IoNatural 4 dicembre 2018

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Stare bene naturalmente

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SPECIALE I consigli per finire bene il 2018 e iniziare al meglio il 2019

Le piante DELLE FESTE

LA TISANA DEGLI ELFI

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SPECIALE I consigli per finire bene il 2018 e iniziare al meglio il 2019

Le piante

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DELLE FESTE

LA TISANA DEGLI ELFI

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Il magazine gratuito per vivere in modo consapevolmente secondo Natura A cura di Marzia Novelli e Riccardo Mazzoni Hanno collaborato: Francesco Beccaguti Corinna Muzi Marco Nigro Caterina Nissim Gianluca Riezzo Gabriella Baroni Carlo Alberto Pietrangeli Miriam Baroni Patrizia Lia Micaela Del Buono Progetto grafico: Morena Ceriotti (Excalibur) Realizzazione editoriale: Giovanna Mazzoni (Excalibur) www.ionatural.it Scopri le nostre riviste digitali gratuite cliccando su questo link: www.magazinepress.it

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SOMMARIO 5 Luce & Amore 8 Il Menù delle feste 11 I Simboli delle feste 14 Le piante delle feste 17 Le ricette degli Elfi


L’inizio

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LUCE & AMORE di Fabiola Rizzi

In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: sia la luce e la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu la sera e fu mattina. Giorno primo. Genesi www.ionatural.it


L’inizio

A

dicembre durante le festività natalizie è come se questo processo di separazione della luce dalle tenebre dovesse essere ripetuto da noi, ci venisse chiesto di entrare nel nostro essere più profondo, rappresentato dalla grotta di Gesù Bambino per ritrovare la luce, il nostro essere più puro, innocente, la luce della quale siamo fatti per ricollegarci alla perfezione del primo giorno della creazione. C.G. Jung diceva: «Per quanto possa discernere, l’unico scopo dell’esistenza umana è accendere una luce nel buio del nostro essere». Qual è lo scopo della luce? Quello di rendere manifesto ciò che è nascosto e questo avviene soltanto attraverso la conoscenza di noi stessi. Il Natale con tutte le sue luci ci indica la porta, l’ingresso simbolico per accedere ad uno stato superiore di consapevolezza. Ci invita al silenzio, all’ascolto. Anche in natura, dicembre è il mese di preparazione alla nuova vita. Sotto la superficie della terra c’è il seme che racchiude la vita, la promessa di un nuovo raccolto. Se saremo capaci di entrare nel silenzio della grotta, saremo capaci di ascoltarci e ricollegarci a quella luce che dissolverà il buio che ci ha fatti perdere e distogliere dalla nostra vera natura di esseri divini. Se entriamo per la porta delle tenebre, della confusione, fatta solo del frastuono delle feste, della celebrazione fittizia, non potremmo che perderci e assorbire una luce artificiale, incapace di nutrire la nostra anima. è nel buio profondo della nostra anima che è racchiuso il tesoro e se saremo capaci di alzare lo sguardo e scorgere la stella cometa, questa ci condurrà al centro della grotta, dove troveremo il nostro essere pulsante di luce. La mezzanotte diventa quindi l’ora rituale, il portale tra il buio profondo e la promessa di un ritorno alla luce. La luce è calore, espansione, gioia. Il buio è freddo è restrizione, tristezza. Il buio ci blocca, rende incerti i nostri movimenti, è la paura. Quando si prega, si chiudono gli occhi per distaccarci dal frastuono della vita quotidiana ed entrare in una dimensione fatta di luce, di pace, di serenità, dove l’unico tempo è quello presente. Con il capo chino chiediamo perdono per esserci traditi seguendo il buio della materialità invece che la luce della spiritualità e chiediamo che il contatto con il divino venga

L’Adorazione dei Magi di Albrecht Dürer

ristabilito. La chiesa diventa così la rappresentazione dell’utero divino della creazione, dove ogni volta rinascere a se stessi. Spogliamoci allora di tutti quegli elementi che lungo la via ci hanno appesantito e torniamo alla semplicità di quel bambino che è venuto al mondo in una grotta, privo di abiti che rappresentano tutte le nostre sovrastrutture, i veli che oscurano la luce e ricerchiamo quei doni che gli furono donati dai re magi. L’oro ad indicare la saggezza, la coscienza e conoscenza. L’incenso, che rappresenta la spiritualità, l’amore e infine la mirra indice di immortalità, energia creativa. Sono queste le chiavi che ci permetteranno di entrare nel nostro tempio interiore fatto di luce e di amore. Possa questo Natale portare a tutti noi il dono della riconnessione alla luce vera

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Alimentazione salutare

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IL MENĂ™ DELLE FESTE A cura di Gianluca Riezzo

Il vero segreto sta nella reinterpretazione personale e fantasiosa della tradizione. Intervista a Toni Brancatisano.

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Alimentazione salutare Toni Brancatisano, chef e cake designer, scrittrice di libri, conduttrice e ospite televisiva di programmi di cucina, è di origini anglo-calabresi ma australiana di nascita, Toni porta nelle sue ricette il calore e le coccole dei suoi ricordi d’infanzia, ricordi in cucina con la mamma e la nonna inglese. La sua cucina è un melting pot culinario, sintesi delle sue esperienze di vita in cucina nei vari paesi della sua vita, Australia-Inghilterra-Italia, e della curiosità gastronomica e culinaria che l’ha portata a crescere e ad accrescere le sue competenze del settore. Cosa suggeriresti a chi volesse preparare un menù vegetariano “ne carne ne pesce” per le faste natalizie?’ «Sono cresciuta in una famiglia di origini italiane (calabresi) da parte paterna, ed inglesi da parte materna. Non siamo una famiglia vegetariana né prettamente “carnivora”. L’azienda di famiglia che si occupa di import/export di vegetali freschi mi ha permesso di apprezzare il gusto e la salubrità del consumare grandi quantità di verdura e frutta di provenienza mondiale fin da bambina. Questo fatto, unito agli studi infermieristici intrapresi all’università in Australia, mi hanno dato gli strumenti per poter apprezzare e capire l’importanza di avere una grossa parte parte dell’alimentazione giornaliera composta da vegetali». Come sei arrivata “alla cucina? La passione per la cucina che mi è stata trasmessa da mia mamma e mia nonna, unita alla curiosità per la cucina intesa in senso più ampio, mi hanno portato a sperimentare anche elementi nuovi, rivisitazioni e fusione di elementi presi da culture differenti. Ma tendo sempre a creare piatti tipici, magari abbinati ad altri di altre culture, ma comunque sempre cercando di tenere le ricette originali in un mix proporzionato e ben equilibrato». Cosa consiglieresti ai nostri lettori? «Non voglio dare consigli su quali ricette eseguire per un menù senza carne e pesce poiché ognuno ha i propri gusti ma posso dire che,

Per conoscere Toni Brancatisano e la sua cucina visitate il suo blog: http://tonibrancatisano. com

con un po’ di flessibilità e riflessione, chiunque può creare un suo menù vegetariano. Consiglio di partire dalla scelta del singolo ingrediente chiave per ogni piatto e da lì procurarvi la ricetta specifica che più vi aggrada per prepararlo. Comunque ricordate che il nucleo centrale di ogni piatto è l’ingrediente (o ingredienti) principale attorno cui gira tutto il resto. Una volta scelto, decidete se inserirlo in un antipasto, un primo, un secondo o un contorno, e da qui partite per scegliere una ricetta che più vi aggrada. Seguitela specialmente nei passaggi principali ed il gioco è fatto. Proseguite come più preferite per ottenere un menù ampio e semplice in modo da offrire numerose piccole esperienze di gusto, o un menù breve ma più sofisticato che faccia di ogni piatto un fusione di molte sensazioni e sapori».

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Alimentazione salutare

Non è difficile trovare ricette tipiche e tradizionali vegetariane ‘di nascita’, per un menù “ne carne ne pesce”, vista la grande varietà di preparazioni veg che la nostra cucina prevede, dovuta anche alle numerose cucine e gastronomie regionali e locali, tipiche della cultura del Bel Paese.

PREPARARE UN MENU DELLE FESTE VEGETARIANO Non è necessario avventurarsi nell’utilizzo di prodotti e semilavorati proteici spesso usati in sostituzione delle proteine animali (tufu, tempeh, seitan). Si possono sicuramente ottenere risultati migliori usando solamente ingredienti freschi, senza dover alleggerire troppo le tasche. A discrezione di ogni chef usare o no ingredienti di stagione o surgelati e/o conservati, il risultato sarà comunque da leccarsi i baffi. Un’altra scelta da fare è se seguire un menu strutturato in maniera “classica” con antipasti, primi, secondi, contorni e dolci, oppure preparare più pietanze commutabili nell’ordine del servizio, senza quindi dare una struttura al menu. Nel primo caso potrebbe essere una buona idea prevedere antipasti che si possono preparare in anticipo e servire a temperatura ambiente o appena scaldati, in modo da potersi dedicare maggior cura alla preparazione di primi e secondi espressi. Per i contorni e i dolci

le regole sono le medesime dei tradizionali menù poiché gli unici ingredienti di origine animale della nostra pasticceria, salvo poche eccezioni, sono principalmente uova, latte e suoi derivati, tranquillamente contemplati dallo stile alimentare vegetariano. Nel caso in cui si preferisca un menù più easy, dove non esistono grosse regole, dove tutto si può osare (beh non proprio tutto…), l’unica cosa è stare attenti ai tempi con cui servire i piatti: portare prima in tavola le pietanze fredde o tiepide e, nel frattempo che i commensali cominciano a servirsi, dedicarsi a quelli caldi in modo da non creare lunghe attese col piatto vuoto. Avendo a che fare con un menu senza ordine, temporale o strutturale, l’unica regola è affidarsi al buon senso nella scelta dei piatti e di come servirli, per creare un menù equilibrato e che non risulti banale ma di carattere, senza tralasciare nessuno dei nostri sensi. Ricordatevi che cominciamo a mangiare con gli occhi!

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Decorazioni

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I SIMBOLI DELLE FESTE di Gabriella Baroni

Ogni particolare deve essere curato, perchè,ogni decorazione ha un suo significato.

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Decorazioni

P

er allentare l’ansia del fine anno perchè non cercare di addobbare la casa usando la grandissima quantità di materiali naturali di ‘scarto’? SAPER RICICLARE Potrebbe essere una bella opportunità di passare qualche ora con i nostri cari e i nostri bambini, e l’occasione di riciclare molti dei materiali che di solito finiscono in discarica.Iniziamo con il vedere quali sono i materiali naturali che possiamo usare per creare facili, originali e soprattutto profumate decorazioni per la casa. Innanzitutto tutto ciò che è legno o ‘legnoso’ può essere sagomato o modellato per ottenere una base per ghirlande, centrotavola, portafrutta o cioccolatini, o semplici forme concave che possono accogliere altri oggetti. Lo stesso vale per rami, viticci o grosse foglie. RAMI E NON SOLO Altri ingredienti possibili per le basi delle nostre decorazioni potrebbero venire da una bella passeggiata in campagna. Materiali come pigne cadute, rami secchi o bacche di siepi selvatiche come il biancospino e le rose canine, senza escludere i classici rami di agrifoglio e conifere varie. FRUTTA & C. Anche gli scarti di frutta e verdura possono essere usati per la decorazione. Pensiamo per esempio a dei frutti un po’ troppo maturi (arance, mele, limoni o kiwi) che possono essere tagliati a rondelle o fette e lasciati disidratare in forno bassissimo per alcune ore, oppure vicino al camino. Queste potranno essere usate per creare addobbi da appendere all’albero di Natale o alla ghirlanda. Lo stesso può essere fatto con frutta e verdura decorativa per natura come le rape rosse, le spighe ormai secche dei cardi, i cavolfiori (bianchi, gialli o rossi), tutto essiccato e usato come addobbo, ognuno con il proprio colore attenuato dal processo dell’essiccazione. Tuttavia, frutta e verdura possono anche essere usate fresche. Se volessimo un bel centrotavola potremmo usare un bello e profumato cavolfiore lilla appoggiato in una ciotola bassa con acqua a mo’ di fiore reciso. Per degli addobbi da appendere potremmo pensare a dei piccoli mandarini con inseriti dei chiodi di garofano a creare profumatissimi disegni e motivi personalizzati. MEGLIO IL FAI DA TE Ogni ingrediente può essere la base per un addobbo o una decorazione natalizia. I risultati saranno sicuramente migliori di qualsiasi prodotto pronto e preconfezionato in commercio. Di sicuro il profumo che si sentirà in tutta la casa non avrà eguali. FONDAMENTALE LA FANTASIA Unico ingrediente sempre necessario e alla portata di tutti per ottenere ottimi risultati in pochissimo tempo è la fantasia da lasciar correre a briglia sciolta.

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i fiori

I fiori commestibili per avere la primavera nel piatto! Un ingrediente da riscoprire per piatti innovativi

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Foglie di Cardamomo

Calendula, Borragine

Salvia ananas, Salvia pesca

Ostrica vegetale

Viola cornuta e del Pensiero

Salvia nera, Begonia

Erba fungo porcino

Zinnia, Surfinia

Cattleya

Spinacio fragola

Cooking show & degustazioni su richiesta Un progetto

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Xxxxxxxxxxx Piante delle feste

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LE PIANTE DELLE FESTE di Miriam Baroni e Micaela Dal Buono

Una casa tutta verde per festeggiare il nuovo anno... ma non solo

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Piante delle feste

S

apevate che l’ Euphorbia pulcherrima non vive bene sotto i 14 gradi e muore se ci si avvicina agli 0? Si ma che cos’è questo sconosciuto? Non è altro che la pianta simbolo del nostro moderno Natale che in effetti di “nostro” non ha nulla: la Stella di Natale. Originaria dell’America Centrale e soprattutto del Messico, vive in ambienti miti e soleggiati, l’opposto del clima che si trova in Europa nel mese di dicembre. Di esempi di questo tipo ce ne sono vari come l’anthuruim, tropicale dall’ampio fiore rosso, o gli amarillis dalle varie sfumature di colore. Nessuna di queste essenze è tipica della nostra tradizione, ma piuttosto sono il “frutto” delle vecchie feste religiose, cristiane e precristiane, trasformate in un mero prodotto commerciale. Ma vediamo come in Europa e in Italia, si è evoluta l’usanza di utilizzare piante locali durante il Natale e di come queste sono entrate a far parte della tradizione natalizia. Partiamo dalle essenze che per prime ci portano alla mente le feste di fine anno. Tra i simboli vegetali di queste festività troviamo l’abete usato per l’albero di Natale, il pungitopo, l’agrifoglio, il vischio e l’edera. L’ALBERO DI NATALE Da popolare simbolo pagano di rinascita e rinnovamento, durante il Medioevo da qualche parte in Europa, si è diffusa l’usanza di portare un grosso albero di abete in piazza. Questo veniva addobbato con varie cose e intorno vi ballavano uomini scapoli e donne nubili sperando in qualche colpo di fulmine. L’origine del fatto non è chiara ma pare derivasse dal culto degli alberi delle popolazioni nordeuropee, soprattutto della quercia, cambiato poi, per qualche motivo, con quello per l’abete. Si parla anche di piazze addobbate con piante e rami di alberi da frutto che simboleggiavano la fertilità e l’abbondanza invocata per la primavera successiva. Insomma l’origine non è chiara ma ormai a livello mondiale il simbolo del Natale è l’abete addobbato. IL PUNGITOPO è una delle piante con più simbolismo intrinseco tra quelle che rientrano nella tradizione natalizia. Questo simbolismo nasce da un’antica usanza contadina di collocare l’arbusto alla base dei tronchi degli alberi da frutto per evitare che gli animali terrestri, come i topi, salissero sugli

Dalle pareti pendevano ghirlande d’Agrifoglio e di pungitopo, e tutto intorno erano disposti non meno di dodici giganteschi alberi di Natale (Harry Potter 1)

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Piante delle feste alberi e compromettessero il raccolto.Per questo la pianta è diventata il simbolo di protezione, buon augurio e abbondanza. L’AGRIFOGLIO Ricopre un ruolo fondamentale nel simbolismo natalizio, un mix di credenze e leggende pagane intrecciate alla religione cristiana. I significati sono gli stessi del pungitopo ma le origini sono molte, diverse e radicate in ogni cultura europea precristiana. Anche i romani usavano attaccare un ramo di agrifoglio alla porta come simbolo di buon augurio

IL VISCHIO Pianta epifita, emiparassita di piante ad alto fusto forestali, era usata specialmente dalle popolazioni nordiche come amuleto, portafortuna per il nuovo anno soprattutto per scongiurare il fatto di rimanere senza un partner (da qui l’usanza del bacio sotto al vischio). La sua simbologia è molto più abbondante e antica di quanto si pensi. Per esempio, tra i celti ritroviamo l’usanza di sancire patti di pace tra gruppi nemici tramite un bacio alla base di un albero sopra cui cresceva un arbusto di vischio.

L’EDERA Da simbolo pagano dell’aldilà, dell’amicizia e del buon passaggio da un anno all’altro, a simbolo cristiano di carità, prosperità e fedeltà, soprattutto dovuto al suo portamento di avvolgere in un grande abbraccio i grandi alberi, quasi a offrirgli una “pericolosa” protezione. Quelle presentate sono solo alcune delle piante simbolo delle festività natalizie ormai usate al livello globale. Anche al livello regionale e subregionale si possono trovare però usanze legate alle piante delle singole aree. Esiste, infatti, un’ampia letteratura sul simbolismo arcaico delle piante in Europa.

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Xxxxxxxxxxx RIcette elfiche

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LE RICETTE DEGLI ELFI di Gabriella Baroni

Dalle tradizioni Norvegesi ecco arrivare due ricette legate al mondo del Piccolo Popolo

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Tea tree

TISANA DEGLI ELFI Il beneficio delle erbe e dei frutti del bosco. Ricetta molto antica e gustosa, a base di: • fiori di calcatreppola e perilla • aronia bacche • lampone frutti • petali di rosa rossa • verbena odorosa Versa tutti gli ingredienti in un pentolino e cuoci a fuoco medio per 4-5 minuti.

PORRIDGE DEGLI ELFI Ingredienti per una porzione abbondante •60 grammi di avena o di fiocchi di riso o riso soffiato •300-350 ml di acqua e latte vegetale •3 cucchiai di uvetta passa •1 cucchiaio di olio di cocco (facoltativo) • 1 cucchiaino di cannella (o vaniglia o aroma che preferisci) • un pizzico di sale Versa tutti gli ingredienti in un pentolino e cuoci a fuoco medio per 4-5 minuti. Utilizza una parte di acqua e una di latte vegetale. Una volta cotto il cereale versa in una ciotola e arricchisci con la miscela di frutta che preferisci.

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Pubbliredazionale

VASETTI D’AUTORE Orto d’autore nasce più di 20 anni fa dalla passione di Angelica e Antonella , con l’obiettivo di valorizzare le migliori coltivazioni del Molise. Da allora la passione per la terra, la genuinità, e il rispetto della tradizione sono rimasti immutati, ma è nata la voglia di sperimentare per interpretare i gusti del consumatore di oggi. Oggi Orto d’autore, nei circa 200 ettari ubicati a ridosso del mare di Termoli, produce pomodori, ortaggi e frutta. Orto d’Autore è certificata IFS e produce prodotti biologici e convenzionali, 100% vegetali e anche certificata VEGAN OK.

Tra le sue specialità artigianali, figurano l’apprezzata Passata di pomodoro di Ururi, oltre a sughi e confetture ad alta percentuale di frutta. Tra i punti di forza dell’azienda c’è il prodotto fresco italiano selezionato, utilizzato esclusivamente per la trasformazione. Le materie prime locali italiane sono il segreto tangibile della qualità dei prodotti . I preparati di frutta 100% sono un importante prodotto dell’azienda realizzati in modo artigianale e naturale a partire da frutta intera. Questa produzione avviene a bassa temperatura per mantenere inalterati gli aromi naturali della frutta e pastorizzata, sempre a bassa temperatura, per un tempo lungo per non alterare colore e sapore del prodotto, unico nel suo genere. La lavorazione avviene in un ampio laboratorio di trasformazione (1500 mq) dotato anche di linee di lavorazione per i prodotti biologici. La produzione annua ammonta a circa 2 milioni di vasetti. Nello stabilimento si effettuano lavorazioni solo vegetali, senza alcuna contaminazione da glutine o lattosio. Tra i prodotti di punta, i preparati di frutta 100% proposti in 15 gusti, sono gli unici sul mercato con 100 g di frutta per 100 g di prodotto. Questi sono

preparati in modo artigianale utilizzando solo frutta intera che è raccolta dal campo e consegnata in cassette di legno. Non vengono aggiunti zuccheri e il prodotto è preparato sempre solo da frutta intera, raccolta al giusto grado di maturazione e quindi con tutti i suoi zucchero e aromi naturalmente sviluppati . Orto d’Autore realizza inoltre i suoi prodotti utilizzando principalmente energia eolica nel rispetto della natura e della qualità. www.ortodautore.net


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