CARP E FEEDER FISHING N11 Settembre Ottobre 2019

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CARPFISHING FEEDER le esche alternative

una pastella... 4 stagioni

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RIVISTA DIGITALE BIMESTRALE GRATUITA


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graziano giambastiani Direttore Editoriale

NUMERO 11 EDITORE MATTEO MARMOCCHI

Numero Registro Operatori di Comunicazione 26536

direttore responsabile

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White Koy, Graziano Giambastiani, Stefano Francia, Raffaele Mapelli, Simone Gatti, Marco Falciano, Mattia Travasoni, Maike Prinz, Lorenzo Luciani, Gianfranco Giacchini.

Settembre/Ottobre 2019

L’invio di fotografie e materiale dattiloscritto alla Redazione, autorizza implicitamente la pubblicazione a titolo gratuito sulla rivista Carp e Feeder Fishing.

Matteo Marmocchi matteo@carpefeederfishing.it

I manoscritti ed il materiale iconografico inviati in Redazione non verranno restituiti.

direttore editoriale

Sono vietati la pubblicazione e l’utilizzo anche parziale di testi, foto e disegni, se non espressamente autorizzati.

Graziano Giambastiani graziano@carpefeederfishing.it

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Matteo Marmocchi

è una pubblicazione bimestrale MATTEO MARMOCCHI Registrata presso il Tribunale civile e penale di Bologna con il numero 8458

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MATTEO MARMOCCHI www.carpefeederfishing.it Tutti i diritti sono riservati.


SOMMA R IO SETTEMB R E - OTTOB R E r u b r i ch e 6 news 12 sos 18 fipsas 20 lbf 170 oroscopo

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LE ESCHE ALTERNATIVE

Lontano dal mondo in un tempo passato

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IL POTERE DELLA Tiger Nut

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SFRUTTIAMO... LA NOTTE

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Deeper Chirp +

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I dettagli che fanno la differenza

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CARPeFEEDER METHOD VS PELLET FEEDER 2

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UNA PASTELLA... 4 STAGIONI

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SCELTA DELLO SPOT

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LA PRIMA SCELTA * DEI PESCATORI.

“Lowrance mi aiuta da sempre a trovare ancora più pesci, ecco perché è la mia prima scelta” *L’affermazione No.1 si basa sulla popolarità tra i pescatori professionisti negli Stati Uniti

NOVITÀ Ora disponibile sui NUOVI fishfinder/ chartplotter HDS LIVE di Lowrance

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LURE FISHING 3

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A partire da lunedì 2 settembre alle ore 22.00 su Pesca (Sky canale 236). Ecco la terza stagione inedita e in prima visione del programma dedicato alla pesca a spinning in mare e in acqua dolce. In ogni episodio i protagonisti andranno in luoghi diversi, accompagnati da esperti, alla ricerca degli spot più adatti alla pratica dello spinning. All’azione di pesca si accompagna l’illustrazione delle tecniche, delle strategie e degli approcci messi in atto, con un’analisi della scelta degli artificiali, del loro utilizzo e del loro corretto impiego. Per questa stagione, in ogni episodio è stato previsto un piccolo spazio dedicato a un vero e proprio tutorial su uno degli aspetti tecnici presi in considerazione durante la puntata.

PROFESSIONE ANGLER 2

A partire da venerdì 6 settembre alle ore 22.30 su Pesca (Sky canale 236). Torna con gli episodi nuovi la seconda stagione del programma di Stefano Passarelli che celebra la pesca in modo eclettico e dinamico. Come sempre al seguito di questo appassionato pescatore sperimenteremo esperienze e tecniche diverse, quelle più adatte ogni volta al luogo e alla preda prescelti. Dalla traina con il vivo, a quella d’altura, dalla pesca al tonno, allo spinning al roosterfish, dalle delizie della pesca estiva ai tormenti di quella invernale. Per tutti i gusti e per ogni angler.

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N° 18 Luglio/A

Prove Pesca HOOk kICkERs OCCHIALI NAsH TRAx POwER BARROws

Tecnica PARLIAMO DI ZIG AFFILARE LE ARMI I LAGHI VULCANICI

a t t e f r e p e La session

il nuovo numero della rivista di

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FEEDER FISHING 3

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A partire da mercoledì 11 settembre alle ore 22.30 su Pesca (Sky canale 236). Terza stagione inedita per il programma con cui Mario Molinari porta lo spettatore alla scoperta del feeder, una tecnica che coinvolge sempre più appassionati in Italia. Una tecnica vincente perché unisce semplicità e praticità e che consiste nell’applicare un pasturatore, il feeder, vicino al punto in cui si troveranno esca e amo. In dieci episodi Mario Molinari spiegherà i trucchi da applicare nei più svariati ambienti, svelando come ogni diverso spot abbia la necessità di essere affrontato con attenzione e utilizzando i giusti strumenti. Ad accompagnare Mario, troveremo alcuni esperti pescatori locali: con loro il nostro straordinario pescatore ci condurrà per mano fra tecniche diverse, con i mille consigli di cui una vera leggenda della pesca italiana è capace.

PESCAVVENTURA FLY TOUR S4 - FLY TYING A partire da domenica 6 ottobre alle ore 22.30 su Pesca (Sky canale 236). Ecco la quarta stagione inedita e in prima visione del programma interamente dedicato al ‘fly tying’, la costruzione di artificiali da utilizzare per la tecnica della pesca a mosca. In questa nuova edizione, formata da sei episodi, seguiremo due straordinari costruttori, che si possono considerare delle celebrità nel mondo della pesca a mosca per il loro talento e la loro grandissima esperienza di pescatori, Branko Gasparin e Alberto Salvini. Insieme a loro scopriremo le tecniche e i trucchi per costruire mosche classiche o innovative, realistiche o bizzarre, ma tutte indispensabili per affrontare le varie situazioni di pesca.

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A PESCA CON WALTER SPECIALE PELAGICI A partire da giovedì 10 ottobre alle ore 22.00 su Pesca (Sky canale 236). Uno speciale dedicato ai pesci pelagici all’interno del programma condotto dall’esperto pescatore Walter Ferraro. In questa serie di episodi inediti e in prima visione assoluta, Walter porterà lo spettatore in un tour alieutico a caccia dei marlin di Capoverde e dei grandi tonni della Spagna. Nel suo appassionante itinerario, userà principalmente le tecniche della pesca alla traina e del drifting per insidiare le grandi prede, e lo spettatore potrà seguire le azioni grazie a immagini mozzafiato e a riprese che lasceranno il segno.

SBAMM!!! RITORNO AL SILURO S2 A partire da sabato 12 ottobre alle ore 21.00 su Pesca (Sky canale 236). Torna il programma che presenta le tecniche di pesca al siluro in modo giovane, originale e sempre divertente. I protagonisti, Michele e Samuele, decidono questa volta di passare la giornata che precede la notte di Halloween andando a pescare con il clonk, l’attrezzo che sfrutta la curiosità dei siluri nei confronti di rumori con particolari frequenze. I due vanno alla ricerca di catture ‘mostruose’ per celebrare la festa più tenebrosa dell’anno, e per questo motivo rimarranno tutta la notte sul fiume, nella speranza di qualche incontro degno di essere immortalato. E saranno premiati!

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LAST MINNOW TOUR S6 SPECIALE THAILANDIA A partire da lunedì 21 ottobre alle ore 22.30 su Pesca (Sky canale 236). L’appuntamento è con gli ultimi due episodi dello speciale dedicato alla Thailandia del programma di Valerio Morini. Valerio parte con un suo amico alla ricerca di uno dei pesci tropicali più schivi e complicati da pescare di tutto il sud-est asiatico: il masheer. Questa preda è ambitissima, è una sorta di grosso cavedano con squame enormi, che può arrivare a pesare anche otto chilogrammi. Un’avventura appassionante, dunque, ma dall’esito incerto: Valerio l’affronterà con il solito entusiasmo e farà una fedele cronaca di ogni cosa, senza nascondere nemmeno fallimenti e delusioni.

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abitat e specie ittiche sono minacciati dall’inquinamento dell’uomo

 Grazie ad un coordinamento tra Europol e forze dell’ordine italiane, i pescatori sportivi hanno appena festeggiato una prima importante vittoria contro il bracconaggio ittico internazionale realizzato da bande organizzate provenienti, perlopiù, dall’Est Europa. Ma purtroppo non c’è molto da festeggiare se si guardano con occhio attento le acque italiane. Al termine dell’estate, con le risorse idriche ridotte al minimo è impossibile non notare il livello d’inquinamento presente nei nostri laghi e corsi d’acqua. Ogni anno periodicamente chi vive il fiume è costretto ad assistere a fenomeni di moria di fauna ittica, proliferazione di alghe incontrollata, spesso conseguenti a scarichi abusivi o autorizzati, in alcuni casi addirittura tollerati dalle amministrazioni. 
Dal 1976 ogni Comune italiano sarebbe obbligato per legge a dotarsi di un impianto di depurazione delle acque fognarie adeguato, ma oggi i pochi impianti di depurazione presenti, già sottodimensionati rispetto alle necessità dei quartieri urbani in costante ampliamento, non supportano la quantità di reflui prodotti dall’uomo e scaricano tutta l’eccedenza direttamente

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LE ACQUE GRIDANO AIUTO

A cura di Marco Falciano


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nelle acque. 
Il risultato spesso è distruttivo: bastano forti e brevi temporali per fare in modo che le acque bianche (di dilavamento e pioggia) siano mischiate alle quelle nere, provenienti dagli scarichi delle case o delle industrie, composte da deiezioni umane, prodotti chimici di lavaggio e pulizia ed altre attività umane inquinanti. Sono veleni che arrivano direttamente nelle acque e che negli anni hanno causato il progressivo degrado e mutamento degli habitat e della fauna ittica che vi abitava. Moltissimi corsi d’acqua italiani oggi sono dichiarati “imbalneabili” a causa dell’eccessiva quantità di batteri fecali (Escherichia coli) proveniente dagli scarichi delle città e degli allevamenti intensivi. Per tali ragioni ben 800 Comuni italiani sono stati deferiti alla Corte di Giustizia EU per infrazioni relative agli scarichi illegali nelle acque pubbliche, ma a causa degli alti costi nel miglioramento della rete fognaria, negli ultimi decenni le amministrazioni hanno fatto molto poco in quest’ambito, a fronte di una crescita costante delle città e della popolazione, che riversano costantemente i propri reflui nelle acque interne, illudendosi che ciò non porti a conseguenze catastrofiche. L’equilibrio ed il rispetto dell’ambiente in cui vive l’uomo pare argomento sconosciuto a quei politici che continuano ad autorizzare lo scarico di industrie e attività ricettive nei pressi di fiumi e laghi, per un pugno di voti e una briciola di profitto per gli enti che amministrano. Le società private di gestione delle acque (le più importanti in Italia sono 4: Acea, Hera, Iren e A2A) realizzano dividendi notevoli ogni anno, i quali dovrebbero essere reinvestiti sul miglioramento della rete fognaria, per garantire un minimo impatto sull’ambiente. Ma a quanto emerge chiaramente dai fatti essa risulta ancora fortemente inadeguata, come del resto risultano inadeguati i controlli sugli inquinatori responsabili dei continui disastri ambientali alle nostre acque, che raramente vengono identificati ed ancor più raramente sono condannati a risarcire il danno causato, ripristinando lo stato dei luoghi. La malagestione e il vero e proprio menefreghismo che, paradossalmente, troppi amministratori hanno dimostrato nei confronti del prezioso patrimonio idrico italiano, ha portato alla rovina di fiori all’occhiello della pesca sportiva nostrana, dal gruppo “Salviamo il Lago di Fi-

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mon” ( https://www.facebook.com/salviamofimon/?__tn__=%2Cd%2CP-R&eid=ARA5gr1PxeFqkC6aquDKWGfTcfYdm1XHeH5Yz7h-H9ZBDFQbgwk2uq8NvhlBmV9ka-rVWT9_0OynH86i), vengono mostrate due immagini aeree, pubblicate sul sito del Ministero dell’Ambiente, che dimostrano come dal 2006 al 2012 sia “esplosa” l’eutrofizzazione nel Lago di Fimon. Gli attivisti attestano come “questa non sia un’evoluzione naturale, ma la conseguenza di trent’anni di interventi sconsiderati”.
Le segnalazioni provengono anche frequentemente dalla Provincia di Ferrara, come spesso avviene in tutte le zone di pianura, bacino naturale di tutti gli scarichi che provengono da monte. 
I volontari della FIPSAS uniti ai giovani ambientalisti del nuovo movimento Fridays For Future hanno iniziato a censire gli scarichi abusivi, siti addirittura nel centro della città, che si riversano nel famoso fiume Po di Volano. Ne hanno contati più di 130 nel solo Comune di Ferrara. ( https://www.facebook.com/watch/?ref=external&v=300976794154493).
Le vie d’acqua trasportano poi i veleni e gli agenti azotati nei laghi o sino al mare, causando a seconda della concentrazione d’inquinanti: o drastiche morie o fenomeni di eutrofizzazione. Uno degli ultimi episodi documentati dai volontari riguarda la costa dei lidi ferraresi e ravennati, che nell’ultimo fine settimana di agosto ha visto estendersi per chilometri un’enorme


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moria di pesce, dai cefali, alle anguille, alle sogliole. Come se tra il sabato e la domenica qualcuno avesse sganciato una bomba ecologica di liquami. ( https://www.youtube.com/watch?v=lbjNBTeEKyo). Negli ultimi decenni nessuno ricorda che sia avvenuto un episodio simile. Incredibile ma vero, tali fenomeni sono frequentemente sminuiti dalle autorità, e perciò dalle istituzioni, che soventemente minimizzano, continuando ad ignorare e tollerare malauguratamente chi inquina. 
 L’Italia è inadempiente in materia di gestione virtuosa delle acque, e per questo è già stata condannata dalla Corte di Giustizia Europea e ha in corso due procedure di infrazione per lo stesso motivo, una delle quali ha portato a una prima sentenza nel 2014, con 25 milioni di euro di multa da versare subito, più altri 30 milioni ogni sei mesi di ritardo nella messa a norma di oltre 100 centri urbani o aree sprovvisti di reti o sistemi di trattamento delle acque reflue adeguate a non compromettere la qualità delle acque pubbliche, superficiali e di falda. 
Il bracconaggio ha subito un duro colpo grazie alla cooperazione interforze di pescatori sportivi, volontari, associazioni di pesca, politica e forze dell’ordine. Il fenomeno ha per adesso subito una battuta di arresto, ma è necessario mantenere gli occhi aperti.

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L’azione di chi ama le acque non deve terminare, perché queste sono minacciate da un problema grave quanto la mafia del pesce ed è proprio l’inquinamento idrico che ha causato la devastazione degli habitat e l’estinzione di storiche specie ittiche. Per tutelare questo patrimonio fondamentale, indispensabile alla vita prima ancora che alla nostra passione, è necessario che chi amministra se ne occupi al più presto.


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Pubblicato sulla GAZZETTA UFFICIALE il SÌ alle IMMISSIONI DEGLI ALLOCTONI NEI FIUMI

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Sulla Gazzetta Ufficiale del 5 settembre è stata pubblicata la modifica all’articolo 12 del DPR n.357/97 relativa all’introduzione di specie alloctone nei corsi d’acqua italiani. Il citato articolo 12 dà la possibilità alle Regioni, Provincie, nonché agli Enti di gestione delle aree protette, di richiedere le autorizzazioni per l’immissione di specie non locali, attraverso la presentazione di un apposito studio al Ministero dell’Ambiente. Il presidente federale Ugo Claudio Matteoli nell’esprimere grande soddisfazione per la soluzione definitiva a questa vicenda che si trascinava da parecchi anni, sente il dovere di ringraziare in particolare l’On. Vannia Gava, già sottosegretario al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il cui importante contributo e supporto ha consentito di poter arrivare a questo importante risultato per le sorti della pesca sportiva e ricreativa. Link per visualizzare la gazzetta ufficiale: http://www.fipsas.it/images/ doc/federazione/gu_50919.pdf

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LBFMOLISE PER IL SOCIALE Il gruppo sportivo LBFMolise, ormai al terzo anno di attività, ha deciso sin dalla prima riunione sociale con il rinnovato direttivo, di improntare l’attività della medesima sezione verso un qualcosa che potesse andare oltre il piacere dell’aggregazione tra pescatori: si è posta il lungimirante obiettivo di REGALARE UN SORRISO! Un direttivo che vede, oltre allo storico presidente Valerio Mancini, il rientro di Antonio Iosue in qualità di vice presidente (parliamo di uno dei soci fondatori di questa sezione). In aggiunta, come new entry del 2019, i nuovi consiglieri Sebastian Maior e Cefaratti Giacinto. Nella pesca sportiva ci sono delle gare importanti dove ciò che conta davvero è solo il risultato e quella del primo Maggio ai Laghi di Alifana organizzata da LBFMolise è stata una di queste. Sì, una gara importantissima e sentitissima che in palio aveva qualcosa di davvero speciale e più grande di qualsiasi coppa o medaglia: FARE DEL BENE. L’iniziativa si è proposta di raccogliere fondi e acquistare materiale per la Cooperativa sociale Sirio: un’associazione che da tempo si occupa di ragazzi, soprattutto minorenni e delle varie problematiche sociali, sanitarie e psicologiche.

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La collaborazione è stata massima da parte di tutti, sia dei soci che degli sponsor, al fine di riuscire nel lungimirante intento. Un ringraziamento speciale va ai gestori dei Laghi di Alifana che hanno lasciato gratuitamente le sponde del loro magnifico impianto. Anche se l’atmosfera era amichevole, i ragazzi si sono sfidati all’ultima carpa divertendosi non poco in una mattinata di sole dalla temperatura gradevole. L’occasione giusta per premiare tutti e permettere di raccogliere altri fondi con un’asta benefica, non poco goliardica, grazie ai vari premi offerti dagli sponsor della manifestazione. Un’asta andata molto oltre le nostre aspettative e che ha permesso di donare alla Sirio Società Cooperativa Sociale una Lavatrice, un televisore e vari giochi educativi… “L’importante era il risultato”… e questa volta la vittoria per LBF MOLISE è stata schiacciante. Il Presidente Mancini Valerio

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A cura della Redazione

Muoversi nel complesso mondo degli ecoscandagli non è certo semplice, in particolare quando si è di fronte alla scelta di un nuovo prodotto da acquistare, per questo Lowrance, con la sua linea Elite TI², cerca di offrire al mercato prodotti adatti ad ogni esigenza dei pescatori, semplici ed intuitivi nell’utilizzo, ma allo stesso dotati di funzioni tecnologiche sempre all’avanguardia e innovative

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L’Elite 9 TI2 è dotato di molteplici funzioni personalizzabili, e grazie alla connettività Wireless e Bluetooth permette la condivisione delle esperienze di pesca anche su smartphone o su altre piattaforme

La linea Elite conta differenti modelli di ecoscandagli, ognuno con singolari caratteristiche e il nuovo Elite 9 TI² è dotato senza dubbio di tutte quelle funzioni all’avanguardia che ne creano il giusto compromesso per un ecoscandaglio da poter sfruttare in pieno anche nel carpfishing, con un software evoluto ed una esperienza intuitiva nell’utilizzo grazie allo schermo da 9” touch screen ad alta risoluzione.

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Il 9 TI² è dotato di molteplici funzioni personalizzabili, ma non pecca allo stesso tempo di praticità, rivelandosi molto intuitivo anche per i meno esperti e grazie alla connettività wireless e Bluetooth permette la condivisione delle esperienze di pesca anche su smartphone o altre piattaforme. Tra gli ecoscandagli di ultima generazione l’Elite 9 TI² è sicuramente tra i prodotti più all’avanguardia, con un software in grado di supportare l’Active Imaging e rielaborare i vari segnali dei nuovi trasduttori che lavorano in modo combinato per ottenere immagini del fondale straordinariamente dettagliate nei minimi particolari grazie anche alla funzione Structure Scan HD, che riproduce fedelmente sullo schermo le immagini del fondale scandagliato in alta definizione. Per ottenere il massimo a livello di pre- Il nuovo Elite 9 TI 2 è dotato di tutte quelle funzioni stazioni il TI² può essere così abbina- all’avanguardia che sono il giusto compromesso per chi to al nuovo trasduttore Active Imaging vuole un oggetto affidabile e garantito… LOWRANCE ELITE 9 TI² Pag.25


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3-in-1 che combina insieme CHIRP, SideScan e DownScan per una lettura straordinaria del fondale, visibile da diverse angolazioni a finestre, selezionabili a piacimento e contemporaneamente sullo schermo principale. La mappatura batimetrica del fondale viene riprodotta scandagliando in tempo reale grazie a Genesis Live, con un dettaglio di precisione di ben 15cm e ogni mappa può essere salvata (su scheda SD) e condivisa sulla propria piattaforma su altri dispositivi tramite wifi, così come i waypoint, le rotte o qualcunque altro dato registrato durante una sessione di pesca.

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La mappatura batimetrica del fondale viene riprodotta in tempo reale grazie a Genesis Live, con un dettaglio a dir poco eccezionale

Il 9 TI² è dotato anche di specifiche funzioni per individuare con estrema facilità, in tempo reale, tutti i pesci presenti nell’area scandagliata grazie al nuovo sistema FishReveal. Fish Reveal è una innovativa funzione sviluppata da Lowrence che segna un enorme passo avanti nello sviluppo della tecnologia di rilevamento dei pesci visualizzando sullo schermo marcature con dettagli ultra definiti, con differente contrasto di colore, sia dal fondale che dagli ostacoli sommersi. Questa particolare tecnologia combina insieme il Chirp e il Dowscan Imaning per rielaborare in tempo reale la struttura dei pesci e renderli facilmente individuabili mentre si scandaglia il fondale. L’elite 9 è inoltre dotato di GPS integrato ad elevata precisione combinato con mappe Navionics, sempre in costante aggiornamento e permette una Tra le varie caratteristiche c’è anche la possibilità di selezionare dei pre settaggi interni del sistema software che permettono di scegliere dove utilizzare l’ecoscandaglio per sfruttarne sempre al massimo le potenzialità

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facile individuazione delle rotte di percorrenza e quindi un utilizzo in qualsiasi contesto di navigazione (sono preinstallate anche funzioni di comando e gestione di eventuali motori compatibili). Tra le varie caratteristiche c’è anche la possibilità di selezionare dei pre settaggi interni del sistema software che permettono di scegliere dove utilizzare l’ecoscandaglio per sfruttarne sempre al massimo le potenzialità. Tra questi settaggi è presente la sezione di utilizzo in acqua basse (fino a 18 metri), settaggio ideale per gli utilizzi in acqua dolce, in particolare per il carpfishing.

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L’Elite 9 è dotato di GPS integrato ad elevata precisione combinato con mappe Navionics, sempre in costante aggiornamento…

Naturalmente ogni impostazione e funzione dell’Elite 9 è personalizzabile manualmente a proprio piacimento con estrema facilità grazie al touch screen, così come è possibile realizzare schermate di visualizzazione con molteplici finestre dove selezionare qualunque dato, dettaglio o immagine da mostrare durante le operazioni di scansione del fondale a proprio piacimento. Grazie quindi all’ampiezza dei 9” dello schermo, alla facilità di utilizzo e ad un dettaglio straordinario del fondale riprodotto con estrema precisione grazie alle innovative tecnologie Lowrance combinate insieme, il nuovo Elite 9 TI² è sicuramente tra i prodotti più completi e all’avanguardia per l’utilizzo nel carpfishing.

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Testo e foto di Graziano Giambastiani

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Presentiamo in questo numero il nuovo nato della famiglia Deeper: il Deeper Chirp +, sicuramente il sonar più piccolo e intelligente al mondo

In Italia questo tipo di prodotto sta prendendo sempre più campo, perché ci permette di capire il tipo di fondale, la profondità e la temperatura dell’acqua, oltre a tanti altri vantaggi offerti dalla sua applicazione, stando semplicemente sulla riva. Ci teniamo a precisare, per chi in questi mesi ha criticato l’utilizzo del Deeper con frasi del tipo: la pesca sportiva è finita, troppo facile prendere pesci così o robe del genere, che non ci sono affermazioni più stupide. Con il Deeper si ha semplicemente l’opportunità di scoprire ciò che nascondono le profondità dei laghi, le conformazioni delle cave o individuare gli anfratti del fiume in modo davvero semplice, lanciandolo con la canna o utilizzando il braccio flessibile con il barchino radio comandato dove è concesso l’utilizzo. Detto questo, se qualcuno non apprezza, non accetta o non è in grado di capire ciò che può offrire un prodotto del genere, non deve fare altro che non comprarlo, nessuno si offenderà della sua scelta. Dopo questa doverosa precisazione, passiamo all’argomento da trattare. Deeper Chirp + Pag.33


Più piccolo, più intelligente, più performante, più leggero e più affidabile. Sono sicuramente gli aggettivi per descrivere al meglio il nuovo Deeper Chirp

La prima cosa da dire è che questo nuovo sonar-wireless e incredibilmente potente. In questo link: https://www.youtube.com/watch?v=qPrwKh8tPSM vengono messi a confronto i due prodotti di punta della gamma Deeper elencando quelle che sono le somiglianze e le differenze tra i dispositivi Deeper CHIRP + e il Deeper PRO +. Un breve tutorial (in lingua originale) per aiutarvi a capire e decidere quale sonar si adatta meglio alla vostra tecnica di pesca, alle acque che solitamente affrontate o alle specie che cercate.

Alcune immagini, particolarmente dettagliate, nel quale vengono proposte diverse tipologie di fondale. La qualità dell’immagine, grazie al sistema Chirp è davvero molto dettagliata

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Il nuovo Deeper Chirp + ha sicuramente dei vantaggi in più rispetto al fratello maggiore PRO + che nonostante il peso leggermente maggiore e il costo inferiore, rimane un ottimo prodotto e assolutamente affidabile. Ma cosa è il CHIRP, e quali vantaggi offre ai fini pratici della pesca? I l C H I R P E’ una delle funzionalità più recenti inserite negli eco scandagli di livello superiore. Facendo un paragone tra questi due prodotti possiamo vedere come il PRO + opera su due frequenze: la wide (larga) a 90 Khz con un cono di 55° e la stretta a 250 Khz con un cono di 15°. Il CHIRP oltre ad inviare un numero decisamente maggiore di segnali contemporaneamente, quindi garantendo una definizione maggiore di tutto ciò che si muove sotto la superficie, oltre alla conformazione del fondale più dettagliata, lavora su tre tipi di frequenze: la Wide Chirp 100Khz con un cono di 47°, la Medium Chirp 290 Khz con un cono di 16° e la Narrow Chirp con un cono di 7° gradi. In questo caso oltre al vantaggio della definizione è possibile sondare in modo più preciso in caso di acque profonde. Dunque ciò che rende il nuovo Deeper Chirp + davvero interessante è la sua capacità di inviare segnali non in doppia frequenza, ma in frequenze mul- Ecco il nuovo Deeper appena aperta tiple. Se avete compreso il vantaggio la confezione come si presenta…

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delle frequenze multiple, avete compreso come, un piccolo ecoscandaglio del peso di 90 grammi lanciabile con la canna riesca trasmettere immagini del fondo e dei pesci con una definizione incredibile. Visto che l’argomento trattato riguarda l’impiego e le funzioni di un ottimo eco scandaglio a tutti gli effetti, non sarebbe male entrare un po’ più nel dettaglio per capire come la tecnologia ci aiuta a comprendere meglio che che facciamo.

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Con il Deeper Chirp si ha la possibilità di scegliere tre modi di impostare il sonar, questo è molto importante in base all’ambiente che si affronta e alle profondità dello spot

Il fine di un ecoscandaglio, è quello di farci leggere tutto quello che si cela sotto la superficie grazie alla propagazione delle onde elettromagnetiche in acqua e del loro ritorno (eco). Quando incontra un ostacolo, questa viene riflessa e torna verso il trasduttore che la traduce a bassa intensità. L’onda sarà poi inviata ad un amplificatore, che ne eleverà di nuovo la potenza e la analizzerà. Istantaneamente verrà elaborato il tempo impiegato per tornare indietro così da fornire la distanza, l’intensità e la temperatura. Queste informazioni ci mostreranno la densità del materiale colpito per scoprire, attraverso calcoli e raffronti, se si tratta di alghe, sabbia, roccia o pesci. In pratica, il trasduttore del Deeper Chirp + emette una serie di im-

Il Deeper si ricarica semplicemente utilizzando il cavo in dotazione USB Deeper Chirp + Pag.37


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TRangee cconnessione n i ch e Wifi: fino a 100 m Dimensioni: 6,5 cm di diametro Compatibilità: da iOS 8.0 e Android 4.0 ai più recenti dispositivi iOS e Android Materiale: ABS Peso: 90 grammi Collegamento: Wi-Fi wireless. Intervallo di profondità Max/Min: 100 m / 15 cm Sensore temperatura acqua Celsius / Fahrenheit Funziona da -20 °C a 40 °C Batteria integrata: polimero di litio, ricaricabile 3,7 V, 950 mA Caricamento veloce: 80% in 45 minuti, 100% in 75 minuti Colore: Verde Military

pulsi (onde elettromagnetiche) multipli (frequenza in Herz) che, incontrando un ostacolo tornano indietro e vengono rilette dal trasduttore stesso. L’acqua è un fluido denso e consente una buona propagazione delle onde sonore, che viaggiano ad una velocità di circa 1,5 km al secondo. Le frequenze utilizzate dal Chirp abbiamo detto che sono tre e corrispondono a Wide Chirp

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100Khz con un cono di 47°, la Medium Chirp 290 Khz con un cono di 16° e la Narrow Chirp con un cono di 7° gradi. La funzione Chirp ci permetterà di visualizzare dei valori in grado di distinguere bersagli distanti tra loro molto vicini, nell’ordine di 1 cm. LE F UNZIONI Abbiamo testato il nuovo Deeper utilizzando l’applicazione nella versione 7.13.1 che è quella utilizzata dal PRO + ma grazie ad un piccolo aggiornamento è possibile scegliere fra tre frequenze anziché fra due. L’azienda ci ha informato che stanno lavorando ad una nuova applicazione che potrebbe essere pronta entro la fine di settembre, anche se per questioni tecniche i tempi si possono essere un po’ più lunghi. Il Deeper Chirp + ha il GPS integrato. La distanza limite per ricevere un buon segnale in tempo reale è sempre di 100 metri, una distanza notevole soprattutto da raggiungere lanciando. Se invece il Deeper viene montato su un barchino radio comandato ricordatevi che oltre i 100 metri non trasmette segnale. Grazie al Chirp è aumentata, oltre alla quantità di dati e alla risoluzione dello schermo anche la profondità che da 80 metri passa a 100. Per chi utilizza il Deeper in acque interne la possibilità di leggere il fondale a100 metri è praticamente inutile, ma per chi volesse utilizzare il Deeper dalla barca pescando in mare, è giusto sapere che fino a 100 metri è possibile scandagliare. Un dettaglio da non sottovalutare, è il peso inferiore di 10 grammi rispetto al PRO +. Molti penseranno che 10 grammi sono insignificanti, ma considerata la dimensione e l’attrito in aria durante il lancio, 10 grammi in meno ci danno la possibilità di caricare meglio il lancio e raggiungere qualche metro in più. Per utilizzare il Deeper è consigliabile utilizzare una canna di almeno tre libbre e mezzo e una buona treccia nel mulinello. Altra novità, forse un po’ meno importante è la ricarica più veloce rispetto al PRO +. Il vantaggio che offre il Chirp è anche quello di poter leggere il fondale fino a 15 centimetri. Una caratteristica da non sottovalutare nel caso si voglia calare un innesco nel sotto riva in acqua bassa sotto i 50 centimetri. Altra caratteristica davvero interessante e la maggiore

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frequenza del Chirp che riduce la lettura degli oggetti separandoli da 2,5 cm a 1 cm. Tutte le rimanenti funzioni, che non sono state elencate, ma che trovate all’interno del Deeper Chirp + sono identiche al PRO +. Per concludere, anche se torneremo sull’argomento nei prossimi numeri, la confezione è particolarmente accattivante. All’interno della scatola trovate il Deeper con due agganci ad anello (uno di scorta) la custodia in neoprene con il marchio Deeper e il cavo USB per ricaricare il vostro apparecchio in modo semplice e veloce come un cellulare. Con il Deeper scoprirete “nuovi mondi” senza l’obbligo della barca. Graziano Giambastiani

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Testo e foto di Graziano Giambastiani

Il nostro obiettivo è selezionare a prescindere di cosa montiamo sull’hair rig, su questo non si discute. Tutto dipende dalla nostra volontà di provare esche alternative alle classiche boilies, al mais o alle Tiger, perché anche l’impiego di un’esca poco comune, spesso può fare la differenza

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Un esempio di esca alternativa Self made: cubetti di impasto sia come pastura che come innesco…

Spesso mi domando se sia così necessario dedicare tanta attenzione per scegliere un’esca in grado di selezionare la taglia dei pesci e nonostante il passare degli anni, la conclusione è sempre la stessa: direi proprio di sì. La mia esperienza mi ha spesso suggerito di non fossilizzarmi su ciò che può essere scontato, ma di cercare un’alternativa che possa fare la differenza nelle mie giornate di pesca. A prima vista può sembrare tutto “semplicemente” scontato, ma vi posso garantire che niente è scontato nella pesca sportiva. A prescindere dalle proprie convinzioni, credo che un’esca “poco comune” preparata e presen-

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Un’esca alternativa è accettata con meno sospettosità soprattutto in ambienti con forte pressione di pesca

tata nel modo giusto, possa essere l’alternativa vincente. Non credo che ci sia un’esca in grado di fare miracoli, credo che ci siano delle esche che un po’ ci possono aiutare. I buoni esiti di una stagione di pesca non dipendono soltanto da casi “fortuiti”, ma dalla nostra caparbietà, dal tempo che dedichiamo alla pesca e naturalmente dal tipo di esche che impieghiamo. L e s c e lt e a lt e r n at i v e La scelta di preferire un innesco “naturale” a uno più “tradizionale” è spesso dettata dal desiderio di riuscire ad ingannare una grossa carpa sfidando la loro diffidenza, anche se pescando in acque libere questa è pura utopia. Un innesco che susciti l’interesse e la curiosità del pesce, può essere caratterizzato sia dalla forma che dalla dimensione e non sempre dalla sua emanazione. Sono sempre più convinto che per “differenziare” il nostro modo di pescare, quando le condizioni ce lo permettono, sia tentare il tutto per tutto con delle “soluzioni” naturali, come si dice, o la va o la spacca. Quando si parla di selezione, tradizionalmente ci si rivolge alle presentazioni doppie a omino di neve o pop up, proprio per attrarre un buon pesce ad abboccare a qualcosa di visivamente insolito. Parallelamente ho notato quanto

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possano essere selettive delle esche naturali, magari più piccole, sia pop up che tradizionali, ma di forma, di colore e di dimensione diverse (specialmente pescando su fondali bassi, con acque trasparenti e con una buona quantità di cibo naturale). La pesca non è una scienza esatta, non c’è niente di scontato che ci possa garantire il risultato, ma di una cosa sono fermamente convinto: la soluzione è dentro noi stessi, è dentro la nostra esperienza, ed è legata agli anni e al tempo che dedichiamo alla nostra passione. Detto questo, dobbiamo sempre confrontarci con avversari che vivono, si nutrono e si riproducono in un ambiente nel quale per noi è impossibile vivere. U n a v o lta … Forse per tanti è un ricordo lontano, quando la pesca alla carpa era praticata sportivamente con esche naturali, le migliori per cercare di ingannare i grandi ciprinidi sempre in cerca di cibo. Molti anni fa il problema non era ingannare un grosso pesce, ma riuscire a portarlo a guadino perché molto spesso le attrezzature non erano in grado di contrastare le fughe interminabili di pesci grandi e potenti. Pr e n d i a m o a d e s e m p i o … Ho deciso di dedicare questo articolo a delle esche per molti aspetti dimenticate (anche se non da tutti) come ad esempio i Lupini, i Ceci, l’Aglio, le Ghianda e i Frolik, che non rientrano tra la lista dei legumi, ma che possono ancora oggi offrire un’ottima alternativa. Ho deciso di ricordare queste 5 esche perché sono quelle che negli anni mi hanno dato la possibilità di assaporare il gu-

Con la gamma delle minuterie Nash potrete impiegare per le vostre presentazioni qualsiasi tipo di esca alternativa LE ESCHE ALTERNATIVE Pag.47


Lupini

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I lupini sono sicuramente tra le esche alternative “naturali” più indicate per essere innescate su un hair rig. Il loro colore giallo ricorda molto quello del mais ma la dimensione è maggiore rispetto al mais tradizionale e anche più grande di qualsiasi altro legume utilizzabile per il nostro

fine. Anche la loro consistenza, oltre alla forma, garantisce una lunga durata in acqua perché la buccia che li ricopre è particolarmente dura. Se li acquistate già cotti li potete utilizzare direttamente altrimenti se li volete cuocere Self Made ricordate che non possono essere lasciati crudi.

sto “dell’alternativa” anche se il panorama delle esche da carpa è molto più vario, mi limiterò a parlare di queste cinque. I LUPINI Il Lupino è un legume molto antico, soprattutto in America e nell’Europa Meridionale, e viene utilizzato per l’alimentazione animale, ma non solo. Ciò che interessa a noi è il Lupino nella versione sottovuoto già cotto e salato al punto giusto. Conoscendolo meglio è possibile capire come sia un’esca particolarmente gradita dalle carpe. Il lupino cotto ha una dimensione molto interessante, è piatto e tondeggiante, ed abbastanza simile a un chicco di mais gigante grazie anche al suo colore giallo. Lo troviamo già pronto sugli scaffali dei supermercati oppure secco in qualsiasi consorzio agrario. Ha un alto valore nutrizionale e la sua farina è utilizzata sia come ingrediente per la fabbricazione di boilies che per la preparazione di method mix. I lupini secchi li possiamo preparare come la maggior parte delle granaglie, lasciandoli in ammollo un paio di giorni in acqua salata (5 grammi di sale per kg di secco), dopodiché vanno fatti bollire per circa 25-30 minuti. I tempi di cottura sono sempre approssimativi, l’importante è che le esche siano ben cotte. Un consiglio: togliete un po’ prima i Lupini che utilizzerete come innesco. Una volta cotti vanno lasciati raffreddare in un contenitore ermetico per ameno un altro giorno. La loro capacità attrattiva è dovuta dalla buona digeribilità oltre da fatto che sono cotti in acqua salata, e possono essere impiegati tutto l’anno. Possiamo dare una marcia in più ai Lupini scelti per l’innesco lasciandoli in ammollo in una soluzione a vostro piacimento. Si possono cre-

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Ceci

Anche i Ceci come i Lupini sono delle ottime esche alternative, anche se la loro dimensione e il loro colore risulta meno adescante rispetto ai lupini. Anche questi legumi sono particolarmente graditi se proposti come pasturazione, e come tutte le granaglie devono seguire il processo

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di fermentazione e di bollitura prima di essere utilizzati. Se cotti bene sono ottimi per creare un fondo di pastura, ma non hanno una lunga durata sull’hair rig soprattutto in presenza di minutaglia, ma durante la cottura ne potete lasciare qualcuno un po’ meno cotto solo per l’innesco.


are degli stick tritando i Lupini cotti aggiungendoli al Method, oppure creando delle grosse palle di pastura da lanciare in prossimità del nostro innesco, inserendovi all’interno alcuni lupini interi. I CECI I ceci, sono certamente un’ottima esca da usare per pescare la carpa, questo da sempre. Hanno la caratteristica di essere abbastanza duri anche dopo la preparazione, a patto che non esageriamo con il tempo di cottura. Per quanto riguarda quelli da innesco è più semplice utilizzare quelli in barattolo già pronti, sono saporiti e hanno la consistenza giusta. Sono molto gustosi, nutrienti e hanno anche un discreto potere attrattivo per le carpe. Per la loro preparazione, è importante lasciarli a bagno in un secchio d’acqua per almeno un giorno aggiungendo una piccola parte di bicarbonato, per velocizzare successivamente la cottura oppure un cucchiaio di farina bianca per circa 1 kg. di Ceci per mantenerli più chiari dopo la cottura. Per quanto riguarda la cottura saranno sufficienti 40 minuti dal momento in cui l’acqua inizia a bollire. Sono ottimi durante tutto l’anno, anche se i periodi migliori per usarli sono la primavera e l’autunno, specialmente se le acque che frequentiamo sono ricche di piccoli pesci. Come per i lupini è possibile aggiungerli al Method o alla pastura in diverse soluzioni. L ’ A G LIO Stiamo parlando di una delle esche naturali più attrattive sia per carpe che per Amur anche se stranamente poco usata nelle nostre acque. Questa secondo me è l’esca che può risolvere quelle situazioni dove “la luce infondo al tunnel è praticamente spenta”, bisogna crederci e crederci fino alla fine. Uno spicchio d’Aglio sull’Hair rig ci darà la possibilità di ingannare i pesci più sospettosi e molto spesso ci troveremo a dover discutere animatamente anche con grossi amur, che ne sono particolarmente ghiotti. Detto questo l’Aglio, un’esca facile da usare e da reperire, è adatta alla caccia di carpe e amur, un po’ in tutte le acque, da quelle molto grandi e profonde, ai sotto riva delle cave o alle acque correnti dei fiumi. Fra la molteplicità di elementi che possiamo trovare in natura, l’aglio ha certamente molte delle caratteristiche di cui necessita un esca nel periodo post-invernale. Le sostanze contenute al suo interno hanno, infatti, un forte potere energetico; sono presenti una buona dose di proteine (che compongono

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Aglio

L’aglio è in assoluto l’esca alternativa più attrattiva dal punto di vista olfattivo sia per carpe che per Amur, ma a torto è anche un’esca che viene utilizzata pochissimo come innesco naturale, mentre è molto apprezzato sia l’estratto che l’aroma. L’aglio può essere innescato con diverse soluzioni, sia affondante che pop up a seconda della stagione e delle specie insidiate. Rimane senza dubbio una delle migliori esche per la pesca delle Amur nel periodo estivo e autunnale.

circa il 20% del bulbo), minerali, vitamine e amminoacidi. Tutto ciò di cui ha bisogno la carpa nei mesi primaverili. E poi non dimentichiamoci che l’aroma all’aglio o l’aglio in polvere è un ottimo attrattore da inserire nell’impasto delle Boilies o addirittura per aromatizzare il mais durante la cottura. Se uniamo queste caratteristiche al suo forte potere attrattivo, ci troviamo di fronte ad un’esca infallibile, praticamente perfetta, che non ha nulla da invidiare alla più catturante delle boilies. Oltre a questo l’Aglio è un ottimo “repellente” nei confronti dei gamberi; il pungente odore che emana è infatti poco apprezzato dai crostacei, pertanto, nei bacini infestati, riusciremo a mantenere tranquillaLE ESCHE ALTERNATIVE Pag.52


mente gli inneschi in pesca senza dover ricorrere a particolari accorgimenti. Vediamo ora alcune soluzioni per innescarlo. Prendiamo uno spicchio da usare come innesco. E’ bene considerare che il grado di maturità del bulbo influisce sulla variazione del peso specifico di ogni singolo spicchio, variandone anche l’attrattività. Più la radice sarà matura e pronta a germogliare, minore sarà il suo peso specifico in acqua e minore sarà anche il suo potere attrattivo; in questa fase è quindi molto importante effettuare una selezionare che ci permetta di scegliere lo spicchio più adatto al nostro innesco. I bulbi meno maturi saranno totalmente affondanti, al contrario, quelli che iniziano a germogliare tenderanno a galleggiare. La scelta dell’innesco è comunque conseguente alla tipologia del bacino che andremo ad affrontare; logicamente la conformazione del fondale sarà alla base della scelta. IL F R OLI C Questa è un’esca che alcuni anni fa ha creato davvero tanto interesse. Il Frolic trova svariate modalità nel suo utilizzo sia come prodotto da pastura, sia come esca vera e propria. Unico suo reale limite il tempo abbastanza rapido di scioglimento. Questo dipende in primo luogo dal tipo di acque nel quale

Frolic

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Questa è una delle esche alternative che ha regalato grandi soddisfazioni soprattutto nei fiumi di grande portata. E’ sicuramente un’esca che non conosce stagione, può essere utilizzata con successo sia in estate che in inverno, a patto che non ci sia una eccessiva presenza di piccoli pesci, perché si tratta di un’esca molto attrattiva sia sotto il profilo olfattivo che gustativo e si sbriciola facilmente una volta messa in acqua. E’ sicuramente una delle migliori esche alternative, ma estremante delicata.

viene utilizzato, e poi dalla dimensione della crocchetta che in commercio si trova in due formati diversi. Le acque correnti contribuiranno in modo più incisivo ad un rapido scioglimento, e pescando in fiume, soprattutto nel peLE ESCHE ALTERNATIVE Pag.54


riodo estivo, la durata sarà di circa due-tre ore, anche in funzione dell’entità della corrente. In acqua ferma la persistenza delle crocchette potrà superare anche le cinque ore. Da utilizzare come pastura il frolic è ottimo se utilizzato nello stato in cui si trova oppure tritato grossolanamente e inserito in un sacchetto in PVA o come stringer di generose dimensioni. Senza dubbio un metodo di pasturazione che vanta una precisione assoluta. LE G H IAN D E Questo seme, se trattato e presentato nel modo giusto sbucciato e montato sull’hair rig può fare veramente la differenza. Dove impiegarlo? Ovunque vogliate utilizzare un innesco alternativo e magari su un fondale preparato a granaglie ben cotte oppure utilizzando le ghiande come pasturazione. Di facile reperibilità e di costo pari a 0, le ghiande per mia esperienza vanno tenute in ammollo almeno per un paio di giorni e poi cotte tradizionalmente con la loro buccia. La ghianda è un’esca molto versatile, di dimensioni generose, che può essere cotta e conservata semplicemente in acqua e zucchero oppure cotta e aromatizzata in base alle proprie scelte. Le ghiande si possono tranquillamente raccogliere in autunno e le possiamo preparare da innesco cuocendole e conservandole sotto vuoto, come si fa quando si prepara la marmellata e la si vuole conservare. PreNella foto a fianco l’innesco di una ghianda alleggerita con una piccola spugnetta bianca. Anche le ghiande devono essere cotte molto bene prima del loro impiego in pesca

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pararsi dei vasetti con 10-20 ghiande cotte a bagnomaria è una soluzione molto semplice. Le ghiande hanno dimensioni diverse, ci sono quelle molto piccole e quelle veramente grandi. Dividendole per dimensione nei barattoli avrete sempre l’esca “alternativa” che può regalarvi gradite sorprese. Se in molti casi non si riesce più a fare la selezione, non dipende sempre e soltanto dalla dimensione dell’esca o dal rapporto dell’innesco con l’amo (anche se questo rimane un fattore molto importante), ma da quello che presentiamo al pesce. Ci sono tanti motivi che ci possono indurre a preferire un’esca naturale di grosse dimensioni e perché no, anche aromatizzata, in grado di fare selezione ed evitare i numerosi “disturbatori”. È sottinteso che le esche alternative offrono, come dice la parola stessa, quell’alternativa che a volte si rivela efficace specialmente in ambienti naturali su pesci selvatici che non conoscono le esche da carp fishing tradizionali. Ma qualsiasi esca alternativa, grande o piccola che sia, non potrà mai sostituirsi alla poliedricità di una boilie presentata a “regola d’arte”. Dipende soltanto da una scelta personale, da quanto vogliamo metterci in gioco o da ciò che ci consiglia la nostra esperienza. Tentare una bella cattura con qualcosa di insolito può regalare grandi soddisfazioni perché tentar non nuoce, ma non provarci è un delitto. Graziano Giambastiani

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Una linea completa di accessori per le le vostre presentazioni davvero molto tecnica. Qual’è la sua caratteristica? Quella di essere composta anche di Tungsteno BLOW BA C K TUBE D A R K SILT Sono dei tubetti impregnati di Tungsteno già tagliati e con un grip controllato. Grazie alla loro composizione sopportano molto bene lo scorrimento sul gambo dell’amo evitando delle rotture troppo frequenti.

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taggio dello sgancio sicuro. Una soluzione imbattibile per chi pesca a lancio in ambienti e fondali ricchi di ostacoli.

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Testo e foto di Fabio Di Antonio

Fabio, tu pensa solo che pescare carpe, vent’anni fa, era cosÏ in ogni lago. Pensa al danno che abbiamo fatto

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E’ quasi sempre un peccato essere in riva ad un lago e svegliarsi tardi la mattina. Ti perderesti momenti come questo, la nebbia che piano sale e piano piano scopre le forme della diga

Non sono un carpista della prima ora, la mia età non me lo ha consentito, ma ascoltando i racconti di chi ha vissuto il carpfishing dalla sua nascita, si prova un senso di nostalgica malinconia. Ogni lago era generoso, nei fiumi i pesci erano numerosi, non esistevano tutte le manie e le rivalità che oggi, aimé, ci contraddistinguono, nulla era basato sull’apparenza e nessuno giudicava chi pescava e dove lo faceva. Si andava a pescare, si andava a carpe e basta, ognuno a suo modo, libero di farlo nella propria espressione preferita. La pesca dovrebbe essere un momento spensierato, la pesca dovrebbe far star bene, dovrebbe aiutarti a ritrovare la pace con te, deve scaricarti e darti forza allo stesso tempo, “la pesca è una cosa semplice” dice Mauro, e questa è la frase che mi risuona nelle orecchie ogni volta che arrivo davanti all’acqua ed inizio a fare ciò che mi riesce meglio, pescare. Pensavo e speravo dentro di me che, col passare del tempo, ai momenti che avrei avuto per pescare fossero aumentati, gli studi finalmente finiti, la mente più libera, e invece mi accorgo che le ore sono sempre meno, che trovare due o tre giorni disponibili attaccati per accamparsi è quasi un impresa. Colpa del lavoro, della famiglia e, ammettiamolo, anche di qualche donna che richiede tempo e tanta pazienza. Lontano dal mondo in un tempo passato Pag.64


Entrare in acqua, guadinare il pesce da dentro, ha sempre un fascino in più. Non tutto quel che facciamo ha un senso, ma se ci piace è come dargli un motivo

Per questo motivo, quando vado a pescare, che non sia una delle mie solite giornate al fiume, scelgo di farlo in luoghi dove so che posso chiudere gli occhi appena ci arrivo, e respirare quegli anni che non mi sono toccati. Luoghi incantati dove ti immergi in un’altra atmosfera, dove ti senti solo, dove non senti un rumore diverso dal cinguettio di un uccello, dal fruscio delle foglie o dal caffè che è l’unica cosa che borbotta, uscendo dalla moca. Quindi due o tre volte l’anno, credetemi lo farei molto più spesso, vado a far sfogare me e la mia attrezzatura dove le carpe ancora non ti lasciano dormire. Immagino che ora i carpisti più fa-

Contare i chilometri fatti sul quel gommone quei giorni è impossibile. Per fortuna la tecnologia c’ha permesso di risparmiare molto in quantità di batterie. I motori elettrici brushless sono innovativi e fanno durare una batteria da 100 A il quadruplo rispetto ad un motore normale

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Uno dei momenti più toccanti della pesca, il tramonto che si riflette sull’acqua. Sì sono troppo romantico a volte, ma adoro perdermi nelle piccole cose

natici staranno già storcendo il naso, pronti subito a puntare dita, perché c’è la tendenza ormai al complicarsi ogni cosa, a rendere la pesca alla carpa un qualcosa di eroico, un qualcosa che solo loro sanno fare, e se tu non fai l’eroe non sei un vero carpista. E questo è davvero nauseante, almeno per il mio punto di vista, dato che per fortuna pesco ancora per passione, pesco per me non per scrivere racconti epici e leggendari sulla mia pescata. Avrei voluto anche io raccontare la mia ultima avventura, ma ogni volta che mi trovo a scrivere qualcosa capisco quanto sia irrilevante raccontare con cosa pesco, come ho affrontato il lago o il fiume, perché ho fatto quelle scelte, oppure della fatica che ho fatto per tirare su quel pesce, e mi ritrovo a parlare delle sensazioni, delle emozioni e dei pensieri che ogni volta ho quando, manco fossi un marines, mi vesto in tinta col fango e finalmente pesco. Lontano dal mondo in un tempo passato Pag.68


Lo stupore della notte, le luci della diga, il salto dei pesci che aumentano la loro attività. Perché chiedere di più?

Sono uno che ancora non riesce a chiudere occhio la sera prima di partire, sono solo uno che ha una passione che lo tormenta. Così stavolta, come la volta prima e come le altre che verranno, cerco di mettermi a letto dopo essermi dato l’appuntamento per la mattina successiva con Mauro. Fu una di quelle tante notti lunghe, dove i minuti non son fatti da sessanta secondi ma sembrano essere eterni, e mentre mi giro e mi rigiro nel letto cercando di prendere sonno penso a domani. E tutto d’un tratto è come se stessi già pescando. Se l’amore platonico esiste, perché non posso pescare platonicamente mi domando io? Così dopo aver pescato con la mente tutta la notte e aver dormito si no due ore, la mattina parto, tanto la macchia era carica dalla sera prima, una sciacquata al viso, ai denti, il caffè al primo bar aperto e via. Lontano dal mondo in un tempo passato Pag.69


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Ci incontriamo con Mauro al supermercato più vicino al lago, oddio, 40 km tanto vicino non è ma sui 250 già fatti, praticamente siamo arrivati. Prendiamo lo stretto necessario, il caldo di quei giorni avrebbe rovinato tutto in poco tempo. Arriviamo, scarichiamo le macchine che avevamo ‘stracaricato’ con il minimo indispensabile, tanto sempre così va a finire, e trasbordiamo nella sponda più ombreggiata. Montiamo e inizia la routine del carpista. Quanti pesci abbiamo preso, quanti ne abbiamo persi, quanto siamo stati bravi, non conta. Quello che resta è il fatto di esserci stati e ciò che rimane sono i racconti davanti ad un bicchiere di vino, aspettando che il sole lasci spazio alle stelle per ammirale, di chi ha pescato carpe quando “era sempre primavera” e con passione e voglia riesce a portarti indietro in un tempo che tu non hai potuto vivere. “vedi Fabio, la pesca è una cosa semplice, non serve molto, io senza la pesca sono morto, io sono un malato di pesca, e questo è godersi la pesca, chi non sa farlo non è che non sa pescare, semplicemente non è un pescatore”. Passammo tre notti insonni, i pod a tratti avevano tutte le canne fuori pesca per le partenze doppie, triple e quadruple. “…non te lo aspettavi è?! E tu pensa che fino a qualche anno fa il Salto, il Turano, erano esattamente cosi, tornavi a casa sderenato”. Se pensassimo solo un momento a quanto la mia generazione ha perso avremmo forse la forza e la volontà di cambiare le cose. Io ho ancora speranza. Da questa pescata non porto a casa solo foto di pesci e di paesaggi, ma ho con me degli insegnamenti. Mi porto dietro l’esperienza di aver pescato con un amico, un pescatore, un mito, sentendomi un po’ un cantante d’osteria che sale sul palco dei Pink Floyd e canta con loro. Un uomo che riesce a lasciarti dentro tanta passione, grinta e sogni nella pesca, insegnamenti e consigli sulla vita quotidiana come un padre. Ogni volta che pesco, ho la sensazione di tornare a casa diverso da come sono partito. Forse è solo la consapevolezza di aver appena fatto qualcosa che mi fa stare bene, forse è la pace che respiro e il contatto con qualche presenza sovrannaturale che accoglie chi sa vivere certi momenti, forse è solo uno scherzo del mio cervello che lavora tanto e non sempre bene! Come ora che sono a casa e scrivo sulla pesca, mia madre che cucina e fa rumori fastidiosi con le pentole, mio fratello con la tv a palla di sopra, papà Lontano dal mondo in un tempo passato Pag.73


La sveglia che vorresti. Era l’ultima notte, e come le precedenti non si trattava di dormire, la mattina all’alba gli avvisatori iniziarono nuovamente a strillare, le mie forze pari allo zero. Corre Mauro, dice che va solo, resto stupito a godermi la scena davanti questa immensitĂ

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che parla alterato al telefono non so con chi, il mio telefono che ogni tanto squilla e io che mi perdo nello schermo del pc e invece di parole vedo l’acqua. Che brutto guaio quello del pescatore. Citazioni di Mauro Pitorri

Fabio Di Antonio Fabio Di Antonio

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Testo e foto di Stefano Francia

METHOD VS PELLET FEEDER 2 LE GROUNDBAIT ED I PELLETS

Nell’articolo scorso abbiamo analizzato le differenze tecniche tra l’utilizzo del method feeder ed il pellet feeder; quando è meglio e più redditizio utilizzare l’una o l’altra tecnica, in quali spot e tutti quegli accorgimenti per trarre il massimo dalle discendenti/ evoluzioni del feeder fishing

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Il nostro obiettivo è quello di analizzare, grazie alle diverse esperienze, le pasture ed i pellet, così da fare delle scelte più mirate e efficaci

In questo appuntamento invece, vedremo insieme cosa e come preparare al meglio le esche che andremo poi ad utilizzare con i nostri pasturatori. Nello specifico analizzeremo le groundbait ed i pellet, cercando di trarre qualche spunto che ci aiuti in futuro a fare scelte più mirate ed efficaci. Negli ultimi dieci anni sia le une che gli altri, hanno compiuto un vero balzo in avanti, diventando sempre più performanti ed utilizzate da un numero altissimo di pescatori. Le Groundbait Partendo dalle pasture o groundbait o method mix che dir si voglia, prima di tutto dovremo sapere a che profondità vorremo fare arrivare i nostri composti. Questo è fondamentale per farci orientare su mix più o meno leganti con l’eventuale possibilità di arricchire il tutto anche con parti più grossolane quali pellet di diverso diametro, mais, canapa, larve morte, ecc. Tutto questo se si pensa alla sola pesca in acqua ferma; se invece rivolgeremo la nostra ricerca anche in acque mosse e/o correnti (posto comunque il caposaldo che

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la pesca con method e pellet feeder non è certo la più adatta ad essere praticata in presenza di forti correnti), la velocità ed il volume di acqua che passa sulla nostra pastura e ne provoca il dilavamento/ disfacimento, sarà un’altra variabile determinante nella scelta dei prodotti giusti per tale situazione. Per il momento ci limiteremo a parlare del loro utilizzo in acqua ferma, visto comunque le numerose caratteristiche di cui dovremo trattare. Una volta conosciuta la distanza e profondità, si passa alla scelta dei composti adatti. In commercio esistono

Solitamente la prima fase della bagnatura viene fatta stando “bassi” con la quantità di acqua, solo dopo la seconda bagnatura si otterrà la consistenza giusta

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PELLETS VS GROUNDBAITS

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Una delle ultime novità del mercato in fatto di pellet sono quelli già umidi e che, per essere preparati, non necessitano di molta acqua. Queste informazioni sono spesso riportate sulle confezioni, e grazie a questa loro

caratteristica, sarà possibile creare una zona pasturata davvero molto interessante. La loro peculiarità, oltre al potere attrattivo è quella di non sciogliersi immediatamente una volta raggiunto il fondo.

davvero tanti validi prodotti ma da anni mi affido a quelli della giapponese Marukyu. In caso di profondità entro i 5/8 mt utilizzo come base una pastura a granulometria medio fine nella percentuale del 50% composta da farine di pesce, canapa franta, cereali macinati fini, pane macinato fine, scegliendole tra la serie Luxus. Questa base sarà la parte legante del mix alla quale aggiungo un 20% di farina di crisalide macinata grossolanamente (SFA 441) per apportare una buona quantità di proteine bio disponibili e migliorare le caratteristiche meccaniche, un 10% di farina di krill (SFA 400) per aumentare il potere attrattivo ed infine il 30% di EFG 142 una groundbait a granulometria METHOD VS PELLET FEEDER 2 Pag.80


L’aggiunta di ingredienti proteici alla pastura va sempre effettuata a piccole dosi per non ritrovarsi con un mix poco legante…

piuttosto grossolana ma che permette comunque di arrivare a buone profondità. Questo semplice mix garantisce buoni risultati praticamente su tutti i ciprinidi. Nella stagione fredda anche un pizzico di estratti speziati o a base aglio, è sempre consigliabile (personalmente sono prodotti che inserisco in tutte le stagioni in quantità sempre moderate). Il mix derivato dai composti sopra indicati, ha un buon contenuto proteico; nel caso si abbisognasse di un prodotto meno “carico” ad esempio da utilizzare su pesci quali la breme o in periodi di particolare apatia da parte dei pesci, basterà diminuire (od eliminare completamente) l’apporto di crisalide e qualsiasi sfarinato ad alto contenuto proteico, aumentando la parte inerte del nostro composto. In alcuni casi si può arrivare anche ad aggiungere piccole percentuali di terre di vario genere, semplicemente per aumentare il volume e la velocità di sfaldamento, ma senza apportare nessuna proprietà nutrizionale. Piccoli trucchi carpiti dai campioni della pesca al colpo, che ben si adattano anche al feeder fishing. Al contrario, se il pesce risulterà particolarmente attivo o le taglie del pescato saranno importanti, potremo tranquillamente aumentare le dosi proteiche e, ancora meglio, aggiungere piccole quantità di pellet di vario diametro, particles, larve morte. L’aggiunta di questi ulteriori ingredienti va sempre effettuata a piccole dosi per evitare di trovarsi con un mix che non lega a causa della massiccia presenza di macro particelle presenti al suo interno. Stesso discorso vale per il diametro dei pellet: difficilmente supero il diametro 4 mm per evitare proprio uno sfaldamento troppo veloce. Nella pesca marginal o in presenza di bassi fondali, la meccanica andrà variata per far METHOD VS PELLET FEEDER 2 Pag.81


Esistono anche groundbait che contengono buone quantità di alghe lavorate in maniera da risultare soffici e spugnose, perfette per il nostro scopo… lavorare il mix in tempi più brevi permettendo ai pesci di trovare l’innesco facilmente e velocemente. Per ottenere questo effetto, diminuisco drasticamente la parte legante (solitamente quella più fine) a favore di ingredienti che “spaccano” la pastura grazie alle loro caratteristiche. Ok quindi all’inserimento di canapa frantoiata, tortou de mais, pellet franti. Esistono anche groundbait che contengono buone quantità di alghe lavorate in maniera da risultare soffici e spugnose, perfette per il nostro scopo. Ora affrontiamo la parte riguardante la bagnatura dei nostri mix, che a mio avviso riveste la stessa importanza degli ingredienti utilizzati. Un composto troppo bagnato o con scarsa quantità di liquido, non adempirà al suo scopo in maniera corretta. Per ottenere una bagnatura corretta, conviene procedere con piccole aggiunte e conseguente miscelatura ben eseguita. Si attendono alcuni minuti affinché tutta la parte liquida sia ben assorbita, si controlla la coesione e si procede come sopra fino ad ottenere una bagnatura perfetta. Attendere sempre qualche minuto tra un’operazione e l’altra è il metodo migliore per avere risultati sempre ottimali e che rispondano alle nostre esigenze. Durante questa fase si potranno aggiungere dip od additivi liquidi, meglio se ben miscelati con la prima acqua di bagnatura. Pellet Un prodotto che negli ultimi 10 anni è letteralmente esploso soprattutto in alcune tecniche di pesca. Questo grazie alla loro semplicità di utilizzo, all’ot-

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tima resa in pesca ed alla versatilità che li contraddistingue. I diametri più utilizzati vanno da 1 mm fino a 4 mm, con il 2 mm a farla da padrone. Solitamente l’ingrediente maggiormente utilizzato per la loro produzione è la farina di pesce (con diverse tipologie da sfruttare), cereali franti finemente ed additivi che hanno lo scopo di rendere più appetitosi i pellettati. Robin Red, betaina, krill, scopex sono solamente alcuni di questi. Più il pellettato è di piccolo diametro e più veloce risulta la loro preparazione grazie alla capacità di assorbire acqua in minor tempo. Esiste una regola non scritta per la bagnatura, che quasi sempre risulta corretta: un minuto di immersione totale in acqua per ogni millimetro di diametro. Ad esempio un minuto per i micro pellet, quattro minuti per i 4 mm. Questa regola però può variare a seconda della temperatura dell’acqua e della temperatura esterna. Nel periodo caldo l’acqua incontra poca resistenza nell’essere assorbita completamente, mentre durante l’inverno i tempi si allungano decisamente. Consiglio sempre METHOD VS PELLET FEEDER 2 Pag.83


La bagnatura

A differenza dei pellet pre-inumiditi, quando si preparano i pellet tradizionali è importante seguire determinate regole, non scritte, ma da seguire alla lettera. Ad esempio l’acqua da utilizzare va in base al peso utilizzato dei pellet…

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di effettuare una prima bagnatura come descritto sopra, scolare il tutto con l’ausilio di una magic box dotata di fondo a rete, attendere 10/15 minuti e controllare il loro grado di coesione. In caso serva aggiungere una piccola parte di acqua, lo si potrà sempre aggiungere in un secondo tempo (come per le groundbait meglio utilizzare sempre piccole dosi). Esistono anche pellettati chiamati Sticky che contengono al loro interno un collante di origine naturale che diminuisce notevolmente la quantità di liquido necessario per la loro preparazione. Si ottiene cosi un composto più compatto e solido, con pellet più integri che impiegano più tempo a sciogliersi. Di recente sono anche comparse confezioni di pellettato (prodotte dalla inglese Adrenaline Bait e distribuite da Middy) che facilitano ulteriormente le operazioni. Sulla confezione viene riportata precisamente (tramite una tacca ben visibile) la quantità d’acqua necessaria. Basterà raggiungere quel livello, shekerare il tutto ed attendere circa 15 minuti per avere a disposizione il prodotto finito e pronto per l’utilizzo. La possibilità di utilizzare insieme diametri differenti, aumenta la possibilità di catture in determinate situazioni ma con l’accortezza di bagnaMETHOD VS PELLET FEEDER 2 Pag.84


re separatamente i vari diametri. Solo una volta che questi saranno perfettamente coesi, si potranno mescolare tra loro con la garanzia della massima resa. Anche i pellet possono essere trattati con additivi sia liquidi che in polvere. In caso di liquidi consiglio di lasciare i pellet leggermente scarsi d’acqua e concludere la bagnatura con ciò che si desidera. Nel caso di sfarinati invece, conviene aggiungerli una volta che il composto è perfettamente bagnato. Che decidiate di utilizzare groundbait o pellettato, eseguire le operazioni corrette di preparazione vi garantirà sempre ottimi risultati. Stefano Francia

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Non è facile trovare nuove soluzioni tecniche e tecnologiche da applicare alla produzioni di ami. Non è facile se non sei l’azienda numero uno al mondo in questo settore e la tua storia comincia addirittura prima del ‘900

Bkk vanta la tradizione di più lungo corso nello studio, test e produzione di ami dedicati alla pesca sportiva. Non potevano certo mancare gli attrezzi dedicati al carpfishing e specialist fishing. Il loro nome Carp HG racchiude tutta l’esperienza utilizzata per la loro realizzazione. HG (Hand Ground) identifica la punta affilata e controllata manualmente da parte dei vari operatori e tecnici dediti alla loro trasformazione. Una caratteristica UNICA AL MONDO che si tramuta in una penetrazione ed una durata altrettanto unici. Durante i test nelle acque italiane da parte dei nostri collaboratori, questi ultimi sono rimasti stupefatti proprio da questa qualità. Che siano a contatto con fondali duri o vicino ad ostacoli, il trattamento a cui vengono sottoposti li rende pressoché indistruttibili. Fiumi, grandi laghi, fondali rocciosi o ghiaiosi, prede importanti, non saranno più fonte di preoccupazione!

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Gli occhielli perfettamente serrati sono stati concepiti per evitare pericolose ammaccature dei terminali nella fastidiosa apertura che si crea spesso tra il gambo e, appunto, la chiusura dell’occhiello. Il trattamento esterno Yellow Pale lo rende ancora piÚ resistente (mantenendo una leggerezza unica), completamente liscio (facilitando la penetrazione all’interno della bocca), to-

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talmente antiriflesso. La classica forma “wide gape” ne permette l’utilizzo sia con esche affondanti che flottanti o bilanciate. Questo vi permetterà di utilizzarli con la vostra montatura preferita avendo sempre la garanzia di strike perfetti. Anche le stesse confezioni in cui vengono proposti sono state studiate per preservare completamente le loro caratteristiche. Sono dotate di un porta ami interno in foam che trattiene perfettamente in posizione queste “armi letali”. Disponibili nelle misure: 10, 8, 6, 4, 2, 1.

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Testo e foto di Lorenzo Luciani

Piace alle carpe e può essere utilizzata in ogni contesto... la Tiger Nut è senza dubbio l’antagonista per eccellenza delle boilies!

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Le Tiger Nut sono senza dubbio le esche migliori per fare selezione, dure e saporite sono davvero irresistibili…

Torno spesso a parlare di esche naturali, componenti semplici, facili da reperire e soprattutto che piacciono talmente tanto alle carpe da rubare spesso la scena anche alle più apprezzate boilies. In un mondo come quello del carpfishing, ormai saturo di ogni tipo di esca e attrattori, sono quindi sempre più convinto quindi che tornare ad utilizzare quei componenti naturali per i nostri inneschi possa risolvere spesso molte situazioni complicate per riuscire ad ingannare più facilmente anche i pesci di taglia. Nelle mie sessioni, abbandono ormai raramente l’idea di partire senza granaglie o Tiger Nuts Probabilmente originaria dell’Egitto, la piccola piantina erbacea che da vita alla Tiger Nuts è stata importata migliaia di anni fa in Europa…

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La caratteristica principale di questo piccolo tubero, ma probabilmente la vera forza della Tiger Nut, sta nell’essere molto gradita principalmente dalle carpe

al seguito, poiché spesso è proprio grazie a loro che ho risolto positivamente molte situazioni complicate. Tra tutte le esche alternative alle boilies, la Tiger Nut è così, senza dubbio, quella che preferisco e a cui più spesso mi affido. Questo piccolo e semplice tubero ha infatti delle peculiarità uniche che lo hanno ben presto proclamato come l’esca alternativa alla boilie per eccellenza. Probabilmente originaria dell’Egitto, la piccola piantina erbacea che da vita alla Tiger Nuts è stata importata migliaia di anni fa in Europa e ha trovato il suo ambiente ideale in Spagna, in particolare nei dintorni di Valencia, dove il clima mediterraneo ne ha permesso un perfetto adattamento e una rapida crescita; la Spagna ne è di fatto oggi il maggior produttore. Molte sono le caratteristiche peculiari di questo piccolo tubero, ma probabilmente la vera forza della Tiger Nut sta forse nell’essere molto gradita principalmente solo alle carpe, sebbene negli ultimi anni, con il crescente utilizzo da parte di molti pescatori, stia iniziando a condizionare anche l’alimentazione del pesce bianco. LE C A R ATTE R ISTI C H E D ELLA T i g e r N u t La Tiger Nut è quindi un tubero, caratterizzato da un notevole interesse nutrizionale ed energetico; al suo interno è presente un ridotto contenuto di grassi a fronte invece di un ricchezza di minerali, soprattutto fosforo e potassio, utili ad esempio per il metabolismo della carpa; l’abbondante presenza di

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zuccheri inoltre, dona a questo tubero una forte impronta zuccherina e quindi un sapore dolciastro che persiste anche dopo diversi giorni di immersione in acqua. L’elevata durata attrattiva in acqua dona così alla Tiger Nut una ulteriore marcia in più nei confronti di qualunque altra esca. L ‘ INNES C O La Tiger Nut è un’esca assai duttile, compatta, che si presta perfettamente ad ogni tipo di presentazione, sia affondante, pop up o bilanciata, nonché ad inneschi singoli, doppi o addirittura misti con altre granaglie. Col tempo ho imparato ad apprezzarne le sue peculiarità e le sue enormi potenzialità nell’essere facilmente individuata dalle carpe anche se usata in quantità minime o abbinata ad altre esche. La diffidenza di cui gode ancora nei confronti dei principali pesci di disturbo, inoltre, ci permette di utilizzare anche inneschi di dimensioni ridotte che, in molti ambienti pressati, potranno vincere doppiamente la diffidenza delle carpe; tuttavia, in caso di eventuali attacchi non graditi, la Tiger Nuts sarà in grado di resistere senza problemi sul nostro hair rig, mantenendo il nostro innesco intatto e adescante durante tutto il tempo di immersione o, perlomeno, finché qualche sfortunato pesce di disturbo

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L’unica cosa che limita le Tiger è l’abuso in pesca, trattandosi di un’esca poco digeribile bisogna fare attenzione. Per il resto risulta efficace un po’ dappertutto

non resti allamato. Con la Tiger Nut è comunque possibile realizzare qualunque tipologia di presentazione dell’innesco per riuscire ad affrontare ogni ambiente presentando sempre l’esca nel migliore dei modi. Tra le varie presentazioni possibili tuttavia, ritengo che un innesco bilanciato, composto da una singola Tiger Nuts e da un componente galleggiante, risulterà particolarmente redditizio nella maggior parte delle situazioni, oltre ad essere pratico e veloce da realizzare. Per bilanciare l’esca, al posto della classica spugna galleggiante, possiamo usare gli ormai noti dumbells in gomma che, ideali per questo genere di presentazioni grazie alla loro lunga galleggiabilità, ci garantiranno una presentazione corretta durante tutto il periodo di immersione. L’unica accortezza sarà bilanciare l’innesco, limando ai lati la Tiger se troppo pesante o il dumbell se troppo leggero, affinché la punta del nostro amo poggi verticalmente sul fondale; l’utilizzo di trecciati morbidi per realizzare il terminale ne aumenterà notevolmente l’efficacia, rendendo il nostro piccolo innesco ancor più IL POTERE DELLA TIGER NUT Pag.95


catture

naturale e in grado di non destare il minimo sospetto anche ai pesci piÚ diffidenti. Su fondali ghiaiosi e privi di limo, possiamo invece orientarci su classiche presentazioni affondanti, singole o anche composte da due o tre tiger per aumentare considerevolmente il volume e potere attrattivo all’occorrenza. Altrettanto semplici da costruire, inneschi del genere saranno in grado di sopportare lunghissimi periodi di immersione, restando appetibili e adescanti per ben oltre 48 ore. P R EPA R AZIONE La preparazione delle Tiger Nuts avviene attraverso un processo simile alle altre particles; i tuberi vanno immersi in acqua per almeno 48 ore, poi van-

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Una volta innescate saranno in grado di sopportare lunghissimi periodi di immersione, restando appetibili e adescanti per ben oltre 48 ore

no bolliti per circa 40 minuti e infine posti a raffreddare al fine di macerare in un contenitore isolato dall’ambiente. Durante il processo di cottura, è possibile aggiungere qualche buon cucchiaio di zucchero al fine di esaltarne ulteriormente il potere attrattivo e le peculiarità ‘zuccherine’. Col tempo tuttavia, sono stati provati molti metodi alternativi di preparazione, ogni variante si è comunque rivelata allo stesso modo efficace e performante. E’ inoltre possibile personalizzare le Tiger Nuts a proprio piacimento miscelando aromi o attrattori supplementari per rendere l’esca ancor più adescante e alternativa. Oggi in commercio troviamo infatti numerose varianti aromatiche con Tiger da innesco già pronte all’uso con differenti gusti e peculiarità attrattive. Per chi invece preferisce mantenere il gusto naturale della Tiger Nuts, ma aumentarne il potere attrattivo è possibile aggiungere, oltre allo zucchero, anche pochi ml di alcol etilico al termine della cottura e lasciarle macerare insieme durante il periodo di riposo; l’alcol permetterà alla Tiger di lavorare egregiamente in ogni condizione, esaltandone l’attrazione anche a basse IL POTERE DELLA TIGER NUT Pag.97


temperature, ma senza snaturarne troppo le sue peculiarità; questa soluzione si rivelerà assai redditizia soprattutto nel periodo invernale e nei primi mesi primaverili. Soluzioni con Tiger Nuts preparate e già pronte all’uso, sono infine ormai facilmente reperibili in commercio, in confezioni da differenti misure e di ottima qualità. USO E PASTU R AZIONE Al contrario del loro alto gradimento, le Tiger Nuts non sono altrettanto facilmente digeribili dalla carpa; è quindi importante utilizzarne sempre quantitativi limitati durante la pasturazione. L’apparato digestivo del ciprinide si limita, infatti, a lasciare semplicemente transitare il tubero, estraendone le

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È importante utilizzare sempre quantitativi non eccessivi, due o tre manciate per una pasturazione corretta durante l’azione di pesca sono più che sufficienti…

componenti nutrienti ma, di fatto, la Tiger non viene interamente digerita dal pesce; l’effetto che produce è più che altro lassativo e un abuso di queste esche può sfociare in dolorosi malori per i pesci. È quindi importante utilizzare sempre quantitativi non eccessivi, due o tre manciate per una pasturazione corretta durante l’azione di pesca sono più che sufficienti. Per integrare il nostro settore di pesca, possiamo comunque abbinare le Tiger ad altre particles, prima su tutte la canapa. Col tempo ho imparato ad apprezzare la devastante potenzialità del binomio Tiger Nuts/canapa che, in condizioni normali, diventa irresistibile per le carpe nonché superiore, anche ai fini della selezione, se paragonato a qualunque altra combinazione. Un innesco semplice, bilanciato, calato su un letto di canapa con un paio di manciate di Tiger gettate intorno ad ampio raggio, si rivelerà irresistibile sia per le carpe che IL POTERE DELLA TIGER NUT Pag.99


Un’ottima soluzione per non essere impreparati è quella di utilizzare delle soluzioni già pronte all’uso, ben cotte e ben aromatizzate

per gli amur. Un’altra valida alternativa è abbinare le Tiger Nuts ad una pasturazione di base con fioccato di mais, magari addizionato con attrattori liquidi proprio al gusto di Tiger Nut che creeranno intorno all’innesco una forte area attrattiva spingendo le carpe ad alimentarsi. In tutti quegli ambienti pressati quindi, laddove le carpe sono ormai diventate troppo sospettose nei confronti delle boilies, la Tiger Nuts sarà sicuIL POTERE DELLA TIGER NUT Pag.100


ramente la vera alternativa su cui puntare e grazie ad inneschi di dimensioni ridotte abbinati a strategie di pasturazione mirate, contenute nei quantitativi, ma allo stesso tempo altamente adescanti, potremmo riuscire ad ingannare anche i pesci piĂš diffidenti che spesso tendono proprio ad evitare anche la piĂš apprezzata delle boilies, ma che non sapranno probabilmente resistere ad una Tiger Nut ben posizionata sul fondale. Lorenzo Luciani

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NUOVA LINEA CAMOUFLAGE STARBAITS

Un look accattivante, derivante dallo stile camouflage DPM ma con una colorazione dark, è la principale caratteristica che unisce ed esalta i prodotti della nuova linea di buffetteria Starbaits Cam. Sedie, lettini, differenti tipologie di borse e astucci, passando anche per materassini e sling, tutto rigorosamente caratterizzato da questo innovativo stile camouflage. La nuova linea Cam rispecchia tutte le caratteristiche della classifica linea Starbaits Concept, che si distingue per offrire al carpista prodotti di prima qualità , curati nei minimi dettagli e realizzati con materiali affidabili in grado di

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Nelle immagini alcuni dettagli della nuova linea “camo” proposta da Starbaits

durare nel tempo. Ogni cucitura è rinforzata e il materiale primario è composto da una robusta cordura antistrappo. Le cerniere sono di grandi dimensioni e il trasporto di ogni accessorio e reso agevole da maniglie o tracolla imbottite. Anche le forme delle varie borse Cam, sono state studiate per ottimizzare l’ingormbro durante il trasporto ma mantenere una buona capacità di carico al

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loro interno. Ogni prodotto è stato infatti realizzato seguendo le esigenze dei pescatori, sia per caratteristiche costruttive che qualitative. Una linea quindi completa per chi ama il Camouflage e cerca qualità e affidabilità nel tempo. Ogni prodotto di questa linea è già disponibile sul mercato italiano, presso ogni rivenditore Starbaits.

Visita il sito: www.starbaits.com

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Testo e foto di Gianfranco Giacchini

L’estate è in assoluto la migliore stagione per stare fuori di casa ed immergersi nella natura, è un momento in cui le carpe sono attive, ma a volta passive e svogliate per il troppo caldo, quindi qui starà a noi scegliere e attuare la giusta strategia, facendoci trovare al momento giusto nel posto giusto

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Se si è alla ricerca di punti interessanti dove calare, e di fronte a noi abbiamo una “foresta di alghe” da questa foto si capisce bene che cosa cercare

Nella stagione calda il termoclino e il basso tasso di ossigeno in acqua, fungono da fattori fondamentali per il comportamento e l’appetito dei pesci stessi, ecco perché prendo in considerazione spesso di pescare soltanto da qualche ora prima del tramonto fino al mattino. In acqua salta subito all’occhio l’abbondanza di cibo naturale, ancor di più in acque ricche di alghe, ostacoli o fondali fangosi, e non sarà semplice capire quando le esche che getteremo saranno mangiate dalle carpe o da altri esseri viventi. Da questo è chiaro che in questo periodo è ancora più difficile selezionare la taglia delle catture. S C ELTA D ELLO SPOT Le zone più intrigate e meno disturbate, lontano dalla presenza dell’uomo, o dove la natura la fa da padrona con qualche incaglio o molta ombra, è il primo elemento da analizzare e sul quale soffermarsi; cercheremo in questi

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Ci sono teorie discordanti sull’influenza della luna, ma a prescindere da ciò che ognuno di noi può pensare, la luna ha sicuramente un ruolo fondamentale sulla nostra attività…

punti di scorgere qualche carpa che nuota e si alimenta indisturbata, per tentare l’inganno al calare della luce. Proprio per la locazione di ostacoli o esposizione solare, la nostra postazione a volte sarà scomoda ristretta e dovremmo avere la nostra attrezzatura, il minimo indispensabile raccolta in pochi metri, saremo lì per aspettare la notte, il momento migliore della giornata in questa calda stagione; andiamo per pescare e faremo a meno di qualche comfort! Gli spot ideali sono quelli in prossimità di ostacoli, o magari in zone di ombra o punti ben precisi dove vi è un’entrata di acqua fresca ed ossigenata. La luna, così come l’alta e la bassa pressione influiranno sulla nostra azione di pesca, mi è capitato in diverse occasioni, soprattutto in laghi naturali, che quando vi era la luna piena, il lago era piatto, l’aria era afosa per la temperatura raggiunta durante il giorno, tanto da dover dormire fuori dalla tenda per il caldo, la poca ventilazione e l’umidità. Questi fattori climatici portavano i pesci ad un effetto di frenesia, animando il lago di salti, e da li a breve una partenza. Questo è il risultato, ma anche il campanello d’allarme, della presenza di gamberi nello spot…

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La temperatura e l’ossigeno determinano il fabbisogno di cibo nelle carpe, rendendole apatiche o attive; durante la notte e per le prime ore del giorno, consiglio delle zone imminenti al sotto riva, lo scambio termico nelle basse profondità è una carta da sfruttare in questi frangenti, ma non escluderei anche la sorte di posizionare una canna più in profondità, magari al ridosso di gradini del fondale, banchi di alghe delimitate da sabbione, o discese pronunciate, in quanto la carpa nella notte potrebbe risalire dalle acque fonde per perlustrare queste zone d’interesse, dove può trovare cibo naturale.

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ATT R EZZATU R A IN D ISPENSABILE E D E F F I C A C E Uno degli aspetti più importanti dell’ottima riuscita di una sessione è proprio la scelta di tutti i particolari che compongono la nostra attrezzatura e soprattuto la lenza. Come detto in precedenza per ricercare i pesci nelle zone favorevoli, molto spesso saremo costretti a pescare in zone impervie, in quanto i migliori spot tranquilli lontani dai rumori e dall’attività dell’uomo, solitamente ambienti intricati, con abbondante presenza di ostacoli, alghe etc. La nostra scelta per quanto riguarda la lenza madre dovrà ricadere sull’utilizzo di un ottimo monofilo non inferiore allo 0,40 mm con una buona affondabilità e resistenza all’abrasione. Il monofilo vista la sua scorrevolezza ci aiuterà anche in caso di lanci a media/lunga distanza, con il vantaggio di un ottimo ammortizzamento nella fase successiva alla partenza, dove l’attrezzatura stessa sarà messa a dura prova con le ripetute fughe del pesce nel sotto riva; quando si ha a che fare con carpe selvagge vigorose, in seguito alla partenza cambieranno più volte direzione, entrando

Aggiungendo una buona dose di canapa ben cotta alla pastura, diamo sicuramente un valore aggiunto alla nostra azione di pesca

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Al calare della luce ogni cattura potrebbe essere quella sperata per trasformare un divertente combattimento in una bellissima foto ricordo…

in contatto con tutto ciò che le circonda sul fondo. Per quanto riguarda la montatura e il collegamento del piombo, utilizzo con successo dei leadcore in nylon fuso con l’aggiunta di inserti in tungsteno per l’affondamento con una clip porta piombo classica tipo bolt rig. A mio avviso un set up davvero eccezionale quando si pesca in spazi ristretti, in quanto il leader è molto elastico e resistente all’abrasione di tutto ciò che può ledere la nostra montatura. Consiglio di non esagerare con le grammature dei piombi, scegliendo quelli non troppo pesanti, sono sufficienti 100-120 gr, un piombo pesante che non SFRUTTIAMO... LA NOTTE Pag.112


salta via nell’abboccata potrebbe essere spesso la causa di slamate. Faremo attenzione a pescare con la lenza non troppo in tensione per non correre il rischio che i pesci nella notte girovagando nei pressi dello spot non urtino la lenza avvertendola come un campanello di allarme. PASTU R AZIONE E TE R MINALI In questo periodo sono solito utilizzare come pasturazione delle granaglie lanciate con il cucchiaione, nello specifico della semplice canapa ben bollita con l’aggiunta di additivi molto dolci; la stessa canapa rilascia una grande quantità di oli in acqua, e l’alimentazione delle carpe stesse, produrrà un effetto “crunch” di richiamo, senza saziare i pesci che resteranno per ore sullo spot, mangiucchiando qua e là qualche semi aumentando le possibilità di partenze. Come anticipato al calare della luce il nostro inganno dovrà essere infallibile, in quanto ogni chance potrebbe essere quella giusta per trasformare una partenza in una bellissima foto ricordo. Pescando a ridosso di ostacoli, opterei per un amo affilato, ma nello stesso tempo molto resistente senza scendere con la dimensione, consiglio un misura 2 o 4. Avremo la sicurezza di poter forzare il pesce nel combattimento qualora ce ne sia il bisogno, senza incombere in spiacevoli sorprese. Il nostro terminale cosi come l’innesco sarà semplice, ci soffermeremo però sulla nostra hook bait che dovrà essere attrattiva ma altrettanto “resistente” in quanto le esche potranno essere prese di mira da gamberi, tartarughe o piccoli pesci di disturbo. Quindi un diametro generoso con una singola da 2224 mm o uno snow man 15/20 mm, abbinato ad una classica montatura con

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gommino sull’amo per non compromettere il perfetto allineamento dell’hair rig in caso di disturbi, togliendo la guaina dal trecciato negli ultimi centimetri prima dell’amo per una maggiore mobilità. Nulla di più semplice ed efficace, ricordate che il pesce nuoterà e si alimenterà in tutta tranquillità durante la notte quindi non avremo bisogno di complicarci la vita, dovremo solo fare massimo silenzio ed attendere la nostra chance... Gianfranco Giacchini

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Testo e foto di Raffaele Mapelli

Finalmente il grande caldo ormai è alle spalle, e l’autunno è alle porte, il periodo più bello per noi pescatori, la possibilità per fare il pesce da sogno è dietro l’angolo, vediamo una tecnica che può essere utilizzata con ottimi risultati in autunno ma non solo

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LA PASTELLA In commercio esistono già pastelle pronto uso e pastelle dove occorre aggiungere acqua seguendo le indicazioni riportate sulle confezioni. Sono entrambi prodotti molto validi, ma io preferisco usare delle pastelle self made, primo perché mi piace sperimentare e secondo perché la soddisfazione di prendere un pesce con qualcosa fatto da noi è una doppia soddisfazione. Andiamo a vedere i 4 mix utilizzabili in fiume per formare un ottima pastella. Le pastelle io le dividerei in quattro stagioni: Pastella estiva Andremo a utilizzare un mix agrodolce composto da una base di formaggio e una di pastura dolce e andremo a insaporire la nostra pastella con un dip (fragola o banana).

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Il pasturatore può cambiare a seconda della circostanza, del corso d’acqua, della forza della corrente e dal tipo di specie insidiata

Pastella autunnale Ad una base di formaggio andremo ad aggiungere un 10% di crisalide e un 10% di farina di pesce. Pastella invernale Ad una base di formaggio aggiungeremo un 10% di farina di pesce, un 10% di farina di crisalide e andremo a insaporire la pastella con un dip a base di spezie (aglio o peperoncino). Pastella primaverile Ad una base di formaggio aggiungeremo un 10% di crisalide e andremo a insaporire la nostra pastella con un dip al pesce (halibut o krill). Queste sono 4 semplici basi da cui partire per creare la vostra pastella, ma nessuno vi vieta di sperimentare e provare oppure di usare anche la vostra pastura come pastella con un piccolo stratagemma. Io aggiungo alle mie pastelle una piccola quantità di farina bianca per farla diventare più compatta e più resistente alle mie presentazioni, alla corrente del fiume e all’attacco dei piccoli pesci. Come fare una buona pastella? Una volta scelti gli ingredienti andremo a inserire piccole quantità di acqua mescolando fino a che la nostra pastella abbia raggiunto una tenacità tipo pongo, tenete conto che non vi servono grandi quantitativi, anche perché è una pesca di attesa, nel caso si cerchino grossi pesci, e una volta UNA PASTELLA… 4 STAGIONI Pag.119


La pastura deve essere preparata e distribuita in modo regolare e preciso

che la nostra pastella ha raggiunto la compattezza desiderata la lasciamo riposare per una buona mezzora per poi riaprire la palla e ricontrollare se serve aggiungere acqua. Questo perché l’impasto al suo interno una può non avere la consistenza giusta. Come innescare la pastella? Io utilizzo un modo molto semplice: modello su delle boiles o un grosso pellet la mia pastella. Perché questo? Il motivo è molto semplice. Pescando in acqua corrente la pastella viene sottoposta alla forza dell’acqua e all’attacco sia di piccoli pesci che all’assaggio di quelli più grossi che potrebbero facilmente consumarla velocemente o staccarla dall’amo senza rimanere allamati. Utilizzando la pastella sopra a delle esche più dure e anche grazie all’utilizzo della farina bianca, la pastella ha la capacità di avere una buonissima tenuta all’amo e alla forza della corrente, stando in pesca anche per più di un’ora. Ma nella malaugurata ipotesi che si staccasse, avrei comunque un’esca sempre buona pronta a garantirmi una possibilità di cattura.

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CATTURE ST R ATE G IA D I PES C A Vado ad utilizzare una montatura molto semplice, girella con moschettone scorrevole, stopper in gomma e girella con legato il mio terminale che ha una lunghezza di circa 50 cm. A parte in rari casi dove l’acqua rigira su se stessa ho visto che un terminale lungo mi ha riservato più mangiate, probabilmente a causa del movimento irregolare dell’acqua. Se invece utilizzo un finale più lungo di 50 centimetri eseguo una piccola brillatura sulla parte che collego

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alla girella irrigidendo il terminale nei primi 10-15 centimetri evitando garbugli in fase di lancio. Seguo molto la scuola inglese, poche cose sulla lenza e montature semplici. Utilizzo grossi Cage feeder riempiti di pellet e due tappi di pastura oppure frantumo delle boilies e le inserisco nei pasturatori con mais e canapa. Anche il pellet è un esca che non manca mai nelle mie sessioni e ha il vantaggio di attirare e mantenere il pesce in zona senza sfamarlo. Come vi ho anticipato è una tecnica d’attesa, lascio le mie canne in acqua dalla mezzora all’ora di attesa in base alla grandezza della pastella. ATT R EZZATU R A Ami: non utilizzo mai ami di grosse dimensioni al massimo della misura del 6, vado ad utilizzare

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CATTURE ami comunque robusti perchÊ possiamo incappare in grossi esemplari. Canne: specialist da 1,75 fino a 2,25 libbre per contrastare al meglio e anche divertirci con in nostri pinnuti avversari. Mulinelli: Taglia 5000 con una buona capacità di recupero e una buona potenza, caricati con un mono filo dello 0,30 faranno al caso nostro. Finali: mono fili non inferiori allo 0,25 per i nostri finali oppure fili trecciati per evitare rotture in fase di combattimento. UNA PASTELLA‌ 4 STAGIONI Pag.125


CATTURE C ON C LU D EN D O Se ne avete la possibilità prima di iniziare a pescare lanciate qualche boiles o qualche palla di pastura del mix che avete utilizzato per la pastella, i pesci saranno meno sospettosi nei confronti del vostro innesco. Soprattutto in autunno avranno molta fame, quindi in posti con una buona portata d’acqua vi consiglio di lanciare a mano delle palle di pastura o fare un fondo con il vostro Cage. Per creare un buon mix e una zona d’interesse intorno al vostro innesco, non servono cose eccezionali, basta che l’approccio allo spot sia discreto e che utilizziate prodotti semplici e digeribili, il resto verrà con la costanza e l’esperienza. Ciao ragazzi, alla prossima. Raffaele Mapelli

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Testo e foto di Mattia Travasoni

La pesca alla carpa viene intesa sempre con la classica tenda, tre canne e una piacevole attesa. Ma non è sempre cosÏ

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Inneschi molto attrattivi e ad assetto neutro sono la base della ricerca

Certamente lo stereotipo della pesca con tre canne e una piacevole attesa è ciò che attrae maggiormente il carpista che cerca relax lungo la sponda. Basta aprire le pagine di qualsiasi rivista estera o italiana, che il carpista è sempre dotato di tenda, due o tre canne e un apparente tranquillità che tradisce un’ansia da partenza inferocita. Seppur questa ansia crei un notevole stato di malessere, non c’è mai fine al peggio. Appunto esistono luoghi dove il carpfishing non sembra essere accettato o meglio, considerato a tal punto da far adeguare le regole alla contemporaneità. E’ ciò che accade nella mia provincia in cui, in alcune acque dove vivono belle carpe, la pesca notturna è vietata come altrettanto vietata la pesca con più di una sola canna. Questo ultimo regolamento implica una sorta di “divieto” verso la nostra tecnica di pesca, tuttavia le grosse carpe presenti mi spingono a cercarle e insidiarle vista la scarsa pressione di pesca per via delle rigorose (e assurde) regole. In più si aggiunge una popolazione ittica piuttosto misera ma quei pochi capi presenti, sono davvero di ottima taglia. Principalmente se si tratta di acque in cui la Natura prende il sopravvento, allora le cose si complicano obbligando il pescatore a compiere scelte e strategie specifiche per risolvere le sessioni portandole verso orizzonti positivi. Chi s’accontenta... Pag.130


Gli ingredienti per una miscela da pasturazione ideale sono semplici: il primo è il pellet HNV Diciamo che per via di continui impegni lavorativi e famigliari mi sono trovato a dover scegliere di pianificare alcune sessioni in questo tipo di acqua dove una sola canna e una pesca protratta principalmente nelle ore diurne definivano gli argini concreti di questa sfida – l’unica cosa positiva era la distanza da casa. Pochi pesci ma molto belli erano i miei target.

Un altro elemento fondamentale sono le boilies, molto molto attrattive

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Meglio se rotte e sbriciolate Il primo passo Quando si sceglie una zona di pesca lo si fa per varie ragioni. Con una sola canna mi sono dovuto imporre alcuni periodi di osservazione e scandaglio prima di iniziare le fasi di pasturazione preventiva. Scelsi quindi alcune gite domenicali per passeggiare lungo le sponde indossando occhiali polarizzati al fine di scorgere qualche carpa per poi trovarmi qualche giorno successivo con Marina, la mia compagna, per navigare romanticamente sulla mia barchetta nelle zone che reputavo più interessanti. Il Deeper spegneva l’assetto romantico della situazione, ma senza guardar capello, anche lei si divertì. Un giro in moto tra gli sterrati attorno al lago aprì le porte alle fasi di pasturazione dopo aver trovato una zona marginale ad alto fondale dove radici e alberi riversi sulla superficie ne caratterizzavano la Natura. Quella sembrava la zona giusta dove il venIl Krill Micromass rappresenta uno degli elementi più attrattivi in acque dalla temperatura superiore ai 16°C

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Il Liquid Crab è tra i miei migliori alleati per questo tipo di sessioni!

to spingeva detriti proprio in quell’area facendo scorgere sulla superficie parecchie foglie ammassate. Bingo! Solitamente tutte le aree in cui i detriti di superficie si fermano o si ammassano sono eccezionali poiché dalla superficie tendono a scendere parecchi elementi facendoli trovare secondariamente alle carpe sul fondale. Insetti, germogli e alimenti naturali diventano comuni in quelle zone tanto da diventare luoghi naturalmente pasturati. Scelsi quindi quella come zona migliore e dal bauletto della Transalp presi i miei primi 5 kg di Pacific Tuna 15 mm. Tutte in un solo colpo per attendere circa 3 giorni prima di iniziare la sessione. N o n c ’ è j o l ly Una sola canna implica il non poter commettere sbagli, non sbagliare zona e nemmeno trascurare la presentazione. Assolutamente la probabilità di

Infine, un altro eccellente ingrediente è costituito dai pellets 2 mm Pacific Tuna che si sciolgono rapidamente dando grande attrazione alla zona di pesca

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Risultato da 10 e lode! errore deve essere ridotta al minimo curando nei minimi dettagli ogni particolare. Trovo che abbia un’importanza fondamentale il sistema di pasturazione e se la fase preventiva sia piuttosto grossolana, effettuata con esche bagnate con il liquido relativo, la pasturazione in pesca deve assolutamente dirigere ogni carpa presente sull’innesco obbligandola a inghiottire la mia esca. Una buona soluzione piuttosto utile trasversalmente è quella di utilizzare inneschi ad assetto neutro, che siano questi omini di neve ben bilanciati oppure esche ad assetto neutro. SeChi s’accontenta... Pag.136

Alcuni fiori e foglie ammassate dal vento mi avevano fatto capire che quella era la zona giusta!


gue però grande attenzione verso ciò che utilizziamo come elemento attrattivo mirato. Non avendo a che fare con grandi branchi di carpe, la soluzione ideale è quella di utilizzare quantità di pastura limitata ma estremamente attrattiva, proprio come accade con pellets o boilies spezzettate. Talvolta i pellets sono vietati dai regolamenti, ma prendendo questo testo come esempio per capire cosa sia meglio utilizzare in queste situazioni, noto che una miscela di Pellets, Boilies tritate e Krill Micromass possa sortire il giusto effetto. Se ci si pensa, in queste acque così regolamentate non si ha mai la seconda chance, ma tutto deve sempre filare liscio, quindi se i pesci non gradiscono la nostra esca non si può sperare in una seconda canna, altrettanto se una partenza viene persa, tutte le nostre fatiche andranno in fumo poiché quella singola canna è la nostra unica chance. Mi è capitato di slamare, di rompere il terminale, di sentire salti sulla zona e non avere partenze fino a affinare la mia tecnica specifica per quella zona e ora potrei affermare di aver trovato alcuni compromessi che mi accompagnano quando mi trovo in quelle medesime situazioni dandomi la possibilità di ottenere ottimi risultati seppure stia pescando con solo una canna.

Pochi istanti dopo aver concluso la prima cattura, l’innesco ancora intonso definito da un omino di neve bilanciato criticamente

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Di certo è uno stato mentale compromesso che si accompagna poco con la pura tecnica anglosassone ma lo stesso mi permette di aver a che fare con pesci davvero poco punti e molto molto attenti. S e a z z a rd i ? Mi è capitato di parlare con una mia amica psicologa chiedendole il perché un appassionato sia spinto a trasgredire una regola nel mondo della pesca. Spesso in modo reiterato e dopo aver preso alcune multe. Con fare scontato mi rispose così: - Passione, Mattia, si tratta di passione! – Non capivo bene cosa mi stesse dicendo tanto fosse ovvia la sua risposta e,

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Pasturare con estrema precisione diventa fondamentale quando si è trovata la zona giusta

capendo la mia perplessità, mi fece una domanda: - Se l’ammenda, invece di € 100 fosse la galera, trasgrediresti lo stesso? - Ovviamente la mia risposta fu negativa trovando piena spiegazione alla sua tesi, ossia la passione che un pescatore prova, quindi l’investimento e l’azzardo che un pescatore è disposto a correre, viene automaticamente commisurato nel rischio che

Soddisfazione per un pesce che sta per riprendere la sua libertà

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Un altro grosso strike segna il pieno successo della strategia

corre e se il singolo è disposto a giudicare la sua compulsione entro un limite sancito da una multa, allora si lascerà travolgere dal desiderio di trasgredire. Mai e poi mai un carpista rischierebbe di andare in galera per pescare con una canna in più ma in tanti sono disposti a rischiare una multa. Sempre questa psicologa aggiungeva che è comprensibile che in una passione viscerale ci sia un fisiologico trasporto emotivo simile alla trance agonistica degli sportivi che ti porta all’azzardo. E’ ovvio che non sono qui a giustificare chi trasgredisce alle regole ma con ciò volevo trovare una motivazione che accomuna moltissimi appassionati dove i limiti imposti e l’azzardo spesso corrono su fili molto vicini. Lo stesso, la cosa migliore è quella di massimizzare la strategia di approccio per garantirci sempre le maggiori chance possibili e godendosi la tranquillità offerta dalla Natura. M a t t i a Tr a v a s o n i

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Tutti i prodotti della nostra gamma Elite Pop Up sono stati sviluppati e perfezionati per dotare i carpisti di inneschi della migliore qualità. Realizzati con sperimentate combinazioni di sapori che inducono all’alimentazione, i loro intensi attrattori, le proprietà di rilascio in acqua, le qualità fisiche e la grande galleggiabilità sono solo alcuni dei motivi per cui i pescatori di tutto il mondo considerano i nostri inneschi della gamma Elite come i migliori che si possano acquistare. Proprietà delle Esterfruit Cream Pop ups: • Disponibili nelle misure di 12 mm, 14 mm, 18 mm e nella nostra ‘+’ versione ultra galleggiante • La ‘+’ versione ultra galleggiante e super resistente designata per il chod o stiff rig • Un duraturo, resistente rivestimento consente loro di durare 24 ore e più • Progettate per essere usate da sole o come snow-man abbinate a una boilies affondante

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• Un raro e vivido colore dorato massimizza la loro potenziale attrazione visiva • Contengono alte dosi del nostro potente aroma ‘cremy pear’ Esterfruit cream • Il mix pop ups CC Moore massimizza il rilascio dell’aroma e dell’attrattività • Texture ideale per il rivestimento con il liquido di richiamo corrispondente Uso: È sufficiente spruzzare il potente Esterfruit Cream booster sulle Esterfruit Cream pop ups, lasciare asciugare e ripetere l’operazione se necessario Informazioni per il cliente: Questo prodotto deve essere conservato in luogo fresco, asciutto e al riparo dalla luce solare diretta Avvertenze: L’utilizzo ripetuto del Booster sulle pop ups può ridurre la galleggiabilità

Visita il sito: www.ccmoore.com o clicca sul LINK AL PRODOTTO Pop Ups Elite - Esterfruit Cream Pag.144


Pacific Tuna PROJECT

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I dettagli che fanno la differenza

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Testo e foto di Maike Prinz - Team Imperial Baits - Traduzione di Rachele Pasquali

Situazioni difficili e poco risolvibili all’apparenza sono abbastanza comuni nel nostro hobby, e chi pesca da anni conosce strategie efficaci per imbattersi nelle acque più ardue. Tuttavia, per i giovani carpisti e per coloro che da poco hanno scoperto quest’hobby sono disponibili dritte di successo in grado di risolvere le circostanze più critiche

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Una situazione davvero interessante dove i pesci possono trovare cibo e riparo

Ricevo molti messaggi via Facebook su come approcciarsi nelle acque dalle caratteristiche più estreme. Molte domande a cui non si può dare una risposta in un solo articolo. Vorrei però darvi alcune tattiche che potrete usare per risolvere molte situazioni. “Acq u a n u o v a ” … A ch e c o s a c i s i r i f e r i s c e e s a t t a m e n t e ? Come per ogni acqua, e specialmente in quelle sconosciute, do molta importanza alla scelta della location. Che cosa sappiamo di un’acqua in cui non abbiamo mai pescato? Non ci sono molte informazioni su Internet riguardo ai club che posseggono acque in Germania. E’ così che in molti disporranno delle informazioni che hanno imparato da soli. E’ per i nuovi che ci saranno problemi. Con poche, se non zero informazioni sul Web, la maggior parte delle domande su che cosa può davvero funzionare in acque non conosciute rimangono senza risposta. C h e a p p r o cc i o d e v o u s a r e p e r n o n f a r e c a p p o t t o ? Il mio più grande e, spesso, unico aiuto è Google Maps. Specialmente in acque nuove per me, una delle cose più importanti è la scelta dello spot.

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I dettagli sono sempre molto importanti, come ad esempio presentare bene il nostro innesco…

Premetto che non conosco niente riguardo alla pressione di pesca, esche preferite, tempi di pasturazione ed altri fattori di questo tipo. Il nostro obiettivo di pesca non è scontato, preferisco spot difficili da raggiungere. Le carpe sanno le zone dove c’è molta gente a pesca e, quindi, sanno dove sentirsi protette. Non tante persone hanno la possibilità economica di acquistare una barca. Ed è per questo che entrano in gioco i grandi mulinelli con lenze ad alta capacità. Guardo Google Maps anche per vedere se in altri spot vicini ci sono pescatori. Sono davvero spot interessanti. Servono 500-700 metri di filo nel mulinello. In questo caso è d’obbligo l’uso della treccia grazie alla quasi totale mancanza di elasticità. Per gestire la capacità della lenza, vi consiglio di usare un trecciato sottile che abbia un’alta resistenza all’abrasione. Io di solito uso un filo giallo di 0,17 mm - anche molti miei amici la usano e ne sono soddisfatti. Inoltre, uso un Mono Shock LeaImperial Bait, grazie alla sua esperienza, ha messo a punto dei prodotti veramente funzionali per arricchire e rendere più adescanti i vari inneschi

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der da 0,50 mm. In questo modo sarete in grado di raggiungere le aree in cui non si pesca di solito, o almeno non lo si fa spesso. Questo tipo di approccio, comunque, è indipendente dalla scelta dell’esca e anche quando usate quella già conosciuta in acqua, potreste avere successo. Per esempio, l’anno scorso mi trovavo nel bel mezzo di una sessione in una grande riserva con un’alta pressione a causa dei tanti pescatori. Sapevo che nella zona vicino alla diga c’erano buoni spot e così montai la canna proprio là. Tuttavia, avevo posizionato la seconda canna su un altopiano che era distante circa 500 metri. E’ stata una grande decisione, è proprio da quel punto infatti che ho catturato molti bei pesci. E ch e c o s a c i d i c i r i g u a rd o a l l e a cq u e ch e n o n d i s p o n g o n o d i r i v e s e l v a gg e e p o c o a ff o l l a t e ? Molti laghi a pagamento offrono ai pescatori la possibilità di scegliere tanti spot. Ed è per questo che bisogna creare la propria strategia. Adesso scendiamo nei dettagli. Rive sabbiose, altipiani ed altre aree tipiche dove le carpe sono solite mangiare. Se esaminati meticolosamente, questi

E’ la superficie dell’acqua che ci fa capire dove è meglio calare le nostre insidie… I dettagli che fanno la differenza Pag.152


Una polvere che una volta bagnata si trasforma in gel attrattivo, un’idea davvero geniale…

spot offrono anche piccole irregolarità. Come ad esempio le differenze di profondità anche di 20 centimetri, posti nascosti in cui pasturare, piccoli canali... sono i miei spot preferiti. Ma come facciamo a notare tutte queste differenze se non abbiamo un ecoscandaglio con noi? Per prima cosa inizio a montare, aspettando si faccia sera per poi posizionare le mie canne nello spot migliore e punto anche sulla fortuna. Di prima mattina, invece, quando l’acqua risulta essere più calma, salgo sulla barca e navigo. Guardo la superficie dell’acqua e cerco segnali come bolle, traiettorie di qualche carpa. Una volta che sono riuscito ad individuarli, arriva il momento di prendere un Marker Lead. Il diavolo risiede nei dettagli Prendete il vostro Marker Float ed aspettate fino a ritrovarvi sullo spot con la barca. Lo allungate sulla superficie dell’acqua con un lead sul fondo per testarlo. In questo modo, potrete farvi un’idea delle misure di ogni piccola differenza che si trova in profondità. Quando trovate uno spot che è un pochino più profondo lasciate andare semplicemente il Float ed ecco che così viene marcato. Sicuramente è tutto più facile con un ecoscandaglio, ma io preferisco usare questo metodo.

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A vedere dalle immagini è giusto chiederci: ma chi l’ha detto che il carpfishing è una disciplina per soli uomini? B a rch e e d a l t r e a t t r a z i o n i In molte acque, durante l’estate, non siamo soli. Le condividiamo con barche, navi, o perfino yacht. Tutto questo rende la pesca più difficile. Posizionare le nostre lenze non è spesso possibile, dobbiamo continuamente cambiare spot. Diventa una cosa noiosa? No, non del tutto! Al contrario, sono convinto che in molte acque questo può rappresentare un vantaggio. Durante il giorno non è spesso possibile pescare a causa di alcune barche che occupano i nostri spot. Anche i nostri rig ne risentono, vengono infatti coperti dall’erba, o nel peggiore dei casi le nostre lenze si aggrovigliano appena vengono immerse in acqua. Tutto questo diventa stressante. Per questo motivo, mi comporto in questo modo. Durante il giorno mi godo la natura e preparo i miei rig e le mie esche per la notte. Secondo la mia esperienza, tutto questo traffico di barche dispone di un vantaggio. Cerco spot in cui sono presenti sassi, piccoli insediamenti erbosi, cozze ed altre fonti di cibo: quando si fa sera l’acqua inizia a calmarsi, ed è proprio

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qua che le carpe iniziano a farsi vedere e a nutrirsi. Con una boilie di qualità, possiamo ottenere grandi risultati. Adesso non abbiamo bisogno di usare chili di boilies. S t r at e g i e d i s c e lta d e l l’ e s c a Se avete informazioni sull’acqua, ad esempio l’esca più usata, oppure il tipo che funziona meglio, buttate via tutto. Sì, avete letto bene. Dimenticatevele. Abbiamo bisogno di un approccio completamente diverso. Scegliete una varietà di boilies che non vengono usate spesso. Per esempio, quando vengono catturati molti pesci con esche a base di pesce, provate quelle dolci. Funziona il motto: “Fate di testa vostra”. Ma la differenza non la fa soltanto il tipo di boilie, anche la presentazione dell’innesco gioca un ruolo importante. Non ha senso spendere tutte le vostre energie per cercare uno spot speciale. Molte aziende che producono boilies offrono salse e gel che contengono Dip ed attrattori. Alcuni di questi sono i Robin Red, Liquid Amino, Black Pep-

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CATTURE

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per, NHDC ed altre. Di sera, prima di iniziare la mia sessione, preparo qualche rig imbevuto nei Dip. Prima di usare l’esca del giorno dopo, la passo in una polvere in gel e la scuoto un po’. Quando le boilies incontrano l’acqua, la polvere si trasforma in un gel che rilascia le sue qualità attrattive e si diluisce nei pressi dell’esca. Nutrite il pesce Mais, Particles e Tiger Nuts sono conosciute da tutti. Io, personalmente, le uso molto raramente. Quando si tratta di pasturare, provo ed offro ai pesci qualcosa di diverso. Prendo in considerazione lo spot e la natura dell’esca. In generale, quando uso Particles e boilies, uso anche gli additivi. Vi sono molte scelte di additivi che possono essere abbinati alle nostre esche. Da ciò che ho capito e da ciò che ho letto nelle riviste, Max Nollert dalla fine degli anni Novanta, ha aggiunto una forte proteina in polvere alle sue esche, insieme ad un’altra resistente proteina liquida. Il suo successo si è fatto sentire immediatamente. Non importava dove pescava Max. Ed anche ai giorni nostri è così. Dopo avere imbevuto l’esca nel liquido deve riposare un’ora. Adesso le boilies sono perfette! Non è spesso la quantità delle boilies che vi darà successo. No! Anche quando parliamo di grandi stese d’acqua, sono

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i dettagli che faranno la differenza. Meno pasturazione, più precisione nella pesca, risultato più carpe, questo è l’obiettivo. Conclusione Spesso sono i piccoli dettagli che fanno la differenza. In ogni acqua o clima, faccio in modo che sia la natura a guidarmi sulle scelte dafare. Scegliete meticolosamente ed ogni piccolo dettaglio conterà. Provate, cercate nuovi approcci con calma, sempre dando importanza ai dettagli. E cosa più importante: provate sempre qualcosa di nuovo in acqua. Qualsiasi cosa sia, è il VOSTRO modo di pescare, mettetelo in pratica. Con le vostre tattiche, potrete ottenere grandi risultati durante le vostre sessioni di pesca.

Maike Prinz

Maike Prinz

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PREPARANDO LA STAGIONE SCELTA DELLO SPOT

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Testo e foto di Simone Gatti

Per mia fortuna riesco a dedicare parecchio tempo alla ricerca dei pesci che popolano i fiumi della mia zona, e questo mi agevola enormemente in quei periodi di cambio stagione

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Una bella regina di fiume appena catturata dal nostro Simone, grazie ad un corretto approccio e una dosata pasturazione

Ad esempio con l’avvicinarsi del periodo autunnale mi capita spesso di notare in alcune occasioni un vero e proprio spostamento in massa dei pesci che sentendo il cambio di stagione portandosi in quelle aree più produttive per il periodo. Alcuni anni fa ero fermamente convinto che si trattasse soltanto di una questione di “profondità”, per capirci meglio ritenevo che nel periodo estivo fossero meglio le acque basse e viceversa per il periodo invernale. Nulla di più sbagliato la verità è esclusivamente legata al tipo di materiale e alla conformazione del fondale. Altra cosa non meno importante è l’intensità della corrente. Perché sono convinto di questo? Semplice perché è la chiave di sopravvivenza dei pesci e si chiama Alimento Naturale, organismi che vivono sul fondale. Questo articolo si muoverà attorno ad alcuni concetti fondamentali per ottimizzare al meglio le nostre battute di pesca nel periodo autunnale e non solo. scelta dello spot Pag.164


APP R O C C IO D I PES C A Prime ore del mattino, si sono un amante delle albe sul fiume con quello strato di foschia che si alza lentamente dalla superficie dell’acqua e rende il tutto molto misterioso e affascinante. La conformazione della sponda su cui andrò a posizionare i miei inneschi è formata da terra nei primi metri, ma via via che scende in profondità si trasforma in sabbia molto fine. Sotto le cime delle mie canne ho una profondità di circa 150 cm, un sotto riva molto interessante che stimola subito la mia attenzione. E’ scavato al suo interno e si possono vedere alcune grosse radici degli alberi. Decido di entrare in acqua con l’ausilio di un paio di waders per tastare meglio tutto il sotto riva a monte la mia intenzione. L’idea è quella di trovare alcune depressioni sul fondale causate dal grufolare dei pesci in cerca di alimento naturale. Dopo aver camminato per una cinquantina di metri su questo soffice fondale sabbioso trovo alcune grosse rumate di forma circolare e decido all’i-

Non c’è dubbio che tenga, questa è la bocca di un pesce abituato a mangiare su un fondale caratterizzato da rocce e detriti…

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stante che in quel punto posizionerò uno dei miei due inneschi. Vista l’abbondanza di alimento già presente decido di utilizzare su i miei inneschi due chicchi di mais bilanciati in modo da tenerli leggermente sollevati, come pastura visto che pescherò “calando” realizzerò un mix a base di mais e semi di canapa da “sporcare” leggermente il punto esatto di dove posizioneremo l’innesco. PA R TI C OLA R I D ELLA MONTATU R A Vista la presenza di grosse e potenti erbivore decido di utilizzare due canne con un di 4 lb da 13 piedi, vista la presenza di alcuni alberi in acqua contro la sponda mi serve una canna con buona riserva di potenza e ampia

Non è facile riuscire a fare selezione quando si pesca in fiumi che ospitano altre specie competitive dal punto di vista alimentare

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schiena per assicurarmi un buon controllo del pesce nelle sue fughe più veloci cercando di mantenere una buona distanza da quelle radici sommerse molto insidiose. Per quanto riguarda i mulinelli ho utilizzato una misura generosa con ampia bobina per caricare comodamente circa 200 metri di mono filo dello 0,58, in questi casi per una pesca marginale vicino ad ostacoli sommersi e presenza sul fondale di grosse pietre preferisco il nylon di un diametro generoso, le sue qualità di resistenza all’abrasione e la capacità di rimanere ben disteso sul fondale con un ottimo effetto anti tangle lo rendono un alleato perfetto nei casi più gravosi. Nel tratto terminale della mia montatura utilizzo un leadcore rivestito da 60 lb, nei casi di innesco calato a mano come in questo caso realizzo un terminale di fluoro carbon 0,52 di circa 40 cm, lunghezza generosa per via del grosso sasso che fermerò tramite un elastico sulla clip porta piombo.

Per essere una regina di fiume la taglia non è niente male…

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In chiusura ho montato un amo del n°1 con un piccolo innesco di mais bilanciato sul D-Rig questo tipo di montaggio si è rivelato fondamentale per ingannare alcune carpe erbivore molto diffidenti. R ESO C ONTO D ELLA SESSIONE Quest’anno sono stati mesi abbastanza piovosi, ottimo per il periodo autunnale per via del livello che fortunatamente non è mai mancato. Di riflesso acque sempre abbastanza torbide con poca trasparenza per tanto è stato fondamentale aver cercato i punti esatti in precedenza dove i pesci avevano le loro zone di pastura. Non sono avvenute molte catture ma sicuramente pesci di qualità davvero superba, pesci selettivi ingannati nel loro ambiente naturale utilizzando una tecnica meravigliosa che non finirà mai di regalarmi grandi emozioni. Simone Gatti

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OROSCOPO DEL PESCATORE

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Questa estate avete assaggiato una bella fetta di felicità, intervallati da momenti bui, ma tutto per colpa vostra, gli ultimi mesi dell’anno saranno all’insegna della fatica, ma cercate la forza in voi stessi per poter fare delle vostre giornate, un qualcosa che desiderate. Nel lavoro ci saranno dei contrattempi, possibili tanti colloqui per chi è alla ricerca di lavoro, ma nulla di soddisfacente, oppure degli incarichi più faticosi a causa di colleghi svogliati. La pesca avrà il suo picco di successo nel mese di Ottobre, dove le pescate in acqua corrente avranno maggiori frutti, oppure le pescate in zone precedentemente pasturate. Ci potranno essere delle sorprese a livello di peso delle catture. Salute non tanto bene a causa di un problema alle vie respiratorie o alle articolazioni, il tutto causato da un cambio climatico o da un colpo d’aria, ci potranno essere anche delle giornate con febbre, cercate di coprirvi bene la sera. Finanze in ripresa da ottobre, invece a settembre dovrete fare i conti con quello speso nei mesi estivi. Limitatevi all’acquisto di minuterie ed esche, oppure il minimo necessario per fare le vostre pescate!

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A cura di White Koy

toro

Ci sarà una netta ripresa a livello fisico ed emotivo, ciò vi permetterà di vivere gli ultimi mesi dell’anno più serenamente. Agosto è stato molto stressante e per certi versi nervoso, lasciatevi alle spalle i brutti momenti ed iniziate a vivere! Il lavoro avrà una bella sorpresa, alcuni di voi potranno cambiare lavoro o ricevere un aumento dal ritorno delle vacanze. La pesca avrà il suo momento culmine a Settembre, dove, per chi ha coltivato un posto negli ultimi mesi, si ritroverà appagato da tutti i sacrifici. Invece per chi ama viaggiare, ci saranno delle sorprese a livello di quantità di pesce catturato! Salute in netta ripresa, ci saranno ancora degli strascichi di starnuti derivati da aria condizionata, ma nulla di così clamorosamente irrimediabile! Ci sarà una bella novità sul lato economico, una somma vinta o un lavoro pagato di più a causa di una gratificazione per il vostro ottimo lavoro, insomma ci sarà una somma inaspettata in arrivo, tale somma, spendetela per voi stessi! Magari con quella tenda che vi piace tanto!

Solo voi stessi potete arrivare alla fortuna, se la cercate, non state seduti a poltrire, ma alzatevi, aprite la porta ed uscite, il mondo è pieno di occasioni e questi due mesi vivrete giornate talmente alterne, che non dovete abbattervi nei momenti tristi. Il lavoro sarà per molti di voi una valvola di sfogo, qualcuno di voi potrà raccogliere dei frutti derivato da ore e ore passata davanti ad un computer o ad una macchina, anche senza ferie fatte in agosto, avrete le vostre soddisfazioni e… sì, qualcuno si accorgerà di voi! La pesca coprirà, invece, quel ruolo di distacco dalla routine ed anche da alcuni problemi di coppia. Vivrete dei momenti davvero speciali che porterete con voi per parecchio tempo, soprattutto dai primi giorni di ottobre. Qualche acciacco alle vie respiratorie, qualcuno pensa che l’estate non sia finita o che il caldo afoso sia ancora presente di sera, cosa sbagliata! Usate un maglioncino o almeno copritevi le spalle! Finanze in ripresa, a fine settembre o inizio ottobre, alcuni di voi avranno una ricompensa o un regalo da un familiare, ottima occasione per potervi permettere un set di avvisatori o di canne nuove, ma comunque i due mesi si prestano bene per ottimi affari!

c a n cr o

A R IETE

Ad Agosto la maggior parte di voi, ha avuto un assaggio di quanto la vita possa esser trascorsa serenamente, se vi lasciate alle spalle i problemi quotidiani ed iniziate a vivere alla giornata. I due mesi che verranno saranno lo specchio di quanto accaduto in agosto, serenità, ma solo se lo volete voi! Il lavoro vi prenderà parecchio, ma troverete armonia con amici e colleghi, questa situazione sarà ottima per i rapporti con le altre persone al di fuori del lavoro. La pesca sarà la ciliegina sulla torta, anche se le maggiori soddisfazioni le avrete a metà Settembre, quando un passaggio favorevole sul lato “fortuna”, vi potrà far catturare grosse prede. Lato salute, ottimo, anche se molti di voi hanno dovuto patire le pene dell’inferno con punture di zanzare o altri fastidi di simile natura, queste si protrarranno anche fino al 20 di Settembre. Finanze ottime, avrete la possibilità di spendere un piccolo gruzzoletto derivato da un lavoro extra fatto in estate. Godeteveli!

SETTEMBRE-OTTOBRE


bilancia

Seminate più che potete in questi mesi, seminate bene e con coscienza! Tutto quello che farete di buono in questi due mesi, potrebbe rivelarsi davvero utile negli ultimi mesi dell’anno, dove ci saranno delle difficoltà relazionali. Il lavoro vi manterrà parecchio impegnati, ma in modo molto sereno e soddisfacente, tornerete a casa con il sorriso e con una maggior forza e tranquillità. Lo stato d’animo sopra si ripercuoterà anche nella vostra passione, ci saranno giornate splendide, anche se il meteo sarà avverso, catture importanti verso la metà di Settembre, attenti ad un imprevisto che potrebbe trovarsi nel vostro spot preferito tra il 20 e il 30 di Ottobre. Non parlate troppo della vostra postazione con sconosciuti. Salute di ferro! Due mesi dove avrete grinta da vendere e forza per poter camminare lungo sentieri impervi. Attenzione a dove mettete i piedi, alcuni avranno problemi alle caviglie o alle ginocchia, forse una storta causato da un sasso bagnato. Attenzione! Finanze eccellenti, ma cercate di risparmiare per non aver rimpianti nei mesi finali dell’autunno. Comprate solo il minimo indispensabile e non badate a spese per esche e minuterie. Qualche problemino a livello di garanzia, ma risolvibile.

v e rg i n e

Saranno due mesi in sintonia con Agosto, tutto filerà liscio se avrete la calma e la pazienza di poter aspettare alcuni eventi che si riveleranno molto proficui per voi stessi. Lavoro in eccellente ripresa per molti di voi, i quali potranno cogliere l’attimo per un nuovo impiego o un nuovo incarico, finalmente ci sarà la possibilità di avere soddisfazioni ulteriori dal vostro lavoro. Chi svolge sessioni in solitario, sarà maggiormente ripagato rispetto a pescate in gruppo, saranno preferiti dai grossi pesci gli ambienti come i laghi di medie e grosse dimensioni, invece le cave saranno meno proficue. La salute sarà molto forte, alcuni soffriranno di raffreddore, ma nulla di più, si prospettano due mesi molto interessanti e ricchi di energia sotto tutti i punti di vista! Finanze in aumento, alcuni di voi non hanno speso molto durante le ferie e quindi si ritrovano un gruzzoletto tutto pronto da spendere per la propria passione. Questa volta godete!

Eccoci qua, un anno in crescita con mille difficoltà, ma ora vi aspettano 4 mesi davvero interessanti. Partiamo con Settembre, dove già dal 12 inizierete a vedere un cambiamento, positivo. Tutto questo se avete seminato bene nei mesi prima, altrimenti troverete qualche difficoltà, ma non più di tanto. Lavoro eccellente, qualcuno si aspettava una chiamata che è arrivata, altri aspettavano un aumento, un nuovo lavoro, eccovi accontentati! Ora non vi resta che godervi il momento con la massima gioia e forza di volontà. La pesca sarà un successo! In particolare la pesca in fiume e canale, comunque un’acqua corrente, vi regalerà emozioni a non finire, sia in termini di quantità di pesce che di taglia. Sono preferiti i gusti al pesce con punte di spezie o di crema. Salute eccellente. Vi state riprendendo da un raffreddore o da una stanchezza infinita? Bene, fatelo perché la vostra energia si propagherà anche ai vostri amici e cari. Cogliete l’attimo per fare tutto quello che avete sempre voluto fare, come un nuovo sport per esempio, oppure raggiungere quello spot di pesca un po’ lontano. È arrivato il momento di cambiare l’attrezzatura, glia astri sono con voi per gli acquisti in gran stile, nulla da aggiungere cari Scorpioncini…e cari lo vorrei sottolineare!

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leone

Avrai la possibilità di decidere del tuo futuro imminente, ti si prospetteranno due mesi molto diversi, ma a Settembre dovrai coltivare le tue aspettative positive per Ottobre, altrimenti potrebbe essere uno dei mesi più duri dell’anno! Il lavoro sarà un po’ più impegnativo del solito, alcuni impegni presi ti faranno alterare o un capo fastidioso pretenderà un lavoro extra nel solito orario di altri lavori. Cerca di organizzarti per tempo! La pesca avrà, come spesso accade per i Leoni, una notevole importanza, non solo andrete a pesca per rilassarvi, ma anche per sfidare un nuovo posto o una nuova idea che avete in mente. Ne uscirete vittoriosi, ma non subito. Acciacchi per i primi freddi di Ottobre, l’autunno sarà molto mite, ma ciò non significa che avrete carta bianca per un abbigliamento estivo. Cercate sempre di coprirvi le spalle e la gola, altrimenti ne subirete una conseguenza fastidiosa fino a Natale. Finanze nella norma, qualche lavoro extra vi farà portare a casa una piccola somma, se avete idea, quindi, di spendere quella somma per la vostra passione preferita, fatelo! Il godimento nella vita sta anche nel soddisfare i propri desideri.

oroscopo Pag.171


Acq u a r i o

Sono circa due mesi che avete le idee confuse e continuerete ad avercele per tutto il mese di Settembre. Un giorno vi alzerete e avrete le idee molto più chiare, prospettandovi così un fine anno più grintoso ed in teoria più sereno. Il lavoro sarà molto pressante, ma ciò non vi turba, siete abituati e cercherete in ogni modo di trovare una soluzione per risolvere piccoli problemi di percorso che si verificheranno, tutto passerà liscio se userete il cervello e se non agirete d’impulso. La pesca sarà molto attiva per voi nel mese di Settembre, ci saranno sessioni molti importanti e con discreti risultati, abbiate costanza nel prepararvi le postazioni, non ditelo a nessuno e fate tutto in sordina. Otterrete maggiori risultati in questo modo! Salute un po’ fiacca nel mese di inizio Settembre, ma tutto sarà nettamente meglio da circa il 10 Settembre, quando inizierete ad avere più sprint. Attenti ai colpi d’aria! Riuscirete ad ottenere un bel successo sul lavoro che vi permetterà un guadagno inaspettato. Bene, non sperperatelo tutto, spendetelo con cautela per le cose necessarie, ci sarà modo a Dicembre per farvi un regalone!

oroscopo Pag.172

C AP R I C O R NO

Si prospettano due mesi impegnativi, come d’altronde è stato questo 2019. I rapporti con gli altri andranno a gonfie e vele, come i rapporti familiari, qualche fatica in più in altri fronti, ma se mantenete la calma e non agite d’impulso, riuscirete a cavarvela egregiamente. Nel lavoro ci saranno dei momenti davvero stressanti, tutto andrà per il meglio, ma in alcuni momenti vorrete staccare tutto e rilassarvi, cosa che purtroppo non accadrà. Non arrabbiatevi con voi stessi, state semplicemente pasturando per i prossimi mesi! La pesca avrà un bel senso nel mese di Settembre, dove vi concederete molto tempo lungo le sponde e ne trarrete beneficio sia a livello fisico che mentale. Ne avete bisogno per ricaricare al massimo le vostre pile in vista di un Ottobre faticoso. Salute nella norma del periodo, alcuni di voi soffriranno il freddo serale, l’importante è coprirsi per non rischiare qualche malanno di inizio autunno. Attenti agli stiramenti muscolari. Finanze nella norma, nessun sussulto, siete in linea con i vostri pensieri e sapete gestire i vostri risparmi. Basatevi sull’acquisto di minuterie ed esche di alta qualità, queste vi aiuteranno in sessioni da incorniciare!

In ripresa nel mese di Ottobre, ma sarà Settembre il mese della svolta, abbiate cura delle vostre idee, portatele fino in fondo e riuscirete nell’impresa di ottenere tutto quello che desiderate. Il lavoro sarà molto faticoso questi due mesi, ci potranno essere delle discussioni con un superiore o con un collega che si crede più bravo di voi. Non rispondete a malo modo, portate avanti le vostre idee, ma annuite. Il tempo vi darà la ragione. La pesca sarà un bel momento di sfogo, dove a tratti vi regalerà emozioni. Qualche imprevisto di carattere burocratico, forse una sanzione o un diverbio con qualcuno, portate pazienza, chi sbaglia impara! La salute sarà a fasi alterne, vivrete delle settimane in ottima forma e altre settimane con un problema diverso. Prendetevi più cura di voi stessi, indossate sempre indumenti adatti alla stagione e solo così combatterete gli sbalzi termici. Ottime le finanze, non ci saranno problemi per l’acquisto di prodotti di grandi e piccole dimensioni, sempre inerenti alla pesca. Purtroppo ci sarà un problema legato ad un prodotto a voi caro, il quale si romperà per un difetto di fabbrica, dovrete aspettare più del previsto per il cambio.

pesci

sagittario

Andrete di pari passo con i vostri vicini di Oroscopo dello Scorpione. Avrete la possibilità di ottenere il massimo nei prossimi mesi fino alla conclusione dell’anno. Attenti a non abbassare la guardia però! Solo chi ci crede e lavora duramente ottiene ciò che vuole…nel vostro caso! Lavoro impegnativo, ma soddisfacente. Ci saranno giornate piene di lavoro, ma saranno molto gratificanti, vi troverete a vostro agio con colleghi e superiori, possibile una promozione o un aumento di salario. La pesca andrà a gonfie e vele! Avrete ottime catture in acqua corrente e in cava, usate terminali semplici e boilies innescate a dovere, evitate pasture o granaglie, affidatevi a farine cotte aromatizzate. Vedrete che ne…vedrete delle belle!!! Salute eccezionale! Palestra, corsetta mattutina, zaini pesanti in spalla, non vi spaventerà niente! Ma attenti! Fatevi una doccia appena finita la vostra attività, ci possono essere dei possibili acciacchi come raffreddore o male alle articolazioni, ma nulla di così irrimediabile, dolorini che nel giro di qualche ora passano. Avrete la possibilità di spendere una bella cifra per il vostro hobby, una tenda, un set di canne, dei segnalatori, insomma, sono favorevoli gli acquisti di grosse attrezzature, però nuove e non usate. Nell’ultimo caso potreste prendere una piccola fregatura.


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12 2019

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