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Stare bene naturalmente

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Le stupefacenti qualità botaniche della CANNABIS SATIVA

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CHEF VS NUTRIZIONISTI

Il magazine gratuito per vivere in modo consapevolmente secondo Natura A cura di Marzia Novelli e Riccardo Mazzoni Hanno collaborato: Francesco Beccaguti Corinna Muzi Marco Nigro Caterina Nissim Gianluca Riezzo Gabriella Baroni Carlo Alberto Pietrangeli Miriam Baroni Patrizia Lia Micaela Del Buono Progetto grafico: Morena Ceriotti (Excalibur) Realizzazione editoriale: Giovanna Mazzoni (Excalibur) www.ionatural.it

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Le stupefacenti qualità botaniche della CANNABIS SATIVA

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SOMMARIO 5 Lo sciamanesimo 8 La canapa 12 Alimentazione salutare 16 La liquirizia

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19 Il Neem 24 Super colazione 27 Tea tree

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29 Veterinaria geraritrica 33 Arte erboristica

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Lo sciamanesimo

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LO SCIAMANESIMO di Corinna Muzi.

Questo termine deriva dalla parola tungusa shaman e indica un’esperienza di profonda ed estatica connessione del Singolo con l’Invisibile.

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Lo sciamanesimo

I

primi scritti rispetto a queste pratiche le collocano in Asia centrale e settentrionale, in seguito gli stessi fenomeni sono stati osservati, studiati e descritti anche in America, Oceania, Indonesia e in molti altri paesi nel mondo. Lo sciamano è colui che nella comunità di appartenenza è riconosciuto come Ponte tra i Mondi, quello dello Spirito e quello della Comunità stessa. E’ una figura borderline che presenta la capacità di entrare in connessione e comunicare con la natura, gli animali e le anime dei defunti al fine di sostenere, proteggere ed aiutare i propri simili nel percorso di nascita, vita e morte. Protettore delle anime e degli equilibri tra i mondi, spesso lo sciamano nasce con delle caratteristiche fisiche o psichiche particolari, in alcune comunità si diventava sciamani ereditariamente, in altre si era scelti dagli sciamani più anziani, in altre accadeva per “vocazione” o “chiamata spontanea”, in tutti i casi bisognava superare prove di coraggio, ricevere insegnamenti ed essere in grado di percorrere viaggi dell’anima e del corpo. Attraverso dei riti di Iniziazione spontanei (propri dell’individuo) che includono gravi malattie fisiche o mentali poi superate o indotti attraverso tecniche di guarigione, sogni, canti e danze volti a raggiungere uno stato di trance e interagire con gli spiriti dell’Aldilà, l’individuo in grado di superare tali esperienze di Morte e Rinascita, riceve il riconoscimento da parte del Clan . Una volta Riconosciuto lo sciamano ha la funzione di guida difendendo la comunità dagli Spiriti malvagi e indicando i luoghi dove cacciare e pescare in abbondanza, aiuta le anime dei trapassati e ha potere sui fenomeni atmosferici. Attraverso il suo sguardo legge con gli occhi dell’Anima osservando la storia del suo assistito e quello che blocca, provoca il sintomo o la dissociazione da uno stato di armonia e benessere. Dunque lo sciamano di propria iniziativa, durante una seduta, ha la capacità di evocare attraverso l’uso del tamburo, di canti e invo-

Il viaggio estatico dello sciamano può raggiungere il Cielo.

cazioni uno stato di trance attraverso il quale staccando il proprio spirito dal corpo intraprende un viaggio mistico e sacro attraverso lo spazio e il tempo. Durante tale rituale richiede ai propri Spiriti Guida la soluzione a tale problema e se necessario si scontra personalmente con lo spirito nemico causa della malattia dell’assistito. Il viaggio estatico dello sciamano può raggiungere il Cielo cosi come il centro della Terra, attraverso il “volo” raggiunge gli Spiriti del cielo, quando va in “immersione”raggiunge gli Spiriti della Terra. Lo Sciamanesimo varia profondamente a seconda delle regioni, nelle musiche, i canti, i costumi che vestono i guaritori durante le cerimonie sacre, ma la funzione a livello sociale è la stessa in tutto il Pianeta.

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Canapa

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L’ALBERO DELLA CUCCAGNA di Miriam Baroni

La pianta di canapa è una delle più antiche colture dell’uomo ed è il vero albero della cuccagna, che vive oggi un rinnovato interese per suoi innumerevoli usi e per il suo potere medicinale.

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Canapa

L

a Canapa Sativa (nota anche come Cannabis sativa) è una pianta che appartiene al genere Cannabis, ed è anche chiamata Canapa Utile. Il termine “sativa” dal latino sativus, participio passato di serêre “seminare” indica le piante che sono idonee per la coltivazione. Gli storici stimano l’inizio della sua coltivazione già dall’era Neolitica. L’area di origine della coltivazione della canapa sativa è individuata in Asia, tra la Cina occidentale e l’India settentrionale. Per le antiche medicine tradizionali (cinese e indiana) la canapa era un alimento importante per l’apporto di fibre e perché i suoi benefici medicinali erano ampiamente noti, tanto da farla annoverare tra le piante sacre. La produzione commerciale di Canapa sativa in Occidente si è diffusa nel 1700, periodo storico di grande espansione coloniale e navale, in cui crebbe la necessità di grandi quantità di canapa per la produzione di corde e stoppa per le funi. La canapa è anche una risorsa per l’agricoltura naturale perché essendo in grado di contrastare l’inquinamento dell’ecosistema e di migliorare i terreni, favorisce la rotazione e la diversificazione delle colture, permettendo la conversione del terreno al biologico . Per la sua coltivazione non necessita di diserbanti o antiparassitari e si adatta a quasi tutti i terreni, salvo particolari condizioni, non necessita di irrigazione, riducendo inoltre l’impegno del coltivatore. In Italia, la vendita e coltivazione della Cannabis sativa è consentita, ma limitata da una stringente normativa e riguarda solamente alcune varietà di canapa certificata, contenenti un ridottissimo contenuto di THC. Cos’è il THC? Il tetraidrocannabinolo è il principio attivo farmacologico, della Canapa. Si tratta di una sostanza stupefacente e psicoattiva presente nella cannabis, in quantità variabile a seconda della varietà. Con la Legge 2 dicembre 2016, n. 242 - dal titolo: “Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa” - sono state dettate norme precise circa la liceità della coltivazione della canapa che risulta condizionata solo dal tenore di THC (delta-9-tetraidrocannabinolo) nelle infiorescenze. Il limite massimo di concentrazione tollerato è lo 0,2% e quindi gli usi non terapeutici della cannabis consentiti riguardano l’impiego tessile (soprattutto il fusto praticamente privo di THC), le foglie, anch’esse prive di interesse, e i semi mentre, in assenza di una normativa più specifica, le infiorescenze vengono legittimamente raccolte e vendute a condizione che il loro contenuto in THC non superi lo 0,2%. La pianta di cannabis racchiude però tante molecole diverse e interessanti. Probabilmente la famiglia di molecole più affascinante presente in

FONTE • “Cannabis terapeutica, un mondo sconosciuto: proprietà farmacologiche, utilizzo e prescrizioni” dr.ssa Cristina Amodeo • “La canapa come medicina”, Franjo Grotenhermen, Renate Huppertz • “Erba Medica” Associazione Cannabis Terapeutica, Marcello Baraghini direttore editoriale di Stampa alternativa

questa pianta è quella dei cannabinoidi, tra cui il THC, psicoattivo, e il CBD, antinfiammatorio e terapeutico. Sono pienamente legittimi la detenzione e l’uso della pianta contenente, oltre alla modesta quota di THC, qualsiasi percentuale di CBD (cannabidiolo), sulle cui proprietà farmacologiche sono in corso diversi studi. In buona sostanza chi acquista infiorescenze di cannabis, tramite negozi specializzati, conta soprattutto sugli effetti, ancora non ben definiti, del CBD, senza trascurare quelli del THC nella percentuale che è stata consentita, proprio per l’impossibilità di ottenere la pianta totalmente priva del principio attivo. Facciamo chiarezza sui principi attivi della canapa:il tetraidrocannabinolo (THC), che ha azione psicotropa ed è componente attivo primario, a seguire il cannabidiolo (CBD) e il cannabinolo (CBN). Una volta assorbito, il THC si distribuisce ai vari organi dell’organismo, specialmente a quelli che hanno concentrazioni significative di grassi. Perciò,

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Canapa

il THC penetra rapidamente nell’encefalo; la barriera emato-encefalica, a quanto pare, non ostacola il suo passaggio. A causa della sua capacità di sciogliersi nei grassi, il THC si accumula nell’organismo e la sua presenza può essere rintracciata anche a mesi di distanza dall’ultima assunzione. Il THC, come già detto, deve essere presente in minime dosi 0,2 % al massimo ,nella canapa “ light” (e suoi derivati) ,che altrimenti non potrebbero essere commercializati. Il CANNABIDIOLO (CBD) è un fitocannabinoide non psicoattivo dell’infiorescenza della pianta della Cannabis, che è risultato molto efficace per trattare diversi problemi, ha effetti analgesici ed è un ottimo ansiolitico e antidepressivo. Altre sue capacità sono quelle di ridurre nausea e vomito, l’attività convulsiva, i disturbi nervosi, gli stati infiammatori, le malattie neurodegenerative ed è in grado di modulare l’azione del THC prolungandone gli effetti terapeutici (come l’azione analgesica) e limitandone quelli collaterali (riduce gli effetti avversi su battito cardiaco, respirazione e temperatura corporea, l’ansia e le occasionali manifestazioni paranoiche causate dal cannabinoide psicoattivo).l CBD non è presente nella pianta in quanto tale ma nella sua forma acida: CBDA. Sotto l’effetto del calore (naturale o per estrazione), la parte acida viene trasformata nel relativo cannabinoide neutro. La scienza sta analizzando ormai da tempo la pianta della cannabis , e man mano vengono scoperti nuovi tipi di cannabinoidi. All’interno di questo avvincente gruppo di sostanze c’è il cannabinolo, o CBN detto il cannabinoide del sonno. Il CBN, può essere considerato un cannabinoide storico e rivoluzionario. Infatti, è stato il primo membro di questa famiglia a essere identificato e isolato nella pianta di cannabis. È stato dimostrato che il CBN deriva dalla decomposizione del THC nel corso del tempo. Questo cannabinoide è stato individuato nella porzione di cannabis più antica del mondo, rinvenuta in una tomba di oltre 2.700 anni fa in Cina. È

ovvio che il reperto contenesse abbondanti quantità di CBN, considerando il tempo passato a invecchiare e stagionare. Uno dei motivi per cui la cannabis è così amata, è che essa concilia il sonno.La cannabis può essere davvero miracolosa per le persone che soffrono di insonnia. Il CBN interviene in modo consistente su tale azione favorente il sonno. È anche parzialmente responsabile degli effetti sedativi della cannabis. Durante la scorsa edizione del SANA, a Bologna, abbiamo visto numerosi prodotti (pasta, biscotti, cioccolata, olio, liquori e cosmetici) ricavati dai semi di canapa. Olii essenziali e tisane ottenute dalle infiorescenze, tessuti per realizzare borse, tappeti, vestiti, ricavati dalla sua fibra. Di questa pianta non si spreca nulla: si ottengono una miriade di prodotti a uso alimentare, vestiario, erboristico, e cosmetico ma non finisce qua. La canapa è usata anche in edilizia, cartotecnica, carpenteria, isolamento termico e acustico e biomassa. Ecco perché l’abbiamo definito come un vero “albero” della cuccagna!

La scienza analizza da tempo la pianta della cannabis, per scopi terapeutici e via via vengono scoperti nuovi cannabinoidi.

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Canapa

CANNABIS LIGHT, detenzione e uso legittimi con THC sotto limite di legge Maurizio Cini, presidente Asfi

Negli ultimi tempi in molti si sono chiesti quale fosse la legittimità della vendita, in appositi spacci, delle infiorescenze di Cannabis sativa L. definiti come “cannabis shop” o con altre denominazioni in grado di evocare la disponibilità soprattutto delle infiorescenze ma senza trascurare le altre parti della pianta, tra le quali i semi che vengono al momento utilizzati per scopi alimentari, ancora da disciplinare. Con la normativa del dicembre 2016 è stato anche disposto che, qualora dai controlli nel luogo di coltivazione si dovessero evidenziare tenori di THC compresi tra lo 0,2 e lo 0,6%, dovranno essere distrutte le sole aree coltivate che eccedono il limite, senza procedere alla distruzione dell’intera coltivazione. Invece, qualora venga accertato il superamento dello 0,6% l’intero campo coltivato a canapa deve

essere distrutto. Fatta questa premessa, risulta evidente come sia legittimo qualsiasi uso delle piante di cannabis, infiorescenze comprese, con un tenore di THC non superiore allo 0,2%. È proprio in virtù di tale situazione che sono sorti veri e propri spacci nei quali si vende cannabis light, destando così una serie di dubbi e diffidenze nei singoli consumatori on ancora be informati sulle novità introdotte dal legislatore anche in ambito medico.

CANNABIS “LIGHT” Il THC nella cannabis “light” non deve superare la soglia dello 0,2 % affinché ne sia consentita la commercializzazione.

Si è così voluto fornire un chiarimento alle tante domande poste, differenziando l’uso farmaceutico delle infiorescenze di cannabis (rigorosamente disciplinato dalla normativa sulle sostanze stupefacenti) da quello non ben definito che viene fatto di tutte le parti della pianta, a condizione che non contengano quantità di THC eccedenti il limite di legge.

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Alimentazione salutare

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NUTRIZIONISTI E CHEF A CONFRONTO A cura di Gianluca Riezzo

Chi dice che il cibo sano non sia gustoso? Affrontiamo il tema nelle prossime pagine

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Alimentazione salutare

P

er molti anni chef e nutrizionisti sono stati considerati due figure diametralmente opposte, da un lato la figura dell’addetto alla preparazione di cibi che si occupava del gusto e dell’armonia del piatto senza dare troppa attenzione alla salubrità dello stesso, dall’altro lato la figura dello studioso dei cibi il quale si occupa di dire cosa, come e quando mangiare. Insomma, il diavolo e l’acqua santa. Fortunatamente, ormai siamo fuori dai tempi in cui i cibi salutari erano sinonimo di mancanza di gusto. Il rapporto tra chef e nutrizionisti si è fatto sempre più stretto. Simbolo emblematico di questo connubio è la nascita del progetto “BBB / BALANCED BUSINESS BREAK” elaborato da Devero Hotel&Spa e disponibile nel suo bistrot Dodici24 dove il biologo-nutrizionista Antonio Vergara e lo chef del Devero Hotel Ristorante, Moreno Ungaretti, propongono una gastronomia raffinata e salutare attenta alle esigenze di chi vuole affrontare la giornata con gusto e salute. È così che il vecchio business lunch cede il posto alla colazione di lavoro bilanciata, attenta ai valori nutrizionali dei piatti proposti per affrontare la giornata con gusto, energia e leggerezza. Quindi il binomio chef-nutrizionista piace e funziona proprio perché il cliente si sente coccolato e al sicuro. Questo è solo uno degli esempi della collaborazione tra discipline scientifiche alimentari e cucina in senso classico. Da tendenza degli anni 2000 a necessità dettata dall’esigenza dei giorni nostri, la gastronomia fondata su un’alimentazione sana inizia tanto a somigliare alle scienze della nutrizione applicate alla cucina. Data la sempre maggiore attenzione alla salute e al benessere, le nuove generazioni di chef, (ma non solo) stanno sempre di più fondendo il “gourmandise” col salutare. Il risultato non poteva che essere interessante e futuristico, una figura professionale nuova che concilia quella del nutrizionista (ovviamente in chiave semplificata) e quella dello chef. Nasce così la figura dello chef salutista, uno chef a tutti gli effetti, pronto a occuparsi anche dei clienti che vogliono stare attenti alla salute o che per pro-

NUOVA FIGURA PROFESSIONALE Lo chef salutista è una nuova figura professionale che concilia la buona cucina con l’attenzione alla salute.

blemi di salute spesso rinunciano a una cena fuori per paura di incorrere nelle conseguenze legate alla propria patologia. L’istruzione gastronomica di molte vecchie e nuove accademie di cucina quindi si evolve e va incontro alle recenti esigenze che emergono nel panorama alimentare. Nutrizionisti e chef si uniscono per insegnare ai nuovi addetti delle future cucine come fare a preparare piatti alla portata veramente di tutti, anche di chi, per problemi di salute o per attenzione a ciò che mangia, controlla sempre ciò che mette nel piatto. Tuttavia, siamo ancora agli albori di questa nuova Era in cui cucina e alimentazione sana diventano una cosa unica, inscindibile! Vediamo segnali dal futuro, uno scintillio da una galassia lontana, un segnale che ancora deve accadere.

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Alimentazione salutare

La nostra gastronomia, che tutto il mondo ci invidia, ha una tradizionale vocazione alla buona salute, basti pensare alla dieta mediterranea.

Nonostante questi nuovi e positivi segni a cui le nuove generazioni sembrano rispondere positivamente, ci troviamo ancora nell’epoca in cui solo gli chef di tendenza e quelli intuitivi hanno percepito l’esigenza di dover guardare contemporaneamente le due facce della stessa medaglia mediante uno specchio, ossia cucina gourmet e salute mediante la chiave di volta dell’alimentazione sana intesa come fondamento di entrambe. Quando l’arte culinaria incontra la scienza, la cucina diventa più avvincente e coinvolgente. Un semplice piatto della tradizione italiana, con l’ausilio di un nutrizionista, può tradursi in un piatto che aiuta la nostra salute.

varietà e ricchezza della nostra gastronomia in nome della scienza. Il giusto compromesso è d’obbligo nel rispetto dei nostri predecessori che hanno creato l’immagine dell’Italia così come la vedono dal resto del mondo, immagine che ha un peso non indifferente per la nostra economia.

Insomma, i tempi stanno cambiando e noi con loro. L’accento è stato posto sulla salute e questo trascinerà con se tutta la nostra gastronomia, unica e invidiata da tutto il mondo. Speriamo solo di essere capaci a non stravolgere la

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Brodo mio La tisana dell’orto Aromy®

100% vegetali essiccati BIO Brodo mio Aromy® è un brodo vegetale che si prepara come una tisana: un prodotto sano e naturale al 100% fatto solo di vegetali essiccati BIO. Brodo mio è facile e veloce da preparare ed è particolarmente indicato per l’alimentazione dei più piccoli.

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Liquirizia

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LIQUORE alla LIQUIRIZIA di Gabriella Baroni

Dalla Calabria, terra che produce la migliore radice di liquirizia, la ricetta di un liquore denso e scuro da utilizzare come digestivo.

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Liquirizia

L

a parola liquore deriva dal latino liquere, cioé essere liquido, sciogliersi oggi si riferisce a bevande ad alta gradazione alcolica a base di essenze aromatiche. L’etimologia della parola liquirizia ha una falsa relazione con il latino liquere poichè la Glycirrhizza, questo il nome latino della pianta, significa Glykys, dolce e Riza, radice, cioè radice dolce. Ecco alcuni nomi volgari della Liquirizia: Regolizia, Glicirriza, Arregalizia, Rebulizia, Legno Dolce, Licorice. La liquirizia è una radice dalle molte proprietà: digestiva, saziante, emolliente, stomachica, digestiva, cicatrizzante e leggermente lassativa. Nel 2012 la Liquirizia è stata eletta “pianta medicinale dell’anno”.

Come preparare il LIQUORE di LIQUIRIZIA INGREDIENTI PER CIRCA 3 LITRI DI PRODOTTO • 300 gr di pepite di liquirizia • 1 litro di alcol 95° • 1,5 litri di acqua • 1 Kg di zucchero di canna ( mesglio se Mascobado) Sciogliere la liquirizia con metà dell’acqua e lo zucchero con l’altra metà. Il fuoco deve essere tenuto basso ed entrambi i composti devono essere continuamente mescolati fino allo scioglimento completo. Dopo che entrambi gli sciroppi (quello di zucchero e quello di liquirizia) saranno raffreddati, unirli: un modo per amalgamare bene i due ingredienti è quello di metterli in un contenitore pulito con capienza generosa e, fatto ciò, versare anche l’alcool e mescolare di nuovo. Imbottigliare, richiudere le bottiglie di liquore ottenute e riporle in un luogo buio. Il liquore alla liquirizia sarà pronto da bere dopo circa un mese; scuotere di tanto in tanto le bottiglie. Per un risultato finale più denso, lasciare sul fuoco più a lungo i composti.

Lo zucchero mascobado è il vero zucchero di canna, originario delle Filippine, ricco di melassa, è scuro e minerale e si sposa bene con la nostrana liquirizia.

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I fiori commestibili per avere la primavera nel piatto! Un ingrediente da riscoprire per piatti innovativi

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Xxxxxxxxxxx Neem

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UNA PIANTA SACRA CELEBRATA AL SANA 2018 di Miriam Baroni

Il Neem è un albero della Famiglia delle Meliacee, nativo dell' India e della Birmania è conosciuto nei luoghi originari con il nome di "farmacia del villaggio". www.ionatural.it


Neem

L'

albero del Neem appartiene tradizionalmente all'esigua schiera degli alberi sacri come l'olivo e la palma. Le sue proprietà lo rendono, come tutti gli alberi o le piante che hanno segnato il destino dell'uomo sulla Terra multitasking. Quest'anno è stato celebrato al SANA con vari stand e produtti giunti fino a noi dall'India.

NEEM (AZADIRACHTA INDICA) FAMIGLIA MELIACEAE La grande varietà di indicazioni suggerite per questa pianta dalla tradizione ayurvedica è stata passata negli ultimi anni al vaglio della sperimentazione farmacologica. Fra i suoi campi d’azione conclamati oltre alle malattie infiammatorie, ai disturbi vascolari e del SNC vi sono gli impieghi del Neem come insetto-repellente e fertilizzante per le piante (recupera e mantiene la fertilità del suolo, è usato in agroforestazione per integrare il terreno da pascolo). Il meccanismo dell’azione antinfiammatoria è legato all’inibizione della sintesi delle prostaglandine, che, da uno studio condotto sui limonoidi presenti nell’estratto di foglie e corteccia, è risultata maggiore di quella esercitata dall’acido acetilsalicilico. Vi potrebbe anche contribuire un’interferenza diretta con il sistema immunitario. Il Neem è un albero a crescita veloce , con chioma arrotondata, sempreverde, endemico del subcontinente Indo-Pakistano . Raggiunge un’altezza di 25 metri, resiste ai climi asciutti e cresce bene nelle zone più aride del pianeta. La produzione dei frutti (drupe gialle) inizia dopo il quinto anno di età della pianta che diventa pienamente produttiva dopo i 10 anni, può vivere fino a 200. LEGNO “INCORRUTTIBILE” E “SACRO” I tronchi vengono utilizzati come pali perché resistenti ai vermi del legno e alle termiti. Una volta tagliati gli alberi possono ricrescere dai polloni. Il legno del Neem produce un eccellente carbone ed olio da ardere. L’olio di Neem usato nella tradizione ayurvedica sia per uso esterno che interno viene ottenuto per spremitura a freddo dei semi. Nei villaggi indiani provvisti di torchio si utilizza il seguente metodo: i semi vengono pestati in un mortaio fino ad ottenere una pasta morbida, viene aggiunta a questa dello zucchero e viene irrorata con acqua calda continuando a macinare con il pestello. L’olio si separa dall’acqua e viene così raccolto per essere usato. L’olio è tradizionalmente utilizzato come antimicrobico, antinfiammatorio, insetto-repellente ed insetticida. TOSSICITÀ La tossicità degli estratti da foglie e cor-

UTILIZZO L'utilizzo del Neem è vecchio di centinaia di anni, ma ancora oggi l'olio di questa pianta prodigiosa, è considerato uno degli oli più preziosi che la Natura ci dona.

Il Neem, Azadirachta Indica, è una pianta dalla mille proprietà, e dai molti usi le sue foglie vengono tenute in bocca al ritorno dai funerali per purificarsi.

teccia di Azadiracta indica è veramente molto bassa o assente nonostante la loro marcata attività biologica. Discorso a parte per l’olio estratto dai semi che può essere considerato tossico per i bambini a dosaggi superiori ai 5 ml se ingerito. Alle dosi da 5 fino a 30 ml induce nausea, vomito, acidosi metabolica ed encefalopatia. Una reazione simile è stata osservata negli animali di piccola taglia. Nota per gli apicoltori: il Neem non disturba le laboriose api.

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Neem

USI DELL’OLIO DI NEEM Solo per uso esterno, non ingerire IGIENE CUTANEA La tradizione tratta in modo esteso delle proprietà del Neem nelle patologie cutanee. In cosmetica Azadiracta indica ha già avuto apprezzamenti nel mondo occidentale. L’olio viene utilizzato in saponi ad azione disinfettante e in shampoo destinati a contrastare la pediculosi. Può essere applicato puro direttamente sulla cute in caso di eczema, piede d’atleta, candida e acne.

COME USARE GLI OLI ESSENZIALI PER DIFENDERSI DALLE ZANZARE Una o due gocce di Citronella, Lavanda, Tea Tree, Neem (nella miscela che preferite o singolarmente) possono essere applicate nei punti del corpo dove pulsa il battito, come l’interno dei polsi, la parte posteriore di orecchie e ginocchia. Se non gradite gli oli essenziali potete strofinare sulla pelle foglie di Artemisia, Lavanda o Rosmarino. Usare solo oli puri al 100%, Evitare il contatto con gli occhi e le mucose Gli oli essenziali applicati puri sulla pelle possono provocare irritazioni, per sicurezza fare una prova di tolleranza applicando poche gocce sull’avambraccio Non applicare in caso di esposizione al sole possono essere fotosensibilizzanti Applicare il composto oleoso o idroalcolico in cui sono diluiti gli oli essenziali frequentemente (circa ogni ora). Se volete invece spalmare le parti del corpo scoperte dovrete miscelare da 2 a 5 gocce di oli essenziali in un po’ di olio vegetale (girasole, mandorle dolci, jojoba…), 5 ml di olio essenziale in 50 ml di olio

L'OLIO DI NEEM Ha un'odore molto intenso intenso e pungente che non risulta molto gradevole, è un difetto che possiamo mitigare aggiungendo qualche goccia del nostro olio essenziale preferito all'olio di Neem.

INSETTICIDA E INSETTO-REPELLENTE I componenti (diterpeni, triterpeni, limonoidi, fenoli, composti solforosi, alcaloidi) presenti nell’olio estratto dal Neem, esplicano molteplici attività biologiche: – repellenza da parte degli insetti alla deposizione delle uova – sterilità delle uova – inibizione della biosintesi di chitina – inibizione del comportamento alimentare – disturbi nella produzione di segnali sonori e luminosi. Può essere utilizzato come INSETTICIDA PER I PARASSITI DELLE PIANTE (rose, piante da frutto, ecc.) e per disinfestare dalle zanzare i giardini. Diluire 10 ml di olio puro in un litro di acqua tiepida, agitare per emulsionare, e irrorare con uno spruzzatore. Può essere utilizzato anche come INSETTO-REPELLENTE per difendersi dalle zanzare Diluire alcune gocce di olio di Neem in olio di mandorle dolci o olio di jojoba e spalmare

sulle parti del corpo da proteggere (diluizione al 10%). Oppure applicare una o due gocce olio di Neem puro nei punti del corpo dove pulsa il battito (l’interno dei polsi, la parte posteriore di orecchie e ginocchia). Zanzare, mosche e altri insetti fastidiosi nella stagione calda possono essere allontanati con l’aiuto delle piante officinali. Gli insetti sono particolarmente sensibili alle molecole aromatiche perché comunicano essenzialmente tramite messaggi chimici. Così diverse piante producono dei profumi per attirarli e farli partecipare all’impollinazione. Altre, al contrario, fabbricano per allontanarli oli essenziali insetto-repellenti e persino insetticidi, capaci di disturbare il loro sistema nervoso o i loro processi enzimatici. Possiamo usare gli oli essenziali di queste piante al fine di proteggerci anche noi dai piccoli animali assetati del nostro sangue, diffondendoli nell’ambiente o spalmandoli sul nostro corpo. Negli ultimi decenni i ricercatori dell’aromaterapia hanno dimostrato che l’efficacia delle essenze non si limita ad allontanare gli insetti, alcuni oli essenziali possono neutralizzare i loro veleni per combinazione molecolare e uccidere i virus e i microbi che trasportano. L’essenza singola che possiede tutte queste proprietà è la Lavanda, altri oli essenziali in miscela rinforzano il suo potere repellente. Il geranio possiede inoltre importanti proprietà anti-infiammatorie ed anti-allergiche (cortisone simile), utile quindi per il dopo puntura.

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Neem di jojoba (25 gtt = 1ml). Gli oli essenziali infatti in grande quantità sono irritanti mentre diluiti mantengono il loro effetto e sono ben tollerati sulla cute. Per allontare le zanzare dall’ambiente versare poche gocce di oli essenziali di Citronella, Eucalipto, Geranio, Lavanda, Rosmarinoo Tea Treein un diffusore per essenze. La sera vi consigliamo di mettere qualche goccia di olio di Citronellasu candele a base larga. Si può anche produrre uno spray da utilizzare nelle stanze: mescolare circa 30 gocce di oli essenziali (in totale) in acqua, versate il liquido in un vaporizzatore spray, agitare bene per formare un’emulsione, e spruzzare vicino alle finestre e sopra i letti. Per eliminare gli acari del materasso,

L'olio di Neem è reperibile in commercio solo per uso esterno, quindi non deve essere ingerito ma va esclusivamente applicato localmente e in modica quantità.

spruzzare ogni settimana qualche goccia di olio essenziale di Lavanda diluite in un po’ di alcool alimentare. Per primo soccorso sulle punture di zanzare, vespe, ragni, pesci, meduse, ecc…, spalmare una goccia di olio essenziale. L'ALBERO DEI MIRACOLI Conosciuto in India come L’albero dei Miracoli, l’AZADIRACHTA INDICA, fa parte della famiglia delle Meliacee, è originario di India e Birmania ma cresce in tutte le zone pianeggianti tropicali. I primi scritti medici in sanscrito che ci riportano i benefici di questa pianta risalgono al 2ooo a.C., da quel momento ad oggi sono saliti a più di 700 i rimedi, ayurvedici e non, a base di Neem.

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Neo Elementum Ltd è una giovane e dinamica impresa Europea dedicata alla produzione di prodotti alimentari, cosmetici e nutraceutici. I nostri prodotti vengono creati in base a serie ed accurate ricerche scientifiche combinate alla ricerca di prodotti innovativi di comprovata qualità ed efficacia. La produzione è affidata a laboratori farmaceutici situatiin Germania, Francia e Lettonia (presto anche in Italia) che garantiscono alti standard di qualità grazie all’utilizzo delle più moderne tecnologie che uniscono standard di produzione internazionale certificati, professionalità, etica e ispetto per l’ambiente.

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Super colazione

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IL RISVEGLIO DEL BUDDHA di Miriam Baroni

Al SANA 2018 è stato presentata la Ditta Iswari che produce un prodotto innovativo nell’ambito dell’alimentazione naturale, il Risveglio di Buddha, scopriamo di cosa si tratta. www.ionatural.it


Super colazione

C

os’è il Risveglio di Buddha? Una potente meditazione per ottenere finalmente l’illuminazione oppure un concentrato si superfood? Ricco di proteine e di nutrienti preziosi, il risveglio di Buddha è una colazione dal potere saziante e facilmente digeribile. Basta metterne tre cucchiai in una ciotola e aggiungere pochi altri ingredienti: ecco che , grazie al risveglio di Buddha, fare il pieno di energia e di nutrienti diventa facile e gustoso. Spezzare il digiuno notturno, è questo che ci richiede il primo pasto della giornata, a pensarci bene è il significato stesso della parola “breakfast” o della nostra “colazióne” dal lat. Collatio -onis «mettere insieme» , e nel latino tardo «riunione, conversazione»: in origine infatti era il pasto che i monaci prendevano dopo la riunione della sera.

CURIOSITÀ SU ISWARI: Iswari è la ditta che ha assemblato e creato questo prodotto, nasce in Portogallo, a pochi chilometri a sud di Lisbona, leader di mercato nel settore dei superalimenti è presente in ben 18 paesi nel mondo con proposte vegan e superfood

Non si può iniziare la giornata solo con un caffé, proprio perchè ‘organismo ha bisogno di rigenerarsi e assumere i giusti alimenti per ripartire al meglio. In poche parole, il risveglio di Buddha ,non è una particolare meditazione, ma un mix di ingredienti - farine, semi macinati, proteine naturali e frutta - che servono a comporre una colazione sana, da preparare in pochissimi minuti, con l’aggiunta di latte vegetale o acqua. La forma finale è quella di una ciotola contenente una ricca crema che può essere decorata a piacere con frutta fresca o semi. LA CIOTOLA DI BUDDHA, UNA COLAZIONE RICCA E “SAGGIA” Una combinazione di ingredienti preziosi rendono il risveglio del Buddha un superalimento, o meglio una supercolazione. Si possono sperimentare vari gusti e sapori, dal cacao, alla banana, passando per l’ananasso la fragola, per poi aggiungere un topping di frutta fresca o sciroppi veg e semi nutrienti. Ecco cosa contiene: • semi di chia • semi di lino; • lucuma, frutto energetico proveniente dal Perù; • ;maca • farina di carrube; • farina di banana, di mango, di ananas, fragola, acai o di baobab; • grano saraceno; • proteine del riso o della canapa; • farina di zigolo dolce o chufa * • mandorle, cacao,vaniglia; • erba di grano *Zigolo dolce: Lo zigolo dolce (Cyperus esculentus) appartiene alla famiglia delle Cyperaceae ed è

Chia, lucuma, acaí, baobab, chifa, il Risveglio ùdi Buddha è un invito alla scoperta di nuovi gusti e di nuove fonti nutrizionali.

una specie infestante diffusa ormai a livello mondiale, soprattutto negli ambienti caldi e asciutti. Questa specie invasiva si diffonde facilmente in contesti come campi di patata, bietola oppure ortaggi in generale, diventando talvolta un problema serio.Possiede alla base tanti piccoli bulbi sotterranei, che fungono come organo di riserva e di moltiplicazione. Nell’Europa meridionale lo zigolo viene pure coltivato appunto per la presenza di questi organi eduli. Ovviamente la forma coltivata si presenta più grande rispetto alla forma spontanea. Soprattutto in Spagna lo zigolo dolce viene trasformato in snacks (chufas) oppure sottoforma di latte (horchata de chufa). Nell’Europa settentrionale questa specie non è resistente al clima invernale.

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Xxxxxxxxxxx Tea tree

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TEA TREE OIL di Gabriella Baroni

Il Tea tree oil è un olio essenziale distillato dall’Albero del Tè, pianta nota anche con il nome di Melaleuca alternifolia e originaria dell’Australia. Le foglie di melaleuca sono utilizzate da tempi antichissimi dagli aborigeni per le mille proprietà del suo olio essenziale.

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Tea tree

L

MODALITÀ DI CONSERVAZIONE: Conservare in luogo fresco e asciutto, lontano dalla luce. La data di fine validità si riferisce al prodotto correttamente conservato, in confezione integra. Non disperdere il contenitore e il contenuto nell’ambiente.

e foglie di melaleuca usate da tempo dagli indigeni australiani sono relativamente poco conosciute in Europa. Si presenta sotto forma di olio essenziale, è un potenteante antibatterico, antivirale e antifungino. Indicato contro le micosi della pelle e delle unghie, utilizzato anche per altre affezioni cutanee, per combattere herpes, porri e verruche, come disinfettante è indicato su piaghe infette, ferite e ustioni. In qualità di mucolitico si utilizzano i suoi vapori per combattere sintomi influenzali caratterizzate dalla presenza di muco e catarro. Se inalato è infatti capace di svolgere una potente azione fluidificante ed espettorante delle vie respiratorie, con i suoi balsami agisce sul naso chiuso, apporta benessere alla respirazione, alleviando le sindromi influenzali,e rendendo fluide le secrezioni bronchiali. È un valido antiparassitario, indicato nello specifico contro le infestazioni di pidocchi, che colpiscono adulti e bambini in età scolare. È lenitivo, di grande aiuto in caso di eritema solare o irritazione da pannolino, prurito, infiammazioni cutanee, dermatiti, lievi ustioni, per alleviare le punture di insetti. Sulle pelli miste, tendenti al grasso, svolge un’azione dermopurificante, e attenua gli inestetismi cutanei, dovuti all’acne.

MODO D’USO In genere, 2 o 3 gocce pari a 0,06-0,09 ml, sono sufficienti per aromatizzare 100 g di alimento. ❱❱ Azione antifungina Trattamento dell’onicomicosi. Una volta al giorno per 2 mesi, applicare 3 gocce sull’unghia da trattare e distribuire uniformemente con un cotton fioc. ❱❱ Micosi della pelle Stedere 1/2 gocce del preparato sulla zona da trattare, una volta al giorno per 2 settimane. Non esporre al sole la parte trattata, se necessario applicare una protezione solare 50+. ❱❱ Trattamento delle verruche Applicare 2 gocce sulla verrucha da trattare, una volta al giorno per 20 giorni. ❱❱ Diffusione ambientale 1 goccia di olio essenziale per ogni mq dell’ambiente in cui si diffonde, mediante bruciatore di oli essenziali o nell’acqua degli umidificatori dei termosifoni, per purificare l’aria in caso di malattie da raffreddamento. ❱❱ Gel lenitivo 1 goccia in un po’ di gel d’Aloe vera massaggiato localmente, è indicato in caso di infiammazioni e infezioni del cavo orale, gengiviti, ascessi e afte e infiammazione esterna delle mucose intime. ❱❱ Detergenti antisettici In caso di funghi della pelle, 2 gocce di tea tree in un po’ di bagnoschiuma neutro e procedere con il normale lavaggio; 1 goccia sul dentifricio, per potenziare l’azione antiplacca; 2 gocce nel detergente intimo, contro le infiammazioni e le infezioni delle vie urogenitali; 2 gocce nello shampoo contro pidocchi, capelli grassi e con forfora.

L’olio essenziale di Tea Tree è un grande balsamo per pelle e mucose e non dovrebbe mai mancare nella cassetta del nostro pronto soccorso naturale.

❱❱ Uso interno 1-2 gocce. In caso di mal di gola persistente, il Tea Tree ha un potente effetto antibatterico e antinfiammatorio: si assume sciogliendo una goccia di olio essenziale puro in un cucchiaino di miele, all’occorrenza. ❱❱ Unguento balsamico Per le vie respiratorie è utile in caso di tosse e raffreddore. Mescolare 50 g di burro di karitè con 15 gocce di Tea tree oil; questo balsamo può essere utilizzato anche per lenire le labbra che si spaccano con il freddo e che presentano herpes labiale. AVVERTENZE: Un uso non corretto può causare danni alla salute e alle vie respiratorie. Evitare il contatto con liquidi e vapori infiammabili. Tenere fuori dalla portata dei bambini. In caso di ingestione del prodotto puro, sciacquare la bocca, non provocare il vomito e contattare un centro antiveleni o un medico.

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Veterinaria geraritrica

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SENIOR SI DIVENTA: I SINTOMI di Patrizia Lia

L’invecchiamento produce alterazioni a livello di tutti gli organi, non solo per gli umani, ma anche per i nostri animi a quattro zampe...

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Veterinaria geraritrica

A

nche per i nostri animali l’invecchiamento è una fase delicata della vita e la medicina geriatrica rappresenta una delle discipline più nuove della pratica veterinaria, ma è anche un settore particolarmente delicato, non solo per il target -il paziente anzianoma per il ruolo svolto dal proprietario. È stato previsto che nei prossimi anni la popolazione dei cani e gatti anziani aumenterà del 25%. Sicuramente una corretta collaborazione e comunicazione proprietario-medico veterinario rappresenta la chiave vincente per la gestione e la cura dei nostri animali anziani. Essere anziani non significa necessariamente essere malati, ma alle volte dietro ai normali sintomi dell’invecchiamento può nascondersi l’inizio di patologie d’organo anche rilevanti. L’invecchiamento è un processo innato che interessa tutti, ma il tasso d’invecchiamento varia da un soggetto all’altro ed è influenzato da una vasta gamma di fattori che possono essere raggruppati in difetti dello sviluppo, predisposizione genetica, fattori ambientali e malattie. A livello molecolare è dovuto al danno cellulare provocato dai radicali liberi, al deterioramento della funzione immunitaria, alla senescenza genica e ad alterazioni cromosomiche. L’invecchiamento produce alterazioni a livello di tutti gli organi, e queste aumentano il rischio di sindrome da disfunzione d’organo multipla. In questa condizione, le singole disfunzioni s’influenzano a vicenda (effetto domino) rendendo molto difficile l’istituzione di una terapia valida. COSA S’INTENDE PER INVECCHIAMENTO “NORMALE”? L’invecchiamento di per sé non è causa di malattia, ma la funzione e la riserva d’organo, unitamente alle capacità rigenerativa, sono diminuite rendendo gli animali anziani maggiormente suscettibili alle malattie, e le conseguenze del danno organico pregresso più significative. Nelle fasi iniziali, il deterioramento della funzione organica non causa malattia evidente, poiché la maggior parte degli organi ha un’ampia riserva funzionale che può essere gradualmente utilizzata. In generale, il processo di invecchiamento avanza lentamente, con gli animali anziani che mostrano un appetito diminuito, sono meno attivi, mentalmente meno vigili e con minore capacità di adattamento ai cambiamenti ambientali improvvisi. Vi possono essere modificazioni fisiche quali, mantello di qualità scadente, perdita di massa muscolaßre, alterazioni sensoriali dell’olfatto, della vista e dell’udito. E PER INVECCHIAMENTO CEREBRALE? È stato dimostrato come negli animali anziani, così come nell’uomo, ci sia una diminuzione volumetrica del cervello, fino al 15%. Quello che avviene, dal punto di vista fisiopatologico, è la perdita di neuroni corticali, soprattutto della corteccia frontale e temporale, e la riduzione di quei neuroni che sono

«Non ci si rende conto di quanto la presenza di un cane sia forte in una casa fino a che, quando non c’è, anche i muri sembrano essere in un posto diverso». Meghan Daum

«Il luogo migliore dove seppellire un bravo cane è il cuore del suo padrone». Ben Hur Lampman

presenti nella regione dell’ippocampo. Diminuiscono inoltre le interazioni sinaptiche tra i neuroni corticali in particolari strati della corteccia cerebrale. E, infine, la riduzione di alcuni neuro trasmettitori. è l’insieme di queste modificazioni cerebrali, note come “neurodegenerazione”, che determina i normali cambiamenti di comportamento dei nostri cani. QUALI SONO LE PRINCIPALI ALTERAZIONI RIFERIBILI A PROBLEMATICHE NEUROLOGICHE NEL CANE ANZIANO? Quelle di più frequente riscontro, per quel che riguarda lo stato mentale, sono sicuramente il disorientamento, alterazioni del comportamento che si traduce nel perdere la capacità di riconoscere persone e luoghi, perdita di comportamenti attesi. Alterazione del ciclo sonno/veglia con stati di veglia e sonno leggero soprattutto di notte. Movimenti afinalisti come il vagare senza meta con atteggiamento compulsivo.

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Veterinaria geraritrica

QUALI SONO I SEGNALI DI UN “CATTIVO“ INVECCHIAMENTO? • Lo stato del sensorio Il cane può mostrarsi molto disorientato e confuso, perfino tra le mura domestiche, girare in circolo senza motivo, presentare atteggiamenti di anteropulsione con la tendenza a poggiare la testa sul muro o a incunearla negli angoli. Può dormire tutto il giorno e, di notte, vocalizzare senza motivi apparenti. Può perdere le abitudini eliminatorie precedentemente apprese, diventare aggressivo o, talvolta, del tutto apatico come mai era stato prima. Può anche non riconoscere più il proprietario, cambiare abitudini alimentari o bloccarsi davanti alla porta di casa, posizionandosi dal lato sbagliato quando vuole uscire. Tutte queste alterazioni possono essere considerati “campanelli d’allarme” di forme degenerative cerebrali analoghe alla demenza senile dell’uomo (malattia di Alzheimer), o il frutto di patologie cerebrali acquisite di natura vascolare (ischemia e/o emorragia cerebrale), infiammatoria (encefalite di natura infettiva o non infettiva) o neoplastica (tumori cerebrali) che possono degenerare in sintomi neurologici più gravi, tra cui i più frequenti sono le crisi convulsive. • La postura e l’andatura Per quel che riguarda l’andatura, i nostri pazienti anziani possono avere gli arti posteriori sotto di sé con lievi alterazioni dell’andatura, che si presenta spesso con atassia ovvero incoordinazione dei soli arti posteriori o di tutti e quattro gli arti. Il proprietario ci racconta che vanno al rallentatore e sono più lenti, con la tendenza a compiere passi meno ampi, e più piccoli (ipometria). • Il tono e il trofismo muscolare Il grado di tonicità e forza muscolare sarà diminuito con pazienti che sembrano più deboli. Neurologicamente ciò si può rilevare attra-

PET SENIOR E... I piani di assistenza sanitaria dedicati agli animali anziani sembrano un’idea valida: permetteranno d’individuare prima le malattie e curarle meglio. Tuttavia, qualsiasi piano di assistenza sanitaria senior deve essere bilanciato con l’ansia potenziale che può creare nei clienti, e con lo stato attuale delle conoscenze mediche. Il proprietario raramente parla al veterinario dei problemi legati all’invecchiamento (solo il 17% dei proprietri lo fa). La cautela a rivolgersi al veterinario è dettata anche dalla paura di spendere. Ciò fa sì che la patologia diventi ingravescente e si riducano significativamente le possibilità di successo terapeutico. Quello che raccomandiamo è di segnalare al medico veterinario qualsiasi alterazione del comportamento e/o deficit o alterazione dell’andatura, se repentine, che potrebbero non essere legati solo a un “fisiologico” invecchiamento, ma essere l’inizio di una patologia neurologica.

verso una, più o meno grave, diminuzione dei riflessi sugli arti, che testimonia una riduzione della forza, associata nel cane anziano a una fisiologica diminuita e concentrazione di fibre muscolare di tipo II, che sono quelle che servono a compiere i movimenti più veloci (dello scatto e della velocità). Nell’animale anziano, spesso, i problemi a carattere tipicamente neurologico si sommano a preesistenti problemi ortopedici, ciò può creare problemi diagnostici, tanto in sede di localizzazione neuroanatomica della lesione, quanto in ambito terapeutico e prognostico. Tutte le alterazioni dell’andatura e della tonicità/forza muscolare sono legate a un fisiologico invecchiamento e degenerazione degli apparati muscolo-scheletrico e del midollo spinale. Spesso, invece, soprattutto a fronte di improvvisi e gravi alterazioni, possono essere il risultato di patologie che possono colpire il midollo spinale quali: malattie compressive (ernie/protusioni discali), vascolari (infarti e/o emorragie spinali) o neoplastiche (tumori vertebrali o del midollo spinale), o il sistema nervoso periferico (SNP). Tale sistema è costituito dai nervi (nella loro parte che esce dal midollo spinale) e dai muscoli. Anche tale apparato può essere colpito da patologie di natura infiammatoria, degenerativa o neoplastica.

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LE TISANE DELL’ORTO AROMY Tisane e decotti di verdure bio L’originalissima linea di tisane e decotti di verdure bio a marchio Aromy è stata presentata in una nuova colorata veste a SANA 2018, il Salone Internazionale del Biologico e del Naturale di Bologna. Il cofanetto regalo «Le Tisane dell’Orto» offre un assaggio per ognuno dei prodotti della linea: Bonne Nuit, Silhouette, Protection, Purity, Digestio e Antiage, tisane e decotti monoingrediente a base di radicchio rosso, carciofo, sedano e altri gustosi ortaggi tipici della tradizione italiana. La novità Aromy 2018 è la tisana di melagrana, prodotta disidratando i succosi semi del frutto del melograno, una pianta molto diffusa nei nostri orti e giardini e che ci fa dono in questa stagione dei caratteristici frutti rossi, ricchissimi di proprietà antiossidanti.

Il cofanetto è disponibile sul nostro e-shop:

shop.aromy.it nella sezione «tisane e decotti» e nella sezione «idee regalo».

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Arte erboristica

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BREVE STORIA DELLA ERBORISTERIA di Miriam Baroni

Il rapporto tra uomo ed erbe tra magia e scienza.

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Arte erboristica

N

ell’antichità l’utilizzo delle piante era associata a riti magici o religiosi; infatti, spesso la loro raccolta, preparazione e somministrazione era riservata a figure rilevanti all’interno della comunità come sciamani/e, maghi, anziani e sacerdoti, le cui conoscenze derivavano da una lunga tradizione orale. Frequente è pure l’unione con la mitologia: l’Achillea, per esempio, deve il suo nome ad Achille, mentre l’Artemisia era consacrata a Diana. Gli Egizi collegavano la conoscenza delle piante alle divinità. Queste conoscenze di erbe medicamentose, nate in Egitto, si diffusero poi in Mesopotamia; lo studioso Campbell Thompson arrivò addirittura a identificare ben 250 sostanze diverse adoperate dai Babilonesi. C’è da dire che l’effetto terapeutico era quasi sempre attribuito all’intervento magico di certe divinità nel complesso mondo mitologico babilonese. Nel passato il commercio delle erbe medicinali era molto attivo e lucroso; la prova ci viene dai fenici, abili navigatori e commercianti, che dedicavano parte del loro tempo alla ricerca di erbe medicinali. La storia, però, ci dice che è solo presso gli ebrei che si trova una chiara menzione del commercio delle piante, usate a scopo terapeutico e in profumeria. La Bibbia, in Ecclesiaste e in Isaia, contiene alcuni esempi di erbe medicinali usate per guarire. In seguito Ippocrate (460-377) segnò l’inizio della scienza medica fondata sull’osservazione e sul ragionamento: egli aveva anche una buona conoscenza del mondo vegetale e fu il primo che si pose il problema del dosaggio. Uno studioso di anatomia, Erofilo di Calcedonia (IV secolo a.C.) diceva che tutte le erbe, anche quelle che vengono ignorate e calpestate sotto i piedi, possono avere virtú terapeutiche. Il piú grande iniziatore degli studi botanici fu Teofrasto (372-287 a.C.): egli raccolse tutte le informazioni dell’epoca sulle piante medicinali, corredandole con precise nozioni sul modo di raccoglierle e con consigli sulla conservazione dei farmaci che se ne ricavavano. Anche Plinio (23-79) nei suoi trentasette libri di Historia Naturalis riassume tutte le cognizioni scientifiche del suo tempo: egli descrive molte piante con l’indicazione delle loro proprietà medicinali. Un posto di rilievo nella storia delle erbe lo ha certamente il piú gran conoscitore di botanica farmaceutica, Dioscoride Pedanio, nato ad Anazarbo presso Tarso, in Cilicia, nel I secolo d.C. Nella sua opera De Materia Medica sono elencati tutti i medicamenti vegetali conosciuti ed essa costituí, per oltre quindici secoli, la bibbia di erboristi e farmacologi. Non si deve pensare che il lungo periodo oscuro del Medioevo facesse perdere completamente la conoscenza del mondo delle erbe acquisita fino ad allora. Furono i monaci, dopo la soppressione delle streghe, a diventare gli eredi ufficiali dell’antico sapere erboristico. In moltissimi monasteri fiorirono giardini, nei quali venivano coltivate le erbe medicinali piú importanti.

Tra il Quattrocento e il Cinquecento fu tutto un fiorire di erbari e di libri dedicati alle erbe. Anche il grande Leonardo da Vinci (14521519) dedicò parte dei suoi studi alle erbe. Infatti, si devono a lui non solto lo studio del geotropismo negativo, della spinta radicale e delle cerchie annuali negli alberi, ma anche la preparazione di tinture, polveri ed estratti. Con il Rinascimento si aprí una nuova era di progresso e di conoscenza delle piante e delle loro virtú. Si deve a Teofrasto Filippo Augusto Bompast von Hohenheim, conosciuto più comunemente come il grande Paracelso (14931541), la nascita della chimica farmaceutica.

DAL PAPA’ DELLA FARMACEUTICA: «Nel mondo c’è un ordine naturale di farmacie, poiché tutti i prati e i pascoli, tutte le montagne e colline sono farmacie».

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VALORI ELEVATI DI OMOCISTEINA Un campanello d’allarme!? • L’omocisteina è un aminoacido solforato, prodotto normalmente nell’organismo a seguito della metabolizzazione dell’aminoacido metionina. • L’omocisteina e un derivato dalla cisteina e svolge il ruolo di metabolita intermedio nella trasformazione di quest’ultima in metionina e viceversa. In un organismo ben funzionante l’omocisteina è ritrasformata di nuovo in metionina, ed in questo processo sono prodotte altre due sostanze che hanno un’importanza essenziale per la salute, la SAMe (S-Adenosil Metionina, nota per la sua efficacia antidepressiva, antiartritica ed epatoprotettiva) ed il Glutatione (antiossidante e disintossicante della massima importanza). Se questo processo di riconversione non avviene in modo sufficiente queste due sostanze essenziali vengono a mancare all’organismo e si determina un valore elevato di concentrazione ematica di omocisteina detto iperomocisteinemia. L’iperomocisteinemia è un sintomo di alcune patologie, ereditarie e non, e di stili di vita errati: • omocistinuria (malattia metabolica dovuta a deficit dell’enzima cistationina-β-sintetasi). • carenza di folati, vitamina B12 o vitamina B6 • tabagismo • eccessivo consumo di caffè e di bevande alcoliche • ridotta attività fisica • esposizione cronica all’inquinamento atmosferico, specialmente al particolato La mutazione MTHFR (metilentetraidrofolato-reduttasi) ostacola il processo di trasformazione e causa un aumento di omocisteina. Si tratta di una mutazione piuttosto frequente (frequenza allelica intorno allo 0.5 nella popolazione italiana). La mutazione (o, meglio, il polimorfismo) più comune è C677T. RISCHI L’iperomocisteinemia è stata inserita dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) tra i fattori di rischio cardiovascolari, cerebrovascolari e vascolari periferici. Valori elevati di omocisteina nel sangue sono accusati di volta in volta di portare ad un aumento del rischio di: • coronaropatia (che può portare tra l’altro a infarto cardiaco ed angina pectoris) • ictus ischemico • tromboembolia • demenza senile • ritardo o diminuzione dell’intelligenza nei bambini in età scolare • malformazioni fetali (spina bifida) Alcuni studi la associano anche ad osteoporosi, diabete e a numerosi problemi correlati alla gravidanza, dall’aumento della sindrome di Down all’aumento dei casi di aborto spontaneo. In quest’ambito si concentrano tuttavia forti contestazioni e vari risultati contraddittori.


Pubbliredazionale Secondo alcuni un tasso troppo elevato di omocisteina sarebbe infatti una causa (o un indicatore - le opinioni in proposito divergono) concomitante, se non esclusiva, di molte tra le malattie più preoccupanti e diffuse, oltre a quelle che colpiscono il sistema cardiocircolatorio, ovvero diabete, depressione, impotenza, osteoporosi, emicrania, problemi di digestione, problemi di vista . Per i rischi legati alla malattia coronarica, tromboembolia e ictus sono stati presentati vari studi che ai più paiono del tutto convincenti, tuttavia non mancano anche qui (come del resto per molti fattori di rischio legati all’aterosclerosi e alle malattie ischemiche) perplessità e contestazioni. Queste riguardano sia la pericolosità dell’aumento dell’omocisteina in sé, quanto l’efficacia del suo abbassamento mediante la comune terapia: ad esempio, uno studio mostrerebbe che la terapia e l’abbassamento dell’omocisteina non porterebbe comunque ad una diminuzione del rischio di tromboembolia sintomatica profonda. VALORI DI RIFERIMENTO Dal 2005 è stata proposta una suddivisione dei valori plasmatici che non tiene conto né del sesso né dell’età dei soggetti; in base a questa suddivisione i valori vengono distinti in tre classi: • valori nella norma: <13 μmol/l • valori moderatamente elevati: da 13 a 60 μmol/l • valori severamente elevati: >60 μmol/l. Tuttavia chi vuole rifarsi a suddivisioni basate su sesso ed età per la Normalità[1] • valori < 13 micromoli/litro (uomini) • valori < 10.1 micromoli/litro (donne) • valori < 11.3 micromoli/litro (fino a 14 anni) In caso di omocistinuria da MTHRF i valori ematici sono più alti dalle 10 alle 50 volte, mentre le altre cause e patologie danno aumenti solitamente più contenuti. BRANCHE DELLA MEDICINA INTERESSATE DA LIVELLI ELEVATI DI OMOCISTEINA • CARDIOLOGIA • MALATTIA DI ALZHEIMER • NEUROLOGIA E GERIATRIA, depressione ecc • GINECOLOGIA-NEONATOLOGIA: Preeclampsia, distacco placentare, aborto spontaneo, spina bifida, difetti del tubo neurale in bambini sottopeso alla nascita. • OSTEOPOROSI (Fratture) • ENDOCRINOLOGIA, ipotiroidismo, diabete • DERMATOLOGIA, Psoriasi • IMMUNOLOGIA e REUMATOLOGIA, Lupus, Artrite reumatoide • OCULISTICA Note: Sul regime dietetico è opportuno spendere qualche parola; se è vero che una dieta ricca di vegetali apporta la giusta dose di folati, i vegani che non si nutrono di carne predisponendosi a un deficit di vitamina B12 hanno in genere valori medi più alti di omocisteina. La stragrande maggioranza dei soggetti affetti da iperomocisteinemia segue un regime alimentare che non garantisce il corretto apporto di vitamine del gruppo B (tutte, non solo l’acido folico). Livelli saltuariamente elevati di omocisteina si possono osservare in concomitanza dell’assunzione di alcuni farmaci, quali metotrexate, carbamazepina, fenitoina, isoniazide e inibitori delle COX-2. Tra i fattori che diminuiscono l’omocisteina vi è sicuramente l’attività fisica aerobica Bibliografia - A B Catalano R., Rosso V., Spaccamiglio A.. Omocisteina e iperomocisteinemia. URL consultato in data 2008-11-13. - Miller JW, Nadeau MR, Smith D, Selhub J (maggio 1994). Vitamin B-6 deficiency vs folate deficiency: comparison of responses to methionine loading in rats 59: 1033–1039. - http://www.asl2.liguria.it/pdf/Labinforma_8_06.pdf - Jean-Charles Fruchart, PhD; Melchior C. Nierman, MD; Erik S. G. Stroes, MD, PhD; John J. P. Kastelein, MD, PhD; Patrick Duriez, PhD (2004). Atherosclerosis: Evolving Vascular Biology and Clini cal Implications - New Risk Factors for Atherosclerosis and Patient Risk Assessment. Circulation. 109: III-15 - III-19. DOI:10.1161/01.CIR.0000131513.33892.5b. - O. Nygard, S.E. Vollset, H. Refsum et al., Total plasma homocysteine and cardiovascular risk profile. The Hordaland Homosycteine Study., JAMA (274), 1526-33 (1995) - (Homocysteine, MTHFR 677C →T polymorphism,and risk of ischemic stroke: results of a meta-analysis. Kelly et al, Neurology 2002; Aug 27;59(4):529-36) conferma tale dato (OR = 1.23 (95% CI, 0.96 to 1.58;p=0.1)). - Prevenzione Cardiovascolare - Salute cardiovascolare e fattori di rischio emergenti: l’omocisteina - Gravidanza patologica da carenza di folati - Theramex - http://www.rostigin.com/SchedaArticolo.aspx?ID=9> - (Ray JG et al, Annals 2007;early release) -A. David Smith, Stephen M. Smith, Celeste A. de Jager, Philippa Whitbread, Carol Johnston, Gzegorz Agacinski, Abderrahim Oulhaj, Kevin M. Bradley, Robin Jacoby, Helga Refsum. PloS ONE, Settembre 2010 – Volume 5.

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Xxxxxxxxxxx Il Bambù

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Il BAMBÙ la pianta dalle mille applicazioni di Caterina Nissim

Il bambù, pianta quasi venerata in alcune culture dell’Asia, è protaginiste di molte leggende: nelle Filippine si racconta che la prima donna e il primo uomo derivino da un germoglio formatosi nella battaglia primordiale tra cielo e oceano, mentre in Giappone... www.ionatural.it


Il Bambù

I

l bambù è originario delle regioni tropicali e sub-tropicali dell’Oriente, ma alcune delle circa 1400 specie e 100 generi diversi cresce anche in America, Africa e Oceania. Certe varietà si adattano a climi temperati o freddi, e la sua introduzione in Italia è conferita al botanico toscano Orazio Fenzi e risale al 1884. La rapida crescita del bambù fa sì che possa essere raccolta ogni due o tre anni, evitando i deturpanti processi della deforestazione. In aggiunta, può essere coltivato senza l’uso di concimi chimici sintetici e insetticidi. Non teme il pericolo di estinzione a causa della sua caratteristica di vegetale “infestante”. Oggi viene considerata “la pianta dei mille usi”: il suo utilizzo spazia nei i campi dell’alimentazione, cosmetica, moda, design e persino l’edilizia, o bio-edilizia. Esploriamo qualche area in dettaglio. PROPRIETÀ La parte utilizzata in cucina è costituita dai germogli e trova largo impiego soprattutto nelle ricette asiatiche. È uno degli alimenti cosiddetti “super-food”, in quanto in esso si concentrano molte sostanze nutritive: vitamine del gruppo B, minerali come manganese, rame, potassio; è particolarmente ricco in silice; ha un alto contenuto proteico ed è povero di lipidi pur avendo diversi acidi grassi essenziali. Le radici sono molto povere di calorie e posseggono un’alta quantità di fibre e di minerali: potassio, calcio, manganese, zinco, cromo, rame, ferro, e più modeste quantità di fosforo e selenio. Le radici fresche di bambù sono un’ottima fonte di tiamina, niacina, vitamina A, vitamina B6 e vitamina E. In Italia è più facile trovare il bambù conservato in vasetti, ma consumato fresco ha un gusto simile a quello degli asparagi, mentre le sue radici sono croccanti e dolci. Il fusto della pianta è cavo e presenta anelli ogni 20-40 cm. Proprio da questi anelli, che costituiscono il midollo della pianta, à ricavata la polvere che è usata, tra le varie cose, in fitoterapia e per gli integratori alimentari. Vediamo ora qualche altra applicazione scelta tra le sue ‘mille’. BIOEDILIZIA ED ECOLOGIA. Le fibre naturali del bambù costituiscono un materiale resistente e, se ben trattato, completamente biodegradabile. Due delle sue caratteristiche più importanti sono la robustezza e la leggerezza. Viene definito “acciaio naturale” perché ha specificità di resistenza a carichi di rottura superiore all’acciaio, pur pesando un decimo. Doti che pochi elementi in natura riescono a coniugare e dalla quale derivano anche ottime proprietà antisismiche. In Italia l’utilizzo del bambù per strutture permanenti non è ancora consentito, ma sia in Asia che in America latina, viene già usato per realizzare edifici multipiano. Questo vale per gli involucri, i pavimenti – per esempio parquet – soffitti, pilastri, travi e molto ancora.

IL NUOVO BUSINESS In Italia si sta assistendo a un incremento di investimenti, da parte di aziende che hanno deciso di dedicarsi alla coltivazione del bambù. In poco più di un anno si è arrivati a oltre 2000 ettari coltivati da quasi 800 aziende.

Il Consorzio Bambù Italia certifica la filiera di produzione made in Italy del bambù gigante moso, una pianta rustica e resistente che, anche nei paesi di origine, vive in un clima temperato come il nostro.

TESSUTI La struttura della fibra di bambù permette un’ottima traspirazione e al contempo una buona conservazione di calore. Il tessuto risulta soffice al tatto; è resistente all’uso e ai lavaggi e serve efficacemente da scudo contro i raggi ultra-violetti. Infine, il bambù ha una naturale funzione anti-batterica e deodorante grazie alla pectina del miele, sostanza dalle caratteristiche ammollienti, rigeneranti, nutrienti e salutari per la pelle. Nel mercato Americano trova già

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Il Bambù largo impiego nella produzione di asciugamani, accappatoi, lenzuola e pigiami. Viene persino impiegata negli inserti dei pannolini, date le sue proprietà naturali e antibatteriche. ARREDAMENTO. I mobili in bambù riscuotono un grande successo all’interno dell’industria, dovuto al loro aspetto esotico ma anche alla piacevole colorazione chiara e nervata. Le fibre naturali di bambù, lavorate secondo diverse tecnologie, costituiscono una vasta gamma di complementi d’arredo dal gusto contemporaneo, utilizzati per esempio per le cucine, dove l’impiego di materiali igienici e pratici viene tenuto in più considerazione. Il bambù è vastamente utilizzato come pianta decorativa da giardino. Seppure preferisce generalmente climi piovosi, è ora coltivato un po’ in tutta Italia e non necessita troppa assistenza, anzi è difficile sbarazzarsene una volta che si è cambiato idea sul proprio giardino! La pianta cresce a dismisura rischiando anche di invadere i giardini limitrofi. DESIGN Sono molteplici le sue applicazioni nel settore del design, e ancora in forte via di sviluppo. La sua robustezza e leggerezza si prestano alla creazione di protezioni per PC, smartphone e apparecchiature elettroniche varie. Ma anche lampade di ogni forma e dimensione, sedie da esterno e interno, tavoli e divani... Molte sono le sue applicazioni nate dalla ricerca di un sostituto valido della plastica in materiali facili da trovare, lavorare e biodegradabili. Per esempio spazzolini da denti, più resistenti e durevoli dei loro cugini in plastica, e altri prodotti di uso quotidiano che vengono gettati regolarmente nella spazzatura. Le cannucce di plastica sono un altro esempio di utilizzo della fibra naturale. MEDICINA Data la sua longevità, il bambù è considerato un simbolo di lunga vita dai cinesi, mentre in India simboleggia l’amicizia. Dal midollo dei fusti di bambù Tabashir si ricava un estratto composto per oltre 70% di silicio organico biodisponibile. Grazie a questo importante apporto di silicio, la polvere di bambù favorisce l’assimilazione del calcio, ed è quindi utilizzata nelle cure contro l’osteoporosi perché rinforza ossa oltre che i tessuti connettivi, prevenendo l’invecchiamento. Il silicio apporta anche conforto alle articolazioni, mantenendole elastiche. È molto efficace nell’alleviare dolori articolari e mal di schiena; grazie alla sua ricchezza in minerali combatte la stanchezza, aumentando la forza fisica dell’organismo; aiuta inoltre a combattere la depressione. I prodotti a base di bambù trovano anche utilizzo per il trattamento di cicatrici e, infine, per contrastare il cattivo odore provocato dal sudore. COSMESI Il bambù può essere ritrovato in creme, maschere nutrienti ed persino profumi. È molto

apprezzato in cosmesi per le sue proprietà antibatteriche e per la sua ricchezza in minerali. Come già menzionato, la pianta è ricca in silicio – ottimo per rinforzare i tessuti connettivi ed è quindi efficace contro la caduta di capelli, i disturbi della pelle, e per rinforzare le unghie. La mancanza di silicio rende, infatti, i capelli più fragili e deboli. L’utilizzo di prodotti con silicio organico aiuta a mantenere l’equilibrio idrolipidico del cuoio capelluto nutrendoli e ristrutturandoli. Eccellente anche per le pelli particolarmente secche, aiutano il tessuto muscolare e il tessuto cutaneo a rimanere non solo elastici, ma anche idratati. Nei prodotti di cosmesi naturale a base di bambù, troviamo anche ferro, potassio, fosforo e calcio. Infine i principi attivi estratti dal bambù possono contribuire, all’interno di una cura, a regolare la pressione arteriosa ed avere degli effetti drenanti anticellulite. La cosmesi naturale in bambù include anche molti prodotti di make-up idratanti e rinvigorenti della pelle.

IL CIBO DEL FUTURO È statto definito così, per le sue qualità antibatteriche, antivirali e antiossidanti, dalla Punjab University in India.

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VASETTI D’AUTORE Orto d’autore nasce più di 20 anni fa dalla passione di Angelica e Antonella , con l’obiettivo di valorizzare le migliori coltivazioni del Molise. Da allora la passione per la terra, la genuinità, e il rispetto della tradizione sono rimasti immutati, ma è nata la voglia di sperimentare per interpretare i gusti del consumatore di oggi. Oggi Orto d’autore, nei circa 200 ettari ubicati a ridosso del mare di Termoli, produce pomodori, ortaggi e frutta. Orto d’Autore è certificata IFS e produce prodotti biologici e convenzionali, 100% vegetali e anche certificata VEGAN OK.

Tra le sue specialità artigianali, figurano l’apprezzata Passata di pomodoro di Ururi, oltre a sughi e confetture ad alta percentuale di frutta. Tra i punti di forza dell’azienda c’è il prodotto fresco italiano selezionato, utilizzato esclusivamente per la trasformazione. Le materie prime locali italiane sono il segreto tangibile della qualità dei prodotti . I preparati di frutta 100% sono un importante prodotto dell’azienda realizzati in modo artigianale e naturale a partire da frutta intera. Questa produzione avviene a bassa temperatura per mantenere inalterati gli aromi naturali della frutta e pastorizzata, sempre a bassa temperatura, per un tempo lungo per non alterare colore e sapore del prodotto, unico nel suo genere. La lavorazione avviene in un ampio laboratorio di trasformazione (1500 mq) dotato anche di linee di lavorazione per i prodotti biologici. La produzione annua ammonta a circa 2 milioni di vasetti. Nello stabilimento si effettuano lavorazioni solo vegetali, senza alcuna contaminazione da glutine o lattosio. Tra i prodotti di punta, i preparati di frutta 100% proposti in 15 gusti, sono gli unici sul mercato con 100 g di frutta per 100 g di prodotto. Questi sono

preparati in modo artigianale utilizzando solo frutta intera che è raccolta dal campo e consegnata in cassette di legno. Non vengono aggiunti zuccheri e il prodotto è preparato sempre solo da frutta intera, raccolta al giusto grado di maturazione e quindi con tutti i suoi zucchero e aromi naturalmente sviluppati . Orto d’Autore realizza inoltre i suoi prodotti utilizzando principalmente energia eolica nel rispetto della natura e della qualità. www.ortodautore.net


Test

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I TEST DI IONATURAL di Miriam Baroni

Che cosa è l’oligoterapia? www.ionatural.it


Test

O

ligoterapia significa curarsi attraverso minerali o metalli in tracce , sostanze preziose per il nostro organismo: rame, argento, manganese, oro, zolfo, magnesio, cobalto, e tanti altri. L’oligoterapia prevede l’esistenza di quattro quadri morfo-patologici o diatesi. Le diatesi corrispondono a condizioni reversibili caratterizzate da sintomi che possono spesso regredire, fino a scomparire del tutto, a seguito di una terapia mirata con oligoelementi. L’oligoterapia si avvale quindi del reintegro di minerali dotati di una grandezza molecolare, che li rende solubili in acqua. Le sostanze minerali dsciolte sono presenti in concentrazioni ridotte e denominati oligoelementi (dal greco”oligos”, ovvero “poco”), cioè “elementi presenti in tracce”nel nostro organismo in una concentrazione inferiore a 0,01% del peso totale del corpo. I minerali svolgono importanti funzioni a prescindere dalla loro quantità, partecipando alla struttura degli organi e dei tessuti, o fungendo da coenzimi in grado di attivare importanti reazioni biochimiche. La loro carenza induce alterazioni funzionali, pertanto il loro apporto previene o guarisce alcuni squilibri organici, derivati dalla loro mancanza. Il medico francese Jacques Ménétrier, considerato il padre di questa disciplina, nel 1930 identificò 4 terreni organici associati ad alcuni oligoelementi, che definì diatesi. Queste corrispondono a condizioni dell’organismo caratterizzate da componenti fisiche, intellettuali ed emotive specifiche, proprie del soggetto. Non esistendo diatesi pure, si possono trovare individui appartenenti principalmente a una e parzialmente a un’altra diatesi. In ogni caso, le 4 categorie sono suddivisibili in diatesi di nascita (1ª e 2ª)e in diatesi involutive (3ª e 4ª), caratterizzate da un deterioramento del terreno cellulare causato da un cattivo stile di vita e/o dall’invecchiamento. La diatesi 1 (”allergica”, o del manganese) corrisponde a persone molto attive, nervose, emotive, passionali e amanti delle novità, soggette a patologie di tipo allergico, a riniti, asma, orticaria, disturbi digestivi, intestinali, mestruali. La diatesi 2 (”ipostenica”, o del manganese-rame) riguarda soggetti calmi, metodici, riflessivi e non passionali, poco resistenti alla fatica, predisposti ad artrosi, infezioni, fragilità delle vie respiratorie, obesità. Questa diatesi include una predisposizione a contrarre affezioni contraddistinte da processi infettivi recidivanti, che riguardano l’apparato respiratorio , otorinolaringoiatrico , gastroenterico e anche quello urinario La diatesi 3 (”distonica”, o del manganese-cobalto) corrisponde a pazienti ansiosi, affaticabili, malinconici, predisposti a disturbi neurovegetativi, circolatori, digestivi, articolari.Tende a ma-

Le prime due diatesi vengono dette giovanili e le altre due sono invece diatesi evolutive a partire dalle prime due a causa dell’invecchiamento o della malattia precoce.

nifestarsi dopo i 40 anni. compare in seguito ai sintomi delle alterazioni della prima e/o seconda diatesi. Il soggetto interessato è caratterizzato dalla mancanza di concentrazione e principalmente dal progressivo affaticamento quotidiano che si manifesta attraverso una sensazione di stanchezza agli arti inferiori. La diatesi 4 (”anergica”, o del rame-oro-argento) si riferisce a soggetti depressi, privi di vitalità, con difficoltà di memoria e concentrazione, stanchezza generale, tendenza a malattie degenerative.Diatesi definibile come la più grave ma anche la più “vecchia”, perché riguarda la compromissione dello stato di salute generale piuttosto che disturbi localizzati; caratterizzata da una reattività dell’organismo assente o di molto ridotta, comprende anche il quadro della convalescenza. Esiste poi una “sindrome da disadattamento” che si può trovare associata a qualsiasi diatesi e che riguarda disturbi a livello genitale e pancreatico rispondenti rispettivamente alla terapia con zinco-rame e con zinco-nichel-cobalto.

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Test

TEST RIASSUNTIVO della sintomatologia delle diatesi Sintomi

Diatesi

Apparato cardio-vascolare ipertensione arteriosa essenziale 1-3 ipertensione arteriosa maltollerata 1 dolore anginoso 1-3 cefalea vasomotoria 3 aterosclerosi 3 pesantezza degli arti inferiori 3 varici,emorroidi 3 palpitazioni 1 Apparato respiratorio asma allergica 1 asma bronchiale 2 rinite allergica 1 rinofaringite microbica 2-4 enfisema 2 bronchiectasie/bronchiti 2 pleuriti 2- 4 polmoniti 4 Apparato genito-urinario mestruazioni abbondanti mestruazioni poco abbondanti mestruazioni dolorose amenorrea fibromatsi uterina impotenza sessuale cistiti recidivanti enuresi notturna uremia litiasi renale ( renella e/o calcoli) prostatite

1-3 2 1–2 3 3 3 2 2 3 3 3

Apparato digerente gastrite ulcera gastrica ulcera duodenale colon irritabile rettocolite ulcerosa fistole anali

3 2–3 2 3 2–4 4

Sintomi

Apparato osteo-articolare dolori articolari migranti artrite gotta reumatismo cronico evolutivo atrosi

Diatesi

1 3 3 4 3–4

Apparato endocrino ipertiroidismo ipotiroidismo Cute e Annessi acne eczemi di tipo infettivo eczemi di tipo allergico orticaria edema dermatiti e psoriasi

1 2

2–4 2 1 1–3 1–3 2

Comportamento psico-caratteriale e fisico Astenia mattutina 1 Astenia globale 2 Astenia mattutina migliorata dall’attività fisica 3–4 Turbe della memoria 1–3 Difficoltà di concentrazione 2 Instabilità emotiva 1 Ipesensibilità- emotività 3 Aggressività 1 Ottimismo 1 Pessimismo 2 Insofferenza verso gli altri 3 Insonnia 3 Tendenza a drammatizzare/pathos 3 Disinteresse generale 4 Abulia 4 Depressione 4 Sensazione di inutilità dell’esistenza 4 Apatia sessuale 4 Timidezza 1 Tics e tremori 1 Tendenza alla riflessione 2

Maggioranza di 1 – DIATESI 1 MANGANESE Maggioranza di 2 - DIATESI 2 MANGANESE - COBALTO Maggioranza di 3 - DIATESI 3 MANGANESE - RAME Maggioranza di 4 - DIATESI 4 RAME – ORO – ARGENTO

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Lo sai...

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LO SAI... DIMAGRIRE FACILE: RICONOSCERE I PRODOTTI-FAKE E ORIENTARE L’ACQUISTO

Hai visto un prodotto che vanta proprietà dimagranti miracolose? Fate molta attenzione, e ascoltate i campanelli d’allarme: - promette di farti perdere peso velocemente (tipo 7 kg in 7 giorni): oltre che impossibile, sarebbe pericoloso per la salute. - Mostra foto del “prima” e “dopo”: raramente attendibili, servono solo a creare illusioni. - Sostiene che si può dimagrire solo assumendo quel prodotto, senza modificare le proprie abitudini di vita (né quello che si mangia né quanto si fa esercizio fisico). - Si appoggia a fantomatici esperti stranieri che opererebbero in presunte università situate all’estero. - Garantisce i risultati, magari offrendo un rimborso nel caso in cui non si perda il peso sperato. - Promette perdite di peso notturne, legate a creme o a indumenti speciali. - Vanta una generica “assenza di effetti indesiderati” o di essere “completamente naturali”: affermazione di per sé priva di senso, perché in natura non mancano sostanze pericolose per la salute. - Promette risultati duraturi nel tempo.

NOTA: fake news Locuzione inglese (lett. notizie false), entrata in uso nel primo decennio del XXI secolo per designare un’informazione in parte o del tutto non corrispondente al vero, divulgata intenzionalmente o inintenzionalmente attraverso il web, i media o le tecnologie digitali di comunicazione, e caratterizzata da un’apparente plausibilità, quest’ultima alimentata da un sistema distorto di aspettative dell’opinione pubblica e da un’amplificazione dei pregiudizi che ne sono alla base, ciò che ne agevola la condivisione e la diffusione pur in assenza di una verifica delle fonti. Corrispondente grosso modoall’italiano “bufala mediatica”, sebbene quest’ultima espressione faccia riferimento a notizie del tutto prive di veridicità, e utilizzato prevalentemente in ambito politico. (Enciclopedia Treccani)

LA PASTA DI LEGUMI In ambito nutrizionale si è affacciato un nuovo modo di mangiare i legumi, più divertente, più digeribile, e anche più gustoso: la pasta di legumi. La pasta leguminosa può essere preparata con la farina di lenticchie rosse e gialle, di piselli, di fagioli neri, di ceci, in una gamma di molteplici formati, persino nella forma di lasagne e cucinata sia con ricette classiche sia con ricette alternative, e il gusto che ne risulta è più che eccellente. Ottima per i bambini che non amano i legumi, per vegetariani e vegani, come alternativa alla carne, per coloro che la consumano per la sua valenza proteica, ottima per i celiaci e gli intolleranti al glutine, per i diabetici, per gli sportivi e per coloro che vogliono perdere peso, in quest’ultimo caso la pasta viene associata naturalmente con aminoacidi ramificati BCAA, questi infatti sono degli ottimi coadiuvanti per il dimagrimento. La pasta di legumi ha una elevatissima digeribilità e viene consigliata a chi ha problemi di assimilazione delle bucce delle leguminose.

LA SIMBOLOGIA: AASKOUANDY Preambolo: simbologia, disciplina che studia il valore dei simboli. Per inaugurare questa nuova sezione della rivista analizzeremo un simbolo non simbolo: l’Aaskouandy. Un simbolo Aaskouandy può essere visto come un qualsiasi oggetto che sia in qualche modo insolito, che appaia inaspettatamente o che sia in qualche modo fuori luogo in un determinato ambiente. Per esempio, se una pietra viene trovata nelle viscere di un animale che è stato particolarmente difficile da cacciare, allora questa pietra verrà percepita come l’oggetto che ha dato all’animale il suo potere, rendendolo idoneo per lo stato di Aaskouandy. Il termine Aaskouandy sembra sia stato utilizzato per la prima volta dai nativi americani della tribù degli Irochesi, questi credevano che l’Aaskouandy fosse un incantesimo magico di considerevole potenza, che avesse una mente propria, tanto ritenere che se trascurato avrebbe potuto persino rivoltarsi contro il suo proprietario; loro convinzione era altresì che l’Aaskouandy potesse cambiare forma a piacimento assumendo le sembianze di qualsiasi oggetto; se un Aaskouandy appare sotto forma di pesce o serpente, esso viene considerato particolarmente potente, proprio a causa del potere intrinseco di queste creature, ed il suo nome diviene Onniont. Nella nostra cultura un Aaskouandy viene interpretato come un segno che si manifesta improvvisamente, proprio quando vengono cercate delle risposte per ottenere una vita più serena e armonica con la propria anima.

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EN TR A NEL MON DO DI

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