NUF - 02

Page 1

02

Labirinti



NUF #02 PRIMAVERA 2012 INDEX 5 EDITORIALE 6 COVER 9 VIE DI FUGA 20 INTERMEZZO 22 IL MINOTAURO 24 SKETCHBOOK

NUF è ideato/disegnato da Roberto Miata; i testi, le fotografie e i disegni sono di Roberto Miata. “ è impresso su carta Splendorgel Brilliant White da 160 g/mq delle cartiere Fedrigoni. La copertina è impressa su carta Tintoretto Gesso da 250 g/mq delle cartiere Fedrigoni. “ è piegato in formato A5, rilegato a spilla e composto con Alternate Gothic e Utopia

NUF è stato stampato nel mese di maggio 2012, in venti copie numerate. La copia che avete in mano è la numero:

http://nufmagazine.tumblr.com

Tutti i diritti riservati © 2012



EDITORIALE basta sentirsi addosso il vento per immaginare di esserne fuori; a volte, invece, l’uscita è doppia, un bivio, oppure non c’è; altre volte non ci accorgiamo che il labirinto dentro il quale ci troviamo è molto semplice e l’uscita è lì davanti a noi, altre volte ancora, invece, l’uscita ce la sogniamo (magari volando!), mentre nella realtà dobbiamo guadagnarla poco a poco, con piccoli passi. Il racconto che segue racconta di come un giorno il Minotauro scopre l’uscita dal labirinto e di ciò che comporta quella scoperta, la quale forse, rappresenta più l’inizio di un nuovo labirinto che la fine. Si accorgerà, infatti, di essere capitato senza volerlo in un labirinto ben più complesso, dal quale è più difficile scappare: quello della mente, appunto. Per la sezione Scketchbook, ho scelto dei disegni che ricordassero, a volte in modo esplicito, a volte meno, dei labirinti. Infine vi segnalo che è online il sito di NUF a questo indirizzo: http://nufmagazine.tumblr. com. Da qui è possibile sfogliare la rivista in formato digitale. Visitatelo! Ora è davvero tutto: buona lettura.

EDITORIALE

Torna la primavera e torna NUF. Qualcuno a cui ho regalato il primo numero mi ha chiesto come mai avessi scelto questo nome. In effetti è un nome del tutto casuale, quando l’ho disegnato per la prima volta, non ho pensato ad un significato preciso o ad un acronimo. Certo che riflettendoci dopo, se ne possono trovare diversi; a me piace questo: Non Una Fanzine, o Non Un Foglio. In questo secondo numero, che ha per titolo “Labirinti”, vorrei raccontare i diversi labirinti nei quali ci imbattiamo continuamente, quelli dei luoghi, delle esperienze, ma soprattutto i labirinti della mente. La mente come labirinto, dal quale è impossibile uscire senza lasciarci la pelle, ma dal quale tentiamo continuamente di scappare, o quantomeno di trovare un’alternativa. C’è chi lo fa in svariati modi, con la droga, l’arte, il viaggio – o la fuga –, la religione, la ribellione e tanto altro, ma in fondo scappare dalla mente è impossibile e forse inutile di per sé. Certo è che appena entrati in un labirinto, il primo pensiero va all’uscita, come si esce da qui, come trovare la via di fuga? E “Vie di fuga” è il titolo del portfolio in apertura: una serie di scatti per aiutare ad uscire da un labirinto, uno qualsiasi. A volte può aiutare alzare la testa e guardare il cielo, a volte

NUF

Roberto Miata #02 - PRIMAVERA 2012

5


NUF / COVER



Assiso assolo. Assente.


VIE DI FUGA

VIE DI FUGA NUF

#02 - PRIMAVERA 2012

9


#02 - PRIMAVERA 2012

NUF

10

VIE DI FUGA


VIE DI FUGA NUF

#02 - PRIMAVERA 2012

11


#02 - PRIMAVERA 2012

NUF

12

VIE DI FUGA


VIE DI FUGA NUF

#02 - PRIMAVERA 2012

13


#02 - PRIMAVERA 2012

NUF

14

VIE DI FUGA


VIE DI FUGA NUF

#02 - PRIMAVERA 2012

15


#02 - PRIMAVERA 2012

NUF

16

VIE DI FUGA


VIE DI FUGA NUF

#02 - PRIMAVERA 2012

17


#02 - PRIMAVERA 2012

NUF

18

VIE DI FUGA


VIE DI FUGA NUF

#02 - PRIMAVERA 2012

19


#02 - PRIMAVERA 2012

NUF INTERMEZZO


INTERMEZZO NUF

#02 - PRIMAVERA 2012

– intermezzo –


IL MINOTAURO

IL MINOTAURO

#02 - PRIMAVERA 2012

NUF

22

I

l Minotauro è per metà toro e per metà uomo, per questo suo essere così mostruoso è stato rinchiuso nel labirinto fatto di corridoi aggrovigliati come una matassa di fili. Da un lato l’istinto animale della sopravvivenza lo spinge a cercare la via d’uscita, dall’altro, il percorrere in continuazione e per anni i corridoi del labirinto lo porta a memorizzarli, a creare una memoria, a sviluppare un ragionamento, un pensiero, una mente. L’istinto unito alla ragione gli permette di diventare un uomo, sebbene il suo corpo sia sempre mostruoso. E non sapremo mai se il Minotauro una sua razionalità non l’avrebbe mai avuta se non dentro e a causa del labirinto, o se invece col tempo avrebbe affinato comunque la sua ragione, crescendo come fanno tutti gli uomini. Fatto sta che ad un tratto, un giorno, percorre un corridoio che gli sembra nuovo, arriva in fondo e girando l’angolo la vede: l’uscita. Un’apertura rettangolare nel muro, ben tagliata la pietra ai lati, piena di luce che lo acceca e che porta con sé un’aria che lui non ha mai sentito, l’odore del mare che non conosce e il suono che le onde fanno infrangendosi sulla costa non molto lontana. Rimane immobile davanti l’uscita. Sente non molto bene voci allegre di donne, cinguettii di uccelli, il fruscìo del vento tra gli alberi. È la libertà. Davanti ai suoi occhi la libertà è un rettangolo lucente oltre il quale è difficile vedere. Però ancora una volta l’istinto gli suggerisce bene, quella è la libertà. Guarda tutto l’infinito del mondo entrare, da quello squarcio ponderato nel muro, dentro il labirinto e poi dentro la sua mente, che è un altro labirinto ancora, e lo sente percorrere tutte le strade che incontra, inondandole di una sensazione fortissima e vibrante, così forte da fargli tremare lo sguardo (e in quel momento sono le mura attorno a lui a tremare) e gli sembra che questo infinito debba frantumare le alte mura e che il labirinto debba crollare da un momento all’altro, rendendolo finalmente parte del mondo che c’è fuori, rendendolo finalmente libero. Tutto questo accade in un attimo. È il momento in cui la mente freme, il momento in cui i pensieri corrono dentro di essa e sbattono all’impazzata tra le pareti della massa cerebrale per uscire fuori e quando escono fuori sono frasi pronunciate nella sua testa o parole che escono dalla sua bocca bovina, ma una volta pronunciate tornano indietro di nuovo nella mente e riprendono a correre, insieme a pensieri nuovi che da esse sono generati. E così via, non si fermano, corrono e non si fermano. Lui invece si è fermato. Davanti all’uscita la luce illumina il suo corpo e lo riscalda, ma sembra pietra tra le pietre che lo circondano. In quel momento, in quel preciso momento, lui, il Minotauro, inizia a ragionare. E in quel momento,


IL MINOTAURO NUF

#02 - PRIMAVERA 2012

iniziando a ragionare, il Minotauro imprigiona se stesso dentro il labirinto della sua mente. E tra i pensieri che va rincorrendo dentro i corridoi della sua testa, quello che incontra più spesso è: come sarà là fuori? E poi: come farò a vivere là fuori? E quindi: riuscirò a vivere, o morirò? Inizia a cercare risposte a queste domande, partendo dal suo corpo. Si guarda, finalmente nella luce può vedersi, e scopre la sua mostruosità. Questo corpo imperfetto, formato da metà incompiute di due generi che la ragione ha posto agli estremi, è un corpo che non esiste, che non può esistere in quel mondo che adesso gli sta davanti, chiuso tutto dentro quel rettangolo che è l’uscita. E proprio perché è dentro quel rettangolo, il mondo non gli sembra più infinito e prorompente ma finito e limitato entro quattro confini, dentro i quali lui, con quelle sembianze, non potrebbe stare. Di sicuro al solo vederlo, gli uomini avrebbero paura di lui, non lo capirebbero e lo ucciderebbero. La sua vita là fuori sarebbe costantemente in pericolo. È questa la risposta alle sue domande. Non può uscire. Non vuole più. Il pensiero ormai è costante. Anzi no, è già cambiato, è diventato paura. Paura di vivere e quindi paura di morire. La ragione che lo ha reso uomo, invece di liberarlo, lo ha imprigionato nella sua mente. Se non avesse imparato a memorizzare i corridoi del labirinto, questo gli sarebbe sembrato di certo infinito. E invece, mentre guadagnava la via d’uscita ad ogni angolo del palazzo, rimaneva intrappolato nelle stanze intricate della sua testa, fatte di pensieri che ora sono veri e subito dopo falsi, come corridoi che cambiano di continuo la loro disposizione, e una volta percorsi ti giri indietro e ti accorgi che la strada non è quella che hai fatto, ed è impossibile trovare l’uscita, col rischio di ripercorrere in continuazione la stessa via. Così lui si è girato indietro nella sua mente e non ha più trovato il pensiero che lo ha condotto fino a lì, il pensiero portato avanti dal suo istinto di salvarsi. Si è perso dentro se stesso, dentro la sua ragione, e non sa come uscirne. Adesso dà le spalle alla porta d’uscita e guarda verso il buio, il buio che conosce, al contrario del suo volto. Che strano, nel momento in cui ha cominciato a riflettere si accorge che il suo volto non l’ha mai visto riflesso da nessuna parte e non lo conosce, del buio invece che è scuro e non si vede nulla, conosce tutti gli angoli e le pareti. E poi, mentre scompare tra i corridoi, ecco un ultimo pensiero: perché uscire fuori e trovare la morte quando può essere lei a venirmi a cercare qua dentro? La morte è libera, pensa, non è legata a nessun filo, non ha memoria e non si ricorda, per questo qui non mi troverà mai. Lo credereste?

23


#02 - PRIMAVERA 2012

SKETCHBOOK

SKETCHBOOK

NUF

24


SKETCHBOOK NUF

#02 - PRIMAVERA 2012

25


#02 - PRIMAVERA 2012

NUF

26

SKETCHBOOK


SKETCHBOOK NUF

#02 - PRIMAVERA 2012

27


#02 - PRIMAVERA 2012

NUF

28

SKETCHBOOK


SKETCHBOOK NUF

#02 - PRIMAVERA 2012

29


#02 - PRIMAVERA 2012

NUF

30

SKETCHBOOK


SKETCHBOOK NUF

#02 - PRIMAVERA 2012

31


#02 - PRIMAVERA 2012

NUF

32

SKETCHBOOK


SKETCHBOOK NUF

#02 - PRIMAVERA 2012

33


#02 - PRIMAVERA 2012

NUF

34

SKETCHBOOK


SKETCHBOOK NUF

#02 - PRIMAVERA 2012

35


#02 - PRIMAVERA 2012

NUF

36

SKETCHBOOK


SKETCHBOOK NUF

#02 - PRIMAVERA 2012

37


DEFINIZIONI

LABIRINTO s. m. [lat. labyrinthum, gr. labyrinthos] - 1. Leggendaria reggia di Minosse, dalla quale non si poteva uscire senza guida. | Edificio con rete di camere e di corridoi molto intricati. 2. Luogo, edificio, intreccio di strade o passaggi dove è difficile orientarsi o da cui è difficile uscire. 3. Boschetto con vialetti intricati, nel parco di una villa. 4. Situazione intricata, cosa confusa e poco chiara. 5. Insieme di cavità formanti una parte dell’orecchio interno. 6. In alcuni pesci ossei, organo sussidiario per la respirazione aerea, situato dorsalmente alla camera branchiale. 7. Gioco di pazienza che consiste nel trovare, tra tante strade tortuose disegnate, l’unica che conduce all’uscita.

#02 - PRIMAVERA 2012

NUF

38




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.