CRONACA EXTRAEUROPEA a cura di Antonella Cicogna e Mario Manica - antcico@yahoo.com
Nepal, le due facce dell’Annapurna, 8091 metri L’Ottomila più pericoloso nel rapporto vittimesalitori in vetta questa primavera è stato il più gettonato dalle spedizioni commerciali, dopo l’Everest. Ma com’era nel 1986 ce lo racconta Almo Giambisi ella passata stagione premonsonica l’Everest, 8848 metri, ha superato l’ennesimo triste record, con oltre 400 permessi di scalata. Ma l’Annapurna, 8091 metri, si è piazzato subito dopo. Diverse spedizioni commerciali erano in lizza per la vetta nepalese, e già a fine marzo gli sherpa erano impegnati ad attrezzare la via per i clienti, molti dei quali al loro primo Ottomila. Gli ingredienti: abbondanti corde fisse, una nutrita schiera di bombole d’ossigeno, traccia battuta fino in cima. Il 16 aprile 2021 l’Annapurna ha così registrato il record di salite: più di 70 in vetta (quasi metà sherpa). Con la maggior parte dei salitori arrivata al Campo Base il 2 aprile, la cima era prevista il 14 aprile. Ma a circa 7300 metri, gli sherpa adibiti all’installazione della linea incontreranno una pericolosa sezione di ghiaccio vivo che esaurirà le corde fisse a disposizione. Costretti a posticipare l’attacco alla vetta, gli organizzatori chiameranno in soccorso d’urgenza un elicottero da Katmandu che scaricherà a 7300 metri nuovi 800 metri di fisse, ulteriori bombo-
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74 / Montagne360 / luglio 2021
In alto, Annapurna 1986: Da sinistra Almo Giambisi, Maurice Herzog e Sergio Martini al Campo Base (foto Archivio Almo Giambisi). Sopra, Almo Giambisi in vetta all’Annapurna 8091 m (Nepal) raggiunta in stile alpino con Sergio Martini e Fausto De Stefani il 21 settembre 1986 (foto Archivio Almo Giambisi)