Immobili&Co. N° 2 aprile 2018

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I&Co

Immobili & Co. per l’Impresa Anno XXIII N. 2 - Aprile 2018

HOME STAGING pag. 8 MILLENNIALS pag. 18 GIOVANI ECCELLENZE pag. 20 TRAINING pag. 22


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FORMAZIONE ASSOFRANCHISING

SAVE THE DATE 12 GIUGNO 2018 Milano

FRANCHISING & MANAGEMENT EVENT L’alta formazione di Assofranchising Un evento tutto dedicato alla formazione di alto livello, una giornata con esperti di Franchising e Gestione Manageriale per chi è già o sta pensando di diventare un franchisor con una rete di affiliati da sviluppare e coordinare. La quota di partecipazione a persona per l’intera giornata è di: - 180,00 € iva inclusa per Soci Assofranchising e relativi franchisee, Confcommercio e relativi associati - 230,00 € iva inclusa per i non Soci Assofranchising Per maggiori informazioni e iscrizioni contattare la Segreteria Assofranchising: Tel. 02 29003779 - E-mail assofranchising@assofranchising.it Sito internet www.assofranchising@assofranchising.it


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EDITORIALE di Bruno Vettore - Direttore editoriale

REAL ESTATE, TREND POSITIVO Nuove costruzioni ed edilizia in ripresa, compravendite residenziali e degli mmobili industriali in aumento: questi sono i segnali positivi che il settore immobiliare sta confermando in questo primo periodo del 2018. Il trend è destinato a consolidarsi ed i permessi di costruzione per il residenziale si stanno incrementano, secondo l’ANCE si stimano in circa 55.000 (fonte Corsera). Ovviamente per nuova costruzione non si intende solo l’edificazione di uno stabile in un’ area libera, ma anche la completa ristrutturazione di un edificio già esistente, nell’ambito di opere di recupero che, a nostro avviso, si dovrebbero incentivare soprattutto nei centri cittadini. Anche il segmento della logistica industriale sta registrando un evidente incremento di interesse e di investimenti. Sono molte le ragioni che determinano una ripresa generale del settore, ovvero: - Notevole offerta sul mercato e di buona qualità complessiva; - Rendimenti in ascesa; - Aumento della domanda anche determinata dal boom dell’e-commerce; - Prezzi competitivi rispetto ad altre piazze europee, più care. Nel 2017 si è registrato un incremento del 28% rispetto all’anno precedente del volume d’affari, per un totale di oltre 800 milioni (fonte Jones Lang

LaSalle), ad esclusione dell’operazione da circa 12 miliardi con la quale BlackStone ha ceduto il pacchetto di immobili europei alla società cinese China Investment Corporation. La transazione ha coinvolto anche l’Italia, con il passaggio di mano di oltre un milione di metri quadrati di immobili destinati alla logistica. Si denota altresì un particolare aumento della domanda di superfici destinate alle società che operano nell’e-commerce, che si indirizza su immobili con finiture e caratteristiche strutturali di alta qualità, soprattutto in ragione del fatto che è prevista la presenza di molto personale e quindi di un idoneo ambiente di lavoro. In questo ambito l’automazione e la robotizzazione sta crescendo molto, ma la necessità dell’intervento umano è ancora assolutamente necessario ed indispensabile. Un altro indicatore analizzato è “l’indice di fiducia” rilevato periodicamente da BV invest, società di Consulenza Direzionale e Formazione Manageriale, da una panel qualificato di Agenti Immobiliari italiani. Il 55% degli Agenti Immobiliari interpellati dichiara che il 2018 sarà migliore del 2017, mentre il 32% afferma che sarà sulla stessa linea dell’anno precedente. Insomma, un clima di fiducia che lascia ben sperare l’intero settore.

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SOMMARIO

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I&Co

pagina_18 TENDENZE MILLENNIALS TRA AFFITTO E COMPRAVENDITA

Immobili & Co. per l’Impresa Anno XXIII N. 2 - Aprile 2018

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STARTER

DIGITAL

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NASCE FRANCHISINGLAB

MARKETING WEB E AGENTI IMMOBILIARI

GIOVANI ECCELLENZE ALBERTO VETTORE

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FOOD

HOME STAGING

È IL MOMENTO DEL FOOD FRANCHISING

L’IMPORTANZA DELL’HOME STAGING

pagina_10 ORIENTAMENTI

pagina_24 AUTOMOTIVE

QUALE TIPO DI SOCIETÀ SCEGLIERE NEL REAL ESTATE

IL DIESEL È MORTO, LUNGA VITA AL DIESEL

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NORMATIVE

DESIGN

LOTTA ALLA MEDIAZIONE ABUSIVA

L’ARREDO LUMINOSO NELLA RISTORAZIONE

pagina_13 AGGIORNAMENTI IL DEPOSITO DEL PREZZO

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RIQUALIFICAZIONE

APPLICAZIONI

RIQUALIFICARE I CONDOMÌNI

AGENTI IMMOBILIARI QUALIFICATI IN TOUR

4 immobili&co. per l’impresa

pagina_29 WEB IDENTITY HYP


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STARTER a cura della Redazione

NASCE FRANCHISINGLAB ALTA FORMAZIONE E CONSULENZA OPERATIVA n Italia il franchising ha continuato a crescere anche nell’ultimo complicato decennio, dimostrando tutta la sua validità come sistema di creazione di valore e di sviluppo economico. La formula è stata applicata, sia in settori maturi che nuovi, da centinaia di imprese affilianti e decine di migliaia di imprenditori affiliati. Molti sanno cos’è, pochi però la conoscono a fondo. Solo una minima parte dei franchisor ha saputo coglierne le vere potenzialità, sfruttandone i vantaggi competitivi per eccellere nel mercato interno e in quelli internazionali. Il franchising è uno strumento sofisticato e potentissimo, da utilizzare con competenza, professionalità e esperienza. Ma dove trovare e come

acquisire questi tre preziosi elementi? Franchisinglab si presenta oggi sulla scena con l’obiettivo di dare risposte concrete alle esigenze di reti consolidate, di franchisor emergenti, di promettenti start up. La partnership tra Bruno Vettore, uno dei massimi esperti italiani del franchising, immobiliare e non solo, e Luca Fumagalli, senior consultant, specializzato nel franchising dei servizi e della ristorazione, ha dato vita ad un progetto innovativo e di alto profilo. Lab sta per laboratorio: un luogo dove ci si forma, si realizzano idee e format, si fanno crescere i brand, si impostano, si sviluppano, o anche, si ristrutturano e si rilanciano, le reti di franchising.

In Franchisinglab la formazione è sempre ai massimi livelli, sia quando è rivolta alle più alte cariche e alle figure-chiave di franchisor di suc ces so sia quando funge da primo approccio alla formula da parte di startupper. L’attività di consulenza accompagna ogni azienda verso il raggiungimento dei suoi obiettivi con percorsi personalizzati, a step: studi di fattibilità per nuovi progetti, check-up di reti già esistenti, costruzioni progettuali dalla filiera di accoglienza a quella di gestione fino a al monitoraggio e supporto degli affiliati, revisioni di sistema, fusioni e acquisizioni, strategie di sviluppo, predisposizione degli strumenti di crescita, operativi e finanziari.

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DIGITAL di Gianluca Capone - Consulente in strategie digitali per il Real Estate

PAROLA D’ORDINE: DIVERSIFICAZIONE

MARKETING WEB E AGENTI IMMOBILIARI QUANDO SI PARLA DI TEMATICHE DIGITALI DA APPLICARE AL BUSINESS DI UN’AGENZIA IMMOBILIARE È FACILE CADERE NELL’ERRORE DEI LUOGHI COMUNI

Ai luoghi comuni si somma un errore ancora più grave: abbinare un ruolo magico ad internet. Premere una combinazione di tasti che come per magia porti alla prima pagina di Google e faccia piovere contatti e aumentare le vendite.

La tecnologia è uno strumento al servizio di una strategia, non è la strategia! Per fugare ogni dubbio: se acquisiamo un immobile fuori prezzo, immobile gestito da altre agenzie immobiliari con prezzi sul mercato differenti non c’è nessuna strategia digitale che tenga. Il cliente là fuori, spesso sottovalutato, è sempre più informato su come ottenere trasparenza e abbattere le asimmetrie informative. Troverà lo stesso immobile al prezzo più basso.

Definiti i presupposti errati, come possiamo trarre valore?

Qual è un approccio corretto per un Agente Immobiliare verso le tecno-

Un sito ben indicizzato”, “i portali costano troppo”, “io non penso che le persone cerchino casa su Facebook” e l’elenco potrebbe continuare per molte pagine.

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logie digitali e l’attuazione di un piano strategico basato (anche) sul web? Consiglio: prendere consapevolezza su ogni specifica tecnologia disponibile e pianificare prima e poi dare esecuzione. Rivolgendosi a professionisti e non improvvisare. In rete cerchiamo informazioni sul mondo come lo conosciamo. Noi abbiamo bisogno di conoscere ciò che la concorrenza non conosce! Evitare la trappola di concentrare budget e strategie esclusivamente sul portale immobiliare che probabilmente è anche la causa principale dei malumori della categoria.


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DIGITAL

IL PORTALE IMMOBILIARE DEVE ESSERE SOLO UNO DEGLI ELEMENTI FONDAMENTALI DEL PROPRIO MARKETING MIX

Il portale immobiliare è e deve essere un elemento fondamentale del proprio marketing mix, purchè non diventi la strategia che assorbe tutte le risorse disponibili. Parola d’ordine: diversificazione Il portale ha un limite fisiologico, mette al centro l’immobile e non le persone. Ma sono anni che diciamo che dobbiamo “porre il cliente al centro”. 5 parole che negli ultimi anni hanno letteralmente stravolto i paradgmi della competizione e che necessitano l’ampliamento delle proprie competenze: fine della “tuttologia”, necessità di competenze verticali, visone globale che porti ad ottenere vantaggio competitivo: sito internet funzionale al raggiungimento degli obiettivi aziendali e non un sito implementato su template ciclo-

stilati solo per apporre un indirizzo su un biglietto da visita. Un sito in grado di profilare l’utenza e fornire dati e numeri per orientare le proprie strategie e correggere in tempo reale gli errori. Abbinare un blog per COMUNICARE, vera rivoluzione del web 2.0. Amplificare le nostre qualità con il social media marketing, il direct e-mail marketing, le campagne online con le piattaforme Facebook e Google. Oggi il vero valore è il cliente e la sua fiducia. Acquisisci in esclusiva ed al giusto prezzo di mercato, investi in marketing personalizzato aumentando la velocità di vendita ed il processo di acquisizione “Io sono la persona giusta che può aiutarti a risolvere problemi”. Questa è una classica dinamica di una strategia di digital marketing.

Un limite fisiologico Il portale ha un limite fisiologico, mette al centro l’immobile e non le persone. Ma sono anni che diciamo che dobbiamo “porre il cliente al centro”: 5 parole che negli ultimi anni hanno letteralmente stravolto i paradgmi della competizione nella vendita immobiliare.

www.coachimmobiliare.it

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HOME STAGING di Fosca De Luca Home Stager - ReDesigner - Formatrice

L’ATMOSFERA GIUSTA PER EMOZIONARE

L’IMPORTANZA DELL’HOME STAGING COSA FA LA DIFFERENZA TRA UN IMMOBILE “FACILE” DA VENDERE ED UNO “DIFFICILE” rmai lontani i tempi in cui gli immobili venivano venduti di prassi “sulla carta”, con la crisi del mercato la situazione è mutata fino a presentare una quantità di prodotti invenduti, spesso non solo completati in ogni sua parte, ma anche prodotti di finiture di livello medio alto: pavimenti, rivestimenti, porte, sanitari… Eppure per quanto in numero ridotto e con maggiore attenzione la persone continuano ad acquistare. Cosa fa la differenza tra un immobile “facile” da vendere ed uno “difficile”?

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Determinanti solo le strategie di valorizzazioni adottate. Proprio una situazione di crisi rende ancora più evidente l’importanza di un sapiente utilizzo del Marketing Immobiliare. Agendo sulle leve del marketing mix, ovvero la combinazione di strumenti messi a disposizione per raggiungere i propri obiettivi aziendali, è possibile offrire e costruire valore sul prodotto immobile e di conseguenza sulla promozione dell’immobile stesso. Alle volte basta, almeno apparentemente, “poco” per risultare efficaci:

come un servizio fotografico professionale e studiato appositamente per il web che riesca ad attrarre l’interesse del compratore. Un piccolo investimento diventa indispensabile, ma a questo corrisponde un grande risultato, ovvero la vendita dell’immobile stesso. Per valorizzare al meglio il nostro “prodotto” immobile e renderlo idoneo ad un servizio fotografico mirato, diventa necessario l’home staging…. e cioè? L’home staging non è altro che la raffinata arte di preparare la casa alla


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HOME STAGING

LA CASA PROTAGONISTA

vendita, curando la sua presentazione fin nel dettaglio: una ricetta meno scontata di quanto si possa credere. Gli Home Stager individuano 3 step attraverso cui raggiungere questo scopo: 1. Individuare il target di riferimento potenzialmente interessato a quell’immobile specifico; 2. definire la funzionalità degli spazi, in modo da trasmettere le loro reali potenzialità di utilizzo; 3. creare l’atmosfera giusta per “emozionare” e comunicare che quell’immobile in particolare è un ottimo candidato per diventare “casa”. Ai fini della vendita, nella definizione e valorizzazione degli spazi è buona regola scegliere mobili che esaltino le caratteristiche dell’immobile e non il contrario. È sempre il prodotto immobiliare ad essere protagonista, lasciando a divani, poltrone, tavoli e sedute un ruolo solo marginale, ma studiato per esaltare la potenzialità della struttura. Così si riesce a mostrare la casa al meglio e al contempo senza distrarre l’attenzione del possibile compratore dalle sue reali caratteristiche. Una strategia di marketing trasparente e proficua sia per chi vende che per chi acquista, il quale spesso ha difficoltà ad immaginarsi la struttura al massimo delle sue potenzialità.

L’investimento necessario nell’allestire gli interni in modo da valorizzare ed esaltare le caratteristiche dell’immobile non deve scoraggiare il venditore dal ricorrere a questo tipo di strategia di marketing. La spesa necessaria, infatti, è particolarmente ridotta e facilmente ammortizzabile nel tempo. L’home stager utilizza elementi free standing e evergreen e complementi che andranno a completare la presentazione: tessuti, soprammobili, colori, luci ed addirittura profumi per coinvolgere tutti i sensi del possibile compratore e creare in questo modo un’atmosfera di “casa” calda ed accogliente. Le statistiche dell’associazione professionale Home Staging Lovers parlano chiaro: nel 2016 gli immobili preparati con l’home staging sono stati venduti nel 97% dei casi con un tempo medio di 58 giorni e con uno sconto medio del 5%, ben al di sotto delle statistiche delle compravendite nazionali. E se il proprietario venditore può ottenere il massimo del risultato economico nel più breve tempo possibile, per l’agente immobiliare i vantaggi sono ancora di più: distinguersi dalla concorrenza, mostrare attenzione e cura per il proprio cliente, avere una vetrina immobiliare invidiabile, moltiplicare i contatti. What’s else?

L’Home Staging Spesso per valorizzare al meglio il nostro “prodotto” immobile e renderlo idoneo ad un servizio fotografico in grado di valorizzare le sue peculiarità e i suoi punti di forza, diventa necessario l’home staging…. e cioè preparare la casa alla vendita, curando la sua presentazione fin nel minimo dettaglio.

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ORIENTAMENTI di Maurizio Metto - Dottore Commercialista

SCELTE SOCIETARIE

QUALE TIPO DI SOCIETÀ * SCEGLIERE NEL REAL ESTATE ella pratica professionale capita spesso di vedere clienti che gestiscono agenzie immobiliari, anche di ragguardevoli dimensioni, con strutture societarie inadeguate oppure obsolete. A volte sono attività cresciute tra le mani degli imprenditori che, troppo occupati dal lavoro, non hanno dedicato attenzione al loro modo di stare sul mercato, altre volte invece sono frutto di decisioni prese senza le giuste informazioni e in modo superficiale. Utilizzare una struttura societaria sbagliata può comportare grandi rischi, non solo di tipo fiscale, e costare parecchio caro, quando invece una struttura studiata e realizzata su misura non costa mai di più e consente anche di ottimizzare il carico fiscale. È fondamentale utilizzare una forma societaria correttamente dimensionata sulle caratteristiche operative e sui profili di rischio della specifica attività: da questo articolo iniziamo ad esaminare le forme possibili per la gestione di una agenzia immobiliare, confrontandone pregi e difetti.

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Ditta Individuale Il modo più semplice per iniziare una nuova attività: nessuna formalità e, almeno all’inizio adempimenti ridotti. Quali sono i pregi: - rapida economica e semplice nell’inizio attività, non occorre il notaio, basta una comunicazione per ottenere la partita IVA ed iscriversi al Registro delle Imprese ed INPS; - sul versante Fisco consente di accedere al regime forfettario, con una tassazione sostitutiva dell’IRPEF che può essere anche solo del 5% per i primi 5 anni; - il regime forfettario non richiede l ’applicazione dell’IVA sulle fatture di vendita, con notevole vantaggio per il cliente privato: inoltre gli adempimenti burocratici sono fortemente ridotti. Invece i difetti: - il titolare è responsabile illimitatamente per tutte le obbligazioni derivanti dalla attività (questo comprende anche le eventuali richieste di danni da parte di terzi o clienti nello svolgimento dell’attività imprenditoriale); - Nessuna separazione tra il patrimonio personale e quello dell’azienda:

chiunque vanti un credito di qualsiasi tipo nei confronti dell’imprenditore potrebbe agire indifferentemente su qualunque bene che sia nella sua disponibilità, anche estraneo alla attività; - in caso di fallimento vengono coinvolti “tutti” i beni personali dell’imprenditore, che viene dichiarato anch’egli fallito; - scarsissimo controllo sulla gestione: non esiste una contabilità finanziaria, se vogliamo qualunque dato dobbiamo estrapolarlo extra contabilmente - il regime forfettario si ferma a 30.000 euro annui di ricavi lordi: dopo si passa alla contabilità semplificata, con Iva, Irpef ordinaria, adempimenti contabili completi e molto più onerosi, sia come costi che come tempi necessari. Società di persone Sono le società in nome collettivo (Snc) e società in accomandita semplice (sas): per la loro costituzione o modifica occorre l’intervento del notaio, dopo di che sono immediatamente operative: le principali diffe-


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ORIENTAMENTI renze tra i due tipi riguardano la responsabilità patrimoniale dei soci. Nelle Snc la responsabilità è illimitata per tutti i soci, esattamente come nella impresa individuale. Nelle sas invece abbiamo due tipologie di soci: - gli accomandatari che hanno responsabilità illimitata e rispondono con tutto il loro patrimonio, in caso di fallimento falliscono anche in proprio perdendo la disponibilità di tutti i beni personali: normalmente sono i soci che amministrano la società e ne hanno la rappresentanza; - i soci accomandanti, che versano solo del capitale e NON partecipano alla gestione della società: essi NON possono essere amministratori, ed in cambio ottengono la responsabilità limitata al capitale da essi conferito. In caso di fallimento, i soci accomandanti normalmente NON falliscono in proprio e perdono soltanto il capitale conferito in società. I vantaggi della Snc e delle sas sono: - una parziale separazione del patrimonio sociale da quello dei soci, parziale perché il creditore della Snc deve in primis aggredire i beni della società e solo in caso di mancata soddisfazione del credito può aggredire i beni personali dei singoli soci (per le sas, solo i beni dei soci accomandatari possono essere aggrediti); - l’assenza di particolari formalità nella gestione: la Snc (ma anche la sas) non è obbligata a fare verbali delle riunioni,

depositare e pubblicare bilanci, con costi gestionali inferiori; - ai fini fiscali, possibilità di gestire la contabilità con il regime semplificato fino a 400.000 euro di ricavi lordi annui (parliamo di prestazione di servizi, mentre per chi vende beni il limite annuo è di 700.000): quindi niente partita doppia e meno costi gestionali rispetto alle società di capitali. Vediamo ora gli svantaggi: - anche qui, la responsabilità illimitata dei soci di Snc e degli accomandatari della sas, che in caso di fallimento vengono dichiarati falliti anche in proprio assieme alla società; - scarsa autonomia patrimoniale: come abbiamo visto, il creditore della società che non riesce ad essere soddisfatto aggredendo i beni sociali può aggredire i beni dei soci (di Snc e accomandatari delle sas); - le operazioni societarie (cessione di quote, modifica dei patti sociali, ingresso di nuovi soci) sono possibili solo con il consenso di tutti: in caso di dissidio o lite tra i soci la società si paralizza, con potenziali dannosissime conseguenze; - se scegliamo la contabilità semplificata, il controllo sulla gestione di Snc e sas è piuttosto scarso: non vengono tracciati i flussi finanziari e quindi ogni controllo in tal senso dovrà essere extracontabile. Nel prossimo articolo parleremo delle società di capitali: srl, srl semplificate, sapa, spa.

La società giusta Anche nella gestione di una agenzia immobiliare è fondamentale utilizzare una forma societaria correttamente dimensionata alle sue caratteristiche operative e adeguata ai profili di rischio delle sue specifiche attività. È bene conoscerle e confrontare i pregi e i difetti di ognuna.

* Prima parte

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BV REAL ESTATE training advisory & development

BV TRAINING

BV COACHING

high formation & team motivation

business life & personal training

BV NETWORK franchising consulting & development

BV CONSULTING

BV DIGITAL

assessment & strategic consulting

corporate & marketing comunication

Company Profile BV INVEST è una società nata dallo spiccato spirito di iniziativa di uno dei più noti e stimati manager del Real Estate italiano e Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Bruno Vettore. La competenza di BV invest è funzionale ad affiancare il management, il team e la forza vendita di aziende nel processo di cambiamento e sviluppo, o di nuove imprese nella fase di start up, attraverso un check up delle esigenze specifiche, di assessment, e la successiva pianificazione di un percorso di formazione e affiancamento mirato e studiato ad hoc. La valorizzazione dei punti di forza e lo sviluppo delle potenzialità del cosiddetto “capitale umano” sono obiettivi cruciali per BV invest che si prefigge di innalzare al massimo delle proprie potenzialità i livelli qualitativi di una azienda. Attualmente BV INVEST, guidata da Bruno Vettore, affiancato da alcuni specialist, esercita in modo proficuo la propria attività prevalentemente nell’ambito della Formazione e del Coaching, del Real Estate, della Comunicazione d’impresa, della Consulenza e dello Sviluppo di network.

. BV invest S.r.l. - P.zza della Repubblica 27 - 20124 Milano - Italy Tel. (+39) 02 66984997 - info@bvinvest.it - www.bvinvest.it


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AGGIORNAMENTI di Paolo Broccoli - Fondatore di Fbf notai e di Super Partes

IL DEPOSITO PREZZO UN NUOVO STRUMENTO DI GARANZIA er chi sta acquistando un immobile o un’azienda la Legge 4 agosto 2017 n. 124, "Legge annuale per il mercato e la concorrenza", ha previsto delle nuove garanzie, in particolare stabilendo che le parti possano richiedere di depositare il prezzo o altre somme al notaio a garanzia dei determinati eventi collegati alla vendita. Capita spesso, infatti, che l’acquirente di un bene voglia avere garanzie relative alle sue qualità o ad imprevisti e rischi che possano coinvolgere il procedimento di vendita, dalla trattativa fino alla trascrizione dell’atto nei Registri pubblici. La legge ha previsto 3 depositi per aumentare la sicurezza della contrattazione: • Deposito di tributi: riguarda il versamento dei tributi di cui il notaio sia sostituto o responsabile d’imposta o comunque di spese anticipate relative ad atti soggetti a pubblicità immobiliare o commerciale. È l’unico dei tre depositi ad essere obbligatorio e in realtà avveniva già prima, di prassi, ora però cambia la normativa a tutela dei clienti.

• Deposito Somme e Valori per atti stipulati o da stipulare: riguarda le somme depositate presso il notaio e che vanno annotate nel Registro somme e valori, connesso ad atti stipulati o da stipulare o per incarichi dell’autorità giudiziaria. • Deposito prezzo: è la vera novità, per cui il corrispettivo della vendita può essere depositato e messo sotto garanzia in un conto dedicato del notaio per tutta la durata dell'iter della compravendita. Le somme andranno depositate in un conto dedicato in modo che non possano essere confuse con il patrimonio personale del notaio e non saranno pignorabili dai suoi creditori. Si crea perciò un patrimonio separato e destinato esclusivamente agli scopi determinati dal cliente in sede di deposito, il che rende la figura del notaio molto simile a quella del Trustee.

Deposito Prezzo Si tratta della vera novità della normativa annuale per il mercato e la concorrenza, per cui il corrispettivo della vendita può essere depositato e messo sotto garanzia in un conto dedicato del notaio per tutta la durata dell'iter della compravendita.

Il notaio sarà soggetto a controllo contabile per verificare che rispetti la normativa e non potrà beneficiare degli interessi delle somme depositate (peraltro oggi pressoché inesistenti) che saranno destinati a fini di pubblica utilità.

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NORMATIVE di Francesco Brescia - Avvocato, Foro di Salerno

LEGGE 3/2018 LOTTA ALLA MEDIAZIONE ABUSIVA a legge numero 3 dell'11 gennaio 2018, la cosiddetta riforma Lorenzin, entrata definitivamente in vigore il 15 febbraio 2018 ha previsto il nuovo reato di “esercizio abusivo di una professione”, applicabile anche al mediatore/agente immobiliare ed ha apportato delle significative sanzioni sia penali che amministrative. Tale legge è stata introdotta al fine di combattere e punire l’esercizio abusivo delle professioni e con la previsione di sanzioni davvero gravi, il legislatore è orientato ad arginare tale fenomeno, purtroppo ricorrente anche tra chi esercita la professione di mediatore/agente immobiliare senza averne i requisiti e/o le dovute iscrizioni. In precedenza, trovava applicazione la Legge 39/89, considerata dagli specialisti del settore della intermediazione immobiliare come una norma epocale, la quale aveva introdotto il “Ruolo degli agenti di affari in mediazione” e prevedeva in caso di mancata iscrizione tre livelli di sanzione: - una sanzione civilistica e cioè la perdita delle provvigioni e obbligo di restituire tutto quello che si è incassato per altri affari; - una sanzione amministrativa e cioè il pagamento di una somma di danaro compresa fra 7.500 ed euro 15.000; - una sanzione penalistica che era applicabile solo a chi era incorso per più di tre volte nella stessa infrazione, ovvero il reato di esercizio abusivo della professione.

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NORMATIVE

Successivamente, il ruolo degli agenti di affari in mediazione è stato soppresso, l'8 maggio 2010, con l'entrata in vigore del D. Lgs. 59/2010 art. 73, che in ogni caso ha mantenuto invariata la normativa di riferimento ed il possesso dei requisiti previsti. Infatti, l'art. 73 del d.lgs. 26 marzo 2010, n. 59 ha si soppresso il ruolo dei mediatori, previsto dall'art. 2 della legge 3 febbraio 1989, n. 39, ma non ha abrogato quest'ultima legge, prescrivendo invece che l'attività sia soggetta a dichiarazione di inizio attività, da presentare alla Camera di Commercio territorialmente competente. Oggi, la citata legge 3 del 2018 prevede un regime sanzionatorio suddiviso in due direzioni. Da un lato, il nuovo art. 348 del codice penale prevede “la reclusione da sei mesi a tre anni e una multa da 10mila a 50mila euro per chi esercita abusivamente una professione”, e quindi anche la professione di agente immobiliare”. Alla condanna conseguono, la pubblicazione della sentenza e la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato. Dall’altro lato è prevista anche una sanzione amministrativa, in quanto la sentenza di condanna sarà trasmessa al competente ufficio, che applicherà l'interdizione da uno a tre anni.

Dura lex sed lex La legge numero 3 del 2018 punisce l’esercizio abusivo delle professioni con sanzioni davvero gravi: il legislatore si è orientato in tal senso per cercare di arginare questo fenomeno, purtroppo ricorrente anche tra chi esercita la professione di mediatore o agente immobiliare senza averne i requisiti indispensabili e le dovute iscrizioni.

Non solo; la suddetta legge si occupa anche di chi ha indotto altri a esercitare una professione in maniera abusiva e di chi ha diretto l'attività delle persone che sono concorse nel reato. In tali ipotesi (si pensi al caso del titolare dell’agenzia regolarmente iscritto e in possesso dei requisiti, che però, si avvale ed utilizza collaboratori non in possesso dei requisiti) e per tali soggetti, è prevista la reclusione da uno a cinque anni e la multa da 15mila a 75mila euro.

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RIQUALIFICAZIONE di Giovanni Grimaldi – Presidente We-Unit Group S.p.A

RISTRUTTURARE

RIQUALIFICARE I CONDOMÌNI PER IL RILANCIO IMMOBILIARE PERCHÉ STENTA A DECOLLARE QUESTO SETTORE? ome sappiamo in Italia il mercato della riqualificazione energetica e antisismica dei condomìni ha un potenziale enorme. Sono oltre quattordici milioni le famiglie degli italiani che vivono in edifici condominiali, oltre il 75% del milione e duecentomila dei condomìni è infatti stato costruito prima dell’entrata in vigore delle prime normative in materia di efficienza energetica, senza attenzione alla coibentazione o alla climatizzazione. Inoltre, in questi edifici la totale mancanza di interventi di manutenzione ha aumentato le dispersioni, con un chiaro e conseguente aumento dei costi nelle bollette ed un peggioramento del comfort abitativo. E quindi dagli interventi di riqualificazione profonda dei condomini potreb-

bero derivare enormi benefici sotto i diversi profili dell’efficienza energetica degli edifici, della loro sicurezza, della rigenerazione urbana, quelle a favore della tutela ambientale e della salute delle famiglie. E quindi dello sviluppo dell’occupazione e del benessere collettivo, in un settore, quello edilizio, che è sempre stato trainante per l’economia italiana. Ma allora perché stenta a decollare questo settore? Cosa serve per attivare un industria che per tanti anni è stato a doppia cifra nella formazione del PIL? In primis la finanza: una maggiore agevolazione sulla finanziabilità da parte degli istituti di Credito nell’erogare ad un soggetto, il condominio, che porta con se dei retaggi culturali

ampiamente ingiustificati, ma che in realtà è un bacino di opportunità. In seconda istanza attraverso la libera cessione degli incentivi fiscali, rimuovendo gli ingiustificati limiti soggettivi attualmente operanti (in particolare la discriminazione a danno dei soggetti finanziari, che rischia di assecondare la diffusione di fenomeni speculativi) e favorendo il più facile incontro tra beneficiari e investitori. Ed infine, ma non per ultimo, un insieme di professionisti che possano soddisfare il bisogno d’innovazione e crescita economica del Paese, adeguatamente formati. L’edilizia di qualità non può prescindere dalla presenza di imprese e tecnici di qualità. www.weunitimpresa.it

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TENDENZE a cura della Redazione Foto di Claudio Hirschberger su Unsplash

MILLENNIALS TRA AFFITTO E COMPRAVENDITA IL 56,9% COMPRA CASA, SPESSO CON L’AIUTO DELLA FAMIGLIA

Millennials, generazione digitale, con la testa nella tecnologia e nel futuro, abituata a viaggiare e andare oltre i confini della geografia. Ma anche giovani che si sono ritrovati ad affrontare una delle più importanti crisi economiche che ha vissuto il nostro Paese.

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empre più spesso si sente parlare dei Millennials, cioè la generazione di utenti (denominata anche Generazione Y) nati tra il 1980 ed il 2000, che oggi hanno tra i 18-38 anni, analizzata e segmentata anche su più fronti al fine di conoscerne i tratti sociologici più evidenti e le attitudini al consumo. Generazione digitale, con la testa nella tecnologia e nel futuro, abituata a viaggiare e a spostarsi. Ma è anche la generazione che ha affrontato una delle più importanti crisi economiche vissute nel nostro Paese, che ha imposto loro un naturale allontanamento dall’idea del posto fisso, com’era tradizione del nostro Paese, ed una maggiore mobilità sul territorio con due importanti conseguenze: uscita dalla famiglia di origine oltre i 30 anni e minore interesse per la casa di proprietà, a cui tra l’altro difficilmente potrebbe accedere. “Nel secondo semestre del 2017 - dalle analisi del Gruppo Tecnocasa - risulta che, tra chi appartiene alla fascia di età tra 18 e 34 anni, il 43,1% ha scelto immobili in affitto e il 56,9% lo ha comprato. Tra coloro che hanno optato per la locazione il 40,8% lo ha fatto per scelta abitativa, il 42,6% per motivi legati al lavoro


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TENDENZE

ed il 16,6% per motivi di studio Rispetto ad un anno fa cresce la percentuale di chi acquista a discapito di chi va in affitto, nel secondo semestre del 2016 infatti le percentuali erano rispettivamente del 47,9% e del 52,1%. Dalle interviste realizzate alle agenzie Tecnocasa e Tecnorete emerge che, nell’acquisto della casa, i giovani sono aiutati dai genitori in maniera importante e in alcuni casi totalmente. Nella fascia di età compresa tra 18 e 34 anni le tipologie immobiliari più acquistate son i trilocali (39,5%), a seguire i bilocali (19,6%) e le soluzioni indipendenti e semindipendenti (18,5%). Il 66,4% degli acquirenti è rappresentato da coppie e coppie con figli, mentre il 33,6% è single. Tra coloro che hanno optato per la locazione il 40,8% lo ha fatto per scelta abitativa, il 42,6% per motivi legati al lavoro ed il 16,6% per motivi di studio. Le tipologie più affittate da coloro che hanno un’età compresa tra 18 e 34 anni sono il bilocale (44,2%) ed il trilocale (29,8%). Il contratto di locazione predominante è quello a canone libero (50,1%), a seguire quello a canone concordato (24,1%) ed infine il transitorio (25,8% contro il 19,7% registrato a livello nazionale, a conferma della mobilità che caratterizza il target analizzato).”

Mamma, compro casa! La crisi degli ultimi anni ha spinto i giovani ad un naturale allontanamento dall’idea del posto fisso ed una maggiore mobilità sul territorio con due conseguenze: uscita dalla famiglia di origine oltre i 30 anni e meno interesse per la casa di proprietà. Secondo l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, infatti, dalle interviste realizzate alle agenzie Tecnocasa e Tecnorete emerge che, quando decidono di acquistare la casa, i giovani sono aiutati dai genitori in maniera importante e in alcuni casi totalmente.

Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa

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GIOVANI ECCELLENZE Alberto Vettore - Expansion Manager ENGEL & VÖLKERS

INTERVISTA

ALBERTO VETTORE EXPANSION MANAGER ENGEL & VÖLKERS oi crediamo fortemente che ai giovani vadano offerte opportunità e possibilità di crescita, poiché saranno determinanti per contribuire alla ripresa del nostro Paese nel suo complesso. In quest’ottica questa testata ospiterà periodicamente ed offrirà spazio alle giovani professionalità e per il futuro sta progettando l’istituzione di un riconoscimento, il “Premio Giovani Eccellenze” a quanti lo meriteranno. Per questo numero I&Co. intervista ALBERTO VETTORE, 23 anni appena compiuti, laureato in scienze politiche, che ha assunto recentemente la carica di Expansion Manager Nord Est della società Engel & Völkers, leader mondiale nel mercato immobiliare di pregio. Cosa si prova ad essere il più giovane Manager del real estate italiano con questo ruolo così impegnativo?

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Il sentimento che prevale è sicuramente l’orgoglio. Già solo il fatto di lavorare per una società internazionale così prestigiosa e presente in ben 34 paesi del mondo è motivo di grande soddisfazione per me, farlo poi con una responsabilità come quella che mi è appena stata affidata è ancora più stimolante ed è veramente il massimo a cui potessi ambire in questo momento del mio percorso professionale. Sono estremamente grato al Direttore Commerciale Alberto Cogliati e ad Engel & Völkers Italia per aver creduto in me ed avermi affidato un ruolo così importante alla mia giovane età. Di certo sono consapevole che la sfida che sto affrontando è molto impegnativa, ma credo così tanto nel progetto e sono così motivato nel rappresentare la nostra società che ogni giorno affronto gli ostacoli e le difficoltà che si presentano con una serenità che altrove non avrei avuto.

Cosa ti ha spinto ad entrare nel settore immobiliare? Il settore immobiliare mi ha sempre affascinato e lo respiro fin da quando ero bambino. Ciò mi ha spinto, durante il mio percorso di studi, ad approfondirne la conoscenza, fino ad arrivare addirittura a redigere la mia tesi di laurea su un particolare comparto di questo ambito: il franchising. A posteriori posso dire che mai scelta fu più azzeccata! Ho avuto la fortuna e l’opportunità, poi, di entrare in questo meraviglioso mondo dalla porta principale. Poter lavorare ogni giorno in una realtà internazionale, dinamica e stimolante, entrando in contatto con ambiti molto diversi, parlando, ascoltando e partecipando a conversazioni e riunioni in diverse lingue, scambiando pareri e opinioni con colleghi da ogni parte del mondo, per di più nel settore che amo da sempre, è veramente un sogno per me.


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GIOVANI ECCELLENZE

In cosa consiste il tuo lavoro? Il mio lavoro consiste sostanzialmente nel far “innamorare” potenziali investitori al progetto di Engel & Völkers… Tralasciando gli aspetti romantici e sentimentali, discuto, dialogo e mi confronto ogni giorno con decine di professionisti ed imprenditori al fine di far valutare loro l’opportunità di diventare leader del mercato immobiliare di pregio, attraverso l’apertura di uno shop E&V nella propria città. Nello specifico, sono il responsabile dello sviluppo per il Nord Est d’Italia, coordinando quindi le attività di crescita della nostra rete nelle regioni Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. Quali sono le difficoltà principali? La difficoltà principale del mio lavoro è quella di far percepire l’apertura di uno studio immobiliare, seppur specializzato nel segmento premium del mercato, come un investimento. Purtroppo, anche a causa della cattiva reputazione che molte agenzie si sono costruite nel tempo, si fatica a far comprendere che l’apertura di una struttura specializzata nell’intermediazione immobiliare è, ancor prima di essere una attività dinamica e motivante, un vero e proprio investimento che può garantire tassi di redditività estremamente interessanti. Fortunatamente però, pur avendo faticato molto all’inizio, stiamo riuscendo in questa “missione”, tant’è che la maggior parte dei nostri clienti sono investitori, spesso non provenienti dal settore immobiliare, che vedono il nostro progetto prima di tutto come un’opportunità di diversificare il proprio business e aumentare il proprio volume d’affari. Il mercato immobiliare di pregio sta attraversando un buon periodo? Assolutamente sì. Ed è anche per questo che il nostro brand sta riscuotendo un così grande successo. Basti pensare che il fatturato globale

da commissioni della nostra rete è cresciuto nel 2017, rispetto all’anno precedente, del 47.2 %, sfruttando appieno il momento florido e vivace del mercato del pregio. I prezzi degli immobili di pregio, infatti, sono in risalita. Ad esempio, nelle due principali città italiane, Milano e Roma, le quotazioni sono aumentate rispettivamente dello 0,4% e dello 0,3% e il trend è analogo nelle altre zone del Paese. Ma, tralasciando per un attimo il segmento premium, sono i dati generali sul mercato immobiliare che sono molto incoraggianti. Le compravendite nel 2017, infatti, sono aumentate, arrivando a quota 542.480, registrando un + 4,9% rispetto al 2016, e gli investimenti nel Real Estate italiano hanno superato nello scorso anno la quota degli 11 miliardi, in crescita del 21% rispetto all’anno precedente. I dati dimostrano, quindi, che la ripresa è ragionevolmente solida e che è un momento propizio per investire nel mercato immobiliare e sfruttare il trend positivo che è iniziato e che continuerà a svilupparsi nel corso dei prossimi anni. Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro? I miei obiettivi per il futuro sono molto ambiziosi. Sicuramente il mio principale desiderio è continuare il mio percorso professionale all’interno del mondo del real estate, continuando a crescere ed imparare, essendo ben conscio di avere ancora molta strada da fare. Per quanto riguarda il 2018, invece, miro a rendere ancora più capillare la presenza di Engel & Völkers nel Nord Est, portando il nostro brand a sbarcare in piazze importanti come, ad esempio, Trieste, Vicenza, Reggio Emilia, Udine e Ravenna. Il mio percorso è appena iniziato e non vedo l’ora di affrontare le sfide che il futuro mi riserverà con il massimo impegno, una grande carica e la forte convinzione che il meglio deve ancora venire.

Giovani eccellenze Spesso si sente parlare dei giovani e anche in negativo. Invece a noi di I&Co. ogni giorno capita di incontrare nel mondo del lavoro e delle professioni, giovani davvero capaci e fortemente motivati. Per questo motivo ogni mese la nostra redazione ha deciso di dare spazio e mettere in luce le “giovani eccellenze” che operano nei vari settori dell’economia, del lavoro, della cultura e della società in genere.

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FOOD di Luca Fumagalli - Consulente franchising

Foto di Michael Browning su Unsplah

LA RISTORAZIONE AL PUNTO DI SVOLTA

È IL MOMENTO DEL FOOD FRANCHISING utti gli indicatori segnalano che la ristorazione italiana si trova ad un punto di svolta, tra cambiamento e fallimento. L’andamento tendenziale di lungo periodo è favorevole. I mutamenti delle abitudini degli italiani portano a una destrutturazione dei pasti, a un maggiore consumo fuori casa, a un distacco da tradizioni e riti per assecondare nuovi stili di vita e differenti modelli di consumo. L’attuale congiuntura richiede di adattarsi al cambiamento in termini di menù e di prezzi, di modalità di consumo, di ambiente e cornice dei locali, di servizio, di comunicazione. Le minori possibilità di spesa dei consumatori funzionano da elemento

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selezionante, allargando la forbice tra le varie offerte e provocando, per la prima volta dal dopoguerra, una accelerazione delle chiusure e un aumento del turnover. Se una volta era sufficiente “saper far da mangiare” per sopravvivere o addirittura prosperare, oggi il settore richiede maggiore professionalità e più efficienza in ogni aspetto della gestione. Dall’altra parte, la tenuta della domanda attira newcomer, ovvero investitori e nuovi operatori da altri settori ancora in difficoltà. È questa la situazione, già vissuta in passato in altri settori, in cui il franchising può giocare e vincere la sua partita.

Questi ingressi infatti generano turbative che solo le catene, o comunque i player più forti e attrezzati, sono in grado di superare. Per molti operatori del settore c’è la chance di riconvertire le proprie attività obsolete, aggregandosi a reti di successo. Ma anche i “non addetti ai lavori”, sia che si tratti di persone in cerca di auto-impiego, con scarsi mezzi e modesta attitudine imprenditoriale, che di investitori interessati ai ritorni economici dell’impresa, sono una straordinaria risorsa per chi ne saprà incontrare le esigenze. Il franchising può essere un vero e proprio salvagente offrendo loro la possibilità di “imparare il mestiere”


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FOOD Foto di Cel Lisboa su Unsplash

Cambiano le abitudi operando fin da subito con efficienza e competitività. I tanti “bagni di sangue” che già si susseguono tra i newcomer, spesso convinti che nel mondo della caffetteria, della gelateria e della ristorazione fare successo sia semplice e alla portata di tutti, possono essere arginati anche grazie all’ affermazione di franchise format vincenti. Non solo. I franchisor italiani che si consolideranno nel nostro Paese nei prossimi anni potranno ritrovarsi tra i protagonisti del mercato internazionale. Fino ad oggi il grande talento italiano nella ristorazione è stato esportato a livello di individualità e di eccellenze, spesso senza una visione, una strategia, un sistema.

zionali nella ristorazione, è il sistema più semplice, immediato e comprensibile per svilupparsi all’estero.

Il franchising dà la possibilità di codificare, standardizzare e trasferire anche la più sofisticata capacità culinaria, creando format replicabili ovunque. Questa formula, già utilizzata da più di ottanta anni da tutte le catene interna-

Internazionalizzare con il franchising è una scelta che permette di vendere non solo prodotti, ma anche attrezzature, servizi, formazione, metodi e valore, capitalizzando questo straordinario know-how.

Inoltre, il consolidamento di una rete di food franchising in Italia è un vero e proprio certificato di garanzia per un investitore straniero: documenta la validità di un format in uno dei mercati più esigenti del mondo in materia di cibo. Solo noi italiani tutto questo non lo abbiamo capito o non lo abbiamo ancora saputo sfruttare. Abbiamo la possibilità di portare in giro per il mondo un’immagine genuina e integra del nostro Paese valorizzando il grande patrimonio del Made in Italy, attraverso materie prime, prodotti, ricette, preparazioni, tradizioni e atmosfere.

I mutamenti delle abitudini degli italiani portano a una destrutturazione dei pasti, a un maggiore consumo fuori casa, a un distacco da tradizioni e riti per assecondare nuovi stili di vita e differenti modelli di consumo.

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AUTOMOTIVE di Andrea Carbutti - General manager Rent2Go

IL DIESEL È MORTO, LUNGA VITA AL DIESEL Le città di Parigi, Madrid, Atene e Città del Messico hanno fissato il bando definitivo dei motori a gasolio: 2020 per la capitale francese e 2025 per le altre tre. Milano e Roma si allineeranno a queste capitali nel 2024.

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d inizio 2018 il produttore giapponese Toyota ha comunicato l’esclusione delle motorizzazioni alimentate a gasolio dalla gamma “passenger car” ovvero dal listino delle autovetture. La notizia ha suscitato sorpresa ma non negli addetti ai lavori; la casa nipponica è stata la prima a sviluppare e commercializzare veicoli con motori “ibridi”, a farne un cavallo di battaglia ed un elemento di forte distinzione rispetto ai competitors. Al punto che le automobili ad alimentazione alternativa sono state spesso identificate con il brand giapponese. Ma questa notizia è solo la punta di un iceberg. Le città di Parigi, Madrid, Atene e Città del Messico hanno scavato ulteriormente la fossa al motore più amato dagli europei fissando il bando definitivo dei motori a gasolio: 2020 per la capitale francese e 2025 per le altre tre. Milano e Roma si allineeranno a queste capitali nel 2024. Tra le case costruttrici di automobili Volvo ha dichiarato che oltre il 2021 non ci saranno più sviluppi sui loro motori diesel per gli stessi motivi e, notizia di qualche giorno fa, FCA non equipaggerà più le sue auto con motori diesel a partire dal 2022. Questo quadro produrrà una rapida flessione delle vendite di automobili equipaggiate con motori alimentati a gasolio. Se l’anno scorso, per la prima volta dal 2009, in Europa le immatricolazioni di auto a benzina hanno superato quelle diesel, quest’anno la situazione certamente peggiorerà. Fino ad ipotizzare un mercato europeo che passerà dal 50% al 9% entro il 2030.


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AUTOMOTIVE

Ma davvero diremo addio al diesel così velocemente? A mio parere il de profundis è stato recitato con troppa fretta. Il clima venutosi a creare è fortemente influenzato. Di certo le politiche ecologiche hanno avuto un peso, ma non si può sottovalutare il peso dell’industria automotive e delle politiche di marketing. Dobbiamo infatti ricordarci che se nel segmento automobili sono stati sviluppati propulsori “alternativi”, per i veicoli commerciali leggeri e pesanti il diesel rappresenta quasi il 100% del parco circolante. È illusorio immaginare che nel breve volgere di qualche anno questi mezzi verranno dismessi a favore di altri alimentati differentemente dal classico gasolio. Se pensiamo ai veicoli pesanti adibiti al trasporto merci che percorrono in lungo e largo il nostro paese credo sia difficile spingere la nostra immaginazione fino ad un avvento rapido del prototipo presentato da Tesla: sappiamo benissimo che la nostra rete autostradale non sarà adeguatamente strutturata in pochi anni per sopperire al fabbisogno di un parco mezzi alimentato elettricamente. E non voglio spingermi fino all’esame critico dell’adeguamento del piano energetico nazionale in funzione di uno sviluppo del mercato dei mezzi alimentati elettricamente, sempre che tecnologicamente disponibili ed adattati alle necessità dei clienti. Il diesel verrà bandito sicuramente dalle grandi città, ma il mercato di questo tipo di alimentazione rimarrà nella provincia. Considerato che l’Italia che produce è per lo più in provincia e nei distretti industriali sparsi a macchia di leopardo sul territorio nazionale sono assolutamente certo che la sostituzione del parco auto esistente, per lo più alimentato a gasolio, avverrà molto più gradualmente di quanto i produttori dichiarino. La realtà dei fatti è che come spesso accade alcuni fenomeni sono frutto di mode e scelte di natura ideologica. Infatti la pubblica opinione ignora che i motori diesel, più efficienti di quelli a benzina, emettono meno anidride carbonica per chilometro (CO2/km), ragion per cui finora le istituzioni avevano favorito il diesel. Molti non sanno che le emissioni relative alla combustione del motore potrebbero ridursi, mentre ovviamente quelle prodotte dai freni e dal rotolamento dei pneumatici resterebbero. Tutte le attività di combustione, umane e naturali, producono il particolato. Quello riconducibile ai mezzi di trasporto (circa il 27% del totale) è in forte e continua diminuzione. Prima il common rail e poi il filtro anti-particolato l'hanno ridotto di oltre cento volte, quasi azzerandolo. Rispetto ai veicoli obsoleti, gli Euro6 praticamente quasi non ne emettono. Dovremmo quindi augurarci che vi sia una progressiva sostituzione di Euro 0/1 con veicoli diesel Euro 6. Avremmo effetti positivi sull’inquinamento, sull’economia e sul traffico, dando ai paesi la possibilità di gestire la transizione che a mio modo di vedere rappresenta il vero punto critico della possibile scomparsa del diesel dal mercato automobilistico, soprattutto in un paese come il nostro atavicamente in ritardo nella definizione di politiche strutturali nelle varie parti della società e dell’economia.

L’ipotesi più auspicabile È auspicabile che con la progressiva sostituzione degli Euro 0/1 con veicoli diesel Euro 6, e gli effetti positivi che si avranno sull’inquinamento, sull’economia e sul traffico, i paesi abbiano la possibilità di gestire la transizione, che rappresenta la vera criticità di questo processo, soprattutto in un paese come il nostro atavicamente in ritardo nella definizione di politiche strutturali nelle varie parti della società e dell’economia.

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LUMIO e’ AMBIENTAZIONE e design

Food & Beverage

www.lumiosystem.com


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DESIGN di Laura Parisi - Managing director di Imprimendo

L’ARREDO LUMINOSO NELLA RISTORAZIONE econdo un’indagine condotta da due ricercatori americani “la giusta illuminazione in un ristorante tende a dilatare il tempo di permanenza dei commensali e aumenta la loro disponibilità a consumare cibo e bevande”. I luoghi di ristorazione sono diventati parte integrante della nostra vita, luoghi dove le persone si incontrano non solo per mangiare, ma anche per rilassarsi, parlare, staccare dal lavoro, condividere emozioni. Per questo motivo è importante che siano piacevoli e l’illuminazione è ormai parte fondamentale dell’arredamento.

I pannelli retroilluminati a Led LUMIO sono una soluzione efficace per: - valorizzare un ambiente; - dividere gli spazi in modo creativo con pareti divisorie; - creare soffitti con immagini; - presentare prodotti, novità, promozioni o anche solo un logo. Sono una scelta strategica e vincente per risparmio energetico, durata nel tempo e personalizzazione del locale. Permettono di modificare in pochi minuti l’aspetto di un locale grazie alle grafiche facilmente sostituibili senza l’aiuto di personale specializzato, vestendolo per ogni occasione commercialmente importante (Natale, San Valentino, ecc..)

Nella versione MOVE le varie sezioni del pannello si accendono in una sequenza personalizzabile catturando e guidando l’attenzione del cliente con la luce e le immagini. Per maggiori info: Imprimendo S.r.l.s. Via E. Macario 17 10028 Trofarello (To) 011 6810261 info@lumiosystem.com www.lumiosystem.com

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WEB IDENTITY di Samuele Speri - Founder di Hyp

HYP WHERE HYPOTHESES BECOME REAL iamo in un'epoca in continuo movimento ed evoluzione. È l'epoca di Internet, dell'interconnessione, nella quale siamo tutti parte di un'unica famiglia, sempre a contatto con il resto del mondo. L’esplosione di Internet è lampante ed inarrestabile. Basti pensare che nel 2000 circa 361 milioni di persone erano online in tutto il mondo. Nel 2014 si è arrivati a oltre 3 miliardi, un tasso di crescita del 724%. Oggi non è scorretto dire che circa la metà del mondo è presente online, e sempre più persone accede comodamente tramite mobile. La velocità di internet

stessa continua ad aumentare, e questo apre nuovi scenari e infinite possibilità. Ciò che può fare la differenza in questo nuovo paradigma è come la comunicazione digitale cattura i bisogni delle persone. HYP, tramite la sua sensibilità, intuisce potenzialità e tendenze della rete, proponendo nuovi prodotti digitali che vanno ad innovare la web identity delle aziende, intesa come l’insieme di metodo comunicativo, contenuti e sviluppo tecnologico. Coniuga prodotti dal semplice utilizzo e dalla forte potenzialità virale su smartphone e

social, ovvero i “Businessflyer®”, a contenuti multimediali e originali, siano essi video, fotografie o materiale editoriale. Tale forza comunicativa viene utilizzata per proporre agli utenti un nuovo livello di esperienza online, sviluppando ambienti in realtà virtuale e in realtà aumentata che proietteranno le aziende nella prossima rivoluzione digitale. Le possibilità sono illimitate, e con la giusta dedizione ogni ipotesi può diventare realtà.

Per ulteriori informazioni visita: hyplab.it

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APPLICAZIONI la Redazione

ACCADEMIA AGENTI IMMOBILIARI QUALIFICATI IN TOUR i è tenuta mercoledì 27 marzo, a Milano, la prima data del nuovo tour “Accademia Agenti Immobiliari Qualificati” un incontro dedicato agli Agenti Immobiliari, con docenti di spicco e la presentazione della APP MyAccademia, che permetterà di fruire di un percorso formativo on-line, innovativo e concretamente utile agli agli operatori del Real Estate, per la loro formazione e per una maggiore valorizzazione della loro figura verso il consumatore finale.

Durante l’evento i partecipanti hanno potuto ascoltare i seguenti interventi: ◆ We Unit Group: Progetto Credito Condominio, un nuovo prodotto per valorizzare gli immobili; ◆ Casa.it: Migliora le tue performance col Digital Marketing; ◆ Accademia: Innovazione nella formazione, dall’aula allo smartphone in un APP.

Main sponsor dell’evento Casa.it, in collaborazione con We Unit Group ed Economy & Training.

Per maggiori informazioni o iscrizioni: https://www.accademia-solutions.it/contatti/

Le prossime date del tour saranno: ◆ 18 aprile a Palermo ◆ 19 aprile a Napoli

COLOPHON

I&Co Immobili & Co. per l’Impresa Anno XXIII N. 2 - Aprile 2018

Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 576 del 21.09.1996 Direzione e Redazione: AG&P s.n.c. Immagine e Comunicazione Via Monte Rosa, 18 - Senago (Mi) Tel. 02 99055532 - agepmail@tin.it Contatti: immobili.co@tin.it Foto di copertina: Foto di Denys Nevozhai su Unsplash

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Segreteria e Pubblicità: BV invest S.r.l. Via della Repubblica, 27 - Milano Tel. 02 66984997 - info@bvinvest.it Direttore Responsabile: Antonio Sposari Direttore Editoriale: Bruno Vettore Progettazione Grafica: Cirella Chiariello Diffusione: Digitale gratuita La Direzione non si assume alcuna responsabilità per i testi degli articoli redazionali e delle pagine pubblicitarie dei relativi autori. A garanzia di riservatezza, l’editore, nel rispetto del Codice Privacy Dlgs 196/03, garantisce la massima cura dei dati forniti o in suo possesso, i quali non verranno comunicati a terzi, né verranno utilizzati per comunicazioni commerciali e fatto diritto, in ogni caso, per l’interessato di richiederne gratuitamente la rettifica o la loro cancellazione ai sensi dell’art. 7.


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A SCUOLA DI PUBLIC SPEAKING Un programma intensivo di 3 giornate, 18 ore di formazione, 400 slide, filmati ed esercitazioni pratiche, per una formazione all’insegna della Qualità.

DOPO NON TI FARA’ PIU’ PAURA!

Programma intensivo di alta formazione dedicato a manager, imprenditori o professionisti che vogliono migliorare la loro capacità di parlare in pubblico. Un percorso di 3 giornate, a completa cura di Bruno Vettore, sulle tematiche del Public Speaking certificato Uni Iso 9001:2008 – SNR CERTIFICATION, che permette di ottenere nuove competenze e capacità concretamente spendibili nell’attività, a beneficio di una maggiore valorizzazione personale e professionale. Dalla preparazione alla presentazione di un discorso, dai principi della comunicazione alle categorie del linguaggio, dall’autostima alla gestione dello stress. La cadenza delle giornate, anche non consecutive, verrà concordata con il management aziendale. Al termine del percorso verrà messo a disposizione tutto il materiale didattico e verrà rilasciato un Attestato di Partecipazione.

E’ un’iniziativa:

Contatto diretto: info@brunovettore.it


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