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Sentieri all'ombra | Nel bosco di Re Nasone

Escursione nella Riserva naturale orientata di Bosco Ficuzza e Rocca Busambra, scelta da Re Ferdinando di Borbone come riserva di caccia. Si tratta di un itinerario che si svolge quasi per intero al riparo dal sole

testo e foto di Giuseppe Oliveri*

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Nella foto, il Lago dello Scanzano

La Riserva naturale orientata di Bosco Ficuzza e Rocca Busambra è raggiungibile da Palermo, percorrendo la SS 121 sino all’uscita per Bolognetta; da qui si imbocca la SS 118 e si prosegue in direzione Corleone. Superato il lago artificiale dello Scanzano, si incontra sulla sinistra il bivio per Ficuzza, segnalato dall’Obelisco con la lapide del 1867 che dichiara il Bosco della Ficuzza bene inalienabile dell’appena nato Regno d’Italia. Dopo poco meno di due chilometri si giunge alla scenografica piazza di Ficuzza: un grande prato verde, dinanzi alla Real Casina di Caccia, ai piedi dell’imponente mole del bastione dolomitico della Rocca Busambra (1613 m). La rocca con le sue maestose pareti protegge dalle intemperie un vastissimo bosco, folto di lecci, roverelle, sughere, frassini e un ricchissimo sottobosco, fra i più preziosi di una Sicilia da secoli depredata di questo genere di ambienti. Nel 1799 Re Ferdinando IV di Borbone, in fuga da Napoli, scelse Bosco Ficuzza come Reale Riserva di Caccia, facendo realizzare la Real Casina dall’architetto Marvuglia. Re Nasone era il soprannome di Ferdinando di Borbone che fu Re di Sicilia e di Napoli e, dal 1816, Re delle Due Sicilie. L’escursione si svolge quasi per intero all’interno del bosco; inizia e termina nella piazza del borgo. Per godere delle meravigliose fioriture del ricco sottobosco il periodo più indicato è la primavera, ma per camminare al fresco questi sono i mesi migliori.

Il sentiero è ben evidente e sale tra la vegetazione lungo le falde di Pizzo Castrateria, prosegue per Portella Gramigna, quindi scende al Pulpito del Re

la Galleria dei Gargioli

L’ITINERARIO NEL DETTAGLIO

Il sentiero per Fonte Ramosa inizia sul retro del Centro di Recupero della fauna selvatica della Lipu, che si trova appena sotto il piano stradale del vasto prato che precede la Real Casina di Caccia di Ficuzza. La segnaletica non è omogenea (ci sono colori giallo-verde, qualche paletto basso della Forestale e segnali bianco-rossi del Cai) ma il sentiero è evidente, ben battuto. Superato un piccolo guado si penetra subito nel bosco e si comincia a salire. Si giunge a una chiudenda (cancelletto in filo spinato mobile), oltrepassatolo si esce sulla strada sterrata che conduce ad Alpe Ramosa. Dopo un breve tratto a destra si raggiunge un piccolo spiazzo con un antico abbeveratoio in arenaria (acqua potabile, con un leggero sapore di rame, da qui il toponimo Fonte Ramosa). Si piega a sinistra e, costeggiando alcuni lunghi recinti in pietra, detti appunto i “girati” (che servivano a contenere aree di ripopolamento per la grossa selvaggina della Riserva Reale) si giunge al Rifugio Forestale “Casotta”. Si prosegue su pista sterrata, costeggiando la recinzione dell’Ex Colonia delle FFSS, in completo abbandono e vandalizzata, e si giunge all’abbeveratoio (bevaio) nuovo attraversando la strada asfaltata. Proprio di fronte al bevaio si oltrepassa la recinzione, attraverso una chiudenda e su tracce di sentiero prima, e un breve tratto di terreno naturale dopo, si scende a vista ai Laghetti Coda di Riccio. Da quello più in basso si raggiunge il letto del Torrente Elice. Da qui è presente la segnaletica Cai, sistemata bene di recente. Il sentiero ora ben evidente sale tra la vegetazione lungo le falde di Pizzo Castrateria, prosegue per Portella Gramigna, quindi scende al Pulpito del Re. Questo trono, scolpito nella roccia arenaria, fu fatto costruire da Re Ferdinando durante il suo esilio: egli lo usava per cacciare comodamente seduto mentre i battitori spingevano le prede verso di lui.

la piantina dell'itinerario

Il trono, scolpito nella roccia arenaria, fu fatto costruire da Re Ferdinando durante il suo esilio, e lo usava per cacciare seduto mentre i battitori spingevano le prede verso di lui

Dal Pulpito del Re si raggiunge, con una deviazione di un paio di centinaia di metri, una bella zona panoramica su Valle Agnese e Rocca Busambra. Ritornati al pulpito si scende sulla pista sterrata, sino a raggiungere, in corrispondenza di una sbarra, la carrareccia e su questa si scende al quadrivio di Quattro Finaite (Quatto Confini), dove sulla destra fanno bella mostra di sé due sughere plurisecolari. Poco prima di raggiungere l’asfalto a sinistra si scende su uno stretto e breve sentiero e si raggiunge la ex sede della dismessa ferrovia a scartamento ridotto Palermo – Corleone. Si lascia a destra la Galleria dei Gargioli e si prosegue a sinistra nel bosco, per circa 3 chilometri, per la stazione di Ficuzza. Lungo il percorso i resti più significativi della linea ferroviaria sono: la Galleria dei Gargioli (sotto il quadrivio); i poderosi muri di contenimento; un lungo viadotto che è quasi un belvedere su gran parte del bosco della Rocca; la Stazione e il borgo; i resti di un casello; i cippi chilometrici e la vasca del “rifornitore”, destinata ad approvvigionare di acqua le motrici a vapore. In leggero declivio si giunge infine alla vecchia stazione di Ficuzza, oggi trasformata in ristorante. Si ritorna al borgo risalendo per la vecchia mulattiera, in parte gradinata, realizzata per collegare il paesetto alla ferrovia, che ora attraversa pure un’area picnic. In funzione dell’orario di arrivo a Ficuzza c’è la possibilità di visitare la Real Casina di Caccia e/o il Centro di Recupero della fauna selvatica della Lipu.

* Sezione Cefalù - Past president Cai Sicilia

la Peonia Alba presente nel sottobosco di lecci e roverelle

sottobosco con Cyclamen

i Laghetti Coda di Riccio.

la Real Casina di Caccia (Ficuzza) che ospita il Centro di Recupero della fauna selvatica della Lipu

NELLA RISERVA NATURALE

Lunghezza: 10,5 km

Dislivelli: in salita m 360 - in discesa m 360

Tempo effettivo per il giro completo: 4 h e 30’

Grado difficoltà: “E“.

Natura del percorso: sentiero, piste sterrate, tracce di sentiero, breve tratto di terreno naturale ed ex sede della dismessa ferrovia a scartamento ridotto

Carta topografica: I.G.M. 1:25.00 tavoletta 258 I - SE Godrano 1970.

1° tratto: Sentiero Fonte Ramosa - 2° tratto: Laghetti di Coda di Riccio - 3° tratto “Pulpito del Re” - 4° tratto “La vecchia ferrovia”

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