IL PRIMO MAGAZINE GRATUITO DEDICATO AI CANI DI RAZZA
CAMPIONI d’ITALIA Anno II n. 3 2018
INTERVISTA
ELISABETTA LURASCHI TRENT’ANNI COL DOGUE
SALUTE I CONSIGLI DEL VETERINARIO
Speciale
DOGUE
DE BORDEAUX Tutto quello che vorresti sapere sul tuo cane del cuore...
© Marco Leonardi
VISTA INTEROTO E F IVE US ESCL
CAMPIONI d’ITALIA URBANPET ITALIA www.canicampioniditalia.it
La prima rivista gratuita che vi dice tutto quello che vorrete sapere sulla vostra razza preferita
Lorena Quarta
Piero M. Bianchi
Marco Leonardi
Nelly Oliva
Giornalista Da sempre appassionata di cani e volontaria ENPA presso la sezione della sua città, con un’esperienza di oltre 25 anni nel settore, ha collaborato e collabora tuttora con le più importanti riviste di cinofilia e ha pubblicato diversi libri sull’argomento.
Fotografo Cinofilo appassionato è considerato uno dei migliori fotografi italiani. La sua specializzazione, grazie alla sua abitudine alla convivenza con gli animali e alla sua conoscenza degli standard di razza è la fotografia cinofila.
Medico veterinario Nel 1984 ha conseguito la laurea in Medicina Veterinaria presso l’Università degli Studi di Milano e da allora esercita la libera professione. Alterna l’attività divulgativa/ (ha scritto per riviste specializzate) aquella – amatoriale – di scrittore.
Toelettatrice Esperta nella cura e nella bellezza degli animali da compagnia è titolare della Toelettatura Moderna il centro estetico per cani e gatti tra i più rinomati di Roma.
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RAZZA ntico, Cane a gine in ori e grand nte tte camba atore, i e cacc un i ogg è ane c ottimo miglia fa per la
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IL MOLOSSO
transalpino All. DEL CAPRIANO © Marco Leonardi
Testo di Lorena Quarta
Imponente ma allo stesso tempo prestante, il Dogue de Bordeaux è un eccellente cane di famiglia, protettivo con i grandi e soprattutto con i più piccoli. È un attento custode della proprietà ma, da buon molosso, bisognoso di un costante contatto con il padrone. All. DEL CAPRIANO © Marco Leonardi
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RAZZA
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i può dire che la storia del Dogue de Bordeaux, l’unico molosso tipo mastino di origine francese, si perda davvero nella notte dei tempi, dal momento che è a buon diritto considerata una delle razze più antiche di Francia. Discende con tutta probabilità dagli Alani e, in particolare, dell’alano veltro che nel XIV secolo Gaston Phébus, conte di Foix, descrive, nel suo “Livre de chasse” come un cane dalla presa più forte di tre levrieri messi insieme. È evidente, quindi, come già allora l’incredibile potenza del morso fosse una caratteristica che si è poi mantenuta fino a oggi. Quanto al termine “Dogue”, l’abitudine di indicare il molosso francese con questo nome risale allo stesso periodo, Così come risale al 1400 una scultura, ritrovata nella regione di Bordeaux (Francia), che raffigura un cane molto simile al Dogue attuale. Condividendo un triste destino comune di altri molossi, in passato il Dogue è stato impiegato nei combattimenti (contro altri cani, orsi lupi e persino asini), ma anche nella caccia, soprattutto al cinghiale. È datato, invece, 1740 il dipinto del francese Jean-Baptiste Oudry in cui sono ritratti alcuni progenitori del Dogue, che allora poteva avere diversi colori tra cui il tigrato), nella custodia di case e capi di bestiame. Come il Rottweiler è stato il cane dei macellai di Rottweil, il Dogue de Bordeaux
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ha prestato servizio presso i macellai bordolesi. Ma non solo: era anche molto apprezzato come guardiano di eleganti castelli e tenute tanto che, purtroppo per lui, numerosi soggetti si trovarono a condividere le tristi sorti dei loro ricchi proprietari morendo durante la Rivoluzione Francese. A metà del XIX secolo, il Dogue era diffuso soprattutto in Aquitania e nel 1863 ebbe luogo a Parigi, ai Jardin d’Acclimatation, la prima esposizione canina francese in cui la razza fu presentata con il nome attuale anche se ne esistevano tre tipi diversi: il tipo Tolosa, il tipo Parigi e il tipo Bordeaux, che è l’antenato del tipo odierno. Il Dogue de Bordeaux visse momenti critici nel ‘900: già fortemente provato nel periodo tra le due guerre, subito dopo la Seconda Guerra Mondiale rischiò addirittura l’estinzione, prima di vivere un momento di ripresa negli anni Sessanta. VITA IN FAMIGLIA Senza dubbio il Dogue è un molosso imponente, robusto di struttura e con
PRIMA CACCIATORE DI CINGHIALI, IN SEGUITO COMBATTENTE CONTRO ALTRI CANI E PERSINO ORSI, INFINE GUARDIANO E OGGI, FINALMENTE, COMPAGNO DI CASA EQUILIBRATO E SOLIDO.
una testa importante che, dimenticato l’antico impiego nei combattimenti, è oggi un buon cane da guardia, affezionato al padrone ed estremamente solido ed equilibrato. In particolare, quindi, è opportuno insegnargli il prima possibile a passeggiare piacevolmente al guinzaglio con regolari uscite quotidiane, ma anche a scegliere i luoghi dove può dare sfogo alle sue energie per evitare che con la sua stazza possa creare danni a mobili e suppellettili di casa. È consigliabile che impari a riconoscere le zone a lui concesse e quelle che sono “off limit”, soprattutto se si sceglie di tenerlo in casa, mentre se dovrà vivere in giardino o in un cortile dovrà disporre di una bella cuccia coperta ma soprattutto, di poter godere di molti momenti in famiglia, sentendosi parte integrante del “branco”. Tra le mura domestiche è un cane calmo, tranquillo e abitudinario e, se da un lato, ama seguire il padrone dovunque vada, dall’altro, ama ancora di più tornare nella sua casa. Il Dogue è un cane facile da educa-
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recchie: sono relativamente piccole e di colore sempre un po’ più scuro del mantello. iogaia: deve essere ben definita ma non pendere in modo esagerato. tilizzo: è un eccellente cane da guardia della proprietà. quilibrio: non deve mancare tra le sue peculiarità caratteriali.
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D O G U E D E B O R D E A U X
imorfismo: nel Dogue deve essere ben evidente.
ifetto: la mancanza di prognatismo è considerata da squalifica. stinzione: dopo la 2° Guerra Mondiale ha rischiato di scomparire. ianco: questo colore è ammesso solo su petto e arti, non sulla testa. cchi: devono avere l’iride nocciola oppure marrone scuro, ma mai blu eattivo: la sua risposta in caso di necessità non va mai sottovalutata. ifensore della famiglia: ha uno spiccato senso di protezione verso i bambini e i più deboli ctropion ed entropion: sono due patologie oculari che sono presenti con relativa frequenza nei cuccioli. ndatura: un trotto con la testa portata naturalmente sulla linea delle spalle. Il passo è lungo e radente. nico: è la sola razza a poter avere la maschera di due colori. IV : in questo secolo il molosso francese comincia a essere indicato con il termine “dogue”.
re perché ama compiacere il padrone. Occorre pazienza, dolcezza, coerenza e, soprattutto con i maschi, una buona dose di fermezza che non deve mai sfociare in manifestazioni violente: è bene ricordare che il Dogue non è un cane disposto a tollerare né inutili imposizioni né punizioni fisiche senza battere ciglio. È un cane molto intelligente e altrettanto sicuro di sé, quindi le regole devono essere messe in chiaro da subito e prima impara a rispettarle meglio è. Deve capire il prima possibile qual è il suo ruolo nella scala gerarchica familiare spegnendo sul nascere ogni suo tentativo di avere il sopravvento e di comportarsi da leader del gruppo familiare. Ben venga una scuola di obbedienza che possa migliorarne la gestione, attenzione però che sia solo un percorso che gli insegni i comandi base dell’educazione, perché per quanto riguarda il suo ruolo di guardiano lo sa fare già di suo grazie a un istinto territoriale ben marcato.
CANE ABITUDINARIO E TRANQUILLO, AMA SEGUIRE IL PADRONE OVUNQUE. È, TUTTAVIA, IMPORTANTE EDUCARLO FIN DA PICCOLO AL RISPETTO DELLE REGOLE.
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In nessun caso il suo grande equilibrio psichico va compromesso istigandolo alla lotta e alla violenza. Una caratteristica del Dogue è la canna nasale corta che insieme alla pelle in eccesso determina un’espressione facciale sempre un po’ “imbronciata” , una situazione che potrebbe creargli qualche problema nella comunicazione con gli estranei ma, soprattutto con gli altri cani. Per questa ragione è importante insegnargli sin da cucciolo ad approcciarli con maniere garbate, utilizzando al meglio anche il resto del suo corpo, onde evitare che gli altri cani si sentano minacciati e possano tentare la fuga o ringhiargli contro. In ogni caso i maschi sono tendenzialmente più socievoli delle femmine con individui dello stesso sesso. La tendenza a sbavare, tipica dei cani a muso corto, varia da soggetto a soggetto e, come tutti i cani brachicefali, soffre il caldo e alcuni soggetti tendono a russare. Il pelo, corto, non richiede eccessiva manutenzione. Pulito per natura, in casa e in giardino, tende a sporcare sempre nello stesso posto. GUARDIANO INCORRUTTIBILE Non aspettatevi che il vostro Dogue sia sempre pronto a segnalare vocalmente qualcosa che non va: è abbastanza silenzioso e anche quando pattuglia la proprietà, cosa che fa per istinto e senza bisogno di alcun addestramento, lo fa in silenzio ma in modo attento e scrupoloso. Una volta adulto, nel suo ruolo di difensore e guardiano non è mai eccessivo in ogni sua manifestazione, ma quando passa in modalità difesa, in caso di reale pericolo per la casa o la famiglia, grazie alla sua stazza diventa un ottimo deterrente per qualsiasi malintenzionato. Affinché senta la necessità di intervenire in caso di pericolo è bene instaurare con lui un’ottima relazione, basata sulla fiducia e sul rispetto reciproco da parte di tutta la famiglia, in modo che se ne senta parte integrante. Ovviamente è importante che in famiglia ci sia sempre qualcuno che possa costituire un valido punto di riferimento. Solo in questo modo potrà discernere chi, pur non facendo parte del suo “branco”, potrà essere accolto in casa senza problemi e chi, invece, è un intruso che può trasformarsi in una minaccia per chi gli è caro. Ricordate sempre che la sua agilità è proverbiale: se cinque minuti prima sembra sonnecchiare sornione all’ombra in giardino, in caso di pericolo è capace di sfoderare tutte le sue qualità di eccellente guardiano: consapevolezza
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della propria forza, coraggio, calma ed equilibrio anche nelle situazioni critiche. Il Dogue è dotato di riflessi pronti, inaspettata agilità e un’altrettanta inaspettata velocità sulle brevi distanze. CON I PIÙ PICCOLI Il Dogue de Bordeaux è molto paziente, affettuoso e tollerante con i bambini di famiglia, e anche con quelli estranei è accomodante, purché si comportino con lui in modo corretto. Con i piccoli di casa, soprattutto le femmine che sono molto protettive, è di una tenerezza disarmante; come qualsiasi altro cane, va protetto da approcci scorretti e troppo materiali: in questo caso diventa fondamentale l’intervento dei genitori, che insegnino ai propri figli come interagire in modo corretto con l’animale. UNA STORIA ESEMPLARE Che il Dogue sia una pasta di cane con i piccoli di casa, del resto, lo conferma la storia di Alfie e di Mark (nella fotografia qui accanto). Il primo è un Dogue di oltre 80 chili, il secondo, suo inseparabile compagno, è un bambino di 5 anni. I suoi genitori cominciano a notare nel cane un comportamento strano, perché cercava sempre di sedere o di camminare al lato destro di Mark. Insospettiti, sottoposero il bimbo a una visita oculistica che rivelò che il bambino era affetto da un grave astigmatismo all’occhio destro. Ecco spiegato il comportamento di Alfie: voleva fare da guida al suo padroncino. Con il tempo Mark avrebbe potuto perdere anche l’occhio sinistro e diventare completamente cieco, Alfie è stato l’unico a essersi accorto che c’era qualcosa che non andava, scongiurando che Mark perdesse la vista. IL CUCCIOLO CRESCE Essendo un molosso di taglia grande, il Dogue de Bordeaux è un cane molto pesante quindi, soprattutto quando è cucciolo, è bene evitare che compia sforzi che potrebbero danneggiare le sue articolazioni ancora in crescita, impedendo, per esempio, che giochi con cani più grandi di lui che potrebbero fargli male agli arti, che faccia le scale e che salga e scenda da solo da macchine e divani. L’alimentazione corretta gioca un ruolo fondamentale nella sua crescita: nel caso si avesse il dubbio di alimentare il cucciolo troppo o troppo poco è bene affidarsi ai consigli dell’allevatore o del proprio veterinario di fiducia.
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LA SOCIALIZZAZIONE IN PRIMIS È bene che si abitui fin da piccolo a passeggiare tranquillamente al guinzaglio del padrone e a socializzare con altre persone al di fuori delle cerchia familiare, con i suoi simili e altri animali. La socializzazione, sia con i suoi simili sia con le persone, è fondamentale: si tratta di un cane che va inserito immediatamente nel contesto in cui deve vivere, sia perché tendenzialmente diffidente, sia per non correre il rischio di ritrovarsi un soggetto troppo pauroso che, con le dimensioni che avrà da adulto, diventerebbe problematico da gestire. Non bisogna preoccuparsi che la socializzazione influisca negativamente sulle sue capacità di guardiano: all’interno della sua proprietà capisce alla perfezione quando è il caso di rimanere tranquillo e quando, invece, è richiesto il suo intervento.
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SORNIONE E SEDENTARIO L’attività non è proprio il suo forte: generalmente è un cane bonaccione e tendenzialmente pigro che tende ad adottare la filosofia del “vivi e lascia vivere”.
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Agitarsi troppo o, al contrario, inutilmente non fa per lui. Anche se dovremo fare i conti con una certa e scontata esuberanza nei primi mesi di vita, i suoi momenti di attività saranno comunque meno frequenti rispetto ad altre razze. Proprio nel periodo della crescita del Dogue cucciolo bisognerà imparare a gestirlo al meglio: cominciare quando è adulto sarebbe un’impresa oltremodo difficoltosa. Anche una volta diventato adulto non è un grande sportivo. Alle corse e alle marce a passo sostenuto preferisce senza dubbio tranquille camminate. Va detto, però, che le femmine, di stazza decisamente più leggera, possono risultare un po’ più atletiche. Non è certamente il cane ideale per un padrone attivo e sportivo e ancor meno lo è per chi voglia dedicarsi all’addestramento agonistico, anche perché sarebbe penalizzato dalla costituzione massiccia e da una reattività assai lontana, da quella dei classici cani da difesa e utilità. In Francia esiste però il TAN (test d’aptitude naturelle), che si articola in due fasi: nella prima sono verificati la stabilità, la sociabilità, la maneggevolezza, l’attaccamento al padrone, l’attitudine al gioco e l’emotività, nella seconda (che consiste nel far percorrere un tragitto inizialmente al passo, poi al trotto e infine al galoppo) si verifica l’andatura e si controlla che il cane possegga una mobilità soddisfacente e non abbia difficoltà respiratoria.
TRA FILM, FICTION E SPOT La prima apparizione di un Dogue sul grande schermo e del 1989 con il film “Turner & Hooch” (“Turner e il casinaro”), con un Tom Hanks non ancora consacrato divo. Hooch, il bavoso protagonista, muore nelle ultime scene, non senza aver conquistato Tom Hanks, nei panni di un poliziotto, e averlo convinto a prendere un altro Dogue come compagno. Successivamente c’è stato il telefilm con Jack Scalia “Tequila e Bonetti”, in cui Tequila, doppiato da Ferruccio Amendola, aveva uno spiccato accento partenopeo, forse più consono a un mastino napoletano. Ovviamente anche la pubblicità si è accorta del dogue realizzando due spot che non sono passati inosservati: quello inglese del chewing-gum Vigorsol e, soprattutto, quello della TIM che ha fatto diventare il dogue Ettore una vera star. Con o senza la topmodel Naomi Campbell al fianco, gli spot che lo hanno visto protagonista hanno sicuramente contribuito a far conoscere la razza in Italia e incentivarne la diffusione, tanto è vero che le iscrizioni ai Libri Genealogici sono progressivamente cresciute passando da 247 esemplari del ’99 a 575 del 2002 fino ai 770 del 2004. Oggi la diffusione in Italia si è mantenuta pressoché costante negli ultimi anni (697 nel 2012, 876 nel 2013, 858 nel 2014, 816 nel 2015, 705 nel 2016) con un lieve calo lo scorso anno (594). Oltreconfine, nel 2016, sono stati registrati 1727 cani in Gran Bretagna, 1310 in Francia, 166 in Spagna e 165 in Germania.
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punti da osservare
CODA Portata bassa, non deve essere né rotta né annodata ma flessuosa (è difettosa una coda che presenti vertebre saldate ma non deviate e da squalifica una coda atrofizzata o una che abbia al tempo stesso nodi e sia deviata lateralmente o ritorta (a cavatappi, come quella del bulldog). In attenzione si deve alzare da 90° a 120°, mai incurvata sul dorso né tantomeno arrotolata.
CORPO Caratteristica del Dogue è la prestanza e la possente muscolatura, tale però da conservare un insieme armonioso. È tarchiato, atletico, imponente e costruito piuttosto vicino a terra (près de terre), cioè la distanza sterno-suolo è leggermente inferiore all’altezza del torace.
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TESTA
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Nella testa sono molto importanti le dimensioni ma è altrettanto importante la presenza delle rughe che conferiscono la tipica espressione. Testa piccola e muso lungo sono i principali difetti che si possono riscontrare in un esemplare lontano dalla tipicità.
OCCHI Il colore varia da nocciola a bruno scuro per il cane a maschera nera. Il colore meno scuro è tollerato nei soggetti a maschera marrone o senza maschera. Non esiste quindi una colorazione di occhi preferita, ma deve essere sempre in corrispondenza al colore del manto.
DENTATURA Le mascelle sono larghe e molto potenti e gli consentono une presa davvero notevole. Il Dogue è prognato inferiore e il prognatismo (può andare da 0,5 a un massimo di 2 centimetri) che nella maggior parte delle razze è difetto è invece una caratteristica di razza.
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A PROPOSITO DEI COMBATTIMENTI TRA CANI IL CINOLOGO FRANCESE MAURICE LUQUET AFFERMAVA: «...SI CREDEVA CHE COSTITUISSERO UN ASPETTO ESSENZIALE DEL LORO SVILUPPO. L’ANIMALE, CHE NON TEMEVA LE FERITE, ERA CONSIDERATO SANO, NOBILE E FIERO. QUALITÀ CHE TRASMETTEVA ALLA SUA DISCENDENZA».
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1863
presso il Jardin d’Acclimatation a Parigi avviene il debutto espositivo
1896
viene pubblicato il primo standard a cura di Pierre Megnin
1993
viene elaborato il 4° standard con la collaborazione del Club di razza francese
2001
avviene il riconoscimento da parte del Kennel Club inglese
2007
lo standard venne ulteriormente perfezionato da Raymond Triquet
2008
tocca all’American Kennel Club riconoscerlo ufficialmente
MASCHERA: ROSSA O NERA? CON O SENZA? La presenza di maschera sul muso è una caratteristica di numerose razze, ma solo nel Dogue de Bordeaux può essere di due colori (marrone o nera) oppure non essere presente; tanto che, dal punto di vista genetico, senza maschera e maschera marrone, costituiscono un’unica varietà. Lo standard prevede che la maschera non debba invadere la zona craniale; se nera può presentare leggere carbonature su cranio, orecchie, coda, parte superiore del corpo e tartufo nero, se marrone (anticamente chiamata rossa o bistro) si accompagna a tartufo e bordo palpebrale marroni, se assente (un tempo chiamata rossa) la pelle apparirà rossa e il tartufo rossastro o rosa. Negli allevamenti si possono avere soggetti con maschera di entrambi i colori, c’è stato un periodo in cui i cani con
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maschera nera erano molto rari ma comunque si tratta di gusto personale dell’allevatore non essendoci altre differenze sostanziali tra cani con maschera diversa. Le varietà possono essere incrociate senza problemi tra loro, ricordando che la maschera nera è un carattere recessivo e quella marrone un carattere dominante. Dall’accoppiamento di due soggetti senza maschera o con maschera marrone nasceranno tutti cuccioli senza maschera o maschera marrone, dall’accoppiamento di due cani a maschera nera possono nascere cuccioli a maschera nera, senza maschera o a maschera marrone, infine dall’accoppiamento di un cane a maschera nera e uno a maschera marrone possono nascere indifferentemente cuccioli a maschera nera, marrone o senza maschera.
All. DEL CAPRIANO Š Marco Leonardi
Club del Molosso Sezione Dogue de Bordeaux in seno al Club del Molosso, segreteria c/o Chiara Tortrino segreteria@sezionedoguedebordeaux.it www.sezionedoguedebordeaux.it
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Lo TANDARD
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ORIGINE Francia UTILIZZAZIONE Guardia, difesa e dissuasione. CLASSIFICAZIONE F.C.I. Gruppo 2 Cani di tipo Pinscher e Schnauzer Molossoidi e cani bovari svizzeri Sezione 2.1 Molossoidi. Tipo Mastino Senza prova di lavoro BREVE CENNO STORICO Il “Dogue de Bordeaux” è una delle razze francesi più antiche, probabilmente discendente dell’”Alan” e, in particolare dall’”Alan Vautre” del quale Gaston Phebus disse, nel XIV secolo, nel suo “Libro di Caccia”, che “ha una presa più forte di tre levrieri”.
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La parola “dogue” comparve alla fine de XIV secolo. Nella metà del XIX secolo questi mastini erano difficilmente conosciuti fuori dall’ Aquitania. Erano usati per cacciare grossa selvaggina (cinghiali), per i combattimenti (spesso codificati), come guardiani di case e bestiame e al servizio dei macellai. Nel 1863 a Parigi, presso il Jardin d’Acclimatation, ebbe luogo la prima mostra canina francese. I Dogue de Bordeaux vi furono iscritti col loro nome attuale. Vi erano diversi tipi: il tipo Tolosa, il tipo Parigi e il tipo Bordeaux, che è l’antenato dell’ odierno Dogue de Bordeaux . La razza, che aveva duramente sofferto durante le due guerre mondiali, al punto di rischiare l’estinzione dopo la guerra del 1939-1945, conobbe una rinascita negli anni ‘60. 1° standard ( « Caractère dei vrais dogues » ) in
“Le Dogue de Bordeaux” di Pierre Megnin, 1896 2° standard in “Etude critique du Dogue de Bordeaux”, 1910 di J. Kunstler 3° standard redatto da Raymond Triquet, con la collaborazione del Veterinario Dottor Maurice Luquet, 1971 4° standard riformulato, secondo il modello di Gerusalemme (FCI), da Raymond Triquet, con la collaborazione di Philippe Serouil, Presidente, del Club Francese del Dogue de Bordeaux, e del suo Consiglio, 1993. Ulteriormente perfezionato nel 2007 da Raymond Triquet (Presidente Onorario della SADB), Sylviane Tompousky (Presidente della SADB), e Philippe Sérouil (consigliere della SADB). ASPETTO GENERALE Tipico molossoide brachicefalo dalle linee concave. È un cane molto potente, il cui corpo mol-
to muscoloso conserva un insieme generale armonioso. E’ costruito piuttosto vicino a terra, essendo la distanza sterno-terreno è leggermente inferiore alla profondità del torace. Tarchiato, atletico, imponente, incute rispetto. PROPORZIONI IMPORTANTI > La lunghezza del corpo, misurata dalla punta della spalla alla punta della natica, è superiore all’altezza al garrese, nella proporzione di 11/10 > L’altezza del torace è superiore alla metà dell’altezza al garrese. > La lunghezza massima del muso è uguale ad un terzo della lunghezza della testa. > La lunghezza minima del muso è uguale ad un quarto della lunghezza della testa. > Nel maschio, il perimetro del cranio corrisponde più o meno all’altezza al garrese. COMPORTAMENTO - CARATTERE: Antico cane da combattimento, il Dogue è dotato per la guardia, compito che egli assume con vigilanza e grande coraggio ma senza aggressività. Buon compagno, è molto attaccato al padrone e molto affettuoso. Calmo, equilibrato, dalla soglia di reazione molto alta.Il maschio normalmente ha un carattere dominante. TESTA Voluminosa, spigolosa, ampia, piuttosto corta, trapezoide quando è vista da sopra e dal davanti. Gli assi longitudinali del cranio e del muso sono convergenti (verso l’avanti). La testa è solcata da rughe simmetriche, da tutti e due i lati della sutura metopica. Queste rughe profonde e tormentate sono mobili a seconda che il cane sia in attenzione o non lo sia. La ruga che va dall’angolo interno dell’occhio alla commessura labiale è tipica. La ruga che va dall’angolo esterno dell’occhio alla commessura labiale o verso la giogaia, se presente, deve essere discreta. REGIONE DEL CRANIO > Cranio: nei maschi il perimetro del cranio, misurato a livello della sua ampiezza maggiore, corrisponde approssimativamente all’altezza al garrese. Nelle femmine: può essere un po’ meno > Il suo volume e forma sono le conseguenze dello sviluppo molto importante dei temporali, delle arcate sopra-orbitali, delle arcate zigomatiche e della distanza fra le branche della mascella inferiore. La regione superiore del cranio è leggermente convessa da un lato all’altro. > La sutura metopica è profonda e diminuisce verso l’estremità posteriore della testa. La fronte domina la faccia, ma non la sovrasta. È pertanto ancora più larga che alta > Lo stop è molto pronunciato; quasi forma un angolo retto con il muso (95° – 100°)
REGIONE DEL MUSO > Tartufo: è ampio, con le narici ben aperte, ben pigmentato in armonia con il colore della maschera. Un tartufo girato verso l’alto (rincagnato) è permesso, ma non rientrante verso gli occhi. > Muso: è potente, ampio, spesso ma non carnoso sotto gli occhi; piuttosto corto, dal profilo superiore leggermente concavo, con pieghe moderatamente evidenti. La sua larghezza diminuisce appena verso la punta del muso; visto da sopra ha generalmente la forma di un quadrato. Rispetto alla regione superiore del cranio, la linea del muso forma un ampio angolo ottuso aperto verso l’alto. Quando la testa è tenuta orizzontalmente, la punta del muso, tronca, spessa e ampia alla base, si trova davanti ad una verticale tangente la faccia anteriore del tartufo. > Il suo perimetro è quasi due terzi di quello della testa. > La sua lunghezza varia tra un quarto e un terzo della lunghezza totale della testa, dal tartufo alla cresta occipitale. I limiti stabiliti (massimo un terzo e minimo un quarto della lunghezza totale della testa) sono permessi ma non ricercati; l’ideale lunghezza del muso sta tra questi due estremi. > Mascelle: sono molto potenti, ampie. Il cane è prognato (il prognatismo è una caratteristica della razza). La faccia posteriore degli incisivi inferiori sta davanti e non in contatto con la faccia anteriore degli incisivi superiori. La mascella inferiore s’incurva verso l’alto. Il mento è ben marcato e non deve esageratamente sorpassare il labbro superiore, né essere coperto da quest’ultimo. > Denti: forti, specialmente i canini. I canini inferiori sono ben distanziati e leggermente ricurvi. Gli incisivi sono ben allineati specialmente nella mascella inferiore dove formano una linea apparentemente diritta. > Labbra il labbro superiore è spesso, moderatamente pendulo, retrattile. Di lato mostra una linea inferiore rotonda. Ricopre la mascella inferiore ai lati. Davanti, il bordo del labbro superiore è in contatto con quello inferiore, e ricade ai lati, formando un’ ampia V capovolta. > Guance sporgenti, per il fortissimo sviluppo dei muscoli. > Occhi ovali, distanziati. Lo spazio fra gli angoli interni delle palpebre è uguale a circa due volte la lunghezza dell’occhio (apertura palpebrale). > Espressione franca. La congiuntiva non deve essere evidente. Colore: va dal nocciola al marrone scuro per un cane con maschera nera; colore meno scuro tollerato ma non ricercato in cani con maschera marrone o senza maschera. > Orecchi: relativamente piccoli, di un colore un po’ più scuro del mantello. All’inserzione, la base
anteriore è un po’ rialzata. Gli orecchi devono ricadere, ma senza flaccidità; il bordo anteriore deve essere aderente alle guance, quando il cane è in attenzione. La punta dell’orecchio è leggermente arrotondata; non deve oltrepassare l’occhio. Gli orecchi sono inseriti piuttosto alti, al livello della linea superiore del cranio, di cui essi sembrano accentuare ancor di più la larghezza. COLLO Molto forte, muscoloso, quasi cilindrico. La sua pelle è elastica, ampia e rilasciata. La circonferenza media è quasi uguale a quella della testa. È separato dalla testa da un solco trasversale poco accentuato, leggermente ricurvo. Il suo profilo superiore è leggermente convesso. > Giogaia, ben definita, comincia a livello della gola formando pieghe fino al petto, senza pendere esageratamente. Il collo, molto ampio alla base, si unisce dolcemente alle spalle. CORPO > Linea superiore molto solida. Garrese ben marcato. Dorso ampio e muscoloso. Lombi ampi. Piuttosto corti e solidi > Groppa moderatamente obliqua fin verso l’inserzione della coda. > Torace potente, lungo, disceso, ampio; scende oltre i gomiti. È ampio e possente il petto, la cui linea inferiore è convessa verso il basso. Costole ben discese e cerchiate ma non a botte. La circonferenza del torace deve essere tra 25 a 35 cm. superiore all’altezza al garrese. > Linea inferiore curva, dallo sterno profondo all’addome piuttosto rilevato e fermo, che non è né pendulo né levrettato. CODA > Molto spessa alla radice. La sua punta preferibilmente raggiunge il garretto senza oltrepassarlo. > Portata bassa, non è rotta né piegata, ma flessibile. Pendente quando il cane è in riposo, è generalmente rialzata da 90° a 120° da questa posizione quando il cane è in movimento, senza curvarsi sul dorso o arrotolarsi. ARTI ANTERIORI > Aspetto generale: forte struttura ossea, arti molto muscolosi. > Spalle con muscoli potenti e prominenti. Media obliquità della scapola (circa 45° sull’orizzontale); angolo scapolo-omerale un po’ più di 90°. > Braccio molto muscoloso. > Gomito sull’asse del corpo, né troppo aderente al torace né girato all’infuori.
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> Avambraccio visto dal davanti, diritto o leggermente inclinato verso l’interno in modo d’avvicinarsi leggermente al piano mediano, specialmente in cani dal torace molto ampio. Visto di profilo, verticale. > Metacarpo potente. Visto di lato, leggermente obliquo, visto dal davanti, talvolta un po’ girato in fuori, per compensare la leggera inclinazione in dentro dell’avambraccio. > Piedi forti. > Dita compatte, unghie ricurve e forti, cuscinetti ben sviluppati ed elastici: il cane è ben piazzato sulle dita a dispetto del suo peso.
se il posteriore non è così ampio rispetto all’anteriore. > Coscia molto sviluppata e spessa, con muscoli evidenti. > Ginocchio sul piano parallelo del piano mediano o leggermente in fuori. > Gamba relativamente corta, muscolosa, discesa. > Garretto corto, nervoso, con l’angolo del garretto moderatamente aperto. > Metatarso robusto, senza speroni > Piedi leggermente più lunghi di quelli dell’anteriore, con dita serrate.
ARTI POSTERIORI > Aspetto Generale: gambe robuste, con forte ossatura; bene angolate. Visti da dietro gli arti posteriori sono paralleli e verticali, dando l’impressione di potenza anche
ANDATURA Molto elastica per un molossoide. > Nella camminata, il movimento è ampio, elastico, aderente al terreno. Buona spinta dal posteriore, buon allungo degli anterio-
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ri, specialmente al trotto, che è la sua andatura preferita. > Quando il trotto diventa più veloce, la testa tende ad abbassarsi, la linea superiore s’inclina verso il davanti, e i piedi dell’anteriore si avvicinano al piano mediano avanzando a lunghe falcate. > Galoppo corto (canter) con movimento verticale piuttosto importante. È in grado di raggiungere grandi velocità su corte distanze. PELLE Spessa e sufficientemente rilasciata, senza eccesso di rughe MANTELLO PELO fine, corto e morbido al tatto COLORE monocolore, in tutte le gamme del
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fulvo, dal mogano all’isabella. È desiderabile una buona pigmentazione. Sono permesse macchie bianche poco estese sul petto e all’estremità degli arti. MASCHERA > Maschera nera: la maschera è spesso poco estesa e non deve invadere la regione del cranio. Può essere accompagnata da leggere carbonature sul cranio, orecchi, collo e sommità del corpo. Il tartufo è nero. > Maschera marrone: ( anticamente detta rossa o bistro). Il tartufo è marrone; anche i bordi delle palpebre sono marroni, come pure il bordo delle labbra. Può essere accompagnata da carbonature marroni non invadenti, ogni pelo comporta una zona fulva o sabbia e una zona marrone; le parti del
corpo in pendenza sono allora più chiare. > Senza maschera: il mantello è fulvo; la pelle appare rossa (pure chiamata un tempo “maschera rossa”) Il tartufo può allora essere rossastro. TAGLIA E PESO > L’altezza deve più o meno corrispondere al perimetro del cranio. > Altezza al garrese Maschi 60 – 68 cm Femmine 58 – 66 cm > Tolleranza: 1 cm in meno e 2 cm in più saranno tollerati > Peso > Maschi almeno 50 kg Femmine almeno 45 kg > Femmine: con le stesse caratteristiche dei maschi, ma meno accentuate.
DIFETTI Deviazione da quanto sopra deve essere considerato difetto e la severità con cui va penalizzato deve essere proporzionata alla sua gravità e agli effetti sulla salute e il benessere del cane. DIFETTI GRAVI. > Testa sproporzionata (troppo piccola o esageratamente voluminosa). > Ipertipo da Bulldog: cranio piatto, muso che misura meno di un quarto della lunghezza totale della testa. Piega gonfia dietro al tartufo. Piega importante attorno alla testa. > Deviazione laterale importante della mascella inferiore. > Incisivi costantemente visibili quando la bocca è chiusa. Incisivi molto piccoli impiantati irregolarmente.
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La
RAZZA
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> Dorso arcuato (convesso). > Coda convertebre saldate, ma non deviate. > Piedi anteriori girati in dentro, anche leggermente. > Piedi anteriori esageratamente girati in fuori. > Cosce piatte > Angolo del garretto troppo aperto ( angolazione diritta) > Angolo del garretto troppo chiuso, cane sotto di sé dietro. > Garretti vaccini o a botte. > Movimento rigido o molto rullante del posteriore. > Respiro affannoso, respirazione rauca. > Bianco sulla punta della coda o sulla parte anteriore degli arti, sopra il carpo e il tarso, o bianco che ricopre senza interruzione il davanti del tronco, dal petto alla gola.
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DIFETTI DA SQUALIFICA > Aggressivo o troppo timido > Qualsiasi cane che presenti, in modo evidente, anomalie d’ordine fisico o comportamentale, sarà squalificato > Testa lunga e stretta con stop insufficientemente marcato, con un muso che misura più di un terzo della lunghezza totale della testa (mancanza di tipo nella testa). > Muso parallelo alla linea superiore del cranio, o diretto verso il basso. > Canna nasale montonina. > Mascella contorta > Mancanza di prognatismo > Canini sporgenti quando la bocca è chiusa. > Lingua che pende costantemente in fuori quando la bocca è chiusa > Occhi blu, occhi molto sporgenti. > Coda con nodi e lateralmente deviata o
contorta ( coda a cavaturaccioli) > Coda atrofizzata > Anteriore torto con regione del metacarpo molto schiacciata. > Angolo del garretto aperto verso il dietro ( tarso deviato verso l’avanti) > Bianco sulla testa o sul corpo; qualsiasi altro colore che non sia il fulvo (carbonato o no) e in particolare mantello striato e mantello uniformemente color cioccolato (quando ogni pelo è tutto marrone) > Difetto invalidante evidente. N.B. I maschi devono avere due testicoli apparentemente normali completamente discesi nello scroto. Soltanto cani funzionali e clinicamente sani, con le caratteristiche tipiche della razza devono essere usati in riproduzione.
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D&R
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Campioni made in Italy
NO APRIA i DEL C o Leonard rc a M © 26
Eusebio e Teresa Luraschi
Una passione, come spesso accade, nata per caso ma che ben presto si è trasformata in un impegno di tutta la famiglia: ecco la storia dell’allevamento Del Capriano, fondato da Eusebio e Teresa.
Allevamento Del Capriano Via Stepinach, 2 21050 Cantello (VA) 0332 417947 348 5640064 www.allevamentodelcapriano.com
Intervista di Lorena Quarta
O
ltre trent’anni di vita insieme ai Dogue de Bordeaux. Eusebio e Teresa Luraschi, poi affiancati dalla figlia Elisabetta, si sono dedicati con passione a questo molosso transalpino. Una passione che nemmeno lo scorrere del tempo è riuscita a scalfire. Ed è proprio Elisabetta a raccontarci come e perché si diventa allevatori di Dogue de Bordeaux.
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DA QUANTO TEMPO ALLEVA E, COME MAI, LA SCELTA È CADUTA PROPRIO SUL DOGUE? Siamo uno dei pochi allevamenti in Italia specializzati nell’allevare esclusivamente Dogue de Bordeaux e la nostra storia, che dura da oltre tre decenni, da un lato costituisce un motivo di orgoglio, dall’altro ci rende consapevoli della nostra responsabilità e dell’alto livello di professionalità che dobbiamo avere per mantenere la nostra reputazione. L’allevamento, nato del tutto per caso nel 1982, è stato fondato dai miei genitori Eusebio e Teresa Luraschi non come attività, quanto per la passione per questa razza. Con il passare del tempo, e grazie all’impegno profuso nella selezione, l’allevamento del Capriano ancora oggi è conosciuto e rispettato da “colleghi” allevatori, amatori ed esperti di Dogue di Bordeaux sia in Italia sia all’estero. Per quanto riguarda la patria della razza, abbiamo l’onore di includere tra gli estimatori anche Raymond Triquet, il creatore
L’ALLEVAMENTO DEL CAPRIANO È UNA REALTÀ CONSOLIDATA E ALTAMENTE APPREZZATA DAGLI AMATORI DELLA RAZZA.
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D&R Qual è il suo parere sulla attuale diffusione in Italia?
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Il Dogue è stato un cane poco conosciuto in passato, ma negli ultimi anni ho notato che l’interesse sta aumentando e devo constatare, purtroppo, che l’aumento di richieste ha determinato una proliferazione di allevatori improvvisati che operano, spesso, senza rispettare lo standard di razza, cosa che è invece fondamentale. Per fortuna enti come il Club Italiano del Molosso e l’ENCI rivestono un ruolo importante nella valorizzazione, nella diffusione e nel miglioramento della razza. Il Dogue non è un cane particolarmente difficile da allevare e selezionare, tuttavia riuscire a restare fedeli a tutti i dettami dello standard è un compito impegnativo e complesso che non è alla portata di tutti, sono necessari sia un buon livello di conoscenze specifiche sia un grande senso di responsabilità da parte di chi vuole definirsi “allevatore”.
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All. DEL CAPRIANO © Marco Leonardi
All. DEL CAPRIANO © Marco Leonardi All. DEL CAPRIANO © Marco Leonardi
e redattore del nuovo standard di razza e presidente onorario della Société des Amateurs de Dogues de Bordeaux. Io appartengo alla seconda generazione di allevatori e ho deciso di portare avanti l’impegno di tutta una vita dei miei genitori spinta da diversi motivi: il primo motivo è sentimentale e vuole essere un omaggio e un segno di rispetto per la passione e il grande impegno dei miei genitori, poi ci sono anche considerazioni pratiche, come l’intenzione di migliorare i successi ottenuti in passato utilizzando nuovi approcci abbinati alla pluriennale esperienza che abbiamo nell’allevare questa meravigliosa razza. Sono cresciuta circondata da cuccioli di Dogue, sono animata dalla stessa passione dei miei genitori, sono una handler certificata ENCI e una delle mie più grandi soddisfazioni personali è alzarmi alla mattina ed entrare nel campo di lavoro con i miei cani. PERCHÉ HA SCELTO QUESTA RAZZA? Direi che basta guardarla, basta ammirare il suo aspetto fisico imponente e forte e il suo carattere estremamente fedele e discreto. Pur essendo un cane con buona attitudine alla guardia e con un incredibile coraggio, possiede un temperamento e un atteggiamento equilibrato, docile e calmo che lo rende un compagno di vita di straordinaria lealtà. QUALI SONO I VOSTRI CANI PIÙ RAPPRESENTATIVI O QUELLI CHE RICORDA CON PIÙ AFFETTO? Fin dall’inizio l’obiettivo del nostro allevamento è stato di mantenere lo standard
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D&R GASTON PHÉBUS, CONTE DI FOIX, NEL SUO “LIVRE DE CHASSE” DESCRIVE L’ANTENATO DEL DOGUE DE BORDEAUX ODIERNO COME UN CANE DALLA PRESA PIÙ FORTE DI TRE LEVRIERI MESSI INSIEME.
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della razza e di migliorare le nostre linee di sangue. Per fare questo abbiamo acquistato degli esemplari in Francia (patria della razza) e attuato una scrupolosa selezione degli stalloni e delle fattrici. In passato molti dei nostri cani hanno partecipato a esposizioni sia a livello nazionale sia internazionale dandoci ovviamente grandi soddisfazioni, e i cuccioli di questi grandi cani hanno permesso a neofiti dell’allevamento di farsi conoscere in Italia. Tante sono state le punte di diamante del nostro allevamento, ma i soggetti che ricordo con maggior affetto sono Agor, Alida e Halto. Agor è stato il nostro primo Dogue de Bordeaux, il prediletto di mio padre mentre Halto si fa ricordare per la sua stabilità di carattere e per la grande dolcezza. Poi, con una punta di orgoglio, vorrei ricordare che è stato immortalato nell’ultimo libro scritto dal Raymond Triquet sulla razza “ La Saga di Dogue de Bordeaux”.
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QUALI SONO SECONDO LEI I PREGI E I SUOI DEL DOGUE? Sarebbe troppo facile per noi, che lo alleviamo da più di tre decenni e che siamo “ovviamente” poco obiettivi, trovare solo
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D&R
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pregi, ma io posso garantire che quando un Dogue viene accolto come si conviene e integrato perfettamente nel contesto famigliare, ogni giorno che condividerà con voi sarà capace di sorprendervi. Quanto ai difetti, inviterei a leggere il libro scritto da Massimiliano Ravaglioli “Studio del Ddb” che sull’argomento è decisamente illuminante. IL DOGUE È UNA RAZZA DIFFICILE DA ALLEVARE? No, assolutamente, anche se sicuramente durante la delicata fase della crescita necessita di alcuni accorgimenti legati alla sua mole. Come tutti gli animali domestici ha bisogno di instaurare con il padrone un rapporto di fiducia e rispetto reciproco, e di molta attenzione soprattutto durante i “periodi sensibili” che giocano un ruolo fondamentale nel suo sviluppo comportamentale. Durante questi primi mesi il cucciolo è particolarmente pronto all’acquisizione di competenze e di associazioni che rimarranno relativamente fisse nel tempo e una piccola quantità di esperienza o la totale mancanza di questa durante questi periodi può avere un grande effetto sul comportamento dei piccoli Dogue in futuro. Proprio per questi motivi uno degli obiettivi principali dell’allevamento del Capriano è quello di garantire le migliori con-
«CON IL TEMPO E L’ESPERIENZA SONO DIVENTATA ABILE NEL RICONOSCERE LE TIPICITÀ DI UN DOGUE E HO CERCATO, NEL TEMPO, DI MIGLIORARE LA RAZZA».
TERESA LURASCHI
dizioni per il benessere e un sano sviluppo dei cuccioli, e nello stesso tempo cercare di soddisfare le esigenze dei nuovi proprietari e delle loro famiglie. Per questo riteniamo importante un percorso educativo nei primi mesi di vita (una iniziativa organizzata dal nostro allevamento con l’aiuto dell’educatore cinofilo Danilo Monverde) con lo scopo di facilitare il processo di integrazione e di adattamento dei cuccioli nel nuovo contesto familiare, fornendo da una parte le informazioni e gli strumenti necessarie ai proprietari e dall’altra l’educazione e gli esercizi che permettono al cucciolo di prendere coscienza della sua futura mole. Grazie a un corso del genere, il cucciolo avrà la possibilità di sviluppare comportamenti corretti di obbedienza e autocontrollo e di apprendere le basi di socializzazione, il tutto gli consentirà una crescita emotivamente equilibrata, con strumenti fondamentali per educarlo correttamente e per il proprietario creare un rapporto comunicativo decisamente soddisfacente con il proprio cucciolo. QUALI SONO I SUOI CONSIGLI A CHI PORTA A CASA UN CUCCIOLO? Per noi del Capriano la priorità è il suo benessere, che diventi parte integrante della nuova famiglia. A chi acquista un cane consigliamo,
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D&R
oltre che informarsi sulle caratteristiche della razza e di quali spazi e bisogni necessita, di visitare l’allevamento in cui il cane vive e verificarne il contesto, molto importante per una futura socializzazione in famiglia. È importante anche non farsi prendere dalle emozioni ma valutare razionalmente se si è in grado di crescere un Dogue, se si sarà in grado di soddisfare le sue esigenze e soprattutto se disponiamo di uno spazio adeguato, dato che una volta adulto raggiungerà una mole importante. COME DEFINIREBBE IL DOGUE DE BORDEAUX? UN GUARDIANO O UN DIFENSORE? Entrambe le cose e, aggiungerei senza tema di smentita, che è anche un ottimo cane da compagnia! Nei confronti degli estranei è inso-
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GUARDIANO, DIFENSORE E ANCHE OTTIMO CANE DA COMPAGNIA. E NON SOLO, IL DOGUE, È UN OTTIMO AMICO DEI BAMBINI!
spettabilmente agile, deciso, tenace e diffidente, segno che è naturalmente portato alla guardia, ma nello stesso tempo il suo atteggiamento è docile e discreto. È un cane che si attacca molto alla famiglia che lo adotta ed è assai affettuoso con i bambini. Sarò di parte, ma ritengo che tutte queste caratteristiche lo rendano davvero un cane eccezionale! IL DOGUE È L’UNICO CANE CHE PUÒ AVERE LA MASCHERA DI DUE COLORI, LEI QUALE PREFERISCE? Non ho una preferenza personale, nel nostro allevamento ci sono stati e ci sono ancora adesso soggetti eccellenti sia con maschera nera sia con maschera rossa, ma se devo basarmi sulle richieste che ci arrivano mento direi che oggi è sicuramente più ricercato il Dogue con maschera rossa.
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La
SALUTE
AMICO VET
consigli per il Dogue
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Come i cani di grande mole, anche il Dogue incontra diversi problemi, ma grazie ai progressi della medicina veterinaria e dell’alimentazione i nostri cani possono vivere in salute a lungo. Testi di Franco Pusterli - Medico Veterinario
COSA È BENE SAPERE Il Dogue de Bordeaux è un cane di origine francese, molossoide brachicefalo. Come ben si evince dal suo peso, è un cane di grossa mole, con struttura imponente, e con un carattere molto equilibrato, Cane per nulla aggressivo, purtroppo presenta, come molti altri molossoidi, delle criticità sanitarie. PRIMI PASSI INSIEME Chi intende avvicinarsi a questa stupenda razza dovrebbe, a mio giudizio, informarsi e conoscere gli eventuali problemi che potrebbero presentarsi. È importante, quando si decide di acquistare un cucciolo di Dogue de Bordeaux, contattare allevatori esperti e qualificati che svolgano un lavoro di selezione per prevenire le più comuni patologie ereditarie. Ruolo determinante per una corretta crescita del cucciolo è quello dell’alimentazione, è consigliata infatti una dieta bilanciata per la quale conviene seguire i consigli del veterinario.
Medico Veterinario
Dottor Franco Pusterli
QUALI PROBLEMI SANITARI PUÒ AVERE? La displasia dell’anca e del gomito sono patologie a eziologia multifattoriale frequenti in questa razza, in cui la genetica gioca un ruolo fondamentale: • la displasia dell’anca (HD) consiste in un’incongruenza e lassità articolare responsabile di segni clinici di malattia spesso in età precoce; • la displasia del gomito (ED) comporta numerose alterazioni nello sviluppo delle articolazioni, che portano a manifestazioni dolorose con zoppie più o meno intense.
ANCHE PER LA DISPLASIA LA PREVENZIONE È SEMPRE LA CURA PIÙ EFFICACE.
COME PREVENIRLI È determinante scegliere cuccioli che provengano da genealogie esenti o a basso grado di displasia, sono altresì importanti le visite ortopediche con radiografie preventive da eseguirsi in età precoce in modo da correggere eventuali alterazioni. Anche l’alimentazione gioca un ruolo importante per la prevenzione dei difetti displasici articolari; nella fase di
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La
SALUTE
crescita l’uso di una dieta bilanciata, di qualità, risulta fondamentale così come è importante che venga razionata in modo da favorire un corretto sviluppo scheletrico. Nei cani di razza gigante, e quindi anche nel Dogue de Bordeaux, spesso si verifica un’eccessiva crescita in tempi brevi favorita dall’eccedente quantità di mangime bilanciato, quindi non eccedere con la quantità di cibo è importante, una crescita veloce non è sinonimo di una crescita ottimale. ECTROPION ED ENTROPION? COSA VUOL DIRE Vi sono altre patologie che si riscontrano frequentemente nei cuccioli, come, per esempio, i difetti palpebrali con estroflessione (ectropion) o introflessione (entropion) della rima palpebrale. Entrambi questi difetti sono solitamente correggibili con interventi chirurgici.
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ATTENTI AL CUORE I problemi cardiaci non sono affatto rari in questa razza, la stenosi subaortica è la patologia di riscontro più frequente ma possono essere anche altre le cardiopatie presenti, è importante quindi sottoporre il cucciolo a controlli cardiologici specialistici. E LA PELLE? Anche la cute del Dogue de Bordeaux richiede un certo livello di attenzione, la presenza di pieghe cutanee, tipiche della razza, favorisce la formazione di irritazioni e infiammazioni cutanee, a volte complicate da infezioni batteriche. COMUNQUE NIENTE PAURA Quelli fin qui elencati sono i punti critici più frequenti durante la crescita del Dogue de Bordeaux. La diffusione di questi problemi però non vuole certo dire che siano sempre presenti. I cani allevati con cura, competenza e professionalità sono esemplari sanissimi, ma va sempre ribadita l’importanza di una collaborazione costruttiva tra allevatori e veterinari per una corretta prevenzione di queste problematiche.
COME SOTTOLINEA IL DOTTOR PUSTERLI, ATTUARE SINERGIE TRA ALLEVATORI E VETERINARI PERMETTE DI PREVENIRE GRAN PARTE DEI PROBLEMI DI QUESTI GRANDI CANI
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