Flora d'Italia - Chiave Fam. Orchidaceae

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1 florae.it - Chiave Fam. Orchidacee Fam. Orchidacee Piante erbacee perenni a fg. intere e nervature parallele (eccetto in Goodyera). F. (in tutti i generi europei) semplice ed eretto; inflor. in spiga o racemo semplice. Fi. zigomorfi, pentaciclici; perianzio composto di 2 verticilli di 3 tepali. Dei 3 esterni, il mediano di solito poco diverso dai laterali. Dei 3 interni, i 2 laterali identici tra loro, il terzo, detto labello, quasi sempre molto diverso per forma e colore, spesso prolungato alla base in uno sperone. Nella maggior parte dei generi (esclusi Nigritella, Microstylis ed Epipogium) il fi. è resupinato, ossia il labello, che dovrebbe occupare la posizione superiore, si trova invece in posizione inferiore a causa di una torsione dell'ovario ? del peduncolo. Androceo e gineceo fusi in una struttura detta il ginostemio, talvolta prolungata in un rostro. Stami fertili soltanto 2 del verticillo interno (sezione Diandrae, solo genere Cypripedium) oppure 1 del verticillo esterno (sezione Monandrae, tutti gli altri generi). Il polline è conglutinato in masse o pollini, uno per ciascuna loggia dell'antera; i pollini sono forniti di una ghiandola vischiosa (il retinacolo), a cui possono essere attaccati mediante un filamento (caudicola). In alcuni generi le caudicole dei due pollimi sono connesse ad un solo retinacolo comune. I retinacoli possono essere racchiusi in una borsicola. Ovario infero, sessile o peduncolato; fr. una capsula a 3 o 6 costole; semi minutissimi e numerosi. Bibl.: Camus E. G., Icon. des Uchìdées d'Europe et du Bassin médit. Paris (1921, 1929); Keller G. und Schlechter R., Monogr. und Icon. der Orchideen Europas und des Mittelm. Berlin-Dahlem (1925-1939); Danesch E. und O., Orchideen Europas: Mitteleuropa. Bern und Stuttgart (1962); id. Orchideenforopas: Südeuropa. Bern und Stuttgart (1969); Sundermann H., Europäische und mediterrane Orchideen. Hildesheim (1975).PREPARAZIONE E CONSERVAZIONE - Le Orchidee, bellissime in natura, quando vengano seccate per l'erbario perdono i colori ed assumono una tinta brunastra in tutte le parti fiorali; per conservarne i colori si può usare il metodo seguente: il materiale fresco, poche ore dopo la raccolta viene impregnato d'anidride solforosa (ad es. rinchiudendolo in una scatola nella quale si fa bruciare una pastiglia di zolfo lasciare il materiale nei vapori di zolfo per parecchie ore!); dopo questa operazione le piante avvizziscono molto rapidamente: esse vengono messe tra carta assorbente e seccate con il metodo normale; in pochi giorni le corolle assumono una tinta brunastra, ma con il procedere della disseccazione progressivamente riprendono i colori naturali; la disseccazione è lenta (spesso 15 giorni e più), ma alla fine i colori risultano come nel vivo o addirittura più smaglianti. Per la presenza di micorrize il trapianto delle Orchidee è spesso difficile.Tutte le Orchidee sono piante in pericolo, talora anche minacciate d'estinzione: si raccomanda di evitarne raccolte distruttive: una buona diapositiva vale di più di un'esemplare d'erbario! Per F. Rasetti (Roma) - Un manoscritto delle Orchidee italiane estremamente sintetico, ma chiarissimo e molto aggiornato venne preparato già nel 1954-55 da L. Ferlan (Bergamo): esso corrispondeva alla forma succinta della prima stesura di questa Flora. Questo è stato uno degli ultimi lavori del compianto amico, finissimo osservatore ed autore di numerosi dettagliatissimi disegni di Orchidee del nativo Goriziano. Il manoscritto del Ferlan, con gli aggiornamenti successivi è stato il punto di partenza per la presente redazione, dovuta al Rasetti.

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