto l'equilibrio e la minimizzazione del consumo energetico. Ovviamente, come membri della tradizione coreana, sono molto completi nei movimenti centrifughi e nell'uso delle gambe. Senza dubbio è uno stile molto esigente, per quanto che riguarda l'autocontrollo dei suoi allievi, allenati duramente a forzare al massimo la consapevolezza del movimento di fronte alla meccanizzazione dello stesso. Le tecniche del Gi Gong, un'altra delle pratiche del Tempio, sono una parte essenziale nel processo di apprendimento, e la perfetta



Arti Coreane “Le tecniche del Gi Gong, un'altra delle pratiche del Tempio, sono una parte essenziale nel processo di apprendimento, e la perfetta combinazione che presuppone il loro allenamento assieme alle tecniche di Yoga.�


combinazione che presuppone il loro allenamento assieme alle tecniche di Yoga, mettono in moto il corpo dinnanzi alle giornate di meditazione Zen che praticano i monaci e i visitatori, giornate in cui il lavoro insieme, gli allenamenti immersi nella natura, il lavoro con la spada, il bokken o la semplice preparazione di alimenti, compongono uno stile di vita utile a forgiare gli esseri umani verso un maggior livello di consapevolezza. Il Sun Mu Do è un’Arte esigente, che richiede un alto livello di coinvolgimento, ma che è in grado di apportare agli allievi ciò che molti stavano cercando in altri stili marziali Coreani che hanno preso una deriva più sportiva. Come Arte Marziale interna, il Sun Mu Do possiede la forza di una proiezione che nei prossimi anni in Occidente sarà lenta ma sicura, risvegliando l'interesse di quegli allievi che, legati alle radici marziali di origine coreana, vogliono approfondire gli aspetti marziali di autoconoscenza e sincera ricerca di una via di consapevolezza. Per tutto ciò è un piacere ospitare nella nostra copertina questa primizia - che lo sarà anche in molti paesi- e, com’è abitudine in quest’impresa, offrire agli interessati di un mezzo audiovisivo che consenta loro di approfondire la conoscenza della stessa in forma di DVD. Un lavoro che sono certo sarà gradito da molti di voi.

“Dei collaboratori del Maestro, si è messa in luce una delle esperte che insegnano nel Tempio, una donna con una personalità squisita ed una serena bellezza, insegnante di danza coreana e di tecniche interiori, alcune delle quali vengono dimostrate in questo primo video.”


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“Il Maestro è dotto in un tipo di Buddismo Coreano conosciuto come ‘Gumgan Gyu Nggwan’.”


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“Il Sun Mu Do, in quanto Arte marziale, possiede naturalmente delle tecniche di combattimento. Questo aspetto dell'allenamento riflette una direzione interiore.�




Kyusho “L'uso della forza è uno dei temi che più sta colpendo l'opinione pubblica, e ciò rende il lavoro degli agenti più duro e pericoloso, con inevitabile maggiore rischio per il loro benessere e la loro sicurezza.”


Programma per le Forze di Sicurezza Ora più ma che mai nella storia, i corpi ed il personale di sicurezza sono oggetto di una minuziosa analisi. L'uso della forza è uno dei temi che più sta colpendo l'opinione pubblica, e ciò rende il lavoro degli agenti più duro e pericoloso, con inevitabile maggiore rischio per il loro benessere e la loro sicurezza. Mentre questi uomini e donne coraggiose devono affrontare criminali brutali ai quali non interessa perdere la vita, essi, che sono incaricati di proteggerci da questi vili elementi, sono obbligati a trattare i criminali con delicatezza e considerazione, per proteggerli perfino da danni minori. Le forze di sicurezza sono svantaggiate, pressate da una burocrazia che va ad un ritmo improponibile e ciò anima ancora di più i criminali. Quest’ultimi conoscono perfettamente i limiti legali imposti e li utilizzano contro gli sfortunati agenti di sicurezza che si trovano tra l’incudine ed il martello. Ed è proprio per questo dilemma che si è sviluppato il programma Kyusho. Poiché ogni situazione o fatto che un agente deve affrontare possiede diversi gradi, il programma Kyusho è stato progettato per contemplare tutte le possibilità. Questi livelli non cominciano con ordini verbali nella fase iniziale dello scontro, ma dal punto in cui la situazione comincia a richiedere un controllo e delle limitazioni. Queste limitazioni riguardano tutto il processo: dalla preparazione alla caccia senza manette, fino al momento dell’ammanettamento del criminale e del trasporto nel caso in cui si trovi steso supino.

Istruzioni Per le forze di sicurezza il Kyusho si divide in 3 livelli, ognuno dei quali a sua volta comprende delle sezioni di allenamento che ne aumentano il livello. Per quanto è possibile, non si dovrebbe concentrare tutto l'apprendimento su una sessione, come molti corsi cercano di fare. Ogni sessione di allenamento deve essere focalizzata su un concetto o un obiettivo e questo deve essere praticato durante tutta la sessione, affinché l'agente si abitui e lo interiorizzi come una reazione naturale. Ogni modulo del livello deve essere sufficientemente vario, affinché il metodo non risulti noioso o di poco valore per gli agenti. Il metodo deve essere valido per gli uomini e per le donne, per i giovani e gli adulti, per i novizi e per i esperti. Gli agenti devono provare la libertà di sperimentare il materiale che viene loro presentato in ogni sessione, perché sarà molto vicino alle necessità che avranno nell'ora della verità. Questo farà sì che sia più reale per loro e li aiuterà ad assimilarlo nelle loro risposte naturali. In questo primo livello, ci concentreremo su un punto debole dell'essere umano e sulla conseguente reazione riflessa di cui ogni agente deve essere cosciente e deve includere nella propria metodologia. In questa fase cruciale dell'intensificazione lavoriamo anche con 12 punti iniziali, in cui si passa dall'ordine verbale alla riaffermazione fisica. Questi sono elementi cruciali per le forze di sicurezza per svariate ragioni: si è prodotto un aumento nel numero di agenti donne (che devono affrontare nella stragrande maggioranza criminali uomini più grandi e più forti di loro); è una maniera di parificare gli agenti più adulti ai delinquenti più giovani, più forti e più rapidi contro i quali si scontrano; è anche una


Kyusho maniera inoffensiva, ma al contempo più potente di manipolare e controllare il criminale, benché si debba agire con tutti questi svantaggi di partenza.

Debolezza umana Un punto debole umano universale è rappresentato dall'influenza del controllo dell'emisfero destro del cervello sulle azioni fisiche della parte sinistra del corpo e viceversa. Il corpo umano ha molta più forza nel tirare che nello spingere, dovuto alla maggior integrazione dei muscoli nell’eseguire questa azione. Questo succede anche perché in parte l'azione di tirare muove le estremità verso la parte del cervello che le sta controllando. Questo è esattamente il contrario di ciò che si insegna alla maggior parte degli agenti o ciò che essi tentano di fare istintivamente (nella loro azione naturale di tirare) per ottenere la corretta posizione del braccio del delinquente in modo da poterlo muovere, portarlo a terra o mettergli il braccio in modo tale da poterlo ammanettare. Questo bisogna saperlo. Questa caratteristica umana può fornire all'agente la chiave di svolta, perfino quando si affronta un avversario più forte e più grande. Come esempio, e per provare da solo questo processo, permetti ad una persona di usare la forza spingendoti con le braccia tese in avanti. Per farlo retrocedere devi avere una forza maggiore, essere più grande e resistere di più in questa posizione. Ma se incroci rapidamente le sue braccia, dai polsi fino ai gomiti, il controllo della parte sinistra del cervello sulla parte destra del corpo ed il controllo della parte destra del cervello sulla parte sinistra del corpo si perderanno temporaneamente e sarai in grado di spingere molto più facilmente la persona. Questo accade perché quando incroci rapidamente le sue mani o le sue braccia, il cervello è confuso ed il controllo e la forza del corpo diminuiscono considerevolmente. Questo può essere dimostrato facilmente anche con un'altra azione che si usa molto spesso col braccio, ossia tirarlo verso una posizione estesa lateralmente. Se cerchi di tirare lateralmente, verso l’esterno il braccio di una persona, la forza sarà massima. Tuttavia, se lo spingi verso il centro, la sua resistenza sarà minore della metà della forza originale. Per verificare questa debolezza, fai stendere entrambe le braccia in avanti ad una persona. Senti la resistenza e la forza che ha quando cerca di farlo, e quanto facile sia farle mantenere in avanti le braccia. Ora, per dimostrare quanto facile sia spingere le sue braccia, fa sì che cominci con la stessa posizione, con le braccia stese, e verifica quanto facile risulti spingere le sue braccia verso il centro. Per eseguire ciò nel processo di ammanettare, l'agente, invece di tirare il braccio del criminale verso l’esterno,

dovrebbe spingere prima il braccio verso il centro e poi, quando si debilita temporaneamente (l'agente lo sentirà facilmente) continuare premendo verso il basso in un movimento circolare e verso l’esterno lateralmente. Il lasso di tempo di cui ha bisogno il cervello per recuperare il controllo dell'estremità sarà sufficiente per far sì che il braccio permanga nella posizione desiderata. Ovviamente, la continua pratica di questa tecnica farà in modo che si sviluppi il meccanismo, l'abilità e la sicurezza richieste.

Reazione riflessa Una reazione riflessa del corpo significa mantenere l'equilibrio con atti riflessi rapidissimi. Per esempio, se ti trovassi nella coperta di una barca col mare calmo, potresti rimanere in piedi facilmente e senza aiuti. Ma se improvvisamente un'onda scuotesse e muovesse la barca ed il tuo equilibrio si vedesse minacciato, anche tutto il tuo corpo si muoverebbe per una reazione riflessa. Le braccia si allungherebbero verso l’ester no per fare da contrappeso e mantenere l'equilibrio e le gambe pure, tutto ciò senza esser ne coscienti e senza il minimo dubbio. Il dubbio viene dopo la reazione riflessa, quando si pensa se si sia mantenuto l'equilibrio. Questo dimostra che il corpo, quando deve fare fronte ad una forza repentina, si fortifica ed i muscoli si contraggono per reagire, e per ottenere una posizione più ampia recuperare l'equilibrio. Per utilizzare questo fatto applicato alle forze di sicurezza, possiamo indurre questo riflesso nel criminale. Nel paragrafo precedente sulla Debolezza Umana abbiamo imparato che premere le estremità è molto più facile che tirarle. Quindi, se premi il braccio verso l’interno, tutto il corpo si debiliterà e si produrrà un movimento rapido di spinta o di impulso per scompensare l'equilibrio. Questo movimento indurrà una reazione riflessa con le braccia e le gambe distese, per ottenere o mantenere l'equilibrio. Parlavamo anche del fattore “dubbio” dopo questa reazione, cioè il momento in cui le braccia e le gambe sono distese e non vi sono possibilità di resistenza o controllo. Questo è il momento nel quale l'agente può guadagnare vantaggio e manipolare il braccio del delinquente per muoverlo, portarlo al suolo o addirittura per ammanettarlo. È vero anche il contrario, perché c’è sempre un lato positivo e uno negativo. Quando un corpo affronta una forza risponderà con una forza simile e con la stessa contrazione dei muscoli. La forza deve avere una base sulla quale appoggiarsi e mantenersi stabile, e se la base viene tolta rapidamente, i muscoli si rilasseranno ed il corpo si debiliterà. Per illustrare questa situazione abbraccia un compagno e contrai il corpo, esercitando resistenza o forza su di lui. Senza spiegazione apparente, si produrrà una reazione riflessa e questa pressione indurrà il compagno a fare la stessa cosa. Ora,


per ottenere la risposta contraria, rilassati totalmente e velocemente, di modo che finisca l'origine della sua forza e di nuovo entri in gioco il fattore dubbio, quando il cervello ed il corpo cercano l'equilibrio. Per utilizzare questo con le forze di sicurezza, sapendo che una forza repentina risveglierà la sua forza riflessiva e che se tu ti rilassi e poni fine all'origine della sua forza debiliterai il suo corpo, puoi esercitare pressione e aspettare che opponga resistenza, allora dovrai rilassarti improvvisamente e porrai fine contemporaneamente a tutta la sua forza e al suo equilibrio. Ed ora, ancora una volta è il momento nel quale l'agente può prendere in mano la situazione e manipolare il braccio del criminale per muoverlo, portarlo al suolo ed ammanettarlo.

Risultato Questi due concetti devono rappresentare una risposta naturale, ma non lo saranno se vengono utilizzati in maniera deliberata. Non è sufficiente conoscerli, perché fin dall'inizio devi lavorare sulle sensazioni e sulla sensatezza. Questo non è un

programma nuovo, ma è stato praticato da agenti delle forze di sicurezza in molti paesi ed in diverse situazioni legali. Non solo ha avuto successo a livello individuale con centinaia di agenti per correzioni o sicurezza sul campo, ma sta anche cominciando ad emergere a livello dipartimentale e addirittura a livello governativo. Questo articolo è dedicato a tutti i coraggiosi membri dei corpi di sicurezza di tutto il mondo. Grazie per quello che fate! Nella prossima edizione tratteremo il Kyusho individuale (Punti Vitali) e in che modo è relazionato alle forze di sicurezza.








Maha Guru Horacio Rodriguez è l'erede della stirpe di Pendekar Pak Victor De Thouars, di Pukulan Pencak Silat Serak, un sistema di combattimento importato dall'Indonesia agli Stati Uniti dai fratelli De Thouars nel 1960. Per molti anni, questa potente e sofisticata scienza è stata trasmessa oralmente in segreto solo a studenti selezionati (questi includono notevoli artisti marziali come Sijo Bruce Lee e Guro Dan Inosanto). Il Pukulan Pencak Silat Serak è un sistema completo con un programma di apprendimento di 10 fasi d'allenamento. Questo primo DVD della serie insegna posizioni di Tiga Lanka, i Sambuts di base 1-15, tecniche di finalizzazione, i Buang o takedown e le chiavi di presa, Tendjekan, difesa contro gli attacchi di massa, campi d'azione, cambi di gioco di gambe senza perdere spazio, punti di connessione Garisan, reindirizzare, base-angolo-leva, modi di occupare lo spazio, proiettare pressione in avanti per eludere o evitare un attacco, e come mantenere il controllo costante per dominare e ottenere il controllo finale.

REF.: • DVD/SERAK-1

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Cosa succede quando due persone praticano ChiSao? Qual è il significato della loro pratica e quali sono gli obiettivi? In questo terzo DVD, "Chi Sao dalla base ad un livello avanzato," Sifu Salvador Sánchez affronta forse l'aspetto più importante del Wing Chun: il ChiSao, l'anima del sistema stesso, che fornisce il praticante di alcune caratteristiche speciali che sono completamente diversi dagli altri, e gli dà grandi virtù. Questo lavoro si occupa di alcuni aspetti di principio piuttosto semplici, ma come si approfondisce in loro, diventano sempre più sorprendenti. Si tratta di una caratteristica molto chiara nella cultura tradizionale cinese; ciò che è molto evidente a prima vista, contiene tuttavia una seconda o terza lettura, che sicuramente cambierà il vostro approccio, la pratica e la comprensione. Discuteremo come praticare Chi Sao attraverso i nostri drills e il modo di applicarli quei drills, quella capacità nello sparring, che collega alcuni concetti, forse non tanto legati al Kung Fu tradizionale, come ad esempio la biomeccanica, le strutture, la conoscenza della fisica, ecc., al fine di ottenere risultati migliori nella nostra pratica.

REF.: • DVD/TAOWS3

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“Ciò che abbellisce il deserto è che in qualche parte nasconde un pozzo d’acqua.” Antoine de Saint-Exupery “Quello che sappiamo è una goccia d’acqua; quello che ignoriamo è l’oceano” Isaac Newton Fluire non significa essere negligenti; l’acqua non lo è. Non c’è meandro che non copra, a tutto arriva. Dicono gli Asturiani che l’acqua ha “un muso molto fine”. Senza fretta, adattandosi alle circostanze, l’acqua è la metafora della persistenza e dell’adattabilità estrema. Il paradigma del cambiamento nella forma, senza trasformare l’essenza. L’acqua catalizza la vita, senza di essa la terra si secca e rimane deserta; il fuoco senza controllore inonda ogni cosa e l’aria, convertita in bufera di sabbia, non può portare la fertilità delle nuvole né la forza dei cambiamenti; persino il metallo con il suo uso è tornito nelle fucine! L’acqua ci conforta, ci pulisce, ci benedice. Immersi nei fiumi del momento, nuotiamo, lottiamo, naufraghiamo. Fluire, riconvenirsi davanti agli ostacoli, andare verso il basso, non opporsi a niente, l'acqua è la perfetta analogia dell'umiltà, dell'adattamento e del non conflitto. L'acqua vince senza obiettivo; seguendo la sua natura circonda qualunque ostacolo e ci insegna come vincere, ma con saggezza, senza logorio, senza perdere di vista l'obiettivo. Che cos’è una roccia sulla strada? Una montagna? Perfino incassata, filtra, o se tal cosa non è possibile, evapora; niente ferma il suo destino. Il fiume della vita ha lasciato sulle mie sponde questi testi che oggi condivido in formato libro. E dico “ha lasciato” perché ogni paternità è alquanto confusa, giacché tutti siamo parenti di coloro che ci precedettero, di coloro che c'ispirarono e inspirano, delle galleggianti nuvole dell'inconscio collettivo e perfino, chi lo sa, degli spiriti e delle coscienze che ci circondano. Non ho nulla da insegnare, perché nulla so, però chi vuole ascoltare i miei versi, lascio qui sincere e sentite riflessioni, ogni giorno più sentite che pensate, perché la mente è un ingannevole marchingegno che vede quel che vuol vedere e del quale ho imparato a sospettare.




Il cosidetto Vovinam Integrale si raggiunge semplicemente tornando al vero Vovinam del Fondatore. L'obiettivo del fondatore era chiaramente e apertamente dichiarato: "raccolta di tecniche efficaci, assimilare la loro essenza e trasformare loro in tecniche di Vovinam", e in effetti, questo concetto rimane ancora in vigore ed è obbligatorio per tutti i Maestri di Vovinam in tutto il mondo. Vovinam è quindi un concetto di ricerca per ottenere uno stile super efficace. Tuttavia, oggi il 90% degli insegnanti Vovinam l'hanno dimenticato e si piegano ad un programma troppo caricato, troppo fisso, troppo estetico e talvolta del tutto inefficace in numerose Il Vovinam tecniche. Integrale è semplicemente riscoprire l'essenza originale dell'arte del Maestro Nguyen Loc. Per questo, abbiamo i principi, le tecniche di base, e non ci resta che tor nare a praticare il modo efficace di ogni tecnica e applicare il principio fondante. In questo DVD, per mano del Maestro Patrick Levet, studieremo la base del Vovinam Integrale, le minacce e gli attacchi di coltello, i controattacchi integrali, e la difesa contro la Dam Thang (pugno diretto) Dam Moc (pugno in gancio), Dam Lao (pugno di giavellotto) nonché leve di base delle gambe.

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Il Maestro Shaolin Shi Yanti è un monaco della 34a generazione del Tempio Shaolin Songshan e un discepolo diretto del Venerabile Abate Shi Yong Xin. In questo suo primo lavoro per Budo International, ci presenta la Luohan Shibashou, una delle più vecchie e più rappresentative forme fondamentali di mano vuota del Tempio di Shaolin. Secondo il libro "Shaolin Quan Pu", durante la dinastia Sui, i monaci guerrieri del Shaolin hanno sviluppato una serie di movimenti semplici, scelti in base al "18 statue Luohan", da cui il nome Luohan Shi Ba Shou (18 mani di Luohan). Lo stile di questo Taolu è particolare e nei suoi continui movimenti possono essere chiaramente viste combinazioni di movimenti reali e irreali, di difesa e di contrattacco, e una varietà di movimenti nascosti. Le principali tecniche di mano in questo Taolu sono quelle delle palme, e l'apprendimento richiede grande agilità e coordinazione, oltre che la padronanza delle posizioni Xubu, Dingbu, Gongbu e Mabu e le loro caratteristiche.

REF.: • DVD/YANTI-1 Tutti i DVD prodotti da Budo International vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.

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