Progetto finale

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Laurea Triennale in Scienze dell’Architettura Atelier di Storia e Progetto (CFU 6 ICAR/14 + 6 ICAR/18) primo periodo didattico, 120 h complessive Docenti incaricati: Prof. Pierre-­‐Alain Croset (ICAR/14) Prof. Edoardo Piccoli (ICAR/18)

Lo spazio dell'abitare Progetto finale (in gruppi di 2) “Una casa ad appartamenti in contesto urbano” Introduzione al tema progettuale: Mercoledi 11/12 in via Boggio, Aula R2 Tema del progetto Il progetto di una piccola casa ad appartamenti in contesto urbano consentirà di mettere in gioco tutte le conoscenze e competenze progettuali acquisite durante l’Atelier, e di usare tutti gli strumenti di rappresentazione sperimentati negli esercizi progettuali: plastici in scala 1:200 e 1:50, piante, sezioni e prospetti in scala 1:100, schizzi prospettici degli interni e dell’inserimento dell’edificio nel contesto urbano. Vengono proposti 5 siti di progetto, ognuno dei quali valorizzato dalla presenza di un edificio residenziale di un grande architetto contemporaneo: 1. Le Corbusier, Immeuble Molitor, rue Nungesser et Coli 24, Parigi, 1931. 2. William Lescaze, Residenza e ufficio dell’architetto, 211 East 48th Street, New York, 1936. 3. Pietro Lingeri e Giuseppe Terragni, Casa Comolli Rustici, via Guglielmo Pepe 32, Milano, 1934-­‐38. 4. Jose Antonio Coderch, Casa di appartamenti La Marina, Carrer de l’Almirall Cervera / Carrer del Mar, Barcellona, 1951-­‐55. 5. Jacques Herzog e Pierre de Meuron, Edificio per appartamenti e uffici Schwitter, Allschwillerstrasse / Colmarerstrasse, Basilea, 1985-­‐88. Il progetto verrà proposto nel lotto direttamente confinante con l’edificio storico. Partendo dall’analisi del modo in cui i grandi architetti contemporanei hanno interpretato in modo innovativo le condizioni urbane, dovrete progettare un’architettura contemporanea, adatta ai bisogni di residenti del 2013. Come un edificio contemporaneo si inserisce in un contesto urbano consolidato? Come può essere usato il linguaggio dell’architettura contemporanea per interpretare in modo non mimetico regole insediative date dalla tradizione urbana? Modalità di elaborazione del progetto Il progetto deve essere elaborato in gruppi di due studenti, durante le ultime 4 settimane dell’Atelier. I siti verranno attribuiti ai gruppi di studenti (max. 9 gruppi per ogni sito) nella forma di una “lotteria”, in modo da avere una ripartizione equilibrata dei siti. Ogni gruppo di studenti sarà seguito da un collaboratore alla didattica. Le revisioni individuali dei progetti seguiranno la seguente progressione: Lo spazio dell’abitare – Esercizio 7


-­‐ martedi 17/12. Distribuzione generale degli appartamenti, interpretazione delle condizioni specifiche del sito, ipotesi di programma funzionale. -­‐ martedi 07/01/2014. Organizzazione interna degli appartamenti. -­‐ martedi 14/01/2014. Facciate su strada e su corte, espressione volumetrica dell’edificio nel contesto urbano, trattamento del piano terra e degli spazi esterni. Consegna finale -­‐ martedi 21/01/2014 alle 12:00 Obiettivi formativi 1° Esercitare la capacità di progettare un edificio residenziale semplice, in contesto urbano; 2° Esercitare la capacità di rappresentare correttamente e con chiarezza le idee progettuali, con plastici, tavole grafiche e schizzi prospettici; 3° Verificare la padronanza delle conoscenze acquisite nell’Atelier riguardanti la distribuzione verticale e orizzontale di una casa ad appartamenti, e l’organizzazione e disposizione interna di un appartamento. Prime elaborazioni progettuali Per facilitare l’avvio del progetto verranno discussi in modo seminariale i caratteri di ogni sito di progetto, in relazione con l’architettura storica confinante. In modo sintetico i siti di progetto presentano i seguenti caratteri: 1. Parigi (collaboratore: Gianluca Murano). Sito compreso tra due strade, con appartamenti affacciati da un lato verso un Parco con impianto sportivo (Stadio di Rugby), dall’altro lato verso una strada. La rue Nungesser-­‐et-­‐Coli è caratterizzata dalla presenza di immobili borghesi edificati nel periodo 1930-­‐1940, con oltre l’edificio di Le Corbusier un immobile interessante di Michel Roux-­‐Spitz. Il progetto dovrà rispettare i tipici “gabarits” (sagoma volumetrica) di Parigi, con l’arretramento della facciata nei piani superiori. Il lotto lungo e stretto prevede necessariamente un cortile interno per consentire una corretta illuminazione e ventilazione degli appartamenti e del corpo scala. 2. New York (collaboratrice: Francesca Diano). Sito tipico della zona centrale di Manhattan (Midtown), con case affacciate sulla strada e su un cortile/giardino retrostante. Nella strada si alternano tipiche case di fine ‘800 / inizio ‘900, alti 3-­‐4 piani, e edifici del dopoguerra con altezze ben maggiori. La casa di William Lescaze, usata come residenza e ufficio dell’architetto, ha segnato una grande innovazione linguistica, in quanto primo edificio di linguaggio modernista di stampo “europeo” nella metropoli. Per dare maggiore libertà progettuale il lotto di progetto comprende 2 case doppie preesistenti, che verranno demolite e ricostruite, con la possibilità di proporre 2 case collettive, oppure un’unica casa collettiva, a seconda del sistema distributivo scelto, ma rispettando il volume complessivo preesistente. Pur nel rispetto del volume preesistente, è possibile modellare il volume con parti più alte e parti più basse, con l’aggiunta al massimo di un piano supplementare in altezza. 3. Milano (collaboratore Alberto Lessan). Sito compreso tra la strada lungo la ferrovia e un cortile interno, a chiusura di un isolato molto complesso segnato da preesistenze di epoche e forme diverse. L’edificio di Lingeri e Terragni interpreta in modo molto innovativo il tema classico del completamento di un isolato, intervendo con tagli, cambi di altezza, variazioni che consentono di portare aria e luce nel cuore dell’isolato. L’edificio lungo, alto 4 piani, tipico esempio di “case a ballatoio milanesi”, deve essere demolito e ricostruito, nel rispetto della volumetria originaria, ma con la possibilità di modellare il volume in altezza (max. 5 piani) con alcuni tagli per favorire l’apertura del fronte verso le case retrostanti. E’ lasciata libertà di decidere se proporre un’unica casa collettiva, oppure più case, a seconda del sistema distributivo scelto. 4. Barcellona (collaboratore Andrea Rosada). Sito d’angolo nel quartiere popolare di Barceloneta, in prossimità del mare, con un tessuto urbano caratterizzato da una rete molto fitta di stradine. Coderch sfrutta abilmente la privilegiata condizione d’angolo, e l’apertura delle viste verso il mare. Sono previsti due siti di progetto. Il primo sito di progetto è compreso tra il grande “boulevard” e una stradina molto stretta sul retro. Il progetto prevede la demolizione e ricostruzione di una casa poco significativa, nel rispetto della Lo spazio dell’abitare – Esercizio 7


volumetria preesistente. Il secondo sito si trova di fronte alla casa di Coderch, è un doppio lotto dall’altra parte della stradina: una casa costruita a ponte sopra una delle stradine della fitta rete urbana, in una condizione meno privilegiata per quanto riguarda le viste verso il mare, ma significativa per la condizione di “casa d’angolo” aperta su tre lati, come nell’esempio di Coderch. 5. Basilea (collaboratrice Mariapaola Repellino). Sito d’angolo in un quartiere residenziale del dopoguerra, caratterizzato da edifici di 5 piani in lotti lunghi e stretti. L’immobile di Herzog & de Meuron interpreta in modo “scultoreo” il tema dell’angolo, con una facciata di grande espressività caratterizzata da curve non parallele tra balconi e pareti finestrate, e con un interessante modo asimmetrico di collegarsi con le case vicine. Anche la distribuzione reinterpreta in modo innovativo il tema del ballatoio e delle terrazze “semi-­‐ pubbliche”. Il progetto prevede la demolizione e ricostruzione di 2 case, nel rispetto della volumetria preesistente. E’ lasciata la possibilità di proporre 2 case collettive, oppure un’unica casa collettiva, a seconda del sistema distributivo scelto, ma sempre rispettando il volume complessivo preesistente, e valorizzando la condizione del lotto tra strada pubblica e giardino / cortile privato retrostante. Per la revisione del 17 dicembre dovranno essere presentate nella forma di schizzi in pianta, sezione e schizzi prospettici almeno 2 soluzioni distributive alternative, con piante e sezioni schematiche secondo l’esempio dell’esercizio 6, in scala 1:200. E’ fondamentale per elaborare queste soluzioni distributive riferirsi all’esercizio 6 e alle lezioni sulla distribuzione, ma anche alla bibliografia citata, e in particolare il manuale di Diottalevi-­‐Marescotti, ponendosi i seguenti problemi: -­‐ come organizzare un sistema distributivo di qualità? E’ possibile avere illuminazione naturale del corpo scala? E’ possibile usare l’ascensore con accesso diretto agli appartamenti? -­‐ quanti appartamenti per piano? Simplex o duplex? con piani slittati? con mono affaccio o con doppio affaccio? -­‐ dimensioni e orientamento degli appartamenti: come sfruttare la condizione del sito? quali viste privilegiare, nella relazione tra interno ed esterno? -­‐ come si entra nella casa al piano terra? -­‐ le case vicine hanno un garage sotterraneo? Se si, è obbligatorio prevedere un’autorimessa con una rampa di accesso con pendenza 15%. Quindi: dove posizionare questa rampa?

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