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CARPFISHING PASTELLE... READY MADE
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STRATEGIE INVERNALI
CATFISHING SPINNING INVERNALE
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RIVISTA DIGITALE BIMESTRALE GRATUITA
15-16 Febbraio 2020
Gonzaga - MN
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graziano giambastiani Direttore Editoriale
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NUMERO 13 EDITORE MATTEO MARMOCCHI
Numero Registro Operatori di Comunicazione 26536
direttore responsabile
consulenti
Graziano Giambastiani, Raffaele Mapelli, Simone Gatti, Marco Falciano, Mattia Travasoni, Diego Salvi, Dino e Dario Ferrari, Arnaldo Mangolini.
Gennaio/Febbraio 2020
L’invio di fotografie e materiale dattiloscritto alla Redazione, autorizza implicitamente la pubblicazione a titolo gratuito sulla rivista Carp e Feeder Fishing.
Matteo Marmocchi matteo@carpefeederfishing.it
I manoscritti ed il materiale iconografico inviati in Redazione non verranno restituiti.
direttore editoriale
Sono vietati la pubblicazione e l’utilizzo anche parziale di testi, foto e disegni, se non espressamente autorizzati.
Graziano Giambastiani graziano@carpefeederfishing.it
videoimpaginazione
Matteo Marmocchi
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è una pubblicazione bimestrale MATTEO MARMOCCHI Registrata presso il Tribunale civile e penale di Bologna con il numero 8458
proprietà
MATTEO MARMOCCHI www.carpefeederfishing.it Tutti i diritti sono riservati.
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Carpitaly 2020 Carpitaly, la fiera dedicata agli amanti delle tecniche specialistiche, giunge quest’anno alla 22^ edizione. Questa è la vera e indiscussa Mostra Mercato specializzata nella Pesca alla Carpa e al Siluro
Carpitaly sta per arrivare! Per chi ancora non avesse capito, stiamo parlando di una delle manifestazioni più importanti del settore in Europa, ed è giusto ricordare che stiamo parlando di una fiera a tutti gli effetti Internazionale. Durante il suo svolgimento potrete toccare con mano molti prodotti in anteprima rispetto alla loro comparsa sul mercato. Questa è una delle tante caratteristiche che le hanno permesso di affermarsi nel tempo. Carpitaly è una delle più rilevanti manifestazioni del settore, con una superficie espositiva in continua crescita che ad oggi supera i 12000 mq e che vede la partecipazione dei maggiori produttori italiani ed europei, oltre a distributori e a numerosi negozi. L’afflusso di pubblico è ai massimi livelli (12000 presenze nell’ultima edizione 2019), un pubblico composto da persone di ogni età appassionate e competenti, strettamente legate al mondo e alla filosofia del Carpfishing e del vivere a stretto contatto con la natura.
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C arpfishing e pesca al sil u r o Tutte le più grandi aziende produttrici italiane ed europee saranno presenti con i loro stand ufficiali, all’interno dei quali potrete trovare il meglio della produzione mondiale dedicata al carpfishing e alla pesca al siluro, oltre ad avere la possibilità di conoscere i pescatori più famosi e apprezzati in campo internazionale. Da molti anni Carpitaly è organizzato in partnership tra Fiera Millenaria di Gonzaga Srl e La Mincio, che ogni anno lavorano con l’obiettivo di soddisfare le aspettative di espositori e visitatori, per proporre interessanti e ricchi contenuti riguardanti il carpfishing e la pesca al siluro. L’edizione 2020 di Carpitaly sarà patrocinata dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo.
P r o gramma E venti Sabato 15 Febbraio Ore 11.00 “Bracconaggio 2.0: La Mafia del pesce” (Sala Convegni pad. 0) Conferenza organizzata da FIPSAS e Fiera Millenaria Ore 15.00 Carp Fishing Italia: Incontro con le sedi periferiche e resoconto attività 2019 (Sala Convegni pad. 0)
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Carpfishing Italia (C.F.I.) nasce nel 1993 da uno sparuto gruppo di appassionati, è oggi la più importante associazione italiani di carpfishing. Come ogni anno in occasione del Carpitaly gli associati si incontrano per fare il punto sulle attività di promozione e divulgazione della pesca sportiva della carpa con la tecnica del carpfishing, la tutela e l’incremento del patrimonio ittico nazionale, la tutela dell’ambiente naturale.
S pettac o li Sabato 15 febbraio Ore 8.30 Taglio del nastro con Miss Carpitaly 2019 Elisabeth Shostak Ore 9.15 - 9.45 Diretta Live Facebook dagli stand di Carpitaly Ore 10.00 Master Boilies champion 2020, - La sfida! Ore 10.15 Big Fish presenta Leon Hoojendijk “Stategie di pasturazione” Ore 11.00 “Carpitaly Family” padri e figli sul palco! Ore 11.30 Korda presenta Neil Spooner Ore 12.30 Normark presenta: Claudia Darga Ore 14.00 Il Lago di Orellana in Spagna, perla in Estremadura con Agostino Zurma Ore 14.45 Miss e Mister Carpitaly 2020 Quest’anno a Carpitaly a vincere saranno le coppie e l’amore. Conducono Elisabeth Shostak e Jessica Brando
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Ore 15.30 Vital Baits presenta: “Cose che hanno fatto la differenza nel corso degli anni con Frank Warwick” Ore 16.00 CC Moore Mike Brown con Mattia Travasoni Domenica 16 febbraio Ore 9.00 Diretta Live Facebook dagli stand di Carpitaly Ore 9.30 Premiazione Enduro dei Sei Laghi Ore 9.45 Terminali e strategie di pesca con Alan Blair con la partecipazione di Matteo Marmocchi Ore 10.30 Big Fish presenta Leon Hoojendijk “stategie di pasturazione” Ore 11.15 Comportamento alimentare della carpa in relazione alla pesca sportiva, conduce Agostino Zurma con il biologo Andrea Rossi Ore 12.00 Korda presenta Nail Spooner Ore 12.45 Vital Baits presenta: “Cose che hanno fatto la differenza nel corso degli anni con Frank Warwick” Ore 14.00 “Carpitaly Family” padri e figli sul palco! Notizie utili Biglietto d’ingresso: 12,00 Euro Abbonamento per due giorni: 18,00 Euro
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Dal 13 dicembre al 1 Febbraio 2020 è possibile acquistare il biglietto in prevendita al prezzo speciale di 11,00 Euro (10,00+1,00 di commissioni): per info basta andare sul sito di Carpitaly. Ingresso Gratuito per disabili e i minori di 10 anni Attenzione: in prevendita è possibile acquistare il solo biglietto per la visita giornaliera alla manifestazione. Per l’acquisto in prevendita di biglietti per gruppi organizzati rivolgersi agli Uffici di Fiera Millenaria scrivendo a info@fieramillenaria.it. Abbonamenti in vendita solo presso le casse di Fiera Millenaria. Orari apertura fiera: - Sabato 15 Febbraio 8.30-18.30 - Domenica 16 Febbraio 8.3017.30. Eventi e incontri gratuiti. Parcheggio gratuito. Parco notte riscaldato gratuito (Previa prenotazione presso lo stand Carp Fishing Italia) Come dalla prima edizione, è a disposizione anche in questa ventiduesima edizione, sempre gratuitamente, il parco notte per chi desidera pernottare “in stile carpista” nei pressi della fiera. Il parco notte è all’interno del Palasport, situato di fronte al padiglione 0, riscaldato e con servizi e docce disponibili all’interno. Per poterne usufruire basta registrarsi gratuitamente presso lo stand di Carp Fishing Italia, consigliato portarsi lettino e sacco a pelo. Ristorante, bar e pizzeria interni: Un ristorante self-service e un bar pizzeria, distribuiti nei punti strategici dell’esposizione, assicurano la ristorazione, con diversi livelli di offerta per qualità e prezzo. I menù sono costituiti prevalentemente da piatti tipici della tradizione italiana e mantovana.
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il nuovo numero della rivista di
Tecnica LE DOSI L’INVERNO... A PICCO ON WINTER SEAS 24H IN ALTA QUOTA
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CRONACHE DI PESCA DALLA BARCA 8 A partire da venerdì 3 alle ore 21.30 su Pesca (Sky canale 236). Tornano per l’ottava stagione le seguitissime avventure di pesca dalla barca del Capitano Sandro Onofaro. Il Mar Mediterraneo, e specialmente il Tirreno, sarà il teatro di entusiasmanti uscite di pesca dalla barca. Si pescherà in traina d’altura, a drifting, a traina col vivo, e con diversi approcci di pesca verticale. Sandro darà la caccia ad aguglie imperiali, tonni, dentici, occhioni, ricciole e alalunghe. Tanto divertimento, spettacolari immagini di mare e di pesca, ma anche, come sempre, consigli tecnici e insegnamenti derivati dalla grande esperienza di Capitan Onofaro.
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A partire da domenica 5 alle ore 21.00 su Pesca (Sky canale 236). Il nuovo programma è una serie dedicata alla pesca nel senso più ampio possibile. Gli argomenti trattati sono, infatti, biologia, ecologia, legislazione e conservazione. Con uno stile rapido e una seria base scientifica, Antonio Varcasia e il professor Marco Casu rispondono a domande su ambiente, vita dei pesci e più in generale sul mondo della pesca ricreativa, in una sorta di versione concentrata della seguita trasmissione “Close Up”. Negli episodi di gennaio gli argomenti trattati saranno sesso e riproduzione nei pesci, longevità, mangianze, ibridazione dei ciprinidi ed endemismi italiani.
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A PESCA IN FIUME 4 A partire da lunedì 6 alle ore 21.00 su Pesca (Sky canale 236). Episodi inediti per la quarta stagione della trasmissione dedicata alla pesca in acque correnti con le esche naturali. Graziano Giambastiani, accompagnato da diversi esperti e specialisti, racconta i trucchi e i segreti di chi pratica con successo le tecniche del feeder, della bolognese e della roubasienne. Metodi diversi che permettono di affrontare correttamente ambienti con caratteristiche peculiari e che garantiscono ore di grande divertimento. Ovviamente verrà data grande importanza alla tecnica, analizzandone ogni singolo componente, così come alla gestione dell’attrezzatura durante le fasi di pesca attiva. Insomma, tecnica, splendide immagini e tantissime catture che faranno la felicità di ogni appassionato.
PROFESSIONE ANGLER 3 A partire da domenica 19 alle ore 21.00 su Pesca (Sky canale 236). Torna con la terza stagione la serie di Stefano Passarelli che celebra un modo di intendere la pesca eclettico, passando con disinvoltura da una disciplina all’altra. Questa prima parte inizia sul Lago di Martignano, nel Lazio, dove Stefano si trova alle prese con le difficili carpe di questo lago vulcanico. Poi il protagonista si esibirà in una sessione di pesca al tonno, in cui avrà modo di mostrare, insieme a tante azioni e spunti tecnici, il suo modo di intendere questa pesca così particolare. A seguire, si sposterà sul litorale laziale a pesca di dentici e ricciole di taglia con una delle tecniche più apprezzate dei nostri mari, la traina col vivo. A concludere questa prima parte, un’esperienza eccezionale in Nicaragua, a pesca dei grandi tarpon che ne popolano le acque, usando le spettacolari tecniche dello spinning e della pesca a mosca.
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IEG: un mare di esperienze a Pescare Show 2020
La manifestazione di riferimento in Italia per la pesca sportiva e la nautica da diporto di Italian Exhibition Group torna nel quartiere fieristico di Vicenza dal 21 al 23 febbraio 2020. Presenti i top brand del settore in una tre giorni di eventi, esperienze e progetti speciali
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arà una ventunesima edizione tutta da vivere quella di Pescare Show 2020. Il Salone Internazionale della pesca sportiva e della nautica da diporto di Italian Exhibition Group SpA (IEG) torna nel quartiere fieristico di Vicenza da venerdì 21 a domenica 23 febbraio 2020 con un’offerta arricchita, i produttori più noti e i top brand della nautica da diporto. Caratterizzato da una forte impronta esperienziale, Pescare Show 2020 aggiunge al vasto programma di eventi
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un calendario di incontri e convegni sul tema della salvaguardia delle acque e il progetto di sensibilizzazione “Pescare senza plastica”. La campagna, che sta incontrando l’interesse dei più grandi nomi della nautica e delle associazioni di settore, si svilupperà attraverso una sezione sul sito, un’area espositiva dedicata tra la Hall 2 e la Hall 6 e il contest social #PescaresenzaPlastica che prenderà il via a gennaio. Fino al 7 gennaio 2020 è invece attivo #PescareXme, contest dedicato alla passione per la pesca che vede protagonisti gli utenti nel raccontare la propria passione attraverso gli scatti fotografici (info e regolamento sul sito). Confermati gli eventi, le dimostrazioni e i momenti di confronto che hanno contribuito a rendere Pescare Show il punto di riferimento in Italia per gli sportivi e gli appassionati del settore, a partire dalla presenza nella Hall 7 della Fishing Arena, area che ospiterà gli incontri con i testimonial internazionali, le premiazioni ufficiali della stagione sportiva appena conclusa, i seminari e i
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convegni con gli esperti del settore e le attività proposte da FIPSAS (Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee). Di nuovo protagonista lo spettacolare Acquademo, che con i suoi 14 metri di lunghezza e la capacità di 22.400 litri d’acqua si configura come l’acquario più grande d’Europa. Teatro di dimostrazioni, seminari e presentazioni con i principali brand, le scuole più rinomate e le maggiori associazioni nazionali ed internazionali, l’Acquademo sarà palcoscenico di stage di spinning con i Pro Staff dei grandi brand nelle giornate di sabato e domenica. Nella Hall 7 sarà allestito anche il FLW Competence Center, dove un team di esperti della Fishing League Worldwide
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(FLW) - la più grande associazione mondiale di pesca-torneo e organizzatrice del campionato italiano di bass fishing - insegnerà le tecniche in un’esclusiva scuola di pesca. Nella Hall 6 e nella Hall 7 i visitatori troveranno il Boating Show, area dedicata alle eccellenze e alle novità della nautica da diporto dove i più importanti brand del settore presenteranno le novità in tema di imbarcazioni, motori, elettronica e componentistica per la pesca sportiva, unitamente al Fishing Show, dove si concentrerà il meglio della produzione nazionale e internazionale di attrezzature, componentistica, accessori e abbigliamento tecnico per la pesca. Le Hall 1 e Hall 2 saranno la tappa irrinunciabile per gli acquisti sportivi nella Pescare Shopping Area. Ma non solo. Nella Hall 1 anche Fly Fishing World, il punto di ritrovo per gli amanti della pesca a mosca. Tra gli appuntamenti più attesi le prove di lancio organizzate dalle aziende nelle Casting Pool e le dimostrazioni dal vivo di Fly Tying Experience, durante le quali i visitatori po-
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tranno incontrare e vedere all’opera i venti migliori costruttori al mondo di esche artificiali. Inoltre, dopo il grande successo del 2019, torna arricchita nella Hall 1 l’area dedicata al turismo alieutico, in cui gli appassionati potranno scoprire, grazie alla presenza di lodge e agenzie turistiche specializzate, proposte di viaggio, destinazioni ed itinerari di pesca, in Italia e nel mondo. Realizzata in collaborazione con Antipes - Associazione nazionale collezionisti antiche attrezzature da pesca, torna nella Hall 2 la mostra-mercato dedicata alle Antiche Attrezzature da Pesca, dove i visitatori avranno modo di fare un vero e proprio viaggio nella memoria e ripercorre la storia di questa disciplina sportiva attraverso rarità e curiosità dal mondo.
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QUARTIERE FIERISTICO DI VICENZA
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al 2016 con l’introduzione del reato di pesca illegale in acque interne, e la successiva previsione del cosiddetto fondo anti bracconaggio, dell’ammontare di 3 mln di euro, stanziato per 3 anni dal 2018 al 2020 per fare fronte agli illeciti in materia di pesca, molte cose sono cambiate. A confermarlo è il Generale Massimo Conti: “Nel mese di giugno 2018 ha avuto inizio l’Operazione “Carpe Diem”, volta al contrasto del bracconaggio ittico ed in particolare alla tutela della carpa durante il periodo della riproduzione. L’intervento dei militari ha interessato, le province di Ferrara, Rovigo, Padova, Venezia Verona, Bologna e Ravenna impegnando, oltre il Reparto Operativo - Sezione Operativa Anti bracconaggio e Reati in Danno agli Animali (SOARDA) del Raggruppamento Carabinieri CITES, i Gruppi Carabinieri Forestali di tali province, supportati dai reparti territoriali dell’Arma. Complessivamente, dall’inizio dell’attività e fino alla fine
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Pare che da diversi anni le acque interne del nostro paese siano state dimenticate dai politici che amministrano i territori, solo ultimamente si è registrato un certo fermento in materia di pesca e tutela ambientale
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Nuova Linfa e nuove Speranze per il futuro
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A cura di Marco Falciano
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del mese di agosto 2018, l’operazione ha portato a 110 controlli e al deferimento all’Autorità Giudiziaria di 14 persone, al sequestrato di oltre 1600 kg di pesce, alla liberazione del pesce ancora vivo, per circa 500 kg (147 carpe e 100 kg di vongole), al sequestro di 6 gommoni, 4 batterie, 3 retini, 7 elettro storditori, 8 reti da pesca (per un totale di 650 metri). Sono state sequestrate 5 autovetture (di cui 2 furgoni) utilizzate per trasportare il pesce illegalmente pescato e sono state elevate n. 5 sanzioni amministrative per un importo totale di Euro 10.000. Nel 2019 è stata condotta una seconda campagna, che nel mese di maggio ha portato ad elevare n. 3 sanzioni amministrative per un totale di Euro 6000, effettuando, inoltre, il sequestro amministrativo di un furgone e di un natante, utilizzati per la pesca in zone non consentite. L’attività è proseguita nel mese di luglio in Polesine, nella “bassa ferrarese” e nella “bassa veronese”, durante la quale carabinieri forestali di Rovigo, sotto la direzione del Sost. Proc. Dott.ssa Sabrina DUO’ della Procura della Repubblica di Rovigo, hanno portato a termine una vasta operazione di polizia giudiziaria a contrasto della pesca di frodo nelle acque interne che, considerato il volume di business generato, è stata denominata “Gold River”. Nell’ambito di tale attività, i carabinieri forestali hanno eseguito n. 7 perquisizioni locali e n. 3 sequestri preventivi delegati a carico di n. 11 soggetti di nazionalità rumena e/o ungherese dediti alla pesca di frodo con l’ausilio di elettro storditori di fattura artigianale. Si osserva come la buona riuscita dell’operazione sia derivata anche dalla stretta sinergia tra i carabinieri forestali e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Emila Romagna (Sez. di Ferra-
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ra) che ha permesso di accertare scientificamente la pesca effettuata mediante l’ausilio della corrente elettrica e di ipotizzare, quindi, a carico dei pescatori di frodo i reati 5 previsti dalle norme settoriali (art. 40, comma 2, lett. b) e comma 3 della legge n. 154/2016). Va segnalato altresì che nel corso dell’operazione, è stato possibile configurare autonomi reati nell’ambito della sicurezza alimentare, in quanto il pesce catturato, destinato, come detto, prevalentemente ai Paesi dell’Europa orientale, al momento del controllo si trovava in cattivo stato di conservazione, immagazzinato all’interno di improvvisate celle frigorifere, successivamente sequestrate e ciò ha permesso di configurare la fattispecie di reato di cui all’art. 5, lett. b) della legge n. 283/1962.” Grazie alla costante attività di contrasto assicurata in particolare dai militari del CUFA, dai Reparti territoriali dell’Arma e anche dalle Polizie Provinciali, i circa 30 gruppi presenti sul distretto padano veneto si sono ridotti a circa 10, con consistente diminuzione dei membri affiliati ad ogni singolo gruppo organizzato (ridotti a 3/4 persone per gruppo, rispetto alle oltre 10 persone impiegate per ogni gruppo sino a pochi anni fa). Ad oggi le indagini hanno confermato, altresì, la continua migrazione dei componenti da un gruppo all’altro, sintomatico di un lavoro oramai discontinuo ed irregolare, ciò è dovuto, anche, ai numerosi sequestri di mezzi di trasporto e imbarcazioni, che di fatto impediscono, per un periodo seppur limitato, ai gruppi di operare. Fino al 2018 i bracconieri intercettati durante i controlli erano soliti contattare avvocati specializzati in materia di pesca, che prontamente fornivano un adeguato supporto legale finalizzato a minimizzare le conseguenze delle infrazioni contestate. Ultimamente questo supporto non si riscontra con la precedente frequenza, presumibilmente a causa della riduzione degli introiti derivanti dall’attività illecita e anche per la specializzazione acquisita da parte dei militari che effettuano i controlli, che rende meno efficace l’intervento dell’assistente legale. Come conseguenza dell’attività posta in essere dalle forze dell’ordine, unita alla costante attività dei volontari, alcuni gruppi hanno preferito trasferirsi all’estero, in particolare in Spagna e Francia, mentre altri sono tornati nel paese d’origine (prevalentemente in Romania). Il Reparto Operativo - SOARDA del Raggruppamento Carabinieri CITES ha infine richiesto supporto info-investigativo in materia di anti bracconaggio ittico ad altri Paesi interessati dal fenomeno, ed in particolare alla Romania, alla Spagna e alla Francia; anche grazie a tali
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scambi informativi sono stati ottenuti notevoli risultati, in termini di contrasto a tali condotte illegali ed al commercio illegale del pescato. Inoltre, su richiesta del CUFA si è tenuta il 3 luglio scorso all’Aia, presso la sede di Europol, una riunione con i collaterali spagnoli, rumeni e francesi ed analisti dell’Europol, durante la quale sono stati approfonditi gli aspetti internazionali dell’investigazione in tale settore nonché gli aspetti connessi alle conseguenti problematiche sotto l’aspetto igienicosanitario e fiscale. Le principali criticità sono state individuate, in particolare, nelle normative nazionali, talvolta non adeguate e disomogenee, nello scambio info-investigativo non sufficientemente strutturato anche a livello locale e fra le diverse autorità preposte e nella mancanza di una visione strategica del fenomeno e delle conseguenti necessarie attività di contrasto; è stata evidenziata, inoltre, la necessità di una migliore cooperazione su tali temi da parte delle magistrature competenti. Per tali ragioni è recentemente stato presentato alla Camera, il Disegno di Legge per contrastare il bracconaggio ittico, che ha già ottenuto l’approvazione all’unanimità dalla commissione Agricoltura del Senato da parte di tutti i gruppi politici. Una volta approvata, in sintesi, nei fiumi si potrà praticare solo la pesca sportiva, mentre quella professionale sarà limitata ai laghi, acque salmastre e lagunari, in cui tale pratica è storicamente esercitata e rappresenta
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un aspetto rilevante per l’economia locale. Si deve sottolineare che, senza la collaborazione della FIPSAS, l’importante contributo apportato dalla Commissione Nazionale Pesca Ricreativa e dei suoi volontari attivi sui territori, tanti importanti risultati non si sarebbero raggiunti. A comprova di ciò è il recente ingresso di due importanti associazioni che da anni si sono distinte per le azioni a difesa del territorio e contro la pesca di frodo: Eurocarp e UPE - Unione Pescatori Estensi. Entrambe queste realtà sono entrate a far parte della Federazione, consapevoli che la tutela ambientale, le Guardie Volontarie, la gestione delle acque rappresenteranno il futuro della pesca sportiva moderna, non più improntata al semplice esercizio della tecnica alieutica, ma volta all’educazione ed alla formazione di pescatori che si muovono come sentinelle in un ambiente che rispettano.
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Testo e foto di Graziano Giambastiani
Credo che il periodo invernale sia per noi carpisti uno dei più attesi, ma anche uno dei più difficili da affrontare
Gli ultimi eventi che hanno caratterizzato i mesi post-invernali sono stati davvero penalizzanti. Ma adesso siamo in un periodo della stagione nel quale possiamo davvero fare quel pesce che non siamo riusciti a catturare nei mesi più caldi, basta avere un po’ di pazienza, le idee chiare di come affrontare lo specchio d’acqua, capire quelle che sono le caratteristiche del fondale che andremo ad affrontare (per questo la tecnologia ci da una grande mano) e quando serve, aiutarci con qualche espediente in grado di arricchire il potere attrattivo del nostro innesco. A proposito di potere attrattivo, credo che possiamo parlare di questo argomento proprio perché ci appresteremo ad affrontare le acque fredde dell’inverno e non quelle più cade che abbiamo trovato in piena estate. Il problema dell’acqua calda come sappiamo è caratterizzata dalla presenza di una gran quantità di pesce disturbo di piccola taglia, e molte volte, anche se si cerca di fare selezione, è difficile portare a termine una sessione con successo. Per questo motivo, in estate è consigliabile pasturare senza usare troppi sfarinati, sarebbe meglio non usare esche troppo piccole, non “dippare” troppo l’innesco e non usare le pastelle come veicolo attrattivo. A proposito di pastelle, negli ultimi anni stanno andando molto perché offrono un modo un po’ alternativo di presentare l’esca, PASTELLE… READY MADE Pag.31
La gamma dei Syrup Instant Action hanno molteplici funzionalità e sono perfetti per realizzare una pastella davvero attrattiva
mantenendo comunque l’approccio tipico del carpfishing. Ma torniamo alla pesca, di come realizzare le pastelle lo vediamo tra poco. Se nel periodo estivo dobbiamo cercare di essere molto sensibili al modo in cui si vuole selezionare la taglia, in inverno, per certi aspetti, tutto è più semplice. La cosa più penalizzante dell’inverno è sicuramente la temperatura dell’acqua e la durata della luce durante il giorno. In inverno, in certe giornate soleggiate sarà possibile catturare qualche bel pesce in pieno giorno, anche i acqua bassa,
Innescate la boilies in modo tradizionale
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Ricoprite la boilies con la pastella e modellatela
Se pescate a lancio avvolgete con del PVA la pastella e l’amo
anche se le possibilità maggiori saranno durante lo scambio termico, quando l’acqua calda della superficie si mescola a quella più fredda del fondo. Questo in teoria dovrebbe essere il momento migliore per catturare qualche bel pesce e di solito si presenta dopo alcune ore che il sole è tramontato oppure durante le prime ore del mattino. Ma su questo vorrei mantenermi un po’ sul vago anche perché, come dico spesso, la pesca non è una scienza esatta e non c’è niente di scontato. Detto questo in inverno dobbiamo sicuramente aiutarci con qualche piccolo espediente per rendere più interessante la nostra presentazione. In alcuni casi possiamo utilizzare esche di piccolo o piccolissimo diametro con colori accesi e ben “dippate”, a volte possiamo utilizzare uno stick mix con all’interno una buona quantità di bigattini e magari utilizzare i bigattini come innesco oppure possiamo utilizzare parti liquide (pva friendly)
Per un corretto innesco della pastella si prende una quantità di circa il doppio del diametro della bolilies, e dopo averla modellata tra le dita la si attacca cercando di formare una pallina ben compatta PASTELLE… READY MADE Pag.33
Come si realizza 1
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Basta avere un piccolo frullino per macinare il caffè. E’ consigliabile usare il frullino perché le palline vanno macinate finemente. Più fine sarà la polvere maggiore sarà la compattezza della pastella. Macinate una certa quantità di boilies e versate la polvere in un contenitore. Prendete il Nash Syrup e aggiungetelo alla polvere un poco alla volta mescolando con le dita per far amalgamare il liquido alla polvere. Aggiungete il Nash Syrup fino a che la pastella non avrà assunto una consistenza come il pongo, ne troppo morbida ne troppo dura. Impastate bene con le mani il composto e una volta reso omogeneo mettetelo in un contenitore con il tappo. Le proprietà del Syrup manterranno inalterate le caratteristiche della pastella per molto tempo. L’uso della pastella, soprattutto nel periodo invernale, rende molto più adescante il vostro innesco ed è un metodo che funziona benissimo sia in fiume che in acque ferme.
nei sacchetti in pva insieme a pellets e bolilies frantumate. Insomma per rendere più interessante il nostro innesco e spingere le carpe a interessarsi alla nostra presentazione, in questi anni ne abbiamo inventate di tutti i colori. Ma c’è una cosa che non ha mai smesso di incuriosirmi, sto parlando delle pastelle. Quanti di voi hanno provato a realizzare degli impasti che rimanessero morbidi a lungo senza seccarsi e che si sciogliessero gradualmente in acqua emanando segnali olfattivi tutto intorno all’innesco? Quanti di voi hanno cercato con prodotti di vario genere di creare un qualcosa che potesse attirare in modo prolungato ma non troppo? Penso tanti, ma non sempre purtroppo i risultati sono stati quelli sperati. Ma tempo fa, durante una sessione non pro-
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prio proficua, riflettevo, e mentre riflettevo sbriciolavo piano piano una boilie Scope Squid sul palmo della mano. Avevo di fronte a me una confezione di Syrup Scopex Squid da un litro che stavo utilizzando per bagnare l’innesco e le boilies utilizzate per la pastura. Ad un certo punto mi si è accesa una lampadina, ho preso il tappo di un contenitore, ho ammucchiato la polvere e ci ho aggiunto una piccola quantità di Syrup. Questi sciroppi abbastanza densi contengono gli stessi additivi liquidi e in polvere usati nella gamma di boilies Instant Action e aumentano il gusto e l’odore dell’innesco o del method in brevissimo tempo. Questi sciroppi possono essere usati su qualsiasi cosa, dai bigattini, alle esche finte, alle boilies ai pellets, senza limiti di utilizzo, o nel nostro caso per realizzare un’ottima pastella attrattiva. Gli sciroppi Instant Action combinano componenti a base alimentare con elementi a base di olio per garantire una dispersione a tutti i livelli e garanti-
Questi sciroppi possono essere usati su qualsiasi cosa, dai bigattini, alle esche finte, alle boilies ai pellets, senza limiti di utilizzo, o nel nostro caso per realizzare un’ottima pastella attrattiva scono solubilità a tutte le temperature. Hanno l’aggiunta di dolcificanti per fornire un gusto rotondo e prestazioni migliori anche in acque fredde. La gamma comprende gli aromi Strawberry Crush, Pineapple Crush, Candy Nut Crush, Monster Crab, Squid and Krill, Coconut Creme, tannery Dream e naturalmente Scopex Squid. A parte quest’ultimo, le altre aromatizzazioni sono abbinate alla linea di esche Instant Action e potrete realizzare una pastella per ogni tipo di aroma. Quale è il vantaggio di una pastella realizzata con questo procedimento? Molto semplice. Non dovete miscelare farine, non dovete cuocere niente, non dovete sperare che l’impasto si disciolga in acqua in maniera omogenea, perché tutto quello che serve è dentro l’impasto della pallina ridotta in polvere e impastata utilizzando il Syrup. Per ottenere un impasto morbido al punto giusto e che rimanga quanto basta “aggrappato” al vostro innesco, basta dosare a piccole dosi il Syrup e polverizzare bene le palline che intendete impastare. Nel caso che il composto non leghi perfettamente a causa del tipo di palline utilizzate, potete aggiungere piccole dosi di farina bianca un po’ alla volta fino al raggiungimento della consistenza giusta. Nella sequenza fotografica tutti i passaggi per realizzare una buona pastella e rendere più attrattivo il vostro innesco. Una volta pronta la potete mettere all’interno di piccoli barattoli e durerà per molto tempo senza il rischio che possa muffare o seccare. L’utilizzo di questi piccoli espedienti per l’inverno non cambieranno il vostro modo di pescare, renderanno la vostra sessione, forse, un po’ più vivace e magari vi aiuteranno a sviluppare qualcosa di nuovo che avevate da tempo chiuso nel cassetto e che stentava ad uscire. Ciao a tutti. Graziano Giambastiani
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FOCUS prodotto carpfishing
INSTANT ACTION SPOD SYRUPS
INSTANT ACTION SPOD SYRUPS Pag.38
Taniche Booster Bulk PVA friendly – questi densi sciroppi contengono gli stessi additivi liquidi e in polvere usati nella gamma di boilies Instant Action. Aumentano il gusto e l’odore nel fondale in brevissimo tempo, questi sciroppi possono essere usati su qualsiasi cosa, dai bigattini, alle esche finte, alle boilies alle pellet, senza limiti di utilizzo. Gli sciroppi Instant Action combinano componenti a base alimentare con elementi a base di olio per garantire una dispersione a tutti i livelli e garantiscono solubilità a tutte le temperature, con l’aggiunta di dol-
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cificanti per fornire un gusto rotondo e prestazioni migliori anche in acque fredde. Taniche da 1 litro. D isp o ni b ili nei g u sti • Instant Action Strawberry Crush Spod Syrup • Instant Action Pineapple Crush Spod Syrup • Instant Action Candy Nut Crush Spod Syrup • Instant Action Monster Crab Spod Syrup • Instant Action Squid and Krill Spod Syrup • Instant Action Coconut Crème Spod Syrup • Instant Action Tangerine Dream Spod Syrup
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feederfishing
SOLUZIONI INVERNALI
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Testo e foto di Raffaele Mapelli
L’autunno ci ha lasciato alle spalle alluvioni, fiumi in piena e acquazzoni con poche possibilità di praticare la pesca in fiume e spesso anche l’impossibilità di andare a pescare senza problemi
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L’inverno con il freddo ci lascia anche lui poche possibilità di grandi pescate, ma se lo affrontiamo con piccoli stratagemmi possiamo comunque toglierci delle belle soddisfazioni. SPECIE DA INSIDIARE Sicuramente uno dei pesci principali dell’inverno è il Pigo, tipicamente invernale, pesce furbissimo da insidiare con finali lunghi e sottili e una volta preso all’amo è in grado di garantire combattimenti spettacolari con vere e proprie mitragliate sul nostro vettino. Oltre al Pigo ci sono gli immancabili cavedani e i grandi barbi. STRATEGIE DI PESCA Io mi sento di consigliarvi quattro strategie da attuare in fiume nel periodo invernale. La prima è sicuramente la pesca light con
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Nelle acque con corrente moderata, vi consiglio l’utilizzo di pasturatori chiusi con all’interno bigattini incollati...
Soprattutto in inverno le ferrate non saranno molte, ma di qualità. In questo periodo della stagione sono sicuramente le taglie più grandi a farla da padrone
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Aminoiacidi e additivi 1
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Nella sequenza fotografica viene mostrato come l’uso di prodotti specifici, come ad esempio aminoacidi spray e additivi che servono a richiamare l’attenzione dei pesci, possano essere impiegati per la preparazione sia delle esche che della pastura. Per quanto riguarda gli spray si possono impiegare per bagnare bigattini e pellets anche qualche ora prima di entrare in pesce, per gli additivi, come ad esempio quello impiegato in questa sessione che crea una importante nuvola bianca in acqua, si possono utilizzare direttamente sull’innesco o nella pastura prima di lanciarla in acqua.
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finali lunghi e fluttuanti, l’attività e il metabolismo dei pesci in inverno è molto rallentato, quindi dovremo essere noi bravi a stimolarne l’abboccata. Con una tecnica light vi consiglio di realizzare finali lunghi anche quasi due metri con mono fili che variano dallo 0.10 allo 0.16 al massimo meglio ancora se in fluoro carbon con ami variabili dalla misura 20 fino al 16. Le canne adeguate dotate di un’azione morbida e progressiva, ci consentiranno di salpare SOLUZIONI INVERNALI Pag.46
anche pesci importanti nonostante l’utilizzo di finali sotto dimensionati questo anche perché i pesci durante l’inverno non avranno la stessa forza di quando l’acqua ha una temperatura più elevata. Nelle acque con corrente moderata, vi consiglio l’utilizzo di pasturatori chiusi con all’interno bigattini incollati, questo fa si che i bigattini usciranno molto lentamente dal nostro pasturatore seguendo il flusso della corrente e del nostro lungo finale risultando molto adescante. I bigattini potremmo trattarli qualche giorno prima con delle spezie o prodotti appositi per potenziarne la loro attrattività, curry, aglio, peperoncino sicuramente sono i sapori più usati nel periodi con acque fredde. In condizioni di acqua fredda e molto trasparente anche un colorante bianco che crea nuvola di fumo intorno al feeder creerà curiosità. La seconda è la pesca in movimento
ambienti
In questo periodo della stagione saranno i veri temerari a calpestare le sponde ghiacciate dal freddo. Acqua piatta e profonda sarà la parola d’ordine per una sessione invernale, e se la fortuna ci darà una mano, porteremo a guadino qualche grosso esemplare. In questo periodo non è difficile, dove ci sono, agganciare qualche grosso pigo
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con l’utilizzo anche qui di finali lunghi e della continua scia rilasciata dai bigattini che fuoriescono da un feeder molto più leggero rispetto alla portata della corrente in grado di creare non solo interesse, ma anche competizione nei confronti dei pesci in frenesia, in più ci consente di sondare e testare diversi metri di fiume. Ovviamente questo deve esser un tratto libero da incagli per far si che la nostra passata e la nostra azione di pesca risulti efficace. Qui invece l’utilizzo di finali e di ami risulta diverso rispetto alla pesca light questo perché il pesce sarà lui a entrare in competizione e quindi risulterà più aggressivo sui nostri inneschi, quindi possiamo salire con i terminali: partendo dallo 0,16 fino ad arrivare ad uno 0,20 e di conseguenza aumentare anche la misura dell’amo senza comunque esagerare, misure consigliate 14/12. La terza è la pesca con i pellets. Mi è capitato negli ultimi anni di affrontare tratti di fiume dove il bigattino, che l’ha fa da padrone durante tutto l’anno, risulta meno efficace. In inverno come sempre, i pesci rallentano la loro attività, giornate intere dove non si vede una mangiata. Un paio d’anni fa con il mio amico Massimo quasi per caso abbiamo lanciato una canna
pasture e pasturatori
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composta da rete in pva con all’interno pellet dippatti e come innesco o un pellet da 15 mm oppure una doppia boiles speziata del numero 10 e le partenze si sono susseguite con un buon ritmo nonostante l’acqua molto fredda. Oggi dopo vari tentativi, prove, cerchiamo sempre di migliorare la nostra presentazione però posso dirvi che il pellet risulta molto più digeribile e apprezzato del bigattino e in certe situazioni di pesca, ci consente di utilizzare finali maggiorati, come ad esempio partendo da uno 0,20 fino allo 0,25 con ami di misura da 12 a 8. Quarta ma non ultima la pesca in laghetto, moltissimi laghetti ospitano quantità di pesce elevata con la possibilità di divertirci qualche ora, l’utilizzo di pellet o method feeder sono le soluzioni alla portata di tutti, con poche cose anche chi non ha molto tempo e vuole approcciarsi al feeder per la prima volta, è un’ottima palestra.
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CATTURE
SOLUZIONI INVERNALI Pag.52
SOLUZIONI INVERNALI Pag.53
In questo caso la precisione di lancio, (se siete in laghetto o in acqua ferma prima di iniziare a pescare lanciate il vostro feeder vuoto o un piombo secco alla distanza che desiderate pescare e bloccate il filo nella clip del mulinello cosi sarete sicuri di raggiungere sempre la stessa distanza) risulta davvero determinante. In fiume invece con corrente prendete un riferimento sulla riva opposta e vedrete che dopo un po’ di pratica vi uscirà quasi naturale lanciare sempre nella stessa direzione. Il consiglio è sicuramente quello di non esagerare con la pasturazione e la distribuzione delle esche, il pesce come detto in precedenza è molto svogliato e si alimenta molto più lentamente quindi pasturando troppo si corre il rischio di sfamarlo anzitempo compromettendo la nostra giornata di pesca. Utilizzate piccoli pasturatori oppure ricaricate con intervalli di tempo più lunghi rispetto alle classiche pescate primaverili o estive. LE FASI DI PESCA Un altro particolare da non sottovalutare è quello delle fasi di pesca: pescate nelle ore più calde della giornata il pesce si muove di più rispetto alle prime ore del mattino. I cambi di luce: in tutte le stagioni il cambio di luce porta all’attività dei pesci e l’inverno non fa eccezione. Tempo pioLa cosa incredibile è che molti tentano di insidiare i grossi cavedani con ami infinitesimali e fili sottili senza riuscirci e poi...
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voso, la temperatura grazie alla pioggia sarà di qualche grado superiore e magari anche il colore dell’acqua che tenderà al velato metterà in pesci in attività, questa cosa l’ho riscontrata molto spesso nella pesca al cavedano in inverno. Spero di avervi dato delle buone dritte per affrontare al meglio un periodo difficile come l’inverno e con questo vi rinnovo gli auguri per un favoloso e pescoso 2020, ciao ragazzi. Raffaele Mapelli
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FOCUS prodotto F
eederfishing
KODEX ECTOPLASM & MUNCHIES Pag.56
KODEX ECTOPLASM & MUNCHIES
KODEX ECTOPLASM & MUNCHIES Pag.57
Abbinare le esche giuste agli attrattori adeguati ormai è diventata la formula perfetta per catturare di più soprattutto in situazioni difficili (ad esempio in pieno inverno con pesci molto apatici). Kodex Intelligent Tackle ha formulato un esca rivoluzionaria alla quale ha affiancato una serie di potenti additivi liquidi. Parliamo dei Munchies e degli Ectoplasm. La prima è un esca flottante ai massimi livelli (capace di sostenere anche pesanti ami e presentazioni multiple di esche) composta da un derivato del pane naturale al 100%. Questa viene impregnata con coloranti alimentari e scent che hanno una persistenza in acqua incredibile per durata ed effetto fumo. Inoltre la sua consistenza morbida vi permette di ritagliarla agevolmente per utilizzare la quantità necessaria dettata dalla situazione. Va da sé che potremo utilizzare piccole porzioni nel Fee-
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der Fishing ed ami piccoli, così come grosse porzioni nel carpfishing più nudo e crudo, fino ad abbinamenti di colore differente (che in molte occasioni può fare la differenza). Red Krill, Green Pineapple, Yellow Corn, Pink Almond, White Vanilla le colorazioni ed aromarizzazioni disponibili. Gli Ectoplasm sono additivi liquidi a base di Aminoacidi, zuccheri e potenti aromi naturali, con una capacità aggrappante notevole. Il loro effetto smoke e la conseguente diffusione in acqua a qualsiasi temperatura, è davvero incredibile! Il beccuccio dosatore permette applicazioni precise sulle esche oppure utilizzata tipo siringa nei sacchetti in pva. Il loro colore fluorescente e “compatto” è particolarmente gradito da molte specie di Ciprinidi, carpe in testa. Fruit Burst, Stinky Halibut, Almighty Almond, Perky Pineapple, Canny Corn, Wild Berry, Krill le formulazioni disponibili. Kodex Intelligent Tackle: Be Intelligent
Visita il sito: www.cogitech.eu
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carpfishing
L’INVERNO: DIFFICILE?
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Testo e foto di Mattia Travasoni
In inverno, meglio in cava? Oppure in fiume? Magari in canale? Oppure grande lago?
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Segnalatori settati sulla massima sensibilità. Ogni movimento potrebbe essere importante!
Molte sono le domande riferite all’inverno, tra le quali spicca il “dove andare” e successivamente, a cascata, come pescare. Amo ogni ambiente in cui vi sia la presenza di carpe indipendentemente dalla loro dimensione, ma questa volta fui attratto da uno specchio d’acqua che mi aveva dato sani colpi nei reni in passato allontanandomi tante erano state le sconfitte. Parecchi carpisti lo frequentano ma non sempre tornano a casa col sorriso portandoli spesso a scegliere altre mete dove i risultati sono più facili.
Gli ECU hanno una sensibilità particolare e si presta perfettamente all’affronto delle circostanze più impegnative L’inverno: difficile? Pag.62
Lo Spod Mix Fish Frenzy XP ormai finito a seguito di una massiccia pasturazione… seguita da ottimi risultati!
Per come vivo il mio carp fishing non amo i posti troppo facili ma desidero che i posti difficili possano diventare facili dopo un’opportuna conoscenza delle sue acque e soprattutto delle abitudini delle carpe presenti. Sto parlando di una cava piuttosto battuta e complessa del nord Italia dove le strategie da applicare devono essere molte per assicurarsi catture. Essendo un periodo duro e complesso, l’inverno mi porta a compiere scelte specifiche dirette alla strategia di localizzazione e pasturazione. Una volta però trovata la chiave di volta in un luogo, è facile capire che queste soluzioni ti danno la possibilità di intuire perfettamente le eventuali esigenze di acque simili. A lanci o o dalla b arca ? Ammesso che in inverno sia tutto un po’ più difficile, la pesca a lancio evita di tribolare con geloni alle mani caricando e scaricando la barca dal tettuccio della macchina. Questo è sicuramente un parametro di “pigrizia” ma non significa che la pesca a lancio sia meno efficace, anzi! In molti laghi la barca è proibita e in questi mesi diventa più sicuro stare con i piedi sulla sponda
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“A” come Attesa. In inverno il gioco è duro: poche ore di luce e tanto freddo! Meglio essere preparati!
Lo spod è essenziale in queste situazioni in cui dobbiamo veicolare la pastura in modo molto preciso
a patto di saper lanciare e pescare in modo corretto. Da riva è ovviamente possibile svolgere attività altrettanto precise, appunto nella fase iniziale di ricerca dello spot e selezione delle aree migliori. Solitamente mi affido al mio Deeper Chirp+ che mi permette di visualizzare il fondale mediante 3 angoli di fascio differente, ottenendo così scansioni assolutamente perfette. Oltre a questo mi permette di effettuare batimetrie corrette del fondale consentendomi di capire in modo corretto dove pescare e come impostare la sessione. Una volta valutato questo parametro, sarà semplice impostare la sessione! Chiaramente, dopo questo preambolo è semplice capire che impostai la mia sessione completamente a lancio valutando un gradino con pendenza limitata come la scelta migliore per il periodo. L a scelta adatta Probabilmente la scelta più importante nel periodo invernale è costituita dalla zona di pesca. Il “dove” impostare la sessione rappresenta il nodo cruciale che ci permetterà di sperare oppure no in una partenza. Non c’è cosa più brutta di essere a pesca consapevoli che non sia la zona corretta! Quindi, è meglio perdere un po’ più di tempo nella ricerca dello spot piuttosto che nel
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Lo Squid Bag Mix è stata una delle mie armi più efficaci ma… parliamone più avanti! lancio veloce delle canne da pesca! Consideriamo che la scelta della zona corretta ci assicura di aver meno problemi per quel che riguarda inneschi, strategie di pasturazione o tipologie di esche, infatti l’obiettivo è quello di pescare proprio nelle brevi tratte che le carpe compiono in inverno. E’ ormai assodato che in questi periodi in cui la temperatura dell’acqua è molto bassa Il Rosa è tra i colori più efficaci in base alle mie esperienze ma se devo essere sincero, ogni sessione ha le sue specifiche regole!
NS1 sono tra le mie esche preferite in inverno, principalmente le Wafters!
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Grazie al mio Deeper Chirp+ ho scansionato perfettamente il fondale trovando il punto giusto in pochissimo tempo
ogni organismo a sangue freddo riduce drammaticamente il metabolismo portandolo a muoversi il meno possibile. Saremo quindi noi a doverle cercare minuziosamente! I n sec o nd o pian o ? Il punto interrogativo contenuto nel titolo di questo paragrafo porta alla riflessione se effettivamente esistono elementi che possono passare in secondo piano. La risposta è semplice, e dopo aver localizzato l’area corretta, allora tutto ciò che compone la nostra sessione avrà un’importanza omogenea ma di grande spessore. Con ciò intendo che dopo aver battezzato la zona, ogni elemento dovrà essere studiato nei minimi dettagli al fine di assicurarci il massimo delle possibilità. Da qui è semplice catalogare ogni elemento che ci permette catture nel periodo invernale, primo tra tutti l’esca e l’innesco dove pasturazioni attrattive e inneschi ad assetto E’ facile vedere come il Deeper Chirp+ trasmetta perfettamente la conformazione del fondale mostrando ogni variazione
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Le esche NS1 hanno un profilo aromatico fruttato davvero superlativo. La loro attrazione è indiscutibile neutro solitamente rappresentano le soluzioni adatte a ogni situazione. Spod mix lanciati con rocket come lo Spomb sono la scelta della maggior parte degli anglers che amano il periodo invernale in acque ferme e nel caso di questa sessione scelsi di usare il Fish Frenzy XP, uno spod mix pronto ricco di derivati del pesce, pellets e canapa, utilissimo per creare un letto di pasturazione carico di elementi attrattivi ma con poco contenuto tangibile, infatti l’obiettivo è quello di evitare che le carpe possano saziarsi grazie alla mia pasturazione. Ovviamente ho voluto incrementare la potenzialità attrattiva mediante alcuni liquidi come l’Hot Choirizo Extract, un liquido speziato che amo più di altri per via delle grandi catture che mi ha sempre assicurato, infine pochissime boilies, forse meno di un chilo ma tan-
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tissimo spod mix che andava a costituire un letto di pastura altamente attrattivo. Inneschi bilanciati e ben in contrasto con la pasturazione andavano a concludere la strategia anche se alcuni aspetti fondamentali devono ancora essere analizzati meglio per capire la complessità dell’approccio e soprattutto dell’analisi dei dettagli. I l c o l o re dell ’ esca Sono stati condotti trattati di ogni tipo su questo argomento. Inizialmente ero fortemente scettico poi mi sono ricreduto adattando ogni teoria alle circostanze. Con questo intendo che in certi luoghi, il colore svolge un’azione attrattiva notevole verso le carpe, in altri è pressochè ininfluente. In inverno e in aree piuttosto pressate diventa uno degli aspetti irrinunciabili ma non sempre è possibile capire quale sia il colore più redditizio, infatti, rosa, giallo, bianco o arancio la fanno da padrone nelle scelte dei carpisti. Una regola approssimativa può essere quella di usare il bianco con luna piena ma non è una verità assoluta. Purtroppo solo la sessione potrebbe dire quale sia il colore migliore e per questa specifica sessione usai una NS1 Wafter cambiandola di colore in base alle esigenze, infatti, di notte e con luna
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E finalmente il risultato della sessione! Una bella specchio oltre a alcune altre carpe di taglia piÚ modesta L’inverno: difficile? Pag.69
I colori che preferisco per le ore di luce sono rosa e giallo… ma per le notti di luna piena il bianco è la mia scelta preferita
Creo sempre i miei terminali a pesca, purtroppo per assenza di tempo a casa
piena, scelsi una NS1 Bianca per cambiarla alle prime ore dell’alba con colori alternati tra giallo e rosa. Seppur fossero scelte apparentemente superficiali, proprio queste variazioni sembravano sortire la giusta accettazione dalle carpe! M a q u ant o c o nta la precisi o ne ? La precisione in ogni azione comporta sempre un migliore risultato, che sia estate o inverno, questo è un meccanismo ovvio e chiaro nella pesca. In invero è semplicemente più difficile per via del disagio comportato dal freddo e dalle intemperie. Con il termine “precisione” potremmo valutare tantissimi elementi ma personalmente mi soffermo sulla misurazione attenta dei lanci in base alla zona di pesca e di pasturazione per essere certi di pescare e pasturare sempre nel posto prescelto. Un nodo con il filo elastico sul nylon della canna usata in pesca assicura la possibilità di capire a ogni lancio se abbiamo posizionato l’innesco nella medesima posizione. Alcuni usano la clip del mulinello in abbinamento alle yard stick. Personalmente uso tutti questi sistemi ma dopo aver valutato corret-
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Ecco come appare il mio innesco sul fondale. L’esca è in netto contrasto con la pastura: Fantastico!
tamente la misura con le stecche, creo un piccolo nodo di filo elastico sulla lenza in modo tale che al lancio successivo non dovrò riprendere la misura, evitando così dilatazioni di tempo inutili. Tornando alla mia sessione, quella volta non mi basai solo su questi aspetti ma, se abbinati all’analisi dell’uso dei sacchettini nel numero precedente di Carp&Feeder Fishing, posso confermare che abbia considerato la maggior parte dei punti cruciali per le sessioni invernali al fine di perseguire uno standard analitico assolutamente sopra la media dandoci dal certezza di perseguire risultati sempre più che soddisfacenti! Mattia Travasoni
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FOCUS prodotto carpfishing
SQUID HYDRO
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Il calamaro è un “cefalopode” che è presente in molti dei nostri mari e oceani ed è ampiamente usato sia come cibo umano che nei mangimi in quanto è una preziosa fonte di proteine, aminoacidi e zinco, magnesio, selenio e vitamine. Lo Squid Hydro è un additivo naturale e solubile che può essere usato come ingrediente per boilies oppure inneschi apportando una grande quantità di nutrienti, attrattori e stimolatori d’appetito grazie a un gusto unico a ogni temperatura dell’acqua. E’ eccezionale per bagnare le boilies, pellets e inneschi ma anche per pasture o per migliorare la loro attrazione. P r o priet à dell o S q u id H ydr o Un concentrato attrattivo esclusivo di CC Moore Liquid di Squid completamente naturale, nero e salato Saporito, ricco e pungente, basato su un forte gusto di Squid Gusto tipo “umami” saporito e naturale Contiene alti livelli di aminoacidi e proteine solubili Crea un incredibile nuvola attrattiva di colore nero sulla tua zona di pesca Altissima solubilità e digeribilità – adatto per l’uso tutto l’anno Ideale per boilies, pasture o inneschi che riproducono il colore del fondale
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PVA friendly: adatto a sacchetti in PVA o stick Liquido denso – penetra nel fondale massimizzando l’attrazione pH 3.9 – fortemente acido C o nsigli Usalo in quantità di 30ml/Kg per produrre boilies, particles o Bag Mix e Stick Mix; adatto anche per essere usato da solo in sacchetti in PVA o per potenziare Pellets o come ammollo per inneschi per un’attrazione naturale.
Attenzione! Questo prodotto deve essere conservato fresco, asciutto e al riparo dalla luce solare diretta. Questo prodotto può macchiare temporaneamente la pelle e gli indumenti ma può essere lavato via con acqua calda e sapone.
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Pacific Tuna PROJECT
W W W. C C M O O R E . C O M Follow us
feederfishing
STRATEGIE INVERNALI
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Testo e foto di Diego Salvi
Ormai la stagione calda è volta al termine e le belle pescate con una miriade di catture si fanno desiderare, trovare gli spot giusti è sempre più difficile ma vi sono fattori che non vanno trascurati, l’acqua fredda porta il pesce ad essere meno attivo e trovare dove staziona non è difficile
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Le acque correnti, anche nella stagione invernale, sono in grado di regalare belle catture... basta trovare lo spot giusto
In questa stagione tendo a cercare acque profonde possibilmente con corrente debole e con un fondale non omogeneo e magari con grossi massi, ed è lì proprio sotto di quest’ultimi che spesso stazionano esemplari di bella taglia in attesa che del cibo passi sotto i loro occhi trasportato dalla corrente. Col sennò di poi ho notato che i grossi esemplari tendono a diventare opportunisti e sfaticati e spesso stazionano nelle morte di corrente in attesa. La pasturazione abbondante e preventiva non mi ha mai dato grossi risultati se non nei primi lanci, questo a conferma che se capitava il pesce di taglia è per il fatto che si trovava già in quello spot e che non lo avevo attratto io. Non sono solito usare la nassa per evitare che il pesce catturato metta in allarme gli altri esemplari, preferisco una pesca con meno catture ma di qualità e questo mi ha portato ad un azione mirata e precisa se vogliamo usare un termine non molto appropriato, ma che renda l’idea, possiamo dire che si tratta più di una “caccia”. Ovviamente tutto dipende dallo spot che ci troveremo di fronte, e spesso il fattore che STRATEGIE INVERNALI Pag.78
più influisce sulle montature da usare è la corrente. Per essere il più preciso possibile nel posizionamento dell’esca prediligo terminali corti, robusti e spesso anche di diametro generoso. Pur non tralasciando mai le esche vive consapevole del loro enorme potenziale, prediligo i pellettati e gli sfarinati che dosati e bagnati nel modo giusto possono rimanere sullo spot di pesca anche in presenza di corrente. Gli inneschi “pre-dippati” ormai fanno parte della dotazione di tutti e soprattutto in acque fredde fanno la differenza. Nel caso di un fondale ciottoloso dove il rischio che l’innesco si nasconda tra i sassi, un arma vincente sono gli inneschi pop up o bilanciati, qui entra in gioco il saper adattarsi anche “rubando” terminali che spesso vengono usati in altre discipline come per esempio il carpfishing, ma per ovvi motivi riducendo le dimensioni anche se non di troppo. Quando non vediamo una buona risposta da parte del pesce tendiamo a diminuire il diametro del terminale e la misura dell’amo, ma al contrario, au-
Non sminuiamo il grande aiuto che possono dare gli attrattori usando quelli giusti che lavorino in modo ottimale in acque fredde capaci di persistere sul fondale anche dopo diversi minuti
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mentando in modo esponenziale l’innesco spesso sia cavedani che barbi perdono la diffidenza anche su colori piuttosto accesi che nemmeno ci sogneremmo di usare, ma che a volte in giornate nuvolose possono fare la differenza. Non sminuiamo il grande aiuto che possono dare gli attrattori usando quelli giusti che lavorino in modo ottimale in acque fredde capaci di persistere sul fondale anche dopo diversi minuti di pesca come SFA430 ormai cavallo di battaglia che non può mai mancare sia per dippare gli inneschi sia da aggiungere direttamente nell’acqua di bagnatura della pastura. Prediligendo terminali corti e la scelta del pasturatore ricade prevalentemente sui method che siano flat o pellet, ma da qualche tempo ho trovato molto efficaci gli shotgun di casa Middy. Molti sono i pro partendo dalla loro trasparenza che creano meno sospetto possibile sul fondale al fatto che essendo pasturatori inline riducono al minimo il rischio di incaglio e grazie alla loro azione possiamo avere sempre l’esca “immersa” nella pastura che a sua volta ricopre il terminale creando così una presentazione pressoché perfetta. Ottimi anche se usati con i bigattini, un pasturatore a 360 gradi, ma che da il meglio di sé in acque ferme o calme. Anche in caso di presenza di erbai sono rimasto davvero soddisfatto, compromettono al minimo il com-
Un pasturatore davvero innovativo e intelligente, in grado di far arrivare la pastura sul fondo e rilasciare il contenuto insieme all’esca dopo alcuni in maniera uniforme
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battimento ed eliminando completamente quel disturbo che può creare un classico pasturatore a gabbietta. La canna a cui mi affido per questa tecnica è la SXI di casa Kodex. Un due pezzi dall’azione parabolica che permette di godersi i combattimenti in tutta tranquillità con una grande sensibilità in grado di avvertire anche la minima toccata da parte del pesce ma che allo stesso tempo mi permette di usare pasturatore generosi e di lanciare a distanze considerevoli. Comoda bella ed elegante ma soprattutto prestante è in grado di tener te sta anche ai barbi di taglia durante le loro ripetute fughe. Quando partiamo per una battuta di pesca tutti noi abbiamo un obbiettivo, chi la taglia, chi uns determinata specie e per far ciò ci prepariamo il necessario dalla pastura agli in esci all’attrezzature e scegliendo spot più adatto anche in base al periodo dell’anno ma certe volte mi piace anche andare alla “scoperta” usando armi all-round, ma che possano comunque affrontare ogni situazione mi si presenti di fronte, soprattutto nel periodo freddo dove il cappotto è sempre in agguato.
Diego Salvi Diego Salvi
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FOCUS prodotto feederfishing
KODEX KX-I SPECIMEN/FLOAT ROD
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Una canna in puro stile inglese, studiata e sviluppata in Inghilterra, tra le più vendute sul mercato d’oltremanica... ovvero: totally English style! Della lunghezza di 11’ 8” con una piacevole azione parabolica progressiva è perfettamente ripartita in due pezzi proprio per mantenere inalterata questa caratteristica del blank. Il libraggio dichiarato è 1.75/2.25 Lb che differenzia proprio la diversa potenza ripartita sul fusto; la parte inferiore possiede una buona dose di potenza che viene “ammorbidita” nella parte superiore. Essendo pensata per le pesche specialistiche, la pesca in movimento, la pesca a galla con i controller o galleggianti, questa tipologia di azione aiuta tantissimo qualora si debba scendere di diametro di terminale per convincere
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i nostri avversari a cedere agli inneschi. Il casting massimo di circa 90/100 gr permette di utilizzarla anche con sacchetti in pva di buone dimensioni. Anelli a pietra ribassata e di largo diametro (esattamente come l’apicale, che presenta anche una montatura con flangia anti incaglio) per l’utilizzo di qualsiasi tipo di lenza madre ed una scorrevolezza perfetta in qualsiasi condizione. Il portamulinello a vite permette un serraggio saldo e sicuro sia di mulinelli di piccola/media taglia tipici della pesca stalking - sia di grossi big pit utilizzabili in molteplici situazioni. Il calcio è in morbido sughero trattato in modo da mantenere a lungo le caratteristiche di morbidezza e comfort durante tutte le fasi di pesca. Il piccolo hook retainer ribaltabile in acciaio è un piccolo ma prezioso dettaglio che torna estremamente comodo durante gli spostamenti o nelle fasi di preparazione delle lenze. Il look non si può certo sottovalutare in un prodotto del genere, quindi la KX-i viene proposta con un elegante e sobrio minimal style dal gusto piacevolmente retro’. Se cercate un attrezzo versatile ed in grado di coprire diverse situazioni, la Kodex KX-i è l’attrezzo che fa per voi.
Visita il sito: www.cogitech.eu
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carpfishing
PUNTI DI VISTA
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Testo e foto di Graziano Giambastiani
Stabilire delle regole è spesso molto complicato, riuscire a stabilire una regola che garantisca la massima tutela della cattura non deve essere un problema, deve essere una priorità , e non soltanto per chi pratica il carpfishing
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Si può parlare di sicurezza per settimane, per mesi, è un argomento così vasto che può essere tranquillamente discusso all’infinito. E solo quando pensi di aver terminato, ti accorgi che non hai detto abbastanza. Come tutti i grandi appassionati anche io ho la mia storia, un’avventura nata molti anni fa
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Ecco l’esempio di un fondale maleodorante e privo di ossigeno. Il piombo plastificato non tornerà più del colore originale...
proprio per scelta. Sono passati appena 27 anni e questa passione non ha mai smesso di pulsare. Diciamo anche che la mia fortuna è stata quella di avere un posto privilegiato nel mondo della pesca, le prime esperienze degli anni 80-90 e successivamente quella dell’editoria specializzata, ha contribuito a far maturare il mio bagaglio tecnico giorno dopo giorno. Con il passare del tempo, l’esperienza, e una grande passione, ho cercato di affinare la mia tecnica, la mia mentalità e la mia cultura della pesca. E sì, perché parlare di sicurezza in ciò che facciamo, significa parlare di cultura. E’ sempre e solo una questione di cultura ricordate. E’ quella cultura fatta di rapporti, di contatti, di consigli, di pareri di idee e non certo di quello che si legge troppe volte sui social. Eppure i più grandi esperti di questa tecnica, sono cresciuti e hanno reso popolare il carpfishing in tutta Europa, in tutto il mondo, quando internet era poco più che una parola astratta, a quei tempi era normale aspettare l’uscita in edicola di una rivista da sfogliare, era l’unico modo per essere sempre aggiornati su tecniche e prodotti. Quelli erano i bei tempi, quando si pescava in compagnia con gli amici e c’era sempre qualcosa da imparare. Oggi, nonostante la travolgente quantità di informazioni, vedo tanti giovani appassionati ben attrezzati e carichi di entusiasmo, pronti ad affrontare i peggiori disagi pur di coronare il loro sogno con una bella cattura, ma carenti di quella cultura che fa di un semplice appassionato un pescatore con la P maiuscola. Questo mio desiderio di sportività credo che sia nato con me, come se mi appartenesse da sempre, diciamo un’ulteriore forma di rispetto nei confronti di quelli che da sempre sono i miei avversari. Non bisogna mai smettere di sensibilizzare su questo argomento, non bisogna mai smettere di parlare di rispetto, di sicurezza, non dobbiamo mai dimenticare che tutto è dipenPUNTI DI VISTA Pag.89
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La livrea, le pinne e la coda di questa regina, ci dicono che si tratta di un pesce che vive in acque correnti
dente dalle nostre azioni e da ciò che facciamo. Parlando di “cultura” della pesca credo sia doveroso iniziare partendo dalle attrezzature. Canne, fili e mulinelli possono ogni volta essere messi sotto “la lente del microscopio” questo perché purtroppo una buona parte di appassionati, soprattutto chi è alle prime armi e si lascia trasportare dall’entusiasmo, affrontano le loro sessioni con attrezzature spesso poco adeguate. Ma su questo argomento ci sarà sicuramente da parlare in altre occasioni. In tutto quello che facciamo e in tutto ciò che utilizziamo per realizzare i nostri inneschi, c’è un amo, più o meno grande, più o meno robusto. L’amo è la cosa che ci da la possibilità di portare a termine la nostra azione di pesca (insieme naturalmente ad altri fattori molto importanti) ed è la cosa che molte volte può condizionare la vita e la salute di un pesce. Un amo correttamente rapportato all’ambiente che si affronta, ci darà la possibilità di portare a termine un difficile recupero. Un amo con un filo molto grosso utilizzato in un ambiente privo di ostacoli e dove non è necessario forzare troppo il pesce, servirà solo a ferire gravemente la sua bocca. Viceversa, è assolutamente sbagliato utilizzare un amo a filo sotPUNTI DI VISTA Pag.91
tile, in un ambiente ricco di vegetazione sommersa e piante acquatiche, dove è necessario mantenere un contatto diretto con il pesce. In questo caso si rischia solo di danneggiare la cattura e di rinunciare ad una sospirata occasione. Poi ci sono i casi “estremi” dove un amo può essere causa di morte oppure dove più ami possono essere causa di pericolose infezioni che portano ad una lenta e inesorabile morte del pesce. Tempo fa pubblicai su facebook l’immagine di un povero pesce, segnato dall’ignoranza di chi agisce senza la minima preoccupazione. La carpa in questione aveva la gola squarciata a metà. Un pesce vivo, vitale, che incredibilmente aveva abboccato al mio innesco, spinto da quella naturale e istintiva reazione di sopravvivenza, che lo spinge ad alimentarsi per non morire. Un’immagine drammatica che in oltre trent’anni di attività non avevo mai visto prima, anche se le sue ferite si erano perfettamente cicatrizzate, potevo vedere da fuori le sue branchie muoversi. E nonostante tutto il pesce aveva un’energia e una vitalità incredibile, l’istinto di vivere era più forte del male che più persone gli avevano provocato. Le numerose ferite provocate dalla lacerazione di ami di grosse dimensioni con grossi ardiglioni, si era propagata con una conseguente necrosi dei
Due inneschi tradizionali caratterizzati da aromatizzazioni diverse, ma con una caratteristica importante: gli ami privi dell’ardiglione
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In tutto quello che facciamo e in tutto ciò che utilizziamo per realizzare i nostri inneschi, c’è un amo, più o meno grande, più o meno robusto
tessuti. Successivamente con la stagione fredda e la riduzione della pressione di pesca, le ferite si erano cicatrizzate consentendo al povero pesce di non morire. Questa è sicuramente la spiegazione più plausibile anche se la causa di quella ferita potrebbe anche riguardare il tentativo di liberarsi da una lenza strappata. Qualsiasi sia il motivo non c’è giustificazione che tenga, cose del genere non dovrebbero succedere. E’ solo questione di cultura, quella cultura eco sostenibile che ci deve contraddistinguere, sempre. Il mio è un invito al buon senso, rivolto principalmente a coloro che pescano in acque con forte pressione di pesca. Un messaggio che vorrei arrivasse an-
che a chi gestisce, a chi è diretto responsabile della condizione dei pesci. Schiacciate l’ardiglione dell’amo, usate ami privi di ardiglione, noi di Nash ne produciamo di favolosi. E se proprio vi fa fatica comprare una bustina di ami Barbles, portatevi dietro una piccola pinzetta. Con un semplice gesto eviterete di danneggiare nel tempo la salute di molti pesci. E se proprio non riuscite a capirlo, vi do io un’ottima ricetta. Provate a piantarvi più volte un grosso amo con l’ardiglione in una mano. Quando la vostra resistenza sarà arrivata al limite della sopportazione, provate nell’altra mano con un grosso amo privo dell’ardiglione (ho provato personalmente sulla mia pelle) e vi garantisco che si gode diversamente. Nel primo caso, oltre alla ferita e l’asportazione di un buon numero di tessuti, sarà quasi inevitabile una brutta infezione, la bocca distrutta di molti pesci ne è la chiara dimostrazione. Nel secondo caso si verificherà sicuramente un trauma, ma senza asportare i tessuti, anche i danni collaterali saranno nettamente minori. Dove i fondali sono puliti, dove non c’è il rischio che il pesce si intani nello sporco, dove il vostro scopo è solo quello di pescare e non di dimostrare quanto siete
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bravi, perché non attenersi a delle regole molto più sportive? Avete paura di perdere la vostra cattura? Sbagliato! Anche su questo bisogna essere chiari. Una volta che il pesce è allamato basterà tenere la lenza leggermente in tensione e non ci saranno problemi. Oltre a questo sarà il piombo stesso che manterrà in tensione il vostro terminale anche se la lenza si allenterà per qualche secondo. Solo quando il pesce sarà nel vostro guadino allora si slamerà, e nell’ottanta per cento dei casi lo farà da solo. A proposito, non vi è mai capitato di slamare un pesce pescando con ami provvisti di ardiglione? Pescando senza avrete le stesse probabilità. Io da molto tempo ho fatto una scelta, non perché qualcuno me lo ha imposto, ma perché sportivamente ho creduto di fare la cosa giusta. Graziano Giambastiani
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catfishing
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Testo e foto di Arnaldo Mangolini
LA PIENA...
MOMENTI MAGICI
I cambiamenti climatici stanno rendendo sempre più anomale le stagioni, in particolare quest’ultimo anno è stato caratterizzato da un autunno molto caldo e poco piovoso rispetto al solito
Quello di quest’anno è un inverno ricco di piogge intense, ed è proprio ora che con lo sporcarsi dell’acqua e l’innalzamento dei livelli dei fiumi e dei canali, che iniziano le condizioni migliori per la pesca al siluro, tanto attese da noi amatori di questo predatore. In inverno però tutto si fa più difficile con il brusco calo delle temperature. L’attività di questi pesci cala drasticamente fino a porli in una sorta di letargo, sotto gli 8° sarà LA PIENA... MOMENTI MAGICI Pag.97
principalmente stazionario sul fondo limitandosi ad aprire e chiudere la bocca solo per ossigenarsi e resterà cosi finchè un brusco cambiamento dell’acqua, come ad esempio una piena, lo costringerà a farlo muovere. Durante le piene questi pesci possono farci vivere momenti davvero epici con catture fuori dall’ordinario sia per la taglia sia per la quantità di catture registrabili. In questi momenti i Siluri diventeranno particolarmente attivi, voraci e aggressivi. Gli esemplari più grossi, sospettosi e apatici sfrutteranno con grande facilità quella che per loro è una ghiotta occasione per nutrirsi cacciando nel sotto riva con il minimo sforzo possibile dandoci l’opportunità di averli a por-
Le gomme impiegate dal nostro Arnaldo per insidiare i grandi predatori nelle torbide acqua del fiume in piena
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Alcuni segni della probabile azione predatoria di questi grandi pesci che si aggirano nel sotto riva in cerca di prede
tata di lancio. Spesso infatti proprio nei grandi fiumi sono fuori dalla portata delle nostre lenze specialmente se siamo sprovvisti di natante e peschiamo dalla riva. Tuttavia una premessa va fatta: le piene possono perdurare diversi giorni e durante tutta la loro azione, non sempre i siluri saranno attivi, quindi dobbiamo porre particolare attenzione alla scelta del momento giusto
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In questi casi il colore c’entra fino ad un certo punto, quello che conta è il movimento e le conseguenti vibrazioni
C
nel quale la loro attività predatoria raggiungerà l’apice, cosi facendo riusciremo a incrementare le nostre opportunità di successo, ci basterà tenere sotto controllo il meteo e in più on-line ci sono vari siti dove si può visionare i tempo reale l’andamento del livello dei fiumi. Principalmente le fasi di piena più redditizie sono quella iniziale e quella finale, le prime ore di piena sono le migliori con il livello in ascesa e l’acqua che diventa molto più limacciosa e ricca di detriti trasportati dalla corrente. I siluri insieme a molti altri pesci cercheranno riparo nell’immediato sotto riva dove l’acqua grazie alla conformazione degli argini crea delle zone prive di corrente e sarà proprio in punti come questi che andremo a lanciare le nostre esche. La fase calante della piena sarà il momento migliore per cercare l’esemplare da RECORD proprio perché gli esemplari più piccoli e giovani saranno ormai sazi e riusciremo a sondare più zone incappando in meno
Principalmente le fasi di piena più redditizie sono quella iniziale e quella finale, le prime ore di piena sono le migliori con il livello in ascesa e l’acqua che diventa molto più limacciosa e ricca di detriti trasportati dalla corrente LA PIENA... MOMENTI MAGICI Pag.100
esemplari di taglia piccola. Lo spinning sicuramente è la tecnica più rapida, dinamica e redditizia da adottare in queste condizioni. La poca attrezzatura da portare al seguito ci favorirà negli spostamenti andando a stanare questi voraci predatori in tutti i punti che riterremmo interessanti, ci sposteremo probabilmente anche sotto la pioggia e su argini generalmente fangosi e scivolosi. Poniamo la massima attenzione per la nostra sicurezza evitando di indossare stivali e waders perché una scivolata in acqua con queste condizioni potrebbe costarci cara. L’azione di pesca si svolgerà praticamente lanciando le esce sotto i nostri piedi, e come già accennato i pesci saranno sotto sponda LA PIENA... MOMENTI MAGICI Pag.101
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La poca attrezzatura da portare al seguito ci favorirà negli spostamenti andando a stanare questi voraci predatori in tutti i punti che riterremmo interessanti...
e spesso anche in pochi centimetri d’acqua. Non sarà raro appena lanciato avvertire l’attacco e ferrarli, o vederli scattare “a razzo” spaventati dall’impatto della nostra esca in acqua. Artificiali siliconici e minnow snodati saranno perfetti per la discreta quantità di vibrazioni che possono emettere. Ottimi alleati da portare al seguito, sicuramente quelli caratterizzati da un buon nuoto anche sui recuperi molto lenti; LA PIENA... MOMENTI MAGICI Pag.103
CATTURE
CATTURE LA PIENA... MOMENTI MAGICI Pag.104
non avremo bisogno di artificiali dalle dimensioni esagerate, SHAD da 5” saranno più che sufficienti, infatti durante la piena i siluri difficilmente si alimenteranno di pesci di grandi dimensioni e quindi proporgli un’esca troppo grande potrebbe risultare controproducente. Come per molti altri predatori con condizioni di acque molto torbide scegliere il colore più adatto a quella specifica condizione può aiutarci a aumentare le nostre chance, dunque un consiglio che posso dare è quello di utilizzare artificiali dai colori molto appariscenti, si tende a dire che il siluro sia cieco ma è inesatto, si affida molto ai suoi barbigli e alle vibrazioni per cacciare, ma anche la vista non va totalmente esclusa. Poniamo sempre la massima cura nella scelta dei punti da dove lanciare, cerchiamo di prediligere quelli dove riusciremo a rimanere stabili anche con grossi pesci incannati e che ci consentano una guadinatura del pesce in totale sicurezza specialmente se ci troviamo senza un compagno che in caso di bisogno potrebbe aiutarci. Arnaldo Mangolini
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feederfishing
APPROCCIO AL FIUME IN INVERNO
Siamo nel mese di Dicembre i fiumi del Piemonte escono da un lungo periodo di maltempo, gran parte del territorio è stato segnato duramente da incessanti nubifragi
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Testo e foto di Simone Gatti
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In inverno sono quasi sempre i pesci più grandi a rispondere alle nostre insidie
Di conseguenza gran parte di quegli ambienti fluviali hanno subito un cambiamento radicale sia per quanto riguarda l’aspetto morfologico sia per aver spostato in altre zone molte delle specie di pesci presenti in questi corsi d’acqua. L’obiettivo che mi sono preposto sarà quello di andare a localizzare alcuni punti che abbiano le caratteristiche giuste con un buon fondale, là dove il lavoro della natura ha plasmato le sponde creando buche profonde potenzialmente adatte alla ricerca di grossi barbi e carpe. A ppr o cci o di pesca Sono appena arrivato sul fiume, ma non ho le idee ben chiare. Decido di lasciare tutta l’attrezzatura sulla mia auto e di fare pri-
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ma un’escursione per vedere lo stato della sponda. Noto fin da subito un buon terreno agibile e facile da percorrere, anche se alcune centinaia di metri di sponda sono stati ricoperti da uno strato di sabbia molto compatta, un punto a mio favore. Percorro gran parte del tragitto osservando entrambe le sponde, dopo una accurata lettura del tratto in questione decido per ottimizzare al massimo la mia battuta di pesca, tenendo Con le acque fredde è consigliabile arricchire la pastura con del mais, quello industriale è senza dubbio più attrattivo...
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conto delle temperature molto rigide della notte e decido che concentrerò la mia sessione sfruttando le ore centrali della giornata. Visto che il tragitto da percorrere a piedi è abbastanza impegnativo decido di alleggerire il più possibile la mia attrezzatura (questo lo consiglio sempre) preparando tutto l’occorrente in precedenza e lasciando in auto tutto il resto. La mia auto funge da campo base. L’efficacia durante una battuta di pesca di questo tipo è basata sulla rapidità nel cambiare strategia in base a quelle che sono le caratteristiche del fiume e dello spot. Un ai u t o viene dalla past u ra Il mondo delle pasture e dei mix è un mondo che mi ha sempre affascinato. Sono certo che ci sono alcuni ingredienti che non dovrebbero mai mancare all’interno delle nostre pasture soprattutto nel periodo invernale.
Un bellissimo barbo catturato in acque fredde utilizzando come innesco una piccola boilies e come pastura pellets misti a boilies frantumate
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Carpe e barbi vivono spesso negli stessi tratti di fiume, e non è difficile catturarli entrambi quando si pastura bene lo spot
In questo caso ho arricchito il mio method con l’aggiunta di una buona percentuale di crisalide macinata, canapa macinata e pane macinato una buona pastura salata di colore scuro, che nei periodi più freddi della stagione mi ha sempre aiutato nella cattura dei barbi più grandi. L’effetto attrattivo che va in scia su i nostri inneschi è rapidissimo e viene subito percepito da parte dei pesci che si trovano nelle vicinanze. Come inneschi per le acque fredde ritengo che le classiche larve siano perfette per i montaggi più naturali, quelli tanto per intenderci che ci permettono di capire quale è la potenzialità dello spot nel breve tempo, mentre per fare più selezione mi sono affidato ad un’ottima pallina da 15 mm montata su un terminale in fluoro carbon di circa 40 cm. Anche per quanto riguarda la montatura e le presentazioni, in inverno, preferisco utilizzare del fluoro carbon perché mi permette di utilizzare terminali più lunghi mantenendo una buona rigidità in fase di lancio mantenendo una presentazione il più naturale possibile. R es o c o nt o e p u nti di vista a fine gi o rnata Sicuramente è stato importantissimo andare ad analizzare bene il tratto di fiume scelto per la pescata, questo mi ha permesso di poter catturare alcuni
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pesci nelle battute iniziali. Il secondo punto positivo, non meno importante del primo, è stato grazie al buon bilanciamento del mix utilizzato che in azione è stato fondamentale soprattutto nelle fasi finali facendo salire sugli inneschi i pesci più grossi e quindi più diffidenti. Simone Gatti
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A cura della Redazione
Nonostante la tecnologia, la ricerca ed i test, le singole produzioni di esche richiedono molta attenzione per percepirne la sensibilità , soprattutto per fare in modo che il cliente, nel momento in cui apre la confezione, si renda conto della loro compattezza e freschezza.Per spiegarvi meglio di cosa si tratta abbiamo visitato uno dei maggiori impianti di produzione del Regno Unito, dove tutto viene certificato e garantito How we roll‌ Pag.115
Questo è il mondo del Self Made che anticipa e prepara quello del Ready Made...
Alcuni anni fa, quando un signore di nome Gary Bayes parlò della nuova produzione di esche per carpe, affermò che sarebbe stato un cambiamento epocale, la fine di un lungo viaggio durato oltre 30 anni, e che l’arte della manifattura delle esche sarebbe cambiata rispetto al passato. “Abbiamo investito più di 500,000 Sterline nei nuovi macchinari ed è stata la realizzazione di una vita di ambizioni per quanto riguarda la produzione di esche, portandola allo stesso livello di qualità dei prodotti alimentari”. “La produzione di una volta è rimasta invariata, ma alcune procedure sono state
Il segreto di una grande produzione è quello di offrire prodotti di ottima qualità studiati dai pescatori per i pescatori
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Questo passaggio serve per fare “la messa in piega” alle nuove esche radicalmente cambiate, ci siamo evoluti velocemente grazie al nostro spirito competitivo e alla nostra voglia di produrre esche sempre più efficienti e performanti. Inoltre i costi di trasporto e di imballaggio sono diminuiti per offrire ai pescatori i migliori prodotti disponibili sul mercato ad un prezzo competitivo. “Il nostro commercio di esche ha subito grandi miglioramenti nel tempo, ma negli ultimi quattro anni si è verificato il maggiore aumento, stiamo vendendo di più e le esche hanno avuto così tanto successo che il desiderio di produrre è ancora più grande. “È per questo motivo che abbiamo effettuato un investimento maggiore, e invece di fare un solo passo avanti, ne abbiamo fatti parecchi per assicurarci di rimanere la più grande industria di esche per carpe di qualità nel presente e nel futuro. Inoltre, sono stati effettuati investimenti rivolti ai più innovativi macchinari che rendono queste esche ancora più formidabili. “La nostra potenza è alle stelle, niente può fermarla”. “Siamo in grado di produrre 25 tonnellate di boilies ogni settimana, senza fare alcuna fatica. Si tratta di una notevole quantità di esche, e come non è mai successo prima, possiamo soddisfare qualsiasi singola domanda ed assicurarvi che le nostre esche sono quanto di più fresco si possa pretendere”. How we roll… Pag.117
Tutto viene controllato elettronicamente dall’inizio alla fine di ogni procedimento di lavorazione M A I N and / o r R o lling Off Un investimento di 500,000 Sterline 500 chili di boilies all’ora con una sola macchina Produzione aumentata per mix Base mix e liquidi automaticamente mischiati Unità di estrusione continua con il sistema “Self-Loading” Nastro trasportatore continuo ed operazione base a pala Controllo computerizzato del flusso d’acqua, della temperatura e del tempo di cottura Assistenza di ventilazione per i processi di raffreddamento e di asciugatura Nuovi sistemi di taglio, misure di 10, 12, 15, 20 e 24 mm 120 secondi dall’estrusione per produrre una boilie rifinita Sistema brevettato DEFRA per conservare i cibi per animali
L a s o l u z i o ne “ S pingi il b o tt o ne ” Le macchine attuali, in particolare quella che crea le boilies, la quale dispone di un design davvero innovativo, rappresentano il cuore pulsante dell’attività. I paragoni non sono neache da prendere in considerazione. “Dopo aver creato per anni boilies a mano, i miei occhi si sono aperti verso una nuova prospettiva, quella dei macchinari. Improvvisamente abbiamo avuto l’opportunità di creare più boilies di quelle che riuscivamo ad asciugare. L’unico problema iniziale riguardo all’uso delle macchine per boilies è il fatto che ogni volta che programmavamo uno step, dovevamo aspettare che l’altro fosse pronto, per questo le prime volte che le usavamo iniziavamo a creare le boilies la mattina e ad imballarle nel pomeriggio”. “Dato che le macchine con il passare del tempo hanno subito grandi innovazioni, questo problema è stato risolto. Inoltre, le nuove macchine dispongono di una maggiore capacità di carico e sono molto più resistenti in termini di struttura. E’ l’unico ed innovativo processo di creazione delle boilies che rende il funzionamento delle macchine davvero complesso, anche grazie al punto di vista degli ingegneri. “Io mi sono occupato personalmente dei disegni per progettare le macchine, ma ovviamente gli ingegneri hanno voluto, in parte, aggiungere o cambiare le cose. Ho accettato i consigli, ma a qualcuno non piace ciò che facciamo. Non esiste ancora una categoria di commercio in cui la Salute Ambientale può classificare. L’apogeo dell’era della creazione di boilies è rappresentato dalle nuove macchine di produzione, nelle quali aggiungiamo ingredienti, li facciamo asciu-
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gare, spingiamo un bottone e come per magia escono boilies perfettamente rotonde: tutto questo solo pochi minuti dopo. La capacità di produzione di queste macchine è davvero impressionante rispetto a quelle precedenti. M acchine per reg o lare il temp o di c o tt u ra delle esche Il controllo di calcolo computerizzato del tempo di cottura è davvero fondamentale per una produzione consistente. Le esche, infatti, non vengono semplicemente “bollite”. “Quando produciamo le nostre pop up per esempio, non vogliamo che l’acqua sia troppo calda. Inoltre, disponiamo di un livello di controllo nelle muove macchine in grado di abbassarla di meno di un grado. Tutte le boilies sono uguali per quanto riguarda il tempo di cottura, proprio per fare in modo che gli ingredienti che usiamo diano il meglio. “Questo è stato uno dei fattori più importanti per contribuire al raffinamento del design delle nostre esche.
Migliaia di uova e tonnellate di farine vengono impastate ogni anno per la felicità dei pescatori e dei pesci How we roll… Pag.122
Tutte le boilies sono uguali per quanto riguarda il tempo di cottura, così che gli ingredienti lavorino al meglio
Senza questo tipo di tecnologia non avremmo mai potuto creare esche del genere, eccetto il processo Shelf-Life”. Grazie alla complessità delle ricette, ricche di importanti ingredienti come vitamine e minerali, i loro valori vengono protetti dalla regolazione della temperatura, migliorando quindi anche il processo di pre-digestione, offrondo alla carpa i migliori valori nutrizionali proteici. L ’ am o re per i liq u idi Un importante elemento per una perfetta è l’introduzione dei liquidi attrattivi. “Potremmo automatizzare il tutto se volessimo, ma i liquidi sono sempre pre miscelati a mano, soprattutto per evitare contaminazioni e per ridurre le opportunità di errori di macchina”. L ’ arte dell ’ estr u si o ne Fare le esche è un’arte. Nonostante la tecnologia, la ricerca ed i test, le singole produzioni di esche richiedono molta attenzione per percepirne la sensibilità, soprattutto per fare in modo che il cliente, nel momento in cui apre la confezione, si renda conto della loro compattezza e freschezza. “Ogni esca dispone della sua unicità, ed è qua che un buon produttore di esche ha bisogno di capire le proprietà di ogni mix”. “La velocità di estrusione detta il diametro della pasta per l’esca e di conseguenza la rotondità dell’e-
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sca finita. Alcuni si gonfiano leggermente, quindi abbiamo bisogno di estruderli fuori in una frazione di tempo minore rispetto a quella di cui necessitano altri mix. Può infatti accadere che, in pochi secondi, dal momento in cui viene espulsa, cambi di consistenza. Alcuni impasti risultano un po’ capricciosi, e devono essere miscelati e resi rotondi immediatamente, altrimenti la pasta How we roll‌ Pag.124
Grazie alla complessità delle ricette, ricche di importanti ingredienti come vitamine e minerali, i loro valori vengono protetti dalla regolazione della temperatura, migliorando quindi anche il processo di pre-digestione... di cui sono fatti diventa troppo elastica ed impossibile da manipolare”. Alla fine quello che conta sono e saranno sempre gli ingredienti di qualità e controllati a fare la differenza. Quello che a noi interessa è che il nostro lavoro sia apprezzato in tutto il mondo, non soltanto per la qualità garantita, ma anche per avere la certezza di offrire alle nostre acque un prodotto privo di qualsiasi controindicazione sia per l’ambiente che per i pesci. Si ringrazia la NASH BAIT per la gentile visita e spiegazione. La Redazione
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catfishing
SPINNING INVERNALE
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Testo e foto di Dino e Dario Ferrari
Le abbondanti e continue piogge di inizio inverno hanno gonfiato i fiumi fino a renderli del colore del fango e allora quale migliore occasione per insidiare il re dei predatori lungo le sponde del Po e i suoi affluenti?
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Uno dei momenti migliori per insidiare i grandi siluri a spinning è durante una piena del fiume
Ricordate una cosa importante: che l’acqua più è torbida e meglio è per lo spinning al siluro. Prima che i fiumi raggiungano livelli pericolosi e che il livello dell’acqua sia troppo alto per trovare spot ideali, proviamo ad insidiare il siluro a spinning con il classico crank con “palettone”. Come potete vedere nelle foto uno degli spot migliori sono queste rive franose con sponde in terra quasi verticali. Qui si formano rientranze con acqua più lenta o addirittura ferma, ed è proprio li che bisogna lanciare il nostro artificiale, ma non nel centro del punto di
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rigiro dell’acqua, ma a ridosso della sponda anche contro la sponda stessa e poi iniziare il recupero in modo abbastanza lento. Ricordate che siamo in inverno e le temperature dell’acqua sono piuttosto basse quindi il siluro rimane meno propenso ad attaccare in velocità. Durante gli anni abbiamo notato che le ore migliori sono quelle centrali quelle più “calde” il massimo dell’attività sarà nelle giornate soleggiate, in questa situazione il siluro tende a stazionare in prossimità della superficie dove trova il tepore del sole e riesce anche a digerire più facilmente.
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Consiglio un piccolo terminale di diametro maggiore per collegare l’artificiale alla madre lenza, come potete notare viene applicata anche una girella per eliminare le varie torsioni che si sviluppano durante i vari lanci, il terminale ci aiuta anche durante il combattimento del siluro che tende ad attorcigliarsi e molto spesso le ancorette vanno a avvolgersi sulla madre lenza con il pericolo di danneggiarla e spezzarla facilmente. Le canne che vi consiglio per pescare dalla barca vanno tra i 240 e 250 centimetri e una potenza tra 70-140 / 90-160 non oltre, per la pesca da riva è preferibile salire di misura e passare a una canna da 270 centimetri in modo da avere più possibilità di manovrare il nostro artificiale nello spot prescelto. Come già ripetuto in articoli precedenti, ma di grande importanza è l’armatura dell’artificiale, ancorette e anelli di collegamento adeguati alla preda che andiamo ad insidiare, non lesinare perché il pesce della vita come sempre arriva quando meno ce lo aspettiamo. Detto ciò mi raccomando ancora la massima attenzione quando si naviga in acque veloci e limacciose la prudenza non è mai troppa, meglio affrontare il fiume nelle ore di luce per una migliore visione dei numerosi ostacoli che si presentano sulla superficie del fiume spesso poco visibili. Un saluto a tutti e alla prossima avventura. Dino e Dario Ferrari
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