Cani campioni d'italia 6 speciale Alano

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IL PRIMO MAGAZINE GRATUITO DEDICATO AI CANI DI RAZZA

CAMPIONI d’ITALIA Anno I n. 6 2017

INTERVISTA

EMILIANO ANGIOLI ALLEVAMENTO? NO: UNA FAMIGLIA

INTER VI E FOTOSTA ESCLU SIVE

SALUTE & ALIMENTAZIONE I CONSIGLI DEL VETERINARIO

BELLEZZA I SEGRETI DELLA TOELETTATURA DELL’APOLLO DEI CANI

Speciale

ALANO Tutto quello che vorresti sapere sul tuo cane del cuore...


CAMPIONI d’ITALIA URBANPET ITALIA www.canicampioniditalia.it

La prima rivista gratuita che vi dice tutto quello che vorrete sapere sulla vostra razza preferita

Lorena Quarta

Piero M. Bianchi

Marco Leonardi

Nelly Oliva

Giornalista Da sempre appassionata di cani e volontaria ENPA presso la sezione della sua città, con un’esperienza di oltre 25 anni nel settore, ha collaborato e collabora tuttora con le più importanti riviste di cinofilia e ha pubblicato diversi libri sull’argomento.

Fotografo Cinofilo appassionato è considerato uno dei migliori fotografi italiani. La sua specializzazione, grazie alla sua abitudine alla convivenza con gli animali e alla sua conoscenza degli standard di razza è la fotografia cinofila.

Medico veterinario Nel 1984 ha conseguito la laurea in Medicina Veterinaria presso l’Università degli Studi di Milano e da allora esercita la libera professione. Alterna l’attività divulgativa/ (ha scritto per riviste specializzate) aquella – amatoriale – di scrittore.

Toelettatrice Esperta nella cura e nella bellezza degli animali da compagnia è titolare della Toelettatura Moderna il centro estetico per cani e gatti tra i più rinomati di Roma.


DOSSIER 2 INTERVISTA 28 ALIMENTAZIONE 36 SALUTE 42 TOELETTATURA 46

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e cani Nati com dia, da guar o oggi son ri spettacola i compagn di vita

All. La Cala del Leone Š Marco Leonardi

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ALANO Bello e... possibile Troppo facile chiamarlo l’Apollo delle razze canine, ma quando un cane ha dalla sua un fisico statuario, un’altezza di tutto rispetto e una muscolatura da atleta... il paragone è d’obbligo! Testi di Lorena Quarta

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È

stato definito, non a torto, il più grande cane da compagnia ed effettivamente, fatta eccezione per la stazza davvero super, le altre peculiarità di questo imponente cane tedesco sono quelle tipiche dei cani da salotto: è pigro, tranquillo, molto freddoloso, amante della famiglia e delle comodità della casa, bisognoso di vivere il più possibile a contatto del padrone. E non pensiate che in un appartamento la sua taglia possa costituire un problema: una volta adulto, infatti, è perfettamente consapevole delle proprie dimensioni e di conseguenza capace di muoversi con incredibile delicatezza tra le suppellettili di casa! Quel che è certo è che l’Alano è una delle razze del gruppo dei cani da difesa e utilità più presenti nell’immaginario collettivo e discretamente diffusa nel nostro Paese: nel 2016 sono stati iscritti ai Libri Genealogici oltre 1260 esemplari, con una maggioranza di neri (531) e arlecchini (355), più staccati i blu (156), i fulvi (124) e i tigrati (97). ORIGINI CONTROVERSE Esistono due teorie sulle origini dell’Alano: secondo la prima il suo progenitore, così come per tutti i molossoidi, sarebbe il Mastino del Tibet, arrivato in Europa a seguito dei Fenici. All’epoca, e anche in tempi successivi, questo genere di cani era impiegato nella caccia all’orso e al cinghiale e nella lotta contro orsi e tori e sarebbe molto probabilmente l’antenato del cane da presa presente in epoca medievale, che era chiamato Saupacker (acchiappascrofe). Secondo l’altra ipotesi fu il popolo degli Alani a diffondere i propri cani da presa durante le campagne di conquista; nella seconda metà del IV secolo gli Alani furono sottomessi agli Unni e attraverso le migrazioni i discendenti di questi popoli, insieme ai loro cani, arrivarono in Europa. In epoca medievale il molosso era impiegato per la caccia e per la guerra, attività che richiedevano coraggio ai limiti dell’incoscienza e un fisico agile che consentisse scatto e velocità per stanare e inseguire la grossa selvaggina. Per questo motivo si operarono incroci tra mastini e levrieri e pare che proprio da questi incroci sarebbe nato l’Alano medievale, un’ipotesi non accettata da chi esclude qualsiasi parentela della razza con la famiglia dei levrieri. Gaston conte di La Foix, detto Phoebus, descrisse dettagliatamente i cani impiegati nella caccia al cinghiale nell’opera “Miroir” e i cani delle illustrazioni del suo “Livre de chasse” si avvicinano moltissimo all’Alano. Tutte le testimo-

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BATIDA DETTA SISSI Castello delle Rocche © Marco Leonardi

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All. La Cala del Leone © Marco Leonardi

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nianze iconografiche dell’epoca, su arazzi, gobelin e dipinti riproducono scene di caccia con cani dalle orecchie tagliate. Nel 1600 e 1700 in Germania era presente un cane assai simile all’Alano odierno, ma mentre al nord era preferito un tipo più massiccio e pesante, al sud si prediligeva un tipo più leggero e veloce. Le illustrazioni di due celebri naturalisti del Settecento, Buffon e Carlo Linneo, riproducono un cane (l’immagine a sinistra), chiamato Danese, che è una fedelissima copia di un Alano. Arrivando al 1800, in quel periodo in terra germanica esistevano cani che erano chiamati con diversi nomi a seconda del colore del mantello: Ulmer Dogge (molosso di Ulm), Englische Dogge (molosso inglese), Danische Dogge (molosso danese), Hatzrude (Grande maschio per la caccia da seguita), Saupacker (Acchiappascrofe o cane da cinghiale) e Grosse Dogge (Grande molosso). Nel 1878, a Berlino, un comitato di sette allevatori e giudici esperti decise di raggruppare tutte le varietà sotto il nome di Deutsche Dogge, il nome con cui tutt’oggi è chiamato in patria l’Alano e nel 1880, in

occasione di un’esposizione nella capitale, fu redatto il primo standard di razza. TRA ARTE E CINEMA Non mancano testimonianze iconografiche che confermano le antiche origini dell’Alano: dalla “Camera degli Sposi” di Andrea Mantegna (qui accanto), realizzata tra il 1465 e il 1474 (Palazzo Ducale di Mantova) oppure “L’Ulmer Dogge” ritratto da Johann Christof Merck (1705), pittore tedesco specializzato in scene di caccia, fino al “Grand Danois” del naturalista francese Georges-Louis Leclerc, conte di Buffon (1781). A identificare l’Alano con il termine danese ha senza dubbio contribuito il film della Disney del 1966 “Quattro bassotti per un danese” che racconta la vita di una coppia di sposini alle prese con quattro bassottine scatenate e Brutus, un gigantesco Alano fulvo… con qualche problema di identità (indimenticabile la scena in cui gattona sotto un tavolino per imitare le sue compagne!). Era fulvo anche Sansone (Marmaduke nella versione originale), il protagonista del film uscito nel 2010 ma già precedentemente famoso per una striscia a fumetti

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«IL CANE BENDICÒ È UN PERSONAGGIO IMPORTANTISSIMO ED È QUASI LA CHIAVE DEL ROMANZO». GIUSEPPE TOMASI DI LAMPEDUSA

IRONMAN Castello delle Rocche © Marco Leonardi

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MORANI Castello delle Rocche © Marco Leonardi


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ideata dallo statunitense Brad Anderson, nel 1954. Dello stesso colore è anche Scooby-Doo, l’Alano di una serie di cartoni animati prodotti da Hanna e Barbera nel 1969 di cui sono uscite diverse versioni cinematografiche sia in animazione sia con attori in carne e ossa. Nel 2004 Scooby-Doo è stato inserito nel Guinness dei Primati come cartone animato con il maggior numero di episodi prodotti. È un Alano nero, invece, Bendicò, che compare nel romanzo “Il gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e presente anche nella trasposizione cinematografica con la regia di Luchino Visconti.

A L A N O

Altissimo. Con i suoi 90 centimetri di altezza previsti dallo standard è, senza tema di smentite, uno dei cani più grandi. Longevità. Questa è, purtroppo, il suo tallone d’Achille. La sua aspettativa di vita è, infatti, compresa tra gli 8 e i 9 anni. Arlecchino. In tutte le altre razze in cui c’è il gene Merle il fondo del mantello è grigio, solo nell’Alano arlecchino è bianco. Neri. Rientrano nei mantelli neri anche i mantelli neri e bianchi chiamati Mantel e Platten. Occhi. Quelli gazzuoli (azzurri) o quelli di diverso colore sono ammessi solo nell’Alano arlecchino. GRAZIANO Castello delle Rocche © Marco Leonardi

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ALANI DA RECORD 2010, l’ arlecchino, Giant George, con un’altezza al garrese di 109 cm. Tuttavia il cane più alto in assoluto è stato Zeus, un Alano del Michigan morto nel 2015 a 5 anni con un’altezza impressionante, ben 111 centimetri. Gli ultimi Alani a entrare nel Guinness sono stati Rocko, esemplare di 2 anni proveniente dal Nevada alto 101 cm e la più recente arlecchina Lizzy, cui spetta il primato di cane più alto vivente, con 96,41 centimetri.

All. La Cala del Leone © Marco Leonardi

Anche se lo standard raccomanda che non dovrebbero essere superati i 90 centimetri di altezza, non sono pochi gli Alani entrati nel Guinness del Primati. Un Alano, che fu a lungo detentore del record di altezza, è l’inglese Shamgret Danzas, vissuto dal 1975 al 1984: pesava 107 chili e aveva un’altezza al garrese di oltre 106 cm. Sono entrati nel Guinness anche l’arlecchino Gibson, che con i suoi 107 cm era diventato una vera e propria star e, nel

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MANTEL, PLATTEN E MERLE A parte i colori più conosciuti, l’Alano può anche essere Mantel (nero sul corpo, macchie bianche al muso, al collo, al petto e al ventre, gli arti possono presentare balzane e la parte terminale della coda bianca), Platten (colore di fondo bianco con grandi chiazze nere, a volte è presente qualche moschettatura) e Grautiger o merle (mantello dal fondo prevalentemente grigio con macchie nere). Il Merle nasce da accoppiamenti “regolari” in cui almeno uno dei genitori è arlecchino, quindi non è assolutamente frutto di un errore di selezione. Nel 2005 l’ENCI diede agli allevatori la possibilità di richiedere il pedigree anche per i soggetti Merle, ma sul certificato doveva essere riportata

GRAZIANO Castello delle Rocche © Marco Leonardi

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QUANTI NOMI

All. La Cala del Leone © Marco Leonardi

Se noi lo conosciamo come Alano, in altri Paesi europei la razza è nota con altri nomi: in alcuni, come Francia (Dogue Allemand) e Germania (Deutch Dogge) si fa riferimento all’origine tedesca, in altri come l’Inghilterra (Great Dane) e i Paesi Bassi (Duitsche Dog) si fa invece riferimento alla Danimarca mentre in Spagna la razza è conosciuta sia come Gran Danès sia come Dogo Aléman.

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5 PELO Cortissimo e fitto, liscio, lucido e ben aderente al corpo, non deve mai essere presente il sottopelo.

DIMENSIONI Lo standard consiglia di non superare quella massima (90 cm per i maschi e 84 per le femmine), il non rispettare l’altezza minima è considerato un difetto eliminatorio.

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punti da osservare


ORECCHIE

TARTUFO

Un tempo venivano tagliate e dovevano essere erette e appuntite. Oggi sono integre, pendenti e aderenti alle guance.

Deve essere largo, con narici ben aperte e di colore nero, fatta eccezione per l’arlecchino in cui è tollerato nero marmorizzato o color carne e nel blu in cui è color antracite.

MASCHERA Questa zona del muso caratterizzata da pelo più scuro, preferibilmente distribuito in maniera simmetrica, del resto del corpo è una prerogativa dell’Alano fulvo e di quello tigrato.

ISABEAU Castello delle Rocche © Marco Leonardi

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All. La Cala del Leone © Marco Leonardi

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LO SAPETE CHE... 1878

tutte le varietà sono raggruppate sotto il nome di “Deutsche Dogge” (Alano)

1888

nasce il club tedesco Deutscher Doggen Club

1892

viene pubblicato lo standard ufficiale della razza

la dicitura “soggetto non ammesso alla riproduzione”. Solo dalla fine del 2012, con l’entrata in vigore del nuovo standard, il Merle non rientra più tra i difetti eliminatori. Nella descrizione riguardante l’Arlecchino possiamo leggere : «... Si possono presentare in esposizione soggetti cosiddetti “Grautiger” (con mantello a macchie nere strappate su un fondo prevalentemente grigio), è un mantello indesiderato, ma non comporta la squalifica». Da quel momento il Merle, detto anche Arlecchino a fondo grigio, è autorizzato a partecipare alle esposizioni organizzate dall’Enci e dalla Fci e non può più essere squalificato ma, al massimo, penalizzato per il mantello;

inoltre può rientrare nel programma di selezione in quanto utilizzabile negli accoppiamenti. Il definitivo riconoscimento del Merle ha un significato anche cinofilo: negli anni passati non era raro che i cuccioli merle venissero soppressi alla nascita o regalati. Ormai da anni, fortunatamente, sono molti gli allevatori che si rifiutano di sopprimere cuccioli belli e sani solo perché hanno poco valore commercilae e tra l’altro è importante sottolineare che a questo colore non è associata alcuna patologia, né problemi di alcuna natura. PROPRIETARI ECCELLENTI Uno dei più grandi estimatori dell’Alano fu il cancelliere Otto von Bismark,

1925

viene fondata la Società Italiana Alani

1979

nasce l’associazione internazionale Europaischer Deutscher Doggen Club

All. La Cala del Leone © Marco Leonardi

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ICARO Castello delle Rocche © Marco Leonardi

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tanto che per i suoi cani fu coniato il termine Reichshund (cani dell’impero). Bismarck ne ebbe diversi: Ariel, Sultan, il suo preferito, e le femmine Tyras e Tyras II, Flora e Rebecca. Tyras era il terrore dello staff del Cancelliere, chi parlava con lui doveva stare attento a non compiere gesti improvvisi che il cane potesse interpretare come minaccia. Proprio Tyras fu la responsabile di quello che avrebbe potuto essere un incidente diplomatico: mentre Bismarck e il primo ministro russo Gortschakoff discutevano animatamente gesticolando, in occasione del congresso di Berlino, il cane, pensando che il padrone fosse in pericolo, saltò addosso al politico russo, senza morderlo ma mettendolo al tappeto e procurandogli un bello spavento. Diverse statue testimoniano il profondo legame tra

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Bismarck e i suoi alani, come quella realizzata dallo scultore tedesco Klein a Grunewald, che lo ritrae insieme alla fedele Tyras. Un altro famoso proprietario è stato William Cody, più noto come Buffalo Bill: sua sorella, Helen Cody Westmore, nel suo libro “L’ultimo dei grandi Scouts, il colonnello William Cody”, scrive che William Cody descriveva Turk : «un cane di Ulm, un mastiff tiger, un cane da orso, un Alano: Turk è tutti loro messi insieme». Un Alano è stato anche inquilino eccellente alla Casa Bianca sotto la presidenza di Franklyn Delano Roosevelt: si chiamava President ed era del figlio del presidente ma soggiornò diverse volte alla Casa Bianca ed ebbe anche l’onore di incontrare i reali di Inghilterra. Se un Alano, dal 1965, è il cane uf-


ficiale della Pennsylvania, il merito è di William Penn, fondatore dello stato americano che porta il suo nome e grande amante della razza.

ISABEAU La Cala del Leone © Marco Leonardi

All. La Cala del Leone © Marco Leonardi

UN CARATTERE SPECIALE A chiamarlo gigante buono, non si sbaglia davvero! L’Alano è un cane del tutto privo di aggressività, ideale per vivere in un contesto familiare, molto attaccato, quasi appiccicoso, ai padroni e ai bambini di casa, buono e affettuoso, intelligente e molto ricettivo nell’apprendimento, quindi facile da educare. Una volta adulto è conscio delle proprie dimensioni e sa essere, nonostante tutto, poco ingombrante, anche perché ama trascorrere le giornate per lo più a sonnecchiare sui tappeti o sui divani di casa, senza arrecare il minimo disturbo, anche perché abbaia molto poco.

Può sembrare pigro ed eternamente rilassato, ma non va sottovalutato: la sua attitudine alla guardia è una caratteristica di razza, è conscio della sua mole e sa che basta la sua presenza, e a volte una bella ringhiata, a fare da deterrente. Non è un cane reattivo e le sue razioni sono lente e studiate, ma il suo istinto protettivo nei confronti della famiglia è garantito, soprattutto verso i più piccoli. Verso gli estranei mantiene un atteggiamento riservato e piuttosto schivo, anche se non manifesta mai immotivata aggressività; con gli altri cani è paziente e tollerante e difficilmente litigioso ma ha bisogno di socializzare con i suoi simili fin da cucciolo, anche per capire come rapportarsi correttamente con loro una volta cresciuto.

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All. La Cala del Leone © Marco Leonardi

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ALANI E MUSICA

All. La Cala del Leone © Marco Leonardi

Una grande appassionata di alani è la popstar Lady Gaga: in numerosi suoi video, da “Born This Way” a “Telephone”, da “Poker face” a “Bad Romance”, gli Alani sono puntualmente presenti. Nel video “Poker face” i protagonisti sono Lava e Rumpus, mamma e figlio, apparsi anche nel cortometraggio “The Fame: Part One”. Rumpus è morto improvvisamente nel 2009 e il suo posto nel video “Bad Romance” è stato preso dalla madre Lava. Nel video “Alejandro” compaiono invece due alani neri, i fratelli Luna e Soleil.

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I COLORI DELL’ALANO

LANZAROTE Castello delle Rocche © Marco Leonardi

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FULVO: dal giallo-oro chiaro al giallooro intenso; desiderata la maschera nera.

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TIGRATO: colore di fondo dal giallo-oro chiaro al giallo-oro intenso con striature nere nettamente disegnate più regolari possibili, desiderata la maschera nera.

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ARLECCHINO: bianco con macchie nero lacca a contorno ben distribuite su tutta la superficie del corpo.

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NERO: nero lacca, sono ammesse macchie bianche al petto e ai piedi; tra i neri sono inclusi i Mantel e i Platten con bianco più o meno esteso.

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BLU: blu acciaio puro senza sfumature fulve o nere.

DOLCEZZA E COERENZA Nonostante la mole, l’Alano è decisamente un cane da appartamento, non ama stare solo in giardino, ha bisogno di vivere a stretto contatto con il compagno umano, tra l’altro è molto freddoloso e non ama la pioggia, quindi se bisogna uscire con l’ombrello, avremo il nostro ben da fare a convincerlo a mettere fuori il muso di casa. Impara presto ad apprezzare tutte le comodità della vita domestica in famiglia, proprio per questo le regole vanno stabilite da subito, appena entra a far parte della famiglia: se decidete che letti, poltrone e divani devono essere off limits, lo devono essere anche quando è cucciolo; sarà difficile successivamente convincere un Alano di 70 chili che quello che gli era concesso quando


All. La Cala del Leone © Marco Leonardi

ne pesava 10 oggi non lo può più fare. Sbagliato anche abituarlo a mendicare sotto la tavola per avere qualche bocconcino: se da cucciolo arriva alla sedia, da adulto il suo muso finirà direttamente nel vostro piatto! Da giovane è vivace e giocherellone, una volta adulto diventa tendenzialmente pigro e spetta al padrone stimolarlo a una vita più attiva e abituarlo a fare delle belle passeggiate, che sono necessarie per mantenerlo in forma. È tanto grande quanto sensibile, l’educazione di conseguenza deve essere portata avanti con dolcezza, mai ricorrendo a punizioni severe o tantomeno immotivate. Se si è lavorato bene, nonostante la mole e il peso, gestire un Alano ben socializzato e ben educato non sarà assolutamente un problema.

MORANI Castello delle Rocche © Marco Leonardi

LORD BYRON Castello delle Rocche © Marco Leonardi

Società Italiana Alani

Sito web: www.clubalani.wixsite.com/clubalani

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S LORD BYRON Castello delle Rocche © Marco Leonardi

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Lo TANDARD

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LO STANDARD FCI Standard n° 235 – 20.12.2012 UTILIZZAZIONE: Cane da compagnia, da guardia e da protezione CLASSIFICAZIONE F.C.I.: Gruppo 2 Cani tipo Pinscher e Schnauzer Molossoidi e bovari svizzeri Sezione 2.1 Molossoidi di tipo Mastino Senza prova di lavoro BREVE CENNO STORICO: Gli antenati dell’attuale Alano tedesco sono, sia l’antico “Bullenbeißer” (Bulldog), sia i grandi segugi utilizzati nella caccia al cinghiale, essi erano cani di un tipo intermedio tra un possente mastino di tipo inglese e un levriero veloce e agile. Il termine “Dogge” era inizialmente impiegato per indicare un cane grande e possente senza riferirlo ad una razza in particolare. Più tardi, nomi propri come Ulmer Dogge (Mastino di Ulm), Englische Dogge (Mastino inglese), Dänische Dogge (Alano), Hatzrüde (segugio da caccia), Saupacker (cane da cinghiale) e Große Dogge (Gran Mastino), distinguevano questi cani a seconda del colore del mantello e della taglia. Nel 1878 si riunì a Berlino un Comitato formato da sette componenti scelti fra competenti allevatori e giudici presieduto dal Dr. Bodinus, che decise di classificare tutte le sopraccitate varietà col nome di “Deutsche Dogge” (Alano). Furono così gettate le basi per l’allevamento di una razza canina tedesca autonoma. Nel 1880, in occasione di una esposizione a Berlino, fu redatto un primo standard dell’Alano, questo standard è stato tutelato fin dal 1888 dal “Deutschen Doggen Club 1888 e.V.” (Club Alani Tedeschi fondato nel 1888) e più volte revisionato nel corso degli anni. La stesura attuale è conforme ai requisiti previsti dalla F.C.I. ​ SPETTO GENERALE: A L’Alano, nel suo nobile aspetto, riesce a fondere nella sua corporatura grande, potente ed armoniosa, fierezza, forza ed eleganza. Per la sostanza unita alla distinzione, per l’armonia dell’insieme data dalle forme ben proporzionate e per la sua testa così particolarmente espressiva, l’Alano colpisce l’osservatore come una statua maestosa. Non è mai grossolano o troppo raffinato. Il dimorfismo sessuale è chiaramente evidente. È l’Apollo delle razze canine. PROPORZIONI IMPORTANTI: Il tronco è inscritto quasi nel quadrato, questo vale soprattutto per i maschi, le femmine possono essere leggermente più lunghe. COMPORTAMENTO – CARATTERE : Socievole, affettuoso ed affezionato ai suoi pro-

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prietari, può essere riservato verso gli estranei, ma deve essere un cane sicuro, senza paura, facilmente gestibile, un docile compagno e un cane da famiglia con una alta soglia di resistenza alla provocazione e senza alcun comportamento aggressivo. TESTA In armonia con l’insieme generale. Di forma allungata, stretta, dalle linee nette, mai a forma di cuneo, espressiva, finemente cesellata (soprattutto nella regione sottorbitale). La distanza tra la punta del tartufo e lo stop deve essere il più possibile uguale alla distanza tra lo stop e l’apofisi occipitale che si presenta poco marcata. Gli assi cranio-facciali devono essere assolutamente paralleli. Vista di fronte la testa deve apparire stretta con la canna nasale più ampia possibile. REGIONE DEL CRANIO: > Cranio: arcate sopraccigliari ben sviluppate, senza tuttavia essere sporgenti. > Stop: nettamente pronunciato. REGIONE DEL MUSO: > Tartufo: ben sviluppato, più largo che rotondeggiante, con narici ben aperte. Deve essere nero, tranne che negli alani arlecchini, nei quali il tartufo nero è ricercato, ma è tollerato il tartufo nero marmorizzato (con presenza di ladre) o di color carne. Negli alani blu il tartufo è color antracite (nero diluito). > Mascelle/Denti: le mascelle sono larghe e ben sviluppate. Dentatura forte, sana e completa con chiusura a forbice (42 denti secondo la formula dentaria). Tollerata l’assenza dei P1 inferiori. Qualsiasi deviazione da una dentatura completa con chiusura a forbice è assolutamente indesiderabile. > Muso/Labbra: Il muso è profondo, il più rettangolare possibile, non appuntito, labbra abbondanti, ma non eccessivamente pesanti e fluttuanti. Commessura labiale ben visibile. Pigmento scuro delle labbra. Negli alani arlecchini sono tollerate le labbra non completamente pigmentate o di color carne. Il profilo della canna nasale non deve mai essere concavo, convesso o aquilino. > Guance: i masseteri devono essere solo leggermente accennati, in nessun modo risaltare nettamente. > Occhi : di media grandezza, con espressione vivace, intelligente e amichevole, di colore più scuro possibile, a forma di mandorla, con palpebre ben aderenti. Posizionati non troppo distanti tra loro. L’occhio non deve essere a fessura. Gli occhi chiari o color ambra sono indesiderabili. Negli alani blu sono consentiti occhi leggermente più chiari. Negli alani arlecchini sono tollerati gli occhi gazzuoli e l’eterocromia. Orecchie: pendenti di natura, inserite alte, di

media grandezza, il margine anteriore aderente alla guancia. Posizionate non troppo in alto o inserite troppo basse. Non devono cadere piatte o essere troppo distanziate dalle facce laterali della testa. COLLO: Lungo, asciutto, muscoloso, mai corto o spesso. Ben sviluppato alla base, si affina leggermente verso la testa con il profilo superiore arcuato. Portato alto, leggermente inclinato in avanti, ma non un collo da pecora. Eccesso di pelle alla gola o presenza di giogaia sono indesiderabili. CORPO: > Garrese: risulta il punto più alto del tronco. È formato dai margini superiori delle scapole che oltrepassano le apofisi spinose delle vertebre. > Dorso: corto e ben teso, mai troppo lungo, linea dorsale quasi rettilinea e appena discendente, mai rimontante verso la parte posteriore. Lombi: Leggermente convessi, larghi e con forte muscolatura. > Groppa: larga, ben muscolata, leggermente inclinata dal sacro all’inserzione della coda alla quale si fonde in modo impercettibile. La groppa non deve mai essere scoscesa od essere orizzontale. > Torace: disceso fino al gomito. Costole ben cerchiate e oblique. Torace di buona ampiezza e profondità con petto ben evidente senza che lo sterno risulti eccessivamente pronunciato. Costato mai piatto o a botte. Linea inferiore/Ventre: il ventre è ben retratto, che forma un piacevole profilo curvo con la linea inferiore del costato. Non è desiderabile che le femmine presentino una linea mammaria rilassata dopo la maternità. CODA: Raggiunge il garretto. Non deve essere troppo lunga o troppo corta. Attaccata alta e larga alla base, con l’inserzione né troppo in alto, né troppo in basso. Non eccessivamente spessa, si assottiglia in modo uniforme verso l’estremità. A riposo pendente in posizione naturale, in eccitazione o in movimento s’incurva leggermente a sciabola, ma non ad uncino o arrotolata , mai portata completamente al di sopra della linea dorsale o deviata lateralmente. Non è gradita la presenza di peli lunghi nella parte inferiore della coda. ARTI ANTERIORI: Ben angolati con forte ossatura e muscolatura ben sviluppata. > Spalla: con muscolatura potente. La scapola, lunga e obliqua, forma con il braccio un angolo compreso tra i 100 e i 110 gradi. > Braccio: robusto e muscoloso, ben aderente al torace; dovrebbe essere leggermente più lungo della scapola. > Gomito: non deve essere rivolto né all’esterno,


All. La Cala del Leone © Marco Leonardi

né all’interno. Avambraccio: Robusto, muscoloso, perfettamente in appiombo sia visto di fronte che di lato. > Carpo: forte, solido, risalta appena dalla struttura dell’avambraccio. Metacarpo: Robusto, in appiombo visto di fronte; solo leggermente flesso se visto di lato. > Piede anteriore: rotondo, con dita fortemente arcuate e ben serrate tra loro (piede di gatto); unghie corte, resistenti e più scure possibili. POSTERIORI: L’intero scheletro del posteriore è ricoperto da una potente muscolatura che rende la groppa, le anche e le cosce ampie e arrotondate. I posteriori, forti e ben angolati, se visti da dietro, sono paralleli agli anteriori. > Coscia: lunga, larga, molto muscolosa.

> Grassella (Ginocchio): solida, posta pressoché sulla verticale dell’articolazione dell’anca. > Gamba: lunga, misura circa la stessa lunghezza della coscia, ben muscolata. > Garretto: forte, solido, né rivolto all’esterno, né all’interno. > Metatarso: corto, robusto, pressoché perpendicolare al suolo. > Piede posteriore: rotondo, con dita fortemente arcuate e ben serrate tra loro (piede di gatto); unghie corte, resistenti e più scure possibili. ANDATURA: Armoniosa, fluida, che copre terreno, leggermente elastica, con gli arti che si muovono paralleli sia visti da davanti che visti da dietro. Mai deve muovere con passo corto o in ambio.

PELLE: Ben tesa e aderente; nei soggetti unicolori ben pigmentata. Negli arlecchini, la distribuzione del pigmento corrisponde essenzialmente a quella delle macchie. MANTELLO PELO: Cortissimo e fitto, liscio, lucido e ben aderente al corpo. Mai opaco o con presenza di sottopelo. COLORE: L’Alano è allevato in tre distinte varietà: fulvo e tigrato, nero e arlecchino, blu. • Fulvo: dal giallo-oro chiaro al giallo-oro intenso; desiderarata la maschera nera; il colore giallo non deve tendere al grigio o al blu o essere carbonato. Non sono ammesse macchie bianche. • Tigrato: colore di fondo dal giallo-oro chiaro al

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giallo-oro intenso con striature nere nettamente disegnate più regolari possibili, che seguono la direzione delle costole; desiderata la maschera nera; le striature non devono essere sbiadite. Non sono ammesse macchie bianche. • Arlecchino - bianco con macchie nere a contorno strappato (cosiddetto Tigerdoggen): colore di fondo bianco puro, il più possibile senza alcuna moschettatura, con macchie color nero lacca irregolari dal contorno strappato, ben distribuite su tutta la superficie del corpo. Macchie parzialmente grigie, blu o brunastre sono indesiderate, così come la moschettatura grigio-blu sul bianco. Si possono presentare soggetti cosiddetti “Grautiger” (con mantello a macchie nere strappate su un fondo prevalentemente grigio), è un mantello indesiderato, ma non comporta la squalifica. • Nero: nero lacca, sono ammesse macchie bian-

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che al petto e ai piedi; tra i neri sono inclusi anche gli alani “Manteltiger”, nei quali il nero copre il tronco come un mantello, mentre il muso, il collo, il petto, il ventre, gli arti e l’estremità della coda possono essere bianchi, e anche gli alani “Platten” il cui colore di fondo è bianco con grandi chiazze nere (Plattenhunde). É difettoso un colore nero con sfumature fulve, brune o blu. • Blu: blu acciaio puro; sono ammesse macchie bianche al petto e ai piedi. É difettoso un colore blu con sfumature fulve o nere. TAGLIA Altezza al garrese: Maschi - taglia minima 80 cm, non dovrebbero essere superati i 90 cm. Femmine - taglia minima 72 cm, non dovrebbero essere superati gli 84 cm.

DIFETTI Qualsiasi deviazione da quanto sopra indicato deve essere considerata come difetto e la severità con cui va penalizzato deve essere in proporzione alla sua gravità ed ai suoi effetti sulla salute funzionale e sul benessere del cane. • Testa: stop insufficiente. • Muso: labbro introflesso (il labbro inferiore resta chiuso tra gli incisivi superiori e inferiori). • Mascelle/Denti: posizione irregolare di singoli incisivi, purché la chiusura rimanga sostanzialmente corretta. Denti troppo piccoli, chiusura parzialmente a tenaglia. • Occhi: sporgenti o infossati. • Spalle: lassità del cinto scapolare, spalla troppo appesantita. Scapola in posizione verticale. • Gomito: con evidente lassità. • Carpo : flesso, ingrossato o arrembato.


LORD BYRON Castello delle Rocche © Marco Leonardi

• Metacarpo: decisamente debole, troppo flesso o troppo verticale. • Posteriore: arti con angolazioni troppo chiuse o troppo aperte. Appiombo vaccino, chiuso o cagnolo. • Piedi: poco raccolti con dita divaricate, lunghi. Presenza di speroni. DIFETTI GRAVI • Comportamento: mancanza di sicurezza, timidezza, nervosismo. • Testa: cranio a mela. Masseteri troppo pronunciati. • Occhi: palpebre cadenti, congiuntiva troppo arrossata. • Dorso: insellato o dorso di carpa. • Groppa: avvallata. • Coda: con evidenti segni di trauma, ispessita all’estremità o amputata.

• Andatura: ambio continuato. DIFETTI ELIMINATORI • Cani aggressivi o eccessivamente paurosi. • I cani che mostrano chiaramente anomalie di ordine fisico o comportamentale devono essere squalificati. • Comportamento: cane mordace per paura, bassa soglia di resistenza alla provocazione. • Tartufo: tartufo color fegato, narici separate divise da un profondo solco mediano. • Occhi: Ectropion, entropion, macroblefaria. Occhio gazzuolo o eterocromia in tutti i mantelli a colori solidi. • Mascelle/denti: enognatismo o prognatismo, chiusura incrociata (deviazione laterale della mandibola), chiusura a tenaglia. Mancanza di denti ad eccezione dei due P1 inferiori. •

Coda: presenza di nodi o anomalie alle vertebre coccigee. • Colore : Alani fulvi e tigrati – blu argento o isabella, lista bianca, collare bianco, piedi bianchi, balzane ed estremità della coda bianca. Alani arlecchini - soggetti bianchi senza tracce di nero (albini), soggetti sordi, alani dal mantello a macchie prevalentemente blu, grige, fulve o anche tigrate detti porcellanati. Alani blu - lista bianca, collare bianco, piedi bianchi, balzane ed estremità della coda bianca. • Taglia: al di sotto della taglia minima. N.B. I maschi devono avere due testicoli di aspetto normale completamente discesi nello scroto. Solo soggetti funzionalmente e clinicamente sani con la conformazione tipica della razza dovrebbero essere impiegati in riproduzione.

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ALLEVAMENTO? no UNA FAMIGLIA E DEL LEON LA CALA Leonardi © Marco

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La caratteristica di questo allevamento sta nella scelta di allevare solo pochi esemplari ogni anno in modo da garantire a ogni cucciolo una socializzazione perfetta

Angioli Emiliano Allevamento La Cala del Leone Boschi di Lari (PI) tel.3388203027 www.lacaladelleone.it

Intervista di Lorena Quarta

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miliano Angioli, folgorato da un casuale incontro con un Alano avvenuto da bambino, seleziona la razza da oltre vent’anni. Il nome l’allevamento, La Cala del Leone, lo si deve a uno dei più suggestivi tratti del litorale livornese, anche se da Fauglia, località della bellissima campagna toscana, l’allevamento si è successivamente trasferito a Boschi di Lari, nel pisano, in un luogo altrettanto magico. DA QUANTO TEMPO ALLEVA E PERCHÉ LA SCELTA È CADUTA PROPRIO SULL’ALANO? « Insieme a mia moglie, Silvia, allevo a livello amatoriale dal 1994 e da circa 15 anni con l’affisso riconosciuto da Enci e Fci “La Cala del Leone”. Ora possiamo contare su una piccola aiutante, nostra figlia Vittoria, che ama strapazzare i nostri cani, che sono dotati di una pazienza infinita». PERCHÉ HA SCELTO QUESTA RAZZA? «Il mio primo incontro con un Alano tigrato è avvenuto quando avevo appena 5 anni, a casa dei miei nonni, e mi ha letteralmente “stregato”. È stato un amore folgorante e in quel momento, nonostante la giovane età, capii che avrei potuto allevare solo Alani». HA UN COLORE PREFERITO? «Sì, il tigrato. Penso sia un connubio perfetto di armonia, eleganza ed esotismo. Dopo il tigrato mi piace molto

All. LA CALA DEL LEONE © Marco Leonardi

GRAZIE AL SUO ASPETTO, POSSENTE MA ARMONIOSO, DIMOSTRA FIEREZZA, FORZA ED ELEGANZA

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Quali sono o sono stati i cani più rappresentativi del suo allevamento? «Tutti i miei cani hanno rappresentato senza ombra di dubbio qualcosa di importante per il mio allevamento sia a livello espositivo sia dal punto di vista dell’allevamento. Impossibile elencarli tutti, se proprio devo fare qualche nome mi piacerebbe ricordare alcuni dei nostri grandi campioni: Desdemona, Faramir, la giovane campionessa mondiale Girasole, Kalé, Lussuria, Morgan, Swan, Teodora, la campionessa mondiale Vega, Xamir, Akbar, Brigitte Bardot, Celine Dion e la nostra tigrata Zafrina che recentemente ha dato alla luce una splendida cucciolata».

All. LA CALA DEL LEONE © Marco Leonardi

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All. LA CALA DEL LEONE © Marco Leonardi


All. LA CALA DEL LEONE © Marco Leonardi

All. LA CALA DEL LEONE © Marco Leonardi

il blu e a seguire il fulvo. I miei tigrati piacciono molto perché non sono troppo “scuri” ma mi accorgo che per i neofiti è il fulvo a rappresentare l’Alano per eccellenza. Noi abbiamo iniziato ad allevare fulvi e tigrati e negli ultimi anni ci siamo dedicati ai blu, un colore che mi è sempre piaciuto e che mi ha dato grandi soddisfazioni a livello di allevamento: nella mia prima cucciolata, composta da ben 13 blu, avevo selezionato Vega, una femmina che ha conseguito il titolo di Campione Mondiale e Migliore di Razza al World Dog Show Milano 2015, regalandoci un’emozione indescrivibile».

All. LA CALA DEL LEONE © Marco Leonardi

L’ALANO È UN CANE DIFFICILE DA ALLEVARE? «Effettivamente è una razza molto difficile da allevare: soprattutto a causa della sua grande mole che determina un impegnativo e delicato periodo di crescita che richiede grande attenzione durante lo sviluppo. Per fare in modo che la crescita avvenga correttamente ci vogliono la preparazione e l’occhio che solo un buon allevatore può avere». QUAL È IL SEGRETO DEL SUO ALLEVAMENTO? «Allevare pochi cani all’anno e considerarli membri della famiglia: questi cani hanno bisogno del contatto e delle attenzioni dell’uomo e proprio per questo l’allevamento per una scelta ben precisa non punta sui grandi numeri. Al momento attuale l’allevamento è composto da un numero limitato di femmine mentre altri soggetti vivono presso case di amici che li hanno in affidamento,

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D&R IL SEGRETO DI UNA PERFETTA CONVIVENZA TRA UOMO E ALANO STA NELL’ESSERE SEMPRE PRESENTI NELLA SUA VITA E NON ABBANDONARLO DA SOLO IN GIARDINO

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All. LA CALA DEL LEONE © Marco Leonardi


D&R dando così l’idea che la “La Cala del Leone” sia come una grande famiglia». L’ALANO È CONSIDERATO DA MOLTI IL PIÙ GRANDE TRA I CANI DA COMPAGNIA, CONCORDA? «Ne sono pienamente convinto. Questo è un cane che può vivere bene e tranquillamente in appartamento. Lo si può, e si deve portare ovunque, a passeggio, nei ristoranti, in vacanza. L’Alano è un cane molto speciale che ama vivere a stretto contatto con la famiglia: con il suo sguardo è capace di trasmettere ogni emozione e battito del proprio cuore». QUALI SONO I MIGLIORI PREGI E PRINCIPALI DIFETTI DELLA RAZZA? «Tra i più grandi pregi, secondo la mia opinione, metterei senza dubbio l’eleganza e la maestosità che ne fanno uno dei cani più belli al mondo. Il suo carattere, poi, lo porta a essere un animale decisamente equilibrato e questo lo trasforma in un ottimo baby sitter, dotato oltretutto di una grande pazienza. Il difetto più grande, purtroppo, è la scarsa longevità, è un punto molto delicato su cui la buona selezione dovrebbe

All. LA CALA DEL LEONE © Marco Leonardi

All. LA CALA DEL LEONE © Marco Leonardi

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focalizzarsi per cercare di migliorare la qualità e l’aspettativa di vita. Per tutto l’amore che ci danno, questi cani dovrebbero poter riuscire a “vivere per sempre”!». ALCUNI SUOI CANI SONO ANDATI OLTREOCEANO, IN BRASILE E NEGLI STATI UNITI, NE È ORGOGLIOSO? «Affidare i nostri cuccioli all’estero nelle mani di persone competenti e amanti della razza è sempre per noi un motivo di grande orgoglio perché significa che il nostro lavoro è apprezzato anche a migliaia di chilometri di distanza e se le nostre linee di sangue sono presenti in America, Brasile, Finlandia, Malta, Marocco, Francia, Spagna e Austria non possiamo che esserne fieri. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza i ragazzi e gli amici della “Cala del Leone Team” e, soprattutto, senza mia moglie Silvia, che condivide con me ogni giorno questa passione».

OTTIMO CANE DA COMPAGNIA SI TRASFORMA IN UN GRANDE GUARDIANO, DECISAMENTE COMBATTIVO, NON APPENA “SENTE” CHE I SUOI FAMILIARI SONO IN PERICOLO

All. LA CALA DEL LEONE © Marco Leonardi

All. LA CALA DEL LEONE © Marco Leonardi

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CIBO

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CIBO

L’APPETITO vien mangiando Medico Veterinario

Piero M. Bianchi

Per far vivere il nostro Alano in buona salute, occorre fare attenzione a ciò che gli diamo da mangiare nelle diverse fasi del suo ciclo esistenziale. Ecco, allora, qualche consiglio in proposito Testi di Piero M. Bianchi

I ritmi di crescita di un cucciolo di Alano sono piuttosto rapidi e lo si può letteralmente vedere aumentare di dimensioni a vista d’occhio, settimana dopo settimana se non giorno dopo giorno. Lo sviluppo scheletrico e quello psico-sociale non possono essere considerati conclusi prima dei 20-24 mesi di età: ne consegue che l’alimentazione del nostro giovane amico a quattro zampe deve essere in grado di fornirgli per un lungo periodo tutti gli elementi nutrizionali indispensabili alle sue esigenze, in modo da aiutarlo ad affrontare nel migliore dei modi questa delicata fase della sua esistenza. DAI 2 MESI AI 2 ANNI Una delle cose più importanti cui prestare attenzione è lo stretto rapporto esistente tra il progressivo incremento ponderale e lo sviluppo osteo-articolare: talune

PER AGEVOLARE LA CRESCITA OSSEA IN MODO ARMONICO È BUONA NORMA AGGIUNGERE AL CIBO DEL NOSTRO CUCCIOLO ANCHE DEI CONDROPROTETTORI

patologie scheletriche, infatti, si originano e/o si esacerbano da errori e squilibri commessi nella formulazione della dieta. Proteine e grassi sono imprescindibili: le prime rappresentano per così dire il “materiale da costruzione” della sostanza vivente, mentre i secondi costituiscono il carburante necessario per il buon funzionamento dell’organismo canino. L’apporto bilanciato di calcio, fosforo e vitamina D risulta determinante per lo sviluppo dello scheletro e l’eruzione dei denti definitivi. Attenzione, però, perché la tendenza a esagerare in tal senso può comportare squilibri metabolici e non trascurabili problemi di salute. Per favorire una crescita ossea armonica è buona norma aggiungere alla ciotola del nostro cucciolo anche dei condroprotettori, cioè delle sostanze integrative specifiche in grado di rinforzare le cartilagini, assicurando loro anche un certo grado di elasticità.

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Il

CIBO

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L’ACQUA, FRESCA E PULITA, DEVE SEMPRE ESSERE DISPONIBILE, SPECIE NELLA STAGIONE CALDA, PER IL NOSTRO CANE

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Il

CIBO DAI 2 AGLI 8 ANNI DI VITA Per nutrire in maniera corretta un Alano adulto si può optare – senza temere di sbagliare – per un mangime commerciale di quelli facilmente reperibili nei negozi che vendono articoli per animali. La scelta, meglio se avallata dal parere del proprio medico veterinario di fiducia, deve orientarsi su di un alimento destinato al mantenimento di un cane adulto di taglia gigante. Le crocchette sono povere in acqua e in genere meno gradite, ma hanno il vantaggio di essere più semplici da conservare e per certi versi più “igieniche”. Bocconcini e paté contengono invece una notevole percentuale idrica e piacciono di solito di più ai cani, però vanno consumati rapidamente dopo l’apertura della confezione. Per quel che riguarda le dosi, è preferibile attenersi a quanto suggerito dal produttore sulla confezione, che di solito propone una tabella con peso ed età. Il numero di pasti quotidiani dovrebbe essere almeno di due, mentre la ciotola dell’acqua, fresca e pulita, va sempre lasciata a disposizione del nostro amico a quattro zampe, specie nel corso della stagione calda. La razione deve essere a disposizione del nostro cane per non più di una decina di minuti e va tolta di mezzo in caso di mancato consumo: questa regola è utile come insegnamento da un lato al rispetto degli orari e al non avere sempre disponibile a proprio piacimento, dall’altro, una risorsa fondamentale come il cibo. LA TERZA ETÀ: DOPO GLI 8 ANNI La vita media di un Alano è più o meno variabile tra i 10 e i 12 anni. Si può pertanto affermare che in questa razza la senescenza abbia inizio dopo il compimento degli 8 anni di età. Il raggiungimento di questo importante traguardo determina inevitabilmente dei cambiamenti organici e anche le esigenze nutrizionali subiscono di riflesso delle variazioni, che vanno debitamente tenute in considerazione all’atto della scelta del regime nutrizionale destinato al nostro non più giovane beniamino con la coda. I processi catabolici (in particolare, ma non solo, la perdita di massa muscolare) che caratterizzano la vecchiaia devono essere adeguatamente supportati dalla costante disponibilità di proteine. È tuttavia buona norma non abbondare, in quanto un eccesso in tal senso potrebbe affaticare i reni e il fegato nella loro funzione depuratrice dell’organismo. Da tenere presenti anche le fonti proteiche alternative alla carne, quali per esempio l’uovo sodo, il pesce, i formaggi magri ed eventualmente la soia. Un ruolo di prim’ordine viene attribuito alle fibre grezze, miglioratrici della funzione intestinale (che nei cani anziani può

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subire facilmente un certo rallentamento): un quantitativo abbondante nella razione è assolutamente indicato per garantire il senso di sazietà dell’animale e per promuovere al tempo stesso una corretta produzione fecale. Non va poi trascurato il fatto che alcune fibre fermentiscibili sono molto ricche di frutto-oligosaccaridi, capaci di regolare la flora microbica intestinale, selezionando quella “buona” a scapito di quella “meno buona”. L’invecchiamento cerebrale, legato ai processi organici di senescenza, non risparmia la specie canina. Fenomeni come la perdita di neuroni, l’atrofia cellulare e i depositi di sostanza amiloide (tutti riconducibili all’attività dei radicali liberi generati dai processi ossidativi) vanno combattuti con l’integrazione dietetica di particolari elementi nutritivi, quali per esempio la fosfatidilserina, la piridossina, il tocoferolo, gli estratti di Ginkgo biloba e di Ginseng, il lievito di birra, il coenzima Q, l’acido alfa-lipoico e la L-carnitina.

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La

SALUTE

IN SALUTE è meglio

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Al di là dei rischi legati alla stagione calda, è ben ricordare che questa razza è predisposta verso talune particolari affezioni, come per esempio la sindrome di Wobbler o le cardiomiopatie Testi di Piero M. Bianchi

Nel periodo caldo dell’anno le zecche possono attaccare il nostro Alano, procurandogli tutta una serie di problemi, talora di non trascurabile importanza. Le zecche sono piccoli parassiti ematofagi che, di colore scuro e forma tondeggiante (sono per certi versi simili a delle lenticchie), possiedono un apparato buccale munito di un rostro, grazie al quale si ancorano tenacemente al corpo dei cani per succhiare loro il sangue. La loro azione parassitaria, tuttavia, non si esaurisce con la sola sottrazione di sangue: il pericolo più importante legato all’infestazione da zecche, infatti, dipende dalla capacità dei parassiti di fungere da vettori nella trasmissione di svariati microrganismi patogeni. Può così accadere che la puntura di una zecca provochi nel nostro amico a quattro zampe l’insorgenza di gravi infezioni, come per esempio la piroplasmosi, l’ehrlichiosi, la borreliosi, la rickettsiosi o l’emobartonellosi. Senza contare altre problematiche, quali le dermatiti nel punto d’inoculo, le forme neurologiche (tra cui va annoverata anche una grave paralisi flaccida, fortunatamente non molto diffusa in

Medico Veterinario

Piero M. Bianchi

VACCINARE I CUCCIOLI È FONDAMENTALE PER LA LORO SALUTE

Europa) o le reazioni allergiche (incluso lo shock anafilattico) da mettere in relazione a sostanze iniettate dalle zecche nell’organismo canino. Sebbene il ritrovamento di uno o più parassiti richieda la loro rimozione manuale (vanno afferrati con una pinzetta e ruotati delicatamente in senso anti-orario, fino al loro completo distacco), la lotta alle zecche va soprattutto messa in atto mediante la prevenzione: in commercio esistono farmaci di diverso genere (tra cui collari, spot-on, spray e tavolette per uso orale), da somministrare in maniera regolare, seguendo il consiglio e le indicazioni del proprio medico veterinario di fiducia, per tutto il periodo che va dall’inizio della primavera ai primi freddi invernali. LA SINDROME DI WOBBLER Con questo nome viene chiamata un’affezione, nei riguardi della quale gli alani risultano essere tra le razze maggiormente predisposte, derivante da una compressione a carico del tratto di midollo spinale compreso tra la prima e la settima vertebra cervicale, che interessa con relativa fre-

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La

SALUTE

Le cardiopatie Per molti alani il cuore rappresenta un punto debole: le cardiopatie, infatti, sono un’evenienza tutt’altro che infrequente in questi animali. Nell’ambito di tale gruppo di patologie sono stati descritti problemi su base congenita (principalmente malformazioni a carico di una o più valvole cardiache) oppure forme acquisite che, nella maggior parte dei casi, si identificano con le cosiddette miocardiopatie o cardiomiopatie. Si tratta di affezioni che, come suggerisce il nome, colpiscono il miocardio, cioè la parte muscolare del cuore, con il risultato ultimo di rendere l’organo inefficiente nella sua funzione di pompa distributrice di sangue a tutti i tessuti corporei. Nella forma più comune – la cardiomiopatia dilatativa - il muscolo cardiaco perde, per motivi ancora non del tutto chiariti, la propria capacità contrattile e non è più quindi in grado di pompare con la dovuta forza il sangue in circolo. Le camere cardiache, di conseguenza, possono dilatarsi, determinando in ultima analisi quella che viene chiamata insufficienza cardiocircolatoria. Nelle fasi iniziali della malattia il nostro amico a quattro zampe non presenta di norma disturbi o alterazioni. La sintomatologia si manifesta di solito all’improvviso con difficoltà di respirazione, affanno, intolleranza agli sforzi e accessi di tosse. L’animale tende a muoversi il meno possibile, appare stanco e affaticato, respira rumorosamente con la bocca costantemente aperta e la lingua penzoloni. Nei casi più gravi si può assistere anche a perdita di materiale schiumoso dalla bocca e dal naso. La diagnosi viene effettuata con esami specialistici (tra cui soprattutto l’ecocardio-doppler), cui consegue l’instaurazione di un’idonea terapia.

quenza i cani di taglia grande e gigante. Il problema dipende da una malformazione delle vertebre (che si articolano tra di loro a formare il canale vertebrale, nel cui interno è alloggiato il midollo spinale) e/o dei legamenti vertebrali (che consentono alla colonna la mobilità di cui è dotata): l’alterazione in questione causa uno schiacciamento del tessuto nervoso, che comporta conse-

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guentemente sintomi di tipo neurologico e locomotorio. Ne consegue l’instabilità della colonna vertebrale, a sua volta responsabile di dolore a livello del collo e/o difficoltà di movimento. Nel primo caso l’animale assume un’anomala postura del collo, la testa viene tenuta estesa o piegata, la sollecitazione della zona (toccare il collo, mettere il collare, abbassare il capo per raggiungere la ciotola durante l’alimentazione o l’abbeverata e così via) può suscitare fastidio o dolore più o meno intenso, mentre i muscoli delle spalle appaiono poco sviluppati. Nel secondo caso il cane si muove con un’andatura piuttosto rigida, avanza con passo traballante, tiene spesso il treno posteriore abbassato. Questi segni clinici (che possono comparire già durante lo sviluppo corporeo o manifestarsi invece successivamente, con il progredire dell’età) tendono di norma a peggiorare in tempi piuttosto rapidi: per questo è fondamentale contattare quanto prima il medico veterinario, allo scopo di impostare il trattamento terapeutico più adatto al singolo caso.

L’ALANO, COME ANCHE ALTRI CANI DI GROSSA MOLE, PUÒ SOFFIRE DELLA DILATAZIONETORSIONE GASTRICA DEL CANE CHE PUÒ PORTARE ALLA MORTE

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BELLO

più di prima

di onar e L o P arc © M P BY STE E ST

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A cura di Nelly Oliva Toelettatura Moderna Centro estetico per cani e gatti (Roma)

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Un grande professionista per un grande Cane

Tanto è affascinate per la sua mole e il suo carattere, tanto è poco impegnativo dal punto di vista dell’igiene e la bellezza. Provateci!!! A PROPOSITO DELL’ALANO Questa razza è allevata in tre separate varietà di colore: fulvo e tigrato, nero e arlecchino, blu. Vediamo allora nel dettaglio come trattarlo. L’Alano fulvo ha un mantello che va dal giallo oro chiaro al giallo oro intenso; la maschera è nera. Eventuali piccole macchie bianche sul petto e sui piedi sono indesiderabili. L’Alano tigrato ha un colore di fondo che va dal giallo oro chiaro al giallo oro intenso con striature nere il più possibile regolari e nettamente disegnate. Queste striature devono seguire la direzione delle costole. Anche in questo caso la maschera è nera ed eventuali piccole macchie bianche sul petto e sui piedi sono indesiderabili. L’Alano arlecchino è bianco screziato di nero e una volta era chiamato tigrato. Il colore di fondo è bianco puro, il più possibile senza la minima moschettatura, con macchie nero lacca dal contorno frastagliato. Le dimensioni delle macchie possono essere varie ma è importante che siano ben suddivise su tutta la superficie del corpo. Macchie parzialmente grigie o brunastre sono indesiderabili. L’Alano nero è di un bel nero lacca. Sono ammesse dallo standard macchie bianche. A questa varietà appartengono anche gli Alani nei quali il nero ricopre il tronco alla maniera di una gualdrappa. Il muso, il collo, il petto, il ventre, gli arti e l’estremità della coda possono essere bianchi, così come gli alani il cui colore di fondo è bianco con grandi chiazze nere (Plattenhunde). L’Alano blu si fa notare per il mantello blu acciaio puro. In questo caso lo standard ammette macchie bianche al petto e sui piedi.

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BELLO

più di prima

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Docile, sensibile e poco impegnativo

Questa razza non necessita di una toelettatura specifica perché ha un pelo molto corto. Per i cani che abitano in città consiglio un regolare bagno almeno una volta al mese.

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Nel periodo della muta del pelo la mia esperienza mi consiglia di ricorrere anche a due lavaggi molto ravvicinati. In questo caso consiglierei uno shampoo sebo regolatore in modo che si sgrassi e si regoli bene la sua pelle, che presenta una produzione eccessiva di sebo a esclusione dei soggetti che vivono fuori dalle grandi città e quindi la loro pelle non è aggredita e alterata da agenti atmosferici dovuti all’inquinamento, allo smog e alle polveri sottili.

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A ogni colore il suo shampoo

Data la grande varietà di colori del mantello dell’Alano è opportuno usare prodotti che valorizzino le peculiarità di ogni singolo manto. Parlando di bagno vale la pena di ricordare che se decidete di lavarlo in casa bisogna predisporre una vasca solida e stabile. Non utilizzare acqua troppo calda e soprattutto non dirigere mai il getto del doccino sugli occhi o nelle orecchie. Ricordatevi anche di accompagnare sempre il getto d’acqua con un bel massaggio della vostra mano.

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Attenzione durante il periodo della muta

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4) “ANCHE LA VITA DI UN CANE CAMBIA.... QUANDO SI TRASLOCA!”.

Marmaduke, l’alano protagonista di vignette, cartoni animati e anche film con attori in carne e ossa, conosciuto in Italia come Sansone

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BELLO

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6)

Spazzola e carezze: questo è il segreto per accudire il vostro Alano

Agire sul pelo mediante una spazzolatura giornaliera è un buon sistema da seguire. È consigliabile eseguirla con un guanto di gomma, considerando che il suo pelo è molto corto. Sconsiglio di usare un cardatore. Per quanto riguarda la pulizia delle orecchie e occhi è consigliabile effettuarla una volta la settimana con detergenti specifici e il taglio delle unghie quando necessita. Affidarsi a un buon professionista è comunque l’arma vincente. Un’ultima annotazione: se decidete per il fai date ricordatevi di abituare il vostro cane al bagno fin da piccolo. Viste le dimensioni, se decidesse che il bagno non gli piace, lavarlo potrebbe diventare un problema.

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