CARP E FEEDER FISHING N9 MAGGIO GIUGNO 2019

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RIVISTA DIGITALE BIMESTRALE GRATUITA

CFI - Fipsas fiops - lbf

CARPFISHING

tra alti e bassi

FEEDER

piccole acque

CATFISHING

dove sono i siluri


LA PRIMA SCELTA * DEI PESCATORI.

”Le funzioni disponibili sui fishfinder Lowrance facilitano tantissimo la pesca.“ *L’affermazione No.1 si basa sulla popolarità tra i pescatori professionisti negli Stati Uniti

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graziano giambastiani Direttore Editoriale

NUMERO 9 EDITORE MATTEO MARMOCCHI

Numero Registro Operatori di Comunicazione 26536

direttore responsabile

Matteo Marmocchi matteo@carpefeederfishing.it

consulenti

White Koy, Graziano Giambastiani, Stefano Francia, Mattia Travasoni, Mauro Pitorri, Raffaele Mapelli, Simone Gatti, Marco Falciano, Dino e Dario Ferrari, Lorenzo Luciani, Fabio Tanzi

direttore editoriale

Graziano Giambastiani graziano@carpefeederfishing.it

videoimpaginazione

Matteo Marmocchi

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è una pubblicazione bimestrale MATTEO MARMOCCHI Registrata presso il Tribunale civile e penale di Bologna con il numero 8458

graziano@carpefeederfishing.it

proprietà

MATTEO MARMOCCHI www.carpefeederfishing.it

Maggio/Giugno 2019

Tutti i diritti sono riservati. L’invio di fotografie e materiale dattiloscritto alla Redazione, autorizza implicitamente la pubblicazione a titolo gratuito sulla rivista Carp e Feeder Fishing. I manoscritti ed il materiale iconografico inviati in Redazione non verranno restituiti. Sono vietati la pubblicazione e l’utilizzo anche parziale di testi, foto e disegni, se non espressamente autorizzati.


SOMMA R I O m a ggi o - gi u gn o r u b riche 6 sos 10 fipsas 16 fiops 18 cfi 176 OROSCOPO

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prove prodotti 44 nash 60 Middy 76 StarBAITS 114 CC Moore 144 imperial baits

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LA DIGA DI MONTEDOGLIO

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ISTRUZIONI DI PRIMAVERA

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IL TRIANGOLO NO...

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Carpfishing nei piccoli specchi d’acqua

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DOVE SONO I SILURI

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N° 17 Aprile/

Prove Pesca PINPOINT BRUTE HOOkS CANNE SCOPE BLACk OPS

Tecnica ACQUE DI... “DIFFICILI COSTUMI” O IL GRANDE RISVEGLI

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il nuovo numero della rivista di

Nash


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Esulta Sara Moretto (Deputata PD) che con il suo emendamento, inserito all’interno del Decreto Emergenze, già approvato alla Camera, ed in attesa dell’approvazione in Senato, intende dimezzare le sanzioni previste per la pesca di frodo in mare, e limitare quelle per il bracconaggio d’acque interne. Un disastro che, se approvato, vanificherebbe completamente questi ultimi anni di lotte per la tutele ambientale e delle acque. Riferendosi nello specifico alle acque interne, le peggiorative modifiche proposte dalla Moretto prevedono di limitare la misura del sequestro e della confisca del natante, del mezzo di trasporto e di conservazione del pescato utilizzato, solamente in caso di recidiva quando il trasgressore compie, alternativamente, una delle seguenti condotte, disciplinate dall’Art. 40 Legge 28 luglio 2016 sul bracconaggio ittico: utilizzare reti, attrezzi, tecniche o materiali non configurabili come sistemi di pesca sportiva, ai sensi dei regolamenti e delle leggi vigenti; utilizzare attrez-

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La legge Salva Bracconaggio DIMEZZA le SANZIONI ai PESCATORI di FRODO

A cura di Marco Falciano

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zi per la pesca professionale nelle acque ove tale pesca non è consentita o senza essere in possesso del relativo titolo abilitativo; utilizzare reti e altri attrezzi per la pesca professionale difformi, per lunghezza o dimensione della maglia, da quanto previsto dai regolamenti vigenti. La proposta della Moretto è quantomeno assurda, innanzitutto perchè smentisce l’operato del suo stesso partito che nel 2016, al Governo, aveva finalmente introdotto nel nostro ordinamento il reato di bracconaggio ittico per pesci d’acque dolci. E’ una proposta dannosa perchè lede il settore della pesca sportiva e ricreativa, che conta centinaia di migliaia di iscritti aderenti alle associazioni di pesca maggiormente rappresentative, minaccia inoltre l’indotto economico da milioni di euro annui, in cui l’italia, ed i suoi imprenditori di settore, rappresentano un’eccellenza europea. Di più, è un emendamento pericoloso, perchè ignorando chi pratica il proprio lavoro seguendo le regole, diminuendo le sanzioni, in sostanza autorizza e tollera chi delinque, chi ruba il pesce in zone di divieto, chi pratica la pesca professionale con attrezzi non consentiti od addirittura senza la licenza. Un’assurdità che ci riporterebbe indietro di anni. La proposta della Deputata PD, per altro, parte da un punto di partenza errato. Difatti quando cita la “recidiva” tra i presupposti per azionare il sequestro e la confisca dei natanti e degli strumenti utilizzati per la pesca illegale, non considera che trattandosi di mere condotte contravvenzionali, non esiste alcun database o registro da cui capire se un pescatore di professione ha in precedenza violato le norme. Non esiste, perciò, alcun modo per determinare la recidiva dei trasgressori. Senza contare che, già per i volontari e le forze dell’ordine è difficilissimo cogliere sul fatto i bracconieri ed assicurare l’applica-


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zione della legge vigente una sola volta, con la recidiva il loro compito diventerebbe ancora più arduo. Ridicolo infine il tentativo, riportato su numerose testate giornalistiche e media online, di mascherare chi viola le leggi in materia di pesca, e perciò si qualifica già solo per questo come bracconiere, come un lavoratore svantaggiato che addirittura, cito: “rischia la vita per un mestiere che, per quanto border-line, è la sua sola fonte di reddito”. Con proposte di questo tenore, ispirate forse dal principio che “la prima volta si perdona pure Giuda e Caino” si legittima, ed anzi, si incentiva la delinquenza a danno di chi agisce nella legalità, il tutto dietro l’ipocrisia di tutelare un settore in declino. Chissà se a seguito di questo pericoloso emendamento, che da pescatori non possiamo che augurarci non venga accolto dal Senato, pure i fiocinini, razziatori di anguille storici della laguna e ormai estinti da decenni, torneranno in auge. Perchè pare davvero che per la Moretto, chi fa bracconaggio sia una categoria da proteggere. Chi conosce le acque e la pesca sa invece che sono le specie ittiche ed in primis gli habitat acquatici che dovrebbero essere protetti: dagli inquinatori, dagli scarichi urbani e industriali abusivi, dagli interventi di distruzione e deforestazione degli argini, dai contenimenti inutili, e soprattutto dalle attività umane che predano le risorse delle acque senza mai restituire nulla. Prelevando più di quanto l’ambiente possa rigenerare. Quello della pesca di professione al limite della legalità, è un indotto tutelato da una certa componente politica, che beninteso non conferisce incentivi all’attività lavorativa di chi è virtuoso, ma riduce le sanzioni di chi viola le leggi, arrivando ad essere così complice dei trasgressori stessi. Tutto ciò avviene in un panorama, quello della pesca professionale di acque interne italiana, in cui i grandi laghi e il fiume Po, sono da poco stati classificati come “pericolosi” a causa di

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un inquinamento da PFAS senza precedenti, oltre 2 mila volte superiore ai limiti, si tratta di un pericoloso interferente endocrino che entra nell’organismo dei pesci, e che arriva all’essere umano attraverso il loro consumo. In futuro la pesca professionale in acque degradate verrà bloccata per tutelare il consumatore, poichè il pescato proveniente da acque contaminate verrà dichiarato non-commercializzabile. In futuro le associazioni a delinquere che praticano il bracconaggio saranno punite col carcere, come avviene in Romania. Ma per ora, purtroppo, ci troviamo a dover lottare contro l’emendamento salva-bracconaggio a firma Moretto, Partito Democratico, augurandoci che venga bocciato in Senato e non entri mai in vigore.


Nuova IMMISSIONE di pesci da parte di FIPSAS ROVIGO Dopo il salvataggio del pesce che era rimasto imprigionato, in grandi quantità, in zone di secca del Po e che rischiava di essere predato senza pietà dai bracconieri (leggi l’articolo), una nuova impresa della Fipsas provinciale di Rovigo, che ha portato a termine, venerdì 26 aprile, una immissione di pesce nelle acque polesane, liberando carpe e luccetti. Ancora una volta, si conferma la validità del progetto che vede i pescatori sportivi assumere la gestione di parte dei corsi d’acqua del Polesine.

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Concluso a SAN VITO AL TAGLIAMENTO il corso per ISTRUTTORE AMBIENTALE PESCA Si è felicemente concluso il Corso Federale per “Istruttore Ambientale Pesca XAp” svoltosi nei giorni 12-13-14 aprile 2019, presso la sede del Comune di San Vito al Tagliamento (PN) che ha visto la partecipazione di 17 persone tesserate FIPSAS. Preparazione, entusiasmo ed efficienza organizzativa gli ingredienti con cui il Presidente della Sezione Provinciale FIPSAS di Pordenone, Sig. Luigi Massimo Filipetto, ha saputo assicurare il pieno successo dell’evento. Un vivo apprezzamento ai docenti, tra cui il Consigliere Federale, nonché istruttore XApF, Bruno Dotto, alla Dott.ssa Aurora Candelli (psicologa), all’Istruttore federale XApF Matteo Anaclerio, per la professionalità e l’impegno profusi e un ringraziamento alla Segreteria del Dipartimento Didattica e Formazione per la collaborazione prestata. Nota degna di evidenza è stata l’importante presenza della “quota rosa”, circa il 40% dei corsisti. Le migliori congratulazioni ai Neo nr.17 Istruttori Federali e Buon lavoro!!!


Operazione notturna CONTRO I PESCATORI di FRODO, 400 KG di CARPE SEQUESTRATE Un’altra operazione contro il bracconaggio della pesca è scattata nei giorni scorsi a Jolanda di Savoia che ha portato alla liberazione in acqua di 400 chili di carpe e al sequestro di 1000 metri di reti abusive. Si è trattato di un’azione congiunta di Polizia provinciale e guardie volontarie dell’Unione pescatori estensi (Upe) contro il fenomeno sempre più dilagante della pesca abusiva. Tutto è partito dalla segnalazione di un coadiutore impegnato nelle operazioni di contenimento della nutria in comune di Jolanda di Savoia, in seguito alla quale agenti provinciali e volontari Upe sono arrivati di notte lungo il canale Foscari. Un intervento che aveva provocato l’immediata fuga dei bracconieri intenti a pescare illegalmente. L’azione congiunta degli uomini in divisa e dei volontari ha comunque consentito di liberare in acqua 400 chili di carpe, alcune delle quali di grandi dimensioni e con le uova per il periodo di riproduzione, oltre al sequestro di 1000 metri di reti abusive. L’operazione notturna è stata anche l’occasione per verificare le condizioni di un canale in comune di Codigoro nel frattempo andato in secca. “Un controllo – spiega il coman-

Continua inarrestabile il lavoro dei volontari e delle associazioni pere contrastare il fenomeno del bracconaggio nelle nostre acque interne. L’impegno è tanto come tanta e la volontà di debellare dalla nostre acque questo gravoso problema

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dante della Polizia provinciale Claudio Castagnoli – che ha permesso il recupero e la liberazione di un notevole quantitativo di pesce, sottraendolo così ai bracconieri che avrebbero potuto facilmente impossessarsene”. “Un altro esempio che mi fa particolarmente piacere rilevare – prosegue Castagnoli -degli effetti positivi prodotti dalla collaborazione tra Polizia provinciale e volontariato, impegnati insieme nella lotta contro il bracconaggio e per tutelare il nostro patrimonio ambientale”.

(Fonte: La Nuova Ferrara)

Grande successo A PAVIA per il progetto “NOI E L’AMBIENTE” Da alcuni anni è in atto un coinvolgimento delle scuole elementari della provincia di Pavia e, con alcune di esse, si è instaurata una preziosa collaborazione. Nei giorni 8 e 10 aprile u.s. il progetto “Noi e l’ambiente”, proposto ed attuato dall’istruttore di pesca della Sezione Provinciale FIPSAS di Pavia Giuseppina


Fezzoli, in collaborazione con Lorenzo Ziboni Consigliere Federale e Responsabile Regionale Didattica e Formazione, ha raggiunto le scuole elementari di Chignolo Po (PV) e Pieve Porto Morone (PV) coinvolgendo 14 classi per un totale di 241 alunni, accompagnati dalle rispettive insegnanti. La proposta è stata molto apprezzata ed ha visto scolaresche vivacemente interessate. Il progetto si concluderà con la prova pratica di pesca che, grazie all’operosa attività della Società Re di Fos di Santa Cristina e Bissone, si terrà il prossimo 19 maggio nel Laghetto di Ricu.

MAXI INTERVENTO delle Guardie Volontarie FIPSAS di LODI e CREMONA a TURANO Salvataggio in extremis dei pesci rimasti intrappolati nella roggia Cotta Baggia a Turano, la scorsa settimana, dopo il prosciugamento disposto dal Consorzio Muzza per consentire i lavori di rifacimento della sponda, collassata di un’ottantina di metri. A mettere in salvo carpe, cavedani, ludperca, pighi, barbi e alborelle, quest’ultime a migliaia, sono state le Guardie Volontarie della FIPSAS di Lodi e Cremona che, venuti a conoscenza della situazione, si sono subito attivati. In mancanza d’acqua, i pesci si erano ammassati sotto il ponticello lungo la strada per Melegnanello dov’era rimasta la pozzanghera di dimensioni maggiori e per recuperarli le guardie si sono calate nel canale con un cattura-pesci, ovvero un elettrostorditore che, stordendo i pesci senza ucciderli, ha permesso di raccoglierli in grossi secchi per poi rigettarli in acqua nella roggia a fianco. L’operazione è iniziata intorno alle 13.30 ed è andata avanti un paio d’ore, consentendo di salvare circa un quintale e mezzo di fauna ittica. “Martedì siamo venuti a vedere e alla luce della criticità della Cotta in secca, abbiamo contattato i colleghi della FIPSAS di Cremona,

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che hanno la strumentazione idonea alla cattura dei pesci- spiega Cesare Lorandi, coordinatore della vigilanza FIPSAS di Lodi, presente sul posto - Nella roggia ci sono principalmente avannotti, indice che l’acqua è pulita, ma come si può vedere dalle impronte delle zampe sul letto del canale, qualche airone è già stato qui e li ha mangiati”. Oltre a scongiurare la moria di pesci, l’intervento delle guardie volontarie ha evitato infatti il bracconaggio da parte di qualche pescatore, e che gli uccelli esofagi mangiassero i pesci piccoli e beccassero quelli grossi, lasciandoli poi a morire.


Segui il canale Youtube FIOPS INCONTRO FIOPS ALL’ISPRA

(Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)

Si è tenuto stamani a Roma un incontro del Direttore della FIOPS Francesco Ruscelli con il Dott. Piero Genovesi Responsabile Area BIO-CFN (Pareri Tecnici e Strategie di Conservazione e gestione patrimonio faunistico nazionale e mitigazione danni e impatti) dell’ISPRA. Oggetto dell’incontro sono state una serie di tematiche molto sentite dai pescatori sportivi e ricreativi italiani nelle acque interne della penisola come il rapporto tra specie alloctone e specie autoctone, il tema del valore alieutica di alcune specie alloctone, e il tema degli uccelli ittiofagi come il Cormorano. Le due tematiche saranno anche oggetto di una serie di approfondimenti nel format #Avantiinsieme in onda prossimamente su Italian Fishing TV.

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DUE ANNI DI FIOPS Due anni di FIOPS, due anni di grandi obiettivi e traguardi…racchiusi e raccontati in un video emozionale da non perdere. L’idea che continua a guidarci è sempre la valorizzazione del patrimonio di storia, tradizione e cultura che la pesca sportiva rappresenta in Italia e l’esaltazione delle potenzialità economiche che questa porta con sé in termini di marketing territoriale. Nel 2019 il nostro lavoro ed il nostro impegno non si fermerà. E sarà ancora più convinto e determinato! Impegniamoci insieme, entra a far parte della FIOPS!

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Pavia Carp Team Sabato 9 marzo la Sede 248 di Pavia si è radunata alla confluenza tra il Naviglio Pavese e il fiume Ticino per la consueta Giornata Ecologica. Nonostante siano anni che ripuliamo quella zona, ogni volta troviamo di tutto e di piÚ. Anche questa volta i ragazzi della sede 248 hanno accantonato le canne da pesca e, armati di guanti e sacchi, si sono impegnati per ripulire tutta la zona. Bravi!

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FISH UNTER 3D PRO

Inizia da questo numero il nostro rapporto di collaborazione con l’Azienda Navico distributrice del marchio Lowrence, leader nel settore dell’elettronica abbinata alla pesca FISH UNTER 3D PRO Pag.20


A cura della Redazione

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Si nota chiaramente uno scalino pronunciato con la presenza di una piccola parte di alga

Il nostro rapporto con questa azienda sarà strettamente legato ai prodotti più adatti per le nostre acque interne. Partiamo da questo numero con l’oggetto più comodo e versatile, il Fish Hunter 3D Pro, proseguiremo nei prossimi numeri con altri articoli più specialistici, performanti ed estremamente affidabili. In questo numero vogliamo presentarvi il Fish Hunter 3D, un potente Fishfinder creato per telefoni e tablet con sistemi Ios e Android. Il Fish Hunter 3D lo si può lanciare da riva con la canna o abbinare posteriormente al vostro barchino radio comandato oppure ad un natante dove l’utilizzo ne è consentito. Il sonar galleggia sulla superficie dell’acqua e ne rileva la temperatura, la profondità insieme al profilo del fondale e ai luoghi di pesca. Il sonar del fishfinder wireless Fish Hunter 3D si connette allo smartphone/ tablet mediante Wi-Fi utilizzando l’applicazione software gratuita, pertanto non è necessario stabilire una connessione internet o utilizzare i dati cellulari per utilizzare il nuovo fishfinder. Utilizzando l’applicazione software gratuita FishHunter sarà anche possibile accedere a informazioni di pesca critiche e memorizzarle, come ad esempio i luoghi di pesca preferiti o i dettagli sul pescato, e condividere queste informazioni con amici e altri pescatori. Premesso che il Fish Hunter 3D ha delle caratteristiche proprie rispetto ad altri prodotti dello stesso genere, il nostro compito è quello di presentarlo spigandovi quelle che sono le funzioni principali, dopodiché, tramite il PDF scaricabile all’indirizzo: ftp://software.lowrance.com/Documents/FishHunFISH UNTER 3D PRO Pag.22


ter-3D-PRO_OM_IT_988-12053-001_w.pdf potrete mettere in pratica tutto quello che questo praticissimo eco sonar può offrirvi. PA R T I AMO D ALLA R I C A R I C A 1 La porta di ricarica a 3 pin è sulla parte inferiore del sonar. Questa si trova sul lato opposto rispetto al punto di traino del sonar. 2 Inserire il cavo USB nella parte inferiore del sonar fino a fissarlo saldamente, ha una forma obbligata. 3 Inserire il cavo USB nel caricatore USB. Una spia rossa si accenderà nella parte superiore del sonar. Rimarrà accesa fino al completamento della ricarica per poi passare a verde. PASS I AMO ALLA C O N N E SS I O N E 1 Scaricare l’app FishHunter da Google Play Store o da iOS App Store. 2 Creare un account aprendo l’app e seguendo le istruzioni sullo schermo. 3 Al primo utilizzo, assicurarsi di aver caricato il FishHunter per almeno 4 ore. 4 Collegare il FishHunter alla lenza, possibilmente trecciata, con il moschettone in dotazione. Fate bene questa operazione per non rischiare di perdere il sonar.

Fondale chiaramente irregolare con una buca più profonda con la presenza di “sporco” all’interno. Profondità 6,4 metri e la temperatura di 16,5 gradi

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5 Mettete il FishHunter nell’acqua. 6 Il sonar si accende automaticamente quando viene immerso nell’acqua e inizia lentamente a lampeggiare in rosso nella parte superiore. 7 Aprire le impostazioni Wi-Fi sullo smartphone o sul tablet e selezionate il Fish Hunter appena viene visualizzato. È possibile che trascorra fino a 1 minuto prima che venga visualizzato. 8 Attendere che il telefono/tablet segnali che è stata stabilita la connessione. Verrà visualizzato un segno di spunta sulle impostazioni Wi-Fi ad indicare che è stata stabilita la connessione. 9 Una volta effettuata la connessione, aprire l’app FishHunter e andare alla sezione Sonar. 10 Se la connessione al FishHunter è stata stabilita correttamente, le seguenti opzioni saranno visibili: • Directional Casting* (Lancio direzionale) • Bottom Mapping* (Mappa fondale) • 3D Contour* (Profilo 3D) • Bathymetric Mapping* (Mappe batimetriche) • Ice Fishing Flasher (Flasher per pesca nel ghiaccio) • Switch Device (Cambia dispositivo) 11 La spia rossa che lampeggia lentamente sul sonar inizia a lampeggiare

Un punto particolarmente interessante con uno scalino e una protuberanza del fondale che poi spiana regolare

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rapidamente quando il dispositivo è connesso e invia informazioni al telefono o al tablet. Il sonar si spengerà automaticamente pochi minuti dopo essere stata tolto dall’acqua. Se la spia rimane accesa dopo che il sonar è stato tolto dall’acqua, verificare che non vi sia acqua o altre impurità sui pin di ricarica soffiando leggermente. È possibile reimpostare il sonar in qualsiasi momento inserendo il cavo di ricarica nella parte inferiore dell’unità ed estraendolo. Su un lato del Sonar è presente il gancio di traino per il moschettone. E’ in plastica resistente e non in metallo. A questo va collegato il moschettone in dotazione e la lenza. Potete collegare il Sonar direttamente alla lenza tracciata, o come nel nostro caso ad uno spezzone di nylon di grosso diametro che garantisce un minimo di elasticità durante il lancio. Non utilizzate fili al di sotto dello 0,50.

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Il sonar ha un peso specifico di 180 grammi quindi occorre una canna abbastanza potente per poterlo lanciare agevolmente. Il fish Hunter 3D ha ben 5 trasduttori a tripla frequenza che lavorano contemporaneamente per offrire un’immagine più dettagliata possibile del fondale e naturalmente per coprire un raggio maggiore d’azione per l’individuazione di pesci a tutte le profondità. Questo modello 3D può leggere il fondale fino a circa 55 metri e inviare un ottimo segnale in tempo reale fino ad una distanza massima di 65 metri. Il Fish Hunter 3D Pro oltre a poter mappare il fondale con una grafica 3D molto dettagliata offre altre soluzioni molto interessanti come ad esempio il Directional Casting con i 5 cerchi che rappresentano i 5 trasduttori del Sonar. Nei 5 cerchi è possibile leggere la posizione e la profondità del pesce e la profondità è riportata in alto a destra nello schermo. Oltre a questo è sempre ben visibile anche la temperatura dell’acqua. Il cavallo di battaglia di questo Sonar è la possibilità di leggere il fondale e inviare un segnale in 3D. Sia al centro che sul lato sinistro del cellulare è possibile modificare le funzioni e il colore del fondale. Sullo schermo i cerchi colorati indicano le varie profondità e ad ogni colore corrisponde una profondità diversa. In questa modalità saranno individuati in modo molto chiaro le buche e gli avvallamenti oltre alla presenza delle alghe sul fondo che, in alcuni casi possono essere punti interessanti mentre in altri potrebbero essere un problema. Le tre misurazioni in basso, cambiano continuamente in base alla conforFISH UNTER 3D PRO Pag.26


Il Fish Hunter 3D oltre a poter mappare il fondale con una grafica 3D molto dettagliata offre altre soluzioni veramente interessanti come ad esempio il Directional Casting con i 5 cerchi che rappresentano i 5 trasduttori del Sonar

mazione del fondale quindi ci offrono una panoramica abbastanza dettagliata di cosa ci troviamo di fronte. La temperatura dell’acqua viene riportata in modo chiaro in alto a destra. Con questa configurazione vi consigliamo di fare un po’ di pratica su vari tipi di fondale prima di utilizzarla in pesca. Il FishHunter 3D ha una dimensione di circa 10x10 centimetri, pari più o meno alla dimensione di un’arancia. La base è la parte più pesante dove sono alloggiati i 5 trasduttori e la batteria ricaricabile. La base più pesante permette al FishHunter di rimanere sempre nella posizione ideale una volta lanciato in acqua. La parte superiore, di colore bianco, ha una protuberanza dove all’interno è alloggiata l’antenna. Il corretto funzionamento del Sonar è strettamente legato all’ottimale ricarica della batteria. Una ricarica completa dura circa 10 ore, considerando che quando il Sonar è fuori dall’acqua si spenge automaticamente. I suoi campi d’impiego sono molteplici, nel nostro caso è indicato per pescare da riva lanciandolo con la canna o trainato col barchino radio comanFISH UNTER 3D PRO Pag.27


dato oppure della barca. Per altre tecniche di pesca è possibile utilizzarlo da Kayak per la pesca con gli artificiali, nella pesca a Drifting o traina in mare o, in casi estremi, per la pesca nel ghiaccio. Essendo un apparecchio elettronico in grado di fornire informazioni molto dettagliate e precise vi consigliamo di leggere attentamente le istruzioni sul

In questo caso l’immagine 3D ci da chiaramente la conformazione del tratto di fondale. La profondità è abbastanza regolare ed è presente una buona quantità di vegetazione sommersa

Anche in questo caso è presente sul fondale della vegetazione con dei leggeri avvallamenti sulla destra e sulla sinistra

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F i s h H u n t er 3 D Specifiche tecniche Portata Portata Wi-Fi Frequenza Numero di elementi Velocità di traino Illuminazione Autonomia della batteria Temperatura ottimale Peso Compatibilità

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Dettagli fino a 55 m (160 piedi) fino a 65 m (200 piedi) 381 kHz, 475 kHz, 695 kHz 5 fino a 3 km/h (2 mph) LED sopra l’acqua fino a 10 ore in attività, 500 ore in standby da -30 °C (-22 °F) a 35 °C (95 °F) 180 g (0,39 libbre) Tablet e smartphone Apple e Android


In questo caso siamo di fronte ad uno spot con uno scalino molto pronunciato che parte da circa otto metri per salire fino a cinque per poi spianare regolare. Si nota la presenza di “sporco” sul fondo nella parte più profonda che poi si dirada nella parte più alta

PDF che potrete scaricare all’indirizzo: ftp://software.lowrance.com/Documents/FishHunter-3D-PRO_OM_IT_988-12053-001_w.pdf Abbiamo constatato che nel PDF ci sono delle incongruenze con i prodotti. Ad esempio viene mostrata la schermata della modalità PRO in un contesto che riguarda il 3D. In questo caso il 3D non può mostrare la modalità Pro se non parzialmente con la modalità Directional casting (lancio direzionale). Con questa modalità basta scorrere con il dito sullo schermo dello Smartfone da destra verso sinistra ed è possibile vedere la modalità Pro. Se al posto dei pesci si vogliono gli archi basta imposto dal menù in alto. Il bello di questi apparecchi è che possono essere utilizzati da coloro che praticano varie discipline della pesca sportiva, da quella più statica alla più dinamica, da un molo, da una barca, dalla riva o sul ghiaccio. Grazie alla moderna tecnologia Lowrence sarà possibile conoscere ciò che si nasconde sotto la superficie di fronte a noi e scoprire ciò che nessuno ci ha mai detto prima.

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Testo e foto di Graziano Giambastiani

Il titolo di questo articolo potrĂ sembrare ironico, ma in realtĂ si tratta di una decisione spesso importante per il risultato della sessione, soprattutto quando affrontiamo il fiume con un fondale irregolare

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Premetto che pescare bene in fiume non è poi così scontato, è importante che il nostro terminale sia realizzato con dei materiali in grado di presentare correttamente l’innesco e resistere ad una possibile abrasione sulle rocce del fondo

Premetto che conoscevo lo spot prima che cambiasse volto, dove mi appresterò a pescare, in compagnia del mio amico Claudio, fino a qualche anno fa c’era una vecchia pescaia che delimitava il tratto, una zona molto pescosa, ma difficile da affrontare a causa del fondale ricco di incagli e anfratti. Poi dopo una violenta piena, alcuni anni fa questa pescaia si ruppe sotto la forte pressione dell’acqua, un problema che si verifica spesso soprattutto quando non viene fatta nessun tipo di manutenzione. Ma sorvoliamo su questo pro-

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blema e torniamo alla pesca. La piena aveva causato una rottura centrale e la corrente dell’acqua, che prima scendeva regolarmente da entrambi i lati si era concentrata tutta al centro. Questo di fatto ha cambiato il flusso dell’acqua e di conseguenza la conformazione del fondale. Successivamente, per motivi legati alla sicurezza, la vecchia, storica pescaia “delle caserme” è stata abbattuta modificando di nuovo il flusso dell’acqua e creando a sua volta una situazione per la pesca diversa, ma per molti aspetti davvero interessante. A prescindere dalla condizione del livello del fiume, purtroppo la scarsità di piogge si fa notare, abbiamo affrontato questa sessione una domenica mattina e arrivati sullo spot ci siamo accorti che le condizioni dell’acqua, ma soprattutto della corrente, erano diverse da quelle di un paio di giorni prima, di fronte a noi avevamo un fiume in ottima forma, con circa 50 centimetri di acqua in più e con una corrente abbastanza

Alcune immagini del fondale incontrato in questa sessione. Un fondale particolarmente interessante ma difficile da affrontare pescando da riva

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L’uso di questo piccolo ecoscandaglio ci agevola molto sulla scelta dello spot pescando da riva

sostenuta, soprattutto nella parte centrale del fiume, quella per noi più interessante. Il fatto di conoscere lo spot ricordandolo come era una volta non ci serviva a niente, osservando la superficie dell’acqua si poteva notare come la corrente formava increspature diverse, movimenti diversi che lasciavano capire come il fondale di fronte a noi fosse di vario genere. Per avere le idee più chiare, prendo dalla borsa il mio Deeper, accendo il cellulare, sincronizzo

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inneschiamo con il bait floss 1

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In questa sequenza di immagini viene mostrato come innescare, in questo caso una boilie di 20 mm, con dei semplici passaggi. Con l’impiego del Bait Floss è possibile innescare non solo boilies ma anche le granaglie

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tipo mais e tiger seguendo la stessa identica procedura. Un sistema semplice, pratico ed efficace che ci permette di sostituire o modificare il nostro innesco in pochissimi secondi.


il Wi-Fi e inizio a scandagliare da riva. Nel frattempo avevo iniziato a frantumare una buona dose di Scopex Squid da utilizzare nelle retine in PVA. Alle bolide frantumate ho aggiunto del method con una buona quantità di micro pellets e ho bagnato il tutto con il Syrup Scopex Squid. In questo caso, facendo molta attenzione a non esagerare, è possibile aggiungere una piccola parte di acqua per permettere all’impasto di amalgamarsi meglio, ma fate attenzione, se mettete troppa acqua la rete in PVA si scioglierà prima del dovuto, ma se la dosate bene l’impasto che otterrete sarà sicuramente più omogeneo.

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Pescando in questi ambienti quello che conta di più è il risultato, la taglia è importante, ma non è l’unica cosa che conta...

Ho iniziato a scandagliare lanciando il Deeper partendo dalla mia sinistra dove l’acqua si increspava a centro fiume. Come presumevo in quel punto la profondità era molto più bassa rispetto a una decina di metri più a valle dove si formava una grossa buca. Quello era sicuramente il punto dove una volta si trovava la vecchia pescaia mentre più a valle era il punto scavato dal flusso della corrente. Come spesso accade in questi casi, continuando a scandagliare verso valle il fondale si presentava ricco di anfratti formati da profonde buche e grosse pietre. Lo si notava chiaramente dalla forma e sicuramente si trattava dei ruderi della vecchia pescaia. Man mano che mi spostavo verso valle il fondale iniziava ad essere più regolare, sui 4-5 metri con qualche buca ogni tanto, ma niente a che vedere con quello visto all’inizio. Anche osservando la superficie dell’acqua era possibile notare come la corrente si attenuava man mano che scendeva verso valle e lo si capì ben presto anche nell’impiego dei piombi. Io, che avevo scelto di pescare dove il flusso della corrente era maggiore, per trattenere la lenza ferma sul fondo ho dovuto montare dei Tractor di... Uno dei motivi era dovuto anche a come TRA ALTI E BASSI Pag.40


avevo posizionato le canne perchÊ, a differenza di ciò che detta la regola, stavo affrontando uno spot molto profondo approcciandolo di traverso e non con la punta delle canne rivolte verso valle. U N A S E SS I O N E D A R I C O R D A R E In questa domenica di metà marzo abbiamo affrontato il fiume rivivendo le stesse emozioni di molti anni fa, i pesci hanno iniziato a rispondere subito sia alla pastura che ai nostri inneschi e alla fine, a parte i pesci slamati e un paio di montature perse, abbiamo portato a guarito una quindicina di belle carpe di fiume pescando soltanto mezza giornata. Una condizione fuori dal normale per un fiume spesso avaro di catture e non facile da interpretare.

La bocca di questi pesci ci fa capire che tipo di fondale andiamo ad affrontare

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Ma quali sono stati i fattori determinanti della sessione? Sicuramente il flusso dell’acqua che ha messo in moto i pesci con una “boccata di ossigeno”. Altro fattore importante la diversa conformazione del fondale, in grado di offrire riparo e alimento naturale, una condizione molto diversa rispetto ad un fondale totalmente uniforme. Sicuramente il vantaggio di poter vedere il fondale pescando da riva, questo è importantissimo per capire dove lanciare il nostro innesco e per ultimo, ma non meno importante, la qualità delle esche e dei prodotti impiegati, un dettaglio che non va mai sottovalutato soprattutto se si vuole mantenere pasturato costantemente un punto di pesca. Grazie alla combinazione di tutti questi fattori e alla nostra esperienza, abbiamo portato a termine una signora sessione. Alla prossima. Graziano Giambastiani

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Pinpoint Brute Hooks

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Forza senza rivali per le pescate più esigenti – Il nuovo amo Pinpoint Brute è il più forte tra i modelli Nash. Progettato con un aumento del 20% del calibro del filo, pur mantenendo il famoso profilo a punta di rasoio Pinpoint per un’efficacia imbattibile del rig. Punta dritta, ma con una flessione di 12 gradi per la massima forza e sicurezza quando l’amo è sottoposto a pressione, occhiello ingrandito per essere usato con i fili da terminale ad alto diametro. Il Brute è versatile per qualsiasi presentazione dell’innesco,

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che sia pop-up o affondante. Ăˆ il modello che non lascia dubbi sulla resistenza in fase di recupero quando ci si trova di fronte a grandi carpe o ad ambienti ostili. Dieci ami per confezione. Disponibili nella versione Micro barbed nelle misure 2-4-6-8.

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X E P O SC D I U Q S HOW

CULTURED ® POP UPS Un altro incredibile sviluppo di Nashbait, le Cultured® Pop Ups utilizzano lo stesso processo di stratificazione con pasta per produrre una pelle a scioglimento lento ricca di nucleotidi, aminoacidi liberi, vitamine e minerali. Senza il bisogno di sacchetti o stick in PVA, la pelle delle Cultured garantisce un costante rilascio di attrattori attorno l’innesco, ma a causa della sua densità, l’esca rimane bilanciata sia prima che dopo lo scioglimento della pelle. Perfette per attirare l’attenzione sull’innesco e sull’intera area, anche pescando solo con la singola esca. Le Cultured® Pop Ups si sono rivelate letali per le carpe più difficili, producendo una risposta rapida rispetto ad altri tipi di innesco.

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La pelle delle Cultured® Pop Ups ricopre l’esca con attrattori normalmente denaturati nel processo di ebollizione. Questo segnale alimentare unico, è ciò che le rende così speciali.

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Usando un ago da innesco o un paio di forbici, raschia via la pelle Cultured nella parte superiore dell’esca per scoprire la pop up centrale Airball, in questo caso al gusto Scopex Squid.

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Il Fang Gyro è il partner perfetto per una Cultured® Pop Ups. Preparare il terminale con lo Skinlink, aggiungere la vite Bait Screw e fissarla nella parte superiore del gambo con una perlina in tungsteno Tungsten Hook Bead.

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Il nucleo interno della Cultured® Pop Ups Airball è innescato in modo molto sicuro dalla Bait Screw, per cui non è necessario un capello. Avvitare la vite nell’esca esposta quando la pelle è stata rimossa.

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Se l’esca è troppo galleggiante per il peso del Fang Gyro e per la perlina in tungsteno, fai scivolare una perlina Tungsten Swivel/Knot sull’occhiello della girella del Gyro.

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La pelle si scioglierà in diverse ore a seconda della temperatura dell’acqua, lasciando entrambe le attrazioni sospese attorno la popup e sul fondo, tutto attorno ad essa.

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Testo e foto di Stefano Francia

Esistono ambienti che nell’immaginario comune, non vengono catalogati come interessanti o meritevoli di attenzione. Spesso queste scelte errate vengono dettate dalla dimensione degli spot, dalla difficile accessibilità , dalla non conclamata presenza di pesce

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Tutte valutazioni che sarebbe meglio approfondire bene prima di trarre conclusioni che possono escludere a priori tali zone di pesca. In molte parti d’Italia (soprattutto colline e campagne) sono presenti stagni, sbarramenti di piccolo torrenti, ex cave o torbiere che servivano piccole comunità locali e quindi di modeste dimensioni. Tutte zone che negli anni sono state ripopolate di varie specie ma spesso all’insaputa dei più. Cavedani e barbi provenienti dai vicini torrenti, persici trota rilasciati per le loro carni e sicuramente onnipre-

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Soprattutto in questi ambienti, piccoli e spesso molto silenziosi, è importante non fare troppo rumore una volta arrivati sulle sponde

sente carpa che dagli anni 70 grazie alla facile reperibilità, il basso costo e l’elevata resistenza, è stata immessa praticamente ovunque. Le loro modeste dimensioni e l’abbandono subito negli anni, a molti non fanno scattare quella molla, quella curiosità di visitarne le sponde. Personalmente ritengo che ci si perda una grossa parte di divertimento, legato non solo alle possibili catture ma anche a soprattutto al tempo dedicato alla loro osservazione ed alle scoperte che da sempre sono insite quando si approcciano tali spot. Proprio le ridotte dimensioni ci permettono di studiare con attenzione movimenti, segnali e caratteristiche sia dell’ambiente che dei suoi abitanti. Si possono notare gli spostamenti dei pesci, capire le zone in cui si alimentano, quali parti frequentano maggiormente, se stazionano a galla o preferiscono stare in zone con maggiore profondità... tutti elementi fondamentali per decidere come affrontare la nostra sfida. Tutti elementi di difficile attuazione in ambienti vasti e profondi, se non dopo anni di appostamenti e l’ausilio di un imbarcazione. Dovremo

Proprio in questi ambienti dovremo essere bravi, attenti e costanti…

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anche capire come evitare di rompere od incagliare nei numerosi ostacoli che spesso sono presenti in luoghi non frequentati e che da anni non vengono curati. Proprio tali zone diventano fonte di riparo sicuro e tranquillo per i pesci che vi abitano. Pensare di calare proprio in tali zone significa essere incoscienti non considerando l’alta possibilità di non portare a guadino la cattura e lasciare un acqua decine di metri di lenza. Proprio in questo dovremo essere bravi, attenti e costanti. Nel riuscire a portare i pesci ad alimentarsi in zone più pulite ed accessibili alle nostre lenza, che ci garantiscano almeno un combattimento ad armi pari. Porteremo sempre con noi un piccolo secchiello contenente un mix di mais (sia morbido che duro), pellet vari 4/6/8 mm, alcune boiles frante e poche boiles 10/14 mm. Preferisco utilizzare esche di piccole dimensioni perché più facilmente accettate anche nel breve periodo. Hanno si lo svantaggio di attirare anche pesce di piccole dimensio-

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ne, ma questo movimento è proprio quello che in un secondo tempo incuriosisce gli esemplari più grandi, convincendoli ad avvicinarsi alle zone di alimentazione. Nelle lunghe ore passate ad osservare tanti piccoli ambienti, questo comportamento l’ho constatato praticamente ovunque. Cavedani, carassi, scardole, che arrivano come orde fameliche sulle zone pasturate alzando dense nuvole di fango e detriti e dopo alcune decine di minuti si cominciano a scorgere sagome ben più “piazzate” ed ingombranti. A seconda della zona da pasturare, potremo optare per l’utilizzo della classica fionda, del bait dropper o più semplicemente lanciando il tutto con le mani avvicinandosi il più possibile. Personalmente preferisco non affrontare lanci troppo lunghi ed approntare la stazione di pesca il più vicino possibile In caso di acque trasparenti e di giornate molto soleggiate, è consigliabile tentare nelle zone più in ombra

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E’ importante affrontare questi ambienti con lo spirito giusto, da veri specialisti tanto per intenderci, e con le minuterie adatte

Canna bassa quasi a sfiorare la superficie‌

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alla zona prescelta per la caccia. Poco rumore, avvicinamento furtivo, pasturazioni non troppo invasive, sono alla base di questa pesca. Di conseguenza anche l’attrezzatura che dovremo avere con noi sarà ridotta all’essenziale e fondamentale: Materassino e guadino appropriato, una sola canna in pesca da scegliere tra un range compreso tra 9’ ed 11’ a seconda dello spot e distanze di pesca (azione parabolica progressiva e con libraggi 1.75/2.25 sono le mie preferite), potenti mulinelli taglia 4000/5000 a seconda dell’azienda produttrice (fondamentale siano robusti e con una buona frizione), madre lenza 0.28/0.30 mm possibilmente rigido e con allungamento limitato al minimo. L’utilizzo del lead core è molto soggettivo. Lo utilizzo quando pesco a lenza scarica, altrimenPICCOLE ACQUE Pag.57


ti appongo un piombo removibile a circa un metro di distanza dal piombo per tenere stesa il più possibile l’ultima parte della mia lenza. Pescando a ridotte distanze/marginal non serve pescare con lenze tese, anzi è deleterio e può mettere in allarme i pesci che si avvicinano. Piombi mai troppo pesanti compresi tra 35 e 50 gr, terminali della lunghezza di 25/30 cm sia in fluorocarbon che in sottili trecciati rivestiti 15/18 Lb. Ami nr 10/8 a curva ampia e gambo medio su cui apporre chicci singoli o doppi di mais, Tiger, oppure pellet o boiles 10/14 mm sia singoli che doppi. Le soluzioni pop up hanno spesso risultati contrastanti in tali ambienti, ma tentare non è mai sbagliato. Un piccolo sacchetto in pva o una PICCOLE ACQUE Pag.58


retina per accompagnare l’amo e la nostra esca (e nello stesso tempo proteggerne integrità sul fondale) è sempre consigliabile. Come abbiamo visto, con un minimo di attrezzatura ma con un po di voglia e spirito di avventura, si può ritrovare la qualità della pesca che sopperisce di gran lunga alla quantità. Stefano Francia

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Middy Reactacore XZ Mini Carp Feeder 10’6”

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Una nuova generazione di match e feeder rod ha finalmente visto la luce dopo due anni di studi, test, progettazione da parte degli ingegneri Middy. La decisone di utilizzare il miglior carbonio a disposizione ed utilizzato fino ad ora solo per le migliori roubaisienne del settore, ha reso l’impresa davvero ardua. Ma non impossibile. Il risultato è davvero strabiliante per reattività del grezzo e risposta alle sollecitazioni. Il Quad Carbon utilizzato è ad altissimo modulo sfruttato appunto per le lunghe pole rod onde conferire rigidità e leggerezza. La mandrinatura è stata realizzata sfruttando la tecnologia Maximus Wrap anch’essa sviluppata nel campo delle migliori roubaisienne del settore. Si ottiene un blank dalla leggerezza incredibile ma capace di una risposta alle forze impresse, davvero notevole. Questa piccola feeder rod è capace di lanciare pesi compresi tra i 15 ed i 50 gr a distanze fino ad ora impensabili con attrezzi “convenzionali”. La facilità di caricamento è talmente elevata, da farvi instaurare un feeling immediato con questo attrezzo. Ripartita in due pezzi con innesto a spigot ricavato direttamente dal grezzo per un’azione continua e regolare in tutta la sua lunghezza. Monta anelli a pietra interna ribassata che avvolge il telaio, definiti SCX. Questo permette di avere

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un maggior diametro di uscita mantenendo comunque un ingombro ridotto. Il porta mulinello è stato studiato appositamente per questo range di canne ed è stato chiamato S-Line. Perfettamente avvolgente e profondo, garantisce un fissaggio sempre saldo e sicuro. Il color bronzo conferisce un tocco retrò molto accattivante. Il manico in morbido sughero è sagomato in diversi punti per renderlo il più ergonomico possibile sia durante le fasi di caricamento che in combattimento. I due Motion Sensitive Tips in dotazione (light & medium) sono quanto di più sensibile e reattivo possiate immaginare. Anche su questi sono montati gli anelli a pietra ribassata SCX. Per completare l’elenco delle dotazioni di questi attrezzi, viene fornita del nuovissimo fodero MX RC-1 imbottito e sagomato per il trasporto della canna con il mulinello; dotato di doppie cerniere a tutta lunghezza, maniglie di trasporto, imbottitura generosa, rinforzi nei punti di maggior usura, nuovo logo e colorazioni Middy nero/orange. Il top di gamma in tutto e per tutto!

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N U O VA D I S T R I B U Z I O N E

Distribuito da

via San Dionigi, 117/A - 20139 Milano Tel. +39.02.5695505 - Fax +39.02.5691752 - email: info@cogitech.eu

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Testo e foto di Lorenzo Luciani

LA DIGA DI

MONTEDOGLIO Un ambiente suggestivo e impegnativo, ma per molti aspetti ancora tutto da scoprire!

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Essendo una diga molto grande, profonda e senza punti di riferimento, conoscere bene il fondale è fondamentale

È uno dei più imponenti invasi artificiali del centro Italia, entrato a pieno regime nella seconda metà degli anni ottanta e, sebbene ancora giovane rispetto ad altri più noti bacini, sta diventando rapidamente una meta sempre più ambita da carpisti che giungono da ogni parte d’Italia. La diga di Montedoglio è un ambiente molto vasto, ma allo stesso tempo suggestivo, dove grazie all’abbondanza di alimento naturale, in particolare negli ultimi anni, si e affermata una notevole crescita del peso medio delle specie ittiche che lo abitano. Cozze d’acqua dolce, piccoli bivalvi e crostacei sono oggi presenti in abbondanza lungo tutte le sponde del lago e sono le principali fonti di alimento che compongono la dieta delle carpe del Montedoglio. L’alimentazione,

L’attrezzatura deve essere rapportata al tipo di approccio e alle caratteristiche dello spot che si intende affrontare a prescindere dalla stagione

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unita al trascorrere degli anni, ha aumentato notevolmente l’accrescimento dei ciprinidi, tanto che oggi, il peso medio di ogni cattura è intorno ai 10 kg. Carpe di tutto rispetto quindi, rese ancor più affascinanti da colori dorati e forme particolari, spesso differenti l’una dall’altra. Il lago è ancora oggi meta di scoperta, ma non sono più rari come una volta incontri con pesci dal peso intorno ai 15 kg e ancora si va alla ricerca del Livree perfette per pesci forti e tenaci

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‘peso record’, sicuramente già presente nel lago, che magari con l’aumento graduale della pressione di pesca verrà ingannato in tempi brevi dall’innesco di qualche fortunato pescatore. La presenza di carpisti lungo le sponde è stata in passato molto altalenante, mentre oggi la pressione sta sicuramente aumentando e non c’è da stupirsi se un ambiente del genere diverrà presto una delle mete più ambite e affascinanti, non solo dell’Italia, ma di tutta Europa. LA MO R F OLO G I A D E L LA G O Senza dubbio la diga di Montedoglio non è un ambiente semplice da affrontare; durante la sua realizzazione infatti, in seguito allo sbarramento del fiume Tevere, l’intera area è stata sommersa senza essere stata di fatto interamente bonificata, pertanto l’attuale fondale del lago è quasi interamente tappezzato da foreste sommerse che creano notevoli difficoltà durante l’azione di pesca.

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Anche il fondale stesso ci impone uno studio accurato poiché tratti ghiaiosi si alternano spesso a zone più morbide e ricoperte da importanti strati di limo. Le pendenze delle sponde sono abbastanza varie e i tratti più dolci a monte diventano gradualmente più ripidi andando verso il corpo del lago, dove si alternano costantemente piccole e medie insenature. Il fondale è caratterizzato invece dalla presenza di diversi letti di torrenti ormai sommersi tra cui il vecchio letto del Tevere, che oggi funge da affluente principale. Le sponde dove pescare sono comunque tuttavia facilmente accessibili e permettono un agevole transito con ogni mezzo stradale. L ’ AZ I O N E D I P E S C A Sebbene agevolmente accessibile, questo lago risulta invece molto impegnativo e complicato da affrontare, principalmente per le presenza delle grandi legnaie sommerse, spesso alte fino a 10 m, che si estendono a macchia di leopardo in tutto il suo bacino. L’azione di pesca va quindi necessariamente impostata in base al settore che si decide di affron-

In questa immagine del satellite sono state evidenziate le zone dove è consentita la pesca notturna

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Una diga che ti invita alla sfida…

tare e, di conseguenza, diventa fondamentale uno studio accurato del fondale, non solo per individuare i punti dove posizionare l’innesco, ma anche per valutare le eventuali traiettorie delle lenze che devono necessariamente evitare di incrociare le legnaie presenti nel lago. In un contesto del genere, sicuramente molto impegnativo, ma che definirei più che altro affascinante e sfidante, non è inoltre agevole individuare i punti di passaggio delle carpe. Con un fondale ricco di ostacoli e alimento, pieno di insidie, le carpe sono libere di transitare ovunque, dall’immediato sottoriva

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In questa diga è possibile catturare bei pesci sia nell’immediato sotto riva che a altre 20 metri di profondità, non c’è una regola ben precisa

fino a oltre venti metri di profondità. Non è infatti raro, specialmente negli invasi artificiali, incontrare carpe a profondità importanti, tanto meno al Montedoglio, dove sembra che le carpe stazionino abitualmente in queste aree in ogni periodo dell’anno. Naturalmente poi, oltre alla corretta scelta del settore di pesca, gioca un ruolo assai importante anche le scelta delle esche. La popolazione di pesce di disturbo è sicuramente limitata da Lucci e Persici, presenti in abbondanza al doglio, ma comunque va tenuta in considerazione e spinge ad essere abbastanza selettivi sulle dimensioni dell’innesco. Personalmente quando affronto ambienti del genere mi oriento esclusivamente su boilies non inferiori ai 20 mm di diametro per l’innesco, utilizzando un mix di granaglie e boilies per la pasturazione. Non ci sono aromatizzazioni particolari da consigliare, ma sicuramente è bene andare a colpo sicuro scegliendo esche che per esperienza riteniamo affidabili e che siano comunque rapidamente riconosciute dalle carpe come fonte di alimento. L’attrezzatura per affrontare un ambiente così impegnativo dovrà essere necessariamente robusta, in grado di contrastare ad ammortizzare le ripartenze delle carpe durante i combattimenti, che si riveleranno divertenti più che mai, con pesci combattivi e sempre in forma che daranno di tutto prima di farsi LA DIGA DI MONTEDOGLIO Pag.73


Clicca e guarda il video

guadinare. Terminali robusti quindi, ami di grandi dimensioni e piombi rigorosamente a perdere, da evitare anche l’utilizzo del leadcore per garantire alla carpa massima libertà in caso di incaglio e rottura della lenza. U N AMB I E N T E D A C O N S I G L I A R E La diga di Montedoglio è quindi un ambiente tosto e impegnativo, dove ogni variabile va tenuta in considerazione e nulla va lasciato al caso. In questo lago c’è ancora molto da scoprire e decidere di affrontarlo è una sfida da vivere, perché ti riporta al passato e a paragoni con altri anni e altri contesti che hanno fatto la storia del carpifishing Italiano. Al Montedoglio si può quindi tornare a vivere quel carpfishing di una volta, imprevedibile, di scoperta, che ti fa di nuovo balzare dal lettino ad ogni partenza e ti fa sognare durante ogni combattimento...se dovessi conLa diga è ricca di alimento naturale, lo si vede dalle rocce che sfiorano la superficie

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sigliare un lago da affrontare per chi cerca nuove emozioni, non avrei dubbi, vi consiglierei di passare un paio di notti lungo le sponde di questa diga e sicuramente tornerete a casa con la voglia di riaffrontarla! I L R E G OLAM E N TO Il regolamento attuale permette di praticare carpfishing in due settori del lago che si trovano rispettivamente nella parte centrale del bacino, uno posto a specchio dell’altro, sotto i paesi di Madonnuccia e Tizzano. Entrambe le aree coprono la sponda che parte dall’interno delle due grandi anse fino ad arrivare al corpo principale del Lago, dove si estendono poi per altre diverse centinaia di metri verso monte. La pesca nei due settori è quindi praticabile anche di notte ed è possibile campeggiare. Si possono utilizzare massimo tre canne per pescatore ed è consentito l’utilizzo di natante, a remi, sia per scandagliare che per pasturare. È invece vietato attualmente l’uso di motore elettrico, così come è vietato pescare dalla barca, anche se è tollerato posizionare i terminali con natante, purché la canna resti a riva. Obbligatoria la licenza di pesca per acque interne. Lorenzo Luciani

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CANNE FREEWAY

Torna quest’anno sul mercato la linea di canne Freeway, una linea che si distingue per offrire attrezzi compatti, pratici ma allo stesso tempo performanti e affidabili. La linea Starbaits Freeway comprende già molti componenti tra cui l’ormai noto gommone da 180 cm, guadini, materassini e quindi, da quest’anno, anche canne; la linea verrà inoltre completata nei prossimi giorni con l’arrivo sul mercato di un nuovo mulinello della serie Tron 8000, nato per essere abbinato proprio alle Freeway Rods. Ogni componente Freeway è esteticamente caratterizzato dalla stessa discreta colorazione Verde Militare. Ma veniamo alle canne; la nuova serie comprende 2 modelli: una 10 ft e una 7 ft. Entrambe con ingombro ridotto al minimo (80 cm) grazie alla possibilità di essere smontate in 3 o 4 pezzi. L’azione, nonostante parliamo di canne non da 2 pezzi, è comunque veramente divertente, le due canne sono molto reattive e garantiscono una grande polivalenza nell’utilizzo, pur mantenendo comunque una buona riserva

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di potenza. Anelli tutti a doppio ponte e manico interamente ricoperto in Eva per facilitare la presa in ogni condizione mantenendo sempre il contatto diretto con l’attrezzo, sia da riva che in barca. Placca portamulinello dps18, adatta quindi anche per mulinelli di grandi dimensioni. La presenza di un numero maggiore di anelli rispetto alla lunghezza delle canne non lascia minimamente rimpiangere l’azione di canne classiche da due pezzi e l’ingombro, insieme al peso, ridotto, permettono alle nuove Freeway di essere trasportate agevolmente anche all’interno di uno zaino. Nei prossimi mesi inoltre arriverà, sempre per la linea Freeway,

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un portacanne dedicato, con ingombro ridotto e tutte le caratteristiche necessarie per trasportare non solo 3 o 4 canne montate, ma anche picchetti, minuteria e l’occorrente minino necessario per una sessione di pesca! FREEWAY 7,5FT: Lunghezza 210 cm, Peso 209 g, Anelli sic doppio ponte 5+1, Azione progressiva, 3 sezioni, ingombro 80 cm, Potenza 3,25 lb, Placca Dps18 FREEWAY 10FT: Lunghezza 300 cm, Peso 248 g, Anelli sic doppio ponte 7+1, Azione progressiva, 4 sezioni, ingombro 80 cm, Potenza 3,50 lb, Placca DPS 18

Visita il sito: www.starbaits.com CANNE FREEWAY Pag.78



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COME USARE

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Testo e foto di Raffaele Mapelli

Come vi avevo già anticipato nell’articolo precedente, oggi voglio parlarvi di dip e aromi per potenziare le nostre esche o pasture COME USARE I DIP Pag.81


Si ricorre spesso all’aiuto di queste sostanze attrattive per aumentare l’interesse del pesce ad arrivare sul nostro innesco...

Ricevo moltissime domande su come utilizzare certi prodotti, ma sono davvero cosi efficaci? Possono davvero cambiare la giornata di pesca? Queste sono le più grandi domande che vengono poste e la continua diatriba tra chi ci crede e chi non vuole sentirli nemmeno nominare non finirà mai. Ma partiamo da lontano, già i nostri nonni aromatizzavano la polenta andando alla ricerca di carpe e tinche: anice, aglio, vaniglia erano gli elementi principali per rendere ancor più attrattiva una delle esche più antiche. Cosa ne penso io? Bè se già i nostri nonni usavano gli aromi allora vuol dire che a

Il sole ci invita ad una nuova giornata di pesca…

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qualcosa servivano. Sono da sempre affascinato da questo mondo, variare i miei mix o inventare qualche cosa di nuovo per vedere se rende sul pesce è una cosa che mi prende tantissimo, ancora oggi, nonostante dopo vari tentativi abbia trovato un mix di cui sono soddisfatto, cerco sempre di arricchirlo o migliorarlo e vedere la reazione dei pesci. Ora grazie anche all’azienda Cogitech di cui sono collaboratore ho la possibilità di avere tra le mani prodotti di ottima qualità e creare a mio piacere moltissime varianti. Come vi dicevo, il mondo degli aromi e dei dip è veramente ampio e ci sono moltissime aziende che hanno prodotti rinomati e di assicurata affidabilità: Marukyu, CCMoore, Nash, sonubait solo per citarne alcuni. Innanzitutto è fondamentale capire come funziona un dip principalmente. È una sostanza liquida, decisamente densa, contraddistinta da un aroma mol-

L’uso di queste sostanze non deve superare le dosi consigliate anche perché non è la quantità di prodotto che fa la differenza ma, il come lo si utilizza

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B I G ATT I N O

to concentrato e da un sapore molto forte. Se è vero che le boilies, essendo composte da farine, sono in grado di assorbire benissimo un liquido, è altrettanto vero che le pasture hanno la stessa capacità. Inoltre, anche alcune esche come il pellet ed il mais sono in grado di impregnarsi dei liquidi, senza tenere conto che i bigattini, opportunamente trattati con aromatizzanti ed insaporitori vari, possono acquisire una marcia in più. La scelta del gusto più idoneo variano sia dalle personali convinzioni del pescatore, che dalle esigenze di ognuno di essi. Bisogna sottolineare anche la differenza tra un aroma, che fornisce esclusivamente qualità olfattive, e un dip che invece, potenzia l’esca anche sotto l’aspetto gustativo. Partiamo dall’esca principe per il feeder.

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Bisogna sottolineare anche la differenza tra un aroma, che fornisce esclusivamente qualità olfattive, e un dip che invece, potenzia l’esca anche sotto l’aspetto gustativo

IL BIGATTINO

Vi consiglio un modo molto semplice e a poco prezzo per potenziare il vostro bigattino per il periodo invernale, quando il pesce risulta apatico o poco collaborativo. In inverno, anche se non disponiamo di un frigo, abbiamo la disponibilità di comprare la nostra esca anche qualche giorno prima della pesca in modo da poterlo insaporire al meglio, la spezia che andremo a utilizzare è il curry: spezia molto utilizzata in cucina nei paesi asiatici ed in particolare in india. Dire che è una spezia in effetti è un errore perché il curry è composto da una miscela di spezie, tra le quali è sempre presente la Curcuma, cumino, pepe, cannella, zenzero e coriandolo. Il suo colore è un giallo intenso mente il sa-

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pellet

E’ buona norma bagnare alcuni giorni prima i pellets usati per la sessione con prodotti specifici ed efficaci

pore è piccante e penetrante, il curry risulta importante come insaporitore di bigattini. Infatti bastano 4 cucchiai di curry per 1 kg di bigattini per ottenere un incremento di catture. Pare che sia determinate il colore giallo che la Curcuma dona al tutto e che lascia anche una scia giallastra al momento della caduta in acqua. Tale colore rimane comunque anche ai bigattini, rendendoli diversi e aromatizzati. Ottimo sia sui barbi che sui cavedani, ma anche le carpe la apprezzano moltissimo e come già detto in precedenza vi consiglio di fare questa operazione qualche giorno prima della pescata in modo che i bigattini possano assorbire al meglio il curry.

Il pellets è considerato da molti un ottimo prodotto da abbinare alla pastura, ma se lo si vuole rendere ancora più attrattivo ed efficace è necessario prepararlo precedentemente a dovere

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GLI SPRAY

Esistono in commercio anche diversi spray di diversi gusti con l’aggiunta di amminoacidi, che rilasciano particelle una volta che la nostra esca ha raggiunto il fondale creando un’attrazione maggiore sul pesce. Possiamo applicare questi spray sia sulle esche dure che sui bigattini. I PELLET

PASTU R E

Sui pellet io preferisco utilizzare dei dip non troppo oleosi, ma piuttosto densi per far si che si attacchino meglio e per poter anche spolverare delle pasture o dip in polvere per potenziarli ancora di più. Se vado a insidiare dei grossi barbi e delle carpe in una pesca strettamente specialistica i miei pellet vengono lavorati con i dip almeno due settimane prima della pescata. Su tre chili di secco aggiungo due bicchierini di dip e li lascio riposare in un secchio ermetico almeno due settimane girandoli ogni giorno, cosi facendo tutti i pellet saranno dippati in parti uguali. I gusti più comuni sono: krill, aglio e spezie per l’inverno mentre gusti fruttati per l’estate Per una buona preparazione della pastura è consigliabile diluire i vari attrattori in una bottiglia con dell’acqua di fiume, così facendo tutte le sostanze verranno distribuite in modo omogeneo

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Per alcune tecniche specialistiche la pastura deve essere ricca di numerose particelle di diverse grandezze...

anche se in particolari condizioni di acqua molto calda mi è capitato di usare sapori speziati forti come salsiccia e aglio per ribaltare la giornata. LA PASTURA

Come riuscire a potenziare il nostro mix? Utilizzando dip liquidi per bagnare il nostro mix secco, l’errore che commettono molti è quello di versare direttamente il dip sulla parte secca, in questo modo non si ha una perfetta miscelazione del prodotto sulla pastura ma il modo più semplice è quello di utilizzare una bottiglia di acqua e inserire al suo interno il dip che vogliamo utilizzare, senza mai esagerare ma usando sempre le dosi consigliate dalle case produttrici, un consumo eccessivo può avere un effetto controproducente sulla nostra sessione. Di solito funziona che un mix dolce è indicato con i pesci che prediligono acqua ferma, carpe, carassi, tinche, scardole e breme mentre un mix a base di formaggio è più consigliabile in acque con corrente per insidiare: barbi, cavedani, savette e pighi. Ma questo varia molto in base allo spot, in molti spot con presenza sia di pesci d’acqua ferma che d’acqua corrente è possibile COME USARE I DIP Pag.90


C ATTU R E

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C ATTU R E

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incappare in giornate dove il barbo mangia il dolce e la tinca il salato oppure in altri spot dove i pesci mangiano solo il salato, o il dolce. Come comportarsi in questi casi? Io in estate utilizzo moltissimo un mix agrodolce soprattutto se non conosco cosa prediligono i pesci su una base di pastura al formaggio. Esempio: su 5 kg utilizzo 2,5 kg di formaggio 1,5 kg di pastura dolce 500 grammi di crisalide e 500 grammi di farina di pesce il tutto bagnato con liquido alla fragola, l’abbinamento fragola formaggio pesce con acqua temperata vi assicuro che è devastante per molte specie. C O N C LUS I O N I Un consiglio che voglio darvi è quello di non farvi influenzare dalle mille voci, ma di chiedere agli esperti del settore se avete qualche dubbio, l’esca miracolosa non esiste, ma sicuramente le esche o i mix, se dippati o aromatizzati a dovere, possono esservi d’aiuto a farvi catturare un esemplare più grande

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se cercate la taglia o a mantenere il pesce in zona. Io sui dip ci credo fortemente e continuerò a sperimentare sempre perché il mondo della pesca è bello anche per questo e secondo me sperimentare è anche un modo di crescere, quindi ragazzi provate e credete sempre nei vostri mix e nei vostri inneschi. Buon dip a tutti! raffaele Mapelli

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ISTRUZIONI DI

PRIMAVERA

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Testo e foto di Mattia Travasoni

La primavera è il momento dell’anno in cui tutto inizia; Ricomincio a catturare carpe con continuitĂ e soprattutto riprendo con la solita routine di ricerca, ispezione e preparazione degli spot seguendo il loro comportamento

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Dopo averle localizzate, basta una manciata di esche: se sono in zona, non tarderanno ad abboccare!

Nonostante il clima si svegli precocemente, la primavera può essere un momento difficile trovando l’attività dei pesci altalenante come accade con il meteo stagionale che spesso è variabile. Nel corso degli anni, ho imparato alcuni comportamenti piuttosto prevedibili delle carpe, principalmente dove sarà presumibile trovarle in certi momenti come al grande insieme di tattiche che senza dubbio mi aiutano a massimizzare le catture. In questo testo illustrerò alcuni dei punti cardine e consigli che credo non possono essere ignorati in questo periodo. L a l ine a de l c a nne t o I canneti sono punti di riferimento eccellenti durante i mesi invernali in quanto mantengono un livello minimo di calore abbinato a livelli di ossigeno soddisfacenti, situazioni trasversalmente apprezzate dagli animali a sangue freddo come ovviamente le carpe. In primavera, restano ugualmente aree di riferimento fornendo un vero e proprio strumento per rimuovere sanguisughe o parassiti che il pesce potrebbe aver contratto durante l’inverno. Il canneto cresce solitamente in acque poco profonde e tipicamente i canneti radi si sviluppano in zone a lenta discesa verso i fondali più alti. Ho scoperto che intercettarle mentre la profondità cambia più repentinamente, da molto a poco profonda, diventa la scelta adatta per selezionare gli

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Un binocolo ci permette di analizzare la superficie anche a grande distanza, scorgendo piccole bollicine o propriamente la loro sagoma sotto la superficie Concentrarsi sulle zone in cui batte il vento diventa la soluzione adatta soprattutto se si tratta di vento da sud

strike migliori. Per fare questo, mi avvicino al canneto finché non trovo il punto in cui il fondale tende a risalire, poi mi allontano nuovamente selezionando il punto adatto. Se questa sarà un’area per pescate future, allora pasturerò regolarmente mentre se la scelta sarà quella per una semplice pescata utilizzerò meccanismi di pasturazione mirata proprio su quel piccolo gradino per placare il loro passaggio. A volte basta un innesco contornato da poche esche a patto di aver trovato la posizione giusta


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Una pop up di colore acceso è la scelta adatta nei periodi primaverili in acqua cristallina R a m i s p e z z a t i e a l b eri c a d u t i Ci sono una serie di motivi per cui rami e alberi spezzati sono così eccezionali all’inizio della primavera, uno di questi è che forniscono cibo naturale sotto forma di insetti che cadono, in secondo luogo forniscono un riferimento per sfregarsi il corpo liberandosi da tutti i parassiti o sanguisughe che potrebbero aver contratto durante il periodo invernale. In qualsiasi lago e in qualsiasi momento è facile trovare carpe dentro o attorno agli ostacoli come alberi caduti o rami rientrando tra le loro abitudini quotidiane. Non tutti gli alberi sommersi o rami spezzati però sono uguali, quelli che mi hanno regalato più soddisfazioni sono quelli affondati in profondità mediamente elevate, dai 2 ai 6 metri, appoggiandosi al Guardiamo sempre cosa fondale e raggiungendo la superresta attaccato al piombo! ficie. Quando osservi il pesce da vicino, noterai anche che si affiancano lungo il letto del lago su rami e bastoni, cercando di liberare le liscie. Se puoi, guardare il pesce negli ostacoli ti dirà molto sul loro comportamento e su dove preferiscono nutrirsi. E’ chiaro che sarà

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impossibile pescarle all’interno di questi labirinti ma altrettanto è utile provare a farle uscire grazie a pasturazioni adatte sia dentro che fuori dall’ostacolo; diventa di vitale importanza pescare leggermente lontani da queste aree per evitare di perdere ogni cattura. Argi l l a Se hai la possibilità di osservare le carpe che si muovono in acque limpide durante la primavera, noterai che possono avere strisce colorate che marcano i fianchi o il basso ventre. Questo non è nulla di strano ma semplicemente il segno che hanno sfregato il loro corpo contro aree argillose. L’argilla contiene sostanze colloidali che il pesce assorbe attraverso il proprio manto, proprio come un essere umano che assorbe una crema per curare una ferita. L’argilla fornisce quindi importanti nutrienti richiesti dal pesce durante la primavera contribuendo al mantenimento intatto del sistema immunitario. Se riesci a trovare aree di argilla usando un piombo o ecoscandaglio o ancoUna piccola regina di fine primavera catturata a pochi metri da riva… dopo appena 5 minuti dall’aver lanciato la canna, segno che l’osservazione è tutto

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La taglia sale! Dopo alcune piccole carpe mi spostai vicino a un albero sommerso dove stazionavano alcuni bei pesci. Il risultato è arrivato velocemente!

ra visualizzandoli visivamente, puoi sicuramente assicurarti catture. Macchie di argilla frapposti a ghiaia o al margine di aree melmose possono essere estremamente produttive, quindi se sai che l’argilla è presente e il pesce mostra i segni sul manto, dedica tempo nel cercare quelle aree! Tr a p p o l e s o l a ri Le trappole solari fondamentalmente rappresentano quelle aree del lago che ricevono il sole per lunghi periodi durante il giorno. Idealmente, queste sono aree spesso poco profonde poiché si scaldano rapidamente, ma qualsiasi area assolata al mattino e per gran parte della giornata rappresenta la zona giusta in cui trovare le carpe fino in estate. Vale la pena prendere nota di queste aree e memorizzarle come backup se i punti principali non stanno producendo. L a dire z i o ne de l v en t o La primavera è certamente il momento di cercare venti caldi o perlomeno mai venti da nord. I venti aggiungono ossigeno ammassando plancton in certe aree del lago. Generalmente tendo a monitorare l’andamento del vento dedicandomi alla ricerca delle carpe proprio sulle aree più sottoposte. Come

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capita per la pesca in mare, il momento di “scaduta” diventa il momento migliore, ossia il momento che si crea dopo una forte perturbazione con vento. L’acqua mescolata e rimescolata solleverà e ammasserà molti nutrimenti: la cosa più importante è non perdere tempo perché non è un momento così lungo ma può dare soddisfazioni inaspettate! R i t m o circ a di a n o L’aumento delle ore di luce gioca un ruolo importante consacrando la primavera come il periodo in cui tutto si sveglia e dove ogni organismo vegetale riprende il pieno della sua attività biologica. La crescita di nuovi erbai porta al brulichio di benthos ossia i piccoli invertebrati o crostacei che creano i primi anelli della catena alimentare lacustre. Le carpe affluiranno in queste aree per inghiottirne il più possibile ricercandoli proprio dove questi erbai iniziano a germogliare. In passato ho usato un rastrello da giardino per scovare e trovare le aree in cui la vita era più presente, chiaramente in aree in cui un manico

...fuori da ogni casino, fuori da altre trecce o pasturazioni

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Dopo circa 5 ore non avevo visto nulla, è bastato recuperare le canne e issare l’ancora. Probabilmente la parte più difficile è stato accendere nuovamente il motore

di rastrello di circa 1,80 m poteva arrivare al fondale. Sarà possibile trovare una grande quantità di detriti accumulati durante l’inverno come vecchie foglie in decomposizione, limo putrido o erba secca, questo ovviamente sono parametri da evitare. Appena però saranno chiare zone in cui chioccioline, larve o piccoli insetti saranno nascosti tra i detriti del fondale, allora saremo certi di aver fatto bingo! Occhi a l i p o l a ri z z a t i Sono assolutamente indispensabili durante la primavera, anzi, direi che se pesco in acqua limpida e li dimentico a casa, allora so già che mi perderò molte possibilità di cattura. Le lenti polarizzate danno la possibilità di vedere chiaramente sott’acqua, eliminando il bagliore della superficie e a sua volta, sarà più facile individuare pesci e segnali che ne indicano la presenza o

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Catturata con la formula: vista e piaciuta!

il passaggio. Sono anche molto utili quando si fa stalking o si pesca dalla barca consentendo scovare i branchi, osservarli e capire dove vanno ad alimentarsi. Nel caso si disponesse di binocolo, allora questo può tornare utile per capire se sulla superficie sono presenti bollate indicandoci la presenza o meno dei pesci.

Una ad una provo a pungerle tutte, davvero un lavoraccio!

Seguo sempre l’andamento dei venti, magari per farmi trovare pronto nel caso in cui sia in arrivo vento che cambierà la localizzazione dei pesci

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Un a s v eg l i a p er a s c o l t a re Sembra un grande sforzo, ma questo sforzo certamente equivale alla ricompensa. Una tattica che adotto in primavera è ascoltare l’attività delle carpe durante le ore di oscurità, basta puntarsi una sveglia nel cuore della notte e ascoltare il lago, magari quando la calma del vento ne rende la superficie piatta. Non è da tutti ma stare sulla riva circa 30 minuti ci permette di percepire la zona in cui sono presenti pesci facendoci capire se la zona di pesca è quella giusta oppure no. Solitamente, dove saltano le carpe di notte diventa una zona ottima anche per il giorno successivo facilitando di gran lunga tutto il lavoro di localizzazione. Solitamente i pesci sono più attivi durante le ore di oscurità, quindi svegliarsi per 30 minuti, preparare un infuso e ascoltare i loro movimenti può aiutare di certo a rintracciarle. Un v a n t a ggi o Di certo, la pesca primaverile e di inizio estate rappresenta uno tra i momenti dell’anno in cui lo stalking può rappresentare la via giusta per accaparrarsi strike. Le carpe non ricercano cibo in modo statico ma le troviamo pattugliare

Piccole retine di PVA con pochissime esche. Utili per far trovare le esche raggruppate in piccoli spot qua e là su bassi fondali

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i margini grufolando in anfratti in cui sarebbe possibile pescare se non mediante l’uso di un natante. Acqua bassissima, ostacoli e situazioni impervie catalizzano l’attenzione dei pesci e nella maggior parte delle volte, anche pesci di mole saranno presenti in aree di acqua davvero bassa. La pesca dalla barca, a meno di aver un mezzo davvero grande, è molto impegnativa, obbligando il carpista a passare giornate accucciato in attesa, attesa che però viene ripagata dalla rapidità con cui è possibile muoversi in lungo e in largo, anche su un grande specchio d’acqua. Anche in questo caso un paio di polarizzati e girovagare i bassi fondali con il motore al minimo ci permette di vedere rapidamente se sono presenti carpe e una volta localizzate, basterà attendere qualche ora per far strillare i segnalatori. Mattia Travasoni

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Si inseriscono nella prestigiosa gamma di prodotti i Booster relativi a ogni linea di esche CC Moore. CC Moore ha voluto creare un liquido adatto alle esigenze dei piĂš raffinati anglers europei con la possibilitĂ di usare un prodotto adatto a moltissimi scopi come il semplice dip oppure creare personalizzazioni di esche da innesco o pastura. Questi booster si dividono in tre gusti differenti, Live System, Pacific Tuna e Odyssey XXX fondandosi su una base di potenti attrattori e complessi di protidi semplici efficacissimi sulla stimolazione alimentare del pesce. Possiedono quindi un carattere

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forte che ben si diffonde in acqua grazie a elementi solubili attivi perfino in acque fredde, ottenendo così successo anche quando le carpe non sono in attività. CC Moore ne consiglia diversi impeghi: • Bait Dip: Prelevare circa 100 ml di prodotto e usarlo per immergere l’esca da innesco o un gruppo di esche, una soluzione tanto remota quanto efficace; • Bait Soak: Mettere la quantità di boilies voluta in un grosso recipiente e bagnarla con un booster, mescolare e attendere circa 6-12 ore prima di usarle. La loro potenza attrattiva sarà al top; • Bag mix: Una volta scelto il vostro bag mix preferito, inumiditelo con il CC Moore Bait Booster senza renderlo appiccicoso o troppo bagnato! In acqua avrà un’efficacia devastante; • Iniezione nel PVA Bag: Usare una siringa con ago molto grosso e iniettare circa 10 ml del vostro Booster all’interno del sacchettino in PVA già confezionato: in inverno è la scelta più efficace; • Particles soak: Scolare le vostre particles e aggiungere il booster quan-

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do queste si saranno raffreddate. Si ottiene un effetto estremamente attrattivo in acqua; Tipologia: Booster Live System 500 ml: Forte odore cremoso, denso, di colore giallo spento. E’ efficacissimo se accompagnato a esche cremose o alla frutta. Booster Odyssey XXX 500 ml: Potente odore di GLM. Appare di colore beige scuro e la sua efficacia è trasversale come le esche Odyssey XXX. Booster Pacific Tuna 500ml: Ideale quando accompagnato a esche Pacific Tuna o esche al pesce o spezie. Non ha limiti di impiego e il suo successo sta diventando devastante.

Visita il sito: www.ccmoore.com BAIT BOOSTERS Pag.116



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un feeder specialistico

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Testo e foto di Simone Gatti

Siamo agli inizi della bella stagione e i fiumi e la natura cominciano piano piano a risvegliarsi e di conseguenza anche la nostra passione si fa via via sempre piĂš presente nei nostri pensieri

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Un perfetto dosaggio tra pastura e bigatti per creare interesse e fare un minimo di selezione

Il livello idrometrico dei fiumi del Piemonte Orientale è drasticamente basso per il periodo, la causa è dovuta alla prolungata siccità che persiste oramai da alcuni mesi. Decido di affrontare un paio di mini sessioni di pesca adottando la tecnica del feeder con qualche accorgimento in più via via che la pescata avanzava, un feeder più dinamico e evolutivo. L a s ce l t a de l l o s p o t Per via del poco tempo devo ottimizzare al massimo le due mezze giornate a mia disposizione per pescare sul fiume che si trova a pochi chilometri da casa mia. E’ un corso d’acqua ricco di sorgenti sotterranee e di conseguenza è riuscito a mantenere una buona qualità delle sue acque nonostante il periodo di siccità. La Bormida molti anni fa era uno dei fiumi più belli del Nord Italia basta dire che le sue acque ospitavano il gambero grigio nostrano, e altre specie pregiate come il temono, anch’esso ormai introvabile. Nonostate una lunga mutazione ambientale causata dall’uomo nel corso di decenni questo piccolo fiume non si è mai arreso, anche se le specie ittiche sono cambiate così come il paesaggio che lo circonda è cambiato.

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A p p r o ci o di p e s c a Scelgo di pescare da una stupenda spiaggia formata da sassi e piccola ghiaia che entra in acqua in modo uniforme creando una linea di fondale che scende dolcemente fino a centro fiume formando una generosa fossa di circa 4 metri di profondità per poi risalire contro una prismata di blocchi di cemento. Decido di utilizzare due canne da feeder molto performanti con una buona riserva di potenza visto che inizierò la pescata con un mono filo in bobina dello 0,26 con terminale 0,25 e come innesco dei bigattini e per caricare i miei pasturatori un buon metod mix arricchito di micro pellet e bigattini.

L’acqua piatta è sinonimo di difficoltà… Un feeder specialistico Pag.121


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Un pesce davvero bello se si pensa che è stato catturato con con una montatura sicuramente sottodimensionata per via dell’acqua piatta P a r t ic o l a ri de l l a m o n t a t u r a Nella prima uscita ho utilizzato una montatura formata da una lenza madre dello 0,26, mentre nel secondo giorno sono passato ad un mono filo dello 0,29 seguito da uno spezzone di circa un metro di fluoro carbon da 15 lb come shock leader, il tutto unito ad un Power Gum che va a smorzare le veloci fughe dei pesci piĂš grandi. Il diametro dei miei terminali è rimasto in-

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variato su un diametro dello 0,25 in fluoro carbon lungo circa 35-40 cm con un pallino del 6 schiacciato a centro terminale. Come amo sono stato su un modello con gambo ad occhiello del numero 10 per i bigattini e del 7 per le palline, come pasturatori la scelta è caduta sui classici a gabbietta aperti su entrambi i lati di grammature 60 e 70 gr. P a s t u r a z i o ne u t i l i z z a t a La tecnica di pasturazione utilizzata per ottimizzare questi due giorni di pesca è stata inizialmente con un buon mix a base di pesce e spezie arricchito di micro pellet e bigattini, il secondo giorno ho mantenuto la stessa base ma eliminando i bigattini che sono stati sostituiti con piccole boilies del diametro di 16 mm sminuzzate e inglobate al mix. Per l’innesco ho montato due esche da 16mm sul capello, le uniche esche intere sullo spot sono state quelle innescate quelle usate per la pasturazione sono state disfate e inglobate nel mix. R e s o c o n t o de l l e d u e gi o rn a t e di p e s c a Ottimo risultato in partenza con una serie di grossi barbi che non hanno saputo resistere al richiamo della pasturazione, durante la fase finale ho avuto il

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piacere di alcune carpe sulla zona di pesca, la strategia di aver mutato la pasturazione in fase di pesca è stata fondamentale per raggiungere l’obiettivo. Sicuramente un ottimo periodo per le catturare e le taglie forti, ma di sicuro non avrei mai pensato di oltrepassare la soglia dei 10 kg su una carpa regina in fiume pescando con una feeder rod, queste sono le magie di questa bella e mai scontata tecnica sempre in fase di evoluzione e che non smetterĂ mai di stupirmi ed appassionarmi. Noi ci vediamo prossimamente per una nuova ed entusiasmante sessione in fiume. Ciao a tutti. simone Gatti

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GUPPY , una sorpresa sulle sponde della Mosella

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Testo e foto di Max Nollert

Se il sole splendeva in estate andavo al porto ogni pomeriggio con la moto prima di tornare in ditta a lavorare. 10-15 minuti erano sufficienti, mi bastavano per osservare i pesci nuotare in mezzo alle barche ormeggiate Guppy, una sorpresa sulle sponde della Mosella Pag.127


Eccole proprio di fronte a me! Di tanto in tanto nuotavano molto vicino qui oppure là, a volte si nascondevano tra le ninfee o vicine alla riva per poi scomparire poco dopo nel canneto. Calmo e felice a soli 5-6 metri, mi trovavo sopra di loro, arrampicato sopra ad una ripida riva che funge da protezione dalle inondazioni. Di solito potevo contare 13-15 carpe, una di loro però mi aveva particolarmente colpito, perché aveva una forma ed un modo molto particolare di stare in superficie. Sembrava “goffa”! Era alta e aveva un pancia voluminosa, il suo aspetto era diverso dallo standard, nella valle della Mosella orientale erano rari i pesci oltre i 15 kg - questo almeno suggeriva

La nostra sede di notte

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il passato! Solo poche miglia su o giù da qui ed lo scenario era completamente diverso. Piccole colline, più sole....e carpe più grandi? Chi lo sa? Non avevo passato del tempo a pescare qui negli ultimi anni, ma ora ne ero incuriosito. Tutte queste carpe che prendevano il sole...mi intrigavano...specialmente quel pesce che accarezzava la superficie ed istintivamente la battezzai “Guppy”. Sed o t t o d a u n v ecchi o a m o re Così cominciai a pasturare in una prima posta e, come ai vecchi tempi, cominciai dalla parte alta del porto. Dopo tutto, era lì che in una notte avevo preso 7 pesci, con una cattura da 19,8 kg e 99 cm di lunghezza ancora ricordata fino a quel momento come il record del fiume in questa località. Erano i primi di marzo, di molti anni fa... bei vecchi tempi! Questa posta nel porto però, è a poche centinaia di metri di distanza dal luogo in cui la gente ama prendere il sole e sfortunatamente la pesca è vietata! Cominciai a marzo, non troppo, ma spesso ed in modo consistente. Si susseguirono velocemente una notte in pesca dopo l‘altra, ad intervalli regolari purtroppo senza

Eccone una del gruppo! Guppy, una sorpresa sulle sponde della Mosella Pag.129


Guppy ed i suoi amici prendono il sole al porto

nessun contatto con la carpa. Iniziai a mettere a punto strategie per cercando altre poste, rimanendo però sempre vicino a lei - purtroppo senza fortuna! La osservavo ogni pomeriggio, là vicino alla nostra azienda. Anche se non splendeva il sole, grazie a lenti polarizzate e mettendomi a filo dell‘acqua, sapevo sempre dove si trovava lei con il suo gruppo. Nel porto la pesca era vietata, almeno in parte. Non avevo pensato molto a pescare lì dove prendevano il sole, di solito non mangiano di notte dove stanno di giorno. D‘altra parte il mio approccio non mi aveva ancora portato fortuna, così dissi a me stesso: “Chi non risica, non rosica!” P a s s i di d a n z a Quindi, di nuovo giù dalle stelle, tornai a scandagliare le rive per vedere se il picGuppy, una sorpresa sulle sponde della Mosella Pag.130


iboat 160 con motore Rhino Cobolt 18 lb

colo altopiano con l‘acacia era ancora lì. Quella era la posta in cui il mio‚ Padre Pescatore Uli nel 1986 catturò la sua prima carpa che pesava più di 20 chili. Con patate ed un galleggiante! Era la prima carpa di 23 kg che vidi! Anche negli anni successivi, questo si rivelò uno spot valido per la pesca alla carpa, fino a quando non venne vietata la pesca in tutto il porto. Solo

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da poco ci era stato permesso gradualmente di riguadagnare il nostro territorio, almeno per quanto riguarda il lato della ferrovia. L‘altopiano, purtroppo, non c‘era più. La sponda era ripida e scendeva per 4 metri. Lo spot al sole però era a soli 100 metri! Posizionai un rig su un fondo più solido ed un altro sulla superficie più morbida, non troppo distanti l‘uno dall‘altro. Uli di solito pescava qui solo dal tardo pomeriggio fino al tramonto. La pesca di notte non era cosa da tutti e in questa posta non c‘erano le condizioni per allestire un campo in cui stare la notte, come si può immaginare. Il Combi Carpo era posizionato con le gambe anteriori in acqua ed il lettino era stato tirato fuori al massimo. Gli stivali di gomma erano un must qui, anche quando si era seduti sul lettino. In qualche modo riuscii a fissare il brolly ai massi dietro di me. Per raggiungere le mie canne dovevo danzare intorno ed attraverso l‘acqua. I

IRock Gripper ancora in fase di prova

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cigni potevano tranquillamente nuotare fino al lettino. La prima notte, l‘eccitazione e la tensione salirono alle stelle. Pensavo ai vecchi tempi e devo dire che apprezzo la possibilitĂ di pescare con le esche ed i metodi disponibili oggi, ma era bello pescare di nuovo qui come allora. Perso nei miei pensieri mi addormentai. Un o s p o t m o v i m en t a t o Il mattino seguente qualcosa vibrava direttamente nel mio orecchio. I cigni erano tornati ed erano veramente molto chiassosi. Sembrava quasi mi volessero dire che non dovevo preoccuparmi, tanto in quel posto non avrei mai avuto fortuna. Li ignorai e pensai, cosa diavolo ne sanno loro? Tre notti dopo ero di nuovo lĂŹ e tutto taceva. Nemmeno i cigni erano venuti a salutarmi! Forse mi avevano giĂ cancellato? Ancora una volta prima del week-end, quando tutto sarebbe diventato di Arrivederci, amico mio, ci incontreremo al porto

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Il mio Rig nuovo affollato, ed il porto sarebbe diventato fitto di barche. Si poteva camminare a piedi attraverso l’acqua passando da una barca all‘altra. Era il caos assoluto lì, soprattutto all‘inizio ed alla fine della stagione. Non voglio dire che era negativo. Anzi, era proprio come avere molte case per vacanze sull‘acqua ed i loro abitanti diventavano così familiari con quelle carpe che ne fui veramente colpito. A quanto pare le carpe amavano guardare quelle persone ed il chiasso che facevano e la domenica mattina facevano colazione con i panini. Ma torniamo alla mia missione! Mi a v v icin o E le vidi di nuovo. Erano tutte lì. Poco prima del crepuscolo voleQuasi al tramonto, nessun bip, solo i cigni ci vengono a trovare

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vo vederle un pò più da vicino, così salii sul piccolo iBoat e lentamente mi spostai a destra del gruppo, dove le potevo osservare da meno di un metro di distanza. Guppy non era la più grande del suo gruppo; c‘era un altro pesce di dimensioni paragonabili, ma con una forma più regolare. Fui raggiunto da un‘enorme specchi. Ero elettrizzato. Da vicino erano ancora più impressionanti. E poi ho dovuto guardare bene due volte, quando un “sottomarino” stava arrivando proprio davanti a me. Accidenti, pensai che doveva essere una carpa da almeno 20 kg! Un potente guerriero con una pinna posteriore distinta. Maestosamente nuotava insieme alla mia barca, per poi scomparire di nuovo giù nell’acqua. Rimasi a godermi questo momento tra queste bellezze per un pò e poi tornai al mio campo sui gradini. Nessun pesce, nessun cigno e dovevo pensare ad un nuovo approccio. Dove diavolo andavano a mangiare? Si vedeva che erano tutte ben nutrite! I n R hin o Veri t a s La settimana dopo ero fuori per una sessione sul Reno con Nico. Lui mi aveva accompagnato un paio di volte durante i miei viaggi di osservazione e trascorse anche alcune notti con me sulla punta del porto. Le condizioni per la pesca al siluro non erano ideali ma il clima era piuttosto ventoso. Eravamo quasi sulla via del ritorno, quando decidemmo di dare al nostro posto preferito un altra possibilità. Avevo raggiunto dei bei risultati qui l‘anno precedente. Il vento ci stava spingendo

Stai calma bella, sei quasi libera

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contro corrente e siccome aveva iniziato anche a piovere, dovemmo montare il bivvy sulla barca, che però creò ancora più resistenza al vento praticamente bloccandoci. Così decidemmo di aprire la parte anteriore per permettere al vento di passare attraverso la prua. Finalmente, dopo essere andati leggermente alla deriva, tornammo a destra lungo la nostra posta. Proprio quando credevamo di aver raggiunto il fondo, ci rendemmo conto che non era così. Un mostruoso colpo sul Plomb Teaser, arricchito con con strisce di calamaro. Che attacco!!! Per evitare di essere spostato in fuori dalla corrente verso il canale di navigazione, abbiamo dovuto rapidamente ancorarci. E siccome qui il corso del Reno si restringeva, la corrente era ancora più forte. Il pesce rimase per molto tempo a circa 4m da noi. Iniziai a sospettare che fosse un siluro. Finalmente riuscii in quella sessione a catturare il mio più grande siluro, un massiccio 2,10 metri - In Rhino Veritas! Un determinato ritorno alla Mosella! Nico voleva provare un nuovo spot e mi chiese un parere. Mi ricordai che mia madre mi raccontava molto tempo fa, che dietro al campo sportivo, quasi nel campeggio, la gente spesso parlava di grossi scrosci e schizzi d‘acqua sulla superficie del fiume ed i pescatori spesso prendevano pesci di una certa taglia lì, da quanto lei poteva ricordare. Così pensai...Perché no?! Nico si sistemò lì, io avevo ancora nel sangue il siluro appena catturato... Il tempo passava, l‘estate si avvicinava al suo congedo con il Moselwine Festival, la festa del vino. Intorno alla mezzanotte visitai Nico. Mi abbandonai a ricordi lontani, in particolare di quella volta che dopo un Wine festival, ovviamente visitato, in cui mi fermai con Uli a parlare di lavoro, accompagnati da Riesling e musica... Barbi e cavedani erano molto presenti in quello spot e Nico non ebbe molta fortuna. Decidemmo di continuare a pescare insieme qui. Il lavoro di Nico è quello di riparare i tetti e durante la settimana lavora duramente. Raramente quindi si poteva andare a pesca insieme, così era durante i week end che cercavamo di visitare diversi spot.

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Se lavorano bene, Guppy sicuramente lo sa!

Il percorso della Mosella

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E Lunedi sera arrivò un‘altra volta, di solito si giocava a biliardo con Reiner da dopo cena fino a circa mezzanotte ma per qualche ragione questo Lunedì, avvertii forte il desiderio di andare a pescare dopo la sessione di biliardo. Alle 3 del mattino finalmente arrivò la prima cattura, la prima dopo molto tempo! Era un adorabile maschio di taglia media forgiato dalla Mosella di 16 kg. Evvai! Da dove veniva questo tizio? Forse dalla parte più alta delle acque della Mosella? Questo spot si trova ad oltre 5


La sua forma la riconosci da lontano - Guppy km dalla mia posta al porto. Ne ero intrigato. Il Sabato rividi la carpa al suo posto nel porto. La settimana passò, pasturammo e ci riprovammo in un‘altra sessione, purtroppo senza fortuna. Il Sabato seguente era una giornata splendida e vidi la mia Guppy di nuovo sotto il sole settembrino dorato. C‘erano meno carpe in superficie, ma vidi l‘enorme specchi, che ora chiamavo “Godzilla”. Nuotava al fianco di Guppy. Lunedì arrivò di nuovo, un‘altra sessione da biliardo e mi sentivo fortunato. Dopo una spettacolare partita, finimmo prima. Era circa l‘una di notte quando posai la seconda canna a sinistra. Avevo usato la nuova Temptation TEN e dopo poco tempo probabilmente la carpa era sorpresa di vedermi già al suo fianco con la barca al punto di poterla guadinare. Ma purtroppo non potevo. Fantasticavo di catturarla ed attesi fino a quando scomparì nell‘acqua... 7 de l m a t t in o : l ‘a v v i s a t o re grid a ! Un‘altra volta, un‘altra notte da biliardo... di nuovo una fortuna sfacciata! Saltai sulla barca con la mia canna e andai da lei.

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Sì! All’improvviso accade il meglio! Ero quasi arrivato, da pochi metri di distanza potevo vedere le bollate in superficie. Amica mia, adesso la puoi far gridare la mia TEN e così fu... beeeeeep e mi accorsi di chi c‘era attaccato al mio terminale! Impossibile: era Guppy!!! Non credo di aver mai catturato un pesce tanto velocemente. Dai, giochiamo, ti farai catturare? Niente da fare, non mollo, tu vieni con me Guppy (almeno per il momento). Estremamente felice e sinceramente un pò scioccato, chiamai Julian, che era sulla strada per andare in ufficio. Fece un piccolo tour di foto. Aveva incontrato anche lui Guppy in estate, quando siamo riusciti a catturare alcune belle immagini di lei e dei suoi compagni con il drone. Quindi era così? Era davvero così facile Guppy, una sorpresa sulle sponde della Mosella Pag.142


catturarla, alla fine? Ebbene, quel che accadeva era chiaro, facevano il tratto tra il porto e questo luogo. Erano in grado di percorrere 5 km velocemente per arrivare al loro cibo, per poi tornare al loro posto al sole. Al posto giusto al momento giusto! E questo è ciò che desidero per voi, questo è quello che significa carp fishing! Max Nollert

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REBELCELL PRESENTA DUE NUOVE BATTERIE PER LA PESCA E LA NAVIGAZIONE ELETTRICA

Le batterie agli ioni di litio 12V70 AV e 12V140 AV presentano gli stessi vantaggi (leggerezza, spinta costante, facilità d’uso, ecc.) delle nostre popolari batterie agli ioni di litio 12V50 e 12V100 con una serie di ulteriori vantaggi. Possono essere utilizzate senza restrizioni con motori da traina 12V, eco scandagli e convertitori e offrono un tempo di funzionamento sostanzialmente più lungo. Questo li rende adatti all’uso come fonte di energia principale per la navigazione elettrica e la pesca. Pref a z i o ne La maggior parte dei motori da barca da 12V (ad es. Minn Kota, Motorguide, Haswing) sono stati sviluppati per essere utilizzati per brevi periodi (es. per la traina a bassi regimi) essi ora sono frequentemente usati come motore di propulsione principale per periodi prolungati (es. per la navigazione elettrica). Attualmente le batterie al litio (che hanno diverse caratteristiche di tensione e scarica) stanno

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sostituendo le batterie al piombo come prima scelta per alimentare i motori per la navigazione elettrica. Nonostante questi sviluppi i produttori sono stati lenti nell’adattare i loro motori alle nuove richieste dei pescatori. Q u e s t o è i l p erch è abbiamo lavorato per ideare una nuova linea di batterie che possono essere utilizzate senza restrizioni sui motori 12V: la serie AV. Queste batterie hanno una tensione di lavoro conforme alle specifiche dei Motori elettrici a 12V e sono adatte sia per un uso breve per la pesca o prolungato per la navigazione elettrica. Te s t p r o l u ng a t i s u l c a m p o I prototipi della nuova batteria sono stati ampiamente testati da pescatori con vari marchi di motori elettrici (tra cui Minn Kota e Haswing) in Germania e nei Paesi Bassi, e sulla base di questi test ora stiamo introducendo due batterie con I relativi caricabatterie: • 12V70 AV (836 Wh) con caricabatteria 12.6V20A • 12V140 AV (1.67 kWh) con caricabatteria 12.6V35A Q u a l i s o n o i v a n t a ggi ? In breve, le nuove batterie hanno gli stessi benefici delle popolari batterie al litio 12V50 e 12V100 (molto più leggere di tutte le altre batterie, spinta costante, facilità di utilizzo, etc) ma con molti vantaggi in più: • Navigazione Elettrica: possono essere utilizzate senza limiti come alimentazione principale sia per accampamenti di pesca che per la navigazione con i motori elettrici delle più rispettabili marche (inclusi Haswing, Motorguide, Minn Kota, Rhino). La 12V140 AV può essere usata

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con motori elettrici più “potenti” che richiedono un assorbimento continuo di energia fino a 100Ah. • Ecoscandagli: possono essere utilizzate con i marchi più famosi (Lowrance, Raymarine, Humminbird) senza lo stabilizzatore DC (inclusi i Raymarine Dragonfly o Axiom). • Convertitori: possono essere utilizzate con gli inverter ‘standard’ DC-AC per caricare il tuo pc portatile o altri dispositivi con potenza AC direttamente sul posto di pesca. • Durata estesa: a causa della maggiore capacità e dalla tensione adattata, la durata delle batterie è sostanzialmente più lunga rispetto a quella attuale delle 12V50 e 12V100. Tutto quello che dovete sapere sulle nuove batterie serie AV: domande frequenti (FAQ): C’era qualcosa di ‘sbagliato’ nelle vostre ‘vecchie’ batterie? Non c’era niente di sbagliato nelle nostre batterie e sono perfette per l’uso durante le sessioni di pesca seguendo le nostre linee guida contenute nel manuale d’istruzioni. Tuttavia come già indicato sopra, ci sono vantaggi in più utilizzando le batterie della serie AV in quanto si prestano a diverse applicazioni.

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Quali sono le principali differenze rispetto alle batterie 12V50 e 12V100? Le differenze sono principalmente nell’applicazione e nelle specifiche tecniche. Le nuove batterie: • Possono essere usate con tutti i motori elettrici da 12V delle marche più conosciute (inclusi Haswing, Motorguide, Minn Kota e Rhino) senza restrizioni. • Sono adatti come fonte di energia principale ad uso prolungato per la navigazione elettrica. • Adatti all’utilizzo con tutti i più conosciuti marchi di Ecoscandagli senza richiedere l’installazione di uno stabilizzatore DC (inclusi i Raymarine Dragonfly).

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• Utilizzabili con i convertitori DC-AC . Posso caricare le batterie 12V70 AV e 12V140 AV con il caricabatterie delle mie Rebelcell 12V50 o 12V100? No, non è possibile. Il voltaggio delle batterie è diverso e per questo motivo devi caricare le nuove batterie con il caricabatterie concepito per loro (12.6V con profilo di carica CC/CV). Posso caricare la batteria 12V70 AV e 12V140 AV con il caricabatterie per quelle al piombo? No, questo non è possibile. Le serie AV richiedono un caricabatterie specifico per le batterie a ioni di litio con una potenza di voltaggio di 12.6V ed un profilo di ricarica CC/CV . Posso caricare le batterie AV con un pannello solare? Certo, è possibile. E’ necessario un regolatore di carica adatto. Controlla le informazioni sul nostro sito per trovare quello adatto. Posso connettere le 12V70 AV parallelamente ad una 12V50 o 12V100 per incrementare la capacità? No, non è possibile. Il voltaggio e la capacità delle batterie sono differenti e assolutamente non è possibile connettere le batterie parallelamente nello stesso collegamento. Se vuoi più capacità puoi connettere 2 x 12V70 AV o 2 x 12V140 AV in parallelo. Ci sarà un Outdoorbox per le 12V70 AV o 12V140AV? In questo momento non è in programma.

Visita il sito: www.hobbypescaeacquari.com o clicca sul LINK AL PRODOTTO REBELCELL Pag.148



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Ho sempre amato Renato Zero, nelle parole delle sue canzoni c’è un senso di libertà poetica, che ha cullato e fatto cantare generazioni di giovani e non solo IL TRIANGOLO NO... “NON L’AVEVO CONSIDERATO” Pag.150


Testo e foto di Mauro Pitorri

IL TRIANGOLO NO... “non lo avevo considerato”

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Sulle rive di un grande lago del centro Italia, mentre ero in attesa di una partenza, come sono solito fare mi divertivo a giocare con la minuteria. Mentre tra le mie mani prendeva forma un nuovo rig dalla spiccata “geometria triangolare” del capello, da una casa isolata sopra la mia postazione di pesca, udivo la canzone di Renato Zero “Il Triangolo”. Questa melodia così casuale che si librava nell’aria, non nascondo che mi strappò un gran sorriso, facendomi fondere le parole della canzone alla geometria del rig… che battezzai “il triangolo no”. Oltre questa simpatica coincidenza, questo rig si è rivelato, estremamente funzionale e reattivo in fase di allamata, nei test eseguiti su varie sessioni non ha mai slamato un pesce. T E ST E S E G U I T I C O N I N N E S C I VA R I I test sono stati eseguiti con varie tipologie di inneschi, dalla singola pallina da 20 mm affondante, all’omino di neve passando per palline bilanciate e pop up, un rig che non ha dato segno di limiti alla fantasia sugli inneschi. F US I O N E C O N C E TTUAL E D I D U E R I G S Un rig che concettualmente racchiude in se un “Blow out” e un “D rig”, la fusione di queste due presentazioni lascia l’innesco molto libero e facilmente “aspirabile” dalla carpa, con l’inevitabile aspirazione dell’amo.

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Realizziamolo insieme

F R U G H I AMO N E LLA C ASS E TTA … ecc o c o s a o cc o rre • CONETTO anti garbuglio in tungsteno • TRECCIATO Fox Corotex Tungsten 35 libbre • ANELLINI da 3.2 mm • AMO Fox Curve Shank X mis 4 (o similari) • TUBO TUNGSTENO (segmento) • FLIPPAS TUNGSTEN Mis 6-1 • MULTY TOOL

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1 Inserire un anellino nell’amo per poi assicurare l’amo al morsetto 2 Tramite il Multy Toll rimuovere circa 10 cm di guaina in tungsteno dal trecciato Corotex Tungsten 3-4-5 Infiliamo il trecciato nell’anellino

e annodare il trecciato avendo cura di lasciare una buona porzione di trecciato oltre la curvatura dell’amo 6 Inserire il trecciato nell’occhiello dell’amo Inserire il secondo anellino nel trecciato che funge da

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capello, per poi passare il capo del trecciato nell’occhiello dell’amo Regolare la posizione dell’anellino sul gambo dell’amo (che a piacere può essere scelta tra la punta e l’ardiglione), poi tirare il capello fino a

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trovare la distanza desiderata tra lanellino e la curvatura dell’amo 10-11-12 Effettuare un nodo non nodo avendo cura di serrare bene lo stesso fino a bloccare il tutto 13-14 Inserire un FLIPPAS Tungsten e serrare


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zetto di tungsteno tra le dita fino a far ammucchiare lo stesso sull’amo fino a coprire il nodo 15-16-17 Inserire un piccolo pezzetto di tubo in Tungsteno fino a la guaina che ricopre il trecciato sotto il pezzetto di portarlo a ridosso del Flippas. Tirare stringendo il pez- tungsteno (questa ultima piccola accortezza serva per

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bloccare velocemente il pezzetto del tubo in tungsteno) 18 Inserire il conetto anti-groviglio in tungsteno

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e creare un’asola finale di collegamento 19-20-21 Il “Triangolo no” è terminato e innescato


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Buona costruzione. Mauro Pitorri

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Carpfishing nei piccoli specchi d’acqua

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Testo e foto di Fabio Tanzi - Team Trueeat Italia

Ciao a tutti amici pescatori, mi chiamo Fabio Tanzi e abito in provincia di Ascoli Piceno. Pratico la tecnica del carpfishing da alcuni anni ed ogni anno che passa si fa sempre più emozionante, poiché non si finisce mai di imparare e vedere nuove cose, a prescindere dall’ambiente che abbiamo di fronte

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Mi piace pescare in qualsiasi specchio d’acqua, dai laghi di campagna alle cave, dighe, grandi laghi, fiume. Oggi sono qui per parlare dei laghi di piccole dimensioni (precisamente laghi di campagna) prettamente utilizzati per l’irrigazione, tenendo conto di alcune recenti sessioni svoltesi in questi luoghi nelle varie stagioni. Per prima cosa parliamo delle dimensioni e della mor-

Vecchie cave come questa sono dislocate un po’ su tutto il nostro territorio e, nella stagione giusta, possono essere affrontate con ottimi risultati

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fologia: sono per la maggior parte laghi di piccole dimensioni e con basse profondità, mediamente dai 3 ai 6 m. Questi luoghi dall’aspetto selvaggio sono ricchi di flora e fauna. S t r a t egi a di p e s c a e a p p r o cci Per quanto riguarda l’approccio di pesca applicato, voglio specificare che in alcune sessioni non ho utilizzato l’imbarcazione per vari motivi, uno di questi è che in alcuni ambienti non ce n’era bisogno, in altri ho preferito non utilizzarla per non arrecare disturbo. Devo ammettere e precisare che ho spesso riscontrato in alcuni specchi d’acqua un gran vantaggio in termini di catture quando affrontavo la sessione di pesca senza l’utilizzo dell’imbarcazione. Un po’ di plumbing per trovare varie profondità, ostacoli, cibo naturale, ma soprattutto attività del pesce. Quest’ultima in alcuni ambienti ammetto che è

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davvero impegnativa data la scarsa attività visiva del pesce. A tal proposito ho quindi valutato personalmente la scelta dei vari spot che reputavo giusti, per poi procedere con una piccola pasturazione (di piccola/media quantità) preventiva prima delle pescate; la scelta dell’esca è stata senza dubbio quella della boiles. Una buona scelta degli spot, costanza, presenza ed una buona esca mi hanno portato a raggiungere bei risultati ed anche un’ottima frequenza delle catture. S t a gi o ni , s p o t , ci b o n a t u r a l e Le mie stagioni preferite sono senza dubbio la primavera e l’autunno; in questi ambienti comunque ci pesco praticamente in tutte e quattro le stagioni, qualche sessione in più in alcune stagioni e meno in altre. Il alcuni ambienti con molta presenza di disturbo (pesce bianco, ma soprattutto tartarughe) bisognerebbe approfittare nei mesi freddi, data la minore attività dei “disturbatori”, ottenendo appunto risultati e qualche carpa a guadino. Nei mesi di Marzo e Aprile inizio a visitare più specchi d’acqua; controllo la situazione, osservo scrupolosamente cosa la natura ci offre, dato che i fattori esterni intorno a questi specchi d’acqua sono importanti come appunto il cibo naturale. Oltre agli spot nei sotto riva (come ad esempio presenza di banchi di alghe, piante acquatiche, presenza di sassaie ed ostacoli, un buon fondale), consideriamo anche frutti e bacche delle piante intorno a noi, insetti, vermi,

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Nei mesi di Marzo e Aprile inizio a visitare più specchi d’acqua; controllo la situazione, e osservo scrupolosamente cosa la natura ci offre...

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larve ed invertebrati, girini, gamberi ect… Vorrei farvi un esempio per quanto riguarda il girino, per esperienza personale: quando c’è la schiusa del girino inizio ad impostare una piccola pasturazione preventiva in uno o più ambienti. In alcune stagioni ho notato una buona differenza di “tempo” tra 2 specchi d’acqua. In uno di questi l’attività del pesce era ancora scarsa, così come la vegetazione intorno e nessuna presenza di girini; nell’altro invece vi erano vegetazioni e condizioni più vive, notando anche una bella schiusa di girini. Impostavo quindi in quest’ultimo una piccola pasturazione preventiva, rigorosamente boiles, pescando anche per brevi sessioni avevo ottenuto da subito risultati, rispetto all’altro specchio d’acqua, portando a guadino svariate carpe e con una buona costanza ottenevo risultati anche nelle sessioni a seguire.

Un doppio innesco ad omino di neve perfettamente bilanciato con l’amo che appoggia delicatamente sul fondo. Il colore della pallina può aiutare per il fattore visivo

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E s che e p a s t u r a z i o ni La boilies è stata sempre l’esca che ho utilizzato sia in pasturazione e sia sull’innesco. Una volta scelto il luogo e gli spot da battere imposto una pasturazione preventiva per far sì che gli spot siano attivi e che le carpe continuino a cercare la mia esca. Inizio con la pasturazione utilizzando una piccola quantità di esche più “leggere”: un’esca con un’elevata quantità di pastoncini, con un buona presenza di proteine vegetali ed anche animali; molto bilanciata con un buon nutrimento ed una super digeribilità. Successivamente in base alle stagioni ed alla risposta dei pesci nelle pasturazioni e nelle pescate in corso, decido se aumentare o meno la quantità e il tipo di boilies. Detto ciò ho avuto riscontri molto positivi su tutti gli aspetti, le carpe accettano subito l’esca e soprattutto tornano a cercarle facendo sì che le catture appunto rimangono costanti nelle sessioni e nelle varie stagioni. In bocca alla carpa pescatori!

Fabio Tanzi Fabio Tanzi

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Testo e foto di Dino e Dario Ferrari

Dopo una breve pausa dei nostri due “cattura giganti” dalle pagine di CEFF, riprendiamo l’argomento affrontando i più grandi predatori delle nostre acque con una delle tecniche più tradizionali: la pesca da riva DOVE SONO I SILURI Pag.169


La montatura utilizzata per insidiare questi grossi predatori pescando da riva

All’inizio della primavera quando la temperatura dell’acqua ricomincia a salire il siluro inizia a spostarsi in bassi fondali per iniziare a prepararsi per la frega e mettere su grasso. In queste condizioni trova anche una delle sue prede preferite, spesso in grandi quantità se non in tonnellate, di cefali che risalgono il corso del fiume e dei suoi affluenti partendo da aprile fino a settembre ottobre.

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In queste zone soprattutto nelle ore notturne è possibile assistere e ascoltare alle classiche “cacciate” del siluro in prossimità della superficie dove tendono l’agguato lanciandosi in mezzo a questi branchi di cefali. Quindi, per chi volesse affrontare la pesca dalla riva e sperare nella cattura di un pesce di grande taglia, questo è sicuramente il momento migliore. Naturalmente in questo caso facciamo riferimento a queste condizioni di pesca affrontando il fiume Po, in altri grandi corsi d’acqua, dove non c’è la presenza del cefalo, si dovranno studiare strategie diverse in condizioni e momenti diversi della stagione. Nel nostro caso, dobbiamo calare le nostre esche in

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zone d’acqua più bassa e lenta, in prossimità delle rive ricche di ripari naturali o ammassi di tronchi e detriti che formano punti di acqua più lenta. La tecnica più efficace in queste condizioni è la Break Line (già affrontata nell’articolo N. 2 /2017) praticata nelle ore notturne offre maggiori probabilità di cattura, in condizioni di fiume normali nelle ore diurne difficilmente avrete degli attacchi in queste zone a meno che vi imbattiate in un innalzamento improvviso del fiume causato da abbondanti piogge, allora la cosa cambia, l’acqua diventa torbida e i siluri restano in attività anche di giorno soprattutto in prossimità di erbai semi sommersi, l’ideale comunque resta sempre riuscire a pescare dal tramonto fino all’alba.

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Canne perfettamente tese in attesa di una poderosa mangiata...

Naturalmente l’esca ideale è il cefalo, che con una attrezzatura molto semplice non avrete problemi a catturarne qualcuno da utilizzare come innesco. Grazie a tutti voi che ci seguite sempre con tanto entusiasmo sulle pagine di questa rivista, buona sessione a tutti. DINO E DARIO ferrari

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OROSCOPO DEL PESCATORE

ge m e l l i

Dopo un periodo molto stressante, avrete finalmente una rivincita per voi stessi, grazie a situazioni improvvise, tornerete sorridenti e inizierete a trarre delle conclusioni su alcune vostre scelte della vita. Ci potranno essere dei ripensamenti, ma attenzione a non tornare indietro, la risposta dall’altra parte potrebbe essere dolorosa. Il lavoro non subirà grosse variazioni, state cercando la vostra quadratura e questo influisce sul vostro carattere emotivo. Andate a pesca, rilassatevi, il tempo farà il suo corso e troverete finalmente quello che cercate. Non otterrete grosse catture, ma saranno molto gradite e vi faranno sorridere! Le vostre finanze stanno crescendo, anche se alcuni di voi possono aver speso un po’ troppo recentemente. Se dovete fare acquisti per la pesca, fatelo con intelligenza, evitate l’usato e guardate solo il nuovo.

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A cura di White Koy

toro

Ottime stelle in questi due mesi, avrete una grinta spaventosa e molti di voi affronteranno alcuni piccoli problemi, con il sorriso sul viso. Davvero un ottimo fine primavera, ma siate sempre ottimisti! Eccellenti benefici alla mente, li troverete dal vostro lavoro, il quale vi porterà gratificazioni. Di pari passo la pesca ricoprirà un ruolo fondamentale, otterrete ottimi risultati in termini di quantità di catture, alcuni di voi più ardui, potranno affrontare nuovi ambienti ottenendo qualche risultato inaspettato. Finanze ottime, è questo il periodo dell’anno dove potete fare acquisti di grosso valore e rimanere soddisfatti, anzi, troverete un bell’affare quando meno ve lo aspetterete!

Vivrete un Maggio leggermente in calo a causa di un problema alle vie respiratorie, mal di gola o raffreddore, non necessariamente allergie, ma sintomi influenzali. Giugno in netta ripresa, il primo caldo che si è fatto attendere riscalderà il cuore di molti di voi. Lavoro di pari passo con la vostra salute, avrete alcuni problemi di incomprensione con colleghi o semplicemente vi ritroverete da soli nelle vostre pescate a causa di abbandoni del’ultimo minuti dei vostri compagni di pesca, sarà tutta esperienza per voi con grosse sorprese per fine Giugno. Finanze da tenere a bada, specialmente a Maggio, ma a Giugno alcuni di voi sentiranno la necessità di fare acquisti per risollevarsi il morale, attenti però ad acquisti tecnologici.

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ARIETE

Fortuna o no, sarete sicuramente accerchiati da persone che vi vorranno bene, non sarete soli in alcuni momenti ch potrebbero turbavi, specialmente verso la metà di Giugno. Il lavoro, come le attività all’aria aperta, avranno un calo di interesse con la fine primavera, ma sarà un momento dove riuscirete alla grande, grazie al vostro carattere e grazie ad alcune persone vostre confidenti. Ottime opportunità di cattura di grossi esemplari verso la fine di maggio, specialmente con ingredienti speziati. Consiglio per gli acquisti? Nota dolente, fermatevi se dovete comprare qualcosa di costoso, limitatevi al “consumabile”, non dite poi che White Koy non ve lo aveva detto! Guai di garanzia!

MAGGIO-GIUGNO


b i l a nci a

Alcuni di voi, specialmente i nati nella seconda decade, si presteranno a situazioni di altruismo verso conoscenti. Queste gesta saranno viste da alcune persone che riferiranno dell’accaduto, avrete un notevole salto di popolarità e stima in un vostro settore, che potrebbe essere o familiare, o lavorativo o nel vostro hobby. Il lavoro sarà quel motivo per cui vi sentirete più a vostro agio e darete il massimo per voi stessi o per gli altri, questa mentalità la porterete fuori e otterrete risultati eccellenti anche a pesca, dove qualcuno di sovrannaturale vi aiuterà a scrivere nella vostra agenda, successi su successi. Calo di fortuna verso la fine della Primavera, ma se avete seminato bene, non dovete aver paura. Finanze nella media, ne alti e ne bassi, gli astri consigliano di non fare spese folli, ma di curare le attrezzature che già avete. Ottime invece le possibilità di acquisto di esce di alta qualità.

v ergine

Sarà un Maggio interessante, molte possibilità di cambio vita, dopo settimane passate a lamentarvi, finalmente qualcuno è entrato nella vostra vita facendovi sorridere e facendovi tornare bambini. Era tempo che volevate un momento così, vivete alla giornata, come vivete intensamente il vostro lavoro, dedicate tempo a ciò che vi piace fare e a ciò che vi fa vivere, lasciate perdere le situazioni superflue. Ottime le pescare in compagnia, la coppia in pesca sarà vista positivamente dagli astri, le possibilità di catturare pesci di grandi dimensioni o in quantità maggiore del solito, saranno elevate. Non siate tirchi, alcuni di voi saranno tentati nell’acquisto di un prodotto, molti non dormiranno la notte, ma ricordate che si vive una volta sola e se quell’oggetto è alla vostra portata e non intralcia la vita quotidiana, prendetelo!

Due mesi dove avrete qualche problemino di carattere sociale, specialmente virtuale, vi ritroverete dentro ad una discussione senza fine, evitate di scrivere d’impulso e riflettete. Lavoro e hobby saranno sotto la vostra lente, il primo per una questione contrattuale o per un rimprovero, il secondo perchè ci sarà un problema di postazione o di gelosia per un posto, forse causato da una bugia detta o per una questione di invidia. Avrete la possibilità di fare ottime catture, ma attenzione a pubblicarle, aspettate qualche settimana per non incorrere nel motivo sopra descritto. Le finanze saranno ottime, avrete un gruzzoletto da spendere per il vostro hoddy, godeteveli! Attenti però a questioni di garanzia, ci potrebbero essere rotture non riconosciute.

s c o r p i o ne

l e o ne

Calo termico in voi nel mese di maggio, con una ripresa verso fine primavera. Avete in mente tante cose e altrettante le dovete fare, organizzate le giornate programmando minuziosamente il tutto, abbiate fiducia in voi stessi! Il lavoro consente a molti di voi, di godersi qualche ora in più a livello di svago e molti se la godono a pesca. Il lavoro sta andando bene per i nati nella prima decade, o ci saranno delle ottime opportunità di un contratto. La pesca sarà protagonista in molte vostre giornate, ci potrebbe essere una cattura molto rilevante verso gli ultimi 10 giorni di Giugno. A causa di una vostra distrazione avrete una rottura ad un accessorio molto importante per voi, questo vi farà perdere tempo o soldi per aggiustarlo o comprarlo. Attenzioni quindi ai movimenti bruschi dentro le mura di casa negli ultimi 20 giorni di Maggio.

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Due mesi pressoché uguali, con leggero calo fisico nel mese di Giugno, dove qualcuno potrebbe soffrire per due giorni di una forte allergia. Bene i sentimenti, dove dimenticherete il passato per costruire una bella parte del vostro futuro. Lavoro in netta risalita dopo un momento di sbandamento, avete però sempre tenuto le redini con intelligenza, benchè con la mente eravate da un’altra parte. Ora dovete spingere per godervi appieno anche il vostro hobby, il quale tornerà prepotente a far parte della vostra vita in senso di attaccamento e stacco dalla vita quotidiana, nulla di eclatante come catture, ma di eclatante sarà la vostra ripresa! Finanze nella norma, attenti a non spendere troppo, ma se desiderate un oggetto, potete anche prenderlo, vi renderà felici!

oroscopo Pag.178

C AP R I C O R N O

Momenti bui alternati a momenti di euforia, sappiate cogliere il momento felice, ricordandolo quando le cose non vanno. Abbiate pazienza che a breve avrete delle belle sorprese, alcuni di voi già ne stanno avendo un assaggio. Lavoro che sta riprendendo dopo un leggero calo derivato da un vostro allontanamento causato da un problema familiare. Ora che avete capito, avrete la forza di fare molto di più e soprattutto potreste tornare a pescare con la vostra tranquillità e forza d’animo. Belle possibilità di una pescata dopo la metà del mese di Maggio o verso fine del solito mese. Avete speso un po’ troppo l’ultimo mese, ma se questo vi ha fatto sentire bene…avete fatto bene!!! Ora però datevi una regolata, avete sistemato qualcosa nella vostra vita, acquistate quello che vi serve senza strafare, ottimi gli acquisti per minuterie, cambiando tipo di amo troverete quello che da tempo cercavate!

Fine primavera in salita come emotività e in discesa perchè molte situazioni le risolverete in modo semplice. Abbiate più fiducia in voi stessi, questo vi farà ottenere tanto in questi due mesi, giorno dopo giorno. Lavoro faticoso, molti di voi dovranno fare straordinari e lavorare anche al posto degli altri durante gli orari normali, non arrabbiatevi, non disperatevi, ma fate esperienza. La pesca potrebbe essere messa da parte, ma la vostra mente sarà sempre sulle rive, anche se bagnerete poco i vostri terminali, quando lo farete sarà un gran successo. Le finanze saranno molto alte a causa di un premio lavorativo o a causa di un regalo inaspettato. Non usate tutto in questi mesi, ma teneteli da parte per l’estate, dove troverete un’occasione unica per l’acquisto di un prodotto costoso.

p e s ci

s a gi t t a ri o

Due mesi altalenanti, come il vostro umore. Vivrete settimane intense dove la felicità sarà al vostro fianco, a giornate dove vi incupirete per motivi futili, anche un semplice saluto non ricambiato. Il lavoro sarà uno di quegli ambienti dove sarete particolarmente vanitosi, non fatelo capire agli altri, se qualcuno vi fa una battuta, non prendetevela, zitti e giratevi dall’altra parte con un sorriso. La pesca sarà eccezionale in Maggio fino al 15 di Giugno, dove, se si pescate in ambienti conosciuti, potete ottenere risultati importanti a livello di quantità, ma soprattutto di bellezza estetica, pesci unici vi faranno visita! Finanze nella norma, alcuni di voi avranno la necessità di cambiare le canne da pesca, potete farlo a patto di non acquistare dell’usato, in quest’ultimo caso potrebbero esserci dei problemi tra due o tre mesi.


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