«Le persone con un reddito basso non devono essere esposte all’arbitrarietà dei dibattiti annuali relativi al bilancio. Per loro la riduzione dei premi è essen ziale per far quadrare i conti.»
Documento di posizione di Caritas sui premi delle casse malati
Ridurre i premi per combattere la povertà
In sintesi: I premi delle casse malati salgono anno dopo anno e diventano insostenibili per un numero sempre maggiore di persone con un red dito basso, anche perché queste ultime non be neficiano più in modo sufficiente di un’eventuale riduzione dei premi. Questo contribuisce a far au mentare la povertà in Svizzera. Il passaggio del fi nanziamento della riduzione dei premi dai Cantoni alla Confederazione indebolisce inoltre la preven zione della povertà. Caritas Svizzera osserva questi sviluppi con grande preoccupazione e chiede un ripensamento politico. La riduzione dei premi va riconosciuta come uno strumento centrale in termini di pre venzione della povertà e ampliata di conseguenza. Occorrono obiettivi vincolanti che limitino l’onere per le famiglie.
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Ecco come i premi delle casse malati accrescono la povertà Oltre un milione di persone in Svizzera vivono in condizioni economiche modeste, al di sotto o appena al di sopra della soglia di povertà. Nel nostro Paese la soglia di povertà è fissata molto in basso e chi dispone di un budget ai limiti della povertà riesce a procurarsi solo lo stretto necessario. Secondo la Conferenza svizzera delle istituzioni dell’azione sociale ammonta ad appena 2134 franchi al mese per una famiglia con due figli, senza considerare l’affitto e i premi della cassa malati. Meno di 18 franchi al giorno e a persona devono bastare per coprire tutte le spese per il cibo, la mobilità, l’istruzione, l’abbigliamento, l’energia, la comunicazione e il divertimento. Per gli interessati è già un lusso incontrare gli amici una volta al mese per un caffè. Una spesa imprevista come ad esempio una visita urgente dal dentista sconvolge il bilancio. Caritas viene confrontata ogni giorno con situazioni di questo genere nel suo servizio di consulenza sociale e sull’indebitamento, dove viene alla luce quanto sia difficile vivere con pochi soldi. I genitori, ad esempio, pur di poter comprare un pallone ai figli, rinunciano all’acquisto di vestiti per sé stessi. Non sanno come pagare le bollette alla fine del mese e quindi vivono in uno stato di incertezza permanente. Questo peso non indifferente esercita un’enorme pressione psicologica sulle persone interessate, che dormono male e fanno fatica a rilassarsi. Lo stress subito dai genitori si ripercuote anche sui figli che assistono a come la mamma e il papà, pur facendo grandi sforzi, non riescono a trovare un lavoro o un appartamento, una situazione che li getta sempre più nella disperazione. Di conseguenza, i bambini sviluppano meno resilienza alle crisi. Al rientro a scuola dopo le vacanze estive non possono raccontare le loro esperienze vacanziere come gli altri alunni, perché i soldi non bastano nemmeno per qualche gita. Oppure si vergognano perché hanno solo scarpe da ginnastica vecchie e logore per la lezione di educazione fisica. Le persone colpite da povertà di solito non hanno quasi nessuna possibilità di migliorare la propria situazione. Vivono già in appartamenti piccoli in una brutta posizione, svolgono un secondo lavoro e comprano solo lo stretto necessario.
domestiche con il 20 per cento dei redditi più bassi e la media della popolazione nell’indagine sul budget delle economie domestiche dell’Ufficio federale di statistica. Le famiglie nella fascia di reddito più bassa spendono il 14 per cento del loro reddito lordo per i premi della cassa malati, rispetto a una media svizzera per cui questo dato si colloca invece solo al 6 per cento. La disparità non viene compensata neanche dalle tasse. I redditi più bassi pagano il 10,5 per cento di tasse, ovvero solo un punto percentuale in meno della media nazionale. Le famiglie a basso reddito spendono dunque circa un quarto del loro budget per i premi dell’assicurazione malattie e per le tasse. Hanno quindi un carico di oneri obbligatori superiore alla media. La riduzione dei premi è pertanto uno strumento centrale dei Cantoni e della Confederazione, sia per ridurre l’onere rappresentato dai premi delle casse malati, sia per creare un equilibrio sociale.
Chi guadagna poco si assume un rischio elevato a causa dell’onere dei premi Le persone che percepiscono un reddito basso hanno poche possibilità di risparmiare sui premi dell’assicurazione malattie. Possono solo scegliere una franchigia alta, correndo però un rischio. Con una franchigia alta le persone con basso reddito possono risparmiare sui premi della cassa malati e quindi alleggerire il loro budget. Se però si ammalano e hanno bisogno di prestazioni mediche, si trovano rapidamente in difficoltà finanziarie. Non riescono a pagare l’importo dovuto per la franchigia e la partecipazione individuale perché non hanno modo di risparmiare. Questi soggetti si trovano pertanto davanti alla decisione se rinunciare alle prestazioni mediche o indebitarsi. Più i premi dell’assicurazione malattie sono alti, più è probabile che le persone a basso reddito si vedano costrette a scegliere una franchigia alta. Chi è fondamentalmente sano e non va dal medico molto spesso può in effetti risparmiare denaro optando per una franchigia alta, a condizione che abbia tuttavia anche riserve finanziarie sufficienti per pagare la fattura medica in caso di emergenza.
I premi delle casse malati sono diventati insostenibili per i soggetti con un reddito basso I premi dell’assicurazione malattie sono una voce importante del bilancio che gli interessati non possono influenzare. L’importo del premio non tiene conto del reddito e i premi sono gli stessi per tutti. Pertanto, i premi delle casse malati sono un onere particolarmente elevato per le famiglie a basso reddito. Questo è dimostrato da un confronto tra le economie
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Le misure adottate dalla politica non bastano I premi delle casse malati sono quindi un onere particolarmente elevato per le famiglie con un budget basso. Allo stesso tempo è obbligatorio per tutti stipulare un’assicurazione malattie e quindi le possibilità di risparmio in questo ambito sono molto limitate. Quando nel 1996 è stata introdotta l’assicurazione malattie obbligatoria (LAMal), il Consiglio federale e il Parlamento erano consapevoli che sarebbe stata una fonte di tensione sociale. Per diminuire l’onere dei costi, furono perciò introdotte le riduzioni dei premi. All’epoca il Consiglio federale aveva proposto che i Cantoni stabilissero delle percentuali fisse di reddito che le famiglie avrebbero dovuto spendere come massimo per ottenere un sussidio. Nei suoi calcoli, il Consiglio federale ha ipotizzato un limite dell’8 per cento del reddito per tutti e del 6 per cento per le famiglie con bambini. I Cantoni si sono però opposti con successo all’introduzione di obiettivi chiari. Le conseguenze si evidenziano chiaramente oggi: i premi delle casse malati sono aumentati notevolmente e molti assicurati di condizioni economiche modeste hanno enormi difficoltà a pagarli. L’aumento è riconducibile al fatto che i premi finanziano una parte sempre maggiore dei costi sanitari. Per le famiglie a basso reddito costituiscono la voce di spesa più elevata nel bilancio familiare dopo l’affitto. Questo aggrava la situazione di povertà in Svizzera.
La riduzione dei premi previene la povertà in misura sempre minore Negli ultimi 20 anni, i premi dell’assicurazione malattie sono più che raddoppiati, mentre i salari reali sono aumentati solo del 14 per cento nello stesso periodo. Di conseguenza, le famiglie a basso reddito in particolare devono spendere una parte sempre più grande del loro budget per i premi delle casse malati. I contributi per la riduzione dei premi non sono inoltre stati aumentati a sufficienza negli ultimi anni. La spesa per i sussidi è pertanto aumentata meno bruscamente rispetto ai premi delle casse malati. Allo stesso tempo, i Cantoni utilizzano sempre meno i fondi destinati ai sussidi delle casse malati per la prevenzione della povertà. Una parte sempre maggiore dei sussidi viene infatti utilizzata per pagare i premi degli assicurati che beneficiano dell’assistenza sociale e delle prestazioni complementari, compensando così le spese dei Cantoni. Contemporaneamente, però, i Cantoni mettono a disposizione meno soldi per la riduzione ordinaria dei premi che ha lo scopo di sgravare le famiglie a basso reddito che si collocano appena sopra la soglia di povertà e che non ricevono né aiuto sociale né prestazioni complementari. La riduzione ordinaria dei premi è quindi uno strumento essenziale per prevenire la po-
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vertà. Nel 2019, tuttavia, i Cantoni hanno speso solo il 44 per cento dei fondi destinati ai sussidi per la riduzione ordinaria dei premi. Per giunta, i premi sono aumentati considerevolmente negli ultimi anni, mentre meno fondi erano disponibili per la riduzione ordinaria dei premi. Il grafico riportato qui di seguito mostra chiaramente questo sviluppo divergente in atto dal 2010. La percentuale erogata non basta più per fornire un sufficiente sgravio finanziario alle famiglie in situazioni precarie. Nel 2019, ad esempio, nonostante i sussidi, i premi delle casse malati hanno gravato sul bilancio familiare delle persone a basso reddito per una media del 14 per cento del reddito disponibile e in due Cantoni l’onere ha persino raggiunto il 19 per cento. Inoltre, il carico dei premi è aumentato bruscamente dal 2010, come si può vedere nel grafico qui sotto. Nel 2010, la media svizzera era del 10 per cento, quindi nettamente inferiore. Ad oggi dunque, la riduzione dei premi concessa dai Cantoni non sgrava più in modo sufficiente le persone vicine alla soglia di povertà.
La situazione varia da un Cantone all’altro A livello nazionale, nel 2019 la Confederazione ha fornito la maggior parte dei finanziamenti per la riduzione dei premi, ossia il 57 per cento, mentre i Cantoni hanno contribuito per il 43 per cento. Nel 2010 la Confederazione e i Cantoni si dividevano il finanziamento a metà. I Cantoni si sono quindi ritirati dal finanziamento a spese della Confederazione e vi contribuiscono in misura sempre minore, con differenze tra i singoli Cantoni. Il Canton Berna finanzia solo l’11 per cento della riduzione dei premi con fondi cantonali, il resto con fondi federali. Il Cantone di Vaud, invece, finanzia da solo due terzi dei sussidi. Solo in sette Cantoni il contributo cantonale è superiore a quello della Confederazione. Questo significa che i fondi federali vengono usati anche per far fronte ai compiti cantonali. Per esempio, la riduzione dei premi per i beneficiari di prestazioni complementari e di assistenza sociale spetta chiaramente ai Cantoni. Tuttavia, solo cinque Cantoni la pagano interamente con mezzi propri, mentre gli altri usano i fondi federali per questo scopo. Questi fondi non sono poi disponibili per la prevenzione della povertà attraverso la riduzione ordinaria dei premi.
Sviluppo premi e riduzione ordinaria dei premi 140.00 130.00
Index (2010 = 100)
120.00 110.00 100.00 90.00 80.00 70.00 60.00 2010
2011
Premio assicurazione di base
2012
2013
2014
2015
Riduzione ordinaria dei premi/abitante
2016
2017
2018
2019
Fonti: Ufficio federale di statistica: indice dei premi dell’assicurazione malattie; Ufficio federale della sanità pubblica: statistica dell’assicurazione malattie obbligatoria
Restante carico dei premi 20 % 18 % 16 % 14 % 12 % 10 % 8 % 6 % 4 % 2 % 0 % ZG
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2010
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Fonte: Ufficio federale della sanità pubblica: Monitoraggio riduzione dei premi
Contributo cantonale al finanziamento della RIP 70 60 50 40 30 20 10 0 BE
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Fonte: Ufficio federale della sanità pubblica: statistica dell’assicurazione malattie obbligatoria
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La riduzione dei premi non previene adeguatamente la povertà
I Cantoni rendono più difficile l’accesso alla riduzione dei premi
Negli ultimi anni c’è stato qualche movimento nel panorama politico per quanto concerne la riduzione dei premi delle casse malati. Nel 2017 il Canton Lucerna aveva deciso di limitare sensibilmente il numero dei soggetti che beneficiavano dei sussidi, ma in seguito alla sentenza del Tribunale federale nel 2019 ha dovuto rivedere la propria politica di sostegno alle famiglie e ha nuovamente innalzato il limite di reddito che dà diritto ai sussidi sui premi delle casse malati. Una sentenza con ripercussioni in tutta la Svizzera. Nel 2017, il Consiglio nazionale ha accolto una mozione ampiamente sostenuta che criticava il ritiro dei Cantoni dal finanziamento della riduzione dei premi. Dopodiché, all’inizio del 2020, il PS ha presentato l’iniziativa per premi meno onerosi che prevedeva che nessuno debba pagare più del 10 per cento del proprio reddito per i premi dell’assicurazione malattie. Con il suo controprogetto all’iniziativa, il Consiglio federale ha riconosciuto che il carico dei premi è troppo alto per molti assicurati e che alcuni Cantoni non fanno abbastanza, ma non ha fissato nessun obiettivo specifico per quanto riguarda l’onere dei premi.
Oltre che per il finanziamento, i Cantoni sono anche molto liberi nell’applicazione concreta della riduzione dei premi. Questo non vale solo per il calcolo e i criteri di ammissibilità, ma anche per l’accesso alla riduzione del premio. I sette Cantoni Appenzello Interno, Berna, Ginevra, Giura, Neuchâtel, Uri e Vallese versano automaticamente i sussidi a tutti gli aventi diritto. In questo modo assicurano che chi ne ha diritto riceva anche il sostegno necessario. 15 Cantoni si accontentano di informare tutti gli aventi diritto. Questi, tuttavia, devono poi presentare una nuova domanda ogni anno, che nel Canton Argovia, ad esempio, è possibile solo online. Nei tre Cantoni Basilea Città, Grigioni e Lucerna, gli interessati non vengono informati in modo specifico del loro diritto. Devono scoprire da soli che questo sostegno esiste e che forse ne hanno diritto. I Cantoni accettano così che gli assicurati vivano in condizioni finanziariamente modeste solo perché non sanno di avere diritto al sostegno. Molti Cantoni hanno anche delle scadenze entro le quali devono essere presentate le domande per ricevere un sussidio. Se non si presenta la domanda entro i termini, si rischia di rimanere a mani vuote. Un altro ostacolo che rende più difficile l’accesso alla riduzione dei premi.
La pressione politica sembra già sortire qualche effetto, almeno in alcuni Cantoni. Tra il 2017 e il 2019, questi ultimi hanno aumentato il loro contributo alla riduzione dei premi più della Confederazione. E rispetto al 2017, nel 2019 erano di nuovo disponibili più soldi per la riduzione ordinaria dei premi. Tuttavia, ci sono grandi differenze tra un Cantone e un altro. Il Cantone di Vaud, ad esempio, ha ampliato ulteriormente il proprio impegno a un livello elevato. Qui i premi delle casse malati sono limitati per legge al 10 per cento del reddito. In direzione opposta vanno invece i Cantoni di Berna e San Gallo che già nel 2017 hanno speso piuttosto poco per la riduzione dei premi e ora hanno ridotto ancora di più il loro contributo. Di conseguenza, nel 2019 entrambi i Cantoni avevano anche meno fondi disponibili per la riduzione ordinaria dei premi rispetto al 2017, cosa che è particolarmente preoccupante se si considera che entrambi i Cantoni hanno un carico dei premi superiore alla media rispetto al resto della Svizzera. In totale sono sette i Cantoni che nel 2019 hanno versato meno contributi per la riduzione ordinaria dei premi rispetto al 2017. I Cantoni di Basilea Campagna e Lucerna hanno corretto leggermente la loro partecipazione finanziaria finora insufficiente e aumentato il contributo cantonale. Di conseguenza era nuovamente disponibile più denaro per la riduzione ordinaria dei premi e la prevenzione della povertà è stata rafforzata. Alcuni spiragli di luce ci sono, ma le differenze tra i Cantoni sono grandi e in qualche caso vengono persino accentuate.
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Le richieste di Caritas Svizzera Le persone che hanno diritto alla riduzione dei premi vivono in condizioni finanziarie difficili. I Cantoni devono fare in modo che il sostegno raggiunga gli interessati, che le situazioni precarie vengano migliorate e che la povertà possa così essere prevenuta. Le riduzioni dei premi sono uno strumento molto efficace per sgravare le economie domestiche con un reddito basso ed evitare che cadano nella povertà. A tale proposito, Caritas fa le seguenti richieste:
Le spese per la salute non devono costituire un rischio di povertà
I sussidi devono essere versati automaticamente In molti Cantoni, l’accesso alla riduzione dei premi viene ostacolato da vincoli amministrativi. Le persone che hanno diritto ai sussidi non vengono informate, possono richiederli solo online o devono attenersi a termini di scadenza molto restrittivi. Per Caritas Svizzera è chiaro: la riduzione dei premi serve per aiutare il più rapidamente possibile le persone in situazioni precarie. È quindi importante che l’erogazione dei sussidi a chi ne ha diritto avvenga in modo automatico, un sistema già adottato da alcuni Cantoni.
Conformemente all’articolo 41 della Costituzione federale, la Confederazione e i Cantoni si impegnano a garantire che ogni persona fruisca delle cure necessarie alla sua salute e che sia partecipe della sicurezza sociale. A causa dell’aumento dei premi delle casse malati e dei relativi sussidi insufficienti, le persone che vivono in condizioni finanziarie precarie devono sempre più decidere se rinunciare a eventuali prestazioni sanitarie o indebitarsi. Caritas Svizzera chiede ai Cantoni e alla Confederazione di assicurare che l’accesso al sistema sanitario sia garantito a tutti, indipendentemente dal reddito, e che i costi della salute non costituiscano un rischio di povertà.
I Cantoni devono avere obiettivi chiari per quel che concerne la riduzione dei premi Per la riduzione dei premi, i Cantoni devono basarsi sulle esigenze delle famiglie con un reddito basso. Le persone interessate non devono essere esposte all’arbitrarietà dei dibattiti annuali relativi al bilancio. Per loro i sussidi sono essenziali per far quadrare i conti. Caritas Svizzera chiede dunque che l’onere dei premi dell’assicurazione malattie per una famiglia non superi il livello di un salario mensile. La Confederazione e i Cantoni devono a tale proposito fissare degli oneri massimi obbligatori. Questi obiettivi quantitativi vanno inoltre ancorati nelle leggi cantonali al fine di dare una sicurezza di pianificazione alle persone in condizioni finanziarie difficili. Caritas Svizzera accoglie con favore una riduzione differenziata dei premi delle casse malati. In tal caso, l’onere del premio è basato sul reddito dell’economia domestica. I lavoratori a basso reddito devono ricevere notevoli sgravi sui premi della LAMal, mentre le persone sulla soglia di povertà dovrebbero avere l’intero premio coperto dai sussidi.
Marzo 2021 Autore: Martin Jucker, Settore Studi scientifici e-mail mjucker@caritas.ch, tel. 041 419 23 37 Il presente documento di posizione può essere scaricato su www.caritas.ch/documenti-di-posizione
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