CHIESA DI SAN REMIGIO
All’interno della chiesa di San Remigio, si trova una struttura goticha divisa
in tre navate, con la centrale leggermente più grande al rispetto dalle lateralle. Tutte queste navi finiscono in una cappella rettangolare e sono coperte com volte a crociera e costolonate. È uma chiesa a sala rettangolare, in modo da dare l’impressione quase di uno spazio único, che torna la chiesa di San Remigio única nel suo genere a Firenze. Il soffitto costituito da volte con dipinti di santi, sostenute da pilastri ottagonali, che hanno alla loro volta i capitelli scolpiti.
La chiesa di San Remigio è un luogo destinato al culto cattolico nel centro storico di Firenze, situata nella piazza di San Remigio, vicina a Piazza Santa Croce e Piazza della Signoria. Viene fondata all IX secolo come sede di um oratorio e di un “ospedale” o luogo di riposo per i pellegrini in viaggio verso Roma . L’ospedale è stato dedicato a San Remigio bispo di Reims. Questo è stato sostituito dando luogo alla chiesa attuale nel 1040. Secoli più tardi la chiesa fu ricostruita nel 1350, con un finanziamento di alcune famiglie come Alberti, Pepi i, i Bagnesi e Gli Alighieri.
La facciata della chiesa è realizzata tutta in nuda pietra, teto in due acque. Al centro della facciata anteriore, c’è una grande porta di legno sormontata da un architrave monolitico com due fratture oblique laterali ed è sormontato da um arco a tutto sesto, in questo portale si trova l’ingresso principale della chiesa. Sulla destra, c’è un’altra porta, tuttavia minore, anch’essa sormontata da um arco a sesto acuto. I portali in pietra serena sono pregevole fattura. Sopra la porta principale, c’è una grande finestra. La facciata è decorata da archetti ciechi in sospensione, che continuano anche lungo alla facciata laterale sinistra.
DIDA
DIPARTAMENTO DI ARCHITETTURA
LABORATORIO DI RESTAURO I - 2014/2015
PROFESSORE: LUCA GIORGI
GRUPPO ADRIANA PUORRO CAMILA FARIAS CAROLINA CARICCHIO THAÍS BERTONI
01
MAPPA MATERIALI / ESTERNA
MATERIALI 1 2 3 4 5 6 7 8
4
8
Pietra Forte
7
8
Pietra Serena Finestra in ferro e vetro
8
Intonaco Porta di legno
8
Scala in pietra serena
1
8
3
Embrice Mattone
1
2
1
1
4 DET. 01
2
2
1
2
2
2 2
5
1
6
2
1 2 5
DET. 02
DIDA
DIPARTAMENTO DI ARCHITETTURA
LABORATORIO DI RESTAURO I - 2014/2015
PROFESSORE: LUCA GIORGI
GRUPPO ADRIANA PUORRO CAMILA FARIAS CAROLINA CARICCHIO THAÍS BERTONI
03
MAPPA MATERIALI / INTERNA
MATERIALI
8
8
2
8
2
7
9
2
7
6
12
10 11
8
9
9
10 11
7
6
10 11
10 11
9
6 1
1 2
Pietra Forte
3 4 5 6 2 7
Porta di legno
8 9
Pietra Serena Scala in pietra serena Pavimento in ceramica Pilastri in pietra forte Arco con finitura in intonaco e affreschi Volte affrescate Finestra in vitrale
10 Intonaco con finitura a mano 11 Verniciatura 12 Affreschi
2 3 12 5
5
DIDA
DIPARTAMENTO DI ARCHITETTURA
5
4
5
4
5
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PROFESSORE: LUCA GIORGI
GRUPPO ADRIANA PUORRO CAMILA FARIAS CAROLINA CARICCHIO THAÍS BERTONI
04
ANALISE DEGL’ INTERVENTI / FACCIATE Area dove le pietre hanno più malta tra loro e una forma più irregolare, cioè, nella maggior parte della facciata le pietre sono di forma rettangolare e in questa area ha pietre rettangolare in piccoli pezzi delle altre, principalmente nella parte a destra dove si vede meglio la irregolarità. In questa area le pietre sono in forma rettangolare però più stretti delle altre, si può percepire anche che c’è una quantità minori di malta fra di loro e una colore più intensa. Le pietre hanno una superficie regolare, più plana, che varia nella forma tra quadrata e rettangolare. questa area presenta una superficie regolare nelle pietre e anche nella malta, sembra che questi elementi non hanno molta erosione a causa di tempo. malta di colore più chiara. Questa area presenta le pietre con forma irregolare, con forme molte diverse, con piccoli pezzi tra altre di taglia maggiore. C’è una quantità maggiore di malta per causa delle piccoli pietre, per il riempimento tra le altre di maggiore taglia, così se vede una area più chiara nella facciata. Le pietre sono di colore più intensa, con una forma di proporzione orizzontale dominate, se presenta come una area piú escura della facciata per la minore quantità di malta fra loro. L’area presenta con maggiore quantità di malta e pietre di taglia piccola e irregolare, con pochi pietre con una forma rettangolare come la caratteristica della facciata. Pietre di colorazione grigio chiaro con predominazione di forma quadrata. Area con le matone di colorazione più intensa, vive e di forma più stretti e rettangolare. anche la malta fra di loro non è in minore quantità però è un po più profonda dalla superficie. Elemento di intervento precedente nella chiesa che è caduto.
Pietre di superficie e forma irregolare con più malta fra di loro nella proporzione sulla copertura. Parte con le pietre di superficie regolare, plana, anche la malta, con il contorno limite delle pietre ben definito. Parte con le pietre di superficie regolare, plana, anche la malta, con il contorno limite delle pietre ben definito. La forma delle pietre sono molto irregolare e anche la superficie, con un po’ di più di malta fra di loro. Questa area presenta le pietre con una forma irregolare nella parte bassa della macchia dimostrata, con un asse su di pietre di taglia maggiore con più malta, così si presenta una area più chiara.
Pietre di colore grigia, con formato rettangolare, stretti e irregolare. Una maggior quantità di malta fra di loro. Le pietre di colore in scala di grigio, più malta fra di loro e taglia irregolare, con piccoli pietre rettangolare e quadrate. Pietre con colore marrone più chiare in questa zona. Area con le pietre di colore marrone più intensa, formato irregolare, e con più malta fra di loro. Una malta che nella maggior parte c’è anche una colorazione chiara. Queste piccoli zone hanno un po’ di più di malta tra le pietre però, la malta c’è una colore chiara in comparazione a le altre. Pietre con colorazione più scura e con minore quantità di malta fra di loro.
DIDA
DIPARTAMENTO DI ARCHITETTURA
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05
ANALISE DEI DEGRADI / FACCIATA ANTERIORE
DEFINIZIONI
CAUSE
COLONIZAZZIONE BIOLOGICA
Presenza riscontrabile macroscopicamente di micro e/o macro organismi (alghe, funghi, licheni, muschi,piante superiori).
Umidità, temperatura, porosità del materiale, che fornisce al agente un meio propizio per la sua installazione.
COLATURA
Particolare manifestazione di deposito superficiale, patina grigia, prevalentemente ad andamento verticale, causa data del ruscellamento delle acque meteoriche. Il colaticcio è in genere localizzato sotto elementi architettonici sporgenti, marcapiani, davanzali, cornicioni, sotto gronda.
Inquinanti atmosferici, tipologia di prodotto verniciante, orientamento facciata a maggiore o minore sposizione alla pioggia, che porta residui generando una specie di macchia grigia o nera con la forma del percorso dell’acqua.
DILAVAMENTO
Particolare forma di degrado della tinteggiatura con asportazione di materiale della superficie e disfaciamento della pintura.
L’acqua delle precipitazioni meteoriche agisce come solvente che scioglie i legante allo strato di calcio della tinteggiatura esposizione.
ESFOLIAZIONE
Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o piú stratti superficiali subparalleli fra loro (sfoglie).
Esposizione, movimento dell’acqua.
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa.
Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
Strato superficiale di alterazione del materiale lapideo o dei prodotti utilizzati per eventuali trattamenti. Di spessore variabile, è dura, fragile e distinguibile dalle parti sottostanti per le caratteristiche morfologiche e, spesso, per il colore. Depositi di colore scuro, aderenti al supporto, che ricoprono il substrato in modo omogeneo, possono assumere anche la consistenza di incrostazioni di forma irregolare, compatte ed ancorate al substrato.
Inquinanti atmosferici, esposizione, scabrosita della superficie.
Apposizione indesiderata sulla superficie di vernici colorate.
Azione dell’uomo.
Degrado biologico con dani estetici per la presenza di guano.
Esposizione all’esterno, azione degli ucceli.
Degradazione che si manifesta con la formazione di soluzione di continuità nel materiale e che può implicare lo spostamento reciproco delle parti.
La causa può essere interna o esterna; la causa genera una modificazione della configurazione statica della struttura; dall’analisi di tutto ciò deriva la valutazione temporale della probabilità del collasso.
EROSIONE
CROSTA
GRAFITTO VANDALICO GUANO DEI UCCELI LESIONE
DIDA
DIPARTAMENTO DI ARCHITETTURA
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06
ANALISE DEI DEGRADI / FACCIATA LATERALE DEFINIZIONI
CAUSE
COLONIZAZZIONE BIOLOGICA
Presenza riscontrabile macroscopicamente di micro e/o macro organismi (alghe, funghi, licheni, muschi,piante superiori).
Umidità, temperatura, porosità del materiale, che fornisce al agente un meio propizio per la sua installazione.
COLATURA
Particolare manifestazione di deposito superficiale, patina grigia, prevalentemente ad andamento verticale, causa data del ruscellamento delle acque meteoriche. Il colaticcio è in genere localizzato sotto elementi architettonici sporgenti, marcapiani, davanzali, cornicioni, sotto gronda.
Inquinanti atmosferici, tipologia di prodotto verniciante, orientamento facciata a maggiore o minore sposizione alla pioggia, che porta residui generando una specie di macchia grigia o nera con la forma del percorso dell’acqua.
DILAVAMENTO
Particolare forma di degrado della tinteggiatura con asportazione di materiale della superficie e disfaciamento della pintura.
L’acqua delle precipitazioni meteoriche agisce come solvente che scioglie i legante allo strato di calcio della tinteggiatura esposizione.
ESFOLIAZIONE
Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o piú stratti superficiali subparalleli fra loro (sfoglie).
Esposizione, movimento dell’acqua.
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa.
Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
Strato superficiale di alterazione del materiale lapideo o dei prodotti utilizzati per eventuali trattamenti. Di spessore variabile, è dura, fragile e distinguibile dalle parti sottostanti per le caratteristiche morfologiche e, spesso, per il colore. Depositi di colore scuro, aderenti al supporto, che ricoprono il substrato in modo omogeneo, possono assumere anche la consistenza di incrostazioni di forma irregolare, compatte ed ancorate al substrato.
Inquinanti atmosferici, esposizione, scabrosita della superficie.
EROSIONE
CROSTA
RAPPEZZO INCONGRUO
EFFLORESCENZA
MANCANZA
DIDA
DIPARTAMENTO DI ARCHITETTURA
Rappezzo o ricucitura eseguiti con materiale incongruo o incompatibile, non coerente con il materiale limitrofo.
Errata messa in opera. Come già citato, il rappezzo può essere causato della sostituizione delle elementi sospesi, come iluminazione e elementi decorative, e una sostituizione di muratura con materiale incompatibile.
Formazione di sostanze , in genere di colore biancastro e di aspetto cristallino, o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto e poco aderente alla superficie.
La formazione di efflorescenze è causata dall’oscillazione termica in combinato dalle proprietà dei meccaniche dei minerali, dalla conduzione di sali dal terreno e minerali, dall’eccesso di agenti biologici, sia animali che vegetali, con infiltrazione ed evaporazione d’acqua (pioggia, condensazione o risalita).
Caduta e perdita di parti.
Soluzione di continuita conseguenti alla presenza di fessurazioni e\o lesioni strutturali.
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07
ANALISE DEI DEGRADI / FACCIATA POSTERIORE
COLONIZAZZIONE BIOLOGICA RAPPEZZO INCONGRUO
EROSIONE
MANCANZA
CROSTA
GRAFITTO VANDALICO
DIPARTAMENTO DI ARCHITETTURA
CAUSE
Presenza riscontrabile macroscopicamente di micro e/o macro organismi (alghe, funghi, licheni, muschi,piante superiori).
Umidità, temperatura, porosità del materiale, che fornisce al agente un meio propizio per la sua installazione.
Rappezzo o ricucitura eseguiti con materiale incongruo o incompatibile, non coerente con il materiale limitrofo.
Errata messa in opera. Come già citato, il rappezzo può essere causato della sostituizione delle elementi sospesi, come iluminazione e elementi decorative, e una sostituizione di muratura con materiale incompatibile.
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa.
Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
Caduta e perdita di parti.
Soluzione di continuita conseguenti alla presenza di fessurazioni e\o lesioni strutturali.
Strato superficiale di alterazione del materiale lapideo o dei prodotti utilizzati per eventuali trattamenti. Di spessore variabile, è dura, fragile e distinguibile dalle parti sottostanti per le caratteristiche morfologiche e, spesso, per il colore. Depositi di colore scuro, aderenti al supporto, che ricoprono il substrato in modo omogeneo, possono assumere anche la consistenza di incrostazioni di forma irregolare, compatte ed ancorate al substrato.
Inquinanti atmosferici, esposizione, scabrosita della superficie.
Apposizione indesiderata sulla superficie di vernici colorate.
Azione dell’uomo.
COLATURA
Particolare manifestazione di deposito superficiale, patina grigia, prevalentemente ad andamento verticale, causa data del ruscellamento delle acque meteoriche. Il colaticcio è in genere localizzato sotto elementi architettonici sporgenti, marcapiani, davanzali, cornicioni, sotto gronda.
Inquinanti atmosferici, tipologia di prodotto verniciante, orientamento facciata a maggiore o minore sposizione alla pioggia, che porta residui generando una specie di macchia grigia o nera con la forma del percorso dell’acqua.
DEPOSITO SUPERFICIALE
Accumulo di materiali estranei di varia natura, quali, ad esempio: polvere, terriccio,guano, ecc. Ha spessore variabile e, generalmente, scarsa coerenza ed aderenza al materiale sottostante.
La superficie della pietra all’aperto è destinata a ricoprirsi di sostanze più o meno coerenti, polvere, microrganismi , sporco e prodotti inquinanti.
Degradazione che si manifesta con la formazione di soluzione di continuità nel materiale e che può implicare lo spostamento reciproco delle parti.
La causa può essere interna o esterna; la causa genera una modificazione della configurazione statica della struttura; dall’analisi di tutto ciò deriva la valutazione temporale della probabilità del collasso.
LESIONE
DIDA
DEFINIZIONI
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08
ANALISE DEI DEGRADI / SEZIONE TRAVERSALE
MACCHIA
DEPOSITO SUPERFICIALE
DISTACCO
PITTURA RIMANENTE LESIONE
DIDA
DIPARTAMENTO DI ARCHITETTURA
DEFINIZIONI
CAUSE
Alterazione che si manifesta con pigmentazione accidentale e localizzata della superficie: è correlata alla presenza di materiale estraneo al substrato (per esempio: ruggine; sali di rame; sostanze organiche; vernici).
Umidità per capillarità
Accumulo di materiali estranei di varia natura, quali, ad esempio: polvere, terriccio,guano, ecc. Ha spessore variabile e, generalmente, scarsa coerenza ed aderenza al materiale sottostante.
La superficie della pietra all’aperto è destinata a ricoprirsi di sostanze più o meno coerenti, polvere, microrganismi , sporco e prodotti inquinanti.
Soluzione di continuità tra strati superficiali del materiale, sia tra loro che rispetto al substrato; prelude in genere alla caduta degli strati stessi. Il termine si usa in particolare per gli intonaci e i mosaici
Mancanza di manutenzione; perdita di coesione del legante; umidità nel supporto.
Come il proprio nome gia descrive, sono parti delle pitture piu antica che rimangono nella muratura.
Resistenza della pittura agli agenti atmosferici, temperatura e umidità.
Degradazione che si manifesta con la formazione di soluzione di continuità nel materiale e che può implicare lo spostamento reciproco delle parti.
La causa può essere interna o esterna; la causa genera una modificazione della configurazione statica della struttura; dall’analisi di tutto ciò deriva la valutazione temporale della probabilità del collasso.
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09
ANALISE DEI DEGRADI / SEZIONE LONGITUDINALE DEFINIZIONI
CAUSE
Alterazione strettamente limitata a quelle modificazioni naturali della superficie dei materiali non collegabili a manifesti fenomeni di degradazione e percepibili come una variazione del colore originario del materiale.
Trasformazione di sostanze organiche applicate in precedenza in combinazione con depositi minimi e naturali di particellato atmosferico reattivo.
Progressiva alterazione o distruzione dei materiali, dovuta ai processi chimici anche connessi a presenza di acqua e di acidi diffusi nell’ambiente.
Umidità, temperatura e iluminazzione, che fanno con che l’acqua presente nell’ambiente, in contatto con il materiale metallico, genere una degradazione
DEPOSITO SUPERFICIALE
Accumulo di materiali estranei di varia natura, quali, ad esempio: polvere, terriccio,guano, ecc. Ha spessore variabile e, generalmente, scarsa coerenza ed aderenza al materiale sottostante.
La superficie della pietra all’aperto è destinata a ricoprirsi di sostanze più o meno coerenti, polvere, microrganismi , sporco e prodotti inquinanti.
PITTURA RIMANENTE
Come il proprio nome già descrive, sono parti delle pitture piu antica che rimane nella muratura.
Resistenza della pittura agli agenti atmosferici, temperatura e umidità. Umidità per capillarità
MACCHIA
Alterazione che si manifesta con pigmentazione accidentale e localizzata della superficie: è correlata alla presenza di materiale estraneo al substrato (per esempio: ruggine; sali di rame; sostanze organiche; vernici). Rappezzo o ricucitura eseguiti con materiale incongruo o incompatibile, non coerente con il materiale limitrofo.
Errata messa in opera. Come già citato, il rappezzo può essere causato della sostituizione delle elementi sospesi, come iluminazione e elementi decorative, e una sostituizione di muratura con materiale incompatibile.
Soluzione di continuità tra strati superficiali del materiale, sia tra loro che rispetto al substrato; prelude in genere alla caduta degli strati stessi. Il termine si usa in particolare per gli intonaci e i mosaici
Mancanza di manutenzione; perdita di coesione del legante; umidità nel supporto.
Formazione di sostanze , in genere di colore biancastro e di aspetto cristallino, o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto e poco aderente alla superficie.
La formazione di efflorescenze è causata dall’oscillazione termica in combinato dalle proprietà dei meccaniche dei minerali, dalla conduzione di sali dal terreno e minerali, dall’eccesso di agenti biologici, sia animali che vegetali, con infiltrazione ed evaporazione d’acqua (pioggia, condensazione o risalita).
Degradazione che si manifesta con la formazione di soluzione di continuità nel materiale e che può implicare lo spostamento reciproco delle parti.
La causa può essere interna o esterna; la causa genera una modificazione della configurazione statica della struttura; dall’analisi di tutto ciò deriva la valutazione temporale della probabilità del collasso.
PATINA
CORROSIONE
RAPPEZZO INCONGRUO
DISTACCO
EFFLORESCENZA
LESIONE
DIDA
DIPARTAMENTO DI ARCHITETTURA
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