La serie Genio Creativo
Sono pochi i giganti dell’intelletto a essersi conquistati il riconoscimento di una delle collezioni di penne più esclusive di Montegrappa. I soggetti degli strumenti di scrittura delle serie “Genio Creativo” sono straordinari quanto le ostriche capaci di produrre perle perfette, o come le vendemmie delle uve per i rarissimi vini di Masseto. Proprio per questi criteri tanto restrittivi, “Genio Creativo” ha onorato finora solo due personaggi: il più grande liutaio di tutti i tempi Antonio Stradivari (nel 2007), e il grandissimo pittore e scultore Amedeo Modigliani (nel 2008). Naturalmente, solo un maestro di pari fama poteva aggiungersi a tale augusta compagnia. Il terzo “genio creativo” a salire nell’olimpo degli artisti scelti da Montegrappa è Salvador Dalí, un visionario che è stato l’essenza del surrealismo, artista, ma anche scrittore, regista e designer - un vero “uomo del Rinascimento” vissuto nel Ventesimo secolo.
Few are the intellectual giants who qualify for recognition in Montegrappa’s most exclusive range of pens. The subjects of the writing instruments in the Genio Creativo series are as exceptional as the oysters that deliver perfect pearls, or the harvests that yield cases of Masseto. With criteria so restrictive, Genio Creativo has honoured to date only two individuals: the greatest of all luthiers, Antonio Stradivari (in 2007), and the remarkable painter and sculptor, Amedeo Modigliani (in 2008). Clearly, only an equally remarkable maestro could join such august company. The third ‘creative genius’ in Montegrappa’s roster of peerless artists is Salvador Dalí. A visionary who personified surrealism, he was also a writer, filmmaker and designer – truly the 20th Century equivalent of a ‘Renaissance Man’.
The Genio Creativo Series
Preparatory photograph for the collage “What Dalí thinks about” created for Click Magazine Schaal, Eric 1942
A proposito di Salvador DalĂ
About Salvador Dalí
Salvador Dalí showing some reproductions of his works Wirephoto, A.P. 1946
Figlio del notaio Salvador Dalí Cusì e di sua
moglie Felipa Domènech Ferrés, Salvador Dalí nacque nella piccola città spagnola di Figueres nel 1904, vicino alla frontiera con la Francia, nel nord-est della Catalogna. Durante la sua infanzia passava le estati nella vicina città costiera di Cadaqués, e il paesaggio di quella località fu fonte d’ispirazione per tutta la vita.
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ll’età di 12 anni, il giovane Dalí - che già dalla più tenera età aveva mostrato un grande interesse per l’arte – ebbe l’opportunità di ammirare la collezione d’arte del pittore Ramon Pichot, nella tenuta Molì de la Torre. Qui scoprì l’Impressionismo. La sua istruzione proseguì, comprendendo corsi tenuti da Juan Núñez presso la Scuola Comunale di Disegno a Figueres: ad appena 13 anni, le sue opere erano considerate già così compiute da ispirare il padre a organizzare una mostra dei suoi disegni a carboncino nella loro casa di famiglia. Dalí proseguì quindi gli studi a Madrid e Barcellona, mentre suo padre insisteva perché si iscrivesse all’accademia di Belle Arti di Madrid se davvero voleva diventare un pittore.
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l giovane artista viaggiò anche a Parigi per incontrare altri pittori, fra cui Picasso; quelle visite lo fecero entrare in contatto con svariati generi, che confluirono poi nella forma che più lo avrebbe influenzato: il Surrealismo.
Grazie alle sue inclinazioni letterarie - la
scrittura fu uno dei mezzi espressivi che Dalí scelse - il Surrealismo era un movimento ideale per questo giovane artista. Avrebbe pervaso il suo lavoro per tutta la sua vita, e Dalí possedeva una visione e un intelletto che non potevano rientrare nelle costrizioni della convenzione. Avrebbe esercitato la propria creatività nella pittura, nel disegno, nella scultura e nelle prime manifestazioni di quella che sarebbe stata in seguito definita “arte performativa”. E’ una libertà che oggi viene data per scontata, ma che ha dato spazio ad artisti come Yoko Ono, Claes Oldenburg e Andy Warhol.
Parte
essenziale dell’autorità artistica di Dalí era costituita dal suo rispetto per la tradizione, e dalle sue capacità tecniche superlative. Sfruttò tanto il classico quanto il moderno, mentre la sua curiosità sconfinata arricchiva il suo lavoro grazie all’interesse per le scienze moderne e la tecnologia, per le forme artistiche più varie e per le questioni sociologiche.
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sempio notevole della sua volontà di spingere più in là le frontiere della comunicazione fu la sua collaborazione con il regista spagnolo Luis Buñuel nel 1929-30. Una delle prime testimonianze della grandezza di Dalí e del suo ruolo di artista fra i più influenti del Ventesimo secolo giunse il 14 dicembre 1936, quando Time Magazine gli dedicò la copertina, con una fotografia di Man Ray. Per il resto della sua vita, Dalí spaziò nell’intero mondo dell’arte, in ogni sua forma. Una vita tanto ricca che assorbirne i contenuti è una vera impresa. Dalì univa una curiosità insaziabile a una produttività illimitata. La sua visione si manifestava negli allestimenti di vetrine dei negozi, nelle scenografie teatrali e persino sui biglietti d’auguri. Scrisse memorie, poesie e romanzi. La sua capacità nel disegno era pari alla sua tecnica nella pittura, e diede vita alle illustrazioni più amate per grandi classici, la più famosa delle quali resta il Don Quixote. di Cervantes. Sulla sua personalissima libreria si annoverano anche Faust di Goethe, Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll, il Decameron di Boccaccio e Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway. Nel 1940, Salvador Dalí e sua moglie Gala, considerata sua musa ispiratrice e donna misteriosa, si trasferirono negli Stati Uniti, mentre la Francia veniva invasa dai nazisti. Laggiù collaborò con Alfred Hitchcock alla realizzazione di Io ti salverò e con Walt Disney per un cortometraggio, Destino.
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alí collaborò anche con Harpo Marx, ma la loro sceneggiatura non venne mai prodotta. L’artista creò anche scenografie per balletti, e fu autore di articoli, illustrazioni e persino pubblicità per prestigiose riviste.
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itornò in Spagna nel 1948, mettendosi al lavoro sulla fotografia e creando gioielli straordinari. Per tutta la sua vita lavorò senza sosta, mettendo in mostra i propri lavori prolificamente e generosamente. Negli anni Settanta, le sue incursioni nell’architettura diedero vita a una casa a Portlligat, progettata appositamente per Gala, e acquistò e restaurò il castello di Pubol, oggi Castello-Museo Gala Dalí.
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empre un passo avanti ai suoi tempi, Dalí era alla costante ricerca della perfezione delle immagini tridimensionali, con uno studio
attentissimo della nuova scienza dell’olografia. Si può solo immaginare in che modo avrebbe accolto la nuova tecnologia della stampa 3D.
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l 10 giugno 1982, Gala si spense a Portlligat. Quello stesso anno, il Re di Spagna Juan Carlos I lo nominò Marchese di Pubol. Salvador Dalí si trasferì al Castello di Pubol. Una grandissima mostra antologica, 400 opere di Salvador Dalí dal 1914 al 1983, si tenne a Madrid, Barcellona e Figueres. Le sue ultime opere pittoriche risalgono a questo periodo. Verso la fine della sua vita, osservò da vicino lo sviluppo del Teatro-Museo Dalí a Figueres, che si sarebbe trasformato in un duraturo monumento alla sua vita e alla sua opera.
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alí si spense a Torre Galatea il 23 gennaio 1989.
Son of the notary public Salvador Dalí Cusí and his wife Felipa Domènech Ferrés, Salvador Dalí was born in the small Spanish town of Figueres in 1904, near the French border in north-eastern Catalonia. Because he spent his childhood summers in the nearby coastal town of Cadaqués, its landscape was an inspiration for him throughout his life. At the age of 12, the young Dalí – who had shown an interest in art from childhood – was exposed to the art collection owned by the painter Ramon Pichot, at the Molí de la Torre estate. Here, he discovered Impressionism. His schooling evolved to include classes taught by Juan Núñez at the Municipal Drawing School in Figueres. By the age of only 13, his work was accomplished enough to inspire his father to organise an exhibition of his son’s charcoal drawings at their family home. Dalí’s studies continued in Madrid and Barcelona, Dalí Senior insisting that Dalí study in Madrid’s Fine Arts if he was serious about becoming a painter.
The young rtist also travelled to Paris to meet painters including Picasso, the visits introducing him to a number of genres that would lead to the form that would influence him with the greatest effect: Surrealism. Because of his literary leanings – Dalí embraced writing among his many means of expression – Surrealism was an ideal movement for the young artist to embrace. It would inform his work for the rest of his days, for Dalí possessed an eye and an intellect that could not be contained by convention. He would exercise his creativity through painting, drawing, sculpture, and in early manifestations of what has been defined as ‘performance art’. It is a freedom now taken for granted, but which empowered artists from Yoko Ono to Claes Oldenburg to Andy Warhol. An essential part of Dalí’s artistic authority was due in part to his deep respect for tradition, and his superlative technical abilities. He exploited the classical and the modern, his boundless curiosity enriching his work thanks to his interest in modern sciences and technology, myriad art forms, and sociological concerns. A notable example of his willingness to push forward the boundaries of communication was his collaboration with the Spanish filmmaker, uis Buñuel, in 1929-30.
An early testimony to Dalí’s greatness, and his assured position as one of the most influential artists of the 20th Century occurred on December 14, 1936, when Time Magazine devoted its cover to Dalí, with photography by Man Ray. For the remainder of his life, Dalí would straddle the world of the arts, in all its forms. It is a life so rich that absorbing its contents can overwhelm. Dalí matched curiosity with unlimited productivity. His
ision manifested itself in store displays, stage sets, greeting cards. He wrote memoirs, poetry, fiction. His skills at drawing equalled his techniques as a painter, resulting in much loved illustrations for classic works, the most famous being his treatment of Cervantes’ Don Quixote. Alongside this, the bookshelf would also contain, among others, Goethe’s Faust, Alice’s Adventures in Wonderland by Lewis Carroll, Boccaccio’s Decameron and Hemingway’s The Old Man and the Sea. In 1940 Salvador Dalí and his wife Gala, regarded as his inspirational muse and a mysterious woman, moved to the United States when the Nazis invaded France. There he collaborated with lfred Hitchcock on Spellbound and with Walt Disney, on a short film Destino. alí even collaborated with Harpo Marx, though their script was never produced. The artist also created sets ballets, and contributed articles, illustrations and even advertising to prestigious magazines. Dalí returned to Spain in 1948, working in photography and creating exceptional jewellery. Throughout his life, he worked constantly, exhibiting his works generously and prolifically. In the 1970s, his architectural prowess resulted in a home in Portlligat designed especially for Gala, and he purchased and redecorated Púbol Castle, now the Gala Dalí Castle-Museum. Ever ahead of his time, Dalí pursued his constant quest for mastery of three-dimensional images with prescient study of the nascent science of holography. One can only imagine how he would have embraced the new technology of 3D printing.
On 10 June 1982, Gala died in Portlligat. That year, Spain’s King Juan Carlos I appointed him Marquis of Púbol. Salvador Dalí moved to Púbol Castle. A major anthological exhibition, 400 works by Salvador Dalí from 1914 to 1983, was held in Madrid, Barcelona and Figueres. His last pictorial works date from this period. As he approached the end of his life, he closely watched the development of the Theatre-Museum Dalí in Figueres, which would prove to be an enduring monument to his life and work.
Dalí died at Torre Galatea on 23 January 1989.
La penna Salvador DalĂ
Salvador DalĂ Pen
L’Elefante Spaziale
Dotato non solo di capacità tecniche e talento, ma anche di una capacità visuale unica, Dalí produsse un gran numero di opere significative, così originali e sorprendenti da essere ormai parte della coscienza globale. Fra le più famose: La persistenza della memoria, quel paesaggio surrealista ormai familiare a chiunque fatto di orologi molli, quasi sciolti, dipinto nel 1931, oppure l’opera del 1944, Sogno causato dal volo di un’ape intorno a una melagrana un attimo prima del risveglio. Quest’ultima opera in particolare ha stimolato i designer di Montegrappa a creare una penna all’altezza della visione di Dalí. Questa è stata la prima di una serie di opere a contenere una forma che sarebbe diventata un’immagine ricorrente nell’opera di Dalí, seguita dalla Tentazione di Sant’Antonio del 1946 e dal gioiello creato nel 1961, L’elefante spaziale. Gli elefanti ricorrono anche nel giardino del Castello Gala Dalí a Pùbol, dove le creature - come affermava lo stesso Dalí - “avanzano minacciosamente verso il castello”. Dalí si era ispirato alla scultura di Gian Lorenzo Bernini, il Pulcino della Minerva, svelata nel febbraio 1667, e che ancora oggi è visibile fuori dalla basilica di Santa Maria sopra Minerva a Roma. Conosciuta come il “pulcino del Bernini”, riproduce un’immagine tratta da un’incisione lignea citata in un romanzo rinascimentale, Hypnerotomachia Polyphili del 1499, in cui un elefante sostiene un obelisco egizio del VI secolo a.C. sulla schiena. I sogni svolgono una funzione fondamentale nel romanzo, e l’immagine dell’elefante che porta l’obelisco aggiunge un’inconfondibile tratto onirico ai dipinti di Dalí. Egli prese l’elefante di Bernini e, con il suo inimitabile senso delle proporzioni, ne allungò le gambe in modo irrealistico.
Dream Caused by the Flight of a Bee Around a Pomegranate a Second Before Awakening. Salvador DalĂ, 1944
The Space Elephant. Salvador DalĂ, 1961
Blessed not only with technical skills and talent, but also with a unique visual sense, Dalí produced a number of significant works so original and startling that they have entered the global consciousness. Among the most famous are The Persistence of Memory, the universally familiar surrealistic landscape of soft, melting pocket watches painted in 1931, and his 1944 work, Dream Caused by the Flight of a Bee Around a Pomegranate a Second Before Awakening.
Elephants are also present in the garden of the Gala Dalí Castle, in Púbol, where the creatures, as Dalí states, ‘advance threateningly towards the castle.’ Dalí was inspired by Gian Lorenzo Bernini’s sculpture, the Pulcino della Minerva, unveiled in February 1667, and which still stands outside the basilica of Santa Maria sopra Minerva in Rome. Known as ‘Bernini’s Chick’, it portrays an image originating in a woodcut in the mysterious Renaissance novel, Hypnerotomachia Polyphili of 1499, an elephant bearing a 6th-century BCE Egyptian obelisk on its back. Dreams play a crucial role in the novel, and the image of the elephant bearing the obelisk adds an unmistakably dream-like quality to Dalí’s paintings. Dalí took Bernini’s elephant and, with his inimitable sense of proportion, stretched its legs to unreal lengths.
The Space Elephant
It is the latter painting that stimulated Montegrappa’s designers to devise a pen worthy of Dalí’s vision. It was the first of a number of works to contain a form which would become a recurring image in Dalí ‘s work, followed by The Temptation of St Anthony of 1946 and the 1961 jewellery piece, The Space Elephant.
La creazione Montegrappa
I designer Montegrappa hanno trasformato queste bestie nobili, ritratte ‘con lunghe, pluri-articolate, quasi invisibili gambe del desiderio ed obelischi sulle spalle “in manifestazioni in miniatura dell’arte di Dalí. Sulla penna Dalí, l’elefante abbraccia un fusto di celluloide blu Mediterraneo per l’edizione in argento, o in verde malachite per la versione in oro massiccio. A penna aperta, si può ammirare una citazione dall’autobiografia, La vita segreta di Salvador Dalí, incisa sul fusto interno.
Montegrappa’s designers have transformed these noble beasts, portrayed ‘with long, multi-jointed, almost invisible legs of desire along with obelisks on their backs,’ into miniature manifestations of Dali’s art. On the Dalí pen, the elephant embraces a barrel of Mediterranean blue celluloid for the silver edition, or in malachite green for the solid gold version. When the pen is opened, a quote from the autobiography, The Secret Life of Salvador Dalí, is inscribed on the inner barrel of the sterling silver version.
Montegrappa creation
Reproduction of the origianl illustration from The Secret Life of Salvador Dalí, 1939
Edizione Limitata
Montegrappa produrrà solo 1000 penne stilografiche e 989 roller in argento massiccio, per ricordare l’anno della sua scomparsa: il 1989. 19 roller e 61 penne stilografiche in oro massiccio rappresenteranno l’anno in cui ha creato l’opera di gioielleria L’elefante spaziale: il 1961. Le penne sono custodite, appropriatamente, in un contenitore a forma di uovo, in riconoscimento di un’altra immagine daliniana. Per l’artista, l’uovo simboleggiava speranza e amore. Questo progetto è stato curato e autorizzato dalla Fundació Gala-Salvador Dalí, l’istituzione culturale creata da Salvador Dalí stesso nel 1983. Salvador Dalí ha presieduto e condotto personalmente la fondazione fino alla sua morte. Il Regno di Spagna, erede universale di Dalí, ha concesso alla fondazione il potere esclusivo per la gestione dei beni di Salvador Dalí, sia materiali che immateriali (diritti d’autore, diritti d’immagine e proprietà industriale, nomi registrati e altri elementi derivati dalla vita dell’artista e dal suo lavoro). La Fundació gestisce il Teatro-Museo Dalí di Figueres, che ospita la più completa raccolta di opere dell’artista, il Castello-Museo Gala Dalí di Púbol e la casa di Salvador Dalí a Port Lligat, Cadaqués. Per Giuseppe Aquila, CEO di Montegrappa, “Non può esserci approvazione più importante per la Penna Genio Creativo in onore di Salvador Dalí dell’autorizzazione concessa dalla Fundació Gala-Salvador Dalí”.
“Non passa un giorno in cui io non cavalchi, fino all’infinito, il destriero della mia immaginazione “. Salvador Dalí, 1939
Montegrappa has issued only 1000 sterling silver fountain pens and 989 rollerball pens, denoting 1989 – the year that Dalí died. 19 solid gold rollerball pens and 61 fountain pens represent the year he created the 1961 jewellery, The Space Elephant. The pens’ packaging, appropriately, in an egg-shaped container, was designed in recognition of another Dalíesque image. For the artist, the egg symbolised hope and love.
Giuseppe Aquila, CEO of Montegrappa, says, “There can be no greater validation of the Genio Creativo Pen in honour of Salvador Dalí than authorization from the Fundació Gala-Salvador Dalí.“
Salvador Dalí, 1939
Limited Edition
This project has been supervised and licensed by the Fundació Gala-Salvador Dalí, the cultural institution created by Salvador Dalí himself in 1983. Salvador Dalí personally chaired and ran the Fundació until his death. The Kingdom of Spain, Dalí’s universal heir, granted the Fundació exclusive power to manage Salvador Dalí’s estate, both material and immaterial (copyright, image and industrial property rights, registered names and other elements derived from the artist’s life and work). The Fundació runs the Dalí Theatre-Museum in Figueres, which presents the most comprehensive collection of the artist’s work, the Gala Dalí Castle-Museum in Púbol and the Salvador Dalí house in Port Lligat, Cadaqués.
Dal 1912, Montegrappa produce strumenti di scrittura di alta qualità , nello stesso stabilimento storico di Bassano del Grappa, nel Nord Est d’Italia.
Since 1912, Montegrappa has been manufacturing high-quality writing instruments in the same historic building in Bassano del Grappa, North East Italy.