Brain

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A Project Developed in Collaboration with Richard Restak, M.D.



Montegrappa, a century of excellence Montegrappa, un secolo di eccellenza

1912

2012

Sulle rive del fiume Brenta si trova un edificio storico immerso in una delle zone più pittoresche di Bassano del Grappa. È in questa antica cittadina nel cuore del ricco Nord-est italiano che ha sede Montegrappa. Nata come produttore di pennini in oro e penne stilografiche, Montegrappa divenne ben presto famosa per prodotti che fondono alla perfezione le caratteristiche del marchio: design raffinato ed eccellente fattura. È così dal 1912.

On the banks of the Brenta River stands an historical building in one of the most picturesque areas of Bassano del Grappa. This ancient town in the heart of the prosperous North Eastern region of Italy is the home of Montegrappa. Established as a manu¬facturer of gold nibs and fountain pens, Montegrappa quickly became famous for products which blend perfectly the hallmarks of the brand: tasteful design and superb craftsmanship. It has been so since 1912.

Bassano ebbe la sfortuna di trovarsi in una delle principali zone di scontro durante la Prima guerra mondiale. Per la giovane azienda, tuttavia, si rivelò una fortuna. Molti soldati di stanza lì usavano le penne Montegrappa per scrivere a casa. Tra loro vi furono due leggendari autori americani: Ernest Hemingway e John Dos Passos, entrambi autisti di ambulanza volontari al fronte. La loro ammirazione per le penne Montegrappa li rese entusiasti ambasciatori del marchio.

Bassano had the misfortune of being in a major war zone during World War I. For the young company, however, it proved fortuitous. Many soldiers stationed there used Montegrappa pens to write home. Among them were two legendary American authors: Ernest Hemingway and John Dos Passos, who were both volunteer ambulance drivers at the front. Their respect for the pens of Montegrappa made them eager ambassadors for the brand.

Montegrappa ha costruito il proprio successo negli anni mantenendo una tradizione che racchiude l’anima dell’Italia e la sua appassionante storia, la sublime bellezza delle sue campagne, i suoi vividi colori e i suoi indimenticabili profumi.

Montegrappa built its success over the years by preserving traditions that embody the soul of Italy and its passionate history, the sublime beauty of its countryside, its vibrant colours and unforgettable fragrances.



Per assaporare questa secolare ricchezza di esperienze basta esaminare il meticoloso lavoro degli artigiani di Montegrappa, apprezzare l’attenzione che prestano anche ai minimi dettagli, toccare i materiali preziosi, meravigliarsi di fronte a una tradizione centenaria combinata a un design contemporaneo.

To savour a century’s worth of experience, one need only examine the meticulous work of Montegrappa’s artisans, to appreciate the attention paid to even the smallest detail, to touch the precious ma¬terials, to marvel at a century-old tradition combined with contemporary design.

Le edizioni limitate Montegrappa sono concepite per dare ai loro perspicaci proprietari un tocco di Italia, per far sentire la presenza dei grandi maestri che hanno dato vita con passione alle proprie opere per renderle immortali. Ogni oggetto per la scrittura Montegrappa riflette il tocco creativo italiano che onora e trascende i grandi momenti della storia. Una penna Montegrappa è il frutto di un’Italia ricca di emozioni, il risultato dell’amore per le cose belle.

Montegrappa’s limited editions are conceived to provide discerning owners with a taste of Italy, to feel the presence of the great masters who passionately breathed life into their works to make them immortal. Every Montegrappa pen reflects Italian creative flair that honours and transcends great moments in history. A Montegrappa pen is the child of an Italy full of emotion, the object of a love for beautiful things.

Nel 2009, Montegrappa è tornata alle origini: la famiglia Aquila, leader nella produzione di strumenti per la scrittura interamente italiani. Montegrappa è da sempre famosa per i metodi produttivi accurati e la fattura eccellente, nonché per lo stile e il design di prodotti che racchiudono l’essenza dell’Italia. Le penne Montegrappa sono creazioni esclusive che, riga dopo riga, esprimono una serie di emozioni attraverso il semplice gesto della scrittura.

In 2009, Montegrappa returned to the fold where it belongs: the Aquila family, the leading manufacturers of purely Italian writing equipment. Montegrappa has always been known for its painstaking production methods and superb craftsmanship, as well as for the style and design of products that possess the essence of Italy. Monte¬grappa pens are exclusive creations that, line after line, express a series of emotions through the simple act of writing.



A Project Developed in Collaboration with Richard Restak, M.D.



Osservare il Cervello | Observing the Brain Non ha limiti. I computer fanno di tutto per surclassarlo. Il cervello umano è senza dubbio l’organo più affascinante, misterioso e sfuggente. La curiosità e i tentativi di esplorarlo volti a comprenderlo risalgono all’antica Grecia.

It has no limitations. Computers struggle to outthink it. Undeniably, the human brain is the body’s most fascinating, mysterious and elusive organ. Curiosity and exploratory efforts aimed at understanding it can be traced back to ancient Greece.

Attualmente, la nostra conoscenza del cervello aumenta a un ritmo vertiginoso grazie ai progressi tecnologici avviati durante gli ultimi anni del XX secolo e il primo decennio del XXI. Il susseguirsi delle scoperte è talmente rapido che sulle sottigliezze della struttura e dell’attività cerebrale abbiamo appreso di più negli ultimi 20 anni che nei 100 precedenti, e si prevede di raccogliere molte altre informazioni nei prossimi anni, tanto che non è azzardato ipotizzare che il XXI secolo sarà ricordato come il secolo del cervello.

Currently, our knowledge of the brain is increasing at a feverish pace thanks to technological advances that commenced during the latter decades of the 20th Century and the first decade of the 21st. Such is the accelerated pace of discovery that more has been learned about the subtleties of brain structure and operation during the last 20 years than occurred in the previous 100 – and much additional information is expected to be gathered over the impending years, such that it is safe to predict that the 21st century will be remembered as the Century of the Brain.

A Galeno, il medico greco del II secolo d.C., va il merito delle prime intuizioni sul cervello. Tutto ebbe inizio quando applicò le proprie abilità chirurgiche alla dissezione del cervello di animali domestici e scimmie. Negli ultimi anni della sua vita, Galeno esercitò la professione di medico per i gladiatori della sua città natale, Pergamo. Questa esperienza gli diede l’occasione di vedere con i propri occhi gli effetti delle ferite sul cervello umano.

Galen, the 2nd Century A.D. Greek physician, is credited with the earliest insights into the brain. It began when he applied his surgical skills to dissecting the brains of farm animals and apes. In his later years, Galen served as physician to the gladiators in his native Pergamon. This experience provided him the opportunity to see first-hand the effects of injury on the human brain.

Nei suoi scritti e insegnamenti, Galeno spiegava che il cervello è il nucleo dei pensieri e dei sentimenti umani.

In his writings and teachings, Galen taught that the brain was the centre for human thoughts and feelings.


Purtroppo, la curiosità di Galeno non riuscì a ispirare altri greci e le sue idee riguardo all’importanza del cervello furono sepolte con lui. Nel millennio successivo vennero fatti ben pochi progressi nella conoscenza del cervello.

Unfortunately, Galen’s curiosity failed to inspire other Greeks, and his ideas concerning the importance of the brain were entombed with him. Little additional progress in understanding the brain was made over the next millennium.

All’inizio del XIV secolo, le scuole di medicina italiane cominciarono ad autorizzare le dissezioni del corpo umano. All’inizio, le procedure erano appannaggio di un ristretto numero di dissettori professionisti che esercitavano la loro professione solo in determinate occasioni. L’Università di Bologna, ad esempio, consentiva la dissezione annuale di un corpo maschile e uno femminile. In seguito, la pratica delle dissezioni annuali aprì la strada a politiche più liberali che permisero anche ai non medici, come all’artista Leonardo da Vinci, di lavorare in camere di dissezione. (Leonardo affermava di aver dissezionato più di 100 corpi.)

At the beginning of the 14th Century, medical schools in Italy began authorising dissections of the human body. At first, the procedures were restricted to a small number of professional dissectors who pursued their craft only on specified occasions. The University of Bologna, for example, allowed the annual dissection of one male and one female body. Eventually, the practice of yearly dissections gave way to more liberal policies that allowed even non-physicians, such as the artist Leonardo da Vinci, to operate in dissecting rooms. (Leonardo claimed to have dissected more than 100 bodies.)

L’anat omista Andrea Vesalio, contemporaneo di Leonardo e professore di anatomia a Padova, studiò il cervello di criminali appena giustiziati. Normalmente, le loro teste, ancora tiepide e grondanti sangue, venivano portate a Vesalio per la dissezione e l’illustrazione.

The anatomist Andreas Vesalius, a contemporary of Leonardo and a professor of anatomy at Padua, studied the brains of freshly executed criminals. Typically the heads, still warm and dripping blood, were brought to Vesalius for dissection and illustration.

Nel 1542, Vesalio scrisse la sua opera più importante, De Humani Corporis Fabrica (Sul funzionamento del corpo umano). Venne redatto tra Padova e Venezia e pubblicato a Basilea il 5 maggio 1543.

In 1542, Vesalius wrote the landmark book, De Humani Corpus Fabrica (On the Workings of the Human Body). It was composed in Padua and Venice and published in Basel on 5 May 1543.


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Le opere artistiche che illustrano il trattato sono attribuite a studenti di Tiziano. Semplicemente chiamato De Fabrica, è stato definito da un critico “un’opera scientifica che è anche un’opera d’arte”. Il capolavoro di Vesalio contiene 15 acqueforti su rame che sono state descritte come “tra i disegni di neuroanatomia più straordinari mai realizzati”. Il De Fabrica fu il primo libro a mostrare in che modo il cervello avesse una sua struttura anatomica che era possibile svelare tramite la dissezione.

The artwork illustrating this volume is attributed to students of Titian. Simply referred to as De Fabrica, it has been called by one critic “a work of science that is also a work of art.” Vesalius’ masterpiece contains 15 copperplate etchings that have been described as “among the most outstanding drawings in neuroanatomy ever produced.” De Fabrica was the first book to show how the brain possessed an anatomical structure that could be revealed by dissection.

Nel XVII secolo erano ormai disponibili descrizioni dettagliate dell’aspetto generale dell’organo cerebrale. Dato che il cervello ha più o meno la consistenza di un avocado maturo, erano necessari dei metodi per “indurirlo”. All’inizio, ci si riuscì immergendo il cervello in tinozze di vino. Successivamente, furono introdotte delle sostanze chimiche che ammorbidivano alcune componenti e ne indurivano altre. Grazie a tali procedure, divenne possibile tracciare le fibre nervose dal loro punto di origine nella corteccia cerebrale, nella parte alta del cervello, fin giù nel midollo spinale.

By the 17th Century, detailed descriptions were available of the general outline of brain organisation. Since the brain is roughly the consistency of soft avocado, methods were required to “harden” it. At first, this was accomplished by immersing the brain in vats of wine. At a later point, chemicals were added that softened some components while hardening others. Thanks to such procedures, it became possible to trace nerve fibres from their origin in the cerebral cortex at the top of the brain down into the spinal cord.

Usando questi metodi di conservazione, i primi scienziati osservarono che il cervello non è una struttura omogenea. È formato da uno strato esterno di materia grigia che poi si scoprì essere composta da cellule cerebrali o neuroni.

Using these methods of preservation, early scientists observed that the brain is not a homogenous structure. It consists of an overlaying grey matter later discovered to be composed of brain cells or neurons.


Questa materia grigia ricopre l’intera superficie del cervello. Al di sotto si trova un’ampia massa di materia bianca fatta di fibre nervose. Nascoste nelle profondità della materia bianca si annidano piccole isole di materia grigia, note come gangli basali.

This grey matter extends over the brain’s entire surface. Beneath the grey matter lies a large mass of white matter consisting of nerve fibres. Hidden within the depths of white matter are small islands of grey matter, known as the basal ganglia.

Nel 1664, il medico inglese Thomas Willis pubblicò il suo Cerebri Anatome (Anatomia del cervello), illustrato dal famoso disegnatore e architetto Christopher Wren, che in seguito avrebbe progettato la cattedrale di St. Paul a Londra. Willis e Wren formarono forse il più straordinario team mai esistito che indagò sul cervello umano. Il maggiore contributo di Willis alla nostra attuale conoscenza del cervello scaturì dal suo entusiasmo per l’esplorazione di quest’organo tramite meticolose dissezioni.

In 1664, English physician Thomas Willis published his Cerebri Anatome (Anatomy of the Brain), illustrated by the renowned draftsman and architect Christopher Wren, who would later design St. Paul’s Cathedral in London. Willis and Wren formed perhaps the most extraordinary team ever to investigate the human brain. Willis’ greatest contribution to our present-day understanding of the brain stems from his enthusiasm for exploring the brain through meticulous dissection.

Wren, già al lavoro sui progetti dello Sheldonian Theatre di Oxford, utilizzò un metodo che aveva inventato da poco per iniettare sostanze nel flusso sanguigno degli animali. Questa innovazione, antenata della prima trasfusione riuscita negli esseri umani, fornì un metodo pratico per rivelare il circolo ematico interno del cervello. L’immissione di un conservante (molto probabilmente vino corretto con inchiostro di china) nei vasi sanguigni diretti al cervello produsse un’immagine stupefacente del loro corso.

Wren, already at work on plans for the Sheldonian Theatre in Oxford, used a method he had recently invented for injecting substances into the bloodstream of animals. This innovation, the forerunner of the first successful blood transfusion in humans, provided a practical method for revealing the inner blood supply of the brain. The injection of a preservative (most likely wine laced with India ink) into the blood vessels leading to the brain produced a stunning depiction of the vessels’ course.



A superare i risultati del metodo di Willis e Wren, opportunamente conservati per i posteri dalla genialità dei disegni di Wren, fu il mutamento concettuale introdotto da Willis nello studio del cervello: dividere il cervello in regioni separate. Funzioni mentali quali memoria, volontà e immaginazione si potevano localizzare, secondo lui, in specifiche aree del cervello. In suo onore, le arterie alla base del cervello sono note ancora oggi, sin dalla descrizione originale che ne fece Willis, come “circolo di Willis”.

Surpassing the achievement of Willis’ and Wren’s method, suitably preserved for posterity by the brilliance of Wren’s drawings, was the conceptual change that Willis brought when studying the brain: he divided the brain into separate regions. Mental functions such as memory, will and imagination could be localised, he believed, to specific brain areas. In his honour, the arteries at the base of the brain are still known as the “circle of Willis”, dating from Willis’ original description.

La teoria della localizzazione di Willis fu ulteriormente suffragata nel 1819 con la pubblicazione di Anatomie et Physiologie du Systeme Nerveaux, dello zelante, infaticabile e messianico Franz Joseph Gall. Quest’opera influenzò la direzione delle ricerche sul cervello per i successivi 50 anni. Gall riteneva che il cervello fosse la sede di tutte le funzioni mentali. Divise queste funzioni in 27 facoltà distinte, convinto che ognuna di esse fosse associata a una determinata area cerebrale. Era “preso dall’idea” che fosse possibile identificare tali facoltà mentali con precise caratteristiche fisiche.

Willis’ theory of localisation was espoused further in 1819 with the publication of Anatomie et Physiologie du Systeme Nerveaux, by a zealous, tireless and messianic anatomist named Franz Joseph Gall. This book influenced the direction of brain research for the next 50 years. Gall believed that the brain was the seat of all mental functions. He divided these functions into 27 separate faculties, convinced that each was associated with a discreet area of the brain. He was “seized with the idea” that these mental faculties could be identified by certain physical characteristics.

A supporto della propria teoria, Gall studiò i ritratti e i busti di personaggi famosi. Era particolarmente interessato agli individui con capacità o talenti fuori dal comune: l’erudito, il ritardato, il criminale, il santo, lo studioso, l’artista, il musicista e lo statista.

In support of his theory, Gall studied the portraits and busts of famous people. He was particularly interested in individuals with exceptional abilities or talents – the savant, the retardate, the criminal, the saint, the scholar, the artist, the musician and the statesman.


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Di fatto, quando Gall osservava un cranio, era assolutamente convinto di stare guardando anche un cervello. Spinto dal suo sconfinato entusiasmo, esaminò teschi conservati e fece centinaia di calchi di teste. Visitò ospedali, scuole, prigioni e manicomi, dovunque riuscisse a entrare, alla ricerca di individui con talenti o disabilità insoliti. Una persona dal cranio deforme o malformato rivestiva una particolare importanza per Gall.

Indeed, when Gall looked at a skull, he was totally convinced he was also looking at a brain. In his boundless enthusiasm, he examined preserved skulls and made hundreds of head casts. He visited hospitals, schools, prisons and asylums – anywhere he could gain entrance – in his search for individuals with exceptional talents or disabilities. A person with a deformed or misshapen skull was of particular importance to Gall.

Per tutta la vita, Gall rimase convinto che esaminare un cranio equivalesse a osservarne il cervello sottostante. Sulle base di migliaia di osservazioni di “bernoccoli”, Gall ideò la pseudoscienza della frenologia. Secondo Gall e altri sostenitori della frenologia, era possibile desumere il carattere e la personalità di un individuo dalla misurazione dei “bernoccoli” presenti sul cranio.

Throughout his lifetime, Gall clung to his belief that the examination of a skull was tantamount to looking at the underlying brain. On the basis of thousands of his observations of “skull bumps,” Gall conceived the pseudoscience of phrenology. According to Gall and other phrenology zealots, a person’s character and personality could be read from measuring the “bumps” on the skull.

Oggi consideriamo la frenologia una sciocchezza. La palpazione di un cranio ci rivela ben poco del cervello sottostante, che è separato dal cranio da tre strati di tessuto di vario spessore. In teoria, l’idea di Gall secondo cui diverse aree del cervello supportano funzioni diverse era corretta, ma le divisioni che aveva proposto erano eccessivamente fantasiose e del tutto non correlate con la configurazione del cranio.

Today we recognise phrenology as nonsense. Palpation of skulls tells us little about the underlying brain, which is separated from the skull by three layers of tissue of varying thickness. In theory, Gall’s belief that different brain areas carry out different functions was correct, but his proposed divisions were overly fanciful and utterly unrelated to the configuration of the skull.


1759 ~ 1828

Franz Joseph Gall

Dopo le stravaganti incursioni di Gall nella frenologia, alcuni neuroscienziati più posati presero il timone e cominciarono a formulare quelle che sono le nostre attuali conoscenze sull’organizzazione del cervello. Involontariamente, tuttavia, Gall introdusse il più grande cambiamento di atteggiamento nei confronti della scienza che studia il cervello umano dall’epoca di Thomas Willis.

After Gall’s whimsical excursions into phrenology, more restrained neuroscientists took the helm and began formulating our present understanding of brain organisation. Unwittingly, however, Gall brought about the biggest change in attitude about the human brain since Thomas Willis.

Ulteriori approfondimenti sull’organizzazione del cervello arrivarono da una fonte molto improbabile. Nel 1848, un’esplosione in un cantiere del Vermont, nel sud-est degli Stati Uniti, causò a un uomo di nome Phineas Gage una ferita al cervello, poiché un tondino di ferro si andò a conficcare nella parte frontale del suo cranio. Pur sopravvivendo a quello spaventoso incidente, Gage subì una grave degenerazione dei lobi frontali del cervello, situati appunto appena dietro la fronte.

Further insight into the brain’s organisation came from a most unlikely source. In 1848, an explosion at a work site in Vermont in the north-eastern United States resulted in a brain injury caused by an iron rod propelled into the front part of the head of a man named Phineas Gage. While he survived this grisly accident, Gage suffered grievous destruction of the frontal lobes of his brain, located just behind the forehead.

La conseguenza del danno fu che passò dall’essere un dipendente coscienzioso, fedele e lavoratore a essere un fannullone scorbutico su cui non si poteva nemmeno più contare per la presenza al lavoro. Questo drastico cambiamento di personalità fu causato dal danno al lobo frontale. La tragica trasformazione di Gage suffragava l’idea che parti del cervello diverse sovrintendono a funzioni diverse, alcune delle quali piuttosto sottili.

As a result of this damage he was transformed from a conscientious, loyal, hard-working employee into an ill-tempered slacker who could no longer be depended upon to show up at work. This dramatic personality change resulted from the frontal lobe injury. Gage’s tragic transformation supported the concept that different parts of the brain serve different functions, some of them quite subtle.


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Nel 1861, la successiva pietra miliare nel campo del cervello fu opera di Paul Broca, neuroanatomista e medico di Parigi, quando scoprì che il lato sinistro del cervello è deputato al linguaggio. Descrisse un paziente che, in seguito a un ictus nell’emisfero sinistro, aveva perso la capacità di articolare qualsiasi cosa che non fosse la semplice parola “tan”. Nella sua descrizione, Broca si riferì al suo paziente semplicemente come Tan. Il legame stabilito da Broca tra il linguaggio e l’emisfero cerebrale sinistro segnò un passo avanti fondamentale e gettò le basi per le scoperte che stabilirono che aree diverse del cervello sono responsabili di funzioni diverse.

In 1861, the next brain milestone occurred when Paul Broca, a Paris-based neuroanatomist and physician, discovered that the left side of the brain is responsible for speech. He described a patient who, as a result of a stroke in the left hemisphere, had lost his ability to say anything other than the simple word “tan”. In his description, Broca referred to his patient simply as Tan. Broca’s linkage of speech with the brain’s left hemisphere marked a major advance and paved the way for discoveries that different areas of the brain are concer ned with different functions.

Dodici anni dopo la descrizione di Tan fatta da Broca, il neurologo Carl Wernicke scoprì una seconda area del cervello che, se danneggiata, causa un diverso disturbo del linguaggio. Di lì a poco, fecero la loro comparsa molti altri resoconti di pazienti che mostravano vari deficit funzionali in seguito a lesioni del cervello localizzate. Per un po’, i primi neuroscienziati credettero che ogni area del cervello fosse dedicata a una funzione specifica. In quel modo, il cervello, con la sua struttura localizzata, risultava simile ai paesi visibili su una cartina. Tuttavia, una domanda importante restava senza risposta: in che modo sono organizzate queste diverse aree funzionali del cervello?

Twelve years after Broca’s description of Tan, the neurologist Carl Wer nicke discovered a second area of the brain that, when damaged, resulted in a different speech disturbance. Soon, many other reports appeared of patients who exhibited various functional losses as a result of localised lesions of the brain. For a time, early neuroscientists believed that every brain area is dedicated to a specific function. To this extent, the brain with its localised structure was similar to the different countries on a map. But an important question remained unanswered: How are these different functional areas of the brain organised?


Le successive ricerche del XX secolo, come quelle del neuropsicologo Roger Sperry del California Institute of Technology, mostrarono che ognuno dei due emisferi del cervello differisce dall’altro in modo sostanziale. Il pionieristico lavoro di Sperry risale agli anni ’60, un secolo dopo la descrizione di Tan fatta da Paul Broca. Sperry approfondì ulteriormente le funzioni specializzate degli emisferi cerebrali.

Subsequent researchers in the 20th Century such as neuropsychologist Roger Sperry of the California Institute of Technology, showed that each of the brain’s hemispheres differs in important ways. Sperry’s ground-breaking work took place in the 1960s, 100 years after Paul Broca’s description of Tan. Sperry further elaborated on the specialised functions of the cerebral hemispheres.

Sperry apprese nuovi dettagli sulla specializzazione del cervello lavorando con pazienti epilettici che avevano subito un drastico intervento chirurgico per tenere sotto controllo l’epilessia. L’operazione consisteva nel dividere il corpo calloso, un ponte di fibre neurali che collega gli emisferi situato in profondità all’interno del cervello.

Sperry learned about cerebral specialisation by working with epileptic patients who had undergone a drastic surgical operation in order to control their epilepsy. The operation consisted of severing the corpus callosum, a bridge of neural fibres deep inside the brain that connects the cerebral hemispheres.

Dopo l’intervento, i pazienti epilettici non avevano più le convulsioni poiché la separazione chirurgica del corpo calloso evitava che gli attacchi passassero da un emisfero all’altro. In seguito all’operazione ogni emisfero cerebrale operava in relativo isolamento rispetto all’altro.

After the operation, the epileptic patients no longer experienced convulsions because the surgical separation of the corpus callosum prevented seizure discharges crossing over from one hemisphere to the other. As a result of the operation, each cerebral hemisphere operated in comparative isolation from the other.

Lavorando con un gruppo di questi pazienti cosiddetti “cervelli divisi”, Sperry condusse una serie di innovativi esperimenti che gli fecero vincere il Premio Nobel. Il suo obiettivo era scoprire che cosa ognuno degli emisferi sa fare meglio.

Working with a group of these “so-called split-brain” patients, Sperry carried out a series of innovative Nobel Prize-winning experiments. His purpose was to find out what each hemisphere does best.



Testando ogni emisfero separatamente, scoprì che quello sinistro eccelle nella lettura, nella scrittura e nell’elaborazione di informazioni in modo sequenziale. Quello destro ci serve per riconoscere volti, disegnare o leggere cartine, completare puzzle ed esprimere e percepire le sfumature emotive che accompagnano il linguaggio verbale e le espressioni facciali.

By testing each hemisphere separately, he discovered that the left hemisphere excels in reading, writing and processing information in a sequential fashion. The right hemisphere serves us in recognising faces, drawing or reading maps, solving jigsaw puzzles, and expressing and perceiving the emotional nuances that accompany speech and facial expressions.

Le scoperte di Sperry, tuttavia, non si spinsero oltre. Nelle persone normali con il corpo calloso intatto, gli emisferi, funzionalmente asimmetrici, lavorano insieme. Quindi, gli emisferi agiscono localmente quando vengono separati chirurgicamente nei pazienti epilettici, ma funzionano come una singola unità quando sono collegati tra loro in un cervello normale, non modificato.

But Sperry’s findings can only be extended so far. In normal people with an intact corpus callosum, the functionally-asymmetric hemispheres work together. Thus the hemispheres act locally when surgically separated in epilepsy patients, but function as a unit when linked together in the normal, unmodified brain.

Grazie alla ricerca di Sperry, ora sappiamo che alcune parti sovrintendono a funzioni specifiche quali la vista, l’udito, la parola e il linguaggio. Sappiamo anche, però, che il cervello ci fornisce una singola esperienza unificata che racchiude la somma totale di tutte queste funzioni separate. Ma come è organizzato il cervello? Come funziona questo meraviglioso e misterioso organo?

Thanks to Sperry’s research, we now know that some parts are concerned with specific functions such as vision, hearing, speech and language. Yet we also know that the brain provides us with a single unified experience comprising the sum total of all of these separate functions. But how is the brain organised? How does this marvellous and mysterious organ work?

Capire il funzionamento del cervello richiese progressi tecnologici in grado di fornire immagini della struttura (in che modo è composto, la sua anatomia) e delle funzioni (in che modo agisce) cerebrali.

Understanding the workings of the brain required technological advances capable of providing views of brain structure (how the brain is built, its anatomy) and function (how the brain operates).


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Mentre l’avvento dei raggi X fornì un’immagine bidimensionale limitata del cervello, l’invenzione della tomografia assiale computerizzata, o TAC, negli anni ‘70 consentì una visione dettagliata. Per comprendere come funziona una TAC, immaginate di tagliare a fette un filone di pane e poi di distribuirle su un tavolo; il termine greco “tomos” significa fetta o sezione. Le fette vengono quindi fotografate da varie angolazioni e le immagini elaborate dai computer per visualizzare il cervello in stato vitale.

While the advent of the X-ray provided a limited two-dimensional view of the brain, the invention of the Computed Axial Tomography, or CAT scan in the 1970s provided an in-depth picture. To understand how a CAT scan works, imagine cutting a loaf of bread into slices and then displaying the slices on a table; the Greek term “tomos” means slice or section. The slices are then photographed from different angles and the pictures processed by computers to visualise the brain in its living state.

Maggiore chiarezza e risoluzione ottica delle immagini del cervello divennero possibili con la tecnica della risonanza magnetica per immagini (RM), che non implica affatto l’uso di raggi X ma si basa sull’assorbimento selettivo di onde radio da parte del cervello. Il risultato finale è un’immagine più dettagliata della forma del cervello nel suo insieme. Immaginate di sostituire una fotografia sgranata e sfuocata con un’immagine nitida, molto dettagliata.

Greater clarity and optical resolution of the brain image became possible with the technique of Magnetic Resonance Imaging (MRI), which doesn’t involve X-rays at all but relies on the brain’s selective absorption of radio waves. The end result is a more detailed image of the shape of the brain as a whole. Think of it as replacing a grainy, blurry photograph with a crisp, finely-detailed image.

Guardare una TAC o una RM del cervello è come guardare la planimetria e la disposizione dei posti di un teatro. Possono aiutare a decidere dove sedersi nel teatro, ma, dato che nessuna delle due fornisce informazioni sul funzionamento, non permettono di vedere lo spettacolo o sentire gli attori. Una variante della RM chiamata “RM funzionale” (RMF) fornisce l’equivalente dell’azione e del dialogo degli attori di quello spettacolo misurando i cambiamenti che avvengono nelle proprietà magnetiche del sangue mentre attraversa il cervello.

Looking at a CAT scan or MRI of the brain can be compared to looking at the floor plan and seating arrangement of a theatre. They may help you decide where you would like to sit in the theatre but, since neither provides information about function, they don’t enable you to watch the play or hear the actors. A variant of MRI called “functional MRI” (fMRI) provides the equivalent of the action and dialogue of the actors in that play by measuring changes in the magnetic properties of the blood as it travels throughout the brain.


Tale passaggio è determinato in ogni momento dall’attività del cervello. Quando una certa parte del cervello diventa più attiva, c’è una maggiore richiesta di ossigeno e, di conseguenza, la zona richiama una maggiore quantità di sangue ricco di ossigeno. Una RMF registra e traduce questo cambiamento nel sangue ossigenato in immagini digitali. Mentre state leggendo qui, ad esempio, si sta verificando un aumento del flusso sanguigno e dell’apporto di ossigeno in quelle aree del vostro cervello deputate alla vista, alla lettura e al pensiero relativo a ciò che state leggendo. Una RMF del vostro cervello effettuata in questo momento mostrerebbe una maggiore attività in queste aree. Anche la tomografia a emissione di positroni (PET) fornisce immagini dell’attività cerebrale. Con questa tecnica, si inietta una sostanza radioattiva in una vena del braccio del soggetto. Dopo essere entrato nel torrente ematico, l’isotopo arriva nel cervello dove lentamente decade. La sequenza di decadenza viene quindi elaborata da potenti computer con formule matematiche che misurano le aree più attive del cervello e convertono le misurazioni in immagini. Poiché sia la RMF sia la PET forniscono immagini dinamiche dei cambiamenti nell’attività cerebrale, attualmente sono gli strumenti funzionali per immagini per eccellenza, che forniscono il dialogo e le azioni dello spettacolo anziché semplicemente la disposizione dei posti e la struttura del teatro.

This passage is dictated by the brain’s activity at any moment. When a certain part of the brain becomes more active, increased oxygen is required and, as a consequence, more oxygen-rich blood is delivered to that area. An fMRI records and translates this change in oxygenated blood into computer images. While you are reading this, for example, increases in blood flow and oxygen delivery are occurring to those areas of your brain responsible for vision, reading and thinking about what you are reading. An fMRI of your brain taken at this moment would show enhanced activity in these areas. Scan by Positron Emission Tomography (PET) also provides images of brain activity. In this technique, a radioactive substance is injected into a vein in a subject’s arm. After entering the blood stream, the isotope eventually arrives in the brain where it slowly decays. This decay sequence is then subjected to clever computer and mathematical formulae that measure the most active brain areas and convert those measurements into images. Because both fMRI and PET provide dynamic images of changing brain activity, they are currently the functional imaging tools of choice—providers of the dialogue and actions of the play rather than just the layout and seating structure of the theater.




Al di lá dell`occhio nudo | Beyond the Naked Eye Finora, abbiamo descritto le osservazioni del cervello limitate a ciò che l’occhio umano è in grado di vedere senza aiuti. Per capire veramente il principio del funzionamento cerebrale, è necessario utilizzare strumenti specialistici per scrutare oltre le capacità dell’occhio, così da esaminare l’unità fondamentale del cervello: il neurone. E il primo passo verso questa più approfondita conoscenza del cervello dovette aspettare l’invenzione dello strumento forse più rivoluzionario mai inventato per ampliare il potere visivo dell’occhio umano.

Up to this point, we have described observations of the brain that are limited by what the unaided human eye can see. To truly understand the principle of the brain’s operation, it is necessary to use specialised instruments to peer beyond the power of the eye, in order to examine the brain’s fundamental unit: the neuron. And the first step towards this deeper understanding of the brain awaited the invention of perhaps the most revolutionary instrument ever devised for extending the visual powers of the human eye.

Nel XVII secolo, Anthony van Leeuwenhoek mise a punto una lente di elevata qualità che, una volta inserita in uno speciale microscopio di sua invenzione, permise agli scienziati di guardare per la prima volta nelle profondità del tessuto cerebrale. Osservando fibre nervose isolate, videro che le fibre erano solide in ogni punto. Questa rilevazione inflisse il colpo di grazia a una teoria sul funzionamento del cervello che risaliva a Galeno e agli anatomisti greci. Essi ritenevano che la mente si basasse su umori eterei (“spiriti animali”) portati fuori dai ventricoli cavi del cervello tramite i canali situati all’interno delle cellule nervose. Se le cellule nervose, però, sono piene, non possono esserci canali per gli spiriti animali.

In the 17th Century, Anthony van Leeuwenhoek, devised a high-quality lens that – when inserted into a special microscope of his own invention – made it possible for the first time for scientists to peer into the depths of brain tissue. When looking at isolated nerve fibres, they observed that the fibres were solid throughout. This observation struck a death blow to a theory of brain function dating back to Galen and the Greek anatomists. They believed the mind was based on ethereal humours (“animal spirits”) that were conducted outward from the brain’s hollow ventricles along the channels located within the nerve cells. But if the nerve cells were solid, there could be no channels for the animal spirits.

Seppur utile nell’eliminare le concezioni erronee del passato, la prima generazione di microscopi era caratterizzata da una bassa risoluzione. Con l’introduzione di lenti più potenti nel secondo decennio dell’Ottocento, fu possibile vedere singole cellule in maggior dettaglio.

While helpful in dispensing with earlier misconceptions, the first-generation microscopes were marked by low powers of resolution. With the introduction of more powerful lenses in the 1820s, individual cells could be seen in greater detail.


1843 ~ 1926 Bartolomeo Camillo Emilio Golgi

Anche con la lente più potente, però, le cellule cerebrali sembravano insulse lastre grigie di ardesia. Ciò che serviva era un metodo che evidenziasse le diverse componenti del neurone. Nella seconda metà del XIX secolo, gli scienziati raggiunsero quell’obiettivo sviluppando uno speciale colorante chimico che metteva in risalto i neuroni.

But even with the most powerful lens, brain cells looked like dull grey slates. What was needed was a method that would highlight the different components of the neuron. In the second half of the 19th Century, scientists achieved this goal by developing a specific chemical stain that highlighted the neurons.

Tutto ebbe inizio nel 1873, quando Camillo Golgi, medico e scienziato della cittadina di Abbiategrasso, vicino a Milano, sviluppò una tecnica per colorare le cellule del cervello immergendo piccole sezioni di tessuto cerebrale in una soluzione contenente nitrato d’argento. Anche se il metodo riusciva a colorare solo una cellula su 100, evidenziava comunque l’intero corpo del neurone insieme a tutti i suoi processi. La reazione nera che ne risultava svelava l’intera cellula nervosa, compresi: • corpo della cellula • assoni che trasportano gli impulsi nervosi da un neurone all’altro • ramificazioni dei dendriti che fungono da antenne per la rilevazione di impulsi nervosi provenienti da altri neuroni

It all started in 1873, when Camillo Golgi, a physician and scientist from the small town of Abbiategrasso near Milan, developed a technique for illustrating brain cells by immersing small slices of brain tissue in a solution containing silver nitrate. Although the method may stain only one in 100 cells, it nonetheless encrusts the entire neuron body along with all its processes. The resulting the black reaction revealed the entire nerve cell including: • the cell body • the axons that carry the nerve impulse from one neuron to another • branching dendrites that act like antennae to detect nerve impulses from other neurons

Questa innovazione valse a Golgi il Premio Nobel nel 1906.

As a result of this innovation, Golgi was awarded the 1906 Nobel Prize.

Quattordici anni dopo la scoperta di Golgi relativa alla colorazione con nitrato d’argento, Santiago Ramón y Cajal, un artista spagnolo del XIX secolo divenuto istologo (chi studia le cellule attraverso un microscopio), impiegò il metodo di Golgi per studiare l’organizzazione delle cellule cerebrali.

Fourteen years after Golgi’s discovery of the silver nitrate stain, Santiago Ramón y Cajal, a 19th Century Spanish artist-turned-histologist (one who studies the brain under a microscope), used Golgi’s staining method to study the brain’s cell organisation.


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Una sera presto, dopo un’intera giornata passata a osservare al microscopio sezioni di tessuto cerebrale, Cajal abbozzò le proprie osservazioni microscopiche dei neuroni sulle tovaglie di un caffè di artisti che frequentava. Più tardi, rientrato a casa, continuò gli schizzi su un blocco da disegno che teneva vicino al letto. Quei disegni e schizzi, conservati ancora oggi, rappresentano in dettaglio la struttura organizzativa dei neuroni.

Early one evening after a day spent peering through a microscope at sections of brain tissue, Cajal sketched his microscopic observations of neurons on the tablecloths of an artist’s café that he frequented. When home later that evening, he continued his sketches on a drawing pad he kept by his bedside. These drawings and sketches, still preserved today, detail the neurons’ organisational structure.

Durante gli anni delle ricerche di Golgi e Cajal, tra i primi neuroscienziati si accesero animate discussioni riguardo la natura dell’organizzazione cerebrale. Da un lato c’erano i sostenitori della teoria reticolare. Essi credevano che il cervello consistesse in una rete diffusa di fibre nervose fuse tra loro in vari punti a formare una rete o reticolo di forma simile a una ragnatela. Dall’altro lato c’erano coloro che ritenevano che il cervello fosse costituito da cellule individuali fisicamente scollegate tra loro, come isole ravvicinate in un piccolo arcipelago.

During the years of Golgi’s and Cajal’s research, heated arguments took place among early neuroscientists about the nature of the brain’s organisation. On one side were advocates for the Reticular Theory. They believed the brain consisted of a diffuse network of nerve fibres fused with one another at various points into a net or reticulum similar in form to a spider’s web. On the other side of the argument were those who believed that the brain was made up of individual cells physically disconnected from each other, like closely-approximated islands in a small archipelago.

Cajal mise fine a questa discussione sulla struttura cellulare del cervello rilevando che ogni cellula nervosa è distinta e del tutto separata da tutte le altre da un gap (successivamente chiamato sinapsi, dal termine greco per “fibbia”). L’osservazione originale di Cajal dimostrò la teoria neuronale: il cervello è formato da cellule individuali che comunicano tra loro attraverso la fessura sinaptica.

Cajal resolved this disagreement about the brain’s cellular organisation by recognising that each nerve cell is distinct and completely separated from all other nerve cells by a gap (later called a synapse, from the Greek word for “clasp”). Cajal’s original observation established the Neuron Doctrine: The brain is formed by individual cells that communicate with each other across the synaptic gap.


Cajal, nella sua poetica descrizione del neurone, lo definì “l’aristocratico tra le strutture dell’organismo, con le sue braccia gigantesche aperte come i tentacoli di un polpo fino alle regioni al limite del mondo esterno, per stare all’erta contro le continue imboscate di forze fisiche e chimiche”.

Cajal’s poetic description of the neuron defines it as “the aristocrat among the structures of the body, with its giant arms stretched out like the tentacles of an octopus to the provinces on the frontier of the outside world, to watch for the constant ambushes of physical and chemical forces.”

In seguito, Cajal riuscì a convincere il mondo scientifico dell’esistenza di cellule nervose individuali separate da una sinapsi. La sua intuizione portò al trionfo della “teoria neuronale” e gli valse il Premio Nobel, che condivise con Camillo Golgi, nel 1906.

Eventually, Cajal was able to convince the scientific world of the existence of individual nerve cells separated by a synapse. His insight led to the triumph of the “Neuron Doctrine” and earned him a Nobel Prize, which he shared with Camillo Golgi in 1906.

Ciononostante, la prova di connessioni anatomiche tra le cellule nervose via sinapsi non riuscì a fornire una spiegazione completa sulla modalità di funzionamento del cervello. Che tipo di “messaggio” viene trasmesso lungo gli assoni e passato a un altro neurone attraverso le sinapsi? In sostanza, in che modo si trasmettono le informazioni nel cervello? Ancora una volta, la storia presentava due punti di vista.

Even so, the establishment of anatomical connections between nerve cells via synapses failed to provide a complete explanation for how the brain works. What kind of “message” is conveyed along the nerve cell axons and delivered across the synapse to another neuron? In essence, how is information transferred within the brain? Again, history provided two points of view.

Da una parte c’erano coloro che erano convinti che i neuroni comunicassero tra loro tramite impulsi elettrici, una forma specifica di “elettricità animale”. Dalla parte opposta era schierato chi propendeva per un trasmettitore chimico. Oggi sappiamo che entrambe le parti avevano metà della ragione. La comunicazione all’interno del cervello è sia elettrica sia chimica: elettrochimica.

On the one side stood those who were convinced that neurons communicated with each other by electrical impulses, a specific form of “animal electricity.” Those in the opposing camp favoured a chemical transmitter. At this point, we know both sides had half the story. Communication within the brain is both electrical and chemical: electro-chemical.


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Per quanto concerne la componente elettrica della comunicazione tra cellule nervose, l’esistenza di un animale in grado di produrre corrente elettrica è nota fin dai tempi degli antichi Egizi. Le scene di pesca dipinte sulle pareti delle tombe egizie mostravano regolarmente immagini del pesce gatto elettrico del Nilo, che riusciva a produrre scosse di più di 450 volt. La natura del potere del pesce elettrico rimase, tuttavia, un mistero.

As for the electrical component of nerve cell communication, the existence of an animal capable of producing an electric current can be traced as far back as the Egyptians. Fishing scenes depicted on the walls of Egyptian tombs regularly featured views of the Nile’s electric catfish, which was capable of producing a shock of over 450 volts. The nature of the electric fish’s power, however, remained mysterious.

Uno dei primi a commentare “l’intorpidimento” prodotto dalle scariche del pesce elettrico fu il saggista Montaigne. “La torpedine ha questa abilità d’addormentare non solo le membra che la toccano, ma di trasfondere traverso le reti un certo peso come di sonnolenza alle mani di chi la scuote e maneggia … Codesta forza è mirabile”.

One of the first to comment on the “numbing” produced by the discharge of the electric fish was the essayist Montaigne. “The torpedo has this quality, not only to benumb all the members that touch her, but even through the nets to transmit a heavy dullness to the hands of those that move and handle them … This is a miraculous force.”

Nel tardo Settecento, Luigi Galvani, un professore di anatomia dell’Università di Bologna, fu il primo a ipotizzare la natura elettrica della comunicazione all’interno del cervello. Secondo la leggenda, fece la sua scoperta tramite una serie di “esperimenti” condotti nell’improbabile cornice di cene che organizzava con la moglie Lucia. Uno degli esperimenti del dopocena consisteva nel rimuovere il muscolo della zampa di una rana e posizionare il nervo che vi era attaccato contro la superficie tagliata di un altro muscolo. Il secondo muscolo si contraeva, per lo stupore e la meraviglia degli ospiti di Galvani.

In the late 18th Century, Luigi Galvani, a professor of anatomy at the University of Bologna, first suggested the electrical nature of communication within the brain. According to legend, he made his discovery by means of a series of “experiments” carried out in the unlikely atmosphere of dinner parties he hosted along with his wife, Lucia. One after-dinner experiment consisted of cutting off a frog’s leg muscle and placing the attached nerve against the cut surface of another muscle. The second muscle twitched – much to the mystification and wonder of Galvani’s guests.


Sulla base di questo esperimento, Galvani stabilì che nel tessuto nervoso fosse contenuto qualcosa di analogo all’elettricità dei fulmini. La chiamava “elettricità animale”. Ipotizzò che il cervello fosse la fonte dell’elettricità all’interno del corpo e che tale forza venisse immagazzinata nei nervi per poi essere distribuita. Questa idea era in linea con il pensiero dell’epoca: l’elettricità è un fluido sottile che “scorre”.

On the basis of his experiments, Galvani concluded that something similar to the electricity of lightning was contained in nervous tissue. He called it “animal electricity.” He assumed that the brain was the source of the electricity within the body and that this force was stored within the nerves for later distribution. This idea was in line with the thinking at the time: electricity is a subtle fluid that “flows”.

Grazie alla scoperta di Galvani dell’“elettricità animale”, gli scienziati che vennero dopo furono in grado di capire che la comunicazione all’interno del cervello dipendeva in parte da forze elettriche. Con la costruzione del primo galvanometro, negli anni ’20 dell’Ottocento, fu possibile confermare la presenza di una debole corrente elettrica nel tessuto cerebrale. L’esperimento domestico di Galvani gettò quindi le basi per la prova definitiva dell’attività elettrica del cervello. Questa conferma si ebbe nel 1929 quando il neuropsichiatra Hans Berger effettuò il primo elettroencefalogramma (EEG) del mondo registrando dalla superficie del cuoio capelluto la ritmica attività elettrica del cervello.

Thanks to Galvani’s discovery of “animal electricity”, future scientists were able to understand that communication within the brain depended partly on electrical forces. With the construction of the first galvanometer in the 1820s, it was possible to confirm the presence of a weak electrical current in brain tissue. Thus Galvani’s home experiment set the stage for definitive proof of the brain’s electrical activity. This came in 1929 when the neuropsychiatrist Hans Berger carried out the world’s first electroencephalogram (EEG) by recording the brain’s rhythmic electrical activity from the surface of the scalp.

Fin qui, la propagazione delle informazioni nel cervello sembra molto simile alle connessioni di un computer: una rete di cavi di fibre interconnesse. L’analogia con un computer, tuttavia, si esaurisce presto. Il segnale nervoso deve in qualche modo attraversare i pochi milionesimi di millimetro della fessura sinaptica.

So far, the propagation of information within the brain seems very similar to the connections within a computer: a cable-like network of interconnecting fibres. But the analogy with a computer soon breaks down. The nerve signal must somehow cross that millionth-of-an-inch gap of the synapse.


La domanda che sorge è la seguente: una volta che l’impulso elettrico raggiunge la fine di una cellula nervosa, come viene trasmesso attraverso la sinapsi fino alla cellula nervosa limitrofa? Nel 1921, il neuroscienziato tedesco Otto Loewi pervenne a una risposta, grazie a un sogno. Loewi aveva ritenuto a lungo che quando un impulso elettrico viaggia lungo l’assone di un neurone e ne raggiunge la fine, induce il rilascio di una sostanza chimica. Ipotizzò che quella sostanza chimica viaggiasse poi attraverso la sinapsi verso il secondo neurone. Una notte, in un sogno, Loewi escogitò un esperimento per dimostrare la propria idea della trasmissione chimica. Si alzò dal letto, si vestì in fretta e corse in laboratorio. Appese in un unico contenitore pieni di una soluzione due cuori di rana con i nervi ancora attaccati. Poi stimolò elettricamente uno dei nervi. Nel giro di qualche secondo, il cuore attaccato a quell’altro batteva più lentamente. Pochi secondi dopo anche il secondo cuore di rana rallentava. Dal momento che non era stata applicata alcuna stimolazione elettrica diretta al nervo collegato al secondo cuore, Loewi ne dedusse correttamente che, stimolando il primo cuore di rana, il nervo avesse rilasciato una sostanza chimica nella soluzione.

Here is the question it raises: once the electrical impulse reaches the end of one nerve cell, how is it transmitted across the synapse to the adjoining nerve cell? In 1921, a German neuroscientist Otto Loewi arrived at an answer to that question – thanks to a dream. Loewi had long believed that when an electrical impulse travels along the axon of a neuron and reaches the end it, induces the release of a chemical. He speculated that this chemical then travels across the synapse to the second neuron. One night, in a dream, Loewi came up with an experiment to prove his belief in chemical transmission. He got out of bed, dressed quickly and rushed to his lab. He suspended two frog hearts along with their attached nerves in a single container of solution. He then electrically stimulated one of the nerves. Within seconds, the heart attached to that heart beat more slowly. A few seconds later the second frog heart slowed as well. Since no direct electrical stimulation had been applied to the nerve attached to that second heart, Loewi correctly concluded that a chemical must have been released into the solution by the nerve stimulating the first frog heart.




1873 ~ 1961

Otto Loewi

Era quella sostanza chimica ad aver rallentato il secondo cuore. Con questo semplice esperimento ispirato da un sogno, Loewi dimostrò oltre ogni dubbio che una sostanza chimica, oggi nota come neurotrasmettitore, svolge un ruolo identico a quello dell’elettricità nel trasmettere informazioni attraverso il sistema nervoso.

It was this chemical that slowed the second heart. Through this simple dream-inspired experiment, Loewi proved beyond any doubt that a chemical, now known as a neurotransmitter, plays an equal role with electricity in conveying information throughout the nervous system.

La scoperta di Loewi del primo neurotrasmettitore (“messaggero del cervello”) stimolò i tentativi successivi volti a individuarne altri, attività che continua ancora oggi. Il risultato è che i neuroscienziati stanno sviluppando farmaci sempre più potenti in grado di influenzare l’azione dei neurotrasmettitori. Oggigiorno questi farmaci sono i pilastri nel trattamento di depressione, psicosi, epilessia e altri disturbi. Ad esempio, farmaci antidepressivi rivoluzionari come il Prozac e i suoi successori chimicamente affini agiscono all’interno delle sinapsi aumentando la concentrazione del neurotrasmettitore serotonina.

Loewi’s discovery of the first neurotransmitter (“brain messenger”) spurred further efforts to identify additional neurotransmitters, which continue to the present. As a result, neuroscientists are developing ever more powerful drugs capable of influencing the action of neurotransmitters. Today these drugs are mainstays in the treatment of depression, psychosis, epilepsy and other disorders. As an example, revolutionary antidepressant drugs such as Prozac and its chemically related successors work within the synapse by increasing the neurotransmitter serotonin.

Dopo aver stabilito la natura del neurone e la sua comunicazione elettrochimica, gli scienziati rivolsero la propria attenzione a determinare il numero di neuroni presenti nel cervello e l’intrico delle loro connessioni: Ogni neurone, degli almeno cento miliardi nel cervello umano, può formare più di mille punti di contatto sinaptici con altre cellule nervose. Nel caso di alcuni neuroni, il numero di contatti può avvicinarsi a duecentomila. Il numero totale di collegamenti sinaptici all’interno della vasta rete del cervello è risultato essere davvero astronomico: un milione di miliardi!

After determining the nature of the neuron and its electrochemical communication, scientists turned their attention to determining the number of neurons in the brain and the intricacy of their connections: Each neuron, of at least one hundred billion in the human brain, may form more than a thousand synaptic points of contact with other nerve cells. In the case of some neurons, the number of contacts may approach two hundred thousand. The total number of synaptic connections within the vast network of the brain turns out to be truly astronomical – “one million billion”!


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Poiché è difficile farsi un’immagine mentale di un numero come “un milione di miliardi”, affrontiamolo per gradi:

Since it’s hard to get a mental picture of a number like “one million billion”, let’s approach it in stages:

1.000.000 è facile: 1000x1000, ossia circa la dimensione di una piccola città. Un “miliardo” è 1000 volte 1.000.000, la dimensione di 1000 piccole città o 100 città molto grandi. Per mettere in prospettiva “un milione di miliardi”, consideriamo che attualmente sul nostro pianeta vivono approssimativamente 6.000.000.000 di persone, un numero esiguo se paragonato ai 100.000.000.000 di cellule nervose e insignificante rispetto a quel “milione di miliardi” di connessioni.

1,000,000 is easy: 1000x1000 which is about the size of a small city. A “billion” is 1000 times 1,000,000 – the size of 1000 small cities or 100 very large cities. To put “one million billion” in perspective, there are approximately 6,000,000,000 people currently living on our planet – a small number compared to those 100,000,000,000 nerve cells and a paltry number compared to those “million billion” connections.

La comunicazione in questa vasta rete sinaptica è un processo in due fasi. Prima, l’impulso elettrico originariamente postulato da Galvani (oggi definito potenziale d’azione) viaggia come un’onda per tutta la lunghezza dell’assone di un neurone. Quando l’impulso raggiunge la parete terminale dell’assone, esso induce il rilascio di un neurotrasmettitore da cisti di immagazzinamento sferiche chiamate vescicole. Viste al microscopio elettronico, le vescicole somigliano a un filo di piccole gemme. A differenza delle gemme, però, le vescicole non sono strutture solide immutabili; sono dinamiche e possono mutare la propria forma nel giro di millisecondi.

Communication within this vast synaptic network is a two-part process. First, the electrical impulse originally postulated by Galvani (now known as an action potential) travels in a wave along the length of the axon of a neuron. When the impulse reaches the end-wall of the axon, it induces the release of a neurotransmitter from spherical storage cites called vesicles.

Quando il segnale nervoso arriva alla sinapsi, le vescicole si aprono come girasoli e rilasciano il loro carico di neurotrasmettitori nella fessura sinaptica.

As the nerve signal arrives at the synapse, the vesicles burst like sunflowers and release their store of neurotransmitter into the synaptic gap.

When seen under the electron microscope, the vesicles look like strings of small gems. But unlike gems, the vesicles aren’t solid unchanging structures; they are dynamic, and can alter their form over the span of milliseconds.


I trasmettitori attraversano quindi la sinapsi per collegarsi a recettori specializzati lungo la parete esterna della seconda cellula nervosa. All’arrivo, a ogni neurotrasmettitore viene assegnato il suo punto di ricezione o recettore sulla membrana della cellula nervosa ricevente. Il legame tra un neurotrasmettitore e il proprio recettore è altamente specifico e spesso viene paragonato alla corrispondenza tra una chiave e una serratura.

The transmitters then ferry across the synapse to link with specialized receptors along the outer wall of the second nerve cell. Upon arrival each neurotransmitter is assigned its own special receiving dock or receptor on the membrane of the recipient nerve cell. The linkage of a neurotransmitter to its receptor is highly specific and is often compared to the fit of a key to a lock.

In breve, quando le informazioni si muovono da una cellula nervosa a un’altra, vengono trasformate in un segnale elettrico lungo l’assone di una cellula nervosa, in un segnale chimico attraverso la sinapsi e di nuovo in un segnale elettrico nella seconda cellula nervosa.

In summary, as information moves from one nerve cell to another, it is converted from an electrical signal along the axon of one nerve cell, to a chemical signal across the synapse, and then back again to an electrical signal in the second nerve cell.

Anche se condividono il medesimo meccanismo di trasmissione dei messaggi, non ci sono due neuroni che reagiscano esattamente nello stesso modo. Fondamentalmente, differiscono nelle soglie specifiche necessarie per l’attivazione. Mentre alcune connessioni fanno sì che il neurone ricevente generi un impulso nervoso nel secondo neurone, altre connessioni inibiscono il rilascio dei neurotrasmettitori e il secondo neurone rimane quiescente.

Although they share mechanisms of message transmission, no two neurons respond exactly like another. Essentially, they differ in the particular thresholds required to fire. While some connections cause the recipient neuron to generate a nerve impulse in the second neuron, other connections inhibit the release of neurotransmitter and the second neuron remains quiescent.

La neurotrasmissione è, quindi, un processo molto più complesso di una semplice sollecitazione causata dal passaggio di una stimolazione da una cellula nervosa all’altra. Di fatto, la caratteristica distintiva del cervello è l’inibizione più che la sollecitazione.

Neurotransmission is, thus, a far more complex process than simply excitation resulting from the passage of stimulation from one nerve cell to another. In fact, inhibition rather than excitation is the hallmark of the brain.


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Questo perché se più di una piccola frazione dei miliardi di neuroni del nostro cervello si attivasse contemporaneamente, andremmo incontro a un attacco epilettico prolungato. Ad esempio, l’epilessia viene trattata aumentando la quantità di inibitori all’interno del cervello. Mentre i neuroni hanno molte proprietà in comune e partecipano a molti processi diversi, il passaggio degli impulsi neuronali dall’uno all’altro è un mix di prevedibile e imprevedibile, stabile e instabile. In questo, la struttura del nostro cervello corrisponde fedelmente alla complessità del nostro pensare e reagire.

That’s because, if more than a tiny fraction of the billions of neurons within our brain fired at once, we would suffer a prolonged epileptic convulsion. As an example, the treatment of epilepsy consists of increasing the amount of inhibition within the brain. While neurons share many common properties and participate in many different processes, the passage of neuronal impulses from one to another is a mixture of the predictable and the unpredictable, the stable and the unstable. To this extent the structure of our brains faithfully corresponds to the complexity of our thinking and responding.

Alcune delle nostre azioni richiedono risposte di frazioni di secondo: ritirare il piede per evitare il chiodo lasciato sul pavimento del bagno. Altre possono richiedere un’intera vita di conoscenza: Einstein lotto per più di 30 anni alla ricerca della sua teoria del campo unificato. Nel mezzo, ci sono varie gradazioni di forza, potenza, delicatezza e buonsenso: il pugno del knockout di un campione di boxe e la delicata precisione di un neurochirurgo. I neuroni all’interno del cervello, quindi, sono capaci di un’incredibile gamma e varietà di risposte. Dobbiamo sapere quando cominciare e quando smettere; dobbiamo riuscire a calibrare quanto, quanto poco, quanto spesso, quanto forte e quanto piano.

Some of our actions require split-second responses: withdrawal of our foot from the tack left on the bathroom floor. Others may require a lifetime of cognition: Einstein wrestling for over 30 years in search of his Unified-Field Theory. In-between, we find gradients of force, power, delicacy and savvy: the knockout punch of a boxing champion and the delicate precision of the neurosurgeon. Thus the neurons within the brain must be capable of an incredible range and variety of responses. We have to know when to start and when to stop; we must be able to calibrate how much, how little, how often, how strong and how weak.

Per soddisfare queste diverse richieste fatte al cervello, alcune delle fibre nervose più grandi conducono impulsi alla velocità di 100 m/secondo, ossia circa 350 km/ora. Altre fibre sono più lente, da 25 a 30 m/secondo, ben al di sotto del limite di velocità di 90 km/ora.

In order to accommodate these different demands on the brain, some of the largest nerve fibres conduct impulses at 100 meters per second, or close to 200 miles per hour. Other fibres move more slowly, 25 to 30 meters per second – well below the 55 miles per hour speed limit.


Anche al massimo della velocità, tuttavia, la trasmissione cerebrale è più lenta di un viaggio in jet, della trasmissione via cablaggio e di quella elettronica. In confronto, seppure siano tutti prodotti del cervello che li ha inventati, il cervello stesso è lento. Tuttavia, deve esserlo per evitare che i nostri pensieri corrano troppo rispetto a noi, in modo da non mancare i momenti di contrazione dei muscoli e cadere inciampando nei nostri stessi piedi. La reattività del cervello è adeguata all’“ambiente medio previsto”, che varia da secolo a secolo. Millenni fa, il cervello doveva essere in grado di rispondere alla minaccia di una tigre che stava per attaccare dall’erba alta. Oggi deve essere in grado di gestire compiti come la pianificazione di una carriera lunga una vita. Felicità, rabbia, umorismo, reazione corretta al momento giusto: il cervello deve riuscire a padroneggiare tutte queste cose poiché fanno parte della condizione umana. In questi primi anni del XXI secolo, stanno emergendo nuove tecnologie che forniranno emozionanti e inedite intuizioni sul cervello. Grazie allo sviluppo di microscopi sempre più potenti, ad esempio, è già possibile visualizzare il cervello a livello molecolare attraverso scale spaziali tridimensionali.

Even at its fastest, however, brain transmission is slower than jet plane travel, transmission over cables, and electronic transmission. In comparison to these – all of them products of the brain that invented them – the brain itself is slow. But it has to be slow to keep our thoughts from getting too far ahead of us, so that we don’t undershoot the contraction times of our muscles and fall over our own feet. The brain’s responsiveness is geared to the “average expectable environment,” which changes from one century to another. Millennia ago, the brain had to be capable of responding to the threat of a tiger about to pounce from the high grass. Today it must be capable of managing tasks like planning a lifetime career. Felicity, anger, humour, the correct response at the right time – the brain must be capable of all of these things because all are part of the human condition. In these early years of the 21st Century, new technologies are emerging that will provide exciting and novel insights into the brain. Thanks to the development of increasingly more powerful microscopes, for example, it’s already possible to visualize the brain at the molecular level across three-dimensional spatial scales.


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A oggi, nessuno può avere la certezza di che cosa queste nuove tecniche per immagini riveleranno del cervello umano. La ricerca ha già stabilito che:

At this point, no one can be certain what these new imaging techniques will reveal about the human brain. Already research has established that:

Il cervello rimane mutabile per tutta la durata della vita. È una conoscenza relativamente nuova. Tradizionalmente, si riteneva che il cervello fosse completamente formato in età adulta e che in seguito cambiasse ben poco.

Le cellule cerebrali e le loro interconnessioni (circuiti) possono aumentare di numero con ogni neurone potenzialmente coinvolto in ogni circuito

• Brain cells and their interconnections (circuits) can increase in number with each neuron potentially involved in many circuits

Ogni struttura e funzione cerebrale è il risultato delle esperienze e delle scelte di un individuo

Each brain’s structure and function is the result of an individual’s experiences and choices

Esperienze più ricche e variegate rappresentano il modo migliore per perfezionare il funzionamento cerebrale.

Richer and more varied experiences provide the best means for enhancing brain function.

Se le ricerche del passato sono una guida e il progresso continuerà al ritmo attuale, possiamo aspettarci nuove conoscenze senza precedenti nella parte restante del XXI secolo.

The brain remains modifiable throughout our lives. This is a comparatively new insight. Traditionally it was thought that the brain was fully-formed at adulthood and changed little after that.

If past research is any guide and progress continues at its present rate, we can look forward to new and unprecedented insights during the remainder of the 21st Century.



Il secolo del Cervello

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The Century of the Brain

Montegrappa presenta la Penna Brain come omaggio al lavoro di neuroscienziati, passati e presenti, che hanno dato un contributo alle nostre conoscenze sulle meraviglie del cervello umano. La ricerca sui misteri del cervello è di particolare interesse per Montegrappa poiché molte delle intuizioni originarie sul funzionamento e la struttura cerebrale avvennero in Italia. In particolare, è possibile localizzarne parecchie in luoghi non molto distanti dalla fabbrica in cui vengono create le penne Montegrappa.

Montegrappa introduces the Brain Pen as a tribute to the efforts of neuroscientists, past and present, who contributed to our understanding of the wonders of the human brain. Research into the mysteries of the brain is of particular interest to Montegrappa because many of the original insights into the brain’s structure and function took place in Italy. Appropriately, many of these insights can be traced to sites not too distant from the factory where Montegrappa pens are created.

Inoltre, l’interesse di Montegrappa per il cervello è il risultato naturale dell’organizzazione cerebrale con l’accento posto sulla mano umana, che rappresenta la motivazione alla base dell’utilizzo della penna.

In addition, Montegrappa’s interest in the brain is a natural result of the brain’s organisation with its emphasis on the human hand, which provides the underlying justification for the use of a pen.

Pensiamo alla virtuosità di un pianista da concerto; alla forza e destrezza di un campione di tennis; alle reazioni fulminee di un pilota di Formula 1; alla precisione di un neurochirurgo; alla delicata composizione di lettere di un calligrafo: si basano tutte sull’ampia porzione di corteccia cerebrale dedicata alla mano. La rappresentazione della mano nel cervello è maggiore rispetto a quella di qualsiasi altro organo del corpo, il che ha molto senso visto che esploriamo e manipoliamo il mondo afferrandolo e toccandolo con le mani. Quindi è logico pensare alla mano come a un prolungamento del cervello.

Consider the virtuosity of a concert pianist; the power and dexterity of a tennis champion; the lightening quick responses of a Formula 1 driver; the precision of a neurosurgeon; the delicate letter formation of the calligrapher – all are based on the vast swathe of the human cerebral cortex dedicated to the hand. The hand has a larger representation in the brain than any other bodily organ, and that arrangement makes a good deal of sense since we explore and manipulate the world through reaching out and touching it with our hands. Thus, it makes sense to think of the hand as an extension of the brain.


Scrivere è uno dei vantaggi principali di questa organizzazione altamente evoluta cervello/mano. Quando scriviamo qualcosa di leggibile, plasmiamo il nostro cervello via via che la mano forma ogni lettera, segno e linea. Cooperando, cervello, mano e penna creano il prodotto finale.

Writing is one of the pre-eminent benefits of this highly-evolved brain/hand arrangement. When writing legible script we mould our brain as our hand forms each letter, mark and line. Working together, our brain, our hand and our pen create the final product.

La scrittura a mano è strettamente legata a una vasta gamma di sofisticate capacità motorie manuali che richiedono un’abile manipolazione di piccoli oggetti impugnati con precisione. Il corsivo non solo sviluppa queste sottili abilità motorie, ma aumenta anche la longevità e potrebbe tenere sotto controllo la demenza e l’invecchiamento precoce del cervello. È possibile dedurlo sulla base di approfondite ricerche che dimostrano i benefici sull’allungamento della vita e della salute cerebrale dati dal mantenere agili mani e dita grazie a cucito, lavoro all’uncinetto, modellismo e altre attività analoghe che prevedono un’accurata destrezza delle dita. Ci si può aspettare un effetto simile dall’abile utilizzo di una penna.

Handwriting is strongly related to a wide variety of fine manual motor skills that require the skilled manipulation of small tools held in a precision grip. Cursive writing not only develops these fine motor skills, but also increases longevity and may hold dementia and premature brain aging at bay. We can infer this based on extensive research showing the lifeand brain-prolonging benefits of keeping one’s hands and fingers nimble by sewing, crocheting, model-building and other similar activities involving fine finger dexterity. A similar effect can be expected from the skilled use of a pen.

La prima componente della scrittura manuale con la penna è il tatto. E ci sono buone ragioni per questo, essendo il tatto il primo a svilupparsi dei nostri sensi. Di fatto, il cervello e la pelle derivano dallo stesso strato dell’embrione allo stadio iniziale (l’ectoderma).

The first component of handwriting with a pen is touch. And there is good reason for this since touch is the first of our senses to develop. In fact, the brain and the skin are derived from the same layer of the early embryo (the ectoderm).


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Questo precoce legame tra pelle e cervello spiega perché il tatto rimanga così importante per tutta la vita. Il tatto, tramite i recettori presenti nella pelle, riporta al cervello per creare un’impalcatura su cui integriamo tutte le nostre esperienze.

This early linkage of skin and brain explains why touch remains so important throughout our lives. Touch from receptors in our skin reports back to our brain to create a scaffold upon which we integrate all of our experiences.

In sostanza, la tattilità (il tatto attivo) conferma quello che ci ha già comunicato la vista: qualche istante dopo che gli occhi hanno reagito alla sua bellezza, teniamo in mano una penna Montegrappa ricavandone un piacere tattile. Il legame tra la vista e il tatto è uno dei motivi per cui le penne avranno sempre la precedenza rispetto alle tastiere, per quanto popolari possano diventare i personal computer. Semplicemente, le tastiere non forniscono la risposta tattile di una penna, soprattutto di una penna raffinata. Una bella penna Montegrappa, creata artigianalmente, soddisfa l’aspetto sia funzionale, sia estetico dell’elaborazione cerebrale. L’emisfero sinistro, la componente funzionale, è fortemente assorbita dagli aspetti “lavorativi” della vita: scrivere, leggere e pensare. L’emisfero destro, che si occupa dell’estetica, è più intuitivo e sensibile a elementi quali forma, bellezza e design.

In essence, tactility – active touch – confirms what sight has already told us: moments after our eyes have responded to its beauty, we hold a Montegrappa pen in our hand with tactile pleasure. This linkage of the senses of sight and touch is one of the reasons pens will always hold precedence over keyboards no matter how popular personal computers may become. Keyboards simply do not provide the tactile response of a pen, especially a fine pen. A beautiful Montegrappa pen, created by artisans, appeals to both the functional and the aesthetic aspects of brain processing. The left hemisphere, the functional component, is largely taken up with the “business” aspects of our lives: writing, reading, and thinking. The right hemisphere, which deals with aesthetics, is more intuitive and sensitive to such things as form, beauty and design.

Mentre i due emisferi possono, se necessario, sostituirsi parzialmente l’uno all’altro, la divisione dei compiti funzionale/estetico tra gli emisferi si mantiene invariata nella maggior parte delle circostanze. Questo è il motivo per cui le penne più amate sono quelle che allettano entrambi gli emisferi.

While the two hemispheres can, if necessary, partially substitute for each other, the functional/aesthetic division of tasks between the hemispheres holds up under most circumstances. That is why the most cherished pens are the ones that appeal to both hemispheres.


Dal lato funzionale, dedicarsi a una scrittura leggibile porta a un aumento della precisione del pensiero. Quando ci prendiamo abbastanza tempo per scrivere bene, ci immergiamo in una modalità di pensiero più riflessiva, che è il primo requisito per una maggiore creatività. La base è quel feedback a doppio senso menzionato prima che coinvolge i rapporti da cervello a mano e da mano a cervello.

On the functional side, dedication to legible writing leads to an increase in the precision of one’s thought. When we take the time to write well, we engage in a more reflective mode of thinking, the first requirement for greater creativity. This is based on that two-way feedback mentioned above involving brain-to-hand, and hand-tobrain relationships.

Scrivere con una penna, ad esempio, ci spinge a comporre i pensieri prima di metterli per iscritto. Questo porta a un approfondimento del pensiero e a una maggiore calma. Consideriamolo benessere psicomotorio indotto dall’esercitare la coordinazione cervello-occhio-mano. Le penne ci forniscono uno stimolo per fare una pausa e riflettere.

Writing with a pen, for example, encourages us to compose our thoughts before writing them down. This induces deeper thinking and a greater calm. Think of it as psychomotor well-being induced by practicing brain-eye-hand co-ordination. Pens provide us with an encouragement to pause and think.

Per dirla come il filosofo fenomenologico Don Ihde, “Quando si usa una penna, prima di terminare una frase c’è abbastanza tempo per pensare a una serie di possibilità ed effettuare delle scelte tra di esse prima che appaiano come frasi complete”. Ha aggiunto, inoltre, che l’uso di una penna ha possibilità “teliche”. Telico è un termine utile che significa “che tende al raggiungimento di un particolare obiettivo”.

As phenomenological philosopher Don Ihde puts it, “When using a pen, one has time before finishing a sentence to think through a series of possibilities and make choices among these before they ever appear as a completed sentence.” He further adds that the use of a pen has “telic” possibilities. Telic is a useful word meaning “tending toward the achievement of a particular goal.”


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Mentre si scrive con una penna, il cervello riceve un feedback dalla mano riguardo a quanto sono formate bene le lettere sulla pagina. La scrittura a penna riduce anche lo stress perché la velocità non è il fattore motivante. Le tastiere, viceversa, sono incentrate sulla velocità e un certo senso di urgenza, con tutto lo stress che ne deriva. Mentre chiediamo sempre alle persone “A che velocità digiti?”, raramente chiediamo “A che velocità scrivi?”.

While you are writing with a pen, your brain receives feedback from the hand about how well you’ve formed your letters on the page. Pen-writing also reduces stress because speed isn’t the motivating factor. Keyboards, in contrast, are all about speed and the sense of urgency, with its accompanying stress. While we routinely ask people “How fast can you type?”, we rarely ask them “How fast can you write?”

Solo mentre si scrive a mano si vede realmente l’espressione del cervello nella forma intima della propria grafia. Scrivere con una penna porta anche ad accumulare informazioni poiché il cervello utilizza i canali aggiuntivi del tatto e della propriocezione, oltre a vedere che cosa si sta scrivendo.

Only while writing by hand do you actually see your brain’s expression in the intimate form of your handwriting. Writing with a pen also leads to information retention because the brain is using the additional channels of touch and proprioception, in addition to seeing what one is writing.

Dal lato estetico, una raffinata penna artigianale Montegrappa alletta l’emisfero destro grazie a design e composizione. Inoltre, alcune caratteristiche della penna influenzano il cervello nel formulare giudizi su estetica e valore. Ad esempio, secondo le ricerche effettuate alla Sloan School of Management, la business school del Massachusetts Institute of Technology, il peso è un aspetto importante nei prodotti di alta qualità. “La pesantezza dà l’impressione di importanza e serietà”, hanno rilevato i ricercatori. La levigatezza è importante per i prodotti in cui la facilità d’uso è un elemento chiave. La durezza (o solidità) trasmette durabilità e stabilità.

On the aesthetic side, a tastefully-crafted Montegrappa pen appeals to the right hemisphere’s preoccupation with design and composition. Moreover, certain qualities of the pen will influence our brain to form judgments about aesthetics and value. For instance, according to research done at the Sloan School of Management, the business school of the Massachusetts Institute of Technology, weight is an important aspect of high-quality products. “Heaviness produced impressions of importance and seriousness,” the researchers reported. Smoothness is important for products in which ease-of-use is a critical element. Hardness (or solidity) communicates durability and stability.


Per far sì che il cervello apprezzi l’estetica, sono particolarmente importanti gli aspetti sensoriali legati all’impugnare una penna composta da materiali ricchi e fatta per essere comoda in mano. Dato che le dimensioni della mano variano da persona a persona, la gente preferisce penne e pennini di misure diverse. Alcuni preferiscono penne grandi con pennini larghi, mentre altri prediligono penne più piccole con pennini sottili. L’individualità nella scelta di una penna riguarda forma, colore e “sensazione” creata dalla penna quando viene impugnata in modo leggero o serrato, a seconda dello scopo o persino dell’umore.

Especially important to the brain’s appreciation of aesthetics are the sensual aspects of holding a pen that is composed of rich materials and made to fit comfortably in the hand. Since the size of the hand differs from one person to another, people will prefer different sized pens and nibs. Some prefer large pens with wide nibs, while others prefer more petite pens with fine nibs. Individuality in pen selection extends to the form, colour and ‘feel” created by the pen when held lightly or firmly, depending on one’s purpose or even one’s mood.

Qualsiasi sia la scelta, i centri cerebrali del piacere vengono comunque stimolati, soprattutto il nucleus accumbens (vedi immagine), la stessa area del cervello che si attiva quando mangiamo una pietanza gustosa nel nostro ristorante a quattro stelle preferito, o quando ci dedichiamo ad attività che ci fanno provare piacere. Questa reazione di piacere è intensa al punto che potremmo aspettarci di vedere il nucleus accumbens attivarsi tramite una PET effettuata mentre il suo possessore tiene in mano una delle sue amate penne Montegrappa.

Whatever one’s choices, the brain’s pleasure centres are stimulated, especially the nucleus accumbens (image), the same brain area that fires up when we eat a gourmet meal at our favourite four-star restaurant, or engage in any activity that gives us pleasure. This pleasure response is sufficiently robust that the nucleus accumbens could be expected to activate on a PET scan taken while an owner holds a cherished Montegrappa pen in his or her hand.

Una penna riflette anche le emozioni e la personalità di chi scrive. Emozioni intense, articolate, non si possono esprimere appieno o percepire in un documento battuto a macchina o al computer. Solo le parole scritte a mano sono in grado di farlo.

A pen also reflects the emotions and personality of the writer. Intense, complicated emotions cannot be fully-expressed or perceived in a typed document. Only handwritten words can do that.


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Quando la frase “Ti amo” viene battuta al computer rimane insipida e piatta, a prescindere da chi l’ha scritta o dalla tastiera utilizzata. Possiamo interpretarla solo all’interno del contesto fornito dalle parole e dalle frasi che la circondano.

When the phrase, “I love you” is typed, it remains dull and lifeless regardless of who typed the words or what keyboard was used. We can interpret it only within the context provided by the surrounding words and sentences.

Al contrario, “Ti amo” si può scrivere il molti modi diversi in base all’intensità della passione di chi scrive. E il cervello di chi legge quelle parole è in grado di individuare, nella frase scritta, un’appassionata manifestazione di ardore.

In contrast, “I love you” can be written in many different ways according to the depth of the writer’s passion. And the brain of the reader of those words can detect, in the written phrase, a passionate expression of ardour.

Ecco un altro esempio. Immaginate di guardare le lettere di vostra nonna scritte quando era giovane. Potete scegliere se leggerle così come sono state scritte sulla loro carta originale, ora ingiallita e spiegazzata, che ha acquisito la patina del tempo, esattamente come lei le vergò tanti anni orsono con una delle prime penne Montegrappa, oppure visualizzarle su un portatile dopo che le sue parole scritte a mano sono state convertite in forma digitale. Che cosa scegliereste?

As another example, imagine yourself looking at your grandmother’s letters written when she was a young woman. You have the choice of reading them as written on the original paper, now yellowed and crumpled, possessing the patina of age, exactly as she formed them so many years ago by an early Montegrappa pen, or you can read them on a laptop computer after her handwritten words have been converted into digital form. What would you choose?

Un altro esempio. Potreste voler pagare una somma cospicua per un autografo o una lettera firmata da un personaggio famoso, ma è improbabile che siate disposti a spendere molto per una lettera dattiloscritta non firmata o per un’e-mail inviata da quel personaggio.

As an another example, you might be willing to pay quite a lot for an autograph or a signed letter sent by a famous person, but it’s unlikely you would pay very much for a typed, unsigned letter or email sent by that person.


Questo perché la scrittura manuale comunica qualcosa di molto intimo riguardo alla persona che ha firmato l’autografo o scritto la lettera. È un contatto diretto, non filtrato e autentico.

That’s because handwriting conveys something very intimate about the person who signed the autograph or wrote the letter. It is direct contact, unfiltered and pure.

Secondo uno scritto classico, “Effects of Mode of Writing on Emotional Narratives”, l’esperienza e l’espressione delle emozioni è facilitata dalla scrittura manuale ma non dalla battitura. La conclusione degli autori era che “I partecipanti che scrivevano per esteso scrivevano più parole, passavano più tempo a scrivere ed erano marcatamente più divulgativi … di quelli addetti alla battitura”.

According to a classic paper, “Effects of Mode of Writing on Emotional Narratives,” the experience and expression of emotion is facilitated by handwriting but not by typing. The authors concluded that, “Participants writing by longhand wrote more words, spent more time writing, and reported significantly more disclosure … than those in the typing condition.”

In parole povere, le comunicazioni scritte a mano sono più autorivelatorie e intime. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, grande utilizzatore di penne, ha afferrato l’intimità e il fascino emozionale di questi oggetti. In un’intervista, ha detto a un giornalista del Washington Post che preferisce rispondere alla corrispondenza personale mandando lettere scritte a mano piuttosto che e-mail, perché sono più “ponderate” e più “intime”.

Put simply, handwritten communications are more self-revealing and intimate. U.S. President Barack Obama, an avid pen user, has captured the intimacy and emotional appeal of pens. In an interview, he told a Washington Post reporter that he prefers responding to personal correspondence by sending handwritten letters rather than emails because they are more “thoughtful” and more “intimate”.

Il critico Rex Reed la pensa allo stesso modo riguardo a penne e scrittura manuale. In una lettera a un mio amico, ha scritto, “le lettere scritte a mano significano ancora, per me, la grazia, il buonsenso, l’emozione, il mistero e la bellezza delle parole che separano gli esseri umani istruiti dai primati inferiori”.

Critic Rex Reed feels much the same way about pens and handwriting. In a letter to a friend of mine, he wrote, “Handwritten letters still signify, to me, the grace, the sanity, the thrill and the mystery and beauty of words that used to separate educated human beings from the lower primates.”


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Reed continua: “Le brutte mode passeggere dell’elettronica e gli attacchi solitamente sciatti alla lingua inglese passeranno e, un giorno, tutti torneranno all’insostituibile buongusto delle lettere scritte a mano”.

Reed continues, “The ugly electronic fads and generally sloppy assaults on the English language will change, and some day everyone will return to the irreplaceable good taste of handwritten letters.”

Le penne non solo rendono possibile scrivere a mano le lettere, ma fungono anche da meravigliosi ricordi degli avvenimenti importanti della propria vita. Io possiedo ancora la penna utilizzata per scrivere il primo dei miei 20 libri. Oggi, scrivere con quella penna mi suscita una piacevole nostalgia e una “concatenazione” emozionale. Sarebbe quasi impossibile immaginare che accada la stessa cosa quando si scrive con un computer. Per dirla come l’attore Fess Parker: “Quante volte si sente di qualcuno che arranca in giro per la soffitta cercando un vecchio computer?”

Pens not only make handwritten letters possible, they also serve as wonderful mementos of important events in one’s life. I still have the pen I used to write the first of my 20 books. Writing with that pen now leads to a pleasant nostalgia and emotional “connectedness”. That would be almost impossible to imagine when writing with a word processor. As actor Fess Parker expressed it, “How many times do you hear about somebody crawling around, up in their attic, looking for an old computer?”

I diari sono un altro esempio dei vantaggi dello scrivere con una penna anziché con un computer. Negli anni, ho tenuto un diario scritto a mano che ora occupa due lunghi scaffali. Ho cercato varie volte di passare a un diario elettronico, ma sono sempre tornato alla scrittura manuale per i miei diari. Questo perché ritengo che le mie annotazioni scritte siano più profonde quando scrivo a mano e, in fin dei conti, più utili per fornire materiale per i miei libri. Di solito, riesco anche a ricordare e persino a ricreare mentalmente le circostanze in cui ho scritto qualcosa a mano nel diario, ma raramente sono in grado di farlo con precisione per i diari elettronici.

Journals provide another example of the benefits of writing with a pen rather than a word processor. Over the years, I’ve kept a handwritten journal which now extends over two lengthy book shelves. At various times I’ve tried switching to an electronic journal, but I’ve always returned to handwriting for my journals. That’s because I find my written entries to be more thoughtful when writing and, ultimately, more useful in providing material for my books. Usually, I also can remember and even mentally recreate the circumstances when I made an entry in the written journal, but can rarely do that with any precision with electronic journals.


Inoltre, quando rileggo il diario scritto a mano, riesco a ricatturare più facilmente le sensazioni che ho provato mentre scrivevo determinati passaggi. Da quando ho scoperto questo legame tra la scrittura manuale e le sensazioni, spesso scelgo penne e pennini Montegrappa diversi sulla base dei diversi stati d’animo e obiettivi, dato che ognuno di essi esprime le mie sensazioni ed emozioni di quel preciso istante. È un buon motivo per possedere più di una penna: permettere a chi scrive di scegliere una penna e un pennino che riflettono lo stato mentale del momento.

In addition, when later reading the written journal, I can more easily recapture the feelings I experienced while writing particular passages. Since my discovery of this linkage between handwriting and feelings, I often select different Montegrappa pens and nibs based on my different moods and purposes, each one expressing my feelings and emotions of the moment. This is an argument for owning more than one pen, to enable the writer to select a pen and nib that mirrors his or her mental state at the time.

Il processo di scrittura con la penna non solo è più vantaggioso e godibile, ma il risultato finale è più duraturo. I supporti magnetici come dischi e nastri perdono la loro integrità nel giro di cinque-dieci anni. I supporti ottici incisi al laser quali i CD-ROM durano solo da cinque a quindici anni prima di deteriorarsi. Come sottolineato da Stewart Brand, hanno una vita affidabile lunga un decimo rispetto alla carta da giornale imbevuta d’acido!

Not only is the process of writing with a pen more beneficial and more enjoyable, the end-product is more permanent. Magnetic media such as disks and tapes lose their integrity in five to ten years. Optically-etched media such as CD-ROMs, last only five to fifteen years before they degrade. As pointed out by Stewart Brand, they have one-tenth the readable lifespan of acid-laced newsprint!

Mentre durabilità e riproducibilità dei bit del computer rimangono instabili, sappiamo che gli atomi di inchiostro sulla carta hanno un’elevata stabilità.

While the durability and reproducibility of computer bits remains unsettled, we know that the atoms of ink on paper have great stability.

L’archivista Howard Besser ha scritto: “La condizione normale della carta è la persistenza, se non viene interrotta; la condizione normale dei segnali elettronici è l’interruzione, se non vengono rinnovati periodicamente”.

Archivist Howard Besser has written, “The default position of paper is persistence if not interrupted; the default condition of electronic signals is interruption, if not periodically renewed.”


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In altre parole, se scrivete qualcosa oggi con una penna Montegrappa e usate carta e inchiostro di ottima qualità, avete maggiori probabilità di rileggerlo tra vent’anni di quante ne avreste scrivendolo in formato elettronico.

In other words, if you write something today with a Montegrappa pen and use high-quality paper and ink, you will have a greater chance of reading it two decades from now than if you write it electronically.

Di una cosa possiamo essere sicuri: le penne Montegrappa continueranno a rappresentare, per tutto il XXI secolo, strumenti unici per l’auto-espressione e l’apprezzamento estetico.

Of one thing we can be certain: Montegrappa pens will continue to provide, throughout the 21st Century, unique instruments for self-expression and aesthetic appreciation.

Scegliendo la Penna Brain tra le penne commemorative per il proprio centenario, Montegrappa esprime la propria convinzione che, grazie a continue intuizioni sul cervello e alla loro applicazione nella vita quotidiana, il XXI secolo sarà ricordato come il secolo del cervello.

By choosing The Brain Pen as one of its 100th Anniversary commemorative pens, Montegrappa expresses its vote of confidence that – thanks to continuing insights about the brain, and the application of these insights into our daily lives – the 21st Century will be remembered as the Century of the Brain.


Visualizzare il Cervello Per creare una penna che raffiguri le complessità dell’organo a cui rende omaggio, i designer di Montegrappa hanno tratto ispirazione dal cervello stesso. È emblematico di tale scelta il contrasto presente negli elementi strutturali di base della penna: la parte superiore della penna è ricca ed elaborata, mentre il fusto è semplice poiché funge da rappresentazione del corpo umano, dove tutti i suoi tesori si concentrano nel cervello. La clip, facente parte integrante del top della penna, è decorata sulla sua sommità con una riproduzione della sezione del cervello, ripresa da un’antica illustrazione, da cui si sviluppa il corpo principale rappresentante il midollo spinale. Il cappuccio è ricoperto da una maglia metallica che riproduce la complessa struttura della sinapsi neuronale. La clip è dotata di meccanismo a molla e la sua punta è smaltata in colore rosso o nero, per differenziare la stilografica dal roller. Sul pennino è incisa l’immagine di un cavalluccio marino. Il riferimento è all’ippocampo, una delle parti principali del cervello degli esseri umani e degli altri vertebrati. Fa parte del sistema limbico e svolge un ruolo importante nel consolidamento delle informazioni dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine, oltre che nell’orientamento spaziale.


Visualising the Brain To create a pen that represents the complexities of the very organ it celebrates, Montegrappa’s designers drew inspiration from the brain itself. Emblematic of this is the contrast present in the pen’s most basic structural elements: the top part of the pen is rich and elaborate, while the body is simple, acting as a parallel to a man’s body, where all his riches are in the brain. Adorning the top of cap is a crosssection of the brain, based on an ancient illustration. The cap features an overlay made up of neurons, with the pocket clip representing the spinal cord. The clip has a spring-loaded mechanism and its tip is lacquered in red or black, to differentiate the fountain pen from the roller ball.

Etched into the nib is the image of a sea-horse. This refers to the hippocampus, which is a major component of the brain of humans and other vertebrates. It belongs to the limbic system and plays an important role in the consolidation of information from short-term memory to long-term memory and spatial navigation.


La vostra Penna Brain fa parte di un’edizione limitata composta da: •

1012 stilografiche in argento, una quantità che richiama il numero di neuroni presenti nel cervello, che si stima siano tra i 10 elevati alla 12a potenza e i 10 elevati alla 13a potenza;

900 roller in argento, il numero delle molecole di neurotrasmettitori (messaggeri) rilasciate da una singola vescicola sinaptica;

50 stilografiche in oro massiccio 18 carati, così come il diametro di una vescicola sinaptica è 50 nanometri;

50 roller in oro massiccio 18 carati, anch’esse a rappresentare il diametro di una vescicola sinaptica che misura 50 nanometri;

12 stilografiche in oro massiccio 18 carati e diamanti, a rappresentare i 12 nervi craniali;

6 roller in oro massiccio 18 carati e diamanti, a rappresentare i 6 strati corticali.


Your Brain Pen is one of a limited edition consisting of: •

1012 silver fountain pens, a quantity arrived at the number of neurons in the human brain, which are estimated to be between 10 raised to the 12th power or 10 raised to the 13th power;

900 silver roller ball pens, as the number of neurotransmitter (messenger) molecules released by a single synaptic vesicle is 900;

50 solid 18K gold fountain pens, as the diameter of a synaptic vesicle is 50 nanometers;

50 solid 18K gold roller ball pens, also representing the diameter of a synaptic vesicle of 50 nanometers;

12 solid 18K gold fountain pens with diamonds, representing the 12 cranial nerves;

6 solid 18K gold roller balls with diamonds, representing the 6 cortical layers.



L’astuccio Brain The Brain Capsule


L’autore

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The Author

Laureato presso Georgetown University School of Medicine, dopo un periodo di pratica che comprende il tirocinio presso il St. Vincent’s Hospital a New York, la formazione in ambito psichiatrico presso il Mount Sinai Hospital ed in ambito neurologico al George Washington Hospital a Washington DC, il Dottor Richard Restak è attualmente Professore di Neurologia presso la George Washington University School of Medicine and Health Sciences.

Dr. Restak is a graduate of Georgetown University School of Medicine. Post Graduate training included a rotating internship at St. Vincent’s Hospital in New York, psychiatric residencies at Mount Sinai Hospital and Georgetown University Hospital, and a residency in neurology at George Washington Hospital in Washington DC. Concurrently, he is Clinical Professor of Neurology at George Washington University School of Medicine and Health Sciences.

Esercita inoltre la professione di Neurologo e Neuropsichiatra presso il suo studio privato in Washington DC. E’ membro di diverse società professionali ed è al servizio di numerosi comitati.

He maintains a private practice in neurology and neuropsychiatry in Washington, DC. He holds membership in several professional societies and serves on numerous committees.

Il dottor Restak è stato eletto membro della American Psychiatric Association, della America Academy of Neurology, e della American Neuropsychiatric Association. E’ stato inoltre presidente della American Neuropsychiatric Association negli anni dal 2005 al 2007. E’ membro della Dana Alliance for Brain Initiatives, un’organizzazione che vanta più di 200 eminenti neuroscienziati, tra i quali 10 Premi Nobel. E’ stato insignito della prestigiosa Linacre Medal for Humanity and Medicine dalla Georgetown University Medical School, e gli sono stati conferiti importantissimi riconoscimenti fra i quali il “Decade Of The Brain Award” da parte del Chicago Neurosurgical Center e l’ACHE (American Council for Headache Education) Award dall’omonima organizzazione.

Dr. Restak was elected to Fellowship in the American Psychiatric Association, the American Academy of Neurology, and the American Neuropsychiatric Association. He was president of the American Neuropsychiatric Association (2005 - 2007). He is a member of the Dana Alliance for Brain Initiatives, an organization of more than 200 eminent neuroscientists including ten Nobel laureates. He was the recipient of the Linacre Medal for Humanity and Medicine conferred by Georgetown University Medical School. He was the recipient of The Chicago Neurosurgical Center’s “Decade Of The Brain Award” and the American Council for Headache Education (ACHE) Award given by the American Headache Society.


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Richard Restak ha scritto oltre 20 libri sul cervello umano, due dei quali sono stati selezionati dal prestigioso Book Of The Month Club. Il suo prossimo Libro “Big Questions: Mind“ sarà pubblicato il prossimo Novembre a Londra dalla casa editrice Quercus. Ha inoltre composto numerosi articoli per giornali nazionali, tra i quali il Washington Post, il New York Times e l’USA Today, nonchè contribuito alla stesura di voci relative al cervello e alla neuroscienza per la World Book Encyclopedia, la Compton’s Encyclopedia, l’ Encyclopedia Britannica e l’Encyclopedia of Neuroscience. Ha da poco pubblicato un corso d’insegnamento intitolato “Optimizing Brain Fitness“ per la The Great Courses / The Teaching Company.

Richard Restak has written over 20 books on the human brain, two of which were main selections of the Book Of The Month Club. His upcoming book Big Questions: Mind will be published in London by Quercus in November. He has penned dozens of articles for national newspapers including the Washington Post, New York Times, Los Angeles Times, and USA Today. He has contributed brain and neuroscience-related entries for the World Book Encyclopedia, the Compton’s Encyclopedia, the Encyclopedia Britannica, and the Encyclopedia of Neuroscience. Recently he completed a lecture course on “Optimizing Brain Fitness” for The Great Courses/The Teaching Company.

Ha pertecipato infine in qualità di oratore ad importanti conferenze nazionali e internazionali e ha fatto numerose apparizioni in talk show televisivi, come per esempio il Today Show, Good Morning America, Discovery Channel e McNeil-Lehrer Report, e programmi radiofonici come il Morning Edition ed All Things Considered.

As a regular lecturer, both nationally and internationality, he has presented commentaries for both Morning Edition and All Things Considered on National Public Radio and made numerous appearances on leading television talk shows including: the Today Show, Good Morning America, the Discovery Channel, and the McNeil-Lehrer Report.


Libri di Richard Restak, M.D. | Books by Richard Restak. M.D. Think Smart: A Neuroscientists’ Prescription for Improving Your Brain’s Performance The Naked Brain: How the Emerging Neurosociety Is Changing How We Live, Work and Love Poe’s Heart and the Mountain Climber: Exploring the Effect of Anxiety on Our Brains and Our Culture Mysteries of the Mind Mozart’s Brain and the Fighter Pilot: Unleashing Your Brain’s Potential The New Brain: How the Modern Age Is Rewiring Your Mind The Secret Life of the Brain The Longevity Strategy: How to Live to 100 Using the Brain-Body Connection (With David Mahoney) Older and Wiser: How to Maintain Peak Mental Ability for As Long As You Live Brainscapes: An Introduction to What Neuroscience Has Learned About the Structure, Function, and Abilities of the Brain The Modular Brain: How New Discoveries in Neuroscience Are Answering AgeOld Questions About Memory, Free Will, Consciousness, and Personal Identity Receptors: A Lively Exploration of the Ways Exploding New Knowledge About the Brain Is Making It Possible to Change the Very Nature of Who We Are The Brain Has a Mind of Its Own: Insights from a Practicing Neurologist The Mind The Infant Mind: The Author of the Bestselling The Brain Reflects on the Latest Discoveries About the Development of the Baby’s Mind The Brain: The Last Frontier: An Exploration of the Human Mind and Our Future


Bibliografia | References Portraits of the Mind: Visualizing the Brain from Antiquity to the 21st Century. Carl Schoonover. Abrams, New York. 2010. The New Brain: How the Modern Age is Rewiring Your Mind. Richard Restak, MD. Rodale. 2003. The New Cognitive Neurosciences. Michael S. Gazzaniga, Editor in Chief. MIT Press. 2009. Neuroscience. Edited by Dale Purves, et al. Sinauer, Inc. 2008. Principals of Cognitive Neuroscience. Edited by Dale Purves, et al. Sinauer, Inc. 2008. Mysteries of the Mind. Richard Restak, MD. National Geographic. 2000. The Enchanted Loom: Chapters on the History of Neuroscience. Edited by Pietro Corsi. Oxford University Press. 1991. Origins of Neuroscience: The History of Explorations Into Brain Function. Stanley Finger. Oxford University Press. 1994.



Sin dal 1912, 100 anni esatti, Montegrappa produce strumenti per la scrittura di alta qualità nello stesso storico stabilimento di Bassano del Grappa, nell’Italia nordorientale.

For precisely 100 years, since 1912, Montegrappa has been manufacturing high-quality writing instruments in the same historic building in Bassnao del Grappa, North East Italy.



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